Azz!

Azz!

Non sono un principe

NON SONO UN PRINCIPE

POESIE INSERITE NEL VOLUME

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo
Non fosti pioggia
Adesso
Quid
Ricicla
E-book
E basta
Lemme lemme
E se sbadiglio
IF
Volesse
Per i rintocchi
Lo sbaglio
Un lunedì
Un tema a caso
Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga
Letizia
Vox
Delphis
Ma la memoria resta

Annalisa
E fu per me
Scriverovvi
Umanità decisa
OK
El Ringo
Groppo
Appariscenze
Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.
Fuggi Edith
Impossibile
Donna del Sud
Gilda
A me poeta

Brevi e duplicate

Squash
Questo è il top
Topazio
Toc toc
Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò

Azz!

Azz!

“Gli occhi di un Poeta
sguardo di Condottiero.”

… se fosse Ignazio…
… se fosse ricco…
… se fosse affascinante…
… se fosse innamorato…
… MALEDETTO!

Leggo l’oroscopo che scrivo
“Tranquilli giorni per il toro”.
Illimitata iperbole.
Onirico assioma.

… magari…
… potesse imporre….
… poi domani…
… profezia-certezza…

“Di tali Ignazio è vuoto l’universo”!

Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

POESIE INSERITE NEL VOLUME

 

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo

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Adesso

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E basta

Lemme lemme

E se sbadiglio

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Lo sbaglio

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Un tema a caso

Credevo

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Liga

Letizia

Vox

Delphis

Ma la memoria resta

Annalisa

E fu per me

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OK

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Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.

Fuggi Edith

Impossibile

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Gilda

A me poeta

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Questo è il top

Topazio

Toc toc

Toc toc 2

Parafrasando

Impazza

Domenica

Ancora domenica

Nel boh!

Illusioni

Il riccio

Mito

E già

Pulviscolo

Basaltiche nevrosi

Gamete d’amore

Serenata

Serenità

Sparate al pianista

La notte non appare all’improvviso

Ancora sono.

L’incavo di un’ascella

Di più

Immenso

Fardello umano

Puff!

Schiodami

Per i baci Perugina

 

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home

Peccato inutile

L’ora di un cucù

Magari stanco

Mi spetta

Vedremo

YES

Mi trovo cartapesta

Attingo

Metafora

Veglia attenta

Ohibò

Azz!

Coriaceo

Se fosse stato

Attimo

Non solo un nome

Non sono un rospo

Non sono un principe

Il Battito

Oggi lo dico

Istmo furioso

Se o se

Calcinacci

Eremita

Che basta un attimo

Fulgida apoteosi

A Capablanca

Che

DUX

Corroborato

Scrigni strani

Poi

Rimuovo licheni

Dunque, poi.

E fu

Ho stanco

Io driver

Ricomincio il canto

EROS edizioni

Non sono un principe – edizioni Eros

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Partecipazione antologie LENOIS

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Antologie LENOIS (poesie. prose, racconti ecc.)

Nessun onere è richiesto per partecipare alla selezione.

Testi esclusivamente in lingua italiana -Tema libero.

Si partecipa inviando 4 pagine di testie

esclusivamente in WORD

tramite e-mail alla casella di posta elettronica

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ciascun testo non dovrà superare i 30 righi (interspazi e titolo compresi).

Agli Autori dei testi selezionati (nessun onere è richiesto per partecipare alle selezioni) viene proposto questo programma promozionale:

1) Partecipazione ad un’Antologia LENOISmediante 4 pagine di testi più 1 pagina di presentazione personale con foto.

2) Recensione di almeno 2000 battute a firma di un pioniere LENOIS

3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

4) Pagina personale su www.emmegiischia.com per la durata di un anno

5) Invito personale in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia LENOIS

6) Tutti testi saranno trasmessi in lettura attraverso una tv web

7) Presenza di note artistiche sui blog aderenti al progetto.

8) Intervista di 3 minuti per una tv web

10) 40 copie dell’Antologia LENOIS contenenti i suoi testi al 25% del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 200.00 euro.

11) Disponibilità di 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dall’autore.

L’importo di 200.00 euro per l’acquisto delle 40 copie andrà inviato quando confermeremo l’accettazione della partecipazione.

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Caratteristica di tutte le Antologie LENOIS

– 160 pagine stampate a 1 colore in b/n

– carta testo uso mano da grammi 100/mq

– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca in bianca su carta da 300 grammi/mq

– allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura

– prezzo di copertina 20.00

– ISBN

– Editore di riferimento

– pubblicazione semestrale.

Modalità pagamento

Pay pal [email protected]

Bonifico Bancario IT 59 J051 4239 9301 3357 1082 422

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intestata a Bruno Mancini codice fiscale MNCBRN43D30F839Z

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Ohibò

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Non sono un principe

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Details
Publication Date
Jan 5, 2023
Language
Italian
ISBN
9781470908249
Category
Poetry
Copyright
All Rights Reserved – Standard Copyright License
Contributors
By (author): Bruno Mancini
Specifications
Pages
131
Binding
Paperback
Interior Color
Black & White
Dimensions
A5 (5.83 x 8.27 in / 148 x 210 mm)
Paperback
EUR 14.00

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Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta

Ohibò

Ohibò

Stanotte lascio la penna
al suo destino,
prona servetta
di fantasia ribelle,
antenna estrema
di compresse emozioni,
segreta custode
del prima e del nulla.

“Vorrei poter sapere”
-la penna scrive sulla carta-
“se ci ritroveremo abbracciati
tra i liquami in fondo al mare,
oppure spiaccicati
nella teca di una biblio.”

Avanti posteri,
venite avanti.
Sbrigatevi.

Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
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Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

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http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

POESIE INSERITE NEL VOLUME

 

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo

Non fosti pioggia

Adesso

Quid

Ricicla

E-book

E basta

Lemme lemme

E se sbadiglio

IF

Volesse

Per i rintocchi

Lo sbaglio

Un lunedì

Un tema a caso

Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga

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Vox

Delphis

Ma la memoria resta

Annalisa

E fu per me

Scriverovvi

Umanità decisa

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El Ringo

Groppo

Appariscenze

Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.

Fuggi Edith

Impossibile

Donna del Sud

Gilda

A me poeta

Brevi e duplicate

Squash

Questo è il top

Topazio

Toc toc

Toc toc 2

Parafrasando

Impazza

Domenica

Ancora domenica

Nel boh!

Illusioni

Il riccio

Mito

E già

Pulviscolo

Basaltiche nevrosi

Gamete d’amore

Serenata

Serenità

Sparate al pianista

La notte non appare all’improvviso

Ancora sono.

L’incavo di un’ascella

Di più

Immenso

Fardello umano

Puff!

Schiodami

Per i baci Perugina

 

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home

Peccato inutile

L’ora di un cucù

Magari stanco

Mi spetta

Vedremo

YES

Mi trovo cartapesta

Attingo

Metafora

Veglia attenta

Ohibò

Azz!

Coriaceo

Se fosse stato

Attimo

Non solo un nome

Non sono un rospo

Non sono un principe

Il Battito

Oggi lo dico

Istmo furioso

Se o se

Calcinacci

Eremita

Che basta un attimo

Fulgida apoteosi

A Capablanca

Che

DUX

Corroborato

Scrigni strani

Poi

Rimuovo licheni

Dunque, poi.

E fu

Ho stanco

Io driver

Ricomincio il canto

EROS edizioni

Non sono un principe – edizioni Eros

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Partecipazione antologie LENOIS

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Antologie LENOIS (poesie. prose, racconti ecc.)

Nessun onere è richiesto per partecipare alla selezione.

Testi esclusivamente in lingua italiana -Tema libero.

Si partecipa inviando 4 pagine di testie

esclusivamente in WORD

tramite e-mail alla casella di posta elettronica

[email protected]

ciascun testo non dovrà superare i 30 righi (interspazi e titolo compresi).

Agli Autori dei testi selezionati (nessun onere è richiesto per partecipare alle selezioni) viene proposto questo programma promozionale:

1) Partecipazione ad un’Antologia LENOISmediante 4 pagine di testi più 1 pagina di presentazione personale con foto.

2) Recensione di almeno 2000 battute a firma di un pioniere LENOIS

3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

4) Pagina personale su www.emmegiischia.com per la durata di un anno

5) Invito personale in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia LENOIS

6) Tutti testi saranno trasmessi in lettura attraverso una tv web

7) Presenza di note artistiche sui blog aderenti al progetto.

8) Intervista di 3 minuti per una tv web

10) 40 copie dell’Antologia LENOIS contenenti i suoi testi al 25% del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 200.00 euro.

11) Disponibilità di 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dall’autore.

L’importo di 200.00 euro per l’acquisto delle 40 copie andrà inviato quando confermeremo l’accettazione della partecipazione.

Partecipazione antologie LENOIS

Caratteristica di tutte le Antologie LENOIS

– 160 pagine stampate a 1 colore in b/n

– carta testo uso mano da grammi 100/mq

– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca in bianca su carta da 300 grammi/mq

– allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura

– prezzo di copertina 20.00

– ISBN

– Editore di riferimento

– pubblicazione semestrale.

Modalità pagamento

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Veglia attenta

Veglia attenta
Non sono un principe

Non sono un principe

Details
Publication Date
Jan 5, 2023
Language
Italian
ISBN
9781470908249
Category
Poetry
Copyright
All Rights Reserved – Standard Copyright License
Contributors
By (author): Bruno Mancini
Specifications
Pages
131
Binding
Paperback
Interior Color
Black & White
Dimensions
A5 (5.83 x 8.27 in / 148 x 210 mm)
Paperback
EUR 14.00

NON SONO UN PRINCIPE

POESIE INSERITE NEL VOLUME

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo
Non fosti pioggia
Adesso
Quid
Ricicla
E-book
E basta
Lemme lemme
E se sbadiglio
IF
Volesse
Per i rintocchi
Lo sbaglio
Un lunedì
Un tema a caso
Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga
Letizia
Vox
Delphis
Ma la memoria resta

Annalisa
E fu per me
Scriverovvi
Umanità decisa
OK
El Ringo
Groppo
Appariscenze
Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.
Fuggi Edith
Impossibile
Donna del Sud
Gilda
A me poeta

Brevi e duplicate

Squash
Questo è il top
Topazio
Toc toc
Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora

Veglia attenta

Bistoriche credenziali
respingono reminiscenze altrui
in pandemonio
d’affabulanti affabulazioni.
Cotechino imbalsamato
trascino in sordità
ciò che rimane del mio non so
tra veglia attenta
e sottaciuto gusto del mistero.

Che io fossi stato un altro
non tocca agli altri dirmelo
se voglio non saperlo

Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

POESIE INSERITE NEL VOLUME

 

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo

Non fosti pioggia

Adesso

Quid

Ricicla

E-book

E basta

Lemme lemme

E se sbadiglio

IF

Volesse

Per i rintocchi

Lo sbaglio

Un lunedì

Un tema a caso

Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga

Letizia

Vox

Delphis

Ma la memoria resta

Annalisa

E fu per me

Scriverovvi

Umanità decisa

OK

El Ringo

Groppo

Appariscenze

Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.

Fuggi Edith

Impossibile

Donna del Sud

Gilda

A me poeta

Brevi e duplicate

Squash

Questo è il top

Topazio

Toc toc

Toc toc 2

Parafrasando

Impazza

Domenica

Ancora domenica

Nel boh!

Illusioni

Il riccio

Mito

E già

Pulviscolo

Basaltiche nevrosi

Gamete d’amore

Serenata

Serenità

Sparate al pianista

La notte non appare all’improvviso

Ancora sono.

L’incavo di un’ascella

Di più

Immenso

Fardello umano

Puff!

Schiodami

Per i baci Perugina

 

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home

Peccato inutile

L’ora di un cucù

Magari stanco

Mi spetta

Vedremo

YES

Mi trovo cartapesta

Attingo

Metafora

Veglia attenta

Ohibò

Azz!

Coriaceo

Se fosse stato

Attimo

Non solo un nome

Non sono un rospo

Non sono un principe

Il Battito

Oggi lo dico

Istmo furioso

Se o se

Calcinacci

Eremita

Che basta un attimo

Fulgida apoteosi

A Capablanca

Che

DUX

Corroborato

Scrigni strani

Poi

Rimuovo licheni

Dunque, poi.

E fu

Ho stanco

Io driver

Ricomincio il canto

EROS edizioni

Non sono un principe – edizioni Eros

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Partecipazione antologie LENOIS

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Si partecipa inviando 4 pagine di testie

esclusivamente in WORD

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ciascun testo non dovrà superare i 30 righi (interspazi e titolo compresi).

Agli Autori dei testi selezionati (nessun onere è richiesto per partecipare alle selezioni) viene proposto questo programma promozionale:

1) Partecipazione ad un’Antologia LENOISmediante 4 pagine di testi più 1 pagina di presentazione personale con foto.

2) Recensione di almeno 2000 battute a firma di un pioniere LENOIS

3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

4) Pagina personale su www.emmegiischia.com per la durata di un anno

5) Invito personale in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia LENOIS

6) Tutti testi saranno trasmessi in lettura attraverso una tv web

7) Presenza di note artistiche sui blog aderenti al progetto.

8) Intervista di 3 minuti per una tv web

10) 40 copie dell’Antologia LENOIS contenenti i suoi testi al 25% del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 200.00 euro.

11) Disponibilità di 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dall’autore.

L’importo di 200.00 euro per l’acquisto delle 40 copie andrà inviato quando confermeremo l’accettazione della partecipazione.

Partecipazione antologie LENOIS

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– 160 pagine stampate a 1 colore in b/n

– carta testo uso mano da grammi 100/mq

– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca in bianca su carta da 300 grammi/mq

– allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura

– prezzo di copertina 20.00

– ISBN

– Editore di riferimento

– pubblicazione semestrale.

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Antologia Otto milioni copertina totale

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Metafora

Metafora
Non sono un principe

Non sono un principe

Details
Publication Date
Jan 5, 2023
Language
Italian
ISBN
9781470908249
Category
Poetry
Copyright
All Rights Reserved – Standard Copyright License
Contributors
By (author): Bruno Mancini
Specifications
Pages
131
Binding
Paperback
Interior Color
Black & White
Dimensions
A5 (5.83 x 8.27 in / 148 x 210 mm)
Paperback
EUR 14.00

NON SONO UN PRINCIPE

POESIE INSERITE NEL VOLUME

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo
Non fosti pioggia
Adesso
Quid
Ricicla
E-book
E basta
Lemme lemme
E se sbadiglio
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Per i rintocchi
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Un tema a caso
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Vox
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Ma la memoria resta

Annalisa
E fu per me
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El Ringo
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Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.
Fuggi Edith
Impossibile
Donna del Sud
Gilda
A me poeta

Brevi e duplicate

Squash
Questo è il top
Topazio
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Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo

Metafora

Fuggiasca sulla luna
un sabato d’inverno
Ignazia accetta intrighi e seduzioni
poesie d’immacolate tentazioni
l’ombra riparo d’olmo
e le certezze: sogni.

Incredulo di lei nel volo di farfalla
mi fingo un albero
-magari una foresta di fiori e foglie.

Incredulo di lei nel tuffo di sirena
divento mare
-magari oceano senza fondo.

Metafora del pianto
sarà di nuovo ticchettio delle mie notti
l’allegoria d’Ignazia
sbiadita in altri approcci
scanditi vuoti
incontro a nuove fughe.

Non so con chi…
ma sì, sì un’altra volta, ancora,
noi scopriremo insieme
leggende di anatemi
i bozzoli rifugio
le pagine di Proust e di Neruda.

Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

POESIE INSERITE NEL VOLUME

 

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo

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E già

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Attingo

Ventriloquo, attingo
immani sciami di onde celebrali
vagolanti tra scroto e cervello
-dicotomia fra genesi e controllo-
-doppio volano rosso come martello e falce-
-feticcio e totem d’esoteriche turlupinanti essenze-
e casso il folle incastro
della mia immagine,
quasi sommessa,
nel palio al pomeriggio senza fine
di cavalieri e damigelle.

… il magma mi trascina,
in un rombante silenzio tracimo
oltre il pallido miraggio
d’uno sbiadito arcobaleno.

Scalda con forza il sole l’ultima nuvola

… magari io fossi.

Metafora
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Io driver
Ricomincio il canto

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

POESIE INSERITE NEL VOLUME

 

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo

Non fosti pioggia

Adesso

Quid

Ricicla

E-book

E basta

Lemme lemme

E se sbadiglio

IF

Volesse

Per i rintocchi

Lo sbaglio

Un lunedì

Un tema a caso

Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga

Letizia

Vox

Delphis

Ma la memoria resta

Annalisa

E fu per me

Scriverovvi

Umanità decisa

OK

El Ringo

Groppo

Appariscenze

Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.

Fuggi Edith

Impossibile

Donna del Sud

Gilda

A me poeta

Brevi e duplicate

Squash

Questo è il top

Topazio

Toc toc

Toc toc 2

Parafrasando

Impazza

Domenica

Ancora domenica

Nel boh!

Illusioni

Il riccio

Mito

E già

Pulviscolo

Basaltiche nevrosi

Gamete d’amore

Serenata

Serenità

Sparate al pianista

La notte non appare all’improvviso

Ancora sono.

L’incavo di un’ascella

Di più

Immenso

Fardello umano

Puff!

Schiodami

Per i baci Perugina

 

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home

Peccato inutile

L’ora di un cucù

Magari stanco

Mi spetta

Vedremo

YES

Mi trovo cartapesta

Attingo

Metafora

Veglia attenta

Ohibò

Azz!

Coriaceo

Se fosse stato

Attimo

Non solo un nome

Non sono un rospo

Non sono un principe

Il Battito

Oggi lo dico

Istmo furioso

Se o se

Calcinacci

Eremita

Che basta un attimo

Fulgida apoteosi

A Capablanca

Che

DUX

Corroborato

Scrigni strani

Poi

Rimuovo licheni

Dunque, poi.

E fu

Ho stanco

Io driver

Ricomincio il canto

EROS edizioni

Non sono un principe – edizioni Eros

questa testata si fitta

Partecipazione antologie LENOIS

Partecipazione antologie LENOIS

Antologie LENOIS (poesie. prose, racconti ecc.)

Nessun onere è richiesto per partecipare alla selezione.

Testi esclusivamente in lingua italiana -Tema libero.

Si partecipa inviando 4 pagine di testie

esclusivamente in WORD

tramite e-mail alla casella di posta elettronica

[email protected]

ciascun testo non dovrà superare i 30 righi (interspazi e titolo compresi).

Agli Autori dei testi selezionati (nessun onere è richiesto per partecipare alle selezioni) viene proposto questo programma promozionale:

1) Partecipazione ad un’Antologia LENOISmediante 4 pagine di testi più 1 pagina di presentazione personale con foto.

2) Recensione di almeno 2000 battute a firma di un pioniere LENOIS

3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

4) Pagina personale su www.emmegiischia.com per la durata di un anno

5) Invito personale in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia LENOIS

6) Tutti testi saranno trasmessi in lettura attraverso una tv web

7) Presenza di note artistiche sui blog aderenti al progetto.

8) Intervista di 3 minuti per una tv web

10) 40 copie dell’Antologia LENOIS contenenti i suoi testi al 25% del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 200.00 euro.

11) Disponibilità di 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dall’autore.

L’importo di 200.00 euro per l’acquisto delle 40 copie andrà inviato quando confermeremo l’accettazione della partecipazione.

Partecipazione antologie LENOIS

Caratteristica di tutte le Antologie LENOIS

– 160 pagine stampate a 1 colore in b/n

– carta testo uso mano da grammi 100/mq

– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca in bianca su carta da 300 grammi/mq

– allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura

– prezzo di copertina 20.00

– ISBN

– Editore di riferimento

– pubblicazione semestrale.

Modalità pagamento

Pay pal [email protected]

Bonifico Bancario IT 59 J051 4239 9301 3357 1082 422

Carta prepagata POSTPAY n. 4023.6005.7773.0262

intestata a Bruno Mancini codice fiscale MNCBRN43D30F839Z

inviare codice versamento a [email protected]

Per contatti 3914830355 (ore 14 – 23)

[email protected]

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Mi trovo cartapesta

Mi trovo cartapesta
Non sono un principe

Non sono un principe

Details
Publication Date
Jan 5, 2023
Language
Italian
ISBN
9781470908249
Category
Poetry
Copyright
All Rights Reserved – Standard Copyright License
Contributors
By (author): Bruno Mancini
Specifications
Pages
131
Binding
Paperback
Interior Color
Black & White
Dimensions
A5 (5.83 x 8.27 in / 148 x 210 mm)
Paperback
EUR 14.00

Non sono un principe

Details
Publication Date
Jan 5, 2023
Language
Italian
ISBN
9781470908249
Category
Poetry
Copyright
All Rights Reserved – Standard Copyright License
Contributors
By (author): Bruno Mancini
Specifications
Pages
131
Binding
Paperback
Interior Color
Black & White
Dimensions
A5 (5.83 x 8.27 in / 148 x 210 mm)
Paperback
EUR 14.00

NON SONO UN PRINCIPE

POESIE INSERITE NEL VOLUME

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo
Non fosti pioggia
Adesso
Quid
Ricicla
E-book
E basta
Lemme lemme
E se sbadiglio
IF
Volesse
Per i rintocchi
Lo sbaglio
Un lunedì
Un tema a caso
Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga
Letizia
Vox
Delphis
Ma la memoria resta

Annalisa
E fu per me
Scriverovvi
Umanità decisa
OK
El Ringo
Groppo
Appariscenze
Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.
Fuggi Edith
Impossibile
Donna del Sud
Gilda
A me poeta

Brevi e duplicate

Squash
Questo è il top
Topazio
Toc toc
Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YESt

Mi trovo cartapesa

La notte dell’Orsa Maggiore
è titolo di film

fantascientifica movida planetaria
psichedelica sublimazione di vetusti incontri
porno beduine trasgressioni al polo nord.

Ed io ci penso:
frattale di tempesta
spigolo acuminato su scogliera
il geyser dei polmoni al limite dell’apnea
l’incubo di questa notte notte dell’ultima solitudine
che smonta quinte di cartapesta
e forse i “Se”.

Briciole del vecchio Pollicino

Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

POESIE INSERITE NEL VOLUME

 

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo

Non fosti pioggia

Adesso

Quid

Ricicla

E-book

E basta

Lemme lemme

E se sbadiglio

IF

Volesse

Per i rintocchi

Lo sbaglio

Un lunedì

Un tema a caso

Credevo

Dedicate e Personaggi

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Ma la memoria resta

Annalisa

E fu per me

Scriverovvi

Umanità decisa

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El Ringo

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Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.

Fuggi Edith

Impossibile

Donna del Sud

Gilda

A me poeta

Brevi e duplicate

Squash

Questo è il top

Topazio

Toc toc

Toc toc 2

Parafrasando

Impazza

Domenica

Ancora domenica

Nel boh!

Illusioni

Il riccio

Mito

E già

Pulviscolo

Basaltiche nevrosi

Gamete d’amore

Serenata

Serenità

Sparate al pianista

La notte non appare all’improvviso

Ancora sono.

L’incavo di un’ascella

Di più

Immenso

Fardello umano

Puff!

Schiodami

Per i baci Perugina

 

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home

Peccato inutile

L’ora di un cucù

Magari stanco

Mi spetta

Vedremo

YES

Mi trovo cartapesta

Attingo

Metafora

Veglia attenta

Ohibò

Azz!

Coriaceo

Se fosse stato

Attimo

Non solo un nome

Non sono un rospo

Non sono un principe

Il Battito

Oggi lo dico

Istmo furioso

Se o se

Calcinacci

Eremita

Che basta un attimo

Fulgida apoteosi

A Capablanca

Che

DUX

Corroborato

Scrigni strani

Poi

Rimuovo licheni

Dunque, poi.

E fu

Ho stanco

Io driver

Ricomincio il canto

EROS edizioni

Non sono un principe – edizioni Eros

questa testata si fitta

Partecipazione antologie LENOIS

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Antologie LENOIS (poesie. prose, racconti ecc.)

Nessun onere è richiesto per partecipare alla selezione.

Testi esclusivamente in lingua italiana -Tema libero.

Si partecipa inviando 4 pagine di testie

esclusivamente in WORD

tramite e-mail alla casella di posta elettronica

[email protected]

ciascun testo non dovrà superare i 30 righi (interspazi e titolo compresi).

Agli Autori dei testi selezionati (nessun onere è richiesto per partecipare alle selezioni) viene proposto questo programma promozionale:

1) Partecipazione ad un’Antologia LENOISmediante 4 pagine di testi più 1 pagina di presentazione personale con foto.

2) Recensione di almeno 2000 battute a firma di un pioniere LENOIS

3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

4) Pagina personale su www.emmegiischia.com per la durata di un anno

5) Invito personale in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia LENOIS

6) Tutti testi saranno trasmessi in lettura attraverso una tv web

7) Presenza di note artistiche sui blog aderenti al progetto.

8) Intervista di 3 minuti per una tv web

10) 40 copie dell’Antologia LENOIS contenenti i suoi testi al 25% del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 200.00 euro.

11) Disponibilità di 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dall’autore.

L’importo di 200.00 euro per l’acquisto delle 40 copie andrà inviato quando confermeremo l’accettazione della partecipazione.

Partecipazione antologie LENOIS

Caratteristica di tutte le Antologie LENOIS

– 160 pagine stampate a 1 colore in b/n

– carta testo uso mano da grammi 100/mq

– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca in bianca su carta da 300 grammi/mq

– allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura

– prezzo di copertina 20.00

– ISBN

– Editore di riferimento

– pubblicazione semestrale.

Modalità pagamento

Pay pal [email protected]

Bonifico Bancario IT 59 J051 4239 9301 3357 1082 422

Carta prepagata POSTPAY n. 4023.6005.7773.0262

intestata a Bruno Mancini codice fiscale MNCBRN43D30F839Z

inviare codice versamento a [email protected]

Per contatti 3914830355 (ore 14 – 23)

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YES

YES
Non sono un principe

Non sono un principe

Details
Publication Date
Jan 5, 2023
Language
Italian
ISBN
9781470908249
Category
Poetry
Copyright
All Rights Reserved – Standard Copyright License
Contributors
By (author): Bruno Mancini
Specifications
Pages
131
Binding
Paperback
Interior Color
Black & White
Dimensions
A5 (5.83 x 8.27 in / 148 x 210 mm)
Paperback
EUR 14.00

NON SONO UN PRINCIPE

POESIE INSERITE NEL VOLUME

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo
Non fosti pioggia
Adesso
Quid
Ricicla
E-book
E basta
Lemme lemme
E se sbadiglio
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Volesse
Per i rintocchi
Lo sbaglio
Un lunedì
Un tema a caso
Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga
Letizia
Vox
Delphis
Ma la memoria resta

Annalisa
E fu per me
Scriverovvi
Umanità decisa
OK
El Ringo
Groppo
Appariscenze
Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.
Fuggi Edith
Impossibile
Donna del Sud
Gilda
A me poeta

Brevi e duplicate

Squash
Questo è il top
Topazio
Toc toc
Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo

YES

Rastrelli, rostri
-i raggi scanalati della ringhiera all’ombra-,
quei ferri allungano riflessi scuri
in lungo e lungo il dosso del selciato
mai sempre
ancora
sconnesso
incontro e contro il bordo
a trono di petunie.

Non dirmi il senso delle grate
né il suppergiù
o il per di più
del nostro averci offesi “Io non ti credo”
in fughe martoriate
insonni
tra i tasti picchiettati
e tu abbagliata al faro che genera le ombre
senza badare al sole che non rifiuta il paragone.

In questa notte,
distrutta
accartocciata,
nelle bolle mai più sigillo di tre birre,
illuso anticipo
l’ascolto di ciò che mi dirai domani,
quando,
ma forse quando,
per me non più mistero
mi mostrerai il tuo godere entro gli ostacoli e gli enigmi,
mentre io mi muovo in passi a salto di cavallo
sulla scacchiera di case bianche o nere
e dove zero è inesistente giallo.

Fissando occhiali scuri che coprono
spiaccicato impiastricciato
rimmel in rivoli intorno alle tue occhiaie,
saprò che il nostro tempo
lungo e stupendo
è stato solo una corrida senza senso.

Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

POESIE INSERITE NEL VOLUME

 

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo

Non fosti pioggia

Adesso

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Per i rintocchi

Lo sbaglio

Un lunedì

Un tema a caso

Credevo

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Letizia

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Delphis

Ma la memoria resta

Annalisa

E fu per me

Scriverovvi

Umanità decisa

OK

El Ringo

Groppo

Appariscenze

Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.

Fuggi Edith

Impossibile

Donna del Sud

Gilda

A me poeta

Brevi e duplicate

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Questo è il top

Topazio

Toc toc

Toc toc 2

Parafrasando

Impazza

Domenica

Ancora domenica

Nel boh!

Illusioni

Il riccio

Mito

E già

Pulviscolo

Basaltiche nevrosi

Gamete d’amore

Serenata

Serenità

Sparate al pianista

La notte non appare all’improvviso

Ancora sono.

L’incavo di un’ascella

Di più

Immenso

Fardello umano

Puff!

Schiodami

Per i baci Perugina

 

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home

Peccato inutile

L’ora di un cucù

Magari stanco

Mi spetta

Vedremo

YES

Mi trovo cartapesta

Attingo

Metafora

Veglia attenta

Ohibò

Azz!

Coriaceo

Se fosse stato

Attimo

Non solo un nome

Non sono un rospo

Non sono un principe

Il Battito

Oggi lo dico

Istmo furioso

Se o se

Calcinacci

Eremita

Che basta un attimo

Fulgida apoteosi

A Capablanca

Che

DUX

Corroborato

Scrigni strani

Poi

Rimuovo licheni

Dunque, poi.

E fu

Ho stanco

Io driver

Ricomincio il canto

EROS edizioni

Non sono un principe – edizioni Eros

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Agli Autori dei testi selezionati (nessun onere è richiesto per partecipare alle selezioni) viene proposto questo programma promozionale:

1) Partecipazione ad un’Antologia LENOISmediante 4 pagine di testi più 1 pagina di presentazione personale con foto.

2) Recensione di almeno 2000 battute a firma di un pioniere LENOIS

3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

4) Pagina personale su www.emmegiischia.com per la durata di un anno

5) Invito personale in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia LENOIS

6) Tutti testi saranno trasmessi in lettura attraverso una tv web

7) Presenza di note artistiche sui blog aderenti al progetto.

8) Intervista di 3 minuti per una tv web

10) 40 copie dell’Antologia LENOIS contenenti i suoi testi al 25% del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 200.00 euro.

11) Disponibilità di 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dall’autore.

L’importo di 200.00 euro per l’acquisto delle 40 copie andrà inviato quando confermeremo l’accettazione della partecipazione.

Partecipazione antologie LENOIS

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– 160 pagine stampate a 1 colore in b/n

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– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca in bianca su carta da 300 grammi/mq

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– prezzo di copertina 20.00

– ISBN

– Editore di riferimento

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Vedremo

Vedremo
Non sono un principe

Non sono un principe

Details
Publication Date
Jan 5, 2023
Language
Italian
ISBN
9781470908249
Category
Poetry
Copyright
All Rights Reserved – Standard Copyright License
Contributors
By (author): Bruno Mancini
Specifications
Pages
131
Binding
Paperback
Interior Color
Black & White
Dimensions
A5 (5.83 x 8.27 in / 148 x 210 mm)
Paperback
EUR 14.00

NON SONO UN PRINCIPE

POESIE INSERITE NEL VOLUME

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo
Non fosti pioggia
Adesso
Quid
Ricicla
E-book
E basta
Lemme lemme
E se sbadiglio
IF
Volesse
Per i rintocchi
Lo sbaglio
Un lunedì
Un tema a caso
Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga
Letizia
Vox
Delphis
Ma la memoria resta

Annalisa
E fu per me
Scriverovvi
Umanità decisa
OK
El Ringo
Groppo
Appariscenze
Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.
Fuggi Edith
Impossibile
Donna del Sud
Gilda
A me poeta

Brevi e duplicate

Squash
Questo è il top
Topazio
Toc toc
Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta

Vedremo

E finalmente sono libero.
Fenomeni maiuscoli.
Frenesie mortali.
Filtri musicali.
Accademici salottieri.
Stravaganti manipolazioni.
Il cruciverba per i poeti.

E finalmente sono libero
nell’auto a fari spenti
pigio un bottone del cruscotto,
abbasso i finestrini
e fumo traccia
inesistente del delirio.
Sono pensiero,
non peso molto,
sono un’idea
vagante senza peso,
oppure fui…
già
oppure fui
soltanto il sogno di un illuso.

Dal Tempio immaginato,
Tempio creato e creatore
del suo di me
battacchio batte un tocco
per ordinarmi
“Indietro tutta,
oppure il cargo arena.”

Distratto… magari…
accarezzo le forme
d’umane femmine sedotte.

YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

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Si partecipa inviando 4 pagine di testie

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Agli Autori dei testi selezionati (nessun onere è richiesto per partecipare alle selezioni) viene proposto questo programma promozionale:

1) Partecipazione ad un’Antologia LENOISmediante 4 pagine di testi più 1 pagina di presentazione personale con foto.

2) Recensione di almeno 2000 battute a firma di un pioniere LENOIS

3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

4) Pagina personale su www.emmegiischia.com per la durata di un anno

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Fardello umano
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L’ora di un cucù
Magari stanco

Mi spetta

Esorbitante caducità
affolla lo scaffale del mio ingresso,
senza etichette
senza bandiere.

E giunto al trivio
“Io voglio.
Io posso.
Io sogno.”,
manca la tratta
“Da qui non voglio”.

Da lontano invidierò
stazione transito “Mi perdo”,
prendendo posto sul
“Fine corsa-deposito”.

Vedremo
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Di Bruno Mancini

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9781291664447
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Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

POESIE INSERITE NEL VOLUME

 

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo

Non fosti pioggia

Adesso

Quid

Ricicla

E-book

E basta

Lemme lemme

E se sbadiglio

IF

Volesse

Per i rintocchi

Lo sbaglio

Un lunedì

Un tema a caso

Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga

Letizia

Vox

Delphis

Ma la memoria resta

Annalisa

E fu per me

Scriverovvi

Umanità decisa

OK

El Ringo

Groppo

Appariscenze

Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.

Fuggi Edith

Impossibile

Donna del Sud

Gilda

A me poeta

Brevi e duplicate

Squash

Questo è il top

Topazio

Toc toc

Toc toc 2

Parafrasando

Impazza

Domenica

Ancora domenica

Nel boh!

Illusioni

Il riccio

Mito

E già

Pulviscolo

Basaltiche nevrosi

Gamete d’amore

Serenata

Serenità

Sparate al pianista

La notte non appare all’improvviso

Ancora sono.

L’incavo di un’ascella

Di più

Immenso

Fardello umano

Puff!

Schiodami

Per i baci Perugina

 

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home

Peccato inutile

L’ora di un cucù

Magari stanco

Mi spetta

Vedremo

YES

Mi trovo cartapesta

Attingo

Metafora

Veglia attenta

Ohibò

Azz!

Coriaceo

Se fosse stato

Attimo

Non solo un nome

Non sono un rospo

Non sono un principe

Il Battito

Oggi lo dico

Istmo furioso

Se o se

Calcinacci

Eremita

Che basta un attimo

Fulgida apoteosi

A Capablanca

Che

DUX

Corroborato

Scrigni strani

Poi

Rimuovo licheni

Dunque, poi.

E fu

Ho stanco

Io driver

Ricomincio il canto

EROS edizioni

Non sono un principe – edizioni Eros

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Partecipazione antologie LENOIS

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Antologie LENOIS (poesie. prose, racconti ecc.)

Nessun onere è richiesto per partecipare alla selezione.

Testi esclusivamente in lingua italiana -Tema libero.

Si partecipa inviando 4 pagine di testie

esclusivamente in WORD

tramite e-mail alla casella di posta elettronica

[email protected]

ciascun testo non dovrà superare i 30 righi (interspazi e titolo compresi).

Agli Autori dei testi selezionati (nessun onere è richiesto per partecipare alle selezioni) viene proposto questo programma promozionale:

1) Partecipazione ad un’Antologia LENOISmediante 4 pagine di testi più 1 pagina di presentazione personale con foto.

2) Recensione di almeno 2000 battute a firma di un pioniere LENOIS

3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

4) Pagina personale su www.emmegiischia.com per la durata di un anno

5) Invito personale in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia LENOIS

6) Tutti testi saranno trasmessi in lettura attraverso una tv web

7) Presenza di note artistiche sui blog aderenti al progetto.

8) Intervista di 3 minuti per una tv web

10) 40 copie dell’Antologia LENOIS contenenti i suoi testi al 25% del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 200.00 euro.

11) Disponibilità di 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dall’autore.

L’importo di 200.00 euro per l’acquisto delle 40 copie andrà inviato quando confermeremo l’accettazione della partecipazione.

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Caratteristica di tutte le Antologie LENOIS

– 160 pagine stampate a 1 colore in b/n

– carta testo uso mano da grammi 100/mq

– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca in bianca su carta da 300 grammi/mq

– allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura

– prezzo di copertina 20.00

– ISBN

– Editore di riferimento

– pubblicazione semestrale.

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intestata a Bruno Mancini codice fiscale MNCBRN43D30F839Z

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Magari stanco

Magari stanco
Non sono un principe

Non sono un principe

Details
Publication Date
Jan 5, 2023
Language
Italian
ISBN
9781470908249
Category
Poetry
Copyright
All Rights Reserved – Standard Copyright License
Contributors
By (author): Bruno Mancini
Specifications
Pages
131
Binding
Paperback
Interior Color
Black & White
Dimensions
A5 (5.83 x 8.27 in / 148 x 210 mm)
Paperback
EUR 14.00

NON SONO UN PRINCIPE

POESIE INSERITE NEL VOLUME

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo
Non fosti pioggia
Adesso
Quid
Ricicla
E-book
E basta
Lemme lemme
E se sbadiglio
IF
Volesse
Per i rintocchi
Lo sbaglio
Un lunedì
Un tema a caso
Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga
Letizia
Vox
Delphis
Ma la memoria resta

Annalisa
E fu per me
Scriverovvi
Umanità decisa
OK
El Ringo
Groppo
Appariscenze
Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.
Fuggi Edith
Impossibile
Donna del Sud
Gilda
A me poeta

Brevi e duplicate

Squash
Questo è il top
Topazio
Toc toc
Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù

Magari stanco

Ignazio
seduto sulla cresta di uno scoglio,
indecente pulviscolo,
scatena un patatrac
sventaglia raffiche di già, di forse e di perché,
illuminato a tutto tondo nei fluorescenti aloni
di tubi catodici a mille pollici.

A chi scioglieva il sale nel mio latte
-malvagi
distratti
illusi-
era sembrato un maggiordomo del silenzio.

Ignazio
in piedi sulle macerie dimore,
improvviso ectoplasma,
magari stanco
mescolando brandelli disumani
preparerà cappelli
per le formiche snob
al tempo ormai già prossimo
-pelato e liscio come una cipolla-
della mia noia estinta
-radice indefinita di un’iperbole.

Ungaretti: “D’altri diluvi
una colomba ascolto”:

magari stanca
le parlerò di lui.

Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

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Non sono un principe, non sono un rospo

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Partecipazione antologie LENOIS

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Nessun onere è richiesto per partecipare alla selezione.

Testi esclusivamente in lingua italiana -Tema libero.

Si partecipa inviando 4 pagine di testie

esclusivamente in WORD

tramite e-mail alla casella di posta elettronica

[email protected]

ciascun testo non dovrà superare i 30 righi (interspazi e titolo compresi).

Agli Autori dei testi selezionati (nessun onere è richiesto per partecipare alle selezioni) viene proposto questo programma promozionale:

1) Partecipazione ad un’Antologia LENOISmediante 4 pagine di testi più 1 pagina di presentazione personale con foto.

2) Recensione di almeno 2000 battute a firma di un pioniere LENOIS

3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

4) Pagina personale su www.emmegiischia.com per la durata di un anno

5) Invito personale in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia LENOIS

6) Tutti testi saranno trasmessi in lettura attraverso una tv web

7) Presenza di note artistiche sui blog aderenti al progetto.

8) Intervista di 3 minuti per una tv web

10) 40 copie dell’Antologia LENOIS contenenti i suoi testi al 25% del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 200.00 euro.

11) Disponibilità di 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dall’autore.

L’importo di 200.00 euro per l’acquisto delle 40 copie andrà inviato quando confermeremo l’accettazione della partecipazione.

Partecipazione antologie LENOIS

Caratteristica di tutte le Antologie LENOIS

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– prezzo di copertina 20.00

– ISBN

– Editore di riferimento

– pubblicazione semestrale.

Modalità pagamento

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Ischia – Otto milioni – Copertine

L’ora di un cucù

L’ora di un cucù
Non sono un principe

Non sono un principe

Details
Publication Date
Jan 5, 2023
Language
Italian
ISBN
9781470908249
Category
Poetry
Copyright
All Rights Reserved – Standard Copyright License
Contributors
By (author): Bruno Mancini
Specifications
Pages
131
Binding
Paperback
Interior Color
Black & White
Dimensions
A5 (5.83 x 8.27 in / 148 x 210 mm)
Paperback
EUR 14.00

NON SONO UN PRINCIPE

POESIE INSERITE NEL VOLUME

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo
Non fosti pioggia
Adesso
Quid
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E-book
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Un tema a caso
Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga
Letizia
Vox
Delphis
Ma la memoria resta

Annalisa
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OK
El Ringo
Groppo
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Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.
Fuggi Edith
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Donna del Sud
Gilda
A me poeta

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Toc toc
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Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile

L’ora di un cucù

Volteggio
con un tutù che non mi dona
-il rosa pallido del tulle e le scarpette bianche-
seguendo
melliflua sdolcinata
sviolinata
“Oh, com’è bello il ballo del mio cigno!”.

Intanto
il vento di ponente
ha sbrindellato stoppini e maschere,
sconvolge e ricompone,
superbo,
nel moto andante-maestoso
sipari-nuvole
di stelle e di galassie.

Ho smesso d’essere clessidra,
ma non sarò batacchio in dondolo
per indicare l’ora di un cucù.

Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

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Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

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Roberta Panizza

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Antologia Otto milioni copertina totale

Antologia Otto milioni copertina totale

Ischia – Otto milioni – Copertine

Peccato inutile

Peccato inutile
Non sono un principe

Non sono un principe

Details
Publication Date
Jan 5, 2023
Language
Italian
ISBN
9781470908249
Category
Poetry
Copyright
All Rights Reserved – Standard Copyright License
Contributors
By (author): Bruno Mancini
Specifications
Pages
131
Binding
Paperback
Interior Color
Black & White
Dimensions
A5 (5.83 x 8.27 in / 148 x 210 mm)
Paperback
EUR 14.00

NON SONO UN PRINCIPE

POESIE INSERITE NEL VOLUME

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo
Non fosti pioggia
Adesso
Quid
Ricicla
E-book
E basta
Lemme lemme
E se sbadiglio
IF
Volesse
Per i rintocchi
Lo sbaglio
Un lunedì
Un tema a caso
Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga
Letizia
Vox
Delphis
Ma la memoria resta

Annalisa
E fu per me
Scriverovvi
Umanità decisa
OK
El Ringo
Groppo
Appariscenze
Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.
Fuggi Edith
Impossibile
Donna del Sud
Gilda
A me poeta

Brevi e duplicate

Squash
Questo è il top
Topazio
Toc toc
Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home

Peccato inutile

Guardo il tragitto
sottocutaneo
del flusso arterioso.

Vene evidenti sul dorso della mani.

Mangio biscotti
mandorlati
dal cartoccio in dispensa.

Golosità, se fossi stato giovane!

Ti lascio andare a zonzo
peccato inutile
con la mia assenza a fianco.

La cagnolina non smette di annusare.

L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

POESIE INSERITE NEL VOLUME

 

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo

Non fosti pioggia

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Ricicla

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Annalisa

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Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.

Fuggi Edith

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Gilda

A me poeta

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Toc toc

Toc toc 2

Parafrasando

Impazza

Domenica

Ancora domenica

Nel boh!

Illusioni

Il riccio

Mito

E già

Pulviscolo

Basaltiche nevrosi

Gamete d’amore

Serenata

Serenità

Sparate al pianista

La notte non appare all’improvviso

Ancora sono.

L’incavo di un’ascella

Di più

Immenso

Fardello umano

Puff!

Schiodami

Per i baci Perugina

 

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home

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L’ora di un cucù

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Metafora

Veglia attenta

Ohibò

Azz!

Coriaceo

Se fosse stato

Attimo

Non solo un nome

Non sono un rospo

Non sono un principe

Il Battito

Oggi lo dico

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Eremita

Che basta un attimo

Fulgida apoteosi

A Capablanca

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Poi

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E fu

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EROS edizioni

Non sono un principe – edizioni Eros

questa testata si fitta

Partecipazione antologie LENOIS

Partecipazione antologie LENOIS

Antologie LENOIS (poesie. prose, racconti ecc.)

Nessun onere è richiesto per partecipare alla selezione.

Testi esclusivamente in lingua italiana -Tema libero.

Si partecipa inviando 4 pagine di testie

esclusivamente in WORD

tramite e-mail alla casella di posta elettronica

[email protected]

ciascun testo non dovrà superare i 30 righi (interspazi e titolo compresi).

Agli Autori dei testi selezionati (nessun onere è richiesto per partecipare alle selezioni) viene proposto questo programma promozionale:

1) Partecipazione ad un’Antologia LENOISmediante 4 pagine di testi più 1 pagina di presentazione personale con foto.

2) Recensione di almeno 2000 battute a firma di un pioniere LENOIS

3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

4) Pagina personale su www.emmegiischia.com per la durata di un anno

5) Invito personale in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia LENOIS

6) Tutti testi saranno trasmessi in lettura attraverso una tv web

7) Presenza di note artistiche sui blog aderenti al progetto.

8) Intervista di 3 minuti per una tv web

10) 40 copie dell’Antologia LENOIS contenenti i suoi testi al 25% del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 200.00 euro.

11) Disponibilità di 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dall’autore.

L’importo di 200.00 euro per l’acquisto delle 40 copie andrà inviato quando confermeremo l’accettazione della partecipazione.

Partecipazione antologie LENOIS

Caratteristica di tutte le Antologie LENOIS

– 160 pagine stampate a 1 colore in b/n

– carta testo uso mano da grammi 100/mq

– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca in bianca su carta da 300 grammi/mq

– allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura

– prezzo di copertina 20.00

– ISBN

– Editore di riferimento

– pubblicazione semestrale.

Modalità pagamento

Pay pal [email protected]

Bonifico Bancario IT 59 J051 4239 9301 3357 1082 422

Carta prepagata POSTPAY n. 4023.6005.7773.0262

intestata a Bruno Mancini codice fiscale MNCBRN43D30F839Z

inviare codice versamento a [email protected]

Per contatti 3914830355 (ore 14 – 23)

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Paradise at home

Paradise at home
Non sono un principe

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Details
Publication Date
Jan 5, 2023
Language
Italian
ISBN
9781470908249
Category
Poetry
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By (author): Bruno Mancini
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131
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Black & White
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EUR 14.00

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Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home

This is my job!
Gain a paradise.

Nella mia camera dei sogni
avrò le mani tue tra occhi e bocca
chiamato ad un silenzio
ad uno sguardo
ad un profumo
(immaginato-ignoto)
ignoti, immaginati sempre.

This is my job.
this is your destiny.

Avremo panchina al sole
al bordo del laghetto
tra cigni
tra ninfee
dov’è poesia la vita
dove la vita insegna la poesia
e sentimenti non cercano parole.

This is my job
this is you paradise.

Aspettami,
you can!

Peccato inutile
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Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
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Attingo
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Veglia attenta
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Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
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Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
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pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

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Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
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Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
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Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
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Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

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Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

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A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

POESIE INSERITE NEL VOLUME

 

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo

Non fosti pioggia

Adesso

Quid

Ricicla

E-book

E basta

Lemme lemme

E se sbadiglio

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Per i rintocchi

Lo sbaglio

Un lunedì

Un tema a caso

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Dedicate e Personaggi

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Ma la memoria resta

Annalisa

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Scriverovvi

Umanità decisa

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El Ringo

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Appariscenze

Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.

Fuggi Edith

Impossibile

Donna del Sud

Gilda

A me poeta

Brevi e duplicate

Squash

Questo è il top

Topazio

Toc toc

Toc toc 2

Parafrasando

Impazza

Domenica

Ancora domenica

Nel boh!

Illusioni

Il riccio

Mito

E già

Pulviscolo

Basaltiche nevrosi

Gamete d’amore

Serenata

Serenità

Sparate al pianista

La notte non appare all’improvviso

Ancora sono.

L’incavo di un’ascella

Di più

Immenso

Fardello umano

Puff!

Schiodami

Per i baci Perugina

 

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home

Peccato inutile

L’ora di un cucù

Magari stanco

Mi spetta

Vedremo

YES

Mi trovo cartapesta

Attingo

Metafora

Veglia attenta

Ohibò

Azz!

Coriaceo

Se fosse stato

Attimo

Non solo un nome

Non sono un rospo

Non sono un principe

Il Battito

Oggi lo dico

Istmo furioso

Se o se

Calcinacci

Eremita

Che basta un attimo

Fulgida apoteosi

A Capablanca

Che

DUX

Corroborato

Scrigni strani

Poi

Rimuovo licheni

Dunque, poi.

E fu

Ho stanco

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Ricomincio il canto

EROS edizioni

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Partecipazione antologie LENOIS

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Antologie LENOIS (poesie. prose, racconti ecc.)

Nessun onere è richiesto per partecipare alla selezione.

Testi esclusivamente in lingua italiana -Tema libero.

Si partecipa inviando 4 pagine di testie

esclusivamente in WORD

tramite e-mail alla casella di posta elettronica

[email protected]

ciascun testo non dovrà superare i 30 righi (interspazi e titolo compresi).

Agli Autori dei testi selezionati (nessun onere è richiesto per partecipare alle selezioni) viene proposto questo programma promozionale:

1) Partecipazione ad un’Antologia LENOISmediante 4 pagine di testi più 1 pagina di presentazione personale con foto.

2) Recensione di almeno 2000 battute a firma di un pioniere LENOIS

3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

4) Pagina personale su www.emmegiischia.com per la durata di un anno

5) Invito personale in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia LENOIS

6) Tutti testi saranno trasmessi in lettura attraverso una tv web

7) Presenza di note artistiche sui blog aderenti al progetto.

8) Intervista di 3 minuti per una tv web

10) 40 copie dell’Antologia LENOIS contenenti i suoi testi al 25% del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 200.00 euro.

11) Disponibilità di 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dall’autore.

L’importo di 200.00 euro per l’acquisto delle 40 copie andrà inviato quando confermeremo l’accettazione della partecipazione.

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– 160 pagine stampate a 1 colore in b/n

– carta testo uso mano da grammi 100/mq

– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca in bianca su carta da 300 grammi/mq

– allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura

– prezzo di copertina 20.00

– ISBN

– Editore di riferimento

– pubblicazione semestrale.

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Per i baci Perugina  

Per i baci Perugina
Non sono un principe

Non sono un principe

Details
Publication Date
Jan 5, 2023
Language
Italian
ISBN
9781470908249
Category
Poetry
Copyright
All Rights Reserved – Standard Copyright License
Contributors
By (author): Bruno Mancini
Specifications
Pages
131
Binding
Paperback
Interior Color
Black & White
Dimensions
A5 (5.83 x 8.27 in / 148 x 210 mm)
Paperback
EUR 14.00

NON SONO UN PRINCIPE

POESIE INSERITE NEL VOLUME

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo
Non fosti pioggia
Adesso
Quid
Ricicla
E-book
E basta
Lemme lemme
E se sbadiglio
IF
Volesse
Per i rintocchi
Lo sbaglio
Un lunedì
Un tema a caso
Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga
Letizia
Vox
Delphis
Ma la memoria resta

Annalisa
E fu per me
Scriverovvi
Umanità decisa
OK
El Ringo
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Appariscenze
Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.
Fuggi Edith
Impossibile
Donna del Sud
Gilda
A me poeta

Brevi e duplicate

Squash
Questo è il top
Topazio
Toc toc
Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami

Per i baci Perugina

C’è una storia che non ho mai raccontata: quella della mia anima.
Poeta sì, traditore mai.

C’è una storia che non ho mai raccontata: quella della tua anima.
Amante sì, gelosa sempre.

C’è una storia che non ho mai raccontata: quella delle nostre anime.
Innamorato sì, innamorata sì.

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Per i baci Perugina  

Non sono un principe

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

POESIE INSERITE NEL VOLUME

 

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo

Non fosti pioggia

Adesso

Quid

Ricicla

E-book

E basta

Lemme lemme

E se sbadiglio

IF

Volesse

Per i rintocchi

Lo sbaglio

Un lunedì

Un tema a caso

Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga

Letizia

Vox

Delphis

Ma la memoria resta

Annalisa

E fu per me

Scriverovvi

Umanità decisa

OK

El Ringo

Groppo

Appariscenze

Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.

Fuggi Edith

Impossibile

Donna del Sud

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A me poeta

Brevi e duplicate

Squash

Questo è il top

Topazio

Toc toc

Toc toc 2

Parafrasando

Impazza

Domenica

Ancora domenica

Nel boh!

Illusioni

Il riccio

Mito

E già

Pulviscolo

Basaltiche nevrosi

Gamete d’amore

Serenata

Serenità

Sparate al pianista

La notte non appare all’improvviso

Ancora sono.

L’incavo di un’ascella

Di più

Immenso

Fardello umano

Puff!

Schiodami

Per i baci Perugina

 

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home

Peccato inutile

L’ora di un cucù

Magari stanco

Mi spetta

Vedremo

YES

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Attingo

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Veglia attenta

Ohibò

Azz!

Coriaceo

Se fosse stato

Attimo

Non solo un nome

Non sono un rospo

Non sono un principe

Il Battito

Oggi lo dico

Istmo furioso

Se o se

Calcinacci

Eremita

Che basta un attimo

Fulgida apoteosi

A Capablanca

Che

DUX

Corroborato

Scrigni strani

Poi

Rimuovo licheni

Dunque, poi.

E fu

Ho stanco

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Partecipazione antologie LENOIS

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Si partecipa inviando 4 pagine di testie

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Agli Autori dei testi selezionati (nessun onere è richiesto per partecipare alle selezioni) viene proposto questo programma promozionale:

1) Partecipazione ad un’Antologia LENOISmediante 4 pagine di testi più 1 pagina di presentazione personale con foto.

2) Recensione di almeno 2000 battute a firma di un pioniere LENOIS

3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

4) Pagina personale su www.emmegiischia.com per la durata di un anno

5) Invito personale in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia LENOIS

6) Tutti testi saranno trasmessi in lettura attraverso una tv web

7) Presenza di note artistiche sui blog aderenti al progetto.

8) Intervista di 3 minuti per una tv web

10) 40 copie dell’Antologia LENOIS contenenti i suoi testi al 25% del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 200.00 euro.

11) Disponibilità di 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dall’autore.

L’importo di 200.00 euro per l’acquisto delle 40 copie andrà inviato quando confermeremo l’accettazione della partecipazione.

Partecipazione antologie LENOIS

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– 160 pagine stampate a 1 colore in b/n

– carta testo uso mano da grammi 100/mq

– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca in bianca su carta da 300 grammi/mq

– allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura

– prezzo di copertina 20.00

– ISBN

– Editore di riferimento

– pubblicazione semestrale.

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Antologia Otto milioni copertina totale

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Ischia – Otto milioni – Copertine

Schiodami    

Schiodami
Non sono un principe

Non sono un principe

Details
Publication Date
Jan 5, 2023
Language
Italian
ISBN
9781470908249
Category
Poetry
Copyright
All Rights Reserved – Standard Copyright License
Contributors
By (author): Bruno Mancini
Specifications
Pages
131
Binding
Paperback
Interior Color
Black & White
Dimensions
A5 (5.83 x 8.27 in / 148 x 210 mm)
Paperback
EUR 14.00

NON SONO UN PRINCIPE

POESIE INSERITE NEL VOLUME

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo
Non fosti pioggia
Adesso
Quid
Ricicla
E-book
E basta
Lemme lemme
E se sbadiglio
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Per i rintocchi
Lo sbaglio
Un lunedì
Un tema a caso
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Dedicate e Personaggi

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Ma la memoria resta

Annalisa
E fu per me
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Umanità decisa
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Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.
Fuggi Edith
Impossibile
Donna del Sud
Gilda
A me poeta

Brevi e duplicate

Squash
Questo è il top
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Toc toc
Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!

Schiodami

Schiodami
il dubbio piantato nello sterno
che mi sconvolge delirio
assetato malvagio.

I nubifragi scotennano
montagne e valli
sfregiando pacifiche distese di papaveri,
-la calma mi schianta mi scippa furore
mi scuote arsure,
ma intanto piove!

Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

 

Schiodami    

Non sono un principe

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

POESIE INSERITE NEL VOLUME

 

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo

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Scotennami, bastarda delusione,
strattonami nei flussi
delle ipotetiche sembianze,
cartellonistiche
apocrife dissoluzioni.
Mi pigio
tra cuore e cervello
tra pene e passioni
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antico incredulo
incredulo bisogno di silenzio.
Puff!
Svanisco.

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Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Puff!

Non sono un principe

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

POESIE INSERITE NEL VOLUME

 

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo

Non fosti pioggia

Adesso

Quid

Ricicla

E-book

E basta

Lemme lemme

E se sbadiglio

IF

Volesse

Per i rintocchi

Lo sbaglio

Un lunedì

Un tema a caso

Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga

Letizia

Vox

Delphis

Ma la memoria resta

Annalisa

E fu per me

Scriverovvi

Umanità decisa

OK

El Ringo

Groppo

Appariscenze

Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.

Fuggi Edith

Impossibile

Donna del Sud

Gilda

A me poeta

Brevi e duplicate

Squash

Questo è il top

Topazio

Toc toc

Toc toc 2

Parafrasando

Impazza

Domenica

Ancora domenica

Nel boh!

Illusioni

Il riccio

Mito

E già

Pulviscolo

Basaltiche nevrosi

Gamete d’amore

Serenata

Serenità

Sparate al pianista

La notte non appare all’improvviso

Ancora sono.

L’incavo di un’ascella

Di più

Immenso

Fardello umano

Puff!

Schiodami

Per i baci Perugina

 

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home

Peccato inutile

L’ora di un cucù

Magari stanco

Mi spetta

Vedremo

YES

Mi trovo cartapesta

Attingo

Metafora

Veglia attenta

Ohibò

Azz!

Coriaceo

Se fosse stato

Attimo

Non solo un nome

Non sono un rospo

Non sono un principe

Il Battito

Oggi lo dico

Istmo furioso

Se o se

Calcinacci

Eremita

Che basta un attimo

Fulgida apoteosi

A Capablanca

Che

DUX

Corroborato

Scrigni strani

Poi

Rimuovo licheni

Dunque, poi.

E fu

Ho stanco

Io driver

Ricomincio il canto

EROS edizioni

Non sono un principe – edizioni Eros

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Partecipazione antologie LENOIS

Partecipazione antologie LENOIS

Antologie LENOIS (poesie. prose, racconti ecc.)

Nessun onere è richiesto per partecipare alla selezione.

Testi esclusivamente in lingua italiana -Tema libero.

Si partecipa inviando 4 pagine di testie

esclusivamente in WORD

tramite e-mail alla casella di posta elettronica

[email protected]

ciascun testo non dovrà superare i 30 righi (interspazi e titolo compresi).

Agli Autori dei testi selezionati (nessun onere è richiesto per partecipare alle selezioni) viene proposto questo programma promozionale:

1) Partecipazione ad un’Antologia LENOISmediante 4 pagine di testi più 1 pagina di presentazione personale con foto.

2) Recensione di almeno 2000 battute a firma di un pioniere LENOIS

3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

4) Pagina personale su www.emmegiischia.com per la durata di un anno

5) Invito personale in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia LENOIS

6) Tutti testi saranno trasmessi in lettura attraverso una tv web

7) Presenza di note artistiche sui blog aderenti al progetto.

8) Intervista di 3 minuti per una tv web

10) 40 copie dell’Antologia LENOIS contenenti i suoi testi al 25% del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 200.00 euro.

11) Disponibilità di 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dall’autore.

L’importo di 200.00 euro per l’acquisto delle 40 copie andrà inviato quando confermeremo l’accettazione della partecipazione.

Partecipazione antologie LENOIS

Caratteristica di tutte le Antologie LENOIS

– 160 pagine stampate a 1 colore in b/n

– carta testo uso mano da grammi 100/mq

– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca in bianca su carta da 300 grammi/mq

– allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura

– prezzo di copertina 20.00

– ISBN

– Editore di riferimento

– pubblicazione semestrale.

Modalità pagamento

Pay pal [email protected]

Bonifico Bancario IT 59 J051 4239 9301 3357 1082 422

Carta prepagata POSTPAY n. 4023.6005.7773.0262

intestata a Bruno Mancini codice fiscale MNCBRN43D30F839Z

inviare codice versamento a [email protected]

Per contatti 3914830355 (ore 14 – 23)

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Fardello umano

Fardello umano

Non sono un principe

Non sono un principe

Details
Publication Date
Jan 5, 2023
Language
Italian
ISBN
9781470908249
Category
Poetry
Copyright
All Rights Reserved – Standard Copyright License
Contributors
By (author): Bruno Mancini
Specifications
Pages
131
Binding
Paperback
Interior Color
Black & White
Dimensions
A5 (5.83 x 8.27 in / 148 x 210 mm)
Paperback
EUR 14.00

NON SONO UN PRINCIPE

POESIE INSERITE NEL VOLUME

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo
Non fosti pioggia
Adesso
Quid
Ricicla
E-book
E basta
Lemme lemme
E se sbadiglio
IF
Volesse
Per i rintocchi
Lo sbaglio
Un lunedì
Un tema a caso
Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga
Letizia
Vox
Delphis
Ma la memoria resta

Annalisa
E fu per me
Scriverovvi
Umanità decisa
OK
El Ringo
Groppo
Appariscenze
Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.
Fuggi Edith
Impossibile
Donna del Sud
Gilda
A me poeta

Brevi e duplicate

Squash
Questo è il top
Topazio
Toc toc
Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso

Fardello umano

Non c’è più tempo nuovo
se ibrido s’incunea
“Aiuto!”
nella moschea tempio di pause
luogo di stasi,
flusso
marea scomposta
marea tardiva.

Scambiate me, fardello umano,
al pari con un timbro postale
sempre che sia marrano!

Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Fardello umano

Non sono un principe

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

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http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

POESIE INSERITE NEL VOLUME

 

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo

Non fosti pioggia

Adesso

Quid

Ricicla

E-book

E basta

Lemme lemme

E se sbadiglio

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Volesse

Per i rintocchi

Lo sbaglio

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Un tema a caso

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Dedicate e Personaggi

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Ma la memoria resta

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Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.

Fuggi Edith

Impossibile

Donna del Sud

Gilda

A me poeta

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Questo è il top

Topazio

Toc toc

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Impazza

Domenica

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Nel boh!

Illusioni

Il riccio

Mito

E già

Pulviscolo

Basaltiche nevrosi

Gamete d’amore

Serenata

Serenità

Sparate al pianista

La notte non appare all’improvviso

Ancora sono.

L’incavo di un’ascella

Di più

Immenso

Fardello umano

Puff!

Schiodami

Per i baci Perugina

 

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home

Peccato inutile

L’ora di un cucù

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Metafora

Veglia attenta

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Azz!

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Attimo

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Non sono un rospo

Non sono un principe

Il Battito

Oggi lo dico

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Fulgida apoteosi

A Capablanca

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Poi

Rimuovo licheni

Dunque, poi.

E fu

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Io driver

Ricomincio il canto

EROS edizioni

Non sono un principe – edizioni Eros

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Partecipazione antologie LENOIS

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Antologie LENOIS (poesie. prose, racconti ecc.)

Nessun onere è richiesto per partecipare alla selezione.

Testi esclusivamente in lingua italiana -Tema libero.

Si partecipa inviando 4 pagine di testie

esclusivamente in WORD

tramite e-mail alla casella di posta elettronica

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ciascun testo non dovrà superare i 30 righi (interspazi e titolo compresi).

Agli Autori dei testi selezionati (nessun onere è richiesto per partecipare alle selezioni) viene proposto questo programma promozionale:

1) Partecipazione ad un’Antologia LENOISmediante 4 pagine di testi più 1 pagina di presentazione personale con foto.

2) Recensione di almeno 2000 battute a firma di un pioniere LENOIS

3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

4) Pagina personale su www.emmegiischia.com per la durata di un anno

5) Invito personale in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia LENOIS

6) Tutti testi saranno trasmessi in lettura attraverso una tv web

7) Presenza di note artistiche sui blog aderenti al progetto.

8) Intervista di 3 minuti per una tv web

10) 40 copie dell’Antologia LENOIS contenenti i suoi testi al 25% del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 200.00 euro.

11) Disponibilità di 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dall’autore.

L’importo di 200.00 euro per l’acquisto delle 40 copie andrà inviato quando confermeremo l’accettazione della partecipazione.

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Caratteristica di tutte le Antologie LENOIS

– 160 pagine stampate a 1 colore in b/n

– carta testo uso mano da grammi 100/mq

– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca in bianca su carta da 300 grammi/mq

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– prezzo di copertina 20.00

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– Editore di riferimento

– pubblicazione semestrale.

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Immenso

Immenso
Non sono un principe

Non sono un principe

Details
Publication Date
Jan 5, 2023
Language
Italian
ISBN
9781470908249
Category
Poetry
Copyright
All Rights Reserved – Standard Copyright License
Contributors
By (author): Bruno Mancini
Specifications
Pages
131
Binding
Paperback
Interior Color
Black & White
Dimensions
A5 (5.83 x 8.27 in / 148 x 210 mm)
Paperback
EUR 14.00

NON SONO UN PRINCIPE

POESIE INSERITE NEL VOLUME

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo
Non fosti pioggia
Adesso
Quid
Ricicla
E-book
E basta
Lemme lemme
E se sbadiglio
IF
Volesse
Per i rintocchi
Lo sbaglio
Un lunedì
Un tema a caso
Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga
Letizia
Vox
Delphis
Ma la memoria resta

Annalisa
E fu per me
Scriverovvi
Umanità decisa
OK
El Ringo
Groppo
Appariscenze
Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.
Fuggi Edith
Impossibile
Donna del Sud
Gilda
A me poeta

Brevi e duplicate

Squash
Questo è il top
Topazio
Toc toc
Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più

Immenso

Scartoccio visivo impasto
nel sole freddo.
Passione!
Incredibili sembianze,
movenze,
offerte, attese, attese vicinanze.
Di lei vogliosa
nel sole pallido
insieme.

Mai finalmente fummo

Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Immenso

Non sono un principe

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

POESIE INSERITE NEL VOLUME

 

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo

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Adesso

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Letizia

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Ma la memoria resta

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E fu per me

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Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.

Fuggi Edith

Impossibile

Donna del Sud

Gilda

A me poeta

Brevi e duplicate

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Questo è il top

Topazio

Toc toc

Toc toc 2

Parafrasando

Impazza

Domenica

Ancora domenica

Nel boh!

Illusioni

Il riccio

Mito

E già

Pulviscolo

Basaltiche nevrosi

Gamete d’amore

Serenata

Serenità

Sparate al pianista

La notte non appare all’improvviso

Ancora sono.

L’incavo di un’ascella

Di più

Immenso

Fardello umano

Puff!

Schiodami

Per i baci Perugina

 

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home

Peccato inutile

L’ora di un cucù

Magari stanco

Mi spetta

Vedremo

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Mi trovo cartapesta

Attingo

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Veglia attenta

Ohibò

Azz!

Coriaceo

Se fosse stato

Attimo

Non solo un nome

Non sono un rospo

Non sono un principe

Il Battito

Oggi lo dico

Istmo furioso

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Che basta un attimo

Fulgida apoteosi

A Capablanca

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Corroborato

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Poi

Rimuovo licheni

Dunque, poi.

E fu

Ho stanco

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Non sono un principe – edizioni Eros

questa testata si fitta

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1) Partecipazione ad un’Antologia LENOISmediante 4 pagine di testi più 1 pagina di presentazione personale con foto.

2) Recensione di almeno 2000 battute a firma di un pioniere LENOIS

3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

4) Pagina personale su www.emmegiischia.com per la durata di un anno

5) Invito personale in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia LENOIS

6) Tutti testi saranno trasmessi in lettura attraverso una tv web

7) Presenza di note artistiche sui blog aderenti al progetto.

8) Intervista di 3 minuti per una tv web

10) 40 copie dell’Antologia LENOIS contenenti i suoi testi al 25% del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 200.00 euro.

11) Disponibilità di 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dall’autore.

L’importo di 200.00 euro per l’acquisto delle 40 copie andrà inviato quando confermeremo l’accettazione della partecipazione.

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– carta testo uso mano da grammi 100/mq

– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca in bianca su carta da 300 grammi/mq

– allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura

– prezzo di copertina 20.00

– ISBN

– Editore di riferimento

– pubblicazione semestrale.

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Non sono un principe

Non sono un principe

Details
Publication Date
Jan 5, 2023
Language
Italian
ISBN
9781470908249
Category
Poetry
Copyright
All Rights Reserved – Standard Copyright License
Contributors
By (author): Bruno Mancini
Specifications
Pages
131
Binding
Paperback
Interior Color
Black & White
Dimensions
A5 (5.83 x 8.27 in / 148 x 210 mm)
Paperback
EUR 14.00

NON SONO UN PRINCIPE

POESIE INSERITE NEL VOLUME

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo
Non fosti pioggia
Adesso
Quid
Ricicla
E-book
E basta
Lemme lemme
E se sbadiglio
IF
Volesse
Per i rintocchi
Lo sbaglio
Un lunedì
Un tema a caso
Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga
Letizia
Vox
Delphis
Ma la memoria resta

Annalisa
E fu per me
Scriverovvi
Umanità decisa
OK
El Ringo
Groppo
Appariscenze
Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.
Fuggi Edith
Impossibile
Donna del Sud
Gilda
A me poeta

Brevi e duplicate

Squash
Questo è il top
Topazio
Toc toc
Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella

Di più

La vita indefinita
mi divertiva
-una lunga pausa d’attesa-
di più
-ora monologo raffazzonato-
nei pianti voraci
ire sconforti biblici anatemi
maledizioni depresse solitudini
di cortigiane avulse dal talamo regale,
di più di questo
bucolico bozzetto
di scompagnato fuoripista

Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Di più 

Non sono un principe

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

POESIE INSERITE NEL VOLUME

 

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Partecipazione antologie LENOIS

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Testi esclusivamente in lingua italiana -Tema libero.

Si partecipa inviando 4 pagine di testie

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ciascun testo non dovrà superare i 30 righi (interspazi e titolo compresi).

Agli Autori dei testi selezionati (nessun onere è richiesto per partecipare alle selezioni) viene proposto questo programma promozionale:

1) Partecipazione ad un’Antologia LENOISmediante 4 pagine di testi più 1 pagina di presentazione personale con foto.

2) Recensione di almeno 2000 battute a firma di un pioniere LENOIS

3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

4) Pagina personale su www.emmegiischia.com per la durata di un anno

5) Invito personale in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia LENOIS

6) Tutti testi saranno trasmessi in lettura attraverso una tv web

7) Presenza di note artistiche sui blog aderenti al progetto.

8) Intervista di 3 minuti per una tv web

10) 40 copie dell’Antologia LENOIS contenenti i suoi testi al 25% del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 200.00 euro.

11) Disponibilità di 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dall’autore.

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– carta testo uso mano da grammi 100/mq

– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca in bianca su carta da 300 grammi/mq

– allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura

– prezzo di copertina 20.00

– ISBN

– Editore di riferimento

– pubblicazione semestrale.

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E già
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Serenità
Sparate al pianista
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Ancora sono.

L’incavo di un’ascella

Aspide è vipera
Cleopatra velenosa.
Non rompo
legacci sfilacci
-il cesto vi porgo intatto.
Voglio qualcuno che
che mi titilli l’incavo di un’ascella
per farmi ridere.

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Vedremo
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Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

L’incavo di un’ascella

Non sono un principe

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
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Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
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Bruno-1

Di Bruno Mancini

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Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

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Bruno Mancini

Marina De Caro

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A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

POESIE INSERITE NEL VOLUME

 

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo

Non fosti pioggia

Adesso

Quid

Ricicla

E-book

E basta

Lemme lemme

E se sbadiglio

IF

Volesse

Per i rintocchi

Lo sbaglio

Un lunedì

Un tema a caso

Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga

Letizia

Vox

Delphis

Ma la memoria resta

Annalisa

E fu per me

Scriverovvi

Umanità decisa

OK

El Ringo

Groppo

Appariscenze

Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.

Fuggi Edith

Impossibile

Donna del Sud

Gilda

A me poeta

Brevi e duplicate

Squash

Questo è il top

Topazio

Toc toc

Toc toc 2

Parafrasando

Impazza

Domenica

Ancora domenica

Nel boh!

Illusioni

Il riccio

Mito

E già

Pulviscolo

Basaltiche nevrosi

Gamete d’amore

Serenata

Serenità

Sparate al pianista

La notte non appare all’improvviso

Ancora sono.

L’incavo di un’ascella

Di più

Immenso

Fardello umano

Puff!

Schiodami

Per i baci Perugina

 

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home

Peccato inutile

L’ora di un cucù

Magari stanco

Mi spetta

Vedremo

YES

Mi trovo cartapesta

Attingo

Metafora

Veglia attenta

Ohibò

Azz!

Coriaceo

Se fosse stato

Attimo

Non solo un nome

Non sono un rospo

Non sono un principe

Il Battito

Oggi lo dico

Istmo furioso

Se o se

Calcinacci

Eremita

Che basta un attimo

Fulgida apoteosi

A Capablanca

Che

DUX

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Scrigni strani

Poi

Rimuovo licheni

Dunque, poi.

E fu

Ho stanco

Io driver

Ricomincio il canto

EROS edizioni

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Partecipazione antologie LENOIS

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Antologie LENOIS (poesie. prose, racconti ecc.)

Nessun onere è richiesto per partecipare alla selezione.

Testi esclusivamente in lingua italiana -Tema libero.

Si partecipa inviando 4 pagine di testie

esclusivamente in WORD

tramite e-mail alla casella di posta elettronica

[email protected]

ciascun testo non dovrà superare i 30 righi (interspazi e titolo compresi).

Agli Autori dei testi selezionati (nessun onere è richiesto per partecipare alle selezioni) viene proposto questo programma promozionale:

1) Partecipazione ad un’Antologia LENOISmediante 4 pagine di testi più 1 pagina di presentazione personale con foto.

2) Recensione di almeno 2000 battute a firma di un pioniere LENOIS

3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

4) Pagina personale su www.emmegiischia.com per la durata di un anno

5) Invito personale in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia LENOIS

6) Tutti testi saranno trasmessi in lettura attraverso una tv web

7) Presenza di note artistiche sui blog aderenti al progetto.

8) Intervista di 3 minuti per una tv web

10) 40 copie dell’Antologia LENOIS contenenti i suoi testi al 25% del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 200.00 euro.

11) Disponibilità di 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dall’autore.

L’importo di 200.00 euro per l’acquisto delle 40 copie andrà inviato quando confermeremo l’accettazione della partecipazione.

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Caratteristica di tutte le Antologie LENOIS

– 160 pagine stampate a 1 colore in b/n

– carta testo uso mano da grammi 100/mq

– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca in bianca su carta da 300 grammi/mq

– allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura

– prezzo di copertina 20.00

– ISBN

– Editore di riferimento

– pubblicazione semestrale.

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Ancora sono.  

Ancora sono.
Non sono un principe

Non sono un principe

Details
Publication Date
Jan 5, 2023
Language
Italian
ISBN
9781470908249
Category
Poetry
Copyright
All Rights Reserved – Standard Copyright License
Contributors
By (author): Bruno Mancini
Specifications
Pages
131
Binding
Paperback
Interior Color
Black & White
Dimensions
A5 (5.83 x 8.27 in / 148 x 210 mm)
Paperback
EUR 14.00

NON SONO UN PRINCIPE

POESIE INSERITE NEL VOLUME

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo
Non fosti pioggia
Adesso
Quid
Ricicla
E-book
E basta
Lemme lemme
E se sbadiglio
IF
Volesse
Per i rintocchi
Lo sbaglio
Un lunedì
Un tema a caso
Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga
Letizia
Vox
Delphis
Ma la memoria resta

Annalisa
E fu per me
Scriverovvi
Umanità decisa
OK
El Ringo
Groppo
Appariscenze
Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.
Fuggi Edith
Impossibile
Donna del Sud
Gilda
A me poeta

Brevi e duplicate

Squash
Questo è il top
Topazio
Toc toc
Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore

Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso

Ancora sono.

Stretto, ristretto, distratto,
strutto, distrutto,
bistrattato,
evangelizzo la regina
faccia bel petto del marrano
e vado a rompermi le coronarie.
FORZA NAPOLI
FORZA DIEGO
FORZA NOI

E va’ fanculo le illusioni.

L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Ancora sono.  

Non sono un principe

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

La notte non appare all’improvviso

La notte non appare all’improvviso
Non sono un principe

Non sono un principe

Details
Publication Date
Jan 5, 2023
Language
Italian
ISBN
9781470908249
Category
Poetry
Copyright
All Rights Reserved – Standard Copyright License
Contributors
By (author): Bruno Mancini
Specifications
Pages
131
Binding
Paperback
Interior Color
Black & White
Dimensions
A5 (5.83 x 8.27 in / 148 x 210 mm)
Paperback
EUR 14.00

NON SONO UN PRINCIPE

POESIE INSERITE NEL VOLUME

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo
Non fosti pioggia
Adesso
Quid
Ricicla
E-book
E basta
Lemme lemme
E se sbadiglio
IF
Volesse
Per i rintocchi
Lo sbaglio
Un lunedì
Un tema a caso
Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga
Letizia
Vox
Delphis
Ma la memoria resta

Annalisa
E fu per me
Scriverovvi
Umanità decisa
OK
El Ringo
Groppo
Appariscenze
Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.
Fuggi Edith
Impossibile
Donna del Sud
Gilda
A me poeta

Brevi e duplicate

Squash
Questo è il top
Topazio
Toc toc
Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore

Serenata
Serenità
Sparate al pianista

La notte non appare all’improvviso

Il gusto di un velo di mallo
si appone su fragole affogate nella panna
lì dove
seppure
“ma come?”
è insulso senso d’improba domanda.

La notte non appare all’improvviso.

Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

La notte non appare all’improvviso

Non sono un principe

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

Sparate al pianista    

Sparate al pianista
Non sono un principe

Non sono un principe

Details
Publication Date
Jan 5, 2023
Language
Italian
ISBN
9781470908249
Category
Poetry
Copyright
All Rights Reserved – Standard Copyright License
Contributors
By (author): Bruno Mancini
Specifications
Pages
131
Binding
Paperback
Interior Color
Black & White
Dimensions
A5 (5.83 x 8.27 in / 148 x 210 mm)
Paperback
EUR 14.00

NON SONO UN PRINCIPE

POESIE INSERITE NEL VOLUME

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo
Non fosti pioggia
Adesso
Quid
Ricicla
E-book
E basta
Lemme lemme
E se sbadiglio
IF
Volesse
Per i rintocchi
Lo sbaglio
Un lunedì
Un tema a caso
Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga
Letizia
Vox
Delphis
Ma la memoria resta

Annalisa
E fu per me
Scriverovvi
Umanità decisa
OK
El Ringo
Groppo
Appariscenze
Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.
Fuggi Edith
Impossibile
Donna del Sud
Gilda
A me poeta

Brevi e duplicate

Squash
Questo è il top
Topazio
Toc toc
Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore

Serenata
Serenità

Sparate al pianista

Aspettavo
corriera pullman autobus.
Non avevo una meta,
non avevo un orario.

Aspettavo
veicolo trasporto taxi.

Avevo la destinazione:
“Inferno solitario”.

La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Sparate al pianista    

Non sono un principe

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

Serenità

Serenità
Non sono un principe

Non sono un principe

Details
Publication Date
Jan 5, 2023
Language
Italian
ISBN
9781470908249
Category
Poetry
Copyright
All Rights Reserved – Standard Copyright License
Contributors
By (author): Bruno Mancini
Specifications
Pages
131
Binding
Paperback
Interior Color
Black & White
Dimensions
A5 (5.83 x 8.27 in / 148 x 210 mm)
Paperback
EUR 14.00

NON SONO UN PRINCIPE

POESIE INSERITE NEL VOLUME

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo
Non fosti pioggia
Adesso
Quid
Ricicla
E-book
E basta
Lemme lemme
E se sbadiglio
IF
Volesse
Per i rintocchi
Lo sbaglio
Un lunedì
Un tema a caso
Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga
Letizia
Vox
Delphis
Ma la memoria resta

Annalisa
E fu per me
Scriverovvi
Umanità decisa
OK
El Ringo
Groppo
Appariscenze
Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.
Fuggi Edith
Impossibile
Donna del Sud
Gilda
A me poeta

Brevi e duplicate

Squash
Questo è il top
Topazio
Toc toc
Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore
Serenata

Serenità

La serenità è schioppettio
di legna resinosa

Gilda guarda bagliori
lì dentro il buio della mezzanotte.

Quando il ricamo giovanile
imbellettava desideri
-diaframma a cuore aperto
per le figlie dell’amore-
lasciando briciole
a vanità di specchi…
la “Banda cittadina”
in bella mostra ai margini del suo rifugio
-ottoni lucidi
divise azzurre austere-
suonava al suo silenzio,
pativa la sua assenza.

 Gilda
viveva passione materna.

Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Serenità

Non sono un principe

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi
http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

Serenata   

Serenata

NON SONO UN PRINCIPE

POESIE INSERITE NEL VOLUME

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo
Non fosti pioggia
Adesso
Quid
Ricicla
E-book
E basta
Lemme lemme
E se sbadiglio
IF
Volesse
Per i rintocchi
Lo sbaglio
Un lunedì
Un tema a caso
Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga
Letizia
Vox
Delphis
Ma la memoria resta

Annalisa
E fu per me
Scriverovvi
Umanità decisa
OK
El Ringo
Groppo
Appariscenze
Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.
Fuggi Edith
Impossibile
Donna del Sud
Gilda
A me poeta

Brevi e duplicate

Squash
Questo è il top
Topazio
Toc toc
Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi
Gamete d’amore

Serenata

Quando in ricamo giovanile
imbellettavo desideri,
diagramma a cuore aperto
per i boccioli dell’amore,
lasciando briciole
a vanità di specchi…
la “Banda cittadina”
in bella mostra ai margini del suo rifugio,
ottoni lucidi,
divise azzurre austere,
suonava al suo silenzio,
pativa la sua assenza.

Gilda.
Gilda viveva passione materna.
Oggi la serenata è schioppettio
di legna resinosa,
per i suoi sguardi
lì verso il buio
di nuova mezzanotte

Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Non sono un principe

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

E basta

Lemme lemme

E se sbadiglio

IF

Volesse

Per i rintocchi

Lo sbaglio

Un lunedì

Un tema a caso

Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga

Letizia

Vox

Delphis

Ma la memoria resta

Annalisa

E fu per me

Scriverovvi

Umanità decisa

OK

El Ringo

Groppo

Appariscenze

Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.

Fuggi Edith

Impossibile

Donna del Sud

Gilda

A me poeta

Brevi e duplicate

Squash

Questo è il top

Topazio

Toc toc

Toc toc 2

Parafrasando

Impazza

Domenica

Ancora domenica

Nel boh!

Illusioni

Il riccio

Mito

E già

Pulviscolo

Basaltiche nevrosi

Gamete d’amore

Serenata

Serenità

Sparate al pianista

La notte non appare all’improvviso

Ancora sono.

L’incavo di un’ascella

Di più

Immenso

Fardello umano

Puff!

Schiodami

Per i baci Perugina

 

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home

Peccato inutile

L’ora di un cucù

Magari stanco

Mi spetta

Vedremo

YES

Mi trovo cartapesta

Attingo

Metafora

Veglia attenta

Ohibò

Azz!

Coriaceo

Se fosse stato

Attimo

Non solo un nome

Non sono un rospo

Non sono un principe

Il Battito

Oggi lo dico

Istmo furioso

Se o se

Calcinacci

Eremita

Che basta un attimo

Fulgida apoteosi

A Capablanca

Che

DUX

Corroborato

Scrigni strani

Poi

Rimuovo licheni

Dunque, poi.

E fu

Ho stanco

Io driver

Ricomincio il canto

EROS edizioni

Non sono un principe – edizioni Eros

questa testata si fitta

Partecipazione antologie LENOIS

Partecipazione antologie LENOIS

Antologie LENOIS (poesie. prose, racconti ecc.)

Nessun onere è richiesto per partecipare alla selezione.

Testi esclusivamente in lingua italiana -Tema libero.

Si partecipa inviando 4 pagine di testie

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tramite e-mail alla casella di posta elettronica

[email protected]

ciascun testo non dovrà superare i 30 righi (interspazi e titolo compresi).

Agli Autori dei testi selezionati (nessun onere è richiesto per partecipare alle selezioni) viene proposto questo programma promozionale:

1) Partecipazione ad un’Antologia LENOISmediante 4 pagine di testi più 1 pagina di presentazione personale con foto.

2) Recensione di almeno 2000 battute a firma di un pioniere LENOIS

3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

4) Pagina personale su www.emmegiischia.com per la durata di un anno

5) Invito personale in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia LENOIS

6) Tutti testi saranno trasmessi in lettura attraverso una tv web

7) Presenza di note artistiche sui blog aderenti al progetto.

8) Intervista di 3 minuti per una tv web

10) 40 copie dell’Antologia LENOIS contenenti i suoi testi al 25% del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 200.00 euro.

11) Disponibilità di 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dall’autore.

L’importo di 200.00 euro per l’acquisto delle 40 copie andrà inviato quando confermeremo l’accettazione della partecipazione.

Partecipazione antologie LENOIS

Caratteristica di tutte le Antologie LENOIS

– 160 pagine stampate a 1 colore in b/n

– carta testo uso mano da grammi 100/mq

– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca in bianca su carta da 300 grammi/mq

– allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura

– prezzo di copertina 20.00

– ISBN

– Editore di riferimento

– pubblicazione semestrale.

Modalità pagamento

Pay pal [email protected]

Bonifico Bancario IT 59 J051 4239 9301 3357 1082 422

Carta prepagata POSTPAY n. 4023.6005.7773.0262

intestata a Bruno Mancini codice fiscale MNCBRN43D30F839Z

inviare codice versamento a [email protected]

Per contatti 3914830355 (ore 14 – 23)

[email protected]

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Gamete d’amore

Gamete d’amore
Non sono un principe

Non sono un principe

Details
Publication Date
Jan 5, 2023
Language
Italian
ISBN
9781470908249
Category
Poetry
Copyright
All Rights Reserved – Standard Copyright License
Contributors
By (author): Bruno Mancini
Specifications
Pages
131
Binding
Paperback
Interior Color
Black & White
Dimensions
A5 (5.83 x 8.27 in / 148 x 210 mm)
Paperback
EUR 14.00

NON SONO UN PRINCIPE

POESIE INSERITE NEL VOLUME

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo
Non fosti pioggia
Adesso
Quid
Ricicla
E-book
E basta
Lemme lemme
E se sbadiglio
IF
Volesse
Per i rintocchi
Lo sbaglio
Un lunedì
Un tema a caso
Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga
Letizia
Vox
Delphis
Ma la memoria resta

Annalisa
E fu per me
Scriverovvi
Umanità decisa
OK
El Ringo
Groppo
Appariscenze
Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.
Fuggi Edith
Impossibile
Donna del Sud
Gilda
A me poeta

Brevi e duplicate

Squash
Questo è il top
Topazio
Toc toc
Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo
Basaltiche nevrosi

Gamete d’amore

L’astante
Ignazio di Frigeria e D’Alessandro
stropiccia il panno statico
in lento circolo su lenti bifocali
dopo aver rotto il sonno
in questa notte senza data
in questa data oscena
in questo segreto instabile.

Gamete d’amore
in matrioska umana
per niente effimera.

Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Gamete d’amore

Non sono un principe

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

Pulviscolo

Laccava unghie pensiero astratto.
Sentiva il fluido di finti toccamenti.
Andava a spasso con meteora.
Stordiva con speranze le evidenze.
Spigolatore inusuale
sfacciato disincantato,
pulviscolo,
girava
la ruota del destino.

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

Basaltiche nevrosi 

Basaltiche nevrosi
Non sono un principe

Non sono un principe

Details
Publication Date
Jan 5, 2023
Language
Italian
ISBN
9781470908249
Category
Poetry
Copyright
All Rights Reserved – Standard Copyright License
Contributors
By (author): Bruno Mancini
Specifications
Pages
131
Binding
Paperback
Interior Color
Black & White
Dimensions
A5 (5.83 x 8.27 in / 148 x 210 mm)
Paperback
EUR 14.00

NON SONO UN PRINCIPE

POESIE INSERITE NEL VOLUME

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo
Non fosti pioggia
Adesso
Quid
Ricicla
E-book
E basta
Lemme lemme
E se sbadiglio
IF
Volesse
Per i rintocchi
Lo sbaglio
Un lunedì
Un tema a caso
Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga
Letizia
Vox
Delphis
Ma la memoria resta

Annalisa
E fu per me
Scriverovvi
Umanità decisa
OK
El Ringo
Groppo
Appariscenze
Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.
Fuggi Edith
Impossibile
Donna del Sud
Gilda
A me poeta

Brevi e duplicate

Squash
Questo è il top
Topazio
Toc toc
Toc toc 2
Parafrasando
Impazza
Domenica
Ancora domenica
Nel boh!
Illusioni
Il riccio
Mito
E già
Pulviscolo

Basaltiche nevrosi

Lillipuzziano intingolo
fregola assorbe
per le di lei basaltiche nevrosi:
due triglie fritte
schiumate a salsa d’alghe
la falanghina giovane e brillante.

Apro la bocca e chiudo gli occhi
gusto il presente
e sgommo
per tutto il tempo perso:
magari fosse vero!

Magari forse è stata solo
una nevrosi.

Gamete d’amore Serenata
Serenità
Sparate al pianista
La notte non appare all’improvviso
Ancora sono.
L’incavo di un’ascella
Di più
Immenso
Fardello umano
Puff!
Schiodami
Per i baci Perugina

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home
Peccato inutile
L’ora di un cucù
Magari stanco
Mi spetta
Vedremo
YES
Mi trovo cartapesta
Attingo
Metafora
Veglia attenta
Ohibò
Azz!
Coriaceo
Se fosse stato
Attimo
Non solo un nome
Non sono un rospo
Non sono un principe
Il Battito
Oggi
lo dico
Istmo furioso
Se o se
Calcinacci
Eremita
Che basta un attimo
Fulgida apoteosi
A Casablanca
Che
DUX
Corroborato
Scrigni strani
Poi
Rimuovo licheni
Dunque, poi.
E fu
Ho stanco
Io driver
Ricomincio il canto

Basaltiche nevrosi 

Non sono un principe

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe” scritta da Bruno Mancini, Legge Antonio Mencarini, immagine tratta da un disegno di Liga Sarah Lapinska.
Il libro – copertina morbida: € 14,00, spedizione in 3-5 giorni feriali – è acquistabile tramite lulu.com
http://www.lulu.com/spotlight/comeicinesi

http://www.spreaker.com/user/lanostraisola/puviscolo

Non sono un principe

Raccolta poetica

Bruno-1

Di Bruno Mancini

Copertina morbida, 111 Pagine
Prezzo: €14,00
Spedizione in 3-5 giorni feriali
Classifica delle vendite di Lulu: 5480

Dettagli del prodotto

ISBN
9781291664447
Copyright
Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione
Prima
Editore
Bruno Mancini
Pubblicato
14 aprile 2014
Lingua
Italiano
Pagine
111
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,22 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 14,81, altezza: 20,98

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-sono-un-principe/paperback/product-21579422.html

 

Introduzione

Con questo libro si è concluso un ciclo di scrittura abbastanza intenso ed importante per me, che ha lasciato il posto ad un’attività tutta proiettata verso la ricerca di consensi in favore di una nuova e migliore collocazione della Poesia nella società italiana.

Forse sono stato io a non volerlo rivitalizzare, o forse la dinamica dei “fluidi vitali” ha sue regole sconosciute alle quali siamo tutti sottomessi.

Chi conosce, nei fatti, i miei limiti sa bene che uno enorme ed irriducibile è sempre stato quello di non voler-saper “pregare” (assegnando il verbo a rapporti tra umani), il che ha comportato, a volte, l’incapacità di definire in modo netto e chiaro”qualcosa”.

Non so nemmeno “chiedere”, in maniera esplicita, chiarimenti e ragioni di “qualcosa” che mi colpisca in modo determinante.

Parlo, ovviamente, di rapporti umani a 360 gradi.

Purtroppo, ho sempre atteso spiegazioni spontanee, che non sono, forse esagero, mai arrivate.

Per non perdere il filo del discorso divagando, evito di analizzare il mio comportamento nel ruolo inverso.

Se non ho mai preso l’iniziativa di chiedere le ragioni di vicinanze o di contrasti, non è stato certamente per timidezza o per timore di apprendere realtà per me piacevoli-spiacevoli, no, le logiche di fondo possono essere indicate nelle posizioni di principio che mi hanno indotto a desiderare di non condizionare in alcun modo le scelte degli altri, fino al punto di non sentirmi appagato nel vederle mutate in seguito ad un mio intervento.

Sono questi i fluidi che in “Non sono un principe” mi hanno spinto ad immaginare proiezioni emotive altalenanti tra motivi tratti da condizioni di vita di tristi balordi oppure catturate negli splendidi riverberi di stravaganti sentimentali.

Cerchiamo di misurare l’infinito mentre non siamo ancora riusciti a definire l’infinito… buona lettura

Bruno Mancini

Marina De Caro

Marina De Caro

A chi lo dico

Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.

Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.

La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.

Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza e nel suo senso più autentico.

Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.

Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.

Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

Marina De Caro

 

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska inver 2011 2

Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.

Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto dalle vite umane e del correre del tempo.

No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.

Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.

Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.

Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.

Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.

Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato.

Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:

Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologhi antichi.

Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.

Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.

Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.

è l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.

Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni in immagini diversissime. Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle.

Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.

Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas“, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.

Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.

Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente. Lui è pescatore d’emozioni.

Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense.

Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Liga Sarah Lapinska

 

Roberta Panizza

Panizza 7b

Rendimi pari desideri e sbagli

così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.

Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.

Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.

Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.

A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:

Scrivo poesie.

Se un tizio mi dirà che le ha capite

Io sorridendo penserò -È folle-.”

Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.

Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

Roberta Panizza

POESIE INSERITE NEL VOLUME

 

Un tema a caso e qualche storia

Non Miagolo

Non fosti pioggia

Adesso

Quid

Ricicla

E-book

E basta

Lemme lemme

E se sbadiglio

IF

Volesse

Per i rintocchi

Lo sbaglio

Un lunedì

Un tema a caso

Credevo

Dedicate e Personaggi

Liga

Letizia

Vox

Delphis

Ma la memoria resta

Annalisa

E fu per me

Scriverovvi

Umanità decisa

OK

El Ringo

Groppo

Appariscenze

Sedici marzo non sia la data di silenziosa eutanasia.

Fuggi Edith

Impossibile

Donna del Sud

Gilda

A me poeta

Brevi e duplicate

Squash

Questo è il top

Topazio

Toc toc

Toc toc 2

Parafrasando

Impazza

Domenica

Ancora domenica

Nel boh!

Illusioni

Il riccio

Mito

E già

Pulviscolo

Basaltiche nevrosi

Gamete d’amore

Serenata

Serenità

Sparate al pianista

La notte non appare all’improvviso

Ancora sono.

L’incavo di un’ascella

Di più

Immenso

Fardello umano

Puff!

Schiodami

Per i baci Perugina

 

Non sono un principe, non sono un rospo

Paradise at home

Peccato inutile

L’ora di un cucù

Magari stanco

Mi spetta

Vedremo

YES

Mi trovo cartapesta

Attingo

Metafora

Veglia attenta

Ohibò

Azz!

Coriaceo

Se fosse stato

Attimo

Non solo un nome

Non sono un rospo

Non sono un principe

Il Battito

Oggi lo dico

Istmo furioso

Se o se

Calcinacci

Eremita

Che basta un attimo

Fulgida apoteosi

A Capablanca

Che

DUX

Corroborato

Scrigni strani

Poi

Rimuovo licheni

Dunque, poi.

E fu

Ho stanco

Io driver

Ricomincio il canto

EROS edizioni

Non sono un principe – edizioni Eros

questa testata si fitta

Partecipazione antologie LENOIS

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Antologie LENOIS (poesie. prose, racconti ecc.)

Nessun onere è richiesto per partecipare alla selezione.

Testi esclusivamente in lingua italiana -Tema libero.

Si partecipa inviando 4 pagine di testie

esclusivamente in WORD

tramite e-mail alla casella di posta elettronica

[email protected]

ciascun testo non dovrà superare i 30 righi (interspazi e titolo compresi).

Agli Autori dei testi selezionati (nessun onere è richiesto per partecipare alle selezioni) viene proposto questo programma promozionale:

1) Partecipazione ad un’Antologia LENOISmediante 4 pagine di testi più 1 pagina di presentazione personale con foto.

2) Recensione di almeno 2000 battute a firma di un pioniere LENOIS

3) Lettura registrata in mp3 dei brani che saranno pubblicati nell’Antologia LENOIS

4) Pagina personale su www.emmegiischia.com per la durata di un anno

5) Invito personale in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia LENOIS

6) Tutti testi saranno trasmessi in lettura attraverso una tv web

7) Presenza di note artistiche sui blog aderenti al progetto.

8) Intervista di 3 minuti per una tv web

10) 40 copie dell’Antologia LENOIS contenenti i suoi testi al 25% del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 200.00 euro.

11) Disponibilità di 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dall’autore.

L’importo di 200.00 euro per l’acquisto delle 40 copie andrà inviato quando confermeremo l’accettazione della partecipazione.

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Caratteristica di tutte le Antologie LENOIS

– 160 pagine stampate a 1 colore in b/n

– carta testo uso mano da grammi 100/mq

– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca in bianca su carta da 300 grammi/mq

– allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura

– prezzo di copertina 20.00

– ISBN

– Editore di riferimento

– pubblicazione semestrale.

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Per Aurora – volume secondo – LA NOTIZIA Capitolo 1

Per Aurora – volume secondo – LA NOTIZIA Capitolo 1

TESTO COMPLETO IN LETTURA LIBERA

LA NOTIZIA

Capitolo 1

Edoardo: -«La notizia si diffuse così rapidamente da lasciarmi
di stucco.»
Edith: -«Perché di stucco?»
Edoardo: -«Vero non di stucco ma di marmo.»
Tom: -«Che cambia?»
Edoardo: -«Il marmo è duro.»
Edith: -«Anche lo stucco.»
Edoardo: -«Il marmo è bianco.»
Edith: -«Anche lo stucco.»
Edoardo: -«Per te ci sarà una differenza!»
Edith: -«Trovala.»
Edoardo: -«La notizia si diffuse così rapidamente da lasciarmi
come un pezzo di stucco marmorizzato.

—°°°—°°°—

Però, se ogni volta che inizio a mettere penna su carta mi devi assillare con puntigliose pedanti pignolerie linguistiche, decido di cambiare hobby.
Mi vado a divertire facendo lo scultore, giocando a scacchi, rompendo i coglioni alle signore mentre fanno la fila alla posta all’ufficio anagrafe registro collocamento, inps inail enel telecom asl sepsa treni banca assicurazione medico della mutua, con discorsi tipo…»
Edith: -«Non se ne può più di questi disservizi.»
Tom: -«Siamo trattati come merda.»
Edith: -«Nessuno si ribella.»
Tom: -«E loro se ne fottono.»
Edith: -«Meglio quando c’era Lui.»
Tom: -«Lui chi?»
Edoardo: -«Non ricordo se aveva i baffoni oppure era pelato.» Tom: -«Così va bene! I pelati mi sono indigesti, non li ho mai avuti in simpatia, anzi quel pelato lì… crack, lui ed i suoi fanatici.»
Edoardo: -«Gesticola inveisce, impone certezze, consegna domande e risposte, ha fatto la guerra, ha i baffi bianchi e gialli (bianchi per l’età, gialli per le sigarette), si chiama Benito ed al primo figlio ha imposto il nome di Giuseppe, alla seconda Karla, ed il terzo lo ha chiamato Fidel.»

Se le birre non finissero così presto!

—°°°—°°°—

Racconterò ad Aurora, la Signora guascona, la storia del canzoniere di Gino Paoli o quella di Mario e Peppino.
Peppino era un cane (vero).
Dovendo scegliere tra la ricostruzione del percorso di amori targati Gino, cantati per quaranta anni nelle stanze, nelle piazze e nei pub della mia vita, all’interno di una parte nascosta nella free zone della mia testa… e dalle iridi degli occhi pece e cobalto, petrolio e ginestra (ginestra, fiore amato dalla mia donna) delle femmine che mi hanno amato, oppure preferire la descrizione dell’amicizia tra Mario e Peppino fissata, nella moltitudine dei loro tragitti ed inseguimenti
magicamente fantastici, come una semplice diapositiva nell’album delle immagini abbinate come ricordi alle caleidoscopiche prospettive di ogni mia vicenda, dovendo, non voglio.»

Dedica – Brevi commenti amichevoli

La Notizia virgola – La Condanna punto

LA NOTIZIA

Capitolo 1

Capitolo 2

Capitolo 3

Capitolo 4

Capitolo 5

Capitolo 6

Capitolo 7

Capitolo 8

Capitolo 9

Capitolo 10

LA CONDANNA

Capitolo 1

Capitolo 2

LA NOTIZIA

Capitolo quattordicesimo

Capitolo quindicesimo

Capitolo sedicesimo

Capitolo diciassettesimo

Capitolo diciottesimo

Capitolo diciannovesimo

LA CONDANNA

Capitolo 3

LA NOTIZIA

Capitolo ventesimo

Capitolo ventunesimo

LA CONDANNA

Capitolo 4

Capitolo 5

Capitolo 6

LA NOTIZIA

Capitolo ventiduesimo

Capitolo ventitreesimo

LA CONDANNA

Capitolo 7

LA  NOTIZIA

Capitolo finale

Anche questa volta – Il Paradiso non esiste – Trama

Anche questa volta

Trama

Il Paradiso non esiste

Sembri

Sembri

Per Aurora – volume secondo – TESTO COMPLETO IN LETTURA LIBERA

Per Aurora – volume secondo di Bruno Mancini

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Per Aurora – volume secondo – Vetrina LULU

Per Aurora volume secondo di Bruno Mancini

seconda edizione

ID wdnrww

ISBN 978-1-4710-7753-1


Dettagli
Data di pubblicazione 24 ago 2022
Lingua italiano
ISBN 9781471077531
Categoria Narrativa
Copyright Tutti i diritti riservati – Licenza di copyright standard
Collaboratori Di (autore): Bruno Mancini

Specifiche di Libro
Pagine 102
Parole chiave Amore passione Ischia paradiso storie

Libro Dimensioni: A5 (148 x 210 mm)
Colore del contenuto: Bianco e nero Standard
Tipo di carta: 60# Bianco
Libro Tipo di rilegatura: Libro a copertina morbida
Finitura di copertina: Lucido

Titolo Per Aurora volume secondo
Sottotitolo Alla ricerca di belle storie d’amore
Marchio editoriale/Casa editrice Lulu.com
Licenza di copyright Tutti i diritti riservati – Licenza di copyright standard
Titolare del copyright Bruno Mancini

Descrizione
Dopo una notte nera, di incubi ed insonnie, passata tra una poltrona, una finestra, una birra, un sigaro, un boccale di distillato al peperoncino, un panettone, una musica jazz, una pisciata, una telefonata alla stronzetta di turno, una mezza bottiglia di un così detto spumante, la notte dell’ultimo dell’anno, buttata via nel tentativo di darmi una spiegazione priva di alibi, incertezze, imprecisioni, ipocrisie, teoremi, assiomi, postulati, a caccia di una mosca, nera, grassa, sudicia, petulante, imprevedibile, una notte lunga, interminabile, inusuale, la notte dell’ultimo dell’anno, spiaccicata, tra pranzo e cesso, per un malessere sconosciuto.
Punto.
Per una frase non conclusa.
Note sui collaboratori

Tabella dei contenuti
Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.” “… lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”

Categoria principale BISAC
POETRY / Subjects & Themes / Love & Erotica
Categoria BISAC 2
FAMILY & RELATIONSHIPS / Love & Romance

Info: Bruno Mancini
Cell. 3914830355 – tutti i giorni dalle 14 alle 23
[email protected]

 

Andrea Casta ha già conquistato i social con “Birth”

Andrea Casta famoso violinista elettrico e il videoclip “Birth” realizzato nella recentissima struttura ipertecnologica del Planetario di Cosenza

Violinista, cantante ed entertainer internazionale ANDREA CASTA negli ultimi anni, con il suo violino elettrico, grazie a una collaborazione con i più importanti dj del mondo e la sua anima di globe trotter, è stato uno dei protagonisti indiscussi dei più prestigiosi locali e club in Italia e all’estero.

Andrea Casta violinista elettrico e il brano “Birth”

Portavoce dello stile italiano, si è esibito nelle notti di mezzo continente, dal 2010 compie circa un tour all’anno in Medio Oriente, dove ha suonato a Dubai, ad Abu Dhabi, in Bahrein, in Israele, in Libano e in Qatar. Altre mete largamente esplorate appartengono alle Repubbliche ex – sovietiche: Russia, Ucraina, Kazakistan, Turkmenistan. Nel 2015 ha compiuto un tour estivo che lo ha portato in Turchia, Grecia ed Azerbaijan, insieme ad occasioni che lo hanno portato a Mauritius, Seychelles, Egitto e Spagna. Anche i club dislocati nel nucleo centrale dell’Europa lo hanno ospitato: da Berlino ad Amsterdam, da Nizza a Londra, dalla Svizzera alla Croazia per arrivare fino a Repubblica Ceca e Romania.

Lo scorso 31 ottobre 2019 è uscito il suo nuovo videoclip BIRTH il cui video è stato realizzato, con le riprese dei giovani registi Loren e Ervin Bedeli, nel Planetario G.B. Amico di Cosenza, nuovissima struttura inaugurata la scorsa primavera, scelta per le sue caratteristiche architettoniche e tecnologiche che confermano la vocazione alla scienza e all’arte della città calabrese.

Andrea Casta violinista elettrico e il suo brano “Birth”

Il nuovo singolo dell’artista è il quinto episodio del racconto fantascientifico” The Space Violin Project”, iniziato nel luglio del 2018 con un percorso musicale che va  dall’electro di “Double Sun” alla tech house di “Warp 6”, passando per scelte sonore progressive in “Black Hole Tale”, fino a “The River”, tutti successi che hanno fatto ballare migliaia di fan del globetrotter Casta in giro per il mondo.

“Birth”, invece, si avvicina alla future bass: nel brano il violino elettrico rallenta insieme ad una voce femminile su un groove di ispirazione dubstep, la melodia poi esplode in un drop cinematico ispirato dall’energia della nascita evocando tutte le speranze ed emozioni che precedono le avventure nello spazio del protagonista.

Nel video, nel quale il musicista riprende il suo viaggio nel futuro nei panni del Commander AJ, s’immagina che all’interno della struttura si svolga il suo addestramento in vista della prossima missione nello spazio: a istruirlo un’intelligenza artificiale impersonata dall’affascinante proiettore del planetario che, attraverso i suoi “occhi”, dà vita ad un omaggio ad HAL 9000, il supercomputer protagonista di 2001 Odissea nello Spazio.

Andrea Casta violinista elettrico

Andrea Casta ha maturato una visione musicale e un’esperienza artistica unica grazie ad un utilizzo del violino elettrico molto personale e contemporaneo. Negli ultimi anni ha intensificato le sue collaborazioni con i dj, diventando uno dei performer più richiesti in tutto il mondo e che più ha appassionato il mondo social avvicinando le nuove generazioni e il pubblico internazionale allo strumento violino

Oggi Andrea Casta ha più di 700mila ascolti su Spotify, quasi 200mila followers sui diversi social network, e negli ultimi anni si esibisce tra le 170 e 200 date all’anno in tour che lo hanno portato in 28 nazioni del mondo.

Silvana Lazzarino

 

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Fouad Dahmani

Fouad Dahmani

Data di nascita: 19/09/1989 a Ain Defla
Indirizzo: Via Attafi Belkacem N:48 Ain Defla
Telefono: +213 671.39.56.83
Email: [email protected]
Patente di Guida: B

Fouad Dahmani

Formazione

Maturità 2009 –Technikom, ibn khaldoun High School Ain Defla
Fabbricazione meccanica
Laurea 2012 Università di Khemis Miliana nelle scienze e tecniche delle attività fisiche e sportive
Master 2014 Università di Khemis Miliana nelle scienze e tecniche delle attività fisiche e sportive
Terzo anno di laurea in lingua italiana 2019

Esperienze

Educatore sportivo dal 2013 fino ad oggi
Insegnante di teatro nella scuola primaria privata Assia Djebbar – Ain Defla : 2017 -2018 / 2018 – 2019
Esperienza nel campo fotografico e video e nelle tecniche di montaggio con diversi programmi informatici
Pianista
Attore di teatro e cinema
Presidente del club scientifico culturale di lingua italiana nell’Università Blida 02 dal 2018 fino ad oggi

Attività di volontariato

Attivista dell’Associazione da 2008 fino ad oggi

COMPETENZE

Fotografia
Montaggio Video
Photoshop
Programmi informatici
Office
Arte e Sport

Lingue

Arabo : 10/10
Italiano: 07/10
Francese : 08/10
Inglese : 06/10

CONTATTI

0671.39.56.83

Ain Defla – Ain Defla

[email protected]

NOTIZIE

Promozione antologie compri cinque e paghi 2

La struttura del MiBACT

ArtCity2019 ARTE, MUSICA E SPETTACOLI NEI SITI DEL POLO MUSEALE DEL LAZIO 

 

DILA