Ischia disabitata

Ischia disabitata

Che le campagne elettorali prima, e le analisi dei voti espressi nelle urne poi siano oggetto di valutazioni spesso al limite delle più analitiche scienze sociali, è un dato tanto reale quanto cautamente e furbescamente tenuto celato da tutti coloro che sono attivi nell’usufruirne.

Voglio dire, ad esempio, che invitare all’astensione, per un quesito referendario molto sentito in un certo momento da una parte consistente dell’elettorato, è stato spesso un sistema utilizzato dai gruppi politici minoritari allo scopo di sminuire la loro ineluttabile sconfitta non consentendo, comunque, la conta dei pochi “contrari” se non attraverso una impossibile estrapolazione dal voto generale degli astenuti.

Sulla nostra isola d’Ischia, prima delle elezioni, un movimento politico ha invitato il popolo, con dovizia di argomenti, a disertare le urne.

Sulla nostra isola d’Ischia, dopo l’ufficializzazione dei dati relativi all’affluenza alle urne, la forza politica che aveva dato indicazioni al suo elettorato per il “non voto” ha felicemente espresso la sua soddisfazione nei confronti del risultato certificato.

Non solo.

Sulla nostra isola d’Ischia alcuni esponenti di partiti messi nell’angolo dai ribaltoni ormai a tutti noti, hanno inteso proporre l’analisi dell’alta percentuale di astenuti come il segno di un dissenso al quale “gli altri” non avrebbero saputo dare piena attenzione.

Ossia: “La gente d’Ischia non vuole, nella grande misura documentata dall’astensionismo, dare credibilità a quelli che qualcuno vorrebbe dichiarare vincitori, ma i cittadini dei nostri comuni non hanno trovato nelle proposte dei NOSTRI attuali leader la molla adatta affinché potessero esprimere la loro piena opposizione”

Tutto ciò è falso e tutto ciò è strumentalizzazione di realtà sociale che vanno esaminate con maggiore onestà intellettuale.

La verità è che Ischia è un’isola… disabitata.

La verità è che Ischia ha una enorme percentuale di cittadini/elettori residenti qui in maniera fittizia in seguito ad interessi non sempre dichiarabili, anche se spesso relativi a particolari vantaggi economici.

La verità è che questa grande massa di cittadini/fantasmi a malapena si degna di esprimere il suo voto durante tornate elettorali previste durante la bella stagione (una gita al sole, un bagno di mare, una passeggiata sul corso sono incentivi sufficienti – ricordate Craxi quando invitava ad andare al mare piuttosto che votare?- per staccare la spina della routine cittadina e venire a votare), ma per questo popolo di speculatori/fantasmi sarebbe un incubo muoversi dai comodi abbandoni delle loro residenze super riscaldate per giungere sotto la pioggia e la grandine ad Ischia… sguazzando tra strade allagate per adempiere ad diritto/dovere che può essere tranquillamente disatteso.

Così, è il comune di Serrara Fontana quello che esprime la maggiore percentuale di votanti, mentre è il comune di Forio quello che raggiunge il limite più basso.

Ciò può disegnare una mappa della popolazione artatamente residente, ma non è un indice di partecipazione polita alle elezioni.