Il Dispari 20231009 – Redazione culturale DILA APS

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Il Dispari 20231009

Il Dispari 20231009 – Redazione culturale DILA APS

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Franco De Biase nuovo amico dei progetti culturali Made in Ischia

Il Maestro Franco De Biase ha vissuto con successo le prime esperienze musicali, da ragazzo, tra i gruppi emergenti della musica blues napoletana già negli anni ’70 e ’80.

Come esponente e fondatore del gruppo “Virus”, menzionato anche nella Enciclopedia della Musica Rock Napoletana, ha partecipato a svariate manifestazioni musicali della Regione Campania come “Estate a Napoli” e  “Rassegna di gruppi blues”, e ad alcuni concerti presso il Teatro Posillipo, ed anche ad altre numerose manifestazioni e rassegne di musica rock-blues.

In  seguito   si  è dedicato  allo  studio  della musica classica, diplomandosi in  Canto nel 2002 presso il Conservatorio di Vibo Valentia.

Nel  2016, presso il Conservatorio  S. Pietro  a  Majella di Napoli, ha conseguito la Laurea  di   2° Livello in Composizione di Musica Applicata alle Immagini con votazione 110, e, nel 2018, la Laurea di 2° Livello in Composizione con la votazione di 110 e lode.

Negli anni 80 ha fatto parte del Coro “La Polifonica” diretto da Joseph Grima (M° di Direzione Corale al Conservatorio di Napoli), partecipando a  numerosi concerti.

Come esponente del coro ha fatto parte, nel 1984, dell’Opera “Macbeth” di G. Verdi diretta al Teatro  S. Carlo di Napoli dal Maestro Riccardo Muti.

Nel  2016/17  viene  invitato  dalla Maestra  Elsa  Evangelista (in seguito Direttrice  del Conservatorio   di   San   Pietro   a  Majella  di  Napoli) a   partecipare  come  artista  del  coro in qualità di Tenore, a numerosi concerti.

Continuando a frequentare l’ambiente del teatro San Carlo, negli anni 80 /90, partecipa, come artista figurante, a numerose prove di Opere liriche: prove d’orchestra, di regia, di ballo, ecc. sotto la guida di artisti di grande rilievo, tra cui Riccardo Muti, Daniele  Oren, Federico Fellini, Lina Wertmuller, e  numerosi altri.

Da queste straordinarie esperienze sono nati  il suo interesse e  passione per il “Teatro in Musica” e si è formata  la sua personalità artistica nel genere teatrale, il cui stile si avverte anche nelle sue composizioni di canzoni  napoletane, seppure di un sapore nuovo e nello stesso tempo classico.

Il Dispari 20231009 – Redazione culturale DILA APS

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Nel  2013,  in  occasione del Convegno  Internazionale di  Studi “Gesualdo dentro  il ’900”, nel 4° Centenario dalla scomparsa del grande musicista Carlo   Gesualdo Principe di Venosa (1566-1613), ha partecipato al Laboratorio di Composizione tenuto  dal Maestro  Enrico  Renna, componendo  un brano  per  orchestra di  fiati  dal titolo “A Gesualdo da Venosa e le sue vittime”, eseguito poi, nella sala Scarlatti, dall’Orchestra di fiati del Conservatorio “ S. Pietro a Maiella” diretta dal Maestro Paolino Addesso.

In seguito, nel volume pubblicato in collaborazione con il Conservatorio di Musica San Pietro a Majella di Napoli e il Dipartimento di scienze Sociali dell’Università di Napoli, dal titolo “NINNA NANNA UN CANTO SENZA FINE” a cura di Giovanni Guanti e Daniela Tortora, partecipa con la composizione “NOTTE NEL MEDITERRANEO” (dramma in musica per  quintetto d’archi,  coro e fiati dedicato alla tragedia dei migranti.)

Sue composizioni per orchestra: “DREAM” sinfonia in tre movimenti; “DON FERNANDO” dramma in musica su Testo di Mario Scippa; L’ERRANTE” musica a programma in tre movimenti; “FRAMMENTI  DI UNA VISIONE SONORA” musica a programma in quattro movimenti.

Musica per teatro: “FAVOLA SACRA” Dramma in tre atti per orchestra e strumenti elettronici (su libretto proprio).

Alcune piccole composizioni dodecafoniche per flauto e pianoforte, Due piccole fughe per Quartetto d’archi in scrittura atonale.

Canzoni napoletane: “Pianefforte e notte” su testo di Salvatore di Giacomo; “LUNA NOVA” testo di Salvatore di Giacomo.

Musica e parole:  “LASSA FA ‘O CORE”; “‘NA CANZUNCELLA”; “‘A CUNFUSIONE”; “CORONA VIRUS”; ” ARABESCA”.)

Numerose canzoni elaborate su testi di poesie di autori anonimi napoletani, destinate al teatro leggero.

Musica Rock e Funhy: RESTA CCA; VOGLIA D’ESTATE; ACUSTICO; FORSE ‘O MUNNO PUTTESSE CAGNA’; PRESTO TUTTO CAMBIERA’.

Attualmente, prosegue nello studio e nell’approfondimento di tutto ciò che riguarda la composizione per orchestra, componendo nuovi lavori musicali, unendo a questo la passione per la pittura, realizzando quadri propri al fine di creare delle performance multimediali ispirate alle proprie composizioni musicali.

Un evento di questo tipo, si è svolto nella galleria d’arte in piazza Municipio nel 2010.

In seguito, presso  la Villa  Cerillo  a  Bacoli, con la partecipazione e l’ intervento del Filosofo Prof. Giuseppe Ferraro  docente di Filosofia Morale presso l’Università Federico 2° di Napoli, ha presentato un’installazione d’arte “LA NECESSITA’ DI UNA NUOVA VISIONE DEL MONDO” composta da propri quadri ispirati alle sue composizioni musicali, unendo musica ed esoterismo (di cui si occupa da numerosi anni).

Da molti anni  impartisce lezioni di pianoforte, chitarra  moderna, canto, solfeggio, armonia, e composizione

Franco De Biase sarà uno dei protagonista dei prossimi eventi che l’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” terrà a Milano nell’ambito della manifestazione internazionale del libro e della lettura BookCity 2023 (17- 18 novembre).

Infatti, insieme alla Soprano Angela Prota, applaudita interprete di alcuni eventi culturali effettuati nel Salone Onofrio Buonocore della Biblioteca Antoniana di Ischia, è impegnato nella realizzazione di un brano musicale, scritto su testi di Bruno Mancini, che loro due presenteranno in anteprima durante la cerimonia di comunicazione dei vincitori delle quattro sezioni del Premio internazionale di Arti Varie OTTO MILIONI che, appunto, DILA APS proporrà a Milano il prossimo 17 novembre.

E poi… in replica a Ischia!

Angela Maria Tiberi
Vicepresidente dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”

Il Dispari 20231009 Franco De Biase

Il Dispari 20231009 Franco De Biase

Il Dispari 20231009 – Redazione culturale DILA APS

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Liga Sarah Lapinska | Twitterone

Diāna Paulušenko e Vineta Stepiņa, due ottime amiche impegnate nell’Associazione per i disabili “Zvaigzne” (in traduzione “La Stella” ) guidata da Dzintra Saulkalne e dai suoi colleghi nella città di Jelgava ìn Lettonia, posano tutte e due felici con l’antologia “Penne Note Matite” e con il mio disegno “Malinchony” esposto alla mostra “Tēma”, grazie alla professoressa di economia Baiba Rivža e all’artista di moda Daiga Latkovska.
Diāna Paulušenko è un’ottima padrona di casa, mentre Vineta Stepiņa è una artista autodidatta che crea oggetti di artigianato astratti e molto originali.

Anche suo figlio Edgars e il suo amico Leon sono artisti.
Diāna e Vineta augurano l’ energia creativa e il successo agli artisti e agli appassionati d’arte in Italia, invitandoli a venire a trovaci in Lettonia più spesso.

Il Dispari 20231009 Paulušenko e Vineta Stepiņa,

Il Dispari 20231009 Paulušenko e Vineta Stepiņa,

Il Dispari 20231009 – Redazione culturale DILA APS

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Il Dispari 20231002

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

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Pronto Il “Plotone” dei protagonisti DILA APS per il prossimo BookCity 2023

In attesa della conferenza stampa che la Direzione di BookCity terrà al Piccolo Teatro Grassi di  Milano il prossimo 24 ottobre per  comunicare tutti i riferimenti utili a seguire la dodicesima edizione della manifestazione internazionale del libro e della lettura, l’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”, fiduciosa che i progetti culturali presentati riceveranno la stessa magnifica accoglienza che li ha gratificati in tutte le sei edizioni nelle quali DILA ha partecipato, è già in azione per mettere a punto il Cast di Artisti e Relatori e la scaletta degli eventi.

Oggi, in anteprima, vi presentiamo tutti i 15 Soci e Collaboratori che daranno lustro ai progetti Made in Ischia.

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

Bruno Mancini – Presidente DILA APS

Alexandra Firita – Scrittrice rumena

Angela Maria Tiberi – Vicepresidente DILA APS

Antonella Ariosto – Scrittrice

Angela Prota – Cantante lirica

Chiara Pavoni – Attrice – Regista

Lucia Pavone – Poetessa

Lucia Abbatantuono – Scrittrice

Mariapia Ciaghi – Editrice

Maria Luisa Neri – Violinista

Davide Felice – Scrittore

Franco De Biase – Compositore

Franco Fratini – Scrittore

Massimo Abbate – Patron Festival Napoli

Roberto Castaldo – Attore

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

BOOKCITY MILANO è un’iniziativa voluta dal Comune di Milano e dall’Associazione BookCity Milano (Fondazione Corriere della Sera, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, Fondazione Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri), a cui si è affiancata l’AIE (Associazione Italiana Editori).

BOOKCITY MILANO si articola in una manifestazione di tre giorni (più uno dedicato alle scuole), durante i quali vengono promossi incontri, presentazioni, dialoghi, letture ad alta voce, mostre, spettacoli, seminari sulle nuove pratiche di lettura, a partire da libri antichi, nuovi e nuovissimi, dalle raccolte e biblioteche storiche pubbliche e private, dalle pratiche della lettura come evento individuale, ma anche collettivo.

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

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Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Massimo Abbate - Patron Festival Napoli

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Massimo Abbate – Patron Festival Napoli

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Roberto Castaldo – Attore

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS . Roberto Castaldo – Attore

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Franco Fratini – Scrittore

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Franco Fratini – Scrittore

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Franco De Biase - Compositore

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Franco De Biase – Compositore

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Maria Luisa Neri – Violinista

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Maria Luisa Neri – Violinista

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Davide Felice – Scrittore

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Davide Felice – Scrittore

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Lucia Abbatantuono – Scrittrice

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Lucia Abbatantuono – Scrittrice

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Mariapia Ciaghi – Editrice

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Mariapia Ciaghi – Editrice

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Lucia Pavone - Poetessa

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Lucia Pavone – Poetessa

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Chiara Pavoni - Attrice – Regista

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Chiara Pavoni – Attrice – Regista

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS- Antonella Ariosto – Scrittrice

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Antonella Ariosto – Scrittrice

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Angela Prota - Cantante lirica

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Angela Prota – Cantante lirica

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Angela Maria Tiberi - Vicepresidente DILA APS

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Angela Maria Tiberi – Vicepresidente DILA APS

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Alexandra Firita - Scrittrice rumena

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Alexandra Firita – Scrittrice rumena

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Bruno Mancini - Presidente DILA APS

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Bruno Mancini – Presidente DILA APS

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

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Il Dispari 20230925 – Redazione culturale DILA APS

Editoriale | Premiata Angela Maria Tiberi

Per dire la verità, voglio ammettere pubblicamente di essere stato molto dubbioso sulla opportunità di pubblicare questo editoriale.

Non avrei voluto firmarlo per una questione di riservatezza che mi spinge sempre (e quasi sempre ci riesco) a restare piuttosto defilato dalle attività culturali che contribuisco a divulgare.

Però, in questo caso, mi è sembrato che avrei commesso un ingiusto torto nei confronti di Angela Maria Tiberi, strenua attivista dell’Associazione DILA APS, se avessi lasciata la firma della notizia in un vago anonimato.

Non mi sono sentito di non offrire il giusto risalto “editoriale” a quello che è stato uno dei più ambiti riconoscimenti poetici da lei ricevuti.

Comunque chiedo indulgenza a chi ritenga, comprensibilmente direi, trattarsi di una estrema forma di mancato controllo della mia vanità!

Sul sito ufficiale del Comune di Milano

https://www.comune.milano.it/-/area-p.-domenica-17-settembre-a-palazzo-marino-strade-di-poesia

si legge:

«Milano, 13 settembre 2023 – Nuova stagione in Aula Consiliare per “Area P. Milano incontra la poesia”.

Domenica 17 settembre, alle ore 10:30 a Palazzo Marino, appuntamento con Strade di poesia, a cura di Luigi Ruggeri, giunto alla decima edizione.

Lo scopo dell’iniziativa è di promuovere il valore della poesia come strumento di comprensione della realtà oltre che di condivisione sociale.

L’edizione di quest’anno vedrà la presentazione di alcune plaquette poetiche facenti parte della Collana “Amici di Gibran” dedicate al grande poeta, pittore e aforista libanese del quale quest’anno ricorre il 140° anniversario della nascita.

Ingresso libero fino a esaurimento posti.»

Ebbene, in tale prestigiosissimo contesto, nel Salone d’onore (oggi conosciuto come Salone dell’Alessi), Angela Maria Tiberi, Vicepresidente dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” ha ricevuto il Gran  Premio Speciale dal Presidente Luigi Ruggeri dell’Associazione Teatro Cultura Beniamino Joppolo di Patti, Sicilia, per la poesia dedicata al sottoscritto e inserita nella silloge “Indimenticabile” (Collana Amici di Gibran edizione MAGI) con copertina dell’artista Milena Petrarca.

 Infiniti auguri a lei e tanti complimenti a Milena Petrarca (pluri vincitrice in diverse edizioni del nostro Premio OTTO MILIONI).

La poesia premiata è stata:

Bruno Mancini

Uomo dolce e gentile,
navighi sulla tua barca lontana
dalla riva del mare
per dimenticare gli affanni
e riaccendere la speranza
dell’Amore che vibra
nei cuori umani stanchi
di orrori e tragedie
che la storia tramanda ai posteri
come la storia dell’orca assassina
affamata di sangue,
ma educata ai valori profondi
che solo l’uomo vigoroso
sa rispettare e donare
a chi odia senza ragione e pietà.

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Nel biglietto d’invito alla premiazione, con lo stemma del Comune di Milano – Area P MILANO INCONTRA LA POESIA – Strade di Poesia a cura di Luigi Ruggeri, troviamo scritto:

«Scopo dell’iniziativa “Strade di Poesia” giunta quest’anno alla 10^ Edizione è quello di promuovere il valore della poesia come strumento di comprensione della realtà oltre che di condivisione sociale.

L’edizione di quest’anno vedrà la presentazione di alcune plaquette poetiche facenti parte della Collana “Amici di Gibran” dedicate al grande poeta, pittore e aforista libanese

del quale quest’anno ricorre il 140° anniversario della nascita.

Le poesie dei poeti partecipanti al Tour poetico itinerante saranno, come sempre, veri e propri fiori poetici, vessilliferi di sapienza e verità, che affermano il valore della poesia e l’arte come voce di illuminazione, libertà e liberazione spirituale oltre che civile.

Si tratta di voci che non fatichiamo a considerare sapienziali perché scaturenti ad un’energia poetica che, a nostro avviso, deve essere esaltata e soprattutto diffusa.

Grazie a questa polifonia di voci ci è stato possibile mettere in connessione l’essenza della poesia contemporanea con gli stili e le poetiche di ognuno degli autori, per cui è possibile ad ogni scrittore, che vede il mondo con i propri occhi, creare la “sua poesia”, che a sua volta ci presenta il profilo intimo e profondo dell’autore che l’ha scritta.

Ognuno di loro è artefice della bellezza della vita avvolta dai profumi che ciascuna stagione porta con sé.

Ognuno di loro è spettatore del nascere e del morire del giorno, dell’abbraccio di un bambino, del sorriso, del pianto. Ognuno di loro è “passato”, “presente”, “futuro”, incedere delle stagioni nel tempo, di modo che le espressioni artistiche di questo Volume Antologico possano avvicinare la poesia a un pubblico differenziato; con una ricchezza di temi e di spunti, quali: il dolore, la morte, l’amore, la fede, che rendono “vive”, in chi legge, le stesse emozioni.

Grazie a loro possiamo offrire un contributo alla formazione spirituale e morale della Nazione, sicuri di poter carpire e far nostra la bellezza della varietà dell’Universo e comprendere il loro parlare fantastico, nel viaggio verso l’”Isola” dei “valori” che rappresenta la letteratura dell’anima di questi splendidi poeti del terzo millennio.

Da quest’anno Strade di Poesia ha cercato di sviluppare il connubio con la Narrativa sia essa come Romanzo o indagine sociologica, che come testimonianza storica.

Quest’anno è prevista la presenza della scrittrice Rita Coruzzi e del giornalista Giammarco Menga che si intratterranno brevemente con noi per parlare dei due libri editi: “La Giudicessa. Storia di Eleonora di Arborea” e “Un gioco da ragazzi” per testimoniare il rapporto forte con la poesia.

Due realtà: la storia che per Aristotele dalla poesia può trarre alimento filosofico e il gioco del calcio che per Pasolini, era addirittura “l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo”.»

Palazzo Marino (el Marin in dialetto milanese), costruito tra il 1557 ed il 1563 su progetto dell’architetto perugino  Galeazzo Alessi, è un palazzo nobiliare di Milano.

Molti scultori della Fabbrica del Duomo parteciparono attivamente alla realizzazione degli intagli del palazzo.

Venne acquistato dallo Stato nel 1781, divenendo, all’indomani dell’Unità d’Italia, la sede centrale del Comune di Milano.

L’acquisto del palazzo da parte del comune coincise con la demolizione dell’isolato posto tra il palazzo e la Scala e l’apertura della nuova Piazza della Scala.

Il Dispari 20230918

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

VASCO E MEDEA

Parte seconda

Capitolo G

[… ]

Lasciargli sul corpo e nella mente i segni squassanti di una passione artificiale, artatamente impudica e violenta, tenera e vendicativa, ponendo in un solo amplesso tutti i registri delle sue esperienze, tutta la prorompente eccessiva sfacciata bellezza del suo corpo di donna non

più bambina, i giochi estremi di mani esperte di labbra avvampate di pelle di luna, tenerezze ossessioni, morbidezze stupori, in una altalena di grida e di sussurri che per anni la sua mente aveva elaborato, posizionato, montato come in un film con arte e per vendetta modulato come lo sguardo di una tigre.

Se invece fosti femmina
anima
aliena
the stardust melody show
inno
pacchiano
al mio ottuso incarnato destino

Un colpo di tamburo di Max Roach.

Capitolo H

Il segreto dei sapori non riduce il piacere di un gustoso manicaretto.

Una donna, presente con discrezione negli anni passati della mia vita, guarniva gli arrosti bruciati con un trito di capperi ulive nere e bacche di mirto affondate in brandy di pessima qualità.

Bistecca stupenda.

Il massimo al lume di candela.

Anzi il massimo del massimo guardando Adriano Celentano in un suo spettacolo televisivo.

Lo dico con molta ignoranza e senza allegria.

Se il segreto dei sapori non riduce il piacere di un gustoso manicaretto…

… (Se)…

… il dubbio di una azione non condiziona l’emotività di una partecipazione attiva.

Un’altra donna, più giovane, che mi pestava i piedi per farsi baciare gli occhi, scopriva di notte, forse dormendo, forse, le tonde colline di sabbia del Sahara a sbalzo sul fondo della sua schiena.

Ancora più bello quando il lume acceso vi abbozzava chiari scuri in movimento.

Stupendo ogni volta che Cicciolina compariva nella storiella del film notturno sul canale 9870000.

Se il dubbio di una azione non condiziona l’emotività di una partecipazione attiva…

… (Se)…

… il segreto della verità è l’inganno della forza.

Vasco non disse mai la verità.

Medea non seppe mentire.

Il segreto della verità nasce dentro noi, a chi di più a chi meno, come i peli sul corpo.

In età diverse…

… di varia intensità…

… discontinui per sesso e per radici.

I peli sul corpo, barba, baffi, capelli, ciglia, sopracciglia, ascelle, pube, torso, petto, dita, culo, cosce, gambe, nuca, naso, orecchie, forse dimentico, sì dimentico cuore, stomaco, ed allora aggiungo anima e cervello.

Qualcuno li toglie, altri li ignorano.

La prima donna che, spavalda, tentò di vivere nella mia casa, li gratificava di affettuose attenzioni.

Vasco non sapeva mentire.

Medea amava i forti.

La mia prima donna, spavalda, aveva bellissimi capelli.

«Due coyote contemporaneamente Uhhh Uhhh per due minuti quasi senza prendere fiato. Incredibile.

Più lungo dell’ululato del coyote nel film “Oltre le ombre rosse”, quando Ellor Queen esce dal coma procurato dall’agguato per rapina che ha visto morire la sua amata Annì (Mary Vorter), e si sente pronto ad iniziare la caccia ai delinquenti criminali. Dura un minuto.

Non mi sbaglio.

Un minuto secco.

In nessun film ne avevo mai sentito uno simile al loro.

Quasi due minuti.

Insieme.

Se devo dare credito alla mia esperienza quel doppio Uhhhh…

… Uhhhhh mugolato da entrambi contemporaneamente poteva solo significare la fine di una verginità, e vista la posizione… dicono a pecora, a pecora e caprone, a cagna e cane, a cavallona… dicono i giornali: sesso contro natura, innaturale io dico, allora, allora io faccio il vigile notturno, di queste cose ne capisco.

Poi il silenzio, il mio silenzio, uno dei miei silenzi… fino a quando giunse Benna Nera.»

«Forse udendomi arrivare, lo sapete faccio molto rumore, si erano nascosti aspettando che passassi.

Forse esausti da quel doppio Uhhhh Uhhhh che dice Manson Red si erano appisolati, che ne so, certo non li ho visti in mezzo a tutte quelle schifezze, voglio dire non si distinguevano tra quelle masserizie.
Luce niente, nemmeno un lampione per cento metri, finestre aperte nessuna, figuriamoci, sono anni che il vecchio palazzo è disabitato, c’è solo il vecchio, non mi ricordo come si chiama, il custode…»

«Attilio?»

«Sì Attilio proprio lui. Le luci non le accende nemmeno a Natale, e non è perché dorme!
No, di notte va avanti e indietro lungo il viale, conosce tutte le pietre, i fossi, le radici, le tane dei topi, e va avanti e indietro per ore al buio, dal pollaio al cancello, dal cancello al muro rotto, e così e così e così.
Come se aspettasse.
Mai capito chi.
Mai arrivato nessuno.
Cioè non c’era nessuna luce di nessun tipo, nemmeno la luna, controllate, quella notte non era una notte di luna, allora come potevo vederli con quelle due lucette ai lati del mezzo, non servano a niente, solo a segnalarne la sagoma, io vado perché conosco le strade, allora come potevo vederli e come potevo pensare che stavano nell’immondizia silenziosi e fermi?
Così è successo.
Con la benna.
La benna, sì la parte sporgente del mio mezzo, quella specie di cucchiaio gigante posto avanti alla pala meccanica, una coppiglia, volendo posso farne un disegno.
Lo sapete serve a rimuovere i rifiuti, l’immondizia, calcinacci, tronchi d’albero, macigni, è tremenda non si ferma davanti a nessun ostacolo, basta un colpo e bang come un timbro gigantesco schiaccia tutto.
Ad agosto c’era una carretta di auto abbandonata, ci credete con un colpo la ho schiacciata di mezzo metro, con il secondo era poco più alta di una lavatrice, e con il terzo pronta ad essere caricata sul camion.
Poteva capitare a tutti, a me come a lui o come a loro.
Così è successo.
Con la benna.
Ho messo la prima ho accelerato al massimo ho alzato la benna per scamazzare l’immondizia e poi l’ho abbassata di colpo, con forza e la benna li ha…»

«Signori è l’ora del flambè».

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo I

Posso affermare che avevano entrambi trovato ciò che veramente cercavano.

Al di là dei feticci ossessivi e dei ritorni al passato.

Per una volta, l’ultima, oltre le disperate solitudini.

La radio, il disco, gli uomini con la camicia rossa, i russi in Ungheria, il cancello con volute di ferro battuto, i loro nomi, Vasco, Medea: altari di false devozioni, patiboli di sacrifici insensati.

Mentre Benna Nera muoveva la pala meccanica, per Vasco rifioriva la sua donna abbandonata, piena di seduzione, dal passato misterioso, sua, donna, intrigante, fascinosa, e lei si aggrappava al suo amore totale, dedicato unico inossidabile, si appagava con una trasgressione voluta, voluta con tutte le forze, in uno stupefacente protagonismo sfacciato.

Stupire.

Medea e Vasco due individui semplici nelle azioni, due tipi particolari superando le apparenze.

La dama senza età seduta al mio fianco, né bella né brutta, né dolce né bassa, né alta e neppure cattiva, Aurora, chiamata da tutti “SIGNORA” guarda le mie mani colme di carte, di fotografie e di nastri registrati.

«Confondi» mi dice «sapere e sentire.
Misceli tutto perdendo, in un amalgama da sabbie mobili, il senso del vero e del falso, finzione e realtà.
Così è la vita, non te ne faccio colpa, da sempre arruffona, di comica indulgenza e di sfrenate accuse.
Vasco e Medea.
Tu la vali.
Io no.
Finzione e realtà come Aurora e Signora, nel regno del mio pensiero trovano luoghi diversi per rendersi eterni.
Mi dispiace.»

 

Mi concede il tempo di baciarli sulla fronte, e spariscono in una nuvola. Buf.

Fine?

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo dopo fine

A  Medea

1

Il piccolo bagliore nel cesto
di lumache
vinceva avvinghiato da
bolle
vischiose
profondi mongoli sonni.

2

Così Medea scoprì il suo
sesso
innaturale
fendendo sfregiando fra
panche
d’intimoriti
silenzi maciullati in urla.

3

Se invece fosti femmina
anima
aliena
the stardust melody show
inno
pacchiano
al mio ottuso incarnato destino.

A Vasco

1

A cavallo dell’orso
scimmiotta
la folla disseminata
nel prato di uno stadio
Ah Vasco!
tra fumo stellare
il verso del lupo nella steppa
Uhh Uhh Uhh.

2

Ritorna assassino
nell’ombra ballerina dei vincenti
il fallo abbandonato
nella doccia
Ah Vasco!
per uomini incerti
in teneri sguardi alla luna
Uhh Uhh Uhh.

3

Quando
un giorno avrai uno specchio
avrai due occhi
per ascoltare una canzone
in solitudine
Ah! Vasco
dimmi quel posto.
Io vengo.
Uhh Uhh Uhh

A VASCO E MEDEA

Ancora non si placa
l’eco
maledetta
del suo urlo
tra le braccia
rosse
bastardo.

Ancora non è fermo
il disco
uhh uhh uhh
la notte non è più
sicura
bambina.

Ancora non è sopita l’eco
indecente volteggio
sul letto acciottolato di Medea.

Scorrono nelle case
i volti
falsate riprese
sul palco rosso
del tiranno.
Oh Vasco!
Potessi credervi
sapessi illudervi!

Una volta in più Medea riconquista la sua verginità e Vasco il suo dominio.
Anche in questa occasione, invece, il mio lettore barbaramente assediato sconfitto distrutto, ridotto in catene, comprende che

Vivere insieme a me
hai ragione hai ragione te
non è mica semplice,
non lo è stato mai per me.” (Vasco Rossi)

Alla prossima.

“… e smettila di piangere…
siamo soli.” (Vasco Rossi)

Fine.

Un racconto di Bruno Mancini

ISBN 9781471081149, pagine 93, copertina morbida, A5 (148 x 210 mm), 14.00 €, acquistabile all’url:

 https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

DILA

NUSIV

 

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231002

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

Pronto Il “Plotone” dei protagonisti DILA APS per il prossimo BookCity 2023

In attesa della conferenza stampa che la Direzione di BookCity terrà al Piccolo Teatro Grassi di  Milano il prossimo 24 ottobre per  comunicare tutti i riferimenti utili a seguire la dodicesima edizione della manifestazione internazionale del libro e della lettura, l’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”, fiduciosa che i progetti culturali presentati riceveranno la stessa magnifica accoglienza che li ha gratificati in tutte le sei edizioni nelle quali DILA ha partecipato, è già in azione per mettere a punto il Cast di Artisti e Relatori e la scaletta degli eventi.

Oggi, in anteprima, vi presentiamo tutti i 15 Soci e Collaboratori che daranno lustro ai progetti Made in Ischia.

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

Bruno Mancini – Presidente DILA APS

Alexandra Firita – Scrittrice rumena

Angela Maria Tiberi – Vicepresidente DILA APS

Antonella Ariosto – Scrittrice

Angela Prota – Cantante lirica

Chiara Pavoni – Attrice – Regista

Lucia Pavone – Poetessa

Lucia Abbatantuono – Scrittrice

Mariapia Ciaghi – Editrice

Maria Luisa Neri – Violinista

Davide Felice – Scrittore

Franco De Biase – Compositore

Franco Fratini – Scrittore

Massimo Abbate – Patron Festival Napoli

Roberto Castaldo – Attore

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

BOOKCITY MILANO è un’iniziativa voluta dal Comune di Milano e dall’Associazione BookCity Milano (Fondazione Corriere della Sera, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, Fondazione Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri), a cui si è affiancata l’AIE (Associazione Italiana Editori).

BOOKCITY MILANO si articola in una manifestazione di tre giorni (più uno dedicato alle scuole), durante i quali vengono promossi incontri, presentazioni, dialoghi, letture ad alta voce, mostre, spettacoli, seminari sulle nuove pratiche di lettura, a partire da libri antichi, nuovi e nuovissimi, dalle raccolte e biblioteche storiche pubbliche e private, dalle pratiche della lettura come evento individuale, ma anche collettivo.

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Massimo Abbate - Patron Festival Napoli

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Massimo Abbate – Patron Festival Napoli

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Roberto Castaldo – Attore

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS . Roberto Castaldo – Attore

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Franco Fratini – Scrittore

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Franco Fratini – Scrittore

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Franco De Biase - Compositore

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Franco De Biase – Compositore

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Maria Luisa Neri – Violinista

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Maria Luisa Neri – Violinista

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Davide Felice – Scrittore

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Davide Felice – Scrittore

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Lucia Abbatantuono – Scrittrice

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Lucia Abbatantuono – Scrittrice

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Mariapia Ciaghi – Editrice

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Mariapia Ciaghi – Editrice

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Lucia Pavone - Poetessa

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Lucia Pavone – Poetessa

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Chiara Pavoni - Attrice – Regista

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Chiara Pavoni – Attrice – Regista

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS- Antonella Ariosto – Scrittrice

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Antonella Ariosto – Scrittrice

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Angela Prota - Cantante lirica

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Angela Prota – Cantante lirica

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Angela Maria Tiberi - Vicepresidente DILA APS

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Angela Maria Tiberi – Vicepresidente DILA APS

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Alexandra Firita - Scrittrice rumena

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Alexandra Firita – Scrittrice rumena

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS - Bruno Mancini - Presidente DILA APS

Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS – Bruno Mancini – Presidente DILA APS

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Il Dispari 20231002 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230925 – Redazione culturale DILA APS

Editoriale | Premiata Angela Maria Tiberi

Per dire la verità, voglio ammettere pubblicamente di essere stato molto dubbioso sulla opportunità di pubblicare questo editoriale.

Non avrei voluto firmarlo per una questione di riservatezza che mi spinge sempre (e quasi sempre ci riesco) a restare piuttosto defilato dalle attività culturali che contribuisco a divulgare.

Però, in questo caso, mi è sembrato che avrei commesso un ingiusto torto nei confronti di Angela Maria Tiberi, strenua attivista dell’Associazione DILA APS, se avessi lasciata la firma della notizia in un vago anonimato.

Non mi sono sentito di non offrire il giusto risalto “editoriale” a quello che è stato uno dei più ambiti riconoscimenti poetici da lei ricevuti.

Comunque chiedo indulgenza a chi ritenga, comprensibilmente direi, trattarsi di una estrema forma di mancato controllo della mia vanità!

Sul sito ufficiale del Comune di Milano

https://www.comune.milano.it/-/area-p.-domenica-17-settembre-a-palazzo-marino-strade-di-poesia

si legge:

«Milano, 13 settembre 2023 – Nuova stagione in Aula Consiliare per “Area P. Milano incontra la poesia”.

Domenica 17 settembre, alle ore 10:30 a Palazzo Marino, appuntamento con Strade di poesia, a cura di Luigi Ruggeri, giunto alla decima edizione.

Lo scopo dell’iniziativa è di promuovere il valore della poesia come strumento di comprensione della realtà oltre che di condivisione sociale.

L’edizione di quest’anno vedrà la presentazione di alcune plaquette poetiche facenti parte della Collana “Amici di Gibran” dedicate al grande poeta, pittore e aforista libanese del quale quest’anno ricorre il 140° anniversario della nascita.

Ingresso libero fino a esaurimento posti.»

Ebbene, in tale prestigiosissimo contesto, nel Salone d’onore (oggi conosciuto come Salone dell’Alessi), Angela Maria Tiberi, Vicepresidente dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” ha ricevuto il Gran  Premio Speciale dal Presidente Luigi Ruggeri dell’Associazione Teatro Cultura Beniamino Joppolo di Patti, Sicilia, per la poesia dedicata al sottoscritto e inserita nella silloge “Indimenticabile” (Collana Amici di Gibran edizione MAGI) con copertina dell’artista Milena Petrarca.

 Infiniti auguri a lei e tanti complimenti a Milena Petrarca (pluri vincitrice in diverse edizioni del nostro Premio OTTO MILIONI).

La poesia premiata è stata:

Bruno Mancini

Uomo dolce e gentile,
navighi sulla tua barca lontana
dalla riva del mare
per dimenticare gli affanni
e riaccendere la speranza
dell’Amore che vibra
nei cuori umani stanchi
di orrori e tragedie
che la storia tramanda ai posteri
come la storia dell’orca assassina
affamata di sangue,
ma educata ai valori profondi
che solo l’uomo vigoroso
sa rispettare e donare
a chi odia senza ragione e pietà.

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Nel biglietto d’invito alla premiazione, con lo stemma del Comune di Milano – Area P MILANO INCONTRA LA POESIA – Strade di Poesia a cura di Luigi Ruggeri, troviamo scritto:

«Scopo dell’iniziativa “Strade di Poesia” giunta quest’anno alla 10^ Edizione è quello di promuovere il valore della poesia come strumento di comprensione della realtà oltre che di condivisione sociale.

L’edizione di quest’anno vedrà la presentazione di alcune plaquette poetiche facenti parte della Collana “Amici di Gibran” dedicate al grande poeta, pittore e aforista libanese

del quale quest’anno ricorre il 140° anniversario della nascita.

Le poesie dei poeti partecipanti al Tour poetico itinerante saranno, come sempre, veri e propri fiori poetici, vessilliferi di sapienza e verità, che affermano il valore della poesia e l’arte come voce di illuminazione, libertà e liberazione spirituale oltre che civile.

Si tratta di voci che non fatichiamo a considerare sapienziali perché scaturenti ad un’energia poetica che, a nostro avviso, deve essere esaltata e soprattutto diffusa.

Grazie a questa polifonia di voci ci è stato possibile mettere in connessione l’essenza della poesia contemporanea con gli stili e le poetiche di ognuno degli autori, per cui è possibile ad ogni scrittore, che vede il mondo con i propri occhi, creare la “sua poesia”, che a sua volta ci presenta il profilo intimo e profondo dell’autore che l’ha scritta.

Ognuno di loro è artefice della bellezza della vita avvolta dai profumi che ciascuna stagione porta con sé.

Ognuno di loro è spettatore del nascere e del morire del giorno, dell’abbraccio di un bambino, del sorriso, del pianto. Ognuno di loro è “passato”, “presente”, “futuro”, incedere delle stagioni nel tempo, di modo che le espressioni artistiche di questo Volume Antologico possano avvicinare la poesia a un pubblico differenziato; con una ricchezza di temi e di spunti, quali: il dolore, la morte, l’amore, la fede, che rendono “vive”, in chi legge, le stesse emozioni.

Grazie a loro possiamo offrire un contributo alla formazione spirituale e morale della Nazione, sicuri di poter carpire e far nostra la bellezza della varietà dell’Universo e comprendere il loro parlare fantastico, nel viaggio verso l’”Isola” dei “valori” che rappresenta la letteratura dell’anima di questi splendidi poeti del terzo millennio.

Da quest’anno Strade di Poesia ha cercato di sviluppare il connubio con la Narrativa sia essa come Romanzo o indagine sociologica, che come testimonianza storica.

Quest’anno è prevista la presenza della scrittrice Rita Coruzzi e del giornalista Giammarco Menga che si intratterranno brevemente con noi per parlare dei due libri editi: “La Giudicessa. Storia di Eleonora di Arborea” e “Un gioco da ragazzi” per testimoniare il rapporto forte con la poesia.

Due realtà: la storia che per Aristotele dalla poesia può trarre alimento filosofico e il gioco del calcio che per Pasolini, era addirittura “l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo”.»

Palazzo Marino (el Marin in dialetto milanese), costruito tra il 1557 ed il 1563 su progetto dell’architetto perugino  Galeazzo Alessi, è un palazzo nobiliare di Milano.

Molti scultori della Fabbrica del Duomo parteciparono attivamente alla realizzazione degli intagli del palazzo.

Venne acquistato dallo Stato nel 1781, divenendo, all’indomani dell’Unità d’Italia, la sede centrale del Comune di Milano.

L’acquisto del palazzo da parte del comune coincise con la demolizione dell’isolato posto tra il palazzo e la Scala e l’apertura della nuova Piazza della Scala.

Il Dispari 20230918

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

VASCO E MEDEA

Parte seconda

Capitolo G

[… ]

Lasciargli sul corpo e nella mente i segni squassanti di una passione artificiale, artatamente impudica e violenta, tenera e vendicativa, ponendo in un solo amplesso tutti i registri delle sue esperienze, tutta la prorompente eccessiva sfacciata bellezza del suo corpo di donna non

più bambina, i giochi estremi di mani esperte di labbra avvampate di pelle di luna, tenerezze ossessioni, morbidezze stupori, in una altalena di grida e di sussurri che per anni la sua mente aveva elaborato, posizionato, montato come in un film con arte e per vendetta modulato come lo sguardo di una tigre.

Se invece fosti femmina
anima
aliena
the stardust melody show
inno
pacchiano
al mio ottuso incarnato destino

Un colpo di tamburo di Max Roach.

Capitolo H

Il segreto dei sapori non riduce il piacere di un gustoso manicaretto.

Una donna, presente con discrezione negli anni passati della mia vita, guarniva gli arrosti bruciati con un trito di capperi ulive nere e bacche di mirto affondate in brandy di pessima qualità.

Bistecca stupenda.

Il massimo al lume di candela.

Anzi il massimo del massimo guardando Adriano Celentano in un suo spettacolo televisivo.

Lo dico con molta ignoranza e senza allegria.

Se il segreto dei sapori non riduce il piacere di un gustoso manicaretto…

… (Se)…

… il dubbio di una azione non condiziona l’emotività di una partecipazione attiva.

Un’altra donna, più giovane, che mi pestava i piedi per farsi baciare gli occhi, scopriva di notte, forse dormendo, forse, le tonde colline di sabbia del Sahara a sbalzo sul fondo della sua schiena.

Ancora più bello quando il lume acceso vi abbozzava chiari scuri in movimento.

Stupendo ogni volta che Cicciolina compariva nella storiella del film notturno sul canale 9870000.

Se il dubbio di una azione non condiziona l’emotività di una partecipazione attiva…

… (Se)…

… il segreto della verità è l’inganno della forza.

Vasco non disse mai la verità.

Medea non seppe mentire.

Il segreto della verità nasce dentro noi, a chi di più a chi meno, come i peli sul corpo.

In età diverse…

… di varia intensità…

… discontinui per sesso e per radici.

I peli sul corpo, barba, baffi, capelli, ciglia, sopracciglia, ascelle, pube, torso, petto, dita, culo, cosce, gambe, nuca, naso, orecchie, forse dimentico, sì dimentico cuore, stomaco, ed allora aggiungo anima e cervello.

Qualcuno li toglie, altri li ignorano.

La prima donna che, spavalda, tentò di vivere nella mia casa, li gratificava di affettuose attenzioni.

Vasco non sapeva mentire.

Medea amava i forti.

La mia prima donna, spavalda, aveva bellissimi capelli.

«Due coyote contemporaneamente Uhhh Uhhh per due minuti quasi senza prendere fiato. Incredibile.

Più lungo dell’ululato del coyote nel film “Oltre le ombre rosse”, quando Ellor Queen esce dal coma procurato dall’agguato per rapina che ha visto morire la sua amata Annì (Mary Vorter), e si sente pronto ad iniziare la caccia ai delinquenti criminali. Dura un minuto.

Non mi sbaglio.

Un minuto secco.

In nessun film ne avevo mai sentito uno simile al loro.

Quasi due minuti.

Insieme.

Se devo dare credito alla mia esperienza quel doppio Uhhhh…

… Uhhhhh mugolato da entrambi contemporaneamente poteva solo significare la fine di una verginità, e vista la posizione… dicono a pecora, a pecora e caprone, a cagna e cane, a cavallona… dicono i giornali: sesso contro natura, innaturale io dico, allora, allora io faccio il vigile notturno, di queste cose ne capisco.

Poi il silenzio, il mio silenzio, uno dei miei silenzi… fino a quando giunse Benna Nera.»

«Forse udendomi arrivare, lo sapete faccio molto rumore, si erano nascosti aspettando che passassi.

Forse esausti da quel doppio Uhhhh Uhhhh che dice Manson Red si erano appisolati, che ne so, certo non li ho visti in mezzo a tutte quelle schifezze, voglio dire non si distinguevano tra quelle masserizie.
Luce niente, nemmeno un lampione per cento metri, finestre aperte nessuna, figuriamoci, sono anni che il vecchio palazzo è disabitato, c’è solo il vecchio, non mi ricordo come si chiama, il custode…»

«Attilio?»

«Sì Attilio proprio lui. Le luci non le accende nemmeno a Natale, e non è perché dorme!
No, di notte va avanti e indietro lungo il viale, conosce tutte le pietre, i fossi, le radici, le tane dei topi, e va avanti e indietro per ore al buio, dal pollaio al cancello, dal cancello al muro rotto, e così e così e così.
Come se aspettasse.
Mai capito chi.
Mai arrivato nessuno.
Cioè non c’era nessuna luce di nessun tipo, nemmeno la luna, controllate, quella notte non era una notte di luna, allora come potevo vederli con quelle due lucette ai lati del mezzo, non servano a niente, solo a segnalarne la sagoma, io vado perché conosco le strade, allora come potevo vederli e come potevo pensare che stavano nell’immondizia silenziosi e fermi?
Così è successo.
Con la benna.
La benna, sì la parte sporgente del mio mezzo, quella specie di cucchiaio gigante posto avanti alla pala meccanica, una coppiglia, volendo posso farne un disegno.
Lo sapete serve a rimuovere i rifiuti, l’immondizia, calcinacci, tronchi d’albero, macigni, è tremenda non si ferma davanti a nessun ostacolo, basta un colpo e bang come un timbro gigantesco schiaccia tutto.
Ad agosto c’era una carretta di auto abbandonata, ci credete con un colpo la ho schiacciata di mezzo metro, con il secondo era poco più alta di una lavatrice, e con il terzo pronta ad essere caricata sul camion.
Poteva capitare a tutti, a me come a lui o come a loro.
Così è successo.
Con la benna.
Ho messo la prima ho accelerato al massimo ho alzato la benna per scamazzare l’immondizia e poi l’ho abbassata di colpo, con forza e la benna li ha…»

«Signori è l’ora del flambè».

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo I

Posso affermare che avevano entrambi trovato ciò che veramente cercavano.

Al di là dei feticci ossessivi e dei ritorni al passato.

Per una volta, l’ultima, oltre le disperate solitudini.

La radio, il disco, gli uomini con la camicia rossa, i russi in Ungheria, il cancello con volute di ferro battuto, i loro nomi, Vasco, Medea: altari di false devozioni, patiboli di sacrifici insensati.

Mentre Benna Nera muoveva la pala meccanica, per Vasco rifioriva la sua donna abbandonata, piena di seduzione, dal passato misterioso, sua, donna, intrigante, fascinosa, e lei si aggrappava al suo amore totale, dedicato unico inossidabile, si appagava con una trasgressione voluta, voluta con tutte le forze, in uno stupefacente protagonismo sfacciato.

Stupire.

Medea e Vasco due individui semplici nelle azioni, due tipi particolari superando le apparenze.

La dama senza età seduta al mio fianco, né bella né brutta, né dolce né bassa, né alta e neppure cattiva, Aurora, chiamata da tutti “SIGNORA” guarda le mie mani colme di carte, di fotografie e di nastri registrati.

«Confondi» mi dice «sapere e sentire.
Misceli tutto perdendo, in un amalgama da sabbie mobili, il senso del vero e del falso, finzione e realtà.
Così è la vita, non te ne faccio colpa, da sempre arruffona, di comica indulgenza e di sfrenate accuse.
Vasco e Medea.
Tu la vali.
Io no.
Finzione e realtà come Aurora e Signora, nel regno del mio pensiero trovano luoghi diversi per rendersi eterni.
Mi dispiace.»

 

Mi concede il tempo di baciarli sulla fronte, e spariscono in una nuvola. Buf.

Fine?

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo dopo fine

A  Medea

1

Il piccolo bagliore nel cesto
di lumache
vinceva avvinghiato da
bolle
vischiose
profondi mongoli sonni.

2

Così Medea scoprì il suo
sesso
innaturale
fendendo sfregiando fra
panche
d’intimoriti
silenzi maciullati in urla.

3

Se invece fosti femmina
anima
aliena
the stardust melody show
inno
pacchiano
al mio ottuso incarnato destino.

A Vasco

1

A cavallo dell’orso
scimmiotta
la folla disseminata
nel prato di uno stadio
Ah Vasco!
tra fumo stellare
il verso del lupo nella steppa
Uhh Uhh Uhh.

2

Ritorna assassino
nell’ombra ballerina dei vincenti
il fallo abbandonato
nella doccia
Ah Vasco!
per uomini incerti
in teneri sguardi alla luna
Uhh Uhh Uhh.

3

Quando
un giorno avrai uno specchio
avrai due occhi
per ascoltare una canzone
in solitudine
Ah! Vasco
dimmi quel posto.
Io vengo.
Uhh Uhh Uhh

A VASCO E MEDEA

Ancora non si placa
l’eco
maledetta
del suo urlo
tra le braccia
rosse
bastardo.

Ancora non è fermo
il disco
uhh uhh uhh
la notte non è più
sicura
bambina.

Ancora non è sopita l’eco
indecente volteggio
sul letto acciottolato di Medea.

Scorrono nelle case
i volti
falsate riprese
sul palco rosso
del tiranno.
Oh Vasco!
Potessi credervi
sapessi illudervi!

Una volta in più Medea riconquista la sua verginità e Vasco il suo dominio.
Anche in questa occasione, invece, il mio lettore barbaramente assediato sconfitto distrutto, ridotto in catene, comprende che

Vivere insieme a me
hai ragione hai ragione te
non è mica semplice,
non lo è stato mai per me.” (Vasco Rossi)

Alla prossima.

“… e smettila di piangere…
siamo soli.” (Vasco Rossi)

Fine.

Un racconto di Bruno Mancini

ISBN 9781471081149, pagine 93, copertina morbida, A5 (148 x 210 mm), 14.00 €, acquistabile all’url:

 https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

DILA

NUSIV

 

Il Dispari 20230925 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230925 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230925

Editoriale | Premiata Angela Maria Tiberi

Per dire la verità, voglio ammettere pubblicamente di essere stato molto dubbioso sulla opportunità di pubblicare questo editoriale.

Non avrei voluto firmarlo per una questione di riservatezza che mi spinge sempre (e quasi sempre di riesco) a restare piuttosto defilato dalle attività culturali che contribuisco a divulgare.

Però, in questo caso, mi è sembrato che avrei commesso un ingiusto torto nei confronti di Angela Maria Tiberi, strenua attivista dell’Associazione DILA APS, se avessi lasciata la firma della notizia in un vago anonimato.

Non mi sono sentito di non offrire il giusto risalto “editoriale” a quello che è stato uno dei più ambiti riconoscimenti poetici da lei ricevuti.

Comunque chiedo indulgenza a chi ritenga, comprensibilmente direi, trattarsi di una estrema forma di mancato controllo della mia vanità!

Sul sito ufficiale del Comune di Milano

https://www.comune.milano.it/-/area-p.-domenica-17-settembre-a-palazzo-marino-strade-di-poesia

si legge:

«Milano, 13 settembre 2023 – Nuova stagione in Aula Consiliare per “Area P. Milano incontra la poesia”.

Domenica 17 settembre, alle ore 10:30 a Palazzo Marino, appuntamento con Strade di poesia, a cura di Luigi Ruggeri, giunto alla decima edizione.

Lo scopo dell’iniziativa è di promuovere il valore della poesia come strumento di comprensione della realtà oltre che di condivisione sociale.

L’edizione di quest’anno vedrà la presentazione di alcune plaquette poetiche facenti parte della Collana “Amici di Gibran” dedicate al grande poeta, pittore e aforista libanese del quale quest’anno ricorre il 140° anniversario della nascita.

Ingresso libero fino a esaurimento posti.»

Ebbene, in tale prestigiosissimo contesto, nel Salone d’onore (oggi conosciuto come Salone dell’Alessi), Angela Maria Tiberi, Vicepresidente dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” ha ricevuto il Gran  Premio Speciale dal Presidente Luigi Ruggeri dell’Associazione Teatro Cultura Beniamino Joppolo di Patti, Sicilia, per la poesia dedicata al sottoscritto e inserita nella silloge “Indimenticabile” (Collana Amici di Gibran edizione MAGI) con copertina dell’artista Milena Petrarca.

 Infiniti auguri a lei e tanti complimenti a Milena Petrarca (pluri vincitrice in diverse edizioni del nostro Premio OTTO MILIONI).

La poesia premiata è stata:

Bruno Mancini

Uomo dolce e gentile,
navighi sulla tua barca lontana
dalla riva del mare
per dimenticare gli affanni
e riaccendere la speranza
dell’Amore che vibra
nei cuori umani stanchi
di orrori e tragedie
che la storia tramanda ai posteri
come la storia dell’orca assassina
affamata di sangue,
ma educata ai valori profondi
che solo l’uomo vigoroso
sa rispettare e donare
a chi odia senza ragione e pietà.

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Nel biglietto d’invito alla premiazione, con lo stemma del Comune di Milano – Area P MILANO INCONTRA LA POESIA – Strade di Poesia a cura di Luigi Ruggeri, troviamo scritto:

«Scopo dell’iniziativa “Strade di Poesia” giunta quest’anno alla 10^ Edizione è quello di promuovere il valore della poesia come strumento di comprensione della realtà oltre che di condivisione sociale.

L’edizione di quest’anno vedrà la presentazione di alcune plaquette poetiche facenti parte della Collana “Amici di Gibran” dedicate al grande poeta, pittore e aforista libanese

del quale quest’anno ricorre il 140° anniversario della nascita.

Le poesie dei poeti partecipanti al Tour poetico itinerante saranno, come sempre, veri e propri fiori poetici, vessilliferi di sapienza e verità, che affermano il valore della poesia e l’arte come voce di illuminazione, libertà e liberazione spirituale oltre che civile.

Si tratta di voci che non fatichiamo a considerare sapienziali perché scaturenti ad un’energia poetica che, a nostro avviso, deve essere esaltata e soprattutto diffusa.

Grazie a questa polifonia di voci ci è stato possibile mettere in connessione l’essenza della poesia contemporanea con gli stili e le poetiche di ognuno degli autori, per cui è possibile ad ogni scrittore, che vede il mondo con i propri occhi, creare la “sua poesia”, che a sua volta ci presenta il profilo intimo e profondo dell’autore che l’ha scritta.

Ognuno di loro è artefice della bellezza della vita avvolta dai profumi che ciascuna stagione porta con sé.

Ognuno di loro è spettatore del nascere e del morire del giorno, dell’abbraccio di un bambino, del sorriso, del pianto. Ognuno di loro è “passato”, “presente”, “futuro”, incedere delle stagioni nel tempo, di modo che le espressioni artistiche di questo Volume Antologico possano avvicinare la poesia a un pubblico differenziato; con una ricchezza di temi e di spunti, quali: il dolore, la morte, l’amore, la fede, che rendono “vive”, in chi legge, le stesse emozioni.

Grazie a loro possiamo offrire un contributo alla formazione spirituale e morale della Nazione, sicuri di poter carpire e far nostra la bellezza della varietà dell’Universo e comprendere il loro parlare fantastico, nel viaggio verso l’”Isola” dei “valori” che rappresenta la letteratura dell’anima di questi splendidi poeti del terzo millennio.

Da quest’anno Strade di Poesia ha cercato di sviluppare il connubio con la Narrativa sia essa come Romanzo o indagine sociologica, che come testimonianza storica.

Quest’anno è prevista la presenza della scrittrice Rita Coruzzi e del giornalista Giammarco Menga che si intratterranno brevemente con noi per parlare dei due libri editi: “La Giudicessa. Storia di Eleonora di Arborea” e “Un gioco da ragazzi” per testimoniare il rapporto forte con la poesia.

Due realtà: la storia che per Aristotele dalla poesia può trarre alimento filosofico e il gioco del calcio che per Pasolini, era addirittura “l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo”.»

Palazzo Marino (el Marin in dialetto milanese), costruito tra il 1557 ed il 1563 su progetto dell’architetto perugino  Galeazzo Alessi, è un palazzo nobiliare di Milano.

Molti scultori della Fabbrica del Duomo parteciparono attivamente alla realizzazione degli intagli del palazzo.

Venne acquistato dallo Stato nel 1781, divenendo, all’indomani dell’Unità d’Italia, la sede centrale del Comune di Milano.

L’acquisto del palazzo da parte del comune coincise con la demolizione dell’isolato posto tra il palazzo e la Scala e l’apertura della nuova Piazza della Scala.

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Il Dispari 20230918

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

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VASCO E MEDEA

Parte seconda

Capitolo G

[… ]

Lasciargli sul corpo e nella mente i segni squassanti di una passione artificiale, artatamente impudica e violenta, tenera e vendicativa, ponendo in un solo amplesso tutti i registri delle sue esperienze, tutta la prorompente eccessiva sfacciata bellezza del suo corpo di donna non

più bambina, i giochi estremi di mani esperte di labbra avvampate di pelle di luna, tenerezze ossessioni, morbidezze stupori, in una altalena di grida e di sussurri che per anni la sua mente aveva elaborato, posizionato, montato come in un film con arte e per vendetta modulato come lo sguardo di una tigre.

Se invece fosti femmina
anima
aliena
the stardust melody show
inno
pacchiano
al mio ottuso incarnato destino

Un colpo di tamburo di Max Roach.

Capitolo H

Il segreto dei sapori non riduce il piacere di un gustoso manicaretto.

Una donna, presente con discrezione negli anni passati della mia vita, guarniva gli arrosti bruciati con un trito di capperi ulive nere e bacche di mirto affondate in brandy di pessima qualità.

Bistecca stupenda.

Il massimo al lume di candela.

Anzi il massimo del massimo guardando Adriano Celentano in un suo spettacolo televisivo.

Lo dico con molta ignoranza e senza allegria.

Se il segreto dei sapori non riduce il piacere di un gustoso manicaretto…

… (Se)…

… il dubbio di una azione non condiziona l’emotività di una partecipazione attiva.

Un’altra donna, più giovane, che mi pestava i piedi per farsi baciare gli occhi, scopriva di notte, forse dormendo, forse, le tonde colline di sabbia del Sahara a sbalzo sul fondo della sua schiena.

Ancora più bello quando il lume acceso vi abbozzava chiari scuri in movimento.

Stupendo ogni volta che Cicciolina compariva nella storiella del film notturno sul canale 9870000.

Se il dubbio di una azione non condiziona l’emotività di una partecipazione attiva…

… (Se)…

… il segreto della verità è l’inganno della forza.

Vasco non disse mai la verità.

Medea non seppe mentire.

Il segreto della verità nasce dentro noi, a chi di più a chi meno, come i peli sul corpo.

In età diverse…

… di varia intensità…

… discontinui per sesso e per radici.

I peli sul corpo, barba, baffi, capelli, ciglia, sopracciglia, ascelle, pube, torso, petto, dita, culo, cosce, gambe, nuca, naso, orecchie, forse dimentico, sì dimentico cuore, stomaco, ed allora aggiungo anima e cervello.

Qualcuno li toglie, altri li ignorano.

La prima donna che, spavalda, tentò di vivere nella mia casa, li gratificava di affettuose attenzioni.

Vasco non sapeva mentire.

Medea amava i forti.

La mia prima donna, spavalda, aveva bellissimi capelli.

«Due coyote contemporaneamente Uhhh Uhhh per due minuti quasi senza prendere fiato. Incredibile.

Più lungo dell’ululato del coyote nel film “Oltre le ombre rosse”, quando Ellor Queen esce dal coma procurato dall’agguato per rapina che ha visto morire la sua amata Annì (Mary Vorter), e si sente pronto ad iniziare la caccia ai delinquenti criminali. Dura un minuto.

Non mi sbaglio.

Un minuto secco.

In nessun film ne avevo mai sentito uno simile al loro.

Quasi due minuti.

Insieme.

Se devo dare credito alla mia esperienza quel doppio Uhhhh…

… Uhhhhh mugolato da entrambi contemporaneamente poteva solo significare la fine di una verginità, e vista la posizione… dicono a pecora, a pecora e caprone, a cagna e cane, a cavallona… dicono i giornali: sesso contro natura, innaturale io dico, allora, allora io faccio il vigile notturno, di queste cose ne capisco.

Poi il silenzio, il mio silenzio, uno dei miei silenzi… fino a quando giunse Benna Nera.»

«Forse udendomi arrivare, lo sapete faccio molto rumore, si erano nascosti aspettando che passassi.

Forse esausti da quel doppio Uhhhh Uhhhh che dice Manson Red si erano appisolati, che ne so, certo non li ho visti in mezzo a tutte quelle schifezze, voglio dire non si distinguevano tra quelle masserizie.
Luce niente, nemmeno un lampione per cento metri, finestre aperte nessuna, figuriamoci, sono anni che il vecchio palazzo è disabitato, c’è solo il vecchio, non mi ricordo come si chiama, il custode…»

«Attilio?»

«Sì Attilio proprio lui. Le luci non le accende nemmeno a Natale, e non è perché dorme!
No, di notte va avanti e indietro lungo il viale, conosce tutte le pietre, i fossi, le radici, le tane dei topi, e va avanti e indietro per ore al buio, dal pollaio al cancello, dal cancello al muro rotto, e così e così e così.
Come se aspettasse.
Mai capito chi.
Mai arrivato nessuno.
Cioè non c’era nessuna luce di nessun tipo, nemmeno la luna, controllate, quella notte non era una notte di luna, allora come potevo vederli con quelle due lucette ai lati del mezzo, non servano a niente, solo a segnalarne la sagoma, io vado perché conosco le strade, allora come potevo vederli e come potevo pensare che stavano nell’immondizia silenziosi e fermi?
Così è successo.
Con la benna.
La benna, sì la parte sporgente del mio mezzo, quella specie di cucchiaio gigante posto avanti alla pala meccanica, una coppiglia, volendo posso farne un disegno.
Lo sapete serve a rimuovere i rifiuti, l’immondizia, calcinacci, tronchi d’albero, macigni, è tremenda non si ferma davanti a nessun ostacolo, basta un colpo e bang come un timbro gigantesco schiaccia tutto.
Ad agosto c’era una carretta di auto abbandonata, ci credete con un colpo la ho schiacciata di mezzo metro, con il secondo era poco più alta di una lavatrice, e con il terzo pronta ad essere caricata sul camion.
Poteva capitare a tutti, a me come a lui o come a loro.
Così è successo.
Con la benna.
Ho messo la prima ho accelerato al massimo ho alzato la benna per scamazzare l’immondizia e poi l’ho abbassata di colpo, con forza e la benna li ha…»

«Signori è l’ora del flambè».

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

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Capitolo I

Posso affermare che avevano entrambi trovato ciò che veramente cercavano.

Al di là dei feticci ossessivi e dei ritorni al passato.

Per una volta, l’ultima, oltre le disperate solitudini.

La radio, il disco, gli uomini con la camicia rossa, i russi in Ungheria, il cancello con volute di ferro battuto, i loro nomi, Vasco, Medea: altari di false devozioni, patiboli di sacrifici insensati.

Mentre Benna Nera muoveva la pala meccanica, per Vasco rifioriva la sua donna abbandonata, piena di seduzione, dal passato misterioso, sua, donna, intrigante, fascinosa, e lei si aggrappava al suo amore totale, dedicato unico inossidabile, si appagava con una trasgressione voluta, voluta con tutte le forze, in uno stupefacente protagonismo sfacciato.

Stupire.

Medea e Vasco due individui semplici nelle azioni, due tipi particolari superando le apparenze.

La dama senza età seduta al mio fianco, né bella né brutta, né dolce né bassa, né alta e neppure cattiva, Aurora, chiamata da tutti “SIGNORA” guarda le mie mani colme di carte, di fotografie e di nastri registrati.

«Confondi» mi dice «sapere e sentire.
Misceli tutto perdendo, in un amalgama da sabbie mobili, il senso del vero e del falso, finzione e realtà.
Così è la vita, non te ne faccio colpa, da sempre arruffona, di comica indulgenza e di sfrenate accuse.
Vasco e Medea.
Tu la vali.
Io no.
Finzione e realtà come Aurora e Signora, nel regno del mio pensiero trovano luoghi diversi per rendersi eterni.
Mi dispiace.»

 

Mi concede il tempo di baciarli sulla fronte, e spariscono in una nuvola. Buf.

Fine?

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

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Capitolo dopo fine

A  Medea

1

Il piccolo bagliore nel cesto
di lumache
vinceva avvinghiato da
bolle
vischiose
profondi mongoli sonni.

2

Così Medea scoprì il suo
sesso
innaturale
fendendo sfregiando fra
panche
d’intimoriti
silenzi maciullati in urla.

3

Se invece fosti femmina
anima
aliena
the stardust melody show
inno
pacchiano
al mio ottuso incarnato destino.

A Vasco

1

A cavallo dell’orso
scimmiotta
la folla disseminata
nel prato di uno stadio
Ah Vasco!
tra fumo stellare
il verso del lupo nella steppa
Uhh Uhh Uhh.

2

Ritorna assassino
nell’ombra ballerina dei vincenti
il fallo abbandonato
nella doccia
Ah Vasco!
per uomini incerti
in teneri sguardi alla luna
Uhh Uhh Uhh.

3

Quando
un giorno avrai uno specchio
avrai due occhi
per ascoltare una canzone
in solitudine
Ah! Vasco
dimmi quel posto.
Io vengo.
Uhh Uhh Uhh

A VASCO E MEDEA

Ancora non si placa
l’eco
maledetta
del suo urlo
tra le braccia
rosse
bastardo.

Ancora non è fermo
il disco
uhh uhh uhh
la notte non è più
sicura
bambina.

Ancora non è sopita l’eco
indecente volteggio
sul letto acciottolato di Medea.

Scorrono nelle case
i volti
falsate riprese
sul palco rosso
del tiranno.
Oh Vasco!
Potessi credervi
sapessi illudervi!

Una volta in più Medea riconquista la sua verginità e Vasco il suo dominio.
Anche in questa occasione, invece, il mio lettore barbaramente assediato sconfitto distrutto, ridotto in catene, comprende che

Vivere insieme a me
hai ragione hai ragione te
non è mica semplice,
non lo è stato mai per me.” (Vasco Rossi)

Alla prossima.

“… e smettila di piangere…
siamo soli.” (Vasco Rossi)

Fine.

Un racconto di Bruno Mancini

ISBN 9781471081149, pagine 93, copertina morbida, A5 (148 x 210 mm), 14.00 €, acquistabile all’url:

 https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

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Il Dispari 20230911

Il Dispari 20230911 – Redazione culturale DILA APS

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TINA BRUNO |UNA PAGINA RITROVATA

seconda parte

La prima parte è stata pubblicata il 16 gennaio.

Lina dotata di un carisma eccezionale si rese conto che qualcosa non andava, non sapeva che cosa pensare, che cosa fosse accaduto al suo Edoardo o Edo come osava chiamarlo, sin dall’adolescenza.

La mamma assorta nelle pulizie della casa non prestò attenzione a quella brutta interruzione musicale, mentre Lina, con spirito combattivo fece di tutto per farle capire che qualcosa, senz’altro, era accaduto a Edoardo.

Cosa!

Dopo quindici minuti la mamma udì bussare alla porta, si avviò ad aprirla e con grande sorpresa si trovò davanti Edo.

La donna, meravigliata e felice, cercò in tutti i modi di contenere il suo entusiasmo, mentre il ragazzo stanco e ansimante per la corsa, prima di spiegare il motivo per cu si trovava lì, chiese di sedersi e di avere, per favore, un bicchiere d’acqua.

Riacquistate le forze andò a fare compagnia a Lina che nel vederlo si agitò tanto.

«Allora come stai? Era da molto tempo che volevo venire a trovarti, ma mi mancava il coraggio, inoltre, pensavo che tu non volessi vedermi.

Io non ho trascorso un giorno senza pensarti, senza rivederti nei miei sogni, e mi lasciavo andare senza combattere o per lo meno venirti a trovare, non più come fidanzato, ma come amico, cosa che non accettavo.

Non mi sono mai rassegnato a perderti e custodivo questo segreto soltanto in cuor mio. ogni tanto prendevo l’album delle nostre foto e lo sfogliavo, non volevo starti lontano, anche se le tue scelte, diverse dalle mie, non m’impedivano di amarti.

Io ti amo più di prima e non riesco a innamorarmi di nessun’altra donna.

Adesso, però, basta parlare dei miei sentimenti e andiamo a spiegare il motivo per cuoi sono qui da te.

Oggi, verso le 13.00, ero seduto nel mio panda giallo, e qui apro una parentesi: (nonostante i km abbiano superato il programma di corsa, non l’ho sostituito. La ricordi?), e, per giunta, ero parcheggiato in doppia fila.

Il parcheggio vicino a casa tua era tutto occupato da auto in sosta, sembrava un grande tappeto multicolore.

Oggi, poco m’importava che i vigili stilassero la multa di fronte al coraggio di dimostrarti il mio amore.

Ho interrotto bruscamente la melodia perché mio padre tornando a casa dall’ospedale presso il quale presta servizio passandomi accanto con la sua auto, mi dice “Ti ho portato la rivista scientifica nella quale è descritta la grande scoperta del momento, leggila e, poi, dimmi che cosa ne pensi.”  Aggiunge “Fai bene a suonare per la tua cara Lina. La musica, a volte, aiuta anche i malati in stato comatoso a risvegliarsi.”

Ci salutiamo, do una letta alla rivista e corro da te.

Come ben sai, la ricerca dopo aver affermato che i sintomi della SLA possono essere simili a quelli di una larga varietà di altre malattie o disordini più trattabili, e che vanno eseguiti test appropriati per escludere altre malattie, ha utilizzato l’elettromiografia come tecnica di registrazione particolare che rileva l’attività elettrica provocata o spontanea nei muscoli, identificando tre proteine che si trovano nel liquor cefalorachidiano a concentrazioni significativamente inferiori nei pazienti affetti da SLA rispetto a quelle che si trovano nelle persone sane.

Un indice accurato al 95% per la diagnosi di SLA

Questi sono i primi marcatori biologici disponibili per la diagnosi di questa malattia e potrebbero essere strumenti per confermare o negare la diagnosi di SLA, quindi, mentre per le procedure diagnostiche attuali, il tempo medio che trascorre dall’insorgenza dei sintomi alla diagnosi è di circa dodici mesi, la ricerca di cui si parla, indicando marcatori diagnostici specifici, aiuta i sanitari a emettere diagnosi precoci capaci di migliorare attraverso le cure farmacologiche e le terapie fisiche il loro stato.

Questo è quanto riporta la rivista.

Come vedi la ricerca va avanti, quindi, possiamo ben sperare.»

Il Dispari 20230911 – Redazione culturale DILA APS

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Dalla raccolta “La sagra del peccato” di Bruno Mancini

Il Dispari 20230911 – Redazione culturale DILA APS

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Una poesia dedicata alle vittime della strage dell’11 settembre 2001

Dalla raccolta “La sagra del peccato” di Bruno Mancini

Le ombre, per vivere

1

Le luci della
lelu  cide  lla fe  sta
nessuno vuole questo
Due isole
due  is  ole
è un gioco stupido
Tu e Capri
tue  ca  pri
esperienze estreme
Sconosciute
scono  sciu  te
due ombre ingarbugliate.

2

L’entrata alla valle
dei sogni
il vezzo adulto di
ricordare
l’allegra sinfonia
priva di note
il boa era anche
un guanciale
sapessi quante rondini
non tornano
squarciava il mare
un elicottero
nemmeno un giorno
ti ho pensata
io mostro il primo
livido

3

Quando sarà l’11 settembre
non venite a dormire nel mio letto..
Sorpresi Giulia che volava
a braccia aperte
a gambe aperte
a bocca aperta
e se gridava gridava fumo
e se piangeva
e se pregava
e se pensava

e se moriva mancava poco.
(Poesia tratta da “La sagra del peccato” – Bruno Mancini)

La poesia “Le ombre, per vivere” dedicata alle vittime della strage dell11 settembre 2001 nella traduzione della poetessa pittrice italo americana Pamela Allegretto Franz

Le ombre, per vivere

The shadows, live on

1

The party lights
thepa rtyli gh ts
no one wants
Two islands
two isl ands
it’s a foolish game
You and Capri
youand ca pri
extreme encounters
Strangers
stra ng er s
Two bewildered shadows.

2

The entrance to the valley
of dreams
the mature habit to
remember
spirited symphony
deprived of notes
the buoy was also
a pillow
it knew how many swallows
don’t return
a helicopter sliced open
the sea
not even one day
did I think of you.
I reveal the first
bruise.

3

When September 11th arrives
don’t come to sleep in my bed.
I surprised Giulia, who flew
with arms open
legs apart
mouth agape
and if she was screaming, she screamed smoke
and if she was crying
and if she was praying
and if she was thinking

And if she was dying little was lost.

 

LE OMBRE, PER VIVERE
Tradotta in lettone da Liga Sarah Lapinska
ĒNAS, LAI DZĪVOTU

1
Gaismas
svēt ku gais mas
neviens to nav gribējis.
Divas salas
divas sa las.

Tu un Kapri
tuun Ka pri
sevišķas pieredzes
nepazīstamas
nepa zīstamas
divas ēnas, apmulsušas.

°———°———°———

2

Iekļūstot sapņu tālēs
Kāds glāsts,ko atminēt
Stauja simfonija
bez notīm.

Boa bija arī spilvens
ja tu zinātu,cik daudz bezdelīgu
neatgriežas
jūrā trāpījis helikopters
nevienu dienu
tu neiedomāji
es rādu tev pirmo zilumu.

°———°———°———

3

Kad būs 11.septembris
nenāciet gulēt manā gultā.
Toreiz Džūlija lidoja
atplestām rokām
atplestām kājām
atplestu muti
un kliedza,kliedza,kliedza
un,ja raudāja
un,ja lūdza
un,ja nu domāja

I link ad alcuni video realizzati con letture della poesia “Le ombre, per vivere” dedicata da Bruno Mancini alle vittime della strage dell11 settembre 2001

Legge Antonio Mencarini con Opere pittoriche di Francesco Ottobre

https://youtu.be/zPdhVRAebA8

Legge Lucia D’Ambra 

https://youtu.be/JqAJe4AaNIg

Legge Antonio Mencarini

https://youtu.be/D9N5YsXqtCY

Bruno Mancini poesie: “Ta ta tata” Nicola Pantalone – “Le ombre” “E sento” “Sono quella” Lucia D’Ambra

https://youtu.be/gkAFvdaGDGs

Le ombre per vivere – Poesia di Bruno Mancini da “La Sagra del peccato”- Legge Lucia D’ambra

https://youtu.be/NrqYT0z0Tok

Il Dispari 20230911 – Redazione culturale DILA APS

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https://www.emmegiischia.com/wordpress/traduzioni-poesie/

Poesia di Bruno Mancini “Le ombre per vivere”

Legge Antonio Mencarini con Opere pittoriche di Francesco Ottobre

Legge Lucia D’Ambra 

Legge Antonio Mencarini

Bruno Mancini poesie: “Ta ta tata” Nicola Pantalone – “Le ombre” “E sento” “Sono quella” Lucia D’Ambra

Le ombre per vivere – Poesia di Bruno Mancini da “La Sagra del peccato”- Legge Lucia D’ambra

Il Dispari 20230904

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

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VASCO E MEDEA
PARTE SECONDA

Capitolo F

«Ha mai portato via qualcosa?»
«Solo una volta. Una busta. Pareva un biglietto d’auguri.
E non mi sbaglio.»

Spostare tutto quanto gli impedisce di prenderlo, toccarlo, impossessarsene.
Azione non agevole, sia per il buio quasi totale, sia per l’intrigo dei rami secchi e graffianti.
È questa la perversione che Manson sta descrivendo e che rapisce Vasco, il tiranno della sua mente, la mania, la forza che lo opprime, il buio della sua coscienza, il nettare di giorni, notti, ore, minuti, di ogni respiro e per tutti i suoi pensieri.
Risalire, attraverso gli oggetti ritrovati nelle scorribande notturne, alla vita intima dei proprietari così da impadronirsene.
La sedia poltrona trono con alto schienale di bambù intrecciato è la fatica dei tagliatori indiani, le dita spezzate dal machete e le ossa gonfie di artrite; è il fumo denso ed umido necessario a curvare i rami per crearne la struttura respirato dalle donne seminude e dai bambini scalzi; è l’ammirazione invidia della commessa del negozio di mobili, di ritorno a sera nel monolocale diviso con la figlia del facchino; è la nonna tra due cuscini accanto al camino, sola, nella casa piena di ninnoli; è la vita di loro tutti che fluisce docile nella sua mente, rifocillandola.
Fare suo l’anima e il cervello di gente sconosciuta ed ignara.
Lo specchio: cornice di legno intarsiato con quattro forme sporgenti agli angoli prive di apparenti significati.
Grande quanto una finestra.
Una donna, solo per una donna.
Magnifica, eclatante, luminosa.
La regina Brunilde delle case popolari.
Poggiato con delicatezza, senza un graffio, adagiato ad un cumulo di scatole di cartone colme di indumenti una volta sgargianti, modellati per attrarre, indurre in tentazione.
Per Vasco un lungo sogno ad occhi aperti.
Brunilde sconfitta da Biancaneve.
Francesca contro Daniela.
Chi può sapere a quali limiti di follia immaginativa sia giunto il suo includersi, incunearsi, permeare quelle creature sconosciute, quelle fonti di miraggi feticisti?
Una notte di capodanno, mentre i leoni gli ballavano in testa ed il vino e lo spumante gliela facevano girare, si era affacciato al davanzale della finestra sommersa in un turbinio di fuochi artificiali da sbarco in Normandia.
Cinesi, coreani, napoletani veraci, i botti partivano e giungevano da ogni direzione, ed intendo non solo da destra e da sinistra ma anche dal basso e dall’alto.
Finanche una specie di pallone aerostatico chi sa come ancorato e con quale sistema attivato, produceva luccicanti interferenze sugli incendi artificiali e sui fumogeni pastosi ed ammantanti che venivano schizzati da strumenti di folclore tra i più strani e bizzarri.
Vasco, non sapeva neanche più il suo nome.
Volgeva lo sguardo verso la curva in cui la strada piegava ad angolo retto e sotto i bagliori dei fuochi artificiali, accanto ai due bidoni dell’immondizia stazionati pochi metri prima della curva, credeva di vedere un oggetto conosciuto.
L’orologio a pendolo.
Vasco guardava una cassetta di legno piena di residui di frutta e foglie di verdure, assalito dai leoni la fissava fino ad attendere il nuovo scoppio di un lampo, e gli appariva come l’orologio della vecchia villa con la apertura sportello incardinata con il miccione di bronzo lavorato a mano, il vetro in parte opacizzato decorato da disegni di uccelli in volo, il centro rotondo trasparente per le due lancette.
Ed esse erano davvero a forma di sottili alabarde.
Dlondlon.
I leoni, il vino, lo spumante, la penna, anche la birra.
Scese ad abbracciarla.
La cassetta con le bucce di banana, i fondi di ananas, i torsoli di cavolfiore.
Medea non capiva.
Medea non leggeva i pensieri.
Indecente?
Innocuo?
Certo con il pudore di una solitudine silenziosa.
Trasferire vite altrui nella propria esistenza tramite la spazzatura!
Ma questa notte è speciale.
Questa notte, sa bene di mettere in gioco anche la propria esistenza.
Con la rottura definitiva di ciò che ha di più caro.
Medea.
L’amore.
Ma questa è la notte.
Questa notte è tornato per salvare.
Salvarsi.
Impedire che l’icona della sua gioventù sia distrutta, tritata, maciullata, incenerita, insieme a cumuli di immondizia anonima.
Sul muro di cinta limitrofo ad uno dei cassonetti non è poggiato una radio giradischi degli anni cinquanta.
Non per Vasco.
È la radio del 4 Novembre 1956, e poggiato sul piatto, impolverato, graffiato, c’è il suo primo disco a 45 giri.
Un disco che la puntina di marca Medea aveva solcato e solcato fino a conoscerne ogni abrasione, tutte le rughe, quasi da sempre.
Sul muro giace abbandonata la sua giovinezza.
Dalla catena di eventi immaginari prodotta dalla sua veterana esperienza, dalla visione che gli appare sospinta dai suoi ricordi, dalla coincidenza del nome del cantante e della marca della puntina, dal parallelismo di intenti dei due personaggi visti nella sua ottica dello “Stupore”, dall’ormai quasi certo fallimento del rapporto sentimentale per questa ulteriore fuga notturna, come una Medea…
più di una Medea…
si sente sconfitto, sconvolto, profanato, e come ogni Medea…
più di ogni Medea…
vuole distruggere il suo passato attraverso la sopraffazione del frutto del suo amore, profanandosi.
La mia birra è diventata calda, il gelato di fragola e limone della donna al mio fianco, Aurora, si è sciolto.
La donna guascona, come per aprire una porta, effettua un breve spostamento della mano destra verso l’esterno del suo corpo e come in seguito ad un ordine od una magia le luci si spengono, al posto del pianoforte suona un contrabbasso pizzicato nel tipico accompagnamento jazzistico, sul fondo della sala al di qua dello specchio, immobile davanti al cancello di ferro battuto con volute arabesche, appare Medea.

1
Il piccolo bagliore nel cesto
di lumache
vinceva avvinghiato da
bolle
vischiose
profondi mongoli sonni.

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

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Parte seconda
Capitolo G

Medea, nascosta, guarda…
«Eppure è sempre favolosa.
Un incanto.
Una favola.
Sembrava una regina tanto era bella e profumata, pareva la ragazza copertina di Play Boy tanto era scollacciata e provocante.
Il suo profumo mi è rimasto addosso per due giorni, è quasi passato un anno ed ancora non ho dimenticato un neo, uno, della sua pelle.
Eppure non è durato che un’ora…»
…anche lei ha deciso di stracciare le ultime titubanze per riprendere la bellezza della sfida recandosi dove lo aveva visto durante la passeggiata…
«… eppure ne cucino di patatine fritte di Hamburger e crauti e cipolle.
Eppure dopo due giorni l’avevo ancora nel naso.
Non so da dove veniva.
Se fumavo, la sigaretta era profumata di lei.
Il gilet rosso che solitamente adopero come abbigliamento di servizio (è il colore migliore per nascondere le macchie di ketchup e gli schizzi dei salsicciotti che preparo di notte nel mio camper hot dog), il gilet ed il grembiule erano inutilizzabili, tanto e tanto profumati e…»
…Quanti uomini con la camicia rossa aveva avvicinato mostrando l’esca di un seno appena velato, e sempre accantonati dopo un’ora e…
«… fu lei, poggiando la mano sul piano di lavoro per sostenere l’impatto delle mie sbattute vorticose, a venire in contatto con il wurstel pronto ad essere cucinato, lo pose nella mia mano destra ed accompagnò, con chiari cenni di voluttà, il movimento dell’introduzione tra i peli ormai scompigliati della sua parte intima. Eppure la melanzana la bottiglia di birra, tutto quanto era possibile, lei prese tutto, proprio…»
Quante volte aveva ripetuto il gesto di stringerli fino al dolore!
Il sussurro del primo inganno. Nessuno…
«…TUTTO.
Due colpi, e via per terra schiacciati come serpenti.
Un casino.
Una grande casinata.
Un odore bellissimo, eppure un odore di femmina bruciata, ma poco adatto a fare da contorno ai cibi grezzi e popolari della mia cucina.
Un panino alla violetta? Ciclamino?»
… nel suo segreto.
Nessuno nella violenza del suo ricordo.

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

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Prosegue lunedì prossimo
ISBN 9781471081149, pagine 93, copertina morbida, A5 (148 x 210 mm), 14.00 €, acquistabile all’url:
https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

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DILA

NUSIV

 

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Il Dispari 20230918

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

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VASCO E MEDEA

Parte seconda

Capitolo G

[… ]

Lasciargli sul corpo e nella mente i segni squassanti di una passione artificiale, artatamente impudica e violenta, tenera e vendicativa, ponendo in un solo amplesso tutti i registri delle sue esperienze, tutta la prorompente eccessiva sfacciata bellezza del suo corpo di donna non

più bambina, i giochi estremi di mani esperte di labbra avvampate di pelle di luna, tenerezze ossessioni, morbidezze stupori, in una altalena di grida e di sussurri che per anni la sua mente aveva elaborato, posizionato, montato come in un film con arte e per vendetta modulato come lo sguardo di una tigre.

Se invece fosti femmina
anima
aliena
the stardust melody show
inno
pacchiano
al mio ottuso incarnato destino

Un colpo di tamburo di Max Roach.

Capitolo H

Il segreto dei sapori non riduce il piacere di un gustoso manicaretto.

Una donna, presente con discrezione negli anni passati della mia vita, guarniva gli arrosti bruciati con un trito di capperi ulive nere e bacche di mirto affondate in brandy di pessima qualità.

Bistecca stupenda.

Il massimo al lume di candela.

Anzi il massimo del massimo guardando Adriano Celentano in un suo spettacolo televisivo.

Lo dico con molta ignoranza e senza allegria.

Se il segreto dei sapori non riduce il piacere di un gustoso manicaretto…

… (Se)…

… il dubbio di una azione non condiziona l’emotività di una partecipazione attiva.

Un’altra donna, più giovane, che mi pestava i piedi per farsi baciare gli occhi, scopriva di notte, forse dormendo, forse, le tonde colline di sabbia del Sahara a sbalzo sul fondo della sua schiena.

Ancora più bello quando il lume acceso vi abbozzava chiari scuri in movimento.

Stupendo ogni volta che Cicciolina compariva nella storiella del film notturno sul canale 9870000.

Se il dubbio di una azione non condiziona l’emotività di una partecipazione attiva…

… (Se)…

… il segreto della verità è l’inganno della forza.

Vasco non disse mai la verità.

Medea non seppe mentire.

Il segreto della verità nasce dentro noi, a chi di più a chi meno, come i peli sul corpo.

In età diverse…

… di varia intensità…

… discontinui per sesso e per radici.

I peli sul corpo, barba, baffi, capelli, ciglia, sopracciglia, ascelle, pube, torso, petto, dita, culo, cosce, gambe, nuca, naso, orecchie, forse dimentico, sì dimentico cuore, stomaco, ed allora aggiungo anima e cervello.

Qualcuno li toglie, altri li ignorano.

La prima donna che, spavalda, tentò di vivere nella mia casa, li gratificava di affettuose attenzioni.

Vasco non sapeva mentire.

Medea amava i forti.

La mia prima donna, spavalda, aveva bellissimi capelli.

«Due coyote contemporaneamente Uhhh Uhhh per due minuti quasi senza prendere fiato. Incredibile.

Più lungo dell’ululato del coyote nel film “Oltre le ombre rosse”, quando Ellor Queen esce dal coma procurato dall’agguato per rapina che ha visto morire la sua amata Annì (Mary Vorter), e si sente pronto ad iniziare la caccia ai delinquenti criminali. Dura un minuto.

Non mi sbaglio.

Un minuto secco.

In nessun film ne avevo mai sentito uno simile al loro.

Quasi due minuti.

Insieme.

Se devo dare credito alla mia esperienza quel doppio Uhhhh…

… Uhhhhh mugolato da entrambi contemporaneamente poteva solo significare la fine di una verginità, e vista la posizione… dicono a pecora, a pecora e caprone, a cagna e cane, a cavallona… dicono i giornali: sesso contro natura, innaturale io dico, allora, allora io faccio il vigile notturno, di queste cose ne capisco.

Poi il silenzio, il mio silenzio, uno dei miei silenzi… fino a quando giunse Benna Nera.»

«Forse udendomi arrivare, lo sapete faccio molto rumore, si erano nascosti aspettando che passassi.

Forse esausti da quel doppio Uhhhh Uhhhh che dice Manson Red si erano appisolati, che ne so, certo non li ho visti in mezzo a tutte quelle schifezze, voglio dire non si distinguevano tra quelle masserizie.
Luce niente, nemmeno un lampione per cento metri, finestre aperte nessuna, figuriamoci, sono anni che il vecchio palazzo è disabitato, c’è solo il vecchio, non mi ricordo come si chiama, il custode…»

«Attilio?»

«Sì Attilio proprio lui. Le luci non le accende nemmeno a Natale, e non è perché dorme!
No, di notte va avanti e indietro lungo il viale, conosce tutte le pietre, i fossi, le radici, le tane dei topi, e va avanti e indietro per ore al buio, dal pollaio al cancello, dal cancello al muro rotto, e così e così e così.
Come se aspettasse.
Mai capito chi.
Mai arrivato nessuno.
Cioè non c’era nessuna luce di nessun tipo, nemmeno la luna, controllate, quella notte non era una notte di luna, allora come potevo vederli con quelle due lucette ai lati del mezzo, non servano a niente, solo a segnalarne la sagoma, io vado perché conosco le strade, allora come potevo vederli e come potevo pensare che stavano nell’immondizia silenziosi e fermi?
Così è successo.
Con la benna.
La benna, sì la parte sporgente del mio mezzo, quella specie di cucchiaio gigante posto avanti alla pala meccanica, una coppiglia, volendo posso farne un disegno.
Lo sapete serve a rimuovere i rifiuti, l’immondizia, calcinacci, tronchi d’albero, macigni, è tremenda non si ferma davanti a nessun ostacolo, basta un colpo e bang come un timbro gigantesco schiaccia tutto.
Ad agosto c’era una carretta di auto abbandonata, ci credete con un colpo la ho schiacciata di mezzo metro, con il secondo era poco più alta di una lavatrice, e con il terzo pronta ad essere caricata sul camion.
Poteva capitare a tutti, a me come a lui o come a loro.
Così è successo.
Con la benna.
Ho messo la prima ho accelerato al massimo ho alzato la benna per scamazzare l’immondizia e poi l’ho abbassata di colpo, con forza e la benna li ha…»

«Signori è l’ora del flambè».

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Capitolo I

Posso affermare che avevano entrambi trovato ciò che veramente cercavano.

Al di là dei feticci ossessivi e dei ritorni al passato.

Per una volta, l’ultima, oltre le disperate solitudini.

La radio, il disco, gli uomini con la camicia rossa, i russi in Ungheria, il cancello con volute di ferro battuto, i loro nomi, Vasco, Medea: altari di false devozioni, patiboli di sacrifici insensati.

Mentre Benna Nera muoveva la pala meccanica, per Vasco rifioriva la sua donna abbandonata, piena di seduzione, dal passato misterioso, sua, donna, intrigante, fascinosa, e lei si aggrappava al suo amore totale, dedicato unico inossidabile, si appagava con una trasgressione voluta, voluta con tutte le forze, in uno stupefacente protagonismo sfacciato.

Stupire.

Medea e Vasco due individui semplici nelle azioni, due tipi particolari superando le apparenze.

La dama senza età seduta al mio fianco, né bella né brutta, né dolce né bassa, né alta e neppure cattiva, Aurora, chiamata da tutti “SIGNORA” guarda le mie mani colme di carte, di fotografie e di nastri registrati.

«Confondi» mi dice «sapere e sentire.
Misceli tutto perdendo, in un amalgama da sabbie mobili, il senso del vero e del falso, finzione e realtà.
Così è la vita, non te ne faccio colpa, da sempre arruffona, di comica indulgenza e di sfrenate accuse.
Vasco e Medea.
Tu la vali.
Io no.
Finzione e realtà come Aurora e Signora, nel regno del mio pensiero trovano luoghi diversi per rendersi eterni.
Mi dispiace.»

 

Mi concede il tempo di baciarli sulla fronte, e spariscono in una nuvola. Buf.

Fine?

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Capitolo dopo fine

A  Medea

1

Il piccolo bagliore nel cesto
di lumache
vinceva avvinghiato da
bolle
vischiose
profondi mongoli sonni.

2

Così Medea scoprì il suo
sesso
innaturale
fendendo sfregiando fra
panche
d’intimoriti
silenzi maciullati in urla.

3

Se invece fosti femmina
anima
aliena
the stardust melody show
inno
pacchiano
al mio ottuso incarnato destino.

A Vasco

1

A cavallo dell’orso
scimmiotta
la folla disseminata
nel prato di uno stadio
Ah Vasco!
tra fumo stellare
il verso del lupo nella steppa
Uhh Uhh Uhh.

2

Ritorna assassino
nell’ombra ballerina dei vincenti
il fallo abbandonato
nella doccia
Ah Vasco!
per uomini incerti
in teneri sguardi alla luna
Uhh Uhh Uhh.

3

Quando
un giorno avrai uno specchio
avrai due occhi
per ascoltare una canzone
in solitudine
Ah! Vasco
dimmi quel posto.
Io vengo.
Uhh Uhh Uhh

A VASCO E MEDEA

Ancora non si placa
l’eco
maledetta
del suo urlo
tra le braccia
rosse
bastardo.

Ancora non è fermo
il disco
uhh uhh uhh
la notte non è più
sicura
bambina.

Ancora non è sopita l’eco
indecente volteggio
sul letto acciottolato di Medea.

Scorrono nelle case
i volti
falsate riprese
sul palco rosso
del tiranno.
Oh Vasco!
Potessi credervi
sapessi illudervi!

Una volta in più Medea riconquista la sua verginità e Vasco il suo dominio.
Anche in questa occasione, invece, il mio lettore barbaramente assediato sconfitto distrutto, ridotto in catene, comprende che

Vivere insieme a me
hai ragione hai ragione te
non è mica semplice,
non lo è stato mai per me.” (Vasco Rossi)

Alla prossima.

“… e smettila di piangere…
siamo soli.” (Vasco Rossi)

Fine.

Un racconto di Bruno Mancini

ISBN 9781471081149, pagine 93, copertina morbida, A5 (148 x 210 mm), 14.00 €, acquistabile all’url:

 https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

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Il Dispari 20230911

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TINA BRUNO |UNA PAGINA RITROVATA

seconda parte

La prima parte è stata pubblicata il 16 gennaio.

Lina dotata di un carisma eccezionale si rese conto che qualcosa non andava, non sapeva che cosa pensare, che cosa fosse accaduto al suo Edoardo o Edo come osava chiamarlo, sin dall’adolescenza.

La mamma assorta nelle pulizie della casa non prestò attenzione a quella brutta interruzione musicale, mentre Lina, con spirito combattivo fece di tutto per farle capire che qualcosa, senz’altro, era accaduto a Edoardo.

Cosa!

Dopo quindici minuti la mamma udì bussare alla porta, si avviò ad aprirla e con grande sorpresa si trovò davanti Edo.

La donna, meravigliata e felice, cercò in tutti i modi di contenere il suo entusiasmo, mentre il ragazzo stanco e ansimante per la corsa, prima di spiegare il motivo per cu si trovava lì, chiese di sedersi e di avere, per favore, un bicchiere d’acqua.

Riacquistate le forze andò a fare compagnia a Lina che nel vederlo si agitò tanto.

«Allora come stai? Era da molto tempo che volevo venire a trovarti, ma mi mancava il coraggio, inoltre, pensavo che tu non volessi vedermi.

Io non ho trascorso un giorno senza pensarti, senza rivederti nei miei sogni, e mi lasciavo andare senza combattere o per lo meno venirti a trovare, non più come fidanzato, ma come amico, cosa che non accettavo.

Non mi sono mai rassegnato a perderti e custodivo questo segreto soltanto in cuor mio. ogni tanto prendevo l’album delle nostre foto e lo sfogliavo, non volevo starti lontano, anche se le tue scelte, diverse dalle mie, non m’impedivano di amarti.

Io ti amo più di prima e non riesco a innamorarmi di nessun’altra donna.

Adesso, però, basta parlare dei miei sentimenti e andiamo a spiegare il motivo per cuoi sono qui da te.

Oggi, verso le 13.00, ero seduto nel mio panda giallo, e qui apro una parentesi: (nonostante i km abbiano superato il programma di corsa, non l’ho sostituito. La ricordi?), e, per giunta, ero parcheggiato in doppia fila.

Il parcheggio vicino a casa tua era tutto occupato da auto in sosta, sembrava un grande tappeto multicolore.

Oggi, poco m’importava che i vigili stilassero la multa di fronte al coraggio di dimostrarti il mio amore.

Ho interrotto bruscamente la melodia perché mio padre tornando a casa dall’ospedale presso il quale presta servizio passandomi accanto con la sua auto, mi dice “Ti ho portato la rivista scientifica nella quale è descritta la grande scoperta del momento, leggila e, poi, dimmi che cosa ne pensi.”  Aggiunge “Fai bene a suonare per la tua cara Lina. La musica, a volte, aiuta anche i malati in stato comatoso a risvegliarsi.”

Ci salutiamo, do una letta alla rivista e corro da te.

Come ben sai, la ricerca dopo aver affermato che i sintomi della SLA possono essere simili a quelli di una larga varietà di altre malattie o disordini più trattabili, e che vanno eseguiti test appropriati per escludere altre malattie, ha utilizzato l’elettromiografia come tecnica di registrazione particolare che rileva l’attività elettrica provocata o spontanea nei muscoli, identificando tre proteine che si trovano nel liquor cefalorachidiano a concentrazioni significativamente inferiori nei pazienti affetti da SLA rispetto a quelle che si trovano nelle persone sane.

Un indice accurato al 95% per la diagnosi di SLA

Questi sono i primi marcatori biologici disponibili per la diagnosi di questa malattia e potrebbero essere strumenti per confermare o negare la diagnosi di SLA, quindi, mentre per le procedure diagnostiche attuali, il tempo medio che trascorre dall’insorgenza dei sintomi alla diagnosi è di circa dodici mesi, la ricerca di cui si parla, indicando marcatori diagnostici specifici, aiuta i sanitari a emettere diagnosi precoci capaci di migliorare attraverso le cure farmacologiche e le terapie fisiche il loro stato.

Questo è quanto riporta la rivista.

Come vedi la ricerca va avanti, quindi, possiamo ben sperare.»

Il Dispari 20230911 – Redazione culturale DILA APS

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Dalla raccolta “La sagra del peccato” di Bruno Mancini

Il Dispari 20230911 – Redazione culturale DILA APS

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Una poesia dedicata alle vittime della strage dell’11 settembre 2001

Dalla raccolta “La sagra del peccato” di Bruno Mancini

Le ombre, per vivere

1

Le luci della
lelu  cide  lla fe  sta
nessuno vuole questo
Due isole
due  is  ole
è un gioco stupido
Tu e Capri
tue  ca  pri
esperienze estreme
Sconosciute
scono  sciu  te
due ombre ingarbugliate.

2

L’entrata alla valle
dei sogni
il vezzo adulto di
ricordare
l’allegra sinfonia
priva di note
il boa era anche
un guanciale
sapessi quante rondini
non tornano
squarciava il mare
un elicottero
nemmeno un giorno
ti ho pensata
io mostro il primo
livido

3

Quando sarà l’11 settembre
non venite a dormire nel mio letto..
Sorpresi Giulia che volava
a braccia aperte
a gambe aperte
a bocca aperta
e se gridava gridava fumo
e se piangeva
e se pregava
e se pensava

e se moriva mancava poco.
(Poesia tratta da “La sagra del peccato” – Bruno Mancini)

La poesia “Le ombre, per vivere” dedicata alle vittime della strage dell11 settembre 2001 nella traduzione della poetessa pittrice italo americana Pamela Allegretto Franz

Le ombre, per vivere

The shadows, live on

1

The party lights
thepa rtyli gh ts
no one wants
Two islands
two isl ands
it’s a foolish game
You and Capri
youand ca pri
extreme encounters
Strangers
stra ng er s
Two bewildered shadows.

2

The entrance to the valley
of dreams
the mature habit to
remember
spirited symphony
deprived of notes
the buoy was also
a pillow
it knew how many swallows
don’t return
a helicopter sliced open
the sea
not even one day
did I think of you.
I reveal the first
bruise.

3

When September 11th arrives
don’t come to sleep in my bed.
I surprised Giulia, who flew
with arms open
legs apart
mouth agape
and if she was screaming, she screamed smoke
and if she was crying
and if she was praying
and if she was thinking

And if she was dying little was lost.

 

LE OMBRE, PER VIVERE
Tradotta in lettone da Liga Sarah Lapinska
ĒNAS, LAI DZĪVOTU

1
Gaismas
svēt ku gais mas
neviens to nav gribējis.
Divas salas
divas sa las.

Tu un Kapri
tuun Ka pri
sevišķas pieredzes
nepazīstamas
nepa zīstamas
divas ēnas, apmulsušas.

°———°———°———

2

Iekļūstot sapņu tālēs
Kāds glāsts,ko atminēt
Stauja simfonija
bez notīm.

Boa bija arī spilvens
ja tu zinātu,cik daudz bezdelīgu
neatgriežas
jūrā trāpījis helikopters
nevienu dienu
tu neiedomāji
es rādu tev pirmo zilumu.

°———°———°———

3

Kad būs 11.septembris
nenāciet gulēt manā gultā.
Toreiz Džūlija lidoja
atplestām rokām
atplestām kājām
atplestu muti
un kliedza,kliedza,kliedza
un,ja raudāja
un,ja lūdza
un,ja nu domāja

I link ad alcuni video realizzati con letture della poesia “Le ombre, per vivere” dedicata da Bruno Mancini alle vittime della strage dell11 settembre 2001

Legge Antonio Mencarini con Opere pittoriche di Francesco Ottobre

https://youtu.be/zPdhVRAebA8

Legge Lucia D’Ambra 

https://youtu.be/JqAJe4AaNIg

Legge Antonio Mencarini

https://youtu.be/D9N5YsXqtCY

Bruno Mancini poesie: “Ta ta tata” Nicola Pantalone – “Le ombre” “E sento” “Sono quella” Lucia D’Ambra

https://youtu.be/gkAFvdaGDGs

Le ombre per vivere – Poesia di Bruno Mancini da “La Sagra del peccato”- Legge Lucia D’ambra

https://youtu.be/NrqYT0z0Tok

Il Dispari 20230911 – Redazione culturale DILA APS

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https://www.emmegiischia.com/wordpress/traduzioni-poesie/

Poesia di Bruno Mancini “Le ombre per vivere”

Legge Antonio Mencarini con Opere pittoriche di Francesco Ottobre

Legge Lucia D’Ambra 

Legge Antonio Mencarini

Bruno Mancini poesie: “Ta ta tata” Nicola Pantalone – “Le ombre” “E sento” “Sono quella” Lucia D’Ambra

Le ombre per vivere – Poesia di Bruno Mancini da “La Sagra del peccato”- Legge Lucia D’ambra

Il Dispari 20230904

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VASCO E MEDEA
PARTE SECONDA

Capitolo F

«Ha mai portato via qualcosa?»
«Solo una volta. Una busta. Pareva un biglietto d’auguri.
E non mi sbaglio.»

Spostare tutto quanto gli impedisce di prenderlo, toccarlo, impossessarsene.
Azione non agevole, sia per il buio quasi totale, sia per l’intrigo dei rami secchi e graffianti.
È questa la perversione che Manson sta descrivendo e che rapisce Vasco, il tiranno della sua mente, la mania, la forza che lo opprime, il buio della sua coscienza, il nettare di giorni, notti, ore, minuti, di ogni respiro e per tutti i suoi pensieri.
Risalire, attraverso gli oggetti ritrovati nelle scorribande notturne, alla vita intima dei proprietari così da impadronirsene.
La sedia poltrona trono con alto schienale di bambù intrecciato è la fatica dei tagliatori indiani, le dita spezzate dal machete e le ossa gonfie di artrite; è il fumo denso ed umido necessario a curvare i rami per crearne la struttura respirato dalle donne seminude e dai bambini scalzi; è l’ammirazione invidia della commessa del negozio di mobili, di ritorno a sera nel monolocale diviso con la figlia del facchino; è la nonna tra due cuscini accanto al camino, sola, nella casa piena di ninnoli; è la vita di loro tutti che fluisce docile nella sua mente, rifocillandola.
Fare suo l’anima e il cervello di gente sconosciuta ed ignara.
Lo specchio: cornice di legno intarsiato con quattro forme sporgenti agli angoli prive di apparenti significati.
Grande quanto una finestra.
Una donna, solo per una donna.
Magnifica, eclatante, luminosa.
La regina Brunilde delle case popolari.
Poggiato con delicatezza, senza un graffio, adagiato ad un cumulo di scatole di cartone colme di indumenti una volta sgargianti, modellati per attrarre, indurre in tentazione.
Per Vasco un lungo sogno ad occhi aperti.
Brunilde sconfitta da Biancaneve.
Francesca contro Daniela.
Chi può sapere a quali limiti di follia immaginativa sia giunto il suo includersi, incunearsi, permeare quelle creature sconosciute, quelle fonti di miraggi feticisti?
Una notte di capodanno, mentre i leoni gli ballavano in testa ed il vino e lo spumante gliela facevano girare, si era affacciato al davanzale della finestra sommersa in un turbinio di fuochi artificiali da sbarco in Normandia.
Cinesi, coreani, napoletani veraci, i botti partivano e giungevano da ogni direzione, ed intendo non solo da destra e da sinistra ma anche dal basso e dall’alto.
Finanche una specie di pallone aerostatico chi sa come ancorato e con quale sistema attivato, produceva luccicanti interferenze sugli incendi artificiali e sui fumogeni pastosi ed ammantanti che venivano schizzati da strumenti di folclore tra i più strani e bizzarri.
Vasco, non sapeva neanche più il suo nome.
Volgeva lo sguardo verso la curva in cui la strada piegava ad angolo retto e sotto i bagliori dei fuochi artificiali, accanto ai due bidoni dell’immondizia stazionati pochi metri prima della curva, credeva di vedere un oggetto conosciuto.
L’orologio a pendolo.
Vasco guardava una cassetta di legno piena di residui di frutta e foglie di verdure, assalito dai leoni la fissava fino ad attendere il nuovo scoppio di un lampo, e gli appariva come l’orologio della vecchia villa con la apertura sportello incardinata con il miccione di bronzo lavorato a mano, il vetro in parte opacizzato decorato da disegni di uccelli in volo, il centro rotondo trasparente per le due lancette.
Ed esse erano davvero a forma di sottili alabarde.
Dlondlon.
I leoni, il vino, lo spumante, la penna, anche la birra.
Scese ad abbracciarla.
La cassetta con le bucce di banana, i fondi di ananas, i torsoli di cavolfiore.
Medea non capiva.
Medea non leggeva i pensieri.
Indecente?
Innocuo?
Certo con il pudore di una solitudine silenziosa.
Trasferire vite altrui nella propria esistenza tramite la spazzatura!
Ma questa notte è speciale.
Questa notte, sa bene di mettere in gioco anche la propria esistenza.
Con la rottura definitiva di ciò che ha di più caro.
Medea.
L’amore.
Ma questa è la notte.
Questa notte è tornato per salvare.
Salvarsi.
Impedire che l’icona della sua gioventù sia distrutta, tritata, maciullata, incenerita, insieme a cumuli di immondizia anonima.
Sul muro di cinta limitrofo ad uno dei cassonetti non è poggiato una radio giradischi degli anni cinquanta.
Non per Vasco.
È la radio del 4 Novembre 1956, e poggiato sul piatto, impolverato, graffiato, c’è il suo primo disco a 45 giri.
Un disco che la puntina di marca Medea aveva solcato e solcato fino a conoscerne ogni abrasione, tutte le rughe, quasi da sempre.
Sul muro giace abbandonata la sua giovinezza.
Dalla catena di eventi immaginari prodotta dalla sua veterana esperienza, dalla visione che gli appare sospinta dai suoi ricordi, dalla coincidenza del nome del cantante e della marca della puntina, dal parallelismo di intenti dei due personaggi visti nella sua ottica dello “Stupore”, dall’ormai quasi certo fallimento del rapporto sentimentale per questa ulteriore fuga notturna, come una Medea…
più di una Medea…
si sente sconfitto, sconvolto, profanato, e come ogni Medea…
più di ogni Medea…
vuole distruggere il suo passato attraverso la sopraffazione del frutto del suo amore, profanandosi.
La mia birra è diventata calda, il gelato di fragola e limone della donna al mio fianco, Aurora, si è sciolto.
La donna guascona, come per aprire una porta, effettua un breve spostamento della mano destra verso l’esterno del suo corpo e come in seguito ad un ordine od una magia le luci si spengono, al posto del pianoforte suona un contrabbasso pizzicato nel tipico accompagnamento jazzistico, sul fondo della sala al di qua dello specchio, immobile davanti al cancello di ferro battuto con volute arabesche, appare Medea.

1
Il piccolo bagliore nel cesto
di lumache
vinceva avvinghiato da
bolle
vischiose
profondi mongoli sonni.

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

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Parte seconda
Capitolo G

Medea, nascosta, guarda…
«Eppure è sempre favolosa.
Un incanto.
Una favola.
Sembrava una regina tanto era bella e profumata, pareva la ragazza copertina di Play Boy tanto era scollacciata e provocante.
Il suo profumo mi è rimasto addosso per due giorni, è quasi passato un anno ed ancora non ho dimenticato un neo, uno, della sua pelle.
Eppure non è durato che un’ora…»
…anche lei ha deciso di stracciare le ultime titubanze per riprendere la bellezza della sfida recandosi dove lo aveva visto durante la passeggiata…
«… eppure ne cucino di patatine fritte di Hamburger e crauti e cipolle.
Eppure dopo due giorni l’avevo ancora nel naso.
Non so da dove veniva.
Se fumavo, la sigaretta era profumata di lei.
Il gilet rosso che solitamente adopero come abbigliamento di servizio (è il colore migliore per nascondere le macchie di ketchup e gli schizzi dei salsicciotti che preparo di notte nel mio camper hot dog), il gilet ed il grembiule erano inutilizzabili, tanto e tanto profumati e…»
…Quanti uomini con la camicia rossa aveva avvicinato mostrando l’esca di un seno appena velato, e sempre accantonati dopo un’ora e…
«… fu lei, poggiando la mano sul piano di lavoro per sostenere l’impatto delle mie sbattute vorticose, a venire in contatto con il wurstel pronto ad essere cucinato, lo pose nella mia mano destra ed accompagnò, con chiari cenni di voluttà, il movimento dell’introduzione tra i peli ormai scompigliati della sua parte intima. Eppure la melanzana la bottiglia di birra, tutto quanto era possibile, lei prese tutto, proprio…»
Quante volte aveva ripetuto il gesto di stringerli fino al dolore!
Il sussurro del primo inganno. Nessuno…
«…TUTTO.
Due colpi, e via per terra schiacciati come serpenti.
Un casino.
Una grande casinata.
Un odore bellissimo, eppure un odore di femmina bruciata, ma poco adatto a fare da contorno ai cibi grezzi e popolari della mia cucina.
Un panino alla violetta? Ciclamino?»
… nel suo segreto.
Nessuno nella violenza del suo ricordo.

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

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Prosegue lunedì prossimo
ISBN 9781471081149, pagine 93, copertina morbida, A5 (148 x 210 mm), 14.00 €, acquistabile all’url:
https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

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DILA

NUSIV

 

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Dalla raccolta “La sagra del peccato” di Bruno Mancini

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Le ombre, per vivere

1

Le luci della
lelu  cide  lla fe  sta
nessuno vuole questo
Due isole
due  is  ole
è un gioco stupido
Tu e Capri
tue  ca  pri
esperienze estreme
Sconosciute
scono  sciu  te
due ombre ingarbugliate.

2

L’entrata alla valle
dei sogni
il vezzo adulto di
ricordare
l’allegra sinfonia
priva di note
il boa era anche
un guanciale
sapessi quante rondini
non tornano
squarciava il mare
un elicottero
nemmeno un giorno
ti ho pensata
io mostro il primo
livido

3

Quando sarà l’11 settembre
non venite a dormire nel mio letto..
Sorpresi Giulia che volava
a braccia aperte
a gambe aperte
a bocca aperta
e se gridava gridava fumo
e se piangeva
e se pregava
e se pensava

e se moriva mancava poco.
(Poesia tratta da “La sagra del peccato” – Bruno Mancini)

(Bruno Mancini “Le ombre per vivere”, traduzione di Pamela Allegretto Franz)

Le ombre, per vivere

The shadows, live on

1

The party lights
thepa rtyli gh ts
no one wants
Two islands
two isl ands
it’s a foolish game
You and Capri
youand ca pri
extreme encounters
Strangers
stra ng er s
Two bewildered shadows.

2

The entrance to the valley
of dreams
the mature habit to
remember
spirited symphony
deprived of notes
the buoy was also
a pillow
it knew how many swallows
don’t return
a helicopter sliced open
the sea
not even one day
did I think of you.
I reveal the first
bruise.

3

When September 11th arrives
don’t come to sleep in my bed.
I surprised Giulia, who flew
with arms open
legs apart
mouth agape
and if she was screaming, she screamed smoke
and if she was crying
and if she was praying
and if she was thinking

And if she was dying little was lost.

Il Dispari 20230911

LE OMBRE, PER VIVERE
Tradotta in lettone da Liga Sarah Lapinska
ĒNAS, LAI DZĪVOTU

1
Gaismas
svēt ku gais mas
neviens to nav gribējis.
Divas salas
divas sa las.

Tu un Kapri
tuun Ka pri
sevišķas pieredzes
nepazīstamas
nepa zīstamas
divas ēnas, apmulsušas.

°———°———°———

2

Iekļūstot sapņu tālēs
Kāds glāsts,ko atminēt
Stauja simfonija
bez notīm.

Boa bija arī spilvens
ja tu zinātu,cik daudz bezdelīgu
neatgriežas
jūrā trāpījis helikopters
nevienu dienu
tu neiedomāji
es rādu tev pirmo zilumu.

°———°———°———

3

Kad būs 11.septembris
nenāciet gulēt manā gultā.
Toreiz Džūlija lidoja
atplestām rokām
atplestām kājām
atplestu muti
un kliedza,kliedza,kliedza
un,ja raudāja
un,ja lūdza
un,ja nu domāja

Il Dispari 20230911

I link ad alcuni video realizzati con letture della poesia “Le ombre, per vivere” dedicata da Bruno Mancini alle vittime della strage dell11 settembre 2001

Legge Antonio Mencarini con Opere pittoriche di Francesco Ottobre

https://youtu.be/zPdhVRAebA8

Legge Lucia D’Ambra 

https://youtu.be/JqAJe4AaNIg

Legge Antonio Mencarini

https://youtu.be/D9N5YsXqtCY

Bruno Mancini poesie: “Ta ta tata” Nicola Pantalone – “Le ombre” “E sento” “Sono quella” Lucia D’Ambra

https://youtu.be/gkAFvdaGDGs

Le ombre per vivere – Poesia di Bruno Mancini da “La Sagra del peccato”- Legge Lucia D’ambra

https://youtu.be/NrqYT0z0Tok

Il Dispari 20230911

https://www.emmegiischia.com/wordpress/traduzioni-poesie/

Poesia di Bruno Mancini “Le ombre per vivere”

Legge Antonio Mencarini con Opere pittoriche di Francesco Ottobre

Legge Lucia D’Ambra 

Legge Antonio Mencarini

Bruno Mancini poesie: “Ta ta tata” Nicola Pantalone – “Le ombre” “E sento” “Sono quella” Lucia D’Ambra

Le ombre per vivere – Poesia di Bruno Mancini da “La Sagra del peccato”- Legge Lucia D’ambra

Il Dispari 20230904

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

VASCO E MEDEA
PARTE SECONDA

Capitolo F

«Ha mai portato via qualcosa?»
«Solo una volta. Una busta. Pareva un biglietto d’auguri.
E non mi sbaglio.»

Spostare tutto quanto gli impedisce di prenderlo, toccarlo, impossessarsene.
Azione non agevole, sia per il buio quasi totale, sia per l’intrigo dei rami secchi e graffianti.
È questa la perversione che Manson sta descrivendo e che rapisce Vasco, il tiranno della sua mente, la mania, la forza che lo opprime, il buio della sua coscienza, il nettare di giorni, notti, ore, minuti, di ogni respiro e per tutti i suoi pensieri.
Risalire, attraverso gli oggetti ritrovati nelle scorribande notturne, alla vita intima dei proprietari così da impadronirsene.
La sedia poltrona trono con alto schienale di bambù intrecciato è la fatica dei tagliatori indiani, le dita spezzate dal machete e le ossa gonfie di artrite; è il fumo denso ed umido necessario a curvare i rami per crearne la struttura respirato dalle donne seminude e dai bambini scalzi; è l’ammirazione invidia della commessa del negozio di mobili, di ritorno a sera nel monolocale diviso con la figlia del facchino; è la nonna tra due cuscini accanto al camino, sola, nella casa piena di ninnoli; è la vita di loro tutti che fluisce docile nella sua mente, rifocillandola.
Fare suo l’anima e il cervello di gente sconosciuta ed ignara.
Lo specchio: cornice di legno intarsiato con quattro forme sporgenti agli angoli prive di apparenti significati.
Grande quanto una finestra.
Una donna, solo per una donna.
Magnifica, eclatante, luminosa.
La regina Brunilde delle case popolari.
Poggiato con delicatezza, senza un graffio, adagiato ad un cumulo di scatole di cartone colme di indumenti una volta sgargianti, modellati per attrarre, indurre in tentazione.
Per Vasco un lungo sogno ad occhi aperti.
Brunilde sconfitta da Biancaneve.
Francesca contro Daniela.
Chi può sapere a quali limiti di follia immaginativa sia giunto il suo includersi, incunearsi, permeare quelle creature sconosciute, quelle fonti di miraggi feticisti?
Una notte di capodanno, mentre i leoni gli ballavano in testa ed il vino e lo spumante gliela facevano girare, si era affacciato al davanzale della finestra sommersa in un turbinio di fuochi artificiali da sbarco in Normandia.
Cinesi, coreani, napoletani veraci, i botti partivano e giungevano da ogni direzione, ed intendo non solo da destra e da sinistra ma anche dal basso e dall’alto.
Finanche una specie di pallone aerostatico chi sa come ancorato e con quale sistema attivato, produceva luccicanti interferenze sugli incendi artificiali e sui fumogeni pastosi ed ammantanti che venivano schizzati da strumenti di folclore tra i più strani e bizzarri.
Vasco, non sapeva neanche più il suo nome.
Volgeva lo sguardo verso la curva in cui la strada piegava ad angolo retto e sotto i bagliori dei fuochi artificiali, accanto ai due bidoni dell’immondizia stazionati pochi metri prima della curva, credeva di vedere un oggetto conosciuto.
L’orologio a pendolo.
Vasco guardava una cassetta di legno piena di residui di frutta e foglie di verdure, assalito dai leoni la fissava fino ad attendere il nuovo scoppio di un lampo, e gli appariva come l’orologio della vecchia villa con la apertura sportello incardinata con il miccione di bronzo lavorato a mano, il vetro in parte opacizzato decorato da disegni di uccelli in volo, il centro rotondo trasparente per le due lancette.
Ed esse erano davvero a forma di sottili alabarde.
Dlondlon.
I leoni, il vino, lo spumante, la penna, anche la birra.
Scese ad abbracciarla.
La cassetta con le bucce di banana, i fondi di ananas, i torsoli di cavolfiore.
Medea non capiva.
Medea non leggeva i pensieri.
Indecente?
Innocuo?
Certo con il pudore di una solitudine silenziosa.
Trasferire vite altrui nella propria esistenza tramite la spazzatura!
Ma questa notte è speciale.
Questa notte, sa bene di mettere in gioco anche la propria esistenza.
Con la rottura definitiva di ciò che ha di più caro.
Medea.
L’amore.
Ma questa è la notte.
Questa notte è tornato per salvare.
Salvarsi.
Impedire che l’icona della sua gioventù sia distrutta, tritata, maciullata, incenerita, insieme a cumuli di immondizia anonima.
Sul muro di cinta limitrofo ad uno dei cassonetti non è poggiato una radio giradischi degli anni cinquanta.
Non per Vasco.
È la radio del 4 Novembre 1956, e poggiato sul piatto, impolverato, graffiato, c’è il suo primo disco a 45 giri.
Un disco che la puntina di marca Medea aveva solcato e solcato fino a conoscerne ogni abrasione, tutte le rughe, quasi da sempre.
Sul muro giace abbandonata la sua giovinezza.
Dalla catena di eventi immaginari prodotta dalla sua veterana esperienza, dalla visione che gli appare sospinta dai suoi ricordi, dalla coincidenza del nome del cantante e della marca della puntina, dal parallelismo di intenti dei due personaggi visti nella sua ottica dello “Stupore”, dall’ormai quasi certo fallimento del rapporto sentimentale per questa ulteriore fuga notturna, come una Medea…
più di una Medea…
si sente sconfitto, sconvolto, profanato, e come ogni Medea…
più di ogni Medea…
vuole distruggere il suo passato attraverso la sopraffazione del frutto del suo amore, profanandosi.
La mia birra è diventata calda, il gelato di fragola e limone della donna al mio fianco, Aurora, si è sciolto.
La donna guascona, come per aprire una porta, effettua un breve spostamento della mano destra verso l’esterno del suo corpo e come in seguito ad un ordine od una magia le luci si spengono, al posto del pianoforte suona un contrabbasso pizzicato nel tipico accompagnamento jazzistico, sul fondo della sala al di qua dello specchio, immobile davanti al cancello di ferro battuto con volute arabesche, appare Medea.

1
Il piccolo bagliore nel cesto
di lumache
vinceva avvinghiato da
bolle
vischiose
profondi mongoli sonni.

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

Parte seconda
Capitolo G

Medea, nascosta, guarda…
«Eppure è sempre favolosa.
Un incanto.
Una favola.
Sembrava una regina tanto era bella e profumata, pareva la ragazza copertina di Play Boy tanto era scollacciata e provocante.
Il suo profumo mi è rimasto addosso per due giorni, è quasi passato un anno ed ancora non ho dimenticato un neo, uno, della sua pelle.
Eppure non è durato che un’ora…»
…anche lei ha deciso di stracciare le ultime titubanze per riprendere la bellezza della sfida recandosi dove lo aveva visto durante la passeggiata…
«… eppure ne cucino di patatine fritte di Hamburger e crauti e cipolle.
Eppure dopo due giorni l’avevo ancora nel naso.
Non so da dove veniva.
Se fumavo, la sigaretta era profumata di lei.
Il gilet rosso che solitamente adopero come abbigliamento di servizio (è il colore migliore per nascondere le macchie di ketchup e gli schizzi dei salsicciotti che preparo di notte nel mio camper hot dog), il gilet ed il grembiule erano inutilizzabili, tanto e tanto profumati e…»
…Quanti uomini con la camicia rossa aveva avvicinato mostrando l’esca di un seno appena velato, e sempre accantonati dopo un’ora e…
«… fu lei, poggiando la mano sul piano di lavoro per sostenere l’impatto delle mie sbattute vorticose, a venire in contatto con il wurstel pronto ad essere cucinato, lo pose nella mia mano destra ed accompagnò, con chiari cenni di voluttà, il movimento dell’introduzione tra i peli ormai scompigliati della sua parte intima. Eppure la melanzana la bottiglia di birra, tutto quanto era possibile, lei prese tutto, proprio…»
Quante volte aveva ripetuto il gesto di stringerli fino al dolore!
Il sussurro del primo inganno. Nessuno…
«…TUTTO.
Due colpi, e via per terra schiacciati come serpenti.
Un casino.
Una grande casinata.
Un odore bellissimo, eppure un odore di femmina bruciata, ma poco adatto a fare da contorno ai cibi grezzi e popolari della mia cucina.
Un panino alla violetta? Ciclamino?»
… nel suo segreto.
Nessuno nella violenza del suo ricordo.

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

Prosegue lunedì prossimo
ISBN 9781471081149, pagine 93, copertina morbida, A5 (148 x 210 mm), 14.00 €, acquistabile all’url:
https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

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Il Dispari 20230828

Il Dispari 20230828 – Redazione culturale DILA APS

VASCO E MEDEA

PARTE SECONDA

Capitolo C

[…]

Quando
un giorno avrai uno specchio
 avrai due occhi
per ascoltare una canzone
in solitudine
Ah! Vasco
dimmi quel posto.
Io vengo.
Uhh Uhh Uhh.

Capitolo D

«Il mio mestiere di responsabile di un ufficio di vigilanza mi concede molte libertà, in special modo quando devo controllare l’operato delle guardie, e per me rende prive di segreti le persone e gli ambienti e tutti gli aspetti della vita notturna.
Mi dà inoltre spesso la possibilità di viaggiare, conoscere bella gente, località famose, modi di vita diversi: a volte patriarcali in altri casi finanche eccentrici.
Così è stato in questa occasione.
Effettuo un servizio di vigilanza a bordo della ammiraglia di tutta la flotta turistica italiana!
Su e giù per il mediterraneo carichi di milionari, petrolieri, avventurieri, signore vere, e signore false, signorine di grandi speranze, e signorine per modo di dire, tutta bella gente.
Li riconosco bene.
In più ho il senso dell’investigatore per deformazione professionale, la curiosità di controllare ogni azione, persona, oggetto, non perfettamente riconducibile a determinate abitudini.»
«Per ciò ti chiamano Manson?»
«Esatto.»
«Perché Red?»
«La camicia.»
«Rossa?»
«Esatto.»
«Sempre?»
«In questa occasione posso rivelare un grande segreto.
Per me grande.
Mai detto.
Mai detto prima.
Ne indossavo una uguale durante la repressione dell’Ungheria, nel periodo in cui facevo il giardiniere in una villa con un grande cancello di ferro battuto, un viale ed un pollaio e… »
«Va bene, va bene.»
«L’ho conosciuto come dirigente ufficio fidi di una banca di media grandezza che è nostra cliente per il trasporto valori.
Faccio anche questo.
Aveva optato per un profilo sociale e professionale decisamente anonimo, allo scopo di non dover subire pressioni o influenze da parte di nessuno.
Credo.
Finanche con i dipendenti non ha stabilito alcun rapporto, e, lui per loro, è quasi uno sconosciuto.
Così dicono.
Escludendo due segretarie e due contabili, tutte donne di mezza età che oltre l’ufficio sono solo casa e famiglia.
Conosco tutti.
Originario di un paesetto di cultura marinara, nello scegliere la sede definitiva del suo lavoro aveva privilegiato la cittadina rivierasca, né grande né piccola, per non privarsi della vicinanza con il mare.
L’ho visto spesso con la donna.
Neppure i giornali, neppure la benzina o le sigarette si possono considerare azioni del suo quotidiano.»

Il Dispari 20230828 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo E

Interrompo il vigilante Manson Red, mentre ci sta presentando un ritratto conciso delle particolari abitudini di Vasco, perché non voglio continuare a nascondere di essere stato turbato, e ve ne sarete certamente accorti, dalla opportunità di sedere accanto ad una donna, Aurora, tanto misteriosa quanto guascona.

Il particolare stato emotivo caratteristico di ogni prima volta ha confuso non poco la lucidità delle analisi che ho voluto proporre, e ciò, se non ha impedito che mi addentrassi nei cunicoli delle personalità di Vasco e Medea con una obiettività assolutamente predominante nei confronti di qualsiasi valutazione, ha di certo limitata la scorrevolezza dell’inserimento di pieghe comportamentali meno evidenti e comunque ugualmente rappresentative.

Durante questa prima parte della conversazione con Manson Red, e che il giustiziere rosso continuerà a proporci, quella mancanza è risultata per me evidente e dolorosa, proprio in virtù della precisione con la quale, lui, ha invece evidenziato e dato valore a minimi dettagli.

Ora che l’emozione dei primi momenti è parzialmente superata ripenso al difficile percorso, impervio per il fisico e tormentato per la mente, con cui mi sono fin qui confrontato e, per un verso mi ammanto di orgoglio, per un altro mi pungolo a non sciupare tutto.

Devo continuare tenendo ben presente la necessità di essere più incisivo nel tentativo di catturare la vostra completa attenzione anche verso i particolari apparentemente insignificanti.

Perché possiate valutare, ascoltando confidenze, superando buchi e approssimazioni, assegnando forme ad intuizioni, ricalcando contorni sbiaditi, volteggiando ancora con la fantasia, mimando pensieri, immedesimandovi, ecco, ora lo posso dire, per capire profanandovi, se questa che vi sto proponendo sia veramente una nuova bella storia d’amore.

Aurora, per alcuni è un nome che poco si addice al ruolo che ricopre.

Profanandosi.

Sono seduto accanto alla donna, guascona, Aurora, che tutti chiamano “La Signora».”

Profanandomi.

Il Dispari 20230828 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo F

L’uomo vestito di bianco con un anello di rubino al dito, dalla pedana del piano bar inizia a suonare “Never let me go”, un lento motivo di struggente malinconia, nel preciso momento in cui, sulla parete di fronte formata da uno specchio opaco di dimensione eccezionale, si materializzano, come fantasmi, come in un film, scene di vita di incredibile nitidezza srotolate con la stessa inquietante tristezza delle note semplicemente accennate.

La sua compagna con un ventaglio di seta giapponese a colori sgargianti e stecche di bambù che ondeggia in docili semicerchi, voltandosi e rivoltando il busto eretto infisso nelle lame del vestito, gli porge una birra, gli accende una sigaretta, gli accarezza i capelli.

L’uomo vestito tutto di bianco con un bocciolo di ginestra (ginestra, fiore amato dalla mia donna) all’occhiello del bavero non guarda.
Non vuole guardare.
Sa già tutto.
Nessuna meraviglia, neppure un briciolo di stupore.
Una vita ad ascoltare i pianti e le sciocchezze di gente che non gli ha mai chiesto “Ma tu?
Ora suona ad intuito, senza bisogno di conoscere, e non vuole sapere, non guarda, batte i tasti, e ti immerge in una delle sue risposte: “Anche io”.
Ti confonde con un suono, è sua la tua emozione, angoscia, allegria.
Forse alza gli occhi, forse stringe il bicchiere, dondola la testa, sembra tanto vicino alla tastiera, rivolge un tenero sorriso alla compagna dalla pelle ambrata, insieme a lei anima e cervello, le mani quasi toccano il bocciolo di ginestra, non guarda e sa già tutto.

Ecco Vasco: è notte, ritorna al vecchio palazzo.

Vasco, che stringe una grossa coperta rossa arrotolata sotto un braccio, si avvicina con molte cautele al cumulo di rifiuti verso il punto preciso in cui poche ore prima l’aveva visto.
Lo scorge al di sotto di un mucchio di rami di ginestra (ginestra, fiore amato dalla mia donna) e glicini… libera le braccia poggiando la coperta sulle spalle ed inizia a…

«In ogni luogo il silenzio notturno appartiene ad una speciale categoria di sensazioni: quelle che si evidenziano attraverso una grande attenzione.
è una mia idea.
Non è come l’acqua fredda sul corpo nudo, il silenzio di un luogo è una miriade di vitalità miscelate in apparenti assenze.
Mi spiego?
In combinazioni differenti per ciascun angolo, piazza, terrazza, casa, albergo, barca, bosco, montagna, ed esso cambia, ma non tutti se ne accorgono… »
«Come una toccata di Bach? Quattro note per ventidue variazioni?»
«… non capisco ma se lo dice Lei!
Ammanta il territorio nella sua specificità, evidenzia gli oltraggi, si insedia, si intrufola, possiede la tua tranquillità senza che tu ne sia consapevole.
Non è il mio caso.
Mai.
Io l’ho studiato, li ho studiati, con costanza ed attenzione, con affetto, usando sensibilità fisiche e percettive custodite e difese con la maggiore cura e tenute separate da applicazioni volgari e banali.
è tutto vero.
Se un pullman passa in lontananza so chi lo guida, da dove viene e, forse, anche quante persone sta trasportando!
Esagero, solo fino ad un certo punto.
Certo è che conosco tutti i silenzi di tutte le ore di tutti i luoghi che ho frequentato.
Di tutta la mia isola.
Lui fu una specie di frammento che improvvisamente si spezza.
Entrava nel raggio di azione della mia particella notturna con cautela ed imperizia, movimenti d’aria, respiri, passetti rapidi, per avvicinarsi ai luoghi prescelti; e poi un lento spostare oggetti disarticolati, gracchianti, sconnessi, per riporli, infine, in vicine sporgenze, e di nuovo in auto con il motore a basso regime e luci fisse sugli anabbaglianti.
Non ho mai udito la sua invasione in una notte di pioggia.»
«Ha mai portato via qualcosa?»
«Solo una volta.
Una busta. Pareva un biglietto d’auguri.
E non mi sbaglio.»

Prosegue lunedì prossimo

ISBN 9781471081149, pagine 93, copertina morbida, A5 (148 x 210 mm), 14.00 €, acquistabile all’url:

 https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Il Dispari 20230828 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230828 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230824

A SARA BRESSY

(24/08/1917 – 27/01/1999)

Aurea amica
di spettacoli vivi,
perle d’affetto
per la famiglia.
Donna di umorismo
e ricchezze morali.
Tuo fu il SOLE
nel vivido giorno.
Tuoi gli incantesimi
per la famiglia.
Tu, un mondo
di vivacità
nel sentimento.
Tuo il dolore
sotto chiave.
Ritorno fanciullo
negli arcobaleni
della tua giostra.
Omaggio la tua memoria
nel giardino Sacro
e si accende
ogni AMARCORD
del tuo cuore!
A presto, Sara!

Biagio Di Meglio – scrittore poeta

Il Dispari 20230824

Sara Bressy e Antonio Mancini

Il Dispari 20230824

Il Dispari 20230821

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

BRUNO MANCINI – VASCO E MEDEA

Terza puntata

Questo racconto “Vasco e Medea”, che stiamo pubblicando a cadenza settimanale, fa parte del primo volume della serie “Per Aurora” che ho scritto a partire dagli anni ’80 e che continuo a scrivere seppure con molte lunghe pause.

Terza edizione 22 agosto 2022, ISBN 9781471081149, pagine 93, rilegatura copertina morbida, dimensioni A5, 14.00 €, acquistabile all’url:

 https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Scrivendo un commento a questo articolo (di almeno 1000 battute), e inviandolo in formato word entro il prossimo 25 agosto a [email protected]  (completo di nome, cognome e indirizzo postale) l’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA APS” regalerà una copia del libro ai primi 10 autori dei commenti ricevuti.

Buona lettura

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

VASCO E MEDEA

PARTE PRIMA

Capitolo decimo

Per tutto il percorso di ritorno, ed ancora sulla nave, Vasco cammina distante da lei, è agitato, irrequieto, è chiuso in un mutismo provocante, fremente, beve, fuma, l’avresti potuto scambiare per un condottiero prima della battaglia, il produttore dietro le quinte, un condannato a morte, l’aquila che vola sul coniglio… distratto da pensieri…
La tentazione di dirle tutto, aprirsi, togliere il velo ormai tenue che copriva i suoi anni di assenze notturne, gli tentava il centro, il motore dell’inconscio, mentre una forza diversa opponeva la vergogna della rappresentazione completa delle sue azioni.
Vergogna o pudore?
Spesso dipendono più che altro dal momento in cui viene attivata la domanda.
Il suo Vasco, l’idolo, non provava certo vergogna cantando “tu sola nella tua stanza” oppure “quanti anni hai bambina”, ma sappiamo poco, forse niente, certamente per pudore, dei suoi veri momenti, della realtà dei suoi approcci, dei suoi amplessi. A volte è il contrario.
Non sempre il contrario è l’opposto.
L’opposto del contrario?
Cos’è?
Se è opposto non è contrario e se non è opposto non è contrario
You are my melody.
A raffiche gli giungevano i simbolismi recuperati nelle notti più fortunate, obbligandolo a sorreggere il peso dei segreti di cui erano ammantati, scrigni di inganni e seduzioni, di dubbi e follie, di sogni e speranze, di offese e regali, di vita di morte di occasioni banali di viaggi di
incontri di sciocche manie di furti di attese, grandi, minuti,  di  grandi  minuti,  dipinti,  squarciati,  dipinti squarciati… basta!

Basta basta. Basta.

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo undicesimo

Medea vedendolo nuovamente a disagio, raggiunge il convincimento che lui si stia preparando ad affrontare l’argomento delle avventure notturne.
Pronta è pronta.
Decisa è decisa.
Non solo ad ascoltare.
A giustificare.
Ma per ferirlo a sua volta rivelandogli la mancanza di inibizione delle notti che l’avevano vista protagonista.
Dopo il ritrovamento del biglietto ed i successivi allontanamenti sospetti di Vasco, aveva, infatti, iniziato a cercarlo, dapprima con molte cautele poi… visitando locali notturni, luoghi per soli uomini, bische ecc.
Tanto più frequentemente lui usciva, tanto più freneticamente lei lo cercava, ed a poco a poco il cercarlo era diventato solo la facciata moralistica che usava per soddisfare con maggiore audacia il profondo esibizionismo che la eccitava.
Gonne sempre più corte.
Trucco evidente.
Sguardi accecanti.
Frasi equivoche.
La sua passione: stupire.

Basta. Basta. Basta.

Capitolo dodicesimo

«Sono il padrone della notte e delle donne.
Sono mie le donne di notte.
Le femmine sguainate luccicanti sui marciapiedi e nei locali di prima grandezza.
Provare a togliermi il controllo, è un guaio.
Un guaio grosso.
Grossissimo.
Quasi come cercare di togliermi il fazzoletto rosso che porto da sempre intorno al collo.
Un guaio grossissimo che pochi hanno tentato ed ora sono pieni di sfregi.
Una volta la vidi passare indifferentemente in macchina davanti ai nostri posti di lavoro.
A Napoli è difficile lavorare.
Qui no. Qui se fai il bravo nessuno ti caca.
A Napoli ti squadrano subito.
Appena scendi di sera in una piazza, non dico in una strada, non dico in un vicolo, sei già pappone o puttana.
Ma Napoli è bella.
C’è il sole, la luna e Marechiaro.
La gente non si fa i fatti suoi.
Quella signora dopo i primi passi, come si dice… timidi, noi diciamo cazzimmosi, si ripresenta alle due di notte nel Club Italia con la gonna gialla sotto la patana, qui voi dite sopra le ginocchia.
Guarda tutti quanti, e pure me.
Me di più.
Pareva mi conosceva.
E ci ho dovuto provare per forza.
Stava a casa mia, nel mio territorio, con le cosce da fuori e mi guardava come se mi conosceva.
A me, Salvatore il puttaniere!»

Capitolo tredicesimo

Lasciargli sul corpo e nella mente i segni squassanti di una passione artificiale, artatamente impudica e violenta, tenera e vendicativa, ponendo in un solo amplesso tutti i registri delle sue esperienze, tutta la prorompente eccessiva sfacciata bellezza del suo corpo di donna non più bambina, i giochi estremi di mani esperte di labbra avvampate di pelle di luna, tenerezze ossessioni, morbidezze stupori, in una altalena di grida e di sussurri che per anni la sua mente aveva elaborato, posizionato, montato come in un film…

… con arte e per vendetta.

VASCO E MEDEA

PARTE SECONDA

Capitolo A

Ora che molti elementi strutturali sono definiti la trama è delineata i personaggi sono caratterizzati gli ambienti percepiti, non mi resta altro da fare che presentare la storia.
Solo perché conto nell’infinito carisma che ha la mia gloria su voi milioni di ascoltatori, tenterò questa nuova impresa.
Consapevole di andare contro le più elementari leggi (regole) narrative, mi lascio sedurre dall’unica sfida veramente globale, indefinibile, e nella quale anche i valori di merito sono in continua osmosi e si auto modellano scevri da apparenti turbative esterne, la sfida che ignora blasoni e teoremi, rifiuta dottrine madrine padrini fratellini la sfida…
«La sfida?»

  • priva di forza:

STUPIRE

 1

A cavallo dell’orso
scimmiotta
la folla disseminata
nel prato di uno stadio
Ah Vasco!
tra fumo stellare
il verso del lupo nella steppa
Uhh Uhh Uhh.
 

Capitolo B

So bene che il primo requisito che devo dimostrare di avere, è la mancanza assoluta di immaginazione. Niente può essere più chiaro di ciò che è.
Il passaggio forzoso attraverso strumenti esplicativi, amplificanti, ed anche solo riproduttivi, la mia testa fa anche tutto questo, viola, se non snatura addirittura, il “diritto d’autore” di qualsiasi… vi lascio pensare e decidere da soli a cosa alludo.
Tuttavia in questo caso se non applicassi un quantum di collante, Vasco e Medea apparirebbero, distaccati andare per strade diverse, uniti in apparenza da abitudini e condizionamenti.
Loro no.
Loro sono due forme della stessa natura, lo sono stato e lo saranno, loro sono anima e cervello, sono idee.
STUPIRE: anche se stessi.
PROFANARE: anche se stessi.
Fino ad essere accattoni anche di proprie sensazioni.
Simboli stupendi di persone particolari.
Mi manca il fiato, ho pensato troppo in fretta, ho perso il filo, ho tessuto troppo in fretta.
2

Ritorna assassino
nell’ombra ballerina dei vincenti
il fallo abbandonato nella doccia
Ah Vasco!
per uomini incerti
in teneri sguardi alla luna
Uhh Uhh Uhh.

 

Capitolo C

Il termine profanare è sempre stato inteso con riferimenti di sacralità.
Religiosa, umana, storica, una chiesa, un monumento, una ingenuità, una genuinità, il mio ricordo, il tuo sentimento, <Profanare il secchio dell’immondizia è possibile.>
Il nostro ideale, la loro stima, la banca, la banca no, la banca si svaligia.
E la valigia?
La banca è una valigia e la valigia non si svaligia, si profana. Avete seguito il pensiero?
<Breve preambolo per capire se il verbo profanare può essere riflessivo.>
<Se è lecito dire “Voleva profanarsi”.>
Lecito è lecito, coerente non so.
Comunque non è la coerenza che mi intriga.
Profanare se stessi è profanare?
Mi mangio un panino.
No!
Mangio un panino.
Mi mangio una mano.
ANCORA DI PIù NO!
Mangio una mano.
Anche se la mano è la mia?
Mangio una mia mano.
Mi profano.
No!
Profano la mia…
… il mio…
Profanare senza invadere, introdurre, inserire dall’esterno non ha senso.
Allora come faccio a profanarmi?
Introdurre, invadere, inserire dall’esterno, per esempio, qualcosa nella mia bocca potrebbe essere una profanazione.
Se l’azione la compio io in qualche modo, è lecito (lecito?) considerarla una profanazione?
Dovrei essere estraneo nel senso di entità diversa da me stesso.
Mi mordo la coda.
Mi chiudo in un angolo cieco (vicolo cieco) per non lasciare le parole al loro significato plausibile accettato corrente indiscusso, le parole si ribellano mi aggrediscono mi chiudono in un angolo e non mi lasciano dire che Medea voleva profanarsi.
Oltre la vendetta.
Senza dolcezza e senza violenza.
Come svuotare un secchio di immondizia.
Quando
un giorno avrai uno specchio
 avrai due occhi
per ascoltare una canzone
in solitudine
Ah! Vasco
dimmi quel posto.
Io vengo.
Uhh Uhh Uhh.
 

CONTINUA lunedì prossimo.

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

 

DILA

NUSIV

 

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

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Il Dispari 20230904

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

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VASCO E MEDEA
PARTE SECONDA

Capitolo F

«Ha mai portato via qualcosa?»
«Solo una volta. Una busta. Pareva un biglietto d’auguri.
E non mi sbaglio.»

Spostare tutto quanto gli impedisce di prenderlo, toccarlo, impossessarsene.
Azione non agevole, sia per il buio quasi totale, sia per l’intrigo dei rami secchi e graffianti.
È questa la perversione che Manson sta descrivendo e che rapisce Vasco, il tiranno della sua mente, la mania, la forza che lo opprime, il buio della sua coscienza, il nettare di giorni, notti, ore, minuti, di ogni respiro e per tutti i suoi pensieri.
Risalire, attraverso gli oggetti ritrovati nelle scorribande notturne, alla vita intima dei proprietari così da impadronirsene.
La sedia poltrona trono con alto schienale di bambù intrecciato è la fatica dei tagliatori indiani, le dita spezzate dal machete e le ossa gonfie di artrite; è il fumo denso ed umido necessario a curvare i rami per crearne la struttura respirato dalle donne seminude e dai bambini scalzi; è l’ammirazione invidia della commessa del negozio di mobili, di ritorno a sera nel monolocale diviso con la figlia del facchino; è la nonna tra due cuscini accanto al camino, sola, nella casa piena di ninnoli; è la vita di loro tutti che fluisce docile nella sua mente, rifocillandola.
Fare suo l’anima e il cervello di gente sconosciuta ed ignara.
Lo specchio: cornice di legno intarsiato con quattro forme sporgenti agli angoli prive di apparenti significati.
Grande quanto una finestra.
Una donna, solo per una donna.
Magnifica, eclatante, luminosa.
La regina Brunilde delle case popolari.
Poggiato con delicatezza, senza un graffio, adagiato ad un cumulo di scatole di cartone colme di indumenti una volta sgargianti, modellati per attrarre, indurre in tentazione.
Per Vasco un lungo sogno ad occhi aperti.
Brunilde sconfitta da Biancaneve.
Francesca contro Daniela.
Chi può sapere a quali limiti di follia immaginativa sia giunto il suo includersi, incunearsi, permeare quelle creature sconosciute, quelle fonti di miraggi feticisti?
Una notte di capodanno, mentre i leoni gli ballavano in testa ed il vino e lo spumante gliela facevano girare, si era affacciato al davanzale della finestra sommersa in un turbinio di fuochi artificiali da sbarco in Normandia.
Cinesi, coreani, napoletani veraci, i botti partivano e giungevano da ogni direzione, ed intendo non solo da destra e da sinistra ma anche dal basso e dall’alto.
Finanche una specie di pallone aerostatico chi sa come ancorato e con quale sistema attivato, produceva luccicanti interferenze sugli incendi artificiali e sui fumogeni pastosi ed ammantanti che venivano schizzati da strumenti di folclore tra i più strani e bizzarri.
Vasco, non sapeva neanche più il suo nome.
Volgeva lo sguardo verso la curva in cui la strada piegava ad angolo retto e sotto i bagliori dei fuochi artificiali, accanto ai due bidoni dell’immondizia stazionati pochi metri prima della curva, credeva di vedere un oggetto conosciuto.
L’orologio a pendolo.
Vasco guardava una cassetta di legno piena di residui di frutta e foglie di verdure, assalito dai leoni la fissava fino ad attendere il nuovo scoppio di un lampo, e gli appariva come l’orologio della vecchia villa con la apertura sportello incardinata con il miccione di bronzo lavorato a mano, il vetro in parte opacizzato decorato da disegni di uccelli in volo, il centro rotondo trasparente per le due lancette.
Ed esse erano davvero a forma di sottili alabarde.
Dlondlon.
I leoni, il vino, lo spumante, la penna, anche la birra.
Scese ad abbracciarla.
La cassetta con le bucce di banana, i fondi di ananas, i torsoli di cavolfiore.
Medea non capiva.
Medea non leggeva i pensieri.
Indecente?
Innocuo?
Certo con il pudore di una solitudine silenziosa.
Trasferire vite altrui nella propria esistenza tramite la spazzatura!
Ma questa notte è speciale.
Questa notte, sa bene di mettere in gioco anche la propria esistenza.
Con la rottura definitiva di ciò che ha di più caro.
Medea.
L’amore.
Ma questa è la notte.
Questa notte è tornato per salvare.
Salvarsi.
Impedire che l’icona della sua gioventù sia distrutta, tritata, maciullata, incenerita, insieme a cumuli di immondizia anonima.
Sul muro di cinta limitrofo ad uno dei cassonetti non è poggiato una radio giradischi degli anni cinquanta.
Non per Vasco.
È la radio del 4 Novembre 1956, e poggiato sul piatto, impolverato, graffiato, c’è il suo primo disco a 45 giri.
Un disco che la puntina di marca Medea aveva solcato e solcato fino a conoscerne ogni abrasione, tutte le rughe, quasi da sempre.
Sul muro giace abbandonata la sua giovinezza.
Dalla catena di eventi immaginari prodotta dalla sua veterana esperienza, dalla visione che gli appare sospinta dai suoi ricordi, dalla coincidenza del nome del cantante e della marca della puntina, dal parallelismo di intenti dei due personaggi visti nella sua ottica dello “Stupore”, dall’ormai quasi certo fallimento del rapporto sentimentale per questa ulteriore fuga notturna, come una Medea…
più di una Medea…
si sente sconfitto, sconvolto, profanato, e come ogni Medea…
più di ogni Medea…
vuole distruggere il suo passato attraverso la sopraffazione del frutto del suo amore, profanandosi.
La mia birra è diventata calda, il gelato di fragola e limone della donna al mio fianco, Aurora, si è sciolto.
La donna guascona, come per aprire una porta, effettua un breve spostamento della mano destra verso l’esterno del suo corpo e come in seguito ad un ordine od una magia le luci si spengono, al posto del pianoforte suona un contrabbasso pizzicato nel tipico accompagnamento jazzistico, sul fondo della sala al di qua dello specchio, immobile davanti al cancello di ferro battuto con volute arabesche, appare Medea.

1
Il piccolo bagliore nel cesto
di lumache
vinceva avvinghiato da
bolle
vischiose
profondi mongoli sonni.

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

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Parte seconda
Capitolo G

Medea, nascosta, guarda…
«Eppure è sempre favolosa.
Un incanto.
Una favola.
Sembrava una regina tanto era bella e profumata, pareva la ragazza copertina di Play Boy tanto era scollacciata e provocante.
Il suo profumo mi è rimasto addosso per due giorni, è quasi passato un anno ed ancora non ho dimenticato un neo, uno, della sua pelle.
Eppure non è durato che un’ora…»
…anche lei ha deciso di stracciare le ultime titubanze per riprendere la bellezza della sfida recandosi dove lo aveva visto durante la passeggiata…
«… eppure ne cucino di patatine fritte di Hamburger e crauti e cipolle.
Eppure dopo due giorni l’avevo ancora nel naso.
Non so da dove veniva.
Se fumavo, la sigaretta era profumata di lei.
Il gilet rosso che solitamente adopero come abbigliamento di servizio (è il colore migliore per nascondere le macchie di ketchup e gli schizzi dei salsicciotti che preparo di notte nel mio camper hot dog), il gilet ed il grembiule erano inutilizzabili, tanto e tanto profumati e…»
…Quanti uomini con la camicia rossa aveva avvicinato mostrando l’esca di un seno appena velato, e sempre accantonati dopo un’ora e…
«… fu lei, poggiando la mano sul piano di lavoro per sostenere l’impatto delle mie sbattute vorticose, a venire in contatto con il wurstel pronto ad essere cucinato, lo pose nella mia mano destra ed accompagnò, con chiari cenni di voluttà, il movimento dell’introduzione tra i peli ormai scompigliati della sua parte intima. Eppure la melanzana la bottiglia di birra, tutto quanto era possibile, lei prese tutto, proprio…»
Quante volte aveva ripetuto il gesto di stringerli fino al dolore!
Il sussurro del primo inganno. Nessuno…
«…TUTTO.
Due colpi, e via per terra schiacciati come serpenti.
Un casino.
Una grande casinata.
Un odore bellissimo, eppure un odore di femmina bruciata, ma poco adatto a fare da contorno ai cibi grezzi e popolari della mia cucina.
Un panino alla violetta? Ciclamino?»
… nel suo segreto.
Nessuno nella violenza del suo ricordo.

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

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Prosegue lunedì prossimo
ISBN 9781471081149, pagine 93, copertina morbida, A5 (148 x 210 mm), 14.00 €, acquistabile all’url:
https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

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Il Dispari 20230828

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VASCO E MEDEA

PARTE SECONDA

Capitolo C

[…]

Quando
un giorno avrai uno specchio
 avrai due occhi
per ascoltare una canzone
in solitudine
Ah! Vasco
dimmi quel posto.
Io vengo.
Uhh Uhh Uhh.

Capitolo D

«Il mio mestiere di responsabile di un ufficio di vigilanza mi concede molte libertà, in special modo quando devo controllare l’operato delle guardie, e per me rende prive di segreti le persone e gli ambienti e tutti gli aspetti della vita notturna.
Mi dà inoltre spesso la possibilità di viaggiare, conoscere bella gente, località famose, modi di vita diversi: a volte patriarcali in altri casi finanche eccentrici.
Così è stato in questa occasione.
Effettuo un servizio di vigilanza a bordo della ammiraglia di tutta la flotta turistica italiana!
Su e giù per il mediterraneo carichi di milionari, petrolieri, avventurieri, signore vere, e signore false, signorine di grandi speranze, e signorine per modo di dire, tutta bella gente.
Li riconosco bene.
In più ho il senso dell’investigatore per deformazione professionale, la curiosità di controllare ogni azione, persona, oggetto, non perfettamente riconducibile a determinate abitudini.»
«Per ciò ti chiamano Manson?»
«Esatto.»
«Perché Red?»
«La camicia.»
«Rossa?»
«Esatto.»
«Sempre?»
«In questa occasione posso rivelare un grande segreto.
Per me grande.
Mai detto.
Mai detto prima.
Ne indossavo una uguale durante la repressione dell’Ungheria, nel periodo in cui facevo il giardiniere in una villa con un grande cancello di ferro battuto, un viale ed un pollaio e… »
«Va bene, va bene.»
«L’ho conosciuto come dirigente ufficio fidi di una banca di media grandezza che è nostra cliente per il trasporto valori.
Faccio anche questo.
Aveva optato per un profilo sociale e professionale decisamente anonimo, allo scopo di non dover subire pressioni o influenze da parte di nessuno.
Credo.
Finanche con i dipendenti non ha stabilito alcun rapporto, e, lui per loro, è quasi uno sconosciuto.
Così dicono.
Escludendo due segretarie e due contabili, tutte donne di mezza età che oltre l’ufficio sono solo casa e famiglia.
Conosco tutti.
Originario di un paesetto di cultura marinara, nello scegliere la sede definitiva del suo lavoro aveva privilegiato la cittadina rivierasca, né grande né piccola, per non privarsi della vicinanza con il mare.
L’ho visto spesso con la donna.
Neppure i giornali, neppure la benzina o le sigarette si possono considerare azioni del suo quotidiano.»

Il Dispari 20230828 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo E

Interrompo il vigilante Manson Red, mentre ci sta presentando un ritratto conciso delle particolari abitudini di Vasco, perché non voglio continuare a nascondere di essere stato turbato, e ve ne sarete certamente accorti, dalla opportunità di sedere accanto ad una donna, Aurora, tanto misteriosa quanto guascona.

Il particolare stato emotivo caratteristico di ogni prima volta ha confuso non poco la lucidità delle analisi che ho voluto proporre, e ciò, se non ha impedito che mi addentrassi nei cunicoli delle personalità di Vasco e Medea con una obiettività assolutamente predominante nei confronti di qualsiasi valutazione, ha di certo limitata la scorrevolezza dell’inserimento di pieghe comportamentali meno evidenti e comunque ugualmente rappresentative.

Durante questa prima parte della conversazione con Manson Red, e che il giustiziere rosso continuerà a proporci, quella mancanza è risultata per me evidente e dolorosa, proprio in virtù della precisione con la quale, lui, ha invece evidenziato e dato valore a minimi dettagli.

Ora che l’emozione dei primi momenti è parzialmente superata ripenso al difficile percorso, impervio per il fisico e tormentato per la mente, con cui mi sono fin qui confrontato e, per un verso mi ammanto di orgoglio, per un altro mi pungolo a non sciupare tutto.

Devo continuare tenendo ben presente la necessità di essere più incisivo nel tentativo di catturare la vostra completa attenzione anche verso i particolari apparentemente insignificanti.

Perché possiate valutare, ascoltando confidenze, superando buchi e approssimazioni, assegnando forme ad intuizioni, ricalcando contorni sbiaditi, volteggiando ancora con la fantasia, mimando pensieri, immedesimandovi, ecco, ora lo posso dire, per capire profanandovi, se questa che vi sto proponendo sia veramente una nuova bella storia d’amore.

Aurora, per alcuni è un nome che poco si addice al ruolo che ricopre.

Profanandosi.

Sono seduto accanto alla donna, guascona, Aurora, che tutti chiamano “La Signora».”

Profanandomi.

Il Dispari 20230828 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo F

L’uomo vestito di bianco con un anello di rubino al dito, dalla pedana del piano bar inizia a suonare “Never let me go”, un lento motivo di struggente malinconia, nel preciso momento in cui, sulla parete di fronte formata da uno specchio opaco di dimensione eccezionale, si materializzano, come fantasmi, come in un film, scene di vita di incredibile nitidezza srotolate con la stessa inquietante tristezza delle note semplicemente accennate.

La sua compagna con un ventaglio di seta giapponese a colori sgargianti e stecche di bambù che ondeggia in docili semicerchi, voltandosi e rivoltando il busto eretto infisso nelle lame del vestito, gli porge una birra, gli accende una sigaretta, gli accarezza i capelli.

L’uomo vestito tutto di bianco con un bocciolo di ginestra (ginestra, fiore amato dalla mia donna) all’occhiello del bavero non guarda.
Non vuole guardare.
Sa già tutto.
Nessuna meraviglia, neppure un briciolo di stupore.
Una vita ad ascoltare i pianti e le sciocchezze di gente che non gli ha mai chiesto “Ma tu?
Ora suona ad intuito, senza bisogno di conoscere, e non vuole sapere, non guarda, batte i tasti, e ti immerge in una delle sue risposte: “Anche io”.
Ti confonde con un suono, è sua la tua emozione, angoscia, allegria.
Forse alza gli occhi, forse stringe il bicchiere, dondola la testa, sembra tanto vicino alla tastiera, rivolge un tenero sorriso alla compagna dalla pelle ambrata, insieme a lei anima e cervello, le mani quasi toccano il bocciolo di ginestra, non guarda e sa già tutto.

Ecco Vasco: è notte, ritorna al vecchio palazzo.

Vasco, che stringe una grossa coperta rossa arrotolata sotto un braccio, si avvicina con molte cautele al cumulo di rifiuti verso il punto preciso in cui poche ore prima l’aveva visto.
Lo scorge al di sotto di un mucchio di rami di ginestra (ginestra, fiore amato dalla mia donna) e glicini… libera le braccia poggiando la coperta sulle spalle ed inizia a…

«In ogni luogo il silenzio notturno appartiene ad una speciale categoria di sensazioni: quelle che si evidenziano attraverso una grande attenzione.
è una mia idea.
Non è come l’acqua fredda sul corpo nudo, il silenzio di un luogo è una miriade di vitalità miscelate in apparenti assenze.
Mi spiego?
In combinazioni differenti per ciascun angolo, piazza, terrazza, casa, albergo, barca, bosco, montagna, ed esso cambia, ma non tutti se ne accorgono… »
«Come una toccata di Bach? Quattro note per ventidue variazioni?»
«… non capisco ma se lo dice Lei!
Ammanta il territorio nella sua specificità, evidenzia gli oltraggi, si insedia, si intrufola, possiede la tua tranquillità senza che tu ne sia consapevole.
Non è il mio caso.
Mai.
Io l’ho studiato, li ho studiati, con costanza ed attenzione, con affetto, usando sensibilità fisiche e percettive custodite e difese con la maggiore cura e tenute separate da applicazioni volgari e banali.
è tutto vero.
Se un pullman passa in lontananza so chi lo guida, da dove viene e, forse, anche quante persone sta trasportando!
Esagero, solo fino ad un certo punto.
Certo è che conosco tutti i silenzi di tutte le ore di tutti i luoghi che ho frequentato.
Di tutta la mia isola.
Lui fu una specie di frammento che improvvisamente si spezza.
Entrava nel raggio di azione della mia particella notturna con cautela ed imperizia, movimenti d’aria, respiri, passetti rapidi, per avvicinarsi ai luoghi prescelti; e poi un lento spostare oggetti disarticolati, gracchianti, sconnessi, per riporli, infine, in vicine sporgenze, e di nuovo in auto con il motore a basso regime e luci fisse sugli anabbaglianti.
Non ho mai udito la sua invasione in una notte di pioggia.»
«Ha mai portato via qualcosa?»
«Solo una volta.
Una busta. Pareva un biglietto d’auguri.
E non mi sbaglio.»

Prosegue lunedì prossimo

ISBN 9781471081149, pagine 93, copertina morbida, A5 (148 x 210 mm), 14.00 €, acquistabile all’url:

 https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Il Dispari 20230828 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230828 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230824

A SARA BRESSY

(24/08/1917 – 27/01/1999)

Aurea amica
di spettacoli vivi,
perle d’affetto
per la famiglia.
Donna di umorismo
e ricchezze morali.
Tuo fu il SOLE
nel vivido giorno.
Tuoi gli incantesimi
per la famiglia.
Tu, un mondo
di vivacità
nel sentimento.
Tuo il dolore
sotto chiave.
Ritorno fanciullo
negli arcobaleni
della tua giostra.
Omaggio la tua memoria
nel giardino Sacro
e si accende
ogni AMARCORD
del tuo cuore!
A presto, Sara!

Biagio Di Meglio – scrittore poeta

Il Dispari 20230824

Sara Bressy e Antonio Mancini

Il Dispari 20230824

Il Dispari 20230821

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

BRUNO MANCINI – VASCO E MEDEA

Terza puntata

Questo racconto “Vasco e Medea”, che stiamo pubblicando a cadenza settimanale, fa parte del primo volume della serie “Per Aurora” che ho scritto a partire dagli anni ’80 e che continuo a scrivere seppure con molte lunghe pause.

Terza edizione 22 agosto 2022, ISBN 9781471081149, pagine 93, rilegatura copertina morbida, dimensioni A5, 14.00 €, acquistabile all’url:

 https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Scrivendo un commento a questo articolo (di almeno 1000 battute), e inviandolo in formato word entro il prossimo 25 agosto a [email protected]  (completo di nome, cognome e indirizzo postale) l’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA APS” regalerà una copia del libro ai primi 10 autori dei commenti ricevuti.

Buona lettura

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

VASCO E MEDEA

PARTE PRIMA

Capitolo decimo

Per tutto il percorso di ritorno, ed ancora sulla nave, Vasco cammina distante da lei, è agitato, irrequieto, è chiuso in un mutismo provocante, fremente, beve, fuma, l’avresti potuto scambiare per un condottiero prima della battaglia, il produttore dietro le quinte, un condannato a morte, l’aquila che vola sul coniglio… distratto da pensieri…
La tentazione di dirle tutto, aprirsi, togliere il velo ormai tenue che copriva i suoi anni di assenze notturne, gli tentava il centro, il motore dell’inconscio, mentre una forza diversa opponeva la vergogna della rappresentazione completa delle sue azioni.
Vergogna o pudore?
Spesso dipendono più che altro dal momento in cui viene attivata la domanda.
Il suo Vasco, l’idolo, non provava certo vergogna cantando “tu sola nella tua stanza” oppure “quanti anni hai bambina”, ma sappiamo poco, forse niente, certamente per pudore, dei suoi veri momenti, della realtà dei suoi approcci, dei suoi amplessi. A volte è il contrario.
Non sempre il contrario è l’opposto.
L’opposto del contrario?
Cos’è?
Se è opposto non è contrario e se non è opposto non è contrario
You are my melody.
A raffiche gli giungevano i simbolismi recuperati nelle notti più fortunate, obbligandolo a sorreggere il peso dei segreti di cui erano ammantati, scrigni di inganni e seduzioni, di dubbi e follie, di sogni e speranze, di offese e regali, di vita di morte di occasioni banali di viaggi di
incontri di sciocche manie di furti di attese, grandi, minuti,  di  grandi  minuti,  dipinti,  squarciati,  dipinti squarciati… basta!

Basta basta. Basta.

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo undicesimo

Medea vedendolo nuovamente a disagio, raggiunge il convincimento che lui si stia preparando ad affrontare l’argomento delle avventure notturne.
Pronta è pronta.
Decisa è decisa.
Non solo ad ascoltare.
A giustificare.
Ma per ferirlo a sua volta rivelandogli la mancanza di inibizione delle notti che l’avevano vista protagonista.
Dopo il ritrovamento del biglietto ed i successivi allontanamenti sospetti di Vasco, aveva, infatti, iniziato a cercarlo, dapprima con molte cautele poi… visitando locali notturni, luoghi per soli uomini, bische ecc.
Tanto più frequentemente lui usciva, tanto più freneticamente lei lo cercava, ed a poco a poco il cercarlo era diventato solo la facciata moralistica che usava per soddisfare con maggiore audacia il profondo esibizionismo che la eccitava.
Gonne sempre più corte.
Trucco evidente.
Sguardi accecanti.
Frasi equivoche.
La sua passione: stupire.

Basta. Basta. Basta.

Capitolo dodicesimo

«Sono il padrone della notte e delle donne.
Sono mie le donne di notte.
Le femmine sguainate luccicanti sui marciapiedi e nei locali di prima grandezza.
Provare a togliermi il controllo, è un guaio.
Un guaio grosso.
Grossissimo.
Quasi come cercare di togliermi il fazzoletto rosso che porto da sempre intorno al collo.
Un guaio grossissimo che pochi hanno tentato ed ora sono pieni di sfregi.
Una volta la vidi passare indifferentemente in macchina davanti ai nostri posti di lavoro.
A Napoli è difficile lavorare.
Qui no. Qui se fai il bravo nessuno ti caca.
A Napoli ti squadrano subito.
Appena scendi di sera in una piazza, non dico in una strada, non dico in un vicolo, sei già pappone o puttana.
Ma Napoli è bella.
C’è il sole, la luna e Marechiaro.
La gente non si fa i fatti suoi.
Quella signora dopo i primi passi, come si dice… timidi, noi diciamo cazzimmosi, si ripresenta alle due di notte nel Club Italia con la gonna gialla sotto la patana, qui voi dite sopra le ginocchia.
Guarda tutti quanti, e pure me.
Me di più.
Pareva mi conosceva.
E ci ho dovuto provare per forza.
Stava a casa mia, nel mio territorio, con le cosce da fuori e mi guardava come se mi conosceva.
A me, Salvatore il puttaniere!»

Capitolo tredicesimo

Lasciargli sul corpo e nella mente i segni squassanti di una passione artificiale, artatamente impudica e violenta, tenera e vendicativa, ponendo in un solo amplesso tutti i registri delle sue esperienze, tutta la prorompente eccessiva sfacciata bellezza del suo corpo di donna non più bambina, i giochi estremi di mani esperte di labbra avvampate di pelle di luna, tenerezze ossessioni, morbidezze stupori, in una altalena di grida e di sussurri che per anni la sua mente aveva elaborato, posizionato, montato come in un film…

… con arte e per vendetta.

VASCO E MEDEA

PARTE SECONDA

Capitolo A

Ora che molti elementi strutturali sono definiti la trama è delineata i personaggi sono caratterizzati gli ambienti percepiti, non mi resta altro da fare che presentare la storia.
Solo perché conto nell’infinito carisma che ha la mia gloria su voi milioni di ascoltatori, tenterò questa nuova impresa.
Consapevole di andare contro le più elementari leggi (regole) narrative, mi lascio sedurre dall’unica sfida veramente globale, indefinibile, e nella quale anche i valori di merito sono in continua osmosi e si auto modellano scevri da apparenti turbative esterne, la sfida che ignora blasoni e teoremi, rifiuta dottrine madrine padrini fratellini la sfida…
«La sfida?»

  • priva di forza:

STUPIRE

 1

A cavallo dell’orso
scimmiotta
la folla disseminata
nel prato di uno stadio
Ah Vasco!
tra fumo stellare
il verso del lupo nella steppa
Uhh Uhh Uhh.
 

Capitolo B

So bene che il primo requisito che devo dimostrare di avere, è la mancanza assoluta di immaginazione. Niente può essere più chiaro di ciò che è.
Il passaggio forzoso attraverso strumenti esplicativi, amplificanti, ed anche solo riproduttivi, la mia testa fa anche tutto questo, viola, se non snatura addirittura, il “diritto d’autore” di qualsiasi… vi lascio pensare e decidere da soli a cosa alludo.
Tuttavia in questo caso se non applicassi un quantum di collante, Vasco e Medea apparirebbero, distaccati andare per strade diverse, uniti in apparenza da abitudini e condizionamenti.
Loro no.
Loro sono due forme della stessa natura, lo sono stato e lo saranno, loro sono anima e cervello, sono idee.
STUPIRE: anche se stessi.
PROFANARE: anche se stessi.
Fino ad essere accattoni anche di proprie sensazioni.
Simboli stupendi di persone particolari.
Mi manca il fiato, ho pensato troppo in fretta, ho perso il filo, ho tessuto troppo in fretta.
2

Ritorna assassino
nell’ombra ballerina dei vincenti
il fallo abbandonato nella doccia
Ah Vasco!
per uomini incerti
in teneri sguardi alla luna
Uhh Uhh Uhh.

 

Capitolo C

Il termine profanare è sempre stato inteso con riferimenti di sacralità.
Religiosa, umana, storica, una chiesa, un monumento, una ingenuità, una genuinità, il mio ricordo, il tuo sentimento, <Profanare il secchio dell’immondizia è possibile.>
Il nostro ideale, la loro stima, la banca, la banca no, la banca si svaligia.
E la valigia?
La banca è una valigia e la valigia non si svaligia, si profana. Avete seguito il pensiero?
<Breve preambolo per capire se il verbo profanare può essere riflessivo.>
<Se è lecito dire “Voleva profanarsi”.>
Lecito è lecito, coerente non so.
Comunque non è la coerenza che mi intriga.
Profanare se stessi è profanare?
Mi mangio un panino.
No!
Mangio un panino.
Mi mangio una mano.
ANCORA DI PIù NO!
Mangio una mano.
Anche se la mano è la mia?
Mangio una mia mano.
Mi profano.
No!
Profano la mia…
… il mio…
Profanare senza invadere, introdurre, inserire dall’esterno non ha senso.
Allora come faccio a profanarmi?
Introdurre, invadere, inserire dall’esterno, per esempio, qualcosa nella mia bocca potrebbe essere una profanazione.
Se l’azione la compio io in qualche modo, è lecito (lecito?) considerarla una profanazione?
Dovrei essere estraneo nel senso di entità diversa da me stesso.
Mi mordo la coda.
Mi chiudo in un angolo cieco (vicolo cieco) per non lasciare le parole al loro significato plausibile accettato corrente indiscusso, le parole si ribellano mi aggrediscono mi chiudono in un angolo e non mi lasciano dire che Medea voleva profanarsi.
Oltre la vendetta.
Senza dolcezza e senza violenza.
Come svuotare un secchio di immondizia.
Quando
un giorno avrai uno specchio
 avrai due occhi
per ascoltare una canzone
in solitudine
Ah! Vasco
dimmi quel posto.
Io vengo.
Uhh Uhh Uhh.
 

CONTINUA lunedì prossimo.

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

 

DILA

NUSIV

 

Il Dispari 20230828 – Redazione culturale DILA APS

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Il Dispari 20230828

Il Dispari 20230828 – Redazione culturale DILA APS

VASCO E MEDEA

PARTE SECONDA

Capitolo C

[…]

Quando
un giorno avrai uno specchio
 avrai due occhi
per ascoltare una canzone
in solitudine
Ah! Vasco
dimmi quel posto.
Io vengo.
Uhh Uhh Uhh.

Capitolo D

«Il mio mestiere di responsabile di un ufficio di vigilanza mi concede molte libertà, in special modo quando devo controllare l’operato delle guardie, e per me rende prive di segreti le persone e gli ambienti e tutti gli aspetti della vita notturna.
Mi dà inoltre spesso la possibilità di viaggiare, conoscere bella gente, località famose, modi di vita diversi: a volte patriarcali in altri casi finanche eccentrici.
Così è stato in questa occasione.
Effettuo un servizio di vigilanza a bordo della ammiraglia di tutta la flotta turistica italiana!
Su e giù per il mediterraneo carichi di milionari, petrolieri, avventurieri, signore vere, e signore false, signorine di grandi speranze, e signorine per modo di dire, tutta bella gente.
Li riconosco bene.
In più ho il senso dell’investigatore per deformazione professionale, la curiosità di controllare ogni azione, persona, oggetto, non perfettamente riconducibile a determinate abitudini.»
«Per ciò ti chiamano Manson?»
«Esatto.»
«Perché Red?»
«La camicia.»
«Rossa?»
«Esatto.»
«Sempre?»
«In questa occasione posso rivelare un grande segreto.
Per me grande.
Mai detto.
Mai detto prima.
Ne indossavo una uguale durante la repressione dell’Ungheria, nel periodo in cui facevo il giardiniere in una villa con un grande cancello di ferro battuto, un viale ed un pollaio e… »
«Va bene, va bene.»
«L’ho conosciuto come dirigente ufficio fidi di una banca di media grandezza che è nostra cliente per il trasporto valori.
Faccio anche questo.
Aveva optato per un profilo sociale e professionale decisamente anonimo, allo scopo di non dover subire pressioni o influenze da parte di nessuno.
Credo.
Finanche con i dipendenti non ha stabilito alcun rapporto, e, lui per loro, è quasi uno sconosciuto.
Così dicono.
Escludendo due segretarie e due contabili, tutte donne di mezza età che oltre l’ufficio sono solo casa e famiglia.
Conosco tutti.
Originario di un paesetto di cultura marinara, nello scegliere la sede definitiva del suo lavoro aveva privilegiato la cittadina rivierasca, né grande né piccola, per non privarsi della vicinanza con il mare.
L’ho visto spesso con la donna.
Neppure i giornali, neppure la benzina o le sigarette si possono considerare azioni del suo quotidiano.»

Il Dispari 20230828 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo E

Interrompo il vigilante Manson Red, mentre ci sta presentando un ritratto conciso delle particolari abitudini di Vasco, perché non voglio continuare a nascondere di essere stato turbato, e ve ne sarete certamente accorti, dalla opportunità di sedere accanto ad una donna, Aurora, tanto misteriosa quanto guascona.

Il particolare stato emotivo caratteristico di ogni prima volta ha confuso non poco la lucidità delle analisi che ho voluto proporre, e ciò, se non ha impedito che mi addentrassi nei cunicoli delle personalità di Vasco e Medea con una obiettività assolutamente predominante nei confronti di qualsiasi valutazione, ha di certo limitata la scorrevolezza dell’inserimento di pieghe comportamentali meno evidenti e comunque ugualmente rappresentative.

Durante questa prima parte della conversazione con Manson Red, e che il giustiziere rosso continuerà a proporci, quella mancanza è risultata per me evidente e dolorosa, proprio in virtù della precisione con la quale, lui, ha invece evidenziato e dato valore a minimi dettagli.

Ora che l’emozione dei primi momenti è parzialmente superata ripenso al difficile percorso, impervio per il fisico e tormentato per la mente, con cui mi sono fin qui confrontato e, per un verso mi ammanto di orgoglio, per un altro mi pungolo a non sciupare tutto.

Devo continuare tenendo ben presente la necessità di essere più incisivo nel tentativo di catturare la vostra completa attenzione anche verso i particolari apparentemente insignificanti.

Perché possiate valutare, ascoltando confidenze, superando buchi e approssimazioni, assegnando forme ad intuizioni, ricalcando contorni sbiaditi, volteggiando ancora con la fantasia, mimando pensieri, immedesimandovi, ecco, ora lo posso dire, per capire profanandovi, se questa che vi sto proponendo sia veramente una nuova bella storia d’amore.

Aurora, per alcuni è un nome che poco si addice al ruolo che ricopre.

Profanandosi.

Sono seduto accanto alla donna, guascona, Aurora, che tutti chiamano “La Signora».”

Profanandomi.

Il Dispari 20230828 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo F

L’uomo vestito di bianco con un anello di rubino al dito, dalla pedana del piano bar inizia a suonare “Never let me go”, un lento motivo di struggente malinconia, nel preciso momento in cui, sulla parete di fronte formata da uno specchio opaco di dimensione eccezionale, si materializzano, come fantasmi, come in un film, scene di vita di incredibile nitidezza srotolate con la stessa inquietante tristezza delle note semplicemente accennate.

La sua compagna con un ventaglio di seta giapponese a colori sgargianti e stecche di bambù che ondeggia in docili semicerchi, voltandosi e rivoltando il busto eretto infisso nelle lame del vestito, gli porge una birra, gli accende una sigaretta, gli accarezza i capelli.

L’uomo vestito tutto di bianco con un bocciolo di ginestra (ginestra, fiore amato dalla mia donna) all’occhiello del bavero non guarda.
Non vuole guardare.
Sa già tutto.
Nessuna meraviglia, neppure un briciolo di stupore.
Una vita ad ascoltare i pianti e le sciocchezze di gente che non gli ha mai chiesto “Ma tu?
Ora suona ad intuito, senza bisogno di conoscere, e non vuole sapere, non guarda, batte i tasti, e ti immerge in una delle sue risposte: “Anche io”.
Ti confonde con un suono, è sua la tua emozione, angoscia, allegria.
Forse alza gli occhi, forse stringe il bicchiere, dondola la testa, sembra tanto vicino alla tastiera, rivolge un tenero sorriso alla compagna dalla pelle ambrata, insieme a lei anima e cervello, le mani quasi toccano il bocciolo di ginestra, non guarda e sa già tutto.

Ecco Vasco: è notte, ritorna al vecchio palazzo.

Vasco, che stringe una grossa coperta rossa arrotolata sotto un braccio, si avvicina con molte cautele al cumulo di rifiuti verso il punto preciso in cui poche ore prima l’aveva visto.
Lo scorge al di sotto di un mucchio di rami di ginestra (ginestra, fiore amato dalla mia donna) e glicini… libera le braccia poggiando la coperta sulle spalle ed inizia a…

«In ogni luogo il silenzio notturno appartiene ad una speciale categoria di sensazioni: quelle che si evidenziano attraverso una grande attenzione.
è una mia idea.
Non è come l’acqua fredda sul corpo nudo, il silenzio di un luogo è una miriade di vitalità miscelate in apparenti assenze.
Mi spiego?
In combinazioni differenti per ciascun angolo, piazza, terrazza, casa, albergo, barca, bosco, montagna, ed esso cambia, ma non tutti se ne accorgono… »
«Come una toccata di Bach? Quattro note per ventidue variazioni?»
«… non capisco ma se lo dice Lei!
Ammanta il territorio nella sua specificità, evidenzia gli oltraggi, si insedia, si intrufola, possiede la tua tranquillità senza che tu ne sia consapevole.
Non è il mio caso.
Mai.
Io l’ho studiato, li ho studiati, con costanza ed attenzione, con affetto, usando sensibilità fisiche e percettive custodite e difese con la maggiore cura e tenute separate da applicazioni volgari e banali.
è tutto vero.
Se un pullman passa in lontananza so chi lo guida, da dove viene e, forse, anche quante persone sta trasportando!
Esagero, solo fino ad un certo punto.
Certo è che conosco tutti i silenzi di tutte le ore di tutti i luoghi che ho frequentato.
Di tutta la mia isola.
Lui fu una specie di frammento che improvvisamente si spezza.
Entrava nel raggio di azione della mia particella notturna con cautela ed imperizia, movimenti d’aria, respiri, passetti rapidi, per avvicinarsi ai luoghi prescelti; e poi un lento spostare oggetti disarticolati, gracchianti, sconnessi, per riporli, infine, in vicine sporgenze, e di nuovo in auto con il motore a basso regime e luci fisse sugli anabbaglianti.
Non ho mai udito la sua invasione in una notte di pioggia.»
«Ha mai portato via qualcosa?»
«Solo una volta.
Una busta. Pareva un biglietto d’auguri.
E non mi sbaglio.»

Prosegue lunedì prossimo

ISBN 9781471081149, pagine 93, copertina morbida, A5 (148 x 210 mm), 14.00 €, acquistabile all’url:

 https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Il Dispari 20230828 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230828 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230824

A SARA BRESSY

(24/08/1917 – 27/01/1999)

Aurea amica
di spettacoli vivi,
perle d’affetto
per la famiglia.
Donna di umorismo
e ricchezze morali.
Tuo fu il SOLE
nel vivido giorno.
Tuoi gli incantesimi
per la famiglia.
Tu, un mondo
di vivacità
nel sentimento.
Tuo il dolore
sotto chiave.
Ritorno fanciullo
negli arcobaleni
della tua giostra.
Omaggio la tua memoria
nel giardino Sacro
e si accende
ogni AMARCORD
del tuo cuore!
A presto, Sara!

Biagio Di Meglio – scrittore poeta

Il Dispari 20230824

Sara Bressy e Antonio Mancini

Il Dispari 20230824

Il Dispari 20230821

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

BRUNO MANCINI – VASCO E MEDEA

Terza puntata

Questo racconto “Vasco e Medea”, che stiamo pubblicando a cadenza settimanale, fa parte del primo volume della serie “Per Aurora” che ho scritto a partire dagli anni ’80 e che continuo a scrivere seppure con molte lunghe pause.

Terza edizione 22 agosto 2022, ISBN 9781471081149, pagine 93, rilegatura copertina morbida, dimensioni A5, 14.00 €, acquistabile all’url:

 https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Scrivendo un commento a questo articolo (di almeno 1000 battute), e inviandolo in formato word entro il prossimo 25 agosto a [email protected]  (completo di nome, cognome e indirizzo postale) l’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA APS” regalerà una copia del libro ai primi 10 autori dei commenti ricevuti.

Buona lettura

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

VASCO E MEDEA

PARTE PRIMA

Capitolo decimo

Per tutto il percorso di ritorno, ed ancora sulla nave, Vasco cammina distante da lei, è agitato, irrequieto, è chiuso in un mutismo provocante, fremente, beve, fuma, l’avresti potuto scambiare per un condottiero prima della battaglia, il produttore dietro le quinte, un condannato a morte, l’aquila che vola sul coniglio… distratto da pensieri…
La tentazione di dirle tutto, aprirsi, togliere il velo ormai tenue che copriva i suoi anni di assenze notturne, gli tentava il centro, il motore dell’inconscio, mentre una forza diversa opponeva la vergogna della rappresentazione completa delle sue azioni.
Vergogna o pudore?
Spesso dipendono più che altro dal momento in cui viene attivata la domanda.
Il suo Vasco, l’idolo, non provava certo vergogna cantando “tu sola nella tua stanza” oppure “quanti anni hai bambina”, ma sappiamo poco, forse niente, certamente per pudore, dei suoi veri momenti, della realtà dei suoi approcci, dei suoi amplessi. A volte è il contrario.
Non sempre il contrario è l’opposto.
L’opposto del contrario?
Cos’è?
Se è opposto non è contrario e se non è opposto non è contrario
You are my melody.
A raffiche gli giungevano i simbolismi recuperati nelle notti più fortunate, obbligandolo a sorreggere il peso dei segreti di cui erano ammantati, scrigni di inganni e seduzioni, di dubbi e follie, di sogni e speranze, di offese e regali, di vita di morte di occasioni banali di viaggi di
incontri di sciocche manie di furti di attese, grandi, minuti,  di  grandi  minuti,  dipinti,  squarciati,  dipinti squarciati… basta!

Basta basta. Basta.

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo undicesimo

Medea vedendolo nuovamente a disagio, raggiunge il convincimento che lui si stia preparando ad affrontare l’argomento delle avventure notturne.
Pronta è pronta.
Decisa è decisa.
Non solo ad ascoltare.
A giustificare.
Ma per ferirlo a sua volta rivelandogli la mancanza di inibizione delle notti che l’avevano vista protagonista.
Dopo il ritrovamento del biglietto ed i successivi allontanamenti sospetti di Vasco, aveva, infatti, iniziato a cercarlo, dapprima con molte cautele poi… visitando locali notturni, luoghi per soli uomini, bische ecc.
Tanto più frequentemente lui usciva, tanto più freneticamente lei lo cercava, ed a poco a poco il cercarlo era diventato solo la facciata moralistica che usava per soddisfare con maggiore audacia il profondo esibizionismo che la eccitava.
Gonne sempre più corte.
Trucco evidente.
Sguardi accecanti.
Frasi equivoche.
La sua passione: stupire.

Basta. Basta. Basta.

Capitolo dodicesimo

«Sono il padrone della notte e delle donne.
Sono mie le donne di notte.
Le femmine sguainate luccicanti sui marciapiedi e nei locali di prima grandezza.
Provare a togliermi il controllo, è un guaio.
Un guaio grosso.
Grossissimo.
Quasi come cercare di togliermi il fazzoletto rosso che porto da sempre intorno al collo.
Un guaio grossissimo che pochi hanno tentato ed ora sono pieni di sfregi.
Una volta la vidi passare indifferentemente in macchina davanti ai nostri posti di lavoro.
A Napoli è difficile lavorare.
Qui no. Qui se fai il bravo nessuno ti caca.
A Napoli ti squadrano subito.
Appena scendi di sera in una piazza, non dico in una strada, non dico in un vicolo, sei già pappone o puttana.
Ma Napoli è bella.
C’è il sole, la luna e Marechiaro.
La gente non si fa i fatti suoi.
Quella signora dopo i primi passi, come si dice… timidi, noi diciamo cazzimmosi, si ripresenta alle due di notte nel Club Italia con la gonna gialla sotto la patana, qui voi dite sopra le ginocchia.
Guarda tutti quanti, e pure me.
Me di più.
Pareva mi conosceva.
E ci ho dovuto provare per forza.
Stava a casa mia, nel mio territorio, con le cosce da fuori e mi guardava come se mi conosceva.
A me, Salvatore il puttaniere!»

Capitolo tredicesimo

Lasciargli sul corpo e nella mente i segni squassanti di una passione artificiale, artatamente impudica e violenta, tenera e vendicativa, ponendo in un solo amplesso tutti i registri delle sue esperienze, tutta la prorompente eccessiva sfacciata bellezza del suo corpo di donna non più bambina, i giochi estremi di mani esperte di labbra avvampate di pelle di luna, tenerezze ossessioni, morbidezze stupori, in una altalena di grida e di sussurri che per anni la sua mente aveva elaborato, posizionato, montato come in un film…

… con arte e per vendetta.

VASCO E MEDEA

PARTE SECONDA

Capitolo A

Ora che molti elementi strutturali sono definiti la trama è delineata i personaggi sono caratterizzati gli ambienti percepiti, non mi resta altro da fare che presentare la storia.
Solo perché conto nell’infinito carisma che ha la mia gloria su voi milioni di ascoltatori, tenterò questa nuova impresa.
Consapevole di andare contro le più elementari leggi (regole) narrative, mi lascio sedurre dall’unica sfida veramente globale, indefinibile, e nella quale anche i valori di merito sono in continua osmosi e si auto modellano scevri da apparenti turbative esterne, la sfida che ignora blasoni e teoremi, rifiuta dottrine madrine padrini fratellini la sfida…
«La sfida?»

  • priva di forza:

STUPIRE

 1

A cavallo dell’orso
scimmiotta
la folla disseminata
nel prato di uno stadio
Ah Vasco!
tra fumo stellare
il verso del lupo nella steppa
Uhh Uhh Uhh.
 

Capitolo B

So bene che il primo requisito che devo dimostrare di avere, è la mancanza assoluta di immaginazione. Niente può essere più chiaro di ciò che è.
Il passaggio forzoso attraverso strumenti esplicativi, amplificanti, ed anche solo riproduttivi, la mia testa fa anche tutto questo, viola, se non snatura addirittura, il “diritto d’autore” di qualsiasi… vi lascio pensare e decidere da soli a cosa alludo.
Tuttavia in questo caso se non applicassi un quantum di collante, Vasco e Medea apparirebbero, distaccati andare per strade diverse, uniti in apparenza da abitudini e condizionamenti.
Loro no.
Loro sono due forme della stessa natura, lo sono stato e lo saranno, loro sono anima e cervello, sono idee.
STUPIRE: anche se stessi.
PROFANARE: anche se stessi.
Fino ad essere accattoni anche di proprie sensazioni.
Simboli stupendi di persone particolari.
Mi manca il fiato, ho pensato troppo in fretta, ho perso il filo, ho tessuto troppo in fretta.
2

Ritorna assassino
nell’ombra ballerina dei vincenti
il fallo abbandonato nella doccia
Ah Vasco!
per uomini incerti
in teneri sguardi alla luna
Uhh Uhh Uhh.

 

Capitolo C

Il termine profanare è sempre stato inteso con riferimenti di sacralità.
Religiosa, umana, storica, una chiesa, un monumento, una ingenuità, una genuinità, il mio ricordo, il tuo sentimento, <Profanare il secchio dell’immondizia è possibile.>
Il nostro ideale, la loro stima, la banca, la banca no, la banca si svaligia.
E la valigia?
La banca è una valigia e la valigia non si svaligia, si profana. Avete seguito il pensiero?
<Breve preambolo per capire se il verbo profanare può essere riflessivo.>
<Se è lecito dire “Voleva profanarsi”.>
Lecito è lecito, coerente non so.
Comunque non è la coerenza che mi intriga.
Profanare se stessi è profanare?
Mi mangio un panino.
No!
Mangio un panino.
Mi mangio una mano.
ANCORA DI PIù NO!
Mangio una mano.
Anche se la mano è la mia?
Mangio una mia mano.
Mi profano.
No!
Profano la mia…
… il mio…
Profanare senza invadere, introdurre, inserire dall’esterno non ha senso.
Allora come faccio a profanarmi?
Introdurre, invadere, inserire dall’esterno, per esempio, qualcosa nella mia bocca potrebbe essere una profanazione.
Se l’azione la compio io in qualche modo, è lecito (lecito?) considerarla una profanazione?
Dovrei essere estraneo nel senso di entità diversa da me stesso.
Mi mordo la coda.
Mi chiudo in un angolo cieco (vicolo cieco) per non lasciare le parole al loro significato plausibile accettato corrente indiscusso, le parole si ribellano mi aggrediscono mi chiudono in un angolo e non mi lasciano dire che Medea voleva profanarsi.
Oltre la vendetta.
Senza dolcezza e senza violenza.
Come svuotare un secchio di immondizia.
Quando
un giorno avrai uno specchio
 avrai due occhi
per ascoltare una canzone
in solitudine
Ah! Vasco
dimmi quel posto.
Io vengo.
Uhh Uhh Uhh.
 

CONTINUA lunedì prossimo.

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230814

Il Dispari 20230814 – Redazione culturale DILA APS

BRUNO MANCINI – VASCO E MEDEA

Seconda puntata

Questo racconto “Vasco e Medea”, che abbiamo iniziato a pubblicare lo scorso lunedì 7 agosto e che continueremo a pubblicare con cadenza settimanale nei prossimi lunedì, fa parte del primo volume della serie “Per Aurora” che ho scritto a partire dagli anni ’80 e che continuo a scrivere seppure con molte lunghe pause.
Dettagli: data di pubblicazione della terza edizione 22 agosto 2022, ISBN 9781471081149, pagine 93, rilegatura copertina morbida, dimensioni A5 (148 x 210 mm), prezzo 14.00 €, acquistabile all’url:

 https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Scrivendo un commento a questo articolo (di almeno 1000 battute), e inviandolo in formato word entro il prossimo 18 agosto a [email protected] (completo di nome, cognome e indirizzo postale) l’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” regalerà una copia del libro ai primi dieci autori dei commenti ricevuti.
Buona lettura

Il Dispari 20230814 – Redazione culturale DILA APS

VASCO E MEDEA

PARTE PRIMA

Capitolo settimo

 
«[…] Ho pianto molto in quei giorni.
La crisi.
Vasco spesso di notte usciva da casa per farvi ritorno quasi all’alba.
Assenze sempre più frequenti.
Tornava a volte macchiato, con strani odori sul corpo e sui vestiti.
Neppure attento a non farsene accorgere.
Non usava precauzioni, non nascondeva, ma non diceva. Almeno la curiosità di verificare se Medea lo stesse aspettando… se fosse ancora in casa, niente neanche questo. Un automa.
Un muto.
Un automa muto.
E certo lei soffriva.
Lina aiutami. Che devo fare?” diceva le prime volte.
Dopo qualche giorno smise di piangere.
Al mio paese dicevano “Prima della luna nuova”.
Prima della luna nuova ho visto che usciva anche lei.»

Udite le accorate parole di Lina (Carmela, la ragazza di casa), che presentano senza fronzoli le fasi iniziali di questa vicenda, mi accingo ad effettuare la ricostruzione di un momento successivo, mettendo insieme diverse fonti tra cui le confidenze dei marinai imbarcati sulla nave crociera che la nostra coppia aveva scelto per tentare di superare il periodo travagliato provocato dal ritrovamento del biglietto.
è molto verosimile, quasi perfetta.
 
Capitolo ottavo

Il tavolo era ricoperto da una tovaglia orlata da arabeschi di un giallo molto simile ai fili di paglia che usavano, una volta l’anno, in primavera, porre ai margini della gabbia, per consentire alla coppia di canarini la formazione del nido su cui deporre le uova.
Cip e Ciop erano di un giallo molto intenso tanto che, specialmente la femmina, si potrebbe definire colore dell’oro vecchio.
Medea: «Speriamo che Carmela non dimentichi di cambiare l’acqua nella vaschetta. Domani, quando ci fermiamo, le telefono, ti pare? Vieni anche tu così la saluti.»
«Credi sia il caso?»
« Perché no.»
«Sai penso che in questi ultimi tempi non sia stata neutrale, cioè… »
«No guarda lei non è in causa, se tu qualche volta mi avessi avvisato che uscivi… »
«Uscivo, uscivo… »
«… dove andavi… »
«Così, andavo, ora lo sai, che cambia?»
«… perché… »
«Guarda, dammi una spiegazione, una risposta, mi trovi cambiato?
Vuoi ancora del vino?
A volte preferirei una bettola per non sentire il rumore di tante posate contemporaneamente.
In cosa sono diverso?
Uguale.
Dillo che sono uguale anche se sai qualcosa di nuovo.
Nella taverna si urla, qui il brusio è più invadente, avviluppante, è bello avviluppante, rende l’idea, l’idea che ho della gente ma… »
«La notte preferisci le taverne.»
«La notte, che c’entra la notte, parlo di locali per pranzare, cenare, trascorrere un’ora in compagnia di una bella donna come te, mi sembra che… »
«Che voglio sapere, sapere!
Niente più di quanto non vuoi dirmi, è giusto anche per me, anche per me, è giusto, non sei cambiato, una persona non deve essere considerata… »
«Una persona?
Io sono una persona?
Credevo qualcosa di più!»
«Sì certo, non volevo banalizzare… la persona amata non deve essere vista in maniera diversa se si viene a conoscenza di una parte della sua vita prima ignorata, non devo farlo con te, è così, bravo, anche per me… sì voglio ancora del vino, e un dolce di mandorle.»

-«Signore e Signori, buona sera, è il Capitano che vi parla.
Tra circa quattro ore getteremo l’ancora in una stupenda baia dell’isola d’Ischia.
Famosa in tutto il mondo.
Meglio conosciuta come, “L’isola della eterna giovinezza” per le sue miracolose acque minerali, ed anche “L’isola verde” per la rigogliosità della sua vegetazione.
Avrete l’opportunità di visitare questo splendido gioiello del Mediterraneo per circa due giorni.
Infatti, come sapete, salperemo dopodomani alle ore 10 per il prosieguo della nostra crociera.
Un  ufficiale di  turno è a Vostra disposizione per organizzare escursioni, visite guidate, ingressi a tutti i tipi di locali, by night, piscine, teatri ed altro, e… se vorrete… anche romantici pernottamenti… »

«Andiamo, prendiamo il dolce sul ponte.» Medea si alzò, poggiò il tovagliolo, guardò in direzione dell’altoparlante e disse «Non si fa così, non si fa.»

Il Dispari 20230814 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo nono

Quantunque la traversata fosse stata allietata da un mare piatto a perdita d’occhio, neanche una casa, un promontorio, un albero,
Un albero a mare!
e, tra sole e luna una brezza venticello, in parte fenomeno naturale in parte dovuta al movimento del bianco natante, avesse appiattito anche la temperatura dell’angolo tra le scialuppe ove erano soliti appartarsi, al primo impatto con i lastroni di lava vulcanica che pavimentavano il bordo terminale della banchina di ormeggio, entrambi barcollarono come due birilli con il fondo appesantito per un giocattolo infantile.
Medea «Oh!»
Vasco «Appoggiati!»
Medea «Fermiamoci un attimo.»
Vasco «Gira anche a te?»
«Mi manca la terra.»
«Proprio ora che sei atterrata.»
«Atterrata?»
«Posata sulla terra.»
«Oh!»
«Ancora?»
«Di nuovo.»
«Sta bene, appoggiati.»
«Fai tutto prima di me!»

I grossi lastroni di lava grigia levigati dai passi di migliaia di persone, contornavano un tratto minimo dello spiazzo destinato alle manovre di attracco; subito accanto, una macchia bruttura di asfalto sconnesso adduceva a diverse stradine, queste sì, già dal primo impatto, coreografiche, quasi personalizzate dagli abitanti e dalle attività annesse.
Scelsero, per me era facile intuirne il motivo, il viottolo a tratti in leggera pendenza incassato tra pareti di tufo verde chiazzate da prepotenti arbusti di gialle ginestre (ginestra, fiore amato dalla mia donna).
Su in cima, oltre filari di limoni ed oleandri carichi di frutti e di fiori, giunsero ad un gruppo di vecchie costruzioni tinteggiate con impasti di calce dai colori pastello, chiari, luminosi; prive di un ordine apparente e senza segni esterni identificativi che non fossero gerani rosso fuoco ai balconi, glicini appiccicati alle pareti.
Due pini e due palme tutti ultra centenari, quasi cingevano come baluardi il più vecchio palazzo, al cui ingresso un alto cancello di ferro battuto adornato da volute arabesche, mostrava in fondo ad un viale polveroso, tratti sconnessi di un muro di cinta in parte crollato, formato da pietre grigie semplicemente sovrapposte, che ostruiva, spezzava, limitava, la fitta boscaglia e le piante di alto fusto subito accanto predominanti.
Una strada di recente costruzione, sgradevole, sgraziata, stonata, si immetteva in quella minima piazzola dal lato opposto rispetto alla direzione del loro arrivo, a sinistra del cancello, completando il suo percorso in una specie di slargo appositamente adibito a deposito di rifiuti.
Assurdo.
Criminali.
La vecchia villa sfregiata.
Pazzi.
Stronzi.
L’incanto accecato.

Rimasero confusi tra ginestre (ginestra, fiore amato dalla mia donna) e pattume, entrambi fissi, con i sentimenti oltraggiati, tentando di capire se profanare è una vendetta o una maledizione, se il male sopravvive a se stesso per debolezza del suo antagonista oppure per sciocchi abbagli di clemenza.
Mai un silenzio li aveva visti così uniti, insieme indifesi, cruenti, aggressivi.
«Maledetti.
Siate maledetti.»
Da Vasco e Medea lo stesso grido.

Fu lì che lo rividero.

Un barbuto (custode?) con la camicia rossa, uscendo dal cancello, si diresse ad aggiungere, spingendolo su una carriola da muratore, un vecchio apparecchio radiofonico ai rifiuti del cumulo di immondizia.

Il Dispari 20230814 – Redazione culturale DILA APS

DILA

NUSIV

 

Il Dispari 20230824 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230824– Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230824

A SARA BRESSY

(24/08/1917 – 27/01/1999)

Aurea amica
di spettacoli vivi,
perle d’affetto
per la famiglia.
Donna di umorismo
e ricchezze morali.
Tuo fu il SOLE
nel vivido giorno.
Tuoi gli incantesimi
per la famiglia.
Tu, un mondo
di vivacità
nel sentimento.
Tuo il dolore
sotto chiave.
Ritorno fanciullo
negli arcobaleni
della tua giostra.
Omaggio la tua memoria
nel giardino Sacro
e si accende
ogni AMARCORD
del tuo cuore!
A presto, Sara!

Biagio Di Meglio – scrittore poeta

Il Dispari 20230824

Sara Bressy e Antonio Mancini

Il Dispari 20230824

Il Dispari 20230821

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

BRUNO MANCINI – VASCO E MEDEA

Terza puntata

Questo racconto “Vasco e Medea”, che stiamo pubblicando a cadenza settimanale, fa parte del primo volume della serie “Per Aurora” che ho scritto a partire dagli anni ’80 e che continuo a scrivere seppure con molte lunghe pause.

Terza edizione 22 agosto 2022, ISBN 9781471081149, pagine 93, rilegatura copertina morbida, dimensioni A5, 14.00 €, acquistabile all’url:

 https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Scrivendo un commento a questo articolo (di almeno 1000 battute), e inviandolo in formato word entro il prossimo 25 agosto a [email protected]  (completo di nome, cognome e indirizzo postale) l’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA APS” regalerà una copia del libro ai primi 10 autori dei commenti ricevuti.

Buona lettura

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

VASCO E MEDEA

PARTE PRIMA

Capitolo decimo

Per tutto il percorso di ritorno, ed ancora sulla nave, Vasco cammina distante da lei, è agitato, irrequieto, è chiuso in un mutismo provocante, fremente, beve, fuma, l’avresti potuto scambiare per un condottiero prima della battaglia, il produttore dietro le quinte, un condannato a morte, l’aquila che vola sul coniglio… distratto da pensieri…
La tentazione di dirle tutto, aprirsi, togliere il velo ormai tenue che copriva i suoi anni di assenze notturne, gli tentava il centro, il motore dell’inconscio, mentre una forza diversa opponeva la vergogna della rappresentazione completa delle sue azioni.
Vergogna o pudore?
Spesso dipendono più che altro dal momento in cui viene attivata la domanda.
Il suo Vasco, l’idolo, non provava certo vergogna cantando “tu sola nella tua stanza” oppure “quanti anni hai bambina”, ma sappiamo poco, forse niente, certamente per pudore, dei suoi veri momenti, della realtà dei suoi approcci, dei suoi amplessi. A volte è il contrario.
Non sempre il contrario è l’opposto.
L’opposto del contrario?
Cos’è?
Se è opposto non è contrario e se non è opposto non è contrario
You are my melody.
A raffiche gli giungevano i simbolismi recuperati nelle notti più fortunate, obbligandolo a sorreggere il peso dei segreti di cui erano ammantati, scrigni di inganni e seduzioni, di dubbi e follie, di sogni e speranze, di offese e regali, di vita di morte di occasioni banali di viaggi di
incontri di sciocche manie di furti di attese, grandi, minuti,  di  grandi  minuti,  dipinti,  squarciati,  dipinti squarciati… basta!

Basta basta. Basta.

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo undicesimo

Medea vedendolo nuovamente a disagio, raggiunge il convincimento che lui si stia preparando ad affrontare l’argomento delle avventure notturne.
Pronta è pronta.
Decisa è decisa.
Non solo ad ascoltare.
A giustificare.
Ma per ferirlo a sua volta rivelandogli la mancanza di inibizione delle notti che l’avevano vista protagonista.
Dopo il ritrovamento del biglietto ed i successivi allontanamenti sospetti di Vasco, aveva, infatti, iniziato a cercarlo, dapprima con molte cautele poi… visitando locali notturni, luoghi per soli uomini, bische ecc.
Tanto più frequentemente lui usciva, tanto più freneticamente lei lo cercava, ed a poco a poco il cercarlo era diventato solo la facciata moralistica che usava per soddisfare con maggiore audacia il profondo esibizionismo che la eccitava.
Gonne sempre più corte.
Trucco evidente.
Sguardi accecanti.
Frasi equivoche.
La sua passione: stupire.

Basta. Basta. Basta.

Capitolo dodicesimo

«Sono il padrone della notte e delle donne.
Sono mie le donne di notte.
Le femmine sguainate luccicanti sui marciapiedi e nei locali di prima grandezza.
Provare a togliermi il controllo, è un guaio.
Un guaio grosso.
Grossissimo.
Quasi come cercare di togliermi il fazzoletto rosso che porto da sempre intorno al collo.
Un guaio grossissimo che pochi hanno tentato ed ora sono pieni di sfregi.
Una volta la vidi passare indifferentemente in macchina davanti ai nostri posti di lavoro.
A Napoli è difficile lavorare.
Qui no. Qui se fai il bravo nessuno ti caca.
A Napoli ti squadrano subito.
Appena scendi di sera in una piazza, non dico in una strada, non dico in un vicolo, sei già pappone o puttana.
Ma Napoli è bella.
C’è il sole, la luna e Marechiaro.
La gente non si fa i fatti suoi.
Quella signora dopo i primi passi, come si dice… timidi, noi diciamo cazzimmosi, si ripresenta alle due di notte nel Club Italia con la gonna gialla sotto la patana, qui voi dite sopra le ginocchia.
Guarda tutti quanti, e pure me.
Me di più.
Pareva mi conosceva.
E ci ho dovuto provare per forza.
Stava a casa mia, nel mio territorio, con le cosce da fuori e mi guardava come se mi conosceva.
A me, Salvatore il puttaniere!»

Capitolo tredicesimo

Lasciargli sul corpo e nella mente i segni squassanti di una passione artificiale, artatamente impudica e violenta, tenera e vendicativa, ponendo in un solo amplesso tutti i registri delle sue esperienze, tutta la prorompente eccessiva sfacciata bellezza del suo corpo di donna non più bambina, i giochi estremi di mani esperte di labbra avvampate di pelle di luna, tenerezze ossessioni, morbidezze stupori, in una altalena di grida e di sussurri che per anni la sua mente aveva elaborato, posizionato, montato come in un film…

… con arte e per vendetta.

VASCO E MEDEA

PARTE SECONDA

Capitolo A

Ora che molti elementi strutturali sono definiti la trama è delineata i personaggi sono caratterizzati gli ambienti percepiti, non mi resta altro da fare che presentare la storia.
Solo perché conto nell’infinito carisma che ha la mia gloria su voi milioni di ascoltatori, tenterò questa nuova impresa.
Consapevole di andare contro le più elementari leggi (regole) narrative, mi lascio sedurre dall’unica sfida veramente globale, indefinibile, e nella quale anche i valori di merito sono in continua osmosi e si auto modellano scevri da apparenti turbative esterne, la sfida che ignora blasoni e teoremi, rifiuta dottrine madrine padrini fratellini la sfida…
«La sfida?»

  • priva di forza:

STUPIRE

 1

A cavallo dell’orso
scimmiotta
la folla disseminata
nel prato di uno stadio
Ah Vasco!
tra fumo stellare
il verso del lupo nella steppa
Uhh Uhh Uhh.
 

Capitolo B

So bene che il primo requisito che devo dimostrare di avere, è la mancanza assoluta di immaginazione. Niente può essere più chiaro di ciò che è.
Il passaggio forzoso attraverso strumenti esplicativi, amplificanti, ed anche solo riproduttivi, la mia testa fa anche tutto questo, viola, se non snatura addirittura, il “diritto d’autore” di qualsiasi… vi lascio pensare e decidere da soli a cosa alludo.
Tuttavia in questo caso se non applicassi un quantum di collante, Vasco e Medea apparirebbero, distaccati andare per strade diverse, uniti in apparenza da abitudini e condizionamenti.
Loro no.
Loro sono due forme della stessa natura, lo sono stato e lo saranno, loro sono anima e cervello, sono idee.
STUPIRE: anche se stessi.
PROFANARE: anche se stessi.
Fino ad essere accattoni anche di proprie sensazioni.
Simboli stupendi di persone particolari.
Mi manca il fiato, ho pensato troppo in fretta, ho perso il filo, ho tessuto troppo in fretta.
2

Ritorna assassino
nell’ombra ballerina dei vincenti
il fallo abbandonato nella doccia
Ah Vasco!
per uomini incerti
in teneri sguardi alla luna
Uhh Uhh Uhh.

 

Capitolo C

Il termine profanare è sempre stato inteso con riferimenti di sacralità.
Religiosa, umana, storica, una chiesa, un monumento, una ingenuità, una genuinità, il mio ricordo, il tuo sentimento, <Profanare il secchio dell’immondizia è possibile.>
Il nostro ideale, la loro stima, la banca, la banca no, la banca si svaligia.
E la valigia?
La banca è una valigia e la valigia non si svaligia, si profana. Avete seguito il pensiero?
<Breve preambolo per capire se il verbo profanare può essere riflessivo.>
<Se è lecito dire “Voleva profanarsi”.>
Lecito è lecito, coerente non so.
Comunque non è la coerenza che mi intriga.
Profanare se stessi è profanare?
Mi mangio un panino.
No!
Mangio un panino.
Mi mangio una mano.
ANCORA DI PIù NO!
Mangio una mano.
Anche se la mano è la mia?
Mangio una mia mano.
Mi profano.
No!
Profano la mia…
… il mio…
Profanare senza invadere, introdurre, inserire dall’esterno non ha senso.
Allora come faccio a profanarmi?
Introdurre, invadere, inserire dall’esterno, per esempio, qualcosa nella mia bocca potrebbe essere una profanazione.
Se l’azione la compio io in qualche modo, è lecito (lecito?) considerarla una profanazione?
Dovrei essere estraneo nel senso di entità diversa da me stesso.
Mi mordo la coda.
Mi chiudo in un angolo cieco (vicolo cieco) per non lasciare le parole al loro significato plausibile accettato corrente indiscusso, le parole si ribellano mi aggrediscono mi chiudono in un angolo e non mi lasciano dire che Medea voleva profanarsi.
Oltre la vendetta.
Senza dolcezza e senza violenza.
Come svuotare un secchio di immondizia.
Quando
un giorno avrai uno specchio
 avrai due occhi
per ascoltare una canzone
in solitudine
Ah! Vasco
dimmi quel posto.
Io vengo.
Uhh Uhh Uhh.
 

CONTINUA lunedì prossimo.

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230814

Il Dispari 20230814 – Redazione culturale DILA APS

BRUNO MANCINI – VASCO E MEDEA

Seconda puntata

Questo racconto “Vasco e Medea”, che abbiamo iniziato a pubblicare lo scorso lunedì 7 agosto e che continueremo a pubblicare con cadenza settimanale nei prossimi lunedì, fa parte del primo volume della serie “Per Aurora” che ho scritto a partire dagli anni ’80 e che continuo a scrivere seppure con molte lunghe pause.
Dettagli: data di pubblicazione della terza edizione 22 agosto 2022, ISBN 9781471081149, pagine 93, rilegatura copertina morbida, dimensioni A5 (148 x 210 mm), prezzo 14.00 €, acquistabile all’url:

 https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Scrivendo un commento a questo articolo (di almeno 1000 battute), e inviandolo in formato word entro il prossimo 18 agosto a [email protected] (completo di nome, cognome e indirizzo postale) l’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” regalerà una copia del libro ai primi dieci autori dei commenti ricevuti.
Buona lettura

Il Dispari 20230814 – Redazione culturale DILA APS

VASCO E MEDEA

PARTE PRIMA

Capitolo settimo

 
«[…] Ho pianto molto in quei giorni.
La crisi.
Vasco spesso di notte usciva da casa per farvi ritorno quasi all’alba.
Assenze sempre più frequenti.
Tornava a volte macchiato, con strani odori sul corpo e sui vestiti.
Neppure attento a non farsene accorgere.
Non usava precauzioni, non nascondeva, ma non diceva. Almeno la curiosità di verificare se Medea lo stesse aspettando… se fosse ancora in casa, niente neanche questo. Un automa.
Un muto.
Un automa muto.
E certo lei soffriva.
Lina aiutami. Che devo fare?” diceva le prime volte.
Dopo qualche giorno smise di piangere.
Al mio paese dicevano “Prima della luna nuova”.
Prima della luna nuova ho visto che usciva anche lei.»

Udite le accorate parole di Lina (Carmela, la ragazza di casa), che presentano senza fronzoli le fasi iniziali di questa vicenda, mi accingo ad effettuare la ricostruzione di un momento successivo, mettendo insieme diverse fonti tra cui le confidenze dei marinai imbarcati sulla nave crociera che la nostra coppia aveva scelto per tentare di superare il periodo travagliato provocato dal ritrovamento del biglietto.
è molto verosimile, quasi perfetta.
 
Capitolo ottavo

Il tavolo era ricoperto da una tovaglia orlata da arabeschi di un giallo molto simile ai fili di paglia che usavano, una volta l’anno, in primavera, porre ai margini della gabbia, per consentire alla coppia di canarini la formazione del nido su cui deporre le uova.
Cip e Ciop erano di un giallo molto intenso tanto che, specialmente la femmina, si potrebbe definire colore dell’oro vecchio.
Medea: «Speriamo che Carmela non dimentichi di cambiare l’acqua nella vaschetta. Domani, quando ci fermiamo, le telefono, ti pare? Vieni anche tu così la saluti.»
«Credi sia il caso?»
« Perché no.»
«Sai penso che in questi ultimi tempi non sia stata neutrale, cioè… »
«No guarda lei non è in causa, se tu qualche volta mi avessi avvisato che uscivi… »
«Uscivo, uscivo… »
«… dove andavi… »
«Così, andavo, ora lo sai, che cambia?»
«… perché… »
«Guarda, dammi una spiegazione, una risposta, mi trovi cambiato?
Vuoi ancora del vino?
A volte preferirei una bettola per non sentire il rumore di tante posate contemporaneamente.
In cosa sono diverso?
Uguale.
Dillo che sono uguale anche se sai qualcosa di nuovo.
Nella taverna si urla, qui il brusio è più invadente, avviluppante, è bello avviluppante, rende l’idea, l’idea che ho della gente ma… »
«La notte preferisci le taverne.»
«La notte, che c’entra la notte, parlo di locali per pranzare, cenare, trascorrere un’ora in compagnia di una bella donna come te, mi sembra che… »
«Che voglio sapere, sapere!
Niente più di quanto non vuoi dirmi, è giusto anche per me, anche per me, è giusto, non sei cambiato, una persona non deve essere considerata… »
«Una persona?
Io sono una persona?
Credevo qualcosa di più!»
«Sì certo, non volevo banalizzare… la persona amata non deve essere vista in maniera diversa se si viene a conoscenza di una parte della sua vita prima ignorata, non devo farlo con te, è così, bravo, anche per me… sì voglio ancora del vino, e un dolce di mandorle.»

-«Signore e Signori, buona sera, è il Capitano che vi parla.
Tra circa quattro ore getteremo l’ancora in una stupenda baia dell’isola d’Ischia.
Famosa in tutto il mondo.
Meglio conosciuta come, “L’isola della eterna giovinezza” per le sue miracolose acque minerali, ed anche “L’isola verde” per la rigogliosità della sua vegetazione.
Avrete l’opportunità di visitare questo splendido gioiello del Mediterraneo per circa due giorni.
Infatti, come sapete, salperemo dopodomani alle ore 10 per il prosieguo della nostra crociera.
Un  ufficiale di  turno è a Vostra disposizione per organizzare escursioni, visite guidate, ingressi a tutti i tipi di locali, by night, piscine, teatri ed altro, e… se vorrete… anche romantici pernottamenti… »

«Andiamo, prendiamo il dolce sul ponte.» Medea si alzò, poggiò il tovagliolo, guardò in direzione dell’altoparlante e disse «Non si fa così, non si fa.»

Il Dispari 20230814 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo nono

Quantunque la traversata fosse stata allietata da un mare piatto a perdita d’occhio, neanche una casa, un promontorio, un albero,
Un albero a mare!
e, tra sole e luna una brezza venticello, in parte fenomeno naturale in parte dovuta al movimento del bianco natante, avesse appiattito anche la temperatura dell’angolo tra le scialuppe ove erano soliti appartarsi, al primo impatto con i lastroni di lava vulcanica che pavimentavano il bordo terminale della banchina di ormeggio, entrambi barcollarono come due birilli con il fondo appesantito per un giocattolo infantile.
Medea «Oh!»
Vasco «Appoggiati!»
Medea «Fermiamoci un attimo.»
Vasco «Gira anche a te?»
«Mi manca la terra.»
«Proprio ora che sei atterrata.»
«Atterrata?»
«Posata sulla terra.»
«Oh!»
«Ancora?»
«Di nuovo.»
«Sta bene, appoggiati.»
«Fai tutto prima di me!»

I grossi lastroni di lava grigia levigati dai passi di migliaia di persone, contornavano un tratto minimo dello spiazzo destinato alle manovre di attracco; subito accanto, una macchia bruttura di asfalto sconnesso adduceva a diverse stradine, queste sì, già dal primo impatto, coreografiche, quasi personalizzate dagli abitanti e dalle attività annesse.
Scelsero, per me era facile intuirne il motivo, il viottolo a tratti in leggera pendenza incassato tra pareti di tufo verde chiazzate da prepotenti arbusti di gialle ginestre (ginestra, fiore amato dalla mia donna).
Su in cima, oltre filari di limoni ed oleandri carichi di frutti e di fiori, giunsero ad un gruppo di vecchie costruzioni tinteggiate con impasti di calce dai colori pastello, chiari, luminosi; prive di un ordine apparente e senza segni esterni identificativi che non fossero gerani rosso fuoco ai balconi, glicini appiccicati alle pareti.
Due pini e due palme tutti ultra centenari, quasi cingevano come baluardi il più vecchio palazzo, al cui ingresso un alto cancello di ferro battuto adornato da volute arabesche, mostrava in fondo ad un viale polveroso, tratti sconnessi di un muro di cinta in parte crollato, formato da pietre grigie semplicemente sovrapposte, che ostruiva, spezzava, limitava, la fitta boscaglia e le piante di alto fusto subito accanto predominanti.
Una strada di recente costruzione, sgradevole, sgraziata, stonata, si immetteva in quella minima piazzola dal lato opposto rispetto alla direzione del loro arrivo, a sinistra del cancello, completando il suo percorso in una specie di slargo appositamente adibito a deposito di rifiuti.
Assurdo.
Criminali.
La vecchia villa sfregiata.
Pazzi.
Stronzi.
L’incanto accecato.

Rimasero confusi tra ginestre (ginestra, fiore amato dalla mia donna) e pattume, entrambi fissi, con i sentimenti oltraggiati, tentando di capire se profanare è una vendetta o una maledizione, se il male sopravvive a se stesso per debolezza del suo antagonista oppure per sciocchi abbagli di clemenza.
Mai un silenzio li aveva visti così uniti, insieme indifesi, cruenti, aggressivi.
«Maledetti.
Siate maledetti.»
Da Vasco e Medea lo stesso grido.

Fu lì che lo rividero.

Un barbuto (custode?) con la camicia rossa, uscendo dal cancello, si diresse ad aggiungere, spingendolo su una carriola da muratore, un vecchio apparecchio radiofonico ai rifiuti del cumulo di immondizia.

Il Dispari 20230814 – Redazione culturale DILA APS

DILA

NUSIV

 

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230821– Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230821

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

BRUNO MANCINI – VASCO E MEDEA

Terza puntata

Questo racconto “Vasco e Medea”, che stiamo pubblicando a cadenza settimanale, fa parte del primo volume della serie “Per Aurora” che ho scritto a partire dagli anni ’80 e che continuo a scrivere seppure con molte lunghe pause.

Terza edizione 22 agosto 2022, ISBN 9781471081149, pagine 93, rilegatura copertina morbida, dimensioni A5, 14.00 €, acquistabile all’url:

 https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Scrivendo un commento a questo articolo (di almeno 1000 battute), e inviandolo in formato word entro il prossimo 25 agosto a [email protected]  (completo di nome, cognome e indirizzo postale) l’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA APS” regalerà una copia del libro ai primi 10 autori dei commenti ricevuti.

Buona lettura

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

VASCO E MEDEA

PARTE PRIMA

Capitolo decimo

Per tutto il percorso di ritorno, ed ancora sulla nave, Vasco cammina distante da lei, è agitato, irrequieto, è chiuso in un mutismo provocante, fremente, beve, fuma, l’avresti potuto scambiare per un condottiero prima della battaglia, il produttore dietro le quinte, un condannato a morte, l’aquila che vola sul coniglio… distratto da pensieri…
La tentazione di dirle tutto, aprirsi, togliere il velo ormai tenue che copriva i suoi anni di assenze notturne, gli tentava il centro, il motore dell’inconscio, mentre una forza diversa opponeva la vergogna della rappresentazione completa delle sue azioni.
Vergogna o pudore?
Spesso dipendono più che altro dal momento in cui viene attivata la domanda.
Il suo Vasco, l’idolo, non provava certo vergogna cantando “tu sola nella tua stanza” oppure “quanti anni hai bambina”, ma sappiamo poco, forse niente, certamente per pudore, dei suoi veri momenti, della realtà dei suoi approcci, dei suoi amplessi. A volte è il contrario.
Non sempre il contrario è l’opposto.
L’opposto del contrario?
Cos’è?
Se è opposto non è contrario e se non è opposto non è contrario
You are my melody.
A raffiche gli giungevano i simbolismi recuperati nelle notti più fortunate, obbligandolo a sorreggere il peso dei segreti di cui erano ammantati, scrigni di inganni e seduzioni, di dubbi e follie, di sogni e speranze, di offese e regali, di vita di morte di occasioni banali di viaggi di
incontri di sciocche manie di furti di attese, grandi, minuti,  di  grandi  minuti,  dipinti,  squarciati,  dipinti squarciati… basta!

Basta basta. Basta.

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo undicesimo

Medea vedendolo nuovamente a disagio, raggiunge il convincimento che lui si stia preparando ad affrontare l’argomento delle avventure notturne.
Pronta è pronta.
Decisa è decisa.
Non solo ad ascoltare.
A giustificare.
Ma per ferirlo a sua volta rivelandogli la mancanza di inibizione delle notti che l’avevano vista protagonista.
Dopo il ritrovamento del biglietto ed i successivi allontanamenti sospetti di Vasco, aveva, infatti, iniziato a cercarlo, dapprima con molte cautele poi… visitando locali notturni, luoghi per soli uomini, bische ecc.
Tanto più frequentemente lui usciva, tanto più freneticamente lei lo cercava, ed a poco a poco il cercarlo era diventato solo la facciata moralistica che usava per soddisfare con maggiore audacia il profondo esibizionismo che la eccitava.
Gonne sempre più corte.
Trucco evidente.
Sguardi accecanti.
Frasi equivoche.
La sua passione: stupire.
 
Basta. Basta. Basta.
 
Capitolo dodicesimo

«Sono il padrone della notte e delle donne.
Sono mie le donne di notte.
Le femmine sguainate luccicanti sui marciapiedi e nei locali di prima grandezza.
Provare a togliermi il controllo, è un guaio.
Un guaio grosso.
Grossissimo.
Quasi come cercare di togliermi il fazzoletto rosso che porto da sempre intorno al collo.
Un guaio grossissimo che pochi hanno tentato ed ora sono pieni di sfregi.
Una volta la vidi passare indifferentemente in macchina davanti ai nostri posti di lavoro.
A Napoli è difficile lavorare.
Qui no. Qui se fai il bravo nessuno ti caca.
A Napoli ti squadrano subito.
Appena scendi di sera in una piazza, non dico in una strada, non dico in un vicolo, sei già pappone o puttana.
Ma Napoli è bella.
C’è il sole, la luna e Marechiaro.
La gente non si fa i fatti suoi.
Quella signora dopo i primi passi, come si dice… timidi, noi diciamo cazzimmosi, si ripresenta alle due di notte nel Club Italia con la gonna gialla sotto la patana, qui voi dite sopra le ginocchia.
Guarda tutti quanti, e pure me.
Me di più.
Pareva mi conosceva.
E ci ho dovuto provare per forza.
Stava a casa mia, nel mio territorio, con le cosce da fuori e mi guardava come se mi conosceva.
A me, Salvatore il puttaniere!»
 
Capitolo tredicesimo

Lasciargli sul corpo e nella mente i segni squassanti di una passione artificiale, artatamente impudica e violenta, tenera e vendicativa, ponendo in un solo amplesso tutti i registri delle sue esperienze, tutta la prorompente eccessiva sfacciata bellezza del suo corpo di donna non più bambina, i giochi estremi di mani esperte di labbra avvampate di pelle di luna, tenerezze ossessioni, morbidezze stupori, in una altalena di grida e di sussurri che per anni la sua mente aveva elaborato, posizionato, montato come in un film…

… con arte e per vendetta.
 
 

VASCO E MEDEA

PARTE SECONDA

Capitolo A

Ora che molti elementi strutturali sono definiti la trama è delineata i personaggi sono caratterizzati gli ambienti percepiti, non mi resta altro da fare che presentare la storia.
Solo perché conto nell’infinito carisma che ha la mia gloria su voi milioni di ascoltatori, tenterò questa nuova impresa.
Consapevole di andare contro le più elementari leggi (regole) narrative, mi lascio sedurre dall’unica sfida veramente globale, indefinibile, e nella quale anche i valori di merito sono in continua osmosi e si auto modellano scevri da apparenti turbative esterne, la sfida che ignora blasoni e teoremi, rifiuta dottrine madrine padrini fratellini la sfida…
«La sfida?»

  • priva di forza:

STUPIRE

 1

A cavallo dell’orso
scimmiotta
la folla disseminata
nel prato di uno stadio
Ah Vasco!
tra fumo stellare
il verso del lupo nella steppa
Uhh Uhh Uhh.
 

Capitolo B

So bene che il primo requisito che devo dimostrare di avere, è la mancanza assoluta di immaginazione. Niente può essere più chiaro di ciò che è.
Il passaggio forzoso attraverso strumenti esplicativi, amplificanti, ed anche solo riproduttivi, la mia testa fa anche tutto questo, viola, se non snatura addirittura, il “diritto d’autore” di qualsiasi… vi lascio pensare e decidere da soli a cosa alludo.
Tuttavia in questo caso se non applicassi un quantum di collante, Vasco e Medea apparirebbero, distaccati andare per strade diverse, uniti in apparenza da abitudini e condizionamenti.
Loro no.
Loro sono due forme della stessa natura, lo sono stato e lo saranno, loro sono anima e cervello, sono idee.
STUPIRE: anche se stessi.
PROFANARE: anche se stessi.
Fino ad essere accattoni anche di proprie sensazioni.
Simboli stupendi di persone particolari.
Mi manca il fiato, ho pensato troppo in fretta, ho perso il filo, ho tessuto troppo in fretta.
 

2

Ritorna assassino
nell’ombra ballerina dei vincenti
il fallo abbandonato nella doccia
Ah Vasco!
per uomini incerti
in teneri sguardi alla luna
Uhh Uhh Uhh.

 

Capitolo C

Il termine profanare è sempre stato inteso con riferimenti di sacralità.
Religiosa, umana, storica, una chiesa, un monumento, una ingenuità, una genuinità, il mio ricordo, il tuo sentimento, <Profanare il secchio dell’immondizia è possibile.>
Il nostro ideale, la loro stima, la banca, la banca no, la banca si svaligia.
E la valigia?
La banca è una valigia e la valigia non si svaligia, si profana. Avete seguito il pensiero?
<Breve preambolo per capire se il verbo profanare può essere riflessivo.>
<Se è lecito dire “Voleva profanarsi”.>
Lecito è lecito, coerente non so.
Comunque non è la coerenza che mi intriga.
Profanare se stessi è profanare?
Mi mangio un panino.
No!
Mangio un panino.
Mi mangio una mano.
ANCORA DI PIù NO!
Mangio una mano.
Anche se la mano è la mia?
Mangio una mia mano.
Mi profano.
No!
Profano la mia…
… il mio…
Profanare senza invadere, introdurre, inserire dall’esterno non ha senso.
Allora come faccio a profanarmi?
Introdurre, invadere, inserire dall’esterno, per esempio, qualcosa nella mia bocca potrebbe essere una profanazione.
Se l’azione la compio io in qualche modo, è lecito (lecito?) considerarla una profanazione?
Dovrei essere estraneo nel senso di entità diversa da me stesso.
Mi mordo la coda.
Mi chiudo in un angolo cieco (vicolo cieco) per non lasciare le parole al loro significato plausibile accettato corrente indiscusso, le parole si ribellano mi aggrediscono mi chiudono in un angolo e non mi lasciano dire che Medea voleva profanarsi.
Oltre la vendetta.
Senza dolcezza e senza violenza.
Come svuotare un secchio di immondizia.
 

Quando
un giorno avrai uno specchio
 avrai due occhi
per ascoltare una canzone
in solitudine
Ah! Vasco
dimmi quel posto.
Io vengo.
Uhh Uhh Uhh.
 

CONTINUA lunedì prossimo.

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230814

Il Dispari 20230814 – Redazione culturale DILA APS

BRUNO MANCINI – VASCO E MEDEA

Seconda puntata

Questo racconto “Vasco e Medea”, che abbiamo iniziato a pubblicare lo scorso lunedì 7 agosto e che continueremo a pubblicare con cadenza settimanale nei prossimi lunedì, fa parte del primo volume della serie “Per Aurora” che ho scritto a partire dagli anni ’80 e che continuo a scrivere seppure con molte lunghe pause.
Dettagli: data di pubblicazione della terza edizione 22 agosto 2022, ISBN 9781471081149, pagine 93, rilegatura copertina morbida, dimensioni A5 (148 x 210 mm), prezzo 14.00 €, acquistabile all’url:

 https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Scrivendo un commento a questo articolo (di almeno 1000 battute), e inviandolo in formato word entro il prossimo 18 agosto a [email protected] (completo di nome, cognome e indirizzo postale) l’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” regalerà una copia del libro ai primi dieci autori dei commenti ricevuti.
Buona lettura

Il Dispari 20230814 – Redazione culturale DILA APS

VASCO E MEDEA

PARTE PRIMA

Capitolo settimo

 
«[…] Ho pianto molto in quei giorni.
La crisi.
Vasco spesso di notte usciva da casa per farvi ritorno quasi all’alba.
Assenze sempre più frequenti.
Tornava a volte macchiato, con strani odori sul corpo e sui vestiti.
Neppure attento a non farsene accorgere.
Non usava precauzioni, non nascondeva, ma non diceva. Almeno la curiosità di verificare se Medea lo stesse aspettando… se fosse ancora in casa, niente neanche questo. Un automa.
Un muto.
Un automa muto.
E certo lei soffriva.
Lina aiutami. Che devo fare?” diceva le prime volte.
Dopo qualche giorno smise di piangere.
Al mio paese dicevano “Prima della luna nuova”.
Prima della luna nuova ho visto che usciva anche lei.»

Udite le accorate parole di Lina (Carmela, la ragazza di casa), che presentano senza fronzoli le fasi iniziali di questa vicenda, mi accingo ad effettuare la ricostruzione di un momento successivo, mettendo insieme diverse fonti tra cui le confidenze dei marinai imbarcati sulla nave crociera che la nostra coppia aveva scelto per tentare di superare il periodo travagliato provocato dal ritrovamento del biglietto.
è molto verosimile, quasi perfetta.
 
Capitolo ottavo

Il tavolo era ricoperto da una tovaglia orlata da arabeschi di un giallo molto simile ai fili di paglia che usavano, una volta l’anno, in primavera, porre ai margini della gabbia, per consentire alla coppia di canarini la formazione del nido su cui deporre le uova.
Cip e Ciop erano di un giallo molto intenso tanto che, specialmente la femmina, si potrebbe definire colore dell’oro vecchio.
Medea: «Speriamo che Carmela non dimentichi di cambiare l’acqua nella vaschetta. Domani, quando ci fermiamo, le telefono, ti pare? Vieni anche tu così la saluti.»
«Credi sia il caso?»
« Perché no.»
«Sai penso che in questi ultimi tempi non sia stata neutrale, cioè… »
«No guarda lei non è in causa, se tu qualche volta mi avessi avvisato che uscivi… »
«Uscivo, uscivo… »
«… dove andavi… »
«Così, andavo, ora lo sai, che cambia?»
«… perché… »
«Guarda, dammi una spiegazione, una risposta, mi trovi cambiato?
Vuoi ancora del vino?
A volte preferirei una bettola per non sentire il rumore di tante posate contemporaneamente.
In cosa sono diverso?
Uguale.
Dillo che sono uguale anche se sai qualcosa di nuovo.
Nella taverna si urla, qui il brusio è più invadente, avviluppante, è bello avviluppante, rende l’idea, l’idea che ho della gente ma… »
«La notte preferisci le taverne.»
«La notte, che c’entra la notte, parlo di locali per pranzare, cenare, trascorrere un’ora in compagnia di una bella donna come te, mi sembra che… »
«Che voglio sapere, sapere!
Niente più di quanto non vuoi dirmi, è giusto anche per me, anche per me, è giusto, non sei cambiato, una persona non deve essere considerata… »
«Una persona?
Io sono una persona?
Credevo qualcosa di più!»
«Sì certo, non volevo banalizzare… la persona amata non deve essere vista in maniera diversa se si viene a conoscenza di una parte della sua vita prima ignorata, non devo farlo con te, è così, bravo, anche per me… sì voglio ancora del vino, e un dolce di mandorle.»

-«Signore e Signori, buona sera, è il Capitano che vi parla.
Tra circa quattro ore getteremo l’ancora in una stupenda baia dell’isola d’Ischia.
Famosa in tutto il mondo.
Meglio conosciuta come, “L’isola della eterna giovinezza” per le sue miracolose acque minerali, ed anche “L’isola verde” per la rigogliosità della sua vegetazione.
Avrete l’opportunità di visitare questo splendido gioiello del Mediterraneo per circa due giorni.
Infatti, come sapete, salperemo dopodomani alle ore 10 per il prosieguo della nostra crociera.
Un  ufficiale di  turno è a Vostra disposizione per organizzare escursioni, visite guidate, ingressi a tutti i tipi di locali, by night, piscine, teatri ed altro, e… se vorrete… anche romantici pernottamenti… »

«Andiamo, prendiamo il dolce sul ponte.» Medea si alzò, poggiò il tovagliolo, guardò in direzione dell’altoparlante e disse «Non si fa così, non si fa.»

Il Dispari 20230814 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo nono

Quantunque la traversata fosse stata allietata da un mare piatto a perdita d’occhio, neanche una casa, un promontorio, un albero,
Un albero a mare!
e, tra sole e luna una brezza venticello, in parte fenomeno naturale in parte dovuta al movimento del bianco natante, avesse appiattito anche la temperatura dell’angolo tra le scialuppe ove erano soliti appartarsi, al primo impatto con i lastroni di lava vulcanica che pavimentavano il bordo terminale della banchina di ormeggio, entrambi barcollarono come due birilli con il fondo appesantito per un giocattolo infantile.
Medea «Oh!»
Vasco «Appoggiati!»
Medea «Fermiamoci un attimo.»
Vasco «Gira anche a te?»
«Mi manca la terra.»
«Proprio ora che sei atterrata.»
«Atterrata?»
«Posata sulla terra.»
«Oh!»
«Ancora?»
«Di nuovo.»
«Sta bene, appoggiati.»
«Fai tutto prima di me!»

I grossi lastroni di lava grigia levigati dai passi di migliaia di persone, contornavano un tratto minimo dello spiazzo destinato alle manovre di attracco; subito accanto, una macchia bruttura di asfalto sconnesso adduceva a diverse stradine, queste sì, già dal primo impatto, coreografiche, quasi personalizzate dagli abitanti e dalle attività annesse.
Scelsero, per me era facile intuirne il motivo, il viottolo a tratti in leggera pendenza incassato tra pareti di tufo verde chiazzate da prepotenti arbusti di gialle ginestre (ginestra, fiore amato dalla mia donna).
Su in cima, oltre filari di limoni ed oleandri carichi di frutti e di fiori, giunsero ad un gruppo di vecchie costruzioni tinteggiate con impasti di calce dai colori pastello, chiari, luminosi; prive di un ordine apparente e senza segni esterni identificativi che non fossero gerani rosso fuoco ai balconi, glicini appiccicati alle pareti.
Due pini e due palme tutti ultra centenari, quasi cingevano come baluardi il più vecchio palazzo, al cui ingresso un alto cancello di ferro battuto adornato da volute arabesche, mostrava in fondo ad un viale polveroso, tratti sconnessi di un muro di cinta in parte crollato, formato da pietre grigie semplicemente sovrapposte, che ostruiva, spezzava, limitava, la fitta boscaglia e le piante di alto fusto subito accanto predominanti.
Una strada di recente costruzione, sgradevole, sgraziata, stonata, si immetteva in quella minima piazzola dal lato opposto rispetto alla direzione del loro arrivo, a sinistra del cancello, completando il suo percorso in una specie di slargo appositamente adibito a deposito di rifiuti.
Assurdo.
Criminali.
La vecchia villa sfregiata.
Pazzi.
Stronzi.
L’incanto accecato.

Rimasero confusi tra ginestre (ginestra, fiore amato dalla mia donna) e pattume, entrambi fissi, con i sentimenti oltraggiati, tentando di capire se profanare è una vendetta o una maledizione, se il male sopravvive a se stesso per debolezza del suo antagonista oppure per sciocchi abbagli di clemenza.
Mai un silenzio li aveva visti così uniti, insieme indifesi, cruenti, aggressivi.
«Maledetti.
Siate maledetti.»
Da Vasco e Medea lo stesso grido.

Fu lì che lo rividero.

Un barbuto (custode?) con la camicia rossa, uscendo dal cancello, si diresse ad aggiungere, spingendolo su una carriola da muratore, un vecchio apparecchio radiofonico ai rifiuti del cumulo di immondizia.

Il Dispari 20230814 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230807

Il Dispari 20230807

Il Dispari 20230807

BRUNO MANCINI – VASCO E MEDEA

Prima puntata

Questo racconto “Vasco e Medea”, che pubblicheremo a cadenza settimanale nei prossimi lunedì, fa parte del primo volume della serie “Per Aurora” che ho scritto a partire dagli anni ’80 e che continuo a scrivere seppure con molte lunghe pause.

Dettagli: data di pubblicazione della terza edizione 22 agosto 2022, ISBN 9781471081149, pagine 93, rilegatura copertina morbida, dimensioni A5 (148 x 210 mm), prezzo 14.00 €, acquistabile all’url:

 https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Scrivendo un commento a questo articolo (di almeno 1000 battute), e inviandolo in formato word entro il prossimo 12 agosto a [email protected]  (completo di nome, cognome e indirizzo postale) l’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” regalerà una copia del libro ai primi dieci autori dei commenti ricevuti.

Buona lettura

Il Dispari 20230807

Il Dispari 20230807

VASCO E MEDEA

PARTE PRIMA

 Capitolo primo

Non so da dove cominciare.

 

Capitolo secondo

Non è vero!

 

Capitolo terzo

Quale è la verità?

D’onde (da onde = da dove) ha inizio lo sberleffo a quanto intenzionalmente si intende insabbiare affinché possa, scheggiando la patina di cinica manipolazione lessicale,

Voglio ronzare intorno a “finzione e realtà“:

Vasco e Medea sono accumulabili se, guardando al di là delle azioni che ne hanno caratterizzato i rispettivi percorsi, si dà rilievo alla forza il cui condizionamento ermetico ed invasivo ha estremizzate aspirazioni, desideri, e contrasti iniziali.

LA VOGLIA DI STUPIRE (determinante nel seguito del racconto).

Molti, i normali, tendono a piacere, ad essere considerati, ad agire in modo da ricevere favorevole accettazione. Hanno ambizione di essere riconosciuti abili, se non onesti, spiritosi, affidabili, oppure intraprendenti, finanche cinici e prudenti, nella maniera più normale (semplice) possibile.

Sanno che pochi risparmiano una buona  azione nei confronti di persone tranquille o bisognose, e che ancora meno sono coloro i quali prendono le distanze da furbi travestiti da umili.

Vasco no.

Medea no.

Loro vogliono catturare la preda viva di fronte alla sfida.

Loro come Ignazio.

Un toro accecato dallo stupore.

Vorrei abituarvi a leggere come pensate.

«Cialtrone.»

In maniera disarticolata arruffona ripetitiva.

Non ho scritto: “come parlate”, non voglio, ripeto, abituarvi (dovrei scrivere “che vi abituaste”)… «Cacata ciclopica.»

… abituarvi a leggere non come parlate che è tutta un’altra cosa, ma come pensate.

Il primo periodo del capitolo terzo è rimasto sospeso.

«Rimasto?»

Sì l’ho lasciato privo di conclusione poiché…

«Perché?»

  • sì perché sì…
  • sì…
  • si avvicinava…
  • si proponeva…
  • diventava…
  • stava diventando…
  • ormai era un periodo scritto.

E mi occorrono periodi pensati, per farvi abituare a leggere i pensieri.

Ancora liberi di uscire, voi e loro.

Ultima fermata inferno… paradiso…

Signori si scende.

Totò diceva signori si nasce.

 

Scorrono nelle case
i volti
falsate riprese
sul palco rosso
del tiranno.

Capitolo quarto

Nel 1970 aveva circa quindici anni, ma era stato sfruttato…

  • preso in giro…
  • usato graffiato…
  • dalla sola che ne conosceva ogni spigolo, tutti i difetti, le rugosità dell’ultimo giorno e quelle affiorate più indietro nel tempo.

L’unica a poterlo far vibrare in a soli maledetti e privi di rassegnazione.

Come una piccola stella in una sala ovattata, certo brillava ogni volta, da sempre ogni volta, per sempre sembrava potesse, brillava avvicinandosi alla sua pelle scura.

Ancora non si placa
l’eco
maledetta
del suo urlo
tra le braccia
rosse
bastardo.
Capitolo quinto

E non ditemi di non aver mai ascoltato un vecchio polveroso disco di Vasco Rossi suonato da uno scolorito apparecchio della vostra gioventù eroica.

L’apparecchio non è un aeroplano ed in questo caso funziona poggiando una piccola puntina di acciaio luminoso sullo strato nero di vinile ruotante. Cioè è un giradischi.

Dovete abituarvi a leggere i pensieri.

Le ragazzine aspettano l’uomo pigro.

Ti invito.

Scortami.

Ancora non è sopita l’eco
indecente volteggio
sul letto acciottolato di Medea.

Le pozzanghere la rana.

Vasco senza capelli cinquantenne.

Vasco digiunatore di sesso immaginifico.

Vasco sotto la doccia abbandonato.

Uh Uh Uh.

Vasco.

Vasco che scanna le sue creature.

Ancora non è fermo
il disco
uhh uhh uhh
la notte non è più
sicura
bambina.

Capitolo sesto

Qualcuno ricorda la descrizione della mia prima avventura in questa realtà?

Venne intitolata “L’appuntamento” con una essenzialità in qualche modo tendente ad accontentare i semplici ed i novizi.

Io, infatti, avrei optato per “L’ultimo appuntamento”, certamente più preciso e lineare con la vicenda, ma anche meno invitante, se si fosse considerato il sottile sottinteso catastrofismo.

Bene, mai vista sentita conosciuta immaginata costruita, non presenza e non essenza, nulla, lei, la donna guascona, era assolutamente fuori dalle mie cellule intuitive e cerebrali.

Naturalmente, con lei inamovibile riferimento essenziale, queste osservazioni investono tutto il contesto nel quale mi trovo a ruotare, non solo le presenze fisiche delle entità che lo compongono.

Mi aspetto che molti ricordino la parte finale dell’incontro con la dama di cui non conoscevo il nome, Aurora, e che chiamavo la donna guascona, comunque devo dirlo per non essere additato come la fucina delle allusioni, sottintesi, astrazioni, comodi equivoci, ricercati controluce, dei vorrei ma non posso.

Il nostro primo incontro, tanto casuale e per me tanto determinante, terminò con Aurora, chiamata da tutti “La Signora”, che, prendendomi sottobraccio, mi chiedeva di trovare una nuova bella storia d’amore.

È vero?

È vero.

Eccomi.

Vasco non diceva verità.

Per amore.

Medea non ascoltava pensieri.

Per amore.

Lo dico io.

Capitolo settimo

«Cosa potrebbe rappresentare un biglietto di auguri, datato e firmato con il nome del festeggiato ed il motivo dell’invio o consegna, per una persona abituata a gestire uomini e soldi in grande quantità?

Medea si chiedeva perché.

Poiché lui poche ore prima all’alba, ne era sicura per motivi che non vale spiegare, aveva furtivamente inserito, in un volume dello scaffale più alto, un cartoncino rappresentante una bottiglia, quattro fiori e foglie.

Nulla consentiva di credere che fosse stato preparato da lui per altri.

Non sapeva disegnare neppure a ricalco.

Da ragazzo, ero io a tenergli la mano per evitare che facesse sgorbi nei compiti di disegno.

Non aveva mai avuta alcuna cognizione di colori e tinte, mentre quel disegno evidenziava dei mezzi espressivi di qualità, buona tecnica, ed anche una delicatezza di tratti palesemente femminile.

Da altri per lui?

Perché avrebbero, avrebbe, usato un nome ed una data a lei completamente sconosciuti, per frasi non certo compromettenti?

Inoltre, perché lui l’aveva inserito in quel volume?

Ovvio, per toglierlo dalla disponibilità di chi frequentava la casa, e cioè solo mia e di Medea.

Lei mi confidò che già solo questo ultimo comportamento le sembrava sufficiente per indagare, dicendomi anche che doveva approfondire, senza scoprire la sua… scoperta.

Sì, chiese la mia complicità, pur essendo consapevole che non potevo promettergliela.

Sapeva bene che il suo (di lui) dolore sarebbe stato il mio dolore, come quando giovincello piangeva ascoltando dalla radio che i russi avevano invaso l’Ungheria.

Lina, Lina aiutami!” diceva.

Medea ripeteva il testo come una litania lo ricordo ancora “Ti mando un fiorellino sull’unico pezzetto di carta che mi è rimasto! Auguri. Vera”.

E via con mille domande, a se stessa più che a me “Chi sarà? Perché un fiorellino?

Che significa ultimo pezzo di carta?

Vera è un nome o uno pseudonimo?

Ho pianto molto quei giorni.

La crisi.

Vasco spesso di notte usciva da casa per farvi ritorno quasi all’alba.

Assenze sempre più frequenti.

Tornava a volte macchiato, con strani odori sul corpo e sui vestiti.

Neppure attento a non farsene accorgere.

Non usava precauzioni, non nascondeva, ma non diceva. Almeno la curiosità di verificare se Medea lo stesse aspettando… se fosse ancora in casa, niente neanche questo. Un automa.

Un muto.

Un automa muto.

E certo lei soffriva.

Lina aiutami. Che devo fare?” diceva le prime volte.

Dopo qualche giorno smise di piangere.

Il Dispari 20230807

Il Dispari 20230807

Il Dispari 20230807

Il Dispari 20230807

DILA

NUSIV

 

Il Dispari 20230814 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230814– Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230814

Il Dispari 20230814 – Redazione culturale DILA APS

BRUNO MANCINI – VASCO E MEDEA

Seconda puntata

Questo racconto “Vasco e Medea”, che abbiamo iniziato a pubblicare lo scorso lunedì 7 agosto e che continueremo a pubblicare con cadenza settimanale nei prossimi lunedì, fa parte del primo volume della serie “Per Aurora” che ho scritto a partire dagli anni ’80 e che continuo a scrivere seppure con molte lunghe pause.
Dettagli: data di pubblicazione della terza edizione 22 agosto 2022, ISBN 9781471081149, pagine 93, rilegatura copertina morbida, dimensioni A5 (148 x 210 mm), prezzo 14.00 €, acquistabile all’url:

 https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Scrivendo un commento a questo articolo (di almeno 1000 battute), e inviandolo in formato word entro il prossimo 18 agosto a [email protected] (completo di nome, cognome e indirizzo postale) l’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” regalerà una copia del libro ai primi dieci autori dei commenti ricevuti.
Buona lettura

Il Dispari 20230814 – Redazione culturale DILA APS

VASCO E MEDEA

PARTE PRIMA

Capitolo settimo

 
«[…] Ho pianto molto in quei giorni.
La crisi.
Vasco spesso di notte usciva da casa per farvi ritorno quasi all’alba.
Assenze sempre più frequenti.
Tornava a volte macchiato, con strani odori sul corpo e sui vestiti.
Neppure attento a non farsene accorgere.
Non usava precauzioni, non nascondeva, ma non diceva. Almeno la curiosità di verificare se Medea lo stesse aspettando… se fosse ancora in casa, niente neanche questo. Un automa.
Un muto.
Un automa muto.
E certo lei soffriva.
Lina aiutami. Che devo fare?” diceva le prime volte.
Dopo qualche giorno smise di piangere.
Al mio paese dicevano “Prima della luna nuova”.
Prima della luna nuova ho visto che usciva anche lei.»

Udite le accorate parole di Lina (Carmela, la ragazza di casa), che presentano senza fronzoli le fasi iniziali di questa vicenda, mi accingo ad effettuare la ricostruzione di un momento successivo, mettendo insieme diverse fonti tra cui le confidenze dei marinai imbarcati sulla nave crociera che la nostra coppia aveva scelto per tentare di superare il periodo travagliato provocato dal ritrovamento del biglietto.
è molto verosimile, quasi perfetta.
 
Capitolo ottavo

Il tavolo era ricoperto da una tovaglia orlata da arabeschi di un giallo molto simile ai fili di paglia che usavano, una volta l’anno, in primavera, porre ai margini della gabbia, per consentire alla coppia di canarini la formazione del nido su cui deporre le uova.
Cip e Ciop erano di un giallo molto intenso tanto che, specialmente la femmina, si potrebbe definire colore dell’oro vecchio.
Medea: «Speriamo che Carmela non dimentichi di cambiare l’acqua nella vaschetta. Domani, quando ci fermiamo, le telefono, ti pare? Vieni anche tu così la saluti.»
«Credi sia il caso?»
« Perché no.»
«Sai penso che in questi ultimi tempi non sia stata neutrale, cioè… »
«No guarda lei non è in causa, se tu qualche volta mi avessi avvisato che uscivi… »
«Uscivo, uscivo… »
«… dove andavi… »
«Così, andavo, ora lo sai, che cambia?»
«… perché… »
«Guarda, dammi una spiegazione, una risposta, mi trovi cambiato?
Vuoi ancora del vino?
A volte preferirei una bettola per non sentire il rumore di tante posate contemporaneamente.
In cosa sono diverso?
Uguale.
Dillo che sono uguale anche se sai qualcosa di nuovo.
Nella taverna si urla, qui il brusio è più invadente, avviluppante, è bello avviluppante, rende l’idea, l’idea che ho della gente ma… »
«La notte preferisci le taverne.»
«La notte, che c’entra la notte, parlo di locali per pranzare, cenare, trascorrere un’ora in compagnia di una bella donna come te, mi sembra che… »
«Che voglio sapere, sapere!
Niente più di quanto non vuoi dirmi, è giusto anche per me, anche per me, è giusto, non sei cambiato, una persona non deve essere considerata… »
«Una persona?
Io sono una persona?
Credevo qualcosa di più!»
«Sì certo, non volevo banalizzare… la persona amata non deve essere vista in maniera diversa se si viene a conoscenza di una parte della sua vita prima ignorata, non devo farlo con te, è così, bravo, anche per me… sì voglio ancora del vino, e un dolce di mandorle.»

-«Signore e Signori, buona sera, è il Capitano che vi parla.
Tra circa quattro ore getteremo l’ancora in una stupenda baia dell’isola d’Ischia.
Famosa in tutto il mondo.
Meglio conosciuta come, “L’isola della eterna giovinezza” per le sue miracolose acque minerali, ed anche “L’isola verde” per la rigogliosità della sua vegetazione.
Avrete l’opportunità di visitare questo splendido gioiello del Mediterraneo per circa due giorni.
Infatti, come sapete, salperemo dopodomani alle ore 10 per il prosieguo della nostra crociera.
Un  ufficiale di  turno è a Vostra disposizione per organizzare escursioni, visite guidate, ingressi a tutti i tipi di locali, by night, piscine, teatri ed altro, e… se vorrete… anche romantici pernottamenti… »

«Andiamo, prendiamo il dolce sul ponte.» Medea si alzò, poggiò il tovagliolo, guardò in direzione dell’altoparlante e disse «Non si fa così, non si fa.»

Il Dispari 20230814 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo nono

Quantunque la traversata fosse stata allietata da un mare piatto a perdita d’occhio, neanche una casa, un promontorio, un albero,
Un albero a mare!
e, tra sole e luna una brezza venticello, in parte fenomeno naturale in parte dovuta al movimento del bianco natante, avesse appiattito anche la temperatura dell’angolo tra le scialuppe ove erano soliti appartarsi, al primo impatto con i lastroni di lava vulcanica che pavimentavano il bordo terminale della banchina di ormeggio, entrambi barcollarono come due birilli con il fondo appesantito per un giocattolo infantile.
Medea «Oh!»
Vasco «Appoggiati!»
Medea «Fermiamoci un attimo.»
Vasco «Gira anche a te?»
«Mi manca la terra.»
«Proprio ora che sei atterrata.»
«Atterrata?»
«Posata sulla terra.»
«Oh!»
«Ancora?»
«Di nuovo.»
«Sta bene, appoggiati.»
«Fai tutto prima di me!»

I grossi lastroni di lava grigia levigati dai passi di migliaia di persone, contornavano un tratto minimo dello spiazzo destinato alle manovre di attracco; subito accanto, una macchia bruttura di asfalto sconnesso adduceva a diverse stradine, queste sì, già dal primo impatto, coreografiche, quasi personalizzate dagli abitanti e dalle attività annesse.
Scelsero, per me era facile intuirne il motivo, il viottolo a tratti in leggera pendenza incassato tra pareti di tufo verde chiazzate da prepotenti arbusti di gialle ginestre (ginestra, fiore amato dalla mia donna).
Su in cima, oltre filari di limoni ed oleandri carichi di frutti e di fiori, giunsero ad un gruppo di vecchie costruzioni tinteggiate con impasti di calce dai colori pastello, chiari, luminosi; prive di un ordine apparente e senza segni esterni identificativi che non fossero gerani rosso fuoco ai balconi, glicini appiccicati alle pareti.
Due pini e due palme tutti ultra centenari, quasi cingevano come baluardi il più vecchio palazzo, al cui ingresso un alto cancello di ferro battuto adornato da volute arabesche, mostrava in fondo ad un viale polveroso, tratti sconnessi di un muro di cinta in parte crollato, formato da pietre grigie semplicemente sovrapposte, che ostruiva, spezzava, limitava, la fitta boscaglia e le piante di alto fusto subito accanto predominanti.
Una strada di recente costruzione, sgradevole, sgraziata, stonata, si immetteva in quella minima piazzola dal lato opposto rispetto alla direzione del loro arrivo, a sinistra del cancello, completando il suo percorso in una specie di slargo appositamente adibito a deposito di rifiuti.
Assurdo.
Criminali.
La vecchia villa sfregiata.
Pazzi.
Stronzi.
L’incanto accecato.

Rimasero confusi tra ginestre (ginestra, fiore amato dalla mia donna) e pattume, entrambi fissi, con i sentimenti oltraggiati, tentando di capire se profanare è una vendetta o una maledizione, se il male sopravvive a se stesso per debolezza del suo antagonista oppure per sciocchi abbagli di clemenza.
Mai un silenzio li aveva visti così uniti, insieme indifesi, cruenti, aggressivi.
«Maledetti.
Siate maledetti.»
Da Vasco e Medea lo stesso grido.

Fu lì che lo rividero.

Un barbuto (custode?) con la camicia rossa, uscendo dal cancello, si diresse ad aggiungere, spingendolo su una carriola da muratore, un vecchio apparecchio radiofonico ai rifiuti del cumulo di immondizia.

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Il Dispari 20230807

Il Dispari 20230807

Il Dispari 20230807

BRUNO MANCINI – VASCO E MEDEA

Prima puntata

Questo racconto “Vasco e Medea”, che pubblicheremo a cadenza settimanale nei prossimi lunedì, fa parte del primo volume della serie “Per Aurora” che ho scritto a partire dagli anni ’80 e che continuo a scrivere seppure con molte lunghe pause.

Dettagli: data di pubblicazione della terza edizione 22 agosto 2022, ISBN 9781471081149, pagine 93, rilegatura copertina morbida, dimensioni A5 (148 x 210 mm), prezzo 14.00 €, acquistabile all’url:

 https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Scrivendo un commento a questo articolo (di almeno 1000 battute), e inviandolo in formato word entro il prossimo 12 agosto a [email protected]  (completo di nome, cognome e indirizzo postale) l’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” regalerà una copia del libro ai primi dieci autori dei commenti ricevuti.

Buona lettura

Il Dispari 20230807

Il Dispari 20230807

VASCO E MEDEA

PARTE PRIMA

 Capitolo primo

Non so da dove cominciare.

 

Capitolo secondo

Non è vero!

 

Capitolo terzo

Quale è la verità?

D’onde (da onde = da dove) ha inizio lo sberleffo a quanto intenzionalmente si intende insabbiare affinché possa, scheggiando la patina di cinica manipolazione lessicale,

Voglio ronzare intorno a “finzione e realtà“:

Vasco e Medea sono accumulabili se, guardando al di là delle azioni che ne hanno caratterizzato i rispettivi percorsi, si dà rilievo alla forza il cui condizionamento ermetico ed invasivo ha estremizzate aspirazioni, desideri, e contrasti iniziali.

LA VOGLIA DI STUPIRE (determinante nel seguito del racconto).

Molti, i normali, tendono a piacere, ad essere considerati, ad agire in modo da ricevere favorevole accettazione. Hanno ambizione di essere riconosciuti abili, se non onesti, spiritosi, affidabili, oppure intraprendenti, finanche cinici e prudenti, nella maniera più normale (semplice) possibile.

Sanno che pochi risparmiano una buona  azione nei confronti di persone tranquille o bisognose, e che ancora meno sono coloro i quali prendono le distanze da furbi travestiti da umili.

Vasco no.

Medea no.

Loro vogliono catturare la preda viva di fronte alla sfida.

Loro come Ignazio.

Un toro accecato dallo stupore.

Vorrei abituarvi a leggere come pensate.

«Cialtrone.»

In maniera disarticolata arruffona ripetitiva.

Non ho scritto: “come parlate”, non voglio, ripeto, abituarvi (dovrei scrivere “che vi abituaste”)… «Cacata ciclopica.»

… abituarvi a leggere non come parlate che è tutta un’altra cosa, ma come pensate.

Il primo periodo del capitolo terzo è rimasto sospeso.

«Rimasto?»

Sì l’ho lasciato privo di conclusione poiché…

«Perché?»

  • sì perché sì…
  • sì…
  • si avvicinava…
  • si proponeva…
  • diventava…
  • stava diventando…
  • ormai era un periodo scritto.

E mi occorrono periodi pensati, per farvi abituare a leggere i pensieri.

Ancora liberi di uscire, voi e loro.

Ultima fermata inferno… paradiso…

Signori si scende.

Totò diceva signori si nasce.

 

Scorrono nelle case
i volti
falsate riprese
sul palco rosso
del tiranno.

Capitolo quarto

Nel 1970 aveva circa quindici anni, ma era stato sfruttato…

  • preso in giro…
  • usato graffiato…
  • dalla sola che ne conosceva ogni spigolo, tutti i difetti, le rugosità dell’ultimo giorno e quelle affiorate più indietro nel tempo.

L’unica a poterlo far vibrare in a soli maledetti e privi di rassegnazione.

Come una piccola stella in una sala ovattata, certo brillava ogni volta, da sempre ogni volta, per sempre sembrava potesse, brillava avvicinandosi alla sua pelle scura.

Ancora non si placa
l’eco
maledetta
del suo urlo
tra le braccia
rosse
bastardo.
Capitolo quinto

E non ditemi di non aver mai ascoltato un vecchio polveroso disco di Vasco Rossi suonato da uno scolorito apparecchio della vostra gioventù eroica.

L’apparecchio non è un aeroplano ed in questo caso funziona poggiando una piccola puntina di acciaio luminoso sullo strato nero di vinile ruotante. Cioè è un giradischi.

Dovete abituarvi a leggere i pensieri.

Le ragazzine aspettano l’uomo pigro.

Ti invito.

Scortami.

Ancora non è sopita l’eco
indecente volteggio
sul letto acciottolato di Medea.

Le pozzanghere la rana.

Vasco senza capelli cinquantenne.

Vasco digiunatore di sesso immaginifico.

Vasco sotto la doccia abbandonato.

Uh Uh Uh.

Vasco.

Vasco che scanna le sue creature.

Ancora non è fermo
il disco
uhh uhh uhh
la notte non è più
sicura
bambina.

Capitolo sesto

Qualcuno ricorda la descrizione della mia prima avventura in questa realtà?

Venne intitolata “L’appuntamento” con una essenzialità in qualche modo tendente ad accontentare i semplici ed i novizi.

Io, infatti, avrei optato per “L’ultimo appuntamento”, certamente più preciso e lineare con la vicenda, ma anche meno invitante, se si fosse considerato il sottile sottinteso catastrofismo.

Bene, mai vista sentita conosciuta immaginata costruita, non presenza e non essenza, nulla, lei, la donna guascona, era assolutamente fuori dalle mie cellule intuitive e cerebrali.

Naturalmente, con lei inamovibile riferimento essenziale, queste osservazioni investono tutto il contesto nel quale mi trovo a ruotare, non solo le presenze fisiche delle entità che lo compongono.

Mi aspetto che molti ricordino la parte finale dell’incontro con la dama di cui non conoscevo il nome, Aurora, e che chiamavo la donna guascona, comunque devo dirlo per non essere additato come la fucina delle allusioni, sottintesi, astrazioni, comodi equivoci, ricercati controluce, dei vorrei ma non posso.

Il nostro primo incontro, tanto casuale e per me tanto determinante, terminò con Aurora, chiamata da tutti “La Signora”, che, prendendomi sottobraccio, mi chiedeva di trovare una nuova bella storia d’amore.

È vero?

È vero.

Eccomi.

Vasco non diceva verità.

Per amore.

Medea non ascoltava pensieri.

Per amore.

Lo dico io.

Capitolo settimo

«Cosa potrebbe rappresentare un biglietto di auguri, datato e firmato con il nome del festeggiato ed il motivo dell’invio o consegna, per una persona abituata a gestire uomini e soldi in grande quantità?

Medea si chiedeva perché.

Poiché lui poche ore prima all’alba, ne era sicura per motivi che non vale spiegare, aveva furtivamente inserito, in un volume dello scaffale più alto, un cartoncino rappresentante una bottiglia, quattro fiori e foglie.

Nulla consentiva di credere che fosse stato preparato da lui per altri.

Non sapeva disegnare neppure a ricalco.

Da ragazzo, ero io a tenergli la mano per evitare che facesse sgorbi nei compiti di disegno.

Non aveva mai avuta alcuna cognizione di colori e tinte, mentre quel disegno evidenziava dei mezzi espressivi di qualità, buona tecnica, ed anche una delicatezza di tratti palesemente femminile.

Da altri per lui?

Perché avrebbero, avrebbe, usato un nome ed una data a lei completamente sconosciuti, per frasi non certo compromettenti?

Inoltre, perché lui l’aveva inserito in quel volume?

Ovvio, per toglierlo dalla disponibilità di chi frequentava la casa, e cioè solo mia e di Medea.

Lei mi confidò che già solo questo ultimo comportamento le sembrava sufficiente per indagare, dicendomi anche che doveva approfondire, senza scoprire la sua… scoperta.

Sì, chiese la mia complicità, pur essendo consapevole che non potevo promettergliela.

Sapeva bene che il suo (di lui) dolore sarebbe stato il mio dolore, come quando giovincello piangeva ascoltando dalla radio che i russi avevano invaso l’Ungheria.

Lina, Lina aiutami!” diceva.

Medea ripeteva il testo come una litania lo ricordo ancora “Ti mando un fiorellino sull’unico pezzetto di carta che mi è rimasto! Auguri. Vera”.

E via con mille domande, a se stessa più che a me “Chi sarà? Perché un fiorellino?

Che significa ultimo pezzo di carta?

Vera è un nome o uno pseudonimo?

Ho pianto molto quei giorni.

La crisi.

Vasco spesso di notte usciva da casa per farvi ritorno quasi all’alba.

Assenze sempre più frequenti.

Tornava a volte macchiato, con strani odori sul corpo e sui vestiti.

Neppure attento a non farsene accorgere.

Non usava precauzioni, non nascondeva, ma non diceva. Almeno la curiosità di verificare se Medea lo stesse aspettando… se fosse ancora in casa, niente neanche questo. Un automa.

Un muto.

Un automa muto.

E certo lei soffriva.

Lina aiutami. Che devo fare?” diceva le prime volte.

Dopo qualche giorno smise di piangere.

Il Dispari 20230807

Il Dispari 20230807

Il Dispari 20230807

Il Dispari 20230807

Il Dispari 202307131

Il Dispari 20230731 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230731 – Redazione culturale DILA

 

EROS CIOTTI

Eros Ciotti ricercatore storico e scrittore ci dona un testo misterioso in risposta alla domanda: “Chi era la madre del Genio?”

La risposta la trova nei manoscritti di quel periodo.

Nella trascrizione della nascita di Leonardo nei ricordi di famiglia.

Il 15 aprile 1452 alle 3 di notte nella casa di Anchiano (restaurata come Museo Leonardiano) vide la prima luce il Genio.

Lo studioso prussiano E. Moller scoprì nel 1931 che Leonardo era figlio di Piero, figlio di Antonio “notaro”.

Leonardo era un figlio illegittimo di Ser Piero da Vinci, proveniente da familiari notai,  e fu affidato alla bottega dell’amico Andrea di Michele di Francesco di Cione detto il Verrocchio.

Alla madre Chaterina fu data una dote e si sposò con Piero di Andrea di Giovanni Buti, detto del Vacha cioè “Achattabriga”, in quanto si suppone che Ser Piero fosse sposato o in procinto di sposarsi.

L’autore fa supporre che Chaterina, donna senza documentate origini, fosse una donna dell’oriente, una delle tante schiave portate a Firenze nei secoli XIV e XV come domestiche, in sostituzione delle contadine morte a causa della peste del 1348.

L’origine della madre di Leonardo resta ancora un mistero da scoprire sia per la ricerca scientifica e sia per la Storia dell’Arte.

Per l’Autore, architetto, ed esperto prevalentemente nel restauro monumentale, impegnato nella salvaguardia dell’ambiente naturale, storico, archeologico e antropologico le fonti di ricerca sono molteplici.

Eros Ciotti, attualmente ricopre la carica di Presidente dell’Associazione Culturale Metropoli’s fondata nel 1988.

Il suo stile letterario è caratterizzato nell’amore verso il Genio Leonardo e ha scritto numerosi volumi storici come “Le palude Pontine del ‘500“, “La Gioconda di Leonardo“, “Paesaggi di Leonardo.

Ha scritto 12 copioni teatrali, tra cui “Leon’Arte 500” per i 500 anni della morte di Leonardo.

Auguriamo tanto buon lavoro all’arch. Eros Ciotti per donarci tante risposte alla storia leonardiana e dell’Agro Pontino.

Angela Maria Tiberi

CHATERINA la schiava che partorì il Genio (Edizioni Metropoli’s)

Il Dispari 20230731 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230731 – Redazione culturale DILA

Si parva licet componere magnis

Tra Gaetano Di Meglio, Patron e Direttore della testata giornalistica Il Dispari, e Bruno Mancini nella qualità di Presidente dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”, si è stabilito quanto segue:

 CS IL DISPARI & DILA APS

Il Dispari affida ad una Redazione organizzata da DILA APS una rubrica giornaliera dal martedì al venerdì  i cui contenuti, a firma di Soci e/o Collaboratori dell’Associazione, dovranno riguardare aspetti generali relativi a varie Professioni.

Gli articoli non potranno eccedere le 3000 battute, spazi compresi e dovranno essere inviati in formato word almeno tre giorni prima della data prevista per la pubblicazione.

Resta inteso che né DILA APS, né i firmatari degli articoli percepiranno compensi di alcun tipo e che DILA APS attiverà a suo carico un servizio di spedizione dei giornali verso le zone non coperte dal distributore ufficiale.

A seguito di questo accordo, Bruno Mancini ha nominato la Vice Presidente DILA APS, Angela Maria Tiberi (che ha accettato), Capo Redattrice della rubrica, la quale, da subito, prende il titolo di “Professionisti DILA APS“.

Come sempre, anche questo progetto DILA APS è aperto a tutte le vostre collaborazioni e, come sempre, DILA APS resta a vostra disposizione per qualsiasi chiarimento.

INFO:
[email protected]
[email protected]

Cell.
Angela Maria Tiberi 4305584216 (tutti i giorni dalle 10 alle 20)
Bruno Mancini 3914830355 (tutti i giorni dalle 15 alle 23)

Il Dispari 20230731 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230731 – Redazione culturale DILA

BRUNO MANCINI:  Si parva licet componere magnis

«La rubrica “Professionisti DILA APS“, con la pubblicazione in quattro giorni settimanali, avrà una rotazione mensile di contenuti che, quando saremo a regime proporranno argomenti trattati da Avvocati, Ingegneri, Architetti, Dottori, Professori, Commercialisti, Tecnici informatici, Agronomi, Dirigenti scolastici, Editori, Funzionari Pubblici, Sindacalisti, Scienziati, Climatologi, Assistenti disabili, Professionisti alimentazione, Addetti alla ricezione turistica, Marittimi, Giornalisti, Magistrati, Specialisti in Adozioni, ecc.

Quindi, con un po’ di presunzione vorremmo attivare lo stesso percorso virtuoso che abbiamo realizzato in campo artistico.

Provare a mandare messaggi educativi del vivere civilmente nella realtà attuale (Si parva licet componere magnis).

In tutte le professioni cercheremo… e troveremo persone splendide capaci di esporsi in prima persona senza paure e senza condizionamenti.

Fino al momento in cui scrivo questa presentazione, oltre al sottoscritto, Responsabile della Rubrica, e ad Angela Maria Tiberi Capo Redattrice hanno confermata la loro ufficiale adesione il Prof. Fabio Ricci Direttore Chirurgia Senologica, Direttore Clinico Breast Unit, Ospedale “S.M. Goretti di Latina; il Dott. Andrea Del Buono Medico Chirurgo – Immunoallergologo, Specialista in Medicina Preventiva e del Lavoro, Vicepresidente Fondazione “DD Clinic Reseach Institute Onlrus”; il Bio – Architetto Alfonso Gurreri; il Maestro Massimo Abbate, Regista, Attore, Cantante, Musicista, Autore, Patron Festival della Canzone Napoletana; la Traduttrice Liga Sarah Lapinska (Lettonia), Scrittrice, Pittrice, Poetessa; la Scrittrice Luciana Capece, Poetessa, Saggista, Aforista, Prefatrice, Critico Letterario, Critico Teatrale, Recensora; l’Avvocato Davide Felice Scrittore, Consigliere comunale Castegnato; l’Industriale Demo Martelli Scrittore, Albergatore; la Professoressa Milena Petrarca Pittrice, Poetessa.

L’inizio è previsto per la prima settimana di settembre.»

Il Dispari 20230731 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230731 – Redazione culturale DILA

DILA

NUSIV

 

Il Dispari 20230807 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230807– Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230807

Il Dispari 20230807

Il Dispari 20230807

BRUNO MANCINI – VASCO E MEDEA

Prima puntata

Questo racconto “Vasco e Medea”, che pubblicheremo a cadenza settimanale nei prossimi lunedì, fa parte del primo volume della serie “Per Aurora” che ho scritto a partire dagli anni ’80 e che continuo a scrivere seppure con molte lunghe pause.

Dettagli: data di pubblicazione della terza edizione 22 agosto 2022, ISBN 9781471081149, pagine 93, rilegatura copertina morbida, dimensioni A5 (148 x 210 mm), prezzo 14.00 €, acquistabile all’url:

 https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Scrivendo un commento a questo articolo (di almeno 1000 battute), e inviandolo in formato word entro il prossimo 12 agosto a [email protected]  (completo di nome, cognome e indirizzo postale) l’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” regalerà una copia del libro ai primi dieci autori dei commenti ricevuti.

Buona lettura

Il Dispari 20230807

Il Dispari 20230807

VASCO E MEDEA

PARTE PRIMA

 Capitolo primo

Non so da dove cominciare.

 

Capitolo secondo

Non è vero!

 

Capitolo terzo

Quale è la verità?

D’onde (da onde = da dove) ha inizio lo sberleffo a quanto intenzionalmente si intende insabbiare affinché possa, scheggiando la patina di cinica manipolazione lessicale,

Voglio ronzare intorno a “finzione e realtà“:

Vasco e Medea sono accumulabili se, guardando al di là delle azioni che ne hanno caratterizzato i rispettivi percorsi, si dà rilievo alla forza il cui condizionamento ermetico ed invasivo ha estremizzate aspirazioni, desideri, e contrasti iniziali.

LA VOGLIA DI STUPIRE (determinante nel seguito del racconto).

Molti, i normali, tendono a piacere, ad essere considerati, ad agire in modo da ricevere favorevole accettazione. Hanno ambizione di essere riconosciuti abili, se non onesti, spiritosi, affidabili, oppure intraprendenti, finanche cinici e prudenti, nella maniera più normale (semplice) possibile.

Sanno che pochi risparmiano una buona  azione nei confronti di persone tranquille o bisognose, e che ancora meno sono coloro i quali prendono le distanze da furbi travestiti da umili.

Vasco no.

Medea no.

Loro vogliono catturare la preda viva di fronte alla sfida.

Loro come Ignazio.

Un toro accecato dallo stupore.

Vorrei abituarvi a leggere come pensate.

«Cialtrone.»

In maniera disarticolata arruffona ripetitiva.

Non ho scritto: “come parlate”, non voglio, ripeto, abituarvi (dovrei scrivere “che vi abituaste”)… «Cacata ciclopica.»

… abituarvi a leggere non come parlate che è tutta un’altra cosa, ma come pensate.

Il primo periodo del capitolo terzo è rimasto sospeso.

«Rimasto?»

Sì l’ho lasciato privo di conclusione poiché…

«Perché?»

  • sì perché sì…
  • sì…
  • si avvicinava…
  • si proponeva…
  • diventava…
  • stava diventando…
  • ormai era un periodo scritto.

E mi occorrono periodi pensati, per farvi abituare a leggere i pensieri.

Ancora liberi di uscire, voi e loro.

Ultima fermata inferno… paradiso…

Signori si scende.

Totò diceva signori si nasce.

 

Scorrono nelle case
i volti
falsate riprese
sul palco rosso
del tiranno.

Capitolo quarto

Nel 1970 aveva circa quindici anni, ma era stato sfruttato…

  • preso in giro…
  • usato graffiato…
  • dalla sola che ne conosceva ogni spigolo, tutti i difetti, le rugosità dell’ultimo giorno e quelle affiorate più indietro nel tempo.

L’unica a poterlo far vibrare in a soli maledetti e privi di rassegnazione.

Come una piccola stella in una sala ovattata, certo brillava ogni volta, da sempre ogni volta, per sempre sembrava potesse, brillava avvicinandosi alla sua pelle scura.

Ancora non si placa
l’eco
maledetta
del suo urlo
tra le braccia
rosse
bastardo.
Capitolo quinto

E non ditemi di non aver mai ascoltato un vecchio polveroso disco di Vasco Rossi suonato da uno scolorito apparecchio della vostra gioventù eroica.

L’apparecchio non è un aeroplano ed in questo caso funziona poggiando una piccola puntina di acciaio luminoso sullo strato nero di vinile ruotante. Cioè è un giradischi.

Dovete abituarvi a leggere i pensieri.

Le ragazzine aspettano l’uomo pigro.

Ti invito.

Scortami.

Ancora non è sopita l’eco
indecente volteggio
sul letto acciottolato di Medea.

Le pozzanghere la rana.

Vasco senza capelli cinquantenne.

Vasco digiunatore di sesso immaginifico.

Vasco sotto la doccia abbandonato.

Uh Uh Uh.

Vasco.

Vasco che scanna le sue creature.

Ancora non è fermo
il disco
uhh uhh uhh
la notte non è più
sicura
bambina.

Capitolo sesto

Qualcuno ricorda la descrizione della mia prima avventura in questa realtà?

Venne intitolata “L’appuntamento” con una essenzialità in qualche modo tendente ad accontentare i semplici ed i novizi.

Io, infatti, avrei optato per “L’ultimo appuntamento”, certamente più preciso e lineare con la vicenda, ma anche meno invitante, se si fosse considerato il sottile sottinteso catastrofismo.

Bene, mai vista sentita conosciuta immaginata costruita, non presenza e non essenza, nulla, lei, la donna guascona, era assolutamente fuori dalle mie cellule intuitive e cerebrali.

Naturalmente, con lei inamovibile riferimento essenziale, queste osservazioni investono tutto il contesto nel quale mi trovo a ruotare, non solo le presenze fisiche delle entità che lo compongono.

Mi aspetto che molti ricordino la parte finale dell’incontro con la dama di cui non conoscevo il nome, Aurora, e che chiamavo la donna guascona, comunque devo dirlo per non essere additato come la fucina delle allusioni, sottintesi, astrazioni, comodi equivoci, ricercati controluce, dei vorrei ma non posso.

Il nostro primo incontro, tanto casuale e per me tanto determinante, terminò con Aurora, chiamata da tutti “La Signora”, che, prendendomi sottobraccio, mi chiedeva di trovare una nuova bella storia d’amore.

È vero?

È vero.

Eccomi.

Vasco non diceva verità.

Per amore.

Medea non ascoltava pensieri.

Per amore.

Lo dico io.

Capitolo settimo

«Cosa potrebbe rappresentare un biglietto di auguri, datato e firmato con il nome del festeggiato ed il motivo dell’invio o consegna, per una persona abituata a gestire uomini e soldi in grande quantità?

Medea si chiedeva perché.

Poiché lui poche ore prima all’alba, ne era sicura per motivi che non vale spiegare, aveva furtivamente inserito, in un volume dello scaffale più alto, un cartoncino rappresentante una bottiglia, quattro fiori e foglie.

Nulla consentiva di credere che fosse stato preparato da lui per altri.

Non sapeva disegnare neppure a ricalco.

Da ragazzo, ero io a tenergli la mano per evitare che facesse sgorbi nei compiti di disegno.

Non aveva mai avuta alcuna cognizione di colori e tinte, mentre quel disegno evidenziava dei mezzi espressivi di qualità, buona tecnica, ed anche una delicatezza di tratti palesemente femminile.

Da altri per lui?

Perché avrebbero, avrebbe, usato un nome ed una data a lei completamente sconosciuti, per frasi non certo compromettenti?

Inoltre, perché lui l’aveva inserito in quel volume?

Ovvio, per toglierlo dalla disponibilità di chi frequentava la casa, e cioè solo mia e di Medea.

Lei mi confidò che già solo questo ultimo comportamento le sembrava sufficiente per indagare, dicendomi anche che doveva approfondire, senza scoprire la sua… scoperta.

Sì, chiese la mia complicità, pur essendo consapevole che non potevo promettergliela.

Sapeva bene che il suo (di lui) dolore sarebbe stato il mio dolore, come quando giovincello piangeva ascoltando dalla radio che i russi avevano invaso l’Ungheria.

Lina, Lina aiutami!” diceva.

Medea ripeteva il testo come una litania lo ricordo ancora “Ti mando un fiorellino sull’unico pezzetto di carta che mi è rimasto! Auguri. Vera”.

E via con mille domande, a se stessa più che a me “Chi sarà? Perché un fiorellino?

Che significa ultimo pezzo di carta?

Vera è un nome o uno pseudonimo?

Ho pianto molto quei giorni.

La crisi.

Vasco spesso di notte usciva da casa per farvi ritorno quasi all’alba.

Assenze sempre più frequenti.

Tornava a volte macchiato, con strani odori sul corpo e sui vestiti.

Neppure attento a non farsene accorgere.

Non usava precauzioni, non nascondeva, ma non diceva. Almeno la curiosità di verificare se Medea lo stesse aspettando… se fosse ancora in casa, niente neanche questo. Un automa.

Un muto.

Un automa muto.

E certo lei soffriva.

Lina aiutami. Che devo fare?” diceva le prime volte.

Dopo qualche giorno smise di piangere.

Il Dispari 20230807

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Il Dispari 202307131

Il Dispari 20230731 – Redazione culturale DILA

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EROS CIOTTI

Eros Ciotti ricercatore storico e scrittore ci dona un testo misterioso in risposta alla domanda: “Chi era la madre del Genio?”

La risposta la trova nei manoscritti di quel periodo.

Nella trascrizione della nascita di Leonardo nei ricordi di famiglia.

Il 15 aprile 1452 alle 3 di notte nella casa di Anchiano (restaurata come Museo Leonardiano) vide la prima luce il Genio.

Lo studioso prussiano E. Moller scoprì nel 1931 che Leonardo era figlio di Piero, figlio di Antonio “notaro”.

Leonardo era un figlio illegittimo di Ser Piero da Vinci, proveniente da familiari notai,  e fu affidato alla bottega dell’amico Andrea di Michele di Francesco di Cione detto il Verrocchio.

Alla madre Chaterina fu data una dote e si sposò con Piero di Andrea di Giovanni Buti, detto del Vacha cioè “Achattabriga”, in quanto si suppone che Ser Piero fosse sposato o in procinto di sposarsi.

L’autore fa supporre che Chaterina, donna senza documentate origini, fosse una donna dell’oriente, una delle tante schiave portate a Firenze nei secoli XIV e XV come domestiche, in sostituzione delle contadine morte a causa della peste del 1348.

L’origine della madre di Leonardo resta ancora un mistero da scoprire sia per la ricerca scientifica e sia per la Storia dell’Arte.

Per l’Autore, architetto, ed esperto prevalentemente nel restauro monumentale, impegnato nella salvaguardia dell’ambiente naturale, storico, archeologico e antropologico le fonti di ricerca sono molteplici.

Eros Ciotti, attualmente ricopre la carica di Presidente dell’Associazione Culturale Metropoli’s fondata nel 1988.

Il suo stile letterario è caratterizzato nell’amore verso il Genio Leonardo e ha scritto numerosi volumi storici come “Le palude Pontine del ‘500“, “La Gioconda di Leonardo“, “Paesaggi di Leonardo.

Ha scritto 12 copioni teatrali, tra cui “Leon’Arte 500” per i 500 anni della morte di Leonardo.

Auguriamo tanto buon lavoro all’arch. Eros Ciotti per donarci tante risposte alla storia leonardiana e dell’Agro Pontino.

Angela Maria Tiberi

CHATERINA la schiava che partorì il Genio (Edizioni Metropoli’s)

Il Dispari 20230731 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230731 – Redazione culturale DILA

Si parva licet componere magnis

Tra Gaetano Di Meglio, Patron e Direttore della testata giornalistica Il Dispari, e Bruno Mancini nella qualità di Presidente dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”, si è stabilito quanto segue:

 CS IL DISPARI & DILA APS

Il Dispari affida ad una Redazione organizzata da DILA APS una rubrica giornaliera dal martedì al venerdì  i cui contenuti, a firma di Soci e/o Collaboratori dell’Associazione, dovranno riguardare aspetti generali relativi a varie Professioni.

Gli articoli non potranno eccedere le 3000 battute, spazi compresi e dovranno essere inviati in formato word almeno tre giorni prima della data prevista per la pubblicazione.

Resta inteso che né DILA APS, né i firmatari degli articoli percepiranno compensi di alcun tipo e che DILA APS attiverà a suo carico un servizio di spedizione dei giornali verso le zone non coperte dal distributore ufficiale.

A seguito di questo accordo, Bruno Mancini ha nominato la Vice Presidente DILA APS, Angela Maria Tiberi (che ha accettato), Capo Redattrice della rubrica, la quale, da subito, prende il titolo di “Professionisti DILA APS“.

Come sempre, anche questo progetto DILA APS è aperto a tutte le vostre collaborazioni e, come sempre, DILA APS resta a vostra disposizione per qualsiasi chiarimento.

INFO:
[email protected]
[email protected]

Cell.
Angela Maria Tiberi 4305584216 (tutti i giorni dalle 10 alle 20)
Bruno Mancini 3914830355 (tutti i giorni dalle 15 alle 23)

Il Dispari 20230731 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230731 – Redazione culturale DILA

BRUNO MANCINI:  Si parva licet componere magnis

«La rubrica “Professionisti DILA APS“, con la pubblicazione in quattro giorni settimanali, avrà una rotazione mensile di contenuti che, quando saremo a regime proporranno argomenti trattati da Avvocati, Ingegneri, Architetti, Dottori, Professori, Commercialisti, Tecnici informatici, Agronomi, Dirigenti scolastici, Editori, Funzionari Pubblici, Sindacalisti, Scienziati, Climatologi, Assistenti disabili, Professionisti alimentazione, Addetti alla ricezione turistica, Marittimi, Giornalisti, Magistrati, Specialisti in Adozioni, ecc.

Quindi, con un po’ di presunzione vorremmo attivare lo stesso percorso virtuoso che abbiamo realizzato in campo artistico.

Provare a mandare messaggi educativi del vivere civilmente nella realtà attuale (Si parva licet componere magnis).

In tutte le professioni cercheremo… e troveremo persone splendide capaci di esporsi in prima persona senza paure e senza condizionamenti.

Fino al momento in cui scrivo questa presentazione, oltre al sottoscritto, Responsabile della Rubrica, e ad Angela Maria Tiberi Capo Redattrice hanno confermata la loro ufficiale adesione il Prof. Fabio Ricci Direttore Chirurgia Senologica, Direttore Clinico Breast Unit, Ospedale “S.M. Goretti di Latina; il Dott. Andrea Del Buono Medico Chirurgo – Immunoallergologo, Specialista in Medicina Preventiva e del Lavoro, Vicepresidente Fondazione “DD Clinic Reseach Institute Onlrus”; il Bio – Architetto Alfonso Gurreri; il Maestro Massimo Abbate, Regista, Attore, Cantante, Musicista, Autore, Patron Festival della Canzone Napoletana; la Traduttrice Liga Sarah Lapinska (Lettonia), Scrittrice, Pittrice, Poetessa; la Scrittrice Luciana Capece, Poetessa, Saggista, Aforista, Prefatrice, Critico Letterario, Critico Teatrale, Recensora; l’Avvocato Davide Felice Scrittore, Consigliere comunale Castegnato; l’Industriale Demo Martelli Scrittore, Albergatore; la Professoressa Milena Petrarca Pittrice, Poetessa.

L’inizio è previsto per la prima settimana di settembre.»

Il Dispari 20230731 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230731 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 202307124

Il Dispari 20230724 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230724 – Redazione culturale DILA

Lucia Fusco a Ischia, sua meta preferita.

In questi giorni è a Ischia per una vacanza familiare la scrittrice Lucia Fusco, ben nota per le sue apprezzate partecipazioni a diversi eventi letterari che sono stati realizzati nella Biblioteca Antoniana con la preziosa organizzazione della Direttrice Lucia Annicelli.

In occasione della visita che lei ha effettuato in Biblioteca, abbiamo attenuto l’autorizzazione alla pubblicazione in anteprima della sua poesia dedicata a Ischia

CANTO DI TE, ISCHIA

Canto di te, Ischia, / isola mai sola, / incoronata tra perle mediterranee: / genti di mare e di stelle di Arturo, / Ischia bella, verde di boschi, alghe e rocce, / Azzurra di acque, cieli e nuvole, / Torno a te con la valigia lasca, / i piedi impolverati nei sandali leggeri, / l’abito bianco di stupore e di poesia. / Qui Nestore antico invita a libare / Vino e baci come granelli / Di polvere lavica scura, piccoli e fugaci. / Qui la Sirena Partenope echeggia / tra le onde, tra l’eternità del fumo / delle fumarole, delle acque talasse e salse, / creatura invisibile agli umani / ormai senza più coraggio ne’ sogni. / E nel bosco di Zaro trovo / La Santa Madre, somma di tutte le divinità. / Qui Maria sposa Madre Natura, / creatura divina che sempre dà / vita, anima, eternità. / O Ischia, a me lontana dagli occhi / E dalle membra ma mai dal battito / Del cuore, il ricordo mi porta sempre a te, / terra di brillanti, al mio tempo fanciullo, / agli oleandri del porto, alle canzoni / dei marinarielli, ai profumi d’alga, / di limone e mirto, alle agavi. Quando a te / giungo, sento il piacere di un tempo / di paradiso e già la nostalgia della partenza. / Mia bella patria eletta, come una madeleine / Il tuo sapore mi rapisce fino / Alla giovinezza, allo splendore, / quando come Venere mi bagnavo / nelle acque di Sant’Angelo, / dei Maronti, della Spiaggia degli Inglesi, / di Sorgeto, dove tra sassi viscidi e neri / comprendevo con la lingua del cuore / il sorriso di genti straniere. / E a Nitrodi dove acque e fango fanno bella / La mia senile femminilità e mi danno / Vigore, piacere e consolazione. / E sul Monte Epomeo il vento suona / Su vigneti millenari, sugli orti e sui giardini, / santuari dello spirito e / scompiglia i miei capelli canuti. / Tace la porta di Agartha, / Dove i suoi spiriti ribelli, santi e alti / celano l’uscio invisibile a noi materialisti / E masticatori, senza pentimento. / Qui mi assalgono sentimenti in salita, / ma non ho più paura dell’inverno: / qui un giorno sarò spino di fico d’India, / sarò fiore, sarò mora di rovo. / A te sempre ritornerò Ischia cara, / come anima, energia, e una lucciola / avrò per compagnia, da te / che assali amanti vecchi e nuovi. / Qui è nata la bellezza all’origine del mondo / Dio ti ha forgiata tra fuoco, acqua e vento. / Le parole cantanti di dialetto tondo e liquido / rivelano mare, amore, viole e sole, / e sono sempre belle, brutte, dolci e amare. / Genti accoglienti e operose, / figlie del Castello Aragonese, / Tra case accostate a vincere freddo, / vento, solitudini resistono millenarie. / Qui viaggiatori dell’Ottocento / Stupiti e innamorati della tua vita, / qui da tutto il mondo, anonimi / e famosi si amano, / ritrovano braccia e bocca / al tuo richiamo eterno, all’eco del tuo amore / che mai si spegne, sale dal magma / e accende il desiderio della carne. / E la Mortella, la Colombaia, / la Madonna del Soccorso che saluta / le genti emigranti, Lacco Ameno / che accoglie Santa Restituta e / nasconde nel suo ventre il tuo / passato lontano… e mille altri / luoghi che tengo come tesori, / qui canto la giovinezza, / gli affetti più cari, i giorni più sereni. / Ischia, che i cuori rapisci, / che custodisci salute e gioventù / e bellezza… io ti amo…

Il Dispari 20230724 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230724 – Redazione culturale DILA

Chi è Lucia Fusco?

Nata d’autunno a Roma, in via dei Gracchi, vive nelle campagne di Sezze dove insegna.

Ha pubblicato per Sintagma “Come Acqua Amara” un libro di racconti e “La Voce di Circe“, un romanzo epistolare.

Tiene la rubrica “Storie di donne che hanno fatto la Storia” su Nuova Informazione e collabora con Lepini Magazine.

Scrive poesie in italiano e in dialetto e ottiene numerosi premi e riconoscimenti.

Vice Presidente per l’Italia e Ambasciatrice di Pace per l’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia l’Arte – DIlA APS“.

Sibilla nella Passione di Gesù a Sezze, recita nella Compagnia Teatrale Nemeo.

Collabora con diverse Associazioni per promuovere la Poesia, la Cultura, la Bellezza.

Cristiana, animalista, sulla difficile via del veganesimo, unica strada verso la pace universale. Continua a scrivere per rubare le storie alla polvere.

Sin da bambina passa le sue estati e le feste sull’isola di Ischia.

Tante le emozioni e i ricordi, così che considera Ischia la sua seconda patria.

L’isola è cambiata in questi anni, ma Lucia Fusco afferma che Ischia conserva lo spirito millenario dell’anima greca, della storia, della natura meravigliosa.

Molte le persone, i luoghi, i profumi, le canzoni che porta con sé nel cuore…

Grazie Lucia per il privilegio di continuare a scegliere Ischia come tua meta, e anche, ma molto più di anche, per la tua collaborazione ai progetti Made in Ischia dell’Associazione DILA APS.

 

Bruno Mancini

 

Lucia Fusco

Lucia Fusco

Lucia Fusco

Lucia Fusco

Il Dispari 20230724 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230724 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230724 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230724 – Redazione culturale DILA

DILA APS ↔ BRESCIA

Grazie al proficuo dinamismo della sua Vicepresidente Angela Maria Tiberi, l’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” ha avuto l’opportunità di gettare un ponte di contatto con le realtà culturali della Città di Brescia.

Infatti, dopo un’approfondita serie d’incontri telefonici, l’Avvocato Felice Davide, Scrittore e Consigliere Comunale di Brescia, lo scorso 13 luglio ha scritto:

-“Buongiorno a te Bruno,

è stato un onore e un piacere conoscerti.

Ti ringrazio per tutte le informazioni – link – collegamenti e materiale informativo che mi hai trasmesso e che ho già iniziato a leggere.

Ne approfitto infatti per complimentarvi con Voi delle numerose iniziative che avete realizzato.

Secondo il mio punto di vista sarà certamente possibile collaborare e organizzare eventi congiuntamente.

Nel contempo provvedo a spedirti una copia del mio libro all’indirizzo dell’Associazione.

Ci aggiorniamo presto! Grazie e buona giornata.”

Ovviamente questa interessante prospettiva di cooperazione proseguirà in collaborazione con questa testata giornalistica e con tutte le Associazione con le quali DILA APS ha stretto un vincolo di partenariato.

Felice Davide

Felice Davide

Il Dispari 20230724 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230724 – Redazione culturale DILA

 

DILA

NUSIV

 

Il Dispari 20230626 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230626– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230626

Il Dispari 20230626 – Redazione culturale DILA

DILA APS: QUESTA SCONOSCIUTA?

ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE

“DA ISCHIA L’ARTE – DILA APS”
 
Costituita il 19/11/2014
Iscritta al RUNTS il 20/03/2023
Idonea a ricevere il 5×1000 con il C. F. 91013050637
Sede legale: Via Gemito 27 – 80077 Ischia
Telefono 3914830355
E-mail: [email protected]
PEC: [email protected]
Sito web: https://www.emmegiischia.com/wordpress/
Statistiche sito web dal 13/11/2019 al 22/05/2023: Iscritti 48.561; Total Visits 21.679.838; Total Posts 6.825; Total Pages 2.200
Sito web n 2: https://dila.altervista.org/
Il nostro canale Youtube, con 2.100 video, ha ottenuto 100.320 visualizzazioni per la durata   complessiva di 1.958 ore.

L’Associazione

L’Associazione di Promozione Sociale DA ISCHIA L’ARTE DILA APS opera ufficialmente dal 2014 in prosecuzione di una lunga serie di attività artistiche e culturali ideate ed organizzate da Bruno Mancini a partire dal 2008.

La sua attività è stata compresa negli ambiti della promozione della lettura, della letteratura e di tutte le forme artistiche (musica, danza, teatro, arti figurative, cinema e altro), sviluppando eventi e supporti editoriali e mediatici con il preciso scopo della socializzazione e della promozione della cultura in generale.

Libri, recensioni, opere pittoriche, produzioni musicali sono solo alcuni dei capitoli posti al centro delle attività dell’Associazione, come elementi di traino e di divulgazione di tutte le altre forme d’Arte, in una prospettiva di incontri sociali ma anche di formazione e di istruzione permanente.

I libri sono cultura, serenità, malizia –  I libri aggiungono valore agli auguri – I libri aumentano il pregio dei regali – I libri donano intensità emotive – I libri sprigionano emozioni – I libri offrono esperienze insostituibili – I libri rappresentano patrimoni di conoscenze – I libri arricchiscono competenze – I libri spandono seduzioni – I libri suscitano serenità – I libri adornano di charme – I libri diffondono culture – I libri posseggono fascino – I libri infondono distensione – I libri non ingannano, ma ammaliano – I libri sono tranquillità, sono suggestioni, sono tentazioni, sono lusinghe, sono confronto e tanto altro ancora.

Le attività principali svolte dall’Associazione sono l’ideazione e la realizzazione di progetti ed eventi fruibili sia in luoghi istituzionalmente deputati alla cultura come scuole, musei, biblioteche, cinema, teatri e centri culturali; sia in sedi tradizionalmente non deputate a tale scopo come luoghi ricreativi, parchi e giardini, piazze, librerie, luoghi di ristorazione, alberghi, salotti privati

Un impegno rivolto alla creazione di “nuovi” spazi di libero confronto e partecipazione alla vita culturale che favoriscano la partecipazione di cittadini e lettori di ogni età, con spirito di piacevole interessamento.

L’Associazione, in proiezione internazione, ha come attività principale il Premio di Arti varie OTTO MILIONI giunto, nel 2023, alla 12a edizione articolata, quest’anno, in quattro sezioni: Poesia, Arti grafiche, Video, Articoli.

Il Premio, fin dalla prima edizione, è stato (e sarà sempre) ad iscrizione assolutamente gratuita e aperto a TUTTI gli Artisti senza alcuna discriminazione.

Boicottiamo tutti i concorsi e tutti i cosiddetti “premi” che prevedano una tassa d’iscrizione per parteciparvi, perché per gli scrittori è mortificante dover “pagare” per avere “l’onore” di essere letti.

Un’Antologia di circa 160 pagine contenente tutte le opere finaliste viene pubblicata ogni anno in contemporanea con la cerimonia di premiazione dei vincitori delle varie sezioni.

Nel corso degli anni hanno partecipato al Premio molte migliaia di Artisti provenienti da quasi tutte le nazioni dei quattro continenti, tanto che il solo gruppo di coloro che sono stati pubblicati nelle antologie ha superato di gran lunga il numero di 500.

 Il Dispari 20230626 – Redazione culturale DILA


I Partner

DA ISCHIA L’ARTE DILA APS ha attivate Sedi operative e Case della Cultura in numerose nazioni europee, americane, africane e mediorientali con il favore e la collaborazione di numerose associazioni culturali, fondazioni, istituti scolastici, librerie, biblioteche, musei, enti pubblici e privati,  nonché di artisti, insegnanti, professionisti, artigiani, blogger, case editrici, giornalisti e organi di informazione.

L’Associazione cura, fra le altre attività giornalistiche, la redazione di una pagina culturale settimanale su questo quotidiano cartaceo IL DISPARI, distribuito in abbinamento con lo storico IL MATTINO di Napoli.

Succinto elenco dei nostri progetti

  • 22 Prodotti editoriali antologici
  • 30 Prodotti editoriali individuali
  • 7 Partecipazioni al Bookcity di Milano
  • Pluriennale partecipazione a IL MAGGIUO DEI LIBRI con oltre 200 eventi
  • Attività presentate in luoghi prestigiosi tra i quali:

MUDUC – Milano; Museo etnografico del mare – Ischia; Aula magna SIAM – Milano; Sala Maddalena – Monza; Hotel Delfini – Ischia; Sala Consiliare – Pontinia; Museo Della Terra Pontina – Latina; Hotel Delfini – Ischia; Biblioteca Antoniana – Ischia; Sala Consiliare – Norma; Abazia Sermoneta; Spazio MICRO – Roma;  Libreria Spazio cultura – Palermo; Archeoclub d’Italia; Parco termale Negombo – Lacco Ameno; Sala Consiliare – Torrenova; Interno 4 – Roma; Guardia Costiera – Sapri; Hotel Ulisse – Ischia; Hotel Oriente – Ischia; Hotel Mareblù – Ischia; Hotel Miramare e Castello – Ischia; Castello Sforzesco – Milano; Teatro PIME – Milano; Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.

Nel corso delle precedenti 11 edizioni del Premio di Arti Varie OTTO MILIONI l’Associazione DILA ha contribuito a promuovere i libro e le lettura nelle biblioteche attraverso donazioni e reading.

In chiusura giova precisare che fino al 26/05/2023, ed a partire dalla sua costituzione (19/11/2014) l’Associazione DILA APS non ha partecipato ad alcun bando pubblico, non ha richiesto alcun finanziamento pubblico e, di conseguenza, non ha ricevuto neppure un euro da nessuna Amministrazione pubblica.

Programma della 12a edizione del Premio di Arti varie OTTO MILIONI
La dodicesima edizione del Premio di Arti varie OTTO MILIONI ha avuto inizio il 18/02/2023 con la pubblicazione del bando
https://www.emmegiischia.com/wordpress/premi-otto-milioni-2023/

è proseguita con la verifica della iscrizioni terminate il 15/05/2023.
Attualmente è nella fase di votazione web delle opere finaliste che sono state comunicate il 14 giugno in occasione di un evento patrocinato dalla Città di Ischia che si è svolto nella Biblioteca Antoniana di Ischia.

https://www.emmegiischia.com/wordpress/wp-content/uploads/2023/05/Biblioteca-14-15-giugno-delibera-patrocinio-ridim.jpg

Tutte le opere che le Giurie designate come finaliste sono state pubblicate in singole pagine

https://www.emmegiischia.com/wordpress/arti-grafiche-finaliste-premio-otto-milioni-2023/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/poesie-finaliste-premio-otto-milioni-2023/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/video-finalisti-premio-otto-milioni-2023/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/articoli-finalisti-premio-otto-milioni-2023/

e potranno ricevere voti web.

La somma dei voti espressi sul web verrà assegnata ad altre tre Giure scelte dalla presidenza DILA APS le quali li potranno attribuire a loro arbitrio alle opere finaliste.

La somma dei voti ricevuti dal web e dalle tre Giurie comporrà il punteggio finale designando i vincitori delle quattro sezioni.

Tale classifica finale sarà comunicata in una data compresa tra il 15 e il 19 novembre 2023 durante uno o più eventi che si svolgeranno in contemporanea in alcune località italiane compresa, in primis l’isola d’Ischia.

La cerimonia di premiazione avverrà a Ischia in una data compresa tra il  22 novembre e il 20 dicembre 2023.

In tale occasione sarà presentato al pubblico e alla stampa il volume antologico contenente TUTTE le opere finaliste di tutte le quattro sezioni, oltre a brevi noti informative relative sulla storia del premio e dei suoi principali protagonisti.

L’antologia dal titolo “ISPIRAZIONI”, saà regolarmente provvista di ISBN.

Vi sembrano buone ragioni per donare il vostro 5×1000 alla nostra Associazione di Promozione Sociale DILA APS?

Il Dispari 20230626 – Redazione culturale DILA

Durante la cerimonia di premiazione, per iniziativa di Massimo Abbate, Patron del festival della Canzone Napoletana nonché Presidente dell’Associazione ANIA APS (Associazione Nazionale Italiana Artisti) con la sua regia e con la sua conduzione, un gruppo di allievi/e delle principali Accademie musicali della Campania celebreranno il 150o anniversario della nascita del già citato Tenore Enrico Caruso attraverso l’illustrazione dell’impegno discografico che Egli profuse omaggiando la tradizione musicale napoletana mediante la registrazione di 22 canzoni, alcune anche di sua fattura.

Inoltre, per la prima volta in assoluto, sarà esposto un autografo del grande Maestro Caruso consistente in una cartolina che Lui ha inviata dall’America agli avi del Presidente Bruno Mancini.

Il Dispari 20230626 – Redazione culturale DILA

Commercialisti italiani elenco 1

Commercialisti 1

ABATE Carmine 16/02/1956 Napoli BTACMN56B16F839G 01778370591 Rag. Commercialista Diploma Di Ragioniere E Perito Commerciale

ABATE Francesco 18/01/1963 Ottaviano BTAFNC63A18G190Y 08619621213 Dott. Commercialista Laurea In Economia E Commercio

ABATE Hernest 08/09/1965 Teramo BTAHNS65P08L103V 07065z70633 Dott. Commercialista Scienze Economico Marittime

ABATE Rachele 12/10/1985 Caserta BTARHL85R52B963M 04121700613 Dott. Commercialista Laurea Magistrale Lm77

ABATE Silvana 28/03/1962 Napoli BTASVN62C68F839A 04963940632 Rag. Commercialista Diploma Di Ragioniere E Perito Commerciale

ABBATE Cesare 24/01/1947 Calvizzano BBTCSR47A24B452Q 01831900632 Dott. Commercialista Laurea In Economia E Commercio

ABBATE Emiliano 13/05/1973 Napoli BBTMLN73E13F839Z 05964431216 Dott. Commercialista Commercio Internazionale E Mercati Valutari

ABBATE Giovanni 13/07/1974 Napoli BBTGNN74L13F839F 06103001217 Dott. Commercialista Laurea In Economia E Commercio

ABBATE Maria 20/07/1987 Napoli BBTMRA87L60F839Q Dott. Commercialista Laurea Magistrale Lm77

ABBONDANDOLO Claudio 22/12/1972 Napoli BBNCLD72T22F839O 04928281213 Dott. Commercialista Laurea Magistrale Lm5f

ABBONDANDOLO Manuela 22/12/1972 Napoli BBNMNL72T62F839A 07457490634 Dott. Commercialista Laurea Magistrale Lm5£

ABBONDATI Antonella 06/11/196s Napoli BBNNNL66S46F839J 07366650633 Dott. Commercialista Laurea In Economia E Commercio

ABETE Nicola 16/10/1952 Ercolano BTANCL52R16H243H 00064051212 Dott. Commercialista Laurea In Economia E Commercio

ABIOSI Arduino 05/05/1961 Napoli BSARDN61E05F839M 04814490639 Dott. Commercialista Laurea In Economia E Commercio

ABIOSI Francesco 26/01/1980 Napoli BSAFNC80A26F839B 06798601214 Dott. Commercialista Laurea In Economia E Commercio

ABIOSI Gennaro 27/12/1974 Napoli BSAGNR74T27F839I 07953580631 Dott. Commercialista Laurea In Economia E Commercio

ABITABILE Filippo 06/08/19s9 Napoli BTBFPP59M06F839P Dott. Commercialista Laurea In Economia E Commercio

ABROGATO Rosa 26/04/1981 Lacco Ameno BRGRSO81 D66E396C 06809971218 Dott. Commercialista Commercio Internazionale E Mercati Valutari

ACAMPA Armando Samuele 20/01/1984 San Felice A Cancello CMPRND84A20H834V 09541941218 Dott. Commercialista Laurea Magistrale Lm77

ACAMPORA Ciro 23/09/1968 Portici CMPCRI68P23G902B 03126721210 Dott. Commercialista Laurea In Economia E Commercio

ACANFORA Stefano 27/07/1963 Napoli CNFSFN63L27F839I 09491061215 Dott. Commercialista Laurea In Economia E Commercio

ACCARDI Fabio 30/03/1957 Napoli CCRFBA57C30F839T Dott. Commercialista Laurea In Economia E Commercio

ACCARDO Ciro 16/08/1965 Torre Del Greco CCRCRI65M16L259Z 04328571213 Rag. Commercialista Laurea Specialistica 84/S Economia E Management

ACCARDO Francesco 1s/09/1977 Napoli CCRFNC77P15F839B 05705571213 Dott. Commercialista Laurea In Economia E Commercio

ACCARDO Gabriella 15/07/1950 Napoli CCRGRL50L55F839T Dott. Commercialista Laurea In Economia E Commercio

ACCURSO Giuseppina 26/05/1976 Napoli CCRGPP76E66F839K 07690601211 Dott. Commercialista Laurea In Economia

Commercialisti italiani elenco

DILA APS

Artisti partecipanti alle antologie

DILA APS: QUESTA SCONOSCIUTA?

ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE

“DA ISCHIA L’ARTE – DILA APS”

 

Costituita il 19/11/2014

Iscritta al RUNTS il 20/03/2023

Idonea a ricevere il 5×1000 con il C. F. 91013050637

Sede legale: Via Gemito 27 – 80077 Ischia

Telefono 3914830355

E-mail: [email protected]

PEC: [email protected]

Sito web: https://www.emmegiischia.com/wordpress/

Statistiche sito web dal 13/11/2019 al 22/05/2023: Iscritti 48.561; Total Visits 21.679.838; Total Posts 6.825; Total Pages 2.200

Sito web n 2: https://dila.altervista.org/

Il nostro canale Youtube, con 2.100 video, ha ottenuto 100.320 visualizzazioni per la durata   complessiva di 1.958 ore.

L’Associazione

L’Associazione di Promozione Sociale DA ISCHIA L’ARTE DILA APS opera ufficialmente dal 2014 in prosecuzione di una lunga serie di attività artistiche e culturali ideate ed organizzate da Bruno Mancini a partire dal 2008.

La sua attività è stata compresa negli ambiti della promozione della lettura, della letteratura e di tutte le forme artistiche (musica, danza, teatro, arti figurative, cinema e altro), sviluppando eventi e supporti editoriali e mediatici con il preciso scopo della socializzazione e della promozione della cultura in generale.

Libri, recensioni, opere pittoriche, produzioni musicali sono solo alcuni dei capitoli posti al centro delle attività dell’Associazione, come elementi di traino e di divulgazione di tutte le altre forme d’Arte, in una prospettiva di incontri sociali ma anche di formazione e di istruzione permanente.

I libri sono cultura, serenità, malizia –  I libri aggiungono valore agli auguri – I libri aumentano il pregio dei regali – I libri donano intensità emotive – I libri sprigionano emozioni – I libri offrono esperienze insostituibili – I libri rappresentano patrimoni di conoscenze – I libri arricchiscono competenze – I libri spandono seduzioni – I libri suscitano serenità – I libri adornano di charme – I libri diffondono culture – I libri posseggono fascino – I libri infondono distensione – I libri non ingannano, ma ammaliano – I libri sono tranquillità, sono suggestioni, sono tentazioni, sono lusinghe, sono confronto e tanto altro ancora.

Le attività principali svolte dall’Associazione sono l’ideazione e la realizzazione di progetti ed eventi fruibili sia in luoghi istituzionalmente deputati alla cultura come scuole, musei, biblioteche, cinema, teatri e centri culturali; sia in sedi tradizionalmente non deputate a tale scopo come luoghi ricreativi, parchi e giardini, piazze, librerie, luoghi di ristorazione, alberghi, salotti privati

Un impegno rivolto alla creazione di “nuovi” spazi di libero confronto e partecipazione alla vita culturale che favoriscano la partecipazione di cittadini e lettori di ogni età, con spirito di piacevole interessamento.

L’Associazione, in proiezione internazione, ha come attività principale il Premio di Arti varie OTTO MILIONI giunto, nel 2023, alla 12a edizione articolata, quest’anno, in quattro sezioni: Poesia, Arti grafiche, Video, Articoli.

Il Premio, fin dalla prima edizione, è stato (e sarà sempre) ad iscrizione assolutamente gratuita e aperto a TUTTI gli Artisti senza alcuna discriminazione.

Boicottiamo tutti i concorsi e tutti i cosiddetti “premi” che prevedano una tassa d’iscrizione per parteciparvi, perché per gli scrittori è mortificante dover “pagare” per avere “l’onore” di essere letti.

Un’Antologia di circa 160 pagine contenente tutte le opere finaliste viene pubblicata ogni anno in contemporanea con la cerimonia di premiazione dei vincitori delle varie sezioni.

Nel corso degli anni hanno partecipato al Premio molte migliaia di Artisti provenienti da quasi tutte le nazioni dei quattro continenti, tanto che il solo gruppo di coloro che sono stati pubblicati nelle antologie ha superato di gran lunga il numero di 500.

I Partner

DA ISCHIA L’ARTE DILA APS ha attivate Sedi operative e Case della Cultura in numerose nazioni europee, americane, africane e mediorientali con il favore e la collaborazione di numerose associazioni culturali, fondazioni, istituti scolastici, librerie, biblioteche, musei, enti pubblici e privati,  nonché di artisti, insegnanti, professionisti, artigiani, blogger, case editrici, giornalisti e organi di informazione.

L’Associazione cura, fra le altre attività giornalistiche, la redazione di una pagina culturale settimanale su questo quotidiano cartaceo IL DISPARI, distribuito in abbinamento con lo storico IL MATTINO di Napoli.

Succinto elenco dei nostri progetti

  • 22 Prodotti editoriali antologici
  • 30 Prodotti editoriali individuali
  • 7 Partecipazioni al Bookcity di Milano
  • Pluriennale partecipazione a IL MAGGIUO DEI LIBRI con oltre 200 eventi
  • Attività presentate in luoghi prestigiosi tra i quali:

MUDUC – Milano; Museo etnografico del mare – Ischia; Aula magna SIAM – Milano; Sala Maddalena – Monza; Hotel Delfini – Ischia; Sala Consiliare – Pontinia; Museo Della Terra Pontina – Latina; Hotel Delfini – Ischia; Biblioteca Antoniana – Ischia; Sala Consiliare – Norma; Abazia Sermoneta; Spazio MICRO – Roma;  Libreria Spazio cultura – Palermo; Archeoclub d’Italia; Parco termale Negombo – Lacco Ameno; Sala Consiliare – Torrenova; Interno 4 – Roma; Guardia Costiera – Sapri; Hotel Ulisse – Ischia; Hotel Oriente – Ischia; Hotel Mareblù – Ischia; Hotel Miramare e Castello – Ischia; Castello Sforzesco – Milano; Teatro PIME – Milano; Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.

Nel corso delle precedenti 11 edizioni del Premio di Arti Varie OTTO MILIONI l’Associazione DILA ha contribuito a promuovere i libro e le lettura nelle biblioteche attraverso donazioni e reading.

In chiusura giova precisare che fino al 26/05/2023, ed a partire dalla sua costituzione (19/11/2014) l’Associazione DILA APS non ha partecipato ad alcun bando pubblico, non ha richiesto alcun finanziamento pubblico e, di conseguenza, non ha ricevuto neppure un euro da nessuna Amministrazione pubblica.

Programma della 12a edizione del Premio di Arti varie OTTO MILIONI

La dodicesima edizione del Premio di Arti varie OTTO MILIONI ha avuto inizio il 18/02/2023 con la pubblicazione del bando

https://www.emmegiischia.com/wordpress/premi-otto-milioni-2023/

è proseguita con la verifica della iscrizioni terminate il 15/05/2023.
Attualmente è nella fase di votazione web delle opere finaliste che sono state comunicate il 14 giugno in occasione di un evento patrocinato dalla Città di Ischia che si è svolto nella Biblioteca Antoniana di Ischia.

 https://www.emmegiischia.com/wordpress/wp-content/uploads/2023/05/Biblioteca-14-15-giugno-delibera-patrocinio-ridim.jpg

Tutte le opere che le Giurie designate come finaliste sono state pubblicate in singole pagine

https://www.emmegiischia.com/wordpress/arti-grafiche-finaliste-premio-otto-milioni-2023/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/poesie-finaliste-premio-otto-milioni-2023/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/video-finalisti-premio-otto-milioni-2023/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/articoli-finalisti-premio-otto-milioni-2023/

e potranno ricevere voti web.

La somma dei voti espressi sul web verrà assegnata ad altre tre Giure scelte dalla presidenza DILA APS le quali li potranno attribuire a loro arbitrio alle opere finaliste.

La somma dei voti ricevuti dal web e dalle tre Giurie comporrà il punteggio finale designando i vincitori delle quattro sezioni.

Tale classifica finale sarà comunicata in una data compresa tra il 15 e il 19 novembre 2023 durante uno o più eventi che si svolgeranno in contemporanea in alcune località italiane compresa, in primis l’isola d’Ischia.

La cerimonia di premiazione avverrà a Ischia in una data compresa tra il  22 novembre e il 20 dicembre 2023.

In tale occasione sarà presentato al pubblico e alla stampa il volume antologico contenente TUTTE le opere finaliste di tutte le quattro sezioni, oltre a brevi noti informative relative sulla storia del premio e dei suoi principali protagonisti.

L’antologia dal titolo “ISPIRAZIONI”, saà regolarmente provvista di ISBN.

Vi sembrano buone ragioni per donare il vostro 5×1000 alla nostra Associazione di Promozione Sociale DILA APS?

Durante la cerimonia di premiazione, per iniziativa di Massimo Abbate, Patron del festival della Canzone Napoletana nonché Presidente dell’Associazione ANIA APS (Associazione Nazionale Italiana Artisti) con la sua regia e con la sua conduzione, un gruppo di allievi/e delle principali Accademie musicali della Campania celebreranno il 150o anniversario della nascita del già citato Tenore Enrico Caruso attraverso l’illustrazione dell’impegno discografico che Egli profuse omaggiando la tradizione musicale napoletana mediante la registrazione di 22 canzoni, alcune anche di sua fattura.

Inoltre, per la prima volta in assoluto, sarà esposto un autografo del grande Maestro Caruso consistente in una cartolina che Lui ha inviata dall’America agli avi del Presidente Bruno Mancini.

Bruno Mancini Ischia, un’isola di poesia Prima edizione 2007
Daniela Baldassari Ischia, un’isola di poesia Prima edizione 2007
Elena Mancini Ischia, un’isola di poesia Prima edizione 2007
Italo Zingoni Ischia, un’isola di poesia Prima edizione 2007
Liga Sarah Lapinska Ischia, un’isola di poesia Prima edizione 2007
Lucia Cassini Ischia, un’isola di poesia Prima edizione 2007
Luciano Somma Ischia, un’isola di poesia Prima edizione 2007
Pamela Allegretto Franz Ischia, un’isola di poesia Prima edizione 2007
Roberta Panizza Ischia, un’isola di poesia Prima edizione 2007
Valerien Bressy Ischia, un’isola di poesia Prima edizione 2007
Angela Barnaba Ischia, un’isola d’amore Prima edizione 2008
Angelo Zotti Ischia, un’isola d’amore Prima edizione 2008
Bruno Mancini Ischia, un’isola d’amore Prima edizione 2008
Christian Preziosi Ischia, un’isola d’amore Prima edizione 2008
Daniela Baldassari Ischia, un’isola d’amore Prima edizione 2008
Dario Rustichelli Ischia, un’isola d’amore Prima edizione 2008
Elena Mancini Ischia, un’isola d’amore Prima edizione 2008
Franco Trani Ischia, un’isola d’amore Prima edizione 2008
Giancarlo Grassi Ischia, un’isola d’amore Prima edizione 2008
Italo Zingoni Ischia, un’isola d’amore Prima edizione 2008
Katia Massaro Ischia, un’isola d’amore Prima edizione 2008
Liga Sarah Lapinska Ischia, un’isola d’amore Prima edizione 2008
Luciano Somma Ischia, un’isola d’amore Prima edizione 2008
Mauro Montacchiesi Ischia, un’isola d’amore Prima edizione 2008
Nicola Pantalone Ischia, un’isola d’amore Prima edizione 2008
Nunzia Binetti Ischia, un’isola d’amore Prima edizione 2008
Nunzia Zambardi Ischia, un’isola d’amore Prima edizione 2008
Pamela Allegretto Franz Ischia, un’isola d’amore Prima edizione 2008
Roberta Panizza Ischia, un’isola d’amore Prima edizione 2008
Umberto Maselli Ischia, un’isola d’amore Prima edizione 2008
Valerien Bressy Ischia, un’isola d’amore Prima edizione 2008
Alberto Liguoro Ischia, un’isola di… Prima edizione 2009
Antonio Mencarini Ischia, un’isola di… Prima edizione 2009
Bruno Mancini Ischia, un’isola di… Prima edizione 2009
Christian Preziosi Ischia, un’isola di… Prima edizione 2009
Clementina Petroni Ischia, un’isola di… Prima edizione 2009
Dalila Liguoro Ischia, un’isola di… Prima edizione 2009
Dario Rustichelli Ischia, un’isola di… Prima edizione 2009
Duo Colombo Ischia, un’isola di… Prima edizione 2009
Fabio Salvi Ischia, un’isola di… Prima edizione 2009
Franco Calise Ischia, un’isola di… Prima edizione 2009
Franco Trani Ischia, un’isola di… Prima edizione 2009
Katia Massaro Ischia, un’isola di… Prima edizione 2009
Liga Sarah Lapinska Ischia, un’isola di… Prima edizione 2009
Luciano Somma Ischia, un’isola di… Prima edizione 2009
Marta Zemgune Ischia, un’isola di… Prima edizione 2009
Nicola Pantalone Ischia, un’isola di… Prima edizione 2009
Nunzia Binetti Ischia, un’isola di… Prima edizione 2009
Nunzia Zambardi Ischia, un’isola di… Prima edizione 2009
Pietro Massaro Ischia, un’isola di… Prima edizione 2009
Roberta Panizza Ischia, un’isola di… Prima edizione 2009
Sacha Savastano Ischia, un’isola di… Prima edizione 2009
Umberto Maselli Ischia, un’isola di… Prima edizione 2009
Alberto Liguoro Ischia mare e poesia Prima edizione 2010
Alessandro Monticelli Ischia mare e poesia Prima edizione 2010
Anonio Spagnuolo Ischia mare e poesia Prima edizione 2010
Antonio Mencarini Ischia mare e poesia Prima edizione 2010
Barbara Lo Fermo Ischia mare e poesia Prima edizione 2010
Bruno Mancini Ischia mare e poesia Prima edizione 2010
Carmela Di Lustro Ischia mare e poesia Prima edizione 2010
Christian Preziosi Ischia mare e poesia Prima edizione 2010
Clementina Petroni Ischia mare e poesia Prima edizione 2010
Dario Rustichelli Ischia mare e poesia Prima edizione 2010
Donatella Verde Ischia mare e poesia Prima edizione 2010
Eduardo Cocciardo Ischia mare e poesia Prima edizione 2010
Elen De Gori Ischia mare e poesia Prima edizione 2010
Emanuela Di Stefano Ischia mare e poesia Prima edizione 2010
Enzo Boffelli Ischia mare e poesia Prima edizione 2010
Felice Serino Ischia mare e poesia Prima edizione 2010
Francesco Mattera Ischia mare e poesia Prima edizione 2010
Franco Calise Ischia mare e poesia Prima edizione 2010
Fulvia Marconi Ischia mare e poesia Prima edizione 2010
Inara Gale Ischia mare e poesia Prima edizione 2010
Katia Massaro Ischia mare e poesia Prima edizione 2010
Liga Sarah Lapinska Ischia mare e poesia Prima edizione 2010
Lucia D’Ambra Ischia mare e poesia Prima edizione 2010
Luciano Somma Ischia mare e poesia Prima edizione 2010
Maria Calise Ischia mare e poesia Prima edizione 2010
Michela Zanarella Ischia mare e poesia Prima edizione 2010
Nicola Pantalone Ischia mare e poesia Prima edizione 2010
Nunzia Binetti Ischia mare e poesia Prima edizione 2010
Nunzia Zambardi Ischia mare e poesia Prima edizione 2010
Paul Polansky Ischia mare e poesia Prima edizione 2010
Roberta Panizza Ischia mare e poesia Prima edizione 2010
Sacha Savastano Ischia mare e poesia Prima edizione 2010
Santa Vetturi Ischia mare e poesia Prima edizione 2010
Umberto Maselli Ischia mare e poesia Prima edizione 2010
Vera Roche Ischia mare e poesia Prima edizione 2010
Alberto Liguoro Adotta una poesia Prima edizione 2011
Antonio Fiore Adotta una poesia Prima edizione 2011
Antonio Guarracino Adotta una poesia Prima edizione 2011
Antonio Mencarini. Adotta una poesia Prima edizione 2011
Bruno Mancini Adotta una poesia Prima edizione 2011
Dalmazio Masini Adotta una poesia Prima edizione 2011
Demo Martelli Adotta una poesia Prima edizione 2011
Donato Ladik Adotta una poesia Prima edizione 2011
Elisa Barone Adotta una poesia Prima edizione 2011
Emanuela Di Stefano Adotta una poesia Prima edizione 2011
Ester Margherita Barbato Adotta una poesia Prima edizione 2011
Felice Serino Adotta una poesia Prima edizione 2011
Italo Zingoni Adotta una poesia Prima edizione 2011
Ivana Tata Adotta una poesia Prima edizione 2011
Liga Sarah Lapinska Adotta una poesia Prima edizione 2011
Lorenzo Pais Adotta una poesia Prima edizione 2011
Luciano Somma Adotta una poesia Prima edizione 2011
Luigi De Luca Adotta una poesia Prima edizione 2011
Maria Bigazzi Adotta una poesia Prima edizione 2011
Maria Calise Adotta una poesia Prima edizione 2011
Michela Zanarella Adotta una poesia Prima edizione 2011
Modris Andžāns Adotta una poesia Prima edizione 2011
Nunzia Binetti Adotta una poesia Prima edizione 2011
Paola Guarini Adotta una poesia Prima edizione 2011
Rita Minniti Adotta una poesia Prima edizione 2011
Roberta Panizza Adotta una poesia Prima edizione 2011
Rodolfo Vettorello Adotta una poesia Prima edizione 2011
Sacha Savastano Adotta una poesia Prima edizione 2011
Sanita Simsone Adotta una poesia Prima edizione 2011
Stefano Milighetti Adotta una poesia Prima edizione 2011
Vincenzo Tesone Adotta una poesia Prima edizione 2011
Virginia Murru Adotta una poesia Prima edizione 2011
Agata De Nuccio Otto milioni Prima edizione 2012
Agnese Monaco Otto milioni Prima edizione 2012
Angelica Lubrano Otto milioni Prima edizione 2012
Anita Nuzzi Otto milioni Prima edizione 2012
Anna Lamonaca Otto milioni Prima edizione 2012
Anna Laura Cittadino Otto milioni Prima edizione 2012
Annalisa Civitelli Otto milioni Prima edizione 2012
Annamaria Cardillo Otto milioni Prima edizione 2012
Antonio Fiore Otto milioni Prima edizione 2012
Antonio Pellegrino Otto milioni Prima edizione 2012
Aurelio Zucchi Otto milioni Prima edizione 2012
Barbara Carminitana Otto milioni Prima edizione 2012
Barbara Lo Fermo Otto milioni Prima edizione 2012
Bruno Mancini Otto milioni Prima edizione 2012
Carlo Parente Otto milioni Prima edizione 2012
Carmen Auletta Otto milioni Prima edizione 2012
Chiara Elia Otto milioni Prima edizione 2012
Claudio Beccalossi Otto milioni Prima edizione 2012
Domenico Ruggiero Otto milioni Prima edizione 2012
Don Backy Otto milioni Prima edizione 2012
Duilio Martino Otto milioni Prima edizione 2012
Edang Onomo Emile Amou Otto milioni Prima edizione 2012
Elisabetta Corveddu Otto milioni Prima edizione 2012
Emanuela Arlotta Otto milioni Prima edizione 2012
Emma Rotini Otto milioni Prima edizione 2012
Ermanno Eandi Otto milioni Prima edizione 2012
Eva Kaufmane Otto milioni Prima edizione 2012
Felice Serino Otto milioni Prima edizione 2012
Francesca Bucci Otto milioni Prima edizione 2012
Franco De Angelis Otto milioni Prima edizione 2012
Franco Maccioni Otto milioni Prima edizione 2012
Gabriele Fabiani Otto milioni Prima edizione 2012
Gabriella Afa Otto milioni Prima edizione 2012
Gianlica Regondi Otto milioni Prima edizione 2012
Gianluca Conte Otto milioni Prima edizione 2012
Giuseppe Vetromile Otto milioni Prima edizione 2012
Immacolata Concetta Bruno Otto milioni Prima edizione 2012
Italo Zingoni Otto milioni Prima edizione 2012
Janis Lapinskis Otto milioni Prima edizione 2012
Liga Sarah Lapinska Otto milioni Prima edizione 2012
Lorenzo Pais Otto milioni Prima edizione 2012
Luca Nicastro Otto milioni Prima edizione 2012
Luciano Somma Otto milioni Prima edizione 2012
Mara Zilio Otto milioni Prima edizione 2012
Margherita Delle Monache Otto milioni Prima edizione 2012
Maria De Luca Otto milioni Prima edizione 2012
Maria Dolceamore Otto milioni Prima edizione 2012
Maria Francesca Petrungaro Otto milioni Prima edizione 2012
Maria Grazia Vai Otto milioni Prima edizione 2012
Marta Zemgune Otto milioni Prima edizione 2012
Massimilaino Iacono Otto milioni Prima edizione 2012
Massimo Rozzi Otto milioni Prima edizione 2012
Matteo Cotugno Otto milioni Prima edizione 2012
Mauro Bompadre Otto milioni Prima edizione 2012
Michela Zanarella Otto milioni Prima edizione 2012
Mimmo Martinucci Otto milioni Prima edizione 2012
Nadezhda Slavova Otto milioni Prima edizione 2012
Nina Lavieri Otto milioni Prima edizione 2012
Nuccia De Ianniello Otto milioni Prima edizione 2012
Nunzio Buono Otto milioni Prima edizione 2012
Orazio Abbate Otto milioni Prima edizione 2012
Paolo Battista Otto milioni Prima edizione 2012
Patrizia Portoghese Otto milioni Prima edizione 2012
Pietro De Bonis Otto milioni Prima edizione 2012
Pseudonimo 4 Otto milioni Prima edizione 2012
Rita Mantuano Otto milioni Prima edizione 2012
Rita Massetti Otto milioni Prima edizione 2012
Rita Minniti Otto milioni Prima edizione 2012
Roberta Panizza Otto milioni Prima edizione 2012
Sanita Simsone Otto milioni Prima edizione 2012
Santa Vetturi Otto milioni Prima edizione 2012
Sara Cicolani Otto milioni Prima edizione 2012
Silvia De Angelis Otto milioni Prima edizione 2012
Solidea Basso Otto milioni Prima edizione 2012
Svetlana Tumanova Otto milioni Prima edizione 2012
Tiziana Mignosa Otto milioni Prima edizione 2012
Valerio Agostino Baron Otto milioni Prima edizione 2012
Adriana Pedicini Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Angelica Lubrano Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Anna Alessandrino Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Anna Alessandrino Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Anna Maria Dall’Olio Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Antonietta De Luca Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Antonio Curci Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Antonio Fiore Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Antonio Santacroce Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Barbara Lo Fermo Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Bruno Mancini Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Cecilia Martino Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Ciro Iengo Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Claudio Michetti Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Davide Rocco Colacrai Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Domenico Ruggiero Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Emanuela Di Stefano Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Francesca Dono Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Franco Maccioni Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Gino Centofante Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Gino Iorio Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Janis Lapinskis Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Liga Sarah Lapinska Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Lucia Maiese Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Luciano Somma Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Luisa Bolleri Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Maria Bigazzi Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Maria Teresa Manta Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Marina De Caro Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Mario De Rosa Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Marta Zemgune Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Mauro Bompadre Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Modris Andzans Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Nina Lavieri Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Pietro Calise Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Roberta Panizza Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Salvatore Senatore Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Sanita Simsone Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Teodora Gandolfi Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Teodora Gandolfo Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Tina Bruno Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Vera Roke Da Ischia sempre poesia Prima edizione 2013
Alessia Palomba Mare Monti Mare Prima edizione 2014
Andra Gabriela Prodea Mare Monti Mare Prima edizione 2014
Andris Vējš Mare Monti Mare Prima edizione 2014
Antonio Fiore Mare Monti Mare Prima edizione 2014
Antonio Mencarini Mare Monti Mare Prima edizione 2014
Antonio Scarfone Mare Monti Mare Prima edizione 2014
Aurelio De Rose Mare Monti Mare Prima edizione 2014
Barbara Lo Fermo Mare Monti Mare Prima edizione 2014
Bruno Mancini Mare Monti Mare Prima edizione 2014
Don Backy Mare Monti Mare Prima edizione 2014
Donatella Verde Mare Monti Mare Prima edizione 2014
Emanuela Di Stefano Mare Monti Mare Prima edizione 2014
Enzo Salvia Mare Monti Mare Prima edizione 2014
Eva Kaufmane Mare Monti Mare Prima edizione 2014
Franco Maccioni Mare Monti Mare Prima edizione 2014
Gino Iorio Mare Monti Mare Prima edizione 2014
Giulia Vazzoler Mare Monti Mare Prima edizione 2014
Giulio Di Lorenzo Mare Monti Mare Prima edizione 2014
Giulio Menichelli Mare Monti Mare Prima edizione 2014
Graziella Lo Vano Mare Monti Mare Prima edizione 2014
Guerino Cigliano Mare Monti Mare Prima edizione 2014
Itala Cosmo Mare Monti Mare Prima edizione 2014
Jānis Lapinski Mare Monti Mare Prima edizione 2014
Katia Massaro Mare Monti Mare Prima edizione 2014
La Spina Nicolina Mare Monti Mare Prima edizione 2014
Liga Sarah Lapinska Mare Monti Mare Prima edizione 2014
Linda Reale Ruffino Mare Monti Mare Prima edizione 2014
Lucia D’Ambra Mare Monti Mare Prima edizione 2014
Maria Francesca Giovelli Mare Monti Mare Prima edizione 2014
Maria Stella Bruno Mare Monti Mare Prima edizione 2014
Marta Zemgune Mare Monti Mare Prima edizione 2014
Modris Andžāns Mare Monti Mare Prima edizione 2014
Roberta Panizza Mare Monti Mare Prima edizione 2014
Sanita Simsone Mare Monti Mare Prima edizione 2014
Solidea Basso Mare Monti Mare Prima edizione 2014
Vera Roke Mare Monti Mare Prima edizione 2014
Angela Maria Tiberi Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Alberto Ghirardini Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Aniello Buonocore Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Anna Gura Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Annamaia Vezio Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Antonella Ronzulli Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Antonio Fiore Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Antonio Mencarini Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Artista di Strada Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Bruno Mancini Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Calogero Pettineo Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Celestina Carofiglio Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Daniella Pasqua Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Don Backy Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Donata Porcu Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Edoardo Malagoli Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Elisa Ruthenberg Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Emanuela Di Stefano Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Enrico Marco Cipollini Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Enzo Salvia Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Eva Kaufmane Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Ezio Strada Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Francesco Di Costanzo Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Franco Maccioni Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Giuditta Abbatescianni Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Giulio Menichelli Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Giuseppe Perrone Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Jānis Lapinskis Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Karia Massaro Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Liga Sarah Lapinska Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Maria Luisa Neri Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Maria Petruzzelli Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Mariella Cardinale Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Marina De Caro Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Mario Di Nicola Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Marta Zemgune Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Massimo Rozzi Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Maurizio Tocchi Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Michela Manente Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Michela Pietropaolo Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Modris Andžāns Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Monica Marzio Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Natalya Kalynovskaya Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Nunzia Cannovo Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Pasquale Di Costanzo Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Pippo Faranda Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Roberta Panizza Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Rosanna Affronte Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Sam Di Bella Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Santa Vetturi Da Ischia L’Arte Prima edizione 2015
Alberto Ghirardini Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Anna Gura Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Antonella Ronzulli Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Antonio Fiore Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Antonio Mencarini Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Artista Di Strada Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Bruno Mancini Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Don Backy Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Elisa Barone Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Ester Barbato Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Eva Strazdina Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Francesca Luzzio Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Giulio Menichelli Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Guido Arbonelli Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Jānis Lapinskis Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Jo Scaglione Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Katia Massaro Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Liga Sarah Lapinska Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Luigi Esposito Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Mariolina Cannarella Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Marta Zemgune Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Massimo Natalucci Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Massimo Rozzi Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Michela Zanarella Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Miriam Piga Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Monica Marzio Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Natalia Benedett Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Natalya Kalinovskaya Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Paola Occhi Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Raffaele Ventola. Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Rino Lauro Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Rita Stanzione Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Roberta Panizza Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Roberto Rossi Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Saverio Dionizio Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Silvana Lazzarino Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Solidea Basso Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Tina Bruno Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Vera Roķe Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Vincenzo Savarese Otto milioni 2016 Prima edizione 2016
Abdeldjaili Amri Penne Note Matite Prima edizione 2017
Abderrahmane Benhammouda Penne Note Matite Prima edizione 2017
Ajub Ibragimov Penne Note Matite Prima edizione 2017
Alvils Cedriņš Penne Note Matite Prima edizione 2017
Angela Maria Tiberi Penne Note Matite Prima edizione 2017
Anita Zvaigzne Penne Note Matite Prima edizione 2017
Antonio Fiore Penne Note Matite Prima edizione 2017
Antonio Mencarini Penne Note Matite Prima edizione 2017
Antonio Molina Vasconselos Penne Note Matite Prima edizione 2017
Assunta Gneo Penne Note Matite Prima edizione 2017
Dalila Boukhalfa Penne Note Matite Prima edizione 2017
Didzis Laidins Penne Note Matite Prima edizione 2017
Domenico Umbro Penne Note Matite Prima edizione 2017
Einars Repše Penne Note Matite Prima edizione 2017
Elīna Zālīte Penne Note Matite Prima edizione 2017
Enzo Salvia Penne Note Matite Prima edizione 2017
Eva Martuza Penne Note Matite Prima edizione 2017
Eva Strazdiņa Penne Note Matite Prima edizione 2017
Flora Rucco Penne Note Matite Prima edizione 2017
Francesca Luzzio Penne Note Matite Prima edizione 2017
Franco Maccioni Penne Note Matite Prima edizione 2017
Giovanni Arbonelli Penne Note Matite Prima edizione 2017
Giulio Menichelli Penne Note Matite Prima edizione 2017
Giuseppe Capoluongo Penne Note Matite Prima edizione 2017
Giuseppe Perrone Penne Note Matite Prima edizione 2017
Guido Arbonelli Penne Note Matite Prima edizione 2017
Heino Blum Penne Note Matite Prima edizione 2017
Ilda Consales Penne Note Matite Prima edizione 2017
Janis Drozdovs Penne Note Matite Prima edizione 2017
Jānis Lapinskis Penne Note Matite Prima edizione 2017
Janis Zarins Penne Note Matite Prima edizione 2017
Liga SarahLapinska Penne Note Matite Prima edizione 2017
Ligija Kovaļevska Penne Note Matite Prima edizione 2017
Luciano Di Meglio Penne Note Matite Prima edizione 2017
Mairita Dūze Penne Note Matite Prima edizione 2017
Maria Battaglia Penne Note Matite Prima edizione 2017
Maria Luisa Neri Penne Note Matite Prima edizione 2017
Massimo Rozzi Penne Note Matite Prima edizione 2017
Maurizio Pedace Penne Note Matite Prima edizione 2017
Michela Pietropaolo Penne Note Matite Prima edizione 2017
Michelangelo Sngrisani Penne Note Matite Prima edizione 2017
Miguel Piñero Penne Note Matite Prima edizione 2017
Milena Petrarca Penne Note Matite Prima edizione 2017
Modris Andzàns Penne Note Matite Prima edizione 2017
Mohamed Benmaiza Penne Note Matite Prima edizione 2017
Nadeem Ansari Penne Note Matite Prima edizione 2017
Natalia Benedetti Penne Note Matite Prima edizione 2017
Nika Kolinz Penne Note Matite Prima edizione 2017
Paola Occhi Penne Note Matite Prima edizione 2017
Patrizia Canola Penne Note Matite Prima edizione 2017
Roberta Panizza Penne Note Matite Prima edizione 2017
Roberto Prandin Penne Note Matite Prima edizione 2017
Rosalba Grella Penne Note Matite Prima edizione 2017
Safia Amara Penne Note Matite Prima edizione 2017
Sergey Kyrychenko Penne Note Matite Prima edizione 2017
Silvana Arbia Penne Note Matite Prima edizione 2017
Silvana Lazzarino Penne Note Matite Prima edizione 2017
Simone Vela Penne Note Matite Prima edizione 2017
Sounad  Challal Penne Note Matite Prima edizione 2017
Tina Brubo Penne Note Matite Prima edizione 2017
Ugo De Angelis Penne Note Matite Prima edizione 2017
Valentina Gavrish Penne Note Matite Prima edizione 2017
Vera Roke Penne Note Matite Prima edizione 2017
Vilis Vizulis Penne Note Matite Prima edizione 2017
Adriana Iftimie Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Ajub Ibragimov Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Angela Maria Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Antonio Fiore Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Antonio Mencarini Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Arte del suonare Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Assunta Gneo Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Boutique Maria Grazia Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Bruno Mancini Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Caterina Guttadauro Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Dalila Boukhalfa Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Domenico Umbro Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Don Backy Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Felice Maria Corticchia Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Flora Rucco Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Francesco Terrone Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Franco Maccioni Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Gaetano Di Meglio Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Gianna Formato Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Giovanni Rotunno Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Giulio Menichelli Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Giuseppe Lorin Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Guido Arbonelli Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Ismail Akinc Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Janis Drozdovs Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Ksenia Svetlova Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Liga Sarah Lapinska Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Lorel Valentini Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Maria Luisa Neri Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Maria Rosaria Longobardi Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Mariapia Ciaghi Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Miguel Pinero Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Milena Petrarca Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Natalia Benedetti Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Nunzia Zambardi Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Osama Salama Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Paola Occhi Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Patrizia Canola Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Ravishankar Roy Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Ricardo O. Montesinos Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Roberta Panizza Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Roberto Prandin Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Safa Bn Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Sigal Bali Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Silvana Lazzarino Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Teleischia Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Tomas Fernandez Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Victor Rocha Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Yair Aharon Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Zara Ilyasova Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Zhayna Ilyasova Una pagina, un’emozione Prima edizione 2018
Adriana Iftimie Ceroli Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Alessia Gaveglia Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Angela Maria Tiberi Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Bruno Mancini Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Chiara Pavoni Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Dalila Boukhalfa Magari un’emozione! Prima edizione 2019
David Wilkinson Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Domenico Umbro, Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Enzo Casagni Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Flora Rucco, Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Flora Vona Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Gianfranco Cilento Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Gianna Formato Cavuoto Paganelli Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Giulio Menichelli Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Giuseppe Lòrin Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Gli Archi della Donadoni Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Iskra Peneva Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Larachiche Mohamed Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Liga Sarah Lapinska: Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Liliana Manetti Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Lucia Fusco Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Lucia Marchi Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Lucilla Trapazzo Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Maria Luisa Neri Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Mario Ceroli, Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Milena Petrarca, Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Natalina Stefi Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Opere finaliste Premio Arti grafiche Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Opere finaliste Premio Giornalismo Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Opere finaliste Premio musica Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Opere finaliste Premio Narrativa Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Opere finaliste Premio Poesia Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Opere finaliste Premio Recitazione Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Paola Occhi Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Raffaele Pagliaruli, Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Riccardo Nicolai Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Roberta Panizza Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Roberto Prandin Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Santina Amici Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Stefano Degli Abbati Magari un’emozione! Prima edizione 2019
Ajub Ibragimov Arte altrove Prima edizione 2020
Aleem Uddin Arte altrove Prima edizione 2020
Aleksandra Kazanceva Arte altrove Prima edizione 2020
Aleksandra Zavišjus Arte altrove Prima edizione 2020
Alessia Palomba Arte altrove Prima edizione 2020
Angela Maria Tiberi Arte altrove Prima edizione 2020
Anita Ķēķe Arte altrove Prima edizione 2020
Anna Rancāne – Arte altrove Prima edizione 2020
Antonio Mencarini Arte altrove Prima edizione 2020
Antonio Molina Vasconcelos Arte altrove Prima edizione 2020
Arif Azad Painter Arte altrove Prima edizione 2020
Astra Empele Arte altrove Prima edizione 2020
Broņislava Dzene Arte altrove Prima edizione 2020
Bruno Mancini Arte altrove Prima edizione 2020
Chiara Pavoni Arte altrove Prima edizione 2020
Chijia He Arte altrove Prima edizione 2020
Daniele Bocci Arte altrove Prima edizione 2020
Dario Alessio Arte altrove Prima edizione 2020
Dzintra Delpere Krāsaini Arte altrove Prima edizione 2020
Eduards Aivars Arte altrove Prima edizione 2020
Edvīns Jansons Arte altrove Prima edizione 2020
Elīna Zālīte Arte altrove Prima edizione 2020
Elita Viškere Arte altrove Prima edizione 2020
Elita Viškere Arte altrove Prima edizione 2020
Ēriks Bāris Arte altrove Prima edizione 2020
Eva Mārtuža Arte altrove Prima edizione 2020
Fatima Daudova Arte altrove Prima edizione 2020
Frank W. Tansey Arte altrove Prima edizione 2020
German Vizulis Arte altrove Prima edizione 2020
Guido Arbonelli Arte altrove Prima edizione 2020
Guna Oškalna Vējiņa Arte altrove Prima edizione 2020
Heino Blum Arte altrove Prima edizione 2020
Herminia Mesquita Arte altrove Prima edizione 2020
Ilze Zeimule Arte altrove Prima edizione 2020
Ināra Gaile Arte altrove Prima edizione 2020
Ingrīda Zaķe Arte altrove Prima edizione 2020
Ingvar El – Raven Arte altrove Prima edizione 2020
Ismail Akinc Arte altrove Prima edizione 2020
Janis Drozdovs Arte altrove Prima edizione 2020
Janis Jan Zarins Arte altrove Prima edizione 2020
Jeanfilip Arte altrove Prima edizione 2020
Jon Mucogllava Arte altrove Prima edizione 2020
Kārlis Īle Arte altrove Prima edizione 2020
Kheyrollah Asghari Arte altrove Prima edizione 2020
Lela Geleishvili Arte altrove Prima edizione 2020
Liga Sarah Lapinska Arte altrove Prima edizione 2020
Ligija Kovaļevska Arte altrove Prima edizione 2020
Liliana Manetti Arte altrove Prima edizione 2020
Linh Arte altrove Prima edizione 2020
Lucia D’Ambra Arte altrove Prima edizione 2020
Luciana Capece Arte altrove Prima edizione 2020
Mairita Ķērpe Arte altrove Prima edizione 2020
Marcos Robson Mota Arte altrove Prima edizione 2020
Maria Francesca Mosca Arte altrove Prima edizione 2020
Maria Luisa Neri Arte altrove Prima edizione 2020
Marija Gadaldi Arte altrove Prima edizione 2020
Marta Zemgune Arte altrove Prima edizione 2020
Maurizio Pedace Arte altrove Prima edizione 2020
Mehtap Guler Arte altrove Prima edizione 2020
Melinda Horvath Arte altrove Prima edizione 2020
Migel Piñero Arte altrove Prima edizione 2020
Milena Petrarca Arte altrove Prima edizione 2020
Milo Shor Arte altrove Prima edizione 2020
Mirjana Milanovic Arte altrove Prima edizione 2020
Modris Andžāns Arte altrove Prima edizione 2020
Nancy Avellina Arte altrove Prima edizione 2020
Nicola Pantalone Arte altrove Prima edizione 2020
Nunzia Zambardi Arte altrove Prima edizione 2020
Nunzia Zambardi Arte altrove Prima edizione 2020
Olga Ivanova Arte altrove Prima edizione 2020
Onofre P.P. Pinheiro Arte altrove Prima edizione 2020
Osama Salama Arte altrove Prima edizione 2020
Roalds Dobrovenskis Arte altrove Prima edizione 2020
Rosalba Grella Arte altrove Prima edizione 2020
Rubik Kocharian Arte altrove Prima edizione 2020
Safa Bn Arte altrove Prima edizione 2020
Sanita Simsone Arte altrove Prima edizione 2020
Sara Rogoni Arte altrove Prima edizione 2020
Sasho Kostov Arte altrove Prima edizione 2020
Sayed A. Irfan Arte altrove Prima edizione 2020
Sebastiano Grasso Arte altrove Prima edizione 2020
Sergey Kyrychenko Arte altrove Prima edizione 2020
Silvana Lazzarino Arte altrove Prima edizione 2020
Soledad Llamas Gonsalez Arte altrove Prima edizione 2020
Stefano degli Abbati Arte altrove Prima edizione 2020
Thamer M. Alhiti Arte altrove Prima edizione 2020
Tomas Fernandez Arte altrove Prima edizione 2020
Valdis Jaunskungs Arte altrove Prima edizione 2020
Valerien Bressy Arte altrove Prima edizione 2020
Vera Roķe Arte altrove Prima edizione 2020
Vilis Vizulis Arte altrove Prima edizione 2020
Vslentina Gavrish Arte altrove Prima edizione 2020
Yuri Serebryakov Arte altrove Prima edizione 2020
Zara Ilyasova Arte altrove Prima edizione 2020
Zhayna Ilyasova Arte altrove Prima edizione 2020
Abu Pahaev Decima edizione Prima edizione 2021
Adam Ilyasov Decima edizione Prima edizione 2021
Ajub Ibragimov Decima edizione Prima edizione 2021
Alessia Gaveglia Decima edizione Prima edizione 2021
Angela Maria Tiberi Decima edizione Prima edizione 2021
Anita Ķēķe Decima edizione Prima edizione 2021
Anita Zvaigzne Decima edizione Prima edizione 2021
Art Linh Decima edizione Prima edizione 2021
Astra Empele Decima edizione Prima edizione 2021
Broņislava Dzene Decima edizione Prima edizione 2021
Chijia He Decima edizione Prima edizione 2021
Daniel Hooper Decima edizione Prima edizione 2021
Dita Dīķe Decima edizione Prima edizione 2021
Eduards Aivars Decima edizione Prima edizione 2021
Elīna Zālīte Decima edizione Prima edizione 2021
Elita Viškere Decima edizione Prima edizione 2021
Emanuela Di Stefano Decima edizione Prima edizione 2021
Ēriks Bāris Decima edizione Prima edizione 2021
Eva Mārtuža Decima edizione Prima edizione 2021
Flora Rucco Decima edizione Prima edizione 2021
Frank W. Tansey Decima edizione Prima edizione 2021
German Vizulis Decima edizione Prima edizione 2021
Gianfranco Cilento Decima edizione Prima edizione 2021
Guillermo L. De Linaje Decima edizione Prima edizione 2021
Guna Oškalna-Vējiņa Decima edizione Prima edizione 2021
Heino Blum Decima edizione Prima edizione 2021
Herminia Mesquita Decima edizione Prima edizione 2021
Il Dispari Decima edizione Prima edizione 2021
Il SEXTANTE Decima edizione Prima edizione 2021
Ināra Gaile Decima edizione Prima edizione 2021
Ingrīda Zaķe Decima edizione Prima edizione 2021
Ingvar El Raven Decima edizione Prima edizione 2021
Ingvar El-Voron Decima edizione Prima edizione 2021
Janis Jan Zarins Decima edizione Prima edizione 2021
Jeanfilip Decima edizione Prima edizione 2021
Jelena Plotnikova Decima edizione Prima edizione 2021
Kārlis Īle Decima edizione Prima edizione 2021
Liene Liepiņa Decima edizione Prima edizione 2021
Liga Sarah Lapinska Decima edizione Prima edizione 2021
Ligija Kovaļevska Decima edizione Prima edizione 2021
Luciana Capece Decima edizione Prima edizione 2021
Lucio Rinaldini – Decima edizione Prima edizione 2021
Mairita Ķērpe-Dūze Decima edizione Prima edizione 2021
Makka Ilyasova Decima edizione Prima edizione 2021
Maria Francesca Mosca Decima edizione Prima edizione 2021
Miguel Pinero Decima edizione Prima edizione 2021
Milena Petrarca Decima edizione Prima edizione 2021
Miriana Milanovic Decima edizione Prima edizione 2021
Modris Andžāns Decima edizione Prima edizione 2021
Natalina Stefi Decima edizione Prima edizione 2021
Nunzia Zambardi Decima edizione Prima edizione 2021
Orietta Bellomo Decima edizione Prima edizione 2021
Osama Salama Decima edizione Prima edizione 2021
Rosaria Zizzo Decima edizione Prima edizione 2021
Safa Bn Decima edizione Prima edizione 2021
Sebastiano Grasso Decima edizione Prima edizione 2021
Sergey Kyrychenko Decima edizione Prima edizione 2021
Sigal Bali Decima edizione Prima edizione 2021
Simasilver Konya Decima edizione Prima edizione 2021
Thamer M. Alhiti Decima edizione Prima edizione 2021
Tomas Fernandez Decima edizione Prima edizione 2021
Valerien Bressy Decima edizione Prima edizione 2021
Vera Roķe Decima edizione Prima edizione 2021
Vera Roķe Decima edizione Prima edizione 2021
Viesturs Āboliņš Decima edizione Prima edizione 2021
Vilis Vizulis Decima edizione Prima edizione 2021
Virginio Sannino Decima edizione Prima edizione 2021
Yair Aharon Decima edizione Prima edizione 2021
Yuri Serebryakov Decima edizione Prima edizione 2021
Zara Ilyasova Decima edizione Prima edizione 2021
Abu Pashaev Isole nuove Prima edizione 2022
Adriana Iftimie Ceroli Isole nuove Prima edizione 2022
Agostino Lauro Isole nuove Prima edizione 2022
Aida Turrini Isole nuove Prima edizione 2022
Ajub Ibragimov Isole nuove Prima edizione 2022
Alberto Corradini Isole nuove Prima edizione 2022
Alberto Liguoro Isole nuove Prima edizione 2022
Aleandro Mariani Isole nuove Prima edizione 2022
Alessandra Corvi Isole nuove Prima edizione 2022
Alessandro Fantini Isole nuove Prima edizione 2022
Alessandro Fantoni Isole nuove Prima edizione 2022
Alessandro Petrarca Isole nuove Prima edizione 2022
Alessia Gaveglia Isole nuove Prima edizione 2022
Alfonso Gurreri Isole nuove Prima edizione 2022
Amirbek Ismailov Isole nuove Prima edizione 2022
Anastasia Lesyuk Isole nuove Prima edizione 2022
Andrea Del Buono Isole nuove Prima edizione 2022
Anes Chenah Isole nuove Prima edizione 2022
Angela Maria Tiberi Isole nuove Prima edizione 2022
Angela Prota Isole nuove Prima edizione 2022
Angela Rucco Isole nuove Prima edizione 2022
Anita Zvaigzne Isole nuove Prima edizione 2022
Anna Maria Bovieri Isole nuove Prima edizione 2022
Anna Maria Polidori Isole nuove Prima edizione 2022
Anna Rizzo Isole nuove Prima edizione 2022
Anna Santoliquido Isole nuove Prima edizione 2022
Antonio Buonomo Isole nuove Prima edizione 2022
Antonio De Asmundis Isole nuove Prima edizione 2022
Antonio Fusco Isole nuove Prima edizione 2022
Antonio Scarsella Isole nuove Prima edizione 2022
Arif Azad Painter Isole nuove Prima edizione 2022
Artur Gevorgyan Isole nuove Prima edizione 2022
Aslambek Tuguzov Isole nuove Prima edizione 2022
Baiba Rivža Isole nuove Prima edizione 2022
Beatrice Milan Isole nuove Prima edizione 2022
Bella Luna Isole nuove Prima edizione 2022
Bruno Mancini Isole nuove Prima edizione 2022
Carlo Bottoni Isole nuove Prima edizione 2022
Cecilia Salaices Isole nuove Prima edizione 2022
Chiara Pavoni Isole nuove Prima edizione 2022
Claudio D’Andrea Isole nuove Prima edizione 2022
Claudio Galeazzi Isole nuove Prima edizione 2022
Claudio Sgura Isole nuove Prima edizione 2022
Claudio Volpe Isole nuove Prima edizione 2022
Clementina Petroni Isole nuove Prima edizione 2022
Comune di Pontinia Isole nuove Prima edizione 2022
Dalila Boukhalfa Isole nuove Prima edizione 2022
Dante Maffia Isole nuove Prima edizione 2022
Dina Banay Babay Isole nuove Prima edizione 2022
Dita Dīķe Isole nuove Prima edizione 2022
Domenico Umbro Isole nuove Prima edizione 2022
Èda Gyenis Isole nuove Prima edizione 2022
Elisabetta Petrolati Isole nuove Prima edizione 2022
Elita Viškere Isole nuove Prima edizione 2022
Elizabete Blūma Isole nuove Prima edizione 2022
Enzo Casagni Isole nuove Prima edizione 2022
Enzo Rufino Isole nuove Prima edizione 2022
Erica Greco Isole nuove Prima edizione 2022
Ēriks Bāris Isole nuove Prima edizione 2022
Eros Ciotti Isole nuove Prima edizione 2022
Eva Mārtuža Isole nuove Prima edizione 2022
Fabaries Vasquez Isole nuove Prima edizione 2022
Fabio Ricci Isole nuove Prima edizione 2022
Fatima Daudova Isole nuove Prima edizione 2022
Felice Ceparano Isole nuove Prima edizione 2022
Flora Rucco Isole nuove Prima edizione 2022
Florenza Lessa Isole nuove Prima edizione 2022
Franca Cappelli Isole nuove Prima edizione 2022
Franco Borretti Isole nuove Prima edizione 2022
Franco Turco Isole nuove Prima edizione 2022
Gabriella Consoli Bravo Isole nuove Prima edizione 2022
Gaetano Di Meglio Isole nuove Prima edizione 2022
Gaetano Manfredi Isole nuove Prima edizione 2022
Gerardo Pinto Isole nuove Prima edizione 2022
Giacinta Santilli Isole nuove Prima edizione 2022
Giacomo Antognarelli Isole nuove Prima edizione 2022
Giancarla Sissa Isole nuove Prima edizione 2022
Gianna Formato Isole nuove Prima edizione 2022
Gianni Mida Isole nuove Prima edizione 2022
Gino Da Vinci Isole nuove Prima edizione 2022
Giovanni Pacella Isole nuove Prima edizione 2022
Giulia Vignapiano Isole nuove Prima edizione 2022
Giuliano Moretto Isole nuove Prima edizione 2022
Giuseppe Astarita Isole nuove Prima edizione 2022
Giuseppe Lorin Isole nuove Prima edizione 2022
Giuseppe Scognamiglio Isole nuove Prima edizione 2022
Giusy Donini Isole nuove Prima edizione 2022
Gregorio Iannotta Isole nuove Prima edizione 2022
Hayde Guttierez Isole nuove Prima edizione 2022
Hyade Guttierez; Isole nuove Prima edizione 2022
Ieva Akuratere Isole nuove Prima edizione 2022
Indulis Zālīte Isole nuove Prima edizione 2022
Ingrīda Zaķe Isole nuove Prima edizione 2022
Irina Befa Isole nuove Prima edizione 2022
Irinel Daniel Iacob Isole nuove Prima edizione 2022
Isabella Baratta Isole nuove Prima edizione 2022
Isabella Insolvibile Isole nuove Prima edizione 2022
Italo Proferisce Isole nuove Prima edizione 2022
Iuliana Lakavaja Isole nuove Prima edizione 2022
Iveta Koško Isole nuove Prima edizione 2022
Janis Drozdovs Isole nuove Prima edizione 2022
Jeanfilip Isole nuove Prima edizione 2022
Kārlis Dobrājs Isole nuove Prima edizione 2022
Kristīne Lapiņa Isole nuove Prima edizione 2022
Le Hai Linh Isole nuove Prima edizione 2022
Lev Karnauhov Isole nuove Prima edizione 2022
Liga Sarah Lapinska Isole nuove Prima edizione 2022
Lina Savone Villa Isole nuove Prima edizione 2022
Lopel Gisela Isole nuove Prima edizione 2022
Loris Giorgini Isole nuove Prima edizione 2022
Luca Hoti Isole nuove Prima edizione 2022
Lucia Annicelli. Isole nuove Prima edizione 2022
Lucia Fusco Isole nuove Prima edizione 2022
Luciana Capece Isole nuove Prima edizione 2022
Luciano Somma Isole nuove Prima edizione 2022
Luigi Costantini Isole nuove Prima edizione 2022
Luigi Zaccheo Isole nuove Prima edizione 2022
lvi Dakho Isole nuove Prima edizione 2022
Mafalda Cantarelli Isole nuove Prima edizione 2022
Magomed Zakriev Isole nuove Prima edizione 2022
Mairita Ķērpe–Dūze Isole nuove Prima edizione 2022
Manal Serry; Isole nuove Prima edizione 2022
Marcella Continanza Isole nuove Prima edizione 2022
Marcella Foranna Isole nuove Prima edizione 2022
Maria Francesca Mosca Isole nuove Prima edizione 2022
Maria Luisa Neri Isole nuove Prima edizione 2022
Maria Supino Isole nuove Prima edizione 2022
Marija Gadaldi Isole nuove Prima edizione 2022
Marina Cappelli Isole nuove Prima edizione 2022
Mario De Marchis Isole nuove Prima edizione 2022
Mark Illukpitiya Isole nuove Prima edizione 2022
Mattiew Lamberti Isole nuove Prima edizione 2022
Maurizio Pedace Isole nuove Prima edizione 2022
Mauro Paolo Montacchiesi Isole nuove Prima edizione 2022
Melinda Horvath Isole nuove Prima edizione 2022
Michela Zanarella Isole nuove Prima edizione 2022
Miguel Pinero Isole nuove Prima edizione 2022
Milena Petrarca Isole nuove Prima edizione 2022
Mino Sferra Isole nuove Prima edizione 2022
Mirjana Milanovic Isole nuove Prima edizione 2022
Monica Astarita Isole nuove Prima edizione 2022
Monica Hernandez Isole nuove Prima edizione 2022
Nancy Piccaro Isole nuove Prima edizione 2022
Nicola Muciaccia Isole nuove Prima edizione 2022
Nicola Pantalone Isole nuove Prima edizione 2022
Nunzia Zambardi Isole nuove Prima edizione 2022
Padre Giancarlo Isole nuove Prima edizione 2022
Paola Cacciotti Isole nuove Prima edizione 2022
Paola Iotti Isole nuove Prima edizione 2022
Paola Occhi Isole nuove Prima edizione 2022
Pasquale Esposito Isole nuove Prima edizione 2022
Pietrantonio De Lucia Isole nuove Prima edizione 2022
Pietro Santoro Isole nuove Prima edizione 2022
Pini Goldstein Isole nuove Prima edizione 2022
Puransingh Jhala Isole nuove Prima edizione 2022
Raffaele Pagliaruli Isole nuove Prima edizione 2022
Raimonds Spundzāns Isole nuove Prima edizione 2022
Rino Sortino Isole nuove Prima edizione 2022
Rita Petrarca Isole nuove Prima edizione 2022
Rita Sani Isole nuove Prima edizione 2022
Rita Vectirāne Isole nuove Prima edizione 2022
Roberta Cappuccilli Isole nuove Prima edizione 2022
Roberto Prandin Isole nuove Prima edizione 2022
Rolands Krišjāns Isole nuove Prima edizione 2022
Rosalba Grella Isole nuove Prima edizione 2022
Safa Bn Isole nuove Prima edizione 2022
Salvatore Volpe Isole nuove Prima edizione 2022
Sandra Švarca Isole nuove Prima edizione 2022
Sergey Kyrychenko Isole nuove Prima edizione 2022
Soledad Lamas Gonzalez Isole nuove Prima edizione 2022
Sonia Testa Isole nuove Prima edizione 2022
Stefano Degli Abbati Isole nuove Prima edizione 2022
Sulumbek Idrisov Isole nuove Prima edizione 2022
Svetlana Gnevanova Isole nuove Prima edizione 2022
Tomas Fernandez Isole nuove Prima edizione 2022
Tommaso Barea Isole nuove Prima edizione 2022
Tony Piccaro Isole nuove Prima edizione 2022
Valerio Giovanni Ruberto Isole nuove Prima edizione 2022
Vera Roķe Isole nuove Prima edizione 2022
Veronica Peredes Isole nuove Prima edizione 2022
Victoria Suriani Isole nuove Prima edizione 2022
Vidma Wait Isole nuove Prima edizione 2022
Viesturs Āboliņš Isole nuove Prima edizione 2022
Vija Laganovska Isole nuove Prima edizione 2022
Vincenzo Caccamo Isole nuove Prima edizione 2022
Vincenzo De Luca Isole nuove Prima edizione 2022
Vincenzo Middei Isole nuove Prima edizione 2022
Virgilio Violo Isole nuove Prima edizione 2022
Vittorio Zingone Isole nuove Prima edizione 2022
Walter Poli Isole nuove Prima edizione 2022
Wanda Puglia. Isole nuove Prima edizione 2022
Yair Aharon Isole nuove Prima edizione 2022
Yousra Chenah Isole nuove Prima edizione 2022
Yuri Serebryakov Isole nuove Prima edizione 2022

Copertine antologie

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Locandine rassegna parziale

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Il Dispari 20230619

Il Dispari 20230619 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230619 – Redazione culturale DILA

CS DILA APS: Tutte le opere finaliste della 12a edizione Premio OTTO MILIONI

Il 14 giugno 2023, nel salone Onofrio Buonocore della Biblioteca Antoniana di Ischia, la Direttrice della Biblioteca, Dottoressa Lucia Annicelli, ha comunicalo gli elenchi delle opere finaliste delle quattro sezioni (Poesia, Arti grafiche, Articoli, Video) relativi alla dodicesima edizione del Premio internazionale di Arti Varie OTTO MILIONI, ideato da Bruno Mancini ed organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale DILA APS in collaborazione con le Associazioni che hanno aderito al partenariato proposto dalla stessa DILA APS, vale a dire Casa Editrice IL SEXTANTE, Associazione L’Arte DEL SUONARE, Testata giornalistica IL DISPARI, Associazione ADA, Fondazione LA SPONDA, Magazine EUDONNA e Associazione ANIA.

Tutte le opere finaliste potranno essere votate nei link che seguono:

POESIA: https://www.emmegiischia.com/wordpress/poesie-finaliste-premio-otto-milioni-2022/

ARTI GRAFICHE: https://www.emmegiischia.com/wordpress/arti-grafiche-finaliste-premio-otto-milioni-2023/

ARTICOLI: https://www.emmegiischia.com/wordpress/articoli-finalisti-premio-otto-milioni-2023/

VIDEO: https://www.emmegiischia.com/wordpress/video-finalisti-premio-otto-milioni-2023/

Si vota cliccando sul pollice (LIKE FB) presente in ciascuna pagina.
Si possono votare un numero a piacere di opere.
Ogni IP può votare una sola volta al giorno una singola opera.
Le votazioni WEB termineranno il 25 ottobre 2023 e subito dopo inizieranno le votazioni da parte delle Giurie nominate da DILA APS & Partner.
Le classifiche finali (somma dei voti web + voti Giurie) saranno comunicate in una data compresa tra 15 e il 20 novembre 2023.
La cerimonia di premiazione avverrà in una data compresa tra il 30 novembre e il 30 dicembre 2023.

Presenti Bruno Mancini Patron del Premio nonché Presidente dell’Associazione DILA APS e Chiara Pavoni (che ha diretto l’evento) Membro del Consiglio Direttivo DILA APS, la cantante Angela Prota ha allietato l’incontro con un apprezzatissimo recital di canzoni napoletane; la poetessa Clementina Petroni ha letto sue poesie e lo scrittore Alberto Liguoro ha illustrato il tema che poi è stato trattato il giorno seguente sempre nella Biblioteca Antoniana.

Sono stati consegnati, inoltre, alcuni attestati di partecipazione alla rassegna nazionale IL MAGGIO DEI LIBRI 22023.

Complimenti e in bocca al lupo a tutti i finalisti.

Il Dispari 20230619 – Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20230612

Il Dispari 20230612 – Redazione culturale DILA

Il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ringrazia per invito DILA APS

Gentilissimi dottori Mancini Liguoro e Ceparano ringrazio tutti voi vivamente del gradito invito.

Da Sindaco della città metropolitana di Napoli,  il territorio più bombardato di Italia durante la II guerra mondiale, accolgo con particolare interesse e partecipazione la notizia del vostro evento.

Un sentito coinvolgimento al tema dell’incontro è inoltre dovuto alla mia storia personale che, come ben sapete, mi lega alla città di Nola.

Ripercorrere i grandi eventi della Storia senza perdere di vista l’importanza di un racconto che parta dalle persone, le famiglie e le comunità, è operazione di estremo valore.

Anche per questi motivi, in qualità di Sindaco, ho istituito un comitato per ricordare e celebrare le Quattro Giornate di Napoli, di cui il prossimo ottobre ricorreranno gli ottant’anni, le cui iniziative riguarderanno sia Napoli sia la Città Metropolitana e dunque anche le comunità di Nola e Ischia.

Tuttavia, sono particolarmente rammaricato di comunicare che non potrò prendere parte all’appuntamento del prossimo 15 giugno a causa di impegni istituzionali già programmati e inderogabili.

Ringraziando ancora del gradito coinvolgimento, colgo l’occasione per porgere i miei più cordiali saluti a gli auguri per una piena riuscita dell’iniziativa

Gaetano Manfredi

Il Dispari 20230612 – Redazione culturale DILA

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DILA APS & Partner in Biblioteca Antoniana

Con il Patrocinio della Città di Ischia, in collaborazione con: Fondazione LA SPONDA – Testata giornalistica IL DISPARI – Magazine EUDONNA — Editrice IL SEXTANTE – Ass. ANIA – Ass. PUECHER, l’Associazione di Promozione Sociale DILA APS Vi invita il 14 e il 15 giugno 2023 (ore 17.00) alla Biblioteca Antoniana di Ischia via Rampe Sant’Antonio.

INFO: [email protected]

Madrina LUCIA ANNICELLI: Direttrice Biblioteca Antoniana.

14 giugno 2023: Premio di Arti varie OTTO MILIONI- Premio MARIO ABBATE -Attestati IL MAGGIO DEI LIBRI – Concerto ANGELA PROTA.

Presenta CHIARA PAVONI.

Con la speciale partecipazione di: MASSIMO ABBATE – GAETANO DI MEGLIO – CLEMENTINA PETRONI – ALBERTO LIGUORO.

15 giugno 2023: proiezione cortometraggio “L’eccidio di Nola” di FELICE CEPARANO – Presentazione libro “Nola, cronaca dall’eccidio” di ALBERTO LIGUORO.

Moderatrice CHIARA PAVONI.

Con la speciale partecipazione di GAETANO DI MEGLIO – CLEMENTINA PETRONI.

Dibattito pubblico con ALBERTO LIGUORO e FELICE CEPARANO.

Ingresso libero.

Dona il 5×1000 all’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” CF 91013050637

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Dalla raccolta poetica di Bruno Mancini

LA SAGRA DEL PECCATO (1957 – 2003)

PARTE SECONDA

 

Sul palco si inizia
e la sala si buia
– non devi sentire gli umori –
“Attore”
scollato
nel cubo, dal resto.

Sospeso il goccio
e la rugiada
il melograno
“Prologo”
cava la prima scheggia.

Un giorno
guardami.
Un giorno
guardati.
Un giorno
guardaci.
Un giorno… un giorno… un giorno.

Proscenio scettico
l’alone della ribalta
– più ombre che molti –
“Attore”:
librante
sul solco, tra i fumi.

Mi guardo un giorno
e penso.
Ti guardo un giorno
e rido.
Ci guardo un giorno
stupisco.
Un giorno… un giorno… un giorno.

e quando si smette che accendono
e spargono giudizi
“Attore”
infuso
nel vuoto, tra gli altri.

Annebbia il fato
annebbia il rischio
il principe
“Eccomi”
il telo è teso.

Poi guardo un giorno
e c’ero.
Poi guardo un giorno
tu c’eri.
Poi guardo un giorno
insieme.
Un giorno… un giorno… un giorno.

Il Dispari 20230612 – Redazione culturale DILA

LIGA SARAH LAPINSKA – Twitterone: Ilona Beizitere

Ilona Beizitere, economista, dottoressa dell’Università di bio scienze e tele tecnologie della Lettonia, attualmente sta scrivendo un trattato sulle possibilità di supportare le piccole imprese.

Lei come ricercatrice del Servizio analitico del Saeima (Parlamento in lingua italiana) della Repubblica di Lettonia, lavora in conformità con gli ordini dei Deputati sulla preparazione di vari materiali di ricerca.

Nella fotografia posa contentissima con il mio disegno “La Creazione” nel suo onomastico, il 18 marzo.

È attivista per i diritti delle donne.

Lavora anche nell’associazione femminile “Līdere”.

È anche esperta in questioni legali, come i diritti per le pensioni speciali e per la digitalizzazione aziendale.

Pratica costantemente yoga, quindi è sempre in ottima forma fisica.

Si sente molto soddisfatta della sua esperienza e delle sue impressioni in Italia.

Di recente è  ritornata dalla Puglia che ha visitato nell’ambito del progetto ERASMUS per la formazione e il sostegno delle nuove imprese.

Sarà felice di venire a Ischia per partecipare ad eventi organizzati dalla nostra Associazione di Promozione Sociale DILA APS.

Il Dispari 20230612 – Redazione culturale DILA

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CS DILA APS: Tutte le opere finaliste della 12a edizione Premio OTTO MILIONI

Il 14 giugno 2023, nel salone Onofrio Buonocore della Biblioteca Antoniana di Ischia, la Direttrice della Biblioteca, Dottoressa Lucia Annicelli, ha comunicalo gli elenchi delle opere finaliste delle quattro sezioni (Poesia, Arti grafiche, Articoli, Video) relativi alla dodicesima edizione del Premio internazionale di Arti Varie OTTO MILIONI, ideato da Bruno Mancini ed organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale DILA APS in collaborazione con le Associazioni che hanno aderito al partenariato proposto dalla stessa DILA APS, vale a dire Casa Editrice IL SEXTANTE, Associazione L’Arte DEL SUONARE, Testata giornalistica IL DISPARI, Associazione ADA, Fondazione LA SPONDA, Magazine EUDONNA e Associazione ANIA.

Tutte le opere finaliste potranno essere votate nei link che seguono:

POESIA: https://www.emmegiischia.com/wordpress/poesie-finaliste-premio-otto-milioni-2022/

ARTI GRAFICHE: https://www.emmegiischia.com/wordpress/arti-grafiche-finaliste-premio-otto-milioni-2023/

ARTICOLI: https://www.emmegiischia.com/wordpress/articoli-finalisti-premio-otto-milioni-2023/

VIDEO: https://www.emmegiischia.com/wordpress/video-finalisti-premio-otto-milioni-2023/

Si vota cliccando sul pollice (LIKE FB) presente in ciascuna pagina.
Si possono votare un numero a piacere di opere.
Ogni IP può votare una sola volta al giorno una singola opera.
Le votazioni WEB termineranno il 25 ottobre 2023 e subito dopo inizieranno le votazioni da parte delle Giurie nominate da DILA APS & Partner.
Le classifiche finali (somma dei voti web + voti Giurie) saranno comunicate in una data compresa tra 15 e il 20 novembre 2023.
La cerimonia di premiazione avverrà in una data compresa tra il 30 novembre e il 30 dicembre 2023.

Presenti Bruno Mancini Patron del Premio nonché Presidente dell’Associazione DILA APS e Chiara Pavoni (che ha diretto l’evento) Membro del Consiglio Direttivo DILA APS, la cantante Angela Prota ha allietato l’incontro con un apprezzatissimo recital di canzoni napoletane; la poetessa Clementina Petroni ha letto sue poesie e lo scrittore Alberto Liguoro ha illustrato il tema che poi è stato trattato il giorno seguente sempre nella Biblioteca Antoniana.

Sono stati consegnati, inoltre, alcuni attestati di partecipazione alla rassegna nazionale IL MAGGIO DEI LIBRI 22023.

Complimenti e in bocca al lupo a tutti i finalisti.

Il Dispari 20230619 – Redazione culturale DILA

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Il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ringrazia per invito DILA APS

Gentilissimi dottori Mancini Liguoro e Ceparano ringrazio tutti voi vivamente del gradito invito.

Da Sindaco della città metropolitana di Napoli,  il territorio più bombardato di Italia durante la II guerra mondiale, accolgo con particolare interesse e partecipazione la notizia del vostro evento.

Un sentito coinvolgimento al tema dell’incontro è inoltre dovuto alla mia storia personale che, come ben sapete, mi lega alla città di Nola.

Ripercorrere i grandi eventi della Storia senza perdere di vista l’importanza di un racconto che parta dalle persone, le famiglie e le comunità, è operazione di estremo valore.

Anche per questi motivi, in qualità di Sindaco, ho istituito un comitato per ricordare e celebrare le Quattro Giornate di Napoli, di cui il prossimo ottobre ricorreranno gli ottant’anni, le cui iniziative riguarderanno sia Napoli sia la Città Metropolitana e dunque anche le comunità di Nola e Ischia.

Tuttavia, sono particolarmente rammaricato di comunicare che non potrò prendere parte all’appuntamento del prossimo 15 giugno a causa di impegni istituzionali già programmati e inderogabili.

Ringraziando ancora del gradito coinvolgimento, colgo l’occasione per porgere i miei più cordiali saluti a gli auguri per una piena riuscita dell’iniziativa

Gaetano Manfredi

Il Dispari 20230612 – Redazione culturale DILA

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DILA APS & Partner in Biblioteca Antoniana

Con il Patrocinio della Città di Ischia, in collaborazione con: Fondazione LA SPONDA – Testata giornalistica IL DISPARI – Magazine EUDONNA — Editrice IL SEXTANTE – Ass. ANIA – Ass. PUECHER, l’Associazione di Promozione Sociale DILA APS Vi invita il 14 e il 15 giugno 2023 (ore 17.00) alla Biblioteca Antoniana di Ischia via Rampe Sant’Antonio.

INFO: [email protected]

Madrina LUCIA ANNICELLI: Direttrice Biblioteca Antoniana.

14 giugno 2023: Premio di Arti varie OTTO MILIONI- Premio MARIO ABBATE -Attestati IL MAGGIO DEI LIBRI – Concerto ANGELA PROTA.

Presenta CHIARA PAVONI.

Con la speciale partecipazione di: MASSIMO ABBATE – GAETANO DI MEGLIO – CLEMENTINA PETRONI – ALBERTO LIGUORO.

15 giugno 2023: proiezione cortometraggio “L’eccidio di Nola” di FELICE CEPARANO – Presentazione libro “Nola, cronaca dall’eccidio” di ALBERTO LIGUORO.

Moderatrice CHIARA PAVONI.

Con la speciale partecipazione di GAETANO DI MEGLIO – CLEMENTINA PETRONI.

Dibattito pubblico con ALBERTO LIGUORO e FELICE CEPARANO.

Ingresso libero.

Dona il 5×1000 all’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” CF 91013050637

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Dalla raccolta poetica di Bruno Mancini

LA SAGRA DEL PECCATO (1957 – 2003)

PARTE SECONDA

 

Sul palco si inizia
e la sala si buia
– non devi sentire gli umori –
“Attore”
scollato
nel cubo, dal resto.

Sospeso il goccio
e la rugiada
il melograno
“Prologo”
cava la prima scheggia.

Un giorno
guardami.
Un giorno
guardati.
Un giorno
guardaci.
Un giorno… un giorno… un giorno.

Proscenio scettico
l’alone della ribalta
– più ombre che molti –
“Attore”:
librante
sul solco, tra i fumi.

Mi guardo un giorno
e penso.
Ti guardo un giorno
e rido.
Ci guardo un giorno
stupisco.
Un giorno… un giorno… un giorno.

e quando si smette che accendono
e spargono giudizi
“Attore”
infuso
nel vuoto, tra gli altri.

Annebbia il fato
annebbia il rischio
il principe
“Eccomi”
il telo è teso.

Poi guardo un giorno
e c’ero.
Poi guardo un giorno
tu c’eri.
Poi guardo un giorno
insieme.
Un giorno… un giorno… un giorno.

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LIGA SARAH LAPINSKA – Twitterone: Ilona Beizitere

Ilona Beizitere, economista, dottoressa dell’Università di bio scienze e tele tecnologie della Lettonia, attualmente sta scrivendo un trattato sulle possibilità di supportare le piccole imprese.

Lei come ricercatrice del Servizio analitico del Saeima (Parlamento in lingua italiana) della Repubblica di Lettonia, lavora in conformità con gli ordini dei Deputati sulla preparazione di vari materiali di ricerca.

Nella fotografia posa contentissima con il mio disegno “La Creazione” nel suo onomastico, il 18 marzo.

È attivista per i diritti delle donne.

Lavora anche nell’associazione femminile “Līdere”.

È anche esperta in questioni legali, come i diritti per le pensioni speciali e per la digitalizzazione aziendale.

Pratica costantemente yoga, quindi è sempre in ottima forma fisica.

Si sente molto soddisfatta della sua esperienza e delle sue impressioni in Italia.

Di recente è  ritornata dalla Puglia che ha visitato nell’ambito del progetto ERASMUS per la formazione e il sostegno delle nuove imprese.

Sarà felice di venire a Ischia per partecipare ad eventi organizzati dalla nostra Associazione di Promozione Sociale DILA APS.

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Il Dispari 20230605

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PREMIO “OTTO MILIONI”
PER IL TEATRO, A ROMA

Lo scorso13 maggio, presso lo spazio “Interno 4” a Roma, ha avuto luogo la cerimonia della consegna del Premio “Otto Milioni” ideato da Bruno Mancini.
Tale riconoscimento è stato conferito a quattro personaggi del mondo dello spettacolo: Alberto Macchi, drammaturgo e regista teatrale; Edoardo Terzo, attore, poeta-cantautore e aiuto regista teatrale; Patrizia Audino, attrice e autrice teatrale; Giuseppe Castelluzzo, attore e commediografo

Ad Alberto Macchi per aver scritto e diretto la “Trilogia Teatrale” costituita da tre pièces dai titoli “Mestiere di Osso” (2007), “Mestiere di Sveglia” (2010) e “Mestiere di Sandwich” (2014), definite rispettivamente Lettera, Monologo e Melologo.

Il Dispari 20230605 – Redazione culturale DILA

Agli altri tre per aver magistralmente interpretato i rispettivi ruoli, ognuno da protagonista.
La motivazione del premio recita “Tre opere teatrali che riguardano la lettura drammatizzata d’una lettera la cui scrittura ricalca, a detta di diversi critici, un genere di teatro real-fantastico, grottesco, surreale, metafisico, che può ricordare quello di Karl Valentin, di Becket, di Jonesco o di Mrozek.
Tre Atti Unici che divertono e commuovono nello stesso tempo, ma che fanno soprattutto riflettere su certe condizioni umane”

Alberto Macchi, classe 1941, figlio unico di genitori dal temperamento artistico – suo padre restauratore di mobili antichi e sua madre maestra d’arte –, trascorre la giovinezza impegnato tra scuola e attività culturali.
Viaggia per ricerca e per studio.
Presto compone drammi per il teatro, pubblica poesie e anche articoli su alcuni periodici.
Come regista di teatro si forma in seno all’Avanguardia Teatrale Italiana di Scuola Romana (dal Beat ’72 di Ulisse Benedetti, a Giancarlo Nanni, a Memè Perlini, a Carmelo Bene) e frequentando i laboratori e i seminari di Lindsey Kemp, Judith Malina, Susan Strasberg, Ariane Mnouchkine, Alessandro Fersen, Jerzy Grotowski.

Appassionato da sempre di teatro, di storia e di storia dell’arte, dalla fine degli anni ’70 già frequenta a Roma i seminari e i laboratori di Teatro e Psicodramma tenuti da Lorenza e Paola Mazzetti e successivamente quelli di Onirodramma tenuti da Lorenzo Ostuni e segue, in particolare, gli spettacoli al Teatro “La Fede” di Giancarlo Nanni e Manuela Kustermann, al ”Teatro di Porta Portese” di Maria Teresa Albani, al Teatro “Dell’Orologio” di Valentino Orfeo, al Teatro “La Comunità” di Giancarlo Sepe e al Teatro “La Piramide” di Memé Perlini.

Incontra tanti personaggi affascinanti che, attraverso il Teatro diffondono grazia, rispetto e solidarietà, come Judith Malina,l’anarchica che predica l’amore” con il suo Leaving Theatre, come Peter Brook e Ariane Mnouchkine con il suo Théâtre du Soleil “i due Shakya del Teatro Orientale maestri di pace”, Peter Stein, Tadeusz Kantor, Józef Szajna.

Il Dispari 20230605 – Redazione culturale DILA

Raccoglie una infinità di materiale documentario e porta, con il “Teatrovunque”, gli spettacoli in ogni contesto: in ville, piazze, palazzi, chiese, gallerie d’arte, ristoranti, ospedali, scuole, ecc..
Nel 1984 fonda un Laboratorio Teatrale Permanente insieme alla Compagnia “Teatro 84.
Nel 1989 a Roma crea la formula del “Teatro al Ristorante”, ovvero delle rappresentazioni di pièces teatrali fra i tavoli.
Svolge la sua professione di regista nel mondo della Danza, della Lirica e della Moda.
Tiene seminari in alcune scuole di teatro, laboratori per studenti universitari e corsi nelle scuole statali.
Propone corsi di Teatro Orientale, utilizzando tutto il materiale raccolto durante i viaggi effettuati in Asia, come le maschere del Barong, le figurine del Wayang Kulit, come i costumi del Kathakali o come gli strumenti del Gamelan.
È direttore artistico di eventi e mette in scena, oltre ai suoi testi, anche quelli di Pirandello, Petrolini, D’Annunzio, Kafka, Shakespeare, Ibsen, Wilde, Gogol’, Poe, Sofocle, Plauto, Goldoni, Rabelais, Feydeau o Courteline.

Scrive i drammi: “Śakiamuni”, “Celestino V”, “Cristoforo Colombo”, “L’Uomo Caravaggio”, “Michele Arcangelo”, “Cristina di Svezia”, “Cagliostro”, “Giacomo Casanova”, “Majakovskij”, “Jan III Sobieski”, “Stanisław Kostka”, “Bona Sforza”, “Poniatowski”, “Marcello Bacciarelli”, “Giorgio III Hanover”, “Grand Tour”, “Brat Albert”, “Sarah Bernhardt e Eleonora Duse”, “Tommaso Marinetti” e altri ancora.

Dal 1996 opera anche a Tarnów e a Cracovia in Polonia, dove fonda la Compagnia “Teatrosztuka”, un gruppo sperimentale che rispecchia la Compagnia “Teatro 84” di Roma.
Dal 2007 rivolge la sua attività principalmente a Varsavia.
Nel 2009, entra a far parte dell’Associazione “Italiani in Polonia” e assume la direzione artistica del Teatro “Henryk Marconi”.
Qui crea un laboratorio teatrale che nel 2017 diviene operativo presso il Teatro della “Galeria Freta” nel Centro storico della città.
Nel 2012-2013 tiene un laboratorio di teatro presso il Ginnasio e Liceo “Stefana Batorego” di Varsavia, conclusosi con una prima andata in scena e con una replica dello spettacolo “L’uomo Caravaggio” in lingua polacca.
Dal 2010, cura la rubrica “Italiani in Polonia nei secoli” su “Gazzetta Italia”, un periodico edito in italiano e in polacco distribuito in tutta la Polonia.
A Varsavia è Membro del Consiglio Direttivo con l’incarico di Direttore Artistico della Stowarzyszenie “Italiani in Polonia”.

Macchi ripete spesso che il suo obiettivo primario consiste nel “diffondere alle nuove generazioni, non solo l’interesse per il Teatro, ma anche l’amore per la Storia e per l’Arte, i due più grandi vanti dell’Italia” e che “Il Teatro, comunque coltivato (come passione, come professione, in prima persona o come spettatore), costituisce un prezioso alimento per lo spirito e per la crescita intellettuale.” e anche che “il Teatro è una disciplina quasi essenziale, che andrebbe adottata, come materia di studio obbligatoria, durante tutto il percorso scolastico, fin dalle elementari.”

Intanto, dirige spettacoli teatrali, sia in Italia che in Polonia, in teatri tradizionali, come i teatri pubblici e quelli privati ma anche in spazi non convenzionali.
Dal 2018 Alberto Macchi collabora con il periodico dell’Associazione “Arte Scienza” di Roma diretto da Luca Nicotra.

Dopo aver visitato più volte la Svezia inizia la collaborazione con il giornale in lingua italiana “Italienaren” curando una sua rubrica dal titolo “Italiani in Svezia nei secoli”.
Dal 1996, Alberto Macchi svolge la sua attività di drammaturgo, ricercatore e regista, sovente in collaborazione con la sua compagna, la Dott.ssa Angela Sołtys, Storica dell’Arte a Varsavia.

L’attestato del prestigioso Premio “Otto Milioni” –consegnato dalla nota attrice Chiara Pavoni, direttrice dello spazio “Interno 4” in Roma – che in origine era destinato solamente ai suddetti quattro artisti, con grande e gradita sorpresa di tutti, Bruno Mancini ha voluto riconoscerlo anche a Sergio Pennisi, valente musicista, restauratore e pittore, facente parte anch’egli del gruppo teatrale, il quale è tristemente deceduto di recente, così all’improvviso, in quanto egli s’era comunque adoperato a curare la selezione musicale di tutti e tre gli spettacoli della trilogia.
Tale premio è stato ritirato da sua moglie, Luisa De Bartolomeo, teatrante anche lei, oltre che scenografa e pittrice.

Nella sua ultima corrispondenza con Bruno Mancini, Alberto Mscchi ha concluso scrivendo: “… A fine giugno parto per Varsavia, ma in autunno, al mio ritorno a Roma, se non ci saremo incontrati prima a Roma, in autunno verrò io a conoscerti di persona nella tua meravigliosa Ischia.
Saluti cari,
E l’Associazione “Da Ischia L’Arte DILA APS” sarà pronta ed onorata di allestire un incontro pubblico con un sì grande personaggio artistico.

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Dalla raccolta poetica di Bruno Mancini

LA SAGRA DEL PECCATO (1957 – 2003)

PARTE SECONDA

 

Sul palco si inizia
e la sala si buia
– non devi sentire gli umori –
“Attore”
scollato
nel cubo, dal resto.

Sospeso il goccio
e la rugiada
il melograno
“Prologo”
cava la prima scheggia.

Un giorno
guardami.
Un giorno
guardati.
Un giorno
guardaci.
Un giorno… un giorno… un giorno.

Proscenio scettico
l’alone della ribalta
– più ombre che molti –
“Attore”:
librante
sul solco, tra i fumi.

Mi guardo un giorno
e penso.
Ti guardo un giorno
e rido.
Ci guardo un giorno
stupisco.
Un giorno… un giorno… un giorno.

è quando si smette che accendono
e spargono giudizi
“Attore”
infuso
nel vuoto, tra gli altri.

Annebbia il fato
annebbia il rischio
il principe
“Eccomi”
il telo è teso.

Poi guardo un giorno
e c’ero.
Poi guardo un giorno
tu c’eri.
Poi guardo un giorno
insieme.
Un giorno… un giorno… un giorno.

Il Dispari 20230529

Il Dispari 202305229– Redazione culturale DILA

Cortona (AR), domenica 21 maggio 2023

Ammetto la mia colpevole ignoranza perché fino al 4 Aprile 2023, pur avendo viaggiato un po’ per l’Italia in anni passati, non avevo incrociato la Cittadina di Cortona: in Regione Toscana Provincia di Arezzo poco più di 21.000 abitanti, rinomata soprattutto per le sue famose rocce di porfido.

Mauro Montacchiesi, appunto il 4 aprile, mi ha telefonato per dirmi che la Galleria d’Arte Il Quadrato di Viareggio (con la quale non  avevo avuto mai alcun tipo di contatto e che, come Cortona in maniera ugualmente colpevole, non sapevo neppure che esistesse) con il patrocinio del Comune di Cortona e l’Associazione Medusa di Viareggio (anch’essa a me completamente sconosciuta), aveva deliberato di riconoscermi un attestato di merito alla “carriera letteraria”.

Ovviamente ho ringraziato come meglio potevo scusandomi per la impossibilità di essere presente alla cerimonia di consegna.

Ieri, lo stesso Mauro Montacchiesi, mi ha inoltrato un succinto resoconto dell’evento scrivendo:

Nella prestigiosa cornice dello storico Palazzo Vagnotti si è svolta la Rassegna d’Arte e Letteratura Omaggio a Cortona Storica Città d’Arte Premio di pittura, scultura, poesia, narrativa, saggistica e fotografia, organizzata dalla Galleria d’Arte Il Quadrato di Viareggio, con il patrocinio del Comune di Cortona e l’Associazione Medusa di Viareggio.

Comitato d’Onore e Giuria: Presidente Dott. Lodovico Gierut – Poeta e Critico d’Arte; Prof.ssa Marilena Cheli Tomei – Saggista e Storica; Franco Pulzone – Scrittore; Prof.ssa Marina Pratici – Saggista e Critico Letterario; Dott. Gianmaria Cosignani – Direttore della Galleria Nazionale di Cortona;

Bruno Cosignani – Giornalista del Quadrato di Milano per le quotazioni d’Arte; Prof. Franco Pedrinzani – Poeta; Stefania Palagi – Segretaria del Premio.

È intervenuto Massimo Abbate, organizzatore del Festival della canzone napoletana.

Il grande Artista partenopeo, che ha ricevuto un Premio alla Carriera, ha deliziato il pubblico presente con esecuzioni di pianoforte e canto, nonché con poesie, battute, aforismi e aneddoti in vernacolo napoletano.

Tra i Soci della nostra Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” è stata premiata, oltre al Presidente Bruno Mancini e al sottoscritto  Mauro Montacchiesi anche Angela Maria Tiberi Vice Presidente DILA APS.

Con la presenza di Forconi Maria Isolina, Consigliere comunale e facente parte dello staff del Sindaco Meoni Andrea con delega ai rapporti istituzionali, la giornata, straordinaria per tutti i presenti all’insegna della pace, dell’amicizia, della cultura, si è conclusa con un appetitoso pranzo impreziosito da prodotti culinari della tradizione locale.”

E allora, nella prospettiva, più che auspicata, di prossimi accordi di collaborazioni associativa tra la nostra DILA APS e l’Associazione Medusa di Viareggio, promossi ed organizzati dal dinamico Mauro Montacchiesi, desidero  proporre un piccolo omaggio al Comune  di Cortona, alla Galleria d’Arte “Il Quadrato di Viareggio”, e alla stessa Associazione Medusa di Viareggio.

 Cortona scrive wikipedia “Antica lucumonia (massima carica politica all’interno delle città-Stato etrusche della penisola italica in epoca pre-romana) facente parte della dodecapoli etrusca (l’insieme di dodici città-Stato etrusche che, secondo la tradizione, costituirono la LEGA ETRUSCA, potente alleanza di carattere economico, religioso e militare) è situata a sud della provincia di Arezzo vicino al confine con la regione Umbria. Cortona si trova su una collina a quasi 500 metri di altezza in una posizione strategica che permette, con brevi spostamenti, di raggiungere importanti centri artistici e culturali. Il 27 giugno 1944 un gruppo di soldati tedeschi operò una feroce rappresaglia in risposta all’uccisione di due loro camerati da parte dei partigiani uccidendo dieci civili, alcuni dei quali fatti saltare con dell’esplosivo dopo essere stati rinchiusi nelle rovine di una casa bruciata il giorno prima. Attualmente il parco archeologico di Cortona conta 11 siti tra i quali un’imponente tomba arcaica (VI secolo a.C.) con una monumentale gradinata decorata da grandi gruppi scultorei.

  • La Galleria d’Arte “Il Quadrato di Viareggio” Via Leonardo Da Vinci, 77 Viareggio – Contatti 0584 30969, è specializzata in bomboniere con prodotti ricercati e originali, pensati e realizzati con cura.
  • L’Associazione Medusa di Viareggio (INFO: http://wwww.facebook.com/ 39 370 3769921), culturale no profit, è stata costituita allo scopo di promuovere la cultura, in ogni sua forma, con particolare riferimento alle tradizioni di Viareggio e della Versilia. Incontri, letture poetiche, conferenze, convegni, proiezioni cinematografiche, mostre d’arte, sono solo alcuni esempi di attività. L’associazione fa, poi, della collaborazione, il suo “asse portante”: ognuno, con le proprie caratteristiche, conoscenze, passioni, è chiamato a dare vita a tale realtà, in continua evoluzione.

Il Dispari 202305229– Redazione culturale DILA

Il Dispari 202305229– Redazione culturale DILA

Mini intervista di Liga Sarah Lapinska a Melinda Horvath

Melinda Horvath, pittrice austriaca, posa allegramente con l’antologia “Otto Milioni – 2022” e con il quotidiano “Il Dispari”.

Dipinge in varie tecniche e generi:  è una talentuosa paesaggista urbana.

È già diventata più volte finalista del nostro Premio “Otto Milioni.

Le auguriamo la vittoria nel 2023!

Lei dice: «Buongiorno Presidente Bruno Mancini, sono una candidata al Premio “Otto Milioni” già dal 2018.

Il suo contatto mi è stato gentilmente fornito da Liga Lapinska della DILA APS.

Mi ha suggerito di mandarvi la questa mia riflessione che ho scritto recentemente per un concerto di pianoforte: “Quando la musica fa vibrare le corde dell’anima attraversando ogni particella del nostro corpo e liberando la nostra mente, gli occhi si riempiono di lacrime! 

La lacrima è il canto fluido del nostro cuore intonato alla musica che nasce dal tocco del pianista.

E in piena armonia si forma un suono magico che avvolge la sala e poi va in altre dimensioni dove il tempo si ferma lasciando lo spazio alla meditazione.”

Gradirei sapere se è di interesse e se sarà oggetto di pubblicazione.» 

Il Dispari 202305229– Redazione culturale DILA

DILA

NUSIV

 

Il Dispari 20230612 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230612– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230612

Il Dispari 20230612 – Redazione culturale DILA

Il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ringrazia per invito DILA APS

Gentilissimi dottori Mancini Liguoro e Ceparano ringrazio tutti voi vivamente del gradito invito.

Da Sindaco della città metropolitana di Napoli,  il territorio più bombardato di Italia durante la II guerra mondiale, accolgo con particolare interesse e partecipazione la notizia del vostro evento.

Un sentito coinvolgimento al tema dell’incontro è inoltre dovuto alla mia storia personale che, come ben sapete, mi lega alla città di Nola.

Ripercorrere i grandi eventi della Storia senza perdere di vista l’importanza di un racconto che parta dalle persone, le famiglie e le comunità, è operazione di estremo valore.

Anche per questi motivi, in qualità di Sindaco, ho istituito un comitato per ricordare e celebrare le Quattro Giornate di Napoli, di cui il prossimo ottobre ricorreranno gli ottant’anni, le cui iniziative riguarderanno sia Napoli sia la Città Metropolitana e dunque anche le comunità di Nola e Ischia.

Tuttavia, sono particolarmente rammaricato di comunicare che non potrò prendere parte all’appuntamento del prossimo 15 giugno a causa di impegni istituzionali già programmati e inderogabili.

Ringraziando ancora del gradito coinvolgimento, colgo l’occasione per porgere i miei più cordiali saluti a gli auguri per una piena riuscita dell’iniziativa

Gaetano Manfredi

Il Dispari 20230612 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230612 – Redazione culturale DILA

DILA APS & Partner in Biblioteca Antoniana

Con il Patrocinio della Città di Ischia, in collaborazione con: Fondazione LA SPONDA – Testata giornalistica IL DISPARI – Magazine EUDONNA — Editrice IL SEXTANTE – Ass. ANIA – Ass. PUECHER, l’Associazione di Promozione Sociale DILA APS Vi invita il 14 e il 15 giugno 2023 (ore 17.00) alla Biblioteca Antoniana di Ischia via Rampe Sant’Antonio.

INFO: [email protected]

Madrina LUCIA ANNICELLI: Direttrice Biblioteca Antoniana.

14 giugno 2023: Premio di Arti varie OTTO MILIONI- Premio MARIO ABBATE -Attestati IL MAGGIO DEI LIBRI – Concerto ANGELA PROTA.

Presenta CHIARA PAVONI.

Con la speciale partecipazione di: MASSIMO ABBATE – GAETANO DI MEGLIO – CLEMENTINA PETRONI – ALBERTO LIGUORO.

15 giugno 2023: proiezione cortometraggio “L’eccidio di Nola” di FELICE CEPARANO – Presentazione libro “Nola, cronaca dall’eccidio” di ALBERTO LIGUORO.

Moderatrice CHIARA PAVONI.

Con la speciale partecipazione di GAETANO DI MEGLIO – CLEMENTINA PETRONI.

Dibattito pubblico con ALBERTO LIGUORO e FELICE CEPARANO.

Ingresso libero.

Dona il 5×1000 all’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” CF 91013050637

Il Dispari 20230612 – Redazione culturale DILAIl Dispari 20230612 – Redazione culturale DILAIl Dispari 20230612 – Redazione culturale DILAIl Dispari 20230612 – Redazione culturale DILA

Dalla raccolta poetica di Bruno Mancini

LA SAGRA DEL PECCATO (1957 – 2003)

PARTE SECONDA

 

Sul palco si inizia
e la sala si buia
– non devi sentire gli umori –
“Attore”
scollato
nel cubo, dal resto.

Sospeso il goccio
e la rugiada
il melograno
“Prologo”
cava la prima scheggia.

Un giorno
guardami.
Un giorno
guardati.
Un giorno
guardaci.
Un giorno… un giorno… un giorno.

Proscenio scettico
l’alone della ribalta
– più ombre che molti –
“Attore”:
librante
sul solco, tra i fumi.

Mi guardo un giorno
e penso.
Ti guardo un giorno
e rido.
Ci guardo un giorno
stupisco.
Un giorno… un giorno… un giorno.

e quando si smette che accendono
e spargono giudizi
“Attore”
infuso
nel vuoto, tra gli altri.

Annebbia il fato
annebbia il rischio
il principe
“Eccomi”
il telo è teso.

Poi guardo un giorno
e c’ero.
Poi guardo un giorno
tu c’eri.
Poi guardo un giorno
insieme.
Un giorno… un giorno… un giorno.

Il Dispari 20230612 – Redazione culturale DILA

LIGA SARAH LAPINSKA – Twitterone: Ilona Beizitere

Ilona Beizitere, economista, dottoressa dell’Università di bio scienze e tele tecnologie della Lettonia, attualmente sta scrivendo un trattato sulle possibilità di supportare le piccole imprese.

Lei come ricercatrice del Servizio analitico del Saeima (Parlamento in lingua italiana) della Repubblica di Lettonia, lavora in conformità con gli ordini dei Deputati sulla preparazione di vari materiali di ricerca.

Nella fotografia posa contentissima con il mio disegno “La Creazione” nel suo onomastico, il 18 marzo.

È attivista per i diritti delle donne.

Lavora anche nell’associazione femminile “Līdere”.

È anche esperta in questioni legali, come i diritti per le pensioni speciali e per la digitalizzazione aziendale.

Pratica costantemente yoga, quindi è sempre in ottima forma fisica.

Si sente molto soddisfatta della sua esperienza e delle sue impressioni in Italia.

Di recente è  ritornata dalla Puglia che ha visitato nell’ambito del progetto ERASMUS per la formazione e il sostegno delle nuove imprese.

Sarà felice di venire a Ischia per partecipare ad eventi organizzati dalla nostra Associazione di Promozione Sociale DILA APS.

Il Dispari 20230612 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230612 – Redazione culturale DILA

 

Il Dispari 20230605

Il Dispari 20230605 – Redazione culturale DILA

PREMIO “OTTO MILIONI”
PER IL TEATRO, A ROMA

Lo scorso13 maggio, presso lo spazio “Interno 4” a Roma, ha avuto luogo la cerimonia della consegna del Premio “Otto Milioni” ideato da Bruno Mancini.
Tale riconoscimento è stato conferito a quattro personaggi del mondo dello spettacolo: Alberto Macchi, drammaturgo e regista teatrale; Edoardo Terzo, attore, poeta-cantautore e aiuto regista teatrale; Patrizia Audino, attrice e autrice teatrale; Giuseppe Castelluzzo, attore e commediografo

Ad Alberto Macchi per aver scritto e diretto la “Trilogia Teatrale” costituita da tre pièces dai titoli “Mestiere di Osso” (2007), “Mestiere di Sveglia” (2010) e “Mestiere di Sandwich” (2014), definite rispettivamente Lettera, Monologo e Melologo.

Il Dispari 20230605 – Redazione culturale DILA

Agli altri tre per aver magistralmente interpretato i rispettivi ruoli, ognuno da protagonista.
La motivazione del premio recita “Tre opere teatrali che riguardano la lettura drammatizzata d’una lettera la cui scrittura ricalca, a detta di diversi critici, un genere di teatro real-fantastico, grottesco, surreale, metafisico, che può ricordare quello di Karl Valentin, di Becket, di Jonesco o di Mrozek.
Tre Atti Unici che divertono e commuovono nello stesso tempo, ma che fanno soprattutto riflettere su certe condizioni umane”

Alberto Macchi, classe 1941, figlio unico di genitori dal temperamento artistico – suo padre restauratore di mobili antichi e sua madre maestra d’arte –, trascorre la giovinezza impegnato tra scuola e attività culturali.
Viaggia per ricerca e per studio.
Presto compone drammi per il teatro, pubblica poesie e anche articoli su alcuni periodici.
Come regista di teatro si forma in seno all’Avanguardia Teatrale Italiana di Scuola Romana (dal Beat ’72 di Ulisse Benedetti, a Giancarlo Nanni, a Memè Perlini, a Carmelo Bene) e frequentando i laboratori e i seminari di Lindsey Kemp, Judith Malina, Susan Strasberg, Ariane Mnouchkine, Alessandro Fersen, Jerzy Grotowski.

Appassionato da sempre di teatro, di storia e di storia dell’arte, dalla fine degli anni ’70 già frequenta a Roma i seminari e i laboratori di Teatro e Psicodramma tenuti da Lorenza e Paola Mazzetti e successivamente quelli di Onirodramma tenuti da Lorenzo Ostuni e segue, in particolare, gli spettacoli al Teatro “La Fede” di Giancarlo Nanni e Manuela Kustermann, al ”Teatro di Porta Portese” di Maria Teresa Albani, al Teatro “Dell’Orologio” di Valentino Orfeo, al Teatro “La Comunità” di Giancarlo Sepe e al Teatro “La Piramide” di Memé Perlini.

Incontra tanti personaggi affascinanti che, attraverso il Teatro diffondono grazia, rispetto e solidarietà, come Judith Malina,l’anarchica che predica l’amore” con il suo Leaving Theatre, come Peter Brook e Ariane Mnouchkine con il suo Théâtre du Soleil “i due Shakya del Teatro Orientale maestri di pace”, Peter Stein, Tadeusz Kantor, Józef Szajna.

Il Dispari 20230605 – Redazione culturale DILA

Raccoglie una infinità di materiale documentario e porta, con il “Teatrovunque”, gli spettacoli in ogni contesto: in ville, piazze, palazzi, chiese, gallerie d’arte, ristoranti, ospedali, scuole, ecc..
Nel 1984 fonda un Laboratorio Teatrale Permanente insieme alla Compagnia “Teatro 84.
Nel 1989 a Roma crea la formula del “Teatro al Ristorante”, ovvero delle rappresentazioni di pièces teatrali fra i tavoli.
Svolge la sua professione di regista nel mondo della Danza, della Lirica e della Moda.
Tiene seminari in alcune scuole di teatro, laboratori per studenti universitari e corsi nelle scuole statali.
Propone corsi di Teatro Orientale, utilizzando tutto il materiale raccolto durante i viaggi effettuati in Asia, come le maschere del Barong, le figurine del Wayang Kulit, come i costumi del Kathakali o come gli strumenti del Gamelan.
È direttore artistico di eventi e mette in scena, oltre ai suoi testi, anche quelli di Pirandello, Petrolini, D’Annunzio, Kafka, Shakespeare, Ibsen, Wilde, Gogol’, Poe, Sofocle, Plauto, Goldoni, Rabelais, Feydeau o Courteline.

Scrive i drammi: “Śakiamuni”, “Celestino V”, “Cristoforo Colombo”, “L’Uomo Caravaggio”, “Michele Arcangelo”, “Cristina di Svezia”, “Cagliostro”, “Giacomo Casanova”, “Majakovskij”, “Jan III Sobieski”, “Stanisław Kostka”, “Bona Sforza”, “Poniatowski”, “Marcello Bacciarelli”, “Giorgio III Hanover”, “Grand Tour”, “Brat Albert”, “Sarah Bernhardt e Eleonora Duse”, “Tommaso Marinetti” e altri ancora.

Dal 1996 opera anche a Tarnów e a Cracovia in Polonia, dove fonda la Compagnia “Teatrosztuka”, un gruppo sperimentale che rispecchia la Compagnia “Teatro 84” di Roma.
Dal 2007 rivolge la sua attività principalmente a Varsavia.
Nel 2009, entra a far parte dell’Associazione “Italiani in Polonia” e assume la direzione artistica del Teatro “Henryk Marconi”.
Qui crea un laboratorio teatrale che nel 2017 diviene operativo presso il Teatro della “Galeria Freta” nel Centro storico della città.
Nel 2012-2013 tiene un laboratorio di teatro presso il Ginnasio e Liceo “Stefana Batorego” di Varsavia, conclusosi con una prima andata in scena e con una replica dello spettacolo “L’uomo Caravaggio” in lingua polacca.
Dal 2010, cura la rubrica “Italiani in Polonia nei secoli” su “Gazzetta Italia”, un periodico edito in italiano e in polacco distribuito in tutta la Polonia.
A Varsavia è Membro del Consiglio Direttivo con l’incarico di Direttore Artistico della Stowarzyszenie “Italiani in Polonia”.

Macchi ripete spesso che il suo obiettivo primario consiste nel “diffondere alle nuove generazioni, non solo l’interesse per il Teatro, ma anche l’amore per la Storia e per l’Arte, i due più grandi vanti dell’Italia” e che “Il Teatro, comunque coltivato (come passione, come professione, in prima persona o come spettatore), costituisce un prezioso alimento per lo spirito e per la crescita intellettuale.” e anche che “il Teatro è una disciplina quasi essenziale, che andrebbe adottata, come materia di studio obbligatoria, durante tutto il percorso scolastico, fin dalle elementari.”

Intanto, dirige spettacoli teatrali, sia in Italia che in Polonia, in teatri tradizionali, come i teatri pubblici e quelli privati ma anche in spazi non convenzionali.
Dal 2018 Alberto Macchi collabora con il periodico dell’Associazione “Arte Scienza” di Roma diretto da Luca Nicotra.

Dopo aver visitato più volte la Svezia inizia la collaborazione con il giornale in lingua italiana “Italienaren” curando una sua rubrica dal titolo “Italiani in Svezia nei secoli”.
Dal 1996, Alberto Macchi svolge la sua attività di drammaturgo, ricercatore e regista, sovente in collaborazione con la sua compagna, la Dott.ssa Angela Sołtys, Storica dell’Arte a Varsavia.

L’attestato del prestigioso Premio “Otto Milioni” –consegnato dalla nota attrice Chiara Pavoni, direttrice dello spazio “Interno 4” in Roma – che in origine era destinato solamente ai suddetti quattro artisti, con grande e gradita sorpresa di tutti, Bruno Mancini ha voluto riconoscerlo anche a Sergio Pennisi, valente musicista, restauratore e pittore, facente parte anch’egli del gruppo teatrale, il quale è tristemente deceduto di recente, così all’improvviso, in quanto egli s’era comunque adoperato a curare la selezione musicale di tutti e tre gli spettacoli della trilogia.
Tale premio è stato ritirato da sua moglie, Luisa De Bartolomeo, teatrante anche lei, oltre che scenografa e pittrice.

Nella sua ultima corrispondenza con Bruno Mancini, Alberto Mscchi ha concluso scrivendo: “… A fine giugno parto per Varsavia, ma in autunno, al mio ritorno a Roma, se non ci saremo incontrati prima a Roma, in autunno verrò io a conoscerti di persona nella tua meravigliosa Ischia.
Saluti cari,
E l’Associazione “Da Ischia L’Arte DILA APS” sarà pronta ed onorata di allestire un incontro pubblico con un sì grande personaggio artistico.

Il Dispari 20230605 – Redazione culturale DILA

Dalla raccolta poetica di Bruno Mancini

LA SAGRA DEL PECCATO (1957 – 2003)

PARTE SECONDA

 

Sul palco si inizia
e la sala si buia
– non devi sentire gli umori –
“Attore”
scollato
nel cubo, dal resto.

Sospeso il goccio
e la rugiada
il melograno
“Prologo”
cava la prima scheggia.

Un giorno
guardami.
Un giorno
guardati.
Un giorno
guardaci.
Un giorno… un giorno… un giorno.

Proscenio scettico
l’alone della ribalta
– più ombre che molti –
“Attore”:
librante
sul solco, tra i fumi.

Mi guardo un giorno
e penso.
Ti guardo un giorno
e rido.
Ci guardo un giorno
stupisco.
Un giorno… un giorno… un giorno.

è quando si smette che accendono
e spargono giudizi
“Attore”
infuso
nel vuoto, tra gli altri.

Annebbia il fato
annebbia il rischio
il principe
“Eccomi”
il telo è teso.

Poi guardo un giorno
e c’ero.
Poi guardo un giorno
tu c’eri.
Poi guardo un giorno
insieme.
Un giorno… un giorno… un giorno.

Il Dispari 20230529

Il Dispari 202305229– Redazione culturale DILA

Cortona (AR), domenica 21 maggio 2023

Ammetto la mia colpevole ignoranza perché fino al 4 Aprile 2023, pur avendo viaggiato un po’ per l’Italia in anni passati, non avevo incrociato la Cittadina di Cortona: in Regione Toscana Provincia di Arezzo poco più di 21.000 abitanti, rinomata soprattutto per le sue famose rocce di porfido.

Mauro Montacchiesi, appunto il 4 aprile, mi ha telefonato per dirmi che la Galleria d’Arte Il Quadrato di Viareggio (con la quale non  avevo avuto mai alcun tipo di contatto e che, come Cortona in maniera ugualmente colpevole, non sapevo neppure che esistesse) con il patrocinio del Comune di Cortona e l’Associazione Medusa di Viareggio (anch’essa a me completamente sconosciuta), aveva deliberato di riconoscermi un attestato di merito alla “carriera letteraria”.

Ovviamente ho ringraziato come meglio potevo scusandomi per la impossibilità di essere presente alla cerimonia di consegna.

Ieri, lo stesso Mauro Montacchiesi, mi ha inoltrato un succinto resoconto dell’evento scrivendo:

Nella prestigiosa cornice dello storico Palazzo Vagnotti si è svolta la Rassegna d’Arte e Letteratura Omaggio a Cortona Storica Città d’Arte Premio di pittura, scultura, poesia, narrativa, saggistica e fotografia, organizzata dalla Galleria d’Arte Il Quadrato di Viareggio, con il patrocinio del Comune di Cortona e l’Associazione Medusa di Viareggio.

Comitato d’Onore e Giuria: Presidente Dott. Lodovico Gierut – Poeta e Critico d’Arte; Prof.ssa Marilena Cheli Tomei – Saggista e Storica; Franco Pulzone – Scrittore; Prof.ssa Marina Pratici – Saggista e Critico Letterario; Dott. Gianmaria Cosignani – Direttore della Galleria Nazionale di Cortona;

Bruno Cosignani – Giornalista del Quadrato di Milano per le quotazioni d’Arte; Prof. Franco Pedrinzani – Poeta; Stefania Palagi – Segretaria del Premio.

È intervenuto Massimo Abbate, organizzatore del Festival della canzone napoletana.

Il grande Artista partenopeo, che ha ricevuto un Premio alla Carriera, ha deliziato il pubblico presente con esecuzioni di pianoforte e canto, nonché con poesie, battute, aforismi e aneddoti in vernacolo napoletano.

Tra i Soci della nostra Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” è stata premiata, oltre al Presidente Bruno Mancini e al sottoscritto  Mauro Montacchiesi anche Angela Maria Tiberi Vice Presidente DILA APS.

Con la presenza di Forconi Maria Isolina, Consigliere comunale e facente parte dello staff del Sindaco Meoni Andrea con delega ai rapporti istituzionali, la giornata, straordinaria per tutti i presenti all’insegna della pace, dell’amicizia, della cultura, si è conclusa con un appetitoso pranzo impreziosito da prodotti culinari della tradizione locale.”

E allora, nella prospettiva, più che auspicata, di prossimi accordi di collaborazioni associativa tra la nostra DILA APS e l’Associazione Medusa di Viareggio, promossi ed organizzati dal dinamico Mauro Montacchiesi, desidero  proporre un piccolo omaggio al Comune  di Cortona, alla Galleria d’Arte “Il Quadrato di Viareggio”, e alla stessa Associazione Medusa di Viareggio.

 Cortona scrive wikipedia “Antica lucumonia (massima carica politica all’interno delle città-Stato etrusche della penisola italica in epoca pre-romana) facente parte della dodecapoli etrusca (l’insieme di dodici città-Stato etrusche che, secondo la tradizione, costituirono la LEGA ETRUSCA, potente alleanza di carattere economico, religioso e militare) è situata a sud della provincia di Arezzo vicino al confine con la regione Umbria. Cortona si trova su una collina a quasi 500 metri di altezza in una posizione strategica che permette, con brevi spostamenti, di raggiungere importanti centri artistici e culturali. Il 27 giugno 1944 un gruppo di soldati tedeschi operò una feroce rappresaglia in risposta all’uccisione di due loro camerati da parte dei partigiani uccidendo dieci civili, alcuni dei quali fatti saltare con dell’esplosivo dopo essere stati rinchiusi nelle rovine di una casa bruciata il giorno prima. Attualmente il parco archeologico di Cortona conta 11 siti tra i quali un’imponente tomba arcaica (VI secolo a.C.) con una monumentale gradinata decorata da grandi gruppi scultorei.

  • La Galleria d’Arte “Il Quadrato di Viareggio” Via Leonardo Da Vinci, 77 Viareggio – Contatti 0584 30969, è specializzata in bomboniere con prodotti ricercati e originali, pensati e realizzati con cura.
  • L’Associazione Medusa di Viareggio (INFO: http://wwww.facebook.com/ 39 370 3769921), culturale no profit, è stata costituita allo scopo di promuovere la cultura, in ogni sua forma, con particolare riferimento alle tradizioni di Viareggio e della Versilia. Incontri, letture poetiche, conferenze, convegni, proiezioni cinematografiche, mostre d’arte, sono solo alcuni esempi di attività. L’associazione fa, poi, della collaborazione, il suo “asse portante”: ognuno, con le proprie caratteristiche, conoscenze, passioni, è chiamato a dare vita a tale realtà, in continua evoluzione.

Il Dispari 202305229– Redazione culturale DILA

Il Dispari 202305229– Redazione culturale DILA

Mini intervista di Liga Sarah Lapinska a Melinda Horvath

Melinda Horvath, pittrice austriaca, posa allegramente con l’antologia “Otto Milioni – 2022” e con il quotidiano “Il Dispari”.

Dipinge in varie tecniche e generi:  è una talentuosa paesaggista urbana.

È già diventata più volte finalista del nostro Premio “Otto Milioni.

Le auguriamo la vittoria nel 2023!

Lei dice: «Buongiorno Presidente Bruno Mancini, sono una candidata al Premio “Otto Milioni” già dal 2018.

Il suo contatto mi è stato gentilmente fornito da Liga Lapinska della DILA APS.

Mi ha suggerito di mandarvi la questa mia riflessione che ho scritto recentemente per un concerto di pianoforte: “Quando la musica fa vibrare le corde dell’anima attraversando ogni particella del nostro corpo e liberando la nostra mente, gli occhi si riempiono di lacrime! 

La lacrima è il canto fluido del nostro cuore intonato alla musica che nasce dal tocco del pianista.

E in piena armonia si forma un suono magico che avvolge la sala e poi va in altre dimensioni dove il tempo si ferma lasciando lo spazio alla meditazione.”

Gradirei sapere se è di interesse e se sarà oggetto di pubblicazione.» 

Il Dispari 202305229– Redazione culturale DILA

DILA

NUSIV

 

Il Dispari 20230605 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230605– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230605

Il Dispari 20230605 – Redazione culturale DILA

PREMIO “OTTO MILIONI”
PER IL TEATRO, A ROMA

Lo scorso13 maggio, presso lo spazio “Interno 4” a Roma, ha avuto luogo la cerimonia della consegna del Premio “Otto Milioni” ideato da Bruno Mancini.
Tale riconoscimento è stato conferito a quattro personaggi del mondo dello spettacolo: Alberto Macchi, drammaturgo e regista teatrale; Edoardo Terzo, attore, poeta-cantautore e aiuto regista teatrale; Patrizia Audino, attrice e autrice teatrale; Giuseppe Castelluzzo, attore e commediografo

Ad Alberto Macchi per aver scritto e diretto la “Trilogia Teatrale” costituita da tre pièces dai titoli “Mestiere di Osso” (2007), “Mestiere di Sveglia” (2010) e “Mestiere di Sandwich” (2014), definite rispettivamente Lettera, Monologo e Melologo.

Il Dispari 20230605 – Redazione culturale DILA

Agli altri tre per aver magistralmente interpretato i rispettivi ruoli, ognuno da protagonista.
La motivazione del premio recita “Tre opere teatrali che riguardano la lettura drammatizzata d’una lettera la cui scrittura ricalca, a detta di diversi critici, un genere di teatro real-fantastico, grottesco, surreale, metafisico, che può ricordare quello di Karl Valentin, di Becket, di Jonesco o di Mrozek.
Tre Atti Unici che divertono e commuovono nello stesso tempo, ma che fanno soprattutto riflettere su certe condizioni umane”

Alberto Macchi, classe 1941, figlio unico di genitori dal temperamento artistico – suo padre restauratore di mobili antichi e sua madre maestra d’arte –, trascorre la giovinezza impegnato tra scuola e attività culturali.
Viaggia per ricerca e per studio.
Presto compone drammi per il teatro, pubblica poesie e anche articoli su alcuni periodici.
Come regista di teatro si forma in seno all’Avanguardia Teatrale Italiana di Scuola Romana (dal Beat ’72 di Ulisse Benedetti, a Giancarlo Nanni, a Memè Perlini, a Carmelo Bene) e frequentando i laboratori e i seminari di Lindsey Kemp, Judith Malina, Susan Strasberg, Ariane Mnouchkine, Alessandro Fersen, Jerzy Grotowski.

Appassionato da sempre di teatro, di storia e di storia dell’arte, dalla fine degli anni ’70 già frequenta a Roma i seminari e i laboratori di Teatro e Psicodramma tenuti da Lorenza e Paola Mazzetti e successivamente quelli di Onirodramma tenuti da Lorenzo Ostuni e segue, in particolare, gli spettacoli al Teatro “La Fede” di Giancarlo Nanni e Manuela Kustermann, al ”Teatro di Porta Portese” di Maria Teresa Albani, al Teatro “Dell’Orologio” di Valentino Orfeo, al Teatro “La Comunità” di Giancarlo Sepe e al Teatro “La Piramide” di Memé Perlini.

Incontra tanti personaggi affascinanti che, attraverso il Teatro diffondono grazia, rispetto e solidarietà, come Judith Malina,l’anarchica che predica l’amore” con il suo Leaving Theatre, come Peter Brook e Ariane Mnouchkine con il suo Théâtre du Soleil “i due Shakya del Teatro Orientale maestri di pace”, Peter Stein, Tadeusz Kantor, Józef Szajna.

Il Dispari 20230605 – Redazione culturale DILA

Raccoglie una infinità di materiale documentario e porta, con il “Teatrovunque”, gli spettacoli in ogni contesto: in ville, piazze, palazzi, chiese, gallerie d’arte, ristoranti, ospedali, scuole, ecc..
Nel 1984 fonda un Laboratorio Teatrale Permanente insieme alla Compagnia “Teatro 84.
Nel 1989 a Roma crea la formula del “Teatro al Ristorante”, ovvero delle rappresentazioni di pièces teatrali fra i tavoli.
Svolge la sua professione di regista nel mondo della Danza, della Lirica e della Moda.
Tiene seminari in alcune scuole di teatro, laboratori per studenti universitari e corsi nelle scuole statali.
Propone corsi di Teatro Orientale, utilizzando tutto il materiale raccolto durante i viaggi effettuati in Asia, come le maschere del Barong, le figurine del Wayang Kulit, come i costumi del Kathakali o come gli strumenti del Gamelan.
È direttore artistico di eventi e mette in scena, oltre ai suoi testi, anche quelli di Pirandello, Petrolini, D’Annunzio, Kafka, Shakespeare, Ibsen, Wilde, Gogol’, Poe, Sofocle, Plauto, Goldoni, Rabelais, Feydeau o Courteline.

Scrive i drammi: “Śakiamuni”, “Celestino V”, “Cristoforo Colombo”, “L’Uomo Caravaggio”, “Michele Arcangelo”, “Cristina di Svezia”, “Cagliostro”, “Giacomo Casanova”, “Majakovskij”, “Jan III Sobieski”, “Stanisław Kostka”, “Bona Sforza”, “Poniatowski”, “Marcello Bacciarelli”, “Giorgio III Hanover”, “Grand Tour”, “Brat Albert”, “Sarah Bernhardt e Eleonora Duse”, “Tommaso Marinetti” e altri ancora.

Dal 1996 opera anche a Tarnów e a Cracovia in Polonia, dove fonda la Compagnia “Teatrosztuka”, un gruppo sperimentale che rispecchia la Compagnia “Teatro 84” di Roma.
Dal 2007 rivolge la sua attività principalmente a Varsavia.
Nel 2009, entra a far parte dell’Associazione “Italiani in Polonia” e assume la direzione artistica del Teatro “Henryk Marconi”.
Qui crea un laboratorio teatrale che nel 2017 diviene operativo presso il Teatro della “Galeria Freta” nel Centro storico della città.
Nel 2012-2013 tiene un laboratorio di teatro presso il Ginnasio e Liceo “Stefana Batorego” di Varsavia, conclusosi con una prima andata in scena e con una replica dello spettacolo “L’uomo Caravaggio” in lingua polacca.
Dal 2010, cura la rubrica “Italiani in Polonia nei secoli” su “Gazzetta Italia”, un periodico edito in italiano e in polacco distribuito in tutta la Polonia.
A Varsavia è Membro del Consiglio Direttivo con l’incarico di Direttore Artistico della Stowarzyszenie “Italiani in Polonia”.

Macchi ripete spesso che il suo obiettivo primario consiste nel “diffondere alle nuove generazioni, non solo l’interesse per il Teatro, ma anche l’amore per la Storia e per l’Arte, i due più grandi vanti dell’Italia” e che “Il Teatro, comunque coltivato (come passione, come professione, in prima persona o come spettatore), costituisce un prezioso alimento per lo spirito e per la crescita intellettuale.” e anche che “il Teatro è una disciplina quasi essenziale, che andrebbe adottata, come materia di studio obbligatoria, durante tutto il percorso scolastico, fin dalle elementari.”

Intanto, dirige spettacoli teatrali, sia in Italia che in Polonia, in teatri tradizionali, come i teatri pubblici e quelli privati ma anche in spazi non convenzionali.
Dal 2018 Alberto Macchi collabora con il periodico dell’Associazione “Arte Scienza” di Roma diretto da Luca Nicotra.

Dopo aver visitato più volte la Svezia inizia la collaborazione con il giornale in lingua italiana “Italienaren” curando una sua rubrica dal titolo “Italiani in Svezia nei secoli”.
Dal 1996, Alberto Macchi svolge la sua attività di drammaturgo, ricercatore e regista, sovente in collaborazione con la sua compagna, la Dott.ssa Angela Sołtys, Storica dell’Arte a Varsavia.

L’attestato del prestigioso Premio “Otto Milioni” –consegnato dalla nota attrice Chiara Pavoni, direttrice dello spazio “Interno 4” in Roma – che in origine era destinato solamente ai suddetti quattro artisti, con grande e gradita sorpresa di tutti, Bruno Mancini ha voluto riconoscerlo anche a Sergio Pennisi, valente musicista, restauratore e pittore, facente parte anch’egli del gruppo teatrale, il quale è tristemente deceduto di recente, così all’improvviso, in quanto egli s’era comunque adoperato a curare la selezione musicale di tutti e tre gli spettacoli della trilogia.
Tale premio è stato ritirato da sua moglie, Luisa De Bartolomeo, teatrante anche lei, oltre che scenografa e pittrice.

Nella sua ultima corrispondenza con Bruno Mancini, Alberto Mscchi ha concluso scrivendo: “… A fine giugno parto per Varsavia, ma in autunno, al mio ritorno a Roma, se non ci saremo incontrati prima a Roma, in autunno verrò io a conoscerti di persona nella tua meravigliosa Ischia.
Saluti cari,
E l’Associazione “Da Ischia L’Arte DILA APS” sarà pronta ed onorata di allestire un incontro pubblico con un sì grande personaggio artistico.

Il Dispari 20230605 – Redazione culturale DILA

Dalla raccolta poetica di Bruno Mancini

LA SAGRA DEL PECCATO (1957 – 2003)

PARTE SECONDA

 

Sul palco si inizia
e la sala si buia
– non devi sentire gli umori –
“Attore”
scollato
nel cubo, dal resto.

Sospeso il goccio
e la rugiada
il melograno
“Prologo”
cava la prima scheggia.

Un giorno
guardami.
Un giorno
guardati.
Un giorno
guardaci.
Un giorno… un giorno… un giorno.

Proscenio scettico
l’alone della ribalta
– più ombre che molti –
“Attore”:
librante
sul solco, tra i fumi.

Mi guardo un giorno
e penso.
Ti guardo un giorno
e rido.
Ci guardo un giorno
stupisco.
Un giorno… un giorno… un giorno.

è quando si smette che accendono
e spargono giudizi
“Attore”
infuso
nel vuoto, tra gli altri.

Annebbia il fato
annebbia il rischio
il principe
“Eccomi”
il telo è teso.

Poi guardo un giorno
e c’ero.
Poi guardo un giorno
tu c’eri.
Poi guardo un giorno
insieme.
Un giorno… un giorno… un giorno.

Il Dispari 20230529

Il Dispari 202305229– Redazione culturale DILA

Cortona (AR), domenica 21 maggio 2023

Ammetto la mia colpevole ignoranza perché fino al 4 Aprile 2023, pur avendo viaggiato un po’ per l’Italia in anni passati, non avevo incrociato la Cittadina di Cortona: in Regione Toscana Provincia di Arezzo poco più di 21.000 abitanti, rinomata soprattutto per le sue famose rocce di porfido.

Mauro Montacchiesi, appunto il 4 aprile, mi ha telefonato per dirmi che la Galleria d’Arte Il Quadrato di Viareggio (con la quale non  avevo avuto mai alcun tipo di contatto e che, come Cortona in maniera ugualmente colpevole, non sapevo neppure che esistesse) con il patrocinio del Comune di Cortona e l’Associazione Medusa di Viareggio (anch’essa a me completamente sconosciuta), aveva deliberato di riconoscermi un attestato di merito alla “carriera letteraria”.

Ovviamente ho ringraziato come meglio potevo scusandomi per la impossibilità di essere presente alla cerimonia di consegna.

Ieri, lo stesso Mauro Montacchiesi, mi ha inoltrato un succinto resoconto dell’evento scrivendo:

Nella prestigiosa cornice dello storico Palazzo Vagnotti si è svolta la Rassegna d’Arte e Letteratura Omaggio a Cortona Storica Città d’Arte Premio di pittura, scultura, poesia, narrativa, saggistica e fotografia, organizzata dalla Galleria d’Arte Il Quadrato di Viareggio, con il patrocinio del Comune di Cortona e l’Associazione Medusa di Viareggio.

Comitato d’Onore e Giuria: Presidente Dott. Lodovico Gierut – Poeta e Critico d’Arte; Prof.ssa Marilena Cheli Tomei – Saggista e Storica; Franco Pulzone – Scrittore; Prof.ssa Marina Pratici – Saggista e Critico Letterario; Dott. Gianmaria Cosignani – Direttore della Galleria Nazionale di Cortona;

Bruno Cosignani – Giornalista del Quadrato di Milano per le quotazioni d’Arte; Prof. Franco Pedrinzani – Poeta; Stefania Palagi – Segretaria del Premio.

È intervenuto Massimo Abbate, organizzatore del Festival della canzone napoletana.

Il grande Artista partenopeo, che ha ricevuto un Premio alla Carriera, ha deliziato il pubblico presente con esecuzioni di pianoforte e canto, nonché con poesie, battute, aforismi e aneddoti in vernacolo napoletano.

Tra i Soci della nostra Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” è stata premiata, oltre al Presidente Bruno Mancini e al sottoscritto  Mauro Montacchiesi anche Angela Maria Tiberi Vice Presidente DILA APS.

Con la presenza di Forconi Maria Isolina, Consigliere comunale e facente parte dello staff del Sindaco Meoni Andrea con delega ai rapporti istituzionali, la giornata, straordinaria per tutti i presenti all’insegna della pace, dell’amicizia, della cultura, si è conclusa con un appetitoso pranzo impreziosito da prodotti culinari della tradizione locale.”

E allora, nella prospettiva, più che auspicata, di prossimi accordi di collaborazioni associativa tra la nostra DILA APS e l’Associazione Medusa di Viareggio, promossi ed organizzati dal dinamico Mauro Montacchiesi, desidero  proporre un piccolo omaggio al Comune  di Cortona, alla Galleria d’Arte “Il Quadrato di Viareggio”, e alla stessa Associazione Medusa di Viareggio.

 Cortona scrive wikipedia “Antica lucumonia (massima carica politica all’interno delle città-Stato etrusche della penisola italica in epoca pre-romana) facente parte della dodecapoli etrusca (l’insieme di dodici città-Stato etrusche che, secondo la tradizione, costituirono la LEGA ETRUSCA, potente alleanza di carattere economico, religioso e militare) è situata a sud della provincia di Arezzo vicino al confine con la regione Umbria. Cortona si trova su una collina a quasi 500 metri di altezza in una posizione strategica che permette, con brevi spostamenti, di raggiungere importanti centri artistici e culturali. Il 27 giugno 1944 un gruppo di soldati tedeschi operò una feroce rappresaglia in risposta all’uccisione di due loro camerati da parte dei partigiani uccidendo dieci civili, alcuni dei quali fatti saltare con dell’esplosivo dopo essere stati rinchiusi nelle rovine di una casa bruciata il giorno prima. Attualmente il parco archeologico di Cortona conta 11 siti tra i quali un’imponente tomba arcaica (VI secolo a.C.) con una monumentale gradinata decorata da grandi gruppi scultorei.

  • La Galleria d’Arte “Il Quadrato di Viareggio” Via Leonardo Da Vinci, 77 Viareggio – Contatti 0584 30969, è specializzata in bomboniere con prodotti ricercati e originali, pensati e realizzati con cura.
  • L’Associazione Medusa di Viareggio (INFO: http://wwww.facebook.com/ 39 370 3769921), culturale no profit, è stata costituita allo scopo di promuovere la cultura, in ogni sua forma, con particolare riferimento alle tradizioni di Viareggio e della Versilia. Incontri, letture poetiche, conferenze, convegni, proiezioni cinematografiche, mostre d’arte, sono solo alcuni esempi di attività. L’associazione fa, poi, della collaborazione, il suo “asse portante”: ognuno, con le proprie caratteristiche, conoscenze, passioni, è chiamato a dare vita a tale realtà, in continua evoluzione.

Il Dispari 202305229– Redazione culturale DILA

Il Dispari 202305229– Redazione culturale DILA

Mini intervista di Liga Sarah Lapinska a Melinda Horvath

Melinda Horvath, pittrice austriaca, posa allegramente con l’antologia “Otto Milioni – 2022” e con il quotidiano “Il Dispari”.

Dipinge in varie tecniche e generi:  è una talentuosa paesaggista urbana.

È già diventata più volte finalista del nostro Premio “Otto Milioni.

Le auguriamo la vittoria nel 2023!

Lei dice: «Buongiorno Presidente Bruno Mancini, sono una candidata al Premio “Otto Milioni” già dal 2018.

Il suo contatto mi è stato gentilmente fornito da Liga Lapinska della DILA APS.

Mi ha suggerito di mandarvi la questa mia riflessione che ho scritto recentemente per un concerto di pianoforte: “Quando la musica fa vibrare le corde dell’anima attraversando ogni particella del nostro corpo e liberando la nostra mente, gli occhi si riempiono di lacrime! 

La lacrima è il canto fluido del nostro cuore intonato alla musica che nasce dal tocco del pianista.

E in piena armonia si forma un suono magico che avvolge la sala e poi va in altre dimensioni dove il tempo si ferma lasciando lo spazio alla meditazione.”

Gradirei sapere se è di interesse e se sarà oggetto di pubblicazione.» 

Il Dispari 202305229– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230522

Il Dispari 20230522 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230522 – Redazione culturale DILA

DILA APS nella Biblioteca Antoniana il 14 e il 15 Giugno

L’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” in collaborazione con la Testata Giornalistica IL DISPARI, la Casa Editrice IL SEXTANTE, il Magazine EUDONNA, La Fondazione LA SPONDA, La Nazionale Cantanti Lirici DILA APS e L’Associazione ADA, ha richiesto ed ha ottenuto dalla Città di Ischia il gratuito patrocinio per la realizzazione di due pomeriggi d’incontri culturali da svolgersi nell’ambito della dodicesima edizione del Premio internazionale di Arti Varie “OTTO MILIONI“.

Mentre si ringrazia vivamente l’Amministrazione Comunale insieme alla Direttrice della Biblioteca Dott.ssa Lucia Annicelli per la disponibilità ancora una volta dimostrata nei confronti dei progetti culturali proposti dalla nostra Associazione DILA APS, desideriamo invitare voi lettori di questa pagina non solo a presenziare ma anche a partecipare attivamente agli incontri in oggetto, regalandoci, in tal modo, l’opportunità di assistere alla vostra arte nei termini che potremo definire subito dopo la comunicazione della vostra disponibilità.

In considerazione delle divulgazioni mediatiche che intendiamo avviare quanto prima, sarà necessario che confermiate la vostra intenzione entro e NON oltre il prossimo 25 maggio scrivendo a [email protected]

La locandina sarà disponibile a partire dal 2 giugno, ma fin da ora è accertata la presenza dell’attrice Chiara Pavoni, della cantante Angela Prota dello scrittore Alberto Liguoro e del regista Felice Ceparano.

Delibera comunale:

Servizio 9
Patrimonio. Manutenzione, Servizi a rete, Ambiente
Autorizzazione n.47 del 18/05/2023

Firmato Ing. Marco Minicucci

Ischia, stazione di cura, soggiorno e turismo, estivo ed invernale Via Iasolino, 1 80077 Ischia {NA) Tel +39 0813333111

Delibera comunale

Il Dispari 20230522 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230522 – Redazione culturale DILA

Festival della Canzone Napoletana

Il Sindaco di Napoli ne condivide le finalità

Riportato in auge dall’amore per la tradizione musicale napoletana tenacemente difesa e promossa dal figlio d’Arte Massimo Abbate, lo storico Festival della Canzone napoletana ha avviata una fitta serie di contatti tendenti alla migliore realizzazione dell’edizione 2023.

Nelle more della sua definitiva localizzazione (per cui la Città di Ischia ha già espresso il suo interessamento avviando un’intensa interlocuzione con il sottoscritto delegato dal Patron Massimo Abbate, trascrivo il contenuto della e-mail ricevuta dal Sindaco di Napoli Ing. Gaetano Manfredi:

Il Sindaco di Napoli

Prot. N. 330
del 16/05/2023

 Gentile Signor Mancini,

La ringrazio per quanto mi partecipa circa l’0rganizzazione , da parte della Associazione Nazionale Italiana Artisti – del “Festival di Napoli in Tour”,  che si terrà nella nostra Città tra Luglio e Agosto 2023.

A tale proposito desidero infrormarLa, che ho concesso all’iniziativa, di cui condivido le finalità, il Patrocinio della Città di Napoli

Con viva cordialità

Gaetano Manfredi

  Gaetano Manfredi

Il Dispari 20230522 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230522 – Redazione culturale DILA

Mini intervista di Liga Sara Lapinska a Marija Gadaldi

Marija Gadaldi, già due volte finalista del Premio “Otto milioni“, posa felice con l’antologia “Una pagina, un’emozione“.

Scrive poesie sia in russo che in italiano, recensioni di musica e suona il pianoforte.

Le auguriamo un successo creativo di lunga durata.

Marija dice: “Cogliendo l’occasione vorrei condividere un pensiero.

In un mondo perfetto le persone sono trasparenti, non indossano le mascherine, non hanno paura di essere ferite e non nascondano i propri sentimenti.

Le loro anime sono pure, non serve dire bugie, e comunicano tra di loro attraverso i pensieri.

Noi abbiamo possibilità di comunicare con il mondo attraverso l’arte, creando i nostri messaggi di pace e divulgando la cultura e la bellezza attraverso le nostre opere.

Vorrei ringraziare l’associazione DILA APS e in particolare Bruno Mancini e Liga Lapinska per aver reso possibilità l’evento “Otto milioni“.

Marija Gadaldi scrittrice e musicista

Marija Gadaldi scrittrice e musicista

Il Dispari 20230522 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230522 – Redazione culturale DILA

Mini intervista di Liga Sarah Lapinska a Melinda Horvath

Melinda Horvath, pittrice austriaca, posa allegramente con l’antologia “Otto Milioni – 2022″ e con il quotidiano “Il Dispari”.

Dipinge in varie tecniche e generi:  è una talentuosa paesaggista urbana.

È già diventata più volte finalista del nostro Premio “Otto Milioni.

Le auguriamo la vittoria nel 2023!

Lei dice: «Buongiorno Presidente Bruno Mancini, sono una candidata al Premio “Otto Milioni” già dal 2018.

Il suo contatto mi è stato gentilmente fornito da Liga Lapinska della DILA APS.

Mi ha suggerito di mandarvi la questa mia riflessione che ho scritto recentemente per un concerto di pianoforte: “Quando la musica fa vibrare le corde dell’anima attraversando ogni particella del nostro corpo e liberando la nostra mente, gli occhi si riempiono di lacrime! 

La lacrima è il canto fluido del nostro cuore intonato alla musica che nasce dal tocco del pianista.

E in piena armonia si forma un suono magico che avvolge la sala e poi va in altre dimensioni dove il tempo si ferma lasciando lo spazio alla meditazione.”

Gradirei sapere se è di interesse e se sarà oggetto di pubblicazione.» 

Marija Gadaldi,

Marija Gadaldi,

Il Dispari 20230515

Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA

STRUMENTI CONTRO LE VIOLENZE ALLA PERSONA,

IL NUOVO LIBRO DI VALERIO DE GIOIA

è fresco di stampa il manuale per la tutela delle vittime vulnerabili scritto da Valerio de Gioia, giudice del Tribunale di Roma e già si conferma scritto di grande attenzione per avvocati, magistrati, Forze dell’ordine, ma anche per i privati cittadini.
Il Volume -edito da Ad Maiora- passa in rassegna le principali ipotesi di reato commessi in ambito familiare e parafamiliare (dai maltrattamenti in famiglia al femminicidio, passando dagli atti persecutori e dalla violenza sessuale), esaminandone gli elementi costitutivi alla luce della ricca
casistica giurisprudenziale e soffermandosi sulle questioni di maggior rilievo (si pensi al sempre più preoccupante fenomeno della c.d. violenza assistita).

Di fondamentale importanza– spiega l’autore –  è la parte processuale dell’Opera in cui, oltre alla puntuale analisi degli istituti a tutela delle vittime vulnerabili, all’indomani della Riforma Cartabia, vengono riportati i modelli di atto di più frequente impiego- dalla querela all’istanza di ammissione al patrocinio a spese dello Stato della persona offesa- corredati dalle indicazioni necessarie per una loro corretta predisposizione.

Non mancano i suggerimenti volti a scongiurare il verificarsi della c.d. vittimizzazione secondaria oggetto di specifici rilievi mossi alle istituzioni italiane nel rapporto GREVIO (Group of Expert on Action against Violence against Women and Domestic Violence).
E non è un caso che il libro sia impreziosito dalla collaborazione  di Giovanna Spirito, avvocato e giornalista – autrice di numerosissime pubblicazioni di diritto civile e processuale civile, specializzata in diritto di famiglia e soggetti vulnerabili e sia preceduto dalla  puntuale prefazione di Gian Ettore Gassani – avvocato specializzato in diritto di famiglia e Presidente Nazionale dell’AMI ( Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani per la tutela delle persone, dei minorenni e della Famiglia) che richiama l’importanza di un coraggioso intervento legislativo volto ad arricchire e rafforzare l’impianto delle misure finalizzate a prevenire e reprimere la violenza di genere, con una particolare attenzione ai casi in cui tale fenomeno si manifesta in contesti familiari o nell’ambito di relazioni di convivenza, nella considerazione della particolare vulnerabilità delle vittime, nonché degli specifici rischi di reiterazione e multilesività –.

Per questo, l’ordinamento, e in particolare gli appartenenti alle forze dell’Ordine e i magistrati, devono essere in grado di intercettare la richiesta di aiuto della vittima, non appena la stessa si manifesti, per scongiurare il rischio, che la mancata attenzione alla violenza e all’abuso, o peggio la sua sottovalutazione o negazione da parte delle istituzioni, possano indurre la vittima a ricadere nel ciclo della violenza, al quale aveva cercato di sottrarsi” – conclude l’avvocato Gassani.
Completano l’opera, infine, gli schemi riepilogativi che consentono l’immediata acquisizione delle nozioni base dei singoli capitoli anche da parte dei non addetti ai lavori.
Per prenotare il testo : www.edizioniadmaiora.it AD MAIORA rappresenta la nuova frontiera dell’editoria tecnica.

Il loro ambizioso  progetto, in costante progresso, è la specializzazione settoriale attraverso la pubblicazione di testi, destinati ai professionisti, caratterizzati dall’approfondimento esaustivo di un singolo argomento.

Le opere pubblicate sono caratterizzate dal taglio pratico, affiancato da un eccellente lavoro di ricerca dottrinaria (sentenze, modelli, riferimenti giuridici).

Dott.ssa Mariapia Ciaghi

Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA

A Bruno Mancini

Nella spiaggia dal mare turchese

Una piccola isola,
sassi lucenti, magnolie stupite:
c’ero anch’io.
Anch’io vivo qui, conosco le facce e le vite.
Sulla spiaggia del mare turchese,
nella sabbia grigia,
un pescatore con i libri sotto il braccio sta
invocando le stelle mattutine.
Non valuta niente, ma
semplicemente, registra.
Non incanta nulla, ma
semplicemente, conferma.
Oh, pescatori di anime,
esploratori di stelle,
e, delle mappe celesti tutti gli ingegneri
e tutti i poeti!
Tutti, tutti sono sorelle e fratelli.
Ma dal mare aspirano
l’aroma dolce delle alghe
e la fragranza di aprile,
ma dal mare soffiano
i grossolani sali.
Perché non tutto è già successo,
perché non tutto è già stato.
L’amore vince.
La speranza rinfresca.
Perfetti colpevoli non esistono.
Ecco, c’è la metafisica e c’è la vita.
C’è fede nell’imperativo categorico.
Senza fanatismo di ferro.
Andiamo avanti, insieme
con le barche e con le vele
che, la fede, sigillano.
I sogni non possono essere venduti,
ma i sogni possono essere regalati,
in una poesie abile incisi,
nel gioco del teatro e delle maschere ermetiche,
nel canto degli ulivi e dei pini fruscianti.
Perciò tutto ciò che è scritto rimane.
Tutto predefinito.
Tutto indecifrabile.
Tutto irrecuperabile.
Viva Napoli,
Città tua natale,
viva Ischia,
rifugio d’emigranti fortunati,
contrabbandieri,
madonnine,
albergatori,
pescatori:
l’isola dei poeti – romantici!

Liga Sarah Lapinska (Lettonia).

Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA

VOCI NELL’INFINITO

Un dì non lontano
sarò presso
l’oblio del tempo
a raccogliere
ciottoli d’infanzia
per il nulla
del mio miraggio.
Ritornerò neonato
e forse i vagiti
cattureranno
la Signora Nera,
che si avvierà
nel suo infinito.
Offrendomi
l’ultimo grappolo
di un incantesimo,
dubbiosa terapia
per il mio rottame
d’uomo risorto!

Biagio Di Meglio

Alla cara memoria di
ANTONIO MANCINI

Istituzione burbera benefica,
colle di saggezza
e galantuomo
al cospetto di Dio.
Di lui ravvivo
l’opera per congiunti e turismo.
Amò la famiglia,
rispettò il dettato
di ogni comandamento.
Lottatore,
lottò per Dio
e mai rimase deluso.
Umorista all’insegna
di PETITO, EDUARDO e TOTò.
Dalla sua maestria
la luce
per il mio cammino.
E passato alla VITA,
lasciò di sè
grappoli di ricordi
a perenne culto
per quanti amò
da un cuore
di aneliti e palpiti.

Biagio Di Meglio

Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA

 

Il Dispari 20230508

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

DILA APS partecipa a IL MAGGIO DEI LIBRI 2023

Nata nel 2011 con l’obiettivo di sottolineare il valore sociale dei libri quale elemento chiave della crescita personale, culturale e civile, IL MAGGIO DEI LIBRI è” così si legge nella pagina ufficiale del sito web “una campagna nazionale che invita a portare i libri e la lettura anche in contesti diversi da quelli tradizionali, per intercettare coloro che solitamente non leggono ma che possono essere incuriositi se stimolati nel modo giusto.

Quest’anno è iniziata il 23 aprile e terminerà il 31 maggio.

Il progetto si giova della collaborazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e può annoverare. con giustificabile soddisfazione, appuntamenti svolti nel corso degli anni in numerosi Paesi tra cui: Argentina (Buenos Aires e Morón), Belgio (Liegi e il sito UNESCO Blegny-Mine), Brasile (San Paolo), Canada (Toronto), Croazia (Albona e Zara), Francia (Lione e Parigi), Germania (Berlino), Grecia (Atene), Perù (Lima), Romania (Bucarest), Slovenia (Pirano), Spagna (Barcellona), Svizzera (Lugano e Poschiavo) e Turchia (Smirne), oltre a iniziative organizzate da 46 tra Istituti Italiani di Cultura, Ambasciate e Consolati all’estero di tutto il mondo.

L’Associazione culturale DA ISC HIA L’ARTE – DILA APS” vi ha partecipato ogni anno già a partire dall’anno dalla sua costituzione.

Quest’anno DILA APS, in sinergia con la testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, la Casa Editrice IL SEXTANTE, il Magazine EUDONNA, La Fondazione LA SPONDA, La Nazionale Cantanti Lirici DILA APS, L’Associazione ADA, il FESTIVAL della Canzone Napoletana, e in collaborazione con tutte le Sedi operative di DILA attive sul territorio nazionale e in molte nazioni estere, vi aderisce con un massiccio impegno organizzativo ed artistico presentando 14 eventi live e 39 eventi web, coinvolgendo un centinaio di Artisti di varie discipline e numerose decine di collaboratori.

Tra i principali protagonisti che saranno presenti in più puntate è giusto citare Adriana Iftimie Ceroli, Ajub Ibragimov, Alberto Liguoro, Alberto Macchi, Alessia Gaveglia, Alessia Palomba, Alfonso Gurreri, Alidoro Catocci, Anastasia Pinaeva, Andrada Ada Sirca, Angela Donatelli, Angela Maria Tiberi, Angela Prota, Anna Avelli, Anna Terenzi, Annunziata Candia, Angela Donatelli, Antonio Fiore, Antonio Palladino, Assunta Gneo, Barbara Maresti, Benito Corradini, Bruno Mancini, Carlo Terrenzio, Caterina Luisa De Caro, Chiara Pavoni, Dalila Boukhalfa, Domenico Umbro, Donatella di Francia Cordopatri, Edoardo Terzo, Elisabetta Biondi Della Sdriscia, Evaldo Cavallaro, Fabio Di Marcantonio, Flora Rucco, Francesca Laiacona, Francesca Liani, Francesca Peronace, Franco Fratini, Franco Libero Manca, Gaetano Di Meglio, Gianfranco Cilento, Gianluigi Filippini, Giovanna Santoro, Giulia Defazio, Giulio Di Lorenzo, Giuseppe Castelluzzo, Giuseppe Lorin, Giusy Masi, Guerino Cigliano, Guido Arbonelli, Guido Tracanna, Jerry Lee, Katia Massaro, Lara De Carlo, Liga Sarah Lapinska, Lorena Calicchia, Lorena Sarra, Loretta Liberati, Lucia Fusco, Lucia Marchi, Luciana Capece, Luciana Zaccarini, Luciano Somma, Lucio Macchia, Marco Salvatori, Maria Francesca Mosca, Maria Rita Barbonari, Mariapia Ciaghi, Mario Pino Toscano, Marsia Bambace, Massimo Abbate, Mauro Montacchiesi, Michela Zanarella, Milena Petrarca, Nicola Foti, Nicola Pantalone, Nunzia Zambardi, Orietta Petrignani, Paola Oliva, Pasquale Esposito, Patrizia Audino, Patrizia Canola, Patrizia Palombi, Patrizia Simonetti, Renata Tacus, Rezarta Dyrmyshi, Rita Cuccaro, Roberta Panizza, Roberto Prandin, Rosanna Affronte, Sandra Tuesta, Santina Amici,  Saverio Dionizio, Silvana Lazzarino, Silvia Noto, Stefano Degli Abbati, Stella Arricale, Tina Bruno, Tiziana Mignosa, Tullia Ranieri, Tullio Princigallo, Valentina Gavrish, Valentina Riposati, Valerio Michetti, Veronica Paredes, Victoria Suriani.

A tutti loro verrà consegnato un attestato di partecipazione durante l’ultimo evento live che si terrà il 28 maggio presso la Casa della Cultura DILA nel salotto magico INTERNO 4 di Chiara Pavoni in Via Della Lungara 44 a Roma.

Ulteriori informazioni (anche su cosa fare per chiedere di partecipare) potrete trovarle sia sul nostro sito DILA APS & Il Maggio dei libri 2023 alla pagina https://www.emmegiischia.com/wordpress/maggio-dei-libri-2023/

sia sul sito ufficiale di IL MAGGIO DEI LIBRI alla sezione TUTTI GLI APPUNTAMENTI https://www.ilmaggiodeilibri.cepell.it/edizione/Appuntamenti.html?annoIniziativa=2023

Ovviamente tutte le più importanti notizie potrete continuare a leggere ogni lunedì in questa pagina.

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

Walter Lazzarin, nuovo amico dei progetti culturali DILA APS

Made in Ischia

Conosciuto a Roma in occasione della cerimonia di premiazione dei vincitori della 11a edizione del premio internazionale di Arti varie OTTO MILIONI, Walter Lazzarin ha subito dimostrato di essere in piena sintonia con i modelli di collaborazione programmati dalla nostra Associazione DILA APS.

E, quindi,  eccoci qui per presentarvi una prima succinta sintesi della sua potente forza artistica e sociale.

Non mancheremo di rendere possibile il suo espresso desiderio di venire a Ischia per un contatto diretto con la redazione di questo giornale e per partecipare ad uno dei prossimi eventi che avremo il privilegio di organizzare nella Biblioteca Antoniana splendidamente diretta dalla Dottoressa Lucia Annicelli.

Walter Lazzarin ha due lauree e l’abilitazione per insegnare storia e filosofia.

Nel 2011 ha esordito nella narrativa con il romanzo A volte un bacio, pubblicato dal Foglio Letterario.

Nel 2012 ha vinto il concorso internazionale Lettere d’amore e nel 2014 il contest Intervista con il padre, a cura di Leconte ed.

Nell’ottobre 2015 ha ideato il progetto Scrittore per strada: una nuova forma di proposta culturale che si sviluppa attraverso il contatto diretto tra autore e lettore, sui marciapiedi e nelle piazze delle città.

Da otto anni, anziché stare dietro una cattedra, gira per le strade d’Italia con una macchina da scrivere, visitando numerose regioni e centinaia di città, regalando racconti e “spacciando” copie del secondo romanzo: Il drago non si droga.

Dal 2016 al 2017 ha lavorato a Dribbling, trasmissione storica di Rai 2, come autore e interprete dei tautogrammi che introducevano le puntate.

Nel 2017 ha pubblicato con Casa Sirio Ed. una raccolta di racconti: Ventuno vicende vagamente vergognose, nel 2019 con Glifo Ed. ha pubblicato Animali all’avventura, tautogrammi per bambini.

Dal 2020 porta in scena nei teatri e nei locali uno spettacolo di narrazione: Storiacce sparse sul sentiero storico, un viaggio nella storia e nelle lettere dell’alfabeto.

Gioca a calcio nella Nazionale degli Scrittori col numero 3.

Storiacce sparse sul sentiero storico

Storiacce sparse sul sentiero storico è uno spettacolo di narrazione, un viaggio nei secoli – a volte comico, a volte magico – in cui spicca l’amore in ogni sua forma: l’amore verso gli altri, verso di sé e verso il mondo.

Un racconto di cornice si alterna a storie in tautogramma e mescola giochi di parole con verità piccanti, in una fusione alchemica di divulgazione e intrattenimento.

Dalla Genesi ai miti di oggi, queste Storiacce mettono in scena l’umanità in maniera sfacciata.

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

Walter Lazzarin

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

DILA

NUSIV

 

Il Dispari 202305229– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230529– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230529

Il Dispari 202305229– Redazione culturale DILA

Cortona (AR), domenica 21 maggio 2023

Ammetto la mia colpevole ignoranza perché fino al 4 Aprile 2023, pur avendo viaggiato un po’ per l’Italia in anni passati, non avevo incrociato la Cittadina di Cortona: in Regione Toscana Provincia di Arezzo poco più di 21.000 abitanti, rinomata soprattutto per le sue famose rocce di porfido.

Mauro Montacchiesi, appunto il 4 aprile, mi ha telefonato per dirmi che la Galleria d’Arte Il Quadrato di Viareggio (con la quale non  avevo avuto mai alcun tipo di contatto e che, come Cortona in maniera ugualmente colpevole, non sapevo neppure che esistesse) con il patrocinio del Comune di Cortona e l’Associazione Medusa di Viareggio (anch’essa a me completamente sconosciuta), aveva deliberato di riconoscermi un attestato di merito alla “carriera letteraria”.

Ovviamente ho ringraziato come meglio potevo scusandomi per la impossibilità di essere presente alla cerimonia di consegna.

Ieri, lo stesso Mauro Montacchiesi, mi ha inoltrato un succinto resoconto dell’evento scrivendo:

Nella prestigiosa cornice dello storico Palazzo Vagnotti si è svolta la Rassegna d’Arte e Letteratura Omaggio a Cortona Storica Città d’Arte Premio di pittura, scultura, poesia, narrativa, saggistica e fotografia, organizzata dalla Galleria d’Arte Il Quadrato di Viareggio, con il patrocinio del Comune di Cortona e l’Associazione Medusa di Viareggio.

Comitato d’Onore e Giuria: Presidente Dott. Lodovico Gierut – Poeta e Critico d’Arte; Prof.ssa Marilena Cheli Tomei – Saggista e Storica; Franco Pulzone – Scrittore; Prof.ssa Marina Pratici – Saggista e Critico Letterario; Dott. Gianmaria Cosignani – Direttore della Galleria Nazionale di Cortona;

Bruno Cosignani – Giornalista del Quadrato di Milano per le quotazioni d’Arte; Prof. Franco Pedrinzani – Poeta; Stefania Palagi – Segretaria del Premio.

È intervenuto Massimo Abbate, organizzatore del Festival della canzone napoletana.

Il grande Artista partenopeo, che ha ricevuto un Premio alla Carriera, ha deliziato il pubblico presente con esecuzioni di pianoforte e canto, nonché con poesie, battute, aforismi e aneddoti in vernacolo napoletano.

Tra i Soci della nostra Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” è stata premiata, oltre al Presidente Bruno Mancini e al sottoscritto  Mauro Montacchiesi anche Angela Maria Tiberi Vice Presidente DILA APS.

Con la presenza di Forconi Maria Isolina, Consigliere comunale e facente parte dello staff del Sindaco Meoni Andrea con delega ai rapporti istituzionali, la giornata, straordinaria per tutti i presenti all’insegna della pace, dell’amicizia, della cultura, si è conclusa con un appetitoso pranzo impreziosito da prodotti culinari della tradizione locale.”

E allora, nella prospettiva, più che auspicata, di prossimi accordi di collaborazioni associativa tra la nostra DILA APS e l’Associazione Medusa di Viareggio, promossi ed organizzati dal dinamico Mauro Montacchiesi, desidero  proporre un piccolo omaggio al Comune  di Cortona, alla Galleria d’Arte “Il Quadrato di Viareggio”, e alla stessa Associazione Medusa di Viareggio.

 Cortona scrive wikipedia “Antica lucumonia (massima carica politica all’interno delle città-Stato etrusche della penisola italica in epoca pre-romana) facente parte della dodecapoli etrusca (l’insieme di dodici città-Stato etrusche che, secondo la tradizione, costituirono la LEGA ETRUSCA, potente alleanza di carattere economico, religioso e militare) è situata a sud della provincia di Arezzo vicino al confine con la regione Umbria. Cortona si trova su una collina a quasi 500 metri di altezza in una posizione strategica che permette, con brevi spostamenti, di raggiungere importanti centri artistici e culturali. Il 27 giugno 1944 un gruppo di soldati tedeschi operò una feroce rappresaglia in risposta all’uccisione di due loro camerati da parte dei partigiani uccidendo dieci civili, alcuni dei quali fatti saltare con dell’esplosivo dopo essere stati rinchiusi nelle rovine di una casa bruciata il giorno prima. Attualmente il parco archeologico di Cortona conta 11 siti tra i quali un’imponente tomba arcaica (VI secolo a.C.) con una monumentale gradinata decorata da grandi gruppi scultorei.

  • La Galleria d’Arte “Il Quadrato di Viareggio” Via Leonardo Da Vinci, 77 Viareggio – Contatti 0584 30969, è specializzata in bomboniere con prodotti ricercati e originali, pensati e realizzati con cura.
  • L’Associazione Medusa di Viareggio (INFO: http://wwww.facebook.com/ 39 370 3769921), culturale no profit, è stata costituita allo scopo di promuovere la cultura, in ogni sua forma, con particolare riferimento alle tradizioni di Viareggio e della Versilia. Incontri, letture poetiche, conferenze, convegni, proiezioni cinematografiche, mostre d’arte, sono solo alcuni esempi di attività. L’associazione fa, poi, della collaborazione, il suo “asse portante”: ognuno, con le proprie caratteristiche, conoscenze, passioni, è chiamato a dare vita a tale realtà, in continua evoluzione.

Il Dispari 202305229– Redazione culturale DILA

Il Dispari 202305229– Redazione culturale DILA

Mini intervista di Liga Sarah Lapinska a Melinda Horvath

Melinda Horvath, pittrice austriaca, posa allegramente con l’antologia “Otto Milioni – 2022” e con il quotidiano “Il Dispari”.

Dipinge in varie tecniche e generi:  è una talentuosa paesaggista urbana.

È già diventata più volte finalista del nostro Premio “Otto Milioni.

Le auguriamo la vittoria nel 2023!

Lei dice: «Buongiorno Presidente Bruno Mancini, sono una candidata al Premio “Otto Milioni” già dal 2018.

Il suo contatto mi è stato gentilmente fornito da Liga Lapinska della DILA APS.

Mi ha suggerito di mandarvi la questa mia riflessione che ho scritto recentemente per un concerto di pianoforte: “Quando la musica fa vibrare le corde dell’anima attraversando ogni particella del nostro corpo e liberando la nostra mente, gli occhi si riempiono di lacrime! 

La lacrima è il canto fluido del nostro cuore intonato alla musica che nasce dal tocco del pianista.

E in piena armonia si forma un suono magico che avvolge la sala e poi va in altre dimensioni dove il tempo si ferma lasciando lo spazio alla meditazione.”

Gradirei sapere se è di interesse e se sarà oggetto di pubblicazione.» 

Il Dispari 202305229– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230522

Il Dispari 20230522 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230522 – Redazione culturale DILA

DILA APS nella Biblioteca Antoniana il 14 e il 15 Giugno

L’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” in collaborazione con la Testata Giornalistica IL DISPARI, la Casa Editrice IL SEXTANTE, il Magazine EUDONNA, La Fondazione LA SPONDA, La Nazionale Cantanti Lirici DILA APS e L’Associazione ADA, ha richiesto ed ha ottenuto dalla Città di Ischia il gratuito patrocinio per la realizzazione di due pomeriggi d’incontri culturali da svolgersi nell’ambito della dodicesima edizione del Premio internazionale di Arti Varie “OTTO MILIONI“.

Mentre si ringrazia vivamente l’Amministrazione Comunale insieme alla Direttrice della Biblioteca Dott.ssa Lucia Annicelli per la disponibilità ancora una volta dimostrata nei confronti dei progetti culturali proposti dalla nostra Associazione DILA APS, desideriamo invitare voi lettori di questa pagina non solo a presenziare ma anche a partecipare attivamente agli incontri in oggetto, regalandoci, in tal modo, l’opportunità di assistere alla vostra arte nei termini che potremo definire subito dopo la comunicazione della vostra disponibilità.

In considerazione delle divulgazioni mediatiche che intendiamo avviare quanto prima, sarà necessario che confermiate la vostra intenzione entro e NON oltre il prossimo 25 maggio scrivendo a [email protected]

La locandina sarà disponibile a partire dal 2 giugno, ma fin da ora è accertata la presenza dell’attrice Chiara Pavoni, della cantante Angela Prota dello scrittore Alberto Liguoro e del regista Felice Ceparano.

Delibera comunale:

Servizio 9
Patrimonio. Manutenzione, Servizi a rete, Ambiente
Autorizzazione n.47 del 18/05/2023

Firmato Ing. Marco Minicucci

Ischia, stazione di cura, soggiorno e turismo, estivo ed invernale Via Iasolino, 1 80077 Ischia {NA) Tel +39 0813333111

Delibera comunale

Il Dispari 20230522 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230522 – Redazione culturale DILA

Festival della Canzone Napoletana

Il Sindaco di Napoli ne condivide le finalità

Riportato in auge dall’amore per la tradizione musicale napoletana tenacemente difesa e promossa dal figlio d’Arte Massimo Abbate, lo storico Festival della Canzone napoletana ha avviata una fitta serie di contatti tendenti alla migliore realizzazione dell’edizione 2023.

Nelle more della sua definitiva localizzazione (per cui la Città di Ischia ha già espresso il suo interessamento avviando un’intensa interlocuzione con il sottoscritto delegato dal Patron Massimo Abbate, trascrivo il contenuto della e-mail ricevuta dal Sindaco di Napoli Ing. Gaetano Manfredi:

Il Sindaco di Napoli

Prot. N. 330
del 16/05/2023

 Gentile Signor Mancini,

La ringrazio per quanto mi partecipa circa l’0rganizzazione , da parte della Associazione Nazionale Italiana Artisti – del “Festival di Napoli in Tour”,  che si terrà nella nostra Città tra Luglio e Agosto 2023.

A tale proposito desidero infrormarLa, che ho concesso all’iniziativa, di cui condivido le finalità, il Patrocinio della Città di Napoli

Con viva cordialità

Gaetano Manfredi

  Gaetano Manfredi

Il Dispari 20230522 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230522 – Redazione culturale DILA

Mini intervista di Liga Sara Lapinska a Marija Gadaldi

Marija Gadaldi, già due volte finalista del Premio “Otto milioni“, posa felice con l’antologia “Una pagina, un’emozione“.

Scrive poesie sia in russo che in italiano, recensioni di musica e suona il pianoforte.

Le auguriamo un successo creativo di lunga durata.

Marija dice: “Cogliendo l’occasione vorrei condividere un pensiero.

In un mondo perfetto le persone sono trasparenti, non indossano le mascherine, non hanno paura di essere ferite e non nascondano i propri sentimenti.

Le loro anime sono pure, non serve dire bugie, e comunicano tra di loro attraverso i pensieri.

Noi abbiamo possibilità di comunicare con il mondo attraverso l’arte, creando i nostri messaggi di pace e divulgando la cultura e la bellezza attraverso le nostre opere.

Vorrei ringraziare l’associazione DILA APS e in particolare Bruno Mancini e Liga Lapinska per aver reso possibilità l’evento “Otto milioni“.

Marija Gadaldi scrittrice e musicista

Marija Gadaldi scrittrice e musicista

Il Dispari 20230522 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230522 – Redazione culturale DILA

Mini intervista di Liga Sarah Lapinska a Melinda Horvath

Melinda Horvath, pittrice austriaca, posa allegramente con l’antologia “Otto Milioni – 2022″ e con il quotidiano “Il Dispari”.

Dipinge in varie tecniche e generi:  è una talentuosa paesaggista urbana.

È già diventata più volte finalista del nostro Premio “Otto Milioni.

Le auguriamo la vittoria nel 2023!

Lei dice: «Buongiorno Presidente Bruno Mancini, sono una candidata al Premio “Otto Milioni” già dal 2018.

Il suo contatto mi è stato gentilmente fornito da Liga Lapinska della DILA APS.

Mi ha suggerito di mandarvi la questa mia riflessione che ho scritto recentemente per un concerto di pianoforte: “Quando la musica fa vibrare le corde dell’anima attraversando ogni particella del nostro corpo e liberando la nostra mente, gli occhi si riempiono di lacrime! 

La lacrima è il canto fluido del nostro cuore intonato alla musica che nasce dal tocco del pianista.

E in piena armonia si forma un suono magico che avvolge la sala e poi va in altre dimensioni dove il tempo si ferma lasciando lo spazio alla meditazione.”

Gradirei sapere se è di interesse e se sarà oggetto di pubblicazione.» 

Marija Gadaldi,

Marija Gadaldi,

Il Dispari 20230515

Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA

STRUMENTI CONTRO LE VIOLENZE ALLA PERSONA,

IL NUOVO LIBRO DI VALERIO DE GIOIA

è fresco di stampa il manuale per la tutela delle vittime vulnerabili scritto da Valerio de Gioia, giudice del Tribunale di Roma e già si conferma scritto di grande attenzione per avvocati, magistrati, Forze dell’ordine, ma anche per i privati cittadini.
Il Volume -edito da Ad Maiora- passa in rassegna le principali ipotesi di reato commessi in ambito familiare e parafamiliare (dai maltrattamenti in famiglia al femminicidio, passando dagli atti persecutori e dalla violenza sessuale), esaminandone gli elementi costitutivi alla luce della ricca
casistica giurisprudenziale e soffermandosi sulle questioni di maggior rilievo (si pensi al sempre più preoccupante fenomeno della c.d. violenza assistita).

Di fondamentale importanza– spiega l’autore –  è la parte processuale dell’Opera in cui, oltre alla puntuale analisi degli istituti a tutela delle vittime vulnerabili, all’indomani della Riforma Cartabia, vengono riportati i modelli di atto di più frequente impiego- dalla querela all’istanza di ammissione al patrocinio a spese dello Stato della persona offesa- corredati dalle indicazioni necessarie per una loro corretta predisposizione.

Non mancano i suggerimenti volti a scongiurare il verificarsi della c.d. vittimizzazione secondaria oggetto di specifici rilievi mossi alle istituzioni italiane nel rapporto GREVIO (Group of Expert on Action against Violence against Women and Domestic Violence).
E non è un caso che il libro sia impreziosito dalla collaborazione  di Giovanna Spirito, avvocato e giornalista – autrice di numerosissime pubblicazioni di diritto civile e processuale civile, specializzata in diritto di famiglia e soggetti vulnerabili e sia preceduto dalla  puntuale prefazione di Gian Ettore Gassani – avvocato specializzato in diritto di famiglia e Presidente Nazionale dell’AMI ( Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani per la tutela delle persone, dei minorenni e della Famiglia) che richiama l’importanza di un coraggioso intervento legislativo volto ad arricchire e rafforzare l’impianto delle misure finalizzate a prevenire e reprimere la violenza di genere, con una particolare attenzione ai casi in cui tale fenomeno si manifesta in contesti familiari o nell’ambito di relazioni di convivenza, nella considerazione della particolare vulnerabilità delle vittime, nonché degli specifici rischi di reiterazione e multilesività –.

Per questo, l’ordinamento, e in particolare gli appartenenti alle forze dell’Ordine e i magistrati, devono essere in grado di intercettare la richiesta di aiuto della vittima, non appena la stessa si manifesti, per scongiurare il rischio, che la mancata attenzione alla violenza e all’abuso, o peggio la sua sottovalutazione o negazione da parte delle istituzioni, possano indurre la vittima a ricadere nel ciclo della violenza, al quale aveva cercato di sottrarsi” – conclude l’avvocato Gassani.
Completano l’opera, infine, gli schemi riepilogativi che consentono l’immediata acquisizione delle nozioni base dei singoli capitoli anche da parte dei non addetti ai lavori.
Per prenotare il testo : www.edizioniadmaiora.it AD MAIORA rappresenta la nuova frontiera dell’editoria tecnica.

Il loro ambizioso  progetto, in costante progresso, è la specializzazione settoriale attraverso la pubblicazione di testi, destinati ai professionisti, caratterizzati dall’approfondimento esaustivo di un singolo argomento.

Le opere pubblicate sono caratterizzate dal taglio pratico, affiancato da un eccellente lavoro di ricerca dottrinaria (sentenze, modelli, riferimenti giuridici).

Dott.ssa Mariapia Ciaghi

Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA

A Bruno Mancini

Nella spiaggia dal mare turchese

Una piccola isola,
sassi lucenti, magnolie stupite:
c’ero anch’io.
Anch’io vivo qui, conosco le facce e le vite.
Sulla spiaggia del mare turchese,
nella sabbia grigia,
un pescatore con i libri sotto il braccio sta
invocando le stelle mattutine.
Non valuta niente, ma
semplicemente, registra.
Non incanta nulla, ma
semplicemente, conferma.
Oh, pescatori di anime,
esploratori di stelle,
e, delle mappe celesti tutti gli ingegneri
e tutti i poeti!
Tutti, tutti sono sorelle e fratelli.
Ma dal mare aspirano
l’aroma dolce delle alghe
e la fragranza di aprile,
ma dal mare soffiano
i grossolani sali.
Perché non tutto è già successo,
perché non tutto è già stato.
L’amore vince.
La speranza rinfresca.
Perfetti colpevoli non esistono.
Ecco, c’è la metafisica e c’è la vita.
C’è fede nell’imperativo categorico.
Senza fanatismo di ferro.
Andiamo avanti, insieme
con le barche e con le vele
che, la fede, sigillano.
I sogni non possono essere venduti,
ma i sogni possono essere regalati,
in una poesie abile incisi,
nel gioco del teatro e delle maschere ermetiche,
nel canto degli ulivi e dei pini fruscianti.
Perciò tutto ciò che è scritto rimane.
Tutto predefinito.
Tutto indecifrabile.
Tutto irrecuperabile.
Viva Napoli,
Città tua natale,
viva Ischia,
rifugio d’emigranti fortunati,
contrabbandieri,
madonnine,
albergatori,
pescatori:
l’isola dei poeti – romantici!

Liga Sarah Lapinska (Lettonia).

Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA

VOCI NELL’INFINITO

Un dì non lontano
sarò presso
l’oblio del tempo
a raccogliere
ciottoli d’infanzia
per il nulla
del mio miraggio.
Ritornerò neonato
e forse i vagiti
cattureranno
la Signora Nera,
che si avvierà
nel suo infinito.
Offrendomi
l’ultimo grappolo
di un incantesimo,
dubbiosa terapia
per il mio rottame
d’uomo risorto!

Biagio Di Meglio

Alla cara memoria di
ANTONIO MANCINI

Istituzione burbera benefica,
colle di saggezza
e galantuomo
al cospetto di Dio.
Di lui ravvivo
l’opera per congiunti e turismo.
Amò la famiglia,
rispettò il dettato
di ogni comandamento.
Lottatore,
lottò per Dio
e mai rimase deluso.
Umorista all’insegna
di PETITO, EDUARDO e TOTò.
Dalla sua maestria
la luce
per il mio cammino.
E passato alla VITA,
lasciò di sè
grappoli di ricordi
a perenne culto
per quanti amò
da un cuore
di aneliti e palpiti.

Biagio Di Meglio

Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA

 

Il Dispari 20230508

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

DILA APS partecipa a IL MAGGIO DEI LIBRI 2023

Nata nel 2011 con l’obiettivo di sottolineare il valore sociale dei libri quale elemento chiave della crescita personale, culturale e civile, IL MAGGIO DEI LIBRI è” così si legge nella pagina ufficiale del sito web “una campagna nazionale che invita a portare i libri e la lettura anche in contesti diversi da quelli tradizionali, per intercettare coloro che solitamente non leggono ma che possono essere incuriositi se stimolati nel modo giusto.

Quest’anno è iniziata il 23 aprile e terminerà il 31 maggio.

Il progetto si giova della collaborazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e può annoverare. con giustificabile soddisfazione, appuntamenti svolti nel corso degli anni in numerosi Paesi tra cui: Argentina (Buenos Aires e Morón), Belgio (Liegi e il sito UNESCO Blegny-Mine), Brasile (San Paolo), Canada (Toronto), Croazia (Albona e Zara), Francia (Lione e Parigi), Germania (Berlino), Grecia (Atene), Perù (Lima), Romania (Bucarest), Slovenia (Pirano), Spagna (Barcellona), Svizzera (Lugano e Poschiavo) e Turchia (Smirne), oltre a iniziative organizzate da 46 tra Istituti Italiani di Cultura, Ambasciate e Consolati all’estero di tutto il mondo.

L’Associazione culturale DA ISC HIA L’ARTE – DILA APS” vi ha partecipato ogni anno già a partire dall’anno dalla sua costituzione.

Quest’anno DILA APS, in sinergia con la testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, la Casa Editrice IL SEXTANTE, il Magazine EUDONNA, La Fondazione LA SPONDA, La Nazionale Cantanti Lirici DILA APS, L’Associazione ADA, il FESTIVAL della Canzone Napoletana, e in collaborazione con tutte le Sedi operative di DILA attive sul territorio nazionale e in molte nazioni estere, vi aderisce con un massiccio impegno organizzativo ed artistico presentando 14 eventi live e 39 eventi web, coinvolgendo un centinaio di Artisti di varie discipline e numerose decine di collaboratori.

Tra i principali protagonisti che saranno presenti in più puntate è giusto citare Adriana Iftimie Ceroli, Ajub Ibragimov, Alberto Liguoro, Alberto Macchi, Alessia Gaveglia, Alessia Palomba, Alfonso Gurreri, Alidoro Catocci, Anastasia Pinaeva, Andrada Ada Sirca, Angela Donatelli, Angela Maria Tiberi, Angela Prota, Anna Avelli, Anna Terenzi, Annunziata Candia, Angela Donatelli, Antonio Fiore, Antonio Palladino, Assunta Gneo, Barbara Maresti, Benito Corradini, Bruno Mancini, Carlo Terrenzio, Caterina Luisa De Caro, Chiara Pavoni, Dalila Boukhalfa, Domenico Umbro, Donatella di Francia Cordopatri, Edoardo Terzo, Elisabetta Biondi Della Sdriscia, Evaldo Cavallaro, Fabio Di Marcantonio, Flora Rucco, Francesca Laiacona, Francesca Liani, Francesca Peronace, Franco Fratini, Franco Libero Manca, Gaetano Di Meglio, Gianfranco Cilento, Gianluigi Filippini, Giovanna Santoro, Giulia Defazio, Giulio Di Lorenzo, Giuseppe Castelluzzo, Giuseppe Lorin, Giusy Masi, Guerino Cigliano, Guido Arbonelli, Guido Tracanna, Jerry Lee, Katia Massaro, Lara De Carlo, Liga Sarah Lapinska, Lorena Calicchia, Lorena Sarra, Loretta Liberati, Lucia Fusco, Lucia Marchi, Luciana Capece, Luciana Zaccarini, Luciano Somma, Lucio Macchia, Marco Salvatori, Maria Francesca Mosca, Maria Rita Barbonari, Mariapia Ciaghi, Mario Pino Toscano, Marsia Bambace, Massimo Abbate, Mauro Montacchiesi, Michela Zanarella, Milena Petrarca, Nicola Foti, Nicola Pantalone, Nunzia Zambardi, Orietta Petrignani, Paola Oliva, Pasquale Esposito, Patrizia Audino, Patrizia Canola, Patrizia Palombi, Patrizia Simonetti, Renata Tacus, Rezarta Dyrmyshi, Rita Cuccaro, Roberta Panizza, Roberto Prandin, Rosanna Affronte, Sandra Tuesta, Santina Amici,  Saverio Dionizio, Silvana Lazzarino, Silvia Noto, Stefano Degli Abbati, Stella Arricale, Tina Bruno, Tiziana Mignosa, Tullia Ranieri, Tullio Princigallo, Valentina Gavrish, Valentina Riposati, Valerio Michetti, Veronica Paredes, Victoria Suriani.

A tutti loro verrà consegnato un attestato di partecipazione durante l’ultimo evento live che si terrà il 28 maggio presso la Casa della Cultura DILA nel salotto magico INTERNO 4 di Chiara Pavoni in Via Della Lungara 44 a Roma.

Ulteriori informazioni (anche su cosa fare per chiedere di partecipare) potrete trovarle sia sul nostro sito DILA APS & Il Maggio dei libri 2023 alla pagina https://www.emmegiischia.com/wordpress/maggio-dei-libri-2023/

sia sul sito ufficiale di IL MAGGIO DEI LIBRI alla sezione TUTTI GLI APPUNTAMENTI https://www.ilmaggiodeilibri.cepell.it/edizione/Appuntamenti.html?annoIniziativa=2023

Ovviamente tutte le più importanti notizie potrete continuare a leggere ogni lunedì in questa pagina.

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

Walter Lazzarin, nuovo amico dei progetti culturali DILA APS

Made in Ischia

Conosciuto a Roma in occasione della cerimonia di premiazione dei vincitori della 11a edizione del premio internazionale di Arti varie OTTO MILIONI, Walter Lazzarin ha subito dimostrato di essere in piena sintonia con i modelli di collaborazione programmati dalla nostra Associazione DILA APS.

E, quindi,  eccoci qui per presentarvi una prima succinta sintesi della sua potente forza artistica e sociale.

Non mancheremo di rendere possibile il suo espresso desiderio di venire a Ischia per un contatto diretto con la redazione di questo giornale e per partecipare ad uno dei prossimi eventi che avremo il privilegio di organizzare nella Biblioteca Antoniana splendidamente diretta dalla Dottoressa Lucia Annicelli.

Walter Lazzarin ha due lauree e l’abilitazione per insegnare storia e filosofia.

Nel 2011 ha esordito nella narrativa con il romanzo A volte un bacio, pubblicato dal Foglio Letterario.

Nel 2012 ha vinto il concorso internazionale Lettere d’amore e nel 2014 il contest Intervista con il padre, a cura di Leconte ed.

Nell’ottobre 2015 ha ideato il progetto Scrittore per strada: una nuova forma di proposta culturale che si sviluppa attraverso il contatto diretto tra autore e lettore, sui marciapiedi e nelle piazze delle città.

Da otto anni, anziché stare dietro una cattedra, gira per le strade d’Italia con una macchina da scrivere, visitando numerose regioni e centinaia di città, regalando racconti e “spacciando” copie del secondo romanzo: Il drago non si droga.

Dal 2016 al 2017 ha lavorato a Dribbling, trasmissione storica di Rai 2, come autore e interprete dei tautogrammi che introducevano le puntate.

Nel 2017 ha pubblicato con Casa Sirio Ed. una raccolta di racconti: Ventuno vicende vagamente vergognose, nel 2019 con Glifo Ed. ha pubblicato Animali all’avventura, tautogrammi per bambini.

Dal 2020 porta in scena nei teatri e nei locali uno spettacolo di narrazione: Storiacce sparse sul sentiero storico, un viaggio nella storia e nelle lettere dell’alfabeto.

Gioca a calcio nella Nazionale degli Scrittori col numero 3.

Storiacce sparse sul sentiero storico

Storiacce sparse sul sentiero storico è uno spettacolo di narrazione, un viaggio nei secoli – a volte comico, a volte magico – in cui spicca l’amore in ogni sua forma: l’amore verso gli altri, verso di sé e verso il mondo.

Un racconto di cornice si alterna a storie in tautogramma e mescola giochi di parole con verità piccanti, in una fusione alchemica di divulgazione e intrattenimento.

Dalla Genesi ai miti di oggi, queste Storiacce mettono in scena l’umanità in maniera sfacciata.

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

Walter Lazzarin

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

DILA

NUSIV

 

Il Dispari 20230522 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230522 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230522

Il Dispari 20230522 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230522 – Redazione culturale DILA

DILA APS nella Biblioteca Antoniana il 14 e il 15 Giugno

L’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” in collaborazione con la Testata Giornalistica IL DISPARI, la Casa Editrice IL SEXTANTE, il Magazine EUDONNA, La Fondazione LA SPONDA, La Nazionale Cantanti Lirici DILA APS e L’Associazione ADA, ha richiesto ed ha ottenuto dalla Città di Ischia il gratuito patrocinio per la realizzazione di due pomeriggi d’incontri culturali da svolgersi nell’ambito della dodicesima edizione del Premio internazionale di Arti Varie “OTTO MILIONI“.

Mentre si ringrazia vivamente l’Amministrazione Comunale insieme alla Direttrice della Biblioteca Dott.ssa Lucia Annicelli per la disponibilità ancora una volta dimostrata nei confronti dei progetti culturali proposti dalla nostra Associazione DILA APS, desideriamo invitare voi lettori di questa pagina non solo a presenziare ma anche a partecipare attivamente agli incontri in oggetto, regalandoci, in tal modo, l’opportunità di assistere alla vostra arte nei termini che potremo definire subito dopo la comunicazione della vostra disponibilità.

In considerazione delle divulgazioni mediatiche che intendiamo avviare quanto prima, sarà necessario che confermiate la vostra intenzione entro e NON oltre il prossimo 25 maggio scrivendo a [email protected]

La locandina sarà disponibile a partire dal 2 giugno, ma fin da ora è accertata la presenza dell’attrice Chiara Pavoni, della cantante Angela Prota dello scrittore Alberto Liguoro e del regista Felice Ceparano.

Delibera comunale:

Servizio 9
Patrimonio. Manutenzione, Servizi a rete, Ambiente
Autorizzazione n.47 del 18/05/2023

Firmato Ing. Marco Minicucci

Ischia, stazione di cura, soggiorno e turismo, estivo ed invernale Via Iasolino, 1 80077 Ischia {NA) Tel +39 0813333111

Delibera comunale

Il Dispari 20230522 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230522 – Redazione culturale DILA

Festival della Canzone Napoletana

Il Sindaco di Napoli ne condivide le finalità

Riportato in auge dall’amore per la tradizione musicale napoletana tenacemente difesa e promossa dal figlio d’Arte Massimo Abbate, lo storico Festival della Canzone napoletana ha avviata una fitta serie di contatti tendenti alla migliore realizzazione dell’edizione 2023.

Nelle more della sua definitiva localizzazione (per cui la Città di Ischia ha già espresso il suo interessamento avviando un’intensa interlocuzione con il sottoscritto delegato dal Patron Massimo Abbate, trascrivo il contenuto della e-mail ricevuta dal Sindaco di Napoli Ing. Gaetano Manfredi:

Il Sindaco di Napoli

Prot. N. 330
del 16/05/2023

 Gentile Signor Mancini,

La ringrazio per quanto mi partecipa circa l’0rganizzazione , da parte della Associazione Nazionale Italiana Artisti – del “Festival di Napoli in Tour”,  che si terrà nella nostra Città tra Luglio e Agosto 2023.

A tale proposito desidero infrormarLa, che ho concesso all’iniziativa, di cui condivido le finalità, il Patrocinio della Città di Napoli

Con viva cordialità

Gaetano Manfredi

  Gaetano Manfredi

Il Dispari 20230522 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230522 – Redazione culturale DILA

Mini intervista di Liga Sara Lapinska a Marija Gadaldi

Marija Gadaldi, già due volte finalista del Premio “Otto milioni“, posa felice con l’antologia “Una pagina, un’emozione“.

Scrive poesie sia in russo che in italiano, recensioni di musica e suona il pianoforte.

Le auguriamo un successo creativo di lunga durata.

Marija dice: “Cogliendo l’occasione vorrei condividere un pensiero.

In un mondo perfetto le persone sono trasparenti, non indossano le mascherine, non hanno paura di essere ferite e non nascondano i propri sentimenti.

Le loro anime sono pure, non serve dire bugie, e comunicano tra di loro attraverso i pensieri.

Noi abbiamo possibilità di comunicare con il mondo attraverso l’arte, creando i nostri messaggi di pace e divulgando la cultura e la bellezza attraverso le nostre opere.

Vorrei ringraziare l’associazione DILA APS e in particolare Bruno Mancini e Liga Lapinska per aver reso possibilità l’evento “Otto milioni“.

Marija Gadaldi scrittrice e musicista

Marija Gadaldi scrittrice e musicista

Il Dispari 20230522 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230522 – Redazione culturale DILA

Mini intervista di Liga Sarah Lapinska a Melinda Horvath

Melinda Horvath, pittrice austriaca, posa allegramente con l’antologia “Otto Milioni – 2022″ e con il quotidiano “Il Dispari”.

Dipinge in varie tecniche e generi:  è una talentuosa paesaggista urbana.

È già diventata più volte finalista del nostro Premio “Otto Milioni.

Le auguriamo la vittoria nel 2023!

Lei dice: «Buongiorno Presidente Bruno Mancini, sono una candidata al Premio “Otto Milioni” già dal 2018.

Il suo contatto mi è stato gentilmente fornito da Liga Lapinska della DILA APS.

Mi ha suggerito di mandarvi la questa mia riflessione che ho scritto recentemente per un concerto di pianoforte: “Quando la musica fa vibrare le corde dell’anima attraversando ogni particella del nostro corpo e liberando la nostra mente, gli occhi si riempiono di lacrime! 

La lacrima è il canto fluido del nostro cuore intonato alla musica che nasce dal tocco del pianista.

E in piena armonia si forma un suono magico che avvolge la sala e poi va in altre dimensioni dove il tempo si ferma lasciando lo spazio alla meditazione.”

Gradirei sapere se è di interesse e se sarà oggetto di pubblicazione.» 

Marija Gadaldi,

Marija Gadaldi,

Il Dispari 20230515

Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA

STRUMENTI CONTRO LE VIOLENZE ALLA PERSONA,

IL NUOVO LIBRO DI VALERIO DE GIOIA

è fresco di stampa il manuale per la tutela delle vittime vulnerabili scritto da Valerio de Gioia, giudice del Tribunale di Roma e già si conferma scritto di grande attenzione per avvocati, magistrati, Forze dell’ordine, ma anche per i privati cittadini.
Il Volume -edito da Ad Maiora- passa in rassegna le principali ipotesi di reato commessi in ambito familiare e parafamiliare (dai maltrattamenti in famiglia al femminicidio, passando dagli atti persecutori e dalla violenza sessuale), esaminandone gli elementi costitutivi alla luce della ricca
casistica giurisprudenziale e soffermandosi sulle questioni di maggior rilievo (si pensi al sempre più preoccupante fenomeno della c.d. violenza assistita).

Di fondamentale importanza– spiega l’autore –  è la parte processuale dell’Opera in cui, oltre alla puntuale analisi degli istituti a tutela delle vittime vulnerabili, all’indomani della Riforma Cartabia, vengono riportati i modelli di atto di più frequente impiego- dalla querela all’istanza di ammissione al patrocinio a spese dello Stato della persona offesa- corredati dalle indicazioni necessarie per una loro corretta predisposizione.

Non mancano i suggerimenti volti a scongiurare il verificarsi della c.d. vittimizzazione secondaria oggetto di specifici rilievi mossi alle istituzioni italiane nel rapporto GREVIO (Group of Expert on Action against Violence against Women and Domestic Violence).
E non è un caso che il libro sia impreziosito dalla collaborazione  di Giovanna Spirito, avvocato e giornalista – autrice di numerosissime pubblicazioni di diritto civile e processuale civile, specializzata in diritto di famiglia e soggetti vulnerabili e sia preceduto dalla  puntuale prefazione di Gian Ettore Gassani – avvocato specializzato in diritto di famiglia e Presidente Nazionale dell’AMI ( Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani per la tutela delle persone, dei minorenni e della Famiglia) che richiama l’importanza di un coraggioso intervento legislativo volto ad arricchire e rafforzare l’impianto delle misure finalizzate a prevenire e reprimere la violenza di genere, con una particolare attenzione ai casi in cui tale fenomeno si manifesta in contesti familiari o nell’ambito di relazioni di convivenza, nella considerazione della particolare vulnerabilità delle vittime, nonché degli specifici rischi di reiterazione e multilesività –.

Per questo, l’ordinamento, e in particolare gli appartenenti alle forze dell’Ordine e i magistrati, devono essere in grado di intercettare la richiesta di aiuto della vittima, non appena la stessa si manifesti, per scongiurare il rischio, che la mancata attenzione alla violenza e all’abuso, o peggio la sua sottovalutazione o negazione da parte delle istituzioni, possano indurre la vittima a ricadere nel ciclo della violenza, al quale aveva cercato di sottrarsi” – conclude l’avvocato Gassani.
Completano l’opera, infine, gli schemi riepilogativi che consentono l’immediata acquisizione delle nozioni base dei singoli capitoli anche da parte dei non addetti ai lavori.
Per prenotare il testo : www.edizioniadmaiora.it AD MAIORA rappresenta la nuova frontiera dell’editoria tecnica.

Il loro ambizioso  progetto, in costante progresso, è la specializzazione settoriale attraverso la pubblicazione di testi, destinati ai professionisti, caratterizzati dall’approfondimento esaustivo di un singolo argomento.

Le opere pubblicate sono caratterizzate dal taglio pratico, affiancato da un eccellente lavoro di ricerca dottrinaria (sentenze, modelli, riferimenti giuridici).

Dott.ssa Mariapia Ciaghi

Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA

A Bruno Mancini

Nella spiaggia dal mare turchese

Una piccola isola,
sassi lucenti, magnolie stupite:
c’ero anch’io.
Anch’io vivo qui, conosco le facce e le vite.
Sulla spiaggia del mare turchese,
nella sabbia grigia,
un pescatore con i libri sotto il braccio sta
invocando le stelle mattutine.
Non valuta niente, ma
semplicemente, registra.
Non incanta nulla, ma
semplicemente, conferma.
Oh, pescatori di anime,
esploratori di stelle,
e, delle mappe celesti tutti gli ingegneri
e tutti i poeti!
Tutti, tutti sono sorelle e fratelli.
Ma dal mare aspirano
l’aroma dolce delle alghe
e la fragranza di aprile,
ma dal mare soffiano
i grossolani sali.
Perché non tutto è già successo,
perché non tutto è già stato.
L’amore vince.
La speranza rinfresca.
Perfetti colpevoli non esistono.
Ecco, c’è la metafisica e c’è la vita.
C’è fede nell’imperativo categorico.
Senza fanatismo di ferro.
Andiamo avanti, insieme
con le barche e con le vele
che, la fede, sigillano.
I sogni non possono essere venduti,
ma i sogni possono essere regalati,
in una poesie abile incisi,
nel gioco del teatro e delle maschere ermetiche,
nel canto degli ulivi e dei pini fruscianti.
Perciò tutto ciò che è scritto rimane.
Tutto predefinito.
Tutto indecifrabile.
Tutto irrecuperabile.
Viva Napoli,
Città tua natale,
viva Ischia,
rifugio d’emigranti fortunati,
contrabbandieri,
madonnine,
albergatori,
pescatori:
l’isola dei poeti – romantici!

Liga Sarah Lapinska (Lettonia).

Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA

VOCI NELL’INFINITO

Un dì non lontano
sarò presso
l’oblio del tempo
a raccogliere
ciottoli d’infanzia
per il nulla
del mio miraggio.
Ritornerò neonato
e forse i vagiti
cattureranno
la Signora Nera,
che si avvierà
nel suo infinito.
Offrendomi
l’ultimo grappolo
di un incantesimo,
dubbiosa terapia
per il mio rottame
d’uomo risorto!

Biagio Di Meglio

Alla cara memoria di
ANTONIO MANCINI

Istituzione burbera benefica,
colle di saggezza
e galantuomo
al cospetto di Dio.
Di lui ravvivo
l’opera per congiunti e turismo.
Amò la famiglia,
rispettò il dettato
di ogni comandamento.
Lottatore,
lottò per Dio
e mai rimase deluso.
Umorista all’insegna
di PETITO, EDUARDO e TOTò.
Dalla sua maestria
la luce
per il mio cammino.
E passato alla VITA,
lasciò di sè
grappoli di ricordi
a perenne culto
per quanti amò
da un cuore
di aneliti e palpiti.

Biagio Di Meglio

Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA

 

Il Dispari 20230508

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

DILA APS partecipa a IL MAGGIO DEI LIBRI 2023

Nata nel 2011 con l’obiettivo di sottolineare il valore sociale dei libri quale elemento chiave della crescita personale, culturale e civile, IL MAGGIO DEI LIBRI è” così si legge nella pagina ufficiale del sito web “una campagna nazionale che invita a portare i libri e la lettura anche in contesti diversi da quelli tradizionali, per intercettare coloro che solitamente non leggono ma che possono essere incuriositi se stimolati nel modo giusto.

Quest’anno è iniziata il 23 aprile e terminerà il 31 maggio.

Il progetto si giova della collaborazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e può annoverare. con giustificabile soddisfazione, appuntamenti svolti nel corso degli anni in numerosi Paesi tra cui: Argentina (Buenos Aires e Morón), Belgio (Liegi e il sito UNESCO Blegny-Mine), Brasile (San Paolo), Canada (Toronto), Croazia (Albona e Zara), Francia (Lione e Parigi), Germania (Berlino), Grecia (Atene), Perù (Lima), Romania (Bucarest), Slovenia (Pirano), Spagna (Barcellona), Svizzera (Lugano e Poschiavo) e Turchia (Smirne), oltre a iniziative organizzate da 46 tra Istituti Italiani di Cultura, Ambasciate e Consolati all’estero di tutto il mondo.

L’Associazione culturale DA ISC HIA L’ARTE – DILA APS” vi ha partecipato ogni anno già a partire dall’anno dalla sua costituzione.

Quest’anno DILA APS, in sinergia con la testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, la Casa Editrice IL SEXTANTE, il Magazine EUDONNA, La Fondazione LA SPONDA, La Nazionale Cantanti Lirici DILA APS, L’Associazione ADA, il FESTIVAL della Canzone Napoletana, e in collaborazione con tutte le Sedi operative di DILA attive sul territorio nazionale e in molte nazioni estere, vi aderisce con un massiccio impegno organizzativo ed artistico presentando 14 eventi live e 39 eventi web, coinvolgendo un centinaio di Artisti di varie discipline e numerose decine di collaboratori.

Tra i principali protagonisti che saranno presenti in più puntate è giusto citare Adriana Iftimie Ceroli, Ajub Ibragimov, Alberto Liguoro, Alberto Macchi, Alessia Gaveglia, Alessia Palomba, Alfonso Gurreri, Alidoro Catocci, Anastasia Pinaeva, Andrada Ada Sirca, Angela Donatelli, Angela Maria Tiberi, Angela Prota, Anna Avelli, Anna Terenzi, Annunziata Candia, Angela Donatelli, Antonio Fiore, Antonio Palladino, Assunta Gneo, Barbara Maresti, Benito Corradini, Bruno Mancini, Carlo Terrenzio, Caterina Luisa De Caro, Chiara Pavoni, Dalila Boukhalfa, Domenico Umbro, Donatella di Francia Cordopatri, Edoardo Terzo, Elisabetta Biondi Della Sdriscia, Evaldo Cavallaro, Fabio Di Marcantonio, Flora Rucco, Francesca Laiacona, Francesca Liani, Francesca Peronace, Franco Fratini, Franco Libero Manca, Gaetano Di Meglio, Gianfranco Cilento, Gianluigi Filippini, Giovanna Santoro, Giulia Defazio, Giulio Di Lorenzo, Giuseppe Castelluzzo, Giuseppe Lorin, Giusy Masi, Guerino Cigliano, Guido Arbonelli, Guido Tracanna, Jerry Lee, Katia Massaro, Lara De Carlo, Liga Sarah Lapinska, Lorena Calicchia, Lorena Sarra, Loretta Liberati, Lucia Fusco, Lucia Marchi, Luciana Capece, Luciana Zaccarini, Luciano Somma, Lucio Macchia, Marco Salvatori, Maria Francesca Mosca, Maria Rita Barbonari, Mariapia Ciaghi, Mario Pino Toscano, Marsia Bambace, Massimo Abbate, Mauro Montacchiesi, Michela Zanarella, Milena Petrarca, Nicola Foti, Nicola Pantalone, Nunzia Zambardi, Orietta Petrignani, Paola Oliva, Pasquale Esposito, Patrizia Audino, Patrizia Canola, Patrizia Palombi, Patrizia Simonetti, Renata Tacus, Rezarta Dyrmyshi, Rita Cuccaro, Roberta Panizza, Roberto Prandin, Rosanna Affronte, Sandra Tuesta, Santina Amici,  Saverio Dionizio, Silvana Lazzarino, Silvia Noto, Stefano Degli Abbati, Stella Arricale, Tina Bruno, Tiziana Mignosa, Tullia Ranieri, Tullio Princigallo, Valentina Gavrish, Valentina Riposati, Valerio Michetti, Veronica Paredes, Victoria Suriani.

A tutti loro verrà consegnato un attestato di partecipazione durante l’ultimo evento live che si terrà il 28 maggio presso la Casa della Cultura DILA nel salotto magico INTERNO 4 di Chiara Pavoni in Via Della Lungara 44 a Roma.

Ulteriori informazioni (anche su cosa fare per chiedere di partecipare) potrete trovarle sia sul nostro sito DILA APS & Il Maggio dei libri 2023 alla pagina https://www.emmegiischia.com/wordpress/maggio-dei-libri-2023/

sia sul sito ufficiale di IL MAGGIO DEI LIBRI alla sezione TUTTI GLI APPUNTAMENTI https://www.ilmaggiodeilibri.cepell.it/edizione/Appuntamenti.html?annoIniziativa=2023

Ovviamente tutte le più importanti notizie potrete continuare a leggere ogni lunedì in questa pagina.

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

Walter Lazzarin, nuovo amico dei progetti culturali DILA APS

Made in Ischia

Conosciuto a Roma in occasione della cerimonia di premiazione dei vincitori della 11a edizione del premio internazionale di Arti varie OTTO MILIONI, Walter Lazzarin ha subito dimostrato di essere in piena sintonia con i modelli di collaborazione programmati dalla nostra Associazione DILA APS.

E, quindi,  eccoci qui per presentarvi una prima succinta sintesi della sua potente forza artistica e sociale.

Non mancheremo di rendere possibile il suo espresso desiderio di venire a Ischia per un contatto diretto con la redazione di questo giornale e per partecipare ad uno dei prossimi eventi che avremo il privilegio di organizzare nella Biblioteca Antoniana splendidamente diretta dalla Dottoressa Lucia Annicelli.

Walter Lazzarin ha due lauree e l’abilitazione per insegnare storia e filosofia.

Nel 2011 ha esordito nella narrativa con il romanzo A volte un bacio, pubblicato dal Foglio Letterario.

Nel 2012 ha vinto il concorso internazionale Lettere d’amore e nel 2014 il contest Intervista con il padre, a cura di Leconte ed.

Nell’ottobre 2015 ha ideato il progetto Scrittore per strada: una nuova forma di proposta culturale che si sviluppa attraverso il contatto diretto tra autore e lettore, sui marciapiedi e nelle piazze delle città.

Da otto anni, anziché stare dietro una cattedra, gira per le strade d’Italia con una macchina da scrivere, visitando numerose regioni e centinaia di città, regalando racconti e “spacciando” copie del secondo romanzo: Il drago non si droga.

Dal 2016 al 2017 ha lavorato a Dribbling, trasmissione storica di Rai 2, come autore e interprete dei tautogrammi che introducevano le puntate.

Nel 2017 ha pubblicato con Casa Sirio Ed. una raccolta di racconti: Ventuno vicende vagamente vergognose, nel 2019 con Glifo Ed. ha pubblicato Animali all’avventura, tautogrammi per bambini.

Dal 2020 porta in scena nei teatri e nei locali uno spettacolo di narrazione: Storiacce sparse sul sentiero storico, un viaggio nella storia e nelle lettere dell’alfabeto.

Gioca a calcio nella Nazionale degli Scrittori col numero 3.

Storiacce sparse sul sentiero storico

Storiacce sparse sul sentiero storico è uno spettacolo di narrazione, un viaggio nei secoli – a volte comico, a volte magico – in cui spicca l’amore in ogni sua forma: l’amore verso gli altri, verso di sé e verso il mondo.

Un racconto di cornice si alterna a storie in tautogramma e mescola giochi di parole con verità piccanti, in una fusione alchemica di divulgazione e intrattenimento.

Dalla Genesi ai miti di oggi, queste Storiacce mettono in scena l’umanità in maniera sfacciata.

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

Walter Lazzarin

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

DILA

NUSIV

 

Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230515

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Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA

STRUMENTI CONTRO LE VIOLENZE ALLA PERSONA,

IL NUOVO LIBRO DI VALERIO DE GIOIA

è fresco di stampa il manuale per la tutela delle vittime vulnerabili scritto da Valerio de Gioia, giudice del Tribunale di Roma e già si conferma scritto di grande attenzione per avvocati, magistrati, Forze dell’ordine, ma anche per i privati cittadini.
Il Volume -edito da Ad Maiora- passa in rassegna le principali ipotesi di reato commessi in ambito familiare e parafamiliare (dai maltrattamenti in famiglia al femminicidio, passando dagli atti persecutori e dalla violenza sessuale), esaminandone gli elementi costitutivi alla luce della ricca
casistica giurisprudenziale e soffermandosi sulle questioni di maggior rilievo (si pensi al sempre più preoccupante fenomeno della c.d. violenza assistita).

Di fondamentale importanza– spiega l’autore –  è la parte processuale dell’Opera in cui, oltre alla puntuale analisi degli istituti a tutela delle vittime vulnerabili, all’indomani della Riforma Cartabia, vengono riportati i modelli di atto di più frequente impiego- dalla querela all’istanza di ammissione al patrocinio a spese dello Stato della persona offesa- corredati dalle indicazioni necessarie per una loro corretta predisposizione.

Non mancano i suggerimenti volti a scongiurare il verificarsi della c.d. vittimizzazione secondaria oggetto di specifici rilievi mossi alle istituzioni italiane nel rapporto GREVIO (Group of Expert on Action against Violence against Women and Domestic Violence).
E non è un caso che il libro sia impreziosito dalla collaborazione  di Giovanna Spirito, avvocato e giornalista – autrice di numerosissime pubblicazioni di diritto civile e processuale civile, specializzata in diritto di famiglia e soggetti vulnerabili e sia preceduto dalla  puntuale prefazione di Gian Ettore Gassani – avvocato specializzato in diritto di famiglia e Presidente Nazionale dell’AMI ( Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani per la tutela delle persone, dei minorenni e della Famiglia) che richiama l’importanza di un coraggioso intervento legislativo volto ad arricchire e rafforzare l’impianto delle misure finalizzate a prevenire e reprimere la violenza di genere, con una particolare attenzione ai casi in cui tale fenomeno si manifesta in contesti familiari o nell’ambito di relazioni di convivenza, nella considerazione della particolare vulnerabilità delle vittime, nonché degli specifici rischi di reiterazione e multilesività –.

Per questo, l’ordinamento, e in particolare gli appartenenti alle forze dell’Ordine e i magistrati, devono essere in grado di intercettare la richiesta di aiuto della vittima, non appena la stessa si manifesti, per scongiurare il rischio, che la mancata attenzione alla violenza e all’abuso, o peggio la sua sottovalutazione o negazione da parte delle istituzioni, possano indurre la vittima a ricadere nel ciclo della violenza, al quale aveva cercato di sottrarsi” – conclude l’avvocato Gassani.
Completano l’opera, infine, gli schemi riepilogativi che consentono l’immediata acquisizione delle nozioni base dei singoli capitoli anche da parte dei non addetti ai lavori.
Per prenotare il testo : www.edizioniadmaiora.it AD MAIORA rappresenta la nuova frontiera dell’editoria tecnica.

Il loro ambizioso  progetto, in costante progresso, è la specializzazione settoriale attraverso la pubblicazione di testi, destinati ai professionisti, caratterizzati dall’approfondimento esaustivo di un singolo argomento.

Le opere pubblicate sono caratterizzate dal taglio pratico, affiancato da un eccellente lavoro di ricerca dottrinaria (sentenze, modelli, riferimenti giuridici).

Dott.ssa Mariapia Ciaghi

Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA

A Bruno Mancini

Nella spiaggia dal mare turchese

Una piccola isola,
sassi lucenti, magnolie stupite:
c’ero anch’io.
Anch’io vivo qui, conosco le facce e le vite.
Sulla spiaggia del mare turchese,
nella sabbia grigia,
un pescatore con i libri sotto il braccio sta
invocando le stelle mattutine.
Non valuta niente, ma
semplicemente, registra.
Non incanta nulla, ma
semplicemente, conferma.
Oh, pescatori di anime,
esploratori di stelle,
e, delle mappe celesti tutti gli ingegneri
e tutti i poeti!
Tutti, tutti sono sorelle e fratelli.
Ma dal mare aspirano
l’aroma dolce delle alghe
e la fragranza di aprile,
ma dal mare soffiano
i grossolani sali.
Perché non tutto è già successo,
perché non tutto è già stato.
L’amore vince.
La speranza rinfresca.
Perfetti colpevoli non esistono.
Ecco, c’è la metafisica e c’è la vita.
C’è fede nell’imperativo categorico.
Senza fanatismo di ferro.
Andiamo avanti, insieme
con le barche e con le vele
che, la fede, sigillano.
I sogni non possono essere venduti,
ma i sogni possono essere regalati,
in una poesie abile incisi,
nel gioco del teatro e delle maschere ermetiche,
nel canto degli ulivi e dei pini fruscianti.
Perciò tutto ciò che è scritto rimane.
Tutto predefinito.
Tutto indecifrabile.
Tutto irrecuperabile.
Viva Napoli,
Città tua natale,
viva Ischia,
rifugio d’emigranti fortunati,
contrabbandieri,
madonnine,
albergatori,
pescatori:
l’isola dei poeti – romantici!

Liga Sarah Lapinska (Lettonia).

Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA

VOCI NELL’INFINITO

Un dì non lontano
sarò presso
l’oblio del tempo
a raccogliere
ciottoli d’infanzia
per il nulla
del mio miraggio.
Ritornerò neonato
e forse i vagiti
cattureranno
la Signora Nera,
che si avvierà
nel suo infinito.
Offrendomi
l’ultimo grappolo
di un incantesimo,
dubbiosa terapia
per il mio rottame
d’uomo risorto!

Biagio Di Meglio

Alla cara memoria di
ANTONIO MANCINI

Istituzione burbera benefica,
colle di saggezza
e galantuomo
al cospetto di Dio.
Di lui ravvivo
l’opera per congiunti e turismo.
Amò la famiglia,
rispettò il dettato
di ogni comandamento.
Lottatore,
lottò per Dio
e mai rimase deluso.
Umorista all’insegna
di PETITO, EDUARDO e TOTò.
Dalla sua maestria
la luce
per il mio cammino.
E passato alla VITA,
lasciò di sè
grappoli di ricordi
a perenne culto
per quanti amò
da un cuore
di aneliti e palpiti.

Biagio Di Meglio

Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230515 – Redazione culturale DILA

 

Il Dispari 20230508

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

DILA APS partecipa a IL MAGGIO DEI LIBRI 2023

Nata nel 2011 con l’obiettivo di sottolineare il valore sociale dei libri quale elemento chiave della crescita personale, culturale e civile, IL MAGGIO DEI LIBRI è” così si legge nella pagina ufficiale del sito web “una campagna nazionale che invita a portare i libri e la lettura anche in contesti diversi da quelli tradizionali, per intercettare coloro che solitamente non leggono ma che possono essere incuriositi se stimolati nel modo giusto.

Quest’anno è iniziata il 23 aprile e terminerà il 31 maggio.

Il progetto si giova della collaborazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e può annoverare. con giustificabile soddisfazione, appuntamenti svolti nel corso degli anni in numerosi Paesi tra cui: Argentina (Buenos Aires e Morón), Belgio (Liegi e il sito UNESCO Blegny-Mine), Brasile (San Paolo), Canada (Toronto), Croazia (Albona e Zara), Francia (Lione e Parigi), Germania (Berlino), Grecia (Atene), Perù (Lima), Romania (Bucarest), Slovenia (Pirano), Spagna (Barcellona), Svizzera (Lugano e Poschiavo) e Turchia (Smirne), oltre a iniziative organizzate da 46 tra Istituti Italiani di Cultura, Ambasciate e Consolati all’estero di tutto il mondo.

L’Associazione culturale DA ISC HIA L’ARTE – DILA APS” vi ha partecipato ogni anno già a partire dall’anno dalla sua costituzione.

Quest’anno DILA APS, in sinergia con la testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, la Casa Editrice IL SEXTANTE, il Magazine EUDONNA, La Fondazione LA SPONDA, La Nazionale Cantanti Lirici DILA APS, L’Associazione ADA, il FESTIVAL della Canzone Napoletana, e in collaborazione con tutte le Sedi operative di DILA attive sul territorio nazionale e in molte nazioni estere, vi aderisce con un massiccio impegno organizzativo ed artistico presentando 14 eventi live e 39 eventi web, coinvolgendo un centinaio di Artisti di varie discipline e numerose decine di collaboratori.

Tra i principali protagonisti che saranno presenti in più puntate è giusto citare Adriana Iftimie Ceroli, Ajub Ibragimov, Alberto Liguoro, Alberto Macchi, Alessia Gaveglia, Alessia Palomba, Alfonso Gurreri, Alidoro Catocci, Anastasia Pinaeva, Andrada Ada Sirca, Angela Donatelli, Angela Maria Tiberi, Angela Prota, Anna Avelli, Anna Terenzi, Annunziata Candia, Angela Donatelli, Antonio Fiore, Antonio Palladino, Assunta Gneo, Barbara Maresti, Benito Corradini, Bruno Mancini, Carlo Terrenzio, Caterina Luisa De Caro, Chiara Pavoni, Dalila Boukhalfa, Domenico Umbro, Donatella di Francia Cordopatri, Edoardo Terzo, Elisabetta Biondi Della Sdriscia, Evaldo Cavallaro, Fabio Di Marcantonio, Flora Rucco, Francesca Laiacona, Francesca Liani, Francesca Peronace, Franco Fratini, Franco Libero Manca, Gaetano Di Meglio, Gianfranco Cilento, Gianluigi Filippini, Giovanna Santoro, Giulia Defazio, Giulio Di Lorenzo, Giuseppe Castelluzzo, Giuseppe Lorin, Giusy Masi, Guerino Cigliano, Guido Arbonelli, Guido Tracanna, Jerry Lee, Katia Massaro, Lara De Carlo, Liga Sarah Lapinska, Lorena Calicchia, Lorena Sarra, Loretta Liberati, Lucia Fusco, Lucia Marchi, Luciana Capece, Luciana Zaccarini, Luciano Somma, Lucio Macchia, Marco Salvatori, Maria Francesca Mosca, Maria Rita Barbonari, Mariapia Ciaghi, Mario Pino Toscano, Marsia Bambace, Massimo Abbate, Mauro Montacchiesi, Michela Zanarella, Milena Petrarca, Nicola Foti, Nicola Pantalone, Nunzia Zambardi, Orietta Petrignani, Paola Oliva, Pasquale Esposito, Patrizia Audino, Patrizia Canola, Patrizia Palombi, Patrizia Simonetti, Renata Tacus, Rezarta Dyrmyshi, Rita Cuccaro, Roberta Panizza, Roberto Prandin, Rosanna Affronte, Sandra Tuesta, Santina Amici,  Saverio Dionizio, Silvana Lazzarino, Silvia Noto, Stefano Degli Abbati, Stella Arricale, Tina Bruno, Tiziana Mignosa, Tullia Ranieri, Tullio Princigallo, Valentina Gavrish, Valentina Riposati, Valerio Michetti, Veronica Paredes, Victoria Suriani.

A tutti loro verrà consegnato un attestato di partecipazione durante l’ultimo evento live che si terrà il 28 maggio presso la Casa della Cultura DILA nel salotto magico INTERNO 4 di Chiara Pavoni in Via Della Lungara 44 a Roma.

Ulteriori informazioni (anche su cosa fare per chiedere di partecipare) potrete trovarle sia sul nostro sito DILA APS & Il Maggio dei libri 2023 alla pagina https://www.emmegiischia.com/wordpress/maggio-dei-libri-2023/

sia sul sito ufficiale di IL MAGGIO DEI LIBRI alla sezione TUTTI GLI APPUNTAMENTI https://www.ilmaggiodeilibri.cepell.it/edizione/Appuntamenti.html?annoIniziativa=2023

Ovviamente tutte le più importanti notizie potrete continuare a leggere ogni lunedì in questa pagina.

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

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Walter Lazzarin, nuovo amico dei progetti culturali DILA APS

Made in Ischia

Conosciuto a Roma in occasione della cerimonia di premiazione dei vincitori della 11a edizione del premio internazionale di Arti varie OTTO MILIONI, Walter Lazzarin ha subito dimostrato di essere in piena sintonia con i modelli di collaborazione programmati dalla nostra Associazione DILA APS.

E, quindi,  eccoci qui per presentarvi una prima succinta sintesi della sua potente forza artistica e sociale.

Non mancheremo di rendere possibile il suo espresso desiderio di venire a Ischia per un contatto diretto con la redazione di questo giornale e per partecipare ad uno dei prossimi eventi che avremo il privilegio di organizzare nella Biblioteca Antoniana splendidamente diretta dalla Dottoressa Lucia Annicelli.

Walter Lazzarin ha due lauree e l’abilitazione per insegnare storia e filosofia.

Nel 2011 ha esordito nella narrativa con il romanzo A volte un bacio, pubblicato dal Foglio Letterario.

Nel 2012 ha vinto il concorso internazionale Lettere d’amore e nel 2014 il contest Intervista con il padre, a cura di Leconte ed.

Nell’ottobre 2015 ha ideato il progetto Scrittore per strada: una nuova forma di proposta culturale che si sviluppa attraverso il contatto diretto tra autore e lettore, sui marciapiedi e nelle piazze delle città.

Da otto anni, anziché stare dietro una cattedra, gira per le strade d’Italia con una macchina da scrivere, visitando numerose regioni e centinaia di città, regalando racconti e “spacciando” copie del secondo romanzo: Il drago non si droga.

Dal 2016 al 2017 ha lavorato a Dribbling, trasmissione storica di Rai 2, come autore e interprete dei tautogrammi che introducevano le puntate.

Nel 2017 ha pubblicato con Casa Sirio Ed. una raccolta di racconti: Ventuno vicende vagamente vergognose, nel 2019 con Glifo Ed. ha pubblicato Animali all’avventura, tautogrammi per bambini.

Dal 2020 porta in scena nei teatri e nei locali uno spettacolo di narrazione: Storiacce sparse sul sentiero storico, un viaggio nella storia e nelle lettere dell’alfabeto.

Gioca a calcio nella Nazionale degli Scrittori col numero 3.

Storiacce sparse sul sentiero storico

Storiacce sparse sul sentiero storico è uno spettacolo di narrazione, un viaggio nei secoli – a volte comico, a volte magico – in cui spicca l’amore in ogni sua forma: l’amore verso gli altri, verso di sé e verso il mondo.

Un racconto di cornice si alterna a storie in tautogramma e mescola giochi di parole con verità piccanti, in una fusione alchemica di divulgazione e intrattenimento.

Dalla Genesi ai miti di oggi, queste Storiacce mettono in scena l’umanità in maniera sfacciata.

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

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Walter Lazzarin

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20230501

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Bruno Mancini: i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima

Molteplici voci del nostro poeta

Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.
Se un tizio mi dirà che le ha capite
Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci. molteplici voci del nostro poeta

 Roberta Panizza

Il Dispari 20230501 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230501 – Redazione culturale DILA

 

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”.

La poesia di Bruno Mancini

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondirsi a queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontana dal mondo reale e porta in un altro mondo in cui regnano le altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, o dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo dapprima nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone in inglese e in russo le sue poesie, era che lui usa una lingua molto ricca, che lui ha un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti.

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime.

Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già create, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso  identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente.

Lui è pescatore d’emozioni.

Questa volta parlo maggiormente dei fondamenti, inizi, radici, che vedo nelle poesie di Bruno Mancini.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

 Liga Sarah Lapinska

Il Dispari 20230501 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230501 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230501 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230501 – Redazione culturale DILA

SPECIALE DILA

Scampía

Interviste volanti tra la gente

Oggi 25 Aprile 2023, per fare qualcosa di diverso, dato che il giorno della Libertàè la festa di tutti gli Italiani, da Scampía a Treviso, da Bagheria a Cinisello Balsamo, senza distinzioni, ho pensato di recarmi aScampía, il quartiere più chiacchierato e meno gettonato di Napoli, per sentir parlare le persone per strada e così, farmi un’idea e rendere l’idea su una realtà diversa dai “soliti” Posillipo, Marechiaro, Mergellina, San Martino, via Toledo, Chiaia e così via.

Siamo seduti a un bar. Prendo appunti su un taccuino.

Ecco il mio resoconto:

D: Si vedono tante brave persone in giro, allora che cosa è questa storia di Scampìa territorio di violenza, di delinquenza ecc.?

R (Giovanni): Su 100mila abitanti, se ci sono 100 delinquenti, loro determinano la fama del posto, e così è successo a  Scampìa; ma le persone per bene sono il 99% degli abitanti; come me che faccio l’operaio da quando avevo 15 anni, e mo’ a 60 anni, sono in pensione. Una volta, mentre ritornavo molto tardi a casa, di notte, da un viaggio in macchina, sono stato fermato dalla polizia e il controllo è stato molto più accurato del solito; non avevo niente da nascondere, ma ho chiesto “perché?”; un agente mi ha risposto: “perché dai documenti si vede che siete di Scampìa”.

Qua si sta più sicuri che a Posillipo, o al Vomero, se non fosse per quelle poche persone, non ci sarebbe neanche la cattiva nomea.

Poi s’è creato uno stereotipo su questo quartiere, e pure alle Assicurazioni fa comodo.

D: Che cosa manca a Scampia? Che cosa, secondo voi, è importante e a Scampìa non c’è?

R (Vincenzo ed altri): Lo Stato non è presente; non si dà nessuna attenzione alle persone perbene. Non vengono valorizzate; fanno più scena i malamenti.Scampìa serve ai politici per mettersi in mostra, per fare carriera;è una gallina dalle uova d’oro.

Molti esagerano; ci vorrebbe più attenzione per i problemi e una volontà vera di risolverli.

Molte cose sono sbagliate e si fanno solo pe’ fa’ i business; “Gomorra”, per esempio, (la serie televisiva n.d.r.) è stata la rovina di Scampìa. Molte cose che si dicevano o si facevano vedereerano assurde, false e deformate. Per una questione di soldi, hanno messo a Scampìa il marchio di regno della malavita, e l’hanno diffuso da tutte le parti; però hanno fatto un sacco di soldi.

D: Che differenza c’è tra abitare a Scampìa e abitare in un altro posto di Napoli, per esempio la Riviera di Chiaia, la Ferrovia, Toledo ecc.?E, se c’è, perché?

R (Giovanni, Gennaro, ecc.): A Scampìa la vita costa meno. Le case popolari permettono di vivere anche con 1000 € al mese.

A Napoli, con 1000 € al mese, fai ‘a famme!

E poi ci sta solidarietà tra i vicini; se uno ha bisogno di qualche cosa, trova sempre chi è disposto ad aiutarlo.

Come in tutti i posti popolari. A ‘o Vommero, a Chiaia, nun te guardano proprio. A Milano, po’ te chiudono proprio ‘a porta ‘nfaccia.

(Pasquale) Ma pecché se parla semp’ ‘e Milano e di qua non si parla mai? Perché è la malavita che regola i rapporti tra Nord e Sud, e i suoi interessi li ha al Nord.  Parliamo di qua invece, che ci stanno tante cose da dire. Scampìa, per esempio, è il quartiere più bello di Napoli. Il 63% del verde di Napoli sta a Scampìa, lo sapete? Qua ci sta una Facoltà Universitaria.

(Questo lo so –  dico – è un polo della Facoltà di medicina e chirurgia della Federico II. So anche che c’è una Casa Editrice molto attiva e condotta con criteri moderni)

Qua non c’è mai troppo traffico, si parcheggia bene, i giardini son ben tenuti. Il Comune di Napoli ci ha abbandonato un po’.

(Altri) ‘U Comune qualcosa fa; fa quello che può.

‘O Comune fa poco perché vuole valorizzare di più le zone del centro.

D: Ma se uno zio d’America le proponesse di andare ad abitare in una lussuosa casa a Milano, messa a sua disposizione, lei ci andrebbe?Sì o no, perché?

(Mi rivolgo un po’ genericamente ai presenti, senza interpellare specificamentenessuno)

R (Pasquale): Io non me ne andrei mai da qua. Qua si sta bene; che devo andare a fare a Milano?

(Giovanni) Ci potrei pure andare. Perché no? Però se mi fosse assicurato un buon lavoro. Senza lavoro ‘e case nun servono a niente.

Vedete qua; hanno fatto ‘e case popolari, ‘a cientosessantasette; hanno messo tutte ‘e persone dentro, ma nun hanno dato ‘o lavoro a nessuno. Dopo poco tempo non s’è fatta più la manutenzione, non ci sono state più riparazioni ecc. e vedete in che condizioni stanno le case? Vedete ‘e vele? Tutti conoscono solo ‘e vele di Scampìa; tutto abbandonato, ‘a maggior parte le case son o vuote e il grosso è abitato dai Rumeni, i Rom. I furti dei fili di rame per la luce qua proprio stanno a una percentuale altissima.

(Ma visto che state qua, vi posso offrire ‘nu cafè?

Grazie, accetto volentieri.)

D: Per migliorare le cose, che cosa occorrerebbe a Scampìa, più studio? Più lavoro? E perché?

(Risponde deciso Giovanni): Più cultura! Quell’insieme di lavoro e studio. Le cose devono essere fatte bene, e bisogna saperle fare bene. Bisogna imparare. È questo che manca.

E la Polizia? Se ci fosse più Polizia cambierebbe qualcosa?

Non cambierebbe proprio niente (rispondono un po’ tutti).

La Polizia non serve a niente. Le cose non si devono imporre, si devono fare spontaneamente. La Polizia è un argomento usato solo per distogliere l’attenzione.

D: Chi non è di Scampìa, secondo voi, che cosa non ha capito di Scampìa?

R (qua è come una sola voce corale) : La gente. La stragrande maggioranza di Scampìa è composta da gente perbene. Per capire bisogna viverci a Scampìa, almeno per un po’ di tempo.

(Pasquale: dite la verità, vuje ‘e sapevate già le nostre risposte alle vostre domande.

Rispondo: Questo è vero; o almeno speravo proprio che le risposte fossero queste. Ma il punto è che, vista la pessima reputazione di questo quartiere, il lettore che prossimamente avrà sott’occhio l’intervista, sarà molto stupito e colpito perché quello che si aspettava, certamente, era che non rispondevate proprio; anzi che mi mandavate proprio… mi avete capito. –Risatine ironiche sparse.)

D: Secondo voi. Il turismo può fare qualcosa per Scampìa?

R (vari) : se è buon turismo, sì.

Ma finora, qua vengono solo per fotografare le “vele”. Nessuno viene per conoscere meglio questa zona, la sua storia, per l’aria buona che si respira ecc.

E la musica? Può significare qualcosa, la musica per Scampìa?

La musica va bene.

Qua si canta sempre dalla mattina alla sera.

(Giovanni) Mo’ però andiamoci a prendere il caffè. Ve lo avevo promesso, e ve lo voglio offrire.

-Va bene – Ci alziamo per andare al banco.

-Però scrivete pure che vi ho offerto il caffè eh!

– E come no? Certamente. Comunque, visto che ci siamo, tenete presente che io scrivo anche poesie – che all’occorrenza possono diventare canzoni – e quindi potreste trovarvi, prossimamente, in una canzone, che mi viene in mente proprio stando qui. –

Vedo sguardi vagamente perplessi, intorno.

Al banco c’è Giuseppe. Dall’aspetto, sembrerebbe molto giovane.

-Vedete questo? – Dice Giovanni – Si sveglia alle 5 la mattina per aprire il bar e smonta alle 8 la sera. Ha due figli e sta sempre sorridente. –

A questo punto, chiedo qualcosa anche a lui.

D: Come ti trovi i qua? Com’è il lavoro?

R (Giuseppe): ‘O masto è una brava persona, un amico, un fratello, più che un principale. Io lavoro qua da quando avevo 10 anni. Poi me ne sono andato. Ho lavorato per 4/5 anni a piazza Carlo III; poi sono ritornato qua. Mi trovo meglio, la gente mi vuole bene. Ci stanno tante brave persone affezionate, che parlano, scherzano con me. Non ci sta cattiveria. –

(Ci serve il caffè, veramente ottimo. Salutiamo e ce ne andiamo.)

Giovanni mi invita ad accompagnarlo a vedere il condominio dove abita.Accetto volentieri.

Strada facendo, mi indica una signora che mi appare subito molto attiva e motivata.

-‘A vedete quella signora? – Giovanni – Non è sposata e tiene due figli da mantenere. Ha una bancarella al mercato e vive onestamente e con la gioia in faccia. –

Arriviamo in un ampio spazio condominiale, erba ben curata, e così gli alberi alti e ombrosi. Si accede, da un lato, ad un altro spazio condominiale, non erboso, ma altrettanto ampio.

-Qua si parcheggiano le macchine – dice Giovanni – vedete come è comodo? –

Passano alcuni ragazzi e signore con i cani al guinzaglio.

-Avete visto quanti cani ci stanno? – Osserva Giovanni – Avete visto per terra una cacca di cane?

-Niente – confermo.

Mi mostra la bottega di un fabbro ferraio che, mi dice, è molto bravo.

Si accompagna a noi un consigliere condominiale che ci tiene a mostrarmi l’entrata di uno dei caseggiati che affaccia sul cortile.

-Vedete? – Mi dice – C’è una bella luce. Qua ci sono tutte le cassette postali ben allineate. Qua c’è l’acqua per innaffiare il giardino. –

Quando andiamo via, Giovanni mi accompagna per un tratto di strada. Ho lasciato la macchina lungo il marciapiede, in via Piero Gobetti.Mi fa vedere il parrucchiere, il minimarket, il tabaccaio, ecc.

-Però, signor Giovanni, diciamoci la verità, la dobbiamo pure smettere co’ ‘sta roba “ci hanno l’acqua, hanno la luce, c’è la posta, la lavanderia,il tabaccaio…” e che è? Stiamo pur sempre in un quartiere di Napoli, non in un film western! –

Ci salutiamo con una forte stretta di mano.

Napoli 27 Aprile 2023           Alberto Liguoro

[email protected]

Il Dispari 20230501 – Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20230508

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DILA APS partecipa a IL MAGGIO DEI LIBRI 2023

Nata nel 2011 con l’obiettivo di sottolineare il valore sociale dei libri quale elemento chiave della crescita personale, culturale e civile, IL MAGGIO DEI LIBRI è” così si legge nella pagina ufficiale del sito web “una campagna nazionale che invita a portare i libri e la lettura anche in contesti diversi da quelli tradizionali, per intercettare coloro che solitamente non leggono ma che possono essere incuriositi se stimolati nel modo giusto.

Quest’anno è iniziata il 23 aprile e terminerà il 31 maggio.

Il progetto si giova della collaborazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e può annoverare. con giustificabile soddisfazione, appuntamenti svolti nel corso degli anni in numerosi Paesi tra cui: Argentina (Buenos Aires e Morón), Belgio (Liegi e il sito UNESCO Blegny-Mine), Brasile (San Paolo), Canada (Toronto), Croazia (Albona e Zara), Francia (Lione e Parigi), Germania (Berlino), Grecia (Atene), Perù (Lima), Romania (Bucarest), Slovenia (Pirano), Spagna (Barcellona), Svizzera (Lugano e Poschiavo) e Turchia (Smirne), oltre a iniziative organizzate da 46 tra Istituti Italiani di Cultura, Ambasciate e Consolati all’estero di tutto il mondo.

L’Associazione culturale DA ISC HIA L’ARTE – DILA APS” vi ha partecipato ogni anno già a partire dall’anno dalla sua costituzione.

Quest’anno DILA APS, in sinergia con la testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, la Casa Editrice IL SEXTANTE, il Magazine EUDONNA, La Fondazione LA SPONDA, La Nazionale Cantanti Lirici DILA APS, L’Associazione ADA, il FESTIVAL della Canzone Napoletana, e in collaborazione con tutte le Sedi operative di DILA attive sul territorio nazionale e in molte nazioni estere, vi aderisce con un massiccio impegno organizzativo ed artistico presentando 14 eventi live e 39 eventi web, coinvolgendo un centinaio di Artisti di varie discipline e numerose decine di collaboratori.

Tra i principali protagonisti che saranno presenti in più puntate è giusto citare Adriana Iftimie Ceroli, Ajub Ibragimov, Alberto Liguoro, Alberto Macchi, Alessia Gaveglia, Alessia Palomba, Alfonso Gurreri, Alidoro Catocci, Anastasia Pinaeva, Andrada Ada Sirca, Angela Donatelli, Angela Maria Tiberi, Angela Prota, Anna Avelli, Anna Terenzi, Annunziata Candia, Angela Donatelli, Antonio Fiore, Antonio Palladino, Assunta Gneo, Barbara Maresti, Benito Corradini, Bruno Mancini, Carlo Terrenzio, Caterina Luisa De Caro, Chiara Pavoni, Dalila Boukhalfa, Domenico Umbro, Donatella di Francia Cordopatri, Edoardo Terzo, Elisabetta Biondi Della Sdriscia, Evaldo Cavallaro, Fabio Di Marcantonio, Flora Rucco, Francesca Laiacona, Francesca Liani, Francesca Peronace, Franco Fratini, Franco Libero Manca, Gaetano Di Meglio, Gianfranco Cilento, Gianluigi Filippini, Giovanna Santoro, Giulia Defazio, Giulio Di Lorenzo, Giuseppe Castelluzzo, Giuseppe Lorin, Giusy Masi, Guerino Cigliano, Guido Arbonelli, Guido Tracanna, Jerry Lee, Katia Massaro, Lara De Carlo, Liga Sarah Lapinska, Lorena Calicchia, Lorena Sarra, Loretta Liberati, Lucia Fusco, Lucia Marchi, Luciana Capece, Luciana Zaccarini, Luciano Somma, Lucio Macchia, Marco Salvatori, Maria Francesca Mosca, Maria Rita Barbonari, Mariapia Ciaghi, Mario Pino Toscano, Marsia Bambace, Massimo Abbate, Mauro Montacchiesi, Michela Zanarella, Milena Petrarca, Nicola Foti, Nicola Pantalone, Nunzia Zambardi, Orietta Petrignani, Paola Oliva, Pasquale Esposito, Patrizia Audino, Patrizia Canola, Patrizia Palombi, Patrizia Simonetti, Renata Tacus, Rezarta Dyrmyshi, Rita Cuccaro, Roberta Panizza, Roberto Prandin, Rosanna Affronte, Sandra Tuesta, Santina Amici,  Saverio Dionizio, Silvana Lazzarino, Silvia Noto, Stefano Degli Abbati, Stella Arricale, Tina Bruno, Tiziana Mignosa, Tullia Ranieri, Tullio Princigallo, Valentina Gavrish, Valentina Riposati, Valerio Michetti, Veronica Paredes, Victoria Suriani.

A tutti loro verrà consegnato un attestato di partecipazione durante l’ultimo evento live che si terrà il 28 maggio presso la Casa della Cultura DILA nel salotto magico INTERNO 4 di Chiara Pavoni in Via Della Lungara 44 a Roma.

Ulteriori informazioni (anche su cosa fare per chiedere di partecipare) potrete trovarle sia sul nostro sito DILA APS & Il Maggio dei libri 2023 alla pagina https://www.emmegiischia.com/wordpress/maggio-dei-libri-2023/

sia sul sito ufficiale di IL MAGGIO DEI LIBRI alla sezione TUTTI GLI APPUNTAMENTI https://www.ilmaggiodeilibri.cepell.it/edizione/Appuntamenti.html?annoIniziativa=2023

Ovviamente tutte le più importanti notizie potrete continuare a leggere ogni lunedì in questa pagina.

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

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Walter Lazzarin, nuovo amico dei progetti culturali DILA APS

Made in Ischia

Conosciuto a Roma in occasione della cerimonia di premiazione dei vincitori della 11a edizione del premio internazionale di Arti varie OTTO MILIONI, Walter Lazzarin ha subito dimostrato di essere in piena sintonia con i modelli di collaborazione programmati dalla nostra Associazione DILA APS.

E, quindi,  eccoci qui per presentarvi una prima succinta sintesi della sua potente forza artistica e sociale.

Non mancheremo di rendere possibile il suo espresso desiderio di venire a Ischia per un contatto diretto con la redazione di questo giornale e per partecipare ad uno dei prossimi eventi che avremo il privilegio di organizzare nella Biblioteca Antoniana splendidamente diretta dalla Dottoressa Lucia Annicelli.

Walter Lazzarin ha due lauree e l’abilitazione per insegnare storia e filosofia.

Nel 2011 ha esordito nella narrativa con il romanzo A volte un bacio, pubblicato dal Foglio Letterario.

Nel 2012 ha vinto il concorso internazionale Lettere d’amore e nel 2014 il contest Intervista con il padre, a cura di Leconte ed.

Nell’ottobre 2015 ha ideato il progetto Scrittore per strada: una nuova forma di proposta culturale che si sviluppa attraverso il contatto diretto tra autore e lettore, sui marciapiedi e nelle piazze delle città.

Da otto anni, anziché stare dietro una cattedra, gira per le strade d’Italia con una macchina da scrivere, visitando numerose regioni e centinaia di città, regalando racconti e “spacciando” copie del secondo romanzo: Il drago non si droga.

Dal 2016 al 2017 ha lavorato a Dribbling, trasmissione storica di Rai 2, come autore e interprete dei tautogrammi che introducevano le puntate.

Nel 2017 ha pubblicato con Casa Sirio Ed. una raccolta di racconti: Ventuno vicende vagamente vergognose, nel 2019 con Glifo Ed. ha pubblicato Animali all’avventura, tautogrammi per bambini.

Dal 2020 porta in scena nei teatri e nei locali uno spettacolo di narrazione: Storiacce sparse sul sentiero storico, un viaggio nella storia e nelle lettere dell’alfabeto.

Gioca a calcio nella Nazionale degli Scrittori col numero 3.

Storiacce sparse sul sentiero storico

Storiacce sparse sul sentiero storico è uno spettacolo di narrazione, un viaggio nei secoli – a volte comico, a volte magico – in cui spicca l’amore in ogni sua forma: l’amore verso gli altri, verso di sé e verso il mondo.

Un racconto di cornice si alterna a storie in tautogramma e mescola giochi di parole con verità piccanti, in una fusione alchemica di divulgazione e intrattenimento.

Dalla Genesi ai miti di oggi, queste Storiacce mettono in scena l’umanità in maniera sfacciata.

Il Dispari 20230508 – Redazione culturale DILA

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Walter Lazzarin

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Il Dispari 20230501

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Il Dispari 20230501 – Redazione culturale DILA

Bruno Mancini: i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima

Molteplici voci del nostro poeta

Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.
Se un tizio mi dirà che le ha capite
Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci. molteplici voci del nostro poeta

 Roberta Panizza

Il Dispari 20230501 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230501 – Redazione culturale DILA

 

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”.

La poesia di Bruno Mancini

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondirsi a queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontana dal mondo reale e porta in un altro mondo in cui regnano le altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, o dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo dapprima nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone in inglese e in russo le sue poesie, era che lui usa una lingua molto ricca, che lui ha un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti.

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime.

Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già create, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso  identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente.

Lui è pescatore d’emozioni.

Questa volta parlo maggiormente dei fondamenti, inizi, radici, che vedo nelle poesie di Bruno Mancini.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

 Liga Sarah Lapinska

Il Dispari 20230501 – Redazione culturale DILA

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SPECIALE DILA

Scampía

Interviste volanti tra la gente

Oggi 25 Aprile 2023, per fare qualcosa di diverso, dato che il giorno della Libertàè la festa di tutti gli Italiani, da Scampía a Treviso, da Bagheria a Cinisello Balsamo, senza distinzioni, ho pensato di recarmi aScampía, il quartiere più chiacchierato e meno gettonato di Napoli, per sentir parlare le persone per strada e così, farmi un’idea e rendere l’idea su una realtà diversa dai “soliti” Posillipo, Marechiaro, Mergellina, San Martino, via Toledo, Chiaia e così via.

Siamo seduti a un bar. Prendo appunti su un taccuino.

Ecco il mio resoconto:

D: Si vedono tante brave persone in giro, allora che cosa è questa storia di Scampìa territorio di violenza, di delinquenza ecc.?

R (Giovanni): Su 100mila abitanti, se ci sono 100 delinquenti, loro determinano la fama del posto, e così è successo a  Scampìa; ma le persone per bene sono il 99% degli abitanti; come me che faccio l’operaio da quando avevo 15 anni, e mo’ a 60 anni, sono in pensione. Una volta, mentre ritornavo molto tardi a casa, di notte, da un viaggio in macchina, sono stato fermato dalla polizia e il controllo è stato molto più accurato del solito; non avevo niente da nascondere, ma ho chiesto “perché?”; un agente mi ha risposto: “perché dai documenti si vede che siete di Scampìa”.

Qua si sta più sicuri che a Posillipo, o al Vomero, se non fosse per quelle poche persone, non ci sarebbe neanche la cattiva nomea.

Poi s’è creato uno stereotipo su questo quartiere, e pure alle Assicurazioni fa comodo.

D: Che cosa manca a Scampia? Che cosa, secondo voi, è importante e a Scampìa non c’è?

R (Vincenzo ed altri): Lo Stato non è presente; non si dà nessuna attenzione alle persone perbene. Non vengono valorizzate; fanno più scena i malamenti.Scampìa serve ai politici per mettersi in mostra, per fare carriera;è una gallina dalle uova d’oro.

Molti esagerano; ci vorrebbe più attenzione per i problemi e una volontà vera di risolverli.

Molte cose sono sbagliate e si fanno solo pe’ fa’ i business; “Gomorra”, per esempio, (la serie televisiva n.d.r.) è stata la rovina di Scampìa. Molte cose che si dicevano o si facevano vedereerano assurde, false e deformate. Per una questione di soldi, hanno messo a Scampìa il marchio di regno della malavita, e l’hanno diffuso da tutte le parti; però hanno fatto un sacco di soldi.

D: Che differenza c’è tra abitare a Scampìa e abitare in un altro posto di Napoli, per esempio la Riviera di Chiaia, la Ferrovia, Toledo ecc.?E, se c’è, perché?

R (Giovanni, Gennaro, ecc.): A Scampìa la vita costa meno. Le case popolari permettono di vivere anche con 1000 € al mese.

A Napoli, con 1000 € al mese, fai ‘a famme!

E poi ci sta solidarietà tra i vicini; se uno ha bisogno di qualche cosa, trova sempre chi è disposto ad aiutarlo.

Come in tutti i posti popolari. A ‘o Vommero, a Chiaia, nun te guardano proprio. A Milano, po’ te chiudono proprio ‘a porta ‘nfaccia.

(Pasquale) Ma pecché se parla semp’ ‘e Milano e di qua non si parla mai? Perché è la malavita che regola i rapporti tra Nord e Sud, e i suoi interessi li ha al Nord.  Parliamo di qua invece, che ci stanno tante cose da dire. Scampìa, per esempio, è il quartiere più bello di Napoli. Il 63% del verde di Napoli sta a Scampìa, lo sapete? Qua ci sta una Facoltà Universitaria.

(Questo lo so –  dico – è un polo della Facoltà di medicina e chirurgia della Federico II. So anche che c’è una Casa Editrice molto attiva e condotta con criteri moderni)

Qua non c’è mai troppo traffico, si parcheggia bene, i giardini son ben tenuti. Il Comune di Napoli ci ha abbandonato un po’.

(Altri) ‘U Comune qualcosa fa; fa quello che può.

‘O Comune fa poco perché vuole valorizzare di più le zone del centro.

D: Ma se uno zio d’America le proponesse di andare ad abitare in una lussuosa casa a Milano, messa a sua disposizione, lei ci andrebbe?Sì o no, perché?

(Mi rivolgo un po’ genericamente ai presenti, senza interpellare specificamentenessuno)

R (Pasquale): Io non me ne andrei mai da qua. Qua si sta bene; che devo andare a fare a Milano?

(Giovanni) Ci potrei pure andare. Perché no? Però se mi fosse assicurato un buon lavoro. Senza lavoro ‘e case nun servono a niente.

Vedete qua; hanno fatto ‘e case popolari, ‘a cientosessantasette; hanno messo tutte ‘e persone dentro, ma nun hanno dato ‘o lavoro a nessuno. Dopo poco tempo non s’è fatta più la manutenzione, non ci sono state più riparazioni ecc. e vedete in che condizioni stanno le case? Vedete ‘e vele? Tutti conoscono solo ‘e vele di Scampìa; tutto abbandonato, ‘a maggior parte le case son o vuote e il grosso è abitato dai Rumeni, i Rom. I furti dei fili di rame per la luce qua proprio stanno a una percentuale altissima.

(Ma visto che state qua, vi posso offrire ‘nu cafè?

Grazie, accetto volentieri.)

D: Per migliorare le cose, che cosa occorrerebbe a Scampìa, più studio? Più lavoro? E perché?

(Risponde deciso Giovanni): Più cultura! Quell’insieme di lavoro e studio. Le cose devono essere fatte bene, e bisogna saperle fare bene. Bisogna imparare. È questo che manca.

E la Polizia? Se ci fosse più Polizia cambierebbe qualcosa?

Non cambierebbe proprio niente (rispondono un po’ tutti).

La Polizia non serve a niente. Le cose non si devono imporre, si devono fare spontaneamente. La Polizia è un argomento usato solo per distogliere l’attenzione.

D: Chi non è di Scampìa, secondo voi, che cosa non ha capito di Scampìa?

R (qua è come una sola voce corale) : La gente. La stragrande maggioranza di Scampìa è composta da gente perbene. Per capire bisogna viverci a Scampìa, almeno per un po’ di tempo.

(Pasquale: dite la verità, vuje ‘e sapevate già le nostre risposte alle vostre domande.

Rispondo: Questo è vero; o almeno speravo proprio che le risposte fossero queste. Ma il punto è che, vista la pessima reputazione di questo quartiere, il lettore che prossimamente avrà sott’occhio l’intervista, sarà molto stupito e colpito perché quello che si aspettava, certamente, era che non rispondevate proprio; anzi che mi mandavate proprio… mi avete capito. –Risatine ironiche sparse.)

D: Secondo voi. Il turismo può fare qualcosa per Scampìa?

R (vari) : se è buon turismo, sì.

Ma finora, qua vengono solo per fotografare le “vele”. Nessuno viene per conoscere meglio questa zona, la sua storia, per l’aria buona che si respira ecc.

E la musica? Può significare qualcosa, la musica per Scampìa?

La musica va bene.

Qua si canta sempre dalla mattina alla sera.

(Giovanni) Mo’ però andiamoci a prendere il caffè. Ve lo avevo promesso, e ve lo voglio offrire.

-Va bene – Ci alziamo per andare al banco.

-Però scrivete pure che vi ho offerto il caffè eh!

– E come no? Certamente. Comunque, visto che ci siamo, tenete presente che io scrivo anche poesie – che all’occorrenza possono diventare canzoni – e quindi potreste trovarvi, prossimamente, in una canzone, che mi viene in mente proprio stando qui. –

Vedo sguardi vagamente perplessi, intorno.

Al banco c’è Giuseppe. Dall’aspetto, sembrerebbe molto giovane.

-Vedete questo? – Dice Giovanni – Si sveglia alle 5 la mattina per aprire il bar e smonta alle 8 la sera. Ha due figli e sta sempre sorridente. –

A questo punto, chiedo qualcosa anche a lui.

D: Come ti trovi i qua? Com’è il lavoro?

R (Giuseppe): ‘O masto è una brava persona, un amico, un fratello, più che un principale. Io lavoro qua da quando avevo 10 anni. Poi me ne sono andato. Ho lavorato per 4/5 anni a piazza Carlo III; poi sono ritornato qua. Mi trovo meglio, la gente mi vuole bene. Ci stanno tante brave persone affezionate, che parlano, scherzano con me. Non ci sta cattiveria. –

(Ci serve il caffè, veramente ottimo. Salutiamo e ce ne andiamo.)

Giovanni mi invita ad accompagnarlo a vedere il condominio dove abita.Accetto volentieri.

Strada facendo, mi indica una signora che mi appare subito molto attiva e motivata.

-‘A vedete quella signora? – Giovanni – Non è sposata e tiene due figli da mantenere. Ha una bancarella al mercato e vive onestamente e con la gioia in faccia. –

Arriviamo in un ampio spazio condominiale, erba ben curata, e così gli alberi alti e ombrosi. Si accede, da un lato, ad un altro spazio condominiale, non erboso, ma altrettanto ampio.

-Qua si parcheggiano le macchine – dice Giovanni – vedete come è comodo? –

Passano alcuni ragazzi e signore con i cani al guinzaglio.

-Avete visto quanti cani ci stanno? – Osserva Giovanni – Avete visto per terra una cacca di cane?

-Niente – confermo.

Mi mostra la bottega di un fabbro ferraio che, mi dice, è molto bravo.

Si accompagna a noi un consigliere condominiale che ci tiene a mostrarmi l’entrata di uno dei caseggiati che affaccia sul cortile.

-Vedete? – Mi dice – C’è una bella luce. Qua ci sono tutte le cassette postali ben allineate. Qua c’è l’acqua per innaffiare il giardino. –

Quando andiamo via, Giovanni mi accompagna per un tratto di strada. Ho lasciato la macchina lungo il marciapiede, in via Piero Gobetti.Mi fa vedere il parrucchiere, il minimarket, il tabaccaio, ecc.

-Però, signor Giovanni, diciamoci la verità, la dobbiamo pure smettere co’ ‘sta roba “ci hanno l’acqua, hanno la luce, c’è la posta, la lavanderia,il tabaccaio…” e che è? Stiamo pur sempre in un quartiere di Napoli, non in un film western! –

Ci salutiamo con una forte stretta di mano.

Napoli 27 Aprile 2023           Alberto Liguoro

[email protected]

Il Dispari 20230501 – Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20230424

Il Dispari 20230424 – Redazione culturale DILA

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Testo scelto da Angela Maria Tiberi
Rita Gemma Petrarca scrive del padre Domenico Petrarca

Lui era un uomo fantastico, un uomo buono e giusto.
Chiunque s’imbattesse in lui ne restava affascinato.
Nato in una grande famiglia, in cui si respirava aria di semplicità di rispetto per il lavoro… di rispetto di tutti i valori cristiani e civili.
Egli nasce nel 1906 non nella sua Pozzuoli, ma molto più lontano, nella sua Muggia, nel Friuli Venezia Giulia, nella provincia della bella e antica Trieste.
La sua Muggia era ed è una cittadina sul mare, un porto piccolo, ma molto somigliante alla nostra Pozzuoli.
Il piccolo Domenico, cresciuto con i sani principi morali e civili, studia molto e, tornato a Pozzuoli, frequenta la casa del cavalier Cialenta che lo fa studiare mantenendolo agli studi scientifici.
Egli, così, cerca di formarsi, forgiando carattere e personalità, sempre all’insegna del sacrificio, dell’impegno, dell’educazione, serietà e gratitudine.
Aveva un grande rispetto per la famiglia, la madre era venerata, così le sorelle e i fratelli e, per il padre, aveva devozione e riconoscenza.
Poi conobbe una donna… ne fu ammirato e conquistato, folgorato, Ella era mia madre, Maria Panetty, una donna bella dagli occhi verdi pieni di stelle… due gemme rare… una donna che ne fu, anch’ella, conquistata per il garbo l’eleganza la signorilità con cui si presentava quest’uomo, l’ingegnere Domenico Petrarca.
È questo il momento in cui nasce l’idillio, si fa per dire, una storia appassionata d’amore, di quelle che non sono comuni.
Questa meravigliosa creatura, proveniva da nobile progenie, armatori e ingegneri balistici della fabbrica Armstrong, una provenienza scozzese.
Ricordo, ancora, che mio padre ci raccontava di aver sfidato a duello una persona che importunava l’amata e, noi ascoltavamo attenti e incuriositi, egli aveva un suo modo avvincente di narrare le cose.
Ricordo che era anche poeta, infatti componeva con Mamma liriche e canzoni che, per amore della bella Maria, faceva musicare da maestri importanti.
Quanto amore per Maria, per i suoi 10 figli partoriti e per gli altri 8, mai nati.
La scultrice Elena fu la loro primogenita, premiata e pubblicata sui più prestigiosi depliant d’arte italiana ed europea, poi fu la volta di Elisa, la bella miss flegrea, seguì Giovanna l’avvocatessa, Sandro il ceramista, anche preside ad interim del liceo artistico di Latina, Milena Michelina la pastellista, attiva artista che espone oltre oceano, in America, la matematica Pasqualina dagli occhi verdi come la mamma, la farmacista Annamaria, nata di sei mesi e mezzo, salvata nella bambagia, Annamaria della Monarchia, perché mamma, all’epoca, si era candidata alle elezioni insieme all’armatore Achille Lauro, al parlamento italiano, poi fu la volta dell’esperta nella relazione d’aiuto, la counselor Rita Gemma, pubblicata per le sue commedie, anche a NewYork, quindi l’artista dalla voce calda e dal tocco magico sul piano,Alberto e, poi, il piccolo Salvatore, nato e morto subito dopo.
Poi, la poesia, il teatro e fu la volta delle partecipazioni ai festivals, che ricordo tutte, perché i miei mi portavano con loro, sempre.
Ricordo le coppe, i premi e riconoscimenti, la mamma era sempre in finale con i più bravi cantanti d’epoca: Sergio Bruni, Mario Abbate, Luciano Tajoli, che fu ospitato in casa nostra e, per questo, la stampa e la folla invasero la nostra casa di Pozzuoli.
Mio padre amava molto anche il teatro e il cinema, infatti sono sempre stata beneficiata in questo, perché mi portavano sempre con loro
Mi sono nutrita della loro compagnia, moltissimo.
Ero come in uno spazio caldo d’amore e di serenità.
Egli voleva l’istruzione per tutti.
Ricordo i plastici nel suo studio, a casa, i suoi disegni sul tecnigrafo, i suoi infiniti progetti, perizie, la costruzione dell’accademia Aeronautica di Pozzuoli, unica nel suo genere, il Rione Olivetti e le visite di Adriano Olivetti… ricordo il bene che gli volevano i meno abbienti puteolani che, grazie a lui, avevano un tetto sotto cui stare… ricordo gli innumerevoli, ora noti artisti di Pozzuoli, i pittori di quadri che lo asserragliavano nell’ufficio tecnico e lui acquistava tutto decorosamente.
Era un estimatore d’arte, della bella arte.
Mio padre l’ingegnere era davvero un uomo speciale.
Lui era un benefattore e, con immenso orgoglio e riconoscenza, sono fiera di essere stata sua figlia ed ora, mi ritrovo a scrivere di lui conservando quell’umiltà e devozione per il mio paese, quell’eredità a cui non voglio sottrarmi per poter operare e vivere secondo quei dettami che sono radicati in me e incarnati nel mio mondo e, per questo vanno coltivati ed ossigenati come eredità preziosa.

Il Dispari 20230424 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230424 – Redazione culturale DILA

Foto Premio FONTANE DI ROMA in cui è stato premiato anche il
nostro Direttore Gaetano Di Meglio

A complemento dell’articolo pubblicato lunedì scorso come cronaca della quarantesima edizione del Premio FONTANE DI ROMA ideato, ed organizzato con assoluta perfezione, dal dinamico e tenace Benito Corradini nell’Aula dei Gruppi Parlamentari di Montecitorio a Roma il 3 aprile, vi proponiamo qualche altra foto di personaggi premiati.

Il Dispari 20230424 – Redazione culturale DILA

Antonio Palladino e Gianna Formato

Il Dispari 20230424 – Redazione culturale DILA

Bruno Scapini Montecitorio premio Fontane di Roma 3 aprile 2023

Il Dispari 20230424 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230424 – Redazione culturale DILA

BRUNO MANCINI
dalla raccolta di poesie
Segni

1964 – 1987
L’inganno di Ignazio

Non so se,
quando avrai smesso il flamenco
sul capitello in fumi d’antico,
alzando gli occhi
– olé –
al simbolo
vorrò sapere se.
E il nome ti assalirà
compresso
tra un tacco e il mito.
Il nome ti forzerà
bagnato
tra cosce in ritmo.
Il nome il nome,
il nome mio
al simbolo!

Lenta sui fianchi la gonna a ruota,
pavoneggiando altera
rossa e nera
– il sangue e la sfida –
prima in corrida,
lenta sui fianchi,
– la fiamma e la fine –
s’attarda.

Il nome mio al simbolo.
Non voglio sapere se.
Se l’attimo dopo a braccia alzate
– olé –
se a terra inginocchiata
a capo chino.

Il Dispari 20230424 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230424 – Redazione culturale DILA

DILA

NUSIV

 

Il Dispari 20230501 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230501 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230501

Il Dispari 20230501 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230501 – Redazione culturale DILA

Bruno Mancini: i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima

Molteplici voci del nostro poeta

Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.
Se un tizio mi dirà che le ha capite
Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci. molteplici voci del nostro poeta

 Roberta Panizza

Il Dispari 20230501 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230501 – Redazione culturale DILA

 

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”.

La poesia di Bruno Mancini

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondirsi a queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontana dal mondo reale e porta in un altro mondo in cui regnano le altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, o dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo dapprima nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone in inglese e in russo le sue poesie, era che lui usa una lingua molto ricca, che lui ha un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti.

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime.

Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già create, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso  identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente.

Lui è pescatore d’emozioni.

Questa volta parlo maggiormente dei fondamenti, inizi, radici, che vedo nelle poesie di Bruno Mancini.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

 Liga Sarah Lapinska

Il Dispari 20230501 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230501 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230501 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230501 – Redazione culturale DILA

SPECIALE DILA

Scampía

Interviste volanti tra la gente

Oggi 25 Aprile 2023, per fare qualcosa di diverso, dato che il giorno della Libertàè la festa di tutti gli Italiani, da Scampía a Treviso, da Bagheria a Cinisello Balsamo, senza distinzioni, ho pensato di recarmi aScampía, il quartiere più chiacchierato e meno gettonato di Napoli, per sentir parlare le persone per strada e così, farmi un’idea e rendere l’idea su una realtà diversa dai “soliti” Posillipo, Marechiaro, Mergellina, San Martino, via Toledo, Chiaia e così via.

Siamo seduti a un bar. Prendo appunti su un taccuino.

Ecco il mio resoconto:

D: Si vedono tante brave persone in giro, allora che cosa è questa storia di Scampìa territorio di violenza, di delinquenza ecc.?

R (Giovanni): Su 100mila abitanti, se ci sono 100 delinquenti, loro determinano la fama del posto, e così è successo a  Scampìa; ma le persone per bene sono il 99% degli abitanti; come me che faccio l’operaio da quando avevo 15 anni, e mo’ a 60 anni, sono in pensione. Una volta, mentre ritornavo molto tardi a casa, di notte, da un viaggio in macchina, sono stato fermato dalla polizia e il controllo è stato molto più accurato del solito; non avevo niente da nascondere, ma ho chiesto “perché?”; un agente mi ha risposto: “perché dai documenti si vede che siete di Scampìa”.

Qua si sta più sicuri che a Posillipo, o al Vomero, se non fosse per quelle poche persone, non ci sarebbe neanche la cattiva nomea.

Poi s’è creato uno stereotipo su questo quartiere, e pure alle Assicurazioni fa comodo.

D: Che cosa manca a Scampia? Che cosa, secondo voi, è importante e a Scampìa non c’è?

R (Vincenzo ed altri): Lo Stato non è presente; non si dà nessuna attenzione alle persone perbene. Non vengono valorizzate; fanno più scena i malamenti.Scampìa serve ai politici per mettersi in mostra, per fare carriera;è una gallina dalle uova d’oro.

Molti esagerano; ci vorrebbe più attenzione per i problemi e una volontà vera di risolverli.

Molte cose sono sbagliate e si fanno solo pe’ fa’ i business; “Gomorra”, per esempio, (la serie televisiva n.d.r.) è stata la rovina di Scampìa. Molte cose che si dicevano o si facevano vedereerano assurde, false e deformate. Per una questione di soldi, hanno messo a Scampìa il marchio di regno della malavita, e l’hanno diffuso da tutte le parti; però hanno fatto un sacco di soldi.

D: Che differenza c’è tra abitare a Scampìa e abitare in un altro posto di Napoli, per esempio la Riviera di Chiaia, la Ferrovia, Toledo ecc.?E, se c’è, perché?

R (Giovanni, Gennaro, ecc.): A Scampìa la vita costa meno. Le case popolari permettono di vivere anche con 1000 € al mese.

A Napoli, con 1000 € al mese, fai ‘a famme!

E poi ci sta solidarietà tra i vicini; se uno ha bisogno di qualche cosa, trova sempre chi è disposto ad aiutarlo.

Come in tutti i posti popolari. A ‘o Vommero, a Chiaia, nun te guardano proprio. A Milano, po’ te chiudono proprio ‘a porta ‘nfaccia.

(Pasquale) Ma pecché se parla semp’ ‘e Milano e di qua non si parla mai? Perché è la malavita che regola i rapporti tra Nord e Sud, e i suoi interessi li ha al Nord.  Parliamo di qua invece, che ci stanno tante cose da dire. Scampìa, per esempio, è il quartiere più bello di Napoli. Il 63% del verde di Napoli sta a Scampìa, lo sapete? Qua ci sta una Facoltà Universitaria.

(Questo lo so –  dico – è un polo della Facoltà di medicina e chirurgia della Federico II. So anche che c’è una Casa Editrice molto attiva e condotta con criteri moderni)

Qua non c’è mai troppo traffico, si parcheggia bene, i giardini son ben tenuti. Il Comune di Napoli ci ha abbandonato un po’.

(Altri) ‘U Comune qualcosa fa; fa quello che può.

‘O Comune fa poco perché vuole valorizzare di più le zone del centro.

D: Ma se uno zio d’America le proponesse di andare ad abitare in una lussuosa casa a Milano, messa a sua disposizione, lei ci andrebbe?Sì o no, perché?

(Mi rivolgo un po’ genericamente ai presenti, senza interpellare specificamentenessuno)

R (Pasquale): Io non me ne andrei mai da qua. Qua si sta bene; che devo andare a fare a Milano?

(Giovanni) Ci potrei pure andare. Perché no? Però se mi fosse assicurato un buon lavoro. Senza lavoro ‘e case nun servono a niente.

Vedete qua; hanno fatto ‘e case popolari, ‘a cientosessantasette; hanno messo tutte ‘e persone dentro, ma nun hanno dato ‘o lavoro a nessuno. Dopo poco tempo non s’è fatta più la manutenzione, non ci sono state più riparazioni ecc. e vedete in che condizioni stanno le case? Vedete ‘e vele? Tutti conoscono solo ‘e vele di Scampìa; tutto abbandonato, ‘a maggior parte le case son o vuote e il grosso è abitato dai Rumeni, i Rom. I furti dei fili di rame per la luce qua proprio stanno a una percentuale altissima.

(Ma visto che state qua, vi posso offrire ‘nu cafè?

Grazie, accetto volentieri.)

D: Per migliorare le cose, che cosa occorrerebbe a Scampìa, più studio? Più lavoro? E perché?

(Risponde deciso Giovanni): Più cultura! Quell’insieme di lavoro e studio. Le cose devono essere fatte bene, e bisogna saperle fare bene. Bisogna imparare. È questo che manca.

E la Polizia? Se ci fosse più Polizia cambierebbe qualcosa?

Non cambierebbe proprio niente (rispondono un po’ tutti).

La Polizia non serve a niente. Le cose non si devono imporre, si devono fare spontaneamente. La Polizia è un argomento usato solo per distogliere l’attenzione.

D: Chi non è di Scampìa, secondo voi, che cosa non ha capito di Scampìa?

R (qua è come una sola voce corale) : La gente. La stragrande maggioranza di Scampìa è composta da gente perbene. Per capire bisogna viverci a Scampìa, almeno per un po’ di tempo.

(Pasquale: dite la verità, vuje ‘e sapevate già le nostre risposte alle vostre domande.

Rispondo: Questo è vero; o almeno speravo proprio che le risposte fossero queste. Ma il punto è che, vista la pessima reputazione di questo quartiere, il lettore che prossimamente avrà sott’occhio l’intervista, sarà molto stupito e colpito perché quello che si aspettava, certamente, era che non rispondevate proprio; anzi che mi mandavate proprio… mi avete capito. –Risatine ironiche sparse.)

D: Secondo voi. Il turismo può fare qualcosa per Scampìa?

R (vari) : se è buon turismo, sì.

Ma finora, qua vengono solo per fotografare le “vele”. Nessuno viene per conoscere meglio questa zona, la sua storia, per l’aria buona che si respira ecc.

E la musica? Può significare qualcosa, la musica per Scampìa?

La musica va bene.

Qua si canta sempre dalla mattina alla sera.

(Giovanni) Mo’ però andiamoci a prendere il caffè. Ve lo avevo promesso, e ve lo voglio offrire.

-Va bene – Ci alziamo per andare al banco.

-Però scrivete pure che vi ho offerto il caffè eh!

– E come no? Certamente. Comunque, visto che ci siamo, tenete presente che io scrivo anche poesie – che all’occorrenza possono diventare canzoni – e quindi potreste trovarvi, prossimamente, in una canzone, che mi viene in mente proprio stando qui. –

Vedo sguardi vagamente perplessi, intorno.

Al banco c’è Giuseppe. Dall’aspetto, sembrerebbe molto giovane.

-Vedete questo? – Dice Giovanni – Si sveglia alle 5 la mattina per aprire il bar e smonta alle 8 la sera. Ha due figli e sta sempre sorridente. –

A questo punto, chiedo qualcosa anche a lui.

D: Come ti trovi i qua? Com’è il lavoro?

R (Giuseppe): ‘O masto è una brava persona, un amico, un fratello, più che un principale. Io lavoro qua da quando avevo 10 anni. Poi me ne sono andato. Ho lavorato per 4/5 anni a piazza Carlo III; poi sono ritornato qua. Mi trovo meglio, la gente mi vuole bene. Ci stanno tante brave persone affezionate, che parlano, scherzano con me. Non ci sta cattiveria. –

(Ci serve il caffè, veramente ottimo. Salutiamo e ce ne andiamo.)

Giovanni mi invita ad accompagnarlo a vedere il condominio dove abita.Accetto volentieri.

Strada facendo, mi indica una signora che mi appare subito molto attiva e motivata.

-‘A vedete quella signora? – Giovanni – Non è sposata e tiene due figli da mantenere. Ha una bancarella al mercato e vive onestamente e con la gioia in faccia. –

Arriviamo in un ampio spazio condominiale, erba ben curata, e così gli alberi alti e ombrosi. Si accede, da un lato, ad un altro spazio condominiale, non erboso, ma altrettanto ampio.

-Qua si parcheggiano le macchine – dice Giovanni – vedete come è comodo? –

Passano alcuni ragazzi e signore con i cani al guinzaglio.

-Avete visto quanti cani ci stanno? – Osserva Giovanni – Avete visto per terra una cacca di cane?

-Niente – confermo.

Mi mostra la bottega di un fabbro ferraio che, mi dice, è molto bravo.

Si accompagna a noi un consigliere condominiale che ci tiene a mostrarmi l’entrata di uno dei caseggiati che affaccia sul cortile.

-Vedete? – Mi dice – C’è una bella luce. Qua ci sono tutte le cassette postali ben allineate. Qua c’è l’acqua per innaffiare il giardino. –

Quando andiamo via, Giovanni mi accompagna per un tratto di strada. Ho lasciato la macchina lungo il marciapiede, in via Piero Gobetti.Mi fa vedere il parrucchiere, il minimarket, il tabaccaio, ecc.

-Però, signor Giovanni, diciamoci la verità, la dobbiamo pure smettere co’ ‘sta roba “ci hanno l’acqua, hanno la luce, c’è la posta, la lavanderia,il tabaccaio…” e che è? Stiamo pur sempre in un quartiere di Napoli, non in un film western! –

Ci salutiamo con una forte stretta di mano.

Napoli 27 Aprile 2023           Alberto Liguoro

[email protected]

Il Dispari 20230501 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230501 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230424

Il Dispari 20230424 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230424 – Redazione culturale DILA

Testo scelto da Angela Maria Tiberi
Rita Gemma Petrarca scrive del padre Domenico Petrarca

Lui era un uomo fantastico, un uomo buono e giusto.
Chiunque s’imbattesse in lui ne restava affascinato.
Nato in una grande famiglia, in cui si respirava aria di semplicità di rispetto per il lavoro… di rispetto di tutti i valori cristiani e civili.
Egli nasce nel 1906 non nella sua Pozzuoli, ma molto più lontano, nella sua Muggia, nel Friuli Venezia Giulia, nella provincia della bella e antica Trieste.
La sua Muggia era ed è una cittadina sul mare, un porto piccolo, ma molto somigliante alla nostra Pozzuoli.
Il piccolo Domenico, cresciuto con i sani principi morali e civili, studia molto e, tornato a Pozzuoli, frequenta la casa del cavalier Cialenta che lo fa studiare mantenendolo agli studi scientifici.
Egli, così, cerca di formarsi, forgiando carattere e personalità, sempre all’insegna del sacrificio, dell’impegno, dell’educazione, serietà e gratitudine.
Aveva un grande rispetto per la famiglia, la madre era venerata, così le sorelle e i fratelli e, per il padre, aveva devozione e riconoscenza.
Poi conobbe una donna… ne fu ammirato e conquistato, folgorato, Ella era mia madre, Maria Panetty, una donna bella dagli occhi verdi pieni di stelle… due gemme rare… una donna che ne fu, anch’ella, conquistata per il garbo l’eleganza la signorilità con cui si presentava quest’uomo, l’ingegnere Domenico Petrarca.
È questo il momento in cui nasce l’idillio, si fa per dire, una storia appassionata d’amore, di quelle che non sono comuni.
Questa meravigliosa creatura, proveniva da nobile progenie, armatori e ingegneri balistici della fabbrica Armstrong, una provenienza scozzese.
Ricordo, ancora, che mio padre ci raccontava di aver sfidato a duello una persona che importunava l’amata e, noi ascoltavamo attenti e incuriositi, egli aveva un suo modo avvincente di narrare le cose.
Ricordo che era anche poeta, infatti componeva con Mamma liriche e canzoni che, per amore della bella Maria, faceva musicare da maestri importanti.
Quanto amore per Maria, per i suoi 10 figli partoriti e per gli altri 8, mai nati.
La scultrice Elena fu la loro primogenita, premiata e pubblicata sui più prestigiosi depliant d’arte italiana ed europea, poi fu la volta di Elisa, la bella miss flegrea, seguì Giovanna l’avvocatessa, Sandro il ceramista, anche preside ad interim del liceo artistico di Latina, Milena Michelina la pastellista, attiva artista che espone oltre oceano, in America, la matematica Pasqualina dagli occhi verdi come la mamma, la farmacista Annamaria, nata di sei mesi e mezzo, salvata nella bambagia, Annamaria della Monarchia, perché mamma, all’epoca, si era candidata alle elezioni insieme all’armatore Achille Lauro, al parlamento italiano, poi fu la volta dell’esperta nella relazione d’aiuto, la counselor Rita Gemma, pubblicata per le sue commedie, anche a NewYork, quindi l’artista dalla voce calda e dal tocco magico sul piano,Alberto e, poi, il piccolo Salvatore, nato e morto subito dopo.
Poi, la poesia, il teatro e fu la volta delle partecipazioni ai festivals, che ricordo tutte, perché i miei mi portavano con loro, sempre.
Ricordo le coppe, i premi e riconoscimenti, la mamma era sempre in finale con i più bravi cantanti d’epoca: Sergio Bruni, Mario Abbate, Luciano Tajoli, che fu ospitato in casa nostra e, per questo, la stampa e la folla invasero la nostra casa di Pozzuoli.
Mio padre amava molto anche il teatro e il cinema, infatti sono sempre stata beneficiata in questo, perché mi portavano sempre con loro
Mi sono nutrita della loro compagnia, moltissimo.
Ero come in uno spazio caldo d’amore e di serenità.
Egli voleva l’istruzione per tutti.
Ricordo i plastici nel suo studio, a casa, i suoi disegni sul tecnigrafo, i suoi infiniti progetti, perizie, la costruzione dell’accademia Aeronautica di Pozzuoli, unica nel suo genere, il Rione Olivetti e le visite di Adriano Olivetti… ricordo il bene che gli volevano i meno abbienti puteolani che, grazie a lui, avevano un tetto sotto cui stare… ricordo gli innumerevoli, ora noti artisti di Pozzuoli, i pittori di quadri che lo asserragliavano nell’ufficio tecnico e lui acquistava tutto decorosamente.
Era un estimatore d’arte, della bella arte.
Mio padre l’ingegnere era davvero un uomo speciale.
Lui era un benefattore e, con immenso orgoglio e riconoscenza, sono fiera di essere stata sua figlia ed ora, mi ritrovo a scrivere di lui conservando quell’umiltà e devozione per il mio paese, quell’eredità a cui non voglio sottrarmi per poter operare e vivere secondo quei dettami che sono radicati in me e incarnati nel mio mondo e, per questo vanno coltivati ed ossigenati come eredità preziosa.

Il Dispari 20230424 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230424 – Redazione culturale DILA

Foto Premio FONTANE DI ROMA in cui è stato premiato anche il
nostro Direttore Gaetano Di Meglio

A complemento dell’articolo pubblicato lunedì scorso come cronaca della quarantesima edizione del Premio FONTANE DI ROMA ideato, ed organizzato con assoluta perfezione, dal dinamico e tenace Benito Corradini nell’Aula dei Gruppi Parlamentari di Montecitorio a Roma il 3 aprile, vi proponiamo qualche altra foto di personaggi premiati.

Il Dispari 20230424 – Redazione culturale DILA

Antonio Palladino e Gianna Formato

Il Dispari 20230424 – Redazione culturale DILA

Bruno Scapini Montecitorio premio Fontane di Roma 3 aprile 2023

Il Dispari 20230424 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230424 – Redazione culturale DILA

BRUNO MANCINI
dalla raccolta di poesie
Segni

1964 – 1987
L’inganno di Ignazio

Non so se,
quando avrai smesso il flamenco
sul capitello in fumi d’antico,
alzando gli occhi
– olé –
al simbolo
vorrò sapere se.
E il nome ti assalirà
compresso
tra un tacco e il mito.
Il nome ti forzerà
bagnato
tra cosce in ritmo.
Il nome il nome,
il nome mio
al simbolo!

Lenta sui fianchi la gonna a ruota,
pavoneggiando altera
rossa e nera
– il sangue e la sfida –
prima in corrida,
lenta sui fianchi,
– la fiamma e la fine –
s’attarda.

Il nome mio al simbolo.
Non voglio sapere se.
Se l’attimo dopo a braccia alzate
– olé –
se a terra inginocchiata
a capo chino.

Il Dispari 20230424 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230424 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230417

Il Dispari 20230417 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230417 – Redazione culturale DILA

Premiati Gaetano Di Meglio e Bruno Mancini

Il 40° Premio Internazionale FONTANE DI ROMA Omaggio a Dante Alighieri si è svolto a ROMA nell’Aula dei Gruppi Parlamentari (Via di Campo Marzio, 78) il giorno 3 Aprile.

Presidente onorario del Premio è stato Mons. Marcello Semeraro, Prefetto della Pontificia Congregazione delle Cause dei Santi.

L’On. Luciano Ciocchetti di FdI ha presieduto l’evento culturale oltre ad aver creato le opportunità necessarie per poter svolgere la manifestazione internazionale nei locali della Camera dei Deputati

I Trofei del Premio sono stati realizzati dal Prof. Domenico Annicchiarico, dal Maestro Ferdinando Codognotto, con Grafiche degli Artisti Pietra Barrasso, Giovanni Crabuzza, Rosanna Della Valle, Roberto Gabrieli, Silvana Galeone, Gianprovvé, Lucio Trojano.

Il Dott. Benito Corradini, Presidente della FONDAZIONE LA SPONDA, nel prosieguo delle edizioni del Premio FONTANE DI ROMA, ideato da decenni per l’Accademia Internazionale La Sponda, d’intesa col Comitato Promotore, ha premiato personalità operanti nei settori culturali artistici e sociali indicati dalla Giuria composta da Gianfranco Girotti Presidente, Benito Corradini Vice Presidente, Giorgio Bruzzese, Silvana Calcagni, Luca Caruso, Raffaele Cavaliere, Paolo Coscione, Fulvio Rocco De Marinis, Guido D’Ubaldo, Margherita Ferraris, Mimoza Haxhiaj, Isabella Lomoro, Ivan Marsura, Maurizio Tcheng, Francesca Triticucci, Lucio Vetrella.

Tra i tanti eccellenti premiati sono stati premiati anche i “nostri” Gaetano Di Meglio Direttore di questa testata giornalistica, Bruno Mancini Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”, e il nutrito gruppo di collaboratori del volume “Napoli Ombelico del mondo” organizzato dalla Vice Presidente DILA APS Angela Mari Tiberi.

 

Foto Premio FONTANE DI ROMA in cui è stato premiato anche il

nostro Direttore Gaetano Di Meglio

A complemento dell’articolo pubblicato lunedì scorso come cronaca della quarantesima edizione del Premio FONTANE DI ROMA ideato, ed organizzato con assoluta perfezione, dal dinamico e tenace Benito Corradini nell’Aula dei Gruppi Parlamentari di Montecitorio a Roma il 3 aprile, vi proponiamo qualche altra foto di personaggi premiati.

BRUNO MANCINI
dalla raccolta di poesie
Segni
1964 – 1987
L’inganno di Ignazio

Non so se,
quando avrai smesso il flamenco
sul capitello in fumi d’antico,
alzando gli occhi
– olé –
al simbolo
vorrò sapere se.
E il nome ti assalirà
compresso
tra un tacco e il mito.
Il nome ti forzerà
bagnato
tra cosce in ritmo.
Il nome il nome,
il nome mio
al simbolo!

Lenta sui fianchi la gonna a ruota,
pavoneggiando altera
rossa e nera
– il sangue e la sfida –
prima in corrida,
lenta sui fianchi,
– la fiamma e la fine –
s’attarda.

Il nome mio al simbolo.
Non voglio sapere se.
Se l’attimo dopo a braccia alzate
– olé –
se a terra inginocchiata
a capo chino.

Il Dispari 20230417 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230417 – Redazione culturale DILA

Questo è stato il PROGRAMMA della premiazione

Saluto Presidente Corradini
Inno Italiano
Saluto On. Luciano Ciocchetti
Saluto Mon. Gianfranco Girotti
Relazione di Solidarietà internazionale: “Italia: Solidarietà e Rispetto per gli Emigranti”
Avv. Romualdo Truncè Presidente Camera Penale Crotone
Cantanti: Dominika Zamara Soprano – Argia Sara Pastore – Angela Prota – MT Battaglia
Poeta: Roberto Ciavarro
Modelle Gruppo Miss Italia

Premi Promozione Solidarietà:

  1. Em.za Card. Pietro Parolin Segretario di Stato Santa Sede Vaticano

On. Francesco Rocca Presidente Regione Lazio
On. Massimiliano Maselli Assessore Politiche Sociali Regione Lazio

Premi Sanità:
Prof. Marco Scatizzi Presidente ACOI Ass.ne Chirurghi Italiani
Prof. Paolo Marchetti Prof Universitario – Oncologo IDI
Prof.ssa Anna Materia Medico Chirurgo – Pronto Soccorso Pediatrico-Autismo
Prof. Fabio Ricci Direttore Clinico Breast Unit Ospedale Santa Maria Goretti
Dott.ssa Silvia Cavalli Direttore Generale AUSL Latina

Premi Cultura:
Dott.ssa Francesca Ballali Presidente Associazioni Cultura UE
Avv. Anna Egidia Catenaro Pres. Avvocatura in Missione – Org Convegno Pace
Prof.ssa Caterina Luisa De Caro Prof.ssa Filosofia Liceo Ladispoli – Scrittrice
Dott.ssa Maria Pepe Scrittrice

Premi Stampa – Informazione:
Dott. Carlo Bartoli Presidente Ordine Nazionale Giornalisti
Dott. Massimo Martinelli Direttore de Il Messaggero
Dott. Davide Vecchi Direttore de Il Tempo
Daniele Morgera Press RAI
Egidio FIA Dir. Lazio TV
Gabriella Di Mambro Latina Oggi

Premi alla Memoria:
Prof. Grazioso David Cofondatore LaSponda – Artista – Docente
Pietra Barrasso – Giovanni Crabuzza – Rosanna Della Valle – Roberto Gabrieli – Gianprovvé – Lucio Trojano – Giorgio Roberti Fondatore Centro Romanesco Trilussa

Premi alla Carriera:
Giorgio Onorato “Voce de Roma”
Bruno Mancini Presidente DILA APS
Antonio Palladino Moda Gioielli
Bruno Scapini Ambasciatore
 
Premio Libro “Napoli Ombelico del Mondo”:
Associazione DILA APS Bruno Mancini (Presidente), A.M. Petrarca, Alfonso Gurreri, Alfredo Soffiati, Angela Maria Tiberi, Angela Prota, Carla Pitarelli, Cecilia Salaices, Chiara Pavoni, Claudio Castana, Daniela Gigante, Enza Colagrosso, Flora Rucco, Gaetano Di Meglio, Gianna Formato Paganelli, Gisela Josefina Lopez, Giuseppe Bonetti, Graziella Zomparelli, Haydi Gutierrez, Isabella Poli, Luciana Capece, Lucio Isabella, Manuela Ranaldi, Maria Luisa Neri, Mario Vona, Mary Shannazaryan, Mauro Montacchiesi, Milena Petrarca, Pasquale Esposito, Pasqualina Petrarca, Rino Sortino, Rita Petrarca, Santina Amici, Tony Battini, Vincenzina Giannunzio, Vincenzo Middei.
 
Staff:
Francesca Corradini coordinatrice, Leonardo Gambardella, Roberto Simon, MarioTieghi
 
Foto/Video:
Alberto Alberti, Marco Bonanni, Massimiliano Sebastiani
 
Promoter:
Fondazione La Sponda / Dott. Benito Corradini Presidente

Organizzazione generale: Francesca Corradini – Margherita Ferraris

Il Dispari 20230417 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230417 – Redazione culturale DILA

Chiara Pavoni - Premio Fontane di Roma 2023 - Aula dei Gruppi Parlamentari Montecitorio Roma 3 aprile 2023

Chiara Pavoni – Premio Fontane di Roma 2023 – Aula dei Gruppi Parlamentari Montecitorio Roma 3 aprile 2023

Gisela Lopez e Bruno Mancini - Premio Fontane di Roma 2023 - Aula dei Gruppi Parlamentari Montecitorio Roma 3 aprile 2023

Gisela Lopez e Bruno Mancini – Premio Fontane di Roma 2023 – Aula dei Gruppi Parlamentari Montecitorio Roma 3 aprile 2023

Benito Corradini - Chiara Pavoni - Bruno Mancini - Premio Fontane di Roma 2023 - Aula dei Gruppi Parlamentari Montecitorio Roma 3 aprile 2023

Benito Corradini – Chiara Pavoni – Bruno Mancini – Premio Fontane di Roma 2023 – Aula dei Gruppi Parlamentari Montecitorio Roma 3 aprile 2023

Mauro Montacchiesi Premio Fontane di Roma 2023 - Aula dei Gruppi Parlamentari Montecitorio Roma 3 aprile 2023

Mauro Montacchiesi Premio Fontane di Roma 2023 – Aula dei Gruppi Parlamentari Montecitorio Roma 3 aprile 2023

Gruppo di premiate - Premio Fontane di Roma 2023 - Aula dei Gruppi Parlamentari Montecitorio Roma 3 aprile 2023

Gruppo di premiate – Premio Fontane di Roma 2023 – Aula dei Gruppi Parlamentari Montecitorio Roma 3 aprile 2023

Il Dispari 20230403

Il Dispari 20230403 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230403 – Redazione culturale DILA

“Cleopatra la schiava dei romani” di Giuseppe Lorin

Lo scrittore Giuseppe Lorin, amico dei progetti culturali Made in Ischia ideati e realizzati dall’Associazione di Promozione Sociale DILA APS, ci ha inviato in lettura il suo pregevole saggio introduttivo nella terra dei faraoni intitolato “Cleopatra la schiava dei romani”.

Presentato a Roma lo scorso 21 marzo, la forte suggestione della storia, dei personaggi e della edotta e chiara narrazione di cui il libro è portatore è stata ulteriormente gratificata dall’interpretazione dell’attrice Chiara Pavoni (ormai ben nota anche ad Ischia per avere organizzato e presentato alcuni eventi nella Biblioteca Antoniana), coadiuvata dalla presenza di un centurione in alta uniforme, Carlo Mele. Chiara Pavoni si è esibita nel ruolo della nutrice di Cleopatra VII, regina dell’alto e del basso Nilo, così come si legge nel monologo scritto da Giuseppe Lorin.

Ha moderato l’evento l’archeologa dott.ssa Elisa Carrisi assistita dall’archeo architetto Paolo Meogrossi, fautore della grande pedana lignea nel Colosseo.

La poetessa Michela Zanarella (Socia fondatrice di DILA) ha letto alcune sue poesie inserite nel saggio di Giuseppe Lorin.

Non potevamo certo mancare di chiedere a Giuseppe Lorin, in esclusiva per IL DISPARI, un suo “pensiero” sull’attualità della vicenda narrata.

E lui ha benevolmente accettato di risponderci con le argute considerazioni che qui trascriviamo:

«La definizione “schiava dei romani” riferita alla regina dell’Egitto è un eufemismo che sostituisce e chiarisce, in forma affettiva, quel fascino amoroso che la regina ha avuto su Giulio Cesare, ammirato ed amato dal popolo di Roma e dal quale ebbe un figlio ovvero, Tolomeo Cesare XV Philopátor Philométor (devoto al padre e alla madre) che venne soprannominato Cesarione perché figlio di Cesare.

Cleopatra è stata una delle donne con più potere dal punto di vista politico della storia antica. Oggigiorno esistono figure politiche femminili che possono assimilarsi in importanza o strategia alla regina egizia, contestualizzando il suo modo di agire all’epoca in cui viviamo perché Cleopatra è antesignana del pensiero europeo, una eroina ante litteram d’Europa; è stata la prima Ursula von der Leyen della storia.

Stirpe generata in Macedonia ellenica, radici e legami fraterni con l’Africa del filoellenicos Nectaneb I della XXX Dinastia (378-341), con Cipro dove ancora ci sono le rovine della reggia del faraone e dove nacque la madre di Cleopatra VII la cipriota.

Tutta l’area del Mediterraneo è stata toccata dai commercianti egizi, e Roma che catturò il cuore di Cleopatra. 

Cleopatra VII, intesa come strumento di pace dalle radici europee trapiantate in terra d’Egitto, sembra essere ancora viva!»

Se amate la Storia, se amate trovare le corrispondenze tra gli eventi passati e l’attualità per poter crescere in sintonia con l’evoluzione dell’umanità, allora questo saggio è la scelta ideale per intraprendere un percorso di equilibrio e bellezza… e potrete conoscere Lorin in un prossimo incontro di lettura che DILA APS ha in agenda a Ischia.

Cleopatra la schiava dei romani
Giuseppe Lorin, Bonfirraro Editore
ISBN 978-88-6272-276-6
PAG. 400, € 27

Il Dispari 20230403 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230403 – Redazione culturale DILA

TWITTERTONE

Mentre scriviamo questo twitterone è in corso a Roma un APERITIVO ARTISTICO organizzato da Chiara Pavoni presso la Casa della Cultura INTERNO 4 – DILA in via della Lungara 44.

Sono stati invitati a partecipare, leggendo proprie poesie, diversi poeti tra i quali si notano i nomi di alcuni scrittori presentati da DILA in reading realizzati ultimamente nella Biblioteca Antoniana.

La locandina porta i nomi di:

Elisabetta Pamela Petrolati, Luciana Capece, Patrizia Palombi, Veronica Paredes, Loretta Liberati, Anna Avelli, Barbara Maresti, Guido Tracanna, Francesca Peronace, Valentina Riposati, Tullia Ranieri, Francesca Liani, Paola Oliva, Mario Pino Toscano, Marsia Bambace, Elisabetta Biondi Della Sdriscia, Orietta Petrignani, Nicola Foti, Victoria Suriani, Antonella Ariosto, Lucio Macchia, Maria Rita Barbonari, Bruno Mancini, Michela Zanarella

Maria Cavicchioni, pittrice

Presenta Chiara Pavoni

Non mancheremo di proporvi, nelle prossime puntate di questa pagina, un’ampia cronaca dell’evento.

Il Dispari 20230403 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230403 – Redazione culturale DILA

Poesia inedita di Alberto Liguoro

destinata alla raccolta fuori concorso

del premio internazionale

di Arti varie”DILA 2023″

 

Sei versi in attesa di un senso

I

I bambini piangono
perché il mondo li uccide.
I bambini ridono
perché amano e giocano.
è ‘a voce de’ criature
che saglie chianu chianu.

II

Sento lo Spirito Universale
sopra di me
e la Ragione morale in me,
mentre danza,
intorno ai muri crollati,
alle frontiere abbattute,
ai vascelli sventrati,
la Dea Bellezza,
e davanti ai suoi seni al vento,
l’anima del Mondo
cerca salvezza.

III

Le navi del Mediterraneo
oltre l’orizzonte
trasportano i Morti;
mentre Vite innocenti
regalate
a fredde bare galleggianti,
cantano in coro
Fifteen men on the dead man’s chest.
Una bottiglia di rum e Satana
pensano al resto.

IV

Amor, ch’a nullo amato amar perdona
si te sbatte ‘o core ‘npietto è ammore
si spontano ‘e lacrime è ammore
si pienz’ d’accirere è ammore.
‘A fenesta ‘e Marechiaro
sta ‘nfaccia‘o mare blu,
ma che dd’è?
Se oltre l’abisso
non può esserci amore,
un lungo filo da sarto,
c’è sempre, e abbraccia
i cuori più belli del mondo.

V

Su un antico percorso
lastricato di vittime
di lutti e macerie,
verso la giustizia, la libertà
e l’amore,
temiamo senza badarci,
una sbarra alla fine,
con su scritto:
strada interrotta per frane“;
ma già oltre un dosso,
tra la nebbia di mare,
sfuma occhieggiante,
il faro dell’isola di Lesbo.

VI

Se la vita è un dono di Dio,
se lo è l’anima di una formica,
chi siamo noi per rifiutare
disprezzare o offendere?
Ma quando
il più raro e prezioso papiro egiziano
mi brucia la pelle,
incrina le pupille,
o intossica i polmoni,
è solo mostruoso
l’obbligo di aprire,
per umano decreto,
le braccia e la mente
all’occhio nefasto di Ra.

Ai 79 morti, 33 dei quali minorenni,
finora accertati, ai numerosi dispersi e
agli 80 profughi giunti in salvo, dei circa
180 a bordo del barcone naufragato nel
mare in tempesta, al largo di Crotone,

il 26 febbraio 2023.
 
Napoli 13 marzo 2023    <stro
Alberto Liguoro

Il Dispari 20230403 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230403 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230327

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Saranno premiati Gaetano Di Meglio, Bruno Mancini e Daniele Morgera?

Comunicato stampa della Fondazione La Sponda – Via Vespasiano, 12 – 00192 Roma

Il 40° Premio Internazionale FONTANE DI ROMA Omaggio a Dante Alighieri si terrà a ROMA nell’Aula dei Gruppi Parlamentari (Via di Campo Marzio, 78) il giorno 3 Aprile 2023 – ore 16/19
(dalle ore 15, ingresso da Via Uffici del Vicario, 21 Roma)

Il Dott. Benito Corradini, Presidente della FONDAZIONE LA SPONDA, nel prosieguo delle edizioni del Premio FONTANE DI ROMA, ideato da decenni per l’Accademia Internazionale La Sponda, d’intesa col Comitato Promotore, sta definendo i Patrocini e le presenze di Organismi Internazionali e Nazionali, la partecipazione di Ambasciate, Accademie e Associazioni di Arte, Cultura, Solidarietà e l’organizzazione del 40° Premio Internazionale Fontane di Roma.

Presidente onorario del Premio è S. Ecc. Mons. Marcello Semeraro, Prefetto della Pontificia Congregazione delle Cause dei Santi.

La Giuria, composta da S. Ecc. Prof. Gianfranco Girotti (Presidente), Benito Corradini (Vice Pres), Giorgio Bruzzese, Silvana Calcagni, Luca Caruso, Raffaele Cavaliere, Rosa Dalmiglio, Fulvio Rocco De Marinis, Guido D’Ubaldo, Filippo Esposito, Margherita Ferraris, Porfirio Grazioli, Mimoza Haxhiaj, Gianni Lattanzio, Elisabetta Lomoro,Umberto Puato, Anna Selvaggi, Maurizio Tcheng, Francesca Triticucci, Lucio Vetrella, sta definendo l’elenco dei Premiati (Personalità, VIP, Autorità del Vaticano, Ambasciatori, Personalità di Sanità, Cultura, Arte, Solidarietà, Ambiente, Lavoro, Sport).
I Trofei del Premio sono stati realizzati dal Prof. Domenico Annicchiarico, dal Maestro Ferdinando Codognotto, con Grafiche degli Artisti Pietra Barrasso, Giovanni Crabuzza, Rosanna Della Valle, Roberto Gabrieli, Silvana Galeone, Gianprovvé, Lucio Trojano.
Per la presenza al Premio, alla Sala dei Gruppi Parlamentari, è necessario prenotarsi, sia per motivi di registrazione che per disponibilità dei posti.
Grazie.
Il Comitato Promotore
Roma, 21 Marzo 2023

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Dalla raccolta di poesie
“LA SAGRA DEL PECCATO”
1957 – 2003 – ISBN 9781470913205
SCRITTA DA BRUNO MANCINI

Le mummie e le vestali

LA FORZA DI IGNAZIE

Se io fossi stata solo figlia
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per vicoli stretti e fumosi
attenta smarrita
avrei venduto gli occhi.

Se io fossi stata solo sposa
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per luccichii mimetici
solitaria rarità
avrei gelato le parole.

Se io fossi stata solo madre
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per veglie e voglie
condannata smarrita
avrei sedato i suoni.

Se io fossi stata solo donna
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per folli folle disumane
paradisi perduti
avrei tritato i pensieri.

°———°———°———°

Ma tu offendimi
con albe boreali
e poi sussurrami
di tuoni di tempeste
ma tu affondami
in nuvole di abbracci
e poi ritrovami
nelle bugie dei sogni

io vivo da sempre
quasi fossi vestale
attonita.

LA FORZA DI IGNAZII

Come giunco
tra rane

sbattuto
frustato
sferzato
quando avevo vent’anni
ho lasciato mio padre
lui ne aveva cinquanta.

Come graffio
su specchio

stridente
gelante
sfregiante

quando avevo altri anni
ho lasciato l’amata
lei non so.

Come gancio
al labbro

stupisce
tradisce
scurisce

quando avevo più anni
ho lasciato mio figlio
lui era grande.

Come bruco
fra frane

intanato
stordito
immoto

in questo giorno d’afa
ho lasciato la mia immagine
lei non lo capirà.

°———°———°———

Ma tu lisciami
e fasciami
e abbracciami e stringimi
e scoprimi e coprimi
e narrami e ignorami
e forgiami favola ottusa

io vivo da sempre
quasi fossi una mummia
deluso.

https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/la-sagra-del-peccato/paperback/product-n4pg97.html?q=la+sagra+del+peccato

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Poesia inedita di Alberto Liguoro
destinata alla raccolta fuori concorso
del premio internazionale
di Arti varie”DILA 2023″

Sei versi in attesa di un senso

I
I bambini piangono
perché il mondo li uccide.
I bambini ridono
perché amano e giocano.
È ‘a voce de’ criature
che saglie chianu chianu.

II
Sento lo Spirito Universale
sopra di me
e la Ragione morale in me,
mentre danza,
intorno ai muri crollati,
alle frontiere abbattute,
ai vascelli sventrati,
la Dea Bellezza,
e davanti ai suoi seni al vento,
l’anima del Mondo
cerca salvezza.

III
Le navi del Mediterraneo
oltre l’orizzonte
trasportano i Morti;
mentre Vite innocenti
regalate
a fredde bare galleggianti,
cantano in coro
Fifteen men on the dead man’s chest.
Una bottiglia di rum e Satana
pensano al resto.

IV
Amor, ch’a nullo amato amar perdona
si te sbatte ‘o core ‘npietto è ammore
si spontano ‘e lacrime è ammore
si pienz’ d’accirere è ammore.
‘A fenesta ‘e Marechiaro
sta ‘nfaccia‘o mare blu,
ma che dd’è?
Se oltre l’abisso
non può esserci amore,
un lungo filo da sarto,
c’è sempre, e abbraccia
i cuori più belli del mondo.

V
Su un antico percorso
lastricato di vittime
di lutti e macerie,
verso la giustizia, la libertà
e l’amore,
temiamo senza badarci,
una sbarra alla fine,
con su scritto:
“strada interrotta per frane”;
ma già oltre un dosso,
tra la nebbia di mare,
sfuma occhieggiante,
il faro dell’isola di Lesbo.

VI

Se la vita è un dono di Dio,
se lo è l’anima di una formica,
chi siamo noi per rifiutare
disprezzare o offendere?
Ma quando
il più raro e prezioso papiro egiziano
mi brucia la pelle,
incrina le pupille,
o intossica i polmoni,
è solo mostruoso
l’obbligo di aprire,
per umano decreto,
le braccia e la mente
all’occhio nefasto di Ra.

Ai 79 morti, 33 dei quali minorenni,
finora accertati, ai numerosi dispersi e
agli 80 profughi giunti in salvo, dei circa
180 a bordo del barcone naufragato nel
mare in tempesta, al largo di Crotone,
il 26 febbraio 2023.

Napoli 13 marzo 2023
Alberto Liguoro

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230320

LO STORICO
FESTIVAL DELLA CANZONE NAPOLETANA
ARRIVERÀ A ISCHIA?

Dopo un approfondito e costruttivo confronto svolto tra Massimo Abbate, proprietario del marchio e Direttore Artistico del Festival Della Canzone Napoletana, e Bruno Mancini, Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA“, Massimo Abbate ha ufficializzata la nomina di Bruno Mancini nel ruolo di “Responsabile delle Relazioni esterne” al fine di promuovere il Festival Della Canzone Napoletana.

Ciò vuol dire che, fin da subito, l’Associazione DILA in sinergia con tutte le realtà associative, artistiche e mediatiche amiche dei progetti Made in Ischia, sarà impegnata nel coinvolgimento dell’Isola d’Ischia (prevalentemente ma non solo l’Isola d’Ischia) nella programmazione del Festival.

Il testo della lettera dell’incarico

«Gentile sig. Bruno Mancini,
riscontrando la sua disponibilità per assumere un ruolo direttivo nell’ambito dell’organizzazione del Festival della Canzone napoletana che, da tempo, ho rilanciato quale proprietario del marchio nonché Direttore Artistico giungendo quest’anno alla nona edizione, le sottoponiamo con piacere e ufficialmente la nostra proposta che consiste nell’affidarle l’incarico di Responsabile delle Relazioni esterne presso lo Stato e gli Enti pubblici al fine di promuovere il Festival quale importante vettore della cultura musicale napoletana.

Nel restare in attesa di conoscere la Sua disponibilità, porgo
Cordiali saluti.
18 marzo 2023
Massimo Abbate»

In una precedente mail Massimo Abbate aveva scritto a Bruno Mancini:

«Ischia è una delle perle del golfo di Napoli.
Il Festival di Napoli non è mai approdato nell’isola e non si sa per quale motivo.
A Capri invece nel 1970 si tenne di fatto l’ultima edizione e questo perché nel 1971 a causa della violenta protesta degli autori esclusi, l’oscuramento delle telecamere RAI e il diniego da parte dell’allora giudice Krog il festival ebbe il suo triste epilogo.
È dal 2015 che mi onoro di aver acceso un interesse negli uomini di buona volontà per il festival da me diretto.
Riportarlo in vita con abnegazione dopo averlo salvato da morte certa non è stato facile e non lo è tuttora a causa di un ostracismo silente e subdolo di alcuni personaggi di potere locale: Organizzatori di eventi, direttori artistici, politici, direttori di radio e televisioni nonché giornalisti di settore che non potendolo avere sotto controllo come tutte o quasi le attività artistiche in atto da anni, adoperano un oscuramento sistematico scoraggiando chiunque voglia sostenerlo.
Solo la mia insistenza, onestà professionale anche queste non meno sistematiche e caparbie, resistono e combattono tali squallidi interessi personali che nulla hanno a che fare con quelli puramente comunitari e culturali nell’interesse della promozione del patrimonio storico e artistico della città e della canzone napoletana.
Ma la giustizia anche se a volte tarda ad arrivare prima o poi fa il suo corso e allora tutto il male fatto a questa manifestazione ricadrà implacabilmente su loro stessi determinando la legge del boomerang.
Una bella ripulita in un ambiente corrotto e un ricambio generazionale sono indispensabili.
Ritornando a Ischia sarebbe bello riportarlo anche lì.
Se è finito a Capri può rinascere a Ischia.
Questo è un ottimo spunto di cronaca per chi saprà coglierlo.
In questa isola ho ricordi bellissimi a partire dalla mia infanzia.
Non solo fughe sentimentali con fidanzatine ma anche improvvisate con i miei amici più cari.
Non sono mancate visite organizzate grazie ai molti impegni di lavoro e su tutti quelli di accompagnare e seguire mio padre in qualità di suo personal manager.
Negli ultimi anni della sua carriera ho capito tramite il suo sguardo malinconico di dover proseguire il percorso da lui intrapreso a difesa della nostra canzone.
A partire dal momento in cui lui, a causa della sua imminente dipartita, lo avrebbe interrotto ripercorrendolo con la stessa passione e qualità.
E allora eccomi qua a riproporre l’unico vero grande evento che può riportare il canto napoletano e la sua poesia in tutto il mondo: Il Festival della canzone napoletana.
Se gli amministratori ischitani sono concretamente interessati io nell’interesse della canzone napoletana e per la promessa tacita fatta a mio padre, sono pronto.»

INFO:
[email protected]
tel 3914830355 (ore 15-23)

Poesia inedita di Alberto Liguoro
destinata alla raccolta fuori concorso
del premio internazionale
di Arti varie” DILA 2023″

Sei versi in attesa di un senso

I
I bambini piangono
perché il mondo li uccide.
I bambini ridono
perché amano e giocano.
È ‘a voce de’ criature
che saglie chianu chianu.

II
Sento lo Spirito Universale
sopra di me
e la Ragione morale in me,
mentre danza,
intorno ai muri crollati,
alle frontiere abbattute,
ai vascelli sventrati,
la Dea Bellezza,
e davanti ai suoi seni al vento,
l’anima del Mondo
cerca salvezza.

III
Le navi del Mediterraneo
oltre l’orizzonte
trasportano i Morti;
mentre Vite innocenti
regalate
a fredde bare galleggianti,
cantano in coro
Fifteen men on the dead man’s chest.
Una bottiglia di rum e Satana
pensano al resto.

IV
Amor, ch’a nullo amato amar perdona
si te sbatte ‘o core ‘npietto è ammore
si spontano ‘e lacrime è ammore
si pienz’ d’accirere è ammore.
‘A fenesta ‘e Marechiaro
sta ‘nfaccia‘o mare blu,
ma che dd’è?
Se oltre l’abisso
non può esserci amore,
un lungo filo da sarto,
c’è sempre, e abbraccia
i cuori più belli del mondo.

V
Su un antico percorso
lastricato di vittime
di lutti e macerie,
verso la giustizia, la libertà
e l’amore,
temiamo senza badarci,
una sbarra alla fine,
con su scritto:
“strada interrotta per frane”;
ma già oltre un dosso,
tra la nebbia di mare,
sfuma occhieggiante,
il faro dell’isola di Lesbo.

VI

Se la vita è un dono di Dio,
se lo è l’anima di una formica,
chi siamo noi per rifiutare
disprezzare o offendere?
Ma quando
il più raro e prezioso papiro egiziano
mi brucia la pelle,
incrina le pupille,
o intossica i polmoni,
è solo mostruoso
l’obbligo di aprire,
per umano decreto,
le braccia e la mente
all’occhio nefasto di Ra.

Ai 79 morti, 33 dei quali minorenni,
finora accertati, ai numerosi dispersi e
agli 80 profughi giunti in salvo, dei circa
180 a bordo del barcone naufragato nel
mare in tempesta, al largo di Crotone,
il 26 febbraio 2023.

Napoli 13 marzo 2023
Alberto Liguoro

Dalla raccolta di poesie
“LA SAGRA DEL PECCATO”
1957 – 2003 – ISBN 9781470913205
SCRITTA DA BRUNO MANCINI

Le mummie e le vestali

LA FORZA DI IGNAZIE

Se io fossi stata solo figlia
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per vicoli stretti e fumosi
attenta smarrita
avrei venduto gli occhi.

Se io fossi stata solo sposa
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per luccichii mimetici
solitaria rarità
avrei gelato le parole.

Se io fossi stata solo madre
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per veglie e voglie
condannata smarrita
avrei sedato i suoni.

Se io fossi stata solo donna
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per folli folle disumane
paradisi perduti
avrei tritato i pensieri.

°———°———°———°

Ma tu offendimi
con albe boreali
e poi sussurrami
di tuoni di tempeste
ma tu affondami
in nuvole di abbracci
e poi ritrovami
nelle bugie dei sogni

io vivo da sempre
quasi fossi vestale
attonita.

LA FORZA DI IGNAZII

Come giunco
tra rane

sbattuto
frustato
sferzato
quando avevo vent’anni
ho lasciato mio padre
lui ne aveva cinquanta.

Come graffio
su specchio

stridente
gelante
sfregiante

quando avevo altri anni
ho lasciato l’amata
lei non so.

Come gancio
al labbro

stupisce
tradisce
scurisce

quando avevo più anni
ho lasciato mio figlio
lui era grande.

Come bruco
fra frane

intanato
stordito
immoto

in questo giorno d’afa
ho lasciato la mia immagine
lei non lo capirà.

°———°———°———

Ma tu lisciami
e fasciami
e abbracciami e stringimi
e scoprimi e coprimi
e narrami e ignorami
e forgiami favola ottusa

io vivo da sempre
quasi fossi una mummia
deluso.

https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/la-sagra-del-peccato/paperback/product-n4pg97.html?q=la+sagra+del+peccato

Il Dispari 20230313

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Angela Maria Tiberi: Lucio Isabella scrittore di vita

Lucio Isabella scrittore, poeta, scultore di vita sarà a Ischia il 21 marzo per presentare le sue opere artistiche in occasione dell’evento “Giornata mondiale della poesia” organizzato dall’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” presieduta da Bruno Mancini, dal Circolo Sportivo Culturale Il Dragone presieduto da Pasquale Di Costanzo, in collaborazione con la testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, con il Magazine Eudonna e la Casa Editrice IL SEXTANTE entrambi di Mariapia Ciaghi, e con l’Associazione ADA di Dalila Boukhalfa.

L’incontro si svolgerà a partire dalle ore 18, con ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, presso la Casa Della Cultura DILA-DRAGONE ubicata nel salone teatro dell’ex Hotel Franceschina in Barano d’Ischia alla Via Corrado Buono 42: INFO [email protected]

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Angela Maria Tiberi, vicepresidente DILA, ci illustra il contenuto di una novella di Lucio Isabella.

Figlio di contadini e appartenente ad una famiglia numerosa, orfano di padre all’età di undici anni, Lucio Isabella lascia gli studi in tenera età per dedicarsi ai lavori nei campi.
Lucio Isabella è stato lavoratore instancabile nell’ambito dell’agricoltura per poi diventare, mediante un profondo impegno, disegnatore navale con ampia competenza.

Nell’ambito della sua letteratura si nota una vivace fantasia con dolorose e toccanti vicende, con meravigliosa sensibilità.

Lo chiamano ribelle perché non permette a nessuno che venga a calpestare i valori umani esaltati nei suoi romanzi.

Il Comune di Castellabate ha voluto conferirgli una particolare benemerenza per la diffusione nel mondo delle sue opere che fanno ampio riferimento alla vita e alla cultura del Cilento.

Un libro di racconti dal titolo “Cuore Cilentano”, a cui è stato assegnato Medaglia d’oro per la narrativa al Premio Internazionale “Natale Agropolese”, è entrato nelle scuole toccando il cuore dei giovani,

Visti i titoli, i meriti e l’attività svolta, l’Accademia Internazionale di Belle Arti, Scienze, Lettere, Diritto “Fide Europeoin” gli conferisce solennemente a Norma di Statuto il Diploma Accademico d’Onore Maestro Lucio Isabella, Vate del mito cilentano , iscrivendolo nell’Albo d’Oro il 19 novembre 2006.

Le sue trentasette opere letterarie fanno parte della collana “Storie d’amore e di vita del Cilento”.

Esaminando il romanzo “All’ombra dei castagni”, incluso nella collana “Storie d’amore e di vita nel Cilento” e presentato da Ezio Guandalini, si consiglia il lettore di leggerlo attentamente per riuscire ad ascoltare l’eco di un tempo che accarezza il cuore facendo rivivere i ricordi.

Lucio Isabella racconta in forma poetica l’amore verso la sua terra e la sua famiglia perché la sua anima gentile sa gioire, amare e soffrire e tutto questo traspare nel testo facendoci sentire protagonisti dei personaggi narrati tanto che il lettore sensibile prova profonde emozioni diventando spiritualmente amico dei protagonisti del testo.

Lucio Isabella mette in evidenza che i padroni erano chiamati “Galantuomini” con il termine “Don”, “Eccellenza”.
Il rispetto era obbligatorio e i padroni approfittavano dell’ignoranza dei coloni e dei contadini che lavoravano per loro.
La loro prepotenza rientrava nella norma quotidiana e il buono dei proprietari era una rarità.

Si andava negli anni 39/45 in calesse, carretta e il “traino” era effettuato da asini o muli, difficilmente cavalli.

Dopo la guerra arrivarono nei paesi di campagna o di montagna autobus molto vecchio chiamati “O postale”, perché portavano la posta e qualche raro passeggero.
Era insolito vedere un’automobile per strada.
Regnava il rispetto fra le famiglie e i loro componenti si aiutavano a vicenda mentre ora questa è divenuto rarità nelle grandi città.
I matrimoni si celebravano fra i paesani, mentre le famiglie dei “galantuomini” si imparentavano nello stesso ceto.

Parlandoci dei suoi romanzi, Lucio Isabella ci racconterà, a Ischia il prossimo 21 marzo, queste ed altre emozionanti storie di vita.
Siete tutti invitati!
Angela Maria Tiberi

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Da Liga Sarah Lapinska TWITTERONE lettone

1) Agnese Rudzīte, una giovane lady amante dell’Arte e amica dei progetti DILA che lavora insieme al marito presso “CopyPlus”, un laboratorio di stampa in via Mātera 26A, Jelgava – Lettonia, è stata contenta di ricevere in regalo il mio disegno “Asian Tune”.
I turisti dall’Italia e da altri Paesi, così come i residenti di Jelgava, sono gentilmente invitati a visitarli.
Possano entrambi avere successo nella loro piccola impresa e nella loro vita!

2) Aida Turrini conosce e ama la natura. Scatta fotografie nel suo tempo libero. Nelle sue immagini si possono vedere Italia, Argentina, Lettonia e altri paesi.
Lei è una delle finaliste del concorso “Otto milioni – 2022” ed ha ordinato con entusiasmo tre copie dell’antologia “Isole nuove – 2022”.

3) Irinel Daniela Iacob, pittrice di Romania, Bucarest, che ha una formazione ingegneristica e gestionale, è felice di ricevere l’antologia “Isole Nuove – 2022” e il quotidiano “Il Dispari”.
Nelle immagini si vede lei e uno dei suoi dipinti dedicati a fiabe, romanticismo e fate.

4) Viesturs Āboliņš posa con l’antologia “Isole nuove – 2022”, il quotidiano “Il Dispari” e il mio disegno “Fairy tale”.
Lui non solo scrive poesie storiche molto emozionanti, ma anche fiabe, articoli scientifici e di statistica, oltre a fotografare attentamente la natura, soprattutto acque e uccelli acquatici.
È un ingegnere per professione, ed inoltre è esperto di previsioni del tempo.
Buona salute e resistenza a lui!

5) Raimonds, persona di buona volontà, che per ora non vuole rendere noto il suo cognome, ha ricevuto con piacere, interesse e stima la nostra meravigliosa antologia “Una pagina, un’emozione” in regalo.
Grazie a lui e ai suoi amici, ora ho un comodo smartphone e un fornello elettrico altrettanto comodo.
Buona salute e successo in tutto a lui e a suoi amici sinceri!

6) Eda Gyenis (Ungheria) Artista, ottima disegnatrice una delle finaliste del concorso “Otto milioni – 2022” posa con l’antologica “Isole nuove – 2022”.

Aida Turrini 1

Aida Turrini 1

Aida Turrini

Aida Turrini

Irinel Daniela Iacob

Irinel Daniela Iacob

Irinel Daniela Iacob

Irinel Daniela Iacob

Viesturs Āboliņš

Viesturs Āboliņš

Eda Gyenis (Ungheria)

Eda Gyenis (Ungheria)

Liga Lapinska

Liga Lapinska

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Dalla raccolta di poesie
“LA SAGRA DEL PECCATO”
1957 – 2003 – ISBN 9781470913205
SCRITTA DA BRUNO MANCINI

Le mummie e le vestali

LA FORZA DI IGNAZIE

Se io fossi stata solo figlia
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per vicoli stretti e fumosi
attenta smarrita
avrei venduto gli occhi.

Se io fossi stata solo sposa
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per luccichii mimetici
solitaria rarità
avrei gelato le parole.

Se io fossi stata solo madre
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per veglie e voglie
condannata smarrita
avrei sedato i suoni.

Se io fossi stata solo donna
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per folli folle disumane
paradisi perduti
avrei tritato i pensieri.

°———°———°———°

Ma tu offendimi
con albe boreali
e poi sussurrami
di tuoni di tempeste
ma tu affondami
in nuvole di abbracci
e poi ritrovami
nelle bugie dei sogni

io vivo da sempre
quasi fossi vestale
attonita.

LA FORZA DI IGNAZII

Come giunco
tra rane

sbattuto
frustato
sferzato
quando avevo vent’anni
ho lasciato mio padre
lui ne aveva cinquanta.

Come graffio
su specchio

stridente
gelante
sfregiante

quando avevo altri anni
ho lasciato l’amata
lei non so.

Come gancio
al labbro

stupisce
tradisce
scurisce

quando avevo più anni
ho lasciato mio figlio
lui era grande.

Come bruco
fra frane

intanato
stordito
immoto

in questo giorno d’afa
ho lasciato la mia immagine
lei non lo capirà.

°———°———°———

Ma tu lisciami
e fasciami
e abbracciami e stringimi
e scoprimi e coprimi
e narrami e ignorami
e forgiami favola ottusa

io vivo da sempre
quasi fossi una mummia
deluso.

https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/la-sagra-del-peccato/paperback/product-n4pg97.html?q=la+sagra+del+peccato

Il Dispari 20230306

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Angela Maria Tiberi recensisce Antonio Scarsella
Il Grifone, la scimmia, l’usignolo
Il Levante Libreria Editrice

Centro di svolgimento del giallo è Sermoneta, borgo medioevale, intrecciandosi con la musica, la cultura, la storia.
I protagonisti del romanzo sono: il campus internazionale di Musica, diventato Fondazione, il Castello di Sermoneta e la Musica, che diventano cornice di un giallo d’ambiente mentre il filo conduttore è la Musica.
Protagonista femminile è Carola Leman sposata con il settantenne Franz Kramer, violoncellista di fama mondiale, direttore del Conservatorio di Stoccolma e di altri istituti di mezza Europa, genio della musica mondiale.
I protagonisti si erano conosciuti a Stoccolma, lei giovanissima impiegata del Conservatorio e lui più di quarant’anni d’età, diventando lei, successivamente, la sua seconda moglie ed assistente di cattedra nello stesso istituto.
Il prof. Kramer teneva i suoi corsi di perfezionamento nel castello di Sermoneta, centro di importanza internazionale della Musica.
La moglie non dava motivo di tradirlo anche se aveva 45 anni e lui settant’anni: c’era complicità fra loro.
Il marito non sapeva che la sua amata fosse attirata sia dal corpo che dalla mente di giovani donne in quanto il suo desiderio di madre non era stato esaudito.
Le avventure con gli uomini non placavano la passione di Carola.
La sua prima donna fu una violoncellista, Agneska, e tra loro vi fu una grande passione e passarono una notte insieme, nella stanza numero 32 dell’Hotel Holiday Inn di Stoccolma.
Si lasciarono.
Colpo di scena del giallo è la morte della giovane Céline nel Castello di Sermoneta.
Così l’autore ci introduce nel giallo.
Chi ha ucciso Céline Bloom?
Non dico altro!
Il giallo è pieno di misteri.
Colgo l’occasione per invitare a meditare per il messaggio sconosciuto a molte persone (inciso all’ingresso del Palazzo di Vetro dell’Onu a New York.) che lo scrittore riporta nel suo testo .
Scritto da un grande poeta di religione mussulmana, vissuto in Persia a cavallo tra il XII e il XIII secolo: Mosleh ad-Din Abdollah, conosciuto come Sa’di: “I figli di Abramo sono membra di uno stesso corpo e della stessa essenza sono stati creati.
Quando anche la più piccola parte, per le avversità della vita, si addolora, anche le altre parti perdono la calma e quiete.
Tu che sei insensibile alle pene altrui mai e poi mai potrai essere chiamato essere umano”.
Complimenti ad Antonio Scarsella e un buon successo di questo fantastico libro.

Angela Maria Tiberi

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

DICHIARAZIONE RICHIESTA PER LA PARTECIPAZIONE ALLA
12a EDIZIONE DEL
PREMIO INTERNAZIONALE DI ARTI VARIE
“OTTO MILIONI” 2023

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via______________ N_____ CAP________

tel. ______________________ e-mail________________________________________________

avendo letto, ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla undicesima edizione del Premio internazionale “Otto Milioni”2022 pubblicato anche tramite web all’url

https://www.emmegiischia.com/wordpress/premi-otto-milioni-2023/

manifesto l’intenzione di partecipare alla sezione
POESIA □ ARTI GRAFICHE □
ARTICOLO □ VIDEO □

della 12a del premio internazionale di Arti Varie “OTTO MILIONI”2023 e, pertanto, nella mia qualità di Autore, allego l’opera dal titolo_________________

A TALE SCOPO DICHIARO DI
1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto alla 12a edizione del premio internazionale di Arti Varie “OTTO MILIONI” 2023 organizzato da Bruno Mancini;
2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili
3. di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
4. volere concedere a Bruno Mancini il diritto di pubblicare ed utilizzare la mia suddetta opera in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che Bruno Mancini avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare e di utilizzare in ogni forma e modo la mia suddetta opera nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare la mia suddetta opera anche in via telematica a mezzo internet, come proposta da me Autore e non sarà tenuto ad effettuare alcuna correzione;
5. aver concordato in maniera definitiva con Bruno Mancini che egli NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare la mia suddetta opera al gratuito utilizzo da parte di Bruno Mancini per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione egli voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità della mia suddetta opera, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dovere in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale della mia suddetta opera;
6. volere provvedere all’acquisto di n°…… copie del volume antologico “ISPIRAZIONI” se la mia suddetta opera sarà ritenuta idonea a partecipare alla dodicesima edizione del Premio di Arti Varie “OTTO MILIONI” e se sarà pubblicata nella suddetta Antologia.
Data e Luogo…………………. Firma dell’autore …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10) 11) 12) 13) 14) 15) 16) del regolamento relativo alla 12a edizione del premio internazionale di Arti Varie “OTTO MILIONI” 2023 pubblicato anche tramite web all’url https://www.emmegiischia.com/wordpress/premi-otto-milioni-2023/

Data e Luogo…………………. Firma dell’autore …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare entro il 15 Maggio 2023 a [email protected]
Info & contatti: – Tel. 3914830355 – [email protected]

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

BRUNO MANCINI

Dalla raccolta
Io fui mortale
(2005 – 2009)

Giovane Apaches

Scriverò di te innocente – giovane Apaches –
dalla lunga chioma di grappoli
di grappoli d’uva rossigna,
tra le fiamme dei tronchi
dei tronchi ardenti sfavillanti
una notte di cielo deserto,
deserto, nel cuore del deserto.

Penserò alla tua malinconia – giovane Apaches –
d’attesa e di passioni con occhi memorie
memorie affastellate,
sopra i fumi dei tronchi
dei tronchi assopiti
nelle notti di cielo deserto,
deserto, come il cuore del deserto.

Amerò gli sguardi squillanti – giovane Apaches –
per la felice follia di silenziosi sorrisi
sorrisi all’ombra di tante chimere,
dentro ai profumi dei tronchi
dei tronchi spenti dalla mia ombra
ogni notte di cielo deserto,
deserta, più del cuore del deserto.

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Premio internazionale di Arti Varie “Otto milioni” 2023 ideato da Bruno Mancini, dedicato alla memoria di Paola Occhi, Nina Lavieri, Antonio Mencarini, Vincenzo Savarese, organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in collaborazione con la testata giornalistica IL DISPARI diretta da Gaetano Di Meglio, con la Casa Editrice IL SEXTANTE e con il magazine Eudonna entrambi riferibili a Mariapia Ciaghi e con l’Associazione algerina ADA presieduta da Dalila Boukhalfa, si sviluppa in quattro sezioni: Poesia – Arti grafiche – Articolo – Video.

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Regolamento
TEMA LIBERO

1. L’iscrizione al Premio è completamente gratuita per TUTTI.
2. Una commissione nominata da Bruno Mancini provvederà a selezionare in maniera insindacabile le opere che parteciperanno alla fase finale del Premio.
3. I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscrivere UNA loro opera per ciascuna sezione direttamente nel gruppo delle finaliste, purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento.
Sono esclusi da questa opportunità i Soci DILA che saranno, eventualmente, inseriti in una Giuria del Premio.
Gli Autori che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

SEZIONE POESIA
4. Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 poesie ciascuno.
5. Le poesie iscritte al Premio: a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA; b) dovranno essere inviate in formato word a [email protected]; c) dovranno essere scritte in lingua italiana; d) dovranno essere composte da un massimo di 30 righe (compreso il titolo ed eventuali spazi bianchi tra i versi e/o tra le strofe); e) potranno essere scritte in una delle seguenti lingue <arabo, francese, inglese, lettone, russo, spagnolo> purché, SOLO in questo caso, siano accompagnate dal versamento di 10,00€ ciascuna come contributo per la traduzione in italiano che verrà effettuata da poeti collaboratori dell’Ass. DILA. Tali versamenti andranno effettuati sull’IBAN che verrà indicato in maniera privata.

SEZIONE ARTI GRAFICHE
4. Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 opere ciascuno.
5. Le opere iscritte al Premio: a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA; b) dovranno essere inviate in formato jpeg a [email protected]; c) potranno essere realizzate con qualsiasi tecnica, anche digitale e/o fotografica

SEZIONE VIDEO
4. Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 video ciascuno.
5. I video iscritti al Premio: a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA; b) dovranno essere inviati in formato mp4 o simile a [email protected]; c) potranno essere realizzati con qualsiasi contenuto (musica, recitazione, eventi ecc.); d) dovranno avere la durata massima di quattro minuti.

SEZIONE ARTICOLO
4, Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio al massimo 3 articoli ciascuno.
5. Gli articoli iscritti al Premio: a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA; b) dovranno essere inviati in formato word a [email protected]; c) potranno essere realizzati su qualsiasi argomento; d) dovranno avere la lunghezza massima di 5.000 battute spazi e titolo compresi.
6. A richiesta degli Autori, TUTTE le opere iscritte al Premio potranno essere pubblicate nell’antologia “ISPIRAZIONI”.
7 La mancata adesione alla suddetta opportunità editoriale NON pregiudicherà in alcun modo la partecipazione delle opere al Premio.
8. L’antologia “ISPIRAZIONI” sarà regolarmente provvista di un codice ISBN.
Il prezzo di copertina del volume in bianco e nero sarà di 22.00 € e la stampa avverrà entro settembre 2021.
9. L’Autore, per partecipare al Premio, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata, insieme al file dell’opera proposta.
10. La votazione conclusiva che designerà le opere vincitrici delle sei sezioni, avverrà sommando i punti ricevuti mediante: a) like ai siti web che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 1 punto); b) coupon inseriti nelle testate giornalistiche che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 10 punti); c) schede allegate all’antologia “ISPIRAZIONI (1 voto = 30 punti), d) voti espressi da giurie nominate da DILA e dagli sponsor del premio -i punti totali assegnati a ciascuna Giuria saranno pari al totale dei punti espressi al capo a).
11. Le opere per partecipare al Premio dovranno pervenire a [email protected] nella loro stesura finale entro e non oltre il 15 Maggio 2023.
12. Il mancato rispetto di una qualsiasi delle norme di questo regolamento sarà causa di esclusione dell’opera dal premio.
13. I nomi dei finalisti saranno annunciati entro il 10 Giugno 2023.
14. La classifica finale sarà resa nota in una data compresa tra il 30 ottobre e il 30 novembre 2023.
15. La cerimonia di premiazione dei vincitori avverrà in una data compresa tra il 10 novembre e il 31 dicembre 2023.
La data e la località della premiazione saranno rese note ai finalisti con un preavviso di almeno 10 giorni.
16. Trattandosi di un premio ad iscrizione COMPLETAMENTE GRATUITA, Bruno Mancini si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento, e gli Autori, inviando le proprie opere, ne prendono atto in maniera definitiva.

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

 

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

 

Il Dispari 20230221

È Carnevale
Dalla raccolta di poesie di
Bruno Mancini

“Non rubate la mia vita”
(2005 – 2007):
ISBN 9781470909499
Paperback EUR 13.87

https://www.amazon.com.be/-/en/Bruno-Mancini/dp/1470909499

È Carnevale
tu mi hai lasciato con una promessa.
Hai detto: “Aspettami.”
“Ritornerò”.

È Carnevale
e ho visto il tuo culetto allontanarsi.
Ho detto: “<È certo.”
“Ti troverò”.

Per vicoli e botteghe
ho mosso il mio delirio incontrollato
la maschera che hai tu
non l’ho rivista più.

Su canali e lagune
ho spinto la mia assurda gelosia
la maschera che hai tu
non l’ho rivista più.

È Carnevale
tu mia hai lasciato con una promessa
ho visto il tuo culetto allontanarsi
la maschera che hai tu
non l’ho rivista più
e adesso guardo alla ti vu
le belle chiappe d’una indù
il piffero va su
della maschera ch’hai tu
non me ne fotte niente più.

Canzone per Carnevale
testo di Bruno Mancini
musica, canto e fisarmonica di Valentina Gavrish
https://youtu.be/yz6YTxU5wbQ

Il Dispari 20230220

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

C’è un mistero dietro la morte/sepoltura di Vittoria Colonna?
Albertin Galiano ne è sicuro.

Diciamo subito che la poetessa Vittoria Colonna (Marino, aprile 1490 o 1492 – Roma, 25 febbraio 1547), figlia del generale Fabrizio Colonna e di Agnese di Montefeltro e poi moglie di Francesco Ferrante d’Avalos Marchese di Pescara, rappresenta l’icona artistica dell’intera isola d’Ischia.

Infatti, il suo matrimonio con Ferrante d’Avalos fu celebrato ad Ischia nel Castello Aragonese il 27 dicembre 1509 e lì lei trascorse gran parte della sua vita avendo modo di intrattenere relazioni culturali con i migliori artisti e letterati del secolo, tra cui Angelo di Costanzo, Annibale Caro, Bernardo Tasso, Giovanni Pontano, Girolamo Britonio, Jacopo Sannazaro, Ludovico Ariosto, Michelangelo Buonarroti e tanti altri ancora.

Una storia tramandata oralmente, a mio parere più vicina alla realtà che non alla fantasia, vuole che il sommo Michelangelo Buonarroti abbia soggiornato a Ischia in una Torre distante poche centinaia di metri dalle finestre del Castello Aragonese, potendo quindi agevolmente incontrare  la bella castellana.

Certo è storicamente provato che ad un loro primo incontro avvenuto tra il 1536 o 1538, ne seguirono altri già a partire dal 1539 quando ella dimorò a Roma e fino alla sua morte.

Che poi tra loro ci sia stata “solo” una profonda amicizia (come sostengono alcuni storici), oppure si sia sviluppato un amore per niente platonico (come maliziosamente “insinua” la tradizione popolare) certo è che Vittoria ebbe su di lui un grande ascendente, probabilmente anche religioso, tanto che lui le dedicò numerosi componimenti poetici tra i quali è degno di attenzione un madrigale molto simile ad una dichiarazione di amore passionale:

Un uomo in una donna, anzi uno dio
per la sua bocca parla,
ond’io per ascoltarla,
son fatto tal, che ma’ più sarò mio.”
(Michelangelo Buonarroti, Rime, Edizioni Rizzoli, 1981, pag. 268.)

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Questo lungo preambolo è strumentale alla introduzione dell’argomento definito nel titolo: “C’è un mistero dietro la morte/sepoltura di Vittoria Colonna?” perché Albertin Galiano identifica proprio in Michelangelo Buonarroti il personaggio che avrebbe creato prima e custodito poi il segreto della sepoltura della poetessa.

Quando, in seguito ad una banalissima richiesta di informazioni, sono entrato in contatto con Albertin Galiano riuscendo ad ottenere la sua fiducia nella esposizione sommaria di ciò che egli asseriva di avere appurato durante molti anni di studi e di ricerche, ho capito che, confermata o invalidata che fosse la sua ricostruzione del mistero della sepoltura della “nostra” Vittoria Colonna, certamente sarebbe stato utile presentarla pubblicamente onde avviare un dibattito ma anche una ulteriore nuova serie di indagini e di accertamenti.

Così, contando sulla comprensione del Direttore Gaetano Di Meglio che non ha esitato a mettere diverse pagine a disposizione di questa serie di articoli che inizio oggi, e nella prospettiva di pianificare, per la prossima primavera, un corposo confronto organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” nella Biblioteca Antoniana di Ischia con la presenza di Albertin Galiano, mi accingo, ora, ad introdurre il risultato della sua ricerca in una sintesi piuttosto succinta, ma sufficientemente idonea a rendere comprensibile l’impegno con il quale è stata perseguita.

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Dopo alcuni mesi di contatti telefoni e tramite e-mail, Albertin Galiano mi ha scritto;

«Ho ricevuto la sua risposta, con la sua proposta per un “articolo-intervista” relativo ai risultati dello studio da me eseguito.
Ma, dopo la telefonata di questo pomeriggio, la cosa mi sembra fattibile.
Come è anche superabile il fatto di riuscire a dare una complessiva spiegazione dell’intero studio che si è reso necessario svolgere fino a ottenere i risultati cui ritengo di essere giunto.

Questo perché tale “studio” ha dovuto essere svolto a vari livelli.
Le cronache del tempo tramandate dai cronisti dell’epoca: Giorgio Vasari, Ascanio Condivi, i vari ‘Carteggi’ di Michelangelo, quelli del Vasari.
È una documentazione davvero esorbitante, in rapporto al solo Michelangelo.
Al quale andrebbe aggiunto anche Leonardo da Vinci,
In quanto, relativamente a quelle “figurazioni nascoste” da egli realizzate sulle sue varie “Pietà”, Michelangelo le ha apprese da Leonardo.

E con Leonardo si aprirebbe un altro “Universo” su cui indagare, studiare, per presentarne gli opportuni riscontri.
Un “Universo” molto problematico, date le frammentarie e contraddittorie notizie e tesi, fornite dalla Critica della Storia dell’Arte.
Su tutto ciò è stato necessario fare una verifica degli effettivi fatti storici, cioè degli eventi effettivamente accaduti.

Fare una loro verifica con i riscontri incrociati, perché, relativamente a Leonardo, di quanto ne scrive la Critica dell’Arte, non sembra esserci nulla di certo, tanto che ogni “datazione” che lo riguarda viene immancabilmente accompagnata dalla parola: “circa” (e questo “circa” può essere variabile dai due, quattro, sei, nove o undici anni, ma con tali riferimenti, non si arriva da nessuna parte).

Oltre a questo, è stato necessario anche uno studio filologico sull’espressività usata da Giorgio Vasari, nel trasmettere le sue cronache, relative alle due edizioni delle “Vite” dei vari artisti.
Quella del 1550 e l’altra del 1568.
Questo perché, nel suo scrivere egli dimostra avere anche altre “intenzionalità”, non meglio specificate, insite nel suo “contraddittorio” modo di scrivere; ed è appunto la conoscenza di queste sue “intenzionalità” a permettere una corretta interpretazione dei suoi scritti.

Ed è questo il vero problema con il quale ci si “scontra” con le tesi e le interpretazioni date dall’intero “Mondo Accademico della Storia dell’Arte”.
La quale appare tutta coesa, (i suoi rappresentanti), a sostenere le medesime tesi, citando e pubblicando solo ciò che altri loro “colleghi” hanno già pubblicato.
 
E, in effetti, nelle loro pubblicazioni non fanno altro che compiere delle “citazioni bibliografiche”, al fine di acquisire credito e sostegno dai loro “colleghi”, che ne hanno già scritto, riportando dati “effimeri”.
Ed il loro “gioco” sembra essere questo: ripetere ciò che altri hanno già scritto, senza nemmeno andare a verificarlo.
Tanto è vero che, hanno anche “riscritto” le due edizioni delle “Vite” di Giorgio Vasari, al fine di renderle “in un italiano meglio leggibile”.

 
Ed in questo hanno commesso degli errori di trascrizione, alterando di fatto il testo originale, il quale ha acquisito un diverso significato.
Il guaio è che ora tutti gli “esperti critici” della Storia dell’Arte fanno uso di queste “nuove edizioni”, (alterate).
Chi glielo va a dire?

 Ma soprattutto: sarebbe forse possibile che essi ammettano questi loro macroscopici errori?
Eppure, verificarlo, sarebbe cosa semplicissima.
È sufficiente fare un confronto con i testi originali scritti da Giorgio Vasari.
Cosa che ho fatto.

 
Mi sono procurato delle copie facsimili degli originali, e lì,ho notato subito la differenza.
Anche se poi, è necessario uno studio “filologico” sul modo di scrivere di Giorgio Vasari, per comprenderne le implicazioni. Ovvero, quanto effettivamente accaduto.
Questo per via delle sue “intenzionalità”.

 
Intenzionalità che alla sua epoca, (per via di quegli “Apparati Inquisitori”, allora esistenti, e dell’elenco dei libri proibiti), non poteva permettersi di scrivere e pubblicare.
Se l’avesse fatto, il Vasari sarebbe sparito, lui e le sue opere.

 
E con lui anche Michelangelo, e di loro, oggi non ne sapremmo nulla.
Senza tralasciare Leonardo da Vinci.
Perché anche lui è stato perseguitato dall’Inquisizione.
A causa del suo pensiero è stato “esiliato” in Francia. Anche se questo “esilio” è stato presentato come un “regale invito del Re Francese Francesco I°”.
Come può rendersi conto, le argomentazioni complessive di questo mio studio su Michelangelo Buonarroti, non riguardano solo lui, ma un po’ tutta la storia del periodo nel quale è vissuto.

 
Le cui ripercussioni ancora oggi sussistono, quando si parla di questi personaggi.
“Personaggi” verso i quali abbiano contratto un “debito Culturale” enorme.
Un “debito” del quale i così detti “Grandi Critici dell’Arte” non sembrano essere consapevoli.
È anche pur vero che di questo aspetto “Inquisitorio” si potrebbe accennarne di sfuggita, ma dato che si dovrebbe parlare della Pietà Rondanini, e delle “figure”, nascostamente scolpite da Michelangelo sulla sua superficie, considerando che anche questa Pietà, (come la Pietà Bandini di Firenze), è anch’essa andata distrutta; e in modo misterioso, perché le caratteristiche proprie della statua indicano che non è stato Michelangelo a romperla, e quindi, deve essere stato qualcun altro.

 
Chi?
Chi è stato?
Anche a questa domanda vi è la risposta, sotto forma di una immagine, la quale indica i motivi per cui la versione originaria è stata distrutta.

Così, ora, dopo la telefonata intercorsa, mi metto al lavoro per scrivere e presentare i motivi per cui è da ritenere che la Pietà Rondanini sia l’opera nella quale Michelangelo ha voluto esprimere e raffigurare tutto il suo sentimento vissuto per Vittoria Colonna.
Con grande simpatia e cordialità.

 
E a risentirla.
Galiano Albertin.
»

Ma per conoscere il mistero che si nasconde dietro la morte/sepoltura di Vittoria Colonna ci dobbiamo dare appuntamento alla prossima puntata, sempre su questa pagina e sempre di lunedì, perché vi proporremo il testo integrale di ciò che Albertin Galiano ci ha scritto a tale proposito.

Bruno Mancini – Presidente DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

ILA

NUSIV

 

Il Dispari 20230424 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230424 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230424

Il Dispari 20230424 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230424 – Redazione culturale DILA

Testo scelto da Angela Maria Tiberi
Rita Gemma Petrarca scrive del padre Domenico Petrarca

Lui era un uomo fantastico, un uomo buono e giusto.
Chiunque s’imbattesse in lui ne restava affascinato.
Nato in una grande famiglia, in cui si respirava aria di semplicità di rispetto per il lavoro… di rispetto di tutti i valori cristiani e civili.
Egli nasce nel 1906 non nella sua Pozzuoli, ma molto più lontano, nella sua Muggia, nel Friuli Venezia Giulia, nella provincia della bella e antica Trieste.
La sua Muggia era ed è una cittadina sul mare, un porto piccolo, ma molto somigliante alla nostra Pozzuoli.
Il piccolo Domenico, cresciuto con i sani principi morali e civili, studia molto e, tornato a Pozzuoli, frequenta la casa del cavalier Cialenta che lo fa studiare mantenendolo agli studi scientifici.
Egli, così, cerca di formarsi, forgiando carattere e personalità, sempre all’insegna del sacrificio, dell’impegno, dell’educazione, serietà e gratitudine.
Aveva un grande rispetto per la famiglia, la madre era venerata, così le sorelle e i fratelli e, per il padre, aveva devozione e riconoscenza.
Poi conobbe una donna… ne fu ammirato e conquistato, folgorato, Ella era mia madre, Maria Panetty, una donna bella dagli occhi verdi pieni di stelle… due gemme rare… una donna che ne fu, anch’ella, conquistata per il garbo l’eleganza la signorilità con cui si presentava quest’uomo, l’ingegnere Domenico Petrarca.
È questo il momento in cui nasce l’idillio, si fa per dire, una storia appassionata d’amore, di quelle che non sono comuni.
Questa meravigliosa creatura, proveniva da nobile progenie, armatori e ingegneri balistici della fabbrica Armstrong, una provenienza scozzese.
Ricordo, ancora, che mio padre ci raccontava di aver sfidato a duello una persona che importunava l’amata e, noi ascoltavamo attenti e incuriositi, egli aveva un suo modo avvincente di narrare le cose.
Ricordo che era anche poeta, infatti componeva con Mamma liriche e canzoni che, per amore della bella Maria, faceva musicare da maestri importanti.
Quanto amore per Maria, per i suoi 10 figli partoriti e per gli altri 8, mai nati.
La scultrice Elena fu la loro primogenita, premiata e pubblicata sui più prestigiosi depliant d’arte italiana ed europea, poi fu la volta di Elisa, la bella miss flegrea, seguì Giovanna l’avvocatessa, Sandro il ceramista, anche preside ad interim del liceo artistico di Latina, Milena Michelina la pastellista, attiva artista che espone oltre oceano, in America, la matematica Pasqualina dagli occhi verdi come la mamma, la farmacista Annamaria, nata di sei mesi e mezzo, salvata nella bambagia, Annamaria della Monarchia, perché mamma, all’epoca, si era candidata alle elezioni insieme all’armatore Achille Lauro, al parlamento italiano, poi fu la volta dell’esperta nella relazione d’aiuto, la counselor Rita Gemma, pubblicata per le sue commedie, anche a NewYork, quindi l’artista dalla voce calda e dal tocco magico sul piano,Alberto e, poi, il piccolo Salvatore, nato e morto subito dopo.
Poi, la poesia, il teatro e fu la volta delle partecipazioni ai festivals, che ricordo tutte, perché i miei mi portavano con loro, sempre.
Ricordo le coppe, i premi e riconoscimenti, la mamma era sempre in finale con i più bravi cantanti d’epoca: Sergio Bruni, Mario Abbate, Luciano Tajoli, che fu ospitato in casa nostra e, per questo, la stampa e la folla invasero la nostra casa di Pozzuoli.
Mio padre amava molto anche il teatro e il cinema, infatti sono sempre stata beneficiata in questo, perché mi portavano sempre con loro
Mi sono nutrita della loro compagnia, moltissimo.
Ero come in uno spazio caldo d’amore e di serenità.
Egli voleva l’istruzione per tutti.
Ricordo i plastici nel suo studio, a casa, i suoi disegni sul tecnigrafo, i suoi infiniti progetti, perizie, la costruzione dell’accademia Aeronautica di Pozzuoli, unica nel suo genere, il Rione Olivetti e le visite di Adriano Olivetti… ricordo il bene che gli volevano i meno abbienti puteolani che, grazie a lui, avevano un tetto sotto cui stare… ricordo gli innumerevoli, ora noti artisti di Pozzuoli, i pittori di quadri che lo asserragliavano nell’ufficio tecnico e lui acquistava tutto decorosamente.
Era un estimatore d’arte, della bella arte.
Mio padre l’ingegnere era davvero un uomo speciale.
Lui era un benefattore e, con immenso orgoglio e riconoscenza, sono fiera di essere stata sua figlia ed ora, mi ritrovo a scrivere di lui conservando quell’umiltà e devozione per il mio paese, quell’eredità a cui non voglio sottrarmi per poter operare e vivere secondo quei dettami che sono radicati in me e incarnati nel mio mondo e, per questo vanno coltivati ed ossigenati come eredità preziosa.

Il Dispari 20230424 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230424 – Redazione culturale DILA

Foto Premio FONTANE DI ROMA in cui è stato premiato anche il
nostro Direttore Gaetano Di Meglio

A complemento dell’articolo pubblicato lunedì scorso come cronaca della quarantesima edizione del Premio FONTANE DI ROMA ideato, ed organizzato con assoluta perfezione, dal dinamico e tenace Benito Corradini nell’Aula dei Gruppi Parlamentari di Montecitorio a Roma il 3 aprile, vi proponiamo qualche altra foto di personaggi premiati.

Il Dispari 20230424 – Redazione culturale DILA

Antonio Palladino e Gianna Formato

Il Dispari 20230424 – Redazione culturale DILA

Bruno Scapini Montecitorio premio Fontane di Roma 3 aprile 2023

Il Dispari 20230424 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230424 – Redazione culturale DILA

BRUNO MANCINI
dalla raccolta di poesie
Segni

1964 – 1987
L’inganno di Ignazio

Non so se,
quando avrai smesso il flamenco
sul capitello in fumi d’antico,
alzando gli occhi
– olé –
al simbolo
vorrò sapere se.
E il nome ti assalirà
compresso
tra un tacco e il mito.
Il nome ti forzerà
bagnato
tra cosce in ritmo.
Il nome il nome,
il nome mio
al simbolo!

Lenta sui fianchi la gonna a ruota,
pavoneggiando altera
rossa e nera
– il sangue e la sfida –
prima in corrida,
lenta sui fianchi,
– la fiamma e la fine –
s’attarda.

Il nome mio al simbolo.
Non voglio sapere se.
Se l’attimo dopo a braccia alzate
– olé –
se a terra inginocchiata
a capo chino.

Il Dispari 20230424 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230424 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230417

Il Dispari 20230417 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230417 – Redazione culturale DILA

Premiati Gaetano Di Meglio e Bruno Mancini

Il 40° Premio Internazionale FONTANE DI ROMA Omaggio a Dante Alighieri si è svolto a ROMA nell’Aula dei Gruppi Parlamentari (Via di Campo Marzio, 78) il giorno 3 Aprile.

Presidente onorario del Premio è stato Mons. Marcello Semeraro, Prefetto della Pontificia Congregazione delle Cause dei Santi.

L’On. Luciano Ciocchetti di FdI ha presieduto l’evento culturale oltre ad aver creato le opportunità necessarie per poter svolgere la manifestazione internazionale nei locali della Camera dei Deputati

I Trofei del Premio sono stati realizzati dal Prof. Domenico Annicchiarico, dal Maestro Ferdinando Codognotto, con Grafiche degli Artisti Pietra Barrasso, Giovanni Crabuzza, Rosanna Della Valle, Roberto Gabrieli, Silvana Galeone, Gianprovvé, Lucio Trojano.

Il Dott. Benito Corradini, Presidente della FONDAZIONE LA SPONDA, nel prosieguo delle edizioni del Premio FONTANE DI ROMA, ideato da decenni per l’Accademia Internazionale La Sponda, d’intesa col Comitato Promotore, ha premiato personalità operanti nei settori culturali artistici e sociali indicati dalla Giuria composta da Gianfranco Girotti Presidente, Benito Corradini Vice Presidente, Giorgio Bruzzese, Silvana Calcagni, Luca Caruso, Raffaele Cavaliere, Paolo Coscione, Fulvio Rocco De Marinis, Guido D’Ubaldo, Margherita Ferraris, Mimoza Haxhiaj, Isabella Lomoro, Ivan Marsura, Maurizio Tcheng, Francesca Triticucci, Lucio Vetrella.

Tra i tanti eccellenti premiati sono stati premiati anche i “nostri” Gaetano Di Meglio Direttore di questa testata giornalistica, Bruno Mancini Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”, e il nutrito gruppo di collaboratori del volume “Napoli Ombelico del mondo” organizzato dalla Vice Presidente DILA APS Angela Mari Tiberi.

 

Foto Premio FONTANE DI ROMA in cui è stato premiato anche il

nostro Direttore Gaetano Di Meglio

A complemento dell’articolo pubblicato lunedì scorso come cronaca della quarantesima edizione del Premio FONTANE DI ROMA ideato, ed organizzato con assoluta perfezione, dal dinamico e tenace Benito Corradini nell’Aula dei Gruppi Parlamentari di Montecitorio a Roma il 3 aprile, vi proponiamo qualche altra foto di personaggi premiati.

BRUNO MANCINI
dalla raccolta di poesie
Segni
1964 – 1987
L’inganno di Ignazio

Non so se,
quando avrai smesso il flamenco
sul capitello in fumi d’antico,
alzando gli occhi
– olé –
al simbolo
vorrò sapere se.
E il nome ti assalirà
compresso
tra un tacco e il mito.
Il nome ti forzerà
bagnato
tra cosce in ritmo.
Il nome il nome,
il nome mio
al simbolo!

Lenta sui fianchi la gonna a ruota,
pavoneggiando altera
rossa e nera
– il sangue e la sfida –
prima in corrida,
lenta sui fianchi,
– la fiamma e la fine –
s’attarda.

Il nome mio al simbolo.
Non voglio sapere se.
Se l’attimo dopo a braccia alzate
– olé –
se a terra inginocchiata
a capo chino.

Il Dispari 20230417 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230417 – Redazione culturale DILA

Questo è stato il PROGRAMMA della premiazione

Saluto Presidente Corradini
Inno Italiano
Saluto On. Luciano Ciocchetti
Saluto Mon. Gianfranco Girotti
Relazione di Solidarietà internazionale: “Italia: Solidarietà e Rispetto per gli Emigranti”
Avv. Romualdo Truncè Presidente Camera Penale Crotone
Cantanti: Dominika Zamara Soprano – Argia Sara Pastore – Angela Prota – MT Battaglia
Poeta: Roberto Ciavarro
Modelle Gruppo Miss Italia

Premi Promozione Solidarietà:

  1. Em.za Card. Pietro Parolin Segretario di Stato Santa Sede Vaticano

On. Francesco Rocca Presidente Regione Lazio
On. Massimiliano Maselli Assessore Politiche Sociali Regione Lazio

Premi Sanità:
Prof. Marco Scatizzi Presidente ACOI Ass.ne Chirurghi Italiani
Prof. Paolo Marchetti Prof Universitario – Oncologo IDI
Prof.ssa Anna Materia Medico Chirurgo – Pronto Soccorso Pediatrico-Autismo
Prof. Fabio Ricci Direttore Clinico Breast Unit Ospedale Santa Maria Goretti
Dott.ssa Silvia Cavalli Direttore Generale AUSL Latina

Premi Cultura:
Dott.ssa Francesca Ballali Presidente Associazioni Cultura UE
Avv. Anna Egidia Catenaro Pres. Avvocatura in Missione – Org Convegno Pace
Prof.ssa Caterina Luisa De Caro Prof.ssa Filosofia Liceo Ladispoli – Scrittrice
Dott.ssa Maria Pepe Scrittrice

Premi Stampa – Informazione:
Dott. Carlo Bartoli Presidente Ordine Nazionale Giornalisti
Dott. Massimo Martinelli Direttore de Il Messaggero
Dott. Davide Vecchi Direttore de Il Tempo
Daniele Morgera Press RAI
Egidio FIA Dir. Lazio TV
Gabriella Di Mambro Latina Oggi

Premi alla Memoria:
Prof. Grazioso David Cofondatore LaSponda – Artista – Docente
Pietra Barrasso – Giovanni Crabuzza – Rosanna Della Valle – Roberto Gabrieli – Gianprovvé – Lucio Trojano – Giorgio Roberti Fondatore Centro Romanesco Trilussa

Premi alla Carriera:
Giorgio Onorato “Voce de Roma”
Bruno Mancini Presidente DILA APS
Antonio Palladino Moda Gioielli
Bruno Scapini Ambasciatore
 
Premio Libro “Napoli Ombelico del Mondo”:
Associazione DILA APS Bruno Mancini (Presidente), A.M. Petrarca, Alfonso Gurreri, Alfredo Soffiati, Angela Maria Tiberi, Angela Prota, Carla Pitarelli, Cecilia Salaices, Chiara Pavoni, Claudio Castana, Daniela Gigante, Enza Colagrosso, Flora Rucco, Gaetano Di Meglio, Gianna Formato Paganelli, Gisela Josefina Lopez, Giuseppe Bonetti, Graziella Zomparelli, Haydi Gutierrez, Isabella Poli, Luciana Capece, Lucio Isabella, Manuela Ranaldi, Maria Luisa Neri, Mario Vona, Mary Shannazaryan, Mauro Montacchiesi, Milena Petrarca, Pasquale Esposito, Pasqualina Petrarca, Rino Sortino, Rita Petrarca, Santina Amici, Tony Battini, Vincenzina Giannunzio, Vincenzo Middei.
 
Staff:
Francesca Corradini coordinatrice, Leonardo Gambardella, Roberto Simon, MarioTieghi
 
Foto/Video:
Alberto Alberti, Marco Bonanni, Massimiliano Sebastiani
 
Promoter:
Fondazione La Sponda / Dott. Benito Corradini Presidente

Organizzazione generale: Francesca Corradini – Margherita Ferraris

Il Dispari 20230417 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230417 – Redazione culturale DILA

Chiara Pavoni - Premio Fontane di Roma 2023 - Aula dei Gruppi Parlamentari Montecitorio Roma 3 aprile 2023

Chiara Pavoni – Premio Fontane di Roma 2023 – Aula dei Gruppi Parlamentari Montecitorio Roma 3 aprile 2023

Gisela Lopez e Bruno Mancini - Premio Fontane di Roma 2023 - Aula dei Gruppi Parlamentari Montecitorio Roma 3 aprile 2023

Gisela Lopez e Bruno Mancini – Premio Fontane di Roma 2023 – Aula dei Gruppi Parlamentari Montecitorio Roma 3 aprile 2023

Benito Corradini - Chiara Pavoni - Bruno Mancini - Premio Fontane di Roma 2023 - Aula dei Gruppi Parlamentari Montecitorio Roma 3 aprile 2023

Benito Corradini – Chiara Pavoni – Bruno Mancini – Premio Fontane di Roma 2023 – Aula dei Gruppi Parlamentari Montecitorio Roma 3 aprile 2023

Mauro Montacchiesi Premio Fontane di Roma 2023 - Aula dei Gruppi Parlamentari Montecitorio Roma 3 aprile 2023

Mauro Montacchiesi Premio Fontane di Roma 2023 – Aula dei Gruppi Parlamentari Montecitorio Roma 3 aprile 2023

Gruppo di premiate - Premio Fontane di Roma 2023 - Aula dei Gruppi Parlamentari Montecitorio Roma 3 aprile 2023

Gruppo di premiate – Premio Fontane di Roma 2023 – Aula dei Gruppi Parlamentari Montecitorio Roma 3 aprile 2023

Il Dispari 20230403

Il Dispari 20230403 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230403 – Redazione culturale DILA

“Cleopatra la schiava dei romani” di Giuseppe Lorin

Lo scrittore Giuseppe Lorin, amico dei progetti culturali Made in Ischia ideati e realizzati dall’Associazione di Promozione Sociale DILA APS, ci ha inviato in lettura il suo pregevole saggio introduttivo nella terra dei faraoni intitolato “Cleopatra la schiava dei romani”.

Presentato a Roma lo scorso 21 marzo, la forte suggestione della storia, dei personaggi e della edotta e chiara narrazione di cui il libro è portatore è stata ulteriormente gratificata dall’interpretazione dell’attrice Chiara Pavoni (ormai ben nota anche ad Ischia per avere organizzato e presentato alcuni eventi nella Biblioteca Antoniana), coadiuvata dalla presenza di un centurione in alta uniforme, Carlo Mele. Chiara Pavoni si è esibita nel ruolo della nutrice di Cleopatra VII, regina dell’alto e del basso Nilo, così come si legge nel monologo scritto da Giuseppe Lorin.

Ha moderato l’evento l’archeologa dott.ssa Elisa Carrisi assistita dall’archeo architetto Paolo Meogrossi, fautore della grande pedana lignea nel Colosseo.

La poetessa Michela Zanarella (Socia fondatrice di DILA) ha letto alcune sue poesie inserite nel saggio di Giuseppe Lorin.

Non potevamo certo mancare di chiedere a Giuseppe Lorin, in esclusiva per IL DISPARI, un suo “pensiero” sull’attualità della vicenda narrata.

E lui ha benevolmente accettato di risponderci con le argute considerazioni che qui trascriviamo:

«La definizione “schiava dei romani” riferita alla regina dell’Egitto è un eufemismo che sostituisce e chiarisce, in forma affettiva, quel fascino amoroso che la regina ha avuto su Giulio Cesare, ammirato ed amato dal popolo di Roma e dal quale ebbe un figlio ovvero, Tolomeo Cesare XV Philopátor Philométor (devoto al padre e alla madre) che venne soprannominato Cesarione perché figlio di Cesare.

Cleopatra è stata una delle donne con più potere dal punto di vista politico della storia antica. Oggigiorno esistono figure politiche femminili che possono assimilarsi in importanza o strategia alla regina egizia, contestualizzando il suo modo di agire all’epoca in cui viviamo perché Cleopatra è antesignana del pensiero europeo, una eroina ante litteram d’Europa; è stata la prima Ursula von der Leyen della storia.

Stirpe generata in Macedonia ellenica, radici e legami fraterni con l’Africa del filoellenicos Nectaneb I della XXX Dinastia (378-341), con Cipro dove ancora ci sono le rovine della reggia del faraone e dove nacque la madre di Cleopatra VII la cipriota.

Tutta l’area del Mediterraneo è stata toccata dai commercianti egizi, e Roma che catturò il cuore di Cleopatra. 

Cleopatra VII, intesa come strumento di pace dalle radici europee trapiantate in terra d’Egitto, sembra essere ancora viva!»

Se amate la Storia, se amate trovare le corrispondenze tra gli eventi passati e l’attualità per poter crescere in sintonia con l’evoluzione dell’umanità, allora questo saggio è la scelta ideale per intraprendere un percorso di equilibrio e bellezza… e potrete conoscere Lorin in un prossimo incontro di lettura che DILA APS ha in agenda a Ischia.

Cleopatra la schiava dei romani
Giuseppe Lorin, Bonfirraro Editore
ISBN 978-88-6272-276-6
PAG. 400, € 27

Il Dispari 20230403 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230403 – Redazione culturale DILA

TWITTERTONE

Mentre scriviamo questo twitterone è in corso a Roma un APERITIVO ARTISTICO organizzato da Chiara Pavoni presso la Casa della Cultura INTERNO 4 – DILA in via della Lungara 44.

Sono stati invitati a partecipare, leggendo proprie poesie, diversi poeti tra i quali si notano i nomi di alcuni scrittori presentati da DILA in reading realizzati ultimamente nella Biblioteca Antoniana.

La locandina porta i nomi di:

Elisabetta Pamela Petrolati, Luciana Capece, Patrizia Palombi, Veronica Paredes, Loretta Liberati, Anna Avelli, Barbara Maresti, Guido Tracanna, Francesca Peronace, Valentina Riposati, Tullia Ranieri, Francesca Liani, Paola Oliva, Mario Pino Toscano, Marsia Bambace, Elisabetta Biondi Della Sdriscia, Orietta Petrignani, Nicola Foti, Victoria Suriani, Antonella Ariosto, Lucio Macchia, Maria Rita Barbonari, Bruno Mancini, Michela Zanarella

Maria Cavicchioni, pittrice

Presenta Chiara Pavoni

Non mancheremo di proporvi, nelle prossime puntate di questa pagina, un’ampia cronaca dell’evento.

Il Dispari 20230403 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230403 – Redazione culturale DILA

Poesia inedita di Alberto Liguoro

destinata alla raccolta fuori concorso

del premio internazionale

di Arti varie”DILA 2023″

 

Sei versi in attesa di un senso

I

I bambini piangono
perché il mondo li uccide.
I bambini ridono
perché amano e giocano.
è ‘a voce de’ criature
che saglie chianu chianu.

II

Sento lo Spirito Universale
sopra di me
e la Ragione morale in me,
mentre danza,
intorno ai muri crollati,
alle frontiere abbattute,
ai vascelli sventrati,
la Dea Bellezza,
e davanti ai suoi seni al vento,
l’anima del Mondo
cerca salvezza.

III

Le navi del Mediterraneo
oltre l’orizzonte
trasportano i Morti;
mentre Vite innocenti
regalate
a fredde bare galleggianti,
cantano in coro
Fifteen men on the dead man’s chest.
Una bottiglia di rum e Satana
pensano al resto.

IV

Amor, ch’a nullo amato amar perdona
si te sbatte ‘o core ‘npietto è ammore
si spontano ‘e lacrime è ammore
si pienz’ d’accirere è ammore.
‘A fenesta ‘e Marechiaro
sta ‘nfaccia‘o mare blu,
ma che dd’è?
Se oltre l’abisso
non può esserci amore,
un lungo filo da sarto,
c’è sempre, e abbraccia
i cuori più belli del mondo.

V

Su un antico percorso
lastricato di vittime
di lutti e macerie,
verso la giustizia, la libertà
e l’amore,
temiamo senza badarci,
una sbarra alla fine,
con su scritto:
strada interrotta per frane“;
ma già oltre un dosso,
tra la nebbia di mare,
sfuma occhieggiante,
il faro dell’isola di Lesbo.

VI

Se la vita è un dono di Dio,
se lo è l’anima di una formica,
chi siamo noi per rifiutare
disprezzare o offendere?
Ma quando
il più raro e prezioso papiro egiziano
mi brucia la pelle,
incrina le pupille,
o intossica i polmoni,
è solo mostruoso
l’obbligo di aprire,
per umano decreto,
le braccia e la mente
all’occhio nefasto di Ra.

Ai 79 morti, 33 dei quali minorenni,
finora accertati, ai numerosi dispersi e
agli 80 profughi giunti in salvo, dei circa
180 a bordo del barcone naufragato nel
mare in tempesta, al largo di Crotone,

il 26 febbraio 2023.
 
Napoli 13 marzo 2023    <stro
Alberto Liguoro

Il Dispari 20230403 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230403 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230327

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Saranno premiati Gaetano Di Meglio, Bruno Mancini e Daniele Morgera?

Comunicato stampa della Fondazione La Sponda – Via Vespasiano, 12 – 00192 Roma

Il 40° Premio Internazionale FONTANE DI ROMA Omaggio a Dante Alighieri si terrà a ROMA nell’Aula dei Gruppi Parlamentari (Via di Campo Marzio, 78) il giorno 3 Aprile 2023 – ore 16/19
(dalle ore 15, ingresso da Via Uffici del Vicario, 21 Roma)

Il Dott. Benito Corradini, Presidente della FONDAZIONE LA SPONDA, nel prosieguo delle edizioni del Premio FONTANE DI ROMA, ideato da decenni per l’Accademia Internazionale La Sponda, d’intesa col Comitato Promotore, sta definendo i Patrocini e le presenze di Organismi Internazionali e Nazionali, la partecipazione di Ambasciate, Accademie e Associazioni di Arte, Cultura, Solidarietà e l’organizzazione del 40° Premio Internazionale Fontane di Roma.

Presidente onorario del Premio è S. Ecc. Mons. Marcello Semeraro, Prefetto della Pontificia Congregazione delle Cause dei Santi.

La Giuria, composta da S. Ecc. Prof. Gianfranco Girotti (Presidente), Benito Corradini (Vice Pres), Giorgio Bruzzese, Silvana Calcagni, Luca Caruso, Raffaele Cavaliere, Rosa Dalmiglio, Fulvio Rocco De Marinis, Guido D’Ubaldo, Filippo Esposito, Margherita Ferraris, Porfirio Grazioli, Mimoza Haxhiaj, Gianni Lattanzio, Elisabetta Lomoro,Umberto Puato, Anna Selvaggi, Maurizio Tcheng, Francesca Triticucci, Lucio Vetrella, sta definendo l’elenco dei Premiati (Personalità, VIP, Autorità del Vaticano, Ambasciatori, Personalità di Sanità, Cultura, Arte, Solidarietà, Ambiente, Lavoro, Sport).
I Trofei del Premio sono stati realizzati dal Prof. Domenico Annicchiarico, dal Maestro Ferdinando Codognotto, con Grafiche degli Artisti Pietra Barrasso, Giovanni Crabuzza, Rosanna Della Valle, Roberto Gabrieli, Silvana Galeone, Gianprovvé, Lucio Trojano.
Per la presenza al Premio, alla Sala dei Gruppi Parlamentari, è necessario prenotarsi, sia per motivi di registrazione che per disponibilità dei posti.
Grazie.
Il Comitato Promotore
Roma, 21 Marzo 2023

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Dalla raccolta di poesie
“LA SAGRA DEL PECCATO”
1957 – 2003 – ISBN 9781470913205
SCRITTA DA BRUNO MANCINI

Le mummie e le vestali

LA FORZA DI IGNAZIE

Se io fossi stata solo figlia
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per vicoli stretti e fumosi
attenta smarrita
avrei venduto gli occhi.

Se io fossi stata solo sposa
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per luccichii mimetici
solitaria rarità
avrei gelato le parole.

Se io fossi stata solo madre
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per veglie e voglie
condannata smarrita
avrei sedato i suoni.

Se io fossi stata solo donna
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per folli folle disumane
paradisi perduti
avrei tritato i pensieri.

°———°———°———°

Ma tu offendimi
con albe boreali
e poi sussurrami
di tuoni di tempeste
ma tu affondami
in nuvole di abbracci
e poi ritrovami
nelle bugie dei sogni

io vivo da sempre
quasi fossi vestale
attonita.

LA FORZA DI IGNAZII

Come giunco
tra rane

sbattuto
frustato
sferzato
quando avevo vent’anni
ho lasciato mio padre
lui ne aveva cinquanta.

Come graffio
su specchio

stridente
gelante
sfregiante

quando avevo altri anni
ho lasciato l’amata
lei non so.

Come gancio
al labbro

stupisce
tradisce
scurisce

quando avevo più anni
ho lasciato mio figlio
lui era grande.

Come bruco
fra frane

intanato
stordito
immoto

in questo giorno d’afa
ho lasciato la mia immagine
lei non lo capirà.

°———°———°———

Ma tu lisciami
e fasciami
e abbracciami e stringimi
e scoprimi e coprimi
e narrami e ignorami
e forgiami favola ottusa

io vivo da sempre
quasi fossi una mummia
deluso.

https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/la-sagra-del-peccato/paperback/product-n4pg97.html?q=la+sagra+del+peccato

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Poesia inedita di Alberto Liguoro
destinata alla raccolta fuori concorso
del premio internazionale
di Arti varie”DILA 2023″

Sei versi in attesa di un senso

I
I bambini piangono
perché il mondo li uccide.
I bambini ridono
perché amano e giocano.
È ‘a voce de’ criature
che saglie chianu chianu.

II
Sento lo Spirito Universale
sopra di me
e la Ragione morale in me,
mentre danza,
intorno ai muri crollati,
alle frontiere abbattute,
ai vascelli sventrati,
la Dea Bellezza,
e davanti ai suoi seni al vento,
l’anima del Mondo
cerca salvezza.

III
Le navi del Mediterraneo
oltre l’orizzonte
trasportano i Morti;
mentre Vite innocenti
regalate
a fredde bare galleggianti,
cantano in coro
Fifteen men on the dead man’s chest.
Una bottiglia di rum e Satana
pensano al resto.

IV
Amor, ch’a nullo amato amar perdona
si te sbatte ‘o core ‘npietto è ammore
si spontano ‘e lacrime è ammore
si pienz’ d’accirere è ammore.
‘A fenesta ‘e Marechiaro
sta ‘nfaccia‘o mare blu,
ma che dd’è?
Se oltre l’abisso
non può esserci amore,
un lungo filo da sarto,
c’è sempre, e abbraccia
i cuori più belli del mondo.

V
Su un antico percorso
lastricato di vittime
di lutti e macerie,
verso la giustizia, la libertà
e l’amore,
temiamo senza badarci,
una sbarra alla fine,
con su scritto:
“strada interrotta per frane”;
ma già oltre un dosso,
tra la nebbia di mare,
sfuma occhieggiante,
il faro dell’isola di Lesbo.

VI

Se la vita è un dono di Dio,
se lo è l’anima di una formica,
chi siamo noi per rifiutare
disprezzare o offendere?
Ma quando
il più raro e prezioso papiro egiziano
mi brucia la pelle,
incrina le pupille,
o intossica i polmoni,
è solo mostruoso
l’obbligo di aprire,
per umano decreto,
le braccia e la mente
all’occhio nefasto di Ra.

Ai 79 morti, 33 dei quali minorenni,
finora accertati, ai numerosi dispersi e
agli 80 profughi giunti in salvo, dei circa
180 a bordo del barcone naufragato nel
mare in tempesta, al largo di Crotone,
il 26 febbraio 2023.

Napoli 13 marzo 2023
Alberto Liguoro

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230320

LO STORICO
FESTIVAL DELLA CANZONE NAPOLETANA
ARRIVERÀ A ISCHIA?

Dopo un approfondito e costruttivo confronto svolto tra Massimo Abbate, proprietario del marchio e Direttore Artistico del Festival Della Canzone Napoletana, e Bruno Mancini, Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA“, Massimo Abbate ha ufficializzata la nomina di Bruno Mancini nel ruolo di “Responsabile delle Relazioni esterne” al fine di promuovere il Festival Della Canzone Napoletana.

Ciò vuol dire che, fin da subito, l’Associazione DILA in sinergia con tutte le realtà associative, artistiche e mediatiche amiche dei progetti Made in Ischia, sarà impegnata nel coinvolgimento dell’Isola d’Ischia (prevalentemente ma non solo l’Isola d’Ischia) nella programmazione del Festival.

Il testo della lettera dell’incarico

«Gentile sig. Bruno Mancini,
riscontrando la sua disponibilità per assumere un ruolo direttivo nell’ambito dell’organizzazione del Festival della Canzone napoletana che, da tempo, ho rilanciato quale proprietario del marchio nonché Direttore Artistico giungendo quest’anno alla nona edizione, le sottoponiamo con piacere e ufficialmente la nostra proposta che consiste nell’affidarle l’incarico di Responsabile delle Relazioni esterne presso lo Stato e gli Enti pubblici al fine di promuovere il Festival quale importante vettore della cultura musicale napoletana.

Nel restare in attesa di conoscere la Sua disponibilità, porgo
Cordiali saluti.
18 marzo 2023
Massimo Abbate»

In una precedente mail Massimo Abbate aveva scritto a Bruno Mancini:

«Ischia è una delle perle del golfo di Napoli.
Il Festival di Napoli non è mai approdato nell’isola e non si sa per quale motivo.
A Capri invece nel 1970 si tenne di fatto l’ultima edizione e questo perché nel 1971 a causa della violenta protesta degli autori esclusi, l’oscuramento delle telecamere RAI e il diniego da parte dell’allora giudice Krog il festival ebbe il suo triste epilogo.
È dal 2015 che mi onoro di aver acceso un interesse negli uomini di buona volontà per il festival da me diretto.
Riportarlo in vita con abnegazione dopo averlo salvato da morte certa non è stato facile e non lo è tuttora a causa di un ostracismo silente e subdolo di alcuni personaggi di potere locale: Organizzatori di eventi, direttori artistici, politici, direttori di radio e televisioni nonché giornalisti di settore che non potendolo avere sotto controllo come tutte o quasi le attività artistiche in atto da anni, adoperano un oscuramento sistematico scoraggiando chiunque voglia sostenerlo.
Solo la mia insistenza, onestà professionale anche queste non meno sistematiche e caparbie, resistono e combattono tali squallidi interessi personali che nulla hanno a che fare con quelli puramente comunitari e culturali nell’interesse della promozione del patrimonio storico e artistico della città e della canzone napoletana.
Ma la giustizia anche se a volte tarda ad arrivare prima o poi fa il suo corso e allora tutto il male fatto a questa manifestazione ricadrà implacabilmente su loro stessi determinando la legge del boomerang.
Una bella ripulita in un ambiente corrotto e un ricambio generazionale sono indispensabili.
Ritornando a Ischia sarebbe bello riportarlo anche lì.
Se è finito a Capri può rinascere a Ischia.
Questo è un ottimo spunto di cronaca per chi saprà coglierlo.
In questa isola ho ricordi bellissimi a partire dalla mia infanzia.
Non solo fughe sentimentali con fidanzatine ma anche improvvisate con i miei amici più cari.
Non sono mancate visite organizzate grazie ai molti impegni di lavoro e su tutti quelli di accompagnare e seguire mio padre in qualità di suo personal manager.
Negli ultimi anni della sua carriera ho capito tramite il suo sguardo malinconico di dover proseguire il percorso da lui intrapreso a difesa della nostra canzone.
A partire dal momento in cui lui, a causa della sua imminente dipartita, lo avrebbe interrotto ripercorrendolo con la stessa passione e qualità.
E allora eccomi qua a riproporre l’unico vero grande evento che può riportare il canto napoletano e la sua poesia in tutto il mondo: Il Festival della canzone napoletana.
Se gli amministratori ischitani sono concretamente interessati io nell’interesse della canzone napoletana e per la promessa tacita fatta a mio padre, sono pronto.»

INFO:
[email protected]
tel 3914830355 (ore 15-23)

Poesia inedita di Alberto Liguoro
destinata alla raccolta fuori concorso
del premio internazionale
di Arti varie” DILA 2023″

Sei versi in attesa di un senso

I
I bambini piangono
perché il mondo li uccide.
I bambini ridono
perché amano e giocano.
È ‘a voce de’ criature
che saglie chianu chianu.

II
Sento lo Spirito Universale
sopra di me
e la Ragione morale in me,
mentre danza,
intorno ai muri crollati,
alle frontiere abbattute,
ai vascelli sventrati,
la Dea Bellezza,
e davanti ai suoi seni al vento,
l’anima del Mondo
cerca salvezza.

III
Le navi del Mediterraneo
oltre l’orizzonte
trasportano i Morti;
mentre Vite innocenti
regalate
a fredde bare galleggianti,
cantano in coro
Fifteen men on the dead man’s chest.
Una bottiglia di rum e Satana
pensano al resto.

IV
Amor, ch’a nullo amato amar perdona
si te sbatte ‘o core ‘npietto è ammore
si spontano ‘e lacrime è ammore
si pienz’ d’accirere è ammore.
‘A fenesta ‘e Marechiaro
sta ‘nfaccia‘o mare blu,
ma che dd’è?
Se oltre l’abisso
non può esserci amore,
un lungo filo da sarto,
c’è sempre, e abbraccia
i cuori più belli del mondo.

V
Su un antico percorso
lastricato di vittime
di lutti e macerie,
verso la giustizia, la libertà
e l’amore,
temiamo senza badarci,
una sbarra alla fine,
con su scritto:
“strada interrotta per frane”;
ma già oltre un dosso,
tra la nebbia di mare,
sfuma occhieggiante,
il faro dell’isola di Lesbo.

VI

Se la vita è un dono di Dio,
se lo è l’anima di una formica,
chi siamo noi per rifiutare
disprezzare o offendere?
Ma quando
il più raro e prezioso papiro egiziano
mi brucia la pelle,
incrina le pupille,
o intossica i polmoni,
è solo mostruoso
l’obbligo di aprire,
per umano decreto,
le braccia e la mente
all’occhio nefasto di Ra.

Ai 79 morti, 33 dei quali minorenni,
finora accertati, ai numerosi dispersi e
agli 80 profughi giunti in salvo, dei circa
180 a bordo del barcone naufragato nel
mare in tempesta, al largo di Crotone,
il 26 febbraio 2023.

Napoli 13 marzo 2023
Alberto Liguoro

Dalla raccolta di poesie
“LA SAGRA DEL PECCATO”
1957 – 2003 – ISBN 9781470913205
SCRITTA DA BRUNO MANCINI

Le mummie e le vestali

LA FORZA DI IGNAZIE

Se io fossi stata solo figlia
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per vicoli stretti e fumosi
attenta smarrita
avrei venduto gli occhi.

Se io fossi stata solo sposa
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per luccichii mimetici
solitaria rarità
avrei gelato le parole.

Se io fossi stata solo madre
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per veglie e voglie
condannata smarrita
avrei sedato i suoni.

Se io fossi stata solo donna
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per folli folle disumane
paradisi perduti
avrei tritato i pensieri.

°———°———°———°

Ma tu offendimi
con albe boreali
e poi sussurrami
di tuoni di tempeste
ma tu affondami
in nuvole di abbracci
e poi ritrovami
nelle bugie dei sogni

io vivo da sempre
quasi fossi vestale
attonita.

LA FORZA DI IGNAZII

Come giunco
tra rane

sbattuto
frustato
sferzato
quando avevo vent’anni
ho lasciato mio padre
lui ne aveva cinquanta.

Come graffio
su specchio

stridente
gelante
sfregiante

quando avevo altri anni
ho lasciato l’amata
lei non so.

Come gancio
al labbro

stupisce
tradisce
scurisce

quando avevo più anni
ho lasciato mio figlio
lui era grande.

Come bruco
fra frane

intanato
stordito
immoto

in questo giorno d’afa
ho lasciato la mia immagine
lei non lo capirà.

°———°———°———

Ma tu lisciami
e fasciami
e abbracciami e stringimi
e scoprimi e coprimi
e narrami e ignorami
e forgiami favola ottusa

io vivo da sempre
quasi fossi una mummia
deluso.

https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/la-sagra-del-peccato/paperback/product-n4pg97.html?q=la+sagra+del+peccato

Il Dispari 20230313

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Angela Maria Tiberi: Lucio Isabella scrittore di vita

Lucio Isabella scrittore, poeta, scultore di vita sarà a Ischia il 21 marzo per presentare le sue opere artistiche in occasione dell’evento “Giornata mondiale della poesia” organizzato dall’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” presieduta da Bruno Mancini, dal Circolo Sportivo Culturale Il Dragone presieduto da Pasquale Di Costanzo, in collaborazione con la testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, con il Magazine Eudonna e la Casa Editrice IL SEXTANTE entrambi di Mariapia Ciaghi, e con l’Associazione ADA di Dalila Boukhalfa.

L’incontro si svolgerà a partire dalle ore 18, con ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, presso la Casa Della Cultura DILA-DRAGONE ubicata nel salone teatro dell’ex Hotel Franceschina in Barano d’Ischia alla Via Corrado Buono 42: INFO [email protected]

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Angela Maria Tiberi, vicepresidente DILA, ci illustra il contenuto di una novella di Lucio Isabella.

Figlio di contadini e appartenente ad una famiglia numerosa, orfano di padre all’età di undici anni, Lucio Isabella lascia gli studi in tenera età per dedicarsi ai lavori nei campi.
Lucio Isabella è stato lavoratore instancabile nell’ambito dell’agricoltura per poi diventare, mediante un profondo impegno, disegnatore navale con ampia competenza.

Nell’ambito della sua letteratura si nota una vivace fantasia con dolorose e toccanti vicende, con meravigliosa sensibilità.

Lo chiamano ribelle perché non permette a nessuno che venga a calpestare i valori umani esaltati nei suoi romanzi.

Il Comune di Castellabate ha voluto conferirgli una particolare benemerenza per la diffusione nel mondo delle sue opere che fanno ampio riferimento alla vita e alla cultura del Cilento.

Un libro di racconti dal titolo “Cuore Cilentano”, a cui è stato assegnato Medaglia d’oro per la narrativa al Premio Internazionale “Natale Agropolese”, è entrato nelle scuole toccando il cuore dei giovani,

Visti i titoli, i meriti e l’attività svolta, l’Accademia Internazionale di Belle Arti, Scienze, Lettere, Diritto “Fide Europeoin” gli conferisce solennemente a Norma di Statuto il Diploma Accademico d’Onore Maestro Lucio Isabella, Vate del mito cilentano , iscrivendolo nell’Albo d’Oro il 19 novembre 2006.

Le sue trentasette opere letterarie fanno parte della collana “Storie d’amore e di vita del Cilento”.

Esaminando il romanzo “All’ombra dei castagni”, incluso nella collana “Storie d’amore e di vita nel Cilento” e presentato da Ezio Guandalini, si consiglia il lettore di leggerlo attentamente per riuscire ad ascoltare l’eco di un tempo che accarezza il cuore facendo rivivere i ricordi.

Lucio Isabella racconta in forma poetica l’amore verso la sua terra e la sua famiglia perché la sua anima gentile sa gioire, amare e soffrire e tutto questo traspare nel testo facendoci sentire protagonisti dei personaggi narrati tanto che il lettore sensibile prova profonde emozioni diventando spiritualmente amico dei protagonisti del testo.

Lucio Isabella mette in evidenza che i padroni erano chiamati “Galantuomini” con il termine “Don”, “Eccellenza”.
Il rispetto era obbligatorio e i padroni approfittavano dell’ignoranza dei coloni e dei contadini che lavoravano per loro.
La loro prepotenza rientrava nella norma quotidiana e il buono dei proprietari era una rarità.

Si andava negli anni 39/45 in calesse, carretta e il “traino” era effettuato da asini o muli, difficilmente cavalli.

Dopo la guerra arrivarono nei paesi di campagna o di montagna autobus molto vecchio chiamati “O postale”, perché portavano la posta e qualche raro passeggero.
Era insolito vedere un’automobile per strada.
Regnava il rispetto fra le famiglie e i loro componenti si aiutavano a vicenda mentre ora questa è divenuto rarità nelle grandi città.
I matrimoni si celebravano fra i paesani, mentre le famiglie dei “galantuomini” si imparentavano nello stesso ceto.

Parlandoci dei suoi romanzi, Lucio Isabella ci racconterà, a Ischia il prossimo 21 marzo, queste ed altre emozionanti storie di vita.
Siete tutti invitati!
Angela Maria Tiberi

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Da Liga Sarah Lapinska TWITTERONE lettone

1) Agnese Rudzīte, una giovane lady amante dell’Arte e amica dei progetti DILA che lavora insieme al marito presso “CopyPlus”, un laboratorio di stampa in via Mātera 26A, Jelgava – Lettonia, è stata contenta di ricevere in regalo il mio disegno “Asian Tune”.
I turisti dall’Italia e da altri Paesi, così come i residenti di Jelgava, sono gentilmente invitati a visitarli.
Possano entrambi avere successo nella loro piccola impresa e nella loro vita!

2) Aida Turrini conosce e ama la natura. Scatta fotografie nel suo tempo libero. Nelle sue immagini si possono vedere Italia, Argentina, Lettonia e altri paesi.
Lei è una delle finaliste del concorso “Otto milioni – 2022” ed ha ordinato con entusiasmo tre copie dell’antologia “Isole nuove – 2022”.

3) Irinel Daniela Iacob, pittrice di Romania, Bucarest, che ha una formazione ingegneristica e gestionale, è felice di ricevere l’antologia “Isole Nuove – 2022” e il quotidiano “Il Dispari”.
Nelle immagini si vede lei e uno dei suoi dipinti dedicati a fiabe, romanticismo e fate.

4) Viesturs Āboliņš posa con l’antologia “Isole nuove – 2022”, il quotidiano “Il Dispari” e il mio disegno “Fairy tale”.
Lui non solo scrive poesie storiche molto emozionanti, ma anche fiabe, articoli scientifici e di statistica, oltre a fotografare attentamente la natura, soprattutto acque e uccelli acquatici.
È un ingegnere per professione, ed inoltre è esperto di previsioni del tempo.
Buona salute e resistenza a lui!

5) Raimonds, persona di buona volontà, che per ora non vuole rendere noto il suo cognome, ha ricevuto con piacere, interesse e stima la nostra meravigliosa antologia “Una pagina, un’emozione” in regalo.
Grazie a lui e ai suoi amici, ora ho un comodo smartphone e un fornello elettrico altrettanto comodo.
Buona salute e successo in tutto a lui e a suoi amici sinceri!

6) Eda Gyenis (Ungheria) Artista, ottima disegnatrice una delle finaliste del concorso “Otto milioni – 2022” posa con l’antologica “Isole nuove – 2022”.

Aida Turrini 1

Aida Turrini 1

Aida Turrini

Aida Turrini

Irinel Daniela Iacob

Irinel Daniela Iacob

Irinel Daniela Iacob

Irinel Daniela Iacob

Viesturs Āboliņš

Viesturs Āboliņš

Eda Gyenis (Ungheria)

Eda Gyenis (Ungheria)

Liga Lapinska

Liga Lapinska

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Dalla raccolta di poesie
“LA SAGRA DEL PECCATO”
1957 – 2003 – ISBN 9781470913205
SCRITTA DA BRUNO MANCINI

Le mummie e le vestali

LA FORZA DI IGNAZIE

Se io fossi stata solo figlia
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per vicoli stretti e fumosi
attenta smarrita
avrei venduto gli occhi.

Se io fossi stata solo sposa
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per luccichii mimetici
solitaria rarità
avrei gelato le parole.

Se io fossi stata solo madre
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per veglie e voglie
condannata smarrita
avrei sedato i suoni.

Se io fossi stata solo donna
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per folli folle disumane
paradisi perduti
avrei tritato i pensieri.

°———°———°———°

Ma tu offendimi
con albe boreali
e poi sussurrami
di tuoni di tempeste
ma tu affondami
in nuvole di abbracci
e poi ritrovami
nelle bugie dei sogni

io vivo da sempre
quasi fossi vestale
attonita.

LA FORZA DI IGNAZII

Come giunco
tra rane

sbattuto
frustato
sferzato
quando avevo vent’anni
ho lasciato mio padre
lui ne aveva cinquanta.

Come graffio
su specchio

stridente
gelante
sfregiante

quando avevo altri anni
ho lasciato l’amata
lei non so.

Come gancio
al labbro

stupisce
tradisce
scurisce

quando avevo più anni
ho lasciato mio figlio
lui era grande.

Come bruco
fra frane

intanato
stordito
immoto

in questo giorno d’afa
ho lasciato la mia immagine
lei non lo capirà.

°———°———°———

Ma tu lisciami
e fasciami
e abbracciami e stringimi
e scoprimi e coprimi
e narrami e ignorami
e forgiami favola ottusa

io vivo da sempre
quasi fossi una mummia
deluso.

https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/la-sagra-del-peccato/paperback/product-n4pg97.html?q=la+sagra+del+peccato

Il Dispari 20230306

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Angela Maria Tiberi recensisce Antonio Scarsella
Il Grifone, la scimmia, l’usignolo
Il Levante Libreria Editrice

Centro di svolgimento del giallo è Sermoneta, borgo medioevale, intrecciandosi con la musica, la cultura, la storia.
I protagonisti del romanzo sono: il campus internazionale di Musica, diventato Fondazione, il Castello di Sermoneta e la Musica, che diventano cornice di un giallo d’ambiente mentre il filo conduttore è la Musica.
Protagonista femminile è Carola Leman sposata con il settantenne Franz Kramer, violoncellista di fama mondiale, direttore del Conservatorio di Stoccolma e di altri istituti di mezza Europa, genio della musica mondiale.
I protagonisti si erano conosciuti a Stoccolma, lei giovanissima impiegata del Conservatorio e lui più di quarant’anni d’età, diventando lei, successivamente, la sua seconda moglie ed assistente di cattedra nello stesso istituto.
Il prof. Kramer teneva i suoi corsi di perfezionamento nel castello di Sermoneta, centro di importanza internazionale della Musica.
La moglie non dava motivo di tradirlo anche se aveva 45 anni e lui settant’anni: c’era complicità fra loro.
Il marito non sapeva che la sua amata fosse attirata sia dal corpo che dalla mente di giovani donne in quanto il suo desiderio di madre non era stato esaudito.
Le avventure con gli uomini non placavano la passione di Carola.
La sua prima donna fu una violoncellista, Agneska, e tra loro vi fu una grande passione e passarono una notte insieme, nella stanza numero 32 dell’Hotel Holiday Inn di Stoccolma.
Si lasciarono.
Colpo di scena del giallo è la morte della giovane Céline nel Castello di Sermoneta.
Così l’autore ci introduce nel giallo.
Chi ha ucciso Céline Bloom?
Non dico altro!
Il giallo è pieno di misteri.
Colgo l’occasione per invitare a meditare per il messaggio sconosciuto a molte persone (inciso all’ingresso del Palazzo di Vetro dell’Onu a New York.) che lo scrittore riporta nel suo testo .
Scritto da un grande poeta di religione mussulmana, vissuto in Persia a cavallo tra il XII e il XIII secolo: Mosleh ad-Din Abdollah, conosciuto come Sa’di: “I figli di Abramo sono membra di uno stesso corpo e della stessa essenza sono stati creati.
Quando anche la più piccola parte, per le avversità della vita, si addolora, anche le altre parti perdono la calma e quiete.
Tu che sei insensibile alle pene altrui mai e poi mai potrai essere chiamato essere umano”.
Complimenti ad Antonio Scarsella e un buon successo di questo fantastico libro.

Angela Maria Tiberi

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

DICHIARAZIONE RICHIESTA PER LA PARTECIPAZIONE ALLA
12a EDIZIONE DEL
PREMIO INTERNAZIONALE DI ARTI VARIE
“OTTO MILIONI” 2023

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via______________ N_____ CAP________

tel. ______________________ e-mail________________________________________________

avendo letto, ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla undicesima edizione del Premio internazionale “Otto Milioni”2022 pubblicato anche tramite web all’url

https://www.emmegiischia.com/wordpress/premi-otto-milioni-2023/

manifesto l’intenzione di partecipare alla sezione
POESIA □ ARTI GRAFICHE □
ARTICOLO □ VIDEO □

della 12a del premio internazionale di Arti Varie “OTTO MILIONI”2023 e, pertanto, nella mia qualità di Autore, allego l’opera dal titolo_________________

A TALE SCOPO DICHIARO DI
1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto alla 12a edizione del premio internazionale di Arti Varie “OTTO MILIONI” 2023 organizzato da Bruno Mancini;
2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili
3. di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
4. volere concedere a Bruno Mancini il diritto di pubblicare ed utilizzare la mia suddetta opera in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che Bruno Mancini avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare e di utilizzare in ogni forma e modo la mia suddetta opera nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare la mia suddetta opera anche in via telematica a mezzo internet, come proposta da me Autore e non sarà tenuto ad effettuare alcuna correzione;
5. aver concordato in maniera definitiva con Bruno Mancini che egli NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare la mia suddetta opera al gratuito utilizzo da parte di Bruno Mancini per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione egli voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità della mia suddetta opera, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dovere in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale della mia suddetta opera;
6. volere provvedere all’acquisto di n°…… copie del volume antologico “ISPIRAZIONI” se la mia suddetta opera sarà ritenuta idonea a partecipare alla dodicesima edizione del Premio di Arti Varie “OTTO MILIONI” e se sarà pubblicata nella suddetta Antologia.
Data e Luogo…………………. Firma dell’autore …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10) 11) 12) 13) 14) 15) 16) del regolamento relativo alla 12a edizione del premio internazionale di Arti Varie “OTTO MILIONI” 2023 pubblicato anche tramite web all’url https://www.emmegiischia.com/wordpress/premi-otto-milioni-2023/

Data e Luogo…………………. Firma dell’autore …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare entro il 15 Maggio 2023 a [email protected]
Info & contatti: – Tel. 3914830355 – [email protected]

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

BRUNO MANCINI

Dalla raccolta
Io fui mortale
(2005 – 2009)

Giovane Apaches

Scriverò di te innocente – giovane Apaches –
dalla lunga chioma di grappoli
di grappoli d’uva rossigna,
tra le fiamme dei tronchi
dei tronchi ardenti sfavillanti
una notte di cielo deserto,
deserto, nel cuore del deserto.

Penserò alla tua malinconia – giovane Apaches –
d’attesa e di passioni con occhi memorie
memorie affastellate,
sopra i fumi dei tronchi
dei tronchi assopiti
nelle notti di cielo deserto,
deserto, come il cuore del deserto.

Amerò gli sguardi squillanti – giovane Apaches –
per la felice follia di silenziosi sorrisi
sorrisi all’ombra di tante chimere,
dentro ai profumi dei tronchi
dei tronchi spenti dalla mia ombra
ogni notte di cielo deserto,
deserta, più del cuore del deserto.

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Premio internazionale di Arti Varie “Otto milioni” 2023 ideato da Bruno Mancini, dedicato alla memoria di Paola Occhi, Nina Lavieri, Antonio Mencarini, Vincenzo Savarese, organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in collaborazione con la testata giornalistica IL DISPARI diretta da Gaetano Di Meglio, con la Casa Editrice IL SEXTANTE e con il magazine Eudonna entrambi riferibili a Mariapia Ciaghi e con l’Associazione algerina ADA presieduta da Dalila Boukhalfa, si sviluppa in quattro sezioni: Poesia – Arti grafiche – Articolo – Video.

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Regolamento
TEMA LIBERO

1. L’iscrizione al Premio è completamente gratuita per TUTTI.
2. Una commissione nominata da Bruno Mancini provvederà a selezionare in maniera insindacabile le opere che parteciperanno alla fase finale del Premio.
3. I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscrivere UNA loro opera per ciascuna sezione direttamente nel gruppo delle finaliste, purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento.
Sono esclusi da questa opportunità i Soci DILA che saranno, eventualmente, inseriti in una Giuria del Premio.
Gli Autori che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

SEZIONE POESIA
4. Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 poesie ciascuno.
5. Le poesie iscritte al Premio: a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA; b) dovranno essere inviate in formato word a [email protected]; c) dovranno essere scritte in lingua italiana; d) dovranno essere composte da un massimo di 30 righe (compreso il titolo ed eventuali spazi bianchi tra i versi e/o tra le strofe); e) potranno essere scritte in una delle seguenti lingue <arabo, francese, inglese, lettone, russo, spagnolo> purché, SOLO in questo caso, siano accompagnate dal versamento di 10,00€ ciascuna come contributo per la traduzione in italiano che verrà effettuata da poeti collaboratori dell’Ass. DILA. Tali versamenti andranno effettuati sull’IBAN che verrà indicato in maniera privata.

SEZIONE ARTI GRAFICHE
4. Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 opere ciascuno.
5. Le opere iscritte al Premio: a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA; b) dovranno essere inviate in formato jpeg a [email protected]; c) potranno essere realizzate con qualsiasi tecnica, anche digitale e/o fotografica

SEZIONE VIDEO
4. Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 video ciascuno.
5. I video iscritti al Premio: a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA; b) dovranno essere inviati in formato mp4 o simile a [email protected]; c) potranno essere realizzati con qualsiasi contenuto (musica, recitazione, eventi ecc.); d) dovranno avere la durata massima di quattro minuti.

SEZIONE ARTICOLO
4, Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio al massimo 3 articoli ciascuno.
5. Gli articoli iscritti al Premio: a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA; b) dovranno essere inviati in formato word a [email protected]; c) potranno essere realizzati su qualsiasi argomento; d) dovranno avere la lunghezza massima di 5.000 battute spazi e titolo compresi.
6. A richiesta degli Autori, TUTTE le opere iscritte al Premio potranno essere pubblicate nell’antologia “ISPIRAZIONI”.
7 La mancata adesione alla suddetta opportunità editoriale NON pregiudicherà in alcun modo la partecipazione delle opere al Premio.
8. L’antologia “ISPIRAZIONI” sarà regolarmente provvista di un codice ISBN.
Il prezzo di copertina del volume in bianco e nero sarà di 22.00 € e la stampa avverrà entro settembre 2021.
9. L’Autore, per partecipare al Premio, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata, insieme al file dell’opera proposta.
10. La votazione conclusiva che designerà le opere vincitrici delle sei sezioni, avverrà sommando i punti ricevuti mediante: a) like ai siti web che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 1 punto); b) coupon inseriti nelle testate giornalistiche che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 10 punti); c) schede allegate all’antologia “ISPIRAZIONI (1 voto = 30 punti), d) voti espressi da giurie nominate da DILA e dagli sponsor del premio -i punti totali assegnati a ciascuna Giuria saranno pari al totale dei punti espressi al capo a).
11. Le opere per partecipare al Premio dovranno pervenire a [email protected] nella loro stesura finale entro e non oltre il 15 Maggio 2023.
12. Il mancato rispetto di una qualsiasi delle norme di questo regolamento sarà causa di esclusione dell’opera dal premio.
13. I nomi dei finalisti saranno annunciati entro il 10 Giugno 2023.
14. La classifica finale sarà resa nota in una data compresa tra il 30 ottobre e il 30 novembre 2023.
15. La cerimonia di premiazione dei vincitori avverrà in una data compresa tra il 10 novembre e il 31 dicembre 2023.
La data e la località della premiazione saranno rese note ai finalisti con un preavviso di almeno 10 giorni.
16. Trattandosi di un premio ad iscrizione COMPLETAMENTE GRATUITA, Bruno Mancini si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento, e gli Autori, inviando le proprie opere, ne prendono atto in maniera definitiva.

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

 

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

 

Il Dispari 20230221

È Carnevale
Dalla raccolta di poesie di
Bruno Mancini

“Non rubate la mia vita”
(2005 – 2007):
ISBN 9781470909499
Paperback EUR 13.87

https://www.amazon.com.be/-/en/Bruno-Mancini/dp/1470909499

È Carnevale
tu mi hai lasciato con una promessa.
Hai detto: “Aspettami.”
“Ritornerò”.

È Carnevale
e ho visto il tuo culetto allontanarsi.
Ho detto: “<È certo.”
“Ti troverò”.

Per vicoli e botteghe
ho mosso il mio delirio incontrollato
la maschera che hai tu
non l’ho rivista più.

Su canali e lagune
ho spinto la mia assurda gelosia
la maschera che hai tu
non l’ho rivista più.

È Carnevale
tu mia hai lasciato con una promessa
ho visto il tuo culetto allontanarsi
la maschera che hai tu
non l’ho rivista più
e adesso guardo alla ti vu
le belle chiappe d’una indù
il piffero va su
della maschera ch’hai tu
non me ne fotte niente più.

Canzone per Carnevale
testo di Bruno Mancini
musica, canto e fisarmonica di Valentina Gavrish
https://youtu.be/yz6YTxU5wbQ

Il Dispari 20230220

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

C’è un mistero dietro la morte/sepoltura di Vittoria Colonna?
Albertin Galiano ne è sicuro.

Diciamo subito che la poetessa Vittoria Colonna (Marino, aprile 1490 o 1492 – Roma, 25 febbraio 1547), figlia del generale Fabrizio Colonna e di Agnese di Montefeltro e poi moglie di Francesco Ferrante d’Avalos Marchese di Pescara, rappresenta l’icona artistica dell’intera isola d’Ischia.

Infatti, il suo matrimonio con Ferrante d’Avalos fu celebrato ad Ischia nel Castello Aragonese il 27 dicembre 1509 e lì lei trascorse gran parte della sua vita avendo modo di intrattenere relazioni culturali con i migliori artisti e letterati del secolo, tra cui Angelo di Costanzo, Annibale Caro, Bernardo Tasso, Giovanni Pontano, Girolamo Britonio, Jacopo Sannazaro, Ludovico Ariosto, Michelangelo Buonarroti e tanti altri ancora.

Una storia tramandata oralmente, a mio parere più vicina alla realtà che non alla fantasia, vuole che il sommo Michelangelo Buonarroti abbia soggiornato a Ischia in una Torre distante poche centinaia di metri dalle finestre del Castello Aragonese, potendo quindi agevolmente incontrare  la bella castellana.

Certo è storicamente provato che ad un loro primo incontro avvenuto tra il 1536 o 1538, ne seguirono altri già a partire dal 1539 quando ella dimorò a Roma e fino alla sua morte.

Che poi tra loro ci sia stata “solo” una profonda amicizia (come sostengono alcuni storici), oppure si sia sviluppato un amore per niente platonico (come maliziosamente “insinua” la tradizione popolare) certo è che Vittoria ebbe su di lui un grande ascendente, probabilmente anche religioso, tanto che lui le dedicò numerosi componimenti poetici tra i quali è degno di attenzione un madrigale molto simile ad una dichiarazione di amore passionale:

Un uomo in una donna, anzi uno dio
per la sua bocca parla,
ond’io per ascoltarla,
son fatto tal, che ma’ più sarò mio.”
(Michelangelo Buonarroti, Rime, Edizioni Rizzoli, 1981, pag. 268.)

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Questo lungo preambolo è strumentale alla introduzione dell’argomento definito nel titolo: “C’è un mistero dietro la morte/sepoltura di Vittoria Colonna?” perché Albertin Galiano identifica proprio in Michelangelo Buonarroti il personaggio che avrebbe creato prima e custodito poi il segreto della sepoltura della poetessa.

Quando, in seguito ad una banalissima richiesta di informazioni, sono entrato in contatto con Albertin Galiano riuscendo ad ottenere la sua fiducia nella esposizione sommaria di ciò che egli asseriva di avere appurato durante molti anni di studi e di ricerche, ho capito che, confermata o invalidata che fosse la sua ricostruzione del mistero della sepoltura della “nostra” Vittoria Colonna, certamente sarebbe stato utile presentarla pubblicamente onde avviare un dibattito ma anche una ulteriore nuova serie di indagini e di accertamenti.

Così, contando sulla comprensione del Direttore Gaetano Di Meglio che non ha esitato a mettere diverse pagine a disposizione di questa serie di articoli che inizio oggi, e nella prospettiva di pianificare, per la prossima primavera, un corposo confronto organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” nella Biblioteca Antoniana di Ischia con la presenza di Albertin Galiano, mi accingo, ora, ad introdurre il risultato della sua ricerca in una sintesi piuttosto succinta, ma sufficientemente idonea a rendere comprensibile l’impegno con il quale è stata perseguita.

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Dopo alcuni mesi di contatti telefoni e tramite e-mail, Albertin Galiano mi ha scritto;

«Ho ricevuto la sua risposta, con la sua proposta per un “articolo-intervista” relativo ai risultati dello studio da me eseguito.
Ma, dopo la telefonata di questo pomeriggio, la cosa mi sembra fattibile.
Come è anche superabile il fatto di riuscire a dare una complessiva spiegazione dell’intero studio che si è reso necessario svolgere fino a ottenere i risultati cui ritengo di essere giunto.

Questo perché tale “studio” ha dovuto essere svolto a vari livelli.
Le cronache del tempo tramandate dai cronisti dell’epoca: Giorgio Vasari, Ascanio Condivi, i vari ‘Carteggi’ di Michelangelo, quelli del Vasari.
È una documentazione davvero esorbitante, in rapporto al solo Michelangelo.
Al quale andrebbe aggiunto anche Leonardo da Vinci,
In quanto, relativamente a quelle “figurazioni nascoste” da egli realizzate sulle sue varie “Pietà”, Michelangelo le ha apprese da Leonardo.

E con Leonardo si aprirebbe un altro “Universo” su cui indagare, studiare, per presentarne gli opportuni riscontri.
Un “Universo” molto problematico, date le frammentarie e contraddittorie notizie e tesi, fornite dalla Critica della Storia dell’Arte.
Su tutto ciò è stato necessario fare una verifica degli effettivi fatti storici, cioè degli eventi effettivamente accaduti.

Fare una loro verifica con i riscontri incrociati, perché, relativamente a Leonardo, di quanto ne scrive la Critica dell’Arte, non sembra esserci nulla di certo, tanto che ogni “datazione” che lo riguarda viene immancabilmente accompagnata dalla parola: “circa” (e questo “circa” può essere variabile dai due, quattro, sei, nove o undici anni, ma con tali riferimenti, non si arriva da nessuna parte).

Oltre a questo, è stato necessario anche uno studio filologico sull’espressività usata da Giorgio Vasari, nel trasmettere le sue cronache, relative alle due edizioni delle “Vite” dei vari artisti.
Quella del 1550 e l’altra del 1568.
Questo perché, nel suo scrivere egli dimostra avere anche altre “intenzionalità”, non meglio specificate, insite nel suo “contraddittorio” modo di scrivere; ed è appunto la conoscenza di queste sue “intenzionalità” a permettere una corretta interpretazione dei suoi scritti.

Ed è questo il vero problema con il quale ci si “scontra” con le tesi e le interpretazioni date dall’intero “Mondo Accademico della Storia dell’Arte”.
La quale appare tutta coesa, (i suoi rappresentanti), a sostenere le medesime tesi, citando e pubblicando solo ciò che altri loro “colleghi” hanno già pubblicato.
 
E, in effetti, nelle loro pubblicazioni non fanno altro che compiere delle “citazioni bibliografiche”, al fine di acquisire credito e sostegno dai loro “colleghi”, che ne hanno già scritto, riportando dati “effimeri”.
Ed il loro “gioco” sembra essere questo: ripetere ciò che altri hanno già scritto, senza nemmeno andare a verificarlo.
Tanto è vero che, hanno anche “riscritto” le due edizioni delle “Vite” di Giorgio Vasari, al fine di renderle “in un italiano meglio leggibile”.

 
Ed in questo hanno commesso degli errori di trascrizione, alterando di fatto il testo originale, il quale ha acquisito un diverso significato.
Il guaio è che ora tutti gli “esperti critici” della Storia dell’Arte fanno uso di queste “nuove edizioni”, (alterate).
Chi glielo va a dire?

 Ma soprattutto: sarebbe forse possibile che essi ammettano questi loro macroscopici errori?
Eppure, verificarlo, sarebbe cosa semplicissima.
È sufficiente fare un confronto con i testi originali scritti da Giorgio Vasari.
Cosa che ho fatto.

 
Mi sono procurato delle copie facsimili degli originali, e lì,ho notato subito la differenza.
Anche se poi, è necessario uno studio “filologico” sul modo di scrivere di Giorgio Vasari, per comprenderne le implicazioni. Ovvero, quanto effettivamente accaduto.
Questo per via delle sue “intenzionalità”.

 
Intenzionalità che alla sua epoca, (per via di quegli “Apparati Inquisitori”, allora esistenti, e dell’elenco dei libri proibiti), non poteva permettersi di scrivere e pubblicare.
Se l’avesse fatto, il Vasari sarebbe sparito, lui e le sue opere.

 
E con lui anche Michelangelo, e di loro, oggi non ne sapremmo nulla.
Senza tralasciare Leonardo da Vinci.
Perché anche lui è stato perseguitato dall’Inquisizione.
A causa del suo pensiero è stato “esiliato” in Francia. Anche se questo “esilio” è stato presentato come un “regale invito del Re Francese Francesco I°”.
Come può rendersi conto, le argomentazioni complessive di questo mio studio su Michelangelo Buonarroti, non riguardano solo lui, ma un po’ tutta la storia del periodo nel quale è vissuto.

 
Le cui ripercussioni ancora oggi sussistono, quando si parla di questi personaggi.
“Personaggi” verso i quali abbiano contratto un “debito Culturale” enorme.
Un “debito” del quale i così detti “Grandi Critici dell’Arte” non sembrano essere consapevoli.
È anche pur vero che di questo aspetto “Inquisitorio” si potrebbe accennarne di sfuggita, ma dato che si dovrebbe parlare della Pietà Rondanini, e delle “figure”, nascostamente scolpite da Michelangelo sulla sua superficie, considerando che anche questa Pietà, (come la Pietà Bandini di Firenze), è anch’essa andata distrutta; e in modo misterioso, perché le caratteristiche proprie della statua indicano che non è stato Michelangelo a romperla, e quindi, deve essere stato qualcun altro.

 
Chi?
Chi è stato?
Anche a questa domanda vi è la risposta, sotto forma di una immagine, la quale indica i motivi per cui la versione originaria è stata distrutta.

Così, ora, dopo la telefonata intercorsa, mi metto al lavoro per scrivere e presentare i motivi per cui è da ritenere che la Pietà Rondanini sia l’opera nella quale Michelangelo ha voluto esprimere e raffigurare tutto il suo sentimento vissuto per Vittoria Colonna.
Con grande simpatia e cordialità.

 
E a risentirla.
Galiano Albertin.
»

Ma per conoscere il mistero che si nasconde dietro la morte/sepoltura di Vittoria Colonna ci dobbiamo dare appuntamento alla prossima puntata, sempre su questa pagina e sempre di lunedì, perché vi proporremo il testo integrale di ciò che Albertin Galiano ci ha scritto a tale proposito.

Bruno Mancini – Presidente DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

ILA

NUSIV

 

Il Dispari 20230417 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230417 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230417

Il Dispari 20230417 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230417 – Redazione culturale DILA

Premiati Gaetano Di Meglio e Bruno Mancini

Il 40° Premio Internazionale FONTANE DI ROMA Omaggio a Dante Alighieri si è svolto a ROMA nell’Aula dei Gruppi Parlamentari (Via di Campo Marzio, 78) il giorno 3 Aprile.

Presidente onorario del Premio è stato Mons. Marcello Semeraro, Prefetto della Pontificia Congregazione delle Cause dei Santi.

L’On. Luciano Ciocchetti di FdI ha presieduto l’evento culturale oltre ad aver creato le opportunità necessarie per poter svolgere la manifestazione internazionale nei locali della Camera dei Deputati

I Trofei del Premio sono stati realizzati dal Prof. Domenico Annicchiarico, dal Maestro Ferdinando Codognotto, con Grafiche degli Artisti Pietra Barrasso, Giovanni Crabuzza, Rosanna Della Valle, Roberto Gabrieli, Silvana Galeone, Gianprovvé, Lucio Trojano.

Il Dott. Benito Corradini, Presidente della FONDAZIONE LA SPONDA, nel prosieguo delle edizioni del Premio FONTANE DI ROMA, ideato da decenni per l’Accademia Internazionale La Sponda, d’intesa col Comitato Promotore, ha premiato personalità operanti nei settori culturali artistici e sociali indicati dalla Giuria composta da Gianfranco Girotti Presidente, Benito Corradini Vice Presidente, Giorgio Bruzzese, Silvana Calcagni, Luca Caruso, Raffaele Cavaliere, Paolo Coscione, Fulvio Rocco De Marinis, Guido D’Ubaldo, Margherita Ferraris, Mimoza Haxhiaj, Isabella Lomoro, Ivan Marsura, Maurizio Tcheng, Francesca Triticucci, Lucio Vetrella.

Tra i tanti eccellenti premiati sono stati premiati anche i “nostri” Gaetano Di Meglio Direttore di questa testata giornalistica, Bruno Mancini Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”, e il nutrito gruppo di collaboratori del volume “Napoli Ombelico del mondo” organizzato dalla Vice Presidente DILA APS Angela Mari Tiberi.

Il Dispari 20230417 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230417 – Redazione culturale DILA

Questo è stato il PROGRAMMA della premiazione

Saluto Presidente Corradini
Inno Italiano
Saluto On. Luciano Ciocchetti
Saluto Mon. Gianfranco Girotti
Relazione di Solidarietà internazionale: “Italia: Solidarietà e Rispetto per gli Emigranti”
Avv. Romualdo Truncè Presidente Camera Penale Crotone
Cantanti: Dominika Zamara Soprano – Argia Sara Pastore – Angela Prota – MT Battaglia
Poeta: Roberto Ciavarro
Modelle Gruppo Miss Italia

Premi Promozione Solidarietà:

  1. Em.za Card. Pietro Parolin Segretario di Stato Santa Sede Vaticano

On. Francesco Rocca Presidente Regione Lazio
On. Massimiliano Maselli Assessore Politiche Sociali Regione Lazio

Premi Sanità:
Prof. Marco Scatizzi Presidente ACOI Ass.ne Chirurghi Italiani
Prof. Paolo Marchetti Prof Universitario – Oncologo IDI
Prof.ssa Anna Materia Medico Chirurgo – Pronto Soccorso Pediatrico-Autismo
Prof. Fabio Ricci Direttore Clinico Breast Unit Ospedale Santa Maria Goretti
Dott.ssa Silvia Cavalli Direttore Generale AUSL Latina

Premi Cultura:
Dott.ssa Francesca Ballali Presidente Associazioni Cultura UE
Avv. Anna Egidia Catenaro Pres. Avvocatura in Missione – Org Convegno Pace
Prof.ssa Caterina Luisa De Caro Prof.ssa Filosofia Liceo Ladispoli – Scrittrice
Dott.ssa Maria Pepe Scrittrice

Premi Stampa – Informazione:
Dott. Carlo Bartoli Presidente Ordine Nazionale Giornalisti
Dott. Massimo Martinelli Direttore de Il Messaggero
Dott. Davide Vecchi Direttore de Il Tempo
Daniele Morgera Press RAI
Egidio FIA Dir. Lazio TV
Gabriella Di Mambro Latina Oggi

Premi alla Memoria:
Prof. Grazioso David Cofondatore LaSponda – Artista – Docente
Pietra Barrasso – Giovanni Crabuzza – Rosanna Della Valle – Roberto Gabrieli – Gianprovvé – Lucio Trojano – Giorgio Roberti Fondatore Centro Romanesco Trilussa

Premi alla Carriera:
Giorgio Onorato “Voce de Roma”
Bruno Mancini Presidente DILA APS
Antonio Palladino Moda Gioielli
Bruno Scapini Ambasciatore
 
Premio Libro “Napoli Ombelico del Mondo”:
Associazione DILA APS Bruno Mancini (Presidente), A.M. Petrarca, Alfonso Gurreri, Alfredo Soffiati, Angela Maria Tiberi, Angela Prota, Carla Pitarelli, Cecilia Salaices, Chiara Pavoni, Claudio Castana, Daniela Gigante, Enza Colagrosso, Flora Rucco, Gaetano Di Meglio, Gianna Formato Paganelli, Gisela Josefina Lopez, Giuseppe Bonetti, Graziella Zomparelli, Haydi Gutierrez, Isabella Poli, Luciana Capece, Lucio Isabella, Manuela Ranaldi, Maria Luisa Neri, Mario Vona, Mary Shannazaryan, Mauro Montacchiesi, Milena Petrarca, Pasquale Esposito, Pasqualina Petrarca, Rino Sortino, Rita Petrarca, Santina Amici, Tony Battini, Vincenzina Giannunzio, Vincenzo Middei.
 
Staff:
Francesca Corradini coordinatrice, Leonardo Gambardella, Roberto Simon, MarioTieghi
 
Foto/Video:
Alberto Alberti, Marco Bonanni, Massimiliano Sebastiani
 
Promoter:
Fondazione La Sponda / Dott. Benito Corradini Presidente

Organizzazione generale: Francesca Corradini – Margherita Ferraris

Il Dispari 20230417 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230417 – Redazione culturale DILA

Chiara Pavoni - Premio Fontane di Roma 2023 - Aula dei Gruppi Parlamentari Montecitorio Roma 3 aprile 2023

Chiara Pavoni – Premio Fontane di Roma 2023 – Aula dei Gruppi Parlamentari Montecitorio Roma 3 aprile 2023

Gisela Lopez e Bruno Mancini - Premio Fontane di Roma 2023 - Aula dei Gruppi Parlamentari Montecitorio Roma 3 aprile 2023

Gisela Lopez e Bruno Mancini – Premio Fontane di Roma 2023 – Aula dei Gruppi Parlamentari Montecitorio Roma 3 aprile 2023

Benito Corradini - Chiara Pavoni - Bruno Mancini - Premio Fontane di Roma 2023 - Aula dei Gruppi Parlamentari Montecitorio Roma 3 aprile 2023

Benito Corradini – Chiara Pavoni – Bruno Mancini – Premio Fontane di Roma 2023 – Aula dei Gruppi Parlamentari Montecitorio Roma 3 aprile 2023

Mauro Montacchiesi  Premio Fontane di Roma 2023 - Aula dei Gruppi Parlamentari Montecitorio Roma 3 aprile 2023

Mauro Montacchiesi Premio Fontane di Roma 2023 – Aula dei Gruppi Parlamentari Montecitorio Roma 3 aprile 2023

Gruppo di premiate -  Premio Fontane di Roma 2023 - Aula dei Gruppi Parlamentari Montecitorio Roma 3 aprile 2023

Gruppo di premiate – Premio Fontane di Roma 2023 – Aula dei Gruppi Parlamentari Montecitorio Roma 3 aprile 2023

Il Dispari 20230403

Il Dispari 20230403 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230403 – Redazione culturale DILA

“Cleopatra la schiava dei romani” di Giuseppe Lorin

Lo scrittore Giuseppe Lorin, amico dei progetti culturali Made in Ischia ideati e realizzati dall’Associazione di Promozione Sociale DILA APS, ci ha inviato in lettura il suo pregevole saggio introduttivo nella terra dei faraoni intitolato “Cleopatra la schiava dei romani”.

Presentato a Roma lo scorso 21 marzo, la forte suggestione della storia, dei personaggi e della edotta e chiara narrazione di cui il libro è portatore è stata ulteriormente gratificata dall’interpretazione dell’attrice Chiara Pavoni (ormai ben nota anche ad Ischia per avere organizzato e presentato alcuni eventi nella Biblioteca Antoniana), coadiuvata dalla presenza di un centurione in alta uniforme, Carlo Mele. Chiara Pavoni si è esibita nel ruolo della nutrice di Cleopatra VII, regina dell’alto e del basso Nilo, così come si legge nel monologo scritto da Giuseppe Lorin.

Ha moderato l’evento l’archeologa dott.ssa Elisa Carrisi assistita dall’archeo architetto Paolo Meogrossi, fautore della grande pedana lignea nel Colosseo.

La poetessa Michela Zanarella (Socia fondatrice di DILA) ha letto alcune sue poesie inserite nel saggio di Giuseppe Lorin.

Non potevamo certo mancare di chiedere a Giuseppe Lorin, in esclusiva per IL DISPARI, un suo “pensiero” sull’attualità della vicenda narrata.

E lui ha benevolmente accettato di risponderci con le argute considerazioni che qui trascriviamo:

«La definizione “schiava dei romani” riferita alla regina dell’Egitto è un eufemismo che sostituisce e chiarisce, in forma affettiva, quel fascino amoroso che la regina ha avuto su Giulio Cesare, ammirato ed amato dal popolo di Roma e dal quale ebbe un figlio ovvero, Tolomeo Cesare XV Philopátor Philométor (devoto al padre e alla madre) che venne soprannominato Cesarione perché figlio di Cesare.

Cleopatra è stata una delle donne con più potere dal punto di vista politico della storia antica. Oggigiorno esistono figure politiche femminili che possono assimilarsi in importanza o strategia alla regina egizia, contestualizzando il suo modo di agire all’epoca in cui viviamo perché Cleopatra è antesignana del pensiero europeo, una eroina ante litteram d’Europa; è stata la prima Ursula von der Leyen della storia.

Stirpe generata in Macedonia ellenica, radici e legami fraterni con l’Africa del filoellenicos Nectaneb I della XXX Dinastia (378-341), con Cipro dove ancora ci sono le rovine della reggia del faraone e dove nacque la madre di Cleopatra VII la cipriota.

Tutta l’area del Mediterraneo è stata toccata dai commercianti egizi, e Roma che catturò il cuore di Cleopatra. 

Cleopatra VII, intesa come strumento di pace dalle radici europee trapiantate in terra d’Egitto, sembra essere ancora viva!»

Se amate la Storia, se amate trovare le corrispondenze tra gli eventi passati e l’attualità per poter crescere in sintonia con l’evoluzione dell’umanità, allora questo saggio è la scelta ideale per intraprendere un percorso di equilibrio e bellezza… e potrete conoscere Lorin in un prossimo incontro di lettura che DILA APS ha in agenda a Ischia.

Cleopatra la schiava dei romani
Giuseppe Lorin, Bonfirraro Editore
ISBN 978-88-6272-276-6
PAG. 400, € 27

Il Dispari 20230403 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230403 – Redazione culturale DILA

TWITTERTONE

Mentre scriviamo questo twitterone è in corso a Roma un APERITIVO ARTISTICO organizzato da Chiara Pavoni presso la Casa della Cultura INTERNO 4 – DILA in via della Lungara 44.

Sono stati invitati a partecipare, leggendo proprie poesie, diversi poeti tra i quali si notano i nomi di alcuni scrittori presentati da DILA in reading realizzati ultimamente nella Biblioteca Antoniana.

La locandina porta i nomi di:

Elisabetta Pamela Petrolati, Luciana Capece, Patrizia Palombi, Veronica Paredes, Loretta Liberati, Anna Avelli, Barbara Maresti, Guido Tracanna, Francesca Peronace, Valentina Riposati, Tullia Ranieri, Francesca Liani, Paola Oliva, Mario Pino Toscano, Marsia Bambace, Elisabetta Biondi Della Sdriscia, Orietta Petrignani, Nicola Foti, Victoria Suriani, Antonella Ariosto, Lucio Macchia, Maria Rita Barbonari, Bruno Mancini, Michela Zanarella

Maria Cavicchioni, pittrice

Presenta Chiara Pavoni

Non mancheremo di proporvi, nelle prossime puntate di questa pagina, un’ampia cronaca dell’evento.

Il Dispari 20230403 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230403 – Redazione culturale DILA

Poesia inedita di Alberto Liguoro

destinata alla raccolta fuori concorso

del premio internazionale

di Arti varie”DILA 2023″

 

Sei versi in attesa di un senso

I

I bambini piangono
perché il mondo li uccide.
I bambini ridono
perché amano e giocano.
è ‘a voce de’ criature
che saglie chianu chianu.

II

Sento lo Spirito Universale
sopra di me
e la Ragione morale in me,
mentre danza,
intorno ai muri crollati,
alle frontiere abbattute,
ai vascelli sventrati,
la Dea Bellezza,
e davanti ai suoi seni al vento,
l’anima del Mondo
cerca salvezza.

III

Le navi del Mediterraneo
oltre l’orizzonte
trasportano i Morti;
mentre Vite innocenti
regalate
a fredde bare galleggianti,
cantano in coro
Fifteen men on the dead man’s chest.
Una bottiglia di rum e Satana
pensano al resto.

IV

Amor, ch’a nullo amato amar perdona
si te sbatte ‘o core ‘npietto è ammore
si spontano ‘e lacrime è ammore
si pienz’ d’accirere è ammore.
‘A fenesta ‘e Marechiaro
sta ‘nfaccia‘o mare blu,
ma che dd’è?
Se oltre l’abisso
non può esserci amore,
un lungo filo da sarto,
c’è sempre, e abbraccia
i cuori più belli del mondo.

V

Su un antico percorso
lastricato di vittime
di lutti e macerie,
verso la giustizia, la libertà
e l’amore,
temiamo senza badarci,
una sbarra alla fine,
con su scritto:
strada interrotta per frane“;
ma già oltre un dosso,
tra la nebbia di mare,
sfuma occhieggiante,
il faro dell’isola di Lesbo.

VI

Se la vita è un dono di Dio,
se lo è l’anima di una formica,
chi siamo noi per rifiutare
disprezzare o offendere?
Ma quando
il più raro e prezioso papiro egiziano
mi brucia la pelle,
incrina le pupille,
o intossica i polmoni,
è solo mostruoso
l’obbligo di aprire,
per umano decreto,
le braccia e la mente
all’occhio nefasto di Ra.

Ai 79 morti, 33 dei quali minorenni,
finora accertati, ai numerosi dispersi e
agli 80 profughi giunti in salvo, dei circa
180 a bordo del barcone naufragato nel
mare in tempesta, al largo di Crotone,

il 26 febbraio 2023.
 
Napoli 13 marzo 2023    <stro
Alberto Liguoro

Il Dispari 20230403 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230403 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230327

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Saranno premiati Gaetano Di Meglio, Bruno Mancini e Daniele Morgera?

Comunicato stampa della Fondazione La Sponda – Via Vespasiano, 12 – 00192 Roma

Il 40° Premio Internazionale FONTANE DI ROMA Omaggio a Dante Alighieri si terrà a ROMA nell’Aula dei Gruppi Parlamentari (Via di Campo Marzio, 78) il giorno 3 Aprile 2023 – ore 16/19
(dalle ore 15, ingresso da Via Uffici del Vicario, 21 Roma)

Il Dott. Benito Corradini, Presidente della FONDAZIONE LA SPONDA, nel prosieguo delle edizioni del Premio FONTANE DI ROMA, ideato da decenni per l’Accademia Internazionale La Sponda, d’intesa col Comitato Promotore, sta definendo i Patrocini e le presenze di Organismi Internazionali e Nazionali, la partecipazione di Ambasciate, Accademie e Associazioni di Arte, Cultura, Solidarietà e l’organizzazione del 40° Premio Internazionale Fontane di Roma.

Presidente onorario del Premio è S. Ecc. Mons. Marcello Semeraro, Prefetto della Pontificia Congregazione delle Cause dei Santi.

La Giuria, composta da S. Ecc. Prof. Gianfranco Girotti (Presidente), Benito Corradini (Vice Pres), Giorgio Bruzzese, Silvana Calcagni, Luca Caruso, Raffaele Cavaliere, Rosa Dalmiglio, Fulvio Rocco De Marinis, Guido D’Ubaldo, Filippo Esposito, Margherita Ferraris, Porfirio Grazioli, Mimoza Haxhiaj, Gianni Lattanzio, Elisabetta Lomoro,Umberto Puato, Anna Selvaggi, Maurizio Tcheng, Francesca Triticucci, Lucio Vetrella, sta definendo l’elenco dei Premiati (Personalità, VIP, Autorità del Vaticano, Ambasciatori, Personalità di Sanità, Cultura, Arte, Solidarietà, Ambiente, Lavoro, Sport).
I Trofei del Premio sono stati realizzati dal Prof. Domenico Annicchiarico, dal Maestro Ferdinando Codognotto, con Grafiche degli Artisti Pietra Barrasso, Giovanni Crabuzza, Rosanna Della Valle, Roberto Gabrieli, Silvana Galeone, Gianprovvé, Lucio Trojano.
Per la presenza al Premio, alla Sala dei Gruppi Parlamentari, è necessario prenotarsi, sia per motivi di registrazione che per disponibilità dei posti.
Grazie.
Il Comitato Promotore
Roma, 21 Marzo 2023

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Dalla raccolta di poesie
“LA SAGRA DEL PECCATO”
1957 – 2003 – ISBN 9781470913205
SCRITTA DA BRUNO MANCINI

Le mummie e le vestali

LA FORZA DI IGNAZIE

Se io fossi stata solo figlia
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per vicoli stretti e fumosi
attenta smarrita
avrei venduto gli occhi.

Se io fossi stata solo sposa
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per luccichii mimetici
solitaria rarità
avrei gelato le parole.

Se io fossi stata solo madre
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per veglie e voglie
condannata smarrita
avrei sedato i suoni.

Se io fossi stata solo donna
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per folli folle disumane
paradisi perduti
avrei tritato i pensieri.

°———°———°———°

Ma tu offendimi
con albe boreali
e poi sussurrami
di tuoni di tempeste
ma tu affondami
in nuvole di abbracci
e poi ritrovami
nelle bugie dei sogni

io vivo da sempre
quasi fossi vestale
attonita.

LA FORZA DI IGNAZII

Come giunco
tra rane

sbattuto
frustato
sferzato
quando avevo vent’anni
ho lasciato mio padre
lui ne aveva cinquanta.

Come graffio
su specchio

stridente
gelante
sfregiante

quando avevo altri anni
ho lasciato l’amata
lei non so.

Come gancio
al labbro

stupisce
tradisce
scurisce

quando avevo più anni
ho lasciato mio figlio
lui era grande.

Come bruco
fra frane

intanato
stordito
immoto

in questo giorno d’afa
ho lasciato la mia immagine
lei non lo capirà.

°———°———°———

Ma tu lisciami
e fasciami
e abbracciami e stringimi
e scoprimi e coprimi
e narrami e ignorami
e forgiami favola ottusa

io vivo da sempre
quasi fossi una mummia
deluso.

https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/la-sagra-del-peccato/paperback/product-n4pg97.html?q=la+sagra+del+peccato

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Poesia inedita di Alberto Liguoro
destinata alla raccolta fuori concorso
del premio internazionale
di Arti varie”DILA 2023″

Sei versi in attesa di un senso

I
I bambini piangono
perché il mondo li uccide.
I bambini ridono
perché amano e giocano.
È ‘a voce de’ criature
che saglie chianu chianu.

II
Sento lo Spirito Universale
sopra di me
e la Ragione morale in me,
mentre danza,
intorno ai muri crollati,
alle frontiere abbattute,
ai vascelli sventrati,
la Dea Bellezza,
e davanti ai suoi seni al vento,
l’anima del Mondo
cerca salvezza.

III
Le navi del Mediterraneo
oltre l’orizzonte
trasportano i Morti;
mentre Vite innocenti
regalate
a fredde bare galleggianti,
cantano in coro
Fifteen men on the dead man’s chest.
Una bottiglia di rum e Satana
pensano al resto.

IV
Amor, ch’a nullo amato amar perdona
si te sbatte ‘o core ‘npietto è ammore
si spontano ‘e lacrime è ammore
si pienz’ d’accirere è ammore.
‘A fenesta ‘e Marechiaro
sta ‘nfaccia‘o mare blu,
ma che dd’è?
Se oltre l’abisso
non può esserci amore,
un lungo filo da sarto,
c’è sempre, e abbraccia
i cuori più belli del mondo.

V
Su un antico percorso
lastricato di vittime
di lutti e macerie,
verso la giustizia, la libertà
e l’amore,
temiamo senza badarci,
una sbarra alla fine,
con su scritto:
“strada interrotta per frane”;
ma già oltre un dosso,
tra la nebbia di mare,
sfuma occhieggiante,
il faro dell’isola di Lesbo.

VI

Se la vita è un dono di Dio,
se lo è l’anima di una formica,
chi siamo noi per rifiutare
disprezzare o offendere?
Ma quando
il più raro e prezioso papiro egiziano
mi brucia la pelle,
incrina le pupille,
o intossica i polmoni,
è solo mostruoso
l’obbligo di aprire,
per umano decreto,
le braccia e la mente
all’occhio nefasto di Ra.

Ai 79 morti, 33 dei quali minorenni,
finora accertati, ai numerosi dispersi e
agli 80 profughi giunti in salvo, dei circa
180 a bordo del barcone naufragato nel
mare in tempesta, al largo di Crotone,
il 26 febbraio 2023.

Napoli 13 marzo 2023
Alberto Liguoro

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230320

LO STORICO
FESTIVAL DELLA CANZONE NAPOLETANA
ARRIVERÀ A ISCHIA?

Dopo un approfondito e costruttivo confronto svolto tra Massimo Abbate, proprietario del marchio e Direttore Artistico del Festival Della Canzone Napoletana, e Bruno Mancini, Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA“, Massimo Abbate ha ufficializzata la nomina di Bruno Mancini nel ruolo di “Responsabile delle Relazioni esterne” al fine di promuovere il Festival Della Canzone Napoletana.

Ciò vuol dire che, fin da subito, l’Associazione DILA in sinergia con tutte le realtà associative, artistiche e mediatiche amiche dei progetti Made in Ischia, sarà impegnata nel coinvolgimento dell’Isola d’Ischia (prevalentemente ma non solo l’Isola d’Ischia) nella programmazione del Festival.

Il testo della lettera dell’incarico

«Gentile sig. Bruno Mancini,
riscontrando la sua disponibilità per assumere un ruolo direttivo nell’ambito dell’organizzazione del Festival della Canzone napoletana che, da tempo, ho rilanciato quale proprietario del marchio nonché Direttore Artistico giungendo quest’anno alla nona edizione, le sottoponiamo con piacere e ufficialmente la nostra proposta che consiste nell’affidarle l’incarico di Responsabile delle Relazioni esterne presso lo Stato e gli Enti pubblici al fine di promuovere il Festival quale importante vettore della cultura musicale napoletana.

Nel restare in attesa di conoscere la Sua disponibilità, porgo
Cordiali saluti.
18 marzo 2023
Massimo Abbate»

In una precedente mail Massimo Abbate aveva scritto a Bruno Mancini:

«Ischia è una delle perle del golfo di Napoli.
Il Festival di Napoli non è mai approdato nell’isola e non si sa per quale motivo.
A Capri invece nel 1970 si tenne di fatto l’ultima edizione e questo perché nel 1971 a causa della violenta protesta degli autori esclusi, l’oscuramento delle telecamere RAI e il diniego da parte dell’allora giudice Krog il festival ebbe il suo triste epilogo.
È dal 2015 che mi onoro di aver acceso un interesse negli uomini di buona volontà per il festival da me diretto.
Riportarlo in vita con abnegazione dopo averlo salvato da morte certa non è stato facile e non lo è tuttora a causa di un ostracismo silente e subdolo di alcuni personaggi di potere locale: Organizzatori di eventi, direttori artistici, politici, direttori di radio e televisioni nonché giornalisti di settore che non potendolo avere sotto controllo come tutte o quasi le attività artistiche in atto da anni, adoperano un oscuramento sistematico scoraggiando chiunque voglia sostenerlo.
Solo la mia insistenza, onestà professionale anche queste non meno sistematiche e caparbie, resistono e combattono tali squallidi interessi personali che nulla hanno a che fare con quelli puramente comunitari e culturali nell’interesse della promozione del patrimonio storico e artistico della città e della canzone napoletana.
Ma la giustizia anche se a volte tarda ad arrivare prima o poi fa il suo corso e allora tutto il male fatto a questa manifestazione ricadrà implacabilmente su loro stessi determinando la legge del boomerang.
Una bella ripulita in un ambiente corrotto e un ricambio generazionale sono indispensabili.
Ritornando a Ischia sarebbe bello riportarlo anche lì.
Se è finito a Capri può rinascere a Ischia.
Questo è un ottimo spunto di cronaca per chi saprà coglierlo.
In questa isola ho ricordi bellissimi a partire dalla mia infanzia.
Non solo fughe sentimentali con fidanzatine ma anche improvvisate con i miei amici più cari.
Non sono mancate visite organizzate grazie ai molti impegni di lavoro e su tutti quelli di accompagnare e seguire mio padre in qualità di suo personal manager.
Negli ultimi anni della sua carriera ho capito tramite il suo sguardo malinconico di dover proseguire il percorso da lui intrapreso a difesa della nostra canzone.
A partire dal momento in cui lui, a causa della sua imminente dipartita, lo avrebbe interrotto ripercorrendolo con la stessa passione e qualità.
E allora eccomi qua a riproporre l’unico vero grande evento che può riportare il canto napoletano e la sua poesia in tutto il mondo: Il Festival della canzone napoletana.
Se gli amministratori ischitani sono concretamente interessati io nell’interesse della canzone napoletana e per la promessa tacita fatta a mio padre, sono pronto.»

INFO:
[email protected]
tel 3914830355 (ore 15-23)

Poesia inedita di Alberto Liguoro
destinata alla raccolta fuori concorso
del premio internazionale
di Arti varie” DILA 2023″

Sei versi in attesa di un senso

I
I bambini piangono
perché il mondo li uccide.
I bambini ridono
perché amano e giocano.
È ‘a voce de’ criature
che saglie chianu chianu.

II
Sento lo Spirito Universale
sopra di me
e la Ragione morale in me,
mentre danza,
intorno ai muri crollati,
alle frontiere abbattute,
ai vascelli sventrati,
la Dea Bellezza,
e davanti ai suoi seni al vento,
l’anima del Mondo
cerca salvezza.

III
Le navi del Mediterraneo
oltre l’orizzonte
trasportano i Morti;
mentre Vite innocenti
regalate
a fredde bare galleggianti,
cantano in coro
Fifteen men on the dead man’s chest.
Una bottiglia di rum e Satana
pensano al resto.

IV
Amor, ch’a nullo amato amar perdona
si te sbatte ‘o core ‘npietto è ammore
si spontano ‘e lacrime è ammore
si pienz’ d’accirere è ammore.
‘A fenesta ‘e Marechiaro
sta ‘nfaccia‘o mare blu,
ma che dd’è?
Se oltre l’abisso
non può esserci amore,
un lungo filo da sarto,
c’è sempre, e abbraccia
i cuori più belli del mondo.

V
Su un antico percorso
lastricato di vittime
di lutti e macerie,
verso la giustizia, la libertà
e l’amore,
temiamo senza badarci,
una sbarra alla fine,
con su scritto:
“strada interrotta per frane”;
ma già oltre un dosso,
tra la nebbia di mare,
sfuma occhieggiante,
il faro dell’isola di Lesbo.

VI

Se la vita è un dono di Dio,
se lo è l’anima di una formica,
chi siamo noi per rifiutare
disprezzare o offendere?
Ma quando
il più raro e prezioso papiro egiziano
mi brucia la pelle,
incrina le pupille,
o intossica i polmoni,
è solo mostruoso
l’obbligo di aprire,
per umano decreto,
le braccia e la mente
all’occhio nefasto di Ra.

Ai 79 morti, 33 dei quali minorenni,
finora accertati, ai numerosi dispersi e
agli 80 profughi giunti in salvo, dei circa
180 a bordo del barcone naufragato nel
mare in tempesta, al largo di Crotone,
il 26 febbraio 2023.

Napoli 13 marzo 2023
Alberto Liguoro

Dalla raccolta di poesie
“LA SAGRA DEL PECCATO”
1957 – 2003 – ISBN 9781470913205
SCRITTA DA BRUNO MANCINI

Le mummie e le vestali

LA FORZA DI IGNAZIE

Se io fossi stata solo figlia
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per vicoli stretti e fumosi
attenta smarrita
avrei venduto gli occhi.

Se io fossi stata solo sposa
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per luccichii mimetici
solitaria rarità
avrei gelato le parole.

Se io fossi stata solo madre
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per veglie e voglie
condannata smarrita
avrei sedato i suoni.

Se io fossi stata solo donna
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per folli folle disumane
paradisi perduti
avrei tritato i pensieri.

°———°———°———°

Ma tu offendimi
con albe boreali
e poi sussurrami
di tuoni di tempeste
ma tu affondami
in nuvole di abbracci
e poi ritrovami
nelle bugie dei sogni

io vivo da sempre
quasi fossi vestale
attonita.

LA FORZA DI IGNAZII

Come giunco
tra rane

sbattuto
frustato
sferzato
quando avevo vent’anni
ho lasciato mio padre
lui ne aveva cinquanta.

Come graffio
su specchio

stridente
gelante
sfregiante

quando avevo altri anni
ho lasciato l’amata
lei non so.

Come gancio
al labbro

stupisce
tradisce
scurisce

quando avevo più anni
ho lasciato mio figlio
lui era grande.

Come bruco
fra frane

intanato
stordito
immoto

in questo giorno d’afa
ho lasciato la mia immagine
lei non lo capirà.

°———°———°———

Ma tu lisciami
e fasciami
e abbracciami e stringimi
e scoprimi e coprimi
e narrami e ignorami
e forgiami favola ottusa

io vivo da sempre
quasi fossi una mummia
deluso.

https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/la-sagra-del-peccato/paperback/product-n4pg97.html?q=la+sagra+del+peccato

Il Dispari 20230313

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Angela Maria Tiberi: Lucio Isabella scrittore di vita

Lucio Isabella scrittore, poeta, scultore di vita sarà a Ischia il 21 marzo per presentare le sue opere artistiche in occasione dell’evento “Giornata mondiale della poesia” organizzato dall’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” presieduta da Bruno Mancini, dal Circolo Sportivo Culturale Il Dragone presieduto da Pasquale Di Costanzo, in collaborazione con la testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, con il Magazine Eudonna e la Casa Editrice IL SEXTANTE entrambi di Mariapia Ciaghi, e con l’Associazione ADA di Dalila Boukhalfa.

L’incontro si svolgerà a partire dalle ore 18, con ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, presso la Casa Della Cultura DILA-DRAGONE ubicata nel salone teatro dell’ex Hotel Franceschina in Barano d’Ischia alla Via Corrado Buono 42: INFO [email protected]

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Angela Maria Tiberi, vicepresidente DILA, ci illustra il contenuto di una novella di Lucio Isabella.

Figlio di contadini e appartenente ad una famiglia numerosa, orfano di padre all’età di undici anni, Lucio Isabella lascia gli studi in tenera età per dedicarsi ai lavori nei campi.
Lucio Isabella è stato lavoratore instancabile nell’ambito dell’agricoltura per poi diventare, mediante un profondo impegno, disegnatore navale con ampia competenza.

Nell’ambito della sua letteratura si nota una vivace fantasia con dolorose e toccanti vicende, con meravigliosa sensibilità.

Lo chiamano ribelle perché non permette a nessuno che venga a calpestare i valori umani esaltati nei suoi romanzi.

Il Comune di Castellabate ha voluto conferirgli una particolare benemerenza per la diffusione nel mondo delle sue opere che fanno ampio riferimento alla vita e alla cultura del Cilento.

Un libro di racconti dal titolo “Cuore Cilentano”, a cui è stato assegnato Medaglia d’oro per la narrativa al Premio Internazionale “Natale Agropolese”, è entrato nelle scuole toccando il cuore dei giovani,

Visti i titoli, i meriti e l’attività svolta, l’Accademia Internazionale di Belle Arti, Scienze, Lettere, Diritto “Fide Europeoin” gli conferisce solennemente a Norma di Statuto il Diploma Accademico d’Onore Maestro Lucio Isabella, Vate del mito cilentano , iscrivendolo nell’Albo d’Oro il 19 novembre 2006.

Le sue trentasette opere letterarie fanno parte della collana “Storie d’amore e di vita del Cilento”.

Esaminando il romanzo “All’ombra dei castagni”, incluso nella collana “Storie d’amore e di vita nel Cilento” e presentato da Ezio Guandalini, si consiglia il lettore di leggerlo attentamente per riuscire ad ascoltare l’eco di un tempo che accarezza il cuore facendo rivivere i ricordi.

Lucio Isabella racconta in forma poetica l’amore verso la sua terra e la sua famiglia perché la sua anima gentile sa gioire, amare e soffrire e tutto questo traspare nel testo facendoci sentire protagonisti dei personaggi narrati tanto che il lettore sensibile prova profonde emozioni diventando spiritualmente amico dei protagonisti del testo.

Lucio Isabella mette in evidenza che i padroni erano chiamati “Galantuomini” con il termine “Don”, “Eccellenza”.
Il rispetto era obbligatorio e i padroni approfittavano dell’ignoranza dei coloni e dei contadini che lavoravano per loro.
La loro prepotenza rientrava nella norma quotidiana e il buono dei proprietari era una rarità.

Si andava negli anni 39/45 in calesse, carretta e il “traino” era effettuato da asini o muli, difficilmente cavalli.

Dopo la guerra arrivarono nei paesi di campagna o di montagna autobus molto vecchio chiamati “O postale”, perché portavano la posta e qualche raro passeggero.
Era insolito vedere un’automobile per strada.
Regnava il rispetto fra le famiglie e i loro componenti si aiutavano a vicenda mentre ora questa è divenuto rarità nelle grandi città.
I matrimoni si celebravano fra i paesani, mentre le famiglie dei “galantuomini” si imparentavano nello stesso ceto.

Parlandoci dei suoi romanzi, Lucio Isabella ci racconterà, a Ischia il prossimo 21 marzo, queste ed altre emozionanti storie di vita.
Siete tutti invitati!
Angela Maria Tiberi

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Da Liga Sarah Lapinska TWITTERONE lettone

1) Agnese Rudzīte, una giovane lady amante dell’Arte e amica dei progetti DILA che lavora insieme al marito presso “CopyPlus”, un laboratorio di stampa in via Mātera 26A, Jelgava – Lettonia, è stata contenta di ricevere in regalo il mio disegno “Asian Tune”.
I turisti dall’Italia e da altri Paesi, così come i residenti di Jelgava, sono gentilmente invitati a visitarli.
Possano entrambi avere successo nella loro piccola impresa e nella loro vita!

2) Aida Turrini conosce e ama la natura. Scatta fotografie nel suo tempo libero. Nelle sue immagini si possono vedere Italia, Argentina, Lettonia e altri paesi.
Lei è una delle finaliste del concorso “Otto milioni – 2022” ed ha ordinato con entusiasmo tre copie dell’antologia “Isole nuove – 2022”.

3) Irinel Daniela Iacob, pittrice di Romania, Bucarest, che ha una formazione ingegneristica e gestionale, è felice di ricevere l’antologia “Isole Nuove – 2022” e il quotidiano “Il Dispari”.
Nelle immagini si vede lei e uno dei suoi dipinti dedicati a fiabe, romanticismo e fate.

4) Viesturs Āboliņš posa con l’antologia “Isole nuove – 2022”, il quotidiano “Il Dispari” e il mio disegno “Fairy tale”.
Lui non solo scrive poesie storiche molto emozionanti, ma anche fiabe, articoli scientifici e di statistica, oltre a fotografare attentamente la natura, soprattutto acque e uccelli acquatici.
È un ingegnere per professione, ed inoltre è esperto di previsioni del tempo.
Buona salute e resistenza a lui!

5) Raimonds, persona di buona volontà, che per ora non vuole rendere noto il suo cognome, ha ricevuto con piacere, interesse e stima la nostra meravigliosa antologia “Una pagina, un’emozione” in regalo.
Grazie a lui e ai suoi amici, ora ho un comodo smartphone e un fornello elettrico altrettanto comodo.
Buona salute e successo in tutto a lui e a suoi amici sinceri!

6) Eda Gyenis (Ungheria) Artista, ottima disegnatrice una delle finaliste del concorso “Otto milioni – 2022” posa con l’antologica “Isole nuove – 2022”.

Aida Turrini 1

Aida Turrini 1

Aida Turrini

Aida Turrini

Irinel Daniela Iacob

Irinel Daniela Iacob

Irinel Daniela Iacob

Irinel Daniela Iacob

Viesturs Āboliņš

Viesturs Āboliņš

Eda Gyenis (Ungheria)

Eda Gyenis (Ungheria)

Liga Lapinska

Liga Lapinska

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Dalla raccolta di poesie
“LA SAGRA DEL PECCATO”
1957 – 2003 – ISBN 9781470913205
SCRITTA DA BRUNO MANCINI

Le mummie e le vestali

LA FORZA DI IGNAZIE

Se io fossi stata solo figlia
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per vicoli stretti e fumosi
attenta smarrita
avrei venduto gli occhi.

Se io fossi stata solo sposa
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per luccichii mimetici
solitaria rarità
avrei gelato le parole.

Se io fossi stata solo madre
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per veglie e voglie
condannata smarrita
avrei sedato i suoni.

Se io fossi stata solo donna
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per folli folle disumane
paradisi perduti
avrei tritato i pensieri.

°———°———°———°

Ma tu offendimi
con albe boreali
e poi sussurrami
di tuoni di tempeste
ma tu affondami
in nuvole di abbracci
e poi ritrovami
nelle bugie dei sogni

io vivo da sempre
quasi fossi vestale
attonita.

LA FORZA DI IGNAZII

Come giunco
tra rane

sbattuto
frustato
sferzato
quando avevo vent’anni
ho lasciato mio padre
lui ne aveva cinquanta.

Come graffio
su specchio

stridente
gelante
sfregiante

quando avevo altri anni
ho lasciato l’amata
lei non so.

Come gancio
al labbro

stupisce
tradisce
scurisce

quando avevo più anni
ho lasciato mio figlio
lui era grande.

Come bruco
fra frane

intanato
stordito
immoto

in questo giorno d’afa
ho lasciato la mia immagine
lei non lo capirà.

°———°———°———

Ma tu lisciami
e fasciami
e abbracciami e stringimi
e scoprimi e coprimi
e narrami e ignorami
e forgiami favola ottusa

io vivo da sempre
quasi fossi una mummia
deluso.

https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/la-sagra-del-peccato/paperback/product-n4pg97.html?q=la+sagra+del+peccato

Il Dispari 20230306

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Angela Maria Tiberi recensisce Antonio Scarsella
Il Grifone, la scimmia, l’usignolo
Il Levante Libreria Editrice

Centro di svolgimento del giallo è Sermoneta, borgo medioevale, intrecciandosi con la musica, la cultura, la storia.
I protagonisti del romanzo sono: il campus internazionale di Musica, diventato Fondazione, il Castello di Sermoneta e la Musica, che diventano cornice di un giallo d’ambiente mentre il filo conduttore è la Musica.
Protagonista femminile è Carola Leman sposata con il settantenne Franz Kramer, violoncellista di fama mondiale, direttore del Conservatorio di Stoccolma e di altri istituti di mezza Europa, genio della musica mondiale.
I protagonisti si erano conosciuti a Stoccolma, lei giovanissima impiegata del Conservatorio e lui più di quarant’anni d’età, diventando lei, successivamente, la sua seconda moglie ed assistente di cattedra nello stesso istituto.
Il prof. Kramer teneva i suoi corsi di perfezionamento nel castello di Sermoneta, centro di importanza internazionale della Musica.
La moglie non dava motivo di tradirlo anche se aveva 45 anni e lui settant’anni: c’era complicità fra loro.
Il marito non sapeva che la sua amata fosse attirata sia dal corpo che dalla mente di giovani donne in quanto il suo desiderio di madre non era stato esaudito.
Le avventure con gli uomini non placavano la passione di Carola.
La sua prima donna fu una violoncellista, Agneska, e tra loro vi fu una grande passione e passarono una notte insieme, nella stanza numero 32 dell’Hotel Holiday Inn di Stoccolma.
Si lasciarono.
Colpo di scena del giallo è la morte della giovane Céline nel Castello di Sermoneta.
Così l’autore ci introduce nel giallo.
Chi ha ucciso Céline Bloom?
Non dico altro!
Il giallo è pieno di misteri.
Colgo l’occasione per invitare a meditare per il messaggio sconosciuto a molte persone (inciso all’ingresso del Palazzo di Vetro dell’Onu a New York.) che lo scrittore riporta nel suo testo .
Scritto da un grande poeta di religione mussulmana, vissuto in Persia a cavallo tra il XII e il XIII secolo: Mosleh ad-Din Abdollah, conosciuto come Sa’di: “I figli di Abramo sono membra di uno stesso corpo e della stessa essenza sono stati creati.
Quando anche la più piccola parte, per le avversità della vita, si addolora, anche le altre parti perdono la calma e quiete.
Tu che sei insensibile alle pene altrui mai e poi mai potrai essere chiamato essere umano”.
Complimenti ad Antonio Scarsella e un buon successo di questo fantastico libro.

Angela Maria Tiberi

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

DICHIARAZIONE RICHIESTA PER LA PARTECIPAZIONE ALLA
12a EDIZIONE DEL
PREMIO INTERNAZIONALE DI ARTI VARIE
“OTTO MILIONI” 2023

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via______________ N_____ CAP________

tel. ______________________ e-mail________________________________________________

avendo letto, ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla undicesima edizione del Premio internazionale “Otto Milioni”2022 pubblicato anche tramite web all’url

https://www.emmegiischia.com/wordpress/premi-otto-milioni-2023/

manifesto l’intenzione di partecipare alla sezione
POESIA □ ARTI GRAFICHE □
ARTICOLO □ VIDEO □

della 12a del premio internazionale di Arti Varie “OTTO MILIONI”2023 e, pertanto, nella mia qualità di Autore, allego l’opera dal titolo_________________

A TALE SCOPO DICHIARO DI
1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto alla 12a edizione del premio internazionale di Arti Varie “OTTO MILIONI” 2023 organizzato da Bruno Mancini;
2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili
3. di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
4. volere concedere a Bruno Mancini il diritto di pubblicare ed utilizzare la mia suddetta opera in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che Bruno Mancini avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare e di utilizzare in ogni forma e modo la mia suddetta opera nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare la mia suddetta opera anche in via telematica a mezzo internet, come proposta da me Autore e non sarà tenuto ad effettuare alcuna correzione;
5. aver concordato in maniera definitiva con Bruno Mancini che egli NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare la mia suddetta opera al gratuito utilizzo da parte di Bruno Mancini per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione egli voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità della mia suddetta opera, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dovere in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale della mia suddetta opera;
6. volere provvedere all’acquisto di n°…… copie del volume antologico “ISPIRAZIONI” se la mia suddetta opera sarà ritenuta idonea a partecipare alla dodicesima edizione del Premio di Arti Varie “OTTO MILIONI” e se sarà pubblicata nella suddetta Antologia.
Data e Luogo…………………. Firma dell’autore …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10) 11) 12) 13) 14) 15) 16) del regolamento relativo alla 12a edizione del premio internazionale di Arti Varie “OTTO MILIONI” 2023 pubblicato anche tramite web all’url https://www.emmegiischia.com/wordpress/premi-otto-milioni-2023/

Data e Luogo…………………. Firma dell’autore …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare entro il 15 Maggio 2023 a [email protected]
Info & contatti: – Tel. 3914830355 – [email protected]

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

BRUNO MANCINI

Dalla raccolta
Io fui mortale
(2005 – 2009)

Giovane Apaches

Scriverò di te innocente – giovane Apaches –
dalla lunga chioma di grappoli
di grappoli d’uva rossigna,
tra le fiamme dei tronchi
dei tronchi ardenti sfavillanti
una notte di cielo deserto,
deserto, nel cuore del deserto.

Penserò alla tua malinconia – giovane Apaches –
d’attesa e di passioni con occhi memorie
memorie affastellate,
sopra i fumi dei tronchi
dei tronchi assopiti
nelle notti di cielo deserto,
deserto, come il cuore del deserto.

Amerò gli sguardi squillanti – giovane Apaches –
per la felice follia di silenziosi sorrisi
sorrisi all’ombra di tante chimere,
dentro ai profumi dei tronchi
dei tronchi spenti dalla mia ombra
ogni notte di cielo deserto,
deserta, più del cuore del deserto.

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Premio internazionale di Arti Varie “Otto milioni” 2023 ideato da Bruno Mancini, dedicato alla memoria di Paola Occhi, Nina Lavieri, Antonio Mencarini, Vincenzo Savarese, organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in collaborazione con la testata giornalistica IL DISPARI diretta da Gaetano Di Meglio, con la Casa Editrice IL SEXTANTE e con il magazine Eudonna entrambi riferibili a Mariapia Ciaghi e con l’Associazione algerina ADA presieduta da Dalila Boukhalfa, si sviluppa in quattro sezioni: Poesia – Arti grafiche – Articolo – Video.

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Regolamento
TEMA LIBERO

1. L’iscrizione al Premio è completamente gratuita per TUTTI.
2. Una commissione nominata da Bruno Mancini provvederà a selezionare in maniera insindacabile le opere che parteciperanno alla fase finale del Premio.
3. I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscrivere UNA loro opera per ciascuna sezione direttamente nel gruppo delle finaliste, purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento.
Sono esclusi da questa opportunità i Soci DILA che saranno, eventualmente, inseriti in una Giuria del Premio.
Gli Autori che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

SEZIONE POESIA
4. Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 poesie ciascuno.
5. Le poesie iscritte al Premio: a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA; b) dovranno essere inviate in formato word a [email protected]; c) dovranno essere scritte in lingua italiana; d) dovranno essere composte da un massimo di 30 righe (compreso il titolo ed eventuali spazi bianchi tra i versi e/o tra le strofe); e) potranno essere scritte in una delle seguenti lingue <arabo, francese, inglese, lettone, russo, spagnolo> purché, SOLO in questo caso, siano accompagnate dal versamento di 10,00€ ciascuna come contributo per la traduzione in italiano che verrà effettuata da poeti collaboratori dell’Ass. DILA. Tali versamenti andranno effettuati sull’IBAN che verrà indicato in maniera privata.

SEZIONE ARTI GRAFICHE
4. Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 opere ciascuno.
5. Le opere iscritte al Premio: a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA; b) dovranno essere inviate in formato jpeg a [email protected]; c) potranno essere realizzate con qualsiasi tecnica, anche digitale e/o fotografica

SEZIONE VIDEO
4. Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 video ciascuno.
5. I video iscritti al Premio: a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA; b) dovranno essere inviati in formato mp4 o simile a [email protected]; c) potranno essere realizzati con qualsiasi contenuto (musica, recitazione, eventi ecc.); d) dovranno avere la durata massima di quattro minuti.

SEZIONE ARTICOLO
4, Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio al massimo 3 articoli ciascuno.
5. Gli articoli iscritti al Premio: a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA; b) dovranno essere inviati in formato word a [email protected]; c) potranno essere realizzati su qualsiasi argomento; d) dovranno avere la lunghezza massima di 5.000 battute spazi e titolo compresi.
6. A richiesta degli Autori, TUTTE le opere iscritte al Premio potranno essere pubblicate nell’antologia “ISPIRAZIONI”.
7 La mancata adesione alla suddetta opportunità editoriale NON pregiudicherà in alcun modo la partecipazione delle opere al Premio.
8. L’antologia “ISPIRAZIONI” sarà regolarmente provvista di un codice ISBN.
Il prezzo di copertina del volume in bianco e nero sarà di 22.00 € e la stampa avverrà entro settembre 2021.
9. L’Autore, per partecipare al Premio, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata, insieme al file dell’opera proposta.
10. La votazione conclusiva che designerà le opere vincitrici delle sei sezioni, avverrà sommando i punti ricevuti mediante: a) like ai siti web che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 1 punto); b) coupon inseriti nelle testate giornalistiche che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 10 punti); c) schede allegate all’antologia “ISPIRAZIONI (1 voto = 30 punti), d) voti espressi da giurie nominate da DILA e dagli sponsor del premio -i punti totali assegnati a ciascuna Giuria saranno pari al totale dei punti espressi al capo a).
11. Le opere per partecipare al Premio dovranno pervenire a [email protected] nella loro stesura finale entro e non oltre il 15 Maggio 2023.
12. Il mancato rispetto di una qualsiasi delle norme di questo regolamento sarà causa di esclusione dell’opera dal premio.
13. I nomi dei finalisti saranno annunciati entro il 10 Giugno 2023.
14. La classifica finale sarà resa nota in una data compresa tra il 30 ottobre e il 30 novembre 2023.
15. La cerimonia di premiazione dei vincitori avverrà in una data compresa tra il 10 novembre e il 31 dicembre 2023.
La data e la località della premiazione saranno rese note ai finalisti con un preavviso di almeno 10 giorni.
16. Trattandosi di un premio ad iscrizione COMPLETAMENTE GRATUITA, Bruno Mancini si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento, e gli Autori, inviando le proprie opere, ne prendono atto in maniera definitiva.

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

 

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

 

Il Dispari 20230221

È Carnevale
Dalla raccolta di poesie di
Bruno Mancini

“Non rubate la mia vita”
(2005 – 2007):
ISBN 9781470909499
Paperback EUR 13.87

https://www.amazon.com.be/-/en/Bruno-Mancini/dp/1470909499

È Carnevale
tu mi hai lasciato con una promessa.
Hai detto: “Aspettami.”
“Ritornerò”.

È Carnevale
e ho visto il tuo culetto allontanarsi.
Ho detto: “<È certo.”
“Ti troverò”.

Per vicoli e botteghe
ho mosso il mio delirio incontrollato
la maschera che hai tu
non l’ho rivista più.

Su canali e lagune
ho spinto la mia assurda gelosia
la maschera che hai tu
non l’ho rivista più.

È Carnevale
tu mia hai lasciato con una promessa
ho visto il tuo culetto allontanarsi
la maschera che hai tu
non l’ho rivista più
e adesso guardo alla ti vu
le belle chiappe d’una indù
il piffero va su
della maschera ch’hai tu
non me ne fotte niente più.

Canzone per Carnevale
testo di Bruno Mancini
musica, canto e fisarmonica di Valentina Gavrish
https://youtu.be/yz6YTxU5wbQ

Il Dispari 20230220

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

C’è un mistero dietro la morte/sepoltura di Vittoria Colonna?
Albertin Galiano ne è sicuro.

Diciamo subito che la poetessa Vittoria Colonna (Marino, aprile 1490 o 1492 – Roma, 25 febbraio 1547), figlia del generale Fabrizio Colonna e di Agnese di Montefeltro e poi moglie di Francesco Ferrante d’Avalos Marchese di Pescara, rappresenta l’icona artistica dell’intera isola d’Ischia.

Infatti, il suo matrimonio con Ferrante d’Avalos fu celebrato ad Ischia nel Castello Aragonese il 27 dicembre 1509 e lì lei trascorse gran parte della sua vita avendo modo di intrattenere relazioni culturali con i migliori artisti e letterati del secolo, tra cui Angelo di Costanzo, Annibale Caro, Bernardo Tasso, Giovanni Pontano, Girolamo Britonio, Jacopo Sannazaro, Ludovico Ariosto, Michelangelo Buonarroti e tanti altri ancora.

Una storia tramandata oralmente, a mio parere più vicina alla realtà che non alla fantasia, vuole che il sommo Michelangelo Buonarroti abbia soggiornato a Ischia in una Torre distante poche centinaia di metri dalle finestre del Castello Aragonese, potendo quindi agevolmente incontrare  la bella castellana.

Certo è storicamente provato che ad un loro primo incontro avvenuto tra il 1536 o 1538, ne seguirono altri già a partire dal 1539 quando ella dimorò a Roma e fino alla sua morte.

Che poi tra loro ci sia stata “solo” una profonda amicizia (come sostengono alcuni storici), oppure si sia sviluppato un amore per niente platonico (come maliziosamente “insinua” la tradizione popolare) certo è che Vittoria ebbe su di lui un grande ascendente, probabilmente anche religioso, tanto che lui le dedicò numerosi componimenti poetici tra i quali è degno di attenzione un madrigale molto simile ad una dichiarazione di amore passionale:

Un uomo in una donna, anzi uno dio
per la sua bocca parla,
ond’io per ascoltarla,
son fatto tal, che ma’ più sarò mio.”
(Michelangelo Buonarroti, Rime, Edizioni Rizzoli, 1981, pag. 268.)

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Questo lungo preambolo è strumentale alla introduzione dell’argomento definito nel titolo: “C’è un mistero dietro la morte/sepoltura di Vittoria Colonna?” perché Albertin Galiano identifica proprio in Michelangelo Buonarroti il personaggio che avrebbe creato prima e custodito poi il segreto della sepoltura della poetessa.

Quando, in seguito ad una banalissima richiesta di informazioni, sono entrato in contatto con Albertin Galiano riuscendo ad ottenere la sua fiducia nella esposizione sommaria di ciò che egli asseriva di avere appurato durante molti anni di studi e di ricerche, ho capito che, confermata o invalidata che fosse la sua ricostruzione del mistero della sepoltura della “nostra” Vittoria Colonna, certamente sarebbe stato utile presentarla pubblicamente onde avviare un dibattito ma anche una ulteriore nuova serie di indagini e di accertamenti.

Così, contando sulla comprensione del Direttore Gaetano Di Meglio che non ha esitato a mettere diverse pagine a disposizione di questa serie di articoli che inizio oggi, e nella prospettiva di pianificare, per la prossima primavera, un corposo confronto organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” nella Biblioteca Antoniana di Ischia con la presenza di Albertin Galiano, mi accingo, ora, ad introdurre il risultato della sua ricerca in una sintesi piuttosto succinta, ma sufficientemente idonea a rendere comprensibile l’impegno con il quale è stata perseguita.

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Dopo alcuni mesi di contatti telefoni e tramite e-mail, Albertin Galiano mi ha scritto;

«Ho ricevuto la sua risposta, con la sua proposta per un “articolo-intervista” relativo ai risultati dello studio da me eseguito.
Ma, dopo la telefonata di questo pomeriggio, la cosa mi sembra fattibile.
Come è anche superabile il fatto di riuscire a dare una complessiva spiegazione dell’intero studio che si è reso necessario svolgere fino a ottenere i risultati cui ritengo di essere giunto.

Questo perché tale “studio” ha dovuto essere svolto a vari livelli.
Le cronache del tempo tramandate dai cronisti dell’epoca: Giorgio Vasari, Ascanio Condivi, i vari ‘Carteggi’ di Michelangelo, quelli del Vasari.
È una documentazione davvero esorbitante, in rapporto al solo Michelangelo.
Al quale andrebbe aggiunto anche Leonardo da Vinci,
In quanto, relativamente a quelle “figurazioni nascoste” da egli realizzate sulle sue varie “Pietà”, Michelangelo le ha apprese da Leonardo.

E con Leonardo si aprirebbe un altro “Universo” su cui indagare, studiare, per presentarne gli opportuni riscontri.
Un “Universo” molto problematico, date le frammentarie e contraddittorie notizie e tesi, fornite dalla Critica della Storia dell’Arte.
Su tutto ciò è stato necessario fare una verifica degli effettivi fatti storici, cioè degli eventi effettivamente accaduti.

Fare una loro verifica con i riscontri incrociati, perché, relativamente a Leonardo, di quanto ne scrive la Critica dell’Arte, non sembra esserci nulla di certo, tanto che ogni “datazione” che lo riguarda viene immancabilmente accompagnata dalla parola: “circa” (e questo “circa” può essere variabile dai due, quattro, sei, nove o undici anni, ma con tali riferimenti, non si arriva da nessuna parte).

Oltre a questo, è stato necessario anche uno studio filologico sull’espressività usata da Giorgio Vasari, nel trasmettere le sue cronache, relative alle due edizioni delle “Vite” dei vari artisti.
Quella del 1550 e l’altra del 1568.
Questo perché, nel suo scrivere egli dimostra avere anche altre “intenzionalità”, non meglio specificate, insite nel suo “contraddittorio” modo di scrivere; ed è appunto la conoscenza di queste sue “intenzionalità” a permettere una corretta interpretazione dei suoi scritti.

Ed è questo il vero problema con il quale ci si “scontra” con le tesi e le interpretazioni date dall’intero “Mondo Accademico della Storia dell’Arte”.
La quale appare tutta coesa, (i suoi rappresentanti), a sostenere le medesime tesi, citando e pubblicando solo ciò che altri loro “colleghi” hanno già pubblicato.
 
E, in effetti, nelle loro pubblicazioni non fanno altro che compiere delle “citazioni bibliografiche”, al fine di acquisire credito e sostegno dai loro “colleghi”, che ne hanno già scritto, riportando dati “effimeri”.
Ed il loro “gioco” sembra essere questo: ripetere ciò che altri hanno già scritto, senza nemmeno andare a verificarlo.
Tanto è vero che, hanno anche “riscritto” le due edizioni delle “Vite” di Giorgio Vasari, al fine di renderle “in un italiano meglio leggibile”.

 
Ed in questo hanno commesso degli errori di trascrizione, alterando di fatto il testo originale, il quale ha acquisito un diverso significato.
Il guaio è che ora tutti gli “esperti critici” della Storia dell’Arte fanno uso di queste “nuove edizioni”, (alterate).
Chi glielo va a dire?

 Ma soprattutto: sarebbe forse possibile che essi ammettano questi loro macroscopici errori?
Eppure, verificarlo, sarebbe cosa semplicissima.
È sufficiente fare un confronto con i testi originali scritti da Giorgio Vasari.
Cosa che ho fatto.

 
Mi sono procurato delle copie facsimili degli originali, e lì,ho notato subito la differenza.
Anche se poi, è necessario uno studio “filologico” sul modo di scrivere di Giorgio Vasari, per comprenderne le implicazioni. Ovvero, quanto effettivamente accaduto.
Questo per via delle sue “intenzionalità”.

 
Intenzionalità che alla sua epoca, (per via di quegli “Apparati Inquisitori”, allora esistenti, e dell’elenco dei libri proibiti), non poteva permettersi di scrivere e pubblicare.
Se l’avesse fatto, il Vasari sarebbe sparito, lui e le sue opere.

 
E con lui anche Michelangelo, e di loro, oggi non ne sapremmo nulla.
Senza tralasciare Leonardo da Vinci.
Perché anche lui è stato perseguitato dall’Inquisizione.
A causa del suo pensiero è stato “esiliato” in Francia. Anche se questo “esilio” è stato presentato come un “regale invito del Re Francese Francesco I°”.
Come può rendersi conto, le argomentazioni complessive di questo mio studio su Michelangelo Buonarroti, non riguardano solo lui, ma un po’ tutta la storia del periodo nel quale è vissuto.

 
Le cui ripercussioni ancora oggi sussistono, quando si parla di questi personaggi.
“Personaggi” verso i quali abbiano contratto un “debito Culturale” enorme.
Un “debito” del quale i così detti “Grandi Critici dell’Arte” non sembrano essere consapevoli.
È anche pur vero che di questo aspetto “Inquisitorio” si potrebbe accennarne di sfuggita, ma dato che si dovrebbe parlare della Pietà Rondanini, e delle “figure”, nascostamente scolpite da Michelangelo sulla sua superficie, considerando che anche questa Pietà, (come la Pietà Bandini di Firenze), è anch’essa andata distrutta; e in modo misterioso, perché le caratteristiche proprie della statua indicano che non è stato Michelangelo a romperla, e quindi, deve essere stato qualcun altro.

 
Chi?
Chi è stato?
Anche a questa domanda vi è la risposta, sotto forma di una immagine, la quale indica i motivi per cui la versione originaria è stata distrutta.

Così, ora, dopo la telefonata intercorsa, mi metto al lavoro per scrivere e presentare i motivi per cui è da ritenere che la Pietà Rondanini sia l’opera nella quale Michelangelo ha voluto esprimere e raffigurare tutto il suo sentimento vissuto per Vittoria Colonna.
Con grande simpatia e cordialità.

 
E a risentirla.
Galiano Albertin.
»

Ma per conoscere il mistero che si nasconde dietro la morte/sepoltura di Vittoria Colonna ci dobbiamo dare appuntamento alla prossima puntata, sempre su questa pagina e sempre di lunedì, perché vi proporremo il testo integrale di ciò che Albertin Galiano ci ha scritto a tale proposito.

Bruno Mancini – Presidente DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

ILA

NUSIV

 

Il Dispari 20230403 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230403 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230403

Il Dispari 20230403 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230403 – Redazione culturale DILA

“Cleopatra la schiava dei romani” di Giuseppe Lorin

Lo scrittore Giuseppe Lorin, amico dei progetti culturali Made in Ischia ideati e realizzati dall’Associazione di Promozione Sociale DILA APS, ci ha inviato in lettura il suo pregevole saggio introduttivo nella terra dei faraoni intitolato “Cleopatra la schiava dei romani”.

Presentato a Roma lo scorso 21 marzo, la forte suggestione della storia, dei personaggi e della edotta e chiara narrazione di cui il libro è portatore è stata ulteriormente gratificata dall’interpretazione dell’attrice Chiara Pavoni (ormai ben nota anche ad Ischia per avere organizzato e presentato alcuni eventi nella Biblioteca Antoniana), coadiuvata dalla presenza di un centurione in alta uniforme, Carlo Mele. Chiara Pavoni si è esibita nel ruolo della nutrice di Cleopatra VII, regina dell’alto e del basso Nilo, così come si legge nel monologo scritto da Giuseppe Lorin.

Ha moderato l’evento l’archeologa dott.ssa Elisa Carrisi assistita dall’archeo architetto Paolo Meogrossi, fautore della grande pedana lignea nel Colosseo.

La poetessa Michela Zanarella (Socia fondatrice di DILA) ha letto alcune sue poesie inserite nel saggio di Giuseppe Lorin.

Non potevamo certo mancare di chiedere a Giuseppe Lorin, in esclusiva per IL DISPARI, un suo “pensiero” sull’attualità della vicenda narrata.

E lui ha benevolmente accettato di risponderci con le argute considerazioni che qui trascriviamo:

«La definizione “schiava dei romani” riferita alla regina dell’Egitto è un eufemismo che sostituisce e chiarisce, in forma affettiva, quel fascino amoroso che la regina ha avuto su Giulio Cesare, ammirato ed amato dal popolo di Roma e dal quale ebbe un figlio ovvero, Tolomeo Cesare XV Philopátor Philométor (devoto al padre e alla madre) che venne soprannominato Cesarione perché figlio di Cesare.

Cleopatra è stata una delle donne con più potere dal punto di vista politico della storia antica. Oggigiorno esistono figure politiche femminili che possono assimilarsi in importanza o strategia alla regina egizia, contestualizzando il suo modo di agire all’epoca in cui viviamo perché Cleopatra è antesignana del pensiero europeo, una eroina ante litteram d’Europa; è stata la prima Ursula von der Leyen della storia.

Stirpe generata in Macedonia ellenica, radici e legami fraterni con l’Africa del filoellenicos Nectaneb I della XXX Dinastia (378-341), con Cipro dove ancora ci sono le rovine della reggia del faraone e dove nacque la madre di Cleopatra VII la cipriota.

Tutta l’area del Mediterraneo è stata toccata dai commercianti egizi, e Roma che catturò il cuore di Cleopatra. 

Cleopatra VII, intesa come strumento di pace dalle radici europee trapiantate in terra d’Egitto, sembra essere ancora viva!»

Se amate la Storia, se amate trovare le corrispondenze tra gli eventi passati e l’attualità per poter crescere in sintonia con l’evoluzione dell’umanità, allora questo saggio è la scelta ideale per intraprendere un percorso di equilibrio e bellezza… e potrete conoscere Lorin in un prossimo incontro di lettura che DILA APS ha in agenda a Ischia.

Cleopatra la schiava dei romani
Giuseppe Lorin, Bonfirraro Editore
ISBN 978-88-6272-276-6
PAG. 400, € 27

Il Dispari 20230403 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230403 – Redazione culturale DILA

TWITTERTONE

Mentre scriviamo questo twitterone è in corso a Roma un APERITIVO ARTISTICO organizzato da Chiara Pavoni presso la Casa della Cultura INTERNO 4 – DILA in via della Lungara 44.

Sono stati invitati a partecipare, leggendo proprie poesie, diversi poeti tra i quali si notano i nomi di alcuni scrittori presentati da DILA in reading realizzati ultimamente nella Biblioteca Antoniana.

La locandina porta i nomi di:

Elisabetta Pamela Petrolati, Luciana Capece, Patrizia Palombi, Veronica Paredes, Loretta Liberati, Anna Avelli, Barbara Maresti, Guido Tracanna, Francesca Peronace, Valentina Riposati, Tullia Ranieri, Francesca Liani, Paola Oliva, Mario Pino Toscano, Marsia Bambace, Elisabetta Biondi Della Sdriscia, Orietta Petrignani, Nicola Foti, Victoria Suriani, Antonella Ariosto, Lucio Macchia, Maria Rita Barbonari, Bruno Mancini, Michela Zanarella

Maria Cavicchioni, pittrice

Presenta Chiara Pavoni

Non mancheremo di proporvi, nelle prossime puntate di questa pagina, un’ampia cronaca dell’evento.

Il Dispari 20230403 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230403 – Redazione culturale DILA

Poesia inedita di Alberto Liguoro

destinata alla raccolta fuori concorso

del premio internazionale

di Arti varie”DILA 2023″

 

Sei versi in attesa di un senso

I

I bambini piangono
perché il mondo li uccide.
I bambini ridono
perché amano e giocano.
è ‘a voce de’ criature
che saglie chianu chianu.

II

Sento lo Spirito Universale
sopra di me
e la Ragione morale in me,
mentre danza,
intorno ai muri crollati,
alle frontiere abbattute,
ai vascelli sventrati,
la Dea Bellezza,
e davanti ai suoi seni al vento,
l’anima del Mondo
cerca salvezza.

III

Le navi del Mediterraneo
oltre l’orizzonte
trasportano i Morti;
mentre Vite innocenti
regalate
a fredde bare galleggianti,
cantano in coro
Fifteen men on the dead man’s chest.
Una bottiglia di rum e Satana
pensano al resto.

IV

Amor, ch’a nullo amato amar perdona
si te sbatte ‘o core ‘npietto è ammore
si spontano ‘e lacrime è ammore
si pienz’ d’accirere è ammore.
‘A fenesta ‘e Marechiaro
sta ‘nfaccia‘o mare blu,
ma che dd’è?
Se oltre l’abisso
non può esserci amore,
un lungo filo da sarto,
c’è sempre, e abbraccia
i cuori più belli del mondo.

V

Su un antico percorso
lastricato di vittime
di lutti e macerie,
verso la giustizia, la libertà
e l’amore,
temiamo senza badarci,
una sbarra alla fine,
con su scritto:
strada interrotta per frane“;
ma già oltre un dosso,
tra la nebbia di mare,
sfuma occhieggiante,
il faro dell’isola di Lesbo.

VI

Se la vita è un dono di Dio,
se lo è l’anima di una formica,
chi siamo noi per rifiutare
disprezzare o offendere?
Ma quando
il più raro e prezioso papiro egiziano
mi brucia la pelle,
incrina le pupille,
o intossica i polmoni,
è solo mostruoso
l’obbligo di aprire,
per umano decreto,
le braccia e la mente
all’occhio nefasto di Ra.

Ai 79 morti, 33 dei quali minorenni,
finora accertati, ai numerosi dispersi e
agli 80 profughi giunti in salvo, dei circa
180 a bordo del barcone naufragato nel
mare in tempesta, al largo di Crotone,

il 26 febbraio 2023.
 
Napoli 13 marzo 2023    <stro
Alberto Liguoro

Il Dispari 20230403 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230403 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230327

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Saranno premiati Gaetano Di Meglio, Bruno Mancini e Daniele Morgera?

Comunicato stampa della Fondazione La Sponda – Via Vespasiano, 12 – 00192 Roma

Il 40° Premio Internazionale FONTANE DI ROMA Omaggio a Dante Alighieri si terrà a ROMA nell’Aula dei Gruppi Parlamentari (Via di Campo Marzio, 78) il giorno 3 Aprile 2023 – ore 16/19
(dalle ore 15, ingresso da Via Uffici del Vicario, 21 Roma)

Il Dott. Benito Corradini, Presidente della FONDAZIONE LA SPONDA, nel prosieguo delle edizioni del Premio FONTANE DI ROMA, ideato da decenni per l’Accademia Internazionale La Sponda, d’intesa col Comitato Promotore, sta definendo i Patrocini e le presenze di Organismi Internazionali e Nazionali, la partecipazione di Ambasciate, Accademie e Associazioni di Arte, Cultura, Solidarietà e l’organizzazione del 40° Premio Internazionale Fontane di Roma.

Presidente onorario del Premio è S. Ecc. Mons. Marcello Semeraro, Prefetto della Pontificia Congregazione delle Cause dei Santi.

La Giuria, composta da S. Ecc. Prof. Gianfranco Girotti (Presidente), Benito Corradini (Vice Pres), Giorgio Bruzzese, Silvana Calcagni, Luca Caruso, Raffaele Cavaliere, Rosa Dalmiglio, Fulvio Rocco De Marinis, Guido D’Ubaldo, Filippo Esposito, Margherita Ferraris, Porfirio Grazioli, Mimoza Haxhiaj, Gianni Lattanzio, Elisabetta Lomoro,Umberto Puato, Anna Selvaggi, Maurizio Tcheng, Francesca Triticucci, Lucio Vetrella, sta definendo l’elenco dei Premiati (Personalità, VIP, Autorità del Vaticano, Ambasciatori, Personalità di Sanità, Cultura, Arte, Solidarietà, Ambiente, Lavoro, Sport).
I Trofei del Premio sono stati realizzati dal Prof. Domenico Annicchiarico, dal Maestro Ferdinando Codognotto, con Grafiche degli Artisti Pietra Barrasso, Giovanni Crabuzza, Rosanna Della Valle, Roberto Gabrieli, Silvana Galeone, Gianprovvé, Lucio Trojano.
Per la presenza al Premio, alla Sala dei Gruppi Parlamentari, è necessario prenotarsi, sia per motivi di registrazione che per disponibilità dei posti.
Grazie.
Il Comitato Promotore
Roma, 21 Marzo 2023

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Dalla raccolta di poesie
“LA SAGRA DEL PECCATO”
1957 – 2003 – ISBN 9781470913205
SCRITTA DA BRUNO MANCINI

Le mummie e le vestali

LA FORZA DI IGNAZIE

Se io fossi stata solo figlia
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per vicoli stretti e fumosi
attenta smarrita
avrei venduto gli occhi.

Se io fossi stata solo sposa
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per luccichii mimetici
solitaria rarità
avrei gelato le parole.

Se io fossi stata solo madre
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per veglie e voglie
condannata smarrita
avrei sedato i suoni.

Se io fossi stata solo donna
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per folli folle disumane
paradisi perduti
avrei tritato i pensieri.

°———°———°———°

Ma tu offendimi
con albe boreali
e poi sussurrami
di tuoni di tempeste
ma tu affondami
in nuvole di abbracci
e poi ritrovami
nelle bugie dei sogni

io vivo da sempre
quasi fossi vestale
attonita.

LA FORZA DI IGNAZII

Come giunco
tra rane

sbattuto
frustato
sferzato
quando avevo vent’anni
ho lasciato mio padre
lui ne aveva cinquanta.

Come graffio
su specchio

stridente
gelante
sfregiante

quando avevo altri anni
ho lasciato l’amata
lei non so.

Come gancio
al labbro

stupisce
tradisce
scurisce

quando avevo più anni
ho lasciato mio figlio
lui era grande.

Come bruco
fra frane

intanato
stordito
immoto

in questo giorno d’afa
ho lasciato la mia immagine
lei non lo capirà.

°———°———°———

Ma tu lisciami
e fasciami
e abbracciami e stringimi
e scoprimi e coprimi
e narrami e ignorami
e forgiami favola ottusa

io vivo da sempre
quasi fossi una mummia
deluso.

https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/la-sagra-del-peccato/paperback/product-n4pg97.html?q=la+sagra+del+peccato

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Poesia inedita di Alberto Liguoro
destinata alla raccolta fuori concorso
del premio internazionale
di Arti varie”DILA 2023″

Sei versi in attesa di un senso

I
I bambini piangono
perché il mondo li uccide.
I bambini ridono
perché amano e giocano.
È ‘a voce de’ criature
che saglie chianu chianu.

II
Sento lo Spirito Universale
sopra di me
e la Ragione morale in me,
mentre danza,
intorno ai muri crollati,
alle frontiere abbattute,
ai vascelli sventrati,
la Dea Bellezza,
e davanti ai suoi seni al vento,
l’anima del Mondo
cerca salvezza.

III
Le navi del Mediterraneo
oltre l’orizzonte
trasportano i Morti;
mentre Vite innocenti
regalate
a fredde bare galleggianti,
cantano in coro
Fifteen men on the dead man’s chest.
Una bottiglia di rum e Satana
pensano al resto.

IV
Amor, ch’a nullo amato amar perdona
si te sbatte ‘o core ‘npietto è ammore
si spontano ‘e lacrime è ammore
si pienz’ d’accirere è ammore.
‘A fenesta ‘e Marechiaro
sta ‘nfaccia‘o mare blu,
ma che dd’è?
Se oltre l’abisso
non può esserci amore,
un lungo filo da sarto,
c’è sempre, e abbraccia
i cuori più belli del mondo.

V
Su un antico percorso
lastricato di vittime
di lutti e macerie,
verso la giustizia, la libertà
e l’amore,
temiamo senza badarci,
una sbarra alla fine,
con su scritto:
“strada interrotta per frane”;
ma già oltre un dosso,
tra la nebbia di mare,
sfuma occhieggiante,
il faro dell’isola di Lesbo.

VI

Se la vita è un dono di Dio,
se lo è l’anima di una formica,
chi siamo noi per rifiutare
disprezzare o offendere?
Ma quando
il più raro e prezioso papiro egiziano
mi brucia la pelle,
incrina le pupille,
o intossica i polmoni,
è solo mostruoso
l’obbligo di aprire,
per umano decreto,
le braccia e la mente
all’occhio nefasto di Ra.

Ai 79 morti, 33 dei quali minorenni,
finora accertati, ai numerosi dispersi e
agli 80 profughi giunti in salvo, dei circa
180 a bordo del barcone naufragato nel
mare in tempesta, al largo di Crotone,
il 26 febbraio 2023.

Napoli 13 marzo 2023
Alberto Liguoro

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230320

LO STORICO
FESTIVAL DELLA CANZONE NAPOLETANA
ARRIVERÀ A ISCHIA?

Dopo un approfondito e costruttivo confronto svolto tra Massimo Abbate, proprietario del marchio e Direttore Artistico del Festival Della Canzone Napoletana, e Bruno Mancini, Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA“, Massimo Abbate ha ufficializzata la nomina di Bruno Mancini nel ruolo di “Responsabile delle Relazioni esterne” al fine di promuovere il Festival Della Canzone Napoletana.

Ciò vuol dire che, fin da subito, l’Associazione DILA in sinergia con tutte le realtà associative, artistiche e mediatiche amiche dei progetti Made in Ischia, sarà impegnata nel coinvolgimento dell’Isola d’Ischia (prevalentemente ma non solo l’Isola d’Ischia) nella programmazione del Festival.

Il testo della lettera dell’incarico

«Gentile sig. Bruno Mancini,
riscontrando la sua disponibilità per assumere un ruolo direttivo nell’ambito dell’organizzazione del Festival della Canzone napoletana che, da tempo, ho rilanciato quale proprietario del marchio nonché Direttore Artistico giungendo quest’anno alla nona edizione, le sottoponiamo con piacere e ufficialmente la nostra proposta che consiste nell’affidarle l’incarico di Responsabile delle Relazioni esterne presso lo Stato e gli Enti pubblici al fine di promuovere il Festival quale importante vettore della cultura musicale napoletana.

Nel restare in attesa di conoscere la Sua disponibilità, porgo
Cordiali saluti.
18 marzo 2023
Massimo Abbate»

In una precedente mail Massimo Abbate aveva scritto a Bruno Mancini:

«Ischia è una delle perle del golfo di Napoli.
Il Festival di Napoli non è mai approdato nell’isola e non si sa per quale motivo.
A Capri invece nel 1970 si tenne di fatto l’ultima edizione e questo perché nel 1971 a causa della violenta protesta degli autori esclusi, l’oscuramento delle telecamere RAI e il diniego da parte dell’allora giudice Krog il festival ebbe il suo triste epilogo.
È dal 2015 che mi onoro di aver acceso un interesse negli uomini di buona volontà per il festival da me diretto.
Riportarlo in vita con abnegazione dopo averlo salvato da morte certa non è stato facile e non lo è tuttora a causa di un ostracismo silente e subdolo di alcuni personaggi di potere locale: Organizzatori di eventi, direttori artistici, politici, direttori di radio e televisioni nonché giornalisti di settore che non potendolo avere sotto controllo come tutte o quasi le attività artistiche in atto da anni, adoperano un oscuramento sistematico scoraggiando chiunque voglia sostenerlo.
Solo la mia insistenza, onestà professionale anche queste non meno sistematiche e caparbie, resistono e combattono tali squallidi interessi personali che nulla hanno a che fare con quelli puramente comunitari e culturali nell’interesse della promozione del patrimonio storico e artistico della città e della canzone napoletana.
Ma la giustizia anche se a volte tarda ad arrivare prima o poi fa il suo corso e allora tutto il male fatto a questa manifestazione ricadrà implacabilmente su loro stessi determinando la legge del boomerang.
Una bella ripulita in un ambiente corrotto e un ricambio generazionale sono indispensabili.
Ritornando a Ischia sarebbe bello riportarlo anche lì.
Se è finito a Capri può rinascere a Ischia.
Questo è un ottimo spunto di cronaca per chi saprà coglierlo.
In questa isola ho ricordi bellissimi a partire dalla mia infanzia.
Non solo fughe sentimentali con fidanzatine ma anche improvvisate con i miei amici più cari.
Non sono mancate visite organizzate grazie ai molti impegni di lavoro e su tutti quelli di accompagnare e seguire mio padre in qualità di suo personal manager.
Negli ultimi anni della sua carriera ho capito tramite il suo sguardo malinconico di dover proseguire il percorso da lui intrapreso a difesa della nostra canzone.
A partire dal momento in cui lui, a causa della sua imminente dipartita, lo avrebbe interrotto ripercorrendolo con la stessa passione e qualità.
E allora eccomi qua a riproporre l’unico vero grande evento che può riportare il canto napoletano e la sua poesia in tutto il mondo: Il Festival della canzone napoletana.
Se gli amministratori ischitani sono concretamente interessati io nell’interesse della canzone napoletana e per la promessa tacita fatta a mio padre, sono pronto.»

INFO:
[email protected]
tel 3914830355 (ore 15-23)

Poesia inedita di Alberto Liguoro
destinata alla raccolta fuori concorso
del premio internazionale
di Arti varie” DILA 2023″

Sei versi in attesa di un senso

I
I bambini piangono
perché il mondo li uccide.
I bambini ridono
perché amano e giocano.
È ‘a voce de’ criature
che saglie chianu chianu.

II
Sento lo Spirito Universale
sopra di me
e la Ragione morale in me,
mentre danza,
intorno ai muri crollati,
alle frontiere abbattute,
ai vascelli sventrati,
la Dea Bellezza,
e davanti ai suoi seni al vento,
l’anima del Mondo
cerca salvezza.

III
Le navi del Mediterraneo
oltre l’orizzonte
trasportano i Morti;
mentre Vite innocenti
regalate
a fredde bare galleggianti,
cantano in coro
Fifteen men on the dead man’s chest.
Una bottiglia di rum e Satana
pensano al resto.

IV
Amor, ch’a nullo amato amar perdona
si te sbatte ‘o core ‘npietto è ammore
si spontano ‘e lacrime è ammore
si pienz’ d’accirere è ammore.
‘A fenesta ‘e Marechiaro
sta ‘nfaccia‘o mare blu,
ma che dd’è?
Se oltre l’abisso
non può esserci amore,
un lungo filo da sarto,
c’è sempre, e abbraccia
i cuori più belli del mondo.

V
Su un antico percorso
lastricato di vittime
di lutti e macerie,
verso la giustizia, la libertà
e l’amore,
temiamo senza badarci,
una sbarra alla fine,
con su scritto:
“strada interrotta per frane”;
ma già oltre un dosso,
tra la nebbia di mare,
sfuma occhieggiante,
il faro dell’isola di Lesbo.

VI

Se la vita è un dono di Dio,
se lo è l’anima di una formica,
chi siamo noi per rifiutare
disprezzare o offendere?
Ma quando
il più raro e prezioso papiro egiziano
mi brucia la pelle,
incrina le pupille,
o intossica i polmoni,
è solo mostruoso
l’obbligo di aprire,
per umano decreto,
le braccia e la mente
all’occhio nefasto di Ra.

Ai 79 morti, 33 dei quali minorenni,
finora accertati, ai numerosi dispersi e
agli 80 profughi giunti in salvo, dei circa
180 a bordo del barcone naufragato nel
mare in tempesta, al largo di Crotone,
il 26 febbraio 2023.

Napoli 13 marzo 2023
Alberto Liguoro

Dalla raccolta di poesie
“LA SAGRA DEL PECCATO”
1957 – 2003 – ISBN 9781470913205
SCRITTA DA BRUNO MANCINI

Le mummie e le vestali

LA FORZA DI IGNAZIE

Se io fossi stata solo figlia
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per vicoli stretti e fumosi
attenta smarrita
avrei venduto gli occhi.

Se io fossi stata solo sposa
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per luccichii mimetici
solitaria rarità
avrei gelato le parole.

Se io fossi stata solo madre
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per veglie e voglie
condannata smarrita
avrei sedato i suoni.

Se io fossi stata solo donna
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per folli folle disumane
paradisi perduti
avrei tritato i pensieri.

°———°———°———°

Ma tu offendimi
con albe boreali
e poi sussurrami
di tuoni di tempeste
ma tu affondami
in nuvole di abbracci
e poi ritrovami
nelle bugie dei sogni

io vivo da sempre
quasi fossi vestale
attonita.

LA FORZA DI IGNAZII

Come giunco
tra rane

sbattuto
frustato
sferzato
quando avevo vent’anni
ho lasciato mio padre
lui ne aveva cinquanta.

Come graffio
su specchio

stridente
gelante
sfregiante

quando avevo altri anni
ho lasciato l’amata
lei non so.

Come gancio
al labbro

stupisce
tradisce
scurisce

quando avevo più anni
ho lasciato mio figlio
lui era grande.

Come bruco
fra frane

intanato
stordito
immoto

in questo giorno d’afa
ho lasciato la mia immagine
lei non lo capirà.

°———°———°———

Ma tu lisciami
e fasciami
e abbracciami e stringimi
e scoprimi e coprimi
e narrami e ignorami
e forgiami favola ottusa

io vivo da sempre
quasi fossi una mummia
deluso.

https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/la-sagra-del-peccato/paperback/product-n4pg97.html?q=la+sagra+del+peccato

Il Dispari 20230313

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Angela Maria Tiberi: Lucio Isabella scrittore di vita

Lucio Isabella scrittore, poeta, scultore di vita sarà a Ischia il 21 marzo per presentare le sue opere artistiche in occasione dell’evento “Giornata mondiale della poesia” organizzato dall’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” presieduta da Bruno Mancini, dal Circolo Sportivo Culturale Il Dragone presieduto da Pasquale Di Costanzo, in collaborazione con la testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, con il Magazine Eudonna e la Casa Editrice IL SEXTANTE entrambi di Mariapia Ciaghi, e con l’Associazione ADA di Dalila Boukhalfa.

L’incontro si svolgerà a partire dalle ore 18, con ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, presso la Casa Della Cultura DILA-DRAGONE ubicata nel salone teatro dell’ex Hotel Franceschina in Barano d’Ischia alla Via Corrado Buono 42: INFO [email protected]

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Angela Maria Tiberi, vicepresidente DILA, ci illustra il contenuto di una novella di Lucio Isabella.

Figlio di contadini e appartenente ad una famiglia numerosa, orfano di padre all’età di undici anni, Lucio Isabella lascia gli studi in tenera età per dedicarsi ai lavori nei campi.
Lucio Isabella è stato lavoratore instancabile nell’ambito dell’agricoltura per poi diventare, mediante un profondo impegno, disegnatore navale con ampia competenza.

Nell’ambito della sua letteratura si nota una vivace fantasia con dolorose e toccanti vicende, con meravigliosa sensibilità.

Lo chiamano ribelle perché non permette a nessuno che venga a calpestare i valori umani esaltati nei suoi romanzi.

Il Comune di Castellabate ha voluto conferirgli una particolare benemerenza per la diffusione nel mondo delle sue opere che fanno ampio riferimento alla vita e alla cultura del Cilento.

Un libro di racconti dal titolo “Cuore Cilentano”, a cui è stato assegnato Medaglia d’oro per la narrativa al Premio Internazionale “Natale Agropolese”, è entrato nelle scuole toccando il cuore dei giovani,

Visti i titoli, i meriti e l’attività svolta, l’Accademia Internazionale di Belle Arti, Scienze, Lettere, Diritto “Fide Europeoin” gli conferisce solennemente a Norma di Statuto il Diploma Accademico d’Onore Maestro Lucio Isabella, Vate del mito cilentano , iscrivendolo nell’Albo d’Oro il 19 novembre 2006.

Le sue trentasette opere letterarie fanno parte della collana “Storie d’amore e di vita del Cilento”.

Esaminando il romanzo “All’ombra dei castagni”, incluso nella collana “Storie d’amore e di vita nel Cilento” e presentato da Ezio Guandalini, si consiglia il lettore di leggerlo attentamente per riuscire ad ascoltare l’eco di un tempo che accarezza il cuore facendo rivivere i ricordi.

Lucio Isabella racconta in forma poetica l’amore verso la sua terra e la sua famiglia perché la sua anima gentile sa gioire, amare e soffrire e tutto questo traspare nel testo facendoci sentire protagonisti dei personaggi narrati tanto che il lettore sensibile prova profonde emozioni diventando spiritualmente amico dei protagonisti del testo.

Lucio Isabella mette in evidenza che i padroni erano chiamati “Galantuomini” con il termine “Don”, “Eccellenza”.
Il rispetto era obbligatorio e i padroni approfittavano dell’ignoranza dei coloni e dei contadini che lavoravano per loro.
La loro prepotenza rientrava nella norma quotidiana e il buono dei proprietari era una rarità.

Si andava negli anni 39/45 in calesse, carretta e il “traino” era effettuato da asini o muli, difficilmente cavalli.

Dopo la guerra arrivarono nei paesi di campagna o di montagna autobus molto vecchio chiamati “O postale”, perché portavano la posta e qualche raro passeggero.
Era insolito vedere un’automobile per strada.
Regnava il rispetto fra le famiglie e i loro componenti si aiutavano a vicenda mentre ora questa è divenuto rarità nelle grandi città.
I matrimoni si celebravano fra i paesani, mentre le famiglie dei “galantuomini” si imparentavano nello stesso ceto.

Parlandoci dei suoi romanzi, Lucio Isabella ci racconterà, a Ischia il prossimo 21 marzo, queste ed altre emozionanti storie di vita.
Siete tutti invitati!
Angela Maria Tiberi

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Da Liga Sarah Lapinska TWITTERONE lettone

1) Agnese Rudzīte, una giovane lady amante dell’Arte e amica dei progetti DILA che lavora insieme al marito presso “CopyPlus”, un laboratorio di stampa in via Mātera 26A, Jelgava – Lettonia, è stata contenta di ricevere in regalo il mio disegno “Asian Tune”.
I turisti dall’Italia e da altri Paesi, così come i residenti di Jelgava, sono gentilmente invitati a visitarli.
Possano entrambi avere successo nella loro piccola impresa e nella loro vita!

2) Aida Turrini conosce e ama la natura. Scatta fotografie nel suo tempo libero. Nelle sue immagini si possono vedere Italia, Argentina, Lettonia e altri paesi.
Lei è una delle finaliste del concorso “Otto milioni – 2022” ed ha ordinato con entusiasmo tre copie dell’antologia “Isole nuove – 2022”.

3) Irinel Daniela Iacob, pittrice di Romania, Bucarest, che ha una formazione ingegneristica e gestionale, è felice di ricevere l’antologia “Isole Nuove – 2022” e il quotidiano “Il Dispari”.
Nelle immagini si vede lei e uno dei suoi dipinti dedicati a fiabe, romanticismo e fate.

4) Viesturs Āboliņš posa con l’antologia “Isole nuove – 2022”, il quotidiano “Il Dispari” e il mio disegno “Fairy tale”.
Lui non solo scrive poesie storiche molto emozionanti, ma anche fiabe, articoli scientifici e di statistica, oltre a fotografare attentamente la natura, soprattutto acque e uccelli acquatici.
È un ingegnere per professione, ed inoltre è esperto di previsioni del tempo.
Buona salute e resistenza a lui!

5) Raimonds, persona di buona volontà, che per ora non vuole rendere noto il suo cognome, ha ricevuto con piacere, interesse e stima la nostra meravigliosa antologia “Una pagina, un’emozione” in regalo.
Grazie a lui e ai suoi amici, ora ho un comodo smartphone e un fornello elettrico altrettanto comodo.
Buona salute e successo in tutto a lui e a suoi amici sinceri!

6) Eda Gyenis (Ungheria) Artista, ottima disegnatrice una delle finaliste del concorso “Otto milioni – 2022” posa con l’antologica “Isole nuove – 2022”.

Aida Turrini 1

Aida Turrini 1

Aida Turrini

Aida Turrini

Irinel Daniela Iacob

Irinel Daniela Iacob

Irinel Daniela Iacob

Irinel Daniela Iacob

Viesturs Āboliņš

Viesturs Āboliņš

Eda Gyenis (Ungheria)

Eda Gyenis (Ungheria)

Liga Lapinska

Liga Lapinska

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Dalla raccolta di poesie
“LA SAGRA DEL PECCATO”
1957 – 2003 – ISBN 9781470913205
SCRITTA DA BRUNO MANCINI

Le mummie e le vestali

LA FORZA DI IGNAZIE

Se io fossi stata solo figlia
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per vicoli stretti e fumosi
attenta smarrita
avrei venduto gli occhi.

Se io fossi stata solo sposa
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per luccichii mimetici
solitaria rarità
avrei gelato le parole.

Se io fossi stata solo madre
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per veglie e voglie
condannata smarrita
avrei sedato i suoni.

Se io fossi stata solo donna
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per folli folle disumane
paradisi perduti
avrei tritato i pensieri.

°———°———°———°

Ma tu offendimi
con albe boreali
e poi sussurrami
di tuoni di tempeste
ma tu affondami
in nuvole di abbracci
e poi ritrovami
nelle bugie dei sogni

io vivo da sempre
quasi fossi vestale
attonita.

LA FORZA DI IGNAZII

Come giunco
tra rane

sbattuto
frustato
sferzato
quando avevo vent’anni
ho lasciato mio padre
lui ne aveva cinquanta.

Come graffio
su specchio

stridente
gelante
sfregiante

quando avevo altri anni
ho lasciato l’amata
lei non so.

Come gancio
al labbro

stupisce
tradisce
scurisce

quando avevo più anni
ho lasciato mio figlio
lui era grande.

Come bruco
fra frane

intanato
stordito
immoto

in questo giorno d’afa
ho lasciato la mia immagine
lei non lo capirà.

°———°———°———

Ma tu lisciami
e fasciami
e abbracciami e stringimi
e scoprimi e coprimi
e narrami e ignorami
e forgiami favola ottusa

io vivo da sempre
quasi fossi una mummia
deluso.

https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/la-sagra-del-peccato/paperback/product-n4pg97.html?q=la+sagra+del+peccato

Il Dispari 20230306

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Angela Maria Tiberi recensisce Antonio Scarsella
Il Grifone, la scimmia, l’usignolo
Il Levante Libreria Editrice

Centro di svolgimento del giallo è Sermoneta, borgo medioevale, intrecciandosi con la musica, la cultura, la storia.
I protagonisti del romanzo sono: il campus internazionale di Musica, diventato Fondazione, il Castello di Sermoneta e la Musica, che diventano cornice di un giallo d’ambiente mentre il filo conduttore è la Musica.
Protagonista femminile è Carola Leman sposata con il settantenne Franz Kramer, violoncellista di fama mondiale, direttore del Conservatorio di Stoccolma e di altri istituti di mezza Europa, genio della musica mondiale.
I protagonisti si erano conosciuti a Stoccolma, lei giovanissima impiegata del Conservatorio e lui più di quarant’anni d’età, diventando lei, successivamente, la sua seconda moglie ed assistente di cattedra nello stesso istituto.
Il prof. Kramer teneva i suoi corsi di perfezionamento nel castello di Sermoneta, centro di importanza internazionale della Musica.
La moglie non dava motivo di tradirlo anche se aveva 45 anni e lui settant’anni: c’era complicità fra loro.
Il marito non sapeva che la sua amata fosse attirata sia dal corpo che dalla mente di giovani donne in quanto il suo desiderio di madre non era stato esaudito.
Le avventure con gli uomini non placavano la passione di Carola.
La sua prima donna fu una violoncellista, Agneska, e tra loro vi fu una grande passione e passarono una notte insieme, nella stanza numero 32 dell’Hotel Holiday Inn di Stoccolma.
Si lasciarono.
Colpo di scena del giallo è la morte della giovane Céline nel Castello di Sermoneta.
Così l’autore ci introduce nel giallo.
Chi ha ucciso Céline Bloom?
Non dico altro!
Il giallo è pieno di misteri.
Colgo l’occasione per invitare a meditare per il messaggio sconosciuto a molte persone (inciso all’ingresso del Palazzo di Vetro dell’Onu a New York.) che lo scrittore riporta nel suo testo .
Scritto da un grande poeta di religione mussulmana, vissuto in Persia a cavallo tra il XII e il XIII secolo: Mosleh ad-Din Abdollah, conosciuto come Sa’di: “I figli di Abramo sono membra di uno stesso corpo e della stessa essenza sono stati creati.
Quando anche la più piccola parte, per le avversità della vita, si addolora, anche le altre parti perdono la calma e quiete.
Tu che sei insensibile alle pene altrui mai e poi mai potrai essere chiamato essere umano”.
Complimenti ad Antonio Scarsella e un buon successo di questo fantastico libro.

Angela Maria Tiberi

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

DICHIARAZIONE RICHIESTA PER LA PARTECIPAZIONE ALLA
12a EDIZIONE DEL
PREMIO INTERNAZIONALE DI ARTI VARIE
“OTTO MILIONI” 2023

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via______________ N_____ CAP________

tel. ______________________ e-mail________________________________________________

avendo letto, ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla undicesima edizione del Premio internazionale “Otto Milioni”2022 pubblicato anche tramite web all’url

https://www.emmegiischia.com/wordpress/premi-otto-milioni-2023/

manifesto l’intenzione di partecipare alla sezione
POESIA □ ARTI GRAFICHE □
ARTICOLO □ VIDEO □

della 12a del premio internazionale di Arti Varie “OTTO MILIONI”2023 e, pertanto, nella mia qualità di Autore, allego l’opera dal titolo_________________

A TALE SCOPO DICHIARO DI
1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto alla 12a edizione del premio internazionale di Arti Varie “OTTO MILIONI” 2023 organizzato da Bruno Mancini;
2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili
3. di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
4. volere concedere a Bruno Mancini il diritto di pubblicare ed utilizzare la mia suddetta opera in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che Bruno Mancini avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare e di utilizzare in ogni forma e modo la mia suddetta opera nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare la mia suddetta opera anche in via telematica a mezzo internet, come proposta da me Autore e non sarà tenuto ad effettuare alcuna correzione;
5. aver concordato in maniera definitiva con Bruno Mancini che egli NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare la mia suddetta opera al gratuito utilizzo da parte di Bruno Mancini per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione egli voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità della mia suddetta opera, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dovere in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale della mia suddetta opera;
6. volere provvedere all’acquisto di n°…… copie del volume antologico “ISPIRAZIONI” se la mia suddetta opera sarà ritenuta idonea a partecipare alla dodicesima edizione del Premio di Arti Varie “OTTO MILIONI” e se sarà pubblicata nella suddetta Antologia.
Data e Luogo…………………. Firma dell’autore …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10) 11) 12) 13) 14) 15) 16) del regolamento relativo alla 12a edizione del premio internazionale di Arti Varie “OTTO MILIONI” 2023 pubblicato anche tramite web all’url https://www.emmegiischia.com/wordpress/premi-otto-milioni-2023/

Data e Luogo…………………. Firma dell’autore …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare entro il 15 Maggio 2023 a [email protected]
Info & contatti: – Tel. 3914830355 – [email protected]

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

BRUNO MANCINI

Dalla raccolta
Io fui mortale
(2005 – 2009)

Giovane Apaches

Scriverò di te innocente – giovane Apaches –
dalla lunga chioma di grappoli
di grappoli d’uva rossigna,
tra le fiamme dei tronchi
dei tronchi ardenti sfavillanti
una notte di cielo deserto,
deserto, nel cuore del deserto.

Penserò alla tua malinconia – giovane Apaches –
d’attesa e di passioni con occhi memorie
memorie affastellate,
sopra i fumi dei tronchi
dei tronchi assopiti
nelle notti di cielo deserto,
deserto, come il cuore del deserto.

Amerò gli sguardi squillanti – giovane Apaches –
per la felice follia di silenziosi sorrisi
sorrisi all’ombra di tante chimere,
dentro ai profumi dei tronchi
dei tronchi spenti dalla mia ombra
ogni notte di cielo deserto,
deserta, più del cuore del deserto.

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Premio internazionale di Arti Varie “Otto milioni” 2023 ideato da Bruno Mancini, dedicato alla memoria di Paola Occhi, Nina Lavieri, Antonio Mencarini, Vincenzo Savarese, organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in collaborazione con la testata giornalistica IL DISPARI diretta da Gaetano Di Meglio, con la Casa Editrice IL SEXTANTE e con il magazine Eudonna entrambi riferibili a Mariapia Ciaghi e con l’Associazione algerina ADA presieduta da Dalila Boukhalfa, si sviluppa in quattro sezioni: Poesia – Arti grafiche – Articolo – Video.

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Regolamento
TEMA LIBERO

1. L’iscrizione al Premio è completamente gratuita per TUTTI.
2. Una commissione nominata da Bruno Mancini provvederà a selezionare in maniera insindacabile le opere che parteciperanno alla fase finale del Premio.
3. I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscrivere UNA loro opera per ciascuna sezione direttamente nel gruppo delle finaliste, purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento.
Sono esclusi da questa opportunità i Soci DILA che saranno, eventualmente, inseriti in una Giuria del Premio.
Gli Autori che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

SEZIONE POESIA
4. Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 poesie ciascuno.
5. Le poesie iscritte al Premio: a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA; b) dovranno essere inviate in formato word a [email protected]; c) dovranno essere scritte in lingua italiana; d) dovranno essere composte da un massimo di 30 righe (compreso il titolo ed eventuali spazi bianchi tra i versi e/o tra le strofe); e) potranno essere scritte in una delle seguenti lingue <arabo, francese, inglese, lettone, russo, spagnolo> purché, SOLO in questo caso, siano accompagnate dal versamento di 10,00€ ciascuna come contributo per la traduzione in italiano che verrà effettuata da poeti collaboratori dell’Ass. DILA. Tali versamenti andranno effettuati sull’IBAN che verrà indicato in maniera privata.

SEZIONE ARTI GRAFICHE
4. Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 opere ciascuno.
5. Le opere iscritte al Premio: a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA; b) dovranno essere inviate in formato jpeg a [email protected]; c) potranno essere realizzate con qualsiasi tecnica, anche digitale e/o fotografica

SEZIONE VIDEO
4. Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 video ciascuno.
5. I video iscritti al Premio: a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA; b) dovranno essere inviati in formato mp4 o simile a [email protected]; c) potranno essere realizzati con qualsiasi contenuto (musica, recitazione, eventi ecc.); d) dovranno avere la durata massima di quattro minuti.

SEZIONE ARTICOLO
4, Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio al massimo 3 articoli ciascuno.
5. Gli articoli iscritti al Premio: a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA; b) dovranno essere inviati in formato word a [email protected]; c) potranno essere realizzati su qualsiasi argomento; d) dovranno avere la lunghezza massima di 5.000 battute spazi e titolo compresi.
6. A richiesta degli Autori, TUTTE le opere iscritte al Premio potranno essere pubblicate nell’antologia “ISPIRAZIONI”.
7 La mancata adesione alla suddetta opportunità editoriale NON pregiudicherà in alcun modo la partecipazione delle opere al Premio.
8. L’antologia “ISPIRAZIONI” sarà regolarmente provvista di un codice ISBN.
Il prezzo di copertina del volume in bianco e nero sarà di 22.00 € e la stampa avverrà entro settembre 2021.
9. L’Autore, per partecipare al Premio, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata, insieme al file dell’opera proposta.
10. La votazione conclusiva che designerà le opere vincitrici delle sei sezioni, avverrà sommando i punti ricevuti mediante: a) like ai siti web che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 1 punto); b) coupon inseriti nelle testate giornalistiche che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 10 punti); c) schede allegate all’antologia “ISPIRAZIONI (1 voto = 30 punti), d) voti espressi da giurie nominate da DILA e dagli sponsor del premio -i punti totali assegnati a ciascuna Giuria saranno pari al totale dei punti espressi al capo a).
11. Le opere per partecipare al Premio dovranno pervenire a [email protected] nella loro stesura finale entro e non oltre il 15 Maggio 2023.
12. Il mancato rispetto di una qualsiasi delle norme di questo regolamento sarà causa di esclusione dell’opera dal premio.
13. I nomi dei finalisti saranno annunciati entro il 10 Giugno 2023.
14. La classifica finale sarà resa nota in una data compresa tra il 30 ottobre e il 30 novembre 2023.
15. La cerimonia di premiazione dei vincitori avverrà in una data compresa tra il 10 novembre e il 31 dicembre 2023.
La data e la località della premiazione saranno rese note ai finalisti con un preavviso di almeno 10 giorni.
16. Trattandosi di un premio ad iscrizione COMPLETAMENTE GRATUITA, Bruno Mancini si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento, e gli Autori, inviando le proprie opere, ne prendono atto in maniera definitiva.

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

 

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

 

Il Dispari 20230221

È Carnevale
Dalla raccolta di poesie di
Bruno Mancini

“Non rubate la mia vita”
(2005 – 2007):
ISBN 9781470909499
Paperback EUR 13.87

https://www.amazon.com.be/-/en/Bruno-Mancini/dp/1470909499

È Carnevale
tu mi hai lasciato con una promessa.
Hai detto: “Aspettami.”
“Ritornerò”.

È Carnevale
e ho visto il tuo culetto allontanarsi.
Ho detto: “<È certo.”
“Ti troverò”.

Per vicoli e botteghe
ho mosso il mio delirio incontrollato
la maschera che hai tu
non l’ho rivista più.

Su canali e lagune
ho spinto la mia assurda gelosia
la maschera che hai tu
non l’ho rivista più.

È Carnevale
tu mia hai lasciato con una promessa
ho visto il tuo culetto allontanarsi
la maschera che hai tu
non l’ho rivista più
e adesso guardo alla ti vu
le belle chiappe d’una indù
il piffero va su
della maschera ch’hai tu
non me ne fotte niente più.

Canzone per Carnevale
testo di Bruno Mancini
musica, canto e fisarmonica di Valentina Gavrish
https://youtu.be/yz6YTxU5wbQ

Il Dispari 20230220

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

C’è un mistero dietro la morte/sepoltura di Vittoria Colonna?
Albertin Galiano ne è sicuro.

Diciamo subito che la poetessa Vittoria Colonna (Marino, aprile 1490 o 1492 – Roma, 25 febbraio 1547), figlia del generale Fabrizio Colonna e di Agnese di Montefeltro e poi moglie di Francesco Ferrante d’Avalos Marchese di Pescara, rappresenta l’icona artistica dell’intera isola d’Ischia.

Infatti, il suo matrimonio con Ferrante d’Avalos fu celebrato ad Ischia nel Castello Aragonese il 27 dicembre 1509 e lì lei trascorse gran parte della sua vita avendo modo di intrattenere relazioni culturali con i migliori artisti e letterati del secolo, tra cui Angelo di Costanzo, Annibale Caro, Bernardo Tasso, Giovanni Pontano, Girolamo Britonio, Jacopo Sannazaro, Ludovico Ariosto, Michelangelo Buonarroti e tanti altri ancora.

Una storia tramandata oralmente, a mio parere più vicina alla realtà che non alla fantasia, vuole che il sommo Michelangelo Buonarroti abbia soggiornato a Ischia in una Torre distante poche centinaia di metri dalle finestre del Castello Aragonese, potendo quindi agevolmente incontrare  la bella castellana.

Certo è storicamente provato che ad un loro primo incontro avvenuto tra il 1536 o 1538, ne seguirono altri già a partire dal 1539 quando ella dimorò a Roma e fino alla sua morte.

Che poi tra loro ci sia stata “solo” una profonda amicizia (come sostengono alcuni storici), oppure si sia sviluppato un amore per niente platonico (come maliziosamente “insinua” la tradizione popolare) certo è che Vittoria ebbe su di lui un grande ascendente, probabilmente anche religioso, tanto che lui le dedicò numerosi componimenti poetici tra i quali è degno di attenzione un madrigale molto simile ad una dichiarazione di amore passionale:

Un uomo in una donna, anzi uno dio
per la sua bocca parla,
ond’io per ascoltarla,
son fatto tal, che ma’ più sarò mio.”
(Michelangelo Buonarroti, Rime, Edizioni Rizzoli, 1981, pag. 268.)

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Questo lungo preambolo è strumentale alla introduzione dell’argomento definito nel titolo: “C’è un mistero dietro la morte/sepoltura di Vittoria Colonna?” perché Albertin Galiano identifica proprio in Michelangelo Buonarroti il personaggio che avrebbe creato prima e custodito poi il segreto della sepoltura della poetessa.

Quando, in seguito ad una banalissima richiesta di informazioni, sono entrato in contatto con Albertin Galiano riuscendo ad ottenere la sua fiducia nella esposizione sommaria di ciò che egli asseriva di avere appurato durante molti anni di studi e di ricerche, ho capito che, confermata o invalidata che fosse la sua ricostruzione del mistero della sepoltura della “nostra” Vittoria Colonna, certamente sarebbe stato utile presentarla pubblicamente onde avviare un dibattito ma anche una ulteriore nuova serie di indagini e di accertamenti.

Così, contando sulla comprensione del Direttore Gaetano Di Meglio che non ha esitato a mettere diverse pagine a disposizione di questa serie di articoli che inizio oggi, e nella prospettiva di pianificare, per la prossima primavera, un corposo confronto organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” nella Biblioteca Antoniana di Ischia con la presenza di Albertin Galiano, mi accingo, ora, ad introdurre il risultato della sua ricerca in una sintesi piuttosto succinta, ma sufficientemente idonea a rendere comprensibile l’impegno con il quale è stata perseguita.

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Dopo alcuni mesi di contatti telefoni e tramite e-mail, Albertin Galiano mi ha scritto;

«Ho ricevuto la sua risposta, con la sua proposta per un “articolo-intervista” relativo ai risultati dello studio da me eseguito.
Ma, dopo la telefonata di questo pomeriggio, la cosa mi sembra fattibile.
Come è anche superabile il fatto di riuscire a dare una complessiva spiegazione dell’intero studio che si è reso necessario svolgere fino a ottenere i risultati cui ritengo di essere giunto.

Questo perché tale “studio” ha dovuto essere svolto a vari livelli.
Le cronache del tempo tramandate dai cronisti dell’epoca: Giorgio Vasari, Ascanio Condivi, i vari ‘Carteggi’ di Michelangelo, quelli del Vasari.
È una documentazione davvero esorbitante, in rapporto al solo Michelangelo.
Al quale andrebbe aggiunto anche Leonardo da Vinci,
In quanto, relativamente a quelle “figurazioni nascoste” da egli realizzate sulle sue varie “Pietà”, Michelangelo le ha apprese da Leonardo.

E con Leonardo si aprirebbe un altro “Universo” su cui indagare, studiare, per presentarne gli opportuni riscontri.
Un “Universo” molto problematico, date le frammentarie e contraddittorie notizie e tesi, fornite dalla Critica della Storia dell’Arte.
Su tutto ciò è stato necessario fare una verifica degli effettivi fatti storici, cioè degli eventi effettivamente accaduti.

Fare una loro verifica con i riscontri incrociati, perché, relativamente a Leonardo, di quanto ne scrive la Critica dell’Arte, non sembra esserci nulla di certo, tanto che ogni “datazione” che lo riguarda viene immancabilmente accompagnata dalla parola: “circa” (e questo “circa” può essere variabile dai due, quattro, sei, nove o undici anni, ma con tali riferimenti, non si arriva da nessuna parte).

Oltre a questo, è stato necessario anche uno studio filologico sull’espressività usata da Giorgio Vasari, nel trasmettere le sue cronache, relative alle due edizioni delle “Vite” dei vari artisti.
Quella del 1550 e l’altra del 1568.
Questo perché, nel suo scrivere egli dimostra avere anche altre “intenzionalità”, non meglio specificate, insite nel suo “contraddittorio” modo di scrivere; ed è appunto la conoscenza di queste sue “intenzionalità” a permettere una corretta interpretazione dei suoi scritti.

Ed è questo il vero problema con il quale ci si “scontra” con le tesi e le interpretazioni date dall’intero “Mondo Accademico della Storia dell’Arte”.
La quale appare tutta coesa, (i suoi rappresentanti), a sostenere le medesime tesi, citando e pubblicando solo ciò che altri loro “colleghi” hanno già pubblicato.
 
E, in effetti, nelle loro pubblicazioni non fanno altro che compiere delle “citazioni bibliografiche”, al fine di acquisire credito e sostegno dai loro “colleghi”, che ne hanno già scritto, riportando dati “effimeri”.
Ed il loro “gioco” sembra essere questo: ripetere ciò che altri hanno già scritto, senza nemmeno andare a verificarlo.
Tanto è vero che, hanno anche “riscritto” le due edizioni delle “Vite” di Giorgio Vasari, al fine di renderle “in un italiano meglio leggibile”.

 
Ed in questo hanno commesso degli errori di trascrizione, alterando di fatto il testo originale, il quale ha acquisito un diverso significato.
Il guaio è che ora tutti gli “esperti critici” della Storia dell’Arte fanno uso di queste “nuove edizioni”, (alterate).
Chi glielo va a dire?

 Ma soprattutto: sarebbe forse possibile che essi ammettano questi loro macroscopici errori?
Eppure, verificarlo, sarebbe cosa semplicissima.
È sufficiente fare un confronto con i testi originali scritti da Giorgio Vasari.
Cosa che ho fatto.

 
Mi sono procurato delle copie facsimili degli originali, e lì,ho notato subito la differenza.
Anche se poi, è necessario uno studio “filologico” sul modo di scrivere di Giorgio Vasari, per comprenderne le implicazioni. Ovvero, quanto effettivamente accaduto.
Questo per via delle sue “intenzionalità”.

 
Intenzionalità che alla sua epoca, (per via di quegli “Apparati Inquisitori”, allora esistenti, e dell’elenco dei libri proibiti), non poteva permettersi di scrivere e pubblicare.
Se l’avesse fatto, il Vasari sarebbe sparito, lui e le sue opere.

 
E con lui anche Michelangelo, e di loro, oggi non ne sapremmo nulla.
Senza tralasciare Leonardo da Vinci.
Perché anche lui è stato perseguitato dall’Inquisizione.
A causa del suo pensiero è stato “esiliato” in Francia. Anche se questo “esilio” è stato presentato come un “regale invito del Re Francese Francesco I°”.
Come può rendersi conto, le argomentazioni complessive di questo mio studio su Michelangelo Buonarroti, non riguardano solo lui, ma un po’ tutta la storia del periodo nel quale è vissuto.

 
Le cui ripercussioni ancora oggi sussistono, quando si parla di questi personaggi.
“Personaggi” verso i quali abbiano contratto un “debito Culturale” enorme.
Un “debito” del quale i così detti “Grandi Critici dell’Arte” non sembrano essere consapevoli.
È anche pur vero che di questo aspetto “Inquisitorio” si potrebbe accennarne di sfuggita, ma dato che si dovrebbe parlare della Pietà Rondanini, e delle “figure”, nascostamente scolpite da Michelangelo sulla sua superficie, considerando che anche questa Pietà, (come la Pietà Bandini di Firenze), è anch’essa andata distrutta; e in modo misterioso, perché le caratteristiche proprie della statua indicano che non è stato Michelangelo a romperla, e quindi, deve essere stato qualcun altro.

 
Chi?
Chi è stato?
Anche a questa domanda vi è la risposta, sotto forma di una immagine, la quale indica i motivi per cui la versione originaria è stata distrutta.

Così, ora, dopo la telefonata intercorsa, mi metto al lavoro per scrivere e presentare i motivi per cui è da ritenere che la Pietà Rondanini sia l’opera nella quale Michelangelo ha voluto esprimere e raffigurare tutto il suo sentimento vissuto per Vittoria Colonna.
Con grande simpatia e cordialità.

 
E a risentirla.
Galiano Albertin.
»

Ma per conoscere il mistero che si nasconde dietro la morte/sepoltura di Vittoria Colonna ci dobbiamo dare appuntamento alla prossima puntata, sempre su questa pagina e sempre di lunedì, perché vi proporremo il testo integrale di ciò che Albertin Galiano ci ha scritto a tale proposito.

Bruno Mancini – Presidente DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

ILA

NUSIV

 

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230327

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Saranno premiati Gaetano Di Meglio, Bruno Mancini e Daniele Morgera?

Comunicato stampa della Fondazione La Sponda – Via Vespasiano, 12 – 00192 Roma

Il 40° Premio Internazionale FONTANE DI ROMA Omaggio a Dante Alighieri si terrà a ROMA nell’Aula dei Gruppi Parlamentari (Via di Campo Marzio, 78) il giorno 3 Aprile 2023 – ore 16/19
(dalle ore 15, ingresso da Via Uffici del Vicario, 21 Roma)

Il Dott. Benito Corradini, Presidente della FONDAZIONE LA SPONDA, nel prosieguo delle edizioni del Premio FONTANE DI ROMA, ideato da decenni per l’Accademia Internazionale La Sponda, d’intesa col Comitato Promotore, sta definendo i Patrocini e le presenze di Organismi Internazionali e Nazionali, la partecipazione di Ambasciate, Accademie e Associazioni di Arte, Cultura, Solidarietà e l’organizzazione del 40° Premio Internazionale Fontane di Roma.

Presidente onorario del Premio è S. Ecc. Mons. Marcello Semeraro, Prefetto della Pontificia Congregazione delle Cause dei Santi.

La Giuria, composta da S. Ecc. Prof. Gianfranco Girotti (Presidente), Benito Corradini (Vice Pres), Giorgio Bruzzese, Silvana Calcagni, Luca Caruso, Raffaele Cavaliere, Rosa Dalmiglio, Fulvio Rocco De Marinis, Guido D’Ubaldo, Filippo Esposito, Margherita Ferraris, Porfirio Grazioli, Mimoza Haxhiaj, Gianni Lattanzio, Elisabetta Lomoro,Umberto Puato, Anna Selvaggi, Maurizio Tcheng, Francesca Triticucci, Lucio Vetrella, sta definendo l’elenco dei Premiati (Personalità, VIP, Autorità del Vaticano, Ambasciatori, Personalità di Sanità, Cultura, Arte, Solidarietà, Ambiente, Lavoro, Sport).
I Trofei del Premio sono stati realizzati dal Prof. Domenico Annicchiarico, dal Maestro Ferdinando Codognotto, con Grafiche degli Artisti Pietra Barrasso, Giovanni Crabuzza, Rosanna Della Valle, Roberto Gabrieli, Silvana Galeone, Gianprovvé, Lucio Trojano.
Per la presenza al Premio, alla Sala dei Gruppi Parlamentari, è necessario prenotarsi, sia per motivi di registrazione che per disponibilità dei posti.
Grazie.
Il Comitato Promotore
Roma, 21 Marzo 2023

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Dalla raccolta di poesie
“LA SAGRA DEL PECCATO”
1957 – 2003 – ISBN 9781470913205
SCRITTA DA BRUNO MANCINI

Le mummie e le vestali

LA FORZA DI IGNAZIE

Se io fossi stata solo figlia
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per vicoli stretti e fumosi
attenta smarrita
avrei venduto gli occhi.

Se io fossi stata solo sposa
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per luccichii mimetici
solitaria rarità
avrei gelato le parole.

Se io fossi stata solo madre
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per veglie e voglie
condannata smarrita
avrei sedato i suoni.

Se io fossi stata solo donna
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per folli folle disumane
paradisi perduti
avrei tritato i pensieri.

°———°———°———°

Ma tu offendimi
con albe boreali
e poi sussurrami
di tuoni di tempeste
ma tu affondami
in nuvole di abbracci
e poi ritrovami
nelle bugie dei sogni

io vivo da sempre
quasi fossi vestale
attonita.

LA FORZA DI IGNAZII

Come giunco
tra rane

sbattuto
frustato
sferzato
quando avevo vent’anni
ho lasciato mio padre
lui ne aveva cinquanta.

Come graffio
su specchio

stridente
gelante
sfregiante

quando avevo altri anni
ho lasciato l’amata
lei non so.

Come gancio
al labbro

stupisce
tradisce
scurisce

quando avevo più anni
ho lasciato mio figlio
lui era grande.

Come bruco
fra frane

intanato
stordito
immoto

in questo giorno d’afa
ho lasciato la mia immagine
lei non lo capirà.

°———°———°———

Ma tu lisciami
e fasciami
e abbracciami e stringimi
e scoprimi e coprimi
e narrami e ignorami
e forgiami favola ottusa

io vivo da sempre
quasi fossi una mummia
deluso.

https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/la-sagra-del-peccato/paperback/product-n4pg97.html?q=la+sagra+del+peccato

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Poesia inedita di Alberto Liguoro
destinata alla raccolta fuori concorso
del premio internazionale
di Arti varie”DILA 2023″

Sei versi in attesa di un senso

I
I bambini piangono
perché il mondo li uccide.
I bambini ridono
perché amano e giocano.
È ‘a voce de’ criature
che saglie chianu chianu.

II
Sento lo Spirito Universale
sopra di me
e la Ragione morale in me,
mentre danza,
intorno ai muri crollati,
alle frontiere abbattute,
ai vascelli sventrati,
la Dea Bellezza,
e davanti ai suoi seni al vento,
l’anima del Mondo
cerca salvezza.

III
Le navi del Mediterraneo
oltre l’orizzonte
trasportano i Morti;
mentre Vite innocenti
regalate
a fredde bare galleggianti,
cantano in coro
Fifteen men on the dead man’s chest.
Una bottiglia di rum e Satana
pensano al resto.

IV
Amor, ch’a nullo amato amar perdona
si te sbatte ‘o core ‘npietto è ammore
si spontano ‘e lacrime è ammore
si pienz’ d’accirere è ammore.
‘A fenesta ‘e Marechiaro
sta ‘nfaccia‘o mare blu,
ma che dd’è?
Se oltre l’abisso
non può esserci amore,
un lungo filo da sarto,
c’è sempre, e abbraccia
i cuori più belli del mondo.

V
Su un antico percorso
lastricato di vittime
di lutti e macerie,
verso la giustizia, la libertà
e l’amore,
temiamo senza badarci,
una sbarra alla fine,
con su scritto:
“strada interrotta per frane”;
ma già oltre un dosso,
tra la nebbia di mare,
sfuma occhieggiante,
il faro dell’isola di Lesbo.

VI

Se la vita è un dono di Dio,
se lo è l’anima di una formica,
chi siamo noi per rifiutare
disprezzare o offendere?
Ma quando
il più raro e prezioso papiro egiziano
mi brucia la pelle,
incrina le pupille,
o intossica i polmoni,
è solo mostruoso
l’obbligo di aprire,
per umano decreto,
le braccia e la mente
all’occhio nefasto di Ra.

Ai 79 morti, 33 dei quali minorenni,
finora accertati, ai numerosi dispersi e
agli 80 profughi giunti in salvo, dei circa
180 a bordo del barcone naufragato nel
mare in tempesta, al largo di Crotone,
il 26 febbraio 2023.

Napoli 13 marzo 2023
Alberto Liguoro

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230327 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230320

LO STORICO
FESTIVAL DELLA CANZONE NAPOLETANA
ARRIVERÀ A ISCHIA?

Dopo un approfondito e costruttivo confronto svolto tra Massimo Abbate, proprietario del marchio e Direttore Artistico del Festival Della Canzone Napoletana, e Bruno Mancini, Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA“, Massimo Abbate ha ufficializzata la nomina di Bruno Mancini nel ruolo di “Responsabile delle Relazioni esterne” al fine di promuovere il Festival Della Canzone Napoletana.

Ciò vuol dire che, fin da subito, l’Associazione DILA in sinergia con tutte le realtà associative, artistiche e mediatiche amiche dei progetti Made in Ischia, sarà impegnata nel coinvolgimento dell’Isola d’Ischia (prevalentemente ma non solo l’Isola d’Ischia) nella programmazione del Festival.

Il testo della lettera dell’incarico

«Gentile sig. Bruno Mancini,
riscontrando la sua disponibilità per assumere un ruolo direttivo nell’ambito dell’organizzazione del Festival della Canzone napoletana che, da tempo, ho rilanciato quale proprietario del marchio nonché Direttore Artistico giungendo quest’anno alla nona edizione, le sottoponiamo con piacere e ufficialmente la nostra proposta che consiste nell’affidarle l’incarico di Responsabile delle Relazioni esterne presso lo Stato e gli Enti pubblici al fine di promuovere il Festival quale importante vettore della cultura musicale napoletana.

Nel restare in attesa di conoscere la Sua disponibilità, porgo
Cordiali saluti.
18 marzo 2023
Massimo Abbate»

In una precedente mail Massimo Abbate aveva scritto a Bruno Mancini:

«Ischia è una delle perle del golfo di Napoli.
Il Festival di Napoli non è mai approdato nell’isola e non si sa per quale motivo.
A Capri invece nel 1970 si tenne di fatto l’ultima edizione e questo perché nel 1971 a causa della violenta protesta degli autori esclusi, l’oscuramento delle telecamere RAI e il diniego da parte dell’allora giudice Krog il festival ebbe il suo triste epilogo.
È dal 2015 che mi onoro di aver acceso un interesse negli uomini di buona volontà per il festival da me diretto.
Riportarlo in vita con abnegazione dopo averlo salvato da morte certa non è stato facile e non lo è tuttora a causa di un ostracismo silente e subdolo di alcuni personaggi di potere locale: Organizzatori di eventi, direttori artistici, politici, direttori di radio e televisioni nonché giornalisti di settore che non potendolo avere sotto controllo come tutte o quasi le attività artistiche in atto da anni, adoperano un oscuramento sistematico scoraggiando chiunque voglia sostenerlo.
Solo la mia insistenza, onestà professionale anche queste non meno sistematiche e caparbie, resistono e combattono tali squallidi interessi personali che nulla hanno a che fare con quelli puramente comunitari e culturali nell’interesse della promozione del patrimonio storico e artistico della città e della canzone napoletana.
Ma la giustizia anche se a volte tarda ad arrivare prima o poi fa il suo corso e allora tutto il male fatto a questa manifestazione ricadrà implacabilmente su loro stessi determinando la legge del boomerang.
Una bella ripulita in un ambiente corrotto e un ricambio generazionale sono indispensabili.
Ritornando a Ischia sarebbe bello riportarlo anche lì.
Se è finito a Capri può rinascere a Ischia.
Questo è un ottimo spunto di cronaca per chi saprà coglierlo.
In questa isola ho ricordi bellissimi a partire dalla mia infanzia.
Non solo fughe sentimentali con fidanzatine ma anche improvvisate con i miei amici più cari.
Non sono mancate visite organizzate grazie ai molti impegni di lavoro e su tutti quelli di accompagnare e seguire mio padre in qualità di suo personal manager.
Negli ultimi anni della sua carriera ho capito tramite il suo sguardo malinconico di dover proseguire il percorso da lui intrapreso a difesa della nostra canzone.
A partire dal momento in cui lui, a causa della sua imminente dipartita, lo avrebbe interrotto ripercorrendolo con la stessa passione e qualità.
E allora eccomi qua a riproporre l’unico vero grande evento che può riportare il canto napoletano e la sua poesia in tutto il mondo: Il Festival della canzone napoletana.
Se gli amministratori ischitani sono concretamente interessati io nell’interesse della canzone napoletana e per la promessa tacita fatta a mio padre, sono pronto.»

INFO:
[email protected]
tel 3914830355 (ore 15-23)

Poesia inedita di Alberto Liguoro
destinata alla raccolta fuori concorso
del premio internazionale
di Arti varie” DILA 2023″

Sei versi in attesa di un senso

I
I bambini piangono
perché il mondo li uccide.
I bambini ridono
perché amano e giocano.
È ‘a voce de’ criature
che saglie chianu chianu.

II
Sento lo Spirito Universale
sopra di me
e la Ragione morale in me,
mentre danza,
intorno ai muri crollati,
alle frontiere abbattute,
ai vascelli sventrati,
la Dea Bellezza,
e davanti ai suoi seni al vento,
l’anima del Mondo
cerca salvezza.

III
Le navi del Mediterraneo
oltre l’orizzonte
trasportano i Morti;
mentre Vite innocenti
regalate
a fredde bare galleggianti,
cantano in coro
Fifteen men on the dead man’s chest.
Una bottiglia di rum e Satana
pensano al resto.

IV
Amor, ch’a nullo amato amar perdona
si te sbatte ‘o core ‘npietto è ammore
si spontano ‘e lacrime è ammore
si pienz’ d’accirere è ammore.
‘A fenesta ‘e Marechiaro
sta ‘nfaccia‘o mare blu,
ma che dd’è?
Se oltre l’abisso
non può esserci amore,
un lungo filo da sarto,
c’è sempre, e abbraccia
i cuori più belli del mondo.

V
Su un antico percorso
lastricato di vittime
di lutti e macerie,
verso la giustizia, la libertà
e l’amore,
temiamo senza badarci,
una sbarra alla fine,
con su scritto:
“strada interrotta per frane”;
ma già oltre un dosso,
tra la nebbia di mare,
sfuma occhieggiante,
il faro dell’isola di Lesbo.

VI

Se la vita è un dono di Dio,
se lo è l’anima di una formica,
chi siamo noi per rifiutare
disprezzare o offendere?
Ma quando
il più raro e prezioso papiro egiziano
mi brucia la pelle,
incrina le pupille,
o intossica i polmoni,
è solo mostruoso
l’obbligo di aprire,
per umano decreto,
le braccia e la mente
all’occhio nefasto di Ra.

Ai 79 morti, 33 dei quali minorenni,
finora accertati, ai numerosi dispersi e
agli 80 profughi giunti in salvo, dei circa
180 a bordo del barcone naufragato nel
mare in tempesta, al largo di Crotone,
il 26 febbraio 2023.

Napoli 13 marzo 2023
Alberto Liguoro

Dalla raccolta di poesie
“LA SAGRA DEL PECCATO”
1957 – 2003 – ISBN 9781470913205
SCRITTA DA BRUNO MANCINI

Le mummie e le vestali

LA FORZA DI IGNAZIE

Se io fossi stata solo figlia
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per vicoli stretti e fumosi
attenta smarrita
avrei venduto gli occhi.

Se io fossi stata solo sposa
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per luccichii mimetici
solitaria rarità
avrei gelato le parole.

Se io fossi stata solo madre
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per veglie e voglie
condannata smarrita
avrei sedato i suoni.

Se io fossi stata solo donna
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per folli folle disumane
paradisi perduti
avrei tritato i pensieri.

°———°———°———°

Ma tu offendimi
con albe boreali
e poi sussurrami
di tuoni di tempeste
ma tu affondami
in nuvole di abbracci
e poi ritrovami
nelle bugie dei sogni

io vivo da sempre
quasi fossi vestale
attonita.

LA FORZA DI IGNAZII

Come giunco
tra rane

sbattuto
frustato
sferzato
quando avevo vent’anni
ho lasciato mio padre
lui ne aveva cinquanta.

Come graffio
su specchio

stridente
gelante
sfregiante

quando avevo altri anni
ho lasciato l’amata
lei non so.

Come gancio
al labbro

stupisce
tradisce
scurisce

quando avevo più anni
ho lasciato mio figlio
lui era grande.

Come bruco
fra frane

intanato
stordito
immoto

in questo giorno d’afa
ho lasciato la mia immagine
lei non lo capirà.

°———°———°———

Ma tu lisciami
e fasciami
e abbracciami e stringimi
e scoprimi e coprimi
e narrami e ignorami
e forgiami favola ottusa

io vivo da sempre
quasi fossi una mummia
deluso.

https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/la-sagra-del-peccato/paperback/product-n4pg97.html?q=la+sagra+del+peccato

Il Dispari 20230313

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Angela Maria Tiberi: Lucio Isabella scrittore di vita

Lucio Isabella scrittore, poeta, scultore di vita sarà a Ischia il 21 marzo per presentare le sue opere artistiche in occasione dell’evento “Giornata mondiale della poesia” organizzato dall’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” presieduta da Bruno Mancini, dal Circolo Sportivo Culturale Il Dragone presieduto da Pasquale Di Costanzo, in collaborazione con la testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, con il Magazine Eudonna e la Casa Editrice IL SEXTANTE entrambi di Mariapia Ciaghi, e con l’Associazione ADA di Dalila Boukhalfa.

L’incontro si svolgerà a partire dalle ore 18, con ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, presso la Casa Della Cultura DILA-DRAGONE ubicata nel salone teatro dell’ex Hotel Franceschina in Barano d’Ischia alla Via Corrado Buono 42: INFO [email protected]

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Angela Maria Tiberi, vicepresidente DILA, ci illustra il contenuto di una novella di Lucio Isabella.

Figlio di contadini e appartenente ad una famiglia numerosa, orfano di padre all’età di undici anni, Lucio Isabella lascia gli studi in tenera età per dedicarsi ai lavori nei campi.
Lucio Isabella è stato lavoratore instancabile nell’ambito dell’agricoltura per poi diventare, mediante un profondo impegno, disegnatore navale con ampia competenza.

Nell’ambito della sua letteratura si nota una vivace fantasia con dolorose e toccanti vicende, con meravigliosa sensibilità.

Lo chiamano ribelle perché non permette a nessuno che venga a calpestare i valori umani esaltati nei suoi romanzi.

Il Comune di Castellabate ha voluto conferirgli una particolare benemerenza per la diffusione nel mondo delle sue opere che fanno ampio riferimento alla vita e alla cultura del Cilento.

Un libro di racconti dal titolo “Cuore Cilentano”, a cui è stato assegnato Medaglia d’oro per la narrativa al Premio Internazionale “Natale Agropolese”, è entrato nelle scuole toccando il cuore dei giovani,

Visti i titoli, i meriti e l’attività svolta, l’Accademia Internazionale di Belle Arti, Scienze, Lettere, Diritto “Fide Europeoin” gli conferisce solennemente a Norma di Statuto il Diploma Accademico d’Onore Maestro Lucio Isabella, Vate del mito cilentano , iscrivendolo nell’Albo d’Oro il 19 novembre 2006.

Le sue trentasette opere letterarie fanno parte della collana “Storie d’amore e di vita del Cilento”.

Esaminando il romanzo “All’ombra dei castagni”, incluso nella collana “Storie d’amore e di vita nel Cilento” e presentato da Ezio Guandalini, si consiglia il lettore di leggerlo attentamente per riuscire ad ascoltare l’eco di un tempo che accarezza il cuore facendo rivivere i ricordi.

Lucio Isabella racconta in forma poetica l’amore verso la sua terra e la sua famiglia perché la sua anima gentile sa gioire, amare e soffrire e tutto questo traspare nel testo facendoci sentire protagonisti dei personaggi narrati tanto che il lettore sensibile prova profonde emozioni diventando spiritualmente amico dei protagonisti del testo.

Lucio Isabella mette in evidenza che i padroni erano chiamati “Galantuomini” con il termine “Don”, “Eccellenza”.
Il rispetto era obbligatorio e i padroni approfittavano dell’ignoranza dei coloni e dei contadini che lavoravano per loro.
La loro prepotenza rientrava nella norma quotidiana e il buono dei proprietari era una rarità.

Si andava negli anni 39/45 in calesse, carretta e il “traino” era effettuato da asini o muli, difficilmente cavalli.

Dopo la guerra arrivarono nei paesi di campagna o di montagna autobus molto vecchio chiamati “O postale”, perché portavano la posta e qualche raro passeggero.
Era insolito vedere un’automobile per strada.
Regnava il rispetto fra le famiglie e i loro componenti si aiutavano a vicenda mentre ora questa è divenuto rarità nelle grandi città.
I matrimoni si celebravano fra i paesani, mentre le famiglie dei “galantuomini” si imparentavano nello stesso ceto.

Parlandoci dei suoi romanzi, Lucio Isabella ci racconterà, a Ischia il prossimo 21 marzo, queste ed altre emozionanti storie di vita.
Siete tutti invitati!
Angela Maria Tiberi

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Da Liga Sarah Lapinska TWITTERONE lettone

1) Agnese Rudzīte, una giovane lady amante dell’Arte e amica dei progetti DILA che lavora insieme al marito presso “CopyPlus”, un laboratorio di stampa in via Mātera 26A, Jelgava – Lettonia, è stata contenta di ricevere in regalo il mio disegno “Asian Tune”.
I turisti dall’Italia e da altri Paesi, così come i residenti di Jelgava, sono gentilmente invitati a visitarli.
Possano entrambi avere successo nella loro piccola impresa e nella loro vita!

2) Aida Turrini conosce e ama la natura. Scatta fotografie nel suo tempo libero. Nelle sue immagini si possono vedere Italia, Argentina, Lettonia e altri paesi.
Lei è una delle finaliste del concorso “Otto milioni – 2022” ed ha ordinato con entusiasmo tre copie dell’antologia “Isole nuove – 2022”.

3) Irinel Daniela Iacob, pittrice di Romania, Bucarest, che ha una formazione ingegneristica e gestionale, è felice di ricevere l’antologia “Isole Nuove – 2022” e il quotidiano “Il Dispari”.
Nelle immagini si vede lei e uno dei suoi dipinti dedicati a fiabe, romanticismo e fate.

4) Viesturs Āboliņš posa con l’antologia “Isole nuove – 2022”, il quotidiano “Il Dispari” e il mio disegno “Fairy tale”.
Lui non solo scrive poesie storiche molto emozionanti, ma anche fiabe, articoli scientifici e di statistica, oltre a fotografare attentamente la natura, soprattutto acque e uccelli acquatici.
È un ingegnere per professione, ed inoltre è esperto di previsioni del tempo.
Buona salute e resistenza a lui!

5) Raimonds, persona di buona volontà, che per ora non vuole rendere noto il suo cognome, ha ricevuto con piacere, interesse e stima la nostra meravigliosa antologia “Una pagina, un’emozione” in regalo.
Grazie a lui e ai suoi amici, ora ho un comodo smartphone e un fornello elettrico altrettanto comodo.
Buona salute e successo in tutto a lui e a suoi amici sinceri!

6) Eda Gyenis (Ungheria) Artista, ottima disegnatrice una delle finaliste del concorso “Otto milioni – 2022” posa con l’antologica “Isole nuove – 2022”.

Aida Turrini 1

Aida Turrini 1

Aida Turrini

Aida Turrini

Irinel Daniela Iacob

Irinel Daniela Iacob

Irinel Daniela Iacob

Irinel Daniela Iacob

Viesturs Āboliņš

Viesturs Āboliņš

Eda Gyenis (Ungheria)

Eda Gyenis (Ungheria)

Liga Lapinska

Liga Lapinska

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Dalla raccolta di poesie
“LA SAGRA DEL PECCATO”
1957 – 2003 – ISBN 9781470913205
SCRITTA DA BRUNO MANCINI

Le mummie e le vestali

LA FORZA DI IGNAZIE

Se io fossi stata solo figlia
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per vicoli stretti e fumosi
attenta smarrita
avrei venduto gli occhi.

Se io fossi stata solo sposa
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per luccichii mimetici
solitaria rarità
avrei gelato le parole.

Se io fossi stata solo madre
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per veglie e voglie
condannata smarrita
avrei sedato i suoni.

Se io fossi stata solo donna
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per folli folle disumane
paradisi perduti
avrei tritato i pensieri.

°———°———°———°

Ma tu offendimi
con albe boreali
e poi sussurrami
di tuoni di tempeste
ma tu affondami
in nuvole di abbracci
e poi ritrovami
nelle bugie dei sogni

io vivo da sempre
quasi fossi vestale
attonita.

LA FORZA DI IGNAZII

Come giunco
tra rane

sbattuto
frustato
sferzato
quando avevo vent’anni
ho lasciato mio padre
lui ne aveva cinquanta.

Come graffio
su specchio

stridente
gelante
sfregiante

quando avevo altri anni
ho lasciato l’amata
lei non so.

Come gancio
al labbro

stupisce
tradisce
scurisce

quando avevo più anni
ho lasciato mio figlio
lui era grande.

Come bruco
fra frane

intanato
stordito
immoto

in questo giorno d’afa
ho lasciato la mia immagine
lei non lo capirà.

°———°———°———

Ma tu lisciami
e fasciami
e abbracciami e stringimi
e scoprimi e coprimi
e narrami e ignorami
e forgiami favola ottusa

io vivo da sempre
quasi fossi una mummia
deluso.

https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/la-sagra-del-peccato/paperback/product-n4pg97.html?q=la+sagra+del+peccato

Il Dispari 20230306

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Angela Maria Tiberi recensisce Antonio Scarsella
Il Grifone, la scimmia, l’usignolo
Il Levante Libreria Editrice

Centro di svolgimento del giallo è Sermoneta, borgo medioevale, intrecciandosi con la musica, la cultura, la storia.
I protagonisti del romanzo sono: il campus internazionale di Musica, diventato Fondazione, il Castello di Sermoneta e la Musica, che diventano cornice di un giallo d’ambiente mentre il filo conduttore è la Musica.
Protagonista femminile è Carola Leman sposata con il settantenne Franz Kramer, violoncellista di fama mondiale, direttore del Conservatorio di Stoccolma e di altri istituti di mezza Europa, genio della musica mondiale.
I protagonisti si erano conosciuti a Stoccolma, lei giovanissima impiegata del Conservatorio e lui più di quarant’anni d’età, diventando lei, successivamente, la sua seconda moglie ed assistente di cattedra nello stesso istituto.
Il prof. Kramer teneva i suoi corsi di perfezionamento nel castello di Sermoneta, centro di importanza internazionale della Musica.
La moglie non dava motivo di tradirlo anche se aveva 45 anni e lui settant’anni: c’era complicità fra loro.
Il marito non sapeva che la sua amata fosse attirata sia dal corpo che dalla mente di giovani donne in quanto il suo desiderio di madre non era stato esaudito.
Le avventure con gli uomini non placavano la passione di Carola.
La sua prima donna fu una violoncellista, Agneska, e tra loro vi fu una grande passione e passarono una notte insieme, nella stanza numero 32 dell’Hotel Holiday Inn di Stoccolma.
Si lasciarono.
Colpo di scena del giallo è la morte della giovane Céline nel Castello di Sermoneta.
Così l’autore ci introduce nel giallo.
Chi ha ucciso Céline Bloom?
Non dico altro!
Il giallo è pieno di misteri.
Colgo l’occasione per invitare a meditare per il messaggio sconosciuto a molte persone (inciso all’ingresso del Palazzo di Vetro dell’Onu a New York.) che lo scrittore riporta nel suo testo .
Scritto da un grande poeta di religione mussulmana, vissuto in Persia a cavallo tra il XII e il XIII secolo: Mosleh ad-Din Abdollah, conosciuto come Sa’di: “I figli di Abramo sono membra di uno stesso corpo e della stessa essenza sono stati creati.
Quando anche la più piccola parte, per le avversità della vita, si addolora, anche le altre parti perdono la calma e quiete.
Tu che sei insensibile alle pene altrui mai e poi mai potrai essere chiamato essere umano”.
Complimenti ad Antonio Scarsella e un buon successo di questo fantastico libro.

Angela Maria Tiberi

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

DICHIARAZIONE RICHIESTA PER LA PARTECIPAZIONE ALLA
12a EDIZIONE DEL
PREMIO INTERNAZIONALE DI ARTI VARIE
“OTTO MILIONI” 2023

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via______________ N_____ CAP________

tel. ______________________ e-mail________________________________________________

avendo letto, ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla undicesima edizione del Premio internazionale “Otto Milioni”2022 pubblicato anche tramite web all’url

https://www.emmegiischia.com/wordpress/premi-otto-milioni-2023/

manifesto l’intenzione di partecipare alla sezione
POESIA □ ARTI GRAFICHE □
ARTICOLO □ VIDEO □

della 12a del premio internazionale di Arti Varie “OTTO MILIONI”2023 e, pertanto, nella mia qualità di Autore, allego l’opera dal titolo_________________

A TALE SCOPO DICHIARO DI
1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto alla 12a edizione del premio internazionale di Arti Varie “OTTO MILIONI” 2023 organizzato da Bruno Mancini;
2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili
3. di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
4. volere concedere a Bruno Mancini il diritto di pubblicare ed utilizzare la mia suddetta opera in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che Bruno Mancini avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare e di utilizzare in ogni forma e modo la mia suddetta opera nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare la mia suddetta opera anche in via telematica a mezzo internet, come proposta da me Autore e non sarà tenuto ad effettuare alcuna correzione;
5. aver concordato in maniera definitiva con Bruno Mancini che egli NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare la mia suddetta opera al gratuito utilizzo da parte di Bruno Mancini per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione egli voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità della mia suddetta opera, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dovere in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale della mia suddetta opera;
6. volere provvedere all’acquisto di n°…… copie del volume antologico “ISPIRAZIONI” se la mia suddetta opera sarà ritenuta idonea a partecipare alla dodicesima edizione del Premio di Arti Varie “OTTO MILIONI” e se sarà pubblicata nella suddetta Antologia.
Data e Luogo…………………. Firma dell’autore …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10) 11) 12) 13) 14) 15) 16) del regolamento relativo alla 12a edizione del premio internazionale di Arti Varie “OTTO MILIONI” 2023 pubblicato anche tramite web all’url https://www.emmegiischia.com/wordpress/premi-otto-milioni-2023/

Data e Luogo…………………. Firma dell’autore …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare entro il 15 Maggio 2023 a [email protected]
Info & contatti: – Tel. 3914830355 – [email protected]

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

BRUNO MANCINI

Dalla raccolta
Io fui mortale
(2005 – 2009)

Giovane Apaches

Scriverò di te innocente – giovane Apaches –
dalla lunga chioma di grappoli
di grappoli d’uva rossigna,
tra le fiamme dei tronchi
dei tronchi ardenti sfavillanti
una notte di cielo deserto,
deserto, nel cuore del deserto.

Penserò alla tua malinconia – giovane Apaches –
d’attesa e di passioni con occhi memorie
memorie affastellate,
sopra i fumi dei tronchi
dei tronchi assopiti
nelle notti di cielo deserto,
deserto, come il cuore del deserto.

Amerò gli sguardi squillanti – giovane Apaches –
per la felice follia di silenziosi sorrisi
sorrisi all’ombra di tante chimere,
dentro ai profumi dei tronchi
dei tronchi spenti dalla mia ombra
ogni notte di cielo deserto,
deserta, più del cuore del deserto.

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Premio internazionale di Arti Varie “Otto milioni” 2023 ideato da Bruno Mancini, dedicato alla memoria di Paola Occhi, Nina Lavieri, Antonio Mencarini, Vincenzo Savarese, organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in collaborazione con la testata giornalistica IL DISPARI diretta da Gaetano Di Meglio, con la Casa Editrice IL SEXTANTE e con il magazine Eudonna entrambi riferibili a Mariapia Ciaghi e con l’Associazione algerina ADA presieduta da Dalila Boukhalfa, si sviluppa in quattro sezioni: Poesia – Arti grafiche – Articolo – Video.

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Regolamento
TEMA LIBERO

1. L’iscrizione al Premio è completamente gratuita per TUTTI.
2. Una commissione nominata da Bruno Mancini provvederà a selezionare in maniera insindacabile le opere che parteciperanno alla fase finale del Premio.
3. I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscrivere UNA loro opera per ciascuna sezione direttamente nel gruppo delle finaliste, purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento.
Sono esclusi da questa opportunità i Soci DILA che saranno, eventualmente, inseriti in una Giuria del Premio.
Gli Autori che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

SEZIONE POESIA
4. Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 poesie ciascuno.
5. Le poesie iscritte al Premio: a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA; b) dovranno essere inviate in formato word a [email protected]; c) dovranno essere scritte in lingua italiana; d) dovranno essere composte da un massimo di 30 righe (compreso il titolo ed eventuali spazi bianchi tra i versi e/o tra le strofe); e) potranno essere scritte in una delle seguenti lingue <arabo, francese, inglese, lettone, russo, spagnolo> purché, SOLO in questo caso, siano accompagnate dal versamento di 10,00€ ciascuna come contributo per la traduzione in italiano che verrà effettuata da poeti collaboratori dell’Ass. DILA. Tali versamenti andranno effettuati sull’IBAN che verrà indicato in maniera privata.

SEZIONE ARTI GRAFICHE
4. Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 opere ciascuno.
5. Le opere iscritte al Premio: a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA; b) dovranno essere inviate in formato jpeg a [email protected]; c) potranno essere realizzate con qualsiasi tecnica, anche digitale e/o fotografica

SEZIONE VIDEO
4. Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 video ciascuno.
5. I video iscritti al Premio: a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA; b) dovranno essere inviati in formato mp4 o simile a [email protected]; c) potranno essere realizzati con qualsiasi contenuto (musica, recitazione, eventi ecc.); d) dovranno avere la durata massima di quattro minuti.

SEZIONE ARTICOLO
4, Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio al massimo 3 articoli ciascuno.
5. Gli articoli iscritti al Premio: a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA; b) dovranno essere inviati in formato word a [email protected]; c) potranno essere realizzati su qualsiasi argomento; d) dovranno avere la lunghezza massima di 5.000 battute spazi e titolo compresi.
6. A richiesta degli Autori, TUTTE le opere iscritte al Premio potranno essere pubblicate nell’antologia “ISPIRAZIONI”.
7 La mancata adesione alla suddetta opportunità editoriale NON pregiudicherà in alcun modo la partecipazione delle opere al Premio.
8. L’antologia “ISPIRAZIONI” sarà regolarmente provvista di un codice ISBN.
Il prezzo di copertina del volume in bianco e nero sarà di 22.00 € e la stampa avverrà entro settembre 2021.
9. L’Autore, per partecipare al Premio, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata, insieme al file dell’opera proposta.
10. La votazione conclusiva che designerà le opere vincitrici delle sei sezioni, avverrà sommando i punti ricevuti mediante: a) like ai siti web che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 1 punto); b) coupon inseriti nelle testate giornalistiche che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 10 punti); c) schede allegate all’antologia “ISPIRAZIONI (1 voto = 30 punti), d) voti espressi da giurie nominate da DILA e dagli sponsor del premio -i punti totali assegnati a ciascuna Giuria saranno pari al totale dei punti espressi al capo a).
11. Le opere per partecipare al Premio dovranno pervenire a [email protected] nella loro stesura finale entro e non oltre il 15 Maggio 2023.
12. Il mancato rispetto di una qualsiasi delle norme di questo regolamento sarà causa di esclusione dell’opera dal premio.
13. I nomi dei finalisti saranno annunciati entro il 10 Giugno 2023.
14. La classifica finale sarà resa nota in una data compresa tra il 30 ottobre e il 30 novembre 2023.
15. La cerimonia di premiazione dei vincitori avverrà in una data compresa tra il 10 novembre e il 31 dicembre 2023.
La data e la località della premiazione saranno rese note ai finalisti con un preavviso di almeno 10 giorni.
16. Trattandosi di un premio ad iscrizione COMPLETAMENTE GRATUITA, Bruno Mancini si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento, e gli Autori, inviando le proprie opere, ne prendono atto in maniera definitiva.

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

 

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

 

Il Dispari 20230221

È Carnevale
Dalla raccolta di poesie di
Bruno Mancini

“Non rubate la mia vita”
(2005 – 2007):
ISBN 9781470909499
Paperback EUR 13.87

https://www.amazon.com.be/-/en/Bruno-Mancini/dp/1470909499

È Carnevale
tu mi hai lasciato con una promessa.
Hai detto: “Aspettami.”
“Ritornerò”.

È Carnevale
e ho visto il tuo culetto allontanarsi.
Ho detto: “<È certo.”
“Ti troverò”.

Per vicoli e botteghe
ho mosso il mio delirio incontrollato
la maschera che hai tu
non l’ho rivista più.

Su canali e lagune
ho spinto la mia assurda gelosia
la maschera che hai tu
non l’ho rivista più.

È Carnevale
tu mia hai lasciato con una promessa
ho visto il tuo culetto allontanarsi
la maschera che hai tu
non l’ho rivista più
e adesso guardo alla ti vu
le belle chiappe d’una indù
il piffero va su
della maschera ch’hai tu
non me ne fotte niente più.

Canzone per Carnevale
testo di Bruno Mancini
musica, canto e fisarmonica di Valentina Gavrish
https://youtu.be/yz6YTxU5wbQ

Il Dispari 20230220

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

C’è un mistero dietro la morte/sepoltura di Vittoria Colonna?
Albertin Galiano ne è sicuro.

Diciamo subito che la poetessa Vittoria Colonna (Marino, aprile 1490 o 1492 – Roma, 25 febbraio 1547), figlia del generale Fabrizio Colonna e di Agnese di Montefeltro e poi moglie di Francesco Ferrante d’Avalos Marchese di Pescara, rappresenta l’icona artistica dell’intera isola d’Ischia.

Infatti, il suo matrimonio con Ferrante d’Avalos fu celebrato ad Ischia nel Castello Aragonese il 27 dicembre 1509 e lì lei trascorse gran parte della sua vita avendo modo di intrattenere relazioni culturali con i migliori artisti e letterati del secolo, tra cui Angelo di Costanzo, Annibale Caro, Bernardo Tasso, Giovanni Pontano, Girolamo Britonio, Jacopo Sannazaro, Ludovico Ariosto, Michelangelo Buonarroti e tanti altri ancora.

Una storia tramandata oralmente, a mio parere più vicina alla realtà che non alla fantasia, vuole che il sommo Michelangelo Buonarroti abbia soggiornato a Ischia in una Torre distante poche centinaia di metri dalle finestre del Castello Aragonese, potendo quindi agevolmente incontrare  la bella castellana.

Certo è storicamente provato che ad un loro primo incontro avvenuto tra il 1536 o 1538, ne seguirono altri già a partire dal 1539 quando ella dimorò a Roma e fino alla sua morte.

Che poi tra loro ci sia stata “solo” una profonda amicizia (come sostengono alcuni storici), oppure si sia sviluppato un amore per niente platonico (come maliziosamente “insinua” la tradizione popolare) certo è che Vittoria ebbe su di lui un grande ascendente, probabilmente anche religioso, tanto che lui le dedicò numerosi componimenti poetici tra i quali è degno di attenzione un madrigale molto simile ad una dichiarazione di amore passionale:

Un uomo in una donna, anzi uno dio
per la sua bocca parla,
ond’io per ascoltarla,
son fatto tal, che ma’ più sarò mio.”
(Michelangelo Buonarroti, Rime, Edizioni Rizzoli, 1981, pag. 268.)

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Questo lungo preambolo è strumentale alla introduzione dell’argomento definito nel titolo: “C’è un mistero dietro la morte/sepoltura di Vittoria Colonna?” perché Albertin Galiano identifica proprio in Michelangelo Buonarroti il personaggio che avrebbe creato prima e custodito poi il segreto della sepoltura della poetessa.

Quando, in seguito ad una banalissima richiesta di informazioni, sono entrato in contatto con Albertin Galiano riuscendo ad ottenere la sua fiducia nella esposizione sommaria di ciò che egli asseriva di avere appurato durante molti anni di studi e di ricerche, ho capito che, confermata o invalidata che fosse la sua ricostruzione del mistero della sepoltura della “nostra” Vittoria Colonna, certamente sarebbe stato utile presentarla pubblicamente onde avviare un dibattito ma anche una ulteriore nuova serie di indagini e di accertamenti.

Così, contando sulla comprensione del Direttore Gaetano Di Meglio che non ha esitato a mettere diverse pagine a disposizione di questa serie di articoli che inizio oggi, e nella prospettiva di pianificare, per la prossima primavera, un corposo confronto organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” nella Biblioteca Antoniana di Ischia con la presenza di Albertin Galiano, mi accingo, ora, ad introdurre il risultato della sua ricerca in una sintesi piuttosto succinta, ma sufficientemente idonea a rendere comprensibile l’impegno con il quale è stata perseguita.

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Dopo alcuni mesi di contatti telefoni e tramite e-mail, Albertin Galiano mi ha scritto;

«Ho ricevuto la sua risposta, con la sua proposta per un “articolo-intervista” relativo ai risultati dello studio da me eseguito.
Ma, dopo la telefonata di questo pomeriggio, la cosa mi sembra fattibile.
Come è anche superabile il fatto di riuscire a dare una complessiva spiegazione dell’intero studio che si è reso necessario svolgere fino a ottenere i risultati cui ritengo di essere giunto.

Questo perché tale “studio” ha dovuto essere svolto a vari livelli.
Le cronache del tempo tramandate dai cronisti dell’epoca: Giorgio Vasari, Ascanio Condivi, i vari ‘Carteggi’ di Michelangelo, quelli del Vasari.
È una documentazione davvero esorbitante, in rapporto al solo Michelangelo.
Al quale andrebbe aggiunto anche Leonardo da Vinci,
In quanto, relativamente a quelle “figurazioni nascoste” da egli realizzate sulle sue varie “Pietà”, Michelangelo le ha apprese da Leonardo.

E con Leonardo si aprirebbe un altro “Universo” su cui indagare, studiare, per presentarne gli opportuni riscontri.
Un “Universo” molto problematico, date le frammentarie e contraddittorie notizie e tesi, fornite dalla Critica della Storia dell’Arte.
Su tutto ciò è stato necessario fare una verifica degli effettivi fatti storici, cioè degli eventi effettivamente accaduti.

Fare una loro verifica con i riscontri incrociati, perché, relativamente a Leonardo, di quanto ne scrive la Critica dell’Arte, non sembra esserci nulla di certo, tanto che ogni “datazione” che lo riguarda viene immancabilmente accompagnata dalla parola: “circa” (e questo “circa” può essere variabile dai due, quattro, sei, nove o undici anni, ma con tali riferimenti, non si arriva da nessuna parte).

Oltre a questo, è stato necessario anche uno studio filologico sull’espressività usata da Giorgio Vasari, nel trasmettere le sue cronache, relative alle due edizioni delle “Vite” dei vari artisti.
Quella del 1550 e l’altra del 1568.
Questo perché, nel suo scrivere egli dimostra avere anche altre “intenzionalità”, non meglio specificate, insite nel suo “contraddittorio” modo di scrivere; ed è appunto la conoscenza di queste sue “intenzionalità” a permettere una corretta interpretazione dei suoi scritti.

Ed è questo il vero problema con il quale ci si “scontra” con le tesi e le interpretazioni date dall’intero “Mondo Accademico della Storia dell’Arte”.
La quale appare tutta coesa, (i suoi rappresentanti), a sostenere le medesime tesi, citando e pubblicando solo ciò che altri loro “colleghi” hanno già pubblicato.
 
E, in effetti, nelle loro pubblicazioni non fanno altro che compiere delle “citazioni bibliografiche”, al fine di acquisire credito e sostegno dai loro “colleghi”, che ne hanno già scritto, riportando dati “effimeri”.
Ed il loro “gioco” sembra essere questo: ripetere ciò che altri hanno già scritto, senza nemmeno andare a verificarlo.
Tanto è vero che, hanno anche “riscritto” le due edizioni delle “Vite” di Giorgio Vasari, al fine di renderle “in un italiano meglio leggibile”.

 
Ed in questo hanno commesso degli errori di trascrizione, alterando di fatto il testo originale, il quale ha acquisito un diverso significato.
Il guaio è che ora tutti gli “esperti critici” della Storia dell’Arte fanno uso di queste “nuove edizioni”, (alterate).
Chi glielo va a dire?

 Ma soprattutto: sarebbe forse possibile che essi ammettano questi loro macroscopici errori?
Eppure, verificarlo, sarebbe cosa semplicissima.
È sufficiente fare un confronto con i testi originali scritti da Giorgio Vasari.
Cosa che ho fatto.

 
Mi sono procurato delle copie facsimili degli originali, e lì,ho notato subito la differenza.
Anche se poi, è necessario uno studio “filologico” sul modo di scrivere di Giorgio Vasari, per comprenderne le implicazioni. Ovvero, quanto effettivamente accaduto.
Questo per via delle sue “intenzionalità”.

 
Intenzionalità che alla sua epoca, (per via di quegli “Apparati Inquisitori”, allora esistenti, e dell’elenco dei libri proibiti), non poteva permettersi di scrivere e pubblicare.
Se l’avesse fatto, il Vasari sarebbe sparito, lui e le sue opere.

 
E con lui anche Michelangelo, e di loro, oggi non ne sapremmo nulla.
Senza tralasciare Leonardo da Vinci.
Perché anche lui è stato perseguitato dall’Inquisizione.
A causa del suo pensiero è stato “esiliato” in Francia. Anche se questo “esilio” è stato presentato come un “regale invito del Re Francese Francesco I°”.
Come può rendersi conto, le argomentazioni complessive di questo mio studio su Michelangelo Buonarroti, non riguardano solo lui, ma un po’ tutta la storia del periodo nel quale è vissuto.

 
Le cui ripercussioni ancora oggi sussistono, quando si parla di questi personaggi.
“Personaggi” verso i quali abbiano contratto un “debito Culturale” enorme.
Un “debito” del quale i così detti “Grandi Critici dell’Arte” non sembrano essere consapevoli.
È anche pur vero che di questo aspetto “Inquisitorio” si potrebbe accennarne di sfuggita, ma dato che si dovrebbe parlare della Pietà Rondanini, e delle “figure”, nascostamente scolpite da Michelangelo sulla sua superficie, considerando che anche questa Pietà, (come la Pietà Bandini di Firenze), è anch’essa andata distrutta; e in modo misterioso, perché le caratteristiche proprie della statua indicano che non è stato Michelangelo a romperla, e quindi, deve essere stato qualcun altro.

 
Chi?
Chi è stato?
Anche a questa domanda vi è la risposta, sotto forma di una immagine, la quale indica i motivi per cui la versione originaria è stata distrutta.

Così, ora, dopo la telefonata intercorsa, mi metto al lavoro per scrivere e presentare i motivi per cui è da ritenere che la Pietà Rondanini sia l’opera nella quale Michelangelo ha voluto esprimere e raffigurare tutto il suo sentimento vissuto per Vittoria Colonna.
Con grande simpatia e cordialità.

 
E a risentirla.
Galiano Albertin.
»

Ma per conoscere il mistero che si nasconde dietro la morte/sepoltura di Vittoria Colonna ci dobbiamo dare appuntamento alla prossima puntata, sempre su questa pagina e sempre di lunedì, perché vi proporremo il testo integrale di ciò che Albertin Galiano ci ha scritto a tale proposito.

Bruno Mancini – Presidente DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

ILA

NUSIV

Il Dispari 20230320 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230320 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230320

LO STORICO
FESTIVAL DELLA CANZONE NAPOLETANA
ARRIVERÀ A ISCHIA?

Dopo un approfondito e costruttivo confronto svolto tra Massimo Abbate, proprietario del marchio e Direttore Artistico del Festival Della Canzone Napoletana, e Bruno Mancini, Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA“, Massimo Abbate ha ufficializzata la nomina di Bruno Mancini nel ruolo di “Responsabile delle Relazioni esterne” al fine di promuovere il Festival Della Canzone Napoletana.

Ciò vuol dire che, fin da subito, l’Associazione DILA in sinergia con tutte le realtà associative, artistiche e mediatiche amiche dei progetti Made in Ischia, sarà impegnata nel coinvolgimento dell’Isola d’Ischia (prevalentemente ma non solo l’Isola d’Ischia) nella programmazione del Festival.

Il testo della lettera dell’incarico

«Gentile sig. Bruno Mancini,
riscontrando la sua disponibilità per assumere un ruolo direttivo nell’ambito dell’organizzazione del Festival della Canzone napoletana che, da tempo, ho rilanciato quale proprietario del marchio nonché Direttore Artistico giungendo quest’anno alla nona edizione, le sottoponiamo con piacere e ufficialmente la nostra proposta che consiste nell’affidarle l’incarico di Responsabile delle Relazioni esterne presso lo Stato e gli Enti pubblici al fine di promuovere il Festival quale importante vettore della cultura musicale napoletana.

Nel restare in attesa di conoscere la Sua disponibilità, porgo
Cordiali saluti.
18 marzo 2023
Massimo Abbate»

In una precedente mail Massimo Abbate aveva scritto a Bruno Mancini:

«Ischia è una delle perle del golfo di Napoli.
Il Festival di Napoli non è mai approdato nell’isola e non si sa per quale motivo.
A Capri invece nel 1970 si tenne di fatto l’ultima edizione e questo perché nel 1971 a causa della violenta protesta degli autori esclusi, l’oscuramento delle telecamere RAI e il diniego da parte dell’allora giudice Krog il festival ebbe il suo triste epilogo.
È dal 2015 che mi onoro di aver acceso un interesse negli uomini di buona volontà per il festival da me diretto.
Riportarlo in vita con abnegazione dopo averlo salvato da morte certa non è stato facile e non lo è tuttora a causa di un ostracismo silente e subdolo di alcuni personaggi di potere locale: Organizzatori di eventi, direttori artistici, politici, direttori di radio e televisioni nonché giornalisti di settore che non potendolo avere sotto controllo come tutte o quasi le attività artistiche in atto da anni, adoperano un oscuramento sistematico scoraggiando chiunque voglia sostenerlo.
Solo la mia insistenza, onestà professionale anche queste non meno sistematiche e caparbie, resistono e combattono tali squallidi interessi personali che nulla hanno a che fare con quelli puramente comunitari e culturali nell’interesse della promozione del patrimonio storico e artistico della città e della canzone napoletana.
Ma la giustizia anche se a volte tarda ad arrivare prima o poi fa il suo corso e allora tutto il male fatto a questa manifestazione ricadrà implacabilmente su loro stessi determinando la legge del boomerang.
Una bella ripulita in un ambiente corrotto e un ricambio generazionale sono indispensabili.
Ritornando a Ischia sarebbe bello riportarlo anche lì.
Se è finito a Capri può rinascere a Ischia.
Questo è un ottimo spunto di cronaca per chi saprà coglierlo.
In questa isola ho ricordi bellissimi a partire dalla mia infanzia.
Non solo fughe sentimentali con fidanzatine ma anche improvvisate con i miei amici più cari.
Non sono mancate visite organizzate grazie ai molti impegni di lavoro e su tutti quelli di accompagnare e seguire mio padre in qualità di suo personal manager.
Negli ultimi anni della sua carriera ho capito tramite il suo sguardo malinconico di dover proseguire il percorso da lui intrapreso a difesa della nostra canzone.
A partire dal momento in cui lui, a causa della sua imminente dipartita, lo avrebbe interrotto ripercorrendolo con la stessa passione e qualità.
E allora eccomi qua a riproporre l’unico vero grande evento che può riportare il canto napoletano e la sua poesia in tutto il mondo: Il Festival della canzone napoletana.
Se gli amministratori ischitani sono concretamente interessati io nell’interesse della canzone napoletana e per la promessa tacita fatta a mio padre, sono pronto.»

INFO:
[email protected]
tel 3914830355 (ore 15-23)

Poesia inedita di Alberto Liguoro
destinata alla raccolta fuori concorso
del premio internazionale
di Arti varie” DILA 2023″

Sei versi in attesa di un senso

I
I bambini piangono
perché il mondo li uccide.
I bambini ridono
perché amano e giocano.
È ‘a voce de’ criature
che saglie chianu chianu.

II
Sento lo Spirito Universale
sopra di me
e la Ragione morale in me,
mentre danza,
intorno ai muri crollati,
alle frontiere abbattute,
ai vascelli sventrati,
la Dea Bellezza,
e davanti ai suoi seni al vento,
l’anima del Mondo
cerca salvezza.

III
Le navi del Mediterraneo
oltre l’orizzonte
trasportano i Morti;
mentre Vite innocenti
regalate
a fredde bare galleggianti,
cantano in coro
Fifteen men on the dead man’s chest.
Una bottiglia di rum e Satana
pensano al resto.

IV
Amor, ch’a nullo amato amar perdona
si te sbatte ‘o core ‘npietto è ammore
si spontano ‘e lacrime è ammore
si pienz’ d’accirere è ammore.
‘A fenesta ‘e Marechiaro
sta ‘nfaccia‘o mare blu,
ma che dd’è?
Se oltre l’abisso
non può esserci amore,
un lungo filo da sarto,
c’è sempre, e abbraccia
i cuori più belli del mondo.

V
Su un antico percorso
lastricato di vittime
di lutti e macerie,
verso la giustizia, la libertà
e l’amore,
temiamo senza badarci,
una sbarra alla fine,
con su scritto:
“strada interrotta per frane”;
ma già oltre un dosso,
tra la nebbia di mare,
sfuma occhieggiante,
il faro dell’isola di Lesbo.

VI

Se la vita è un dono di Dio,
se lo è l’anima di una formica,
chi siamo noi per rifiutare
disprezzare o offendere?
Ma quando
il più raro e prezioso papiro egiziano
mi brucia la pelle,
incrina le pupille,
o intossica i polmoni,
è solo mostruoso
l’obbligo di aprire,
per umano decreto,
le braccia e la mente
all’occhio nefasto di Ra.

Ai 79 morti, 33 dei quali minorenni,
finora accertati, ai numerosi dispersi e
agli 80 profughi giunti in salvo, dei circa
180 a bordo del barcone naufragato nel
mare in tempesta, al largo di Crotone,
il 26 febbraio 2023.

Napoli 13 marzo 2023
Alberto Liguoro

Dalla raccolta di poesie
“LA SAGRA DEL PECCATO”
1957 – 2003 – ISBN 9781470913205
SCRITTA DA BRUNO MANCINI

Le mummie e le vestali

LA FORZA DI IGNAZIE

Se io fossi stata solo figlia
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per vicoli stretti e fumosi
attenta smarrita
avrei venduto gli occhi.

Se io fossi stata solo sposa
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per luccichii mimetici
solitaria rarità
avrei gelato le parole.

Se io fossi stata solo madre
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per veglie e voglie
condannata smarrita
avrei sedato i suoni.

Se io fossi stata solo donna
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per folli folle disumane
paradisi perduti
avrei tritato i pensieri.

°———°———°———°

Ma tu offendimi
con albe boreali
e poi sussurrami
di tuoni di tempeste
ma tu affondami
in nuvole di abbracci
e poi ritrovami
nelle bugie dei sogni

io vivo da sempre
quasi fossi vestale
attonita.

LA FORZA DI IGNAZII

Come giunco
tra rane

sbattuto
frustato
sferzato
quando avevo vent’anni
ho lasciato mio padre
lui ne aveva cinquanta.

Come graffio
su specchio

stridente
gelante
sfregiante

quando avevo altri anni
ho lasciato l’amata
lei non so.

Come gancio
al labbro

stupisce
tradisce
scurisce

quando avevo più anni
ho lasciato mio figlio
lui era grande.

Come bruco
fra frane

intanato
stordito
immoto

in questo giorno d’afa
ho lasciato la mia immagine
lei non lo capirà.

°———°———°———

Ma tu lisciami
e fasciami
e abbracciami e stringimi
e scoprimi e coprimi
e narrami e ignorami
e forgiami favola ottusa

io vivo da sempre
quasi fossi una mummia
deluso.

https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/la-sagra-del-peccato/paperback/product-n4pg97.html?q=la+sagra+del+peccato

Il Dispari 20230313

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Angela Maria Tiberi: Lucio Isabella scrittore di vita

Lucio Isabella scrittore, poeta, scultore di vita sarà a Ischia il 21 marzo per presentare le sue opere artistiche in occasione dell’evento “Giornata mondiale della poesia” organizzato dall’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” presieduta da Bruno Mancini, dal Circolo Sportivo Culturale Il Dragone presieduto da Pasquale Di Costanzo, in collaborazione con la testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, con il Magazine Eudonna e la Casa Editrice IL SEXTANTE entrambi di Mariapia Ciaghi, e con l’Associazione ADA di Dalila Boukhalfa.

L’incontro si svolgerà a partire dalle ore 18, con ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, presso la Casa Della Cultura DILA-DRAGONE ubicata nel salone teatro dell’ex Hotel Franceschina in Barano d’Ischia alla Via Corrado Buono 42: INFO [email protected]

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Angela Maria Tiberi, vicepresidente DILA, ci illustra il contenuto di una novella di Lucio Isabella.

Figlio di contadini e appartenente ad una famiglia numerosa, orfano di padre all’età di undici anni, Lucio Isabella lascia gli studi in tenera età per dedicarsi ai lavori nei campi.
Lucio Isabella è stato lavoratore instancabile nell’ambito dell’agricoltura per poi diventare, mediante un profondo impegno, disegnatore navale con ampia competenza.

Nell’ambito della sua letteratura si nota una vivace fantasia con dolorose e toccanti vicende, con meravigliosa sensibilità.

Lo chiamano ribelle perché non permette a nessuno che venga a calpestare i valori umani esaltati nei suoi romanzi.

Il Comune di Castellabate ha voluto conferirgli una particolare benemerenza per la diffusione nel mondo delle sue opere che fanno ampio riferimento alla vita e alla cultura del Cilento.

Un libro di racconti dal titolo “Cuore Cilentano”, a cui è stato assegnato Medaglia d’oro per la narrativa al Premio Internazionale “Natale Agropolese”, è entrato nelle scuole toccando il cuore dei giovani,

Visti i titoli, i meriti e l’attività svolta, l’Accademia Internazionale di Belle Arti, Scienze, Lettere, Diritto “Fide Europeoin” gli conferisce solennemente a Norma di Statuto il Diploma Accademico d’Onore Maestro Lucio Isabella, Vate del mito cilentano , iscrivendolo nell’Albo d’Oro il 19 novembre 2006.

Le sue trentasette opere letterarie fanno parte della collana “Storie d’amore e di vita del Cilento”.

Esaminando il romanzo “All’ombra dei castagni”, incluso nella collana “Storie d’amore e di vita nel Cilento” e presentato da Ezio Guandalini, si consiglia il lettore di leggerlo attentamente per riuscire ad ascoltare l’eco di un tempo che accarezza il cuore facendo rivivere i ricordi.

Lucio Isabella racconta in forma poetica l’amore verso la sua terra e la sua famiglia perché la sua anima gentile sa gioire, amare e soffrire e tutto questo traspare nel testo facendoci sentire protagonisti dei personaggi narrati tanto che il lettore sensibile prova profonde emozioni diventando spiritualmente amico dei protagonisti del testo.

Lucio Isabella mette in evidenza che i padroni erano chiamati “Galantuomini” con il termine “Don”, “Eccellenza”.
Il rispetto era obbligatorio e i padroni approfittavano dell’ignoranza dei coloni e dei contadini che lavoravano per loro.
La loro prepotenza rientrava nella norma quotidiana e il buono dei proprietari era una rarità.

Si andava negli anni 39/45 in calesse, carretta e il “traino” era effettuato da asini o muli, difficilmente cavalli.

Dopo la guerra arrivarono nei paesi di campagna o di montagna autobus molto vecchio chiamati “O postale”, perché portavano la posta e qualche raro passeggero.
Era insolito vedere un’automobile per strada.
Regnava il rispetto fra le famiglie e i loro componenti si aiutavano a vicenda mentre ora questa è divenuto rarità nelle grandi città.
I matrimoni si celebravano fra i paesani, mentre le famiglie dei “galantuomini” si imparentavano nello stesso ceto.

Parlandoci dei suoi romanzi, Lucio Isabella ci racconterà, a Ischia il prossimo 21 marzo, queste ed altre emozionanti storie di vita.
Siete tutti invitati!
Angela Maria Tiberi

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Da Liga Sarah Lapinska TWITTERONE lettone

1) Agnese Rudzīte, una giovane lady amante dell’Arte e amica dei progetti DILA che lavora insieme al marito presso “CopyPlus”, un laboratorio di stampa in via Mātera 26A, Jelgava – Lettonia, è stata contenta di ricevere in regalo il mio disegno “Asian Tune”.
I turisti dall’Italia e da altri Paesi, così come i residenti di Jelgava, sono gentilmente invitati a visitarli.
Possano entrambi avere successo nella loro piccola impresa e nella loro vita!

2) Aida Turrini conosce e ama la natura. Scatta fotografie nel suo tempo libero. Nelle sue immagini si possono vedere Italia, Argentina, Lettonia e altri paesi.
Lei è una delle finaliste del concorso “Otto milioni – 2022” ed ha ordinato con entusiasmo tre copie dell’antologia “Isole nuove – 2022”.

3) Irinel Daniela Iacob, pittrice di Romania, Bucarest, che ha una formazione ingegneristica e gestionale, è felice di ricevere l’antologia “Isole Nuove – 2022” e il quotidiano “Il Dispari”.
Nelle immagini si vede lei e uno dei suoi dipinti dedicati a fiabe, romanticismo e fate.

4) Viesturs Āboliņš posa con l’antologia “Isole nuove – 2022”, il quotidiano “Il Dispari” e il mio disegno “Fairy tale”.
Lui non solo scrive poesie storiche molto emozionanti, ma anche fiabe, articoli scientifici e di statistica, oltre a fotografare attentamente la natura, soprattutto acque e uccelli acquatici.
È un ingegnere per professione, ed inoltre è esperto di previsioni del tempo.
Buona salute e resistenza a lui!

5) Raimonds, persona di buona volontà, che per ora non vuole rendere noto il suo cognome, ha ricevuto con piacere, interesse e stima la nostra meravigliosa antologia “Una pagina, un’emozione” in regalo.
Grazie a lui e ai suoi amici, ora ho un comodo smartphone e un fornello elettrico altrettanto comodo.
Buona salute e successo in tutto a lui e a suoi amici sinceri!

6) Eda Gyenis (Ungheria) Artista, ottima disegnatrice una delle finaliste del concorso “Otto milioni – 2022” posa con l’antologica “Isole nuove – 2022”.

Aida Turrini 1

Aida Turrini 1

Aida Turrini

Aida Turrini

Irinel Daniela Iacob

Irinel Daniela Iacob

Irinel Daniela Iacob

Irinel Daniela Iacob

Viesturs Āboliņš

Viesturs Āboliņš

Eda Gyenis (Ungheria)

Eda Gyenis (Ungheria)

Liga Lapinska

Liga Lapinska

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Dalla raccolta di poesie
“LA SAGRA DEL PECCATO”
1957 – 2003 – ISBN 9781470913205
SCRITTA DA BRUNO MANCINI

Le mummie e le vestali

LA FORZA DI IGNAZIE

Se io fossi stata solo figlia
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per vicoli stretti e fumosi
attenta smarrita
avrei venduto gli occhi.

Se io fossi stata solo sposa
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per luccichii mimetici
solitaria rarità
avrei gelato le parole.

Se io fossi stata solo madre
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per veglie e voglie
condannata smarrita
avrei sedato i suoni.

Se io fossi stata solo donna
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per folli folle disumane
paradisi perduti
avrei tritato i pensieri.

°———°———°———°

Ma tu offendimi
con albe boreali
e poi sussurrami
di tuoni di tempeste
ma tu affondami
in nuvole di abbracci
e poi ritrovami
nelle bugie dei sogni

io vivo da sempre
quasi fossi vestale
attonita.

LA FORZA DI IGNAZII

Come giunco
tra rane

sbattuto
frustato
sferzato
quando avevo vent’anni
ho lasciato mio padre
lui ne aveva cinquanta.

Come graffio
su specchio

stridente
gelante
sfregiante

quando avevo altri anni
ho lasciato l’amata
lei non so.

Come gancio
al labbro

stupisce
tradisce
scurisce

quando avevo più anni
ho lasciato mio figlio
lui era grande.

Come bruco
fra frane

intanato
stordito
immoto

in questo giorno d’afa
ho lasciato la mia immagine
lei non lo capirà.

°———°———°———

Ma tu lisciami
e fasciami
e abbracciami e stringimi
e scoprimi e coprimi
e narrami e ignorami
e forgiami favola ottusa

io vivo da sempre
quasi fossi una mummia
deluso.

https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/la-sagra-del-peccato/paperback/product-n4pg97.html?q=la+sagra+del+peccato

Il Dispari 20230306

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Angela Maria Tiberi recensisce Antonio Scarsella
Il Grifone, la scimmia, l’usignolo
Il Levante Libreria Editrice

Centro di svolgimento del giallo è Sermoneta, borgo medioevale, intrecciandosi con la musica, la cultura, la storia.
I protagonisti del romanzo sono: il campus internazionale di Musica, diventato Fondazione, il Castello di Sermoneta e la Musica, che diventano cornice di un giallo d’ambiente mentre il filo conduttore è la Musica.
Protagonista femminile è Carola Leman sposata con il settantenne Franz Kramer, violoncellista di fama mondiale, direttore del Conservatorio di Stoccolma e di altri istituti di mezza Europa, genio della musica mondiale.
I protagonisti si erano conosciuti a Stoccolma, lei giovanissima impiegata del Conservatorio e lui più di quarant’anni d’età, diventando lei, successivamente, la sua seconda moglie ed assistente di cattedra nello stesso istituto.
Il prof. Kramer teneva i suoi corsi di perfezionamento nel castello di Sermoneta, centro di importanza internazionale della Musica.
La moglie non dava motivo di tradirlo anche se aveva 45 anni e lui settant’anni: c’era complicità fra loro.
Il marito non sapeva che la sua amata fosse attirata sia dal corpo che dalla mente di giovani donne in quanto il suo desiderio di madre non era stato esaudito.
Le avventure con gli uomini non placavano la passione di Carola.
La sua prima donna fu una violoncellista, Agneska, e tra loro vi fu una grande passione e passarono una notte insieme, nella stanza numero 32 dell’Hotel Holiday Inn di Stoccolma.
Si lasciarono.
Colpo di scena del giallo è la morte della giovane Céline nel Castello di Sermoneta.
Così l’autore ci introduce nel giallo.
Chi ha ucciso Céline Bloom?
Non dico altro!
Il giallo è pieno di misteri.
Colgo l’occasione per invitare a meditare per il messaggio sconosciuto a molte persone (inciso all’ingresso del Palazzo di Vetro dell’Onu a New York.) che lo scrittore riporta nel suo testo .
Scritto da un grande poeta di religione mussulmana, vissuto in Persia a cavallo tra il XII e il XIII secolo: Mosleh ad-Din Abdollah, conosciuto come Sa’di: “I figli di Abramo sono membra di uno stesso corpo e della stessa essenza sono stati creati.
Quando anche la più piccola parte, per le avversità della vita, si addolora, anche le altre parti perdono la calma e quiete.
Tu che sei insensibile alle pene altrui mai e poi mai potrai essere chiamato essere umano”.
Complimenti ad Antonio Scarsella e un buon successo di questo fantastico libro.

Angela Maria Tiberi

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

DICHIARAZIONE RICHIESTA PER LA PARTECIPAZIONE ALLA
12a EDIZIONE DEL
PREMIO INTERNAZIONALE DI ARTI VARIE
“OTTO MILIONI” 2023

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via______________ N_____ CAP________

tel. ______________________ e-mail________________________________________________

avendo letto, ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla undicesima edizione del Premio internazionale “Otto Milioni”2022 pubblicato anche tramite web all’url

https://www.emmegiischia.com/wordpress/premi-otto-milioni-2023/

manifesto l’intenzione di partecipare alla sezione
POESIA □ ARTI GRAFICHE □
ARTICOLO □ VIDEO □

della 12a del premio internazionale di Arti Varie “OTTO MILIONI”2023 e, pertanto, nella mia qualità di Autore, allego l’opera dal titolo_________________

A TALE SCOPO DICHIARO DI
1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto alla 12a edizione del premio internazionale di Arti Varie “OTTO MILIONI” 2023 organizzato da Bruno Mancini;
2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili
3. di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
4. volere concedere a Bruno Mancini il diritto di pubblicare ed utilizzare la mia suddetta opera in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che Bruno Mancini avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare e di utilizzare in ogni forma e modo la mia suddetta opera nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare la mia suddetta opera anche in via telematica a mezzo internet, come proposta da me Autore e non sarà tenuto ad effettuare alcuna correzione;
5. aver concordato in maniera definitiva con Bruno Mancini che egli NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare la mia suddetta opera al gratuito utilizzo da parte di Bruno Mancini per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione egli voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità della mia suddetta opera, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dovere in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale della mia suddetta opera;
6. volere provvedere all’acquisto di n°…… copie del volume antologico “ISPIRAZIONI” se la mia suddetta opera sarà ritenuta idonea a partecipare alla dodicesima edizione del Premio di Arti Varie “OTTO MILIONI” e se sarà pubblicata nella suddetta Antologia.
Data e Luogo…………………. Firma dell’autore …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10) 11) 12) 13) 14) 15) 16) del regolamento relativo alla 12a edizione del premio internazionale di Arti Varie “OTTO MILIONI” 2023 pubblicato anche tramite web all’url https://www.emmegiischia.com/wordpress/premi-otto-milioni-2023/

Data e Luogo…………………. Firma dell’autore …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare entro il 15 Maggio 2023 a [email protected]
Info & contatti: – Tel. 3914830355 – [email protected]

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

BRUNO MANCINI

Dalla raccolta
Io fui mortale
(2005 – 2009)

Giovane Apaches

Scriverò di te innocente – giovane Apaches –
dalla lunga chioma di grappoli
di grappoli d’uva rossigna,
tra le fiamme dei tronchi
dei tronchi ardenti sfavillanti
una notte di cielo deserto,
deserto, nel cuore del deserto.

Penserò alla tua malinconia – giovane Apaches –
d’attesa e di passioni con occhi memorie
memorie affastellate,
sopra i fumi dei tronchi
dei tronchi assopiti
nelle notti di cielo deserto,
deserto, come il cuore del deserto.

Amerò gli sguardi squillanti – giovane Apaches –
per la felice follia di silenziosi sorrisi
sorrisi all’ombra di tante chimere,
dentro ai profumi dei tronchi
dei tronchi spenti dalla mia ombra
ogni notte di cielo deserto,
deserta, più del cuore del deserto.

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Premio internazionale di Arti Varie “Otto milioni” 2023 ideato da Bruno Mancini, dedicato alla memoria di Paola Occhi, Nina Lavieri, Antonio Mencarini, Vincenzo Savarese, organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in collaborazione con la testata giornalistica IL DISPARI diretta da Gaetano Di Meglio, con la Casa Editrice IL SEXTANTE e con il magazine Eudonna entrambi riferibili a Mariapia Ciaghi e con l’Associazione algerina ADA presieduta da Dalila Boukhalfa, si sviluppa in quattro sezioni: Poesia – Arti grafiche – Articolo – Video.

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Regolamento
TEMA LIBERO

1. L’iscrizione al Premio è completamente gratuita per TUTTI.
2. Una commissione nominata da Bruno Mancini provvederà a selezionare in maniera insindacabile le opere che parteciperanno alla fase finale del Premio.
3. I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscrivere UNA loro opera per ciascuna sezione direttamente nel gruppo delle finaliste, purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento.
Sono esclusi da questa opportunità i Soci DILA che saranno, eventualmente, inseriti in una Giuria del Premio.
Gli Autori che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

SEZIONE POESIA
4. Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 poesie ciascuno.
5. Le poesie iscritte al Premio: a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA; b) dovranno essere inviate in formato word a [email protected]; c) dovranno essere scritte in lingua italiana; d) dovranno essere composte da un massimo di 30 righe (compreso il titolo ed eventuali spazi bianchi tra i versi e/o tra le strofe); e) potranno essere scritte in una delle seguenti lingue <arabo, francese, inglese, lettone, russo, spagnolo> purché, SOLO in questo caso, siano accompagnate dal versamento di 10,00€ ciascuna come contributo per la traduzione in italiano che verrà effettuata da poeti collaboratori dell’Ass. DILA. Tali versamenti andranno effettuati sull’IBAN che verrà indicato in maniera privata.

SEZIONE ARTI GRAFICHE
4. Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 opere ciascuno.
5. Le opere iscritte al Premio: a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA; b) dovranno essere inviate in formato jpeg a [email protected]; c) potranno essere realizzate con qualsiasi tecnica, anche digitale e/o fotografica

SEZIONE VIDEO
4. Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 video ciascuno.
5. I video iscritti al Premio: a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA; b) dovranno essere inviati in formato mp4 o simile a [email protected]; c) potranno essere realizzati con qualsiasi contenuto (musica, recitazione, eventi ecc.); d) dovranno avere la durata massima di quattro minuti.

SEZIONE ARTICOLO
4, Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio al massimo 3 articoli ciascuno.
5. Gli articoli iscritti al Premio: a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA; b) dovranno essere inviati in formato word a [email protected]; c) potranno essere realizzati su qualsiasi argomento; d) dovranno avere la lunghezza massima di 5.000 battute spazi e titolo compresi.
6. A richiesta degli Autori, TUTTE le opere iscritte al Premio potranno essere pubblicate nell’antologia “ISPIRAZIONI”.
7 La mancata adesione alla suddetta opportunità editoriale NON pregiudicherà in alcun modo la partecipazione delle opere al Premio.
8. L’antologia “ISPIRAZIONI” sarà regolarmente provvista di un codice ISBN.
Il prezzo di copertina del volume in bianco e nero sarà di 22.00 € e la stampa avverrà entro settembre 2021.
9. L’Autore, per partecipare al Premio, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata, insieme al file dell’opera proposta.
10. La votazione conclusiva che designerà le opere vincitrici delle sei sezioni, avverrà sommando i punti ricevuti mediante: a) like ai siti web che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 1 punto); b) coupon inseriti nelle testate giornalistiche che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 10 punti); c) schede allegate all’antologia “ISPIRAZIONI (1 voto = 30 punti), d) voti espressi da giurie nominate da DILA e dagli sponsor del premio -i punti totali assegnati a ciascuna Giuria saranno pari al totale dei punti espressi al capo a).
11. Le opere per partecipare al Premio dovranno pervenire a [email protected] nella loro stesura finale entro e non oltre il 15 Maggio 2023.
12. Il mancato rispetto di una qualsiasi delle norme di questo regolamento sarà causa di esclusione dell’opera dal premio.
13. I nomi dei finalisti saranno annunciati entro il 10 Giugno 2023.
14. La classifica finale sarà resa nota in una data compresa tra il 30 ottobre e il 30 novembre 2023.
15. La cerimonia di premiazione dei vincitori avverrà in una data compresa tra il 10 novembre e il 31 dicembre 2023.
La data e la località della premiazione saranno rese note ai finalisti con un preavviso di almeno 10 giorni.
16. Trattandosi di un premio ad iscrizione COMPLETAMENTE GRATUITA, Bruno Mancini si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento, e gli Autori, inviando le proprie opere, ne prendono atto in maniera definitiva.

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

 

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

 

Il Dispari 20230221

È Carnevale
Dalla raccolta di poesie di
Bruno Mancini

“Non rubate la mia vita”
(2005 – 2007):
ISBN 9781470909499
Paperback EUR 13.87

https://www.amazon.com.be/-/en/Bruno-Mancini/dp/1470909499

È Carnevale
tu mi hai lasciato con una promessa.
Hai detto: “Aspettami.”
“Ritornerò”.

È Carnevale
e ho visto il tuo culetto allontanarsi.
Ho detto: “<È certo.”
“Ti troverò”.

Per vicoli e botteghe
ho mosso il mio delirio incontrollato
la maschera che hai tu
non l’ho rivista più.

Su canali e lagune
ho spinto la mia assurda gelosia
la maschera che hai tu
non l’ho rivista più.

È Carnevale
tu mia hai lasciato con una promessa
ho visto il tuo culetto allontanarsi
la maschera che hai tu
non l’ho rivista più
e adesso guardo alla ti vu
le belle chiappe d’una indù
il piffero va su
della maschera ch’hai tu
non me ne fotte niente più.

Canzone per Carnevale
testo di Bruno Mancini
musica, canto e fisarmonica di Valentina Gavrish
https://youtu.be/yz6YTxU5wbQ

Il Dispari 20230220

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

C’è un mistero dietro la morte/sepoltura di Vittoria Colonna?
Albertin Galiano ne è sicuro.

Diciamo subito che la poetessa Vittoria Colonna (Marino, aprile 1490 o 1492 – Roma, 25 febbraio 1547), figlia del generale Fabrizio Colonna e di Agnese di Montefeltro e poi moglie di Francesco Ferrante d’Avalos Marchese di Pescara, rappresenta l’icona artistica dell’intera isola d’Ischia.

Infatti, il suo matrimonio con Ferrante d’Avalos fu celebrato ad Ischia nel Castello Aragonese il 27 dicembre 1509 e lì lei trascorse gran parte della sua vita avendo modo di intrattenere relazioni culturali con i migliori artisti e letterati del secolo, tra cui Angelo di Costanzo, Annibale Caro, Bernardo Tasso, Giovanni Pontano, Girolamo Britonio, Jacopo Sannazaro, Ludovico Ariosto, Michelangelo Buonarroti e tanti altri ancora.

Una storia tramandata oralmente, a mio parere più vicina alla realtà che non alla fantasia, vuole che il sommo Michelangelo Buonarroti abbia soggiornato a Ischia in una Torre distante poche centinaia di metri dalle finestre del Castello Aragonese, potendo quindi agevolmente incontrare  la bella castellana.

Certo è storicamente provato che ad un loro primo incontro avvenuto tra il 1536 o 1538, ne seguirono altri già a partire dal 1539 quando ella dimorò a Roma e fino alla sua morte.

Che poi tra loro ci sia stata “solo” una profonda amicizia (come sostengono alcuni storici), oppure si sia sviluppato un amore per niente platonico (come maliziosamente “insinua” la tradizione popolare) certo è che Vittoria ebbe su di lui un grande ascendente, probabilmente anche religioso, tanto che lui le dedicò numerosi componimenti poetici tra i quali è degno di attenzione un madrigale molto simile ad una dichiarazione di amore passionale:

Un uomo in una donna, anzi uno dio
per la sua bocca parla,
ond’io per ascoltarla,
son fatto tal, che ma’ più sarò mio.”
(Michelangelo Buonarroti, Rime, Edizioni Rizzoli, 1981, pag. 268.)

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Questo lungo preambolo è strumentale alla introduzione dell’argomento definito nel titolo: “C’è un mistero dietro la morte/sepoltura di Vittoria Colonna?” perché Albertin Galiano identifica proprio in Michelangelo Buonarroti il personaggio che avrebbe creato prima e custodito poi il segreto della sepoltura della poetessa.

Quando, in seguito ad una banalissima richiesta di informazioni, sono entrato in contatto con Albertin Galiano riuscendo ad ottenere la sua fiducia nella esposizione sommaria di ciò che egli asseriva di avere appurato durante molti anni di studi e di ricerche, ho capito che, confermata o invalidata che fosse la sua ricostruzione del mistero della sepoltura della “nostra” Vittoria Colonna, certamente sarebbe stato utile presentarla pubblicamente onde avviare un dibattito ma anche una ulteriore nuova serie di indagini e di accertamenti.

Così, contando sulla comprensione del Direttore Gaetano Di Meglio che non ha esitato a mettere diverse pagine a disposizione di questa serie di articoli che inizio oggi, e nella prospettiva di pianificare, per la prossima primavera, un corposo confronto organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” nella Biblioteca Antoniana di Ischia con la presenza di Albertin Galiano, mi accingo, ora, ad introdurre il risultato della sua ricerca in una sintesi piuttosto succinta, ma sufficientemente idonea a rendere comprensibile l’impegno con il quale è stata perseguita.

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Dopo alcuni mesi di contatti telefoni e tramite e-mail, Albertin Galiano mi ha scritto;

«Ho ricevuto la sua risposta, con la sua proposta per un “articolo-intervista” relativo ai risultati dello studio da me eseguito.
Ma, dopo la telefonata di questo pomeriggio, la cosa mi sembra fattibile.
Come è anche superabile il fatto di riuscire a dare una complessiva spiegazione dell’intero studio che si è reso necessario svolgere fino a ottenere i risultati cui ritengo di essere giunto.

Questo perché tale “studio” ha dovuto essere svolto a vari livelli.
Le cronache del tempo tramandate dai cronisti dell’epoca: Giorgio Vasari, Ascanio Condivi, i vari ‘Carteggi’ di Michelangelo, quelli del Vasari.
È una documentazione davvero esorbitante, in rapporto al solo Michelangelo.
Al quale andrebbe aggiunto anche Leonardo da Vinci,
In quanto, relativamente a quelle “figurazioni nascoste” da egli realizzate sulle sue varie “Pietà”, Michelangelo le ha apprese da Leonardo.

E con Leonardo si aprirebbe un altro “Universo” su cui indagare, studiare, per presentarne gli opportuni riscontri.
Un “Universo” molto problematico, date le frammentarie e contraddittorie notizie e tesi, fornite dalla Critica della Storia dell’Arte.
Su tutto ciò è stato necessario fare una verifica degli effettivi fatti storici, cioè degli eventi effettivamente accaduti.

Fare una loro verifica con i riscontri incrociati, perché, relativamente a Leonardo, di quanto ne scrive la Critica dell’Arte, non sembra esserci nulla di certo, tanto che ogni “datazione” che lo riguarda viene immancabilmente accompagnata dalla parola: “circa” (e questo “circa” può essere variabile dai due, quattro, sei, nove o undici anni, ma con tali riferimenti, non si arriva da nessuna parte).

Oltre a questo, è stato necessario anche uno studio filologico sull’espressività usata da Giorgio Vasari, nel trasmettere le sue cronache, relative alle due edizioni delle “Vite” dei vari artisti.
Quella del 1550 e l’altra del 1568.
Questo perché, nel suo scrivere egli dimostra avere anche altre “intenzionalità”, non meglio specificate, insite nel suo “contraddittorio” modo di scrivere; ed è appunto la conoscenza di queste sue “intenzionalità” a permettere una corretta interpretazione dei suoi scritti.

Ed è questo il vero problema con il quale ci si “scontra” con le tesi e le interpretazioni date dall’intero “Mondo Accademico della Storia dell’Arte”.
La quale appare tutta coesa, (i suoi rappresentanti), a sostenere le medesime tesi, citando e pubblicando solo ciò che altri loro “colleghi” hanno già pubblicato.
 
E, in effetti, nelle loro pubblicazioni non fanno altro che compiere delle “citazioni bibliografiche”, al fine di acquisire credito e sostegno dai loro “colleghi”, che ne hanno già scritto, riportando dati “effimeri”.
Ed il loro “gioco” sembra essere questo: ripetere ciò che altri hanno già scritto, senza nemmeno andare a verificarlo.
Tanto è vero che, hanno anche “riscritto” le due edizioni delle “Vite” di Giorgio Vasari, al fine di renderle “in un italiano meglio leggibile”.

 
Ed in questo hanno commesso degli errori di trascrizione, alterando di fatto il testo originale, il quale ha acquisito un diverso significato.
Il guaio è che ora tutti gli “esperti critici” della Storia dell’Arte fanno uso di queste “nuove edizioni”, (alterate).
Chi glielo va a dire?

 Ma soprattutto: sarebbe forse possibile che essi ammettano questi loro macroscopici errori?
Eppure, verificarlo, sarebbe cosa semplicissima.
È sufficiente fare un confronto con i testi originali scritti da Giorgio Vasari.
Cosa che ho fatto.

 
Mi sono procurato delle copie facsimili degli originali, e lì,ho notato subito la differenza.
Anche se poi, è necessario uno studio “filologico” sul modo di scrivere di Giorgio Vasari, per comprenderne le implicazioni. Ovvero, quanto effettivamente accaduto.
Questo per via delle sue “intenzionalità”.

 
Intenzionalità che alla sua epoca, (per via di quegli “Apparati Inquisitori”, allora esistenti, e dell’elenco dei libri proibiti), non poteva permettersi di scrivere e pubblicare.
Se l’avesse fatto, il Vasari sarebbe sparito, lui e le sue opere.

 
E con lui anche Michelangelo, e di loro, oggi non ne sapremmo nulla.
Senza tralasciare Leonardo da Vinci.
Perché anche lui è stato perseguitato dall’Inquisizione.
A causa del suo pensiero è stato “esiliato” in Francia. Anche se questo “esilio” è stato presentato come un “regale invito del Re Francese Francesco I°”.
Come può rendersi conto, le argomentazioni complessive di questo mio studio su Michelangelo Buonarroti, non riguardano solo lui, ma un po’ tutta la storia del periodo nel quale è vissuto.

 
Le cui ripercussioni ancora oggi sussistono, quando si parla di questi personaggi.
“Personaggi” verso i quali abbiano contratto un “debito Culturale” enorme.
Un “debito” del quale i così detti “Grandi Critici dell’Arte” non sembrano essere consapevoli.
È anche pur vero che di questo aspetto “Inquisitorio” si potrebbe accennarne di sfuggita, ma dato che si dovrebbe parlare della Pietà Rondanini, e delle “figure”, nascostamente scolpite da Michelangelo sulla sua superficie, considerando che anche questa Pietà, (come la Pietà Bandini di Firenze), è anch’essa andata distrutta; e in modo misterioso, perché le caratteristiche proprie della statua indicano che non è stato Michelangelo a romperla, e quindi, deve essere stato qualcun altro.

 
Chi?
Chi è stato?
Anche a questa domanda vi è la risposta, sotto forma di una immagine, la quale indica i motivi per cui la versione originaria è stata distrutta.

Così, ora, dopo la telefonata intercorsa, mi metto al lavoro per scrivere e presentare i motivi per cui è da ritenere che la Pietà Rondanini sia l’opera nella quale Michelangelo ha voluto esprimere e raffigurare tutto il suo sentimento vissuto per Vittoria Colonna.
Con grande simpatia e cordialità.

 
E a risentirla.
Galiano Albertin.
»

Ma per conoscere il mistero che si nasconde dietro la morte/sepoltura di Vittoria Colonna ci dobbiamo dare appuntamento alla prossima puntata, sempre su questa pagina e sempre di lunedì, perché vi proporremo il testo integrale di ciò che Albertin Galiano ci ha scritto a tale proposito.

Bruno Mancini – Presidente DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

ILA

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Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230313– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230313

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Angela Maria Tiberi: Lucio Isabella scrittore di vita

Lucio Isabella scrittore, poeta, scultore di vita sarà a Ischia il 21 marzo per presentare le sue opere artistiche in occasione dell’evento “Giornata mondiale della poesia” organizzato dall’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” presieduta da Bruno Mancini, dal Circolo Sportivo Culturale Il Dragone presieduto da Pasquale Di Costanzo, in collaborazione con la testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, con il Magazine Eudonna e la Casa Editrice IL SEXTANTE entrambi di Mariapia Ciaghi, e con l’Associazione ADA di Dalila Boukhalfa.

L’incontro si svolgerà a partire dalle ore 18, con ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, presso la Casa Della Cultura DILA-DRAGONE ubicata nel salone teatro dell’ex Hotel Franceschina in Barano d’Ischia alla Via Corrado Buono 42: INFO [email protected]

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Angela Maria Tiberi, vicepresidente DILA, ci illustra il contenuto di una novella di Lucio Isabella.

Figlio di contadini e appartenente ad una famiglia numerosa, orfano di padre all’età di undici anni, Lucio Isabella lascia gli studi in tenera età per dedicarsi ai lavori nei campi.
Lucio Isabella è stato lavoratore instancabile nell’ambito dell’agricoltura per poi diventare, mediante un profondo impegno, disegnatore navale con ampia competenza.

Nell’ambito della sua letteratura si nota una vivace fantasia con dolorose e toccanti vicende, con meravigliosa sensibilità.

Lo chiamano ribelle perché non permette a nessuno che venga a calpestare i valori umani esaltati nei suoi romanzi.

Il Comune di Castellabate ha voluto conferirgli una particolare benemerenza per la diffusione nel mondo delle sue opere che fanno ampio riferimento alla vita e alla cultura del Cilento.

Un libro di racconti dal titolo “Cuore Cilentano”, a cui è stato assegnato Medaglia d’oro per la narrativa al Premio Internazionale “Natale Agropolese”, è entrato nelle scuole toccando il cuore dei giovani,

Visti i titoli, i meriti e l’attività svolta, l’Accademia Internazionale di Belle Arti, Scienze, Lettere, Diritto “Fide Europeoin” gli conferisce solennemente a Norma di Statuto il Diploma Accademico d’Onore Maestro Lucio Isabella, Vate del mito cilentano , iscrivendolo nell’Albo d’Oro il 19 novembre 2006.

Le sue trentasette opere letterarie fanno parte della collana “Storie d’amore e di vita del Cilento”.

Esaminando il romanzo “All’ombra dei castagni”, incluso nella collana “Storie d’amore e di vita nel Cilento” e presentato da Ezio Guandalini, si consiglia il lettore di leggerlo attentamente per riuscire ad ascoltare l’eco di un tempo che accarezza il cuore facendo rivivere i ricordi.

Lucio Isabella racconta in forma poetica l’amore verso la sua terra e la sua famiglia perché la sua anima gentile sa gioire, amare e soffrire e tutto questo traspare nel testo facendoci sentire protagonisti dei personaggi narrati tanto che il lettore sensibile prova profonde emozioni diventando spiritualmente amico dei protagonisti del testo.

Lucio Isabella mette in evidenza che i padroni erano chiamati “Galantuomini” con il termine “Don”, “Eccellenza”.
Il rispetto era obbligatorio e i padroni approfittavano dell’ignoranza dei coloni e dei contadini che lavoravano per loro.
La loro prepotenza rientrava nella norma quotidiana e il buono dei proprietari era una rarità.

Si andava negli anni 39/45 in calesse, carretta e il “traino” era effettuato da asini o muli, difficilmente cavalli.

Dopo la guerra arrivarono nei paesi di campagna o di montagna autobus molto vecchio chiamati “O postale”, perché portavano la posta e qualche raro passeggero.
Era insolito vedere un’automobile per strada.
Regnava il rispetto fra le famiglie e i loro componenti si aiutavano a vicenda mentre ora questa è divenuto rarità nelle grandi città.
I matrimoni si celebravano fra i paesani, mentre le famiglie dei “galantuomini” si imparentavano nello stesso ceto.

Parlandoci dei suoi romanzi, Lucio Isabella ci racconterà, a Ischia il prossimo 21 marzo, queste ed altre emozionanti storie di vita.
Siete tutti invitati!
Angela Maria Tiberi

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Da Liga Sarah Lapinska TWITTERONE lettone

1) Agnese Rudzīte, una giovane lady amante dell’Arte e amica dei progetti DILA che lavora insieme al marito presso “CopyPlus”, un laboratorio di stampa in via Mātera 26A, Jelgava – Lettonia, è stata contenta di ricevere in regalo il mio disegno “Asian Tune”.
I turisti dall’Italia e da altri Paesi, così come i residenti di Jelgava, sono gentilmente invitati a visitarli.
Possano entrambi avere successo nella loro piccola impresa e nella loro vita!

2) Aida Turrini conosce e ama la natura. Scatta fotografie nel suo tempo libero. Nelle sue immagini si possono vedere Italia, Argentina, Lettonia e altri paesi.
Lei è una delle finaliste del concorso “Otto milioni – 2022” ed ha ordinato con entusiasmo tre copie dell’antologia “Isole nuove – 2022”.

3) Irinel Daniela Iacob, pittrice di Romania, Bucarest, che ha una formazione ingegneristica e gestionale, è felice di ricevere l’antologia “Isole Nuove – 2022” e il quotidiano “Il Dispari”.
Nelle immagini si vede lei e uno dei suoi dipinti dedicati a fiabe, romanticismo e fate.

4) Viesturs Āboliņš posa con l’antologia “Isole nuove – 2022”, il quotidiano “Il Dispari” e il mio disegno “Fairy tale”.
Lui non solo scrive poesie storiche molto emozionanti, ma anche fiabe, articoli scientifici e di statistica, oltre a fotografare attentamente la natura, soprattutto acque e uccelli acquatici.
È un ingegnere per professione, ed inoltre è esperto di previsioni del tempo.
Buona salute e resistenza a lui!

5) Raimonds, persona di buona volontà, che per ora non vuole rendere noto il suo cognome, ha ricevuto con piacere, interesse e stima la nostra meravigliosa antologia “Una pagina, un’emozione” in regalo.
Grazie a lui e ai suoi amici, ora ho un comodo smartphone e un fornello elettrico altrettanto comodo.
Buona salute e successo in tutto a lui e a suoi amici sinceri!

6) Eda Gyenis (Ungheria) Artista, ottima disegnatrice una delle finaliste del concorso “Otto milioni – 2022” posa con l’antologica “Isole nuove – 2022”.

Aida Turrini 1

Aida Turrini 1

Aida Turrini

Aida Turrini

Irinel Daniela Iacob

Irinel Daniela Iacob

Irinel Daniela Iacob

Irinel Daniela Iacob

Viesturs Āboliņš

Viesturs Āboliņš

Eda Gyenis (Ungheria)

Eda Gyenis (Ungheria)

Liga Lapinska

Liga Lapinska

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230313 – Redazione culturale DILA

Dalla raccolta di poesie
“LA SAGRA DEL PECCATO”
1957 – 2003 – ISBN 9781470913205
SCRITTA DA BRUNO MANCINI

Le mummie e le vestali

LA FORZA DI IGNAZIE

Se io fossi stata solo figlia
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per vicoli stretti e fumosi
attenta smarrita
avrei venduto gli occhi.

Se io fossi stata solo sposa
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per luccichii mimetici
solitaria rarità
avrei gelato le parole.

Se io fossi stata solo madre
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per veglie e voglie
condannata smarrita
avrei sedato i suoni.

Se io fossi stata solo donna
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per folli folle disumane
paradisi perduti
avrei tritato i pensieri.

°———°———°———°

Ma tu offendimi
con albe boreali
e poi sussurrami
di tuoni di tempeste
ma tu affondami
in nuvole di abbracci
e poi ritrovami
nelle bugie dei sogni

io vivo da sempre
quasi fossi vestale
attonita.

LA FORZA DI IGNAZII

Come giunco
tra rane

sbattuto
frustato
sferzato
quando avevo vent’anni
ho lasciato mio padre
lui ne aveva cinquanta.

Come graffio
su specchio

stridente
gelante
sfregiante

quando avevo altri anni
ho lasciato l’amata
lei non so.

Come gancio
al labbro

stupisce
tradisce
scurisce

quando avevo più anni
ho lasciato mio figlio
lui era grande.

Come bruco
fra frane

intanato
stordito
immoto

in questo giorno d’afa
ho lasciato la mia immagine
lei non lo capirà.

°———°———°———

Ma tu lisciami
e fasciami
e abbracciami e stringimi
e scoprimi e coprimi
e narrami e ignorami
e forgiami favola ottusa

io vivo da sempre
quasi fossi una mummia
deluso.

https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/la-sagra-del-peccato/paperback/product-n4pg97.html?q=la+sagra+del+peccato

Il Dispari 20230306

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Angela Maria Tiberi recensisce Antonio Scarsella
Il Grifone, la scimmia, l’usignolo
Il Levante Libreria Editrice

Centro di svolgimento del giallo è Sermoneta, borgo medioevale, intrecciandosi con la musica, la cultura, la storia.
I protagonisti del romanzo sono: il campus internazionale di Musica, diventato Fondazione, il Castello di Sermoneta e la Musica, che diventano cornice di un giallo d’ambiente mentre il filo conduttore è la Musica.
Protagonista femminile è Carola Leman sposata con il settantenne Franz Kramer, violoncellista di fama mondiale, direttore del Conservatorio di Stoccolma e di altri istituti di mezza Europa, genio della musica mondiale.
I protagonisti si erano conosciuti a Stoccolma, lei giovanissima impiegata del Conservatorio e lui più di quarant’anni d’età, diventando lei, successivamente, la sua seconda moglie ed assistente di cattedra nello stesso istituto.
Il prof. Kramer teneva i suoi corsi di perfezionamento nel castello di Sermoneta, centro di importanza internazionale della Musica.
La moglie non dava motivo di tradirlo anche se aveva 45 anni e lui settant’anni: c’era complicità fra loro.
Il marito non sapeva che la sua amata fosse attirata sia dal corpo che dalla mente di giovani donne in quanto il suo desiderio di madre non era stato esaudito.
Le avventure con gli uomini non placavano la passione di Carola.
La sua prima donna fu una violoncellista, Agneska, e tra loro vi fu una grande passione e passarono una notte insieme, nella stanza numero 32 dell’Hotel Holiday Inn di Stoccolma.
Si lasciarono.
Colpo di scena del giallo è la morte della giovane Céline nel Castello di Sermoneta.
Così l’autore ci introduce nel giallo.
Chi ha ucciso Céline Bloom?
Non dico altro!
Il giallo è pieno di misteri.
Colgo l’occasione per invitare a meditare per il messaggio sconosciuto a molte persone (inciso all’ingresso del Palazzo di Vetro dell’Onu a New York.) che lo scrittore riporta nel suo testo .
Scritto da un grande poeta di religione mussulmana, vissuto in Persia a cavallo tra il XII e il XIII secolo: Mosleh ad-Din Abdollah, conosciuto come Sa’di: “I figli di Abramo sono membra di uno stesso corpo e della stessa essenza sono stati creati.
Quando anche la più piccola parte, per le avversità della vita, si addolora, anche le altre parti perdono la calma e quiete.
Tu che sei insensibile alle pene altrui mai e poi mai potrai essere chiamato essere umano”.
Complimenti ad Antonio Scarsella e un buon successo di questo fantastico libro.

Angela Maria Tiberi

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

DICHIARAZIONE RICHIESTA PER LA PARTECIPAZIONE ALLA
12a EDIZIONE DEL
PREMIO INTERNAZIONALE DI ARTI VARIE
“OTTO MILIONI” 2023

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via______________ N_____ CAP________

tel. ______________________ e-mail________________________________________________

avendo letto, ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla undicesima edizione del Premio internazionale “Otto Milioni”2022 pubblicato anche tramite web all’url

https://www.emmegiischia.com/wordpress/premi-otto-milioni-2023/

manifesto l’intenzione di partecipare alla sezione
POESIA □ ARTI GRAFICHE □
ARTICOLO □ VIDEO □

della 12a del premio internazionale di Arti Varie “OTTO MILIONI”2023 e, pertanto, nella mia qualità di Autore, allego l’opera dal titolo_________________

A TALE SCOPO DICHIARO DI
1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto alla 12a edizione del premio internazionale di Arti Varie “OTTO MILIONI” 2023 organizzato da Bruno Mancini;
2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili
3. di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
4. volere concedere a Bruno Mancini il diritto di pubblicare ed utilizzare la mia suddetta opera in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che Bruno Mancini avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare e di utilizzare in ogni forma e modo la mia suddetta opera nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare la mia suddetta opera anche in via telematica a mezzo internet, come proposta da me Autore e non sarà tenuto ad effettuare alcuna correzione;
5. aver concordato in maniera definitiva con Bruno Mancini che egli NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare la mia suddetta opera al gratuito utilizzo da parte di Bruno Mancini per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione egli voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità della mia suddetta opera, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dovere in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale della mia suddetta opera;
6. volere provvedere all’acquisto di n°…… copie del volume antologico “ISPIRAZIONI” se la mia suddetta opera sarà ritenuta idonea a partecipare alla dodicesima edizione del Premio di Arti Varie “OTTO MILIONI” e se sarà pubblicata nella suddetta Antologia.
Data e Luogo…………………. Firma dell’autore …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10) 11) 12) 13) 14) 15) 16) del regolamento relativo alla 12a edizione del premio internazionale di Arti Varie “OTTO MILIONI” 2023 pubblicato anche tramite web all’url https://www.emmegiischia.com/wordpress/premi-otto-milioni-2023/

Data e Luogo…………………. Firma dell’autore …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare entro il 15 Maggio 2023 a [email protected]
Info & contatti: – Tel. 3914830355 – [email protected]

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

BRUNO MANCINI

Dalla raccolta
Io fui mortale
(2005 – 2009)

Giovane Apaches

Scriverò di te innocente – giovane Apaches –
dalla lunga chioma di grappoli
di grappoli d’uva rossigna,
tra le fiamme dei tronchi
dei tronchi ardenti sfavillanti
una notte di cielo deserto,
deserto, nel cuore del deserto.

Penserò alla tua malinconia – giovane Apaches –
d’attesa e di passioni con occhi memorie
memorie affastellate,
sopra i fumi dei tronchi
dei tronchi assopiti
nelle notti di cielo deserto,
deserto, come il cuore del deserto.

Amerò gli sguardi squillanti – giovane Apaches –
per la felice follia di silenziosi sorrisi
sorrisi all’ombra di tante chimere,
dentro ai profumi dei tronchi
dei tronchi spenti dalla mia ombra
ogni notte di cielo deserto,
deserta, più del cuore del deserto.

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Premio internazionale di Arti Varie “Otto milioni” 2023 ideato da Bruno Mancini, dedicato alla memoria di Paola Occhi, Nina Lavieri, Antonio Mencarini, Vincenzo Savarese, organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in collaborazione con la testata giornalistica IL DISPARI diretta da Gaetano Di Meglio, con la Casa Editrice IL SEXTANTE e con il magazine Eudonna entrambi riferibili a Mariapia Ciaghi e con l’Associazione algerina ADA presieduta da Dalila Boukhalfa, si sviluppa in quattro sezioni: Poesia – Arti grafiche – Articolo – Video.

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Regolamento
TEMA LIBERO

1. L’iscrizione al Premio è completamente gratuita per TUTTI.
2. Una commissione nominata da Bruno Mancini provvederà a selezionare in maniera insindacabile le opere che parteciperanno alla fase finale del Premio.
3. I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscrivere UNA loro opera per ciascuna sezione direttamente nel gruppo delle finaliste, purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento.
Sono esclusi da questa opportunità i Soci DILA che saranno, eventualmente, inseriti in una Giuria del Premio.
Gli Autori che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

SEZIONE POESIA
4. Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 poesie ciascuno.
5. Le poesie iscritte al Premio: a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA; b) dovranno essere inviate in formato word a [email protected]; c) dovranno essere scritte in lingua italiana; d) dovranno essere composte da un massimo di 30 righe (compreso il titolo ed eventuali spazi bianchi tra i versi e/o tra le strofe); e) potranno essere scritte in una delle seguenti lingue <arabo, francese, inglese, lettone, russo, spagnolo> purché, SOLO in questo caso, siano accompagnate dal versamento di 10,00€ ciascuna come contributo per la traduzione in italiano che verrà effettuata da poeti collaboratori dell’Ass. DILA. Tali versamenti andranno effettuati sull’IBAN che verrà indicato in maniera privata.

SEZIONE ARTI GRAFICHE
4. Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 opere ciascuno.
5. Le opere iscritte al Premio: a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA; b) dovranno essere inviate in formato jpeg a [email protected]; c) potranno essere realizzate con qualsiasi tecnica, anche digitale e/o fotografica

SEZIONE VIDEO
4. Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 video ciascuno.
5. I video iscritti al Premio: a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA; b) dovranno essere inviati in formato mp4 o simile a [email protected]; c) potranno essere realizzati con qualsiasi contenuto (musica, recitazione, eventi ecc.); d) dovranno avere la durata massima di quattro minuti.

SEZIONE ARTICOLO
4, Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio al massimo 3 articoli ciascuno.
5. Gli articoli iscritti al Premio: a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA; b) dovranno essere inviati in formato word a [email protected]; c) potranno essere realizzati su qualsiasi argomento; d) dovranno avere la lunghezza massima di 5.000 battute spazi e titolo compresi.
6. A richiesta degli Autori, TUTTE le opere iscritte al Premio potranno essere pubblicate nell’antologia “ISPIRAZIONI”.
7 La mancata adesione alla suddetta opportunità editoriale NON pregiudicherà in alcun modo la partecipazione delle opere al Premio.
8. L’antologia “ISPIRAZIONI” sarà regolarmente provvista di un codice ISBN.
Il prezzo di copertina del volume in bianco e nero sarà di 22.00 € e la stampa avverrà entro settembre 2021.
9. L’Autore, per partecipare al Premio, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata, insieme al file dell’opera proposta.
10. La votazione conclusiva che designerà le opere vincitrici delle sei sezioni, avverrà sommando i punti ricevuti mediante: a) like ai siti web che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 1 punto); b) coupon inseriti nelle testate giornalistiche che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 10 punti); c) schede allegate all’antologia “ISPIRAZIONI (1 voto = 30 punti), d) voti espressi da giurie nominate da DILA e dagli sponsor del premio -i punti totali assegnati a ciascuna Giuria saranno pari al totale dei punti espressi al capo a).
11. Le opere per partecipare al Premio dovranno pervenire a [email protected] nella loro stesura finale entro e non oltre il 15 Maggio 2023.
12. Il mancato rispetto di una qualsiasi delle norme di questo regolamento sarà causa di esclusione dell’opera dal premio.
13. I nomi dei finalisti saranno annunciati entro il 10 Giugno 2023.
14. La classifica finale sarà resa nota in una data compresa tra il 30 ottobre e il 30 novembre 2023.
15. La cerimonia di premiazione dei vincitori avverrà in una data compresa tra il 10 novembre e il 31 dicembre 2023.
La data e la località della premiazione saranno rese note ai finalisti con un preavviso di almeno 10 giorni.
16. Trattandosi di un premio ad iscrizione COMPLETAMENTE GRATUITA, Bruno Mancini si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento, e gli Autori, inviando le proprie opere, ne prendono atto in maniera definitiva.

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20230221

È Carnevale
Dalla raccolta di poesie di
Bruno Mancini

“Non rubate la mia vita”
(2005 – 2007):
ISBN 9781470909499
Paperback EUR 13.87

https://www.amazon.com.be/-/en/Bruno-Mancini/dp/1470909499

È Carnevale
tu mi hai lasciato con una promessa.
Hai detto: “Aspettami.”
“Ritornerò”.

È Carnevale
e ho visto il tuo culetto allontanarsi.
Ho detto: “<È certo.”
“Ti troverò”.

Per vicoli e botteghe
ho mosso il mio delirio incontrollato
la maschera che hai tu
non l’ho rivista più.

Su canali e lagune
ho spinto la mia assurda gelosia
la maschera che hai tu
non l’ho rivista più.

È Carnevale
tu mia hai lasciato con una promessa
ho visto il tuo culetto allontanarsi
la maschera che hai tu
non l’ho rivista più
e adesso guardo alla ti vu
le belle chiappe d’una indù
il piffero va su
della maschera ch’hai tu
non me ne fotte niente più.

Canzone per Carnevale
testo di Bruno Mancini
musica, canto e fisarmonica di Valentina Gavrish
https://youtu.be/yz6YTxU5wbQ

Il Dispari 20230220

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

C’è un mistero dietro la morte/sepoltura di Vittoria Colonna?
Albertin Galiano ne è sicuro.

Diciamo subito che la poetessa Vittoria Colonna (Marino, aprile 1490 o 1492 – Roma, 25 febbraio 1547), figlia del generale Fabrizio Colonna e di Agnese di Montefeltro e poi moglie di Francesco Ferrante d’Avalos Marchese di Pescara, rappresenta l’icona artistica dell’intera isola d’Ischia.

Infatti, il suo matrimonio con Ferrante d’Avalos fu celebrato ad Ischia nel Castello Aragonese il 27 dicembre 1509 e lì lei trascorse gran parte della sua vita avendo modo di intrattenere relazioni culturali con i migliori artisti e letterati del secolo, tra cui Angelo di Costanzo, Annibale Caro, Bernardo Tasso, Giovanni Pontano, Girolamo Britonio, Jacopo Sannazaro, Ludovico Ariosto, Michelangelo Buonarroti e tanti altri ancora.

Una storia tramandata oralmente, a mio parere più vicina alla realtà che non alla fantasia, vuole che il sommo Michelangelo Buonarroti abbia soggiornato a Ischia in una Torre distante poche centinaia di metri dalle finestre del Castello Aragonese, potendo quindi agevolmente incontrare  la bella castellana.

Certo è storicamente provato che ad un loro primo incontro avvenuto tra il 1536 o 1538, ne seguirono altri già a partire dal 1539 quando ella dimorò a Roma e fino alla sua morte.

Che poi tra loro ci sia stata “solo” una profonda amicizia (come sostengono alcuni storici), oppure si sia sviluppato un amore per niente platonico (come maliziosamente “insinua” la tradizione popolare) certo è che Vittoria ebbe su di lui un grande ascendente, probabilmente anche religioso, tanto che lui le dedicò numerosi componimenti poetici tra i quali è degno di attenzione un madrigale molto simile ad una dichiarazione di amore passionale:

Un uomo in una donna, anzi uno dio
per la sua bocca parla,
ond’io per ascoltarla,
son fatto tal, che ma’ più sarò mio.”
(Michelangelo Buonarroti, Rime, Edizioni Rizzoli, 1981, pag. 268.)

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Questo lungo preambolo è strumentale alla introduzione dell’argomento definito nel titolo: “C’è un mistero dietro la morte/sepoltura di Vittoria Colonna?” perché Albertin Galiano identifica proprio in Michelangelo Buonarroti il personaggio che avrebbe creato prima e custodito poi il segreto della sepoltura della poetessa.

Quando, in seguito ad una banalissima richiesta di informazioni, sono entrato in contatto con Albertin Galiano riuscendo ad ottenere la sua fiducia nella esposizione sommaria di ciò che egli asseriva di avere appurato durante molti anni di studi e di ricerche, ho capito che, confermata o invalidata che fosse la sua ricostruzione del mistero della sepoltura della “nostra” Vittoria Colonna, certamente sarebbe stato utile presentarla pubblicamente onde avviare un dibattito ma anche una ulteriore nuova serie di indagini e di accertamenti.

Così, contando sulla comprensione del Direttore Gaetano Di Meglio che non ha esitato a mettere diverse pagine a disposizione di questa serie di articoli che inizio oggi, e nella prospettiva di pianificare, per la prossima primavera, un corposo confronto organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” nella Biblioteca Antoniana di Ischia con la presenza di Albertin Galiano, mi accingo, ora, ad introdurre il risultato della sua ricerca in una sintesi piuttosto succinta, ma sufficientemente idonea a rendere comprensibile l’impegno con il quale è stata perseguita.

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

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Dopo alcuni mesi di contatti telefoni e tramite e-mail, Albertin Galiano mi ha scritto;

«Ho ricevuto la sua risposta, con la sua proposta per un “articolo-intervista” relativo ai risultati dello studio da me eseguito.
Ma, dopo la telefonata di questo pomeriggio, la cosa mi sembra fattibile.
Come è anche superabile il fatto di riuscire a dare una complessiva spiegazione dell’intero studio che si è reso necessario svolgere fino a ottenere i risultati cui ritengo di essere giunto.

Questo perché tale “studio” ha dovuto essere svolto a vari livelli.
Le cronache del tempo tramandate dai cronisti dell’epoca: Giorgio Vasari, Ascanio Condivi, i vari ‘Carteggi’ di Michelangelo, quelli del Vasari.
È una documentazione davvero esorbitante, in rapporto al solo Michelangelo.
Al quale andrebbe aggiunto anche Leonardo da Vinci,
In quanto, relativamente a quelle “figurazioni nascoste” da egli realizzate sulle sue varie “Pietà”, Michelangelo le ha apprese da Leonardo.

E con Leonardo si aprirebbe un altro “Universo” su cui indagare, studiare, per presentarne gli opportuni riscontri.
Un “Universo” molto problematico, date le frammentarie e contraddittorie notizie e tesi, fornite dalla Critica della Storia dell’Arte.
Su tutto ciò è stato necessario fare una verifica degli effettivi fatti storici, cioè degli eventi effettivamente accaduti.

Fare una loro verifica con i riscontri incrociati, perché, relativamente a Leonardo, di quanto ne scrive la Critica dell’Arte, non sembra esserci nulla di certo, tanto che ogni “datazione” che lo riguarda viene immancabilmente accompagnata dalla parola: “circa” (e questo “circa” può essere variabile dai due, quattro, sei, nove o undici anni, ma con tali riferimenti, non si arriva da nessuna parte).

Oltre a questo, è stato necessario anche uno studio filologico sull’espressività usata da Giorgio Vasari, nel trasmettere le sue cronache, relative alle due edizioni delle “Vite” dei vari artisti.
Quella del 1550 e l’altra del 1568.
Questo perché, nel suo scrivere egli dimostra avere anche altre “intenzionalità”, non meglio specificate, insite nel suo “contraddittorio” modo di scrivere; ed è appunto la conoscenza di queste sue “intenzionalità” a permettere una corretta interpretazione dei suoi scritti.

Ed è questo il vero problema con il quale ci si “scontra” con le tesi e le interpretazioni date dall’intero “Mondo Accademico della Storia dell’Arte”.
La quale appare tutta coesa, (i suoi rappresentanti), a sostenere le medesime tesi, citando e pubblicando solo ciò che altri loro “colleghi” hanno già pubblicato.
 
E, in effetti, nelle loro pubblicazioni non fanno altro che compiere delle “citazioni bibliografiche”, al fine di acquisire credito e sostegno dai loro “colleghi”, che ne hanno già scritto, riportando dati “effimeri”.
Ed il loro “gioco” sembra essere questo: ripetere ciò che altri hanno già scritto, senza nemmeno andare a verificarlo.
Tanto è vero che, hanno anche “riscritto” le due edizioni delle “Vite” di Giorgio Vasari, al fine di renderle “in un italiano meglio leggibile”.

 
Ed in questo hanno commesso degli errori di trascrizione, alterando di fatto il testo originale, il quale ha acquisito un diverso significato.
Il guaio è che ora tutti gli “esperti critici” della Storia dell’Arte fanno uso di queste “nuove edizioni”, (alterate).
Chi glielo va a dire?

 Ma soprattutto: sarebbe forse possibile che essi ammettano questi loro macroscopici errori?
Eppure, verificarlo, sarebbe cosa semplicissima.
È sufficiente fare un confronto con i testi originali scritti da Giorgio Vasari.
Cosa che ho fatto.

 
Mi sono procurato delle copie facsimili degli originali, e lì,ho notato subito la differenza.
Anche se poi, è necessario uno studio “filologico” sul modo di scrivere di Giorgio Vasari, per comprenderne le implicazioni. Ovvero, quanto effettivamente accaduto.
Questo per via delle sue “intenzionalità”.

 
Intenzionalità che alla sua epoca, (per via di quegli “Apparati Inquisitori”, allora esistenti, e dell’elenco dei libri proibiti), non poteva permettersi di scrivere e pubblicare.
Se l’avesse fatto, il Vasari sarebbe sparito, lui e le sue opere.

 
E con lui anche Michelangelo, e di loro, oggi non ne sapremmo nulla.
Senza tralasciare Leonardo da Vinci.
Perché anche lui è stato perseguitato dall’Inquisizione.
A causa del suo pensiero è stato “esiliato” in Francia. Anche se questo “esilio” è stato presentato come un “regale invito del Re Francese Francesco I°”.
Come può rendersi conto, le argomentazioni complessive di questo mio studio su Michelangelo Buonarroti, non riguardano solo lui, ma un po’ tutta la storia del periodo nel quale è vissuto.

 
Le cui ripercussioni ancora oggi sussistono, quando si parla di questi personaggi.
“Personaggi” verso i quali abbiano contratto un “debito Culturale” enorme.
Un “debito” del quale i così detti “Grandi Critici dell’Arte” non sembrano essere consapevoli.
È anche pur vero che di questo aspetto “Inquisitorio” si potrebbe accennarne di sfuggita, ma dato che si dovrebbe parlare della Pietà Rondanini, e delle “figure”, nascostamente scolpite da Michelangelo sulla sua superficie, considerando che anche questa Pietà, (come la Pietà Bandini di Firenze), è anch’essa andata distrutta; e in modo misterioso, perché le caratteristiche proprie della statua indicano che non è stato Michelangelo a romperla, e quindi, deve essere stato qualcun altro.

 
Chi?
Chi è stato?
Anche a questa domanda vi è la risposta, sotto forma di una immagine, la quale indica i motivi per cui la versione originaria è stata distrutta.

Così, ora, dopo la telefonata intercorsa, mi metto al lavoro per scrivere e presentare i motivi per cui è da ritenere che la Pietà Rondanini sia l’opera nella quale Michelangelo ha voluto esprimere e raffigurare tutto il suo sentimento vissuto per Vittoria Colonna.
Con grande simpatia e cordialità.

 
E a risentirla.
Galiano Albertin.
»

Ma per conoscere il mistero che si nasconde dietro la morte/sepoltura di Vittoria Colonna ci dobbiamo dare appuntamento alla prossima puntata, sempre su questa pagina e sempre di lunedì, perché vi proporremo il testo integrale di ciò che Albertin Galiano ci ha scritto a tale proposito.

Bruno Mancini – Presidente DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

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ILA

NUSIV

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230306

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Angela Maria Tiberi recensisce Antonio Scarsella
Il Grifone, la scimmia, l’usignolo
Il Levante Libreria Editrice

Centro di svolgimento del giallo è Sermoneta, borgo medioevale, intrecciandosi con la musica, la cultura, la storia.
I protagonisti del romanzo sono: il campus internazionale di Musica, diventato Fondazione, il Castello di Sermoneta e la Musica, che diventano cornice di un giallo d’ambiente mentre il filo conduttore è la Musica.
Protagonista femminile è Carola Leman sposata con il settantenne Franz Kramer, violoncellista di fama mondiale, direttore del Conservatorio di Stoccolma e di altri istituti di mezza Europa, genio della musica mondiale.
I protagonisti si erano conosciuti a Stoccolma, lei giovanissima impiegata del Conservatorio e lui più di quarant’anni d’età, diventando lei, successivamente, la sua seconda moglie ed assistente di cattedra nello stesso istituto.
Il prof. Kramer teneva i suoi corsi di perfezionamento nel castello di Sermoneta, centro di importanza internazionale della Musica.
La moglie non dava motivo di tradirlo anche se aveva 45 anni e lui settant’anni: c’era complicità fra loro.
Il marito non sapeva che la sua amata fosse attirata sia dal corpo che dalla mente di giovani donne in quanto il suo desiderio di madre non era stato esaudito.
Le avventure con gli uomini non placavano la passione di Carola.
La sua prima donna fu una violoncellista, Agneska, e tra loro vi fu una grande passione e passarono una notte insieme, nella stanza numero 32 dell’Hotel Holiday Inn di Stoccolma.
Si lasciarono.
Colpo di scena del giallo è la morte della giovane Céline nel Castello di Sermoneta.
Così l’autore ci introduce nel giallo.
Chi ha ucciso Céline Bloom?
Non dico altro!
Il giallo è pieno di misteri.
Colgo l’occasione per invitare a meditare per il messaggio sconosciuto a molte persone (inciso all’ingresso del Palazzo di Vetro dell’Onu a New York.) che lo scrittore riporta nel suo testo .
Scritto da un grande poeta di religione mussulmana, vissuto in Persia a cavallo tra il XII e il XIII secolo: Mosleh ad-Din Abdollah, conosciuto come Sa’di: “I figli di Abramo sono membra di uno stesso corpo e della stessa essenza sono stati creati.
Quando anche la più piccola parte, per le avversità della vita, si addolora, anche le altre parti perdono la calma e quiete.
Tu che sei insensibile alle pene altrui mai e poi mai potrai essere chiamato essere umano”.
Complimenti ad Antonio Scarsella e un buon successo di questo fantastico libro.

Angela Maria Tiberi

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

DICHIARAZIONE RICHIESTA PER LA PARTECIPAZIONE ALLA
12a EDIZIONE DEL
PREMIO INTERNAZIONALE DI ARTI VARIE
“OTTO MILIONI” 2023

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via______________ N_____ CAP________

tel. ______________________ e-mail________________________________________________

avendo letto, ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla undicesima edizione del Premio internazionale “Otto Milioni”2022 pubblicato anche tramite web all’url

https://www.emmegiischia.com/wordpress/premi-otto-milioni-2023/

manifesto l’intenzione di partecipare alla sezione
POESIA □ ARTI GRAFICHE □
ARTICOLO □ VIDEO □

della 12a del premio internazionale di Arti Varie “OTTO MILIONI”2023 e, pertanto, nella mia qualità di Autore, allego l’opera dal titolo_________________

A TALE SCOPO DICHIARO DI
1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto alla 12a edizione del premio internazionale di Arti Varie “OTTO MILIONI” 2023 organizzato da Bruno Mancini;
2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili
3. di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
4. volere concedere a Bruno Mancini il diritto di pubblicare ed utilizzare la mia suddetta opera in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che Bruno Mancini avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare e di utilizzare in ogni forma e modo la mia suddetta opera nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare la mia suddetta opera anche in via telematica a mezzo internet, come proposta da me Autore e non sarà tenuto ad effettuare alcuna correzione;
5. aver concordato in maniera definitiva con Bruno Mancini che egli NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare la mia suddetta opera al gratuito utilizzo da parte di Bruno Mancini per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione egli voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità della mia suddetta opera, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dovere in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale della mia suddetta opera;
6. volere provvedere all’acquisto di n°…… copie del volume antologico “ISPIRAZIONI” se la mia suddetta opera sarà ritenuta idonea a partecipare alla dodicesima edizione del Premio di Arti Varie “OTTO MILIONI” e se sarà pubblicata nella suddetta Antologia.
Data e Luogo…………………. Firma dell’autore …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10) 11) 12) 13) 14) 15) 16) del regolamento relativo alla 12a edizione del premio internazionale di Arti Varie “OTTO MILIONI” 2023 pubblicato anche tramite web all’url https://www.emmegiischia.com/wordpress/premi-otto-milioni-2023/

Data e Luogo…………………. Firma dell’autore …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare entro il 15 Maggio 2023 a [email protected]
Info & contatti: – Tel. 3914830355 – [email protected]

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

BRUNO MANCINI

Dalla raccolta
Io fui mortale
(2005 – 2009)

Giovane Apaches

Scriverò di te innocente – giovane Apaches –
dalla lunga chioma di grappoli
di grappoli d’uva rossigna,
tra le fiamme dei tronchi
dei tronchi ardenti sfavillanti
una notte di cielo deserto,
deserto, nel cuore del deserto.

Penserò alla tua malinconia – giovane Apaches –
d’attesa e di passioni con occhi memorie
memorie affastellate,
sopra i fumi dei tronchi
dei tronchi assopiti
nelle notti di cielo deserto,
deserto, come il cuore del deserto.

Amerò gli sguardi squillanti – giovane Apaches –
per la felice follia di silenziosi sorrisi
sorrisi all’ombra di tante chimere,
dentro ai profumi dei tronchi
dei tronchi spenti dalla mia ombra
ogni notte di cielo deserto,
deserta, più del cuore del deserto.

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230306 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Premio internazionale di Arti Varie “Otto milioni” 2023 ideato da Bruno Mancini, dedicato alla memoria di Paola Occhi, Nina Lavieri, Antonio Mencarini, Vincenzo Savarese, organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in collaborazione con la testata giornalistica IL DISPARI diretta da Gaetano Di Meglio, con la Casa Editrice IL SEXTANTE e con il magazine Eudonna entrambi riferibili a Mariapia Ciaghi e con l’Associazione algerina ADA presieduta da Dalila Boukhalfa, si sviluppa in quattro sezioni: Poesia – Arti grafiche – Articolo – Video.

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Regolamento
TEMA LIBERO

1. L’iscrizione al Premio è completamente gratuita per TUTTI.
2. Una commissione nominata da Bruno Mancini provvederà a selezionare in maniera insindacabile le opere che parteciperanno alla fase finale del Premio.
3. I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscrivere UNA loro opera per ciascuna sezione direttamente nel gruppo delle finaliste, purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento.
Sono esclusi da questa opportunità i Soci DILA che saranno, eventualmente, inseriti in una Giuria del Premio.
Gli Autori che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

SEZIONE POESIA
4. Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 poesie ciascuno.
5. Le poesie iscritte al Premio: a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA; b) dovranno essere inviate in formato word a [email protected]; c) dovranno essere scritte in lingua italiana; d) dovranno essere composte da un massimo di 30 righe (compreso il titolo ed eventuali spazi bianchi tra i versi e/o tra le strofe); e) potranno essere scritte in una delle seguenti lingue <arabo, francese, inglese, lettone, russo, spagnolo> purché, SOLO in questo caso, siano accompagnate dal versamento di 10,00€ ciascuna come contributo per la traduzione in italiano che verrà effettuata da poeti collaboratori dell’Ass. DILA. Tali versamenti andranno effettuati sull’IBAN che verrà indicato in maniera privata.

SEZIONE ARTI GRAFICHE
4. Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 opere ciascuno.
5. Le opere iscritte al Premio: a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA; b) dovranno essere inviate in formato jpeg a [email protected]; c) potranno essere realizzate con qualsiasi tecnica, anche digitale e/o fotografica

SEZIONE VIDEO
4. Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 video ciascuno.
5. I video iscritti al Premio: a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA; b) dovranno essere inviati in formato mp4 o simile a [email protected]; c) potranno essere realizzati con qualsiasi contenuto (musica, recitazione, eventi ecc.); d) dovranno avere la durata massima di quattro minuti.

SEZIONE ARTICOLO
4, Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio al massimo 3 articoli ciascuno.
5. Gli articoli iscritti al Premio: a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA; b) dovranno essere inviati in formato word a [email protected]; c) potranno essere realizzati su qualsiasi argomento; d) dovranno avere la lunghezza massima di 5.000 battute spazi e titolo compresi.
6. A richiesta degli Autori, TUTTE le opere iscritte al Premio potranno essere pubblicate nell’antologia “ISPIRAZIONI”.
7 La mancata adesione alla suddetta opportunità editoriale NON pregiudicherà in alcun modo la partecipazione delle opere al Premio.
8. L’antologia “ISPIRAZIONI” sarà regolarmente provvista di un codice ISBN.
Il prezzo di copertina del volume in bianco e nero sarà di 22.00 € e la stampa avverrà entro settembre 2021.
9. L’Autore, per partecipare al Premio, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata, insieme al file dell’opera proposta.
10. La votazione conclusiva che designerà le opere vincitrici delle sei sezioni, avverrà sommando i punti ricevuti mediante: a) like ai siti web che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 1 punto); b) coupon inseriti nelle testate giornalistiche che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 10 punti); c) schede allegate all’antologia “ISPIRAZIONI (1 voto = 30 punti), d) voti espressi da giurie nominate da DILA e dagli sponsor del premio -i punti totali assegnati a ciascuna Giuria saranno pari al totale dei punti espressi al capo a).
11. Le opere per partecipare al Premio dovranno pervenire a [email protected] nella loro stesura finale entro e non oltre il 15 Maggio 2023.
12. Il mancato rispetto di una qualsiasi delle norme di questo regolamento sarà causa di esclusione dell’opera dal premio.
13. I nomi dei finalisti saranno annunciati entro il 10 Giugno 2023.
14. La classifica finale sarà resa nota in una data compresa tra il 30 ottobre e il 30 novembre 2023.
15. La cerimonia di premiazione dei vincitori avverrà in una data compresa tra il 10 novembre e il 31 dicembre 2023.
La data e la località della premiazione saranno rese note ai finalisti con un preavviso di almeno 10 giorni.
16. Trattandosi di un premio ad iscrizione COMPLETAMENTE GRATUITA, Bruno Mancini si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento, e gli Autori, inviando le proprie opere, ne prendono atto in maniera definitiva.

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

 

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

 

Il Dispari 20230221

È Carnevale
Dalla raccolta di poesie di
Bruno Mancini

“Non rubate la mia vita”
(2005 – 2007):
ISBN 9781470909499
Paperback EUR 13.87

https://www.amazon.com.be/-/en/Bruno-Mancini/dp/1470909499

È Carnevale
tu mi hai lasciato con una promessa.
Hai detto: “Aspettami.”
“Ritornerò”.

È Carnevale
e ho visto il tuo culetto allontanarsi.
Ho detto: “<È certo.”
“Ti troverò”.

Per vicoli e botteghe
ho mosso il mio delirio incontrollato
la maschera che hai tu
non l’ho rivista più.

Su canali e lagune
ho spinto la mia assurda gelosia
la maschera che hai tu
non l’ho rivista più.

È Carnevale
tu mia hai lasciato con una promessa
ho visto il tuo culetto allontanarsi
la maschera che hai tu
non l’ho rivista più
e adesso guardo alla ti vu
le belle chiappe d’una indù
il piffero va su
della maschera ch’hai tu
non me ne fotte niente più.

Canzone per Carnevale
testo di Bruno Mancini
musica, canto e fisarmonica di Valentina Gavrish
https://youtu.be/yz6YTxU5wbQ

Il Dispari 20230220

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

C’è un mistero dietro la morte/sepoltura di Vittoria Colonna?
Albertin Galiano ne è sicuro.

Diciamo subito che la poetessa Vittoria Colonna (Marino, aprile 1490 o 1492 – Roma, 25 febbraio 1547), figlia del generale Fabrizio Colonna e di Agnese di Montefeltro e poi moglie di Francesco Ferrante d’Avalos Marchese di Pescara, rappresenta l’icona artistica dell’intera isola d’Ischia.

Infatti, il suo matrimonio con Ferrante d’Avalos fu celebrato ad Ischia nel Castello Aragonese il 27 dicembre 1509 e lì lei trascorse gran parte della sua vita avendo modo di intrattenere relazioni culturali con i migliori artisti e letterati del secolo, tra cui Angelo di Costanzo, Annibale Caro, Bernardo Tasso, Giovanni Pontano, Girolamo Britonio, Jacopo Sannazaro, Ludovico Ariosto, Michelangelo Buonarroti e tanti altri ancora.

Una storia tramandata oralmente, a mio parere più vicina alla realtà che non alla fantasia, vuole che il sommo Michelangelo Buonarroti abbia soggiornato a Ischia in una Torre distante poche centinaia di metri dalle finestre del Castello Aragonese, potendo quindi agevolmente incontrare  la bella castellana.

Certo è storicamente provato che ad un loro primo incontro avvenuto tra il 1536 o 1538, ne seguirono altri già a partire dal 1539 quando ella dimorò a Roma e fino alla sua morte.

Che poi tra loro ci sia stata “solo” una profonda amicizia (come sostengono alcuni storici), oppure si sia sviluppato un amore per niente platonico (come maliziosamente “insinua” la tradizione popolare) certo è che Vittoria ebbe su di lui un grande ascendente, probabilmente anche religioso, tanto che lui le dedicò numerosi componimenti poetici tra i quali è degno di attenzione un madrigale molto simile ad una dichiarazione di amore passionale:

Un uomo in una donna, anzi uno dio
per la sua bocca parla,
ond’io per ascoltarla,
son fatto tal, che ma’ più sarò mio.”
(Michelangelo Buonarroti, Rime, Edizioni Rizzoli, 1981, pag. 268.)

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Questo lungo preambolo è strumentale alla introduzione dell’argomento definito nel titolo: “C’è un mistero dietro la morte/sepoltura di Vittoria Colonna?” perché Albertin Galiano identifica proprio in Michelangelo Buonarroti il personaggio che avrebbe creato prima e custodito poi il segreto della sepoltura della poetessa.

Quando, in seguito ad una banalissima richiesta di informazioni, sono entrato in contatto con Albertin Galiano riuscendo ad ottenere la sua fiducia nella esposizione sommaria di ciò che egli asseriva di avere appurato durante molti anni di studi e di ricerche, ho capito che, confermata o invalidata che fosse la sua ricostruzione del mistero della sepoltura della “nostra” Vittoria Colonna, certamente sarebbe stato utile presentarla pubblicamente onde avviare un dibattito ma anche una ulteriore nuova serie di indagini e di accertamenti.

Così, contando sulla comprensione del Direttore Gaetano Di Meglio che non ha esitato a mettere diverse pagine a disposizione di questa serie di articoli che inizio oggi, e nella prospettiva di pianificare, per la prossima primavera, un corposo confronto organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” nella Biblioteca Antoniana di Ischia con la presenza di Albertin Galiano, mi accingo, ora, ad introdurre il risultato della sua ricerca in una sintesi piuttosto succinta, ma sufficientemente idonea a rendere comprensibile l’impegno con il quale è stata perseguita.

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Dopo alcuni mesi di contatti telefoni e tramite e-mail, Albertin Galiano mi ha scritto;

«Ho ricevuto la sua risposta, con la sua proposta per un “articolo-intervista” relativo ai risultati dello studio da me eseguito.
Ma, dopo la telefonata di questo pomeriggio, la cosa mi sembra fattibile.
Come è anche superabile il fatto di riuscire a dare una complessiva spiegazione dell’intero studio che si è reso necessario svolgere fino a ottenere i risultati cui ritengo di essere giunto.

Questo perché tale “studio” ha dovuto essere svolto a vari livelli.
Le cronache del tempo tramandate dai cronisti dell’epoca: Giorgio Vasari, Ascanio Condivi, i vari ‘Carteggi’ di Michelangelo, quelli del Vasari.
È una documentazione davvero esorbitante, in rapporto al solo Michelangelo.
Al quale andrebbe aggiunto anche Leonardo da Vinci,
In quanto, relativamente a quelle “figurazioni nascoste” da egli realizzate sulle sue varie “Pietà”, Michelangelo le ha apprese da Leonardo.

E con Leonardo si aprirebbe un altro “Universo” su cui indagare, studiare, per presentarne gli opportuni riscontri.
Un “Universo” molto problematico, date le frammentarie e contraddittorie notizie e tesi, fornite dalla Critica della Storia dell’Arte.
Su tutto ciò è stato necessario fare una verifica degli effettivi fatti storici, cioè degli eventi effettivamente accaduti.

Fare una loro verifica con i riscontri incrociati, perché, relativamente a Leonardo, di quanto ne scrive la Critica dell’Arte, non sembra esserci nulla di certo, tanto che ogni “datazione” che lo riguarda viene immancabilmente accompagnata dalla parola: “circa” (e questo “circa” può essere variabile dai due, quattro, sei, nove o undici anni, ma con tali riferimenti, non si arriva da nessuna parte).

Oltre a questo, è stato necessario anche uno studio filologico sull’espressività usata da Giorgio Vasari, nel trasmettere le sue cronache, relative alle due edizioni delle “Vite” dei vari artisti.
Quella del 1550 e l’altra del 1568.
Questo perché, nel suo scrivere egli dimostra avere anche altre “intenzionalità”, non meglio specificate, insite nel suo “contraddittorio” modo di scrivere; ed è appunto la conoscenza di queste sue “intenzionalità” a permettere una corretta interpretazione dei suoi scritti.

Ed è questo il vero problema con il quale ci si “scontra” con le tesi e le interpretazioni date dall’intero “Mondo Accademico della Storia dell’Arte”.
La quale appare tutta coesa, (i suoi rappresentanti), a sostenere le medesime tesi, citando e pubblicando solo ciò che altri loro “colleghi” hanno già pubblicato.
 
E, in effetti, nelle loro pubblicazioni non fanno altro che compiere delle “citazioni bibliografiche”, al fine di acquisire credito e sostegno dai loro “colleghi”, che ne hanno già scritto, riportando dati “effimeri”.
Ed il loro “gioco” sembra essere questo: ripetere ciò che altri hanno già scritto, senza nemmeno andare a verificarlo.
Tanto è vero che, hanno anche “riscritto” le due edizioni delle “Vite” di Giorgio Vasari, al fine di renderle “in un italiano meglio leggibile”.

 
Ed in questo hanno commesso degli errori di trascrizione, alterando di fatto il testo originale, il quale ha acquisito un diverso significato.
Il guaio è che ora tutti gli “esperti critici” della Storia dell’Arte fanno uso di queste “nuove edizioni”, (alterate).
Chi glielo va a dire?

 Ma soprattutto: sarebbe forse possibile che essi ammettano questi loro macroscopici errori?
Eppure, verificarlo, sarebbe cosa semplicissima.
È sufficiente fare un confronto con i testi originali scritti da Giorgio Vasari.
Cosa che ho fatto.

 
Mi sono procurato delle copie facsimili degli originali, e lì,ho notato subito la differenza.
Anche se poi, è necessario uno studio “filologico” sul modo di scrivere di Giorgio Vasari, per comprenderne le implicazioni. Ovvero, quanto effettivamente accaduto.
Questo per via delle sue “intenzionalità”.

 
Intenzionalità che alla sua epoca, (per via di quegli “Apparati Inquisitori”, allora esistenti, e dell’elenco dei libri proibiti), non poteva permettersi di scrivere e pubblicare.
Se l’avesse fatto, il Vasari sarebbe sparito, lui e le sue opere.

 
E con lui anche Michelangelo, e di loro, oggi non ne sapremmo nulla.
Senza tralasciare Leonardo da Vinci.
Perché anche lui è stato perseguitato dall’Inquisizione.
A causa del suo pensiero è stato “esiliato” in Francia. Anche se questo “esilio” è stato presentato come un “regale invito del Re Francese Francesco I°”.
Come può rendersi conto, le argomentazioni complessive di questo mio studio su Michelangelo Buonarroti, non riguardano solo lui, ma un po’ tutta la storia del periodo nel quale è vissuto.

 
Le cui ripercussioni ancora oggi sussistono, quando si parla di questi personaggi.
“Personaggi” verso i quali abbiano contratto un “debito Culturale” enorme.
Un “debito” del quale i così detti “Grandi Critici dell’Arte” non sembrano essere consapevoli.
È anche pur vero che di questo aspetto “Inquisitorio” si potrebbe accennarne di sfuggita, ma dato che si dovrebbe parlare della Pietà Rondanini, e delle “figure”, nascostamente scolpite da Michelangelo sulla sua superficie, considerando che anche questa Pietà, (come la Pietà Bandini di Firenze), è anch’essa andata distrutta; e in modo misterioso, perché le caratteristiche proprie della statua indicano che non è stato Michelangelo a romperla, e quindi, deve essere stato qualcun altro.

 
Chi?
Chi è stato?
Anche a questa domanda vi è la risposta, sotto forma di una immagine, la quale indica i motivi per cui la versione originaria è stata distrutta.

Così, ora, dopo la telefonata intercorsa, mi metto al lavoro per scrivere e presentare i motivi per cui è da ritenere che la Pietà Rondanini sia l’opera nella quale Michelangelo ha voluto esprimere e raffigurare tutto il suo sentimento vissuto per Vittoria Colonna.
Con grande simpatia e cordialità.

 
E a risentirla.
Galiano Albertin.
»

Ma per conoscere il mistero che si nasconde dietro la morte/sepoltura di Vittoria Colonna ci dobbiamo dare appuntamento alla prossima puntata, sempre su questa pagina e sempre di lunedì, perché vi proporremo il testo integrale di ciò che Albertin Galiano ci ha scritto a tale proposito.

Bruno Mancini – Presidente DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

ILA

NUSIV

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Premio internazionale di Arti Varie “Otto milioni” 2023 ideato da Bruno Mancini, dedicato alla memoria di Paola Occhi, Nina Lavieri, Antonio Mencarini, Vincenzo Savarese, organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in collaborazione con la testata giornalistica IL DISPARI diretta da Gaetano Di Meglio, con la Casa Editrice IL SEXTANTE e con il magazine Eudonna entrambi riferibili a Mariapia Ciaghi e con l’Associazione algerina ADA presieduta da Dalila Boukhalfa, si sviluppa in quattro sezioni: Poesia – Arti grafiche – Articolo – Video.

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Regolamento
TEMA LIBERO

1. L’iscrizione al Premio è completamente gratuita per TUTTI.
2. Una commissione nominata da Bruno Mancini provvederà a selezionare in maniera insindacabile le opere che parteciperanno alla fase finale del Premio.
3. I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscrivere UNA loro opera per ciascuna sezione direttamente nel gruppo delle finaliste, purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento.
Sono esclusi da questa opportunità i Soci DILA che saranno, eventualmente, inseriti in una Giuria del Premio.
Gli Autori che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

SEZIONE POESIA
4. Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 poesie ciascuno.
5. Le poesie iscritte al Premio: a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA; b) dovranno essere inviate in formato word a [email protected]; c) dovranno essere scritte in lingua italiana; d) dovranno essere composte da un massimo di 30 righe (compreso il titolo ed eventuali spazi bianchi tra i versi e/o tra le strofe); e) potranno essere scritte in una delle seguenti lingue <arabo, francese, inglese, lettone, russo, spagnolo> purché, SOLO in questo caso, siano accompagnate dal versamento di 10,00€ ciascuna come contributo per la traduzione in italiano che verrà effettuata da poeti collaboratori dell’Ass. DILA. Tali versamenti andranno effettuati sull’IBAN che verrà indicato in maniera privata.

SEZIONE ARTI GRAFICHE
4. Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 opere ciascuno.
5. Le opere iscritte al Premio: a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA; b) dovranno essere inviate in formato jpeg a [email protected]; c) potranno essere realizzate con qualsiasi tecnica, anche digitale e/o fotografica

SEZIONE VIDEO
4. Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 video ciascuno.
5. I video iscritti al Premio: a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA; b) dovranno essere inviati in formato mp4 o simile a [email protected]; c) potranno essere realizzati con qualsiasi contenuto (musica, recitazione, eventi ecc.); d) dovranno avere la durata massima di quattro minuti.

SEZIONE ARTICOLO
4, Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio al massimo 3 articoli ciascuno.
5. Gli articoli iscritti al Premio: a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA; b) dovranno essere inviati in formato word a [email protected]; c) potranno essere realizzati su qualsiasi argomento; d) dovranno avere la lunghezza massima di 5.000 battute spazi e titolo compresi.
6. A richiesta degli Autori, TUTTE le opere iscritte al Premio potranno essere pubblicate nell’antologia “ISPIRAZIONI”.
7 La mancata adesione alla suddetta opportunità editoriale NON pregiudicherà in alcun modo la partecipazione delle opere al Premio.
8. L’antologia “ISPIRAZIONI” sarà regolarmente provvista di un codice ISBN.
Il prezzo di copertina del volume in bianco e nero sarà di 22.00 € e la stampa avverrà entro settembre 2021.
9. L’Autore, per partecipare al Premio, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata, insieme al file dell’opera proposta.
10. La votazione conclusiva che designerà le opere vincitrici delle sei sezioni, avverrà sommando i punti ricevuti mediante: a) like ai siti web che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 1 punto); b) coupon inseriti nelle testate giornalistiche che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 10 punti); c) schede allegate all’antologia “ISPIRAZIONI (1 voto = 30 punti), d) voti espressi da giurie nominate da DILA e dagli sponsor del premio -i punti totali assegnati a ciascuna Giuria saranno pari al totale dei punti espressi al capo a).
11. Le opere per partecipare al Premio dovranno pervenire a [email protected] nella loro stesura finale entro e non oltre il 15 Maggio 2023.
12. Il mancato rispetto di una qualsiasi delle norme di questo regolamento sarà causa di esclusione dell’opera dal premio.
13. I nomi dei finalisti saranno annunciati entro il 10 Giugno 2023.
14. La classifica finale sarà resa nota in una data compresa tra il 30 ottobre e il 30 novembre 2023.
15. La cerimonia di premiazione dei vincitori avverrà in una data compresa tra il 10 novembre e il 31 dicembre 2023.
La data e la località della premiazione saranno rese note ai finalisti con un preavviso di almeno 10 giorni.
16. Trattandosi di un premio ad iscrizione COMPLETAMENTE GRATUITA, Bruno Mancini si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento, e gli Autori, inviando le proprie opere, ne prendono atto in maniera definitiva.

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione alla

12a EDIZIONE DEL premio internazionale di arti varie

“Otto milioni” 2023

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________   in Via______________           N_____                     CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto, ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla undicesima edizione del Premio internazionale “Otto Milioni”2022 pubblicato anche tramite web all’url

https://www.emmegiischia.com/wordpress/premi-otto-milioni-2023/

manifesto l’intenzione di partecipare alla sezione

POESIA □    ARTI GRAFICHE □        

ARTICOLO □       VIDEO □

della 12a del premio internazionale di Arti Varie “Otto Milioni”2023  e, pertanto, nella mia qualità di Autore, allego l’opera dal titolo_________________

 A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto alla 12a edizione del premio internazionale di Arti Varie “Otto Milioni” 2023 organizzato da Bruno Mancini;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili
  3. di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  4. volere concedere a Bruno Mancini il diritto di pubblicare ed utilizzare la mia suddetta opera in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che Bruno Mancini avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare e di utilizzare in ogni forma e modo la mia suddetta opera nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare la mia suddetta opera anche in via telematica a mezzo internet, come proposta da me Autore e non sarà tenuto ad effettuare alcuna correzione;
  5. aver concordato in maniera definitiva con Bruno Mancini che egli NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare la mia suddetta opera al gratuito utilizzo da parte di Bruno Mancini per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione egli voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità della mia suddetta opera, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dovere in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale della mia suddetta opera;
  6. volere provvedere all’acquisto di n°…… copie del volume antologico “ISPIRAZIONI” se la mia suddetta opera sarà ritenuta idonea a partecipare alla dodicesima edizione del Premio di Arti Varie “Otto milioni” e se sarà pubblicata nella suddetta Antologia.
  7. A tale scopo allego ricevuta versamento effettuato sull’IBAN IT52V0514239930CC1331129692 intestato all’Associazine culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” Via Gemito 27 Ischia

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10) 11) 12) 13) 14) 15) 16) del regolamento relativo alla 12a edizione del premio internazionale di Arti Varie “Otto Milioni” 2023  pubblicato anche tramite web all’url https://www.emmegiischia.com/wordpress/premi-otto-milioni-2023/

 Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare entro il 15 Maggio 2023 a [email protected]

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – [email protected]

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230227 – Redazione culturale DILA

 

Il Dispari 20230221

È Carnevale
Dalla raccolta di poesie di
Bruno Mancini

“Non rubate la mia vita”
(2005 – 2007):
ISBN 9781470909499
Paperback EUR 13.87

https://www.amazon.com.be/-/en/Bruno-Mancini/dp/1470909499

È Carnevale
tu mi hai lasciato con una promessa.
Hai detto: “Aspettami.”
“Ritornerò”.

È Carnevale
e ho visto il tuo culetto allontanarsi.
Ho detto: “<È certo.”
“Ti troverò”.

Per vicoli e botteghe
ho mosso il mio delirio incontrollato
la maschera che hai tu
non l’ho rivista più.

Su canali e lagune
ho spinto la mia assurda gelosia
la maschera che hai tu
non l’ho rivista più.

È Carnevale
tu mia hai lasciato con una promessa
ho visto il tuo culetto allontanarsi
la maschera che hai tu
non l’ho rivista più
e adesso guardo alla ti vu
le belle chiappe d’una indù
il piffero va su
della maschera ch’hai tu
non me ne fotte niente più.

Canzone per Carnevale
testo di Bruno Mancini
musica, canto e fisarmonica di Valentina Gavrish
https://youtu.be/yz6YTxU5wbQ

Il Dispari 20230220

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

C’è un mistero dietro la morte/sepoltura di Vittoria Colonna?
Albertin Galiano ne è sicuro.

Diciamo subito che la poetessa Vittoria Colonna (Marino, aprile 1490 o 1492 – Roma, 25 febbraio 1547), figlia del generale Fabrizio Colonna e di Agnese di Montefeltro e poi moglie di Francesco Ferrante d’Avalos Marchese di Pescara, rappresenta l’icona artistica dell’intera isola d’Ischia.

Infatti, il suo matrimonio con Ferrante d’Avalos fu celebrato ad Ischia nel Castello Aragonese il 27 dicembre 1509 e lì lei trascorse gran parte della sua vita avendo modo di intrattenere relazioni culturali con i migliori artisti e letterati del secolo, tra cui Angelo di Costanzo, Annibale Caro, Bernardo Tasso, Giovanni Pontano, Girolamo Britonio, Jacopo Sannazaro, Ludovico Ariosto, Michelangelo Buonarroti e tanti altri ancora.

Una storia tramandata oralmente, a mio parere più vicina alla realtà che non alla fantasia, vuole che il sommo Michelangelo Buonarroti abbia soggiornato a Ischia in una Torre distante poche centinaia di metri dalle finestre del Castello Aragonese, potendo quindi agevolmente incontrare  la bella castellana.

Certo è storicamente provato che ad un loro primo incontro avvenuto tra il 1536 o 1538, ne seguirono altri già a partire dal 1539 quando ella dimorò a Roma e fino alla sua morte.

Che poi tra loro ci sia stata “solo” una profonda amicizia (come sostengono alcuni storici), oppure si sia sviluppato un amore per niente platonico (come maliziosamente “insinua” la tradizione popolare) certo è che Vittoria ebbe su di lui un grande ascendente, probabilmente anche religioso, tanto che lui le dedicò numerosi componimenti poetici tra i quali è degno di attenzione un madrigale molto simile ad una dichiarazione di amore passionale:

Un uomo in una donna, anzi uno dio
per la sua bocca parla,
ond’io per ascoltarla,
son fatto tal, che ma’ più sarò mio.”
(Michelangelo Buonarroti, Rime, Edizioni Rizzoli, 1981, pag. 268.)

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Questo lungo preambolo è strumentale alla introduzione dell’argomento definito nel titolo: “C’è un mistero dietro la morte/sepoltura di Vittoria Colonna?” perché Albertin Galiano identifica proprio in Michelangelo Buonarroti il personaggio che avrebbe creato prima e custodito poi il segreto della sepoltura della poetessa.

Quando, in seguito ad una banalissima richiesta di informazioni, sono entrato in contatto con Albertin Galiano riuscendo ad ottenere la sua fiducia nella esposizione sommaria di ciò che egli asseriva di avere appurato durante molti anni di studi e di ricerche, ho capito che, confermata o invalidata che fosse la sua ricostruzione del mistero della sepoltura della “nostra” Vittoria Colonna, certamente sarebbe stato utile presentarla pubblicamente onde avviare un dibattito ma anche una ulteriore nuova serie di indagini e di accertamenti.

Così, contando sulla comprensione del Direttore Gaetano Di Meglio che non ha esitato a mettere diverse pagine a disposizione di questa serie di articoli che inizio oggi, e nella prospettiva di pianificare, per la prossima primavera, un corposo confronto organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” nella Biblioteca Antoniana di Ischia con la presenza di Albertin Galiano, mi accingo, ora, ad introdurre il risultato della sua ricerca in una sintesi piuttosto succinta, ma sufficientemente idonea a rendere comprensibile l’impegno con il quale è stata perseguita.

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Dopo alcuni mesi di contatti telefoni e tramite e-mail, Albertin Galiano mi ha scritto;

«Ho ricevuto la sua risposta, con la sua proposta per un “articolo-intervista” relativo ai risultati dello studio da me eseguito.
Ma, dopo la telefonata di questo pomeriggio, la cosa mi sembra fattibile.
Come è anche superabile il fatto di riuscire a dare una complessiva spiegazione dell’intero studio che si è reso necessario svolgere fino a ottenere i risultati cui ritengo di essere giunto.

Questo perché tale “studio” ha dovuto essere svolto a vari livelli.
Le cronache del tempo tramandate dai cronisti dell’epoca: Giorgio Vasari, Ascanio Condivi, i vari ‘Carteggi’ di Michelangelo, quelli del Vasari.
È una documentazione davvero esorbitante, in rapporto al solo Michelangelo.
Al quale andrebbe aggiunto anche Leonardo da Vinci,
In quanto, relativamente a quelle “figurazioni nascoste” da egli realizzate sulle sue varie “Pietà”, Michelangelo le ha apprese da Leonardo.

E con Leonardo si aprirebbe un altro “Universo” su cui indagare, studiare, per presentarne gli opportuni riscontri.
Un “Universo” molto problematico, date le frammentarie e contraddittorie notizie e tesi, fornite dalla Critica della Storia dell’Arte.
Su tutto ciò è stato necessario fare una verifica degli effettivi fatti storici, cioè degli eventi effettivamente accaduti.

Fare una loro verifica con i riscontri incrociati, perché, relativamente a Leonardo, di quanto ne scrive la Critica dell’Arte, non sembra esserci nulla di certo, tanto che ogni “datazione” che lo riguarda viene immancabilmente accompagnata dalla parola: “circa” (e questo “circa” può essere variabile dai due, quattro, sei, nove o undici anni, ma con tali riferimenti, non si arriva da nessuna parte).

Oltre a questo, è stato necessario anche uno studio filologico sull’espressività usata da Giorgio Vasari, nel trasmettere le sue cronache, relative alle due edizioni delle “Vite” dei vari artisti.
Quella del 1550 e l’altra del 1568.
Questo perché, nel suo scrivere egli dimostra avere anche altre “intenzionalità”, non meglio specificate, insite nel suo “contraddittorio” modo di scrivere; ed è appunto la conoscenza di queste sue “intenzionalità” a permettere una corretta interpretazione dei suoi scritti.

Ed è questo il vero problema con il quale ci si “scontra” con le tesi e le interpretazioni date dall’intero “Mondo Accademico della Storia dell’Arte”.
La quale appare tutta coesa, (i suoi rappresentanti), a sostenere le medesime tesi, citando e pubblicando solo ciò che altri loro “colleghi” hanno già pubblicato.
 
E, in effetti, nelle loro pubblicazioni non fanno altro che compiere delle “citazioni bibliografiche”, al fine di acquisire credito e sostegno dai loro “colleghi”, che ne hanno già scritto, riportando dati “effimeri”.
Ed il loro “gioco” sembra essere questo: ripetere ciò che altri hanno già scritto, senza nemmeno andare a verificarlo.
Tanto è vero che, hanno anche “riscritto” le due edizioni delle “Vite” di Giorgio Vasari, al fine di renderle “in un italiano meglio leggibile”.

 
Ed in questo hanno commesso degli errori di trascrizione, alterando di fatto il testo originale, il quale ha acquisito un diverso significato.
Il guaio è che ora tutti gli “esperti critici” della Storia dell’Arte fanno uso di queste “nuove edizioni”, (alterate).
Chi glielo va a dire?

 Ma soprattutto: sarebbe forse possibile che essi ammettano questi loro macroscopici errori?
Eppure, verificarlo, sarebbe cosa semplicissima.
È sufficiente fare un confronto con i testi originali scritti da Giorgio Vasari.
Cosa che ho fatto.

 
Mi sono procurato delle copie facsimili degli originali, e lì,ho notato subito la differenza.
Anche se poi, è necessario uno studio “filologico” sul modo di scrivere di Giorgio Vasari, per comprenderne le implicazioni. Ovvero, quanto effettivamente accaduto.
Questo per via delle sue “intenzionalità”.

 
Intenzionalità che alla sua epoca, (per via di quegli “Apparati Inquisitori”, allora esistenti, e dell’elenco dei libri proibiti), non poteva permettersi di scrivere e pubblicare.
Se l’avesse fatto, il Vasari sarebbe sparito, lui e le sue opere.

 
E con lui anche Michelangelo, e di loro, oggi non ne sapremmo nulla.
Senza tralasciare Leonardo da Vinci.
Perché anche lui è stato perseguitato dall’Inquisizione.
A causa del suo pensiero è stato “esiliato” in Francia. Anche se questo “esilio” è stato presentato come un “regale invito del Re Francese Francesco I°”.
Come può rendersi conto, le argomentazioni complessive di questo mio studio su Michelangelo Buonarroti, non riguardano solo lui, ma un po’ tutta la storia del periodo nel quale è vissuto.

 
Le cui ripercussioni ancora oggi sussistono, quando si parla di questi personaggi.
“Personaggi” verso i quali abbiano contratto un “debito Culturale” enorme.
Un “debito” del quale i così detti “Grandi Critici dell’Arte” non sembrano essere consapevoli.
È anche pur vero che di questo aspetto “Inquisitorio” si potrebbe accennarne di sfuggita, ma dato che si dovrebbe parlare della Pietà Rondanini, e delle “figure”, nascostamente scolpite da Michelangelo sulla sua superficie, considerando che anche questa Pietà, (come la Pietà Bandini di Firenze), è anch’essa andata distrutta; e in modo misterioso, perché le caratteristiche proprie della statua indicano che non è stato Michelangelo a romperla, e quindi, deve essere stato qualcun altro.

 
Chi?
Chi è stato?
Anche a questa domanda vi è la risposta, sotto forma di una immagine, la quale indica i motivi per cui la versione originaria è stata distrutta.

Così, ora, dopo la telefonata intercorsa, mi metto al lavoro per scrivere e presentare i motivi per cui è da ritenere che la Pietà Rondanini sia l’opera nella quale Michelangelo ha voluto esprimere e raffigurare tutto il suo sentimento vissuto per Vittoria Colonna.
Con grande simpatia e cordialità.

 
E a risentirla.
Galiano Albertin.
»

Ma per conoscere il mistero che si nasconde dietro la morte/sepoltura di Vittoria Colonna ci dobbiamo dare appuntamento alla prossima puntata, sempre su questa pagina e sempre di lunedì, perché vi proporremo il testo integrale di ciò che Albertin Galiano ci ha scritto a tale proposito.

Bruno Mancini – Presidente DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

 

Il Dispari 20230213

Il Dispari 20230213 Redazione culturale DILA

Angela Maria Tiberi recensisce Francesco Prandi
Uomini che andavano per mare

Francesco Prandi è uno scrittore amato dal pubblico della città di Latina e seguito con molta attenzione verso i suoi lavori letterari.
Ha pubblicato: Il Mondo nelle mie mani (2018), Cultura Afro-Americana o Cultura Anglo-Americana? (2018), Il Cambusiere dei Sette Mari (2019), Il Crepuscolo dei Sogni (2020).
Si è dedicato anche alla scrittura di poesie, saggi e romanzi.

Appassionato di cinema e letteratura inglese, americana e francese, durante i lunghi anni di vagabondaggio sui sette mari, ha letto quasi tutti i classici della letteratura occidentale.

Francesco Prandi nasce a Sermoneta nell’ottobre del ’43 durante lo sfollamento.
Si diploma Allievo Capitano di Macchina nel ’62, nell’Istituto Nautico G. Gaboto di Gaeta, e naviga dal ’63 al ’72, prima nella Marina Militare (2 anni), dopo in quella Mercantile.
Non ha mai smesso di viaggiare.
Ricercatore delle bellezze umane e naturali, ha nel suo cuore il mare e ama l’infinito, la curiosità dell’ignoto e la vita come le onde marine.

Nella sua opera “Uomini che andavano per mare” ha racchiusa la sua vita.
La presentazione del libro si è svolta il 26 novembre 2022 al Circolo Cittadino Sante Palumbo di Latina, in piazza del Popolo.
Insieme all’autore c’era il giornalista Fabrizio Giona e l’attore Jason Forbus.

Le letture del testo sono state affidate a due attori pontini di notevole spessore: Nino Bernardini e Giada Prandi figlia adorata di Francesco, amata e stimata dal pubblico per l’interpretazione “Anna Cappelli” di Ruccello effettuata nell’arena Gambellotti piena di suoi ammiratori.

Il testo “Uomini che andavano per mare” è costituito da diversi racconti ma il più divertente e drammatico nell’insieme è l’Eden delle puttane delicate e cortesi, tutto da scoprire.
Con un linguaggio signorile si svela la vita di bordo e l’improvvisata della scoperta della taverna delle belle ragazze ventenni.
Leggendo il libro del nostro amato Francesco Prandi si scope un mondo fatato di un tempo recente ormai troppo lontano… divertente da leggere tutto di un fiato.

Grazie all’impegno dell’Associazione DILA, con la collaborazione della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, Francesco Prandi e il suo libro “Uomini che andavano per mare” costituiranno il fulcro di un prossimo incontro culturale da organizzare nella splendida isola d’Ischia.

Angela Maria Tiberi
Vice Presidente DILA

Il Dispari 20230213 Redazione culturale DILA

LIGA SARAH LAPINSKA – LETTONIA | TWITTERONE

1) Per conto di DILA, Dagnija Jankovska ha ricevuto il dipinto di Liga Sarah Lapinska “Gardens of May”.
Dagnija è una donna talentuosa che ama scattare fotografie e ha interesse e desiderio di partecipare agli eventi culturali che si svolgono a Kuldīga, città in cui vive, e in molte altre località della Lettonia.

2) Per conto di DILA, Viesturs Āboliņš, ha ricevuto la decima edizione dell’ultima antologia “Isole nuove 2022” pubblicata dall’Associazione DILA con la collaborazione della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio.
Nel suo tempo libero lui non solo scrive poesie e fiabe su argomenti storici e sociali, ma scatta anche fotografie espressive della natura, che ama e conosce bene.
Tuttavia, nella foto che pubblichiamo non è con la nostra antologia, ma protesta contro la cancellazione della licenza del canale televisivo “Дождь” (Pioggia – in italiano) in Lettonia, perché crede che tutti abbiano il diritto di esprimere liberamente la propria opinione.
Inoltre, è un attivista contro la guerra di cui comprende bene sia le genesi, sia le cause degli eccessi di censura.
Forza a Viestursi!

3) Per conto di DILA Liga Sarah Lapinska, ambasciatrice culturale dell’associazione DILA in Lettonia, si appresta tradurre in lettone la raccolta di poesie “Amore senza fine” scritta dal noto poeta nonché presidente dell’Università Internazionale della Pace in Svizzera, Valerio Giovanni Ruberto.
Valerio Giovanni Ruberto è stato anche finalista, nella sezione poesia, della undicesima edizione del nostro premio di arti varie “Otto Milioni – 2022“.
Per l’anno 2023, Liga Sarah augura, a tutti, amore possibile, tolleranza possibile e buona salute.

1 Dagnija Jankovska

2 Viesturs Āboliņš

Il Dispari 20230213 Redazione culturale DILA

Boscotrecase ha accolto DILA con grande ospitalità

In qualità di Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ringrazio vivamente il Sindaco di Boscotrecase Pietro Carotenuto, l’Assessore alla cultura Maria Luisa Russomanno e la Giunta comunale tutta per la speciale ospitalità con la quale hanno accolto nella sala del Consiglio Comunale i rappresentati della nostra Associazione in occasione dell’incontro di presentazione del libro “Napoli ombelico del mondo“: antologia di testi vari a cura di Angela Maria Tiberi pubblicata dalla Casa editrice Edit Santoro, 2022.

DILA ringrazia, inoltre, il tenore Mattiew Lamberti e tutti i poeti che hanno dato lustro all’incontro, con la loro musica e con i loro testi.

Al termine dell’evento, Angela Maria Tiberi ha rilasciato questa dichiarazione:
-“È stato emozionante parlare in collegamento video con il maestro Massimo Abbate ed avere avuto come ospite lo scrittore Lucio Isabella che ha donato le sue opere ai poeti e al Sindaco.
Ringrazio l’autore Pasquale Esposito per la collaborazione nella organizzazione della serata e per l’importante contributo nella stesura del testo scritto da me e dai vari protagonisti come Milena Petrarca, Rita Petrarca, Angela Prota, Lello Olmo, Flora Rucco, Giuni Tuosto, Luciana Capece, Lucia Fusco, Maria Supino, Oreste Resta.
Ringrazio, inoltre, Mauro Nardi, Alessandra Murolo, Rita Siani, Pino Autiero, Nicola Pantalone, Antonio Palladino, i maestri Luigi Ottaviani e Gianni Aterrano, le famiglie Merola, Bruni, Astarita, Abbate, Da Vinci, Bennato, Santina Amici, Gisela Josefina Lopez Montilla, Cecilia Salaices, Sabrina Fardello ed altri autori che amorevolmente hanno contribuito a rendere l’antologia un documento importante per la comprensione della storia culturale napoletana.

Un particolare ringraziamento lo rivolgo alla famiglia di Pasquale Esposito e ai suoi amici che hanno contribuito a rendere speciale la serata, onorando, nel contempo, tutta la cultura napoletana.
Prossimo appuntamento a Ischia in primavera per la presentazione del libro e di alcuni dei suoi autori.

Il Dispari 20230213 Redazione culturale DILA

DILA

NUSIV

Il Dispari 20230221 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230221 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230221

È Carnevale
Dalla raccolta di poesie di
Bruno Mancini

“Non rubate la mia vita”
(2005 – 2007):
ISBN 9781470909499
Paperback EUR 13.87

https://www.amazon.com.be/-/en/Bruno-Mancini/dp/1470909499

È Carnevale
tu mi hai lasciato con una promessa.
Hai detto: “Aspettami.”
“Ritornerò”.

È Carnevale
e ho visto il tuo culetto allontanarsi.
Ho detto: “<È certo.”
“Ti troverò”.

Per vicoli e botteghe
ho mosso il mio delirio incontrollato
la maschera che hai tu
non l’ho rivista più.

Su canali e lagune
ho spinto la mia assurda gelosia
la maschera che hai tu
non l’ho rivista più.

È Carnevale
tu mia hai lasciato con una promessa
ho visto il tuo culetto allontanarsi
la maschera che hai tu
non l’ho rivista più
e adesso guardo alla ti vu
le belle chiappe d’una indù
il piffero va su
della maschera ch’hai tu
non me ne fotte niente più.

Canzone per Carnevale
testo di Bruno Mancini
musica, canto e fisarmonica di Valentina Gavrish
https://youtu.be/yz6YTxU5wbQ

Il Dispari 20230220

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

C’è un mistero dietro la morte/sepoltura di Vittoria Colonna?
Albertin Galiano ne è sicuro.

Diciamo subito che la poetessa Vittoria Colonna (Marino, aprile 1490 o 1492 – Roma, 25 febbraio 1547), figlia del generale Fabrizio Colonna e di Agnese di Montefeltro e poi moglie di Francesco Ferrante d’Avalos Marchese di Pescara, rappresenta l’icona artistica dell’intera isola d’Ischia.

Infatti, il suo matrimonio con Ferrante d’Avalos fu celebrato ad Ischia nel Castello Aragonese il 27 dicembre 1509 e lì lei trascorse gran parte della sua vita avendo modo di intrattenere relazioni culturali con i migliori artisti e letterati del secolo, tra cui Angelo di Costanzo, Annibale Caro, Bernardo Tasso, Giovanni Pontano, Girolamo Britonio, Jacopo Sannazaro, Ludovico Ariosto, Michelangelo Buonarroti e tanti altri ancora.

Una storia tramandata oralmente, a mio parere più vicina alla realtà che non alla fantasia, vuole che il sommo Michelangelo Buonarroti abbia soggiornato a Ischia in una Torre distante poche centinaia di metri dalle finestre del Castello Aragonese, potendo quindi agevolmente incontrare  la bella castellana.

Certo è storicamente provato che ad un loro primo incontro avvenuto tra il 1536 o 1538, ne seguirono altri già a partire dal 1539 quando ella dimorò a Roma e fino alla sua morte.

Che poi tra loro ci sia stata “solo” una profonda amicizia (come sostengono alcuni storici), oppure si sia sviluppato un amore per niente platonico (come maliziosamente “insinua” la tradizione popolare) certo è che Vittoria ebbe su di lui un grande ascendente, probabilmente anche religioso, tanto che lui le dedicò numerosi componimenti poetici tra i quali è degno di attenzione un madrigale molto simile ad una dichiarazione di amore passionale:

Un uomo in una donna, anzi uno dio
per la sua bocca parla,
ond’io per ascoltarla,
son fatto tal, che ma’ più sarò mio.”
(Michelangelo Buonarroti, Rime, Edizioni Rizzoli, 1981, pag. 268.)

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Questo lungo preambolo è strumentale alla introduzione dell’argomento definito nel titolo: “C’è un mistero dietro la morte/sepoltura di Vittoria Colonna?” perché Albertin Galiano identifica proprio in Michelangelo Buonarroti il personaggio che avrebbe creato prima e custodito poi il segreto della sepoltura della poetessa.

Quando, in seguito ad una banalissima richiesta di informazioni, sono entrato in contatto con Albertin Galiano riuscendo ad ottenere la sua fiducia nella esposizione sommaria di ciò che egli asseriva di avere appurato durante molti anni di studi e di ricerche, ho capito che, confermata o invalidata che fosse la sua ricostruzione del mistero della sepoltura della “nostra” Vittoria Colonna, certamente sarebbe stato utile presentarla pubblicamente onde avviare un dibattito ma anche una ulteriore nuova serie di indagini e di accertamenti.

Così, contando sulla comprensione del Direttore Gaetano Di Meglio che non ha esitato a mettere diverse pagine a disposizione di questa serie di articoli che inizio oggi, e nella prospettiva di pianificare, per la prossima primavera, un corposo confronto organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” nella Biblioteca Antoniana di Ischia con la presenza di Albertin Galiano, mi accingo, ora, ad introdurre il risultato della sua ricerca in una sintesi piuttosto succinta, ma sufficientemente idonea a rendere comprensibile l’impegno con il quale è stata perseguita.

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Dopo alcuni mesi di contatti telefoni e tramite e-mail, Albertin Galiano mi ha scritto;

«Ho ricevuto la sua risposta, con la sua proposta per un “articolo-intervista” relativo ai risultati dello studio da me eseguito.
Ma, dopo la telefonata di questo pomeriggio, la cosa mi sembra fattibile.
Come è anche superabile il fatto di riuscire a dare una complessiva spiegazione dell’intero studio che si è reso necessario svolgere fino a ottenere i risultati cui ritengo di essere giunto.

Questo perché tale “studio” ha dovuto essere svolto a vari livelli.
Le cronache del tempo tramandate dai cronisti dell’epoca: Giorgio Vasari, Ascanio Condivi, i vari ‘Carteggi’ di Michelangelo, quelli del Vasari.
È una documentazione davvero esorbitante, in rapporto al solo Michelangelo.
Al quale andrebbe aggiunto anche Leonardo da Vinci,
In quanto, relativamente a quelle “figurazioni nascoste” da egli realizzate sulle sue varie “Pietà”, Michelangelo le ha apprese da Leonardo.

E con Leonardo si aprirebbe un altro “Universo” su cui indagare, studiare, per presentarne gli opportuni riscontri.
Un “Universo” molto problematico, date le frammentarie e contraddittorie notizie e tesi, fornite dalla Critica della Storia dell’Arte.
Su tutto ciò è stato necessario fare una verifica degli effettivi fatti storici, cioè degli eventi effettivamente accaduti.

Fare una loro verifica con i riscontri incrociati, perché, relativamente a Leonardo, di quanto ne scrive la Critica dell’Arte, non sembra esserci nulla di certo, tanto che ogni “datazione” che lo riguarda viene immancabilmente accompagnata dalla parola: “circa” (e questo “circa” può essere variabile dai due, quattro, sei, nove o undici anni, ma con tali riferimenti, non si arriva da nessuna parte).

Oltre a questo, è stato necessario anche uno studio filologico sull’espressività usata da Giorgio Vasari, nel trasmettere le sue cronache, relative alle due edizioni delle “Vite” dei vari artisti.
Quella del 1550 e l’altra del 1568.
Questo perché, nel suo scrivere egli dimostra avere anche altre “intenzionalità”, non meglio specificate, insite nel suo “contraddittorio” modo di scrivere; ed è appunto la conoscenza di queste sue “intenzionalità” a permettere una corretta interpretazione dei suoi scritti.

Ed è questo il vero problema con il quale ci si “scontra” con le tesi e le interpretazioni date dall’intero “Mondo Accademico della Storia dell’Arte”.
La quale appare tutta coesa, (i suoi rappresentanti), a sostenere le medesime tesi, citando e pubblicando solo ciò che altri loro “colleghi” hanno già pubblicato.
 
E, in effetti, nelle loro pubblicazioni non fanno altro che compiere delle “citazioni bibliografiche”, al fine di acquisire credito e sostegno dai loro “colleghi”, che ne hanno già scritto, riportando dati “effimeri”.
Ed il loro “gioco” sembra essere questo: ripetere ciò che altri hanno già scritto, senza nemmeno andare a verificarlo.
Tanto è vero che, hanno anche “riscritto” le due edizioni delle “Vite” di Giorgio Vasari, al fine di renderle “in un italiano meglio leggibile”.

 
Ed in questo hanno commesso degli errori di trascrizione, alterando di fatto il testo originale, il quale ha acquisito un diverso significato.
Il guaio è che ora tutti gli “esperti critici” della Storia dell’Arte fanno uso di queste “nuove edizioni”, (alterate).
Chi glielo va a dire?

 Ma soprattutto: sarebbe forse possibile che essi ammettano questi loro macroscopici errori?
Eppure, verificarlo, sarebbe cosa semplicissima.
È sufficiente fare un confronto con i testi originali scritti da Giorgio Vasari.
Cosa che ho fatto.

 
Mi sono procurato delle copie facsimili degli originali, e lì,ho notato subito la differenza.
Anche se poi, è necessario uno studio “filologico” sul modo di scrivere di Giorgio Vasari, per comprenderne le implicazioni. Ovvero, quanto effettivamente accaduto.
Questo per via delle sue “intenzionalità”.

 
Intenzionalità che alla sua epoca, (per via di quegli “Apparati Inquisitori”, allora esistenti, e dell’elenco dei libri proibiti), non poteva permettersi di scrivere e pubblicare.
Se l’avesse fatto, il Vasari sarebbe sparito, lui e le sue opere.

 
E con lui anche Michelangelo, e di loro, oggi non ne sapremmo nulla.
Senza tralasciare Leonardo da Vinci.
Perché anche lui è stato perseguitato dall’Inquisizione.
A causa del suo pensiero è stato “esiliato” in Francia. Anche se questo “esilio” è stato presentato come un “regale invito del Re Francese Francesco I°”.
Come può rendersi conto, le argomentazioni complessive di questo mio studio su Michelangelo Buonarroti, non riguardano solo lui, ma un po’ tutta la storia del periodo nel quale è vissuto.

 
Le cui ripercussioni ancora oggi sussistono, quando si parla di questi personaggi.
“Personaggi” verso i quali abbiano contratto un “debito Culturale” enorme.
Un “debito” del quale i così detti “Grandi Critici dell’Arte” non sembrano essere consapevoli.
È anche pur vero che di questo aspetto “Inquisitorio” si potrebbe accennarne di sfuggita, ma dato che si dovrebbe parlare della Pietà Rondanini, e delle “figure”, nascostamente scolpite da Michelangelo sulla sua superficie, considerando che anche questa Pietà, (come la Pietà Bandini di Firenze), è anch’essa andata distrutta; e in modo misterioso, perché le caratteristiche proprie della statua indicano che non è stato Michelangelo a romperla, e quindi, deve essere stato qualcun altro.

 
Chi?
Chi è stato?
Anche a questa domanda vi è la risposta, sotto forma di una immagine, la quale indica i motivi per cui la versione originaria è stata distrutta.

Così, ora, dopo la telefonata intercorsa, mi metto al lavoro per scrivere e presentare i motivi per cui è da ritenere che la Pietà Rondanini sia l’opera nella quale Michelangelo ha voluto esprimere e raffigurare tutto il suo sentimento vissuto per Vittoria Colonna.
Con grande simpatia e cordialità.

 
E a risentirla.
Galiano Albertin.
»

Ma per conoscere il mistero che si nasconde dietro la morte/sepoltura di Vittoria Colonna ci dobbiamo dare appuntamento alla prossima puntata, sempre su questa pagina e sempre di lunedì, perché vi proporremo il testo integrale di ciò che Albertin Galiano ci ha scritto a tale proposito.

Bruno Mancini – Presidente DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

 

Il Dispari 20230213

Il Dispari 20230213 Redazione culturale DILA

Angela Maria Tiberi recensisce Francesco Prandi
Uomini che andavano per mare

Francesco Prandi è uno scrittore amato dal pubblico della città di Latina e seguito con molta attenzione verso i suoi lavori letterari.
Ha pubblicato: Il Mondo nelle mie mani (2018), Cultura Afro-Americana o Cultura Anglo-Americana? (2018), Il Cambusiere dei Sette Mari (2019), Il Crepuscolo dei Sogni (2020).
Si è dedicato anche alla scrittura di poesie, saggi e romanzi.

Appassionato di cinema e letteratura inglese, americana e francese, durante i lunghi anni di vagabondaggio sui sette mari, ha letto quasi tutti i classici della letteratura occidentale.

Francesco Prandi nasce a Sermoneta nell’ottobre del ’43 durante lo sfollamento.
Si diploma Allievo Capitano di Macchina nel ’62, nell’Istituto Nautico G. Gaboto di Gaeta, e naviga dal ’63 al ’72, prima nella Marina Militare (2 anni), dopo in quella Mercantile.
Non ha mai smesso di viaggiare.
Ricercatore delle bellezze umane e naturali, ha nel suo cuore il mare e ama l’infinito, la curiosità dell’ignoto e la vita come le onde marine.

Nella sua opera “Uomini che andavano per mare” ha racchiusa la sua vita.
La presentazione del libro si è svolta il 26 novembre 2022 al Circolo Cittadino Sante Palumbo di Latina, in piazza del Popolo.
Insieme all’autore c’era il giornalista Fabrizio Giona e l’attore Jason Forbus.

Le letture del testo sono state affidate a due attori pontini di notevole spessore: Nino Bernardini e Giada Prandi figlia adorata di Francesco, amata e stimata dal pubblico per l’interpretazione “Anna Cappelli” di Ruccello effettuata nell’arena Gambellotti piena di suoi ammiratori.

Il testo “Uomini che andavano per mare” è costituito da diversi racconti ma il più divertente e drammatico nell’insieme è l’Eden delle puttane delicate e cortesi, tutto da scoprire.
Con un linguaggio signorile si svela la vita di bordo e l’improvvisata della scoperta della taverna delle belle ragazze ventenni.
Leggendo il libro del nostro amato Francesco Prandi si scope un mondo fatato di un tempo recente ormai troppo lontano… divertente da leggere tutto di un fiato.

Grazie all’impegno dell’Associazione DILA, con la collaborazione della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, Francesco Prandi e il suo libro “Uomini che andavano per mare” costituiranno il fulcro di un prossimo incontro culturale da organizzare nella splendida isola d’Ischia.

Angela Maria Tiberi
Vice Presidente DILA

Il Dispari 20230213 Redazione culturale DILA

LIGA SARAH LAPINSKA – LETTONIA | TWITTERONE

1) Per conto di DILA, Dagnija Jankovska ha ricevuto il dipinto di Liga Sarah Lapinska “Gardens of May”.
Dagnija è una donna talentuosa che ama scattare fotografie e ha interesse e desiderio di partecipare agli eventi culturali che si svolgono a Kuldīga, città in cui vive, e in molte altre località della Lettonia.

2) Per conto di DILA, Viesturs Āboliņš, ha ricevuto la decima edizione dell’ultima antologia “Isole nuove 2022” pubblicata dall’Associazione DILA con la collaborazione della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio.
Nel suo tempo libero lui non solo scrive poesie e fiabe su argomenti storici e sociali, ma scatta anche fotografie espressive della natura, che ama e conosce bene.
Tuttavia, nella foto che pubblichiamo non è con la nostra antologia, ma protesta contro la cancellazione della licenza del canale televisivo “Дождь” (Pioggia – in italiano) in Lettonia, perché crede che tutti abbiano il diritto di esprimere liberamente la propria opinione.
Inoltre, è un attivista contro la guerra di cui comprende bene sia le genesi, sia le cause degli eccessi di censura.
Forza a Viestursi!

3) Per conto di DILA Liga Sarah Lapinska, ambasciatrice culturale dell’associazione DILA in Lettonia, si appresta tradurre in lettone la raccolta di poesie “Amore senza fine” scritta dal noto poeta nonché presidente dell’Università Internazionale della Pace in Svizzera, Valerio Giovanni Ruberto.
Valerio Giovanni Ruberto è stato anche finalista, nella sezione poesia, della undicesima edizione del nostro premio di arti varie “Otto Milioni – 2022“.
Per l’anno 2023, Liga Sarah augura, a tutti, amore possibile, tolleranza possibile e buona salute.

1 Dagnija Jankovska

2 Viesturs Āboliņš

Il Dispari 20230213 Redazione culturale DILA

Boscotrecase ha accolto DILA con grande ospitalità

In qualità di Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ringrazio vivamente il Sindaco di Boscotrecase Pietro Carotenuto, l’Assessore alla cultura Maria Luisa Russomanno e la Giunta comunale tutta per la speciale ospitalità con la quale hanno accolto nella sala del Consiglio Comunale i rappresentati della nostra Associazione in occasione dell’incontro di presentazione del libro “Napoli ombelico del mondo“: antologia di testi vari a cura di Angela Maria Tiberi pubblicata dalla Casa editrice Edit Santoro, 2022.

DILA ringrazia, inoltre, il tenore Mattiew Lamberti e tutti i poeti che hanno dato lustro all’incontro, con la loro musica e con i loro testi.

Al termine dell’evento, Angela Maria Tiberi ha rilasciato questa dichiarazione:
-“È stato emozionante parlare in collegamento video con il maestro Massimo Abbate ed avere avuto come ospite lo scrittore Lucio Isabella che ha donato le sue opere ai poeti e al Sindaco.
Ringrazio l’autore Pasquale Esposito per la collaborazione nella organizzazione della serata e per l’importante contributo nella stesura del testo scritto da me e dai vari protagonisti come Milena Petrarca, Rita Petrarca, Angela Prota, Lello Olmo, Flora Rucco, Giuni Tuosto, Luciana Capece, Lucia Fusco, Maria Supino, Oreste Resta.
Ringrazio, inoltre, Mauro Nardi, Alessandra Murolo, Rita Siani, Pino Autiero, Nicola Pantalone, Antonio Palladino, i maestri Luigi Ottaviani e Gianni Aterrano, le famiglie Merola, Bruni, Astarita, Abbate, Da Vinci, Bennato, Santina Amici, Gisela Josefina Lopez Montilla, Cecilia Salaices, Sabrina Fardello ed altri autori che amorevolmente hanno contribuito a rendere l’antologia un documento importante per la comprensione della storia culturale napoletana.

Un particolare ringraziamento lo rivolgo alla famiglia di Pasquale Esposito e ai suoi amici che hanno contribuito a rendere speciale la serata, onorando, nel contempo, tutta la cultura napoletana.
Prossimo appuntamento a Ischia in primavera per la presentazione del libro e di alcuni dei suoi autori.

Il Dispari 20230213 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230206

Il Dispari 20230206 Redazione culturale DILA

CS DILA | Dall’Egitto un riconoscimento alla nostra associazione DILA

Una pregiata pergamena, proveniente dall’Egitto, è stato il dono con cui Manal Serry Presidente della Fondazione IBDART-PEACE insieme all’Accademia della Creatività e al Canale televisivo del Turismo A Cioff hanno inteso documentare la riconoscenza per l’attenzione posta da Bruno Mancini, e da tutta l’Associazione DILA da lui presieduta, verso l’arte e gli artisti, egiziani in particolare ed arabi in generale.

Incaricata del recapito è stata Angela Mari Tiberi, Vicepresidente DILA, che l’ha consegnata in occasione della premiazione, svolta lo scoro 22 gennaio Roma nella “CASA DELLA CULTURA INTERNO 4 DILA” diretta da Chiara Pavoni, dei vincitori della 11a edizione del Premio internazionale di arti varie Otto Milioni organizzato dall’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” in collaborazione con la testata giornalistica IL DISPARI diretta da Gaetano Di Meglio e con l’Associazione algerina ADA presieduta da Dalila Boukhalfa.

L’Associazione DILA, la testata giornalistica IL DISPARI, e Bruno Mancini ringraziano vivamente gli amici egiziani ed arabi (con una particolare amichevole simpatia nei confronti di Manal Serry e di Dalila Boukhalfa) che hanno consolidato un ponte di collaborazione culturale tra Italia, Egitto e Algeria, e contano, quanto prima, di poterne apprezzare le qualità artistiche e sociali in un incontro ischitano alla insegna della pace e della collaborazione tra tutti i Popoli.

Il Dispari 20230206 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230206 Redazione culturale DILA

Il testo della pergamena dice:
Certificato di apprezzamento
L’ASSOCIAZIONE IL NILO (GUSUR)
L’ACCADEMIA DELLA CREATIVITÀ
LA FONDAZIONE IBDART-PEACE
IL CANALE TELEVISIVO DEL TURISMO A CIOFF
EGYPT
HANNO IL PIACERE DI LASCIARE
QUESTO CERTIFICATO CHE RENDE
TESTIMONIANZA DELLA NOSTRA SINCERA
GRATITUDINE AL
DR. BRUNO MANCINI
PER LA SUA CARRIERA E LA SUA
COLLABORAZIONE CON LA COMUNITÀ
EGIZIANA E COMUNITÀ ARABA

Il Dispari 20230206 Redazione culturale DILA

CS DILA | SILVANA LAZZARINO vince un altro primo premio di poesia

Vince il Premio Trofeo Città di Milano il libro di poesie
“Il volo dell’Anima” di Silvana Lazzarino e Dario Nicolella

A Silvana Lazzarino, stimatissima collaboratrice di questa pagina, nonché vincitrice nel 2015 del Premio internazionale di poesia OTTO MILIONI con la poesia Inaspettatamente l’amore, vanno i complimenti del Direttore Gaetano Di Meglio e della Redazione di questa pagina culturale insieme a quelli di tutto il CD dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Complimenti anche al Dott. Dario Nicolella che auspichiamo possa diventare presto amico dei nostri progetti artistici Made in Ischia.

——°°°°°——

Due poeti e due artiste per restituire il respiro dell’anima tra visibile e invisibile, memoria e tempo.
«Due artiste e due poeti si confrontano per dare vita a un libro in cui l’arte, in senso lato, cerca – con un “linguaggio” diverso – di fornire al mondo uno strumento in più affinché ci si possa avvicinare alla semplice complessità o, se volete, la complessa semplicità della vita».

Queste le parole di Sandro Angelucci, affermato poeta, critico letterario e saggista, nell’introduzione alla raccolta poetica “Il volo dell’Anima. Incontri ravvicinati tra scultura e poesia. Alba Gonzales e Rabarama”) edita da Apeiron Edizioni (2019) e scritta da Silvana Lazzarino e Dario Nicolella.

Il libro che, tra arte e poesia restituisce una lettura in versi delle opere di due scultrici di fama internazionale: Alba Gonzales e Rabarama, è risultato vincitore al Premio internazionale AGENDA DEI POETI 2022 per la sezione libro edito di Poesia, organizzato dalla OTMA2 Edizioni, Premio tra i più prestigiosi che contempla quattro sezioni tra poesia e narrativa.

La Cerimonia di Premiazione, cui ha perso parte Elisabetta Viviani in qualità di presentatrice, si è svolta a Milano il 20 novembre 2022 presso il Circolo Alessandro Volta.

Silvana Lazzarino, giornalista/pubblicista e poetessa di Roma e Dario Nicolella medico, poeta e scrittore di Napoli, hanno saputo presentare attraverso la forza evocativa del verso poetico un percorso di emozioni in divenire a partire dal fascino suscitato dalle opere delle scultrici Alba Gonzales e Rabarama (nome d’arte di Paola Epifani) note a livello internazionale.

L’arte diventa punto di forza e motivo di ispirazione per le liriche dei due poeti che, seppur con stili diversi, restituiscono un percorso dove si muovono figure classiche da una parte e antropomorfiche dall’altra a suggerire come il fascino del mito e il mistero della trasformazione non si siano mai spente nel percorso dell’uomo.
Sia Alba Gonzales, sia Rabarama raccontano il viaggio emozionale dell’uomo nel suo essere sospeso tra il finito e l’infinito, il bene e il male.

Rabarama e Alba Gonzales, come spiega il poeta, filosofo e saggista Franco Campegiani nella prefazione al libro, seppur diverse presentano radici che affondano entrambe nelle regioni dell’Essere: “la prima con una figurazione meditabonda che parla di solitudini e annullamenti dell’ego, di vuoto mentale propedeutico alla rinascita interiore; la seconda con racconti allegorici che svelano i principi elementari, lo statuto segreto del mondo, sospeso tra Essere e Divenire”.

Se Alba Gonzels ha restituito l’universo femminile con i suoi drammi e smarrimenti e più in generale le emozioni dell’individuo nel viaggio a riscoprire se stesso, guardando anche al mito e alla storia, Rabarama utilizza per le superfici delle sue sculture simboli di forte impatto visivo ed evocativo, ad intrecciare richiami a filosofie orientali e occidentali volti a suggerire il bisogno di una piena autoconsapevolezza, liberi da quanto appartiene alla predeterminazione.

Il Dispari 20230206 Redazione culturale DILA

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DILA

NUSIV

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20230220

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Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

C’è un mistero dietro la morte/sepoltura di Vittoria Colonna?
Albertin Galiano ne è sicuro.

Diciamo subito che la poetessa Vittoria Colonna (Marino, aprile 1490 o 1492 – Roma, 25 febbraio 1547), figlia del generale Fabrizio Colonna e di Agnese di Montefeltro e poi moglie di Francesco Ferrante d’Avalos Marchese di Pescara, rappresenta l’icona artistica dell’intera isola d’Ischia.

Infatti, il suo matrimonio con Ferrante d’Avalos fu celebrato ad Ischia nel Castello Aragonese il 27 dicembre 1509 e lì lei trascorse gran parte della sua vita avendo modo di intrattenere relazioni culturali con i migliori artisti e letterati del secolo, tra cui Angelo di Costanzo, Annibale Caro, Bernardo Tasso, Giovanni Pontano, Girolamo Britonio, Jacopo Sannazaro, Ludovico Ariosto, Michelangelo Buonarroti e tanti altri ancora.

Una storia tramandata oralmente, a mio parere più vicina alla realtà che non alla fantasia, vuole che il sommo Michelangelo Buonarroti abbia soggiornato a Ischia in una Torre distante poche centinaia di metri dalle finestre del Castello Aragonese, potendo quindi agevolmente incontrare  la bella castellana.

Certo è storicamente provato che ad un loro primo incontro avvenuto tra il 1536 o 1538, ne seguirono altri già a partire dal 1539 quando ella dimorò a Roma e fino alla sua morte.

Che poi tra loro ci sia stata “solo” una profonda amicizia (come sostengono alcuni storici), oppure si sia sviluppato un amore per niente platonico (come maliziosamente “insinua” la tradizione popolare) certo è che Vittoria ebbe su di lui un grande ascendente, probabilmente anche religioso, tanto che lui le dedicò numerosi componimenti poetici tra i quali è degno di attenzione un madrigale molto simile ad una dichiarazione di amore passionale:

Un uomo in una donna, anzi uno dio
per la sua bocca parla,
ond’io per ascoltarla,
son fatto tal, che ma’ più sarò mio.”
(Michelangelo Buonarroti, Rime, Edizioni Rizzoli, 1981, pag. 268.)

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Questo lungo preambolo è strumentale alla introduzione dell’argomento definito nel titolo: “C’è un mistero dietro la morte/sepoltura di Vittoria Colonna?” perché Albertin Galiano identifica proprio in Michelangelo Buonarroti il personaggio che avrebbe creato prima e custodito poi il segreto della sepoltura della poetessa.

Quando, in seguito ad una banalissima richiesta di informazioni, sono entrato in contatto con Albertin Galiano riuscendo ad ottenere la sua fiducia nella esposizione sommaria di ciò che egli asseriva di avere appurato durante molti anni di studi e di ricerche, ho capito che, confermata o invalidata che fosse la sua ricostruzione del mistero della sepoltura della “nostra” Vittoria Colonna, certamente sarebbe stato utile presentarla pubblicamente onde avviare un dibattito ma anche una ulteriore nuova serie di indagini e di accertamenti.

Così, contando sulla comprensione del Direttore Gaetano Di Meglio che non ha esitato a mettere diverse pagine a disposizione di questa serie di articoli che inizio oggi, e nella prospettiva di pianificare, per la prossima primavera, un corposo confronto organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” nella Biblioteca Antoniana di Ischia con la presenza di Albertin Galiano, mi accingo, ora, ad introdurre il risultato della sua ricerca in una sintesi piuttosto succinta, ma sufficientemente idonea a rendere comprensibile l’impegno con il quale è stata perseguita.

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Dopo alcuni mesi di contatti telefoni e tramite e-mail, Albertin Galiano mi ha scritto;

«Ho ricevuto la sua risposta, con la sua proposta per un “articolo-intervista” relativo ai risultati dello studio da me eseguito.
Ma, dopo la telefonata di questo pomeriggio, la cosa mi sembra fattibile.
Come è anche superabile il fatto di riuscire a dare una complessiva spiegazione dell’intero studio che si è reso necessario svolgere fino a ottenere i risultati cui ritengo di essere giunto.

Questo perché tale “studio” ha dovuto essere svolto a vari livelli.
Le cronache del tempo tramandate dai cronisti dell’epoca: Giorgio Vasari, Ascanio Condivi, i vari ‘Carteggi’ di Michelangelo, quelli del Vasari.
È una documentazione davvero esorbitante, in rapporto al solo Michelangelo.
Al quale andrebbe aggiunto anche Leonardo da Vinci,
In quanto, relativamente a quelle “figurazioni nascoste” da egli realizzate sulle sue varie “Pietà”, Michelangelo le ha apprese da Leonardo.

E con Leonardo si aprirebbe un altro “Universo” su cui indagare, studiare, per presentarne gli opportuni riscontri.
Un “Universo” molto problematico, date le frammentarie e contraddittorie notizie e tesi, fornite dalla Critica della Storia dell’Arte.
Su tutto ciò è stato necessario fare una verifica degli effettivi fatti storici, cioè degli eventi effettivamente accaduti.

Fare una loro verifica con i riscontri incrociati, perché, relativamente a Leonardo, di quanto ne scrive la Critica dell’Arte, non sembra esserci nulla di certo, tanto che ogni “datazione” che lo riguarda viene immancabilmente accompagnata dalla parola: “circa” (e questo “circa” può essere variabile dai due, quattro, sei, nove o undici anni, ma con tali riferimenti, non si arriva da nessuna parte).

Oltre a questo, è stato necessario anche uno studio filologico sull’espressività usata da Giorgio Vasari, nel trasmettere le sue cronache, relative alle due edizioni delle “Vite” dei vari artisti.
Quella del 1550 e l’altra del 1568.
Questo perché, nel suo scrivere egli dimostra avere anche altre “intenzionalità”, non meglio specificate, insite nel suo “contraddittorio” modo di scrivere; ed è appunto la conoscenza di queste sue “intenzionalità” a permettere una corretta interpretazione dei suoi scritti.

Ed è questo il vero problema con il quale ci si “scontra” con le tesi e le interpretazioni date dall’intero “Mondo Accademico della Storia dell’Arte”.
La quale appare tutta coesa, (i suoi rappresentanti), a sostenere le medesime tesi, citando e pubblicando solo ciò che altri loro “colleghi” hanno già pubblicato.
 
E, in effetti, nelle loro pubblicazioni non fanno altro che compiere delle “citazioni bibliografiche”, al fine di acquisire credito e sostegno dai loro “colleghi”, che ne hanno già scritto, riportando dati “effimeri”.
Ed il loro “gioco” sembra essere questo: ripetere ciò che altri hanno già scritto, senza nemmeno andare a verificarlo.
Tanto è vero che, hanno anche “riscritto” le due edizioni delle “Vite” di Giorgio Vasari, al fine di renderle “in un italiano meglio leggibile”.

 
Ed in questo hanno commesso degli errori di trascrizione, alterando di fatto il testo originale, il quale ha acquisito un diverso significato.
Il guaio è che ora tutti gli “esperti critici” della Storia dell’Arte fanno uso di queste “nuove edizioni”, (alterate).
Chi glielo va a dire?

 Ma soprattutto: sarebbe forse possibile che essi ammettano questi loro macroscopici errori?
Eppure, verificarlo, sarebbe cosa semplicissima.
È sufficiente fare un confronto con i testi originali scritti da Giorgio Vasari.
Cosa che ho fatto.

 
Mi sono procurato delle copie facsimili degli originali, e lì,ho notato subito la differenza.
Anche se poi, è necessario uno studio “filologico” sul modo di scrivere di Giorgio Vasari, per comprenderne le implicazioni. Ovvero, quanto effettivamente accaduto.
Questo per via delle sue “intenzionalità”.

 
Intenzionalità che alla sua epoca, (per via di quegli “Apparati Inquisitori”, allora esistenti, e dell’elenco dei libri proibiti), non poteva permettersi di scrivere e pubblicare.
Se l’avesse fatto, il Vasari sarebbe sparito, lui e le sue opere.

 
E con lui anche Michelangelo, e di loro, oggi non ne sapremmo nulla.
Senza tralasciare Leonardo da Vinci.
Perché anche lui è stato perseguitato dall’Inquisizione.
A causa del suo pensiero è stato “esiliato” in Francia. Anche se questo “esilio” è stato presentato come un “regale invito del Re Francese Francesco I°”.
Come può rendersi conto, le argomentazioni complessive di questo mio studio su Michelangelo Buonarroti, non riguardano solo lui, ma un po’ tutta la storia del periodo nel quale è vissuto.

 
Le cui ripercussioni ancora oggi sussistono, quando si parla di questi personaggi.
“Personaggi” verso i quali abbiano contratto un “debito Culturale” enorme.
Un “debito” del quale i così detti “Grandi Critici dell’Arte” non sembrano essere consapevoli.
È anche pur vero che di questo aspetto “Inquisitorio” si potrebbe accennarne di sfuggita, ma dato che si dovrebbe parlare della Pietà Rondanini, e delle “figure”, nascostamente scolpite da Michelangelo sulla sua superficie, considerando che anche questa Pietà, (come la Pietà Bandini di Firenze), è anch’essa andata distrutta; e in modo misterioso, perché le caratteristiche proprie della statua indicano che non è stato Michelangelo a romperla, e quindi, deve essere stato qualcun altro.

 
Chi?
Chi è stato?
Anche a questa domanda vi è la risposta, sotto forma di una immagine, la quale indica i motivi per cui la versione originaria è stata distrutta.

Così, ora, dopo la telefonata intercorsa, mi metto al lavoro per scrivere e presentare i motivi per cui è da ritenere che la Pietà Rondanini sia l’opera nella quale Michelangelo ha voluto esprimere e raffigurare tutto il suo sentimento vissuto per Vittoria Colonna.
Con grande simpatia e cordialità.

 
E a risentirla.
Galiano Albertin.
»

Ma per conoscere il mistero che si nasconde dietro la morte/sepoltura di Vittoria Colonna ci dobbiamo dare appuntamento alla prossima puntata, sempre su questa pagina e sempre di lunedì, perché vi proporremo il testo integrale di ciò che Albertin Galiano ci ha scritto a tale proposito.

Bruno Mancini – Presidente DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230220 Redazione culturale DILA

 

Il Dispari 20230213

Il Dispari 20230213 Redazione culturale DILA

Angela Maria Tiberi recensisce Francesco Prandi
Uomini che andavano per mare

Francesco Prandi è uno scrittore amato dal pubblico della città di Latina e seguito con molta attenzione verso i suoi lavori letterari.
Ha pubblicato: Il Mondo nelle mie mani (2018), Cultura Afro-Americana o Cultura Anglo-Americana? (2018), Il Cambusiere dei Sette Mari (2019), Il Crepuscolo dei Sogni (2020).
Si è dedicato anche alla scrittura di poesie, saggi e romanzi.

Appassionato di cinema e letteratura inglese, americana e francese, durante i lunghi anni di vagabondaggio sui sette mari, ha letto quasi tutti i classici della letteratura occidentale.

Francesco Prandi nasce a Sermoneta nell’ottobre del ’43 durante lo sfollamento.
Si diploma Allievo Capitano di Macchina nel ’62, nell’Istituto Nautico G. Gaboto di Gaeta, e naviga dal ’63 al ’72, prima nella Marina Militare (2 anni), dopo in quella Mercantile.
Non ha mai smesso di viaggiare.
Ricercatore delle bellezze umane e naturali, ha nel suo cuore il mare e ama l’infinito, la curiosità dell’ignoto e la vita come le onde marine.

Nella sua opera “Uomini che andavano per mare” ha racchiusa la sua vita.
La presentazione del libro si è svolta il 26 novembre 2022 al Circolo Cittadino Sante Palumbo di Latina, in piazza del Popolo.
Insieme all’autore c’era il giornalista Fabrizio Giona e l’attore Jason Forbus.

Le letture del testo sono state affidate a due attori pontini di notevole spessore: Nino Bernardini e Giada Prandi figlia adorata di Francesco, amata e stimata dal pubblico per l’interpretazione “Anna Cappelli” di Ruccello effettuata nell’arena Gambellotti piena di suoi ammiratori.

Il testo “Uomini che andavano per mare” è costituito da diversi racconti ma il più divertente e drammatico nell’insieme è l’Eden delle puttane delicate e cortesi, tutto da scoprire.
Con un linguaggio signorile si svela la vita di bordo e l’improvvisata della scoperta della taverna delle belle ragazze ventenni.
Leggendo il libro del nostro amato Francesco Prandi si scope un mondo fatato di un tempo recente ormai troppo lontano… divertente da leggere tutto di un fiato.

Grazie all’impegno dell’Associazione DILA, con la collaborazione della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, Francesco Prandi e il suo libro “Uomini che andavano per mare” costituiranno il fulcro di un prossimo incontro culturale da organizzare nella splendida isola d’Ischia.

Angela Maria Tiberi
Vice Presidente DILA

Il Dispari 20230213 Redazione culturale DILA

LIGA SARAH LAPINSKA – LETTONIA | TWITTERONE

1) Per conto di DILA, Dagnija Jankovska ha ricevuto il dipinto di Liga Sarah Lapinska “Gardens of May”.
Dagnija è una donna talentuosa che ama scattare fotografie e ha interesse e desiderio di partecipare agli eventi culturali che si svolgono a Kuldīga, città in cui vive, e in molte altre località della Lettonia.

2) Per conto di DILA, Viesturs Āboliņš, ha ricevuto la decima edizione dell’ultima antologia “Isole nuove 2022” pubblicata dall’Associazione DILA con la collaborazione della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio.
Nel suo tempo libero lui non solo scrive poesie e fiabe su argomenti storici e sociali, ma scatta anche fotografie espressive della natura, che ama e conosce bene.
Tuttavia, nella foto che pubblichiamo non è con la nostra antologia, ma protesta contro la cancellazione della licenza del canale televisivo “Дождь” (Pioggia – in italiano) in Lettonia, perché crede che tutti abbiano il diritto di esprimere liberamente la propria opinione.
Inoltre, è un attivista contro la guerra di cui comprende bene sia le genesi, sia le cause degli eccessi di censura.
Forza a Viestursi!

3) Per conto di DILA Liga Sarah Lapinska, ambasciatrice culturale dell’associazione DILA in Lettonia, si appresta tradurre in lettone la raccolta di poesie “Amore senza fine” scritta dal noto poeta nonché presidente dell’Università Internazionale della Pace in Svizzera, Valerio Giovanni Ruberto.
Valerio Giovanni Ruberto è stato anche finalista, nella sezione poesia, della undicesima edizione del nostro premio di arti varie “Otto Milioni – 2022“.
Per l’anno 2023, Liga Sarah augura, a tutti, amore possibile, tolleranza possibile e buona salute.

1 Dagnija Jankovska

2 Viesturs Āboliņš

Il Dispari 20230213 Redazione culturale DILA

Boscotrecase ha accolto DILA con grande ospitalità

In qualità di Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ringrazio vivamente il Sindaco di Boscotrecase Pietro Carotenuto, l’Assessore alla cultura Maria Luisa Russomanno e la Giunta comunale tutta per la speciale ospitalità con la quale hanno accolto nella sala del Consiglio Comunale i rappresentati della nostra Associazione in occasione dell’incontro di presentazione del libro “Napoli ombelico del mondo“: antologia di testi vari a cura di Angela Maria Tiberi pubblicata dalla Casa editrice Edit Santoro, 2022.

DILA ringrazia, inoltre, il tenore Mattiew Lamberti e tutti i poeti che hanno dato lustro all’incontro, con la loro musica e con i loro testi.

Al termine dell’evento, Angela Maria Tiberi ha rilasciato questa dichiarazione:
-“È stato emozionante parlare in collegamento video con il maestro Massimo Abbate ed avere avuto come ospite lo scrittore Lucio Isabella che ha donato le sue opere ai poeti e al Sindaco.
Ringrazio l’autore Pasquale Esposito per la collaborazione nella organizzazione della serata e per l’importante contributo nella stesura del testo scritto da me e dai vari protagonisti come Milena Petrarca, Rita Petrarca, Angela Prota, Lello Olmo, Flora Rucco, Giuni Tuosto, Luciana Capece, Lucia Fusco, Maria Supino, Oreste Resta.
Ringrazio, inoltre, Mauro Nardi, Alessandra Murolo, Rita Siani, Pino Autiero, Nicola Pantalone, Antonio Palladino, i maestri Luigi Ottaviani e Gianni Aterrano, le famiglie Merola, Bruni, Astarita, Abbate, Da Vinci, Bennato, Santina Amici, Gisela Josefina Lopez Montilla, Cecilia Salaices, Sabrina Fardello ed altri autori che amorevolmente hanno contribuito a rendere l’antologia un documento importante per la comprensione della storia culturale napoletana.

Un particolare ringraziamento lo rivolgo alla famiglia di Pasquale Esposito e ai suoi amici che hanno contribuito a rendere speciale la serata, onorando, nel contempo, tutta la cultura napoletana.
Prossimo appuntamento a Ischia in primavera per la presentazione del libro e di alcuni dei suoi autori.

Il Dispari 20230213 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230206

Il Dispari 20230206 Redazione culturale DILA

CS DILA | Dall’Egitto un riconoscimento alla nostra associazione DILA

Una pregiata pergamena, proveniente dall’Egitto, è stato il dono con cui Manal Serry Presidente della Fondazione IBDART-PEACE insieme all’Accademia della Creatività e al Canale televisivo del Turismo A Cioff hanno inteso documentare la riconoscenza per l’attenzione posta da Bruno Mancini, e da tutta l’Associazione DILA da lui presieduta, verso l’arte e gli artisti, egiziani in particolare ed arabi in generale.

Incaricata del recapito è stata Angela Mari Tiberi, Vicepresidente DILA, che l’ha consegnata in occasione della premiazione, svolta lo scoro 22 gennaio Roma nella “CASA DELLA CULTURA INTERNO 4 DILA” diretta da Chiara Pavoni, dei vincitori della 11a edizione del Premio internazionale di arti varie Otto Milioni organizzato dall’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” in collaborazione con la testata giornalistica IL DISPARI diretta da Gaetano Di Meglio e con l’Associazione algerina ADA presieduta da Dalila Boukhalfa.

L’Associazione DILA, la testata giornalistica IL DISPARI, e Bruno Mancini ringraziano vivamente gli amici egiziani ed arabi (con una particolare amichevole simpatia nei confronti di Manal Serry e di Dalila Boukhalfa) che hanno consolidato un ponte di collaborazione culturale tra Italia, Egitto e Algeria, e contano, quanto prima, di poterne apprezzare le qualità artistiche e sociali in un incontro ischitano alla insegna della pace e della collaborazione tra tutti i Popoli.

Il Dispari 20230206 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230206 Redazione culturale DILA

Il testo della pergamena dice:
Certificato di apprezzamento
L’ASSOCIAZIONE IL NILO (GUSUR)
L’ACCADEMIA DELLA CREATIVITÀ
LA FONDAZIONE IBDART-PEACE
IL CANALE TELEVISIVO DEL TURISMO A CIOFF
EGYPT
HANNO IL PIACERE DI LASCIARE
QUESTO CERTIFICATO CHE RENDE
TESTIMONIANZA DELLA NOSTRA SINCERA
GRATITUDINE AL
DR. BRUNO MANCINI
PER LA SUA CARRIERA E LA SUA
COLLABORAZIONE CON LA COMUNITÀ
EGIZIANA E COMUNITÀ ARABA

Il Dispari 20230206 Redazione culturale DILA

CS DILA | SILVANA LAZZARINO vince un altro primo premio di poesia

Vince il Premio Trofeo Città di Milano il libro di poesie
“Il volo dell’Anima” di Silvana Lazzarino e Dario Nicolella

A Silvana Lazzarino, stimatissima collaboratrice di questa pagina, nonché vincitrice nel 2015 del Premio internazionale di poesia OTTO MILIONI con la poesia Inaspettatamente l’amore, vanno i complimenti del Direttore Gaetano Di Meglio e della Redazione di questa pagina culturale insieme a quelli di tutto il CD dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Complimenti anche al Dott. Dario Nicolella che auspichiamo possa diventare presto amico dei nostri progetti artistici Made in Ischia.

——°°°°°——

Due poeti e due artiste per restituire il respiro dell’anima tra visibile e invisibile, memoria e tempo.
«Due artiste e due poeti si confrontano per dare vita a un libro in cui l’arte, in senso lato, cerca – con un “linguaggio” diverso – di fornire al mondo uno strumento in più affinché ci si possa avvicinare alla semplice complessità o, se volete, la complessa semplicità della vita».

Queste le parole di Sandro Angelucci, affermato poeta, critico letterario e saggista, nell’introduzione alla raccolta poetica “Il volo dell’Anima. Incontri ravvicinati tra scultura e poesia. Alba Gonzales e Rabarama”) edita da Apeiron Edizioni (2019) e scritta da Silvana Lazzarino e Dario Nicolella.

Il libro che, tra arte e poesia restituisce una lettura in versi delle opere di due scultrici di fama internazionale: Alba Gonzales e Rabarama, è risultato vincitore al Premio internazionale AGENDA DEI POETI 2022 per la sezione libro edito di Poesia, organizzato dalla OTMA2 Edizioni, Premio tra i più prestigiosi che contempla quattro sezioni tra poesia e narrativa.

La Cerimonia di Premiazione, cui ha perso parte Elisabetta Viviani in qualità di presentatrice, si è svolta a Milano il 20 novembre 2022 presso il Circolo Alessandro Volta.

Silvana Lazzarino, giornalista/pubblicista e poetessa di Roma e Dario Nicolella medico, poeta e scrittore di Napoli, hanno saputo presentare attraverso la forza evocativa del verso poetico un percorso di emozioni in divenire a partire dal fascino suscitato dalle opere delle scultrici Alba Gonzales e Rabarama (nome d’arte di Paola Epifani) note a livello internazionale.

L’arte diventa punto di forza e motivo di ispirazione per le liriche dei due poeti che, seppur con stili diversi, restituiscono un percorso dove si muovono figure classiche da una parte e antropomorfiche dall’altra a suggerire come il fascino del mito e il mistero della trasformazione non si siano mai spente nel percorso dell’uomo.
Sia Alba Gonzales, sia Rabarama raccontano il viaggio emozionale dell’uomo nel suo essere sospeso tra il finito e l’infinito, il bene e il male.

Rabarama e Alba Gonzales, come spiega il poeta, filosofo e saggista Franco Campegiani nella prefazione al libro, seppur diverse presentano radici che affondano entrambe nelle regioni dell’Essere: “la prima con una figurazione meditabonda che parla di solitudini e annullamenti dell’ego, di vuoto mentale propedeutico alla rinascita interiore; la seconda con racconti allegorici che svelano i principi elementari, lo statuto segreto del mondo, sospeso tra Essere e Divenire”.

Se Alba Gonzels ha restituito l’universo femminile con i suoi drammi e smarrimenti e più in generale le emozioni dell’individuo nel viaggio a riscoprire se stesso, guardando anche al mito e alla storia, Rabarama utilizza per le superfici delle sue sculture simboli di forte impatto visivo ed evocativo, ad intrecciare richiami a filosofie orientali e occidentali volti a suggerire il bisogno di una piena autoconsapevolezza, liberi da quanto appartiene alla predeterminazione.

Il Dispari 20230206 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230206 Redazione culturale DILA

DILA

NUSIV