Il Dispari 20220307 – Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20220307

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Il Dispari 20220307 – Redazione culturale DILA

Dal libro di Bruno Mancini “Per Aurora volume terzo”

La sesta firma – 11a puntata

Capitolo sesto
[—]

Meno tre.
Allora venne avanti il secondo testimone, la mia amica Aurora.
Voi due lettori, stupiti, potreste pensare “Aurora testimone? Ma non è la madre della sposa? E come, la madre fa la testimone? Assurdo.
Questo ragionamento ha qualche elemento di coerenza ma è viziato da due imprecisioni.
Una vostra, in quanto non ho detto che Aurora fosse la madre, bensì la madre adottiva di Gilda, e l’altra mia perché non vi ho ancora spiegato che, bevuto il boccione di limoncello e scolate le due casse di birre, Petrus ed io ci eravamo trovati semi brilli e semi ubriachi, con tanta amicizia in più, con maggiore conoscenza reciproca, ma senza un brandello di piano organizzativo da utilizzare per convincere Aurora a non ostacolare il mio matrimonio, e ad accettare la restituzione dei privilegi che mi aveva concesso.
Quando, da studente, leggevo un trattato di storia, il più delle volte ero portato a credere che toccasse a noi creare le occasioni che ci avrebbero cambiato la vita.
Nostra e di altri.
Vedi Hitler con Danzica.
Al contrario, durante lunghe immersioni subacquee, mi capitava di comprendere che anche un diverso sistema (pacifico oppure ostile poco importa), potrebbe elaborare occasioni che muteranno la nostra vita.
Un ramo di corallo incaglia la sagola e blocca la risalita all’ultimo respiro.
Uno sbiadito ricordo di quanto accadde in seguito alla disponibilità d’aiuto che Petrus mi offrì, già in partenza offuscato dalla dose massiccia d’alcool tracannato, tuttora non mi consente di comprendere chi sia stato il promotore della benevolenza con cui Aurora prese atto delle mie intenzioni, giustificandole ed operando per esaudirle.
Tuttavia è indiscutibile il fatto che ad un certo punto dell’affettuoso, riservato, intimo, confidenziale colloquio, con il ciondolante Petrus che mi sedeva accanto, io, pur essendo mezzo brillo e mezzo ubriaco, mezzo felice e mezzo incredulo, udii Aurora venirmi…
Udii? Vidi.
Vidi Aurora dirmi…
Vidi? Udii.
Sentii Aurora toccarmi…
Vidi Aurora venirmi incontro, sentii Aurora toccarmi la fronte, udii Aurora dire a me solo:
Dimentica.
Tu non sei venuto a cercarmi.
Tu non hai parlato con Petrus.
Tu non hai formulato richieste.
Tu non sai di me e di Gilda.
Dimentica.

Ricorda.
Noi saremo al fianco tuo e di Gilda.
Noi siamo vostri amici.
Noi siamo voi stessi.
Gilda non mi conosce.
Ricorda.

Aspettaci.
Celebreremo da testimoni le vostre nozze.
Io e Petrus firmeremo il registro.
Alle 12 del 12 agosto.
Aspettaci.

Aspettaci.

Petrus, regalargli un fiore di ginestra da porre sull’abito della sposa

Continua lunedì prossimo

https://dila.altervista.org/bruno-mancini/prose/per-aurora-vol.3/

Il Dispari 20220307 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220307 – Redazione culturale DILA


Flora Rucco ricorda Paola Occhi

Ho conosciuto Paola Occhi nel giugno 2018 a Latina, in occasione del Premio Magna Grecia, conferitole dalla Presidente Milena Petrarca.
L’incontro con la straordinaria cantante lirica è stato da subito magico e stimolante, ricco e propulsivo per gli eventi organizzati subito dopo.
Infatti, un mese dopo l’ho incontrata all’Abbazia di Valvisciolo di Sermoneta.
In quella occasione tenne un bellissimo concerto di musica sacra, entrando in sintonia col coro dell’abbazia e con tutte le persone intervenute a quell’evento.
Volle essere presente alla mostra d’Arte sul tema del Sacro organizzata da me e Sonia Testa presso la Sala Capitolare dell’abbazia e onorò me ed altri artisti lì presenti facendo molta attenzione sulle opere in mostra.
Mi chiese di fare delle foto con me ed accanto ad un mio quadro che avevo presentato alla mostra “La lapidata”: ciò mi colmò di gioia e commozione.
Prima di iniziare i suoi concerti Paola ci parlava della sua spietata malattia, della sua lotta per vincere, del suo amore per la musica, diventata per lei fonte e scopo di vita.
Non è stato difficile diventare amiche, spesso ci sentivamo per salutarci o scambiarci idee per eventi futuri da organizzare.
Conservo un ricordo bellissimo e indelebile dei giorni trascorsi a Firenze per ricevere il Premio alla Parola per la Poesia il 9.12.18, con me c’era Milena Petrarca che ricevette il premio per la pittura e Mino Sferra il premio per la Recitazione.
Ci si incontrava a pranzo o a cena, con lei e i suoi amici musicisti; erano momenti di gioia, di simpatia, di emozioni e slancio creativo.
Il giorno dopo Paola si è esibita in concerto nella Chiesa di Ognissanti e noi eravamo lì, pendenti dalla sua voce dolcissima e infinita, immersi in attimi eterni e meravigliosi che solo lei sapeva creare.
Quella voce soave rimarrà perenne nella mia mente e nel ricordo di tutti quelli che l’hanno conosciuta, ammirata ed apprezzata.
Grazie infinite Paola… sono sicura che adesso la tua voce diafana vibra nel cuore del Cosmo e ci sorride dalle più alte vette dell’Infinito.

Flora Rucco, Presidente DILA per la Regione Lazio

Il Dispari 20220307 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220307 – Redazione culturale DILA

DUE POESIE PER LA PACE

Enzo Casagni
Presidente Sede operativa DILA
per la Nazione Libano

Sento un grido nell’aria…

Sento un grido nell’aria…
viene da lontano a invadere
il mio presente
sempre più incerto!
Chi grida oltre i nostri confini?
Il mondo ha paura:
i nostri destini appesi a un filo
ogni giorno sempre più sottile!
Sento un grido nell’aria…
viene da lontano a rigare
il mio viso di lacrime!
Lacrime andate non vi fermate
a consolare volti afflitti dal dolore:
bagnate le loro speranze
ché tutto finisca alla luce di una vita
che non può morire cosi!
Vita soffia il tuo alito vitale sul buio
che sta avvolgendo il nostro pianeta
così fragile
di fronte alla furia del male!
Sento un grido nell’aria…
vorrei morire per soffocare quel grido:
il Cielo finalmente risponda
non possiamo morire così!
(L’Ucraina deve vivere!)

————–

Luciano Somma
Da Immagini
Casa editrice Menna – 2001

Pace

Anche in questo secolo,
come ai tempi degli schiavi,
la legge del più forte!
Nuvole di morte
requiem per il cielo
affollato da microbi maligni.
Sempre la stessa corrida
dove il toro
è inevitabilmente
il povero Cristo,
uomo della strada,
messo in croce
coi chiodi della violenza.
All’orizzonte
scheletri d’un’ansia di sereno
tramandata da popolo in popolo.
Esistenza che sei? Chi sei?
Un interrogativo la cui risposta
è sempre la stessa tragedia
d’un dramma dall’epilogo scontato.
Io con il mio cuore di poeta
urlo con tutte le mie forze
con incerta grafia
tralasciando l’ortografia scolastica
la grammatica accademica
che rende colto ma non certo umano.
Pietà per il mondo
soprattutto per i giovani
e chiedo genuflesso: Pace, Pace!

Il Dispari 20220307 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220307 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220228

Il Dispari 20220228 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220228 – Redazione culturale DILA

Scrivendo “Per proteggere la community dallo spam, limitiamo la frequenza con cui puoi pubblicare post, commentare o eseguire altre azioni in un determinato periodo di tempo. Puoi riprovare più tardi.” siamo al paradosso!

Gli insulsi cervelletti di facebook hanno bloccato la pubblicazione delle mie poesie sulla pace pubblicate su Artrés https://ilgiornale.artestv.it/2022/03/01/langolo-della-poesia-3/

In questa pagina pubblico le stesse poesie, così come sono state inserite nella pagina culturale della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio.

BRUNO MANCINI: Due poesie per la pace

Dalla raccolta di poesie
“Agli angoli degli occhi”
(1962 – 1964)

Ta – poesia di Bruno Mancini letta da Antonio Mencarini
https://youtu.be/xyumRS6rzyk
Ta – poesia di Bruno Mancini letta da Nicola Pantalone
https://youtu.be/CiOlZl22T9k

TA

-1-
Ta
ta, tatà, ta
ta, tatà, ta
tatata
ta, tatà, ta
tatà, ta, ta
ta, tatà, ta
ta, tatà, ta
tatatatatatata.

-2-
Spari
le armi parlano.
Dissanguano montagne.
Uomini parlano
le armi parlano.
Le armi tacciano
gli uomini muoiono.
Uomini muoiono
le armi tacciono.

-3-
… in cielo,
sott’acqua, sull’acqua,
nel ferro, vicino al ferro,
vicino all’esplosivo, il fabbro,
il contadino, il borsaiolo:
i corpi.

-4-
Cantano.
I folli cantano.
Uccidere dovrebbero.
La loro pazienza.
La loro mansuetudine.
Il suicidio.
L’omicidio.
La guerra.
La potenza.
Infine.

-5-
Cantano le loro donne,
che a casa partoriscono sole
che zappano sole
che sole
con altre sole
sole vivono
distrutte
voglie.

-6-
Ta
ta, tatà, ta
ta, tatà, ta
sparano altri soli
tatatatatatata
dissanguano montagne
cantano le montagne.
Dissanguano le donne
cantano le donne.

-7-
“Alla fine di quelle montagne
esiste il regno dei nostri figli.
Lì, siate eroi per le vostre donne
combattendo lottando vincendo.”

-8-
Applaudono.
I folli applaudono.
Uccidere dovrebbero.
“Siate eroi per le vostre donne.”
Uccidere dovrebbero.
“Combattendo lottando vincendo.”
Donne.
Uomini.
Risuscitando.
Eroi.

Dalla raccolta di poesie
“Davanti al tempo”
(1960 – 1963)

Il volo verticale poesia di Bruno Mancini letta dall’autore
https://youtu.be/JsF2BGa6dE8
Il volo verticale poesia di Bruno Mancini letta da Antonio Mencarini
https://youtu.be/wraUuSsETPs

Il volo verticale

Il volo verticale di un elicottero
distinguo
il fumo di un battello
si spande innocuo.
Profeta eccomi.
Vicino ai miei bagliori.
Brucio superfici senza suoni
piuttosto che patire suoni di seghe.
Ricordo il crepitio di una mitraglia
sotto gli archi scuri di un portone
addosso ai cani uomini
il piombo dei proiettili.
E le piante pesanti di corpi
ed i fiori sparsi per terra:
quel grido di pianto di bimba.
Mentre c’erano scarpe chiodate.
Ricordo la cella bassa
e il sapore di aria viziata
– alle volte
sporche
ignobili croci
affannano –
il brusio.
Mentre c’erano scarpe chiodate.
Sua madre sporca di sangue
accoccolata
tra luci ed ombre di ferro.
E lì pensammo di bene e di male,
di male di male e di bene.
E poi capimmo
pietà
che, sola, eri triste.

Bruno Mancini

Il Dispari 20220228 – Redazione culturale DILA

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Liga Lapinska | Twitterone

Per conto dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ho consegnato copie delle nostre antologie Made in Ischia ai seguenti Artisti.

1) Svetlana Gnevanova , nostra amica già da tanti anni, business women che ha il suo caffè nel mercato di Jelgava, ha ricevuto la nostra antologia “Penne Note Matite”.
Lei stessa pur non essendo un’Artista ha buon gusto se si tratta di arte.
Così, Svetlana ha pubblicizzato le mia opere d’arte verso persone che prima non avevano tante esperienze e tanto tempo libero né per i nostri dipinti, né per i nostri scritti.
Svetlana ama gli animali, sia cani, sia gatti.
Le auguriamo tanti anni di proficuo lavoro, riposando di più e viaggiando di nuovo verso l’Italia.
Ha visitato Verona, Milano e alcune montagne. Ripete spesso che, secondo lei, Italia e bellissima.

Il Dispari 20220228

Il Dispari 20220228

Il Dispari 20220228

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2) Iveta Koško, è Artista nel suo libero tempo.
Manifestando grande piacere ha ricevuto la nostra antologia di Arti varie “Una pagina, un emozione”.

3) Viesturs Āboliņš, anche lui è uno scrittore e partecipa al nostro Premio “Otto milioni”.
Un uomo di buon con gusto.
Ha ricevuto con molto interesse, ancora una volta, sia le nostre antologie, sia alcune mie opere d’Arte e anche la nostra antologia di arti varie “Sinfonia con l’Africa – 2”.

Il Dispari 20220228

Il Dispari 20220228

4) Il pittore Abu Pashaev ha ricevuto la nostra antologia più recente.
Lui e un vero entusiasta e partecipante a tutti i nostri progetti Made in Ischia.

Il Dispari 20220228

Il Dispari 20220228

5) La poetessa e la traduttrice Eva Mārtuža, donna davvero molto attiva, si è fatta fotografare con la nostra antologia più recente e una dalle mie opere d’arte.

Il Dispari 20220228

Il Dispari 20220228

6) Ingrīda Zaķe, consueta partecipante ai nostri progetti in qualità di poetessa, adesso si trova in Germania ed è stata contenta di posare con la nostra antologia più recente e con i suoi libri.
Lei ha un gusto eccellente e il coraggio di essere decisa.

Il Dispari 20220228

Il Dispari 20220228

6) Kristīne Lapiņa – Liepiņa ha partecipato alla nostra antologia più recente ed ora si è fatta fotografare volentieri con sua figlia mostrando la mia opera “Like a Bird”

Il Dispari 20220228

Il Dispari 20220228

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7) Il meraviglioso pittore Ajub Ibragimov ha ricevuto e si è fatto fotografare con la nostra antologia più recente, invitandoci, intensamente, ad essere artisti e non perdere l’ottimismo.

Il Dispari 20220228

Il Dispari 20220228

Il Dispari 20220228 – Redazione culturale DILA

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Comunicato stampa Associazione culturale

“Da Ischia L’Arte – DILA”

Donna e la cultura, poesia e arte.

Il giorno 12 marzo 2022, ore 19, nello spazio magico “Interno 4” di Chiara Pavoni in via Della Lungara 44 a Roma, si terrà l’incontro “Donna e la cultura, poesia e arte”.

L’incontro, focalizzato sulla dinamica moderna della partecipazione delle donne nei vai settori delle Arti, vedrà la partecipazione di Angela Maria Tiberi, Lucia Fusco, Milena Petrarca, Rosaria Zizzo, Assunta Gneo, Luciana Capece, Maria Luisa Neri, Flora Rucco, tutte Artiste costantemente impegnate nelle attività dell’Associazione DILA.

Un caloroso ringraziamento va riservato, fin da ora, all’attrice Chiara Pavoni che, non solo metterà a disposizione il suo spazio magico “Interno 4”, con tutta la sua organizzazione, in una situazione piuttosto problematica, ma svolgerà anche funzioni di Madrina speciale della cerimonia in nome e per conto della nostra Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Il Dispari 20220228 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220228 – Redazione culturale DILA

Ingresso gratuito su prenotazione.
INFO [email protected]

 

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Liga Sarah Lapinska intervista Sulumbek Idrisov

ballerino, attore e pittore

I sogni si sono avverati

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

D: Raccontaci le tradizioni dei balli ceceni.
R: Ho dovuto imparare e ballare diversi tipi di danze di diversi popoli.
Stili e tecniche della danza classica, moderna, folkloristica, musicale, ma i primi balli, da cui è iniziato il mio percorso verso la danza, sono stati i ceceni – Lezginka e poi i balli dei popoli del Caucaso settentrionale.
La Lezginka cecena è piena di temperamento, ritmo, movimento tratti da tradizioni, religiose ed etiche dell’atteggiamento di un uomo nei confronti di una donna.
I ceceni non hanno balli di massa alle feste o ai matrimoni.
Solo una coppia, un ragazzo e una ragazza, ballano e l’evento non finisce fino a quando una coppia vuole ballare ancora.
Nel ballo il ragazzo deve mostrare rispetto e proteggere la compagna e vi potrai vedere tutti i sentimenti umani.
Ci sono anche danze maschili competitive nelle quali il ballerino imita un’aquila con le braccia stese stando in piedi sulla punta dei piedi. Anche senza la partecipazione delle ragazze.
E le ragazze si radunano e ballano danze leggere, liriche, fluenti, imitando i cigni.
Invece i ragazzi devono mostrare destrezza, audacia, coraggio, belligeranza come protettori della famiglia e della Patria. Tali sono i ceceni nella vita di tutti i giorni, pronti al sacrificio, in senso buono.

D: Come insegni la danza?
R: Mi piace l’abilità in tutte le direzioni, e quindi il ballerino deve essere pronto a percepire qualsiasi tipo di richiesta del coreografo.
Il gesto nella vita e sul palco sono differenti.
La pantomima è il linguaggio del gesto, del corpo, del viso.
Tutto è concreto.
La danza è una continuazione della pantomima, con in più la musica.
Il movimento è vita.

D: Chi è l’ispiratore dalla tua pittura?
R: Da ex ballerino professionista che si è dedicato alla danza e ha trascorso 38 anni sul palco, capisco cosa siano il colore, la luce, le proporzioni, la musica.
Una volta il destino mi ha fatto incontrare una persona meravigliosa, l’artista Ajub Ibragimov. Conosce mio fratello Dadan come artista.
Mi chiese cosa stessi facendo in quel periodo.
Gli risposi di essere un artista freelance.
E Ajub mi dette le prime basi.
Qualcuno dice di vedere in loro una sorta di immagini di uccelli, animali, un mare in tempesta, vulcani, spazio, accostamenti di colori inaspettati.
Ora ho 70 anni e passo del tempo con i miei figli, ne ho cinque, faccio sport per stare bene, dipingo ritratti, so fare vignette amichevoli, senza offendere nessuno.
Ci sono idee che arrivano con il tempo, cercherò di implementarle.

D: Dove trovi e rinnovi l’energia?
R: Io sono originario del Caucaso, ossia dell’angolo più bello del pianeta Terra.
Le nostre tradizioni, i nostri costumi, le nostre donne e i nostri uomini sono i più belli e i più maestosi.
Le nostre montagne, la terra innevata e boscosa sono così fertile che anche un bastone dopo un mese fiorirà.
E poi sorgenti, laghi, fiumi, prati fioriti alpini e fauna.
Tutta l’energia viene da lì.
I deboli non la sopportano.

D: I tuoi sogni d’infanzia si sono avverati?
R: Grazie all’Onnipotente si sono avverati.
Il talento che mi è stato dato l’ho sostenuto con il lavoro, dedicando 6-8-10 ore al giorno in sala prove, oltre a concerti, tournée.
Ho costruito una casa, pianto tanti alberi, allevò figli e in questa vita c’è posto per una tavolozza, un pennello, una matita.

D: Mi confermi che ha fatto richiesta a Bruno Mancini per diventare ambasciatore dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in Cecenia e dove vivi adesso.
R: Certamente, e posso dire che, grazie a te, la mia domanda sarà presto esaudita e potrò realizzare il sogno di portare la cultura cecena in Italia e la cultura italiana in Cecenia, così come è nei programmi Made in Ischia dell’Associazione DILA.

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Accordo dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”

con la famiglia di Paola Occhi

A seguito del triste evento che ha posto fine alla vita terrena della cara Paola Occhi, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” -nella persona del Presidente Bruno Mancini– e la famiglia della cara Paola Occhi nelle persone della madre Ernestina Pellacani, del padre Gino Occhi e della sorella Luana Occhi, concordano quanto segue.

Avendo manifestato la ferma intenzione di voler proseguire nei progetti culturali ed artistici di matrice DILA che hanno avuto in Paola Occhi una protagonista indiscussa (Nazionale cantanti lirici; Sedi operative Emilia Romagna, Toscana, Basilicata, Florida, Connecticut; Ambasciatrice pace nel mondo; Bookcrossing; Donazioni pianoforti ad ospedali italiani; Bookcity; Il Maggio dei Libri; Premio internazionale Otto milioni; Antologie AAVV; Redazione pagina culturale del quotidiano “IL DISPARI”; Organizzazioni eventi musicali; Raccolta pubblicitaria; Attività benefiche; ecc.) l’Associazione DILA riceve dalla famiglia Occhi ampio riconoscimento della meritevole gestione di tutte le pluriennali attività svolte in collaborazione con Paola Occhi.

Approvando l’espressa volontà dell’Associazione DILA di dare coerente continuazione a tali settori, la famiglia di Paola Occhi si dichiara disponibile a nominare un proprio delegato che entri a far parte di tutte le Direzioni artistiche che saranno nominate da DILA per gestire, nel nome di Paola Occhi, la continuazione dei settori ad Ella precedentemente affidati.

In fede
Bruno Mancini – Gino Occhi – Ernestina Pellacani – Luana Occhi
15 febbraio 2022

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Centro Puecher di Milano

Giovedì 24 Febbraio ore 18 il Centro Puecher di Milano, nel contesto delle sue iniziative periodiche, organizza nella BIBLIOTECA CHIESA ROSSA (via San Domenico Savio 3, Milano) una serata per la presentazione e proiezione di un documentario sull’11 settembre del 1943 a Nola che è oggetto del romanzo storico, molto suggestivo, “Nola, cronaca dall’eccidio” scritto da Alberto Liguoro ben noto collaboratore della redazione di questa pagina culturale.

I NAZISTI IN ITALIA NEL 1943

La strage di Nola.

Presentazione e commento del film-documentario

L’eccidio di Nola, 2018

Intervengono Alberto Liguoro e Gerardo Ceparano.

La programmazione prevede lo svolgimento con interviste a vari testimoni e familiari degli Ufficiali uccisi (tra cui il padre dell’Autore del libro Alberto Liguoro) realizzato dal regista nolano Felice Ceparano.

Con l’occasione, tra l’altro, Alberto Liguoro presenterà il libro di poesie (e ne leggerà alcune) della poetessa Nina Lavieri, della quale, poco dopo che lei morisse, lui stesso aveva lette alcune poesie dal libro “Guerra” al Puecher in una serata alla quale partecipò il nipote Alessio Lavieri.

Sarà letta, tra l’altro, la poesia “Il  volo verticale” scritta da Bruno Mancini

https://www.youtube.com/watch?v=JsF2BGa6dE8

https://www.youtube.com/watch?v=OA7M0CZuvBk

L’associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” della quale Alberto Liguoro è Socio Fondatore nonché collaboratore di primaria importanza, e della quale la compianta Nina Lavieri, durante gli ultimi anni della sua vita, è stata un’attiva partecipante della vita associativa, promuove l’evento coinvolgendo tutte le Sedi Regionali e Nazionali e Internazionali dell’Associazione.

CS DILA

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