DILA&ARTES 20220507 Bruno Mancini poesie 7

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DILA&ARTES 20220507 Bruno Mancini poesie 7

DILA&ARTES 20220507

BRUNO MANCINI “2¢ x 1 poesia”

settima puntata

A partire dal 23 marzo abbiamo iniziato a pubblicare ogni sabato, in assoluto ordine alfabetico, alcune delle oltre 500 poesie che compongono l’antologia di Bruno Mancini “2 ¢ x 1 poesia” nella quale sono raggruppati tutti i suoi versi pubblicati nei sessant’anni che vanno dal 1957 al 2017 con i titoli:

Davanti al tempo – 1964

Agli angoli degli occhi – 1966

Segni – 1988

Sasquatch – 2000

La sagra del peccato – 2006

Incarto caramelle di uva passita – 2007

Non rubate la mia vita – 2008

Io fui mortale – 2010

La mia vita mai vissuta – 2013

Non sono un principe – 2014.

https://ilgiornale.artestv.it/2022/03/26/antoilogia-poetica-di-bruno-mancini/

https://ilgiornale.artestv.it/2022/04/02/bruno-mancini-2%c2%a2-x-1-poesia/

https://ilgiornale.artestv.it/2022/04/13/bruno-mancini-2%c2%a2-x-1-poesia-2/

https://ilgiornale.artestv.it/2022/04/16/poesie-di-bruno-mancini/

https://ilgiornale.artestv.it/2022/04/23/bruno-mancini-2%c2%a2-x-1-poesia-3/

https://ilgiornale.artestv.it/2022/04/30/langolo-della-poesia-6/

Presentando il programma di questa serie di pubblicazioni,   Bruno Mancini ha scritto “Decidendo di pubblicare tutte le poesie in un rigido ordine alfabetico, così come le leggerete nelle serie che vi saranno proposte in questa testata giornalistica, ho voluto privilegiare l’intenzione di forzarne le presentazioni mettendo in evidenza, piuttosto che nascondendo, stratificazioni, contrasti, connubi e similitudini che le hanno caratterizzate, differenziando le una dalle altre e ciascuna da tutte.

Forse, come in un gioco a mosca cieca, potrete restare stupiti dalla lettura che vi trasporterà, nel breve spazio di una stessa pagina, da una poesia del giovane ragazzo innamorato dell’amore a quella del maturo cinquantenne stregato da una fata inarrivabile; oppure vi potrà intrigare leggere, una dopo l’altra, alcune poesie scritte nello stesso periodo ma con lirismo completamente differente tra loro.”

Sarà, questa, una proposta valida?

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Dalla raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009)

Berenice e i suoi dilemmi

M’attende
stanotte il mio domani,
mantice di fisarmonica regina
nella balera dove m’invito,
ostico astante.
a dare una misura alla mia sete.

M’appare
irriguardoso senso di memoria
di lei, l’altra bugiarda,
che andava in altalena,
morbosa perversione,
sui miei perdoni inammissibili.

M’accosta
d’ingannatrice residuo lembo
vagheggiato teorema di improbi sigilli
mortificante effimera dolcezza
divaricata sintesi
risucchio d’anime.

M’oltraggia
ludibrio inaccettabile,
Polinice in pasto ai cani
ed io sarò d’Antigone la sabbia.
Modello la visione onirica
e lascio Berenice ai suoi dilemmi.

Non canto e non sorrido.

Aspetto l’alba sveglio.

Uno spunto dalla tragedia “Berenice” di Jean-Baptiste Racine (La Ferté-Milon, 22 /12/1639 – Parigi, 21/04/1699) .

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Dalla raccolta di poesie

“Davanti al tempo”

(1960 – 1963)

Bianca la sua casa
 
Bianca la sua casa
verdi le finestre
rosa il tetto acuto.
Nel tenue celeste
di una vestaglia lontana
lontana compare
una macchia di luce.

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Dalla raccolta di poesie

“Davanti al tempo”

(1960 – 1963)

Bimbi verranno
 
Bimbi verranno a lacerare i sonni
gridando da forti braccia paterne.
Volano.
E ridono.
Ridendo oltre il roveto.
Roveto e risate;
risate, risate pazze,
o roveto pungente
pungente che strazia.

Bimbi verranno a lacerarmi i sonni
mentre senza voli,
passo dietro passo,
varco in nenia la valle
– il francescano cenere in testa e zappa sulle spalle –
a che tutto sia nitido e nudo e primitivo.
Delirare:
“Sei troppo bella perché io possa non desiderarti
ma al di là del campo di rovi e di ortiche,
… … … al di là… … da solo…
lasciami…
lasciami… Voglio.”
E la notte si spezza.
Ora si vede.
Essa è qui.
Toccala
su toccala
vischiosa mente.
È pur essa di terra che credi!
Esiste.
Ed è sorella che soffre
e non grida e soffre
e non piange
“Se temerai di respirare insetti
tu mi vedrai polvere e sputo”
Ma maledice.

Distendermi a fronte di stellata angoscia
ora che nel vicino silenzio senza luce
ho massacrato una vita!
Certo è questa la notte
alba e passato.
Il gelo fugge da sotto cieli pieni di ombre.

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Dalla raccolta di poesie

“Davanti al tempo”

(1960 – 1963)

Bolle d’aria

Sempre più
cattivo
triste cuore
che l’aveva creduta sua
per sempre
lasci in pianto
vento.

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Dalla raccolta di poesie

“Agli angoli degli occhi”

(1962 – 1964)

Brulichio
 
Brulichio di tante palline
buttate a caso insieme per terra.
Come fai a parlarmi?
Quel fiore che vive una notte
per ogni
cent’anni.
Cone fai a parlarmi?
Ricordarmi qualcosa.
A quest’ora. A quest’ora.
La pelle ubbriacata
come s’io stessi ancora
ad ungerla di gin
nell’ombelico vuoto piccola coppa,
e a grande mano
stendessi al seno,
al collo.
Girati.
Tutta la schiena
e natiche.
Piuma.
Sulle montagne
un forte vento di neve
ha ricoperto gli alberi.
Come fai a parlarmi?
Quella tua lunga verginità
presa in due ore
su un letto di tovaglie.
Brulichio di tante palline
buttate a caso insieme per terra…

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Dalla raccolta di poesie

“La sagra del peccato”

(1957 – 2003)

C’è un patto crudele

Cè un patto crudele
nel mio dono:
tu
devi prendere la mia sedia
la birra
il sigaro
la penna
per nascere

“Ti giro intorno
e non ti tocco”.

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C’è un patto scellerato
nel tuo domani:
tu
devi prendere il mio sonno
il letto
il lume
le ombre,
per vivere

“Ti guardo dentro
e mi conosco”.

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C’è un patto assurdo
nel tuo destino:
tu
devi prendere il mio amore
lo cerchi
ti sfugge
lo stringi
per essere

“Ignazio di Frigeria e D’Alessandro
col cuore di un poeta”.

DILA&ARTES 20220504

A UN UOMO – IN MEMORIA DI GIOVANNI ROTUNNO

DI LUCIA FUSCO Presidente delegata DILA per l’Italia

Conosciamo i versi dei sublimi poeti dai libri di scuola o dalle parole d’amore delle canzoni.

Le parole immortali accompagnano la vita e rendono più bello il cammino.

Io ho avuto la Grazia di conoscere di persona un poeta, un uomo mite, gentile, che ha scritto una poesia per me: Giovanni Rotunno.

Regalava i suoi libri: ”Ai ragazzi di ogni dove con amorevole comprensione, perché traggano motivi per fare propri i valori etici della vita e il rispetto della natura”, dedicando versi anche per gli animali: “Non c’è uomo per me / che mi faccia le coccole / e mi riempia la ciotola di cibo… …Ma che ti costa / accarezzarmi una sola volta? / ed io ti adoro / da qui all’eternità (Fammi una carezza)”.

Intenso e generoso, invitava i ricchi ad aprire i palazzi e il cuore, ha lasciato un grande vuoto in tutta la comunità che lo ha stimato e amato.

Ha pubblicato antologie, anche in inglese, vincendo diversi premi letterari: “Pensieri” nel 2005, “Thoughts”, nel 2007, “Pensieri 2” con traduzione in inglese, nel 2008, “Le parole della mia vita”, “Parole della mia vita 2”, “Pensieri di un ottuagenario” del 2015 e “Pensieri” del 2018.

Aveva 89 anni ma un cuore giovane.

Campano di San Donato di Carinola, Maresciallo dell’Aeronautica, rimasto a Latina Scalo in pensione.

In questo territorio con un gruppo di artisti aveva creato una famiglia unita dalla bellezza e dalla cultura.

Protagonista di tanti incontri culturali, al Circolo Cittadino di Latina, nei Teatri e nelle Piazze della provincia, molti presso la Trattoria da Elena a Sermoneta in momenti di convivialità, musica e poesia, alcuni della Delegazione per il Lazio dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” e di altre Associazioni nazionali e internazionali, declamava i suoi “pensieri”, con spirito di affetto ed eternità agli amici e alle belle signore.

Angela Maria Tiberi, Presidente Delegato Italia DIlA, sorella, amica, musa, lo ricorda a due anni dalla sua morte con un quaderno poetico “A UN UOMO”, Vitale Edizioni, 2021: amici, complici, fratelli.

Insieme ai suoi nipotini Vincenzo e Mirko, dei quali è stato nonno d’adozione e alla scrittrice Assunta Gneo lo hanno accompagnato negli ultimi tempi, quando, bisognoso di cure e medicine, è stato ricoverato a Villa Silvana a Cisterna.

Giovanni Rotunno aveva apprezzato il video a lui dedicato da Bruno Mancini, e poi si era spento, dimenticando il suo poetare, avvicinandosi agli angeli.

La medaglia di Cavaliere della Repubblica per le sue qualità umane, professionali, insieme ai suoi libri, lo ha accompagnato in Paradiso.

L’IC Foscolo di Sparanise gli ha dedicato una lapide alla memoria.

Giovanni visitava spesso la terra campana,  ne ricordava i luoghi, la campagna, le tradizioni, la giovinezza, le radici, gli affetti.

Tanti gli amici che hanno apprezzato il lavoro di Angela Maria Tiberi oltre a quelli già citati: eccone solo alcuni… Pietrantonio Di Lucia, Pierluigi Coggio, Flora Rucco, Ugo De Angelis, Salvatore della tipografia di Lt Scalo, Milena Petrarca, Mafalda Cantarelli, Geltrude Nardelli, Manuela Ranaldi, Liga Lapinska, Sabrina Fardello, Vittorio Bertolaccini, Rosa della Corte, Enrica Macconi Martinelli, Dante Ceccarini, Sonia Testa, Michelangelo Angrisani, Cecilia Salaices, Fiorella Mancini, Paolo Mesolella, Roberta Cappuccilli e la Corale di Sant’Anna.

Nella foto scattata al MAP (Museo dell’Agro Pontino) a Pontinia durante un incontro di arte cultura e amicizia, sono riconoscibili (in prima fila da sinistra a destra) Manuela Ranaldi, Raffaele Greco, Milena Petrarca, Giovanni Rotunno, Lucia Fusco, Rosalba Maldera, Angela Maria Tiberi, Lina Savone Villa, e poi dietro un signore non identificato e Angelino Malandruccolo.

DILA&ARTES 20220430

BRUNO MANCINI “2¢ x 1 poesia”

sesta puntata

A partire dal 23 marzo abbiamo iniziato a pubblicare ogni sabato, in assoluto ordine alfabetico, alcune delle oltre 500 poesie che compongono l’antologia di Bruno Mancini “2 ¢ x 1 poesia” nella quale sono raggruppati tutti i suoi versi pubblicati nei sessant’anni che vanno dal 1957 al 2017 con i titoli:

Davanti al tempo – 1964
Agli angoli degli occhi – 1966
Segni – 1988
Sasquatch – 2000
La sagra del peccato – 2006
Incarto caramelle di uva passita – 2007
Non rubate la mia vita – 2008
Io fui mortale – 2010
La mia vita mai vissuta – 2013
Non sono un principe – 2014.

https://ilgiornale.artestv.it/2022/03/26/antoilogia-poetica-di-bruno-mancini/

https://ilgiornale.artestv.it/2022/04/02/bruno-mancini-2%c2%a2-x-1-poesia/

https://ilgiornale.artestv.it/2022/04/13/bruno-mancini-2%c2%a2-x-1-poesia-2/

https://ilgiornale.artestv.it/2022/04/16/poesie-di-bruno-mancini/

https://ilgiornale.artestv.it/2022/04/23/bruno-mancini-2%c2%a2-x-1-poesia-3/

Presentando il programma di questa serie di pubblicazioni,   Bruno Mancini ha scritto “Decidendo di pubblicare tutte le poesie in un rigido ordine alfabetico, così come le leggerete nelle serie che vi saranno proposte in questa testata giornalistica, ho voluto privilegiare l’intenzione di forzarne le presentazioni mettendo in evidenza, piuttosto che nascondendo, stratificazioni, contrasti, connubi e similitudini che le hanno caratterizzate, differenziando le una dalle altre e ciascuna da tutte.

Forse, come in un gioco a mosca cieca, potrete restare stupiti dalla lettura che vi trasporterà, nel breve spazio di una stessa pagina, da una poesia del giovane ragazzo innamorato dell’amore a quella del maturo cinquantenne stregato da una fata inarrivabile; oppure vi potrà intrigare leggere, una dopo l’altra, alcune poesie scritte nello stesso periodo ma con lirismo completamente differente tra loro.”

Sarà, questa, una proposta valida?

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Dalla raccolta di poesie
Davanti al tempo
(1960 – 1963)
Aprile millenovecento…

L’oca morta galleggia sul fiume
un gabbiano la guarda attonito:
passione tra uccelli ignoti.
Un ferito è disteso sul campo
le sue mani sono sangue
posato sul petto che è cuore scoperto.

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Dalla raccolta di poesie
Davanti al tempo
(1960 – 1963)
Aspramente
 
Aspramente
rinnego lo stridere furbo
che travolge
colonne issate da antichi
in soliloqui
fitti e placidi.

Rudemente
mi copro di terra bagnata
gli orecchi
se piange una cosa
affratellata
più della mia carne sterile.

Aspramente
mi pento nel volo di falene incessante
rotondo.

Scoprimmo orizzonti illimitati
saremo automi
fummo nemici, amici, attori,
fummo gloria
un secondo pavone
domani è l’ora dei soldati
vennero imperi lucidi di schiavi?
domani schiavi si muore.

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Dalla raccolta di poesie
Davanti al tempo
(1960 – 1963)
Attesa

Come un volo d’aereo di carta
finirà
dopo poco
come l’ombra d’un ultimo notturno suonatore
svanirà nel silenzio
come un sogno
rimarrà
sol ricordo.

E l’orologio continua a pulsare.

Mi sveglierò domani col sapore della morte?
 
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Dalla raccolta di poesie
Non sono un principe
(2012 – 2014)
Attimo
 
“Signori si scende”.
Finita l’era geologica artificiale,
“Signori si scende”
rimbomba l’olocausto
nella stagione del destino:
vuota.
è l’attimo conteso.
Dall’attimo.
Nell’ultimo stridere dei freni.

Ciuff ciuff sbuffo vapore
del primo giro
-le tante ruote sui binari-
nel tempo
che mi rapina,
sì,
di me di noi.
Famelici mortali
gettati
nelle memorie degli altrui ricordi.
Prima del dopo
ti aspetto al bivio
tra forse e mai
se porti un cesto di veleni e di delizie.
 
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Dalla raccolta di poesie
La mia vita mai vissuta
(1990 – 2014)
Attingo

Vetriloquo, attingo
immani sciami di onde celebrali
vagolanti tra scroto e cervello
– dicotomia fra genesi e controllo –
– doppio volano rosso come martello e falce –
– feticcio e totem d’esoteriche turlupinanti essenze –
e casso il folle incastro
della mia immagine,
quasi sommessa,
nel palio al pomeriggio senza fine
di cavalieri e dame.

… il magma mi trascina,
in un rombante silenzio
tracimo
oltre il pallido miraggio
d’uno sbiadito arcobaleno.

Scalda con forza il sole l’ultima nuvola

… magari io fossi.
 
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Dalla raccolta di poesie
Non sono un principe
(2012 – 2014)
Azz!
 
“Gli occhi di un Poeta
sguardo di Condottiero.”

… se fosse Ignazio…
… se fosse ricco…
… se fosse affascinante…
… se fosse innamorato…
… MALEDETTO!

Leggo l’oroscopo che scrivo
“Tranquilli giorni per il toro”.
Illimitata iperbole.
Onirico assioma.

… magari…
… potesse imporre….
… poi domani…
… profezia-certezza…

“Di tali Ignazio è vuoto l’universo”!

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Dalla raccolta di poesie
Agli angoli degli occhi
(1962 – 1964)
Bagna la pioggia di un’ora tarda

Bagna la pioggia di un’ora tarda
i giorni dell’estate.
Tardo a venirti incontro
e non mi scuote
l’odore più bello della polvere
la mia polvere bagnata.
Attendo il sonno
più lungo di luce
che mi conquisto sperando motivi,
tante parole,
vissute molto in fretta
alla luce dei neon
e delle immagini riflesse.
Se giunge un canto
se giunge una goccia.
Se cerco un nome
almeno quello dammi
come io ti do.

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Dalla raccolta di poesie
Non sono un principe
(2012 – 2014)
Basaltiche nevrosi

Lillipuzziano intingolo
fregola assorbe
per le di lei basaltiche nevrosi:
due triglie fritte
schiumate a salsa d’alghe
la falanghina giovane e brillante.

Apro la bocca e chiudo gli occhi
gusto il presente
e sgommo
per tutto il tempo perso:
magari fosse vero!

Magari forse è stata solo
una nevrosi.

 

 

 

DILA & Artés articoli pubblicati

DILA & Artés

CS | Tra Bruno Mancini

Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

e Antonio Auricchio

editore della testata giornalistica “Il Giornale di ArtesTv

registrata presso il Tribunale di Salerno, si è stabilita un’intesa di collaborazione che vedrà l’Ass. DILA partecipare con interviste, recensioni notizie ecc. alla redazione della sezione cultura del giornale.

Antonio Auricchio

ha iniziato la sua carriera ponendo l’attenzione all’amore verso il prossimo, dedicandosi alla salute dei suoi pazienti attraverso il ruolo di dipendente dell’ASL di Salerno e di infermiere specializzato nel reparto di rianimazione.

Una volta lasciato l’impegno verso coloro che soffrono, ha ben pensato di proseguire la sua vita, passando, dopo aver visto e vissuto in prima persona il dolore delle persone al divertimento, profondendo il suo impegno, nella passione che aveva già da prima coltivato per la TV, per il mondo dello spettacolo e del cinema, iniziando come organizzatore di eventi e venendo in contatto con persone illustri e di un certo calibro.

Poi cameraman e patrón di “Miss Arte’sTv”, il concorso dedicato alla selezione delle ragazze baciate da Venere sia del territorio Campano che Nazionale, e che esaltassero principalmente le bellezze del suo amato Sud e quelle delle giovani aspiranti al mondo della televisione e dello spettacolo  dello stivale tricolore intero.

La passione che lo anima lo ha spinto fino a prendere le redini in mano e ideare, registrare e dirigere da dietro la camera da presa programmi, notiziari e dossier televisivi, impegnandosi anche nella ricerca di notizie di rilevante importanza sia nazionale che estera per gli articoli giornalistici all’interno del canale ArtesTv.

Francesca Durante

https://ilgiornale.artestv.it/

Antonio Auricchio

Bruno Mancini

scrittore e poeta, è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.

A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:

“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.

Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri:

Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.

… si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna, che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni.

… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti.

Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?

Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…

…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.

…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.

Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…

…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.

…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”

Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.

…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.

Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”

Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!

Una poetica lacerata e sfuggente…

Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…

Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.

Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.

“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…”

Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia

INFO:

[email protected]

[email protected]

Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23

DILA&Artés

Regolamento partecipazione e modulo iscrizione

1) L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in pieno accordo con l’editore Antonio Auricchio, Patron della testata giornalistica Artés registrata presso il Tribunale di Salerno, ha dato vita al nuovo progetto culturale DILA&Artés di ampio respiro mediatico adatto alla valorizzazione delle attività dell’Associazione e di tutti gli Artisti che hanno comunque collaborato con i nostri progetti culturali.

2) Il progetto culturale DILA&Artés prevede la pubblicazione a cura dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” di interviste, recensioni, notizie ecc. nella sezione cultura della testata giornalistica Artés.

3) La partecipazione al progetto culturale DILA&Artés, per testi e immagini, è aperta ai contributi degli Artisti italiani e stranieri che, dopo averne fatta richiesta, saranno selezioni da una Commissione nominata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Tale Commissione provvederà a selezionare in maniera insindacabile le richieste di partecipazione al progetto culturale DILA&Artés.

4) I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscriversi direttamente nel gruppo dei partecipanti purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento e siano in regola con il tesseramento DILA

5) Gli Artisti che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

6) L’Artista, per partecipare al progetto culturale DILA&Artés, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata.

7) Trattandosi di una partecipazione a titolo completamente GRATUITO, L’Associazione DILA si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Artisti, inviando le proprie iscrizioni, ne prendono atto in maniera definitiva.

8) INFO: 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23 – [email protected]

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione al progetto culturale DILA&Artés

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via____________________                          N:_____                       CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv/ esprimo l’intenzione di partecipare al progetto culturale DILA&Artés nella mia qualità di

Scrittore □  –  Attore □  –  Musicista □  –  Pittore □  

 A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto al progetto culturale DILA&Artés organizzato dall’Associazione DILA;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  3. volere concedere all’Associazione DILA il diritto di pubblicare ed utilizzare il contenuto della mia suddetta partecipazione in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che l’Associazione DILA avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare il contenuto della mia suddetta partecipazione e di utilizzarlo in ogni forma e modo nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare il suddetto contenuto della mia partecipazione anche in via telematica a mezzo internet e non sarà tenuta ad effettuare alcuna correzione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con l’Associazione DILA che essa NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare il contenuto della mia suddetta partecipazione al gratuito utilizzo da parte del’Associazione DILA per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione essa voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità del contenuto della mia suddetta partecipazione, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del contenuto della mia suddetto partecipazione;

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv

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DILA&ARTES 20220430 Bruno Mancini poesie 6

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DILA&ARTES 20220430 Bruno Mancini poesie 6

DILA&ARTES 20220430

BRUNO MANCINI “2¢ x 1 poesia”

sesta puntata

A partire dal 23 marzo abbiamo iniziato a pubblicare ogni sabato, in assoluto ordine alfabetico, alcune delle oltre 500 poesie che compongono l’antologia di Bruno Mancini “2 ¢ x 1 poesia” nella quale sono raggruppati tutti i suoi versi pubblicati nei sessant’anni che vanno dal 1957 al 2017 con i titoli:

Davanti al tempo – 1964
Agli angoli degli occhi – 1966
Segni – 1988
Sasquatch – 2000
La sagra del peccato – 2006
Incarto caramelle di uva passita – 2007
Non rubate la mia vita – 2008
Io fui mortale – 2010
La mia vita mai vissuta – 2013
Non sono un principe – 2014.

https://ilgiornale.artestv.it/2022/03/26/antoilogia-poetica-di-bruno-mancini/

https://ilgiornale.artestv.it/2022/04/02/bruno-mancini-2%c2%a2-x-1-poesia/

https://ilgiornale.artestv.it/2022/04/13/bruno-mancini-2%c2%a2-x-1-poesia-2/

https://ilgiornale.artestv.it/2022/04/16/poesie-di-bruno-mancini/

https://ilgiornale.artestv.it/2022/04/23/bruno-mancini-2%c2%a2-x-1-poesia-3/

Presentando il programma di questa serie di pubblicazioni,   Bruno Mancini ha scritto “Decidendo di pubblicare tutte le poesie in un rigido ordine alfabetico, così come le leggerete nelle serie che vi saranno proposte in questa testata giornalistica, ho voluto privilegiare l’intenzione di forzarne le presentazioni mettendo in evidenza, piuttosto che nascondendo, stratificazioni, contrasti, connubi e similitudini che le hanno caratterizzate, differenziando le una dalle altre e ciascuna da tutte.

Forse, come in un gioco a mosca cieca, potrete restare stupiti dalla lettura che vi trasporterà, nel breve spazio di una stessa pagina, da una poesia del giovane ragazzo innamorato dell’amore a quella del maturo cinquantenne stregato da una fata inarrivabile; oppure vi potrà intrigare leggere, una dopo l’altra, alcune poesie scritte nello stesso periodo ma con lirismo completamente differente tra loro.”

Sarà, questa, una proposta valida?

——————————

Dalla raccolta di poesie
Davanti al tempo
(1960 – 1963)
Aprile millenovecento…

L’oca morta galleggia sul fiume
un gabbiano la guarda attonito:
passione tra uccelli ignoti.
Un ferito è disteso sul campo
le sue mani sono sangue
posato sul petto che è cuore scoperto.

——————————

Dalla raccolta di poesie
Davanti al tempo
(1960 – 1963)
Aspramente
 
Aspramente
rinnego lo stridere furbo
che travolge
colonne issate da antichi
in soliloqui
fitti e placidi.

Rudemente
mi copro di terra bagnata
gli orecchi
se piange una cosa
affratellata
più della mia carne sterile.

Aspramente
mi pento nel volo di falene incessante
rotondo.

Scoprimmo orizzonti illimitati
saremo automi
fummo nemici, amici, attori,
fummo gloria
un secondo pavone
domani è l’ora dei soldati
vennero imperi lucidi di schiavi?
domani schiavi si muore.

——————————

Dalla raccolta di poesie
Davanti al tempo
(1960 – 1963)
Attesa

Come un volo d’aereo di carta
finirà
dopo poco
come l’ombra d’un ultimo notturno suonatore
svanirà nel silenzio
come un sogno
rimarrà
sol ricordo.

E l’orologio continua a pulsare.

Mi sveglierò domani col sapore della morte?
 
——————————
 
Dalla raccolta di poesie
Non sono un principe
(2012 – 2014)
Attimo
 
“Signori si scende”.
Finita l’era geologica artificiale,
“Signori si scende”
rimbomba l’olocausto
nella stagione del destino:
vuota.
è l’attimo conteso.
Dall’attimo.
Nell’ultimo stridere dei freni.

Ciuff ciuff sbuffo vapore
del primo giro
-le tante ruote sui binari-
nel tempo
che mi rapina,
sì,
di me di noi.
Famelici mortali
gettati
nelle memorie degli altrui ricordi.
Prima del dopo
ti aspetto al bivio
tra forse e mai
se porti un cesto di veleni e di delizie.
 
——————————
 
Dalla raccolta di poesie
La mia vita mai vissuta
(1990 – 2014)
Attingo

Vetriloquo, attingo
immani sciami di onde celebrali
vagolanti tra scroto e cervello
– dicotomia fra genesi e controllo –
– doppio volano rosso come martello e falce –
– feticcio e totem d’esoteriche turlupinanti essenze –
e casso il folle incastro
della mia immagine,
quasi sommessa,
nel palio al pomeriggio senza fine
di cavalieri e dame.

… il magma mi trascina,
in un rombante silenzio
tracimo
oltre il pallido miraggio
d’uno sbiadito arcobaleno.

Scalda con forza il sole l’ultima nuvola

… magari io fossi.
 
——————————
 
Dalla raccolta di poesie
Non sono un principe
(2012 – 2014)
Azz!
 
“Gli occhi di un Poeta
sguardo di Condottiero.”

… se fosse Ignazio…
… se fosse ricco…
… se fosse affascinante…
… se fosse innamorato…
… MALEDETTO!

Leggo l’oroscopo che scrivo
“Tranquilli giorni per il toro”.
Illimitata iperbole.
Onirico assioma.

… magari…
… potesse imporre….
… poi domani…
… profezia-certezza…

“Di tali Ignazio è vuoto l’universo”!

——————————

Dalla raccolta di poesie
Agli angoli degli occhi
(1962 – 1964)
Bagna la pioggia di un’ora tarda

Bagna la pioggia di un’ora tarda
i giorni dell’estate.
Tardo a venirti incontro
e non mi scuote
l’odore più bello della polvere
la mia polvere bagnata.
Attendo il sonno
più lungo di luce
che mi conquisto sperando motivi,
tante parole,
vissute molto in fretta
alla luce dei neon
e delle immagini riflesse.
Se giunge un canto
se giunge una goccia.
Se cerco un nome
almeno quello dammi
come io ti do.

——————————

Dalla raccolta di poesie
Non sono un principe
(2012 – 2014)
Basaltiche nevrosi

Lillipuzziano intingolo
fregola assorbe
per le di lei basaltiche nevrosi:
due triglie fritte
schiumate a salsa d’alghe
la falanghina giovane e brillante.

Apro la bocca e chiudo gli occhi
gusto il presente
e sgommo
per tutto il tempo perso:
magari fosse vero!

Magari forse è stata solo
una nevrosi.

 

 

 Poesia sporca

La radio avanza sulle curve magnetiche.
Nel suo frantoio
spirano avanzi
innominabili
di belle speranze.
Nessun arpeggio interrompe la macina.
Stritolata
da robuste ganasce
sporca poesia mi imbratta.

POESIA SPORCA

Versi di Bruno Mancini

 

A partire dal 23 marzo abbiamo iniziato a pubblicare ogni sabato, in assoluto ordine alfabetico, alcune delle oltre 500 poesie che compongono l’antologia di Bruno Mancini “2 ¢ x 1 poesia” nella quale sono raggruppati tutti i suoi versi pubblicati nei sessant’anni che vanno dal 1957 al 2017 con i titoli:

Davanti al tempo – 1964
Agli angoli degli occhi – 1966
Segni – 1988
Sasquatch – 2000
La sagra del peccato – 2006
Incarto caramelle di uva passita – 2007
Non rubate la mia vita – 2008
Io fui mortale – 2010
La mia vita mai vissuta – 2013
Non sono un principe – 2014.

DILA&ARTES 20220326 Bruno Mancini poesie 4

DILA&ARTES 20220402 Bruno Mancini poesie 3

DILA&ARTES 20220423 Bruno Mancini poesie 2

DILA&ARTES 20220416 Bruno Mancini poesie 1

Presentando il programma di questa serie di pubblicazioni,   Bruno Mancini ha scritto “Decidendo di pubblicare tutte le poesie in un rigido ordine alfabetico, così come le leggerete nelle serie che vi saranno proposte in questa testata giornalistica, ho voluto privilegiare l’intenzione di forzarne le presentazioni mettendo in evidenza, piuttosto che nascondendo, stratificazioni, contrasti, connubi e similitudini che le hanno caratterizzate, differenziando le una dalle altre e ciascuna da tutte.

Forse, come in un gioco a mosca cieca, potrete restare stupiti dalla lettura che vi trasporterà, nel breve spazio di una stessa pagina, da una poesia del giovane ragazzo innamorato dell’amore a quella del maturo cinquantenne stregato da una fata inarrivabile; oppure vi potrà intrigare leggere, una dopo l’altra, alcune poesie scritte nello stesso periodo ma con lirismo completamente differente tra loro.”

Sarà, questa, una proposta valida?

——————————
Dalla raccolta di poesie

Agli angoli degli occhi

(1962 – 1964)

Ancora

Vuole bagnare almeno le dita,
prego vuole le dita,
bagnarle nell’odore forte di mani
amica, vuole,
tenere nell’odore forte di mani,
teneramente,
vuole bagnare almeno le dita.
Dietro alla grossa tartaruga
grossa e lenta la scia
di tutti i passi
s’accavalla.
Vuole bagnare almeno le dita.
Teneramente.

——————————
Dalla raccolta di poesie

Non sono un principe

(2012 – 2014)

Ancora domenica

E domani, ancora domenica,
non sarà domenica
di un grande evento.

Allegro,
tristemente insulto
mancata melodia.

Incredulo,
oppure ingenuo,
dell’altro lui di me
sottratto
-rimosso-
da vocalismi estremi controcanti,
me stesso affondo
in un ristagno pavido.

Magari voglio l’impossibile.

——————————
Dalla raccolta di poesie

La sagra del peccato

(1957 – 2003)

Ancora hai voglia
 

Ancora hai voglia
di scindere i miei se
come s’io fossi lampada
pendente
al soffio mobile
la luce e buio io
fossi senza penombre
io
fossi
sia
sono
radice e foglia
il male e il bene
bastardo io
sia
sono valigia e pugni
sorrisi e inganni
testardo io
sono
la culla delle tue incertezze
il dondolo delle tue dolcezze.

——————————
 Dalla raccolta di poesie

Non sono un principe

(2012 – 2014)

Ancora sono

Stretto, ristretto, distratto,
strutto, distrutto,
bistrattato,
evangelizzo la regina
faccia bel petto del marrano
e vado a rompermi le coronarie.
FORZA NAPOLI
FORZA DIEGO
FORZA NOI

E va’ fanculo le illusioni.

——————————
Dalla raccolta di poesie

Davanti al tempo

(1960 – 1963)

 

Ancora un giorno e poi basta

Ancora un giorno e poi basta.
Lo credo.
Ne sono sicuro.
Domani
Domani, fra poco c’è il sole,
quello bello fatto di calore e di luce,
di tanta luce;
che pure però non ti acceca.
Certo. Certo. Domani.
Verrà tra poco domani.
E me ne andrò diverso
sulla stessa spiaggia che oggi ho odiata,
e potrò cantare
belle canzoni dolci.
Per Lui. A Lui solo. Certo
certo domani non vedrò più formiche
morire su lucide distese di cemento,
perché domani ci sarà il mio sole
a risplendere lì su.
Ed è buono. Lo so bene che è buono.
Sicuro, domani vedrai come sarà piacevole la vista della collina e come non verranno più quei tristi pensieri dell’ignoto che essa cela e capirai, lo capisci che capirai, capirai le sue distese verdi di piante e di erbe, e per te saranno verdi e tutti per te saranno i fiori fioriti sui burroni e sulle rocce di lava scura ed impetuosa.
Mentr’io ritornerò pentito.

——————————
 Dalla raccolta di poesie

Non sono un principe

(2012 – 2014)

Annalisa

Una turista nottambula

Una possibile Annalisa
passa vociando
(urla?)
in una notte d’estate
(alle quattro del mattino?)
nel vicolo illune
(Via Gemito ad Ischia?)
‘O sanno che so’ zoccola“.
Non ero brillo,
non sono un delatore

——————————
 Dalla raccolta di poesie

Agli angoli degli occhi

(1962 – 1964)  

Antichi

Così un clamore
d’esercito
tra corni di caccia
brune bellezze di montagne
accosta.
Mobile è tra i richiami del padre
la preghiera
nelle grotte degli avi.
Senza mucche
senza agnelli
senza luci e senza uscite.
Così le brune bellezze di montagne
pesta
così un clamore
tra corni di caccia
brune bellezze di montagne
accosta.

——————————
 Dalla raccolta di poesie

Davanti al tempo

(1960 – 1963)

Apocalisse

Il primo tremante bacio
la prima parola
sfuggita ad un’ansia.

——————————
Dalla raccolta di poesie

Non sono un principe

(2012 – 2014)

Appariscenze

Lungo sigmatici percorsi
antiche superstizioni
ammantano:
imperfette certezze
come muschi sui tronchi.
C’è chi sceglie da solo
caparbio
il tempo del suicidio,
e chi, magari sulla luna,
illuso,
vorrebbe vivere per “sempre”.
Lei,
fragile, decisa,
voleva vivere da morta.

DILA&ARTES 20220420

Bruno Mancini | Luciano Somma e Gustavo Martucci cantano la Napoli che vorremmo

Luciano Somma, detto per chi non lo conoscesse, è stato insignito dei principali riconoscimenti artistici assegnati dalle più importanti Associazioni, Fondazioni ed Enti operanti in Italia, ottenendo centinaia di premi tra cui, per ben due volte, la medaglia d’argento del Presidente della Repubblica italiana.
Luciano Somma continua, da molti anni, la collaborazione con la nostra Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” realizzando video nei quali legge poesie di Autori partecipanti al Premio “Otto milioni” ritenute meritevoli della sua attenzione.

Super esperto della lingua napoletana (lingua e non dialetto!), Luciano Somma è fortemente impegnato anche nella composizione di testi da utilizzare come canzoni; sensibile attivista di percorsi sociali, Luciano Somma patisce con forte partecipazione la disgraziata situazione sanitaria ed economica della nostra Italia in generale e di Napoli in particolare, tanto che ha messo in campo tutte le sue competenze ed ha coinvolto molti suoi amici nella realizzazione di un prodotto musicale volto ad invertire i peggiori luoghi comuni che da sempre fanno scempio della nostra cultura meridionale.

È disponibile, infatti, un video contenente 10 canzoni con testi di Luciano Somma e musica, voce ed arrangiamento di Gustavo Martucci, che gli autori hanno voluto proporre partendo da NAPULE FUTTETENNE, presentata con successo al Festival di Napoli 2020 , organizzato da Massimo Abbate: manifestazione svoltasi, per la prima volta nella storia, on line causa pandemia, in Mondovisione, riscontrando l’interesse da parte di oltre 2.500.000 di telespettatori!

A Luciano Somma è stato assegnato l’ambito “Premio alla carriera”.

Altri titoli delle canzoni del disco sono “CANZONE VOLA E VA”, “VARCA D’’O BBENE”, “NUN M’HE CAPITO”, “NA TERRA D’AMMORE”, “NAPULE E’ D’’A  MIA”, “‘A CANUSCITE NAPULE”, “VENTO DI NAPOLI”, “EFFETTO NAPOLI”, “MAJE NISCIUNO”.

In ognuno vi è uno spaccato di vita napoletana, per dimostrare che la città non è solo delinquenza e criminalità, sporcizia e disordine, come spesso viene etichettata, ma in essa sono presenti eccellenze di laboriosità seppure disagiate a causa della carenza di strutture necessarie per poter operare occupare tutta la massa lavorativa disponibile.

Ecco dunque il motivo d’una forte percentuale di disoccupati o sottoccupati.

Il disco lancia messaggi sociali prospettando la possibilità di vivere di Pesca, Agricoltura, Turismo, e mettendo all’indice lo “strano scherzo del destino” per cui queste attività languono costringendo molte persone ad inventarsi un lavoro per “tirare a campare”.

“È ora che ci si svegli da questo torpore e s’invitino i giovani ed i giovanissimi, che sono poi le risorse del futuro, a cercare con tutti i mezzi di attivarsi perla realizzazione di una vita più vita, con onestà e dignità”, è questo il messaggio lanciato da Luciano Somma ed è un messaggio che ci sentiamo di condividere.

È un tentativo, certo.

Nessuno nutre certezze, ma è un tentativo che va fatto, ed è stato effettuato, infatti, con forza e determinazione, seppure usando un mezzo apparentemente poco efficace come è la musica leggera, ma che può diventare dirompente se si invitano tutti gli artisti, e Napoli è ricca anche di questo, a promuovere altri messaggi affinché l’eco possa giungere in alto.

E rompere finalmente un’atavica e colpevole sordità.
Grazie Luciano, noi dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” anche a nome delle decine di Associazioni, italiane e straniere, che aderiscono alla nostra NUSIV (network Uniti Si Vince) con Dalila Boukhalfa (Presidente dell’Associazione algerina ADA in prima linea) ci siamo e ci saremo.

Luciano Somma

BR21 Luciano Somma – Parliamo sottovoce

 

Luciano Somma ha realizzato molti video letture di testi finalisti del premio internazionale “Otto milioni” dedicato al compianto Comm. Agostino Lauro e di alcune mie poesie.

Perché andiamo

Dalla raccolta di poesie

“Segni” (1964 – 1987)scritta da        

Dissertazioni

1/A

Perché  andiamo
dove fogli di cactus
affissi alle porte
chiudono umanità.
Dove orme di zoccoli
richiamano fughe.
Dove né bello, né buono,
né vero,
né noi. Andiamo a scrivere
quello che resta dei nostri palpiti,
delle nostre “disillusioni”
contro evanescenze prive di sogno.

Ora se vuoi, è l’ora di andare.

Parliamo sottovoce

Dalla raccolta di poesie “La mia vita mai vissuta”

(1990 – 2014):  

Paura-Dogma (3)

Parliamo sottovoce
creando alambicchi per le nostre intese
dalla vinaccia al puro distillato.
Un vecchio adagio,
proverbio di contrada,
basta a formare il tema di una gita fra i vigneti.
se solo tu fossi un essere vivente
andremmo in cerca di  tartufi
e non di verbi dissotterrati
da logori abbandoni!

Poesia
Amore
Malattia.

Dea della vita
anche a volte sedotta e sfavillante
ma di certo al momento dell’addio
“Intimità dimenticata”.

Parliamo sottovoce

Agli angoli degli occhi

Dalla raccolta di poesie

“Agli angoli degli occhi”

(1962 – 1964): 

Agli angoli degli occhi

 

Agli angoli degli occhi
sotto pigrizie amiche
prepara a morte
nostalgia.
Passa più parti
lampo di tempo indietro
indietro secoli
e sempre come sempre.
Cambia
se non adesso
a morte.
Alla viola nasce il pensiero
e posso ancora muovermi
venirti accanto
e senti la corteccia
vecchia e inutile.

 

Amico

Dalla raccolta di poesie

“La sagra del peccato”

(1957 – 2003):

Amico

Ho poco tempo
per essere
la copia antica
di me stesso,
o come bianca leggenda
attesa
da voce di grotta
sommersa
tra chele ed  aragosta
insinuante
e danze d’alga
incerta
e flussi di onda
nebulosa.

Mi punge una figura
di uomo nudo
col volto incastonato
da denti spezzati,
e un cuore in mano.
C’è ancora,
se voglio
un goccio di pazienza.

Alla carezza gelida

Dalla raccolta di poesie “Davanti al tempo”

 (1960 – 1963):

Alla carezza gelida

Rive odorose d’alghe;
sabbia,
costrutta forma di castello
dalla fantasia fanciulla,
pregna di sole
e di sapore di pesce;
vento compagno
di lunghe solitudini;
soffio della mia vela
quand’era suo dominio il mare,
quando sognavo nella tua ebbrezza regni;
acque
da assiduo moto
risospinte a riva
sui miei piedi
docili
alla carezza gelida;
acque,
insensate,
indomite,
voraci,
gracili giganti deformati
dalla fantasia del tempo:

necessità di sonno
al ritorno.

 

Ceri nel buio di una notte

Dalla raccolta di poesie “Davanti al tempo”

(1960 – 1963):

Ceri nel buio di una notte
 
Ceri nel buio di una notte
oltre desiderate vane trasparenze.

Desiderate notti
quando solo si sentiva muovere
senza posa, incantata,
una mano su un cuore
– ed era niente finanche l’eterno –
e l’addolciva e lo spaccava
fiore di neve su azzurro.

Stelle sul mio cammino,
e una scala mostrava e velava,
e tu, che pure velavi.

Ceri nel chiuso di una stanza,
alti sopra disumana speranza.

Speranza di ritorno
solitario a carpire volo d’affetto,
veloce abbaglio
che la mente perdona.

E chiuderò nell’ossessione incerta.

 

Ringrazio Luciano Somma per aver apprezzato (con le parole che seguono) il mio articolo e, confermando la mia stima per tutte le sue attività culturali (in primis poetiche e musicali), gli rinnovo i segni di un’amicizia tanto speciale quanto basata su contatti non ancora personalizzati.
“Carissimo Bruno,
la nostra affettuosa e fraterna amicizia, cementata negli anni pur non essendoci mai incontrati da vicino, ti ha suggerito , ancora una volta, le bellissime parole usate per scrivere su di me e sul progetto VIVERE A NAPOLI che io e Gustavo Martucci stiamo ancora cercando di portare avanti anche se poco seguito da chi dovrebbe governare la nostra regione ed in particolare la nostra città (Isole comprese…)
Il mio GRAZIE di vero cuore per tutto il supporto che stai dando, e sono sicuro darai, a noi ed all’organizzazione che così brillantemente stai portando avanti con grandi sacrifici.
Un grandissimo e riconoscente abbraccio
LUCIANO”.

DILA&ARTES 20220416

BRUNO MANCINI “2¢ x 1 poesia”

quarta puntata

A partire dal 23 marzo abbiamo iniziato a pubblicare ogni sabato, in assoluto ordine alfabetico, alcune delle oltre 500 poesie che compongono l’antologia di Bruno Mancini “2 ¢ x 1 poesia” nella quale sono raggruppati tutti i suoi versi pubblicati nei sessant’anni che vanno dal 1957 al 2017 con i titoli:

Davanti al tempo – 1964

Agli angoli degli occhi – 1966

Segni – 1988

Sasquatch – 2000

La sagra del peccato – 2006

Incarto caramelle di uva passita – 2007

Non rubate la mia vita – 2008

Io fui mortale – 2010

La mia vita mai vissuta – 2013

Non sono un principe – 2014.

DILA&ARTES 20220326 Bruno Mancini poesie 1

DILA&ARTES 20220402 Bruno Mancini poesie 2

DILA&ARTES 20220413 Bruno Mancini poesie 3

Presentando il programma di questa serie di pubblicazioni,   Bruno Mancini ha scritto “Decidendo di pubblicare tutte le poesie in un rigido ordine alfabetico, così come le leggerete nelle serie che vi saranno proposte in questa testata giornalistica, ho voluto privilegiare l’intenzione di forzarne le presentazioni mettendo in evidenza, piuttosto che nascondendo, stratificazioni, contrasti, connubi e similitudini che le hanno caratterizzate, differenziando le una dalle altre e ciascuna da tutte.

Forse, come in un gioco a mosca cieca, potrete restare stupiti dalla lettura che vi trasporterà, nel breve spazio di una stessa pagina, da una poesia del giovane ragazzo innamorato dell’amore a quella del maturo cinquantenne stregato da una fata inarrivabile; oppure vi potrà intrigare leggere, una dopo l’altra, alcune poesie scritte nello stesso periodo ma con lirismo completamente differente tra loro.”

Sarà, questa, una proposta valida?

——————————

Dalla raccolta di poesie

Davanti al tempo

(1960 – 1963)

Alla carezza gelida

Rive odorose d’alghe;
sabbia,
costrutta forma di castello
dalla fantasia fanciulla,
pregna di sole
e di sapore di pesce;
vento compagno
di lunghe solitudini;
soffio della mia vela
quand’era suo dominio il mare,
quando sognavo nella tua ebbrezza regni;
acque
da assiduo moto
risospinte a riva
sui miei piedi
docili
alla carezza gelida;
acque,
insensate,
indomite,
voraci,
gracili giganti deformati
dalla fantasia del tempo:

necessità di sonno
al ritorno.

——————————

Dalla raccolta di poesie

Davanti al tempo

(1960 – 1963)

Allora sotto un mucchio di pàmpani

Allora sotto un mucchio di pàmpani
strisciava – inavvertito pensiero –
la mano in cerca di dio.
Malinconia di vibrata rinunzia
prega e già ritorna.

Che l’ora abbracci la via del tempo
e non abbui.

Morda dolore
assetato e sordo.

Strano impallidisce
e sembra sublime sciogliersi di cieche avventure
il tuo e il loro
balordo allontanar le rondini
non deluse ma stanche
dai rozzi buchi
nel rotto monumento.

E non c’è forma realtà
ma il vomito cala
passata l’orgia.

——————————

Dalla raccolta di poesie

Sasquatch

(1968 – 2009)

Alt

Cercano i cocci,
passi fasciati da bende adesive
nel bivio carboni-diamanti;
scoprono tagli
mani guantate di pelle umana
nel segno del cenno addio;
la mente respira affanno
all’apparire del gatto nero
lemme lemme
scodinzolante
in moto felino
lento lento,
e sono io che punto verso il centro
tenuto fermo, in bellavista oscena,
dal palo del semaforo
sempre e per sempre immobile sul tuo colore rosso.

——————————

Dalla raccolta di poesie

Davanti al tempo

(1960 – 1963)

Alzasti un altare

Alzasti un altare
sullo scoglio più rude
una lucerna
rossa invocando sguardi
facesti bruciare la notte.

Alzavi un altare
mentre tua dea ti soffriva
la pena di cento cavalle
in parto.

Quella pigra ossessione spavalda
un inconsueto ondeggiare di anche.

——————————

Dalla raccolta di poesie

La sagra del peccato

(1957 – 2003)

Amico

Ho poco tempo
per essere
la copia antica
di me stesso,
o come bianca leggenda
attesa
da voce di grotta
sommersa
tra chele ed  aragosta
insinuante
e danze d’alga
incerta
e flussi di onda
nebulosa.

Mi punge una figura
di uomo nudo
col volto incastonato
da denti spezzati,
e un cuore in mano.
C’è ancora,
se voglio
un goccio di pazienza.

——————————

Dalla raccolta di poesie

Agli angoli degli occhi

(1962 – 1964)

Ammiri le mie mani

Ammiri le mie mani
non i miei frutti
la voce mia
non le parole
e sento di volerle cenere
e vento.

——————————

Dalla raccolta di poesie

Agli angoli degli occhi

(1962 – 1964)

Anche è stata una scure

Anche è stata una scure
sul pendio
il nostro rotolare avvinti
per erbe.
Così furono notti
scavate nei giorni.
E se c’era una bocca
era mossa su un seno:
calice lungo
cola aroma
con un sottile scorrere.
Sulle pietre
sulla carne.
Mani cieche veloci
e la terra nelle dita
e ogni volta più acuto l’affanno.
Notti intere
scavate nei giorni.

DILA&ARTES 20220416 Bruno Mancini poesie 4

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DILA&ARTES 20220413

Bruno Mancini poesie 3

BRUNO MANCINI “2¢ x 1 poesia”

terza puntata

A partire dal 23 marzo abbiamo iniziato a pubblicare ogni sabato, in assoluto ordine alfabetico, alcune delle oltre 500 poesie che compongono l’antologia di Bruno Mancini “2 ¢ x 1 poesia” nella quale sono raggruppati tutti i suoi versi pubblicati nei sessant’anni che vanno dal 1957 al 2017 con i titoli:

Davanti al tempo – 1964
Agli angoli degli occhi – 1966
Segni – 1988
Sasquatch – 2000
La sagra del peccato – 2006
Incarto caramelle di uva passita – 2007
Non rubate la mia vita – 2008
Io fui mortale – 2010
La mia vita mai vissuta – 2013
Non sono un principe – 2014.

https://ilgiornale.artestv.it/2022/03/26/antoilogia-poetica-di-bruno-mancini/

https://ilgiornale.artestv.it/2022/04/02/bruno-mancini-2%c2%a2-x-1-poesia/

Presentando il programma di questa serie di pubblicazioni,   Bruno Mancini ha scritto “Decidendo di pubblicare tutte le poesie in un rigido ordine alfabetico, così come le leggerete nelle serie che vi saranno proposte in questa testata giornalistica, ho voluto privilegiare l’intenzione di forzarne le presentazioni mettendo in evidenza, piuttosto che nascondendo, stratificazioni, contrasti, connubi e similitudini che le hanno caratterizzate, differenziando le una dalle altre e ciascuna da tutte.

Forse, come in un gioco a mosca cieca, potrete restare stupiti dalla lettura che vi trasporterà, nel breve spazio di una stessa pagina, da una poesia del giovane ragazzo innamorato dell’amore a quella del maturo cinquantenne stregato da una fata inarrivabile; oppure vi potrà intrigare leggere, una dopo l’altra, alcune poesie scritte nello stesso periodo ma con lirismo completamente differente tra loro.”

Sarà, questa, una proposta valida?

——————————

Dalla raccolta di poesie

“La sagra del peccato”

(1957 – 2003)

Adone stanco

Friggi
nel culo friggi
le cozze della mia mente
patelle – scorfani – sconcigli.

Sera di luglio;
s’era di luglio
– ma Gary Cooper non lo saprà –
e a me lasciasti il lume
per la tivù.

 ——————————

Dalla raccolta di poesie

“Agli angoli degli occhi”

(1962 – 1964)

Agli angoli degli occhi

Agli angoli degli occhi
sotto pigrizie amiche
prepara a morte
nostalgia.
Passa più parti
lampo di tempo indietro
indietro secoli
e sempre come sempre.
Cambia
se non adesso
a morte.
Alla viola nasce il pensiero
e posso ancora muovermi
venirti accanto
e senti la corteccia
vecchia e inutile.

 ——————————

 Dalla raccolta di poesie

“La mia vita mai vissuta”

(1990 – 2014)

Ai comodi abbandoni (1)

Ai comodi abbandoni
di sbalzanti ascensori,
vorticose bellezze
di scale acchiocciolate

Voglio la mia.

Per assurde ambizioni
m’invento atroci ossessioni:
orridi
oscuri oblii.

Voglio la mia
aspra e bollente.

Dalle false fattrici di misteri
insufficienti compromessi,
o principi
o Caini.

Voglio la mia
aspra e bollente
negra e ribelle.

I veri architetti della vita
dileggiano
con i loro antichi ermetismi,
o corde o grotte o celle.

Voglio la mia
aspra e bollente
negra e ribelle,
che sia la mia

Imbrigliati da enigmi
di torpori,
risvegli imbarazzanti
osteggiano.

Voglio la mia fantasia
aspra e bollente
negra e ribelle,
che sia la mia,
in fuga solitaria.

 ——————————

 Dalla raccolta di poesie

“La mia vita mai vissuta”

(1990 – 2014)

Ai comodi abbandoni (2)

 

Ai comodi abbandoni
di sbalzi
in ascensore,
vorticose bellezze
di scale acchiocciolate.

Voglio la mia.

Dalle false fattrici di misteri
insufficienti compromessi,
o principi
o Caini.

Voglio la mia
aspra e bollente.

Per assurde ambizioni
invento
atroci ossessioni:
orridi
oscuri
oblii.

Voglio la mia
aspra e bollente
negra e ribelle.

I veri architetti della vita
dileggiano
con antichi ermetismi,
o corde
o grotte
o celle.

Voglio la mia
aspra e bollente
negra e ribelle,
che sia la mia.

Imbrigliati da enigmi
di torpori,
risvegli imbarazzanti
osteggiano.

Voglio la mia fantasia
aspra e bollente
negra e ribelle,
che sia la mia,
in fuga solitaria.

——————————

 Dalla raccolta di poesie

“Davanti al tempo”

(1960 – 1963)

Alba

 

Il sole all’inizio,
un bimbo lambito da onde
silenti mormoranti preghiere d’assistenza;
difeso
da un guardo vigile;
immerso nell’acre profumo del mare
che,
a lui vicino,
sprigiona colori di perpetua purezza
di inutile speranza.

——————————

 Dalla raccolta di poesie

“La sagra del peccato”

(1957 – 2003)

Albore

E sono passate le tre
e sono
passate.
Ti manca l’attesa
– ricordo le notti –
resisti agli affetti
– più certa di me –
rovisti:
e a poco
la luna seduta sul mare.

DILA&ARTES 20220413 Bruno Mancini poesie 3

DILA&ARTES 20220413 Bruno Mancini poesie 3

DILA&ARTES 20220413 Bruno Mancini poesie 3

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DILA & Artés 20220305

DILA & Artés 20220302

DILA & Artés 20220226

 

 

DILA & Artés articoli pubblicati

DILA & Artés

CS | Tra Bruno Mancini

Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

e Antonio Auricchio

editore della testata giornalistica “Il Giornale di ArtesTv

registrata presso il Tribunale di Salerno, si è stabilita un’intesa di collaborazione che vedrà l’Ass. DILA partecipare con interviste, recensioni notizie ecc. alla redazione della sezione cultura del giornale.

Antonio Auricchio

ha iniziato la sua carriera ponendo l’attenzione all’amore verso il prossimo, dedicandosi alla salute dei suoi pazienti attraverso il ruolo di dipendente dell’ASL di Salerno e di infermiere specializzato nel reparto di rianimazione.

Una volta lasciato l’impegno verso coloro che soffrono, ha ben pensato di proseguire la sua vita, passando, dopo aver visto e vissuto in prima persona il dolore delle persone al divertimento, profondendo il suo impegno, nella passione che aveva già da prima coltivato per la TV, per il mondo dello spettacolo e del cinema, iniziando come organizzatore di eventi e venendo in contatto con persone illustri e di un certo calibro.

Poi cameraman e patrón di “Miss Arte’sTv”, il concorso dedicato alla selezione delle ragazze baciate da Venere sia del territorio Campano che Nazionale, e che esaltassero principalmente le bellezze del suo amato Sud e quelle delle giovani aspiranti al mondo della televisione e dello spettacolo  dello stivale tricolore intero.

La passione che lo anima lo ha spinto fino a prendere le redini in mano e ideare, registrare e dirigere da dietro la camera da presa programmi, notiziari e dossier televisivi, impegnandosi anche nella ricerca di notizie di rilevante importanza sia nazionale che estera per gli articoli giornalistici all’interno del canale ArtesTv.

Francesca Durante

https://ilgiornale.artestv.it/

Antonio Auricchio

Bruno Mancini

scrittore e poeta, è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.

A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:

“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.

Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri:

Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.

… si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna, che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni.

… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti.

Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?

Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…

…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.

…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.

Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…

…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.

…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”

Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.

…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.

Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”

Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!

Una poetica lacerata e sfuggente…

Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…

Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.

Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.

“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…”

Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia

INFO:

[email protected]

[email protected]

Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23

DILA&Artés

Regolamento partecipazione e modulo iscrizione

1) L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in pieno accordo con l’editore Antonio Auricchio, Patron della testata giornalistica Artés registrata presso il Tribunale di Salerno, ha dato vita al nuovo progetto culturale DILA&Artés di ampio respiro mediatico adatto alla valorizzazione delle attività dell’Associazione e di tutti gli Artisti che hanno comunque collaborato con i nostri progetti culturali.

2) Il progetto culturale DILA&Artés prevede la pubblicazione a cura dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” di interviste, recensioni, notizie ecc. nella sezione cultura della testata giornalistica Artés.

3) La partecipazione al progetto culturale DILA&Artés, per testi e immagini, è aperta ai contributi degli Artisti italiani e stranieri che, dopo averne fatta richiesta, saranno selezioni da una Commissione nominata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Tale Commissione provvederà a selezionare in maniera insindacabile le richieste di partecipazione al progetto culturale DILA&Artés.

4) I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscriversi direttamente nel gruppo dei partecipanti purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento e siano in regola con il tesseramento DILA

5) Gli Artisti che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

6) L’Artista, per partecipare al progetto culturale DILA&Artés, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata.

7) Trattandosi di una partecipazione a titolo completamente GRATUITO, L’Associazione DILA si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Artisti, inviando le proprie iscrizioni, ne prendono atto in maniera definitiva.

8) INFO: 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23 – [email protected]

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione al progetto culturale DILA&Artés

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via____________________                          N:_____                       CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv/ esprimo l’intenzione di partecipare al progetto culturale DILA&Artés nella mia qualità di

Scrittore □  –  Attore □  –  Musicista □  –  Pittore □  

 A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto al progetto culturale DILA&Artés organizzato dall’Associazione DILA;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  3. volere concedere all’Associazione DILA il diritto di pubblicare ed utilizzare il contenuto della mia suddetta partecipazione in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che l’Associazione DILA avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare il contenuto della mia suddetta partecipazione e di utilizzarlo in ogni forma e modo nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare il suddetto contenuto della mia partecipazione anche in via telematica a mezzo internet e non sarà tenuta ad effettuare alcuna correzione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con l’Associazione DILA che essa NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare il contenuto della mia suddetta partecipazione al gratuito utilizzo da parte del’Associazione DILA per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione essa voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità del contenuto della mia suddetta partecipazione, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del contenuto della mia suddetto partecipazione;

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare a dila@emmegiischia.com

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – dila@emmegiischia.com

 

 

DILA&ARTES 20220423 Bruno Mancini poesie 5

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DILA&ARTES 20220423 Bruno Mancini poesie 5

DILA&ARTES 20220423

BRUNO MANCINI “2¢ x 1 poesia”

quinta puntata

A partire dal 23 marzo abbiamo iniziato a pubblicare ogni sabato, in assoluto ordine alfabetico, alcune delle oltre 500 poesie che compongono l’antologia di Bruno Mancini “2 ¢ x 1 poesia” nella quale sono raggruppati tutti i suoi versi pubblicati nei sessant’anni che vanno dal 1957 al 2017 con i titoli:

Davanti al tempo – 1964
Agli angoli degli occhi – 1966
Segni – 1988
Sasquatch – 2000
La sagra del peccato – 2006
Incarto caramelle di uva passita – 2007
Non rubate la mia vita – 2008
Io fui mortale – 2010
La mia vita mai vissuta – 2013
Non sono un principe – 2014.

DILA&ARTES 20220326 Bruno Mancini poesie 4

DILA&ARTES 20220402 Bruno Mancini poesie 3

DILA&ARTES 20220423 Bruno Mancini poesie 2

DILA&ARTES 20220416 Bruno Mancini poesie 1

Presentando il programma di questa serie di pubblicazioni,   Bruno Mancini ha scritto “Decidendo di pubblicare tutte le poesie in un rigido ordine alfabetico, così come le leggerete nelle serie che vi saranno proposte in questa testata giornalistica, ho voluto privilegiare l’intenzione di forzarne le presentazioni mettendo in evidenza, piuttosto che nascondendo, stratificazioni, contrasti, connubi e similitudini che le hanno caratterizzate, differenziando le una dalle altre e ciascuna da tutte.

Forse, come in un gioco a mosca cieca, potrete restare stupiti dalla lettura che vi trasporterà, nel breve spazio di una stessa pagina, da una poesia del giovane ragazzo innamorato dell’amore a quella del maturo cinquantenne stregato da una fata inarrivabile; oppure vi potrà intrigare leggere, una dopo l’altra, alcune poesie scritte nello stesso periodo ma con lirismo completamente differente tra loro.”

Sarà, questa, una proposta valida?

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Dalla raccolta di poesie

Agli angoli degli occhi

(1962 – 1964)

Ancora

Vuole bagnare almeno le dita,
prego vuole le dita,
bagnarle nell’odore forte di mani
amica, vuole,
tenere nell’odore forte di mani,
teneramente,
vuole bagnare almeno le dita.
Dietro alla grossa tartaruga
grossa e lenta la scia
di tutti i passi
s’accavalla.
Vuole bagnare almeno le dita.
Teneramente.

——————————
Dalla raccolta di poesie

Non sono un principe

(2012 – 2014)

Ancora domenica

E domani, ancora domenica,
non sarà domenica
di un grande evento.

Allegro,
tristemente insulto
mancata melodia.

Incredulo,
oppure ingenuo,
dell’altro lui di me
sottratto
-rimosso-
da vocalismi estremi controcanti,
me stesso affondo
in un ristagno pavido.

Magari voglio l’impossibile.

——————————
Dalla raccolta di poesie

La sagra del peccato

(1957 – 2003)

Ancora hai voglia
 

Ancora hai voglia
di scindere i miei se
come s’io fossi lampada
pendente
al soffio mobile
la luce e buio io
fossi senza penombre
io
fossi
sia
sono
radice e foglia
il male e il bene
bastardo io
sia
sono valigia e pugni
sorrisi e inganni
testardo io
sono
la culla delle tue incertezze
il dondolo delle tue dolcezze.

——————————
 Dalla raccolta di poesie

Non sono un principe

(2012 – 2014)

Ancora sono

Stretto, ristretto, distratto,
strutto, distrutto,
bistrattato,
evangelizzo la regina
faccia bel petto del marrano
e vado a rompermi le coronarie.
FORZA NAPOLI
FORZA DIEGO
FORZA NOI

E va’ fanculo le illusioni.

——————————
Dalla raccolta di poesie

Davanti al tempo

(1960 – 1963)

 

Ancora un giorno e poi basta

Ancora un giorno e poi basta.
Lo credo.
Ne sono sicuro.
Domani
Domani, fra poco c’è il sole,
quello bello fatto di calore e di luce,
di tanta luce;
che pure però non ti acceca.
Certo. Certo. Domani.
Verrà tra poco domani.
E me ne andrò diverso
sulla stessa spiaggia che oggi ho odiata,
e potrò cantare
belle canzoni dolci.
Per Lui. A Lui solo. Certo
certo domani non vedrò più formiche
morire su lucide distese di cemento,
perché domani ci sarà il mio sole
a risplendere lì su.
Ed è buono. Lo so bene che è buono.
Sicuro, domani vedrai come sarà piacevole la vista della collina e come non verranno più quei tristi pensieri dell’ignoto che essa cela e capirai, lo capisci che capirai, capirai le sue distese verdi di piante e di erbe, e per te saranno verdi e tutti per te saranno i fiori fioriti sui burroni e sulle rocce di lava scura ed impetuosa.
Mentr’io ritornerò pentito.

——————————
 Dalla raccolta di poesie

Non sono un principe

(2012 – 2014)

Annalisa

Una turista nottambula

Una possibile Annalisa
passa vociando
(urla?)
in una notte d’estate
(alle quattro del mattino?)
nel vicolo illune
(Via Gemito ad Ischia?)
‘O sanno che so’ zoccola“.
Non ero brillo,
non sono un delatore

——————————
 Dalla raccolta di poesie

Agli angoli degli occhi

(1962 – 1964)  

Antichi

Così un clamore
d’esercito
tra corni di caccia
brune bellezze di montagne
accosta.
Mobile è tra i richiami del padre
la preghiera
nelle grotte degli avi.
Senza mucche
senza agnelli
senza luci e senza uscite.
Così le brune bellezze di montagne
pesta
così un clamore
tra corni di caccia
brune bellezze di montagne
accosta.

——————————
 Dalla raccolta di poesie

Davanti al tempo

(1960 – 1963)

Apocalisse

Il primo tremante bacio
la prima parola
sfuggita ad un’ansia.

——————————
Dalla raccolta di poesie

Non sono un principe

(2012 – 2014)

Appariscenze

Lungo sigmatici percorsi
antiche superstizioni
ammantano:
imperfette certezze
come muschi sui tronchi.
C’è chi sceglie da solo
caparbio
il tempo del suicidio,
e chi, magari sulla luna,
illuso,
vorrebbe vivere per “sempre”.
Lei,
fragile, decisa,
voleva vivere da morta.

DILA&ARTES 20220420

Bruno Mancini | Luciano Somma e Gustavo Martucci cantano la Napoli che vorremmo

Luciano Somma, detto per chi non lo conoscesse, è stato insignito dei principali riconoscimenti artistici assegnati dalle più importanti Associazioni, Fondazioni ed Enti operanti in Italia, ottenendo centinaia di premi tra cui, per ben due volte, la medaglia d’argento del Presidente della Repubblica italiana.
Luciano Somma continua, da molti anni, la collaborazione con la nostra Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” realizzando video nei quali legge poesie di Autori partecipanti al Premio “Otto milioni” ritenute meritevoli della sua attenzione.

Super esperto della lingua napoletana (lingua e non dialetto!), Luciano Somma è fortemente impegnato anche nella composizione di testi da utilizzare come canzoni; sensibile attivista di percorsi sociali, Luciano Somma patisce con forte partecipazione la disgraziata situazione sanitaria ed economica della nostra Italia in generale e di Napoli in particolare, tanto che ha messo in campo tutte le sue competenze ed ha coinvolto molti suoi amici nella realizzazione di un prodotto musicale volto ad invertire i peggiori luoghi comuni che da sempre fanno scempio della nostra cultura meridionale.

È disponibile, infatti, un video contenente 10 canzoni con testi di Luciano Somma e musica, voce ed arrangiamento di Gustavo Martucci, che gli autori hanno voluto proporre partendo da NAPULE FUTTETENNE, presentata con successo al Festival di Napoli 2020 , organizzato da Massimo Abbate: manifestazione svoltasi, per la prima volta nella storia, on line causa pandemia, in Mondovisione, riscontrando l’interesse da parte di oltre 2.500.000 di telespettatori!

A Luciano Somma è stato assegnato l’ambito “Premio alla carriera”.

Altri titoli delle canzoni del disco sono “CANZONE VOLA E VA”, “VARCA D’’O BBENE”, “NUN M’HE CAPITO”, “NA TERRA D’AMMORE”, “NAPULE E’ D’’A  MIA”, “‘A CANUSCITE NAPULE”, “VENTO DI NAPOLI”, “EFFETTO NAPOLI”, “MAJE NISCIUNO”.

In ognuno vi è uno spaccato di vita napoletana, per dimostrare che la città non è solo delinquenza e criminalità, sporcizia e disordine, come spesso viene etichettata, ma in essa sono presenti eccellenze di laboriosità seppure disagiate a causa della carenza di strutture necessarie per poter operare occupare tutta la massa lavorativa disponibile.

Ecco dunque il motivo d’una forte percentuale di disoccupati o sottoccupati.

Il disco lancia messaggi sociali prospettando la possibilità di vivere di Pesca, Agricoltura, Turismo, e mettendo all’indice lo “strano scherzo del destino” per cui queste attività languono costringendo molte persone ad inventarsi un lavoro per “tirare a campare”.

“È ora che ci si svegli da questo torpore e s’invitino i giovani ed i giovanissimi, che sono poi le risorse del futuro, a cercare con tutti i mezzi di attivarsi perla realizzazione di una vita più vita, con onestà e dignità”, è questo il messaggio lanciato da Luciano Somma ed è un messaggio che ci sentiamo di condividere.

È un tentativo, certo.

Nessuno nutre certezze, ma è un tentativo che va fatto, ed è stato effettuato, infatti, con forza e determinazione, seppure usando un mezzo apparentemente poco efficace come è la musica leggera, ma che può diventare dirompente se si invitano tutti gli artisti, e Napoli è ricca anche di questo, a promuovere altri messaggi affinché l’eco possa giungere in alto.

E rompere finalmente un’atavica e colpevole sordità.
Grazie Luciano, noi dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” anche a nome delle decine di Associazioni, italiane e straniere, che aderiscono alla nostra NUSIV (network Uniti Si Vince) con Dalila Boukhalfa (Presidente dell’Associazione algerina ADA in prima linea) ci siamo e ci saremo.

Luciano Somma

BR21 Luciano Somma – Parliamo sottovoce

 

Luciano Somma ha realizzato molti video letture di testi finalisti del premio internazionale “Otto milioni” dedicato al compianto Comm. Agostino Lauro e di alcune mie poesie.

Perché andiamo

Dalla raccolta di poesie

“Segni” (1964 – 1987)scritta da        

Dissertazioni

1/A

Perché  andiamo
dove fogli di cactus
affissi alle porte
chiudono umanità.
Dove orme di zoccoli
richiamano fughe.
Dove né bello, né buono,
né vero,
né noi. Andiamo a scrivere
quello che resta dei nostri palpiti,
delle nostre “disillusioni”
contro evanescenze prive di sogno.

Ora se vuoi, è l’ora di andare.

Parliamo sottovoce

Dalla raccolta di poesie “La mia vita mai vissuta”

(1990 – 2014):  

Paura-Dogma (3)

Parliamo sottovoce
creando alambicchi per le nostre intese
dalla vinaccia al puro distillato.
Un vecchio adagio,
proverbio di contrada,
basta a formare il tema di una gita fra i vigneti.
se solo tu fossi un essere vivente
andremmo in cerca di  tartufi
e non di verbi dissotterrati
da logori abbandoni!

Poesia
Amore
Malattia.

Dea della vita
anche a volte sedotta e sfavillante
ma di certo al momento dell’addio
“Intimità dimenticata”.

Parliamo sottovoce

Agli angoli degli occhi

Dalla raccolta di poesie

“Agli angoli degli occhi”

(1962 – 1964): 

Agli angoli degli occhi

 

Agli angoli degli occhi
sotto pigrizie amiche
prepara a morte
nostalgia.
Passa più parti
lampo di tempo indietro
indietro secoli
e sempre come sempre.
Cambia
se non adesso
a morte.
Alla viola nasce il pensiero
e posso ancora muovermi
venirti accanto
e senti la corteccia
vecchia e inutile.

 

Amico

Dalla raccolta di poesie

“La sagra del peccato”

(1957 – 2003):

Amico

Ho poco tempo
per essere
la copia antica
di me stesso,
o come bianca leggenda
attesa
da voce di grotta
sommersa
tra chele ed  aragosta
insinuante
e danze d’alga
incerta
e flussi di onda
nebulosa.

Mi punge una figura
di uomo nudo
col volto incastonato
da denti spezzati,
e un cuore in mano.
C’è ancora,
se voglio
un goccio di pazienza.

Alla carezza gelida

Dalla raccolta di poesie “Davanti al tempo”

 (1960 – 1963):

Alla carezza gelida

Rive odorose d’alghe;
sabbia,
costrutta forma di castello
dalla fantasia fanciulla,
pregna di sole
e di sapore di pesce;
vento compagno
di lunghe solitudini;
soffio della mia vela
quand’era suo dominio il mare,
quando sognavo nella tua ebbrezza regni;
acque
da assiduo moto
risospinte a riva
sui miei piedi
docili
alla carezza gelida;
acque,
insensate,
indomite,
voraci,
gracili giganti deformati
dalla fantasia del tempo:

necessità di sonno
al ritorno.

 

Ceri nel buio di una notte

Dalla raccolta di poesie “Davanti al tempo”

(1960 – 1963):

Ceri nel buio di una notte
 
Ceri nel buio di una notte
oltre desiderate vane trasparenze.

Desiderate notti
quando solo si sentiva muovere
senza posa, incantata,
una mano su un cuore
– ed era niente finanche l’eterno –
e l’addolciva e lo spaccava
fiore di neve su azzurro.

Stelle sul mio cammino,
e una scala mostrava e velava,
e tu, che pure velavi.

Ceri nel chiuso di una stanza,
alti sopra disumana speranza.

Speranza di ritorno
solitario a carpire volo d’affetto,
veloce abbaglio
che la mente perdona.

E chiuderò nell’ossessione incerta.

 

Ringrazio Luciano Somma per aver apprezzato (con le parole che seguono) il mio articolo e, confermando la mia stima per tutte le sue attività culturali (in primis poetiche e musicali), gli rinnovo i segni di un’amicizia tanto speciale quanto basata su contatti non ancora personalizzati.
“Carissimo Bruno,
la nostra affettuosa e fraterna amicizia, cementata negli anni pur non essendoci mai incontrati da vicino, ti ha suggerito , ancora una volta, le bellissime parole usate per scrivere su di me e sul progetto VIVERE A NAPOLI che io e Gustavo Martucci stiamo ancora cercando di portare avanti anche se poco seguito da chi dovrebbe governare la nostra regione ed in particolare la nostra città (Isole comprese…)
Il mio GRAZIE di vero cuore per tutto il supporto che stai dando, e sono sicuro darai, a noi ed all’organizzazione che così brillantemente stai portando avanti con grandi sacrifici.
Un grandissimo e riconoscente abbraccio
LUCIANO”.

DILA&ARTES 20220416

BRUNO MANCINI “2¢ x 1 poesia”

quarta puntata

A partire dal 23 marzo abbiamo iniziato a pubblicare ogni sabato, in assoluto ordine alfabetico, alcune delle oltre 500 poesie che compongono l’antologia di Bruno Mancini “2 ¢ x 1 poesia” nella quale sono raggruppati tutti i suoi versi pubblicati nei sessant’anni che vanno dal 1957 al 2017 con i titoli:

Davanti al tempo – 1964

Agli angoli degli occhi – 1966

Segni – 1988

Sasquatch – 2000

La sagra del peccato – 2006

Incarto caramelle di uva passita – 2007

Non rubate la mia vita – 2008

Io fui mortale – 2010

La mia vita mai vissuta – 2013

Non sono un principe – 2014.

DILA&ARTES 20220326 Bruno Mancini poesie 1

DILA&ARTES 20220402 Bruno Mancini poesie 2

DILA&ARTES 20220413 Bruno Mancini poesie 3

Presentando il programma di questa serie di pubblicazioni,   Bruno Mancini ha scritto “Decidendo di pubblicare tutte le poesie in un rigido ordine alfabetico, così come le leggerete nelle serie che vi saranno proposte in questa testata giornalistica, ho voluto privilegiare l’intenzione di forzarne le presentazioni mettendo in evidenza, piuttosto che nascondendo, stratificazioni, contrasti, connubi e similitudini che le hanno caratterizzate, differenziando le una dalle altre e ciascuna da tutte.

Forse, come in un gioco a mosca cieca, potrete restare stupiti dalla lettura che vi trasporterà, nel breve spazio di una stessa pagina, da una poesia del giovane ragazzo innamorato dell’amore a quella del maturo cinquantenne stregato da una fata inarrivabile; oppure vi potrà intrigare leggere, una dopo l’altra, alcune poesie scritte nello stesso periodo ma con lirismo completamente differente tra loro.”

Sarà, questa, una proposta valida?

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Dalla raccolta di poesie

Davanti al tempo

(1960 – 1963)

Alla carezza gelida

Rive odorose d’alghe;
sabbia,
costrutta forma di castello
dalla fantasia fanciulla,
pregna di sole
e di sapore di pesce;
vento compagno
di lunghe solitudini;
soffio della mia vela
quand’era suo dominio il mare,
quando sognavo nella tua ebbrezza regni;
acque
da assiduo moto
risospinte a riva
sui miei piedi
docili
alla carezza gelida;
acque,
insensate,
indomite,
voraci,
gracili giganti deformati
dalla fantasia del tempo:

necessità di sonno
al ritorno.

——————————

Dalla raccolta di poesie

Davanti al tempo

(1960 – 1963)

Allora sotto un mucchio di pàmpani

Allora sotto un mucchio di pàmpani
strisciava – inavvertito pensiero –
la mano in cerca di dio.
Malinconia di vibrata rinunzia
prega e già ritorna.

Che l’ora abbracci la via del tempo
e non abbui.

Morda dolore
assetato e sordo.

Strano impallidisce
e sembra sublime sciogliersi di cieche avventure
il tuo e il loro
balordo allontanar le rondini
non deluse ma stanche
dai rozzi buchi
nel rotto monumento.

E non c’è forma realtà
ma il vomito cala
passata l’orgia.

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Dalla raccolta di poesie

Sasquatch

(1968 – 2009)

Alt

Cercano i cocci,
passi fasciati da bende adesive
nel bivio carboni-diamanti;
scoprono tagli
mani guantate di pelle umana
nel segno del cenno addio;
la mente respira affanno
all’apparire del gatto nero
lemme lemme
scodinzolante
in moto felino
lento lento,
e sono io che punto verso il centro
tenuto fermo, in bellavista oscena,
dal palo del semaforo
sempre e per sempre immobile sul tuo colore rosso.

——————————

Dalla raccolta di poesie

Davanti al tempo

(1960 – 1963)

Alzasti un altare

Alzasti un altare
sullo scoglio più rude
una lucerna
rossa invocando sguardi
facesti bruciare la notte.

Alzavi un altare
mentre tua dea ti soffriva
la pena di cento cavalle
in parto.

Quella pigra ossessione spavalda
un inconsueto ondeggiare di anche.

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Dalla raccolta di poesie

La sagra del peccato

(1957 – 2003)

Amico

Ho poco tempo
per essere
la copia antica
di me stesso,
o come bianca leggenda
attesa
da voce di grotta
sommersa
tra chele ed  aragosta
insinuante
e danze d’alga
incerta
e flussi di onda
nebulosa.

Mi punge una figura
di uomo nudo
col volto incastonato
da denti spezzati,
e un cuore in mano.
C’è ancora,
se voglio
un goccio di pazienza.

——————————

Dalla raccolta di poesie

Agli angoli degli occhi

(1962 – 1964)

Ammiri le mie mani

Ammiri le mie mani
non i miei frutti
la voce mia
non le parole
e sento di volerle cenere
e vento.

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Dalla raccolta di poesie

Agli angoli degli occhi

(1962 – 1964)

Anche è stata una scure

Anche è stata una scure
sul pendio
il nostro rotolare avvinti
per erbe.
Così furono notti
scavate nei giorni.
E se c’era una bocca
era mossa su un seno:
calice lungo
cola aroma
con un sottile scorrere.
Sulle pietre
sulla carne.
Mani cieche veloci
e la terra nelle dita
e ogni volta più acuto l’affanno.
Notti intere
scavate nei giorni.

DILA&ARTES 20220416 Bruno Mancini poesie 4

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DILA&ARTES 20220416 Bruno Mancini poesie 4

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DILA&ARTES 20220413

Bruno Mancini poesie 3

BRUNO MANCINI “2¢ x 1 poesia”

terza puntata

A partire dal 23 marzo abbiamo iniziato a pubblicare ogni sabato, in assoluto ordine alfabetico, alcune delle oltre 500 poesie che compongono l’antologia di Bruno Mancini “2 ¢ x 1 poesia” nella quale sono raggruppati tutti i suoi versi pubblicati nei sessant’anni che vanno dal 1957 al 2017 con i titoli:

Davanti al tempo – 1964
Agli angoli degli occhi – 1966
Segni – 1988
Sasquatch – 2000
La sagra del peccato – 2006
Incarto caramelle di uva passita – 2007
Non rubate la mia vita – 2008
Io fui mortale – 2010
La mia vita mai vissuta – 2013
Non sono un principe – 2014.

https://ilgiornale.artestv.it/2022/03/26/antoilogia-poetica-di-bruno-mancini/

https://ilgiornale.artestv.it/2022/04/02/bruno-mancini-2%c2%a2-x-1-poesia/

Presentando il programma di questa serie di pubblicazioni,   Bruno Mancini ha scritto “Decidendo di pubblicare tutte le poesie in un rigido ordine alfabetico, così come le leggerete nelle serie che vi saranno proposte in questa testata giornalistica, ho voluto privilegiare l’intenzione di forzarne le presentazioni mettendo in evidenza, piuttosto che nascondendo, stratificazioni, contrasti, connubi e similitudini che le hanno caratterizzate, differenziando le una dalle altre e ciascuna da tutte.

Forse, come in un gioco a mosca cieca, potrete restare stupiti dalla lettura che vi trasporterà, nel breve spazio di una stessa pagina, da una poesia del giovane ragazzo innamorato dell’amore a quella del maturo cinquantenne stregato da una fata inarrivabile; oppure vi potrà intrigare leggere, una dopo l’altra, alcune poesie scritte nello stesso periodo ma con lirismo completamente differente tra loro.”

Sarà, questa, una proposta valida?

——————————

Dalla raccolta di poesie

“La sagra del peccato”

(1957 – 2003)

Adone stanco

Friggi
nel culo friggi
le cozze della mia mente
patelle – scorfani – sconcigli.

Sera di luglio;
s’era di luglio
– ma Gary Cooper non lo saprà –
e a me lasciasti il lume
per la tivù.

 ——————————

Dalla raccolta di poesie

“Agli angoli degli occhi”

(1962 – 1964)

Agli angoli degli occhi

Agli angoli degli occhi
sotto pigrizie amiche
prepara a morte
nostalgia.
Passa più parti
lampo di tempo indietro
indietro secoli
e sempre come sempre.
Cambia
se non adesso
a morte.
Alla viola nasce il pensiero
e posso ancora muovermi
venirti accanto
e senti la corteccia
vecchia e inutile.

 ——————————

 Dalla raccolta di poesie

“La mia vita mai vissuta”

(1990 – 2014)

Ai comodi abbandoni (1)

Ai comodi abbandoni
di sbalzanti ascensori,
vorticose bellezze
di scale acchiocciolate

Voglio la mia.

Per assurde ambizioni
m’invento atroci ossessioni:
orridi
oscuri oblii.

Voglio la mia
aspra e bollente.

Dalle false fattrici di misteri
insufficienti compromessi,
o principi
o Caini.

Voglio la mia
aspra e bollente
negra e ribelle.

I veri architetti della vita
dileggiano
con i loro antichi ermetismi,
o corde o grotte o celle.

Voglio la mia
aspra e bollente
negra e ribelle,
che sia la mia

Imbrigliati da enigmi
di torpori,
risvegli imbarazzanti
osteggiano.

Voglio la mia fantasia
aspra e bollente
negra e ribelle,
che sia la mia,
in fuga solitaria.

 ——————————

 Dalla raccolta di poesie

“La mia vita mai vissuta”

(1990 – 2014)

Ai comodi abbandoni (2)

 

Ai comodi abbandoni
di sbalzi
in ascensore,
vorticose bellezze
di scale acchiocciolate.

Voglio la mia.

Dalle false fattrici di misteri
insufficienti compromessi,
o principi
o Caini.

Voglio la mia
aspra e bollente.

Per assurde ambizioni
invento
atroci ossessioni:
orridi
oscuri
oblii.

Voglio la mia
aspra e bollente
negra e ribelle.

I veri architetti della vita
dileggiano
con antichi ermetismi,
o corde
o grotte
o celle.

Voglio la mia
aspra e bollente
negra e ribelle,
che sia la mia.

Imbrigliati da enigmi
di torpori,
risvegli imbarazzanti
osteggiano.

Voglio la mia fantasia
aspra e bollente
negra e ribelle,
che sia la mia,
in fuga solitaria.

——————————

 Dalla raccolta di poesie

“Davanti al tempo”

(1960 – 1963)

Alba

 

Il sole all’inizio,
un bimbo lambito da onde
silenti mormoranti preghiere d’assistenza;
difeso
da un guardo vigile;
immerso nell’acre profumo del mare
che,
a lui vicino,
sprigiona colori di perpetua purezza
di inutile speranza.

——————————

 Dalla raccolta di poesie

“La sagra del peccato”

(1957 – 2003)

Albore

E sono passate le tre
e sono
passate.
Ti manca l’attesa
– ricordo le notti –
resisti agli affetti
– più certa di me –
rovisti:
e a poco
la luna seduta sul mare.

DILA&ARTES 20220413 Bruno Mancini poesie 3

DILA&ARTES 20220413 Bruno Mancini poesie 3

DILA&ARTES 20220413 Bruno Mancini poesie 3

DILA&ARTES 20220413 Bruno Mancini poesie 3

DILA&ARTES 20220413 Bruno Mancini poesie 3

DILA&ARTES 20220413 Bruno Mancini poesie 3

DILA&ARTES 20220413 Bruno Mancini poesie 3

DILA&ARTES 20220413 Bruno Mancini poesie 3

DILA&ARTES 20220413 Bruno Mancini poesie 3

DILA&ARTES 20220413 Bruno Mancini poesie 3

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DILA&ARTES 20220413 Bruno Mancini poesie 3

DILA&ARTES 20220413 Bruno Mancini poesie 3

DILA&ARTES 20220413 Bruno Mancini poesie 3

DILA&ARTES 20220413 Bruno Mancini poesie 3

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DILA&ARTES 20220413 Bruno Mancini poesie 3

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DILA&ARTES 20220413 Bruno Mancini poesie 3

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DILA&ARTES 20220413 Bruno Mancini poesie 3

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DILA&ARTES 20220413 Bruno Mancini poesie 3

DILA&ARTES 20220406

Intervista esclusiva rilasciata da Nicola Pantalone

D: -A quale età è iniziata la tua passione per la musica?
R: -Non esiste un’età per stabilire l’inizio della passione per la musica.
è la Musica che ti viene a cercare, perché sa che tu l’hai nel tuo dna da quando sei nato.

D: -All’inizio quale strumento suonavi?
R: -Sembrerà strano, ma all’inizio suonavo la sedia.
Ero talmente portato al ritmo che la sedia mi dava l’idea di una batteria.
Quando poi è arrivato il momento di poter acquistare lo strumento, sono diventato un discreto batterista.

D: -All’inizio della tua carriera di quali gruppi ha fatto parte?
R: -Il Complesso iniziale (così si chiamava allora un gruppo musicale) era quello de “I Diavoli” o “The four Devils“ a seconda di come ci volevamo atteggiare cantando canzoni di Peppino di Capri (repertorio italiano) o di Paul Anka e Neil Sedaka (American style).
Poi sono venuti “I Bluemoon“ e “I Sailors di Procida“.

D: -Nel corso della tua vita hai viaggiato molto?
In quale luogo ti è piaciuto di più vivere? E in quale ti è piaciuto di più esibirti?
R: -Sono stato così felice di fare musica, che ogni luogo che ho frequentato.
Italia, Svizzera e Germania, mi hanno regalato umanamente una loro dose di successo e di affetto.

D: -Nel momento attuale dove vivi? Quali sono le tue ultime esperienze musicali?
-R: -Vivo, circondato da una bella famiglia, tanti amici, tanta stima e considerazione, in questa meravigliosa isola che è Ischia.
E qui, durante tantissime serate, ho raccontato agli ospiti delle strutture alberghiere dell’isola, con dovizia di particolari di aneddoti e di belle canzoni, la storia della canzone napoletana.
Quella classica, che affascina le generazioni nel tempo.

D: -Ci vuoi parlare dei tuoi dischi?
R: -Un mio disco, per quanto ne abbia registrati tanti, non è mai stato commercializzato.
Però ho raccolto in un CD molte canzoni scritte da me e l’ho chiamato NOSTOS (dal greco: il ritorno) poiché con quelle canzoni ritorno a momenti, ricordi, affetti e pensieri che riguardano esperienze della mia vita.

D: -Quali sono state le collaborazioni che hai amato di più?
R: -Tutte! Non c’è stata condivisione che non mi abbia permesso di imparare qualcosa in più e di divertirmi lavorando.

D: -Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
R: -Più che progetti ho desideri: continuare, per quel poco tempo che mi rimane, e in modo un po’ pigro, a crogiolarmi nel meraviglioso rapporto con i miei cari, sempre disponibile a dare loro una mano se serve, agli amici e a chiunque mi aiuti a crescere, nonostante l’età.

D: – Ami molto Ischia?
-R: Amo Ischia, come amo la mia città natale, Napoli, con tutto me stesso, tanto da godere per ciò che mi piace di queste città o da giustificare i loro errori o le cadute di stile, come potrei fare per dei figli.
L’amore, spesso, tralascia l’obiettività.

D: -Come hai conosciuto l’Associazione Internazionale DILA di Bruno Mancini?
R: -Sono fraterno amico di Bruno Mancini da quando eravamo compagni di scuola, ho partecipato con entusiasmo alla nascita della sua Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”, frutto del grande impegno e dedizione del mio Grande Amico.
Ho anche composto le musiche delle sigle dei programmi della DILA.

Fin qui l’intervista, e ora concludiamo la presentazione di Nik con qualche breve nota sulla sua carriera artistica.
Nicola Pantalone nasce il 15/08/1943, sotto il segno zodiacale del leone e sotto le bombe americane, che scendevano copiose dall’azzurro cielo napoletano.
A 10 anni canta per la prima volta in pubblico, al ristorante Di Massa, davanti a tutta la sua famiglia riunita.
Gli comprano una chitarra con la quale si esercita per 5 o 6 ore al giorno, abitudine che gli valse l’appellativo di “monaco” da parte del padre.
Da ragazzo spesso si “imbucava” nei locali ischitani più “in”, tipo Rancho Fellone e Monchey Bar, dove le orchestre provavano per gli spettacoli serali, ed era accolto quasi sempre con simpatia per la sua giovane età e per quanto si dimostrava attento e desideroso d’imparare, soprattutto la chitarra.
La vera svolta musicale di Nicola Pantalone inizia nel 1959 quando, nel locale più alla moda di Ischia “‘A Cambusa”, un cantante chitarrista molto bravo, Franco Di Costanzo, si ammalò e vi fu l’esigenza di sostituirlo.
Si pensò che per poco tempo non fosse opportuno scomodare il grande Ugo Calise, ed a qualcuno venne fuori il nome di un sedicenne che spesso s’intratteneva, strimpellando la chitarra, a cantare con gli amici sul mitico muretto del Box Bar, in Via Vittoria Colonna: Nicola Pantalone, detto in seguito Nick.
Tale breve, ma splendida e impegnativa esperienza, lo convinse a continuare con un vasto repertorio spaziante dalle classiche canzoni napoletane fino alla musica leggera italiana ed internazionale e alla musica brasiliana, con un occhio strizzato al jazz.
Lo paragonano a Paolo Conte, a Luigi Tenco, a De Andrè… ma lui ribatte dicendo ”Tutta la musica è la somma delle musiche che ho ascoltato”.
Un forte desiderio di suonare con altri amici, spinsero il giovane Nick a trasformarsi, per circa sette anni, in cantante batterista.
Suonò due anni con “I Diavoli”.
Il gruppo ischitano formato insieme agli amici Enrico Roja, Saverio Toma e Gino Pinto ebbe un’estate artistica indimenticabile suonando al night “Hi Fi Club” in Via Enea, regno della mitica Christine.
Fu lì che incontrò Mina.
Sì, la Mina nazionale, con la quale ebbe modo di intrattenersi in diverse occasioni.
Dal 1961 Nick fece parte di un altro gruppo, questa volta composto da musicisti napoletani, “I Blue Moon”.
Insieme suonarono fino al 1965: “Bikini Club”, “Flamenco Club”, circoli esclusivi, feste cittadine.
Poi, per tutta l’estate del 1965, ragazzi e giovani villeggianti fecero carte false pur di prenotare un ingresso al “Ruk Ruk”, l’innovativo dancing club gestito da Bruno Mancini.
Suonava dal vivo insieme a Enrico Roja, Saverio Toma, Mimmo Paciello, Katia Massaro e altri amici, con gli altoparlanti e gli strumenti musicali arrangiati intorno ad un albero di pino centenario.
Ruk ruk era un locale da ballo inventato, per i giovani, da Bruno Mancini insieme a un gruppo di ragazzi della sua stessa età, tra i quali si ricordano Gianni Di Meglio e Jo Scaglione!
Fu un esplosione, un ineguagliato successo che gli valse la successiva partecipazione al “Primo festival della canzone”, tuttora ricordato come pietra miliare della rinascita musicale dell’Isola.
L’esperienza da batterista terminò allorché da Procida gli giunse l’invito di far parte come chitarrista e naturalmente voce solista, dell’ormai mitico gruppo de “I Sailors”.
Dal 1968 decise, più che mai forte di una pregevole esperienza, di suonare da solo.
Dal 1970 al 1973, alla fine di estati ischitane piene di soddisfazioni (tra cui la partecipazione – con l’armonica a bocca, luglio 1971 – alla registrazione della colonna sonora del film di Billy Wilder “Che cosa è successo tra tuo padre e mia madre”, interpretato da un simpaticissimo Jack Lemmon), passava gli inverni suonando in locali alla moda di Monaco di Baviera, ed effettuando registrazioni alla Bayerischer Rundfunk, – la radio tedesca -, con la grande orchestra, diretta dal Maestro Bert Grund.
In Germania tra il 1977 e il 1979 scrive “Pensieri”, canzone che propone l’immagine di un uomo che esprime, malinconicamente ma dolcemente, la sua “laicità”.
Nel 1973 si trasferì a Como, sulle cui sponde – italiana e svizzera -, fino al 1987, non mancarono successi di pubblico e di critica alle esibizioni della sua musicalità meridionale nei piano bar e nei migliori locali alla moda.
Proprio in Svizzera, e precisamente a Lugano, venne ingaggiato dalla “Lugano Modern Band”: grande orchestra jazz della quale fu chitarrista e cantante per tutti i concerti, fino alla fine del 1980.
Eccolo suonare anche ad Amburgo, Montreux, Lugano, Zurigo, Losanna…
Fu invitato a partecipare, unico artista isolano, ad un importante spettacolo organizzato e presentato da Pippo Baudo.
Nel 2005 altre serie di performance nelle splendide località ischitane ogni volta gremite di turisti incollati alle sedie, felici di apprezzare le sue doti di cantante chitarrista affabulatore e narratore di una napoletanità che, almeno per la sua musica, è da sempre vincente nel mondo.
Ne è venuto fuori un prodotto televisivo, trasmesso e ritrasmesso per un lungo periodo di tempo.
Ultimamente ha prodotto un cd (con 12 canzoni tutte di sua composizione) del quale, parlandone, si schermisce con pudore dicendo che: “… non ho inciso questo disco per raggiungere un successo che non ho mai inseguito.”
S’intitola “Nostos”, dal greco “ritorno”.
Bravo il nostro Nick.
Scrivere musica, cantare, essere artista, per donare, soprattutto, un bel ricordo agli affetti, agli amici, al pubblico, senza altre particolari aspettative.
E allora, diamoci il piacere di ascoltarlo questo regalo, per apprezzare maggiormente la sensibilità di Nicola Pantalone, per noi, da sempre, amico Nick.
Napoletano per nascita, Ischitano per amore.

Redazione pagina culturale IL DISPARI

https://youtu.be/GAf0kYfTTUM

DILA&ARTES 20220406 intervista a Nicola Pantalone

DILA&ARTES 20220406 intervista a Nicola Pantalone

DILA&ARTES 20220406 intervista a Nicola Pantalone

DILA&ARTES 20220406 intervista a Nicola Pantalone

DILA&ARTES 20220406 intervista a Nicola Pantalone

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DILA&ARTES 20220406 intervista a Nicola Pantalone

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DILA & Artés 20220305

DILA & Artés 20220302

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DILA & Artés articoli pubblicati

DILA & Artés

CS | Tra Bruno Mancini

Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

e Antonio Auricchio

editore della testata giornalistica “Il Giornale di ArtesTv

registrata presso il Tribunale di Salerno, si è stabilita un’intesa di collaborazione che vedrà l’Ass. DILA partecipare con interviste, recensioni notizie ecc. alla redazione della sezione cultura del giornale.

Antonio Auricchio

ha iniziato la sua carriera ponendo l’attenzione all’amore verso il prossimo, dedicandosi alla salute dei suoi pazienti attraverso il ruolo di dipendente dell’ASL di Salerno e di infermiere specializzato nel reparto di rianimazione.

Una volta lasciato l’impegno verso coloro che soffrono, ha ben pensato di proseguire la sua vita, passando, dopo aver visto e vissuto in prima persona il dolore delle persone al divertimento, profondendo il suo impegno, nella passione che aveva già da prima coltivato per la TV, per il mondo dello spettacolo e del cinema, iniziando come organizzatore di eventi e venendo in contatto con persone illustri e di un certo calibro.

Poi cameraman e patrón di “Miss Arte’sTv”, il concorso dedicato alla selezione delle ragazze baciate da Venere sia del territorio Campano che Nazionale, e che esaltassero principalmente le bellezze del suo amato Sud e quelle delle giovani aspiranti al mondo della televisione e dello spettacolo  dello stivale tricolore intero.

La passione che lo anima lo ha spinto fino a prendere le redini in mano e ideare, registrare e dirigere da dietro la camera da presa programmi, notiziari e dossier televisivi, impegnandosi anche nella ricerca di notizie di rilevante importanza sia nazionale che estera per gli articoli giornalistici all’interno del canale ArtesTv.

Francesca Durante

https://ilgiornale.artestv.it/

Antonio Auricchio

Bruno Mancini

scrittore e poeta, è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.

A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:

“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.

Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri:

Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.

… si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna, che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni.

… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti.

Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?

Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…

…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.

…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.

Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…

…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.

…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”

Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.

…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.

Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”

Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!

Una poetica lacerata e sfuggente…

Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…

Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.

Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.

“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…”

Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia

INFO:

[email protected]

[email protected]

Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23

DILA&Artés

Regolamento partecipazione e modulo iscrizione

1) L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in pieno accordo con l’editore Antonio Auricchio, Patron della testata giornalistica Artés registrata presso il Tribunale di Salerno, ha dato vita al nuovo progetto culturale DILA&Artés di ampio respiro mediatico adatto alla valorizzazione delle attività dell’Associazione e di tutti gli Artisti che hanno comunque collaborato con i nostri progetti culturali.

2) Il progetto culturale DILA&Artés prevede la pubblicazione a cura dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” di interviste, recensioni, notizie ecc. nella sezione cultura della testata giornalistica Artés.

3) La partecipazione al progetto culturale DILA&Artés, per testi e immagini, è aperta ai contributi degli Artisti italiani e stranieri che, dopo averne fatta richiesta, saranno selezioni da una Commissione nominata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Tale Commissione provvederà a selezionare in maniera insindacabile le richieste di partecipazione al progetto culturale DILA&Artés.

4) I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscriversi direttamente nel gruppo dei partecipanti purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento e siano in regola con il tesseramento DILA

5) Gli Artisti che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

6) L’Artista, per partecipare al progetto culturale DILA&Artés, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata.

7) Trattandosi di una partecipazione a titolo completamente GRATUITO, L’Associazione DILA si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Artisti, inviando le proprie iscrizioni, ne prendono atto in maniera definitiva.

8) INFO: 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23 – [email protected]

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione al progetto culturale DILA&Artés

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via____________________                          N:_____                       CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv/ esprimo l’intenzione di partecipare al progetto culturale DILA&Artés nella mia qualità di

Scrittore □  –  Attore □  –  Musicista □  –  Pittore □  

 A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto al progetto culturale DILA&Artés organizzato dall’Associazione DILA;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  3. volere concedere all’Associazione DILA il diritto di pubblicare ed utilizzare il contenuto della mia suddetta partecipazione in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che l’Associazione DILA avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare il contenuto della mia suddetta partecipazione e di utilizzarlo in ogni forma e modo nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare il suddetto contenuto della mia partecipazione anche in via telematica a mezzo internet e non sarà tenuta ad effettuare alcuna correzione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con l’Associazione DILA che essa NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare il contenuto della mia suddetta partecipazione al gratuito utilizzo da parte del’Associazione DILA per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione essa voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità del contenuto della mia suddetta partecipazione, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del contenuto della mia suddetto partecipazione;

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare a dila@emmegiischia.com

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – dila@emmegiischia.com

 

 

DILA&ARTES 20220423 Bruno Mancini poesie 5

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DILA&ARTES 20220423 Bruno Mancini poesie 5

DILA&ARTES 20220423

BRUNO MANCINI “2¢ x 1 poesia”

Quinta puntata

A partire dal 23 marzo abbiamo iniziato a pubblicare ogni sabato, in assoluto ordine alfabetico, alcune delle oltre 500 poesie che compongono l’antologia di Bruno Mancini “2 ¢ x 1 poesia” nella quale sono raggruppati tutti i suoi versi pubblicati nei sessant’anni che vanno dal 1957 al 2017 con i titoli:

Davanti al tempo – 1964
Agli angoli degli occhi – 1966
Segni – 1988
Sasquatch – 2000
La sagra del peccato – 2006
Incarto caramelle di uva passita – 2007
Non rubate la mia vita – 2008
Io fui mortale – 2010
La mia vita mai vissuta – 2013
Non sono un principe – 2014.

https://ilgiornale.artestv.it/2022/03/26/antoilogia-poetica-di-bruno-mancini/

https://ilgiornale.artestv.it/2022/04/02/bruno-mancini-2%c2%a2-x-1-poesia/

https://ilgiornale.artestv.it/2022/04/13/bruno-mancini-2%c2%a2-x-1-poesia-2/

https://ilgiornale.artestv.it/2022/04/16/poesie-di-bruno-mancini/

Presentando il programma di questa serie di pubblicazioni,   Bruno Mancini ha scritto “Decidendo di pubblicare tutte le poesie in un rigido ordine alfabetico, così come le leggerete nelle serie che vi saranno proposte in questa testata giornalistica, ho voluto privilegiare l’intenzione di forzarne le presentazioni mettendo in evidenza, piuttosto che nascondendo, stratificazioni, contrasti, connubi e similitudini che le hanno caratterizzate, differenziando le una dalle altre e ciascuna da tutte.

Forse, come in un gioco a mosca cieca, potrete restare stupiti dalla lettura che vi trasporterà, nel breve spazio di una stessa pagina, da una poesia del giovane ragazzo innamorato dell’amore a quella del maturo cinquantenne stregato da una fata inarrivabile; oppure vi potrà intrigare leggere, una dopo l’altra, alcune poesie scritte nello stesso periodo ma con lirismo completamente differente tra loro.”

Sarà, questa, una proposta valida?

——————————


Dalla raccolta di poesie

Agli angoli degli occhi

(1962 – 1964)

Ancora

Vuole bagnare almeno le dita,
prego vuole le dita,
bagnarle nell’odore forte di mani
amica, vuole,
tenere nell’odore forte di mani,
teneramente,
vuole bagnare almeno le dita.
Dietro alla grossa tartaruga
grossa e lenta la scia
di tutti i passi
s’accavalla.
Vuole bagnare almeno le dita.
Teneramente.
 

Dalla raccolta di poesie

Non sono un principe

(2012 – 2014)

Ancora domenica

E domani, ancora domenica,
non sarà domenica
di un grande evento.

Allegro,
tristemente insulto
mancata melodia.

Incredulo,
oppure ingenuo,
dell’altro lui di me
sottratto
-rimosso-
da vocalismi estremi controcanti,
me stesso affondo
in un ristagno pavido.

Magari voglio l’impossibile.

——————————

Dalla raccolta di poesie

La sagra del peccato

(1957 – 2003)

Ancora hai voglia
 
Ancora hai voglia
di scindere i miei se
come s’io fossi lampada
pendente
al soffio mobile
la luce e buio io
fossi senza penombre
io
fossi
sia
sono
radice e foglia
il male e il bene
bastardo io
sia
sono valigia e pugni
sorrisi e inganni
testardo io
sono
la culla delle tue incertezze
il dondolo delle tue dolcezze.
 
 

Dalla raccolta di poesie

Non sono un principe

(2012 – 2014)

Ancora sono

Stretto, ristretto, distratto,
strutto, distrutto,
bistrattato,
evangelizzo la regina
faccia bel petto del marrano
e vado a rompermi le coronarie.
FORZA NAPOLI
FORZA DIEGO
FORZA NOI

E va’ fanculo le illusioni.

——————————


Dalla raccolta di poesie

Davanti al tempo

(1960 – 1963)

Ancora un giorno e poi basta
 
Ancora un giorno e poi basta.
Lo credo.
Ne sono sicuro.
Domani
Domani, fra poco c’è il sole,
quello bello fatto di calore e di luce,
di tanta luce;
che pure però non ti acceca.
Certo. Certo. Domani.
Verrà tra poco domani.
E me ne andrò diverso
sulla stessa spiaggia che oggi ho odiata,
e potrò cantare
belle canzoni dolci.
Per Lui. A Lui solo. Certo
certo domani non vedrò più formiche
morire su lucide distese di cemento,
perché domani ci sarà il mio sole
a risplendere lì su.
Ed è buono. Lo so bene che è buono.
Sicuro, domani vedrai come sarà piacevole la vista della collina e come non verranno più quei tristi pensieri dell’ignoto che essa cela e capirai, lo capisci che capirai, capirai le sue distese verdi di piante e di erbe, e per te saranno verdi e tutti per te saranno i fiori fioriti sui burroni e sulle rocce di lava scura ed impetuosa.
Mentr’io ritornerò pentito.
 

 

Dalla raccolta di poesie

Non sono un principe

(2012 – 2014)

Annalisa

Una turista nottambula

Una possibile Annalisa
passa vociando
(urla?)
in una notte d’estate
(alle quattro del mattino?)
nel vicolo illune
(Via Gemito ad Ischia?)
‘O sanno che so’ zoccola“.
Non ero brillo,
non sono un delatore
 
 

Dalla raccolta di poesie

Agli angoli degli occhi

(1962 – 1964)  

Antichi
 
Così un clamore
d’esercito
tra corni di caccia
brune bellezze di montagne
accosta.
Mobile è tra i richiami del padre
la preghiera
nelle grotte degli avi.
Senza mucche
senza agnelli
senza luci e senza uscite.
Così le brune bellezze di montagne
pesta
così un clamore
tra corni di caccia
brune bellezze di montagne
accosta.
 
 

Dalla raccolta di poesie

Davanti al tempo

(1960 – 1963)

Apocalisse

Il primo tremante bacio
la prima parola
sfuggita ad un’ansia.

Dalla raccolta di poesie

Non sono un principe

(2012 – 2014)

Appariscenze

Lungo sigmatici percorsi
antiche superstizioni
ammantano:
imperfette certezze
come muschi sui tronchi.
C’è chi sceglie da solo
caparbio
il tempo del suicidio,
e chi, magari sulla luna,
illuso,
vorrebbe vivere per “sempre”.
Lei,
fragile, decisa,
voleva vivere da morta.

DILA&ARTES 20220420

Bruno Mancini | Luciano Somma e Gustavo Martucci cantano la Napoli che vorremmo

Luciano Somma, detto per chi non lo conoscesse, è stato insignito dei principali riconoscimenti artistici assegnati dalle più importanti Associazioni, Fondazioni ed Enti operanti in Italia, ottenendo centinaia di premi tra cui, per ben due volte, la medaglia d’argento del Presidente della Repubblica italiana.
Luciano Somma continua, da molti anni, la collaborazione con la nostra Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” realizzando video nei quali legge poesie di Autori partecipanti al Premio “Otto milioni” ritenute meritevoli della sua attenzione.

Super esperto della lingua napoletana (lingua e non dialetto!), Luciano Somma è fortemente impegnato anche nella composizione di testi da utilizzare come canzoni; sensibile attivista di percorsi sociali, Luciano Somma patisce con forte partecipazione la disgraziata situazione sanitaria ed economica della nostra Italia in generale e di Napoli in particolare, tanto che ha messo in campo tutte le sue competenze ed ha coinvolto molti suoi amici nella realizzazione di un prodotto musicale volto ad invertire i peggiori luoghi comuni che da sempre fanno scempio della nostra cultura meridionale.

È disponibile, infatti, un video contenente 10 canzoni con testi di Luciano Somma e musica, voce ed arrangiamento di Gustavo Martucci, che gli autori hanno voluto proporre partendo da NAPULE FUTTETENNE, presentata con successo al Festival di Napoli 2020 , organizzato da Massimo Abbate: manifestazione svoltasi, per la prima volta nella storia, on line causa pandemia, in Mondovisione, riscontrando l’interesse da parte di oltre 2.500.000 di telespettatori!

A Luciano Somma è stato assegnato l’ambito “Premio alla carriera”.

Altri titoli delle canzoni del disco sono “CANZONE VOLA E VA”, “VARCA D’’O BBENE”, “NUN M’HE CAPITO”, “NA TERRA D’AMMORE”, “NAPULE E’ D’’A  MIA”, “‘A CANUSCITE NAPULE”, “VENTO DI NAPOLI”, “EFFETTO NAPOLI”, “MAJE NISCIUNO”.

In ognuno vi è uno spaccato di vita napoletana, per dimostrare che la città non è solo delinquenza e criminalità, sporcizia e disordine, come spesso viene etichettata, ma in essa sono presenti eccellenze di laboriosità seppure disagiate a causa della carenza di strutture necessarie per poter operare occupare tutta la massa lavorativa disponibile.

Ecco dunque il motivo d’una forte percentuale di disoccupati o sottoccupati.

Il disco lancia messaggi sociali prospettando la possibilità di vivere di Pesca, Agricoltura, Turismo, e mettendo all’indice lo “strano scherzo del destino” per cui queste attività languono costringendo molte persone ad inventarsi un lavoro per “tirare a campare”.

“È ora che ci si svegli da questo torpore e s’invitino i giovani ed i giovanissimi, che sono poi le risorse del futuro, a cercare con tutti i mezzi di attivarsi perla realizzazione di una vita più vita, con onestà e dignità”, è questo il messaggio lanciato da Luciano Somma ed è un messaggio che ci sentiamo di condividere.

È un tentativo, certo.

Nessuno nutre certezze, ma è un tentativo che va fatto, ed è stato effettuato, infatti, con forza e determinazione, seppure usando un mezzo apparentemente poco efficace come è la musica leggera, ma che può diventare dirompente se si invitano tutti gli artisti, e Napoli è ricca anche di questo, a promuovere altri messaggi affinché l’eco possa giungere in alto.

E rompere finalmente un’atavica e colpevole sordità.
Grazie Luciano, noi dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” anche a nome delle decine di Associazioni, italiane e straniere, che aderiscono alla nostra NUSIV (network Uniti Si Vince) con Dalila Boukhalfa (Presidente dell’Associazione algerina ADA in prima linea) ci siamo e ci saremo.

Luciano Somma

BR21 Luciano Somma – Parliamo sottovoce

 

Luciano Somma ha realizzato molti video letture di testi finalisti del premio internazionale “Otto milioni” dedicato al compianto Comm. Agostino Lauro e di alcune mie poesie.

Perché andiamo

Dalla raccolta di poesie

“Segni” (1964 – 1987)scritta da        

Dissertazioni

1/A

Perché  andiamo
dove fogli di cactus
affissi alle porte
chiudono umanità.
Dove orme di zoccoli
richiamano fughe.
Dove né bello, né buono,
né vero,
né noi. Andiamo a scrivere
quello che resta dei nostri palpiti,
delle nostre “disillusioni”
contro evanescenze prive di sogno.

Ora se vuoi, è l’ora di andare.

Parliamo sottovoce

Dalla raccolta di poesie “La mia vita mai vissuta”

(1990 – 2014):  

Paura-Dogma (3)

Parliamo sottovoce
creando alambicchi per le nostre intese
dalla vinaccia al puro distillato.
Un vecchio adagio,
proverbio di contrada,
basta a formare il tema di una gita fra i vigneti.
se solo tu fossi un essere vivente
andremmo in cerca di  tartufi
e non di verbi dissotterrati
da logori abbandoni!

Poesia
Amore
Malattia.

Dea della vita
anche a volte sedotta e sfavillante
ma di certo al momento dell’addio
“Intimità dimenticata”.

Parliamo sottovoce

Agli angoli degli occhi

Dalla raccolta di poesie

“Agli angoli degli occhi”

(1962 – 1964): 

Agli angoli degli occhi

 

Agli angoli degli occhi
sotto pigrizie amiche
prepara a morte
nostalgia.
Passa più parti
lampo di tempo indietro
indietro secoli
e sempre come sempre.
Cambia
se non adesso
a morte.
Alla viola nasce il pensiero
e posso ancora muovermi
venirti accanto
e senti la corteccia
vecchia e inutile.

 

Amico

Dalla raccolta di poesie

“La sagra del peccato”

(1957 – 2003):

Amico

Ho poco tempo
per essere
la copia antica
di me stesso,
o come bianca leggenda
attesa
da voce di grotta
sommersa
tra chele ed  aragosta
insinuante
e danze d’alga
incerta
e flussi di onda
nebulosa.

Mi punge una figura
di uomo nudo
col volto incastonato
da denti spezzati,
e un cuore in mano.
C’è ancora,
se voglio
un goccio di pazienza.

Alla carezza gelida

Dalla raccolta di poesie “Davanti al tempo”

 (1960 – 1963):

Alla carezza gelida

Rive odorose d’alghe;
sabbia,
costrutta forma di castello
dalla fantasia fanciulla,
pregna di sole
e di sapore di pesce;
vento compagno
di lunghe solitudini;
soffio della mia vela
quand’era suo dominio il mare,
quando sognavo nella tua ebbrezza regni;
acque
da assiduo moto
risospinte a riva
sui miei piedi
docili
alla carezza gelida;
acque,
insensate,
indomite,
voraci,
gracili giganti deformati
dalla fantasia del tempo:

necessità di sonno
al ritorno.

 

Ceri nel buio di una notte

Dalla raccolta di poesie “Davanti al tempo”

(1960 – 1963):

Ceri nel buio di una notte
 
Ceri nel buio di una notte
oltre desiderate vane trasparenze.

Desiderate notti
quando solo si sentiva muovere
senza posa, incantata,
una mano su un cuore
– ed era niente finanche l’eterno –
e l’addolciva e lo spaccava
fiore di neve su azzurro.

Stelle sul mio cammino,
e una scala mostrava e velava,
e tu, che pure velavi.

Ceri nel chiuso di una stanza,
alti sopra disumana speranza.

Speranza di ritorno
solitario a carpire volo d’affetto,
veloce abbaglio
che la mente perdona.

E chiuderò nell’ossessione incerta.

 

Ringrazio Luciano Somma per aver apprezzato (con le parole che seguono) il mio articolo e, confermando la mia stima per tutte le sue attività culturali (in primis poetiche e musicali), gli rinnovo i segni di un’amicizia tanto speciale quanto basata su contatti non ancora personalizzati.
“Carissimo Bruno,
la nostra affettuosa e fraterna amicizia, cementata negli anni pur non essendoci mai incontrati da vicino, ti ha suggerito , ancora una volta, le bellissime parole usate per scrivere su di me e sul progetto VIVERE A NAPOLI che io e Gustavo Martucci stiamo ancora cercando di portare avanti anche se poco seguito da chi dovrebbe governare la nostra regione ed in particolare la nostra città (Isole comprese…)
Il mio GRAZIE di vero cuore per tutto il supporto che stai dando, e sono sicuro darai, a noi ed all’organizzazione che così brillantemente stai portando avanti con grandi sacrifici.
Un grandissimo e riconoscente abbraccio
LUCIANO”.

DILA&ARTES 20220416

BRUNO MANCINI “2¢ x 1 poesia”

quarta puntata

A partire dal 23 marzo abbiamo iniziato a pubblicare ogni sabato, in assoluto ordine alfabetico, alcune delle oltre 500 poesie che compongono l’antologia di Bruno Mancini “2 ¢ x 1 poesia” nella quale sono raggruppati tutti i suoi versi pubblicati nei sessant’anni che vanno dal 1957 al 2017 con i titoli:

Davanti al tempo – 1964

Agli angoli degli occhi – 1966

Segni – 1988

Sasquatch – 2000

La sagra del peccato – 2006

Incarto caramelle di uva passita – 2007

Non rubate la mia vita – 2008

Io fui mortale – 2010

La mia vita mai vissuta – 2013

Non sono un principe – 2014.

DILA&ARTES 20220326 Bruno Mancini poesie 1

DILA&ARTES 20220402 Bruno Mancini poesie 2

DILA&ARTES 20220413 Bruno Mancini poesie 3

Presentando il programma di questa serie di pubblicazioni,   Bruno Mancini ha scritto “Decidendo di pubblicare tutte le poesie in un rigido ordine alfabetico, così come le leggerete nelle serie che vi saranno proposte in questa testata giornalistica, ho voluto privilegiare l’intenzione di forzarne le presentazioni mettendo in evidenza, piuttosto che nascondendo, stratificazioni, contrasti, connubi e similitudini che le hanno caratterizzate, differenziando le una dalle altre e ciascuna da tutte.

Forse, come in un gioco a mosca cieca, potrete restare stupiti dalla lettura che vi trasporterà, nel breve spazio di una stessa pagina, da una poesia del giovane ragazzo innamorato dell’amore a quella del maturo cinquantenne stregato da una fata inarrivabile; oppure vi potrà intrigare leggere, una dopo l’altra, alcune poesie scritte nello stesso periodo ma con lirismo completamente differente tra loro.”

Sarà, questa, una proposta valida?

——————————

Dalla raccolta di poesie

Davanti al tempo

(1960 – 1963)

Alla carezza gelida

Rive odorose d’alghe;
sabbia,
costrutta forma di castello
dalla fantasia fanciulla,
pregna di sole
e di sapore di pesce;
vento compagno
di lunghe solitudini;
soffio della mia vela
quand’era suo dominio il mare,
quando sognavo nella tua ebbrezza regni;
acque
da assiduo moto
risospinte a riva
sui miei piedi
docili
alla carezza gelida;
acque,
insensate,
indomite,
voraci,
gracili giganti deformati
dalla fantasia del tempo:

necessità di sonno
al ritorno.

——————————

Dalla raccolta di poesie

Davanti al tempo

(1960 – 1963)

Allora sotto un mucchio di pàmpani

Allora sotto un mucchio di pàmpani
strisciava – inavvertito pensiero –
la mano in cerca di dio.
Malinconia di vibrata rinunzia
prega e già ritorna.

Che l’ora abbracci la via del tempo
e non abbui.

Morda dolore
assetato e sordo.

Strano impallidisce
e sembra sublime sciogliersi di cieche avventure
il tuo e il loro
balordo allontanar le rondini
non deluse ma stanche
dai rozzi buchi
nel rotto monumento.

E non c’è forma realtà
ma il vomito cala
passata l’orgia.

——————————

Dalla raccolta di poesie

Sasquatch

(1968 – 2009)

Alt

Cercano i cocci,
passi fasciati da bende adesive
nel bivio carboni-diamanti;
scoprono tagli
mani guantate di pelle umana
nel segno del cenno addio;
la mente respira affanno
all’apparire del gatto nero
lemme lemme
scodinzolante
in moto felino
lento lento,
e sono io che punto verso il centro
tenuto fermo, in bellavista oscena,
dal palo del semaforo
sempre e per sempre immobile sul tuo colore rosso.

——————————

Dalla raccolta di poesie

Davanti al tempo

(1960 – 1963)

Alzasti un altare

Alzasti un altare
sullo scoglio più rude
una lucerna
rossa invocando sguardi
facesti bruciare la notte.

Alzavi un altare
mentre tua dea ti soffriva
la pena di cento cavalle
in parto.

Quella pigra ossessione spavalda
un inconsueto ondeggiare di anche.

——————————

Dalla raccolta di poesie

La sagra del peccato

(1957 – 2003)

Amico

Ho poco tempo
per essere
la copia antica
di me stesso,
o come bianca leggenda
attesa
da voce di grotta
sommersa
tra chele ed  aragosta
insinuante
e danze d’alga
incerta
e flussi di onda
nebulosa.

Mi punge una figura
di uomo nudo
col volto incastonato
da denti spezzati,
e un cuore in mano.
C’è ancora,
se voglio
un goccio di pazienza.

——————————

Dalla raccolta di poesie

Agli angoli degli occhi

(1962 – 1964)

Ammiri le mie mani

Ammiri le mie mani
non i miei frutti
la voce mia
non le parole
e sento di volerle cenere
e vento.

——————————

Dalla raccolta di poesie

Agli angoli degli occhi

(1962 – 1964)

Anche è stata una scure

Anche è stata una scure
sul pendio
il nostro rotolare avvinti
per erbe.
Così furono notti
scavate nei giorni.
E se c’era una bocca
era mossa su un seno:
calice lungo
cola aroma
con un sottile scorrere.
Sulle pietre
sulla carne.
Mani cieche veloci
e la terra nelle dita
e ogni volta più acuto l’affanno.
Notti intere
scavate nei giorni.

DILA&ARTES 20220416 Bruno Mancini poesie 4

DILA&ARTES 20220416 Bruno Mancini poesie 4

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DILA&ARTES 20220413

Bruno Mancini poesie 3

BRUNO MANCINI “2¢ x 1 poesia”

terza puntata

A partire dal 23 marzo abbiamo iniziato a pubblicare ogni sabato, in assoluto ordine alfabetico, alcune delle oltre 500 poesie che compongono l’antologia di Bruno Mancini “2 ¢ x 1 poesia” nella quale sono raggruppati tutti i suoi versi pubblicati nei sessant’anni che vanno dal 1957 al 2017 con i titoli:

Davanti al tempo – 1964
Agli angoli degli occhi – 1966
Segni – 1988
Sasquatch – 2000
La sagra del peccato – 2006
Incarto caramelle di uva passita – 2007
Non rubate la mia vita – 2008
Io fui mortale – 2010
La mia vita mai vissuta – 2013
Non sono un principe – 2014.

https://ilgiornale.artestv.it/2022/03/26/antoilogia-poetica-di-bruno-mancini/

https://ilgiornale.artestv.it/2022/04/02/bruno-mancini-2%c2%a2-x-1-poesia/

Presentando il programma di questa serie di pubblicazioni,   Bruno Mancini ha scritto “Decidendo di pubblicare tutte le poesie in un rigido ordine alfabetico, così come le leggerete nelle serie che vi saranno proposte in questa testata giornalistica, ho voluto privilegiare l’intenzione di forzarne le presentazioni mettendo in evidenza, piuttosto che nascondendo, stratificazioni, contrasti, connubi e similitudini che le hanno caratterizzate, differenziando le una dalle altre e ciascuna da tutte.

Forse, come in un gioco a mosca cieca, potrete restare stupiti dalla lettura che vi trasporterà, nel breve spazio di una stessa pagina, da una poesia del giovane ragazzo innamorato dell’amore a quella del maturo cinquantenne stregato da una fata inarrivabile; oppure vi potrà intrigare leggere, una dopo l’altra, alcune poesie scritte nello stesso periodo ma con lirismo completamente differente tra loro.”

Sarà, questa, una proposta valida?

——————————

Dalla raccolta di poesie

“La sagra del peccato”

(1957 – 2003)

Adone stanco

Friggi
nel culo friggi
le cozze della mia mente
patelle – scorfani – sconcigli.

Sera di luglio;
s’era di luglio
– ma Gary Cooper non lo saprà –
e a me lasciasti il lume
per la tivù.

 ——————————

Dalla raccolta di poesie

“Agli angoli degli occhi”

(1962 – 1964)

Agli angoli degli occhi

Agli angoli degli occhi
sotto pigrizie amiche
prepara a morte
nostalgia.
Passa più parti
lampo di tempo indietro
indietro secoli
e sempre come sempre.
Cambia
se non adesso
a morte.
Alla viola nasce il pensiero
e posso ancora muovermi
venirti accanto
e senti la corteccia
vecchia e inutile.

 ——————————

 Dalla raccolta di poesie

“La mia vita mai vissuta”

(1990 – 2014)

Ai comodi abbandoni (1)

Ai comodi abbandoni
di sbalzanti ascensori,
vorticose bellezze
di scale acchiocciolate

Voglio la mia.

Per assurde ambizioni
m’invento atroci ossessioni:
orridi
oscuri oblii.

Voglio la mia
aspra e bollente.

Dalle false fattrici di misteri
insufficienti compromessi,
o principi
o Caini.

Voglio la mia
aspra e bollente
negra e ribelle.

I veri architetti della vita
dileggiano
con i loro antichi ermetismi,
o corde o grotte o celle.

Voglio la mia
aspra e bollente
negra e ribelle,
che sia la mia

Imbrigliati da enigmi
di torpori,
risvegli imbarazzanti
osteggiano.

Voglio la mia fantasia
aspra e bollente
negra e ribelle,
che sia la mia,
in fuga solitaria.

 ——————————

 Dalla raccolta di poesie

“La mia vita mai vissuta”

(1990 – 2014)

Ai comodi abbandoni (2)

 

Ai comodi abbandoni
di sbalzi
in ascensore,
vorticose bellezze
di scale acchiocciolate.

Voglio la mia.

Dalle false fattrici di misteri
insufficienti compromessi,
o principi
o Caini.

Voglio la mia
aspra e bollente.

Per assurde ambizioni
invento
atroci ossessioni:
orridi
oscuri
oblii.

Voglio la mia
aspra e bollente
negra e ribelle.

I veri architetti della vita
dileggiano
con antichi ermetismi,
o corde
o grotte
o celle.

Voglio la mia
aspra e bollente
negra e ribelle,
che sia la mia.

Imbrigliati da enigmi
di torpori,
risvegli imbarazzanti
osteggiano.

Voglio la mia fantasia
aspra e bollente
negra e ribelle,
che sia la mia,
in fuga solitaria.

——————————

 Dalla raccolta di poesie

“Davanti al tempo”

(1960 – 1963)

Alba

 

Il sole all’inizio,
un bimbo lambito da onde
silenti mormoranti preghiere d’assistenza;
difeso
da un guardo vigile;
immerso nell’acre profumo del mare
che,
a lui vicino,
sprigiona colori di perpetua purezza
di inutile speranza.

——————————

 Dalla raccolta di poesie

“La sagra del peccato”

(1957 – 2003)

Albore

E sono passate le tre
e sono
passate.
Ti manca l’attesa
– ricordo le notti –
resisti agli affetti
– più certa di me –
rovisti:
e a poco
la luna seduta sul mare.

DILA&ARTES 20220413 Bruno Mancini poesie 3

DILA&ARTES 20220413 Bruno Mancini poesie 3

DILA&ARTES 20220413 Bruno Mancini poesie 3

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DILA&ARTES 20220413 Bruno Mancini poesie 3

DILA&ARTES 20220406

Intervista esclusiva rilasciata da Nicola Pantalone

D: -A quale età è iniziata la tua passione per la musica?
R: -Non esiste un’età per stabilire l’inizio della passione per la musica.
è la Musica che ti viene a cercare, perché sa che tu l’hai nel tuo dna da quando sei nato.

D: -All’inizio quale strumento suonavi?
R: -Sembrerà strano, ma all’inizio suonavo la sedia.
Ero talmente portato al ritmo che la sedia mi dava l’idea di una batteria.
Quando poi è arrivato il momento di poter acquistare lo strumento, sono diventato un discreto batterista.

D: -All’inizio della tua carriera di quali gruppi ha fatto parte?
R: -Il Complesso iniziale (così si chiamava allora un gruppo musicale) era quello de “I Diavoli” o “The four Devils“ a seconda di come ci volevamo atteggiare cantando canzoni di Peppino di Capri (repertorio italiano) o di Paul Anka e Neil Sedaka (American style).
Poi sono venuti “I Bluemoon“ e “I Sailors di Procida“.

D: -Nel corso della tua vita hai viaggiato molto?
In quale luogo ti è piaciuto di più vivere? E in quale ti è piaciuto di più esibirti?
R: -Sono stato così felice di fare musica, che ogni luogo che ho frequentato.
Italia, Svizzera e Germania, mi hanno regalato umanamente una loro dose di successo e di affetto.

D: -Nel momento attuale dove vivi? Quali sono le tue ultime esperienze musicali?
-R: -Vivo, circondato da una bella famiglia, tanti amici, tanta stima e considerazione, in questa meravigliosa isola che è Ischia.
E qui, durante tantissime serate, ho raccontato agli ospiti delle strutture alberghiere dell’isola, con dovizia di particolari di aneddoti e di belle canzoni, la storia della canzone napoletana.
Quella classica, che affascina le generazioni nel tempo.

D: -Ci vuoi parlare dei tuoi dischi?
R: -Un mio disco, per quanto ne abbia registrati tanti, non è mai stato commercializzato.
Però ho raccolto in un CD molte canzoni scritte da me e l’ho chiamato NOSTOS (dal greco: il ritorno) poiché con quelle canzoni ritorno a momenti, ricordi, affetti e pensieri che riguardano esperienze della mia vita.

D: -Quali sono state le collaborazioni che hai amato di più?
R: -Tutte! Non c’è stata condivisione che non mi abbia permesso di imparare qualcosa in più e di divertirmi lavorando.

D: -Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
R: -Più che progetti ho desideri: continuare, per quel poco tempo che mi rimane, e in modo un po’ pigro, a crogiolarmi nel meraviglioso rapporto con i miei cari, sempre disponibile a dare loro una mano se serve, agli amici e a chiunque mi aiuti a crescere, nonostante l’età.

D: – Ami molto Ischia?
-R: Amo Ischia, come amo la mia città natale, Napoli, con tutto me stesso, tanto da godere per ciò che mi piace di queste città o da giustificare i loro errori o le cadute di stile, come potrei fare per dei figli.
L’amore, spesso, tralascia l’obiettività.

D: -Come hai conosciuto l’Associazione Internazionale DILA di Bruno Mancini?
R: -Sono fraterno amico di Bruno Mancini da quando eravamo compagni di scuola, ho partecipato con entusiasmo alla nascita della sua Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”, frutto del grande impegno e dedizione del mio Grande Amico.
Ho anche composto le musiche delle sigle dei programmi della DILA.

Fin qui l’intervista, e ora concludiamo la presentazione di Nik con qualche breve nota sulla sua carriera artistica.
Nicola Pantalone nasce il 15/08/1943, sotto il segno zodiacale del leone e sotto le bombe americane, che scendevano copiose dall’azzurro cielo napoletano.
A 10 anni canta per la prima volta in pubblico, al ristorante Di Massa, davanti a tutta la sua famiglia riunita.
Gli comprano una chitarra con la quale si esercita per 5 o 6 ore al giorno, abitudine che gli valse l’appellativo di “monaco” da parte del padre.
Da ragazzo spesso si “imbucava” nei locali ischitani più “in”, tipo Rancho Fellone e Monchey Bar, dove le orchestre provavano per gli spettacoli serali, ed era accolto quasi sempre con simpatia per la sua giovane età e per quanto si dimostrava attento e desideroso d’imparare, soprattutto la chitarra.
La vera svolta musicale di Nicola Pantalone inizia nel 1959 quando, nel locale più alla moda di Ischia “‘A Cambusa”, un cantante chitarrista molto bravo, Franco Di Costanzo, si ammalò e vi fu l’esigenza di sostituirlo.
Si pensò che per poco tempo non fosse opportuno scomodare il grande Ugo Calise, ed a qualcuno venne fuori il nome di un sedicenne che spesso s’intratteneva, strimpellando la chitarra, a cantare con gli amici sul mitico muretto del Box Bar, in Via Vittoria Colonna: Nicola Pantalone, detto in seguito Nick.
Tale breve, ma splendida e impegnativa esperienza, lo convinse a continuare con un vasto repertorio spaziante dalle classiche canzoni napoletane fino alla musica leggera italiana ed internazionale e alla musica brasiliana, con un occhio strizzato al jazz.
Lo paragonano a Paolo Conte, a Luigi Tenco, a De Andrè… ma lui ribatte dicendo ”Tutta la musica è la somma delle musiche che ho ascoltato”.
Un forte desiderio di suonare con altri amici, spinsero il giovane Nick a trasformarsi, per circa sette anni, in cantante batterista.
Suonò due anni con “I Diavoli”.
Il gruppo ischitano formato insieme agli amici Enrico Roja, Saverio Toma e Gino Pinto ebbe un’estate artistica indimenticabile suonando al night “Hi Fi Club” in Via Enea, regno della mitica Christine.
Fu lì che incontrò Mina.
Sì, la Mina nazionale, con la quale ebbe modo di intrattenersi in diverse occasioni.
Dal 1961 Nick fece parte di un altro gruppo, questa volta composto da musicisti napoletani, “I Blue Moon”.
Insieme suonarono fino al 1965: “Bikini Club”, “Flamenco Club”, circoli esclusivi, feste cittadine.
Poi, per tutta l’estate del 1965, ragazzi e giovani villeggianti fecero carte false pur di prenotare un ingresso al “Ruk Ruk”, l’innovativo dancing club gestito da Bruno Mancini.
Suonava dal vivo insieme a Enrico Roja, Saverio Toma, Mimmo Paciello, Katia Massaro e altri amici, con gli altoparlanti e gli strumenti musicali arrangiati intorno ad un albero di pino centenario.
Ruk ruk era un locale da ballo inventato, per i giovani, da Bruno Mancini insieme a un gruppo di ragazzi della sua stessa età, tra i quali si ricordano Gianni Di Meglio e Jo Scaglione!
Fu un esplosione, un ineguagliato successo che gli valse la successiva partecipazione al “Primo festival della canzone”, tuttora ricordato come pietra miliare della rinascita musicale dell’Isola.
L’esperienza da batterista terminò allorché da Procida gli giunse l’invito di far parte come chitarrista e naturalmente voce solista, dell’ormai mitico gruppo de “I Sailors”.
Dal 1968 decise, più che mai forte di una pregevole esperienza, di suonare da solo.
Dal 1970 al 1973, alla fine di estati ischitane piene di soddisfazioni (tra cui la partecipazione – con l’armonica a bocca, luglio 1971 – alla registrazione della colonna sonora del film di Billy Wilder “Che cosa è successo tra tuo padre e mia madre”, interpretato da un simpaticissimo Jack Lemmon), passava gli inverni suonando in locali alla moda di Monaco di Baviera, ed effettuando registrazioni alla Bayerischer Rundfunk, – la radio tedesca -, con la grande orchestra, diretta dal Maestro Bert Grund.
In Germania tra il 1977 e il 1979 scrive “Pensieri”, canzone che propone l’immagine di un uomo che esprime, malinconicamente ma dolcemente, la sua “laicità”.
Nel 1973 si trasferì a Como, sulle cui sponde – italiana e svizzera -, fino al 1987, non mancarono successi di pubblico e di critica alle esibizioni della sua musicalità meridionale nei piano bar e nei migliori locali alla moda.
Proprio in Svizzera, e precisamente a Lugano, venne ingaggiato dalla “Lugano Modern Band”: grande orchestra jazz della quale fu chitarrista e cantante per tutti i concerti, fino alla fine del 1980.
Eccolo suonare anche ad Amburgo, Montreux, Lugano, Zurigo, Losanna…
Fu invitato a partecipare, unico artista isolano, ad un importante spettacolo organizzato e presentato da Pippo Baudo.
Nel 2005 altre serie di performance nelle splendide località ischitane ogni volta gremite di turisti incollati alle sedie, felici di apprezzare le sue doti di cantante chitarrista affabulatore e narratore di una napoletanità che, almeno per la sua musica, è da sempre vincente nel mondo.
Ne è venuto fuori un prodotto televisivo, trasmesso e ritrasmesso per un lungo periodo di tempo.
Ultimamente ha prodotto un cd (con 12 canzoni tutte di sua composizione) del quale, parlandone, si schermisce con pudore dicendo che: “… non ho inciso questo disco per raggiungere un successo che non ho mai inseguito.”
S’intitola “Nostos”, dal greco “ritorno”.
Bravo il nostro Nick.
Scrivere musica, cantare, essere artista, per donare, soprattutto, un bel ricordo agli affetti, agli amici, al pubblico, senza altre particolari aspettative.
E allora, diamoci il piacere di ascoltarlo questo regalo, per apprezzare maggiormente la sensibilità di Nicola Pantalone, per noi, da sempre, amico Nick.
Napoletano per nascita, Ischitano per amore.

Redazione pagina culturale IL DISPARI

https://youtu.be/GAf0kYfTTUM

DILA&ARTES 20220406 intervista a Nicola Pantalone

DILA&ARTES 20220406 intervista a Nicola Pantalone

DILA&ARTES 20220406 intervista a Nicola Pantalone

DILA&ARTES 20220406 intervista a Nicola Pantalone

DILA&ARTES 20220406 intervista a Nicola Pantalone

DILA&ARTES 20220406 intervista a Nicola Pantalone

DILA&ARTES 20220406 intervista a Nicola Pantalone

DILA&ARTES 20220406 intervista a Nicola Pantalone

DILA&ARTES 20220406 intervista a Nicola Pantalone

DILA&ARTES 20220406 intervista a Nicola Pantalone

DILA&ARTES 20220406 intervista a Nicola Pantalone

DILA&ARTES 20220406 intervista a Nicola Pantalone

DILA&ARTES 20220406 intervista a Nicola Pantalone

DILA&ARTES 20220406 intervista a Nicola Pantalone

DILA & Artés 20220305

DILA & Artés 20220302

DILA & Artés 20220226

 

 

DILA & Artés articoli pubblicati

DILA & Artés

CS | Tra Bruno Mancini

Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

e Antonio Auricchio

editore della testata giornalistica “Il Giornale di ArtesTv

registrata presso il Tribunale di Salerno, si è stabilita un’intesa di collaborazione che vedrà l’Ass. DILA partecipare con interviste, recensioni notizie ecc. alla redazione della sezione cultura del giornale.

Antonio Auricchio

ha iniziato la sua carriera ponendo l’attenzione all’amore verso il prossimo, dedicandosi alla salute dei suoi pazienti attraverso il ruolo di dipendente dell’ASL di Salerno e di infermiere specializzato nel reparto di rianimazione.

Una volta lasciato l’impegno verso coloro che soffrono, ha ben pensato di proseguire la sua vita, passando, dopo aver visto e vissuto in prima persona il dolore delle persone al divertimento, profondendo il suo impegno, nella passione che aveva già da prima coltivato per la TV, per il mondo dello spettacolo e del cinema, iniziando come organizzatore di eventi e venendo in contatto con persone illustri e di un certo calibro.

Poi cameraman e patrón di “Miss Arte’sTv”, il concorso dedicato alla selezione delle ragazze baciate da Venere sia del territorio Campano che Nazionale, e che esaltassero principalmente le bellezze del suo amato Sud e quelle delle giovani aspiranti al mondo della televisione e dello spettacolo  dello stivale tricolore intero.

La passione che lo anima lo ha spinto fino a prendere le redini in mano e ideare, registrare e dirigere da dietro la camera da presa programmi, notiziari e dossier televisivi, impegnandosi anche nella ricerca di notizie di rilevante importanza sia nazionale che estera per gli articoli giornalistici all’interno del canale ArtesTv.

Francesca Durante

https://ilgiornale.artestv.it/

Antonio Auricchio

Bruno Mancini

scrittore e poeta, è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.

A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:

“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.

Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri:

Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.

… si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna, che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni.

… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti.

Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?

Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…

…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.

…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.

Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…

…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.

…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”

Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.

…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.

Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”

Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!

Una poetica lacerata e sfuggente…

Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…

Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.

Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.

“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…”

Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia

INFO:

[email protected]

[email protected]

Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23

DILA&Artés

Regolamento partecipazione e modulo iscrizione

1) L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in pieno accordo con l’editore Antonio Auricchio, Patron della testata giornalistica Artés registrata presso il Tribunale di Salerno, ha dato vita al nuovo progetto culturale DILA&Artés di ampio respiro mediatico adatto alla valorizzazione delle attività dell’Associazione e di tutti gli Artisti che hanno comunque collaborato con i nostri progetti culturali.

2) Il progetto culturale DILA&Artés prevede la pubblicazione a cura dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” di interviste, recensioni, notizie ecc. nella sezione cultura della testata giornalistica Artés.

3) La partecipazione al progetto culturale DILA&Artés, per testi e immagini, è aperta ai contributi degli Artisti italiani e stranieri che, dopo averne fatta richiesta, saranno selezioni da una Commissione nominata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Tale Commissione provvederà a selezionare in maniera insindacabile le richieste di partecipazione al progetto culturale DILA&Artés.

4) I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscriversi direttamente nel gruppo dei partecipanti purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento e siano in regola con il tesseramento DILA

5) Gli Artisti che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

6) L’Artista, per partecipare al progetto culturale DILA&Artés, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata.

7) Trattandosi di una partecipazione a titolo completamente GRATUITO, L’Associazione DILA si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Artisti, inviando le proprie iscrizioni, ne prendono atto in maniera definitiva.

8) INFO: 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23 – [email protected]

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione al progetto culturale DILA&Artés

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via____________________                          N:_____                       CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv/ esprimo l’intenzione di partecipare al progetto culturale DILA&Artés nella mia qualità di

Scrittore □  –  Attore □  –  Musicista □  –  Pittore □  

 A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto al progetto culturale DILA&Artés organizzato dall’Associazione DILA;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  3. volere concedere all’Associazione DILA il diritto di pubblicare ed utilizzare il contenuto della mia suddetta partecipazione in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che l’Associazione DILA avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare il contenuto della mia suddetta partecipazione e di utilizzarlo in ogni forma e modo nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare il suddetto contenuto della mia partecipazione anche in via telematica a mezzo internet e non sarà tenuta ad effettuare alcuna correzione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con l’Associazione DILA che essa NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare il contenuto della mia suddetta partecipazione al gratuito utilizzo da parte del’Associazione DILA per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione essa voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità del contenuto della mia suddetta partecipazione, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del contenuto della mia suddetto partecipazione;

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare a dila@emmegiischia.com

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – dila@emmegiischia.com

 

 

DILA&ARTES 20220420 Luciano Somma

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DILA&ARTES 20220420 Luciano Somma

DILA&ARTES 20220420

Bruno Mancini | Luciano Somma e Gustavo Martucci cantano la Napoli che vorremmo

Luciano Somma, detto per chi non lo conoscesse, è stato insignito dei principali riconoscimenti artistici assegnati dalle più importanti Associazioni, Fondazioni ed Enti operanti in Italia, ottenendo centinaia di premi tra cui, per ben due volte, la medaglia d’argento del Presidente della Repubblica italiana.
Luciano Somma continua, da molti anni, la collaborazione con la nostra Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” realizzando video nei quali legge poesie di Autori partecipanti al Premio “Otto milioni” ritenute meritevoli della sua attenzione.

Super esperto della lingua napoletana (lingua e non dialetto!), Luciano Somma è fortemente impegnato anche nella composizione di testi da utilizzare come canzoni; sensibile attivista di percorsi sociali, Luciano Somma patisce con forte partecipazione la disgraziata situazione sanitaria ed economica della nostra Italia in generale e di Napoli in particolare, tanto che ha messo in campo tutte le sue competenze ed ha coinvolto molti suoi amici nella realizzazione di un prodotto musicale volto ad invertire i peggiori luoghi comuni che da sempre fanno scempio della nostra cultura meridionale.

È disponibile, infatti, un video contenente 10 canzoni con testi di Luciano Somma e musica, voce ed arrangiamento di Gustavo Martucci, che gli autori hanno voluto proporre partendo da NAPULE FUTTETENNE, presentata con successo al Festival di Napoli 2020 , organizzato da Massimo Abbate: manifestazione svoltasi, per la prima volta nella storia, on line causa pandemia, in Mondovisione, riscontrando l’interesse da parte di oltre 2.500.000 di telespettatori!

A Luciano Somma è stato assegnato l’ambito “Premio alla carriera”.

Altri titoli delle canzoni del disco sono “CANZONE VOLA E VA”, “VARCA D’’O BBENE”, “NUN M’HE CAPITO”, “NA TERRA D’AMMORE”, “NAPULE E’ D’’A  MIA”, “‘A CANUSCITE NAPULE”, “VENTO DI NAPOLI”, “EFFETTO NAPOLI”, “MAJE NISCIUNO”.

In ognuno vi è uno spaccato di vita napoletana, per dimostrare che la città non è solo delinquenza e criminalità, sporcizia e disordine, come spesso viene etichettata, ma in essa sono presenti eccellenze di laboriosità seppure disagiate a causa della carenza di strutture necessarie per poter operare occupare tutta la massa lavorativa disponibile.

Ecco dunque il motivo d’una forte percentuale di disoccupati o sottoccupati.

Il disco lancia messaggi sociali prospettando la possibilità di vivere di Pesca, Agricoltura, Turismo, e mettendo all’indice lo “strano scherzo del destino” per cui queste attività languono costringendo molte persone ad inventarsi un lavoro per “tirare a campare”.

“È ora che ci si svegli da questo torpore e s’invitino i giovani ed i giovanissimi, che sono poi le risorse del futuro, a cercare con tutti i mezzi di attivarsi perla realizzazione di una vita più vita, con onestà e dignità”, è questo il messaggio lanciato da Luciano Somma ed è un messaggio che ci sentiamo di condividere.

È un tentativo, certo.

Nessuno nutre certezze, ma è un tentativo che va fatto, ed è stato effettuato, infatti, con forza e determinazione, seppure usando un mezzo apparentemente poco efficace come è la musica leggera, ma che può diventare dirompente se si invitano tutti gli artisti, e Napoli è ricca anche di questo, a promuovere altri messaggi affinché l’eco possa giungere in alto.

E rompere finalmente un’atavica e colpevole sordità.
Grazie Luciano, noi dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” anche a nome delle decine di Associazioni, italiane e straniere, che aderiscono alla nostra NUSIV (network Uniti Si Vince) con Dalila Boukhalfa (Presidente dell’Associazione algerina ADA in prima linea) ci siamo e ci saremo.

Luciano Somma

BR21 Luciano Somma – Parliamo sottovoce

 

Luciano Somma ha realizzato molti video letture di testi finalisti del premio internazionale “Otto milioni” dedicato al compianto Comm. Agostino Lauro e di alcune mie poesie.

Perché andiamo

Dalla raccolta di poesie

“Segni” (1964 – 1987)scritta da        

Dissertazioni

1/A

Perché  andiamo
dove fogli di cactus
affissi alle porte
chiudono umanità.
Dove orme di zoccoli
richiamano fughe.
Dove né bello, né buono,
né vero,
né noi. Andiamo a scrivere
quello che resta dei nostri palpiti,
delle nostre “disillusioni”
contro evanescenze prive di sogno.

Ora se vuoi, è l’ora di andare.

Parliamo sottovoce

Dalla raccolta di poesie “La mia vita mai vissuta”

(1990 – 2014):  

Paura-Dogma (3)

Parliamo sottovoce
creando alambicchi per le nostre intese
dalla vinaccia al puro distillato.
Un vecchio adagio,
proverbio di contrada,
basta a formare il tema di una gita fra i vigneti.
se solo tu fossi un essere vivente
andremmo in cerca di  tartufi
e non di verbi dissotterrati
da logori abbandoni!

Poesia
Amore
Malattia.

Dea della vita
anche a volte sedotta e sfavillante
ma di certo al momento dell’addio
“Intimità dimenticata”.

Parliamo sottovoce

Agli angoli degli occhi

Dalla raccolta di poesie

“Agli angoli degli occhi”

(1962 – 1964): 

Agli angoli degli occhi

 

Agli angoli degli occhi
sotto pigrizie amiche
prepara a morte
nostalgia.
Passa più parti
lampo di tempo indietro
indietro secoli
e sempre come sempre.
Cambia
se non adesso
a morte.
Alla viola nasce il pensiero
e posso ancora muovermi
venirti accanto
e senti la corteccia
vecchia e inutile.

 

Amico

Dalla raccolta di poesie

“La sagra del peccato”

(1957 – 2003):

Amico

Ho poco tempo
per essere
la copia antica
di me stesso,
o come bianca leggenda
attesa
da voce di grotta
sommersa
tra chele ed  aragosta
insinuante
e danze d’alga
incerta
e flussi di onda
nebulosa.

Mi punge una figura
di uomo nudo
col volto incastonato
da denti spezzati,
e un cuore in mano.
C’è ancora,
se voglio
un goccio di pazienza.

Alla carezza gelida

Dalla raccolta di poesie “Davanti al tempo”

 (1960 – 1963):

Alla carezza gelida

Rive odorose d’alghe;
sabbia,
costrutta forma di castello
dalla fantasia fanciulla,
pregna di sole
e di sapore di pesce;
vento compagno
di lunghe solitudini;
soffio della mia vela
quand’era suo dominio il mare,
quando sognavo nella tua ebbrezza regni;
acque
da assiduo moto
risospinte a riva
sui miei piedi
docili
alla carezza gelida;
acque,
insensate,
indomite,
voraci,
gracili giganti deformati
dalla fantasia del tempo:

necessità di sonno
al ritorno.

 

Ceri nel buio di una notte

Dalla raccolta di poesie “Davanti al tempo”

(1960 – 1963):

Ceri nel buio di una notte
 
Ceri nel buio di una notte
oltre desiderate vane trasparenze.

Desiderate notti
quando solo si sentiva muovere
senza posa, incantata,
una mano su un cuore
– ed era niente finanche l’eterno –
e l’addolciva e lo spaccava
fiore di neve su azzurro.

Stelle sul mio cammino,
e una scala mostrava e velava,
e tu, che pure velavi.

Ceri nel chiuso di una stanza,
alti sopra disumana speranza.

Speranza di ritorno
solitario a carpire volo d’affetto,
veloce abbaglio
che la mente perdona.

E chiuderò nell’ossessione incerta.

 

Ringrazio Luciano Somma per aver apprezzato (con le parole che seguono) il mio articolo e, confermando la mia stima per tutte le sue attività culturali (in primis poetiche e musicali), gli rinnovo i segni di un’amicizia tanto speciale quanto basata su contatti non ancora personalizzati.
“Carissimo Bruno,
la nostra affettuosa e fraterna amicizia, cementata negli anni pur non essendoci mai incontrati da vicino, ti ha suggerito , ancora una volta, le bellissime parole usate per scrivere su di me e sul progetto VIVERE A NAPOLI che io e Gustavo Martucci stiamo ancora cercando di portare avanti anche se poco seguito da chi dovrebbe governare la nostra regione ed in particolare la nostra città (Isole comprese…)
Il mio GRAZIE di vero cuore per tutto il supporto che stai dando, e sono sicuro darai, a noi ed all’organizzazione che così brillantemente stai portando avanti con grandi sacrifici.
Un grandissimo e riconoscente abbraccio
LUCIANO”.

DILA&ARTES 20220416

BRUNO MANCINI “2¢ x 1 poesia”

quarta puntata

A partire dal 23 marzo abbiamo iniziato a pubblicare ogni sabato, in assoluto ordine alfabetico, alcune delle oltre 500 poesie che compongono l’antologia di Bruno Mancini “2 ¢ x 1 poesia” nella quale sono raggruppati tutti i suoi versi pubblicati nei sessant’anni che vanno dal 1957 al 2017 con i titoli:

Davanti al tempo – 1964

Agli angoli degli occhi – 1966

Segni – 1988

Sasquatch – 2000

La sagra del peccato – 2006

Incarto caramelle di uva passita – 2007

Non rubate la mia vita – 2008

Io fui mortale – 2010

La mia vita mai vissuta – 2013

Non sono un principe – 2014.

DILA&ARTES 20220326 Bruno Mancini poesie 1

DILA&ARTES 20220402 Bruno Mancini poesie 2

DILA&ARTES 20220413 Bruno Mancini poesie 3

Presentando il programma di questa serie di pubblicazioni,   Bruno Mancini ha scritto “Decidendo di pubblicare tutte le poesie in un rigido ordine alfabetico, così come le leggerete nelle serie che vi saranno proposte in questa testata giornalistica, ho voluto privilegiare l’intenzione di forzarne le presentazioni mettendo in evidenza, piuttosto che nascondendo, stratificazioni, contrasti, connubi e similitudini che le hanno caratterizzate, differenziando le una dalle altre e ciascuna da tutte.

Forse, come in un gioco a mosca cieca, potrete restare stupiti dalla lettura che vi trasporterà, nel breve spazio di una stessa pagina, da una poesia del giovane ragazzo innamorato dell’amore a quella del maturo cinquantenne stregato da una fata inarrivabile; oppure vi potrà intrigare leggere, una dopo l’altra, alcune poesie scritte nello stesso periodo ma con lirismo completamente differente tra loro.”

Sarà, questa, una proposta valida?

——————————

Dalla raccolta di poesie

Davanti al tempo

(1960 – 1963)

Alla carezza gelida

Rive odorose d’alghe;
sabbia,
costrutta forma di castello
dalla fantasia fanciulla,
pregna di sole
e di sapore di pesce;
vento compagno
di lunghe solitudini;
soffio della mia vela
quand’era suo dominio il mare,
quando sognavo nella tua ebbrezza regni;
acque
da assiduo moto
risospinte a riva
sui miei piedi
docili
alla carezza gelida;
acque,
insensate,
indomite,
voraci,
gracili giganti deformati
dalla fantasia del tempo:

necessità di sonno
al ritorno.

——————————

Dalla raccolta di poesie

Davanti al tempo

(1960 – 1963)

Allora sotto un mucchio di pàmpani

Allora sotto un mucchio di pàmpani
strisciava – inavvertito pensiero –
la mano in cerca di dio.
Malinconia di vibrata rinunzia
prega e già ritorna.

Che l’ora abbracci la via del tempo
e non abbui.

Morda dolore
assetato e sordo.

Strano impallidisce
e sembra sublime sciogliersi di cieche avventure
il tuo e il loro
balordo allontanar le rondini
non deluse ma stanche
dai rozzi buchi
nel rotto monumento.

E non c’è forma realtà
ma il vomito cala
passata l’orgia.

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Dalla raccolta di poesie

Sasquatch

(1968 – 2009)

Alt

Cercano i cocci,
passi fasciati da bende adesive
nel bivio carboni-diamanti;
scoprono tagli
mani guantate di pelle umana
nel segno del cenno addio;
la mente respira affanno
all’apparire del gatto nero
lemme lemme
scodinzolante
in moto felino
lento lento,
e sono io che punto verso il centro
tenuto fermo, in bellavista oscena,
dal palo del semaforo
sempre e per sempre immobile sul tuo colore rosso.

——————————

Dalla raccolta di poesie

Davanti al tempo

(1960 – 1963)

Alzasti un altare

Alzasti un altare
sullo scoglio più rude
una lucerna
rossa invocando sguardi
facesti bruciare la notte.

Alzavi un altare
mentre tua dea ti soffriva
la pena di cento cavalle
in parto.

Quella pigra ossessione spavalda
un inconsueto ondeggiare di anche.

——————————

Dalla raccolta di poesie

La sagra del peccato

(1957 – 2003)

Amico

Ho poco tempo
per essere
la copia antica
di me stesso,
o come bianca leggenda
attesa
da voce di grotta
sommersa
tra chele ed  aragosta
insinuante
e danze d’alga
incerta
e flussi di onda
nebulosa.

Mi punge una figura
di uomo nudo
col volto incastonato
da denti spezzati,
e un cuore in mano.
C’è ancora,
se voglio
un goccio di pazienza.

——————————

Dalla raccolta di poesie

Agli angoli degli occhi

(1962 – 1964)

Ammiri le mie mani

Ammiri le mie mani
non i miei frutti
la voce mia
non le parole
e sento di volerle cenere
e vento.

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Dalla raccolta di poesie

Agli angoli degli occhi

(1962 – 1964)

Anche è stata una scure

Anche è stata una scure
sul pendio
il nostro rotolare avvinti
per erbe.
Così furono notti
scavate nei giorni.
E se c’era una bocca
era mossa su un seno:
calice lungo
cola aroma
con un sottile scorrere.
Sulle pietre
sulla carne.
Mani cieche veloci
e la terra nelle dita
e ogni volta più acuto l’affanno.
Notti intere
scavate nei giorni.

DILA&ARTES 20220416 Bruno Mancini poesie 4

DILA&ARTES 20220416 Bruno Mancini poesie 4

DILA&ARTES 20220416 Bruno Mancini poesie 4

DILA&ARTES 20220416 Bruno Mancini poesie 4

DILA&ARTES 20220416 Bruno Mancini poesie 4

DILA&ARTES 20220416 Bruno Mancini poesie 4

DILA&ARTES 20220416 Bruno Mancini poesie 4

DILA&ARTES 20220416 Bruno Mancini poesie 4

DILA&ARTES 20220416 Bruno Mancini poesie 4

DILA&ARTES 20220416 Bruno Mancini poesie 4

DILA&ARTES 20220416 Bruno Mancini poesie 4

DILA&ARTES 20220416 Bruno Mancini poesie 4

DILA&ARTES 20220416 Bruno Mancini poesie 4

DILA&ARTES 20220416 Bruno Mancini poesie 4

DILA&ARTES 20220416 Bruno Mancini poesie 4

DILA&ARTES 20220416 Bruno Mancini poesie 4

DILA&ARTES 20220413

Bruno Mancini poesie 3

BRUNO MANCINI “2¢ x 1 poesia”

terza puntata

A partire dal 23 marzo abbiamo iniziato a pubblicare ogni sabato, in assoluto ordine alfabetico, alcune delle oltre 500 poesie che compongono l’antologia di Bruno Mancini “2 ¢ x 1 poesia” nella quale sono raggruppati tutti i suoi versi pubblicati nei sessant’anni che vanno dal 1957 al 2017 con i titoli:

Davanti al tempo – 1964
Agli angoli degli occhi – 1966
Segni – 1988
Sasquatch – 2000
La sagra del peccato – 2006
Incarto caramelle di uva passita – 2007
Non rubate la mia vita – 2008
Io fui mortale – 2010
La mia vita mai vissuta – 2013
Non sono un principe – 2014.

https://ilgiornale.artestv.it/2022/03/26/antoilogia-poetica-di-bruno-mancini/

https://ilgiornale.artestv.it/2022/04/02/bruno-mancini-2%c2%a2-x-1-poesia/

Presentando il programma di questa serie di pubblicazioni,   Bruno Mancini ha scritto “Decidendo di pubblicare tutte le poesie in un rigido ordine alfabetico, così come le leggerete nelle serie che vi saranno proposte in questa testata giornalistica, ho voluto privilegiare l’intenzione di forzarne le presentazioni mettendo in evidenza, piuttosto che nascondendo, stratificazioni, contrasti, connubi e similitudini che le hanno caratterizzate, differenziando le una dalle altre e ciascuna da tutte.

Forse, come in un gioco a mosca cieca, potrete restare stupiti dalla lettura che vi trasporterà, nel breve spazio di una stessa pagina, da una poesia del giovane ragazzo innamorato dell’amore a quella del maturo cinquantenne stregato da una fata inarrivabile; oppure vi potrà intrigare leggere, una dopo l’altra, alcune poesie scritte nello stesso periodo ma con lirismo completamente differente tra loro.”

Sarà, questa, una proposta valida?

——————————

Dalla raccolta di poesie

“La sagra del peccato”

(1957 – 2003)

Adone stanco

Friggi
nel culo friggi
le cozze della mia mente
patelle – scorfani – sconcigli.

Sera di luglio;
s’era di luglio
– ma Gary Cooper non lo saprà –
e a me lasciasti il lume
per la tivù.

 ——————————

Dalla raccolta di poesie

“Agli angoli degli occhi”

(1962 – 1964)

Agli angoli degli occhi

Agli angoli degli occhi
sotto pigrizie amiche
prepara a morte
nostalgia.
Passa più parti
lampo di tempo indietro
indietro secoli
e sempre come sempre.
Cambia
se non adesso
a morte.
Alla viola nasce il pensiero
e posso ancora muovermi
venirti accanto
e senti la corteccia
vecchia e inutile.

 ——————————

 Dalla raccolta di poesie

“La mia vita mai vissuta”

(1990 – 2014)

Ai comodi abbandoni (1)

Ai comodi abbandoni
di sbalzanti ascensori,
vorticose bellezze
di scale acchiocciolate

Voglio la mia.

Per assurde ambizioni
m’invento atroci ossessioni:
orridi
oscuri oblii.

Voglio la mia
aspra e bollente.

Dalle false fattrici di misteri
insufficienti compromessi,
o principi
o Caini.

Voglio la mia
aspra e bollente
negra e ribelle.

I veri architetti della vita
dileggiano
con i loro antichi ermetismi,
o corde o grotte o celle.

Voglio la mia
aspra e bollente
negra e ribelle,
che sia la mia

Imbrigliati da enigmi
di torpori,
risvegli imbarazzanti
osteggiano.

Voglio la mia fantasia
aspra e bollente
negra e ribelle,
che sia la mia,
in fuga solitaria.

 ——————————

 Dalla raccolta di poesie

“La mia vita mai vissuta”

(1990 – 2014)

Ai comodi abbandoni (2)

 

Ai comodi abbandoni
di sbalzi
in ascensore,
vorticose bellezze
di scale acchiocciolate.

Voglio la mia.

Dalle false fattrici di misteri
insufficienti compromessi,
o principi
o Caini.

Voglio la mia
aspra e bollente.

Per assurde ambizioni
invento
atroci ossessioni:
orridi
oscuri
oblii.

Voglio la mia
aspra e bollente
negra e ribelle.

I veri architetti della vita
dileggiano
con antichi ermetismi,
o corde
o grotte
o celle.

Voglio la mia
aspra e bollente
negra e ribelle,
che sia la mia.

Imbrigliati da enigmi
di torpori,
risvegli imbarazzanti
osteggiano.

Voglio la mia fantasia
aspra e bollente
negra e ribelle,
che sia la mia,
in fuga solitaria.

——————————

 Dalla raccolta di poesie

“Davanti al tempo”

(1960 – 1963)

Alba

 

Il sole all’inizio,
un bimbo lambito da onde
silenti mormoranti preghiere d’assistenza;
difeso
da un guardo vigile;
immerso nell’acre profumo del mare
che,
a lui vicino,
sprigiona colori di perpetua purezza
di inutile speranza.

——————————

 Dalla raccolta di poesie

“La sagra del peccato”

(1957 – 2003)

Albore

E sono passate le tre
e sono
passate.
Ti manca l’attesa
– ricordo le notti –
resisti agli affetti
– più certa di me –
rovisti:
e a poco
la luna seduta sul mare.

DILA&ARTES 20220413 Bruno Mancini poesie 3

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DILA&ARTES 20220406

Intervista esclusiva rilasciata da Nicola Pantalone

D: -A quale età è iniziata la tua passione per la musica?
R: -Non esiste un’età per stabilire l’inizio della passione per la musica.
è la Musica che ti viene a cercare, perché sa che tu l’hai nel tuo dna da quando sei nato.

D: -All’inizio quale strumento suonavi?
R: -Sembrerà strano, ma all’inizio suonavo la sedia.
Ero talmente portato al ritmo che la sedia mi dava l’idea di una batteria.
Quando poi è arrivato il momento di poter acquistare lo strumento, sono diventato un discreto batterista.

D: -All’inizio della tua carriera di quali gruppi ha fatto parte?
R: -Il Complesso iniziale (così si chiamava allora un gruppo musicale) era quello de “I Diavoli” o “The four Devils“ a seconda di come ci volevamo atteggiare cantando canzoni di Peppino di Capri (repertorio italiano) o di Paul Anka e Neil Sedaka (American style).
Poi sono venuti “I Bluemoon“ e “I Sailors di Procida“.

D: -Nel corso della tua vita hai viaggiato molto?
In quale luogo ti è piaciuto di più vivere? E in quale ti è piaciuto di più esibirti?
R: -Sono stato così felice di fare musica, che ogni luogo che ho frequentato.
Italia, Svizzera e Germania, mi hanno regalato umanamente una loro dose di successo e di affetto.

D: -Nel momento attuale dove vivi? Quali sono le tue ultime esperienze musicali?
-R: -Vivo, circondato da una bella famiglia, tanti amici, tanta stima e considerazione, in questa meravigliosa isola che è Ischia.
E qui, durante tantissime serate, ho raccontato agli ospiti delle strutture alberghiere dell’isola, con dovizia di particolari di aneddoti e di belle canzoni, la storia della canzone napoletana.
Quella classica, che affascina le generazioni nel tempo.

D: -Ci vuoi parlare dei tuoi dischi?
R: -Un mio disco, per quanto ne abbia registrati tanti, non è mai stato commercializzato.
Però ho raccolto in un CD molte canzoni scritte da me e l’ho chiamato NOSTOS (dal greco: il ritorno) poiché con quelle canzoni ritorno a momenti, ricordi, affetti e pensieri che riguardano esperienze della mia vita.

D: -Quali sono state le collaborazioni che hai amato di più?
R: -Tutte! Non c’è stata condivisione che non mi abbia permesso di imparare qualcosa in più e di divertirmi lavorando.

D: -Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
R: -Più che progetti ho desideri: continuare, per quel poco tempo che mi rimane, e in modo un po’ pigro, a crogiolarmi nel meraviglioso rapporto con i miei cari, sempre disponibile a dare loro una mano se serve, agli amici e a chiunque mi aiuti a crescere, nonostante l’età.

D: – Ami molto Ischia?
-R: Amo Ischia, come amo la mia città natale, Napoli, con tutto me stesso, tanto da godere per ciò che mi piace di queste città o da giustificare i loro errori o le cadute di stile, come potrei fare per dei figli.
L’amore, spesso, tralascia l’obiettività.

D: -Come hai conosciuto l’Associazione Internazionale DILA di Bruno Mancini?
R: -Sono fraterno amico di Bruno Mancini da quando eravamo compagni di scuola, ho partecipato con entusiasmo alla nascita della sua Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”, frutto del grande impegno e dedizione del mio Grande Amico.
Ho anche composto le musiche delle sigle dei programmi della DILA.

Fin qui l’intervista, e ora concludiamo la presentazione di Nik con qualche breve nota sulla sua carriera artistica.
Nicola Pantalone nasce il 15/08/1943, sotto il segno zodiacale del leone e sotto le bombe americane, che scendevano copiose dall’azzurro cielo napoletano.
A 10 anni canta per la prima volta in pubblico, al ristorante Di Massa, davanti a tutta la sua famiglia riunita.
Gli comprano una chitarra con la quale si esercita per 5 o 6 ore al giorno, abitudine che gli valse l’appellativo di “monaco” da parte del padre.
Da ragazzo spesso si “imbucava” nei locali ischitani più “in”, tipo Rancho Fellone e Monchey Bar, dove le orchestre provavano per gli spettacoli serali, ed era accolto quasi sempre con simpatia per la sua giovane età e per quanto si dimostrava attento e desideroso d’imparare, soprattutto la chitarra.
La vera svolta musicale di Nicola Pantalone inizia nel 1959 quando, nel locale più alla moda di Ischia “‘A Cambusa”, un cantante chitarrista molto bravo, Franco Di Costanzo, si ammalò e vi fu l’esigenza di sostituirlo.
Si pensò che per poco tempo non fosse opportuno scomodare il grande Ugo Calise, ed a qualcuno venne fuori il nome di un sedicenne che spesso s’intratteneva, strimpellando la chitarra, a cantare con gli amici sul mitico muretto del Box Bar, in Via Vittoria Colonna: Nicola Pantalone, detto in seguito Nick.
Tale breve, ma splendida e impegnativa esperienza, lo convinse a continuare con un vasto repertorio spaziante dalle classiche canzoni napoletane fino alla musica leggera italiana ed internazionale e alla musica brasiliana, con un occhio strizzato al jazz.
Lo paragonano a Paolo Conte, a Luigi Tenco, a De Andrè… ma lui ribatte dicendo ”Tutta la musica è la somma delle musiche che ho ascoltato”.
Un forte desiderio di suonare con altri amici, spinsero il giovane Nick a trasformarsi, per circa sette anni, in cantante batterista.
Suonò due anni con “I Diavoli”.
Il gruppo ischitano formato insieme agli amici Enrico Roja, Saverio Toma e Gino Pinto ebbe un’estate artistica indimenticabile suonando al night “Hi Fi Club” in Via Enea, regno della mitica Christine.
Fu lì che incontrò Mina.
Sì, la Mina nazionale, con la quale ebbe modo di intrattenersi in diverse occasioni.
Dal 1961 Nick fece parte di un altro gruppo, questa volta composto da musicisti napoletani, “I Blue Moon”.
Insieme suonarono fino al 1965: “Bikini Club”, “Flamenco Club”, circoli esclusivi, feste cittadine.
Poi, per tutta l’estate del 1965, ragazzi e giovani villeggianti fecero carte false pur di prenotare un ingresso al “Ruk Ruk”, l’innovativo dancing club gestito da Bruno Mancini.
Suonava dal vivo insieme a Enrico Roja, Saverio Toma, Mimmo Paciello, Katia Massaro e altri amici, con gli altoparlanti e gli strumenti musicali arrangiati intorno ad un albero di pino centenario.
Ruk ruk era un locale da ballo inventato, per i giovani, da Bruno Mancini insieme a un gruppo di ragazzi della sua stessa età, tra i quali si ricordano Gianni Di Meglio e Jo Scaglione!
Fu un esplosione, un ineguagliato successo che gli valse la successiva partecipazione al “Primo festival della canzone”, tuttora ricordato come pietra miliare della rinascita musicale dell’Isola.
L’esperienza da batterista terminò allorché da Procida gli giunse l’invito di far parte come chitarrista e naturalmente voce solista, dell’ormai mitico gruppo de “I Sailors”.
Dal 1968 decise, più che mai forte di una pregevole esperienza, di suonare da solo.
Dal 1970 al 1973, alla fine di estati ischitane piene di soddisfazioni (tra cui la partecipazione – con l’armonica a bocca, luglio 1971 – alla registrazione della colonna sonora del film di Billy Wilder “Che cosa è successo tra tuo padre e mia madre”, interpretato da un simpaticissimo Jack Lemmon), passava gli inverni suonando in locali alla moda di Monaco di Baviera, ed effettuando registrazioni alla Bayerischer Rundfunk, – la radio tedesca -, con la grande orchestra, diretta dal Maestro Bert Grund.
In Germania tra il 1977 e il 1979 scrive “Pensieri”, canzone che propone l’immagine di un uomo che esprime, malinconicamente ma dolcemente, la sua “laicità”.
Nel 1973 si trasferì a Como, sulle cui sponde – italiana e svizzera -, fino al 1987, non mancarono successi di pubblico e di critica alle esibizioni della sua musicalità meridionale nei piano bar e nei migliori locali alla moda.
Proprio in Svizzera, e precisamente a Lugano, venne ingaggiato dalla “Lugano Modern Band”: grande orchestra jazz della quale fu chitarrista e cantante per tutti i concerti, fino alla fine del 1980.
Eccolo suonare anche ad Amburgo, Montreux, Lugano, Zurigo, Losanna…
Fu invitato a partecipare, unico artista isolano, ad un importante spettacolo organizzato e presentato da Pippo Baudo.
Nel 2005 altre serie di performance nelle splendide località ischitane ogni volta gremite di turisti incollati alle sedie, felici di apprezzare le sue doti di cantante chitarrista affabulatore e narratore di una napoletanità che, almeno per la sua musica, è da sempre vincente nel mondo.
Ne è venuto fuori un prodotto televisivo, trasmesso e ritrasmesso per un lungo periodo di tempo.
Ultimamente ha prodotto un cd (con 12 canzoni tutte di sua composizione) del quale, parlandone, si schermisce con pudore dicendo che: “… non ho inciso questo disco per raggiungere un successo che non ho mai inseguito.”
S’intitola “Nostos”, dal greco “ritorno”.
Bravo il nostro Nick.
Scrivere musica, cantare, essere artista, per donare, soprattutto, un bel ricordo agli affetti, agli amici, al pubblico, senza altre particolari aspettative.
E allora, diamoci il piacere di ascoltarlo questo regalo, per apprezzare maggiormente la sensibilità di Nicola Pantalone, per noi, da sempre, amico Nick.
Napoletano per nascita, Ischitano per amore.

Redazione pagina culturale IL DISPARI

https://youtu.be/GAf0kYfTTUM

DILA&ARTES 20220406 intervista a Nicola Pantalone

DILA&ARTES 20220406 intervista a Nicola Pantalone

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DILA&ARTES 20220406 intervista a Nicola Pantalone

DILA & Artés 20220305

DILA & Artés 20220302

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DILA & Artés articoli pubblicati

DILA & Artés

CS | Tra Bruno Mancini

Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

e Antonio Auricchio

editore della testata giornalistica “Il Giornale di ArtesTv

registrata presso il Tribunale di Salerno, si è stabilita un’intesa di collaborazione che vedrà l’Ass. DILA partecipare con interviste, recensioni notizie ecc. alla redazione della sezione cultura del giornale.

Antonio Auricchio

ha iniziato la sua carriera ponendo l’attenzione all’amore verso il prossimo, dedicandosi alla salute dei suoi pazienti attraverso il ruolo di dipendente dell’ASL di Salerno e di infermiere specializzato nel reparto di rianimazione.

Una volta lasciato l’impegno verso coloro che soffrono, ha ben pensato di proseguire la sua vita, passando, dopo aver visto e vissuto in prima persona il dolore delle persone al divertimento, profondendo il suo impegno, nella passione che aveva già da prima coltivato per la TV, per il mondo dello spettacolo e del cinema, iniziando come organizzatore di eventi e venendo in contatto con persone illustri e di un certo calibro.

Poi cameraman e patrón di “Miss Arte’sTv”, il concorso dedicato alla selezione delle ragazze baciate da Venere sia del territorio Campano che Nazionale, e che esaltassero principalmente le bellezze del suo amato Sud e quelle delle giovani aspiranti al mondo della televisione e dello spettacolo  dello stivale tricolore intero.

La passione che lo anima lo ha spinto fino a prendere le redini in mano e ideare, registrare e dirigere da dietro la camera da presa programmi, notiziari e dossier televisivi, impegnandosi anche nella ricerca di notizie di rilevante importanza sia nazionale che estera per gli articoli giornalistici all’interno del canale ArtesTv.

Francesca Durante

https://ilgiornale.artestv.it/

Antonio Auricchio

Bruno Mancini

scrittore e poeta, è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.

A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:

“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.

Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri:

Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.

… si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna, che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni.

… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti.

Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?

Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…

…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.

…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.

Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…

…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.

…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”

Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.

…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.

Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”

Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!

Una poetica lacerata e sfuggente…

Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…

Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.

Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.

“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…”

Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia

INFO:

[email protected]

[email protected]

Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23

DILA&Artés

Regolamento partecipazione e modulo iscrizione

1) L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in pieno accordo con l’editore Antonio Auricchio, Patron della testata giornalistica Artés registrata presso il Tribunale di Salerno, ha dato vita al nuovo progetto culturale DILA&Artés di ampio respiro mediatico adatto alla valorizzazione delle attività dell’Associazione e di tutti gli Artisti che hanno comunque collaborato con i nostri progetti culturali.

2) Il progetto culturale DILA&Artés prevede la pubblicazione a cura dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” di interviste, recensioni, notizie ecc. nella sezione cultura della testata giornalistica Artés.

3) La partecipazione al progetto culturale DILA&Artés, per testi e immagini, è aperta ai contributi degli Artisti italiani e stranieri che, dopo averne fatta richiesta, saranno selezioni da una Commissione nominata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Tale Commissione provvederà a selezionare in maniera insindacabile le richieste di partecipazione al progetto culturale DILA&Artés.

4) I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscriversi direttamente nel gruppo dei partecipanti purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento e siano in regola con il tesseramento DILA

5) Gli Artisti che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

6) L’Artista, per partecipare al progetto culturale DILA&Artés, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata.

7) Trattandosi di una partecipazione a titolo completamente GRATUITO, L’Associazione DILA si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Artisti, inviando le proprie iscrizioni, ne prendono atto in maniera definitiva.

8) INFO: 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23 – [email protected]

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione al progetto culturale DILA&Artés

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via____________________                          N:_____                       CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv/ esprimo l’intenzione di partecipare al progetto culturale DILA&Artés nella mia qualità di

Scrittore □  –  Attore □  –  Musicista □  –  Pittore □  

 A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto al progetto culturale DILA&Artés organizzato dall’Associazione DILA;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  3. volere concedere all’Associazione DILA il diritto di pubblicare ed utilizzare il contenuto della mia suddetta partecipazione in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che l’Associazione DILA avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare il contenuto della mia suddetta partecipazione e di utilizzarlo in ogni forma e modo nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare il suddetto contenuto della mia partecipazione anche in via telematica a mezzo internet e non sarà tenuta ad effettuare alcuna correzione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con l’Associazione DILA che essa NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare il contenuto della mia suddetta partecipazione al gratuito utilizzo da parte del’Associazione DILA per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione essa voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità del contenuto della mia suddetta partecipazione, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del contenuto della mia suddetto partecipazione;

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare a dila@emmegiischia.com

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – dila@emmegiischia.com

 

 

DILA&ARTES 20220416 Bruno Mancini poesie 4

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DILA&ARTES 20220416 Bruno Mancini poesie 4

DILA&ARTES 20220416

BRUNO MANCINI “2¢ x 1 poesia”

quarta puntata

A partire dal 23 marzo abbiamo iniziato a pubblicare ogni sabato, in assoluto ordine alfabetico, alcune delle oltre 500 poesie che compongono l’antologia di Bruno Mancini “2 ¢ x 1 poesia” nella quale sono raggruppati tutti i suoi versi pubblicati nei sessant’anni che vanno dal 1957 al 2017 con i titoli:

Davanti al tempo – 1964

Agli angoli degli occhi – 1966

Segni – 1988

Sasquatch – 2000

La sagra del peccato – 2006

Incarto caramelle di uva passita – 2007

Non rubate la mia vita – 2008

Io fui mortale – 2010

La mia vita mai vissuta – 2013

Non sono un principe – 2014.

DILA&ARTES 20220326 Bruno Mancini poesie 1

DILA&ARTES 20220402 Bruno Mancini poesie 2

DILA&ARTES 20220413 Bruno Mancini poesie 3

Presentando il programma di questa serie di pubblicazioni,   Bruno Mancini ha scritto “Decidendo di pubblicare tutte le poesie in un rigido ordine alfabetico, così come le leggerete nelle serie che vi saranno proposte in questa testata giornalistica, ho voluto privilegiare l’intenzione di forzarne le presentazioni mettendo in evidenza, piuttosto che nascondendo, stratificazioni, contrasti, connubi e similitudini che le hanno caratterizzate, differenziando le una dalle altre e ciascuna da tutte.

Forse, come in un gioco a mosca cieca, potrete restare stupiti dalla lettura che vi trasporterà, nel breve spazio di una stessa pagina, da una poesia del giovane ragazzo innamorato dell’amore a quella del maturo cinquantenne stregato da una fata inarrivabile; oppure vi potrà intrigare leggere, una dopo l’altra, alcune poesie scritte nello stesso periodo ma con lirismo completamente differente tra loro.”

Sarà, questa, una proposta valida?

——————————

Dalla raccolta di poesie

Davanti al tempo

(1960 – 1963)

Alla carezza gelida

Rive odorose d’alghe;
sabbia,
costrutta forma di castello
dalla fantasia fanciulla,
pregna di sole
e di sapore di pesce;
vento compagno
di lunghe solitudini;
soffio della mia vela
quand’era suo dominio il mare,
quando sognavo nella tua ebbrezza regni;
acque
da assiduo moto
risospinte a riva
sui miei piedi
docili
alla carezza gelida;
acque,
insensate,
indomite,
voraci,
gracili giganti deformati
dalla fantasia del tempo:

necessità di sonno
al ritorno.

——————————

Dalla raccolta di poesie

Davanti al tempo

(1960 – 1963)

Allora sotto un mucchio di pàmpani

Allora sotto un mucchio di pàmpani
strisciava – inavvertito pensiero –
la mano in cerca di dio.
Malinconia di vibrata rinunzia
prega e già ritorna.

Che l’ora abbracci la via del tempo
e non abbui.

Morda dolore
assetato e sordo.

Strano impallidisce
e sembra sublime sciogliersi di cieche avventure
il tuo e il loro
balordo allontanar le rondini
non deluse ma stanche
dai rozzi buchi
nel rotto monumento.

E non c’è forma realtà
ma il vomito cala
passata l’orgia.

——————————

Dalla raccolta di poesie

Sasquatch

(1968 – 2009)

Alt

Cercano i cocci,
passi fasciati da bende adesive
nel bivio carboni-diamanti;
scoprono tagli
mani guantate di pelle umana
nel segno del cenno addio;
la mente respira affanno
all’apparire del gatto nero
lemme lemme
scodinzolante
in moto felino
lento lento,
e sono io che punto verso il centro
tenuto fermo, in bellavista oscena,
dal palo del semaforo
sempre e per sempre immobile sul tuo colore rosso.

——————————

Dalla raccolta di poesie

Davanti al tempo

(1960 – 1963)

Alzasti un altare

Alzasti un altare
sullo scoglio più rude
una lucerna
rossa invocando sguardi
facesti bruciare la notte.

Alzavi un altare
mentre tua dea ti soffriva
la pena di cento cavalle
in parto.

Quella pigra ossessione spavalda
un inconsueto ondeggiare di anche.

——————————

Dalla raccolta di poesie

La sagra del peccato

(1957 – 2003)

Amico

Ho poco tempo
per essere
la copia antica
di me stesso,
o come bianca leggenda
attesa
da voce di grotta
sommersa
tra chele ed  aragosta
insinuante
e danze d’alga
incerta
e flussi di onda
nebulosa.

Mi punge una figura
di uomo nudo
col volto incastonato
da denti spezzati,
e un cuore in mano.
C’è ancora,
se voglio
un goccio di pazienza.

——————————

Dalla raccolta di poesie

Agli angoli degli occhi

(1962 – 1964)

Ammiri le mie mani

Ammiri le mie mani
non i miei frutti
la voce mia
non le parole
e sento di volerle cenere
e vento.

——————————

Dalla raccolta di poesie

Agli angoli degli occhi

(1962 – 1964)

Anche è stata una scure

Anche è stata una scure
sul pendio
il nostro rotolare avvinti
per erbe.
Così furono notti
scavate nei giorni.
E se c’era una bocca
era mossa su un seno:
calice lungo
cola aroma
con un sottile scorrere.
Sulle pietre
sulla carne.
Mani cieche veloci
e la terra nelle dita
e ogni volta più acuto l’affanno.
Notti intere
scavate nei giorni.

DILA&ARTES 20220416 Bruno Mancini poesie 4

DILA&ARTES 20220416 Bruno Mancini poesie 4

DILA&ARTES 20220416 Bruno Mancini poesie 4

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DILA&ARTES 20220413

Bruno Mancini poesie 3

BRUNO MANCINI “2¢ x 1 poesia”

terza puntata

A partire dal 23 marzo abbiamo iniziato a pubblicare ogni sabato, in assoluto ordine alfabetico, alcune delle oltre 500 poesie che compongono l’antologia di Bruno Mancini “2 ¢ x 1 poesia” nella quale sono raggruppati tutti i suoi versi pubblicati nei sessant’anni che vanno dal 1957 al 2017 con i titoli:

Davanti al tempo – 1964
Agli angoli degli occhi – 1966
Segni – 1988
Sasquatch – 2000
La sagra del peccato – 2006
Incarto caramelle di uva passita – 2007
Non rubate la mia vita – 2008
Io fui mortale – 2010
La mia vita mai vissuta – 2013
Non sono un principe – 2014.

https://ilgiornale.artestv.it/2022/03/26/antoilogia-poetica-di-bruno-mancini/

https://ilgiornale.artestv.it/2022/04/02/bruno-mancini-2%c2%a2-x-1-poesia/

Presentando il programma di questa serie di pubblicazioni,   Bruno Mancini ha scritto “Decidendo di pubblicare tutte le poesie in un rigido ordine alfabetico, così come le leggerete nelle serie che vi saranno proposte in questa testata giornalistica, ho voluto privilegiare l’intenzione di forzarne le presentazioni mettendo in evidenza, piuttosto che nascondendo, stratificazioni, contrasti, connubi e similitudini che le hanno caratterizzate, differenziando le una dalle altre e ciascuna da tutte.

Forse, come in un gioco a mosca cieca, potrete restare stupiti dalla lettura che vi trasporterà, nel breve spazio di una stessa pagina, da una poesia del giovane ragazzo innamorato dell’amore a quella del maturo cinquantenne stregato da una fata inarrivabile; oppure vi potrà intrigare leggere, una dopo l’altra, alcune poesie scritte nello stesso periodo ma con lirismo completamente differente tra loro.”

Sarà, questa, una proposta valida?

——————————

Dalla raccolta di poesie

“La sagra del peccato”

(1957 – 2003)

Adone stanco

Friggi
nel culo friggi
le cozze della mia mente
patelle – scorfani – sconcigli.

Sera di luglio;
s’era di luglio
– ma Gary Cooper non lo saprà –
e a me lasciasti il lume
per la tivù.

 ——————————

Dalla raccolta di poesie

“Agli angoli degli occhi”

(1962 – 1964)

Agli angoli degli occhi

Agli angoli degli occhi
sotto pigrizie amiche
prepara a morte
nostalgia.
Passa più parti
lampo di tempo indietro
indietro secoli
e sempre come sempre.
Cambia
se non adesso
a morte.
Alla viola nasce il pensiero
e posso ancora muovermi
venirti accanto
e senti la corteccia
vecchia e inutile.

 ——————————

 Dalla raccolta di poesie

“La mia vita mai vissuta”

(1990 – 2014)

Ai comodi abbandoni (1)

Ai comodi abbandoni
di sbalzanti ascensori,
vorticose bellezze
di scale acchiocciolate

Voglio la mia.

Per assurde ambizioni
m’invento atroci ossessioni:
orridi
oscuri oblii.

Voglio la mia
aspra e bollente.

Dalle false fattrici di misteri
insufficienti compromessi,
o principi
o Caini.

Voglio la mia
aspra e bollente
negra e ribelle.

I veri architetti della vita
dileggiano
con i loro antichi ermetismi,
o corde o grotte o celle.

Voglio la mia
aspra e bollente
negra e ribelle,
che sia la mia

Imbrigliati da enigmi
di torpori,
risvegli imbarazzanti
osteggiano.

Voglio la mia fantasia
aspra e bollente
negra e ribelle,
che sia la mia,
in fuga solitaria.

 ——————————

 Dalla raccolta di poesie

“La mia vita mai vissuta”

(1990 – 2014)

Ai comodi abbandoni (2)

 

Ai comodi abbandoni
di sbalzi
in ascensore,
vorticose bellezze
di scale acchiocciolate.

Voglio la mia.

Dalle false fattrici di misteri
insufficienti compromessi,
o principi
o Caini.

Voglio la mia
aspra e bollente.

Per assurde ambizioni
invento
atroci ossessioni:
orridi
oscuri
oblii.

Voglio la mia
aspra e bollente
negra e ribelle.

I veri architetti della vita
dileggiano
con antichi ermetismi,
o corde
o grotte
o celle.

Voglio la mia
aspra e bollente
negra e ribelle,
che sia la mia.

Imbrigliati da enigmi
di torpori,
risvegli imbarazzanti
osteggiano.

Voglio la mia fantasia
aspra e bollente
negra e ribelle,
che sia la mia,
in fuga solitaria.

——————————

 Dalla raccolta di poesie

“Davanti al tempo”

(1960 – 1963)

Alba

 

Il sole all’inizio,
un bimbo lambito da onde
silenti mormoranti preghiere d’assistenza;
difeso
da un guardo vigile;
immerso nell’acre profumo del mare
che,
a lui vicino,
sprigiona colori di perpetua purezza
di inutile speranza.

——————————

 Dalla raccolta di poesie

“La sagra del peccato”

(1957 – 2003)

Albore

E sono passate le tre
e sono
passate.
Ti manca l’attesa
– ricordo le notti –
resisti agli affetti
– più certa di me –
rovisti:
e a poco
la luna seduta sul mare.

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DILA&ARTES 20220406

Intervista esclusiva rilasciata da Nicola Pantalone

D: -A quale età è iniziata la tua passione per la musica?
R: -Non esiste un’età per stabilire l’inizio della passione per la musica.
è la Musica che ti viene a cercare, perché sa che tu l’hai nel tuo dna da quando sei nato.

D: -All’inizio quale strumento suonavi?
R: -Sembrerà strano, ma all’inizio suonavo la sedia.
Ero talmente portato al ritmo che la sedia mi dava l’idea di una batteria.
Quando poi è arrivato il momento di poter acquistare lo strumento, sono diventato un discreto batterista.

D: -All’inizio della tua carriera di quali gruppi ha fatto parte?
R: -Il Complesso iniziale (così si chiamava allora un gruppo musicale) era quello de “I Diavoli” o “The four Devils“ a seconda di come ci volevamo atteggiare cantando canzoni di Peppino di Capri (repertorio italiano) o di Paul Anka e Neil Sedaka (American style).
Poi sono venuti “I Bluemoon“ e “I Sailors di Procida“.

D: -Nel corso della tua vita hai viaggiato molto?
In quale luogo ti è piaciuto di più vivere? E in quale ti è piaciuto di più esibirti?
R: -Sono stato così felice di fare musica, che ogni luogo che ho frequentato.
Italia, Svizzera e Germania, mi hanno regalato umanamente una loro dose di successo e di affetto.

D: -Nel momento attuale dove vivi? Quali sono le tue ultime esperienze musicali?
-R: -Vivo, circondato da una bella famiglia, tanti amici, tanta stima e considerazione, in questa meravigliosa isola che è Ischia.
E qui, durante tantissime serate, ho raccontato agli ospiti delle strutture alberghiere dell’isola, con dovizia di particolari di aneddoti e di belle canzoni, la storia della canzone napoletana.
Quella classica, che affascina le generazioni nel tempo.

D: -Ci vuoi parlare dei tuoi dischi?
R: -Un mio disco, per quanto ne abbia registrati tanti, non è mai stato commercializzato.
Però ho raccolto in un CD molte canzoni scritte da me e l’ho chiamato NOSTOS (dal greco: il ritorno) poiché con quelle canzoni ritorno a momenti, ricordi, affetti e pensieri che riguardano esperienze della mia vita.

D: -Quali sono state le collaborazioni che hai amato di più?
R: -Tutte! Non c’è stata condivisione che non mi abbia permesso di imparare qualcosa in più e di divertirmi lavorando.

D: -Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
R: -Più che progetti ho desideri: continuare, per quel poco tempo che mi rimane, e in modo un po’ pigro, a crogiolarmi nel meraviglioso rapporto con i miei cari, sempre disponibile a dare loro una mano se serve, agli amici e a chiunque mi aiuti a crescere, nonostante l’età.

D: – Ami molto Ischia?
-R: Amo Ischia, come amo la mia città natale, Napoli, con tutto me stesso, tanto da godere per ciò che mi piace di queste città o da giustificare i loro errori o le cadute di stile, come potrei fare per dei figli.
L’amore, spesso, tralascia l’obiettività.

D: -Come hai conosciuto l’Associazione Internazionale DILA di Bruno Mancini?
R: -Sono fraterno amico di Bruno Mancini da quando eravamo compagni di scuola, ho partecipato con entusiasmo alla nascita della sua Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”, frutto del grande impegno e dedizione del mio Grande Amico.
Ho anche composto le musiche delle sigle dei programmi della DILA.

Fin qui l’intervista, e ora concludiamo la presentazione di Nik con qualche breve nota sulla sua carriera artistica.
Nicola Pantalone nasce il 15/08/1943, sotto il segno zodiacale del leone e sotto le bombe americane, che scendevano copiose dall’azzurro cielo napoletano.
A 10 anni canta per la prima volta in pubblico, al ristorante Di Massa, davanti a tutta la sua famiglia riunita.
Gli comprano una chitarra con la quale si esercita per 5 o 6 ore al giorno, abitudine che gli valse l’appellativo di “monaco” da parte del padre.
Da ragazzo spesso si “imbucava” nei locali ischitani più “in”, tipo Rancho Fellone e Monchey Bar, dove le orchestre provavano per gli spettacoli serali, ed era accolto quasi sempre con simpatia per la sua giovane età e per quanto si dimostrava attento e desideroso d’imparare, soprattutto la chitarra.
La vera svolta musicale di Nicola Pantalone inizia nel 1959 quando, nel locale più alla moda di Ischia “‘A Cambusa”, un cantante chitarrista molto bravo, Franco Di Costanzo, si ammalò e vi fu l’esigenza di sostituirlo.
Si pensò che per poco tempo non fosse opportuno scomodare il grande Ugo Calise, ed a qualcuno venne fuori il nome di un sedicenne che spesso s’intratteneva, strimpellando la chitarra, a cantare con gli amici sul mitico muretto del Box Bar, in Via Vittoria Colonna: Nicola Pantalone, detto in seguito Nick.
Tale breve, ma splendida e impegnativa esperienza, lo convinse a continuare con un vasto repertorio spaziante dalle classiche canzoni napoletane fino alla musica leggera italiana ed internazionale e alla musica brasiliana, con un occhio strizzato al jazz.
Lo paragonano a Paolo Conte, a Luigi Tenco, a De Andrè… ma lui ribatte dicendo ”Tutta la musica è la somma delle musiche che ho ascoltato”.
Un forte desiderio di suonare con altri amici, spinsero il giovane Nick a trasformarsi, per circa sette anni, in cantante batterista.
Suonò due anni con “I Diavoli”.
Il gruppo ischitano formato insieme agli amici Enrico Roja, Saverio Toma e Gino Pinto ebbe un’estate artistica indimenticabile suonando al night “Hi Fi Club” in Via Enea, regno della mitica Christine.
Fu lì che incontrò Mina.
Sì, la Mina nazionale, con la quale ebbe modo di intrattenersi in diverse occasioni.
Dal 1961 Nick fece parte di un altro gruppo, questa volta composto da musicisti napoletani, “I Blue Moon”.
Insieme suonarono fino al 1965: “Bikini Club”, “Flamenco Club”, circoli esclusivi, feste cittadine.
Poi, per tutta l’estate del 1965, ragazzi e giovani villeggianti fecero carte false pur di prenotare un ingresso al “Ruk Ruk”, l’innovativo dancing club gestito da Bruno Mancini.
Suonava dal vivo insieme a Enrico Roja, Saverio Toma, Mimmo Paciello, Katia Massaro e altri amici, con gli altoparlanti e gli strumenti musicali arrangiati intorno ad un albero di pino centenario.
Ruk ruk era un locale da ballo inventato, per i giovani, da Bruno Mancini insieme a un gruppo di ragazzi della sua stessa età, tra i quali si ricordano Gianni Di Meglio e Jo Scaglione!
Fu un esplosione, un ineguagliato successo che gli valse la successiva partecipazione al “Primo festival della canzone”, tuttora ricordato come pietra miliare della rinascita musicale dell’Isola.
L’esperienza da batterista terminò allorché da Procida gli giunse l’invito di far parte come chitarrista e naturalmente voce solista, dell’ormai mitico gruppo de “I Sailors”.
Dal 1968 decise, più che mai forte di una pregevole esperienza, di suonare da solo.
Dal 1970 al 1973, alla fine di estati ischitane piene di soddisfazioni (tra cui la partecipazione – con l’armonica a bocca, luglio 1971 – alla registrazione della colonna sonora del film di Billy Wilder “Che cosa è successo tra tuo padre e mia madre”, interpretato da un simpaticissimo Jack Lemmon), passava gli inverni suonando in locali alla moda di Monaco di Baviera, ed effettuando registrazioni alla Bayerischer Rundfunk, – la radio tedesca -, con la grande orchestra, diretta dal Maestro Bert Grund.
In Germania tra il 1977 e il 1979 scrive “Pensieri”, canzone che propone l’immagine di un uomo che esprime, malinconicamente ma dolcemente, la sua “laicità”.
Nel 1973 si trasferì a Como, sulle cui sponde – italiana e svizzera -, fino al 1987, non mancarono successi di pubblico e di critica alle esibizioni della sua musicalità meridionale nei piano bar e nei migliori locali alla moda.
Proprio in Svizzera, e precisamente a Lugano, venne ingaggiato dalla “Lugano Modern Band”: grande orchestra jazz della quale fu chitarrista e cantante per tutti i concerti, fino alla fine del 1980.
Eccolo suonare anche ad Amburgo, Montreux, Lugano, Zurigo, Losanna…
Fu invitato a partecipare, unico artista isolano, ad un importante spettacolo organizzato e presentato da Pippo Baudo.
Nel 2005 altre serie di performance nelle splendide località ischitane ogni volta gremite di turisti incollati alle sedie, felici di apprezzare le sue doti di cantante chitarrista affabulatore e narratore di una napoletanità che, almeno per la sua musica, è da sempre vincente nel mondo.
Ne è venuto fuori un prodotto televisivo, trasmesso e ritrasmesso per un lungo periodo di tempo.
Ultimamente ha prodotto un cd (con 12 canzoni tutte di sua composizione) del quale, parlandone, si schermisce con pudore dicendo che: “… non ho inciso questo disco per raggiungere un successo che non ho mai inseguito.”
S’intitola “Nostos”, dal greco “ritorno”.
Bravo il nostro Nick.
Scrivere musica, cantare, essere artista, per donare, soprattutto, un bel ricordo agli affetti, agli amici, al pubblico, senza altre particolari aspettative.
E allora, diamoci il piacere di ascoltarlo questo regalo, per apprezzare maggiormente la sensibilità di Nicola Pantalone, per noi, da sempre, amico Nick.
Napoletano per nascita, Ischitano per amore.

Redazione pagina culturale IL DISPARI

https://youtu.be/GAf0kYfTTUM

DILA&ARTES 20220406 intervista a Nicola Pantalone

DILA&ARTES 20220406 intervista a Nicola Pantalone

DILA&ARTES 20220406 intervista a Nicola Pantalone

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DILA&ARTES 20220406 intervista a Nicola Pantalone

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DILA&ARTES 20220402

 BRUNO MANCINI “2¢ x 1 poesia”

seconda puntata

A partire dal 23 marzo abbiamo iniziato a pubblicare ogni sabato, in assoluto ordine alfabetico, alcune delle oltre 500 poesie che compongono l’antologia di Bruno Mancini “2 ¢ x 1 poesia” nella quale sono raggruppati tutti i suoi versi pubblicati nei sessant’anni che vanno dal 1957 al 2017 con i titoli:

Davanti al tempo – 1964
Agli angoli degli occhi – 1966
Segni – 1988
Sasquatch – 2000
La sagra del peccato – 2006
Incarto caramelle di uva passita – 2007
Non rubate la mia vita – 2008
Io fui mortale – 2010
La mia vita mai vissuta – 2013
Non sono un principe – 2014.

Presentando il programma di questa serie di pubblicazioni,   Bruno Mancini ha scritto “Decidendo di pubblicare tutte le poesie in un rigido ordine alfabetico, così come le leggerete nelle serie che vi saranno proposte in questa testata giornalistica, ho voluto privilegiare l’intenzione di forzarne le presentazioni mettendo in evidenza, piuttosto che nascondendo, stratificazioni, contrasti, connubi e similitudini che le hanno caratterizzate, differenziando le una dalle altre e ciascuna da tutte.

Forse, come in un gioco a mosca cieca, potrete restare stupiti dalla lettura che vi trasporterà, nel breve spazio di una stessa pagina, da una poesia del giovane ragazzo innamorato dell’amore a quella del maturo cinquantenne stregato da una fata inarrivabile; oppure vi potrà intrigare leggere, una dopo l’altra, alcune poesie scritte nello stesso periodo ma con lirismo completamente differente tra loro.”

Sarà, questa, una proposta valida?

6) Dal racconto
“Vasco e Medea”
(1986 – 1990)

DILA&ARTES 20220402 Bruno Mancini poesie 2

A Vasco

1
A cavallo dell’orso
scimmiotta
la folla disseminata
nel prato di uno stadio
– Ah Vasco! –
tra fumo stellare
il verso del lupo nella steppa
Uhh Uhh Uhh.

2
Ritorna assassino
nell’ombra ballerina dei vincenti
il fallo abbandonato
nella doccia
– Ah Vasco! –
per uomini incerti
in teneri sguardi alla luna
Uhh Uhh Uhh.

3
Quando
un giorno avrai uno specchio
avrai due occhi
per ascoltare una canzone
in solitudine
– Ah Vasco –
dimmi quel posto.
Io vengo.
Uhh Uhh Uhh

—————————–

7) Dal racconto
“Vasco e Medea”
(1986 – 1990)

DILA&ARTES 20220402 Bruno Mancini poesie 2
A Vasco e Medea

Ancora non si placa
l’eco
maledetta
del suo urlo
tra le braccia
rosse
bastardo.
Ancora non è fermo
il disco
uhh uhh uhh
la notte non è più
sicura
bambina.

Ancora non è sopita
l’eco
indecente volteggio
sul letto acciottolato
di Medea.

Scorrono nelle case
i volti
falsate riprese
sul palco rosso
del tiranno.

—————————–

8) Dalla raccolta di poesie
“Davanti al tempo”
(1960 – 1963)

DILA&ARTES 20220402 Bruno Mancini poesie 2
Abbandono

Odo rumor di passi
solitari
muoversi giù
nella nascosta via;
sento crudele il fischio del villano
che lacera
l’immagine del nulla.

Soave è questa notte di dolore.
Terribile quiete è là nel cielo.
Ogn’ora che mi dona amaro frutto,
ogn’ora che felice aspettai,
sublima
questa vita tormentata.
E soffro e piango e grido.
Ma quanto, quanto piansi;
e quanto piangerò!
Vivere una vita è meno che idearla;
e credere all’amore è vivere in un sogno.
Scompare d’improvviso
né sai se mai è esistito.

Cos’è questo greve deserto di suoni?
Un segno dell’ora avanzata?
Un vuoto?
Macabramente bello tuffarsi nel silenzio,
che al di sopra del mondo,
nel niente sereno,
guardante la terra piccina
che sembra insegua se stessa,
spietato si finge.
Ho pena di quella fatica,
ho pena di tutta la vita,
di me
del dolore.
Quest’estasi assoluta
pur anche mi accalora;
quest’estasi e l’amore.

—————————–

9) Dalla raccolta di poesie
“Non sono un principe”
(2012 – 2014)

DILA&ARTES 20220402 Bruno Mancini poesie 2

Adesso

Manca solo un rito woodoo,
ogni mattina scrutare
nel controluce dei contrasti
il volo di uccelli pavoni,
attendere per coito fertile
configurazione astrale,
spargere sale
e ciabattare con un rosario in mano.

Manca l’ultimo anello
dalla follia alla scemenza.

Pelle disidratata da pianti inutili,
scoppiano i timpani
ai canti di sirene,
il neologismo “Amore”
è solo una carezza sulla gota.

Sarebbe giusto chiudere,
adesso,
al manto di luna che offusca le stelle,
il cerchio dei misteri
-superstizioni
pietosi inganni –
con l’unico miracolo possibile:
“Serenità”.

—————————–

10) Dalla raccolta di poesie
“Incarto caramelle di uva passita”
(2002)

DILA&ARTES 20220402 Bruno Mancini poesie 2
Adesso musica!

All’angolo
di un vecchio palazzo
la plastica
sagomata a note musicali.
Di fronte
un muretto di pietre
vulcaniche
levigate da strusci continui.
Nel cielo
tutte, ma proprio tutte le stelle
lucenti come ciondoli
ad una festa di paese.

Avevo una camicia
bianca
avevi una gonna stretta
avevo un libro
in mano
avevi una borsetta

nel Juke box
Adriano Cementano
con ventiquattromila baci.

—————————–

11) Dalla raccolta di poesie
“Sasquatch”
(1968 – 2009)

DILA&ARTES 20220402 Bruno Mancini poesie 2
Adesso no

Adesso no.
Sonori squillano sopiti palpiti.
Ignazio è briciola
ondivaga in cerca di assonanze.

Discesa dal barchino di Caronte,
lui fu quel remo
ruotante in aria
che ne squarciava nebbie.

Vorrei capire,
verbo completo,
se il tempo mi scoppietta tra le mani
o sono stato il fabbricante dei petardi.
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DILA & Artés 20220305

DILA & Artés 20220302

DILA & Artés 20220226

 

 

DILA & Artés articoli pubblicati

DILA & Artés

CS | Tra Bruno Mancini

Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

e Antonio Auricchio

editore della testata giornalistica “Il Giornale di ArtesTv

registrata presso il Tribunale di Salerno, si è stabilita un’intesa di collaborazione che vedrà l’Ass. DILA partecipare con interviste, recensioni notizie ecc. alla redazione della sezione cultura del giornale.

Antonio Auricchio

ha iniziato la sua carriera ponendo l’attenzione all’amore verso il prossimo, dedicandosi alla salute dei suoi pazienti attraverso il ruolo di dipendente dell’ASL di Salerno e di infermiere specializzato nel reparto di rianimazione.

Una volta lasciato l’impegno verso coloro che soffrono, ha ben pensato di proseguire la sua vita, passando, dopo aver visto e vissuto in prima persona il dolore delle persone al divertimento, profondendo il suo impegno, nella passione che aveva già da prima coltivato per la TV, per il mondo dello spettacolo e del cinema, iniziando come organizzatore di eventi e venendo in contatto con persone illustri e di un certo calibro.

Poi cameraman e patrón di “Miss Arte’sTv”, il concorso dedicato alla selezione delle ragazze baciate da Venere sia del territorio Campano che Nazionale, e che esaltassero principalmente le bellezze del suo amato Sud e quelle delle giovani aspiranti al mondo della televisione e dello spettacolo  dello stivale tricolore intero.

La passione che lo anima lo ha spinto fino a prendere le redini in mano e ideare, registrare e dirigere da dietro la camera da presa programmi, notiziari e dossier televisivi, impegnandosi anche nella ricerca di notizie di rilevante importanza sia nazionale che estera per gli articoli giornalistici all’interno del canale ArtesTv.

Francesca Durante

https://ilgiornale.artestv.it/

Antonio Auricchio

Bruno Mancini

scrittore e poeta, è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.

A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:

“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.

Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri:

Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.

… si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna, che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni.

… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti.

Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?

Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…

…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.

…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.

Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…

…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.

…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”

Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.

…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.

Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”

Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!

Una poetica lacerata e sfuggente…

Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…

Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.

Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.

“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…”

Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia

INFO:

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Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23

DILA&Artés

Regolamento partecipazione e modulo iscrizione

1) L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in pieno accordo con l’editore Antonio Auricchio, Patron della testata giornalistica Artés registrata presso il Tribunale di Salerno, ha dato vita al nuovo progetto culturale DILA&Artés di ampio respiro mediatico adatto alla valorizzazione delle attività dell’Associazione e di tutti gli Artisti che hanno comunque collaborato con i nostri progetti culturali.

2) Il progetto culturale DILA&Artés prevede la pubblicazione a cura dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” di interviste, recensioni, notizie ecc. nella sezione cultura della testata giornalistica Artés.

3) La partecipazione al progetto culturale DILA&Artés, per testi e immagini, è aperta ai contributi degli Artisti italiani e stranieri che, dopo averne fatta richiesta, saranno selezioni da una Commissione nominata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Tale Commissione provvederà a selezionare in maniera insindacabile le richieste di partecipazione al progetto culturale DILA&Artés.

4) I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscriversi direttamente nel gruppo dei partecipanti purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento e siano in regola con il tesseramento DILA

5) Gli Artisti che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

6) L’Artista, per partecipare al progetto culturale DILA&Artés, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata.

7) Trattandosi di una partecipazione a titolo completamente GRATUITO, L’Associazione DILA si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Artisti, inviando le proprie iscrizioni, ne prendono atto in maniera definitiva.

8) INFO: 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23 – [email protected]

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione al progetto culturale DILA&Artés

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via____________________                          N:_____                       CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv/ esprimo l’intenzione di partecipare al progetto culturale DILA&Artés nella mia qualità di

Scrittore □  –  Attore □  –  Musicista □  –  Pittore □  

 A tale scopo DICHIARO di

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  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  3. volere concedere all’Associazione DILA il diritto di pubblicare ed utilizzare il contenuto della mia suddetta partecipazione in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che l’Associazione DILA avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare il contenuto della mia suddetta partecipazione e di utilizzarlo in ogni forma e modo nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare il suddetto contenuto della mia partecipazione anche in via telematica a mezzo internet e non sarà tenuta ad effettuare alcuna correzione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con l’Associazione DILA che essa NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare il contenuto della mia suddetta partecipazione al gratuito utilizzo da parte del’Associazione DILA per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione essa voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità del contenuto della mia suddetta partecipazione, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del contenuto della mia suddetto partecipazione;

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Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv

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Bruno Mancini poesie 3

BRUNO MANCINI “2¢ x 1 poesia”

terza puntata

A partire dal 23 marzo abbiamo iniziato a pubblicare ogni sabato, in assoluto ordine alfabetico, alcune delle oltre 500 poesie che compongono l’antologia di Bruno Mancini “2 ¢ x 1 poesia” nella quale sono raggruppati tutti i suoi versi pubblicati nei sessant’anni che vanno dal 1957 al 2017 con i titoli:

Davanti al tempo – 1964
Agli angoli degli occhi – 1966
Segni – 1988
Sasquatch – 2000
La sagra del peccato – 2006
Incarto caramelle di uva passita – 2007
Non rubate la mia vita – 2008
Io fui mortale – 2010
La mia vita mai vissuta – 2013
Non sono un principe – 2014.

https://ilgiornale.artestv.it/2022/03/26/antoilogia-poetica-di-bruno-mancini/

https://ilgiornale.artestv.it/2022/04/02/bruno-mancini-2%c2%a2-x-1-poesia/

Presentando il programma di questa serie di pubblicazioni,   Bruno Mancini ha scritto “Decidendo di pubblicare tutte le poesie in un rigido ordine alfabetico, così come le leggerete nelle serie che vi saranno proposte in questa testata giornalistica, ho voluto privilegiare l’intenzione di forzarne le presentazioni mettendo in evidenza, piuttosto che nascondendo, stratificazioni, contrasti, connubi e similitudini che le hanno caratterizzate, differenziando le una dalle altre e ciascuna da tutte.

Forse, come in un gioco a mosca cieca, potrete restare stupiti dalla lettura che vi trasporterà, nel breve spazio di una stessa pagina, da una poesia del giovane ragazzo innamorato dell’amore a quella del maturo cinquantenne stregato da una fata inarrivabile; oppure vi potrà intrigare leggere, una dopo l’altra, alcune poesie scritte nello stesso periodo ma con lirismo completamente differente tra loro.”

Sarà, questa, una proposta valida?

——————————

Dalla raccolta di poesie

“La sagra del peccato”

(1957 – 2003)

Adone stanco

Friggi
nel culo friggi
le cozze della mia mente
patelle – scorfani – sconcigli.

Sera di luglio;
s’era di luglio
– ma Gary Cooper non lo saprà –
e a me lasciasti il lume
per la tivù.

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Dalla raccolta di poesie

“Agli angoli degli occhi”

(1962 – 1964)

Agli angoli degli occhi

Agli angoli degli occhi
sotto pigrizie amiche
prepara a morte
nostalgia.
Passa più parti
lampo di tempo indietro
indietro secoli
e sempre come sempre.
Cambia
se non adesso
a morte.
Alla viola nasce il pensiero
e posso ancora muovermi
venirti accanto
e senti la corteccia
vecchia e inutile.

 ——————————

 Dalla raccolta di poesie

“La mia vita mai vissuta”

(1990 – 2014)

Ai comodi abbandoni (1)

Ai comodi abbandoni
di sbalzanti ascensori,
vorticose bellezze
di scale acchiocciolate

Voglio la mia.

Per assurde ambizioni
m’invento atroci ossessioni:
orridi
oscuri oblii.

Voglio la mia
aspra e bollente.

Dalle false fattrici di misteri
insufficienti compromessi,
o principi
o Caini.

Voglio la mia
aspra e bollente
negra e ribelle.

I veri architetti della vita
dileggiano
con i loro antichi ermetismi,
o corde o grotte o celle.

Voglio la mia
aspra e bollente
negra e ribelle,
che sia la mia

Imbrigliati da enigmi
di torpori,
risvegli imbarazzanti
osteggiano.

Voglio la mia fantasia
aspra e bollente
negra e ribelle,
che sia la mia,
in fuga solitaria.

 ——————————

 Dalla raccolta di poesie

“La mia vita mai vissuta”

(1990 – 2014)

Ai comodi abbandoni (2)

 

Ai comodi abbandoni
di sbalzi
in ascensore,
vorticose bellezze
di scale acchiocciolate.

Voglio la mia.

Dalle false fattrici di misteri
insufficienti compromessi,
o principi
o Caini.

Voglio la mia
aspra e bollente.

Per assurde ambizioni
invento
atroci ossessioni:
orridi
oscuri
oblii.

Voglio la mia
aspra e bollente
negra e ribelle.

I veri architetti della vita
dileggiano
con antichi ermetismi,
o corde
o grotte
o celle.

Voglio la mia
aspra e bollente
negra e ribelle,
che sia la mia.

Imbrigliati da enigmi
di torpori,
risvegli imbarazzanti
osteggiano.

Voglio la mia fantasia
aspra e bollente
negra e ribelle,
che sia la mia,
in fuga solitaria.

——————————

 Dalla raccolta di poesie

“Davanti al tempo”

(1960 – 1963)

Alba

 

Il sole all’inizio,
un bimbo lambito da onde
silenti mormoranti preghiere d’assistenza;
difeso
da un guardo vigile;
immerso nell’acre profumo del mare
che,
a lui vicino,
sprigiona colori di perpetua purezza
di inutile speranza.

——————————

 Dalla raccolta di poesie

“La sagra del peccato”

(1957 – 2003)

Albore

E sono passate le tre
e sono
passate.
Ti manca l’attesa
– ricordo le notti –
resisti agli affetti
– più certa di me –
rovisti:
e a poco
la luna seduta sul mare.

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Intervista esclusiva rilasciata da Nicola Pantalone

D: -A quale età è iniziata la tua passione per la musica?
R: -Non esiste un’età per stabilire l’inizio della passione per la musica.
è la Musica che ti viene a cercare, perché sa che tu l’hai nel tuo dna da quando sei nato.

D: -All’inizio quale strumento suonavi?
R: -Sembrerà strano, ma all’inizio suonavo la sedia.
Ero talmente portato al ritmo che la sedia mi dava l’idea di una batteria.
Quando poi è arrivato il momento di poter acquistare lo strumento, sono diventato un discreto batterista.

D: -All’inizio della tua carriera di quali gruppi ha fatto parte?
R: -Il Complesso iniziale (così si chiamava allora un gruppo musicale) era quello de “I Diavoli” o “The four Devils“ a seconda di come ci volevamo atteggiare cantando canzoni di Peppino di Capri (repertorio italiano) o di Paul Anka e Neil Sedaka (American style).
Poi sono venuti “I Bluemoon“ e “I Sailors di Procida“.

D: -Nel corso della tua vita hai viaggiato molto?
In quale luogo ti è piaciuto di più vivere? E in quale ti è piaciuto di più esibirti?
R: -Sono stato così felice di fare musica, che ogni luogo che ho frequentato.
Italia, Svizzera e Germania, mi hanno regalato umanamente una loro dose di successo e di affetto.

D: -Nel momento attuale dove vivi? Quali sono le tue ultime esperienze musicali?
-R: -Vivo, circondato da una bella famiglia, tanti amici, tanta stima e considerazione, in questa meravigliosa isola che è Ischia.
E qui, durante tantissime serate, ho raccontato agli ospiti delle strutture alberghiere dell’isola, con dovizia di particolari di aneddoti e di belle canzoni, la storia della canzone napoletana.
Quella classica, che affascina le generazioni nel tempo.

D: -Ci vuoi parlare dei tuoi dischi?
R: -Un mio disco, per quanto ne abbia registrati tanti, non è mai stato commercializzato.
Però ho raccolto in un CD molte canzoni scritte da me e l’ho chiamato NOSTOS (dal greco: il ritorno) poiché con quelle canzoni ritorno a momenti, ricordi, affetti e pensieri che riguardano esperienze della mia vita.

D: -Quali sono state le collaborazioni che hai amato di più?
R: -Tutte! Non c’è stata condivisione che non mi abbia permesso di imparare qualcosa in più e di divertirmi lavorando.

D: -Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
R: -Più che progetti ho desideri: continuare, per quel poco tempo che mi rimane, e in modo un po’ pigro, a crogiolarmi nel meraviglioso rapporto con i miei cari, sempre disponibile a dare loro una mano se serve, agli amici e a chiunque mi aiuti a crescere, nonostante l’età.

D: – Ami molto Ischia?
-R: Amo Ischia, come amo la mia città natale, Napoli, con tutto me stesso, tanto da godere per ciò che mi piace di queste città o da giustificare i loro errori o le cadute di stile, come potrei fare per dei figli.
L’amore, spesso, tralascia l’obiettività.

D: -Come hai conosciuto l’Associazione Internazionale DILA di Bruno Mancini?
R: -Sono fraterno amico di Bruno Mancini da quando eravamo compagni di scuola, ho partecipato con entusiasmo alla nascita della sua Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”, frutto del grande impegno e dedizione del mio Grande Amico.
Ho anche composto le musiche delle sigle dei programmi della DILA.

Fin qui l’intervista, e ora concludiamo la presentazione di Nik con qualche breve nota sulla sua carriera artistica.
Nicola Pantalone nasce il 15/08/1943, sotto il segno zodiacale del leone e sotto le bombe americane, che scendevano copiose dall’azzurro cielo napoletano.
A 10 anni canta per la prima volta in pubblico, al ristorante Di Massa, davanti a tutta la sua famiglia riunita.
Gli comprano una chitarra con la quale si esercita per 5 o 6 ore al giorno, abitudine che gli valse l’appellativo di “monaco” da parte del padre.
Da ragazzo spesso si “imbucava” nei locali ischitani più “in”, tipo Rancho Fellone e Monchey Bar, dove le orchestre provavano per gli spettacoli serali, ed era accolto quasi sempre con simpatia per la sua giovane età e per quanto si dimostrava attento e desideroso d’imparare, soprattutto la chitarra.
La vera svolta musicale di Nicola Pantalone inizia nel 1959 quando, nel locale più alla moda di Ischia “‘A Cambusa”, un cantante chitarrista molto bravo, Franco Di Costanzo, si ammalò e vi fu l’esigenza di sostituirlo.
Si pensò che per poco tempo non fosse opportuno scomodare il grande Ugo Calise, ed a qualcuno venne fuori il nome di un sedicenne che spesso s’intratteneva, strimpellando la chitarra, a cantare con gli amici sul mitico muretto del Box Bar, in Via Vittoria Colonna: Nicola Pantalone, detto in seguito Nick.
Tale breve, ma splendida e impegnativa esperienza, lo convinse a continuare con un vasto repertorio spaziante dalle classiche canzoni napoletane fino alla musica leggera italiana ed internazionale e alla musica brasiliana, con un occhio strizzato al jazz.
Lo paragonano a Paolo Conte, a Luigi Tenco, a De Andrè… ma lui ribatte dicendo ”Tutta la musica è la somma delle musiche che ho ascoltato”.
Un forte desiderio di suonare con altri amici, spinsero il giovane Nick a trasformarsi, per circa sette anni, in cantante batterista.
Suonò due anni con “I Diavoli”.
Il gruppo ischitano formato insieme agli amici Enrico Roja, Saverio Toma e Gino Pinto ebbe un’estate artistica indimenticabile suonando al night “Hi Fi Club” in Via Enea, regno della mitica Christine.
Fu lì che incontrò Mina.
Sì, la Mina nazionale, con la quale ebbe modo di intrattenersi in diverse occasioni.
Dal 1961 Nick fece parte di un altro gruppo, questa volta composto da musicisti napoletani, “I Blue Moon”.
Insieme suonarono fino al 1965: “Bikini Club”, “Flamenco Club”, circoli esclusivi, feste cittadine.
Poi, per tutta l’estate del 1965, ragazzi e giovani villeggianti fecero carte false pur di prenotare un ingresso al “Ruk Ruk”, l’innovativo dancing club gestito da Bruno Mancini.
Suonava dal vivo insieme a Enrico Roja, Saverio Toma, Mimmo Paciello, Katia Massaro e altri amici, con gli altoparlanti e gli strumenti musicali arrangiati intorno ad un albero di pino centenario.
Ruk ruk era un locale da ballo inventato, per i giovani, da Bruno Mancini insieme a un gruppo di ragazzi della sua stessa età, tra i quali si ricordano Gianni Di Meglio e Jo Scaglione!
Fu un esplosione, un ineguagliato successo che gli valse la successiva partecipazione al “Primo festival della canzone”, tuttora ricordato come pietra miliare della rinascita musicale dell’Isola.
L’esperienza da batterista terminò allorché da Procida gli giunse l’invito di far parte come chitarrista e naturalmente voce solista, dell’ormai mitico gruppo de “I Sailors”.
Dal 1968 decise, più che mai forte di una pregevole esperienza, di suonare da solo.
Dal 1970 al 1973, alla fine di estati ischitane piene di soddisfazioni (tra cui la partecipazione – con l’armonica a bocca, luglio 1971 – alla registrazione della colonna sonora del film di Billy Wilder “Che cosa è successo tra tuo padre e mia madre”, interpretato da un simpaticissimo Jack Lemmon), passava gli inverni suonando in locali alla moda di Monaco di Baviera, ed effettuando registrazioni alla Bayerischer Rundfunk, – la radio tedesca -, con la grande orchestra, diretta dal Maestro Bert Grund.
In Germania tra il 1977 e il 1979 scrive “Pensieri”, canzone che propone l’immagine di un uomo che esprime, malinconicamente ma dolcemente, la sua “laicità”.
Nel 1973 si trasferì a Como, sulle cui sponde – italiana e svizzera -, fino al 1987, non mancarono successi di pubblico e di critica alle esibizioni della sua musicalità meridionale nei piano bar e nei migliori locali alla moda.
Proprio in Svizzera, e precisamente a Lugano, venne ingaggiato dalla “Lugano Modern Band”: grande orchestra jazz della quale fu chitarrista e cantante per tutti i concerti, fino alla fine del 1980.
Eccolo suonare anche ad Amburgo, Montreux, Lugano, Zurigo, Losanna…
Fu invitato a partecipare, unico artista isolano, ad un importante spettacolo organizzato e presentato da Pippo Baudo.
Nel 2005 altre serie di performance nelle splendide località ischitane ogni volta gremite di turisti incollati alle sedie, felici di apprezzare le sue doti di cantante chitarrista affabulatore e narratore di una napoletanità che, almeno per la sua musica, è da sempre vincente nel mondo.
Ne è venuto fuori un prodotto televisivo, trasmesso e ritrasmesso per un lungo periodo di tempo.
Ultimamente ha prodotto un cd (con 12 canzoni tutte di sua composizione) del quale, parlandone, si schermisce con pudore dicendo che: “… non ho inciso questo disco per raggiungere un successo che non ho mai inseguito.”
S’intitola “Nostos”, dal greco “ritorno”.
Bravo il nostro Nick.
Scrivere musica, cantare, essere artista, per donare, soprattutto, un bel ricordo agli affetti, agli amici, al pubblico, senza altre particolari aspettative.
E allora, diamoci il piacere di ascoltarlo questo regalo, per apprezzare maggiormente la sensibilità di Nicola Pantalone, per noi, da sempre, amico Nick.
Napoletano per nascita, Ischitano per amore.

Redazione pagina culturale IL DISPARI

https://youtu.be/GAf0kYfTTUM

DILA&ARTES 20220406 intervista a Nicola Pantalone

DILA&ARTES 20220406 intervista a Nicola Pantalone

DILA&ARTES 20220406 intervista a Nicola Pantalone

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 BRUNO MANCINI “2¢ x 1 poesia”

seconda puntata

A partire dal 23 marzo abbiamo iniziato a pubblicare ogni sabato, in assoluto ordine alfabetico, alcune delle oltre 500 poesie che compongono l’antologia di Bruno Mancini “2 ¢ x 1 poesia” nella quale sono raggruppati tutti i suoi versi pubblicati nei sessant’anni che vanno dal 1957 al 2017 con i titoli:

Davanti al tempo – 1964
Agli angoli degli occhi – 1966
Segni – 1988
Sasquatch – 2000
La sagra del peccato – 2006
Incarto caramelle di uva passita – 2007
Non rubate la mia vita – 2008
Io fui mortale – 2010
La mia vita mai vissuta – 2013
Non sono un principe – 2014.

Presentando il programma di questa serie di pubblicazioni,   Bruno Mancini ha scritto “Decidendo di pubblicare tutte le poesie in un rigido ordine alfabetico, così come le leggerete nelle serie che vi saranno proposte in questa testata giornalistica, ho voluto privilegiare l’intenzione di forzarne le presentazioni mettendo in evidenza, piuttosto che nascondendo, stratificazioni, contrasti, connubi e similitudini che le hanno caratterizzate, differenziando le una dalle altre e ciascuna da tutte.

Forse, come in un gioco a mosca cieca, potrete restare stupiti dalla lettura che vi trasporterà, nel breve spazio di una stessa pagina, da una poesia del giovane ragazzo innamorato dell’amore a quella del maturo cinquantenne stregato da una fata inarrivabile; oppure vi potrà intrigare leggere, una dopo l’altra, alcune poesie scritte nello stesso periodo ma con lirismo completamente differente tra loro.”

Sarà, questa, una proposta valida?

6) Dal racconto
“Vasco e Medea”
(1986 – 1990)

DILA&ARTES 20220402 Bruno Mancini poesie 2

A Vasco

1
A cavallo dell’orso
scimmiotta
la folla disseminata
nel prato di uno stadio
– Ah Vasco! –
tra fumo stellare
il verso del lupo nella steppa
Uhh Uhh Uhh.

2
Ritorna assassino
nell’ombra ballerina dei vincenti
il fallo abbandonato
nella doccia
– Ah Vasco! –
per uomini incerti
in teneri sguardi alla luna
Uhh Uhh Uhh.

3
Quando
un giorno avrai uno specchio
avrai due occhi
per ascoltare una canzone
in solitudine
– Ah Vasco –
dimmi quel posto.
Io vengo.
Uhh Uhh Uhh

—————————–

7) Dal racconto
“Vasco e Medea”
(1986 – 1990)

DILA&ARTES 20220402 Bruno Mancini poesie 2
A Vasco e Medea

Ancora non si placa
l’eco
maledetta
del suo urlo
tra le braccia
rosse
bastardo.
Ancora non è fermo
il disco
uhh uhh uhh
la notte non è più
sicura
bambina.

Ancora non è sopita
l’eco
indecente volteggio
sul letto acciottolato
di Medea.

Scorrono nelle case
i volti
falsate riprese
sul palco rosso
del tiranno.

—————————–

8) Dalla raccolta di poesie
“Davanti al tempo”
(1960 – 1963)

DILA&ARTES 20220402 Bruno Mancini poesie 2
Abbandono

Odo rumor di passi
solitari
muoversi giù
nella nascosta via;
sento crudele il fischio del villano
che lacera
l’immagine del nulla.

Soave è questa notte di dolore.
Terribile quiete è là nel cielo.
Ogn’ora che mi dona amaro frutto,
ogn’ora che felice aspettai,
sublima
questa vita tormentata.
E soffro e piango e grido.
Ma quanto, quanto piansi;
e quanto piangerò!
Vivere una vita è meno che idearla;
e credere all’amore è vivere in un sogno.
Scompare d’improvviso
né sai se mai è esistito.

Cos’è questo greve deserto di suoni?
Un segno dell’ora avanzata?
Un vuoto?
Macabramente bello tuffarsi nel silenzio,
che al di sopra del mondo,
nel niente sereno,
guardante la terra piccina
che sembra insegua se stessa,
spietato si finge.
Ho pena di quella fatica,
ho pena di tutta la vita,
di me
del dolore.
Quest’estasi assoluta
pur anche mi accalora;
quest’estasi e l’amore.

—————————–

9) Dalla raccolta di poesie
“Non sono un principe”
(2012 – 2014)

DILA&ARTES 20220402 Bruno Mancini poesie 2

Adesso

Manca solo un rito woodoo,
ogni mattina scrutare
nel controluce dei contrasti
il volo di uccelli pavoni,
attendere per coito fertile
configurazione astrale,
spargere sale
e ciabattare con un rosario in mano.

Manca l’ultimo anello
dalla follia alla scemenza.

Pelle disidratata da pianti inutili,
scoppiano i timpani
ai canti di sirene,
il neologismo “Amore”
è solo una carezza sulla gota.

Sarebbe giusto chiudere,
adesso,
al manto di luna che offusca le stelle,
il cerchio dei misteri
-superstizioni
pietosi inganni –
con l’unico miracolo possibile:
“Serenità”.

—————————–

10) Dalla raccolta di poesie
“Incarto caramelle di uva passita”
(2002)

DILA&ARTES 20220402 Bruno Mancini poesie 2
Adesso musica!

All’angolo
di un vecchio palazzo
la plastica
sagomata a note musicali.
Di fronte
un muretto di pietre
vulcaniche
levigate da strusci continui.
Nel cielo
tutte, ma proprio tutte le stelle
lucenti come ciondoli
ad una festa di paese.

Avevo una camicia
bianca
avevi una gonna stretta
avevo un libro
in mano
avevi una borsetta

nel Juke box
Adriano Cementano
con ventiquattromila baci.

—————————–

11) Dalla raccolta di poesie
“Sasquatch”
(1968 – 2009)

DILA&ARTES 20220402 Bruno Mancini poesie 2
Adesso no

Adesso no.
Sonori squillano sopiti palpiti.
Ignazio è briciola
ondivaga in cerca di assonanze.

Discesa dal barchino di Caronte,
lui fu quel remo
ruotante in aria
che ne squarciava nebbie.

Vorrei capire,
verbo completo,
se il tempo mi scoppietta tra le mani
o sono stato il fabbricante dei petardi.
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DILA&ARTES 20220330

NIK per tutti

Dico subito che, pubblicando questa breve presentazione di Nicola Pantalone, parto dal presupposto che non esista un ischitano amante della musica che non abbia avuto modo di ascoltare le sue melodie o non abbia partecipato in qualche maniera alla sua vita artistica.

Però sono anche convinto che non tutti conoscano alcuni “particolari” della sua umanità, ed è su questo che desidero soffermarmi con qualche breve considerazione.

In una foto che pubblichiamo a compendio di questo articolo, Nicola suona con Mina; in un’altra foto è sul palco con Pippo Baudo e, scavando nel suo archivio fotografico, potremmo riempire diverse pagine di giornale con testimonianze di partecipazioni con artisti di chiara fama, non soltanto italiani.

Però Nicola, nonostante il suo blasonato curriculum, ogni volta che è stato sollecitato a rendere magicamente armonico un incontro culturale organizzato senza scopo di lucro, non ha mai messo il naso all’insù fregiandosi dei successi ottenuti per ottenere un qualsiasi beneficio economico o anche solo di immagine.

Nicola ha sempre risposto “Pronto! Dove e quando?”.

L’abbiamo visto nelle piazze in occasioni di feste locali e patronali; come l’abbiamo visto nell’incomparabile scenario del Palazzo Reale o nella suggestiva Villa La Colombaia che fu residenza prediletta di Luchino Visconti; nella Biblioteca comunale Antoniana; sul palco Telethon; per la celebrazione di numerose Shoah; così come per la presentazione di molteplici antologie Made in Ischia pubblicate dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”; e, in particolare, per la presentazione dell’anteprima dell’antologia “Adotta una poesia” contenente le opere finaliste del premio omonimo voluto dalla testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio; nei salotti e sulle piscine di alberghi con più stelle di quelle presenti sulle bandiere della Bosnia e dell’Australia messe insieme; ecc ecc.

Gratis, sempre e solamente gratis.

Nicola ha mostrato tanto talento e tanta professionalità e tanta capacità di ammaliare il pubblico fortunato di poterlo ascoltare, quanta è stata la modestia che tuttora lo trattiene dal compiere imprese a lui congeniali pur essendo proibitive per tanti Artisti.

Nicola Pantalone è mio amico da sempre, oltre ogni circostanza e al di sopra di ogni stucchevole compiacimento; Nicola, come ho già scritto, è un talento musicale che potrebbe reinventare “La Marsigliese” o “Stranger in the night”; Nicola non manca un’occasione per “laudarmi” (bontà sua, ed evidente corollario della nostra amicizia) come “grande poeta” e non ho motivo di dubitare che lo creda davvero… eppure queste tre qualità messe insieme non sono sufficienti per smuovere la sua modestia fino ad indurlo di accontentare il mio desiderio di vedere musicate da lui alcune mie poesie.

L’ha fatto una volta sola e l’incomprensibile è che lui, pur avendo ritenuto positivo il risultato ottenuto, si senta ancora bloccato dalla difficoltà di una nuova simile impresa!

“Il brivido più lungo”, musica e canto di Nicola Pantalone e testo di Bruno Mancini, presentato in anteprima al MUDEC di Milano in occasione di un evento DILA per il Bookcity 2018 e poi nell’aula magna della SIAM, sempre a Milano e sempre per un evento Bookcity del 2019, lo potrete ascoltare aprendo il link

https://youtu.be/GAf0kYfTTUM

Ciò detto (come si usa oggigiorno chiosare quando si vuole introdurre un altro discorso) vi diamo appuntamento alla prossima settimana, 6 aprile, quando potrete leggere un’intervista che ci è stata rilasciata in esclusiva da Nicola Pantalone.

–D: A quale età è iniziata la sua passione per la musica?

-R: Non esiste un’età per stabilire l’inizio della passione per la musica.

è la Musica che ti viene a cercare, perché sa che tu l’hai nel tuo dna da quando sei nato.

-D: All’inizio quale strumento suonava?

-R: Sembrerà strano, ma all’inizio suonavo la sedia.

Ero talmente portato al ritmo che la sedia mi dava l’idea di una batteria.

Quando poi è arrivato il momento di poter acquistare lo strumento, sono diventato un discreto

batterista.

-D: Al principio della sua carriera di quali gruppo ha fatto parte?

-R: Il Complesso iniziale (così si chiamava allora un gruppo musicale) era quello de “I Diavoli” o “The four Devils“ a seconda di come ci volevamo atteggiare cantando canzoni di Peppino di Capri repertorio italiano) o di Paul Anka e Neil Sedaka (American style).

Poi sono venuti “I Bluemoon“ e “I Sailors di Procida“.

-D: Nel corso della sua vita lei ha viaggiato molto a volte anche trasferendosi.

In quale luogo le è piaciuto di più vivere? E in quale le è piaciuto di più esibirsi?

-R: Sono stato così felice di fare musica, che ogni luogo che ho frequentato, in Italia, Svizzera e Germania, mi ha regalato umanamente la sua dose di successo e di affetto da parte del pubblico.

-D: Nel momento attuale dove vive? Quali sono le sue ultime esperienze musicali?

-R: Vivo, circondato da una bella famiglia, tanti amici, tanta stima e considerazione, in questa meravigliosa isola che è Ischia.

E qui, durante tantissime serate, ho raccontato agli ospiti delle strutture alberghiere dell’isola, con dovizia di particolari di aneddoti e di belle canzoni, la storia della canzone napoletana.

Quella classica, che affascina le generazioni nel tempo.

-D: Ci vuole parlare dei suoi dischi?

-R: Un mio disco, per quanto ne abbia registrati tanti, non è mai stato commercializzato.

Però ho raccolto in un CD molte canzoni scritte da me e l’ho chiamato NOSTOS (dal greco: il ritorno) poiché con quelle canzoni ritorno a momenti, ricordi, affetti e pensieri che riguardano esperienze della mia vita.

-D: Quali sono state le sue collaborazioni che lei ha amato di più?

-R: Tutte! Non c’è stata condivisione che non mi abbia permesso di imparare qualcosa in più e di divertirmi lavorando.

-D: Quali sono i suoi progetti per il futuro?

-R: Più che progetti ho desideri: continuare, per quel poco tempo che mi rimane, e in modo un po’ pigro, a crogiolarmi nel meraviglioso rapporto con i miei cari, sempre disponibile a dare loro una mano se serve, agli amici e a chiunque mi aiuti a crescere, nonostante l’età.

-D: Lei ama molto Ischia?

-R: Amo Ischia, come amo la mia città natale, Napoli, con tutto me stesso, tanto da godere per ciò che mi piace di queste città o da giustificare i loro errori o le cadute di stile, come potrei fare per dei figli.

L’amore, spesso, tralascia l’obiettività.

-D: Come ha conosciuto l’Associazione Internazionale DILA di Bruno Mancini?

-R: Sono fraterno amico di Bruno Mancini da quando eravamo compagni di scuola, ho partecipato con entusiasmo alla nascita della Associazione, frutto del grande impegno e dedizione del mio Grande Amico.

Ho anche composto le musiche delle sigle dei programmi della DILA.

 

Fin qui l’intervista, e ora concludiamo con qualche breve nota sulla sua carriera artistica.

Nick Pantalone nasce il 15/08/1943, sotto il segno zodiacale del leone e sotto le bombe americane, che scendevano copiose dall’azzurro cielo napoletano. A 10 anni canta per la prima volta in pubblico, al ristorante Di Massa, davanti a tutta la sua famiglia riunita.

Gli comprano una chitarra con la quale si esercita per 5 o 6 ore al giorno, abitudine che gli valse l’appellativo di “monaco” da parte del padre.

Spesso si “imbuca” nei locali più “in”, tipo Rancho Fellone e Monchey Bar, dove le orchestre provano per gli spettacoli serali ed è accolto quasi sempre con simpatia per la sua giovane età e per quanto si dimostrava attento e desideroso d’imparare, soprattutto la chitarra.

La vera svolta musicale di Nicola Pantalone inizia nel 1959 quando, nel locale più alla moda di Ischia “‘A Cambusa”, un cantante chitarrista molto bravo, Franco Di Costanzo, si ammalò e vi fu l’esigenza di sostituirlo. Si pensò che per poco tempo non fosse opportuno scomodare il grande Ugo Calise, ed a qualcuno venne fuori il nome di un sedicenne che spesso s’intratteneva, strimpellando la chitarra, a cantare con gli amici sul mitico muretto del Box Bar, in Via Vittoria Colonna: Nicola Pantalone, detto in seguito Nick.Tale breve, ma splendida e impegnativa esperienza, lo convinse a continuare con un vasto repertorio spaziante dalle classiche canzoni napoletane fino alla musica leggera italiana ed internazionale e alla musica brasiliana, con un occhio strizzato al jazz.

Lo paragonano a Paolo Conte, a Luigi Tenco, a De Andrè… ma lui ribatte dicendo ” tutta la musica, è la somma delle musiche che ho ascoltato”.

Un forte desiderio di suonare con altri amici, spinsero il giovane Nick a trasformarsi, per circa sette anni, in cantante batterista.

Suonò due anni con “I Diavoli”.Il gruppo ischitano formato insieme agli amici Enrico Roja, Saverio Toma e Gino Pinto ebbe un’estate artistica indimenticabile suonando al night “Hi Fi Club” in Via Enea, regno della mitica Christine.

Fu lì che incontrò Mina.

Sì, la Mina nazionale, con la quale ebbe modo di intrattenersi in diverse occasioni.

Dal 1961 Nick fece parte di un altro gruppo, questa volta composto da musicisti napoletani, “I Blue Moon”.

Insieme suonarono fino al 1965: “Bikini Club”, “Flamenco Club”, circoli esclusivi, feste cittadine.

Poi, per tutta l’estate del 1965, ragazzi e giovani villeggianti fecero carte false pur di prenotare un ingresso al “Ruk Ruk”.

Suonava dal vivo insieme a Enrico Roja, Saverio Toma, Mimmo Paciello, Katia Massaro e altri amici, con gli altoparlanti e gli strumenti musicali arrangiati intorno ad un albero di pino centenario.

Nick ed i suoi amici nel locale che avevo inventato insieme a un gruppo di ragazzi della mia età, tra i quali ricordo Gianni Di Meglio e Jo Scaglione!

Fu un esplosione, un ineguagliato successo che gli valse la successiva partecipazione al “Primo festival della canzone”, tuttora ricordato come pietra miliare della rinascita musicale dell’Isola.

L’esperienza da batterista terminò allorché da Procida gli giunse l’invito di far parte come chitarrista e naturalmente voce solista, dell’ormai mitico gruppo de “I Sailors”.

Dal 1968 decise, più che mai forte di una pregevole esperienza, di suonare da solo.

Dal 1970 al 1973, alla fine di estati ischitane piene di soddisfazioni (tra cui la partecipazione – con l’armonica a bocca, luglio 1971 – alla registrazione della colonna sonora del film di Billy Wilder “Che cosa è successo tra tuo padre e mia madre”, interpretato da un simpaticissimo Jack Lemmon), passava gli inverni suonando in locali alla moda di Monaco di Baviera, ed effettuando registrazioni alla Bayerischer Rundfunk, – la radio tedesca -, con la grande orchestra, diretta dal Maestro Bert Grund.

In Germania tra il 1977 e il 1979 scrive “Pensieri”, canzone che propone l’immagine di un uomo che esprime, malinconicamente ma dolcemente, la sua “laicità”.

Nel 1973 si trasferì a Como, sulle cui sponde – italiana e svizzera -, fino al 1987, non mancarono successi di pubblico e di critica alle esibizioni della sua musicalità meridionale nei piano bar e nei migliori locali alla moda.

Proprio in Svizzera, e precisamente a Lugano, venne ingaggiato dalla “Lugano Modern Band”: grande orchestra jazz della quale fu chitarrista e cantante per tutti i concerti, fino alla fine del 1980.

Tutto questo, gli consentiva di mantenere un costante contatto estivo con la sua isola, di cui rimaneva innamorato, suonando ogni anno, nei mesi di luglio ed agosto, in locali come lo “Chalet Primavera”, il “Ciao Mare” ed altre strutture che allietavano i più esigenti turisti di tutta l’isola.

Dal 1987 è tornato a vivere nella sua isola d’Ischia, felice di aver realizzato il desiderio che lo calamitava allo “scoglio”.

In quegli anni il criterio del piano bar andava cambiando: non più musica d’ascolto ma musica da ballo, e lui si diede velocemente alle tastiere che permettevano, con l’aiuto di una ritmica pressante, di accontentare il pubblico ballerino, pur continuando la sua magica e straordinaria avventura musicale.

Eccolo suonare anche ad Amburgo, Montreux, Lugano, Zurigo, Losanna…

Durante il 2000, nella fase finale delle manifestazioni in occasione del Giubileo, Nick venne invitato dall’associazione “Rinascita” al Palafiuggi e lì, con la sua chitarra, riuscì ad entusiasmare più di duemila persone convenute da 39 paesi di tutto il mondo, fino a coinvolgere gli spettatori euforici in un enorme gioioso girotondo intorno alla platea.

A settembre del 2004, nell’ambito delle celebrazioni per la nascita del Patrono d’Ischia, San Giovan Giuseppe Della Croce, ha tenuto per circa due ore un recital di canzoni napoletane molto calorosamente apprezzato, non solo dal pubblico, ma principalmente da tutte le autorità civili e religiosi giunte sull’isola da quasi tutto il mondo.

A novembre dello stesso anno è stato invitato a partecipare, unico artista isolano, ad un importante spettacolo organizzato e presentato da Pippo Baudo.

Nel 2005 altre serie di performance nelle splendide località ischitane ogni volta gremite di turisti incollati alle sedie, felici di apprezzare le sue doti di cantante chitarrista affabulatore e narratore di una napoletanità che, almeno per la sua musica, è da sempre vincente nel mondo.

Ne è venuto fuori un prodotto televisivo, trasmesso e ritrasmesso per un lungo periodo di tempo.

Ultimamente ha prodotto un cd (con 12 canzoni tutte di sua composizione) del quale, parlandone, si schermisce con pudore dicendo che: “… non ho inciso questo disco per raggiungere un successo che non ho mai inseguito.”

S’intitola “Nostos”, dal greco “ritorno”.

Bravo il nostro Nick.

Scrivere musica, cantare, essere artista, per donare, soprattutto, un bel ricordo agli affetti, agli amici, al pubblico, senza altre particolari aspettative.

E allora, diamoci il piacere di ascoltarlo questo regalo, per apprezzare maggiormente la sensibilità di Nicola Pantalone, per noi, da sempre, amico Nick.

Napoletano per nascita, Ischitano per amore.

Bruno Mancini

ILA&ARTES 20220326 Bruno Mancini poesie 1

DILA&ARTES 20220326

A partire da oggi, ogni sabato pubblicheremo alcune delle oltre 500 poesie che compongono l’antologia di Bruno Mancini “2 ¢ x 1 poesia” nella quale sono raggruppati tutti i suoi testi pubblicati nei sessant’anni che vanno dal 1957 al 2017 con i titoli:

Davanti al tempo – 1964
Agli angoli degli occhi – 1966
Segni – 1988
Sasquatch – 2000
La sagra del peccato – 2006
Incarto caramelle di uva passita – 2007
Non rubate la mia vita – 2008
Io fui mortale – 2010
La mia vita mai vissuta – 2013
Non sono un principe – 2014.

Introduzione di Bruno Mancini

L’antologia “2 ¢ x 1 poesia” raggruppa tutti i testi che ho pubblicato nei sessant’anni che vanno dal 1957 al 2017, ossia da quando avevo 14 anni fino a quando di anni ne ho avuti 74.

Ciò implica, molto chiaramente, una diversità di temi, interessi, stilemi e via discorrendo che rendono piuttosto articolata la natura delle sensazioni e delle emozioni derivanti dalla loro lettura.

Pubblicarle secondo i canoni del rispetto temporale delle loro origini avrebbe significato un ovvio adeguamento alla prassi, offrendo al lettore una costruzione lineare del percorso stilistico intervenuto nell’evoluzione dei poemi.

Ossia un tragitto ben costruito, praticamente statico, in quanto consolidato in anelli temporali privi di scosse impetuose.

Decidendo, invece, di pubblicare tutte le poesie in un rigido ordine alfabetico, così come le leggerete nelle serie che vi saranno proposte in questa testata giornalistica, ho voluto privilegiare l’intenzione di forzarne le presentazioni mettendo in evidenza, piuttosto che nascondendo, stratificazioni, contrasti, connubi e similitudini che le hanno caratterizzate, differenziando le una dalle altre e ciascuna da tutte.

Forse, come in un gioco a mosca cieca, potrete restare stupiti dalla lettura che vi trasporterà, nel breve spazio di una stessa pagina, da una poesia del giovane ragazzo innamorato dell’amore a quella del maturo cinquantenne stregato da una fata inarrivabile; oppure vi potrà intrigare leggere, una dopo l’altra, alcune poesie scritte nello stesso periodo ma con lirismo completamente differente tra loro. Sarà, questa, una proposta valida?

Bruno Mancini

1) Dalla raccolta di poesie

“Non sono un principe”

(2012 – 2014)

A Casablanca

Farfalle filigranate
in vetri di Murano
questi giorni di stasi e di attese
queste notti di sonni convulsi,
brutali desideri di muovere la vita.
E ancora non si fermano,
pensieri endecasillabi,
domani, ieri,
sbalzati fuori del presente.
Apro il sipario
sui mondi paralleli
tra patatine fritte e birre popolari,
scovo puttana priva di spocchia
dietro lo schermo piatto
-come da un altro mondo
la sua vocina aliena
sberleffa
“Amor, amor…”-,
accartoccio speranze e delusioni
in plico sigillato
destinatario “Il mio destino”,
umetto la linguella di chiusura
-sigillo gli fu negato-,
sconfino nel banale
lì dove un notiziario intitola
che non c’è festa a Casablanca.

Spiaccicata
scandalosa memoria,
non più brillo d’entusiasmi,
contro me stesso,
trucido pirata,
incatenate anamnesi
alla ruota della tortura,
vorrò misura saldo
tra passioni e delusioni,
gemme
tempeste
inganni,
fin quando in sconveniente epilogo
folle apoteosi d’una mia poesia
sarà farfalla incastonata
-mosaico decorativo-
sul girotondo opaco di una coppa.

—————————–

2) Dalla raccolta di poesie

“La mia vita mai vissuta”

(1990 – 2014)

A chi lo dico

A chi lo dico se non mi manca
se se non l’attendo
se se non la cerco
se
se Ignazia se
Ignazia non è Poesia
Ignazia non è Amore
Ignazia non è Addio
Ignazia è la mia vita mai vissuta.

—————————–

3) Dalla raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009)

A loro

Non conosco le ragioni,
eppure sono attento,
dei suoi silenzi che ammantano distacchi.
Io vivo ancora.
I figli scalzano
immortali ambizioni, i porti certi dei fratelli.
Il nostro tetto
è il limite del nostro sguardo.

—————————–

4) Dalla raccolta di poesie

“Non sono un principe”

(2012 – 2014):

A me poeta

A me che odo
mi prego.

A me sogno
ti sogno,
a me vivo
ti voglio,
a me stronzo
t’inganno,
a me marrano
ti credo.

Per me poeta
sogno vivo stronzo marrano
sono parole
soltanto parole
al termine dei versi.

5) Dal racconto
“Vasco e Medea”
(1986 – 1990)
A Medea

1
Il piccolo bagliore nel
cesto
di lumache
vinceva avvinghiato da
bolle
vischiose
profondi mongoli sonni.

2
Così Medea scoprì il suo
sesso
innaturale
fendendo sfregiando fra
panche
d’intimoriti
silenzi maciullati in urla.

3
Se invece fosti femmina
anima
aliena
the stardust melody show
inno
pacchiano
al mio ottuso incarnato destino.

DILA & Artés 20220305

DILA & Artés 20220302

DILA & Artés 20220226

 

 

DILA & Artés articoli pubblicati

DILA & Artés

CS | Tra Bruno Mancini

Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

e Antonio Auricchio

editore della testata giornalistica “Il Giornale di ArtesTv

registrata presso il Tribunale di Salerno, si è stabilita un’intesa di collaborazione che vedrà l’Ass. DILA partecipare con interviste, recensioni notizie ecc. alla redazione della sezione cultura del giornale.

Antonio Auricchio

ha iniziato la sua carriera ponendo l’attenzione all’amore verso il prossimo, dedicandosi alla salute dei suoi pazienti attraverso il ruolo di dipendente dell’ASL di Salerno e di infermiere specializzato nel reparto di rianimazione.

Una volta lasciato l’impegno verso coloro che soffrono, ha ben pensato di proseguire la sua vita, passando, dopo aver visto e vissuto in prima persona il dolore delle persone al divertimento, profondendo il suo impegno, nella passione che aveva già da prima coltivato per la TV, per il mondo dello spettacolo e del cinema, iniziando come organizzatore di eventi e venendo in contatto con persone illustri e di un certo calibro.

Poi cameraman e patrón di “Miss Arte’sTv”, il concorso dedicato alla selezione delle ragazze baciate da Venere sia del territorio Campano che Nazionale, e che esaltassero principalmente le bellezze del suo amato Sud e quelle delle giovani aspiranti al mondo della televisione e dello spettacolo  dello stivale tricolore intero.

La passione che lo anima lo ha spinto fino a prendere le redini in mano e ideare, registrare e dirigere da dietro la camera da presa programmi, notiziari e dossier televisivi, impegnandosi anche nella ricerca di notizie di rilevante importanza sia nazionale che estera per gli articoli giornalistici all’interno del canale ArtesTv.

Francesca Durante

https://ilgiornale.artestv.it/

Antonio Auricchio

Bruno Mancini

scrittore e poeta, è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.

A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:

“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.

Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri:

Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.

… si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna, che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni.

… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti.

Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?

Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…

…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.

…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.

Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…

…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.

…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”

Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.

…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.

Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”

Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!

Una poetica lacerata e sfuggente…

Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…

Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.

Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.

“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…”

Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia

INFO:

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Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23

DILA&Artés

Regolamento partecipazione e modulo iscrizione

1) L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in pieno accordo con l’editore Antonio Auricchio, Patron della testata giornalistica Artés registrata presso il Tribunale di Salerno, ha dato vita al nuovo progetto culturale DILA&Artés di ampio respiro mediatico adatto alla valorizzazione delle attività dell’Associazione e di tutti gli Artisti che hanno comunque collaborato con i nostri progetti culturali.

2) Il progetto culturale DILA&Artés prevede la pubblicazione a cura dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” di interviste, recensioni, notizie ecc. nella sezione cultura della testata giornalistica Artés.

3) La partecipazione al progetto culturale DILA&Artés, per testi e immagini, è aperta ai contributi degli Artisti italiani e stranieri che, dopo averne fatta richiesta, saranno selezioni da una Commissione nominata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Tale Commissione provvederà a selezionare in maniera insindacabile le richieste di partecipazione al progetto culturale DILA&Artés.

4) I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscriversi direttamente nel gruppo dei partecipanti purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento e siano in regola con il tesseramento DILA

5) Gli Artisti che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

6) L’Artista, per partecipare al progetto culturale DILA&Artés, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata.

7) Trattandosi di una partecipazione a titolo completamente GRATUITO, L’Associazione DILA si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Artisti, inviando le proprie iscrizioni, ne prendono atto in maniera definitiva.

8) INFO: 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23 – [email protected]

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione al progetto culturale DILA&Artés

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via____________________                          N:_____                       CAP________

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avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv/ esprimo l’intenzione di partecipare al progetto culturale DILA&Artés nella mia qualità di

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 A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto al progetto culturale DILA&Artés organizzato dall’Associazione DILA;
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  3. volere concedere all’Associazione DILA il diritto di pubblicare ed utilizzare il contenuto della mia suddetta partecipazione in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che l’Associazione DILA avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare il contenuto della mia suddetta partecipazione e di utilizzarlo in ogni forma e modo nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare il suddetto contenuto della mia partecipazione anche in via telematica a mezzo internet e non sarà tenuta ad effettuare alcuna correzione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con l’Associazione DILA che essa NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare il contenuto della mia suddetta partecipazione al gratuito utilizzo da parte del’Associazione DILA per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione essa voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità del contenuto della mia suddetta partecipazione, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del contenuto della mia suddetto partecipazione;

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

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DILA&ARTES 20220406 intervista a Nicola Pantalone

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DILA&ARTES 20220406 intervista a Nicola Pantalone

DILA&ARTES 20220406

Intervista esclusiva rilasciata da Nicola Pantalone

D: -A quale età è iniziata la tua passione per la musica?
R: -Non esiste un’età per stabilire l’inizio della passione per la musica.
è la Musica che ti viene a cercare, perché sa che tu l’hai nel tuo dna da quando sei nato.

D: -All’inizio quale strumento suonavi?
R: -Sembrerà strano, ma all’inizio suonavo la sedia.
Ero talmente portato al ritmo che la sedia mi dava l’idea di una batteria.
Quando poi è arrivato il momento di poter acquistare lo strumento, sono diventato un discreto batterista.

D: -All’inizio della tua carriera di quali gruppi ha fatto parte?
R: -Il Complesso iniziale (così si chiamava allora un gruppo musicale) era quello de “I Diavoli” o “The four Devils“ a seconda di come ci volevamo atteggiare cantando canzoni di Peppino di Capri (repertorio italiano) o di Paul Anka e Neil Sedaka (American style).
Poi sono venuti “I Bluemoon“ e “I Sailors di Procida“.

D: -Nel corso della tua vita hai viaggiato molto?
In quale luogo ti è piaciuto di più vivere? E in quale ti è piaciuto di più esibirti?
R: -Sono stato così felice di fare musica, che ogni luogo che ho frequentato.
Italia, Svizzera e Germania, mi hanno regalato umanamente una loro dose di successo e di affetto.

D: -Nel momento attuale dove vivi? Quali sono le tue ultime esperienze musicali?
-R: -Vivo, circondato da una bella famiglia, tanti amici, tanta stima e considerazione, in questa meravigliosa isola che è Ischia.
E qui, durante tantissime serate, ho raccontato agli ospiti delle strutture alberghiere dell’isola, con dovizia di particolari di aneddoti e di belle canzoni, la storia della canzone napoletana.
Quella classica, che affascina le generazioni nel tempo.

D: -Ci vuoi parlare dei tuoi dischi?
R: -Un mio disco, per quanto ne abbia registrati tanti, non è mai stato commercializzato.
Però ho raccolto in un CD molte canzoni scritte da me e l’ho chiamato NOSTOS (dal greco: il ritorno) poiché con quelle canzoni ritorno a momenti, ricordi, affetti e pensieri che riguardano esperienze della mia vita.

D: -Quali sono state le collaborazioni che hai amato di più?
R: -Tutte! Non c’è stata condivisione che non mi abbia permesso di imparare qualcosa in più e di divertirmi lavorando.

D: -Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
R: -Più che progetti ho desideri: continuare, per quel poco tempo che mi rimane, e in modo un po’ pigro, a crogiolarmi nel meraviglioso rapporto con i miei cari, sempre disponibile a dare loro una mano se serve, agli amici e a chiunque mi aiuti a crescere, nonostante l’età.

D: – Ami molto Ischia?
-R: Amo Ischia, come amo la mia città natale, Napoli, con tutto me stesso, tanto da godere per ciò che mi piace di queste città o da giustificare i loro errori o le cadute di stile, come potrei fare per dei figli.
L’amore, spesso, tralascia l’obiettività.

D: -Come hai conosciuto l’Associazione Internazionale DILA di Bruno Mancini?
R: -Sono fraterno amico di Bruno Mancini da quando eravamo compagni di scuola, ho partecipato con entusiasmo alla nascita della sua Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”, frutto del grande impegno e dedizione del mio Grande Amico.
Ho anche composto le musiche delle sigle dei programmi della DILA.

Fin qui l’intervista, e ora concludiamo la presentazione di Nik con qualche breve nota sulla sua carriera artistica.
Nicola Pantalone nasce il 15/08/1943, sotto il segno zodiacale del leone e sotto le bombe americane, che scendevano copiose dall’azzurro cielo napoletano.
A 10 anni canta per la prima volta in pubblico, al ristorante Di Massa, davanti a tutta la sua famiglia riunita.
Gli comprano una chitarra con la quale si esercita per 5 o 6 ore al giorno, abitudine che gli valse l’appellativo di “monaco” da parte del padre.
Da ragazzo spesso si “imbucava” nei locali ischitani più “in”, tipo Rancho Fellone e Monchey Bar, dove le orchestre provavano per gli spettacoli serali, ed era accolto quasi sempre con simpatia per la sua giovane età e per quanto si dimostrava attento e desideroso d’imparare, soprattutto la chitarra.
La vera svolta musicale di Nicola Pantalone inizia nel 1959 quando, nel locale più alla moda di Ischia “‘A Cambusa”, un cantante chitarrista molto bravo, Franco Di Costanzo, si ammalò e vi fu l’esigenza di sostituirlo.
Si pensò che per poco tempo non fosse opportuno scomodare il grande Ugo Calise, ed a qualcuno venne fuori il nome di un sedicenne che spesso s’intratteneva, strimpellando la chitarra, a cantare con gli amici sul mitico muretto del Box Bar, in Via Vittoria Colonna: Nicola Pantalone, detto in seguito Nick.
Tale breve, ma splendida e impegnativa esperienza, lo convinse a continuare con un vasto repertorio spaziante dalle classiche canzoni napoletane fino alla musica leggera italiana ed internazionale e alla musica brasiliana, con un occhio strizzato al jazz.
Lo paragonano a Paolo Conte, a Luigi Tenco, a De Andrè… ma lui ribatte dicendo ”Tutta la musica è la somma delle musiche che ho ascoltato”.
Un forte desiderio di suonare con altri amici, spinsero il giovane Nick a trasformarsi, per circa sette anni, in cantante batterista.
Suonò due anni con “I Diavoli”.
Il gruppo ischitano formato insieme agli amici Enrico Roja, Saverio Toma e Gino Pinto ebbe un’estate artistica indimenticabile suonando al night “Hi Fi Club” in Via Enea, regno della mitica Christine.
Fu lì che incontrò Mina.
Sì, la Mina nazionale, con la quale ebbe modo di intrattenersi in diverse occasioni.
Dal 1961 Nick fece parte di un altro gruppo, questa volta composto da musicisti napoletani, “I Blue Moon”.
Insieme suonarono fino al 1965: “Bikini Club”, “Flamenco Club”, circoli esclusivi, feste cittadine.
Poi, per tutta l’estate del 1965, ragazzi e giovani villeggianti fecero carte false pur di prenotare un ingresso al “Ruk Ruk”, l’innovativo dancing club gestito da Bruno Mancini.
Suonava dal vivo insieme a Enrico Roja, Saverio Toma, Mimmo Paciello, Katia Massaro e altri amici, con gli altoparlanti e gli strumenti musicali arrangiati intorno ad un albero di pino centenario.
Ruk ruk era un locale da ballo inventato, per i giovani, da Bruno Mancini insieme a un gruppo di ragazzi della sua stessa età, tra i quali si ricordano Gianni Di Meglio e Jo Scaglione!
Fu un esplosione, un ineguagliato successo che gli valse la successiva partecipazione al “Primo festival della canzone”, tuttora ricordato come pietra miliare della rinascita musicale dell’Isola.
L’esperienza da batterista terminò allorché da Procida gli giunse l’invito di far parte come chitarrista e naturalmente voce solista, dell’ormai mitico gruppo de “I Sailors”.
Dal 1968 decise, più che mai forte di una pregevole esperienza, di suonare da solo.
Dal 1970 al 1973, alla fine di estati ischitane piene di soddisfazioni (tra cui la partecipazione – con l’armonica a bocca, luglio 1971 – alla registrazione della colonna sonora del film di Billy Wilder “Che cosa è successo tra tuo padre e mia madre”, interpretato da un simpaticissimo Jack Lemmon), passava gli inverni suonando in locali alla moda di Monaco di Baviera, ed effettuando registrazioni alla Bayerischer Rundfunk, – la radio tedesca -, con la grande orchestra, diretta dal Maestro Bert Grund.
In Germania tra il 1977 e il 1979 scrive “Pensieri”, canzone che propone l’immagine di un uomo che esprime, malinconicamente ma dolcemente, la sua “laicità”.
Nel 1973 si trasferì a Como, sulle cui sponde – italiana e svizzera -, fino al 1987, non mancarono successi di pubblico e di critica alle esibizioni della sua musicalità meridionale nei piano bar e nei migliori locali alla moda.
Proprio in Svizzera, e precisamente a Lugano, venne ingaggiato dalla “Lugano Modern Band”: grande orchestra jazz della quale fu chitarrista e cantante per tutti i concerti, fino alla fine del 1980.
Eccolo suonare anche ad Amburgo, Montreux, Lugano, Zurigo, Losanna…
Fu invitato a partecipare, unico artista isolano, ad un importante spettacolo organizzato e presentato da Pippo Baudo.
Nel 2005 altre serie di performance nelle splendide località ischitane ogni volta gremite di turisti incollati alle sedie, felici di apprezzare le sue doti di cantante chitarrista affabulatore e narratore di una napoletanità che, almeno per la sua musica, è da sempre vincente nel mondo.
Ne è venuto fuori un prodotto televisivo, trasmesso e ritrasmesso per un lungo periodo di tempo.
Ultimamente ha prodotto un cd (con 12 canzoni tutte di sua composizione) del quale, parlandone, si schermisce con pudore dicendo che: “… non ho inciso questo disco per raggiungere un successo che non ho mai inseguito.”
S’intitola “Nostos”, dal greco “ritorno”.
Bravo il nostro Nick.
Scrivere musica, cantare, essere artista, per donare, soprattutto, un bel ricordo agli affetti, agli amici, al pubblico, senza altre particolari aspettative.
E allora, diamoci il piacere di ascoltarlo questo regalo, per apprezzare maggiormente la sensibilità di Nicola Pantalone, per noi, da sempre, amico Nick.
Napoletano per nascita, Ischitano per amore.

Redazione pagina culturale IL DISPARI

https://youtu.be/GAf0kYfTTUM

DILA&ARTES 20220406 intervista a Nicola Pantalone

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DILA&ARTES 20220402

 BRUNO MANCINI “2¢ x 1 poesia”

seconda puntata

A partire dal 23 marzo abbiamo iniziato a pubblicare ogni sabato, in assoluto ordine alfabetico, alcune delle oltre 500 poesie che compongono l’antologia di Bruno Mancini “2 ¢ x 1 poesia” nella quale sono raggruppati tutti i suoi versi pubblicati nei sessant’anni che vanno dal 1957 al 2017 con i titoli:

Davanti al tempo – 1964
Agli angoli degli occhi – 1966
Segni – 1988
Sasquatch – 2000
La sagra del peccato – 2006
Incarto caramelle di uva passita – 2007
Non rubate la mia vita – 2008
Io fui mortale – 2010
La mia vita mai vissuta – 2013
Non sono un principe – 2014.

Presentando il programma di questa serie di pubblicazioni,   Bruno Mancini ha scritto “Decidendo di pubblicare tutte le poesie in un rigido ordine alfabetico, così come le leggerete nelle serie che vi saranno proposte in questa testata giornalistica, ho voluto privilegiare l’intenzione di forzarne le presentazioni mettendo in evidenza, piuttosto che nascondendo, stratificazioni, contrasti, connubi e similitudini che le hanno caratterizzate, differenziando le una dalle altre e ciascuna da tutte.

Forse, come in un gioco a mosca cieca, potrete restare stupiti dalla lettura che vi trasporterà, nel breve spazio di una stessa pagina, da una poesia del giovane ragazzo innamorato dell’amore a quella del maturo cinquantenne stregato da una fata inarrivabile; oppure vi potrà intrigare leggere, una dopo l’altra, alcune poesie scritte nello stesso periodo ma con lirismo completamente differente tra loro.”

Sarà, questa, una proposta valida?

6) Dal racconto
“Vasco e Medea”
(1986 – 1990)

DILA&ARTES 20220402 Bruno Mancini poesie 2

A Vasco

1
A cavallo dell’orso
scimmiotta
la folla disseminata
nel prato di uno stadio
– Ah Vasco! –
tra fumo stellare
il verso del lupo nella steppa
Uhh Uhh Uhh.

2
Ritorna assassino
nell’ombra ballerina dei vincenti
il fallo abbandonato
nella doccia
– Ah Vasco! –
per uomini incerti
in teneri sguardi alla luna
Uhh Uhh Uhh.

3
Quando
un giorno avrai uno specchio
avrai due occhi
per ascoltare una canzone
in solitudine
– Ah Vasco –
dimmi quel posto.
Io vengo.
Uhh Uhh Uhh

—————————–

7) Dal racconto
“Vasco e Medea”
(1986 – 1990)

DILA&ARTES 20220402 Bruno Mancini poesie 2
A Vasco e Medea

Ancora non si placa
l’eco
maledetta
del suo urlo
tra le braccia
rosse
bastardo.
Ancora non è fermo
il disco
uhh uhh uhh
la notte non è più
sicura
bambina.

Ancora non è sopita
l’eco
indecente volteggio
sul letto acciottolato
di Medea.

Scorrono nelle case
i volti
falsate riprese
sul palco rosso
del tiranno.

—————————–

8) Dalla raccolta di poesie
“Davanti al tempo”
(1960 – 1963)

DILA&ARTES 20220402 Bruno Mancini poesie 2
Abbandono

Odo rumor di passi
solitari
muoversi giù
nella nascosta via;
sento crudele il fischio del villano
che lacera
l’immagine del nulla.

Soave è questa notte di dolore.
Terribile quiete è là nel cielo.
Ogn’ora che mi dona amaro frutto,
ogn’ora che felice aspettai,
sublima
questa vita tormentata.
E soffro e piango e grido.
Ma quanto, quanto piansi;
e quanto piangerò!
Vivere una vita è meno che idearla;
e credere all’amore è vivere in un sogno.
Scompare d’improvviso
né sai se mai è esistito.

Cos’è questo greve deserto di suoni?
Un segno dell’ora avanzata?
Un vuoto?
Macabramente bello tuffarsi nel silenzio,
che al di sopra del mondo,
nel niente sereno,
guardante la terra piccina
che sembra insegua se stessa,
spietato si finge.
Ho pena di quella fatica,
ho pena di tutta la vita,
di me
del dolore.
Quest’estasi assoluta
pur anche mi accalora;
quest’estasi e l’amore.

—————————–

9) Dalla raccolta di poesie
“Non sono un principe”
(2012 – 2014)

DILA&ARTES 20220402 Bruno Mancini poesie 2

Adesso

Manca solo un rito woodoo,
ogni mattina scrutare
nel controluce dei contrasti
il volo di uccelli pavoni,
attendere per coito fertile
configurazione astrale,
spargere sale
e ciabattare con un rosario in mano.

Manca l’ultimo anello
dalla follia alla scemenza.

Pelle disidratata da pianti inutili,
scoppiano i timpani
ai canti di sirene,
il neologismo “Amore”
è solo una carezza sulla gota.

Sarebbe giusto chiudere,
adesso,
al manto di luna che offusca le stelle,
il cerchio dei misteri
-superstizioni
pietosi inganni –
con l’unico miracolo possibile:
“Serenità”.

—————————–

10) Dalla raccolta di poesie
“Incarto caramelle di uva passita”
(2002)

DILA&ARTES 20220402 Bruno Mancini poesie 2
Adesso musica!

All’angolo
di un vecchio palazzo
la plastica
sagomata a note musicali.
Di fronte
un muretto di pietre
vulcaniche
levigate da strusci continui.
Nel cielo
tutte, ma proprio tutte le stelle
lucenti come ciondoli
ad una festa di paese.

Avevo una camicia
bianca
avevi una gonna stretta
avevo un libro
in mano
avevi una borsetta

nel Juke box
Adriano Cementano
con ventiquattromila baci.

—————————–

11) Dalla raccolta di poesie
“Sasquatch”
(1968 – 2009)

DILA&ARTES 20220402 Bruno Mancini poesie 2
Adesso no

Adesso no.
Sonori squillano sopiti palpiti.
Ignazio è briciola
ondivaga in cerca di assonanze.

Discesa dal barchino di Caronte,
lui fu quel remo
ruotante in aria
che ne squarciava nebbie.

Vorrei capire,
verbo completo,
se il tempo mi scoppietta tra le mani
o sono stato il fabbricante dei petardi.
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DILA&ARTES 20220330

NIK per tutti

Dico subito che, pubblicando questa breve presentazione di Nicola Pantalone, parto dal presupposto che non esista un ischitano amante della musica che non abbia avuto modo di ascoltare le sue melodie o non abbia partecipato in qualche maniera alla sua vita artistica.

Però sono anche convinto che non tutti conoscano alcuni “particolari” della sua umanità, ed è su questo che desidero soffermarmi con qualche breve considerazione.

In una foto che pubblichiamo a compendio di questo articolo, Nicola suona con Mina; in un’altra foto è sul palco con Pippo Baudo e, scavando nel suo archivio fotografico, potremmo riempire diverse pagine di giornale con testimonianze di partecipazioni con artisti di chiara fama, non soltanto italiani.

Però Nicola, nonostante il suo blasonato curriculum, ogni volta che è stato sollecitato a rendere magicamente armonico un incontro culturale organizzato senza scopo di lucro, non ha mai messo il naso all’insù fregiandosi dei successi ottenuti per ottenere un qualsiasi beneficio economico o anche solo di immagine.

Nicola ha sempre risposto “Pronto! Dove e quando?”.

L’abbiamo visto nelle piazze in occasioni di feste locali e patronali; come l’abbiamo visto nell’incomparabile scenario del Palazzo Reale o nella suggestiva Villa La Colombaia che fu residenza prediletta di Luchino Visconti; nella Biblioteca comunale Antoniana; sul palco Telethon; per la celebrazione di numerose Shoah; così come per la presentazione di molteplici antologie Made in Ischia pubblicate dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”; e, in particolare, per la presentazione dell’anteprima dell’antologia “Adotta una poesia” contenente le opere finaliste del premio omonimo voluto dalla testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio; nei salotti e sulle piscine di alberghi con più stelle di quelle presenti sulle bandiere della Bosnia e dell’Australia messe insieme; ecc ecc.

Gratis, sempre e solamente gratis.

Nicola ha mostrato tanto talento e tanta professionalità e tanta capacità di ammaliare il pubblico fortunato di poterlo ascoltare, quanta è stata la modestia che tuttora lo trattiene dal compiere imprese a lui congeniali pur essendo proibitive per tanti Artisti.

Nicola Pantalone è mio amico da sempre, oltre ogni circostanza e al di sopra di ogni stucchevole compiacimento; Nicola, come ho già scritto, è un talento musicale che potrebbe reinventare “La Marsigliese” o “Stranger in the night”; Nicola non manca un’occasione per “laudarmi” (bontà sua, ed evidente corollario della nostra amicizia) come “grande poeta” e non ho motivo di dubitare che lo creda davvero… eppure queste tre qualità messe insieme non sono sufficienti per smuovere la sua modestia fino ad indurlo di accontentare il mio desiderio di vedere musicate da lui alcune mie poesie.

L’ha fatto una volta sola e l’incomprensibile è che lui, pur avendo ritenuto positivo il risultato ottenuto, si senta ancora bloccato dalla difficoltà di una nuova simile impresa!

“Il brivido più lungo”, musica e canto di Nicola Pantalone e testo di Bruno Mancini, presentato in anteprima al MUDEC di Milano in occasione di un evento DILA per il Bookcity 2018 e poi nell’aula magna della SIAM, sempre a Milano e sempre per un evento Bookcity del 2019, lo potrete ascoltare aprendo il link

https://youtu.be/GAf0kYfTTUM

Ciò detto (come si usa oggigiorno chiosare quando si vuole introdurre un altro discorso) vi diamo appuntamento alla prossima settimana, 6 aprile, quando potrete leggere un’intervista che ci è stata rilasciata in esclusiva da Nicola Pantalone.

–D: A quale età è iniziata la sua passione per la musica?

-R: Non esiste un’età per stabilire l’inizio della passione per la musica.

è la Musica che ti viene a cercare, perché sa che tu l’hai nel tuo dna da quando sei nato.

-D: All’inizio quale strumento suonava?

-R: Sembrerà strano, ma all’inizio suonavo la sedia.

Ero talmente portato al ritmo che la sedia mi dava l’idea di una batteria.

Quando poi è arrivato il momento di poter acquistare lo strumento, sono diventato un discreto

batterista.

-D: Al principio della sua carriera di quali gruppo ha fatto parte?

-R: Il Complesso iniziale (così si chiamava allora un gruppo musicale) era quello de “I Diavoli” o “The four Devils“ a seconda di come ci volevamo atteggiare cantando canzoni di Peppino di Capri repertorio italiano) o di Paul Anka e Neil Sedaka (American style).

Poi sono venuti “I Bluemoon“ e “I Sailors di Procida“.

-D: Nel corso della sua vita lei ha viaggiato molto a volte anche trasferendosi.

In quale luogo le è piaciuto di più vivere? E in quale le è piaciuto di più esibirsi?

-R: Sono stato così felice di fare musica, che ogni luogo che ho frequentato, in Italia, Svizzera e Germania, mi ha regalato umanamente la sua dose di successo e di affetto da parte del pubblico.

-D: Nel momento attuale dove vive? Quali sono le sue ultime esperienze musicali?

-R: Vivo, circondato da una bella famiglia, tanti amici, tanta stima e considerazione, in questa meravigliosa isola che è Ischia.

E qui, durante tantissime serate, ho raccontato agli ospiti delle strutture alberghiere dell’isola, con dovizia di particolari di aneddoti e di belle canzoni, la storia della canzone napoletana.

Quella classica, che affascina le generazioni nel tempo.

-D: Ci vuole parlare dei suoi dischi?

-R: Un mio disco, per quanto ne abbia registrati tanti, non è mai stato commercializzato.

Però ho raccolto in un CD molte canzoni scritte da me e l’ho chiamato NOSTOS (dal greco: il ritorno) poiché con quelle canzoni ritorno a momenti, ricordi, affetti e pensieri che riguardano esperienze della mia vita.

-D: Quali sono state le sue collaborazioni che lei ha amato di più?

-R: Tutte! Non c’è stata condivisione che non mi abbia permesso di imparare qualcosa in più e di divertirmi lavorando.

-D: Quali sono i suoi progetti per il futuro?

-R: Più che progetti ho desideri: continuare, per quel poco tempo che mi rimane, e in modo un po’ pigro, a crogiolarmi nel meraviglioso rapporto con i miei cari, sempre disponibile a dare loro una mano se serve, agli amici e a chiunque mi aiuti a crescere, nonostante l’età.

-D: Lei ama molto Ischia?

-R: Amo Ischia, come amo la mia città natale, Napoli, con tutto me stesso, tanto da godere per ciò che mi piace di queste città o da giustificare i loro errori o le cadute di stile, come potrei fare per dei figli.

L’amore, spesso, tralascia l’obiettività.

-D: Come ha conosciuto l’Associazione Internazionale DILA di Bruno Mancini?

-R: Sono fraterno amico di Bruno Mancini da quando eravamo compagni di scuola, ho partecipato con entusiasmo alla nascita della Associazione, frutto del grande impegno e dedizione del mio Grande Amico.

Ho anche composto le musiche delle sigle dei programmi della DILA.

 

Fin qui l’intervista, e ora concludiamo con qualche breve nota sulla sua carriera artistica.

Nick Pantalone nasce il 15/08/1943, sotto il segno zodiacale del leone e sotto le bombe americane, che scendevano copiose dall’azzurro cielo napoletano. A 10 anni canta per la prima volta in pubblico, al ristorante Di Massa, davanti a tutta la sua famiglia riunita.

Gli comprano una chitarra con la quale si esercita per 5 o 6 ore al giorno, abitudine che gli valse l’appellativo di “monaco” da parte del padre.

Spesso si “imbuca” nei locali più “in”, tipo Rancho Fellone e Monchey Bar, dove le orchestre provano per gli spettacoli serali ed è accolto quasi sempre con simpatia per la sua giovane età e per quanto si dimostrava attento e desideroso d’imparare, soprattutto la chitarra.

La vera svolta musicale di Nicola Pantalone inizia nel 1959 quando, nel locale più alla moda di Ischia “‘A Cambusa”, un cantante chitarrista molto bravo, Franco Di Costanzo, si ammalò e vi fu l’esigenza di sostituirlo. Si pensò che per poco tempo non fosse opportuno scomodare il grande Ugo Calise, ed a qualcuno venne fuori il nome di un sedicenne che spesso s’intratteneva, strimpellando la chitarra, a cantare con gli amici sul mitico muretto del Box Bar, in Via Vittoria Colonna: Nicola Pantalone, detto in seguito Nick.Tale breve, ma splendida e impegnativa esperienza, lo convinse a continuare con un vasto repertorio spaziante dalle classiche canzoni napoletane fino alla musica leggera italiana ed internazionale e alla musica brasiliana, con un occhio strizzato al jazz.

Lo paragonano a Paolo Conte, a Luigi Tenco, a De Andrè… ma lui ribatte dicendo ” tutta la musica, è la somma delle musiche che ho ascoltato”.

Un forte desiderio di suonare con altri amici, spinsero il giovane Nick a trasformarsi, per circa sette anni, in cantante batterista.

Suonò due anni con “I Diavoli”.Il gruppo ischitano formato insieme agli amici Enrico Roja, Saverio Toma e Gino Pinto ebbe un’estate artistica indimenticabile suonando al night “Hi Fi Club” in Via Enea, regno della mitica Christine.

Fu lì che incontrò Mina.

Sì, la Mina nazionale, con la quale ebbe modo di intrattenersi in diverse occasioni.

Dal 1961 Nick fece parte di un altro gruppo, questa volta composto da musicisti napoletani, “I Blue Moon”.

Insieme suonarono fino al 1965: “Bikini Club”, “Flamenco Club”, circoli esclusivi, feste cittadine.

Poi, per tutta l’estate del 1965, ragazzi e giovani villeggianti fecero carte false pur di prenotare un ingresso al “Ruk Ruk”.

Suonava dal vivo insieme a Enrico Roja, Saverio Toma, Mimmo Paciello, Katia Massaro e altri amici, con gli altoparlanti e gli strumenti musicali arrangiati intorno ad un albero di pino centenario.

Nick ed i suoi amici nel locale che avevo inventato insieme a un gruppo di ragazzi della mia età, tra i quali ricordo Gianni Di Meglio e Jo Scaglione!

Fu un esplosione, un ineguagliato successo che gli valse la successiva partecipazione al “Primo festival della canzone”, tuttora ricordato come pietra miliare della rinascita musicale dell’Isola.

L’esperienza da batterista terminò allorché da Procida gli giunse l’invito di far parte come chitarrista e naturalmente voce solista, dell’ormai mitico gruppo de “I Sailors”.

Dal 1968 decise, più che mai forte di una pregevole esperienza, di suonare da solo.

Dal 1970 al 1973, alla fine di estati ischitane piene di soddisfazioni (tra cui la partecipazione – con l’armonica a bocca, luglio 1971 – alla registrazione della colonna sonora del film di Billy Wilder “Che cosa è successo tra tuo padre e mia madre”, interpretato da un simpaticissimo Jack Lemmon), passava gli inverni suonando in locali alla moda di Monaco di Baviera, ed effettuando registrazioni alla Bayerischer Rundfunk, – la radio tedesca -, con la grande orchestra, diretta dal Maestro Bert Grund.

In Germania tra il 1977 e il 1979 scrive “Pensieri”, canzone che propone l’immagine di un uomo che esprime, malinconicamente ma dolcemente, la sua “laicità”.

Nel 1973 si trasferì a Como, sulle cui sponde – italiana e svizzera -, fino al 1987, non mancarono successi di pubblico e di critica alle esibizioni della sua musicalità meridionale nei piano bar e nei migliori locali alla moda.

Proprio in Svizzera, e precisamente a Lugano, venne ingaggiato dalla “Lugano Modern Band”: grande orchestra jazz della quale fu chitarrista e cantante per tutti i concerti, fino alla fine del 1980.

Tutto questo, gli consentiva di mantenere un costante contatto estivo con la sua isola, di cui rimaneva innamorato, suonando ogni anno, nei mesi di luglio ed agosto, in locali come lo “Chalet Primavera”, il “Ciao Mare” ed altre strutture che allietavano i più esigenti turisti di tutta l’isola.

Dal 1987 è tornato a vivere nella sua isola d’Ischia, felice di aver realizzato il desiderio che lo calamitava allo “scoglio”.

In quegli anni il criterio del piano bar andava cambiando: non più musica d’ascolto ma musica da ballo, e lui si diede velocemente alle tastiere che permettevano, con l’aiuto di una ritmica pressante, di accontentare il pubblico ballerino, pur continuando la sua magica e straordinaria avventura musicale.

Eccolo suonare anche ad Amburgo, Montreux, Lugano, Zurigo, Losanna…

Durante il 2000, nella fase finale delle manifestazioni in occasione del Giubileo, Nick venne invitato dall’associazione “Rinascita” al Palafiuggi e lì, con la sua chitarra, riuscì ad entusiasmare più di duemila persone convenute da 39 paesi di tutto il mondo, fino a coinvolgere gli spettatori euforici in un enorme gioioso girotondo intorno alla platea.

A settembre del 2004, nell’ambito delle celebrazioni per la nascita del Patrono d’Ischia, San Giovan Giuseppe Della Croce, ha tenuto per circa due ore un recital di canzoni napoletane molto calorosamente apprezzato, non solo dal pubblico, ma principalmente da tutte le autorità civili e religiosi giunte sull’isola da quasi tutto il mondo.

A novembre dello stesso anno è stato invitato a partecipare, unico artista isolano, ad un importante spettacolo organizzato e presentato da Pippo Baudo.

Nel 2005 altre serie di performance nelle splendide località ischitane ogni volta gremite di turisti incollati alle sedie, felici di apprezzare le sue doti di cantante chitarrista affabulatore e narratore di una napoletanità che, almeno per la sua musica, è da sempre vincente nel mondo.

Ne è venuto fuori un prodotto televisivo, trasmesso e ritrasmesso per un lungo periodo di tempo.

Ultimamente ha prodotto un cd (con 12 canzoni tutte di sua composizione) del quale, parlandone, si schermisce con pudore dicendo che: “… non ho inciso questo disco per raggiungere un successo che non ho mai inseguito.”

S’intitola “Nostos”, dal greco “ritorno”.

Bravo il nostro Nick.

Scrivere musica, cantare, essere artista, per donare, soprattutto, un bel ricordo agli affetti, agli amici, al pubblico, senza altre particolari aspettative.

E allora, diamoci il piacere di ascoltarlo questo regalo, per apprezzare maggiormente la sensibilità di Nicola Pantalone, per noi, da sempre, amico Nick.

Napoletano per nascita, Ischitano per amore.

Bruno Mancini

ILA&ARTES 20220326 Bruno Mancini poesie 1

DILA&ARTES 20220326

A partire da oggi, ogni sabato pubblicheremo alcune delle oltre 500 poesie che compongono l’antologia di Bruno Mancini “2 ¢ x 1 poesia” nella quale sono raggruppati tutti i suoi testi pubblicati nei sessant’anni che vanno dal 1957 al 2017 con i titoli:

Davanti al tempo – 1964
Agli angoli degli occhi – 1966
Segni – 1988
Sasquatch – 2000
La sagra del peccato – 2006
Incarto caramelle di uva passita – 2007
Non rubate la mia vita – 2008
Io fui mortale – 2010
La mia vita mai vissuta – 2013
Non sono un principe – 2014.

Introduzione di Bruno Mancini

L’antologia “2 ¢ x 1 poesia” raggruppa tutti i testi che ho pubblicato nei sessant’anni che vanno dal 1957 al 2017, ossia da quando avevo 14 anni fino a quando di anni ne ho avuti 74.

Ciò implica, molto chiaramente, una diversità di temi, interessi, stilemi e via discorrendo che rendono piuttosto articolata la natura delle sensazioni e delle emozioni derivanti dalla loro lettura.

Pubblicarle secondo i canoni del rispetto temporale delle loro origini avrebbe significato un ovvio adeguamento alla prassi, offrendo al lettore una costruzione lineare del percorso stilistico intervenuto nell’evoluzione dei poemi.

Ossia un tragitto ben costruito, praticamente statico, in quanto consolidato in anelli temporali privi di scosse impetuose.

Decidendo, invece, di pubblicare tutte le poesie in un rigido ordine alfabetico, così come le leggerete nelle serie che vi saranno proposte in questa testata giornalistica, ho voluto privilegiare l’intenzione di forzarne le presentazioni mettendo in evidenza, piuttosto che nascondendo, stratificazioni, contrasti, connubi e similitudini che le hanno caratterizzate, differenziando le una dalle altre e ciascuna da tutte.

Forse, come in un gioco a mosca cieca, potrete restare stupiti dalla lettura che vi trasporterà, nel breve spazio di una stessa pagina, da una poesia del giovane ragazzo innamorato dell’amore a quella del maturo cinquantenne stregato da una fata inarrivabile; oppure vi potrà intrigare leggere, una dopo l’altra, alcune poesie scritte nello stesso periodo ma con lirismo completamente differente tra loro. Sarà, questa, una proposta valida?

Bruno Mancini

1) Dalla raccolta di poesie

“Non sono un principe”

(2012 – 2014)

A Casablanca

Farfalle filigranate
in vetri di Murano
questi giorni di stasi e di attese
queste notti di sonni convulsi,
brutali desideri di muovere la vita.
E ancora non si fermano,
pensieri endecasillabi,
domani, ieri,
sbalzati fuori del presente.
Apro il sipario
sui mondi paralleli
tra patatine fritte e birre popolari,
scovo puttana priva di spocchia
dietro lo schermo piatto
-come da un altro mondo
la sua vocina aliena
sberleffa
“Amor, amor…”-,
accartoccio speranze e delusioni
in plico sigillato
destinatario “Il mio destino”,
umetto la linguella di chiusura
-sigillo gli fu negato-,
sconfino nel banale
lì dove un notiziario intitola
che non c’è festa a Casablanca.

Spiaccicata
scandalosa memoria,
non più brillo d’entusiasmi,
contro me stesso,
trucido pirata,
incatenate anamnesi
alla ruota della tortura,
vorrò misura saldo
tra passioni e delusioni,
gemme
tempeste
inganni,
fin quando in sconveniente epilogo
folle apoteosi d’una mia poesia
sarà farfalla incastonata
-mosaico decorativo-
sul girotondo opaco di una coppa.

—————————–

2) Dalla raccolta di poesie

“La mia vita mai vissuta”

(1990 – 2014)

A chi lo dico

A chi lo dico se non mi manca
se se non l’attendo
se se non la cerco
se
se Ignazia se
Ignazia non è Poesia
Ignazia non è Amore
Ignazia non è Addio
Ignazia è la mia vita mai vissuta.

—————————–

3) Dalla raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009)

A loro

Non conosco le ragioni,
eppure sono attento,
dei suoi silenzi che ammantano distacchi.
Io vivo ancora.
I figli scalzano
immortali ambizioni, i porti certi dei fratelli.
Il nostro tetto
è il limite del nostro sguardo.

—————————–

4) Dalla raccolta di poesie

“Non sono un principe”

(2012 – 2014):

A me poeta

A me che odo
mi prego.

A me sogno
ti sogno,
a me vivo
ti voglio,
a me stronzo
t’inganno,
a me marrano
ti credo.

Per me poeta
sogno vivo stronzo marrano
sono parole
soltanto parole
al termine dei versi.

5) Dal racconto
“Vasco e Medea”
(1986 – 1990)
A Medea

1
Il piccolo bagliore nel
cesto
di lumache
vinceva avvinghiato da
bolle
vischiose
profondi mongoli sonni.

2
Così Medea scoprì il suo
sesso
innaturale
fendendo sfregiando fra
panche
d’intimoriti
silenzi maciullati in urla.

3
Se invece fosti femmina
anima
aliena
the stardust melody show
inno
pacchiano
al mio ottuso incarnato destino.

DILA & Artés 20220305

DILA & Artés 20220302

DILA & Artés 20220226

 

 

DILA & Artés articoli pubblicati

DILA & Artés

CS | Tra Bruno Mancini

Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

e Antonio Auricchio

editore della testata giornalistica “Il Giornale di ArtesTv

registrata presso il Tribunale di Salerno, si è stabilita un’intesa di collaborazione che vedrà l’Ass. DILA partecipare con interviste, recensioni notizie ecc. alla redazione della sezione cultura del giornale.

Antonio Auricchio

ha iniziato la sua carriera ponendo l’attenzione all’amore verso il prossimo, dedicandosi alla salute dei suoi pazienti attraverso il ruolo di dipendente dell’ASL di Salerno e di infermiere specializzato nel reparto di rianimazione.

Una volta lasciato l’impegno verso coloro che soffrono, ha ben pensato di proseguire la sua vita, passando, dopo aver visto e vissuto in prima persona il dolore delle persone al divertimento, profondendo il suo impegno, nella passione che aveva già da prima coltivato per la TV, per il mondo dello spettacolo e del cinema, iniziando come organizzatore di eventi e venendo in contatto con persone illustri e di un certo calibro.

Poi cameraman e patrón di “Miss Arte’sTv”, il concorso dedicato alla selezione delle ragazze baciate da Venere sia del territorio Campano che Nazionale, e che esaltassero principalmente le bellezze del suo amato Sud e quelle delle giovani aspiranti al mondo della televisione e dello spettacolo  dello stivale tricolore intero.

La passione che lo anima lo ha spinto fino a prendere le redini in mano e ideare, registrare e dirigere da dietro la camera da presa programmi, notiziari e dossier televisivi, impegnandosi anche nella ricerca di notizie di rilevante importanza sia nazionale che estera per gli articoli giornalistici all’interno del canale ArtesTv.

Francesca Durante

https://ilgiornale.artestv.it/

Antonio Auricchio

Bruno Mancini

scrittore e poeta, è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.

A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:

“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.

Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri:

Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.

… si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna, che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni.

… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti.

Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?

Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…

…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.

…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.

Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…

…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.

…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”

Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.

…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.

Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”

Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!

Una poetica lacerata e sfuggente…

Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…

Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.

Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.

“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…”

Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia

INFO:

[email protected]

[email protected]

Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23

DILA&Artés

Regolamento partecipazione e modulo iscrizione

1) L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in pieno accordo con l’editore Antonio Auricchio, Patron della testata giornalistica Artés registrata presso il Tribunale di Salerno, ha dato vita al nuovo progetto culturale DILA&Artés di ampio respiro mediatico adatto alla valorizzazione delle attività dell’Associazione e di tutti gli Artisti che hanno comunque collaborato con i nostri progetti culturali.

2) Il progetto culturale DILA&Artés prevede la pubblicazione a cura dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” di interviste, recensioni, notizie ecc. nella sezione cultura della testata giornalistica Artés.

3) La partecipazione al progetto culturale DILA&Artés, per testi e immagini, è aperta ai contributi degli Artisti italiani e stranieri che, dopo averne fatta richiesta, saranno selezioni da una Commissione nominata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Tale Commissione provvederà a selezionare in maniera insindacabile le richieste di partecipazione al progetto culturale DILA&Artés.

4) I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscriversi direttamente nel gruppo dei partecipanti purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento e siano in regola con il tesseramento DILA

5) Gli Artisti che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

6) L’Artista, per partecipare al progetto culturale DILA&Artés, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata.

7) Trattandosi di una partecipazione a titolo completamente GRATUITO, L’Associazione DILA si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Artisti, inviando le proprie iscrizioni, ne prendono atto in maniera definitiva.

8) INFO: 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23 – [email protected]

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione al progetto culturale DILA&Artés

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via____________________                          N:_____                       CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv/ esprimo l’intenzione di partecipare al progetto culturale DILA&Artés nella mia qualità di

Scrittore □  –  Attore □  –  Musicista □  –  Pittore □  

 A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto al progetto culturale DILA&Artés organizzato dall’Associazione DILA;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  3. volere concedere all’Associazione DILA il diritto di pubblicare ed utilizzare il contenuto della mia suddetta partecipazione in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che l’Associazione DILA avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare il contenuto della mia suddetta partecipazione e di utilizzarlo in ogni forma e modo nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare il suddetto contenuto della mia partecipazione anche in via telematica a mezzo internet e non sarà tenuta ad effettuare alcuna correzione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con l’Associazione DILA che essa NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare il contenuto della mia suddetta partecipazione al gratuito utilizzo da parte del’Associazione DILA per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione essa voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità del contenuto della mia suddetta partecipazione, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del contenuto della mia suddetto partecipazione;

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare a dila@emmegiischia.com

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – dila@emmegiischia.com

 

 

DILA&ARTES 20220401 Nicola Pantalone 1

DILA&ARTES 20220401 Nicola Pantalone 1

DILA&ARTES 20220401

NIK per tutti

Dico subito che, pubblicando questa breve presentazione di Nicola Pantalone, parto dal presupposto che non esista un ischitano amante della musica che non abbia avuto modo di ascoltare le sue melodie o non abbia partecipato in qualche maniera alla sua vita artistica.

Però sono anche convinto che non tutti conoscano alcuni “particolari” della sua umanità, ed è su questo che desidero soffermarmi con qualche breve considerazione.

In una foto che pubblichiamo a compendio di questo articolo, Nicola suona con Mina; in un’altra foto è sul palco con Pippo Baudo e, scavando nel suo archivio fotografico, potremmo riempire diverse pagine di giornale con testimonianze di partecipazioni con artisti di chiara fama, non soltanto italiani.

Però Nicola, nonostante il suo blasonato curriculum, ogni volta che è stato sollecitato a rendere magicamente armonico un incontro culturale organizzato senza scopo di lucro, non ha mai messo il naso all’insù fregiandosi dei successi ottenuti per ottenere un qualsiasi beneficio economico o anche solo di immagine.

Nicola ha sempre risposto “Pronto! Dove e quando?”.

L’abbiamo visto nelle piazze in occasioni di feste locali e patronali; come l’abbiamo visto nell’incomparabile scenario del Palazzo Reale o nella suggestiva Villa La Colombaia che fu residenza prediletta di Luchino Visconti; nella Biblioteca comunale Antoniana; sul palco Telethon; per la celebrazione di numerose Shoah; così come per la presentazione di molteplici antologie Made in Ischia pubblicate dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”; e, in particolare, per la presentazione dell’anteprima dell’antologia “Adotta una poesia” contenente le opere finaliste del premio omonimo voluto dalla testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio; nei salotti e sulle piscine di alberghi con più stelle di quelle presenti sulle bandiere della Bosnia e dell’Australia messe insieme; ecc ecc.

Gratis, sempre e solamente gratis.

Nicola ha mostrato tanto talento e tanta professionalità e tanta capacità di ammaliare il pubblico fortunato di poterlo ascoltare, quanta è stata la modestia che tuttora lo trattiene dal compiere imprese a lui congeniali pur essendo proibitive per tanti Artisti.

Nicola Pantalone è mio amico da sempre, oltre ogni circostanza e al di sopra di ogni stucchevole compiacimento; Nicola, come ho già scritto, è un talento musicale che potrebbe reinventare “La Marsigliese” o “Stranger in the night”; Nicola non manca un’occasione per “laudarmi” (bontà sua, ed evidente corollario della nostra amicizia) come “grande poeta” e non ho motivo di dubitare che lo creda davvero… eppure queste tre qualità messe insieme non sono sufficienti per smuovere la sua modestia fino ad indurlo di accontentare il mio desiderio di vedere musicate da lui alcune mie poesie.

L’ha fatto una volta sola e l’incomprensibile è che lui, pur avendo ritenuto positivo il risultato ottenuto, si senta ancora bloccato dalla difficoltà di una nuova simile impresa!

“Il brivido più lungo”, musica e canto di Nicola Pantalone e testo di Bruno Mancini, presentato in anteprima al MUDEC di Milano in occasione di un evento DILA per il Bookcity 2018 e poi nell’aula magna della SIAM, sempre a Milano e sempre per un evento Bookcity del 2019, lo potrete ascoltare aprendo il link

https://youtu.be/GAf0kYfTTUM

DILA&ARTES 20220401 Nicola Pantalone

DILA&ARTES 20220401 Nicola Pantalone

DILA&ARTES 20220401 Bruno Mancini e Nicola Pantalone

DILA&ARTES 20220401 Bruno Mancini e Nicola Pantalone

DILA&ARTES 20220401 Nicola Pantalone

DILA&ARTES 20220401 Nicola Pantalone

DILA&ARTES 20220401 Nicola Pantalone

DILA&ARTES 20220401 Nicola Pantalone

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ILA&ARTES 20220326 Bruno Mancini poesie 1

DILA&ARTES 20220326

A partire da oggi, ogni sabato pubblicheremo alcune delle oltre 500 poesie che compongono l’antologia di Bruno Mancini “2 ¢ x 1 poesia” nella quale sono raggruppati tutti i suoi testi pubblicati nei sessant’anni che vanno dal 1957 al 2017 con i titoli:

Davanti al tempo – 1964
Agli angoli degli occhi – 1966
Segni – 1988
Sasquatch – 2000
La sagra del peccato – 2006
Incarto caramelle di uva passita – 2007
Non rubate la mia vita – 2008
Io fui mortale – 2010
La mia vita mai vissuta – 2013
Non sono un principe – 2014.

Introduzione di Bruno Mancini

L’antologia “2 ¢ x 1 poesia” raggruppa tutti i testi che ho pubblicato nei sessant’anni che vanno dal 1957 al 2017, ossia da quando avevo 14 anni fino a quando di anni ne ho avuti 74.

Ciò implica, molto chiaramente, una diversità di temi, interessi, stilemi e via discorrendo che rendono piuttosto articolata la natura delle sensazioni e delle emozioni derivanti dalla loro lettura.

Pubblicarle secondo i canoni del rispetto temporale delle loro origini avrebbe significato un ovvio adeguamento alla prassi, offrendo al lettore una costruzione lineare del percorso stilistico intervenuto nell’evoluzione dei poemi.

Ossia un tragitto ben costruito, praticamente statico, in quanto consolidato in anelli temporali privi di scosse impetuose.

Decidendo, invece, di pubblicare tutte le poesie in un rigido ordine alfabetico, così come le leggerete nelle serie che vi saranno proposte in questa testata giornalistica, ho voluto privilegiare l’intenzione di forzarne le presentazioni mettendo in evidenza, piuttosto che nascondendo, stratificazioni, contrasti, connubi e similitudini che le hanno caratterizzate, differenziando le una dalle altre e ciascuna da tutte.

Forse, come in un gioco a mosca cieca, potrete restare stupiti dalla lettura che vi trasporterà, nel breve spazio di una stessa pagina, da una poesia del giovane ragazzo innamorato dell’amore a quella del maturo cinquantenne stregato da una fata inarrivabile; oppure vi potrà intrigare leggere, una dopo l’altra, alcune poesie scritte nello stesso periodo ma con lirismo completamente differente tra loro. Sarà, questa, una proposta valida?

Bruno Mancini

1) Dalla raccolta di poesie

“Non sono un principe”

(2012 – 2014)

A Casablanca

Farfalle filigranate
in vetri di Murano
questi giorni di stasi e di attese
queste notti di sonni convulsi,
brutali desideri di muovere la vita.
E ancora non si fermano,
pensieri endecasillabi,
domani, ieri,
sbalzati fuori del presente.
Apro il sipario
sui mondi paralleli
tra patatine fritte e birre popolari,
scovo puttana priva di spocchia
dietro lo schermo piatto
-come da un altro mondo
la sua vocina aliena
sberleffa
“Amor, amor…”-,
accartoccio speranze e delusioni
in plico sigillato
destinatario “Il mio destino”,
umetto la linguella di chiusura
-sigillo gli fu negato-,
sconfino nel banale
lì dove un notiziario intitola
che non c’è festa a Casablanca.

Spiaccicata
scandalosa memoria,
non più brillo d’entusiasmi,
contro me stesso,
trucido pirata,
incatenate anamnesi
alla ruota della tortura,
vorrò misura saldo
tra passioni e delusioni,
gemme
tempeste
inganni,
fin quando in sconveniente epilogo
folle apoteosi d’una mia poesia
sarà farfalla incastonata
-mosaico decorativo-
sul girotondo opaco di una coppa.

—————————–

2) Dalla raccolta di poesie

“La mia vita mai vissuta”

(1990 – 2014)

A chi lo dico

A chi lo dico se non mi manca
se se non l’attendo
se se non la cerco
se
se Ignazia se
Ignazia non è Poesia
Ignazia non è Amore
Ignazia non è Addio
Ignazia è la mia vita mai vissuta.

—————————–

3) Dalla raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009)

A loro

Non conosco le ragioni,
eppure sono attento,
dei suoi silenzi che ammantano distacchi.
Io vivo ancora.
I figli scalzano
immortali ambizioni, i porti certi dei fratelli.
Il nostro tetto
è il limite del nostro sguardo.

—————————–

4) Dalla raccolta di poesie

“Non sono un principe”

(2012 – 2014):

A me poeta

A me che odo
mi prego.

A me sogno
ti sogno,
a me vivo
ti voglio,
a me stronzo
t’inganno,
a me marrano
ti credo.

Per me poeta
sogno vivo stronzo marrano
sono parole
soltanto parole
al termine dei versi.

5) Dal racconto
“Vasco e Medea”
(1986 – 1990)
A Medea

1
Il piccolo bagliore nel
cesto
di lumache
vinceva avvinghiato da
bolle
vischiose
profondi mongoli sonni.

2
Così Medea scoprì il suo
sesso
innaturale
fendendo sfregiando fra
panche
d’intimoriti
silenzi maciullati in urla.

3
Se invece fosti femmina
anima
aliena
the stardust melody show
inno
pacchiano
al mio ottuso incarnato destino.

DILA&ARTES 20220323 Angela Maria Tiberi

Presentazione di Angela Maria Tiberi, scrittrice, poetessa, Presidente Sede DILA Nazione Italia.

Nata a Pontinia il 25/9/51, laureata in Economia e Commercio è stata docente di ruolo di economia aziendale presso I.T.C. Vittorio Veneto di Latina.

Ha conseguito la Menzione speciale “Didattica interculturale” Comune di Genova U.N.I.C.E.F per il piano di lavoro presentato alla Provincia di Latina.

Ha conseguito diversi diplomi di perfezionamento presso l’Università Roma Tre.

Ha scritto sui quaderni di poesia “I miei ricordi campestri”, “Fiori di campo pontini”, “Amore infinito” con la casa editrice Nuovi poeti.

Ha pubblicato con Calogero Editore “A un uomo”, “Gioco d’amore a Sermoneta” con l’Associazione culturale “Da Ischia l’Arte – DILA”.

Le sue poesie sono state pubblicate su numerose antologie di Accademie famose come Giacomo Leopardi, Giovanni Pascoli, Belli; delle case editrici Montedisit, Aletti, Pragmata, Ta.ti. Edizioni, Magi, Ursini, Assoeditori Latina, Associazione Da Ischia L’Arte – DILA.

Negli anni ha conseguito innumerevoli premi.

I suoi libri sono stati sempre presenti nelle fiere internazionali di Torino e di Roma e sono

stati presentati in tantissime città tra le quali Los Angeles, New York e Melbourne.

Collaboratrice  del giornale internazionale Altirpinia di Lioni e della rivista internazionale Poeti nella società e del giornale Il Dispari di Gaetano Di Meglio, Latina Flash.

Le sue poesie sono state pubblicate sul giornale culturale internazionale brasiliano “Colpitorà Cultural” tradotte in portoghese.

Attualmente è Presidente delegata Nazione Italia per conto dell’Associazione Internazionale  DILA Ischia, Ambasciatrice Associazione Internazionale Magna Grecia Latina New York.

 

Hanno scritto di lei

Paolina Carli in “Poesia in libertà” – Mostra itinerante di Poesia – Toffia

 

“Un inno all’amore e alla solidarietà: è questo suo declamare la vita, questo incidere pagato dalle sue parole a spingermi avanti nella lettura delle opere di Angela Maria Tiberi, un poeta sensibile e generosa che mette a disposizione di tutti la sua schietta e sincera poesia.

Le sue opere – equilibrate e cariche di impegno civile – offrono al lettore l’occasione per “leggersi” e “riflettersi” nel proprio quotidiano troppo spesso contaminato dalla volgarità e dalla trasgressione espressiva.

Dalle sue poesie traspare sensibilità ed umanità.

Con semplicità sa rievocare pensieri antichi e recenti, regala sensazioni infinite.

Poetessa sensibile e ricca d’amore per l’umanità che sa trasmettere con le sue poesie.

La dolente e straordinaria riflessione, così elegantemente espressa da Angela Maria Tiberi, offre a chi la legge la speranza di mondi immaginari dove ritrovare nuove prospettive di futuro.

Ciò induce a invitare il Poeta a scrivere, scrivere ancora affinché altri possano apprezzarne il valore.”

 

Mario Guarna

Presidente dell’Associazione nazionale per le pratiche filosofiche

 

Questa autrice si sofferma con particolarità di espressione su alcuni aspetti di una cruda realtà, tipica di culture occidentali, evidenziando una capacità tecnica ed una concreta forca descrittiva dell’immagine nella sua poetica.

Pregiata è la sua icasticità nella descrizione della realtà che sa fotografare con una rara capacità intuitiva.

La poesia di Angela Maria Tiberi è un inno all’amore, un soffio silenzioso senza regole che grida l’empatia cosmica; la parola t’amo, nei suoi versi, è un luogo ospitale dove i volti si riconoscono e si incrociano, alternandosi come tensioni infinite.”

 

Da “Gioco d’amore a Sermoneta”

di Angela Maria Tiberi

Un uomo senza amore

 

Sei un volto senza lineamenti, senza calore.

Un uomo incapace di amare, privo di sogni e di speranza.

Vivi ma dentro di te non c’è l’anima, né calore né essenza di vita.

Sai sentirti come strumento di piacere quando fai l’amore.

Sesso per te è un’esigenza come il bere e il mangiare.

Dov’è finito l’amore?

Il romanticismo e la dolcezza dove sono?

Sfrenatezza sessuale senza ritorno.

Ecco, i dongiovanni o i libertini sono drogati di sesso ma privi d’amore.

Terra bruciata e concimata di sale, dove l’erba non cresce più.

È proprio così? Non c’è speranza di guarigione?

Oh! Non smetterò d’amarti e speranza ho nel cuore.

Ti dissalerò con le mie lacrime d’amore, costruirò canali e ponti per raggiungere il tuo cuore e rinnovarlo per amarmi.

Sì, voglio il tuo amore e la nostra gioia per costruire un mondo migliore dove l’avidità e le guerre sono solo antichi ricordi.

Sì, viva l’AMORE che regna in ogni uomo che cammina brancolando su questa amara Terra.

20220319 DILA&ARTES articoli inviati Caterina Guttadauro recensisce Bruno Mancini 3

Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

Bruno Mancini racconta la sua Poesia e il suo amore per Ischia 

Terza e ultima puntata

Le prime due puntata sono state pubblicate sabato 5 marzo http—-

e sabato 12 marzo 2022 http…..

 D- Cos’è LENOIS?

R- LENOIS (acronimo di “LE NOstre ISole”), progenitore di DILA, oggi ha trovato la sua consacrazione nel social face book costituendo un gruppo di oltre 10.000 membri per la maggior parte Artisti di tutti i continenti.

LENOIS è una vetrina artistica, culturale e sociale nella quale non esistono censure.

D- Vogliamo dare dei motivi per partecipare a chi cerca di emergere in questo panorama letterario italiano non facile?

R- I motivi sono evidenti nella lettura della nostra “storia”: nessun narcisismo, nessuna pregiudiziale sulla valenza delle proposte artistiche sono mai state consentite, privilegiando coloro che sappiamo mettere gli “interessi” comuni al di sopra dei propri.

Essere Scrittori – modestamente dilettanti come molti di noi -, anche se apprezzati da critici e da altri scrittori, anche se vincitori di premi e di attestati, non basta a dare respiro a quella che, infine, abbiamo compreso essere la vera ambizione di tutti noi “Artisti”: liberarci dei sogni e dei dubbi che sono state le prepotenti matrici delle nostre ispirazioni aprendoli alla conoscenza collettiva.

Leggere, vogliamo essere letti!

È questa la catarsi ambita, molto spesso incoscientemente, dalla maggioranza di coloro che si dedicano alle arti letterarie.

Partecipando alla pubblicazione delle nostre antologie sponsorizzate, nasce certo una controversia tra la spiritualità delle forme poetiche ed il materialismo proprio delle imprese produttive, ma oggi più che mai appare irrinunciabile annullare la dicotomia e procedere verso una stessa meta pur con interessi diversi.

D- La Cultura e la lettura in Italia, secondo Lei, godono di buona salute?

R- Assolutamente no. Esse sono trattate come ”merci” e bistrattate da lobby economiche e finanziarie che trovano facili sponde nelle componenti politiche delle amministrazioni pubbliche italiane.

D- Perché i giovani oggi dovrebbero essere motivati a scrivere?

R- Con l’iniziale patrocinio dell’Istituto Agostino Lauro abbiamo creata una nuova “autostrada” che può diventare un esempio per molti gruppi intenzionati, come noi, a riportare l’Arte in generale e la poesia in particolare sul palco di primo piano che compete loro nell’attuale società italiana.

Come già detto, abbiamo pubblicato, primi in Italia e certamente primi anche in molti altri Paesi del mondo, alcune antologie con all’interno pagine di pubblicità.

Ciò ci ha consentito di stamparne decine di migliaia di copie e di renderle disponibili in gratuita lettura, per anni, ai diversi milioni di passeggeri della Flotta Lauro in navigazione nel Mediterraneo.

D- Tutto il suo percorso con le sue difficoltà e le sue soddisfazioni cosa ha dato a Bruno Mancini uomo? In poche parole, se lei tornasse indietro rifarebbe tutto quello che ha fatto?

R- Per molti decenni sono stato impegnato in attività commerciali che mi hanno consentito di entrare in contatto con personaggi di varia estrazione culturale e sociale.

Ne ho studiato le caratteristiche prendendo spunti per scrivere racconti e poesie che hanno riempito molti cassetti.

Poi, quando finalmente è giunto il tempio della pensione, mi sono posto la domanda se provare a costruire una mia personale identità artistica o se tentare di mettere insieme un gruppo di amanti dell’Arte che potesse costituire un polo di attrazione per quanti avessero scarse capacità divulgative delle proprie opere e timidezze inibenti ogni tipo di aggregazione con altri artisti.

Ho scelto la seconda ipotesi quando sono venuto in contatto, tramite web, con Roberta Panizza che gestiva il noto sito di scrittura “poesiaedintorn.it”.

L’incontro è stato determinante nel farmi credere alla possibilità di ottenere importanti risultati avviando precise ricerche di Artisti “portatori sani” di “furore artistico” unito ad una buona dose di volontà collaborativa per l’attuazione delle idee che ritengo di avere, almeno in parte, espresse in questa intervista.

Concludendo è indubbio che ci troviamo dinanzi ad un uomo coraggioso, che aveva un sogno e, credendoci fermamente, è riuscito a realizzarlo. Sotto questo profilo è un esempio per tutti coloro che soffocano le loro ambizioni dinanzi alle difficoltà e al rischio. Ci piace chiudere con una frase di Steve Jobs, un personaggio che tutti conosciamo come fondatore di APPLE Inc. “Non lasciamo che il rumore delle opinioni altrui offuschi la nostra voce interiore. E, cosa più importante di tutte, dobbiamo avere il coraggio di seguire il nostro cuore e la nostra intuizione. In qualche modo, essi sanno che cosa vogliamo realmente diventare. Tutto il resto è secondario.

Buona vita a DILA e a tutti coloro che ne sostengono gli intenti e si spendono per renderla una fucina di eventi Culturali e Artistici per percorrere strade nuove

Caterina Guttadauro La Brasca

DILA & Artés 20220316

Silvana Lazzarino presenta
Milena Petrarca – Presidente DILA per l’America del Nord

Artista a trecento sessanta gradi, figlia d’arte, nata a Pozzuoli, ma attiva tra Latina e New York, dove ha esposto in diverse rassegne e organizzato a New York il Cinquecentenario di Cristoforo Colombo con personali e collettive ricevendo il prestigioso riconoscimento “ArtisticAchivement Award Gallery”, Milena Petrarca non è soltanto una pittrice di fama internazionale, ma anche scultrice e poetessa di grande sensibilità, stilista e ritrattista che dona emozioni oltre il tempo legate all’uomo e alla sua vita tra gioie e malinconie, passioni e speranze.
Vincitrice per la sezione Arti grafiche del Premio internazionale “Otto milioni” nel 2017 e nel 2021.
Le sue opere, presenti nei musei italiani e americani e nelle collezioni più prestigiose americane, francesi, inglesi e cinesi, recentemente hanno ricevuto il privilegio di essere proiettate nell’Aula Magna del MUDC (Museo Delle Culture – Milano) quale contributo delle Arti figurative in occasione di un evento Made in Ischia organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” inserito nel palinsesto della manifestazione internazionale BookCity.
Esse incantano gli occhi e la mente per quel loro essere sospese tra realtà e sogno, mistero e poesia, avvolte da una luce che traspare da colori ora caldi e accesi, ora freddi e opachi.
Tra le più note promotrici della cultura del Mezzogiorno in tutto il mondo, è ideatrice del famoso Premio Internazionale Magna Grecia Latina-New York, che da oltre 20 anni si tiene a Latina e premia personalità del mondo della cultura e dell’arte italiana e straniera.
Presente tra i più importanti artisti della corrente americana il “Realismo Magico”, Milena Petrarca si muove con disinvoltura nel trattare diverse tematiche che spaziano dall’amore alla pace, al paesaggio, con al centro l’universo femminile con cui entra nei sottili percorsi interiori dove si annidano ricordi, emozioni lasciate nell’ombra per troppo tempo e ora pronte a riaffiorare sotto altra luce.
Rappresentazioni che esplorano il significato della vita nelle sue diverse sfumature dove l’uomo sempre più è chiamato a cogliere lo straordinario che appartiene alla natura fonte di bellezza e gioia, vita e malinconia.
Le figure femminili che si affacciano nei suoi dipinti raccontano l’entusiasmo innanzi ai sogni in cui credere, ma anche nostalgia e tenerezza.
Così la donna è legata alla natura e ai colori della primavera, alla bellezza pura degli angeli come mostrano rispettivamente la trilogia dedicata alla “Primavera” e “l’Angelo della luce”.
Ma la figura della donna sintetizza anche dolcezza e fascino come in “Nausica”, o sensualità e mistero come nella “Maga Circe”.
Anche il mondo del cinema e dello spettacolo ha dato a Milena Petrarca la possibilità di descrivere la femminilità legata al mito come in “Il sogno di Marilyn”.
Donne angelicate e appassionate, seducenti e malinconiche descritte attraverso tonalità che cambiano a seconda dello stato d’animo che le attraversa.
L’arte di Milena Petrarca costruisce entro questi contesti intensi, fatti di verità e bellezza, un mosaico di emozioni che intrecciano amore, passione, purezza e abbandono per sentire la vita che scorre tra aspettative e delusioni lungo questo viaggio interiore attraverso la memoria ed il presente.

Silvana Lazzarino

Poesia di Milena Petrarca
dedicata al “Ritratto di Zia Bettina”

Amore oltre la morte

I tuoi occhi color del mare
alla ricerca dell’amore perduto…
Tu ancora guardi lontano
oltre l’oceano
fissando punti di luce
riflessi sul tuo viso
immortalato in momenti eterni
vissuti di dolce incanto
con la persona tanto
amata: il tuo Caruso.
Passione di un amore
carico di energie…
Fili ardenti solcano
il tuo volto come
capelli orditi da trame
aggrovigliate di rosso,
ardente come fuoco
che ti brucia dentro
ma ricama la tua vita
di dolci, soavi, momenti
rimembrando i fugaci
attimi d’amore…
Ma è pura la tua beltà
che come angelo
guarda attraverso onde
e sente un anelito
sospiro che tanto hai
sognato e rivissuto
dentro di te…
Una polvere azzurra
come ali di farfalla
fa volare la tua anima
in momenti meravigliosi
ma mai ritrovati.
Adesso sei – IMMORTALATA –
su questa tela
ed assapori le dolcezze
dell’AMORE.

Poesia di Milena Petrarca
pubblicata nell’antologia
“Sinfonia con l’Africa – 2”
Donna della pace

Di luce è il tuo viso
capelli come fiamme d’amore
tu sognavi ad occhi aperti
un futuro di pace
tu grande colomba
vestita di bianco
tu attentamente osservi
la coppia che dolcemente
si sfiori in un turbinio
di baci… volteggi
danza di cuori…
ed ecco l’amore
troneggia in caldo
grembo di donna
di luce vestita.

Anna Manna, Premio le Rosse Pergamene edizione Speciale. nella foto Silvana Lazzairno

DILA & Artés 20220312

Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

Bruno Mancini racconta la sua Poesia e il suo amore per Ischia.

Seconda puntata

La prima puntata è stata pubblicata sabato 05 marzo 2022 http—-

D- Ogni poesia è un viaggio che tocca paesaggi, frontiere, percorsi, mete visibili e invisibili. Verso l’altro, l’altrove, l’oltre. E alla fine del viaggio, cosa deve esserci a parer suo?
R- Per me la poesia è l’espressione di stati d’animo che prescindono da ogni configurazione temporale e/o spaziali.
I versi vivono, quando riescono a diventare poesia, in ambienti e in momenti che prescindono da ogni realtà. Quando scrivo la parola fine in calce ad un componimento poetico mi sembra di aver salutato un amico del cuore nel momento della sua definitiva partenza per un altro continente.

D- L’Associazionismo dovrebbe essere un’esperienza che aggrega, quindi che unisce sinergie. É  così in Italia o c’è ancora della strada da fare per superare la competitività?
R- In Italia l’associazionismo è pervaso da notevoli sacche di elitarismo disdicevole per una sana collaborazione utile a realizzare i nobili scopi che troviamo spesso elencati negli atti costitutivi delle Associazioni.
DILA ha lanciato più di un appello pubblico per organizzare sinergie con altre Associazioni, mettendo sempre a disposizione tutte le risorse promozionali e divulgative che le sono state rese fruibili da organi dì informazione e da gruppi di lavoro che seguono con attenzione i nostri progetti culturali, artistici e sociali.
In alcuni casi (Arte del suonare, Oceanomare Delphis,  CentroInsieme Onlus ecc.) siamo riusciti a stabilire rapporti che hanno valorizzato oltre ogni previsione le iniziative gestite congiuntamente.

D- Circoli e Associazioni, offrendo momenti di aggregazione generazionale, cioè di realtà altrimenti molto distanti tra loro, trovano il modo di confrontarsi. Cosa fare perché questo avvenga senza forzature, in maniera quasi naturale?
R- Pur senza aver ricevuto mai un solo euro di finanziamento pubblico; senza aver mai percepito somme per iscrizioni; senza aver mai chiesto neppure un euro di balzelli vari del tipo tassa di lettura o diritti di segreteria, abbiamo dato spazio a diverse centinaia di Artisti che hanno letto poesie, presentato mostre di dipinti e di fotografie (collettive e personali), offerto esecuzioni musicali di ogni tipo (dalla classica alla leggera), celebrato ricorrenze storiche ed artistiche, realizzato interviste e presentato libri di prosa e di poesia (editi ed inediti), proiettato video culturali sociali ed ambientali, proposto recital teatrali e cabarettistici, negli Hotel di Ischia, Corte degli Aragonesi, Ulisse, Oriente, Miramare e Castello, Mareblù, Parco Verde, Delfini; nella Biblioteca Comunale Antoniana di Ischia, nelle Antiche terme comunali di Ischia, nel Museo di Villa Arbusto a Lacco Ameno, nella sede dell’associazione “Arte del suonare” di Roma, nel parco idrotermale Negombo di Lacco Ameno, nel teatro di Monza, nel teatro di Vermiglio, nel Museo Etnografico del Mare di Ischia, nel teatro Parente di Milano, nell’Aula Magna della SIAM di Milano, nell’Auditorium del Museo Delle Culture – MUDEC – di Milano, nel Museo di Latina, nell’Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola, nella Chiesa degli Artisti – Basilica Santa Maria in Montesanto, nella sede della Pro-loco di S. Possidonio… ecc.
Come abbiamo fatto?
Prima o poi qualcuno doveva accorgersi che i tempi sono cambiati (i mecenati non vivono più nei palazzi ducali), che la pubblicità governa i nostri piaceri edonistici ed epicurei così come semina le spore di ideologie e di spiritualità, e che essa è la vera padrona delle nostre scelte e dei nostri portafogli.
Ecco pertanto le proposte dei progetti DILA consentire che, sponsorizzando i nostri volumi di poesie e di arti varie, senza dubbio gli Autori dei testi e delle immagini, ma sicuramente anche le Aziende Commerciali, ottengano notevoli benefici quali possono essere considerati quelli derivanti da una rete alternativa di distribuzione, una forma innovativa di pubblicità aziendale, un nuovo strumento di propaganda personale, il rafforzamento di contatti operativi tra Cultura e Aziende, la gratificazioni per il serio lavoro di Scrittori, Artisti, ed Imprese Commerciali, e, non ultimo, il vantaggio derivante dall’effetto sorpresa conseguente alla novità dello strumento utilizzato per promuovere i propri prodotti.
Noi affermiamo che nessun libro viene cestinato prima ancora di essere sfogliato (come viceversa avviene per depliant, brochure, volantini, e cataloghi vari).
Oggi parliamo dell’ultimo nato e del più azzardato, se vogliamo, dei suoi gioielli: IL Premio Letterario Internazionale “Otto Milioni” Ischia.
Il Premio, nato nel 2011 unicamente come premio di Poesia, si presenta in sei differenti sezioni: poesia, arti grafiche, musica, letteratura, giornalismo, recitazione.
Se posso specificare un solo parametro indicativo del suo successo, mi basta segnalare che la sezione arti grafiche in un anno ha ricevuto 217 richieste di iscrizioni provenienti da 36 nazioni (Algeria, Argentina, Armenia, Austria, Azerbaijan, Brasile, Bulgaria, Cile, Egitto, Georgia, Germania, Giordania, Grecia, India, Inghilterra, Iran, Israele, Italia, Lettonia, Messico, Nepal, Nicaragua, Nigeria, Pakistan, Perù, Portogallo, Romania, Russia, Sebia, Spagna,Tunisia, Turchia, Ucraina, USA, Venezuela, Vietnam).
 
Caterina Guttadauro La Brasca

 La terza e ultima puntata sarà pubblicata sabato 19 marzo 2022.

DILA & Artés 20220305

DILA & Artés 20220302

DILA & Artés 20220226

 

 

DILA & Artés articoli pubblicati

DILA & Artés

CS | Tra Bruno Mancini

Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

e Antonio Auricchio

editore della testata giornalistica “Il Giornale di ArtesTv

registrata presso il Tribunale di Salerno, si è stabilita un’intesa di collaborazione che vedrà l’Ass. DILA partecipare con interviste, recensioni notizie ecc. alla redazione della sezione cultura del giornale.

Antonio Auricchio

ha iniziato la sua carriera ponendo l’attenzione all’amore verso il prossimo, dedicandosi alla salute dei suoi pazienti attraverso il ruolo di dipendente dell’ASL di Salerno e di infermiere specializzato nel reparto di rianimazione.

Una volta lasciato l’impegno verso coloro che soffrono, ha ben pensato di proseguire la sua vita, passando, dopo aver visto e vissuto in prima persona il dolore delle persone al divertimento, profondendo il suo impegno, nella passione che aveva già da prima coltivato per la TV, per il mondo dello spettacolo e del cinema, iniziando come organizzatore di eventi e venendo in contatto con persone illustri e di un certo calibro.

Poi cameraman e patrón di “Miss Arte’sTv”, il concorso dedicato alla selezione delle ragazze baciate da Venere sia del territorio Campano che Nazionale, e che esaltassero principalmente le bellezze del suo amato Sud e quelle delle giovani aspiranti al mondo della televisione e dello spettacolo  dello stivale tricolore intero.

La passione che lo anima lo ha spinto fino a prendere le redini in mano e ideare, registrare e dirigere da dietro la camera da presa programmi, notiziari e dossier televisivi, impegnandosi anche nella ricerca di notizie di rilevante importanza sia nazionale che estera per gli articoli giornalistici all’interno del canale ArtesTv.

Francesca Durante

https://ilgiornale.artestv.it/

Antonio Auricchio

Bruno Mancini

scrittore e poeta, è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.

A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:

“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.

Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri:

Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.

… si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna, che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni.

… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti.

Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?

Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…

…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.

…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.

Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…

…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.

…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”

Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.

…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.

Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”

Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!

Una poetica lacerata e sfuggente…

Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…

Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.

Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.

“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…”

Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia

INFO:

[email protected]

[email protected]

Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23

DILA&Artés

Regolamento partecipazione e modulo iscrizione

1) L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in pieno accordo con l’editore Antonio Auricchio, Patron della testata giornalistica Artés registrata presso il Tribunale di Salerno, ha dato vita al nuovo progetto culturale DILA&Artés di ampio respiro mediatico adatto alla valorizzazione delle attività dell’Associazione e di tutti gli Artisti che hanno comunque collaborato con i nostri progetti culturali.

2) Il progetto culturale DILA&Artés prevede la pubblicazione a cura dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” di interviste, recensioni, notizie ecc. nella sezione cultura della testata giornalistica Artés.

3) La partecipazione al progetto culturale DILA&Artés, per testi e immagini, è aperta ai contributi degli Artisti italiani e stranieri che, dopo averne fatta richiesta, saranno selezioni da una Commissione nominata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Tale Commissione provvederà a selezionare in maniera insindacabile le richieste di partecipazione al progetto culturale DILA&Artés.

4) I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscriversi direttamente nel gruppo dei partecipanti purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento e siano in regola con il tesseramento DILA

5) Gli Artisti che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

6) L’Artista, per partecipare al progetto culturale DILA&Artés, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata.

7) Trattandosi di una partecipazione a titolo completamente GRATUITO, L’Associazione DILA si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Artisti, inviando le proprie iscrizioni, ne prendono atto in maniera definitiva.

8) INFO: 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23 – [email protected]

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione al progetto culturale DILA&Artés

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via____________________                          N:_____                       CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv/ esprimo l’intenzione di partecipare al progetto culturale DILA&Artés nella mia qualità di

Scrittore □  –  Attore □  –  Musicista □  –  Pittore □  

 A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto al progetto culturale DILA&Artés organizzato dall’Associazione DILA;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  3. volere concedere all’Associazione DILA il diritto di pubblicare ed utilizzare il contenuto della mia suddetta partecipazione in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che l’Associazione DILA avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare il contenuto della mia suddetta partecipazione e di utilizzarlo in ogni forma e modo nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare il suddetto contenuto della mia partecipazione anche in via telematica a mezzo internet e non sarà tenuta ad effettuare alcuna correzione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con l’Associazione DILA che essa NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare il contenuto della mia suddetta partecipazione al gratuito utilizzo da parte del’Associazione DILA per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione essa voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità del contenuto della mia suddetta partecipazione, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del contenuto della mia suddetto partecipazione;

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare a dila@emmegiischia.com

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – dila@emmegiischia.com

 

 

DILA&ARTES 20220402 Bruno Mancini poesie 2

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DILA&ARTES 20220402 Bruno Mancini poesie 2

DILA&ARTES 20220402

BRUNO MANCINI “2¢ x 1 poesia”

seconda puntata

A partire dal 23 marzo abbiamo iniziato a pubblicare ogni sabato, in assoluto ordine alfabetico, alcune delle oltre 500 poesie che compongono l’antologia di Bruno Mancini “2 ¢ x 1 poesia” nella quale sono raggruppati tutti i suoi versi pubblicati nei sessant’anni che vanno dal 1957 al 2017 con i titoli:

Davanti al tempo – 1964
Agli angoli degli occhi – 1966
Segni – 1988
Sasquatch – 2000
La sagra del peccato – 2006
Incarto caramelle di uva passita – 2007
Non rubate la mia vita – 2008
Io fui mortale – 2010
La mia vita mai vissuta – 2013
Non sono un principe – 2014.

Presentando il programma di questa serie di pubblicazioni,   Bruno Mancini ha scritto “Decidendo di pubblicare tutte le poesie in un rigido ordine alfabetico, così come le leggerete nelle serie che vi saranno proposte in questa testata giornalistica, ho voluto privilegiare l’intenzione di forzarne le presentazioni mettendo in evidenza, piuttosto che nascondendo, stratificazioni, contrasti, connubi e similitudini che le hanno caratterizzate, differenziando le una dalle altre e ciascuna da tutte.

Forse, come in un gioco a mosca cieca, potrete restare stupiti dalla lettura che vi trasporterà, nel breve spazio di una stessa pagina, da una poesia del giovane ragazzo innamorato dell’amore a quella del maturo cinquantenne stregato da una fata inarrivabile; oppure vi potrà intrigare leggere, una dopo l’altra, alcune poesie scritte nello stesso periodo ma con lirismo completamente differente tra loro.”

Sarà, questa, una proposta valida?

6) Dal racconto
“Vasco e Medea”
(1986 – 1990)

DILA&ARTES 20220402 Bruno Mancini poesie 2

A Vasco

1
A cavallo dell’orso
scimmiotta
la folla disseminata
nel prato di uno stadio
– Ah Vasco! –
tra fumo stellare
il verso del lupo nella steppa
Uhh Uhh Uhh.

2
Ritorna assassino
nell’ombra ballerina dei vincenti
il fallo abbandonato
nella doccia
– Ah Vasco! –
per uomini incerti
in teneri sguardi alla luna
Uhh Uhh Uhh.

3
Quando
un giorno avrai uno specchio
avrai due occhi
per ascoltare una canzone
in solitudine
– Ah Vasco –
dimmi quel posto.
Io vengo.
Uhh Uhh Uhh

—————————–

7) Dal racconto
“Vasco e Medea”
(1986 – 1990)

DILA&ARTES 20220402 Bruno Mancini poesie 2
A Vasco e Medea

Ancora non si placa
l’eco
maledetta
del suo urlo
tra le braccia
rosse
bastardo.
Ancora non è fermo
il disco
uhh uhh uhh
la notte non è più
sicura
bambina.

Ancora non è sopita
l’eco
indecente volteggio
sul letto acciottolato
di Medea.

Scorrono nelle case
i volti
falsate riprese
sul palco rosso
del tiranno.

—————————–

8) Dalla raccolta di poesie
“Davanti al tempo”
(1960 – 1963)

DILA&ARTES 20220402 Bruno Mancini poesie 2
Abbandono

Odo rumor di passi
solitari
muoversi giù
nella nascosta via;
sento crudele il fischio del villano
che lacera
l’immagine del nulla.

Soave è questa notte di dolore.
Terribile quiete è là nel cielo.
Ogn’ora che mi dona amaro frutto,
ogn’ora che felice aspettai,
sublima
questa vita tormentata.
E soffro e piango e grido.
Ma quanto, quanto piansi;
e quanto piangerò!
Vivere una vita è meno che idearla;
e credere all’amore è vivere in un sogno.
Scompare d’improvviso
né sai se mai è esistito.

Cos’è questo greve deserto di suoni?
Un segno dell’ora avanzata?
Un vuoto?
Macabramente bello tuffarsi nel silenzio,
che al di sopra del mondo,
nel niente sereno,
guardante la terra piccina
che sembra insegua se stessa,
spietato si finge.
Ho pena di quella fatica,
ho pena di tutta la vita,
di me
del dolore.
Quest’estasi assoluta
pur anche mi accalora;
quest’estasi e l’amore.

—————————–

9) Dalla raccolta di poesie
“Non sono un principe”
(2012 – 2014)

DILA&ARTES 20220402 Bruno Mancini poesie 2

Adesso

Manca solo un rito woodoo,
ogni mattina scrutare
nel controluce dei contrasti
il volo di uccelli pavoni,
attendere per coito fertile
configurazione astrale,
spargere sale
e ciabattare con un rosario in mano.

Manca l’ultimo anello
dalla follia alla scemenza.

Pelle disidratata da pianti inutili,
scoppiano i timpani
ai canti di sirene,
il neologismo “Amore”
è solo una carezza sulla gota.

Sarebbe giusto chiudere,
adesso,
al manto di luna che offusca le stelle,
il cerchio dei misteri
-superstizioni
pietosi inganni –
con l’unico miracolo possibile:
“Serenità”.

—————————–

10) Dalla raccolta di poesie
“Incarto caramelle di uva passita”
(2002)

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Adesso musica!

All’angolo
di un vecchio palazzo
la plastica
sagomata a note musicali.
Di fronte
un muretto di pietre
vulcaniche
levigate da strusci continui.
Nel cielo
tutte, ma proprio tutte le stelle
lucenti come ciondoli
ad una festa di paese.

Avevo una camicia
bianca
avevi una gonna stretta
avevo un libro
in mano
avevi una borsetta

nel Juke box
Adriano Cementano
con ventiquattromila baci.

—————————–

11) Dalla raccolta di poesie
“Sasquatch”
(1968 – 2009)

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Adesso no

Adesso no.
Sonori squillano sopiti palpiti.
Ignazio è briciola
ondivaga in cerca di assonanze.

Discesa dal barchino di Caronte,
lui fu quel remo
ruotante in aria
che ne squarciava nebbie.

Vorrei capire,
verbo completo,
se il tempo mi scoppietta tra le mani
o sono stato il fabbricante dei petardi.
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DILA&ARTES 20220330

NIK per tutti

Dico subito che, pubblicando questa breve presentazione di Nicola Pantalone, parto dal presupposto che non esista un ischitano amante della musica che non abbia avuto modo di ascoltare le sue melodie o non abbia partecipato in qualche maniera alla sua vita artistica.

Però sono anche convinto che non tutti conoscano alcuni “particolari” della sua umanità, ed è su questo che desidero soffermarmi con qualche breve considerazione.

In una foto che pubblichiamo a compendio di questo articolo, Nicola suona con Mina; in un’altra foto è sul palco con Pippo Baudo e, scavando nel suo archivio fotografico, potremmo riempire diverse pagine di giornale con testimonianze di partecipazioni con artisti di chiara fama, non soltanto italiani.

Però Nicola, nonostante il suo blasonato curriculum, ogni volta che è stato sollecitato a rendere magicamente armonico un incontro culturale organizzato senza scopo di lucro, non ha mai messo il naso all’insù fregiandosi dei successi ottenuti per ottenere un qualsiasi beneficio economico o anche solo di immagine.

Nicola ha sempre risposto “Pronto! Dove e quando?”.

L’abbiamo visto nelle piazze in occasioni di feste locali e patronali; come l’abbiamo visto nell’incomparabile scenario del Palazzo Reale o nella suggestiva Villa La Colombaia che fu residenza prediletta di Luchino Visconti; nella Biblioteca comunale Antoniana; sul palco Telethon; per la celebrazione di numerose Shoah; così come per la presentazione di molteplici antologie Made in Ischia pubblicate dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”; e, in particolare, per la presentazione dell’anteprima dell’antologia “Adotta una poesia” contenente le opere finaliste del premio omonimo voluto dalla testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio; nei salotti e sulle piscine di alberghi con più stelle di quelle presenti sulle bandiere della Bosnia e dell’Australia messe insieme; ecc ecc.

Gratis, sempre e solamente gratis.

Nicola ha mostrato tanto talento e tanta professionalità e tanta capacità di ammaliare il pubblico fortunato di poterlo ascoltare, quanta è stata la modestia che tuttora lo trattiene dal compiere imprese a lui congeniali pur essendo proibitive per tanti Artisti.

Nicola Pantalone è mio amico da sempre, oltre ogni circostanza e al di sopra di ogni stucchevole compiacimento; Nicola, come ho già scritto, è un talento musicale che potrebbe reinventare “La Marsigliese” o “Stranger in the night”; Nicola non manca un’occasione per “laudarmi” (bontà sua, ed evidente corollario della nostra amicizia) come “grande poeta” e non ho motivo di dubitare che lo creda davvero… eppure queste tre qualità messe insieme non sono sufficienti per smuovere la sua modestia fino ad indurlo di accontentare il mio desiderio di vedere musicate da lui alcune mie poesie.

L’ha fatto una volta sola e l’incomprensibile è che lui, pur avendo ritenuto positivo il risultato ottenuto, si senta ancora bloccato dalla difficoltà di una nuova simile impresa!

“Il brivido più lungo”, musica e canto di Nicola Pantalone e testo di Bruno Mancini, presentato in anteprima al MUDEC di Milano in occasione di un evento DILA per il Bookcity 2018 e poi nell’aula magna della SIAM, sempre a Milano e sempre per un evento Bookcity del 2019, lo potrete ascoltare aprendo il link

https://youtu.be/GAf0kYfTTUM

Ciò detto (come si usa oggigiorno chiosare quando si vuole introdurre un altro discorso) vi diamo appuntamento alla prossima settimana, 6 aprile, quando potrete leggere un’intervista che ci è stata rilasciata in esclusiva da Nicola Pantalone.

–D: A quale età è iniziata la sua passione per la musica?

-R: Non esiste un’età per stabilire l’inizio della passione per la musica.

è la Musica che ti viene a cercare, perché sa che tu l’hai nel tuo dna da quando sei nato.

-D: All’inizio quale strumento suonava?

-R: Sembrerà strano, ma all’inizio suonavo la sedia.

Ero talmente portato al ritmo che la sedia mi dava l’idea di una batteria.

Quando poi è arrivato il momento di poter acquistare lo strumento, sono diventato un discreto

batterista.

-D: Al principio della sua carriera di quali gruppo ha fatto parte?

-R: Il Complesso iniziale (così si chiamava allora un gruppo musicale) era quello de “I Diavoli” o “The four Devils“ a seconda di come ci volevamo atteggiare cantando canzoni di Peppino di Capri repertorio italiano) o di Paul Anka e Neil Sedaka (American style).

Poi sono venuti “I Bluemoon“ e “I Sailors di Procida“.

-D: Nel corso della sua vita lei ha viaggiato molto a volte anche trasferendosi.

In quale luogo le è piaciuto di più vivere? E in quale le è piaciuto di più esibirsi?

-R: Sono stato così felice di fare musica, che ogni luogo che ho frequentato, in Italia, Svizzera e Germania, mi ha regalato umanamente la sua dose di successo e di affetto da parte del pubblico.

-D: Nel momento attuale dove vive? Quali sono le sue ultime esperienze musicali?

-R: Vivo, circondato da una bella famiglia, tanti amici, tanta stima e considerazione, in questa meravigliosa isola che è Ischia.

E qui, durante tantissime serate, ho raccontato agli ospiti delle strutture alberghiere dell’isola, con dovizia di particolari di aneddoti e di belle canzoni, la storia della canzone napoletana.

Quella classica, che affascina le generazioni nel tempo.

-D: Ci vuole parlare dei suoi dischi?

-R: Un mio disco, per quanto ne abbia registrati tanti, non è mai stato commercializzato.

Però ho raccolto in un CD molte canzoni scritte da me e l’ho chiamato NOSTOS (dal greco: il ritorno) poiché con quelle canzoni ritorno a momenti, ricordi, affetti e pensieri che riguardano esperienze della mia vita.

-D: Quali sono state le sue collaborazioni che lei ha amato di più?

-R: Tutte! Non c’è stata condivisione che non mi abbia permesso di imparare qualcosa in più e di divertirmi lavorando.

-D: Quali sono i suoi progetti per il futuro?

-R: Più che progetti ho desideri: continuare, per quel poco tempo che mi rimane, e in modo un po’ pigro, a crogiolarmi nel meraviglioso rapporto con i miei cari, sempre disponibile a dare loro una mano se serve, agli amici e a chiunque mi aiuti a crescere, nonostante l’età.

-D: Lei ama molto Ischia?

-R: Amo Ischia, come amo la mia città natale, Napoli, con tutto me stesso, tanto da godere per ciò che mi piace di queste città o da giustificare i loro errori o le cadute di stile, come potrei fare per dei figli.

L’amore, spesso, tralascia l’obiettività.

-D: Come ha conosciuto l’Associazione Internazionale DILA di Bruno Mancini?

-R: Sono fraterno amico di Bruno Mancini da quando eravamo compagni di scuola, ho partecipato con entusiasmo alla nascita della Associazione, frutto del grande impegno e dedizione del mio Grande Amico.

Ho anche composto le musiche delle sigle dei programmi della DILA.

 

Fin qui l’intervista, e ora concludiamo con qualche breve nota sulla sua carriera artistica.

Nick Pantalone nasce il 15/08/1943, sotto il segno zodiacale del leone e sotto le bombe americane, che scendevano copiose dall’azzurro cielo napoletano. A 10 anni canta per la prima volta in pubblico, al ristorante Di Massa, davanti a tutta la sua famiglia riunita.

Gli comprano una chitarra con la quale si esercita per 5 o 6 ore al giorno, abitudine che gli valse l’appellativo di “monaco” da parte del padre.

Spesso si “imbuca” nei locali più “in”, tipo Rancho Fellone e Monchey Bar, dove le orchestre provano per gli spettacoli serali ed è accolto quasi sempre con simpatia per la sua giovane età e per quanto si dimostrava attento e desideroso d’imparare, soprattutto la chitarra.

La vera svolta musicale di Nicola Pantalone inizia nel 1959 quando, nel locale più alla moda di Ischia “‘A Cambusa”, un cantante chitarrista molto bravo, Franco Di Costanzo, si ammalò e vi fu l’esigenza di sostituirlo. Si pensò che per poco tempo non fosse opportuno scomodare il grande Ugo Calise, ed a qualcuno venne fuori il nome di un sedicenne che spesso s’intratteneva, strimpellando la chitarra, a cantare con gli amici sul mitico muretto del Box Bar, in Via Vittoria Colonna: Nicola Pantalone, detto in seguito Nick.Tale breve, ma splendida e impegnativa esperienza, lo convinse a continuare con un vasto repertorio spaziante dalle classiche canzoni napoletane fino alla musica leggera italiana ed internazionale e alla musica brasiliana, con un occhio strizzato al jazz.

Lo paragonano a Paolo Conte, a Luigi Tenco, a De Andrè… ma lui ribatte dicendo ” tutta la musica, è la somma delle musiche che ho ascoltato”.

Un forte desiderio di suonare con altri amici, spinsero il giovane Nick a trasformarsi, per circa sette anni, in cantante batterista.

Suonò due anni con “I Diavoli”.Il gruppo ischitano formato insieme agli amici Enrico Roja, Saverio Toma e Gino Pinto ebbe un’estate artistica indimenticabile suonando al night “Hi Fi Club” in Via Enea, regno della mitica Christine.

Fu lì che incontrò Mina.

Sì, la Mina nazionale, con la quale ebbe modo di intrattenersi in diverse occasioni.

Dal 1961 Nick fece parte di un altro gruppo, questa volta composto da musicisti napoletani, “I Blue Moon”.

Insieme suonarono fino al 1965: “Bikini Club”, “Flamenco Club”, circoli esclusivi, feste cittadine.

Poi, per tutta l’estate del 1965, ragazzi e giovani villeggianti fecero carte false pur di prenotare un ingresso al “Ruk Ruk”.

Suonava dal vivo insieme a Enrico Roja, Saverio Toma, Mimmo Paciello, Katia Massaro e altri amici, con gli altoparlanti e gli strumenti musicali arrangiati intorno ad un albero di pino centenario.

Nick ed i suoi amici nel locale che avevo inventato insieme a un gruppo di ragazzi della mia età, tra i quali ricordo Gianni Di Meglio e Jo Scaglione!

Fu un esplosione, un ineguagliato successo che gli valse la successiva partecipazione al “Primo festival della canzone”, tuttora ricordato come pietra miliare della rinascita musicale dell’Isola.

L’esperienza da batterista terminò allorché da Procida gli giunse l’invito di far parte come chitarrista e naturalmente voce solista, dell’ormai mitico gruppo de “I Sailors”.

Dal 1968 decise, più che mai forte di una pregevole esperienza, di suonare da solo.

Dal 1970 al 1973, alla fine di estati ischitane piene di soddisfazioni (tra cui la partecipazione – con l’armonica a bocca, luglio 1971 – alla registrazione della colonna sonora del film di Billy Wilder “Che cosa è successo tra tuo padre e mia madre”, interpretato da un simpaticissimo Jack Lemmon), passava gli inverni suonando in locali alla moda di Monaco di Baviera, ed effettuando registrazioni alla Bayerischer Rundfunk, – la radio tedesca -, con la grande orchestra, diretta dal Maestro Bert Grund.

In Germania tra il 1977 e il 1979 scrive “Pensieri”, canzone che propone l’immagine di un uomo che esprime, malinconicamente ma dolcemente, la sua “laicità”.

Nel 1973 si trasferì a Como, sulle cui sponde – italiana e svizzera -, fino al 1987, non mancarono successi di pubblico e di critica alle esibizioni della sua musicalità meridionale nei piano bar e nei migliori locali alla moda.

Proprio in Svizzera, e precisamente a Lugano, venne ingaggiato dalla “Lugano Modern Band”: grande orchestra jazz della quale fu chitarrista e cantante per tutti i concerti, fino alla fine del 1980.

Tutto questo, gli consentiva di mantenere un costante contatto estivo con la sua isola, di cui rimaneva innamorato, suonando ogni anno, nei mesi di luglio ed agosto, in locali come lo “Chalet Primavera”, il “Ciao Mare” ed altre strutture che allietavano i più esigenti turisti di tutta l’isola.

Dal 1987 è tornato a vivere nella sua isola d’Ischia, felice di aver realizzato il desiderio che lo calamitava allo “scoglio”.

In quegli anni il criterio del piano bar andava cambiando: non più musica d’ascolto ma musica da ballo, e lui si diede velocemente alle tastiere che permettevano, con l’aiuto di una ritmica pressante, di accontentare il pubblico ballerino, pur continuando la sua magica e straordinaria avventura musicale.

Eccolo suonare anche ad Amburgo, Montreux, Lugano, Zurigo, Losanna…

Durante il 2000, nella fase finale delle manifestazioni in occasione del Giubileo, Nick venne invitato dall’associazione “Rinascita” al Palafiuggi e lì, con la sua chitarra, riuscì ad entusiasmare più di duemila persone convenute da 39 paesi di tutto il mondo, fino a coinvolgere gli spettatori euforici in un enorme gioioso girotondo intorno alla platea.

A settembre del 2004, nell’ambito delle celebrazioni per la nascita del Patrono d’Ischia, San Giovan Giuseppe Della Croce, ha tenuto per circa due ore un recital di canzoni napoletane molto calorosamente apprezzato, non solo dal pubblico, ma principalmente da tutte le autorità civili e religiosi giunte sull’isola da quasi tutto il mondo.

A novembre dello stesso anno è stato invitato a partecipare, unico artista isolano, ad un importante spettacolo organizzato e presentato da Pippo Baudo.

Nel 2005 altre serie di performance nelle splendide località ischitane ogni volta gremite di turisti incollati alle sedie, felici di apprezzare le sue doti di cantante chitarrista affabulatore e narratore di una napoletanità che, almeno per la sua musica, è da sempre vincente nel mondo.

Ne è venuto fuori un prodotto televisivo, trasmesso e ritrasmesso per un lungo periodo di tempo.

Ultimamente ha prodotto un cd (con 12 canzoni tutte di sua composizione) del quale, parlandone, si schermisce con pudore dicendo che: “… non ho inciso questo disco per raggiungere un successo che non ho mai inseguito.”

S’intitola “Nostos”, dal greco “ritorno”.

Bravo il nostro Nick.

Scrivere musica, cantare, essere artista, per donare, soprattutto, un bel ricordo agli affetti, agli amici, al pubblico, senza altre particolari aspettative.

E allora, diamoci il piacere di ascoltarlo questo regalo, per apprezzare maggiormente la sensibilità di Nicola Pantalone, per noi, da sempre, amico Nick.

Napoletano per nascita, Ischitano per amore.

Bruno Mancini

ILA&ARTES 20220326 Bruno Mancini poesie 1

DILA&ARTES 20220326

A partire da oggi, ogni sabato pubblicheremo alcune delle oltre 500 poesie che compongono l’antologia di Bruno Mancini “2 ¢ x 1 poesia” nella quale sono raggruppati tutti i suoi testi pubblicati nei sessant’anni che vanno dal 1957 al 2017 con i titoli:

Davanti al tempo – 1964
Agli angoli degli occhi – 1966
Segni – 1988
Sasquatch – 2000
La sagra del peccato – 2006
Incarto caramelle di uva passita – 2007
Non rubate la mia vita – 2008
Io fui mortale – 2010
La mia vita mai vissuta – 2013
Non sono un principe – 2014.

Introduzione di Bruno Mancini

L’antologia “2 ¢ x 1 poesia” raggruppa tutti i testi che ho pubblicato nei sessant’anni che vanno dal 1957 al 2017, ossia da quando avevo 14 anni fino a quando di anni ne ho avuti 74.

Ciò implica, molto chiaramente, una diversità di temi, interessi, stilemi e via discorrendo che rendono piuttosto articolata la natura delle sensazioni e delle emozioni derivanti dalla loro lettura.

Pubblicarle secondo i canoni del rispetto temporale delle loro origini avrebbe significato un ovvio adeguamento alla prassi, offrendo al lettore una costruzione lineare del percorso stilistico intervenuto nell’evoluzione dei poemi.

Ossia un tragitto ben costruito, praticamente statico, in quanto consolidato in anelli temporali privi di scosse impetuose.

Decidendo, invece, di pubblicare tutte le poesie in un rigido ordine alfabetico, così come le leggerete nelle serie che vi saranno proposte in questa testata giornalistica, ho voluto privilegiare l’intenzione di forzarne le presentazioni mettendo in evidenza, piuttosto che nascondendo, stratificazioni, contrasti, connubi e similitudini che le hanno caratterizzate, differenziando le una dalle altre e ciascuna da tutte.

Forse, come in un gioco a mosca cieca, potrete restare stupiti dalla lettura che vi trasporterà, nel breve spazio di una stessa pagina, da una poesia del giovane ragazzo innamorato dell’amore a quella del maturo cinquantenne stregato da una fata inarrivabile; oppure vi potrà intrigare leggere, una dopo l’altra, alcune poesie scritte nello stesso periodo ma con lirismo completamente differente tra loro. Sarà, questa, una proposta valida?

Bruno Mancini

1) Dalla raccolta di poesie

“Non sono un principe”

(2012 – 2014)

A Casablanca

Farfalle filigranate
in vetri di Murano
questi giorni di stasi e di attese
queste notti di sonni convulsi,
brutali desideri di muovere la vita.
E ancora non si fermano,
pensieri endecasillabi,
domani, ieri,
sbalzati fuori del presente.
Apro il sipario
sui mondi paralleli
tra patatine fritte e birre popolari,
scovo puttana priva di spocchia
dietro lo schermo piatto
-come da un altro mondo
la sua vocina aliena
sberleffa
“Amor, amor…”-,
accartoccio speranze e delusioni
in plico sigillato
destinatario “Il mio destino”,
umetto la linguella di chiusura
-sigillo gli fu negato-,
sconfino nel banale
lì dove un notiziario intitola
che non c’è festa a Casablanca.

Spiaccicata
scandalosa memoria,
non più brillo d’entusiasmi,
contro me stesso,
trucido pirata,
incatenate anamnesi
alla ruota della tortura,
vorrò misura saldo
tra passioni e delusioni,
gemme
tempeste
inganni,
fin quando in sconveniente epilogo
folle apoteosi d’una mia poesia
sarà farfalla incastonata
-mosaico decorativo-
sul girotondo opaco di una coppa.

—————————–

2) Dalla raccolta di poesie

“La mia vita mai vissuta”

(1990 – 2014)

A chi lo dico

A chi lo dico se non mi manca
se se non l’attendo
se se non la cerco
se
se Ignazia se
Ignazia non è Poesia
Ignazia non è Amore
Ignazia non è Addio
Ignazia è la mia vita mai vissuta.

—————————–

3) Dalla raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009)

A loro

Non conosco le ragioni,
eppure sono attento,
dei suoi silenzi che ammantano distacchi.
Io vivo ancora.
I figli scalzano
immortali ambizioni, i porti certi dei fratelli.
Il nostro tetto
è il limite del nostro sguardo.

—————————–

4) Dalla raccolta di poesie

“Non sono un principe”

(2012 – 2014):

A me poeta

A me che odo
mi prego.

A me sogno
ti sogno,
a me vivo
ti voglio,
a me stronzo
t’inganno,
a me marrano
ti credo.

Per me poeta
sogno vivo stronzo marrano
sono parole
soltanto parole
al termine dei versi.

5) Dal racconto
“Vasco e Medea”
(1986 – 1990)
A Medea

1
Il piccolo bagliore nel
cesto
di lumache
vinceva avvinghiato da
bolle
vischiose
profondi mongoli sonni.

2
Così Medea scoprì il suo
sesso
innaturale
fendendo sfregiando fra
panche
d’intimoriti
silenzi maciullati in urla.

3
Se invece fosti femmina
anima
aliena
the stardust melody show
inno
pacchiano
al mio ottuso incarnato destino.

DILA&ARTES 20220323 Angela Maria Tiberi

Presentazione di Angela Maria Tiberi, scrittrice, poetessa, Presidente Sede DILA Nazione Italia.

Nata a Pontinia il 25/9/51, laureata in Economia e Commercio è stata docente di ruolo di economia aziendale presso I.T.C. Vittorio Veneto di Latina.

Ha conseguito la Menzione speciale “Didattica interculturale” Comune di Genova U.N.I.C.E.F per il piano di lavoro presentato alla Provincia di Latina.

Ha conseguito diversi diplomi di perfezionamento presso l’Università Roma Tre.

Ha scritto sui quaderni di poesia “I miei ricordi campestri”, “Fiori di campo pontini”, “Amore infinito” con la casa editrice Nuovi poeti.

Ha pubblicato con Calogero Editore “A un uomo”, “Gioco d’amore a Sermoneta” con l’Associazione culturale “Da Ischia l’Arte – DILA”.

Le sue poesie sono state pubblicate su numerose antologie di Accademie famose come Giacomo Leopardi, Giovanni Pascoli, Belli; delle case editrici Montedisit, Aletti, Pragmata, Ta.ti. Edizioni, Magi, Ursini, Assoeditori Latina, Associazione Da Ischia L’Arte – DILA.

Negli anni ha conseguito innumerevoli premi.

I suoi libri sono stati sempre presenti nelle fiere internazionali di Torino e di Roma e sono

stati presentati in tantissime città tra le quali Los Angeles, New York e Melbourne.

Collaboratrice  del giornale internazionale Altirpinia di Lioni e della rivista internazionale Poeti nella società e del giornale Il Dispari di Gaetano Di Meglio, Latina Flash.

Le sue poesie sono state pubblicate sul giornale culturale internazionale brasiliano “Colpitorà Cultural” tradotte in portoghese.

Attualmente è Presidente delegata Nazione Italia per conto dell’Associazione Internazionale  DILA Ischia, Ambasciatrice Associazione Internazionale Magna Grecia Latina New York.

 

Hanno scritto di lei

Paolina Carli in “Poesia in libertà” – Mostra itinerante di Poesia – Toffia

 

“Un inno all’amore e alla solidarietà: è questo suo declamare la vita, questo incidere pagato dalle sue parole a spingermi avanti nella lettura delle opere di Angela Maria Tiberi, un poeta sensibile e generosa che mette a disposizione di tutti la sua schietta e sincera poesia.

Le sue opere – equilibrate e cariche di impegno civile – offrono al lettore l’occasione per “leggersi” e “riflettersi” nel proprio quotidiano troppo spesso contaminato dalla volgarità e dalla trasgressione espressiva.

Dalle sue poesie traspare sensibilità ed umanità.

Con semplicità sa rievocare pensieri antichi e recenti, regala sensazioni infinite.

Poetessa sensibile e ricca d’amore per l’umanità che sa trasmettere con le sue poesie.

La dolente e straordinaria riflessione, così elegantemente espressa da Angela Maria Tiberi, offre a chi la legge la speranza di mondi immaginari dove ritrovare nuove prospettive di futuro.

Ciò induce a invitare il Poeta a scrivere, scrivere ancora affinché altri possano apprezzarne il valore.”

 

Mario Guarna

Presidente dell’Associazione nazionale per le pratiche filosofiche

 

Questa autrice si sofferma con particolarità di espressione su alcuni aspetti di una cruda realtà, tipica di culture occidentali, evidenziando una capacità tecnica ed una concreta forca descrittiva dell’immagine nella sua poetica.

Pregiata è la sua icasticità nella descrizione della realtà che sa fotografare con una rara capacità intuitiva.

La poesia di Angela Maria Tiberi è un inno all’amore, un soffio silenzioso senza regole che grida l’empatia cosmica; la parola t’amo, nei suoi versi, è un luogo ospitale dove i volti si riconoscono e si incrociano, alternandosi come tensioni infinite.”

 

Da “Gioco d’amore a Sermoneta”

di Angela Maria Tiberi

Un uomo senza amore

 

Sei un volto senza lineamenti, senza calore.

Un uomo incapace di amare, privo di sogni e di speranza.

Vivi ma dentro di te non c’è l’anima, né calore né essenza di vita.

Sai sentirti come strumento di piacere quando fai l’amore.

Sesso per te è un’esigenza come il bere e il mangiare.

Dov’è finito l’amore?

Il romanticismo e la dolcezza dove sono?

Sfrenatezza sessuale senza ritorno.

Ecco, i dongiovanni o i libertini sono drogati di sesso ma privi d’amore.

Terra bruciata e concimata di sale, dove l’erba non cresce più.

È proprio così? Non c’è speranza di guarigione?

Oh! Non smetterò d’amarti e speranza ho nel cuore.

Ti dissalerò con le mie lacrime d’amore, costruirò canali e ponti per raggiungere il tuo cuore e rinnovarlo per amarmi.

Sì, voglio il tuo amore e la nostra gioia per costruire un mondo migliore dove l’avidità e le guerre sono solo antichi ricordi.

Sì, viva l’AMORE che regna in ogni uomo che cammina brancolando su questa amara Terra.

20220319 DILA&ARTES articoli inviati Caterina Guttadauro recensisce Bruno Mancini 3

Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

Bruno Mancini racconta la sua Poesia e il suo amore per Ischia 

Terza e ultima puntata

Le prime due puntata sono state pubblicate sabato 5 marzo http—-

e sabato 12 marzo 2022 http…..

 D- Cos’è LENOIS?

R- LENOIS (acronimo di “LE NOstre ISole”), progenitore di DILA, oggi ha trovato la sua consacrazione nel social face book costituendo un gruppo di oltre 10.000 membri per la maggior parte Artisti di tutti i continenti.

LENOIS è una vetrina artistica, culturale e sociale nella quale non esistono censure.

D- Vogliamo dare dei motivi per partecipare a chi cerca di emergere in questo panorama letterario italiano non facile?

R- I motivi sono evidenti nella lettura della nostra “storia”: nessun narcisismo, nessuna pregiudiziale sulla valenza delle proposte artistiche sono mai state consentite, privilegiando coloro che sappiamo mettere gli “interessi” comuni al di sopra dei propri.

Essere Scrittori – modestamente dilettanti come molti di noi -, anche se apprezzati da critici e da altri scrittori, anche se vincitori di premi e di attestati, non basta a dare respiro a quella che, infine, abbiamo compreso essere la vera ambizione di tutti noi “Artisti”: liberarci dei sogni e dei dubbi che sono state le prepotenti matrici delle nostre ispirazioni aprendoli alla conoscenza collettiva.

Leggere, vogliamo essere letti!

È questa la catarsi ambita, molto spesso incoscientemente, dalla maggioranza di coloro che si dedicano alle arti letterarie.

Partecipando alla pubblicazione delle nostre antologie sponsorizzate, nasce certo una controversia tra la spiritualità delle forme poetiche ed il materialismo proprio delle imprese produttive, ma oggi più che mai appare irrinunciabile annullare la dicotomia e procedere verso una stessa meta pur con interessi diversi.

D- La Cultura e la lettura in Italia, secondo Lei, godono di buona salute?

R- Assolutamente no. Esse sono trattate come ”merci” e bistrattate da lobby economiche e finanziarie che trovano facili sponde nelle componenti politiche delle amministrazioni pubbliche italiane.

D- Perché i giovani oggi dovrebbero essere motivati a scrivere?

R- Con l’iniziale patrocinio dell’Istituto Agostino Lauro abbiamo creata una nuova “autostrada” che può diventare un esempio per molti gruppi intenzionati, come noi, a riportare l’Arte in generale e la poesia in particolare sul palco di primo piano che compete loro nell’attuale società italiana.

Come già detto, abbiamo pubblicato, primi in Italia e certamente primi anche in molti altri Paesi del mondo, alcune antologie con all’interno pagine di pubblicità.

Ciò ci ha consentito di stamparne decine di migliaia di copie e di renderle disponibili in gratuita lettura, per anni, ai diversi milioni di passeggeri della Flotta Lauro in navigazione nel Mediterraneo.

D- Tutto il suo percorso con le sue difficoltà e le sue soddisfazioni cosa ha dato a Bruno Mancini uomo? In poche parole, se lei tornasse indietro rifarebbe tutto quello che ha fatto?

R- Per molti decenni sono stato impegnato in attività commerciali che mi hanno consentito di entrare in contatto con personaggi di varia estrazione culturale e sociale.

Ne ho studiato le caratteristiche prendendo spunti per scrivere racconti e poesie che hanno riempito molti cassetti.

Poi, quando finalmente è giunto il tempio della pensione, mi sono posto la domanda se provare a costruire una mia personale identità artistica o se tentare di mettere insieme un gruppo di amanti dell’Arte che potesse costituire un polo di attrazione per quanti avessero scarse capacità divulgative delle proprie opere e timidezze inibenti ogni tipo di aggregazione con altri artisti.

Ho scelto la seconda ipotesi quando sono venuto in contatto, tramite web, con Roberta Panizza che gestiva il noto sito di scrittura “poesiaedintorn.it”.

L’incontro è stato determinante nel farmi credere alla possibilità di ottenere importanti risultati avviando precise ricerche di Artisti “portatori sani” di “furore artistico” unito ad una buona dose di volontà collaborativa per l’attuazione delle idee che ritengo di avere, almeno in parte, espresse in questa intervista.

Concludendo è indubbio che ci troviamo dinanzi ad un uomo coraggioso, che aveva un sogno e, credendoci fermamente, è riuscito a realizzarlo. Sotto questo profilo è un esempio per tutti coloro che soffocano le loro ambizioni dinanzi alle difficoltà e al rischio. Ci piace chiudere con una frase di Steve Jobs, un personaggio che tutti conosciamo come fondatore di APPLE Inc. “Non lasciamo che il rumore delle opinioni altrui offuschi la nostra voce interiore. E, cosa più importante di tutte, dobbiamo avere il coraggio di seguire il nostro cuore e la nostra intuizione. In qualche modo, essi sanno che cosa vogliamo realmente diventare. Tutto il resto è secondario.

Buona vita a DILA e a tutti coloro che ne sostengono gli intenti e si spendono per renderla una fucina di eventi Culturali e Artistici per percorrere strade nuove

Caterina Guttadauro La Brasca

 

DILA & Artés 20220305

DILA & Artés 20220302

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DILA & Artés articoli pubblicati

DILA & Artés

CS | Tra Bruno Mancini

Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

e Antonio Auricchio

editore della testata giornalistica “Il Giornale di ArtesTv

registrata presso il Tribunale di Salerno, si è stabilita un’intesa di collaborazione che vedrà l’Ass. DILA partecipare con interviste, recensioni notizie ecc. alla redazione della sezione cultura del giornale.

Antonio Auricchio

ha iniziato la sua carriera ponendo l’attenzione all’amore verso il prossimo, dedicandosi alla salute dei suoi pazienti attraverso il ruolo di dipendente dell’ASL di Salerno e di infermiere specializzato nel reparto di rianimazione.

Una volta lasciato l’impegno verso coloro che soffrono, ha ben pensato di proseguire la sua vita, passando, dopo aver visto e vissuto in prima persona il dolore delle persone al divertimento, profondendo il suo impegno, nella passione che aveva già da prima coltivato per la TV, per il mondo dello spettacolo e del cinema, iniziando come organizzatore di eventi e venendo in contatto con persone illustri e di un certo calibro.

Poi cameraman e patrón di “Miss Arte’sTv”, il concorso dedicato alla selezione delle ragazze baciate da Venere sia del territorio Campano che Nazionale, e che esaltassero principalmente le bellezze del suo amato Sud e quelle delle giovani aspiranti al mondo della televisione e dello spettacolo  dello stivale tricolore intero.

La passione che lo anima lo ha spinto fino a prendere le redini in mano e ideare, registrare e dirigere da dietro la camera da presa programmi, notiziari e dossier televisivi, impegnandosi anche nella ricerca di notizie di rilevante importanza sia nazionale che estera per gli articoli giornalistici all’interno del canale ArtesTv.

Francesca Durante

https://ilgiornale.artestv.it/

Antonio Auricchio

Bruno Mancini

scrittore e poeta, è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.

A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:

“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.

Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri:

Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.

… si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna, che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni.

… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti.

Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?

Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…

…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.

…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.

Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…

…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.

…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”

Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.

…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.

Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”

Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!

Una poetica lacerata e sfuggente…

Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…

Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.

Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.

“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…”

Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia

INFO:

[email protected]

[email protected]

Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23

DILA&Artés

Regolamento partecipazione e modulo iscrizione

1) L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in pieno accordo con l’editore Antonio Auricchio, Patron della testata giornalistica Artés registrata presso il Tribunale di Salerno, ha dato vita al nuovo progetto culturale DILA&Artés di ampio respiro mediatico adatto alla valorizzazione delle attività dell’Associazione e di tutti gli Artisti che hanno comunque collaborato con i nostri progetti culturali.

2) Il progetto culturale DILA&Artés prevede la pubblicazione a cura dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” di interviste, recensioni, notizie ecc. nella sezione cultura della testata giornalistica Artés.

3) La partecipazione al progetto culturale DILA&Artés, per testi e immagini, è aperta ai contributi degli Artisti italiani e stranieri che, dopo averne fatta richiesta, saranno selezioni da una Commissione nominata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Tale Commissione provvederà a selezionare in maniera insindacabile le richieste di partecipazione al progetto culturale DILA&Artés.

4) I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscriversi direttamente nel gruppo dei partecipanti purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento e siano in regola con il tesseramento DILA

5) Gli Artisti che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

6) L’Artista, per partecipare al progetto culturale DILA&Artés, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata.

7) Trattandosi di una partecipazione a titolo completamente GRATUITO, L’Associazione DILA si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Artisti, inviando le proprie iscrizioni, ne prendono atto in maniera definitiva.

8) INFO: 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23 – [email protected]

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione al progetto culturale DILA&Artés

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via____________________                          N:_____                       CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv/ esprimo l’intenzione di partecipare al progetto culturale DILA&Artés nella mia qualità di

Scrittore □  –  Attore □  –  Musicista □  –  Pittore □  

 A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto al progetto culturale DILA&Artés organizzato dall’Associazione DILA;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  3. volere concedere all’Associazione DILA il diritto di pubblicare ed utilizzare il contenuto della mia suddetta partecipazione in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che l’Associazione DILA avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare il contenuto della mia suddetta partecipazione e di utilizzarlo in ogni forma e modo nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare il suddetto contenuto della mia partecipazione anche in via telematica a mezzo internet e non sarà tenuta ad effettuare alcuna correzione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con l’Associazione DILA che essa NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare il contenuto della mia suddetta partecipazione al gratuito utilizzo da parte del’Associazione DILA per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione essa voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità del contenuto della mia suddetta partecipazione, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del contenuto della mia suddetto partecipazione;

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare a dila@emmegiischia.com

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – dila@emmegiischia.com

 

 

DILA&ARTES 20220326 Bruno Mancini poesie 1

ILA&ARTES 20220326 Bruno Mancini poesie 1

DILA&ARTES 20220326

A partire da oggi, ogni sabato pubblicheremo alcune delle oltre 500 poesie che compongono l’antologia di Bruno Mancini “2 ¢ x 1 poesia” nella quale sono raggruppati tutti i suoi testi pubblicati nei sessant’anni che vanno dal 1957 al 2017 con i titoli:

Davanti al tempo – 1964
Agli angoli degli occhi – 1966
Segni – 1988
Sasquatch – 2000
La sagra del peccato – 2006
Incarto caramelle di uva passita – 2007
Non rubate la mia vita – 2008
Io fui mortale – 2010
La mia vita mai vissuta – 2013
Non sono un principe – 2014.

Introduzione di Bruno Mancini

L’antologia “2 ¢ x 1 poesia” raggruppa tutti i testi che ho pubblicato nei sessant’anni che vanno dal 1957 al 2017, ossia da quando avevo 14 anni fino a quando di anni ne ho avuti 74.

Ciò implica, molto chiaramente, una diversità di temi, interessi, stilemi e via discorrendo che rendono piuttosto articolata la natura delle sensazioni e delle emozioni derivanti dalla loro lettura.

Pubblicarle secondo i canoni del rispetto temporale delle loro origini avrebbe significato un ovvio adeguamento alla prassi, offrendo al lettore una costruzione lineare del percorso stilistico intervenuto nell’evoluzione dei poemi.

Ossia un tragitto ben costruito, praticamente statico, in quanto consolidato in anelli temporali privi di scosse impetuose.

Decidendo, invece, di pubblicare tutte le poesie in un rigido ordine alfabetico, così come le leggerete nelle serie che vi saranno proposte in questa testata giornalistica, ho voluto privilegiare l’intenzione di forzarne le presentazioni mettendo in evidenza, piuttosto che nascondendo, stratificazioni, contrasti, connubi e similitudini che le hanno caratterizzate, differenziando le una dalle altre e ciascuna da tutte.

Forse, come in un gioco a mosca cieca, potrete restare stupiti dalla lettura che vi trasporterà, nel breve spazio di una stessa pagina, da una poesia del giovane ragazzo innamorato dell’amore a quella del maturo cinquantenne stregato da una fata inarrivabile; oppure vi potrà intrigare leggere, una dopo l’altra, alcune poesie scritte nello stesso periodo ma con lirismo completamente differente tra loro. Sarà, questa, una proposta valida?

Bruno Mancini

1) Dalla raccolta di poesie

“Non sono un principe”

(2012 – 2014)

A Casablanca

Farfalle filigranate
in vetri di Murano
questi giorni di stasi e di attese
queste notti di sonni convulsi,
brutali desideri di muovere la vita.
E ancora non si fermano,
pensieri endecasillabi,
domani, ieri,
sbalzati fuori del presente.
Apro il sipario
sui mondi paralleli
tra patatine fritte e birre popolari,
scovo puttana priva di spocchia
dietro lo schermo piatto
-come da un altro mondo
la sua vocina aliena
sberleffa
“Amor, amor…”-,
accartoccio speranze e delusioni
in plico sigillato
destinatario “Il mio destino”,
umetto la linguella di chiusura
-sigillo gli fu negato-,
sconfino nel banale
lì dove un notiziario intitola
che non c’è festa a Casablanca.

Spiaccicata
scandalosa memoria,
non più brillo d’entusiasmi,
contro me stesso,
trucido pirata,
incatenate anamnesi
alla ruota della tortura,
vorrò misura saldo
tra passioni e delusioni,
gemme
tempeste
inganni,
fin quando in sconveniente epilogo
folle apoteosi d’una mia poesia
sarà farfalla incastonata
-mosaico decorativo-
sul girotondo opaco di una coppa.

—————————–

2) Dalla raccolta di poesie

“La mia vita mai vissuta”

(1990 – 2014)

A chi lo dico

A chi lo dico se non mi manca
se se non l’attendo
se se non la cerco
se
se Ignazia se
Ignazia non è Poesia
Ignazia non è Amore
Ignazia non è Addio
Ignazia è la mia vita mai vissuta.

—————————–

3) Dalla raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009)

A loro

Non conosco le ragioni,
eppure sono attento,
dei suoi silenzi che ammantano distacchi.
Io vivo ancora.
I figli scalzano
immortali ambizioni, i porti certi dei fratelli.
Il nostro tetto
è il limite del nostro sguardo.

—————————–

4) Dalla raccolta di poesie

“Non sono un principe”

(2012 – 2014):

A me poeta

A me che odo
mi prego.

A me sogno
ti sogno,
a me vivo
ti voglio,
a me stronzo
t’inganno,
a me marrano
ti credo.

Per me poeta
sogno vivo stronzo marrano
sono parole
soltanto parole
al termine dei versi.

5) Dal racconto
“Vasco e Medea”
(1986 – 1990)
A Medea

1
Il piccolo bagliore nel
cesto
di lumache
vinceva avvinghiato da
bolle
vischiose
profondi mongoli sonni.

2
Così Medea scoprì il suo
sesso
innaturale
fendendo sfregiando fra
panche
d’intimoriti
silenzi maciullati in urla.

3
Se invece fosti femmina
anima
aliena
the stardust melody show
inno
pacchiano
al mio ottuso incarnato destino.

DILA&ARTES 20220326 Bruno Mancini poesie 1

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DILA&ARTES 20220326 Bruno Mancini poesie 1

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DILA&ARTES 20220326 Bruno Mancini poesie 1

DILA&ARTES 20220323 Angela Maria Tiberi

Presentazione di Angela Maria Tiberi, scrittrice, poetessa, Presidente Sede DILA Nazione Italia.

Nata a Pontinia il 25/9/51, laureata in Economia e Commercio è stata docente di ruolo di economia aziendale presso I.T.C. Vittorio Veneto di Latina.

Ha conseguito la Menzione speciale “Didattica interculturale” Comune di Genova U.N.I.C.E.F per il piano di lavoro presentato alla Provincia di Latina.

Ha conseguito diversi diplomi di perfezionamento presso l’Università Roma Tre.

Ha scritto sui quaderni di poesia “I miei ricordi campestri”, “Fiori di campo pontini”, “Amore infinito” con la casa editrice Nuovi poeti.

Ha pubblicato con Calogero Editore “A un uomo”, “Gioco d’amore a Sermoneta” con l’Associazione culturale “Da Ischia l’Arte – DILA”.

Le sue poesie sono state pubblicate su numerose antologie di Accademie famose come Giacomo Leopardi, Giovanni Pascoli, Belli; delle case editrici Montedisit, Aletti, Pragmata, Ta.ti. Edizioni, Magi, Ursini, Assoeditori Latina, Associazione Da Ischia L’Arte – DILA.

Negli anni ha conseguito innumerevoli premi.

I suoi libri sono stati sempre presenti nelle fiere internazionali di Torino e di Roma e sono

stati presentati in tantissime città tra le quali Los Angeles, New York e Melbourne.

Collaboratrice  del giornale internazionale Altirpinia di Lioni e della rivista internazionale Poeti nella società e del giornale Il Dispari di Gaetano Di Meglio, Latina Flash.

Le sue poesie sono state pubblicate sul giornale culturale internazionale brasiliano “Colpitorà Cultural” tradotte in portoghese.

Attualmente è Presidente delegata Nazione Italia per conto dell’Associazione Internazionale  DILA Ischia, Ambasciatrice Associazione Internazionale Magna Grecia Latina New York.

 

Hanno scritto di lei

Paolina Carli in “Poesia in libertà” – Mostra itinerante di Poesia – Toffia

 

“Un inno all’amore e alla solidarietà: è questo suo declamare la vita, questo incidere pagato dalle sue parole a spingermi avanti nella lettura delle opere di Angela Maria Tiberi, un poeta sensibile e generosa che mette a disposizione di tutti la sua schietta e sincera poesia.

Le sue opere – equilibrate e cariche di impegno civile – offrono al lettore l’occasione per “leggersi” e “riflettersi” nel proprio quotidiano troppo spesso contaminato dalla volgarità e dalla trasgressione espressiva.

Dalle sue poesie traspare sensibilità ed umanità.

Con semplicità sa rievocare pensieri antichi e recenti, regala sensazioni infinite.

Poetessa sensibile e ricca d’amore per l’umanità che sa trasmettere con le sue poesie.

La dolente e straordinaria riflessione, così elegantemente espressa da Angela Maria Tiberi, offre a chi la legge la speranza di mondi immaginari dove ritrovare nuove prospettive di futuro.

Ciò induce a invitare il Poeta a scrivere, scrivere ancora affinché altri possano apprezzarne il valore.”

 

Mario Guarna

Presidente dell’Associazione nazionale per le pratiche filosofiche

 

Questa autrice si sofferma con particolarità di espressione su alcuni aspetti di una cruda realtà, tipica di culture occidentali, evidenziando una capacità tecnica ed una concreta forca descrittiva dell’immagine nella sua poetica.

Pregiata è la sua icasticità nella descrizione della realtà che sa fotografare con una rara capacità intuitiva.

La poesia di Angela Maria Tiberi è un inno all’amore, un soffio silenzioso senza regole che grida l’empatia cosmica; la parola t’amo, nei suoi versi, è un luogo ospitale dove i volti si riconoscono e si incrociano, alternandosi come tensioni infinite.”

 

Da “Gioco d’amore a Sermoneta”

di Angela Maria Tiberi

Un uomo senza amore

 

Sei un volto senza lineamenti, senza calore.

Un uomo incapace di amare, privo di sogni e di speranza.

Vivi ma dentro di te non c’è l’anima, né calore né essenza di vita.

Sai sentirti come strumento di piacere quando fai l’amore.

Sesso per te è un’esigenza come il bere e il mangiare.

Dov’è finito l’amore?

Il romanticismo e la dolcezza dove sono?

Sfrenatezza sessuale senza ritorno.

Ecco, i dongiovanni o i libertini sono drogati di sesso ma privi d’amore.

Terra bruciata e concimata di sale, dove l’erba non cresce più.

È proprio così? Non c’è speranza di guarigione?

Oh! Non smetterò d’amarti e speranza ho nel cuore.

Ti dissalerò con le mie lacrime d’amore, costruirò canali e ponti per raggiungere il tuo cuore e rinnovarlo per amarmi.

Sì, voglio il tuo amore e la nostra gioia per costruire un mondo migliore dove l’avidità e le guerre sono solo antichi ricordi.

Sì, viva l’AMORE che regna in ogni uomo che cammina brancolando su questa amara Terra.

20220319 DILA&ARTES articoli inviati Caterina Guttadauro recensisce Bruno Mancini 3

Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

Bruno Mancini racconta la sua Poesia e il suo amore per Ischia 

Terza e ultima puntata

Le prime due puntata sono state pubblicate sabato 5 marzo http—-

e sabato 12 marzo 2022 http…..

 D- Cos’è LENOIS?

R- LENOIS (acronimo di “LE NOstre ISole”), progenitore di DILA, oggi ha trovato la sua consacrazione nel social face book costituendo un gruppo di oltre 10.000 membri per la maggior parte Artisti di tutti i continenti.

LENOIS è una vetrina artistica, culturale e sociale nella quale non esistono censure.

D- Vogliamo dare dei motivi per partecipare a chi cerca di emergere in questo panorama letterario italiano non facile?

R- I motivi sono evidenti nella lettura della nostra “storia”: nessun narcisismo, nessuna pregiudiziale sulla valenza delle proposte artistiche sono mai state consentite, privilegiando coloro che sappiamo mettere gli “interessi” comuni al di sopra dei propri.

Essere Scrittori – modestamente dilettanti come molti di noi -, anche se apprezzati da critici e da altri scrittori, anche se vincitori di premi e di attestati, non basta a dare respiro a quella che, infine, abbiamo compreso essere la vera ambizione di tutti noi “Artisti”: liberarci dei sogni e dei dubbi che sono state le prepotenti matrici delle nostre ispirazioni aprendoli alla conoscenza collettiva.

Leggere, vogliamo essere letti!

È questa la catarsi ambita, molto spesso incoscientemente, dalla maggioranza di coloro che si dedicano alle arti letterarie.

Partecipando alla pubblicazione delle nostre antologie sponsorizzate, nasce certo una controversia tra la spiritualità delle forme poetiche ed il materialismo proprio delle imprese produttive, ma oggi più che mai appare irrinunciabile annullare la dicotomia e procedere verso una stessa meta pur con interessi diversi.

D- La Cultura e la lettura in Italia, secondo Lei, godono di buona salute?

R- Assolutamente no. Esse sono trattate come ”merci” e bistrattate da lobby economiche e finanziarie che trovano facili sponde nelle componenti politiche delle amministrazioni pubbliche italiane.

D- Perché i giovani oggi dovrebbero essere motivati a scrivere?

R- Con l’iniziale patrocinio dell’Istituto Agostino Lauro abbiamo creata una nuova “autostrada” che può diventare un esempio per molti gruppi intenzionati, come noi, a riportare l’Arte in generale e la poesia in particolare sul palco di primo piano che compete loro nell’attuale società italiana.

Come già detto, abbiamo pubblicato, primi in Italia e certamente primi anche in molti altri Paesi del mondo, alcune antologie con all’interno pagine di pubblicità.

Ciò ci ha consentito di stamparne decine di migliaia di copie e di renderle disponibili in gratuita lettura, per anni, ai diversi milioni di passeggeri della Flotta Lauro in navigazione nel Mediterraneo.

D- Tutto il suo percorso con le sue difficoltà e le sue soddisfazioni cosa ha dato a Bruno Mancini uomo? In poche parole, se lei tornasse indietro rifarebbe tutto quello che ha fatto?

R- Per molti decenni sono stato impegnato in attività commerciali che mi hanno consentito di entrare in contatto con personaggi di varia estrazione culturale e sociale.

Ne ho studiato le caratteristiche prendendo spunti per scrivere racconti e poesie che hanno riempito molti cassetti.

Poi, quando finalmente è giunto il tempio della pensione, mi sono posto la domanda se provare a costruire una mia personale identità artistica o se tentare di mettere insieme un gruppo di amanti dell’Arte che potesse costituire un polo di attrazione per quanti avessero scarse capacità divulgative delle proprie opere e timidezze inibenti ogni tipo di aggregazione con altri artisti.

Ho scelto la seconda ipotesi quando sono venuto in contatto, tramite web, con Roberta Panizza che gestiva il noto sito di scrittura “poesiaedintorn.it”.

L’incontro è stato determinante nel farmi credere alla possibilità di ottenere importanti risultati avviando precise ricerche di Artisti “portatori sani” di “furore artistico” unito ad una buona dose di volontà collaborativa per l’attuazione delle idee che ritengo di avere, almeno in parte, espresse in questa intervista.

Concludendo è indubbio che ci troviamo dinanzi ad un uomo coraggioso, che aveva un sogno e, credendoci fermamente, è riuscito a realizzarlo. Sotto questo profilo è un esempio per tutti coloro che soffocano le loro ambizioni dinanzi alle difficoltà e al rischio. Ci piace chiudere con una frase di Steve Jobs, un personaggio che tutti conosciamo come fondatore di APPLE Inc. “Non lasciamo che il rumore delle opinioni altrui offuschi la nostra voce interiore. E, cosa più importante di tutte, dobbiamo avere il coraggio di seguire il nostro cuore e la nostra intuizione. In qualche modo, essi sanno che cosa vogliamo realmente diventare. Tutto il resto è secondario.

Buona vita a DILA e a tutti coloro che ne sostengono gli intenti e si spendono per renderla una fucina di eventi Culturali e Artistici per percorrere strade nuove

Caterina Guttadauro La Brasca

DILA & Artés 20220316

Silvana Lazzarino presenta
Milena Petrarca – Presidente DILA per l’America del Nord

Artista a trecento sessanta gradi, figlia d’arte, nata a Pozzuoli, ma attiva tra Latina e New York, dove ha esposto in diverse rassegne e organizzato a New York il Cinquecentenario di Cristoforo Colombo con personali e collettive ricevendo il prestigioso riconoscimento “ArtisticAchivement Award Gallery”, Milena Petrarca non è soltanto una pittrice di fama internazionale, ma anche scultrice e poetessa di grande sensibilità, stilista e ritrattista che dona emozioni oltre il tempo legate all’uomo e alla sua vita tra gioie e malinconie, passioni e speranze.
Vincitrice per la sezione Arti grafiche del Premio internazionale “Otto milioni” nel 2017 e nel 2021.
Le sue opere, presenti nei musei italiani e americani e nelle collezioni più prestigiose americane, francesi, inglesi e cinesi, recentemente hanno ricevuto il privilegio di essere proiettate nell’Aula Magna del MUDC (Museo Delle Culture – Milano) quale contributo delle Arti figurative in occasione di un evento Made in Ischia organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” inserito nel palinsesto della manifestazione internazionale BookCity.
Esse incantano gli occhi e la mente per quel loro essere sospese tra realtà e sogno, mistero e poesia, avvolte da una luce che traspare da colori ora caldi e accesi, ora freddi e opachi.
Tra le più note promotrici della cultura del Mezzogiorno in tutto il mondo, è ideatrice del famoso Premio Internazionale Magna Grecia Latina-New York, che da oltre 20 anni si tiene a Latina e premia personalità del mondo della cultura e dell’arte italiana e straniera.
Presente tra i più importanti artisti della corrente americana il “Realismo Magico”, Milena Petrarca si muove con disinvoltura nel trattare diverse tematiche che spaziano dall’amore alla pace, al paesaggio, con al centro l’universo femminile con cui entra nei sottili percorsi interiori dove si annidano ricordi, emozioni lasciate nell’ombra per troppo tempo e ora pronte a riaffiorare sotto altra luce.
Rappresentazioni che esplorano il significato della vita nelle sue diverse sfumature dove l’uomo sempre più è chiamato a cogliere lo straordinario che appartiene alla natura fonte di bellezza e gioia, vita e malinconia.
Le figure femminili che si affacciano nei suoi dipinti raccontano l’entusiasmo innanzi ai sogni in cui credere, ma anche nostalgia e tenerezza.
Così la donna è legata alla natura e ai colori della primavera, alla bellezza pura degli angeli come mostrano rispettivamente la trilogia dedicata alla “Primavera” e “l’Angelo della luce”.
Ma la figura della donna sintetizza anche dolcezza e fascino come in “Nausica”, o sensualità e mistero come nella “Maga Circe”.
Anche il mondo del cinema e dello spettacolo ha dato a Milena Petrarca la possibilità di descrivere la femminilità legata al mito come in “Il sogno di Marilyn”.
Donne angelicate e appassionate, seducenti e malinconiche descritte attraverso tonalità che cambiano a seconda dello stato d’animo che le attraversa.
L’arte di Milena Petrarca costruisce entro questi contesti intensi, fatti di verità e bellezza, un mosaico di emozioni che intrecciano amore, passione, purezza e abbandono per sentire la vita che scorre tra aspettative e delusioni lungo questo viaggio interiore attraverso la memoria ed il presente.

Silvana Lazzarino

Poesia di Milena Petrarca
dedicata al “Ritratto di Zia Bettina”

Amore oltre la morte

I tuoi occhi color del mare
alla ricerca dell’amore perduto…
Tu ancora guardi lontano
oltre l’oceano
fissando punti di luce
riflessi sul tuo viso
immortalato in momenti eterni
vissuti di dolce incanto
con la persona tanto
amata: il tuo Caruso.
Passione di un amore
carico di energie…
Fili ardenti solcano
il tuo volto come
capelli orditi da trame
aggrovigliate di rosso,
ardente come fuoco
che ti brucia dentro
ma ricama la tua vita
di dolci, soavi, momenti
rimembrando i fugaci
attimi d’amore…
Ma è pura la tua beltà
che come angelo
guarda attraverso onde
e sente un anelito
sospiro che tanto hai
sognato e rivissuto
dentro di te…
Una polvere azzurra
come ali di farfalla
fa volare la tua anima
in momenti meravigliosi
ma mai ritrovati.
Adesso sei – IMMORTALATA –
su questa tela
ed assapori le dolcezze
dell’AMORE.

Poesia di Milena Petrarca
pubblicata nell’antologia
“Sinfonia con l’Africa – 2”
Donna della pace

Di luce è il tuo viso
capelli come fiamme d’amore
tu sognavi ad occhi aperti
un futuro di pace
tu grande colomba
vestita di bianco
tu attentamente osservi
la coppia che dolcemente
si sfiori in un turbinio
di baci… volteggi
danza di cuori…
ed ecco l’amore
troneggia in caldo
grembo di donna
di luce vestita.

Anna Manna, Premio le Rosse Pergamene edizione Speciale. nella foto Silvana Lazzairno

DILA & Artés 20220312

Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

Bruno Mancini racconta la sua Poesia e il suo amore per Ischia.

Seconda puntata

La prima puntata è stata pubblicata sabato 05 marzo 2022 http—-

D- Ogni poesia è un viaggio che tocca paesaggi, frontiere, percorsi, mete visibili e invisibili. Verso l’altro, l’altrove, l’oltre. E alla fine del viaggio, cosa deve esserci a parer suo?
R- Per me la poesia è l’espressione di stati d’animo che prescindono da ogni configurazione temporale e/o spaziali.
I versi vivono, quando riescono a diventare poesia, in ambienti e in momenti che prescindono da ogni realtà. Quando scrivo la parola fine in calce ad un componimento poetico mi sembra di aver salutato un amico del cuore nel momento della sua definitiva partenza per un altro continente.

D- L’Associazionismo dovrebbe essere un’esperienza che aggrega, quindi che unisce sinergie. É  così in Italia o c’è ancora della strada da fare per superare la competitività?
R- In Italia l’associazionismo è pervaso da notevoli sacche di elitarismo disdicevole per una sana collaborazione utile a realizzare i nobili scopi che troviamo spesso elencati negli atti costitutivi delle Associazioni.
DILA ha lanciato più di un appello pubblico per organizzare sinergie con altre Associazioni, mettendo sempre a disposizione tutte le risorse promozionali e divulgative che le sono state rese fruibili da organi dì informazione e da gruppi di lavoro che seguono con attenzione i nostri progetti culturali, artistici e sociali.
In alcuni casi (Arte del suonare, Oceanomare Delphis,  CentroInsieme Onlus ecc.) siamo riusciti a stabilire rapporti che hanno valorizzato oltre ogni previsione le iniziative gestite congiuntamente.

D- Circoli e Associazioni, offrendo momenti di aggregazione generazionale, cioè di realtà altrimenti molto distanti tra loro, trovano il modo di confrontarsi. Cosa fare perché questo avvenga senza forzature, in maniera quasi naturale?
R- Pur senza aver ricevuto mai un solo euro di finanziamento pubblico; senza aver mai percepito somme per iscrizioni; senza aver mai chiesto neppure un euro di balzelli vari del tipo tassa di lettura o diritti di segreteria, abbiamo dato spazio a diverse centinaia di Artisti che hanno letto poesie, presentato mostre di dipinti e di fotografie (collettive e personali), offerto esecuzioni musicali di ogni tipo (dalla classica alla leggera), celebrato ricorrenze storiche ed artistiche, realizzato interviste e presentato libri di prosa e di poesia (editi ed inediti), proiettato video culturali sociali ed ambientali, proposto recital teatrali e cabarettistici, negli Hotel di Ischia, Corte degli Aragonesi, Ulisse, Oriente, Miramare e Castello, Mareblù, Parco Verde, Delfini; nella Biblioteca Comunale Antoniana di Ischia, nelle Antiche terme comunali di Ischia, nel Museo di Villa Arbusto a Lacco Ameno, nella sede dell’associazione “Arte del suonare” di Roma, nel parco idrotermale Negombo di Lacco Ameno, nel teatro di Monza, nel teatro di Vermiglio, nel Museo Etnografico del Mare di Ischia, nel teatro Parente di Milano, nell’Aula Magna della SIAM di Milano, nell’Auditorium del Museo Delle Culture – MUDEC – di Milano, nel Museo di Latina, nell’Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola, nella Chiesa degli Artisti – Basilica Santa Maria in Montesanto, nella sede della Pro-loco di S. Possidonio… ecc.
Come abbiamo fatto?
Prima o poi qualcuno doveva accorgersi che i tempi sono cambiati (i mecenati non vivono più nei palazzi ducali), che la pubblicità governa i nostri piaceri edonistici ed epicurei così come semina le spore di ideologie e di spiritualità, e che essa è la vera padrona delle nostre scelte e dei nostri portafogli.
Ecco pertanto le proposte dei progetti DILA consentire che, sponsorizzando i nostri volumi di poesie e di arti varie, senza dubbio gli Autori dei testi e delle immagini, ma sicuramente anche le Aziende Commerciali, ottengano notevoli benefici quali possono essere considerati quelli derivanti da una rete alternativa di distribuzione, una forma innovativa di pubblicità aziendale, un nuovo strumento di propaganda personale, il rafforzamento di contatti operativi tra Cultura e Aziende, la gratificazioni per il serio lavoro di Scrittori, Artisti, ed Imprese Commerciali, e, non ultimo, il vantaggio derivante dall’effetto sorpresa conseguente alla novità dello strumento utilizzato per promuovere i propri prodotti.
Noi affermiamo che nessun libro viene cestinato prima ancora di essere sfogliato (come viceversa avviene per depliant, brochure, volantini, e cataloghi vari).
Oggi parliamo dell’ultimo nato e del più azzardato, se vogliamo, dei suoi gioielli: IL Premio Letterario Internazionale “Otto Milioni” Ischia.
Il Premio, nato nel 2011 unicamente come premio di Poesia, si presenta in sei differenti sezioni: poesia, arti grafiche, musica, letteratura, giornalismo, recitazione.
Se posso specificare un solo parametro indicativo del suo successo, mi basta segnalare che la sezione arti grafiche in un anno ha ricevuto 217 richieste di iscrizioni provenienti da 36 nazioni (Algeria, Argentina, Armenia, Austria, Azerbaijan, Brasile, Bulgaria, Cile, Egitto, Georgia, Germania, Giordania, Grecia, India, Inghilterra, Iran, Israele, Italia, Lettonia, Messico, Nepal, Nicaragua, Nigeria, Pakistan, Perù, Portogallo, Romania, Russia, Sebia, Spagna,Tunisia, Turchia, Ucraina, USA, Venezuela, Vietnam).
 
Caterina Guttadauro La Brasca

 La terza e ultima puntata sarà pubblicata sabato 19 marzo 2022.

DILA & Artés 20220305

DILA & Artés 20220302

DILA & Artés 20220226

 

 

DILA & Artés articoli pubblicati

DILA & Artés

CS | Tra Bruno Mancini

Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

e Antonio Auricchio

editore della testata giornalistica “Il Giornale di ArtesTv

registrata presso il Tribunale di Salerno, si è stabilita un’intesa di collaborazione che vedrà l’Ass. DILA partecipare con interviste, recensioni notizie ecc. alla redazione della sezione cultura del giornale.

Antonio Auricchio

ha iniziato la sua carriera ponendo l’attenzione all’amore verso il prossimo, dedicandosi alla salute dei suoi pazienti attraverso il ruolo di dipendente dell’ASL di Salerno e di infermiere specializzato nel reparto di rianimazione.

Una volta lasciato l’impegno verso coloro che soffrono, ha ben pensato di proseguire la sua vita, passando, dopo aver visto e vissuto in prima persona il dolore delle persone al divertimento, profondendo il suo impegno, nella passione che aveva già da prima coltivato per la TV, per il mondo dello spettacolo e del cinema, iniziando come organizzatore di eventi e venendo in contatto con persone illustri e di un certo calibro.

Poi cameraman e patrón di “Miss Arte’sTv”, il concorso dedicato alla selezione delle ragazze baciate da Venere sia del territorio Campano che Nazionale, e che esaltassero principalmente le bellezze del suo amato Sud e quelle delle giovani aspiranti al mondo della televisione e dello spettacolo  dello stivale tricolore intero.

La passione che lo anima lo ha spinto fino a prendere le redini in mano e ideare, registrare e dirigere da dietro la camera da presa programmi, notiziari e dossier televisivi, impegnandosi anche nella ricerca di notizie di rilevante importanza sia nazionale che estera per gli articoli giornalistici all’interno del canale ArtesTv.

Francesca Durante

https://ilgiornale.artestv.it/

Antonio Auricchio

Bruno Mancini

scrittore e poeta, è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.

A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:

“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.

Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri:

Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.

… si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna, che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni.

… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti.

Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?

Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…

…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.

…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.

Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…

…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.

…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”

Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.

…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.

Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”

Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!

Una poetica lacerata e sfuggente…

Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…

Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.

Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.

“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…”

Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia

INFO:

[email protected]

[email protected]

Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23

DILA&Artés

Regolamento partecipazione e modulo iscrizione

1) L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in pieno accordo con l’editore Antonio Auricchio, Patron della testata giornalistica Artés registrata presso il Tribunale di Salerno, ha dato vita al nuovo progetto culturale DILA&Artés di ampio respiro mediatico adatto alla valorizzazione delle attività dell’Associazione e di tutti gli Artisti che hanno comunque collaborato con i nostri progetti culturali.

2) Il progetto culturale DILA&Artés prevede la pubblicazione a cura dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” di interviste, recensioni, notizie ecc. nella sezione cultura della testata giornalistica Artés.

3) La partecipazione al progetto culturale DILA&Artés, per testi e immagini, è aperta ai contributi degli Artisti italiani e stranieri che, dopo averne fatta richiesta, saranno selezioni da una Commissione nominata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Tale Commissione provvederà a selezionare in maniera insindacabile le richieste di partecipazione al progetto culturale DILA&Artés.

4) I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscriversi direttamente nel gruppo dei partecipanti purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento e siano in regola con il tesseramento DILA

5) Gli Artisti che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

6) L’Artista, per partecipare al progetto culturale DILA&Artés, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata.

7) Trattandosi di una partecipazione a titolo completamente GRATUITO, L’Associazione DILA si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Artisti, inviando le proprie iscrizioni, ne prendono atto in maniera definitiva.

8) INFO: 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23 – [email protected]

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione al progetto culturale DILA&Artés

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via____________________                          N:_____                       CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv/ esprimo l’intenzione di partecipare al progetto culturale DILA&Artés nella mia qualità di

Scrittore □  –  Attore □  –  Musicista □  –  Pittore □  

 A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto al progetto culturale DILA&Artés organizzato dall’Associazione DILA;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  3. volere concedere all’Associazione DILA il diritto di pubblicare ed utilizzare il contenuto della mia suddetta partecipazione in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che l’Associazione DILA avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare il contenuto della mia suddetta partecipazione e di utilizzarlo in ogni forma e modo nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare il suddetto contenuto della mia partecipazione anche in via telematica a mezzo internet e non sarà tenuta ad effettuare alcuna correzione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con l’Associazione DILA che essa NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare il contenuto della mia suddetta partecipazione al gratuito utilizzo da parte del’Associazione DILA per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione essa voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità del contenuto della mia suddetta partecipazione, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del contenuto della mia suddetto partecipazione;

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare a dila@emmegiischia.com

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – dila@emmegiischia.com

 

 

DILA&ARTES 20220323 Angela Maria Tiberi

DILA&ARTES 20220323 Angela Maria Tiberi

DILA&ARTES 20220323 Angela Maria Tiberi

Presentazione di Angela Maria Tiberi, scrittrice, poetessa, Presidente Sede DILA Nazione Italia.

Nata a Pontinia il 25/9/51, laureata in Economia e Commercio è stata docente di ruolo di economia aziendale presso I.T.C. Vittorio Veneto di Latina.

Ha conseguito la Menzione speciale “Didattica interculturale” Comune di Genova U.N.I.C.E.F per il piano di lavoro presentato alla Provincia di Latina.

Ha conseguito diversi diplomi di perfezionamento presso l’Università Roma Tre.

Ha scritto sui quaderni di poesia “I miei ricordi campestri”, “Fiori di campo pontini”, “Amore infinito” con la casa editrice Nuovi poeti.

Ha pubblicato con Calogero Editore “A un uomo”, “Gioco d’amore a Sermoneta” con l’Associazione culturale “Da Ischia l’Arte – DILA”.

Le sue poesie sono state pubblicate su numerose antologie di Accademie famose come Giacomo Leopardi, Giovanni Pascoli, Belli; delle case editrici Montedisit, Aletti, Pragmata, Ta.ti. Edizioni, Magi, Ursini, Assoeditori Latina, Associazione Da Ischia L’Arte – DILA.

Negli anni ha conseguito innumerevoli premi.

I suoi libri sono stati sempre presenti nelle fiere internazionali di Torino e di Roma e sono

stati presentati in tantissime città tra le quali Los Angeles, New York e Melbourne.

Collaboratrice  del giornale internazionale Altirpinia di Lioni e della rivista internazionale Poeti nella società e del giornale Il Dispari di Gaetano Di Meglio, Latina Flash.

Le sue poesie sono state pubblicate sul giornale culturale internazionale brasiliano “Colpitorà Cultural” tradotte in portoghese.

Attualmente è Presidente delegata Nazione Italia per conto dell’Associazione Internazionale  DILA Ischia, Ambasciatrice Associazione Internazionale Magna Grecia Latina New York.

 

Hanno scritto di lei

Paolina Carli in “Poesia in libertà” – Mostra itinerante di Poesia – Toffia

 

“Un inno all’amore e alla solidarietà: è questo suo declamare la vita, questo incidere pagato dalle sue parole a spingermi avanti nella lettura delle opere di Angela Maria Tiberi, un poeta sensibile e generosa che mette a disposizione di tutti la sua schietta e sincera poesia.

Le sue opere – equilibrate e cariche di impegno civile – offrono al lettore l’occasione per “leggersi” e “riflettersi” nel proprio quotidiano troppo spesso contaminato dalla volgarità e dalla trasgressione espressiva.

Dalle sue poesie traspare sensibilità ed umanità.

Con semplicità sa rievocare pensieri antichi e recenti, regala sensazioni infinite.

Poetessa sensibile e ricca d’amore per l’umanità che sa trasmettere con le sue poesie.

La dolente e straordinaria riflessione, così elegantemente espressa da Angela Maria Tiberi, offre a chi la legge la speranza di mondi immaginari dove ritrovare nuove prospettive di futuro.

Ciò induce a invitare il Poeta a scrivere, scrivere ancora affinché altri possano apprezzarne il valore.”

 

Mario Guarna

Presidente dell’Associazione nazionale per le pratiche filosofiche

 

Questa autrice si sofferma con particolarità di espressione su alcuni aspetti di una cruda realtà, tipica di culture occidentali, evidenziando una capacità tecnica ed una concreta forca descrittiva dell’immagine nella sua poetica.

Pregiata è la sua icasticità nella descrizione della realtà che sa fotografare con una rara capacità intuitiva.

La poesia di Angela Maria Tiberi è un inno all’amore, un soffio silenzioso senza regole che grida l’empatia cosmica; la parola t’amo, nei suoi versi, è un luogo ospitale dove i volti si riconoscono e si incrociano, alternandosi come tensioni infinite.”

 

Da “Gioco d’amore a Sermoneta”

di Angela Maria Tiberi

Un uomo senza amore

 

Sei un volto senza lineamenti, senza calore.

Un uomo incapace di amare, privo di sogni e di speranza.

Vivi ma dentro di te non c’è l’anima, né calore né essenza di vita.

Sai sentirti come strumento di piacere quando fai l’amore.

Sesso per te è un’esigenza come il bere e il mangiare.

Dov’è finito l’amore?

Il romanticismo e la dolcezza dove sono?

Sfrenatezza sessuale senza ritorno.

Ecco, i dongiovanni o i libertini sono drogati di sesso ma privi d’amore.

Terra bruciata e concimata di sale, dove l’erba non cresce più.

È proprio così? Non c’è speranza di guarigione?

Oh! Non smetterò d’amarti e speranza ho nel cuore.

Ti dissalerò con le mie lacrime d’amore, costruirò canali e ponti per raggiungere il tuo cuore e rinnovarlo per amarmi.

Sì, voglio il tuo amore e la nostra gioia per costruire un mondo migliore dove l’avidità e le guerre sono solo antichi ricordi.

Sì, viva l’AMORE che regna in ogni uomo che cammina brancolando su questa amara Terra.

DILA&ARTES 20220323 Angela Maria Tiberi

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20220319 DILA&ARTES articoli inviati Caterina Guttadauro recensisce Bruno Mancini 3

Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

Bruno Mancini racconta la sua Poesia e il suo amore per Ischia 

Terza e ultima puntata

Le prime due puntata sono state pubblicate sabato 5 marzo http—-

e sabato 12 marzo 2022 http…..

 D- Cos’è LENOIS?

R- LENOIS (acronimo di “LE NOstre ISole”), progenitore di DILA, oggi ha trovato la sua consacrazione nel social face book costituendo un gruppo di oltre 10.000 membri per la maggior parte Artisti di tutti i continenti.

LENOIS è una vetrina artistica, culturale e sociale nella quale non esistono censure.

D- Vogliamo dare dei motivi per partecipare a chi cerca di emergere in questo panorama letterario italiano non facile?

R- I motivi sono evidenti nella lettura della nostra “storia”: nessun narcisismo, nessuna pregiudiziale sulla valenza delle proposte artistiche sono mai state consentite, privilegiando coloro che sappiamo mettere gli “interessi” comuni al di sopra dei propri.

Essere Scrittori – modestamente dilettanti come molti di noi -, anche se apprezzati da critici e da altri scrittori, anche se vincitori di premi e di attestati, non basta a dare respiro a quella che, infine, abbiamo compreso essere la vera ambizione di tutti noi “Artisti”: liberarci dei sogni e dei dubbi che sono state le prepotenti matrici delle nostre ispirazioni aprendoli alla conoscenza collettiva.

Leggere, vogliamo essere letti!

È questa la catarsi ambita, molto spesso incoscientemente, dalla maggioranza di coloro che si dedicano alle arti letterarie.

Partecipando alla pubblicazione delle nostre antologie sponsorizzate, nasce certo una controversia tra la spiritualità delle forme poetiche ed il materialismo proprio delle imprese produttive, ma oggi più che mai appare irrinunciabile annullare la dicotomia e procedere verso una stessa meta pur con interessi diversi.

D- La Cultura e la lettura in Italia, secondo Lei, godono di buona salute?

R- Assolutamente no. Esse sono trattate come ”merci” e bistrattate da lobby economiche e finanziarie che trovano facili sponde nelle componenti politiche delle amministrazioni pubbliche italiane.

D- Perché i giovani oggi dovrebbero essere motivati a scrivere?

R- Con l’iniziale patrocinio dell’Istituto Agostino Lauro abbiamo creata una nuova “autostrada” che può diventare un esempio per molti gruppi intenzionati, come noi, a riportare l’Arte in generale e la poesia in particolare sul palco di primo piano che compete loro nell’attuale società italiana.

Come già detto, abbiamo pubblicato, primi in Italia e certamente primi anche in molti altri Paesi del mondo, alcune antologie con all’interno pagine di pubblicità.

Ciò ci ha consentito di stamparne decine di migliaia di copie e di renderle disponibili in gratuita lettura, per anni, ai diversi milioni di passeggeri della Flotta Lauro in navigazione nel Mediterraneo.

D- Tutto il suo percorso con le sue difficoltà e le sue soddisfazioni cosa ha dato a Bruno Mancini uomo? In poche parole, se lei tornasse indietro rifarebbe tutto quello che ha fatto?

R- Per molti decenni sono stato impegnato in attività commerciali che mi hanno consentito di entrare in contatto con personaggi di varia estrazione culturale e sociale.

Ne ho studiato le caratteristiche prendendo spunti per scrivere racconti e poesie che hanno riempito molti cassetti.

Poi, quando finalmente è giunto il tempio della pensione, mi sono posto la domanda se provare a costruire una mia personale identità artistica o se tentare di mettere insieme un gruppo di amanti dell’Arte che potesse costituire un polo di attrazione per quanti avessero scarse capacità divulgative delle proprie opere e timidezze inibenti ogni tipo di aggregazione con altri artisti.

Ho scelto la seconda ipotesi quando sono venuto in contatto, tramite web, con Roberta Panizza che gestiva il noto sito di scrittura “poesiaedintorn.it”.

L’incontro è stato determinante nel farmi credere alla possibilità di ottenere importanti risultati avviando precise ricerche di Artisti “portatori sani” di “furore artistico” unito ad una buona dose di volontà collaborativa per l’attuazione delle idee che ritengo di avere, almeno in parte, espresse in questa intervista.

Concludendo è indubbio che ci troviamo dinanzi ad un uomo coraggioso, che aveva un sogno e, credendoci fermamente, è riuscito a realizzarlo. Sotto questo profilo è un esempio per tutti coloro che soffocano le loro ambizioni dinanzi alle difficoltà e al rischio. Ci piace chiudere con una frase di Steve Jobs, un personaggio che tutti conosciamo come fondatore di APPLE Inc. “Non lasciamo che il rumore delle opinioni altrui offuschi la nostra voce interiore. E, cosa più importante di tutte, dobbiamo avere il coraggio di seguire il nostro cuore e la nostra intuizione. In qualche modo, essi sanno che cosa vogliamo realmente diventare. Tutto il resto è secondario.

Buona vita a DILA e a tutti coloro che ne sostengono gli intenti e si spendono per renderla una fucina di eventi Culturali e Artistici per percorrere strade nuove

Caterina Guttadauro La Brasca

DILA & Artés 20220316

Silvana Lazzarino presenta
Milena Petrarca – Presidente DILA per l’America del Nord

Artista a trecento sessanta gradi, figlia d’arte, nata a Pozzuoli, ma attiva tra Latina e New York, dove ha esposto in diverse rassegne e organizzato a New York il Cinquecentenario di Cristoforo Colombo con personali e collettive ricevendo il prestigioso riconoscimento “ArtisticAchivement Award Gallery”, Milena Petrarca non è soltanto una pittrice di fama internazionale, ma anche scultrice e poetessa di grande sensibilità, stilista e ritrattista che dona emozioni oltre il tempo legate all’uomo e alla sua vita tra gioie e malinconie, passioni e speranze.
Vincitrice per la sezione Arti grafiche del Premio internazionale “Otto milioni” nel 2017 e nel 2021.
Le sue opere, presenti nei musei italiani e americani e nelle collezioni più prestigiose americane, francesi, inglesi e cinesi, recentemente hanno ricevuto il privilegio di essere proiettate nell’Aula Magna del MUDC (Museo Delle Culture – Milano) quale contributo delle Arti figurative in occasione di un evento Made in Ischia organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” inserito nel palinsesto della manifestazione internazionale BookCity.
Esse incantano gli occhi e la mente per quel loro essere sospese tra realtà e sogno, mistero e poesia, avvolte da una luce che traspare da colori ora caldi e accesi, ora freddi e opachi.
Tra le più note promotrici della cultura del Mezzogiorno in tutto il mondo, è ideatrice del famoso Premio Internazionale Magna Grecia Latina-New York, che da oltre 20 anni si tiene a Latina e premia personalità del mondo della cultura e dell’arte italiana e straniera.
Presente tra i più importanti artisti della corrente americana il “Realismo Magico”, Milena Petrarca si muove con disinvoltura nel trattare diverse tematiche che spaziano dall’amore alla pace, al paesaggio, con al centro l’universo femminile con cui entra nei sottili percorsi interiori dove si annidano ricordi, emozioni lasciate nell’ombra per troppo tempo e ora pronte a riaffiorare sotto altra luce.
Rappresentazioni che esplorano il significato della vita nelle sue diverse sfumature dove l’uomo sempre più è chiamato a cogliere lo straordinario che appartiene alla natura fonte di bellezza e gioia, vita e malinconia.
Le figure femminili che si affacciano nei suoi dipinti raccontano l’entusiasmo innanzi ai sogni in cui credere, ma anche nostalgia e tenerezza.
Così la donna è legata alla natura e ai colori della primavera, alla bellezza pura degli angeli come mostrano rispettivamente la trilogia dedicata alla “Primavera” e “l’Angelo della luce”.
Ma la figura della donna sintetizza anche dolcezza e fascino come in “Nausica”, o sensualità e mistero come nella “Maga Circe”.
Anche il mondo del cinema e dello spettacolo ha dato a Milena Petrarca la possibilità di descrivere la femminilità legata al mito come in “Il sogno di Marilyn”.
Donne angelicate e appassionate, seducenti e malinconiche descritte attraverso tonalità che cambiano a seconda dello stato d’animo che le attraversa.
L’arte di Milena Petrarca costruisce entro questi contesti intensi, fatti di verità e bellezza, un mosaico di emozioni che intrecciano amore, passione, purezza e abbandono per sentire la vita che scorre tra aspettative e delusioni lungo questo viaggio interiore attraverso la memoria ed il presente.

Silvana Lazzarino

Poesia di Milena Petrarca
dedicata al “Ritratto di Zia Bettina”

Amore oltre la morte

I tuoi occhi color del mare
alla ricerca dell’amore perduto…
Tu ancora guardi lontano
oltre l’oceano
fissando punti di luce
riflessi sul tuo viso
immortalato in momenti eterni
vissuti di dolce incanto
con la persona tanto
amata: il tuo Caruso.
Passione di un amore
carico di energie…
Fili ardenti solcano
il tuo volto come
capelli orditi da trame
aggrovigliate di rosso,
ardente come fuoco
che ti brucia dentro
ma ricama la tua vita
di dolci, soavi, momenti
rimembrando i fugaci
attimi d’amore…
Ma è pura la tua beltà
che come angelo
guarda attraverso onde
e sente un anelito
sospiro che tanto hai
sognato e rivissuto
dentro di te…
Una polvere azzurra
come ali di farfalla
fa volare la tua anima
in momenti meravigliosi
ma mai ritrovati.
Adesso sei – IMMORTALATA –
su questa tela
ed assapori le dolcezze
dell’AMORE.

Poesia di Milena Petrarca
pubblicata nell’antologia
“Sinfonia con l’Africa – 2”
Donna della pace

Di luce è il tuo viso
capelli come fiamme d’amore
tu sognavi ad occhi aperti
un futuro di pace
tu grande colomba
vestita di bianco
tu attentamente osservi
la coppia che dolcemente
si sfiori in un turbinio
di baci… volteggi
danza di cuori…
ed ecco l’amore
troneggia in caldo
grembo di donna
di luce vestita.

Anna Manna, Premio le Rosse Pergamene edizione Speciale. nella foto Silvana Lazzairno

DILA & Artés 20220312

Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

Bruno Mancini racconta la sua Poesia e il suo amore per Ischia.

Seconda puntata

La prima puntata è stata pubblicata sabato 05 marzo 2022 http—-

D- Ogni poesia è un viaggio che tocca paesaggi, frontiere, percorsi, mete visibili e invisibili. Verso l’altro, l’altrove, l’oltre. E alla fine del viaggio, cosa deve esserci a parer suo?
R- Per me la poesia è l’espressione di stati d’animo che prescindono da ogni configurazione temporale e/o spaziali.
I versi vivono, quando riescono a diventare poesia, in ambienti e in momenti che prescindono da ogni realtà. Quando scrivo la parola fine in calce ad un componimento poetico mi sembra di aver salutato un amico del cuore nel momento della sua definitiva partenza per un altro continente.

D- L’Associazionismo dovrebbe essere un’esperienza che aggrega, quindi che unisce sinergie. É  così in Italia o c’è ancora della strada da fare per superare la competitività?
R- In Italia l’associazionismo è pervaso da notevoli sacche di elitarismo disdicevole per una sana collaborazione utile a realizzare i nobili scopi che troviamo spesso elencati negli atti costitutivi delle Associazioni.
DILA ha lanciato più di un appello pubblico per organizzare sinergie con altre Associazioni, mettendo sempre a disposizione tutte le risorse promozionali e divulgative che le sono state rese fruibili da organi dì informazione e da gruppi di lavoro che seguono con attenzione i nostri progetti culturali, artistici e sociali.
In alcuni casi (Arte del suonare, Oceanomare Delphis,  CentroInsieme Onlus ecc.) siamo riusciti a stabilire rapporti che hanno valorizzato oltre ogni previsione le iniziative gestite congiuntamente.

D- Circoli e Associazioni, offrendo momenti di aggregazione generazionale, cioè di realtà altrimenti molto distanti tra loro, trovano il modo di confrontarsi. Cosa fare perché questo avvenga senza forzature, in maniera quasi naturale?
R- Pur senza aver ricevuto mai un solo euro di finanziamento pubblico; senza aver mai percepito somme per iscrizioni; senza aver mai chiesto neppure un euro di balzelli vari del tipo tassa di lettura o diritti di segreteria, abbiamo dato spazio a diverse centinaia di Artisti che hanno letto poesie, presentato mostre di dipinti e di fotografie (collettive e personali), offerto esecuzioni musicali di ogni tipo (dalla classica alla leggera), celebrato ricorrenze storiche ed artistiche, realizzato interviste e presentato libri di prosa e di poesia (editi ed inediti), proiettato video culturali sociali ed ambientali, proposto recital teatrali e cabarettistici, negli Hotel di Ischia, Corte degli Aragonesi, Ulisse, Oriente, Miramare e Castello, Mareblù, Parco Verde, Delfini; nella Biblioteca Comunale Antoniana di Ischia, nelle Antiche terme comunali di Ischia, nel Museo di Villa Arbusto a Lacco Ameno, nella sede dell’associazione “Arte del suonare” di Roma, nel parco idrotermale Negombo di Lacco Ameno, nel teatro di Monza, nel teatro di Vermiglio, nel Museo Etnografico del Mare di Ischia, nel teatro Parente di Milano, nell’Aula Magna della SIAM di Milano, nell’Auditorium del Museo Delle Culture – MUDEC – di Milano, nel Museo di Latina, nell’Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola, nella Chiesa degli Artisti – Basilica Santa Maria in Montesanto, nella sede della Pro-loco di S. Possidonio… ecc.
Come abbiamo fatto?
Prima o poi qualcuno doveva accorgersi che i tempi sono cambiati (i mecenati non vivono più nei palazzi ducali), che la pubblicità governa i nostri piaceri edonistici ed epicurei così come semina le spore di ideologie e di spiritualità, e che essa è la vera padrona delle nostre scelte e dei nostri portafogli.
Ecco pertanto le proposte dei progetti DILA consentire che, sponsorizzando i nostri volumi di poesie e di arti varie, senza dubbio gli Autori dei testi e delle immagini, ma sicuramente anche le Aziende Commerciali, ottengano notevoli benefici quali possono essere considerati quelli derivanti da una rete alternativa di distribuzione, una forma innovativa di pubblicità aziendale, un nuovo strumento di propaganda personale, il rafforzamento di contatti operativi tra Cultura e Aziende, la gratificazioni per il serio lavoro di Scrittori, Artisti, ed Imprese Commerciali, e, non ultimo, il vantaggio derivante dall’effetto sorpresa conseguente alla novità dello strumento utilizzato per promuovere i propri prodotti.
Noi affermiamo che nessun libro viene cestinato prima ancora di essere sfogliato (come viceversa avviene per depliant, brochure, volantini, e cataloghi vari).
Oggi parliamo dell’ultimo nato e del più azzardato, se vogliamo, dei suoi gioielli: IL Premio Letterario Internazionale “Otto Milioni” Ischia.
Il Premio, nato nel 2011 unicamente come premio di Poesia, si presenta in sei differenti sezioni: poesia, arti grafiche, musica, letteratura, giornalismo, recitazione.
Se posso specificare un solo parametro indicativo del suo successo, mi basta segnalare che la sezione arti grafiche in un anno ha ricevuto 217 richieste di iscrizioni provenienti da 36 nazioni (Algeria, Argentina, Armenia, Austria, Azerbaijan, Brasile, Bulgaria, Cile, Egitto, Georgia, Germania, Giordania, Grecia, India, Inghilterra, Iran, Israele, Italia, Lettonia, Messico, Nepal, Nicaragua, Nigeria, Pakistan, Perù, Portogallo, Romania, Russia, Sebia, Spagna,Tunisia, Turchia, Ucraina, USA, Venezuela, Vietnam).
 
Caterina Guttadauro La Brasca

 La terza e ultima puntata sarà pubblicata sabato 19 marzo 2022.

DILA & Artés 20220305

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Bruno Mancini |La “visione” di Raffaele La Capria

Per la serie Esopo news

Nei giorni scorsi ho ricevuto due telefonate da persone amiche che si trovano in grandi difficoltà nella lotta contro malattie incurabili o quasi.

Vivono su paralleli molto distanti tra di loro, eppure ho sentito nelle loro parole la stessa ansia di contatto umano capace di dare un sollievo al pianto della disperazione.

Ed ho pensato a tutta l’insipienza del genere umano impegnato nel costruire armi per offendere piuttosto che medicine per difendersi… ed alla morte che spadroneggia per tale follia collettiva.

Resta la voglia di operare affinché sia realizzata la visione ideologica espressa nel brano scritto nel 1952 da uno degli innovatori della narrativa italiana del ‘900: “Non ci sono paesini abbastanza isolati, non ci sono giorni abbastanza privati, né paralleli abbastanza lontani. Un rapporto si stabilisce sempre, prima o poi, non c’è scampo.- Raffaele La Capria”.

Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009)

https://www.lulu.com/en/en/shop/bruno-mancini/sasquatch/paperback/product-1m27mjyv.html

https://www.lulu.com/en/en/shop/bruno-mancini/sasquatch/ebook/product-1nqkwr9z.html

A loro

Non conosco le ragioni,
eppure sono attento,
dei suoi silenzi che ammantano distacchi.

Io vivo ancora.

I figli scalzano
immortali ambizioni, i porti certi dei fratelli.

Il nostro tetto
è il limite del nostro sguardo.
Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009): 

Adesso no

Adesso no.
Sonori squillano sopiti palpiti.
Ignazio è briciola
ondivaga in cerca di assonanze.

Nella discesa dal barchino di Caronte,
lui fu quel remo
ruotante in aria
che ne squarciava nebbie.

Vorrei capire,
verbo completo,
se il tempo mi scoppietta tra le mani
o sono stato il fabbricante dei petardi.

Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009)

dedicata a Lina D’Onofrio:  

Conversazione solitaria

Un mostro sacro s’aggira
sfiorendo
i teneri baccelli di versi smarriti
nel simplex
“futileggiante” click
di chi distrugge il proprio tempo,
nemmeno molto,
magari tutto,
contro smodato non svelare il sesto senso,
mai ultimo e mai privo di tormento,
per chi Poeta nasce e muore.

PUREZZA

Il gran “magone” non lo porgo
a peso,
affumicato,
a scaglie,
dorato,
in pillole,
stracciato tra due servi ed un padrone.

SEVIZIA

Diario di giorni non vissuti
smaltati con lacche giapponesi,
io soffio
in torride fornaci
dove gl’impasti
catturano fanghi e detriti
-magmatici anacronistici
“un giorno ancora
e sarà maggio allora
il mese delle rose o dei traslochi!”-
e i miei bizzarri
sparire in sabbie mobili
che… attenta… sembrano miele
intanto che mi tolgono respiro e forze.

 

DILA & Artés articoli pubblicati

DILA & Artés

CS | Tra Bruno Mancini

Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

e Antonio Auricchio

editore della testata giornalistica “Il Giornale di ArtesTv

registrata presso il Tribunale di Salerno, si è stabilita un’intesa di collaborazione che vedrà l’Ass. DILA partecipare con interviste, recensioni notizie ecc. alla redazione della sezione cultura del giornale.

Antonio Auricchio

ha iniziato la sua carriera ponendo l’attenzione all’amore verso il prossimo, dedicandosi alla salute dei suoi pazienti attraverso il ruolo di dipendente dell’ASL di Salerno e di infermiere specializzato nel reparto di rianimazione.

Una volta lasciato l’impegno verso coloro che soffrono, ha ben pensato di proseguire la sua vita, passando, dopo aver visto e vissuto in prima persona il dolore delle persone al divertimento, profondendo il suo impegno, nella passione che aveva già da prima coltivato per la TV, per il mondo dello spettacolo e del cinema, iniziando come organizzatore di eventi e venendo in contatto con persone illustri e di un certo calibro.

Poi cameraman e patrón di “Miss Arte’sTv”, il concorso dedicato alla selezione delle ragazze baciate da Venere sia del territorio Campano che Nazionale, e che esaltassero principalmente le bellezze del suo amato Sud e quelle delle giovani aspiranti al mondo della televisione e dello spettacolo  dello stivale tricolore intero.

La passione che lo anima lo ha spinto fino a prendere le redini in mano e ideare, registrare e dirigere da dietro la camera da presa programmi, notiziari e dossier televisivi, impegnandosi anche nella ricerca di notizie di rilevante importanza sia nazionale che estera per gli articoli giornalistici all’interno del canale ArtesTv.

Francesca Durante

https://ilgiornale.artestv.it/

Antonio Auricchio

Bruno Mancini

scrittore e poeta, è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.

A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:

“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.

Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri:

Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.

… si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna, che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni.

… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti.

Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?

Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…

…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.

…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.

Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…

…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.

…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”

Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.

…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.

Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”

Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!

Una poetica lacerata e sfuggente…

Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…

Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.

Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.

“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…”

Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia

INFO:

[email protected]

[email protected]

Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23

DILA&Artés

Regolamento partecipazione e modulo iscrizione

1) L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in pieno accordo con l’editore Antonio Auricchio, Patron della testata giornalistica Artés registrata presso il Tribunale di Salerno, ha dato vita al nuovo progetto culturale DILA&Artés di ampio respiro mediatico adatto alla valorizzazione delle attività dell’Associazione e di tutti gli Artisti che hanno comunque collaborato con i nostri progetti culturali.

2) Il progetto culturale DILA&Artés prevede la pubblicazione a cura dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” di interviste, recensioni, notizie ecc. nella sezione cultura della testata giornalistica Artés.

3) La partecipazione al progetto culturale DILA&Artés, per testi e immagini, è aperta ai contributi degli Artisti italiani e stranieri che, dopo averne fatta richiesta, saranno selezioni da una Commissione nominata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Tale Commissione provvederà a selezionare in maniera insindacabile le richieste di partecipazione al progetto culturale DILA&Artés.

4) I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscriversi direttamente nel gruppo dei partecipanti purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento e siano in regola con il tesseramento DILA

5) Gli Artisti che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

6) L’Artista, per partecipare al progetto culturale DILA&Artés, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata.

7) Trattandosi di una partecipazione a titolo completamente GRATUITO, L’Associazione DILA si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Artisti, inviando le proprie iscrizioni, ne prendono atto in maniera definitiva.

8) INFO: 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23 – [email protected]

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione al progetto culturale DILA&Artés

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via____________________                          N:_____                       CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv/ esprimo l’intenzione di partecipare al progetto culturale DILA&Artés nella mia qualità di

Scrittore □  –  Attore □  –  Musicista □  –  Pittore □  

 A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto al progetto culturale DILA&Artés organizzato dall’Associazione DILA;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  3. volere concedere all’Associazione DILA il diritto di pubblicare ed utilizzare il contenuto della mia suddetta partecipazione in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che l’Associazione DILA avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare il contenuto della mia suddetta partecipazione e di utilizzarlo in ogni forma e modo nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare il suddetto contenuto della mia partecipazione anche in via telematica a mezzo internet e non sarà tenuta ad effettuare alcuna correzione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con l’Associazione DILA che essa NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare il contenuto della mia suddetta partecipazione al gratuito utilizzo da parte del’Associazione DILA per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione essa voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità del contenuto della mia suddetta partecipazione, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del contenuto della mia suddetto partecipazione;

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare a dila@emmegiischia.com

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – dila@emmegiischia.com

 

DILA&ARTES 20220319 articoli inviati Caterina Guttadauro recensisce Bruno Mancini 3

20220319 DILA&ARTES articoli inviati Caterina Guttadauro recensisce Bruno Mancini 3

20220319 DILA&ARTES

Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

Bruno Mancini racconta la sua Poesia e il suo amore per Ischia 

Terza e ultima puntata

Le prime due puntata sono state pubblicate sabato 5 marzo http—-

e sabato 12 marzo 2022 http…..

 D- Cos’è LENOIS?

R- LENOIS (acronimo di “LE NOstre ISole”), progenitore di DILA, oggi ha trovato la sua consacrazione nel social face book costituendo un gruppo di oltre 10.000 membri per la maggior parte Artisti di tutti i continenti.

LENOIS è una vetrina artistica, culturale e sociale nella quale non esistono censure.

D- Vogliamo dare dei motivi per partecipare a chi cerca di emergere in questo panorama letterario italiano non facile?

R- I motivi sono evidenti nella lettura della nostra “storia”: nessun narcisismo, nessuna pregiudiziale sulla valenza delle proposte artistiche sono mai state consentite, privilegiando coloro che sappiamo mettere gli “interessi” comuni al di sopra dei propri.

Essere Scrittori – modestamente dilettanti come molti di noi -, anche se apprezzati da critici e da altri scrittori, anche se vincitori di premi e di attestati, non basta a dare respiro a quella che, infine, abbiamo compreso essere la vera ambizione di tutti noi “Artisti”: liberarci dei sogni e dei dubbi che sono state le prepotenti matrici delle nostre ispirazioni aprendoli alla conoscenza collettiva.

Leggere, vogliamo essere letti!

È questa la catarsi ambita, molto spesso incoscientemente, dalla maggioranza di coloro che si dedicano alle arti letterarie.

Partecipando alla pubblicazione delle nostre antologie sponsorizzate, nasce certo una controversia tra la spiritualità delle forme poetiche ed il materialismo proprio delle imprese produttive, ma oggi più che mai appare irrinunciabile annullare la dicotomia e procedere verso una stessa meta pur con interessi diversi.

D- La Cultura e la lettura in Italia, secondo Lei, godono di buona salute?

R- Assolutamente no. Esse sono trattate come ”merci” e bistrattate da lobby economiche e finanziarie che trovano facili sponde nelle componenti politiche delle amministrazioni pubbliche italiane.

D- Perché i giovani oggi dovrebbero essere motivati a scrivere?

R- Con l’iniziale patrocinio dell’Istituto Agostino Lauro abbiamo creata una nuova “autostrada” che può diventare un esempio per molti gruppi intenzionati, come noi, a riportare l’Arte in generale e la poesia in particolare sul palco di primo piano che compete loro nell’attuale società italiana.

Come già detto, abbiamo pubblicato, primi in Italia e certamente primi anche in molti altri Paesi del mondo, alcune antologie con all’interno pagine di pubblicità.

Ciò ci ha consentito di stamparne decine di migliaia di copie e di renderle disponibili in gratuita lettura, per anni, ai diversi milioni di passeggeri della Flotta Lauro in navigazione nel Mediterraneo.

D- Tutto il suo percorso con le sue difficoltà e le sue soddisfazioni cosa ha dato a Bruno Mancini uomo? In poche parole, se lei tornasse indietro rifarebbe tutto quello che ha fatto?

R- Per molti decenni sono stato impegnato in attività commerciali che mi hanno consentito di entrare in contatto con personaggi di varia estrazione culturale e sociale.

Ne ho studiato le caratteristiche prendendo spunti per scrivere racconti e poesie che hanno riempito molti cassetti.

Poi, quando finalmente è giunto il tempio della pensione, mi sono posto la domanda se provare a costruire una mia personale identità artistica o se tentare di mettere insieme un gruppo di amanti dell’Arte che potesse costituire un polo di attrazione per quanti avessero scarse capacità divulgative delle proprie opere e timidezze inibenti ogni tipo di aggregazione con altri artisti.

Ho scelto la seconda ipotesi quando sono venuto in contatto, tramite web, con Roberta Panizza che gestiva il noto sito di scrittura “poesiaedintorn.it”.

L’incontro è stato determinante nel farmi credere alla possibilità di ottenere importanti risultati avviando precise ricerche di Artisti “portatori sani” di “furore artistico” unito ad una buona dose di volontà collaborativa per l’attuazione delle idee che ritengo di avere, almeno in parte, espresse in questa intervista.

Concludendo è indubbio che ci troviamo dinanzi ad un uomo coraggioso, che aveva un sogno e, credendoci fermamente, è riuscito a realizzarlo. Sotto questo profilo è un esempio per tutti coloro che soffocano le loro ambizioni dinanzi alle difficoltà e al rischio. Ci piace chiudere con una frase di Steve Jobs, un personaggio che tutti conosciamo come fondatore di APPLE Inc. “Non lasciamo che il rumore delle opinioni altrui offuschi la nostra voce interiore. E, cosa più importante di tutte, dobbiamo avere il coraggio di seguire il nostro cuore e la nostra intuizione. In qualche modo, essi sanno che cosa vogliamo realmente diventare. Tutto il resto è secondario.

Buona vita a DILA e a tutti coloro che ne sostengono gli intenti e si spendono per renderla una fucina di eventi Culturali e Artistici per percorrere strade nuove

Caterina Guttadauro recensisce Bruno Mancini

Caterina Guttadauro recensisce Bruno Mancini

Caterina Guttadauro recensisce Bruno Mancini

Caterina Guttadauro recensisce Bruno Mancini

Caterina Guttadauro La Brasca

Caterina Guttadauro recensisce Bruno Mancini

Caterina Guttadauro recensisce Bruno Mancini

Caterina Guttadauro recensisce Bruno Mancini

Caterina Guttadauro recensisce Bruno Mancini

Caterina Guttadauro recensisce Bruno Mancini

Caterina Guttadauro recensisce Bruno Mancini

Caterina Guttadauro recensisce Bruno Mancini

Caterina Guttadauro recensisce Bruno Mancini

Caterina Guttadauro recensisce Bruno Mancini

Caterina Guttadauro recensisce Bruno Mancini

Caterina Guttadauro recensisce Bruno Mancini

Caterina Guttadauro recensisce Bruno Mancini

DILA & Artés 20220316

Silvana Lazzarino presenta
Milena Petrarca – Presidente DILA per l’America del Nord

Artista a trecento sessanta gradi, figlia d’arte, nata a Pozzuoli, ma attiva tra Latina e New York, dove ha esposto in diverse rassegne e organizzato a New York il Cinquecentenario di Cristoforo Colombo con personali e collettive ricevendo il prestigioso riconoscimento “ArtisticAchivement Award Gallery”, Milena Petrarca non è soltanto una pittrice di fama internazionale, ma anche scultrice e poetessa di grande sensibilità, stilista e ritrattista che dona emozioni oltre il tempo legate all’uomo e alla sua vita tra gioie e malinconie, passioni e speranze.
Vincitrice per la sezione Arti grafiche del Premio internazionale “Otto milioni” nel 2017 e nel 2021.
Le sue opere, presenti nei musei italiani e americani e nelle collezioni più prestigiose americane, francesi, inglesi e cinesi, recentemente hanno ricevuto il privilegio di essere proiettate nell’Aula Magna del MUDC (Museo Delle Culture – Milano) quale contributo delle Arti figurative in occasione di un evento Made in Ischia organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” inserito nel palinsesto della manifestazione internazionale BookCity.
Esse incantano gli occhi e la mente per quel loro essere sospese tra realtà e sogno, mistero e poesia, avvolte da una luce che traspare da colori ora caldi e accesi, ora freddi e opachi.
Tra le più note promotrici della cultura del Mezzogiorno in tutto il mondo, è ideatrice del famoso Premio Internazionale Magna Grecia Latina-New York, che da oltre 20 anni si tiene a Latina e premia personalità del mondo della cultura e dell’arte italiana e straniera.
Presente tra i più importanti artisti della corrente americana il “Realismo Magico”, Milena Petrarca si muove con disinvoltura nel trattare diverse tematiche che spaziano dall’amore alla pace, al paesaggio, con al centro l’universo femminile con cui entra nei sottili percorsi interiori dove si annidano ricordi, emozioni lasciate nell’ombra per troppo tempo e ora pronte a riaffiorare sotto altra luce.
Rappresentazioni che esplorano il significato della vita nelle sue diverse sfumature dove l’uomo sempre più è chiamato a cogliere lo straordinario che appartiene alla natura fonte di bellezza e gioia, vita e malinconia.
Le figure femminili che si affacciano nei suoi dipinti raccontano l’entusiasmo innanzi ai sogni in cui credere, ma anche nostalgia e tenerezza.
Così la donna è legata alla natura e ai colori della primavera, alla bellezza pura degli angeli come mostrano rispettivamente la trilogia dedicata alla “Primavera” e “l’Angelo della luce”.
Ma la figura della donna sintetizza anche dolcezza e fascino come in “Nausica”, o sensualità e mistero come nella “Maga Circe”.
Anche il mondo del cinema e dello spettacolo ha dato a Milena Petrarca la possibilità di descrivere la femminilità legata al mito come in “Il sogno di Marilyn”.
Donne angelicate e appassionate, seducenti e malinconiche descritte attraverso tonalità che cambiano a seconda dello stato d’animo che le attraversa.
L’arte di Milena Petrarca costruisce entro questi contesti intensi, fatti di verità e bellezza, un mosaico di emozioni che intrecciano amore, passione, purezza e abbandono per sentire la vita che scorre tra aspettative e delusioni lungo questo viaggio interiore attraverso la memoria ed il presente.

Silvana Lazzarino

Poesia di Milena Petrarca
dedicata al “Ritratto di Zia Bettina”

Amore oltre la morte

I tuoi occhi color del mare
alla ricerca dell’amore perduto…
Tu ancora guardi lontano
oltre l’oceano
fissando punti di luce
riflessi sul tuo viso
immortalato in momenti eterni
vissuti di dolce incanto
con la persona tanto
amata: il tuo Caruso.
Passione di un amore
carico di energie…
Fili ardenti solcano
il tuo volto come
capelli orditi da trame
aggrovigliate di rosso,
ardente come fuoco
che ti brucia dentro
ma ricama la tua vita
di dolci, soavi, momenti
rimembrando i fugaci
attimi d’amore…
Ma è pura la tua beltà
che come angelo
guarda attraverso onde
e sente un anelito
sospiro che tanto hai
sognato e rivissuto
dentro di te…
Una polvere azzurra
come ali di farfalla
fa volare la tua anima
in momenti meravigliosi
ma mai ritrovati.
Adesso sei – IMMORTALATA –
su questa tela
ed assapori le dolcezze
dell’AMORE.

Poesia di Milena Petrarca
pubblicata nell’antologia
“Sinfonia con l’Africa – 2”
Donna della pace

Di luce è il tuo viso
capelli come fiamme d’amore
tu sognavi ad occhi aperti
un futuro di pace
tu grande colomba
vestita di bianco
tu attentamente osservi
la coppia che dolcemente
si sfiori in un turbinio
di baci… volteggi
danza di cuori…
ed ecco l’amore
troneggia in caldo
grembo di donna
di luce vestita.

Anna Manna, Premio le Rosse Pergamene edizione Speciale. nella foto Silvana Lazzairno

DILA & Artés 20220312

Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

Bruno Mancini racconta la sua Poesia e il suo amore per Ischia.

Seconda puntata

La prima puntata è stata pubblicata sabato 05 marzo 2022 http—-

D- Ogni poesia è un viaggio che tocca paesaggi, frontiere, percorsi, mete visibili e invisibili. Verso l’altro, l’altrove, l’oltre. E alla fine del viaggio, cosa deve esserci a parer suo?
R- Per me la poesia è l’espressione di stati d’animo che prescindono da ogni configurazione temporale e/o spaziali.
I versi vivono, quando riescono a diventare poesia, in ambienti e in momenti che prescindono da ogni realtà. Quando scrivo la parola fine in calce ad un componimento poetico mi sembra di aver salutato un amico del cuore nel momento della sua definitiva partenza per un altro continente.

D- L’Associazionismo dovrebbe essere un’esperienza che aggrega, quindi che unisce sinergie. É  così in Italia o c’è ancora della strada da fare per superare la competitività?
R- In Italia l’associazionismo è pervaso da notevoli sacche di elitarismo disdicevole per una sana collaborazione utile a realizzare i nobili scopi che troviamo spesso elencati negli atti costitutivi delle Associazioni.
DILA ha lanciato più di un appello pubblico per organizzare sinergie con altre Associazioni, mettendo sempre a disposizione tutte le risorse promozionali e divulgative che le sono state rese fruibili da organi dì informazione e da gruppi di lavoro che seguono con attenzione i nostri progetti culturali, artistici e sociali.
In alcuni casi (Arte del suonare, Oceanomare Delphis,  CentroInsieme Onlus ecc.) siamo riusciti a stabilire rapporti che hanno valorizzato oltre ogni previsione le iniziative gestite congiuntamente.

D- Circoli e Associazioni, offrendo momenti di aggregazione generazionale, cioè di realtà altrimenti molto distanti tra loro, trovano il modo di confrontarsi. Cosa fare perché questo avvenga senza forzature, in maniera quasi naturale?
R- Pur senza aver ricevuto mai un solo euro di finanziamento pubblico; senza aver mai percepito somme per iscrizioni; senza aver mai chiesto neppure un euro di balzelli vari del tipo tassa di lettura o diritti di segreteria, abbiamo dato spazio a diverse centinaia di Artisti che hanno letto poesie, presentato mostre di dipinti e di fotografie (collettive e personali), offerto esecuzioni musicali di ogni tipo (dalla classica alla leggera), celebrato ricorrenze storiche ed artistiche, realizzato interviste e presentato libri di prosa e di poesia (editi ed inediti), proiettato video culturali sociali ed ambientali, proposto recital teatrali e cabarettistici, negli Hotel di Ischia, Corte degli Aragonesi, Ulisse, Oriente, Miramare e Castello, Mareblù, Parco Verde, Delfini; nella Biblioteca Comunale Antoniana di Ischia, nelle Antiche terme comunali di Ischia, nel Museo di Villa Arbusto a Lacco Ameno, nella sede dell’associazione “Arte del suonare” di Roma, nel parco idrotermale Negombo di Lacco Ameno, nel teatro di Monza, nel teatro di Vermiglio, nel Museo Etnografico del Mare di Ischia, nel teatro Parente di Milano, nell’Aula Magna della SIAM di Milano, nell’Auditorium del Museo Delle Culture – MUDEC – di Milano, nel Museo di Latina, nell’Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola, nella Chiesa degli Artisti – Basilica Santa Maria in Montesanto, nella sede della Pro-loco di S. Possidonio… ecc.
Come abbiamo fatto?
Prima o poi qualcuno doveva accorgersi che i tempi sono cambiati (i mecenati non vivono più nei palazzi ducali), che la pubblicità governa i nostri piaceri edonistici ed epicurei così come semina le spore di ideologie e di spiritualità, e che essa è la vera padrona delle nostre scelte e dei nostri portafogli.
Ecco pertanto le proposte dei progetti DILA consentire che, sponsorizzando i nostri volumi di poesie e di arti varie, senza dubbio gli Autori dei testi e delle immagini, ma sicuramente anche le Aziende Commerciali, ottengano notevoli benefici quali possono essere considerati quelli derivanti da una rete alternativa di distribuzione, una forma innovativa di pubblicità aziendale, un nuovo strumento di propaganda personale, il rafforzamento di contatti operativi tra Cultura e Aziende, la gratificazioni per il serio lavoro di Scrittori, Artisti, ed Imprese Commerciali, e, non ultimo, il vantaggio derivante dall’effetto sorpresa conseguente alla novità dello strumento utilizzato per promuovere i propri prodotti.
Noi affermiamo che nessun libro viene cestinato prima ancora di essere sfogliato (come viceversa avviene per depliant, brochure, volantini, e cataloghi vari).
Oggi parliamo dell’ultimo nato e del più azzardato, se vogliamo, dei suoi gioielli: IL Premio Letterario Internazionale “Otto Milioni” Ischia.
Il Premio, nato nel 2011 unicamente come premio di Poesia, si presenta in sei differenti sezioni: poesia, arti grafiche, musica, letteratura, giornalismo, recitazione.
Se posso specificare un solo parametro indicativo del suo successo, mi basta segnalare che la sezione arti grafiche in un anno ha ricevuto 217 richieste di iscrizioni provenienti da 36 nazioni (Algeria, Argentina, Armenia, Austria, Azerbaijan, Brasile, Bulgaria, Cile, Egitto, Georgia, Germania, Giordania, Grecia, India, Inghilterra, Iran, Israele, Italia, Lettonia, Messico, Nepal, Nicaragua, Nigeria, Pakistan, Perù, Portogallo, Romania, Russia, Sebia, Spagna,Tunisia, Turchia, Ucraina, USA, Venezuela, Vietnam).
 
Caterina Guttadauro La Brasca

 La terza e ultima puntata sarà pubblicata sabato 19 marzo 2022.

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Bruno Mancini |La “visione” di Raffaele La Capria

Per la serie Esopo news

Nei giorni scorsi ho ricevuto due telefonate da persone amiche che si trovano in grandi difficoltà nella lotta contro malattie incurabili o quasi.

Vivono su paralleli molto distanti tra di loro, eppure ho sentito nelle loro parole la stessa ansia di contatto umano capace di dare un sollievo al pianto della disperazione.

Ed ho pensato a tutta l’insipienza del genere umano impegnato nel costruire armi per offendere piuttosto che medicine per difendersi… ed alla morte che spadroneggia per tale follia collettiva.

Resta la voglia di operare affinché sia realizzata la visione ideologica espressa nel brano scritto nel 1952 da uno degli innovatori della narrativa italiana del ‘900: “Non ci sono paesini abbastanza isolati, non ci sono giorni abbastanza privati, né paralleli abbastanza lontani. Un rapporto si stabilisce sempre, prima o poi, non c’è scampo.- Raffaele La Capria”.

Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009)

https://www.lulu.com/en/en/shop/bruno-mancini/sasquatch/paperback/product-1m27mjyv.html

https://www.lulu.com/en/en/shop/bruno-mancini/sasquatch/ebook/product-1nqkwr9z.html

A loro

Non conosco le ragioni,
eppure sono attento,
dei suoi silenzi che ammantano distacchi.

Io vivo ancora.

I figli scalzano
immortali ambizioni, i porti certi dei fratelli.

Il nostro tetto
è il limite del nostro sguardo.
Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009): 

Adesso no

Adesso no.
Sonori squillano sopiti palpiti.
Ignazio è briciola
ondivaga in cerca di assonanze.

Nella discesa dal barchino di Caronte,
lui fu quel remo
ruotante in aria
che ne squarciava nebbie.

Vorrei capire,
verbo completo,
se il tempo mi scoppietta tra le mani
o sono stato il fabbricante dei petardi.

Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009)

dedicata a Lina D’Onofrio:  

Conversazione solitaria

Un mostro sacro s’aggira
sfiorendo
i teneri baccelli di versi smarriti
nel simplex
“futileggiante” click
di chi distrugge il proprio tempo,
nemmeno molto,
magari tutto,
contro smodato non svelare il sesto senso,
mai ultimo e mai privo di tormento,
per chi Poeta nasce e muore.

PUREZZA

Il gran “magone” non lo porgo
a peso,
affumicato,
a scaglie,
dorato,
in pillole,
stracciato tra due servi ed un padrone.

SEVIZIA

Diario di giorni non vissuti
smaltati con lacche giapponesi,
io soffio
in torride fornaci
dove gl’impasti
catturano fanghi e detriti
-magmatici anacronistici
“un giorno ancora
e sarà maggio allora
il mese delle rose o dei traslochi!”-
e i miei bizzarri
sparire in sabbie mobili
che… attenta… sembrano miele
intanto che mi tolgono respiro e forze.

DILA & Artés articoli pubblicati

DILA & Artés

CS | Tra Bruno Mancini

Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

e Antonio Auricchio

editore della testata giornalistica “Il Giornale di ArtesTv

registrata presso il Tribunale di Salerno, si è stabilita un’intesa di collaborazione che vedrà l’Ass. DILA partecipare con interviste, recensioni notizie ecc. alla redazione della sezione cultura del giornale.

Antonio Auricchio

ha iniziato la sua carriera ponendo l’attenzione all’amore verso il prossimo, dedicandosi alla salute dei suoi pazienti attraverso il ruolo di dipendente dell’ASL di Salerno e di infermiere specializzato nel reparto di rianimazione.

Una volta lasciato l’impegno verso coloro che soffrono, ha ben pensato di proseguire la sua vita, passando, dopo aver visto e vissuto in prima persona il dolore delle persone al divertimento, profondendo il suo impegno, nella passione che aveva già da prima coltivato per la TV, per il mondo dello spettacolo e del cinema, iniziando come organizzatore di eventi e venendo in contatto con persone illustri e di un certo calibro.

Poi cameraman e patrón di “Miss Arte’sTv”, il concorso dedicato alla selezione delle ragazze baciate da Venere sia del territorio Campano che Nazionale, e che esaltassero principalmente le bellezze del suo amato Sud e quelle delle giovani aspiranti al mondo della televisione e dello spettacolo  dello stivale tricolore intero.

La passione che lo anima lo ha spinto fino a prendere le redini in mano e ideare, registrare e dirigere da dietro la camera da presa programmi, notiziari e dossier televisivi, impegnandosi anche nella ricerca di notizie di rilevante importanza sia nazionale che estera per gli articoli giornalistici all’interno del canale ArtesTv.

Francesca Durante

https://ilgiornale.artestv.it/

Antonio Auricchio

Bruno Mancini

scrittore e poeta, è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.

A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:

“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.

Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri:

Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.

… si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna, che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni.

… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti.

Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?

Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…

…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.

…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.

Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…

…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.

…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”

Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.

…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.

Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”

Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!

Una poetica lacerata e sfuggente…

Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…

Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.

Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.

“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…”

Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia

INFO:

[email protected]

[email protected]

Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23

DILA&Artés

Regolamento partecipazione e modulo iscrizione

1) L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in pieno accordo con l’editore Antonio Auricchio, Patron della testata giornalistica Artés registrata presso il Tribunale di Salerno, ha dato vita al nuovo progetto culturale DILA&Artés di ampio respiro mediatico adatto alla valorizzazione delle attività dell’Associazione e di tutti gli Artisti che hanno comunque collaborato con i nostri progetti culturali.

2) Il progetto culturale DILA&Artés prevede la pubblicazione a cura dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” di interviste, recensioni, notizie ecc. nella sezione cultura della testata giornalistica Artés.

3) La partecipazione al progetto culturale DILA&Artés, per testi e immagini, è aperta ai contributi degli Artisti italiani e stranieri che, dopo averne fatta richiesta, saranno selezioni da una Commissione nominata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Tale Commissione provvederà a selezionare in maniera insindacabile le richieste di partecipazione al progetto culturale DILA&Artés.

4) I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscriversi direttamente nel gruppo dei partecipanti purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento e siano in regola con il tesseramento DILA

5) Gli Artisti che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

6) L’Artista, per partecipare al progetto culturale DILA&Artés, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata.

7) Trattandosi di una partecipazione a titolo completamente GRATUITO, L’Associazione DILA si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Artisti, inviando le proprie iscrizioni, ne prendono atto in maniera definitiva.

8) INFO: 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23 – [email protected]

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione al progetto culturale DILA&Artés

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via____________________                          N:_____                       CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv/ esprimo l’intenzione di partecipare al progetto culturale DILA&Artés nella mia qualità di

Scrittore □  –  Attore □  –  Musicista □  –  Pittore □  

 A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto al progetto culturale DILA&Artés organizzato dall’Associazione DILA;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  3. volere concedere all’Associazione DILA il diritto di pubblicare ed utilizzare il contenuto della mia suddetta partecipazione in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che l’Associazione DILA avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare il contenuto della mia suddetta partecipazione e di utilizzarlo in ogni forma e modo nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare il suddetto contenuto della mia partecipazione anche in via telematica a mezzo internet e non sarà tenuta ad effettuare alcuna correzione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con l’Associazione DILA che essa NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare il contenuto della mia suddetta partecipazione al gratuito utilizzo da parte del’Associazione DILA per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione essa voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità del contenuto della mia suddetta partecipazione, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del contenuto della mia suddetto partecipazione;

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare a dila@emmegiischia.com

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – dila@emmegiischia.com

 

DILA & Artés 20220316 Silvana Lazzarino presenta Milena Pertrarca

DILA & Artés 20220316 Silvana Lazzarino presenta Milena Pertrarca

DILA & Artés 20220316

Silvana Lazzarino presenta
Milena Petrarca – Presidente DILA per l’America del Nord

Artista a trecento sessanta gradi, figlia d’arte, nata a Pozzuoli, ma attiva tra Latina e New York, dove ha esposto in diverse rassegne e organizzato a New York il Cinquecentenario di Cristoforo Colombo con personali e collettive ricevendo il prestigioso riconoscimento “ArtisticAchivement Award Gallery”, Milena Petrarca non è soltanto una pittrice di fama internazionale, ma anche scultrice e poetessa di grande sensibilità, stilista e ritrattista che dona emozioni oltre il tempo legate all’uomo e alla sua vita tra gioie e malinconie, passioni e speranze.

Vincitrice per la sezione Arti grafiche del Premio internazionale “Otto milioni” nel 2017 e nel 2021.
Le sue opere, presenti nei musei italiani e americani e nelle collezioni più prestigiose americane, francesi, inglesi e cinesi, recentemente hanno ricevuto il privilegio di essere proiettate nell’Aula Magna del MUDC (Museo Delle Culture – Milano) quale contributo delle Arti figurative in occasione di un evento Made in Ischia organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” inserito nel palinsesto della manifestazione internazionale BookCity.

Esse incantano gli occhi e la mente per quel loro essere sospese tra realtà e sogno, mistero e poesia, avvolte da una luce che traspare da colori ora caldi e accesi, ora freddi e opachi.
Tra le più note promotrici della cultura del Mezzogiorno in tutto il mondo, è ideatrice del famoso Premio Internazionale Magna Grecia Latina-New York, che da oltre 20 anni si tiene a Latina e premia personalità del mondo della cultura e dell’arte italiana e straniera.

Presente tra i più importanti artisti della corrente americana il “Realismo Magico”, Milena Petrarca si muove con disinvoltura nel trattare diverse tematiche che spaziano dall’amore alla pace, al paesaggio, con al centro l’universo femminile con cui entra nei sottili percorsi interiori dove si annidano ricordi, emozioni lasciate nell’ombra per troppo tempo e ora pronte a riaffiorare sotto altra luce.
Rappresentazioni che esplorano il significato della vita nelle sue diverse sfumature dove l’uomo sempre più è chiamato a cogliere lo straordinario che appartiene alla natura fonte di bellezza e gioia, vita e malinconia.

Le figure femminili che si affacciano nei suoi dipinti raccontano l’entusiasmo innanzi ai sogni in cui credere, ma anche nostalgia e tenerezza.
Così la donna è legata alla natura e ai colori della primavera, alla bellezza pura degli angeli come mostrano rispettivamente la trilogia dedicata alla “Primavera” e “l’Angelo della luce”.
Ma la figura della donna sintetizza anche dolcezza e fascino come in “Nausica”, o sensualità e mistero come nella “Maga Circe”.
Anche il mondo del cinema e dello spettacolo ha dato a Milena Petrarca la possibilità di descrivere la femminilità legata al mito come in “Il sogno di Marilyn”.
Donne angelicate e appassionate, seducenti e malinconiche descritte attraverso tonalità che cambiano a seconda dello stato d’animo che le attraversa.
L’arte di Milena Petrarca costruisce entro questi contesti intensi, fatti di verità e bellezza, un mosaico di emozioni che intrecciano amore, passione, purezza e abbandono per sentire la vita che scorre tra aspettative e delusioni lungo questo viaggio interiore attraverso la memoria ed il presente.

Silvana Lazzarino

Poesia di Milena Petrarca
dedicata al “Ritratto di Zia Bettina”

Amore oltre la morte

I tuoi occhi color del mare
alla ricerca dell’amore perduto…
Tu ancora guardi lontano
oltre l’oceano
fissando punti di luce
riflessi sul tuo viso
immortalato in momenti eterni
vissuti di dolce incanto
con la persona tanto
amata: il tuo Caruso.
Passione di un amore
carico di energie…
Fili ardenti solcano
il tuo volto come
capelli orditi da trame
aggrovigliate di rosso,
ardente come fuoco
che ti brucia dentro
ma ricama la tua vita
di dolci, soavi, momenti
rimembrando i fugaci
attimi d’amore…
Ma è pura la tua beltà
che come angelo
guarda attraverso onde
e sente un anelito
sospiro che tanto hai
sognato e rivissuto
dentro di te…
Una polvere azzurra
come ali di farfalla
fa volare la tua anima
in momenti meravigliosi
ma mai ritrovati.
Adesso sei – IMMORTALATA –
su questa tela
ed assapori le dolcezze
dell’AMORE.

Poesia di Milena Petrarca
pubblicata nell’antologia
“Sinfonia con l’Africa – 2”
Donna della pace

Di luce è il tuo viso
capelli come fiamme d’amore
tu sognavi ad occhi aperti
un futuro di pace
tu grande colomba
vestita di bianco
tu attentamente osservi
la coppia che dolcemente
si sfiori in un turbinio
di baci… volteggi
danza di cuori…
ed ecco l’amore
troneggia in caldo
grembo di donna
di luce vestita.

DILA & Artés 20220316 Silvana Lazzarino presenta Milena Pertrarca

DILA & Artés 20220316 Silvana Lazzarino presenta Milena Pertrarca

DILA & Artés 20220316 Silvana Lazzarino presenta Milena Pertrarca

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Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

Bruno Mancini racconta la sua Poesia e il suo amore per Ischia.

Seconda puntata

La prima puntata è stata pubblicata sabato 05 marzo 2022 http—-

D- Ogni poesia è un viaggio che tocca paesaggi, frontiere, percorsi, mete visibili e invisibili. Verso l’altro, l’altrove, l’oltre. E alla fine del viaggio, cosa deve esserci a parer suo?
R- Per me la poesia è l’espressione di stati d’animo che prescindono da ogni configurazione temporale e/o spaziali.
I versi vivono, quando riescono a diventare poesia, in ambienti e in momenti che prescindono da ogni realtà. Quando scrivo la parola fine in calce ad un componimento poetico mi sembra di aver salutato un amico del cuore nel momento della sua definitiva partenza per un altro continente.

D- L’Associazionismo dovrebbe essere un’esperienza che aggrega, quindi che unisce sinergie. É  così in Italia o c’è ancora della strada da fare per superare la competitività?
R- In Italia l’associazionismo è pervaso da notevoli sacche di elitarismo disdicevole per una sana collaborazione utile a realizzare i nobili scopi che troviamo spesso elencati negli atti costitutivi delle Associazioni.
DILA ha lanciato più di un appello pubblico per organizzare sinergie con altre Associazioni, mettendo sempre a disposizione tutte le risorse promozionali e divulgative che le sono state rese fruibili da organi dì informazione e da gruppi di lavoro che seguono con attenzione i nostri progetti culturali, artistici e sociali.
In alcuni casi (Arte del suonare, Oceanomare Delphis,  CentroInsieme Onlus ecc.) siamo riusciti a stabilire rapporti che hanno valorizzato oltre ogni previsione le iniziative gestite congiuntamente.

D- Circoli e Associazioni, offrendo momenti di aggregazione generazionale, cioè di realtà altrimenti molto distanti tra loro, trovano il modo di confrontarsi. Cosa fare perché questo avvenga senza forzature, in maniera quasi naturale?
R- Pur senza aver ricevuto mai un solo euro di finanziamento pubblico; senza aver mai percepito somme per iscrizioni; senza aver mai chiesto neppure un euro di balzelli vari del tipo tassa di lettura o diritti di segreteria, abbiamo dato spazio a diverse centinaia di Artisti che hanno letto poesie, presentato mostre di dipinti e di fotografie (collettive e personali), offerto esecuzioni musicali di ogni tipo (dalla classica alla leggera), celebrato ricorrenze storiche ed artistiche, realizzato interviste e presentato libri di prosa e di poesia (editi ed inediti), proiettato video culturali sociali ed ambientali, proposto recital teatrali e cabarettistici, negli Hotel di Ischia, Corte degli Aragonesi, Ulisse, Oriente, Miramare e Castello, Mareblù, Parco Verde, Delfini; nella Biblioteca Comunale Antoniana di Ischia, nelle Antiche terme comunali di Ischia, nel Museo di Villa Arbusto a Lacco Ameno, nella sede dell’associazione “Arte del suonare” di Roma, nel parco idrotermale Negombo di Lacco Ameno, nel teatro di Monza, nel teatro di Vermiglio, nel Museo Etnografico del Mare di Ischia, nel teatro Parente di Milano, nell’Aula Magna della SIAM di Milano, nell’Auditorium del Museo Delle Culture – MUDEC – di Milano, nel Museo di Latina, nell’Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola, nella Chiesa degli Artisti – Basilica Santa Maria in Montesanto, nella sede della Pro-loco di S. Possidonio… ecc.
Come abbiamo fatto?
Prima o poi qualcuno doveva accorgersi che i tempi sono cambiati (i mecenati non vivono più nei palazzi ducali), che la pubblicità governa i nostri piaceri edonistici ed epicurei così come semina le spore di ideologie e di spiritualità, e che essa è la vera padrona delle nostre scelte e dei nostri portafogli.
Ecco pertanto le proposte dei progetti DILA consentire che, sponsorizzando i nostri volumi di poesie e di arti varie, senza dubbio gli Autori dei testi e delle immagini, ma sicuramente anche le Aziende Commerciali, ottengano notevoli benefici quali possono essere considerati quelli derivanti da una rete alternativa di distribuzione, una forma innovativa di pubblicità aziendale, un nuovo strumento di propaganda personale, il rafforzamento di contatti operativi tra Cultura e Aziende, la gratificazioni per il serio lavoro di Scrittori, Artisti, ed Imprese Commerciali, e, non ultimo, il vantaggio derivante dall’effetto sorpresa conseguente alla novità dello strumento utilizzato per promuovere i propri prodotti.
Noi affermiamo che nessun libro viene cestinato prima ancora di essere sfogliato (come viceversa avviene per depliant, brochure, volantini, e cataloghi vari).
Oggi parliamo dell’ultimo nato e del più azzardato, se vogliamo, dei suoi gioielli: IL Premio Letterario Internazionale “Otto Milioni” Ischia.
Il Premio, nato nel 2011 unicamente come premio di Poesia, si presenta in sei differenti sezioni: poesia, arti grafiche, musica, letteratura, giornalismo, recitazione.
Se posso specificare un solo parametro indicativo del suo successo, mi basta segnalare che la sezione arti grafiche in un anno ha ricevuto 217 richieste di iscrizioni provenienti da 36 nazioni (Algeria, Argentina, Armenia, Austria, Azerbaijan, Brasile, Bulgaria, Cile, Egitto, Georgia, Germania, Giordania, Grecia, India, Inghilterra, Iran, Israele, Italia, Lettonia, Messico, Nepal, Nicaragua, Nigeria, Pakistan, Perù, Portogallo, Romania, Russia, Sebia, Spagna,Tunisia, Turchia, Ucraina, USA, Venezuela, Vietnam).
 
Caterina Guttadauro La Brasca

 La terza e ultima puntata sarà pubblicata sabato 19 marzo 2022.

 

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Bruno Mancini |L’incertezza della certezza

Per la serie Esopo news

In questi giorni sto rileggendo alcuni libri di uno scrittore che ho ammirato praticamente da sempre.

Nel testo di un vecchio volume, edito nel 1962 ed ormai senza copertine e con le pagine quasi distaccate dalla rilegatura, mi ha fatto piacere rilevare che alcune mie sottolineature, antiche di circa 60 anni, continuano ad avere per me lo stesso rilievo positivo di allora.

Ad un tratto ho smesso di leggere e sono restato per molti minuti fermo a valutare prima, ed accarezzare poi, un pensiero tra il nostalgico e l’incredibile.

Ero da solo nel tramonto in riva al mare (il mare è uno dei personaggi importanti del libro), quando mi sono reso conto, infatti, di aver vissuta quasi tutta la vita nella logica, etica e pragmatica, sentimentale e sociale, derivante ed appartenente ad una frase sottolineata con un sottile tratto di matita.

E ciò che ancora ora mi seduce in questa scoperta non è tanto la certezza di avere agito e pensato nel modus vivendi, desiderato seppure a volte maledetto, stigmatizzato nella frase dello scrittore, ma la rivelazione di non essermene reso assolutamente conto pur nella lunga inseparabilità che ci ha uniti.

Senza lotta non si può stare soli; ma star soli vuol dire non voler più lottare.”

L’incertezza della certezza non smette mai di stupire!

Sempre lui, Cesare Pavese ma da un altro libro.

Ma ormai io non potevo più perdonarle di essere una donna, una che trasforma il sapore remoto del vento in sapore di carne.”

Più lo rileggo e più sono convinto di aver fatto bene ad ammirarlo per oltre mezzo secolo.

E allora ecco che vi propongo alcune mie poesie in tema di donne.

 

Dalla mia raccolta di poesie

“Erotismo, sì!”

https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/poesia/265957/erotismo-s/

Il brivido più lungo

Ti vedo seduta ogni giorno.
Una mano gingilla tra i riccioli
accarezzandoti la gola.
Il cavalletto attende le curve le tinte le forme.
A volte una coda di auto rallenta il percorso del bus.
Ed io ti guardo fremere per un attimo più lungo.

Ti voglio sdraiata una notte.
Una mano gingilla sul mio petto
accarezzandomi innocente.
Il calice attende le bollicine dello sballo.
A volte un sorriso ferma del tutto il tempo,
ed io ti guardo nuda, prima del brindisi più lungo.

Tunnel dietro la curva.
Un attimo e tu già mostri
avvinto il prima con il dopo.
Il buio mescolerà per noi il sogno e la realtà.
A volte, stavolta, vincente è la passione,
e tu m’inviterai al brivido più lungo.
——————————————-

Dalla mia raccolta di poesie

“Erotismo, sì!”

Essere donna non basta

Essere donna non le dà pace
quando è la strada che attizza
il suo “per ora”
nembo che sbuca e offusca
tra filiformi steli di ginestre apparsi,
arditi nel lembo in basso del suo
torrione sulla rocca.

E lei vorrebbe fiato caldo tra la guancia e il collo,
mani indecenti a superare ostacoli dalle
ginocchia
al breve tratto dove concentra osceni paradisi,
osceno e paradiso.
Il ruvido pigiare sul suo perduto senso del reale.

Enfasi immacolata
sbaraglia il trucido bivacco,
ma lei non gode.

————————————-

Dalla mia raccolta di poesie

“Erotismo, sì!”

Le onde orizzontali

incredibilmente immobili
nelle tue coppe,
young lady abbarbicata ad una rocca
– non oggi –
tremula al gusto intenso
all’odore impalpabile
al calpestio lontano
del solito sconosciuto;

bizzarre prorompenti
oltre comode fettucce,
young lady perversa nella tua cuffia
– non oggi –
gracchiante “Oh, sì!”
“Ancora ancora.”
alla voce affanno lontano
del solito sconosciuto;

morbidamente accarezzanti
in lungo la tua schiena arcuata,
young lady discinta sul gran
pistillo, – non oggi –
esuberante al lieve dondolio,
al vorticoso affondo
tra le tue labbra,
del solito sconosciuto.

Tu lady
signora dei tuoi tempi
trasformi in jazz la tua monotonia.
Se poi mi chiami:
oscura il lume sul divano
alza i capelli al cielo
abbassa a terra gl’indumenti
socchiudi gli occhi
respira un sogno
dimentica di esistere,

io vengo per cambiare lo spartito.

Bruno Mancini |L'incertezza della certezza

Bruno Mancini |L’incertezza della certezza

Bruno Mancini |L'incertezza della certezza

Bruno Mancini |L’incertezza della certezza

Bruno Mancini |L'incertezza della certezza

Bruno Mancini |L’incertezza della certezza

 

DILA & Artés 20220209

Bruno Mancini |La “visione” di Raffaele La Capria

Per la serie Esopo news

Nei giorni scorsi ho ricevuto due telefonate da persone amiche che si trovano in grandi difficoltà nella lotta contro malattie incurabili o quasi.

Vivono su paralleli molto distanti tra di loro, eppure ho sentito nelle loro parole la stessa ansia di contatto umano capace di dare un sollievo al pianto della disperazione.

Ed ho pensato a tutta l’insipienza del genere umano impegnato nel costruire armi per offendere piuttosto che medicine per difendersi… ed alla morte che spadroneggia per tale follia collettiva.

Resta la voglia di operare affinché sia realizzata la visione ideologica espressa nel brano scritto nel 1952 da uno degli innovatori della narrativa italiana del ‘900: “Non ci sono paesini abbastanza isolati, non ci sono giorni abbastanza privati, né paralleli abbastanza lontani. Un rapporto si stabilisce sempre, prima o poi, non c’è scampo.- Raffaele La Capria”.

Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009)

https://www.lulu.com/en/en/shop/bruno-mancini/sasquatch/paperback/product-1m27mjyv.html

https://www.lulu.com/en/en/shop/bruno-mancini/sasquatch/ebook/product-1nqkwr9z.html

A loro

Non conosco le ragioni,
eppure sono attento,
dei suoi silenzi che ammantano distacchi.

Io vivo ancora.

I figli scalzano
immortali ambizioni, i porti certi dei fratelli.

Il nostro tetto
è il limite del nostro sguardo.
Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009): 

Adesso no

Adesso no.
Sonori squillano sopiti palpiti.
Ignazio è briciola
ondivaga in cerca di assonanze.

Nella discesa dal barchino di Caronte,
lui fu quel remo
ruotante in aria
che ne squarciava nebbie.

Vorrei capire,
verbo completo,
se il tempo mi scoppietta tra le mani
o sono stato il fabbricante dei petardi.

Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009)

dedicata a Lina D’Onofrio:  

Conversazione solitaria

Un mostro sacro s’aggira
sfiorendo
i teneri baccelli di versi smarriti
nel simplex
“futileggiante” click
di chi distrugge il proprio tempo,
nemmeno molto,
magari tutto,
contro smodato non svelare il sesto senso,
mai ultimo e mai privo di tormento,
per chi Poeta nasce e muore.

PUREZZA

Il gran “magone” non lo porgo
a peso,
affumicato,
a scaglie,
dorato,
in pillole,
stracciato tra due servi ed un padrone.

SEVIZIA

Diario di giorni non vissuti
smaltati con lacche giapponesi,
io soffio
in torride fornaci
dove gl’impasti
catturano fanghi e detriti
-magmatici anacronistici
“un giorno ancora
e sarà maggio allora
il mese delle rose o dei traslochi!”-
e i miei bizzarri
sparire in sabbie mobili
che… attenta… sembrano miele
intanto che mi tolgono respiro e forze.

 

DILA & Artés articoli pubblicati

DILA & Artés

CS | Tra Bruno Mancini

Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

e Antonio Auricchio

editore della testata giornalistica “Il Giornale di ArtesTv

registrata presso il Tribunale di Salerno, si è stabilita un’intesa di collaborazione che vedrà l’Ass. DILA partecipare con interviste, recensioni notizie ecc. alla redazione della sezione cultura del giornale.

Antonio Auricchio

ha iniziato la sua carriera ponendo l’attenzione all’amore verso il prossimo, dedicandosi alla salute dei suoi pazienti attraverso il ruolo di dipendente dell’ASL di Salerno e di infermiere specializzato nel reparto di rianimazione.

Una volta lasciato l’impegno verso coloro che soffrono, ha ben pensato di proseguire la sua vita, passando, dopo aver visto e vissuto in prima persona il dolore delle persone al divertimento, profondendo il suo impegno, nella passione che aveva già da prima coltivato per la TV, per il mondo dello spettacolo e del cinema, iniziando come organizzatore di eventi e venendo in contatto con persone illustri e di un certo calibro.

Poi cameraman e patrón di “Miss Arte’sTv”, il concorso dedicato alla selezione delle ragazze baciate da Venere sia del territorio Campano che Nazionale, e che esaltassero principalmente le bellezze del suo amato Sud e quelle delle giovani aspiranti al mondo della televisione e dello spettacolo  dello stivale tricolore intero.

La passione che lo anima lo ha spinto fino a prendere le redini in mano e ideare, registrare e dirigere da dietro la camera da presa programmi, notiziari e dossier televisivi, impegnandosi anche nella ricerca di notizie di rilevante importanza sia nazionale che estera per gli articoli giornalistici all’interno del canale ArtesTv.

Francesca Durante

https://ilgiornale.artestv.it/

Antonio Auricchio

Bruno Mancini

scrittore e poeta, è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.

A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:

“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.

Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri:

Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.

… si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna, che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni.

… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti.

Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?

Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…

…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.

…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.

Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…

…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.

…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”

Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.

…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.

Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”

Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!

Una poetica lacerata e sfuggente…

Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…

Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.

Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.

“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…”

Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia

INFO:

[email protected]

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Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23

DILA&Artés

Regolamento partecipazione e modulo iscrizione

1) L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in pieno accordo con l’editore Antonio Auricchio, Patron della testata giornalistica Artés registrata presso il Tribunale di Salerno, ha dato vita al nuovo progetto culturale DILA&Artés di ampio respiro mediatico adatto alla valorizzazione delle attività dell’Associazione e di tutti gli Artisti che hanno comunque collaborato con i nostri progetti culturali.

2) Il progetto culturale DILA&Artés prevede la pubblicazione a cura dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” di interviste, recensioni, notizie ecc. nella sezione cultura della testata giornalistica Artés.

3) La partecipazione al progetto culturale DILA&Artés, per testi e immagini, è aperta ai contributi degli Artisti italiani e stranieri che, dopo averne fatta richiesta, saranno selezioni da una Commissione nominata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Tale Commissione provvederà a selezionare in maniera insindacabile le richieste di partecipazione al progetto culturale DILA&Artés.

4) I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscriversi direttamente nel gruppo dei partecipanti purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento e siano in regola con il tesseramento DILA

5) Gli Artisti che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

6) L’Artista, per partecipare al progetto culturale DILA&Artés, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata.

7) Trattandosi di una partecipazione a titolo completamente GRATUITO, L’Associazione DILA si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Artisti, inviando le proprie iscrizioni, ne prendono atto in maniera definitiva.

8) INFO: 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23 – [email protected]

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione al progetto culturale DILA&Artés

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via____________________                          N:_____                       CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv/ esprimo l’intenzione di partecipare al progetto culturale DILA&Artés nella mia qualità di

Scrittore □  –  Attore □  –  Musicista □  –  Pittore □  

 A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto al progetto culturale DILA&Artés organizzato dall’Associazione DILA;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  3. volere concedere all’Associazione DILA il diritto di pubblicare ed utilizzare il contenuto della mia suddetta partecipazione in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che l’Associazione DILA avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare il contenuto della mia suddetta partecipazione e di utilizzarlo in ogni forma e modo nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare il suddetto contenuto della mia partecipazione anche in via telematica a mezzo internet e non sarà tenuta ad effettuare alcuna correzione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con l’Associazione DILA che essa NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare il contenuto della mia suddetta partecipazione al gratuito utilizzo da parte del’Associazione DILA per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione essa voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità del contenuto della mia suddetta partecipazione, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del contenuto della mia suddetto partecipazione;

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv

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P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare a dila@emmegiischia.com

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DILA & Artés 20220312 Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini 2

DILA & Artés 20220312 articolo pubblicato

DILA & Artés 20220312

Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

Bruno Mancini racconta la sua Poesia e il suo amore per Ischia.

Seconda puntata

La prima puntata è stata pubblicata sabato 05 marzo 2022 http—-

D- Ogni poesia è un viaggio che tocca paesaggi, frontiere, percorsi, mete visibili e invisibili. Verso l’altro, l’altrove, l’oltre. E alla fine del viaggio, cosa deve esserci a parer suo?
R- Per me la poesia è l’espressione di stati d’animo che prescindono da ogni configurazione temporale e/o spaziali.
I versi vivono, quando riescono a diventare poesia, in ambienti e in momenti che prescindono da ogni realtà. Quando scrivo la parola fine in calce ad un componimento poetico mi sembra di aver salutato un amico del cuore nel momento della sua definitiva partenza per un altro continente.

D- L’Associazionismo dovrebbe essere un’esperienza che aggrega, quindi che unisce sinergie. É  così in Italia o c’è ancora della strada da fare per superare la competitività?
R- In Italia l’associazionismo è pervaso da notevoli sacche di elitarismo disdicevole per una sana collaborazione utile a realizzare i nobili scopi che troviamo spesso elencati negli atti costitutivi delle Associazioni.
DILA ha lanciato più di un appello pubblico per organizzare sinergie con altre Associazioni, mettendo sempre a disposizione tutte le risorse promozionali e divulgative che le sono state rese fruibili da organi dì informazione e da gruppi di lavoro che seguono con attenzione i nostri progetti culturali, artistici e sociali.
In alcuni casi (Arte del suonare, Oceanomare Delphis,  CentroInsieme Onlus ecc.) siamo riusciti a stabilire rapporti che hanno valorizzato oltre ogni previsione le iniziative gestite congiuntamente.

D- Circoli e Associazioni, offrendo momenti di aggregazione generazionale, cioè di realtà altrimenti molto distanti tra loro, trovano il modo di confrontarsi. Cosa fare perché questo avvenga senza forzature, in maniera quasi naturale?
R- Pur senza aver ricevuto mai un solo euro di finanziamento pubblico; senza aver mai percepito somme per iscrizioni; senza aver mai chiesto neppure un euro di balzelli vari del tipo tassa di lettura o diritti di segreteria, abbiamo dato spazio a diverse centinaia di Artisti che hanno letto poesie, presentato mostre di dipinti e di fotografie (collettive e personali), offerto esecuzioni musicali di ogni tipo (dalla classica alla leggera), celebrato ricorrenze storiche ed artistiche, realizzato interviste e presentato libri di prosa e di poesia (editi ed inediti), proiettato video culturali sociali ed ambientali, proposto recital teatrali e cabarettistici, negli Hotel di Ischia, Corte degli Aragonesi, Ulisse, Oriente, Miramare e Castello, Mareblù, Parco Verde, Delfini; nella Biblioteca Comunale Antoniana di Ischia, nelle Antiche terme comunali di Ischia, nel Museo di Villa Arbusto a Lacco Ameno, nella sede dell’associazione “Arte del suonare” di Roma, nel parco idrotermale Negombo di Lacco Ameno, nel teatro di Monza, nel teatro di Vermiglio, nel Museo Etnografico del Mare di Ischia, nel teatro Parente di Milano, nell’Aula Magna della SIAM di Milano, nell’Auditorium del Museo Delle Culture – MUDEC – di Milano, nel Museo di Latina, nell’Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola, nella Chiesa degli Artisti – Basilica Santa Maria in Montesanto, nella sede della Pro-loco di S. Possidonio… ecc.
Come abbiamo fatto?
Prima o poi qualcuno doveva accorgersi che i tempi sono cambiati (i mecenati non vivono più nei palazzi ducali), che la pubblicità governa i nostri piaceri edonistici ed epicurei così come semina le spore di ideologie e di spiritualità, e che essa è la vera padrona delle nostre scelte e dei nostri portafogli.
Ecco pertanto le proposte dei progetti DILA consentire che, sponsorizzando i nostri volumi di poesie e di arti varie, senza dubbio gli Autori dei testi e delle immagini, ma sicuramente anche le Aziende Commerciali, ottengano notevoli benefici quali possono essere considerati quelli derivanti da una rete alternativa di distribuzione, una forma innovativa di pubblicità aziendale, un nuovo strumento di propaganda personale, il rafforzamento di contatti operativi tra Cultura e Aziende, la gratificazioni per il serio lavoro di Scrittori, Artisti, ed Imprese Commerciali, e, non ultimo, il vantaggio derivante dall’effetto sorpresa conseguente alla novità dello strumento utilizzato per promuovere i propri prodotti.
Noi affermiamo che nessun libro viene cestinato prima ancora di essere sfogliato (come viceversa avviene per depliant, brochure, volantini, e cataloghi vari).
Oggi parliamo dell’ultimo nato e del più azzardato, se vogliamo, dei suoi gioielli: IL Premio Letterario Internazionale “Otto Milioni” Ischia.
Il Premio, nato nel 2011 unicamente come premio di Poesia, si presenta in sei differenti sezioni: poesia, arti grafiche, musica, letteratura, giornalismo, recitazione.
Se posso specificare un solo parametro indicativo del suo successo, mi basta segnalare che la sezione arti grafiche in un anno ha ricevuto 217 richieste di iscrizioni provenienti da 36 nazioni (Algeria, Argentina, Armenia, Austria, Azerbaijan, Brasile, Bulgaria, Cile, Egitto, Georgia, Germania, Giordania, Grecia, India, Inghilterra, Iran, Israele, Italia, Lettonia, Messico, Nepal, Nicaragua, Nigeria, Pakistan, Perù, Portogallo, Romania, Russia, Sebia, Spagna,Tunisia, Turchia, Ucraina, USA, Venezuela, Vietnam).
 
Caterina Guttadauro La Brasca

 La terza e ultima puntata sarà pubblicata sabato 19 marzo 2022.

Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini 2

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Bruno Mancini |L’incertezza della certezza

Per la serie Esopo news

In questi giorni sto rileggendo alcuni libri di uno scrittore che ho ammirato praticamente da sempre.

Nel testo di un vecchio volume, edito nel 1962 ed ormai senza copertine e con le pagine quasi distaccate dalla rilegatura, mi ha fatto piacere rilevare che alcune mie sottolineature, antiche di circa 60 anni, continuano ad avere per me lo stesso rilievo positivo di allora.

Ad un tratto ho smesso di leggere e sono restato per molti minuti fermo a valutare prima, ed accarezzare poi, un pensiero tra il nostalgico e l’incredibile.

Ero da solo nel tramonto in riva al mare (il mare è uno dei personaggi importanti del libro), quando mi sono reso conto, infatti, di aver vissuta quasi tutta la vita nella logica, etica e pragmatica, sentimentale e sociale, derivante ed appartenente ad una frase sottolineata con un sottile tratto di matita.

E ciò che ancora ora mi seduce in questa scoperta non è tanto la certezza di avere agito e pensato nel modus vivendi, desiderato seppure a volte maledetto, stigmatizzato nella frase dello scrittore, ma la rivelazione di non essermene reso assolutamente conto pur nella lunga inseparabilità che ci ha uniti.

Senza lotta non si può stare soli; ma star soli vuol dire non voler più lottare.”

L’incertezza della certezza non smette mai di stupire!

Sempre lui, Cesare Pavese ma da un altro libro.

Ma ormai io non potevo più perdonarle di essere una donna, una che trasforma il sapore remoto del vento in sapore di carne.”

Più lo rileggo e più sono convinto di aver fatto bene ad ammirarlo per oltre mezzo secolo.

E allora ecco che vi propongo alcune mie poesie in tema di donne.

 

Dalla mia raccolta di poesie

“Erotismo, sì!”

https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/poesia/265957/erotismo-s/

Il brivido più lungo

Ti vedo seduta ogni giorno.
Una mano gingilla tra i riccioli
accarezzandoti la gola.
Il cavalletto attende le curve le tinte le forme.
A volte una coda di auto rallenta il percorso del bus.
Ed io ti guardo fremere per un attimo più lungo.

Ti voglio sdraiata una notte.
Una mano gingilla sul mio petto
accarezzandomi innocente.
Il calice attende le bollicine dello sballo.
A volte un sorriso ferma del tutto il tempo,
ed io ti guardo nuda, prima del brindisi più lungo.

Tunnel dietro la curva.
Un attimo e tu già mostri
avvinto il prima con il dopo.
Il buio mescolerà per noi il sogno e la realtà.
A volte, stavolta, vincente è la passione,
e tu m’inviterai al brivido più lungo.
——————————————-

Dalla mia raccolta di poesie

“Erotismo, sì!”

Essere donna non basta

Essere donna non le dà pace
quando è la strada che attizza
il suo “per ora”
nembo che sbuca e offusca
tra filiformi steli di ginestre apparsi,
arditi nel lembo in basso del suo
torrione sulla rocca.

E lei vorrebbe fiato caldo tra la guancia e il collo,
mani indecenti a superare ostacoli dalle
ginocchia
al breve tratto dove concentra osceni paradisi,
osceno e paradiso.
Il ruvido pigiare sul suo perduto senso del reale.

Enfasi immacolata
sbaraglia il trucido bivacco,
ma lei non gode.

————————————-

Dalla mia raccolta di poesie

“Erotismo, sì!”

Le onde orizzontali

incredibilmente immobili
nelle tue coppe,
young lady abbarbicata ad una rocca
– non oggi –
tremula al gusto intenso
all’odore impalpabile
al calpestio lontano
del solito sconosciuto;

bizzarre prorompenti
oltre comode fettucce,
young lady perversa nella tua cuffia
– non oggi –
gracchiante “Oh, sì!”
“Ancora ancora.”
alla voce affanno lontano
del solito sconosciuto;

morbidamente accarezzanti
in lungo la tua schiena arcuata,
young lady discinta sul gran
pistillo, – non oggi –
esuberante al lieve dondolio,
al vorticoso affondo
tra le tue labbra,
del solito sconosciuto.

Tu lady
signora dei tuoi tempi
trasformi in jazz la tua monotonia.
Se poi mi chiami:
oscura il lume sul divano
alza i capelli al cielo
abbassa a terra gl’indumenti
socchiudi gli occhi
respira un sogno
dimentica di esistere,

io vengo per cambiare lo spartito.

Bruno Mancini |L'incertezza della certezza

Bruno Mancini |L’incertezza della certezza

Bruno Mancini |L'incertezza della certezza

Bruno Mancini |L’incertezza della certezza

Bruno Mancini |L'incertezza della certezza

Bruno Mancini |L’incertezza della certezza

DILA & Artés 20220212

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

Giuseppe Lorin, attore, regista, romanziere, critico letterario, autore, conduttore e giornalista, è uno degli Attori maggiormente impegnati nella realizzazione dei progetti teatrali ideati ed organizzati dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA“.

La sua rappresentazione scenica in video del monologo “Metempsicosi spirituale

https://www.youtube.com/watch?v=Th05bNCF4so

scritto per lui da Bruno Mancini, effettuata durante la fase più restrittiva della pandemia, è un importante esempio di come si possa egregiamente continuare a coniugare l’Arte, in tutte le sue forme di scrittura, pur disponendo di mezzi di riproduzione insufficienti ma affrancati da professionalità e tenacia.

Ci ripromettiamo di pubblicare il testo integrale del monologo “Metempsicosi spirituale” prossimamente in questo stesso spazio.

Giuseppe Lorin ha studiato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico e si è specializzato all’International Film Institute of London con Richard Attenborough e in Pubblicità e Marketing presso l’Università Luigi Bocconi di Milano.

È docente di Interpretazione con il Metodo Mimesico e Dizione interpretativa, oltre ad essere giornalista pubblicista.

Ha vinto diversi premi e riconoscimenti ed è giurato in importanti premi letterari nazionali ed internazionali.

Con “Transtiberim. Trastevere, il mondo dell’oltretomba”, Bibliotheka edizioni, l’autore è alla sua sesta pubblicazione dopo l’apprezzato “Manuale di Dizione” (Nicola Pesce, 2009) con prefazione di Corrado Calabrò e contributi di Dacia Maraini, consultabile anche nelle biblioteche statali di settore.

Il suo incommensurabile amore per Roma l’ha portato a scrivere “Da Monteverde al mare” (David and Matthaus, 2013), “Tra le argille del tempo” (David and Matthaus, 2015), primo romanzo postfantastorico, “Roma, i segreti degli antichi luoghi” (David and Matthaus, 2016) e “Roma, la verità violata” (Alter Ego, 2017), romanzo pensato per una fiction di cui tre personaggi sono visibili su Youtube.

Nella primavera 2019, ed in occasione della elezione di Matera a Città della Cultura, Bibliotheka edizioni presenta “Dossier Isabella Morra”, la storia di un femminicidio del ‘500, nel materano, voluto dai fratelli di Isabella, la poetessa uccisa a 29 anni!

Sette poeti hanno apportato per questo dossier di Giuseppe Lorin, i loro contributi poetici, dalla prefazione di Dante Maffia e alla sua poesia per Isabella Morra a Dacia Maraini, da Corrado Calabrò a Michela Zanarella, da Marcella Continanza a Vittorio Pavoncello e ad Antonella Radogna.

Transtiberim. Trastevere, il mondo dell’oltretomba”, Bibliotheka edizioni, è da considerarsi un amico che vi ha invitato nella sua casa di Trastevere, uno dei quartieri più suggestivi di Roma, e immaginate di passeggiare per i vicoli, le piazze, le vie, avendo accanto a voi una guida che vi sveli la storia e il significato simbolico di ogni edificio, monumento, fontana e chiesa incontrati.

È proprio lo scopo di quest’agile volume illustrato: partendo dalle origini di Trastevere, esso vuole ricostruirne e renderne al lettore il fascino, non soltanto tramite analisi di tipo artistico-architettonico, ma anche attraverso il racconto di aneddoti che si perdono tra il verosimile e il leggendario e vicende di personaggi più o meno celebri che hanno legato le loro azioni a questo storico rione.

Giuseppe Lorin, che allo studio della città eterna ha dedicato gran parte della sua vita e della sua esperienza letteraria, ci regala un’opera consultabile dunque a più livelli: dal semplice piacere narrativo all’uso turistico-didattico.

Per non dimenticare la grandezza e la bellezza di Roma, nonostante le scellerate azioni di chi dovrebbe tutelarne lo sterminato patrimonio culturale, ma non sempre lo fa.

Giuseppe Lorin di se stesso dice: “Il mio interesse per Roma, la città dove sono nato, si è sviluppato gradualmente negli anni.

Avendo genitori non di Roma; mio padre di Padova e Venezia, mia madre di Capua e Napoli, quando venivano a trovarci i parenti dal nord e dal sud d’Italia, mia madre, avendo da sbrigare le faccende domestiche per l’accoglienza dei parenti, delegava me che avevo una decina d’anni, per portarli a visitare Roma, città unica nel suo genere.

Poi, negli studi superiori, con la prof di Storia dell’Arte si andava il sabato in giro per l’Urbs a conoscere nello specifico i posti storici degli eventi che hanno reso insuperabile questa nostra Roma.
I sentimenti che mi legano a questi luoghi spaziano dai ricordi a momenti quotidiani di emozioni a volte dovute a profumi, a voli improvvisi di pappagalli verdi che ormai a migliaia colorano i parchi della capitale d’Italia.

A ricordi che all’improvviso si fanno vivi solo a vedere un volto che ne ricorda un altro, un gesto affabile nei miei confronti mi emoziona e nel contempo mi meraviglia specialmente se viene da persone che non si conoscono.”

 

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

 

 

DILA & Artés 20220209

Bruno Mancini |La “visione” di Raffaele La Capria

Per la serie Esopo news

Nei giorni scorsi ho ricevuto due telefonate da persone amiche che si trovano in grandi difficoltà nella lotta contro malattie incurabili o quasi.

Vivono su paralleli molto distanti tra di loro, eppure ho sentito nelle loro parole la stessa ansia di contatto umano capace di dare un sollievo al pianto della disperazione.

Ed ho pensato a tutta l’insipienza del genere umano impegnato nel costruire armi per offendere piuttosto che medicine per difendersi… ed alla morte che spadroneggia per tale follia collettiva.

Resta la voglia di operare affinché sia realizzata la visione ideologica espressa nel brano scritto nel 1952 da uno degli innovatori della narrativa italiana del ‘900: “Non ci sono paesini abbastanza isolati, non ci sono giorni abbastanza privati, né paralleli abbastanza lontani. Un rapporto si stabilisce sempre, prima o poi, non c’è scampo.- Raffaele La Capria”.

Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009)

https://www.lulu.com/en/en/shop/bruno-mancini/sasquatch/paperback/product-1m27mjyv.html

https://www.lulu.com/en/en/shop/bruno-mancini/sasquatch/ebook/product-1nqkwr9z.html

A loro

Non conosco le ragioni,
eppure sono attento,
dei suoi silenzi che ammantano distacchi.

Io vivo ancora.

I figli scalzano
immortali ambizioni, i porti certi dei fratelli.

Il nostro tetto
è il limite del nostro sguardo.
Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009): 

Adesso no

Adesso no.
Sonori squillano sopiti palpiti.
Ignazio è briciola
ondivaga in cerca di assonanze.

Nella discesa dal barchino di Caronte,
lui fu quel remo
ruotante in aria
che ne squarciava nebbie.

Vorrei capire,
verbo completo,
se il tempo mi scoppietta tra le mani
o sono stato il fabbricante dei petardi.

Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009)

dedicata a Lina D’Onofrio:  

Conversazione solitaria

Un mostro sacro s’aggira
sfiorendo
i teneri baccelli di versi smarriti
nel simplex
“futileggiante” click
di chi distrugge il proprio tempo,
nemmeno molto,
magari tutto,
contro smodato non svelare il sesto senso,
mai ultimo e mai privo di tormento,
per chi Poeta nasce e muore.

PUREZZA

Il gran “magone” non lo porgo
a peso,
affumicato,
a scaglie,
dorato,
in pillole,
stracciato tra due servi ed un padrone.

SEVIZIA

Diario di giorni non vissuti
smaltati con lacche giapponesi,
io soffio
in torride fornaci
dove gl’impasti
catturano fanghi e detriti
-magmatici anacronistici
“un giorno ancora
e sarà maggio allora
il mese delle rose o dei traslochi!”-
e i miei bizzarri
sparire in sabbie mobili
che… attenta… sembrano miele
intanto che mi tolgono respiro e forze.

DILA & Artés articoli pubblicati

DILA & Artés

CS | Tra Bruno Mancini

Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

e Antonio Auricchio

editore della testata giornalistica “Il Giornale di ArtesTv

registrata presso il Tribunale di Salerno, si è stabilita un’intesa di collaborazione che vedrà l’Ass. DILA partecipare con interviste, recensioni notizie ecc. alla redazione della sezione cultura del giornale.

Antonio Auricchio

ha iniziato la sua carriera ponendo l’attenzione all’amore verso il prossimo, dedicandosi alla salute dei suoi pazienti attraverso il ruolo di dipendente dell’ASL di Salerno e di infermiere specializzato nel reparto di rianimazione.

Una volta lasciato l’impegno verso coloro che soffrono, ha ben pensato di proseguire la sua vita, passando, dopo aver visto e vissuto in prima persona il dolore delle persone al divertimento, profondendo il suo impegno, nella passione che aveva già da prima coltivato per la TV, per il mondo dello spettacolo e del cinema, iniziando come organizzatore di eventi e venendo in contatto con persone illustri e di un certo calibro.

Poi cameraman e patrón di “Miss Arte’sTv”, il concorso dedicato alla selezione delle ragazze baciate da Venere sia del territorio Campano che Nazionale, e che esaltassero principalmente le bellezze del suo amato Sud e quelle delle giovani aspiranti al mondo della televisione e dello spettacolo  dello stivale tricolore intero.

La passione che lo anima lo ha spinto fino a prendere le redini in mano e ideare, registrare e dirigere da dietro la camera da presa programmi, notiziari e dossier televisivi, impegnandosi anche nella ricerca di notizie di rilevante importanza sia nazionale che estera per gli articoli giornalistici all’interno del canale ArtesTv.

Francesca Durante

https://ilgiornale.artestv.it/

Antonio Auricchio

Bruno Mancini

scrittore e poeta, è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.

A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:

“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.

Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri:

Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.

… si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna, che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni.

… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti.

Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?

Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…

…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.

…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.

Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…

…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.

…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”

Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.

…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.

Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”

Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!

Una poetica lacerata e sfuggente…

Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…

Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.

Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.

“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…”

Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia

INFO:

[email protected]

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Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23

DILA&Artés

Regolamento partecipazione e modulo iscrizione

1) L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in pieno accordo con l’editore Antonio Auricchio, Patron della testata giornalistica Artés registrata presso il Tribunale di Salerno, ha dato vita al nuovo progetto culturale DILA&Artés di ampio respiro mediatico adatto alla valorizzazione delle attività dell’Associazione e di tutti gli Artisti che hanno comunque collaborato con i nostri progetti culturali.

2) Il progetto culturale DILA&Artés prevede la pubblicazione a cura dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” di interviste, recensioni, notizie ecc. nella sezione cultura della testata giornalistica Artés.

3) La partecipazione al progetto culturale DILA&Artés, per testi e immagini, è aperta ai contributi degli Artisti italiani e stranieri che, dopo averne fatta richiesta, saranno selezioni da una Commissione nominata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Tale Commissione provvederà a selezionare in maniera insindacabile le richieste di partecipazione al progetto culturale DILA&Artés.

4) I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscriversi direttamente nel gruppo dei partecipanti purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento e siano in regola con il tesseramento DILA

5) Gli Artisti che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

6) L’Artista, per partecipare al progetto culturale DILA&Artés, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata.

7) Trattandosi di una partecipazione a titolo completamente GRATUITO, L’Associazione DILA si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Artisti, inviando le proprie iscrizioni, ne prendono atto in maniera definitiva.

8) INFO: 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23 – [email protected]

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione al progetto culturale DILA&Artés

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via____________________                          N:_____                       CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv/ esprimo l’intenzione di partecipare al progetto culturale DILA&Artés nella mia qualità di

Scrittore □  –  Attore □  –  Musicista □  –  Pittore □  

 A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto al progetto culturale DILA&Artés organizzato dall’Associazione DILA;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  3. volere concedere all’Associazione DILA il diritto di pubblicare ed utilizzare il contenuto della mia suddetta partecipazione in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che l’Associazione DILA avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare il contenuto della mia suddetta partecipazione e di utilizzarlo in ogni forma e modo nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare il suddetto contenuto della mia partecipazione anche in via telematica a mezzo internet e non sarà tenuta ad effettuare alcuna correzione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con l’Associazione DILA che essa NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare il contenuto della mia suddetta partecipazione al gratuito utilizzo da parte del’Associazione DILA per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione essa voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità del contenuto della mia suddetta partecipazione, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del contenuto della mia suddetto partecipazione;

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare a dila@emmegiischia.com

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DILA & Artés 20220309 Alberto Liguoro

DILA & Artés 20220309 articolo pubblicato

DILA & Artés 20220309

Bruno Mancini presenta ALBERTO LIGUORO – Poeta- Magistrato

Scrivere di Alberto Liguoro è come presentare l’ideale prototipo d’artista che è comune a gran parte di chi manifesta i propri impulsi letterari per pura necessità espressiva scevra da ogni altra sovrapposizione d’interessi pratici o commerciali.

Chi almeno una volta nella vita si sia abbandonato, senza remore e senza limitazioni, a rendere fruibili “amor ch’ e’ ditta dentro” (Dante Alighieri – Purgatorio XXIV, 53-54) per le poche o tante persone interessate o semplicemente curiose di saperlo, avrà ben chiara la voglia irrefrenabile di non tenere in alcun conto regole e regolamenti, vocabolari, grammatiche e sintassi in letteratura, oppure cromatismi e prospettive nella produzione pittorica, o anche battute tempi e chiavi negli allestimenti musicali, che attanaglia nel momento della “creazione”.

Alberto Liguoro ha il pregio intellettuale di comprendere la scarsa forza del traino cui affiderà la sua opera “spontanea” ed ha la forza selvaggia e quasi animalesca di pretendere anche in solitudine il rispetto del suo “territorio artistico”.

La scrittura di Alberto Liguoro è uno scandalo, uno scandalo mi viene voglia di dire di proporzioni sociali, per quanto essa riesce placidamente ad irridere la superficialità di quei sparuti lettori che si avvicinano alle opere poco o per niente pubblicizzate dai soliti imbonitori giornalistici e televisivi.

Personaggi per lo più strani che spesso, non senza torto, si degnano di aprire i libri “anonimi”, quasi sempre ricevuti in regalo, e li sfogliano con la supponenza di chi non debba far altro che attendere di essere servito la trama e i personaggi su un vassoio dai decori semplici e banali.

Afflitti dallo snobismo di chi intenda non dover compiere alcuno sforzo cerebrale per trasformare il libro da possesso materiale a possedimento intellettuale, trattandosi di un libro, ripeto, del quale non è stato indotto a leggere pagine in ragione del prudente atteggiamento di chi desideri ben figurare nella massificata società culturale diretta dai soliti nomi, non di rado chiedono al libro figlio di “nessuno” di svolgere la funzione di riparo dai raggi del sole a ferragosto, restando poggiato sul naso per difendere gli occhi dalla luce, poiché, infatti, a far pensare… a far pensare bastano loro “GLI EDITORI”!

La scrittura di Alberto Liguoro è uno scandalo.

è uno scandalo anche quando, disattivata la bucolica contemplazione, e con lo spirito in subbuglio, scrive elegie non sul piacere di ascoltare psicodrammatici accadimenti tipo

“Passero solitario, alla campagna
Cantando vai finché non more il giorno;”

o su quanto sia doloroso ammettere che

“Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:”,

ma quando la sua penna, più che scrivere semplicemente, incide le coscienze, con frasi che perseverano tenaci nella mente di chi le legge e che lanciano sfregi indelebili contro l’immonda burocrazia fin tanto che non nascondono il disprezzo per la stratificante acquiescenza alla illegalità.

è scandalo ciò che scrive Alberto Liguoro, è scandalo nelle forme e nelle essenze.

Tenetevi alla larga… rischiate di inquinare malamente il vostro placido disinteresse per tutto quanto non è Mondadori!!

Chi sarà mai questo novello Poeta Novelliere?

Coniugato (Maria Rosaria Mollo) con tre figlie (Sabrina, Monica, Dalila), nato il 28 marzo 1944 a S. Marco dei Cavoti (Benevento), ha vissuti per moltissimi anni a Milano eleggendo, nel contempo, l’isola d’Ischia a sua residenza estiva fino a che, giunto all’età della pensione, ha realizzato il sogno del suo pazzo innamoramento per l’isola stabilendo la sua definitiva residenza nella splendida Baia di San Francesco ubicata sulla costa ovest dell’isola.

Nel 1969 entra in Magistratura.

Dal 1986 al 1991 Sostituto Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Milano.

Nel 1991 esce dalla Magistratura col grado di Consigliere di Cassazione e si iscrive all’Ordine degli Avvocati di Milano; in pari data all’Albo Speciale presso la Corte di Cassazione.

Iscritto all’albo dei pubblicisti presso l’Ordine dei Giornalisti della Lombardia oltre che con le proprie generalità, con lo pseudonimo ALGOR.

Nell’anno 1998 ha avuto una collaborazione continuativa con “L’Indipendente” di Milano.

Nel 1999 una collaborazione con il quotidiano napoletano “Cronache di Napoli”.

Dal 2001 al 2008 ha collaborato periodicamente con la rivista giuridica Diritto e Giustizia – Giuffré.

Scrive da sempre, e segue con assiduità le nuove proposte letterarie che rimbalzano sulla stampa italiana, fin a che, un giorno, durante una delle sue consuete vacanze ischitane legge un articolo del quotidiano “Il Golfo” che presenta il progetto di Antologie Poetiche “La mia isola” proposto dal sito di scrittura www.poesiaedintorni.it diretto da Roberta Panizza che ha da tempo designato Ischia come sede (non solo ideale) delle sue proposte culturali, ne annota l’indirizzo e si iscrive.

Trova interessante il dibattito che in esso si svolge, e avvia i fruttuosi contatti che gli consentiranno di partecipare a tutti i progetti culturali diventando Socio Fondatore dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Intervista

D: Il suo rapporto con l’Arte come è nato?

R: L’Arte è una grave malattia dalla quale non si guarisce mai. Io l’ho contratta inconsapevolmente quando ero ancora bambino.

D: Ischia e la cultura potrebbero rappresentare un binomio vincente turisticamente?
R: Deve essere vincente. Appartiene alla centralità del futuro dell’Isola d’Ischia.
Le alternative sarebbero, da un verso, il degrado e l’imbarbarimento e, dall’altro, la massificazione consumistica. Tutto ciò che nessuno vorrebbe o auspicherebbe.

D: Provocatoriamente le chiedo se ha letto l’Antologia poetica “Ischia, un’isola d’amore” e cosa ne pensa?
R: Certo che l’ho letta. Penso che sia uno scossone alla pigrizia e alla noia, L’azione di un detective o di più detective (Bruno Mancini, Roberta Panizza ecc.) che cercano di delineare l’identikit dell’assassino (il poeta) e ricostruire il delitto (la poesia). Azione alla quale sono felice e mi onoro di partecipare, dando il mio contributo allo scopo di giungere alla soluzione del caso, quale agente semplice che collabora, carta e penna in mano.

D: Quale messaggio intende mandare per promuovere l’interesse verso la Poesia?
R: La Poesia è come la vita, appartiene a tutti. Poi ciascuno ne è arbitro, così come è arbitro della propria vita.

D: Le piace Ischia?
R: Venivo ad Ischia da bambino con i miei genitori. Qui hanno avuto vita le mie prime schermaglie sentimentali. Qui ho conosciuto colei che poi è ancora oggi mia moglie. Qui si è sposata una delle mie figlie. Qui oggi vengono a passare le vacanze i miei nipoti con le famiglie. Io e mia moglie ci torniamo spesso durante l’anno. Due volte ho chiaramente visto il raggio verde. Potrei non amarla? Anzi proprio perché mi è sempre piaciuta per la sua bellezza e varietà è accaduto tutto quanto ho detto.
Devo dire, però, che ultimamente è un po’ mortificata proprio da coloro che le vogliono bene o dicono di volerle bene. Ma si rifarà, ne sono certo. I millenni alle spalle sono certo di buon auspicio per i millenni a venire.

D: Quali sono i prossimi appuntamenti culturali che la vedranno protagonista?
R: C’è un solo grande appuntamento culturale che li racchiude tutti ed è quello della mia vita che, a 77 anni suonati, credo di poter continuare ad orientare nel senso da me sempre desiderato e, per quanto possibile, perseguito, e cioè l’arte dello scrivere, con tutto ciò che comporta, compresa la possibilità di vedere la trasposizione dello scritto in opera scenografica o pittorica.

D: Grazie e alla prossima

BRUNO MANCINI

DILA & Artés 20220309 Alberto Liguoro

DILA & Artés 20220309 Alberto Liguoro

DILA & Artés 20220309 Alberto Liguoro

DILA & Artés 20220309 Alberto Liguoro

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Bruno Mancini |L’incertezza della certezza

Per la serie Esopo news

In questi giorni sto rileggendo alcuni libri di uno scrittore che ho ammirato praticamente da sempre.

Nel testo di un vecchio volume, edito nel 1962 ed ormai senza copertine e con le pagine quasi distaccate dalla rilegatura, mi ha fatto piacere rilevare che alcune mie sottolineature, antiche di circa 60 anni, continuano ad avere per me lo stesso rilievo positivo di allora.

Ad un tratto ho smesso di leggere e sono restato per molti minuti fermo a valutare prima, ed accarezzare poi, un pensiero tra il nostalgico e l’incredibile.

Ero da solo nel tramonto in riva al mare (il mare è uno dei personaggi importanti del libro), quando mi sono reso conto, infatti, di aver vissuta quasi tutta la vita nella logica, etica e pragmatica, sentimentale e sociale, derivante ed appartenente ad una frase sottolineata con un sottile tratto di matita.

E ciò che ancora ora mi seduce in questa scoperta non è tanto la certezza di avere agito e pensato nel modus vivendi, desiderato seppure a volte maledetto, stigmatizzato nella frase dello scrittore, ma la rivelazione di non essermene reso assolutamente conto pur nella lunga inseparabilità che ci ha uniti.

Senza lotta non si può stare soli; ma star soli vuol dire non voler più lottare.”

L’incertezza della certezza non smette mai di stupire!

Sempre lui, Cesare Pavese ma da un altro libro.

Ma ormai io non potevo più perdonarle di essere una donna, una che trasforma il sapore remoto del vento in sapore di carne.”

Più lo rileggo e più sono convinto di aver fatto bene ad ammirarlo per oltre mezzo secolo.

E allora ecco che vi propongo alcune mie poesie in tema di donne.

 

Dalla mia raccolta di poesie

“Erotismo, sì!”

https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/poesia/265957/erotismo-s/

Il brivido più lungo

Ti vedo seduta ogni giorno.
Una mano gingilla tra i riccioli
accarezzandoti la gola.
Il cavalletto attende le curve le tinte le forme.
A volte una coda di auto rallenta il percorso del bus.
Ed io ti guardo fremere per un attimo più lungo.

Ti voglio sdraiata una notte.
Una mano gingilla sul mio petto
accarezzandomi innocente.
Il calice attende le bollicine dello sballo.
A volte un sorriso ferma del tutto il tempo,
ed io ti guardo nuda, prima del brindisi più lungo.

Tunnel dietro la curva.
Un attimo e tu già mostri
avvinto il prima con il dopo.
Il buio mescolerà per noi il sogno e la realtà.
A volte, stavolta, vincente è la passione,
e tu m’inviterai al brivido più lungo.
——————————————-

Dalla mia raccolta di poesie

“Erotismo, sì!”

Essere donna non basta

Essere donna non le dà pace
quando è la strada che attizza
il suo “per ora”
nembo che sbuca e offusca
tra filiformi steli di ginestre apparsi,
arditi nel lembo in basso del suo
torrione sulla rocca.

E lei vorrebbe fiato caldo tra la guancia e il collo,
mani indecenti a superare ostacoli dalle
ginocchia
al breve tratto dove concentra osceni paradisi,
osceno e paradiso.
Il ruvido pigiare sul suo perduto senso del reale.

Enfasi immacolata
sbaraglia il trucido bivacco,
ma lei non gode.

————————————-

Dalla mia raccolta di poesie

“Erotismo, sì!”

Le onde orizzontali

incredibilmente immobili
nelle tue coppe,
young lady abbarbicata ad una rocca
– non oggi –
tremula al gusto intenso
all’odore impalpabile
al calpestio lontano
del solito sconosciuto;

bizzarre prorompenti
oltre comode fettucce,
young lady perversa nella tua cuffia
– non oggi –
gracchiante “Oh, sì!”
“Ancora ancora.”
alla voce affanno lontano
del solito sconosciuto;

morbidamente accarezzanti
in lungo la tua schiena arcuata,
young lady discinta sul gran
pistillo, – non oggi –
esuberante al lieve dondolio,
al vorticoso affondo
tra le tue labbra,
del solito sconosciuto.

Tu lady
signora dei tuoi tempi
trasformi in jazz la tua monotonia.
Se poi mi chiami:
oscura il lume sul divano
alza i capelli al cielo
abbassa a terra gl’indumenti
socchiudi gli occhi
respira un sogno
dimentica di esistere,

io vengo per cambiare lo spartito.

Bruno Mancini |L'incertezza della certezza

Bruno Mancini |L’incertezza della certezza

Bruno Mancini |L'incertezza della certezza

Bruno Mancini |L’incertezza della certezza

Bruno Mancini |L'incertezza della certezza

Bruno Mancini |L’incertezza della certezza

DILA & Artés 20220212

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

Giuseppe Lorin, attore, regista, romanziere, critico letterario, autore, conduttore e giornalista, è uno degli Attori maggiormente impegnati nella realizzazione dei progetti teatrali ideati ed organizzati dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA“.

La sua rappresentazione scenica in video del monologo “Metempsicosi spirituale

https://www.youtube.com/watch?v=Th05bNCF4so

scritto per lui da Bruno Mancini, effettuata durante la fase più restrittiva della pandemia, è un importante esempio di come si possa egregiamente continuare a coniugare l’Arte, in tutte le sue forme di scrittura, pur disponendo di mezzi di riproduzione insufficienti ma affrancati da professionalità e tenacia.

Ci ripromettiamo di pubblicare il testo integrale del monologo “Metempsicosi spirituale” prossimamente in questo stesso spazio.

Giuseppe Lorin ha studiato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico e si è specializzato all’International Film Institute of London con Richard Attenborough e in Pubblicità e Marketing presso l’Università Luigi Bocconi di Milano.

È docente di Interpretazione con il Metodo Mimesico e Dizione interpretativa, oltre ad essere giornalista pubblicista.

Ha vinto diversi premi e riconoscimenti ed è giurato in importanti premi letterari nazionali ed internazionali.

Con “Transtiberim. Trastevere, il mondo dell’oltretomba”, Bibliotheka edizioni, l’autore è alla sua sesta pubblicazione dopo l’apprezzato “Manuale di Dizione” (Nicola Pesce, 2009) con prefazione di Corrado Calabrò e contributi di Dacia Maraini, consultabile anche nelle biblioteche statali di settore.

Il suo incommensurabile amore per Roma l’ha portato a scrivere “Da Monteverde al mare” (David and Matthaus, 2013), “Tra le argille del tempo” (David and Matthaus, 2015), primo romanzo postfantastorico, “Roma, i segreti degli antichi luoghi” (David and Matthaus, 2016) e “Roma, la verità violata” (Alter Ego, 2017), romanzo pensato per una fiction di cui tre personaggi sono visibili su Youtube.

Nella primavera 2019, ed in occasione della elezione di Matera a Città della Cultura, Bibliotheka edizioni presenta “Dossier Isabella Morra”, la storia di un femminicidio del ‘500, nel materano, voluto dai fratelli di Isabella, la poetessa uccisa a 29 anni!

Sette poeti hanno apportato per questo dossier di Giuseppe Lorin, i loro contributi poetici, dalla prefazione di Dante Maffia e alla sua poesia per Isabella Morra a Dacia Maraini, da Corrado Calabrò a Michela Zanarella, da Marcella Continanza a Vittorio Pavoncello e ad Antonella Radogna.

Transtiberim. Trastevere, il mondo dell’oltretomba”, Bibliotheka edizioni, è da considerarsi un amico che vi ha invitato nella sua casa di Trastevere, uno dei quartieri più suggestivi di Roma, e immaginate di passeggiare per i vicoli, le piazze, le vie, avendo accanto a voi una guida che vi sveli la storia e il significato simbolico di ogni edificio, monumento, fontana e chiesa incontrati.

È proprio lo scopo di quest’agile volume illustrato: partendo dalle origini di Trastevere, esso vuole ricostruirne e renderne al lettore il fascino, non soltanto tramite analisi di tipo artistico-architettonico, ma anche attraverso il racconto di aneddoti che si perdono tra il verosimile e il leggendario e vicende di personaggi più o meno celebri che hanno legato le loro azioni a questo storico rione.

Giuseppe Lorin, che allo studio della città eterna ha dedicato gran parte della sua vita e della sua esperienza letteraria, ci regala un’opera consultabile dunque a più livelli: dal semplice piacere narrativo all’uso turistico-didattico.

Per non dimenticare la grandezza e la bellezza di Roma, nonostante le scellerate azioni di chi dovrebbe tutelarne lo sterminato patrimonio culturale, ma non sempre lo fa.

Giuseppe Lorin di se stesso dice: “Il mio interesse per Roma, la città dove sono nato, si è sviluppato gradualmente negli anni.

Avendo genitori non di Roma; mio padre di Padova e Venezia, mia madre di Capua e Napoli, quando venivano a trovarci i parenti dal nord e dal sud d’Italia, mia madre, avendo da sbrigare le faccende domestiche per l’accoglienza dei parenti, delegava me che avevo una decina d’anni, per portarli a visitare Roma, città unica nel suo genere.

Poi, negli studi superiori, con la prof di Storia dell’Arte si andava il sabato in giro per l’Urbs a conoscere nello specifico i posti storici degli eventi che hanno reso insuperabile questa nostra Roma.
I sentimenti che mi legano a questi luoghi spaziano dai ricordi a momenti quotidiani di emozioni a volte dovute a profumi, a voli improvvisi di pappagalli verdi che ormai a migliaia colorano i parchi della capitale d’Italia.

A ricordi che all’improvviso si fanno vivi solo a vedere un volto che ne ricorda un altro, un gesto affabile nei miei confronti mi emoziona e nel contempo mi meraviglia specialmente se viene da persone che non si conoscono.”

 

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

 

 

DILA & Artés 20220209

Bruno Mancini |La “visione” di Raffaele La Capria

Per la serie Esopo news

Nei giorni scorsi ho ricevuto due telefonate da persone amiche che si trovano in grandi difficoltà nella lotta contro malattie incurabili o quasi.

Vivono su paralleli molto distanti tra di loro, eppure ho sentito nelle loro parole la stessa ansia di contatto umano capace di dare un sollievo al pianto della disperazione.

Ed ho pensato a tutta l’insipienza del genere umano impegnato nel costruire armi per offendere piuttosto che medicine per difendersi… ed alla morte che spadroneggia per tale follia collettiva.

Resta la voglia di operare affinché sia realizzata la visione ideologica espressa nel brano scritto nel 1952 da uno degli innovatori della narrativa italiana del ‘900: “Non ci sono paesini abbastanza isolati, non ci sono giorni abbastanza privati, né paralleli abbastanza lontani. Un rapporto si stabilisce sempre, prima o poi, non c’è scampo.- Raffaele La Capria”.

Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009)

https://www.lulu.com/en/en/shop/bruno-mancini/sasquatch/paperback/product-1m27mjyv.html

https://www.lulu.com/en/en/shop/bruno-mancini/sasquatch/ebook/product-1nqkwr9z.html

A loro

Non conosco le ragioni,
eppure sono attento,
dei suoi silenzi che ammantano distacchi.

Io vivo ancora.

I figli scalzano
immortali ambizioni, i porti certi dei fratelli.

Il nostro tetto
è il limite del nostro sguardo.
Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009): 

Adesso no

Adesso no.
Sonori squillano sopiti palpiti.
Ignazio è briciola
ondivaga in cerca di assonanze.

Nella discesa dal barchino di Caronte,
lui fu quel remo
ruotante in aria
che ne squarciava nebbie.

Vorrei capire,
verbo completo,
se il tempo mi scoppietta tra le mani
o sono stato il fabbricante dei petardi.

Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009)

dedicata a Lina D’Onofrio:  

Conversazione solitaria

Un mostro sacro s’aggira
sfiorendo
i teneri baccelli di versi smarriti
nel simplex
“futileggiante” click
di chi distrugge il proprio tempo,
nemmeno molto,
magari tutto,
contro smodato non svelare il sesto senso,
mai ultimo e mai privo di tormento,
per chi Poeta nasce e muore.

PUREZZA

Il gran “magone” non lo porgo
a peso,
affumicato,
a scaglie,
dorato,
in pillole,
stracciato tra due servi ed un padrone.

SEVIZIA

Diario di giorni non vissuti
smaltati con lacche giapponesi,
io soffio
in torride fornaci
dove gl’impasti
catturano fanghi e detriti
-magmatici anacronistici
“un giorno ancora
e sarà maggio allora
il mese delle rose o dei traslochi!”-
e i miei bizzarri
sparire in sabbie mobili
che… attenta… sembrano miele
intanto che mi tolgono respiro e forze.

DILA & Artés articoli pubblicati

DILA & Artés

CS | Tra Bruno Mancini

Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

e Antonio Auricchio

editore della testata giornalistica “Il Giornale di ArtesTv

registrata presso il Tribunale di Salerno, si è stabilita un’intesa di collaborazione che vedrà l’Ass. DILA partecipare con interviste, recensioni notizie ecc. alla redazione della sezione cultura del giornale.

Antonio Auricchio

ha iniziato la sua carriera ponendo l’attenzione all’amore verso il prossimo, dedicandosi alla salute dei suoi pazienti attraverso il ruolo di dipendente dell’ASL di Salerno e di infermiere specializzato nel reparto di rianimazione.

Una volta lasciato l’impegno verso coloro che soffrono, ha ben pensato di proseguire la sua vita, passando, dopo aver visto e vissuto in prima persona il dolore delle persone al divertimento, profondendo il suo impegno, nella passione che aveva già da prima coltivato per la TV, per il mondo dello spettacolo e del cinema, iniziando come organizzatore di eventi e venendo in contatto con persone illustri e di un certo calibro.

Poi cameraman e patrón di “Miss Arte’sTv”, il concorso dedicato alla selezione delle ragazze baciate da Venere sia del territorio Campano che Nazionale, e che esaltassero principalmente le bellezze del suo amato Sud e quelle delle giovani aspiranti al mondo della televisione e dello spettacolo  dello stivale tricolore intero.

La passione che lo anima lo ha spinto fino a prendere le redini in mano e ideare, registrare e dirigere da dietro la camera da presa programmi, notiziari e dossier televisivi, impegnandosi anche nella ricerca di notizie di rilevante importanza sia nazionale che estera per gli articoli giornalistici all’interno del canale ArtesTv.

Francesca Durante

https://ilgiornale.artestv.it/

Antonio Auricchio

Bruno Mancini

scrittore e poeta, è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.

A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:

“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.

Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri:

Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.

… si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna, che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni.

… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti.

Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?

Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…

…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.

…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.

Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…

…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.

…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”

Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.

…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.

Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”

Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!

Una poetica lacerata e sfuggente…

Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…

Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.

Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.

“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…”

Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia

INFO:

[email protected]

[email protected]

Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23

DILA&Artés

Regolamento partecipazione e modulo iscrizione

1) L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in pieno accordo con l’editore Antonio Auricchio, Patron della testata giornalistica Artés registrata presso il Tribunale di Salerno, ha dato vita al nuovo progetto culturale DILA&Artés di ampio respiro mediatico adatto alla valorizzazione delle attività dell’Associazione e di tutti gli Artisti che hanno comunque collaborato con i nostri progetti culturali.

2) Il progetto culturale DILA&Artés prevede la pubblicazione a cura dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” di interviste, recensioni, notizie ecc. nella sezione cultura della testata giornalistica Artés.

3) La partecipazione al progetto culturale DILA&Artés, per testi e immagini, è aperta ai contributi degli Artisti italiani e stranieri che, dopo averne fatta richiesta, saranno selezioni da una Commissione nominata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Tale Commissione provvederà a selezionare in maniera insindacabile le richieste di partecipazione al progetto culturale DILA&Artés.

4) I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscriversi direttamente nel gruppo dei partecipanti purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento e siano in regola con il tesseramento DILA

5) Gli Artisti che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

6) L’Artista, per partecipare al progetto culturale DILA&Artés, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata.

7) Trattandosi di una partecipazione a titolo completamente GRATUITO, L’Associazione DILA si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Artisti, inviando le proprie iscrizioni, ne prendono atto in maniera definitiva.

8) INFO: 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23 – [email protected]

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione al progetto culturale DILA&Artés

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via____________________                          N:_____                       CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv/ esprimo l’intenzione di partecipare al progetto culturale DILA&Artés nella mia qualità di

Scrittore □  –  Attore □  –  Musicista □  –  Pittore □  

 A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto al progetto culturale DILA&Artés organizzato dall’Associazione DILA;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  3. volere concedere all’Associazione DILA il diritto di pubblicare ed utilizzare il contenuto della mia suddetta partecipazione in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che l’Associazione DILA avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare il contenuto della mia suddetta partecipazione e di utilizzarlo in ogni forma e modo nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare il suddetto contenuto della mia partecipazione anche in via telematica a mezzo internet e non sarà tenuta ad effettuare alcuna correzione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con l’Associazione DILA che essa NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare il contenuto della mia suddetta partecipazione al gratuito utilizzo da parte del’Associazione DILA per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione essa voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità del contenuto della mia suddetta partecipazione, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del contenuto della mia suddetto partecipazione;

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare a dila@emmegiischia.com

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – dila@emmegiischia.com

 

DILA & Artés 20220305 Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini1

DILA & Artés 20220305 articolo pubblicato

DILA & Artés 20220305

Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

Bruno Mancini racconta la sua Poesia e il suo amore per Ischia.

Parte prima

Bruno Mancini è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.

A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembrano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.

La marina di Ischia, che sia accesa dalle stelle e dalla luna o brilli di mattina sotto il sole strappa sempre emozioni, a chi la guarda.

Induce al sorriso beato, alla contemplazione, alla nostalgia, all’amore romantico e ai versi di Bruno Mancini espressi in raccolte che, iniziando nel 1956 con le poesie giovanili di “Davanti al tempo”, giungono fino a nostri giorni con i testi maturi ed intriganti di“Erotismo, sì!”.

Versi in canto perché la bellezza di Ischia è musica.

Così, con le parole, Mancini traduce e regala a chi lo legge l’amore per e di questa sua Isola, dove affondano le sue radici e la sua umanità.

Senza dimenticare la consistente produzione di racconti, più o meno lunghi raggruppati nei sei tomi di “Per Aurora” e nei tre libri di “Come i cinesi”.

D- Eccoci Mancini, lei ha stimolato la nostra curiosità.
La troviamo al timone di un’Associazione Culturale da lei fondata e ormai consolidata dal riscontro che ha avuto nel mondo culturale: DILA che si dirama poi in tanti eventi di cui adesso ci parlerà. Innanzitutto com’è nata l’idea di avventurarsi nel settore Associativo così impegnativo?

R- Il progetto DILA nasce dal desiderio di costruire una TRIBÙ di Artisti (Poeti, Narratori, Pittori ecc.) che non si accontenti di rimanere segregata tra le quattro mura dei propri “siti”, ma decida di dare battaglia con le stesse armi e sullo stesso campo ove spadroneggiano banalità edulcorate, omologate e massificate, e voglia farlo accettando di utilizzare a tale scopo alcune forme pubblicitarie come veicolo promozionale.

D- Lei vive in una parte d’Italia che tutto il mondo ci invidia. Cosa la rende orgoglioso di essere un ischitano?

R– Sono felice di aver vissuto quasi tutta la mia vita in un’isola che abbinava, fino all’inizio degli anni ’80, le migliori caratteristiche climatiche, sociali, naturalistiche ed ambientali che si potessero immaginare e desiderare.

Poi, lo sfascio totale.

L’isola, principalmente a causa di speculazioni edilizie ed imprenditoriali messe in atto dai suoi cittadini con la colpevole collusione delle amministrazioni comunali e di tutti gli organismi preposti al controllo della legalità, è precipitata in un vortice del quale ancora non si intravvede il punto finale.

D- Lei la sua Poesia la vive quotidianamente, guardandosi attorno, dipinge con le parole la bellezza di ciò che la circonda e rimane ancorato alla realtà, all’apprezzamento per la vita, ai suoi valori fondanti.  La loro conoscenza le permette poi di conquistare la realtà e aspirare al sogno. È cosi?

R- Non sarò io a definire i confini e le ambizioni presenti nelle mie poesie, ma forse possono essere delucidanti alcuni amichevoli commenti che desidero proporre in modo anonimo:

  • “Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.”
  • “… si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna , che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni”.
  • “… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti”.
  • “Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
  • “Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
  • “… sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
  • “… a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
  • “Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
  • “… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
  • “… lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
  • “ Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.”
  • “Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo. Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!”
  • Una poetica lacerata e sfuggente…”
  • “Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
  • “Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
  • “Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
  • “Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
  • “Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge… Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro. Bravissimo. Vero artista.”
  • “Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi scrive:

Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia”.

Caterina Guttadauro La Brasca

La seconda puntata sarà pubblicata sabato 12 marzo 2022

DILA & Artés 20220305 Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini1

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DILA & Artés 20220302

DILA & Artés 20220226

Bruno Mancini |L’incertezza della certezza

Per la serie Esopo news

In questi giorni sto rileggendo alcuni libri di uno scrittore che ho ammirato praticamente da sempre.

Nel testo di un vecchio volume, edito nel 1962 ed ormai senza copertine e con le pagine quasi distaccate dalla rilegatura, mi ha fatto piacere rilevare che alcune mie sottolineature, antiche di circa 60 anni, continuano ad avere per me lo stesso rilievo positivo di allora.

Ad un tratto ho smesso di leggere e sono restato per molti minuti fermo a valutare prima, ed accarezzare poi, un pensiero tra il nostalgico e l’incredibile.

Ero da solo nel tramonto in riva al mare (il mare è uno dei personaggi importanti del libro), quando mi sono reso conto, infatti, di aver vissuta quasi tutta la vita nella logica, etica e pragmatica, sentimentale e sociale, derivante ed appartenente ad una frase sottolineata con un sottile tratto di matita.

E ciò che ancora ora mi seduce in questa scoperta non è tanto la certezza di avere agito e pensato nel modus vivendi, desiderato seppure a volte maledetto, stigmatizzato nella frase dello scrittore, ma la rivelazione di non essermene reso assolutamente conto pur nella lunga inseparabilità che ci ha uniti.

Senza lotta non si può stare soli; ma star soli vuol dire non voler più lottare.”

L’incertezza della certezza non smette mai di stupire!

Sempre lui, Cesare Pavese ma da un altro libro.

Ma ormai io non potevo più perdonarle di essere una donna, una che trasforma il sapore remoto del vento in sapore di carne.”

Più lo rileggo e più sono convinto di aver fatto bene ad ammirarlo per oltre mezzo secolo.

E allora ecco che vi propongo alcune mie poesie in tema di donne.

 

Dalla mia raccolta di poesie

“Erotismo, sì!”

https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/poesia/265957/erotismo-s/

Il brivido più lungo

Ti vedo seduta ogni giorno.
Una mano gingilla tra i riccioli
accarezzandoti la gola.
Il cavalletto attende le curve le tinte le forme.
A volte una coda di auto rallenta il percorso del bus.
Ed io ti guardo fremere per un attimo più lungo.

Ti voglio sdraiata una notte.
Una mano gingilla sul mio petto
accarezzandomi innocente.
Il calice attende le bollicine dello sballo.
A volte un sorriso ferma del tutto il tempo,
ed io ti guardo nuda, prima del brindisi più lungo.

Tunnel dietro la curva.
Un attimo e tu già mostri
avvinto il prima con il dopo.
Il buio mescolerà per noi il sogno e la realtà.
A volte, stavolta, vincente è la passione,
e tu m’inviterai al brivido più lungo.
——————————————-

Dalla mia raccolta di poesie

“Erotismo, sì!”

Essere donna non basta

Essere donna non le dà pace
quando è la strada che attizza
il suo “per ora”
nembo che sbuca e offusca
tra filiformi steli di ginestre apparsi,
arditi nel lembo in basso del suo
torrione sulla rocca.

E lei vorrebbe fiato caldo tra la guancia e il collo,
mani indecenti a superare ostacoli dalle
ginocchia
al breve tratto dove concentra osceni paradisi,
osceno e paradiso.
Il ruvido pigiare sul suo perduto senso del reale.

Enfasi immacolata
sbaraglia il trucido bivacco,
ma lei non gode.

————————————-

Dalla mia raccolta di poesie

“Erotismo, sì!”

Le onde orizzontali

incredibilmente immobili
nelle tue coppe,
young lady abbarbicata ad una rocca
– non oggi –
tremula al gusto intenso
all’odore impalpabile
al calpestio lontano
del solito sconosciuto;

bizzarre prorompenti
oltre comode fettucce,
young lady perversa nella tua cuffia
– non oggi –
gracchiante “Oh, sì!”
“Ancora ancora.”
alla voce affanno lontano
del solito sconosciuto;

morbidamente accarezzanti
in lungo la tua schiena arcuata,
young lady discinta sul gran
pistillo, – non oggi –
esuberante al lieve dondolio,
al vorticoso affondo
tra le tue labbra,
del solito sconosciuto.

Tu lady
signora dei tuoi tempi
trasformi in jazz la tua monotonia.
Se poi mi chiami:
oscura il lume sul divano
alza i capelli al cielo
abbassa a terra gl’indumenti
socchiudi gli occhi
respira un sogno
dimentica di esistere,

io vengo per cambiare lo spartito.

Bruno Mancini |L'incertezza della certezza

Bruno Mancini |L’incertezza della certezza

Bruno Mancini |L'incertezza della certezza

Bruno Mancini |L’incertezza della certezza

Bruno Mancini |L'incertezza della certezza

Bruno Mancini |L’incertezza della certezza

DILA & Artés 20220212

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

Giuseppe Lorin, attore, regista, romanziere, critico letterario, autore, conduttore e giornalista, è uno degli Attori maggiormente impegnati nella realizzazione dei progetti teatrali ideati ed organizzati dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA“.

La sua rappresentazione scenica in video del monologo “Metempsicosi spirituale

https://www.youtube.com/watch?v=Th05bNCF4so

scritto per lui da Bruno Mancini, effettuata durante la fase più restrittiva della pandemia, è un importante esempio di come si possa egregiamente continuare a coniugare l’Arte, in tutte le sue forme di scrittura, pur disponendo di mezzi di riproduzione insufficienti ma affrancati da professionalità e tenacia.

Ci ripromettiamo di pubblicare il testo integrale del monologo “Metempsicosi spirituale” prossimamente in questo stesso spazio.

Giuseppe Lorin ha studiato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico e si è specializzato all’International Film Institute of London con Richard Attenborough e in Pubblicità e Marketing presso l’Università Luigi Bocconi di Milano.

È docente di Interpretazione con il Metodo Mimesico e Dizione interpretativa, oltre ad essere giornalista pubblicista.

Ha vinto diversi premi e riconoscimenti ed è giurato in importanti premi letterari nazionali ed internazionali.

Con “Transtiberim. Trastevere, il mondo dell’oltretomba”, Bibliotheka edizioni, l’autore è alla sua sesta pubblicazione dopo l’apprezzato “Manuale di Dizione” (Nicola Pesce, 2009) con prefazione di Corrado Calabrò e contributi di Dacia Maraini, consultabile anche nelle biblioteche statali di settore.

Il suo incommensurabile amore per Roma l’ha portato a scrivere “Da Monteverde al mare” (David and Matthaus, 2013), “Tra le argille del tempo” (David and Matthaus, 2015), primo romanzo postfantastorico, “Roma, i segreti degli antichi luoghi” (David and Matthaus, 2016) e “Roma, la verità violata” (Alter Ego, 2017), romanzo pensato per una fiction di cui tre personaggi sono visibili su Youtube.

Nella primavera 2019, ed in occasione della elezione di Matera a Città della Cultura, Bibliotheka edizioni presenta “Dossier Isabella Morra”, la storia di un femminicidio del ‘500, nel materano, voluto dai fratelli di Isabella, la poetessa uccisa a 29 anni!

Sette poeti hanno apportato per questo dossier di Giuseppe Lorin, i loro contributi poetici, dalla prefazione di Dante Maffia e alla sua poesia per Isabella Morra a Dacia Maraini, da Corrado Calabrò a Michela Zanarella, da Marcella Continanza a Vittorio Pavoncello e ad Antonella Radogna.

Transtiberim. Trastevere, il mondo dell’oltretomba”, Bibliotheka edizioni, è da considerarsi un amico che vi ha invitato nella sua casa di Trastevere, uno dei quartieri più suggestivi di Roma, e immaginate di passeggiare per i vicoli, le piazze, le vie, avendo accanto a voi una guida che vi sveli la storia e il significato simbolico di ogni edificio, monumento, fontana e chiesa incontrati.

È proprio lo scopo di quest’agile volume illustrato: partendo dalle origini di Trastevere, esso vuole ricostruirne e renderne al lettore il fascino, non soltanto tramite analisi di tipo artistico-architettonico, ma anche attraverso il racconto di aneddoti che si perdono tra il verosimile e il leggendario e vicende di personaggi più o meno celebri che hanno legato le loro azioni a questo storico rione.

Giuseppe Lorin, che allo studio della città eterna ha dedicato gran parte della sua vita e della sua esperienza letteraria, ci regala un’opera consultabile dunque a più livelli: dal semplice piacere narrativo all’uso turistico-didattico.

Per non dimenticare la grandezza e la bellezza di Roma, nonostante le scellerate azioni di chi dovrebbe tutelarne lo sterminato patrimonio culturale, ma non sempre lo fa.

Giuseppe Lorin di se stesso dice: “Il mio interesse per Roma, la città dove sono nato, si è sviluppato gradualmente negli anni.

Avendo genitori non di Roma; mio padre di Padova e Venezia, mia madre di Capua e Napoli, quando venivano a trovarci i parenti dal nord e dal sud d’Italia, mia madre, avendo da sbrigare le faccende domestiche per l’accoglienza dei parenti, delegava me che avevo una decina d’anni, per portarli a visitare Roma, città unica nel suo genere.

Poi, negli studi superiori, con la prof di Storia dell’Arte si andava il sabato in giro per l’Urbs a conoscere nello specifico i posti storici degli eventi che hanno reso insuperabile questa nostra Roma.
I sentimenti che mi legano a questi luoghi spaziano dai ricordi a momenti quotidiani di emozioni a volte dovute a profumi, a voli improvvisi di pappagalli verdi che ormai a migliaia colorano i parchi della capitale d’Italia.

A ricordi che all’improvviso si fanno vivi solo a vedere un volto che ne ricorda un altro, un gesto affabile nei miei confronti mi emoziona e nel contempo mi meraviglia specialmente se viene da persone che non si conoscono.”

 

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

 

 

DILA & Artés 20220209

Bruno Mancini |La “visione” di Raffaele La Capria

Per la serie Esopo news

Nei giorni scorsi ho ricevuto due telefonate da persone amiche che si trovano in grandi difficoltà nella lotta contro malattie incurabili o quasi.

Vivono su paralleli molto distanti tra di loro, eppure ho sentito nelle loro parole la stessa ansia di contatto umano capace di dare un sollievo al pianto della disperazione.

Ed ho pensato a tutta l’insipienza del genere umano impegnato nel costruire armi per offendere piuttosto che medicine per difendersi… ed alla morte che spadroneggia per tale follia collettiva.

Resta la voglia di operare affinché sia realizzata la visione ideologica espressa nel brano scritto nel 1952 da uno degli innovatori della narrativa italiana del ‘900: “Non ci sono paesini abbastanza isolati, non ci sono giorni abbastanza privati, né paralleli abbastanza lontani. Un rapporto si stabilisce sempre, prima o poi, non c’è scampo.- Raffaele La Capria”.

Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009)

https://www.lulu.com/en/en/shop/bruno-mancini/sasquatch/paperback/product-1m27mjyv.html

https://www.lulu.com/en/en/shop/bruno-mancini/sasquatch/ebook/product-1nqkwr9z.html

A loro

Non conosco le ragioni,
eppure sono attento,
dei suoi silenzi che ammantano distacchi.

Io vivo ancora.

I figli scalzano
immortali ambizioni, i porti certi dei fratelli.

Il nostro tetto
è il limite del nostro sguardo.
Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009): 

Adesso no

Adesso no.
Sonori squillano sopiti palpiti.
Ignazio è briciola
ondivaga in cerca di assonanze.

Nella discesa dal barchino di Caronte,
lui fu quel remo
ruotante in aria
che ne squarciava nebbie.

Vorrei capire,
verbo completo,
se il tempo mi scoppietta tra le mani
o sono stato il fabbricante dei petardi.

Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009)

dedicata a Lina D’Onofrio:  

Conversazione solitaria

Un mostro sacro s’aggira
sfiorendo
i teneri baccelli di versi smarriti
nel simplex
“futileggiante” click
di chi distrugge il proprio tempo,
nemmeno molto,
magari tutto,
contro smodato non svelare il sesto senso,
mai ultimo e mai privo di tormento,
per chi Poeta nasce e muore.

PUREZZA

Il gran “magone” non lo porgo
a peso,
affumicato,
a scaglie,
dorato,
in pillole,
stracciato tra due servi ed un padrone.

SEVIZIA

Diario di giorni non vissuti
smaltati con lacche giapponesi,
io soffio
in torride fornaci
dove gl’impasti
catturano fanghi e detriti
-magmatici anacronistici
“un giorno ancora
e sarà maggio allora
il mese delle rose o dei traslochi!”-
e i miei bizzarri
sparire in sabbie mobili
che… attenta… sembrano miele
intanto che mi tolgono respiro e forze.

DILA & Artés articoli pubblicati

DILA & Artés

CS | Tra Bruno Mancini

Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

e Antonio Auricchio

editore della testata giornalistica “Il Giornale di ArtesTv

registrata presso il Tribunale di Salerno, si è stabilita un’intesa di collaborazione che vedrà l’Ass. DILA partecipare con interviste, recensioni notizie ecc. alla redazione della sezione cultura del giornale.

Antonio Auricchio

ha iniziato la sua carriera ponendo l’attenzione all’amore verso il prossimo, dedicandosi alla salute dei suoi pazienti attraverso il ruolo di dipendente dell’ASL di Salerno e di infermiere specializzato nel reparto di rianimazione.

Una volta lasciato l’impegno verso coloro che soffrono, ha ben pensato di proseguire la sua vita, passando, dopo aver visto e vissuto in prima persona il dolore delle persone al divertimento, profondendo il suo impegno, nella passione che aveva già da prima coltivato per la TV, per il mondo dello spettacolo e del cinema, iniziando come organizzatore di eventi e venendo in contatto con persone illustri e di un certo calibro.

Poi cameraman e patrón di “Miss Arte’sTv”, il concorso dedicato alla selezione delle ragazze baciate da Venere sia del territorio Campano che Nazionale, e che esaltassero principalmente le bellezze del suo amato Sud e quelle delle giovani aspiranti al mondo della televisione e dello spettacolo  dello stivale tricolore intero.

La passione che lo anima lo ha spinto fino a prendere le redini in mano e ideare, registrare e dirigere da dietro la camera da presa programmi, notiziari e dossier televisivi, impegnandosi anche nella ricerca di notizie di rilevante importanza sia nazionale che estera per gli articoli giornalistici all’interno del canale ArtesTv.

Francesca Durante

https://ilgiornale.artestv.it/

Antonio Auricchio

Bruno Mancini

scrittore e poeta, è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.

A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:

“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.

Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri:

Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.

… si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna, che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni.

… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti.

Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?

Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…

…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.

…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.

Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…

…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.

…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”

Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.

…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.

Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”

Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!

Una poetica lacerata e sfuggente…

Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…

Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.

Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.

“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…”

Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia

INFO:

[email protected]

[email protected]

Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23

DILA&Artés

Regolamento partecipazione e modulo iscrizione

1) L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in pieno accordo con l’editore Antonio Auricchio, Patron della testata giornalistica Artés registrata presso il Tribunale di Salerno, ha dato vita al nuovo progetto culturale DILA&Artés di ampio respiro mediatico adatto alla valorizzazione delle attività dell’Associazione e di tutti gli Artisti che hanno comunque collaborato con i nostri progetti culturali.

2) Il progetto culturale DILA&Artés prevede la pubblicazione a cura dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” di interviste, recensioni, notizie ecc. nella sezione cultura della testata giornalistica Artés.

3) La partecipazione al progetto culturale DILA&Artés, per testi e immagini, è aperta ai contributi degli Artisti italiani e stranieri che, dopo averne fatta richiesta, saranno selezioni da una Commissione nominata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Tale Commissione provvederà a selezionare in maniera insindacabile le richieste di partecipazione al progetto culturale DILA&Artés.

4) I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscriversi direttamente nel gruppo dei partecipanti purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento e siano in regola con il tesseramento DILA

5) Gli Artisti che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

6) L’Artista, per partecipare al progetto culturale DILA&Artés, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata.

7) Trattandosi di una partecipazione a titolo completamente GRATUITO, L’Associazione DILA si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Artisti, inviando le proprie iscrizioni, ne prendono atto in maniera definitiva.

8) INFO: 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23 – [email protected]

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione al progetto culturale DILA&Artés

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via____________________                          N:_____                       CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv/ esprimo l’intenzione di partecipare al progetto culturale DILA&Artés nella mia qualità di

Scrittore □  –  Attore □  –  Musicista □  –  Pittore □  

 A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto al progetto culturale DILA&Artés organizzato dall’Associazione DILA;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  3. volere concedere all’Associazione DILA il diritto di pubblicare ed utilizzare il contenuto della mia suddetta partecipazione in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che l’Associazione DILA avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare il contenuto della mia suddetta partecipazione e di utilizzarlo in ogni forma e modo nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare il suddetto contenuto della mia partecipazione anche in via telematica a mezzo internet e non sarà tenuta ad effettuare alcuna correzione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con l’Associazione DILA che essa NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare il contenuto della mia suddetta partecipazione al gratuito utilizzo da parte del’Associazione DILA per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione essa voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità del contenuto della mia suddetta partecipazione, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del contenuto della mia suddetto partecipazione;

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare a dila@emmegiischia.com

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – dila@emmegiischia.com

 

DILA & Artés 20220302 Angela Maria Tiberi

DILA & Artés 20220302 articolo pubblicato

DILA & Artés 20220302

Presentazione di Angela Maria Tiberi, scrittrice, poetessa, Presidente Sede DILA Nazione Italia.

Nata a Pontinia il 25/9/51, laureata in Economia e Commercio è stata docente di ruolo di economia aziendale presso I.T.C. Vittorio Veneto di Latina.

Ha conseguito la Menzione speciale “Didattica interculturale” Comune di Genova U.N.I.C.E.F per il piano di lavoro presentato alla Provincia di Latina.

Ha conseguito diversi diplomi di perfezionamento presso l’Università Roma Tre.

Ha scritto sui quaderni di poesia “I miei ricordi campestri”, “Fiori di campo pontini”, “Amore infinito” con la casa editrice Nuovi poeti.

Ha pubblicato con Calogero Editore “A un uomo”, “Gioco d’amore a Sermoneta” con l’Associazione culturale “Da Ischia l’Arte – DILA”.

Le sue poesie sono state pubblicate su numerose antologie di Accademie famose come Giacomo Leopardi, Giovanni Pascoli, Belli; delle case editrici Montedisit, Aletti, Pragmata, Ta.ti. Edizioni, Magi, Ursini, Assoeditori Latina, Associazione Da Ischia L’Arte – DILA.

Negli anni ha conseguito innumerevoli premi.

I suoi libri sono stati sempre presenti nelle fiere internazionali di Torino e di Roma e sono

stati presentati in tantissime città tra le quali Los Angeles, New York e Melbourne.

Collaboratrice  del giornale internazionale Altirpinia di Lioni e della rivista internazionale Poeti nella società e del giornale Il Dispari di Gaetano Di Meglio, Latina Flash.

Le sue poesie sono state pubblicate sul giornale culturale internazionale brasiliano “Colpitorà Cultural” tradotte in portoghese.

Attualmente è Presidente delegata Nazione Italia per conto dell’Associazione Internazionale  DILA Ischia, Ambasciatrice Associazione Internazionale Magna Grecia Latina New York.

Hanno scritto di lei

Poeta Paolina Carli in “Poesia in libertà” – Mostra itinerante di Poesia – Toffia

“Un inno all’amore e alla solidarietà: è questo suo declamare la vita, questo incidere pagato dalle sue parole a spingermi avanti nella lettura delle opere di Angela Maria Tiberi, un poeta sensibile e generosa che mette a disposizione di tutti la sua schietta e sincera poesia.

Le sue opere – equilibrate e cariche di impegno civile – offrono al lettore l’occasione per “leggersi” e “riflettersi” nel proprio quotidiano troppo spesso contaminato dalla volgarità e dalla trasgressione espressiva.

Dalle sue poesie traspare sensibilità ed umanità.

Con semplicità sa rievocare pensieri antichi e recenti, regala sensazioni infinite.

Poetessa sensibile e ricca d’amore per l’umanità che sa trasmettere con le sue poesie.

La dolente e straordinaria riflessione, così elegantemente espressa da Angela Maria Tiberi, offre a chi la legge la speranza di mondi immaginari dove ritrovare nuove prospettive di futuro.

Ciò induce a invitare il Poeta a scrivere, scrivere ancora affinché altri possano apprezzarne il valore.”

 

Mario Guarna

Presidente dell’Associazione nazionale per le pratiche filosofiche

 

Questa autrice si sofferma con particolarità di espressione su alcuni aspetti di una cruda realtà, tipica di culture occidentali, evidenziando una capacità tecnica ed una concreta forca descrittiva dell’immagine nella sua poetica.

Pregiata è la sua icasticità nella descrizione della realtà che sa fotografare con una rara capacità intuitiva.

La poesia di Angela Maria Tiberi è un inno all’amore, un soffio silenzioso senza regole che grida l’empatia cosmica; la parola t’amo, nei suoi versi, è un luogo ospitale dove i volti si riconoscono e si incrociano, alternandosi come tensioni infinite.”

 

Da “Gioco d’amore a Sermoneta”

di Angela Maria Tiberi

Un uomo senza amore

Sei un volto senza lineamenti, senza calore.
Un uomo incapace di amare, privo di sogni e di speranza.
Vivi ma dentro di te non c’è l’anima, né calore né essenza di vita. Sai sentirti come strumento di piacere quando fai l’amore. Sesso per te è un’esigenza come il bere e il mangiare.
Dov’è finito l’amore? Il romanticismo e la dolcezza dove sono? Sfrenatezza sessuale senza ritorno.
Ecco, i dongiovanni o i libertini sono drogati di sesso ma privi d’amore. Terra bruciata e concimata di sale, dove l’erba non cresce più. È proprio così? Non c’è speranza di guarigione?
Oh!  Non smetterò d’amarti e speranza ho nel cuore.
Ti dissalerò con le mie lacrime d’amore, costruirò canali e ponti per raggiungere il tuo cuore e rinnovarlo per amarmi.
Sì, voglio il tuo amore e la nostra gioia per costruire un mondo migliore dove l’avidità e le guerre sono solo antichi ricordi.
Sì, viva l’AMORE che regna in ogni uomo che cammina brancolando su questa amara Terra.

DILA & Artés 20220226

Bruno Mancini |L’incertezza della certezza

Per la serie Esopo news

In questi giorni sto rileggendo alcuni libri di uno scrittore che ho ammirato praticamente da sempre.

Nel testo di un vecchio volume, edito nel 1962 ed ormai senza copertine e con le pagine quasi distaccate dalla rilegatura, mi ha fatto piacere rilevare che alcune mie sottolineature, antiche di circa 60 anni, continuano ad avere per me lo stesso rilievo positivo di allora.

Ad un tratto ho smesso di leggere e sono restato per molti minuti fermo a valutare prima, ed accarezzare poi, un pensiero tra il nostalgico e l’incredibile.

Ero da solo nel tramonto in riva al mare (il mare è uno dei personaggi importanti del libro), quando mi sono reso conto, infatti, di aver vissuta quasi tutta la vita nella logica, etica e pragmatica, sentimentale e sociale, derivante ed appartenente ad una frase sottolineata con un sottile tratto di matita.

E ciò che ancora ora mi seduce in questa scoperta non è tanto la certezza di avere agito e pensato nel modus vivendi, desiderato seppure a volte maledetto, stigmatizzato nella frase dello scrittore, ma la rivelazione di non essermene reso assolutamente conto pur nella lunga inseparabilità che ci ha uniti.

Senza lotta non si può stare soli; ma star soli vuol dire non voler più lottare.”

L’incertezza della certezza non smette mai di stupire!

Sempre lui, Cesare Pavese ma da un altro libro.

Ma ormai io non potevo più perdonarle di essere una donna, una che trasforma il sapore remoto del vento in sapore di carne.”

Più lo rileggo e più sono convinto di aver fatto bene ad ammirarlo per oltre mezzo secolo.

E allora ecco che vi propongo alcune mie poesie in tema di donne.

 

Dalla mia raccolta di poesie

“Erotismo, sì!”

https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/poesia/265957/erotismo-s/

Il brivido più lungo

Ti vedo seduta ogni giorno.
Una mano gingilla tra i riccioli
accarezzandoti la gola.
Il cavalletto attende le curve le tinte le forme.
A volte una coda di auto rallenta il percorso del bus.
Ed io ti guardo fremere per un attimo più lungo.

Ti voglio sdraiata una notte.
Una mano gingilla sul mio petto
accarezzandomi innocente.
Il calice attende le bollicine dello sballo.
A volte un sorriso ferma del tutto il tempo,
ed io ti guardo nuda, prima del brindisi più lungo.

Tunnel dietro la curva.
Un attimo e tu già mostri
avvinto il prima con il dopo.
Il buio mescolerà per noi il sogno e la realtà.
A volte, stavolta, vincente è la passione,
e tu m’inviterai al brivido più lungo.
——————————————-

Dalla mia raccolta di poesie

“Erotismo, sì!”

Essere donna non basta

Essere donna non le dà pace
quando è la strada che attizza
il suo “per ora”
nembo che sbuca e offusca
tra filiformi steli di ginestre apparsi,
arditi nel lembo in basso del suo
torrione sulla rocca.

E lei vorrebbe fiato caldo tra la guancia e il collo,
mani indecenti a superare ostacoli dalle
ginocchia
al breve tratto dove concentra osceni paradisi,
osceno e paradiso.
Il ruvido pigiare sul suo perduto senso del reale.

Enfasi immacolata
sbaraglia il trucido bivacco,
ma lei non gode.

————————————-

Dalla mia raccolta di poesie

“Erotismo, sì!”

Le onde orizzontali

incredibilmente immobili
nelle tue coppe,
young lady abbarbicata ad una rocca
– non oggi –
tremula al gusto intenso
all’odore impalpabile
al calpestio lontano
del solito sconosciuto;

bizzarre prorompenti
oltre comode fettucce,
young lady perversa nella tua cuffia
– non oggi –
gracchiante “Oh, sì!”
“Ancora ancora.”
alla voce affanno lontano
del solito sconosciuto;

morbidamente accarezzanti
in lungo la tua schiena arcuata,
young lady discinta sul gran
pistillo, – non oggi –
esuberante al lieve dondolio,
al vorticoso affondo
tra le tue labbra,
del solito sconosciuto.

Tu lady
signora dei tuoi tempi
trasformi in jazz la tua monotonia.
Se poi mi chiami:
oscura il lume sul divano
alza i capelli al cielo
abbassa a terra gl’indumenti
socchiudi gli occhi
respira un sogno
dimentica di esistere,

io vengo per cambiare lo spartito.

Bruno Mancini |L'incertezza della certezza

Bruno Mancini |L’incertezza della certezza

Bruno Mancini |L'incertezza della certezza

Bruno Mancini |L’incertezza della certezza

Bruno Mancini |L'incertezza della certezza

Bruno Mancini |L’incertezza della certezza

DILA & Artés 20220212

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

Giuseppe Lorin, attore, regista, romanziere, critico letterario, autore, conduttore e giornalista, è uno degli Attori maggiormente impegnati nella realizzazione dei progetti teatrali ideati ed organizzati dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA“.

La sua rappresentazione scenica in video del monologo “Metempsicosi spirituale

https://www.youtube.com/watch?v=Th05bNCF4so

scritto per lui da Bruno Mancini, effettuata durante la fase più restrittiva della pandemia, è un importante esempio di come si possa egregiamente continuare a coniugare l’Arte, in tutte le sue forme di scrittura, pur disponendo di mezzi di riproduzione insufficienti ma affrancati da professionalità e tenacia.

Ci ripromettiamo di pubblicare il testo integrale del monologo “Metempsicosi spirituale” prossimamente in questo stesso spazio.

Giuseppe Lorin ha studiato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico e si è specializzato all’International Film Institute of London con Richard Attenborough e in Pubblicità e Marketing presso l’Università Luigi Bocconi di Milano.

È docente di Interpretazione con il Metodo Mimesico e Dizione interpretativa, oltre ad essere giornalista pubblicista.

Ha vinto diversi premi e riconoscimenti ed è giurato in importanti premi letterari nazionali ed internazionali.

Con “Transtiberim. Trastevere, il mondo dell’oltretomba”, Bibliotheka edizioni, l’autore è alla sua sesta pubblicazione dopo l’apprezzato “Manuale di Dizione” (Nicola Pesce, 2009) con prefazione di Corrado Calabrò e contributi di Dacia Maraini, consultabile anche nelle biblioteche statali di settore.

Il suo incommensurabile amore per Roma l’ha portato a scrivere “Da Monteverde al mare” (David and Matthaus, 2013), “Tra le argille del tempo” (David and Matthaus, 2015), primo romanzo postfantastorico, “Roma, i segreti degli antichi luoghi” (David and Matthaus, 2016) e “Roma, la verità violata” (Alter Ego, 2017), romanzo pensato per una fiction di cui tre personaggi sono visibili su Youtube.

Nella primavera 2019, ed in occasione della elezione di Matera a Città della Cultura, Bibliotheka edizioni presenta “Dossier Isabella Morra”, la storia di un femminicidio del ‘500, nel materano, voluto dai fratelli di Isabella, la poetessa uccisa a 29 anni!

Sette poeti hanno apportato per questo dossier di Giuseppe Lorin, i loro contributi poetici, dalla prefazione di Dante Maffia e alla sua poesia per Isabella Morra a Dacia Maraini, da Corrado Calabrò a Michela Zanarella, da Marcella Continanza a Vittorio Pavoncello e ad Antonella Radogna.

Transtiberim. Trastevere, il mondo dell’oltretomba”, Bibliotheka edizioni, è da considerarsi un amico che vi ha invitato nella sua casa di Trastevere, uno dei quartieri più suggestivi di Roma, e immaginate di passeggiare per i vicoli, le piazze, le vie, avendo accanto a voi una guida che vi sveli la storia e il significato simbolico di ogni edificio, monumento, fontana e chiesa incontrati.

È proprio lo scopo di quest’agile volume illustrato: partendo dalle origini di Trastevere, esso vuole ricostruirne e renderne al lettore il fascino, non soltanto tramite analisi di tipo artistico-architettonico, ma anche attraverso il racconto di aneddoti che si perdono tra il verosimile e il leggendario e vicende di personaggi più o meno celebri che hanno legato le loro azioni a questo storico rione.

Giuseppe Lorin, che allo studio della città eterna ha dedicato gran parte della sua vita e della sua esperienza letteraria, ci regala un’opera consultabile dunque a più livelli: dal semplice piacere narrativo all’uso turistico-didattico.

Per non dimenticare la grandezza e la bellezza di Roma, nonostante le scellerate azioni di chi dovrebbe tutelarne lo sterminato patrimonio culturale, ma non sempre lo fa.

Giuseppe Lorin di se stesso dice: “Il mio interesse per Roma, la città dove sono nato, si è sviluppato gradualmente negli anni.

Avendo genitori non di Roma; mio padre di Padova e Venezia, mia madre di Capua e Napoli, quando venivano a trovarci i parenti dal nord e dal sud d’Italia, mia madre, avendo da sbrigare le faccende domestiche per l’accoglienza dei parenti, delegava me che avevo una decina d’anni, per portarli a visitare Roma, città unica nel suo genere.

Poi, negli studi superiori, con la prof di Storia dell’Arte si andava il sabato in giro per l’Urbs a conoscere nello specifico i posti storici degli eventi che hanno reso insuperabile questa nostra Roma.
I sentimenti che mi legano a questi luoghi spaziano dai ricordi a momenti quotidiani di emozioni a volte dovute a profumi, a voli improvvisi di pappagalli verdi che ormai a migliaia colorano i parchi della capitale d’Italia.

A ricordi che all’improvviso si fanno vivi solo a vedere un volto che ne ricorda un altro, un gesto affabile nei miei confronti mi emoziona e nel contempo mi meraviglia specialmente se viene da persone che non si conoscono.”

 

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

 

 

DILA & Artés 20220209

Bruno Mancini |La “visione” di Raffaele La Capria

Per la serie Esopo news

Nei giorni scorsi ho ricevuto due telefonate da persone amiche che si trovano in grandi difficoltà nella lotta contro malattie incurabili o quasi.

Vivono su paralleli molto distanti tra di loro, eppure ho sentito nelle loro parole la stessa ansia di contatto umano capace di dare un sollievo al pianto della disperazione.

Ed ho pensato a tutta l’insipienza del genere umano impegnato nel costruire armi per offendere piuttosto che medicine per difendersi… ed alla morte che spadroneggia per tale follia collettiva.

Resta la voglia di operare affinché sia realizzata la visione ideologica espressa nel brano scritto nel 1952 da uno degli innovatori della narrativa italiana del ‘900: “Non ci sono paesini abbastanza isolati, non ci sono giorni abbastanza privati, né paralleli abbastanza lontani. Un rapporto si stabilisce sempre, prima o poi, non c’è scampo.- Raffaele La Capria”.

Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009)

https://www.lulu.com/en/en/shop/bruno-mancini/sasquatch/paperback/product-1m27mjyv.html

https://www.lulu.com/en/en/shop/bruno-mancini/sasquatch/ebook/product-1nqkwr9z.html

A loro

Non conosco le ragioni,
eppure sono attento,
dei suoi silenzi che ammantano distacchi.

Io vivo ancora.

I figli scalzano
immortali ambizioni, i porti certi dei fratelli.

Il nostro tetto
è il limite del nostro sguardo.
Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009): 

Adesso no

Adesso no.
Sonori squillano sopiti palpiti.
Ignazio è briciola
ondivaga in cerca di assonanze.

Nella discesa dal barchino di Caronte,
lui fu quel remo
ruotante in aria
che ne squarciava nebbie.

Vorrei capire,
verbo completo,
se il tempo mi scoppietta tra le mani
o sono stato il fabbricante dei petardi.

Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009)

dedicata a Lina D’Onofrio:  

Conversazione solitaria

Un mostro sacro s’aggira
sfiorendo
i teneri baccelli di versi smarriti
nel simplex
“futileggiante” click
di chi distrugge il proprio tempo,
nemmeno molto,
magari tutto,
contro smodato non svelare il sesto senso,
mai ultimo e mai privo di tormento,
per chi Poeta nasce e muore.

PUREZZA

Il gran “magone” non lo porgo
a peso,
affumicato,
a scaglie,
dorato,
in pillole,
stracciato tra due servi ed un padrone.

SEVIZIA

Diario di giorni non vissuti
smaltati con lacche giapponesi,
io soffio
in torride fornaci
dove gl’impasti
catturano fanghi e detriti
-magmatici anacronistici
“un giorno ancora
e sarà maggio allora
il mese delle rose o dei traslochi!”-
e i miei bizzarri
sparire in sabbie mobili
che… attenta… sembrano miele
intanto che mi tolgono respiro e forze.

DILA & Artés articoli pubblicati

DILA & Artés

CS | Tra Bruno Mancini

Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

e Antonio Auricchio

editore della testata giornalistica “Il Giornale di ArtesTv

registrata presso il Tribunale di Salerno, si è stabilita un’intesa di collaborazione che vedrà l’Ass. DILA partecipare con interviste, recensioni notizie ecc. alla redazione della sezione cultura del giornale.

Antonio Auricchio

ha iniziato la sua carriera ponendo l’attenzione all’amore verso il prossimo, dedicandosi alla salute dei suoi pazienti attraverso il ruolo di dipendente dell’ASL di Salerno e di infermiere specializzato nel reparto di rianimazione.

Una volta lasciato l’impegno verso coloro che soffrono, ha ben pensato di proseguire la sua vita, passando, dopo aver visto e vissuto in prima persona il dolore delle persone al divertimento, profondendo il suo impegno, nella passione che aveva già da prima coltivato per la TV, per il mondo dello spettacolo e del cinema, iniziando come organizzatore di eventi e venendo in contatto con persone illustri e di un certo calibro.

Poi cameraman e patrón di “Miss Arte’sTv”, il concorso dedicato alla selezione delle ragazze baciate da Venere sia del territorio Campano che Nazionale, e che esaltassero principalmente le bellezze del suo amato Sud e quelle delle giovani aspiranti al mondo della televisione e dello spettacolo  dello stivale tricolore intero.

La passione che lo anima lo ha spinto fino a prendere le redini in mano e ideare, registrare e dirigere da dietro la camera da presa programmi, notiziari e dossier televisivi, impegnandosi anche nella ricerca di notizie di rilevante importanza sia nazionale che estera per gli articoli giornalistici all’interno del canale ArtesTv.

Francesca Durante

https://ilgiornale.artestv.it/

Antonio Auricchio

Bruno Mancini

scrittore e poeta, è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.

A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:

“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.

Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri:

Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.

… si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna, che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni.

… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti.

Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?

Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…

…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.

…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.

Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…

…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.

…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”

Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.

…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.

Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”

Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!

Una poetica lacerata e sfuggente…

Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…

Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.

Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.

“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…”

Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia

INFO:

[email protected]

[email protected]

Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23

DILA&Artés

Regolamento partecipazione e modulo iscrizione

1) L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in pieno accordo con l’editore Antonio Auricchio, Patron della testata giornalistica Artés registrata presso il Tribunale di Salerno, ha dato vita al nuovo progetto culturale DILA&Artés di ampio respiro mediatico adatto alla valorizzazione delle attività dell’Associazione e di tutti gli Artisti che hanno comunque collaborato con i nostri progetti culturali.

2) Il progetto culturale DILA&Artés prevede la pubblicazione a cura dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” di interviste, recensioni, notizie ecc. nella sezione cultura della testata giornalistica Artés.

3) La partecipazione al progetto culturale DILA&Artés, per testi e immagini, è aperta ai contributi degli Artisti italiani e stranieri che, dopo averne fatta richiesta, saranno selezioni da una Commissione nominata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Tale Commissione provvederà a selezionare in maniera insindacabile le richieste di partecipazione al progetto culturale DILA&Artés.

4) I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscriversi direttamente nel gruppo dei partecipanti purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento e siano in regola con il tesseramento DILA

5) Gli Artisti che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

6) L’Artista, per partecipare al progetto culturale DILA&Artés, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata.

7) Trattandosi di una partecipazione a titolo completamente GRATUITO, L’Associazione DILA si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Artisti, inviando le proprie iscrizioni, ne prendono atto in maniera definitiva.

8) INFO: 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23 – [email protected]

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione al progetto culturale DILA&Artés

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via____________________                          N:_____                       CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv/ esprimo l’intenzione di partecipare al progetto culturale DILA&Artés nella mia qualità di

Scrittore □  –  Attore □  –  Musicista □  –  Pittore □  

 A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto al progetto culturale DILA&Artés organizzato dall’Associazione DILA;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  3. volere concedere all’Associazione DILA il diritto di pubblicare ed utilizzare il contenuto della mia suddetta partecipazione in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che l’Associazione DILA avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare il contenuto della mia suddetta partecipazione e di utilizzarlo in ogni forma e modo nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare il suddetto contenuto della mia partecipazione anche in via telematica a mezzo internet e non sarà tenuta ad effettuare alcuna correzione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con l’Associazione DILA che essa NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare il contenuto della mia suddetta partecipazione al gratuito utilizzo da parte del’Associazione DILA per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione essa voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità del contenuto della mia suddetta partecipazione, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del contenuto della mia suddetto partecipazione;

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare a dila@emmegiischia.com

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – dila@emmegiischia.com

 

DILA & Artés 20220228 Due poesie per la PACE

DILA & Artés 20220228 articolo pubblicato

DILA & Artés 20220228

Insulsi cervelletti di facebook bloccano poesie di pace

Per la serie Esopo news

Scrivendo “Per proteggere la community dallo spam, limitiamo la frequenza con cui puoi pubblicare post, commentare o eseguire altre azioni in un determinato periodo di tempo. Puoi riprovare più tardi.” siamo al paradosso!

Gli insulsi cervelletti di facebook hanno bloccato la pubblicazione delle mie poesie sulla pace pubblicate su Artrés https://ilgiornale.artestv.it/2022/03/01/langolo-della-poesia-3/

In questa pagina pubblico le stesse poesie, così come sono state inserite nella pagina culturale della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio.

Insulsi cervelletti di facebook bloccano poesie di pace

BRUNO MANCINI: Due poesie per la pace

 Dalla raccolta di poesie

“Agli angoli degli occhi”

(1962 – 1964)      

Ta – poesia di Bruno Mancini letta da Antonio Mencarini

https://youtu.be/xyumRS6rzyk

Ta – poesia di Bruno Mancini letta da Nicola Pantalone

https://youtu.be/CiOlZl22T9k                           

 

TA

 

-1-

Ta
ta, tatà, ta
ta, tatà, ta
tatata
ta, tatà, ta
tatà, ta, ta
ta, tatà, ta
ta, tatà, ta
tatatatatatata.

-2-

Spari
le armi parlano.
Dissanguano montagne.
Uomini parlano
le armi parlano.
Le armi tacciano
gli uomini muoiono.
Uomini muoiono
le armi tacciono.

-3-

… in cielo,
sott’acqua, sull’acqua,
nel ferro, vicino al ferro,
vicino all’esplosivo, il fabbro,
il contadino, il borsaiolo:
i corpi.

-4-

Cantano.
I folli cantano.
Uccidere dovrebbero.
La loro pazienza.
La loro mansuetudine.
Il suicidio.
L’omicidio.
La guerra.
La potenza.
Infine.

-5-

Cantano le loro donne,
che a casa partoriscono sole
che zappano sole
che sole
con altre sole
sole vivono
distrutte
voglie.

-6-

Ta
ta, tatà, ta
ta, tatà, ta
sparano altri soli
tatatatatatata
dissanguano montagne
cantano le montagne.
Dissanguano le donne
cantano le donne.

-7-

Alla fine di quelle montagne
esiste il regno dei nostri figli.
Lì, siate eroi per le vostre donne
combattendo lottando vincendo.”

-8-

Applaudono.
I folli applaudono.
Uccidere dovrebbero.
Siate eroi per le vostre donne.
Uccidere dovrebbero.
Combattendo lottando vincendo.
Donne.
Uomini.
Risuscitando.
Eroi.
 
 

Dalla raccolta di poesie

“Davanti al tempo”

(1960 – 1963)

Il volo verticale poesia di Bruno Mancini letta dall’autore

https://youtu.be/JsF2BGa6dE8

Il volo verticale poesia di Bruno Mancini letta da Antonio Mencarini

https://youtu.be/wraUuSsETPs

 

Il volo verticale

 

Il volo verticale di un elicottero
distinguo
il fumo di un battello
si spande innocuo.
Profeta eccomi.
Vicino ai miei bagliori.
Brucio superfici senza suoni
piuttosto che patire suoni di seghe.
Ricordo il crepitio di una mitraglia
sotto gli archi scuri di un portone
addosso ai cani uomini
il piombo dei proiettili.
E le piante pesanti di corpi
ed i fiori sparsi per terra:
quel grido di pianto di bimba.
Mentre c’erano scarpe chiodate.
Ricordo la cella bassa
e il sapore di aria viziata
– alle volte
sporche
ignobili croci
affannano –
il brusio.
Mentre c’erano scarpe chiodate.
Sua madre sporca di sangue
accoccolata
tra luci ed ombre di ferro.
E lì pensammo di bene e di male,

di male di male e di bene.

E poi capimmo

pietà

che, sola, eri triste.

 

Bruno Mancini

 

 

DILA & Artés 20220228 Due poesie per la PACE

DILA & Artés 20220228 Due poesie per la PACE

DILA & Artés 20220228 Due poesie per la PACE

DILA & Artés 20220228 Due poesie per la PACE

DILA & Artés 20220228 Due poesie per la PACE

DILA & Artés 20220228 Due poesie per la PACE

DILA & Artés 20220228 Due poesie per la PACE

DILA & Artés 20220228 Due poesie per la PACE

DILA & Artés 20220228 Due poesie per la PACE

DILA & Artés 20220228 Due poesie per la PACE

DILA & Artés 20220228 Due poesie per la PACE

DILA & Artés 20220228 Due poesie per la PACE

DILA & Artés 20220228 Due poesie per la PACE

DILA & Artés 20220228 Due poesie per la PACE

DILA & Artés 20220228 Due poesie per la PACE

DILA & Artés 20220228 Due poesie per la PACE

DILA & Artés 20220228 Due poesie per la PACE

DILA & Artés 20220228 Due poesie per la PACE

DILA & Artés 20220228 Due poesie per la PACE

DILA & Artés 20220228 Due poesie per la PACE

DILA & Artés 20220226

Bruno Mancini |L’incertezza della certezza

Per la serie Esopo news

In questi giorni sto rileggendo alcuni libri di uno scrittore che ho ammirato praticamente da sempre.

Nel testo di un vecchio volume, edito nel 1962 ed ormai senza copertine e con le pagine quasi distaccate dalla rilegatura, mi ha fatto piacere rilevare che alcune mie sottolineature, antiche di circa 60 anni, continuano ad avere per me lo stesso rilievo positivo di allora.

Ad un tratto ho smesso di leggere e sono restato per molti minuti fermo a valutare prima, ed accarezzare poi, un pensiero tra il nostalgico e l’incredibile.

Ero da solo nel tramonto in riva al mare (il mare è uno dei personaggi importanti del libro), quando mi sono reso conto, infatti, di aver vissuta quasi tutta la vita nella logica, etica e pragmatica, sentimentale e sociale, derivante ed appartenente ad una frase sottolineata con un sottile tratto di matita.

E ciò che ancora ora mi seduce in questa scoperta non è tanto la certezza di avere agito e pensato nel modus vivendi, desiderato seppure a volte maledetto, stigmatizzato nella frase dello scrittore, ma la rivelazione di non essermene reso assolutamente conto pur nella lunga inseparabilità che ci ha uniti.

Senza lotta non si può stare soli; ma star soli vuol dire non voler più lottare.”

L’incertezza della certezza non smette mai di stupire!

Sempre lui, Cesare Pavese ma da un altro libro.

Ma ormai io non potevo più perdonarle di essere una donna, una che trasforma il sapore remoto del vento in sapore di carne.”

Più lo rileggo e più sono convinto di aver fatto bene ad ammirarlo per oltre mezzo secolo.

E allora ecco che vi propongo alcune mie poesie in tema di donne.

 

Dalla mia raccolta di poesie

“Erotismo, sì!”

https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/poesia/265957/erotismo-s/

Il brivido più lungo

Ti vedo seduta ogni giorno.
Una mano gingilla tra i riccioli
accarezzandoti la gola.
Il cavalletto attende le curve le tinte le forme.
A volte una coda di auto rallenta il percorso del bus.
Ed io ti guardo fremere per un attimo più lungo.

Ti voglio sdraiata una notte.
Una mano gingilla sul mio petto
accarezzandomi innocente.
Il calice attende le bollicine dello sballo.
A volte un sorriso ferma del tutto il tempo,
ed io ti guardo nuda, prima del brindisi più lungo.

Tunnel dietro la curva.
Un attimo e tu già mostri
avvinto il prima con il dopo.
Il buio mescolerà per noi il sogno e la realtà.
A volte, stavolta, vincente è la passione,
e tu m’inviterai al brivido più lungo.
——————————————-

Dalla mia raccolta di poesie

“Erotismo, sì!”

Essere donna non basta

Essere donna non le dà pace
quando è la strada che attizza
il suo “per ora”
nembo che sbuca e offusca
tra filiformi steli di ginestre apparsi,
arditi nel lembo in basso del suo
torrione sulla rocca.

E lei vorrebbe fiato caldo tra la guancia e il collo,
mani indecenti a superare ostacoli dalle
ginocchia
al breve tratto dove concentra osceni paradisi,
osceno e paradiso.
Il ruvido pigiare sul suo perduto senso del reale.

Enfasi immacolata
sbaraglia il trucido bivacco,
ma lei non gode.

————————————-

Dalla mia raccolta di poesie

“Erotismo, sì!”

Le onde orizzontali

incredibilmente immobili
nelle tue coppe,
young lady abbarbicata ad una rocca
– non oggi –
tremula al gusto intenso
all’odore impalpabile
al calpestio lontano
del solito sconosciuto;

bizzarre prorompenti
oltre comode fettucce,
young lady perversa nella tua cuffia
– non oggi –
gracchiante “Oh, sì!”
“Ancora ancora.”
alla voce affanno lontano
del solito sconosciuto;

morbidamente accarezzanti
in lungo la tua schiena arcuata,
young lady discinta sul gran
pistillo, – non oggi –
esuberante al lieve dondolio,
al vorticoso affondo
tra le tue labbra,
del solito sconosciuto.

Tu lady
signora dei tuoi tempi
trasformi in jazz la tua monotonia.
Se poi mi chiami:
oscura il lume sul divano
alza i capelli al cielo
abbassa a terra gl’indumenti
socchiudi gli occhi
respira un sogno
dimentica di esistere,

io vengo per cambiare lo spartito.

Bruno Mancini |L'incertezza della certezza

Bruno Mancini |L’incertezza della certezza

Bruno Mancini |L'incertezza della certezza

Bruno Mancini |L’incertezza della certezza

Bruno Mancini |L'incertezza della certezza

Bruno Mancini |L’incertezza della certezza

DILA & Artés 20220212

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

Giuseppe Lorin, attore, regista, romanziere, critico letterario, autore, conduttore e giornalista, è uno degli Attori maggiormente impegnati nella realizzazione dei progetti teatrali ideati ed organizzati dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA“.

La sua rappresentazione scenica in video del monologo “Metempsicosi spirituale

https://www.youtube.com/watch?v=Th05bNCF4so

scritto per lui da Bruno Mancini, effettuata durante la fase più restrittiva della pandemia, è un importante esempio di come si possa egregiamente continuare a coniugare l’Arte, in tutte le sue forme di scrittura, pur disponendo di mezzi di riproduzione insufficienti ma affrancati da professionalità e tenacia.

Ci ripromettiamo di pubblicare il testo integrale del monologo “Metempsicosi spirituale” prossimamente in questo stesso spazio.

Giuseppe Lorin ha studiato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico e si è specializzato all’International Film Institute of London con Richard Attenborough e in Pubblicità e Marketing presso l’Università Luigi Bocconi di Milano.

È docente di Interpretazione con il Metodo Mimesico e Dizione interpretativa, oltre ad essere giornalista pubblicista.

Ha vinto diversi premi e riconoscimenti ed è giurato in importanti premi letterari nazionali ed internazionali.

Con “Transtiberim. Trastevere, il mondo dell’oltretomba”, Bibliotheka edizioni, l’autore è alla sua sesta pubblicazione dopo l’apprezzato “Manuale di Dizione” (Nicola Pesce, 2009) con prefazione di Corrado Calabrò e contributi di Dacia Maraini, consultabile anche nelle biblioteche statali di settore.

Il suo incommensurabile amore per Roma l’ha portato a scrivere “Da Monteverde al mare” (David and Matthaus, 2013), “Tra le argille del tempo” (David and Matthaus, 2015), primo romanzo postfantastorico, “Roma, i segreti degli antichi luoghi” (David and Matthaus, 2016) e “Roma, la verità violata” (Alter Ego, 2017), romanzo pensato per una fiction di cui tre personaggi sono visibili su Youtube.

Nella primavera 2019, ed in occasione della elezione di Matera a Città della Cultura, Bibliotheka edizioni presenta “Dossier Isabella Morra”, la storia di un femminicidio del ‘500, nel materano, voluto dai fratelli di Isabella, la poetessa uccisa a 29 anni!

Sette poeti hanno apportato per questo dossier di Giuseppe Lorin, i loro contributi poetici, dalla prefazione di Dante Maffia e alla sua poesia per Isabella Morra a Dacia Maraini, da Corrado Calabrò a Michela Zanarella, da Marcella Continanza a Vittorio Pavoncello e ad Antonella Radogna.

Transtiberim. Trastevere, il mondo dell’oltretomba”, Bibliotheka edizioni, è da considerarsi un amico che vi ha invitato nella sua casa di Trastevere, uno dei quartieri più suggestivi di Roma, e immaginate di passeggiare per i vicoli, le piazze, le vie, avendo accanto a voi una guida che vi sveli la storia e il significato simbolico di ogni edificio, monumento, fontana e chiesa incontrati.

È proprio lo scopo di quest’agile volume illustrato: partendo dalle origini di Trastevere, esso vuole ricostruirne e renderne al lettore il fascino, non soltanto tramite analisi di tipo artistico-architettonico, ma anche attraverso il racconto di aneddoti che si perdono tra il verosimile e il leggendario e vicende di personaggi più o meno celebri che hanno legato le loro azioni a questo storico rione.

Giuseppe Lorin, che allo studio della città eterna ha dedicato gran parte della sua vita e della sua esperienza letteraria, ci regala un’opera consultabile dunque a più livelli: dal semplice piacere narrativo all’uso turistico-didattico.

Per non dimenticare la grandezza e la bellezza di Roma, nonostante le scellerate azioni di chi dovrebbe tutelarne lo sterminato patrimonio culturale, ma non sempre lo fa.

Giuseppe Lorin di se stesso dice: “Il mio interesse per Roma, la città dove sono nato, si è sviluppato gradualmente negli anni.

Avendo genitori non di Roma; mio padre di Padova e Venezia, mia madre di Capua e Napoli, quando venivano a trovarci i parenti dal nord e dal sud d’Italia, mia madre, avendo da sbrigare le faccende domestiche per l’accoglienza dei parenti, delegava me che avevo una decina d’anni, per portarli a visitare Roma, città unica nel suo genere.

Poi, negli studi superiori, con la prof di Storia dell’Arte si andava il sabato in giro per l’Urbs a conoscere nello specifico i posti storici degli eventi che hanno reso insuperabile questa nostra Roma.
I sentimenti che mi legano a questi luoghi spaziano dai ricordi a momenti quotidiani di emozioni a volte dovute a profumi, a voli improvvisi di pappagalli verdi che ormai a migliaia colorano i parchi della capitale d’Italia.

A ricordi che all’improvviso si fanno vivi solo a vedere un volto che ne ricorda un altro, un gesto affabile nei miei confronti mi emoziona e nel contempo mi meraviglia specialmente se viene da persone che non si conoscono.”

 

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

 

 

DILA & Artés 20220209

Bruno Mancini |La “visione” di Raffaele La Capria

Per la serie Esopo news

Nei giorni scorsi ho ricevuto due telefonate da persone amiche che si trovano in grandi difficoltà nella lotta contro malattie incurabili o quasi.

Vivono su paralleli molto distanti tra di loro, eppure ho sentito nelle loro parole la stessa ansia di contatto umano capace di dare un sollievo al pianto della disperazione.

Ed ho pensato a tutta l’insipienza del genere umano impegnato nel costruire armi per offendere piuttosto che medicine per difendersi… ed alla morte che spadroneggia per tale follia collettiva.

Resta la voglia di operare affinché sia realizzata la visione ideologica espressa nel brano scritto nel 1952 da uno degli innovatori della narrativa italiana del ‘900: “Non ci sono paesini abbastanza isolati, non ci sono giorni abbastanza privati, né paralleli abbastanza lontani. Un rapporto si stabilisce sempre, prima o poi, non c’è scampo.- Raffaele La Capria”.

Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009)

https://www.lulu.com/en/en/shop/bruno-mancini/sasquatch/paperback/product-1m27mjyv.html

https://www.lulu.com/en/en/shop/bruno-mancini/sasquatch/ebook/product-1nqkwr9z.html

A loro

Non conosco le ragioni,
eppure sono attento,
dei suoi silenzi che ammantano distacchi.

Io vivo ancora.

I figli scalzano
immortali ambizioni, i porti certi dei fratelli.

Il nostro tetto
è il limite del nostro sguardo.
Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009): 

Adesso no

Adesso no.
Sonori squillano sopiti palpiti.
Ignazio è briciola
ondivaga in cerca di assonanze.

Nella discesa dal barchino di Caronte,
lui fu quel remo
ruotante in aria
che ne squarciava nebbie.

Vorrei capire,
verbo completo,
se il tempo mi scoppietta tra le mani
o sono stato il fabbricante dei petardi.

Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009)

dedicata a Lina D’Onofrio:  

Conversazione solitaria

Un mostro sacro s’aggira
sfiorendo
i teneri baccelli di versi smarriti
nel simplex
“futileggiante” click
di chi distrugge il proprio tempo,
nemmeno molto,
magari tutto,
contro smodato non svelare il sesto senso,
mai ultimo e mai privo di tormento,
per chi Poeta nasce e muore.

PUREZZA

Il gran “magone” non lo porgo
a peso,
affumicato,
a scaglie,
dorato,
in pillole,
stracciato tra due servi ed un padrone.

SEVIZIA

Diario di giorni non vissuti
smaltati con lacche giapponesi,
io soffio
in torride fornaci
dove gl’impasti
catturano fanghi e detriti
-magmatici anacronistici
“un giorno ancora
e sarà maggio allora
il mese delle rose o dei traslochi!”-
e i miei bizzarri
sparire in sabbie mobili
che… attenta… sembrano miele
intanto che mi tolgono respiro e forze.

 

DILA & Artés articoli pubblicati

DILA & Artés

CS | Tra Bruno Mancini

Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

e Antonio Auricchio

editore della testata giornalistica “Il Giornale di ArtesTv

registrata presso il Tribunale di Salerno, si è stabilita un’intesa di collaborazione che vedrà l’Ass. DILA partecipare con interviste, recensioni notizie ecc. alla redazione della sezione cultura del giornale.

Antonio Auricchio

ha iniziato la sua carriera ponendo l’attenzione all’amore verso il prossimo, dedicandosi alla salute dei suoi pazienti attraverso il ruolo di dipendente dell’ASL di Salerno e di infermiere specializzato nel reparto di rianimazione.

Una volta lasciato l’impegno verso coloro che soffrono, ha ben pensato di proseguire la sua vita, passando, dopo aver visto e vissuto in prima persona il dolore delle persone al divertimento, profondendo il suo impegno, nella passione che aveva già da prima coltivato per la TV, per il mondo dello spettacolo e del cinema, iniziando come organizzatore di eventi e venendo in contatto con persone illustri e di un certo calibro.

Poi cameraman e patrón di “Miss Arte’sTv”, il concorso dedicato alla selezione delle ragazze baciate da Venere sia del territorio Campano che Nazionale, e che esaltassero principalmente le bellezze del suo amato Sud e quelle delle giovani aspiranti al mondo della televisione e dello spettacolo  dello stivale tricolore intero.

La passione che lo anima lo ha spinto fino a prendere le redini in mano e ideare, registrare e dirigere da dietro la camera da presa programmi, notiziari e dossier televisivi, impegnandosi anche nella ricerca di notizie di rilevante importanza sia nazionale che estera per gli articoli giornalistici all’interno del canale ArtesTv.

Francesca Durante

https://ilgiornale.artestv.it/

Antonio Auricchio

Bruno Mancini

scrittore e poeta, è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.

A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:

“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.

Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri:

Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.

… si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna, che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni.

… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti.

Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?

Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…

…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.

…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.

Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…

…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.

…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”

Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.

…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.

Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”

Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!

Una poetica lacerata e sfuggente…

Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…

Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.

Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.

“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…”

Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia

INFO:

[email protected]

[email protected]

Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23

DILA&Artés

Regolamento partecipazione e modulo iscrizione

1) L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in pieno accordo con l’editore Antonio Auricchio, Patron della testata giornalistica Artés registrata presso il Tribunale di Salerno, ha dato vita al nuovo progetto culturale DILA&Artés di ampio respiro mediatico adatto alla valorizzazione delle attività dell’Associazione e di tutti gli Artisti che hanno comunque collaborato con i nostri progetti culturali.

2) Il progetto culturale DILA&Artés prevede la pubblicazione a cura dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” di interviste, recensioni, notizie ecc. nella sezione cultura della testata giornalistica Artés.

3) La partecipazione al progetto culturale DILA&Artés, per testi e immagini, è aperta ai contributi degli Artisti italiani e stranieri che, dopo averne fatta richiesta, saranno selezioni da una Commissione nominata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Tale Commissione provvederà a selezionare in maniera insindacabile le richieste di partecipazione al progetto culturale DILA&Artés.

4) I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscriversi direttamente nel gruppo dei partecipanti purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento e siano in regola con il tesseramento DILA

5) Gli Artisti che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

6) L’Artista, per partecipare al progetto culturale DILA&Artés, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata.

7) Trattandosi di una partecipazione a titolo completamente GRATUITO, L’Associazione DILA si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Artisti, inviando le proprie iscrizioni, ne prendono atto in maniera definitiva.

8) INFO: 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23 – [email protected]

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione al progetto culturale DILA&Artés

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via____________________                          N:_____                       CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv/ esprimo l’intenzione di partecipare al progetto culturale DILA&Artés nella mia qualità di

Scrittore □  –  Attore □  –  Musicista □  –  Pittore □  

 A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto al progetto culturale DILA&Artés organizzato dall’Associazione DILA;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  3. volere concedere all’Associazione DILA il diritto di pubblicare ed utilizzare il contenuto della mia suddetta partecipazione in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che l’Associazione DILA avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare il contenuto della mia suddetta partecipazione e di utilizzarlo in ogni forma e modo nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare il suddetto contenuto della mia partecipazione anche in via telematica a mezzo internet e non sarà tenuta ad effettuare alcuna correzione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con l’Associazione DILA che essa NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare il contenuto della mia suddetta partecipazione al gratuito utilizzo da parte del’Associazione DILA per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione essa voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità del contenuto della mia suddetta partecipazione, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del contenuto della mia suddetto partecipazione;

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare a dila@emmegiischia.com

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – dila@emmegiischia.com

 

DILA & Artés 20220226 Cesare Pavese

DILA & Artés 20220226 articolo pubblicato

DILA & Artés 20220226

Bruno Mancini |L’incertezza della certezza

Per la serie Esopo news

In questi giorni sto rileggendo alcuni libri di uno scrittore che ho ammirato praticamente da sempre.

Nel testo di un vecchio volume, edito nel 1962 ed ormai senza copertine e con le pagine quasi distaccate dalla rilegatura, mi ha fatto piacere rilevare che alcune mie sottolineature, antiche di circa 60 anni, continuano ad avere per me lo stesso rilievo positivo di allora.

Ad un tratto ho smesso di leggere e sono restato per molti minuti fermo a valutare prima, ed accarezzare poi, un pensiero tra il nostalgico e l’incredibile.

Ero da solo nel tramonto in riva al mare (il mare è uno dei personaggi importanti del libro), quando mi sono reso conto, infatti, di aver vissuta quasi tutta la vita nella logica, etica e pragmatica, sentimentale e sociale, derivante ed appartenente ad una frase sottolineata con un sottile tratto di matita.

E ciò che ancora ora mi seduce in questa scoperta non è tanto la certezza di avere agito e pensato nel modus vivendi, desiderato seppure a volte maledetto, stigmatizzato nella frase dello scrittore, ma la rivelazione di non essermene reso assolutamente conto pur nella lunga inseparabilità che ci ha uniti.

Senza lotta non si può stare soli; ma star soli vuol dire non voler più lottare.”

L’incertezza della certezza non smette mai di stupire!

Sempre lui, Cesare Pavese ma da un altro libro.

Ma ormai io non potevo più perdonarle di essere una donna, una che trasforma il sapore remoto del vento in sapore di carne.”

Più lo rileggo e più sono convinto di aver fatto bene ad ammirarlo per oltre mezzo secolo.

E allora ecco che vi propongo alcune mie poesie in tema di donne.

 

Dalla mia raccolta di poesie

“Erotismo, sì!”

https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/poesia/265957/erotismo-s/

Il brivido più lungo

Ti vedo seduta ogni giorno.
Una mano gingilla tra i riccioli
accarezzandoti la gola.
Il cavalletto attende le curve le tinte le forme.
A volte una coda di auto rallenta il percorso del bus.
Ed io ti guardo fremere per un attimo più lungo.

Ti voglio sdraiata una notte.
Una mano gingilla sul mio petto
accarezzandomi innocente.
Il calice attende le bollicine dello sballo.
A volte un sorriso ferma del tutto il tempo,
ed io ti guardo nuda, prima del brindisi più lungo.

Tunnel dietro la curva.
Un attimo e tu già mostri
avvinto il prima con il dopo.
Il buio mescolerà per noi il sogno e la realtà.
A volte, stavolta, vincente è la passione,
e tu m’inviterai al brivido più lungo.
——————————————-

Dalla mia raccolta di poesie

“Erotismo, sì!”

Essere donna non basta

Essere donna non le dà pace
quando è la strada che attizza
il suo “per ora”
nembo che sbuca e offusca
tra filiformi steli di ginestre apparsi,
arditi nel lembo in basso del suo
torrione sulla rocca.

E lei vorrebbe fiato caldo tra la guancia e il collo,
mani indecenti a superare ostacoli dalle
ginocchia
al breve tratto dove concentra osceni paradisi,
osceno e paradiso.
Il ruvido pigiare sul suo perduto senso del reale.

Enfasi immacolata
sbaraglia il trucido bivacco,
ma lei non gode.

————————————-

Dalla mia raccolta di poesie

“Erotismo, sì!”

Le onde orizzontali

incredibilmente immobili
nelle tue coppe,
young lady abbarbicata ad una rocca
– non oggi –
tremula al gusto intenso
all’odore impalpabile
al calpestio lontano
del solito sconosciuto;

bizzarre prorompenti
oltre comode fettucce,
young lady perversa nella tua cuffia
– non oggi –
gracchiante “Oh, sì!”
“Ancora ancora.”
alla voce affanno lontano
del solito sconosciuto;

morbidamente accarezzanti
in lungo la tua schiena arcuata,
young lady discinta sul gran
pistillo, – non oggi –
esuberante al lieve dondolio,
al vorticoso affondo
tra le tue labbra,
del solito sconosciuto.

Tu lady
signora dei tuoi tempi
trasformi in jazz la tua monotonia.
Se poi mi chiami:
oscura il lume sul divano
alza i capelli al cielo
abbassa a terra gl’indumenti
socchiudi gli occhi
respira un sogno
dimentica di esistere,

io vengo per cambiare lo spartito.

Bruno Mancini - L'incertezza della certezza

Bruno Mancini |L’incertezza della certezza

Bruno Mancini |L'incertezza della certezza

Bruno Mancini – L’incertezza della certezza

Bruno Mancini |L'incertezza della certezza

Bruno Mancini |L’incertezza della certezza

Bruno Mancini - L'incertezza della certezza

Bruno Mancini – L’incertezza della certezza

Bruno Mancini - L'incertezza della certezza

Bruno Mancini – L’incertezza della certezza

Bruno Mancini - L'incertezza della certezza

Bruno Mancini – L’incertezza della certezza

Bruno Mancini - L'incertezza della certezza

Bruno Mancini – L’incertezza della certezza

Bruno Mancini - L'incertezza della certezza

Bruno Mancini – L’incertezza della certezza

Bruno Mancini - L'incertezza della certezza

Bruno Mancini – L’incertezza della certezza

Bruno Mancini - L'incertezza della certezza

Bruno Mancini – L’incertezza della certezza

DILA & Artés 20220212

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

Giuseppe Lorin, attore, regista, romanziere, critico letterario, autore, conduttore e giornalista, è uno degli Attori maggiormente impegnati nella realizzazione dei progetti teatrali ideati ed organizzati dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA“.

La sua rappresentazione scenica in video del monologo “Metempsicosi spirituale

https://www.youtube.com/watch?v=Th05bNCF4so

scritto per lui da Bruno Mancini, effettuata durante la fase più restrittiva della pandemia, è un importante esempio di come si possa egregiamente continuare a coniugare l’Arte, in tutte le sue forme di scrittura, pur disponendo di mezzi di riproduzione insufficienti ma affrancati da professionalità e tenacia.

Ci ripromettiamo di pubblicare il testo integrale del monologo “Metempsicosi spirituale” prossimamente in questo stesso spazio.

Giuseppe Lorin ha studiato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico e si è specializzato all’International Film Institute of London con Richard Attenborough e in Pubblicità e Marketing presso l’Università Luigi Bocconi di Milano.

È docente di Interpretazione con il Metodo Mimesico e Dizione interpretativa, oltre ad essere giornalista pubblicista.

Ha vinto diversi premi e riconoscimenti ed è giurato in importanti premi letterari nazionali ed internazionali.

Con “Transtiberim. Trastevere, il mondo dell’oltretomba”, Bibliotheka edizioni, l’autore è alla sua sesta pubblicazione dopo l’apprezzato “Manuale di Dizione” (Nicola Pesce, 2009) con prefazione di Corrado Calabrò e contributi di Dacia Maraini, consultabile anche nelle biblioteche statali di settore.

Il suo incommensurabile amore per Roma l’ha portato a scrivere “Da Monteverde al mare” (David and Matthaus, 2013), “Tra le argille del tempo” (David and Matthaus, 2015), primo romanzo postfantastorico, “Roma, i segreti degli antichi luoghi” (David and Matthaus, 2016) e “Roma, la verità violata” (Alter Ego, 2017), romanzo pensato per una fiction di cui tre personaggi sono visibili su Youtube.

Nella primavera 2019, ed in occasione della elezione di Matera a Città della Cultura, Bibliotheka edizioni presenta “Dossier Isabella Morra”, la storia di un femminicidio del ‘500, nel materano, voluto dai fratelli di Isabella, la poetessa uccisa a 29 anni!

Sette poeti hanno apportato per questo dossier di Giuseppe Lorin, i loro contributi poetici, dalla prefazione di Dante Maffia e alla sua poesia per Isabella Morra a Dacia Maraini, da Corrado Calabrò a Michela Zanarella, da Marcella Continanza a Vittorio Pavoncello e ad Antonella Radogna.

Transtiberim. Trastevere, il mondo dell’oltretomba”, Bibliotheka edizioni, è da considerarsi un amico che vi ha invitato nella sua casa di Trastevere, uno dei quartieri più suggestivi di Roma, e immaginate di passeggiare per i vicoli, le piazze, le vie, avendo accanto a voi una guida che vi sveli la storia e il significato simbolico di ogni edificio, monumento, fontana e chiesa incontrati.

È proprio lo scopo di quest’agile volume illustrato: partendo dalle origini di Trastevere, esso vuole ricostruirne e renderne al lettore il fascino, non soltanto tramite analisi di tipo artistico-architettonico, ma anche attraverso il racconto di aneddoti che si perdono tra il verosimile e il leggendario e vicende di personaggi più o meno celebri che hanno legato le loro azioni a questo storico rione.

Giuseppe Lorin, che allo studio della città eterna ha dedicato gran parte della sua vita e della sua esperienza letteraria, ci regala un’opera consultabile dunque a più livelli: dal semplice piacere narrativo all’uso turistico-didattico.

Per non dimenticare la grandezza e la bellezza di Roma, nonostante le scellerate azioni di chi dovrebbe tutelarne lo sterminato patrimonio culturale, ma non sempre lo fa.

Giuseppe Lorin di se stesso dice: “Il mio interesse per Roma, la città dove sono nato, si è sviluppato gradualmente negli anni.

Avendo genitori non di Roma; mio padre di Padova e Venezia, mia madre di Capua e Napoli, quando venivano a trovarci i parenti dal nord e dal sud d’Italia, mia madre, avendo da sbrigare le faccende domestiche per l’accoglienza dei parenti, delegava me che avevo una decina d’anni, per portarli a visitare Roma, città unica nel suo genere.

Poi, negli studi superiori, con la prof di Storia dell’Arte si andava il sabato in giro per l’Urbs a conoscere nello specifico i posti storici degli eventi che hanno reso insuperabile questa nostra Roma.
I sentimenti che mi legano a questi luoghi spaziano dai ricordi a momenti quotidiani di emozioni a volte dovute a profumi, a voli improvvisi di pappagalli verdi che ormai a migliaia colorano i parchi della capitale d’Italia.

A ricordi che all’improvviso si fanno vivi solo a vedere un volto che ne ricorda un altro, un gesto affabile nei miei confronti mi emoziona e nel contempo mi meraviglia specialmente se viene da persone che non si conoscono.”

 

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

 

DILA & Artés 20220209

Bruno Mancini |La “visione” di Raffaele La Capria

Per la serie Esopo news

Nei giorni scorsi ho ricevuto due telefonate da persone amiche che si trovano in grandi difficoltà nella lotta contro malattie incurabili o quasi.

Vivono su paralleli molto distanti tra di loro, eppure ho sentito nelle loro parole la stessa ansia di contatto umano capace di dare un sollievo al pianto della disperazione.

Ed ho pensato a tutta l’insipienza del genere umano impegnato nel costruire armi per offendere piuttosto che medicine per difendersi… ed alla morte che spadroneggia per tale follia collettiva.

Resta la voglia di operare affinché sia realizzata la visione ideologica espressa nel brano scritto nel 1952 da uno degli innovatori della narrativa italiana del ‘900: “Non ci sono paesini abbastanza isolati, non ci sono giorni abbastanza privati, né paralleli abbastanza lontani. Un rapporto si stabilisce sempre, prima o poi, non c’è scampo.- Raffaele La Capria”.

Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009)

https://www.lulu.com/en/en/shop/bruno-mancini/sasquatch/paperback/product-1m27mjyv.html

https://www.lulu.com/en/en/shop/bruno-mancini/sasquatch/ebook/product-1nqkwr9z.html

A loro

Non conosco le ragioni,
eppure sono attento,
dei suoi silenzi che ammantano distacchi.

Io vivo ancora.

I figli scalzano
immortali ambizioni, i porti certi dei fratelli.

Il nostro tetto
è il limite del nostro sguardo.
Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009): 

Adesso no

Adesso no.
Sonori squillano sopiti palpiti.
Ignazio è briciola
ondivaga in cerca di assonanze.

Nella discesa dal barchino di Caronte,
lui fu quel remo
ruotante in aria
che ne squarciava nebbie.

Vorrei capire,
verbo completo,
se il tempo mi scoppietta tra le mani
o sono stato il fabbricante dei petardi.

Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009)

dedicata a Lina D’Onofrio:  

Conversazione solitaria

Un mostro sacro s’aggira
sfiorendo
i teneri baccelli di versi smarriti
nel simplex
“futileggiante” click
di chi distrugge il proprio tempo,
nemmeno molto,
magari tutto,
contro smodato non svelare il sesto senso,
mai ultimo e mai privo di tormento,
per chi Poeta nasce e muore.

PUREZZA

Il gran “magone” non lo porgo
a peso,
affumicato,
a scaglie,
dorato,
in pillole,
stracciato tra due servi ed un padrone.

SEVIZIA

Diario di giorni non vissuti
smaltati con lacche giapponesi,
io soffio
in torride fornaci
dove gl’impasti
catturano fanghi e detriti
-magmatici anacronistici
“un giorno ancora
e sarà maggio allora
il mese delle rose o dei traslochi!”-
e i miei bizzarri
sparire in sabbie mobili
che… attenta… sembrano miele
intanto che mi tolgono respiro e forze.

DILA & Artés articoli pubblicati

DILA & Artés

CS | Tra Bruno Mancini

Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

e Antonio Auricchio

editore della testata giornalistica “Il Giornale di ArtesTv

registrata presso il Tribunale di Salerno, si è stabilita un’intesa di collaborazione che vedrà l’Ass. DILA partecipare con interviste, recensioni notizie ecc. alla redazione della sezione cultura del giornale.

Antonio Auricchio

ha iniziato la sua carriera ponendo l’attenzione all’amore verso il prossimo, dedicandosi alla salute dei suoi pazienti attraverso il ruolo di dipendente dell’ASL di Salerno e di infermiere specializzato nel reparto di rianimazione.

Una volta lasciato l’impegno verso coloro che soffrono, ha ben pensato di proseguire la sua vita, passando, dopo aver visto e vissuto in prima persona il dolore delle persone al divertimento, profondendo il suo impegno, nella passione che aveva già da prima coltivato per la TV, per il mondo dello spettacolo e del cinema, iniziando come organizzatore di eventi e venendo in contatto con persone illustri e di un certo calibro.

Poi cameraman e patrón di “Miss Arte’sTv”, il concorso dedicato alla selezione delle ragazze baciate da Venere sia del territorio Campano che Nazionale, e che esaltassero principalmente le bellezze del suo amato Sud e quelle delle giovani aspiranti al mondo della televisione e dello spettacolo  dello stivale tricolore intero.

La passione che lo anima lo ha spinto fino a prendere le redini in mano e ideare, registrare e dirigere da dietro la camera da presa programmi, notiziari e dossier televisivi, impegnandosi anche nella ricerca di notizie di rilevante importanza sia nazionale che estera per gli articoli giornalistici all’interno del canale ArtesTv.

Francesca Durante

https://ilgiornale.artestv.it/

Antonio Auricchio

Bruno Mancini

scrittore e poeta, è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.

A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:

“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.

Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri:

Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.

… si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna, che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni.

… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti.

Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?

Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…

…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.

…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.

Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…

…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.

…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”

Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.

…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.

Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”

Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!

Una poetica lacerata e sfuggente…

Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…

Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.

Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.

“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…”

Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia

INFO:

[email protected]

[email protected]

Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23

DILA&Artés

Regolamento partecipazione e modulo iscrizione

1) L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in pieno accordo con l’editore Antonio Auricchio, Patron della testata giornalistica Artés registrata presso il Tribunale di Salerno, ha dato vita al nuovo progetto culturale DILA&Artés di ampio respiro mediatico adatto alla valorizzazione delle attività dell’Associazione e di tutti gli Artisti che hanno comunque collaborato con i nostri progetti culturali.

2) Il progetto culturale DILA&Artés prevede la pubblicazione a cura dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” di interviste, recensioni, notizie ecc. nella sezione cultura della testata giornalistica Artés.

3) La partecipazione al progetto culturale DILA&Artés, per testi e immagini, è aperta ai contributi degli Artisti italiani e stranieri che, dopo averne fatta richiesta, saranno selezioni da una Commissione nominata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Tale Commissione provvederà a selezionare in maniera insindacabile le richieste di partecipazione al progetto culturale DILA&Artés.

4) I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscriversi direttamente nel gruppo dei partecipanti purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento e siano in regola con il tesseramento DILA

5) Gli Artisti che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

6) L’Artista, per partecipare al progetto culturale DILA&Artés, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata.

7) Trattandosi di una partecipazione a titolo completamente GRATUITO, L’Associazione DILA si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Artisti, inviando le proprie iscrizioni, ne prendono atto in maniera definitiva.

8) INFO: 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23 – [email protected]

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione al progetto culturale DILA&Artés

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via____________________                          N:_____                       CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv/ esprimo l’intenzione di partecipare al progetto culturale DILA&Artés nella mia qualità di

Scrittore □  –  Attore □  –  Musicista □  –  Pittore □  

 A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto al progetto culturale DILA&Artés organizzato dall’Associazione DILA;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  3. volere concedere all’Associazione DILA il diritto di pubblicare ed utilizzare il contenuto della mia suddetta partecipazione in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che l’Associazione DILA avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare il contenuto della mia suddetta partecipazione e di utilizzarlo in ogni forma e modo nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare il suddetto contenuto della mia partecipazione anche in via telematica a mezzo internet e non sarà tenuta ad effettuare alcuna correzione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con l’Associazione DILA che essa NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare il contenuto della mia suddetta partecipazione al gratuito utilizzo da parte del’Associazione DILA per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione essa voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità del contenuto della mia suddetta partecipazione, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del contenuto della mia suddetto partecipazione;

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare a dila@emmegiischia.com

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – dila@emmegiischia.com

 

DILA & Artés 20220223 Centro Puecher

DILA & Artés 20220223 articolo pubblicato

DILA & Artés 20220223

Centro Puecher di Milano

Giovedì 24 Febbraio ore 18 il

Centro Puecher di Milano,

nel contesto delle sue iniziative periodiche, organizza nella BIBLIOTECA CHIESA ROSSA al Parco delle Cascine in piazza Abbiategrasso – Milano- , fermata della METRO LINEA 2 una serata per la presentazione e proiezione di un documentario sull’11 settembre del 1943 a Nola che è oggetto del romanzo storico, molto suggestivo, “Nola, cronaca dall’eccidio” scritto da Alberto Liguoro.

La programmazione prevede lo svolgimento con interviste a vari testimoni e familiari degli Ufficiali uccisi (tra cui il padre dell’Autore del libro Alberto Liguoro

che sarà presente in sala) realizzato dal regista nolano Felice Ceparano.

Centro Puecher

Centro Puecher

Con l’occasione, tra l’altro, Alberto Liguoro presenterà il libro di poesie (e ne leggerà alcune) della poetessa Nina Lavieri, della quale, poco dopo che lei morisse, lui stesso aveva lette alcune poesie dal libro “Guerra” al Puecher in una serata alla quale partecipò il nipote Alessio Lavieri.

Sarà letta, tra l’altro, la poesia “Il  volo verticale” scritta da Bruno Mancini

https://www.youtube.com/watch?v=JsF2BGa6dE8

https://www.youtube.com/watch?v=OA7M0CZuvBk

L’associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” della quale Alberto Liguoro è Socio Fondatore nonché collaboratore di primaria importanza,

e della quale la compianta Nina Lavieri,

durante gli ultimi anni della sua vita, è stata un’attiva partecipante della vita associativa, promuove l’evento coinvolgendo tutte le Sedi Regionali e Nazionali e Internazionali dell’Associazione.

Centro Puecher

Centro Puecher

Centro Puecher

Centro Puecher

Centro Puecher

Centro Puecher

Centro Puecher

Centro Puecher

Centro Puecher

Centro Puecher

Centro Puecher

Centro Puecher

DILA & Artés 20220212

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

Giuseppe Lorin, attore, regista, romanziere, critico letterario, autore, conduttore e giornalista, è uno degli Attori maggiormente impegnati nella realizzazione dei progetti teatrali ideati ed organizzati dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA“.

La sua rappresentazione scenica in video del monologo “Metempsicosi spirituale

https://www.youtube.com/watch?v=Th05bNCF4so

scritto per lui da Bruno Mancini, effettuata durante la fase più restrittiva della pandemia, è un importante esempio di come si possa egregiamente continuare a coniugare l’Arte, in tutte le sue forme di scrittura, pur disponendo di mezzi di riproduzione insufficienti ma affrancati da professionalità e tenacia.

Ci ripromettiamo di pubblicare il testo integrale del monologo “Metempsicosi spirituale” prossimamente in questo stesso spazio.

Giuseppe Lorin ha studiato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico e si è specializzato all’International Film Institute of London con Richard Attenborough e in Pubblicità e Marketing presso l’Università Luigi Bocconi di Milano.

È docente di Interpretazione con il Metodo Mimesico e Dizione interpretativa, oltre ad essere giornalista pubblicista.

Ha vinto diversi premi e riconoscimenti ed è giurato in importanti premi letterari nazionali ed internazionali.

Con “Transtiberim. Trastevere, il mondo dell’oltretomba”, Bibliotheka edizioni, l’autore è alla sua sesta pubblicazione dopo l’apprezzato “Manuale di Dizione” (Nicola Pesce, 2009) con prefazione di Corrado Calabrò e contributi di Dacia Maraini, consultabile anche nelle biblioteche statali di settore.

Il suo incommensurabile amore per Roma l’ha portato a scrivere “Da Monteverde al mare” (David and Matthaus, 2013), “Tra le argille del tempo” (David and Matthaus, 2015), primo romanzo postfantastorico, “Roma, i segreti degli antichi luoghi” (David and Matthaus, 2016) e “Roma, la verità violata” (Alter Ego, 2017), romanzo pensato per una fiction di cui tre personaggi sono visibili su Youtube.

Nella primavera 2019, ed in occasione della elezione di Matera a Città della Cultura, Bibliotheka edizioni presenta “Dossier Isabella Morra”, la storia di un femminicidio del ‘500, nel materano, voluto dai fratelli di Isabella, la poetessa uccisa a 29 anni!

Sette poeti hanno apportato per questo dossier di Giuseppe Lorin, i loro contributi poetici, dalla prefazione di Dante Maffia e alla sua poesia per Isabella Morra a Dacia Maraini, da Corrado Calabrò a Michela Zanarella, da Marcella Continanza a Vittorio Pavoncello e ad Antonella Radogna.

Transtiberim. Trastevere, il mondo dell’oltretomba”, Bibliotheka edizioni, è da considerarsi un amico che vi ha invitato nella sua casa di Trastevere, uno dei quartieri più suggestivi di Roma, e immaginate di passeggiare per i vicoli, le piazze, le vie, avendo accanto a voi una guida che vi sveli la storia e il significato simbolico di ogni edificio, monumento, fontana e chiesa incontrati.

È proprio lo scopo di quest’agile volume illustrato: partendo dalle origini di Trastevere, esso vuole ricostruirne e renderne al lettore il fascino, non soltanto tramite analisi di tipo artistico-architettonico, ma anche attraverso il racconto di aneddoti che si perdono tra il verosimile e il leggendario e vicende di personaggi più o meno celebri che hanno legato le loro azioni a questo storico rione.

Giuseppe Lorin, che allo studio della città eterna ha dedicato gran parte della sua vita e della sua esperienza letteraria, ci regala un’opera consultabile dunque a più livelli: dal semplice piacere narrativo all’uso turistico-didattico.

Per non dimenticare la grandezza e la bellezza di Roma, nonostante le scellerate azioni di chi dovrebbe tutelarne lo sterminato patrimonio culturale, ma non sempre lo fa.

Giuseppe Lorin di se stesso dice: “Il mio interesse per Roma, la città dove sono nato, si è sviluppato gradualmente negli anni.

Avendo genitori non di Roma; mio padre di Padova e Venezia, mia madre di Capua e Napoli, quando venivano a trovarci i parenti dal nord e dal sud d’Italia, mia madre, avendo da sbrigare le faccende domestiche per l’accoglienza dei parenti, delegava me che avevo una decina d’anni, per portarli a visitare Roma, città unica nel suo genere.

Poi, negli studi superiori, con la prof di Storia dell’Arte si andava il sabato in giro per l’Urbs a conoscere nello specifico i posti storici degli eventi che hanno reso insuperabile questa nostra Roma.
I sentimenti che mi legano a questi luoghi spaziano dai ricordi a momenti quotidiani di emozioni a volte dovute a profumi, a voli improvvisi di pappagalli verdi che ormai a migliaia colorano i parchi della capitale d’Italia.

A ricordi che all’improvviso si fanno vivi solo a vedere un volto che ne ricorda un altro, un gesto affabile nei miei confronti mi emoziona e nel contempo mi meraviglia specialmente se viene da persone che non si conoscono.”

 

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

 

 

DILA & Artés 20220209

Bruno Mancini |La “visione” di Raffaele La Capria

Per la serie Esopo news

Nei giorni scorsi ho ricevuto due telefonate da persone amiche che si trovano in grandi difficoltà nella lotta contro malattie incurabili o quasi.

Vivono su paralleli molto distanti tra di loro, eppure ho sentito nelle loro parole la stessa ansia di contatto umano capace di dare un sollievo al pianto della disperazione.

Ed ho pensato a tutta l’insipienza del genere umano impegnato nel costruire armi per offendere piuttosto che medicine per difendersi… ed alla morte che spadroneggia per tale follia collettiva.

Resta la voglia di operare affinché sia realizzata la visione ideologica espressa nel brano scritto nel 1952 da uno degli innovatori della narrativa italiana del ‘900: “Non ci sono paesini abbastanza isolati, non ci sono giorni abbastanza privati, né paralleli abbastanza lontani. Un rapporto si stabilisce sempre, prima o poi, non c’è scampo.- Raffaele La Capria”.

Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009)

https://www.lulu.com/en/en/shop/bruno-mancini/sasquatch/paperback/product-1m27mjyv.html

https://www.lulu.com/en/en/shop/bruno-mancini/sasquatch/ebook/product-1nqkwr9z.html

A loro

Non conosco le ragioni,
eppure sono attento,
dei suoi silenzi che ammantano distacchi.

Io vivo ancora.

I figli scalzano
immortali ambizioni, i porti certi dei fratelli.

Il nostro tetto
è il limite del nostro sguardo.
Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009): 

Adesso no

Adesso no.
Sonori squillano sopiti palpiti.
Ignazio è briciola
ondivaga in cerca di assonanze.

Nella discesa dal barchino di Caronte,
lui fu quel remo
ruotante in aria
che ne squarciava nebbie.

Vorrei capire,
verbo completo,
se il tempo mi scoppietta tra le mani
o sono stato il fabbricante dei petardi.

Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009)

dedicata a Lina D’Onofrio:  

Conversazione solitaria

Un mostro sacro s’aggira
sfiorendo
i teneri baccelli di versi smarriti
nel simplex
“futileggiante” click
di chi distrugge il proprio tempo,
nemmeno molto,
magari tutto,
contro smodato non svelare il sesto senso,
mai ultimo e mai privo di tormento,
per chi Poeta nasce e muore.

PUREZZA

Il gran “magone” non lo porgo
a peso,
affumicato,
a scaglie,
dorato,
in pillole,
stracciato tra due servi ed un padrone.

SEVIZIA

Diario di giorni non vissuti
smaltati con lacche giapponesi,
io soffio
in torride fornaci
dove gl’impasti
catturano fanghi e detriti
-magmatici anacronistici
“un giorno ancora
e sarà maggio allora
il mese delle rose o dei traslochi!”-
e i miei bizzarri
sparire in sabbie mobili
che… attenta… sembrano miele
intanto che mi tolgono respiro e forze.

 

DILA & Artés articoli pubblicati

DILA & Artés

CS | Tra Bruno Mancini

Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

e Antonio Auricchio

editore della testata giornalistica “Il Giornale di ArtesTv

registrata presso il Tribunale di Salerno, si è stabilita un’intesa di collaborazione che vedrà l’Ass. DILA partecipare con interviste, recensioni notizie ecc. alla redazione della sezione cultura del giornale.

Antonio Auricchio

ha iniziato la sua carriera ponendo l’attenzione all’amore verso il prossimo, dedicandosi alla salute dei suoi pazienti attraverso il ruolo di dipendente dell’ASL di Salerno e di infermiere specializzato nel reparto di rianimazione.

Una volta lasciato l’impegno verso coloro che soffrono, ha ben pensato di proseguire la sua vita, passando, dopo aver visto e vissuto in prima persona il dolore delle persone al divertimento, profondendo il suo impegno, nella passione che aveva già da prima coltivato per la TV, per il mondo dello spettacolo e del cinema, iniziando come organizzatore di eventi e venendo in contatto con persone illustri e di un certo calibro.

Poi cameraman e patrón di “Miss Arte’sTv”, il concorso dedicato alla selezione delle ragazze baciate da Venere sia del territorio Campano che Nazionale, e che esaltassero principalmente le bellezze del suo amato Sud e quelle delle giovani aspiranti al mondo della televisione e dello spettacolo  dello stivale tricolore intero.

La passione che lo anima lo ha spinto fino a prendere le redini in mano e ideare, registrare e dirigere da dietro la camera da presa programmi, notiziari e dossier televisivi, impegnandosi anche nella ricerca di notizie di rilevante importanza sia nazionale che estera per gli articoli giornalistici all’interno del canale ArtesTv.

Francesca Durante

https://ilgiornale.artestv.it/

Antonio Auricchio

Bruno Mancini

scrittore e poeta, è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.

A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:

“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.

Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri:

Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.

… si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna, che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni.

… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti.

Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?

Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…

…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.

…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.

Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…

…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.

…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”

Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.

…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.

Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”

Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!

Una poetica lacerata e sfuggente…

Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…

Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.

Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.

“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…”

Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia

INFO:

[email protected]

[email protected]

Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23

DILA&Artés

Regolamento partecipazione e modulo iscrizione

1) L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in pieno accordo con l’editore Antonio Auricchio, Patron della testata giornalistica Artés registrata presso il Tribunale di Salerno, ha dato vita al nuovo progetto culturale DILA&Artés di ampio respiro mediatico adatto alla valorizzazione delle attività dell’Associazione e di tutti gli Artisti che hanno comunque collaborato con i nostri progetti culturali.

2) Il progetto culturale DILA&Artés prevede la pubblicazione a cura dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” di interviste, recensioni, notizie ecc. nella sezione cultura della testata giornalistica Artés.

3) La partecipazione al progetto culturale DILA&Artés, per testi e immagini, è aperta ai contributi degli Artisti italiani e stranieri che, dopo averne fatta richiesta, saranno selezioni da una Commissione nominata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Tale Commissione provvederà a selezionare in maniera insindacabile le richieste di partecipazione al progetto culturale DILA&Artés.

4) I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscriversi direttamente nel gruppo dei partecipanti purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento e siano in regola con il tesseramento DILA

5) Gli Artisti che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

6) L’Artista, per partecipare al progetto culturale DILA&Artés, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata.

7) Trattandosi di una partecipazione a titolo completamente GRATUITO, L’Associazione DILA si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Artisti, inviando le proprie iscrizioni, ne prendono atto in maniera definitiva.

8) INFO: 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23 – [email protected]

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione al progetto culturale DILA&Artés

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via____________________                          N:_____                       CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv/ esprimo l’intenzione di partecipare al progetto culturale DILA&Artés nella mia qualità di

Scrittore □  –  Attore □  –  Musicista □  –  Pittore □  

 A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto al progetto culturale DILA&Artés organizzato dall’Associazione DILA;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  3. volere concedere all’Associazione DILA il diritto di pubblicare ed utilizzare il contenuto della mia suddetta partecipazione in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che l’Associazione DILA avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare il contenuto della mia suddetta partecipazione e di utilizzarlo in ogni forma e modo nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare il suddetto contenuto della mia partecipazione anche in via telematica a mezzo internet e non sarà tenuta ad effettuare alcuna correzione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con l’Associazione DILA che essa NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare il contenuto della mia suddetta partecipazione al gratuito utilizzo da parte del’Associazione DILA per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione essa voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità del contenuto della mia suddetta partecipazione, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del contenuto della mia suddetto partecipazione;

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare a dila@emmegiischia.com

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DILA & Artés 20220219 Metempsicosi spirituale

DILA & Artés 20220219 articolo pubblicato

DILA & Artés 20220219

Metempsicosi spirituale

Monologo scritto da Bruno Mancini per l’Attore Giuseppe Lorin

Ieri.

Soltanto ieri.

Finalmente, ho carpito dalle grinfie avide dei mercenari acquattati in ogni dove al soldo d’invadenti multinazionali, i tempi ed i modi per una voluta prigionia, ed ho serrato le porte nell’attesa di muovermi verso i templi delle mie origini culturali.

Metaforicamente, praticamente, completamente.

L’assalto continuo, attraverso proposte indicanti modi d’essere adeguati agli inutili prodotti che i padroni universali del commercio e dei servizi inviano a pioggia di grappoli dai contorni impalpabili come foschia estiva di primo mattino, assume virulenze epidemiche una volta giunto a contatto con le blande aspirazioni di tranquillità e di serena assuefazione al ritmo quotidiano proprie di esistenze vissute senza sprechi e prive di inutili orpelli.

Semplici, essenziali, autonome.

Le menzogne ballerine, create ad immagine di lusinghe dai loro maghi prezzolati, saltellano allegramente ben oltre ogni perdonabile entusiasmo, frattanto che abbattono ostacoli a forma di evanescenti birilli e ideologie di carta straccia, male, o per niente, supportate da nervose manovre atte a ripristinare condivisibili pretese di libertà individuali.

Senza ritrosie, in ragione della forza amorale ricevuta dalle loro strutture interdipendenti, superano, con vigliacca disinvoltura gli specifici spessori delle singole vite incontrate lungo le vie che percorrono.

Ne deriva una complessa organizzazione della socialità immemore dei suoi stessi scopi istitutivi. Mentre srotola piacevolezze esistenziali frammiste ad essenziali bisogni cognitivi ed impellenti necessità comunicative, essa, la falsa dignità universale – quella degli uomini invisibili oltre le cortine delle organizzazioni finanziarie, quella degli innominabili padroni del vizio e della schiavitù dei deboli, quella dei tizi in doppio petto sproloquianti in pubblico senza cuori brucianti all’interno del torace per giustizia ed uguaglianza, quella di tutti gli uomini-animali da sé stessi assurti a mortificanti auto glorificazioni, quella dei nuovi Dei, meschini e blasfemi – essa la falsa dignità universale accaparra, tutto intero, senza pentimenti, l’indivisibile legame tra le vite ed i singoli uomini.

Non ero convinto che fosse sufficiente, ma limitare il raggio di azione dei miei giorni futuri nel perimetro, orto compreso, di questa vecchia casa colonica, mi era apparso il sistema più agevole per tentare la metempsicosi spirituale che intendevo costruire tra il mio passato ed il mio futuro.

Appena giunto qui, attratto come da una calamita, stordito come da un etere, ciondolando come un ubriaco, il capo chino come un cane, le braccia pendule come una scimmia, gli occhi fissi come un ebete, ho raggiunto la scala di comunicazione tra il piano terra e gli ambienti sottostanti: cantina, dispensa, lavanderia, chiesa fino alla vecchia biblioteca.

Ho respirato forte per riempirmi di ricordi, ho accarezzato la polvere dei libri della cultura universale, ho chiuso gli occhi, ho stretto i pugni per non piangere, ho espresso un desiderio, un’esigenza, una ragione di vita: “ESISTERE” e ho iniziato a scrivere il mio “Manifesto della Pace”

che vi propongo nella sua interezza e vi invito a sottoscrivere.

Manifesto della Pace

«La mia personale “militanza” tra coloro che hanno difesa la ferma determinazione di dichiararsi “PACIFISTI”, quando ancora erano gli anni in cui la Polizia ci inseguiva qualificandoci sovversivi e caricava nei cellulari a randellate i manifestanti meno lesti nel fuggire (Bologna Settembre 1963 / Aprile 1964), ritengo possa rappresentare un esplicito e doveroso chiarimento atto a consentirmi di precisare, senza generare equivoci, che noi, uomini e donne d’Arte e di Cultura aderenti a questo manifesto, non intendiamo assumere mai il ruolo di storiografi, sociologi, o di specialisti in altre discipline tese a classificare eventi ed a chiarirne genesi, cause ed effetti; e che noi non intendiamo neppure presentarci nella veste di un gruppo, più o meno politicizzato, per il quale esistano i “sempre nel giusto” ed i “sempre malvagi“; e che noi, infine, non ci proponiamo (questo può sembrare un paradosso) nemmeno come portatori di nostre personalità semplicemente umane, le quali, comunque, potrebbero indurci in errori invogliandoci –per debolezze- a giustificare, oppure –per vendette- a punire.

NO… NO… NO…

Noi sottoscrittori di questo manifesto siamo presenti sulla scena sociale come ARTISTI e agiamo per invitare a creare ed a godere anche i nobili sentimenti e le intime emozioni indotti dalla parole PACE, la quale, sebbene celebrata in mille e mille modi diversi, non consentiremo mai che venga scritta con la penna di un solo colore.

Scegliere tra rosso e nero può andare bene in un gioco stupido come la roulette, ma l’ARTE ha altre ambizioni, l’Arte è rosso, nero, giallo, verde.

ARTE sono i grigi delle nebbie, le variazioni d’indaco dei mari, le terre di Siena, i viola…

L’Arte ha diritti e cittadinanza, forza e bellezza, sebbene espressa e scritta con qualsiasi colore dell’arcobaleno.

Ma ciò non basta a definire del tutto gli ideali che si intendono proporre con questo manifesto, poiché noi crediamo –con uguale grande fermezza- che la parola PACE non sia soltanto in antitesi, in contrasto, l’opposto della parola GUERRA, ma possa esprimere una forza di resistenza ineguagliabile nei confronti di altre iatture e di tutte le reali nefandezze perpetrate da parti infime ed infide del genere umano:

RAZZISMO, MAFIA, SPECULAZIONI DI OGNI TIPO, ABUSI DI POTERE, sono tutte Guerre contro le quali gli “Artisti” innalzano lo stendardo della PACE.

Così come abbiamo affermato che gli inchiostri di tutti i colori sono adatti a scrivere la parola PACE, nello stesso modo e con identica determinazione garantiamo che combatteremo e contrasteremo con ogni mezzo non violento, come abbiamo sempre fatto, tutti coloro che hanno voluto, vogliono o vorranno intingere le penne d’oca utilizzate per la scrittura della parola PACE in calamai pieni delle lacrime dei popoli affamati, oppressi, schiavizzati, così come nel sangue innocente dei morti sul lavoro.»

Bruno Mancini

Metempsicosi spirituale

Metempsicosi spirituale

Tomas Fernandez

Tomas Fernandez

Metempsicosi spirituale

Metempsicosi spirituale

Metempsicosi spirituale

Metempsicosi spirituale

Metempsicosi spirituale

Metempsicosi spirituale

Metempsicosi spirituale

Metempsicosi spirituale

Metempsicosi spirituale

Metempsicosi spirituale

Metempsicosi spirituale

Metempsicosi spirituale

Metempsicosi spirituale

Metempsicosi spirituale

DILA & Artés 20220216

Bruno Mancini |L’incertezza della certezza

Per la serie Esopo news

In questi giorni sto rileggendo alcuni libri di uno scrittore che ho ammirato praticamente da sempre.

Nel testo di un vecchio volume, edito nel 1962 ed ormai senza copertine e con le pagine quasi distaccate dalla rilegatura, mi ha fatto piacere rilevare che alcune mie sottolineature, antiche di circa 60 anni, continuano ad avere per me lo stesso rilievo positivo di allora.

Ad un tratto ho smesso di leggere e sono restato per molti minuti fermo a valutare prima, ed accarezzare poi, un pensiero tra il nostalgico e l’incredibile.

Ero da solo nel tramonto in riva al mare (il mare è uno dei personaggi importanti del libro), quando mi sono reso conto, infatti, di aver vissuta quasi tutta la vita nella logica, etica e pragmatica, sentimentale e sociale, derivante ed appartenente ad una frase sottolineata con un sottile tratto di matita.

E ciò che ancora ora mi seduce in questa scoperta non è tanto la certezza di avere agito e pensato nel modus vivendi, desiderato seppure a volte maledetto, stigmatizzato nella frase dello scrittore, ma la rivelazione di non essermene reso assolutamente conto pur nella lunga inseparabilità che ci ha uniti.

Senza lotta non si può stare soli; ma star soli vuol dire non voler più lottare.”

L’incertezza della certezza non smette mai di stupire!

Sempre lui, Cesare Pavese ma da un altro libro.

Ma ormai io non potevo più perdonarle di essere una donna, una che trasforma il sapore remoto del vento in sapore di carne.”

Più lo rileggo e più sono convinto di aver fatto bene ad ammirarlo per oltre mezzo secolo.

E allora ecco che vi propongo alcune mie poesie in tema di donne.

 

Dalla mia raccolta di poesie

“Erotismo, sì!”

https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/poesia/265957/erotismo-s/

Il brivido più lungo

Ti vedo seduta ogni giorno.
Una mano gingilla tra i riccioli
accarezzandoti la gola.
Il cavalletto attende le curve le tinte le forme.
A volte una coda di auto rallenta il percorso del bus.
Ed io ti guardo fremere per un attimo più lungo.

Ti voglio sdraiata una notte.
Una mano gingilla sul mio petto
accarezzandomi innocente.
Il calice attende le bollicine dello sballo.
A volte un sorriso ferma del tutto il tempo,
ed io ti guardo nuda, prima del brindisi più lungo.

Tunnel dietro la curva.
Un attimo e tu già mostri
avvinto il prima con il dopo.
Il buio mescolerà per noi il sogno e la realtà.
A volte, stavolta, vincente è la passione,
e tu m’inviterai al brivido più lungo.
——————————————-

Dalla mia raccolta di poesie

“Erotismo, sì!”

Essere donna non basta

Essere donna non le dà pace
quando è la strada che attizza
il suo “per ora”
nembo che sbuca e offusca
tra filiformi steli di ginestre apparsi,
arditi nel lembo in basso del suo
torrione sulla rocca.

E lei vorrebbe fiato caldo tra la guancia e il collo,
mani indecenti a superare ostacoli dalle
ginocchia
al breve tratto dove concentra osceni paradisi,
osceno e paradiso.
Il ruvido pigiare sul suo perduto senso del reale.

Enfasi immacolata
sbaraglia il trucido bivacco,
ma lei non gode.

————————————-

Dalla mia raccolta di poesie

“Erotismo, sì!”

Le onde orizzontali

incredibilmente immobili
nelle tue coppe,
young lady abbarbicata ad una rocca
– non oggi –
tremula al gusto intenso
all’odore impalpabile
al calpestio lontano
del solito sconosciuto;

bizzarre prorompenti
oltre comode fettucce,
young lady perversa nella tua cuffia
– non oggi –
gracchiante “Oh, sì!”
“Ancora ancora.”
alla voce affanno lontano
del solito sconosciuto;

morbidamente accarezzanti
in lungo la tua schiena arcuata,
young lady discinta sul gran
pistillo, – non oggi –
esuberante al lieve dondolio,
al vorticoso affondo
tra le tue labbra,
del solito sconosciuto.

Tu lady
signora dei tuoi tempi
trasformi in jazz la tua monotonia.
Se poi mi chiami:
oscura il lume sul divano
alza i capelli al cielo
abbassa a terra gl’indumenti
socchiudi gli occhi
respira un sogno
dimentica di esistere,

io vengo per cambiare lo spartito.

Bruno Mancini |L'incertezza della certezza

Bruno Mancini |L’incertezza della certezza

Bruno Mancini |L'incertezza della certezza

Bruno Mancini |L’incertezza della certezza

Bruno Mancini |L'incertezza della certezza

Bruno Mancini |L’incertezza della certezza

DILA & Artés 20220212

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

Giuseppe Lorin, attore, regista, romanziere, critico letterario, autore, conduttore e giornalista, è uno degli Attori maggiormente impegnati nella realizzazione dei progetti teatrali ideati ed organizzati dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA“.

La sua rappresentazione scenica in video del monologo “Metempsicosi spirituale

https://www.youtube.com/watch?v=Th05bNCF4so

scritto per lui da Bruno Mancini, effettuata durante la fase più restrittiva della pandemia, è un importante esempio di come si possa egregiamente continuare a coniugare l’Arte, in tutte le sue forme di scrittura, pur disponendo di mezzi di riproduzione insufficienti ma affrancati da professionalità e tenacia.

Ci ripromettiamo di pubblicare il testo integrale del monologo “Metempsicosi spirituale” prossimamente in questo stesso spazio.

Giuseppe Lorin ha studiato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico e si è specializzato all’International Film Institute of London con Richard Attenborough e in Pubblicità e Marketing presso l’Università Luigi Bocconi di Milano.

È docente di Interpretazione con il Metodo Mimesico e Dizione interpretativa, oltre ad essere giornalista pubblicista.

Ha vinto diversi premi e riconoscimenti ed è giurato in importanti premi letterari nazionali ed internazionali.

Con “Transtiberim. Trastevere, il mondo dell’oltretomba”, Bibliotheka edizioni, l’autore è alla sua sesta pubblicazione dopo l’apprezzato “Manuale di Dizione” (Nicola Pesce, 2009) con prefazione di Corrado Calabrò e contributi di Dacia Maraini, consultabile anche nelle biblioteche statali di settore.

Il suo incommensurabile amore per Roma l’ha portato a scrivere “Da Monteverde al mare” (David and Matthaus, 2013), “Tra le argille del tempo” (David and Matthaus, 2015), primo romanzo postfantastorico, “Roma, i segreti degli antichi luoghi” (David and Matthaus, 2016) e “Roma, la verità violata” (Alter Ego, 2017), romanzo pensato per una fiction di cui tre personaggi sono visibili su Youtube.

Nella primavera 2019, ed in occasione della elezione di Matera a Città della Cultura, Bibliotheka edizioni presenta “Dossier Isabella Morra”, la storia di un femminicidio del ‘500, nel materano, voluto dai fratelli di Isabella, la poetessa uccisa a 29 anni!

Sette poeti hanno apportato per questo dossier di Giuseppe Lorin, i loro contributi poetici, dalla prefazione di Dante Maffia e alla sua poesia per Isabella Morra a Dacia Maraini, da Corrado Calabrò a Michela Zanarella, da Marcella Continanza a Vittorio Pavoncello e ad Antonella Radogna.

Transtiberim. Trastevere, il mondo dell’oltretomba”, Bibliotheka edizioni, è da considerarsi un amico che vi ha invitato nella sua casa di Trastevere, uno dei quartieri più suggestivi di Roma, e immaginate di passeggiare per i vicoli, le piazze, le vie, avendo accanto a voi una guida che vi sveli la storia e il significato simbolico di ogni edificio, monumento, fontana e chiesa incontrati.

È proprio lo scopo di quest’agile volume illustrato: partendo dalle origini di Trastevere, esso vuole ricostruirne e renderne al lettore il fascino, non soltanto tramite analisi di tipo artistico-architettonico, ma anche attraverso il racconto di aneddoti che si perdono tra il verosimile e il leggendario e vicende di personaggi più o meno celebri che hanno legato le loro azioni a questo storico rione.

Giuseppe Lorin, che allo studio della città eterna ha dedicato gran parte della sua vita e della sua esperienza letteraria, ci regala un’opera consultabile dunque a più livelli: dal semplice piacere narrativo all’uso turistico-didattico.

Per non dimenticare la grandezza e la bellezza di Roma, nonostante le scellerate azioni di chi dovrebbe tutelarne lo sterminato patrimonio culturale, ma non sempre lo fa.

Giuseppe Lorin di se stesso dice: “Il mio interesse per Roma, la città dove sono nato, si è sviluppato gradualmente negli anni.

Avendo genitori non di Roma; mio padre di Padova e Venezia, mia madre di Capua e Napoli, quando venivano a trovarci i parenti dal nord e dal sud d’Italia, mia madre, avendo da sbrigare le faccende domestiche per l’accoglienza dei parenti, delegava me che avevo una decina d’anni, per portarli a visitare Roma, città unica nel suo genere.

Poi, negli studi superiori, con la prof di Storia dell’Arte si andava il sabato in giro per l’Urbs a conoscere nello specifico i posti storici degli eventi che hanno reso insuperabile questa nostra Roma.
I sentimenti che mi legano a questi luoghi spaziano dai ricordi a momenti quotidiani di emozioni a volte dovute a profumi, a voli improvvisi di pappagalli verdi che ormai a migliaia colorano i parchi della capitale d’Italia.

A ricordi che all’improvviso si fanno vivi solo a vedere un volto che ne ricorda un altro, un gesto affabile nei miei confronti mi emoziona e nel contempo mi meraviglia specialmente se viene da persone che non si conoscono.”

 

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

 

DILA & Artés articoli pubblicati

DILA & Artés

CS | Tra Bruno Mancini

Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

e Antonio Auricchio

editore della testata giornalistica “Il Giornale di ArtesTv

registrata presso il Tribunale di Salerno, si è stabilita un’intesa di collaborazione che vedrà l’Ass. DILA partecipare con interviste, recensioni notizie ecc. alla redazione della sezione cultura del giornale.

Antonio Auricchio

ha iniziato la sua carriera ponendo l’attenzione all’amore verso il prossimo, dedicandosi alla salute dei suoi pazienti attraverso il ruolo di dipendente dell’ASL di Salerno e di infermiere specializzato nel reparto di rianimazione.

Una volta lasciato l’impegno verso coloro che soffrono, ha ben pensato di proseguire la sua vita, passando, dopo aver visto e vissuto in prima persona il dolore delle persone al divertimento, profondendo il suo impegno, nella passione che aveva già da prima coltivato per la TV, per il mondo dello spettacolo e del cinema, iniziando come organizzatore di eventi e venendo in contatto con persone illustri e di un certo calibro.

Poi cameraman e patrón di “Miss Arte’sTv”, il concorso dedicato alla selezione delle ragazze baciate da Venere sia del territorio Campano che Nazionale, e che esaltassero principalmente le bellezze del suo amato Sud e quelle delle giovani aspiranti al mondo della televisione e dello spettacolo  dello stivale tricolore intero.

La passione che lo anima lo ha spinto fino a prendere le redini in mano e ideare, registrare e dirigere da dietro la camera da presa programmi, notiziari e dossier televisivi, impegnandosi anche nella ricerca di notizie di rilevante importanza sia nazionale che estera per gli articoli giornalistici all’interno del canale ArtesTv.

Francesca Durante

https://ilgiornale.artestv.it/

Antonio Auricchio

Bruno Mancini

scrittore e poeta, è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.

A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:

“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.

Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri:

Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.

… si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna, che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni.

… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti.

Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?

Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…

…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.

…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.

Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…

…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.

…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”

Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.

…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.

Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”

Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!

Una poetica lacerata e sfuggente…

Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…

Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.

Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.

“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…”

Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia

INFO:

[email protected]

[email protected]

Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23

DILA&Artés

Regolamento partecipazione e modulo iscrizione

1) L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in pieno accordo con l’editore Antonio Auricchio, Patron della testata giornalistica Artés registrata presso il Tribunale di Salerno, ha dato vita al nuovo progetto culturale DILA&Artés di ampio respiro mediatico adatto alla valorizzazione delle attività dell’Associazione e di tutti gli Artisti che hanno comunque collaborato con i nostri progetti culturali.

2) Il progetto culturale DILA&Artés prevede la pubblicazione a cura dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” di interviste, recensioni, notizie ecc. nella sezione cultura della testata giornalistica Artés.

3) La partecipazione al progetto culturale DILA&Artés, per testi e immagini, è aperta ai contributi degli Artisti italiani e stranieri che, dopo averne fatta richiesta, saranno selezioni da una Commissione nominata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Tale Commissione provvederà a selezionare in maniera insindacabile le richieste di partecipazione al progetto culturale DILA&Artés.

4) I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscriversi direttamente nel gruppo dei partecipanti purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento e siano in regola con il tesseramento DILA

5) Gli Artisti che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

6) L’Artista, per partecipare al progetto culturale DILA&Artés, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata.

7) Trattandosi di una partecipazione a titolo completamente GRATUITO, L’Associazione DILA si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Artisti, inviando le proprie iscrizioni, ne prendono atto in maniera definitiva.

8) INFO: 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23 – [email protected]

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione al progetto culturale DILA&Artés

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via____________________                          N:_____                       CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv/ esprimo l’intenzione di partecipare al progetto culturale DILA&Artés nella mia qualità di

Scrittore □  –  Attore □  –  Musicista □  –  Pittore □  

 A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto al progetto culturale DILA&Artés organizzato dall’Associazione DILA;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  3. volere concedere all’Associazione DILA il diritto di pubblicare ed utilizzare il contenuto della mia suddetta partecipazione in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che l’Associazione DILA avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare il contenuto della mia suddetta partecipazione e di utilizzarlo in ogni forma e modo nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare il suddetto contenuto della mia partecipazione anche in via telematica a mezzo internet e non sarà tenuta ad effettuare alcuna correzione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con l’Associazione DILA che essa NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare il contenuto della mia suddetta partecipazione al gratuito utilizzo da parte del’Associazione DILA per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione essa voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità del contenuto della mia suddetta partecipazione, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del contenuto della mia suddetto partecipazione;

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare a dila@emmegiischia.com

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – dila@emmegiischia.com

 

DILA & Artés 20220216 Roberta Panizza

DILA & Artés 20220216 articolo pubblicato

DILA & Artés 20220216

Roberta Panizza folgorata dalla poesia

Roberta Panizza, laureatasi nel 1992 presso l’Università di Bologna, vive e lavora in Trentino Alto Adige dove insegna presso una Scuola Media.

Ha sempre amato molto la lettura ed in un momento particolarmente difficile della propria vita ha scoperto l’effetto catartico della poesia e ad essa si dedica ogni qualvolta i sentimenti riaffiorano intensamente.
Quando ha scoperto la poesia ne è rimasta letteralmente folgorata, rapita dalla visione dalle incredibili potenzialità della parola, un pozzo senza fondo a cui attingere per infiniti incastri di significato che si apriva davanti ai suoi occhi come un meraviglioso e sconfinato panorama.

Il luogo, forse inusuale, del suo incontro con la poesia è stato il web, dove, con la frequentazione di alcuni siti di scrittura, ha potuto entrare in contatto con il mondo del verso e della metafora.

Nel novembre del 2003 ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie dal titolo “Le mille porte”- Aletti Editore, ed il suo nome compare nella “Enciclopedia dei Poeti Italiani Emergenti” -Aletti Editore, Dicembre 2003.

Nel 2004 ha svolto il ruolo di giurata nel XXIX Concorso di arte espressiva “1° Premio Val di Sole” – sezione poesia.
Ancora nel 2004, allo scopo di coltivare il proprio amore per la poesia e favorire la diffusione di quest’ultima, ha creato un sito dedicato ad essa ed alla scrittura in generale, “Poesia e dintorni”, ora non più attivo.
Dal 2006 collabora con Bruno Mancini alla realizzazione di progetti culturali tendenti alla diffusione della poesia.
A partire da quell’anno sono molteplici gli eventi alla realizzazione dei quali ha dato il proprio contributo: serate di poesia, concorsi di poesia, antologie, ecc ecc.
Nel 2008 ha svolto il ruolo di giurata per la seconda edizione della “Biennale di Poesia in ricordo di don Nicolino Vacca” a S. Giovanni Suergiu.
Ha fatto parte della commissione cultura del comune di Vermiglio.
Dal 2010 ha diretto e presentato per cinque anni, per il Comune di Vermiglio, lo spettacolo di poesia e musica “Cant’autorando” che nel 2013, nel 2014 e nel 2015 ha ospitato la premiazione del Concorso di Poesia “Nuove Parole” indetto dal Comune stesso.
Nel 2018 ha ricoperto il ruolo di Presidente dell’Associazione Culturale DILA (Da Ischia L’Arte) della quale attualmente è Direttrice Artistica.
A proposito della poesia in internet ha scritto:

“In questo inizio di terzo millennio, dove l’elettronica e l’informatica hanno definitivamente stretto indissolubili legami con la nostra società, c’è da chiedersi quale posto riescano ormai a ricavarsi antiche arti come quella della poesia che pare manifestarsi solo in fugaci e per forza di cose spesso poco approfonditi incontri tra le mura scolastiche.

La poesia sembra una pratica non più viva, uno stile di scrittura riservato ad amanti della letteratura, appassionati fruitori di trasmissioni televisive notturne o impavidi esploratori degli scaffali più nascosti di librerie e biblioteche.

La realtà però è spesso molto diversa da come appare, in questo caso certamente, e si tratta di un tipo piuttosto singolare di realtà, quella virtuale delle reti che si ramificano in internet, alla portata di chiunque possieda un pc e una linea telefonica.

A chi si avventura in tale mondo per la prima volta, alla ricerca di quelle che forse immagina possano essere solo labili tracce di rime, metafore e similitudini, si apre invece un universo sconfinato di siti dedicati alla scrittura ed in particolare alla poesia, fino a scoprire quindi che il numero di coloro che ancora oggi si cimentano nella scrittura poetica è incredibilmente elevato e che il panorama degli autori di poesia è estremamente ricco, variegato e composito.

Una miriade di sconosciuti autori espone infatti quotidianamente alla immensa platea di internet i suoi versi, confidando solo ed unicamente in qualche gradita lettura e, nei siti dove ciò è possibile, in un commento che sveli le reazioni dell’occasionale lettore.Di tale mondo poetico fanno parte autori che usano il verso essenzialmente per mettere su carta sensazioni e sentimenti del momento e per i quali la poesia costituisce quasi uno sfogo terapeutico alle forti sollecitazioni emozionali della vita. Tali autori, il più delle volte, non si preoccupano troppo della forma che assumono i loro scritti sperando solo che qualcuno possa cogliere in essi il grido a volte accorato della loro anima.

Accanto a tali poeti «del sentimento» si muove un meno folto, ma comunque ben nutrito, gruppo di autori che ha fatto proprio il linguaggio della poesia e di esso sa sfruttare appieno le potenzialità utilizzandolo come una seconda lingua, ma non solo, come un modo di pensare e di leggere la realtà.

Il risultato di tale maestria della penna, in questo caso, sono poesie che paiono oltrepassare le due dimensioni del foglio di carta su cui sono scritte ed acquisire rilievi di senso che rapiscono il lettore rendendolo consapevole di trovarsi di fronte a veri propri esercizi di alchimia della parola.”

Poesie di Roberta Panizza

Senza Paradiso

Giace esanime il pensiero
nel limbo della mente
estranea a te che guardi altrove
e dici e non fai
come il vento che va
e d’un tratto torna
al mutare dei calori
e di gelo bagna
e copre bianco e muore
lo stretto inferno del mio cuore.

Tra Capri e Sant’Angelo

Sorridi
a queste onde antiche
(l’eterna patria
di marinai senza paura)
tu che viaggi sempre
i vortici del nulla
e non sai chimere per la chiglia
le schiume d’arcobaleni
e le incerte scie
di luminosa pace.
Rinunci al guado
in questo attimo di luce
ma non ti celi.
Per chi ti cerca
urli come brace.

Sete d’estate

Nell’aria immobile
di lenta attesa
balena luccicando
un sogno.
Risali ancora la mia china
lenta cuspide ombrosa
di arcobaleni accartocciati.

Lascia che oggi piovano
scomposti i desideri.
Saprò bere i temporali
dell’estate.

DILA & Artés 20220216

DILA & Artés 20220216

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DILA & Artés 20220213

Bruno Mancini |La “visione” di Raffaele La Capria

Per la serie Esopo news

Nei giorni scorsi ho ricevuto due telefonate da persone amiche che si trovano in grandi difficoltà nella lotta contro malattie incurabili o quasi.

Vivono su paralleli molto distanti tra di loro, eppure ho sentito nelle loro parole la stessa ansia di contatto umano capace di dare un sollievo al pianto della disperazione.

Ed ho pensato a tutta l’insipienza del genere umano impegnato nel costruire armi per offendere piuttosto che medicine per difendersi… ed alla morte che spadroneggia per tale follia collettiva.

Resta la voglia di operare affinché sia realizzata la visione ideologica espressa nel brano scritto nel 1952 da uno degli innovatori della narrativa italiana del ‘900: “Non ci sono paesini abbastanza isolati, non ci sono giorni abbastanza privati, né paralleli abbastanza lontani. Un rapporto si stabilisce sempre, prima o poi, non c’è scampo.- Raffaele La Capria”.

Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009)

https://www.lulu.com/en/en/shop/bruno-mancini/sasquatch/paperback/product-1m27mjyv.html

https://www.lulu.com/en/en/shop/bruno-mancini/sasquatch/ebook/product-1nqkwr9z.html

A loro

Non conosco le ragioni,
eppure sono attento,
dei suoi silenzi che ammantano distacchi.

Io vivo ancora.

I figli scalzano
immortali ambizioni, i porti certi dei fratelli.

Il nostro tetto
è il limite del nostro sguardo.
Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009): 

Adesso no

Adesso no.
Sonori squillano sopiti palpiti.
Ignazio è briciola
ondivaga in cerca di assonanze.

Nella discesa dal barchino di Caronte,
lui fu quel remo
ruotante in aria
che ne squarciava nebbie.

Vorrei capire,
verbo completo,
se il tempo mi scoppietta tra le mani
o sono stato il fabbricante dei petardi.

Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009)

dedicata a Lina D’Onofrio:  

Conversazione solitaria

Un mostro sacro s’aggira
sfiorendo
i teneri baccelli di versi smarriti
nel simplex
“futileggiante” click
di chi distrugge il proprio tempo,
nemmeno molto,
magari tutto,
contro smodato non svelare il sesto senso,
mai ultimo e mai privo di tormento,
per chi Poeta nasce e muore.

PUREZZA

Il gran “magone” non lo porgo
a peso,
affumicato,
a scaglie,
dorato,
in pillole,
stracciato tra due servi ed un padrone.

SEVIZIA

Diario di giorni non vissuti
smaltati con lacche giapponesi,
io soffio
in torride fornaci
dove gl’impasti
catturano fanghi e detriti
-magmatici anacronistici
“un giorno ancora
e sarà maggio allora
il mese delle rose o dei traslochi!”-
e i miei bizzarri
sparire in sabbie mobili
che… attenta… sembrano miele
intanto che mi tolgono respiro e forze.

 

 

DILA & Artés 20220213

DILA & Artés 20220213

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DILA & Artés 20220213

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DILA & Artés 20220205

MAURO RESTIVO

La sua musica simile alla malia di nostalgiche apparenze, profonda nelle tinte di sdegno e di sconfitte, soave nell’accompagnare il canto liberatorio, segue con cadenze appropriate tutte le fasi recitative e ogni silenzio riflessivo snocciolato nel video monologo “Dialogo di una schiava” scritto da Bruno Mancini ed interpretato da Chiara Pavoni

Nato a Roma nel 1960, ha ricevuto le prime lezioni di chitarra classica dal M° Gino Palombo, ottenendo il relativo diploma.
Parallelamente ha conseguito i diplomi in Arti applicate e in Maestro D’Arte, finalizzando gli studi alla realizzazione di mostre e concerti.

Per circa quindici anni ha ricoperto il ruolo di Presidente della sezione artistica dell’ATAC.

Ha svolto attività concertistica in Italia e all’estero, con particolare riferimento alla Repubblica Ceca dove si è esibito più volte in recital trasmessi da emittenti radiofoniche.
Il suo interesse per il repertorio musicale bandistico gli ha procurato  l’invito, da parte del M° Olivio di Domenico, a collaborare come chitarrista nella Banda Musicale dell’ATAC.
Degno di nota è stato il suo concerto eseguito in occasione della beatificazione di Padre Pio, trasmesso in diretta su tre emittenti Vaticane.
Si è esibito nell’ambito del Fiuggi Guitar Festival con musiche di A. Lauro, F. Tarrega e L. Almeida.

In seguito al successo ottenuto ha iniziato a collaborare con il M° Massimo Delle Cese e con l’Accademia Romana della Chitarra.

Sua è anche l’organizzazione del Frascati Guitar World Festival dedicato alla Chitarra Classica.
Ha suonato al Palazzo dei Congressi di Roma ed ha composto musiche in abbinamento con le poesie di numerosi scrittori.

Ha collaborato con l’Associazione Rosso Rossini.

Ha eseguire delle Master nel “Festival i Colori della Musica di Celano” nel quale ha fatto anche parte della Giuria.

Ha composto alcuni brani per chitarra classica ispirati ai disegni da lui stesso realizzati.

Insegna presso varie Associazioni.

Responsabile delle Relazioni Esterne della Ass. Circolo Culturale Lya de Barberiis può annoverare  il successo d’importanti concerti.

Mauro Restivo, con la sua splendida interpretazione musicale in accompagnamento al monologo “Dialogo di una schiava” scritto da Bruno Mancini ed interpretato da Chiara Pavoni , su youtube al link <https://youtu.be/mF4SlGAKxT4>,  entra a far parte a pieno titolo degli amici dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA“, di questo quotidiano diretto da Gaetano Di Meglio, della casa Editrice “Il Sextante” di Mariapia Ciaghi e dell’Associazione culturale algerina “ADA” di Dalila Boukhalfa.

Benvenuto da tutti noi.

 

 

 

DILA & Artés 20220205

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Angela Maria Tiberi intervista Liga Sarah Lapinska

parte seconda

Ringrazio Liga Sarah Lapinska, a nome mio personale, ma anche a nome di Bruno Mancini e di Gaetano Di Meglio, per averci concesso questa intervista, la cui parte prima è stata pubblicata lunedì 1 febbraio 2021 e che proseguo chiedendole:

D: Qual è l’artista della tua nazione che ha influenzato la tua anima nell’amore dell’arte?
R: Ahimè, non ho la nazionalità.
Sono ebrea, spagnola, libica, lettone, tatariana, bielorussa.
Amo quasi tutte le canzoni degli ebrei e mi ispirano molto.
Timna Brauer, Ofra Haza, Shulem Lemmer, Jaakov Shapiro, registi dei film ebrei.
Le canzoni dei ghetto sono molto commoventi.
Marģeris Vestermans ha fatto un  lavoro importantissimo raccogliendo le canzoni degli ebrei prigionieri, spesso pieni di speranza, durante l’Olocausto.
Il pittore Murillo, lo scrittore Federico Garcia Lorca, i cantanti Monserrat Caballe, Jose Carreras e Enrico Macias sono nati in Spagna.
In lingua lettone scrive Rainis, vi raccomando di leggere le sue opere di ogni genere.
In lingua lettone cantano Margarita Vilcāne, Viktors Lapčenoks e Haralds Sīmanis.
Vi raccomando di conoscere meglio le poesie e le canzoni tradizionali di tatariani e bielorussi.

D:  Perché hai scelto questo stile d’arte nella pittura e nella poesia?
R: Non ho scelto io il mio stile.
Posso ringraziare il nostro Creatore per le mie abilità di pittrice e di poetessa e anche la gente che riconosce che l’arte è la mia vocazione.
Vivo in una casa problematica.
Grazie a Māris Dzelme che è responsabile di questa casa.
Ha insieme con i nostri amici fatto tanto per realizzare i compromessi necessari con persone più rigorose che non vogliono lasciarmi lavorare tranquilla e che negano che anche altri, non sono loro, si possano ammalare non per una settimana o per mesi ed anni.

D: Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
R: Sono sopravvissuta ad alcune tragedie come la recente morte di mia madre Ārija.
Lei, a proposito, volentieri regalava i nostri libri ai suoi amici.
Allora so che cosa voglio fare come artista e come astrologa, però oggi mi sento troppo triste per sapere che cosa farò nella mia vita come figlia dell’uomo.
 
D: Perché ami l’Italia e quali sono i tuoi ricordi italiani.
R: Da piccolissima ho sentito nei miei sogni la lingua spagnola.
La lingua italiana l’ho imparata gradualmente dalle trasmissioni della radio romana, ah sì, un po’ dalle canzoni sanremesi e dalla corrispondenza con i miei amici in Italia.
Mi aiutava il mio spagnolo adesso già un po’ dimenticato.

D: Perché preferivi la lingua italiana a quella spagnola?
R: Sapevo che un giorno avrei visitato l’ Italia.
É successo.
Sono stata a Roma e in Campania.
Non sono stata ancora in Sicilia, la terra della quale vorrei sentire il profumo e vederla non solo nelle cartoline postali.
Amo molto il Sud Italia e la sua gente calda, aperta e cordiale, non solo il sole quasi tropicale verso il mare di smeraldo e le pareti delle rocce radianti nel Sud.
Ritornerò in Italia?
Non lo so.
Il mio gatto e i miei amici in Lettonia dicono, che non vogliano lasciarmi andar via da sola.

D: Descrivi in breve il tuo curriculum vitae.
R: Sono nata a Riga nel 1971, 5 Novembre. Vivo nella città di Jelgava.
Secondo i miei certificati, sono artista- disegnatrice e posso insegnare la lingua italiana sia per bambini sia per adulti, come ho già fatto talvolta.
Ho interrotto i miei studi nella Università della Lettonia a causa di circostanze emergenti.
Un criminale, killer e violentatore, di nome Egils Norkalns con la sua banda era deciso ad uccidere me, la mia mamma, sua sorella Ārija, sua mamma Hermīne Bittmett e non solo.
Ci siamo trasferiti a Olaine e, dopo, siamo tornati di nuovo a Jelgava durante le persecuzioni di questi criminalisti fuori legge.
All’ inizio della mia carriera lavorativa sono stata sorvegliante in un liceo musicale.
Negli anni seguenti ho prodotto traduzioni dall’italiano, dal tedesco e dall’inglese per il Seminario cattolico di Riga.
Poi ho insegnato la lingua italiana con certificato.
Per i cinque anni seguenti sono stata Consigliere Comunale di Jelgava e nello stesso periodo sono stata membro del gruppo di vendite all’asta e membro della commissione per la privatizzazione delle case del Comune di Jelgava.
Sono risultata vincitrice in alcuni concorsi in Lettonia, preso il Seminario per giovani attori, e in Italia come pittrice, scrittrice, traduttrice e giornalista nel concorso internazionale annuale “Otto Milioni”.
Sono una dalle fondatrici del partito “Nuovo Centro” (Jaunais Centrs, in lettone ), adesso trasformato in “La Concordanza” ( Saskaņa ).
Ultimamente non ho avuto il tempo per le attività sociali.
La Lettonia è un paese molto povero.
Solo se siamo più o meno onesti, allora sia i cosiddetti più “talentuosi” come me e sia i cosiddetti “incolti” che lavorano fisicamente, non rischiamo di morire di fame e di stenti.
Troppe formalità secondo le leggi di Lettonia per noi.
Durante la pandemia di Covid vi è stato in Lettonia un deficit finanche di vitamina D.
Ringrazio a te, mia cara Angela, per la nostra intervista!
E piacere di risentirti!

DILA & Artés 20220202 articolo pubblicato

DILA & Artés 20220202 articolo pubblicato

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DILA & Artés articoli pubblicati

DILA & Artés

CS | Tra Bruno Mancini

Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

e Antonio Auricchio

editore della testata giornalistica “Il Giornale di ArtesTv

registrata presso il Tribunale di Salerno, si è stabilita un’intesa di collaborazione che vedrà l’Ass. DILA partecipare con interviste, recensioni notizie ecc. alla redazione della sezione cultura del giornale.

Antonio Auricchio

ha iniziato la sua carriera ponendo l’attenzione all’amore verso il prossimo, dedicandosi alla salute dei suoi pazienti attraverso il ruolo di dipendente dell’ASL di Salerno e di infermiere specializzato nel reparto di rianimazione.

Una volta lasciato l’impegno verso coloro che soffrono, ha ben pensato di proseguire la sua vita, passando, dopo aver visto e vissuto in prima persona il dolore delle persone al divertimento, profondendo il suo impegno, nella passione che aveva già da prima coltivato per la TV, per il mondo dello spettacolo e del cinema, iniziando come organizzatore di eventi e venendo in contatto con persone illustri e di un certo calibro.

Poi cameraman e patrón di “Miss Arte’sTv”, il concorso dedicato alla selezione delle ragazze baciate da Venere sia del territorio Campano che Nazionale, e che esaltassero principalmente le bellezze del suo amato Sud e quelle delle giovani aspiranti al mondo della televisione e dello spettacolo  dello stivale tricolore intero.

La passione che lo anima lo ha spinto fino a prendere le redini in mano e ideare, registrare e dirigere da dietro la camera da presa programmi, notiziari e dossier televisivi, impegnandosi anche nella ricerca di notizie di rilevante importanza sia nazionale che estera per gli articoli giornalistici all’interno del canale ArtesTv.

Francesca Durante

https://ilgiornale.artestv.it/

Antonio Auricchio

Bruno Mancini

scrittore e poeta, è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.

A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:

“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.

Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri:

Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.

… si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna, che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni.

… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti.

Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?

Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…

…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.

…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.

Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…

…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.

…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”

Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.

…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.

Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”

Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!

Una poetica lacerata e sfuggente…

Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…

Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.

Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.

“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…”

Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia

INFO:

[email protected]

[email protected]

Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23

DILA&Artés

Regolamento partecipazione e modulo iscrizione

1) L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in pieno accordo con l’editore Antonio Auricchio, Patron della testata giornalistica Artés registrata presso il Tribunale di Salerno, ha dato vita al nuovo progetto culturale DILA&Artés di ampio respiro mediatico adatto alla valorizzazione delle attività dell’Associazione e di tutti gli Artisti che hanno comunque collaborato con i nostri progetti culturali.

2) Il progetto culturale DILA&Artés prevede la pubblicazione a cura dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” di interviste, recensioni, notizie ecc. nella sezione cultura della testata giornalistica Artés.

3) La partecipazione al progetto culturale DILA&Artés, per testi e immagini, è aperta ai contributi degli Artisti italiani e stranieri che, dopo averne fatta richiesta, saranno selezioni da una Commissione nominata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Tale Commissione provvederà a selezionare in maniera insindacabile le richieste di partecipazione al progetto culturale DILA&Artés.

4) I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscriversi direttamente nel gruppo dei partecipanti purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento e siano in regola con il tesseramento DILA

5) Gli Artisti che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

6) L’Artista, per partecipare al progetto culturale DILA&Artés, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata.

7) Trattandosi di una partecipazione a titolo completamente GRATUITO, L’Associazione DILA si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Artisti, inviando le proprie iscrizioni, ne prendono atto in maniera definitiva.

8) INFO: 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23 – [email protected]

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione al progetto culturale DILA&Artés

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via____________________                          N:_____                       CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv/ esprimo l’intenzione di partecipare al progetto culturale DILA&Artés nella mia qualità di

Scrittore □  –  Attore □  –  Musicista □  –  Pittore □  

 A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto al progetto culturale DILA&Artés organizzato dall’Associazione DILA;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  3. volere concedere all’Associazione DILA il diritto di pubblicare ed utilizzare il contenuto della mia suddetta partecipazione in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che l’Associazione DILA avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare il contenuto della mia suddetta partecipazione e di utilizzarlo in ogni forma e modo nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare il suddetto contenuto della mia partecipazione anche in via telematica a mezzo internet e non sarà tenuta ad effettuare alcuna correzione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con l’Associazione DILA che essa NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare il contenuto della mia suddetta partecipazione al gratuito utilizzo da parte del’Associazione DILA per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione essa voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità del contenuto della mia suddetta partecipazione, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del contenuto della mia suddetto partecipazione;

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare a dila@emmegiischia.com

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – dila@emmegiischia.com

 

DILA & Artés 20220213 Raffaele La Capria

DILA & Artés 20220209 articolo pubblicato

DILA & Artés 20220213

Bruno Mancini |La “visione” di Raffaele La Capria

Per la serie Esopo news

Nei giorni scorsi ho ricevuto due telefonate da persone amiche che si trovano in grandi difficoltà nella lotta contro malattie incurabili o quasi.

Vivono su paralleli molto distanti tra di loro, eppure ho sentito nelle loro parole la stessa ansia di contatto umano capace di dare un sollievo al pianto della disperazione.

Ed ho pensato a tutta l’insipienza del genere umano impegnato nel costruire armi per offendere piuttosto che medicine per difendersi… ed alla morte che spadroneggia per tale follia collettiva.

Resta la voglia di operare affinché sia realizzata la visione ideologica espressa nel brano scritto nel 1952 da uno degli innovatori della narrativa italiana del ‘900: “Non ci sono paesini abbastanza isolati, non ci sono giorni abbastanza privati, né paralleli abbastanza lontani. Un rapporto si stabilisce sempre, prima o poi, non c’è scampo.- Raffaele La Capria”.

Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009)

https://www.lulu.com/en/en/shop/bruno-mancini/sasquatch/paperback/product-1m27mjyv.html

https://www.lulu.com/en/en/shop/bruno-mancini/sasquatch/ebook/product-1nqkwr9z.html

A loro

Non conosco le ragioni,
eppure sono attento,
dei suoi silenzi che ammantano distacchi.

Io vivo ancora.

I figli scalzano
immortali ambizioni, i porti certi dei fratelli.

Il nostro tetto
è il limite del nostro sguardo.
Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009): 

Adesso no

Adesso no.
Sonori squillano sopiti palpiti.
Ignazio è briciola
ondivaga in cerca di assonanze.

Nella discesa dal barchino di Caronte,
lui fu quel remo
ruotante in aria
che ne squarciava nebbie.

Vorrei capire,
verbo completo,
se il tempo mi scoppietta tra le mani
o sono stato il fabbricante dei petardi.

Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009)

dedicata a Lina D’Onofrio:  

Conversazione solitaria

Un mostro sacro s’aggira
sfiorendo
i teneri baccelli di versi smarriti
nel simplex
“futileggiante” click
di chi distrugge il proprio tempo,
nemmeno molto,
magari tutto,
contro smodato non svelare il sesto senso,
mai ultimo e mai privo di tormento,
per chi Poeta nasce e muore.

PUREZZA

Il gran “magone” non lo porgo
a peso,
affumicato,
a scaglie,
dorato,
in pillole,
stracciato tra due servi ed un padrone.

SEVIZIA

Diario di giorni non vissuti
smaltati con lacche giapponesi,
io soffio
in torride fornaci
dove gl’impasti
catturano fanghi e detriti
-magmatici anacronistici
“un giorno ancora
e sarà maggio allora
il mese delle rose o dei traslochi!”-
e i miei bizzarri
sparire in sabbie mobili
che… attenta… sembrano miele
intanto che mi tolgono respiro e forze.

 

 

DILA & Artés 20220213

DILA & Artés 20220213

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DILA & Artés 20220205

MAURO RESTIVO

La sua musica simile alla malia di nostalgiche apparenze, profonda nelle tinte di sdegno e di sconfitte, soave nell’accompagnare il canto liberatorio, segue con cadenze appropriate tutte le fasi recitative e ogni silenzio riflessivo snocciolato nel video monologo “Dialogo di una schiava” scritto da Bruno Mancini ed interpretato da Chiara Pavoni

Nato a Roma nel 1960, ha ricevuto le prime lezioni di chitarra classica dal M° Gino Palombo, ottenendo il relativo diploma.
Parallelamente ha conseguito i diplomi in Arti applicate e in Maestro D’Arte, finalizzando gli studi alla realizzazione di mostre e concerti.

Per circa quindici anni ha ricoperto il ruolo di Presidente della sezione artistica dell’ATAC.

Ha svolto attività concertistica in Italia e all’estero, con particolare riferimento alla Repubblica Ceca dove si è esibito più volte in recital trasmessi da emittenti radiofoniche.
Il suo interesse per il repertorio musicale bandistico gli ha procurato  l’invito, da parte del M° Olivio di Domenico, a collaborare come chitarrista nella Banda Musicale dell’ATAC.
Degno di nota è stato il suo concerto eseguito in occasione della beatificazione di Padre Pio, trasmesso in diretta su tre emittenti Vaticane.
Si è esibito nell’ambito del Fiuggi Guitar Festival con musiche di A. Lauro, F. Tarrega e L. Almeida.

In seguito al successo ottenuto ha iniziato a collaborare con il M° Massimo Delle Cese e con l’Accademia Romana della Chitarra.

Sua è anche l’organizzazione del Frascati Guitar World Festival dedicato alla Chitarra Classica.
Ha suonato al Palazzo dei Congressi di Roma ed ha composto musiche in abbinamento con le poesie di numerosi scrittori.

Ha collaborato con l’Associazione Rosso Rossini.

Ha eseguire delle Master nel “Festival i Colori della Musica di Celano” nel quale ha fatto anche parte della Giuria.

Ha composto alcuni brani per chitarra classica ispirati ai disegni da lui stesso realizzati.

Insegna presso varie Associazioni.

Responsabile delle Relazioni Esterne della Ass. Circolo Culturale Lya de Barberiis può annoverare  il successo d’importanti concerti.

Mauro Restivo, con la sua splendida interpretazione musicale in accompagnamento al monologo “Dialogo di una schiava” scritto da Bruno Mancini ed interpretato da Chiara Pavoni , su youtube al link <https://youtu.be/mF4SlGAKxT4>,  entra a far parte a pieno titolo degli amici dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA“, di questo quotidiano diretto da Gaetano Di Meglio, della casa Editrice “Il Sextante” di Mariapia Ciaghi e dell’Associazione culturale algerina “ADA” di Dalila Boukhalfa.

Benvenuto da tutti noi.

 

 

 

DILA & Artés 20220205

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Angela Maria Tiberi intervista Liga Sarah Lapinska

parte seconda

Ringrazio Liga Sarah Lapinska, a nome mio personale, ma anche a nome di Bruno Mancini e di Gaetano Di Meglio, per averci concesso questa intervista, la cui parte prima è stata pubblicata lunedì 1 febbraio 2021 e che proseguo chiedendole:

D: Qual è l’artista della tua nazione che ha influenzato la tua anima nell’amore dell’arte?
R: Ahimè, non ho la nazionalità.
Sono ebrea, spagnola, libica, lettone, tatariana, bielorussa.
Amo quasi tutte le canzoni degli ebrei e mi ispirano molto.
Timna Brauer, Ofra Haza, Shulem Lemmer, Jaakov Shapiro, registi dei film ebrei.
Le canzoni dei ghetto sono molto commoventi.
Marģeris Vestermans ha fatto un  lavoro importantissimo raccogliendo le canzoni degli ebrei prigionieri, spesso pieni di speranza, durante l’Olocausto.
Il pittore Murillo, lo scrittore Federico Garcia Lorca, i cantanti Monserrat Caballe, Jose Carreras e Enrico Macias sono nati in Spagna.
In lingua lettone scrive Rainis, vi raccomando di leggere le sue opere di ogni genere.
In lingua lettone cantano Margarita Vilcāne, Viktors Lapčenoks e Haralds Sīmanis.
Vi raccomando di conoscere meglio le poesie e le canzoni tradizionali di tatariani e bielorussi.

D:  Perché hai scelto questo stile d’arte nella pittura e nella poesia?
R: Non ho scelto io il mio stile.
Posso ringraziare il nostro Creatore per le mie abilità di pittrice e di poetessa e anche la gente che riconosce che l’arte è la mia vocazione.
Vivo in una casa problematica.
Grazie a Māris Dzelme che è responsabile di questa casa.
Ha insieme con i nostri amici fatto tanto per realizzare i compromessi necessari con persone più rigorose che non vogliono lasciarmi lavorare tranquilla e che negano che anche altri, non sono loro, si possano ammalare non per una settimana o per mesi ed anni.

D: Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
R: Sono sopravvissuta ad alcune tragedie come la recente morte di mia madre Ārija.
Lei, a proposito, volentieri regalava i nostri libri ai suoi amici.
Allora so che cosa voglio fare come artista e come astrologa, però oggi mi sento troppo triste per sapere che cosa farò nella mia vita come figlia dell’uomo.
 
D: Perché ami l’Italia e quali sono i tuoi ricordi italiani.
R: Da piccolissima ho sentito nei miei sogni la lingua spagnola.
La lingua italiana l’ho imparata gradualmente dalle trasmissioni della radio romana, ah sì, un po’ dalle canzoni sanremesi e dalla corrispondenza con i miei amici in Italia.
Mi aiutava il mio spagnolo adesso già un po’ dimenticato.

D: Perché preferivi la lingua italiana a quella spagnola?
R: Sapevo che un giorno avrei visitato l’ Italia.
É successo.
Sono stata a Roma e in Campania.
Non sono stata ancora in Sicilia, la terra della quale vorrei sentire il profumo e vederla non solo nelle cartoline postali.
Amo molto il Sud Italia e la sua gente calda, aperta e cordiale, non solo il sole quasi tropicale verso il mare di smeraldo e le pareti delle rocce radianti nel Sud.
Ritornerò in Italia?
Non lo so.
Il mio gatto e i miei amici in Lettonia dicono, che non vogliano lasciarmi andar via da sola.

D: Descrivi in breve il tuo curriculum vitae.
R: Sono nata a Riga nel 1971, 5 Novembre. Vivo nella città di Jelgava.
Secondo i miei certificati, sono artista- disegnatrice e posso insegnare la lingua italiana sia per bambini sia per adulti, come ho già fatto talvolta.
Ho interrotto i miei studi nella Università della Lettonia a causa di circostanze emergenti.
Un criminale, killer e violentatore, di nome Egils Norkalns con la sua banda era deciso ad uccidere me, la mia mamma, sua sorella Ārija, sua mamma Hermīne Bittmett e non solo.
Ci siamo trasferiti a Olaine e, dopo, siamo tornati di nuovo a Jelgava durante le persecuzioni di questi criminalisti fuori legge.
All’ inizio della mia carriera lavorativa sono stata sorvegliante in un liceo musicale.
Negli anni seguenti ho prodotto traduzioni dall’italiano, dal tedesco e dall’inglese per il Seminario cattolico di Riga.
Poi ho insegnato la lingua italiana con certificato.
Per i cinque anni seguenti sono stata Consigliere Comunale di Jelgava e nello stesso periodo sono stata membro del gruppo di vendite all’asta e membro della commissione per la privatizzazione delle case del Comune di Jelgava.
Sono risultata vincitrice in alcuni concorsi in Lettonia, preso il Seminario per giovani attori, e in Italia come pittrice, scrittrice, traduttrice e giornalista nel concorso internazionale annuale “Otto Milioni”.
Sono una dalle fondatrici del partito “Nuovo Centro” (Jaunais Centrs, in lettone ), adesso trasformato in “La Concordanza” ( Saskaņa ).
Ultimamente non ho avuto il tempo per le attività sociali.
La Lettonia è un paese molto povero.
Solo se siamo più o meno onesti, allora sia i cosiddetti più “talentuosi” come me e sia i cosiddetti “incolti” che lavorano fisicamente, non rischiamo di morire di fame e di stenti.
Troppe formalità secondo le leggi di Lettonia per noi.
Durante la pandemia di Covid vi è stato in Lettonia un deficit finanche di vitamina D.
Ringrazio a te, mia cara Angela, per la nostra intervista!
E piacere di risentirti!

DILA & Artés 20220202 articolo pubblicato

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DILA & Artés articoli pubblicati

DILA & Artés

CS | Tra Bruno Mancini

Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

e Antonio Auricchio

editore della testata giornalistica “Il Giornale di ArtesTv

registrata presso il Tribunale di Salerno, si è stabilita un’intesa di collaborazione che vedrà l’Ass. DILA partecipare con interviste, recensioni notizie ecc. alla redazione della sezione cultura del giornale.

Antonio Auricchio

ha iniziato la sua carriera ponendo l’attenzione all’amore verso il prossimo, dedicandosi alla salute dei suoi pazienti attraverso il ruolo di dipendente dell’ASL di Salerno e di infermiere specializzato nel reparto di rianimazione.

Una volta lasciato l’impegno verso coloro che soffrono, ha ben pensato di proseguire la sua vita, passando, dopo aver visto e vissuto in prima persona il dolore delle persone al divertimento, profondendo il suo impegno, nella passione che aveva già da prima coltivato per la TV, per il mondo dello spettacolo e del cinema, iniziando come organizzatore di eventi e venendo in contatto con persone illustri e di un certo calibro.

Poi cameraman e patrón di “Miss Arte’sTv”, il concorso dedicato alla selezione delle ragazze baciate da Venere sia del territorio Campano che Nazionale, e che esaltassero principalmente le bellezze del suo amato Sud e quelle delle giovani aspiranti al mondo della televisione e dello spettacolo  dello stivale tricolore intero.

La passione che lo anima lo ha spinto fino a prendere le redini in mano e ideare, registrare e dirigere da dietro la camera da presa programmi, notiziari e dossier televisivi, impegnandosi anche nella ricerca di notizie di rilevante importanza sia nazionale che estera per gli articoli giornalistici all’interno del canale ArtesTv.

Francesca Durante

https://ilgiornale.artestv.it/

Antonio Auricchio

Bruno Mancini

scrittore e poeta, è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.

A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:

“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.

Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri:

Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.

… si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna, che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni.

… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti.

Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?

Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…

…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.

…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.

Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…

…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.

…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”

Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.

…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.

Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”

Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!

Una poetica lacerata e sfuggente…

Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…

Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.

Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.

“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…”

Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia

INFO:

[email protected]

[email protected]

Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23

DILA&Artés

Regolamento partecipazione e modulo iscrizione

1) L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in pieno accordo con l’editore Antonio Auricchio, Patron della testata giornalistica Artés registrata presso il Tribunale di Salerno, ha dato vita al nuovo progetto culturale DILA&Artés di ampio respiro mediatico adatto alla valorizzazione delle attività dell’Associazione e di tutti gli Artisti che hanno comunque collaborato con i nostri progetti culturali.

2) Il progetto culturale DILA&Artés prevede la pubblicazione a cura dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” di interviste, recensioni, notizie ecc. nella sezione cultura della testata giornalistica Artés.

3) La partecipazione al progetto culturale DILA&Artés, per testi e immagini, è aperta ai contributi degli Artisti italiani e stranieri che, dopo averne fatta richiesta, saranno selezioni da una Commissione nominata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Tale Commissione provvederà a selezionare in maniera insindacabile le richieste di partecipazione al progetto culturale DILA&Artés.

4) I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscriversi direttamente nel gruppo dei partecipanti purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento e siano in regola con il tesseramento DILA

5) Gli Artisti che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

6) L’Artista, per partecipare al progetto culturale DILA&Artés, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata.

7) Trattandosi di una partecipazione a titolo completamente GRATUITO, L’Associazione DILA si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Artisti, inviando le proprie iscrizioni, ne prendono atto in maniera definitiva.

8) INFO: 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23 – [email protected]

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione al progetto culturale DILA&Artés

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via____________________                          N:_____                       CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv/ esprimo l’intenzione di partecipare al progetto culturale DILA&Artés nella mia qualità di

Scrittore □  –  Attore □  –  Musicista □  –  Pittore □  

 A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto al progetto culturale DILA&Artés organizzato dall’Associazione DILA;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  3. volere concedere all’Associazione DILA il diritto di pubblicare ed utilizzare il contenuto della mia suddetta partecipazione in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che l’Associazione DILA avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare il contenuto della mia suddetta partecipazione e di utilizzarlo in ogni forma e modo nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare il suddetto contenuto della mia partecipazione anche in via telematica a mezzo internet e non sarà tenuta ad effettuare alcuna correzione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con l’Associazione DILA che essa NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare il contenuto della mia suddetta partecipazione al gratuito utilizzo da parte del’Associazione DILA per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione essa voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità del contenuto della mia suddetta partecipazione, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del contenuto della mia suddetto partecipazione;

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare a dila@emmegiischia.com

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – dila@emmegiischia.com

 

DILA & Artés 20220212 Giuseppe Lorin

DILA & Artés 20220212 articolo pubblicato

DILA & Artés 20220212

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

Giuseppe Lorin, attore, regista, romanziere, critico letterario, autore, conduttore e giornalista, è uno degli Attori maggiormente impegnati nella realizzazione dei progetti teatrali ideati ed organizzati dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA“.

La sua rappresentazione scenica in video del monologo “Metempsicosi spirituale

https://www.youtube.com/watch?v=Th05bNCF4so

scritto per lui da Bruno Mancini, effettuata durante la fase più restrittiva della pandemia, è un importante esempio di come si possa egregiamente continuare a coniugare l’Arte, in tutte le sue forme di scrittura, pur disponendo di mezzi di riproduzione insufficienti ma affrancati da professionalità e tenacia.

Ci ripromettiamo di pubblicare il testo integrale del monologo “Metempsicosi spirituale” prossimamente in questo stesso spazio.

Giuseppe Lorin ha studiato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico e si è specializzato all’International Film Institute of London con Richard Attenborough e in Pubblicità e Marketing presso l’Università Luigi Bocconi di Milano.

È docente di Interpretazione con il Metodo Mimesico e Dizione interpretativa, oltre ad essere giornalista pubblicista.

Ha vinto diversi premi e riconoscimenti ed è giurato in importanti premi letterari nazionali ed internazionali.

Con “Transtiberim. Trastevere, il mondo dell’oltretomba” che tratta di tutti i luoghi che si trovano sulla riva del Tevere – Bibliotheka edizioni – l’autore è alla sua sesta pubblicazione dopo l’apprezzato “Manuale di Dizione” (Nicola Pesce, 2009) con prefazione di Corrado Calabrò e contributi di Dacia Maraini, consultabile anche nelle biblioteche statali di settore.

Giuseppe Lorin ha scritto due volumi dal titolo “Cistiberim, Umbilicus Urbis Romae” e “Cistiberim, il potere e l’ambizione” che si pregiano della prefazione dell’ultimo discendente di Gian Lorenzo Bernini.

Cistiberim” tratta di tutti i luoghi della sponda sinistra del Tevere.

Tra aprile e maggio uscirà un libro dedicato alla figura di Cleopatra “Cleopatra, la schiava dei romani” (edito da Bonfirraro Editore)  che vuole essere un viaggio introduttivo nella terra dei faraoni.

L’ incommensurabile amore di Giuseppe Lorin per Roma l’ha portato a scrivere “Da Monteverde al mare” (David and Matthaus, 2013), “Tra le argille del tempo” (David and Matthaus, 2015), primo romanzo postfantastorico, “Roma, i segreti degli antichi luoghi” (David and Matthaus, 2016) e “Roma, la verità violata” (Alter Ego, 2017), romanzo pensato per una fiction di cui tre personaggi sono visibili su Youtube.

Nella primavera 2019, ed in occasione della elezione di Matera a Città della Cultura, Bibliotheka edizioni presenta “Dossier Isabella Morra”, la storia di un femminicidio del ‘500, nel materano, voluto dai fratelli di Isabella, la poetessa uccisa a 29 anni!

Sette poeti hanno apportato per questo dossier di Giuseppe Lorin, i loro contributi poetici, dalla prefazione di Dante Maffia e alla sua poesia per Isabella Morra a Dacia Maraini, da Corrado Calabrò a Michela Zanarella, da Marcella Continanza a Vittorio Pavoncello e ad Antonella Radogna.

Transtiberim. Trastevere, il mondo dell’oltretomba”, Bibliotheka edizioni, è da considerarsi un amico che vi ha invitato nella sua casa di Trastevere, uno dei quartieri più suggestivi di Roma, e immaginate di passeggiare per i vicoli, le piazze, le vie, avendo accanto a voi una guida che vi sveli la storia e il significato simbolico di ogni edificio, monumento, fontana e chiesa incontrati.

È proprio lo scopo di quest’agile volume illustrato: partendo dalle origini di Trastevere, esso vuole ricostruirne e renderne al lettore il fascino, non soltanto tramite analisi di tipo artistico-architettonico, ma anche attraverso il racconto di aneddoti che si perdono tra il verosimile e il leggendario e vicende di personaggi più o meno celebri che hanno legato le loro azioni a questo storico rione.

Giuseppe Lorin, che allo studio della città eterna ha dedicato gran parte della sua vita e della sua esperienza letteraria, ci regala un’opera consultabile dunque a più livelli: dal semplice piacere narrativo all’uso turistico-didattico.

Per non dimenticare la grandezza e la bellezza di Roma, nonostante le scellerate azioni di chi dovrebbe tutelarne lo sterminato patrimonio culturale, ma non sempre lo fa.

Giuseppe Lorin di se stesso dice: “Il mio interesse per Roma, la città dove sono nato, si è sviluppato gradualmente negli anni.

Avendo genitori non di Roma; mio padre di Padova e Venezia, mia madre di Capua e Napoli, quando venivano a trovarci i parenti dal nord e dal sud d’Italia, mia madre, avendo da sbrigare le faccende domestiche per l’accoglienza dei parenti, delegava me che avevo una decina d’anni, per portarli a visitare Roma, città unica nel suo genere.

Poi, negli studi superiori, con la prof di Storia dell’Arte si andava il sabato in giro per l’Urbs a conoscere nello specifico i posti storici degli eventi che hanno reso insuperabile questa nostra Roma.
I sentimenti che mi legano a questi luoghi spaziano dai ricordi a momenti quotidiani di emozioni a volte dovute a profumi, a voli improvvisi di pappagalli verdi che ormai a migliaia colorano i parchi della capitale d’Italia.

A ricordi che all’improvviso si fanno vivi solo a vedere un volto che ne ricorda un altro, un gesto affabile nei miei confronti mi emoziona e nel contempo mi meraviglia specialmente se viene da persone che non si conoscono.”

DILA & Artés 20220212

DILA & Artés 20220212

DILA & Artés 20220212

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DILA & Artés 20220212

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DILA & Artés 20220212

DILA & Artés 20220212

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SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

 

 

DILA & Artés 20220209

Bruno Mancini |La “visione” di Raffaele La Capria

Per la serie Esopo news

Nei giorni scorsi ho ricevuto due telefonate da persone amiche che si trovano in grandi difficoltà nella lotta contro malattie incurabili o quasi.

Vivono su paralleli molto distanti tra di loro, eppure ho sentito nelle loro parole la stessa ansia di contatto umano capace di dare un sollievo al pianto della disperazione.

Ed ho pensato a tutta l’insipienza del genere umano impegnato nel costruire armi per offendere piuttosto che medicine per difendersi… ed alla morte che spadroneggia per tale follia collettiva.

Resta la voglia di operare affinché sia realizzata la visione ideologica espressa nel brano scritto nel 1952 da uno degli innovatori della narrativa italiana del ‘900: “Non ci sono paesini abbastanza isolati, non ci sono giorni abbastanza privati, né paralleli abbastanza lontani. Un rapporto si stabilisce sempre, prima o poi, non c’è scampo.- Raffaele La Capria”.

Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009)

https://www.lulu.com/en/en/shop/bruno-mancini/sasquatch/paperback/product-1m27mjyv.html

https://www.lulu.com/en/en/shop/bruno-mancini/sasquatch/ebook/product-1nqkwr9z.html

A loro

Non conosco le ragioni,
eppure sono attento,
dei suoi silenzi che ammantano distacchi.

Io vivo ancora.

I figli scalzano
immortali ambizioni, i porti certi dei fratelli.

Il nostro tetto
è il limite del nostro sguardo.
Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009): 

Adesso no

Adesso no.
Sonori squillano sopiti palpiti.
Ignazio è briciola
ondivaga in cerca di assonanze.

Nella discesa dal barchino di Caronte,
lui fu quel remo
ruotante in aria
che ne squarciava nebbie.

Vorrei capire,
verbo completo,
se il tempo mi scoppietta tra le mani
o sono stato il fabbricante dei petardi.

Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009)

dedicata a Lina D’Onofrio:  

Conversazione solitaria

Un mostro sacro s’aggira
sfiorendo
i teneri baccelli di versi smarriti
nel simplex
“futileggiante” click
di chi distrugge il proprio tempo,
nemmeno molto,
magari tutto,
contro smodato non svelare il sesto senso,
mai ultimo e mai privo di tormento,
per chi Poeta nasce e muore.

PUREZZA

Il gran “magone” non lo porgo
a peso,
affumicato,
a scaglie,
dorato,
in pillole,
stracciato tra due servi ed un padrone.

SEVIZIA

Diario di giorni non vissuti
smaltati con lacche giapponesi,
io soffio
in torride fornaci
dove gl’impasti
catturano fanghi e detriti
-magmatici anacronistici
“un giorno ancora
e sarà maggio allora
il mese delle rose o dei traslochi!”-
e i miei bizzarri
sparire in sabbie mobili
che… attenta… sembrano miele
intanto che mi tolgono respiro e forze.

 

DILA & Artés 20220205

MAURO RESTIVO

La sua musica simile alla malia di nostalgiche apparenze, profonda nelle tinte di sdegno e di sconfitte, soave nell’accompagnare il canto liberatorio, segue con cadenze appropriate tutte le fasi recitative e ogni silenzio riflessivo snocciolato nel video monologo “Dialogo di una schiava” scritto da Bruno Mancini ed interpretato da Chiara Pavoni

Nato a Roma nel 1960, ha ricevuto le prime lezioni di chitarra classica dal M° Gino Palombo, ottenendo il relativo diploma.
Parallelamente ha conseguito i diplomi in Arti applicate e in Maestro D’Arte, finalizzando gli studi alla realizzazione di mostre e concerti.

Per circa quindici anni ha ricoperto il ruolo di Presidente della sezione artistica dell’ATAC.

Ha svolto attività concertistica in Italia e all’estero, con particolare riferimento alla Repubblica Ceca dove si è esibito più volte in recital trasmessi da emittenti radiofoniche.
Il suo interesse per il repertorio musicale bandistico gli ha procurato  l’invito, da parte del M° Olivio di Domenico, a collaborare come chitarrista nella Banda Musicale dell’ATAC.
Degno di nota è stato il suo concerto eseguito in occasione della beatificazione di Padre Pio, trasmesso in diretta su tre emittenti Vaticane.
Si è esibito nell’ambito del Fiuggi Guitar Festival con musiche di A. Lauro, F. Tarrega e L. Almeida.

In seguito al successo ottenuto ha iniziato a collaborare con il M° Massimo Delle Cese e con l’Accademia Romana della Chitarra.

Sua è anche l’organizzazione del Frascati Guitar World Festival dedicato alla Chitarra Classica.
Ha suonato al Palazzo dei Congressi di Roma ed ha composto musiche in abbinamento con le poesie di numerosi scrittori.

Ha collaborato con l’Associazione Rosso Rossini.

Ha eseguire delle Master nel “Festival i Colori della Musica di Celano” nel quale ha fatto anche parte della Giuria.

Ha composto alcuni brani per chitarra classica ispirati ai disegni da lui stesso realizzati.

Insegna presso varie Associazioni.

Responsabile delle Relazioni Esterne della Ass. Circolo Culturale Lya de Barberiis può annoverare  il successo d’importanti concerti.

Mauro Restivo, con la sua splendida interpretazione musicale in accompagnamento al monologo “Dialogo di una schiava” scritto da Bruno Mancini ed interpretato da Chiara Pavoni , su youtube al link <https://youtu.be/mF4SlGAKxT4>,  entra a far parte a pieno titolo degli amici dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA“, di questo quotidiano diretto da Gaetano Di Meglio, della casa Editrice “Il Sextante” di Mariapia Ciaghi e dell’Associazione culturale algerina “ADA” di Dalila Boukhalfa.

Benvenuto da tutti noi.

 

 

 

DILA & Artés 20220205

DILA & Artés 20220205

DILA & Artés 20220205

DILA & Artés 20220205

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DILA & Artés 20220205

 

 

DILA & Artés articoli pubblicati

DILA & Artés

CS | Tra Bruno Mancini

Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

e Antonio Auricchio

editore della testata giornalistica “Il Giornale di ArtesTv

registrata presso il Tribunale di Salerno, si è stabilita un’intesa di collaborazione che vedrà l’Ass. DILA partecipare con interviste, recensioni notizie ecc. alla redazione della sezione cultura del giornale.

Antonio Auricchio

ha iniziato la sua carriera ponendo l’attenzione all’amore verso il prossimo, dedicandosi alla salute dei suoi pazienti attraverso il ruolo di dipendente dell’ASL di Salerno e di infermiere specializzato nel reparto di rianimazione.

Una volta lasciato l’impegno verso coloro che soffrono, ha ben pensato di proseguire la sua vita, passando, dopo aver visto e vissuto in prima persona il dolore delle persone al divertimento, profondendo il suo impegno, nella passione che aveva già da prima coltivato per la TV, per il mondo dello spettacolo e del cinema, iniziando come organizzatore di eventi e venendo in contatto con persone illustri e di un certo calibro.

Poi cameraman e patrón di “Miss Arte’sTv”, il concorso dedicato alla selezione delle ragazze baciate da Venere sia del territorio Campano che Nazionale, e che esaltassero principalmente le bellezze del suo amato Sud e quelle delle giovani aspiranti al mondo della televisione e dello spettacolo  dello stivale tricolore intero.

La passione che lo anima lo ha spinto fino a prendere le redini in mano e ideare, registrare e dirigere da dietro la camera da presa programmi, notiziari e dossier televisivi, impegnandosi anche nella ricerca di notizie di rilevante importanza sia nazionale che estera per gli articoli giornalistici all’interno del canale ArtesTv.

Francesca Durante

https://ilgiornale.artestv.it/

Antonio Auricchio

Bruno Mancini

scrittore e poeta, è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.

A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:

“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.

Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri:

Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.

… si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna, che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni.

… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti.

Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?

Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…

…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.

…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.

Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…

…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.

…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”

Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.

…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.

Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”

Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!

Una poetica lacerata e sfuggente…

Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…

Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.

Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.

“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…”

Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia

INFO:

[email protected]

[email protected]

Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23

DILA&Artés

Regolamento partecipazione e modulo iscrizione

1) L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in pieno accordo con l’editore Antonio Auricchio, Patron della testata giornalistica Artés registrata presso il Tribunale di Salerno, ha dato vita al nuovo progetto culturale DILA&Artés di ampio respiro mediatico adatto alla valorizzazione delle attività dell’Associazione e di tutti gli Artisti che hanno comunque collaborato con i nostri progetti culturali.

2) Il progetto culturale DILA&Artés prevede la pubblicazione a cura dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” di interviste, recensioni, notizie ecc. nella sezione cultura della testata giornalistica Artés.

3) La partecipazione al progetto culturale DILA&Artés, per testi e immagini, è aperta ai contributi degli Artisti italiani e stranieri che, dopo averne fatta richiesta, saranno selezioni da una Commissione nominata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Tale Commissione provvederà a selezionare in maniera insindacabile le richieste di partecipazione al progetto culturale DILA&Artés.

4) I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscriversi direttamente nel gruppo dei partecipanti purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento e siano in regola con il tesseramento DILA

5) Gli Artisti che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

6) L’Artista, per partecipare al progetto culturale DILA&Artés, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata.

7) Trattandosi di una partecipazione a titolo completamente GRATUITO, L’Associazione DILA si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Artisti, inviando le proprie iscrizioni, ne prendono atto in maniera definitiva.

8) INFO: 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23 – [email protected]

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione al progetto culturale DILA&Artés

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via____________________                          N:_____                       CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv/ esprimo l’intenzione di partecipare al progetto culturale DILA&Artés nella mia qualità di

Scrittore □  –  Attore □  –  Musicista □  –  Pittore □  

 A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto al progetto culturale DILA&Artés organizzato dall’Associazione DILA;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  3. volere concedere all’Associazione DILA il diritto di pubblicare ed utilizzare il contenuto della mia suddetta partecipazione in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che l’Associazione DILA avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare il contenuto della mia suddetta partecipazione e di utilizzarlo in ogni forma e modo nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare il suddetto contenuto della mia partecipazione anche in via telematica a mezzo internet e non sarà tenuta ad effettuare alcuna correzione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con l’Associazione DILA che essa NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare il contenuto della mia suddetta partecipazione al gratuito utilizzo da parte del’Associazione DILA per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione essa voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità del contenuto della mia suddetta partecipazione, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del contenuto della mia suddetto partecipazione;

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare a dila@emmegiischia.com

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – dila@emmegiischia.com

 

DILA & Artés 20220205 Mauro Restivo

DILA & Artés 20220205 articolo pubblicato

DILA & Artés 20220205

Mauro Restivo

La sua musica simile alla malia di nostalgiche apparenze, profonda nelle tinte di sdegno e di sconfitte, soave nell’accompagnare il canto liberatorio, segue con cadenze appropriate tutte le fasi recitative e ogni silenzio riflessivo snocciolato nel video monologo “Dialogo di una schiava” scritto da Bruno Mancini ed interpretato da Chiara Pavoni

Nato a Roma nel 1960, ha ricevuto le prime lezioni di chitarra classica dal M° Gino Palombo, ottenendo il relativo diploma.
Parallelamente ha conseguito i diplomi in Arti applicate e in Maestro D’Arte, finalizzando gli studi alla realizzazione di mostre e concerti.

Per circa quindici anni ha ricoperto il ruolo di Presidente della sezione artistica dell’ATAC.

Ha svolto attività concertistica in Italia e all’estero, con particolare riferimento alla Repubblica Ceca dove si è esibito più volte in recital trasmessi da emittenti radiofoniche.
Il suo interesse per il repertorio musicale bandistico gli ha procurato  l’invito, da parte del M° Olivio di Domenico, a collaborare come chitarrista nella Banda Musicale dell’ATAC.
Degno di nota è stato il suo concerto eseguito in occasione della beatificazione di Padre Pio, trasmesso in diretta su tre emittenti Vaticane.
Si è esibito nell’ambito del Fiuggi Guitar Festival con musiche di A. Lauro, F. Tarrega e L. Almeida.

In seguito al successo ottenuto ha iniziato a collaborare con il M° Massimo Delle Cese e con l’Accademia Romana della Chitarra.

Sua è anche l’organizzazione del Frascati Guitar World Festival dedicato alla Chitarra Classica.
Ha suonato al Palazzo dei Congressi di Roma ed ha composto musiche in abbinamento con le poesie di numerosi scrittori.

Ha collaborato con l’Associazione Rosso Rossini.

Ha eseguire delle Master nel “Festival i Colori della Musica di Celano” nel quale ha fatto anche parte della Giuria.

Ha composto alcuni brani per chitarra classica ispirati ai disegni da lui stesso realizzati.

Insegna presso varie Associazioni.

Responsabile delle Relazioni Esterne della Ass. Circolo Culturale Lya de Barberiis può annoverare  il successo d’importanti concerti.

Mauro Restivo, con la sua splendida interpretazione musicale in accompagnamento al monologo “Dialogo di una schiava” scritto da Bruno Mancini ed interpretato da Chiara Pavoni , su youtube al link <https://youtu.be/mF4SlGAKxT4>,  entra a far parte a pieno titolo degli amici dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA“, di questo quotidiano diretto da Gaetano Di Meglio, della casa Editrice “Il Sextante” di Mariapia Ciaghi e dell’Associazione culturale algerina “ADA” di Dalila Boukhalfa.

Benvenuto da tutti noi.

 

 

 

DILA & Artés 20220205

DILA & Artés 20220205

DILA & Artés 20220205

DILA & Artés 20220205

DILA & Artés 20220205

DILA & Artés 20220205

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DILA & Artés 20220205

DILA & Artés 20220205

DILA & Artés 20220205

 

Angela Maria Tiberi intervista Liga Sarah Lapinska

parte seconda

Ringrazio Liga Sarah Lapinska, a nome mio personale, ma anche a nome di Bruno Mancini e di Gaetano Di Meglio, per averci concesso questa intervista, la cui parte prima è stata pubblicata lunedì 1 febbraio 2021 e che proseguo chiedendole:

D: Qual è l’artista della tua nazione che ha influenzato la tua anima nell’amore dell’arte?
R: Ahimè, non ho la nazionalità.
Sono ebrea, spagnola, libica, lettone, tatariana, bielorussa.
Amo quasi tutte le canzoni degli ebrei e mi ispirano molto.
Timna Brauer, Ofra Haza, Shulem Lemmer, Jaakov Shapiro, registi dei film ebrei.
Le canzoni dei ghetto sono molto commoventi.
Marģeris Vestermans ha fatto un  lavoro importantissimo raccogliendo le canzoni degli ebrei prigionieri, spesso pieni di speranza, durante l’Olocausto.
Il pittore Murillo, lo scrittore Federico Garcia Lorca, i cantanti Monserrat Caballe, Jose Carreras e Enrico Macias sono nati in Spagna.
In lingua lettone scrive Rainis, vi raccomando di leggere le sue opere di ogni genere.
In lingua lettone cantano Margarita Vilcāne, Viktors Lapčenoks e Haralds Sīmanis.
Vi raccomando di conoscere meglio le poesie e le canzoni tradizionali di tatariani e bielorussi.

D:  Perché hai scelto questo stile d’arte nella pittura e nella poesia?
R: Non ho scelto io il mio stile.
Posso ringraziare il nostro Creatore per le mie abilità di pittrice e di poetessa e anche la gente che riconosce che l’arte è la mia vocazione.
Vivo in una casa problematica.
Grazie a Māris Dzelme che è responsabile di questa casa.
Ha insieme con i nostri amici fatto tanto per realizzare i compromessi necessari con persone più rigorose che non vogliono lasciarmi lavorare tranquilla e che negano che anche altri, non sono loro, si possano ammalare non per una settimana o per mesi ed anni.

D: Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
R: Sono sopravvissuta ad alcune tragedie come la recente morte di mia madre Ārija.
Lei, a proposito, volentieri regalava i nostri libri ai suoi amici.
Allora so che cosa voglio fare come artista e come astrologa, però oggi mi sento troppo triste per sapere che cosa farò nella mia vita come figlia dell’uomo.
 
D: Perché ami l’Italia e quali sono i tuoi ricordi italiani.
R: Da piccolissima ho sentito nei miei sogni la lingua spagnola.
La lingua italiana l’ho imparata gradualmente dalle trasmissioni della radio romana, ah sì, un po’ dalle canzoni sanremesi e dalla corrispondenza con i miei amici in Italia.
Mi aiutava il mio spagnolo adesso già un po’ dimenticato.

D: Perché preferivi la lingua italiana a quella spagnola?
R: Sapevo che un giorno avrei visitato l’ Italia.
É successo.
Sono stata a Roma e in Campania.
Non sono stata ancora in Sicilia, la terra della quale vorrei sentire il profumo e vederla non solo nelle cartoline postali.
Amo molto il Sud Italia e la sua gente calda, aperta e cordiale, non solo il sole quasi tropicale verso il mare di smeraldo e le pareti delle rocce radianti nel Sud.
Ritornerò in Italia?
Non lo so.
Il mio gatto e i miei amici in Lettonia dicono, che non vogliano lasciarmi andar via da sola.

D: Descrivi in breve il tuo curriculum vitae.
R: Sono nata a Riga nel 1971, 5 Novembre. Vivo nella città di Jelgava.
Secondo i miei certificati, sono artista- disegnatrice e posso insegnare la lingua italiana sia per bambini sia per adulti, come ho già fatto talvolta.
Ho interrotto i miei studi nella Università della Lettonia a causa di circostanze emergenti.
Un criminale, killer e violentatore, di nome Egils Norkalns con la sua banda era deciso ad uccidere me, la mia mamma, sua sorella Ārija, sua mamma Hermīne Bittmett e non solo.
Ci siamo trasferiti a Olaine e, dopo, siamo tornati di nuovo a Jelgava durante le persecuzioni di questi criminalisti fuori legge.
All’ inizio della mia carriera lavorativa sono stata sorvegliante in un liceo musicale.
Negli anni seguenti ho prodotto traduzioni dall’italiano, dal tedesco e dall’inglese per il Seminario cattolico di Riga.
Poi ho insegnato la lingua italiana con certificato.
Per i cinque anni seguenti sono stata Consigliere Comunale di Jelgava e nello stesso periodo sono stata membro del gruppo di vendite all’asta e membro della commissione per la privatizzazione delle case del Comune di Jelgava.
Sono risultata vincitrice in alcuni concorsi in Lettonia, preso il Seminario per giovani attori, e in Italia come pittrice, scrittrice, traduttrice e giornalista nel concorso internazionale annuale “Otto Milioni”.
Sono una dalle fondatrici del partito “Nuovo Centro” (Jaunais Centrs, in lettone ), adesso trasformato in “La Concordanza” ( Saskaņa ).
Ultimamente non ho avuto il tempo per le attività sociali.
La Lettonia è un paese molto povero.
Solo se siamo più o meno onesti, allora sia i cosiddetti più “talentuosi” come me e sia i cosiddetti “incolti” che lavorano fisicamente, non rischiamo di morire di fame e di stenti.
Troppe formalità secondo le leggi di Lettonia per noi.
Durante la pandemia di Covid vi è stato in Lettonia un deficit finanche di vitamina D.
Ringrazio a te, mia cara Angela, per la nostra intervista!
E piacere di risentirti!

DILA & Artés 20220202 articolo pubblicato

DILA & Artés 20220202 articolo pubblicato

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Angela Maria Tiberi intervista Liga Sarah Lapinska

parte prima (la parte seconda sarà pubblicata mercoledì prossimo)

D: Buongiorno Liga Sarah Lapinska, a nome mio personale, ma anche a nome di Bruno Mancini e di Antonio Auricchio, ti ringrazio per averci concesso questa intervista che avvio chiedendoti come hai iniziato ad amare la poesia e la pittura.
R: Innanzitutto saluto i lettori della testata giornalistica Artètv e mi scuso con loro per il mio italiano difettoso.
Poi ringrazio Antonio Auricchio, Editore di questo giornale, Bruno Mancini Presidente dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” e te che, tramite questa intervista,  avete voluto dare visibilità alla collaborazione con cui gli Artisti della Lettonia partecipano ai progetti Made in Ischia.
Venendo alla domanda, posso dire che il mio amore per l’Arte è iniziato un giorno nel quale mi sono addormentata nella mia stanzetta blu e, nei sogni, ho sentito poesie, canzoni e cori di voci vellutati che parlavano con me in differenti lingue.
Svegliandomi ho avuto fretta di scrivere i versi e anche la musica.
Siccome non conosco abbastanza bene le note, ho scritto la musica a modo mio, usando puntini, righe ed altri simboli.
Comunque, non penso che potrei diventare una musicista di buon livello.
Talvolta però canto molto volentieri.
Con una delle mie poesie dal titolo “Io, l ultima donna ingenua”, ho vinto il primo premio al concorso internazionale “Otto Milioni” che ogni anno ha luogo in Italia e precisamente nella meravigliosa isola d’Ischia.

Ecco, alcuni versi di quella poesia

“Forse ti farò male se ti spezzerò con le mie radici,
cresciute lentamente nel caos delle esperienze,
delle acque fertili e delle zolle fragili.
Solitudine trascendentale
supera i limiti di facce egoiste
e i tratti degli occhi sinceri.
Poiché tutte le verità sono troppo parziali,
tutte le solitudini sono sempre parziali.
Devi essere paziente.
Forse lontano dai mille monti e mille mari
fissati solo sulle mappe,
nel domani astratto, sarò un albero della riva,
un pino sulla riva, nel vento eterno,
più eterno del mondo.”

Colgo l’occasione per ringraziare la pittrice Nunzia Zambardi che ha preso spunto da questa mia poesia per realizzare un dipinto su una tela dorata che, con piacere, mi ha regalato nei giorni in cui ho soggiornato ad Ischia, la mia isola speciale.
Ho visto nei colori intensi visioni ed immagini, le facce degli eroi e dei martiri, mari, monti, pianeti e stelle.
Ho visto lei stessa come l’ebrea Maryam, vestita tutta in pizzo con il bambino privo di nazionalità che, purtroppo, in questa vita non mi nascerà, passando per strada piena di piume di uccelli, sia colombe, sia corvi, sia gabbiani.
Ho visto nei miei sogni il padre di suo figlio, di nome Igor Kulev.
Purtroppo, nella realtà l’ho perduto dalla mia vista.
Spesso nelle mie numerose opere grafiche e nei miei dipinti si riflette ciò che ho visto nei miei sogni, una notte dopo l’altra.
Ho iniziato a disegnare e dipingere appena ho potuto prendere in mano qualche penna.
Preferisco l’inchiostro nero, qualche penna di fibra e qualche pastello.

D: Quali sono i soggetti dei tuoi disegni?
R: Me stessa con il bambino mio non nato, madonne, eroi, martiri, danzatori, mari, monti, pianeti, stelle, cavalli, ornamenti filigranati in stile Turco e Semitico e, soprattutto, Tunisino.

D: Racconta il tuo impatto con la scuola e l’insegnante che ti fece amare l’arte.
R: Sono artista da piccolissima.
Non dimentico le mie insegnanti di musica, Gunta Paškovska e Biruta Tilgaile.
Loro mi hanno incoraggiata a cantare nel coro della scuola facendomi complimenti per il mio fortissimo timbro di voce.
Poi, dopo qualche tempo, al villaggio Svēte ho incontrato Inese Irbe, una insegnante di scrittura. Questa signora tollerante mi ha dato il consiglio di non smettere mai di scrivere e di studiare la lettura.

D: L’adolescenza è stata influente per la scelta dello stile della pittura e della poesia?
R: Non direi così.
Penso, che il mio stile sia cambiato poco dalla mia infanzia.
Adesso ho più esperienze, volute e non volute, che lasciano i loro stampi sulle mie pitture, poesie e fiabe.
Penso, che le mie grafiche più recenti e le mie fiabe più recenti sono più significative di quelle di me bambina.

D: Come hai conosciuto il Presidente Bruno Mancini?
R: Ho inviato a Bruno Mancini, che chiamo il Pescatore, una dalle mie poesie. “I tigli nella pioggia, i fuochi nella nebbia”.
Per caso.
Egli fu subito interessato, un uomo brioso ed onesto.
Gli ho chiesto se conosceva l’indirizzo di un calciatore di nome Fernando De Napoli che ha giocato per tanti anni a FC “Napoli”.
Forse Bruno mi fraintendeva pensando che io fossi innamorata di questo simpatico calciatore. Bruno non sapeva che scrivo con simpatia anche all’attore  Silvester  Stallone (un bravo pittore), a Raffi Kharajanyan (un brillante pianista armeno) e dedico le mie opere d’arte a Vitas (un giovane cantante di gran talento nato a Daugavpils in Lettonia).
Abbiamo cominciato la corrispondenza cordiale che continuerà fin quando saremo vivi.
Per la prima volta ho incontrato Bruno in persona durante la premiazione del nostro concorso “Otto Milioni- 2014”.
Ho capito, appena ho guardato nei suoi occhi castani chiari, che lui sia un amico per sempre.

D: Qual è l’artista italiano che ha influenzato la tua anima nell’amore dell’arte?
R: Pittori Raffaello e Sebastiano Grasso, scultore Michelangelo, cantanti Alice, Franco Battiato, Angelo Branduardi, Adriano Celentano, Andrea Parodi.

D: Qual è l’artista russo che ha influenzato la tua anima nell’amore dell’arte?
R: Pittori Nikolay Kramskoy e Ivan Shishkin, musicisti Pelageya e Vika Tziganova, Alexey Ribnikov, bandi musicali dei zingari. Scrittori Alexey Tolstoy e Aleksandr Kuprin.

Fine prima parte. La seconda parte sarà pubblicata mercoledì prossimo
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ALCUNI DEI PRINCIPALI  PROTAGONISTI DILA
Presentazione, complimenti e auguri a coloro che maggiormente hanno fatto grande, comunque, i progetti Made in Ischia della Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.
Con il presente articolo desidero presentare al lettori di https://ilgiornale.artestv.it/  i principali protagonisti delle attività artistiche, culturali e sociali ideate e realizzate dall’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA“, e ciò in quanto saranno loro le figure di spicco che faranno parte della Redazione dello spazio gentilmente messo a nostra disposizione dalla Direzione di questa testata giornalistica.

Anche in questi ultimi anni terribili per tutti, sono state innumerevoli le manifestazioni di entusiastica partecipazione ai progetti e agli eventi Made in Ischia dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” che, seppure limitati in ambiti territoriali e carenti di risorse finanziarie, hanno ribadite le forti spinte artistiche, culturali e sociali a volte ideate e a volte organizzate dalla nostra associazione.

La realizzazione di eventi inclusi nel palinsesto di BookCity; l’inserimento di molte puntate video nella rassegna di promozione editoriale “Il Maggio dei libri”; l’attuazione della decima edizione del  premio internazionale di arti varie “Otto milioni”; la stampa delle antologie “Sinfonia per l’Africa” e “Arte Altrove“; la pubblicazione di notizie e di aggiornamenti culturali, di recensioni e di contenuti letterari, di attività e di collaborazioni sociali proposte con cadenza settimanale sulla pagina culturale del quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio; numerosi scambi di partecipazioni ad eventi internazionali sviluppati principalmente in l’Algeria da Dalila Boukhalfa e in Lettonia da Liga Sarah Lapinska;  le attività redazionali nel magazine Eudonna di Mariapia Ciaghi e nelle collane poetiche della Casa Editrice Il Sextante anch’essa di Mariapia Ciaghi… sono solo parte del bilancio degli ultimi anni che ci rendono particolarmente orgogliosi di avere continuato sulla strada giusta indicata dal primo slogan che abbiamo lanciato all’inizio di questa storia “Operare affinché l’Arte in  generale e la poesia in particolare riconquistino il palco di primo piano che compete loro nell’attuale società italiana“.

Firmo questo editoriale con molta umiltà, ma sono certo dell’adesione incondizionata da parte di tutti i personaggi ai quali viene rivolto il piccolo omaggio di questa rassegna fotografica.

Auguri a tutti, ma proprio a TUTTI, per uno splendido 2022!

Bruno Mancini

DILA & Artés 20220126 articolo pubblicato

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Dialogo di una schiava | Testo di Bruno Mancini scritto per l’attrice Chiara Pavoni

 Potrete visionare il video su youtube al link

https://youtu.be/mF4SlGAKxT4

 PRIMA PARTE

SECONDA PARTE

[…]

Avevo venti anni quando incontrai “l’Amore“.

Gino! Gino…

E lui mi chiamava Amore e mi chiamava Tesoro.

Amore… Tesoro…

Fu bello fino a quando non venne il momento della verità.

E lui non andò via, ma mi dedicò una poesia:

 

Eppure se tu fossi stata violata
– il vicino di casa maledetto -,
se nel fatato mondo d’innocenza
tu
come madre fanciulla del figlio di nessuno
tu fossi stata
come vergine immolata nel tempio d’Efeso,
tu fossi stata violata
come gazzella indifesa dal branco di lupi,
tu fossi stata violata nella grotta pollaio
come una preda soggiogata dall’amico di famiglia,

tu saresti rinata
tra le mie braccia
di pescatore d’emozioni,
incubata in un tenero affetto
oltre ogni possibile attesa,
alitata dal vento del sud che cancella le orme
– maledette –
dei tanti vigliacchi stupratori

… e non potresti perdermi.

Io sono vento

io sono forza

io sono crudo esempio di follia.

Spingimi nei tuoi dilemmi
di lupa insoddisfatta,
nessuno avrà il tuo scalpo.

Modifica il tuo stato
rimuovi l’occupato,
e vieni al sole.)

Ma non credevo di essere Amore, non mi chiamavo Tesoro. Io sono Chiara.

Così, per restare nelle sue catene, fui tumulto e brividi, imprimendogli sul corpo e nella mente i segni squassanti di una passione da lungo attesa, artatamente impudica e violenta, tenera e implacabile, ponendo in un solo amplesso tutti i registri delle mie tentazioni, tutta la prorompente eccessiva sfacciata bellezza del mio corpo di donna non più bambina, i giochi estremi di mani vellutate di labbra avvampate di pelle di luna: tenerezze ossessioni, morbidezze stupori, in un’altalena di grida e di sussurri che per anni la mia mente aveva elaborato, posizionato, montato come in un film… con arte e per salvezza.

E poi il tormento di chiedermi cosa avrei fatto senza di lui, da lì ad un mese, o cosa avrei pensato in quello stesso giorno di un luglio futuro, oppure in un qualsiasi altro giovedì 11 Settembre, 18 Settembre, nel Dicembre del…

Oggi, so troppo bene quello che penso e ciò che faccio e quel che so.
Che strano, oggi la primavera è forte, la terra si risveglia, nascono tutti i fiori che mi piacciono tanto e muore tutto ciò che mi piaceva senza una ragione precisa.

Accetto di riconoscermi.

Accetto di riconoscermi perché mi sento sola come non mai, peggio, sola come sempre.

Accetto di riconoscere anche la mia solitudine.

Amore, affetto, comprensione, intese, solitudine, solitudine, solitudine, solitudine.

Chi avrebbe potuto prevedere che tutte le mie incertezze si riproponessero ai miei quasi quaranta anni.

Quasi quaranta, uguale zero.

Mi sento come un eroe dimenticato, un vecchio quadro polveroso, la piccola violetta al centro del diario.

I traguardi raggiunti, le paure superate, tutto daccapo.

 

Essere, essere stata, aver voluto… non vale più.


Non c’è più niente in me, o meglio non ci sarà più niente, perché io non ho più niente da dargli, da chiedergli, nulla che assomigli a vorrei-se tu potessi-se ancora volessi-proviamo-ascoltami-ancora una volta…

Sono lucidissima, so che sto pensando, volutamente pensando, non è un mio sfogo né un momento di depressione né una nuvola passeggera, è il temporale, e il peggio è che non vedo più il sereno.

Decisamente grigio.

Mi sento più bambina di allora…

… il grande amore…

SESSO. SESSO.

L’ho accettato da lui solo perché pensavo fosse una cosa diversa.

La sua poesia!

Immensa e spirituale, il naturale epilogo di due persone che si amano.

E noi non ci amiamo più, non ci amiamo più.

Facciamo l’amore – molto meglio di allora -, ma tutto il resto è un niente immenso.

Mi sembra di aver vissuto fino ad ora in una dimensione diversa e sono piombata all’improvviso, o quasi, sulla terra.

Tutto il passato non importa più.

Sento il disagio che maturando nel silenzio mi opprime.

 

Non sono Noia non sono Indifferenza. Io sono Chiara.

 

è dolce toccare il corpo di una donna.

A lungo fasciato da disattenzione, di una evidente semplicità, il piacere di questo contatto, divenuto scoperta inattesa, si riveste di una dimensione erotica, intrigante, carnale.

O forse devo intendere che anche “Chiara” sia riferito ad uno pseudonimo per occultare?

Occultare cosa? Metamorfosi? Identità? Simbiosi? Inganno? Apparenza?

Una proiezione fantastica nella femminilità!

Sarebbe come dire, sono pronta ad uscire dalla mia pelle, dalla mia vita, da me, senza moine da una porta qualsiasi?

Come dire, se finora la mia vita è stata un gioco, un esercizio di stile, può finire, sono ancora in tempo, il mio è un segreto tuttora inviolato, e se così scelgo, inviolabile.

E sento ancora il bacino muoversi con impercettibili segnali di invito, sempre più invadenti.

Il mio petto, gonfiarsi, altero?

Vero: la luna, le stelle, la nuova melodia napoletana indifferentemente si tu m’accire nun te dico niente, la bella mattina trascorsa su un mare d’incanto, la cena ai frutti di mare, il gelato alla panchina e la ginestra -ginestra, fiore amato da sempre- che avevo posto tra i capelli.

Ma quante altre volte avevo reso avvincente un giorno!

Neppure sono certo che Chiara non sia stato, abbandonate remore pudiche, un desiderio necessario di rinascita.

Ma ora so che per me non c’è ritorno, una ipotesi, unica: farlo o dimenticarmi.

Gli amori sono tutti uguali, come i cinesi, ma ciascuno riconosce il proprio per minimi dettagli, come i cinesi. La sessualità è uguale per tutti, come i cinesi, ciascuno però riconosce la propria per minimi dettagli, come i cinesi.

Smetto la lotta, definitivamente, nella certezza di essere la mia femminilità ed il mio maschio, che io sono Lucilla Farfallina Piccina Piccolina Bambina Amore Tesoro Serena… l’uomo dalla camicia rossa, Gino, sì Gino, anche Gino e anche l’uomo dalla camicia rossa… Non sono Noia e Indifferenza… io sono Chiara

una donna una volta uomo, un uomo una volta donna, perché per me non c’è definizione, io sono poliforme maschio e femmina a volte disgiunti, a volte intricati e avviluppati in un groviglio di impossibili intrecci stretti in un nodo di complicità inestricabili, in un nodo, un nodo indissolubile nonostante tutti gli sforzi di auto-gestione e tutte le arti di persuasione e tutti i limiti e i condizionamenti e tutto l’amore di un’altra donna o di un altro uomo.

Come dire nonostante il mondo.

Dove tutto resta, lasciando impronte evidenti, io passo muovendomi nel vuoto.

Io sono l’Anima e il Cervello e so lo sbaglio di chi pensa di averne uno proprio, disponibile e muto, io non appartengo, io sono.

Non sono schiava delle convenzioni.

La scoperta del piacere di accarezzare il seno più liscio delle gambe, più rosso dei capelli, più tenero del mio tormento, diviene ansia di più profonde sensazioni, e già le labbra si aprono ardenti e le sento stimolate da carezze di piuma, e già tocco l’interno delle cosce, più su, più giù, più su dopo ogni stasi, più su in modo spregiudicato; e poi già l’ansia e la smania col respiro in affanno con il sangue in tempesta con la vita in un soffio, si mutano in galoppante allucinazione mentre accarezzo il mio sesso con voluttà sconosciuta, ossessiva puttana pazza, a gambe aperte – Star di un film a luci rosse- nella notte più stellata di prima e più di prima illuminata dalla luna.

 

Nel fresco frizzante dell’alba imminente il caldo della mano non mi conceda sospiri.

 

Sììììììììììììììììììììììììììììììììììì

 

Io sono Chiara, non sono Chiara, io sono me.

Io sono la libertà.

Io sono Chiara… NON sono Chiara.

Non sono più la schiava del perdono.

 

Redazione DILA&ARTES

DILA & Artés 20220122

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Chiara Pavoni

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DILA & Artés articoli pubblicati

DILA & Artés

CS | Tra Bruno Mancini

Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

e Antonio Auricchio

editore della testata giornalistica “Il Giornale di ArtesTv

registrata presso il Tribunale di Salerno, si è stabilita un’intesa di collaborazione che vedrà l’Ass. DILA partecipare con interviste, recensioni notizie ecc. alla redazione della sezione cultura del giornale.

Antonio Auricchio

ha iniziato la sua carriera ponendo l’attenzione all’amore verso il prossimo, dedicandosi alla salute dei suoi pazienti attraverso il ruolo di dipendente dell’ASL di Salerno e di infermiere specializzato nel reparto di rianimazione.

Una volta lasciato l’impegno verso coloro che soffrono, ha ben pensato di proseguire la sua vita, passando, dopo aver visto e vissuto in prima persona il dolore delle persone al divertimento, profondendo il suo impegno, nella passione che aveva già da prima coltivato per la TV, per il mondo dello spettacolo e del cinema, iniziando come organizzatore di eventi e venendo in contatto con persone illustri e di un certo calibro.

Poi cameraman e patrón di “Miss Arte’sTv”, il concorso dedicato alla selezione delle ragazze baciate da Venere sia del territorio Campano che Nazionale, e che esaltassero principalmente le bellezze del suo amato Sud e quelle delle giovani aspiranti al mondo della televisione e dello spettacolo  dello stivale tricolore intero.

La passione che lo anima lo ha spinto fino a prendere le redini in mano e ideare, registrare e dirigere da dietro la camera da presa programmi, notiziari e dossier televisivi, impegnandosi anche nella ricerca di notizie di rilevante importanza sia nazionale che estera per gli articoli giornalistici all’interno del canale ArtesTv.

Francesca Durante

https://ilgiornale.artestv.it/

Antonio Auricchio

Bruno Mancini

scrittore e poeta, è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.

A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:

“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.

Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri:

Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.

… si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna, che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni.

… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti.

Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?

Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…

…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.

…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.

Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…

…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.

…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”

Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.

…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.

Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”

Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!

Una poetica lacerata e sfuggente…

Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…

Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.

Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.

“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…”

Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia

INFO:

[email protected]

[email protected]

Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23

DILA&Artés

Regolamento partecipazione e modulo iscrizione

1) L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in pieno accordo con l’editore Antonio Auricchio, Patron della testata giornalistica Artés registrata presso il Tribunale di Salerno, ha dato vita al nuovo progetto culturale DILA&Artés di ampio respiro mediatico adatto alla valorizzazione delle attività dell’Associazione e di tutti gli Artisti che hanno comunque collaborato con i nostri progetti culturali.

2) Il progetto culturale DILA&Artés prevede la pubblicazione a cura dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” di interviste, recensioni, notizie ecc. nella sezione cultura della testata giornalistica Artés.

3) La partecipazione al progetto culturale DILA&Artés, per testi e immagini, è aperta ai contributi degli Artisti italiani e stranieri che, dopo averne fatta richiesta, saranno selezioni da una Commissione nominata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Tale Commissione provvederà a selezionare in maniera insindacabile le richieste di partecipazione al progetto culturale DILA&Artés.

4) I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscriversi direttamente nel gruppo dei partecipanti purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento e siano in regola con il tesseramento DILA

5) Gli Artisti che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

6) L’Artista, per partecipare al progetto culturale DILA&Artés, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata.

7) Trattandosi di una partecipazione a titolo completamente GRATUITO, L’Associazione DILA si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Artisti, inviando le proprie iscrizioni, ne prendono atto in maniera definitiva.

8) INFO: 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23 – [email protected]

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione al progetto culturale DILA&Artés

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via____________________                          N:_____                       CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv/ esprimo l’intenzione di partecipare al progetto culturale DILA&Artés nella mia qualità di

Scrittore □  –  Attore □  –  Musicista □  –  Pittore □  

 A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto al progetto culturale DILA&Artés organizzato dall’Associazione DILA;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  3. volere concedere all’Associazione DILA il diritto di pubblicare ed utilizzare il contenuto della mia suddetta partecipazione in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che l’Associazione DILA avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare il contenuto della mia suddetta partecipazione e di utilizzarlo in ogni forma e modo nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare il suddetto contenuto della mia partecipazione anche in via telematica a mezzo internet e non sarà tenuta ad effettuare alcuna correzione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con l’Associazione DILA che essa NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare il contenuto della mia suddetta partecipazione al gratuito utilizzo da parte del’Associazione DILA per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione essa voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità del contenuto della mia suddetta partecipazione, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del contenuto della mia suddetto partecipazione;

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare a dila@emmegiischia.com

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – dila@emmegiischia.com

 

DILA & Artés 20220202 Angela Maria Tiberi intervista Liga Sarah Lapinska 2

DILA & Artés 20220202 articolo pubblicato

DILA & Artés 20220202

Angela Maria Tiberi intervista Liga Sarah Lapinska

parte seconda

Ringrazio Liga Sarah Lapinska, a nome mio personale, ma anche a nome di Bruno Mancini e di Gaetano Di Meglio, per averci concesso questa intervista, la cui parte prima è stata pubblicata lunedì 1 febbraio 2021 e che proseguo chiedendole:

D: Qual è l’artista della tua nazione che ha influenzato la tua anima nell’amore dell’arte?
R: Ahimè, non ho la nazionalità.
Sono ebrea, spagnola, libica, lettone, tatariana, bielorussa.
Amo quasi tutte le canzoni degli ebrei e mi ispirano molto.
Timna Brauer, Ofra Haza, Shulem Lemmer, Jaakov Shapiro, registi dei film ebrei.
Le canzoni dei ghetto sono molto commoventi.
Marģeris Vestermans ha fatto un  lavoro importantissimo raccogliendo le canzoni degli ebrei prigionieri, spesso pieni di speranza, durante l’Olocausto.
Il pittore Murillo, lo scrittore Federico Garcia Lorca, i cantanti Monserrat Caballe, Jose Carreras e Enrico Macias sono nati in Spagna.
In lingua lettone scrive Rainis, vi raccomando di leggere le sue opere di ogni genere.
In lingua lettone cantano Margarita Vilcāne, Viktors Lapčenoks e Haralds Sīmanis.
Vi raccomando di conoscere meglio le poesie e le canzoni tradizionali di tatariani e bielorussi.

D:  Perché hai scelto questo stile d’arte nella pittura e nella poesia?
R: Non ho scelto io il mio stile.
Posso ringraziare il nostro Creatore per le mie abilità di pittrice e di poetessa e anche la gente che riconosce che l’arte è la mia vocazione.
Vivo in una casa problematica.
Grazie a Māris Dzelme che è responsabile di questa casa.
Ha insieme con i nostri amici fatto tanto per realizzare i compromessi necessari con persone più rigorose che non vogliono lasciarmi lavorare tranquilla e che negano che anche altri, non sono loro, si possano ammalare non per una settimana o per mesi ed anni.

D: Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
R: Sono sopravvissuta ad alcune tragedie come la recente morte di mia madre Ārija.
Lei, a proposito, volentieri regalava i nostri libri ai suoi amici.
Allora so che cosa voglio fare come artista e come astrologa, però oggi mi sento troppo triste per sapere che cosa farò nella mia vita come figlia dell’uomo.
 
D: Perché ami l’Italia e quali sono i tuoi ricordi italiani.
R: Da piccolissima ho sentito nei miei sogni la lingua spagnola.
La lingua italiana l’ho imparata gradualmente dalle trasmissioni della radio romana, ah sì, un po’ dalle canzoni sanremesi e dalla corrispondenza con i miei amici in Italia.
Mi aiutava il mio spagnolo adesso già un po’ dimenticato.

D: Perché preferivi la lingua italiana a quella spagnola?
R: Sapevo che un giorno avrei visitato l’ Italia.
É successo.
Sono stata a Roma e in Campania.
Non sono stata ancora in Sicilia, la terra della quale vorrei sentire il profumo e vederla non solo nelle cartoline postali.
Amo molto il Sud Italia e la sua gente calda, aperta e cordiale, non solo il sole quasi tropicale verso il mare di smeraldo e le pareti delle rocce radianti nel Sud.
Ritornerò in Italia?
Non lo so.
Il mio gatto e i miei amici in Lettonia dicono, che non vogliano lasciarmi andar via da sola.

D: Descrivi in breve il tuo curriculum vitae.
R: Sono nata a Riga nel 1971, 5 Novembre. Vivo nella città di Jelgava.
Secondo i miei certificati, sono artista- disegnatrice e posso insegnare la lingua italiana sia per bambini sia per adulti, come ho già fatto talvolta.
Ho interrotto i miei studi nella Università della Lettonia a causa di circostanze emergenti.
Un criminale, killer e violentatore, di nome Egils Norkalns con la sua banda era deciso ad uccidere me, la mia mamma, sua sorella Ārija, sua mamma Hermīne Bittmett e non solo.
Ci siamo trasferiti a Olaine e, dopo, siamo tornati di nuovo a Jelgava durante le persecuzioni di questi criminalisti fuori legge.
All’ inizio della mia carriera lavorativa sono stata sorvegliante in un liceo musicale.
Negli anni seguenti ho prodotto traduzioni dall’italiano, dal tedesco e dall’inglese per il Seminario cattolico di Riga.
Poi ho insegnato la lingua italiana con certificato.
Per i cinque anni seguenti sono stata Consigliere Comunale di Jelgava e nello stesso periodo sono stata membro del gruppo di vendite all’asta e membro della commissione per la privatizzazione delle case del Comune di Jelgava.
Sono risultata vincitrice in alcuni concorsi in Lettonia, preso il Seminario per giovani attori, e in Italia come pittrice, scrittrice, traduttrice e giornalista nel concorso internazionale annuale “Otto Milioni”.
Sono una dalle fondatrici del partito “Nuovo Centro” (Jaunais Centrs, in lettone ), adesso trasformato in “La Concordanza” ( Saskaņa ).
Ultimamente non ho avuto il tempo per le attività sociali.
La Lettonia è un paese molto povero.
Solo se siamo più o meno onesti, allora sia i cosiddetti più “talentuosi” come me e sia i cosiddetti “incolti” che lavorano fisicamente, non rischiamo di morire di fame e di stenti.
Troppe formalità secondo le leggi di Lettonia per noi.
Durante la pandemia di Covid vi è stato in Lettonia un deficit finanche di vitamina D.
Ringrazio a te, mia cara Angela, per la nostra intervista!
E piacere di risentirti!

DILA & Artés 20220202 articolo pubblicato

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Angela Maria Tiberi intervista Liga Sarah Lapinska

parte prima (la parte seconda sarà pubblicata mercoledì prossimo)

D: Buongiorno Liga Sarah Lapinska, a nome mio personale, ma anche a nome di Bruno Mancini e di Antonio Auricchio, ti ringrazio per averci concesso questa intervista che avvio chiedendoti come hai iniziato ad amare la poesia e la pittura.
R: Innanzitutto saluto i lettori della testata giornalistica Artètv e mi scuso con loro per il mio italiano difettoso.
Poi ringrazio Antonio Auricchio, Editore di questo giornale, Bruno Mancini Presidente dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” e te che, tramite questa intervista,  avete voluto dare visibilità alla collaborazione con cui gli Artisti della Lettonia partecipano ai progetti Made in Ischia.
Venendo alla domanda, posso dire che il mio amore per l’Arte è iniziato un giorno nel quale mi sono addormentata nella mia stanzetta blu e, nei sogni, ho sentito poesie, canzoni e cori di voci vellutati che parlavano con me in differenti lingue.
Svegliandomi ho avuto fretta di scrivere i versi e anche la musica.
Siccome non conosco abbastanza bene le note, ho scritto la musica a modo mio, usando puntini, righe ed altri simboli.
Comunque, non penso che potrei diventare una musicista di buon livello.
Talvolta però canto molto volentieri.
Con una delle mie poesie dal titolo “Io, l ultima donna ingenua”, ho vinto il primo premio al concorso internazionale “Otto Milioni” che ogni anno ha luogo in Italia e precisamente nella meravigliosa isola d’Ischia.

Ecco, alcuni versi di quella poesia

“Forse ti farò male se ti spezzerò con le mie radici,
cresciute lentamente nel caos delle esperienze,
delle acque fertili e delle zolle fragili.
Solitudine trascendentale
supera i limiti di facce egoiste
e i tratti degli occhi sinceri.
Poiché tutte le verità sono troppo parziali,
tutte le solitudini sono sempre parziali.
Devi essere paziente.
Forse lontano dai mille monti e mille mari
fissati solo sulle mappe,
nel domani astratto, sarò un albero della riva,
un pino sulla riva, nel vento eterno,
più eterno del mondo.”

Colgo l’occasione per ringraziare la pittrice Nunzia Zambardi che ha preso spunto da questa mia poesia per realizzare un dipinto su una tela dorata che, con piacere, mi ha regalato nei giorni in cui ho soggiornato ad Ischia, la mia isola speciale.
Ho visto nei colori intensi visioni ed immagini, le facce degli eroi e dei martiri, mari, monti, pianeti e stelle.
Ho visto lei stessa come l’ebrea Maryam, vestita tutta in pizzo con il bambino privo di nazionalità che, purtroppo, in questa vita non mi nascerà, passando per strada piena di piume di uccelli, sia colombe, sia corvi, sia gabbiani.
Ho visto nei miei sogni il padre di suo figlio, di nome Igor Kulev.
Purtroppo, nella realtà l’ho perduto dalla mia vista.
Spesso nelle mie numerose opere grafiche e nei miei dipinti si riflette ciò che ho visto nei miei sogni, una notte dopo l’altra.
Ho iniziato a disegnare e dipingere appena ho potuto prendere in mano qualche penna.
Preferisco l’inchiostro nero, qualche penna di fibra e qualche pastello.

D: Quali sono i soggetti dei tuoi disegni?
R: Me stessa con il bambino mio non nato, madonne, eroi, martiri, danzatori, mari, monti, pianeti, stelle, cavalli, ornamenti filigranati in stile Turco e Semitico e, soprattutto, Tunisino.

D: Racconta il tuo impatto con la scuola e l’insegnante che ti fece amare l’arte.
R: Sono artista da piccolissima.
Non dimentico le mie insegnanti di musica, Gunta Paškovska e Biruta Tilgaile.
Loro mi hanno incoraggiata a cantare nel coro della scuola facendomi complimenti per il mio fortissimo timbro di voce.
Poi, dopo qualche tempo, al villaggio Svēte ho incontrato Inese Irbe, una insegnante di scrittura. Questa signora tollerante mi ha dato il consiglio di non smettere mai di scrivere e di studiare la lettura.

D: L’adolescenza è stata influente per la scelta dello stile della pittura e della poesia?
R: Non direi così.
Penso, che il mio stile sia cambiato poco dalla mia infanzia.
Adesso ho più esperienze, volute e non volute, che lasciano i loro stampi sulle mie pitture, poesie e fiabe.
Penso, che le mie grafiche più recenti e le mie fiabe più recenti sono più significative di quelle di me bambina.

D: Come hai conosciuto il Presidente Bruno Mancini?
R: Ho inviato a Bruno Mancini, che chiamo il Pescatore, una dalle mie poesie. “I tigli nella pioggia, i fuochi nella nebbia”.
Per caso.
Egli fu subito interessato, un uomo brioso ed onesto.
Gli ho chiesto se conosceva l’indirizzo di un calciatore di nome Fernando De Napoli che ha giocato per tanti anni a FC “Napoli”.
Forse Bruno mi fraintendeva pensando che io fossi innamorata di questo simpatico calciatore. Bruno non sapeva che scrivo con simpatia anche all’attore  Silvester  Stallone (un bravo pittore), a Raffi Kharajanyan (un brillante pianista armeno) e dedico le mie opere d’arte a Vitas (un giovane cantante di gran talento nato a Daugavpils in Lettonia).
Abbiamo cominciato la corrispondenza cordiale che continuerà fin quando saremo vivi.
Per la prima volta ho incontrato Bruno in persona durante la premiazione del nostro concorso “Otto Milioni- 2014”.
Ho capito, appena ho guardato nei suoi occhi castani chiari, che lui sia un amico per sempre.

D: Qual è l’artista italiano che ha influenzato la tua anima nell’amore dell’arte?
R: Pittori Raffaello e Sebastiano Grasso, scultore Michelangelo, cantanti Alice, Franco Battiato, Angelo Branduardi, Adriano Celentano, Andrea Parodi.

D: Qual è l’artista russo che ha influenzato la tua anima nell’amore dell’arte?
R: Pittori Nikolay Kramskoy e Ivan Shishkin, musicisti Pelageya e Vika Tziganova, Alexey Ribnikov, bandi musicali dei zingari. Scrittori Alexey Tolstoy e Aleksandr Kuprin.

Fine prima parte. La seconda parte sarà pubblicata mercoledì prossimo
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ALCUNI DEI PRINCIPALI  PROTAGONISTI DILA
Presentazione, complimenti e auguri a coloro che maggiormente hanno fatto grande, comunque, i progetti Made in Ischia della Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.
Con il presente articolo desidero presentare al lettori di https://ilgiornale.artestv.it/  i principali protagonisti delle attività artistiche, culturali e sociali ideate e realizzate dall’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA“, e ciò in quanto saranno loro le figure di spicco che faranno parte della Redazione dello spazio gentilmente messo a nostra disposizione dalla Direzione di questa testata giornalistica.

Anche in questi ultimi anni terribili per tutti, sono state innumerevoli le manifestazioni di entusiastica partecipazione ai progetti e agli eventi Made in Ischia dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” che, seppure limitati in ambiti territoriali e carenti di risorse finanziarie, hanno ribadite le forti spinte artistiche, culturali e sociali a volte ideate e a volte organizzate dalla nostra associazione.

La realizzazione di eventi inclusi nel palinsesto di BookCity; l’inserimento di molte puntate video nella rassegna di promozione editoriale “Il Maggio dei libri”; l’attuazione della decima edizione del  premio internazionale di arti varie “Otto milioni”; la stampa delle antologie “Sinfonia per l’Africa” e “Arte Altrove“; la pubblicazione di notizie e di aggiornamenti culturali, di recensioni e di contenuti letterari, di attività e di collaborazioni sociali proposte con cadenza settimanale sulla pagina culturale del quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio; numerosi scambi di partecipazioni ad eventi internazionali sviluppati principalmente in l’Algeria da Dalila Boukhalfa e in Lettonia da Liga Sarah Lapinska;  le attività redazionali nel magazine Eudonna di Mariapia Ciaghi e nelle collane poetiche della Casa Editrice Il Sextante anch’essa di Mariapia Ciaghi… sono solo parte del bilancio degli ultimi anni che ci rendono particolarmente orgogliosi di avere continuato sulla strada giusta indicata dal primo slogan che abbiamo lanciato all’inizio di questa storia “Operare affinché l’Arte in  generale e la poesia in particolare riconquistino il palco di primo piano che compete loro nell’attuale società italiana“.

Firmo questo editoriale con molta umiltà, ma sono certo dell’adesione incondizionata da parte di tutti i personaggi ai quali viene rivolto il piccolo omaggio di questa rassegna fotografica.

Auguri a tutti, ma proprio a TUTTI, per uno splendido 2022!

Bruno Mancini

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Dialogo di una schiava | Testo di Bruno Mancini scritto per l’attrice Chiara Pavoni

 Potrete visionare il video su youtube al link

https://youtu.be/mF4SlGAKxT4

 PRIMA PARTE

SECONDA PARTE

[…]

Avevo venti anni quando incontrai “l’Amore“.

Gino! Gino…

E lui mi chiamava Amore e mi chiamava Tesoro.

Amore… Tesoro…

Fu bello fino a quando non venne il momento della verità.

E lui non andò via, ma mi dedicò una poesia:

 

Eppure se tu fossi stata violata
– il vicino di casa maledetto -,
se nel fatato mondo d’innocenza
tu
come madre fanciulla del figlio di nessuno
tu fossi stata
come vergine immolata nel tempio d’Efeso,
tu fossi stata violata
come gazzella indifesa dal branco di lupi,
tu fossi stata violata nella grotta pollaio
come una preda soggiogata dall’amico di famiglia,

tu saresti rinata
tra le mie braccia
di pescatore d’emozioni,
incubata in un tenero affetto
oltre ogni possibile attesa,
alitata dal vento del sud che cancella le orme
– maledette –
dei tanti vigliacchi stupratori

… e non potresti perdermi.

Io sono vento

io sono forza

io sono crudo esempio di follia.

Spingimi nei tuoi dilemmi
di lupa insoddisfatta,
nessuno avrà il tuo scalpo.

Modifica il tuo stato
rimuovi l’occupato,
e vieni al sole.)

Ma non credevo di essere Amore, non mi chiamavo Tesoro. Io sono Chiara.

Così, per restare nelle sue catene, fui tumulto e brividi, imprimendogli sul corpo e nella mente i segni squassanti di una passione da lungo attesa, artatamente impudica e violenta, tenera e implacabile, ponendo in un solo amplesso tutti i registri delle mie tentazioni, tutta la prorompente eccessiva sfacciata bellezza del mio corpo di donna non più bambina, i giochi estremi di mani vellutate di labbra avvampate di pelle di luna: tenerezze ossessioni, morbidezze stupori, in un’altalena di grida e di sussurri che per anni la mia mente aveva elaborato, posizionato, montato come in un film… con arte e per salvezza.

E poi il tormento di chiedermi cosa avrei fatto senza di lui, da lì ad un mese, o cosa avrei pensato in quello stesso giorno di un luglio futuro, oppure in un qualsiasi altro giovedì 11 Settembre, 18 Settembre, nel Dicembre del…

Oggi, so troppo bene quello che penso e ciò che faccio e quel che so.
Che strano, oggi la primavera è forte, la terra si risveglia, nascono tutti i fiori che mi piacciono tanto e muore tutto ciò che mi piaceva senza una ragione precisa.

Accetto di riconoscermi.

Accetto di riconoscermi perché mi sento sola come non mai, peggio, sola come sempre.

Accetto di riconoscere anche la mia solitudine.

Amore, affetto, comprensione, intese, solitudine, solitudine, solitudine, solitudine.

Chi avrebbe potuto prevedere che tutte le mie incertezze si riproponessero ai miei quasi quaranta anni.

Quasi quaranta, uguale zero.

Mi sento come un eroe dimenticato, un vecchio quadro polveroso, la piccola violetta al centro del diario.

I traguardi raggiunti, le paure superate, tutto daccapo.

 

Essere, essere stata, aver voluto… non vale più.


Non c’è più niente in me, o meglio non ci sarà più niente, perché io non ho più niente da dargli, da chiedergli, nulla che assomigli a vorrei-se tu potessi-se ancora volessi-proviamo-ascoltami-ancora una volta…

Sono lucidissima, so che sto pensando, volutamente pensando, non è un mio sfogo né un momento di depressione né una nuvola passeggera, è il temporale, e il peggio è che non vedo più il sereno.

Decisamente grigio.

Mi sento più bambina di allora…

… il grande amore…

SESSO. SESSO.

L’ho accettato da lui solo perché pensavo fosse una cosa diversa.

La sua poesia!

Immensa e spirituale, il naturale epilogo di due persone che si amano.

E noi non ci amiamo più, non ci amiamo più.

Facciamo l’amore – molto meglio di allora -, ma tutto il resto è un niente immenso.

Mi sembra di aver vissuto fino ad ora in una dimensione diversa e sono piombata all’improvviso, o quasi, sulla terra.

Tutto il passato non importa più.

Sento il disagio che maturando nel silenzio mi opprime.

 

Non sono Noia non sono Indifferenza. Io sono Chiara.

 

è dolce toccare il corpo di una donna.

A lungo fasciato da disattenzione, di una evidente semplicità, il piacere di questo contatto, divenuto scoperta inattesa, si riveste di una dimensione erotica, intrigante, carnale.

O forse devo intendere che anche “Chiara” sia riferito ad uno pseudonimo per occultare?

Occultare cosa? Metamorfosi? Identità? Simbiosi? Inganno? Apparenza?

Una proiezione fantastica nella femminilità!

Sarebbe come dire, sono pronta ad uscire dalla mia pelle, dalla mia vita, da me, senza moine da una porta qualsiasi?

Come dire, se finora la mia vita è stata un gioco, un esercizio di stile, può finire, sono ancora in tempo, il mio è un segreto tuttora inviolato, e se così scelgo, inviolabile.

E sento ancora il bacino muoversi con impercettibili segnali di invito, sempre più invadenti.

Il mio petto, gonfiarsi, altero?

Vero: la luna, le stelle, la nuova melodia napoletana indifferentemente si tu m’accire nun te dico niente, la bella mattina trascorsa su un mare d’incanto, la cena ai frutti di mare, il gelato alla panchina e la ginestra -ginestra, fiore amato da sempre- che avevo posto tra i capelli.

Ma quante altre volte avevo reso avvincente un giorno!

Neppure sono certo che Chiara non sia stato, abbandonate remore pudiche, un desiderio necessario di rinascita.

Ma ora so che per me non c’è ritorno, una ipotesi, unica: farlo o dimenticarmi.

Gli amori sono tutti uguali, come i cinesi, ma ciascuno riconosce il proprio per minimi dettagli, come i cinesi. La sessualità è uguale per tutti, come i cinesi, ciascuno però riconosce la propria per minimi dettagli, come i cinesi.

Smetto la lotta, definitivamente, nella certezza di essere la mia femminilità ed il mio maschio, che io sono Lucilla Farfallina Piccina Piccolina Bambina Amore Tesoro Serena… l’uomo dalla camicia rossa, Gino, sì Gino, anche Gino e anche l’uomo dalla camicia rossa… Non sono Noia e Indifferenza… io sono Chiara

una donna una volta uomo, un uomo una volta donna, perché per me non c’è definizione, io sono poliforme maschio e femmina a volte disgiunti, a volte intricati e avviluppati in un groviglio di impossibili intrecci stretti in un nodo di complicità inestricabili, in un nodo, un nodo indissolubile nonostante tutti gli sforzi di auto-gestione e tutte le arti di persuasione e tutti i limiti e i condizionamenti e tutto l’amore di un’altra donna o di un altro uomo.

Come dire nonostante il mondo.

Dove tutto resta, lasciando impronte evidenti, io passo muovendomi nel vuoto.

Io sono l’Anima e il Cervello e so lo sbaglio di chi pensa di averne uno proprio, disponibile e muto, io non appartengo, io sono.

Non sono schiava delle convenzioni.

La scoperta del piacere di accarezzare il seno più liscio delle gambe, più rosso dei capelli, più tenero del mio tormento, diviene ansia di più profonde sensazioni, e già le labbra si aprono ardenti e le sento stimolate da carezze di piuma, e già tocco l’interno delle cosce, più su, più giù, più su dopo ogni stasi, più su in modo spregiudicato; e poi già l’ansia e la smania col respiro in affanno con il sangue in tempesta con la vita in un soffio, si mutano in galoppante allucinazione mentre accarezzo il mio sesso con voluttà sconosciuta, ossessiva puttana pazza, a gambe aperte – Star di un film a luci rosse- nella notte più stellata di prima e più di prima illuminata dalla luna.

 

Nel fresco frizzante dell’alba imminente il caldo della mano non mi conceda sospiri.

 

Sììììììììììììììììììììììììììììììììììì

 

Io sono Chiara, non sono Chiara, io sono me.

Io sono la libertà.

Io sono Chiara… NON sono Chiara.

Non sono più la schiava del perdono.

 

Redazione DILA&ARTES

DILA & Artés 20220122

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Chiara Pavoni

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DILA & Artés

CS | Tra Bruno Mancini

Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

e Antonio Auricchio

editore della testata giornalistica “Il Giornale di ArtesTv

registrata presso il Tribunale di Salerno, si è stabilita un’intesa di collaborazione che vedrà l’Ass. DILA partecipare con interviste, recensioni notizie ecc. alla redazione della sezione cultura del giornale.

Antonio Auricchio

ha iniziato la sua carriera ponendo l’attenzione all’amore verso il prossimo, dedicandosi alla salute dei suoi pazienti attraverso il ruolo di dipendente dell’ASL di Salerno e di infermiere specializzato nel reparto di rianimazione.

Una volta lasciato l’impegno verso coloro che soffrono, ha ben pensato di proseguire la sua vita, passando, dopo aver visto e vissuto in prima persona il dolore delle persone al divertimento, profondendo il suo impegno, nella passione che aveva già da prima coltivato per la TV, per il mondo dello spettacolo e del cinema, iniziando come organizzatore di eventi e venendo in contatto con persone illustri e di un certo calibro.

Poi cameraman e patrón di “Miss Arte’sTv”, il concorso dedicato alla selezione delle ragazze baciate da Venere sia del territorio Campano che Nazionale, e che esaltassero principalmente le bellezze del suo amato Sud e quelle delle giovani aspiranti al mondo della televisione e dello spettacolo  dello stivale tricolore intero.

La passione che lo anima lo ha spinto fino a prendere le redini in mano e ideare, registrare e dirigere da dietro la camera da presa programmi, notiziari e dossier televisivi, impegnandosi anche nella ricerca di notizie di rilevante importanza sia nazionale che estera per gli articoli giornalistici all’interno del canale ArtesTv.

Francesca Durante

https://ilgiornale.artestv.it/

Antonio Auricchio

Bruno Mancini

scrittore e poeta, è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.

A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:

“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.

Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri:

Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.

… si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna, che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni.

… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti.

Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?

Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…

…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.

…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.

Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…

…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.

…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”

Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.

…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.

Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”

Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!

Una poetica lacerata e sfuggente…

Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…

Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.

Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.

“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…”

Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia

INFO:

[email protected]

[email protected]

Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23

DILA&Artés

Regolamento partecipazione e modulo iscrizione

1) L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in pieno accordo con l’editore Antonio Auricchio, Patron della testata giornalistica Artés registrata presso il Tribunale di Salerno, ha dato vita al nuovo progetto culturale DILA&Artés di ampio respiro mediatico adatto alla valorizzazione delle attività dell’Associazione e di tutti gli Artisti che hanno comunque collaborato con i nostri progetti culturali.

2) Il progetto culturale DILA&Artés prevede la pubblicazione a cura dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” di interviste, recensioni, notizie ecc. nella sezione cultura della testata giornalistica Artés.

3) La partecipazione al progetto culturale DILA&Artés, per testi e immagini, è aperta ai contributi degli Artisti italiani e stranieri che, dopo averne fatta richiesta, saranno selezioni da una Commissione nominata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Tale Commissione provvederà a selezionare in maniera insindacabile le richieste di partecipazione al progetto culturale DILA&Artés.

4) I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscriversi direttamente nel gruppo dei partecipanti purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento e siano in regola con il tesseramento DILA

5) Gli Artisti che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

6) L’Artista, per partecipare al progetto culturale DILA&Artés, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata.

7) Trattandosi di una partecipazione a titolo completamente GRATUITO, L’Associazione DILA si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Artisti, inviando le proprie iscrizioni, ne prendono atto in maniera definitiva.

8) INFO: 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23 – [email protected]

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione al progetto culturale DILA&Artés

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via____________________                          N:_____                       CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv/ esprimo l’intenzione di partecipare al progetto culturale DILA&Artés nella mia qualità di

Scrittore □  –  Attore □  –  Musicista □  –  Pittore □  

 A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto al progetto culturale DILA&Artés organizzato dall’Associazione DILA;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  3. volere concedere all’Associazione DILA il diritto di pubblicare ed utilizzare il contenuto della mia suddetta partecipazione in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che l’Associazione DILA avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare il contenuto della mia suddetta partecipazione e di utilizzarlo in ogni forma e modo nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare il suddetto contenuto della mia partecipazione anche in via telematica a mezzo internet e non sarà tenuta ad effettuare alcuna correzione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con l’Associazione DILA che essa NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare il contenuto della mia suddetta partecipazione al gratuito utilizzo da parte del’Associazione DILA per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione essa voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità del contenuto della mia suddetta partecipazione, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del contenuto della mia suddetto partecipazione;

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare a dila@emmegiischia.com

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – dila@emmegiischia.com

 

DILA & Artés 20220129 Angela Maria Tiberi intervista Liga Sarah Lapinska 1

DILA & Artés 20220129 articolo pubblicato

DILA & Artés 20220129

Angela Maria Tiberi intervista Liga Sarah Lapinska

parte prima (la parte seconda sarà pubblicata mercoledì prossimo)

D: Buongiorno Liga Sarah Lapinska, a nome mio personale, ma anche a nome di Bruno Mancini e di Antonio Auricchio, ti ringrazio per averci concesso questa intervista che avvio chiedendoti come hai iniziato ad amare la poesia e la pittura.
R: Innanzitutto saluto i lettori della testata giornalistica Artètv e mi scuso con loro per il mio italiano difettoso.
Poi ringrazio Antonio Auricchio, Editore di questo giornale, Bruno Mancini Presidente dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” e te che, tramite questa intervista,  avete voluto dare visibilità alla collaborazione con cui gli Artisti della Lettonia partecipano ai progetti Made in Ischia.
Venendo alla domanda, posso dire che il mio amore per l’Arte è iniziato un giorno nel quale mi sono addormentata nella mia stanzetta blu e, nei sogni, ho sentito poesie, canzoni e cori di voci vellutati che parlavano con me in differenti lingue.
Svegliandomi ho avuto fretta di scrivere i versi e anche la musica.
Siccome non conosco abbastanza bene le note, ho scritto la musica a modo mio, usando puntini, righe ed altri simboli.
Comunque, non penso che potrei diventare una musicista di buon livello.
Talvolta però canto molto volentieri.
Con una delle mie poesie dal titolo “Io, l ultima donna ingenua”, ho vinto il primo premio al concorso internazionale “Otto Milioni” che ogni anno ha luogo in Italia e precisamente nella meravigliosa isola d’Ischia.

Ecco, alcuni versi di quella poesia

“Forse ti farò male se ti spezzerò con le mie radici,
cresciute lentamente nel caos delle esperienze,
delle acque fertili e delle zolle fragili.
Solitudine trascendentale
supera i limiti di facce egoiste
e i tratti degli occhi sinceri.
Poiché tutte le verità sono troppo parziali,
tutte le solitudini sono sempre parziali.
Devi essere paziente.
Forse lontano dai mille monti e mille mari
fissati solo sulle mappe,
nel domani astratto, sarò un albero della riva,
un pino sulla riva, nel vento eterno,
più eterno del mondo.”

Colgo l’occasione per ringraziare la pittrice Nunzia Zambardi che ha preso spunto da questa mia poesia per realizzare un dipinto su una tela dorata che, con piacere, mi ha regalato nei giorni in cui ho soggiornato ad Ischia, la mia isola speciale.
Ho visto nei colori intensi visioni ed immagini, le facce degli eroi e dei martiri, mari, monti, pianeti e stelle.
Ho visto lei stessa come l’ebrea Maryam, vestita tutta in pizzo con il bambino privo di nazionalità che, purtroppo, in questa vita non mi nascerà, passando per strada piena di piume di uccelli, sia colombe, sia corvi, sia gabbiani.
Ho visto nei miei sogni il padre di suo figlio, di nome Igor Kulev.
Purtroppo, nella realtà l’ho perduto dalla mia vista.
Spesso nelle mie numerose opere grafiche e nei miei dipinti si riflette ciò che ho visto nei miei sogni, una notte dopo l’altra.
Ho iniziato a disegnare e dipingere appena ho potuto prendere in mano qualche penna.
Preferisco l’inchiostro nero, qualche penna di fibra e qualche pastello.

D: Quali sono i soggetti dei tuoi disegni?
R: Me stessa con il bambino mio non nato, madonne, eroi, martiri, danzatori, mari, monti, pianeti, stelle, cavalli, ornamenti filigranati in stile Turco e Semitico e, soprattutto, Tunisino.

D: Racconta il tuo impatto con la scuola e l’insegnante che ti fece amare l’arte.
R: Sono artista da piccolissima.
Non dimentico le mie insegnanti di musica, Gunta Paškovska e Biruta Tilgaile.
Loro mi hanno incoraggiata a cantare nel coro della scuola facendomi complimenti per il mio fortissimo timbro di voce.
Poi, dopo qualche tempo, al villaggio Svēte ho incontrato Inese Irbe, una insegnante di scrittura. Questa signora tollerante mi ha dato il consiglio di non smettere mai di scrivere e di studiare la lettura.

D: L’adolescenza è stata influente per la scelta dello stile della pittura e della poesia?
R: Non direi così.
Penso, che il mio stile sia cambiato poco dalla mia infanzia.
Adesso ho più esperienze, volute e non volute, che lasciano i loro stampi sulle mie pitture, poesie e fiabe.
Penso, che le mie grafiche più recenti e le mie fiabe più recenti sono più significative di quelle di me bambina.

D: Come hai conosciuto il Presidente Bruno Mancini?
R: Ho inviato a Bruno Mancini, che chiamo il Pescatore, una dalle mie poesie. “I tigli nella pioggia, i fuochi nella nebbia”.
Per caso.
Egli fu subito interessato, un uomo brioso ed onesto.
Gli ho chiesto se conosceva l’indirizzo di un calciatore di nome Fernando De Napoli che ha giocato per tanti anni a FC “Napoli”.
Forse Bruno mi fraintendeva pensando che io fossi innamorata di questo simpatico calciatore. Bruno non sapeva che scrivo con simpatia anche all’attore  Silvester  Stallone (un bravo pittore), a Raffi Kharajanyan (un brillante pianista armeno) e dedico le mie opere d’arte a Vitas (un giovane cantante di gran talento nato a Daugavpils in Lettonia).
Abbiamo cominciato la corrispondenza cordiale che continuerà fin quando saremo vivi.
Per la prima volta ho incontrato Bruno in persona durante la premiazione del nostro concorso “Otto Milioni- 2014”.
Ho capito, appena ho guardato nei suoi occhi castani chiari, che lui sia un amico per sempre.

D: Qual è l’artista italiano che ha influenzato la tua anima nell’amore dell’arte?
R: Pittori Raffaello e Sebastiano Grasso, scultore Michelangelo, cantanti Alice, Franco Battiato, Angelo Branduardi, Adriano Celentano, Andrea Parodi.

D: Qual è l’artista russo che ha influenzato la tua anima nell’amore dell’arte?
R: Pittori Nikolay Kramskoy e Ivan Shishkin, musicisti Pelageya e Vika Tziganova, Alexey Ribnikov, bandi musicali dei zingari. Scrittori Alexey Tolstoy e Aleksandr Kuprin.

Fine prima parte. La seconda parte sarà pubblicata mercoledì prossimo
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ALCUNI DEI PRINCIPALI  PROTAGONISTI DILA
Presentazione, complimenti e auguri a coloro che maggiormente hanno fatto grande, comunque, i progetti Made in Ischia della Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.
Con il presente articolo desidero presentare al lettori di https://ilgiornale.artestv.it/  i principali protagonisti delle attività artistiche, culturali e sociali ideate e realizzate dall’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA“, e ciò in quanto saranno loro le figure di spicco che faranno parte della Redazione dello spazio gentilmente messo a nostra disposizione dalla Direzione di questa testata giornalistica.

Anche in questi ultimi anni terribili per tutti, sono state innumerevoli le manifestazioni di entusiastica partecipazione ai progetti e agli eventi Made in Ischia dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” che, seppure limitati in ambiti territoriali e carenti di risorse finanziarie, hanno ribadite le forti spinte artistiche, culturali e sociali a volte ideate e a volte organizzate dalla nostra associazione.

La realizzazione di eventi inclusi nel palinsesto di BookCity; l’inserimento di molte puntate video nella rassegna di promozione editoriale “Il Maggio dei libri”; l’attuazione della decima edizione del  premio internazionale di arti varie “Otto milioni”; la stampa delle antologie “Sinfonia per l’Africa” e “Arte Altrove“; la pubblicazione di notizie e di aggiornamenti culturali, di recensioni e di contenuti letterari, di attività e di collaborazioni sociali proposte con cadenza settimanale sulla pagina culturale del quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio; numerosi scambi di partecipazioni ad eventi internazionali sviluppati principalmente in l’Algeria da Dalila Boukhalfa e in Lettonia da Liga Sarah Lapinska;  le attività redazionali nel magazine Eudonna di Mariapia Ciaghi e nelle collane poetiche della Casa Editrice Il Sextante anch’essa di Mariapia Ciaghi… sono solo parte del bilancio degli ultimi anni che ci rendono particolarmente orgogliosi di avere continuato sulla strada giusta indicata dal primo slogan che abbiamo lanciato all’inizio di questa storia “Operare affinché l’Arte in  generale e la poesia in particolare riconquistino il palco di primo piano che compete loro nell’attuale società italiana“.

Firmo questo editoriale con molta umiltà, ma sono certo dell’adesione incondizionata da parte di tutti i personaggi ai quali viene rivolto il piccolo omaggio di questa rassegna fotografica.

Auguri a tutti, ma proprio a TUTTI, per uno splendido 2022!

Bruno Mancini

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Dialogo di una schiava | Testo di Bruno Mancini scritto per l’attrice Chiara Pavoni

 Potrete visionare il video su youtube al link

https://youtu.be/mF4SlGAKxT4

 PRIMA PARTE

SECONDA PARTE

[…]

Avevo venti anni quando incontrai “l’Amore“.

Gino! Gino…

E lui mi chiamava Amore e mi chiamava Tesoro.

Amore… Tesoro…

Fu bello fino a quando non venne il momento della verità.

E lui non andò via, ma mi dedicò una poesia:

 

Eppure se tu fossi stata violata
– il vicino di casa maledetto -,
se nel fatato mondo d’innocenza
tu
come madre fanciulla del figlio di nessuno
tu fossi stata
come vergine immolata nel tempio d’Efeso,
tu fossi stata violata
come gazzella indifesa dal branco di lupi,
tu fossi stata violata nella grotta pollaio
come una preda soggiogata dall’amico di famiglia,

tu saresti rinata
tra le mie braccia
di pescatore d’emozioni,
incubata in un tenero affetto
oltre ogni possibile attesa,
alitata dal vento del sud che cancella le orme
– maledette –
dei tanti vigliacchi stupratori

… e non potresti perdermi.

Io sono vento

io sono forza

io sono crudo esempio di follia.

Spingimi nei tuoi dilemmi
di lupa insoddisfatta,
nessuno avrà il tuo scalpo.

Modifica il tuo stato
rimuovi l’occupato,
e vieni al sole.)

Ma non credevo di essere Amore, non mi chiamavo Tesoro. Io sono Chiara.

Così, per restare nelle sue catene, fui tumulto e brividi, imprimendogli sul corpo e nella mente i segni squassanti di una passione da lungo attesa, artatamente impudica e violenta, tenera e implacabile, ponendo in un solo amplesso tutti i registri delle mie tentazioni, tutta la prorompente eccessiva sfacciata bellezza del mio corpo di donna non più bambina, i giochi estremi di mani vellutate di labbra avvampate di pelle di luna: tenerezze ossessioni, morbidezze stupori, in un’altalena di grida e di sussurri che per anni la mia mente aveva elaborato, posizionato, montato come in un film… con arte e per salvezza.

E poi il tormento di chiedermi cosa avrei fatto senza di lui, da lì ad un mese, o cosa avrei pensato in quello stesso giorno di un luglio futuro, oppure in un qualsiasi altro giovedì 11 Settembre, 18 Settembre, nel Dicembre del…

Oggi, so troppo bene quello che penso e ciò che faccio e quel che so.
Che strano, oggi la primavera è forte, la terra si risveglia, nascono tutti i fiori che mi piacciono tanto e muore tutto ciò che mi piaceva senza una ragione precisa.

Accetto di riconoscermi.

Accetto di riconoscermi perché mi sento sola come non mai, peggio, sola come sempre.

Accetto di riconoscere anche la mia solitudine.

Amore, affetto, comprensione, intese, solitudine, solitudine, solitudine, solitudine.

Chi avrebbe potuto prevedere che tutte le mie incertezze si riproponessero ai miei quasi quaranta anni.

Quasi quaranta, uguale zero.

Mi sento come un eroe dimenticato, un vecchio quadro polveroso, la piccola violetta al centro del diario.

I traguardi raggiunti, le paure superate, tutto daccapo.

 

Essere, essere stata, aver voluto… non vale più.


Non c’è più niente in me, o meglio non ci sarà più niente, perché io non ho più niente da dargli, da chiedergli, nulla che assomigli a vorrei-se tu potessi-se ancora volessi-proviamo-ascoltami-ancora una volta…

Sono lucidissima, so che sto pensando, volutamente pensando, non è un mio sfogo né un momento di depressione né una nuvola passeggera, è il temporale, e il peggio è che non vedo più il sereno.

Decisamente grigio.

Mi sento più bambina di allora…

… il grande amore…

SESSO. SESSO.

L’ho accettato da lui solo perché pensavo fosse una cosa diversa.

La sua poesia!

Immensa e spirituale, il naturale epilogo di due persone che si amano.

E noi non ci amiamo più, non ci amiamo più.

Facciamo l’amore – molto meglio di allora -, ma tutto il resto è un niente immenso.

Mi sembra di aver vissuto fino ad ora in una dimensione diversa e sono piombata all’improvviso, o quasi, sulla terra.

Tutto il passato non importa più.

Sento il disagio che maturando nel silenzio mi opprime.

 

Non sono Noia non sono Indifferenza. Io sono Chiara.

 

è dolce toccare il corpo di una donna.

A lungo fasciato da disattenzione, di una evidente semplicità, il piacere di questo contatto, divenuto scoperta inattesa, si riveste di una dimensione erotica, intrigante, carnale.

O forse devo intendere che anche “Chiara” sia riferito ad uno pseudonimo per occultare?

Occultare cosa? Metamorfosi? Identità? Simbiosi? Inganno? Apparenza?

Una proiezione fantastica nella femminilità!

Sarebbe come dire, sono pronta ad uscire dalla mia pelle, dalla mia vita, da me, senza moine da una porta qualsiasi?

Come dire, se finora la mia vita è stata un gioco, un esercizio di stile, può finire, sono ancora in tempo, il mio è un segreto tuttora inviolato, e se così scelgo, inviolabile.

E sento ancora il bacino muoversi con impercettibili segnali di invito, sempre più invadenti.

Il mio petto, gonfiarsi, altero?

Vero: la luna, le stelle, la nuova melodia napoletana indifferentemente si tu m’accire nun te dico niente, la bella mattina trascorsa su un mare d’incanto, la cena ai frutti di mare, il gelato alla panchina e la ginestra -ginestra, fiore amato da sempre- che avevo posto tra i capelli.

Ma quante altre volte avevo reso avvincente un giorno!

Neppure sono certo che Chiara non sia stato, abbandonate remore pudiche, un desiderio necessario di rinascita.

Ma ora so che per me non c’è ritorno, una ipotesi, unica: farlo o dimenticarmi.

Gli amori sono tutti uguali, come i cinesi, ma ciascuno riconosce il proprio per minimi dettagli, come i cinesi. La sessualità è uguale per tutti, come i cinesi, ciascuno però riconosce la propria per minimi dettagli, come i cinesi.

Smetto la lotta, definitivamente, nella certezza di essere la mia femminilità ed il mio maschio, che io sono Lucilla Farfallina Piccina Piccolina Bambina Amore Tesoro Serena… l’uomo dalla camicia rossa, Gino, sì Gino, anche Gino e anche l’uomo dalla camicia rossa… Non sono Noia e Indifferenza… io sono Chiara

una donna una volta uomo, un uomo una volta donna, perché per me non c’è definizione, io sono poliforme maschio e femmina a volte disgiunti, a volte intricati e avviluppati in un groviglio di impossibili intrecci stretti in un nodo di complicità inestricabili, in un nodo, un nodo indissolubile nonostante tutti gli sforzi di auto-gestione e tutte le arti di persuasione e tutti i limiti e i condizionamenti e tutto l’amore di un’altra donna o di un altro uomo.

Come dire nonostante il mondo.

Dove tutto resta, lasciando impronte evidenti, io passo muovendomi nel vuoto.

Io sono l’Anima e il Cervello e so lo sbaglio di chi pensa di averne uno proprio, disponibile e muto, io non appartengo, io sono.

Non sono schiava delle convenzioni.

La scoperta del piacere di accarezzare il seno più liscio delle gambe, più rosso dei capelli, più tenero del mio tormento, diviene ansia di più profonde sensazioni, e già le labbra si aprono ardenti e le sento stimolate da carezze di piuma, e già tocco l’interno delle cosce, più su, più giù, più su dopo ogni stasi, più su in modo spregiudicato; e poi già l’ansia e la smania col respiro in affanno con il sangue in tempesta con la vita in un soffio, si mutano in galoppante allucinazione mentre accarezzo il mio sesso con voluttà sconosciuta, ossessiva puttana pazza, a gambe aperte – Star di un film a luci rosse- nella notte più stellata di prima e più di prima illuminata dalla luna.

 

Nel fresco frizzante dell’alba imminente il caldo della mano non mi conceda sospiri.

 

Sììììììììììììììììììììììììììììììììììì

 

Io sono Chiara, non sono Chiara, io sono me.

Io sono la libertà.

Io sono Chiara… NON sono Chiara.

Non sono più la schiava del perdono.

 

Redazione DILA&ARTES

DILA & Artés 20220122

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Chiara Pavoni

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DILA & Artés

CS | Tra Bruno Mancini

Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

e Antonio Auricchio

editore della testata giornalistica “Il Giornale di ArtesTv

registrata presso il Tribunale di Salerno, si è stabilita un’intesa di collaborazione che vedrà l’Ass. DILA partecipare con interviste, recensioni notizie ecc. alla redazione della sezione cultura del giornale.

Antonio Auricchio

ha iniziato la sua carriera ponendo l’attenzione all’amore verso il prossimo, dedicandosi alla salute dei suoi pazienti attraverso il ruolo di dipendente dell’ASL di Salerno e di infermiere specializzato nel reparto di rianimazione.

Una volta lasciato l’impegno verso coloro che soffrono, ha ben pensato di proseguire la sua vita, passando, dopo aver visto e vissuto in prima persona il dolore delle persone al divertimento, profondendo il suo impegno, nella passione che aveva già da prima coltivato per la TV, per il mondo dello spettacolo e del cinema, iniziando come organizzatore di eventi e venendo in contatto con persone illustri e di un certo calibro.

Poi cameraman e patrón di “Miss Arte’sTv”, il concorso dedicato alla selezione delle ragazze baciate da Venere sia del territorio Campano che Nazionale, e che esaltassero principalmente le bellezze del suo amato Sud e quelle delle giovani aspiranti al mondo della televisione e dello spettacolo  dello stivale tricolore intero.

La passione che lo anima lo ha spinto fino a prendere le redini in mano e ideare, registrare e dirigere da dietro la camera da presa programmi, notiziari e dossier televisivi, impegnandosi anche nella ricerca di notizie di rilevante importanza sia nazionale che estera per gli articoli giornalistici all’interno del canale ArtesTv.

Francesca Durante

https://ilgiornale.artestv.it/

Antonio Auricchio

Bruno Mancini

scrittore e poeta, è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.

A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:

“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.

Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri:

Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.

… si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna, che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni.

… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti.

Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?

Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…

…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.

…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.

Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…

…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.

…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”

Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.

…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.

Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”

Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!

Una poetica lacerata e sfuggente…

Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…

Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.

Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.

“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…”

Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia

INFO:

[email protected]

[email protected]

Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23

DILA&Artés

Regolamento partecipazione e modulo iscrizione

1) L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in pieno accordo con l’editore Antonio Auricchio, Patron della testata giornalistica Artés registrata presso il Tribunale di Salerno, ha dato vita al nuovo progetto culturale DILA&Artés di ampio respiro mediatico adatto alla valorizzazione delle attività dell’Associazione e di tutti gli Artisti che hanno comunque collaborato con i nostri progetti culturali.

2) Il progetto culturale DILA&Artés prevede la pubblicazione a cura dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” di interviste, recensioni, notizie ecc. nella sezione cultura della testata giornalistica Artés.

3) La partecipazione al progetto culturale DILA&Artés, per testi e immagini, è aperta ai contributi degli Artisti italiani e stranieri che, dopo averne fatta richiesta, saranno selezioni da una Commissione nominata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Tale Commissione provvederà a selezionare in maniera insindacabile le richieste di partecipazione al progetto culturale DILA&Artés.

4) I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscriversi direttamente nel gruppo dei partecipanti purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento e siano in regola con il tesseramento DILA

5) Gli Artisti che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

6) L’Artista, per partecipare al progetto culturale DILA&Artés, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata.

7) Trattandosi di una partecipazione a titolo completamente GRATUITO, L’Associazione DILA si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Artisti, inviando le proprie iscrizioni, ne prendono atto in maniera definitiva.

8) INFO: 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23 – [email protected]

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione al progetto culturale DILA&Artés

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via____________________                          N:_____                       CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv/ esprimo l’intenzione di partecipare al progetto culturale DILA&Artés nella mia qualità di

Scrittore □  –  Attore □  –  Musicista □  –  Pittore □  

 A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto al progetto culturale DILA&Artés organizzato dall’Associazione DILA;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  3. volere concedere all’Associazione DILA il diritto di pubblicare ed utilizzare il contenuto della mia suddetta partecipazione in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che l’Associazione DILA avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare il contenuto della mia suddetta partecipazione e di utilizzarlo in ogni forma e modo nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare il suddetto contenuto della mia partecipazione anche in via telematica a mezzo internet e non sarà tenuta ad effettuare alcuna correzione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con l’Associazione DILA che essa NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare il contenuto della mia suddetta partecipazione al gratuito utilizzo da parte del’Associazione DILA per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione essa voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità del contenuto della mia suddetta partecipazione, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del contenuto della mia suddetto partecipazione;

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare a dila@emmegiischia.com

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – dila@emmegiischia.com

 

DILA & Artés 20220126 – Foto protagonisti

DILA & Artés 20220126 articolo pubblicato

DILA & Artés 20220126

ALCUNI DEI PRINCIPALI  PROTAGONISTI DILA

Presentazione, complimenti e auguri a coloro che maggiormente hanno fatto grande, comunque, i progetti Made in Ischia della Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Con il presente articolo desidero presentare al lettori di https://ilgiornale.artestv.it/  i principali protagonisti delle attività artistiche, culturali e sociali ideate e realizzate dall’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA“, e ciò in quanto saranno loro le figure di spicco che faranno parte della Redazione dello spazio gentilmente messo a nostra disposizione dalla Direzione di questa testata giornalistica.

Anche in questi ultimi anni terribili per tutti, sono state innumerevoli le manifestazioni di entusiastica partecipazione ai progetti e agli eventi Made in Ischia dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” che, seppure limitati in ambiti territoriali e carenti di risorse finanziarie, hanno ribadite le forti spinte artistiche, culturali e sociali a volte ideate e a volte organizzate dalla nostra associazione.

La realizzazione di eventi inclusi nel palinsesto di BookCity; l’inserimento di molte puntate video nella rassegna di promozione editoriale “Il Maggio dei libri”; l’attuazione della decima edizione del  premio internazionale di arti varie “Otto milioni”; la stampa delle antologie “Sinfonia per l’Africa” e “Arte Altrove“; la pubblicazione di notizie e di aggiornamenti culturali, di recensioni e di contenuti letterari, di attività e di collaborazioni sociali proposte con cadenza settimanale sulla pagina culturale del quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio; numerosi scambi di partecipazioni ad eventi internazionali sviluppati principalmente in l’Algeria da Dalila Boukhalfa e in Lettonia da Liga Sarah Lapinska;  le attività redazionali nel magazine Eudonna di Mariapia Ciaghi e nelle collane poetiche della Casa Editrice Il Sextante anch’essa di Mariapia Ciaghi… sono solo parte del bilancio degli ultimi anni che ci rendono particolarmente orgogliosi di avere continuato sulla strada giusta indicata dal primo slogan che abbiamo lanciato all’inizio di questa storia “Operare affinché l’Arte in  generale e la poesia in particolare riconquistino il palco di primo piano che compete loro nell’attuale società italiana“.

Firmo questo editoriale con molta umiltà, ma sono certo dell’adesione incondizionata da parte di tutti i personaggi ai quali viene rivolto il piccolo omaggio di questa rassegna fotografica.

Auguri a tutti, ma proprio a TUTTI, per uno splendido 2022!

Bruno Mancini

DILA & Artés 20220126 articolo pubblicato

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Dialogo di una schiava | Testo di Bruno Mancini scritto perl’attrice Chiara Pavoni

 Potrete visionare il video su youtube al link

https://youtu.be/mF4SlGAKxT4

 PRIMA PARTE

SECONDA PARTE

[…]

Avevo venti anni quando incontrai “l’Amore“.

Gino! Gino…

E lui mi chiamava Amore e mi chiamava Tesoro.

Amore… Tesoro…

Fu bello fino a quando non venne il momento della verità.

E lui non andò via, ma mi dedicò una poesia:

 

Eppure se tu fossi stata violata
– il vicino di casa maledetto -,
se nel fatato mondo d’innocenza
tu
come madre fanciulla del figlio di nessuno
tu fossi stata
come vergine immolata nel tempio d’Efeso,
tu fossi stata violata
come gazzella indifesa dal branco di lupi,
tu fossi stata violata nella grotta pollaio
come una preda soggiogata dall’amico di famiglia,

tu saresti rinata
tra le mie braccia
di pescatore d’emozioni,
incubata in un tenero affetto
oltre ogni possibile attesa,
alitata dal vento del sud che cancella le orme
– maledette –
dei tanti vigliacchi stupratori

… e non potresti perdermi.

Io sono vento

io sono forza

io sono crudo esempio di follia.

Spingimi nei tuoi dilemmi
di lupa insoddisfatta,
nessuno avrà il tuo scalpo.

Modifica il tuo stato
rimuovi l’occupato,
e vieni al sole.)

Ma non credevo di essere Amore, non mi chiamavo Tesoro. Io sono Chiara.

Così, per restare nelle sue catene, fui tumulto e brividi, imprimendogli sul corpo e nella mente i segni squassanti di una passione da lungo attesa, artatamente impudica e violenta, tenera e implacabile, ponendo in un solo amplesso tutti i registri delle mie tentazioni, tutta la prorompente eccessiva sfacciata bellezza del mio corpo di donna non più bambina, i giochi estremi di mani vellutate di labbra avvampate di pelle di luna: tenerezze ossessioni, morbidezze stupori, in un’altalena di grida e di sussurri che per anni la mia mente aveva elaborato, posizionato, montato come in un film… con arte e per salvezza.

E poi il tormento di chiedermi cosa avrei fatto senza di lui, da lì ad un mese, o cosa avrei pensato in quello stesso giorno di un luglio futuro, oppure in un qualsiasi altro giovedì 11 Settembre, 18 Settembre, nel Dicembre del…

Oggi, so troppo bene quello che penso e ciò che faccio e quel che so.
Che strano, oggi la primavera è forte, la terra si risveglia, nascono tutti i fiori che mi piacciono tanto e muore tutto ciò che mi piaceva senza una ragione precisa.

Accetto di riconoscermi.

Accetto di riconoscermi perché mi sento sola come non mai, peggio, sola come sempre.

Accetto di riconoscere anche la mia solitudine.

Amore, affetto, comprensione, intese, solitudine, solitudine, solitudine, solitudine.

Chi avrebbe potuto prevedere che tutte le mie incertezze si riproponessero ai miei quasi quaranta anni.

Quasi quaranta, uguale zero.

Mi sento come un eroe dimenticato, un vecchio quadro polveroso, la piccola violetta al centro del diario.

I traguardi raggiunti, le paure superate, tutto daccapo.

 

Essere, essere stata, aver voluto… non vale più.


Non c’è più niente in me, o meglio non ci sarà più niente, perché io non ho più niente da dargli, da chiedergli, nulla che assomigli a vorrei-se tu potessi-se ancora volessi-proviamo-ascoltami-ancora una volta…

Sono lucidissima, so che sto pensando, volutamente pensando, non è un mio sfogo né un momento di depressione né una nuvola passeggera, è il temporale, e il peggio è che non vedo più il sereno.

Decisamente grigio.

Mi sento più bambina di allora…

… il grande amore…

SESSO. SESSO.

L’ho accettato da lui solo perché pensavo fosse una cosa diversa.

La sua poesia!

Immensa e spirituale, il naturale epilogo di due persone che si amano.

E noi non ci amiamo più, non ci amiamo più.

Facciamo l’amore – molto meglio di allora -, ma tutto il resto è un niente immenso.

Mi sembra di aver vissuto fino ad ora in una dimensione diversa e sono piombata all’improvviso, o quasi, sulla terra.

Tutto il passato non importa più.

Sento il disagio che maturando nel silenzio mi opprime.

 

Non sono Noia non sono Indifferenza. Io sono Chiara.

 

è dolce toccare il corpo di una donna.

A lungo fasciato da disattenzione, di una evidente semplicità, il piacere di questo contatto, divenuto scoperta inattesa, si riveste di una dimensione erotica, intrigante, carnale.

O forse devo intendere che anche “Chiara” sia riferito ad uno pseudonimo per occultare?

Occultare cosa? Metamorfosi? Identità? Simbiosi? Inganno? Apparenza?

Una proiezione fantastica nella femminilità!

Sarebbe come dire, sono pronta ad uscire dalla mia pelle, dalla mia vita, da me, senza moine da una porta qualsiasi?

Come dire, se finora la mia vita è stata un gioco, un esercizio di stile, può finire, sono ancora in tempo, il mio è un segreto tuttora inviolato, e se così scelgo, inviolabile.

E sento ancora il bacino muoversi con impercettibili segnali di invito, sempre più invadenti.

Il mio petto, gonfiarsi, altero?

Vero: la luna, le stelle, la nuova melodia napoletana indifferentemente si tu m’accire nun te dico niente, la bella mattina trascorsa su un mare d’incanto, la cena ai frutti di mare, il gelato alla panchina e la ginestra -ginestra, fiore amato da sempre- che avevo posto tra i capelli.

Ma quante altre volte avevo reso avvincente un giorno!

Neppure sono certo che Chiara non sia stato, abbandonate remore pudiche, un desiderio necessario di rinascita.

Ma ora so che per me non c’è ritorno, una ipotesi, unica: farlo o dimenticarmi.

Gli amori sono tutti uguali, come i cinesi, ma ciascuno riconosce il proprio per minimi dettagli, come i cinesi. La sessualità è uguale per tutti, come i cinesi, ciascuno però riconosce la propria per minimi dettagli, come i cinesi.

Smetto la lotta, definitivamente, nella certezza di essere la mia femminilità ed il mio maschio, che io sono Lucilla Farfallina Piccina Piccolina Bambina Amore Tesoro Serena… l’uomo dalla camicia rossa, Gino, sì Gino, anche Gino e anche l’uomo dalla camicia rossa… Non sono Noia e Indifferenza… io sono Chiara

una donna una volta uomo, un uomo una volta donna, perché per me non c’è definizione, io sono poliforme maschio e femmina a volte disgiunti, a volte intricati e avviluppati in un groviglio di impossibili intrecci stretti in un nodo di complicità inestricabili, in un nodo, un nodo indissolubile nonostante tutti gli sforzi di auto-gestione e tutte le arti di persuasione e tutti i limiti e i condizionamenti e tutto l’amore di un’altra donna o di un altro uomo.

Come dire nonostante il mondo.

Dove tutto resta, lasciando impronte evidenti, io passo muovendomi nel vuoto.

Io sono l’Anima e il Cervello e so lo sbaglio di chi pensa di averne uno proprio, disponibile e muto, io non appartengo, io sono.

Non sono schiava delle convenzioni.

La scoperta del piacere di accarezzare il seno più liscio delle gambe, più rosso dei capelli, più tenero del mio tormento, diviene ansia di più profonde sensazioni, e già le labbra si aprono ardenti e le sento stimolate da carezze di piuma, e già tocco l’interno delle cosce, più su, più giù, più su dopo ogni stasi, più su in modo spregiudicato; e poi già l’ansia e la smania col respiro in affanno con il sangue in tempesta con la vita in un soffio, si mutano in galoppante allucinazione mentre accarezzo il mio sesso con voluttà sconosciuta, ossessiva puttana pazza, a gambe aperte – Star di un film a luci rosse- nella notte più stellata di prima e più di prima illuminata dalla luna.

 

Nel fresco frizzante dell’alba imminente il caldo della mano non mi conceda sospiri.

 

Sììììììììììììììììììììììììììììììììììì

 

Io sono Chiara, non sono Chiara, io sono me.

Io sono la libertà.

Io sono Chiara… NON sono Chiara.

Non sono più la schiava del perdono.

 

Redazione DILA&ARTES

DILA & Artés 20220122

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Chiara Pavoni

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DILA & Artés articoli pubblicati

DILA & Artés

CS | Tra Bruno Mancini

Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

e Antonio Auricchio

editore della testata giornalistica “Il Giornale di ArtesTv

registrata presso il Tribunale di Salerno, si è stabilita un’intesa di collaborazione che vedrà l’Ass. DILA partecipare con interviste, recensioni notizie ecc. alla redazione della sezione cultura del giornale.

Antonio Auricchio

ha iniziato la sua carriera ponendo l’attenzione all’amore verso il prossimo, dedicandosi alla salute dei suoi pazienti attraverso il ruolo di dipendente dell’ASL di Salerno e di infermiere specializzato nel reparto di rianimazione.

Una volta lasciato l’impegno verso coloro che soffrono, ha ben pensato di proseguire la sua vita, passando, dopo aver visto e vissuto in prima persona il dolore delle persone al divertimento, profondendo il suo impegno, nella passione che aveva già da prima coltivato per la TV, per il mondo dello spettacolo e del cinema, iniziando come organizzatore di eventi e venendo in contatto con persone illustri e di un certo calibro.

Poi cameraman e patrón di “Miss Arte’sTv”, il concorso dedicato alla selezione delle ragazze baciate da Venere sia del territorio Campano che Nazionale, e che esaltassero principalmente le bellezze del suo amato Sud e quelle delle giovani aspiranti al mondo della televisione e dello spettacolo  dello stivale tricolore intero.

La passione che lo anima lo ha spinto fino a prendere le redini in mano e ideare, registrare e dirigere da dietro la camera da presa programmi, notiziari e dossier televisivi, impegnandosi anche nella ricerca di notizie di rilevante importanza sia nazionale che estera per gli articoli giornalistici all’interno del canale ArtesTv.

Francesca Durante

https://ilgiornale.artestv.it/

Antonio Auricchio

Bruno Mancini

scrittore e poeta, è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.

A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:

“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.

Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri:

Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.

… si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna, che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni.

… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti.

Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?

Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…

…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.

…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.

Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…

…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.

…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”

Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.

…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.

Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”

Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!

Una poetica lacerata e sfuggente…

Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…

Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.

Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.

“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…”

Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia

INFO:

[email protected]

[email protected]

Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23

DILA&Artés

Regolamento partecipazione e modulo iscrizione

1) L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in pieno accordo con l’editore Antonio Auricchio, Patron della testata giornalistica Artés registrata presso il Tribunale di Salerno, ha dato vita al nuovo progetto culturale DILA&Artés di ampio respiro mediatico adatto alla valorizzazione delle attività dell’Associazione e di tutti gli Artisti che hanno comunque collaborato con i nostri progetti culturali.

2) Il progetto culturale DILA&Artés prevede la pubblicazione a cura dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” di interviste, recensioni, notizie ecc. nella sezione cultura della testata giornalistica Artés.

3) La partecipazione al progetto culturale DILA&Artés, per testi e immagini, è aperta ai contributi degli Artisti italiani e stranieri che, dopo averne fatta richiesta, saranno selezioni da una Commissione nominata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Tale Commissione provvederà a selezionare in maniera insindacabile le richieste di partecipazione al progetto culturale DILA&Artés.

4) I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscriversi direttamente nel gruppo dei partecipanti purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento e siano in regola con il tesseramento DILA

5) Gli Artisti che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

6) L’Artista, per partecipare al progetto culturale DILA&Artés, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata.

7) Trattandosi di una partecipazione a titolo completamente GRATUITO, L’Associazione DILA si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Artisti, inviando le proprie iscrizioni, ne prendono atto in maniera definitiva.

8) INFO: 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23 – [email protected]

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione al progetto culturale DILA&Artés

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via____________________                          N:_____                       CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv/ esprimo l’intenzione di partecipare al progetto culturale DILA&Artés nella mia qualità di

Scrittore □  –  Attore □  –  Musicista □  –  Pittore □  

 A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto al progetto culturale DILA&Artés organizzato dall’Associazione DILA;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  3. volere concedere all’Associazione DILA il diritto di pubblicare ed utilizzare il contenuto della mia suddetta partecipazione in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che l’Associazione DILA avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare il contenuto della mia suddetta partecipazione e di utilizzarlo in ogni forma e modo nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare il suddetto contenuto della mia partecipazione anche in via telematica a mezzo internet e non sarà tenuta ad effettuare alcuna correzione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con l’Associazione DILA che essa NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare il contenuto della mia suddetta partecipazione al gratuito utilizzo da parte del’Associazione DILA per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione essa voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità del contenuto della mia suddetta partecipazione, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del contenuto della mia suddetto partecipazione;

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare a dila@emmegiischia.com

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – dila@emmegiischia.com

 

DILA & Artés 20220122 Dialogo di una schiava 2

DILA & Artés 20220122 articolo pubblicato

DILA & Artés 20220122

 

Dialogo di una schiava | Testo di Bruno Mancini scritto per l’attrice Chiara Pavoni

 Potrete visionare il video su youtube al link

https://youtu.be/mF4SlGAKxT4

 PRIMA PARTE

SECONDA PARTE

[…]

Avevo venti anni quando incontrai “l’Amore“.

Gino! Gino…

E lui mi chiamava Amore e mi chiamava Tesoro.

Amore… Tesoro…

Fu bello fino a quando non venne il momento della verità.

E lui non andò via, ma mi dedicò una poesia:

 

Eppure se tu fossi stata violata
– il vicino di casa maledetto -,
se nel fatato mondo d’innocenza
tu
come madre fanciulla del figlio di nessuno
tu fossi stata
come vergine immolata nel tempio d’Efeso,
tu fossi stata violata
come gazzella indifesa dal branco di lupi,
tu fossi stata violata nella grotta pollaio
come una preda soggiogata dall’amico di famiglia,

tu saresti rinata
tra le mie braccia
di pescatore d’emozioni,
incubata in un tenero affetto
oltre ogni possibile attesa,
alitata dal vento del sud che cancella le orme
– maledette –
dei tanti vigliacchi stupratori

… e non potresti perdermi.

Io sono vento

io sono forza

io sono crudo esempio di follia.

Spingimi nei tuoi dilemmi
di lupa insoddisfatta,
nessuno avrà il tuo scalpo.

Modifica il tuo stato
rimuovi l’occupato,
e vieni al sole.)

Ma non credevo di essere Amore, non mi chiamavo Tesoro. Io sono Chiara.

Così, per restare nelle sue catene, fui tumulto e brividi, imprimendogli sul corpo e nella mente i segni squassanti di una passione da lungo attesa, artatamente impudica e violenta, tenera e implacabile, ponendo in un solo amplesso tutti i registri delle mie tentazioni, tutta la prorompente eccessiva sfacciata bellezza del mio corpo di donna non più bambina, i giochi estremi di mani vellutate di labbra avvampate di pelle di luna: tenerezze ossessioni, morbidezze stupori, in un’altalena di grida e di sussurri che per anni la mia mente aveva elaborato, posizionato, montato come in un film… con arte e per salvezza.

E poi il tormento di chiedermi cosa avrei fatto senza di lui, da lì ad un mese, o cosa avrei pensato in quello stesso giorno di un luglio futuro, oppure in un qualsiasi altro giovedì 11 Settembre, 18 Settembre, nel Dicembre del…

Oggi, so troppo bene quello che penso e ciò che faccio e quel che so.
Che strano, oggi la primavera è forte, la terra si risveglia, nascono tutti i fiori che mi piacciono tanto e muore tutto ciò che mi piaceva senza una ragione precisa.

Accetto di riconoscermi.

Accetto di riconoscermi perché mi sento sola come non mai, peggio, sola come sempre.

Accetto di riconoscere anche la mia solitudine.

Amore, affetto, comprensione, intese, solitudine, solitudine, solitudine, solitudine.

Chi avrebbe potuto prevedere che tutte le mie incertezze si riproponessero ai miei quasi quaranta anni.

Quasi quaranta, uguale zero.

Mi sento come un eroe dimenticato, un vecchio quadro polveroso, la piccola violetta al centro del diario.

I traguardi raggiunti, le paure superate, tutto daccapo.

 

Essere, essere stata, aver voluto… non vale più.


Non c’è più niente in me, o meglio non ci sarà più niente, perché io non ho più niente da dargli, da chiedergli, nulla che assomigli a vorrei-se tu potessi-se ancora volessi-proviamo-ascoltami-ancora una volta…

Sono lucidissima, so che sto pensando, volutamente pensando, non è un mio sfogo né un momento di depressione né una nuvola passeggera, è il temporale, e il peggio è che non vedo più il sereno.

Decisamente grigio.

Mi sento più bambina di allora…

… il grande amore…

SESSO. SESSO.

L’ho accettato da lui solo perché pensavo fosse una cosa diversa.

La sua poesia!

Immensa e spirituale, il naturale epilogo di due persone che si amano.

E noi non ci amiamo più, non ci amiamo più.

Facciamo l’amore – molto meglio di allora -, ma tutto il resto è un niente immenso.

Mi sembra di aver vissuto fino ad ora in una dimensione diversa e sono piombata all’improvviso, o quasi, sulla terra.

Tutto il passato non importa più.

Sento il disagio che maturando nel silenzio mi opprime.

 

Non sono Noia non sono Indifferenza. Io sono Chiara.

 

è dolce toccare il corpo di una donna.

A lungo fasciato da disattenzione, di una evidente semplicità, il piacere di questo contatto, divenuto scoperta inattesa, si riveste di una dimensione erotica, intrigante, carnale.

O forse devo intendere che anche “Chiara” sia riferito ad uno pseudonimo per occultare?

Occultare cosa? Metamorfosi? Identità? Simbiosi? Inganno? Apparenza?

Una proiezione fantastica nella femminilità!

Sarebbe come dire, sono pronta ad uscire dalla mia pelle, dalla mia vita, da me, senza moine da una porta qualsiasi?

Come dire, se finora la mia vita è stata un gioco, un esercizio di stile, può finire, sono ancora in tempo, il mio è un segreto tuttora inviolato, e se così scelgo, inviolabile.

E sento ancora il bacino muoversi con impercettibili segnali di invito, sempre più invadenti.

Il mio petto, gonfiarsi, altero?

Vero: la luna, le stelle, la nuova melodia napoletana indifferentemente si tu m’accire nun te dico niente, la bella mattina trascorsa su un mare d’incanto, la cena ai frutti di mare, il gelato alla panchina e la ginestra -ginestra, fiore amato da sempre- che avevo posto tra i capelli.

Ma quante altre volte avevo reso avvincente un giorno!

Neppure sono certo che Chiara non sia stato, abbandonate remore pudiche, un desiderio necessario di rinascita.

Ma ora so che per me non c’è ritorno, una ipotesi, unica: farlo o dimenticarmi.

Gli amori sono tutti uguali, come i cinesi, ma ciascuno riconosce il proprio per minimi dettagli, come i cinesi. La sessualità è uguale per tutti, come i cinesi, ciascuno però riconosce la propria per minimi dettagli, come i cinesi.

Smetto la lotta, definitivamente, nella certezza di essere la mia femminilità ed il mio maschio, che io sono Lucilla Farfallina Piccina Piccolina Bambina Amore Tesoro Serena… l’uomo dalla camicia rossa, Gino, sì Gino, anche Gino e anche l’uomo dalla camicia rossa… Non sono Noia e Indifferenza… io sono Chiara

una donna una volta uomo, un uomo una volta donna, perché per me non c’è definizione, io sono poliforme maschio e femmina a volte disgiunti, a volte intricati e avviluppati in un groviglio di impossibili intrecci stretti in un nodo di complicità inestricabili, in un nodo, un nodo indissolubile nonostante tutti gli sforzi di auto-gestione e tutte le arti di persuasione e tutti i limiti e i condizionamenti e tutto l’amore di un’altra donna o di un altro uomo.

Come dire nonostante il mondo.

Dove tutto resta, lasciando impronte evidenti, io passo muovendomi nel vuoto.

Io sono l’Anima e il Cervello e so lo sbaglio di chi pensa di averne uno proprio, disponibile e muto, io non appartengo, io sono.

Non sono schiava delle convenzioni.

La scoperta del piacere di accarezzare il seno più liscio delle gambe, più rosso dei capelli, più tenero del mio tormento, diviene ansia di più profonde sensazioni, e già le labbra si aprono ardenti e le sento stimolate da carezze di piuma, e già tocco l’interno delle cosce, più su, più giù, più su dopo ogni stasi, più su in modo spregiudicato; e poi già l’ansia e la smania col respiro in affanno con il sangue in tempesta con la vita in un soffio, si mutano in galoppante allucinazione mentre accarezzo il mio sesso con voluttà sconosciuta, ossessiva puttana pazza, a gambe aperte – Star di un film a luci rosse- nella notte più stellata di prima e più di prima illuminata dalla luna.

 

Nel fresco frizzante dell’alba imminente il caldo della mano non mi conceda sospiri.

 

Sììììììììììììììììììììììììììììììììììì

 

Io sono Chiara, non sono Chiara, io sono me.

Io sono la libertà.

Io sono Chiara… NON sono Chiara.

Non sono più la schiava del perdono.

 

Redazione DILA&ARTES

DILA & Artés 20220122

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Chiara Pavoni

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DILA & Artés articoli pubblicati

DILA & Artés

CS | Tra Bruno Mancini

Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

e Antonio Auricchio

editore della testata giornalistica “Il Giornale di ArtesTv

registrata presso il Tribunale di Salerno, si è stabilita un’intesa di collaborazione che vedrà l’Ass. DILA partecipare con interviste, recensioni notizie ecc. alla redazione della sezione cultura del giornale.

Antonio Auricchio

ha iniziato la sua carriera ponendo l’attenzione all’amore verso il prossimo, dedicandosi alla salute dei suoi pazienti attraverso il ruolo di dipendente dell’ASL di Salerno e di infermiere specializzato nel reparto di rianimazione.

Una volta lasciato l’impegno verso coloro che soffrono, ha ben pensato di proseguire la sua vita, passando, dopo aver visto e vissuto in prima persona il dolore delle persone al divertimento, profondendo il suo impegno, nella passione che aveva già da prima coltivato per la TV, per il mondo dello spettacolo e del cinema, iniziando come organizzatore di eventi e venendo in contatto con persone illustri e di un certo calibro.

Poi cameraman e patrón di “Miss Arte’sTv”, il concorso dedicato alla selezione delle ragazze baciate da Venere sia del territorio Campano che Nazionale, e che esaltassero principalmente le bellezze del suo amato Sud e quelle delle giovani aspiranti al mondo della televisione e dello spettacolo  dello stivale tricolore intero.

La passione che lo anima lo ha spinto fino a prendere le redini in mano e ideare, registrare e dirigere da dietro la camera da presa programmi, notiziari e dossier televisivi, impegnandosi anche nella ricerca di notizie di rilevante importanza sia nazionale che estera per gli articoli giornalistici all’interno del canale ArtesTv.

Francesca Durante

https://ilgiornale.artestv.it/

Antonio Auricchio

Bruno Mancini

scrittore e poeta, è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.

A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:

“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.

Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri:

Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.

… si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna, che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni.

… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti.

Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?

Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…

…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.

…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.

Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…

…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.

…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”

Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.

…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.

Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”

Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!

Una poetica lacerata e sfuggente…

Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…

Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.

Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.

“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…”

Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia

INFO:

[email protected]

[email protected]

Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23

DILA&Artés

Regolamento partecipazione e modulo iscrizione

1) L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in pieno accordo con l’editore Antonio Auricchio, Patron della testata giornalistica Artés registrata presso il Tribunale di Salerno, ha dato vita al nuovo progetto culturale DILA&Artés di ampio respiro mediatico adatto alla valorizzazione delle attività dell’Associazione e di tutti gli Artisti che hanno comunque collaborato con i nostri progetti culturali.

2) Il progetto culturale DILA&Artés prevede la pubblicazione a cura dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” di interviste, recensioni, notizie ecc. nella sezione cultura della testata giornalistica Artés.

3) La partecipazione al progetto culturale DILA&Artés, per testi e immagini, è aperta ai contributi degli Artisti italiani e stranieri che, dopo averne fatta richiesta, saranno selezioni da una Commissione nominata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Tale Commissione provvederà a selezionare in maniera insindacabile le richieste di partecipazione al progetto culturale DILA&Artés.

4) I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscriversi direttamente nel gruppo dei partecipanti purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento e siano in regola con il tesseramento DILA

5) Gli Artisti che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

6) L’Artista, per partecipare al progetto culturale DILA&Artés, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata.

7) Trattandosi di una partecipazione a titolo completamente GRATUITO, L’Associazione DILA si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Artisti, inviando le proprie iscrizioni, ne prendono atto in maniera definitiva.

8) INFO: 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23 – [email protected]

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione al progetto culturale DILA&Artés

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via____________________                          N:_____                       CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv/ esprimo l’intenzione di partecipare al progetto culturale DILA&Artés nella mia qualità di

Scrittore □  –  Attore □  –  Musicista □  –  Pittore □  

 A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto al progetto culturale DILA&Artés organizzato dall’Associazione DILA;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  3. volere concedere all’Associazione DILA il diritto di pubblicare ed utilizzare il contenuto della mia suddetta partecipazione in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che l’Associazione DILA avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare il contenuto della mia suddetta partecipazione e di utilizzarlo in ogni forma e modo nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare il suddetto contenuto della mia partecipazione anche in via telematica a mezzo internet e non sarà tenuta ad effettuare alcuna correzione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con l’Associazione DILA che essa NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare il contenuto della mia suddetta partecipazione al gratuito utilizzo da parte del’Associazione DILA per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione essa voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità del contenuto della mia suddetta partecipazione, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del contenuto della mia suddetto partecipazione;

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://dila.altervista.org/dila-artstv

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare a dila@emmegiischia.com

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – dila@emmegiischia.com