Il Dispari 20220919 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220919– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220919

Il Dispari 20220919 Redazione culturale DILA

BRUNO MANCINI – IL LIBRO DI SONIA

Cap. 5

Anche è stata

una scure

sul pendio

il nostro rotolare avvinti

per erbe»

Così, con cinque miei versi ti inserisci al di sopra del più intimo velo di ricordi che anche Sonia con me si appresta a sollevare, e poi, subito di seguito continui:

-«Il rappresentante non si muove, resta immobile nel suo errore di timido; si torce sulla sedia.

È imbarazzato.

Ogni tanto guarda per cercare un sorriso, un cenno di complicità ai suoi gesti di savia pazienza.

Io ti compatisco, povero ometto con la valigia; no il mio non è disprezzo.

Non potrei.

Anche se per te sarebbe più gratificante.

Io ti piango ragazzo-vecchio perché vedo te come Gino.

Strano.

Lo lascerò”.

Ed intanto passano i giorni.

Lenti giorni.

Lenti giorni, sempre più vuoti.

Io e Gino in macchina.

Io e Gino in spiaggia.

Io e Gino e il silenzio.

La prima volta d’agosto.

Sulla spiaggia libera di Sant’Angelo non c’è molta gente.

Sto sulla sabbia umida con gli occhi chiusi, immobile verso il sole.

Silenzio.

Lui si annoia, vorrebbe parlare ma sarebbe inutile.

Silenzio.

Rimane concentrato nella sua orribile fissità, quasi tema il più piccolo movimento.

Silenzio.

Guardo il mare, triste.

Penso di tuffarmi per attrarre la sua attenzione.

Mi piacerebbe strappargli dalle labbra quella immobilità con un bacio violento.

Gino

Sì?

No meglio tuffarsi in modo discreto.

Silenzio.

Mi alzo in silenzio e vado in acqua in modo discreto.

Mi ripiomba addosso con tutta la sua intensità quel silenzio, mi straccia, si rende importante.

Mi alzo e vado in acqua lentamente gustando il rito.

Mi tuffo e so che non s’è accorto di essere rimasto solo – in silenzio – sulla spiaggia.

Penso che tornando, sdraiandomi, mi prenderà le mani – sciocca -, mi coprirà di baci – illusa -, mi dirà tante piccole sciocchezze – tenera -, che mi pensa – non è così -, che mi desidera – non come vorrei -, magari che mi ama – è solo una parola -.

Sarebbe come chiedere a questo scoglio di muoversi.

Ritorno su, mi agito, vado su e giù per la riva.

Silenzio.

È sempre quel silenzio.

Sempre più completo, ora sento che attraverso lui inalo la lentezza della vita perdendone l’entusiasmo, muoio piano piano.

Lui è immobile come un morto.

Lui sulla spiaggia. LUI.

Solo LUI.

Penso che il sole gli ha cotto quel poco di cervello che gli resta.

Il rappresentante resta immobile.

Ora guardo la mia mente diventare ogni giorno più vuota, i miei pensieri più cupi e intanto non posso muovermi, non ce la faccio.

È come quando in un sogno sei rincorsa, e vorresti correre ma non c’è il senso del movimento.

È vero, così, io vivo.

Ogni tanto riprovo a strappare un pizzico dei suoi pensieri, mi illudo di trovarli, di poter un giorno aprirli e gustarli, e so che mi illudo e so che non potrò mai inebriarmi di sensazioni che non possiede, che rimarrò, con lui, con Gino, sempre più guscio, magari sempre più vuoto… ma io aspetto.

Ecco la parola che mi ha sempre terrorizzata: aspettare.

Forse perché nella vita ho atteso troppo.

Anche ora, per esempio, sto aspettando.

Anche delle attese, come per i silenzi, mi è restato ancora il sapore, prima tenue, di quando continuavo a pettinarmi lentamente aspettando che venisse a prendermi, oppure facevo le smorfie nello specchio con tutte le luci della casa accese; quando aspettavo in macchina le ore, e le volte che la voglia di scappare era irrefrenabile immaginavo la sua faccia, avrebbe avuto una reazione, infine!

Finalmente!

Poi aspettavo che qualcosa cambiasse.

E aspett… che cazzo aspetto?

Allora ero forse molto più stupida o forse più innamorata.

E forse era ancora coerente aspettare.

Ma oggi?

Forse è vero, vorrei essere ancora, meglio, di nuovo, no, né ancora né di nuovo, essere e basta, essere perdutamente innamorata.

Vorrei provare quel batticuore ad ogni squillo del telefono, cercare con gli occhi tra la gente, per la strada, pensare e pensare solo con la massima intensità, appassionatamente.

https://dila.altervista.org/bruno-mancini/prose/come-i-cinesi-vol.1/

Il Dispari 20220919 Redazione culturale DILA


Liga Sarah Lapinska | TWITTERONE

La professoressa lettone di agricoltura Baiba Rivža ha accettato con entusiasmo una copia del nostro giornale “Il Dispari” diretto da Gaetano Di Meglio.

Lei è già stata menzionata tante volte nelle pagine di “Il Dispari” come ottima organizzatrice con un gusto delicato per l’arte.

Insieme alla sua amica, poetessa e scrittrice Rasma Urtāne ha scritto la sua autobiografia “Baiba” in lingua lettone.

Occorrerebbe tradurre questo libro in lingua italiana e probabilmente mi assumerò l’incarico di farlo.

Auguriamo a Baiba e a Rasma tanta forza e  creatività!

Il Dispari 20220919 Redazione culturale DILA

Finaliste Premio Arti grafiche OTTO MILIONI – ultimo gruppo

Il Premio internazionale di Arti Varie “Otto milioni” -definito in quattro sezioni: poesia, arti grafiche, giornalismo, recitazione- ideato da Bruno Mancini e dedicato alla memoria del Comm. Agostino Lauro, pioniere del trasporto marittimo ischitano, è giunto alla undicesima edizione ed anche quest’anno è stato affidato alla cura dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA“, con la preziosa collaborazione della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio e dell’Associazione culturale algerina ADA di Dalila Boukhalfa.

A partire dallo scorso 18 agosto, e fino ad oggi con questo ultimo gruppo, ogni lunedì, abbiamo pubblicate tutte le 50 opere di Arti grafiche finaliste tra le oltre 300 iscritte.

Potrete esprimere i vostri gradimenti accedendo alla pagina web https://dila.altervista.org/premio-arti-grafiche-otto-milioni-2022/

arg41 Fabaries Vasquez Cile

arg42 Giusy Donini Italia

arg43 Indulis Zālīte Lettonia

arg44 Irina Befa Germania

arg45 Loris Giorgini Italia

arg46 Mark Illukpitiya Maldives

arg47 Maurizio Pedace Italia

arg48 Melinda Horvath Ungheria

arg49 Miguel Pinero Venezuela

arg50 Mirjana Milanovic Serbia

Il Dispari 20220919 Redazione culturale DILA

 

 

Il Dispari 20220912

Il Dispari 20220912 Redazione culturale DILA

BRUNO MANCINI

Dalla raccolta di poesie “Io fui mortale”

(2005 – 2009):  

Macroscopiche assoluzioni

 Macroscopiche assoluzioni
per chiodi infissi nella mia coscienza,
Padre,
con benna estirpo ad una ad una
tra scricchiolanti cantilene,
e strascico avvolti
in folti fogli fitti di poesie,
Madre,
nel nostro tempo d’inutili menzogne.

Né sia truce in questi occhi non più asprigni
lo sguardo austero dei tuoi decreti,
Padre,
nel banno affisso sul muro di gomma
impiastricciato dalle mie storie fascinose,
dov’io m’illudo
in voglie e volti in veglie,
Madre,
fra dolci inganni che non sono tradimenti.

Ci sia indulgenza se non perdono
per la mano che respinge i miei sorrisi
per la mano che raccoglie le mie lacrime.

Io fui mortale.

Il Dispari 20220912 Redazione culturale DILA

CS DILA

Al Dirigente dell’Istituto Comprensivo Statale “Gaetano Manfredini” di Pontinia,

la sottoscritta Angela Maria Tiberi, Vice Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” con sede a Ischia, Presidente Bruno Mancini cel. 3914830355, ore serali, ha il piacere di invitare Lei e/o un suo delegato alla riunione che si terrà il 30 settembre 2022 ore 18,30 presso il Museo Agro Pontino – MAP di Pontinia, con i concittadini di Pontinia, con le varie associazioni culturali e con la presenza dell’Assessore alla cultura Maria Rita D’Alessio e di alcuni espopnenti della Dirigenza comunale di Pontinia.
Tema “Educazione alla vita e ai valori indimenticabili. Esistono attualmente nella società?
Relatore Claudio Volpe – Nuovi modelli di famiglia
In questo incontro culturale ci sarà un confronto di diverse generazioni e diversi pensieri in contraddittorio.
Fiduciosi di una favorevole accettazione, invio distinti saluti
Angela Maria Tiberi
Vice Presidente Associazione DILA Ischia
cel 3205584216

Il Dispari 20220912 Redazione culturale DILA

Finaliste Premio Arti grafiche OTTO MILIONI – secondo gruppo
 
Il Premio internazionale di Arti Varie “Otto milioni” -definito in quattro sezioni: poesia, arti grafiche, giornalismo, recitazione- ideato da Bruno Mancini e dedicato alla memoria del Comm. Agostino Lauro, pioniere del trasporto marittimo ischitano, è giunto alla undicesima edizione ed anche quest’anno è stato affidato alla cura dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, con la preziosa collaborazione della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio e dell’Associazione culturale algerina ADA di Dalila Boukhalfa.
A partire dallo scorso 18 agosto e per 5 settimane consecutive, ogni lunedì, stiamo pubblicando tutte le 50 opere di Arti grafiche finaliste tra le oltre 300 iscritte.
Potrete esprimere i vostri gradimenti accedendo alla pagina web https://dila.altervista.org/premio-arti-grafiche-otto-milioni-2022/

arg31 Yair Aharon Israele

arg32 Alessia Gaveglia Italia

arg33 Aida Turrini Italia

arg34 Vera Roķe Lettonia

arg35 Sulumbek Idrisov Danimarca

arg36 Soledad Lamas Gonzalez Spagna

arg37 Sergey Kyrychenko Ucraina

arg38 Safa Bn Iran

arg39 Puransingh Jhala India

arg40 Nunzia Zambardi Italia

Il Dispari 20220912 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220905

Il Dispari 20220905– Redazione culturale DILA

BRUNO MANCINI
Dalla raccolta di poesie “Io fui mortale”
(2005 – 2009):
Macroscopiche assoluzioni

Macroscopiche assoluzioni
per chiodi infissi nella mia coscienza,
Padre,
con benna estirpo ad una ad una
tra scricchiolanti cantilene,
e strascico avvolti
in folti fogli fitti di poesie,
Madre,
nel nostro tempo d’inutili menzogne.

Né sia truce in questi occhi non più asprigni
lo sguardo austero dei tuoi decreti,
Padre,
nel banno affisso sul muro di gomma
impiastricciato dalle mie storie fascinose,
dov’io m’illudo
in voglie e volti in veglie,
Madre,
fra dolci inganni che non sono tradimenti.

Ci sia indulgenza se non perdono
per la mano che respinge i miei sorrisi
per la mano che raccoglie le mie lacrime.

Io fui mortale.

Il Dispari 20220905– Redazione culturale DILA

Angela Maria Tiberi presenta Giuseppe Amato
nuovo amico dei progetti Made in Ischia dell’Ass. DILA

“Sott’ ‘a luna ‘e stu paese” con questa opera, Giuseppe Amato, artista, poeta, ed operatore edile, ha valorizzato la lingua napoletana e il suo paese natio.
Attualmente frequenta poeti e scrittori di un certo valore.
Continua a scrivere su temi e sentimenti che passano attraverso gli impulsi del cuore, e continua a scrivere anche opere per il teatro perché fa parte di un gruppo locale.
Crea oggetti e figure con pezzi di legno riciclati.
Programma mostre in fiere e mercatini rionali.
La poesia del poeta lo spinge a configurarsi nello specchio della realtà, ad edificare la solidarietà fra gli esseri umani tramite le sue parole poetiche.
Il Cav. Gianni Ianuale fa notare il pensiero di Giuseppe Amato con queste parole: “Sì ‘a poesia fosse na pagnotta ‘e pane, jo mangiasse sempe solo pane notte e ghiuorno”.
L’Avv. Giuseppe Diana fa notare e sottolineare le parole di Sophia Loren: “Il napoletano è la lingua della mia vita!”.
Così Giuseppe Amato si esprime nella sua lingua madre per dare meglio corpo alle sue passioni.
La poesia vernacolare, grande maestra come la canzone napoletana, è una sorta di macchina del tempo che porta in un altro luogo ed in un’altra età, come una magia ci permette di assaporare memorie individuali ed universali, rendendola patrimonio dell’umanità.
La poesia di Giuseppe Amato, entra nell’universo dei contemporanei con una poetica tutta personale, sublimata dal suo amore verso la concretezza delle cose.
Egli fa vibrare in queste pagine le sue vere emozioni senza trascurare tutto quello che gli sta a cuore.
Lo sottolinea Carmine Iossa dicendo che le poesie dell’autore sono ricche di gioia per la passione di far ricordare al lettore il passato, tramite le sue immagini e le sue parole poetiche, con il fine di convertire l’umanità ad amare la bellezza poetica.

Angela Maria Tiberi
Vicepresidente DILA

Il Dispari 20220905– Redazione culturale DILA

Finaliste Premio Arti grafiche OTTO MILIONI – secondo gruppo

Il Premio internazionale di Arti Varie “Otto milioni” -definito in quattro sezioni: poesia, arti grafiche, giornalismo, recitazione- ideato da Bruno Mancini e dedicato alla memoria del Comm. Agostino Lauro, pioniere del trasporto marittimo ischitano, è giunto alla undicesima edizione ed anche quest’anno è stato affidato alla cura dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, con la preziosa collaborazione della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio e dell’Associazione culturale algerina ADA di Dalila Boukhalfa.
A partire dallo scorso 18 agosto e per 5 settimane consecutive, ogni lunedì, stiamo pubblicando tutte le 50 opere di Arti grafiche finaliste tra le oltre 300 iscritte.
Potrete esprimere i vostri gradimenti accedendo alla pagina web https://dila.altervista.org/premio-arti-grafiche-otto-milioni-2022/

arg21 Amirbek Ismailov – Russia

arg22 Yuri Serebryakov – Ucraina

arg23 Elizabete Blūma – Lettonia

arg24 Fatima Daudova – Russia

arg25 Kārlis Dobrājs – Lettonia

arg26 Magomed Zakriev – Russia

arg27 Pini Goldstein – Israele

arg28 Rolands Krišjāns – Lettonia

arg29 Tomas Fernandez – Spagna

arg30 Vija Laganovska Birkova – Lettonia

Il Dispari 20220905– Redazione culturale DILA

DILA

NUSIV