Alla ricerca dei percome – Recensione scritta da Liga Sarah Lapinska

Alla ricerca dei percome – Recensione scritta da Liga Sarah Lapinska

Recensione scritta da Liga Sarah Lapinska

Recensione | Liga Lapinska
scrittrice, pittrice, traduttrice lettone
Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.
Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto delle vite umane e del correre del tempo.
No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.
Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.
Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.
Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.
Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.
Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato. Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:
Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologi antichi.
Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.
Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.
Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.
È l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.
Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima, insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni, in immagini diversissime.
Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle. Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.
Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas”, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.
Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.
Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente.
Lui è pescatore d’emozioni.
Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense. Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Alla ricerca dei percome

Alla ricerca dei percome – TESTO COMPLETO IN LETTURA LIBERA

Dedica

Introduzione

La Banca dell’allegria

Un corteo con gli occhiali

Per una corretta gestione dell’Azienda Poste Italiane

Il bus lo guido io…

Il gazzo ipocrita

Topicida nelle aiuole

Il giudice e la bambina

La gita del cigno

La sirena impazzita

Somari in vanto

L’ora dei fantasmi

Chi è la signora del video?

Tre meglio di due e di gran lunga migliore di una?

Il freno e l’acceleratore

Disattivare sevizio a pagamento

A ruba

In auto vado dove voglio

La danza delle benne

Senza tarallucci e vino

Il marciapiede incompreso

Bracconieri marini primo articolo

Bracconieri marini secondo articolo

Bracconieri marini

Bracconieri marini quarto articolo

Bracconieri marini quinto articolo

A Ischia: Natale alla Pagoda

I CESSI della città d‘Ischia

FAI, Ischia che fai

Ischia non partecipa al fai – 2016

Coniglio morto pineta Mirtina

La siringa abbandonata

Ancora siringhe infette–Carabinieri nella pineta Mirtina?

Siringhe infette – Un cercatore di funghi velenosi

I funghi velenosi spariscono, le siringhe infette restano

Il ciclamino attonito

Perversione

Zooerastia all’italiana

Marciapiede alticcio

Tombini bi-partisan

Tubi non intubati

Remigia Gianturco: Promenade squallore

Tre promesse tre!

Miracoli in negativo

I Ferrandini inchiodarono Gesù?

Quando Berta filava

Nulla è perduto tranne l’onore!

Una salus victis, nullam sperare salutem

Fanatico sì, ma per amore!

Esopo news

A caccia di cittadini polli

Insulsi cervelletti di fb bloccano poesie di pace

Gli insulsi cervelletti di fb bloccano la programmazione post

Recensioni & Interviste

Recensione scritta da Liga Sarah Lapinska

Recensione scritta da Roberta Panizza

Recensione scritta da Marina De Caro

Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

Michela Zanarella intervista Bruno Mancini

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Alla ricerca dei percome

Bruno Mancini
ISBN 978-1-4710-6196-7
Versione 3 | ID wdm6w9
Libro, 159 Pagine
Libro stampato: A5 (148 x 210 mm), Standard Bianco e nero, 60# Bianco, Libro a copertina morbida, Lucido Copertina
Prezzo di vendita: EUR 16.00

Titolo
Alla ricerca dei percome
Sottotitolo
Esopo news
Collaboratori
Bruno Mancini
ISBN
978-1-4710-6196-7
Marchio editoriale
Lulu.com
Edizione
Edizione ampliata
Seconda edizione
Licenza
Tutti i diritti riservati – Licenza di copyright standard
Titolare del copyright
Bruno Mancini
Anno del copyright
2022

Dettagli del prodotto

ALLA RICERCA DEL “PERCOME”
Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”

Categoria della libreria di Lulu
Narrativa
Categoria principale BISAC
FICTION / Fantasy / Urban
Categoria BISAC 2
YOUNG ADULT FICTION / Social Themes / New Experience

Parole chiave
notizie, scempi, società
Pubblico
Generale/Commerciale – Narrativa e saggistica per adulti
Contenuti espliciti
No

Info: Bruno Mancini
Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 14 alle 23
[email protected]

 

Alla ricerca dei percome – Gli insulsi cervelletti di fb bloccano la programmazione post

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Gli insulsi cervelletti di fb bloccano la programmazione post

Gli insulsi cervelletti di fb bloccano la programmazione post

Alle ore 19.20 del 7 marzo 2022 gli insulsi cervelletti di face hanno bloccato un mio tentativo di programmare la pubblicazione di un post nel gruppo LENOIS

https://www.facebook.com/groups/LENOIS/

da ME CREATO l’11 settembre 2013 e del quale io sono l’AMMINISTRATORE, con la seguente motivazione:

“Per proteggere la comunity dallo spam, limitiamo la frequenza con cui puoi pubblicare post, commentare o eseguire altre azioni in un determinato periodo di tempo. Puoi riprovare più tardi”.

Tradotto in termini pratici ciò vuol dire che gli insulsi cervelletti di face

1) hanno messo a disposizione lo strumento “post programmati” che se viene CORRETTAMENTE utilizzato provoca un blocco per chi provi ad utilizzarlo
2) non hanno una esatta cognizione temporale poiché inseriscono in un ristretto periodo di tempo ciò che, viceversa, è programmato per essere pubblicato dopo alcuni giorni
3) si arrogano il diritto di proteggermi da un ipotetico spam messo in atto da me stesso
4) sono tanto insulsi da censurare senza prima sentire le ragioni del censurabile
5) ecc. vedi gli innumerevoli articoli che presentano simili insulsaggini!

Tanto per non lasciare che la insulsaggine degli insulsi cervelletti di face restasse senza opposizione ho provveduto a reclamare attraverso il box indicato da loro per le segnalazioni, chiedendo: “Non posso programmare la pubblicazione di post in un gruppo di cui sono il TITOLARE AMMINISTRATORE? Faccio spam, a me stesso?”

Ovviamente NON mi risponderanno, ovviamente non chiederanno scusa per l’inconveniente, non illustreranno le ragioni della loro insulsaggine e continueranno ad essere insulsamente insulsi.

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ALLA RICERCA DEL “PERCOME”
Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
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“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
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Alla ricerca dei percome – Insulsi cervelletti di fb bloccano poesie di pace

Alla ricerca dei percome – Insulsi cervelletti di fb bloccano poesie di pace

Insulsi cervelletti di fb bloccano poesie di pace

Insulsi cervelletti di facebook
bloccano poesie di pace
Marzo 2022

Scrivendo “Per proteggere la community dallo spam, limitiamo la frequenza con cui puoi pubblicare post, commentare o eseguire altre azioni in un determinato periodo di tempo. Puoi riprovare più tardi.” siamo al paradosso!
Gli insulsi cervelletti di facebook hanno bloccato la pubblicazione delle mie poesie sulla pace pubblicate su Artrés https://ilgiornale.artestv.it/2022/03/01/langolo-della-poesia-3/
gli insulsi cervelletti di facebook hanno bloccato due poesie per la pace da me scritte.
Queste sono le due poesie censurte:
1) Dalla raccolta di poesie “Agli angoli degli occhi” (1962 – 1964) Ta – poesia di Bruno Mancini letta da Antonio Mencarini https://youtu.be/xyumRS6rzyk
Ta – poesia di Bruno Mancini letta da Nicola Pantalone https://youtu.be/CiOlZl22T9k
Ecco il testo

TA

1
Ta
ta, tatà, ta
ta, tatà, ta
tatata
ta, tatà, ta
tatà, ta, ta
ta, tatà, ta
ta, tatà, ta
tatatatatatata.

2
Spari
le armi parlano.
Dissanguano montagne.
Uomini parlano
le armi parlano.
Le armi tacciano
gli uomini muoiono.
Uomini muoiono
le armi tacciono.

3
… in cielo,
sott’acqua, sull’acqua,
nel ferro, vicino al ferro,
vicino all’esplosivo, il fabbro,
il contadino, il borsaiolo:
i corpi.

4
Cantano.
I folli cantano.
Uccidere dovrebbero.
La loro pazienza.
La loro mansuetudine.
Il suicidio.
L’omicidio.
La guerra.
La potenza.
Infine.

5
Cantano le loro donne,
che a casa partoriscono sole
che zappano sole
che sole
con altre sole
sole vivono
distrutte
voglie.

6
Ta
ta, tatà, ta
ta, tatà, ta
sparano altri soli
tatatatatatata
dissanguano montagne
cantano le montagne.
Dissanguano le donne
cantano le donne.

7
“Alla fine di quelle montagne
esiste il regno dei nostri figli.
Lì, siate eroi per le vostre donne
combattendo lottando vincendo.”

8
Applaudono.
I folli applaudono.
Uccidere dovrebbero.
“Siate eroi per le vostre donne.”
Uccidere dovrebbero.
“Combattendo lottando vincendo.”
Donne.
Uomini.
Risuscitando.
Eroi.

2) Dalla raccolta di poesie “Davanti al tempo” (1960 – 1963) Il volo verticale poesia di Bruno Mancini letta dall’autore
https://youtu.be/JsF2BGa6dE8
Il volo verticale poesia di Bruno Mancini letta da Antonio Mencarini https://youtu.be/wraUuSsETPs

Il volo verticale

Il volo verticale di un elicottero
distinguo
il fumo di un battello
si spande innocuo.
Profeta eccomi.
Vicino ai miei bagliori.
Brucio superfici senza suoni
piuttosto che patire suoni di seghe.
Ricordo il crepitio di una mitraglia
sotto gli archi scuri di un portone
addosso ai cani uomini
il piombo dei proiettili.
E le piante pesanti di corpi
ed i fiori sparsi per terra:
quel grido di pianto di bimba.
Mentre c’erano scarpe chiodate.
Ricordo la cella bassa
e il sapore di aria viziata
– alle volte
sporche
ignobili croci
affannano –
il brusio.
Mentre c’erano scarpe chiodate.
Sua madre sporca di sangue
accoccolata
tra luci ed ombre di ferro.
E lì pensammo di bene e di male,
di male di male e di bene.
E poi capimmo
pietà
che, sola, eri triste.

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Il bus lo guido io…

Il gazzo ipocrita

Topicida nelle aiuole

Il giudice e la bambina

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Anno del copyright
2022

Dettagli del prodotto

ALLA RICERCA DEL “PERCOME”
Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
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“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”

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Narrativa
Categoria principale BISAC
FICTION / Fantasy / Urban
Categoria BISAC 2
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Pubblico
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Alla ricerca dei percome – A caccia di cittadini polli

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ESOPO NEWS

A caccia di cittadini polli

A caccia di cittadini polli non sono i casino online, ma gli Uffici dell’Agenzia dell’entrate
Ischia, come ti “spello” il cittadino all’agenzia delle entrate

Se è vero, ed è vero, che diversi milioni di giocatori apprezzano le attuali formule di scommesse, a partire da quelle sportive a da quelle proprie dei giochi del bingo e del poker online (vedi casino online), spesso demonizzate con l’etichetta negativa di azzardo, mentre, in realtà esse rappresentano un passatempo come tanti altri, forse più avvincente di tanti altri e meno subdolo del gioco in borsa o dell’affidamento dei propri risparmi alle banche, dovrebbe essere anche vero (ma le utopie si sprecano quando ci si accosti alle funzioni appannaggio della perfida burocrazia) che gli Uffici dello Strato Italiano siano privi di rischi e di sorprese al servizio dei Cittadini e non siano, invece, l’azzardo puro ed incontrollabile al quale ci hanno sottomessi.
Leggendo l’articolo seguente pubblicato, in parte, sul quotidiano “Il Dispari” ci si può rendere conto del seguente paradosso.
Il rischio e l’azzardo insiti nelle attività fornite ai cittadini (sudditi?) dalla pubblica amministrazione sono al di fuori da qualsiasi regola, mentre il così detto gioco d’azzardo ha regole ben definite.

Agenzia entrate
«Gentile lettore, supponi che un giorno un cittadino sia costretto, a causa d’ineffabili assurdi comportamenti degli uffici INPS (ne parleremo con le Iene e su questo giornale non appena possibile), a dare mandato ad un Avvocato per incaricarlo di ottenere giustizia in sede legale; e poi considera l’ipotesi, spesso reale, che l’istanza del cittadino possa avere buon esito solo in presenza di documentazione ufficiale rilasciata dall’Agenzia delle Entrate, in tale situazione quale tipo di collaborazione aspetteresti che ti venisse riservata dalla suddetta Agenzia?
Ossia io vanto diritti non riconosciuti da parte dell’INPS che, fino a prova contraria, è un Ente dello Stato italiano (cioè dello Stato al quale appartengo e del quale sono tenuto a rispettare sì le leggi ma dal quale devo essere anche tutelato per il corretto riconoscimento dei miei diritti), e già la circostanza che io debba perseguire la via giudiziaria per ottenere il riconoscimento di tali diritti è un criterio piuttosto discutibile.
Discutibile poiché l’etica generale dello Stato dovrebbe tendere ad appianare le vertenze con i propri cittadini piuttosto che renderle praticamente senza principio né fine.
Maggiormente discutibile in quanto in nessuna fase del processo decisionale interno all’Ente il sottoscritto cittadino ha mai avuto la possibilità di confrontare direttamente le proprie istanze con le “persone” che le hanno infine respinte sulla base di rilievi mai precisati in dettaglio.
Enormemente discutibile perché all’INPS, se l’Ente perde la causa, non ci sarà nessuno che ne pagherà i danni… anzi no ci sarò ancora io, insieme a tutti i cittadino italiani, a doverne corrispondere le spese, compresi gli stipendi per le tante ore di lavoro del suo staff impiegatizio abilitato alla difesa in giudizio.
Passando alla fase che determina la ragione di questo articolo, è accaduto che:
1) L’Avvocato, ricevuto il mandato dal cittadino, gli ha chiesto di procurarsi una serie di documenti tra i quali “la certificazione del reddito relativo all’anno x rilasciato dall’Agenzia delle entrate”.
2) Il Cittadino, informatosi degli orari di apertura del locale sportello dell’Agenzia delle Entrare, vi si reca per presentare la richiesta istanza.
3) Preso il ticket, terminata la fila e giunto il suo turno, accede allo sportello e comunica la sua richiesta.
4) Al Cittadino viene risposto che l’istanza non potrà essere accolta se non accompagnata dalla fotocopia della carta d’identità.
5) Il cittadino chiede se sia possibile produrre la fotocopia tramite una delle tante fotocopiatrici presenti nella sede dell’Agenzia delle entrate, ma riceve risposta totalmente negativa. Dovrà uscire dall’Ufficio, recarsi all’esterno alla ricerca di un’attività commerciale predisposta al rilascio di copie, pagare il corrispettivo di 20 centesimi (compreso IVA), tornare all’Ufficio, prendere un nuovo ticket, attendere ancora il proprio turno, ed allora, sperando che nel frattempo non arrivi l’orario “INDEROGABILE” di chiusura, potrà accedere di nuovo allo sportello munito della indispensabile fotocopia della carta d’identità.

A questo punto Esopo si ferma una prima volta per tentare di ragionare e si ritrova a bestemmiare contro qualcuno che non appare mai in prima persona. Qualcuno che ha il solo scopo di rendere la vita difficile ai cittadini, forse perché, così facendo, mantiene le premesse della sopravvivenza della sua classe impiegatizia privilegiata, inutile ed ostacolo ad ogni buon rapporto tra i Cittadini e lo Stato.

Come può concepirsi che, per un Cittadino italiano, essere personalmente presente ad uno sportello, esibire la propria carta d’identità, mostrare la tessera sanitaria e il codice fiscale, non bastino a far sì che lo Stato accetti una domanda con la quale il Cittadino gli chieda SOLTANTO di produrre un certificato relativo alla sua stessa situazione fiscale?
Quale ulteriore garanzia identificativa può aggiungere la fotocopia del documento?
Come è possibile che, pur pretendendo la consegna di due marche da bollo e successivo versamento bancario di 3.20 euro (sic!) (ma di questi due versamenti scriveremo in seguito), lo Stato italiano pur disponendo nell’ufficio dell’Agenzia delle Entrate di numerosi apparecchi in grado di effettuare fotocopie, non abbia trovato il sistema di far pagare i miseri 20 centesimi per la fotocopia “necessaria” a produrre l’istanza?
Forse, la ragione va ricercata nella proliferazione virtuale delle pratiche trattate? Il cittadino attore di questo esempio è tornato quattro volte e per quattro volte il contatore dell’apparecchio ne ha segnalata la presenza allo sportello!
Facendo un continuo ping pong tra le considerazioni di Esopo e le peripezie imposte al povero Cittadino torniamo alla seconda fase che determina la ragione di questo articolo proseguendo con
6) Il Cittadino accede per la seconda volta alla sportello munito dell’istanza e della fotocopia della carta d’identità. Le consegna entrambe.
7) Al Cittadino viene chiesto l’uso al quale verrà destinato il richiesto documento.
8) Il Cittadino risponde che servirà per chiamare in giudizio l’INPS.
9) Al Cittadino viene specificato che se a) esibisce il numero di RG non sono necessarie marche da bollo; b) se NON esibisce il numero di RG sono necessarie due marche da bollo.
10) Il Cittadino non sa cosa sia il RG e chiede spiegazioni.
11) Al Cittadino viene risposto che si tratta di un numero di protocollo che gli può essere comunicato da parte del suo Avvocato.
12) Il Cittadino NON ha il RG. L’Avvocato del Cittadino riceve in un’altra città. Il Cittadino ha interesse a velocizzare la pratica. Il Cittadino decide di farsi carico dell’onere relativo alle due marche da bollo.
13) Il Cittadino dovrà uscire nuovamente dall’ufficio, trovare un tabaccaio, acquistare le marche, ritornare nell’ufficio, prendere per la terza volta il ticket, aspettare il proprio turno e sperare che nel frattempo non giunga l’orario “INDEROGABILE” di chiusura per poter accedere di nuovo allo sportello munito della indispensabile fotocopia della carta d’identità, della istanza e delle due marche da bollo.

Esopo si ferma per la seconda volta a tentare di ragionare e si ritrova di nuovo a bestemmiare ancora più fortemente contro qualcuno che non appare mai in prima persona. Qualcuno che ha il solo scopo di rendere la vita difficile ai cittadini, forse perché, così facendo, mantiene le premesse della sopravvivenza di una classe impiegatizia privilegiata, inutile ed ostacolo ad ogni buon rapporto tra i Cittadini e lo Stato.

Procedendo nel continuo ping pong tra le considerazioni di Esopo e le peripezie imposte al povero Cittadino torniamo alla fase che determina la ragione di questo articolo proseguendo con
14) Il Cittadino accede per la terza volta alla sportello munito dell’istanza, della fotocopia della carta d’identità e delle due marche da bollo. Consegna tutto.
15) Dopo l’elaborazione della sua richiesta, al Cittadino viene consegnato un MOD F23 da compilare (importo 3,20 € codice tributo 886T) e da versare in banca.
16) Il Cittadino dovrà uscire nuovamente dall’ufficio, trovare una Banca aperta, pagare l’F23 per l’importo di 3.20 €, ritornare nell’ufficio, prendere per la quarta volta il ticket, aspettare il proprio turno e sperare che nel frattempo non giunga l’orario “INDEROGABILE” di chiusura per poter accedere di nuovo allo sportello munito della indispensabile fotocopia della carta d’identità, della istanza e delle due marche da bollo.

Esopo si ferma per la terza volta a tentare di ragionare ma si ritrova per la terza volta imbufalito bestemmiatore contro qualcuno che non appare mai in prima persona. Qualcuno che ha il solo scopo di rendere la vita difficile ai cittadini, forse perché, così facendo, mantiene le premesse della sopravvivenza della sua classe impiegatizia privilegiata, inutile ed ostacolo ad ogni buon rapporto tra i Cittadini e lo Stato.

17) Il Cittadino trova una Banca aperta nelle vicinanze dell’Agenzia delle entrate della Città di Ischia. Entra. Aspetta il proprio turno e consegna il MOD F23.
18) L’impiegata allo sportello gli chiede su quale conto addebitare l’importo.
19) Il Cittadino, non ha un c/c presso l‘Istituto e dice di voler pagare in contanti… badate bene si tratta di 3-20 € (tre euro e venti centesimi).
20) L’impiegata allo sportello gli chiede se sia già registrato c/o il loro Istituto.
21) Il Cittadino risponde negativamente.
22) L’impiegato inizia le operazioni di registrazione del Cittadino. Operazioni che durano ben oltre 10 minuti dopo l’esibizione da parte del Cittadino di carta d’identità e codice fiscale che vengono fotocopiati e allegati alla registrazione.
23) L’impiegato provvede a completare il versamento del MOD F23 per l’importo di 3.20€.

Esopo pensa che l’operazione di registrazione del Cittadino sia costata ben oltre il valore del versamento. Sia in ragione dell’attività dell’addetto allo sportello e sia per tutte le altre componenti aziendali e strutturali che hanno partecipato a tale operazione. Se la Banca avesse ottenuto un rimborso spese finanche pari all’intero importo versato non avrebbe coperto neppure in minima parte il costo relativo alla operazione di registrazione.

Esopo pensa che versare 3.20 € allo Stato (e non a una qualsiasi associazione criminale) non sia un’operazione tanto rischiosa per le finanze pubbliche da imporre una simile procedura.
Esopo pensa che norme anti riciclaggio, anti evasione, anti qui e anti là non hanno impedito la crescita del debito pubblico né quella delle bande dei poveri dei disoccupati e dei disperati.
Esopo pensa che il buon senso e l’adeguamento delle norme alle realtà della vita attuale siano qualità assolutamente carenti nei legislatori italiani.
24) Il Cittadino accede per la quarta volta alla sportello munito dell’istanza, della fotocopia della carta d’identità, delle due marche da bollo e della ricevuta di pagamento di 3.20 €. Consegna tutto.
25) Il Cittadino riceve il documento richiesto.
26) Il Cittadino si reca dall’Avvocato per consegnargli il documento.
27) L’Avvocato lo controlla e, notando la marca da bollo, afferma che averla richiesta è stato un atto illecito.
28) Azz! Il Cittadino gli chiede spiegazioni e poi le riferisce ad Esopo.

Pertanto Esopo si è convinto che l’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate, chiedendo il numero di RG (vedi punto 9), che ora Esopo sa trattarsi del numero del Ruolo (R) Generale (G) delle cause, ha richiesto illegittimamente prova dell’esistenza del giudizio, ignorando il fatto che nel rito del lavoro (rito applicabile in giudizio INPS) vi è un sistema di preclusione che inibisce il deposito di documenti dopo l’iscrizione a ruolo della causa.

Ossia, seguendo le indicazioni dell’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate, per NON pagare il costo delle due marche da bollo il Cittadino avrebbe dovuto iscrivere la causa nel RG rendendo di fatto inutilizzabile il documento ricevuto.
Roba da manicomio!

Dando uno sguardo a cosa stabiliscono le leggi italiane si può leggere che:
Allegato B) del D.P.R. 642/1972 TABELLA Atti, documenti e registri esenti dall’imposta di bollo in modo assoluto Art. 9. Atti e documenti in materia di assicurazioni sociali obbligatorie e di assegni familiari, ricevute dei contributi nonché atti e documenti relativi alla liquidazione e al pagamento di indennità e rendite concernenti le assicurazioni stesse anche se dovute in base a leggi straniere. Domande, certificati, documenti, ricorsi occorrenti per la liquidazione e il pagamento delle pensioni dirette o di reversibilità, degli assegni e delle indennità di liquidazione e di buonuscita o comunque di cessazione del rapporto di lavoro anche se a carico di stranieri. Domande e relativa documentazione per l’iscrizione nelle liste di collocamento presso gli uffici del lavoro e della massima occupazione.
Art. 12. Atti e provvedimenti del procedimento innanzi alla Corte costituzionale. Atti, documenti e provvedimenti dei procedimenti giurisdizionali ed amministrativi relativi a controversie: 1) in materia di assicurazioni sociali obbligatorie ed assegni familiari; 2) individuali di lavoro o concernenti rapporti di pubblico impiego; 3) in materia di pensioni dirette o di reversibilità; 4) in materia di equo canone delle locazioni degli immobili urbani. Atti relativi ai provvedimenti di conciliazione davanti agli uffici del lavoro e della massima occupazione o previsti da contratti o da accordi collettivi di lavoro. Atti e documenti relativi all’esecuzione immobiliare nei procedimenti di cui ai numeri 1), 2) e 3) del secondo comma e dei provvedimenti di cui al terzo comma del presente articolo. Atti e provvedimenti dei procedimenti innanzi al conciliatore, compreso il mandato speciale a farsi rappresentare ed escluse le sentenze.

Sono almeno venti anni che ci stanno rompendo parti intime inquinali con la propaganda della semplificazione della pubblica amministrazione, con la possibilità di autocertificazione, con lo snellimento della burocrazia, ma, Esopo si domanda quando inizieremo NOI cittadini a prendere a calci nel deretano tutti coloro che ci trattano come polli?
Si ringrazia per la consulenza l’Avvocato Alessandro Gambardella, Via Luca Giordano 164 Napoli Cell. 3281884943, dal quale abbiamo altresì ricevuto il seguente breve sunto delle norme che regolano i rapporti tra cittadino ed Enti.
Enti pubblici e certificazioni obbligatorie: dal 1 Gennaio 2012 è entrata in vigore la nuova direttiva che impone alle pubbliche amministrazioni di accettare dagli utenti solo dichiarazioni sostitutive di certificazioni.
Come stabilito dalla Direttiva del Ministro per la Pubblica Amministrazione e della Semplificazione 14 del 22 dicembre 2011, infatti, gli enti pubblici, così come i gestori di servizi pubblici, non possono più richiedere agli utenti alcun tipo di certificazione che contenga informazioni in possesso di un altro ufficio pubblico. Sono gli stessi utenti, invece, a dover produrre autocertificazioni per dimostrare stati personali o fatti.
A promuovere questa nuova normativa – che semplifica i rapporti tra i cittadini e le pubbliche amministrazioni – è stato in prima persona il Ministro Patroni Griffi: si tratta comunque di una regolamentazione prevista dalla Legge di Stabilità (Legge n. 183 del 12/11/2011), precisamente con l’art. 15, comma 1 che introduce il Testo Unico D.P.R. 445 del 28/12/2000.
Il cittadino al quale un ente pubblico richiede, ad esempio, un semplice stato di famiglia, non deve più richiedere personalmente tale documento ma sarà sufficiente produrre una dichiarazione sostitutiva nella quale siano specificate le informazioni necessarie. Spetta invece allo stesso ente, pena la violazione dei doveri di ufficio, l’accertamento delle informazioni contenute nell’autocertificazione entro 30 giorni.
Un’altra novità, inoltre, riguarda la nuova dicitura che deve comparire obbligatoriamente nei certificati rilasciati dal 1 gennaio 2012, che cita:
“Il presente certificato non può essere prodotto agli organi della Pubblica amministrazione od ai privati gestori di pubblici servizi.”
È sempre la nuova normativa di semplificazione a stabilire l’introduzione, in ogni PA, di un ufficio responsabile garante della trasmissione di dati e informazioni. La nuova procedura di certificazione si allinea, infine, alla regolamentazione prevista dal Codice dell’Amministrazione Digitale, che prevede la collaborazione tra gli enti pubblici attraverso la creazione di banche dati accessibili per poter operare, in modo immediato e semplificato, il controllo delle autocertificazioni.
Nel Codice sopra citato si legge infatti che:
«Le pubbliche amministrazioni titolari di banche dati accessibili per via telematica predispongono, sulla base delle linee guida redatte da DigitPA, sentito il Garante per la protezione dei dati personali, apposite convenzioni aperte all’adesione di tutte le amministrazioni interessate volte a disciplinare le modalità di accesso ai dati da parte delle stesse amministrazioni procedenti, senza oneri a loro carico.»

Aggiornamento
Questo articolo è stato da me pubblicato per la prima volta il 2017/10/12 su

https://dila.altervista.org/a-caccia-di-cittadini-polli/

raccontando una vicenda nella quale ero personalmente coinvolto.
Oggi 4 settembre 2022, pur avendo vinto, grazie alla professionalità del suddetto Avvocato Gambardella, in tutti gradi di giudizio con sentenza definitiva in mio favore, e pur avendo effettuato pignoramento nei confronti dell’INPS per la somma definita in sentenza… non ho ancora ricevuto l’importo a me spettante!
Ma questa sarà un nuova storia.

Alla ricerca dei percome

Alla ricerca dei percome – TESTO COMPLETO IN LETTURA LIBERA

Dedica

Introduzione

La Banca dell’allegria

Un corteo con gli occhiali

Per una corretta gestione dell’Azienda Poste Italiane

Il bus lo guido io…

Il gazzo ipocrita

Topicida nelle aiuole

Il giudice e la bambina

La gita del cigno

La sirena impazzita

Somari in vanto

L’ora dei fantasmi

Chi è la signora del video?

Tre meglio di due e di gran lunga migliore di una?

Il freno e l’acceleratore

Disattivare sevizio a pagamento

A ruba

In auto vado dove voglio

La danza delle benne

Senza tarallucci e vino

Il marciapiede incompreso

Bracconieri marini primo articolo

Bracconieri marini secondo articolo

Bracconieri marini

Bracconieri marini quarto articolo

Bracconieri marini quinto articolo

A Ischia: Natale alla Pagoda

I CESSI della città d‘Ischia

FAI, Ischia che fai

Ischia non partecipa al fai – 2016

Coniglio morto pineta Mirtina

La siringa abbandonata

Ancora siringhe infette–Carabinieri nella pineta Mirtina?

Siringhe infette – Un cercatore di funghi velenosi

I funghi velenosi spariscono, le siringhe infette restano

Il ciclamino attonito

Perversione

Zooerastia all’italiana

Marciapiede alticcio

Tombini bi-partisan

Tubi non intubati

Remigia Gianturco: Promenade squallore

Tre promesse tre!

Miracoli in negativo

I Ferrandini inchiodarono Gesù?

Quando Berta filava

Nulla è perduto tranne l’onore!

Una salus victis, nullam sperare salutem

Fanatico sì, ma per amore!

Esopo news

A caccia di cittadini polli

Insulsi cervelletti di fb bloccano poesie di pace

Gli insulsi cervelletti di fb bloccano la programmazione post

Recensioni & Interviste

Recensione scritta da Liga Sarah Lapinska

Recensione scritta da Roberta Panizza

Recensione scritta da Marina De Caro

Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

Michela Zanarella intervista Bruno Mancini

Alla ricerca dei percome

ACQUISTA COM www.lulu.com

Alla ricerca dei percome

Bruno Mancini
ISBN 978-1-4710-6196-7
Versione 3 | ID wdm6w9
Libro, 159 Pagine
Libro stampato: A5 (148 x 210 mm), Standard Bianco e nero, 60# Bianco, Libro a copertina morbida, Lucido Copertina
Prezzo di vendita: EUR 16.00

Titolo
Alla ricerca dei percome
Sottotitolo
Esopo news
Collaboratori
Bruno Mancini
ISBN
978-1-4710-6196-7
Marchio editoriale
Lulu.com
Edizione
Edizione ampliata
Seconda edizione
Licenza
Tutti i diritti riservati – Licenza di copyright standard
Titolare del copyright
Bruno Mancini
Anno del copyright
2022

Dettagli del prodotto

ALLA RICERCA DEL “PERCOME”
Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”

Categoria della libreria di Lulu
Narrativa
Categoria principale BISAC
FICTION / Fantasy / Urban
Categoria BISAC 2
YOUNG ADULT FICTION / Social Themes / New Experience

Parole chiave
notizie, scempi, società
Pubblico
Generale/Commerciale – Narrativa e saggistica per adulti
Contenuti espliciti
No

Info: Bruno Mancini
Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 14 alle 23
[email protected]

 

Alla ricerca dei percome – Fanatico sì, ma per amore!

Alla ricerca dei percome – Fanatico sì, ma per amore!

Fanatico sì, ma per amore!

FANATICO SÌ, MA PER AMORE!

Poiché sono notoriamente un fanatico dell’arte poetica, e poiché sono anche ostinatamente convinto di avere qualche “parentela” con essa, chiudo questo libro con due mie poesie tuttora inedite.
Sì, inedite e mi auguro che piacciano a voi tanto quanto sono care a me!

La macchia

Epifania
da vuota sacralità
nel codice bianco di un‘attesa.

Urge la ferma effige
brama di riverenza al mausoleo.
Abbiamo cuori docili
effimere certezze
infausti fuligginosi appigli
precarie sonnolenze
la macchia.

Poi restano spoglie di pudori
turgide icone alla lussuria.

 

… Ancora Carnevale

L’assuefatta sintonia
amorfa inonda
tra rotoli le maschere.
Moti carnevaleschi
ci vestiranno come due viandanti
in cerca di un passaggio,
ci truccheranno come due balordi
dimentichi del tutto,
ci mostreranno come cosmonauti
tornati dalla luna.

Ma noi ci parleremo
lontani dalle fiabe e dai romanzi,
ci baceremo
spezzando sguardi verso il nulla,
ci sedurremo
stracciando segni sulla pelle
e sì
ci vestiremo come due viandanti
sul viale di un passaggio,
ci truccheremo come due balordi
memori del tutto,
ci muoveremo come cosmonauti
in rotta per la luna.

Alla ricerca dei percome

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Il giudice e la bambina

La gita del cigno

La sirena impazzita

Somari in vanto

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Chi è la signora del video?

Tre meglio di due e di gran lunga migliore di una?

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ALLA RICERCA DEL “PERCOME”
Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

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“Una prosa lacerata e sfuggente…”
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“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
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Alla ricerca dei percome – Una salus victis, nullam sperare salutem

Alla ricerca dei percome – Una salus victis, nullam sperare salutem

Una salus victis, nullam sperare salutem

UNA SALUS VICTIS,
NULLAM SPERARE SALUTEM

Dalla lingua latina utilizzata si capisce bene che questa frase non è farina del mio sacco ma è una considerazione che ha oltre 2000 anni di età, poiché, più precisamente, fa parte dell’Eneide scritta da Virgilio tra il 29 a.C. e il 19 a.C. (tradotta letteralmente, significa “Una sola salvezza resta ai vinti, non sperare nella salvezza” – Virgilio, Eneide, II, 354).
La frase è riferita al tempo in cui una formidabile formazione bellica organizzata dai popoli della Grecia assediò la città di Troia per fare giustizia dell’affronto subito da uno dei suoi Re (Menelao, Re di Sparta) cornificato dalla moglie Elena che era fuggita con il Principe troiano Paride figlio di Priamo e fratello di Ettore.
In quel periodo storico era del tutto normale che i “vincitori”, come minimo, riducessero al rango di schiavi i vinti anche se la contesa fosse scaturita da semplice (per noi divorzisti) offesa di corna.
Normale perché, nella maggiore parte dei casi (detta così sembra una faccenda di poco conto), i vincitori passavano i vinti con le armi, ossia li infilzavano come facciamo noi popoli civilizzati con i polletti d’allevamento o con gli uccelletti finiti in qualche trappola dei bracconieri.
Quella realtà sociale, pur con tante deficienze nel campo dei diritti umani, con tanti limiti nella divulgazione delle notizie, e con tanti paradossi relativi alla liceità delle attività sessuali, aveva comunque la forza di distinguere in ogni momento i vinti dai vincitori.
I troiani, rei per i greci della sottrazione di un possedimento regale (Elena), una volta vinti non avrebbero avuto altra speranza –lo fa dire Virgilio ad Enea che era niente meno che figlio di Anchise ed Afrodite- se non quella di NON sperare in alcuna salvezza.
Adesso proviamo ad attualizzare questa situazione.
A Ischia, l’ingegnere Giuseppe Ferrandino, detto Giosi (simil-Paride), è stato arrestato con un’imputazione che potrebbe essere sintetizzata nell’aver lucrato un bene patrimoniale (330.000 €) & morale (simil-Elena) in danno alla comunità, Popolo italiano (simil-Re Menelao), nella quale era stato ospitato con un rango di prestigio.
Ovviamente, vivendo nella modernissima e garantista civiltà italiana, sono concorde nel considerare l’ingegnere Giuseppe Ferrandino, detto Giosi, innocente fino ad una definitiva sentenza passata in giudicato, ma, con la libertà di pensiero garantita dalla costituzione della nostra civilissima Italia, mi chiedo chi sarebbero i vinti e chi sarebbero i vincitori in entrambe le ipotesi di una sua assoluzione e/o condanna.
Al popolo italiano (simil-Re Menelao), vinto o vincitore che sia alla fine della faccenda, nessuno mai potrà restituire, immacolata (simil-Elena) la dignità: il danno è irreparabile!
Ossia mi chiedo se, in questa Italia moderna e civilissima, debba essere sempre il popolo a dover pagare i prezzi dell’inefficienza e della corruzione.
Ciò, sia che venga giudiziariamente e definitivamente riconosciuta l’esistenza di una frode da parte di un Amministratore dei beni pubblici, e sia nel caso in cui le accuse rivoltegli contro finiscano in una bolla di sapone.
Chi sono i vinti e chi sono i vincitori in questa nostra società?
Noi cittadini (teoricamente non sudditi), infatti, paghiamo sempre e comunque i danni causati sia dai corrotti (nel caso di inquisiti condannati), e sia dall’inefficienza delle istituzioni (nel caso di inquisiti assolti).
Una salus victis, nullam sperare salutem
Restano sempre, in questa Italia civilissima, i danni irreparabili per i cittadini onesti chiamati a pagare per
1) la corruzione in termini monetari
2) lo sfregio morale alla identità pubblica causato dalla corruzione
3) i costi per attività di carattere investigativo e
giudiziario finalizzate alla identificazione ed alla condanna dei corrotti e dei corruttori
4) la gratuita ospitalità nelle patrie prigioni dei corrotti e dei corruttori
5) ecc. ecc.
Molti di noi che abbiamo i capelli bianchi siamo stati per lungo tempo sulle barricate, ora tocca ad altri, più giovani ed ugualmente arditi, tentare di difendere le conquiste della nostra civiltà spesso mortificate ed abbandonate ad un destino che le ha ridotte, purtroppo, a rassegnarsi alla mera speranza riconosciuta da Virgilio ai vinti:
«Una salus victis, nullam sperare salutem.»

Alla ricerca dei percome

Alla ricerca dei percome – TESTO COMPLETO IN LETTURA LIBERA

Dedica

Introduzione

La Banca dell’allegria

Un corteo con gli occhiali

Per una corretta gestione dell’Azienda Poste Italiane

Il bus lo guido io…

Il gazzo ipocrita

Topicida nelle aiuole

Il giudice e la bambina

La gita del cigno

La sirena impazzita

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Il freno e l’acceleratore

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Senza tarallucci e vino

Il marciapiede incompreso

Bracconieri marini primo articolo

Bracconieri marini secondo articolo

Bracconieri marini

Bracconieri marini quarto articolo

Bracconieri marini quinto articolo

A Ischia: Natale alla Pagoda

I CESSI della città d‘Ischia

FAI, Ischia che fai

Ischia non partecipa al fai – 2016

Coniglio morto pineta Mirtina

La siringa abbandonata

Ancora siringhe infette–Carabinieri nella pineta Mirtina?

Siringhe infette – Un cercatore di funghi velenosi

I funghi velenosi spariscono, le siringhe infette restano

Il ciclamino attonito

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Zooerastia all’italiana

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Tubi non intubati

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Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

Michela Zanarella intervista Bruno Mancini

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Bruno Mancini
ISBN 978-1-4710-6196-7
Versione 3 | ID wdm6w9
Libro, 159 Pagine
Libro stampato: A5 (148 x 210 mm), Standard Bianco e nero, 60# Bianco, Libro a copertina morbida, Lucido Copertina
Prezzo di vendita: EUR 16.00

Titolo
Alla ricerca dei percome
Sottotitolo
Esopo news
Collaboratori
Bruno Mancini
ISBN
978-1-4710-6196-7
Marchio editoriale
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Edizione
Edizione ampliata
Seconda edizione
Licenza
Tutti i diritti riservati – Licenza di copyright standard
Titolare del copyright
Bruno Mancini
Anno del copyright
2022

Dettagli del prodotto

ALLA RICERCA DEL “PERCOME”
Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”

Categoria della libreria di Lulu
Narrativa
Categoria principale BISAC
FICTION / Fantasy / Urban
Categoria BISAC 2
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Parole chiave
notizie, scempi, società
Pubblico
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Alla ricerca dei percome – Nulla è perduto tranne l’onore!

Alla ricerca dei percome – Nulla è perduto tranne l’onore!

Nulla è perduto tranne l’onore!

NULLA È PERDUTO TRANNE L’ONORE!

Quando, nel 1962, iniziò a circolare prepotentemente l’enigma delle “Convergenze parallele”, di certo qualche miserrimo mortale restò imbambolato come me che sottrassi molte ore al lavoro, agli svaghi e al sonno per il solo scopo di comprendere quale lezione di geometria, di fisica o di matematica non avessi appreso a dovere durane il biennio di studi universitari che stavo seguendo alla facoltà di fisica dell’Università Federico II di Napoli. Ma, nonostante fossero andati a vuoto tutti i tentativi di conciliare l’inconciliabile espresso da tale proclama politico, non volli mai ammettere, allora, che esso fosse niente altro che un’ingiuria alla ragione.
In vero, anche in quegli anni ero convinto che dal punto di vista retorico l’espressione fosse da catalogare come un ossimoro, poiché essa nasceva dall’accostamento di due parole in antitesi. Ovvero, che le “Convergenze parallele”fossero un classico esempio di paradosso.
Mi erano di conforto, alla tesi del paradosso, i dettami della geometria euclidea, secondo la quale due rette parallele non possono convergere nel piano, tanto che, recitano i testi sacri della geometria, due rette si dicono parallele proprio quando sono prive di punti in comune, cioè quando non si intersecano. Volete sapere il perché di tale mio stolto rifiuto?
È presto detto: le “Convergenze parallele” erano state partorite da una mente sublime della coscienza politica e culturale dell’Italia di quel periodo. Tratte da un discorso proposto durante il congresso di Firenze della Democrazia cristiana nel 1959. L’autore, Aldo Moro, per aver osato tanto, fu trucidato dalle Brigate Rosse, decretando, con la sua morte, la loro fine, ma questo è un altro discorso.
Tutto ciò fa parte del passato.
Ora siamo messi quotidianamente di fronte, come gregge nemmeno belante, alle nuove prevaricazioni della politica dei culseggiati (neologismo sinonimo di “un tizio che ha avuto l’investitura da parte della sua famiglia-lobby-loggia-partito-mandamento ad occupare i posti resi disponibili in virtù di accordi siglati all’insegna della pecunia non olet”, oppure al traino di “un voto a te un appalto a me”).
Oggi, nella nuova era del feudalesimo politico, qualcuno di voi sciuperà un solo minuto della sua vita per far sentire una voce forte che dica “La previsione del passato è una grande ca… volata”?
Lo chiedo, poiché alcuni Comuni, anche dell’isola d’Ischia, hanno approvato nei giorni scorsi (fine Agosto 2015) il “Bilancio di previsione per l’esercizio 2015”. Ossia: “La previsione del passato”.
Una differenza c’è tra le “Convergenze parallele” e questa ingiuria al mandato ricevuto dal popolo consistente nella beffa dell’approvazione del bilancio di previsione per un esercizio contabile giunto già ai due terzi dell’attività da “prevedere”, ed essa consiste nella circostanza che in questo caso non è il docente Aldo Moro che inibisce, con la sua cultura di chiara fama, lo sviluppo di una discussione critica, ma sono piccoli nanetti (ovviamente nanetti politicamente parlando nei confronti di Aldo Moro) che cercano di salvare se stessi e i propri amici culseggiati dall’epilogo comunque ineluttabile delle amministrazioni comunali da loro faticosamente gestite.
Francesco I di Valois), che fu re di Francia (dal 1515 alla sua morte avvenuta il 31 marzo 1547), scrisse alla madre Luisa di Savoia dopo la battaglia che perse a Pavia nel 1525:
«Tutto è perduto tranne l’onore».
Esopo, ormai è notorio, non si rassegna alle furbizie, alle prevaricazioni, alle sudditanze silenziose e così, parafrasando Francesco I di Valois, chiude questa favola immaginando che i moderni culseggiati, dopo aver spudoratamente “previsto il passato”, scrivano ai loro cari:
«Nulla è perduto tranne l’onore!».

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Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
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Alla ricerca dei percome – Quando Berta filava

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Quando Berta filava

QUANDO BERTA FILAVA

Quando Berta filava, è un modo di dire tratto, probabilmente, dalla chansons de geste ”Li roumans de Berte aus grans piésse” scritta dal poeta, scrittore e menestrello francese noto con i nomi di Roi Adam, Li Rois Adenes, Adan le Menestrel o Adam Rex Menestrallus vissuto attorno al 1275, il cui soprannome le Roi alludeva alla sua fama di “re dei menestrelli”.
Nel poema, il menestrello francese racconta che una principessa di nome Berta (poi diventata moglie del re francese Pipino il Breve e quindi madre di Carlo Magno), durante il viaggio intrapreso per raggiungere il futuro sposo, fu sostituita con una figlia della sua dama di compagnia.
Berta, però riuscì a liberarsi e, durante la fuga, trovò asilo nella casa di un taglialegna, dove visse per qualche anno facendo il lavoro di filatrice.
Il lieto fine racconta che, grazie alla particolarità dei suoi piedi (uno più grande dell’altro), fu smascherata la sostituzione ed a Berta fu riconsegnato il suo legittimo trono francese.
Quando Berta filava.
Da allora e per molti secoli la locuzione ha voluto indicare il passaggio di personaggi, anche politici, da uno stato di proletariato ad una situazione di prestigio morale (fu il caso, fino alla metà del secolo scorso, di molti onorevoli onesti).
Poi, nei tempi moderni, “Quando Berta filava” ha acquisito, anche per i politici, dapprima il significato di “È finito il tempo dell’attivismo ideologico gratuito” che fu messo allo scoperto dalla tangentopoli del 1992, fino a che oggi la frase potrebbe, tranquillamente, essere tradotta in “Non è più il tempo degli onesti”.
Questa singolare e sottile continua trasformazione interpretativa si collega, o meglio si identifica, con la differente quota di moralità che le trascorse società, compresa l’attuale, hanno riconosciuto come endemica ai comportamenti dei propri amministratori.
Qualcuno vuole impegnarsi nella determinazione della funzione storica della suddetta espressione concettuale, rappresentandola in un diagramma nel quale la correttezza istituzionale e morale degli amministratori dei beni pubblici sia rappresentata (Berta) dall’ascissa x, e la y dell’ordinata sia quantificata con i risultati della giustizia popolare nei confronti dei loro reati?
Sarebbe istruttivo visualizzare un diagramma che partisse dal tempo in cui se “qualcuno” rubava una mela tutto il circondario gridava allo scandalo e metteva alla gogna il povero affamato. Iniziando, cioè, da quando l’onestà doveva valere più della sopravvivenza ed essere “uomini/donne” comportava la rinuncia ad ogni necessità, esigenza, desidero che fosse in contrasto con la propria immagine pubblica.
Per giungere, infine, ad oggi, tempo i cui si va in galera SOLO se si ruba poco.
E Berta non fila più.

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Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
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I Ferrandini inchiodarono Gesù?

I FERRANDINI INCHIODARONO GESÙ?

Pare proprio che chiamarsi Ferrandino porti sfiga in questo periodo ad Ischia. In un giorno di fine Aprile 2015, su un bus di linea, in partenza dal piazzale Trieste (pochi metri distante della Casa comunale) e diretto verso le zone alte della Città d’Ischia, eravamo in tutto 6/7 passeggeri.
Oltre a 3 o 4 “stranieri” c’era Ignazio, una donnina (ex sensale che praticamente vive nei bus utilizzando abbonamenti a basso costo), e un tipone-tipaccio, seduto alle spalle d’Ignazio, che durante la conversazione (sic!), eseguita tra urla ed imprecazioni, di tanto in tanto si pavoneggiava per avere sistemato tutti i suoi sei figli in virtù del suo sapere rendere proficua la mansione di spazzino (ops… operatore ecologico) con attività al limite dell’illecito che Ignazio ha preferito non riferirmi. Tutte le loro imprecazioni erano rivolte all’ex (è davvero ex?) Sindaco Ferrandino.
In questi giorni, tutti i giornali locali mettono in prima pagina il fermo di un altro Ferrandino colpevole (pare sia dimostrato da prove inconfutabili) di avere incendiato un paio di auto e di aver gettato a mare un paio di autovetture. E allora diventa automatica la correlazione con altri Ferrandino pieni di problemi con la giustizia: con il Ferrandino attualmente agli arresti domiciliari, fratello dell’ex (è davvero ex?) Sindaco e con il Ferrandino, figlio dell’ex (è davvero ex?) Sindaco, ora sotto processo per doversi difendere dall’imputazione d’essere stato, in qualche modo, responsabile dell’incidente stradale che causò la morte di un giovane.
La Tizia sul bus urlava (tradotto in italiano):
«Sono stati i Ferrandini ad inchiodare Gesù Cristo!»
Il Tizio sul bus rispondeva (tradotto in italiano):
«Ed ora vedrai cosa succederà ai coltivatori di patate!» Io non ci capisco niente, e voi?

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Info: Bruno Mancini
Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 14 alle 23
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Alla ricerca dei percome – Miracoli in negativo

Alla ricerca dei percome – Miracoli in negativo

Miracoli in negativo

MIRACOLI IN NEGATIVO

Dopo oltre due anni di contatti telefonici e personali tra Assessori e Vicesindaci; di lettere d’intenti con firme di Sindaci, Presidenti di Consigli e di Assessori; di relazioni storico, culturali e sociali redatte da esimi professori; di delibere approvate all’unanimità dai due Consigli Comunali; ecco che con la lettera datata 30 Giugno 2015 inviata dal “facente funzione” Sindaco di Ischia Carmine Barile al Sindaco di Torrenova Salvatore Castrovinci, pare si avvicini il momento della firma dell’agognato atto di Gemellaggio tra la Città di Ischia e il Comune di Torrenova (ME).
Si avvicinerebbe se… se la missiva fosse stata consegnata in tempi “normali” al legittimo destinatario. Ma così non è accaduto e fino ad ieri 17 Luglio 2015 il Sindaco di Torrenova, Salvatore Castrovinci, non aveva ancora ricevuta la lettera che gli è stata inviata dal “facente funzione” Sindaco di Ischia Carmine Barile il giorno 30 Giugno.
Misteri della politica o inefficienza delle poste italiane?
Diciamo che si tratta di un Miracolo in negativo?
P.S. Fino ad oggi, 05 settembre 2022, non è stata ancora nemmeno concordata la data della cerimonia ufficiale per la stipula dell’atto pubblico,

Alla ricerca dei percome

Alla ricerca dei percome – TESTO COMPLETO IN LETTURA LIBERA

Dedica

Introduzione

La Banca dell’allegria

Un corteo con gli occhiali

Per una corretta gestione dell’Azienda Poste Italiane

Il bus lo guido io…

Il gazzo ipocrita

Topicida nelle aiuole

Il giudice e la bambina

La gita del cigno

La sirena impazzita

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Bracconieri marini quinto articolo

A Ischia: Natale alla Pagoda

I CESSI della città d‘Ischia

FAI, Ischia che fai

Ischia non partecipa al fai – 2016

Coniglio morto pineta Mirtina

La siringa abbandonata

Ancora siringhe infette–Carabinieri nella pineta Mirtina?

Siringhe infette – Un cercatore di funghi velenosi

I funghi velenosi spariscono, le siringhe infette restano

Il ciclamino attonito

Perversione

Zooerastia all’italiana

Marciapiede alticcio

Tombini bi-partisan

Tubi non intubati

Remigia Gianturco: Promenade squallore

Tre promesse tre!

Miracoli in negativo

I Ferrandini inchiodarono Gesù?

Quando Berta filava

Nulla è perduto tranne l’onore!

Una salus victis, nullam sperare salutem

Fanatico sì, ma per amore!

Esopo news

A caccia di cittadini polli

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Recensione scritta da Liga Sarah Lapinska

Recensione scritta da Roberta Panizza

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Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

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Bruno Mancini
ISBN 978-1-4710-6196-7
Versione 3 | ID wdm6w9
Libro, 159 Pagine
Libro stampato: A5 (148 x 210 mm), Standard Bianco e nero, 60# Bianco, Libro a copertina morbida, Lucido Copertina
Prezzo di vendita: EUR 16.00

Titolo
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Sottotitolo
Esopo news
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Bruno Mancini
ISBN
978-1-4710-6196-7
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Edizione ampliata
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Titolare del copyright
Bruno Mancini
Anno del copyright
2022

Dettagli del prodotto

ALLA RICERCA DEL “PERCOME”
Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”

Categoria della libreria di Lulu
Narrativa
Categoria principale BISAC
FICTION / Fantasy / Urban
Categoria BISAC 2
YOUNG ADULT FICTION / Social Themes / New Experience

Parole chiave
notizie, scempi, società
Pubblico
Generale/Commerciale – Narrativa e saggistica per adulti
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Alla ricerca dei percome – Tre promesse tre!

Alla ricerca dei percome – Tre promesse tre!

Tre promesse tre!

TRE PROMESSE TRE!

Da quasi un anno “l’auspicio che possa definirsi in tempi celeri”, sottoscritto congiuntamente dal Sindaco della Città d’Ischia Ing. Giuseppe Ferrandino, dal Presidente del Consiglio comunale della Città d’Ischia Dott. Gianluca Trani e dall’Assessore delegato della Città d’Ischia Dott. Giosuè Mazzella (tre promesse tre!), è rimasto giacente nelle loro intenzioni.
Carta canta… e noi “villani” siamo molto pazienti, ma siamo anche curiosi di sapere dopo quanto tempo vorranno dare lustro alla loro triplice promessa:
«Ischia 13.11.2013
AL SINDACO DEL COMUNE DI TORRENOVA Dott. Salvatore Castrovinci Via B. Caputo – 98070 – Torrenova (ME)

[email protected]

OGGETTO: Gemellaggio Comune di Torrenova–Comune di Ischia.
Gentile Sindaco,
la sua proposta è bellissima e ci entusiasma. Certi che lo sviluppo ed il progresso civile, ed economico della nostra Comunità possa realizzarsi solo attraverso il rafforzamento del dialogo con altre comunità, favoriamo l’instaurazione di rapporti di Gemellaggio quale strumento di conoscenza, ma soprattutto di cooperazione ed integrazione tra culture e civiltà affini quanto diverse.
Dai contatti tre le nostre Comunità, dei quali ringraziamo il nostro concittadino Bruno Mancini, abbiamo constatato l’interesse reciproco a perseguire e sviluppare rapporti di amicizia e cooperazione utili al proseguimento di un progetto di gemellaggio tra le nostre due comunità con l’intento di approfondire la conoscenza dei nostri contesti storico culturali, economici e sociali, nonché scambi e collaborazioni secondo modalità che definiremo in un apposito patto di amicizia e gemellaggio.
Con l’auspicio che tutto possa definirsi in tempi celeri, rendendoci disponibilissimi ad un incontro da concordarsi nei modi e nei tempi a tutti noi più congeniali, ci attiveremo tuttavia prontamente affinché il Gemellaggio abbia compimento.
Cogliamo l’occasione per inviarti cordiali saluti.
L’ASSESSORE DELEGATO Dott: Giosuè Mazzella
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE Dott. Gianluca Trani
IL SINDACO Ing. Giuseppe Ferrandino»

https://dila.altervista.org/wp-content/uploads/2013/11/Gemellaggio-accettazione-Ischia-.jpg

P.S. Aggiorno questo articolo per precisare che ad oggi 05 settembre 2022 NON è stato ancora nemmeno fissata la data della stipula dell’atto amministrativo che sancisce il patto di gemellaggio!

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Il marciapiede incompreso

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Ischia non partecipa al fai – 2016

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Ancora siringhe infette–Carabinieri nella pineta Mirtina?

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I funghi velenosi spariscono, le siringhe infette restano

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ALLA RICERCA DEL “PERCOME”
Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”

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Alla ricerca dei percome – Remigia Gianturco: Promenade squallore

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Remigia Gianturco: Promenade squallore

REMIGIA GIANTURCO:
PROMENADE SQUALLORE

Alla voce “squallore” il vocabolario della lingua italiana “Devoto Oli” scrive: “Quanto induce un senso di desolante abbandono e tristezza”.
Delle gesta che hanno qualificata la Signora Remigia Gianturco degna dell’onore di vedere attribuito il proprio nome alla stradina ischitana che dal Corso Vittoria Colonna giunge fino al mare, si conosce poco o niente.
Il poco è tutto nell’aver dato i natali al Direttore generale di Pubblica Sicurezza, ovvero capo della polizia, Carmine Senise, nominato, nel 1922 per volontà di Mussolini.
Che la figura sociale della Signora Gianturco non sia stata di livello storico è un dato certo, così come è inequivocabilmente sicuro che i proponenti l’intestazione di quella che, allora, era una viuzza, siano stati quanto meno faziosi, per non volerli considerare culturalmente sprovveduti.
Ma ciò non è bastato a far sì che la stradina restasse una via di comunicazione di poco conto, poiché l’enorme viluppo turistico ed economico che ha inondato Ischia negli ultimi sessanta anni ha creato le condizioni acciocché la “stradina” diventasse una delle più eleganti della Città di Ischia.
Tanto che da essa prendono accesso diverse strutture alberghiere con molte stelle.
Quando l’Amministrazione comunale ha dato notizia dell’inizio dei lavori di “riqualificazione urbana” della strada, insieme a me ingenuo ottimista, probabilmente anche altri cittadini hanno applaudito alla comunicazione immaginando la realizzazione di una magnifica “promenade” seppure lunga solo un paio di centinaia di metri.
Che la piccola stradina alberata da entrambi i lati, ombrosa, colorata e profumata di tamerici, di oleandri e di numerose altre qualità di alberi mediterranei, potesse essere trasformata nell’attuale “PROMENADE SQUALLORE” non credo che l’immaginasse nessuno.
Alcuni secoli fa i regnanti parigini fecero realizzare “La Promenade plantée “… un lungo spazio verde adibito a passeggiata pedonale e parco pubblico situato nel XII arrondissement di Parigi, (chiamata talvolta anche Coulée verte).
Potrebbe mai competere la Città di Ischia con lo sfarzo della corte francese?
Certamente no, anche se, in favore della Città di Ischia, giovano due circostanze favorevoli da non sottovalutare: la prima consiste nel fatto che le innovazioni realizzate durante i secoli trascorsi hanno contribuito a mettere a punto attrezzature utili ad una più rapida e più economica riqualificazione delle aree urbane, e la seconda è evidenziata dall’attuale ritorno economico derivante dai turisti gratificati dalle bellezze locali, mentre allora loro, i regnanti poi decapitati, realizzavano opere splendide solo per il gusto di servirsene come proiezioni del loro potere.
In questa, come in altre situazioni, la Città d’Ischia pare avere completamente abdicato al suo ruolo di paladina del bene comune, affidando ad altri (chi sa in cambio di cosa) la
realizzazione della “Promenade squallore”.
Nemmeno la Signora Remigia Gianturco, sconosciuta al popolo ed ai turisti, meritava un simile affronto.
Forse, con un briciolo d’immaginazione, potremmo indicare varie ipotesi e varie soluzioni atte a ridare dignità alla “stradina”; forse, con un tocco di libertà intellettuale, dovremmo chiedere giustizia verso i responsabili dello scempio; però è certo che, per l’indignazione massima di cittadini NON sudditi, ci tocca il diritto dovere di giudicare l’Azione amministrativa di coloro che abbiamo eletti alla gestione della cosa pubblica.
A qualcuno daranno fastidio gli accostamenti ed i commenti che seguono?
Non sono affari miei.
Wikipedia scrive che:
«La Promenade plantée è situata sul tracciato di una vecchia linea ferroviaria sopraelevata dismessa – la ligne de Vincennes (la linea per Vincennes) – e si estende per 4,7 chilometri da Place de la Bastille fino al Boulevard Périphérique, sulla Rive droite della Senna.
La sua particolarità è quella di scorrere in mezzo alle abitazioni offrendo suggestivi scorci su alcune vie e piazze del centro città.»
Nel testo pubblicato sotto la stessa voce, Wikipedia certifica che alcuni secoli fa i regnanti parigini fecero realizzare
«… un lungo spazio verde adibito a passeggiata pedonale e parco pubblico situato nel XII arrondissement di Parigi, in Francia (chiamata talvolta anche Coulée verte)».

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Introduzione

La Banca dell’allegria

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Il gazzo ipocrita

Topicida nelle aiuole

Il giudice e la bambina

La gita del cigno

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Chi è la signora del video?

Tre meglio di due e di gran lunga migliore di una?

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La danza delle benne

Senza tarallucci e vino

Il marciapiede incompreso

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Bracconieri marini secondo articolo

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Ischia non partecipa al fai – 2016

Coniglio morto pineta Mirtina

La siringa abbandonata

Ancora siringhe infette–Carabinieri nella pineta Mirtina?

Siringhe infette – Un cercatore di funghi velenosi

I funghi velenosi spariscono, le siringhe infette restano

Il ciclamino attonito

Perversione

Zooerastia all’italiana

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Tre promesse tre!

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ALLA RICERCA DEL “PERCOME”
Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
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Alla voce “squallore” il vocabolario della lingua italiana “Devoto Oli” scrive: “Quanto induce un senso di desolante abbandono e tristezza”.
Delle gesta che hanno qualificata la Signora Remigia Gianturco degna dell’onore di vedere attribuito il proprio nome alla stradina ischitana che dal Corso Vittoria Colonna giunge fino al mare, si conosce poco o niente.
Il poco è tutto nell’aver dato i natali al Direttore generale di Pubblica Sicurezza, ovvero capo della polizia, Carmine Senise, nominato, nel 1922 per volontà di Mussolini.
Che la figura sociale della Signora Gianturco non sia stata di livello storico è un dato certo, così come è inequivocabilmente sicuro che i proponenti l’intestazione di quella che, allora, era una viuzza, siano stati quanto meno faziosi, per non volerli considerare culturalmente sprovveduti.
Ma ciò non è bastato a far sì che la stradina restasse una via di comunicazione di poco conto, poiché l’enorme viluppo turistico ed economico che ha inondato Ischia negli ultimi sessanta anni ha creato le condizioni acciocché la “stradina” diventasse una delle più eleganti della Città di Ischia.
Tanto che da essa prendono accesso diverse strutture alberghiere con molte stelle.
Quando l’Amministrazione comunale ha dato notizia dell’inizio dei lavori di “riqualificazione urbana” della strada, insieme a me ingenuo ottimista, probabilmente anche altri cittadini hanno applaudito alla comunicazione immaginando la realizzazione di una magnifica “promenade” seppure lunga solo un paio di centinaia di metri.
Che la piccola stradina alberata da entrambi i lati, ombrosa, colorata e profumata di tamerici, di oleandri e di numerose altre qualità di alberi mediterranei, potesse essere trasformata nell’attuale “PROMENADE SQUALLORE” non credo che l’immaginasse nessuno.
Alcuni secoli fa i regnanti parigini fecero realizzare “La Promenade plantée “… un lungo spazio verde adibito a passeggiata pedonale e parco pubblico situato nel XII arrondissement di Parigi, (chiamata talvolta anche Coulée verte).
Potrebbe mai competere la Città di Ischia con lo sfarzo della corte francese?
Certamente no, anche se, in favore della Città di Ischia, giovano due circostanze favorevoli da non sottovalutare: la prima consiste nel fatto che le innovazioni realizzate durante i secoli trascorsi hanno contribuito a mettere a punto attrezzature utili ad una più rapida e più economica riqualificazione delle aree urbane, e la seconda è evidenziata dall’attuale ritorno economico derivante dai turisti gratificati dalle bellezze locali, mentre allora loro, i regnanti poi decapitati, realizzavano opere splendide solo per il gusto di servirsene come proiezioni del loro potere.
In questa, come in altre situazioni, la Città d’Ischia pare avere completamente abdicato al suo ruolo di paladina del bene comune, affidando ad altri (chi sa in cambio di cosa) la
realizzazione della “Promenade squallore”.
Nemmeno la Signora Remigia Gianturco, sconosciuta al popolo ed ai turisti, meritava un simile affronto.
Forse, con un briciolo d’immaginazione, potremmo indicare varie ipotesi e varie soluzioni atte a ridare dignità alla “stradina”; forse, con un tocco di libertà intellettuale, dovremmo chiedere giustizia verso i responsabili dello scempio; però è certo che, per l’indignazione massima di cittadini NON sudditi, ci tocca il diritto dovere di giudicare l’Azione amministrativa di coloro che abbiamo eletti alla gestione della cosa pubblica.
A qualcuno daranno fastidio gli accostamenti ed i commenti che seguono?
Non sono affari miei.
Wikipedia scrive che:
«La Promenade plantée è situata sul tracciato di una vecchia linea ferroviaria sopraelevata dismessa – la ligne de Vincennes (la linea per Vincennes) – e si estende per 4,7 chilometri da Place de la Bastille fino al Boulevard Périphérique, sulla Rive droite della Senna.
La sua particolarità è quella di scorrere in mezzo alle abitazioni offrendo suggestivi scorci su alcune vie e piazze del centro città.»
Nel testo pubblicato sotto la stessa voce, Wikipedia certifica che alcuni secoli fa i regnanti parigini fecero realizzare
«… un lungo spazio verde adibito a passeggiata pedonale e parco pubblico situato nel XII arrondissement di Parigi, in Francia (chiamata talvolta anche Coulée verte)».


Alla ricerca dei percome

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Per una corretta gestione dell’Azienda Poste Italiane

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Il marciapiede incompreso

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Ischia non partecipa al fai – 2016

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I funghi velenosi spariscono, le siringhe infette restano

Il ciclamino attonito

Perversione

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I Ferrandini inchiodarono Gesù?

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Recensione scritta da Marina De Caro

Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

Michela Zanarella intervista Bruno Mancini

Alla ricerca dei percome

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Alla ricerca dei percome

Bruno Mancini
ISBN 978-1-4710-6196-7
Versione 3 | ID wdm6w9
Libro, 159 Pagine
Libro stampato: A5 (148 x 210 mm), Standard Bianco e nero, 60# Bianco, Libro a copertina morbida, Lucido Copertina
Prezzo di vendita: EUR 16.00

Titolo
Alla ricerca dei percome
Sottotitolo
Esopo news
Collaboratori
Bruno Mancini
ISBN
978-1-4710-6196-7
Marchio editoriale
Lulu.com
Edizione
Edizione ampliata
Seconda edizione
Licenza
Tutti i diritti riservati – Licenza di copyright standard
Titolare del copyright
Bruno Mancini
Anno del copyright
2022

Dettagli del prodotto

ALLA RICERCA DEL “PERCOME”
Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”

Categoria della libreria di Lulu
Narrativa
Categoria principale BISAC
FICTION / Fantasy / Urban
Categoria BISAC 2
YOUNG ADULT FICTION / Social Themes / New Experience

Parole chiave
notizie, scempi, società
Pubblico
Generale/Commerciale – Narrativa e saggistica per adulti
Contenuti espliciti
No

Info: Bruno Mancini
Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 14 alle 23
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Alla ricerca dei percome – Tombini bi-partisan

Alla ricerca dei percome – Tombini bi-partisan

Tombini bi-partisan

TOMBINI BI-PARTISAN
Questa si chiama “riqualificazione urbana”!
Ischia 11 Giugno 2015.

Intitolando questo articolo “TOMBINI BI-PARTISAN” mi riferisco alla sede stradale di Via Remigia Gianturco ad Ischia.
Avete mai visto un tombino collocato in parte sul marciapiede e con la rimanente altra parte sulla sede stradale?
Ad Ischia, la “riqualificazione urbana” realizzata nel mese di Giugno 2015 consente di vedere anche simili bizzarrie (per non definirle con un termine napoletano di uso volgare che inizia con ca…)!
Nel titolo ho inteso far ricorso ad almeno tre figure retoriche
La prima è una delle figure retoriche maggiormente utilizzate e maggiormente conosciute dal popolo dei lettori: la nota “allegoria” la cui descrizione potrebbe essere enunciata in questo modo: «Procedimento retorico per cui un “contenuto concettuale (A)” viene espresso attraverso “un’immagine (B)” che rappresenta una realtà diversa e autonoma rispetto al contenuto stesso».
Riportando la descrizione alle foto ed al titolo dell’articolo se ne può dedurre che il “contenuto concettuale (A)” (cioè la responsabilità di ciò che si vede nelle foto) è per lo meno “bi-partisan”, poiché “l’immagine” (cioè i tombini che rappresentano una realtà diversa e autonoma rispetto al contenuto concettuale) sono collocati tra sede stradale e marciapiede, cioè in modo improprio rispetto alla norma.
La seconda figura retorica, utilizzata intitolando le foto “tombini bi-partisan”, è quella denominata sarcasmo, meglio conosciuta come una locuzione atta ad esprimere in modo aspro o brutale un giudizio sociale, spirituale, morale, etico, contro qualcuno.
Definire “bi-partisan” la simile inqualificabile collocazione dei tombini lungo un tratto stradale (sprecando malamente i soldi dei cittadini) è certamente un modo aspro e brutale con il quale si consegna ai lettori un giudizio sociale, morale ed etico del tutto negativo.
La terza figura retorica è la metonimia che si configura esprimendo una qualità attraverso un rapporto di causa per effetto ”tombinibi-partisan” vale a dire che la qualità del marciapiede (effetto) è data dalla situazione di collusioni tra due diversi schieramenti “bi-partisan” (causa) da parte di chi ne è stato il responsabile della realizzazione.
Nelle foto vedete i tombini bi-partisan (bi-partisan come la vergogna delle tangenti che assedia la nostra società) collocati in parte sui marciapiedi e in parte sulla sede stradale.

Alla ricerca dei percome

Alla ricerca dei percome – TESTO COMPLETO IN LETTURA LIBERA

Dedica

Introduzione

La Banca dell’allegria

Un corteo con gli occhiali

Per una corretta gestione dell’Azienda Poste Italiane

Il bus lo guido io…

Il gazzo ipocrita

Topicida nelle aiuole

Il giudice e la bambina

La gita del cigno

La sirena impazzita

Somari in vanto

L’ora dei fantasmi

Chi è la signora del video?

Tre meglio di due e di gran lunga migliore di una?

Il freno e l’acceleratore

Disattivare sevizio a pagamento

A ruba

In auto vado dove voglio

La danza delle benne

Senza tarallucci e vino

Il marciapiede incompreso

Bracconieri marini primo articolo

Bracconieri marini secondo articolo

Bracconieri marini

Bracconieri marini quarto articolo

Bracconieri marini quinto articolo

A Ischia: Natale alla Pagoda

I CESSI della città d‘Ischia

FAI, Ischia che fai

Ischia non partecipa al fai – 2016

Coniglio morto pineta Mirtina

La siringa abbandonata

Ancora siringhe infette–Carabinieri nella pineta Mirtina?

Siringhe infette – Un cercatore di funghi velenosi

I funghi velenosi spariscono, le siringhe infette restano

Il ciclamino attonito

Perversione

Zooerastia all’italiana

Marciapiede alticcio

Tombini bi-partisan

Tubi non intubati

Remigia Gianturco: Promenade squallore

Tre promesse tre!

Miracoli in negativo

I Ferrandini inchiodarono Gesù?

Quando Berta filava

Nulla è perduto tranne l’onore!

Una salus victis, nullam sperare salutem

Fanatico sì, ma per amore!

Esopo news

A caccia di cittadini polli

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ALLA RICERCA DEL “PERCOME”
Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”

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TOMBINI BI-PARTISAN
Questa si chiama “riqualificazione urbana”!
Ischia 11 Giugno 2015.

Intitolando questo articolo “TOMBINI BI-PARTISAN” mi riferisco alla sede stradale di Via Remigia Gianturco ad Ischia.
Avete mai visto un tombino collocato in parte sul marciapiede e con la rimanente altra parte sulla sede stradale?
Ad Ischia, la “riqualificazione urbana” realizzata nel mese di Giugno 2015 consente di vedere anche simili bizzarrie (per non definirle con un termine napoletano di uso volgare che inizia con ca…)!
Nel titolo ho inteso far ricorso ad almeno tre figure retoriche.
La prima è una delle figure retoriche maggiormente utilizzate e maggiormente conosciute dal popolo dei lettori: la nota “allegoria” la cui descrizione potrebbe essere enunciata in questo modo: «Procedimento retorico per cui un “contenuto concettuale (A)” viene espresso attraverso “un’immagine (B)” che rappresenta una realtà diversa e autonoma rispetto al contenuto stesso».
Riportando la descrizione alle foto ed al titolo dell’articolo se ne può dedurre che il “contenuto concettuale (A)” (cioè la responsabilità di ciò che si vede nelle foto) è per lo meno “bi-partisan”, poiché “l’immagine” (cioè i tombini che rappresentano una realtà diversa e autonoma rispetto al contenuto concettuale) sono collocati tra sede stradale e marciapiede, cioè in modo improprio rispetto alla norma.
La seconda figura retorica, utilizzata intitolando le foto “tombini bi-partisan”, è quella denominata sarcasmo, meglio conosciuta come una locuzione atta ad esprimere in modo aspro o brutale un giudizio sociale, spirituale, morale, etico, contro qualcuno.
Definire “bi-partisan” la simile inqualificabile collocazione dei tombini lungo un tratto stradale (sprecando malamente i soldi dei cittadini) è certamente un modo aspro e brutale con il quale si consegna ai lettori un giudizio sociale, morale ed etico del tutto negativo.
La terza figura retorica è la metonimia che si configura esprimendo una qualità attraverso un rapporto di causa per effetto ”tombinibi-partisan” vale a dire che la qualità del marciapiede (effetto) è data dalla situazione di collusioni tra due diversi schieramenti “bi-partisan” (causa) da parte di chi ne è stato il responsabile della realizzazione.
Nelle foto vedete i tombini bi-partisan (bi-partisan come la vergogna delle tangenti che assedia la nostra società) collocati in parte sui marciapiedi e in parte sulla sede stradale.

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La danza delle benne

Senza tarallucci e vino

Il marciapiede incompreso

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Bracconieri marini secondo articolo

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2022

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ALLA RICERCA DEL “PERCOME”
Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”

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Alla ricerca dei percome – Marciapiede alticcio

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MARCIAPIEDE ALTICCIO
Questa si chiama “riqualificazione urbana”!
Ischia 11 Giugno 2015.

Intitolando questo articolo “MARCIAPIEDE ALTICCIO” mi riferisco alla sede stradale di Via Remigia Gianturco ad Ischia.
Non sono un geometra ma ho sempre saputo che i marciapiedi sono leggermente più alti (più alti non significa che sono “alticci” come i loro costruttori) della sede stradale.
Nel titolo ho inteso far ricorso ad almeno tre figure retoriche.
La prima è una delle figure retoriche maggiormente utilizzate e maggiormente conosciute dal popolo dei lettori: la nota “allegoria” la cui descrizione potrebbe essere enunciata in questo modo:
«Procedimento retorico per cui un “contenuto concettuale (A)” viene espresso attraverso “un’immagine (B)” che rappresenta una realtà diversa e autonoma rispetto al contenuto stesso».
Riportando la descrizione alle foto ed al titolo dell’articolo se ne può dedurre che il “contenuto concettuale (A)” (cioè il responsabile di ciò che si vede nelle foto) era per lo meno “alticcio”, poiché “l’immagine (B)” (cioè il marciapiede che rappresenta una realtà diversa e autonoma rispetto al contenuto concettuale)è sagomato in modo improprio rispetto alla norma.
La seconda figura retorica utilizzata intitolando le foto “Marciapiede alticcio” è quella denominata “sarcasmo”, meglio conosciuta come una locuzione atta ad esprimere in modo aspro o brutale un giudizio sociale, morale, etico, spirituale, contro qualcuno.
Definire qualcuno alticcio durante la realizzazione di un marciapiede pubblico (sprecando malamente i soldi dei cittadini) è certamente un modo aspro e brutale con il quale si consegna ai lettori un giudizio sociale, morale ed etico del tutto negativo.
La terza figura retorica è la metonimia che si configura esprimendo una qualità attraverso un rapporto di causa per effetto “Marciapiede alticcio” vale a dire che la qualità del marciapiede (effetto) è data dalla situazione non sobria “alticcio” (causa) da parte di chi ne è stato il responsabile della realizzazione.
Nelle foto si vede bene, infatti, che il marciapiede in alcuni tratti forma un dosso del tutto incomprensibile.

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La Banca dell’allegria

Un corteo con gli occhiali

Per una corretta gestione dell’Azienda Poste Italiane

Il bus lo guido io…

Il gazzo ipocrita

Topicida nelle aiuole

Il giudice e la bambina

La gita del cigno

La sirena impazzita

Somari in vanto

L’ora dei fantasmi

Chi è la signora del video?

Tre meglio di due e di gran lunga migliore di una?

Il freno e l’acceleratore

Disattivare sevizio a pagamento

A ruba

In auto vado dove voglio

La danza delle benne

Senza tarallucci e vino

Il marciapiede incompreso

Bracconieri marini primo articolo

Bracconieri marini secondo articolo

Bracconieri marini

Bracconieri marini quarto articolo

Bracconieri marini quinto articolo

A Ischia: Natale alla Pagoda

I CESSI della città d‘Ischia

FAI, Ischia che fai

Ischia non partecipa al fai – 2016

Coniglio morto pineta Mirtina

La siringa abbandonata

Ancora siringhe infette–Carabinieri nella pineta Mirtina?

Siringhe infette – Un cercatore di funghi velenosi

I funghi velenosi spariscono, le siringhe infette restano

Il ciclamino attonito

Perversione

Zooerastia all’italiana

Marciapiede alticcio

Tombini bi-partisan

Tubi non intubati

Remigia Gianturco: Promenade squallore

Tre promesse tre!

Miracoli in negativo

I Ferrandini inchiodarono Gesù?

Quando Berta filava

Nulla è perduto tranne l’onore!

Una salus victis, nullam sperare salutem

Fanatico sì, ma per amore!

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Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”

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Alla ricerca dei percome – Zooerastia all’italiana

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Zooerastia all’italiana

ZOOERASTIA ALL’ITALIANA

La psicopatologia insegna che con i termini bestialismo, zoofilia erotica, o, più tecnicamente, zooerastia si designano particolari pratiche parafiliache umane che prevedono rapporti sessuali tramite accoppiamenti con animali.
Lo stesso significato viene comunemente attribuito anche alla parola zoofilia senza ulteriore specificazione, per assonanza con le altre parafilie.
L’A.I.D.A.& A. O.N.L.U.S. (Associazione Italiana Difesa Animali & Ambiente) ha identificato in Italia un gruppo di ville utilizzate da pornografi appassionati della zoofilia sessuale.
A darne notizia è la stessa associazione, che giova ricordare essere un’associazione senza scopi di lucro, autonoma, apolitica, apartitica.
Puntualizzando che si tratta di una quindicina di residenze situate in diverse città italiane, l’associazione precisa che la rete dei siti dove si pratica la zooerastia è stata portata alla luce in seguito a una complessa attività di indagine condotta per circa due mesi attraverso alcune chat particolarmente segrete.
Gli agenti investigativi dell’associazione, dando a vedere d’essere interessati ad incontri ed appuntamenti atti a compiere attività pornografiche con animali, sono stati in grado di comporre la rete degli immobili adattati a tale scopo. Hanno, quindi, preso atto che ne esistono alcune decine sparsi in varie regioni d’Italia, con particolare concentrazione a Roma e nelle province di Varese, Cremona e Milano.
«Da quello che è emerso – racconta Lorenzo Croce, presidente nazionale di L’A.I.D.A.& A. O.N.L.U.S. – si rileva che dietro ai siti pornografici che propongono filmati a pagamento di sesso con animali si nascondono gruppi di oltre 100 persone sparse in tutta Italia», aggiungendo che
«Tra gli animali coinvolti nel giro non vi solo cani, ma anche asini e cavalli di varia stazza» e sottolineando che
«Altri luoghi, dedicati a orge con la presenza di animali, si trovano nel grossetano e nelle campagne di Frosinone».
Lorenzo Croce conclude dicendo che
«Stiamo pensando di presentare una serie di esposti alle diverse procure per il reato di maltrattamento. È urgente che la zooerastia sia considerata da subito un reato come da anni chiediamo non solo al governo italiano ma anche all’Unione europea».
Ciò, in piena aderenza con gli scopi dell’Associazione, la quale si prefigge, in conformità a quanto disposto dalla legge, di perseguire la protezione degli animali e la prevenzione e repressione del loro maltrattamento, nonché la tutela dell’ambiente naturale.
In particolare i princìpi a cui l’Associazione si conforma sono quelli contenuti:
a) Nella dichiarazione Universale dei Diritti degli Animali proclamata a Bruxelles su iniziativa dell’UNESCO in data 27 Gennaio 1997;
b) Nelle convenzioni internazionali in tema di tutela della natura e degli animali;
c) Nelle direttive e regolamenti CEE in tema di tutela della natura e degli animali;
d) Nelle Leggi Nazionali e Regionali in tema di tutela della natura e degli animali.
Scopi ed obiettivi nobilissimi.
Esopo news ricorda che la zooerastia viene ipotizzata e citata in vari contesti culturali e sociali.
Lui pensa che la mitologia e le storie in essa narrate siano il risultato di adattamenti di fatti e realtà realmente accaduti: ossia affidare a Dei, Ninfe ecc. azioni compiute da personaggi più o meno noti, travisandone i contorni allo scopo di rendere non identificabili i protagonisti.
Ad esempio nella mitologia si racconta che Pasifae, moglie del re di Creta Minosse, in seguito ad una vendetta di Poseidone fu avvinta da una passione folle per un toro bianco, tanto intensa che la spinse a desiderare ardentemente di unirsi ad esso.
Accecata dal desiderio, chiese aiuto a Dedalo che le costruì una vacca di legno cava nella quale entrare. Il toro montando la finta vacca fecondò Pasifae che diede alla luce il Minotauro.
Eppure resta da chiedersi come mai possano essere stati considerati DEI personaggi mitici come Zeus, che era abituato ad unirsi a donne mortali o ninfe sotto forma di animale (ad esempio sotto forma di toro con Io, di cigno con Leda etc.).
Il toro, in particolare, forse perché visto come simbolo della potenza sessuale maschile generica, è l’animale che più sembra accoppiarsi, nell’immaginario umano, con le donne.
In passato è capitato di ritrovare vicende alquanto preoccupanti su seri rapporti sessuali tra il toro e l’essere umano. Senza prendere in considerazione il concetto iniziatico e mistico dell’unione con gli animali, la zooerastia è ricorrente anche nella produzione cinematografica. Tanto che celebri pornostar si sono fatte riprendere in accoppiamenti con
animali di vario genere: cani, cavalli, serpenti, gatti, topi, maiali. Renato Polselli ha il primato italiano avendo diretto l’attrice Marina Hedman nell’ormai “storico” Marina e la sua bestia (un cavallo).
Il Marchese de Sade cita la zooerastia, dandone vari esempi, nel romanzo Le 120 giornate di Sodoma evidenziandola come una delle possibili perversioni sessuali da mettere in pratica.
Secondo il rapporto Kinseydel 1948, il 17% dei maschi statunitensi nelle zone rurali, ha affermato d’aver vissuto perlomeno una volta questo tipo d’esperienza sessuale, mentre tale pratica è risultata meno frequente nelle donne.
Ora, grazie alla felice attività investigativa portata avanti dall’Associazione L’A.I.D.A.& A. O.N.L.U.S., siamo in grado di sapere che anche in Italia ci sono epigoni di Zeus, di Pasifae e di Marina Hedman.

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La Banca dell’allegria

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Il gazzo ipocrita

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La gita del cigno

La sirena impazzita

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L’ora dei fantasmi

Chi è la signora del video?

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In auto vado dove voglio

La danza delle benne

Senza tarallucci e vino

Il marciapiede incompreso

Bracconieri marini primo articolo

Bracconieri marini secondo articolo

Bracconieri marini

Bracconieri marini quarto articolo

Bracconieri marini quinto articolo

A Ischia: Natale alla Pagoda

I CESSI della città d‘Ischia

FAI, Ischia che fai

Ischia non partecipa al fai – 2016

Coniglio morto pineta Mirtina

La siringa abbandonata

Ancora siringhe infette–Carabinieri nella pineta Mirtina?

Siringhe infette – Un cercatore di funghi velenosi

I funghi velenosi spariscono, le siringhe infette restano

Il ciclamino attonito

Perversione

Zooerastia all’italiana

Marciapiede alticcio

Tombini bi-partisan

Tubi non intubati

Remigia Gianturco: Promenade squallore

Tre promesse tre!

Miracoli in negativo

I Ferrandini inchiodarono Gesù?

Quando Berta filava

Nulla è perduto tranne l’onore!

Una salus victis, nullam sperare salutem

Fanatico sì, ma per amore!

Esopo news

A caccia di cittadini polli

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Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

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Bruno Mancini
ISBN 978-1-4710-6196-7
Versione 3 | ID wdm6w9
Libro, 159 Pagine
Libro stampato: A5 (148 x 210 mm), Standard Bianco e nero, 60# Bianco, Libro a copertina morbida, Lucido Copertina
Prezzo di vendita: EUR 16.00

Titolo
Alla ricerca dei percome
Sottotitolo
Esopo news
Collaboratori
Bruno Mancini
ISBN
978-1-4710-6196-7
Marchio editoriale
Lulu.com
Edizione
Edizione ampliata
Seconda edizione
Licenza
Tutti i diritti riservati – Licenza di copyright standard
Titolare del copyright
Bruno Mancini
Anno del copyright
2022

Dettagli del prodotto

ALLA RICERCA DEL “PERCOME”
Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”

Categoria della libreria di Lulu
Narrativa
Categoria principale BISAC
FICTION / Fantasy / Urban
Categoria BISAC 2
YOUNG ADULT FICTION / Social Themes / New Experience

Parole chiave
notizie, scempi, società
Pubblico
Generale/Commerciale – Narrativa e saggistica per adulti
Contenuti espliciti
No

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Alla ricerca dei percome – Perversione

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Perversione

PERVERSIONE

Il mio nome è “Perversioni”.
Staziono nella pineta Mirtina di Ischia e sono stato creato molti anni fa allo scopo di sollazzare umani, adulti prevalentemente ma non solo, di sesso maschile.
Chi sa come e chi sa perché, qualcuno un giorno mi ha utilizzato all’interno della lercia cabina idraulica della famosa pineta Mirtina ubicata al centro della celebre città d’Ischia, sempre pullulante di bambini di ogni età. Il piccolo manufatto in cui giaccio da più di un anno e che è situato proprio alle spalle delle giostrine e dei cessi pubblici (si chiamano così, appunto “CESSI”, i locali adibiti alle funzioni fisiologiche che sono tenuti in pessimo stato di pulizia e di igiene da parte dei loro custodi… e i CESSI della pineta Mirtina sono alla pari in classifica con i CESSI della pineta della Piazzetta e con quelli del parco pubblico “Pagoda”), ha la porta di ferro divelta totalmente tanto che gli adulti, ed ovviamente anche i bambini, possono accedervi senza molti problemi di spazio.
Certo il rischio che qualcuno possa farsi del male nell’impatto con la porta di ferro tenuta in equilibrio precario senza meccioni, oppure toccando i motori e gli impianti elettrici, esiste ed è evidente, però, fino a quando non accadrà il ferimento, perché preoccuparsi?
In questo scenario corrono e giocano centinaia di bambini!
I bambini, si sa, amano giocare a nascondino, e, secondo voi, quale soluzione migliore attuano per non farsi trovare dai loro compagni oltre a quella di nascondersi dietro gli alberi?
Invero anche gli adulti amano giocare a nascondino, ma alcuni lo fanno dopo aver rubato soldi (dati e ricevuti) con le finalità di tenere puliti i CESSI ubicati nelle pinete, rimuovere i giornali pornografici dai parchi pubblici ed evitare pericoli igienici e sanitari ai cittadini che (quasi tutti) pagano le tasse… bambini compresi.

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“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
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“Una prosa lacerata e sfuggente…”
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“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
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Alla ricerca dei percome – Il ciclamino attonito

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Il ciclamino attonito

I FUNGHI VELENOSI SPARISCONO
IL CICLAMINO ATTONITO

«Mentre sboccio per primo in questa stupenda giornata dell’8 marzo 2015 dedicata alla condanna delle violenze sulle donne, gli spifferi tra i gli arbusti spezzati dai venti invernali e le foglie secche e marcite che rinnovano i ricordi dell’autunno ormai lontano mi parlano dell’ambiente nel quale trascorrerò forse solo pochi giorni. Mi sussurrano che, non appena sbocceranno altri ciclamini, gruppi di bimbi saltelleranno allegri tra viali e rocce di questa pineta della Città d’Ischia per divertirsi a coglierci, scovandoci mentre siamo seminascosti tra siringhe e schifezze di vario genere.
Ma ecco, in questo momento, stanno arrivano leggere brezze di maestrale ed è tutto un vociare di notizie incredibili:
“Siringhe usate non si sa da chi, né per quali scopi, iniziano a fare sconcia mostra dei loro tubicini un po’ dovunque”.
“Le siringhe stanno avanzando in massa”.
“Sono giunte fino ai margini degli Hotel di super lusso”.
“Hanno conquistato postazioni strategiche come parcheggi e strade panoramiche”.
Il brusio sembra interminabile però, all’improvviso, tutto si è fermato perché è giunto LUI, il flutto del mare vaporizzato.
Ci gira intorno, ci scruta ed infine, bagnandoci di salsedine ha sentenziato:
“Le siringhe hanno conquistato anche le spiagge!” Aggiungendo dopo una breve pausa carica di silenzio:
“Hanno creato teste di ponte su alcune spiagge trafficate anche d’inverno. Alcune di esse hanno occultato gli aghi tra la sabbia creando un terreno praticamente minato.”
LUI, così come è giunto senza clamore, ugualmente è andato via silenziosamente. Gli spifferi si sono ritirati in attesa della notte imminente ed io, ciclamino attonito, ho creduto d’essere capitato in un paese assediato ed indifeso. Sì, un paese martoriato da gente incivile che abbandona in luoghi pubblici
ogni tipo di schifezza, ma oltretutto un paese abbandonato all’incuria da parte di coloro che sono responsabili della pulizia, del decoro, e della salvaguardia della salute dei cittadini nei luoghi pubblici comunali. Speculazione? Camorra? Inettitudine? Questi sono tutti termini che nella natura in cui germoglio ed appassisco non esistono.
E allora dico, a voi scribacchini da quattro soldi, che non è più il tempo di buttare in faccia ai responsabili del luridume in cui sono tenuti i vostri spazi pubblici le tante inefficienze che risultano palesi non appena si guardi la realtà con l’occhio obiettivo della natura. Perché, quelli, i responsabili, sono esseri speciali sui quali scorre “olio santo” che li rende intoccabili.»
Fino a qui il racconto del ciclamino, ma poi, per curiosità, andando a consultare testi di storia, di leggende e di favole, ho scoperto che nella lingua ciclaminica “olio santo” è stata una perifrasi utilizzata in tempi moderni per indurre ad idolatrare il proprio io da parte di qualcuno che santo non era. L’ho riferito al ciclamino, sempre più attonito, che ha affermato di non conoscerne la storia.
Gli credo e, naturalmente, lo lascio impegnato nella sua personale valutazione di questa interpretazione, perché io faccio lo scrittore e non il paladino della giustizia.
P.S. Forse ha ragione il ciclamino attonito quando dice che siamo (sono) “… scribacchini da quattro soldi…” però, a mio parere e con il dovuto rispetto verso i “colleghi”, credo che la valutazione andrebbe estesa anche ai cittadini sudditi che restano indifferenti e non alzano la voce davanti a macroscopiche e condannabili inefficienze come lo sono quelle che abbiamo documentate nei vari articoli pubblicati ultimamente sull’argomento “siringhe e scempi nei parchi pubblici”.

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“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
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I FUNGHI VELENOSI SPARISCONO
LE SIRINGHE INFETTE RESTANO

Nonostante innumerevoli interventi da parte di TUTTI gli organi d’informazione locale (Teleischia, Il Dispari, Ischiablog, Il corriere dell’Isola ecc.), nonostante i contatti record realizzati dagli articoli pubblicati in essi, nonostante l’enorme diffusione che la notizia sta ottenendo nel web… nonostante che sia in PERICOLO l’incolumità dei bambini ischitani… ad Ischia, nella pineta Mirtina aperta al pubblico e frequentata da centinaia di bimbi, accade che le siringhe infette restino al loro posto e continuino a spuntare come funghi velenosi.
Con buona pace di coloro che hanno la responsabilità della gestione dei beni comuni alla cittadinanza ischitana e con un palese disinteresse da parte delle Autorità sanitarie locali.
Nessuno se lo augura, ma cosa accadrebbe se uno dei piccoli frequentatori entrasse in contatto con una delle tante siringhe infette, peraltro già segnalate numerose volte, che spuntano come funghi velenosi tra le foglie e i rami secchi dei viali che costeggiano il parco giochi della pineta Mirtina?
Ovvio, a SPARIRE, come i funghi velenosi, saranno i responsabili dell’incuria e della negligenza, e assisteremmo al classico muro di gomma del rimbalzo delle responsabilità, dove, alla fine, a pagare il conto salato sarebbe solo e sempre la cittadinanza ischitana.
Quelle che seguono sono alcune delle foto scattate nel tardo pomeriggio del 16 Gennaio 2015, cioè oltre cinque giorni dopo il primo allarme!
Cittadini sì, sudditi MAI, abbiamo il ruolo di INDURRE chi di dovere a prendere IMMEDIATAMENTE TUTTE le iniziative atte a rimuovere l’assurdo rischio che grava sui piccoli frequentatori (e non solo su di loro) della pineta.

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“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
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“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”

Categoria della libreria di Lulu
Narrativa
Categoria principale BISAC
FICTION / Fantasy / Urban
Categoria BISAC 2
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Alla ricerca dei percome – Siringhe infette – Un cercatore di funghi velenosi

Alla ricerca dei percome – Siringhe infette – Un cercatore di funghi velenosi

Siringhe infette – Un cercatore di funghi velenosi

SIRINGHE INFETTE
UN CERCATORE DI FUNGHI VELENOSI

Se non fosse a rischio (stavo per scrivere “Se non fosse in gioco” ma un gioco non lo è, e allora stavo per scrivere “Se non fosse in ballo” ma un ballo non lo è) l’incolumità specialmente dei bambini, ciò che sto per scrivere potrebbe benissimo indurre all’ilarità più sfrenata.
Ritorno per la terza volta in pochi giorni sulla vicenda che vede la pineta Mirtina, oasi meravigliosa nel centro della città d’Ischia a due passi dal famoso Caffè Calise e costata più di un sacco di lire alla nostra comunità, ormai resa impraticabile per una pericolosa quantità di siringhe usate (di quelle che, per meglio comprenderci, sono notoriamente utilizzate da gente che intende drogarsi).
Noi adulti sappiamo bene il rischio (eccolo!) che corriamo procurandoci anche solo un graffio entrando in contatto con l’ago di una siringa adoperata da un drogato.
Noi adulti, quindi, se ne vediamo qualcuna abbandonata da qualche parte, evitiamo di toccarla.
Noi adulti, di solito, non rovistiamo tra le foglie secche di un parco pubblico.
Noi adulti, sempre di solito, non ruzzoliamo tra le pietre sconnesse e i tronchi caduti che fanno da “romantico” scenario lungo i tanti viali che pullulano nella meravigliosa pineta Mirtina (a tale proposito mi prefiggo di scrivere, e portare alla vostra attenzione, un dettagliato riepilogo della “storia” economica e giudiziaria che è ruotata intorno all’acquisizione prima, ed alla gestione poi, della pineta pubblicizzata come luogo adattissimo anche alla pratica dell’aromaterapia).
Ma i bimbi non hanno le nostre esperienze relative alle vigliaccate alle quali è sottoposta la natura.
I bimbi non sono coscienti dei pericoli che corrono… correndo allegramente in un parco pubblico I bimbi non sono preoccupati nel toccare una foglia, un lombrico o anche un tubo trasparente che termina con un ago luccicante e che potrebbe essere addirittura una siringa infetta.
Dopo la mia pubblica denuncia del 12 Gennaio 2015 dal titolo “Siringhe infette in pineta Mirtina”, molti organi d’informazione locale hanno, giustamente, sensibilizzato le Autorità pubbliche a prendere immediati provvedimenti, ed in effetti, oggi, a distanza di due giorni qualcuno ha provveduto a rimuovere le siringhe identificate nelle foto annesse all’articolo.
Però ecco che, al “rischio” procurato dagli incivili “seminatori” di siringhe usate, si aggiunge il “rischio” (ancora lui) per la superficialità degli “addetti ai lavori di rimozione dei pericoli pubblici”.
E ne spiego la ragione. In un secondo articolo pubblicato il 13 Gennaio con il titolo:
«Siringhe come funghi nella pineta Mirtina di Ischia» scrivevo tra l’altro:
«…Oggi, intorno alle ore 16, nella pineta Mirtina c’erano ancora non solo tutte le siringhe segnalate ieri, ma, cercando meglio insieme ad alcune mamme presenti nel parco ed allarmate per aver letto le notizie pubblicate, ne abbiamo trovate anche altre.
Spuntavano quasi come funghi dal riparo di foglie secche e tronchi spezzati…».
Scrivendo “Spuntavano quasi come funghi dal riparo di foglie secche e tronchi spezzati…” a me pareva chiaro che, oltre alla rimozione delle siringhe segnalate nelle foto, fosse opportuno indagare pure nei dintorni del luogo del ritrovamento e che, almeno in quella zona, fosse necessario provvedere alla rimozione delle foglie depositate ai margini del viale e tra gli arbusti adiacenti.
Oggi, 14 Gennaio, come ho già scritto, ho verificato personalmente che “… qualcuno ha provveduto a rimuovere le siringhe identificate nelle foto annesse all’articolo…” però, non avendo notato alcuna traccia di pulizia dell’area incriminata, mi sono preso la briga di smuovere, quasi come un cercatore di funghi, qualche macchia di foglie secche.
Pochi minuti dopo, quasi come un fortunatissimo cercatore di funghi, avevo già scovato TRE siringhe complete di aghi.
Le ho fotografate incorniciandole con la pagina in cui il Direttore del quotidiano “Il Dispari”, Gaetano Di Meglio, aveva pubblicato ieri un accorato ed opportuno allarme.
A questo punto, piuttosto che ergermi a giudice dei comportamenti altrui, preferisco lasciare alla vostra fantasia l’incombenza di definire la condotta di colui/coloro che ha/hanno “… provveduto a rimuovere le siringhe identificate nelle foto annesse all’articolo…”, lasciandone altre nei dintorni, e preferisco invitarvi a identificare le responsabilità dei loro “Capi” dopo aver compreso quali “ordini” abbiano dato e quali rimedi vogliano adottare allo scopo di restituire la pineta alla gioia dei bambini.
Io resto un cercatore di funghi velenosi dannosi per la società ischitana.

Alla ricerca dei percome

Alla ricerca dei percome – TESTO COMPLETO IN LETTURA LIBERA

Dedica

Introduzione

La Banca dell’allegria

Un corteo con gli occhiali

Per una corretta gestione dell’Azienda Poste Italiane

Il bus lo guido io…

Il gazzo ipocrita

Topicida nelle aiuole

Il giudice e la bambina

La gita del cigno

La sirena impazzita

Somari in vanto

L’ora dei fantasmi

Chi è la signora del video?

Tre meglio di due e di gran lunga migliore di una?

Il freno e l’acceleratore

Disattivare sevizio a pagamento

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In auto vado dove voglio

La danza delle benne

Senza tarallucci e vino

Il marciapiede incompreso

Bracconieri marini primo articolo

Bracconieri marini secondo articolo

Bracconieri marini

Bracconieri marini quarto articolo

Bracconieri marini quinto articolo

A Ischia: Natale alla Pagoda

I CESSI della città d‘Ischia

FAI, Ischia che fai

Ischia non partecipa al fai – 2016

Coniglio morto pineta Mirtina

La siringa abbandonata

Ancora siringhe infette–Carabinieri nella pineta Mirtina?

Siringhe infette – Un cercatore di funghi velenosi

I funghi velenosi spariscono, le siringhe infette restano

Il ciclamino attonito

Perversione

Zooerastia all’italiana

Marciapiede alticcio

Tombini bi-partisan

Tubi non intubati

Remigia Gianturco: Promenade squallore

Tre promesse tre!

Miracoli in negativo

I Ferrandini inchiodarono Gesù?

Quando Berta filava

Nulla è perduto tranne l’onore!

Una salus victis, nullam sperare salutem

Fanatico sì, ma per amore!

Esopo news

A caccia di cittadini polli

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Recensione scritta da Liga Sarah Lapinska

Recensione scritta da Roberta Panizza

Recensione scritta da Marina De Caro

Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

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ISBN 978-1-4710-6196-7
Versione 3 | ID wdm6w9
Libro, 159 Pagine
Libro stampato: A5 (148 x 210 mm), Standard Bianco e nero, 60# Bianco, Libro a copertina morbida, Lucido Copertina
Prezzo di vendita: EUR 16.00

Titolo
Alla ricerca dei percome
Sottotitolo
Esopo news
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Bruno Mancini
ISBN
978-1-4710-6196-7
Marchio editoriale
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Edizione ampliata
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Tutti i diritti riservati – Licenza di copyright standard
Titolare del copyright
Bruno Mancini
Anno del copyright
2022

Dettagli del prodotto

ALLA RICERCA DEL “PERCOME”
Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
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Ancora siringhe infette–Carabinieri nella pineta Mirtina?

ANCORA SIRINGHE INFETTE
CARABINIERI NELLA PINETA MIRTINA?

Oggi è il quarto giorno consecutivo che continua la nostra denuncia del grave pericolo sanitario al quale sono esposti i bambini (ed anche gli adulti ed anche i cani e i gatti) abituati a giocare, passeggiare, correre, riposare, ritemprarsi ed annusare lungo i viali della centralissima pineta Mirtina della Città d’Ischia.
La pineta aperta al pubblico durante le ore diurne è dotata di due aree destinate all’intrattenimento dei piccoli cittadini ischitani.
Esse, attrezzate con altalene, casette di legno, dondolanti ed altre simpatiche attrazioni, sono quotidianamente frequentate da folte schiere di piccoli vivaci e a volte sfrenati pargoletti infine felici di potere esplodere tutta la loro vitalità.
Spetta a noi adulti fare in modo che tale vitalità non si tramuti in più o meno gravi problemi sanitari? Sì, siamo noi adulti i loro angeli custodi.
Se noi adulti segnaliamo apertamente la presenza di specifici rischi per l’incolumità dei nostri pupi in ambienti pubblici, spetta o non spetta alle Autorità competenti mettere in atto TUTTI e IMMEDIATAMENTE i provvedimenti utili ad eliminare i pericoli denunciati?
Sì, spetta alle Autorità competenti impartire le disposizioni utili e definitive necessarie per eliminare TUTTI e IMMEDIATAMENTE i pericoli.
Se, come denunciato ormai da tutti gli organi d’informazione locale, nella suddetta pineta Mirtina (situata in pieno centro della Città d’Ischia) esiste un grave pericolo per la salute
pubblico, ANCORA FINO AD OGGI NON RISOLTO derivante da una consistente quantità di siringhe usate e abbandonate tra i suoi viali, quale pubblica Autorità ha la “competenza” per mettere in atto IMMEDIATAMENTE TUTTI i provvedimenti utili ad eliminare i pericoli
denunciati? Boh!
Lo scrivente cittadino, non suddito ma cercatore e segnalatore della presenza di funghi velenosi per la società, lascia aperta l’ultima domanda affidandone la risposta alle valutazioni degli esperti di diritto amministrativo, mentre chiede a tutti i suoi conterranei una coraggiosa riflessione sulla adeguatezza della gestione dei beni pubblici.
Per completezza d’informazione è giusto segnalare che questo pomeriggio la pineta Mirtina era completamente VUOTA. Poche ore fa, qualcuno ha notato un’auto dei Carabinieri ferma nei pressi di uno degli ingressi della pineta. Saranno loro a prendersi cura della soluzione del problema?
Magari!

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Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

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“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
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Alla ricerca dei percome – La siringa abbandonata

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La siringa abbandonata

LA SIRINGA ABBANDONATA

Ormai ci conosciamo e ci riconosciamo da molti metri di distanza. La siringa abbandonata aspetta ogni giorno il mio passaggio, un po’ speranzosa che io possa organizzare qualcosa per consentirle di uscire dallo stato improprio nel quale giace ormai da oltre un mese, e un po’ deliziata dalle foto che le scatto con amorevole vicinanza.
Se ne vanta con le amiche affermando che nessuna di loro è mai stata onorata da tanta attenzione da un umano per bene. Va dicendo che i filmati nei quali la ritraggo da ogni angolazione sono il segno evidente della sua prosperosa fisicità. Pur essendo grassoccia è dotata di una sola gamba, finemente lavorata tanto che alla sua estremità inferiore possiede un canaletto utile a spruzzare benedetti liquidi molto più ambiti dell’acqua disponibile in tante acquasantiere.
Una siringa, chiara di sembianze come le odalische dipinte nell’ottocento, che porta un copricapo composto a somiglianza di un cappellino di memoria regale; una siringa sobria e resistente alle furiose scorribande delle scopazze usate dagli spazzini… oplà dagli operatori ecologici e dalle loro macchine trita-erbacce; una siringa flagellata da temporali che hanno buttato giù alberi di ogni tipo e procurato frane in ogni dove; una siringa piantata in un’aiuola, e situata in bella mostra proprio all’ingresso di uno dei parcheggi più trafficati di una delle Città gioiello della Campania (Ischia, vanto nazionale e meta di milioni di turisti internazionali!); essa, una siringa, sta raggiungendo un record difficilmente uguagliabile nella società civile: restare per oltre un mese nello stesso posto senza muoversi di un solo centimetro.
“Evviva le siringhe!” urlano con forza gli amministratori dei beni pubblici traslando il loro osanna ut sic augurio per i loro culi incollati (culseggiati come la siringa all’aiuola) alle seggiole comode e profumate dai din din che i sudditi deficienti continuano ad elargire per le loro inettitudini.
Fino a qui si è espressa la mia, forse, poco valente velleità di scrittore, ma essa non è la sola che mi costringe a tartassare i tasti di questo pc, poiché un’altra, ben più possente e più assecondata, m’induce a esprimere non più fantastiche ricostruzioni e fantasie sornione, bensì domande semplici lineari e concrete. Parlo della mia velleità (vizio) di non sentirmi mai suddito e di non assegnarmi un ruolo da colluso o reticente. Potrò diventare schiavo se è vero che dove c’è forza la ragione non vale, ma la sudditanza è un ruolo che prevede una massiccia dose di abulia che non possiedo.
Quindi le domande sono: 1. Negli “ordini di servizio” dell’ultimo mese chi sono stati gli operatori ecologici ai quali è stata assegnata la pulizia del parcheggio di Via Mirabella ad Ischia? 2. Nell’ultimo mese chi sono stati gli addetti al controllo del rispetto delle direttive aziendali da parte degli operatori ecologici? 3. Quanto spreca ogni giorno la nostra comunità per pagare simili incurie e disservizi? 4. Si può credere che dopo la mole enorme di segnalazioni, giornalistiche e televisive, durata quasi un mese, i dirigenti aziendali non fossero informati del pericolo per la salute pubblica e del danno d’immagine per l’intero comune dovuti alla permanenza della siringa in quella piazza? 5. Ora, in seguito a questo articolo pubblicato sui principali organi d’informazione locale (e non solo), quali saranno i provvedimenti che verranno adottati affinché non si verifichino in futuro casi tanto eclatanti di mal servizio in danno della collettività? 6. Ovviamente i lettori potranno aggiungere ulteriori domande e le loro considerazioni!
P.S. Aggiornamento del 22 Aprile 2015:
dopo oltre 3 mesi dalla prima segnalazione, oggi, 22 Aprile 2015 la siringa è ANCORA nello stesso posto… e sono ANCORA allo stesso “posto”, ANCORA retribuiti con i nostri soldi, anche i responsabili (sic!) della pulizia dei luoghi pubblici della città d’Ischia.

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ALLA RICERCA DEL “PERCOME”
Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

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“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
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“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
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Coniglio morto pineta Mirtina

CONIGLIO MORTO PINETA MIRTINA
Ischia 6 Febbraio 2015

Questo pomeriggio la carcassa in avanzato stato di decomposizione di un coniglio bianco è stato rinvenuto sul bordo della pineta Mirtina (chiusa per ragioni sconosciute) che costeggia la centralissima via Sogliuzzo all’altezza del parcheggio del Bar Calise della Città d’Ischia.
Nel segnalare il pericolo igienico sanitario che ne deriva, vogliamo augurarci che le autorità preposte alla tutela della salute pubblica non se ne disinteressino così come è avvenuto per i recenti casi delle carogne di animali lasciate per molti giorni, su spiagge centrali del comune d’Ischia.
Già basta la latitanza, dei signori amministratori dei beni pubblici, nei confronti delle ormai inutili denunce sulle siringhe infette che pullulano più dei funghi nelle pineta aperte alla fruibilità dei bambini; e già basta lo schifo in cui sono lasciate le latrine pubbliche ubicate nella centralissima pineta Nenzi Bozzi.

Coniglio morto pineta Mirtina

https://dila.altervista.org/wp-content/uploads/Coniglio-morto-1.jpg

Coniglio morto pineta Mirtina
La favola precedente è stata pubblicata per la prima volta il 6 Febbraio 2015. Subito ripresa da alcune testate giornalistiche e televisive e da innumerevoli siti web ha collezionato nel tempo numerosissime visualizzazioni.
La vergogna è che la carcassa decomposta del coniglio morto dopo OLTRE un mese dalle segnalazioni OGGI è ANCORA nello stesso posto.
Parliamo dell’ingresso della centralissima pineta Mirtina della Città d’Ischia e non certamente di una cava abbandonata in un bosco dell’Appennino!
Parliamo di un luogo frequentato da bambini di ogni età e da turisti di ogni provenienza.
Parliamo di un’offesa alla dignità della civilissima Isola d’Ischia Parliamo di una strafottenza che non sarebbe consentita neppure in un’ipotetica tribù barbarica.
Parliamo di milioni di euro spesi dal nostro Comune per la pulizia, il decoro e la manutenzione dei luoghi pubblici.
Oppure parliamo di responsabili inetti e di speculatori intoccabili?

Alla ricerca dei percome

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Il gazzo ipocrita

Topicida nelle aiuole

Il giudice e la bambina

La gita del cigno

La sirena impazzita

Somari in vanto

L’ora dei fantasmi

Chi è la signora del video?

Tre meglio di due e di gran lunga migliore di una?

Il freno e l’acceleratore

Disattivare sevizio a pagamento

A ruba

In auto vado dove voglio

La danza delle benne

Senza tarallucci e vino

Il marciapiede incompreso

Bracconieri marini primo articolo

Bracconieri marini secondo articolo

Bracconieri marini

Bracconieri marini quarto articolo

Bracconieri marini quinto articolo

A Ischia: Natale alla Pagoda

I CESSI della città d‘Ischia

FAI, Ischia che fai

Ischia non partecipa al fai – 2016

Coniglio morto pineta Mirtina

La siringa abbandonata

Ancora siringhe infette–Carabinieri nella pineta Mirtina?

Siringhe infette – Un cercatore di funghi velenosi

I funghi velenosi spariscono, le siringhe infette restano

Il ciclamino attonito

Perversione

Zooerastia all’italiana

Marciapiede alticcio

Tombini bi-partisan

Tubi non intubati

Remigia Gianturco: Promenade squallore

Tre promesse tre!

Miracoli in negativo

I Ferrandini inchiodarono Gesù?

Quando Berta filava

Nulla è perduto tranne l’onore!

Una salus victis, nullam sperare salutem

Fanatico sì, ma per amore!

Esopo news

A caccia di cittadini polli

Insulsi cervelletti di fb bloccano poesie di pace

Gli insulsi cervelletti di fb bloccano la programmazione post

Recensioni & Interviste

Recensione scritta da Liga Sarah Lapinska

Recensione scritta da Roberta Panizza

Recensione scritta da Marina De Caro

Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

Michela Zanarella intervista Bruno Mancini

Alla ricerca dei percome

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Alla ricerca dei percome

Bruno Mancini
ISBN 978-1-4710-6196-7
Versione 3 | ID wdm6w9
Libro, 159 Pagine
Libro stampato: A5 (148 x 210 mm), Standard Bianco e nero, 60# Bianco, Libro a copertina morbida, Lucido Copertina
Prezzo di vendita: EUR 16.00

Titolo
Alla ricerca dei percome
Sottotitolo
Esopo news
Collaboratori
Bruno Mancini
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978-1-4710-6196-7
Marchio editoriale
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Edizione
Edizione ampliata
Seconda edizione
Licenza
Tutti i diritti riservati – Licenza di copyright standard
Titolare del copyright
Bruno Mancini
Anno del copyright
2022

Dettagli del prodotto

ALLA RICERCA DEL “PERCOME”
Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”

Categoria della libreria di Lulu
Narrativa
Categoria principale BISAC
FICTION / Fantasy / Urban
Categoria BISAC 2
YOUNG ADULT FICTION / Social Themes / New Experience

Parole chiave
notizie, scempi, società
Pubblico
Generale/Commerciale – Narrativa e saggistica per adulti
Contenuti espliciti
No

Info: Bruno Mancini
Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 14 alle 23
[email protected]

 

Alla ricerca dei percome – Ischia non partecipa al fai – 2016

Alla ricerca dei percome – Ischia non partecipa al fai – 2016

Ischia non partecipa al fai – 2016

ISCHIA NON PARTECIPA AL FAI – 2016

Anche quest’anno manca completamente l’isola d’Ischia dall’elenco delle località inserite nel programma della 24^ edizione delle “GIORNATE FAI DI PRIMAVERA”
Sarebbe interessante se Ischia fosse una realtà culturale inserita a pieno titolo tra le maggiori espressioni sociali della nostra penisola; sarebbe utile se la nostra economia turistica ottenesse benefici dai flussi culturali che da sempre sono una delle principali risorse del mondo in viaggio; sarebbe bello se noi ischitani avessimo accesso alle iniziative ideate per un’intelligente conoscenza del nostro patrimonio artistico ed ambientale.
Se poi vengono programmate ben sette giornate consecutive di maratona televisiva (dal 14 al 20 marzo 2016) addirittura sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica Italiana, sotto l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo, con il Patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, con la collaborazione della Protezione Civile, allora viene voglia di spulciare l’agenda degli eventi per trovare riferimenti alla nostra isola d’Ischia.
L’abbiamo fatto

https://s3-eu-west-1.amazonaws.com/fai-
connect/pdf/gfp/NAPOLI.pdf

e, sembrerà incredibile, il risultato è stato che NESSUNO dei sei comuni dell’isola d’Ischia fa parte dell’elenco ufficiale delle 380 località di tutte le Regioni d’Italia che apriranno le porte per visite a contributo libero di oltre 900 luoghi culturali di vario genere.
In particolare, sabato 19 e domenica 20 Marzo andrà in scena sul palcoscenico più bello del mondo il grande spettacolo delle Giornate FAI di Primavera, la storica manifestazione del FAI giunta alla 24° edizione che ha finora coinvolto oltre 8.500.000 persone.
Nelle agenzie di stampa si legge:
«Una grande festa di piazza dedicata ai beni culturali, un’occasione unica per scoprire luoghi normalmente inaccessibili e sentirsi parte di una grande comunità unita dagli stessi valori e dallo stesso patrimonio culturale in cui risiede la nostra identità. Chiese, ville, borghi, palazzi, aree archeologiche, castelli, giardini, archivi musicali: sono oltre 780 i luoghi aperti con visite a contributo libero in 340 località in tutte le Regioni»;
«Per la 24° edizione di Giornate FAI di Primavera, il FAI – Fondo Ambiente Italiano insieme a RAI Radiotelevisione Italiano lancia la campagna “Insieme possiamo cambiare l’Italia. Ricordiamocelo”, una settimana dedicata alla difesa dei Beni Culturali. Dal 14 al 20 marzo, una maratona televisiva racconterà luoghi e storie che testimoniano la varietà, la bellezza e l’unicità del nostro patrimonio d’arte e natura, invitando tutti a sostenere la missione del FAI.»;
«Le Giornate FAI di Primavera, il grande evento di piazza organizzato ogni anno dal FAI – Fondo Ambiente Italiano, giungono quest’anno alla 24° edizione. In questi 23 anni il FAI ha aperto per tutti, italiani e stranieri, le porte di oltre 9000 luoghi solitamente chiusi al pubblico in più di 3600 città di tutta Italia, consentendo a 8,5 milioni di persone di godere dello spettacolo della loro bellezza.»
Viene da piangere di rabbia pensando che ad un simile evento mancherà totalmente la presenza dell’isola d’Ischia, ma, si sa, l’amore per la cultura, nei sei comuni dell’isola, non è appannaggio degli assisi sulle poltrone pubbliche (culseggiati).

Alla ricerca dei percome

Alla ricerca dei percome – TESTO COMPLETO IN LETTURA LIBERA

Dedica

Introduzione

La Banca dell’allegria

Un corteo con gli occhiali

Per una corretta gestione dell’Azienda Poste Italiane

Il bus lo guido io…

Il gazzo ipocrita

Topicida nelle aiuole

Il giudice e la bambina

La gita del cigno

La sirena impazzita

Somari in vanto

L’ora dei fantasmi

Chi è la signora del video?

Tre meglio di due e di gran lunga migliore di una?

Il freno e l’acceleratore

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La danza delle benne

Senza tarallucci e vino

Il marciapiede incompreso

Bracconieri marini primo articolo

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Bracconieri marini

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Coniglio morto pineta Mirtina

La siringa abbandonata

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2022

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ALLA RICERCA DEL “PERCOME”
Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”

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Narrativa
Categoria principale BISAC
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Categoria BISAC 2
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FAI – Ischia che fai

FAI – ISCHIA CHE FAI

Sarebbe interessante se Ischia fosse una realtà culturale inserita a pieno titolo tra le maggiori espressioni sociali della nostra penisola; sarebbe utile se la nostra economia turistica ottenesse benefici dai flussi culturali che da sempre sono una delle principali risorse del mondo in viaggio; sarebbe bello se noi ischitani avessimo accesso alle iniziative ideate per un’intelligente conoscenza del nostro patrimonio artistico ed ambientale.
Se poi vengono programmate ben sette giornate consecutive di maratona televisiva (dal 16 al 22 marzo 2015) addirittura sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica Italiana, con il Patrocinio della Commissione Europea, con il Patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, con la collaborazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della protezione civile, allora viene voglia di spulciare l’agenda degli eventi per trovare riferimenti alla nostra isola d’Ischia.
L’abbiamo fatto

http://giornatefai.it/home#reg:campania

e, sembrerà incredibile, il risultato è stato che NESSUNO dei sei comuni dell’isola d’Ischia fa parte dell’elenco ufficiale delle 340 località di tutte le Regioni d’Italia che apriranno le porte per visite a contributo libero di oltre 780 luoghi culturali di vario genere.
In particolare, sabato 21 e domenica 22 Marzo andrà in scena sul palcoscenico più bello del mondo il grande spettacolo delle Giornate FAI di Primavera, la storica manifestazione del FAI giunta alla 23° edizione che ha finora coinvolto oltre 7.800.000 italiani.
Nelle agenzie di stampa si legge:
«Una grande festa di piazza dedicata ai beni culturali, un’occasione unica per scoprire luoghi normalmente inaccessibili e sentirsi parte di una grande comunità unita dagli stessi valori e dallo stesso patrimonio culturale in cui risiede la nostra identità. Chiese, ville, borghi, palazzi, aree archeologiche, castelli, giardini, archivi musicali: sono oltre 780 i luoghi aperti con visite a contributo libero in 340 località in tutte le Regioni».
Viene da piangere di rabbia pensando che ad un simile evento mancherà totalmente la presenza dell’isola d’Ischia, ma, si sa, l’amore per la cultura, nei sei comuni dell’isola, non sboccia con il colpo di fulmine per una poltrona.
O sbaglio?

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Dedica

Introduzione

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Un corteo con gli occhiali

Per una corretta gestione dell’Azienda Poste Italiane

Il bus lo guido io…

Il gazzo ipocrita

Topicida nelle aiuole

Il giudice e la bambina

La gita del cigno

La sirena impazzita

Somari in vanto

L’ora dei fantasmi

Chi è la signora del video?

Tre meglio di due e di gran lunga migliore di una?

Il freno e l’acceleratore

Disattivare sevizio a pagamento

A ruba

In auto vado dove voglio

La danza delle benne

Senza tarallucci e vino

Il marciapiede incompreso

Bracconieri marini primo articolo

Bracconieri marini secondo articolo

Bracconieri marini

Bracconieri marini quarto articolo

Bracconieri marini quinto articolo

A Ischia: Natale alla Pagoda

I CESSI della città d‘Ischia

FAI, Ischia che fai

Ischia non partecipa al fai – 2016

Coniglio morto pineta Mirtina

La siringa abbandonata

Ancora siringhe infette–Carabinieri nella pineta Mirtina?

Siringhe infette – Un cercatore di funghi velenosi

I funghi velenosi spariscono, le siringhe infette restano

Il ciclamino attonito

Perversione

Zooerastia all’italiana

Marciapiede alticcio

Tombini bi-partisan

Tubi non intubati

Remigia Gianturco: Promenade squallore

Tre promesse tre!

Miracoli in negativo

I Ferrandini inchiodarono Gesù?

Quando Berta filava

Nulla è perduto tranne l’onore!

Una salus victis, nullam sperare salutem

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2022

Dettagli del prodotto

ALLA RICERCA DEL “PERCOME”
Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”

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FICTION / Fantasy / Urban
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Alla ricerca dei percome – I CESSI della città d‘Ischia

Alla ricerca dei percome – I CESSI della città d‘Ischia

I CESSI della città d‘Ischia

I CESSI DELLA CITTÀ D‘ISCHIA

È vero che la città d’Ischia ha meravigliose pinete aperte al pubblico.
È vero che il pubblico che frequenta le meravigliose pinete della città d’Ischia è composto anche da bambini innocenti e ignari di alcuni pericoli.
È vero che il Sindaco d’Ischia è la maggiore autorità cittadina in ambito igienico sanitario.
È vero che il Sindaco d’Ischia è attualmente in galera.
È vero anche che i “cessi” pubblici situati in alcune delle meravigliose pinete della città d’Ischia non spetta al Sindaco pulirli.
È vero anche che in Italia (forse non in tutta l’Italia?) si mandano in galera coloro che si rendano responsabili della mancata attuazione delle norme a salvaguardia della salute pubblica, bambini compresi?
La foto allegata è state scattate lunedì 13 Aprile 2015, alle ore 15.00 circa, nella centralissima meravigliosa pineta “Nenzi Bozzi” della città d’Ischia, confinante con la Piazzetta San Girolamo, luogo d’eccellenza per l’immagine internazionale del nostro Comune.

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Il giudice e la bambina

La gita del cigno

La sirena impazzita

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Senza tarallucci e vino

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Bracconieri marini

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Bracconieri marini quinto articolo

A Ischia: Natale alla Pagoda

I CESSI della città d‘Ischia

FAI, Ischia che fai

Ischia non partecipa al fai – 2016

Coniglio morto pineta Mirtina

La siringa abbandonata

Ancora siringhe infette–Carabinieri nella pineta Mirtina?

Siringhe infette – Un cercatore di funghi velenosi

I funghi velenosi spariscono, le siringhe infette restano

Il ciclamino attonito

Perversione

Zooerastia all’italiana

Marciapiede alticcio

Tombini bi-partisan

Tubi non intubati

Remigia Gianturco: Promenade squallore

Tre promesse tre!

Miracoli in negativo

I Ferrandini inchiodarono Gesù?

Quando Berta filava

Nulla è perduto tranne l’onore!

Una salus victis, nullam sperare salutem

Fanatico sì, ma per amore!

Esopo news

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ALLA RICERCA DEL “PERCOME”
Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”

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No

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Alla ricerca dei percome – A Ischia: Natale alla Pagoda

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A Ischia: Natale alla Pagoda

A ISCHIA: NATALE ALLA PAGODA

Vagheggiate una bella giornata di sole, a metà Dicembre, sulla splendida isola d’Ischia.
Vagheggiate di aver avuto la fortuna di trascorrere una breve/lunga vacanza nella così detta “Isola verde”. Vagheggiate d’essere in dolce compagnia con la vostra amata. Vagheggiate di aver pranzato in maniera gustosissima in un localino tutto tradizione e simpatia.
Vagheggiate di aver pagato un conto irrisorio nonostante abbiate entrambi abbondato nel bere il delizioso vino Perrazzo.
Quale potrebbe essere il proseguimento migliore per tanta “goduria”?
Ovvio, una passeggiata digestiva nel vicino parco della Pagoda, stupendamente incastonato tra il porto e la spiaggia. Parco dai profumi afrodisiaci, parco di ricordi di gioventù, d’incontri amorosi mai dimenticati, parco dai grandi pini fortunatamente scampati alla speculazione edilizia e alla mucillagine.
Detto fatto, v’incamminate a passo spedito nella fretta di sedere su quella panchina che…
Vagheggiate ora di giungere al cancello e fermarvi a leggere le indicazioni proposte dai primi cartelli situati nei suoi pressi e vi compiacciate di essere accolti in un luogo reso ospitale e civile dai tanti inviti “Gettare le carte nei cestini” “Orario di apertura e di chiusura…” “Amministrazione affidata all’Azienda che cura la pulizia di tutto il Comune…” ossia ISCHIA AMBIENTE che incassa molti din din dalle casse comunali (cioè dai cittadini) e la cui gestione, da qualche settimana, è stata affidata ad un nuovo Manager con la M maiuscola se è vero ciò che avete letto sui giornali.
Vagheggiate di restare favorevolmente colpiti dalla vistosa targa “CUSTODE” visibile sul piacente manufatto che ospita i due locali adibiti a toilette.
E, a questo punto vagheggiate di aver concordato con la leggiadra donna che vi accompagna di andare entrambi a fare una “pipì” prima di proseguire il cammino verso la spiaggia.
Ora, smettetela d’immaginare e guardate la foto in copertina.
Essa, e tante altre simili che non vi mostriamo, possono a buona ragione essere considerate lo speciale augurio di Buone Feste che la Città di Ischia ha rivolto ai turisti finalmente decisi a trascorrere il Natale qui da noi.
Qualcuno sa chi dobbiamo ringraziare per tanta magnanimità?

Alla ricerca dei percome

Alla ricerca dei percome – TESTO COMPLETO IN LETTURA LIBERA

Dedica

Introduzione

La Banca dell’allegria

Un corteo con gli occhiali

Per una corretta gestione dell’Azienda Poste Italiane

Il bus lo guido io…

Il gazzo ipocrita

Topicida nelle aiuole

Il giudice e la bambina

La gita del cigno

La sirena impazzita

Somari in vanto

L’ora dei fantasmi

Chi è la signora del video?

Tre meglio di due e di gran lunga migliore di una?

Il freno e l’acceleratore

Disattivare sevizio a pagamento

A ruba

In auto vado dove voglio

La danza delle benne

Senza tarallucci e vino

Il marciapiede incompreso

Bracconieri marini primo articolo

Bracconieri marini secondo articolo

Bracconieri marini

Bracconieri marini quarto articolo

Bracconieri marini quinto articolo

A Ischia: Natale alla Pagoda

I CESSI della città d‘Ischia

FAI, Ischia che fai

Ischia non partecipa al fai – 2016

Coniglio morto pineta Mirtina

La siringa abbandonata

Ancora siringhe infette–Carabinieri nella pineta Mirtina?

Siringhe infette – Un cercatore di funghi velenosi

I funghi velenosi spariscono, le siringhe infette restano

Il ciclamino attonito

Perversione

Zooerastia all’italiana

Marciapiede alticcio

Tombini bi-partisan

Tubi non intubati

Remigia Gianturco: Promenade squallore

Tre promesse tre!

Miracoli in negativo

I Ferrandini inchiodarono Gesù?

Quando Berta filava

Nulla è perduto tranne l’onore!

Una salus victis, nullam sperare salutem

Fanatico sì, ma per amore!

Esopo news

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Recensione scritta da Liga Sarah Lapinska

Recensione scritta da Roberta Panizza

Recensione scritta da Marina De Caro

Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

Michela Zanarella intervista Bruno Mancini

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Bruno Mancini
ISBN 978-1-4710-6196-7
Versione 3 | ID wdm6w9
Libro, 159 Pagine
Libro stampato: A5 (148 x 210 mm), Standard Bianco e nero, 60# Bianco, Libro a copertina morbida, Lucido Copertina
Prezzo di vendita: EUR 16.00

Titolo
Alla ricerca dei percome
Sottotitolo
Esopo news
Collaboratori
Bruno Mancini
ISBN
978-1-4710-6196-7
Marchio editoriale
Lulu.com
Edizione
Edizione ampliata
Seconda edizione
Licenza
Tutti i diritti riservati – Licenza di copyright standard
Titolare del copyright
Bruno Mancini
Anno del copyright
2022

Dettagli del prodotto

ALLA RICERCA DEL “PERCOME”
Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”

Categoria della libreria di Lulu
Narrativa
Categoria principale BISAC
FICTION / Fantasy / Urban
Categoria BISAC 2
YOUNG ADULT FICTION / Social Themes / New Experience

Parole chiave
notizie, scempi, società
Pubblico
Generale/Commerciale – Narrativa e saggistica per adulti
Contenuti espliciti
No

Info: Bruno Mancini
Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 14 alle 23
[email protected]

 

Alla ricerca dei percome – Bracconieri marini quinto articolo

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BRACCONIERI MARINI

Quinto articolo

Interrogato il morto non rispose
Oggi, 1 Luglio 2015, alle ore 18.10 un cittadino ha telefonato al 1530 (numero per emergenze in mare) per segnalare la presenza di un bracconiere lungo la costa della Città di Ischia. L’addetto alla ricezione delle telefonate gli ha risposto di restare in linea perché avrebbe smistato la telefonata alla sede di Ischia.
Dopo pochi secondi qualcuno ha risposta dal numero 081556817.
Il cittadino, esprimendosi in un italiano corretto e comprensibile, ha indicato la ragione della chiamata e ha dato precise indicazioni relative alla modalità con la quale si stava operando nello specchio d’acqua antistante l’Hotel Punta Molino di Ischia.
Ha descritto l’imbarcazione, ha indicato il numero di persone a bordo e la tipologia di navigazione.
Ha reso noto di aver scattato alcune foto e, infine, si è dichiarato propenso ad attendere l’arrivo dei tutori dell’ordine onde poter meglio e più rapidamente metterli in condizione di individuare gli attrezzi da pesca utilizzati e la barca con la quale il bracconiere stava operando.
L’addetto alla ricezione della telefonata gli ha chiesto le generalità complete, il numero di cellulare, e l’ha ringraziato per la segnalazione.
Il cittadino, soddisfatto per l’attenzione ricevuta, si è seduto in un bar della zona e ha atteso di veder comparire in mare la motovedetta oppure anche solo qualche marinaio sulla battigia.
Alle 19,30 il cittadino visibilmente contrariato per il mancato arrivo delle forze (?) dell’ordine è andato via.
Fin qui la cronaca ed ora resta un po’ di spazio per le considerazioni?
Diciamo che una motovedetta potrebbe impiegare 20 minuti per il tragitto Porto-Punta Molino compresi il tempo necessario per mollare le cime, avviare i motori ecc.
Diciamo che un’auto potrebbe impiegar lo stesso tempo compresa l’uscita iniziale dal garage e il parcheggio finale. Quanto tempo occorre per percorrere a nuoto il tratto che va dal porto d’Ischia alla spiaggia di Punta Molino?
Poco più di 20 minuti.
Meno male che si trattava di un bracconiere e non di un’operazione di salvataggio!
Dimenticavo di dire che il cittadino, al termine dell’attesa, mentre si allontanava, scuotendo la testa, diceva “Sembra il processo di Bonifacio VIII”.
Ed io, dopo avere per molte ore tentato di capire quale relazione intendesse revocare, penso di aver compreso che si riferisse alla famosa frase “Interrogato il morto non rispose!” attribuita appunto agli atti di quel processo e traslata nei confronti dei marinai della Capitaneria.

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Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
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“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
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Bracconieri marini quarto articolo

BRACCONIERI MARINI

Quarto articolo

Meglio uno sceriffo con una stella di latta sul petto.
Sembrerà strano ad un cittadino di una Nazione civile leggere questo articolo in ragione di una base essenziale sulla quale si fonda la convivenza tra la popolazione.
In realtà, se è vero che dove esistono leggi egli, cittadino di una Nazione civile, si aspetta che esse vengano rispettate, è pur vero che la crescente aggressione dei malvagi contro i più deboli a volte travalica la capacità d’intervento delle forze dell’ordine, tanto che il cittadino della Nazione civile non si irrita con la veemenza dei tempi in cui il disonore per un reato era simile ad una condanna alla solitudine sociale.
È pur vero che, a volte, anche nelle Nazioni civili le forze dell’ordine non sono messe nelle condizioni di poter agire tempestivamente (vuoi per mancanza d’informazioni o vuoi per difficoltà d’intervento) e ciò fa storcere il muso al suddetto cittadino ma non lo spinge oltre una decisa protesta.
Tuttavia, quando il cittadino di una Nazione civile si rende conto che le forze dell’ordine hanno lasciato senza seguito una denuncia ben circostanziata fornita da un persona compiutamente identificata ed attendibile, tanto che lo stesso reato è stato di nuovo attuato tranquillamente dagli stessi individui, negli stesi luoghi e con le stesse tecniche per alcuni giorni successivi, bene, allora, il cittadino di una Nazione civile si indigna e certamente agisce affinché non restino ai loro posti gli inefficienti e gli incapaci.
Noi oggi, purtroppo, dobbiamo informare i nostri amici e colleghi sudditi che continua ad essere valido ciò che abbiamo scritto nei giorni scorsi su questo sito e cioè che “Nel mare d’Ischia, peggio che nel far west dei pistoleri e degli sceriffi, invece, non è successo niente, ed i ladri di pesci hanno continuato a scorrazzare a loro piacimento”.
Questa volta affidiamo la verifica della notizia ad un video girato la sera del 15 Settembre nei pressi del tratto di costa conosciuto come “Punta Molino” di Ischia.
Riusciranno i marinai e i graduati in guanti bianchi che prendono il sole sulle motovedette della Guardia Costiera italiana di stanza ad Ischia a porre termine sia al denunciato bracconaggio marino, e sia al pericolo per la balneazione che deriva dalla posa di reti di quel tipo a pochi metri dalla costa?
O continueranno a dare la certezza che un singolo sceriffo con una stella di latta sul petto era mille volte più efficiente di loro?

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Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

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“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
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“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
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“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”

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