Ricomincio il canto

Io driver

Non sono un principe

NON SONO UN PRINCIPE

POESIE INSERITE NEL VOLUME

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo
Non fosti pioggia
Adesso
Quid
Ricicla
E-book
E basta
Lemme lemme
E se sbadiglio
IF
Volesse
Per i rintocchi
Lo sbaglio
Un lunedì
Un tema a caso
Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga
Letizia
Vox
Delphis
Ma la memoria resta

Annalisa
E fu per me
Scriverovvi
Umanità decisa
OK
El Ringo
Groppo
Appariscenze
Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.
Fuggi Edith
Impossibile
Donna del Sud
Gilda
A me poeta

Brevi e duplicate

Squash
Questo è il top
Topazio
Toc toc
Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io drive

Ricomincio il canto

Il ritorno scoppia
di silenzi amici:
siamo troppo forti
per la pacca sulla spalla.
La storia resta imprigionata.

Annuso il freddo dell’aria in quelle sere.

Libri sfogliati su tavoli di legno.

Le mie contraddizioni eterne,
coerenti compiacenti compiute.

La soglia del “non voglio”
scalpellinata da flutti d’ideali.

Intrisi
infusi
indotti
-cupole rilucenti.

Le tenere ragazze innamorate.

 

… e poi mi parlo della catena d’oro
ostaggio della mia vita,
… e poi ti guardo
ancora senza fretta di sapere
… e ricomincio in canto.
ancora con le mani nelle mani.

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

POESIE INSERITE NEL VOLUME

 

Un tema a caso e qualche storia

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EROS edizioni

Non sono un principe – edizioni Eros

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Partecipazione antologie LENOIS

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Antologie LENOIS (poesie. prose, racconti ecc.)

Nessun onere è richiesto per partecipare alla selezione.

Testi esclusivamente in lingua italiana -Tema libero.

Si partecipa inviando 4 pagine di testie

esclusivamente in WORD

tramite e-mail alla casella di posta elettronica

[email protected]

ciascun testo non dovrà superare i 30 righi (interspazi e titolo compresi).

Agli Autori dei testi selezionati (nessun onere è richiesto per partecipare alle selezioni) viene proposto questo programma promozionale:

1) Partecipazione ad un’Antologia LENOISmediante 4 pagine di testi più 1 pagina di presentazione personale con foto.

2) Recensione di almeno 2000 battute a firma di un pioniere LENOIS

3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

4) Pagina personale su www.emmegiischia.com per la durata di un anno

5) Invito personale in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia LENOIS

6) Tutti testi saranno trasmessi in lettura attraverso una tv web

7) Presenza di note artistiche sui blog aderenti al progetto.

8) Intervista di 3 minuti per una tv web

10) 40 copie dell’Antologia LENOIS contenenti i suoi testi al 25% del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 200.00 euro.

11) Disponibilità di 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dall’autore.

L’importo di 200.00 euro per l’acquisto delle 40 copie andrà inviato quando confermeremo l’accettazione della partecipazione.

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Caratteristica di tutte le Antologie LENOIS

– 160 pagine stampate a 1 colore in b/n

– carta testo uso mano da grammi 100/mq

– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca in bianca su carta da 300 grammi/mq

– allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura

– prezzo di copertina 20.00

– ISBN

– Editore di riferimento

– pubblicazione semestrale.

Modalità pagamento

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Bonifico Bancario IT 59 J051 4239 9301 3357 1082 422

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Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.

Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.
Non sono un principe

Non sono un principe

Details
Publication Date
Jan 5, 2023
Language
Italian
ISBN
9781470908249
Category
Poetry
Copyright
All Rights Reserved – Standard Copyright License
Contributors
By (author): Bruno Mancini
Specifications
Pages
131
Binding
Paperback
Interior Color
Black & White
Dimensions
A5 (5.83 x 8.27 in / 148 x 210 mm)
Paperback
EUR 14.00

Non sono un principe

Details
Publication Date
Jan 5, 2023
Language
Italian
ISBN
9781470908249
Category
Poetry
Copyright
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Contributors
By (author): Bruno Mancini
Specifications
Pages
131
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Interior Color
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A5 (5.83 x 8.27 in / 148 x 210 mm)
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Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.

Due personaggi di un racconto che vorrei scrivere

Edith
spappola le sue libidini lì dove può viverle da sola,

Tom
caracolla tra essere e volere ovunque impatta

e loro insieme
convinti si dipanano nei dupli e nei negati
come se il nero fosse il seguito del bianco
come se fosse l’unita a contenere il tutto.

Impercettibili assonanze
illudono
chi voglia musica e parole:
-la nona sinfonia di Beethoven-
e loro insieme
strattonano l’antitesi e la stasi,
la libertà ed il coraggio,
per manto i sentimenti.

Fuggi Edith
Impossibile
Donna del Sud
Gilda
A me poeta

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Squash
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Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
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Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.

Non sono un principe

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
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Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
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pulviscolo,
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Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
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Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
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Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
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Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
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Italiano
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Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

E se sbadiglio

E se sbadiglio
Non sono un principe

Non sono un principe

Details
Publication Date
Jan 5, 2023
Language
Italian
ISBN
9781470908249
Category
Poetry
Copyright
All Rights Reserved – Standard Copyright License
Contributors
By (author): Bruno Mancini
Specifications
Pages
131
Binding
Paperback
Interior Color
Black & White
Dimensions
A5 (5.83 x 8.27 in / 148 x 210 mm)
Paperback
EUR 14.00

NON SONO UN PRINCIPE

POESIE INSERITE NEL VOLUME

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo
Non fosti pioggia
Adesso
Quid
Ricicla
E-book
E basta
Lemme lemme

E se sbadiglio

Mi costa molto non essere un Principe.
La mia natura tendente all’assoluto, allo sconfinato epicureismo come miraggio per la libertà della mente collettiva, nel maniacale prepositivo interesse per il ludico sfizio che in un preciso bivacco macina il mio tempo, e per la consueta abitudine a volere TUTTO (tutto anche di ciò che un tutto non sarà mai), migra, tra divenire ed apparenza, senza giungere ad un’analisi obiettiva.
Sbriciolo gli striscioni delle tappe riducendoli in coriandoli insignificanti: noiosi anche da spazzare per quanto si incuneano negli interstizi dei mobili immobili che mi circondano.

E se sbadiglio vuol dire che qualcosa non funziona.

Scrivere, scacchi, poesie, amicizie, sassofono, amore, bere, fumare, mare, lavoro, lavoro, lavoro… lavoro, bicicletta, famiglia, emozione, a tutto ho dato tutto restando infine con un parziale da mettere nell’album dei ricordi, non certo tra i trofei.

Non sono un principe nemmeno di me stesso, neppure del mio regno.

IF
Volesse
Per i rintocchi
Lo sbaglio
Un lunedì
Un tema a caso
Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga
Letizia
Vox
Delphis
Ma la memoria resta

Annalisa
E fu per me
Scriverovvi
Umanità decisa
OK
El Ringo
Groppo
Appariscenze
Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.
Fuggi Edith
Impossibile
Donna del Sud
Gilda
A me poeta

Brevi e duplicate

Squash
Questo è il top
Topazio
Toc toc
Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

E se sbadiglio

Non sono un principe

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

POESIE INSERITE NEL VOLUME

 

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo

Non fosti pioggia

Adesso

Quid

Ricicla

E-book

E basta

Lemme lemme

E se sbadiglio

IF

Volesse

Per i rintocchi

Lo sbaglio

Un lunedì

Un tema a caso

Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga

Letizia

Vox

Delphis

Ma la memoria resta

Annalisa

E fu per me

Scriverovvi

Umanità decisa

OK

El Ringo

Groppo

Appariscenze

Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.

Fuggi Edith

Impossibile

Donna del Sud

Gilda

A me poeta

Brevi e duplicate

Squash

Questo è il top

Topazio

Toc toc

Toc toc 2

Parafrasando

Impazza

Domenica

Ancora domenica

Nel boh!

Illusioni

Il riccio

Mito

E già

Pulviscolo

Basaltiche nevrosi

Gamete d’amore

Serenata

Serenità

Sparate al pianista

La notte non appare all’improvviso

Ancora sono.

L’incavo di un’ascella

Di più

Immenso

Fardello umano

Puff!

Schiodami

Per i baci Perugina

 

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home

Peccato inutile

L’ora di un cucù

Magari stanco

Mi spetta

Vedremo

YES

Mi trovo cartapesta

Attingo

Metafora

Veglia attenta

Ohibò

Azz!

Coriaceo

Se fosse stato

Attimo

Non solo un nome

Non sono un rospo

Non sono un principe

Il Battito

Oggi lo dico

Istmo furioso

Se o se

Calcinacci

Eremita

Che basta un attimo

Fulgida apoteosi

A Capablanca

Che

DUX

Corroborato

Scrigni strani

Poi

Rimuovo licheni

Dunque, poi.

E fu

Ho stanco

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EROS edizioni

Non sono un principe – edizioni Eros

questa testata si fitta

Partecipazione antologie LENOIS

Partecipazione antologie LENOIS

Antologie LENOIS (poesie. prose, racconti ecc.)

Nessun onere è richiesto per partecipare alla selezione.

Testi esclusivamente in lingua italiana -Tema libero.

Si partecipa inviando 4 pagine di testie

esclusivamente in WORD

tramite e-mail alla casella di posta elettronica

[email protected]

ciascun testo non dovrà superare i 30 righi (interspazi e titolo compresi).

Agli Autori dei testi selezionati (nessun onere è richiesto per partecipare alle selezioni) viene proposto questo programma promozionale:

1) Partecipazione ad un’Antologia LENOISmediante 4 pagine di testi più 1 pagina di presentazione personale con foto.

2) Recensione di almeno 2000 battute a firma di un pioniere LENOIS

3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

4) Pagina personale su www.emmegiischia.com per la durata di un anno

5) Invito personale in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia LENOIS

6) Tutti testi saranno trasmessi in lettura attraverso una tv web

7) Presenza di note artistiche sui blog aderenti al progetto.

8) Intervista di 3 minuti per una tv web

10) 40 copie dell’Antologia LENOIS contenenti i suoi testi al 25% del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 200.00 euro.

11) Disponibilità di 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dall’autore.

L’importo di 200.00 euro per l’acquisto delle 40 copie andrà inviato quando confermeremo l’accettazione della partecipazione.

Partecipazione antologie LENOIS

Caratteristica di tutte le Antologie LENOIS

– 160 pagine stampate a 1 colore in b/n

– carta testo uso mano da grammi 100/mq

– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca in bianca su carta da 300 grammi/mq

– allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura

– prezzo di copertina 20.00

– ISBN

– Editore di riferimento

– pubblicazione semestrale.

Modalità pagamento

Pay pal [email protected]

Bonifico Bancario IT 59 J051 4239 9301 3357 1082 422

Carta prepagata POSTPAY n. 4023.6005.7773.0262

intestata a Bruno Mancini codice fiscale MNCBRN43D30F839Z

inviare codice versamento a [email protected]

Per contatti 3914830355 (ore 14 – 23)

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Groppo
Appariscenze
Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.
Fuggi Edith
Impossibile
Donna del Sud
Gilda
A me poeta

Brevi e duplicate

Squash
Questo è il top
Topazio
Toc toc
Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi

Rimuovo licheni

Ventaglio di giorni
disegnati sulla seta, bifronte,
vado creando
nel tramonto senza sole
nel tramonto mare e cielo
nel tramonto che ho voluto.

Scandaglio ad occhi chiusi
fondali di memorie;
frequento tane di cerniole
rimuovo licheni da madrepore,
sosto,
al limite del fiato,
in apnea,
sul più bel sogno che ho vissuto.

Intanto, sulla costa,
si accendono le luci del presente
mentre io mi carico di dubbi
-zaino/cervello-,
lasciando vincere l’attesa.

Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver

Ricomincio il canto

 

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

POESIE INSERITE NEL VOLUME

 

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo

Non fosti pioggia

Adesso

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Ricicla

E-book

E basta

Lemme lemme

E se sbadiglio

IF

Volesse

Per i rintocchi

Lo sbaglio

Un lunedì

Un tema a caso

Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga

Letizia

Vox

Delphis

Ma la memoria resta

Annalisa

E fu per me

Scriverovvi

Umanità decisa

OK

El Ringo

Groppo

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Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.

Fuggi Edith

Impossibile

Donna del Sud

Gilda

A me poeta

Brevi e duplicate

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Topazio

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Parafrasando

Impazza

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Illusioni

Il riccio

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E già

Pulviscolo

Basaltiche nevrosi

Gamete d’amore

Serenata

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Sparate al pianista

La notte non appare all’improvviso

Ancora sono.

L’incavo di un’ascella

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A Capablanca

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Scrigni strani

Poi

Rimuovo licheni

Dunque, poi.

E fu

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Io driver

Ricomincio il canto

EROS edizioni

Non sono un principe – edizioni Eros

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Partecipazione antologie LENOIS

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Antologie LENOIS (poesie. prose, racconti ecc.)

Nessun onere è richiesto per partecipare alla selezione.

Testi esclusivamente in lingua italiana -Tema libero.

Si partecipa inviando 4 pagine di testie

esclusivamente in WORD

tramite e-mail alla casella di posta elettronica

[email protected]

ciascun testo non dovrà superare i 30 righi (interspazi e titolo compresi).

Agli Autori dei testi selezionati (nessun onere è richiesto per partecipare alle selezioni) viene proposto questo programma promozionale:

1) Partecipazione ad un’Antologia LENOISmediante 4 pagine di testi più 1 pagina di presentazione personale con foto.

2) Recensione di almeno 2000 battute a firma di un pioniere LENOIS

3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

4) Pagina personale su www.emmegiischia.com per la durata di un anno

5) Invito personale in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia LENOIS

6) Tutti testi saranno trasmessi in lettura attraverso una tv web

7) Presenza di note artistiche sui blog aderenti al progetto.

8) Intervista di 3 minuti per una tv web

10) 40 copie dell’Antologia LENOIS contenenti i suoi testi al 25% del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 200.00 euro.

11) Disponibilità di 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dall’autore.

L’importo di 200.00 euro per l’acquisto delle 40 copie andrà inviato quando confermeremo l’accettazione della partecipazione.

Partecipazione antologie LENOIS

Caratteristica di tutte le Antologie LENOIS

– 160 pagine stampate a 1 colore in b/n

– carta testo uso mano da grammi 100/mq

– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca in bianca su carta da 300 grammi/mq

– allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura

– prezzo di copertina 20.00

– ISBN

– Editore di riferimento

– pubblicazione semestrale.

Modalità pagamento

Pay pal [email protected]

Bonifico Bancario IT 59 J051 4239 9301 3357 1082 422

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intestata a Bruno Mancini codice fiscale MNCBRN43D30F839Z

inviare codice versamento a [email protected]

Per contatti 3914830355 (ore 14 – 23)

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Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco

Io driver

Malinconia sovviene
al tanfo del tonfo
nel tetro tortuoso tragitto
del tempo trascorso
fra trine e tormenti.

Ipocrisia sostiene
la nullità nefanda
che tace tenace
nevrasteniche nevrosi
delle nostre neglette negazioni.

In tanto divagare
aspetto l’ansia

ancora accartocciata
nell’ansa asimmetrica
dell’abside, ancora
avvolta
ad altezzoso amore.

Ma poi mi sfumo
mi scelgo
mi “stop”,
tra le tue braccia gambe
labbra petto
profondo invito
al nostro scrigno.

Io Driver di un pullman
percorso straordinario
passeggeri poeti
premo pomello del pit stop,
e muto l’ultima destinazione:
era “Deposito”, adesso è “Amore”.

Ricomincio il canto

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

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http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

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Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

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Un tema a caso e qualche storia

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Partecipazione antologie LENOIS

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Nessun onere è richiesto per partecipare alla selezione.

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Si partecipa inviando 4 pagine di testie

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ciascun testo non dovrà superare i 30 righi (interspazi e titolo compresi).

Agli Autori dei testi selezionati (nessun onere è richiesto per partecipare alle selezioni) viene proposto questo programma promozionale:

1) Partecipazione ad un’Antologia LENOISmediante 4 pagine di testi più 1 pagina di presentazione personale con foto.

2) Recensione di almeno 2000 battute a firma di un pioniere LENOIS

3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

4) Pagina personale su www.emmegiischia.com per la durata di un anno

5) Invito personale in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia LENOIS

6) Tutti testi saranno trasmessi in lettura attraverso una tv web

7) Presenza di note artistiche sui blog aderenti al progetto.

8) Intervista di 3 minuti per una tv web

10) 40 copie dell’Antologia LENOIS contenenti i suoi testi al 25% del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 200.00 euro.

11) Disponibilità di 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dall’autore.

L’importo di 200.00 euro per l’acquisto delle 40 copie andrà inviato quando confermeremo l’accettazione della partecipazione.

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– prezzo di copertina 20.00

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Serenità
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Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
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Eremita
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Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu

Ho stanco

Ho stanco
defilato malvezzo
mi voglio
d’acquisizione d’ombre
ti affido
al panico contrasto
un nome senza senso
fiducia indefinita.

Non basta
rameggio profondo
nelle correnti sottomarine,
al Pollicino
le spigole distruggono le tracce.

Io driver
Ricomincio il canto

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

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L’incavo di un’ascella

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Se fosse stato

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Calcinacci

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Che basta un attimo

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6) Tutti testi saranno trasmessi in lettura attraverso una tv web

7) Presenza di note artistiche sui blog aderenti al progetto.

8) Intervista di 3 minuti per una tv web

10) 40 copie dell’Antologia LENOIS contenenti i suoi testi al 25% del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 200.00 euro.

11) Disponibilità di 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dall’autore.

L’importo di 200.00 euro per l’acquisto delle 40 copie andrà inviato quando confermeremo l’accettazione della partecipazione.

Partecipazione antologie LENOIS

Caratteristica di tutte le Antologie LENOIS

– 160 pagine stampate a 1 colore in b/n

– carta testo uso mano da grammi 100/mq

– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca in bianca su carta da 300 grammi/mq

– allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura

– prezzo di copertina 20.00

– ISBN

– Editore di riferimento

– pubblicazione semestrale.

Modalità pagamento

Pay pal [email protected]

Bonifico Bancario IT 59 J051 4239 9301 3357 1082 422

Carta prepagata POSTPAY n. 4023.6005.7773.0262

intestata a Bruno Mancini codice fiscale MNCBRN43D30F839Z

inviare codice versamento a [email protected]

Per contatti 3914830355 (ore 14 – 23)

[email protected]

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Ischia un'isola di poesia copertina Colella

Ischia, un’isola di poesia – Gaetano Colella – Copertina

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Ischia un'isola d'amore copertina miramare anteriore

Ischia, un’isola d’amore – Miramare – Copertina

Ischia un'isola di poesia copertina anteriore

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Antologia Otto milioni copertina totale

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Ischia – Otto milioni – Copertine

E fu

E fu

Non sono un principe

NON SONO UN PRINCIPE

POESIE INSERITE NEL VOLUME

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo
Non fosti pioggia
Adesso
Quid
Ricicla
E-book
E basta
Lemme lemme
E se sbadiglio
IF
Volesse
Per i rintocchi
Lo sbaglio
Un lunedì
Un tema a caso
Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga
Letizia
Vox
Delphis
Ma la memoria resta

Annalisa
E fu per me
Scriverovvi
Umanità decisa
OK
El Ringo
Groppo
Appariscenze
Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.
Fuggi Edith
Impossibile
Donna del Sud
Gilda
A me poeta

Brevi e duplicate

Squash
Questo è il top
Topazio
Toc toc
Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.

E fu

Ed io ri-piango
per inattesi svenimenti di tempi
smarriti oltre i confini
delle avvilenti attese senza volti.
Al cuore getto un gelo di follia
nel ritrovarmi solo
con lusso scolorato dell’inutile,
ma poi riconto i prima e i dopo
e scelgo -ostello aperto-
di non morire ancora

… e sarà

e sarà grandine sulle lamiere
Hiroshima
fischio di treno in galleria

… e fu

e fu l’inconscio in settore sulfureo
perforazione dalla testa al pube
anelito
strepitoso sconquasso

… e sarà

e sarà
figlio del destino voluto

e fu

e fu
dolore-amore.

Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

NON SONO UN PRINCIPE

POESIE INSERITE NEL VOLUME

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo
Non fosti pioggia
Adesso
Quid
Ricicla
E-book
E basta
Lemme lemme
E se sbadiglio
IF
Volesse
Per i rintocchi
Lo sbaglio
Un lunedì
Un tema a caso
Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga
Letizia
Vox
Delphis
Ma la memoria resta

Annalisa
E fu per me
Scriverovvi
Umanità decisa
OK
El Ringo
Groppo
Appariscenze
Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.
Fuggi Edith
Impossibile
Donna del Sud
Gilda
A me poeta

Brevi e duplicate

Squash
Questo è il top
Topazio
Toc toc
Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

POESIE INSERITE NEL VOLUME

 

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo

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Questo è il top

Topazio

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Toc toc 2

Parafrasando

Impazza

Domenica

Ancora domenica

Nel boh!

Illusioni

Il riccio

Mito

E già

Pulviscolo

Basaltiche nevrosi

Gamete d’amore

Serenata

Serenità

Sparate al pianista

La notte non appare all’improvviso

Ancora sono.

L’incavo di un’ascella

Di più

Immenso

Fardello umano

Puff!

Schiodami

Per i baci Perugina

 

Non sono un principe, non sono un rospo

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Attimo

Non solo un nome

Non sono un rospo

Non sono un principe

Il Battito

Oggi lo dico

Istmo furioso

Se o se

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Eremita

Che basta un attimo

Fulgida apoteosi

A Capablanca

Che

DUX

Corroborato

Scrigni strani

Poi

Rimuovo licheni

Dunque, poi.

E fu

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EROS edizioni

Non sono un principe – edizioni Eros

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Partecipazione antologie LENOIS

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Nessun onere è richiesto per partecipare alla selezione.

Testi esclusivamente in lingua italiana -Tema libero.

Si partecipa inviando 4 pagine di testie

esclusivamente in WORD

tramite e-mail alla casella di posta elettronica

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ciascun testo non dovrà superare i 30 righi (interspazi e titolo compresi).

Agli Autori dei testi selezionati (nessun onere è richiesto per partecipare alle selezioni) viene proposto questo programma promozionale:

1) Partecipazione ad un’Antologia LENOISmediante 4 pagine di testi più 1 pagina di presentazione personale con foto.

2) Recensione di almeno 2000 battute a firma di un pioniere LENOIS

3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

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Toc toc
Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni

Dunque, poi.

… dunque,
tu ora non esisti più.
Il pentagramma
spartito violino
strabocca di semicrome.

La melodia
per note singole
racconta cromatismi passionali.

Io mi riporto alla panchina
rituffo le mani tra le doghe
cerco qualcosa
abbandonato un giorno
e ti ritrovo foglio bianco.

Le nebbie, il vento, il sole:
le tue prudenze,
le mie certezze, il tempo.

E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

POESIE INSERITE NEL VOLUME

 

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo

Non fosti pioggia

Adesso

Quid

Ricicla

E-book

E basta

Lemme lemme

E se sbadiglio

IF

Volesse

Per i rintocchi

Lo sbaglio

Un lunedì

Un tema a caso

Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga

Letizia

Vox

Delphis

Ma la memoria resta

Annalisa

E fu per me

Scriverovvi

Umanità decisa

OK

El Ringo

Groppo

Appariscenze

Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.

Fuggi Edith

Impossibile

Donna del Sud

Gilda

A me poeta

Brevi e duplicate

Squash

Questo è il top

Topazio

Toc toc

Toc toc 2

Parafrasando

Impazza

Domenica

Ancora domenica

Nel boh!

Illusioni

Il riccio

Mito

E già

Pulviscolo

Basaltiche nevrosi

Gamete d’amore

Serenata

Serenità

Sparate al pianista

La notte non appare all’improvviso

Ancora sono.

L’incavo di un’ascella

Di più

Immenso

Fardello umano

Puff!

Schiodami

Per i baci Perugina

 

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home

Peccato inutile

L’ora di un cucù

Magari stanco

Mi spetta

Vedremo

YES

Mi trovo cartapesta

Attingo

Metafora

Veglia attenta

Ohibò

Azz!

Coriaceo

Se fosse stato

Attimo

Non solo un nome

Non sono un rospo

Non sono un principe

Il Battito

Oggi lo dico

Istmo furioso

Se o se

Calcinacci

Eremita

Che basta un attimo

Fulgida apoteosi

A Capablanca

Che

DUX

Corroborato

Scrigni strani

Poi

Rimuovo licheni

Dunque, poi.

E fu

Ho stanco

Io driver

Ricomincio il canto

EROS edizioni

Non sono un principe – edizioni Eros

questa testata si fitta

Partecipazione antologie LENOIS

Partecipazione antologie LENOIS

Antologie LENOIS (poesie. prose, racconti ecc.)

Nessun onere è richiesto per partecipare alla selezione.

Testi esclusivamente in lingua italiana -Tema libero.

Si partecipa inviando 4 pagine di testie

esclusivamente in WORD

tramite e-mail alla casella di posta elettronica

[email protected]

ciascun testo non dovrà superare i 30 righi (interspazi e titolo compresi).

Agli Autori dei testi selezionati (nessun onere è richiesto per partecipare alle selezioni) viene proposto questo programma promozionale:

1) Partecipazione ad un’Antologia LENOISmediante 4 pagine di testi più 1 pagina di presentazione personale con foto.

2) Recensione di almeno 2000 battute a firma di un pioniere LENOIS

3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

4) Pagina personale su www.emmegiischia.com per la durata di un anno

5) Invito personale in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia LENOIS

6) Tutti testi saranno trasmessi in lettura attraverso una tv web

7) Presenza di note artistiche sui blog aderenti al progetto.

8) Intervista di 3 minuti per una tv web

10) 40 copie dell’Antologia LENOIS contenenti i suoi testi al 25% del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 200.00 euro.

11) Disponibilità di 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dall’autore.

L’importo di 200.00 euro per l’acquisto delle 40 copie andrà inviato quando confermeremo l’accettazione della partecipazione.

Partecipazione antologie LENOIS

Caratteristica di tutte le Antologie LENOIS

– 160 pagine stampate a 1 colore in b/n

– carta testo uso mano da grammi 100/mq

– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca in bianca su carta da 300 grammi/mq

– allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura

– prezzo di copertina 20.00

– ISBN

– Editore di riferimento

– pubblicazione semestrale.

Modalità pagamento

Pay pal [email protected]

Bonifico Bancario IT 59 J051 4239 9301 3357 1082 422

Carta prepagata POSTPAY n. 4023.6005.7773.0262

intestata a Bruno Mancini codice fiscale MNCBRN43D30F839Z

inviare codice versamento a [email protected]

Per contatti 3914830355 (ore 14 – 23)

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Rimuovo licheni

Rimuovo licheni

Non sono un principe

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

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Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo

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Adesso

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E basta

Lemme lemme

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Lo sbaglio

Un lunedì

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Serenità

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Poi

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2) Recensione di almeno 2000 battute a firma di un pioniere LENOIS

3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

4) Pagina personale su www.emmegiischia.com per la durata di un anno

5) Invito personale in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia LENOIS

6) Tutti testi saranno trasmessi in lettura attraverso una tv web

7) Presenza di note artistiche sui blog aderenti al progetto.

8) Intervista di 3 minuti per una tv web

10) 40 copie dell’Antologia LENOIS contenenti i suoi testi al 25% del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 200.00 euro.

11) Disponibilità di 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dall’autore.

L’importo di 200.00 euro per l’acquisto delle 40 copie andrà inviato quando confermeremo l’accettazione della partecipazione.

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Poi

Poi

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Serenità
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Non sono un principe, non sono un rospo

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Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani

Poi

Non lo sapremo
se il nostro sarà l’addio di un fulmine:
il cuore scoppia,
l’embolo vince,
un’apnea risulta troppo lunga.

Non avremo certezza
di un nostro lento abbandono:
lo sguardo sfumato,
tremore dei ricordi,
la stasi delle corse in bicicletta.

Stasera andremo a cena
pizza e bruschetta
lì dove sono luci le candele,
ed io mi fingerò poeta
e tu ti proporrai in sottoveste azzurra
ancora
pudori e fremiti
passioni e limiti
come l’eterna amante.

Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

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Puff!
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Che
DUX
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Scrigni strani

Bella fanciulla, al mio senile eccesso
turbi
listelle separazione tenda
tra fantomatico ed effimero.

Chi fosti?
Schiumate passioni
invisibili imprimono scie
su spiagge prede dei marosi.

Noi siamo scrigni
strani: la vita di un mortale.

E tu scompari
se m’abbandono al nuovo forse.

Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

POESIE INSERITE NEL VOLUME

 

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo

Non fosti pioggia

Adesso

Quid

Ricicla

E-book

E basta

Lemme lemme

E se sbadiglio

IF

Volesse

Per i rintocchi

Lo sbaglio

Un lunedì

Un tema a caso

Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga

Letizia

Vox

Delphis

Ma la memoria resta

Annalisa

E fu per me

Scriverovvi

Umanità decisa

OK

El Ringo

Groppo

Appariscenze

Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.

Fuggi Edith

Impossibile

Donna del Sud

Gilda

A me poeta

Brevi e duplicate

Squash

Questo è il top

Topazio

Toc toc

Toc toc 2

Parafrasando

Impazza

Domenica

Ancora domenica

Nel boh!

Illusioni

Il riccio

Mito

E già

Pulviscolo

Basaltiche nevrosi

Gamete d’amore

Serenata

Serenità

Sparate al pianista

La notte non appare all’improvviso

Ancora sono.

L’incavo di un’ascella

Di più

Immenso

Fardello umano

Puff!

Schiodami

Per i baci Perugina

 

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home

Peccato inutile

L’ora di un cucù

Magari stanco

Mi spetta

Vedremo

YES

Mi trovo cartapesta

Attingo

Metafora

Veglia attenta

Ohibò

Azz!

Coriaceo

Se fosse stato

Attimo

Non solo un nome

Non sono un rospo

Non sono un principe

Il Battito

Oggi lo dico

Istmo furioso

Se o se

Calcinacci

Eremita

Che basta un attimo

Fulgida apoteosi

A Capablanca

Che

DUX

Corroborato

Scrigni strani

Poi

Rimuovo licheni

Dunque, poi.

E fu

Ho stanco

Io driver

Ricomincio il canto

EROS edizioni

Non sono un principe – edizioni Eros

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Partecipazione antologie LENOIS

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Antologie LENOIS (poesie. prose, racconti ecc.)

Nessun onere è richiesto per partecipare alla selezione.

Testi esclusivamente in lingua italiana -Tema libero.

Si partecipa inviando 4 pagine di testie

esclusivamente in WORD

tramite e-mail alla casella di posta elettronica

[email protected]

ciascun testo non dovrà superare i 30 righi (interspazi e titolo compresi).

Agli Autori dei testi selezionati (nessun onere è richiesto per partecipare alle selezioni) viene proposto questo programma promozionale:

1) Partecipazione ad un’Antologia LENOISmediante 4 pagine di testi più 1 pagina di presentazione personale con foto.

2) Recensione di almeno 2000 battute a firma di un pioniere LENOIS

3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

4) Pagina personale su www.emmegiischia.com per la durata di un anno

5) Invito personale in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia LENOIS

6) Tutti testi saranno trasmessi in lettura attraverso una tv web

7) Presenza di note artistiche sui blog aderenti al progetto.

8) Intervista di 3 minuti per una tv web

10) 40 copie dell’Antologia LENOIS contenenti i suoi testi al 25% del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 200.00 euro.

11) Disponibilità di 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dall’autore.

L’importo di 200.00 euro per l’acquisto delle 40 copie andrà inviato quando confermeremo l’accettazione della partecipazione.

Partecipazione antologie LENOIS

Caratteristica di tutte le Antologie LENOIS

– 160 pagine stampate a 1 colore in b/n

– carta testo uso mano da grammi 100/mq

– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca in bianca su carta da 300 grammi/mq

– allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura

– prezzo di copertina 20.00

– ISBN

– Editore di riferimento

– pubblicazione semestrale.

Modalità pagamento

Pay pal [email protected]

Bonifico Bancario IT 59 J051 4239 9301 3357 1082 422

Carta prepagata POSTPAY n. 4023.6005.7773.0262

intestata a Bruno Mancini codice fiscale MNCBRN43D30F839Z

inviare codice versamento a [email protected]

Per contatti 3914830355 (ore 14 – 23)

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Umanità decisa
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Domenica
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Nel boh!
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Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
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Attingo
Metafora
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Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
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Non solo un nome
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Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX

Corroborato

Fatidica sbilenca bolina
sospinge squassato naviglio.

L’ambiguità riappare.

Il porto parto del sigillo
porto squassato al macero.

La bestia esiste.

E poi mi donerò
tre fotogrammi elusi.

Corroborato.

Mi staglio nel diadema
dell’incerto.

Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
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Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

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http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

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Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

POESIE INSERITE NEL VOLUME

 

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo

Non fosti pioggia

Adesso

Quid

Ricicla

E-book

E basta

Lemme lemme

E se sbadiglio

IF

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Lo sbaglio

Un lunedì

Un tema a caso

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Letizia

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Delphis

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Annalisa

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Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.

Fuggi Edith

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Gilda

A me poeta

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Toc toc

Toc toc 2

Parafrasando

Impazza

Domenica

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Illusioni

Il riccio

Mito

E già

Pulviscolo

Basaltiche nevrosi

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Serenata

Serenità

Sparate al pianista

La notte non appare all’improvviso

Ancora sono.

L’incavo di un’ascella

Di più

Immenso

Fardello umano

Puff!

Schiodami

Per i baci Perugina

 

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home

Peccato inutile

L’ora di un cucù

Magari stanco

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Vedremo

YES

Mi trovo cartapesta

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Metafora

Veglia attenta

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Azz!

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Attimo

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Non sono un principe

Il Battito

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Fulgida apoteosi

A Capablanca

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DUX

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Scrigni strani

Poi

Rimuovo licheni

Dunque, poi.

E fu

Ho stanco

Io driver

Ricomincio il canto

EROS edizioni

Non sono un principe – edizioni Eros

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Partecipazione antologie LENOIS

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Antologie LENOIS (poesie. prose, racconti ecc.)

Nessun onere è richiesto per partecipare alla selezione.

Testi esclusivamente in lingua italiana -Tema libero.

Si partecipa inviando 4 pagine di testie

esclusivamente in WORD

tramite e-mail alla casella di posta elettronica

[email protected]

ciascun testo non dovrà superare i 30 righi (interspazi e titolo compresi).

Agli Autori dei testi selezionati (nessun onere è richiesto per partecipare alle selezioni) viene proposto questo programma promozionale:

1) Partecipazione ad un’Antologia LENOISmediante 4 pagine di testi più 1 pagina di presentazione personale con foto.

2) Recensione di almeno 2000 battute a firma di un pioniere LENOIS

3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

4) Pagina personale su www.emmegiischia.com per la durata di un anno

5) Invito personale in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia LENOIS

6) Tutti testi saranno trasmessi in lettura attraverso una tv web

7) Presenza di note artistiche sui blog aderenti al progetto.

8) Intervista di 3 minuti per una tv web

10) 40 copie dell’Antologia LENOIS contenenti i suoi testi al 25% del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 200.00 euro.

11) Disponibilità di 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dall’autore.

L’importo di 200.00 euro per l’acquisto delle 40 copie andrà inviato quando confermeremo l’accettazione della partecipazione.

Partecipazione antologie LENOIS

Caratteristica di tutte le Antologie LENOIS

– 160 pagine stampate a 1 colore in b/n

– carta testo uso mano da grammi 100/mq

– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca in bianca su carta da 300 grammi/mq

– allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura

– prezzo di copertina 20.00

– ISBN

– Editore di riferimento

– pubblicazione semestrale.

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Per contatti 3914830355 (ore 14 – 23)

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DUX

DUX

Non sono un principe

NON SONO UN PRINCIPE

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Serenità
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Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

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Peccato inutile
L’ora di un cucù
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Vedremo
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Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che

DUX

Il duce idealizza
il poeta crea

il funzionario certifica
il poeta immagina

il becchino interra
il poeta estrae

il pilota atterra
il poeta vola.

Cazzate ciclopiche.

ROVI
STANO.

Esuberanze incipienti:
mi pento!

Rocambolesco periplo:
mi manca l’artiglio della tigre.

Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

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Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

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Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

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Ischia, un’isola di poesia – CopertinaIschia un'isola di poesia Fruscio copertina anteriore

Ischia, un’isola di poesia – Fruscio – CopertinaIschia un'isola di poesia copertina posterioreIschia, un’isola di poesia – Quarta di copertina

Da Ischia sempre poesia copertina anterioreDa Ischia sempre poesia – Copertina

Da Ischia sempre poesia copertina completaDa Ischia sempre poesia – Copertine

Ischia un'isola di... copertina posterioreIschia, un’isola di… – Miramare – Quarta di copertina

Ischia un'isola di... copertina anterioreIschia, un’isola di… – Miramare – Copertina

Antologia Otto milioni copertina totale

Antologia Otto milioni copertina totale

Ischia – Otto milioni – Copertine

Che

Che

Non sono un principe

NON SONO UN PRINCIPE

POESIE INSERITE NEL VOLUME

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo
Non fosti pioggia
Adesso
Quid
Ricicla
E-book
E basta
Lemme lemme
E se sbadiglio
IF
Volesse
Per i rintocchi
Lo sbaglio
Un lunedì
Un tema a caso
Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga
Letizia
Vox
Delphis
Ma la memoria resta

Annalisa
E fu per me
Scriverovvi
Umanità decisa
OK
El Ringo
Groppo
Appariscenze
Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.
Fuggi Edith
Impossibile
Donna del Sud
Gilda
A me poeta

Brevi e duplicate

Squash
Questo è il top
Topazio
Toc toc
Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca

Che

Ed io pensavo che avremmo…
Ed io credevo che saremmo…
Ed io speravo che… .

Ed io speravo che:
è questo il “che” che manca
che sfugge che duole

che adesso cassa i segni sulle mappe c
he vibra
deborda, sconfina, nel vaso di Pandora
dei dolci inganni sconosciuti.

DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

POESIE INSERITE NEL VOLUME

 

Un tema a caso e qualche storia

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Serenata

Serenità

Sparate al pianista

La notte non appare all’improvviso

Ancora sono.

L’incavo di un’ascella

Di più

Immenso

Fardello umano

Puff!

Schiodami

Per i baci Perugina

 

Non sono un principe, non sono un rospo

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Non sono un principe – edizioni Eros

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Partecipazione antologie LENOIS

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Nessun onere è richiesto per partecipare alla selezione.

Testi esclusivamente in lingua italiana -Tema libero.

Si partecipa inviando 4 pagine di testie

esclusivamente in WORD

tramite e-mail alla casella di posta elettronica

[email protected]

ciascun testo non dovrà superare i 30 righi (interspazi e titolo compresi).

Agli Autori dei testi selezionati (nessun onere è richiesto per partecipare alle selezioni) viene proposto questo programma promozionale:

1) Partecipazione ad un’Antologia LENOISmediante 4 pagine di testi più 1 pagina di presentazione personale con foto.

2) Recensione di almeno 2000 battute a firma di un pioniere LENOIS

3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

4) Pagina personale su www.emmegiischia.com per la durata di un anno

5) Invito personale in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia LENOIS

6) Tutti testi saranno trasmessi in lettura attraverso una tv web

7) Presenza di note artistiche sui blog aderenti al progetto.

8) Intervista di 3 minuti per una tv web

10) 40 copie dell’Antologia LENOIS contenenti i suoi testi al 25% del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 200.00 euro.

11) Disponibilità di 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dall’autore.

L’importo di 200.00 euro per l’acquisto delle 40 copie andrà inviato quando confermeremo l’accettazione della partecipazione.

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Caratteristica di tutte le Antologie LENOIS

– 160 pagine stampate a 1 colore in b/n

– carta testo uso mano da grammi 100/mq

– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca in bianca su carta da 300 grammi/mq

– allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura

– prezzo di copertina 20.00

– ISBN

– Editore di riferimento

– pubblicazione semestrale.

Modalità pagamento

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Bonifico Bancario IT 59 J051 4239 9301 3357 1082 422

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intestata a Bruno Mancini codice fiscale MNCBRN43D30F839Z

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A Casablanca

A Casablanca

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Serenità
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Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
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Fardello umano
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Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi

A Casablanca

Farfalle filigranate
in vetri di Murano
questi giorni di stasi e di attese
queste notti di sonni convulsi,
brutali desideri di muovere la vita.

E ancora non si fermano,
pensieri endecasillabi,
domani, ieri,
sbalzati fuori del presente.

Apro il sipario
sui mondi paralleli
tra patatine fritte e birre popolari,
scovo puttana priva di spocchia
dietro lo schermo piatto
-come da un altro mondo
la sua vocina aliena
sberleffa
“Amor, amor…”-,
accartoccio speranze e delusioni
in plico sigillato
destinatario “Il mio destino”,
umetto la linguella di chiusura
-sigillo gli fu negato-,
sconfino nel banale
lì dove un notiziario intitola
che non c’è festa a Casablanca.

Spiaccicata
scandalosa memoria,
non più brillo d’entusiasmi,
contro me stesso, trucido pirata,
incatenate anamnesi
alla ruota della tortura,
vorrò misura saldo
tra passioni e delusioni,
gemme
tempeste
inganni,
fin quando in sconveniente epilogo
folle apoteosi d’una mia poesia
sarà farfalla incastonata
-mosaico decorativo-
sul girotondo opaco di una coppa.

Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
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Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
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pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

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Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

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Prezzo: €14,00
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Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
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Edizione
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Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
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Italiano
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Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

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Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

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Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

POESIE INSERITE NEL VOLUME

 

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo

Non fosti pioggia

Adesso

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Lemme lemme

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Un tema a caso

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Liga

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Delphis

Ma la memoria resta

Annalisa

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Scriverovvi

Umanità decisa

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El Ringo

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Appariscenze

Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.

Fuggi Edith

Impossibile

Donna del Sud

Gilda

A me poeta

Brevi e duplicate

Squash

Questo è il top

Topazio

Toc toc

Toc toc 2

Parafrasando

Impazza

Domenica

Ancora domenica

Nel boh!

Illusioni

Il riccio

Mito

E già

Pulviscolo

Basaltiche nevrosi

Gamete d’amore

Serenata

Serenità

Sparate al pianista

La notte non appare all’improvviso

Ancora sono.

L’incavo di un’ascella

Di più

Immenso

Fardello umano

Puff!

Schiodami

Per i baci Perugina

 

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home

Peccato inutile

L’ora di un cucù

Magari stanco

Mi spetta

Vedremo

YES

Mi trovo cartapesta

Attingo

Metafora

Veglia attenta

Ohibò

Azz!

Coriaceo

Se fosse stato

Attimo

Non solo un nome

Non sono un rospo

Non sono un principe

Il Battito

Oggi lo dico

Istmo furioso

Se o se

Calcinacci

Eremita

Che basta un attimo

Fulgida apoteosi

A Capablanca

Che

DUX

Corroborato

Scrigni strani

Poi

Rimuovo licheni

Dunque, poi.

E fu

Ho stanco

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Ricomincio il canto

EROS edizioni

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Partecipazione antologie LENOIS

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Antologie LENOIS (poesie. prose, racconti ecc.)

Nessun onere è richiesto per partecipare alla selezione.

Testi esclusivamente in lingua italiana -Tema libero.

Si partecipa inviando 4 pagine di testie

esclusivamente in WORD

tramite e-mail alla casella di posta elettronica

[email protected]

ciascun testo non dovrà superare i 30 righi (interspazi e titolo compresi).

Agli Autori dei testi selezionati (nessun onere è richiesto per partecipare alle selezioni) viene proposto questo programma promozionale:

1) Partecipazione ad un’Antologia LENOISmediante 4 pagine di testi più 1 pagina di presentazione personale con foto.

2) Recensione di almeno 2000 battute a firma di un pioniere LENOIS

3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

4) Pagina personale su www.emmegiischia.com per la durata di un anno

5) Invito personale in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia LENOIS

6) Tutti testi saranno trasmessi in lettura attraverso una tv web

7) Presenza di note artistiche sui blog aderenti al progetto.

8) Intervista di 3 minuti per una tv web

10) 40 copie dell’Antologia LENOIS contenenti i suoi testi al 25% del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 200.00 euro.

11) Disponibilità di 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dall’autore.

L’importo di 200.00 euro per l’acquisto delle 40 copie andrà inviato quando confermeremo l’accettazione della partecipazione.

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Caratteristica di tutte le Antologie LENOIS

– 160 pagine stampate a 1 colore in b/n

– carta testo uso mano da grammi 100/mq

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– prezzo di copertina 20.00

– ISBN

– Editore di riferimento

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Fulgida apoteosi

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Non sono un principe

 

 

 

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Parafrasando
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Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo

Fulgida apoteosi

L’ecosistema delle mie mutande
sfiora collassi ipocondriaci
se quando solo se
se solo quando: “Sì”
mi torna in mente
fulgida apoteosi
-lava che frizza
giunta a mare-
del mio corteggiamento
alla bamboccia bionda
-fisarmonica e canto-
sbucata dalle inutili attese
-abbandoni senza
quando né come-.

Pulviscoli molecolari,
spicchi di spaccati effimeri,
a me corona
questo silenzio.
Ammetto, ho solo il lusso
gonfiato dai vapori dell’anima che bolle
-incredula-
al punto estremo dell’arcobaleno.

A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

POESIE INSERITE NEL VOLUME

 

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo

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Adesso

Quid

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E basta

Lemme lemme

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Volesse

Per i rintocchi

Lo sbaglio

Un lunedì

Un tema a caso

Credevo

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Liga

Letizia

Vox

Delphis

Ma la memoria resta

Annalisa

E fu per me

Scriverovvi

Umanità decisa

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El Ringo

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Appariscenze

Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.

Fuggi Edith

Impossibile

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A me poeta

Brevi e duplicate

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Topazio

Toc toc

Toc toc 2

Parafrasando

Impazza

Domenica

Ancora domenica

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Illusioni

Il riccio

Mito

E già

Pulviscolo

Basaltiche nevrosi

Gamete d’amore

Serenata

Serenità

Sparate al pianista

La notte non appare all’improvviso

Ancora sono.

L’incavo di un’ascella

Di più

Immenso

Fardello umano

Puff!

Schiodami

Per i baci Perugina

 

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home

Peccato inutile

L’ora di un cucù

Magari stanco

Mi spetta

Vedremo

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Mi trovo cartapesta

Attingo

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Veglia attenta

Ohibò

Azz!

Coriaceo

Se fosse stato

Attimo

Non solo un nome

Non sono un rospo

Non sono un principe

Il Battito

Oggi lo dico

Istmo furioso

Se o se

Calcinacci

Eremita

Che basta un attimo

Fulgida apoteosi

A Capablanca

Che

DUX

Corroborato

Scrigni strani

Poi

Rimuovo licheni

Dunque, poi.

E fu

Ho stanco

Io driver

Ricomincio il canto

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Si partecipa inviando 4 pagine di testie

esclusivamente in WORD

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ciascun testo non dovrà superare i 30 righi (interspazi e titolo compresi).

Agli Autori dei testi selezionati (nessun onere è richiesto per partecipare alle selezioni) viene proposto questo programma promozionale:

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2) Recensione di almeno 2000 battute a firma di un pioniere LENOIS

3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

4) Pagina personale su www.emmegiischia.com per la durata di un anno

5) Invito personale in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia LENOIS

6) Tutti testi saranno trasmessi in lettura attraverso una tv web

7) Presenza di note artistiche sui blog aderenti al progetto.

8) Intervista di 3 minuti per una tv web

10) 40 copie dell’Antologia LENOIS contenenti i suoi testi al 25% del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 200.00 euro.

11) Disponibilità di 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dall’autore.

L’importo di 200.00 euro per l’acquisto delle 40 copie andrà inviato quando confermeremo l’accettazione della partecipazione.

Partecipazione antologie LENOIS

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Non sono un principe

NON SONO UN PRINCIPE

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Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo
Non fosti pioggia
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Annalisa
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Fuggi Edith
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Gilda
A me poeta

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Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
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Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita

Che basta un attimo

Spietato
il dio del “Vuoi ma non puoi”
tenace
quanto basta a non uccidere
sconfitto
dall’arsura delle lacrime
ha sussurrato “Basta!”
togliendo il blocco dall’orologio-attesa.

Embrione
liberato dal suo Erode
smania
dolcezze tenere ed ossute
immaginando
cieli segnati da nuove stelle
orizzonti
di favole e certezze.

Profeta!
Profugo prolisso
mi scosto dai binari
e lascio scorrere i vagoni,
blindati,
che vanno verso il luogo dell’incontro,
senza memoria
e senza il dramma dell’addio.


lei sa
sì sì
io so
quant’è dura la pazienza
sì sì sì
ma lui non sa che basta un attimo
sì sì sì sì sì
per ribaltare l’universo.

Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

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tra posidonia e rocce vulcaniche,
appoggia
il terzo gancio sul blocco di cemento.

Flusso indistinto
corrente marina
pinne di cefali sguscianti.

Nell’underground musica e vita
ed io eremita
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dell’ultimo piccione viaggiatore.

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14 aprile 2014
Lingua
Italiano
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Inchiostro contenuto
Bianco e nero
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Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

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Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

POESIE INSERITE NEL VOLUME

 

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo

Non fosti pioggia

Adesso

Quid

Ricicla

E-book

E basta

Lemme lemme

E se sbadiglio

IF

Volesse

Per i rintocchi

Lo sbaglio

Un lunedì

Un tema a caso

Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga

Letizia

Vox

Delphis

Ma la memoria resta

Annalisa

E fu per me

Scriverovvi

Umanità decisa

OK

El Ringo

Groppo

Appariscenze

Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.

Fuggi Edith

Impossibile

Donna del Sud

Gilda

A me poeta

Brevi e duplicate

Squash

Questo è il top

Topazio

Toc toc

Toc toc 2

Parafrasando

Impazza

Domenica

Ancora domenica

Nel boh!

Illusioni

Il riccio

Mito

E già

Pulviscolo

Basaltiche nevrosi

Gamete d’amore

Serenata

Serenità

Sparate al pianista

La notte non appare all’improvviso

Ancora sono.

L’incavo di un’ascella

Di più

Immenso

Fardello umano

Puff!

Schiodami

Per i baci Perugina

 

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home

Peccato inutile

L’ora di un cucù

Magari stanco

Mi spetta

Vedremo

YES

Mi trovo cartapesta

Attingo

Metafora

Veglia attenta

Ohibò

Azz!

Coriaceo

Se fosse stato

Attimo

Non solo un nome

Non sono un rospo

Non sono un principe

Il Battito

Oggi lo dico

Istmo furioso

Se o se

Calcinacci

Eremita

Che basta un attimo

Fulgida apoteosi

A Capablanca

Che

DUX

Corroborato

Scrigni strani

Poi

Rimuovo licheni

Dunque, poi.

E fu

Ho stanco

Io driver

Ricomincio il canto

EROS edizioni

Non sono un principe – edizioni Eros

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Partecipazione antologie LENOIS

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Antologie LENOIS (poesie. prose, racconti ecc.)

Nessun onere è richiesto per partecipare alla selezione.

Testi esclusivamente in lingua italiana -Tema libero.

Si partecipa inviando 4 pagine di testie

esclusivamente in WORD

tramite e-mail alla casella di posta elettronica

[email protected]

ciascun testo non dovrà superare i 30 righi (interspazi e titolo compresi).

Agli Autori dei testi selezionati (nessun onere è richiesto per partecipare alle selezioni) viene proposto questo programma promozionale:

1) Partecipazione ad un’Antologia LENOISmediante 4 pagine di testi più 1 pagina di presentazione personale con foto.

2) Recensione di almeno 2000 battute a firma di un pioniere LENOIS

3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

4) Pagina personale su www.emmegiischia.com per la durata di un anno

5) Invito personale in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia LENOIS

6) Tutti testi saranno trasmessi in lettura attraverso una tv web

7) Presenza di note artistiche sui blog aderenti al progetto.

8) Intervista di 3 minuti per una tv web

10) 40 copie dell’Antologia LENOIS contenenti i suoi testi al 25% del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 200.00 euro.

11) Disponibilità di 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dall’autore.

L’importo di 200.00 euro per l’acquisto delle 40 copie andrà inviato quando confermeremo l’accettazione della partecipazione.

Partecipazione antologie LENOIS

Caratteristica di tutte le Antologie LENOIS

– 160 pagine stampate a 1 colore in b/n

– carta testo uso mano da grammi 100/mq

– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca in bianca su carta da 300 grammi/mq

– allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura

– prezzo di copertina 20.00

– ISBN

– Editore di riferimento

– pubblicazione semestrale.

Modalità pagamento

Pay pal [email protected]

Bonifico Bancario IT 59 J051 4239 9301 3357 1082 422

Carta prepagata POSTPAY n. 4023.6005.7773.0262

intestata a Bruno Mancini codice fiscale MNCBRN43D30F839Z

inviare codice versamento a [email protected]

Per contatti 3914830355 (ore 14 – 23)

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A me poeta

Brevi e duplicate

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Toc toc
Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se

Calcinacci

Giacciono
sul bordo marciapiede e
e… finto muro di cinta:
va tutto bene
l’ora non batte rintocchi.

Sgretolati intonaci,
boccacceschi frammenti
qui

o dove (?),
sono misure
del tempo betulla,
voluto,
ma che nascondo senza ritegno
(confesso-reo) a me,
ed io
alla mia anima!

Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

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http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

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Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

 

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Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.

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Ancora domenica

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Illusioni

Il riccio

Mito

E già

Pulviscolo

Basaltiche nevrosi

Gamete d’amore

Serenata

Serenità

Sparate al pianista

La notte non appare all’improvviso

Ancora sono.

L’incavo di un’ascella

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Puff!

Schiodami

Per i baci Perugina

 

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home

Peccato inutile

L’ora di un cucù

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Non sono un principe

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Oggi lo dico

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Se o se

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Fulgida apoteosi

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Poi

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Dunque, poi.

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Ricomincio il canto

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Partecipazione antologie LENOIS

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Nessun onere è richiesto per partecipare alla selezione.

Testi esclusivamente in lingua italiana -Tema libero.

Si partecipa inviando 4 pagine di testie

esclusivamente in WORD

tramite e-mail alla casella di posta elettronica

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ciascun testo non dovrà superare i 30 righi (interspazi e titolo compresi).

Agli Autori dei testi selezionati (nessun onere è richiesto per partecipare alle selezioni) viene proposto questo programma promozionale:

1) Partecipazione ad un’Antologia LENOISmediante 4 pagine di testi più 1 pagina di presentazione personale con foto.

2) Recensione di almeno 2000 battute a firma di un pioniere LENOIS

3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

4) Pagina personale su www.emmegiischia.com per la durata di un anno

5) Invito personale in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia LENOIS

6) Tutti testi saranno trasmessi in lettura attraverso una tv web

7) Presenza di note artistiche sui blog aderenti al progetto.

8) Intervista di 3 minuti per una tv web

10) 40 copie dell’Antologia LENOIS contenenti i suoi testi al 25% del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 200.00 euro.

11) Disponibilità di 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dall’autore.

L’importo di 200.00 euro per l’acquisto delle 40 copie andrà inviato quando confermeremo l’accettazione della partecipazione.

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Un tema a caso e qualche storia

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Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
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Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso

Se o se

Se sapessi
e volessi
pregare
supplicherei di lasciarmi
-mai vivere, ma essere-
nell’eterno suntuoso emblema di libertà.

Se sapessi
e potessi
pregare per chiedere perdono
vorrei di fronte a me stagliato immobile
-altero ed affettuoso-
lo sguardo silenzioso di mia madre.

Se sapessi
e potessi e volessi
pregare d’essere me stesso,
di solitudine mi fascerei la fronte,

oppure o se.

Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

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Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

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Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

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Ma la memoria resta

Annalisa
E fu per me
Scriverovvi
Umanità decisa
OK
El Ringo
Groppo
Appariscenze
Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.
Fuggi Edith
Impossibile
Donna del Sud
Gilda
A me poeta

Brevi e duplicate

Squash
Questo è il top
Topazio
Toc toc
Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico

Istmo furioso

Cercavo il senso di un monologo,
istmo furioso,
calando giù da guglie di pensieri.

Le lontananze
mostravano montagne
e tini traboccanti novelli spumeggianti;
e braci ad ardere caprioli
e fuochi a riscaldare
le luci basse nella notte.
Rubavo gli attimi
ai pomeriggi interminabili.

Ristagno nelle langhe dell’inedia,
delta confuso,
scavando pozzi di speranze.

Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

Da Ischia sempre poesia copertina completaDa Ischia sempre poesia – Copertine

Ischia un'isola di... copertina posterioreIschia, un’isola di… – Miramare – Quarta di copertina

Ischia un'isola di... copertina anterioreIschia, un’isola di… – Miramare – Copertina

Antologia Otto milioni copertina totale

Antologia Otto milioni copertina totale

Ischia – Otto milioni – Copertine

Oggi lo dico

Oggi

Non sono un principe

NON SONO UN PRINCIPE

POESIE INSERITE NEL VOLUME

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo
Non fosti pioggia
Adesso
Quid
Ricicla
E-book
E basta
Lemme lemme
E se sbadiglio
IF
Volesse
Per i rintocchi
Lo sbaglio
Un lunedì
Un tema a caso
Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga
Letizia
Vox
Delphis
Ma la memoria resta

Annalisa
E fu per me
Scriverovvi
Umanità decisa
OK
El Ringo
Groppo
Appariscenze
Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.
Fuggi Edith
Impossibile
Donna del Sud
Gilda
A me poeta

Brevi e duplicate

Squash
Questo è il top
Topazio
Toc toc
Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito

Oggi lo dico

Balzelli esoterici
annidano cellule riproduttive
amorfe concubine onnivore
nel labirintico percorso,
difesa inganno,
remota perdizione della mente.

Suadente timbro di voce,
il volto è steso in un sorriso senza rughe,
fichetta al vento,
cambiando forma alla battona
il contenuto resta uguale,
l’inganno anche.

Silenzio perpetuo
è l’unica risorsa che ci resta.

Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

Ischia – Otto milioni – Copertine

Il Battito

Il Battito

Non sono un principe

NON SONO UN PRINCIPE

POESIE INSERITE NEL VOLUME

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo
Non fosti pioggia
Adesso
Quid
Ricicla
E-book
E basta
Lemme lemme
E se sbadiglio
IF
Volesse
Per i rintocchi
Lo sbaglio
Un lunedì
Un tema a caso
Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga
Letizia
Vox
Delphis
Ma la memoria resta

Annalisa
E fu per me
Scriverovvi
Umanità decisa
OK
El Ringo
Groppo
Appariscenze
Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.
Fuggi Edith
Impossibile
Donna del Sud
Gilda
A me poeta

Brevi e duplicate

Squash
Questo è il top
Topazio
Toc toc
Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe

Il Battito

T’ho scorta
martoriarmi con l’amico
-ho consumato suole per seguirti-,
e tu, nel film di quel dolore,
andavi a sperperare la tua pace.

T’ho vista
come sempre offrirmi fiori,
-lo sguardo aguzzo-
sfacciatamente trasparente
carta velina scopriva la tua ansia.

Ti udivo.
soliloqui d’irsuti anatema,
-recettori di suoni molesti-
nel pianto di un presente
che ti pareva non aver mai fine.

Ho consumato le suole delle scarpe
la vista aguzza
recettori di suoni molesti
mentre il divino
lentamente
tornava negli abissi del suo nulla.

Collima il mondo dei contrari,
aliena, è solo la speranza.

Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

POESIE INSERITE NEL VOLUME

 

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo

Non fosti pioggia

Adesso

Quid

Ricicla

E-book

E basta

Lemme lemme

E se sbadiglio

IF

Volesse

Per i rintocchi

Lo sbaglio

Un lunedì

Un tema a caso

Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga

Letizia

Vox

Delphis

Ma la memoria resta

Annalisa

E fu per me

Scriverovvi

Umanità decisa

OK

El Ringo

Groppo

Appariscenze

Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.

Fuggi Edith

Impossibile

Donna del Sud

Gilda

A me poeta

Brevi e duplicate

Squash

Questo è il top

Topazio

Toc toc

Toc toc 2

Parafrasando

Impazza

Domenica

Ancora domenica

Nel boh!

Illusioni

Il riccio

Mito

E già

Pulviscolo

Basaltiche nevrosi

Gamete d’amore

Serenata

Serenità

Sparate al pianista

La notte non appare all’improvviso

Ancora sono.

L’incavo di un’ascella

Di più

Immenso

Fardello umano

Puff!

Schiodami

Per i baci Perugina

 

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home

Peccato inutile

L’ora di un cucù

Magari stanco

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Vedremo

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A Capablanca

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EROS edizioni

Non sono un principe – edizioni Eros

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Partecipazione antologie LENOIS

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Antologie LENOIS (poesie. prose, racconti ecc.)

Nessun onere è richiesto per partecipare alla selezione.

Testi esclusivamente in lingua italiana -Tema libero.

Si partecipa inviando 4 pagine di testie

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tramite e-mail alla casella di posta elettronica

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ciascun testo non dovrà superare i 30 righi (interspazi e titolo compresi).

Agli Autori dei testi selezionati (nessun onere è richiesto per partecipare alle selezioni) viene proposto questo programma promozionale:

1) Partecipazione ad un’Antologia LENOISmediante 4 pagine di testi più 1 pagina di presentazione personale con foto.

2) Recensione di almeno 2000 battute a firma di un pioniere LENOIS

3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

4) Pagina personale su www.emmegiischia.com per la durata di un anno

5) Invito personale in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia LENOIS

6) Tutti testi saranno trasmessi in lettura attraverso una tv web

7) Presenza di note artistiche sui blog aderenti al progetto.

8) Intervista di 3 minuti per una tv web

10) 40 copie dell’Antologia LENOIS contenenti i suoi testi al 25% del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 200.00 euro.

11) Disponibilità di 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dall’autore.

L’importo di 200.00 euro per l’acquisto delle 40 copie andrà inviato quando confermeremo l’accettazione della partecipazione.

Partecipazione antologie LENOIS

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– 160 pagine stampate a 1 colore in b/n

– carta testo uso mano da grammi 100/mq

– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca in bianca su carta da 300 grammi/mq

– allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura

– prezzo di copertina 20.00

– ISBN

– Editore di riferimento

– pubblicazione semestrale.

Modalità pagamento

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Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo

Non sono un principe

È nuova notte di luccichii vagabondi
nei cieli scuri dell’emisfero boreale,
notte di San Lorenzo,
senza luna e senza nuvole
sfilacci di bagliori
intensi: quasi comete.

È breve notte di desideri eterni
abbracciati all’amata sulla spiaggia,
notte dei primi turbamenti,
in angoli distanti dalla folla
sorrisi silenzi sospiri:
quasi nirvana.

È ancora notte di fichi d’india nel cervello
a sciami indecisioni
prive di senso,
notte dell’ultimo verdetto,
per l’uomo che manca di difese:
invoca appigli pretestuosi,
quasi giustizia.

In questa notte di balconi aperti
dove l’afa ristagna indisturbata,
oggi stanotte,
nemmeno chiedo aiuto alla leggenda
e mi destino un ruolo di coerenza:
“Domani sarò Principe del tutto o nulla”.

Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

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Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
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Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
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Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
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Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

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Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

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Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

POESIE INSERITE NEL VOLUME

 

Un tema a caso e qualche storia

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Fuggi Edith

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Serenità

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La notte non appare all’improvviso

Ancora sono.

L’incavo di un’ascella

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Per i baci Perugina

 

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home

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Poi

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Partecipazione antologie LENOIS

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Antologie LENOIS (poesie. prose, racconti ecc.)

Nessun onere è richiesto per partecipare alla selezione.

Testi esclusivamente in lingua italiana -Tema libero.

Si partecipa inviando 4 pagine di testie

esclusivamente in WORD

tramite e-mail alla casella di posta elettronica

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ciascun testo non dovrà superare i 30 righi (interspazi e titolo compresi).

Agli Autori dei testi selezionati (nessun onere è richiesto per partecipare alle selezioni) viene proposto questo programma promozionale:

1) Partecipazione ad un’Antologia LENOISmediante 4 pagine di testi più 1 pagina di presentazione personale con foto.

2) Recensione di almeno 2000 battute a firma di un pioniere LENOIS

3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

4) Pagina personale su www.emmegiischia.com per la durata di un anno

5) Invito personale in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia LENOIS

6) Tutti testi saranno trasmessi in lettura attraverso una tv web

7) Presenza di note artistiche sui blog aderenti al progetto.

8) Intervista di 3 minuti per una tv web

10) 40 copie dell’Antologia LENOIS contenenti i suoi testi al 25% del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 200.00 euro.

11) Disponibilità di 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dall’autore.

L’importo di 200.00 euro per l’acquisto delle 40 copie andrà inviato quando confermeremo l’accettazione della partecipazione.

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Caratteristica di tutte le Antologie LENOIS

– 160 pagine stampate a 1 colore in b/n

– carta testo uso mano da grammi 100/mq

– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca in bianca su carta da 300 grammi/mq

– allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura

– prezzo di copertina 20.00

– ISBN

– Editore di riferimento

– pubblicazione semestrale.

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Non sono un rospo

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NON SONO UN PRINCIPE

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Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome

Non sono un rospo

Sobrio,
banchetto tra lucciole e lanterne
-è maggio!-
al sapore di piadine farcite
-vivo in Romagna?-,
maledicendo fluttuanti sentimenti.
«Sono un poeta.».

Brillo,
mi fingo invocato dai lampioni
-snelle sembianze tonde-
nello scenario di luci e controluci
-verso angelici volti perduti-
maledicendo il gusto del perverso.

«Sono un marrano.».

Ubriaco,
qualcuno afferma che piscio dal balcone
-del quinto piano-
cantando “Va fanculo Genoveffa”
-dal mio castello umano-
maledicendo il giorno che l’amai.
«Io sono Ignazio».

Non sono un principe
non sono un rospo.

Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

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L’incavo di un’ascella

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Se fosse stato

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Non solo un nome

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3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

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5) Invito personale in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia LENOIS

6) Tutti testi saranno trasmessi in lettura attraverso una tv web

7) Presenza di note artistiche sui blog aderenti al progetto.

8) Intervista di 3 minuti per una tv web

10) 40 copie dell’Antologia LENOIS contenenti i suoi testi al 25% del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 200.00 euro.

11) Disponibilità di 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dall’autore.

L’importo di 200.00 euro per l’acquisto delle 40 copie andrà inviato quando confermeremo l’accettazione della partecipazione.

Partecipazione antologie LENOIS

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– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca in bianca su carta da 300 grammi/mq

– allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura

– prezzo di copertina 20.00

– ISBN

– Editore di riferimento

– pubblicazione semestrale.

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Non solo un nome

Non solo un nome

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NON SONO UN PRINCIPE

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Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo
Non fosti pioggia
Adesso
Quid
Ricicla
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E basta
Lemme lemme
E se sbadiglio
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Volesse
Per i rintocchi
Lo sbaglio
Un lunedì
Un tema a caso
Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga
Letizia
Vox
Delphis
Ma la memoria resta

Annalisa
E fu per me
Scriverovvi
Umanità decisa
OK
El Ringo
Groppo
Appariscenze
Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.
Fuggi Edith
Impossibile
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Gilda
A me poeta

Brevi e duplicate

Squash
Questo è il top
Topazio
Toc toc
Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo

Non solo un nome

Pensiero tragico,
stiletto al centro del mio centro,
per me che ascolto Gilda
tra meridiana immobile
e forse antichi flussi di misteri
-malie.

Non più
baldo dissacratore
scalzo su braci-aculei,
quando solstizio di desiderio
per lei ristagna
nell’apparire simulacro
di chi non fu.

Io sì la vidi singhiozzare
i battiti a milioni
sacrilegio di tutte le bestemmie
e l’ideogramma dell’unica condanna
“Che siate Maledetti!”.

Nel fingere bucoliche attrazioni
-nirvana catechesi oppiacea-
ancora sommo
offese e pentimenti
dei miei di lui
dei miei di lei,
forse violenze,
o forse candeline sulle torte,
e mi presento il conto
espresso in babilonia
di sfinge poliglotta
-sensazioni sentimenti-
di mie passioni sfatte

… mentre su in cielo un titolo a sei colonne:
“Lui sarà mio
e si chiamava Ignazio”

Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

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Si partecipa inviando 4 pagine di testie

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ciascun testo non dovrà superare i 30 righi (interspazi e titolo compresi).

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“Signori si scende”.
Finita l’era geologica artificiale,
“Signori si scende”
rimbomba l’olocausto
nella stagione del destino:
vuota.

È l’attimo conteso.
Dall’attimo.
Nell’ultimo stridere dei freni.

Ciuff ciuff sbuffo vapore
del primo giro
-le tante ruote sui binari-
nel tempo
che mi rapina,
sì,
di me di noi.

Famelici mortali
gettati
nelle memorie degli altrui ricordi.

Prima del dopo
ti aspetto al bivio
tra forse e mai
se porti un cesto di veleni e di delizie.

Non solo un nome
Non sono un rospo
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Oggi
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Istmo furioso
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Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

POESIE INSERITE NEL VOLUME

 

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo

Non fosti pioggia

Adesso

Quid

Ricicla

E-book

E basta

Lemme lemme

E se sbadiglio

IF

Volesse

Per i rintocchi

Lo sbaglio

Un lunedì

Un tema a caso

Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga

Letizia

Vox

Delphis

Ma la memoria resta

Annalisa

E fu per me

Scriverovvi

Umanità decisa

OK

El Ringo

Groppo

Appariscenze

Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.

Fuggi Edith

Impossibile

Donna del Sud

Gilda

A me poeta

Brevi e duplicate

Squash

Questo è il top

Topazio

Toc toc

Toc toc 2

Parafrasando

Impazza

Domenica

Ancora domenica

Nel boh!

Illusioni

Il riccio

Mito

E già

Pulviscolo

Basaltiche nevrosi

Gamete d’amore

Serenata

Serenità

Sparate al pianista

La notte non appare all’improvviso

Ancora sono.

L’incavo di un’ascella

Di più

Immenso

Fardello umano

Puff!

Schiodami

Per i baci Perugina

 

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home

Peccato inutile

L’ora di un cucù

Magari stanco

Mi spetta

Vedremo

YES

Mi trovo cartapesta

Attingo

Metafora

Veglia attenta

Ohibò

Azz!

Coriaceo

Se fosse stato

Attimo

Non solo un nome

Non sono un rospo

Non sono un principe

Il Battito

Oggi lo dico

Istmo furioso

Se o se

Calcinacci

Eremita

Che basta un attimo

Fulgida apoteosi

A Capablanca

Che

DUX

Corroborato

Scrigni strani

Poi

Rimuovo licheni

Dunque, poi.

E fu

Ho stanco

Io driver

Ricomincio il canto

EROS edizioni

Non sono un principe – edizioni Eros

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Partecipazione antologie LENOIS

Partecipazione antologie LENOIS

Antologie LENOIS (poesie. prose, racconti ecc.)

Nessun onere è richiesto per partecipare alla selezione.

Testi esclusivamente in lingua italiana -Tema libero.

Si partecipa inviando 4 pagine di testie

esclusivamente in WORD

tramite e-mail alla casella di posta elettronica

[email protected]

ciascun testo non dovrà superare i 30 righi (interspazi e titolo compresi).

Agli Autori dei testi selezionati (nessun onere è richiesto per partecipare alle selezioni) viene proposto questo programma promozionale:

1) Partecipazione ad un’Antologia LENOISmediante 4 pagine di testi più 1 pagina di presentazione personale con foto.

2) Recensione di almeno 2000 battute a firma di un pioniere LENOIS

3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

4) Pagina personale su www.emmegiischia.com per la durata di un anno

5) Invito personale in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia LENOIS

6) Tutti testi saranno trasmessi in lettura attraverso una tv web

7) Presenza di note artistiche sui blog aderenti al progetto.

8) Intervista di 3 minuti per una tv web

10) 40 copie dell’Antologia LENOIS contenenti i suoi testi al 25% del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 200.00 euro.

11) Disponibilità di 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dall’autore.

L’importo di 200.00 euro per l’acquisto delle 40 copie andrà inviato quando confermeremo l’accettazione della partecipazione.

Partecipazione antologie LENOIS

Caratteristica di tutte le Antologie LENOIS

– 160 pagine stampate a 1 colore in b/n

– carta testo uso mano da grammi 100/mq

– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca in bianca su carta da 300 grammi/mq

– allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura

– prezzo di copertina 20.00

– ISBN

– Editore di riferimento

– pubblicazione semestrale.

Modalità pagamento

Pay pal [email protected]

Bonifico Bancario IT 59 J051 4239 9301 3357 1082 422

Carta prepagata POSTPAY n. 4023.6005.7773.0262

intestata a Bruno Mancini codice fiscale MNCBRN43D30F839Z

inviare codice versamento a [email protected]

Per contatti 3914830355 (ore 14 – 23)

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Se fosse stato

Se fosse stato

Non sono un principe

NON SONO UN PRINCIPE

POESIE INSERITE NEL VOLUME

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo
Non fosti pioggia
Adesso
Quid
Ricicla
E-book
E basta
Lemme lemme
E se sbadiglio
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Volesse
Per i rintocchi
Lo sbaglio
Un lunedì
Un tema a caso
Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga
Letizia
Vox
Delphis
Ma la memoria resta

Annalisa
E fu per me
Scriverovvi
Umanità decisa
OK
El Ringo
Groppo
Appariscenze
Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.
Fuggi Edith
Impossibile
Donna del Sud
Gilda
A me poeta

Brevi e duplicate

Squash
Questo è il top
Topazio
Toc toc
Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo

Se fosse stato

Se fosse stato

La solitudine che mi appartiene
nel ciondolare
silenzioso simmetrico
di storie accavallate
-magari solo per dispetto
tra forze statiche
(e fu maestoso il turbine del divenire)-
opacizza
l’immota inesistenza
di me che voglio che
che voglio che
che voglio cancellare nel libro del peccato
pagine bianche
da copertina ad indice.

Se fosse stata liturgia,
confuso abbraccio,
all’ombra della storia?
Se fosse stato mantice,
presenza costante,
sotto ceneri di bracieri?

Sconvolge nei titoli di coda
l’indifferenza
-prologo epilogo-
sfumato
nell’azzardo della fine.

Se fosse stato un uomo?

Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

POESIE INSERITE NEL VOLUME

 

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Il riccio

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Pulviscolo

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Serenità

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La notte non appare all’improvviso

Ancora sono.

L’incavo di un’ascella

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Fardello umano

Puff!

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Per i baci Perugina

 

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home

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Coriaceo

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Non sono un rospo

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Partecipazione antologie LENOIS

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Nessun onere è richiesto per partecipare alla selezione.

Testi esclusivamente in lingua italiana -Tema libero.

Si partecipa inviando 4 pagine di testie

esclusivamente in WORD

tramite e-mail alla casella di posta elettronica

[email protected]

ciascun testo non dovrà superare i 30 righi (interspazi e titolo compresi).

Agli Autori dei testi selezionati (nessun onere è richiesto per partecipare alle selezioni) viene proposto questo programma promozionale:

1) Partecipazione ad un’Antologia LENOISmediante 4 pagine di testi più 1 pagina di presentazione personale con foto.

2) Recensione di almeno 2000 battute a firma di un pioniere LENOIS

3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

4) Pagina personale su www.emmegiischia.com per la durata di un anno

5) Invito personale in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia LENOIS

6) Tutti testi saranno trasmessi in lettura attraverso una tv web

7) Presenza di note artistiche sui blog aderenti al progetto.

8) Intervista di 3 minuti per una tv web

10) 40 copie dell’Antologia LENOIS contenenti i suoi testi al 25% del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 200.00 euro.

11) Disponibilità di 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dall’autore.

L’importo di 200.00 euro per l’acquisto delle 40 copie andrà inviato quando confermeremo l’accettazione della partecipazione.

Partecipazione antologie LENOIS

Caratteristica di tutte le Antologie LENOIS

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– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca in bianca su carta da 300 grammi/mq

– allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura

– prezzo di copertina 20.00

– ISBN

– Editore di riferimento

– pubblicazione semestrale.

Modalità pagamento

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Bonifico Bancario IT 59 J051 4239 9301 3357 1082 422

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intestata a Bruno Mancini codice fiscale MNCBRN43D30F839Z

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Ischia – Otto milioni – Copertine

Coriaceo

Coriaceo
Non sono un principe

Non sono un principe

Details
Publication Date
Jan 5, 2023
Language
Italian
ISBN
9781470908249
Category
Poetry
Copyright
All Rights Reserved – Standard Copyright License
Contributors
By (author): Bruno Mancini
Specifications
Pages
131
Binding
Paperback
Interior Color
Black & White
Dimensions
A5 (5.83 x 8.27 in / 148 x 210 mm)
Paperback
EUR 14.00

NON SONO UN PRINCIPE

POESIE INSERITE NEL VOLUME

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo
Non fosti pioggia
Adesso
Quid
Ricicla
E-book
E basta
Lemme lemme
E se sbadiglio
IF
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Per i rintocchi
Lo sbaglio
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Un tema a caso
Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga
Letizia
Vox
Delphis
Ma la memoria resta

Annalisa
E fu per me
Scriverovvi
Umanità decisa
OK
El Ringo
Groppo
Appariscenze
Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.
Fuggi Edith
Impossibile
Donna del Sud
Gilda
A me poeta

Brevi e duplicate

Squash
Questo è il top
Topazio
Toc toc
Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!

Coriaceo

Nemmeno il tempo di…
neppure un luogo per…
mancava il sotterfugio.

Analisi palese:
cavernicoli
propinano fumi per incensi.

Se forse adesso ora
il tempo triste e mesto
il mesto tempo di novembre
triste spalanca le finestre
al sole luce di novembre,
tu siederai
sul bordo lungo fiume
del fiume dell’inganno
che s’apre
adesso forse ora
in delta dedalo
verso la foce approdo di pirati.

Ignazio al posto mio
-io sono un finto sognatore di malie
sognatore di finte malie-
coriaceo albume aureola
avrebbe posto reti trasparenti
barriere al transito dei truci.

Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

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Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

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Roberta Panizza

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