Agli angoli degli occhi – Eravamo saliti

Eravamo saliti

Eravamo saliti

 

Eravamo saliti
a parole nuove.
Credere.
Nella necessità
del silenzio.
Capire.
Per sofferenze
senza suoni.
Amare.
Verso emblemi
uniti e umani.
Vivere.
Avremmo avute vergini voci
al battito dei chiodi di croce.
Eterni.
Saremmo stati sassi e asciutti
contro la fame e la sete.
Saremmo stati brocche e bocche
per sogni.
Siamo corpi sconosciuti.

Tutti i testi del libro “Agli angoli degli occhi” in gratuita lettura

Dello stesso autore

Poesie
Davanti al tempo
Agli angoli degli occhi
Segni
La Sagra del peccato
Incarto caramelle di uva passita
Dedicate e Preferite
Così o Come.

Prose
“Come i cinesi”:
L’estate con la parrucca
Il Libro di Sonia
Ambiguità
Il Nodo.
“Per Aurora”:
L’Appuntamento
Vasco e Medea
Anche questa volta
La Notizia virgola
La Condanna punto
Così o come
La sesta firma.

Bruno Mancini

Poesie
Volume secondo

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”

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Agli angoli degli occhi
1962 – 1964

Dettagli
Data di pubblicazione 2 gen 2023
Lingua italiano
ISBN 9781470915230
Categoria Poesia
Copyright Tutti i diritti riservati – Licenza di copyright standard
Collaboratori Bruno Mancini
Specifiche
Pagine 94
Rilegatura Libro a copertina morbida
Colore del contenuto Bianco e nero
Dimensioni A5 (148 x 210 mm)

Liscio come di un volto di donna

Da tutte quelle acque

Scivolavano le parole

Dall’ultima ora

Non ho più coraggio

Sono passate

Sono nel punto dove più c’è fuga

Ho in faccia finestre

Fermati

Non viene più

Come una lisca di pesce

Sollevano pietre

Della più bella notte

Eravamo saliti

Correte venti a macinar

Jel m’ha dì

Calmati

Miscuglio 21 – 1

Invocazione n° 21 – 1

Discorso n° 21 – 1

Un giorno da 52 parole

Topi di fogna

Datemi una tinozza

Erano giorni incerti

Esco da un pagliaio

Ruotano mani

So d’averle messo

Tu hai parlato non miti

Prendi un badile e spala

In un carcere

Conosco due città bene

E quando mi sarò svegliato?

Scomposizione n°21+8

Sonia. Ascoltami

Antichi

Parlo di te

Scomposizione n° 21-6

Scomposizione n° 21-7

Ho una donna

Su una panchina

Ti piacciono

Ammiri le mie mani

L’ombra di piedi in croce

Laggiù

Ta

Scomposizione n° 21+7 – 6

Che vedo tornando

Invocazione 21-2

Coro futuro

Canto a tre voci

Eppure la vela è stata

Epigrafe

Rottami

Anche è stata una scure

Uomo meditativo

È tua

Il volto facile

Già fatto

Vedi e vola una carta

Brulichio

Esorcismo

Concettuoso

Carme 3°

Le vacche magre

Eppure è strano

Parlerai con le amiche

Ancora

Ora una volta

La lucertola verde

Così pure si spezza

Agli angoli degli occhi

Tu non ignori

No, no

Riassunto. Epilogo

Bagna la pioggia

Come carni lentamente

Non devi parlarmi

Gabriele Albanese parla della sua prossima mostra: “I Totem dei grandi laghi” con Virginia Vandini Presidente dell’ Ass. Il Valore del Femminile

Gallery

Gabriele Albanese, disegnatore, illustratore, fotografo e counselor a mediazione artistica nell’intervista condotta da Virginia Vandini parlerà della sua prossima mostra “I Totem dei Grandi Laghi; ritorno alle origini” che si terrà presso la sede dell’Associazione Il Valore del Femminile il 17 dicembre. L’Intervista si svolge giovedì 1 dicembre 2022 alle ore 21.00 in diretta sulla pagina FB dell’Associazione Il valore del Femminile Continue reading

In Principio- “Io ti vedo. Come l’uomo vedeva, quando era uno con Dio”

L’appuntamento nell’ambito degli incontri sul tema del Principio condotto da Elisabetta Nistri è online su Zoom il 21 ottobre dalle ore 20.30 alle 21.10

In senso di paura e sempre più solitudine potate dalla pandemia da Covid-19, il conflitto bellico che vive l’Europa, l’incertezza rispetto al futuro anche rapportato alla crisi economica che probabilmente tenderà sempre più a colpire la maggior parte della popolazione mondiale, rappresentano segnali di come l’umanità, almeno molta parte di essa, si sia sempre più allontanata da quei principi basati su collaborazione, sostegno e condivisione, per  mettere al primo posto il potere, il successo entro un’ideologia che si nutre di materialismo e apparenza. Come ritrovare un nuovo modo per essere in armonia con sé e gli altri, come lasciare che la visione egocentrica divenga solo un ricordo per ritrovare quell’oramai dimenticato e distante legame in cui si era in perfetta sintonia con quanto intorno e con l’universo? A questo ritorno con cui ricontattare l’appartenenza con la parte più autentica di sé in relazione con il divino guida l’incontro In Principio- “Io ti vedo” Come l’uomo vedeva, quando era uno con Dio organizzato da Elisabetta Nistri che si svolge in modalità online su Zoom il 21 ottobre 2022 dalle ore 20.30 alle 21.10.

Realizzato in collaborazione con la Federazione Famiglie per la Pace questo, del 21 ottobre è il 5 di una serie di appuntamenti online sul Principio Divino. Elisabetta Nistri Presidente della WFWP Italia in questo appuntamento parlerà della dimensione ultraterrena, cercando di rispondere ad alcune domande quali: Esiste veramente l’aldilà? Quanto influenza o condiziona la nostra vita? Esiste la vita dopo la morte? Come possiamo condurre una vita serena nonostante le sfide che incontriamo quotidianamente? Quello che di concreto si può osservare è che l’esistenza pur tra prove e difficoltà, tra dubbi e certezze, delusioni e gioie. va vista quale dono attraverso cui scoprire ogni giorno un aspetto in più del proprio microcosmo emozionale aprendosi agli altri. Inoltre l’esistenza, nel suo processo di ripetizione e ciclicità con tutte le possibili luci e ombre, si lega alla dualità di principio e fine come l’alba e il tramonto poiché ogni volta si nasce e si muore, per rinascere ancora.

Silvana Lazzarino

 

In Principio- “Io ti vedo. Come l’uomo vedeva, quando era uno con Dio”

5 incontro il 21 ottobre 2022 ore 20.30 – 21.10

link sulla piattaforma Zooom

   https://us02web.zoom.us/j/89742749428?pwd=STdRdU1pRWxDVVRUVUk1UVNVWkZEdz09

Zoom ID: 897 4274 9428

Passcode: 113 343

 

Agli angoli degli occhi Esorcismo

Esorcismo

Tutti i testi del libro “Agli angoli degli occhi” in gratuita lettura

Esorcismo

Esorcismo.
Un uomo chiava nella mia stanza.
Nababbo,
sono stanco.
È più facile invece.
Spiriti d’eletti pubi
elessero il re.
Il pube accosta
si scosta
e guida la terra.
Va, fatti frullare
bastoncino di frutta candita!

Liscio come di un volto di donna

Da tutte quelle acque

Scivolavano le parole

Dall’ultima ora

Non ho più coraggio

Sono passate

Sono nel punto dove più c’è fuga

Ho in faccia finestre

Fermati

Non viene più

Come una lisca di pesce

Sollevano pietre

Della più bella notte

Eravamo saliti

Correte venti a macinar

Jel m’ha dì

Calmati

Miscuglio 21 – 1

Invocazione n° 21 – 1

Discorso n° 21 – 1

Un giorno da 52 parole

Topi di fogna

Datemi una tinozza

Erano giorni incerti

Esco da un pagliaio

Ruotano mani

So d’averle messo

Tu hai parlato non miti

Prendi un badile e spala

In un carcere

Conosco due città bene

E quando mi sarò svegliato?

Scomposizione n°21+8

Sonia. Ascoltami

Antichi

Parlo di te

Scomposizione n° 21-6

Scomposizione n° 21-7

Ho una donna

Su una panchina

Ti piacciono

Ammiri le mie mani

L’ombra di piedi in croce

Laggiù

Ta

Scomposizione n° 21+7 – 6

Che vedo tornando

Invocazione 21-2

Coro futuro

Canto a tre voci

Eppure la vela è stata

Epigrafe

Rottami

Anche è stata una scure

Uomo meditativo

È tua

Il volto facile

Già fatto

Vedi e vola una carta

Brulichio

Esorcismo

Concettuoso

Carme 3°

Le vacche magre

Eppure è strano

Parlerai con le amiche

Ancora

Ora una volta

La lucertola verde

Così pure si spezza

Agli angoli degli occhi

Tu non ignori

No, no

Riassunto. Epilogo

Bagna la pioggia

Come carni lentamente

Non devi parlarmi

Agli angoli degli occhi

ACQUISTA COM www.lulu.com

Agli angoli degli occhi

Bruno Mancini a buon ragione può essere definito “pioniere” della cultura letteraria ischitana in un processo di rinascita che fa seguito ad un lungo letargo.
Sembra quasi che la sensibilità emotiva di Bruno si sia incontrata/scontrata per anni con la lussureggiante natura ischitana, un connubio di spinte uguali e contrarie che si respingono, si annullano a vicenda, a volte fanno l’amore.

Segni questi di un’autorialità che si fa sensuale e passionale senza mai scadere nella volgarità, emotività di un uomo che sa amare con distaccato cinismo ed al contempo con l’ingenuità di un ragazzino

Data di pubblicazione 29 giu 2011
Lingua italiano
ISBN 9781446710227
Categoria Poesia
Copyright Tutti i diritti riservati – Licenza di copyright standard

Pagine 624
Libro a copertina morbida
Colore del contenuto Bianco e nero
Dimensioni Commerciale USA (152 x 229 mm)
Parole chiave Poesie amore Ischia passioni

Agli angoli degli occhi Non devi parlarmi

Non devi parlarmi

Tutti i testi del libro “Agli angoli degli occhi” in gratuita lettura

Non devi parlarmi

Non devi parlarmi illusioni
con l’eccesso delle tue disperazioni
col rumore del tuo movimento
sono ancora un ennesimo
e non ne voglio. Ascoltami.
Bene il puzzo dei soldi.
Batti.
Su tutti i falsi oltraggi.
L’amico muore ancora in galera
e tu, tu mangi ghiaccio tritato
io graffio gli alberi
perché c’è un neon
dove tutti dormono
nascosti dalle stelle e dalle
lune dei profondi
mari di acque calde
senza respiri affannosi
come le sbuffate mandrie
per tutti i pascoli vergini
di tutti i mondi liberati
da bestemmie inutili
tragiche
comiche
vili allori.
Volge l’ennesimo girasole
il suo tramonto di sonno.
Uno soltanto è il nome.
Evviva.

Liscio come di un volto di donna

Da tutte quelle acque

Scivolavano le parole

Dall’ultima ora

Non ho più coraggio

Sono passate

Sono nel punto dove più c’è fuga

Ho in faccia finestre

Fermati

Non viene più

Come una lisca di pesce

Sollevano pietre

Della più bella notte

Eravamo saliti

Correte venti a macinar

Jel m’ha dì

Calmati

Miscuglio 21 – 1

Invocazione n° 21 – 1

Discorso n° 21 – 1

Un giorno da 52 parole

Topi di fogna

Datemi una tinozza

Erano giorni incerti

Esco da un pagliaio

Ruotano mani

So d’averle messo

Tu hai parlato non miti

Prendi un badile e spala

In un carcere

Conosco due città bene

E quando mi sarò svegliato?

Scomposizione n°21+8

Sonia. Ascoltami

Antichi

Parlo di te

Scomposizione n° 21-6

Scomposizione n° 21-7

Ho una donna

Su una panchina

Ti piacciono

Ammiri le mie mani

L’ombra di piedi in croce

Laggiù

Ta

Scomposizione n° 21+7 – 6

Che vedo tornando

Invocazione 21-2

Coro futuro

Canto a tre voci

Eppure la vela è stata

Epigrafe

Rottami

Anche è stata una scure

Uomo meditativo

È tua

Il volto facile

Già fatto

Vedi e vola una carta

Brulichio

Esorcismo

Concettuoso

Carme 3°

Le vacche magre

Eppure è strano

Parlerai con le amiche

Ancora

Ora una volta

La lucertola verde

Così pure si spezza

Agli angoli degli occhi

Tu non ignori

No, no

Riassunto. Epilogo

Bagna la pioggia

Come carni lentamente

Non devi parlarmi

Agli angoli degli occhi

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Agli angoli degli occhi

Bruno Mancini a buon ragione può essere definito “pioniere” della cultura letteraria ischitana in un processo di rinascita che fa seguito ad un lungo letargo.
Sembra quasi che la sensibilità emotiva di Bruno si sia incontrata/scontrata per anni con la lussureggiante natura ischitana, un connubio di spinte uguali e contrarie che si respingono, si annullano a vicenda, a volte fanno l’amore.

Segni questi di un’autorialità che si fa sensuale e passionale senza mai scadere nella volgarità, emotività di un uomo che sa amare con distaccato cinismo ed al contempo con l’ingenuità di un ragazzino

Data di pubblicazione 29 giu 2011
Lingua italiano
ISBN 9781446710227
Categoria Poesia
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Libro a copertina morbida
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Dimensioni Commerciale USA (152 x 229 mm)
Parole chiave Poesie amore Ischia passioni

Agli angoli degli occhi Bagna la pioggia

Bagna la pioggia

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Bagna la pioggia

Bagna la pioggia di un’ora tarda
i giorni dell’estate.
Tardo a venirti incontro
e non mi scuote
l’odore più bello della polvere
la mia polvere bagnata.
Attendo il sonno
più lungo di luce
che mi conquisto sperando motivi,
tante parole,
vissute molto in fretta
alla luce dei neon
e delle immagini riflesse.
Se giunge un canto
se giunge una goccia.
Se cerco un nome
almeno quello dammi
come io ti do.

Liscio come di un volto di donna

Da tutte quelle acque

Scivolavano le parole

Dall’ultima ora

Non ho più coraggio

Sono passate

Sono nel punto dove più c’è fuga

Ho in faccia finestre

Fermati

Non viene più

Come una lisca di pesce

Sollevano pietre

Della più bella notte

Eravamo saliti

Correte venti a macinar

Jel m’ha dì

Calmati

Miscuglio 21 – 1

Invocazione n° 21 – 1

Discorso n° 21 – 1

Un giorno da 52 parole

Topi di fogna

Datemi una tinozza

Erano giorni incerti

Esco da un pagliaio

Ruotano mani

So d’averle messo

Tu hai parlato non miti

Prendi un badile e spala

In un carcere

Conosco due città bene

E quando mi sarò svegliato?

Scomposizione n°21+8

Sonia. Ascoltami

Antichi

Parlo di te

Scomposizione n° 21-6

Scomposizione n° 21-7

Ho una donna

Su una panchina

Ti piacciono

Ammiri le mie mani

L’ombra di piedi in croce

Laggiù

Ta

Scomposizione n° 21+7 – 6

Che vedo tornando

Invocazione 21-2

Coro futuro

Canto a tre voci

Eppure la vela è stata

Epigrafe

Rottami

Anche è stata una scure

Uomo meditativo

È tua

Il volto facile

Già fatto

Vedi e vola una carta

Brulichio

Esorcismo

Concettuoso

Carme 3°

Le vacche magre

Eppure è strano

Parlerai con le amiche

Ancora

Ora una volta

La lucertola verde

Così pure si spezza

Agli angoli degli occhi

Tu non ignori

No, no

Riassunto. Epilogo

Bagna la pioggia

Come carni lentamente

Non devi parlarmi

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Agli angoli degli occhi

Bruno Mancini a buon ragione può essere definito “pioniere” della cultura letteraria ischitana in un processo di rinascita che fa seguito ad un lungo letargo.
Sembra quasi che la sensibilità emotiva di Bruno si sia incontrata/scontrata per anni con la lussureggiante natura ischitana, un connubio di spinte uguali e contrarie che si respingono, si annullano a vicenda, a volte fanno l’amore.

Segni questi di un’autorialità che si fa sensuale e passionale senza mai scadere nella volgarità, emotività di un uomo che sa amare con distaccato cinismo ed al contempo con l’ingenuità di un ragazzino

Data di pubblicazione 29 giu 2011
Lingua italiano
ISBN 9781446710227
Categoria Poesia
Copyright Tutti i diritti riservati – Licenza di copyright standard

Pagine 624
Libro a copertina morbida
Colore del contenuto Bianco e nero
Dimensioni Commerciale USA (152 x 229 mm)
Parole chiave Poesie amore Ischia passioni

Agli angoli degli occhi Riassunto. Epilogo

Riassunto. Epilogo

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Riassunto. Epilogo

Riassunto. Epilogo.
Forma.
Delle piccole macchie gialle
in cute
d’epidermidi strozzati sfoghi.
Riassunti di svaghi agresti
con gli insetti morti uccisi tra dita tenaglie.
Epiloghi mesti ritorni
tra sterpi margherite e ginestre di graffi caduti a terra bagnata.
Forma ti credo e non ti credo
mentre più premi la mano più stringi il sangue
più premi il cuore
labbra avvizzite da caldi venti di terre afose
tutti è una donna.
Anche dai sacri mostri
liberata da folli sacrificate.
Che vive una volta la storia
e un’altra follia
poeticamente sbattuta in
alianti ai caldi venti
di terre afose.
Anche ti chiama più crudele
mente senza riposi di piccoli
schiavi t’accavalla e ti
scuote le primitive
vere
superata inutilmente
pulsata propria
propria validità di schiavi
non più, non già,
mai.

Liscio come di un volto di donna

Da tutte quelle acque

Scivolavano le parole

Dall’ultima ora

Non ho più coraggio

Sono passate

Sono nel punto dove più c’è fuga

Ho in faccia finestre

Fermati

Non viene più

Come una lisca di pesce

Sollevano pietre

Della più bella notte

Eravamo saliti

Correte venti a macinar

Jel m’ha dì

Calmati

Miscuglio 21 – 1

Invocazione n° 21 – 1

Discorso n° 21 – 1

Un giorno da 52 parole

Topi di fogna

Datemi una tinozza

Erano giorni incerti

Esco da un pagliaio

Ruotano mani

So d’averle messo

Tu hai parlato non miti

Prendi un badile e spala

In un carcere

Conosco due città bene

E quando mi sarò svegliato?

Scomposizione n°21+8

Sonia. Ascoltami

Antichi

Parlo di te

Scomposizione n° 21-6

Scomposizione n° 21-7

Ho una donna

Su una panchina

Ti piacciono

Ammiri le mie mani

L’ombra di piedi in croce

Laggiù

Ta

Scomposizione n° 21+7 – 6

Che vedo tornando

Invocazione 21-2

Coro futuro

Canto a tre voci

Eppure la vela è stata

Epigrafe

Rottami

Anche è stata una scure

Uomo meditativo

È tua

Il volto facile

Già fatto

Vedi e vola una carta

Brulichio

Esorcismo

Concettuoso

Carme 3°

Le vacche magre

Eppure è strano

Parlerai con le amiche

Ancora

Ora una volta

La lucertola verde

Così pure si spezza

Agli angoli degli occhi

Tu non ignori

No, no

Riassunto. Epilogo

Bagna la pioggia

Come carni lentamente

Non devi parlarmi

Agli angoli degli occhi

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Agli angoli degli occhi

Bruno Mancini a buon ragione può essere definito “pioniere” della cultura letteraria ischitana in un processo di rinascita che fa seguito ad un lungo letargo.
Sembra quasi che la sensibilità emotiva di Bruno si sia incontrata/scontrata per anni con la lussureggiante natura ischitana, un connubio di spinte uguali e contrarie che si respingono, si annullano a vicenda, a volte fanno l’amore.

Segni questi di un’autorialità che si fa sensuale e passionale senza mai scadere nella volgarità, emotività di un uomo che sa amare con distaccato cinismo ed al contempo con l’ingenuità di un ragazzino

Data di pubblicazione 29 giu 2011
Lingua italiano
ISBN 9781446710227
Categoria Poesia
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Colore del contenuto Bianco e nero
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Agli angoli degli occhi No, no

No, no

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No, no

No, no
aspetta non è così
c’è qualcosa di più mordente
c’è quel battito.
È inutile dire di foglie cadute.
È inutile dire di ali spezzate
di zoccoli di cento cavalli, di cento cavalle
di spade in guerra, di gocce di sangue
di cento cavalli, di cento cavalle
di cento… disgraziati.
È inutile.

Liscio come di un volto di donna

Da tutte quelle acque

Scivolavano le parole

Dall’ultima ora

Non ho più coraggio

Sono passate

Sono nel punto dove più c’è fuga

Ho in faccia finestre

Fermati

Non viene più

Come una lisca di pesce

Sollevano pietre

Della più bella notte

Eravamo saliti

Correte venti a macinar

Jel m’ha dì

Calmati

Miscuglio 21 – 1

Invocazione n° 21 – 1

Discorso n° 21 – 1

Un giorno da 52 parole

Topi di fogna

Datemi una tinozza

Erano giorni incerti

Esco da un pagliaio

Ruotano mani

So d’averle messo

Tu hai parlato non miti

Prendi un badile e spala

In un carcere

Conosco due città bene

E quando mi sarò svegliato?

Scomposizione n°21+8

Sonia. Ascoltami

Antichi

Parlo di te

Scomposizione n° 21-6

Scomposizione n° 21-7

Ho una donna

Su una panchina

Ti piacciono

Ammiri le mie mani

L’ombra di piedi in croce

Laggiù

Ta

Scomposizione n° 21+7 – 6

Che vedo tornando

Invocazione 21-2

Coro futuro

Canto a tre voci

Eppure la vela è stata

Epigrafe

Rottami

Anche è stata una scure

Uomo meditativo

È tua

Il volto facile

Già fatto

Vedi e vola una carta

Brulichio

Esorcismo

Concettuoso

Carme 3°

Le vacche magre

Eppure è strano

Parlerai con le amiche

Ancora

Ora una volta

La lucertola verde

Così pure si spezza

Agli angoli degli occhi

Tu non ignori

No, no

Riassunto. Epilogo

Bagna la pioggia

Come carni lentamente

Non devi parlarmi

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Agli angoli degli occhi

Bruno Mancini a buon ragione può essere definito “pioniere” della cultura letteraria ischitana in un processo di rinascita che fa seguito ad un lungo letargo.
Sembra quasi che la sensibilità emotiva di Bruno si sia incontrata/scontrata per anni con la lussureggiante natura ischitana, un connubio di spinte uguali e contrarie che si respingono, si annullano a vicenda, a volte fanno l’amore.

Segni questi di un’autorialità che si fa sensuale e passionale senza mai scadere nella volgarità, emotività di un uomo che sa amare con distaccato cinismo ed al contempo con l’ingenuità di un ragazzino

Data di pubblicazione 29 giu 2011
Lingua italiano
ISBN 9781446710227
Categoria Poesia
Copyright Tutti i diritti riservati – Licenza di copyright standard

Pagine 624
Libro a copertina morbida
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Parole chiave Poesie amore Ischia passioni

Agli angoli degli occhi Tu non ignori

Tu non ignori

Tutti i testi del libro “Agli angoli degli occhi” in gratuita lettura

Tu non ignori

Tu non ignori
la polvere d’estate che t’acceca
il brivido di stritolare ortiche
angelo
rendersi
pietra.

Il suono delle ciaramelle
avanza per la tua notte,
ti trova tepore di piccole mani
rinchiuse caute
sulle bionde piume di un pulcino.

Liscio come di un volto di donna

Da tutte quelle acque

Scivolavano le parole

Dall’ultima ora

Non ho più coraggio

Sono passate

Sono nel punto dove più c’è fuga

Ho in faccia finestre

Fermati

Non viene più

Come una lisca di pesce

Sollevano pietre

Della più bella notte

Eravamo saliti

Correte venti a macinar

Jel m’ha dì

Calmati

Miscuglio 21 – 1

Invocazione n° 21 – 1

Discorso n° 21 – 1

Un giorno da 52 parole

Topi di fogna

Datemi una tinozza

Erano giorni incerti

Esco da un pagliaio

Ruotano mani

So d’averle messo

Tu hai parlato non miti

Prendi un badile e spala

In un carcere

Conosco due città bene

E quando mi sarò svegliato?

Scomposizione n°21+8

Sonia. Ascoltami

Antichi

Parlo di te

Scomposizione n° 21-6

Scomposizione n° 21-7

Ho una donna

Su una panchina

Ti piacciono

Ammiri le mie mani

L’ombra di piedi in croce

Laggiù

Ta

Scomposizione n° 21+7 – 6

Che vedo tornando

Invocazione 21-2

Coro futuro

Canto a tre voci

Eppure la vela è stata

Epigrafe

Rottami

Anche è stata una scure

Uomo meditativo

È tua

Il volto facile

Già fatto

Vedi e vola una carta

Brulichio

Esorcismo

Concettuoso

Carme 3°

Le vacche magre

Eppure è strano

Parlerai con le amiche

Ancora

Ora una volta

La lucertola verde

Così pure si spezza

Agli angoli degli occhi

Tu non ignori

No, no

Riassunto. Epilogo

Bagna la pioggia

Come carni lentamente

Non devi parlarmi

Agli angoli degli occhi

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Agli angoli degli occhi

Bruno Mancini a buon ragione può essere definito “pioniere” della cultura letteraria ischitana in un processo di rinascita che fa seguito ad un lungo letargo.
Sembra quasi che la sensibilità emotiva di Bruno si sia incontrata/scontrata per anni con la lussureggiante natura ischitana, un connubio di spinte uguali e contrarie che si respingono, si annullano a vicenda, a volte fanno l’amore.

Segni questi di un’autorialità che si fa sensuale e passionale senza mai scadere nella volgarità, emotività di un uomo che sa amare con distaccato cinismo ed al contempo con l’ingenuità di un ragazzino

Data di pubblicazione 29 giu 2011
Lingua italiano
ISBN 9781446710227
Categoria Poesia
Copyright Tutti i diritti riservati – Licenza di copyright standard

Pagine 624
Libro a copertina morbida
Colore del contenuto Bianco e nero
Dimensioni Commerciale USA (152 x 229 mm)
Parole chiave Poesie amore Ischia passioni

Agli angoli degli occhi Agli angoli degli occhi

Agli angoli degli occhi

Tutti i testi del libro “Agli angoli degli occhi” in gratuita lettura

Agli angoli degli occhi

Agli angoli degli occhi
sotto pigrizie amiche
prepara a morte
nostalgia.
Passa più parti
lampo di tempo indietro
indietro secoli
e sempre come sempre.
Cambia
se non adesso
a morte.
Alla viola nasce il pensiero
e posso ancora muovermi
venirti accanto
e senti la corteccia
vecchia e inutile.

Liscio come di un volto di donna

Da tutte quelle acque

Scivolavano le parole

Dall’ultima ora

Non ho più coraggio

Sono passate

Sono nel punto dove più c’è fuga

Ho in faccia finestre

Fermati

Non viene più

Come una lisca di pesce

Sollevano pietre

Della più bella notte

Eravamo saliti

Correte venti a macinar

Jel m’ha dì

Calmati

Miscuglio 21 – 1

Invocazione n° 21 – 1

Discorso n° 21 – 1

Un giorno da 52 parole

Topi di fogna

Datemi una tinozza

Erano giorni incerti

Esco da un pagliaio

Ruotano mani

So d’averle messo

Tu hai parlato non miti

Prendi un badile e spala

In un carcere

Conosco due città bene

E quando mi sarò svegliato?

Scomposizione n°21+8

Sonia. Ascoltami

Antichi

Parlo di te

Scomposizione n° 21-6

Scomposizione n° 21-7

Ho una donna

Su una panchina

Ti piacciono

Ammiri le mie mani

L’ombra di piedi in croce

Laggiù

Ta

Scomposizione n° 21+7 – 6

Che vedo tornando

Invocazione 21-2

Coro futuro

Canto a tre voci

Eppure la vela è stata

Epigrafe

Rottami

Anche è stata una scure

Uomo meditativo

È tua

Il volto facile

Già fatto

Vedi e vola una carta

Brulichio

Esorcismo

Concettuoso

Carme 3°

Le vacche magre

Eppure è strano

Parlerai con le amiche

Ancora

Ora una volta

La lucertola verde

Così pure si spezza

Agli angoli degli occhi

Tu non ignori

No, no

Riassunto. Epilogo

Bagna la pioggia

Come carni lentamente

Non devi parlarmi

Agli angoli degli occhi

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Agli angoli degli occhi

Bruno Mancini a buon ragione può essere definito “pioniere” della cultura letteraria ischitana in un processo di rinascita che fa seguito ad un lungo letargo.
Sembra quasi che la sensibilità emotiva di Bruno si sia incontrata/scontrata per anni con la lussureggiante natura ischitana, un connubio di spinte uguali e contrarie che si respingono, si annullano a vicenda, a volte fanno l’amore.

Segni questi di un’autorialità che si fa sensuale e passionale senza mai scadere nella volgarità, emotività di un uomo che sa amare con distaccato cinismo ed al contempo con l’ingenuità di un ragazzino

Data di pubblicazione 29 giu 2011
Lingua italiano
ISBN 9781446710227
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Colore del contenuto Bianco e nero
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Agli angoli degli occhi Così pure si spezza

Così pure si spezza

Tutti i testi del libro “Agli angoli degli occhi” in gratuita lettura

Così pure si spezza

Così pure si spezza il torrone
tra le mandorle incastrate sane
che modellano. Vero, innegabile è
vero. Salvate i nostri fanciulli.
Se a volte cola la neve dal
balcone un cane urina con
fossi come fossero
arma da fuoco da sopra un
aereo in picchiata.
La memoria è più forte.

Liscio come di un volto di donna

Da tutte quelle acque

Scivolavano le parole

Dall’ultima ora

Non ho più coraggio

Sono passate

Sono nel punto dove più c’è fuga

Ho in faccia finestre

Fermati

Non viene più

Come una lisca di pesce

Sollevano pietre

Della più bella notte

Eravamo saliti

Correte venti a macinar

Jel m’ha dì

Calmati

Miscuglio 21 – 1

Invocazione n° 21 – 1

Discorso n° 21 – 1

Un giorno da 52 parole

Topi di fogna

Datemi una tinozza

Erano giorni incerti

Esco da un pagliaio

Ruotano mani

So d’averle messo

Tu hai parlato non miti

Prendi un badile e spala

In un carcere

Conosco due città bene

E quando mi sarò svegliato?

Scomposizione n°21+8

Sonia. Ascoltami

Antichi

Parlo di te

Scomposizione n° 21-6

Scomposizione n° 21-7

Ho una donna

Su una panchina

Ti piacciono

Ammiri le mie mani

L’ombra di piedi in croce

Laggiù

Ta

Scomposizione n° 21+7 – 6

Che vedo tornando

Invocazione 21-2

Coro futuro

Canto a tre voci

Eppure la vela è stata

Epigrafe

Rottami

Anche è stata una scure

Uomo meditativo

È tua

Il volto facile

Già fatto

Vedi e vola una carta

Brulichio

Esorcismo

Concettuoso

Carme 3°

Le vacche magre

Eppure è strano

Parlerai con le amiche

Ancora

Ora una volta

La lucertola verde

Così pure si spezza

Agli angoli degli occhi

Tu non ignori

No, no

Riassunto. Epilogo

Bagna la pioggia

Come carni lentamente

Non devi parlarmi

Agli angoli degli occhi

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Agli angoli degli occhi

Bruno Mancini a buon ragione può essere definito “pioniere” della cultura letteraria ischitana in un processo di rinascita che fa seguito ad un lungo letargo.
Sembra quasi che la sensibilità emotiva di Bruno si sia incontrata/scontrata per anni con la lussureggiante natura ischitana, un connubio di spinte uguali e contrarie che si respingono, si annullano a vicenda, a volte fanno l’amore.

Segni questi di un’autorialità che si fa sensuale e passionale senza mai scadere nella volgarità, emotività di un uomo che sa amare con distaccato cinismo ed al contempo con l’ingenuità di un ragazzino

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Lingua italiano
ISBN 9781446710227
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Agli angoli degli occhi La lucertola verde

La lucertola verde

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La lucertola verde

La lucertola verde al sole
piena di pace
contemplativa
su una pietra
ruvida come squame di serpente.

Ecco una forza.

Liscio come di un volto di donna
viene vicino
il tuo volto di donna.

Ecco una forza.

Liscio come di un volto di donna

Da tutte quelle acque

Scivolavano le parole

Dall’ultima ora

Non ho più coraggio

Sono passate

Sono nel punto dove più c’è fuga

Ho in faccia finestre

Fermati

Non viene più

Come una lisca di pesce

Sollevano pietre

Della più bella notte

Eravamo saliti

Correte venti a macinar

Jel m’ha dì

Calmati

Miscuglio 21 – 1

Invocazione n° 21 – 1

Discorso n° 21 – 1

Un giorno da 52 parole

Topi di fogna

Datemi una tinozza

Erano giorni incerti

Esco da un pagliaio

Ruotano mani

So d’averle messo

Tu hai parlato non miti

Prendi un badile e spala

In un carcere

Conosco due città bene

E quando mi sarò svegliato?

Scomposizione n°21+8

Sonia. Ascoltami

Antichi

Parlo di te

Scomposizione n° 21-6

Scomposizione n° 21-7

Ho una donna

Su una panchina

Ti piacciono

Ammiri le mie mani

L’ombra di piedi in croce

Laggiù

Ta

Scomposizione n° 21+7 – 6

Che vedo tornando

Invocazione 21-2

Coro futuro

Canto a tre voci

Eppure la vela è stata

Epigrafe

Rottami

Anche è stata una scure

Uomo meditativo

È tua

Il volto facile

Già fatto

Vedi e vola una carta

Brulichio

Esorcismo

Concettuoso

Carme 3°

Le vacche magre

Eppure è strano

Parlerai con le amiche

Ancora

Ora una volta

La lucertola verde

Così pure si spezza

Agli angoli degli occhi

Tu non ignori

No, no

Riassunto. Epilogo

Bagna la pioggia

Come carni lentamente

Non devi parlarmi

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Sembra quasi che la sensibilità emotiva di Bruno si sia incontrata/scontrata per anni con la lussureggiante natura ischitana, un connubio di spinte uguali e contrarie che si respingono, si annullano a vicenda, a volte fanno l’amore.

Segni questi di un’autorialità che si fa sensuale e passionale senza mai scadere nella volgarità, emotività di un uomo che sa amare con distaccato cinismo ed al contempo con l’ingenuità di un ragazzino

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Agli angoli degli occhi Ora una volta

Ora una volta

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Ora una volta

Ora una volta
un’altra volta
ancora una volta.

Si chiama,
ecco si chiama
come una rosa.

Come una rosa.

Liscio come di un volto di donna

Da tutte quelle acque

Scivolavano le parole

Dall’ultima ora

Non ho più coraggio

Sono passate

Sono nel punto dove più c’è fuga

Ho in faccia finestre

Fermati

Non viene più

Come una lisca di pesce

Sollevano pietre

Della più bella notte

Eravamo saliti

Correte venti a macinar

Jel m’ha dì

Calmati

Miscuglio 21 – 1

Invocazione n° 21 – 1

Discorso n° 21 – 1

Un giorno da 52 parole

Topi di fogna

Datemi una tinozza

Erano giorni incerti

Esco da un pagliaio

Ruotano mani

So d’averle messo

Tu hai parlato non miti

Prendi un badile e spala

In un carcere

Conosco due città bene

E quando mi sarò svegliato?

Scomposizione n°21+8

Sonia. Ascoltami

Antichi

Parlo di te

Scomposizione n° 21-6

Scomposizione n° 21-7

Ho una donna

Su una panchina

Ti piacciono

Ammiri le mie mani

L’ombra di piedi in croce

Laggiù

Ta

Scomposizione n° 21+7 – 6

Che vedo tornando

Invocazione 21-2

Coro futuro

Canto a tre voci

Eppure la vela è stata

Epigrafe

Rottami

Anche è stata una scure

Uomo meditativo

È tua

Il volto facile

Già fatto

Vedi e vola una carta

Brulichio

Esorcismo

Concettuoso

Carme 3°

Le vacche magre

Eppure è strano

Parlerai con le amiche

Ancora

Ora una volta

La lucertola verde

Così pure si spezza

Agli angoli degli occhi

Tu non ignori

No, no

Riassunto. Epilogo

Bagna la pioggia

Come carni lentamente

Non devi parlarmi

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Agli angoli degli occhi

Bruno Mancini a buon ragione può essere definito “pioniere” della cultura letteraria ischitana in un processo di rinascita che fa seguito ad un lungo letargo.
Sembra quasi che la sensibilità emotiva di Bruno si sia incontrata/scontrata per anni con la lussureggiante natura ischitana, un connubio di spinte uguali e contrarie che si respingono, si annullano a vicenda, a volte fanno l’amore.

Segni questi di un’autorialità che si fa sensuale e passionale senza mai scadere nella volgarità, emotività di un uomo che sa amare con distaccato cinismo ed al contempo con l’ingenuità di un ragazzino

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Agli angoli degli occhi Ancora

Ancora

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Ancora

Vuole bagnare almeno le dita,
prego vuole le dita,
bagnarle nell’odore forte di mani
amica, vuole,
tenere nell’odore forte di mani,
teneramente,
vuole bagnare almeno le dita.
Dietro alla grossa tartaruga
grossa e lenta la scia
di tutti i passi
s’accavalla.
Vuole bagnare almeno le dita.
Teneramente.

Liscio come di un volto di donna

Da tutte quelle acque

Scivolavano le parole

Dall’ultima ora

Non ho più coraggio

Sono passate

Sono nel punto dove più c’è fuga

Ho in faccia finestre

Fermati

Non viene più

Come una lisca di pesce

Sollevano pietre

Della più bella notte

Eravamo saliti

Correte venti a macinar

Jel m’ha dì

Calmati

Miscuglio 21 – 1

Invocazione n° 21 – 1

Discorso n° 21 – 1

Un giorno da 52 parole

Topi di fogna

Datemi una tinozza

Erano giorni incerti

Esco da un pagliaio

Ruotano mani

So d’averle messo

Tu hai parlato non miti

Prendi un badile e spala

In un carcere

Conosco due città bene

E quando mi sarò svegliato?

Scomposizione n°21+8

Sonia. Ascoltami

Antichi

Parlo di te

Scomposizione n° 21-6

Scomposizione n° 21-7

Ho una donna

Su una panchina

Ti piacciono

Ammiri le mie mani

L’ombra di piedi in croce

Laggiù

Ta

Scomposizione n° 21+7 – 6

Che vedo tornando

Invocazione 21-2

Coro futuro

Canto a tre voci

Eppure la vela è stata

Epigrafe

Rottami

Anche è stata una scure

Uomo meditativo

È tua

Il volto facile

Già fatto

Vedi e vola una carta

Brulichio

Esorcismo

Concettuoso

Carme 3°

Le vacche magre

Eppure è strano

Parlerai con le amiche

Ancora

Ora una volta

La lucertola verde

Così pure si spezza

Agli angoli degli occhi

Tu non ignori

No, no

Riassunto. Epilogo

Bagna la pioggia

Come carni lentamente

Non devi parlarmi

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Bruno Mancini a buon ragione può essere definito “pioniere” della cultura letteraria ischitana in un processo di rinascita che fa seguito ad un lungo letargo.
Sembra quasi che la sensibilità emotiva di Bruno si sia incontrata/scontrata per anni con la lussureggiante natura ischitana, un connubio di spinte uguali e contrarie che si respingono, si annullano a vicenda, a volte fanno l’amore.

Segni questi di un’autorialità che si fa sensuale e passionale senza mai scadere nella volgarità, emotività di un uomo che sa amare con distaccato cinismo ed al contempo con l’ingenuità di un ragazzino

Data di pubblicazione 29 giu 2011
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Agli angoli degli occhi Parlerai con le amiche

Parlerai con le amiche

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Parlerai con le amiche

Parlerai con le amiche
di un amore lontano
nelle chiuse ore di pomeriggi nebbiosi.
Lo so.
L’ho letto
sulla calma della mano
posata sul vetro dell’ascensore.
Ed ha premuto il bottone.
Dirai ch’è forte
che è l’uomo tuo. Che è dolce.
L’hai detto muovendo le mani,
semplicemente,
la volta che hai chiuso la porta.
Parlerai con gli amici.
Un amore lontano.
Un amore da sole.

Liscio come di un volto di donna

Da tutte quelle acque

Scivolavano le parole

Dall’ultima ora

Non ho più coraggio

Sono passate

Sono nel punto dove più c’è fuga

Ho in faccia finestre

Fermati

Non viene più

Come una lisca di pesce

Sollevano pietre

Della più bella notte

Eravamo saliti

Correte venti a macinar

Jel m’ha dì

Calmati

Miscuglio 21 – 1

Invocazione n° 21 – 1

Discorso n° 21 – 1

Un giorno da 52 parole

Topi di fogna

Datemi una tinozza

Erano giorni incerti

Esco da un pagliaio

Ruotano mani

So d’averle messo

Tu hai parlato non miti

Prendi un badile e spala

In un carcere

Conosco due città bene

E quando mi sarò svegliato?

Scomposizione n°21+8

Sonia. Ascoltami

Antichi

Parlo di te

Scomposizione n° 21-6

Scomposizione n° 21-7

Ho una donna

Su una panchina

Ti piacciono

Ammiri le mie mani

L’ombra di piedi in croce

Laggiù

Ta

Scomposizione n° 21+7 – 6

Che vedo tornando

Invocazione 21-2

Coro futuro

Canto a tre voci

Eppure la vela è stata

Epigrafe

Rottami

Anche è stata una scure

Uomo meditativo

È tua

Il volto facile

Già fatto

Vedi e vola una carta

Brulichio

Esorcismo

Concettuoso

Carme 3°

Le vacche magre

Eppure è strano

Parlerai con le amiche

Ancora

Ora una volta

La lucertola verde

Così pure si spezza

Agli angoli degli occhi

Tu non ignori

No, no

Riassunto. Epilogo

Bagna la pioggia

Come carni lentamente

Non devi parlarmi

Agli angoli degli occhi

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Agli angoli degli occhi

Bruno Mancini a buon ragione può essere definito “pioniere” della cultura letteraria ischitana in un processo di rinascita che fa seguito ad un lungo letargo.
Sembra quasi che la sensibilità emotiva di Bruno si sia incontrata/scontrata per anni con la lussureggiante natura ischitana, un connubio di spinte uguali e contrarie che si respingono, si annullano a vicenda, a volte fanno l’amore.

Segni questi di un’autorialità che si fa sensuale e passionale senza mai scadere nella volgarità, emotività di un uomo che sa amare con distaccato cinismo ed al contempo con l’ingenuità di un ragazzino

Data di pubblicazione 29 giu 2011
Lingua italiano
ISBN 9781446710227
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Agli angoli degli occhi Eppure è strano

Eppure è strano

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Eppure è strano

Eppure è strano.
Non ho nulla da offrirti.
Nulla di quelle cose
con un briciolo d’importanza.
Proprio io, a volte così gonfio,
esuberante.
M’avessi almeno chiesto
una volta qualche cosa
forse sarei deluso,
ma niente, neppure privazione.
Intanto un ritmo sconosciuto
d’orologio a pendolo
pur esso senza tragedia
sfugge al silenzio e m’incanta.
Abbiamo sempre liane intorno
e con un salto
un altro albero d’osservazione.

Liscio come di un volto di donna

Da tutte quelle acque

Scivolavano le parole

Dall’ultima ora

Non ho più coraggio

Sono passate

Sono nel punto dove più c’è fuga

Ho in faccia finestre

Fermati

Non viene più

Come una lisca di pesce

Sollevano pietre

Della più bella notte

Eravamo saliti

Correte venti a macinar

Jel m’ha dì

Calmati

Miscuglio 21 – 1

Invocazione n° 21 – 1

Discorso n° 21 – 1

Un giorno da 52 parole

Topi di fogna

Datemi una tinozza

Erano giorni incerti

Esco da un pagliaio

Ruotano mani

So d’averle messo

Tu hai parlato non miti

Prendi un badile e spala

In un carcere

Conosco due città bene

E quando mi sarò svegliato?

Scomposizione n°21+8

Sonia. Ascoltami

Antichi

Parlo di te

Scomposizione n° 21-6

Scomposizione n° 21-7

Ho una donna

Su una panchina

Ti piacciono

Ammiri le mie mani

L’ombra di piedi in croce

Laggiù

Ta

Scomposizione n° 21+7 – 6

Che vedo tornando

Invocazione 21-2

Coro futuro

Canto a tre voci

Eppure la vela è stata

Epigrafe

Rottami

Anche è stata una scure

Uomo meditativo

È tua

Il volto facile

Già fatto

Vedi e vola una carta

Brulichio

Esorcismo

Concettuoso

Carme 3°

Le vacche magre

Eppure è strano

Parlerai con le amiche

Ancora

Ora una volta

La lucertola verde

Così pure si spezza

Agli angoli degli occhi

Tu non ignori

No, no

Riassunto. Epilogo

Bagna la pioggia

Come carni lentamente

Non devi parlarmi

Agli angoli degli occhi

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Agli angoli degli occhi

Bruno Mancini a buon ragione può essere definito “pioniere” della cultura letteraria ischitana in un processo di rinascita che fa seguito ad un lungo letargo.
Sembra quasi che la sensibilità emotiva di Bruno si sia incontrata/scontrata per anni con la lussureggiante natura ischitana, un connubio di spinte uguali e contrarie che si respingono, si annullano a vicenda, a volte fanno l’amore.

Segni questi di un’autorialità che si fa sensuale e passionale senza mai scadere nella volgarità, emotività di un uomo che sa amare con distaccato cinismo ed al contempo con l’ingenuità di un ragazzino

Data di pubblicazione 29 giu 2011
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Agli angoli degli occhi Le vacche magre

Le vacche magre

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Le vacche magre

Le vacche magre
Le vacche grasse
Le vacche bianche
Gli urli di morte
Gli sgoccioli di pioggia
Le fughe di treni
gli incontri, le attese, le pause
lo sguardo che attende
che posa
che cerca
che rompe.

La mano è buttata nella tasca.

Liscio come di un volto di donna

Da tutte quelle acque

Scivolavano le parole

Dall’ultima ora

Non ho più coraggio

Sono passate

Sono nel punto dove più c’è fuga

Ho in faccia finestre

Fermati

Non viene più

Come una lisca di pesce

Sollevano pietre

Della più bella notte

Eravamo saliti

Correte venti a macinar

Jel m’ha dì

Calmati

Miscuglio 21 – 1

Invocazione n° 21 – 1

Discorso n° 21 – 1

Un giorno da 52 parole

Topi di fogna

Datemi una tinozza

Erano giorni incerti

Esco da un pagliaio

Ruotano mani

So d’averle messo

Tu hai parlato non miti

Prendi un badile e spala

In un carcere

Conosco due città bene

E quando mi sarò svegliato?

Scomposizione n°21+8

Sonia. Ascoltami

Antichi

Parlo di te

Scomposizione n° 21-6

Scomposizione n° 21-7

Ho una donna

Su una panchina

Ti piacciono

Ammiri le mie mani

L’ombra di piedi in croce

Laggiù

Ta

Scomposizione n° 21+7 – 6

Che vedo tornando

Invocazione 21-2

Coro futuro

Canto a tre voci

Eppure la vela è stata

Epigrafe

Rottami

Anche è stata una scure

Uomo meditativo

È tua

Il volto facile

Già fatto

Vedi e vola una carta

Brulichio

Esorcismo

Concettuoso

Carme 3°

Le vacche magre

Eppure è strano

Parlerai con le amiche

Ancora

Ora una volta

La lucertola verde

Così pure si spezza

Agli angoli degli occhi

Tu non ignori

No, no

Riassunto. Epilogo

Bagna la pioggia

Come carni lentamente

Non devi parlarmi

Agli angoli degli occhi

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Agli angoli degli occhi

Bruno Mancini a buon ragione può essere definito “pioniere” della cultura letteraria ischitana in un processo di rinascita che fa seguito ad un lungo letargo.
Sembra quasi che la sensibilità emotiva di Bruno si sia incontrata/scontrata per anni con la lussureggiante natura ischitana, un connubio di spinte uguali e contrarie che si respingono, si annullano a vicenda, a volte fanno l’amore.

Segni questi di un’autorialità che si fa sensuale e passionale senza mai scadere nella volgarità, emotività di un uomo che sa amare con distaccato cinismo ed al contempo con l’ingenuità di un ragazzino

Data di pubblicazione 29 giu 2011
Lingua italiano
ISBN 9781446710227
Categoria Poesia
Copyright Tutti i diritti riservati – Licenza di copyright standard

Pagine 624
Libro a copertina morbida
Colore del contenuto Bianco e nero
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Parole chiave Poesie amore Ischia passioni

Agli angoli degli occhi Carme 3°

Carme 3°

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Carme 3°

1
Alleati
perché spaccate le macchine
canto?
Stavolta c’è un sigaro.
Potessi anch’io redimere
questo cervello
marcio
e dove vado?

2
Dove si trova un truciolo
caccia l’ombrello
e infilalo.
I trucioli mi servono.

3
Sempre un uomo, un cielo
un’idea.
Facciamo una macchina finta.
Facciamo finta
una macchina.
Corre.
Così si crea la strada!

4
La strada è dei trucioli?
Macché.
La strada è
quella che
porta in
cielo.
Macché
Perché?

5
Proviamo.
Treni, Sciopero.
Bruno. Fesso.
Fesso. Gli altri.
Allora ci vuole un’interprete.
L’ho già detto: è donna.
Viva Viva.

6
Per vivere in grazia di Dio
bisogna vivere nel rispetto
dei suoi cari amorevoli ordini.

7
Ordine.
Un sacco.
Di botte,
All’ubbriaco.
Che bacia.
Orrore.
La Dea Fortuna.

8
Piuttosto venditi i peli del naso
e lecca il culo della pentola!
Mi sono spiegato?

9
E il vento muoveva
con docile soffio nel prato infinito
il bianco color
del lenzuolo spiegato.
Aggiungo i saluti
e baci.

10
Fuggi figliolo
fuggi la carne.
Il demonio.
Vieni con me
voleremo sulle ali
del mio
uccello.

11
Casalinga.
Acqua.
Pene.
Giovane figlio di guardia notturna.
Insegnami madre.
E se sarò cattivo
tu padre
lasciami uscire
sangue dalla faccia.

12
L’allegoria è villana.
Se l’afferri bene
afferri un pugno.
Dante era un
ring.

13
Ed ora un soffice cuscino
il pugile rotto
vuole dormire.
E fu così che il diavolo
fuggì facendo fatto
della mela.

14
Ascolta, voce di saggezza,
conti le pecore se vuoi
trovare il sonno?
Chi sa che.

Liscio come di un volto di donna

Da tutte quelle acque

Scivolavano le parole

Dall’ultima ora

Non ho più coraggio

Sono passate

Sono nel punto dove più c’è fuga

Ho in faccia finestre

Fermati

Non viene più

Come una lisca di pesce

Sollevano pietre

Della più bella notte

Eravamo saliti

Correte venti a macinar

Jel m’ha dì

Calmati

Miscuglio 21 – 1

Invocazione n° 21 – 1

Discorso n° 21 – 1

Un giorno da 52 parole

Topi di fogna

Datemi una tinozza

Erano giorni incerti

Esco da un pagliaio

Ruotano mani

So d’averle messo

Tu hai parlato non miti

Prendi un badile e spala

In un carcere

Conosco due città bene

E quando mi sarò svegliato?

Scomposizione n°21+8

Sonia. Ascoltami

Antichi

Parlo di te

Scomposizione n° 21-6

Scomposizione n° 21-7

Ho una donna

Su una panchina

Ti piacciono

Ammiri le mie mani

L’ombra di piedi in croce

Laggiù

Ta

Scomposizione n° 21+7 – 6

Che vedo tornando

Invocazione 21-2

Coro futuro

Canto a tre voci

Eppure la vela è stata

Epigrafe

Rottami

Anche è stata una scure

Uomo meditativo

È tua

Il volto facile

Già fatto

Vedi e vola una carta

Brulichio

Esorcismo

Concettuoso

Carme 3°

Le vacche magre

Eppure è strano

Parlerai con le amiche

Ancora

Ora una volta

La lucertola verde

Così pure si spezza

Agli angoli degli occhi

Tu non ignori

No, no

Riassunto. Epilogo

Bagna la pioggia

Come carni lentamente

Non devi parlarmi

Agli angoli degli occhi

ACQUISTA COM www.lulu.com

Agli angoli degli occhi

Bruno Mancini a buon ragione può essere definito “pioniere” della cultura letteraria ischitana in un processo di rinascita che fa seguito ad un lungo letargo.
Sembra quasi che la sensibilità emotiva di Bruno si sia incontrata/scontrata per anni con la lussureggiante natura ischitana, un connubio di spinte uguali e contrarie che si respingono, si annullano a vicenda, a volte fanno l’amore.

Segni questi di un’autorialità che si fa sensuale e passionale senza mai scadere nella volgarità, emotività di un uomo che sa amare con distaccato cinismo ed al contempo con l’ingenuità di un ragazzino

Data di pubblicazione 29 giu 2011
Lingua italiano
ISBN 9781446710227
Categoria Poesia
Copyright Tutti i diritti riservati – Licenza di copyright standard

Pagine 624
Libro a copertina morbida
Colore del contenuto Bianco e nero
Dimensioni Commerciale USA (152 x 229 mm)
Parole chiave Poesie amore Ischia passioni

Agli angoli degli occhi Concettuoso

Concettuoso

Tutti i testi del libro “Agli angoli degli occhi” in gratuita lettura

Concettuoso

Concettuoso
errore di albero di fico
la donna è sterile.
Da quando il dito la fiaccò
lume dei popoli del nord
è attacco.
Solatia rovina
estesa in viscide alghe verdi
carezza sul ponte di poppa.
Ed ora resto qui a flettere nelle
ore le cose per essere un giorno
accanto a un albero.

Liscio come di un volto di donna

Da tutte quelle acque

Scivolavano le parole

Dall’ultima ora

Non ho più coraggio

Sono passate

Sono nel punto dove più c’è fuga

Ho in faccia finestre

Fermati

Non viene più

Come una lisca di pesce

Sollevano pietre

Della più bella notte

Eravamo saliti

Correte venti a macinar

Jel m’ha dì

Calmati

Miscuglio 21 – 1

Invocazione n° 21 – 1

Discorso n° 21 – 1

Un giorno da 52 parole

Topi di fogna

Datemi una tinozza

Erano giorni incerti

Esco da un pagliaio

Ruotano mani

So d’averle messo

Tu hai parlato non miti

Prendi un badile e spala

In un carcere

Conosco due città bene

E quando mi sarò svegliato?

Scomposizione n°21+8

Sonia. Ascoltami

Antichi

Parlo di te

Scomposizione n° 21-6

Scomposizione n° 21-7

Ho una donna

Su una panchina

Ti piacciono

Ammiri le mie mani

L’ombra di piedi in croce

Laggiù

Ta

Scomposizione n° 21+7 – 6

Che vedo tornando

Invocazione 21-2

Coro futuro

Canto a tre voci

Eppure la vela è stata

Epigrafe

Rottami

Anche è stata una scure

Uomo meditativo

È tua

Il volto facile

Già fatto

Vedi e vola una carta

Brulichio

Esorcismo

Concettuoso

Carme 3°

Le vacche magre

Eppure è strano

Parlerai con le amiche

Ancora

Ora una volta

La lucertola verde

Così pure si spezza

Agli angoli degli occhi

Tu non ignori

No, no

Riassunto. Epilogo

Bagna la pioggia

Come carni lentamente

Non devi parlarmi

Agli angoli degli occhi

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Agli angoli degli occhi

Bruno Mancini a buon ragione può essere definito “pioniere” della cultura letteraria ischitana in un processo di rinascita che fa seguito ad un lungo letargo.
Sembra quasi che la sensibilità emotiva di Bruno si sia incontrata/scontrata per anni con la lussureggiante natura ischitana, un connubio di spinte uguali e contrarie che si respingono, si annullano a vicenda, a volte fanno l’amore.

Segni questi di un’autorialità che si fa sensuale e passionale senza mai scadere nella volgarità, emotività di un uomo che sa amare con distaccato cinismo ed al contempo con l’ingenuità di un ragazzino

Data di pubblicazione 29 giu 2011
Lingua italiano
ISBN 9781446710227
Categoria Poesia
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Colore del contenuto Bianco e nero
Dimensioni Commerciale USA (152 x 229 mm)
Parole chiave Poesie amore Ischia passioni

Agli angoli degli occhi Come carni lentamente

Come carni lentamente

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Come carni lentamente

Come carni lentamente cotte
– odori e schioppi e fumi -.
Come l’unica branda
– ceneri di sigari e pipa e fumi di arrosto -.
Come concerto di albe di uccelli
– un canto; tutti i canti -.
Come un alto bicchiere
– s’affoga e si appaga -.
Come la sua poesia
poesia di maschio
logorata
rivoluzione
che ara, che uccide.
Come la vita mia
ancora più nuova di quando nacque,
bacio di nave al molo,
questi trapianti… …

È la vecchia nenia
svieni e colpisci
volute
fate e streghe
ci sono rodei
– di pavoni e di struzzi -.
E i voli di rondini?
E i pazzi rimorchi delle balene?
Gli zingari?

Liscio come di un volto di donna

Da tutte quelle acque

Scivolavano le parole

Dall’ultima ora

Non ho più coraggio

Sono passate

Sono nel punto dove più c’è fuga

Ho in faccia finestre

Fermati

Non viene più

Come una lisca di pesce

Sollevano pietre

Della più bella notte

Eravamo saliti

Correte venti a macinar

Jel m’ha dì

Calmati

Miscuglio 21 – 1

Invocazione n° 21 – 1

Discorso n° 21 – 1

Un giorno da 52 parole

Topi di fogna

Datemi una tinozza

Erano giorni incerti

Esco da un pagliaio

Ruotano mani

So d’averle messo

Tu hai parlato non miti

Prendi un badile e spala

In un carcere

Conosco due città bene

E quando mi sarò svegliato?

Scomposizione n°21+8

Sonia. Ascoltami

Antichi

Parlo di te

Scomposizione n° 21-6

Scomposizione n° 21-7

Ho una donna

Su una panchina

Ti piacciono

Ammiri le mie mani

L’ombra di piedi in croce

Laggiù

Ta

Scomposizione n° 21+7 – 6

Che vedo tornando

Invocazione 21-2

Coro futuro

Canto a tre voci

Eppure la vela è stata

Epigrafe

Rottami

Anche è stata una scure

Uomo meditativo

È tua

Il volto facile

Già fatto

Vedi e vola una carta

Brulichio

Esorcismo

Concettuoso

Carme 3°

Le vacche magre

Eppure è strano

Parlerai con le amiche

Ancora

Ora una volta

La lucertola verde

Così pure si spezza

Agli angoli degli occhi

Tu non ignori

No, no

Riassunto. Epilogo

Bagna la pioggia

Come carni lentamente

Non devi parlarmi

Agli angoli degli occhi

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Agli angoli degli occhi

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Data di pubblicazione 29 giu 2011
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Agli angoli degli occhi Brulichio

Brulichio

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Brulichio

Brulichio di tante palline
buttate a caso insieme per terra.
Come fai a parlarmi?
Quel fiore che vive una notte
per ogni
cent’anni.
Come fai a parlarmi?
Ricordarmi qualcosa.
A quest’ora. A quest’ora.
La pelle ubbriacata
come s’ io stessi ancora
ad ungerla di gin
nell’ombelico vuoto piccola coppa,
e a grande mano
stendessi al seno,
al collo.
Girati.
Tutta la schiena
e natiche.
Piuma.
Sulle montagne
un forte vento di neve
ha ricoperto gli alberi.
Come fai a parlarmi?
Quella tua lunga verginità
presa in due ore
su un letto di tovaglie.
Brulichio di tante palline
buttate a caso insieme per terra…

Liscio come di un volto di donna

Da tutte quelle acque

Scivolavano le parole

Dall’ultima ora

Non ho più coraggio

Sono passate

Sono nel punto dove più c’è fuga

Ho in faccia finestre

Fermati

Non viene più

Come una lisca di pesce

Sollevano pietre

Della più bella notte

Eravamo saliti

Correte venti a macinar

Jel m’ha dì

Calmati

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Invocazione n° 21 – 1

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Topi di fogna

Datemi una tinozza

Erano giorni incerti

Esco da un pagliaio

Ruotano mani

So d’averle messo

Tu hai parlato non miti

Prendi un badile e spala

In un carcere

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E quando mi sarò svegliato?

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Sonia. Ascoltami

Antichi

Parlo di te

Scomposizione n° 21-6

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Ho una donna

Su una panchina

Ti piacciono

Ammiri le mie mani

L’ombra di piedi in croce

Laggiù

Ta

Scomposizione n° 21+7 – 6

Che vedo tornando

Invocazione 21-2

Coro futuro

Canto a tre voci

Eppure la vela è stata

Epigrafe

Rottami

Anche è stata una scure

Uomo meditativo

È tua

Il volto facile

Già fatto

Vedi e vola una carta

Brulichio

Esorcismo

Concettuoso

Carme 3°

Le vacche magre

Eppure è strano

Parlerai con le amiche

Ancora

Ora una volta

La lucertola verde

Così pure si spezza

Agli angoli degli occhi

Tu non ignori

No, no

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Segni questi di un’autorialità che si fa sensuale e passionale senza mai scadere nella volgarità, emotività di un uomo che sa amare con distaccato cinismo ed al contempo con l’ingenuità di un ragazzino

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Agli angoli degli occhi Vedi e vola una carta

Vedi e vola una carta

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Vedi e vola una carta

Vedi e vola una carta
ricorda
vedi e cresce il fiume
la cagna lo succhia
la capra lo bruca
non piangere
tuo figlio è in tanti altri luoghi
che le dita si toccano
che le siepi esistono
attendi
o sul tronco ritorna l’accetta:
la terra nera
d’acqua
un duro lavoro di vanga ha fatto.
Così era il bivio nel cielo.

Liscio come di un volto di donna

Da tutte quelle acque

Scivolavano le parole

Dall’ultima ora

Non ho più coraggio

Sono passate

Sono nel punto dove più c’è fuga

Ho in faccia finestre

Fermati

Non viene più

Come una lisca di pesce

Sollevano pietre

Della più bella notte

Eravamo saliti

Correte venti a macinar

Jel m’ha dì

Calmati

Miscuglio 21 – 1

Invocazione n° 21 – 1

Discorso n° 21 – 1

Un giorno da 52 parole

Topi di fogna

Datemi una tinozza

Erano giorni incerti

Esco da un pagliaio

Ruotano mani

So d’averle messo

Tu hai parlato non miti

Prendi un badile e spala

In un carcere

Conosco due città bene

E quando mi sarò svegliato?

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Sonia. Ascoltami

Antichi

Parlo di te

Scomposizione n° 21-6

Scomposizione n° 21-7

Ho una donna

Su una panchina

Ti piacciono

Ammiri le mie mani

L’ombra di piedi in croce

Laggiù

Ta

Scomposizione n° 21+7 – 6

Che vedo tornando

Invocazione 21-2

Coro futuro

Canto a tre voci

Eppure la vela è stata

Epigrafe

Rottami

Anche è stata una scure

Uomo meditativo

È tua

Il volto facile

Già fatto

Vedi e vola una carta

Brulichio

Esorcismo

Concettuoso

Carme 3°

Le vacche magre

Eppure è strano

Parlerai con le amiche

Ancora

Ora una volta

La lucertola verde

Così pure si spezza

Agli angoli degli occhi

Tu non ignori

No, no

Riassunto. Epilogo

Bagna la pioggia

Come carni lentamente

Non devi parlarmi

Agli angoli degli occhi

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Agli angoli degli occhi

Bruno Mancini a buon ragione può essere definito “pioniere” della cultura letteraria ischitana in un processo di rinascita che fa seguito ad un lungo letargo.
Sembra quasi che la sensibilità emotiva di Bruno si sia incontrata/scontrata per anni con la lussureggiante natura ischitana, un connubio di spinte uguali e contrarie che si respingono, si annullano a vicenda, a volte fanno l’amore.

Segni questi di un’autorialità che si fa sensuale e passionale senza mai scadere nella volgarità, emotività di un uomo che sa amare con distaccato cinismo ed al contempo con l’ingenuità di un ragazzino

Data di pubblicazione 29 giu 2011
Lingua italiano
ISBN 9781446710227
Categoria Poesia
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Agli angoli degli occhi È tua

È tua

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È tua

Mon Chere
riempimi d’acque azzurre le mani
a tendersi
mia cara in embrione
che neghi il profondo.
Il pulpito.
E il purgatorio ascolta
e la conchiglia soffia
e la speranza acceca
e il rinoceronte balla
bollore di pentola
e sei sempre più bella
più mia
più pura
più vergine
più carne di donna
e sei una siepe nido forte nuovo
come mi spiega l’antico echino
azzurro antico cielo di sopra prati
di sopra cumuli di forma a incastri.
Scorre, silenzio.

Liscio come di un volto di donna

Da tutte quelle acque

Scivolavano le parole

Dall’ultima ora

Non ho più coraggio

Sono passate

Sono nel punto dove più c’è fuga

Ho in faccia finestre

Fermati

Non viene più

Come una lisca di pesce

Sollevano pietre

Della più bella notte

Eravamo saliti

Correte venti a macinar

Jel m’ha dì

Calmati

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Un giorno da 52 parole

Topi di fogna

Datemi una tinozza

Erano giorni incerti

Esco da un pagliaio

Ruotano mani

So d’averle messo

Tu hai parlato non miti

Prendi un badile e spala

In un carcere

Conosco due città bene

E quando mi sarò svegliato?

Scomposizione n°21+8

Sonia. Ascoltami

Antichi

Parlo di te

Scomposizione n° 21-6

Scomposizione n° 21-7

Ho una donna

Su una panchina

Ti piacciono

Ammiri le mie mani

L’ombra di piedi in croce

Laggiù

Ta

Scomposizione n° 21+7 – 6

Che vedo tornando

Invocazione 21-2

Coro futuro

Canto a tre voci

Eppure la vela è stata

Epigrafe

Rottami

Anche è stata una scure

Uomo meditativo

È tua

Il volto facile

Già fatto

Vedi e vola una carta

Brulichio

Esorcismo

Concettuoso

Carme 3°

Le vacche magre

Eppure è strano

Parlerai con le amiche

Ancora

Ora una volta

La lucertola verde

Così pure si spezza

Agli angoli degli occhi

Tu non ignori

No, no

Riassunto. Epilogo

Bagna la pioggia

Come carni lentamente

Non devi parlarmi

Agli angoli degli occhi

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Agli angoli degli occhi

Bruno Mancini a buon ragione può essere definito “pioniere” della cultura letteraria ischitana in un processo di rinascita che fa seguito ad un lungo letargo.
Sembra quasi che la sensibilità emotiva di Bruno si sia incontrata/scontrata per anni con la lussureggiante natura ischitana, un connubio di spinte uguali e contrarie che si respingono, si annullano a vicenda, a volte fanno l’amore.

Segni questi di un’autorialità che si fa sensuale e passionale senza mai scadere nella volgarità, emotività di un uomo che sa amare con distaccato cinismo ed al contempo con l’ingenuità di un ragazzino

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Agli angoli degli occhi Uomo meditativo

Uomo meditativo

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Uomo meditativo

Uomo meditativo:
“Voglio una volta essere il Vero.”
Coro imperativo:
“Ascolta”;
sussurrato:
“ti parla”.
Ascolta ti parla.
Donna strillando sempre più forte ma senza prolungare mai le
sillabe anzi, quasi staccandole:
“Non fingere, fuggite.
Spargere sulle terre dai padri
battute non orme non schioppi,
sementa”.
Donne cupissime le vocali:
“’Vaaaaaa ti scongiuuuuuuurooooo!”
Coro imperativo con voci piene (rimprovero):
“Taci__________
_______
Donna_________ ___(pause uguali)
_______
Percuotiti”.______

L’uomo disprezza:
“Taci__________
_____
donna_________ ___(pause uguali)
_____
percuotiti”.

Liscio come di un volto di donna

Da tutte quelle acque

Scivolavano le parole

Dall’ultima ora

Non ho più coraggio

Sono passate

Sono nel punto dove più c’è fuga

Ho in faccia finestre

Fermati

Non viene più

Come una lisca di pesce

Sollevano pietre

Della più bella notte

Eravamo saliti

Correte venti a macinar

Jel m’ha dì

Calmati

Miscuglio 21 – 1

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Discorso n° 21 – 1

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Topi di fogna

Datemi una tinozza

Erano giorni incerti

Esco da un pagliaio

Ruotano mani

So d’averle messo

Tu hai parlato non miti

Prendi un badile e spala

In un carcere

Conosco due città bene

E quando mi sarò svegliato?

Scomposizione n°21+8

Sonia. Ascoltami

Antichi

Parlo di te

Scomposizione n° 21-6

Scomposizione n° 21-7

Ho una donna

Su una panchina

Ti piacciono

Ammiri le mie mani

L’ombra di piedi in croce

Laggiù

Ta

Scomposizione n° 21+7 – 6

Che vedo tornando

Invocazione 21-2

Coro futuro

Canto a tre voci

Eppure la vela è stata

Epigrafe

Rottami

Anche è stata una scure

Uomo meditativo

È tua

Il volto facile

Già fatto

Vedi e vola una carta

Brulichio

Esorcismo

Concettuoso

Carme 3°

Le vacche magre

Eppure è strano

Parlerai con le amiche

Ancora

Ora una volta

La lucertola verde

Così pure si spezza

Agli angoli degli occhi

Tu non ignori

No, no

Riassunto. Epilogo

Bagna la pioggia

Come carni lentamente

Non devi parlarmi

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Bruno Mancini a buon ragione può essere definito “pioniere” della cultura letteraria ischitana in un processo di rinascita che fa seguito ad un lungo letargo.
Sembra quasi che la sensibilità emotiva di Bruno si sia incontrata/scontrata per anni con la lussureggiante natura ischitana, un connubio di spinte uguali e contrarie che si respingono, si annullano a vicenda, a volte fanno l’amore.

Segni questi di un’autorialità che si fa sensuale e passionale senza mai scadere nella volgarità, emotività di un uomo che sa amare con distaccato cinismo ed al contempo con l’ingenuità di un ragazzino

Data di pubblicazione 29 giu 2011
Lingua italiano
ISBN 9781446710227
Categoria Poesia
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Pagine 624
Libro a copertina morbida
Colore del contenuto Bianco e nero
Dimensioni Commerciale USA (152 x 229 mm)
Parole chiave Poesie amore Ischia passioni

Agli angoli degli occhi Già fatto

Già fatto

Tutti i testi del libro “Agli angoli degli occhi” in gratuita lettura

Già fatto

Accampato
mi dai
la porta si schiude
va via
il silenzio
la stanza
ma la sera
il saluto e la
lampada.

Liscio come di un volto di donna

Da tutte quelle acque

Scivolavano le parole

Dall’ultima ora

Non ho più coraggio

Sono passate

Sono nel punto dove più c’è fuga

Ho in faccia finestre

Fermati

Non viene più

Come una lisca di pesce

Sollevano pietre

Della più bella notte

Eravamo saliti

Correte venti a macinar

Jel m’ha dì

Calmati

Miscuglio 21 – 1

Invocazione n° 21 – 1

Discorso n° 21 – 1

Un giorno da 52 parole

Topi di fogna

Datemi una tinozza

Erano giorni incerti

Esco da un pagliaio

Ruotano mani

So d’averle messo

Tu hai parlato non miti

Prendi un badile e spala

In un carcere

Conosco due città bene

E quando mi sarò svegliato?

Scomposizione n°21+8

Sonia. Ascoltami

Antichi

Parlo di te

Scomposizione n° 21-6

Scomposizione n° 21-7

Ho una donna

Su una panchina

Ti piacciono

Ammiri le mie mani

L’ombra di piedi in croce

Laggiù

Ta

Scomposizione n° 21+7 – 6

Che vedo tornando

Invocazione 21-2

Coro futuro

Canto a tre voci

Eppure la vela è stata

Epigrafe

Rottami

Anche è stata una scure

Uomo meditativo

È tua

Il volto facile

Già fatto

Vedi e vola una carta

Brulichio

Esorcismo

Concettuoso

Carme 3°

Le vacche magre

Eppure è strano

Parlerai con le amiche

Ancora

Ora una volta

La lucertola verde

Così pure si spezza

Agli angoli degli occhi

Tu non ignori

No, no

Riassunto. Epilogo

Bagna la pioggia

Come carni lentamente

Non devi parlarmi

Agli angoli degli occhi

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Agli angoli degli occhi

Bruno Mancini a buon ragione può essere definito “pioniere” della cultura letteraria ischitana in un processo di rinascita che fa seguito ad un lungo letargo.
Sembra quasi che la sensibilità emotiva di Bruno si sia incontrata/scontrata per anni con la lussureggiante natura ischitana, un connubio di spinte uguali e contrarie che si respingono, si annullano a vicenda, a volte fanno l’amore.

Segni questi di un’autorialità che si fa sensuale e passionale senza mai scadere nella volgarità, emotività di un uomo che sa amare con distaccato cinismo ed al contempo con l’ingenuità di un ragazzino

Data di pubblicazione 29 giu 2011
Lingua italiano
ISBN 9781446710227
Categoria Poesia
Copyright Tutti i diritti riservati – Licenza di copyright standard

Pagine 624
Libro a copertina morbida
Colore del contenuto Bianco e nero
Dimensioni Commerciale USA (152 x 229 mm)
Parole chiave Poesie amore Ischia passioni

Agli angoli degli occhi Il volto facile

Il volto facile

Tutti i testi del libro “Agli angoli degli occhi” in gratuita lettura

Il volto facile

Il volto facile
quand’eri che sono?
Si scosta il tuo petto
– ma chi lo tocca? –
il tuo posto
le braccia che scoprono ascelle
umide
– mancano i peli -.
Domani.
Quand’eri
che sono?
Le braccia appoggiate alla faccia
ti copri gli orecchi
quand’eri
quand’eri
sei rossa di tutto
che sono
una luce
sorrisi.

Liscio come di un volto di donna

Da tutte quelle acque

Scivolavano le parole

Dall’ultima ora

Non ho più coraggio

Sono passate

Sono nel punto dove più c’è fuga

Ho in faccia finestre

Fermati

Non viene più

Come una lisca di pesce

Sollevano pietre

Della più bella notte

Eravamo saliti

Correte venti a macinar

Jel m’ha dì

Calmati

Miscuglio 21 – 1

Invocazione n° 21 – 1

Discorso n° 21 – 1

Un giorno da 52 parole

Topi di fogna

Datemi una tinozza

Erano giorni incerti

Esco da un pagliaio

Ruotano mani

So d’averle messo

Tu hai parlato non miti

Prendi un badile e spala

In un carcere

Conosco due città bene

E quando mi sarò svegliato?

Scomposizione n°21+8

Sonia. Ascoltami

Antichi

Parlo di te

Scomposizione n° 21-6

Scomposizione n° 21-7

Ho una donna

Su una panchina

Ti piacciono

Ammiri le mie mani

L’ombra di piedi in croce

Laggiù

Ta

Scomposizione n° 21+7 – 6

Che vedo tornando

Invocazione 21-2

Coro futuro

Canto a tre voci

Eppure la vela è stata

Epigrafe

Rottami

Anche è stata una scure

Uomo meditativo

È tua

Il volto facile

Già fatto

Vedi e vola una carta

Brulichio

Esorcismo

Concettuoso

Carme 3°

Le vacche magre

Eppure è strano

Parlerai con le amiche

Ancora

Ora una volta

La lucertola verde

Così pure si spezza

Agli angoli degli occhi

Tu non ignori

No, no

Riassunto. Epilogo

Bagna la pioggia

Come carni lentamente

Non devi parlarmi

Agli angoli degli occhi

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Agli angoli degli occhi

Bruno Mancini a buon ragione può essere definito “pioniere” della cultura letteraria ischitana in un processo di rinascita che fa seguito ad un lungo letargo.
Sembra quasi che la sensibilità emotiva di Bruno si sia incontrata/scontrata per anni con la lussureggiante natura ischitana, un connubio di spinte uguali e contrarie che si respingono, si annullano a vicenda, a volte fanno l’amore.

Segni questi di un’autorialità che si fa sensuale e passionale senza mai scadere nella volgarità, emotività di un uomo che sa amare con distaccato cinismo ed al contempo con l’ingenuità di un ragazzino

Data di pubblicazione 29 giu 2011
Lingua italiano
ISBN 9781446710227
Categoria Poesia
Copyright Tutti i diritti riservati – Licenza di copyright standard

Pagine 624
Libro a copertina morbida
Colore del contenuto Bianco e nero
Dimensioni Commerciale USA (152 x 229 mm)
Parole chiave Poesie amore Ischia passioni

Agli angoli degli occhi Anche è stata una scure

Anche è stata una scure

Tutti i testi del libro “Agli angoli degli occhi” in gratuita lettura

Anche è stata una scure

Il volto facile
quand’eri che sono?
Si scosta il tuo petto
– ma chi lo tocca? –
il tuo posto
le braccia che scoprono ascelle
umide
– mancano i peli -.
Domani.
Quand’eri
che sono?
Le braccia appoggiate alla faccia
ti copri gli orecchi
quand’eri
quand’eri
sei rossa di tutto
che sono
una luce
sorrisi.

Liscio come di un volto di donna

Da tutte quelle acque

Scivolavano le parole

Dall’ultima ora

Non ho più coraggio

Sono passate

Sono nel punto dove più c’è fuga

Ho in faccia finestre

Fermati

Non viene più

Come una lisca di pesce

Sollevano pietre

Della più bella notte

Eravamo saliti

Correte venti a macinar

Jel m’ha dì

Calmati

Miscuglio 21 – 1

Invocazione n° 21 – 1

Discorso n° 21 – 1

Un giorno da 52 parole

Topi di fogna

Datemi una tinozza

Erano giorni incerti

Esco da un pagliaio

Ruotano mani

So d’averle messo

Tu hai parlato non miti

Prendi un badile e spala

In un carcere

Conosco due città bene

E quando mi sarò svegliato?

Scomposizione n°21+8

Sonia. Ascoltami

Antichi

Parlo di te

Scomposizione n° 21-6

Scomposizione n° 21-7

Ho una donna

Su una panchina

Ti piacciono

Ammiri le mie mani

L’ombra di piedi in croce

Laggiù

Ta

Scomposizione n° 21+7 – 6

Che vedo tornando

Invocazione 21-2

Coro futuro

Canto a tre voci

Eppure la vela è stata

Epigrafe

Rottami

Anche è stata una scure

Uomo meditativo

È tua

Il volto facile

Già fatto

Vedi e vola una carta

Brulichio

Esorcismo

Concettuoso

Carme 3°

Le vacche magre

Eppure è strano

Parlerai con le amiche

Ancora

Ora una volta

La lucertola verde

Così pure si spezza

Agli angoli degli occhi

Tu non ignori

No, no

Riassunto. Epilogo

Bagna la pioggia

Come carni lentamente

Non devi parlarmi

Agli angoli degli occhi

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Agli angoli degli occhi

Bruno Mancini a buon ragione può essere definito “pioniere” della cultura letteraria ischitana in un processo di rinascita che fa seguito ad un lungo letargo.
Sembra quasi che la sensibilità emotiva di Bruno si sia incontrata/scontrata per anni con la lussureggiante natura ischitana, un connubio di spinte uguali e contrarie che si respingono, si annullano a vicenda, a volte fanno l’amore.

Segni questi di un’autorialità che si fa sensuale e passionale senza mai scadere nella volgarità, emotività di un uomo che sa amare con distaccato cinismo ed al contempo con l’ingenuità di un ragazzino

Data di pubblicazione 29 giu 2011
Lingua italiano
ISBN 9781446710227
Categoria Poesia
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Pagine 624
Libro a copertina morbida
Colore del contenuto Bianco e nero
Dimensioni Commerciale USA (152 x 229 mm)
Parole chiave Poesie amore Ischia passioni

Agli angoli degli occhi Rottami

Rottami

Tutti i testi del libro “Agli angoli degli occhi” in gratuita lettura

Rottami


Rottami.
Rapidamente alziamo bandiere-barriere.
Messaggi perché differite suoni?
E più il tempo rosicchia le stelle
più comete abbelliamo.
Come tra passi la sabbia si alza
e riempie le scarpe
chi fuma rifuma
respirando
quello che è fatto è fatto.


Quello che è fatto è fatto.
Respirando
chi fuma rifuma
e riempie le scarpe
come tra passi la sabbia si alza
più comete abbelliamo
e più il tempo rosicchia le stelle.
Messaggi perché differite suoni?
Rapidamente alziamo bandiere-barriere.
Rottami.

Liscio come di un volto di donna

Da tutte quelle acque

Scivolavano le parole

Dall’ultima ora

Non ho più coraggio

Sono passate

Sono nel punto dove più c’è fuga

Ho in faccia finestre

Fermati

Non viene più

Come una lisca di pesce

Sollevano pietre

Della più bella notte

Eravamo saliti

Correte venti a macinar

Jel m’ha dì

Calmati

Miscuglio 21 – 1

Invocazione n° 21 – 1

Discorso n° 21 – 1

Un giorno da 52 parole

Topi di fogna

Datemi una tinozza

Erano giorni incerti

Esco da un pagliaio

Ruotano mani

So d’averle messo

Tu hai parlato non miti

Prendi un badile e spala

In un carcere

Conosco due città bene

E quando mi sarò svegliato?

Scomposizione n°21+8

Sonia. Ascoltami

Antichi

Parlo di te

Scomposizione n° 21-6

Scomposizione n° 21-7

Ho una donna

Su una panchina

Ti piacciono

Ammiri le mie mani

L’ombra di piedi in croce

Laggiù

Ta

Scomposizione n° 21+7 – 6

Che vedo tornando

Invocazione 21-2

Coro futuro

Canto a tre voci

Eppure la vela è stata

Epigrafe

Rottami

Anche è stata una scure

Uomo meditativo

È tua

Il volto facile

Già fatto

Vedi e vola una carta

Brulichio

Esorcismo

Concettuoso

Carme 3°

Le vacche magre

Eppure è strano

Parlerai con le amiche

Ancora

Ora una volta

La lucertola verde

Così pure si spezza

Agli angoli degli occhi

Tu non ignori

No, no

Riassunto. Epilogo

Bagna la pioggia

Come carni lentamente

Non devi parlarmi

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Agli angoli degli occhi

Bruno Mancini a buon ragione può essere definito “pioniere” della cultura letteraria ischitana in un processo di rinascita che fa seguito ad un lungo letargo.
Sembra quasi che la sensibilità emotiva di Bruno si sia incontrata/scontrata per anni con la lussureggiante natura ischitana, un connubio di spinte uguali e contrarie che si respingono, si annullano a vicenda, a volte fanno l’amore.

Segni questi di un’autorialità che si fa sensuale e passionale senza mai scadere nella volgarità, emotività di un uomo che sa amare con distaccato cinismo ed al contempo con l’ingenuità di un ragazzino

Data di pubblicazione 29 giu 2011
Lingua italiano
ISBN 9781446710227
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Agli angoli degli occhi Epigrafe

Epigrafe

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Epigrafe

Sono nato uno
e sono morto uno
perché sono stato due, tre
quattro, cinque, sei sette otto,
nove
dieci.
Per tutta la vita in cerca di tartufi.
Chi è, chi è?
.

Liscio come di un volto di donna

Da tutte quelle acque

Scivolavano le parole

Dall’ultima ora

Non ho più coraggio

Sono passate

Sono nel punto dove più c’è fuga

Ho in faccia finestre

Fermati

Non viene più

Come una lisca di pesce

Sollevano pietre

Della più bella notte

Eravamo saliti

Correte venti a macinar

Jel m’ha dì

Calmati

Miscuglio 21 – 1

Invocazione n° 21 – 1

Discorso n° 21 – 1

Un giorno da 52 parole

Topi di fogna

Datemi una tinozza

Erano giorni incerti

Esco da un pagliaio

Ruotano mani

So d’averle messo

Tu hai parlato non miti

Prendi un badile e spala

In un carcere

Conosco due città bene

E quando mi sarò svegliato?

Scomposizione n°21+8

Sonia. Ascoltami

Antichi

Parlo di te

Scomposizione n° 21-6

Scomposizione n° 21-7

Ho una donna

Su una panchina

Ti piacciono

Ammiri le mie mani

L’ombra di piedi in croce

Laggiù

Ta

Scomposizione n° 21+7 – 6

Che vedo tornando

Invocazione 21-2

Coro futuro

Canto a tre voci

Eppure la vela è stata

Epigrafe

Rottami

Anche è stata una scure

Uomo meditativo

È tua

Il volto facile

Già fatto

Vedi e vola una carta

Brulichio

Esorcismo

Concettuoso

Carme 3°

Le vacche magre

Eppure è strano

Parlerai con le amiche

Ancora

Ora una volta

La lucertola verde

Così pure si spezza

Agli angoli degli occhi

Tu non ignori

No, no

Riassunto. Epilogo

Bagna la pioggia

Come carni lentamente

Non devi parlarmi

Agli angoli degli occhi

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Agli angoli degli occhi

Bruno Mancini a buon ragione può essere definito “pioniere” della cultura letteraria ischitana in un processo di rinascita che fa seguito ad un lungo letargo.
Sembra quasi che la sensibilità emotiva di Bruno si sia incontrata/scontrata per anni con la lussureggiante natura ischitana, un connubio di spinte uguali e contrarie che si respingono, si annullano a vicenda, a volte fanno l’amore.

Segni questi di un’autorialità che si fa sensuale e passionale senza mai scadere nella volgarità, emotività di un uomo che sa amare con distaccato cinismo ed al contempo con l’ingenuità di un ragazzino

Data di pubblicazione 29 giu 2011
Lingua italiano
ISBN 9781446710227
Categoria Poesia
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Pagine 624
Libro a copertina morbida
Colore del contenuto Bianco e nero
Dimensioni Commerciale USA (152 x 229 mm)
Parole chiave Poesie amore Ischia passioni

Agli angoli degli occhi Eppure la vela è stata

Eppure la vela è stata

Tutti i testi del libro “Agli angoli degli occhi” in gratuita lettura

Eppure la vela è stata

Eppure la vela è stata quasi acqua.
Il toro sbuffa la polvere rotta in furia.
Eppure il legno
sono stato nei nodi di legno.
Più chiuso
più chiuso
più dentro è più chiuso e più dentro
e più chiuso.
E ti premo sulle palpebre le labbra.
C’è un’antenna di fumo:
è del camino di fronte.
Eppure sarà aria.

Liscio come di un volto di donna

Da tutte quelle acque

Scivolavano le parole

Dall’ultima ora

Non ho più coraggio

Sono passate

Sono nel punto dove più c’è fuga

Ho in faccia finestre

Fermati

Non viene più

Come una lisca di pesce

Sollevano pietre

Della più bella notte

Eravamo saliti

Correte venti a macinar

Jel m’ha dì

Calmati

Miscuglio 21 – 1

Invocazione n° 21 – 1

Discorso n° 21 – 1

Un giorno da 52 parole

Topi di fogna

Datemi una tinozza

Erano giorni incerti

Esco da un pagliaio

Ruotano mani

So d’averle messo

Tu hai parlato non miti

Prendi un badile e spala

In un carcere

Conosco due città bene

E quando mi sarò svegliato?

Scomposizione n°21+8

Sonia. Ascoltami

Antichi

Parlo di te

Scomposizione n° 21-6

Scomposizione n° 21-7

Ho una donna

Su una panchina

Ti piacciono

Ammiri le mie mani

L’ombra di piedi in croce

Laggiù

Ta

Scomposizione n° 21+7 – 6

Che vedo tornando

Invocazione 21-2

Coro futuro

Canto a tre voci

Eppure la vela è stata

Epigrafe

Rottami

Anche è stata una scure

Uomo meditativo

È tua

Il volto facile

Già fatto

Vedi e vola una carta

Brulichio

Esorcismo

Concettuoso

Carme 3°

Le vacche magre

Eppure è strano

Parlerai con le amiche

Ancora

Ora una volta

La lucertola verde

Così pure si spezza

Agli angoli degli occhi

Tu non ignori

No, no

Riassunto. Epilogo

Bagna la pioggia

Come carni lentamente

Non devi parlarmi

Agli angoli degli occhi

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Agli angoli degli occhi

Bruno Mancini a buon ragione può essere definito “pioniere” della cultura letteraria ischitana in un processo di rinascita che fa seguito ad un lungo letargo.
Sembra quasi che la sensibilità emotiva di Bruno si sia incontrata/scontrata per anni con la lussureggiante natura ischitana, un connubio di spinte uguali e contrarie che si respingono, si annullano a vicenda, a volte fanno l’amore.

Segni questi di un’autorialità che si fa sensuale e passionale senza mai scadere nella volgarità, emotività di un uomo che sa amare con distaccato cinismo ed al contempo con l’ingenuità di un ragazzino

Data di pubblicazione 29 giu 2011
Lingua italiano
ISBN 9781446710227
Categoria Poesia
Copyright Tutti i diritti riservati – Licenza di copyright standard

Pagine 624
Libro a copertina morbida
Colore del contenuto Bianco e nero
Dimensioni Commerciale USA (152 x 229 mm)
Parole chiave Poesie amore Ischia passioni