DISSI

DISSI

La sagra del peccato

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Ischia 1957 – 2003
Poesie

La sagra del peccato

PARTE PRIMA

LA MIA PRIMA POESIA
LAMENTO PLEBEO
ALBORE
AMICO
PIU FINE CHE AMORE
GARANZA ROSA
PER ELENA
NESSUNO HA INFRANTO
CONOSCO UNA STORIA
NELLA FORESTA
NEL BUIO DONNA
QUALCOSA
LA MIA ULTIMA POESIA

PARTE SECONDA

SUL PALCO SI INIZIA
LEI BRUNA SEDEVA
SE NON HAI SCRITTO MAI
LE MUMMIE E LE VESTALI
ANCORA HAI VOGLIA
NEBBIA
LA MASCHERA E IL CAPPELLO
DOMENICHE DI FOLLE
LA CARTA E LA PALLINA
DIO BUROCRAZIA L’ARTISTA
VOLAVA IN VIET NAM
STORDIAMO ANCORA
IL FATTO E LA PASSIONE

PARTE TERZA

MENTRE ANDAVAMO IN PRIMO PIANO
C’E’ UN PATTO
A SALVATORE QUASIMODO

DISSI

Dissi:
“Odio chi dice che ho la testa in aria
odio chi dice che ho i piedi per terra
odio chi dice e non pensa
odio chi pensa e non dice
gli uomini non uomini
le donne non donne
i ricchioni non ricchioni
i preti che sanno ingannare
i politici che vogliono educare
odio
il papa che non dà tutto ai poveri
la baldracca che non dà il culo
il segreto della coca cola
il segreto giudiziario
il segreto di Fatima
quelli come me che ammosciano soltanto.”
Disse:
“Ti uccido.”
Dissi:
“Sarebbe la prima volta.”
Disse:
“Odio chi non muore una sola volta.”
Dissi:
“Provaci.”
Disse:
“Ti piacerebbe.”
Dissi:
“No.”
Disse:
“Non ti credo.”
Dissi:
“Perché?”
Disse:
“ ”
Dissi:
“Stupido, io sono
Ignazio di Frigeria e D’Alessandro
io sono
un’idea
io sono
immortale”.

SOGGIORNO PER UOMINI STANCHI
LA PENNA PER NASCERE
ADONE STANCO
IO, FORSE LADRO
LE OMBRE, PER VIVERE 1,2,3
MI DANZI INTORNO
CI FOSSE ANCORA
L’AMORE, PER ESSERE
E BRUNO STAPPA IL CHIANTI

Bruno Mancini scrittore