Il Dispari 20240219 – Redazione culturale DILA APS

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Il Dispari 20240219

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CRITICA LETTERARIA DI LUCIANA CAPECE

Ringrazio calorosamente la nota Associazione DILA APS rappresentata dal Presidente BRUNO MANCINI (un patrimonio di risonanza divulgativa) per aver dato questa opportunità a me, Scrittrice LUCIANA CAPECE, di avere il vanto e l’onore di pubblicare nella pagina culturale del quotidiano IL DISPARI, linfa magistrale d’un canale Artistico Editoriale d’affermata fama INTERNAZIONALE  Diretto Eccellentemente dal Grande Editore GAETANO DI MEGLIO!

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“QUESTA NON È UNA POESIA” DI LUCREZIA RUBINI

L’Autrice LUCREZIA RUBINI nella Silloge QUESTA NON È UNA POESIA adotta una tecnica poetica particolare per dare testimonianza esclusiva d’una essenza scritturale al netto di un linguaggio vero, autentico appartenente alla realtà di quella rassegna quotidiana.

La sua ricerca non usuale ma esistenziale con una creatività Artistica esprime sentimenti derivanti sia da scoperte palesi che dalla luce catartica d’introspettiva verità, spesso cruda che lamenta battaglie di violenze insostenibili.

Cardine d’una cecità sociale accertata che notifica quel diktat oscurale di uomini privi di sensibilità e responsabilità che varcano ponti di perversioni imperanti nel disequilibrio mentale.

I Testi della Poetessa RUBINI sono pennellate di rara bellezza una lente d’ingrandimento verso la DONNA amata nella sua ritmica virtuosa ma anche stuprata nella dignità nell’onore e nel corpo con consequenziali ferite.

Cicatrici custodite senza sconti nella teca d’un cuore trafitto concausa di dolore mai appassito.

Ove tracciano sconfitte personali ammantate di solitudine.

Il Libro, in sintetico fraseggio, sprigiona un potenziale d’attenzione e approda nella corsia vitale come viaggio d’unicità e di riscatto che lievita interesse nel lettore e verso la persona che, nonostante il macigno dello stupro logori silente, guarda al primordiale incanto che affonda in radici di libertà, nel decifrare parole liberatorie di appartenenza in un mondo creato su misura solo nella sua logica mentale, ma non dove la natura cosparge di profumi prati verdiani.

Come lo rivela il Componimento: UN MONDO TUTTO MIO un concetto di non condivisione di un universo dai parametri asimmetrici e scombussolati!

La Composizione dei versi PROSTITUTA richiama con eco assordante quel codice d’etica comportamentale che manca nel soggetto uomo senza scrupoli, ove nè addita la stima della detta facile presa gettata via per nulla.

La Scrittrice RUBINI, con insistenza e battito carnale, si sofferma sui punti salienti della figura maschile proiettata ad ostentare il peggio della sua consapevolezza umana lontano dai canoni tradizionali.

La Lirica MOLESTIA denota il dramma di sudici avvisaglie che in alcuni casi sfocia completamente in enfasiata paura, ove la DONNA è obbligata a subirne le tragiche disperazioni ma che nell’indole non disperde il filo logico di contemplare le fatiche per colpa di anime abissate nella cattiveria cui, ben citata, è la morale bella dedica all’Eroe ULISSE.

L’OPERA della Dott.ssa RUBINI è un contributo significativo al passaggio storico complesso- collettivo ma pur sempre di pregevoli annotazioni.

Nei versi predilige il ruolo conservatore dell’amata natura cui tangibile è risalto del vento- mare- cielo e sole ma non passano di certo inosservate l’ossessione e lo stato ansioso anche se attanagliano duramente, aprono le porte speranzose per annoverare riprese creative distaccate quanto possibile dalla centrifuga di stress.

Per rimembranze senza impedimenti risalenti all’ingenuità infantile, a quando il blu brillava all’orizzonte nel sereno vissuto, nel respiro della pace fino alla matura comunicativa giovanile.

<PIONIERI DEL NUOVO MONDO!>

In disaccordo con un tempo non più amico ma, come allora, il singolo individuo può intervistare la generazione sociale, erede per trarre la storia in un presente con i suoi cambiamenti non proprio consono alle simbiotiche vedute d’umano rapporto tra simili.

Ben stilato DALL’ AUTRICE in questo quadro operandi ove, nella galleria di nostalgici ricordi, cataloga commenti di rispettosa analisi antica, altrettanto nel teatro della vita rende protagoniste tematiche di spessore con anomalie viscerali nocive d’una inquietudine propalata da forte riflessione, quasi come un discorrere confidenziale.

Scrittrice – Poetessa – Saggista – Aforista – Prefatrice – Critico Letterario – Critico Teatrale – Recensora

LUCIANA   CAPECE

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Antonella Ariosto, nuova penna di questa pagina culturale

La scorsa settimana ha iniziata la collaborazione con questa pagina culturale la scrittrice Antonella Ariosto alla quale diamo un caloroso benvenuto nella certezza che i suoi articoli incontreranno il gradimento dei nostri affezionati lettori.

Antonina Ariosto, ma da sempre chiamata Antonella, nasce a Messina.

Fin da piccola, consigliata dalla mamma, legge molto e, appena undicenne, inizia a scrivere versi dedicati alla natura in stretto rapporto con la sua anima.

La madre le consiglia gli studi tecnico commerciale da lei effettivamente portati a termine con buon profitto.

La scrittura, tuttavia, rimarrà sempre il suo piacere più vero determinando il vero incontro con sé stessa.

Ha partecipato e vinto vari concorsi di poesia.

Per diverso tempo in un blog on-line ha scritto articoli dedicati a Roma e trattando argomenti di attualità.

Partecipa attivamente ai contest di scrittura creativa.

Ha scritto e pubblicato un racconto breve “Nina e i suoi voli” (Accademia Edizioni ed Eventi) e

3 libri di poesia “L’anima vola” (casa editrice Pluriversum); “Vita in equilibrio… instabile” (Accademia  Edizioni ed Eventi); “La Valigia di…” (Luciano Zampini editore).

Da qualche anno ha iniziato a scrivere un nuovo racconto che spera di terminare entro breve tempo per presentarlo a Ischia nella Biblioteca Antoniana, anche se la famiglia ha sempre avuto  la precedenza nella sua vita, sia da giovane mamma e sia ora da giovane nonna.

Chiara Pavoni e Antonella Ariosto

Chiara Pavoni e Antonella Ariosto

Il Dispari 20240212

Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS

La Premiazione all’Interno numero 4

Domenica 4 febbraio ore 17 presso “Interno 4” Via della Lungara 44 Roma, importante evento culturale, musicale, artistico, con premiazione.

Da Ischia a Roma tutti i premiati della dodicesima edizione del premio “Otto milioni”.

Il presidente DILA APS Bruno Mancini e Chiara Pavoni, bravissima  attrice, modella, presentatrice e splendida “padrona del salotto culturale” hanno premiato tutti i vincitori del concorso, presenti qui a Roma.

Ulteriori premi sono stati donati anche dal Presidente della rivista La Sponda, Benito Corradini.

All’orario stabilito le luci del salotto si sono illuminate di arte, musica e premi.

Splendide le esibizioni  delle virtuose musiciste:

Maria Luisa Neri – violino

Giorgia Sabatini – violino

Roberta Coco – oboe

Santina Amici – pianoforte.

Complimenti  alle bravissime cantanti liriche Angela Prota e Caterina Novak la quale ha proposto due esibizioni molte belle: “Habanera” e “Non ti scordar di me”.

Complimenti a Paola Di Silvestro per il  suo personale arrangiamento, chitarra e voce, della canzone “Summertime”.

Vincitori  e premiati del concorso:

Luciana Capace,

Angela Maria Tiberi,

Milena Petrarca che ha esposto alle pareti del salotto i suoi meravigliosi quadri, opere davvero ammirevoli.

Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS

Altra presenza importante è stata quella del bravissimo professore psicoterapeuta Evaldo Cavallaro che del salotto è molto assiduo.

Come nota personale desidero dichiarare la mia grande emozione quando sono stata inviata da Chiara Pavoni a declamare una mia poesia tratta dalla silloge “La Valigia di…” (edita da Luciano Zampini Editore con copertina del bravissimo e originale pittore milanese Bruno Vergani), libro che insieme ad un’altra mia opera, un racconto breve”Nina e i suoi voli” (edito Accademia Edizioni ed Eventi), ho presentato nel prestigioso Centro Internazionale di Brera a Milano, in occasione  del Bookcity 2023, su invito dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” durante un evento condotto da Chiara Pavoni ed organizzato dal Presidente DILA APS,  Bruno Mancini.

Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS

Il pomeriggio artistico, culturale, musicale, si è infine concluso con l’emozionante performance con cui la bravissima Chiara Pavoni ha declamato la poesia di Bruno Mancini “Eppure se” tratta dal libro”Dialogo di una schiava”.

Una poesia, vuoi per gli splendidi versi, vuoi per la magistrale recitazione, arrivata di filato all’anima.

Il bagaglio emozionale ha così raggiunto il culmine, lasciando in tutti noi presenti un’impronta indelebile.

Antonella Ariosto    

Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS

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DILA

NUSIV

 

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La Premiazione all’Interno numero 4

Domenica 4 febbraio ore 17 presso “Interno 4” Via della Lungara 44 Roma, importante evento culturale, musicale, artistico, con premiazione.

Da Ischia a Roma tutti i premiati della dodicesima edizione del premio “Otto milioni”.

Il presidente DILA APS Bruno Mancini e Chiara Pavoni, bravissima  attrice, modella, presentatrice e splendida “padrona del salotto culturale” hanno premiato tutti i vincitori del concorso, presenti qui a Roma.

Ulteriori premi sono stati donati anche dal Presidente della rivista La Sponda, Benito Corradini.

All’orario stabilito le luci del salotto si sono illuminate di arte, musica e premi.

Splendide le esibizioni  delle virtuose musiciste:

Maria Luisa Neri – violino

Giorgia Sabatini – violino

Roberta Coco – oboe

Santina Amici – pianoforte.

Complimenti  alle bravissime cantanti liriche Angela Prota e Caterina Novak la quale ha proposto due esibizioni molte belle: “Habanera” e “Non ti scordar di me”.

Complimenti a Paola Di Silvestro per il  suo personale arrangiamento, chitarra e voce, della canzone “Summertime”.

Vincitori  e premiati del concorso:

Luciana Capace,

Angela Maria Tiberi,

Milena Petrarca che ha esposto alle pareti del salotto i suoi meravigliosi quadri, opere davvero ammirevoli.

Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS

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Altra presenza importante è stata quella del bravissimo professore psicoterapeuta Evaldo Cavallaro che del salotto è molto assiduo.

Come nota personale desidero dichiarare la mia grande emozione quando sono stata inviata da Chiara Pavoni a declamare una mia poesia tratta dalla silloge “La Valigia di…” (edita da Luciano Zampini Editore con copertina del bravissimo e originale pittore milanese Bruno Vergani), libro che insieme ad un’altra mia opera, un racconto breve”Nina e i suoi voli” (edito Accademia Edizioni ed Eventi), ho presentato nel prestigioso Centro Internazionale di Brera a Milano, in occasione  del Bookcity 2023, su invito dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” durante un evento condotto da Chiara Pavoni ed organizzato dal Presidente DILA APS,  Bruno Mancini.

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Il pomeriggio artistico, culturale, musicale, si è infine concluso con l’emozionante performance con cui la bravissima Chiara Pavoni ha declamato la poesia di Bruno Mancini “Eppure se” tratta dal libro”Dialogo di una schiava”.

Una poesia, vuoi per gli splendidi versi, vuoi per la magistrale recitazione, arrivata di filato all’anima.

Il bagaglio emozionale ha così raggiunto il culmine, lasciando in tutti noi presenti un’impronta indelebile.

Antonella Ariosto    

Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS

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Il Dispari 20240205

Il Dispari 20240205 – Redazione culturale DILA APS

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Così o come

Un racconto di Bruno Mancini inserito in

“Per Aurora volume terzo”

https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-terzo/paperback/product-29y6wr.html?page=1&pageSize=4

Seconda puntata (la prima puntata è stata pubblicata il 29 gennaio 2024)

 Parte Prima

CAPITOLO PRIMO

Una teoria secondo la quale la Germania avrebbe avuto dei vantaggi se l’Italia non fosse entrata in guerra al suo fianco? Eccola.

Nella autentica versione.

Ebbi personalmente modo di ascoltarla dal suo ideatore, da Questo Uno, al quale non voglio dare un nome.

Costui grande bevitore, nei momenti di euforia, di tanto in tanto andava «esplicitando» la sua teoria, personale inedita rivoluzionaria, delle ragioni per le quali la Germania aveva perso la seconda guerra mondiale.

“Così o come” non si è mai grandi profeti se non s’insozzano di paure e d’illazioni le menti semplici, ugualmente non si penetrano le essenze recondite delle storie se non si galleggia senza pudori su frasi fatte, ipotesi eccellenti, rapporti indiscussi, prospettive calcificate, verità dogmatizzate, fatti…

… scusate, notizie di fatti mai verificati, eroi, vigliacchi, generali, ritirate, avanzate, strategie, reclusioni, folli indifese, potenza, potenti, potentati, potenzialità. Inoltre, per ogni rivolgimento di situazione provocato da un cambio di condottiero, non solo bisogna adattarsi ad agitare nuove bandiere vociando! “Arrivano i nostri”, ma spesso si è indotti ad accettare di tesserarsi alla nuova “ideologia”, e finanche, non di rado, occorre dedicarsi a rielaborare nostri “nuovi” particolari paragrafi (particelle pronominali e parcelle personali comprese).

A “Costui” nessuno pensò mai di appiccicare sulla schiena l’etichetta d’opportunista venduto incoerente stupido ignorante.

Il Dispari 20240205 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240205 – Redazione culturale DILA APS

Inizio:

-«La ragione! Una sola!»

Tutti i presenti sapevano di doverlo invogliare con frasi tipo:

-«Davvero?»

-«Ma quale?»

-«Incredibile.»

-«Fioooooooo…»

-«Possibile?»

-«Impossibile!»

-«Uhhhh!»

-«è la verità?»

-«Enorme!»

-«Dicci.»

-«Dimmi.»

-«L’avevo sospettato.»

-«Mamma mia!»

-«è uno scoop.»

-«Sei un genio.»

-«Avanti, racconta.»

-«Stupiscici.»

-«Sei unico.»

-«Racconta.»

E Lui Colui Il Grande Bevitore lasciandosi convincere dalle amichevoli lusinghe, sistemò un posacenere nell’angolo destro del tavolo, spostò una bottiglia sull’opposto spigolo sinistro, pose al centro dell’improvvisato ripiano scacchiera, con decisione, il pugno chiuso intorno al bicchiere colmo di birra commerciale dalla schiuma bionda:

-«Le guerre si perdono per troppi nemici, ma anche per alleati inadeguati.

Il Dispari 20240205 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240205 – Redazione culturale DILA APS

Mettiamo il caso che io voglia penetrare nella villa di un ricco pappone per tentare di privarlo, con un improvviso attacco criminale, del cofanetto nel quale egli custodisca i gioielli -frutto d’estorsioni, ricatti, tangenti, usura, traffici di armi, d’uomini, di farmaci e di segreti-, poi aggiungiamo un’ulteriore ipotesi secondo cui la sfarzosa residenza bunker, oltre che da cinque gorilla umani – di origine italiana indiana indonesiana indiscriminata- provvisti di armi -semi automatiche a tamburo canne mozze dirompenti-, risulti protetta da un circuito -tele audio sensitivo cablato afferente combinato interagente- collegato con sette satelliti, sette stazioni terrestri, sette ripetitori ausiliari, sette velivoli urbani, sette posti di controllo, sette controlli di ascolto, sette postazioni di visione, sette visoni addestrati nella ricerca di uomini, sette strati di filo spinato elettrificato, sette stadi di verifica termica, sette, sette, sette… sette cani -misti tra dobermann pit bull mastino… bracco (quest’ultimo per identificare gli odori e dare l’allarme)-, precisato che un mio piano perfetto preveda il geniale superamento delle difese opposte dai gorilla ecc.… dalle trappole e dalle tagliole ecc. …, ipotizziamo anche che nella elaborazione del mio progetto sia inserito lo sviluppo di una complessa azione vincente (mutuata dalla strapotente strategia della Partita di Donna così come fu adottata in 33 delle 34 partite del celebre match per il campionato mondiale di scacchi tra Capablanca ed Alechin nel 1927), supponiamo infine che questo stesso intento abbia funzione di fulcro intorno al quale sia stato attivato il gioco perverso di un Uomo Cattivo nel tentativo d’oppressione degli ebrei polacchi austriaci cecoslovacchi ungheresi francesi belgi olandesi… che faccio?

Tento la sortita portandomi come alleato un «gatto» affamato spelacchiato privo di artigli di artiglieri e di artiglieria?

La villa è difesa da cani!

Io vado con un gatto?

I cani ci sbranano.

Così fu.»

-«Va bene, ma non fermarti, continua.»

-«Proprio adesso.»

-«No, no.»

-«Mi deludi.»

-«Cosa racconterò ai miei nipotini, una storia monca?» -«Ti prego.»

-«Fallo per me.»

-«Fallo per chi vuoi, ma fallo.»

-«Vuoi una birra nazional popolare?» -«Una birra a Costui!»

-«Una birra ed una sigaretta.»

-«Tutte bionde. Ah, Ah, Ah.»

-«Non ridere, scema.»

-«La curiosità mi scuote le vene.»

-«Tu, poi, figuriamoci…»

-«Che vuoi dire?»

-«Niente.»

-«Bugiardo.»

-«Ma sì, sei tutta scossa. Sei una scossa, va bene? E basta così. Dai, Costui, prosegui.»

-«Ti farò una foto sul leone di bronzo.»

Costui rimase affascinato dall’accostamento che gli veniva proposto in coda a tanta affettuosa insistenza.

Una sua foto, sul monumento simboleggiante la custodia del palazzo reale, quale premio per una teoria storica! Magnifico!

Chiese conferma:

-«Quando?»

-«Anche adesso. Quando vuoi.»

-«Bene. Le belle idee vincenti non sono, all’origine, differenti…».

Costui, con un inizio strascicato e pensante, quasi paladino della necessaria concentrazione che doveva lentamente liberarsi dalle velleitarie sovrapposizioni d’altri futili pensieri e preoccupazioni, più o meno attuali, che durante la breve pausa si erano celati nelle menti dei provvisori ascoltatori, Lui, concesse il bis alla maniera del migliore Ungaretti, con un irripetibile ed unico stile televisivo:

-«…o distanti, nel formulario delle loro composizioni scientifiche filosofiche, da ubbriacanti teoremi destituiti di credibilità.

Io credo…»

Questo fu l’incipit con cui avviò la successiva narrazione spettacolo.

Quindi ne proseguì l’esposizione in un suo personale folcloristico parossistico edonismo.

Vagando tra due birre commerciali bionde fredde indifferenti, e nebulizzandosi fra sigarette bionde fuoco aspirate violentemente attraverso i baffi di colore giallo arancione indaco nero. Incipriandola con effetti mutuati dalla storia della cinematografia: il polso del protagonista alla fronte (nel gesto dello sconforto per la notizia di una disfatta), il cammina e cammina di Monica nel mitico Deserto Rosso, John Waine alle prese con Jane Russel (pareggio ai punti).

Quando tutto ciò non gli parve sufficiente ad ammattire i docili astanti, utilizzò iconologie riconducibili al bagno nella fontana di Trevi, a Totò, ad Albertone e la pastasciutta. Fino al punto da osare d’inserirvi anche sporadiche fragili simbologie canore tipo “Voooolareee…”.

Non ricordo di averlo notato proporsi con allegorici riferimenti politici, religiosi.

Li schifava entrambi.

-«… io credo che il vero disastro per il “cattivo” abbia avuto origine nella vanitosa attesa di un applauso. Chi avrebbe potuto assecondarlo?

Chiaro, un altro “cattivo” meno potente.

Quasi sempre è per questo motivo che il numero Uno consente ad un piccolo inferiore di seguirlo nelle feste, nei festini, nelle orge, ed in quanto altro è prodotto dalla libidine di potenza, lasciando che lui ne apprezzi le molliche.

Devo dire che le briciole non sono uguali per tutte le valutazioni! Piccole porzioni di pane non hanno evidentemente ugual pregio di minime elargizioni territoriali.

L’impero! Un impero, anche se inutile, è pur sempre un impero. Se ci regalano l’Isola d’Ischia in cambio del vilipendio di uno sputo in faccia, ci sembra di aver fatto un ottimo affare? Dipende!

Dipende da chi – come – io – tu – se – ma – quando – dove – e via così. Nel caso in esame, al Piccolo Inferiore era stato promesso che avrebbe potuto fare quello che voleva: Capo, Presidente, Duce, Super Duce, Super Capo, Extra Presidente.

Va bene, ma non basta, l’Africa non è niente di fronte all’Albania la Grecia Nizza e Savoia.

Vieni con me, caro, – disse il numero Uno – e sarai il faro dell’immenso golfo del Nuovo Mediterraneo, da Nizza a Cipro da Trieste a Gibilterra.

Per te mari e coste e Porti-giane più sensuali e variegate delle tue belle Corti-giane Abissine.

Il diavolo disse al diavoletto.

E il diavoletto che era bravo (alle elementari aveva avuto sei in storia), rispose “Obbedisco”.»

segue lunedì prossimo

Il Dispari 20240205 – Redazione culturale DILA APS

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Così o come

Un racconto di Bruno Mancini inserito in

“Per Aurora volume terzo”

https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-terzo/paperback/product-29y6wr.html?page=1&pageSize=4

Seconda puntata (la prima puntata è stata pubblicata il 29 gennaio 2024)

 Parte Prima

CAPITOLO PRIMO

Una teoria secondo la quale la Germania avrebbe avuto dei vantaggi se l’Italia non fosse entrata in guerra al suo fianco? Eccola.

Nella autentica versione.

Ebbi personalmente modo di ascoltarla dal suo ideatore, da Questo Uno, al quale non voglio dare un nome.

Costui grande bevitore, nei momenti di euforia, di tanto in tanto andava «esplicitando» la sua teoria, personale inedita rivoluzionaria, delle ragioni per le quali la Germania aveva perso la seconda guerra mondiale.

“Così o come” non si è mai grandi profeti se non s’insozzano di paure e d’illazioni le menti semplici, ugualmente non si penetrano le essenze recondite delle storie se non si galleggia senza pudori su frasi fatte, ipotesi eccellenti, rapporti indiscussi, prospettive calcificate, verità dogmatizzate, fatti…

… scusate, notizie di fatti mai verificati, eroi, vigliacchi, generali, ritirate, avanzate, strategie, reclusioni, folli indifese, potenza, potenti, potentati, potenzialità. Inoltre, per ogni rivolgimento di situazione provocato da un cambio di condottiero, non solo bisogna adattarsi ad agitare nuove bandiere vociando! “Arrivano i nostri”, ma spesso si è indotti ad accettare di tesserarsi alla nuova “ideologia”, e finanche, non di rado, occorre dedicarsi a rielaborare nostri “nuovi” particolari paragrafi (particelle pronominali e parcelle personali comprese).

A “Costui” nessuno pensò mai di appiccicare sulla schiena l’etichetta d’opportunista venduto incoerente stupido ignorante.

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Inizio:

-«La ragione! Una sola!»

Tutti i presenti sapevano di doverlo invogliare con frasi tipo:

-«Davvero?»

-«Ma quale?»

-«Incredibile.»

-«Fioooooooo…»

-«Possibile?»

-«Impossibile!»

-«Uhhhh!»

-«è la verità?»

-«Enorme!»

-«Dicci.»

-«Dimmi.»

-«L’avevo sospettato.»

-«Mamma mia!»

-«è uno scoop.»

-«Sei un genio.»

-«Avanti, racconta.»

-«Stupiscici.»

-«Sei unico.»

-«Racconta.»

E Lui Colui Il Grande Bevitore lasciandosi convincere dalle amichevoli lusinghe, sistemò un posacenere nell’angolo destro del tavolo, spostò una bottiglia sull’opposto spigolo sinistro, pose al centro dell’improvvisato ripiano scacchiera, con decisione, il pugno chiuso intorno al bicchiere colmo di birra commerciale dalla schiuma bionda:

-«Le guerre si perdono per troppi nemici, ma anche per alleati inadeguati.

Il Dispari 20240205 – Redazione culturale DILA APS

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Mettiamo il caso che io voglia penetrare nella villa di un ricco pappone per tentare di privarlo, con un improvviso attacco criminale, del cofanetto nel quale egli custodisca i gioielli -frutto d’estorsioni, ricatti, tangenti, usura, traffici di armi, d’uomini, di farmaci e di segreti-, poi aggiungiamo un’ulteriore ipotesi secondo cui la sfarzosa residenza bunker, oltre che da cinque gorilla umani – di origine italiana indiana indonesiana indiscriminata- provvisti di armi -semi automatiche a tamburo canne mozze dirompenti-, risulti protetta da un circuito -tele audio sensitivo cablato afferente combinato interagente- collegato con sette satelliti, sette stazioni terrestri, sette ripetitori ausiliari, sette velivoli urbani, sette posti di controllo, sette controlli di ascolto, sette postazioni di visione, sette visoni addestrati nella ricerca di uomini, sette strati di filo spinato elettrificato, sette stadi di verifica termica, sette, sette, sette… sette cani -misti tra dobermann pit bull mastino… bracco (quest’ultimo per identificare gli odori e dare l’allarme)-, precisato che un mio piano perfetto preveda il geniale superamento delle difese opposte dai gorilla ecc.… dalle trappole e dalle tagliole ecc. …, ipotizziamo anche che nella elaborazione del mio progetto sia inserito lo sviluppo di una complessa azione vincente (mutuata dalla strapotente strategia della Partita di Donna così come fu adottata in 33 delle 34 partite del celebre match per il campionato mondiale di scacchi tra Capablanca ed Alechin nel 1927), supponiamo infine che questo stesso intento abbia funzione di fulcro intorno al quale sia stato attivato il gioco perverso di un Uomo Cattivo nel tentativo d’oppressione degli ebrei polacchi austriaci cecoslovacchi ungheresi francesi belgi olandesi… che faccio?

Tento la sortita portandomi come alleato un «gatto» affamato spelacchiato privo di artigli di artiglieri e di artiglieria?

La villa è difesa da cani!

Io vado con un gatto?

I cani ci sbranano.

Così fu.»

-«Va bene, ma non fermarti, continua.»

-«Proprio adesso.»

-«No, no.»

-«Mi deludi.»

-«Cosa racconterò ai miei nipotini, una storia monca?» -«Ti prego.»

-«Fallo per me.»

-«Fallo per chi vuoi, ma fallo.»

-«Vuoi una birra nazional popolare?» -«Una birra a Costui!»

-«Una birra ed una sigaretta.»

-«Tutte bionde. Ah, Ah, Ah.»

-«Non ridere, scema.»

-«La curiosità mi scuote le vene.»

-«Tu, poi, figuriamoci…»

-«Che vuoi dire?»

-«Niente.»

-«Bugiardo.»

-«Ma sì, sei tutta scossa. Sei una scossa, va bene? E basta così. Dai, Costui, prosegui.»

-«Ti farò una foto sul leone di bronzo.»

Costui rimase affascinato dall’accostamento che gli veniva proposto in coda a tanta affettuosa insistenza.

Una sua foto, sul monumento simboleggiante la custodia del palazzo reale, quale premio per una teoria storica! Magnifico!

Chiese conferma:

-«Quando?»

-«Anche adesso. Quando vuoi.»

-«Bene. Le belle idee vincenti non sono, all’origine, differenti…».

Costui, con un inizio strascicato e pensante, quasi paladino della necessaria concentrazione che doveva lentamente liberarsi dalle velleitarie sovrapposizioni d’altri futili pensieri e preoccupazioni, più o meno attuali, che durante la breve pausa si erano celati nelle menti dei provvisori ascoltatori, Lui, concesse il bis alla maniera del migliore Ungaretti, con un irripetibile ed unico stile televisivo:

-«…o distanti, nel formulario delle loro composizioni scientifiche filosofiche, da ubbriacanti teoremi destituiti di credibilità.

Io credo…»

Questo fu l’incipit con cui avviò la successiva narrazione spettacolo.

Quindi ne proseguì l’esposizione in un suo personale folcloristico parossistico edonismo.

Vagando tra due birre commerciali bionde fredde indifferenti, e nebulizzandosi fra sigarette bionde fuoco aspirate violentemente attraverso i baffi di colore giallo arancione indaco nero. Incipriandola con effetti mutuati dalla storia della cinematografia: il polso del protagonista alla fronte (nel gesto dello sconforto per la notizia di una disfatta), il cammina e cammina di Monica nel mitico Deserto Rosso, John Waine alle prese con Jane Russel (pareggio ai punti).

Quando tutto ciò non gli parve sufficiente ad ammattire i docili astanti, utilizzò iconologie riconducibili al bagno nella fontana di Trevi, a Totò, ad Albertone e la pastasciutta. Fino al punto da osare d’inserirvi anche sporadiche fragili simbologie canore tipo “Voooolareee…”.

Non ricordo di averlo notato proporsi con allegorici riferimenti politici, religiosi.

Li schifava entrambi.

-«… io credo che il vero disastro per il “cattivo” abbia avuto origine nella vanitosa attesa di un applauso. Chi avrebbe potuto assecondarlo?

Chiaro, un altro “cattivo” meno potente.

Quasi sempre è per questo motivo che il numero Uno consente ad un piccolo inferiore di seguirlo nelle feste, nei festini, nelle orge, ed in quanto altro è prodotto dalla libidine di potenza, lasciando che lui ne apprezzi le molliche.

Devo dire che le briciole non sono uguali per tutte le valutazioni! Piccole porzioni di pane non hanno evidentemente ugual pregio di minime elargizioni territoriali.

L’impero! Un impero, anche se inutile, è pur sempre un impero. Se ci regalano l’Isola d’Ischia in cambio del vilipendio di uno sputo in faccia, ci sembra di aver fatto un ottimo affare? Dipende!

Dipende da chi – come – io – tu – se – ma – quando – dove – e via così. Nel caso in esame, al Piccolo Inferiore era stato promesso che avrebbe potuto fare quello che voleva: Capo, Presidente, Duce, Super Duce, Super Capo, Extra Presidente.

Va bene, ma non basta, l’Africa non è niente di fronte all’Albania la Grecia Nizza e Savoia.

Vieni con me, caro, – disse il numero Uno – e sarai il faro dell’immenso golfo del Nuovo Mediterraneo, da Nizza a Cipro da Trieste a Gibilterra.

Per te mari e coste e Porti-giane più sensuali e variegate delle tue belle Corti-giane Abissine.

Il diavolo disse al diavoletto.

E il diavoletto che era bravo (alle elementari aveva avuto sei in storia), rispose “Obbedisco”.»

segue lunedì prossimo

Il Dispari 20240205 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240205 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240129

Il Dispari 20240129 – Redazione culturale DILA APS

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Così o come

Un racconto di Bruno Mancini inserito in

“Per Aurora volume terzo”

https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-terzo/paperback/product-29y6wr.html?page=1&pageSize=4

Prima puntata

 

Parte Prima

Buongiorno.

Mi presento.

Devo farlo poiché in caso contrario neppure io, primo ed ultimo lettore, potrei riconoscere la paternità di questo racconto.

Titolo “Così o come”.

Struttura: capitolo primo bozzetti di personaggi ischitani;  capitolo secondo una pagina di prosa diventa poesia; capitolo terzo: bozzetti di paesaggi ischitani; capitolo quarto una pagina di poesia diventa prosa; capitolo quinto ?; capitolo sesto: poesie.

Si tratta, infatti, ah già, quasi dimenticavo, sono Bruno Mancini per gli amici Ignazio di Frigeria e D’Alessandro, si tratta, dicevo, di una storia piena di grazie, graziosa, come…

Il Dispari 20240129 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240129 – Redazione culturale DILA APS

CAPITOLO PRIMO

… le ascelle pelose della postina calabra lucana piemontese marchigiana durante l’ultima consegna in uno dei tanti pomeriggi asciutti di ferragosto.

Le scarpe di questa donna, sandali plastificati in una cantina del Viet Cong con impresso a fuoco sulla punta un simbolo parigino romano londinese napoletano giapponese brasiliano americano, ai suoi piedi apparivano deformi e più sconnesse delle mille strade prive di ordinaria manutenzione che avevano calcato nelle assolate giornate di agosti stremanti finanche per le cicale ed i grilli.

I bozzi degli alluci, deformati da ogni tipo di trauma, i calli ed i duroni a grappoli ed arcipelaghi, i solchi tra la pelle morta e stratificata sui calcagni, avevano, dopo anni di battaglie, avuto ragione dei tessuti fibrosi utilizzati nei laboratori artigianali dei bravi sudditi asiatici.

Filomena.

In dialetto Failina.

Per la gente del luogo “Failina ‘a pustera!”.

Solo chi non è stato ad Ischia durante la lunga esperienza lavorativa di questa donna non sa di chi parlo, per gli altri, per tutti gli altri, residenti o vacanzieri di pochi giorni, la sua esistenza è stata notata. Quando incontrava il farmacista, Catello, gli diceva…

Se pioveva e la lettera americana…

Questo mio racconto semplice come Mario l’usuraio… Questo mio racconto pulito come… ecc. ecc.

In questo paese assolato vive e  viveva… Nasce la storia.

Il Dispari 20240129 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240129 – Redazione culturale DILA APS

Questo mio racconto è semplice come Sebastiano, il meraviglioso esempio d’accogliente giullare che a cassetta della carrozza (perfetta nella struttura come una Jaguar, addobbata e truccata allo stesso modo della mitica Silvana), lasciando ai passeggeri l’emozione di tenere le redini, descrivendo luoghi a lui solo noti e raccontando aneddoti da nessuno mai verificati, riusciva, quando il musicale rotolamento dei cerchi sferragliava sul selciato in gran parte segnato dalla erosione delle acque piovane, intanto che un volo di passeri disordinato frusciava nell’aria dei meriggi cocenti ed abbaglianti, e mentre i capelli al vento della bella straniera schizzavano di giallo rosso nero biondo castano scuro moro le parti posteriori del cavallo sudato stanco, AOH, OH OH OH, CLOP CLOP, sotto il refolo di una scorreggia puzzolente che anticipava mini serie di botti petiferi vaporizzati sul muso della splendida turista in gita di nozze (o quasi), Sebastiano, si chiamava Sebastiano, in dialetto Bastiano, per la gente del luogo Bastian ‘o cucchiere, semplice come il mio racconto, riusciva a far ridere e creare poesia.

Altri personaggi candidati: Rosa – Ungare – Bianci – Provitolo…

Se oggi, nel 2005, un tipo si chiamasse Giliberto Giliberto, tutti noi avremmo difficoltà a trattenere il riso.

Giliberto era alto un metro e… solo un metro e un poco. L’individuo più basso che ho incontrato nell’ultimo decennio era almeno di statura pari a quella di Giliberto in piedi sul predellino della sua lambretta.

Il piccolo uomo, alla fine degli anni cinquanta, aveva acquistato un innovativo motociclo che le prime volte guidava con tanto poca perizia da non riuscire a fermare fin che non ne esauriva la benzina. Nei mesi successivi, in marcia su quel suo cavallo bianco di stagnola acciaio ferroso, il minuto caro fotografo girava in tondo tra via D’Avalos e via Gianturco, via Colonna ed il lungomare, via Roma via Mia e via Vostra, fino a quando, se tutto andava bene, il piede pigiava accidentalmente il punto in cui una leva di ferro fungeva da freno.

Altri personaggi candidati: – Di Manse – Buoni – Polio – Giusta…

-«B u o n g h i o r no, chi Renato artista? Pittore? Fa capelli mio f i g h i o?»

-«Scene Madama, eccomi, tutto per te.

Francesco, acconcia il ragazzo, io penso alla froileine.» -«Al topo, al topo, ahhh… une top… uhhh…»

-«Franco, quante volte devo dirti di non fare uscire sciù sciù dopo la colazione?

Riponilo in gabbia, vedi, la Signora ha paura.

Ti ho detto mille volte di non lasciarlo libero se ci sono persone sconosciute!

Non lo conoscono, poverine, e credono sia un topo!

Sciù sciù!

Madame non si preoccupi, ora lo risistemiamo nei suoi alloggi.

L’abbiamo cresciuto noi, da piccolo. Sapesse come era malconcio!

Dai Franco, sbrigati.

Al piccolo i capelli li facciamo con taglio moderno, a spazzola, oppure con basette lunghe alla amburghes?

Franco, Franco… e acchiappalo, sotto la sedia… come sempre il birichino.

Scenda, Madamoselle Froilein, non morde, vuole solo digerire il latte ed i biscotti che ha mangiato nella dispensa, è bravo, sciù sciù, non mord, scende, e scendi Signora, appoggiati, bella Signora, Madame la tedescona. Così eh così con il braccio intorno alla mia spalla, scendi piano piano, piano, piano, lentamente, fammi sentire le braccia sul collo, cazzo che zizzone, FERMATI, sciù sciù è sotto il lavello, Franco sbrigati, spicciati, aspetta non correre, piano, afferralo senza fretta, Madame è bona… azzo se è bona…» -«Ahh… Ahh… eccolo…»

-«Niente paura ora ti prendo in braccio e ti porto al sicuro nel retrobottega, Francooooo, tieni a bada il ragazzo.»

Altri personaggi candidati: – Costui – D’Ambri –Castagno…

Una teoria secondo la quale la Germania avrebbe avuto dei vantaggi se l’Italia non fosse entrata in guerra al suo fianco? Eccola.

Nella autentica versione.

Ebbi personalmente modo di ascoltarla dal suo ideatore, da Questo Uno, al quale non voglio dare un nome.

Costui grande bevitore, nei momenti di euforia, di tanto in tanto andava «esplicitando» la sua teoria, personale inedita rivoluzionaria, delle ragioni per le quali la Germania aveva perso la seconda guerra mondiale.

“Così o come” non si è mai grandi profeti se non s’insozzano di paure e d’illazioni le menti semplici, ugualmente non si penetrano le essenze recondite delle storie se non si galleggia senza pudori su frasi fatte, ipotesi eccellenti, rapporti indiscussi, prospettive calcificate, verità dogmatizzate, fatti…

Il Dispari 20240129 – Redazione culturale DILA APS

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Il Dispari 20240122

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Il Dispari 20240122

La 13a edizione del Premio internazionale di Arti Varie “Otto milioni” ideato da Bruno Mancini, dedicato a Nicola Pantalone si sviluppa in quattro sezioni: Poesia – Arti grafiche – Articolo – Video.

TEMA LIBERO
L’iscrizione al Premio è completamente gratuita per TUTTI.

Una commissione nominata da Bruno Mancini provvederà a selezionare in maniera insindacabile le opere che parteciperanno alla fase finale del Premio.
I Soci dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” avranno diritto ad iscrivere UNA loro opera per ciascuna sezione direttamente nel gruppo delle finaliste, purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento.
Sono esclusi da questa opportunità i Soci DILA APS che saranno, eventualmente, inseriti in una Giuria del Premio.
Gli Autori che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini e gli abbonati alla testata giornalistica IL DISPARI sono equiparati agli Associati DILA APS.

Il Dispari 20240122 – Redazione culturale DILA APS

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SEZIONE POESIA
Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 poesie ciascuno.
Le poesie iscritte al Premio:
a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA e/o DILA APS;
b) dovranno essere inviate in formato word a [email protected];
c) dovranno essere scritte in lingua italiana;
d) dovranno essere composte da un massimo di 30 righe (compreso il titolo ed eventuali spazi bianchi tra i versi e/o tra le strofe);
e) potranno essere scritte in una delle seguenti lingue <arabo, francese, inglese, lettone, russo, spagnolo> purché, SOLO in questo caso, siano accompagnate dal versamento di 10.00€ ciascuna come contributo per la traduzione in italiano che verrà effettuata da poeti collaboratori dell’Associazione DILA APS.
Tali versamenti andranno effettuati sull’IBAN che verrà indicato in maniera privata.

SEZIONE ARTI GRAFICHE
Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 opere ciascuno.
Le opere iscritte al Premio:
a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA e/o DILA APS;
b) dovranno essere inviate in formato jpeg a [email protected];
c) potranno essere realizzate con qualsiasi tecnica, anche digitale e/o fotografica.

SEZIONE VIDEO
Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 video ciascuno.
I video iscritti al Premio:
a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA e/o DILA APS;
b) dovranno essere inviati in formato mp4 o simile a [email protected];
c) potranno essere realizzati con qualsiasi contenuto (musica, recitazione, eventi ecc.);
d) dovranno avere la durata massima di quattro minuti.

SEZIONE ARTICOLO
Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio al massimo 3 articoli ciascuno.
Gli articoli iscritti al Premio:
a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA e/o DILA APS;
b) dovranno essere inviati in formato word a [email protected];
c) potranno essere realizzati su qualsiasi argomento;
d) dovranno avere la lunghezza massima di 5.000 battute spazi e titolo compresi.

Il Dispari 20240122 – Redazione culturale DILA APS

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L’Autore, per partecipare al Premio, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected], debitamente firmata, insieme al file dell’opera proposta.
La votazione conclusiva che designerà le opere vincitrici delle sei sezioni, avverrà sommando i punti ricevuti mediante: a) like ai siti web che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 1 punto); b) coupon inseriti nelle testate giornalistiche che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 10 punti); c) schede allegate all’antologia “ISPIRAZIONI (1 voto = 30 punti), d) voti espressi da giurie nominate da DILA APS e dagli sponsor del premio -i punti totali assegnati a ciascuna Giuria saranno pari al totale dei punti espressi al capo a).
Le opere per partecipare al Premio dovranno pervenire a [email protected] nella stesura finale entro e non oltre il 15 Maggio 2024.
Il mancato rispetto di una qualsiasi delle norme di questo regolamento sarà causa di esclusione dell’opera dal Premio.
I nomi dei finalisti saranno annunciati entro il 10 Giugno 2024.
La classifica finale sarà resa nota in una data compresa tra il 30 ottobre e il 30 novembre 2024.
La cerimonia di premiazione dei vincitori avverrà in una data compresa tra il 10 novembre 2024 e il 31 gennaio 2025.
La data e la località della premiazione saranno rese note ai finalisti con un preavviso di almeno 10 giorni.

A richiesta degli Autori, TUTTE le opere iscritte al Premio potranno essere pubblicate nell’antologia “Più voci più immagini”.

Tale loro pubblicazione sarà subordinata al versamento relativo all’ordine di acquisto di almeno due copie dell’antologia “Più voci più immagini”, che dovrà essere effettuato sull’IBAN dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” IT52V0514239930CC1331129692.
La ricevuta andrà allegata all’invio della documentazione necessaria all’iscrizione dell’opera al Premio.

La mancata adesione alla suddetta opportunità editoriale NON pregiudicherà in alcun modo la partecipazione delle opere al Premio.

L’antologia “Più voci più immagini” sarà regolarmente provvista di un codice ISBN.
Il prezzo di copertina del volume in bianco e nero sarà di 22.00 € e la stampa avverrà entro settembre 2024.

Trattandosi di un premio ad iscrizione COMPLETAMENTE GRATUITA, Bruno Mancini si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Autori, inviando le proprie opere, ne prendono atto in maniera definitiva.

Il Dispari 20240122 – Redazione culturale DILA APS

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DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione alla 13a edizione del Premio internazionale di arti varie “Otto milioni” 2024

Aggiungere i dati richiesti, ed inviare entro il 15 Maggio 2024 a [email protected]

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – [email protected]

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________   in Via______________           N_____                     CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto, ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla 13a edizione del Premio internazionale “Otto Milioni”2024 pubblicato anche tramite web all’url

https://dila.altervista.org/premi-otto-milioni-2024/

manifesto l’intenzione di partecipare alla sezione

POESIA □           ARTI GRAFICHE □         ARTICOLO □               VIDEO

e, pertanto, nella mia qualità di Autore, allego l’opera dal titolo_________________

A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto alla 13a edizione del premio internazionale di Arti Varie “Otto Milioni”2024 ideato da Bruno Mancini e organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS”;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili
  3. di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  4. volere concedere a Bruno Mancini il diritto di pubblicare ed utilizzare la mia suddetta opera in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che Bruno Mancini avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare e di utilizzare in ogni forma e modo la mia suddetta opera nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare la mia suddetta opera anche in via telematica a mezzo internet, come proposta da me Autore e non sarà tenuto ad effettuare alcuna correzione;
  5. aver concordato in maniera definitiva con Bruno Mancini che egli NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare la mia suddetta opera al gratuito utilizzo da parte di Bruno Mancini per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione egli voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità della mia suddetta opera, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dovere in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale della mia suddetta opera;
  6. volere provvedere all’acquisto di n°…… copie del volume antologico “Più voci più immagini” se la mia suddetta opera sarà ritenuta idonea a partecipare alla 13a edizione del Premio di Arti Varie “Otto milioni” e se sarà pubblicata nella suddetta Antologia.
  7. A tale scopo allego ricevuta versamento effettuato sull’IBAN IT52V0514239930CC1331129692 intestato all’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” Via Gemito 27 Ischia.

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10) 11) 12) 13) 14) 15) 16) del regolamento relativo alla 13a edizione del premio internazionale di Arti Varie  “Otto Milioni” 2024  pubblicato anche tramite web all’url  https://dila.altervista.org/premi-otto-milioni-2024/

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

DILA

NUSIV

 

Il Dispari 20240129 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240129 Redazione culturale DILA APS

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Così o come

Un racconto di Bruno Mancini inserito in

“Per Aurora volume terzo”

https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-terzo/paperback/product-29y6wr.html?page=1&pageSize=4

Prima puntata

 

Parte Prima

Buongiorno.

Mi presento.

Devo farlo poiché in caso contrario neppure io, primo ed ultimo lettore, potrei riconoscere la paternità di questo racconto.

Titolo “Così o come”.

Struttura: capitolo primo bozzetti di personaggi ischitani;  capitolo secondo una pagina di prosa diventa poesia; capitolo terzo: bozzetti di paesaggi ischitani; capitolo quarto una pagina di poesia diventa prosa; capitolo quinto ?; capitolo sesto: poesie.

Si tratta, infatti, ah già, quasi dimenticavo, sono Bruno Mancini per gli amici Ignazio di Frigeria e D’Alessandro, si tratta, dicevo, di una storia piena di grazie, graziosa, come…

Il Dispari 20240129 – Redazione culturale DILA APS

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CAPITOLO PRIMO

… le ascelle pelose della postina calabra lucana piemontese marchigiana durante l’ultima consegna in uno dei tanti pomeriggi asciutti di ferragosto.

Le scarpe di questa donna, sandali plastificati in una cantina del Viet Cong con impresso a fuoco sulla punta un simbolo parigino romano londinese napoletano giapponese brasiliano americano, ai suoi piedi apparivano deformi e più sconnesse delle mille strade prive di ordinaria manutenzione che avevano calcato nelle assolate giornate di agosti stremanti finanche per le cicale ed i grilli.

I bozzi degli alluci, deformati da ogni tipo di trauma, i calli ed i duroni a grappoli ed arcipelaghi, i solchi tra la pelle morta e stratificata sui calcagni, avevano, dopo anni di battaglie, avuto ragione dei tessuti fibrosi utilizzati nei laboratori artigianali dei bravi sudditi asiatici.

Filomena.

In dialetto Failina.

Per la gente del luogo “Failina ‘a pustera!”.

Solo chi non è stato ad Ischia durante la lunga esperienza lavorativa di questa donna non sa di chi parlo, per gli altri, per tutti gli altri, residenti o vacanzieri di pochi giorni, la sua esistenza è stata notata. Quando incontrava il farmacista, Catello, gli diceva…

Se pioveva e la lettera americana…

Questo mio racconto semplice come Mario l’usuraio… Questo mio racconto pulito come… ecc. ecc.

In questo paese assolato vive e  viveva… Nasce la storia.

Il Dispari 20240129 – Redazione culturale DILA APS

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Questo mio racconto è semplice come Sebastiano, il meraviglioso esempio d’accogliente giullare che a cassetta della carrozza (perfetta nella struttura come una Jaguar, addobbata e truccata allo stesso modo della mitica Silvana), lasciando ai passeggeri l’emozione di tenere le redini, descrivendo luoghi a lui solo noti e raccontando aneddoti da nessuno mai verificati, riusciva, quando il musicale rotolamento dei cerchi sferragliava sul selciato in gran parte segnato dalla erosione delle acque piovane, intanto che un volo di passeri disordinato frusciava nell’aria dei meriggi cocenti ed abbaglianti, e mentre i capelli al vento della bella straniera schizzavano di giallo rosso nero biondo castano scuro moro le parti posteriori del cavallo sudato stanco, AOH, OH OH OH, CLOP CLOP, sotto il refolo di una scorreggia puzzolente che anticipava mini serie di botti petiferi vaporizzati sul muso della splendida turista in gita di nozze (o quasi), Sebastiano, si chiamava Sebastiano, in dialetto Bastiano, per la gente del luogo Bastian ‘o cucchiere, semplice come il mio racconto, riusciva a far ridere e creare poesia.

Altri personaggi candidati: Rosa – Ungare – Bianci – Provitolo…

Se oggi, nel 2005, un tipo si chiamasse Giliberto Giliberto, tutti noi avremmo difficoltà a trattenere il riso.

Giliberto era alto un metro e… solo un metro e un poco. L’individuo più basso che ho incontrato nell’ultimo decennio era almeno di statura pari a quella di Giliberto in piedi sul predellino della sua lambretta.

Il piccolo uomo, alla fine degli anni cinquanta, aveva acquistato un innovativo motociclo che le prime volte guidava con tanto poca perizia da non riuscire a fermare fin che non ne esauriva la benzina. Nei mesi successivi, in marcia su quel suo cavallo bianco di stagnola acciaio ferroso, il minuto caro fotografo girava in tondo tra via D’Avalos e via Gianturco, via Colonna ed il lungomare, via Roma via Mia e via Vostra, fino a quando, se tutto andava bene, il piede pigiava accidentalmente il punto in cui una leva di ferro fungeva da freno.

Altri personaggi candidati: – Di Manse – Buoni – Polio – Giusta…

-«B u o n g h i o r no, chi Renato artista? Pittore? Fa capelli mio f i g h i o?»

-«Scene Madama, eccomi, tutto per te.

Francesco, acconcia il ragazzo, io penso alla froileine.» -«Al topo, al topo, ahhh… une top… uhhh…»

-«Franco, quante volte devo dirti di non fare uscire sciù sciù dopo la colazione?

Riponilo in gabbia, vedi, la Signora ha paura.

Ti ho detto mille volte di non lasciarlo libero se ci sono persone sconosciute!

Non lo conoscono, poverine, e credono sia un topo!

Sciù sciù!

Madame non si preoccupi, ora lo risistemiamo nei suoi alloggi.

L’abbiamo cresciuto noi, da piccolo. Sapesse come era malconcio!

Dai Franco, sbrigati.

Al piccolo i capelli li facciamo con taglio moderno, a spazzola, oppure con basette lunghe alla amburghes?

Franco, Franco… e acchiappalo, sotto la sedia… come sempre il birichino.

Scenda, Madamoselle Froilein, non morde, vuole solo digerire il latte ed i biscotti che ha mangiato nella dispensa, è bravo, sciù sciù, non mord, scende, e scendi Signora, appoggiati, bella Signora, Madame la tedescona. Così eh così con il braccio intorno alla mia spalla, scendi piano piano, piano, piano, lentamente, fammi sentire le braccia sul collo, cazzo che zizzone, FERMATI, sciù sciù è sotto il lavello, Franco sbrigati, spicciati, aspetta non correre, piano, afferralo senza fretta, Madame è bona… azzo se è bona…» -«Ahh… Ahh… eccolo…»

-«Niente paura ora ti prendo in braccio e ti porto al sicuro nel retrobottega, Francooooo, tieni a bada il ragazzo.»

Altri personaggi candidati: – Costui – D’Ambri –Castagno…

Una teoria secondo la quale la Germania avrebbe avuto dei vantaggi se l’Italia non fosse entrata in guerra al suo fianco? Eccola.

Nella autentica versione.

Ebbi personalmente modo di ascoltarla dal suo ideatore, da Questo Uno, al quale non voglio dare un nome.

Costui grande bevitore, nei momenti di euforia, di tanto in tanto andava «esplicitando» la sua teoria, personale inedita rivoluzionaria, delle ragioni per le quali la Germania aveva perso la seconda guerra mondiale.

“Così o come” non si è mai grandi profeti se non s’insozzano di paure e d’illazioni le menti semplici, ugualmente non si penetrano le essenze recondite delle storie se non si galleggia senza pudori su frasi fatte, ipotesi eccellenti, rapporti indiscussi, prospettive calcificate, verità dogmatizzate, fatti…

Il Dispari 20240129 – Redazione culturale DILA APS

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Il Dispari 20240122

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La 13a edizione del Premio internazionale di Arti Varie “Otto milioni” ideato da Bruno Mancini, dedicato a Nicola Pantalone si sviluppa in quattro sezioni: Poesia – Arti grafiche – Articolo – Video.

TEMA LIBERO
L’iscrizione al Premio è completamente gratuita per TUTTI.

Una commissione nominata da Bruno Mancini provvederà a selezionare in maniera insindacabile le opere che parteciperanno alla fase finale del Premio.
I Soci dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” avranno diritto ad iscrivere UNA loro opera per ciascuna sezione direttamente nel gruppo delle finaliste, purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento.
Sono esclusi da questa opportunità i Soci DILA APS che saranno, eventualmente, inseriti in una Giuria del Premio.
Gli Autori che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini e gli abbonati alla testata giornalistica IL DISPARI sono equiparati agli Associati DILA APS.

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SEZIONE POESIA
Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 poesie ciascuno.
Le poesie iscritte al Premio:
a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA e/o DILA APS;
b) dovranno essere inviate in formato word a [email protected];
c) dovranno essere scritte in lingua italiana;
d) dovranno essere composte da un massimo di 30 righe (compreso il titolo ed eventuali spazi bianchi tra i versi e/o tra le strofe);
e) potranno essere scritte in una delle seguenti lingue <arabo, francese, inglese, lettone, russo, spagnolo> purché, SOLO in questo caso, siano accompagnate dal versamento di 10.00€ ciascuna come contributo per la traduzione in italiano che verrà effettuata da poeti collaboratori dell’Associazione DILA APS.
Tali versamenti andranno effettuati sull’IBAN che verrà indicato in maniera privata.

SEZIONE ARTI GRAFICHE
Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 opere ciascuno.
Le opere iscritte al Premio:
a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA e/o DILA APS;
b) dovranno essere inviate in formato jpeg a [email protected];
c) potranno essere realizzate con qualsiasi tecnica, anche digitale e/o fotografica.

SEZIONE VIDEO
Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 video ciascuno.
I video iscritti al Premio:
a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA e/o DILA APS;
b) dovranno essere inviati in formato mp4 o simile a [email protected];
c) potranno essere realizzati con qualsiasi contenuto (musica, recitazione, eventi ecc.);
d) dovranno avere la durata massima di quattro minuti.

SEZIONE ARTICOLO
Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio al massimo 3 articoli ciascuno.
Gli articoli iscritti al Premio:
a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA e/o DILA APS;
b) dovranno essere inviati in formato word a [email protected];
c) potranno essere realizzati su qualsiasi argomento;
d) dovranno avere la lunghezza massima di 5.000 battute spazi e titolo compresi.

Il Dispari 20240122 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240122 – Redazione culturale DILA APS

L’Autore, per partecipare al Premio, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected], debitamente firmata, insieme al file dell’opera proposta.
La votazione conclusiva che designerà le opere vincitrici delle sei sezioni, avverrà sommando i punti ricevuti mediante: a) like ai siti web che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 1 punto); b) coupon inseriti nelle testate giornalistiche che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 10 punti); c) schede allegate all’antologia “ISPIRAZIONI (1 voto = 30 punti), d) voti espressi da giurie nominate da DILA APS e dagli sponsor del premio -i punti totali assegnati a ciascuna Giuria saranno pari al totale dei punti espressi al capo a).
Le opere per partecipare al Premio dovranno pervenire a [email protected] nella stesura finale entro e non oltre il 15 Maggio 2024.
Il mancato rispetto di una qualsiasi delle norme di questo regolamento sarà causa di esclusione dell’opera dal Premio.
I nomi dei finalisti saranno annunciati entro il 10 Giugno 2024.
La classifica finale sarà resa nota in una data compresa tra il 30 ottobre e il 30 novembre 2024.
La cerimonia di premiazione dei vincitori avverrà in una data compresa tra il 10 novembre 2024 e il 31 gennaio 2025.
La data e la località della premiazione saranno rese note ai finalisti con un preavviso di almeno 10 giorni.

A richiesta degli Autori, TUTTE le opere iscritte al Premio potranno essere pubblicate nell’antologia “Più voci più immagini”.

Tale loro pubblicazione sarà subordinata al versamento relativo all’ordine di acquisto di almeno due copie dell’antologia “Più voci più immagini”, che dovrà essere effettuato sull’IBAN dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” IT52V0514239930CC1331129692.
La ricevuta andrà allegata all’invio della documentazione necessaria all’iscrizione dell’opera al Premio.

La mancata adesione alla suddetta opportunità editoriale NON pregiudicherà in alcun modo la partecipazione delle opere al Premio.

L’antologia “Più voci più immagini” sarà regolarmente provvista di un codice ISBN.
Il prezzo di copertina del volume in bianco e nero sarà di 22.00 € e la stampa avverrà entro settembre 2024.

Trattandosi di un premio ad iscrizione COMPLETAMENTE GRATUITA, Bruno Mancini si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Autori, inviando le proprie opere, ne prendono atto in maniera definitiva.

Il Dispari 20240122 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240122 – Redazione culturale DILA APS

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione alla 13a edizione del Premio internazionale di arti varie “Otto milioni” 2024

Aggiungere i dati richiesti, ed inviare entro il 15 Maggio 2024 a [email protected]

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – [email protected]

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________   in Via______________           N_____                     CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto, ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla 13a edizione del Premio internazionale “Otto Milioni”2024 pubblicato anche tramite web all’url

https://dila.altervista.org/premi-otto-milioni-2024/

manifesto l’intenzione di partecipare alla sezione

POESIA □           ARTI GRAFICHE □         ARTICOLO □               VIDEO

e, pertanto, nella mia qualità di Autore, allego l’opera dal titolo_________________

A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto alla 13a edizione del premio internazionale di Arti Varie “Otto Milioni”2024 ideato da Bruno Mancini e organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS”;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili
  3. di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  4. volere concedere a Bruno Mancini il diritto di pubblicare ed utilizzare la mia suddetta opera in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che Bruno Mancini avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare e di utilizzare in ogni forma e modo la mia suddetta opera nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare la mia suddetta opera anche in via telematica a mezzo internet, come proposta da me Autore e non sarà tenuto ad effettuare alcuna correzione;
  5. aver concordato in maniera definitiva con Bruno Mancini che egli NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare la mia suddetta opera al gratuito utilizzo da parte di Bruno Mancini per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione egli voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità della mia suddetta opera, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dovere in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale della mia suddetta opera;
  6. volere provvedere all’acquisto di n°…… copie del volume antologico “Più voci più immagini” se la mia suddetta opera sarà ritenuta idonea a partecipare alla 13a edizione del Premio di Arti Varie “Otto milioni” e se sarà pubblicata nella suddetta Antologia.
  7. A tale scopo allego ricevuta versamento effettuato sull’IBAN IT52V0514239930CC1331129692 intestato all’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” Via Gemito 27 Ischia.

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10) 11) 12) 13) 14) 15) 16) del regolamento relativo alla 13a edizione del premio internazionale di Arti Varie  “Otto Milioni” 2024  pubblicato anche tramite web all’url  https://dila.altervista.org/premi-otto-milioni-2024/

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

DILA

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Il Dispari 20240122

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La 13a edizione del Premio internazionale di Arti Varie “Otto milioni” ideato da Bruno Mancini, dedicato a Nicola Pantalone si sviluppa in quattro sezioni: Poesia – Arti grafiche – Articolo – Video.

TEMA LIBERO
L’iscrizione al Premio è completamente gratuita per TUTTI.

Una commissione nominata da Bruno Mancini provvederà a selezionare in maniera insindacabile le opere che parteciperanno alla fase finale del Premio.
I Soci dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” avranno diritto ad iscrivere UNA loro opera per ciascuna sezione direttamente nel gruppo delle finaliste, purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento.
Sono esclusi da questa opportunità i Soci DILA APS che saranno, eventualmente, inseriti in una Giuria del Premio.
Gli Autori che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini e gli abbonati alla testata giornalistica IL DISPARI sono equiparati agli Associati DILA APS.

Il Dispari 20240122 – Redazione culturale DILA APS

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SEZIONE POESIA
Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 poesie ciascuno.
Le poesie iscritte al Premio:
a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA e/o DILA APS;
b) dovranno essere inviate in formato word a [email protected];
c) dovranno essere scritte in lingua italiana;
d) dovranno essere composte da un massimo di 30 righe (compreso il titolo ed eventuali spazi bianchi tra i versi e/o tra le strofe);
e) potranno essere scritte in una delle seguenti lingue <arabo, francese, inglese, lettone, russo, spagnolo> purché, SOLO in questo caso, siano accompagnate dal versamento di 10.00€ ciascuna come contributo per la traduzione in italiano che verrà effettuata da poeti collaboratori dell’Associazione DILA APS.
Tali versamenti andranno effettuati sull’IBAN che verrà indicato in maniera privata.

SEZIONE ARTI GRAFICHE
Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 opere ciascuno.
Le opere iscritte al Premio:
a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA e/o DILA APS;
b) dovranno essere inviate in formato jpeg a [email protected];
c) potranno essere realizzate con qualsiasi tecnica, anche digitale e/o fotografica.

SEZIONE VIDEO
Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 video ciascuno.
I video iscritti al Premio:
a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA e/o DILA APS;
b) dovranno essere inviati in formato mp4 o simile a [email protected];
c) potranno essere realizzati con qualsiasi contenuto (musica, recitazione, eventi ecc.);
d) dovranno avere la durata massima di quattro minuti.

SEZIONE ARTICOLO
Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio al massimo 3 articoli ciascuno.
Gli articoli iscritti al Premio:
a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA e/o DILA APS;
b) dovranno essere inviati in formato word a [email protected];
c) potranno essere realizzati su qualsiasi argomento;
d) dovranno avere la lunghezza massima di 5.000 battute spazi e titolo compresi.

Il Dispari 20240122 – Redazione culturale DILA APS

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L’Autore, per partecipare al Premio, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected], debitamente firmata, insieme al file dell’opera proposta.
La votazione conclusiva che designerà le opere vincitrici delle sei sezioni, avverrà sommando i punti ricevuti mediante: a) like ai siti web che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 1 punto); b) coupon inseriti nelle testate giornalistiche che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 10 punti); c) schede allegate all’antologia “ISPIRAZIONI (1 voto = 30 punti), d) voti espressi da giurie nominate da DILA APS e dagli sponsor del premio -i punti totali assegnati a ciascuna Giuria saranno pari al totale dei punti espressi al capo a).
Le opere per partecipare al Premio dovranno pervenire a [email protected] nella stesura finale entro e non oltre il 15 Maggio 2024.
Il mancato rispetto di una qualsiasi delle norme di questo regolamento sarà causa di esclusione dell’opera dal Premio.
I nomi dei finalisti saranno annunciati entro il 10 Giugno 2024.
La classifica finale sarà resa nota in una data compresa tra il 30 ottobre e il 30 novembre 2024.
La cerimonia di premiazione dei vincitori avverrà in una data compresa tra il 10 novembre 2024 e il 31 gennaio 2025.
La data e la località della premiazione saranno rese note ai finalisti con un preavviso di almeno 10 giorni.

A richiesta degli Autori, TUTTE le opere iscritte al Premio potranno essere pubblicate nell’antologia “Più voci più immagini”.

Tale loro pubblicazione sarà subordinata al versamento relativo all’ordine di acquisto di almeno due copie dell’antologia “Più voci più immagini”, che dovrà essere effettuato sull’IBAN dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” IT52V0514239930CC1331129692.
La ricevuta andrà allegata all’invio della documentazione necessaria all’iscrizione dell’opera al Premio.

La mancata adesione alla suddetta opportunità editoriale NON pregiudicherà in alcun modo la partecipazione delle opere al Premio.

L’antologia “Più voci più immagini” sarà regolarmente provvista di un codice ISBN.
Il prezzo di copertina del volume in bianco e nero sarà di 22.00 € e la stampa avverrà entro settembre 2024.

Trattandosi di un premio ad iscrizione COMPLETAMENTE GRATUITA, Bruno Mancini si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Autori, inviando le proprie opere, ne prendono atto in maniera definitiva.

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DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione alla 13a edizione del Premio internazionale di arti varie “Otto milioni” 2024

Aggiungere i dati richiesti, ed inviare entro il 15 Maggio 2024 a [email protected]

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – [email protected]

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________   in Via______________           N_____                     CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto, ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla 13a edizione del Premio internazionale “Otto Milioni”2024 pubblicato anche tramite web all’url

https://dila.altervista.org/premi-otto-milioni-2024/

manifesto l’intenzione di partecipare alla sezione

POESIA □           ARTI GRAFICHE □         ARTICOLO □               VIDEO

e, pertanto, nella mia qualità di Autore, allego l’opera dal titolo_________________

A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto alla 13a edizione del premio internazionale di Arti Varie “Otto Milioni”2024 ideato da Bruno Mancini e organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS”;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili
  3. di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  4. volere concedere a Bruno Mancini il diritto di pubblicare ed utilizzare la mia suddetta opera in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che Bruno Mancini avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare e di utilizzare in ogni forma e modo la mia suddetta opera nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare la mia suddetta opera anche in via telematica a mezzo internet, come proposta da me Autore e non sarà tenuto ad effettuare alcuna correzione;
  5. aver concordato in maniera definitiva con Bruno Mancini che egli NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare la mia suddetta opera al gratuito utilizzo da parte di Bruno Mancini per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione egli voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità della mia suddetta opera, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dovere in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale della mia suddetta opera;
  6. volere provvedere all’acquisto di n°…… copie del volume antologico “Più voci più immagini” se la mia suddetta opera sarà ritenuta idonea a partecipare alla 13a edizione del Premio di Arti Varie “Otto milioni” e se sarà pubblicata nella suddetta Antologia.
  7. A tale scopo allego ricevuta versamento effettuato sull’IBAN IT52V0514239930CC1331129692 intestato all’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” Via Gemito 27 Ischia.

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10) 11) 12) 13) 14) 15) 16) del regolamento relativo alla 13a edizione del premio internazionale di Arti Varie  “Otto Milioni” 2024  pubblicato anche tramite web all’url  https://dila.altervista.org/premi-otto-milioni-2024/

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

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Il Dispari 20240115 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240115 Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240115

Il Dispari 20240115 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240115 – Redazione culturale DILA APS

Cerimonia premiazione OTTO MILIONI

Il 4 febbraio 2024, alle ore 17, nello spazio magico “Interno 4” di Chiara Pavoni in via Della Lungara 44 a Roma, a conclusione della dodicesima edizione del Premio internazionale di arti varie “Otto Milioni” si terrà la cerimonia di consegna degli attestati di merito.

Saranno premiati i primi cinque classificati delle quattro sezioni (Poesia, Video, Articoli e Arti grafiche).

La partecipazione all’incontro potrà avvenire solo previa prenotazione che dovrà essere richiesta a mezzo e-mail inviata a [email protected], oppure telefonando al 3914830355 (tutti i giorni dalle 14 alle 23) entro il 25 gennaio.

Un caloroso ringraziamento va riservato, fin da ora, all’attrice Chiara Pavoni che, non solo metterà gratuitamente a disposizione il suo spazio magico “Interno 4”, con tutta la sua organizzazione, ma svolgerà anche funzioni di Madrina speciale della cerimonia in nome e per conto della nostra Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”.
La dodicesima edizione del Premio “Otto milioni” è stata, anche questa volta, organizzata dall’Associazione DILA APS, con la collaborazione della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, dell’Associazione algerina ADA di Dalila Boukhalfa, della Fondazione LA SPONDA di Benito Corradini, dell’Associazione L’Arte del Suonare di Maria Luisa Neri, dell’Associazione Puecher di Giuseppe Deiana, del magazine EUDONNA e della casa editrice IL SEXTANTE di Mariapia Ciaghi.

Un ringraziamento particolare va riservato alla Banca di  Credito Popolare di Torre Del Greco – BCP- e al Direttore della Filiale di Ischia, Dott. Vincenzo Molino, per il sostegno morale ed economico.

Oltre al sottoscritto, hanno già annunciata la loro presenza Luciana Capece, Michela Zanarella, Maria Luisa Neri, Santina Amici, Adriana Iftimie Ceroli, Angela Prota, Agata Lombardo, Dalila Boukhalfa, Giuseppe Lorin, Francesco Terrone, Benito Corradini e Franco De Biase.

Convinti che tutti i premiati saranno in prima linea per diffondere i progetti culturali Made in Ischia e che ne vorranno far parte ancora per il futuro, concludiamo questa dodicesima edizione del Premio “OTTO MILIONI” complimentandoci con tutti i finalisti ai quali vanno sinceri auguri di meritati successi.

ARTICOLI

Quinto premio – Tina Bruno

Quarto premio – Angela Maria Tiberi

Terzo premio – Viesturs Āboliņš

Secondo premio  – Luciana Capece

Primo premio  Ingrīda Zaķe

 

VIDEO

Quinto premio – Domenico Umbro – Raffaele Pagliaruli – Maria Luisa Neri

Quarto premio – Milena Petrarca

Terzo premio – Ajub Ibragimov

Secondo premio – Angela Prota

Primo premio –  Chiara Pavoni

 

ARTI GRAFICHE:

Quinto premio – Liga Sarah Lapinska

Quarto premio – Artur Gevorgyan

Terzo premio  – Jevgenija Sundejeva

Secondo premio – Dagnija Jankovska

Primo premio –  Einars Repše

 

POESIE

Quinto premio – Milena Petrarca

Quarto premio Vija Laganovska

Terzo premio – Māris Ruks

Secondo premio – Liga Sarah Lapinska

Primo premio – Luciana Capece

Il Dispari 20240115 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240115 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240115 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240115 – Redazione culturale DILA APS

Carla Rugger commenta la raccolta di poesie

“Segni” di Bruno Mancini

Ho letto il libro di poesia di Bruno Mancini “Segni”, e sono rimasta sconvolta, in bene naturalmente, attratta dalla lirica “Tre quasi poesie per Ignazio”… ma altre mi hanno incuriosito per una loro stranezza e per quel filo invisibile che è la sua poetica più espressiva.

Si discosta per il suo linguaggio, si fa metafora, o linguaggio di chiusura in cui vi è sempre un codice da interpretare, svelare, di una luce che abbagli all’improvviso, un turbamento iniziale che ha spiragli inconsueti nella memoria che non inganna.

La Poesia diventa ed è dramma, attraversa la Storia umana in cui donarci speranza e illusione.

Il Poeta percepisce voci e sussurri, si accorge di ciò che altri non s’accorgono.

Ebbene, del resto, la Poesia apre varchi infiniti alla coscienza dell’uomo.

Nulla placa le ansie del futuro ma rivela, ed è una rivelazione basata non solo sulla ragione ma sopratutto sul sentimento che tutto vivifica ed esalta.

Il cammino del Poeta Bruno Mancini è rivolto anche verso l’inconoscibile, un senso di mistero lo avvolge, il ritmo del suo linguaggio spesso gli è sconosciuto, si trasforma in azione incisiva e ardente.

Ma la sua Poesia non dovrà essere descrittiva perché la Poesia non dice – intuisce la profondità dell’anima, della natura e delle cose, si fa tutt’uno con il mondo.

La lirica “Segni” che da il titolo al libro è molto bella, e mi viene da aggiungere al verso “Canto elegiaco, Canto di mare” la mia elegia “Canto del Poeta Bruno Mancini”.

Il Dispari 20240115 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240115 – Redazione culturale DILA APS

SEGNI

Rendimi pari desideri e sbagli:
è alle acque il sogno.

Sbattono soli su scogliere
in fiamme.

Rompono stasi,
squadrano paesi,
traguardi di vicoli e ghetti
di stagni e di betulle,
“Curvi i bambini a leggere le sabbie”

.Svolgiti,
arrenditi.

Altro è sudare
altro è sommergersi.

Battono onde su scogliere
ruvide.

Non siamo stati insieme
lungo la Senna
– sui monti della follia –
a passo di Tamigi
– in anni di malinconia –
alla foce dell’Arno

– d’autunno -.

Canto elegiaco
canto di mare.

Carla Rugger

Il Dispari 20240115 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240115 – Redazione culturale DILA APS

Gianfranco Cilento, nato a  Napoli nel 1964, ha da sempre coltivato una profonda passione per le arti.

Per anni è stato  al fianco di alcuni maestri napoletani dove ha carpito i segreti del mestiere associando l’amore per la pittura a quello per il restauro.

Nel 2021 una sua opera è risultata finalista nella decima edizione del Premio internazionale di Arti Varie OTTO MILIONI nella sezione Arti Grafiche.

 

DILA

NUSIV

 

ALLA RICERCA DEL SENSO DELLA VITA.

ALLA RICERCA DEL SENSO DELLA VITA.

Biblioteca Chiesa Rossa

(via San Domenico Savio 3 – piazza Abbiagrasso, Milano)

Giovedì 11 gennaio 2024, ore 18.00

ALLA RICERCA DEL SENSO DELLA VITA.

Presentazione del romanzo di Alberto Liguoro,

Immaginazione, Lulu Ed., 2023

Ne discutono con l’autore Bruno Contardi e Andrea Cattania.

Modera Giuseppe Deiana

Il Dispari 20240108 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240108 Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240108

TINA BRUNO |UNA PAGINA RITROVATA

terza parte

La prima parte è stata pubblicata il 16 gennaio 2023 e la seconda l’11 settembre 2023.

Lina non si aspettava tanto dal suo Edo, ma il fatto che ancora la pensasse la rincuorava ad alimentare la speranza che anche per lei qualcosa con il tempo potesse cambiare.

Edo, come Lina, non dimenticò mai il tempo trascorso insieme, le grandi gite, i lunghi pomeriggi a studiare insieme e a fare progetti.

Lui seduto vicino al suo letto, la guarda con amore e ammirazione.

Era passato qualche anno da quando lei lo aveva abbandonato per seguire Pierpaolo e lui non aveva accettato questo rifiuto, anzi da quel giorno si chiuse in se stesso e pensò soltanto allo studio della musica, e poi ai concorsi che gli diedero la possibilità di far parte dei maestri componenti la grande orchestra del Conservatorio di Santa Cecilia.

Edo non si accorgeva del tempo che stava trascorrendo a casa di Lina, ma se ne rese conto all’arrivo dei sanitari per le terapie.

Alle 16.00 esclama «Vado via perché devo raggiungere il conservatorio per le prove.

Ti lascio la rivista medica.

Ciao Lina, tornerò domani se ti farà piacere

A modo suo Lina fa capire che ne è felice.

Lina era una bellissima ragazza laureata in psicologia con 110 e lode e prima d’essere colpita da SLA -così avevano diagnosticato i medici- lavorava in un centro sociale della sua città.

Stimata dai colleghi per i suoi modi garbati nel rapportarsi con il pubblico, e in virtù dei quali aveva fatto della sua professione un servizio sociale, non demorde ma neanche s’illude di vincere senza lottare.

I sanitari dopo avere somministrato i farmaci e fatto la fisioterapia, pensano di esporre la novità che la ricerca scientifica in questo campo aveva raggiunto.

– «Devi sapere Lina che la Ricerca…» il medico non fece in tempo a pronunciare  una parola che lei lo interruppe e attraverso le forme di comunicazione che aveva sviluppato insieme a Edo, fece capire che era stata informata dei fatti riportati dalla rivista.

I medici, entusiasti nel vedere che anche Lina riusciva ancora a percepire le varie situazioni che si presentavano e che il percorso seguito era quello giusto per la terapia, perché rispondeva ai bisogni manifesti della giovane, si convinsero che la terapia eseguita fosse giusta.

Conclusa la visita il medico e i paramedici andarono via tranne Sofia, la terapista, che avendo finito il suo turno lavorativo in ospedale rimase ancora un po’ per fare compagnia a Lina: l’amica del cuore.

Allora, oggi come stai?

Ti ha fatto piacere ricevere la visita di Edoardo? 

Secondo me la tua malattia non è SLA ma qualche altro disturbo che i medici non hanno capito

Ma che cosa farnetichi?

Non vedi come sono ridotta?

Parlo male e respiro male, non riesco a stare in piedi, ecc.»

Ma ti rendi conto che parli benissimo?

Che non sei affaticata?

Che mi guardi dritta negli occhi senza affaticare lo sguardo?

Due sono le cose: o si sono sbagliati i medici o la visita di Edo ha fatto miracoli.» finì l’amica.

Dopo qualche ora Sofia manifestò a Lina il desiderio di andare via.

Allora io vado a casa perché devo preparare la cena, altrimenti faccio tardi e quei mangioni di casa mia chi li frena?»

Bene, domani, però, ritorni?»

Certo, devo continuare la terapia. Adesso dammi un bacione.»

La mamma accompagnò Sofia alla porta e fece ritorno in camera di Lina, la quale appena la vide le chiese «Mamma mi prepari quella minestra tanto buona che cucinavi per me quando ero piccola?»

La mamma ascoltò tutto senza dare segni di meraviglia e continuò il discorso in modo del tutto naturale «Certo, figlia mia, vado subito in cucina.»

«No, mamma fermati a parlare con me.»

«Va bene, facciamo come vuoi, continuiamo a parlare, ma di che cosa?

Di chi?

Di Edo?

Edo è un ragazzo bravo, premuroso, educato.

Non ti ha mai dimenticato e ti vuole ancora tanto bene!»

«Dici davvero mamma?

Io anche gli voglio bene, anzi devo dirti che non speravo più che potesse amarmi ancora, dopo averlo abbandonato.

Oggi appena l’ho visto qualcosa dentro di me ha cominciato a prendere vita.

Avvertivo sensazioni che abbandonavano il mio corpo e altre bellissime che lo occupavano.

Mi sembrava d’avvertire una forza nuova che mi spingeva a lottare, per non cadere in quel sonno profondo che mi escludeva dalla vita sociale, ma che irrorava il mio essere, provocandomi brividi infinti.

Quel torpore che lo bloccava da molti mesi, aveva ceduto il posto a una serenità che mi riempiva l’anima di gioia. Non so in che modo spiegarmi meglio.»

«Hai spiegato tutto bene e ne sono felice.»

«Mamma abbracciami e dimmi che non sto sognando.»

Un forte abbraccio, per qualche instante legò madre e figlia, in un rapporto gioioso.

«Lo ricordi il detto “Al cuore non si comanda”?

Edo ha saputo aspettare.

Adesso posso andare in cucina?»

«Certo, però io dovrei andare in bagno.»

«Non puoi aspettare?

Fra poco arriva l’infermiera di notte e ti aiuterà lei, io non ho la forza di aiutarti a sedere nella sedia a rotelle.»

«Io posso fare da sola.»

«Non azzardare potrai cadere. Cosa ti costa aspettare un quarto d’ora?»

In quel momento squillò il telefono.

Era Edo che chiedeva se all’uscita dal conservatorio poteva andare a visitare Lina.

La mamma prima di rispondere domandò alla figlia se si sentiva di ricevere la visita di Edo.

Lei rispose di sì.

«Va bene Edo puoi venire, magari dopo cena, intorno alle 21.30 se per te va bene.»

«Benissimo signora.

Grazie.»

Il giorno dopo, quando arrivò l’equipe medica trovò Lina seduta nel mezzo del letto che sfogliava la rivista, a farle compagnia c’era Edoardo che cercava di fare il possibile per incoraggiarla ad abbandonare quello stato d’intontimento che la teneva prigioniera e a riprendere la vita normale.

I medici dopo aver controllato lo stato di salute e verificato la sua spontanea ripresa, interruppero le cure pregando Lina di recarsi in ospedale appena possibile per rifare gli accertamenti, aggiungendone dei nuovi.

Quella musica era stata la conferma di un amore fra due giovani che avevano saputo alimentare la speranza di ricominciare.

Quella melodia diffusa nell’aria risvegliò i ricordi di quella mente che si era lasciata sopraffare dal dolore e la unì a un cuore che batteva forte, perché aveva avuto il coraggio di aspettare, prima di vincere la paura e di urlare al mondo intero il suo grande amore per Lina.

Quella musica chiuse la pagina ritrovata di un libro, aperto molto tempo prima, e ne aprì un’altra in un altro libro che racchiuse la storia dei due giovani immensamente.

Il Dispari 20240104

Ischia saluta NICK PANTALONE

voce  di “Un  enorme palcoscenico”

Questa mattina l’isola ha salutato Nick Pantalone, poliedrico artista e cantore di una Napoli che fu. Nick ha accompagnato l’isola con la sua musica e la sua voce.

Lo ricordiamo con un suo scritto raccolto da Angela Maria Tiberi e abbracciamo, con sincero affetto, la Signora Luciana e gli amici Enzo ed Oscar.

Salve, mi chiamo Nicola Pantalone e sono un musicante.

Qualcuno, all’inizio della mia avventura, scrisse Nick su un manifesto e questa abbreviazione del mio nome me la sono portata per tutta la vita, vuoi perché a pronunciarla era più facile per tutti, vuoi perché un nome americanizzato all’epoca era più affascinante.

La mia povera mamma non ne era felice perché, fino a quel momento aveva associato questo nomignolo al cane, e allora temeva che mi avessero appunto chiamato come un cane dopo avermi sentito cantare.

A parte gli scherzi, considero di essere stato un uomo fortunato: sono nato a Napoli, sono da tanto tempo Cittadino di Ischia, questa isola meravigliosa, ho come Amico fraterno un uomo geniale, scrittore e poeta di valore che si chiama Bruno Mancini e, soprattutto, ho ricevuto nelle mie corde la possibilità di comunicare col resto del mondo con il linguaggio più armonizzante, più pacifico, più convincente e simpatico che esista: la Musica.

Tanti e tanti anni in musica mi hanno permesso di conoscere e di interpretare canzoni di tutto il mondo, ma il ritorno alle origini, alla mia napoletanità, mai perduta nonostante ripetuti impegni musicali in giro per l’Italia e all’estero, mi ha regalato l’amore per la canzone napoletana, di cui spesso ho raccontato la storia, attraverso gli Autori e gli aneddoti riguardanti la loro vita.

Lo sapevate che Piedigrotta, la festa più amata dai napoletani, era già menzionata in un libro dello scrittore di Roma antica Petronio?

E che alla Piedigrotta venne affidata verso la metà dell’800 la prima rassegna di canzoni napoletane che, fino a quel momento, non avevano avuto una consacrazione nazionale o, addirittura, internazionale?

Lo sapevate che Libero Bovio, autore di alcune tra le più appassionate e belle canzoni napoletane, poeta sopraffino, soprannominato “‘o chiattone“per la sua pinguedine da ragazzino, non ebbe nessuna voglia di studiare, per cui costrinse sua madre, ormai vedova, a raccomandarlo per un posto di scrivano?

E qui avvenne la metamorfosi di Bovio, oggi tra gli autori più amati dai napoletani, che ogni anno, nel giorno in cui fanno visita ai loro cari defunti, lasciano un fiore sulla tomba del Poeta.

Ischia, anche prima di diventare meta esclusiva di turisti era già stata menzionata nelle classiche canzoni di Napoli.

Michelemmà, scritta tra il 500 e il 600, parla appunto di una ragazza d’Ischia “E’ ‘na scarola“, figlia di un notaio, che si era intrufolata  nell’accampamento dei turchi invasori e, mentre dormivano, li aveva uccisi “a duie a duie”, salvando l’isola dalle future  scorribande.

Ai primi del 900 l’isola è stata la location nella quale si svolse la storia, poi a lieto fine di Anna Rossi, figlia di un fornaio napoletano.

I matrimoni all’epoca erano combinati e, specie le famiglie più povere, non potevano opporsi a richieste di personaggi particolarmente in vista e per giunta ricchi.

Così Anna sposò Pompeo Corbera, ricco proprietario ischitano e albergatore di Ischia, molto più anziano di lei.

La giovane era triste, perché il suo amore era un coetaneo, il giornalista e poeta Eduardo Nicolardi, che disperatamente le aveva dedicato la canzone “Voce ‘e notte“.

Il signor Corbera, però, dopo poco tempo defunse, lasciando Anna ricca e libera di unirsi per tutto il resto della vita al suo Poeta.

L’uomo della canzone napoletana è quasi sempre un perdente: vive, sperando e disperandosi, il rapporto con la donna che ama.

Lo testimoniano decine e decine di canzoni, tra le quali una che rende particolarmente l’idea è la “Malafemmena“ di Totò.

Secondo me questa caratteristica conferisce una maggior teatralità a ogni storia.

L’osservazione di scene di vita quotidiana potrebbero infatti portare a pensare che il popolo napoletano è “anormale“.

La normalità è svegliarsi presto al mattino, prendere il bus, andare in ufficio e passare circa 7 ore seduto al computer a sbrigare pratiche.

A Napoli, chi si comporta così è una esigua minoranza.

Tutti gli altri cercano di trovare, o addirittura di inventarsi, lavori che permettano di stare in movimento, in mezzo alla gente e, anche inconsciamente, di esibirsi nella maniera più semplice, ma con grande professionalità.

Ecco perché la mia, forse ingenua, riflessione, mi convince sempre più che Napoli è un enorme palcoscenico.”

 

NICK per tutti

Dico subito che, pubblicando questa breve ricordo di Nicola Pantalone, parto dal presupposto che non esista un ischitano amante della musica che non abbia avuto modo di ascoltare le sue melodie o non abbia partecipato in qualche maniera alla sua vita artistica.

Però sono anche convinto che non tutti conoscano alcuni “particolari” della sua umanità, ed è su questo che desidero soffermarmi con qualche breve considerazione.

In una foto del suo archivio, Nicola suona con Mina; in un’altra foto è sul palco con Pippo Baudo e, scavando ancora nell’album fotografico della sua vita, potremmo riempire diverse pagine di giornale con testimonianze di partecipazioni con artisti di chiara fama, non soltanto italiani.

Però Nicola, nonostante il suo blasonato curriculum, ogni volta che è stato sollecitato a rendere magicamente armonico un incontro culturale organizzato senza scopo di lucro, non ha mai messo il naso all’insù fregiandosi dei successi ottenuti per ottenere un qualsiasi beneficio economico o anche solo di immagine.

Nicola ha sempre risposto “Pronto! Dove e quando?”.

L’abbiamo visto nelle piazze in occasioni di feste locali e patronali; come l’abbiamo visto nell’incomparabile scenario del Palazzo Reale o nella suggestiva Villa La Colombaia che fu residenza prediletta di Luchino Visconti; nella Biblioteca comunale Antoniana; sul palco Telethon; per la celebrazione di numerose Shoah; così come per la presentazione di molteplici antologie Made in Ischia pubblicate dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”; e, in particolare, per la presentazione dell’anteprima dell’antologia “Adotta una poesia” contenente le opere finaliste del premio omonimo voluto dalla testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio; nei salotti e sulle piscine di alberghi con più stelle di quelle presenti sulle bandiere della Bosnia e dell’Australia messe insieme; ecc ecc.

Gratis, sempre e solamente gratis.

Nicola ha mostrato tanto talento e tanta professionalità e tanta capacità di ammaliare il pubblico fortunato di poterlo ascoltare, quanta è stata la modestia che, fino alla fine, lo ha trattenuto dal compiere imprese a lui congeniali pur essendo proibitive per tanti Artisti.

Nicola Pantalone è stato, è, e, nel ricordo, sarà mio amico da sempre e per sempre, oltre ogni circostanza e al di sopra di ogni stucchevole convenzione.

Gaetano Di Meglio e tutta la Redazione di questo giornale si associano alle mie condoglianze alla sua famiglia.

Bruno Mancini

 

DILA

NUSIV

 

Il Dispari 20240104 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240104 Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240104

Ischia saluta NICK PANTALONE

voce  di “Un  enorme palcoscenico”

Questa mattina l’isola ha salutato Nick Pantalone, poliedrico artista e cantore di una Napoli che fu. Nick ha accompagnato l’isola con la sua musica e la sua voce.

Lo ricordiamo con un suo scritto raccolto da Angela Maria Tiberi e abbracciamo, con sincero affetto, la Signora Luciana e gli amici Enzo ed Oscar.

Salve, mi chiamo Nicola Pantalone e sono un musicante.

Qualcuno, all’inizio della mia avventura, scrisse Nick su un manifesto e questa abbreviazione del mio nome me la sono portata per tutta la vita, vuoi perché a pronunciarla era più facile per tutti, vuoi perché un nome americanizzato all’epoca era più affascinante.

La mia povera mamma non ne era felice perché, fino a quel momento aveva associato questo nomignolo al cane, e allora temeva che mi avessero appunto chiamato come un cane dopo avermi sentito cantare.

A parte gli scherzi, considero di essere stato un uomo fortunato: sono nato a Napoli, sono da tanto tempo Cittadino di Ischia, questa isola meravigliosa, ho come Amico fraterno un uomo geniale, scrittore e poeta di valore che si chiama Bruno Mancini e, soprattutto, ho ricevuto nelle mie corde la possibilità di comunicare col resto del mondo con il linguaggio più armonizzante, più pacifico, più convincente e simpatico che esista: la Musica.

Tanti e tanti anni in musica mi hanno permesso di conoscere e di interpretare canzoni di tutto il mondo, ma il ritorno alle origini, alla mia napoletanità, mai perduta nonostante ripetuti impegni musicali in giro per l’Italia e all’estero, mi ha regalato l’amore per la canzone napoletana, di cui spesso ho raccontato la storia, attraverso gli Autori e gli aneddoti riguardanti la loro vita.

Lo sapevate che Piedigrotta, la festa più amata dai napoletani, era già menzionata in un libro dello scrittore di Roma antica Petronio?

E che alla Piedigrotta venne affidata verso la metà dell’800 la prima rassegna di canzoni napoletane che, fino a quel momento, non avevano avuto una consacrazione nazionale o, addirittura, internazionale?

Lo sapevate che Libero Bovio, autore di alcune tra le più appassionate e belle canzoni napoletane, poeta sopraffino, soprannominato “‘o chiattone“per la sua pinguedine da ragazzino, non ebbe nessuna voglia di studiare, per cui costrinse sua madre, ormai vedova, a raccomandarlo per un posto di scrivano?

E qui avvenne la metamorfosi di Bovio, oggi tra gli autori più amati dai napoletani, che ogni anno, nel giorno in cui fanno visita ai loro cari defunti, lasciano un fiore sulla tomba del Poeta.

Ischia, anche prima di diventare meta esclusiva di turisti era già stata menzionata nelle classiche canzoni di Napoli.

Michelemmà, scritta tra il 500 e il 600, parla appunto di una ragazza d’Ischia “E’ ‘na scarola“, figlia di un notaio, che si era intrufolata  nell’accampamento dei turchi invasori e, mentre dormivano, li aveva uccisi “a duie a duie”, salvando l’isola dalle future  scorribande.

Ai primi del 900 l’isola è stata la location nella quale si svolse la storia, poi a lieto fine di Anna Rossi, figlia di un fornaio napoletano.

I matrimoni all’epoca erano combinati e, specie le famiglie più povere, non potevano opporsi a richieste di personaggi particolarmente in vista e per giunta ricchi.

Così Anna sposò Pompeo Corbera, ricco proprietario ischitano e albergatore di Ischia, molto più anziano di lei.

La giovane era triste, perché il suo amore era un coetaneo, il giornalista e poeta Eduardo Nicolardi, che disperatamente le aveva dedicato la canzone “Voce ‘e notte“.

Il signor Corbera, però, dopo poco tempo defunse, lasciando Anna ricca e libera di unirsi per tutto il resto della vita al suo Poeta.

L’uomo della canzone napoletana è quasi sempre un perdente: vive, sperando e disperandosi, il rapporto con la donna che ama.

Lo testimoniano decine e decine di canzoni, tra le quali una che rende particolarmente l’idea è la “Malafemmena“ di Totò.

Secondo me questa caratteristica conferisce una maggior teatralità a ogni storia.

L’osservazione di scene di vita quotidiana potrebbero infatti portare a pensare che il popolo napoletano è “anormale“.

La normalità è svegliarsi presto al mattino, prendere il bus, andare in ufficio e passare circa 7 ore seduto al computer a sbrigare pratiche.

A Napoli, chi si comporta così è una esigua minoranza.

Tutti gli altri cercano di trovare, o addirittura di inventarsi, lavori che permettano di stare in movimento, in mezzo alla gente e, anche inconsciamente, di esibirsi nella maniera più semplice, ma con grande professionalità.

Ecco perché la mia, forse ingenua, riflessione, mi convince sempre più che Napoli è un enorme palcoscenico.”

 

NICK per tutti

Dico subito che, pubblicando questa breve ricordo di Nicola Pantalone, parto dal presupposto che non esista un ischitano amante della musica che non abbia avuto modo di ascoltare le sue melodie o non abbia partecipato in qualche maniera alla sua vita artistica.

Però sono anche convinto che non tutti conoscano alcuni “particolari” della sua umanità, ed è su questo che desidero soffermarmi con qualche breve considerazione.

In una foto del suo archivio, Nicola suona con Mina; in un’altra foto è sul palco con Pippo Baudo e, scavando ancora nell’album fotografico della sua vita, potremmo riempire diverse pagine di giornale con testimonianze di partecipazioni con artisti di chiara fama, non soltanto italiani.

Però Nicola, nonostante il suo blasonato curriculum, ogni volta che è stato sollecitato a rendere magicamente armonico un incontro culturale organizzato senza scopo di lucro, non ha mai messo il naso all’insù fregiandosi dei successi ottenuti per ottenere un qualsiasi beneficio economico o anche solo di immagine.

Nicola ha sempre risposto “Pronto! Dove e quando?”.

L’abbiamo visto nelle piazze in occasioni di feste locali e patronali; come l’abbiamo visto nell’incomparabile scenario del Palazzo Reale o nella suggestiva Villa La Colombaia che fu residenza prediletta di Luchino Visconti; nella Biblioteca comunale Antoniana; sul palco Telethon; per la celebrazione di numerose Shoah; così come per la presentazione di molteplici antologie Made in Ischia pubblicate dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”; e, in particolare, per la presentazione dell’anteprima dell’antologia “Adotta una poesia” contenente le opere finaliste del premio omonimo voluto dalla testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio; nei salotti e sulle piscine di alberghi con più stelle di quelle presenti sulle bandiere della Bosnia e dell’Australia messe insieme; ecc ecc.

Gratis, sempre e solamente gratis.

Nicola ha mostrato tanto talento e tanta professionalità e tanta capacità di ammaliare il pubblico fortunato di poterlo ascoltare, quanta è stata la modestia che, fino alla fine, lo ha trattenuto dal compiere imprese a lui congeniali pur essendo proibitive per tanti Artisti.

Nicola Pantalone è stato, è, e, nel ricordo, sarà mio amico da sempre e per sempre, oltre ogni circostanza e al di sopra di ogni stucchevole convenzione.

Gaetano Di Meglio e tutta la Redazione di questo giornale si associano alle mie condoglianze alla sua famiglia.

Bruno Mancini

 

DILA

NUSIV

 

Il Dispari 20231218 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231218 Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231218

Il Dispari 20231218 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231218 – Redazione culturale DILA APS

OTTO MILIONI – I VINCITORI

ARTI GRAFICHE: Einars Repše

Le classifiche finali delle quattro sezione (Articoli, Video, Arti Grafiche, Poesie) della 12a edizione del Premio internazionale di Arti Varie “Otto Milioni”, ideato da Bruno Mancini ed organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”, sono state comunicate dall’Attrice Chiara Pavoni e dal Pittore Jeanfilip, con la collaborazione della poetessa lettone Liga Sara Lapinska, lo scorso 17 novembre, a Milano, nell’Auditorium del Centro Internazionale di Brera, come parte centrale dell’evento che DILA APS e i suoi Partner hanno presentato nell’ambito della rassegna internazionale del libro e della lettura BOOKCITY 2023.

Da alcune settimane stiamo pubblicando su questa pagina tutte le opere classificate ai primi cinque posti di ogni sezione.

Per la sezione ARTI GRAFICHE, ecco quindi la classifica finale e le opere classificate ai primi cinque posti.

 Con voti 3192 vince il primo premio della sezione ARTI GRAFICHE della dodicesima edizione del premio OTTO MILIONI

Codice G2302 –  Einars Repše

Secondo premio con voti  2522
Codice  G2321 Dagnija Jankovska

Terzo premio con voti 1164
Codice  G2303 – Jevgenija Sundejeva

 Quarto premio con voti 1160
Codice  G2340 – Artur Gevorgyan

 Quinto premio con voti 1098
Codice G2332 – Liga Sarah Lapinska

Auguri, complimenti e applausi per tutti i finalisti, con appuntamento a Ischia nei giorni 3 e 4 gennaio 2024 per la cerimonia di premiazione che avverrà nel salone Onofrio Buonocore della Biblioteca Antoniana.

Tutte le opere finaliste sono state pubblicate nell’antologia “ISPIRAZIONI” acquistabile presso l’edicola Trani di Piazza Eroi a Ischia.

Il Dispari 20231218 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231218 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231218 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231218 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231218 – Redazione culturale DILA APS

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Il Dispari 20231218 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231218 – Redazione culturale DILA APS

Adriana Iftimie Ceroli |Simbolicamente i pianeti

Ognuno dei pianeti viene studiato dal punto di vista simbolico, fino al suo nome proprio.

Il simbolismo planetario deriva dal parallelismo immaginato sin dall’antichità tra l’ordine celeste e quello terreno ed è stato confermato il fatto che gli astri influenzano il destino degli uomini. Ognuno di loro esercita un’influenza sugli esseri umani.

Ai sette pianeti corrispondono i sette cieli, i sette giorni della settimana, le sette direzioni dello spazio, i sette stati d’animo, le sette virtù morali, i sette doni dello Spirito Santo (la sapienza, l’intelletto, il consiglio, la fortezza, la scienza, la pietà e il timore di Dio).

Simbolistica planetaria, quasi infinita, sottolinea la fede in una simbiosi della Terra con il cielo, animata da una costante interazione fra i tre livelli del Cosmo.

La cabala, che si caratterizza in una ricerca di corrispondenze tra tutte le parti dell’Universo e tutte le tradizioni umane, ha stabilito una correlazione tra i pianeti, nel vecchio senso gli angeli, con la loro funzione cosmica, tra lo spazio e le operazioni dello spirito.

Il Sole- Michele – illumina il mondo

La Luna – Gabriele – da forza alla speranza e ai sogni

Mercurio – Raffaelle – civilizza

Venere – Amaele – ama

Marte – Samuele – distrugge

Giove – Zaccaria – organizza

Saturno – Orifielle – veglia

La tradizione cristiana non ha seguito questa astrologia angelica.

Dal libro “Mondo Elementare et Celeste… nel quale si tratta de’ moti, & ordini delle sfere, della grandezza della terra, etc” di Giuseppe ROSACCIO pubblicato nel 1604 il cui originale è reperibile presso The British Library: “Venere , Amaele al Sole, Rafaele a Marte, Samuele a Gioue, Sartiele a Saturno, Cafiele, ne folo confegnano a ciascun pianetta il fuo Angelo , ma ancora …”

Il Dispari 20231218 – Redazione culturale DILA APS

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Il Dispari 20231218 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231218 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231211

Il Dispari 20231211 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231211 – Redazione culturale DILA APS

Ingrīda Zaķe con “I venti di Diablo”

ha vinto il primo premio, sezione ARTICOLI,

12a edizione OTTO MILIONI

Fuoco.

Lei ricorda chiaramente quella mattina, minuto per minuto.

Lo squillo della sveglia, la doccia, il caffè, il suo bacio di arrivederci.

Tutto lei ricorda.

Solo talvolta le querce dei pensieri, che di solito crescono molto fitte nei prati di quel giorno, come falciati cadano nella tempesta dei ricordi dolorosi.

Il vuoto …

Questa tempesta urla così tanto che la ragione si rifiuta di obbedire.

Non c’è più niente per essere preso.

Il consiglio storto della lampada non è valido.

Le orecchie piene di ritmi a scatti.

Lui non c’è più…

Le manciate piene dei grappoli di desideri.

Invano…

Quella mattina, iniziata come tutte le altre, l’ha fatta a pezzi, l’ha fatta saltare in aria, ha distrutto non solo quel maledetto supermercato, ma anche la sua vita.

Come i venti di Diablo, che portano i carboni dal luogo del fuoco a un intero chilometro di distanza, così questa cattiva notizia si precipitò inaspettatamente, crudelmente e irresistibilmente trasformò in cenere i suoi giorni felici.

Sembra che questi pozzi delle lacrime si non prosciugheranno mai…

Lei si raccoglie.

Sali sull’autobus 53 e se ne andò lì.

Le rovine, proprio le torri mute.

Candele, fiori ancora…

l suo ultimo giorno cominciò a cantare ma, finì qui, sdraiato sotto una pesante trave di cemento.

Nel mezzo: la vita.

La sua vita.

Si avvicina come stregata alla recinzione a maglie di catena.

Le dita scivolano sui lacci in alluminio come per accarezzarli.

Poi restano intrappolate nella trama e il braccio spacca il dolore.

Una goccia rossa scivola a terra.

Fa male.

Come gli ha fatto male?

Era il dolore o la paura puramente umana e selvaggia che spezzava il suo batticuore?

Lui era sicuro, molto sicuro.

“Tu lo sai”, lui diceva spesso , “non ricordo di aver mai avuto paura di niente. Dovevo sempre salire più in alto, correre più lontano. Poi ho sentito che sono vivo”.

Il fuoco.

Lui era il fuoco.

Non era il sangue che gli scorreva nelle vene, erano le correnti di fuoco che lo spingevano avanti. Lingue di fuoco, fiore di fuoco, fuochino…

Inconsapevolmente, si piega e chissà perché raccoglie un pezzo di carta bruciato.

Probabilmente l’assegno del negozio.

Data, ora, nome del cassiere, nome dell’acquisto.

I fiammiferi.

Qualcuno è venuto per le partite.

E forse l’ha lasciato… lì.

Lei fa rotolare l’assegno in una pallina e lo fa scivola tra le dita.

All’improvviso, questo attrito fa scattare una scintilla e la palla divampa.

Le fiamme l’avvolgono come in un batuffolo di cotone impermeabile, e questo batuffolo di cotone gira e intreccia intorno, una grande massa di fuoco ora sta già scoppiettando.

Questa massa si muove verso le rovine, mentre la tastiera di betulle suona l’inno della distruzione. Ma il fuoco – questa proprietà originale degli dei – è ora nelle mani della gente.

E l’uomo ha imparato a crearlo stesso.

L’unico degli elementi della natura.

Il fuoco purifica.

E i venti di Diablo la portano attraverso il fuoco affinché rinasca di nuovo.

Il Dispari 20231211 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231211 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231211 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231211 – Redazione culturale DILA APS

DILA APS A TERZIGNO

Nell’Aula consiliare del Comune di Terzigno, grazie alla lodevole disponibilità manifestata dal Sindaco Francesco Ranieri, sono stati presentati, a fine  novembre, due libri “Mai dimenticare Napoli” e “Napoli ombelico del mondo” curati da Angela Maria Tiberì, Vice Presidente dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”.

Pubblicati da EdilSantoro, propongono, come è evidente nei due titoli, problematiche e virtù di Napoli e della napoletanità.

Il Dispari 20231211 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231211 – Redazione culturale DILA APS

La serata, amichevole e progettuale per la cultura napoletana, si è svolta tra colloqui e interventi animati dal Sindaco Francesco Ranieri e da Angelo Massa, Presidente del Museo di Terzigno, con il folto gruppo di Artisti, non solo campani, tra i quali riusciamo a citare Gino da Vinci, Gerardo Pinto, Mario Conte, le sorelle Rita e Pasqualina Petrarca, Angela Maria Tiberi, Angela Prota Pasquale Esposito e la figlia Maria Virginia, Mario Vona.

Massimo Abbate, Patron del Festival della Canzone Napoletana che si svolgerà a Ischia e a Serrara Fontana nei giorni 3, 4 e 5 gennaio 2024 ha espresso in video conferenza la sua approvazione per la meritoria iniziativa di riportare la Città di Napoli al centro del dibattito sociale ed artistico, così come lui sta operando con il Festival.

Dopo la presentazione dei libri “Napoli ombelico del mondo” e “Mai dimenticare Napoli”, è stata data lettura di un messaggio di Benito Corradini, Presidente Associazione internazionale La Sponda, con cui ha salutato le Autorità presenti e ha dichiarata la sua disponibilità a farsi artefice di una sempre più intensa collaborazione con l’Associazione DILA APS, con il Maestro Massimo Abbate, con la famiglia Petrarca costituita dalle sorelle Rita, Pasqualina, Milena, con Angela Prota e con tutti i cantautori napoletani presenti all’evento.

Si collaborerà con i protagonisti delle due antologie di Angela Maria Tiberi.

Il Dispari 20231211 Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231211 Redazione culturale DILA APS

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Il Dispari 20231211 – Redazione culturale DILA APS

Adriana Iftimie Ceroli |Simbolicamente i pianeti

Ognuno dei pianeti viene studiato dal punto di vista simbolico, fino al suo nome proprio.
Il simbolismo planetario deriva dal parallelismo immaginato sin dall’antichità tra l’ordine celeste e quello terreno ed è stato confermato il fatto che gli astri influenzano il destino degli uomini. Ognuno di loro esercita un’influenza sugli esseri umani.
Ai sette pianeti corrispondono i sette cieli, i sette giorni della settimana, le sette direzioni dello spazio, i sette stati d’animo, le sette virtù morali, i sette doni dello Spirito Santo (la sapienza, l’intelletto, il consiglio, la fortezza, la scienza, la pietà e il timore di Dio).
Simbolistica planetaria, quasi infinita, sottolinea la fede in una simbiosi della Terra con il cielo, animata da una costante interazione fra i tre livelli del Cosmo.
La cabala, che si caratterizza in una ricerca di corrispondenze tra tutte le parti dell’Universo e tutte le tradizioni umane, ha stabilito una correlazione tra i pianeti, nel vecchio senso gli angeli, con la loro funzione cosmica, tra lo spazio e le operazioni dello spirito.
Il Sole- Michele – illumina il mondo
La Luna – Gabriele – da forza alla speranza e ai sogni
Mercurio – Raffaelle – civilizza
Venere – Amaele – ama
Marte – Samuele – distrugge
Giove – Zaccaria – organizza
Saturno – Orifielle – veglia
La tradizione cristiana non ha seguito questa astrologia angelica.

Dal libro “Mondo Elementare et Celeste… nel quale si tratta de’ moti, & ordini delle sfere, della grandezza della terra, etc” di Giuseppe ROSACCIO pubblicato nel 1604 il cui originale è reperibile presso The British Library: “Venere , Amaele al Sole, Rafaele a Marte, Samuele a Gioue, Sartiele a Saturno, Cafiele, ne folo confegnano a ciascun pianetta il fuo Angelo , ma ancora …”

Il Dispari 20231211 Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231211 Redazione culturale DILA APS

 

 

 

 

Il Dispari 20231204

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS

Angela Maria Tiberi, due domande a Giuni Tuosto

D: Giuni Tuosto ha ricevuto il premio Visciano per il giornalismo, ci vuole descrivere il premio?

R: Il premio Visciano 2023 ha avuto come tema la discriminazione.

Io ho partecipato con un articolo d’inchiesta su quanto sta accadendo in Iran sia agli uomini che alle donne.

I ribelli uomini vengono colpiti in parti del corpo molto casuali, ma le donne vengono colpite sistematicamente all’occhio destro, al seno, ai genitali.

Le ribelli sono sfigurate, oltraggiate.

Una barbarie.

Una violenza governativa che sembra non riconoscere alle donne neanche il diritto di essere ribelli alla pari degli uomini.

La commissione giudicatrice, composta da giornalisti professionisti, col patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti della Campania e della Pro Loco di Visciano, ha ritenuto di volermi premiare col primo posto per il coraggio di denunciare una situazione così delicata e complessa.

Non è facile parlare di questi argomenti quando le notizie dall’Iran vengono sistematicamente oscurate e censurate.

D: Lei è un’insegnante, ci vuole descrivere le sue emozioni in aula scolastica?

R: Insegnare è un mestiere bellissimo quando si tratta di interagire con gli studenti.

Io ho la fortuna di potermi misurare sia con i più grandi che con i più piccini, perché posso insegnare alle scuole Superiori, ma anche alle Medie.

Credo che un buon insegnante debba adattare il metodo di insegnamento agli studenti che ha di fronte, è questo il senso dell’empatia.

Trasmettere il sapere non è solo diffondere nozioni, è anche emozionare, coinvolgere, interagire. Per me ci vuole passione nella vita.

Lavorare senza passione per me non avrebbe alcun senso.

Mi emoziono quando riesco a stringere un legame profondo con i miei studenti.

Grazie per questa intervista.

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS

Liga Sarah Lapinska | Twitterone

Dalla Lettonia a Milano per il Premio OTTO MILIONI

Insieme a me vi sono state altre quattro artiste che dalla Lettonia hanno affrontalo il lungo viaggio per partecipare all’evento dell’Associazione di promozione Sociale “Da Ischia L’Ate DILA APS” che si è svolto lo scorso 17 novembre nel Centro Internazionale Brera.

Un evento inserito nel palinsesto della manifestazione internazionale del libro e della lettura BOOKCITY 2023, durato circa quattro ore, che ha visto numerosi Artisti di varie discipline offrire i loro contributi in assoluta libertà di espressione.

L’Artista Chiara Pavoni e il Pittore Jeanfilip hanno provveduto a comunicare le classifiche finali delle quattro sezioni (Articoli, Arti Grafiche, Video, Poesie) della dodicesima edizione del Premio Internazionale OTTO MILIONI ideato da Bruno Mancini ed organizzato da DILA APS.

Ecco una rassegna fotografica delle quattro Artiste che hanno omaggiato con il loro lungo viaggio il progetto Made in Ischia.

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS

1) Ingrīda Zaķe (Lettonia ) è la vincitrice della sezione ARTICOLI della dodicesima edizione del Premio internazionale di Arti varie “Otto  Milioni” con “I venti di Diablo”,  ed è anche finalista nella sezione Poesie.

In precedenti edizioni era già diventata la finalista per due volte.

Ama molto l’Italia, Botticelli, Musei, Firenze, Lombardia, e, se potrà, visiterà anche Ischia.

2) Rasma Urtāne; lei popolarizza in Lettonia gli eventi DILA APS.

Per la terza volta, nel 2023, è diventata finalista del premio OTTO MILIONI e le sue poesie sono state pubblicate in tre antologie DILA APS.

Poetessa e pedagoga canta e suona la fisarmonica con grande talento.

In questo evento BOOKCITY 2023, nel Centro internazionale di Brera, ha cantato una dalle sue canzoni ed ha presentato il suo libro “Saulīte plaukstās” cioè, “Il sole tra le braccia”.

3) Guna Oškalna ha partecipato, con lo pseudonimo di Guna Oškalna – Vējiņa,  a diverse edizioni del Premio internazionale  Arti Varie “Otto Milioni” ed alle relative antologie con opere fotografiche. Per tre volte si è classificata ai primi posti nel Premio “Otto Milioni” presentando fotografie di donne e un ritratto fotografico di Raimonds Pauls, famoso in Lettonia e in Russia come compositore, ex – politico.

Ha prodotto molte cartoline aventi per soggetto la sua amica ballerina ultracentenaria Vija Vētra.

4) Marija Gadaldi: finalista come poetessa per due volte.

Scatta fotografie dei pianeti e delle stelle, suona il piano, canta, parla la lingua italiana.

Nata on Lettonia, ma da tempo abita con il marito Diego non lontano da Milano.

Marija ci ha incontrate a Bergamo ed è decisa a collaborare un po’ con noi.

Lei è figlia del politico Vladmir Buzajev del quale abbiamo già scritto in una precedente occasione. Lei è quella che voleva diventare Ambasciatrice DILA ma poi ha cambiato idea per alcuni motivi ragionevoli.

Liga Sarah Lapinska

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS Ingrida-Zake

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS Ingrida-Zake

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS Ingrida-Zake

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Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS Marija-Gadaldi

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS Marija-Gadaldi

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS Rasma-Urtane-

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS Rasma-Urtane-

Il Dispari 20231127

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

OTTO MILIONI – I VINCITORI

Le classifiche finali delle quattro sezione (Articoli, Video, Arti Grafiche, Poesie) della 12a edizione del Premio internazionale di Arti Varie “Otto Milioni”, ideato da Bruno Mancini ed organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”, sono state comunicate dall’Attrice Chiara Pavoni e dal Pittore Jeanfilip, con la collaborazione della poetessa lettone Liga Sara Lapinska, lo scorso 17 novembre, a Milano, nell’Auditorium del Centro Internazionale di Brera, come parte centrale dell’evento che DILA APS e i suoi Partner hanno presentato nell’ambito della rassegna internazionale del libro e della lettura BOOKCITY 2023.

A partire da oggi, pubblicheremo su questa pagina tutte le opere classificate ai primi cinque posti di ogni sezione.

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

Per la sezione POESIE, ecco quindi la classifica finale e le Poesie classificate ai primi cinque posti.

Ha vinto il primo premio sezione POESIE con voti 1437

Luciana Capece con la Poesia “Sguardo d’intesa”

Rinasce il cuore
quando incubato d’emozione
rimuove il dilemma della solitudine.

Complice lo scrigno del destino,
che traghetta quadri di coerenza
per l’erto ingresso
al tempio d’uno sguardo,
proiettato a scaturire
un fuoco accelerato
per ustioni d’amore.

È l’empireo amarsi perdutamente
nel leggiadro corso silente
della legge del cuore.

Grande recettore di colori
nel labirinto dell’intesa,
ove privo di sbarre
arde sui venti d’atavica ragione
che conducono al simbiotico porto
di due respiri unificati.

Mentre bruciano senza barriere
nel tripudio passionale
lontano da turbinio
per approdare su equilibri
di valida certezza.

Il secondo premio è stato assegnato a Liga Sarah Lapinska che ha ottenuto 944 voti con la Poesia “Ristoro”

Il sole dalle ali di rame 
come un arcangelo clemente
vola via verso il mondo, sempre potente. 
Riscalda e rinfresca
le cicatrici dell’anima
Premuroso, non spettrale
e pulcini di corvi
dagli occhini perlati,
e scioglie il gelato
nel pugno ruvido.
Proteggi, sole nostro
i maledetti
nelle pellicce delle volpi bianche.
Proteggi, sole nostro
tutti i commercianti, venditori d’oro e dei fiori
proprio sul marciapiede.
Le loro pietre crescono ostinatamente
insieme alle luci vagabonde,
fulmini, speranze, fluttuando nel vento
con pomelli di cardo, traguardo.
Le felci nell’attesa del Solstizio girano, frusciano, ballano
insieme ai giovani corvi,
nell’Universo fragile
dalle nostre maledizioni rapidi, dagli incanti fertili, 
dalle preghiere spente.

Il terzo premio è andato a Māris Ruks che ha ottenuto 501 con la Poesia “Per fiorire da solo”

Meglio se stessi quelli conoscono,
che vanno sulla strada lontano?
La natura non ama il vuoto,
ma i vasi di fiori vuoti.
 
Anche le piante delle serre
talvolta in tutte le fessure crescono.
Chi annaffia, chi copre,
quando con gli occhi del mattino i geli guardano?
 
Quando la pace con la mattutina combatte
quando la luna prende il vento affondato a manciate.
qualcuno di nuovo a bassa chiese:
quando fioriranno quelli che non obbediscono al gelo?
 
Da molto tempo il mondo è sbloccato, è aperto.
Solamente l’estate cerca di essere spavento:
se uno che a fiorire da solo ha imparato,
da tutti i geli sa di salvarsi, è curato?

Il quarto premio è andato a Vija Laganovska che ha ottenuto 352m con la Poesia “I treni partono”

Gli ultimi treni più veloci partono.
I cambiamenti bussano
come nella tomba le manciate di sabbia.
 
Le stagioni più forti e più
rapide pulsano.
Le mani sulle spalle assente oscillano
e i sogni in cucina la vodka bevono.
 
Forse non hai corso affatto
forse in una stanza vuota sei sveglio
e ascolti sia cani sia vecchi che tacciono –
sulla guerra.
 
Nella piazza del mercato più rumori parlano
e i social network sparano.
 
E tu vedi subito –
tra di noi troppo eccesso
fino ad amare.

Il quinto premio è stato assegnato a Milena Petrarca che ha ottenuto 276 voti con la Poesia “Malinconia nel cuore”

Primavera con i capelli al vento
Rigagnoli nell’anima
Solchi serpentini
Ti segnano dentro
Malinconia nel cuore
Aurora affiora
In superficie
Con dolce e
Leggera musicalità
Sospesa nell’aria
Rarefatta del mattino
Soave creatura
Iridescenze
Appena accennate
Indefinite sensazioni
Impercettibili
Silenzi interiori…
Ma dura e segna
Solchi indelebili
Nell’anima che poi risorge
Per rinascere di nuovo
Come Primavera.
 

Auguri, complimenti e applausi per tutti i finalisti, con appuntamento a Ischia nei giorni 3 e 4 gennaio 2024 per la cerimonia di premiazione che avverrà nel salone Onofrio Buonocore della Biblioteca Antoniana.

Tutte le opere finaliste sono state pubblicate nell’antologia “ISPIRAZIONI” acquistabile presso l’edicola Trani di Piazza Eroi a Ischia.

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

PREMIO INTERNAZIONALE  DI  POESIA  “ FRATELLI DE FILIPPO”

VII – EDIZIONE 2023  Città di Torre del greco

BANDO DI CONCORSO – SENZA FINI DI LUCRO

 L’associazione “Bricolage” indice il concorso  internazionale di  poesia “Fratelli De Filippo” – VII  edizione 2023.

art. 1) il concorso si articola in tre sezioni: lingua, vernacolo (lingua napoletana), altro vernacolo    (altra lingua di ambito geografico nazionale italiano);

art. 2) possono partecipare tutti i cittadini senza limiti di età;

art. 3) ogni concorrente può partecipare presentando una sola poesia per ogni sezione, le poesie devono essere inedite;

art. 4) i lavori devono essere dattiloscritti in formato word utilizzando il carattere times new roman, e inviati, solo ed esclusivamente a mezzo posta elettronica ordinaria al seguente indirizzo: [email protected]. entro il 10/12/2023.

I partecipanti dovranno indicare nel modulo allegato: cognome, nome, data e luogo di nascita, indirizzo, recapito telefonico, e-mail, titolo della poesia partecipante, dichiarando espressamente di autorizzare al trattamento dei propri dati personali  ai sensi del d. lgs 196/03 – ed eventualmente alla pubblicazione della poesia partecipante, immagini e video relativi alla cerimonia di premiazione;

art.5) le poesie in vernacolo dovranno anche riportare la traduzione in lingua italiana;

art. 6) una commissione esaminerà i lavori e decreterà i vincitori: 3 per ogni sezione, il giudizio sarà insindacabile; ci saranno anche dei premi speciali in memoria di: Mario Scarpetta, Mario Abbate, Luca De Filippo, Cetty Sommella, Cristina De Chiara, Peppe Esposito e Grazia Raia;

art.7) la partecipazione al concorso è gratuita; sarà gradita una libera donazione il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza per i soggetti fragili e gli amici a 4 zampe.

In caso di donazione essa dovrà essere effettuato sull’IBAN: IT60I3253203200006572092238 con la causale FRATELLI DE FILIPPO 2023 ed è preferibile allegare alla domanda di partecipazione copia della ricevuta di versamento.

art. 8) la data e il luogo della cerimonia – dicembre 2023 / gennaio 2024 –  di premiazione saranno pubblicati sulla pagina facebook: “concorso di poesia fratelli de filippo 2023” e diffusi a mezzo stampa, televisione e radio.

L’organizzazione si riserva anche di conferire particolari premi ad artisti e cittadini che si sono distinti nel campo sociale.

Per ulteriori informazioni i partecipanti potranno telefonare al numero di telefono 3349038381 dalle ore 18,30 alle 20,00 di tutti i giorni.

A tutti i concorrenti sarà rilasciato un attestato di partecipazione.

Salvatore De Chiara – Presidente Associazione “BRICOLAGE”

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

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DILA

NUSIV

 

Il Dispari 20231211 – Redazione culturale DILA APS

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Il Dispari 20231211

Il Dispari 20231211 – Redazione culturale DILA APS

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Ingrīda Zaķe con “I venti di Diablo”

ha vinto il primo premio, sezione ARTICOLI,

12a edizione OTTO MILIONI

Fuoco.

Lei ricorda chiaramente quella mattina, minuto per minuto.

Lo squillo della sveglia, la doccia, il caffè, il suo bacio di arrivederci.

Tutto lei ricorda.

Solo talvolta le querce dei pensieri, che di solito crescono molto fitte nei prati di quel giorno, come falciati cadano nella tempesta dei ricordi dolorosi.

Il vuoto …

Questa tempesta urla così tanto che la ragione si rifiuta di obbedire.

Non c’è più niente per essere preso.

Il consiglio storto della lampada non è valido.

Le orecchie piene di ritmi a scatti.

Lui non c’è più…

Le manciate piene dei grappoli di desideri.

Invano…

Quella mattina, iniziata come tutte le altre, l’ha fatta a pezzi, l’ha fatta saltare in aria, ha distrutto non solo quel maledetto supermercato, ma anche la sua vita.

Come i venti di Diablo, che portano i carboni dal luogo del fuoco a un intero chilometro di distanza, così questa cattiva notizia si precipitò inaspettatamente, crudelmente e irresistibilmente trasformò in cenere i suoi giorni felici.

Sembra che questi pozzi delle lacrime si non prosciugheranno mai…

Lei si raccoglie.

Sali sull’autobus 53 e se ne andò lì.

Le rovine, proprio le torri mute.

Candele, fiori ancora…

l suo ultimo giorno cominciò a cantare ma, finì qui, sdraiato sotto una pesante trave di cemento.

Nel mezzo: la vita.

La sua vita.

Si avvicina come stregata alla recinzione a maglie di catena.

Le dita scivolano sui lacci in alluminio come per accarezzarli.

Poi restano intrappolate nella trama e il braccio spacca il dolore.

Una goccia rossa scivola a terra.

Fa male.

Come gli ha fatto male?

Era il dolore o la paura puramente umana e selvaggia che spezzava il suo batticuore?

Lui era sicuro, molto sicuro.

“Tu lo sai”, lui diceva spesso , “non ricordo di aver mai avuto paura di niente. Dovevo sempre salire più in alto, correre più lontano. Poi ho sentito che sono vivo”.

Il fuoco.

Lui era il fuoco.

Non era il sangue che gli scorreva nelle vene, erano le correnti di fuoco che lo spingevano avanti. Lingue di fuoco, fiore di fuoco, fuochino…

Inconsapevolmente, si piega e chissà perché raccoglie un pezzo di carta bruciato.

Probabilmente l’assegno del negozio.

Data, ora, nome del cassiere, nome dell’acquisto.

I fiammiferi.

Qualcuno è venuto per le partite.

E forse l’ha lasciato… lì.

Lei fa rotolare l’assegno in una pallina e lo fa scivola tra le dita.

All’improvviso, questo attrito fa scattare una scintilla e la palla divampa.

Le fiamme l’avvolgono come in un batuffolo di cotone impermeabile, e questo batuffolo di cotone gira e intreccia intorno, una grande massa di fuoco ora sta già scoppiettando.

Questa massa si muove verso le rovine, mentre la tastiera di betulle suona l’inno della distruzione. Ma il fuoco – questa proprietà originale degli dei – è ora nelle mani della gente.

E l’uomo ha imparato a crearlo stesso.

L’unico degli elementi della natura.

Il fuoco purifica.

E i venti di Diablo la portano attraverso il fuoco affinché rinasca di nuovo.

Il Dispari 20231211 – Redazione culturale DILA APS

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DILA APS A TERZIGNO

Nell’Aula consiliare del Comune di Terzigno, grazie alla lodevole disponibilità manifestata dal Sindaco Francesco Ranieri, sono stati presentati, a fine  novembre, due libri “Mai dimenticare Napoli” e “Napoli ombelico del mondo” curati da Angela Maria Tiberì, Vice Presidente dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”.

Pubblicati da EdilSantoro, propongono, come è evidente nei due titoli, problematiche e virtù di Napoli e della napoletanità.

Il Dispari 20231211 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231211 – Redazione culturale DILA APS

La serata, amichevole e progettuale per la cultura napoletana, si è svolta tra colloqui e interventi animati dal Sindaco Francesco Ranieri e da Angelo Massa, Presidente del Museo di Terzigno, con il folto gruppo di Artisti, non solo campani, tra i quali riusciamo a citare Gino da Vinci, Gerardo Pinto, Mario Conte, le sorelle Rita e Pasqualina Petrarca, Angela Maria Tiberi, Angela Prota Pasquale Esposito e la figlia Maria Virginia, Mario Vona.

Massimo Abbate, Patron del Festival della Canzone Napoletana che si svolgerà a Ischia e a Serrara Fontana nei giorni 3, 4 e 5 gennaio 2024 ha espresso in video conferenza la sua approvazione per la meritoria iniziativa di riportare la Città di Napoli al centro del dibattito sociale ed artistico, così come lui sta operando con il Festival.

Dopo la presentazione dei libri “Napoli ombelico del mondo” e “Mai dimenticare Napoli”, è stata data lettura di un messaggio di Benito Corradini, Presidente Associazione internazionale La Sponda, con cui ha salutato le Autorità presenti e ha dichiarata la sua disponibilità a farsi artefice di una sempre più intensa collaborazione con l’Associazione DILA APS, con il Maestro Massimo Abbate, con la famiglia Petrarca costituita dalle sorelle Rita, Pasqualina, Milena, con Angela Prota e con tutti i cantautori napoletani presenti all’evento.

Si collaborerà con i protagonisti delle due antologie di Angela Maria Tiberi.

Il Dispari 20231211 Redazione culturale DILA APS

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Il Dispari 20231211 – Redazione culturale DILA APS

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Adriana Iftimie Ceroli |Simbolicamente i pianeti

Ognuno dei pianeti viene studiato dal punto di vista simbolico, fino al suo nome proprio.
Il simbolismo planetario deriva dal parallelismo immaginato sin dall’antichità tra l’ordine celeste e quello terreno ed è stato confermato il fatto che gli astri influenzano il destino degli uomini. Ognuno di loro esercita un’influenza sugli esseri umani.
Ai sette pianeti corrispondono i sette cieli, i sette giorni della settimana, le sette direzioni dello spazio, i sette stati d’animo, le sette virtù morali, i sette doni dello Spirito Santo (la sapienza, l’intelletto, il consiglio, la fortezza, la scienza, la pietà e il timore di Dio).
Simbolistica planetaria, quasi infinita, sottolinea la fede in una simbiosi della Terra con il cielo, animata da una costante interazione fra i tre livelli del Cosmo.
La cabala, che si caratterizza in una ricerca di corrispondenze tra tutte le parti dell’Universo e tutte le tradizioni umane, ha stabilito una correlazione tra i pianeti, nel vecchio senso gli angeli, con la loro funzione cosmica, tra lo spazio e le operazioni dello spirito.
Il Sole- Michele – illumina il mondo
La Luna – Gabriele – da forza alla speranza e ai sogni
Mercurio – Raffaelle – civilizza
Venere – Amaele – ama
Marte – Samuele – distrugge
Giove – Zaccaria – organizza
Saturno – Orifielle – veglia
La tradizione cristiana non ha seguito questa astrologia angelica.

Dal libro “Mondo Elementare et Celeste… nel quale si tratta de’ moti, & ordini delle sfere, della grandezza della terra, etc” di Giuseppe ROSACCIO pubblicato nel 1604 il cui originale è reperibile presso The British Library: “Venere , Amaele al Sole, Rafaele a Marte, Samuele a Gioue, Sartiele a Saturno, Cafiele, ne folo confegnano a ciascun pianetta il fuo Angelo , ma ancora …”

Il Dispari 20231211 Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231211 Redazione culturale DILA APS

 

 

 

 

Il Dispari 20231204

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS

Angela Maria Tiberi, due domande a Giuni Tuosto

D: Giuni Tuosto ha ricevuto il premio Visciano per il giornalismo, ci vuole descrivere il premio?

R: Il premio Visciano 2023 ha avuto come tema la discriminazione.

Io ho partecipato con un articolo d’inchiesta su quanto sta accadendo in Iran sia agli uomini che alle donne.

I ribelli uomini vengono colpiti in parti del corpo molto casuali, ma le donne vengono colpite sistematicamente all’occhio destro, al seno, ai genitali.

Le ribelli sono sfigurate, oltraggiate.

Una barbarie.

Una violenza governativa che sembra non riconoscere alle donne neanche il diritto di essere ribelli alla pari degli uomini.

La commissione giudicatrice, composta da giornalisti professionisti, col patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti della Campania e della Pro Loco di Visciano, ha ritenuto di volermi premiare col primo posto per il coraggio di denunciare una situazione così delicata e complessa.

Non è facile parlare di questi argomenti quando le notizie dall’Iran vengono sistematicamente oscurate e censurate.

D: Lei è un’insegnante, ci vuole descrivere le sue emozioni in aula scolastica?

R: Insegnare è un mestiere bellissimo quando si tratta di interagire con gli studenti.

Io ho la fortuna di potermi misurare sia con i più grandi che con i più piccini, perché posso insegnare alle scuole Superiori, ma anche alle Medie.

Credo che un buon insegnante debba adattare il metodo di insegnamento agli studenti che ha di fronte, è questo il senso dell’empatia.

Trasmettere il sapere non è solo diffondere nozioni, è anche emozionare, coinvolgere, interagire. Per me ci vuole passione nella vita.

Lavorare senza passione per me non avrebbe alcun senso.

Mi emoziono quando riesco a stringere un legame profondo con i miei studenti.

Grazie per questa intervista.

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS

Liga Sarah Lapinska | Twitterone

Dalla Lettonia a Milano per il Premio OTTO MILIONI

Insieme a me vi sono state altre quattro artiste che dalla Lettonia hanno affrontalo il lungo viaggio per partecipare all’evento dell’Associazione di promozione Sociale “Da Ischia L’Ate DILA APS” che si è svolto lo scorso 17 novembre nel Centro Internazionale Brera.

Un evento inserito nel palinsesto della manifestazione internazionale del libro e della lettura BOOKCITY 2023, durato circa quattro ore, che ha visto numerosi Artisti di varie discipline offrire i loro contributi in assoluta libertà di espressione.

L’Artista Chiara Pavoni e il Pittore Jeanfilip hanno provveduto a comunicare le classifiche finali delle quattro sezioni (Articoli, Arti Grafiche, Video, Poesie) della dodicesima edizione del Premio Internazionale OTTO MILIONI ideato da Bruno Mancini ed organizzato da DILA APS.

Ecco una rassegna fotografica delle quattro Artiste che hanno omaggiato con il loro lungo viaggio il progetto Made in Ischia.

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS

1) Ingrīda Zaķe (Lettonia ) è la vincitrice della sezione ARTICOLI della dodicesima edizione del Premio internazionale di Arti varie “Otto  Milioni” con “I venti di Diablo”,  ed è anche finalista nella sezione Poesie.

In precedenti edizioni era già diventata la finalista per due volte.

Ama molto l’Italia, Botticelli, Musei, Firenze, Lombardia, e, se potrà, visiterà anche Ischia.

2) Rasma Urtāne; lei popolarizza in Lettonia gli eventi DILA APS.

Per la terza volta, nel 2023, è diventata finalista del premio OTTO MILIONI e le sue poesie sono state pubblicate in tre antologie DILA APS.

Poetessa e pedagoga canta e suona la fisarmonica con grande talento.

In questo evento BOOKCITY 2023, nel Centro internazionale di Brera, ha cantato una dalle sue canzoni ed ha presentato il suo libro “Saulīte plaukstās” cioè, “Il sole tra le braccia”.

3) Guna Oškalna ha partecipato, con lo pseudonimo di Guna Oškalna – Vējiņa,  a diverse edizioni del Premio internazionale  Arti Varie “Otto Milioni” ed alle relative antologie con opere fotografiche. Per tre volte si è classificata ai primi posti nel Premio “Otto Milioni” presentando fotografie di donne e un ritratto fotografico di Raimonds Pauls, famoso in Lettonia e in Russia come compositore, ex – politico.

Ha prodotto molte cartoline aventi per soggetto la sua amica ballerina ultracentenaria Vija Vētra.

4) Marija Gadaldi: finalista come poetessa per due volte.

Scatta fotografie dei pianeti e delle stelle, suona il piano, canta, parla la lingua italiana.

Nata on Lettonia, ma da tempo abita con il marito Diego non lontano da Milano.

Marija ci ha incontrate a Bergamo ed è decisa a collaborare un po’ con noi.

Lei è figlia del politico Vladmir Buzajev del quale abbiamo già scritto in una precedente occasione. Lei è quella che voleva diventare Ambasciatrice DILA ma poi ha cambiato idea per alcuni motivi ragionevoli.

Liga Sarah Lapinska

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS Ingrida-Zake

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Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS Ingrida-Zake

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Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS Marija-Gadaldi

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Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS Rasma-Urtane-

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Il Dispari 20231127

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

OTTO MILIONI – I VINCITORI

Le classifiche finali delle quattro sezione (Articoli, Video, Arti Grafiche, Poesie) della 12a edizione del Premio internazionale di Arti Varie “Otto Milioni”, ideato da Bruno Mancini ed organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”, sono state comunicate dall’Attrice Chiara Pavoni e dal Pittore Jeanfilip, con la collaborazione della poetessa lettone Liga Sara Lapinska, lo scorso 17 novembre, a Milano, nell’Auditorium del Centro Internazionale di Brera, come parte centrale dell’evento che DILA APS e i suoi Partner hanno presentato nell’ambito della rassegna internazionale del libro e della lettura BOOKCITY 2023.

A partire da oggi, pubblicheremo su questa pagina tutte le opere classificate ai primi cinque posti di ogni sezione.

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

Per la sezione POESIE, ecco quindi la classifica finale e le Poesie classificate ai primi cinque posti.

Ha vinto il primo premio sezione POESIE con voti 1437

Luciana Capece con la Poesia “Sguardo d’intesa”

Rinasce il cuore
quando incubato d’emozione
rimuove il dilemma della solitudine.

Complice lo scrigno del destino,
che traghetta quadri di coerenza
per l’erto ingresso
al tempio d’uno sguardo,
proiettato a scaturire
un fuoco accelerato
per ustioni d’amore.

È l’empireo amarsi perdutamente
nel leggiadro corso silente
della legge del cuore.

Grande recettore di colori
nel labirinto dell’intesa,
ove privo di sbarre
arde sui venti d’atavica ragione
che conducono al simbiotico porto
di due respiri unificati.

Mentre bruciano senza barriere
nel tripudio passionale
lontano da turbinio
per approdare su equilibri
di valida certezza.

Il secondo premio è stato assegnato a Liga Sarah Lapinska che ha ottenuto 944 voti con la Poesia “Ristoro”

Il sole dalle ali di rame 
come un arcangelo clemente
vola via verso il mondo, sempre potente. 
Riscalda e rinfresca
le cicatrici dell’anima
Premuroso, non spettrale
e pulcini di corvi
dagli occhini perlati,
e scioglie il gelato
nel pugno ruvido.
Proteggi, sole nostro
i maledetti
nelle pellicce delle volpi bianche.
Proteggi, sole nostro
tutti i commercianti, venditori d’oro e dei fiori
proprio sul marciapiede.
Le loro pietre crescono ostinatamente
insieme alle luci vagabonde,
fulmini, speranze, fluttuando nel vento
con pomelli di cardo, traguardo.
Le felci nell’attesa del Solstizio girano, frusciano, ballano
insieme ai giovani corvi,
nell’Universo fragile
dalle nostre maledizioni rapidi, dagli incanti fertili, 
dalle preghiere spente.

Il terzo premio è andato a Māris Ruks che ha ottenuto 501 con la Poesia “Per fiorire da solo”

Meglio se stessi quelli conoscono,
che vanno sulla strada lontano?
La natura non ama il vuoto,
ma i vasi di fiori vuoti.
 
Anche le piante delle serre
talvolta in tutte le fessure crescono.
Chi annaffia, chi copre,
quando con gli occhi del mattino i geli guardano?
 
Quando la pace con la mattutina combatte
quando la luna prende il vento affondato a manciate.
qualcuno di nuovo a bassa chiese:
quando fioriranno quelli che non obbediscono al gelo?
 
Da molto tempo il mondo è sbloccato, è aperto.
Solamente l’estate cerca di essere spavento:
se uno che a fiorire da solo ha imparato,
da tutti i geli sa di salvarsi, è curato?

Il quarto premio è andato a Vija Laganovska che ha ottenuto 352m con la Poesia “I treni partono”

Gli ultimi treni più veloci partono.
I cambiamenti bussano
come nella tomba le manciate di sabbia.
 
Le stagioni più forti e più
rapide pulsano.
Le mani sulle spalle assente oscillano
e i sogni in cucina la vodka bevono.
 
Forse non hai corso affatto
forse in una stanza vuota sei sveglio
e ascolti sia cani sia vecchi che tacciono –
sulla guerra.
 
Nella piazza del mercato più rumori parlano
e i social network sparano.
 
E tu vedi subito –
tra di noi troppo eccesso
fino ad amare.

Il quinto premio è stato assegnato a Milena Petrarca che ha ottenuto 276 voti con la Poesia “Malinconia nel cuore”

Primavera con i capelli al vento
Rigagnoli nell’anima
Solchi serpentini
Ti segnano dentro
Malinconia nel cuore
Aurora affiora
In superficie
Con dolce e
Leggera musicalità
Sospesa nell’aria
Rarefatta del mattino
Soave creatura
Iridescenze
Appena accennate
Indefinite sensazioni
Impercettibili
Silenzi interiori…
Ma dura e segna
Solchi indelebili
Nell’anima che poi risorge
Per rinascere di nuovo
Come Primavera.
 

Auguri, complimenti e applausi per tutti i finalisti, con appuntamento a Ischia nei giorni 3 e 4 gennaio 2024 per la cerimonia di premiazione che avverrà nel salone Onofrio Buonocore della Biblioteca Antoniana.

Tutte le opere finaliste sono state pubblicate nell’antologia “ISPIRAZIONI” acquistabile presso l’edicola Trani di Piazza Eroi a Ischia.

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

PREMIO INTERNAZIONALE  DI  POESIA  “ FRATELLI DE FILIPPO”

VII – EDIZIONE 2023  Città di Torre del greco

BANDO DI CONCORSO – SENZA FINI DI LUCRO

 L’associazione “Bricolage” indice il concorso  internazionale di  poesia “Fratelli De Filippo” – VII  edizione 2023.

art. 1) il concorso si articola in tre sezioni: lingua, vernacolo (lingua napoletana), altro vernacolo    (altra lingua di ambito geografico nazionale italiano);

art. 2) possono partecipare tutti i cittadini senza limiti di età;

art. 3) ogni concorrente può partecipare presentando una sola poesia per ogni sezione, le poesie devono essere inedite;

art. 4) i lavori devono essere dattiloscritti in formato word utilizzando il carattere times new roman, e inviati, solo ed esclusivamente a mezzo posta elettronica ordinaria al seguente indirizzo: [email protected]. entro il 10/12/2023.

I partecipanti dovranno indicare nel modulo allegato: cognome, nome, data e luogo di nascita, indirizzo, recapito telefonico, e-mail, titolo della poesia partecipante, dichiarando espressamente di autorizzare al trattamento dei propri dati personali  ai sensi del d. lgs 196/03 – ed eventualmente alla pubblicazione della poesia partecipante, immagini e video relativi alla cerimonia di premiazione;

art.5) le poesie in vernacolo dovranno anche riportare la traduzione in lingua italiana;

art. 6) una commissione esaminerà i lavori e decreterà i vincitori: 3 per ogni sezione, il giudizio sarà insindacabile; ci saranno anche dei premi speciali in memoria di: Mario Scarpetta, Mario Abbate, Luca De Filippo, Cetty Sommella, Cristina De Chiara, Peppe Esposito e Grazia Raia;

art.7) la partecipazione al concorso è gratuita; sarà gradita una libera donazione il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza per i soggetti fragili e gli amici a 4 zampe.

In caso di donazione essa dovrà essere effettuato sull’IBAN: IT60I3253203200006572092238 con la causale FRATELLI DE FILIPPO 2023 ed è preferibile allegare alla domanda di partecipazione copia della ricevuta di versamento.

art. 8) la data e il luogo della cerimonia – dicembre 2023 / gennaio 2024 –  di premiazione saranno pubblicati sulla pagina facebook: “concorso di poesia fratelli de filippo 2023” e diffusi a mezzo stampa, televisione e radio.

L’organizzazione si riserva anche di conferire particolari premi ad artisti e cittadini che si sono distinti nel campo sociale.

Per ulteriori informazioni i partecipanti potranno telefonare al numero di telefono 3349038381 dalle ore 18,30 alle 20,00 di tutti i giorni.

A tutti i concorrenti sarà rilasciato un attestato di partecipazione.

Salvatore De Chiara – Presidente Associazione “BRICOLAGE”

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

 

DILA

NUSIV

 

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231204 Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231204

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS

Angela Maria Tiberi, due domande a Giuni Tuosto

D: Giuni Tuosto ha ricevuto il premio Visciano per il giornalismo, ci vuole descrivere il premio?

R: Il premio Visciano 2023 ha avuto come tema la discriminazione.

Io ho partecipato con un articolo d’inchiesta su quanto sta accadendo in Iran sia agli uomini che alle donne.

I ribelli uomini vengono colpiti in parti del corpo molto casuali, ma le donne vengono colpite sistematicamente all’occhio destro, al seno, ai genitali.

Le ribelli sono sfigurate, oltraggiate.

Una barbarie.

Una violenza governativa che sembra non riconoscere alle donne neanche il diritto di essere ribelli alla pari degli uomini.

La commissione giudicatrice, composta da giornalisti professionisti, col patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti della Campania e della Pro Loco di Visciano, ha ritenuto di volermi premiare col primo posto per il coraggio di denunciare una situazione così delicata e complessa.

Non è facile parlare di questi argomenti quando le notizie dall’Iran vengono sistematicamente oscurate e censurate.

D: Lei è un’insegnante, ci vuole descrivere le sue emozioni in aula scolastica?

R: Insegnare è un mestiere bellissimo quando si tratta di interagire con gli studenti.

Io ho la fortuna di potermi misurare sia con i più grandi che con i più piccini, perché posso insegnare alle scuole Superiori, ma anche alle Medie.

Credo che un buon insegnante debba adattare il metodo di insegnamento agli studenti che ha di fronte, è questo il senso dell’empatia.

Trasmettere il sapere non è solo diffondere nozioni, è anche emozionare, coinvolgere, interagire. Per me ci vuole passione nella vita.

Lavorare senza passione per me non avrebbe alcun senso.

Mi emoziono quando riesco a stringere un legame profondo con i miei studenti.

Grazie per questa intervista.

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS

Liga Sarah Lapinska | Twitterone

Dalla Lettonia a Milano per il Premio OTTO MILIONI

Insieme a me vi sono state altre quattro artiste che dalla Lettonia hanno affrontalo il lungo viaggio per partecipare all’evento dell’Associazione di promozione Sociale “Da Ischia L’Ate DILA APS” che si è svolto lo scorso 17 novembre nel Centro Internazionale Brera.

Un evento inserito nel palinsesto della manifestazione internazionale del libro e della lettura BOOKCITY 2023, durato circa quattro ore, che ha visto numerosi Artisti di varie discipline offrire i loro contributi in assoluta libertà di espressione.

L’Artista Chiara Pavoni e il Pittore Jeanfilip hanno provveduto a comunicare le classifiche finali delle quattro sezioni (Articoli, Arti Grafiche, Video, Poesie) della dodicesima edizione del Premio Internazionale OTTO MILIONI ideato da Bruno Mancini ed organizzato da DILA APS.

Ecco una rassegna fotografica delle quattro Artiste che hanno omaggiato con il loro lungo viaggio il progetto Made in Ischia.

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS

1) Ingrīda Zaķe (Lettonia ) è la vincitrice della sezione ARTICOLI della dodicesima edizione del Premio internazionale di Arti varie “Otto  Milioni” con “I venti di Diablo”,  ed è anche finalista nella sezione Poesie.

In precedenti edizioni era già diventata la finalista per due volte.

Ama molto l’Italia, Botticelli, Musei, Firenze, Lombardia, e, se potrà, visiterà anche Ischia.

2) Rasma Urtāne; lei popolarizza in Lettonia gli eventi DILA APS.

Per la terza volta, nel 2023, è diventata finalista del premio OTTO MILIONI e le sue poesie sono state pubblicate in tre antologie DILA APS.

Poetessa e pedagoga canta e suona la fisarmonica con grande talento.

In questo evento BOOKCITY 2023, nel Centro internazionale di Brera, ha cantato una dalle sue canzoni ed ha presentato il suo libro “Saulīte plaukstās” cioè, “Il sole tra le braccia”.

3) Guna Oškalna ha partecipato, con lo pseudonimo di Guna Oškalna – Vējiņa,  a diverse edizioni del Premio internazionale  Arti Varie “Otto Milioni” ed alle relative antologie con opere fotografiche. Per tre volte si è classificata ai primi posti nel Premio “Otto Milioni” presentando fotografie di donne e un ritratto fotografico di Raimonds Pauls, famoso in Lettonia e in Russia come compositore, ex – politico.

Ha prodotto molte cartoline aventi per soggetto la sua amica ballerina ultracentenaria Vija Vētra.

4) Marija Gadaldi: finalista come poetessa per due volte.

Scatta fotografie dei pianeti e delle stelle, suona il piano, canta, parla la lingua italiana.

Nata on Lettonia, ma da tempo abita con il marito Diego non lontano da Milano.

Marija ci ha incontrate a Bergamo ed è decisa a collaborare un po’ con noi.

Lei è figlia del politico Vladmir Buzajev del quale abbiamo già scritto in una precedente occasione. Lei è quella che voleva diventare Ambasciatrice DILA ma poi ha cambiato idea per alcuni motivi ragionevoli.

Liga Sarah Lapinska

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS Ingrida-Zake

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS Ingrida-Zake

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS Ingrida-Zake

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS Ingrida-Zake

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS Marija-Gadaldi

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS Marija-Gadaldi

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS Rasma-Urtane-

Il Dispari 20231204 – Redazione culturale DILA APS Rasma-Urtane-

Il Dispari 20231127

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

OTTO MILIONI – I VINCITORI

Le classifiche finali delle quattro sezione (Articoli, Video, Arti Grafiche, Poesie) della 12a edizione del Premio internazionale di Arti Varie “Otto Milioni”, ideato da Bruno Mancini ed organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”, sono state comunicate dall’Attrice Chiara Pavoni e dal Pittore Jeanfilip, con la collaborazione della poetessa lettone Liga Sara Lapinska, lo scorso 17 novembre, a Milano, nell’Auditorium del Centro Internazionale di Brera, come parte centrale dell’evento che DILA APS e i suoi Partner hanno presentato nell’ambito della rassegna internazionale del libro e della lettura BOOKCITY 2023.

A partire da oggi, pubblicheremo su questa pagina tutte le opere classificate ai primi cinque posti di ogni sezione.

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

Per la sezione POESIE, ecco quindi la classifica finale e le Poesie classificate ai primi cinque posti.

Ha vinto il primo premio sezione POESIE con voti 1437

Luciana Capece con la Poesia “Sguardo d’intesa”

Rinasce il cuore
quando incubato d’emozione
rimuove il dilemma della solitudine.

Complice lo scrigno del destino,
che traghetta quadri di coerenza
per l’erto ingresso
al tempio d’uno sguardo,
proiettato a scaturire
un fuoco accelerato
per ustioni d’amore.

È l’empireo amarsi perdutamente
nel leggiadro corso silente
della legge del cuore.

Grande recettore di colori
nel labirinto dell’intesa,
ove privo di sbarre
arde sui venti d’atavica ragione
che conducono al simbiotico porto
di due respiri unificati.

Mentre bruciano senza barriere
nel tripudio passionale
lontano da turbinio
per approdare su equilibri
di valida certezza.

Il secondo premio è stato assegnato a Liga Sarah Lapinska che ha ottenuto 944 voti con la Poesia “Ristoro”

Il sole dalle ali di rame 
come un arcangelo clemente
vola via verso il mondo, sempre potente. 
Riscalda e rinfresca
le cicatrici dell’anima
Premuroso, non spettrale
e pulcini di corvi
dagli occhini perlati,
e scioglie il gelato
nel pugno ruvido.
Proteggi, sole nostro
i maledetti
nelle pellicce delle volpi bianche.
Proteggi, sole nostro
tutti i commercianti, venditori d’oro e dei fiori
proprio sul marciapiede.
Le loro pietre crescono ostinatamente
insieme alle luci vagabonde,
fulmini, speranze, fluttuando nel vento
con pomelli di cardo, traguardo.
Le felci nell’attesa del Solstizio girano, frusciano, ballano
insieme ai giovani corvi,
nell’Universo fragile
dalle nostre maledizioni rapidi, dagli incanti fertili, 
dalle preghiere spente.

Il terzo premio è andato a Māris Ruks che ha ottenuto 501 con la Poesia “Per fiorire da solo”

Meglio se stessi quelli conoscono,
che vanno sulla strada lontano?
La natura non ama il vuoto,
ma i vasi di fiori vuoti.
 
Anche le piante delle serre
talvolta in tutte le fessure crescono.
Chi annaffia, chi copre,
quando con gli occhi del mattino i geli guardano?
 
Quando la pace con la mattutina combatte
quando la luna prende il vento affondato a manciate.
qualcuno di nuovo a bassa chiese:
quando fioriranno quelli che non obbediscono al gelo?
 
Da molto tempo il mondo è sbloccato, è aperto.
Solamente l’estate cerca di essere spavento:
se uno che a fiorire da solo ha imparato,
da tutti i geli sa di salvarsi, è curato?

Il quarto premio è andato a Vija Laganovska che ha ottenuto 352m con la Poesia “I treni partono”

Gli ultimi treni più veloci partono.
I cambiamenti bussano
come nella tomba le manciate di sabbia.
 
Le stagioni più forti e più
rapide pulsano.
Le mani sulle spalle assente oscillano
e i sogni in cucina la vodka bevono.
 
Forse non hai corso affatto
forse in una stanza vuota sei sveglio
e ascolti sia cani sia vecchi che tacciono –
sulla guerra.
 
Nella piazza del mercato più rumori parlano
e i social network sparano.
 
E tu vedi subito –
tra di noi troppo eccesso
fino ad amare.

Il quinto premio è stato assegnato a Milena Petrarca che ha ottenuto 276 voti con la Poesia “Malinconia nel cuore”

Primavera con i capelli al vento
Rigagnoli nell’anima
Solchi serpentini
Ti segnano dentro
Malinconia nel cuore
Aurora affiora
In superficie
Con dolce e
Leggera musicalità
Sospesa nell’aria
Rarefatta del mattino
Soave creatura
Iridescenze
Appena accennate
Indefinite sensazioni
Impercettibili
Silenzi interiori…
Ma dura e segna
Solchi indelebili
Nell’anima che poi risorge
Per rinascere di nuovo
Come Primavera.
 

Auguri, complimenti e applausi per tutti i finalisti, con appuntamento a Ischia nei giorni 3 e 4 gennaio 2024 per la cerimonia di premiazione che avverrà nel salone Onofrio Buonocore della Biblioteca Antoniana.

Tutte le opere finaliste sono state pubblicate nell’antologia “ISPIRAZIONI” acquistabile presso l’edicola Trani di Piazza Eroi a Ischia.

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

PREMIO INTERNAZIONALE  DI  POESIA  “ FRATELLI DE FILIPPO”

VII – EDIZIONE 2023  Città di Torre del greco

BANDO DI CONCORSO – SENZA FINI DI LUCRO

 L’associazione “Bricolage” indice il concorso  internazionale di  poesia “Fratelli De Filippo” – VII  edizione 2023.

art. 1) il concorso si articola in tre sezioni: lingua, vernacolo (lingua napoletana), altro vernacolo    (altra lingua di ambito geografico nazionale italiano);

art. 2) possono partecipare tutti i cittadini senza limiti di età;

art. 3) ogni concorrente può partecipare presentando una sola poesia per ogni sezione, le poesie devono essere inedite;

art. 4) i lavori devono essere dattiloscritti in formato word utilizzando il carattere times new roman, e inviati, solo ed esclusivamente a mezzo posta elettronica ordinaria al seguente indirizzo: [email protected]. entro il 10/12/2023.

I partecipanti dovranno indicare nel modulo allegato: cognome, nome, data e luogo di nascita, indirizzo, recapito telefonico, e-mail, titolo della poesia partecipante, dichiarando espressamente di autorizzare al trattamento dei propri dati personali  ai sensi del d. lgs 196/03 – ed eventualmente alla pubblicazione della poesia partecipante, immagini e video relativi alla cerimonia di premiazione;

art.5) le poesie in vernacolo dovranno anche riportare la traduzione in lingua italiana;

art. 6) una commissione esaminerà i lavori e decreterà i vincitori: 3 per ogni sezione, il giudizio sarà insindacabile; ci saranno anche dei premi speciali in memoria di: Mario Scarpetta, Mario Abbate, Luca De Filippo, Cetty Sommella, Cristina De Chiara, Peppe Esposito e Grazia Raia;

art.7) la partecipazione al concorso è gratuita; sarà gradita una libera donazione il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza per i soggetti fragili e gli amici a 4 zampe.

In caso di donazione essa dovrà essere effettuato sull’IBAN: IT60I3253203200006572092238 con la causale FRATELLI DE FILIPPO 2023 ed è preferibile allegare alla domanda di partecipazione copia della ricevuta di versamento.

art. 8) la data e il luogo della cerimonia – dicembre 2023 / gennaio 2024 –  di premiazione saranno pubblicati sulla pagina facebook: “concorso di poesia fratelli de filippo 2023” e diffusi a mezzo stampa, televisione e radio.

L’organizzazione si riserva anche di conferire particolari premi ad artisti e cittadini che si sono distinti nel campo sociale.

Per ulteriori informazioni i partecipanti potranno telefonare al numero di telefono 3349038381 dalle ore 18,30 alle 20,00 di tutti i giorni.

A tutti i concorrenti sarà rilasciato un attestato di partecipazione.

Salvatore De Chiara – Presidente Associazione “BRICOLAGE”

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

 

Il Dispari 20231120

Il Dispari 20231120 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231120 – Redazione culturale DILA APS

Ingrīda Zaķe, Chiara Pavoni, Einars Repše, Luciana Capece sono i vincitori della 12a edizione del Premio OTTO MILIONI

Venerdì scorso durante l’evento Bookcity organizzato nel Centro Internazionale di Brera a Milano dall’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”, oltre ai numerosi interventi di Artisti provenienti non solo da molte regioni italiana ma anche dalla Lettonia e dei quali vi daremo ampio riscontro nelle prossime puntate su questa pagina, l’Attrice e Regista Chiara Pavoni ha dato lettura dei risultati finale relativi al Premio OTTO MILIONI 2023.

Il Dispari 20231120 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231120 – Redazione culturale DILA APS

Il premio internazionale “Otto milioni”, ideato da Bruno Mancini e giunto alla dodicesima edizione, è stato definito in quattro sezioni: articoli, video, arti grafiche, poesie.

Le quattro classifiche finali sono state ottenute sommando i voti espressi da quattro differenti e autonome Giurie.

La classifica finale per la sezione ARTICOLI è stata la seguente:

Quinto premio con voti 103 – Codice  A235  – Tina Bruno

Chiara Pavoni ha letto l’inizio di questo Articolo che è una recensione alla poesia AGLI ANGOLI DEGLI OCCHI di Bruno Mancini: “Le poesie del poeta Bruno Mancini hanno sempre un richiamo sentimentale che le unisce e le accomuna con il grande sentimento dell’amore.”

Quarto premio con voti 107 – Codice A236 – Angela Maria Tiberi

Chiara Pavoni ha letto l’inizio di questo Articolo in cui Angela Maria Tiberi ha recensito “Il Grifone, la scimmia, l’usignolo” di Antonio Scarsella: “Centro di svolgimento del giallo è Sermoneta, borgo medioevale, intrecciandosi con la musica, la cultura, la storia.”

Terzo premio con voti 173 – Codice  A233  – Viesturs Āboliņš

Chiara Pavoni ha letto l’inizio di questo Articolo che ha per titolo “La storia dei ragni”: “– Nonno, perché ci chiamano mangiatori di ragni?

– Perché mangiamo i ragni.

– Perché mangiamo i ragni?

– Perché sappiamo come catturarli. Perché noi siamo intelligenti.  Capiamo cosa pensano i ragni.”

Secondo premio con voti  290 – Codice  A2310 – Luciana Capece

Chiara Pavoni ha letto l’inizio di questo Articolo che ha per titolo “La cultura forziere della saggezza”: “In questa confusione di satanico male nascosto, un mondo ormai dichiarato pandemico, sull’orlo del baratro e quanto di peggio si possa sentire, l’attimo fugge comunque sotto il giudizio della vita.”

Ingrīda Zaķe – Codice A231 – con voti 327  ha vinto il primo premio della sezione ARTICOLI della dodicesima edizione del premio OTTO MILIONI

Ecco un breve stralcio del suo Articolo che ha per titolo “I venti di Diablo”: “Fuoco.

Lei ricorda chiaramente quella mattina, minuto per minuto.

Lo squillo della sveglia, la doccia, il caffè, il suo bacio di arrivederci.

Tutto lei ricorda.

Solo talvolta le querce dei pensieri, che di solito crescono molto fitte nei prati di quel giorno, come falciati cadano nella tempesta dei ricordi dolorosi.

Il vuoto …

Questa tempesta urla così tanto che la ragione si rifiuta di obbedire.”

Il Dispari 20231120

Il Dispari 20231120 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231120 – Redazione culturale DILA APS

 

Gli autori dei VIDEO classificati ai primi cinque posti sono stati:

Quinto premio con voti 146 – Codice V2310 – Domenico Umbro – Raffaele Pagliaruli – Maria Luisa Neri

Quarto premio con voti 158 – Codice  V231 – Milena Petrarca

Terzo premio con voti 161 – Codice  V233 – Ajub Ibragimov

Secondo premio con voti  167 – Codice  V238 – Angela Prota

Chiara Pavoni – Codice V239  –  con voti 458 ha vinto il primo premio della sezione VIDEO della dodicesima edizione del premio OTTO MILIONI

Questo è il link che vi permetterà di guardare un video con i promo dei cinque VIDEO finalisti

https://dila.altervista.org/classifica-finale-video/

Il Dispari 20231120

Gli autori delle opere di ARTI GRAFICHE classificate ai primi cinque sono stati:

Quinto premio con voti 1098 – Codice G2332 – Liga Sarah Lapinska

Quarto premio con voti 1160 – Codice  G2340 – Artur Gevorgyan

Terzo premio con voti 1164 – Codice  G2303 – Jevgenija Sundejeva

Secondo premio con voti  2522 – Codice  G2321 Dagnija Jankovska

Einars Repše – Codice G2302 –  con voti 3192 ha vinto il primo premio della sezione Arti grafiche della dodicesima edizione del premio OTTO MILIONI

 Questo è il link che vi permetterà di guardare un video con i promo delle immagini delle opere finaliste.

https://dila.altervista.org/classifica-finale-arti-grafiche/

Il Dispari 20231120

Gli autori delle POESIE classificate ai primi cinque sono stati:

Quinto premio con voti 276  – Codice P207 Milena Petrarca

TITOLO

Malinconia nel cuore

i primi versi sono:

“Primavera con i capelli al vento
Rigagnoli nell’anima
Solchi serpentini
Ti segnano dentro

Quarto premio con voti 352 – Codice P232 Vija Laganovska

TITOLO

I treni partono

i primi versi sono:

“Gli ultimi treni più veloci partono.
I cambiamenti bussano
come nella tomba le manciate di sabbia.”

 Terzo premio con voti 501- Codice P2312 Māris Ruks

TITOLO

Per fiorire da solo

i primi versi sono:

“Meglio se stessi quelli conoscono,
che vanno sulla strada lontano?
La natura non ama il vuoto,
ma i vasi di fiori vuoti.

Secondo premio con voti 944 – Codice P238 Liga Sarah Lapinska

TITOLO

Ristoro

i primi versi sono:

Il sole dalle ali di rame
come un arcangelo clemente
vola via verso il mondo, sempre potente.
Riscalda e rinfresca
le cicatrici dell’anima
Premuroso, non spettrale”        

 Luciana Capece  – Codice P236 – Con voti 1437 ha vinto il primo premio sezione POESIE

Ecco la poesia

Sguardo d’intesa

Rinasce il cuore
quando incubato d’emozione
rimuove il dilemma della solitudine.

Complice lo scrigno del destino,
che traghetta quadri di coerenza
per l’erto ingresso
al tempio d’uno sguardo,
proiettato a scaturire
un fuoco accelerato
per ustioni d’amore.

È l’empireo amarsi perdutamente
nel leggiadro corso silente
della legge del cuore.

Grande recettore di colori
nel labirinto dell’intesa,
ove privo di sbarre
arde sui venti d’atavica ragione
che conducono al simbiotico porto
di due respiri unificati.

Mentre bruciano senza barriere
nel tripudio passionale
lontano da turbinio
per approdare su equilibri
di valida certezza.”

Auguri, complimenti e applausi per tutti i finalisti con appuntamento a Ischia nei giorni 3 e 4 gennaio 2024 per la cerimonia di premiazione che avverrà nel salone Onofrio Buonocore della Biblioteca Antoniana.

Il Dispari 20231120

DILA

NUSIV

 

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231127 Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231127

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

OTTO MILIONI – I VINCITORI

Le classifiche finali delle quattro sezione (Articoli, Video, Arti Grafiche, Poesie) della 12a edizione del Premio internazionale di Arti Varie “Otto Milioni”, ideato da Bruno Mancini ed organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”, sono state comunicate dall’Attrice Chiara Pavoni e dal Pittore Jeanfilip, con la collaborazione della poetessa lettone Liga Sara Lapinska, lo scorso 17 novembre, a Milano, nell’Auditorium del Centro Internazionale di Brera, come parte centrale dell’evento che DILA APS e i suoi Partner hanno presentato nell’ambito della rassegna internazionale del libro e della lettura BOOKCITY 2023.

A partire da oggi, pubblicheremo su questa pagina tutte le opere classificate ai primi cinque posti di ogni sezione.

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

Per la sezione POESIE, ecco quindi la classifica finale e le Poesie classificate ai primi cinque posti.

Ha vinto il primo premio sezione POESIE con voti 1437

Luciana Capece con la Poesia “Sguardo d’intesa”

Rinasce il cuore
quando incubato d’emozione
rimuove il dilemma della solitudine.

Complice lo scrigno del destino,
che traghetta quadri di coerenza
per l’erto ingresso
al tempio d’uno sguardo,
proiettato a scaturire
un fuoco accelerato
per ustioni d’amore.

È l’empireo amarsi perdutamente
nel leggiadro corso silente
della legge del cuore.

Grande recettore di colori
nel labirinto dell’intesa,
ove privo di sbarre
arde sui venti d’atavica ragione
che conducono al simbiotico porto
di due respiri unificati.

Mentre bruciano senza barriere
nel tripudio passionale
lontano da turbinio
per approdare su equilibri
di valida certezza.

Il secondo premio è stato assegnato a Liga Sarah Lapinska che ha ottenuto 944 voti con la Poesia “Ristoro”

Il sole dalle ali di rame 
come un arcangelo clemente
vola via verso il mondo, sempre potente. 
Riscalda e rinfresca
le cicatrici dell’anima
Premuroso, non spettrale
e pulcini di corvi
dagli occhini perlati,
e scioglie il gelato
nel pugno ruvido.
Proteggi, sole nostro
i maledetti
nelle pellicce delle volpi bianche.
Proteggi, sole nostro
tutti i commercianti, venditori d’oro e dei fiori
proprio sul marciapiede.
Le loro pietre crescono ostinatamente
insieme alle luci vagabonde,
fulmini, speranze, fluttuando nel vento
con pomelli di cardo, traguardo.
Le felci nell’attesa del Solstizio girano, frusciano, ballano
insieme ai giovani corvi,
nell’Universo fragile
dalle nostre maledizioni rapidi, dagli incanti fertili, 
dalle preghiere spente.

Il terzo premio è andato a Māris Ruks che ha ottenuto 501 con la Poesia “Per fiorire da solo”

Meglio se stessi quelli conoscono,
che vanno sulla strada lontano?
La natura non ama il vuoto,
ma i vasi di fiori vuoti.
 
Anche le piante delle serre
talvolta in tutte le fessure crescono.
Chi annaffia, chi copre,
quando con gli occhi del mattino i geli guardano?
 
Quando la pace con la mattutina combatte
quando la luna prende il vento affondato a manciate.
qualcuno di nuovo a bassa chiese:
quando fioriranno quelli che non obbediscono al gelo?
 
Da molto tempo il mondo è sbloccato, è aperto.
Solamente l’estate cerca di essere spavento:
se uno che a fiorire da solo ha imparato,
da tutti i geli sa di salvarsi, è curato?

Il quarto premio è andato a Vija Laganovska che ha ottenuto 352m con la Poesia “I treni partono”

Gli ultimi treni più veloci partono.
I cambiamenti bussano
come nella tomba le manciate di sabbia.
 
Le stagioni più forti e più
rapide pulsano.
Le mani sulle spalle assente oscillano
e i sogni in cucina la vodka bevono.
 
Forse non hai corso affatto
forse in una stanza vuota sei sveglio
e ascolti sia cani sia vecchi che tacciono –
sulla guerra.
 
Nella piazza del mercato più rumori parlano
e i social network sparano.
 
E tu vedi subito –
tra di noi troppo eccesso
fino ad amare.

Il quinto premio è stato assegnato a Milena Petrarca che ha ottenuto 276 voti con la Poesia “Malinconia nel cuore”

Primavera con i capelli al vento
Rigagnoli nell’anima
Solchi serpentini
Ti segnano dentro
Malinconia nel cuore
Aurora affiora
In superficie
Con dolce e
Leggera musicalità
Sospesa nell’aria
Rarefatta del mattino
Soave creatura
Iridescenze
Appena accennate
Indefinite sensazioni
Impercettibili
Silenzi interiori…
Ma dura e segna
Solchi indelebili
Nell’anima che poi risorge
Per rinascere di nuovo
Come Primavera.
 

Auguri, complimenti e applausi per tutti i finalisti, con appuntamento a Ischia nei giorni 3 e 4 gennaio 2024 per la cerimonia di premiazione che avverrà nel salone Onofrio Buonocore della Biblioteca Antoniana.

Tutte le opere finaliste sono state pubblicate nell’antologia “ISPIRAZIONI” acquistabile presso l’edicola Trani di Piazza Eroi a Ischia.

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

PREMIO INTERNAZIONALE  DI  POESIA  “ FRATELLI DE FILIPPO”

VII – EDIZIONE 2023  Città di Torre del greco

BANDO DI CONCORSO – SENZA FINI DI LUCRO

 L’associazione “Bricolage” indice il concorso  internazionale di  poesia “Fratelli De Filippo” – VII  edizione 2023.

art. 1) il concorso si articola in tre sezioni: lingua, vernacolo (lingua napoletana), altro vernacolo    (altra lingua di ambito geografico nazionale italiano);

art. 2) possono partecipare tutti i cittadini senza limiti di età;

art. 3) ogni concorrente può partecipare presentando una sola poesia per ogni sezione, le poesie devono essere inedite;

art. 4) i lavori devono essere dattiloscritti in formato word utilizzando il carattere times new roman, e inviati, solo ed esclusivamente a mezzo posta elettronica ordinaria al seguente indirizzo: [email protected]. entro il 10/12/2023.

I partecipanti dovranno indicare nel modulo allegato: cognome, nome, data e luogo di nascita, indirizzo, recapito telefonico, e-mail, titolo della poesia partecipante, dichiarando espressamente di autorizzare al trattamento dei propri dati personali  ai sensi del d. lgs 196/03 – ed eventualmente alla pubblicazione della poesia partecipante, immagini e video relativi alla cerimonia di premiazione;

art.5) le poesie in vernacolo dovranno anche riportare la traduzione in lingua italiana;

art. 6) una commissione esaminerà i lavori e decreterà i vincitori: 3 per ogni sezione, il giudizio sarà insindacabile; ci saranno anche dei premi speciali in memoria di: Mario Scarpetta, Mario Abbate, Luca De Filippo, Cetty Sommella, Cristina De Chiara, Peppe Esposito e Grazia Raia;

art.7) la partecipazione al concorso è gratuita; sarà gradita una libera donazione il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza per i soggetti fragili e gli amici a 4 zampe.

In caso di donazione essa dovrà essere effettuato sull’IBAN: IT60I3253203200006572092238 con la causale FRATELLI DE FILIPPO 2023 ed è preferibile allegare alla domanda di partecipazione copia della ricevuta di versamento.

art. 8) la data e il luogo della cerimonia – dicembre 2023 / gennaio 2024 –  di premiazione saranno pubblicati sulla pagina facebook: “concorso di poesia fratelli de filippo 2023” e diffusi a mezzo stampa, televisione e radio.

L’organizzazione si riserva anche di conferire particolari premi ad artisti e cittadini che si sono distinti nel campo sociale.

Per ulteriori informazioni i partecipanti potranno telefonare al numero di telefono 3349038381 dalle ore 18,30 alle 20,00 di tutti i giorni.

A tutti i concorrenti sarà rilasciato un attestato di partecipazione.

Salvatore De Chiara – Presidente Associazione “BRICOLAGE”

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

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Il Dispari 20231120

Il Dispari 20231120 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231120 – Redazione culturale DILA APS

Ingrīda Zaķe, Chiara Pavoni, Einars Repše, Luciana Capece sono i vincitori della 12a edizione del Premio OTTO MILIONI

Venerdì scorso durante l’evento Bookcity organizzato nel Centro Internazionale di Brera a Milano dall’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”, oltre ai numerosi interventi di Artisti provenienti non solo da molte regioni italiana ma anche dalla Lettonia e dei quali vi daremo ampio riscontro nelle prossime puntate su questa pagina, l’Attrice e Regista Chiara Pavoni ha dato lettura dei risultati finale relativi al Premio OTTO MILIONI 2023.

Il Dispari 20231120 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231120 – Redazione culturale DILA APS

Il premio internazionale “Otto milioni”, ideato da Bruno Mancini e giunto alla dodicesima edizione, è stato definito in quattro sezioni: articoli, video, arti grafiche, poesie.

Le quattro classifiche finali sono state ottenute sommando i voti espressi da quattro differenti e autonome Giurie.

La classifica finale per la sezione ARTICOLI è stata la seguente:

Quinto premio con voti 103 – Codice  A235  – Tina Bruno

Chiara Pavoni ha letto l’inizio di questo Articolo che è una recensione alla poesia AGLI ANGOLI DEGLI OCCHI di Bruno Mancini: “Le poesie del poeta Bruno Mancini hanno sempre un richiamo sentimentale che le unisce e le accomuna con il grande sentimento dell’amore.”

Quarto premio con voti 107 – Codice A236 – Angela Maria Tiberi

Chiara Pavoni ha letto l’inizio di questo Articolo in cui Angela Maria Tiberi ha recensito “Il Grifone, la scimmia, l’usignolo” di Antonio Scarsella: “Centro di svolgimento del giallo è Sermoneta, borgo medioevale, intrecciandosi con la musica, la cultura, la storia.”

Terzo premio con voti 173 – Codice  A233  – Viesturs Āboliņš

Chiara Pavoni ha letto l’inizio di questo Articolo che ha per titolo “La storia dei ragni”: “– Nonno, perché ci chiamano mangiatori di ragni?

– Perché mangiamo i ragni.

– Perché mangiamo i ragni?

– Perché sappiamo come catturarli. Perché noi siamo intelligenti.  Capiamo cosa pensano i ragni.”

Secondo premio con voti  290 – Codice  A2310 – Luciana Capece

Chiara Pavoni ha letto l’inizio di questo Articolo che ha per titolo “La cultura forziere della saggezza”: “In questa confusione di satanico male nascosto, un mondo ormai dichiarato pandemico, sull’orlo del baratro e quanto di peggio si possa sentire, l’attimo fugge comunque sotto il giudizio della vita.”

Ingrīda Zaķe – Codice A231 – con voti 327  ha vinto il primo premio della sezione ARTICOLI della dodicesima edizione del premio OTTO MILIONI

Ecco un breve stralcio del suo Articolo che ha per titolo “I venti di Diablo”: “Fuoco.

Lei ricorda chiaramente quella mattina, minuto per minuto.

Lo squillo della sveglia, la doccia, il caffè, il suo bacio di arrivederci.

Tutto lei ricorda.

Solo talvolta le querce dei pensieri, che di solito crescono molto fitte nei prati di quel giorno, come falciati cadano nella tempesta dei ricordi dolorosi.

Il vuoto …

Questa tempesta urla così tanto che la ragione si rifiuta di obbedire.”

Il Dispari 20231120

Il Dispari 20231120 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231120 – Redazione culturale DILA APS

 

Gli autori dei VIDEO classificati ai primi cinque posti sono stati:

Quinto premio con voti 146 – Codice V2310 – Domenico Umbro – Raffaele Pagliaruli – Maria Luisa Neri

Quarto premio con voti 158 – Codice  V231 – Milena Petrarca

Terzo premio con voti 161 – Codice  V233 – Ajub Ibragimov

Secondo premio con voti  167 – Codice  V238 – Angela Prota

Chiara Pavoni – Codice V239  –  con voti 458 ha vinto il primo premio della sezione VIDEO della dodicesima edizione del premio OTTO MILIONI

Questo è il link che vi permetterà di guardare un video con i promo dei cinque VIDEO finalisti

https://dila.altervista.org/classifica-finale-video/

Il Dispari 20231120

Gli autori delle opere di ARTI GRAFICHE classificate ai primi cinque sono stati:

Quinto premio con voti 1098 – Codice G2332 – Liga Sarah Lapinska

Quarto premio con voti 1160 – Codice  G2340 – Artur Gevorgyan

Terzo premio con voti 1164 – Codice  G2303 – Jevgenija Sundejeva

Secondo premio con voti  2522 – Codice  G2321 Dagnija Jankovska

Einars Repše – Codice G2302 –  con voti 3192 ha vinto il primo premio della sezione Arti grafiche della dodicesima edizione del premio OTTO MILIONI

 Questo è il link che vi permetterà di guardare un video con i promo delle immagini delle opere finaliste.

https://dila.altervista.org/classifica-finale-arti-grafiche/

Il Dispari 20231120

Gli autori delle POESIE classificate ai primi cinque sono stati:

Quinto premio con voti 276  – Codice P207 Milena Petrarca

TITOLO

Malinconia nel cuore

i primi versi sono:

“Primavera con i capelli al vento
Rigagnoli nell’anima
Solchi serpentini
Ti segnano dentro

Quarto premio con voti 352 – Codice P232 Vija Laganovska

TITOLO

I treni partono

i primi versi sono:

“Gli ultimi treni più veloci partono.
I cambiamenti bussano
come nella tomba le manciate di sabbia.”

 Terzo premio con voti 501- Codice P2312 Māris Ruks

TITOLO

Per fiorire da solo

i primi versi sono:

“Meglio se stessi quelli conoscono,
che vanno sulla strada lontano?
La natura non ama il vuoto,
ma i vasi di fiori vuoti.

Secondo premio con voti 944 – Codice P238 Liga Sarah Lapinska

TITOLO

Ristoro

i primi versi sono:

Il sole dalle ali di rame
come un arcangelo clemente
vola via verso il mondo, sempre potente.
Riscalda e rinfresca
le cicatrici dell’anima
Premuroso, non spettrale”        

 Luciana Capece  – Codice P236 – Con voti 1437 ha vinto il primo premio sezione POESIE

Ecco la poesia

Sguardo d’intesa

Rinasce il cuore
quando incubato d’emozione
rimuove il dilemma della solitudine.

Complice lo scrigno del destino,
che traghetta quadri di coerenza
per l’erto ingresso
al tempio d’uno sguardo,
proiettato a scaturire
un fuoco accelerato
per ustioni d’amore.

È l’empireo amarsi perdutamente
nel leggiadro corso silente
della legge del cuore.

Grande recettore di colori
nel labirinto dell’intesa,
ove privo di sbarre
arde sui venti d’atavica ragione
che conducono al simbiotico porto
di due respiri unificati.

Mentre bruciano senza barriere
nel tripudio passionale
lontano da turbinio
per approdare su equilibri
di valida certezza.”

Auguri, complimenti e applausi per tutti i finalisti con appuntamento a Ischia nei giorni 3 e 4 gennaio 2024 per la cerimonia di premiazione che avverrà nel salone Onofrio Buonocore della Biblioteca Antoniana.

Il Dispari 20231120

DILA

NUSIV

 

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Il Dispari 20231127

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Il Dispari 20231127– Redazione culturale DILA APS

OTTO MILIONI – I VINCITORI

Le classifiche finali delle quattro sezione (Articoli, Video, Arti Grafiche, Poesie) della 12a edizione del Premio internazionale di Arti Varie “Otto Milioni”, ideato da Bruno Mancini ed organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”, sono state comunicate dall’Attrice Chiara Pavoni e dal Pittore Jeanfilip, con la collaborazione della poetessa lettone Liga Sara Lapinska, lo scorso 17 novembre, a Milano, nell’Auditorium del Centro Internazionale di Brera, come parte centrale dell’evento che DILA APS e i suoi Partner hanno presentato nell’ambito della rassegna internazionale del libro e della lettura BOOKCITY 2023.

A partire da oggi, pubblicheremo su questa pagina tutte le opere classificate ai primi cinque posti di ogni sezione.

Per la sezione POESIE, ecco quindi la classifica finale e le Poesie classificate ai primi cinque posti.

Ha vinto il primo premio sezione POESIE con voti 1437

Luciana Capece con la Poesia “Sguardo d’intesa”

Rinasce il cuore
quando incubato d’emozione
rimuove il dilemma della solitudine.

Complice lo scrigno del destino,
che traghetta quadri di coerenza
per l’erto ingresso
al tempio d’uno sguardo,
proiettato a scaturire
un fuoco accelerato
per ustioni d’amore.

È l’empireo amarsi perdutamente
nel leggiadro corso silente
della legge del cuore.

Grande recettore di colori
nel labirinto dell’intesa,
ove privo di sbarre
arde sui venti d’atavica ragione
che conducono al simbiotico porto
di due respiri unificati.

Mentre bruciano senza barriere
nel tripudio passionale
lontano da turbinio
per approdare su equilibri
di valida certezza.

Il secondo premio è stato assegnato a Liga Sarah Lapinska che ha ottenuto 944 voti con la Poesia

“Ristoro”

 Il sole dalle ali di rame 
come un arcangelo clemente
vola via verso il mondo, sempre potente. 
Riscalda e rinfresca
le cicatrici dell’anima
Premuroso, non spettrale
e pulcini di corvi
dagli occhini perlati,
e scioglie il gelato
nel pugno ruvido.
Proteggi, sole nostro
i maledetti
nelle pellicce delle volpi bianche.
Proteggi, sole nostro
tutti i commercianti, venditori d’oro e dei fiori
proprio sul marciapiede.
Le loro pietre crescono ostinatamente
insieme alle luci vagabonde,
fulmini, speranze, fluttuando nel vento
con pomelli di cardo, traguardo.
Le felci nell’attesa del Solstizio girano, frusciano, ballano
insieme ai giovani corvi,
nell’Universo fragile
dalle nostre maledizioni rapidi, dagli incanti fertili, 
dalle preghiere spente.
 

Il terzo premio è andato a Māris Ruks che ha ottenuto 501 con la Poesia “Per fiorire da solo”

 Meglio se stessi quelli conoscono,
che vanno sulla strada lontano?
La natura non ama il vuoto,
ma i vasi di fiori vuoti.
 
Anche le piante delle serre
talvolta in tutte le fessure crescono.
Chi annaffia, chi copre,
quando con gli occhi del mattino i geli guardano?
 
Quando la pace con la mattutina combatte
quando la luna prende il vento affondato a manciate.
qualcuno di nuovo a bassa chiese:
quando fioriranno quelli che non obbediscono al gelo?
 
Da molto tempo il mondo è sbloccato, è aperto.
Solamente l’estate cerca di essere spavento:
se uno che a fiorire da solo ha imparato,
da tutti i geli sa di salvarsi, è curato?
 
Il quarto premio è andato a Vija Laganovska che ha ottenuto 352m con la Poesia “I treni partono”
 Gli ultimi treni più veloci partono.
I cambiamenti bussano
come nella tomba le manciate di sabbia.
 
Le stagioni più forti e più
rapide pulsano.
Le mani sulle spalle assente oscillano
e i sogni in cucina la vodka bevono.
 
Forse non hai corso affatto
forse in una stanza vuota sei sveglio
e ascolti sia cani sia vecchi che tacciono –
sulla guerra.
 
Nella piazza del mercato più rumori parlano
e i social network sparano.
 
E tu vedi subito –
tra di noi troppo eccesso
fino ad amare.
 

Il quinto premio è stato assegnato a Milena Petrarca che ha ottenuto 276 voti con la Poesia “Malinconia nel cuore”

Primavera con i capelli al vento
Rigagnoli nell’anima
Solchi serpentini
Ti segnano dentro
Malinconia nel cuore
Aurora affiora
In superficie
Con dolce e
Leggera musicalità
Sospesa nell’aria
Rarefatta del mattino
Soave creatura
Iridescenze
Appena accennate
Indefinite sensazioni
Impercettibili
Silenzi interiori…
Ma dura e segna
Solchi indelebili
Nell’anima che poi risorge
Per rinascere di nuovo
Come Primavera.

 Auguri, complimenti e applausi per tutti i finalisti, con appuntamento a Ischia nei giorni 3 e 4 gennaio 2024 per la cerimonia di premiazione che avverrà nel salone Onofrio Buonocore della Biblioteca Antoniana.

Tutte le opere finaliste sono state pubblicate nell’antologia “ISPIRAZIONI” acquistabile presso l’edicola Trani di Piazza Eroi a Ischia.

Bruno

Il Dispari 20231127– Redazione culturale DILA APS

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PREMIO INTERNAZIONALE  DI  POESIA  “ FRATELLI DE FILIPPO”

VII – EDIZIONE 2023  Città di Torre del greco

BANDO DI CONCORSO – SENZA FINI DI LUCRO

 L’associazione “Bricolage” indice il concorso  internazionale di  poesia “Fratelli De Filippo” – VII  edizione 2023.

art. 1) il concorso si articola in tre sezioni: lingua, vernacolo (lingua napoletana), altro vernacolo    (altra lingua di ambito geografico nazionale italiano);

art. 2) possono partecipare tutti i cittadini senza limiti di età;

art. 3) ogni concorrente può partecipare presentando una sola poesia per ogni sezione, le poesie devono essere inedite;

art. 4) i lavori devono essere dattiloscritti in formato word utilizzando il carattere times new roman, e inviati, solo ed esclusivamente a mezzo posta elettronica ordinaria al seguente indirizzo: [email protected]. entro il 10/12/2023.

I partecipanti dovranno indicare nel modulo allegato: cognome, nome, data e luogo di nascita, indirizzo, recapito telefonico, e-mail, titolo della poesia partecipante, dichiarando espressamente di autorizzare al trattamento dei propri dati personali  ai sensi del d. lgs 196/03 – ed eventualmente alla pubblicazione della poesia partecipante, immagini e video relativi alla cerimonia di premiazione;

art.5) le poesie in vernacolo dovranno anche riportare la traduzione in lingua italiana;

art. 6) una commissione esaminerà i lavori e decreterà i vincitori: 3 per ogni sezione, il giudizio sarà insindacabile; ci saranno anche dei premi speciali in memoria di: Mario Scarpetta, Mario Abbate, Luca De Filippo, Cetty Sommella, Cristina De Chiara, Peppe Esposito e Grazia Raia;

art.7) la partecipazione al concorso è gratuita; sarà gradita una libera donazione il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza per i soggetti fragili e gli amici a 4 zampe.

In caso di donazione essa dovrà essere effettuato sull’IBAN: IT60I3253203200006572092238 con la causale FRATELLI DE FILIPPO 2023 ed è preferibile allegare alla domanda di partecipazione copia della ricevuta di versamento.

art. 8) la data e il luogo della cerimonia – dicembre 2023 / gennaio 2024 –  di premiazione saranno pubblicati sulla pagina facebook: “concorso di poesia fratelli de filippo 2023” e diffusi a mezzo stampa, televisione e radio.

L’organizzazione si riserva anche di conferire particolari premi ad artisti e cittadini che si sono distinti nel campo sociale.

Per ulteriori informazioni i partecipanti potranno telefonare al numero di telefono 3349038381 dalle ore 18,30 alle 20,00 di tutti i giorni.

A tutti i concorrenti sarà rilasciato un attestato di partecipazione.

Salvatore De Chiara – Presidente Associazione “BRICOLAGE”

 

Il Dispari 20231127– Redazione culturale DILA APS

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Il Dispari 20231120

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Ingrīda Zaķe, Chiara Pavoni, Einars Repše, Luciana Capece sono i vincitori della 12a edizione del Premio OTTO MILIONI

Venerdì scorso durante l’evento Bookcity organizzato nel Centro Internazionale di Brera a Milano dall’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”, oltre ai numerosi interventi di Artisti provenienti non solo da molte regioni italiana ma anche dalla Lettonia e dei quali vi daremo ampio riscontro nelle prossime puntate su questa pagina, l’Attrice e Regista Chiara Pavoni ha dato lettura dei risultati finale relativi al Premio OTTO MILIONI 2023.

Il Dispari 20231120 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231120 – Redazione culturale DILA APS

Il premio internazionale “Otto milioni”, ideato da Bruno Mancini e giunto alla dodicesima edizione, è stato definito in quattro sezioni: articoli, video, arti grafiche, poesie.

Le quattro classifiche finali sono state ottenute sommando i voti espressi da quattro differenti e autonome Giurie.

La classifica finale per la sezione ARTICOLI è stata la seguente:

Quinto premio con voti 103 – Codice  A235  – Tina Bruno

Chiara Pavoni ha letto l’inizio di questo Articolo che è una recensione alla poesia AGLI ANGOLI DEGLI OCCHI di Bruno Mancini: “Le poesie del poeta Bruno Mancini hanno sempre un richiamo sentimentale che le unisce e le accomuna con il grande sentimento dell’amore.”

Quarto premio con voti 107 – Codice A236 – Angela Maria Tiberi

Chiara Pavoni ha letto l’inizio di questo Articolo in cui Angela Maria Tiberi ha recensito “Il Grifone, la scimmia, l’usignolo” di Antonio Scarsella: “Centro di svolgimento del giallo è Sermoneta, borgo medioevale, intrecciandosi con la musica, la cultura, la storia.”

Terzo premio con voti 173 – Codice  A233  – Viesturs Āboliņš

Chiara Pavoni ha letto l’inizio di questo Articolo che ha per titolo “La storia dei ragni”: “– Nonno, perché ci chiamano mangiatori di ragni?

– Perché mangiamo i ragni.

– Perché mangiamo i ragni?

– Perché sappiamo come catturarli. Perché noi siamo intelligenti.  Capiamo cosa pensano i ragni.”

Secondo premio con voti  290 – Codice  A2310 – Luciana Capece

Chiara Pavoni ha letto l’inizio di questo Articolo che ha per titolo “La cultura forziere della saggezza”: “In questa confusione di satanico male nascosto, un mondo ormai dichiarato pandemico, sull’orlo del baratro e quanto di peggio si possa sentire, l’attimo fugge comunque sotto il giudizio della vita.”

Ingrīda Zaķe – Codice A231 – con voti 327  ha vinto il primo premio della sezione ARTICOLI della dodicesima edizione del premio OTTO MILIONI

Ecco un breve stralcio del suo Articolo che ha per titolo “I venti di Diablo”: “Fuoco.

Lei ricorda chiaramente quella mattina, minuto per minuto.

Lo squillo della sveglia, la doccia, il caffè, il suo bacio di arrivederci.

Tutto lei ricorda.

Solo talvolta le querce dei pensieri, che di solito crescono molto fitte nei prati di quel giorno, come falciati cadano nella tempesta dei ricordi dolorosi.

Il vuoto …

Questa tempesta urla così tanto che la ragione si rifiuta di obbedire.”

Il Dispari 20231120

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Il Dispari 20231120 – Redazione culturale DILA APS

 

Gli autori dei VIDEO classificati ai primi cinque posti sono stati:

Quinto premio con voti 146 – Codice V2310 – Domenico Umbro – Raffaele Pagliaruli – Maria Luisa Neri

Quarto premio con voti 158 – Codice  V231 – Milena Petrarca

Terzo premio con voti 161 – Codice  V233 – Ajub Ibragimov

Secondo premio con voti  167 – Codice  V238 – Angela Prota

Chiara Pavoni – Codice V239  –  con voti 458 ha vinto il primo premio della sezione VIDEO della dodicesima edizione del premio OTTO MILIONI

Questo è il link che vi permetterà di guardare un video con i promo dei cinque VIDEO finalisti

https://dila.altervista.org/classifica-finale-video/

Il Dispari 20231120

Gli autori delle opere di ARTI GRAFICHE classificate ai primi cinque sono stati:

Quinto premio con voti 1098 – Codice G2332 – Liga Sarah Lapinska

Quarto premio con voti 1160 – Codice  G2340 – Artur Gevorgyan

Terzo premio con voti 1164 – Codice  G2303 – Jevgenija Sundejeva

Secondo premio con voti  2522 – Codice  G2321 Dagnija Jankovska

Einars Repše – Codice G2302 –  con voti 3192 ha vinto il primo premio della sezione Arti grafiche della dodicesima edizione del premio OTTO MILIONI

 Questo è il link che vi permetterà di guardare un video con i promo delle immagini delle opere finaliste.

https://dila.altervista.org/classifica-finale-arti-grafiche/

Il Dispari 20231120

Gli autori delle POESIE classificate ai primi cinque sono stati:

Quinto premio con voti 276  – Codice P207 Milena Petrarca

TITOLO

Malinconia nel cuore

i primi versi sono:

“Primavera con i capelli al vento
Rigagnoli nell’anima
Solchi serpentini
Ti segnano dentro

Quarto premio con voti 352 – Codice P232 Vija Laganovska

TITOLO

I treni partono

i primi versi sono:

“Gli ultimi treni più veloci partono.
I cambiamenti bussano
come nella tomba le manciate di sabbia.”

 Terzo premio con voti 501- Codice P2312 Māris Ruks

TITOLO

Per fiorire da solo

i primi versi sono:

“Meglio se stessi quelli conoscono,
che vanno sulla strada lontano?
La natura non ama il vuoto,
ma i vasi di fiori vuoti.

Secondo premio con voti 944 – Codice P238 Liga Sarah Lapinska

TITOLO

Ristoro

i primi versi sono:

Il sole dalle ali di rame
come un arcangelo clemente
vola via verso il mondo, sempre potente.
Riscalda e rinfresca
le cicatrici dell’anima
Premuroso, non spettrale”        

 Luciana Capece  – Codice P236 – Con voti 1437 ha vinto il primo premio sezione POESIE

Ecco la poesia

Sguardo d’intesa

Rinasce il cuore
quando incubato d’emozione
rimuove il dilemma della solitudine.

Complice lo scrigno del destino,
che traghetta quadri di coerenza
per l’erto ingresso
al tempio d’uno sguardo,
proiettato a scaturire
un fuoco accelerato
per ustioni d’amore.

È l’empireo amarsi perdutamente
nel leggiadro corso silente
della legge del cuore.

Grande recettore di colori
nel labirinto dell’intesa,
ove privo di sbarre
arde sui venti d’atavica ragione
che conducono al simbiotico porto
di due respiri unificati.

Mentre bruciano senza barriere
nel tripudio passionale
lontano da turbinio
per approdare su equilibri
di valida certezza.”

Auguri, complimenti e applausi per tutti i finalisti con appuntamento a Ischia nei giorni 3 e 4 gennaio 2024 per la cerimonia di premiazione che avverrà nel salone Onofrio Buonocore della Biblioteca Antoniana.

Il Dispari 20231120

Il Dispari 20231113

Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231113 – Redazione culturale DILA APS

Nuova pubblicazione di Luciano Somma e Gioia Lomasti

NOTE CONDIVISE

Siamo entusiasti nel presentarvi il nuovo libro NOTE CONDIVISE, opera del poeta e paroliere napoletano LUCIANO SOMMA scritto in collaborazione con l’autrice e curatrice d’opera ravennate  GIOIA LOMASTI.

Luciano Somma e Gioia Lomasti sono due “storici” opinionisti di questa rubrica e, inoltre, entrambi collaborano con i progetti culturali Made in Ischia fin dalle primissime attività del 2006.

Come se non bastassero questi loro meriti per indurci alla favorevole presentazione del libro, c’è anche da decantare lo stile e il contenuto del libro, per quanto di speciale in esso è stato dedicato alla splendida Napoli, che i due Autori dipingono  come una città affascinante, vibrante e ricca di storia.

Contattato telefonicamente, Luciano ci ha confidati tutti i sentimenti di amore viscerale che ha voluto trasmetterci attraverso  “Note condivise” dicendo “Con la sua innumerevole tradizione letteraria e la sua vivace scena artistica, Napoli ha ispirato generazioni di scrittori, poeti e artisti ove evince il nostro ricordo.

Attraverso le nostre parole, cerchiamo di trasmettere le emozioni che questa città evoca in noi: l’amore per le sue strade, il profumo dei suoi mercati, il calore delle sue persone. 

Napoli è una città che affascina e affascinerà sempre, e confidiamo di potervi condurre in un viaggio straordinario attraverso le sue strade e la sua anima.  

Questo libro riteniamo sia un regalo perfetto avendo messo cuore nella realizzazione, molte aziende lo donano ai propri dipendenti offrendo loro un omaggio unico e significativo e perciò vorremmo consigliarlo. 

Ci auguriamo che questo libro possa farvi scoprire e apprezzare la sua magia, insieme ad altri interessanti temi di cultura generale e poetici che abbiamo scelto di evidenziare attraverso la nostra scrittura.”

È possibile acquistare Note Condivise tramite il canale distributivo Youcanprint, tramite Amazon o sui tantissimi altri webstore, senza escludere la possibilità, nel caso vogliate supportare l’iniziativa provvedendo all’acquisto di una quantità superiore alle 10 copie, di ordinarlo direttamente ad uno dei due Autori.

In tal caso loro s’impegnano, se vorrete, a menzionarvi quali amici sponsor all’interno dei canali che supportano il libro su social network e web plaudendo la gentilezza del vostro gesto.

INFO: [email protected]

https://www.youcanprint.it/note-condivise/b/3c696fb5-a3ad-53c8-8395-b660e7163027

Salvatore Gurrado l’ha così commentato “La leggerezza del libro note condivise, si fa corpo, il corpo della poesia, si gioca con l’infanzia e il suo profumo. Come l’ultima innocenza per poter tornare a scalare il cielo. Un vuoto enorme senza la poesia che ci lascia graffi nell’anima dei ricordi, la poesia serve a cantare la bellezza di ciò che nasce, a creare nuovi silenzi di un surrealismo innato.

Note editoriali:

Editore Youcanprint

Pagine 62

ISBN 9791220396639

Libro scritto a quattro mani da Luciano Somma e Gioia Lomasti, dove sono stati pubblicati molti articoli che trattano vari argomenti di attualità, folklore, musica e animali, con poesie a loro dedicate.

EUR 12.00

Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231113 – Redazione culturale DILA APS

Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231113 – Redazione culturale DILA APS

Dalla Lettonia a Milano per partecipare all’evento DILA APS BCM23

Insieme a Liga Sarah Lapinska, provenienti dalla Lettonia, hanno preannunciata la loro probabile presenza all’evento DILA APS della manifestazione internazionale del libro e della lettura “Boookcity 2023” (che presenteremo il prossimo 17 novembre dalle ore 11 alle ore 15 nel Centro Internazionale Brera) le Artiste

Rasma Urtane, Marija Gadaldi, Ingrida Zake e Guna Oskaina.

Il Dispari 20231113 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231113 – Redazione culturale DILA APS

La “Libreria Popolare” di Milano

accoglie i libri Made in Ischia della DILA APS

Sarà la “Libreria Popolare” con sede a Milano in  via Tadino a gestire le vendite dei libri presentati dalla nostra Associazione di promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” in occasione dell’evento inserito nel programma BOOKCITY 2023 che presenteremo il prossimo 17 novembre nel Centro Internazionale di Brera.

Un Socio DILA APS, che conosce bene Milano ed altrettanto bene si muove negli ambienti culturali ha commentato la notizia scrivendo «… è una delle più importanti librerie “vere”; intendo dire librerie attente alle situazioni sociali, culturali scientifiche, artistiche, ecc. che circolano, e non cristallizzate nel bozzolo dei vari Mondadori, Feltrinelli ecc. Da me molto frequentata quando ero a Milano»

La storia della libreria nasce nel 1952 come Libreria della Nuove Corsia dei Servi per volontà di David Turoldo, Camillo de Piaz e Mario Cuminetti presso il convento S. Carlo.

Nel 1974 si è spostata nell’attuale sede di via Tadino.

In un’intervista a Raffaella Oliva, il titolare Guido Duiella ha definito la libreria come “… libreria generalista con una vasta selezione sia di saggistica che di narrativa, attraverso la quale cerchiamo di valorizzare soprattutto case editrici piccole e indipendenti ma senza trascurare le scelte di qualità dei più importanti editori italiani. Inoltre cerchiamo di valorizzare la poesia con uno scaffale considerato tra i più riforniti della città. E infine abbiamo una piccola stanza dedicata ai libri per bambini e ragazzi, dove i più piccoli possono fermarsi e sfogliare con calma i libri prima di scegliere quale portare a casa“.

E a Claudia Consoli ha detto sorridendo «Io sono solo l’ultimo portinaio di una casa fatta di libri, nella quale gli inquilini sono i lettori; il portinaio accoglie, orienta e tiene in ordine affinché il lettore trovi la sua stanza libraria».

Alla poesia, in particolare, sono stati dedicate presentazioni di libri e di autori con la partecipazione di scrittori provenienti da molte regioni italiane con testi di giovanissimi, più o meno esordienti, così come con i versi di personalità già affermate.

Ringraziamo Guido Duiella per la cordiale accoglienza e certamente lo vorremo protagonista di un prossimo evento nella nostra isola d’Ischia.

Il Dispari 20231113 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231113 – Redazione culturale DILA APS

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DILA

NUSIV

 

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231127 Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231127

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

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OTTO MILIONI – I VINCITORI

Le classifiche finali delle quattro sezione (Articoli, Video, Arti Grafiche, Poesie) della 12a edizione del Premio internazionale di Arti Varie “Otto Milioni”, ideato da Bruno Mancini ed organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”, sono state comunicate dall’Attrice Chiara Pavoni e dal Pittore Jeanfilip, con la collaborazione della poetessa lettone Liga Sara Lapinska, lo scorso 17 novembre, a Milano, nell’Auditorium del Centro Internazionale di Brera, come parte centrale dell’evento che DILA APS e i suoi Partner hanno presentato nell’ambito della rassegna internazionale del libro e della lettura BOOKCITY 2023.

A partire da oggi, pubblicheremo su questa pagina tutte le opere classificate ai primi cinque posti di ogni sezione.

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

Per la sezione POESIE, ecco quindi la classifica finale e le Poesie classificate ai primi cinque posti.

Ha vinto il primo premio sezione POESIE con voti 1437

Luciana Capece con la Poesia “Sguardo d’intesa”

Rinasce il cuore
quando incubato d’emozione
rimuove il dilemma della solitudine.

Complice lo scrigno del destino,
che traghetta quadri di coerenza
per l’erto ingresso
al tempio d’uno sguardo,
proiettato a scaturire
un fuoco accelerato
per ustioni d’amore.

È l’empireo amarsi perdutamente
nel leggiadro corso silente
della legge del cuore.

Grande recettore di colori
nel labirinto dell’intesa,
ove privo di sbarre
arde sui venti d’atavica ragione
che conducono al simbiotico porto
di due respiri unificati.

Mentre bruciano senza barriere
nel tripudio passionale
lontano da turbinio
per approdare su equilibri
di valida certezza.

Il secondo premio è stato assegnato a Liga Sarah Lapinska che ha ottenuto 944 voti con la Poesia “Ristoro”

Il sole dalle ali di rame 
come un arcangelo clemente
vola via verso il mondo, sempre potente. 
Riscalda e rinfresca
le cicatrici dell’anima
Premuroso, non spettrale
e pulcini di corvi
dagli occhini perlati,
e scioglie il gelato
nel pugno ruvido.
Proteggi, sole nostro
i maledetti
nelle pellicce delle volpi bianche.
Proteggi, sole nostro
tutti i commercianti, venditori d’oro e dei fiori
proprio sul marciapiede.
Le loro pietre crescono ostinatamente
insieme alle luci vagabonde,
fulmini, speranze, fluttuando nel vento
con pomelli di cardo, traguardo.
Le felci nell’attesa del Solstizio girano, frusciano, ballano
insieme ai giovani corvi,
nell’Universo fragile
dalle nostre maledizioni rapidi, dagli incanti fertili, 
dalle preghiere spente.

Il terzo premio è andato a Māris Ruks che ha ottenuto 501 con la Poesia “Per fiorire da solo”

Meglio se stessi quelli conoscono,
che vanno sulla strada lontano?
La natura non ama il vuoto,
ma i vasi di fiori vuoti.
 
Anche le piante delle serre
talvolta in tutte le fessure crescono.
Chi annaffia, chi copre,
quando con gli occhi del mattino i geli guardano?
 
Quando la pace con la mattutina combatte
quando la luna prende il vento affondato a manciate.
qualcuno di nuovo a bassa chiese:
quando fioriranno quelli che non obbediscono al gelo?
 
Da molto tempo il mondo è sbloccato, è aperto.
Solamente l’estate cerca di essere spavento:
se uno che a fiorire da solo ha imparato,
da tutti i geli sa di salvarsi, è curato?

Il quarto premio è andato a Vija Laganovska che ha ottenuto 352m con la Poesia “I treni partono”

Gli ultimi treni più veloci partono.
I cambiamenti bussano
come nella tomba le manciate di sabbia.
 
Le stagioni più forti e più
rapide pulsano.
Le mani sulle spalle assente oscillano
e i sogni in cucina la vodka bevono.
 
Forse non hai corso affatto
forse in una stanza vuota sei sveglio
e ascolti sia cani sia vecchi che tacciono –
sulla guerra.
 
Nella piazza del mercato più rumori parlano
e i social network sparano.
 
E tu vedi subito –
tra di noi troppo eccesso
fino ad amare.

Il quinto premio è stato assegnato a Milena Petrarca che ha ottenuto 276 voti con la Poesia “Malinconia nel cuore”

Primavera con i capelli al vento
Rigagnoli nell’anima
Solchi serpentini
Ti segnano dentro
Malinconia nel cuore
Aurora affiora
In superficie
Con dolce e
Leggera musicalità
Sospesa nell’aria
Rarefatta del mattino
Soave creatura
Iridescenze
Appena accennate
Indefinite sensazioni
Impercettibili
Silenzi interiori…
Ma dura e segna
Solchi indelebili
Nell’anima che poi risorge
Per rinascere di nuovo
Come Primavera.
 

Auguri, complimenti e applausi per tutti i finalisti, con appuntamento a Ischia nei giorni 3 e 4 gennaio 2024 per la cerimonia di premiazione che avverrà nel salone Onofrio Buonocore della Biblioteca Antoniana.

Tutte le opere finaliste sono state pubblicate nell’antologia “ISPIRAZIONI” acquistabile presso l’edicola Trani di Piazza Eroi a Ischia.

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

PREMIO INTERNAZIONALE  DI  POESIA  “ FRATELLI DE FILIPPO”

VII – EDIZIONE 2023  Città di Torre del greco

BANDO DI CONCORSO – SENZA FINI DI LUCRO

 L’associazione “Bricolage” indice il concorso  internazionale di  poesia “Fratelli De Filippo” – VII  edizione 2023.

art. 1) il concorso si articola in tre sezioni: lingua, vernacolo (lingua napoletana), altro vernacolo    (altra lingua di ambito geografico nazionale italiano);

art. 2) possono partecipare tutti i cittadini senza limiti di età;

art. 3) ogni concorrente può partecipare presentando una sola poesia per ogni sezione, le poesie devono essere inedite;

art. 4) i lavori devono essere dattiloscritti in formato word utilizzando il carattere times new roman, e inviati, solo ed esclusivamente a mezzo posta elettronica ordinaria al seguente indirizzo: [email protected]. entro il 10/12/2023.

I partecipanti dovranno indicare nel modulo allegato: cognome, nome, data e luogo di nascita, indirizzo, recapito telefonico, e-mail, titolo della poesia partecipante, dichiarando espressamente di autorizzare al trattamento dei propri dati personali  ai sensi del d. lgs 196/03 – ed eventualmente alla pubblicazione della poesia partecipante, immagini e video relativi alla cerimonia di premiazione;

art.5) le poesie in vernacolo dovranno anche riportare la traduzione in lingua italiana;

art. 6) una commissione esaminerà i lavori e decreterà i vincitori: 3 per ogni sezione, il giudizio sarà insindacabile; ci saranno anche dei premi speciali in memoria di: Mario Scarpetta, Mario Abbate, Luca De Filippo, Cetty Sommella, Cristina De Chiara, Peppe Esposito e Grazia Raia;

art.7) la partecipazione al concorso è gratuita; sarà gradita una libera donazione il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza per i soggetti fragili e gli amici a 4 zampe.

In caso di donazione essa dovrà essere effettuato sull’IBAN: IT60I3253203200006572092238 con la causale FRATELLI DE FILIPPO 2023 ed è preferibile allegare alla domanda di partecipazione copia della ricevuta di versamento.

art. 8) la data e il luogo della cerimonia – dicembre 2023 / gennaio 2024 –  di premiazione saranno pubblicati sulla pagina facebook: “concorso di poesia fratelli de filippo 2023” e diffusi a mezzo stampa, televisione e radio.

L’organizzazione si riserva anche di conferire particolari premi ad artisti e cittadini che si sono distinti nel campo sociale.

Per ulteriori informazioni i partecipanti potranno telefonare al numero di telefono 3349038381 dalle ore 18,30 alle 20,00 di tutti i giorni.

A tutti i concorrenti sarà rilasciato un attestato di partecipazione.

Salvatore De Chiara – Presidente Associazione “BRICOLAGE”

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231127 – Redazione culturale DILA APS

 

Il Dispari 20231120

Il Dispari 20231120 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231120 – Redazione culturale DILA APS

Ingrīda Zaķe, Chiara Pavoni, Einars Repše, Luciana Capece sono i vincitori della 12a edizione del Premio OTTO MILIONI

Venerdì scorso durante l’evento Bookcity organizzato nel Centro Internazionale di Brera a Milano dall’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”, oltre ai numerosi interventi di Artisti provenienti non solo da molte regioni italiana ma anche dalla Lettonia e dei quali vi daremo ampio riscontro nelle prossime puntate su questa pagina, l’Attrice e Regista Chiara Pavoni ha dato lettura dei risultati finale relativi al Premio OTTO MILIONI 2023.

Il Dispari 20231120 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231120 – Redazione culturale DILA APS

Il premio internazionale “Otto milioni”, ideato da Bruno Mancini e giunto alla dodicesima edizione, è stato definito in quattro sezioni: articoli, video, arti grafiche, poesie.

Le quattro classifiche finali sono state ottenute sommando i voti espressi da quattro differenti e autonome Giurie.

La classifica finale per la sezione ARTICOLI è stata la seguente:

Quinto premio con voti 103 – Codice  A235  – Tina Bruno

Chiara Pavoni ha letto l’inizio di questo Articolo che è una recensione alla poesia AGLI ANGOLI DEGLI OCCHI di Bruno Mancini: “Le poesie del poeta Bruno Mancini hanno sempre un richiamo sentimentale che le unisce e le accomuna con il grande sentimento dell’amore.”

Quarto premio con voti 107 – Codice A236 – Angela Maria Tiberi

Chiara Pavoni ha letto l’inizio di questo Articolo in cui Angela Maria Tiberi ha recensito “Il Grifone, la scimmia, l’usignolo” di Antonio Scarsella: “Centro di svolgimento del giallo è Sermoneta, borgo medioevale, intrecciandosi con la musica, la cultura, la storia.”

Terzo premio con voti 173 – Codice  A233  – Viesturs Āboliņš

Chiara Pavoni ha letto l’inizio di questo Articolo che ha per titolo “La storia dei ragni”: “– Nonno, perché ci chiamano mangiatori di ragni?

– Perché mangiamo i ragni.

– Perché mangiamo i ragni?

– Perché sappiamo come catturarli. Perché noi siamo intelligenti.  Capiamo cosa pensano i ragni.”

Secondo premio con voti  290 – Codice  A2310 – Luciana Capece

Chiara Pavoni ha letto l’inizio di questo Articolo che ha per titolo “La cultura forziere della saggezza”: “In questa confusione di satanico male nascosto, un mondo ormai dichiarato pandemico, sull’orlo del baratro e quanto di peggio si possa sentire, l’attimo fugge comunque sotto il giudizio della vita.”

Ingrīda Zaķe – Codice A231 – con voti 327  ha vinto il primo premio della sezione ARTICOLI della dodicesima edizione del premio OTTO MILIONI

Ecco un breve stralcio del suo Articolo che ha per titolo “I venti di Diablo”: “Fuoco.

Lei ricorda chiaramente quella mattina, minuto per minuto.

Lo squillo della sveglia, la doccia, il caffè, il suo bacio di arrivederci.

Tutto lei ricorda.

Solo talvolta le querce dei pensieri, che di solito crescono molto fitte nei prati di quel giorno, come falciati cadano nella tempesta dei ricordi dolorosi.

Il vuoto …

Questa tempesta urla così tanto che la ragione si rifiuta di obbedire.”

Il Dispari 20231120

Il Dispari 20231120 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231120 – Redazione culturale DILA APS

 

Gli autori dei VIDEO classificati ai primi cinque posti sono stati:

Quinto premio con voti 146 – Codice V2310 – Domenico Umbro – Raffaele Pagliaruli – Maria Luisa Neri

Quarto premio con voti 158 – Codice  V231 – Milena Petrarca

Terzo premio con voti 161 – Codice  V233 – Ajub Ibragimov

Secondo premio con voti  167 – Codice  V238 – Angela Prota

Chiara Pavoni – Codice V239  –  con voti 458 ha vinto il primo premio della sezione VIDEO della dodicesima edizione del premio OTTO MILIONI

Questo è il link che vi permetterà di guardare un video con i promo dei cinque VIDEO finalisti

https://dila.altervista.org/classifica-finale-video/

Il Dispari 20231120

Gli autori delle opere di ARTI GRAFICHE classificate ai primi cinque sono stati:

Quinto premio con voti 1098 – Codice G2332 – Liga Sarah Lapinska

Quarto premio con voti 1160 – Codice  G2340 – Artur Gevorgyan

Terzo premio con voti 1164 – Codice  G2303 – Jevgenija Sundejeva

Secondo premio con voti  2522 – Codice  G2321 Dagnija Jankovska

Einars Repše – Codice G2302 –  con voti 3192 ha vinto il primo premio della sezione Arti grafiche della dodicesima edizione del premio OTTO MILIONI

 Questo è il link che vi permetterà di guardare un video con i promo delle immagini delle opere finaliste.

https://dila.altervista.org/classifica-finale-arti-grafiche/

Il Dispari 20231120

Gli autori delle POESIE classificate ai primi cinque sono stati:

Quinto premio con voti 276  – Codice P207 Milena Petrarca

TITOLO

Malinconia nel cuore

i primi versi sono:

“Primavera con i capelli al vento
Rigagnoli nell’anima
Solchi serpentini
Ti segnano dentro

Quarto premio con voti 352 – Codice P232 Vija Laganovska

TITOLO

I treni partono

i primi versi sono:

“Gli ultimi treni più veloci partono.
I cambiamenti bussano
come nella tomba le manciate di sabbia.”

 Terzo premio con voti 501- Codice P2312 Māris Ruks

TITOLO

Per fiorire da solo

i primi versi sono:

“Meglio se stessi quelli conoscono,
che vanno sulla strada lontano?
La natura non ama il vuoto,
ma i vasi di fiori vuoti.

Secondo premio con voti 944 – Codice P238 Liga Sarah Lapinska

TITOLO

Ristoro

i primi versi sono:

Il sole dalle ali di rame
come un arcangelo clemente
vola via verso il mondo, sempre potente.
Riscalda e rinfresca
le cicatrici dell’anima
Premuroso, non spettrale”        

 Luciana Capece  – Codice P236 – Con voti 1437 ha vinto il primo premio sezione POESIE

Ecco la poesia

Sguardo d’intesa

Rinasce il cuore
quando incubato d’emozione
rimuove il dilemma della solitudine.

Complice lo scrigno del destino,
che traghetta quadri di coerenza
per l’erto ingresso
al tempio d’uno sguardo,
proiettato a scaturire
un fuoco accelerato
per ustioni d’amore.

È l’empireo amarsi perdutamente
nel leggiadro corso silente
della legge del cuore.

Grande recettore di colori
nel labirinto dell’intesa,
ove privo di sbarre
arde sui venti d’atavica ragione
che conducono al simbiotico porto
di due respiri unificati.

Mentre bruciano senza barriere
nel tripudio passionale
lontano da turbinio
per approdare su equilibri
di valida certezza.”

Auguri, complimenti e applausi per tutti i finalisti con appuntamento a Ischia nei giorni 3 e 4 gennaio 2024 per la cerimonia di premiazione che avverrà nel salone Onofrio Buonocore della Biblioteca Antoniana.

Il Dispari 20231120

DILA

NUSIV

 

Il Dispari 20231120 – Redazione culturale DILA APS

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Il Dispari 20231120

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Il Dispari 20231120 – Redazione culturale DILA APS

Ingrīda Zaķe, Chiara Pavoni, Einars Repše, Luciana Capece sono i vincitori della 12a edizione del Premio OTTO MILIONI

Venerdì scorso durante l’evento Bookcity organizzato nel Centro Internazionale di Brera a Milano dall’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”, oltre ai numerosi interventi di Artisti provenienti non solo da molte regioni italiana ma anche dalla Lettonia e dei quali vi daremo ampio riscontro nelle prossime puntate su questa pagina, l’Attrice e Regista Chiara Pavoni ha dato lettura dei risultati finale relativi al Premio OTTO MILIONI 2023.

Il Dispari 20231120 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231120 – Redazione culturale DILA APS

Il premio internazionale “Otto milioni”, ideato da Bruno Mancini e giunto alla dodicesima edizione, è stato definito in quattro sezioni: articoli, video, arti grafiche, poesie.

Le quattro classifiche finali sono state ottenute sommando i voti espressi da quattro differenti e autonome Giurie.

La classifica finale per la sezione ARTICOLI è stata la seguente:

Quinto premio con voti 103 – Codice  A235  – Tina Bruno

Chiara Pavoni ha letto l’inizio di questo Articolo che è una recensione alla poesia AGLI ANGOLI DEGLI OCCHI di Bruno Mancini: “Le poesie del poeta Bruno Mancini hanno sempre un richiamo sentimentale che le unisce e le accomuna con il grande sentimento dell’amore.”

Quarto premio con voti 107 – Codice A236 – Angela Maria Tiberi

Chiara Pavoni ha letto l’inizio di questo Articolo in cui Angela Maria Tiberi ha recensito “Il Grifone, la scimmia, l’usignolo” di Antonio Scarsella: “Centro di svolgimento del giallo è Sermoneta, borgo medioevale, intrecciandosi con la musica, la cultura, la storia.”

Terzo premio con voti 173 – Codice  A233  – Viesturs Āboliņš

Chiara Pavoni ha letto l’inizio di questo Articolo che ha per titolo “La storia dei ragni”: “– Nonno, perché ci chiamano mangiatori di ragni?

– Perché mangiamo i ragni.

– Perché mangiamo i ragni?

– Perché sappiamo come catturarli. Perché noi siamo intelligenti.  Capiamo cosa pensano i ragni.”

Secondo premio con voti  290 – Codice  A2310 – Luciana Capece

Chiara Pavoni ha letto l’inizio di questo Articolo che ha per titolo “La cultura forziere della saggezza”: “In questa confusione di satanico male nascosto, un mondo ormai dichiarato pandemico, sull’orlo del baratro e quanto di peggio si possa sentire, l’attimo fugge comunque sotto il giudizio della vita.”

Ingrīda Zaķe – Codice A231 – con voti 327  ha vinto il primo premio della sezione ARTICOLI della dodicesima edizione del premio OTTO MILIONI

Ecco un breve stralcio del suo Articolo che ha per titolo “I venti di Diablo”: “Fuoco.

Lei ricorda chiaramente quella mattina, minuto per minuto.

Lo squillo della sveglia, la doccia, il caffè, il suo bacio di arrivederci.

Tutto lei ricorda.

Solo talvolta le querce dei pensieri, che di solito crescono molto fitte nei prati di quel giorno, come falciati cadano nella tempesta dei ricordi dolorosi.

Il vuoto …

Questa tempesta urla così tanto che la ragione si rifiuta di obbedire.”

Il Dispari 20231120

Il Dispari 20231120 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231120 – Redazione culturale DILA APS

 

Gli autori dei VIDEO classificati ai primi cinque posti sono stati:

Quinto premio con voti 146 – Codice V2310 – Domenico Umbro – Raffaele Pagliaruli – Maria Luisa Neri

Quarto premio con voti 158 – Codice  V231 – Milena Petrarca

Terzo premio con voti 161 – Codice  V233 – Ajub Ibragimov

Secondo premio con voti  167 – Codice  V238 – Angela Prota

Chiara Pavoni – Codice V239  –  con voti 458 ha vinto il primo premio della sezione VIDEO della dodicesima edizione del premio OTTO MILIONI

Questo è il link che vi permetterà di guardare un video con i promo dei cinque VIDEO finalisti

https://dila.altervista.org/classifica-finale-video/

Il Dispari 20231120

Gli autori delle opere di ARTI GRAFICHE classificate ai primi cinque sono stati:

Quinto premio con voti 1098 – Codice G2332 – Liga Sarah Lapinska

Quarto premio con voti 1160 – Codice  G2340 – Artur Gevorgyan

Terzo premio con voti 1164 – Codice  G2303 – Jevgenija Sundejeva

Secondo premio con voti  2522 – Codice  G2321 Dagnija Jankovska

Einars Repše – Codice G2302 –  con voti 3192 ha vinto il primo premio della sezione Arti grafiche della dodicesima edizione del premio OTTO MILIONI

 Questo è il link che vi permetterà di guardare un video con i promo delle immagini delle opere finaliste.

https://dila.altervista.org/classifica-finale-arti-grafiche/

Il Dispari 20231120

Gli autori delle POESIE classificate ai primi cinque sono stati:

Quinto premio con voti 276  – Codice P207 Milena Petrarca

TITOLO

Malinconia nel cuore

i primi versi sono:

“Primavera con i capelli al vento
Rigagnoli nell’anima
Solchi serpentini
Ti segnano dentro

Quarto premio con voti 352 – Codice P232 Vija Laganovska

TITOLO

I treni partono

i primi versi sono:

“Gli ultimi treni più veloci partono.
I cambiamenti bussano
come nella tomba le manciate di sabbia.”

 Terzo premio con voti 501- Codice P2312 Māris Ruks

TITOLO

Per fiorire da solo

i primi versi sono:

“Meglio se stessi quelli conoscono,
che vanno sulla strada lontano?
La natura non ama il vuoto,
ma i vasi di fiori vuoti.

Secondo premio con voti 944 – Codice P238 Liga Sarah Lapinska

TITOLO

Ristoro

i primi versi sono:

Il sole dalle ali di rame
come un arcangelo clemente
vola via verso il mondo, sempre potente.
Riscalda e rinfresca
le cicatrici dell’anima
Premuroso, non spettrale”        

 Luciana Capece  – Codice P236 – Con voti 1437 ha vinto il primo premio sezione POESIE

Ecco la poesia

Sguardo d’intesa

Rinasce il cuore
quando incubato d’emozione
rimuove il dilemma della solitudine.

Complice lo scrigno del destino,
che traghetta quadri di coerenza
per l’erto ingresso
al tempio d’uno sguardo,
proiettato a scaturire
un fuoco accelerato
per ustioni d’amore.

È l’empireo amarsi perdutamente
nel leggiadro corso silente
della legge del cuore.

Grande recettore di colori
nel labirinto dell’intesa,
ove privo di sbarre
arde sui venti d’atavica ragione
che conducono al simbiotico porto
di due respiri unificati.

Mentre bruciano senza barriere
nel tripudio passionale
lontano da turbinio
per approdare su equilibri
di valida certezza.”

Auguri, complimenti e applausi per tutti i finalisti con appuntamento a Ischia nei giorni 3 e 4 gennaio 2024 per la cerimonia di premiazione che avverrà nel salone Onofrio Buonocore della Biblioteca Antoniana.

Il Dispari 20231120

Il Dispari 20231113

Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231113 – Redazione culturale DILA APS

Nuova pubblicazione di Luciano Somma e Gioia Lomasti

NOTE CONDIVISE

Siamo entusiasti nel presentarvi il nuovo libro NOTE CONDIVISE, opera del poeta e paroliere napoletano LUCIANO SOMMA scritto in collaborazione con l’autrice e curatrice d’opera ravennate  GIOIA LOMASTI.

Luciano Somma e Gioia Lomasti sono due “storici” opinionisti di questa rubrica e, inoltre, entrambi collaborano con i progetti culturali Made in Ischia fin dalle primissime attività del 2006.

Come se non bastassero questi loro meriti per indurci alla favorevole presentazione del libro, c’è anche da decantare lo stile e il contenuto del libro, per quanto di speciale in esso è stato dedicato alla splendida Napoli, che i due Autori dipingono  come una città affascinante, vibrante e ricca di storia.

Contattato telefonicamente, Luciano ci ha confidati tutti i sentimenti di amore viscerale che ha voluto trasmetterci attraverso  “Note condivise” dicendo “Con la sua innumerevole tradizione letteraria e la sua vivace scena artistica, Napoli ha ispirato generazioni di scrittori, poeti e artisti ove evince il nostro ricordo.

Attraverso le nostre parole, cerchiamo di trasmettere le emozioni che questa città evoca in noi: l’amore per le sue strade, il profumo dei suoi mercati, il calore delle sue persone. 

Napoli è una città che affascina e affascinerà sempre, e confidiamo di potervi condurre in un viaggio straordinario attraverso le sue strade e la sua anima.  

Questo libro riteniamo sia un regalo perfetto avendo messo cuore nella realizzazione, molte aziende lo donano ai propri dipendenti offrendo loro un omaggio unico e significativo e perciò vorremmo consigliarlo. 

Ci auguriamo che questo libro possa farvi scoprire e apprezzare la sua magia, insieme ad altri interessanti temi di cultura generale e poetici che abbiamo scelto di evidenziare attraverso la nostra scrittura.”

È possibile acquistare Note Condivise tramite il canale distributivo Youcanprint, tramite Amazon o sui tantissimi altri webstore, senza escludere la possibilità, nel caso vogliate supportare l’iniziativa provvedendo all’acquisto di una quantità superiore alle 10 copie, di ordinarlo direttamente ad uno dei due Autori.

In tal caso loro s’impegnano, se vorrete, a menzionarvi quali amici sponsor all’interno dei canali che supportano il libro su social network e web plaudendo la gentilezza del vostro gesto.

INFO: [email protected]

https://www.youcanprint.it/note-condivise/b/3c696fb5-a3ad-53c8-8395-b660e7163027

Salvatore Gurrado l’ha così commentato “La leggerezza del libro note condivise, si fa corpo, il corpo della poesia, si gioca con l’infanzia e il suo profumo. Come l’ultima innocenza per poter tornare a scalare il cielo. Un vuoto enorme senza la poesia che ci lascia graffi nell’anima dei ricordi, la poesia serve a cantare la bellezza di ciò che nasce, a creare nuovi silenzi di un surrealismo innato.

Note editoriali:

Editore Youcanprint

Pagine 62

ISBN 9791220396639

Libro scritto a quattro mani da Luciano Somma e Gioia Lomasti, dove sono stati pubblicati molti articoli che trattano vari argomenti di attualità, folklore, musica e animali, con poesie a loro dedicate.

EUR 12.00

Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231113 – Redazione culturale DILA APS

Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231113 – Redazione culturale DILA APS

Dalla Lettonia a Milano per partecipare all’evento DILA APS BCM23

Insieme a Liga Sarah Lapinska, provenienti dalla Lettonia, hanno preannunciata la loro probabile presenza all’evento DILA APS della manifestazione internazionale del libro e della lettura “Boookcity 2023” (che presenteremo il prossimo 17 novembre dalle ore 11 alle ore 15 nel Centro Internazionale Brera) le Artiste

Rasma Urtane, Marija Gadaldi, Ingrida Zake e Guna Oskaina.

Il Dispari 20231113 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231113 – Redazione culturale DILA APS

La “Libreria Popolare” di Milano

accoglie i libri Made in Ischia della DILA APS

Sarà la “Libreria Popolare” con sede a Milano in  via Tadino a gestire le vendite dei libri presentati dalla nostra Associazione di promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” in occasione dell’evento inserito nel programma BOOKCITY 2023 che presenteremo il prossimo 17 novembre nel Centro Internazionale di Brera.

Un Socio DILA APS, che conosce bene Milano ed altrettanto bene si muove negli ambienti culturali ha commentato la notizia scrivendo «… è una delle più importanti librerie “vere”; intendo dire librerie attente alle situazioni sociali, culturali scientifiche, artistiche, ecc. che circolano, e non cristallizzate nel bozzolo dei vari Mondadori, Feltrinelli ecc. Da me molto frequentata quando ero a Milano»

La storia della libreria nasce nel 1952 come Libreria della Nuove Corsia dei Servi per volontà di David Turoldo, Camillo de Piaz e Mario Cuminetti presso il convento S. Carlo.

Nel 1974 si è spostata nell’attuale sede di via Tadino.

In un’intervista a Raffaella Oliva, il titolare Guido Duiella ha definito la libreria come “… libreria generalista con una vasta selezione sia di saggistica che di narrativa, attraverso la quale cerchiamo di valorizzare soprattutto case editrici piccole e indipendenti ma senza trascurare le scelte di qualità dei più importanti editori italiani. Inoltre cerchiamo di valorizzare la poesia con uno scaffale considerato tra i più riforniti della città. E infine abbiamo una piccola stanza dedicata ai libri per bambini e ragazzi, dove i più piccoli possono fermarsi e sfogliare con calma i libri prima di scegliere quale portare a casa“.

E a Claudia Consoli ha detto sorridendo «Io sono solo l’ultimo portinaio di una casa fatta di libri, nella quale gli inquilini sono i lettori; il portinaio accoglie, orienta e tiene in ordine affinché il lettore trovi la sua stanza libraria».

Alla poesia, in particolare, sono stati dedicate presentazioni di libri e di autori con la partecipazione di scrittori provenienti da molte regioni italiane con testi di giovanissimi, più o meno esordienti, così come con i versi di personalità già affermate.

Ringraziamo Guido Duiella per la cordiale accoglienza e certamente lo vorremo protagonista di un prossimo evento nella nostra isola d’Ischia.

Il Dispari 20231113 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231113 – Redazione culturale DILA APS

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DILA

NUSIV

 

Il Dispari 20231113 – Redazione culturale DILA APS

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Nuova pubblicazione di Luciano Somma e Gioia Lomasti

NOTE CONDIVISE

Siamo entusiasti nel presentarvi il nuovo libro NOTE CONDIVISE, opera del poeta e paroliere napoletano LUCIANO SOMMA scritto in collaborazione con l’autrice e curatrice d’opera ravennate  GIOIA LOMASTI.

Luciano Somma e Gioia Lomasti sono due “storici” opinionisti di questa rubrica e, inoltre, entrambi collaborano con i progetti culturali Made in Ischia fin dalle primissime attività del 2006.

Come se non bastassero questi loro meriti per indurci alla favorevole presentazione del libro, c’è anche da decantare lo stile e il contenuto del libro, per quanto di speciale in esso è stato dedicato alla splendida Napoli, che i due Autori dipingono  come una città affascinante, vibrante e ricca di storia.

Contattato telefonicamente, Luciano ci ha confidati tutti i sentimenti di amore viscerale che ha voluto trasmetterci attraverso  “Note condivise” dicendo “Con la sua innumerevole tradizione letteraria e la sua vivace scena artistica, Napoli ha ispirato generazioni di scrittori, poeti e artisti ove evince il nostro ricordo.

Attraverso le nostre parole, cerchiamo di trasmettere le emozioni che questa città evoca in noi: l’amore per le sue strade, il profumo dei suoi mercati, il calore delle sue persone. 

Napoli è una città che affascina e affascinerà sempre, e confidiamo di potervi condurre in un viaggio straordinario attraverso le sue strade e la sua anima.  

Questo libro riteniamo sia un regalo perfetto avendo messo cuore nella realizzazione, molte aziende lo donano ai propri dipendenti offrendo loro un omaggio unico e significativo e perciò vorremmo consigliarlo. 

Ci auguriamo che questo libro possa farvi scoprire e apprezzare la sua magia, insieme ad altri interessanti temi di cultura generale e poetici che abbiamo scelto di evidenziare attraverso la nostra scrittura.”

È possibile acquistare Note Condivise tramite il canale distributivo Youcanprint, tramite Amazon o sui tantissimi altri webstore, senza escludere la possibilità, nel caso vogliate supportare l’iniziativa provvedendo all’acquisto di una quantità superiore alle 10 copie, di ordinarlo direttamente ad uno dei due Autori.

In tal caso loro s’impegnano, se vorrete, a menzionarvi quali amici sponsor all’interno dei canali che supportano il libro su social network e web plaudendo la gentilezza del vostro gesto.

INFO: [email protected]

https://www.youcanprint.it/note-condivise/b/3c696fb5-a3ad-53c8-8395-b660e7163027

Salvatore Gurrado l’ha così commentato “La leggerezza del libro note condivise, si fa corpo, il corpo della poesia, si gioca con l’infanzia e il suo profumo. Come l’ultima innocenza per poter tornare a scalare il cielo. Un vuoto enorme senza la poesia che ci lascia graffi nell’anima dei ricordi, la poesia serve a cantare la bellezza di ciò che nasce, a creare nuovi silenzi di un surrealismo innato.

Note editoriali:

Editore Youcanprint

Pagine 62

ISBN 9791220396639

Libro scritto a quattro mani da Luciano Somma e Gioia Lomasti, dove sono stati pubblicati molti articoli che trattano vari argomenti di attualità, folklore, musica e animali, con poesie a loro dedicate.

EUR 12.00

Il Dispari 20231113 – Redazione culturale DILA APS

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Dalla Lettonia a Milano per partecipare all’evento DILA APS BCM23

Insieme a Liga Sarah Lapinska, provenienti dalla Lettonia, hanno preannunciata la loro probabile presenza all’evento DILA APS della manifestazione internazionale del libro e della lettura “Boookcity 2023” (che presenteremo il prossimo 17 novembre dalle ore 11 alle ore 15 nel Centro Internazionale Brera) le Artiste

Rasma Urtane, Marija Gadaldi, Ingrida Zake e Guna Oskaina.

Il Dispari 20231113 – Redazione culturale DILA APS

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La “Libreria Popolare” di Milano

accoglie i libri Made in Ischia della DILA APS

Sarà la “Libreria Popolare” con sede a Milano in  via Tadino a gestire le vendite dei libri presentati dalla nostra Associazione di promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” in occasione dell’evento inserito nel programma BOOKCITY 2023 che presenteremo il prossimo 17 novembre nel Centro Internazionale di Brera.

Un Socio DILA APS, che conosce bene Milano ed altrettanto bene si muove negli ambienti culturali ha commentato la notizia scrivendo «… è una delle più importanti librerie “vere”; intendo dire librerie attente alle situazioni sociali, culturali scientifiche, artistiche, ecc. che circolano, e non cristallizzate nel bozzolo dei vari Mondadori, Feltrinelli ecc. Da me molto frequentata quando ero a Milano»

La storia della libreria nasce nel 1952 come Libreria della Nuove Corsia dei Servi per volontà di David Turoldo, Camillo de Piaz e Mario Cuminetti presso il convento S. Carlo.

Nel 1974 si è spostata nell’attuale sede di via Tadino.

In un’intervista a Raffaella Oliva, il titolare Guido Duiella ha definito la libreria come “… libreria generalista con una vasta selezione sia di saggistica che di narrativa, attraverso la quale cerchiamo di valorizzare soprattutto case editrici piccole e indipendenti ma senza trascurare le scelte di qualità dei più importanti editori italiani. Inoltre cerchiamo di valorizzare la poesia con uno scaffale considerato tra i più riforniti della città. E infine abbiamo una piccola stanza dedicata ai libri per bambini e ragazzi, dove i più piccoli possono fermarsi e sfogliare con calma i libri prima di scegliere quale portare a casa“.

E a Claudia Consoli ha detto sorridendo «Io sono solo l’ultimo portinaio di una casa fatta di libri, nella quale gli inquilini sono i lettori; il portinaio accoglie, orienta e tiene in ordine affinché il lettore trovi la sua stanza libraria».

Alla poesia, in particolare, sono stati dedicate presentazioni di libri e di autori con la partecipazione di scrittori provenienti da molte regioni italiane con testi di giovanissimi, più o meno esordienti, così come con i versi di personalità già affermate.

Ringraziamo Guido Duiella per la cordiale accoglienza e certamente lo vorremo protagonista di un prossimo evento nella nostra isola d’Ischia.

Il Dispari 20231113 – Redazione culturale DILA APS

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Il Dispari 20231106

Il Dispari 20231106 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231106 – Redazione culturale DILA APS

Carla Rugger:  «Ho letto “Per Aurora volume secondo” di Bruno Mancini»

Caro Bruno, ho letto il tuo secondo volume “Per Aurora: La Notizia, La Condanna.” ebbene mi è apparso come un lungo romanzo in cui l’Io Narrante, il Prof. Edoardo, esplica i vari passi del suo libro, dove la “Guascona”, Aurora o semplicemente la Signora, mantiene sempre un rapporto d’intesa non solo culturale ma amichevole.

Poi c’è Edith,”l’Anima” del folto gruppo narrato, e in lei viene riversato tutto, anche il mistero della mente.

I numerosi personaggi sorti dalla penna felice di Edoardo, l’Io Narrante, appaiono nell’universo  dello scrittore e poi  scompaiono per non più ritornare, tranne Edith che tutto raccoglie e medita. Ebbene, i personaggi sono molteplici, non dimentico Tom, compagno di bevute e di letture.

Il turpiloquio non manca e non arreca disturbo, anzi…

Il prof. Edoardo ama molto la sua Isola d’Ischia, perla del Mediterraneo come la chiama lui.

La descrizione della natura, i cancelli che portano alle ville antiche sono gioielli dell’epoca, la natura, il mare, portano echi di inconfondibili bellezza, e la ginestra (chi è la  fortunata mortale a cui piace la ginestra, fiore profumatissimo e amato dall’Io narrante?)…  ebbene c’è tutto un dramma, un accapigliarsi di fatti, di notizie e drammi, sia pure minuscoli, come il  gatto nero, e il suo umanizzarsi, che vuole a  tutti i costi  conoscere l’umano che non vuole, e poi Adele con i porci, sbranata, ridotta a un panzerotto; e tanti numerosi fatti più o meno incresciosi.

L’intercalare è schietto, libero del narrare, le parole che scivolano mai inerti, pause a incuriosire. Aurora, la Signora “Guascona” sorride e gli comunica amicizia.

Poi c’è Snob  Rob, un importante personaggio il quale è descritto da Edoardo-Petrus in tutta la sua  illusoria magnificenza, poi questi inaugura una morte in diretta avvalendosi di sue conoscenze fortuite. Ma chi è la protagonista che morirà in diretta? Aurora, la Signora, la ”guascona”?.

Infine altri personaggi più o meno  lievi che affollano il romanzo, diviso dalla Notizia, la Condanna.  Molteplici e gustose scenette che coinvolgono i vari Marco, Petrus, Snob Rob, Bruno Imenottero ( il nostro Bruno Mancini,  protagonista di svariate avventure?)

Il finale è romantico come  vuole la tradizione delle storie d’amore.
Sarà Edith la fortunata amata dall’Io narrante?
Forse.
Tra chi si accosterà al libro, i più meritevoli inorridiranno al principio per un pensiero in libertà ma  poi aspetteranno che la Notizia giunga al termine e così la Condanna.

Aurora, infine, è protagonista sino alla fine, chiamata alla ribalta della vita, perché la Vita è, con i suoi drammi e certezze.
Il sorriso di Aurora è come mille soli e illumina lo scenario talora greve.

In altra occasione ho paragonato Bruno Mancini a Ionesco e a taluni personaggi  di James Joyce nel libro Ulisse, invece Bruno Mancini è unico, è l’Autore ermetico, con una serie innumerevoli di personaggi più o meno meritevoli.

Auspico e credo che la sua penna mai si esaurirà e che la sua vena di scrittore creerà altre storie, altre avventure… e poi ci sono le birre, il sigaro, l’ultima sigaretta del giorno… infine la sua Poesia del presente e divenire.

Carla Rugger: Association Internationales des Critiques Litteraires.
Paris, Roma, Alghero.

Per Aurora volume secondo
ISBN 9781471077531
Pagine 102 formato A5 € 15.00
Amazon https://www.amazon.com/Aurora-secondo-ricerca-storie-Italian/dp/1471077535

Il Dispari 20231106 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231106 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231106 – Redazione culturale DILA APS

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Liga Sarah Lapinska | Twittewrone

Il pittore espressivo Heino Blum di Olfen, Germania, e il suo gatto Chico posano con le opera d’arte di Heino e l’antologia “Penne Note Matite“.
Heino Blum, come Milena Petrarca autrice del dipinto di copertina di questa antologia (“Le muse”),  è già diventato tante volte finalista e vincitore del concorso “Otto milioni“.

Invece il suo amato gatto Chico ama stare nella bottega di Heino e ha molto ispirato Heino.

Le astrazioni poetiche, le composizioni simboliche e le opere in stile dadaista di Heino, oltre alle splendide miniature con motivi floreali sono bellissime.

Auguriamo a Heino e a Chico una collaborazione a lungo e tutto il possibile successo creativo!

Il Dispari 20231106 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231106 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231106 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231106 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231106 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231106 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231030 – Redazione culturale DILA APS

La nuova testata del quotidiano IL DISPARI, in edicola da oggi, propone i simboli dei partner dell’Associazione di Promozione Sociale “DA Ischia L’Arte – DILA APS” presieduta da Bruno Mancini e cioè IL SEXTANTE (Azienda Editoriale di Mariapia Ciaghi), FESTIVAL DELLA CANZONE NAPOLETANA (Patron Massimo Abbate), EUDONNA (Magazine trimestrale diretto da Mariapia Ciaghi), NAZIONALE CANTANTI LIRICI DILA APS (Diretta da Angela Prota), LA SPONDA (Fondazione presieduta da Benito Corradini), INTERNO 4 (Salotto culturale di Chiara Pavoni), IL DISPARI (Quotidiano di Gaetano Di Meglio), ARTE DEL SUONARE (Associazione musicale presieduta da Maria Luisa Neri), PUECHER (Associazione presieduta da Giuseppe Deiana).

In essa è indicato anche il Premio Internazionale di Arti Varie OTTO MILIONI ed è ricordato il Codice Fiscale 91013050637 al quale destinare il 5×1000 in favore dell’Associazione DILA APS.

Il Dispari 2023

Il Dispari 20231030 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231030 – Redazione culturale DILA APS https://www.bookcitymilano.it/eventi/2023/associazione-dila

Da Ischia L’Arte – DILA APS
A cura dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”

PROGRAMMA
Con Bruno Mancini, Alexandra Firita, Angela Prota, Antonella Ariosto, Chiara Pavoni, Lucia Abbatantuono, Lucia Pavone, Mariapia Ciaghi, Maria Luisa Neri, Santina Amici, Alberto Liguoro, Davide Felice, Franco De Biase, Franco Fratini, Jeanfilip, Massimo Abate e Roberto Castaldo.

Proclamazione vincitori delle quattro sezioni (Poesia, Arti grafiche, Articoli, Video) della dodicesima edizione del Premio internazionale di Arti Varie “OTTO MILIONI”.
Presentazione delle ultime due annualità delle pagine culturali pubblicate nel quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio e nel Magazine EUDONNA di Mariapia Ciaghi.
Mini storia del FESTIVAL DELLA CANZONE NAPOLETANA e nuovo programma.
Sketch Pulcinella napoletano.
Recital canoro di Angela Prota.
Recital musicale di Maria Luisa Neri e di Santina Amici.
Esposizione di opere pittoriche di Jeanfilip e di Liga Sarah Lapinska.
Proiezione video.

Il Dispari 20231030

LIBRI
I sogni delle pietre Visele Pietrelor, Alexandra Firita, Il Sextante
Il cervello sul comodino, Lucia Abbatantuono, Franco Fratini, Amazon Publishing
Il furto della foto di Maradona, Bruno Mancini, Lulu.com
Immaginazione, Alberto Liguoro, Lulu.com
Ispirazioni, Autori Vari, Editore Edit Santoro
L’A-B-C degli amministratori comunali, Davide Felice, Editore La Compagnia della Stampa Massetti Rodella Editori
La valigia, Antonella Ariosto, Editore Zampini
Per Aurora. Tutti i racconti, Bruno Mancini, Lulu.com
Promo uno, Bruno Mancini, Lulu.com
Versi a pezzi, Lucia Pavone, Editore Giovanelli

Il Dispari 20231030

LUOGO
Centro Internazionale di Brera
via Marco Formentini, 10
Capienza: 90
INFO e PRENOTAZIONI: [email protected]

BOOKCITY MILANO è un’iniziativa voluta dal Comune di Milano e dall’Associazione BookCity Milano (Fondazione Corriere della Sera, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, Fondazione Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri), a cui si è affiancata l’AIE (Associazione Italiana Editori), ed è sostenuta da Intesa Sanpaolo (main partner), da Esselunga (premium partner), con la collaborazione di Fondazione Cariplo e Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi.
Partecipano inoltre Eni, Recordati, Amplifon, Galleria Campari, TIM, Pirelli, Fondazione Fiera Milano, Gruppo San Donato, Burgo Group, BiM, SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, Enel, Federazione Carta e Grafica, Comieco, Messaggerie Libri SpA, Fondazione AEM; partner tecnico ATM.
Sono media partner dell’edizione 2023 di BookCity Milano: Corriere della Sera, Gruppo Mondadori, Rai Radio2, Rai Radio3, Feltrinelli Librerie, Giornale della Libreria, ilLibraio.it.

Il Dispari 20231030 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231030 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231030

DUE POESIE
Saranno lette da Chiara Pavoni

EPPURE SE

Di Bruno Mancini
Dalla raccolta “Io fui mortale”
poi inserita nell’antologia “Promo uno”

Eppure se tu fossi stata violata
– il vicino di casa maledetto-,
se nel fatato mondo d’innocenza
tu
come madre innocente del figlio di nessuno,
tu fossi stata
come vergine immolata nel tempio d’Efeso,
tu fossi stata violata
come gazzella indifesa dal branco di lupi,
tu fossi stata violata nella grotta pollaio
come una preda soggiogata dall’amico di famiglia,
tu saresti rinata
tra le mie braccia
di pescatore d’emozioni,
incubata in un tenero affetto
oltre ogni possibile attesa,
alitata dal vento del sud che cancella le orme
– maledette –
dei tanti vigliacchi stupratori
… e non potresti perdermi.

Io sono vento
io sono forza
io sono crudo esempio di follia.

Spingimi nei tuoi dilemmi
di lupa insoddisfatta,
nessuno avrà il tuo scalpo.

Modifica il tuo stato
rimuovi l’occupato,
e vieni al sole.

Il volo verticale

Di Bruno Mancini
Dalla raccolta “Davanti al tempo”
poi inserita nell’antologia “Promo uno”

Il volo verticale di un elicottero distinguo
il fumo di un battello
si spande innocuo.
Profeta eccomi.
Vicino ai miei bagliori.
Brucio superfici senza suoni
piuttosto che patire suoni di seghe.
Ricordo il crepitio di una mitraglia
sotto gli archi scuri di un portone
addosso ai cani uomini
il piombo dei proiettili.
E le piante pesanti di corpi
ed i fiori sparsi per terra:
quel grido di pianto di bimba.
Mentre c’erano scarpe chiodate.

Ricordo la cella bassa
e il sapore di aria viziata
-alle volte
sporche
ignobili croci
affannano–
il brusio.

Mentre c’erano scarpe chiodate.
Sua madre sporca di sangue
accoccolata
tra luci ed ombre di ferro.
E lì pensammo di bene e di male,
di male di male e di bene.
E poi capimmo
pietà
che, sola, eri triste.

Il Dispari 20231030

Il Dispari 20231030

Il Dispari 20231030

Il Dispari 20231030 – Redazione culturale DILA APS

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Carla Rugger:  «Ho letto “Per Aurora volume secondo” di Bruno Mancini»

Caro Bruno, ho letto il tuo secondo volume “Per Aurora: La Notizia, La Condanna.” ebbene mi è apparso come un lungo romanzo in cui l’Io Narrante, il Prof. Edoardo, esplica i vari passi del suo libro, dove la “Guascona”, Aurora o semplicemente la Signora, mantiene sempre un rapporto d’intesa non solo culturale ma amichevole.

Poi c’è Edith,”l’Anima” del folto gruppo narrato, e in lei viene riversato tutto, anche il mistero della mente.

I numerosi personaggi sorti dalla penna felice di Edoardo, l’Io Narrante, appaiono nell’universo  dello scrittore e poi  scompaiono per non più ritornare, tranne Edith che tutto raccoglie e medita. Ebbene, i personaggi sono molteplici, non dimentico Tom, compagno di bevute e di letture.

Il turpiloquio non manca e non arreca disturbo, anzi…

Il prof. Edoardo ama molto la sua Isola d’Ischia, perla del Mediterraneo come la chiama lui.

La descrizione della natura, i cancelli che portano alle ville antiche sono gioielli dell’epoca, la natura, il mare, portano echi di inconfondibili bellezza, e la ginestra (chi è la  fortunata mortale a cui piace la ginestra, fiore profumatissimo e amato dall’Io narrante?)…  ebbene c’è tutto un dramma, un accapigliarsi di fatti, di notizie e drammi, sia pure minuscoli, come il  gatto nero, e il suo umanizzarsi, che vuole a  tutti i costi  conoscere l’umano che non vuole, e poi Adele con i porci, sbranata, ridotta a un panzerotto; e tanti numerosi fatti più o meno incresciosi.

L’intercalare è schietto, libero del narrare, le parole che scivolano mai inerti, pause a incuriosire. Aurora, la Signora “Guascona” sorride e gli comunica amicizia.

Poi c’è Snob  Rob, un importante personaggio il quale è descritto da Edoardo-Petrus in tutta la sua  illusoria magnificenza, poi questi inaugura una morte in diretta avvalendosi di sue conoscenze fortuite. Ma chi è la protagonista che morirà in diretta? Aurora, la Signora, la ”guascona”?.

Infine altri personaggi più o meno  lievi che affollano il romanzo, diviso dalla Notizia, la Condanna.  Molteplici e gustose scenette che coinvolgono i vari Marco, Petrus, Snob Rob, Bruno Imenottero ( il nostro Bruno Mancini,  protagonista di svariate avventure?)

Il finale è romantico come  vuole la tradizione delle storie d’amore.
Sarà Edith la fortunata amata dall’Io narrante?
Forse.
Tra chi si accosterà al libro, i più meritevoli inorridiranno al principio per un pensiero in libertà ma  poi aspetteranno che la Notizia giunga al termine e così la Condanna.

Aurora, infine, è protagonista sino alla fine, chiamata alla ribalta della vita, perché la Vita è, con i suoi drammi e certezze.
Il sorriso di Aurora è come mille soli e illumina lo scenario talora greve.

In altra occasione ho paragonato Bruno Mancini a Ionesco e a taluni personaggi  di James Joyce nel libro Ulisse, invece Bruno Mancini è unico, è l’Autore ermetico, con una serie innumerevoli di personaggi più o meno meritevoli.

Auspico e credo che la sua penna mai si esaurirà e che la sua vena di scrittore creerà altre storie, altre avventure… e poi ci sono le birre, il sigaro, l’ultima sigaretta del giorno… infine la sua Poesia del presente e divenire.

Carla Rugger: Association Internationales des Critiques Litteraires.
Paris, Roma, Alghero.

Per Aurora volume secondo
ISBN 9781471077531
Pagine 102 formato A5 € 15.00
Amazon https://www.amazon.com/Aurora-secondo-ricerca-storie-Italian/dp/1471077535

Il Dispari 20231106 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231106 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231106 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231106 – Redazione culturale DILA APS

Liga Sarah Lapinska | Twittewrone

Il pittore espressivo Heino Blum di Olfen, Germania, e il suo gatto Chico posano con le opera d’arte di Heino e l’antologia “Penne Note Matite“.
Heino Blum, come Milena Petrarca autrice del dipinto di copertina di questa antologia (“Le muse”),  è già diventato tante volte finalista e vincitore del concorso “Otto milioni“.

Invece il suo amato gatto Chico ama stare nella bottega di Heino e ha molto ispirato Heino.

Le astrazioni poetiche, le composizioni simboliche e le opere in stile dadaista di Heino, oltre alle splendide miniature con motivi floreali sono bellissime.

Auguriamo a Heino e a Chico una collaborazione a lungo e tutto il possibile successo creativo!

Il Dispari 20231106 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231106 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231106 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231106 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231106 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231106 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231030 – Redazione culturale DILA APS

La nuova testata del quotidiano IL DISPARI, in edicola da oggi, propone i simboli dei partner dell’Associazione di Promozione Sociale “DA Ischia L’Arte – DILA APS” presieduta da Bruno Mancini e cioè IL SEXTANTE (Azienda Editoriale di Mariapia Ciaghi), FESTIVAL DELLA CANZONE NAPOLETANA (Patron Massimo Abbate), EUDONNA (Magazine trimestrale diretto da Mariapia Ciaghi), NAZIONALE CANTANTI LIRICI DILA APS (Diretta da Angela Prota), LA SPONDA (Fondazione presieduta da Benito Corradini), INTERNO 4 (Salotto culturale di Chiara Pavoni), IL DISPARI (Quotidiano di Gaetano Di Meglio), ARTE DEL SUONARE (Associazione musicale presieduta da Maria Luisa Neri), PUECHER (Associazione presieduta da Giuseppe Deiana).

In essa è indicato anche il Premio Internazionale di Arti Varie OTTO MILIONI ed è ricordato il Codice Fiscale 91013050637 al quale destinare il 5×1000 in favore dell’Associazione DILA APS.

Il Dispari 2023

Il Dispari 20231030 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231030 – Redazione culturale DILA APS https://www.bookcitymilano.it/eventi/2023/associazione-dila

Da Ischia L’Arte – DILA APS
A cura dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”

PROGRAMMA
Con Bruno Mancini, Alexandra Firita, Angela Prota, Antonella Ariosto, Chiara Pavoni, Lucia Abbatantuono, Lucia Pavone, Mariapia Ciaghi, Maria Luisa Neri, Santina Amici, Alberto Liguoro, Davide Felice, Franco De Biase, Franco Fratini, Jeanfilip, Massimo Abate e Roberto Castaldo.

Proclamazione vincitori delle quattro sezioni (Poesia, Arti grafiche, Articoli, Video) della dodicesima edizione del Premio internazionale di Arti Varie “OTTO MILIONI”.
Presentazione delle ultime due annualità delle pagine culturali pubblicate nel quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio e nel Magazine EUDONNA di Mariapia Ciaghi.
Mini storia del FESTIVAL DELLA CANZONE NAPOLETANA e nuovo programma.
Sketch Pulcinella napoletano.
Recital canoro di Angela Prota.
Recital musicale di Maria Luisa Neri e di Santina Amici.
Esposizione di opere pittoriche di Jeanfilip e di Liga Sarah Lapinska.
Proiezione video.

Il Dispari 20231030

LIBRI
I sogni delle pietre Visele Pietrelor, Alexandra Firita, Il Sextante
Il cervello sul comodino, Lucia Abbatantuono, Franco Fratini, Amazon Publishing
Il furto della foto di Maradona, Bruno Mancini, Lulu.com
Immaginazione, Alberto Liguoro, Lulu.com
Ispirazioni, Autori Vari, Editore Edit Santoro
L’A-B-C degli amministratori comunali, Davide Felice, Editore La Compagnia della Stampa Massetti Rodella Editori
La valigia, Antonella Ariosto, Editore Zampini
Per Aurora. Tutti i racconti, Bruno Mancini, Lulu.com
Promo uno, Bruno Mancini, Lulu.com
Versi a pezzi, Lucia Pavone, Editore Giovanelli

Il Dispari 20231030

LUOGO
Centro Internazionale di Brera
via Marco Formentini, 10
Capienza: 90
INFO e PRENOTAZIONI: [email protected]

BOOKCITY MILANO è un’iniziativa voluta dal Comune di Milano e dall’Associazione BookCity Milano (Fondazione Corriere della Sera, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, Fondazione Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri), a cui si è affiancata l’AIE (Associazione Italiana Editori), ed è sostenuta da Intesa Sanpaolo (main partner), da Esselunga (premium partner), con la collaborazione di Fondazione Cariplo e Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi.
Partecipano inoltre Eni, Recordati, Amplifon, Galleria Campari, TIM, Pirelli, Fondazione Fiera Milano, Gruppo San Donato, Burgo Group, BiM, SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, Enel, Federazione Carta e Grafica, Comieco, Messaggerie Libri SpA, Fondazione AEM; partner tecnico ATM.
Sono media partner dell’edizione 2023 di BookCity Milano: Corriere della Sera, Gruppo Mondadori, Rai Radio2, Rai Radio3, Feltrinelli Librerie, Giornale della Libreria, ilLibraio.it.

Il Dispari 20231030 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231030 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231030

DUE POESIE
Saranno lette da Chiara Pavoni

EPPURE SE

Di Bruno Mancini
Dalla raccolta “Io fui mortale”
poi inserita nell’antologia “Promo uno”

Eppure se tu fossi stata violata
– il vicino di casa maledetto-,
se nel fatato mondo d’innocenza
tu
come madre innocente del figlio di nessuno,
tu fossi stata
come vergine immolata nel tempio d’Efeso,
tu fossi stata violata
come gazzella indifesa dal branco di lupi,
tu fossi stata violata nella grotta pollaio
come una preda soggiogata dall’amico di famiglia,
tu saresti rinata
tra le mie braccia
di pescatore d’emozioni,
incubata in un tenero affetto
oltre ogni possibile attesa,
alitata dal vento del sud che cancella le orme
– maledette –
dei tanti vigliacchi stupratori
… e non potresti perdermi.

Io sono vento
io sono forza
io sono crudo esempio di follia.

Spingimi nei tuoi dilemmi
di lupa insoddisfatta,
nessuno avrà il tuo scalpo.

Modifica il tuo stato
rimuovi l’occupato,
e vieni al sole.

Il volo verticale

Di Bruno Mancini
Dalla raccolta “Davanti al tempo”
poi inserita nell’antologia “Promo uno”

Il volo verticale di un elicottero distinguo
il fumo di un battello
si spande innocuo.
Profeta eccomi.
Vicino ai miei bagliori.
Brucio superfici senza suoni
piuttosto che patire suoni di seghe.
Ricordo il crepitio di una mitraglia
sotto gli archi scuri di un portone
addosso ai cani uomini
il piombo dei proiettili.
E le piante pesanti di corpi
ed i fiori sparsi per terra:
quel grido di pianto di bimba.
Mentre c’erano scarpe chiodate.

Ricordo la cella bassa
e il sapore di aria viziata
-alle volte
sporche
ignobili croci
affannano–
il brusio.

Mentre c’erano scarpe chiodate.
Sua madre sporca di sangue
accoccolata
tra luci ed ombre di ferro.
E lì pensammo di bene e di male,
di male di male e di bene.
E poi capimmo
pietà
che, sola, eri triste.

Il Dispari 20231030

Il Dispari 20231030

Il Dispari 20231030

Il Dispari 20231030 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231030 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231030

Il Dispari 20231023

Il Dispari 20231023 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231023 – Redazione culturale DILA APS

Angela Maria Tiberi intervista Jorge Nedich

Scrittore, Editore, Premio Amico Rom alla carriera letteraria

D:- Raccontami la storia della tua infanzia

R:- Durante la mia infanzia ho vissuto da nomade in tende, quindi non ho frequentato né la scuola primaria né quella secondaria.

Né avevo mai tenuto un libro tra le mani, ma ho imparato a narrare oralmente, guardando e ascoltando i miei antenati e posso dire con orgoglio che sono Jorge, figlio di Ipe, nipote di Tea e pronipote di Bobia, tutti narratori orali, e che seguo le loro orme: quando scrivo parlo.

Ammiravo molto mio nonno Tete che era un grande narratore pieno di silenzi, movimenti e gesti che non riuscirò mai a recuperare.

Andavo a vendere fumetti sui treni e sugli autobus e così, facendo domande e guardando le immagini, ho imparato a leggere quando avevo sei o sette anni.

Da adolescente ho scritto le mie prime poesie: erano terribili.

Di notte, nella mia tenda, accanto al lume a cherosene, da cui tremolava una luce gialla, continuavo a leggere finché mio padre, per paura di appiccare un incendio o che diventassi pazzo leggendo così tanto, mi mandava a letto.

Da adolescente le mie letture erano libri di dubbia qualità.

Dopo i 30 anni ho iniziato a leggere autori e ho smesso di cercare libri, ma ho sempre mantenuto la convinzione che sarei diventato uno scrittore.

Da bambino pensavo che la saggezza fosse nel libro, non nell’uomo.

A 34 anni ho pubblicato “Gitanos, nel bene e nel male”, nel 1997 è uscito “Ursari”, entrambi per Torres Agüero Editore.

Nel 1999, con quei due libri e una grande cartella piena di manoscritti, ho fatto domanda per il corso di letteratura presso l’Università Nazionale di Lomas de Zamora, dove ho sostenuto un esame, che ho superato, e poi la stessa università ha creato un precedente legale per farmi intraprendere la carriera letteraria, poiché non avevo studi né primari né secondari.

Quello stesso anno sono stato finalista al Premio Planeta dell’Argentina con il romanzo “Leyenda gitana”, pubblicato nel 2000 dalla stessa etichetta.

È stato pubblicato anche in Spagna dalle Ediciones del Bronce, con il titolo “La strana solitudine degli zingari”.

Un altro mio romanzo “Il respiro nero dei rom” è stato finalista al Premio Planeta in Argentina nel 2004 ed è stato pubblicato nel 2005 da Editorial Planeta.

Nel 2008 sono stato consulente sulla cultura gitana e compositore di (Dime linda) canzone centrale del film Aniceto di Leonardo Favio.

Nel 2010, l’Editoriale Vergara ha pubblicato “El pueblo ribelle”, una cronaca della storia gitana.

Nel 2014, Ediciones de la Flor ha pubblicato “El alma de los parias”, un romanzo autobiografico, considerato dalla critica tra i migliori romanzi dell’anno.

Nel 2021 ho pubblicato “Il colore dell’alto vescovo” in Voria Stefanovsky Editores.

Nel 2021, l’Istituto di Cultura Zingara della Spagna insieme al Ministero della Cultura della Spagna mi assegna il Premio di Letteratura e Arti dello Spettacolo.

Le mie opere sono state tradotte in inglese, ceco, portoghese, ungherese e islandese.

Nel 2023 riceverò il Premio Amico Rom alla carriera letteraria e il mio romanzo “El alma de los paria” sarà tradotto in italiano da Edizione Donabó come “Alma gitana”.

Nel 2013 ha fondato e attualmente dirigo la casa editrice Voria Stefanovsky Editores.

Sono stato considerato dalla critica il miglior scrittore gitano vivente e uno dei tre più importanti della letteratura gitana.

Dal 2003 al 2009 ho lavorato come professore del seminario narrativo tenuto nel programma artistico presso l’UNLZ.

Ho tenuto il Seminario “Gli zingari nella letteratura e nel cinema del quartiere” presso l’UBA.

Nel 2018 ha creato e coordinato  l’Osservatorio Zingari dove circa 70 persone, per lo più insegnanti, lavorano in 14 province fornendo educazione interculturale nelle scuole e nei percorsi pluriclassificati.

D:- Obiettivo futuro per la letteratura.

R:– La letteratura sarà sempre avanti a ciò che accade all’umanità o dietro di essa, mostrando più in dettaglio ciò che accade agli esseri umani attraverso la giustizia e i media.

L’arte sarà sempre un passo avanti e la scienza un passo indietro, riparando ciò che l’uomo stesso distrugge.

Il Dispari 20231023 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231023 – Redazione culturale DILA APS

D:- Affinità culturale tra la popolazione zingara e quella napoletana nel periodo dell’immigrazione in Argentina?

R:- La diffidenza verso tutto ciò che veniva dall’esterno, finché, a poco a poco, gli immigrati progredirono e divennero parte delle élite e ottennero i governi, come è successo in tutto il mondo.

 D:- C’è affinità culturale tra i napoletani e gli zingari attualmente in Argentina?

R:– No, questo non esiste in termini sociali, ma in termini personali.

 D:- Come convivono gli zingari con gli arabi?

R:- Da quel poco che sappiamo lì vivono malissimo, picchiati come cani, i diritti umani non contano e l’ONU non ha indagato su nulla.

D:- Esiste armonia sociale tra arabi, napoletani e rom in Argentina?

R:- Ripeto, non in modo istituzionale, lì gli zingari vengono sempre esclusi, se non ci sono legami personali.

 D:- Posso confermare la tua intesa con Bruno Mancini per la tua collaborazione ai progetti artistici e di promozione sociale ideati e in fase di realizzazione da parte dell’Associazione “Da Ischia L’Arte DILA – APS”, e la tua prossima presenza a Ischia come ospite di un nostro incontro culturale?

R:- Certamente e affermo molto volentieri tutta la mia stima nel confronti vostri personali e della vostra Associazione DILA APS.

Il Dispari 20231023 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231023 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231023 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231023 – Redazione culturale DILA APS

Antologia ISPIRAZIONI in vendita a Ischia

L’antologia ISPIRAZIONI prodotto dall’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” contenente tutte le opere finaliste delle quattro sezioni (Poesia, Arti grafiche, Video, Articoli) del Premio internazionale di Arti Varie OTTO MILIONI –edizione Edilt Santoro, ISBN 788832 267723-, può essere acquistata nell’edicola Trani di Piazza Eroi a Ischia, cell. 3792345916.

Nello stesso punto vendita potrete prenotare e/o comprare anche tutte le altre antologie realizzate dall’Associazione DILA APS e tutti i libri di racconti e di poesie scritti da Bruno Mancini e dai Soci DILA APS.

Il Dispari 20231023 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231023 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231023 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231023 – Redazione culturale DILA APS

DILA

NUSIV

 

Il Dispari 20231030 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231030 Redazione culturale DILA APS

La nuova testata del quotidiano IL DISPARI, in edicola da oggi, propone i simboli dei partner dell’Associazione di Promozione Sociale “DA Ischia L’Arte – DILA APS” presieduta da Bruno Mancini e cioè IL SEXTANTE (Azienda Editoriale di Mariapia Ciaghi), FESTIVAL DELLA CANZONE NAPOLETANA (Patron Massimo Abbate), EUDONNA (Magazine trimestrale diretto da Mariapia Ciaghi), NAZIONALE CANTANTI LIRICI DILA APS (Diretta da Angela Prota), LA SPONDA (Fondazione presieduta da Benito Corradini), INTERNO 4 (Salotto culturale di Chiara Pavoni), IL DISPARI (Quotidiano di Gaetano Di Meglio), ARTE DEL SUONARE (Associazione musicale presieduta da Maria Luisa Neri), PUECHER (Associazione presieduta da Giuseppe Deiana).

In essa è indicato anche il Premio Internazionale di Arti Varie OTTO MILIONI ed è ricordato il Codice Fiscale 91013050637 al quale destinare il 5×1000 in favore dell’Associazione DILA APS.

Il Dispari 2023

Il Dispari 20231030 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231030 – Redazione culturale DILA APShttps://www.bookcitymilano.it/eventi/2023/associazione-dila

Da Ischia L’Arte – DILA APS
A cura dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”

PROGRAMMA
Con Bruno Mancini, Alexandra Firita, Angela Prota, Antonella Ariosto, Chiara Pavoni, Lucia Abbatantuono, Lucia Pavone, Mariapia Ciaghi, Maria Luisa Neri, Santina Amici, Alberto Liguoro, Davide Felice, Franco De Biase, Franco Fratini, Jeanfilip, Massimo Abate e Roberto Castaldo.

Proclamazione vincitori delle quattro sezioni (Poesia, Arti grafiche, Articoli, Video) della dodicesima edizione del Premio internazionale di Arti Varie “OTTO MILIONI”.
Presentazione delle ultime due annualità delle pagine culturali pubblicate nel quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio e nel Magazine EUDONNA di Mariapia Ciaghi.
Mini storia del FESTIVAL DELLA CANZONE NAPOLETANA e nuovo programma.
Sketch Pulcinella napoletano.
Recital canoro di Angela Prota.
Recital musicale di Maria Luisa Neri e di Santina Amici.
Esposizione di opere pittoriche di Jeanfilip e di Liga Sarah Lapinska.
Proiezione video.

Il Dispari 20231030

LIBRI
I sogni delle pietre Visele Pietrelor, Alexandra Firita, Il Sextante
Il cervello sul comodino, Lucia Abbatantuono, Franco Fratini, Amazon Publishing
Il furto della foto di Maradona, Bruno Mancini, Lulu.com
Immaginazione, Alberto Liguoro, Lulu.com
Ispirazioni, Autori Vari, Editore Edit Santoro
L’A-B-C degli amministratori comunali, Davide Felice, Editore La Compagnia della Stampa Massetti Rodella Editori
La valigia, Antonella Ariosto, Editore Zampini
Per Aurora. Tutti i racconti, Bruno Mancini, Lulu.com
Promo uno, Bruno Mancini, Lulu.com
Versi a pezzi, Lucia Pavone, Editore Giovanelli

Il Dispari 20231030

LUOGO
Centro Internazionale di Brera
via Marco Formentini, 10
Capienza: 90
INFO e PRENOTAZIONI: [email protected]

BOOKCITY MILANO è un’iniziativa voluta dal Comune di Milano e dall’Associazione BookCity Milano (Fondazione Corriere della Sera, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, Fondazione Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri), a cui si è affiancata l’AIE (Associazione Italiana Editori), ed è sostenuta da Intesa Sanpaolo (main partner), da Esselunga (premium partner), con la collaborazione di Fondazione Cariplo e Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi.
Partecipano inoltre Eni, Recordati, Amplifon, Galleria Campari, TIM, Pirelli, Fondazione Fiera Milano, Gruppo San Donato, Burgo Group, BiM, SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, Enel, Federazione Carta e Grafica, Comieco, Messaggerie Libri SpA, Fondazione AEM; partner tecnico ATM.
Sono media partner dell’edizione 2023 di BookCity Milano: Corriere della Sera, Gruppo Mondadori, Rai Radio2, Rai Radio3, Feltrinelli Librerie, Giornale della Libreria, ilLibraio.it.

Il Dispari 20231030 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231030 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231030

DUE POESIE
Saranno lette da Chiara Pavoni

EPPURE SE

Di Bruno Mancini
Dalla raccolta “Io fui mortale”
poi inserita nell’antologia “Promo uno”

Eppure se tu fossi stata violata
– il vicino di casa maledetto-,
se nel fatato mondo d’innocenza
tu
come madre innocente del figlio di nessuno,
tu fossi stata
come vergine immolata nel tempio d’Efeso,
tu fossi stata violata
come gazzella indifesa dal branco di lupi,
tu fossi stata violata nella grotta pollaio
come una preda soggiogata dall’amico di famiglia,
tu saresti rinata
tra le mie braccia
di pescatore d’emozioni,
incubata in un tenero affetto
oltre ogni possibile attesa,
alitata dal vento del sud che cancella le orme
– maledette –
dei tanti vigliacchi stupratori
… e non potresti perdermi.

Io sono vento
io sono forza
io sono crudo esempio di follia.

Spingimi nei tuoi dilemmi
di lupa insoddisfatta,
nessuno avrà il tuo scalpo.

Modifica il tuo stato
rimuovi l’occupato,
e vieni al sole.

Il volo verticale

Di Bruno Mancini
Dalla raccolta “Davanti al tempo”
poi inserita nell’antologia “Promo uno”

Il volo verticale di un elicottero distinguo
il fumo di un battello
si spande innocuo.
Profeta eccomi.
Vicino ai miei bagliori.
Brucio superfici senza suoni
piuttosto che patire suoni di seghe.
Ricordo il crepitio di una mitraglia
sotto gli archi scuri di un portone
addosso ai cani uomini
il piombo dei proiettili.
E le piante pesanti di corpi
ed i fiori sparsi per terra:
quel grido di pianto di bimba.
Mentre c’erano scarpe chiodate.

Ricordo la cella bassa
e il sapore di aria viziata
-alle volte
sporche
ignobili croci
affannano–
il brusio.

Mentre c’erano scarpe chiodate.
Sua madre sporca di sangue
accoccolata
tra luci ed ombre di ferro.
E lì pensammo di bene e di male,
di male di male e di bene.
E poi capimmo
pietà
che, sola, eri triste.

Il Dispari 20231030

Il Dispari 20231030

Il Dispari 20231030

Il Dispari 20231030 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231030 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231030

Il Dispari 20231023

Il Dispari 20231023 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231023 – Redazione culturale DILA APS

Angela Maria Tiberi intervista Jorge Nedich

Scrittore, Editore, Premio Amico Rom alla carriera letteraria

D:- Raccontami la storia della tua infanzia

R:- Durante la mia infanzia ho vissuto da nomade in tende, quindi non ho frequentato né la scuola primaria né quella secondaria.

Né avevo mai tenuto un libro tra le mani, ma ho imparato a narrare oralmente, guardando e ascoltando i miei antenati e posso dire con orgoglio che sono Jorge, figlio di Ipe, nipote di Tea e pronipote di Bobia, tutti narratori orali, e che seguo le loro orme: quando scrivo parlo.

Ammiravo molto mio nonno Tete che era un grande narratore pieno di silenzi, movimenti e gesti che non riuscirò mai a recuperare.

Andavo a vendere fumetti sui treni e sugli autobus e così, facendo domande e guardando le immagini, ho imparato a leggere quando avevo sei o sette anni.

Da adolescente ho scritto le mie prime poesie: erano terribili.

Di notte, nella mia tenda, accanto al lume a cherosene, da cui tremolava una luce gialla, continuavo a leggere finché mio padre, per paura di appiccare un incendio o che diventassi pazzo leggendo così tanto, mi mandava a letto.

Da adolescente le mie letture erano libri di dubbia qualità.

Dopo i 30 anni ho iniziato a leggere autori e ho smesso di cercare libri, ma ho sempre mantenuto la convinzione che sarei diventato uno scrittore.

Da bambino pensavo che la saggezza fosse nel libro, non nell’uomo.

A 34 anni ho pubblicato “Gitanos, nel bene e nel male”, nel 1997 è uscito “Ursari”, entrambi per Torres Agüero Editore.

Nel 1999, con quei due libri e una grande cartella piena di manoscritti, ho fatto domanda per il corso di letteratura presso l’Università Nazionale di Lomas de Zamora, dove ho sostenuto un esame, che ho superato, e poi la stessa università ha creato un precedente legale per farmi intraprendere la carriera letteraria, poiché non avevo studi né primari né secondari.

Quello stesso anno sono stato finalista al Premio Planeta dell’Argentina con il romanzo “Leyenda gitana”, pubblicato nel 2000 dalla stessa etichetta.

È stato pubblicato anche in Spagna dalle Ediciones del Bronce, con il titolo “La strana solitudine degli zingari”.

Un altro mio romanzo “Il respiro nero dei rom” è stato finalista al Premio Planeta in Argentina nel 2004 ed è stato pubblicato nel 2005 da Editorial Planeta.

Nel 2008 sono stato consulente sulla cultura gitana e compositore di (Dime linda) canzone centrale del film Aniceto di Leonardo Favio.

Nel 2010, l’Editoriale Vergara ha pubblicato “El pueblo ribelle”, una cronaca della storia gitana.

Nel 2014, Ediciones de la Flor ha pubblicato “El alma de los parias”, un romanzo autobiografico, considerato dalla critica tra i migliori romanzi dell’anno.

Nel 2021 ho pubblicato “Il colore dell’alto vescovo” in Voria Stefanovsky Editores.

Nel 2021, l’Istituto di Cultura Zingara della Spagna insieme al Ministero della Cultura della Spagna mi assegna il Premio di Letteratura e Arti dello Spettacolo.

Le mie opere sono state tradotte in inglese, ceco, portoghese, ungherese e islandese.

Nel 2023 riceverò il Premio Amico Rom alla carriera letteraria e il mio romanzo “El alma de los paria” sarà tradotto in italiano da Edizione Donabó come “Alma gitana”.

Nel 2013 ha fondato e attualmente dirigo la casa editrice Voria Stefanovsky Editores.

Sono stato considerato dalla critica il miglior scrittore gitano vivente e uno dei tre più importanti della letteratura gitana.

Dal 2003 al 2009 ho lavorato come professore del seminario narrativo tenuto nel programma artistico presso l’UNLZ.

Ho tenuto il Seminario “Gli zingari nella letteratura e nel cinema del quartiere” presso l’UBA.

Nel 2018 ha creato e coordinato  l’Osservatorio Zingari dove circa 70 persone, per lo più insegnanti, lavorano in 14 province fornendo educazione interculturale nelle scuole e nei percorsi pluriclassificati.

D:- Obiettivo futuro per la letteratura.

R:– La letteratura sarà sempre avanti a ciò che accade all’umanità o dietro di essa, mostrando più in dettaglio ciò che accade agli esseri umani attraverso la giustizia e i media.

L’arte sarà sempre un passo avanti e la scienza un passo indietro, riparando ciò che l’uomo stesso distrugge.

Il Dispari 20231023 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231023 – Redazione culturale DILA APS

D:- Affinità culturale tra la popolazione zingara e quella napoletana nel periodo dell’immigrazione in Argentina?

R:- La diffidenza verso tutto ciò che veniva dall’esterno, finché, a poco a poco, gli immigrati progredirono e divennero parte delle élite e ottennero i governi, come è successo in tutto il mondo.

 D:- C’è affinità culturale tra i napoletani e gli zingari attualmente in Argentina?

R:– No, questo non esiste in termini sociali, ma in termini personali.

 D:- Come convivono gli zingari con gli arabi?

R:- Da quel poco che sappiamo lì vivono malissimo, picchiati come cani, i diritti umani non contano e l’ONU non ha indagato su nulla.

D:- Esiste armonia sociale tra arabi, napoletani e rom in Argentina?

R:- Ripeto, non in modo istituzionale, lì gli zingari vengono sempre esclusi, se non ci sono legami personali.

 D:- Posso confermare la tua intesa con Bruno Mancini per la tua collaborazione ai progetti artistici e di promozione sociale ideati e in fase di realizzazione da parte dell’Associazione “Da Ischia L’Arte DILA – APS”, e la tua prossima presenza a Ischia come ospite di un nostro incontro culturale?

R:- Certamente e affermo molto volentieri tutta la mia stima nel confronti vostri personali e della vostra Associazione DILA APS.

Il Dispari 20231023 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231023 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231023 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231023 – Redazione culturale DILA APS

Antologia ISPIRAZIONI in vendita a Ischia

L’antologia ISPIRAZIONI prodotto dall’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” contenente tutte le opere finaliste delle quattro sezioni (Poesia, Arti grafiche, Video, Articoli) del Premio internazionale di Arti Varie OTTO MILIONI –edizione Edilt Santoro, ISBN 788832 267723-, può essere acquistata nell’edicola Trani di Piazza Eroi a Ischia, cell. 3792345916.

Nello stesso punto vendita potrete prenotare e/o comprare anche tutte le altre antologie realizzate dall’Associazione DILA APS e tutti i libri di racconti e di poesie scritti da Bruno Mancini e dai Soci DILA APS.

Il Dispari 20231023 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231023 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231023 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231023 – Redazione culturale DILA APS

 

 

Il Dispari 20231016

Carla Rugger: Riflessioni sul racconto “Vasco e Medea” di Bruno Mancini

Caro Bruno ho letto il tuo racconto “Vasco e Medea”.
Soffermandomi tra le righe del tuo lungo racconto (o romanzo) ho avvertito l’eco di un altro scrittore e drammaturgo: Jonesco ma naturalmente sei tu con il tuo dialogo, a tratti “spezzettato” , singolare.
Sei un Poeta Scrittore, un ermetico e credo che non cambierò idea.
Sei uno scrittore originale e devo rileggerlo al meglio affinché “entri nella trama”.
La tua opera è, spero tu non me ne voglia, un lungo racconto in prosa… credo tu lo sappia.
Vasco e Medea: due entità non dissimili, che si cercano, si incontrano, scontrano e ognuno va per il sentiero o via chiedendosi il perché del loro reciproco agire.
Vasco (un nome originale) e Medea (altrettanto singolare) sono personaggi unici.
Lui, Vasco si interroga sul perché della vita, lei, Medea vuole “profanarsi” ma non può o non vuole. Insomma un ritmo prosastico incessante in cui il linguaggio piano, discorsivo non fa una piega e le parole si agitano ai voleri di un vento assassino.
Devo dirti che il testo Vasco e Medea assomiglia al libro “Ulisse” di James Joyce.
Ecco la mia l’analisi: «Vasco e Medea, due entità dissimili e complici nella vita. Una Medea agguerrita, mentre, in realtà, Vasco è complice o somiglia ad altri “compari” che come lui (egli si tramuta in loro) sono attratti dal loro fuoco di rivalsa.
Molti i personaggi che circondano Vasco e Medea tra cui la “Guascona” Aurora, che a me appare come la coscienza fatta donna, la quale ascolta con pazienza i sogni, i desideri e molto altro di Vasco il quale, al termine, si immedesima nel cantante, non più giovane, facendo suoi dei brevi testi da lui scritti nel foglio delle sue avventure.
Sappiamo che il poeta scrittore è un po’ folle, personalmente a me piace pensarlo…
Del resto se così non fosse, non potrebbe creare personaggi un po’ “folli” anch’essi!
In realtà egli preferisce meditare, coloro che vorranno comprendere la verità dovranno pensare leggendo.
Per gli altri, i dubbiosi di sempre, si attende la “macerazione” dei loro pensieri sconnessi, incapaci di discernere.
Vorrà cedere l’uomo d’oggi traviato e illuso da preconcetti istillati gradualmente in una sorta di machiavellica invenzione?
Ma torniamo al romanzo in libertà dal titolo “Vasco e Medea”.
Essi sono i veri interpreti del loro destino e Aurora resta in disparte ad osservare la dualità di due corpi/menti che si fronteggiano l’un l’altra in un dualismo di necessità.»
Caro Bruno ciò che ti invio é solamente una breve impressione del tuo romanzo se non sei convinto dimmi il tuo parere te ne sarò grata.

Carla Rugger

Il racconto “Vasco e Medea” fa parte del libro “Per Aurora volume primo” ISBN 9781471081149 – 14 €, acquistabile al link
https://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html?page=1&pageSize=4
oppure presso l’edicola Trani in Piazza degli Eroi a Ischia.

Il Dispari 20231016 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231016 – Redazione culturale DILA APS

REDAZIONE |Alberto Liguoro al Bookcity di Milano con il suo romanzo IMMGINAZIONE

Il prossimo 18 novembre, l’Associazione Centro Comunitario Puecher Milano e l’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” presenteranno nello “Spazio del Sole e della Luna”, via Ulisse Dini 7 Milano, con inizio ore 10.30, il romanzo di Alberto Liguoro “IMMAGINAZIONE”in forma di reading.
Alberto Liguoro, socio fondatore DILA, magistrato, avvocato, scrittore, giornalista ben noto ai lettori di questa pagina da quando ha scelto di trasferirsi a Ischia con tutta la famiglia per godere a pieno le piacevolezze della meritata pensione!
L’evento, a ingressi libero, è inserito nel programma di BookCity 2023 (rassegna internazionale del libro e della lettura).
Moderatore Giuseppe Deiana, interverranno l’Autore Alberto Liguoro e Bruno Mancini Presidente DILA APS.
Regia di Monica Liguoro.
In pratica Alberto Liguoro introdurrà l’esibizione offrendo qualche spunto di riflessione sulla natura della performance, che, poi, la piccola Ginevra Marcantonio, autrice della copertina del libo, aprirà presentando gli altri partecipanti.
STORIE di VITA saranno proposte con brevi dialoghi e conversazioni tra i personaggi: Mister = Gabriele Orlandi, Isabella = Maria Rosaria Mollo, Ernesto = Anna Scacchetti, Lo Spagnolo = Martino Alberti, Fernando = Luca Scacchetti, Il Masnadiero = Andrea Marcantonio.
Praticamente ci saranno 6 SCENE che l’Autore unirà con un racconto intermedio, come un fil rouge, anche interloquendo sporadicamente con gli altri nelle vesti di Sir (il filo conduttore del tutto).
Quasi come se si svolgesse un film al quale i presenti assistono.
Saranno esposti alcuni Diari d’Artista, nati dal progetto sperimentale Libri/Diari della prof.ssa Monica Liguoro con alcuni studenti dell’ultimo anno della scuola secondaria di primo grado
Dice l’Autore Alberto Liguoro: «Anche in questo mio ultimo libro, seguendo un percorso che da qualche tempo, mi sta particolarmente a cuore e propongo all’attenzione di chi legge, attraverso tutti i miei scritti: romanzi, articoli, poesie ecc. cerco di rispondere alla complessa domanda: “In un futuro inesorabilmente distopico, possiamo ancora credere e sperare in un mondo migliore, nel quale vivere e non sopravvivere, amare, giocare, ballare, vedere il sorriso sui volti di tutti?”»
E Giuseppe Deiana, Presidente dell’Associazione Puecher aggiunge: “Il dono della conoscenza nobilita la vita umana”.

Il Dispari 20231016 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231016 – Redazione culturale DILA APS

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Il Dispari 20231023 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231023 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231023

Il Dispari 20231023 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231023 – Redazione culturale DILA APS

Angela Maria Tiberi intervista Jorge Nedich

Scrittore, Editore, Premio Amico Rom alla carriera letteraria

D:- Raccontami la storia della tua infanzia

R:- Durante la mia infanzia ho vissuto da nomade in tende, quindi non ho frequentato né la scuola primaria né quella secondaria.

Né avevo mai tenuto un libro tra le mani, ma ho imparato a narrare oralmente, guardando e ascoltando i miei antenati e posso dire con orgoglio che sono Jorge, figlio di Ipe, nipote di Tea e pronipote di Bobia, tutti narratori orali, e che seguo le loro orme: quando scrivo parlo.

Ammiravo molto mio nonno Tete che era un grande narratore pieno di silenzi, movimenti e gesti che non riuscirò mai a recuperare.

Andavo a vendere fumetti sui treni e sugli autobus e così, facendo domande e guardando le immagini, ho imparato a leggere quando avevo sei o sette anni.

Da adolescente ho scritto le mie prime poesie: erano terribili.

Di notte, nella mia tenda, accanto al lume a cherosene, da cui tremolava una luce gialla, continuavo a leggere finché mio padre, per paura di appiccare un incendio o che diventassi pazzo leggendo così tanto, mi mandava a letto.

Da adolescente le mie letture erano libri di dubbia qualità.

Dopo i 30 anni ho iniziato a leggere autori e ho smesso di cercare libri, ma ho sempre mantenuto la convinzione che sarei diventato uno scrittore.

Da bambino pensavo che la saggezza fosse nel libro, non nell’uomo.

A 34 anni ho pubblicato “Gitanos, nel bene e nel male”, nel 1997 è uscito “Ursari”, entrambi per Torres Agüero Editore.

Nel 1999, con quei due libri e una grande cartella piena di manoscritti, ho fatto domanda per il corso di letteratura presso l’Università Nazionale di Lomas de Zamora, dove ho sostenuto un esame, che ho superato, e poi la stessa università ha creato un precedente legale per farmi intraprendere la carriera letteraria, poiché non avevo studi né primari né secondari.

Quello stesso anno sono stato finalista al Premio Planeta dell’Argentina con il romanzo “Leyenda gitana”, pubblicato nel 2000 dalla stessa etichetta.

È stato pubblicato anche in Spagna dalle Ediciones del Bronce, con il titolo “La strana solitudine degli zingari”.

Un altro mio romanzo “Il respiro nero dei rom” è stato finalista al Premio Planeta in Argentina nel 2004 ed è stato pubblicato nel 2005 da Editorial Planeta.

Nel 2008 sono stato consulente sulla cultura gitana e compositore di (Dime linda) canzone centrale del film Aniceto di Leonardo Favio.

Nel 2010, l’Editoriale Vergara ha pubblicato “El pueblo ribelle”, una cronaca della storia gitana.

Nel 2014, Ediciones de la Flor ha pubblicato “El alma de los parias”, un romanzo autobiografico, considerato dalla critica tra i migliori romanzi dell’anno.

Nel 2021 ho pubblicato “Il colore dell’alto vescovo” in Voria Stefanovsky Editores.

Nel 2021, l’Istituto di Cultura Zingara della Spagna insieme al Ministero della Cultura della Spagna mi assegna il Premio di Letteratura e Arti dello Spettacolo.

Le mie opere sono state tradotte in inglese, ceco, portoghese, ungherese e islandese.

Nel 2023 riceverò il Premio Amico Rom alla carriera letteraria e il mio romanzo “El alma de los paria” sarà tradotto in italiano da Edizione Donabó come “Alma gitana”.

Nel 2013 ha fondato e attualmente dirigo la casa editrice Voria Stefanovsky Editores.

Sono stato considerato dalla critica il miglior scrittore gitano vivente e uno dei tre più importanti della letteratura gitana.

Dal 2003 al 2009 ho lavorato come professore del seminario narrativo tenuto nel programma artistico presso l’UNLZ.

Ho tenuto il Seminario “Gli zingari nella letteratura e nel cinema del quartiere” presso l’UBA.

Nel 2018 ha creato e coordinato  l’Osservatorio Zingari dove circa 70 persone, per lo più insegnanti, lavorano in 14 province fornendo educazione interculturale nelle scuole e nei percorsi pluriclassificati.

D:- Obiettivo futuro per la letteratura.

R:– La letteratura sarà sempre avanti a ciò che accade all’umanità o dietro di essa, mostrando più in dettaglio ciò che accade agli esseri umani attraverso la giustizia e i media.

L’arte sarà sempre un passo avanti e la scienza un passo indietro, riparando ciò che l’uomo stesso distrugge.

Il Dispari 20231023 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231023 – Redazione culturale DILA APS

D:- Affinità culturale tra la popolazione zingara e quella napoletana nel periodo dell’immigrazione in Argentina?

R:- La diffidenza verso tutto ciò che veniva dall’esterno, finché, a poco a poco, gli immigrati progredirono e divennero parte delle élite e ottennero i governi, come è successo in tutto il mondo.

 D:- C’è affinità culturale tra i napoletani e gli zingari attualmente in Argentina?

R:– No, questo non esiste in termini sociali, ma in termini personali.

 D:- Come convivono gli zingari con gli arabi?

R:- Da quel poco che sappiamo lì vivono malissimo, picchiati come cani, i diritti umani non contano e l’ONU non ha indagato su nulla.

D:- Esiste armonia sociale tra arabi, napoletani e rom in Argentina?

R:- Ripeto, non in modo istituzionale, lì gli zingari vengono sempre esclusi, se non ci sono legami personali.

 D:- Posso confermare la tua intesa con Bruno Mancini per la tua collaborazione ai progetti artistici e di promozione sociale ideati e in fase di realizzazione da parte dell’Associazione “Da Ischia L’Arte DILA – APS”, e la tua prossima presenza a Ischia come ospite di un nostro incontro culturale?

R:- Certamente e affermo molto volentieri tutta la mia stima nel confronti vostri personali e della vostra Associazione DILA APS.

Il Dispari 20231023 – Redazione culturale DILA APS

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Antologia ISPIRAZIONI in vendita a Ischia

L’antologia ISPIRAZIONI prodotto dall’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” contenente tutte le opere finaliste delle quattro sezioni (Poesia, Arti grafiche, Video, Articoli) del Premio internazionale di Arti Varie OTTO MILIONI –edizione Edilt Santoro, ISBN 788832 267723-, può essere acquistata nell’edicola Trani di Piazza Eroi a Ischia, cell. 3792345916.

Nello stesso punto vendita potrete prenotare e/o comprare anche tutte le altre antologie realizzate dall’Associazione DILA APS e tutti i libri di racconti e di poesie scritti da Bruno Mancini e dai Soci DILA APS.

Il Dispari 20231023 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231023 – Redazione culturale DILA APS

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Il Dispari 20231016

Carla Rugger: Riflessioni sul racconto “Vasco e Medea” di Bruno Mancini

Caro Bruno ho letto il tuo racconto “Vasco e Medea”.
Soffermandomi tra le righe del tuo lungo racconto (o romanzo) ho avvertito l’eco di un altro scrittore e drammaturgo: Jonesco ma naturalmente sei tu con il tuo dialogo, a tratti “spezzettato” , singolare.
Sei un Poeta Scrittore, un ermetico e credo che non cambierò idea.
Sei uno scrittore originale e devo rileggerlo al meglio affinché “entri nella trama”.
La tua opera è, spero tu non me ne voglia, un lungo racconto in prosa… credo tu lo sappia.
Vasco e Medea: due entità non dissimili, che si cercano, si incontrano, scontrano e ognuno va per il sentiero o via chiedendosi il perché del loro reciproco agire.
Vasco (un nome originale) e Medea (altrettanto singolare) sono personaggi unici.
Lui, Vasco si interroga sul perché della vita, lei, Medea vuole “profanarsi” ma non può o non vuole. Insomma un ritmo prosastico incessante in cui il linguaggio piano, discorsivo non fa una piega e le parole si agitano ai voleri di un vento assassino.
Devo dirti che il testo Vasco e Medea assomiglia al libro “Ulisse” di James Joyce.
Ecco la mia l’analisi: «Vasco e Medea, due entità dissimili e complici nella vita. Una Medea agguerrita, mentre, in realtà, Vasco è complice o somiglia ad altri “compari” che come lui (egli si tramuta in loro) sono attratti dal loro fuoco di rivalsa.
Molti i personaggi che circondano Vasco e Medea tra cui la “Guascona” Aurora, che a me appare come la coscienza fatta donna, la quale ascolta con pazienza i sogni, i desideri e molto altro di Vasco il quale, al termine, si immedesima nel cantante, non più giovane, facendo suoi dei brevi testi da lui scritti nel foglio delle sue avventure.
Sappiamo che il poeta scrittore è un po’ folle, personalmente a me piace pensarlo…
Del resto se così non fosse, non potrebbe creare personaggi un po’ “folli” anch’essi!
In realtà egli preferisce meditare, coloro che vorranno comprendere la verità dovranno pensare leggendo.
Per gli altri, i dubbiosi di sempre, si attende la “macerazione” dei loro pensieri sconnessi, incapaci di discernere.
Vorrà cedere l’uomo d’oggi traviato e illuso da preconcetti istillati gradualmente in una sorta di machiavellica invenzione?
Ma torniamo al romanzo in libertà dal titolo “Vasco e Medea”.
Essi sono i veri interpreti del loro destino e Aurora resta in disparte ad osservare la dualità di due corpi/menti che si fronteggiano l’un l’altra in un dualismo di necessità.»
Caro Bruno ciò che ti invio é solamente una breve impressione del tuo romanzo se non sei convinto dimmi il tuo parere te ne sarò grata.

Carla Rugger

Il racconto “Vasco e Medea” fa parte del libro “Per Aurora volume primo” ISBN 9781471081149 – 14 €, acquistabile al link
https://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html?page=1&pageSize=4
oppure presso l’edicola Trani in Piazza degli Eroi a Ischia.

Il Dispari 20231016 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231016 – Redazione culturale DILA APS

REDAZIONE |Alberto Liguoro al Bookcity di Milano con il suo romanzo IMMGINAZIONE

Il prossimo 18 novembre, l’Associazione Centro Comunitario Puecher Milano e l’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” presenteranno nello “Spazio del Sole e della Luna”, via Ulisse Dini 7 Milano, con inizio ore 10.30, il romanzo di Alberto Liguoro “IMMAGINAZIONE”in forma di reading.
Alberto Liguoro, socio fondatore DILA, magistrato, avvocato, scrittore, giornalista ben noto ai lettori di questa pagina da quando ha scelto di trasferirsi a Ischia con tutta la famiglia per godere a pieno le piacevolezze della meritata pensione!
L’evento, a ingressi libero, è inserito nel programma di BookCity 2023 (rassegna internazionale del libro e della lettura).
Moderatore Giuseppe Deiana, interverranno l’Autore Alberto Liguoro e Bruno Mancini Presidente DILA APS.
Regia di Monica Liguoro.
In pratica Alberto Liguoro introdurrà l’esibizione offrendo qualche spunto di riflessione sulla natura della performance, che, poi, la piccola Ginevra Marcantonio, autrice della copertina del libo, aprirà presentando gli altri partecipanti.
STORIE di VITA saranno proposte con brevi dialoghi e conversazioni tra i personaggi: Mister = Gabriele Orlandi, Isabella = Maria Rosaria Mollo, Ernesto = Anna Scacchetti, Lo Spagnolo = Martino Alberti, Fernando = Luca Scacchetti, Il Masnadiero = Andrea Marcantonio.
Praticamente ci saranno 6 SCENE che l’Autore unirà con un racconto intermedio, come un fil rouge, anche interloquendo sporadicamente con gli altri nelle vesti di Sir (il filo conduttore del tutto).
Quasi come se si svolgesse un film al quale i presenti assistono.
Saranno esposti alcuni Diari d’Artista, nati dal progetto sperimentale Libri/Diari della prof.ssa Monica Liguoro con alcuni studenti dell’ultimo anno della scuola secondaria di primo grado
Dice l’Autore Alberto Liguoro: «Anche in questo mio ultimo libro, seguendo un percorso che da qualche tempo, mi sta particolarmente a cuore e propongo all’attenzione di chi legge, attraverso tutti i miei scritti: romanzi, articoli, poesie ecc. cerco di rispondere alla complessa domanda: “In un futuro inesorabilmente distopico, possiamo ancora credere e sperare in un mondo migliore, nel quale vivere e non sopravvivere, amare, giocare, ballare, vedere il sorriso sui volti di tutti?”»
E Giuseppe Deiana, Presidente dell’Associazione Puecher aggiunge: “Il dono della conoscenza nobilita la vita umana”.

Il Dispari 20231016 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231016 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231009

Il Dispari 20231009 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231009 – Redazione culturale DILA APS

Franco De Biase nuovo amico dei progetti culturali Made in Ischia

Il Maestro Franco De Biase ha vissuto con successo le prime esperienze musicali, da ragazzo, tra i gruppi emergenti della musica blues napoletana già negli anni ’70 e ’80.

Come esponente e fondatore del gruppo “Virus”, menzionato anche nella Enciclopedia della Musica Rock Napoletana, ha partecipato a svariate manifestazioni musicali della Regione Campania come “Estate a Napoli” e  “Rassegna di gruppi blues”, e ad alcuni concerti presso il Teatro Posillipo, ed anche ad altre numerose manifestazioni e rassegne di musica rock-blues.

In  seguito   si  è dedicato  allo  studio  della musica classica, diplomandosi in  Canto nel 2002 presso il Conservatorio di Vibo Valentia.

Nel  2016, presso il Conservatorio  S. Pietro  a  Majella di Napoli, ha conseguito la Laurea  di   2° Livello in Composizione di Musica Applicata alle Immagini con votazione 110, e, nel 2018, la Laurea di 2° Livello in Composizione con la votazione di 110 e lode.

Negli anni 80 ha fatto parte del Coro “La Polifonica” diretto da Joseph Grima (M° di Direzione Corale al Conservatorio di Napoli), partecipando a  numerosi concerti.

Come esponente del coro ha fatto parte, nel 1984, dell’Opera “Macbeth” di G. Verdi diretta al Teatro  S. Carlo di Napoli dal Maestro Riccardo Muti.

Nel  2016/17  viene  invitato  dalla Maestra  Elsa  Evangelista (in seguito Direttrice  del Conservatorio   di   San   Pietro   a  Majella  di  Napoli) a   partecipare  come  artista  del  coro in qualità di Tenore, a numerosi concerti.

Continuando a frequentare l’ambiente del teatro San Carlo, negli anni 80 /90, partecipa, come artista figurante, a numerose prove di Opere liriche: prove d’orchestra, di regia, di ballo, ecc. sotto la guida di artisti di grande rilievo, tra cui Riccardo Muti, Daniele  Oren, Federico Fellini, Lina Wertmuller, e  numerosi altri.

Da queste straordinarie esperienze sono nati  il suo interesse e  passione per il “Teatro in Musica” e si è formata  la sua personalità artistica nel genere teatrale, il cui stile si avverte anche nelle sue composizioni di canzoni  napoletane, seppure di un sapore nuovo e nello stesso tempo classico.

Il Dispari 20231009 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231009 – Redazione culturale DILA APS

Nel  2013,  in  occasione del Convegno  Internazionale di  Studi “Gesualdo dentro  il ’900”, nel 4° Centenario dalla scomparsa del grande musicista Carlo   Gesualdo Principe di Venosa (1566-1613), ha partecipato al Laboratorio di Composizione tenuto  dal Maestro  Enrico  Renna, componendo  un brano  per  orchestra di  fiati  dal titolo “A Gesualdo da Venosa e le sue vittime”, eseguito poi, nella sala Scarlatti, dall’Orchestra di fiati del Conservatorio “ S. Pietro a Maiella” diretta dal Maestro Paolino Addesso.

In seguito, nel volume pubblicato in collaborazione con il Conservatorio di Musica San Pietro a Majella di Napoli e il Dipartimento di scienze Sociali dell’Università di Napoli, dal titolo “NINNA NANNA UN CANTO SENZA FINE” a cura di Giovanni Guanti e Daniela Tortora, partecipa con la composizione “NOTTE NEL MEDITERRANEO” (dramma in musica per  quintetto d’archi,  coro e fiati dedicato alla tragedia dei migranti.)

Sue composizioni per orchestra: “DREAM” sinfonia in tre movimenti; “DON FERNANDO” dramma in musica su Testo di Mario Scippa; L’ERRANTE” musica a programma in tre movimenti; “FRAMMENTI  DI UNA VISIONE SONORA” musica a programma in quattro movimenti.

Musica per teatro: “FAVOLA SACRA” Dramma in tre atti per orchestra e strumenti elettronici (su libretto proprio).

Alcune piccole composizioni dodecafoniche per flauto e pianoforte, Due piccole fughe per Quartetto d’archi in scrittura atonale.

Canzoni napoletane: “Pianefforte e notte” su testo di Salvatore di Giacomo; “LUNA NOVA” testo di Salvatore di Giacomo.

Musica e parole:  “LASSA FA ‘O CORE”; “‘NA CANZUNCELLA”; “‘A CUNFUSIONE”; “CORONA VIRUS”; ” ARABESCA”.)

Numerose canzoni elaborate su testi di poesie di autori anonimi napoletani, destinate al teatro leggero.

Musica Rock e Funhy: RESTA CCA; VOGLIA D’ESTATE; ACUSTICO; FORSE ‘O MUNNO PUTTESSE CAGNA’; PRESTO TUTTO CAMBIERA’.

Attualmente, prosegue nello studio e nell’approfondimento di tutto ciò che riguarda la composizione per orchestra, componendo nuovi lavori musicali, unendo a questo la passione per la pittura, realizzando quadri propri al fine di creare delle performance multimediali ispirate alle proprie composizioni musicali.

Un evento di questo tipo, si è svolto nella galleria d’arte in piazza Municipio nel 2010.

In seguito, presso  la Villa  Cerillo  a  Bacoli, con la partecipazione e l’ intervento del Filosofo Prof. Giuseppe Ferraro  docente di Filosofia Morale presso l’Università Federico 2° di Napoli, ha presentato un’installazione d’arte “LA NECESSITA’ DI UNA NUOVA VISIONE DEL MONDO” composta da propri quadri ispirati alle sue composizioni musicali, unendo musica ed esoterismo (di cui si occupa da numerosi anni).

Da molti anni  impartisce lezioni di pianoforte, chitarra  moderna, canto, solfeggio, armonia, e composizione

Franco De Biase sarà uno dei protagonista dei prossimi eventi che l’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” terrà a Milano nell’ambito della manifestazione internazionale del libro e della lettura BookCity 2023 (17- 18 novembre).

Infatti, insieme alla Soprano Angela Prota, applaudita interprete di alcuni eventi culturali effettuati nel Salone Onofrio Buonocore della Biblioteca Antoniana di Ischia, è impegnato nella realizzazione di un brano musicale, scritto su testi di Bruno Mancini, che loro due presenteranno in anteprima durante la cerimonia di comunicazione dei vincitori delle quattro sezioni del Premio internazionale di Arti Varie OTTO MILIONI che, appunto, DILA APS proporrà a Milano il prossimo 17 novembre.

E poi… in replica a Ischia!

Angela Maria Tiberi
Vicepresidente dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”

Il Dispari 20231009 Franco De Biase

Il Dispari 20231009 Franco De Biase

Il Dispari 20231009 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231009 – Redazione culturale DILA APS

Liga Sarah Lapinska | Twitterone

Diāna Paulušenko e Vineta Stepiņa, due ottime amiche impegnate nell’Associazione per i disabili “Zvaigzne” (in traduzione “La Stella” ) guidata da Dzintra Saulkalne e dai suoi colleghi nella città di Jelgava ìn Lettonia, posano tutte e due felici con l’antologia “Penne Note Matite” e con il mio disegno “Malinchony” esposto alla mostra “Tēma”, grazie alla professoressa di economia Baiba Rivža e all’artista di moda Daiga Latkovska.
Diāna Paulušenko è un’ottima padrona di casa, mentre Vineta Stepiņa è una artista autodidatta che crea oggetti di artigianato astratti e molto originali.

Anche suo figlio Edgars e il suo amico Leon sono artisti.
Diāna e Vineta augurano l’ energia creativa e il successo agli artisti e agli appassionati d’arte in Italia, invitandoli a venire a trovaci in Lettonia più spesso.

Il Dispari 20231009 Paulušenko e Vineta Stepiņa,

Il Dispari 20231009 Paulušenko e Vineta Stepiņa,

Il Dispari 20231009 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231009 – Redazione culturale DILA APS

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Il Dispari 20231016 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231016 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231016

Carla Rugger: Riflessioni sul racconto “Vasco e Medea” di Bruno Mancini

Caro Bruno ho letto il tuo racconto “Vasco e Medea”.
Soffermandomi tra le righe del tuo lungo racconto (o romanzo) ho avvertito l’eco di un altro scrittore e drammaturgo: Jonesco ma naturalmente sei tu con il tuo dialogo, a tratti “spezzettato” , singolare.
Sei un Poeta Scrittore, un ermetico e credo che non cambierò idea.
Sei uno scrittore originale e devo rileggerlo al meglio affinché “entri nella trama”.
La tua opera è, spero tu non me ne voglia, un lungo racconto in prosa… credo tu lo sappia.
Vasco e Medea: due entità non dissimili, che si cercano, si incontrano, scontrano e ognuno va per il sentiero o via chiedendosi il perché del loro reciproco agire.
Vasco (un nome originale) e Medea (altrettanto singolare) sono personaggi unici.
Lui, Vasco si interroga sul perché della vita, lei, Medea vuole “profanarsi” ma non può o non vuole. Insomma un ritmo prosastico incessante in cui il linguaggio piano, discorsivo non fa una piega e le parole si agitano ai voleri di un vento assassino.
Devo dirti che il testo Vasco e Medea assomiglia al libro “Ulisse” di James Joyce.
Ecco la mia l’analisi: «Vasco e Medea, due entità dissimili e complici nella vita. Una Medea agguerrita, mentre, in realtà, Vasco è complice o somiglia ad altri “compari” che come lui (egli si tramuta in loro) sono attratti dal loro fuoco di rivalsa.
Molti i personaggi che circondano Vasco e Medea tra cui la “Guascona” Aurora, che a me appare come la coscienza fatta donna, la quale ascolta con pazienza i sogni, i desideri e molto altro di Vasco il quale, al termine, si immedesima nel cantante, non più giovane, facendo suoi dei brevi testi da lui scritti nel foglio delle sue avventure.
Sappiamo che il poeta scrittore è un po’ folle, personalmente a me piace pensarlo…
Del resto se così non fosse, non potrebbe creare personaggi un po’ “folli” anch’essi!
In realtà egli preferisce meditare, coloro che vorranno comprendere la verità dovranno pensare leggendo.
Per gli altri, i dubbiosi di sempre, si attende la “macerazione” dei loro pensieri sconnessi, incapaci di discernere.
Vorrà cedere l’uomo d’oggi traviato e illuso da preconcetti istillati gradualmente in una sorta di machiavellica invenzione?
Ma torniamo al romanzo in libertà dal titolo “Vasco e Medea”.
Essi sono i veri interpreti del loro destino e Aurora resta in disparte ad osservare la dualità di due corpi/menti che si fronteggiano l’un l’altra in un dualismo di necessità.»
Caro Bruno ciò che ti invio é solamente una breve impressione del tuo romanzo se non sei convinto dimmi il tuo parere te ne sarò grata.

Carla Rugger

Il racconto “Vasco e Medea” fa parte del libro “Per Aurora volume primo” ISBN 9781471081149 – 14 €, acquistabile al link
https://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html?page=1&pageSize=4
oppure presso l’edicola Trani in Piazza degli Eroi a Ischia.

Il Dispari 20231016 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231016 – Redazione culturale DILA APS

REDAZIONE |Alberto Liguoro al Bookcity di Milano con il suo romanzo IMMGINAZIONE

Il prossimo 18 novembre, l’Associazione Centro Comunitario Puecher Milano e l’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” presenteranno nello “Spazio del Sole e della Luna”, via Ulisse Dini 7 Milano, con inizio ore 10.30, il romanzo di Alberto Liguoro “IMMAGINAZIONE”in forma di reading.
Alberto Liguoro, socio fondatore DILA, magistrato, avvocato, scrittore, giornalista ben noto ai lettori di questa pagina da quando ha scelto di trasferirsi a Ischia con tutta la famiglia per godere a pieno le piacevolezze della meritata pensione!
L’evento, a ingressi libero, è inserito nel programma di BookCity 2023 (rassegna internazionale del libro e della lettura).
Moderatore Giuseppe Deiana, interverranno l’Autore Alberto Liguoro e Bruno Mancini Presidente DILA APS.
Regia di Monica Liguoro.
In pratica Alberto Liguoro introdurrà l’esibizione offrendo qualche spunto di riflessione sulla natura della performance, che, poi, la piccola Ginevra Marcantonio, autrice della copertina del libo, aprirà presentando gli altri partecipanti.
STORIE di VITA saranno proposte con brevi dialoghi e conversazioni tra i personaggi: Mister = Gabriele Orlandi, Isabella = Maria Rosaria Mollo, Ernesto = Anna Scacchetti, Lo Spagnolo = Martino Alberti, Fernando = Luca Scacchetti, Il Masnadiero = Andrea Marcantonio.
Praticamente ci saranno 6 SCENE che l’Autore unirà con un racconto intermedio, come un fil rouge, anche interloquendo sporadicamente con gli altri nelle vesti di Sir (il filo conduttore del tutto).
Quasi come se si svolgesse un film al quale i presenti assistono.
Saranno esposti alcuni Diari d’Artista, nati dal progetto sperimentale Libri/Diari della prof.ssa Monica Liguoro con alcuni studenti dell’ultimo anno della scuola secondaria di primo grado
Dice l’Autore Alberto Liguoro: «Anche in questo mio ultimo libro, seguendo un percorso che da qualche tempo, mi sta particolarmente a cuore e propongo all’attenzione di chi legge, attraverso tutti i miei scritti: romanzi, articoli, poesie ecc. cerco di rispondere alla complessa domanda: “In un futuro inesorabilmente distopico, possiamo ancora credere e sperare in un mondo migliore, nel quale vivere e non sopravvivere, amare, giocare, ballare, vedere il sorriso sui volti di tutti?”»
E Giuseppe Deiana, Presidente dell’Associazione Puecher aggiunge: “Il dono della conoscenza nobilita la vita umana”.

Il Dispari 20231016 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231016 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231009

Il Dispari 20231009 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231009 – Redazione culturale DILA APS

Franco De Biase nuovo amico dei progetti culturali Made in Ischia

Il Maestro Franco De Biase ha vissuto con successo le prime esperienze musicali, da ragazzo, tra i gruppi emergenti della musica blues napoletana già negli anni ’70 e ’80.

Come esponente e fondatore del gruppo “Virus”, menzionato anche nella Enciclopedia della Musica Rock Napoletana, ha partecipato a svariate manifestazioni musicali della Regione Campania come “Estate a Napoli” e  “Rassegna di gruppi blues”, e ad alcuni concerti presso il Teatro Posillipo, ed anche ad altre numerose manifestazioni e rassegne di musica rock-blues.

In  seguito   si  è dedicato  allo  studio  della musica classica, diplomandosi in  Canto nel 2002 presso il Conservatorio di Vibo Valentia.

Nel  2016, presso il Conservatorio  S. Pietro  a  Majella di Napoli, ha conseguito la Laurea  di   2° Livello in Composizione di Musica Applicata alle Immagini con votazione 110, e, nel 2018, la Laurea di 2° Livello in Composizione con la votazione di 110 e lode.

Negli anni 80 ha fatto parte del Coro “La Polifonica” diretto da Joseph Grima (M° di Direzione Corale al Conservatorio di Napoli), partecipando a  numerosi concerti.

Come esponente del coro ha fatto parte, nel 1984, dell’Opera “Macbeth” di G. Verdi diretta al Teatro  S. Carlo di Napoli dal Maestro Riccardo Muti.

Nel  2016/17  viene  invitato  dalla Maestra  Elsa  Evangelista (in seguito Direttrice  del Conservatorio   di   San   Pietro   a  Majella  di  Napoli) a   partecipare  come  artista  del  coro in qualità di Tenore, a numerosi concerti.

Continuando a frequentare l’ambiente del teatro San Carlo, negli anni 80 /90, partecipa, come artista figurante, a numerose prove di Opere liriche: prove d’orchestra, di regia, di ballo, ecc. sotto la guida di artisti di grande rilievo, tra cui Riccardo Muti, Daniele  Oren, Federico Fellini, Lina Wertmuller, e  numerosi altri.

Da queste straordinarie esperienze sono nati  il suo interesse e  passione per il “Teatro in Musica” e si è formata  la sua personalità artistica nel genere teatrale, il cui stile si avverte anche nelle sue composizioni di canzoni  napoletane, seppure di un sapore nuovo e nello stesso tempo classico.

Il Dispari 20231009 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231009 – Redazione culturale DILA APS

Nel  2013,  in  occasione del Convegno  Internazionale di  Studi “Gesualdo dentro  il ’900”, nel 4° Centenario dalla scomparsa del grande musicista Carlo   Gesualdo Principe di Venosa (1566-1613), ha partecipato al Laboratorio di Composizione tenuto  dal Maestro  Enrico  Renna, componendo  un brano  per  orchestra di  fiati  dal titolo “A Gesualdo da Venosa e le sue vittime”, eseguito poi, nella sala Scarlatti, dall’Orchestra di fiati del Conservatorio “ S. Pietro a Maiella” diretta dal Maestro Paolino Addesso.

In seguito, nel volume pubblicato in collaborazione con il Conservatorio di Musica San Pietro a Majella di Napoli e il Dipartimento di scienze Sociali dell’Università di Napoli, dal titolo “NINNA NANNA UN CANTO SENZA FINE” a cura di Giovanni Guanti e Daniela Tortora, partecipa con la composizione “NOTTE NEL MEDITERRANEO” (dramma in musica per  quintetto d’archi,  coro e fiati dedicato alla tragedia dei migranti.)

Sue composizioni per orchestra: “DREAM” sinfonia in tre movimenti; “DON FERNANDO” dramma in musica su Testo di Mario Scippa; L’ERRANTE” musica a programma in tre movimenti; “FRAMMENTI  DI UNA VISIONE SONORA” musica a programma in quattro movimenti.

Musica per teatro: “FAVOLA SACRA” Dramma in tre atti per orchestra e strumenti elettronici (su libretto proprio).

Alcune piccole composizioni dodecafoniche per flauto e pianoforte, Due piccole fughe per Quartetto d’archi in scrittura atonale.

Canzoni napoletane: “Pianefforte e notte” su testo di Salvatore di Giacomo; “LUNA NOVA” testo di Salvatore di Giacomo.

Musica e parole:  “LASSA FA ‘O CORE”; “‘NA CANZUNCELLA”; “‘A CUNFUSIONE”; “CORONA VIRUS”; ” ARABESCA”.)

Numerose canzoni elaborate su testi di poesie di autori anonimi napoletani, destinate al teatro leggero.

Musica Rock e Funhy: RESTA CCA; VOGLIA D’ESTATE; ACUSTICO; FORSE ‘O MUNNO PUTTESSE CAGNA’; PRESTO TUTTO CAMBIERA’.

Attualmente, prosegue nello studio e nell’approfondimento di tutto ciò che riguarda la composizione per orchestra, componendo nuovi lavori musicali, unendo a questo la passione per la pittura, realizzando quadri propri al fine di creare delle performance multimediali ispirate alle proprie composizioni musicali.

Un evento di questo tipo, si è svolto nella galleria d’arte in piazza Municipio nel 2010.

In seguito, presso  la Villa  Cerillo  a  Bacoli, con la partecipazione e l’ intervento del Filosofo Prof. Giuseppe Ferraro  docente di Filosofia Morale presso l’Università Federico 2° di Napoli, ha presentato un’installazione d’arte “LA NECESSITA’ DI UNA NUOVA VISIONE DEL MONDO” composta da propri quadri ispirati alle sue composizioni musicali, unendo musica ed esoterismo (di cui si occupa da numerosi anni).

Da molti anni  impartisce lezioni di pianoforte, chitarra  moderna, canto, solfeggio, armonia, e composizione

Franco De Biase sarà uno dei protagonista dei prossimi eventi che l’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” terrà a Milano nell’ambito della manifestazione internazionale del libro e della lettura BookCity 2023 (17- 18 novembre).

Infatti, insieme alla Soprano Angela Prota, applaudita interprete di alcuni eventi culturali effettuati nel Salone Onofrio Buonocore della Biblioteca Antoniana di Ischia, è impegnato nella realizzazione di un brano musicale, scritto su testi di Bruno Mancini, che loro due presenteranno in anteprima durante la cerimonia di comunicazione dei vincitori delle quattro sezioni del Premio internazionale di Arti Varie OTTO MILIONI che, appunto, DILA APS proporrà a Milano il prossimo 17 novembre.

E poi… in replica a Ischia!

Angela Maria Tiberi
Vicepresidente dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”

Il Dispari 20231009 Franco De Biase

Il Dispari 20231009 Franco De Biase

Il Dispari 20231009 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231009 – Redazione culturale DILA APS

Liga Sarah Lapinska | Twitterone

Diāna Paulušenko e Vineta Stepiņa, due ottime amiche impegnate nell’Associazione per i disabili “Zvaigzne” (in traduzione “La Stella” ) guidata da Dzintra Saulkalne e dai suoi colleghi nella città di Jelgava ìn Lettonia, posano tutte e due felici con l’antologia “Penne Note Matite” e con il mio disegno “Malinchony” esposto alla mostra “Tēma”, grazie alla professoressa di economia Baiba Rivža e all’artista di moda Daiga Latkovska.
Diāna Paulušenko è un’ottima padrona di casa, mentre Vineta Stepiņa è una artista autodidatta che crea oggetti di artigianato astratti e molto originali.

Anche suo figlio Edgars e il suo amico Leon sono artisti.
Diāna e Vineta augurano l’ energia creativa e il successo agli artisti e agli appassionati d’arte in Italia, invitandoli a venire a trovaci in Lettonia più spesso.

Il Dispari 20231009 Paulušenko e Vineta Stepiņa,

Il Dispari 20231009 Paulušenko e Vineta Stepiņa,

Il Dispari 20231009 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231009 – Redazione culturale DILA APS

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Il Dispari 20231002

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

Pronto Il “Plotone” dei protagonisti DILA APS per il prossimo BookCity 2023

In attesa della conferenza stampa che la Direzione di BookCity terrà al Piccolo Teatro Grassi di  Milano il prossimo 24 ottobre per  comunicare tutti i riferimenti utili a seguire la dodicesima edizione della manifestazione internazionale del libro e della lettura, l’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”, fiduciosa che i progetti culturali presentati riceveranno la stessa magnifica accoglienza che li ha gratificati in tutte le sei edizioni nelle quali DILA ha partecipato, è già in azione per mettere a punto il Cast di Artisti e Relatori e la scaletta degli eventi.

Oggi, in anteprima, vi presentiamo tutti i 15 Soci e Collaboratori che daranno lustro ai progetti Made in Ischia.

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

Bruno Mancini – Presidente DILA APS

Alexandra Firita – Scrittrice rumena

Angela Maria Tiberi – Vicepresidente DILA APS

Antonella Ariosto – Scrittrice

Angela Prota – Cantante lirica

Chiara Pavoni – Attrice – Regista

Lucia Pavone – Poetessa

Lucia Abbatantuono – Scrittrice

Mariapia Ciaghi – Editrice

Maria Luisa Neri – Violinista

Davide Felice – Scrittore

Franco De Biase – Compositore

Franco Fratini – Scrittore

Massimo Abbate – Patron Festival Napoli

Roberto Castaldo – Attore

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

BOOKCITY MILANO è un’iniziativa voluta dal Comune di Milano e dall’Associazione BookCity Milano (Fondazione Corriere della Sera, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, Fondazione Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri), a cui si è affiancata l’AIE (Associazione Italiana Editori).

BOOKCITY MILANO si articola in una manifestazione di tre giorni (più uno dedicato alle scuole), durante i quali vengono promossi incontri, presentazioni, dialoghi, letture ad alta voce, mostre, spettacoli, seminari sulle nuove pratiche di lettura, a partire da libri antichi, nuovi e nuovissimi, dalle raccolte e biblioteche storiche pubbliche e private, dalle pratiche della lettura come evento individuale, ma anche collettivo.

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Massimo Abbate - Patron Festival Napoli

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Massimo Abbate – Patron Festival Napoli

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Roberto Castaldo – Attore

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS . Roberto Castaldo – Attore

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Franco Fratini – Scrittore

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Franco Fratini – Scrittore

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Franco De Biase - Compositore

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Franco De Biase – Compositore

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Maria Luisa Neri – Violinista

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Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Davide Felice – Scrittore

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Davide Felice – Scrittore

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Lucia Abbatantuono – Scrittrice

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Lucia Abbatantuono – Scrittrice

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Mariapia Ciaghi – Editrice

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Mariapia Ciaghi – Editrice

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Lucia Pavone - Poetessa

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Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Chiara Pavoni - Attrice – Regista

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Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS- Antonella Ariosto – Scrittrice

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Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Angela Prota - Cantante lirica

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Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Angela Maria Tiberi - Vicepresidente DILA APS

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Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Alexandra Firita - Scrittrice rumena

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Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Bruno Mancini - Presidente DILA APS

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DILA

NUSIV

 

Il Dispari 20231009 – Redazione culturale DILA APS

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Il Dispari 20231009

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Franco De Biase nuovo amico dei progetti culturali Made in Ischia

Il Maestro Franco De Biase ha vissuto con successo le prime esperienze musicali, da ragazzo, tra i gruppi emergenti della musica blues napoletana già negli anni ’70 e ’80.

Come esponente e fondatore del gruppo “Virus”, menzionato anche nella Enciclopedia della Musica Rock Napoletana, ha partecipato a svariate manifestazioni musicali della Regione Campania come “Estate a Napoli” e  “Rassegna di gruppi blues”, e ad alcuni concerti presso il Teatro Posillipo, ed anche ad altre numerose manifestazioni e rassegne di musica rock-blues.

In  seguito   si  è dedicato  allo  studio  della musica classica, diplomandosi in  Canto nel 2002 presso il Conservatorio di Vibo Valentia.

Nel  2016, presso il Conservatorio  S. Pietro  a  Majella di Napoli, ha conseguito la Laurea  di   2° Livello in Composizione di Musica Applicata alle Immagini con votazione 110, e, nel 2018, la Laurea di 2° Livello in Composizione con la votazione di 110 e lode.

Negli anni 80 ha fatto parte del Coro “La Polifonica” diretto da Joseph Grima (M° di Direzione Corale al Conservatorio di Napoli), partecipando a  numerosi concerti.

Come esponente del coro ha fatto parte, nel 1984, dell’Opera “Macbeth” di G. Verdi diretta al Teatro  S. Carlo di Napoli dal Maestro Riccardo Muti.

Nel  2016/17  viene  invitato  dalla Maestra  Elsa  Evangelista (in seguito Direttrice  del Conservatorio   di   San   Pietro   a  Majella  di  Napoli) a   partecipare  come  artista  del  coro in qualità di Tenore, a numerosi concerti.

Continuando a frequentare l’ambiente del teatro San Carlo, negli anni 80 /90, partecipa, come artista figurante, a numerose prove di Opere liriche: prove d’orchestra, di regia, di ballo, ecc. sotto la guida di artisti di grande rilievo, tra cui Riccardo Muti, Daniele  Oren, Federico Fellini, Lina Wertmuller, e  numerosi altri.

Da queste straordinarie esperienze sono nati  il suo interesse e  passione per il “Teatro in Musica” e si è formata  la sua personalità artistica nel genere teatrale, il cui stile si avverte anche nelle sue composizioni di canzoni  napoletane, seppure di un sapore nuovo e nello stesso tempo classico.

Il Dispari 20231009 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231009 – Redazione culturale DILA APS

Nel  2013,  in  occasione del Convegno  Internazionale di  Studi “Gesualdo dentro  il ’900”, nel 4° Centenario dalla scomparsa del grande musicista Carlo   Gesualdo Principe di Venosa (1566-1613), ha partecipato al Laboratorio di Composizione tenuto  dal Maestro  Enrico  Renna, componendo  un brano  per  orchestra di  fiati  dal titolo “A Gesualdo da Venosa e le sue vittime”, eseguito poi, nella sala Scarlatti, dall’Orchestra di fiati del Conservatorio “ S. Pietro a Maiella” diretta dal Maestro Paolino Addesso.

In seguito, nel volume pubblicato in collaborazione con il Conservatorio di Musica San Pietro a Majella di Napoli e il Dipartimento di scienze Sociali dell’Università di Napoli, dal titolo “NINNA NANNA UN CANTO SENZA FINE” a cura di Giovanni Guanti e Daniela Tortora, partecipa con la composizione “NOTTE NEL MEDITERRANEO” (dramma in musica per  quintetto d’archi,  coro e fiati dedicato alla tragedia dei migranti.)

Sue composizioni per orchestra: “DREAM” sinfonia in tre movimenti; “DON FERNANDO” dramma in musica su Testo di Mario Scippa; L’ERRANTE” musica a programma in tre movimenti; “FRAMMENTI  DI UNA VISIONE SONORA” musica a programma in quattro movimenti.

Musica per teatro: “FAVOLA SACRA” Dramma in tre atti per orchestra e strumenti elettronici (su libretto proprio).

Alcune piccole composizioni dodecafoniche per flauto e pianoforte, Due piccole fughe per Quartetto d’archi in scrittura atonale.

Canzoni napoletane: “Pianefforte e notte” su testo di Salvatore di Giacomo; “LUNA NOVA” testo di Salvatore di Giacomo.

Musica e parole:  “LASSA FA ‘O CORE”; “‘NA CANZUNCELLA”; “‘A CUNFUSIONE”; “CORONA VIRUS”; ” ARABESCA”.)

Numerose canzoni elaborate su testi di poesie di autori anonimi napoletani, destinate al teatro leggero.

Musica Rock e Funhy: RESTA CCA; VOGLIA D’ESTATE; ACUSTICO; FORSE ‘O MUNNO PUTTESSE CAGNA’; PRESTO TUTTO CAMBIERA’.

Attualmente, prosegue nello studio e nell’approfondimento di tutto ciò che riguarda la composizione per orchestra, componendo nuovi lavori musicali, unendo a questo la passione per la pittura, realizzando quadri propri al fine di creare delle performance multimediali ispirate alle proprie composizioni musicali.

Un evento di questo tipo, si è svolto nella galleria d’arte in piazza Municipio nel 2010.

In seguito, presso  la Villa  Cerillo  a  Bacoli, con la partecipazione e l’ intervento del Filosofo Prof. Giuseppe Ferraro  docente di Filosofia Morale presso l’Università Federico 2° di Napoli, ha presentato un’installazione d’arte “LA NECESSITA’ DI UNA NUOVA VISIONE DEL MONDO” composta da propri quadri ispirati alle sue composizioni musicali, unendo musica ed esoterismo (di cui si occupa da numerosi anni).

Da molti anni  impartisce lezioni di pianoforte, chitarra  moderna, canto, solfeggio, armonia, e composizione

Franco De Biase sarà uno dei protagonista dei prossimi eventi che l’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” terrà a Milano nell’ambito della manifestazione internazionale del libro e della lettura BookCity 2023 (17- 18 novembre).

Infatti, insieme alla Soprano Angela Prota, applaudita interprete di alcuni eventi culturali effettuati nel Salone Onofrio Buonocore della Biblioteca Antoniana di Ischia, è impegnato nella realizzazione di un brano musicale, scritto su testi di Bruno Mancini, che loro due presenteranno in anteprima durante la cerimonia di comunicazione dei vincitori delle quattro sezioni del Premio internazionale di Arti Varie OTTO MILIONI che, appunto, DILA APS proporrà a Milano il prossimo 17 novembre.

E poi… in replica a Ischia!

Angela Maria Tiberi
Vicepresidente dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”

Il Dispari 20231009 Franco De Biase

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Il Dispari 20231009 – Redazione culturale DILA APS

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Liga Sarah Lapinska | Twitterone

Diāna Paulušenko e Vineta Stepiņa, due ottime amiche impegnate nell’Associazione per i disabili “Zvaigzne” (in traduzione “La Stella” ) guidata da Dzintra Saulkalne e dai suoi colleghi nella città di Jelgava ìn Lettonia, posano tutte e due felici con l’antologia “Penne Note Matite” e con il mio disegno “Malinchony” esposto alla mostra “Tēma”, grazie alla professoressa di economia Baiba Rivža e all’artista di moda Daiga Latkovska.
Diāna Paulušenko è un’ottima padrona di casa, mentre Vineta Stepiņa è una artista autodidatta che crea oggetti di artigianato astratti e molto originali.

Anche suo figlio Edgars e il suo amico Leon sono artisti.
Diāna e Vineta augurano l’ energia creativa e il successo agli artisti e agli appassionati d’arte in Italia, invitandoli a venire a trovaci in Lettonia più spesso.

Il Dispari 20231009 Paulušenko e Vineta Stepiņa,

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Il Dispari 20231009 – Redazione culturale DILA APS

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Pronto Il “Plotone” dei protagonisti DILA APS per il prossimo BookCity 2023

In attesa della conferenza stampa che la Direzione di BookCity terrà al Piccolo Teatro Grassi di  Milano il prossimo 24 ottobre per  comunicare tutti i riferimenti utili a seguire la dodicesima edizione della manifestazione internazionale del libro e della lettura, l’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”, fiduciosa che i progetti culturali presentati riceveranno la stessa magnifica accoglienza che li ha gratificati in tutte le sei edizioni nelle quali DILA ha partecipato, è già in azione per mettere a punto il Cast di Artisti e Relatori e la scaletta degli eventi.

Oggi, in anteprima, vi presentiamo tutti i 15 Soci e Collaboratori che daranno lustro ai progetti Made in Ischia.

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

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Bruno Mancini – Presidente DILA APS

Alexandra Firita – Scrittrice rumena

Angela Maria Tiberi – Vicepresidente DILA APS

Antonella Ariosto – Scrittrice

Angela Prota – Cantante lirica

Chiara Pavoni – Attrice – Regista

Lucia Pavone – Poetessa

Lucia Abbatantuono – Scrittrice

Mariapia Ciaghi – Editrice

Maria Luisa Neri – Violinista

Davide Felice – Scrittore

Franco De Biase – Compositore

Franco Fratini – Scrittore

Massimo Abbate – Patron Festival Napoli

Roberto Castaldo – Attore

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

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BOOKCITY MILANO è un’iniziativa voluta dal Comune di Milano e dall’Associazione BookCity Milano (Fondazione Corriere della Sera, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, Fondazione Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri), a cui si è affiancata l’AIE (Associazione Italiana Editori).

BOOKCITY MILANO si articola in una manifestazione di tre giorni (più uno dedicato alle scuole), durante i quali vengono promossi incontri, presentazioni, dialoghi, letture ad alta voce, mostre, spettacoli, seminari sulle nuove pratiche di lettura, a partire da libri antichi, nuovi e nuovissimi, dalle raccolte e biblioteche storiche pubbliche e private, dalle pratiche della lettura come evento individuale, ma anche collettivo.

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

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Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Massimo Abbate - Patron Festival Napoli

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Massimo Abbate – Patron Festival Napoli

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Roberto Castaldo – Attore

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS . Roberto Castaldo – Attore

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Franco Fratini – Scrittore

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Franco Fratini – Scrittore

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Franco De Biase - Compositore

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Franco De Biase – Compositore

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Maria Luisa Neri – Violinista

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Maria Luisa Neri – Violinista

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Davide Felice – Scrittore

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Davide Felice – Scrittore

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Lucia Abbatantuono – Scrittrice

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Lucia Abbatantuono – Scrittrice

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Mariapia Ciaghi – Editrice

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Mariapia Ciaghi – Editrice

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Lucia Pavone - Poetessa

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Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Chiara Pavoni - Attrice – Regista

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Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS- Antonella Ariosto – Scrittrice

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Antonella Ariosto – Scrittrice

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Angela Prota - Cantante lirica

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Angela Prota – Cantante lirica

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Angela Maria Tiberi - Vicepresidente DILA APS

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Angela Maria Tiberi – Vicepresidente DILA APS

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Alexandra Firita - Scrittrice rumena

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Alexandra Firita – Scrittrice rumena

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Bruno Mancini - Presidente DILA APS

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Bruno Mancini – Presidente DILA APS

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230925 – Redazione culturale DILA APS

Editoriale | Premiata Angela Maria Tiberi

Per dire la verità, voglio ammettere pubblicamente di essere stato molto dubbioso sulla opportunità di pubblicare questo editoriale.

Non avrei voluto firmarlo per una questione di riservatezza che mi spinge sempre (e quasi sempre ci riesco) a restare piuttosto defilato dalle attività culturali che contribuisco a divulgare.

Però, in questo caso, mi è sembrato che avrei commesso un ingiusto torto nei confronti di Angela Maria Tiberi, strenua attivista dell’Associazione DILA APS, se avessi lasciata la firma della notizia in un vago anonimato.

Non mi sono sentito di non offrire il giusto risalto “editoriale” a quello che è stato uno dei più ambiti riconoscimenti poetici da lei ricevuti.

Comunque chiedo indulgenza a chi ritenga, comprensibilmente direi, trattarsi di una estrema forma di mancato controllo della mia vanità!

Sul sito ufficiale del Comune di Milano

https://www.comune.milano.it/-/area-p.-domenica-17-settembre-a-palazzo-marino-strade-di-poesia

si legge:

«Milano, 13 settembre 2023 – Nuova stagione in Aula Consiliare per “Area P. Milano incontra la poesia”.

Domenica 17 settembre, alle ore 10:30 a Palazzo Marino, appuntamento con Strade di poesia, a cura di Luigi Ruggeri, giunto alla decima edizione.

Lo scopo dell’iniziativa è di promuovere il valore della poesia come strumento di comprensione della realtà oltre che di condivisione sociale.

L’edizione di quest’anno vedrà la presentazione di alcune plaquette poetiche facenti parte della Collana “Amici di Gibran” dedicate al grande poeta, pittore e aforista libanese del quale quest’anno ricorre il 140° anniversario della nascita.

Ingresso libero fino a esaurimento posti.»

Ebbene, in tale prestigiosissimo contesto, nel Salone d’onore (oggi conosciuto come Salone dell’Alessi), Angela Maria Tiberi, Vicepresidente dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” ha ricevuto il Gran  Premio Speciale dal Presidente Luigi Ruggeri dell’Associazione Teatro Cultura Beniamino Joppolo di Patti, Sicilia, per la poesia dedicata al sottoscritto e inserita nella silloge “Indimenticabile” (Collana Amici di Gibran edizione MAGI) con copertina dell’artista Milena Petrarca.

 Infiniti auguri a lei e tanti complimenti a Milena Petrarca (pluri vincitrice in diverse edizioni del nostro Premio OTTO MILIONI).

La poesia premiata è stata:

Bruno Mancini

Uomo dolce e gentile,
navighi sulla tua barca lontana
dalla riva del mare
per dimenticare gli affanni
e riaccendere la speranza
dell’Amore che vibra
nei cuori umani stanchi
di orrori e tragedie
che la storia tramanda ai posteri
come la storia dell’orca assassina
affamata di sangue,
ma educata ai valori profondi
che solo l’uomo vigoroso
sa rispettare e donare
a chi odia senza ragione e pietà.

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Nel biglietto d’invito alla premiazione, con lo stemma del Comune di Milano – Area P MILANO INCONTRA LA POESIA – Strade di Poesia a cura di Luigi Ruggeri, troviamo scritto:

«Scopo dell’iniziativa “Strade di Poesia” giunta quest’anno alla 10^ Edizione è quello di promuovere il valore della poesia come strumento di comprensione della realtà oltre che di condivisione sociale.

L’edizione di quest’anno vedrà la presentazione di alcune plaquette poetiche facenti parte della Collana “Amici di Gibran” dedicate al grande poeta, pittore e aforista libanese

del quale quest’anno ricorre il 140° anniversario della nascita.

Le poesie dei poeti partecipanti al Tour poetico itinerante saranno, come sempre, veri e propri fiori poetici, vessilliferi di sapienza e verità, che affermano il valore della poesia e l’arte come voce di illuminazione, libertà e liberazione spirituale oltre che civile.

Si tratta di voci che non fatichiamo a considerare sapienziali perché scaturenti ad un’energia poetica che, a nostro avviso, deve essere esaltata e soprattutto diffusa.

Grazie a questa polifonia di voci ci è stato possibile mettere in connessione l’essenza della poesia contemporanea con gli stili e le poetiche di ognuno degli autori, per cui è possibile ad ogni scrittore, che vede il mondo con i propri occhi, creare la “sua poesia”, che a sua volta ci presenta il profilo intimo e profondo dell’autore che l’ha scritta.

Ognuno di loro è artefice della bellezza della vita avvolta dai profumi che ciascuna stagione porta con sé.

Ognuno di loro è spettatore del nascere e del morire del giorno, dell’abbraccio di un bambino, del sorriso, del pianto. Ognuno di loro è “passato”, “presente”, “futuro”, incedere delle stagioni nel tempo, di modo che le espressioni artistiche di questo Volume Antologico possano avvicinare la poesia a un pubblico differenziato; con una ricchezza di temi e di spunti, quali: il dolore, la morte, l’amore, la fede, che rendono “vive”, in chi legge, le stesse emozioni.

Grazie a loro possiamo offrire un contributo alla formazione spirituale e morale della Nazione, sicuri di poter carpire e far nostra la bellezza della varietà dell’Universo e comprendere il loro parlare fantastico, nel viaggio verso l’”Isola” dei “valori” che rappresenta la letteratura dell’anima di questi splendidi poeti del terzo millennio.

Da quest’anno Strade di Poesia ha cercato di sviluppare il connubio con la Narrativa sia essa come Romanzo o indagine sociologica, che come testimonianza storica.

Quest’anno è prevista la presenza della scrittrice Rita Coruzzi e del giornalista Giammarco Menga che si intratterranno brevemente con noi per parlare dei due libri editi: “La Giudicessa. Storia di Eleonora di Arborea” e “Un gioco da ragazzi” per testimoniare il rapporto forte con la poesia.

Due realtà: la storia che per Aristotele dalla poesia può trarre alimento filosofico e il gioco del calcio che per Pasolini, era addirittura “l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo”.»

Palazzo Marino (el Marin in dialetto milanese), costruito tra il 1557 ed il 1563 su progetto dell’architetto perugino  Galeazzo Alessi, è un palazzo nobiliare di Milano.

Molti scultori della Fabbrica del Duomo parteciparono attivamente alla realizzazione degli intagli del palazzo.

Venne acquistato dallo Stato nel 1781, divenendo, all’indomani dell’Unità d’Italia, la sede centrale del Comune di Milano.

L’acquisto del palazzo da parte del comune coincise con la demolizione dell’isolato posto tra il palazzo e la Scala e l’apertura della nuova Piazza della Scala.

Il Dispari 20230918

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

VASCO E MEDEA

Parte seconda

Capitolo G

[… ]

Lasciargli sul corpo e nella mente i segni squassanti di una passione artificiale, artatamente impudica e violenta, tenera e vendicativa, ponendo in un solo amplesso tutti i registri delle sue esperienze, tutta la prorompente eccessiva sfacciata bellezza del suo corpo di donna non

più bambina, i giochi estremi di mani esperte di labbra avvampate di pelle di luna, tenerezze ossessioni, morbidezze stupori, in una altalena di grida e di sussurri che per anni la sua mente aveva elaborato, posizionato, montato come in un film con arte e per vendetta modulato come lo sguardo di una tigre.

Se invece fosti femmina
anima
aliena
the stardust melody show
inno
pacchiano
al mio ottuso incarnato destino

Un colpo di tamburo di Max Roach.

Capitolo H

Il segreto dei sapori non riduce il piacere di un gustoso manicaretto.

Una donna, presente con discrezione negli anni passati della mia vita, guarniva gli arrosti bruciati con un trito di capperi ulive nere e bacche di mirto affondate in brandy di pessima qualità.

Bistecca stupenda.

Il massimo al lume di candela.

Anzi il massimo del massimo guardando Adriano Celentano in un suo spettacolo televisivo.

Lo dico con molta ignoranza e senza allegria.

Se il segreto dei sapori non riduce il piacere di un gustoso manicaretto…

… (Se)…

… il dubbio di una azione non condiziona l’emotività di una partecipazione attiva.

Un’altra donna, più giovane, che mi pestava i piedi per farsi baciare gli occhi, scopriva di notte, forse dormendo, forse, le tonde colline di sabbia del Sahara a sbalzo sul fondo della sua schiena.

Ancora più bello quando il lume acceso vi abbozzava chiari scuri in movimento.

Stupendo ogni volta che Cicciolina compariva nella storiella del film notturno sul canale 9870000.

Se il dubbio di una azione non condiziona l’emotività di una partecipazione attiva…

… (Se)…

… il segreto della verità è l’inganno della forza.

Vasco non disse mai la verità.

Medea non seppe mentire.

Il segreto della verità nasce dentro noi, a chi di più a chi meno, come i peli sul corpo.

In età diverse…

… di varia intensità…

… discontinui per sesso e per radici.

I peli sul corpo, barba, baffi, capelli, ciglia, sopracciglia, ascelle, pube, torso, petto, dita, culo, cosce, gambe, nuca, naso, orecchie, forse dimentico, sì dimentico cuore, stomaco, ed allora aggiungo anima e cervello.

Qualcuno li toglie, altri li ignorano.

La prima donna che, spavalda, tentò di vivere nella mia casa, li gratificava di affettuose attenzioni.

Vasco non sapeva mentire.

Medea amava i forti.

La mia prima donna, spavalda, aveva bellissimi capelli.

«Due coyote contemporaneamente Uhhh Uhhh per due minuti quasi senza prendere fiato. Incredibile.

Più lungo dell’ululato del coyote nel film “Oltre le ombre rosse”, quando Ellor Queen esce dal coma procurato dall’agguato per rapina che ha visto morire la sua amata Annì (Mary Vorter), e si sente pronto ad iniziare la caccia ai delinquenti criminali. Dura un minuto.

Non mi sbaglio.

Un minuto secco.

In nessun film ne avevo mai sentito uno simile al loro.

Quasi due minuti.

Insieme.

Se devo dare credito alla mia esperienza quel doppio Uhhhh…

… Uhhhhh mugolato da entrambi contemporaneamente poteva solo significare la fine di una verginità, e vista la posizione… dicono a pecora, a pecora e caprone, a cagna e cane, a cavallona… dicono i giornali: sesso contro natura, innaturale io dico, allora, allora io faccio il vigile notturno, di queste cose ne capisco.

Poi il silenzio, il mio silenzio, uno dei miei silenzi… fino a quando giunse Benna Nera.»

«Forse udendomi arrivare, lo sapete faccio molto rumore, si erano nascosti aspettando che passassi.

Forse esausti da quel doppio Uhhhh Uhhhh che dice Manson Red si erano appisolati, che ne so, certo non li ho visti in mezzo a tutte quelle schifezze, voglio dire non si distinguevano tra quelle masserizie.
Luce niente, nemmeno un lampione per cento metri, finestre aperte nessuna, figuriamoci, sono anni che il vecchio palazzo è disabitato, c’è solo il vecchio, non mi ricordo come si chiama, il custode…»

«Attilio?»

«Sì Attilio proprio lui. Le luci non le accende nemmeno a Natale, e non è perché dorme!
No, di notte va avanti e indietro lungo il viale, conosce tutte le pietre, i fossi, le radici, le tane dei topi, e va avanti e indietro per ore al buio, dal pollaio al cancello, dal cancello al muro rotto, e così e così e così.
Come se aspettasse.
Mai capito chi.
Mai arrivato nessuno.
Cioè non c’era nessuna luce di nessun tipo, nemmeno la luna, controllate, quella notte non era una notte di luna, allora come potevo vederli con quelle due lucette ai lati del mezzo, non servano a niente, solo a segnalarne la sagoma, io vado perché conosco le strade, allora come potevo vederli e come potevo pensare che stavano nell’immondizia silenziosi e fermi?
Così è successo.
Con la benna.
La benna, sì la parte sporgente del mio mezzo, quella specie di cucchiaio gigante posto avanti alla pala meccanica, una coppiglia, volendo posso farne un disegno.
Lo sapete serve a rimuovere i rifiuti, l’immondizia, calcinacci, tronchi d’albero, macigni, è tremenda non si ferma davanti a nessun ostacolo, basta un colpo e bang come un timbro gigantesco schiaccia tutto.
Ad agosto c’era una carretta di auto abbandonata, ci credete con un colpo la ho schiacciata di mezzo metro, con il secondo era poco più alta di una lavatrice, e con il terzo pronta ad essere caricata sul camion.
Poteva capitare a tutti, a me come a lui o come a loro.
Così è successo.
Con la benna.
Ho messo la prima ho accelerato al massimo ho alzato la benna per scamazzare l’immondizia e poi l’ho abbassata di colpo, con forza e la benna li ha…»

«Signori è l’ora del flambè».

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo I

Posso affermare che avevano entrambi trovato ciò che veramente cercavano.

Al di là dei feticci ossessivi e dei ritorni al passato.

Per una volta, l’ultima, oltre le disperate solitudini.

La radio, il disco, gli uomini con la camicia rossa, i russi in Ungheria, il cancello con volute di ferro battuto, i loro nomi, Vasco, Medea: altari di false devozioni, patiboli di sacrifici insensati.

Mentre Benna Nera muoveva la pala meccanica, per Vasco rifioriva la sua donna abbandonata, piena di seduzione, dal passato misterioso, sua, donna, intrigante, fascinosa, e lei si aggrappava al suo amore totale, dedicato unico inossidabile, si appagava con una trasgressione voluta, voluta con tutte le forze, in uno stupefacente protagonismo sfacciato.

Stupire.

Medea e Vasco due individui semplici nelle azioni, due tipi particolari superando le apparenze.

La dama senza età seduta al mio fianco, né bella né brutta, né dolce né bassa, né alta e neppure cattiva, Aurora, chiamata da tutti “SIGNORA” guarda le mie mani colme di carte, di fotografie e di nastri registrati.

«Confondi» mi dice «sapere e sentire.
Misceli tutto perdendo, in un amalgama da sabbie mobili, il senso del vero e del falso, finzione e realtà.
Così è la vita, non te ne faccio colpa, da sempre arruffona, di comica indulgenza e di sfrenate accuse.
Vasco e Medea.
Tu la vali.
Io no.
Finzione e realtà come Aurora e Signora, nel regno del mio pensiero trovano luoghi diversi per rendersi eterni.
Mi dispiace.»

 

Mi concede il tempo di baciarli sulla fronte, e spariscono in una nuvola. Buf.

Fine?

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo dopo fine

A  Medea

1

Il piccolo bagliore nel cesto
di lumache
vinceva avvinghiato da
bolle
vischiose
profondi mongoli sonni.

2

Così Medea scoprì il suo
sesso
innaturale
fendendo sfregiando fra
panche
d’intimoriti
silenzi maciullati in urla.

3

Se invece fosti femmina
anima
aliena
the stardust melody show
inno
pacchiano
al mio ottuso incarnato destino.

A Vasco

1

A cavallo dell’orso
scimmiotta
la folla disseminata
nel prato di uno stadio
Ah Vasco!
tra fumo stellare
il verso del lupo nella steppa
Uhh Uhh Uhh.

2

Ritorna assassino
nell’ombra ballerina dei vincenti
il fallo abbandonato
nella doccia
Ah Vasco!
per uomini incerti
in teneri sguardi alla luna
Uhh Uhh Uhh.

3

Quando
un giorno avrai uno specchio
avrai due occhi
per ascoltare una canzone
in solitudine
Ah! Vasco
dimmi quel posto.
Io vengo.
Uhh Uhh Uhh

A VASCO E MEDEA

Ancora non si placa
l’eco
maledetta
del suo urlo
tra le braccia
rosse
bastardo.

Ancora non è fermo
il disco
uhh uhh uhh
la notte non è più
sicura
bambina.

Ancora non è sopita l’eco
indecente volteggio
sul letto acciottolato di Medea.

Scorrono nelle case
i volti
falsate riprese
sul palco rosso
del tiranno.
Oh Vasco!
Potessi credervi
sapessi illudervi!

Una volta in più Medea riconquista la sua verginità e Vasco il suo dominio.
Anche in questa occasione, invece, il mio lettore barbaramente assediato sconfitto distrutto, ridotto in catene, comprende che

Vivere insieme a me
hai ragione hai ragione te
non è mica semplice,
non lo è stato mai per me.” (Vasco Rossi)

Alla prossima.

“… e smettila di piangere…
siamo soli.” (Vasco Rossi)

Fine.

Un racconto di Bruno Mancini

ISBN 9781471081149, pagine 93, copertina morbida, A5 (148 x 210 mm), 14.00 €, acquistabile all’url:

 https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

DILA

NUSIV

 

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231002

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

Pronto Il “Plotone” dei protagonisti DILA APS per il prossimo BookCity 2023

In attesa della conferenza stampa che la Direzione di BookCity terrà al Piccolo Teatro Grassi di  Milano il prossimo 24 ottobre per  comunicare tutti i riferimenti utili a seguire la dodicesima edizione della manifestazione internazionale del libro e della lettura, l’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”, fiduciosa che i progetti culturali presentati riceveranno la stessa magnifica accoglienza che li ha gratificati in tutte le sei edizioni nelle quali DILA ha partecipato, è già in azione per mettere a punto il Cast di Artisti e Relatori e la scaletta degli eventi.

Oggi, in anteprima, vi presentiamo tutti i 15 Soci e Collaboratori che daranno lustro ai progetti Made in Ischia.

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

Bruno Mancini – Presidente DILA APS

Alexandra Firita – Scrittrice rumena

Angela Maria Tiberi – Vicepresidente DILA APS

Antonella Ariosto – Scrittrice

Angela Prota – Cantante lirica

Chiara Pavoni – Attrice – Regista

Lucia Pavone – Poetessa

Lucia Abbatantuono – Scrittrice

Mariapia Ciaghi – Editrice

Maria Luisa Neri – Violinista

Davide Felice – Scrittore

Franco De Biase – Compositore

Franco Fratini – Scrittore

Massimo Abbate – Patron Festival Napoli

Roberto Castaldo – Attore

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

BOOKCITY MILANO è un’iniziativa voluta dal Comune di Milano e dall’Associazione BookCity Milano (Fondazione Corriere della Sera, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, Fondazione Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri), a cui si è affiancata l’AIE (Associazione Italiana Editori).

BOOKCITY MILANO si articola in una manifestazione di tre giorni (più uno dedicato alle scuole), durante i quali vengono promossi incontri, presentazioni, dialoghi, letture ad alta voce, mostre, spettacoli, seminari sulle nuove pratiche di lettura, a partire da libri antichi, nuovi e nuovissimi, dalle raccolte e biblioteche storiche pubbliche e private, dalle pratiche della lettura come evento individuale, ma anche collettivo.

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

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Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Massimo Abbate - Patron Festival Napoli

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Massimo Abbate – Patron Festival Napoli

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Roberto Castaldo – Attore

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Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Franco Fratini – Scrittore

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Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Franco De Biase - Compositore

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Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Maria Luisa Neri – Violinista

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Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Davide Felice – Scrittore

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Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Lucia Abbatantuono – Scrittrice

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Editoriale | Premiata Angela Maria Tiberi

Per dire la verità, voglio ammettere pubblicamente di essere stato molto dubbioso sulla opportunità di pubblicare questo editoriale.

Non avrei voluto firmarlo per una questione di riservatezza che mi spinge sempre (e quasi sempre ci riesco) a restare piuttosto defilato dalle attività culturali che contribuisco a divulgare.

Però, in questo caso, mi è sembrato che avrei commesso un ingiusto torto nei confronti di Angela Maria Tiberi, strenua attivista dell’Associazione DILA APS, se avessi lasciata la firma della notizia in un vago anonimato.

Non mi sono sentito di non offrire il giusto risalto “editoriale” a quello che è stato uno dei più ambiti riconoscimenti poetici da lei ricevuti.

Comunque chiedo indulgenza a chi ritenga, comprensibilmente direi, trattarsi di una estrema forma di mancato controllo della mia vanità!

Sul sito ufficiale del Comune di Milano

https://www.comune.milano.it/-/area-p.-domenica-17-settembre-a-palazzo-marino-strade-di-poesia

si legge:

«Milano, 13 settembre 2023 – Nuova stagione in Aula Consiliare per “Area P. Milano incontra la poesia”.

Domenica 17 settembre, alle ore 10:30 a Palazzo Marino, appuntamento con Strade di poesia, a cura di Luigi Ruggeri, giunto alla decima edizione.

Lo scopo dell’iniziativa è di promuovere il valore della poesia come strumento di comprensione della realtà oltre che di condivisione sociale.

L’edizione di quest’anno vedrà la presentazione di alcune plaquette poetiche facenti parte della Collana “Amici di Gibran” dedicate al grande poeta, pittore e aforista libanese del quale quest’anno ricorre il 140° anniversario della nascita.

Ingresso libero fino a esaurimento posti.»

Ebbene, in tale prestigiosissimo contesto, nel Salone d’onore (oggi conosciuto come Salone dell’Alessi), Angela Maria Tiberi, Vicepresidente dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” ha ricevuto il Gran  Premio Speciale dal Presidente Luigi Ruggeri dell’Associazione Teatro Cultura Beniamino Joppolo di Patti, Sicilia, per la poesia dedicata al sottoscritto e inserita nella silloge “Indimenticabile” (Collana Amici di Gibran edizione MAGI) con copertina dell’artista Milena Petrarca.

 Infiniti auguri a lei e tanti complimenti a Milena Petrarca (pluri vincitrice in diverse edizioni del nostro Premio OTTO MILIONI).

La poesia premiata è stata:

Bruno Mancini

Uomo dolce e gentile,
navighi sulla tua barca lontana
dalla riva del mare
per dimenticare gli affanni
e riaccendere la speranza
dell’Amore che vibra
nei cuori umani stanchi
di orrori e tragedie
che la storia tramanda ai posteri
come la storia dell’orca assassina
affamata di sangue,
ma educata ai valori profondi
che solo l’uomo vigoroso
sa rispettare e donare
a chi odia senza ragione e pietà.

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Nel biglietto d’invito alla premiazione, con lo stemma del Comune di Milano – Area P MILANO INCONTRA LA POESIA – Strade di Poesia a cura di Luigi Ruggeri, troviamo scritto:

«Scopo dell’iniziativa “Strade di Poesia” giunta quest’anno alla 10^ Edizione è quello di promuovere il valore della poesia come strumento di comprensione della realtà oltre che di condivisione sociale.

L’edizione di quest’anno vedrà la presentazione di alcune plaquette poetiche facenti parte della Collana “Amici di Gibran” dedicate al grande poeta, pittore e aforista libanese

del quale quest’anno ricorre il 140° anniversario della nascita.

Le poesie dei poeti partecipanti al Tour poetico itinerante saranno, come sempre, veri e propri fiori poetici, vessilliferi di sapienza e verità, che affermano il valore della poesia e l’arte come voce di illuminazione, libertà e liberazione spirituale oltre che civile.

Si tratta di voci che non fatichiamo a considerare sapienziali perché scaturenti ad un’energia poetica che, a nostro avviso, deve essere esaltata e soprattutto diffusa.

Grazie a questa polifonia di voci ci è stato possibile mettere in connessione l’essenza della poesia contemporanea con gli stili e le poetiche di ognuno degli autori, per cui è possibile ad ogni scrittore, che vede il mondo con i propri occhi, creare la “sua poesia”, che a sua volta ci presenta il profilo intimo e profondo dell’autore che l’ha scritta.

Ognuno di loro è artefice della bellezza della vita avvolta dai profumi che ciascuna stagione porta con sé.

Ognuno di loro è spettatore del nascere e del morire del giorno, dell’abbraccio di un bambino, del sorriso, del pianto. Ognuno di loro è “passato”, “presente”, “futuro”, incedere delle stagioni nel tempo, di modo che le espressioni artistiche di questo Volume Antologico possano avvicinare la poesia a un pubblico differenziato; con una ricchezza di temi e di spunti, quali: il dolore, la morte, l’amore, la fede, che rendono “vive”, in chi legge, le stesse emozioni.

Grazie a loro possiamo offrire un contributo alla formazione spirituale e morale della Nazione, sicuri di poter carpire e far nostra la bellezza della varietà dell’Universo e comprendere il loro parlare fantastico, nel viaggio verso l’”Isola” dei “valori” che rappresenta la letteratura dell’anima di questi splendidi poeti del terzo millennio.

Da quest’anno Strade di Poesia ha cercato di sviluppare il connubio con la Narrativa sia essa come Romanzo o indagine sociologica, che come testimonianza storica.

Quest’anno è prevista la presenza della scrittrice Rita Coruzzi e del giornalista Giammarco Menga che si intratterranno brevemente con noi per parlare dei due libri editi: “La Giudicessa. Storia di Eleonora di Arborea” e “Un gioco da ragazzi” per testimoniare il rapporto forte con la poesia.

Due realtà: la storia che per Aristotele dalla poesia può trarre alimento filosofico e il gioco del calcio che per Pasolini, era addirittura “l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo”.»

Palazzo Marino (el Marin in dialetto milanese), costruito tra il 1557 ed il 1563 su progetto dell’architetto perugino  Galeazzo Alessi, è un palazzo nobiliare di Milano.

Molti scultori della Fabbrica del Duomo parteciparono attivamente alla realizzazione degli intagli del palazzo.

Venne acquistato dallo Stato nel 1781, divenendo, all’indomani dell’Unità d’Italia, la sede centrale del Comune di Milano.

L’acquisto del palazzo da parte del comune coincise con la demolizione dell’isolato posto tra il palazzo e la Scala e l’apertura della nuova Piazza della Scala.

Il Dispari 20230918

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

VASCO E MEDEA

Parte seconda

Capitolo G

[… ]

Lasciargli sul corpo e nella mente i segni squassanti di una passione artificiale, artatamente impudica e violenta, tenera e vendicativa, ponendo in un solo amplesso tutti i registri delle sue esperienze, tutta la prorompente eccessiva sfacciata bellezza del suo corpo di donna non

più bambina, i giochi estremi di mani esperte di labbra avvampate di pelle di luna, tenerezze ossessioni, morbidezze stupori, in una altalena di grida e di sussurri che per anni la sua mente aveva elaborato, posizionato, montato come in un film con arte e per vendetta modulato come lo sguardo di una tigre.

Se invece fosti femmina
anima
aliena
the stardust melody show
inno
pacchiano
al mio ottuso incarnato destino

Un colpo di tamburo di Max Roach.

Capitolo H

Il segreto dei sapori non riduce il piacere di un gustoso manicaretto.

Una donna, presente con discrezione negli anni passati della mia vita, guarniva gli arrosti bruciati con un trito di capperi ulive nere e bacche di mirto affondate in brandy di pessima qualità.

Bistecca stupenda.

Il massimo al lume di candela.

Anzi il massimo del massimo guardando Adriano Celentano in un suo spettacolo televisivo.

Lo dico con molta ignoranza e senza allegria.

Se il segreto dei sapori non riduce il piacere di un gustoso manicaretto…

… (Se)…

… il dubbio di una azione non condiziona l’emotività di una partecipazione attiva.

Un’altra donna, più giovane, che mi pestava i piedi per farsi baciare gli occhi, scopriva di notte, forse dormendo, forse, le tonde colline di sabbia del Sahara a sbalzo sul fondo della sua schiena.

Ancora più bello quando il lume acceso vi abbozzava chiari scuri in movimento.

Stupendo ogni volta che Cicciolina compariva nella storiella del film notturno sul canale 9870000.

Se il dubbio di una azione non condiziona l’emotività di una partecipazione attiva…

… (Se)…

… il segreto della verità è l’inganno della forza.

Vasco non disse mai la verità.

Medea non seppe mentire.

Il segreto della verità nasce dentro noi, a chi di più a chi meno, come i peli sul corpo.

In età diverse…

… di varia intensità…

… discontinui per sesso e per radici.

I peli sul corpo, barba, baffi, capelli, ciglia, sopracciglia, ascelle, pube, torso, petto, dita, culo, cosce, gambe, nuca, naso, orecchie, forse dimentico, sì dimentico cuore, stomaco, ed allora aggiungo anima e cervello.

Qualcuno li toglie, altri li ignorano.

La prima donna che, spavalda, tentò di vivere nella mia casa, li gratificava di affettuose attenzioni.

Vasco non sapeva mentire.

Medea amava i forti.

La mia prima donna, spavalda, aveva bellissimi capelli.

«Due coyote contemporaneamente Uhhh Uhhh per due minuti quasi senza prendere fiato. Incredibile.

Più lungo dell’ululato del coyote nel film “Oltre le ombre rosse”, quando Ellor Queen esce dal coma procurato dall’agguato per rapina che ha visto morire la sua amata Annì (Mary Vorter), e si sente pronto ad iniziare la caccia ai delinquenti criminali. Dura un minuto.

Non mi sbaglio.

Un minuto secco.

In nessun film ne avevo mai sentito uno simile al loro.

Quasi due minuti.

Insieme.

Se devo dare credito alla mia esperienza quel doppio Uhhhh…

… Uhhhhh mugolato da entrambi contemporaneamente poteva solo significare la fine di una verginità, e vista la posizione… dicono a pecora, a pecora e caprone, a cagna e cane, a cavallona… dicono i giornali: sesso contro natura, innaturale io dico, allora, allora io faccio il vigile notturno, di queste cose ne capisco.

Poi il silenzio, il mio silenzio, uno dei miei silenzi… fino a quando giunse Benna Nera.»

«Forse udendomi arrivare, lo sapete faccio molto rumore, si erano nascosti aspettando che passassi.

Forse esausti da quel doppio Uhhhh Uhhhh che dice Manson Red si erano appisolati, che ne so, certo non li ho visti in mezzo a tutte quelle schifezze, voglio dire non si distinguevano tra quelle masserizie.
Luce niente, nemmeno un lampione per cento metri, finestre aperte nessuna, figuriamoci, sono anni che il vecchio palazzo è disabitato, c’è solo il vecchio, non mi ricordo come si chiama, il custode…»

«Attilio?»

«Sì Attilio proprio lui. Le luci non le accende nemmeno a Natale, e non è perché dorme!
No, di notte va avanti e indietro lungo il viale, conosce tutte le pietre, i fossi, le radici, le tane dei topi, e va avanti e indietro per ore al buio, dal pollaio al cancello, dal cancello al muro rotto, e così e così e così.
Come se aspettasse.
Mai capito chi.
Mai arrivato nessuno.
Cioè non c’era nessuna luce di nessun tipo, nemmeno la luna, controllate, quella notte non era una notte di luna, allora come potevo vederli con quelle due lucette ai lati del mezzo, non servano a niente, solo a segnalarne la sagoma, io vado perché conosco le strade, allora come potevo vederli e come potevo pensare che stavano nell’immondizia silenziosi e fermi?
Così è successo.
Con la benna.
La benna, sì la parte sporgente del mio mezzo, quella specie di cucchiaio gigante posto avanti alla pala meccanica, una coppiglia, volendo posso farne un disegno.
Lo sapete serve a rimuovere i rifiuti, l’immondizia, calcinacci, tronchi d’albero, macigni, è tremenda non si ferma davanti a nessun ostacolo, basta un colpo e bang come un timbro gigantesco schiaccia tutto.
Ad agosto c’era una carretta di auto abbandonata, ci credete con un colpo la ho schiacciata di mezzo metro, con il secondo era poco più alta di una lavatrice, e con il terzo pronta ad essere caricata sul camion.
Poteva capitare a tutti, a me come a lui o come a loro.
Così è successo.
Con la benna.
Ho messo la prima ho accelerato al massimo ho alzato la benna per scamazzare l’immondizia e poi l’ho abbassata di colpo, con forza e la benna li ha…»

«Signori è l’ora del flambè».

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo I

Posso affermare che avevano entrambi trovato ciò che veramente cercavano.

Al di là dei feticci ossessivi e dei ritorni al passato.

Per una volta, l’ultima, oltre le disperate solitudini.

La radio, il disco, gli uomini con la camicia rossa, i russi in Ungheria, il cancello con volute di ferro battuto, i loro nomi, Vasco, Medea: altari di false devozioni, patiboli di sacrifici insensati.

Mentre Benna Nera muoveva la pala meccanica, per Vasco rifioriva la sua donna abbandonata, piena di seduzione, dal passato misterioso, sua, donna, intrigante, fascinosa, e lei si aggrappava al suo amore totale, dedicato unico inossidabile, si appagava con una trasgressione voluta, voluta con tutte le forze, in uno stupefacente protagonismo sfacciato.

Stupire.

Medea e Vasco due individui semplici nelle azioni, due tipi particolari superando le apparenze.

La dama senza età seduta al mio fianco, né bella né brutta, né dolce né bassa, né alta e neppure cattiva, Aurora, chiamata da tutti “SIGNORA” guarda le mie mani colme di carte, di fotografie e di nastri registrati.

«Confondi» mi dice «sapere e sentire.
Misceli tutto perdendo, in un amalgama da sabbie mobili, il senso del vero e del falso, finzione e realtà.
Così è la vita, non te ne faccio colpa, da sempre arruffona, di comica indulgenza e di sfrenate accuse.
Vasco e Medea.
Tu la vali.
Io no.
Finzione e realtà come Aurora e Signora, nel regno del mio pensiero trovano luoghi diversi per rendersi eterni.
Mi dispiace.»

 

Mi concede il tempo di baciarli sulla fronte, e spariscono in una nuvola. Buf.

Fine?

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo dopo fine

A  Medea

1

Il piccolo bagliore nel cesto
di lumache
vinceva avvinghiato da
bolle
vischiose
profondi mongoli sonni.

2

Così Medea scoprì il suo
sesso
innaturale
fendendo sfregiando fra
panche
d’intimoriti
silenzi maciullati in urla.

3

Se invece fosti femmina
anima
aliena
the stardust melody show
inno
pacchiano
al mio ottuso incarnato destino.

A Vasco

1

A cavallo dell’orso
scimmiotta
la folla disseminata
nel prato di uno stadio
Ah Vasco!
tra fumo stellare
il verso del lupo nella steppa
Uhh Uhh Uhh.

2

Ritorna assassino
nell’ombra ballerina dei vincenti
il fallo abbandonato
nella doccia
Ah Vasco!
per uomini incerti
in teneri sguardi alla luna
Uhh Uhh Uhh.

3

Quando
un giorno avrai uno specchio
avrai due occhi
per ascoltare una canzone
in solitudine
Ah! Vasco
dimmi quel posto.
Io vengo.
Uhh Uhh Uhh

A VASCO E MEDEA

Ancora non si placa
l’eco
maledetta
del suo urlo
tra le braccia
rosse
bastardo.

Ancora non è fermo
il disco
uhh uhh uhh
la notte non è più
sicura
bambina.

Ancora non è sopita l’eco
indecente volteggio
sul letto acciottolato di Medea.

Scorrono nelle case
i volti
falsate riprese
sul palco rosso
del tiranno.
Oh Vasco!
Potessi credervi
sapessi illudervi!

Una volta in più Medea riconquista la sua verginità e Vasco il suo dominio.
Anche in questa occasione, invece, il mio lettore barbaramente assediato sconfitto distrutto, ridotto in catene, comprende che

Vivere insieme a me
hai ragione hai ragione te
non è mica semplice,
non lo è stato mai per me.” (Vasco Rossi)

Alla prossima.

“… e smettila di piangere…
siamo soli.” (Vasco Rossi)

Fine.

Un racconto di Bruno Mancini

ISBN 9781471081149, pagine 93, copertina morbida, A5 (148 x 210 mm), 14.00 €, acquistabile all’url:

 https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

DILA

NUSIV

 

Il Dispari 20230925 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230925 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230925

Editoriale | Premiata Angela Maria Tiberi

Per dire la verità, voglio ammettere pubblicamente di essere stato molto dubbioso sulla opportunità di pubblicare questo editoriale.

Non avrei voluto firmarlo per una questione di riservatezza che mi spinge sempre (e quasi sempre di riesco) a restare piuttosto defilato dalle attività culturali che contribuisco a divulgare.

Però, in questo caso, mi è sembrato che avrei commesso un ingiusto torto nei confronti di Angela Maria Tiberi, strenua attivista dell’Associazione DILA APS, se avessi lasciata la firma della notizia in un vago anonimato.

Non mi sono sentito di non offrire il giusto risalto “editoriale” a quello che è stato uno dei più ambiti riconoscimenti poetici da lei ricevuti.

Comunque chiedo indulgenza a chi ritenga, comprensibilmente direi, trattarsi di una estrema forma di mancato controllo della mia vanità!

Sul sito ufficiale del Comune di Milano

https://www.comune.milano.it/-/area-p.-domenica-17-settembre-a-palazzo-marino-strade-di-poesia

si legge:

«Milano, 13 settembre 2023 – Nuova stagione in Aula Consiliare per “Area P. Milano incontra la poesia”.

Domenica 17 settembre, alle ore 10:30 a Palazzo Marino, appuntamento con Strade di poesia, a cura di Luigi Ruggeri, giunto alla decima edizione.

Lo scopo dell’iniziativa è di promuovere il valore della poesia come strumento di comprensione della realtà oltre che di condivisione sociale.

L’edizione di quest’anno vedrà la presentazione di alcune plaquette poetiche facenti parte della Collana “Amici di Gibran” dedicate al grande poeta, pittore e aforista libanese del quale quest’anno ricorre il 140° anniversario della nascita.

Ingresso libero fino a esaurimento posti.»

Ebbene, in tale prestigiosissimo contesto, nel Salone d’onore (oggi conosciuto come Salone dell’Alessi), Angela Maria Tiberi, Vicepresidente dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” ha ricevuto il Gran  Premio Speciale dal Presidente Luigi Ruggeri dell’Associazione Teatro Cultura Beniamino Joppolo di Patti, Sicilia, per la poesia dedicata al sottoscritto e inserita nella silloge “Indimenticabile” (Collana Amici di Gibran edizione MAGI) con copertina dell’artista Milena Petrarca.

 Infiniti auguri a lei e tanti complimenti a Milena Petrarca (pluri vincitrice in diverse edizioni del nostro Premio OTTO MILIONI).

La poesia premiata è stata:

Bruno Mancini

Uomo dolce e gentile,
navighi sulla tua barca lontana
dalla riva del mare
per dimenticare gli affanni
e riaccendere la speranza
dell’Amore che vibra
nei cuori umani stanchi
di orrori e tragedie
che la storia tramanda ai posteri
come la storia dell’orca assassina
affamata di sangue,
ma educata ai valori profondi
che solo l’uomo vigoroso
sa rispettare e donare
a chi odia senza ragione e pietà.

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Nel biglietto d’invito alla premiazione, con lo stemma del Comune di Milano – Area P MILANO INCONTRA LA POESIA – Strade di Poesia a cura di Luigi Ruggeri, troviamo scritto:

«Scopo dell’iniziativa “Strade di Poesia” giunta quest’anno alla 10^ Edizione è quello di promuovere il valore della poesia come strumento di comprensione della realtà oltre che di condivisione sociale.

L’edizione di quest’anno vedrà la presentazione di alcune plaquette poetiche facenti parte della Collana “Amici di Gibran” dedicate al grande poeta, pittore e aforista libanese

del quale quest’anno ricorre il 140° anniversario della nascita.

Le poesie dei poeti partecipanti al Tour poetico itinerante saranno, come sempre, veri e propri fiori poetici, vessilliferi di sapienza e verità, che affermano il valore della poesia e l’arte come voce di illuminazione, libertà e liberazione spirituale oltre che civile.

Si tratta di voci che non fatichiamo a considerare sapienziali perché scaturenti ad un’energia poetica che, a nostro avviso, deve essere esaltata e soprattutto diffusa.

Grazie a questa polifonia di voci ci è stato possibile mettere in connessione l’essenza della poesia contemporanea con gli stili e le poetiche di ognuno degli autori, per cui è possibile ad ogni scrittore, che vede il mondo con i propri occhi, creare la “sua poesia”, che a sua volta ci presenta il profilo intimo e profondo dell’autore che l’ha scritta.

Ognuno di loro è artefice della bellezza della vita avvolta dai profumi che ciascuna stagione porta con sé.

Ognuno di loro è spettatore del nascere e del morire del giorno, dell’abbraccio di un bambino, del sorriso, del pianto. Ognuno di loro è “passato”, “presente”, “futuro”, incedere delle stagioni nel tempo, di modo che le espressioni artistiche di questo Volume Antologico possano avvicinare la poesia a un pubblico differenziato; con una ricchezza di temi e di spunti, quali: il dolore, la morte, l’amore, la fede, che rendono “vive”, in chi legge, le stesse emozioni.

Grazie a loro possiamo offrire un contributo alla formazione spirituale e morale della Nazione, sicuri di poter carpire e far nostra la bellezza della varietà dell’Universo e comprendere il loro parlare fantastico, nel viaggio verso l’”Isola” dei “valori” che rappresenta la letteratura dell’anima di questi splendidi poeti del terzo millennio.

Da quest’anno Strade di Poesia ha cercato di sviluppare il connubio con la Narrativa sia essa come Romanzo o indagine sociologica, che come testimonianza storica.

Quest’anno è prevista la presenza della scrittrice Rita Coruzzi e del giornalista Giammarco Menga che si intratterranno brevemente con noi per parlare dei due libri editi: “La Giudicessa. Storia di Eleonora di Arborea” e “Un gioco da ragazzi” per testimoniare il rapporto forte con la poesia.

Due realtà: la storia che per Aristotele dalla poesia può trarre alimento filosofico e il gioco del calcio che per Pasolini, era addirittura “l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo”.»

Palazzo Marino (el Marin in dialetto milanese), costruito tra il 1557 ed il 1563 su progetto dell’architetto perugino  Galeazzo Alessi, è un palazzo nobiliare di Milano.

Molti scultori della Fabbrica del Duomo parteciparono attivamente alla realizzazione degli intagli del palazzo.

Venne acquistato dallo Stato nel 1781, divenendo, all’indomani dell’Unità d’Italia, la sede centrale del Comune di Milano.

L’acquisto del palazzo da parte del comune coincise con la demolizione dell’isolato posto tra il palazzo e la Scala e l’apertura della nuova Piazza della Scala.

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Il Dispari 20230918

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

VASCO E MEDEA

Parte seconda

Capitolo G

[… ]

Lasciargli sul corpo e nella mente i segni squassanti di una passione artificiale, artatamente impudica e violenta, tenera e vendicativa, ponendo in un solo amplesso tutti i registri delle sue esperienze, tutta la prorompente eccessiva sfacciata bellezza del suo corpo di donna non

più bambina, i giochi estremi di mani esperte di labbra avvampate di pelle di luna, tenerezze ossessioni, morbidezze stupori, in una altalena di grida e di sussurri che per anni la sua mente aveva elaborato, posizionato, montato come in un film con arte e per vendetta modulato come lo sguardo di una tigre.

Se invece fosti femmina
anima
aliena
the stardust melody show
inno
pacchiano
al mio ottuso incarnato destino

Un colpo di tamburo di Max Roach.

Capitolo H

Il segreto dei sapori non riduce il piacere di un gustoso manicaretto.

Una donna, presente con discrezione negli anni passati della mia vita, guarniva gli arrosti bruciati con un trito di capperi ulive nere e bacche di mirto affondate in brandy di pessima qualità.

Bistecca stupenda.

Il massimo al lume di candela.

Anzi il massimo del massimo guardando Adriano Celentano in un suo spettacolo televisivo.

Lo dico con molta ignoranza e senza allegria.

Se il segreto dei sapori non riduce il piacere di un gustoso manicaretto…

… (Se)…

… il dubbio di una azione non condiziona l’emotività di una partecipazione attiva.

Un’altra donna, più giovane, che mi pestava i piedi per farsi baciare gli occhi, scopriva di notte, forse dormendo, forse, le tonde colline di sabbia del Sahara a sbalzo sul fondo della sua schiena.

Ancora più bello quando il lume acceso vi abbozzava chiari scuri in movimento.

Stupendo ogni volta che Cicciolina compariva nella storiella del film notturno sul canale 9870000.

Se il dubbio di una azione non condiziona l’emotività di una partecipazione attiva…

… (Se)…

… il segreto della verità è l’inganno della forza.

Vasco non disse mai la verità.

Medea non seppe mentire.

Il segreto della verità nasce dentro noi, a chi di più a chi meno, come i peli sul corpo.

In età diverse…

… di varia intensità…

… discontinui per sesso e per radici.

I peli sul corpo, barba, baffi, capelli, ciglia, sopracciglia, ascelle, pube, torso, petto, dita, culo, cosce, gambe, nuca, naso, orecchie, forse dimentico, sì dimentico cuore, stomaco, ed allora aggiungo anima e cervello.

Qualcuno li toglie, altri li ignorano.

La prima donna che, spavalda, tentò di vivere nella mia casa, li gratificava di affettuose attenzioni.

Vasco non sapeva mentire.

Medea amava i forti.

La mia prima donna, spavalda, aveva bellissimi capelli.

«Due coyote contemporaneamente Uhhh Uhhh per due minuti quasi senza prendere fiato. Incredibile.

Più lungo dell’ululato del coyote nel film “Oltre le ombre rosse”, quando Ellor Queen esce dal coma procurato dall’agguato per rapina che ha visto morire la sua amata Annì (Mary Vorter), e si sente pronto ad iniziare la caccia ai delinquenti criminali. Dura un minuto.

Non mi sbaglio.

Un minuto secco.

In nessun film ne avevo mai sentito uno simile al loro.

Quasi due minuti.

Insieme.

Se devo dare credito alla mia esperienza quel doppio Uhhhh…

… Uhhhhh mugolato da entrambi contemporaneamente poteva solo significare la fine di una verginità, e vista la posizione… dicono a pecora, a pecora e caprone, a cagna e cane, a cavallona… dicono i giornali: sesso contro natura, innaturale io dico, allora, allora io faccio il vigile notturno, di queste cose ne capisco.

Poi il silenzio, il mio silenzio, uno dei miei silenzi… fino a quando giunse Benna Nera.»

«Forse udendomi arrivare, lo sapete faccio molto rumore, si erano nascosti aspettando che passassi.

Forse esausti da quel doppio Uhhhh Uhhhh che dice Manson Red si erano appisolati, che ne so, certo non li ho visti in mezzo a tutte quelle schifezze, voglio dire non si distinguevano tra quelle masserizie.
Luce niente, nemmeno un lampione per cento metri, finestre aperte nessuna, figuriamoci, sono anni che il vecchio palazzo è disabitato, c’è solo il vecchio, non mi ricordo come si chiama, il custode…»

«Attilio?»

«Sì Attilio proprio lui. Le luci non le accende nemmeno a Natale, e non è perché dorme!
No, di notte va avanti e indietro lungo il viale, conosce tutte le pietre, i fossi, le radici, le tane dei topi, e va avanti e indietro per ore al buio, dal pollaio al cancello, dal cancello al muro rotto, e così e così e così.
Come se aspettasse.
Mai capito chi.
Mai arrivato nessuno.
Cioè non c’era nessuna luce di nessun tipo, nemmeno la luna, controllate, quella notte non era una notte di luna, allora come potevo vederli con quelle due lucette ai lati del mezzo, non servano a niente, solo a segnalarne la sagoma, io vado perché conosco le strade, allora come potevo vederli e come potevo pensare che stavano nell’immondizia silenziosi e fermi?
Così è successo.
Con la benna.
La benna, sì la parte sporgente del mio mezzo, quella specie di cucchiaio gigante posto avanti alla pala meccanica, una coppiglia, volendo posso farne un disegno.
Lo sapete serve a rimuovere i rifiuti, l’immondizia, calcinacci, tronchi d’albero, macigni, è tremenda non si ferma davanti a nessun ostacolo, basta un colpo e bang come un timbro gigantesco schiaccia tutto.
Ad agosto c’era una carretta di auto abbandonata, ci credete con un colpo la ho schiacciata di mezzo metro, con il secondo era poco più alta di una lavatrice, e con il terzo pronta ad essere caricata sul camion.
Poteva capitare a tutti, a me come a lui o come a loro.
Così è successo.
Con la benna.
Ho messo la prima ho accelerato al massimo ho alzato la benna per scamazzare l’immondizia e poi l’ho abbassata di colpo, con forza e la benna li ha…»

«Signori è l’ora del flambè».

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo I

Posso affermare che avevano entrambi trovato ciò che veramente cercavano.

Al di là dei feticci ossessivi e dei ritorni al passato.

Per una volta, l’ultima, oltre le disperate solitudini.

La radio, il disco, gli uomini con la camicia rossa, i russi in Ungheria, il cancello con volute di ferro battuto, i loro nomi, Vasco, Medea: altari di false devozioni, patiboli di sacrifici insensati.

Mentre Benna Nera muoveva la pala meccanica, per Vasco rifioriva la sua donna abbandonata, piena di seduzione, dal passato misterioso, sua, donna, intrigante, fascinosa, e lei si aggrappava al suo amore totale, dedicato unico inossidabile, si appagava con una trasgressione voluta, voluta con tutte le forze, in uno stupefacente protagonismo sfacciato.

Stupire.

Medea e Vasco due individui semplici nelle azioni, due tipi particolari superando le apparenze.

La dama senza età seduta al mio fianco, né bella né brutta, né dolce né bassa, né alta e neppure cattiva, Aurora, chiamata da tutti “SIGNORA” guarda le mie mani colme di carte, di fotografie e di nastri registrati.

«Confondi» mi dice «sapere e sentire.
Misceli tutto perdendo, in un amalgama da sabbie mobili, il senso del vero e del falso, finzione e realtà.
Così è la vita, non te ne faccio colpa, da sempre arruffona, di comica indulgenza e di sfrenate accuse.
Vasco e Medea.
Tu la vali.
Io no.
Finzione e realtà come Aurora e Signora, nel regno del mio pensiero trovano luoghi diversi per rendersi eterni.
Mi dispiace.»

 

Mi concede il tempo di baciarli sulla fronte, e spariscono in una nuvola. Buf.

Fine?

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo dopo fine

A  Medea

1

Il piccolo bagliore nel cesto
di lumache
vinceva avvinghiato da
bolle
vischiose
profondi mongoli sonni.

2

Così Medea scoprì il suo
sesso
innaturale
fendendo sfregiando fra
panche
d’intimoriti
silenzi maciullati in urla.

3

Se invece fosti femmina
anima
aliena
the stardust melody show
inno
pacchiano
al mio ottuso incarnato destino.

A Vasco

1

A cavallo dell’orso
scimmiotta
la folla disseminata
nel prato di uno stadio
Ah Vasco!
tra fumo stellare
il verso del lupo nella steppa
Uhh Uhh Uhh.

2

Ritorna assassino
nell’ombra ballerina dei vincenti
il fallo abbandonato
nella doccia
Ah Vasco!
per uomini incerti
in teneri sguardi alla luna
Uhh Uhh Uhh.

3

Quando
un giorno avrai uno specchio
avrai due occhi
per ascoltare una canzone
in solitudine
Ah! Vasco
dimmi quel posto.
Io vengo.
Uhh Uhh Uhh

A VASCO E MEDEA

Ancora non si placa
l’eco
maledetta
del suo urlo
tra le braccia
rosse
bastardo.

Ancora non è fermo
il disco
uhh uhh uhh
la notte non è più
sicura
bambina.

Ancora non è sopita l’eco
indecente volteggio
sul letto acciottolato di Medea.

Scorrono nelle case
i volti
falsate riprese
sul palco rosso
del tiranno.
Oh Vasco!
Potessi credervi
sapessi illudervi!

Una volta in più Medea riconquista la sua verginità e Vasco il suo dominio.
Anche in questa occasione, invece, il mio lettore barbaramente assediato sconfitto distrutto, ridotto in catene, comprende che

Vivere insieme a me
hai ragione hai ragione te
non è mica semplice,
non lo è stato mai per me.” (Vasco Rossi)

Alla prossima.

“… e smettila di piangere…
siamo soli.” (Vasco Rossi)

Fine.

Un racconto di Bruno Mancini

ISBN 9781471081149, pagine 93, copertina morbida, A5 (148 x 210 mm), 14.00 €, acquistabile all’url:

 https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230911

Il Dispari 20230911 – Redazione culturale DILA APS

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TINA BRUNO |UNA PAGINA RITROVATA

seconda parte

La prima parte è stata pubblicata il 16 gennaio.

Lina dotata di un carisma eccezionale si rese conto che qualcosa non andava, non sapeva che cosa pensare, che cosa fosse accaduto al suo Edoardo o Edo come osava chiamarlo, sin dall’adolescenza.

La mamma assorta nelle pulizie della casa non prestò attenzione a quella brutta interruzione musicale, mentre Lina, con spirito combattivo fece di tutto per farle capire che qualcosa, senz’altro, era accaduto a Edoardo.

Cosa!

Dopo quindici minuti la mamma udì bussare alla porta, si avviò ad aprirla e con grande sorpresa si trovò davanti Edo.

La donna, meravigliata e felice, cercò in tutti i modi di contenere il suo entusiasmo, mentre il ragazzo stanco e ansimante per la corsa, prima di spiegare il motivo per cu si trovava lì, chiese di sedersi e di avere, per favore, un bicchiere d’acqua.

Riacquistate le forze andò a fare compagnia a Lina che nel vederlo si agitò tanto.

«Allora come stai? Era da molto tempo che volevo venire a trovarti, ma mi mancava il coraggio, inoltre, pensavo che tu non volessi vedermi.

Io non ho trascorso un giorno senza pensarti, senza rivederti nei miei sogni, e mi lasciavo andare senza combattere o per lo meno venirti a trovare, non più come fidanzato, ma come amico, cosa che non accettavo.

Non mi sono mai rassegnato a perderti e custodivo questo segreto soltanto in cuor mio. ogni tanto prendevo l’album delle nostre foto e lo sfogliavo, non volevo starti lontano, anche se le tue scelte, diverse dalle mie, non m’impedivano di amarti.

Io ti amo più di prima e non riesco a innamorarmi di nessun’altra donna.

Adesso, però, basta parlare dei miei sentimenti e andiamo a spiegare il motivo per cuoi sono qui da te.

Oggi, verso le 13.00, ero seduto nel mio panda giallo, e qui apro una parentesi: (nonostante i km abbiano superato il programma di corsa, non l’ho sostituito. La ricordi?), e, per giunta, ero parcheggiato in doppia fila.

Il parcheggio vicino a casa tua era tutto occupato da auto in sosta, sembrava un grande tappeto multicolore.

Oggi, poco m’importava che i vigili stilassero la multa di fronte al coraggio di dimostrarti il mio amore.

Ho interrotto bruscamente la melodia perché mio padre tornando a casa dall’ospedale presso il quale presta servizio passandomi accanto con la sua auto, mi dice “Ti ho portato la rivista scientifica nella quale è descritta la grande scoperta del momento, leggila e, poi, dimmi che cosa ne pensi.”  Aggiunge “Fai bene a suonare per la tua cara Lina. La musica, a volte, aiuta anche i malati in stato comatoso a risvegliarsi.”

Ci salutiamo, do una letta alla rivista e corro da te.

Come ben sai, la ricerca dopo aver affermato che i sintomi della SLA possono essere simili a quelli di una larga varietà di altre malattie o disordini più trattabili, e che vanno eseguiti test appropriati per escludere altre malattie, ha utilizzato l’elettromiografia come tecnica di registrazione particolare che rileva l’attività elettrica provocata o spontanea nei muscoli, identificando tre proteine che si trovano nel liquor cefalorachidiano a concentrazioni significativamente inferiori nei pazienti affetti da SLA rispetto a quelle che si trovano nelle persone sane.

Un indice accurato al 95% per la diagnosi di SLA

Questi sono i primi marcatori biologici disponibili per la diagnosi di questa malattia e potrebbero essere strumenti per confermare o negare la diagnosi di SLA, quindi, mentre per le procedure diagnostiche attuali, il tempo medio che trascorre dall’insorgenza dei sintomi alla diagnosi è di circa dodici mesi, la ricerca di cui si parla, indicando marcatori diagnostici specifici, aiuta i sanitari a emettere diagnosi precoci capaci di migliorare attraverso le cure farmacologiche e le terapie fisiche il loro stato.

Questo è quanto riporta la rivista.

Come vedi la ricerca va avanti, quindi, possiamo ben sperare.»

Il Dispari 20230911 – Redazione culturale DILA APS

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Dalla raccolta “La sagra del peccato” di Bruno Mancini

Il Dispari 20230911 – Redazione culturale DILA APS

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Una poesia dedicata alle vittime della strage dell’11 settembre 2001

Dalla raccolta “La sagra del peccato” di Bruno Mancini

Le ombre, per vivere

1

Le luci della
lelu  cide  lla fe  sta
nessuno vuole questo
Due isole
due  is  ole
è un gioco stupido
Tu e Capri
tue  ca  pri
esperienze estreme
Sconosciute
scono  sciu  te
due ombre ingarbugliate.

2

L’entrata alla valle
dei sogni
il vezzo adulto di
ricordare
l’allegra sinfonia
priva di note
il boa era anche
un guanciale
sapessi quante rondini
non tornano
squarciava il mare
un elicottero
nemmeno un giorno
ti ho pensata
io mostro il primo
livido

3

Quando sarà l’11 settembre
non venite a dormire nel mio letto..
Sorpresi Giulia che volava
a braccia aperte
a gambe aperte
a bocca aperta
e se gridava gridava fumo
e se piangeva
e se pregava
e se pensava

e se moriva mancava poco.
(Poesia tratta da “La sagra del peccato” – Bruno Mancini)

La poesia “Le ombre, per vivere” dedicata alle vittime della strage dell11 settembre 2001 nella traduzione della poetessa pittrice italo americana Pamela Allegretto Franz

Le ombre, per vivere

The shadows, live on

1

The party lights
thepa rtyli gh ts
no one wants
Two islands
two isl ands
it’s a foolish game
You and Capri
youand ca pri
extreme encounters
Strangers
stra ng er s
Two bewildered shadows.

2

The entrance to the valley
of dreams
the mature habit to
remember
spirited symphony
deprived of notes
the buoy was also
a pillow
it knew how many swallows
don’t return
a helicopter sliced open
the sea
not even one day
did I think of you.
I reveal the first
bruise.

3

When September 11th arrives
don’t come to sleep in my bed.
I surprised Giulia, who flew
with arms open
legs apart
mouth agape
and if she was screaming, she screamed smoke
and if she was crying
and if she was praying
and if she was thinking

And if she was dying little was lost.

 

LE OMBRE, PER VIVERE
Tradotta in lettone da Liga Sarah Lapinska
ĒNAS, LAI DZĪVOTU

1
Gaismas
svēt ku gais mas
neviens to nav gribējis.
Divas salas
divas sa las.

Tu un Kapri
tuun Ka pri
sevišķas pieredzes
nepazīstamas
nepa zīstamas
divas ēnas, apmulsušas.

°———°———°———

2

Iekļūstot sapņu tālēs
Kāds glāsts,ko atminēt
Stauja simfonija
bez notīm.

Boa bija arī spilvens
ja tu zinātu,cik daudz bezdelīgu
neatgriežas
jūrā trāpījis helikopters
nevienu dienu
tu neiedomāji
es rādu tev pirmo zilumu.

°———°———°———

3

Kad būs 11.septembris
nenāciet gulēt manā gultā.
Toreiz Džūlija lidoja
atplestām rokām
atplestām kājām
atplestu muti
un kliedza,kliedza,kliedza
un,ja raudāja
un,ja lūdza
un,ja nu domāja

I link ad alcuni video realizzati con letture della poesia “Le ombre, per vivere” dedicata da Bruno Mancini alle vittime della strage dell11 settembre 2001

Legge Antonio Mencarini con Opere pittoriche di Francesco Ottobre

https://youtu.be/zPdhVRAebA8

Legge Lucia D’Ambra 

https://youtu.be/JqAJe4AaNIg

Legge Antonio Mencarini

https://youtu.be/D9N5YsXqtCY

Bruno Mancini poesie: “Ta ta tata” Nicola Pantalone – “Le ombre” “E sento” “Sono quella” Lucia D’Ambra

https://youtu.be/gkAFvdaGDGs

Le ombre per vivere – Poesia di Bruno Mancini da “La Sagra del peccato”- Legge Lucia D’ambra

https://youtu.be/NrqYT0z0Tok

Il Dispari 20230911 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230911 – Redazione culturale DILA APS

https://www.emmegiischia.com/wordpress/traduzioni-poesie/

Poesia di Bruno Mancini “Le ombre per vivere”

Legge Antonio Mencarini con Opere pittoriche di Francesco Ottobre

Legge Lucia D’Ambra 

Legge Antonio Mencarini

Bruno Mancini poesie: “Ta ta tata” Nicola Pantalone – “Le ombre” “E sento” “Sono quella” Lucia D’Ambra

Le ombre per vivere – Poesia di Bruno Mancini da “La Sagra del peccato”- Legge Lucia D’ambra

Il Dispari 20230904

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

VASCO E MEDEA
PARTE SECONDA

Capitolo F

«Ha mai portato via qualcosa?»
«Solo una volta. Una busta. Pareva un biglietto d’auguri.
E non mi sbaglio.»

Spostare tutto quanto gli impedisce di prenderlo, toccarlo, impossessarsene.
Azione non agevole, sia per il buio quasi totale, sia per l’intrigo dei rami secchi e graffianti.
È questa la perversione che Manson sta descrivendo e che rapisce Vasco, il tiranno della sua mente, la mania, la forza che lo opprime, il buio della sua coscienza, il nettare di giorni, notti, ore, minuti, di ogni respiro e per tutti i suoi pensieri.
Risalire, attraverso gli oggetti ritrovati nelle scorribande notturne, alla vita intima dei proprietari così da impadronirsene.
La sedia poltrona trono con alto schienale di bambù intrecciato è la fatica dei tagliatori indiani, le dita spezzate dal machete e le ossa gonfie di artrite; è il fumo denso ed umido necessario a curvare i rami per crearne la struttura respirato dalle donne seminude e dai bambini scalzi; è l’ammirazione invidia della commessa del negozio di mobili, di ritorno a sera nel monolocale diviso con la figlia del facchino; è la nonna tra due cuscini accanto al camino, sola, nella casa piena di ninnoli; è la vita di loro tutti che fluisce docile nella sua mente, rifocillandola.
Fare suo l’anima e il cervello di gente sconosciuta ed ignara.
Lo specchio: cornice di legno intarsiato con quattro forme sporgenti agli angoli prive di apparenti significati.
Grande quanto una finestra.
Una donna, solo per una donna.
Magnifica, eclatante, luminosa.
La regina Brunilde delle case popolari.
Poggiato con delicatezza, senza un graffio, adagiato ad un cumulo di scatole di cartone colme di indumenti una volta sgargianti, modellati per attrarre, indurre in tentazione.
Per Vasco un lungo sogno ad occhi aperti.
Brunilde sconfitta da Biancaneve.
Francesca contro Daniela.
Chi può sapere a quali limiti di follia immaginativa sia giunto il suo includersi, incunearsi, permeare quelle creature sconosciute, quelle fonti di miraggi feticisti?
Una notte di capodanno, mentre i leoni gli ballavano in testa ed il vino e lo spumante gliela facevano girare, si era affacciato al davanzale della finestra sommersa in un turbinio di fuochi artificiali da sbarco in Normandia.
Cinesi, coreani, napoletani veraci, i botti partivano e giungevano da ogni direzione, ed intendo non solo da destra e da sinistra ma anche dal basso e dall’alto.
Finanche una specie di pallone aerostatico chi sa come ancorato e con quale sistema attivato, produceva luccicanti interferenze sugli incendi artificiali e sui fumogeni pastosi ed ammantanti che venivano schizzati da strumenti di folclore tra i più strani e bizzarri.
Vasco, non sapeva neanche più il suo nome.
Volgeva lo sguardo verso la curva in cui la strada piegava ad angolo retto e sotto i bagliori dei fuochi artificiali, accanto ai due bidoni dell’immondizia stazionati pochi metri prima della curva, credeva di vedere un oggetto conosciuto.
L’orologio a pendolo.
Vasco guardava una cassetta di legno piena di residui di frutta e foglie di verdure, assalito dai leoni la fissava fino ad attendere il nuovo scoppio di un lampo, e gli appariva come l’orologio della vecchia villa con la apertura sportello incardinata con il miccione di bronzo lavorato a mano, il vetro in parte opacizzato decorato da disegni di uccelli in volo, il centro rotondo trasparente per le due lancette.
Ed esse erano davvero a forma di sottili alabarde.
Dlondlon.
I leoni, il vino, lo spumante, la penna, anche la birra.
Scese ad abbracciarla.
La cassetta con le bucce di banana, i fondi di ananas, i torsoli di cavolfiore.
Medea non capiva.
Medea non leggeva i pensieri.
Indecente?
Innocuo?
Certo con il pudore di una solitudine silenziosa.
Trasferire vite altrui nella propria esistenza tramite la spazzatura!
Ma questa notte è speciale.
Questa notte, sa bene di mettere in gioco anche la propria esistenza.
Con la rottura definitiva di ciò che ha di più caro.
Medea.
L’amore.
Ma questa è la notte.
Questa notte è tornato per salvare.
Salvarsi.
Impedire che l’icona della sua gioventù sia distrutta, tritata, maciullata, incenerita, insieme a cumuli di immondizia anonima.
Sul muro di cinta limitrofo ad uno dei cassonetti non è poggiato una radio giradischi degli anni cinquanta.
Non per Vasco.
È la radio del 4 Novembre 1956, e poggiato sul piatto, impolverato, graffiato, c’è il suo primo disco a 45 giri.
Un disco che la puntina di marca Medea aveva solcato e solcato fino a conoscerne ogni abrasione, tutte le rughe, quasi da sempre.
Sul muro giace abbandonata la sua giovinezza.
Dalla catena di eventi immaginari prodotta dalla sua veterana esperienza, dalla visione che gli appare sospinta dai suoi ricordi, dalla coincidenza del nome del cantante e della marca della puntina, dal parallelismo di intenti dei due personaggi visti nella sua ottica dello “Stupore”, dall’ormai quasi certo fallimento del rapporto sentimentale per questa ulteriore fuga notturna, come una Medea…
più di una Medea…
si sente sconfitto, sconvolto, profanato, e come ogni Medea…
più di ogni Medea…
vuole distruggere il suo passato attraverso la sopraffazione del frutto del suo amore, profanandosi.
La mia birra è diventata calda, il gelato di fragola e limone della donna al mio fianco, Aurora, si è sciolto.
La donna guascona, come per aprire una porta, effettua un breve spostamento della mano destra verso l’esterno del suo corpo e come in seguito ad un ordine od una magia le luci si spengono, al posto del pianoforte suona un contrabbasso pizzicato nel tipico accompagnamento jazzistico, sul fondo della sala al di qua dello specchio, immobile davanti al cancello di ferro battuto con volute arabesche, appare Medea.

1
Il piccolo bagliore nel cesto
di lumache
vinceva avvinghiato da
bolle
vischiose
profondi mongoli sonni.

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

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Parte seconda
Capitolo G

Medea, nascosta, guarda…
«Eppure è sempre favolosa.
Un incanto.
Una favola.
Sembrava una regina tanto era bella e profumata, pareva la ragazza copertina di Play Boy tanto era scollacciata e provocante.
Il suo profumo mi è rimasto addosso per due giorni, è quasi passato un anno ed ancora non ho dimenticato un neo, uno, della sua pelle.
Eppure non è durato che un’ora…»
…anche lei ha deciso di stracciare le ultime titubanze per riprendere la bellezza della sfida recandosi dove lo aveva visto durante la passeggiata…
«… eppure ne cucino di patatine fritte di Hamburger e crauti e cipolle.
Eppure dopo due giorni l’avevo ancora nel naso.
Non so da dove veniva.
Se fumavo, la sigaretta era profumata di lei.
Il gilet rosso che solitamente adopero come abbigliamento di servizio (è il colore migliore per nascondere le macchie di ketchup e gli schizzi dei salsicciotti che preparo di notte nel mio camper hot dog), il gilet ed il grembiule erano inutilizzabili, tanto e tanto profumati e…»
…Quanti uomini con la camicia rossa aveva avvicinato mostrando l’esca di un seno appena velato, e sempre accantonati dopo un’ora e…
«… fu lei, poggiando la mano sul piano di lavoro per sostenere l’impatto delle mie sbattute vorticose, a venire in contatto con il wurstel pronto ad essere cucinato, lo pose nella mia mano destra ed accompagnò, con chiari cenni di voluttà, il movimento dell’introduzione tra i peli ormai scompigliati della sua parte intima. Eppure la melanzana la bottiglia di birra, tutto quanto era possibile, lei prese tutto, proprio…»
Quante volte aveva ripetuto il gesto di stringerli fino al dolore!
Il sussurro del primo inganno. Nessuno…
«…TUTTO.
Due colpi, e via per terra schiacciati come serpenti.
Un casino.
Una grande casinata.
Un odore bellissimo, eppure un odore di femmina bruciata, ma poco adatto a fare da contorno ai cibi grezzi e popolari della mia cucina.
Un panino alla violetta? Ciclamino?»
… nel suo segreto.
Nessuno nella violenza del suo ricordo.

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Prosegue lunedì prossimo
ISBN 9781471081149, pagine 93, copertina morbida, A5 (148 x 210 mm), 14.00 €, acquistabile all’url:
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DILA

NUSIV

 

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VASCO E MEDEA

Parte seconda

Capitolo G

[… ]

Lasciargli sul corpo e nella mente i segni squassanti di una passione artificiale, artatamente impudica e violenta, tenera e vendicativa, ponendo in un solo amplesso tutti i registri delle sue esperienze, tutta la prorompente eccessiva sfacciata bellezza del suo corpo di donna non

più bambina, i giochi estremi di mani esperte di labbra avvampate di pelle di luna, tenerezze ossessioni, morbidezze stupori, in una altalena di grida e di sussurri che per anni la sua mente aveva elaborato, posizionato, montato come in un film con arte e per vendetta modulato come lo sguardo di una tigre.

Se invece fosti femmina
anima
aliena
the stardust melody show
inno
pacchiano
al mio ottuso incarnato destino

Un colpo di tamburo di Max Roach.

Capitolo H

Il segreto dei sapori non riduce il piacere di un gustoso manicaretto.

Una donna, presente con discrezione negli anni passati della mia vita, guarniva gli arrosti bruciati con un trito di capperi ulive nere e bacche di mirto affondate in brandy di pessima qualità.

Bistecca stupenda.

Il massimo al lume di candela.

Anzi il massimo del massimo guardando Adriano Celentano in un suo spettacolo televisivo.

Lo dico con molta ignoranza e senza allegria.

Se il segreto dei sapori non riduce il piacere di un gustoso manicaretto…

… (Se)…

… il dubbio di una azione non condiziona l’emotività di una partecipazione attiva.

Un’altra donna, più giovane, che mi pestava i piedi per farsi baciare gli occhi, scopriva di notte, forse dormendo, forse, le tonde colline di sabbia del Sahara a sbalzo sul fondo della sua schiena.

Ancora più bello quando il lume acceso vi abbozzava chiari scuri in movimento.

Stupendo ogni volta che Cicciolina compariva nella storiella del film notturno sul canale 9870000.

Se il dubbio di una azione non condiziona l’emotività di una partecipazione attiva…

… (Se)…

… il segreto della verità è l’inganno della forza.

Vasco non disse mai la verità.

Medea non seppe mentire.

Il segreto della verità nasce dentro noi, a chi di più a chi meno, come i peli sul corpo.

In età diverse…

… di varia intensità…

… discontinui per sesso e per radici.

I peli sul corpo, barba, baffi, capelli, ciglia, sopracciglia, ascelle, pube, torso, petto, dita, culo, cosce, gambe, nuca, naso, orecchie, forse dimentico, sì dimentico cuore, stomaco, ed allora aggiungo anima e cervello.

Qualcuno li toglie, altri li ignorano.

La prima donna che, spavalda, tentò di vivere nella mia casa, li gratificava di affettuose attenzioni.

Vasco non sapeva mentire.

Medea amava i forti.

La mia prima donna, spavalda, aveva bellissimi capelli.

«Due coyote contemporaneamente Uhhh Uhhh per due minuti quasi senza prendere fiato. Incredibile.

Più lungo dell’ululato del coyote nel film “Oltre le ombre rosse”, quando Ellor Queen esce dal coma procurato dall’agguato per rapina che ha visto morire la sua amata Annì (Mary Vorter), e si sente pronto ad iniziare la caccia ai delinquenti criminali. Dura un minuto.

Non mi sbaglio.

Un minuto secco.

In nessun film ne avevo mai sentito uno simile al loro.

Quasi due minuti.

Insieme.

Se devo dare credito alla mia esperienza quel doppio Uhhhh…

… Uhhhhh mugolato da entrambi contemporaneamente poteva solo significare la fine di una verginità, e vista la posizione… dicono a pecora, a pecora e caprone, a cagna e cane, a cavallona… dicono i giornali: sesso contro natura, innaturale io dico, allora, allora io faccio il vigile notturno, di queste cose ne capisco.

Poi il silenzio, il mio silenzio, uno dei miei silenzi… fino a quando giunse Benna Nera.»

«Forse udendomi arrivare, lo sapete faccio molto rumore, si erano nascosti aspettando che passassi.

Forse esausti da quel doppio Uhhhh Uhhhh che dice Manson Red si erano appisolati, che ne so, certo non li ho visti in mezzo a tutte quelle schifezze, voglio dire non si distinguevano tra quelle masserizie.
Luce niente, nemmeno un lampione per cento metri, finestre aperte nessuna, figuriamoci, sono anni che il vecchio palazzo è disabitato, c’è solo il vecchio, non mi ricordo come si chiama, il custode…»

«Attilio?»

«Sì Attilio proprio lui. Le luci non le accende nemmeno a Natale, e non è perché dorme!
No, di notte va avanti e indietro lungo il viale, conosce tutte le pietre, i fossi, le radici, le tane dei topi, e va avanti e indietro per ore al buio, dal pollaio al cancello, dal cancello al muro rotto, e così e così e così.
Come se aspettasse.
Mai capito chi.
Mai arrivato nessuno.
Cioè non c’era nessuna luce di nessun tipo, nemmeno la luna, controllate, quella notte non era una notte di luna, allora come potevo vederli con quelle due lucette ai lati del mezzo, non servano a niente, solo a segnalarne la sagoma, io vado perché conosco le strade, allora come potevo vederli e come potevo pensare che stavano nell’immondizia silenziosi e fermi?
Così è successo.
Con la benna.
La benna, sì la parte sporgente del mio mezzo, quella specie di cucchiaio gigante posto avanti alla pala meccanica, una coppiglia, volendo posso farne un disegno.
Lo sapete serve a rimuovere i rifiuti, l’immondizia, calcinacci, tronchi d’albero, macigni, è tremenda non si ferma davanti a nessun ostacolo, basta un colpo e bang come un timbro gigantesco schiaccia tutto.
Ad agosto c’era una carretta di auto abbandonata, ci credete con un colpo la ho schiacciata di mezzo metro, con il secondo era poco più alta di una lavatrice, e con il terzo pronta ad essere caricata sul camion.
Poteva capitare a tutti, a me come a lui o come a loro.
Così è successo.
Con la benna.
Ho messo la prima ho accelerato al massimo ho alzato la benna per scamazzare l’immondizia e poi l’ho abbassata di colpo, con forza e la benna li ha…»

«Signori è l’ora del flambè».

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

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Capitolo I

Posso affermare che avevano entrambi trovato ciò che veramente cercavano.

Al di là dei feticci ossessivi e dei ritorni al passato.

Per una volta, l’ultima, oltre le disperate solitudini.

La radio, il disco, gli uomini con la camicia rossa, i russi in Ungheria, il cancello con volute di ferro battuto, i loro nomi, Vasco, Medea: altari di false devozioni, patiboli di sacrifici insensati.

Mentre Benna Nera muoveva la pala meccanica, per Vasco rifioriva la sua donna abbandonata, piena di seduzione, dal passato misterioso, sua, donna, intrigante, fascinosa, e lei si aggrappava al suo amore totale, dedicato unico inossidabile, si appagava con una trasgressione voluta, voluta con tutte le forze, in uno stupefacente protagonismo sfacciato.

Stupire.

Medea e Vasco due individui semplici nelle azioni, due tipi particolari superando le apparenze.

La dama senza età seduta al mio fianco, né bella né brutta, né dolce né bassa, né alta e neppure cattiva, Aurora, chiamata da tutti “SIGNORA” guarda le mie mani colme di carte, di fotografie e di nastri registrati.

«Confondi» mi dice «sapere e sentire.
Misceli tutto perdendo, in un amalgama da sabbie mobili, il senso del vero e del falso, finzione e realtà.
Così è la vita, non te ne faccio colpa, da sempre arruffona, di comica indulgenza e di sfrenate accuse.
Vasco e Medea.
Tu la vali.
Io no.
Finzione e realtà come Aurora e Signora, nel regno del mio pensiero trovano luoghi diversi per rendersi eterni.
Mi dispiace.»

 

Mi concede il tempo di baciarli sulla fronte, e spariscono in una nuvola. Buf.

Fine?

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Capitolo dopo fine

A  Medea

1

Il piccolo bagliore nel cesto
di lumache
vinceva avvinghiato da
bolle
vischiose
profondi mongoli sonni.

2

Così Medea scoprì il suo
sesso
innaturale
fendendo sfregiando fra
panche
d’intimoriti
silenzi maciullati in urla.

3

Se invece fosti femmina
anima
aliena
the stardust melody show
inno
pacchiano
al mio ottuso incarnato destino.

A Vasco

1

A cavallo dell’orso
scimmiotta
la folla disseminata
nel prato di uno stadio
Ah Vasco!
tra fumo stellare
il verso del lupo nella steppa
Uhh Uhh Uhh.

2

Ritorna assassino
nell’ombra ballerina dei vincenti
il fallo abbandonato
nella doccia
Ah Vasco!
per uomini incerti
in teneri sguardi alla luna
Uhh Uhh Uhh.

3

Quando
un giorno avrai uno specchio
avrai due occhi
per ascoltare una canzone
in solitudine
Ah! Vasco
dimmi quel posto.
Io vengo.
Uhh Uhh Uhh

A VASCO E MEDEA

Ancora non si placa
l’eco
maledetta
del suo urlo
tra le braccia
rosse
bastardo.

Ancora non è fermo
il disco
uhh uhh uhh
la notte non è più
sicura
bambina.

Ancora non è sopita l’eco
indecente volteggio
sul letto acciottolato di Medea.

Scorrono nelle case
i volti
falsate riprese
sul palco rosso
del tiranno.
Oh Vasco!
Potessi credervi
sapessi illudervi!

Una volta in più Medea riconquista la sua verginità e Vasco il suo dominio.
Anche in questa occasione, invece, il mio lettore barbaramente assediato sconfitto distrutto, ridotto in catene, comprende che

Vivere insieme a me
hai ragione hai ragione te
non è mica semplice,
non lo è stato mai per me.” (Vasco Rossi)

Alla prossima.

“… e smettila di piangere…
siamo soli.” (Vasco Rossi)

Fine.

Un racconto di Bruno Mancini

ISBN 9781471081149, pagine 93, copertina morbida, A5 (148 x 210 mm), 14.00 €, acquistabile all’url:

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Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230911

Il Dispari 20230911 – Redazione culturale DILA APS

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TINA BRUNO |UNA PAGINA RITROVATA

seconda parte

La prima parte è stata pubblicata il 16 gennaio.

Lina dotata di un carisma eccezionale si rese conto che qualcosa non andava, non sapeva che cosa pensare, che cosa fosse accaduto al suo Edoardo o Edo come osava chiamarlo, sin dall’adolescenza.

La mamma assorta nelle pulizie della casa non prestò attenzione a quella brutta interruzione musicale, mentre Lina, con spirito combattivo fece di tutto per farle capire che qualcosa, senz’altro, era accaduto a Edoardo.

Cosa!

Dopo quindici minuti la mamma udì bussare alla porta, si avviò ad aprirla e con grande sorpresa si trovò davanti Edo.

La donna, meravigliata e felice, cercò in tutti i modi di contenere il suo entusiasmo, mentre il ragazzo stanco e ansimante per la corsa, prima di spiegare il motivo per cu si trovava lì, chiese di sedersi e di avere, per favore, un bicchiere d’acqua.

Riacquistate le forze andò a fare compagnia a Lina che nel vederlo si agitò tanto.

«Allora come stai? Era da molto tempo che volevo venire a trovarti, ma mi mancava il coraggio, inoltre, pensavo che tu non volessi vedermi.

Io non ho trascorso un giorno senza pensarti, senza rivederti nei miei sogni, e mi lasciavo andare senza combattere o per lo meno venirti a trovare, non più come fidanzato, ma come amico, cosa che non accettavo.

Non mi sono mai rassegnato a perderti e custodivo questo segreto soltanto in cuor mio. ogni tanto prendevo l’album delle nostre foto e lo sfogliavo, non volevo starti lontano, anche se le tue scelte, diverse dalle mie, non m’impedivano di amarti.

Io ti amo più di prima e non riesco a innamorarmi di nessun’altra donna.

Adesso, però, basta parlare dei miei sentimenti e andiamo a spiegare il motivo per cuoi sono qui da te.

Oggi, verso le 13.00, ero seduto nel mio panda giallo, e qui apro una parentesi: (nonostante i km abbiano superato il programma di corsa, non l’ho sostituito. La ricordi?), e, per giunta, ero parcheggiato in doppia fila.

Il parcheggio vicino a casa tua era tutto occupato da auto in sosta, sembrava un grande tappeto multicolore.

Oggi, poco m’importava che i vigili stilassero la multa di fronte al coraggio di dimostrarti il mio amore.

Ho interrotto bruscamente la melodia perché mio padre tornando a casa dall’ospedale presso il quale presta servizio passandomi accanto con la sua auto, mi dice “Ti ho portato la rivista scientifica nella quale è descritta la grande scoperta del momento, leggila e, poi, dimmi che cosa ne pensi.”  Aggiunge “Fai bene a suonare per la tua cara Lina. La musica, a volte, aiuta anche i malati in stato comatoso a risvegliarsi.”

Ci salutiamo, do una letta alla rivista e corro da te.

Come ben sai, la ricerca dopo aver affermato che i sintomi della SLA possono essere simili a quelli di una larga varietà di altre malattie o disordini più trattabili, e che vanno eseguiti test appropriati per escludere altre malattie, ha utilizzato l’elettromiografia come tecnica di registrazione particolare che rileva l’attività elettrica provocata o spontanea nei muscoli, identificando tre proteine che si trovano nel liquor cefalorachidiano a concentrazioni significativamente inferiori nei pazienti affetti da SLA rispetto a quelle che si trovano nelle persone sane.

Un indice accurato al 95% per la diagnosi di SLA

Questi sono i primi marcatori biologici disponibili per la diagnosi di questa malattia e potrebbero essere strumenti per confermare o negare la diagnosi di SLA, quindi, mentre per le procedure diagnostiche attuali, il tempo medio che trascorre dall’insorgenza dei sintomi alla diagnosi è di circa dodici mesi, la ricerca di cui si parla, indicando marcatori diagnostici specifici, aiuta i sanitari a emettere diagnosi precoci capaci di migliorare attraverso le cure farmacologiche e le terapie fisiche il loro stato.

Questo è quanto riporta la rivista.

Come vedi la ricerca va avanti, quindi, possiamo ben sperare.»

Il Dispari 20230911 – Redazione culturale DILA APS

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Dalla raccolta “La sagra del peccato” di Bruno Mancini

Il Dispari 20230911 – Redazione culturale DILA APS

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Una poesia dedicata alle vittime della strage dell’11 settembre 2001

Dalla raccolta “La sagra del peccato” di Bruno Mancini

Le ombre, per vivere

1

Le luci della
lelu  cide  lla fe  sta
nessuno vuole questo
Due isole
due  is  ole
è un gioco stupido
Tu e Capri
tue  ca  pri
esperienze estreme
Sconosciute
scono  sciu  te
due ombre ingarbugliate.

2

L’entrata alla valle
dei sogni
il vezzo adulto di
ricordare
l’allegra sinfonia
priva di note
il boa era anche
un guanciale
sapessi quante rondini
non tornano
squarciava il mare
un elicottero
nemmeno un giorno
ti ho pensata
io mostro il primo
livido

3

Quando sarà l’11 settembre
non venite a dormire nel mio letto..
Sorpresi Giulia che volava
a braccia aperte
a gambe aperte
a bocca aperta
e se gridava gridava fumo
e se piangeva
e se pregava
e se pensava

e se moriva mancava poco.
(Poesia tratta da “La sagra del peccato” – Bruno Mancini)

La poesia “Le ombre, per vivere” dedicata alle vittime della strage dell11 settembre 2001 nella traduzione della poetessa pittrice italo americana Pamela Allegretto Franz

Le ombre, per vivere

The shadows, live on

1

The party lights
thepa rtyli gh ts
no one wants
Two islands
two isl ands
it’s a foolish game
You and Capri
youand ca pri
extreme encounters
Strangers
stra ng er s
Two bewildered shadows.

2

The entrance to the valley
of dreams
the mature habit to
remember
spirited symphony
deprived of notes
the buoy was also
a pillow
it knew how many swallows
don’t return
a helicopter sliced open
the sea
not even one day
did I think of you.
I reveal the first
bruise.

3

When September 11th arrives
don’t come to sleep in my bed.
I surprised Giulia, who flew
with arms open
legs apart
mouth agape
and if she was screaming, she screamed smoke
and if she was crying
and if she was praying
and if she was thinking

And if she was dying little was lost.

 

LE OMBRE, PER VIVERE
Tradotta in lettone da Liga Sarah Lapinska
ĒNAS, LAI DZĪVOTU

1
Gaismas
svēt ku gais mas
neviens to nav gribējis.
Divas salas
divas sa las.

Tu un Kapri
tuun Ka pri
sevišķas pieredzes
nepazīstamas
nepa zīstamas
divas ēnas, apmulsušas.

°———°———°———

2

Iekļūstot sapņu tālēs
Kāds glāsts,ko atminēt
Stauja simfonija
bez notīm.

Boa bija arī spilvens
ja tu zinātu,cik daudz bezdelīgu
neatgriežas
jūrā trāpījis helikopters
nevienu dienu
tu neiedomāji
es rādu tev pirmo zilumu.

°———°———°———

3

Kad būs 11.septembris
nenāciet gulēt manā gultā.
Toreiz Džūlija lidoja
atplestām rokām
atplestām kājām
atplestu muti
un kliedza,kliedza,kliedza
un,ja raudāja
un,ja lūdza
un,ja nu domāja

I link ad alcuni video realizzati con letture della poesia “Le ombre, per vivere” dedicata da Bruno Mancini alle vittime della strage dell11 settembre 2001

Legge Antonio Mencarini con Opere pittoriche di Francesco Ottobre

https://youtu.be/zPdhVRAebA8

Legge Lucia D’Ambra 

https://youtu.be/JqAJe4AaNIg

Legge Antonio Mencarini

https://youtu.be/D9N5YsXqtCY

Bruno Mancini poesie: “Ta ta tata” Nicola Pantalone – “Le ombre” “E sento” “Sono quella” Lucia D’Ambra

https://youtu.be/gkAFvdaGDGs

Le ombre per vivere – Poesia di Bruno Mancini da “La Sagra del peccato”- Legge Lucia D’ambra

https://youtu.be/NrqYT0z0Tok

Il Dispari 20230911 – Redazione culturale DILA APS

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https://www.emmegiischia.com/wordpress/traduzioni-poesie/

Poesia di Bruno Mancini “Le ombre per vivere”

Legge Antonio Mencarini con Opere pittoriche di Francesco Ottobre

Legge Lucia D’Ambra 

Legge Antonio Mencarini

Bruno Mancini poesie: “Ta ta tata” Nicola Pantalone – “Le ombre” “E sento” “Sono quella” Lucia D’Ambra

Le ombre per vivere – Poesia di Bruno Mancini da “La Sagra del peccato”- Legge Lucia D’ambra

Il Dispari 20230904

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

VASCO E MEDEA
PARTE SECONDA

Capitolo F

«Ha mai portato via qualcosa?»
«Solo una volta. Una busta. Pareva un biglietto d’auguri.
E non mi sbaglio.»

Spostare tutto quanto gli impedisce di prenderlo, toccarlo, impossessarsene.
Azione non agevole, sia per il buio quasi totale, sia per l’intrigo dei rami secchi e graffianti.
È questa la perversione che Manson sta descrivendo e che rapisce Vasco, il tiranno della sua mente, la mania, la forza che lo opprime, il buio della sua coscienza, il nettare di giorni, notti, ore, minuti, di ogni respiro e per tutti i suoi pensieri.
Risalire, attraverso gli oggetti ritrovati nelle scorribande notturne, alla vita intima dei proprietari così da impadronirsene.
La sedia poltrona trono con alto schienale di bambù intrecciato è la fatica dei tagliatori indiani, le dita spezzate dal machete e le ossa gonfie di artrite; è il fumo denso ed umido necessario a curvare i rami per crearne la struttura respirato dalle donne seminude e dai bambini scalzi; è l’ammirazione invidia della commessa del negozio di mobili, di ritorno a sera nel monolocale diviso con la figlia del facchino; è la nonna tra due cuscini accanto al camino, sola, nella casa piena di ninnoli; è la vita di loro tutti che fluisce docile nella sua mente, rifocillandola.
Fare suo l’anima e il cervello di gente sconosciuta ed ignara.
Lo specchio: cornice di legno intarsiato con quattro forme sporgenti agli angoli prive di apparenti significati.
Grande quanto una finestra.
Una donna, solo per una donna.
Magnifica, eclatante, luminosa.
La regina Brunilde delle case popolari.
Poggiato con delicatezza, senza un graffio, adagiato ad un cumulo di scatole di cartone colme di indumenti una volta sgargianti, modellati per attrarre, indurre in tentazione.
Per Vasco un lungo sogno ad occhi aperti.
Brunilde sconfitta da Biancaneve.
Francesca contro Daniela.
Chi può sapere a quali limiti di follia immaginativa sia giunto il suo includersi, incunearsi, permeare quelle creature sconosciute, quelle fonti di miraggi feticisti?
Una notte di capodanno, mentre i leoni gli ballavano in testa ed il vino e lo spumante gliela facevano girare, si era affacciato al davanzale della finestra sommersa in un turbinio di fuochi artificiali da sbarco in Normandia.
Cinesi, coreani, napoletani veraci, i botti partivano e giungevano da ogni direzione, ed intendo non solo da destra e da sinistra ma anche dal basso e dall’alto.
Finanche una specie di pallone aerostatico chi sa come ancorato e con quale sistema attivato, produceva luccicanti interferenze sugli incendi artificiali e sui fumogeni pastosi ed ammantanti che venivano schizzati da strumenti di folclore tra i più strani e bizzarri.
Vasco, non sapeva neanche più il suo nome.
Volgeva lo sguardo verso la curva in cui la strada piegava ad angolo retto e sotto i bagliori dei fuochi artificiali, accanto ai due bidoni dell’immondizia stazionati pochi metri prima della curva, credeva di vedere un oggetto conosciuto.
L’orologio a pendolo.
Vasco guardava una cassetta di legno piena di residui di frutta e foglie di verdure, assalito dai leoni la fissava fino ad attendere il nuovo scoppio di un lampo, e gli appariva come l’orologio della vecchia villa con la apertura sportello incardinata con il miccione di bronzo lavorato a mano, il vetro in parte opacizzato decorato da disegni di uccelli in volo, il centro rotondo trasparente per le due lancette.
Ed esse erano davvero a forma di sottili alabarde.
Dlondlon.
I leoni, il vino, lo spumante, la penna, anche la birra.
Scese ad abbracciarla.
La cassetta con le bucce di banana, i fondi di ananas, i torsoli di cavolfiore.
Medea non capiva.
Medea non leggeva i pensieri.
Indecente?
Innocuo?
Certo con il pudore di una solitudine silenziosa.
Trasferire vite altrui nella propria esistenza tramite la spazzatura!
Ma questa notte è speciale.
Questa notte, sa bene di mettere in gioco anche la propria esistenza.
Con la rottura definitiva di ciò che ha di più caro.
Medea.
L’amore.
Ma questa è la notte.
Questa notte è tornato per salvare.
Salvarsi.
Impedire che l’icona della sua gioventù sia distrutta, tritata, maciullata, incenerita, insieme a cumuli di immondizia anonima.
Sul muro di cinta limitrofo ad uno dei cassonetti non è poggiato una radio giradischi degli anni cinquanta.
Non per Vasco.
È la radio del 4 Novembre 1956, e poggiato sul piatto, impolverato, graffiato, c’è il suo primo disco a 45 giri.
Un disco che la puntina di marca Medea aveva solcato e solcato fino a conoscerne ogni abrasione, tutte le rughe, quasi da sempre.
Sul muro giace abbandonata la sua giovinezza.
Dalla catena di eventi immaginari prodotta dalla sua veterana esperienza, dalla visione che gli appare sospinta dai suoi ricordi, dalla coincidenza del nome del cantante e della marca della puntina, dal parallelismo di intenti dei due personaggi visti nella sua ottica dello “Stupore”, dall’ormai quasi certo fallimento del rapporto sentimentale per questa ulteriore fuga notturna, come una Medea…
più di una Medea…
si sente sconfitto, sconvolto, profanato, e come ogni Medea…
più di ogni Medea…
vuole distruggere il suo passato attraverso la sopraffazione del frutto del suo amore, profanandosi.
La mia birra è diventata calda, il gelato di fragola e limone della donna al mio fianco, Aurora, si è sciolto.
La donna guascona, come per aprire una porta, effettua un breve spostamento della mano destra verso l’esterno del suo corpo e come in seguito ad un ordine od una magia le luci si spengono, al posto del pianoforte suona un contrabbasso pizzicato nel tipico accompagnamento jazzistico, sul fondo della sala al di qua dello specchio, immobile davanti al cancello di ferro battuto con volute arabesche, appare Medea.

1
Il piccolo bagliore nel cesto
di lumache
vinceva avvinghiato da
bolle
vischiose
profondi mongoli sonni.

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

Parte seconda
Capitolo G

Medea, nascosta, guarda…
«Eppure è sempre favolosa.
Un incanto.
Una favola.
Sembrava una regina tanto era bella e profumata, pareva la ragazza copertina di Play Boy tanto era scollacciata e provocante.
Il suo profumo mi è rimasto addosso per due giorni, è quasi passato un anno ed ancora non ho dimenticato un neo, uno, della sua pelle.
Eppure non è durato che un’ora…»
…anche lei ha deciso di stracciare le ultime titubanze per riprendere la bellezza della sfida recandosi dove lo aveva visto durante la passeggiata…
«… eppure ne cucino di patatine fritte di Hamburger e crauti e cipolle.
Eppure dopo due giorni l’avevo ancora nel naso.
Non so da dove veniva.
Se fumavo, la sigaretta era profumata di lei.
Il gilet rosso che solitamente adopero come abbigliamento di servizio (è il colore migliore per nascondere le macchie di ketchup e gli schizzi dei salsicciotti che preparo di notte nel mio camper hot dog), il gilet ed il grembiule erano inutilizzabili, tanto e tanto profumati e…»
…Quanti uomini con la camicia rossa aveva avvicinato mostrando l’esca di un seno appena velato, e sempre accantonati dopo un’ora e…
«… fu lei, poggiando la mano sul piano di lavoro per sostenere l’impatto delle mie sbattute vorticose, a venire in contatto con il wurstel pronto ad essere cucinato, lo pose nella mia mano destra ed accompagnò, con chiari cenni di voluttà, il movimento dell’introduzione tra i peli ormai scompigliati della sua parte intima. Eppure la melanzana la bottiglia di birra, tutto quanto era possibile, lei prese tutto, proprio…»
Quante volte aveva ripetuto il gesto di stringerli fino al dolore!
Il sussurro del primo inganno. Nessuno…
«…TUTTO.
Due colpi, e via per terra schiacciati come serpenti.
Un casino.
Una grande casinata.
Un odore bellissimo, eppure un odore di femmina bruciata, ma poco adatto a fare da contorno ai cibi grezzi e popolari della mia cucina.
Un panino alla violetta? Ciclamino?»
… nel suo segreto.
Nessuno nella violenza del suo ricordo.

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

Prosegue lunedì prossimo
ISBN 9781471081149, pagine 93, copertina morbida, A5 (148 x 210 mm), 14.00 €, acquistabile all’url:
https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

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DILA

NUSIV

 

Commenti alle opere letterarie di Bruno Mancini

Commenti alle opere letterarie di Bruno Mancini

Commenti

Commenti alle opere

Bruno Mancini scrittore

Recensione di Marina De Caro

Recensione di Roberta Panizza

Recensione di Liga Sarah Lapinska

Intervista di Michela Zanarella

Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini per FATTITALIANI

La Voce – Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini – Agosto 2018

Commenti alle opere

Commenti alle opere

DIGITAL CAMERA

Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri pubblicati:

Angela Prota:

Commenti alle opere letterarie di Bruno Mancini

La poesia di Bruno Mancini  è acqua che scorre chiara sulle pietre della vita, è vitalità espressa con colori, immagini di oggi e di ieri, è sensualità sonora che si sposa a quel ritmo interno che cadenza la gioia ed il dolore, frutti di un solo albero con radici antiche che abbracciano ogni giorno l’Immenso… ed è subito Vita!”

Angela Maria Tiberi:

Commenti alle opere letterarie di Bruno Mancini

“Bruno di grande nobiltà poetica che arricchisce l’anima del lettore sensibile alle problematiche di vita. Molto profondo e vigile ad evidenziare la bellezza e la follia dei sentimenti.

Liga Sarah Lapinska:

Liga Sarah Lapinska

“Angela Prota ha ragione.
Le poesie di Bruno Mancini sono molto chiare, giuste e naturali, simili all’acqua corrente, alla fiamma danzante, ai venti selvaggi e mai addomesticati.”

Commenti alle opere letterarie di Bruno Mancini

“Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.”

“…si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna , che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni”.

“… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti”.

“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”

“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”

“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”

Commenti alle opere letterarie di Bruno Mancini

“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”

“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”

“…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”

“…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”

“ Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.”

“…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”

“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”

Commenti alle opere letterarie di Bruno Mancini

“Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!”

“Una poetica lacerata e sfuggente…”

“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”

“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”

Commenti alle opere letterarie di Bruno Mancini

“Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.”

“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…
Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia”

Commenti alle opere letterarie di Bruno Mancini DILA APS

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Racconti inediti

Bruno Mancini scrittore

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La sagra del peccato

Incarto caramelle di uva passita

Non rubate la mia vita

Io fui mortale

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La mia vita mai vissuta

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Inglese Pamela Allegretto Franz

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Dalla raccolta “La sagra del peccato” di Bruno Mancini

Il Dispari 20230911

Le ombre, per vivere

1

Le luci della
lelu  cide  lla fe  sta
nessuno vuole questo
Due isole
due  is  ole
è un gioco stupido
Tu e Capri
tue  ca  pri
esperienze estreme
Sconosciute
scono  sciu  te
due ombre ingarbugliate.

2

L’entrata alla valle
dei sogni
il vezzo adulto di
ricordare
l’allegra sinfonia
priva di note
il boa era anche
un guanciale
sapessi quante rondini
non tornano
squarciava il mare
un elicottero
nemmeno un giorno
ti ho pensata
io mostro il primo
livido

3

Quando sarà l’11 settembre
non venite a dormire nel mio letto..
Sorpresi Giulia che volava
a braccia aperte
a gambe aperte
a bocca aperta
e se gridava gridava fumo
e se piangeva
e se pregava
e se pensava

e se moriva mancava poco.
(Poesia tratta da “La sagra del peccato” – Bruno Mancini)

(Bruno Mancini “Le ombre per vivere”, traduzione di Pamela Allegretto Franz)

Le ombre, per vivere

The shadows, live on

1

The party lights
thepa rtyli gh ts
no one wants
Two islands
two isl ands
it’s a foolish game
You and Capri
youand ca pri
extreme encounters
Strangers
stra ng er s
Two bewildered shadows.

2

The entrance to the valley
of dreams
the mature habit to
remember
spirited symphony
deprived of notes
the buoy was also
a pillow
it knew how many swallows
don’t return
a helicopter sliced open
the sea
not even one day
did I think of you.
I reveal the first
bruise.

3

When September 11th arrives
don’t come to sleep in my bed.
I surprised Giulia, who flew
with arms open
legs apart
mouth agape
and if she was screaming, she screamed smoke
and if she was crying
and if she was praying
and if she was thinking

And if she was dying little was lost.

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LE OMBRE, PER VIVERE
Tradotta in lettone da Liga Sarah Lapinska
ĒNAS, LAI DZĪVOTU

1
Gaismas
svēt ku gais mas
neviens to nav gribējis.
Divas salas
divas sa las.

Tu un Kapri
tuun Ka pri
sevišķas pieredzes
nepazīstamas
nepa zīstamas
divas ēnas, apmulsušas.

°———°———°———

2

Iekļūstot sapņu tālēs
Kāds glāsts,ko atminēt
Stauja simfonija
bez notīm.

Boa bija arī spilvens
ja tu zinātu,cik daudz bezdelīgu
neatgriežas
jūrā trāpījis helikopters
nevienu dienu
tu neiedomāji
es rādu tev pirmo zilumu.

°———°———°———

3

Kad būs 11.septembris
nenāciet gulēt manā gultā.
Toreiz Džūlija lidoja
atplestām rokām
atplestām kājām
atplestu muti
un kliedza,kliedza,kliedza
un,ja raudāja
un,ja lūdza
un,ja nu domāja

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I link ad alcuni video realizzati con letture della poesia “Le ombre, per vivere” dedicata da Bruno Mancini alle vittime della strage dell11 settembre 2001

Legge Antonio Mencarini con Opere pittoriche di Francesco Ottobre

https://youtu.be/zPdhVRAebA8

Legge Lucia D’Ambra 

https://youtu.be/JqAJe4AaNIg

Legge Antonio Mencarini

https://youtu.be/D9N5YsXqtCY

Bruno Mancini poesie: “Ta ta tata” Nicola Pantalone – “Le ombre” “E sento” “Sono quella” Lucia D’Ambra

https://youtu.be/gkAFvdaGDGs

Le ombre per vivere – Poesia di Bruno Mancini da “La Sagra del peccato”- Legge Lucia D’ambra

https://youtu.be/NrqYT0z0Tok

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Poesia di Bruno Mancini “Le ombre per vivere”

Legge Antonio Mencarini con Opere pittoriche di Francesco Ottobre

Legge Lucia D’Ambra 

Legge Antonio Mencarini

Bruno Mancini poesie: “Ta ta tata” Nicola Pantalone – “Le ombre” “E sento” “Sono quella” Lucia D’Ambra

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VASCO E MEDEA
PARTE SECONDA

Capitolo F

«Ha mai portato via qualcosa?»
«Solo una volta. Una busta. Pareva un biglietto d’auguri.
E non mi sbaglio.»

Spostare tutto quanto gli impedisce di prenderlo, toccarlo, impossessarsene.
Azione non agevole, sia per il buio quasi totale, sia per l’intrigo dei rami secchi e graffianti.
È questa la perversione che Manson sta descrivendo e che rapisce Vasco, il tiranno della sua mente, la mania, la forza che lo opprime, il buio della sua coscienza, il nettare di giorni, notti, ore, minuti, di ogni respiro e per tutti i suoi pensieri.
Risalire, attraverso gli oggetti ritrovati nelle scorribande notturne, alla vita intima dei proprietari così da impadronirsene.
La sedia poltrona trono con alto schienale di bambù intrecciato è la fatica dei tagliatori indiani, le dita spezzate dal machete e le ossa gonfie di artrite; è il fumo denso ed umido necessario a curvare i rami per crearne la struttura respirato dalle donne seminude e dai bambini scalzi; è l’ammirazione invidia della commessa del negozio di mobili, di ritorno a sera nel monolocale diviso con la figlia del facchino; è la nonna tra due cuscini accanto al camino, sola, nella casa piena di ninnoli; è la vita di loro tutti che fluisce docile nella sua mente, rifocillandola.
Fare suo l’anima e il cervello di gente sconosciuta ed ignara.
Lo specchio: cornice di legno intarsiato con quattro forme sporgenti agli angoli prive di apparenti significati.
Grande quanto una finestra.
Una donna, solo per una donna.
Magnifica, eclatante, luminosa.
La regina Brunilde delle case popolari.
Poggiato con delicatezza, senza un graffio, adagiato ad un cumulo di scatole di cartone colme di indumenti una volta sgargianti, modellati per attrarre, indurre in tentazione.
Per Vasco un lungo sogno ad occhi aperti.
Brunilde sconfitta da Biancaneve.
Francesca contro Daniela.
Chi può sapere a quali limiti di follia immaginativa sia giunto il suo includersi, incunearsi, permeare quelle creature sconosciute, quelle fonti di miraggi feticisti?
Una notte di capodanno, mentre i leoni gli ballavano in testa ed il vino e lo spumante gliela facevano girare, si era affacciato al davanzale della finestra sommersa in un turbinio di fuochi artificiali da sbarco in Normandia.
Cinesi, coreani, napoletani veraci, i botti partivano e giungevano da ogni direzione, ed intendo non solo da destra e da sinistra ma anche dal basso e dall’alto.
Finanche una specie di pallone aerostatico chi sa come ancorato e con quale sistema attivato, produceva luccicanti interferenze sugli incendi artificiali e sui fumogeni pastosi ed ammantanti che venivano schizzati da strumenti di folclore tra i più strani e bizzarri.
Vasco, non sapeva neanche più il suo nome.
Volgeva lo sguardo verso la curva in cui la strada piegava ad angolo retto e sotto i bagliori dei fuochi artificiali, accanto ai due bidoni dell’immondizia stazionati pochi metri prima della curva, credeva di vedere un oggetto conosciuto.
L’orologio a pendolo.
Vasco guardava una cassetta di legno piena di residui di frutta e foglie di verdure, assalito dai leoni la fissava fino ad attendere il nuovo scoppio di un lampo, e gli appariva come l’orologio della vecchia villa con la apertura sportello incardinata con il miccione di bronzo lavorato a mano, il vetro in parte opacizzato decorato da disegni di uccelli in volo, il centro rotondo trasparente per le due lancette.
Ed esse erano davvero a forma di sottili alabarde.
Dlondlon.
I leoni, il vino, lo spumante, la penna, anche la birra.
Scese ad abbracciarla.
La cassetta con le bucce di banana, i fondi di ananas, i torsoli di cavolfiore.
Medea non capiva.
Medea non leggeva i pensieri.
Indecente?
Innocuo?
Certo con il pudore di una solitudine silenziosa.
Trasferire vite altrui nella propria esistenza tramite la spazzatura!
Ma questa notte è speciale.
Questa notte, sa bene di mettere in gioco anche la propria esistenza.
Con la rottura definitiva di ciò che ha di più caro.
Medea.
L’amore.
Ma questa è la notte.
Questa notte è tornato per salvare.
Salvarsi.
Impedire che l’icona della sua gioventù sia distrutta, tritata, maciullata, incenerita, insieme a cumuli di immondizia anonima.
Sul muro di cinta limitrofo ad uno dei cassonetti non è poggiato una radio giradischi degli anni cinquanta.
Non per Vasco.
È la radio del 4 Novembre 1956, e poggiato sul piatto, impolverato, graffiato, c’è il suo primo disco a 45 giri.
Un disco che la puntina di marca Medea aveva solcato e solcato fino a conoscerne ogni abrasione, tutte le rughe, quasi da sempre.
Sul muro giace abbandonata la sua giovinezza.
Dalla catena di eventi immaginari prodotta dalla sua veterana esperienza, dalla visione che gli appare sospinta dai suoi ricordi, dalla coincidenza del nome del cantante e della marca della puntina, dal parallelismo di intenti dei due personaggi visti nella sua ottica dello “Stupore”, dall’ormai quasi certo fallimento del rapporto sentimentale per questa ulteriore fuga notturna, come una Medea…
più di una Medea…
si sente sconfitto, sconvolto, profanato, e come ogni Medea…
più di ogni Medea…
vuole distruggere il suo passato attraverso la sopraffazione del frutto del suo amore, profanandosi.
La mia birra è diventata calda, il gelato di fragola e limone della donna al mio fianco, Aurora, si è sciolto.
La donna guascona, come per aprire una porta, effettua un breve spostamento della mano destra verso l’esterno del suo corpo e come in seguito ad un ordine od una magia le luci si spengono, al posto del pianoforte suona un contrabbasso pizzicato nel tipico accompagnamento jazzistico, sul fondo della sala al di qua dello specchio, immobile davanti al cancello di ferro battuto con volute arabesche, appare Medea.

1
Il piccolo bagliore nel cesto
di lumache
vinceva avvinghiato da
bolle
vischiose
profondi mongoli sonni.

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

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Parte seconda
Capitolo G

Medea, nascosta, guarda…
«Eppure è sempre favolosa.
Un incanto.
Una favola.
Sembrava una regina tanto era bella e profumata, pareva la ragazza copertina di Play Boy tanto era scollacciata e provocante.
Il suo profumo mi è rimasto addosso per due giorni, è quasi passato un anno ed ancora non ho dimenticato un neo, uno, della sua pelle.
Eppure non è durato che un’ora…»
…anche lei ha deciso di stracciare le ultime titubanze per riprendere la bellezza della sfida recandosi dove lo aveva visto durante la passeggiata…
«… eppure ne cucino di patatine fritte di Hamburger e crauti e cipolle.
Eppure dopo due giorni l’avevo ancora nel naso.
Non so da dove veniva.
Se fumavo, la sigaretta era profumata di lei.
Il gilet rosso che solitamente adopero come abbigliamento di servizio (è il colore migliore per nascondere le macchie di ketchup e gli schizzi dei salsicciotti che preparo di notte nel mio camper hot dog), il gilet ed il grembiule erano inutilizzabili, tanto e tanto profumati e…»
…Quanti uomini con la camicia rossa aveva avvicinato mostrando l’esca di un seno appena velato, e sempre accantonati dopo un’ora e…
«… fu lei, poggiando la mano sul piano di lavoro per sostenere l’impatto delle mie sbattute vorticose, a venire in contatto con il wurstel pronto ad essere cucinato, lo pose nella mia mano destra ed accompagnò, con chiari cenni di voluttà, il movimento dell’introduzione tra i peli ormai scompigliati della sua parte intima. Eppure la melanzana la bottiglia di birra, tutto quanto era possibile, lei prese tutto, proprio…»
Quante volte aveva ripetuto il gesto di stringerli fino al dolore!
Il sussurro del primo inganno. Nessuno…
«…TUTTO.
Due colpi, e via per terra schiacciati come serpenti.
Un casino.
Una grande casinata.
Un odore bellissimo, eppure un odore di femmina bruciata, ma poco adatto a fare da contorno ai cibi grezzi e popolari della mia cucina.
Un panino alla violetta? Ciclamino?»
… nel suo segreto.
Nessuno nella violenza del suo ricordo.

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

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Prosegue lunedì prossimo
ISBN 9781471081149, pagine 93, copertina morbida, A5 (148 x 210 mm), 14.00 €, acquistabile all’url:
https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

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Il Dispari 20230828

Il Dispari 20230828 – Redazione culturale DILA APS

VASCO E MEDEA

PARTE SECONDA

Capitolo C

[…]

Quando
un giorno avrai uno specchio
 avrai due occhi
per ascoltare una canzone
in solitudine
Ah! Vasco
dimmi quel posto.
Io vengo.
Uhh Uhh Uhh.

Capitolo D

«Il mio mestiere di responsabile di un ufficio di vigilanza mi concede molte libertà, in special modo quando devo controllare l’operato delle guardie, e per me rende prive di segreti le persone e gli ambienti e tutti gli aspetti della vita notturna.
Mi dà inoltre spesso la possibilità di viaggiare, conoscere bella gente, località famose, modi di vita diversi: a volte patriarcali in altri casi finanche eccentrici.
Così è stato in questa occasione.
Effettuo un servizio di vigilanza a bordo della ammiraglia di tutta la flotta turistica italiana!
Su e giù per il mediterraneo carichi di milionari, petrolieri, avventurieri, signore vere, e signore false, signorine di grandi speranze, e signorine per modo di dire, tutta bella gente.
Li riconosco bene.
In più ho il senso dell’investigatore per deformazione professionale, la curiosità di controllare ogni azione, persona, oggetto, non perfettamente riconducibile a determinate abitudini.»
«Per ciò ti chiamano Manson?»
«Esatto.»
«Perché Red?»
«La camicia.»
«Rossa?»
«Esatto.»
«Sempre?»
«In questa occasione posso rivelare un grande segreto.
Per me grande.
Mai detto.
Mai detto prima.
Ne indossavo una uguale durante la repressione dell’Ungheria, nel periodo in cui facevo il giardiniere in una villa con un grande cancello di ferro battuto, un viale ed un pollaio e… »
«Va bene, va bene.»
«L’ho conosciuto come dirigente ufficio fidi di una banca di media grandezza che è nostra cliente per il trasporto valori.
Faccio anche questo.
Aveva optato per un profilo sociale e professionale decisamente anonimo, allo scopo di non dover subire pressioni o influenze da parte di nessuno.
Credo.
Finanche con i dipendenti non ha stabilito alcun rapporto, e, lui per loro, è quasi uno sconosciuto.
Così dicono.
Escludendo due segretarie e due contabili, tutte donne di mezza età che oltre l’ufficio sono solo casa e famiglia.
Conosco tutti.
Originario di un paesetto di cultura marinara, nello scegliere la sede definitiva del suo lavoro aveva privilegiato la cittadina rivierasca, né grande né piccola, per non privarsi della vicinanza con il mare.
L’ho visto spesso con la donna.
Neppure i giornali, neppure la benzina o le sigarette si possono considerare azioni del suo quotidiano.»

Il Dispari 20230828 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo E

Interrompo il vigilante Manson Red, mentre ci sta presentando un ritratto conciso delle particolari abitudini di Vasco, perché non voglio continuare a nascondere di essere stato turbato, e ve ne sarete certamente accorti, dalla opportunità di sedere accanto ad una donna, Aurora, tanto misteriosa quanto guascona.

Il particolare stato emotivo caratteristico di ogni prima volta ha confuso non poco la lucidità delle analisi che ho voluto proporre, e ciò, se non ha impedito che mi addentrassi nei cunicoli delle personalità di Vasco e Medea con una obiettività assolutamente predominante nei confronti di qualsiasi valutazione, ha di certo limitata la scorrevolezza dell’inserimento di pieghe comportamentali meno evidenti e comunque ugualmente rappresentative.

Durante questa prima parte della conversazione con Manson Red, e che il giustiziere rosso continuerà a proporci, quella mancanza è risultata per me evidente e dolorosa, proprio in virtù della precisione con la quale, lui, ha invece evidenziato e dato valore a minimi dettagli.

Ora che l’emozione dei primi momenti è parzialmente superata ripenso al difficile percorso, impervio per il fisico e tormentato per la mente, con cui mi sono fin qui confrontato e, per un verso mi ammanto di orgoglio, per un altro mi pungolo a non sciupare tutto.

Devo continuare tenendo ben presente la necessità di essere più incisivo nel tentativo di catturare la vostra completa attenzione anche verso i particolari apparentemente insignificanti.

Perché possiate valutare, ascoltando confidenze, superando buchi e approssimazioni, assegnando forme ad intuizioni, ricalcando contorni sbiaditi, volteggiando ancora con la fantasia, mimando pensieri, immedesimandovi, ecco, ora lo posso dire, per capire profanandovi, se questa che vi sto proponendo sia veramente una nuova bella storia d’amore.

Aurora, per alcuni è un nome che poco si addice al ruolo che ricopre.

Profanandosi.

Sono seduto accanto alla donna, guascona, Aurora, che tutti chiamano “La Signora».”

Profanandomi.

Il Dispari 20230828 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo F

L’uomo vestito di bianco con un anello di rubino al dito, dalla pedana del piano bar inizia a suonare “Never let me go”, un lento motivo di struggente malinconia, nel preciso momento in cui, sulla parete di fronte formata da uno specchio opaco di dimensione eccezionale, si materializzano, come fantasmi, come in un film, scene di vita di incredibile nitidezza srotolate con la stessa inquietante tristezza delle note semplicemente accennate.

La sua compagna con un ventaglio di seta giapponese a colori sgargianti e stecche di bambù che ondeggia in docili semicerchi, voltandosi e rivoltando il busto eretto infisso nelle lame del vestito, gli porge una birra, gli accende una sigaretta, gli accarezza i capelli.

L’uomo vestito tutto di bianco con un bocciolo di ginestra (ginestra, fiore amato dalla mia donna) all’occhiello del bavero non guarda.
Non vuole guardare.
Sa già tutto.
Nessuna meraviglia, neppure un briciolo di stupore.
Una vita ad ascoltare i pianti e le sciocchezze di gente che non gli ha mai chiesto “Ma tu?
Ora suona ad intuito, senza bisogno di conoscere, e non vuole sapere, non guarda, batte i tasti, e ti immerge in una delle sue risposte: “Anche io”.
Ti confonde con un suono, è sua la tua emozione, angoscia, allegria.
Forse alza gli occhi, forse stringe il bicchiere, dondola la testa, sembra tanto vicino alla tastiera, rivolge un tenero sorriso alla compagna dalla pelle ambrata, insieme a lei anima e cervello, le mani quasi toccano il bocciolo di ginestra, non guarda e sa già tutto.

Ecco Vasco: è notte, ritorna al vecchio palazzo.

Vasco, che stringe una grossa coperta rossa arrotolata sotto un braccio, si avvicina con molte cautele al cumulo di rifiuti verso il punto preciso in cui poche ore prima l’aveva visto.
Lo scorge al di sotto di un mucchio di rami di ginestra (ginestra, fiore amato dalla mia donna) e glicini… libera le braccia poggiando la coperta sulle spalle ed inizia a…

«In ogni luogo il silenzio notturno appartiene ad una speciale categoria di sensazioni: quelle che si evidenziano attraverso una grande attenzione.
è una mia idea.
Non è come l’acqua fredda sul corpo nudo, il silenzio di un luogo è una miriade di vitalità miscelate in apparenti assenze.
Mi spiego?
In combinazioni differenti per ciascun angolo, piazza, terrazza, casa, albergo, barca, bosco, montagna, ed esso cambia, ma non tutti se ne accorgono… »
«Come una toccata di Bach? Quattro note per ventidue variazioni?»
«… non capisco ma se lo dice Lei!
Ammanta il territorio nella sua specificità, evidenzia gli oltraggi, si insedia, si intrufola, possiede la tua tranquillità senza che tu ne sia consapevole.
Non è il mio caso.
Mai.
Io l’ho studiato, li ho studiati, con costanza ed attenzione, con affetto, usando sensibilità fisiche e percettive custodite e difese con la maggiore cura e tenute separate da applicazioni volgari e banali.
è tutto vero.
Se un pullman passa in lontananza so chi lo guida, da dove viene e, forse, anche quante persone sta trasportando!
Esagero, solo fino ad un certo punto.
Certo è che conosco tutti i silenzi di tutte le ore di tutti i luoghi che ho frequentato.
Di tutta la mia isola.
Lui fu una specie di frammento che improvvisamente si spezza.
Entrava nel raggio di azione della mia particella notturna con cautela ed imperizia, movimenti d’aria, respiri, passetti rapidi, per avvicinarsi ai luoghi prescelti; e poi un lento spostare oggetti disarticolati, gracchianti, sconnessi, per riporli, infine, in vicine sporgenze, e di nuovo in auto con il motore a basso regime e luci fisse sugli anabbaglianti.
Non ho mai udito la sua invasione in una notte di pioggia.»
«Ha mai portato via qualcosa?»
«Solo una volta.
Una busta. Pareva un biglietto d’auguri.
E non mi sbaglio.»

Prosegue lunedì prossimo

ISBN 9781471081149, pagine 93, copertina morbida, A5 (148 x 210 mm), 14.00 €, acquistabile all’url:

 https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Il Dispari 20230828 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230828 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230824

A SARA BRESSY

(24/08/1917 – 27/01/1999)

Aurea amica
di spettacoli vivi,
perle d’affetto
per la famiglia.
Donna di umorismo
e ricchezze morali.
Tuo fu il SOLE
nel vivido giorno.
Tuoi gli incantesimi
per la famiglia.
Tu, un mondo
di vivacità
nel sentimento.
Tuo il dolore
sotto chiave.
Ritorno fanciullo
negli arcobaleni
della tua giostra.
Omaggio la tua memoria
nel giardino Sacro
e si accende
ogni AMARCORD
del tuo cuore!
A presto, Sara!

Biagio Di Meglio – scrittore poeta

Il Dispari 20230824

Sara Bressy e Antonio Mancini

Il Dispari 20230824

Il Dispari 20230821

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

BRUNO MANCINI – VASCO E MEDEA

Terza puntata

Questo racconto “Vasco e Medea”, che stiamo pubblicando a cadenza settimanale, fa parte del primo volume della serie “Per Aurora” che ho scritto a partire dagli anni ’80 e che continuo a scrivere seppure con molte lunghe pause.

Terza edizione 22 agosto 2022, ISBN 9781471081149, pagine 93, rilegatura copertina morbida, dimensioni A5, 14.00 €, acquistabile all’url:

 https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Scrivendo un commento a questo articolo (di almeno 1000 battute), e inviandolo in formato word entro il prossimo 25 agosto a [email protected]  (completo di nome, cognome e indirizzo postale) l’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA APS” regalerà una copia del libro ai primi 10 autori dei commenti ricevuti.

Buona lettura

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

VASCO E MEDEA

PARTE PRIMA

Capitolo decimo

Per tutto il percorso di ritorno, ed ancora sulla nave, Vasco cammina distante da lei, è agitato, irrequieto, è chiuso in un mutismo provocante, fremente, beve, fuma, l’avresti potuto scambiare per un condottiero prima della battaglia, il produttore dietro le quinte, un condannato a morte, l’aquila che vola sul coniglio… distratto da pensieri…
La tentazione di dirle tutto, aprirsi, togliere il velo ormai tenue che copriva i suoi anni di assenze notturne, gli tentava il centro, il motore dell’inconscio, mentre una forza diversa opponeva la vergogna della rappresentazione completa delle sue azioni.
Vergogna o pudore?
Spesso dipendono più che altro dal momento in cui viene attivata la domanda.
Il suo Vasco, l’idolo, non provava certo vergogna cantando “tu sola nella tua stanza” oppure “quanti anni hai bambina”, ma sappiamo poco, forse niente, certamente per pudore, dei suoi veri momenti, della realtà dei suoi approcci, dei suoi amplessi. A volte è il contrario.
Non sempre il contrario è l’opposto.
L’opposto del contrario?
Cos’è?
Se è opposto non è contrario e se non è opposto non è contrario
You are my melody.
A raffiche gli giungevano i simbolismi recuperati nelle notti più fortunate, obbligandolo a sorreggere il peso dei segreti di cui erano ammantati, scrigni di inganni e seduzioni, di dubbi e follie, di sogni e speranze, di offese e regali, di vita di morte di occasioni banali di viaggi di
incontri di sciocche manie di furti di attese, grandi, minuti,  di  grandi  minuti,  dipinti,  squarciati,  dipinti squarciati… basta!

Basta basta. Basta.

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo undicesimo

Medea vedendolo nuovamente a disagio, raggiunge il convincimento che lui si stia preparando ad affrontare l’argomento delle avventure notturne.
Pronta è pronta.
Decisa è decisa.
Non solo ad ascoltare.
A giustificare.
Ma per ferirlo a sua volta rivelandogli la mancanza di inibizione delle notti che l’avevano vista protagonista.
Dopo il ritrovamento del biglietto ed i successivi allontanamenti sospetti di Vasco, aveva, infatti, iniziato a cercarlo, dapprima con molte cautele poi… visitando locali notturni, luoghi per soli uomini, bische ecc.
Tanto più frequentemente lui usciva, tanto più freneticamente lei lo cercava, ed a poco a poco il cercarlo era diventato solo la facciata moralistica che usava per soddisfare con maggiore audacia il profondo esibizionismo che la eccitava.
Gonne sempre più corte.
Trucco evidente.
Sguardi accecanti.
Frasi equivoche.
La sua passione: stupire.

Basta. Basta. Basta.

Capitolo dodicesimo

«Sono il padrone della notte e delle donne.
Sono mie le donne di notte.
Le femmine sguainate luccicanti sui marciapiedi e nei locali di prima grandezza.
Provare a togliermi il controllo, è un guaio.
Un guaio grosso.
Grossissimo.
Quasi come cercare di togliermi il fazzoletto rosso che porto da sempre intorno al collo.
Un guaio grossissimo che pochi hanno tentato ed ora sono pieni di sfregi.
Una volta la vidi passare indifferentemente in macchina davanti ai nostri posti di lavoro.
A Napoli è difficile lavorare.
Qui no. Qui se fai il bravo nessuno ti caca.
A Napoli ti squadrano subito.
Appena scendi di sera in una piazza, non dico in una strada, non dico in un vicolo, sei già pappone o puttana.
Ma Napoli è bella.
C’è il sole, la luna e Marechiaro.
La gente non si fa i fatti suoi.
Quella signora dopo i primi passi, come si dice… timidi, noi diciamo cazzimmosi, si ripresenta alle due di notte nel Club Italia con la gonna gialla sotto la patana, qui voi dite sopra le ginocchia.
Guarda tutti quanti, e pure me.
Me di più.
Pareva mi conosceva.
E ci ho dovuto provare per forza.
Stava a casa mia, nel mio territorio, con le cosce da fuori e mi guardava come se mi conosceva.
A me, Salvatore il puttaniere!»

Capitolo tredicesimo

Lasciargli sul corpo e nella mente i segni squassanti di una passione artificiale, artatamente impudica e violenta, tenera e vendicativa, ponendo in un solo amplesso tutti i registri delle sue esperienze, tutta la prorompente eccessiva sfacciata bellezza del suo corpo di donna non più bambina, i giochi estremi di mani esperte di labbra avvampate di pelle di luna, tenerezze ossessioni, morbidezze stupori, in una altalena di grida e di sussurri che per anni la sua mente aveva elaborato, posizionato, montato come in un film…

… con arte e per vendetta.

VASCO E MEDEA

PARTE SECONDA

Capitolo A

Ora che molti elementi strutturali sono definiti la trama è delineata i personaggi sono caratterizzati gli ambienti percepiti, non mi resta altro da fare che presentare la storia.
Solo perché conto nell’infinito carisma che ha la mia gloria su voi milioni di ascoltatori, tenterò questa nuova impresa.
Consapevole di andare contro le più elementari leggi (regole) narrative, mi lascio sedurre dall’unica sfida veramente globale, indefinibile, e nella quale anche i valori di merito sono in continua osmosi e si auto modellano scevri da apparenti turbative esterne, la sfida che ignora blasoni e teoremi, rifiuta dottrine madrine padrini fratellini la sfida…
«La sfida?»

  • priva di forza:

STUPIRE

 1

A cavallo dell’orso
scimmiotta
la folla disseminata
nel prato di uno stadio
Ah Vasco!
tra fumo stellare
il verso del lupo nella steppa
Uhh Uhh Uhh.
 

Capitolo B

So bene che il primo requisito che devo dimostrare di avere, è la mancanza assoluta di immaginazione. Niente può essere più chiaro di ciò che è.
Il passaggio forzoso attraverso strumenti esplicativi, amplificanti, ed anche solo riproduttivi, la mia testa fa anche tutto questo, viola, se non snatura addirittura, il “diritto d’autore” di qualsiasi… vi lascio pensare e decidere da soli a cosa alludo.
Tuttavia in questo caso se non applicassi un quantum di collante, Vasco e Medea apparirebbero, distaccati andare per strade diverse, uniti in apparenza da abitudini e condizionamenti.
Loro no.
Loro sono due forme della stessa natura, lo sono stato e lo saranno, loro sono anima e cervello, sono idee.
STUPIRE: anche se stessi.
PROFANARE: anche se stessi.
Fino ad essere accattoni anche di proprie sensazioni.
Simboli stupendi di persone particolari.
Mi manca il fiato, ho pensato troppo in fretta, ho perso il filo, ho tessuto troppo in fretta.
2

Ritorna assassino
nell’ombra ballerina dei vincenti
il fallo abbandonato nella doccia
Ah Vasco!
per uomini incerti
in teneri sguardi alla luna
Uhh Uhh Uhh.

 

Capitolo C

Il termine profanare è sempre stato inteso con riferimenti di sacralità.
Religiosa, umana, storica, una chiesa, un monumento, una ingenuità, una genuinità, il mio ricordo, il tuo sentimento, <Profanare il secchio dell’immondizia è possibile.>
Il nostro ideale, la loro stima, la banca, la banca no, la banca si svaligia.
E la valigia?
La banca è una valigia e la valigia non si svaligia, si profana. Avete seguito il pensiero?
<Breve preambolo per capire se il verbo profanare può essere riflessivo.>
<Se è lecito dire “Voleva profanarsi”.>
Lecito è lecito, coerente non so.
Comunque non è la coerenza che mi intriga.
Profanare se stessi è profanare?
Mi mangio un panino.
No!
Mangio un panino.
Mi mangio una mano.
ANCORA DI PIù NO!
Mangio una mano.
Anche se la mano è la mia?
Mangio una mia mano.
Mi profano.
No!
Profano la mia…
… il mio…
Profanare senza invadere, introdurre, inserire dall’esterno non ha senso.
Allora come faccio a profanarmi?
Introdurre, invadere, inserire dall’esterno, per esempio, qualcosa nella mia bocca potrebbe essere una profanazione.
Se l’azione la compio io in qualche modo, è lecito (lecito?) considerarla una profanazione?
Dovrei essere estraneo nel senso di entità diversa da me stesso.
Mi mordo la coda.
Mi chiudo in un angolo cieco (vicolo cieco) per non lasciare le parole al loro significato plausibile accettato corrente indiscusso, le parole si ribellano mi aggrediscono mi chiudono in un angolo e non mi lasciano dire che Medea voleva profanarsi.
Oltre la vendetta.
Senza dolcezza e senza violenza.
Come svuotare un secchio di immondizia.
Quando
un giorno avrai uno specchio
 avrai due occhi
per ascoltare una canzone
in solitudine
Ah! Vasco
dimmi quel posto.
Io vengo.
Uhh Uhh Uhh.
 

CONTINUA lunedì prossimo.

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DILA

NUSIV

 

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

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VASCO E MEDEA
PARTE SECONDA

Capitolo F

«Ha mai portato via qualcosa?»
«Solo una volta. Una busta. Pareva un biglietto d’auguri.
E non mi sbaglio.»

Spostare tutto quanto gli impedisce di prenderlo, toccarlo, impossessarsene.
Azione non agevole, sia per il buio quasi totale, sia per l’intrigo dei rami secchi e graffianti.
È questa la perversione che Manson sta descrivendo e che rapisce Vasco, il tiranno della sua mente, la mania, la forza che lo opprime, il buio della sua coscienza, il nettare di giorni, notti, ore, minuti, di ogni respiro e per tutti i suoi pensieri.
Risalire, attraverso gli oggetti ritrovati nelle scorribande notturne, alla vita intima dei proprietari così da impadronirsene.
La sedia poltrona trono con alto schienale di bambù intrecciato è la fatica dei tagliatori indiani, le dita spezzate dal machete e le ossa gonfie di artrite; è il fumo denso ed umido necessario a curvare i rami per crearne la struttura respirato dalle donne seminude e dai bambini scalzi; è l’ammirazione invidia della commessa del negozio di mobili, di ritorno a sera nel monolocale diviso con la figlia del facchino; è la nonna tra due cuscini accanto al camino, sola, nella casa piena di ninnoli; è la vita di loro tutti che fluisce docile nella sua mente, rifocillandola.
Fare suo l’anima e il cervello di gente sconosciuta ed ignara.
Lo specchio: cornice di legno intarsiato con quattro forme sporgenti agli angoli prive di apparenti significati.
Grande quanto una finestra.
Una donna, solo per una donna.
Magnifica, eclatante, luminosa.
La regina Brunilde delle case popolari.
Poggiato con delicatezza, senza un graffio, adagiato ad un cumulo di scatole di cartone colme di indumenti una volta sgargianti, modellati per attrarre, indurre in tentazione.
Per Vasco un lungo sogno ad occhi aperti.
Brunilde sconfitta da Biancaneve.
Francesca contro Daniela.
Chi può sapere a quali limiti di follia immaginativa sia giunto il suo includersi, incunearsi, permeare quelle creature sconosciute, quelle fonti di miraggi feticisti?
Una notte di capodanno, mentre i leoni gli ballavano in testa ed il vino e lo spumante gliela facevano girare, si era affacciato al davanzale della finestra sommersa in un turbinio di fuochi artificiali da sbarco in Normandia.
Cinesi, coreani, napoletani veraci, i botti partivano e giungevano da ogni direzione, ed intendo non solo da destra e da sinistra ma anche dal basso e dall’alto.
Finanche una specie di pallone aerostatico chi sa come ancorato e con quale sistema attivato, produceva luccicanti interferenze sugli incendi artificiali e sui fumogeni pastosi ed ammantanti che venivano schizzati da strumenti di folclore tra i più strani e bizzarri.
Vasco, non sapeva neanche più il suo nome.
Volgeva lo sguardo verso la curva in cui la strada piegava ad angolo retto e sotto i bagliori dei fuochi artificiali, accanto ai due bidoni dell’immondizia stazionati pochi metri prima della curva, credeva di vedere un oggetto conosciuto.
L’orologio a pendolo.
Vasco guardava una cassetta di legno piena di residui di frutta e foglie di verdure, assalito dai leoni la fissava fino ad attendere il nuovo scoppio di un lampo, e gli appariva come l’orologio della vecchia villa con la apertura sportello incardinata con il miccione di bronzo lavorato a mano, il vetro in parte opacizzato decorato da disegni di uccelli in volo, il centro rotondo trasparente per le due lancette.
Ed esse erano davvero a forma di sottili alabarde.
Dlondlon.
I leoni, il vino, lo spumante, la penna, anche la birra.
Scese ad abbracciarla.
La cassetta con le bucce di banana, i fondi di ananas, i torsoli di cavolfiore.
Medea non capiva.
Medea non leggeva i pensieri.
Indecente?
Innocuo?
Certo con il pudore di una solitudine silenziosa.
Trasferire vite altrui nella propria esistenza tramite la spazzatura!
Ma questa notte è speciale.
Questa notte, sa bene di mettere in gioco anche la propria esistenza.
Con la rottura definitiva di ciò che ha di più caro.
Medea.
L’amore.
Ma questa è la notte.
Questa notte è tornato per salvare.
Salvarsi.
Impedire che l’icona della sua gioventù sia distrutta, tritata, maciullata, incenerita, insieme a cumuli di immondizia anonima.
Sul muro di cinta limitrofo ad uno dei cassonetti non è poggiato una radio giradischi degli anni cinquanta.
Non per Vasco.
È la radio del 4 Novembre 1956, e poggiato sul piatto, impolverato, graffiato, c’è il suo primo disco a 45 giri.
Un disco che la puntina di marca Medea aveva solcato e solcato fino a conoscerne ogni abrasione, tutte le rughe, quasi da sempre.
Sul muro giace abbandonata la sua giovinezza.
Dalla catena di eventi immaginari prodotta dalla sua veterana esperienza, dalla visione che gli appare sospinta dai suoi ricordi, dalla coincidenza del nome del cantante e della marca della puntina, dal parallelismo di intenti dei due personaggi visti nella sua ottica dello “Stupore”, dall’ormai quasi certo fallimento del rapporto sentimentale per questa ulteriore fuga notturna, come una Medea…
più di una Medea…
si sente sconfitto, sconvolto, profanato, e come ogni Medea…
più di ogni Medea…
vuole distruggere il suo passato attraverso la sopraffazione del frutto del suo amore, profanandosi.
La mia birra è diventata calda, il gelato di fragola e limone della donna al mio fianco, Aurora, si è sciolto.
La donna guascona, come per aprire una porta, effettua un breve spostamento della mano destra verso l’esterno del suo corpo e come in seguito ad un ordine od una magia le luci si spengono, al posto del pianoforte suona un contrabbasso pizzicato nel tipico accompagnamento jazzistico, sul fondo della sala al di qua dello specchio, immobile davanti al cancello di ferro battuto con volute arabesche, appare Medea.

1
Il piccolo bagliore nel cesto
di lumache
vinceva avvinghiato da
bolle
vischiose
profondi mongoli sonni.

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

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Parte seconda
Capitolo G

Medea, nascosta, guarda…
«Eppure è sempre favolosa.
Un incanto.
Una favola.
Sembrava una regina tanto era bella e profumata, pareva la ragazza copertina di Play Boy tanto era scollacciata e provocante.
Il suo profumo mi è rimasto addosso per due giorni, è quasi passato un anno ed ancora non ho dimenticato un neo, uno, della sua pelle.
Eppure non è durato che un’ora…»
…anche lei ha deciso di stracciare le ultime titubanze per riprendere la bellezza della sfida recandosi dove lo aveva visto durante la passeggiata…
«… eppure ne cucino di patatine fritte di Hamburger e crauti e cipolle.
Eppure dopo due giorni l’avevo ancora nel naso.
Non so da dove veniva.
Se fumavo, la sigaretta era profumata di lei.
Il gilet rosso che solitamente adopero come abbigliamento di servizio (è il colore migliore per nascondere le macchie di ketchup e gli schizzi dei salsicciotti che preparo di notte nel mio camper hot dog), il gilet ed il grembiule erano inutilizzabili, tanto e tanto profumati e…»
…Quanti uomini con la camicia rossa aveva avvicinato mostrando l’esca di un seno appena velato, e sempre accantonati dopo un’ora e…
«… fu lei, poggiando la mano sul piano di lavoro per sostenere l’impatto delle mie sbattute vorticose, a venire in contatto con il wurstel pronto ad essere cucinato, lo pose nella mia mano destra ed accompagnò, con chiari cenni di voluttà, il movimento dell’introduzione tra i peli ormai scompigliati della sua parte intima. Eppure la melanzana la bottiglia di birra, tutto quanto era possibile, lei prese tutto, proprio…»
Quante volte aveva ripetuto il gesto di stringerli fino al dolore!
Il sussurro del primo inganno. Nessuno…
«…TUTTO.
Due colpi, e via per terra schiacciati come serpenti.
Un casino.
Una grande casinata.
Un odore bellissimo, eppure un odore di femmina bruciata, ma poco adatto a fare da contorno ai cibi grezzi e popolari della mia cucina.
Un panino alla violetta? Ciclamino?»
… nel suo segreto.
Nessuno nella violenza del suo ricordo.

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

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Prosegue lunedì prossimo
ISBN 9781471081149, pagine 93, copertina morbida, A5 (148 x 210 mm), 14.00 €, acquistabile all’url:
https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

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Il Dispari 20230828

Il Dispari 20230828 – Redazione culturale DILA APS

VASCO E MEDEA

PARTE SECONDA

Capitolo C

[…]

Quando
un giorno avrai uno specchio
 avrai due occhi
per ascoltare una canzone
in solitudine
Ah! Vasco
dimmi quel posto.
Io vengo.
Uhh Uhh Uhh.

Capitolo D

«Il mio mestiere di responsabile di un ufficio di vigilanza mi concede molte libertà, in special modo quando devo controllare l’operato delle guardie, e per me rende prive di segreti le persone e gli ambienti e tutti gli aspetti della vita notturna.
Mi dà inoltre spesso la possibilità di viaggiare, conoscere bella gente, località famose, modi di vita diversi: a volte patriarcali in altri casi finanche eccentrici.
Così è stato in questa occasione.
Effettuo un servizio di vigilanza a bordo della ammiraglia di tutta la flotta turistica italiana!
Su e giù per il mediterraneo carichi di milionari, petrolieri, avventurieri, signore vere, e signore false, signorine di grandi speranze, e signorine per modo di dire, tutta bella gente.
Li riconosco bene.
In più ho il senso dell’investigatore per deformazione professionale, la curiosità di controllare ogni azione, persona, oggetto, non perfettamente riconducibile a determinate abitudini.»
«Per ciò ti chiamano Manson?»
«Esatto.»
«Perché Red?»
«La camicia.»
«Rossa?»
«Esatto.»
«Sempre?»
«In questa occasione posso rivelare un grande segreto.
Per me grande.
Mai detto.
Mai detto prima.
Ne indossavo una uguale durante la repressione dell’Ungheria, nel periodo in cui facevo il giardiniere in una villa con un grande cancello di ferro battuto, un viale ed un pollaio e… »
«Va bene, va bene.»
«L’ho conosciuto come dirigente ufficio fidi di una banca di media grandezza che è nostra cliente per il trasporto valori.
Faccio anche questo.
Aveva optato per un profilo sociale e professionale decisamente anonimo, allo scopo di non dover subire pressioni o influenze da parte di nessuno.
Credo.
Finanche con i dipendenti non ha stabilito alcun rapporto, e, lui per loro, è quasi uno sconosciuto.
Così dicono.
Escludendo due segretarie e due contabili, tutte donne di mezza età che oltre l’ufficio sono solo casa e famiglia.
Conosco tutti.
Originario di un paesetto di cultura marinara, nello scegliere la sede definitiva del suo lavoro aveva privilegiato la cittadina rivierasca, né grande né piccola, per non privarsi della vicinanza con il mare.
L’ho visto spesso con la donna.
Neppure i giornali, neppure la benzina o le sigarette si possono considerare azioni del suo quotidiano.»

Il Dispari 20230828 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo E

Interrompo il vigilante Manson Red, mentre ci sta presentando un ritratto conciso delle particolari abitudini di Vasco, perché non voglio continuare a nascondere di essere stato turbato, e ve ne sarete certamente accorti, dalla opportunità di sedere accanto ad una donna, Aurora, tanto misteriosa quanto guascona.

Il particolare stato emotivo caratteristico di ogni prima volta ha confuso non poco la lucidità delle analisi che ho voluto proporre, e ciò, se non ha impedito che mi addentrassi nei cunicoli delle personalità di Vasco e Medea con una obiettività assolutamente predominante nei confronti di qualsiasi valutazione, ha di certo limitata la scorrevolezza dell’inserimento di pieghe comportamentali meno evidenti e comunque ugualmente rappresentative.

Durante questa prima parte della conversazione con Manson Red, e che il giustiziere rosso continuerà a proporci, quella mancanza è risultata per me evidente e dolorosa, proprio in virtù della precisione con la quale, lui, ha invece evidenziato e dato valore a minimi dettagli.

Ora che l’emozione dei primi momenti è parzialmente superata ripenso al difficile percorso, impervio per il fisico e tormentato per la mente, con cui mi sono fin qui confrontato e, per un verso mi ammanto di orgoglio, per un altro mi pungolo a non sciupare tutto.

Devo continuare tenendo ben presente la necessità di essere più incisivo nel tentativo di catturare la vostra completa attenzione anche verso i particolari apparentemente insignificanti.

Perché possiate valutare, ascoltando confidenze, superando buchi e approssimazioni, assegnando forme ad intuizioni, ricalcando contorni sbiaditi, volteggiando ancora con la fantasia, mimando pensieri, immedesimandovi, ecco, ora lo posso dire, per capire profanandovi, se questa che vi sto proponendo sia veramente una nuova bella storia d’amore.

Aurora, per alcuni è un nome che poco si addice al ruolo che ricopre.

Profanandosi.

Sono seduto accanto alla donna, guascona, Aurora, che tutti chiamano “La Signora».”

Profanandomi.

Il Dispari 20230828 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo F

L’uomo vestito di bianco con un anello di rubino al dito, dalla pedana del piano bar inizia a suonare “Never let me go”, un lento motivo di struggente malinconia, nel preciso momento in cui, sulla parete di fronte formata da uno specchio opaco di dimensione eccezionale, si materializzano, come fantasmi, come in un film, scene di vita di incredibile nitidezza srotolate con la stessa inquietante tristezza delle note semplicemente accennate.

La sua compagna con un ventaglio di seta giapponese a colori sgargianti e stecche di bambù che ondeggia in docili semicerchi, voltandosi e rivoltando il busto eretto infisso nelle lame del vestito, gli porge una birra, gli accende una sigaretta, gli accarezza i capelli.

L’uomo vestito tutto di bianco con un bocciolo di ginestra (ginestra, fiore amato dalla mia donna) all’occhiello del bavero non guarda.
Non vuole guardare.
Sa già tutto.
Nessuna meraviglia, neppure un briciolo di stupore.
Una vita ad ascoltare i pianti e le sciocchezze di gente che non gli ha mai chiesto “Ma tu?
Ora suona ad intuito, senza bisogno di conoscere, e non vuole sapere, non guarda, batte i tasti, e ti immerge in una delle sue risposte: “Anche io”.
Ti confonde con un suono, è sua la tua emozione, angoscia, allegria.
Forse alza gli occhi, forse stringe il bicchiere, dondola la testa, sembra tanto vicino alla tastiera, rivolge un tenero sorriso alla compagna dalla pelle ambrata, insieme a lei anima e cervello, le mani quasi toccano il bocciolo di ginestra, non guarda e sa già tutto.

Ecco Vasco: è notte, ritorna al vecchio palazzo.

Vasco, che stringe una grossa coperta rossa arrotolata sotto un braccio, si avvicina con molte cautele al cumulo di rifiuti verso il punto preciso in cui poche ore prima l’aveva visto.
Lo scorge al di sotto di un mucchio di rami di ginestra (ginestra, fiore amato dalla mia donna) e glicini… libera le braccia poggiando la coperta sulle spalle ed inizia a…

«In ogni luogo il silenzio notturno appartiene ad una speciale categoria di sensazioni: quelle che si evidenziano attraverso una grande attenzione.
è una mia idea.
Non è come l’acqua fredda sul corpo nudo, il silenzio di un luogo è una miriade di vitalità miscelate in apparenti assenze.
Mi spiego?
In combinazioni differenti per ciascun angolo, piazza, terrazza, casa, albergo, barca, bosco, montagna, ed esso cambia, ma non tutti se ne accorgono… »
«Come una toccata di Bach? Quattro note per ventidue variazioni?»
«… non capisco ma se lo dice Lei!
Ammanta il territorio nella sua specificità, evidenzia gli oltraggi, si insedia, si intrufola, possiede la tua tranquillità senza che tu ne sia consapevole.
Non è il mio caso.
Mai.
Io l’ho studiato, li ho studiati, con costanza ed attenzione, con affetto, usando sensibilità fisiche e percettive custodite e difese con la maggiore cura e tenute separate da applicazioni volgari e banali.
è tutto vero.
Se un pullman passa in lontananza so chi lo guida, da dove viene e, forse, anche quante persone sta trasportando!
Esagero, solo fino ad un certo punto.
Certo è che conosco tutti i silenzi di tutte le ore di tutti i luoghi che ho frequentato.
Di tutta la mia isola.
Lui fu una specie di frammento che improvvisamente si spezza.
Entrava nel raggio di azione della mia particella notturna con cautela ed imperizia, movimenti d’aria, respiri, passetti rapidi, per avvicinarsi ai luoghi prescelti; e poi un lento spostare oggetti disarticolati, gracchianti, sconnessi, per riporli, infine, in vicine sporgenze, e di nuovo in auto con il motore a basso regime e luci fisse sugli anabbaglianti.
Non ho mai udito la sua invasione in una notte di pioggia.»
«Ha mai portato via qualcosa?»
«Solo una volta.
Una busta. Pareva un biglietto d’auguri.
E non mi sbaglio.»

Prosegue lunedì prossimo

ISBN 9781471081149, pagine 93, copertina morbida, A5 (148 x 210 mm), 14.00 €, acquistabile all’url:

 https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Il Dispari 20230828 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230828 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230824

A SARA BRESSY

(24/08/1917 – 27/01/1999)

Aurea amica
di spettacoli vivi,
perle d’affetto
per la famiglia.
Donna di umorismo
e ricchezze morali.
Tuo fu il SOLE
nel vivido giorno.
Tuoi gli incantesimi
per la famiglia.
Tu, un mondo
di vivacità
nel sentimento.
Tuo il dolore
sotto chiave.
Ritorno fanciullo
negli arcobaleni
della tua giostra.
Omaggio la tua memoria
nel giardino Sacro
e si accende
ogni AMARCORD
del tuo cuore!
A presto, Sara!

Biagio Di Meglio – scrittore poeta

Il Dispari 20230824

Sara Bressy e Antonio Mancini

Il Dispari 20230824

Il Dispari 20230821

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

BRUNO MANCINI – VASCO E MEDEA

Terza puntata

Questo racconto “Vasco e Medea”, che stiamo pubblicando a cadenza settimanale, fa parte del primo volume della serie “Per Aurora” che ho scritto a partire dagli anni ’80 e che continuo a scrivere seppure con molte lunghe pause.

Terza edizione 22 agosto 2022, ISBN 9781471081149, pagine 93, rilegatura copertina morbida, dimensioni A5, 14.00 €, acquistabile all’url:

 https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Scrivendo un commento a questo articolo (di almeno 1000 battute), e inviandolo in formato word entro il prossimo 25 agosto a [email protected]  (completo di nome, cognome e indirizzo postale) l’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA APS” regalerà una copia del libro ai primi 10 autori dei commenti ricevuti.

Buona lettura

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

VASCO E MEDEA

PARTE PRIMA

Capitolo decimo

Per tutto il percorso di ritorno, ed ancora sulla nave, Vasco cammina distante da lei, è agitato, irrequieto, è chiuso in un mutismo provocante, fremente, beve, fuma, l’avresti potuto scambiare per un condottiero prima della battaglia, il produttore dietro le quinte, un condannato a morte, l’aquila che vola sul coniglio… distratto da pensieri…
La tentazione di dirle tutto, aprirsi, togliere il velo ormai tenue che copriva i suoi anni di assenze notturne, gli tentava il centro, il motore dell’inconscio, mentre una forza diversa opponeva la vergogna della rappresentazione completa delle sue azioni.
Vergogna o pudore?
Spesso dipendono più che altro dal momento in cui viene attivata la domanda.
Il suo Vasco, l’idolo, non provava certo vergogna cantando “tu sola nella tua stanza” oppure “quanti anni hai bambina”, ma sappiamo poco, forse niente, certamente per pudore, dei suoi veri momenti, della realtà dei suoi approcci, dei suoi amplessi. A volte è il contrario.
Non sempre il contrario è l’opposto.
L’opposto del contrario?
Cos’è?
Se è opposto non è contrario e se non è opposto non è contrario
You are my melody.
A raffiche gli giungevano i simbolismi recuperati nelle notti più fortunate, obbligandolo a sorreggere il peso dei segreti di cui erano ammantati, scrigni di inganni e seduzioni, di dubbi e follie, di sogni e speranze, di offese e regali, di vita di morte di occasioni banali di viaggi di
incontri di sciocche manie di furti di attese, grandi, minuti,  di  grandi  minuti,  dipinti,  squarciati,  dipinti squarciati… basta!

Basta basta. Basta.

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo undicesimo

Medea vedendolo nuovamente a disagio, raggiunge il convincimento che lui si stia preparando ad affrontare l’argomento delle avventure notturne.
Pronta è pronta.
Decisa è decisa.
Non solo ad ascoltare.
A giustificare.
Ma per ferirlo a sua volta rivelandogli la mancanza di inibizione delle notti che l’avevano vista protagonista.
Dopo il ritrovamento del biglietto ed i successivi allontanamenti sospetti di Vasco, aveva, infatti, iniziato a cercarlo, dapprima con molte cautele poi… visitando locali notturni, luoghi per soli uomini, bische ecc.
Tanto più frequentemente lui usciva, tanto più freneticamente lei lo cercava, ed a poco a poco il cercarlo era diventato solo la facciata moralistica che usava per soddisfare con maggiore audacia il profondo esibizionismo che la eccitava.
Gonne sempre più corte.
Trucco evidente.
Sguardi accecanti.
Frasi equivoche.
La sua passione: stupire.

Basta. Basta. Basta.

Capitolo dodicesimo

«Sono il padrone della notte e delle donne.
Sono mie le donne di notte.
Le femmine sguainate luccicanti sui marciapiedi e nei locali di prima grandezza.
Provare a togliermi il controllo, è un guaio.
Un guaio grosso.
Grossissimo.
Quasi come cercare di togliermi il fazzoletto rosso che porto da sempre intorno al collo.
Un guaio grossissimo che pochi hanno tentato ed ora sono pieni di sfregi.
Una volta la vidi passare indifferentemente in macchina davanti ai nostri posti di lavoro.
A Napoli è difficile lavorare.
Qui no. Qui se fai il bravo nessuno ti caca.
A Napoli ti squadrano subito.
Appena scendi di sera in una piazza, non dico in una strada, non dico in un vicolo, sei già pappone o puttana.
Ma Napoli è bella.
C’è il sole, la luna e Marechiaro.
La gente non si fa i fatti suoi.
Quella signora dopo i primi passi, come si dice… timidi, noi diciamo cazzimmosi, si ripresenta alle due di notte nel Club Italia con la gonna gialla sotto la patana, qui voi dite sopra le ginocchia.
Guarda tutti quanti, e pure me.
Me di più.
Pareva mi conosceva.
E ci ho dovuto provare per forza.
Stava a casa mia, nel mio territorio, con le cosce da fuori e mi guardava come se mi conosceva.
A me, Salvatore il puttaniere!»

Capitolo tredicesimo

Lasciargli sul corpo e nella mente i segni squassanti di una passione artificiale, artatamente impudica e violenta, tenera e vendicativa, ponendo in un solo amplesso tutti i registri delle sue esperienze, tutta la prorompente eccessiva sfacciata bellezza del suo corpo di donna non più bambina, i giochi estremi di mani esperte di labbra avvampate di pelle di luna, tenerezze ossessioni, morbidezze stupori, in una altalena di grida e di sussurri che per anni la sua mente aveva elaborato, posizionato, montato come in un film…

… con arte e per vendetta.

VASCO E MEDEA

PARTE SECONDA

Capitolo A

Ora che molti elementi strutturali sono definiti la trama è delineata i personaggi sono caratterizzati gli ambienti percepiti, non mi resta altro da fare che presentare la storia.
Solo perché conto nell’infinito carisma che ha la mia gloria su voi milioni di ascoltatori, tenterò questa nuova impresa.
Consapevole di andare contro le più elementari leggi (regole) narrative, mi lascio sedurre dall’unica sfida veramente globale, indefinibile, e nella quale anche i valori di merito sono in continua osmosi e si auto modellano scevri da apparenti turbative esterne, la sfida che ignora blasoni e teoremi, rifiuta dottrine madrine padrini fratellini la sfida…
«La sfida?»

  • priva di forza:

STUPIRE

 1

A cavallo dell’orso
scimmiotta
la folla disseminata
nel prato di uno stadio
Ah Vasco!
tra fumo stellare
il verso del lupo nella steppa
Uhh Uhh Uhh.
 

Capitolo B

So bene che il primo requisito che devo dimostrare di avere, è la mancanza assoluta di immaginazione. Niente può essere più chiaro di ciò che è.
Il passaggio forzoso attraverso strumenti esplicativi, amplificanti, ed anche solo riproduttivi, la mia testa fa anche tutto questo, viola, se non snatura addirittura, il “diritto d’autore” di qualsiasi… vi lascio pensare e decidere da soli a cosa alludo.
Tuttavia in questo caso se non applicassi un quantum di collante, Vasco e Medea apparirebbero, distaccati andare per strade diverse, uniti in apparenza da abitudini e condizionamenti.
Loro no.
Loro sono due forme della stessa natura, lo sono stato e lo saranno, loro sono anima e cervello, sono idee.
STUPIRE: anche se stessi.
PROFANARE: anche se stessi.
Fino ad essere accattoni anche di proprie sensazioni.
Simboli stupendi di persone particolari.
Mi manca il fiato, ho pensato troppo in fretta, ho perso il filo, ho tessuto troppo in fretta.
2

Ritorna assassino
nell’ombra ballerina dei vincenti
il fallo abbandonato nella doccia
Ah Vasco!
per uomini incerti
in teneri sguardi alla luna
Uhh Uhh Uhh.

 

Capitolo C

Il termine profanare è sempre stato inteso con riferimenti di sacralità.
Religiosa, umana, storica, una chiesa, un monumento, una ingenuità, una genuinità, il mio ricordo, il tuo sentimento, <Profanare il secchio dell’immondizia è possibile.>
Il nostro ideale, la loro stima, la banca, la banca no, la banca si svaligia.
E la valigia?
La banca è una valigia e la valigia non si svaligia, si profana. Avete seguito il pensiero?
<Breve preambolo per capire se il verbo profanare può essere riflessivo.>
<Se è lecito dire “Voleva profanarsi”.>
Lecito è lecito, coerente non so.
Comunque non è la coerenza che mi intriga.
Profanare se stessi è profanare?
Mi mangio un panino.
No!
Mangio un panino.
Mi mangio una mano.
ANCORA DI PIù NO!
Mangio una mano.
Anche se la mano è la mia?
Mangio una mia mano.
Mi profano.
No!
Profano la mia…
… il mio…
Profanare senza invadere, introdurre, inserire dall’esterno non ha senso.
Allora come faccio a profanarmi?
Introdurre, invadere, inserire dall’esterno, per esempio, qualcosa nella mia bocca potrebbe essere una profanazione.
Se l’azione la compio io in qualche modo, è lecito (lecito?) considerarla una profanazione?
Dovrei essere estraneo nel senso di entità diversa da me stesso.
Mi mordo la coda.
Mi chiudo in un angolo cieco (vicolo cieco) per non lasciare le parole al loro significato plausibile accettato corrente indiscusso, le parole si ribellano mi aggrediscono mi chiudono in un angolo e non mi lasciano dire che Medea voleva profanarsi.
Oltre la vendetta.
Senza dolcezza e senza violenza.
Come svuotare un secchio di immondizia.
Quando
un giorno avrai uno specchio
 avrai due occhi
per ascoltare una canzone
in solitudine
Ah! Vasco
dimmi quel posto.
Io vengo.
Uhh Uhh Uhh.
 

CONTINUA lunedì prossimo.

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

 

DILA

NUSIV

 

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Il Dispari 20230828

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VASCO E MEDEA

PARTE SECONDA

Capitolo C

[…]

Quando
un giorno avrai uno specchio
 avrai due occhi
per ascoltare una canzone
in solitudine
Ah! Vasco
dimmi quel posto.
Io vengo.
Uhh Uhh Uhh.

Capitolo D

«Il mio mestiere di responsabile di un ufficio di vigilanza mi concede molte libertà, in special modo quando devo controllare l’operato delle guardie, e per me rende prive di segreti le persone e gli ambienti e tutti gli aspetti della vita notturna.
Mi dà inoltre spesso la possibilità di viaggiare, conoscere bella gente, località famose, modi di vita diversi: a volte patriarcali in altri casi finanche eccentrici.
Così è stato in questa occasione.
Effettuo un servizio di vigilanza a bordo della ammiraglia di tutta la flotta turistica italiana!
Su e giù per il mediterraneo carichi di milionari, petrolieri, avventurieri, signore vere, e signore false, signorine di grandi speranze, e signorine per modo di dire, tutta bella gente.
Li riconosco bene.
In più ho il senso dell’investigatore per deformazione professionale, la curiosità di controllare ogni azione, persona, oggetto, non perfettamente riconducibile a determinate abitudini.»
«Per ciò ti chiamano Manson?»
«Esatto.»
«Perché Red?»
«La camicia.»
«Rossa?»
«Esatto.»
«Sempre?»
«In questa occasione posso rivelare un grande segreto.
Per me grande.
Mai detto.
Mai detto prima.
Ne indossavo una uguale durante la repressione dell’Ungheria, nel periodo in cui facevo il giardiniere in una villa con un grande cancello di ferro battuto, un viale ed un pollaio e… »
«Va bene, va bene.»
«L’ho conosciuto come dirigente ufficio fidi di una banca di media grandezza che è nostra cliente per il trasporto valori.
Faccio anche questo.
Aveva optato per un profilo sociale e professionale decisamente anonimo, allo scopo di non dover subire pressioni o influenze da parte di nessuno.
Credo.
Finanche con i dipendenti non ha stabilito alcun rapporto, e, lui per loro, è quasi uno sconosciuto.
Così dicono.
Escludendo due segretarie e due contabili, tutte donne di mezza età che oltre l’ufficio sono solo casa e famiglia.
Conosco tutti.
Originario di un paesetto di cultura marinara, nello scegliere la sede definitiva del suo lavoro aveva privilegiato la cittadina rivierasca, né grande né piccola, per non privarsi della vicinanza con il mare.
L’ho visto spesso con la donna.
Neppure i giornali, neppure la benzina o le sigarette si possono considerare azioni del suo quotidiano.»

Il Dispari 20230828 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo E

Interrompo il vigilante Manson Red, mentre ci sta presentando un ritratto conciso delle particolari abitudini di Vasco, perché non voglio continuare a nascondere di essere stato turbato, e ve ne sarete certamente accorti, dalla opportunità di sedere accanto ad una donna, Aurora, tanto misteriosa quanto guascona.

Il particolare stato emotivo caratteristico di ogni prima volta ha confuso non poco la lucidità delle analisi che ho voluto proporre, e ciò, se non ha impedito che mi addentrassi nei cunicoli delle personalità di Vasco e Medea con una obiettività assolutamente predominante nei confronti di qualsiasi valutazione, ha di certo limitata la scorrevolezza dell’inserimento di pieghe comportamentali meno evidenti e comunque ugualmente rappresentative.

Durante questa prima parte della conversazione con Manson Red, e che il giustiziere rosso continuerà a proporci, quella mancanza è risultata per me evidente e dolorosa, proprio in virtù della precisione con la quale, lui, ha invece evidenziato e dato valore a minimi dettagli.

Ora che l’emozione dei primi momenti è parzialmente superata ripenso al difficile percorso, impervio per il fisico e tormentato per la mente, con cui mi sono fin qui confrontato e, per un verso mi ammanto di orgoglio, per un altro mi pungolo a non sciupare tutto.

Devo continuare tenendo ben presente la necessità di essere più incisivo nel tentativo di catturare la vostra completa attenzione anche verso i particolari apparentemente insignificanti.

Perché possiate valutare, ascoltando confidenze, superando buchi e approssimazioni, assegnando forme ad intuizioni, ricalcando contorni sbiaditi, volteggiando ancora con la fantasia, mimando pensieri, immedesimandovi, ecco, ora lo posso dire, per capire profanandovi, se questa che vi sto proponendo sia veramente una nuova bella storia d’amore.

Aurora, per alcuni è un nome che poco si addice al ruolo che ricopre.

Profanandosi.

Sono seduto accanto alla donna, guascona, Aurora, che tutti chiamano “La Signora».”

Profanandomi.

Il Dispari 20230828 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo F

L’uomo vestito di bianco con un anello di rubino al dito, dalla pedana del piano bar inizia a suonare “Never let me go”, un lento motivo di struggente malinconia, nel preciso momento in cui, sulla parete di fronte formata da uno specchio opaco di dimensione eccezionale, si materializzano, come fantasmi, come in un film, scene di vita di incredibile nitidezza srotolate con la stessa inquietante tristezza delle note semplicemente accennate.

La sua compagna con un ventaglio di seta giapponese a colori sgargianti e stecche di bambù che ondeggia in docili semicerchi, voltandosi e rivoltando il busto eretto infisso nelle lame del vestito, gli porge una birra, gli accende una sigaretta, gli accarezza i capelli.

L’uomo vestito tutto di bianco con un bocciolo di ginestra (ginestra, fiore amato dalla mia donna) all’occhiello del bavero non guarda.
Non vuole guardare.
Sa già tutto.
Nessuna meraviglia, neppure un briciolo di stupore.
Una vita ad ascoltare i pianti e le sciocchezze di gente che non gli ha mai chiesto “Ma tu?
Ora suona ad intuito, senza bisogno di conoscere, e non vuole sapere, non guarda, batte i tasti, e ti immerge in una delle sue risposte: “Anche io”.
Ti confonde con un suono, è sua la tua emozione, angoscia, allegria.
Forse alza gli occhi, forse stringe il bicchiere, dondola la testa, sembra tanto vicino alla tastiera, rivolge un tenero sorriso alla compagna dalla pelle ambrata, insieme a lei anima e cervello, le mani quasi toccano il bocciolo di ginestra, non guarda e sa già tutto.

Ecco Vasco: è notte, ritorna al vecchio palazzo.

Vasco, che stringe una grossa coperta rossa arrotolata sotto un braccio, si avvicina con molte cautele al cumulo di rifiuti verso il punto preciso in cui poche ore prima l’aveva visto.
Lo scorge al di sotto di un mucchio di rami di ginestra (ginestra, fiore amato dalla mia donna) e glicini… libera le braccia poggiando la coperta sulle spalle ed inizia a…

«In ogni luogo il silenzio notturno appartiene ad una speciale categoria di sensazioni: quelle che si evidenziano attraverso una grande attenzione.
è una mia idea.
Non è come l’acqua fredda sul corpo nudo, il silenzio di un luogo è una miriade di vitalità miscelate in apparenti assenze.
Mi spiego?
In combinazioni differenti per ciascun angolo, piazza, terrazza, casa, albergo, barca, bosco, montagna, ed esso cambia, ma non tutti se ne accorgono… »
«Come una toccata di Bach? Quattro note per ventidue variazioni?»
«… non capisco ma se lo dice Lei!
Ammanta il territorio nella sua specificità, evidenzia gli oltraggi, si insedia, si intrufola, possiede la tua tranquillità senza che tu ne sia consapevole.
Non è il mio caso.
Mai.
Io l’ho studiato, li ho studiati, con costanza ed attenzione, con affetto, usando sensibilità fisiche e percettive custodite e difese con la maggiore cura e tenute separate da applicazioni volgari e banali.
è tutto vero.
Se un pullman passa in lontananza so chi lo guida, da dove viene e, forse, anche quante persone sta trasportando!
Esagero, solo fino ad un certo punto.
Certo è che conosco tutti i silenzi di tutte le ore di tutti i luoghi che ho frequentato.
Di tutta la mia isola.
Lui fu una specie di frammento che improvvisamente si spezza.
Entrava nel raggio di azione della mia particella notturna con cautela ed imperizia, movimenti d’aria, respiri, passetti rapidi, per avvicinarsi ai luoghi prescelti; e poi un lento spostare oggetti disarticolati, gracchianti, sconnessi, per riporli, infine, in vicine sporgenze, e di nuovo in auto con il motore a basso regime e luci fisse sugli anabbaglianti.
Non ho mai udito la sua invasione in una notte di pioggia.»
«Ha mai portato via qualcosa?»
«Solo una volta.
Una busta. Pareva un biglietto d’auguri.
E non mi sbaglio.»

Prosegue lunedì prossimo

ISBN 9781471081149, pagine 93, copertina morbida, A5 (148 x 210 mm), 14.00 €, acquistabile all’url:

 https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Il Dispari 20230828 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230828 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230824

A SARA BRESSY

(24/08/1917 – 27/01/1999)

Aurea amica
di spettacoli vivi,
perle d’affetto
per la famiglia.
Donna di umorismo
e ricchezze morali.
Tuo fu il SOLE
nel vivido giorno.
Tuoi gli incantesimi
per la famiglia.
Tu, un mondo
di vivacità
nel sentimento.
Tuo il dolore
sotto chiave.
Ritorno fanciullo
negli arcobaleni
della tua giostra.
Omaggio la tua memoria
nel giardino Sacro
e si accende
ogni AMARCORD
del tuo cuore!
A presto, Sara!

Biagio Di Meglio – scrittore poeta

Il Dispari 20230824

Sara Bressy e Antonio Mancini

Il Dispari 20230824

Il Dispari 20230821

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

BRUNO MANCINI – VASCO E MEDEA

Terza puntata

Questo racconto “Vasco e Medea”, che stiamo pubblicando a cadenza settimanale, fa parte del primo volume della serie “Per Aurora” che ho scritto a partire dagli anni ’80 e che continuo a scrivere seppure con molte lunghe pause.

Terza edizione 22 agosto 2022, ISBN 9781471081149, pagine 93, rilegatura copertina morbida, dimensioni A5, 14.00 €, acquistabile all’url:

 https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Scrivendo un commento a questo articolo (di almeno 1000 battute), e inviandolo in formato word entro il prossimo 25 agosto a [email protected]  (completo di nome, cognome e indirizzo postale) l’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA APS” regalerà una copia del libro ai primi 10 autori dei commenti ricevuti.

Buona lettura

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

VASCO E MEDEA

PARTE PRIMA

Capitolo decimo

Per tutto il percorso di ritorno, ed ancora sulla nave, Vasco cammina distante da lei, è agitato, irrequieto, è chiuso in un mutismo provocante, fremente, beve, fuma, l’avresti potuto scambiare per un condottiero prima della battaglia, il produttore dietro le quinte, un condannato a morte, l’aquila che vola sul coniglio… distratto da pensieri…
La tentazione di dirle tutto, aprirsi, togliere il velo ormai tenue che copriva i suoi anni di assenze notturne, gli tentava il centro, il motore dell’inconscio, mentre una forza diversa opponeva la vergogna della rappresentazione completa delle sue azioni.
Vergogna o pudore?
Spesso dipendono più che altro dal momento in cui viene attivata la domanda.
Il suo Vasco, l’idolo, non provava certo vergogna cantando “tu sola nella tua stanza” oppure “quanti anni hai bambina”, ma sappiamo poco, forse niente, certamente per pudore, dei suoi veri momenti, della realtà dei suoi approcci, dei suoi amplessi. A volte è il contrario.
Non sempre il contrario è l’opposto.
L’opposto del contrario?
Cos’è?
Se è opposto non è contrario e se non è opposto non è contrario
You are my melody.
A raffiche gli giungevano i simbolismi recuperati nelle notti più fortunate, obbligandolo a sorreggere il peso dei segreti di cui erano ammantati, scrigni di inganni e seduzioni, di dubbi e follie, di sogni e speranze, di offese e regali, di vita di morte di occasioni banali di viaggi di
incontri di sciocche manie di furti di attese, grandi, minuti,  di  grandi  minuti,  dipinti,  squarciati,  dipinti squarciati… basta!

Basta basta. Basta.

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo undicesimo

Medea vedendolo nuovamente a disagio, raggiunge il convincimento che lui si stia preparando ad affrontare l’argomento delle avventure notturne.
Pronta è pronta.
Decisa è decisa.
Non solo ad ascoltare.
A giustificare.
Ma per ferirlo a sua volta rivelandogli la mancanza di inibizione delle notti che l’avevano vista protagonista.
Dopo il ritrovamento del biglietto ed i successivi allontanamenti sospetti di Vasco, aveva, infatti, iniziato a cercarlo, dapprima con molte cautele poi… visitando locali notturni, luoghi per soli uomini, bische ecc.
Tanto più frequentemente lui usciva, tanto più freneticamente lei lo cercava, ed a poco a poco il cercarlo era diventato solo la facciata moralistica che usava per soddisfare con maggiore audacia il profondo esibizionismo che la eccitava.
Gonne sempre più corte.
Trucco evidente.
Sguardi accecanti.
Frasi equivoche.
La sua passione: stupire.

Basta. Basta. Basta.

Capitolo dodicesimo

«Sono il padrone della notte e delle donne.
Sono mie le donne di notte.
Le femmine sguainate luccicanti sui marciapiedi e nei locali di prima grandezza.
Provare a togliermi il controllo, è un guaio.
Un guaio grosso.
Grossissimo.
Quasi come cercare di togliermi il fazzoletto rosso che porto da sempre intorno al collo.
Un guaio grossissimo che pochi hanno tentato ed ora sono pieni di sfregi.
Una volta la vidi passare indifferentemente in macchina davanti ai nostri posti di lavoro.
A Napoli è difficile lavorare.
Qui no. Qui se fai il bravo nessuno ti caca.
A Napoli ti squadrano subito.
Appena scendi di sera in una piazza, non dico in una strada, non dico in un vicolo, sei già pappone o puttana.
Ma Napoli è bella.
C’è il sole, la luna e Marechiaro.
La gente non si fa i fatti suoi.
Quella signora dopo i primi passi, come si dice… timidi, noi diciamo cazzimmosi, si ripresenta alle due di notte nel Club Italia con la gonna gialla sotto la patana, qui voi dite sopra le ginocchia.
Guarda tutti quanti, e pure me.
Me di più.
Pareva mi conosceva.
E ci ho dovuto provare per forza.
Stava a casa mia, nel mio territorio, con le cosce da fuori e mi guardava come se mi conosceva.
A me, Salvatore il puttaniere!»

Capitolo tredicesimo

Lasciargli sul corpo e nella mente i segni squassanti di una passione artificiale, artatamente impudica e violenta, tenera e vendicativa, ponendo in un solo amplesso tutti i registri delle sue esperienze, tutta la prorompente eccessiva sfacciata bellezza del suo corpo di donna non più bambina, i giochi estremi di mani esperte di labbra avvampate di pelle di luna, tenerezze ossessioni, morbidezze stupori, in una altalena di grida e di sussurri che per anni la sua mente aveva elaborato, posizionato, montato come in un film…

… con arte e per vendetta.

VASCO E MEDEA

PARTE SECONDA

Capitolo A

Ora che molti elementi strutturali sono definiti la trama è delineata i personaggi sono caratterizzati gli ambienti percepiti, non mi resta altro da fare che presentare la storia.
Solo perché conto nell’infinito carisma che ha la mia gloria su voi milioni di ascoltatori, tenterò questa nuova impresa.
Consapevole di andare contro le più elementari leggi (regole) narrative, mi lascio sedurre dall’unica sfida veramente globale, indefinibile, e nella quale anche i valori di merito sono in continua osmosi e si auto modellano scevri da apparenti turbative esterne, la sfida che ignora blasoni e teoremi, rifiuta dottrine madrine padrini fratellini la sfida…
«La sfida?»

  • priva di forza:

STUPIRE

 1

A cavallo dell’orso
scimmiotta
la folla disseminata
nel prato di uno stadio
Ah Vasco!
tra fumo stellare
il verso del lupo nella steppa
Uhh Uhh Uhh.
 

Capitolo B

So bene che il primo requisito che devo dimostrare di avere, è la mancanza assoluta di immaginazione. Niente può essere più chiaro di ciò che è.
Il passaggio forzoso attraverso strumenti esplicativi, amplificanti, ed anche solo riproduttivi, la mia testa fa anche tutto questo, viola, se non snatura addirittura, il “diritto d’autore” di qualsiasi… vi lascio pensare e decidere da soli a cosa alludo.
Tuttavia in questo caso se non applicassi un quantum di collante, Vasco e Medea apparirebbero, distaccati andare per strade diverse, uniti in apparenza da abitudini e condizionamenti.
Loro no.
Loro sono due forme della stessa natura, lo sono stato e lo saranno, loro sono anima e cervello, sono idee.
STUPIRE: anche se stessi.
PROFANARE: anche se stessi.
Fino ad essere accattoni anche di proprie sensazioni.
Simboli stupendi di persone particolari.
Mi manca il fiato, ho pensato troppo in fretta, ho perso il filo, ho tessuto troppo in fretta.
2

Ritorna assassino
nell’ombra ballerina dei vincenti
il fallo abbandonato nella doccia
Ah Vasco!
per uomini incerti
in teneri sguardi alla luna
Uhh Uhh Uhh.

 

Capitolo C

Il termine profanare è sempre stato inteso con riferimenti di sacralità.
Religiosa, umana, storica, una chiesa, un monumento, una ingenuità, una genuinità, il mio ricordo, il tuo sentimento, <Profanare il secchio dell’immondizia è possibile.>
Il nostro ideale, la loro stima, la banca, la banca no, la banca si svaligia.
E la valigia?
La banca è una valigia e la valigia non si svaligia, si profana. Avete seguito il pensiero?
<Breve preambolo per capire se il verbo profanare può essere riflessivo.>
<Se è lecito dire “Voleva profanarsi”.>
Lecito è lecito, coerente non so.
Comunque non è la coerenza che mi intriga.
Profanare se stessi è profanare?
Mi mangio un panino.
No!
Mangio un panino.
Mi mangio una mano.
ANCORA DI PIù NO!
Mangio una mano.
Anche se la mano è la mia?
Mangio una mia mano.
Mi profano.
No!
Profano la mia…
… il mio…
Profanare senza invadere, introdurre, inserire dall’esterno non ha senso.
Allora come faccio a profanarmi?
Introdurre, invadere, inserire dall’esterno, per esempio, qualcosa nella mia bocca potrebbe essere una profanazione.
Se l’azione la compio io in qualche modo, è lecito (lecito?) considerarla una profanazione?
Dovrei essere estraneo nel senso di entità diversa da me stesso.
Mi mordo la coda.
Mi chiudo in un angolo cieco (vicolo cieco) per non lasciare le parole al loro significato plausibile accettato corrente indiscusso, le parole si ribellano mi aggrediscono mi chiudono in un angolo e non mi lasciano dire che Medea voleva profanarsi.
Oltre la vendetta.
Senza dolcezza e senza violenza.
Come svuotare un secchio di immondizia.
Quando
un giorno avrai uno specchio
 avrai due occhi
per ascoltare una canzone
in solitudine
Ah! Vasco
dimmi quel posto.
Io vengo.
Uhh Uhh Uhh.
 

CONTINUA lunedì prossimo.

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230814

Il Dispari 20230814 – Redazione culturale DILA APS

BRUNO MANCINI – VASCO E MEDEA

Seconda puntata

Questo racconto “Vasco e Medea”, che abbiamo iniziato a pubblicare lo scorso lunedì 7 agosto e che continueremo a pubblicare con cadenza settimanale nei prossimi lunedì, fa parte del primo volume della serie “Per Aurora” che ho scritto a partire dagli anni ’80 e che continuo a scrivere seppure con molte lunghe pause.
Dettagli: data di pubblicazione della terza edizione 22 agosto 2022, ISBN 9781471081149, pagine 93, rilegatura copertina morbida, dimensioni A5 (148 x 210 mm), prezzo 14.00 €, acquistabile all’url:

 https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Scrivendo un commento a questo articolo (di almeno 1000 battute), e inviandolo in formato word entro il prossimo 18 agosto a [email protected] (completo di nome, cognome e indirizzo postale) l’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” regalerà una copia del libro ai primi dieci autori dei commenti ricevuti.
Buona lettura

Il Dispari 20230814 – Redazione culturale DILA APS

VASCO E MEDEA

PARTE PRIMA

Capitolo settimo

 
«[…] Ho pianto molto in quei giorni.
La crisi.
Vasco spesso di notte usciva da casa per farvi ritorno quasi all’alba.
Assenze sempre più frequenti.
Tornava a volte macchiato, con strani odori sul corpo e sui vestiti.
Neppure attento a non farsene accorgere.
Non usava precauzioni, non nascondeva, ma non diceva. Almeno la curiosità di verificare se Medea lo stesse aspettando… se fosse ancora in casa, niente neanche questo. Un automa.
Un muto.
Un automa muto.
E certo lei soffriva.
Lina aiutami. Che devo fare?” diceva le prime volte.
Dopo qualche giorno smise di piangere.
Al mio paese dicevano “Prima della luna nuova”.
Prima della luna nuova ho visto che usciva anche lei.»

Udite le accorate parole di Lina (Carmela, la ragazza di casa), che presentano senza fronzoli le fasi iniziali di questa vicenda, mi accingo ad effettuare la ricostruzione di un momento successivo, mettendo insieme diverse fonti tra cui le confidenze dei marinai imbarcati sulla nave crociera che la nostra coppia aveva scelto per tentare di superare il periodo travagliato provocato dal ritrovamento del biglietto.
è molto verosimile, quasi perfetta.
 
Capitolo ottavo

Il tavolo era ricoperto da una tovaglia orlata da arabeschi di un giallo molto simile ai fili di paglia che usavano, una volta l’anno, in primavera, porre ai margini della gabbia, per consentire alla coppia di canarini la formazione del nido su cui deporre le uova.
Cip e Ciop erano di un giallo molto intenso tanto che, specialmente la femmina, si potrebbe definire colore dell’oro vecchio.
Medea: «Speriamo che Carmela non dimentichi di cambiare l’acqua nella vaschetta. Domani, quando ci fermiamo, le telefono, ti pare? Vieni anche tu così la saluti.»
«Credi sia il caso?»
« Perché no.»
«Sai penso che in questi ultimi tempi non sia stata neutrale, cioè… »
«No guarda lei non è in causa, se tu qualche volta mi avessi avvisato che uscivi… »
«Uscivo, uscivo… »
«… dove andavi… »
«Così, andavo, ora lo sai, che cambia?»
«… perché… »
«Guarda, dammi una spiegazione, una risposta, mi trovi cambiato?
Vuoi ancora del vino?
A volte preferirei una bettola per non sentire il rumore di tante posate contemporaneamente.
In cosa sono diverso?
Uguale.
Dillo che sono uguale anche se sai qualcosa di nuovo.
Nella taverna si urla, qui il brusio è più invadente, avviluppante, è bello avviluppante, rende l’idea, l’idea che ho della gente ma… »
«La notte preferisci le taverne.»
«La notte, che c’entra la notte, parlo di locali per pranzare, cenare, trascorrere un’ora in compagnia di una bella donna come te, mi sembra che… »
«Che voglio sapere, sapere!
Niente più di quanto non vuoi dirmi, è giusto anche per me, anche per me, è giusto, non sei cambiato, una persona non deve essere considerata… »
«Una persona?
Io sono una persona?
Credevo qualcosa di più!»
«Sì certo, non volevo banalizzare… la persona amata non deve essere vista in maniera diversa se si viene a conoscenza di una parte della sua vita prima ignorata, non devo farlo con te, è così, bravo, anche per me… sì voglio ancora del vino, e un dolce di mandorle.»

-«Signore e Signori, buona sera, è il Capitano che vi parla.
Tra circa quattro ore getteremo l’ancora in una stupenda baia dell’isola d’Ischia.
Famosa in tutto il mondo.
Meglio conosciuta come, “L’isola della eterna giovinezza” per le sue miracolose acque minerali, ed anche “L’isola verde” per la rigogliosità della sua vegetazione.
Avrete l’opportunità di visitare questo splendido gioiello del Mediterraneo per circa due giorni.
Infatti, come sapete, salperemo dopodomani alle ore 10 per il prosieguo della nostra crociera.
Un  ufficiale di  turno è a Vostra disposizione per organizzare escursioni, visite guidate, ingressi a tutti i tipi di locali, by night, piscine, teatri ed altro, e… se vorrete… anche romantici pernottamenti… »

«Andiamo, prendiamo il dolce sul ponte.» Medea si alzò, poggiò il tovagliolo, guardò in direzione dell’altoparlante e disse «Non si fa così, non si fa.»

Il Dispari 20230814 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo nono

Quantunque la traversata fosse stata allietata da un mare piatto a perdita d’occhio, neanche una casa, un promontorio, un albero,
Un albero a mare!
e, tra sole e luna una brezza venticello, in parte fenomeno naturale in parte dovuta al movimento del bianco natante, avesse appiattito anche la temperatura dell’angolo tra le scialuppe ove erano soliti appartarsi, al primo impatto con i lastroni di lava vulcanica che pavimentavano il bordo terminale della banchina di ormeggio, entrambi barcollarono come due birilli con il fondo appesantito per un giocattolo infantile.
Medea «Oh!»
Vasco «Appoggiati!»
Medea «Fermiamoci un attimo.»
Vasco «Gira anche a te?»
«Mi manca la terra.»
«Proprio ora che sei atterrata.»
«Atterrata?»
«Posata sulla terra.»
«Oh!»
«Ancora?»
«Di nuovo.»
«Sta bene, appoggiati.»
«Fai tutto prima di me!»

I grossi lastroni di lava grigia levigati dai passi di migliaia di persone, contornavano un tratto minimo dello spiazzo destinato alle manovre di attracco; subito accanto, una macchia bruttura di asfalto sconnesso adduceva a diverse stradine, queste sì, già dal primo impatto, coreografiche, quasi personalizzate dagli abitanti e dalle attività annesse.
Scelsero, per me era facile intuirne il motivo, il viottolo a tratti in leggera pendenza incassato tra pareti di tufo verde chiazzate da prepotenti arbusti di gialle ginestre (ginestra, fiore amato dalla mia donna).
Su in cima, oltre filari di limoni ed oleandri carichi di frutti e di fiori, giunsero ad un gruppo di vecchie costruzioni tinteggiate con impasti di calce dai colori pastello, chiari, luminosi; prive di un ordine apparente e senza segni esterni identificativi che non fossero gerani rosso fuoco ai balconi, glicini appiccicati alle pareti.
Due pini e due palme tutti ultra centenari, quasi cingevano come baluardi il più vecchio palazzo, al cui ingresso un alto cancello di ferro battuto adornato da volute arabesche, mostrava in fondo ad un viale polveroso, tratti sconnessi di un muro di cinta in parte crollato, formato da pietre grigie semplicemente sovrapposte, che ostruiva, spezzava, limitava, la fitta boscaglia e le piante di alto fusto subito accanto predominanti.
Una strada di recente costruzione, sgradevole, sgraziata, stonata, si immetteva in quella minima piazzola dal lato opposto rispetto alla direzione del loro arrivo, a sinistra del cancello, completando il suo percorso in una specie di slargo appositamente adibito a deposito di rifiuti.
Assurdo.
Criminali.
La vecchia villa sfregiata.
Pazzi.
Stronzi.
L’incanto accecato.

Rimasero confusi tra ginestre (ginestra, fiore amato dalla mia donna) e pattume, entrambi fissi, con i sentimenti oltraggiati, tentando di capire se profanare è una vendetta o una maledizione, se il male sopravvive a se stesso per debolezza del suo antagonista oppure per sciocchi abbagli di clemenza.
Mai un silenzio li aveva visti così uniti, insieme indifesi, cruenti, aggressivi.
«Maledetti.
Siate maledetti.»
Da Vasco e Medea lo stesso grido.

Fu lì che lo rividero.

Un barbuto (custode?) con la camicia rossa, uscendo dal cancello, si diresse ad aggiungere, spingendolo su una carriola da muratore, un vecchio apparecchio radiofonico ai rifiuti del cumulo di immondizia.

Il Dispari 20230814 – Redazione culturale DILA APS

DILA

NUSIV

 

Il Dispari 20230824 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230824– Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230824

A SARA BRESSY

(24/08/1917 – 27/01/1999)

Aurea amica
di spettacoli vivi,
perle d’affetto
per la famiglia.
Donna di umorismo
e ricchezze morali.
Tuo fu il SOLE
nel vivido giorno.
Tuoi gli incantesimi
per la famiglia.
Tu, un mondo
di vivacità
nel sentimento.
Tuo il dolore
sotto chiave.
Ritorno fanciullo
negli arcobaleni
della tua giostra.
Omaggio la tua memoria
nel giardino Sacro
e si accende
ogni AMARCORD
del tuo cuore!
A presto, Sara!

Biagio Di Meglio – scrittore poeta

Il Dispari 20230824

Sara Bressy e Antonio Mancini

Il Dispari 20230824

Il Dispari 20230821

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

BRUNO MANCINI – VASCO E MEDEA

Terza puntata

Questo racconto “Vasco e Medea”, che stiamo pubblicando a cadenza settimanale, fa parte del primo volume della serie “Per Aurora” che ho scritto a partire dagli anni ’80 e che continuo a scrivere seppure con molte lunghe pause.

Terza edizione 22 agosto 2022, ISBN 9781471081149, pagine 93, rilegatura copertina morbida, dimensioni A5, 14.00 €, acquistabile all’url:

 https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Scrivendo un commento a questo articolo (di almeno 1000 battute), e inviandolo in formato word entro il prossimo 25 agosto a [email protected]  (completo di nome, cognome e indirizzo postale) l’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA APS” regalerà una copia del libro ai primi 10 autori dei commenti ricevuti.

Buona lettura

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

VASCO E MEDEA

PARTE PRIMA

Capitolo decimo

Per tutto il percorso di ritorno, ed ancora sulla nave, Vasco cammina distante da lei, è agitato, irrequieto, è chiuso in un mutismo provocante, fremente, beve, fuma, l’avresti potuto scambiare per un condottiero prima della battaglia, il produttore dietro le quinte, un condannato a morte, l’aquila che vola sul coniglio… distratto da pensieri…
La tentazione di dirle tutto, aprirsi, togliere il velo ormai tenue che copriva i suoi anni di assenze notturne, gli tentava il centro, il motore dell’inconscio, mentre una forza diversa opponeva la vergogna della rappresentazione completa delle sue azioni.
Vergogna o pudore?
Spesso dipendono più che altro dal momento in cui viene attivata la domanda.
Il suo Vasco, l’idolo, non provava certo vergogna cantando “tu sola nella tua stanza” oppure “quanti anni hai bambina”, ma sappiamo poco, forse niente, certamente per pudore, dei suoi veri momenti, della realtà dei suoi approcci, dei suoi amplessi. A volte è il contrario.
Non sempre il contrario è l’opposto.
L’opposto del contrario?
Cos’è?
Se è opposto non è contrario e se non è opposto non è contrario
You are my melody.
A raffiche gli giungevano i simbolismi recuperati nelle notti più fortunate, obbligandolo a sorreggere il peso dei segreti di cui erano ammantati, scrigni di inganni e seduzioni, di dubbi e follie, di sogni e speranze, di offese e regali, di vita di morte di occasioni banali di viaggi di
incontri di sciocche manie di furti di attese, grandi, minuti,  di  grandi  minuti,  dipinti,  squarciati,  dipinti squarciati… basta!

Basta basta. Basta.

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo undicesimo

Medea vedendolo nuovamente a disagio, raggiunge il convincimento che lui si stia preparando ad affrontare l’argomento delle avventure notturne.
Pronta è pronta.
Decisa è decisa.
Non solo ad ascoltare.
A giustificare.
Ma per ferirlo a sua volta rivelandogli la mancanza di inibizione delle notti che l’avevano vista protagonista.
Dopo il ritrovamento del biglietto ed i successivi allontanamenti sospetti di Vasco, aveva, infatti, iniziato a cercarlo, dapprima con molte cautele poi… visitando locali notturni, luoghi per soli uomini, bische ecc.
Tanto più frequentemente lui usciva, tanto più freneticamente lei lo cercava, ed a poco a poco il cercarlo era diventato solo la facciata moralistica che usava per soddisfare con maggiore audacia il profondo esibizionismo che la eccitava.
Gonne sempre più corte.
Trucco evidente.
Sguardi accecanti.
Frasi equivoche.
La sua passione: stupire.

Basta. Basta. Basta.

Capitolo dodicesimo

«Sono il padrone della notte e delle donne.
Sono mie le donne di notte.
Le femmine sguainate luccicanti sui marciapiedi e nei locali di prima grandezza.
Provare a togliermi il controllo, è un guaio.
Un guaio grosso.
Grossissimo.
Quasi come cercare di togliermi il fazzoletto rosso che porto da sempre intorno al collo.
Un guaio grossissimo che pochi hanno tentato ed ora sono pieni di sfregi.
Una volta la vidi passare indifferentemente in macchina davanti ai nostri posti di lavoro.
A Napoli è difficile lavorare.
Qui no. Qui se fai il bravo nessuno ti caca.
A Napoli ti squadrano subito.
Appena scendi di sera in una piazza, non dico in una strada, non dico in un vicolo, sei già pappone o puttana.
Ma Napoli è bella.
C’è il sole, la luna e Marechiaro.
La gente non si fa i fatti suoi.
Quella signora dopo i primi passi, come si dice… timidi, noi diciamo cazzimmosi, si ripresenta alle due di notte nel Club Italia con la gonna gialla sotto la patana, qui voi dite sopra le ginocchia.
Guarda tutti quanti, e pure me.
Me di più.
Pareva mi conosceva.
E ci ho dovuto provare per forza.
Stava a casa mia, nel mio territorio, con le cosce da fuori e mi guardava come se mi conosceva.
A me, Salvatore il puttaniere!»

Capitolo tredicesimo

Lasciargli sul corpo e nella mente i segni squassanti di una passione artificiale, artatamente impudica e violenta, tenera e vendicativa, ponendo in un solo amplesso tutti i registri delle sue esperienze, tutta la prorompente eccessiva sfacciata bellezza del suo corpo di donna non più bambina, i giochi estremi di mani esperte di labbra avvampate di pelle di luna, tenerezze ossessioni, morbidezze stupori, in una altalena di grida e di sussurri che per anni la sua mente aveva elaborato, posizionato, montato come in un film…

… con arte e per vendetta.

VASCO E MEDEA

PARTE SECONDA

Capitolo A

Ora che molti elementi strutturali sono definiti la trama è delineata i personaggi sono caratterizzati gli ambienti percepiti, non mi resta altro da fare che presentare la storia.
Solo perché conto nell’infinito carisma che ha la mia gloria su voi milioni di ascoltatori, tenterò questa nuova impresa.
Consapevole di andare contro le più elementari leggi (regole) narrative, mi lascio sedurre dall’unica sfida veramente globale, indefinibile, e nella quale anche i valori di merito sono in continua osmosi e si auto modellano scevri da apparenti turbative esterne, la sfida che ignora blasoni e teoremi, rifiuta dottrine madrine padrini fratellini la sfida…
«La sfida?»

  • priva di forza:

STUPIRE

 1

A cavallo dell’orso
scimmiotta
la folla disseminata
nel prato di uno stadio
Ah Vasco!
tra fumo stellare
il verso del lupo nella steppa
Uhh Uhh Uhh.
 

Capitolo B

So bene che il primo requisito che devo dimostrare di avere, è la mancanza assoluta di immaginazione. Niente può essere più chiaro di ciò che è.
Il passaggio forzoso attraverso strumenti esplicativi, amplificanti, ed anche solo riproduttivi, la mia testa fa anche tutto questo, viola, se non snatura addirittura, il “diritto d’autore” di qualsiasi… vi lascio pensare e decidere da soli a cosa alludo.
Tuttavia in questo caso se non applicassi un quantum di collante, Vasco e Medea apparirebbero, distaccati andare per strade diverse, uniti in apparenza da abitudini e condizionamenti.
Loro no.
Loro sono due forme della stessa natura, lo sono stato e lo saranno, loro sono anima e cervello, sono idee.
STUPIRE: anche se stessi.
PROFANARE: anche se stessi.
Fino ad essere accattoni anche di proprie sensazioni.
Simboli stupendi di persone particolari.
Mi manca il fiato, ho pensato troppo in fretta, ho perso il filo, ho tessuto troppo in fretta.
2

Ritorna assassino
nell’ombra ballerina dei vincenti
il fallo abbandonato nella doccia
Ah Vasco!
per uomini incerti
in teneri sguardi alla luna
Uhh Uhh Uhh.

 

Capitolo C

Il termine profanare è sempre stato inteso con riferimenti di sacralità.
Religiosa, umana, storica, una chiesa, un monumento, una ingenuità, una genuinità, il mio ricordo, il tuo sentimento, <Profanare il secchio dell’immondizia è possibile.>
Il nostro ideale, la loro stima, la banca, la banca no, la banca si svaligia.
E la valigia?
La banca è una valigia e la valigia non si svaligia, si profana. Avete seguito il pensiero?
<Breve preambolo per capire se il verbo profanare può essere riflessivo.>
<Se è lecito dire “Voleva profanarsi”.>
Lecito è lecito, coerente non so.
Comunque non è la coerenza che mi intriga.
Profanare se stessi è profanare?
Mi mangio un panino.
No!
Mangio un panino.
Mi mangio una mano.
ANCORA DI PIù NO!
Mangio una mano.
Anche se la mano è la mia?
Mangio una mia mano.
Mi profano.
No!
Profano la mia…
… il mio…
Profanare senza invadere, introdurre, inserire dall’esterno non ha senso.
Allora come faccio a profanarmi?
Introdurre, invadere, inserire dall’esterno, per esempio, qualcosa nella mia bocca potrebbe essere una profanazione.
Se l’azione la compio io in qualche modo, è lecito (lecito?) considerarla una profanazione?
Dovrei essere estraneo nel senso di entità diversa da me stesso.
Mi mordo la coda.
Mi chiudo in un angolo cieco (vicolo cieco) per non lasciare le parole al loro significato plausibile accettato corrente indiscusso, le parole si ribellano mi aggrediscono mi chiudono in un angolo e non mi lasciano dire che Medea voleva profanarsi.
Oltre la vendetta.
Senza dolcezza e senza violenza.
Come svuotare un secchio di immondizia.
Quando
un giorno avrai uno specchio
 avrai due occhi
per ascoltare una canzone
in solitudine
Ah! Vasco
dimmi quel posto.
Io vengo.
Uhh Uhh Uhh.
 

CONTINUA lunedì prossimo.

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230814

Il Dispari 20230814 – Redazione culturale DILA APS

BRUNO MANCINI – VASCO E MEDEA

Seconda puntata

Questo racconto “Vasco e Medea”, che abbiamo iniziato a pubblicare lo scorso lunedì 7 agosto e che continueremo a pubblicare con cadenza settimanale nei prossimi lunedì, fa parte del primo volume della serie “Per Aurora” che ho scritto a partire dagli anni ’80 e che continuo a scrivere seppure con molte lunghe pause.
Dettagli: data di pubblicazione della terza edizione 22 agosto 2022, ISBN 9781471081149, pagine 93, rilegatura copertina morbida, dimensioni A5 (148 x 210 mm), prezzo 14.00 €, acquistabile all’url:

 https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Scrivendo un commento a questo articolo (di almeno 1000 battute), e inviandolo in formato word entro il prossimo 18 agosto a [email protected] (completo di nome, cognome e indirizzo postale) l’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” regalerà una copia del libro ai primi dieci autori dei commenti ricevuti.
Buona lettura

Il Dispari 20230814 – Redazione culturale DILA APS

VASCO E MEDEA

PARTE PRIMA

Capitolo settimo

 
«[…] Ho pianto molto in quei giorni.
La crisi.
Vasco spesso di notte usciva da casa per farvi ritorno quasi all’alba.
Assenze sempre più frequenti.
Tornava a volte macchiato, con strani odori sul corpo e sui vestiti.
Neppure attento a non farsene accorgere.
Non usava precauzioni, non nascondeva, ma non diceva. Almeno la curiosità di verificare se Medea lo stesse aspettando… se fosse ancora in casa, niente neanche questo. Un automa.
Un muto.
Un automa muto.
E certo lei soffriva.
Lina aiutami. Che devo fare?” diceva le prime volte.
Dopo qualche giorno smise di piangere.
Al mio paese dicevano “Prima della luna nuova”.
Prima della luna nuova ho visto che usciva anche lei.»

Udite le accorate parole di Lina (Carmela, la ragazza di casa), che presentano senza fronzoli le fasi iniziali di questa vicenda, mi accingo ad effettuare la ricostruzione di un momento successivo, mettendo insieme diverse fonti tra cui le confidenze dei marinai imbarcati sulla nave crociera che la nostra coppia aveva scelto per tentare di superare il periodo travagliato provocato dal ritrovamento del biglietto.
è molto verosimile, quasi perfetta.
 
Capitolo ottavo

Il tavolo era ricoperto da una tovaglia orlata da arabeschi di un giallo molto simile ai fili di paglia che usavano, una volta l’anno, in primavera, porre ai margini della gabbia, per consentire alla coppia di canarini la formazione del nido su cui deporre le uova.
Cip e Ciop erano di un giallo molto intenso tanto che, specialmente la femmina, si potrebbe definire colore dell’oro vecchio.
Medea: «Speriamo che Carmela non dimentichi di cambiare l’acqua nella vaschetta. Domani, quando ci fermiamo, le telefono, ti pare? Vieni anche tu così la saluti.»
«Credi sia il caso?»
« Perché no.»
«Sai penso che in questi ultimi tempi non sia stata neutrale, cioè… »
«No guarda lei non è in causa, se tu qualche volta mi avessi avvisato che uscivi… »
«Uscivo, uscivo… »
«… dove andavi… »
«Così, andavo, ora lo sai, che cambia?»
«… perché… »
«Guarda, dammi una spiegazione, una risposta, mi trovi cambiato?
Vuoi ancora del vino?
A volte preferirei una bettola per non sentire il rumore di tante posate contemporaneamente.
In cosa sono diverso?
Uguale.
Dillo che sono uguale anche se sai qualcosa di nuovo.
Nella taverna si urla, qui il brusio è più invadente, avviluppante, è bello avviluppante, rende l’idea, l’idea che ho della gente ma… »
«La notte preferisci le taverne.»
«La notte, che c’entra la notte, parlo di locali per pranzare, cenare, trascorrere un’ora in compagnia di una bella donna come te, mi sembra che… »
«Che voglio sapere, sapere!
Niente più di quanto non vuoi dirmi, è giusto anche per me, anche per me, è giusto, non sei cambiato, una persona non deve essere considerata… »
«Una persona?
Io sono una persona?
Credevo qualcosa di più!»
«Sì certo, non volevo banalizzare… la persona amata non deve essere vista in maniera diversa se si viene a conoscenza di una parte della sua vita prima ignorata, non devo farlo con te, è così, bravo, anche per me… sì voglio ancora del vino, e un dolce di mandorle.»

-«Signore e Signori, buona sera, è il Capitano che vi parla.
Tra circa quattro ore getteremo l’ancora in una stupenda baia dell’isola d’Ischia.
Famosa in tutto il mondo.
Meglio conosciuta come, “L’isola della eterna giovinezza” per le sue miracolose acque minerali, ed anche “L’isola verde” per la rigogliosità della sua vegetazione.
Avrete l’opportunità di visitare questo splendido gioiello del Mediterraneo per circa due giorni.
Infatti, come sapete, salperemo dopodomani alle ore 10 per il prosieguo della nostra crociera.
Un  ufficiale di  turno è a Vostra disposizione per organizzare escursioni, visite guidate, ingressi a tutti i tipi di locali, by night, piscine, teatri ed altro, e… se vorrete… anche romantici pernottamenti… »

«Andiamo, prendiamo il dolce sul ponte.» Medea si alzò, poggiò il tovagliolo, guardò in direzione dell’altoparlante e disse «Non si fa così, non si fa.»

Il Dispari 20230814 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo nono

Quantunque la traversata fosse stata allietata da un mare piatto a perdita d’occhio, neanche una casa, un promontorio, un albero,
Un albero a mare!
e, tra sole e luna una brezza venticello, in parte fenomeno naturale in parte dovuta al movimento del bianco natante, avesse appiattito anche la temperatura dell’angolo tra le scialuppe ove erano soliti appartarsi, al primo impatto con i lastroni di lava vulcanica che pavimentavano il bordo terminale della banchina di ormeggio, entrambi barcollarono come due birilli con il fondo appesantito per un giocattolo infantile.
Medea «Oh!»
Vasco «Appoggiati!»
Medea «Fermiamoci un attimo.»
Vasco «Gira anche a te?»
«Mi manca la terra.»
«Proprio ora che sei atterrata.»
«Atterrata?»
«Posata sulla terra.»
«Oh!»
«Ancora?»
«Di nuovo.»
«Sta bene, appoggiati.»
«Fai tutto prima di me!»

I grossi lastroni di lava grigia levigati dai passi di migliaia di persone, contornavano un tratto minimo dello spiazzo destinato alle manovre di attracco; subito accanto, una macchia bruttura di asfalto sconnesso adduceva a diverse stradine, queste sì, già dal primo impatto, coreografiche, quasi personalizzate dagli abitanti e dalle attività annesse.
Scelsero, per me era facile intuirne il motivo, il viottolo a tratti in leggera pendenza incassato tra pareti di tufo verde chiazzate da prepotenti arbusti di gialle ginestre (ginestra, fiore amato dalla mia donna).
Su in cima, oltre filari di limoni ed oleandri carichi di frutti e di fiori, giunsero ad un gruppo di vecchie costruzioni tinteggiate con impasti di calce dai colori pastello, chiari, luminosi; prive di un ordine apparente e senza segni esterni identificativi che non fossero gerani rosso fuoco ai balconi, glicini appiccicati alle pareti.
Due pini e due palme tutti ultra centenari, quasi cingevano come baluardi il più vecchio palazzo, al cui ingresso un alto cancello di ferro battuto adornato da volute arabesche, mostrava in fondo ad un viale polveroso, tratti sconnessi di un muro di cinta in parte crollato, formato da pietre grigie semplicemente sovrapposte, che ostruiva, spezzava, limitava, la fitta boscaglia e le piante di alto fusto subito accanto predominanti.
Una strada di recente costruzione, sgradevole, sgraziata, stonata, si immetteva in quella minima piazzola dal lato opposto rispetto alla direzione del loro arrivo, a sinistra del cancello, completando il suo percorso in una specie di slargo appositamente adibito a deposito di rifiuti.
Assurdo.
Criminali.
La vecchia villa sfregiata.
Pazzi.
Stronzi.
L’incanto accecato.

Rimasero confusi tra ginestre (ginestra, fiore amato dalla mia donna) e pattume, entrambi fissi, con i sentimenti oltraggiati, tentando di capire se profanare è una vendetta o una maledizione, se il male sopravvive a se stesso per debolezza del suo antagonista oppure per sciocchi abbagli di clemenza.
Mai un silenzio li aveva visti così uniti, insieme indifesi, cruenti, aggressivi.
«Maledetti.
Siate maledetti.»
Da Vasco e Medea lo stesso grido.

Fu lì che lo rividero.

Un barbuto (custode?) con la camicia rossa, uscendo dal cancello, si diresse ad aggiungere, spingendolo su una carriola da muratore, un vecchio apparecchio radiofonico ai rifiuti del cumulo di immondizia.

Il Dispari 20230814 – Redazione culturale DILA APS

DILA

NUSIV