Il Dispari 20230925 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230925 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230925

Editoriale | Premiata Angela Maria Tiberi

Per dire la verità, voglio ammettere pubblicamente di essere stato molto dubbioso sulla opportunità di pubblicare questo editoriale.

Non avrei voluto firmarlo per una questione di riservatezza che mi spinge sempre (e quasi sempre di riesco) a restare piuttosto defilato dalle attività culturali che contribuisco a divulgare.

Però, in questo caso, mi è sembrato che avrei commesso un ingiusto torto nei confronti di Angela Maria Tiberi, strenua attivista dell’Associazione DILA APS, se avessi lasciata la firma della notizia in un vago anonimato.

Non mi sono sentito di non offrire il giusto risalto “editoriale” a quello che è stato uno dei più ambiti riconoscimenti poetici da lei ricevuti.

Comunque chiedo indulgenza a chi ritenga, comprensibilmente direi, trattarsi di una estrema forma di mancato controllo della mia vanità!

Sul sito ufficiale del Comune di Milano

https://www.comune.milano.it/-/area-p.-domenica-17-settembre-a-palazzo-marino-strade-di-poesia

si legge:

«Milano, 13 settembre 2023 – Nuova stagione in Aula Consiliare per “Area P. Milano incontra la poesia”.

Domenica 17 settembre, alle ore 10:30 a Palazzo Marino, appuntamento con Strade di poesia, a cura di Luigi Ruggeri, giunto alla decima edizione.

Lo scopo dell’iniziativa è di promuovere il valore della poesia come strumento di comprensione della realtà oltre che di condivisione sociale.

L’edizione di quest’anno vedrà la presentazione di alcune plaquette poetiche facenti parte della Collana “Amici di Gibran” dedicate al grande poeta, pittore e aforista libanese del quale quest’anno ricorre il 140° anniversario della nascita.

Ingresso libero fino a esaurimento posti.»

Ebbene, in tale prestigiosissimo contesto, nel Salone d’onore (oggi conosciuto come Salone dell’Alessi), Angela Maria Tiberi, Vicepresidente dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” ha ricevuto il Gran  Premio Speciale dal Presidente Luigi Ruggeri dell’Associazione Teatro Cultura Beniamino Joppolo di Patti, Sicilia, per la poesia dedicata al sottoscritto e inserita nella silloge “Indimenticabile” (Collana Amici di Gibran edizione MAGI) con copertina dell’artista Milena Petrarca.

 Infiniti auguri a lei e tanti complimenti a Milena Petrarca (pluri vincitrice in diverse edizioni del nostro Premio OTTO MILIONI).

La poesia premiata è stata:

Bruno Mancini

Uomo dolce e gentile,
navighi sulla tua barca lontana
dalla riva del mare
per dimenticare gli affanni
e riaccendere la speranza
dell’Amore che vibra
nei cuori umani stanchi
di orrori e tragedie
che la storia tramanda ai posteri
come la storia dell’orca assassina
affamata di sangue,
ma educata ai valori profondi
che solo l’uomo vigoroso
sa rispettare e donare
a chi odia senza ragione e pietà.

Exif_JPEG_420

Exif_JPEG_420

Nel biglietto d’invito alla premiazione, con lo stemma del Comune di Milano – Area P MILANO INCONTRA LA POESIA – Strade di Poesia a cura di Luigi Ruggeri, troviamo scritto:

«Scopo dell’iniziativa “Strade di Poesia” giunta quest’anno alla 10^ Edizione è quello di promuovere il valore della poesia come strumento di comprensione della realtà oltre che di condivisione sociale.

L’edizione di quest’anno vedrà la presentazione di alcune plaquette poetiche facenti parte della Collana “Amici di Gibran” dedicate al grande poeta, pittore e aforista libanese

del quale quest’anno ricorre il 140° anniversario della nascita.

Le poesie dei poeti partecipanti al Tour poetico itinerante saranno, come sempre, veri e propri fiori poetici, vessilliferi di sapienza e verità, che affermano il valore della poesia e l’arte come voce di illuminazione, libertà e liberazione spirituale oltre che civile.

Si tratta di voci che non fatichiamo a considerare sapienziali perché scaturenti ad un’energia poetica che, a nostro avviso, deve essere esaltata e soprattutto diffusa.

Grazie a questa polifonia di voci ci è stato possibile mettere in connessione l’essenza della poesia contemporanea con gli stili e le poetiche di ognuno degli autori, per cui è possibile ad ogni scrittore, che vede il mondo con i propri occhi, creare la “sua poesia”, che a sua volta ci presenta il profilo intimo e profondo dell’autore che l’ha scritta.

Ognuno di loro è artefice della bellezza della vita avvolta dai profumi che ciascuna stagione porta con sé.

Ognuno di loro è spettatore del nascere e del morire del giorno, dell’abbraccio di un bambino, del sorriso, del pianto. Ognuno di loro è “passato”, “presente”, “futuro”, incedere delle stagioni nel tempo, di modo che le espressioni artistiche di questo Volume Antologico possano avvicinare la poesia a un pubblico differenziato; con una ricchezza di temi e di spunti, quali: il dolore, la morte, l’amore, la fede, che rendono “vive”, in chi legge, le stesse emozioni.

Grazie a loro possiamo offrire un contributo alla formazione spirituale e morale della Nazione, sicuri di poter carpire e far nostra la bellezza della varietà dell’Universo e comprendere il loro parlare fantastico, nel viaggio verso l’”Isola” dei “valori” che rappresenta la letteratura dell’anima di questi splendidi poeti del terzo millennio.

Da quest’anno Strade di Poesia ha cercato di sviluppare il connubio con la Narrativa sia essa come Romanzo o indagine sociologica, che come testimonianza storica.

Quest’anno è prevista la presenza della scrittrice Rita Coruzzi e del giornalista Giammarco Menga che si intratterranno brevemente con noi per parlare dei due libri editi: “La Giudicessa. Storia di Eleonora di Arborea” e “Un gioco da ragazzi” per testimoniare il rapporto forte con la poesia.

Due realtà: la storia che per Aristotele dalla poesia può trarre alimento filosofico e il gioco del calcio che per Pasolini, era addirittura “l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo”.»

Palazzo Marino (el Marin in dialetto milanese), costruito tra il 1557 ed il 1563 su progetto dell’architetto perugino  Galeazzo Alessi, è un palazzo nobiliare di Milano.

Molti scultori della Fabbrica del Duomo parteciparono attivamente alla realizzazione degli intagli del palazzo.

Venne acquistato dallo Stato nel 1781, divenendo, all’indomani dell’Unità d’Italia, la sede centrale del Comune di Milano.

L’acquisto del palazzo da parte del comune coincise con la demolizione dell’isolato posto tra il palazzo e la Scala e l’apertura della nuova Piazza della Scala.

Exif_JPEG_420

Il Dispari 20230918

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

VASCO E MEDEA

Parte seconda

Capitolo G

[… ]

Lasciargli sul corpo e nella mente i segni squassanti di una passione artificiale, artatamente impudica e violenta, tenera e vendicativa, ponendo in un solo amplesso tutti i registri delle sue esperienze, tutta la prorompente eccessiva sfacciata bellezza del suo corpo di donna non

più bambina, i giochi estremi di mani esperte di labbra avvampate di pelle di luna, tenerezze ossessioni, morbidezze stupori, in una altalena di grida e di sussurri che per anni la sua mente aveva elaborato, posizionato, montato come in un film con arte e per vendetta modulato come lo sguardo di una tigre.

Se invece fosti femmina
anima
aliena
the stardust melody show
inno
pacchiano
al mio ottuso incarnato destino

Un colpo di tamburo di Max Roach.

Capitolo H

Il segreto dei sapori non riduce il piacere di un gustoso manicaretto.

Una donna, presente con discrezione negli anni passati della mia vita, guarniva gli arrosti bruciati con un trito di capperi ulive nere e bacche di mirto affondate in brandy di pessima qualità.

Bistecca stupenda.

Il massimo al lume di candela.

Anzi il massimo del massimo guardando Adriano Celentano in un suo spettacolo televisivo.

Lo dico con molta ignoranza e senza allegria.

Se il segreto dei sapori non riduce il piacere di un gustoso manicaretto…

… (Se)…

… il dubbio di una azione non condiziona l’emotività di una partecipazione attiva.

Un’altra donna, più giovane, che mi pestava i piedi per farsi baciare gli occhi, scopriva di notte, forse dormendo, forse, le tonde colline di sabbia del Sahara a sbalzo sul fondo della sua schiena.

Ancora più bello quando il lume acceso vi abbozzava chiari scuri in movimento.

Stupendo ogni volta che Cicciolina compariva nella storiella del film notturno sul canale 9870000.

Se il dubbio di una azione non condiziona l’emotività di una partecipazione attiva…

… (Se)…

… il segreto della verità è l’inganno della forza.

Vasco non disse mai la verità.

Medea non seppe mentire.

Il segreto della verità nasce dentro noi, a chi di più a chi meno, come i peli sul corpo.

In età diverse…

… di varia intensità…

… discontinui per sesso e per radici.

I peli sul corpo, barba, baffi, capelli, ciglia, sopracciglia, ascelle, pube, torso, petto, dita, culo, cosce, gambe, nuca, naso, orecchie, forse dimentico, sì dimentico cuore, stomaco, ed allora aggiungo anima e cervello.

Qualcuno li toglie, altri li ignorano.

La prima donna che, spavalda, tentò di vivere nella mia casa, li gratificava di affettuose attenzioni.

Vasco non sapeva mentire.

Medea amava i forti.

La mia prima donna, spavalda, aveva bellissimi capelli.

«Due coyote contemporaneamente Uhhh Uhhh per due minuti quasi senza prendere fiato. Incredibile.

Più lungo dell’ululato del coyote nel film “Oltre le ombre rosse”, quando Ellor Queen esce dal coma procurato dall’agguato per rapina che ha visto morire la sua amata Annì (Mary Vorter), e si sente pronto ad iniziare la caccia ai delinquenti criminali. Dura un minuto.

Non mi sbaglio.

Un minuto secco.

In nessun film ne avevo mai sentito uno simile al loro.

Quasi due minuti.

Insieme.

Se devo dare credito alla mia esperienza quel doppio Uhhhh…

… Uhhhhh mugolato da entrambi contemporaneamente poteva solo significare la fine di una verginità, e vista la posizione… dicono a pecora, a pecora e caprone, a cagna e cane, a cavallona… dicono i giornali: sesso contro natura, innaturale io dico, allora, allora io faccio il vigile notturno, di queste cose ne capisco.

Poi il silenzio, il mio silenzio, uno dei miei silenzi… fino a quando giunse Benna Nera.»

«Forse udendomi arrivare, lo sapete faccio molto rumore, si erano nascosti aspettando che passassi.

Forse esausti da quel doppio Uhhhh Uhhhh che dice Manson Red si erano appisolati, che ne so, certo non li ho visti in mezzo a tutte quelle schifezze, voglio dire non si distinguevano tra quelle masserizie.
Luce niente, nemmeno un lampione per cento metri, finestre aperte nessuna, figuriamoci, sono anni che il vecchio palazzo è disabitato, c’è solo il vecchio, non mi ricordo come si chiama, il custode…»

«Attilio?»

«Sì Attilio proprio lui. Le luci non le accende nemmeno a Natale, e non è perché dorme!
No, di notte va avanti e indietro lungo il viale, conosce tutte le pietre, i fossi, le radici, le tane dei topi, e va avanti e indietro per ore al buio, dal pollaio al cancello, dal cancello al muro rotto, e così e così e così.
Come se aspettasse.
Mai capito chi.
Mai arrivato nessuno.
Cioè non c’era nessuna luce di nessun tipo, nemmeno la luna, controllate, quella notte non era una notte di luna, allora come potevo vederli con quelle due lucette ai lati del mezzo, non servano a niente, solo a segnalarne la sagoma, io vado perché conosco le strade, allora come potevo vederli e come potevo pensare che stavano nell’immondizia silenziosi e fermi?
Così è successo.
Con la benna.
La benna, sì la parte sporgente del mio mezzo, quella specie di cucchiaio gigante posto avanti alla pala meccanica, una coppiglia, volendo posso farne un disegno.
Lo sapete serve a rimuovere i rifiuti, l’immondizia, calcinacci, tronchi d’albero, macigni, è tremenda non si ferma davanti a nessun ostacolo, basta un colpo e bang come un timbro gigantesco schiaccia tutto.
Ad agosto c’era una carretta di auto abbandonata, ci credete con un colpo la ho schiacciata di mezzo metro, con il secondo era poco più alta di una lavatrice, e con il terzo pronta ad essere caricata sul camion.
Poteva capitare a tutti, a me come a lui o come a loro.
Così è successo.
Con la benna.
Ho messo la prima ho accelerato al massimo ho alzato la benna per scamazzare l’immondizia e poi l’ho abbassata di colpo, con forza e la benna li ha…»

«Signori è l’ora del flambè».

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo I

Posso affermare che avevano entrambi trovato ciò che veramente cercavano.

Al di là dei feticci ossessivi e dei ritorni al passato.

Per una volta, l’ultima, oltre le disperate solitudini.

La radio, il disco, gli uomini con la camicia rossa, i russi in Ungheria, il cancello con volute di ferro battuto, i loro nomi, Vasco, Medea: altari di false devozioni, patiboli di sacrifici insensati.

Mentre Benna Nera muoveva la pala meccanica, per Vasco rifioriva la sua donna abbandonata, piena di seduzione, dal passato misterioso, sua, donna, intrigante, fascinosa, e lei si aggrappava al suo amore totale, dedicato unico inossidabile, si appagava con una trasgressione voluta, voluta con tutte le forze, in uno stupefacente protagonismo sfacciato.

Stupire.

Medea e Vasco due individui semplici nelle azioni, due tipi particolari superando le apparenze.

La dama senza età seduta al mio fianco, né bella né brutta, né dolce né bassa, né alta e neppure cattiva, Aurora, chiamata da tutti “SIGNORA” guarda le mie mani colme di carte, di fotografie e di nastri registrati.

«Confondi» mi dice «sapere e sentire.
Misceli tutto perdendo, in un amalgama da sabbie mobili, il senso del vero e del falso, finzione e realtà.
Così è la vita, non te ne faccio colpa, da sempre arruffona, di comica indulgenza e di sfrenate accuse.
Vasco e Medea.
Tu la vali.
Io no.
Finzione e realtà come Aurora e Signora, nel regno del mio pensiero trovano luoghi diversi per rendersi eterni.
Mi dispiace.»

 

Mi concede il tempo di baciarli sulla fronte, e spariscono in una nuvola. Buf.

Fine?

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo dopo fine

A  Medea

1

Il piccolo bagliore nel cesto
di lumache
vinceva avvinghiato da
bolle
vischiose
profondi mongoli sonni.

2

Così Medea scoprì il suo
sesso
innaturale
fendendo sfregiando fra
panche
d’intimoriti
silenzi maciullati in urla.

3

Se invece fosti femmina
anima
aliena
the stardust melody show
inno
pacchiano
al mio ottuso incarnato destino.

A Vasco

1

A cavallo dell’orso
scimmiotta
la folla disseminata
nel prato di uno stadio
Ah Vasco!
tra fumo stellare
il verso del lupo nella steppa
Uhh Uhh Uhh.

2

Ritorna assassino
nell’ombra ballerina dei vincenti
il fallo abbandonato
nella doccia
Ah Vasco!
per uomini incerti
in teneri sguardi alla luna
Uhh Uhh Uhh.

3

Quando
un giorno avrai uno specchio
avrai due occhi
per ascoltare una canzone
in solitudine
Ah! Vasco
dimmi quel posto.
Io vengo.
Uhh Uhh Uhh

A VASCO E MEDEA

Ancora non si placa
l’eco
maledetta
del suo urlo
tra le braccia
rosse
bastardo.

Ancora non è fermo
il disco
uhh uhh uhh
la notte non è più
sicura
bambina.

Ancora non è sopita l’eco
indecente volteggio
sul letto acciottolato di Medea.

Scorrono nelle case
i volti
falsate riprese
sul palco rosso
del tiranno.
Oh Vasco!
Potessi credervi
sapessi illudervi!

Una volta in più Medea riconquista la sua verginità e Vasco il suo dominio.
Anche in questa occasione, invece, il mio lettore barbaramente assediato sconfitto distrutto, ridotto in catene, comprende che

Vivere insieme a me
hai ragione hai ragione te
non è mica semplice,
non lo è stato mai per me.” (Vasco Rossi)

Alla prossima.

“… e smettila di piangere…
siamo soli.” (Vasco Rossi)

Fine.

Un racconto di Bruno Mancini

ISBN 9781471081149, pagine 93, copertina morbida, A5 (148 x 210 mm), 14.00 €, acquistabile all’url:

 https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230911

Il Dispari 20230911 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230911 – Redazione culturale DILA APS

TINA BRUNO |UNA PAGINA RITROVATA

seconda parte

La prima parte è stata pubblicata il 16 gennaio.

Lina dotata di un carisma eccezionale si rese conto che qualcosa non andava, non sapeva che cosa pensare, che cosa fosse accaduto al suo Edoardo o Edo come osava chiamarlo, sin dall’adolescenza.

La mamma assorta nelle pulizie della casa non prestò attenzione a quella brutta interruzione musicale, mentre Lina, con spirito combattivo fece di tutto per farle capire che qualcosa, senz’altro, era accaduto a Edoardo.

Cosa!

Dopo quindici minuti la mamma udì bussare alla porta, si avviò ad aprirla e con grande sorpresa si trovò davanti Edo.

La donna, meravigliata e felice, cercò in tutti i modi di contenere il suo entusiasmo, mentre il ragazzo stanco e ansimante per la corsa, prima di spiegare il motivo per cu si trovava lì, chiese di sedersi e di avere, per favore, un bicchiere d’acqua.

Riacquistate le forze andò a fare compagnia a Lina che nel vederlo si agitò tanto.

«Allora come stai? Era da molto tempo che volevo venire a trovarti, ma mi mancava il coraggio, inoltre, pensavo che tu non volessi vedermi.

Io non ho trascorso un giorno senza pensarti, senza rivederti nei miei sogni, e mi lasciavo andare senza combattere o per lo meno venirti a trovare, non più come fidanzato, ma come amico, cosa che non accettavo.

Non mi sono mai rassegnato a perderti e custodivo questo segreto soltanto in cuor mio. ogni tanto prendevo l’album delle nostre foto e lo sfogliavo, non volevo starti lontano, anche se le tue scelte, diverse dalle mie, non m’impedivano di amarti.

Io ti amo più di prima e non riesco a innamorarmi di nessun’altra donna.

Adesso, però, basta parlare dei miei sentimenti e andiamo a spiegare il motivo per cuoi sono qui da te.

Oggi, verso le 13.00, ero seduto nel mio panda giallo, e qui apro una parentesi: (nonostante i km abbiano superato il programma di corsa, non l’ho sostituito. La ricordi?), e, per giunta, ero parcheggiato in doppia fila.

Il parcheggio vicino a casa tua era tutto occupato da auto in sosta, sembrava un grande tappeto multicolore.

Oggi, poco m’importava che i vigili stilassero la multa di fronte al coraggio di dimostrarti il mio amore.

Ho interrotto bruscamente la melodia perché mio padre tornando a casa dall’ospedale presso il quale presta servizio passandomi accanto con la sua auto, mi dice “Ti ho portato la rivista scientifica nella quale è descritta la grande scoperta del momento, leggila e, poi, dimmi che cosa ne pensi.”  Aggiunge “Fai bene a suonare per la tua cara Lina. La musica, a volte, aiuta anche i malati in stato comatoso a risvegliarsi.”

Ci salutiamo, do una letta alla rivista e corro da te.

Come ben sai, la ricerca dopo aver affermato che i sintomi della SLA possono essere simili a quelli di una larga varietà di altre malattie o disordini più trattabili, e che vanno eseguiti test appropriati per escludere altre malattie, ha utilizzato l’elettromiografia come tecnica di registrazione particolare che rileva l’attività elettrica provocata o spontanea nei muscoli, identificando tre proteine che si trovano nel liquor cefalorachidiano a concentrazioni significativamente inferiori nei pazienti affetti da SLA rispetto a quelle che si trovano nelle persone sane.

Un indice accurato al 95% per la diagnosi di SLA

Questi sono i primi marcatori biologici disponibili per la diagnosi di questa malattia e potrebbero essere strumenti per confermare o negare la diagnosi di SLA, quindi, mentre per le procedure diagnostiche attuali, il tempo medio che trascorre dall’insorgenza dei sintomi alla diagnosi è di circa dodici mesi, la ricerca di cui si parla, indicando marcatori diagnostici specifici, aiuta i sanitari a emettere diagnosi precoci capaci di migliorare attraverso le cure farmacologiche e le terapie fisiche il loro stato.

Questo è quanto riporta la rivista.

Come vedi la ricerca va avanti, quindi, possiamo ben sperare.»

Il Dispari 20230911 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230911 – Redazione culturale DILA APS

Dalla raccolta “La sagra del peccato” di Bruno Mancini

Il Dispari 20230911 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230911 – Redazione culturale DILA APS

Una poesia dedicata alle vittime della strage dell’11 settembre 2001

Dalla raccolta “La sagra del peccato” di Bruno Mancini

Le ombre, per vivere

1

Le luci della
lelu  cide  lla fe  sta
nessuno vuole questo
Due isole
due  is  ole
è un gioco stupido
Tu e Capri
tue  ca  pri
esperienze estreme
Sconosciute
scono  sciu  te
due ombre ingarbugliate.

2

L’entrata alla valle
dei sogni
il vezzo adulto di
ricordare
l’allegra sinfonia
priva di note
il boa era anche
un guanciale
sapessi quante rondini
non tornano
squarciava il mare
un elicottero
nemmeno un giorno
ti ho pensata
io mostro il primo
livido

3

Quando sarà l’11 settembre
non venite a dormire nel mio letto..
Sorpresi Giulia che volava
a braccia aperte
a gambe aperte
a bocca aperta
e se gridava gridava fumo
e se piangeva
e se pregava
e se pensava

e se moriva mancava poco.
(Poesia tratta da “La sagra del peccato” – Bruno Mancini)

La poesia “Le ombre, per vivere” dedicata alle vittime della strage dell11 settembre 2001 nella traduzione della poetessa pittrice italo americana Pamela Allegretto Franz

Le ombre, per vivere

The shadows, live on

1

The party lights
thepa rtyli gh ts
no one wants
Two islands
two isl ands
it’s a foolish game
You and Capri
youand ca pri
extreme encounters
Strangers
stra ng er s
Two bewildered shadows.

2

The entrance to the valley
of dreams
the mature habit to
remember
spirited symphony
deprived of notes
the buoy was also
a pillow
it knew how many swallows
don’t return
a helicopter sliced open
the sea
not even one day
did I think of you.
I reveal the first
bruise.

3

When September 11th arrives
don’t come to sleep in my bed.
I surprised Giulia, who flew
with arms open
legs apart
mouth agape
and if she was screaming, she screamed smoke
and if she was crying
and if she was praying
and if she was thinking

And if she was dying little was lost.

 

LE OMBRE, PER VIVERE
Tradotta in lettone da Liga Sarah Lapinska
ĒNAS, LAI DZĪVOTU

1
Gaismas
svēt ku gais mas
neviens to nav gribējis.
Divas salas
divas sa las.

Tu un Kapri
tuun Ka pri
sevišķas pieredzes
nepazīstamas
nepa zīstamas
divas ēnas, apmulsušas.

°———°———°———

2

Iekļūstot sapņu tālēs
Kāds glāsts,ko atminēt
Stauja simfonija
bez notīm.

Boa bija arī spilvens
ja tu zinātu,cik daudz bezdelīgu
neatgriežas
jūrā trāpījis helikopters
nevienu dienu
tu neiedomāji
es rādu tev pirmo zilumu.

°———°———°———

3

Kad būs 11.septembris
nenāciet gulēt manā gultā.
Toreiz Džūlija lidoja
atplestām rokām
atplestām kājām
atplestu muti
un kliedza,kliedza,kliedza
un,ja raudāja
un,ja lūdza
un,ja nu domāja

I link ad alcuni video realizzati con letture della poesia “Le ombre, per vivere” dedicata da Bruno Mancini alle vittime della strage dell11 settembre 2001

Legge Antonio Mencarini con Opere pittoriche di Francesco Ottobre

https://youtu.be/zPdhVRAebA8

Legge Lucia D’Ambra 

https://youtu.be/JqAJe4AaNIg

Legge Antonio Mencarini

https://youtu.be/D9N5YsXqtCY

Bruno Mancini poesie: “Ta ta tata” Nicola Pantalone – “Le ombre” “E sento” “Sono quella” Lucia D’Ambra

https://youtu.be/gkAFvdaGDGs

Le ombre per vivere – Poesia di Bruno Mancini da “La Sagra del peccato”- Legge Lucia D’ambra

https://youtu.be/NrqYT0z0Tok

Il Dispari 20230911 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230911 – Redazione culturale DILA APS

https://www.emmegiischia.com/wordpress/traduzioni-poesie/

Poesia di Bruno Mancini “Le ombre per vivere”

Legge Antonio Mencarini con Opere pittoriche di Francesco Ottobre

Legge Lucia D’Ambra 

Legge Antonio Mencarini

Bruno Mancini poesie: “Ta ta tata” Nicola Pantalone – “Le ombre” “E sento” “Sono quella” Lucia D’Ambra

Le ombre per vivere – Poesia di Bruno Mancini da “La Sagra del peccato”- Legge Lucia D’ambra

Il Dispari 20230904

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

VASCO E MEDEA
PARTE SECONDA

Capitolo F

«Ha mai portato via qualcosa?»
«Solo una volta. Una busta. Pareva un biglietto d’auguri.
E non mi sbaglio.»

Spostare tutto quanto gli impedisce di prenderlo, toccarlo, impossessarsene.
Azione non agevole, sia per il buio quasi totale, sia per l’intrigo dei rami secchi e graffianti.
È questa la perversione che Manson sta descrivendo e che rapisce Vasco, il tiranno della sua mente, la mania, la forza che lo opprime, il buio della sua coscienza, il nettare di giorni, notti, ore, minuti, di ogni respiro e per tutti i suoi pensieri.
Risalire, attraverso gli oggetti ritrovati nelle scorribande notturne, alla vita intima dei proprietari così da impadronirsene.
La sedia poltrona trono con alto schienale di bambù intrecciato è la fatica dei tagliatori indiani, le dita spezzate dal machete e le ossa gonfie di artrite; è il fumo denso ed umido necessario a curvare i rami per crearne la struttura respirato dalle donne seminude e dai bambini scalzi; è l’ammirazione invidia della commessa del negozio di mobili, di ritorno a sera nel monolocale diviso con la figlia del facchino; è la nonna tra due cuscini accanto al camino, sola, nella casa piena di ninnoli; è la vita di loro tutti che fluisce docile nella sua mente, rifocillandola.
Fare suo l’anima e il cervello di gente sconosciuta ed ignara.
Lo specchio: cornice di legno intarsiato con quattro forme sporgenti agli angoli prive di apparenti significati.
Grande quanto una finestra.
Una donna, solo per una donna.
Magnifica, eclatante, luminosa.
La regina Brunilde delle case popolari.
Poggiato con delicatezza, senza un graffio, adagiato ad un cumulo di scatole di cartone colme di indumenti una volta sgargianti, modellati per attrarre, indurre in tentazione.
Per Vasco un lungo sogno ad occhi aperti.
Brunilde sconfitta da Biancaneve.
Francesca contro Daniela.
Chi può sapere a quali limiti di follia immaginativa sia giunto il suo includersi, incunearsi, permeare quelle creature sconosciute, quelle fonti di miraggi feticisti?
Una notte di capodanno, mentre i leoni gli ballavano in testa ed il vino e lo spumante gliela facevano girare, si era affacciato al davanzale della finestra sommersa in un turbinio di fuochi artificiali da sbarco in Normandia.
Cinesi, coreani, napoletani veraci, i botti partivano e giungevano da ogni direzione, ed intendo non solo da destra e da sinistra ma anche dal basso e dall’alto.
Finanche una specie di pallone aerostatico chi sa come ancorato e con quale sistema attivato, produceva luccicanti interferenze sugli incendi artificiali e sui fumogeni pastosi ed ammantanti che venivano schizzati da strumenti di folclore tra i più strani e bizzarri.
Vasco, non sapeva neanche più il suo nome.
Volgeva lo sguardo verso la curva in cui la strada piegava ad angolo retto e sotto i bagliori dei fuochi artificiali, accanto ai due bidoni dell’immondizia stazionati pochi metri prima della curva, credeva di vedere un oggetto conosciuto.
L’orologio a pendolo.
Vasco guardava una cassetta di legno piena di residui di frutta e foglie di verdure, assalito dai leoni la fissava fino ad attendere il nuovo scoppio di un lampo, e gli appariva come l’orologio della vecchia villa con la apertura sportello incardinata con il miccione di bronzo lavorato a mano, il vetro in parte opacizzato decorato da disegni di uccelli in volo, il centro rotondo trasparente per le due lancette.
Ed esse erano davvero a forma di sottili alabarde.
Dlondlon.
I leoni, il vino, lo spumante, la penna, anche la birra.
Scese ad abbracciarla.
La cassetta con le bucce di banana, i fondi di ananas, i torsoli di cavolfiore.
Medea non capiva.
Medea non leggeva i pensieri.
Indecente?
Innocuo?
Certo con il pudore di una solitudine silenziosa.
Trasferire vite altrui nella propria esistenza tramite la spazzatura!
Ma questa notte è speciale.
Questa notte, sa bene di mettere in gioco anche la propria esistenza.
Con la rottura definitiva di ciò che ha di più caro.
Medea.
L’amore.
Ma questa è la notte.
Questa notte è tornato per salvare.
Salvarsi.
Impedire che l’icona della sua gioventù sia distrutta, tritata, maciullata, incenerita, insieme a cumuli di immondizia anonima.
Sul muro di cinta limitrofo ad uno dei cassonetti non è poggiato una radio giradischi degli anni cinquanta.
Non per Vasco.
È la radio del 4 Novembre 1956, e poggiato sul piatto, impolverato, graffiato, c’è il suo primo disco a 45 giri.
Un disco che la puntina di marca Medea aveva solcato e solcato fino a conoscerne ogni abrasione, tutte le rughe, quasi da sempre.
Sul muro giace abbandonata la sua giovinezza.
Dalla catena di eventi immaginari prodotta dalla sua veterana esperienza, dalla visione che gli appare sospinta dai suoi ricordi, dalla coincidenza del nome del cantante e della marca della puntina, dal parallelismo di intenti dei due personaggi visti nella sua ottica dello “Stupore”, dall’ormai quasi certo fallimento del rapporto sentimentale per questa ulteriore fuga notturna, come una Medea…
più di una Medea…
si sente sconfitto, sconvolto, profanato, e come ogni Medea…
più di ogni Medea…
vuole distruggere il suo passato attraverso la sopraffazione del frutto del suo amore, profanandosi.
La mia birra è diventata calda, il gelato di fragola e limone della donna al mio fianco, Aurora, si è sciolto.
La donna guascona, come per aprire una porta, effettua un breve spostamento della mano destra verso l’esterno del suo corpo e come in seguito ad un ordine od una magia le luci si spengono, al posto del pianoforte suona un contrabbasso pizzicato nel tipico accompagnamento jazzistico, sul fondo della sala al di qua dello specchio, immobile davanti al cancello di ferro battuto con volute arabesche, appare Medea.

1
Il piccolo bagliore nel cesto
di lumache
vinceva avvinghiato da
bolle
vischiose
profondi mongoli sonni.

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

Parte seconda
Capitolo G

Medea, nascosta, guarda…
«Eppure è sempre favolosa.
Un incanto.
Una favola.
Sembrava una regina tanto era bella e profumata, pareva la ragazza copertina di Play Boy tanto era scollacciata e provocante.
Il suo profumo mi è rimasto addosso per due giorni, è quasi passato un anno ed ancora non ho dimenticato un neo, uno, della sua pelle.
Eppure non è durato che un’ora…»
…anche lei ha deciso di stracciare le ultime titubanze per riprendere la bellezza della sfida recandosi dove lo aveva visto durante la passeggiata…
«… eppure ne cucino di patatine fritte di Hamburger e crauti e cipolle.
Eppure dopo due giorni l’avevo ancora nel naso.
Non so da dove veniva.
Se fumavo, la sigaretta era profumata di lei.
Il gilet rosso che solitamente adopero come abbigliamento di servizio (è il colore migliore per nascondere le macchie di ketchup e gli schizzi dei salsicciotti che preparo di notte nel mio camper hot dog), il gilet ed il grembiule erano inutilizzabili, tanto e tanto profumati e…»
…Quanti uomini con la camicia rossa aveva avvicinato mostrando l’esca di un seno appena velato, e sempre accantonati dopo un’ora e…
«… fu lei, poggiando la mano sul piano di lavoro per sostenere l’impatto delle mie sbattute vorticose, a venire in contatto con il wurstel pronto ad essere cucinato, lo pose nella mia mano destra ed accompagnò, con chiari cenni di voluttà, il movimento dell’introduzione tra i peli ormai scompigliati della sua parte intima. Eppure la melanzana la bottiglia di birra, tutto quanto era possibile, lei prese tutto, proprio…»
Quante volte aveva ripetuto il gesto di stringerli fino al dolore!
Il sussurro del primo inganno. Nessuno…
«…TUTTO.
Due colpi, e via per terra schiacciati come serpenti.
Un casino.
Una grande casinata.
Un odore bellissimo, eppure un odore di femmina bruciata, ma poco adatto a fare da contorno ai cibi grezzi e popolari della mia cucina.
Un panino alla violetta? Ciclamino?»
… nel suo segreto.
Nessuno nella violenza del suo ricordo.

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

Prosegue lunedì prossimo
ISBN 9781471081149, pagine 93, copertina morbida, A5 (148 x 210 mm), 14.00 €, acquistabile all’url:
https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

DILA

NUSIV

 

 Programma e protagonisti DILA APS al BookCity 2023

Programma e protagonisti DILA APS al BookCity 2023

 Programma e protagonisti

Ci saranno

Bruno Mancini

Programma e protagonisti DILA APS al BookCity 2023

Programma e protagonisti DILA APS al BookCity 2023

Alexandra Firita

Programma e protagonisti DILA APS al BookCity 2023

Programma e protagonisti DILA APS al BookCity 2023

Angela Maria Tiberi

Programma e protagonisti DILA APS al BookCity 2023

Programma e protagonisti DILA APS al BookCity 2023

Angela Prota

Programma e protagonisti DILA APS al BookCity 2023

Programma e protagonisti DILA APS al BookCity 2023

Antonella Ariosto

Programma e protagonisti DILA APS al BookCity 2023

Programma e protagonisti DILA APS al BookCity 2023

Chiara Pavoni

Programma e protagonisti DILA APS al BookCity 2023

Programma e protagonisti DILA APS al BookCity 2023

Lucia Abbatantuono

Programma e protagonisti DILA APS al BookCity 2023

Programma e protagonisti DILA APS al BookCity 2023

Lucia Pavone

Programma e protagonisti DILA APS al BookCity 2023

Programma e protagonisti DILA APS al BookCity 2023

Mariapia Ciaghi

Programma e protagonisti DILA APS al BookCity 2023

Programma e protagonisti DILA APS al BookCity 2023

Maria Luisa Neri

Programma e protagonisti DILA APS al BookCity 2023

Programma e protagonisti DILA APS al BookCity 2023

Davide Felice

Programma e protagonisti DILA APS al BookCity 2023

Programma e protagonisti DILA APS al BookCity 2023

Franco De Biase

 

Franco Fratini

Programma e protagonisti DILA APS al BookCity 2023

Programma e protagonisti DILA APS al BookCity 2023

Jeanfilip

Programma e protagonisti DILA APS al BookCity 2023

Programma e protagonisti DILA APS al BookCity 2023

Massimo Abbate

Programma e protagonisti DILA APS al BookCity 2023

Programma e protagonisti DILA APS al BookCity 2023

Roberto Castaldo

Programma e protagonisti DILA APS al BookCity 2023

Programma e protagonisti DILA APS al BookCity 2023

DILA APS al Centro Internazionale di Brera il 17/11/2023 dalle 11:00 alle 15:00 

CENTRO INTERNAZIONALE DI BRERA

Da Cinquant’anni il Centro Internazionale di Brera nella Chiesa e nella Canonica di San Carpoforo svolge in modo continuativo ed autofinanziato, una attività di promozione e produzione culturale d’avanguardia – in particolare nel campo delle arti visive, cinematografiche, teatrali, letterarie e multimediali – che si è sempre legata ai temi sociali nel segno della tutela dei diritti umani e che si è svolta grazie alla collaborazione con organizzazioni e personalità intellettuali ed artistiche di livello internazionale.

Il complesso, sorto alla fine del III secolo per opera di Sant’Ambrogio e di Santa Marcellina, risale nella forma architettonica attuale al XII secolo, con l’ultima ristrutturazione realizzata dal Card. Federico Borromeo nel XVI secolo.

Qui sono stati ospitati protagonisti della letteratura, della scienza, del cinema e della musica come Vaclav Havel, il regista Waida, Lech Walesa, Sacharov, Jiri Pelikan, David Cooper, André Glucksmann, Bian Ino, Jack Lang (ministro francese dela Cultura con Mitterrand), autori italiani gli esordi, allora sconosciuti, come Roberto Benigni e Nanni Moretti, le grandi mostre di Jo’ Ponti e Titanus. Mario Merz Arte e Società con gli artisti emergenti del momento, l’Odin Theatre, la coerografa Pina Bausch e la filmaker Rebecca Horn.

Amnesty International proprio nel Centro Brera aveva la sua sede operativa nazionale.

A partire dal maggio 2016 l’ultima Convenzione col Comune di Milano assegna al Centro Brera l’incarico del recupero storico-architettonico dei luoghi in concessione e il rinnovo dell’uso dei locali del piano terra e del Camminamento della Canonica. Il Centro opera dunque in contiguità con la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori ed ora con il progetto Laboratorio Formentini (nella Canonica) e con l’Accademia delle Belle Arti (nella Chiesa grande di San Carpoforo).

BookCity 2023 programma e protagonisti DILA APS

DILA & Bookcity 2023

DILA & Bookcity 2023

DILA & Bookcity 

Ai Soci Fondatori DILA

Al CD DILA

Ai Soci DILA

Ai partecipanti al Premio OTTO MILIONI

Ai partecipanti alle antologie Made in Ischia

A tutti gli Amici e Collaboratori dei progetti DILA

 

Carissimi,

oggi abbiamo ricevuto l’invito ufficiale a partecipare all’evento di presentazione della nuova edizione del BookCity 2023 di Milano #BCM23 che si terrà il 29 Marzo alle ore 10,30 nel Palazzo Reale in P.za Duomo 14 – Sala Conferenze dell’Assessorato alla Cultura.

Ovviamente DILA ha intenzione di partecipare anche a questa edizione e, quindi, vi informerò tempestivamente sui dettagli che saranno comunicati durante tale conferenza stampa.

Cari saluti

EVENTO n.1

EVENTO n. 2

EVENTO n. 3

EVENTO PUECHER

DILA & Bookcity

Professionisti DILA APS 20230922 – Il Dispari: Massimo Abbate

Professionisti DILA APS 20230922 – Il Dispari: Massimo Abbate

Professionisti DILA APS 20230922

Professionisti DILA APS 20230922 - Il Dispari: Massimo Abbate

Professionisti DILA APS 20230922 – Il Dispari: Massimo Abbate

MASSIMO ABBATE | MINI STORIA DEL

FESTIVAL DELLA CANZONE NAPOLETANA

Napoli anno 2015.

Semplice il regolamento, due step da superare: New Generation online dove viene fatta una prima scrematura delle proposte mediante il solo ascolto dei file pervenuti via mail su [email protected] e New Generation Live dove i prescelti si cimentano in performance dal vivo e questo per verificare la qualità delle voci, il movimento scenico e soprattutto la qualità espressiva.

Vengono così selezionati 23 finalisti.

Massimo Abbate chiede a Rino Giglio di coordinare i giovani talenti per correggere pronuncia e, insieme al maestro Lino Pariota, lo stile musicale.

Rino Giglio, invece, propone a Massimo la co-direzione artistica.

Massimo accetta con riserva per eventuali prossime edizioni.

L’ANIA Associazione Nazionale Italiana Artisti si fa carico volontariamente di organizzare l’evento.

Tutti vi partecipano gratuitamente tranne ovviamente lo staff tecnico.

Il teatro Politeama ritorna ad essere quel grande scenario di prestigio e la città risponde con un sold out.

Il ricavato dell’incasso è devoluto alla “Chiesa degli Artisti” di piazza Trieste e Trento.

In una città dormiente e con poca memoria, finalmente si apre uno spiraglio di arte, competenza e organizzazione di alto profilo per rilanciare la canzone di Napoli in netta crisi di qualità.

“Festival di Napoli New Generation 2015 – I Edizione” –  26 giugno ore 21 Teatro Politeama

Vince Giusi Barone, mentre il Premio della critica va a Rosa Chiodo.

Direzione Artistica Massimo Abbate e Rino Giglio.

Direzione Musicale Lino Pariota.

Presentatrice Lorenza Licenziati.

Presidente di Giuria Bruno Lanza.

Membri di Giuria: Francesco Boccia, Mimmo di Francia, Franco Castiglia.

Ospiti speciali: Carlo Missaglia, Anna Capasso, Franco Castiglia, Mimmo Di Francia, Peppe Lanzetta, Ciccio Merolla.

INTERPRETI  TITOLI AUTORI

ARIO: Pe’ mme nun ce sta’ niente – De Pompeis; GIUSI BARONE: Voglia d’allucca’ – Nicolò & Pariota; LORENA BARTOLI: L’urdemo quarto ‘e core – Bartoli & Spenillo; Ciliberto MARIA BOCCIA: Aiere e dimane – Da Vinci; GABRIELLA CACCIATORE: Scordame – Cavallini & De Pompeis; MARIO CAVALLINI: Ce sta’ tiempo ancora – De Pompeis; MARIA ROSARIA CENNI: ‘Sta musica – Cenni;  ROSA CHIODO: Si vo’ Dio – Palomba & Alfieri; MARIANNA CORRADO: Annanz’ ‘o core – Troiano & Marotta Sorrentino; ANTONIO CORSI: Comm’ a na Maddalena – Corsi;

BRUNO CUOMO: Accussì – Iodice & Serretta & Di Gennaro;

ANNALISA DEL MASTRO: Addo’ stanne – Abate; PIERO DEL PRETE Feat TIZIANA RUOTO: Cu’ tte –  Del Prete; ANTONYA DI IORIO: L’ultima canzone – Abate; SASA’ DI PALMA: Lacreme d’ammore – Troiano &  Marotta Sorrentino; ENZO ESPOSITO: Addò staje – Torregrossa &  Manvati; CLELIA LIGUORI: Ué – Giglio Barbareschi; ALESSIA MOIO: Senza parla’– Bozza & Russo;

MARIO PADUANO: Dimane – Cirillo; FABIO PASCARELLA‘: Na canzone pe’ cagnà – Giglio & Barbareschi; GIUSY SARNO: Sentiento – Abate; CIRO SPANO’: Laura – Troiano Marotta; NUNZIANA VENEZIA: ‘A lontananza – Venezia; VOLA NAPULE: E penziere – Tirozzi.

Il seguito alla prossima settimana

Professionisti DILA APS 20230922 - Il Dispari: Massimo Abbate

Professionisti DILA APS 20230922 – Il Dispari: Massimo Abbate

Professionisti DILA APS 20230915

Professionisti DILA APS 20230915

Professionisti DILA APS 20230915

MASSIMO ABBATE | MINI STORIA DEL

FESTIVAL DELLA CANZONE NAPOLETANA

Napoli anno 2015.

Siamo nell’Arts Cafe Napoli dell’amico Ciro Giorgio.

A uno dei tavoli, sono seduti Massimo Abbate, Rino Giglio e altri amici.

Massimo riceve una telefonata da Marisa Fierro si alza e si allontana dal tavolo.

Dopo qualche minuto ritorna e si risiede molto preoccupato.

Annuncia che “Interpreti del sole”, un suo lusinghiero progetto dedicato ai grandi dell’Alta Nomenclatura della canzone Napoletana e in questo caso ad Aurelio Fierro da svolgersi al Teatro Politeama di Napoli, non si farà più a causa dell’assenza del nipote Aurelio junior, impossibilitato da un impegno inderogabile in un locale di Capri. La signora Marisa ha appena chiesto a Massimo telefonicamente di rinviare la manifestazione a data da destinarsi.

Massimo è basito.

A 9 giorni dall’evento deve trovare un altro artista da ricordare.

Impresa ardua poiché il tempo stringe e la macchina organizzativa già ben avviata rischia di incepparsi.

Ricominciare da zero.

La domanda è: “Come si fa a optare per un altro nome in così poco tempo?”

Per Massimo i grandi interpreti vanno ricordati per bene con calma e con rispetto tanto è il materiale che bisogna visionare e tante sono le persone da ricontattare vicine all’artista e coinvolgere nell’iniziativa.

A questo punto pensa che bisogna fare una manifestazione diversa.

Una manifestazione magari legata ai talenti vocali di Aria di Napoli il musical, una sua creatura con la quale ha aperto i battenti del teatro Trianon nel 2011.

Pensa che aggiungendovi altri giovani mediante provini, e incentrandola su canzoni inedite o poco in luce, può dare una spinta alla creatività di autori noti ma un po’ in letargo e creare una favorevole occasione per gli autori emergenti.

Rino Giglio entusiasta dice:

-“Bella idea Massimo!  Diamo spazio ai giovani.

In pratica qui questa sera stai per far rinascere il Festival di Napoli.”

A Massimo si accende una luce interiore.

Ricorda che suo padre aveva un progetto scritto a mano proprio sul Festival di Napoli e ben conservato, quasi nascosto in due vecchi fogli, nella enciclopedia della Canzone Napoletana di Ettore De Mura.

Partendo dai giovani interpreti di Aria di Napoli con l’aggiunta di altri talenti del canto partenopeo, il titolo potrebbe essere Festival di Napoli New Generation.

Rino si offre di dargli una mano e mette subito a disposizione la sua sala al Vomero per fare i provini.

Seduta stante telefonano a molti amici autori di livello per avere la certezza di fare qualcosa di altamente qualitativo.

Rinasce così il Festival di Napoli con sottotitolo Lyric New Generation.

Festival dei giovani e della nuova proposta creativa.

Concorso a iscrizione gratuita.

Pubblicizzato solo via web ,in tre giorni riceve 145 richieste d’iscrizione.

 

Il seguito alla prossima settimana.

Professionisti DILA APS 20230915

Professionisti DILA APS 20230915

 

Professionisti DILA APS 20230914

Professionisti DILA APS 20230914 - Andrea Del Buono 

Professionisti DILA APS 20230914 – Andrea Del Buono

ANDREA DEL BUONO |  RUBRICA: BIOLOGIA POSITIVA & SALUTOGENESI – 1

Salutogenesi è tutto ciò che crea salute, ovvero tutto ciò che permette alle persone, anche in situazioni di forte avversità (un trauma, una malattia cronica, la disabilità, precarie condizioni socioeconomiche, ecc), di compiere scelte consapevoli di salute, utilizzando tutte le risorse (interne ed esterne)di resilienza e capacità pro-attiva.

Il termine Salutogenesi è formato dalla parola latina salus, salutis = salute, e dalla parola greca genesi = origine, inizio, derivazione.

Secondo questo nuovo approccio la domanda fondamentale non è più: «Quali sono le cause della malattia, e come si possono prevenire?» Bensì: «Quali sono i meccanismi molecolari alla base della salute, e come possiamo mantenerla?».

Il padre indiscusso dell’approccio salutogenico è Aaron Antonovsky (1923-1994), tuttavia è solo nel 2012 che, con l’Editoriale di Colin Farrelly, nasce la Medicina della Salute e la Biologia Positiva.

L’Autoresi chiede se stanziare enormi quantità di danaro in ricerca di base e applicata, per la comprensione delle cause delle malattie  al fine di trovare nuove cure e terapie, sia il modo più efficace per mantenerci in salute.

Tutta la ricerca medica attuale potrebbe essere definita “Biologia Negativa” o della “malattia”.

Sarebbe altrettanto utile ed efficace concentrare invece gli sforzi sulla Biologia Positiva: studiare e ricercare i meccanismi molecolari che consentono ad alcuni longevi e centenari (fenotipi positivi) di vivere più di un secolo senza mai soffrire delle malattie croniche che affliggono la maggior parte degli esseri umani nella loro vita.

Se riuscissimo a copiarne le modalità, non sarebbe questa una rivoluzione in tema di Salute Pubblica?

Il paradigma della Biologia Positiva si basa dunque sulla consapevolezza che l’aspettativa di vita, resistenza alle malattie o altre capacità, sia conseguenza di meticolosi meccanismi biologici e che una volta individuati possono essere copiati per aiutare tutti a migliorare il proprio stato di salute.

In effetti, la biologia negativa ha fatto progressi significativi per prevenire e curare le malattie croniche, ma il concentrarsi solo sulla patologia ha fatto sì che altre potenziali strade per la ricerca siano state trascurate.

Dal 2012 finalmente molti ricercatori stanno investendo in questo campo.

Ad esempio si sta studiando un farmaco che imiti in modo sicuro gli effetti della restrizione calorica, che potrebbe ritardare la maggior parte delle malattie e dei disturbi legati all’invecchiamento.

Nel prossimo numero vi svelerò come fare un check-up salutogenetico.

Buona Vita a tutti

Dott.  Andrea Del Buono

Medico Chirurgo – Immunoallergologo
Specialista in Medicina Preventiva e del Lavoro
Presidente Fondazione “DD Clinic ResearchInstituteOnlus”
Via Catauli 10/L 81100 Caserta
3336037125 – 0823/361625

https://www.emmegiischia.com/wordpress/andrea-del-buono/

https://www.ddclinicfoundation.eu/

Professionisti DILA APS 20230914 - Andrea Del Buono 

Professionisti DILA APS 20230914 – Andrea Del Buono

 

Direttore Gaetano Di Meglio

Pagina a cura di Bruno Mancini

Capo Redattrice Angela Maria Tiberi

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni 

IL DISPARI & DILA APS rubrica Professionisti

CS IL DISPARI & DILA APS

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni 

CS IL DISPARI & DILA APS

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni

Il Dispari DILA APS Rubrica Professionisti

DILA APS al Centro Internazionale di Brera

DILA APS al Centro Internazionale di Brera 

DILA APS al Centro Internazionale di Brera il 17/11/2023 dalle 11:00 alle 15:00 

CENTRO INTERNAZIONALE DI BRERA

Da Cinquant’anni il Centro Internazionale di Brera nella Chiesa e nella Canonica di San Carpoforo svolge in modo continuativo ed autofinanziato, una attività di promozione e produzione culturale d’avanguardia – in particolare nel campo delle arti visive, cinematografiche, teatrali, letterarie e multimediali – che si è sempre legata ai temi sociali nel segno della tutela dei diritti umani e che si è svolta grazie alla collaborazione con organizzazioni e personalità intellettuali ed artistiche di livello internazionale.

 Il complesso, sorto alla fine del III secolo per opera di Sant’Ambrogio e di Santa Marcellina, risale nella forma architettonica attuale al XII secolo, con l’ultima ristrutturazione realizzata dal Card. Federico Borromeo nel XVI secolo.

Qui sono stati ospitati protagonisti della letteratura, della scienza, del cinema e della musica come Vaclav Havel, il regista Waida, Lech Walesa, Sacharov, Jiri Pelikan, David Cooper, André Glucksmann, Bian Ino, Jack Lang (ministro francese dela Cultura con Mitterrand), autori italiani gli esordi, allora sconosciuti, come Roberto Benigni e Nanni Moretti, le grandi mostre di Jo’ Ponti e Titanus. Mario Merz Arte e Società con gli artisti emergenti del momento, l’Odin Theatre, la coerografa Pina Bausch e la filmaker Rebecca Horn.

Amnesty International proprio nel Centro Brera aveva la sua sede operativa nazionale.

A partire dal maggio 2016 l’ultima Convenzione col Comune di Milano assegna al Centro Brera l’incarico del recupero storico-architettonico dei luoghi in concessione e il rinnovo dell’uso dei locali del piano terra e del Camminamento della Canonica. Il Centro opera dunque in contiguità con la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori ed ora con il progetto Laboratorio Formentini (nella Canonica) e con l’Accademia delle Belle Arti (nella Chiesa grande di San Carpoforo).

BookCity 2023 programma e protagonisti DILA APS

DILA & Bookcity 2023

DILA & Bookcity 2023

DILA & Bookcity 2023

Ai Soci Fondatori DILA

Al CD DILA

Ai Soci DILA

Ai partecipanti al Premio OTTO MILIONI

Ai partecipanti alle antologie Made in Ischia

A tutti gli Amici e Collaboratori dei progetti DILA

 

Carissimi,

oggi abbiamo ricevuto l’invito ufficiale a partecipare all’evento di presentazione della nuova edizione del BookCity 2023 di Milano #BCM23 che si terrà il 29 Marzo alle ore 10,30 nel Palazzo Reale in P.za Duomo 14 – Sala Conferenze dell’Assessorato alla Cultura.

Ovviamente DILA ha intenzione di partecipare anche a questa edizione e, quindi, vi informerò tempestivamente sui dettagli che saranno comunicati durante tale conferenza stampa.

Cari saluti   

EVENTO n.1

EVENTO n. 2

EVENTO n. 3

EVENTO PUECHER

DILA & Bookcity

BookCity Milano aggiornamento svolgimento manifestazione 2020

DILA & Bookcity 2022

DILA & Bookcity 2021

DILA & Bookcity 2020

DILA & Bookcity 2019

DILA & Bookcity 2018

DILA & Bookcity 2017

DILA & Bookcity 2016

DILA & Bookcity 2015

DILA & Bookcity

EXPO Bookcity un blitz all’interno del Teatro Parenti con la colonna sonora “Nelle bugie dei sogni”

2016

Rassegna stampa Bookcity Milano

Succinta galleria fotografica

Succinta rassegna stampa

Al Bookcity vi invitano…

Al Bookcity vi invitano anche…

Comunicato stampa conclusivo BookCity Milano 2016

 

Professionisti DILA APS 20230921 – Il Dispari: Andrea Del Buono

Professionisti DILA APS 20230921 – Andrea Del Buono 

Professionisti DILA APS 20230921

Professionisti DILA APS 20230921 - Il Dispari: Andrea Del Buono

Professionisti DILA APS 20230921 - Il Dispari: Andrea Del Buono

Professionisti DILA APS 20230921 – Il Dispari: Andrea Del Buono

ANDREA DEL BUONO |  RUBRICA: BIOLOGIA POSITIVA & SALUTOGENESI – 2

Richard Miller, professore di patologia all’Università del Michigan, USA, studia la genetica dell’invecchiamento nei topi; David Sinclair dell’Università di Harvard, USA, ha scoperto che il composto vegetale resveratrolo, che si trova nella buccia dell’uva, può modulare il processo di invecchiamento; Avshalom Caspi e colleghi hanno scoperto che gli individui con una o due copie dell’allele corto del promotore del recettore della serotonina 5-HTT sperimentano più sintomi depressivi, depressione diagnosticabile e pensieri suicidi in risposta a eventi stressanti rispetto agli individui omozigoti per questo recettore e così via.

Oggi la Biologia Positiva o Saluto-Genesi non è più un modello Empirico: Essa costituisce una Scienza indipendente al pari delle altre discipline “Omiche”.

Esse utilizzano tecnologie di analisi che consentono la produzione di informazioni, (in numero molto elevato e nello stesso intervallo di tempo), utili per la descrizione e l’interpretazione del sistema biologico.

Risulta così possibile esploraree“fotografare” con precisione lo stato di salute metabolica delle nostre cellule (metaboloma) e, nella maggior parte dei casi, intervenire per riparare errori metabolici prima ancora che la malattia compaia.

Ad esempio potremmo liberare le cellule dai veleni che ne modificano la funzione metabolica ed integrare vitamine, aminoacidi e minerali in modo specifico e per il tempo necessario (Medicina Personalizzata).

Il trattamento è personalizzato e modulato in base alle carenze, alle disfunzioni e agli squilibri biochimici individuati, con l’obiettivo di ricostituire le carenze e ripristinare il normale equilibrio biochimico dell’organismo.

Le terapie farmacologiche possono essere continuate – se già in corso – o prescritte ex-novo quando si dimostrano necessarie o di maggior beneficio alla luce delle evidenze scientifiche più aggiornate.

Buona Vita a tutti

Dott.  Andrea Del Buono

Medico Chirurgo – Immunoallergologo
Specialista in Medicina Preventiva e del Lavoro
Presidente Fondazione “DD Clinic ResearchInstituteOnlus”
Via Catauli 10/L 81100 Caserta
3336037125 – 0823/361625

https://www.emmegiischia.com/wordpress/andrea-del-buono/

https://www.ddclinicfoundation.eu/

Professionisti DILA APS 20230921 - Il Dispari: Andrea Del Buono

Professionisti DILA APS 20230921 – Il Dispari: Andrea Del Buono

Professionisti DILA APS 20230914

Professionisti DILA APS 20230914 - Andrea Del Buono 

Professionisti DILA APS 20230914 – Andrea Del Buono

ANDREA DEL BUONO |  RUBRICA: BIOLOGIA POSITIVA & SALUTOGENESI – 1

Salutogenesi è tutto ciò che crea salute, ovvero tutto ciò che permette alle persone, anche in situazioni di forte avversità (un trauma, una malattia cronica, la disabilità, precarie condizioni socioeconomiche, ecc), di compiere scelte consapevoli di salute, utilizzando tutte le risorse (interne ed esterne)di resilienza e capacità pro-attiva.

Il termine Salutogenesi è formato dalla parola latina salus, salutis = salute, e dalla parola greca genesi = origine, inizio, derivazione.

Secondo questo nuovo approccio la domanda fondamentale non è più: «Quali sono le cause della malattia, e come si possono prevenire?» Bensì: «Quali sono i meccanismi molecolari alla base della salute, e come possiamo mantenerla?».

Il padre indiscusso dell’approccio salutogenico è Aaron Antonovsky (1923-1994), tuttavia è solo nel 2012 che, con l’Editoriale di Colin Farrelly, nasce la Medicina della Salute e la Biologia Positiva.

L’Autoresi chiede se stanziare enormi quantità di danaro in ricerca di base e applicata, per la comprensione delle cause delle malattie  al fine di trovare nuove cure e terapie, sia il modo più efficace per mantenerci in salute.

Tutta la ricerca medica attuale potrebbe essere definita “Biologia Negativa” o della “malattia”.

Sarebbe altrettanto utile ed efficace concentrare invece gli sforzi sulla Biologia Positiva: studiare e ricercare i meccanismi molecolari che consentono ad alcuni longevi e centenari (fenotipi positivi) di vivere più di un secolo senza mai soffrire delle malattie croniche che affliggono la maggior parte degli esseri umani nella loro vita.

Se riuscissimo a copiarne le modalità, non sarebbe questa una rivoluzione in tema di Salute Pubblica?

Il paradigma della Biologia Positiva si basa dunque sulla consapevolezza che l’aspettativa di vita, resistenza alle malattie o altre capacità, sia conseguenza di meticolosi meccanismi biologici e che una volta individuati possono essere copiati per aiutare tutti a migliorare il proprio stato di salute.

In effetti, la biologia negativa ha fatto progressi significativi per prevenire e curare le malattie croniche, ma il concentrarsi solo sulla patologia ha fatto sì che altre potenziali strade per la ricerca siano state trascurate.

Dal 2012 finalmente molti ricercatori stanno investendo in questo campo.

Ad esempio si sta studiando un farmaco che imiti in modo sicuro gli effetti della restrizione calorica, che potrebbe ritardare la maggior parte delle malattie e dei disturbi legati all’invecchiamento.

Nel prossimo numero vi svelerò come fare un check-up salutogenetico.

Buona Vita a tutti

Dott.  Andrea Del Buono

Medico Chirurgo – Immunoallergologo
Specialista in Medicina Preventiva e del Lavoro
Presidente Fondazione “DD Clinic ResearchInstituteOnlus”
Via Catauli 10/L 81100 Caserta
3336037125 – 0823/361625

https://www.emmegiischia.com/wordpress/andrea-del-buono/

https://www.ddclinicfoundation.eu/

Professionisti DILA APS 20230914 - Andrea Del Buono 

Professionisti DILA APS 20230914 – Andrea Del Buono

 

Direttore Gaetano Di Meglio

Pagina a cura di Bruno Mancini

Capo Redattrice Angela Maria Tiberi

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni 

IL DISPARI & DILA APS rubrica Professionisti

CS IL DISPARI & DILA APS

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni 

CS IL DISPARI & DILA APS

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni

Il Dispari DILA APS Rubrica Professionisti

ENEL riduce bolletta con nostri soldi

ENEL riduce bolletta con nostri soldi

Forse non tutti gli italiani si sono accorti che il governo (e per suo conto l’ENEL) allo scopo di ridurre il costo dell’energia sta utilizzando, in parte… i nostri soldi.

Ossia ci sta facendo lo “sconto” prelevando i NOSTRI soldi.

Come?

ENEL riduce bolletta con nostri soldi

Riducendo il deposito cauzionale (nostri soldi) e inserendoli nella colonna degli “sconti” o “Compensazione della spesa per disagio economico” come è scritto in bolletta.

Bella furbata!

ENEL riduce bolletta con nostri soldi

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230918

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

VASCO E MEDEA

Parte seconda

Capitolo G

[… ]

Lasciargli sul corpo e nella mente i segni squassanti di una passione artificiale, artatamente impudica e violenta, tenera e vendicativa, ponendo in un solo amplesso tutti i registri delle sue esperienze, tutta la prorompente eccessiva sfacciata bellezza del suo corpo di donna non

più bambina, i giochi estremi di mani esperte di labbra avvampate di pelle di luna, tenerezze ossessioni, morbidezze stupori, in una altalena di grida e di sussurri che per anni la sua mente aveva elaborato, posizionato, montato come in un film con arte e per vendetta modulato come lo sguardo di una tigre.

Se invece fosti femmina
anima
aliena
the stardust melody show
inno
pacchiano
al mio ottuso incarnato destino

Un colpo di tamburo di Max Roach.

Capitolo H

Il segreto dei sapori non riduce il piacere di un gustoso manicaretto.

Una donna, presente con discrezione negli anni passati della mia vita, guarniva gli arrosti bruciati con un trito di capperi ulive nere e bacche di mirto affondate in brandy di pessima qualità.

Bistecca stupenda.

Il massimo al lume di candela.

Anzi il massimo del massimo guardando Adriano Celentano in un suo spettacolo televisivo.

Lo dico con molta ignoranza e senza allegria.

Se il segreto dei sapori non riduce il piacere di un gustoso manicaretto…

… (Se)…

… il dubbio di una azione non condiziona l’emotività di una partecipazione attiva.

Un’altra donna, più giovane, che mi pestava i piedi per farsi baciare gli occhi, scopriva di notte, forse dormendo, forse, le tonde colline di sabbia del Sahara a sbalzo sul fondo della sua schiena.

Ancora più bello quando il lume acceso vi abbozzava chiari scuri in movimento.

Stupendo ogni volta che Cicciolina compariva nella storiella del film notturno sul canale 9870000.

Se il dubbio di una azione non condiziona l’emotività di una partecipazione attiva…

… (Se)…

… il segreto della verità è l’inganno della forza.

Vasco non disse mai la verità.

Medea non seppe mentire.

Il segreto della verità nasce dentro noi, a chi di più a chi meno, come i peli sul corpo.

In età diverse…

… di varia intensità…

… discontinui per sesso e per radici.

I peli sul corpo, barba, baffi, capelli, ciglia, sopracciglia, ascelle, pube, torso, petto, dita, culo, cosce, gambe, nuca, naso, orecchie, forse dimentico, sì dimentico cuore, stomaco, ed allora aggiungo anima e cervello.

Qualcuno li toglie, altri li ignorano.

La prima donna che, spavalda, tentò di vivere nella mia casa, li gratificava di affettuose attenzioni.

Vasco non sapeva mentire.

Medea amava i forti.

La mia prima donna, spavalda, aveva bellissimi capelli.

«Due coyote contemporaneamente Uhhh Uhhh per due minuti quasi senza prendere fiato. Incredibile.

Più lungo dell’ululato del coyote nel film “Oltre le ombre rosse”, quando Ellor Queen esce dal coma procurato dall’agguato per rapina che ha visto morire la sua amata Annì (Mary Vorter), e si sente pronto ad iniziare la caccia ai delinquenti criminali. Dura un minuto.

Non mi sbaglio.

Un minuto secco.

In nessun film ne avevo mai sentito uno simile al loro.

Quasi due minuti.

Insieme.

Se devo dare credito alla mia esperienza quel doppio Uhhhh…

… Uhhhhh mugolato da entrambi contemporaneamente poteva solo significare la fine di una verginità, e vista la posizione… dicono a pecora, a pecora e caprone, a cagna e cane, a cavallona… dicono i giornali: sesso contro natura, innaturale io dico, allora, allora io faccio il vigile notturno, di queste cose ne capisco.

Poi il silenzio, il mio silenzio, uno dei miei silenzi… fino a quando giunse Benna Nera.»

«Forse udendomi arrivare, lo sapete faccio molto rumore, si erano nascosti aspettando che passassi.

Forse esausti da quel doppio Uhhhh Uhhhh che dice Manson Red si erano appisolati, che ne so, certo non li ho visti in mezzo a tutte quelle schifezze, voglio dire non si distinguevano tra quelle masserizie.
Luce niente, nemmeno un lampione per cento metri, finestre aperte nessuna, figuriamoci, sono anni che il vecchio palazzo è disabitato, c’è solo il vecchio, non mi ricordo come si chiama, il custode…»

«Attilio?»

«Sì Attilio proprio lui. Le luci non le accende nemmeno a Natale, e non è perché dorme!
No, di notte va avanti e indietro lungo il viale, conosce tutte le pietre, i fossi, le radici, le tane dei topi, e va avanti e indietro per ore al buio, dal pollaio al cancello, dal cancello al muro rotto, e così e così e così.
Come se aspettasse.
Mai capito chi.
Mai arrivato nessuno.
Cioè non c’era nessuna luce di nessun tipo, nemmeno la luna, controllate, quella notte non era una notte di luna, allora come potevo vederli con quelle due lucette ai lati del mezzo, non servano a niente, solo a segnalarne la sagoma, io vado perché conosco le strade, allora come potevo vederli e come potevo pensare che stavano nell’immondizia silenziosi e fermi?
Così è successo.
Con la benna.
La benna, sì la parte sporgente del mio mezzo, quella specie di cucchiaio gigante posto avanti alla pala meccanica, una coppiglia, volendo posso farne un disegno.
Lo sapete serve a rimuovere i rifiuti, l’immondizia, calcinacci, tronchi d’albero, macigni, è tremenda non si ferma davanti a nessun ostacolo, basta un colpo e bang come un timbro gigantesco schiaccia tutto.
Ad agosto c’era una carretta di auto abbandonata, ci credete con un colpo la ho schiacciata di mezzo metro, con il secondo era poco più alta di una lavatrice, e con il terzo pronta ad essere caricata sul camion.
Poteva capitare a tutti, a me come a lui o come a loro.
Così è successo.
Con la benna.
Ho messo la prima ho accelerato al massimo ho alzato la benna per scamazzare l’immondizia e poi l’ho abbassata di colpo, con forza e la benna li ha…»

«Signori è l’ora del flambè».

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo I

Posso affermare che avevano entrambi trovato ciò che veramente cercavano.

Al di là dei feticci ossessivi e dei ritorni al passato.

Per una volta, l’ultima, oltre le disperate solitudini.

La radio, il disco, gli uomini con la camicia rossa, i russi in Ungheria, il cancello con volute di ferro battuto, i loro nomi, Vasco, Medea: altari di false devozioni, patiboli di sacrifici insensati.

Mentre Benna Nera muoveva la pala meccanica, per Vasco rifioriva la sua donna abbandonata, piena di seduzione, dal passato misterioso, sua, donna, intrigante, fascinosa, e lei si aggrappava al suo amore totale, dedicato unico inossidabile, si appagava con una trasgressione voluta, voluta con tutte le forze, in uno stupefacente protagonismo sfacciato.

Stupire.

Medea e Vasco due individui semplici nelle azioni, due tipi particolari superando le apparenze.

La dama senza età seduta al mio fianco, né bella né brutta, né dolce né bassa, né alta e neppure cattiva, Aurora, chiamata da tutti “SIGNORA” guarda le mie mani colme di carte, di fotografie e di nastri registrati.

«Confondi» mi dice «sapere e sentire.
Misceli tutto perdendo, in un amalgama da sabbie mobili, il senso del vero e del falso, finzione e realtà.
Così è la vita, non te ne faccio colpa, da sempre arruffona, di comica indulgenza e di sfrenate accuse.
Vasco e Medea.
Tu la vali.
Io no.
Finzione e realtà come Aurora e Signora, nel regno del mio pensiero trovano luoghi diversi per rendersi eterni.
Mi dispiace.»

 

Mi concede il tempo di baciarli sulla fronte, e spariscono in una nuvola. Buf.

Fine?

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo dopo fine

A  Medea

1

Il piccolo bagliore nel cesto
di lumache
vinceva avvinghiato da
bolle
vischiose
profondi mongoli sonni.

2

Così Medea scoprì il suo
sesso
innaturale
fendendo sfregiando fra
panche
d’intimoriti
silenzi maciullati in urla.

3

Se invece fosti femmina
anima
aliena
the stardust melody show
inno
pacchiano
al mio ottuso incarnato destino.

A Vasco

1

A cavallo dell’orso
scimmiotta
la folla disseminata
nel prato di uno stadio
Ah Vasco!
tra fumo stellare
il verso del lupo nella steppa
Uhh Uhh Uhh.

2

Ritorna assassino
nell’ombra ballerina dei vincenti
il fallo abbandonato
nella doccia
Ah Vasco!
per uomini incerti
in teneri sguardi alla luna
Uhh Uhh Uhh.

3

Quando
un giorno avrai uno specchio
avrai due occhi
per ascoltare una canzone
in solitudine
Ah! Vasco
dimmi quel posto.
Io vengo.
Uhh Uhh Uhh

A VASCO E MEDEA

Ancora non si placa
l’eco
maledetta
del suo urlo
tra le braccia
rosse
bastardo.

Ancora non è fermo
il disco
uhh uhh uhh
la notte non è più
sicura
bambina.

Ancora non è sopita l’eco
indecente volteggio
sul letto acciottolato di Medea.

Scorrono nelle case
i volti
falsate riprese
sul palco rosso
del tiranno.
Oh Vasco!
Potessi credervi
sapessi illudervi!

Una volta in più Medea riconquista la sua verginità e Vasco il suo dominio.
Anche in questa occasione, invece, il mio lettore barbaramente assediato sconfitto distrutto, ridotto in catene, comprende che

Vivere insieme a me
hai ragione hai ragione te
non è mica semplice,
non lo è stato mai per me.” (Vasco Rossi)

Alla prossima.

“… e smettila di piangere…
siamo soli.” (Vasco Rossi)

Fine.

Un racconto di Bruno Mancini

ISBN 9781471081149, pagine 93, copertina morbida, A5 (148 x 210 mm), 14.00 €, acquistabile all’url:

 https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Il Dispari 20230918 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230911

Il Dispari 20230911 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230911 – Redazione culturale DILA APS

TINA BRUNO |UNA PAGINA RITROVATA

seconda parte

La prima parte è stata pubblicata il 16 gennaio.

Lina dotata di un carisma eccezionale si rese conto che qualcosa non andava, non sapeva che cosa pensare, che cosa fosse accaduto al suo Edoardo o Edo come osava chiamarlo, sin dall’adolescenza.

La mamma assorta nelle pulizie della casa non prestò attenzione a quella brutta interruzione musicale, mentre Lina, con spirito combattivo fece di tutto per farle capire che qualcosa, senz’altro, era accaduto a Edoardo.

Cosa!

Dopo quindici minuti la mamma udì bussare alla porta, si avviò ad aprirla e con grande sorpresa si trovò davanti Edo.

La donna, meravigliata e felice, cercò in tutti i modi di contenere il suo entusiasmo, mentre il ragazzo stanco e ansimante per la corsa, prima di spiegare il motivo per cu si trovava lì, chiese di sedersi e di avere, per favore, un bicchiere d’acqua.

Riacquistate le forze andò a fare compagnia a Lina che nel vederlo si agitò tanto.

«Allora come stai? Era da molto tempo che volevo venire a trovarti, ma mi mancava il coraggio, inoltre, pensavo che tu non volessi vedermi.

Io non ho trascorso un giorno senza pensarti, senza rivederti nei miei sogni, e mi lasciavo andare senza combattere o per lo meno venirti a trovare, non più come fidanzato, ma come amico, cosa che non accettavo.

Non mi sono mai rassegnato a perderti e custodivo questo segreto soltanto in cuor mio. ogni tanto prendevo l’album delle nostre foto e lo sfogliavo, non volevo starti lontano, anche se le tue scelte, diverse dalle mie, non m’impedivano di amarti.

Io ti amo più di prima e non riesco a innamorarmi di nessun’altra donna.

Adesso, però, basta parlare dei miei sentimenti e andiamo a spiegare il motivo per cuoi sono qui da te.

Oggi, verso le 13.00, ero seduto nel mio panda giallo, e qui apro una parentesi: (nonostante i km abbiano superato il programma di corsa, non l’ho sostituito. La ricordi?), e, per giunta, ero parcheggiato in doppia fila.

Il parcheggio vicino a casa tua era tutto occupato da auto in sosta, sembrava un grande tappeto multicolore.

Oggi, poco m’importava che i vigili stilassero la multa di fronte al coraggio di dimostrarti il mio amore.

Ho interrotto bruscamente la melodia perché mio padre tornando a casa dall’ospedale presso il quale presta servizio passandomi accanto con la sua auto, mi dice “Ti ho portato la rivista scientifica nella quale è descritta la grande scoperta del momento, leggila e, poi, dimmi che cosa ne pensi.”  Aggiunge “Fai bene a suonare per la tua cara Lina. La musica, a volte, aiuta anche i malati in stato comatoso a risvegliarsi.”

Ci salutiamo, do una letta alla rivista e corro da te.

Come ben sai, la ricerca dopo aver affermato che i sintomi della SLA possono essere simili a quelli di una larga varietà di altre malattie o disordini più trattabili, e che vanno eseguiti test appropriati per escludere altre malattie, ha utilizzato l’elettromiografia come tecnica di registrazione particolare che rileva l’attività elettrica provocata o spontanea nei muscoli, identificando tre proteine che si trovano nel liquor cefalorachidiano a concentrazioni significativamente inferiori nei pazienti affetti da SLA rispetto a quelle che si trovano nelle persone sane.

Un indice accurato al 95% per la diagnosi di SLA

Questi sono i primi marcatori biologici disponibili per la diagnosi di questa malattia e potrebbero essere strumenti per confermare o negare la diagnosi di SLA, quindi, mentre per le procedure diagnostiche attuali, il tempo medio che trascorre dall’insorgenza dei sintomi alla diagnosi è di circa dodici mesi, la ricerca di cui si parla, indicando marcatori diagnostici specifici, aiuta i sanitari a emettere diagnosi precoci capaci di migliorare attraverso le cure farmacologiche e le terapie fisiche il loro stato.

Questo è quanto riporta la rivista.

Come vedi la ricerca va avanti, quindi, possiamo ben sperare.»

Il Dispari 20230911 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230911 – Redazione culturale DILA APS

Dalla raccolta “La sagra del peccato” di Bruno Mancini

Il Dispari 20230911 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230911 – Redazione culturale DILA APS

Una poesia dedicata alle vittime della strage dell’11 settembre 2001

Dalla raccolta “La sagra del peccato” di Bruno Mancini

Le ombre, per vivere

1

Le luci della
lelu  cide  lla fe  sta
nessuno vuole questo
Due isole
due  is  ole
è un gioco stupido
Tu e Capri
tue  ca  pri
esperienze estreme
Sconosciute
scono  sciu  te
due ombre ingarbugliate.

2

L’entrata alla valle
dei sogni
il vezzo adulto di
ricordare
l’allegra sinfonia
priva di note
il boa era anche
un guanciale
sapessi quante rondini
non tornano
squarciava il mare
un elicottero
nemmeno un giorno
ti ho pensata
io mostro il primo
livido

3

Quando sarà l’11 settembre
non venite a dormire nel mio letto..
Sorpresi Giulia che volava
a braccia aperte
a gambe aperte
a bocca aperta
e se gridava gridava fumo
e se piangeva
e se pregava
e se pensava

e se moriva mancava poco.
(Poesia tratta da “La sagra del peccato” – Bruno Mancini)

La poesia “Le ombre, per vivere” dedicata alle vittime della strage dell11 settembre 2001 nella traduzione della poetessa pittrice italo americana Pamela Allegretto Franz

Le ombre, per vivere

The shadows, live on

1

The party lights
thepa rtyli gh ts
no one wants
Two islands
two isl ands
it’s a foolish game
You and Capri
youand ca pri
extreme encounters
Strangers
stra ng er s
Two bewildered shadows.

2

The entrance to the valley
of dreams
the mature habit to
remember
spirited symphony
deprived of notes
the buoy was also
a pillow
it knew how many swallows
don’t return
a helicopter sliced open
the sea
not even one day
did I think of you.
I reveal the first
bruise.

3

When September 11th arrives
don’t come to sleep in my bed.
I surprised Giulia, who flew
with arms open
legs apart
mouth agape
and if she was screaming, she screamed smoke
and if she was crying
and if she was praying
and if she was thinking

And if she was dying little was lost.

 

LE OMBRE, PER VIVERE
Tradotta in lettone da Liga Sarah Lapinska
ĒNAS, LAI DZĪVOTU

1
Gaismas
svēt ku gais mas
neviens to nav gribējis.
Divas salas
divas sa las.

Tu un Kapri
tuun Ka pri
sevišķas pieredzes
nepazīstamas
nepa zīstamas
divas ēnas, apmulsušas.

°———°———°———

2

Iekļūstot sapņu tālēs
Kāds glāsts,ko atminēt
Stauja simfonija
bez notīm.

Boa bija arī spilvens
ja tu zinātu,cik daudz bezdelīgu
neatgriežas
jūrā trāpījis helikopters
nevienu dienu
tu neiedomāji
es rādu tev pirmo zilumu.

°———°———°———

3

Kad būs 11.septembris
nenāciet gulēt manā gultā.
Toreiz Džūlija lidoja
atplestām rokām
atplestām kājām
atplestu muti
un kliedza,kliedza,kliedza
un,ja raudāja
un,ja lūdza
un,ja nu domāja

I link ad alcuni video realizzati con letture della poesia “Le ombre, per vivere” dedicata da Bruno Mancini alle vittime della strage dell11 settembre 2001

Legge Antonio Mencarini con Opere pittoriche di Francesco Ottobre

https://youtu.be/zPdhVRAebA8

Legge Lucia D’Ambra 

https://youtu.be/JqAJe4AaNIg

Legge Antonio Mencarini

https://youtu.be/D9N5YsXqtCY

Bruno Mancini poesie: “Ta ta tata” Nicola Pantalone – “Le ombre” “E sento” “Sono quella” Lucia D’Ambra

https://youtu.be/gkAFvdaGDGs

Le ombre per vivere – Poesia di Bruno Mancini da “La Sagra del peccato”- Legge Lucia D’ambra

https://youtu.be/NrqYT0z0Tok

Il Dispari 20230911 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230911 – Redazione culturale DILA APS

https://www.emmegiischia.com/wordpress/traduzioni-poesie/

Poesia di Bruno Mancini “Le ombre per vivere”

Legge Antonio Mencarini con Opere pittoriche di Francesco Ottobre

Legge Lucia D’Ambra 

Legge Antonio Mencarini

Bruno Mancini poesie: “Ta ta tata” Nicola Pantalone – “Le ombre” “E sento” “Sono quella” Lucia D’Ambra

Le ombre per vivere – Poesia di Bruno Mancini da “La Sagra del peccato”- Legge Lucia D’ambra

Il Dispari 20230904

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

VASCO E MEDEA
PARTE SECONDA

Capitolo F

«Ha mai portato via qualcosa?»
«Solo una volta. Una busta. Pareva un biglietto d’auguri.
E non mi sbaglio.»

Spostare tutto quanto gli impedisce di prenderlo, toccarlo, impossessarsene.
Azione non agevole, sia per il buio quasi totale, sia per l’intrigo dei rami secchi e graffianti.
È questa la perversione che Manson sta descrivendo e che rapisce Vasco, il tiranno della sua mente, la mania, la forza che lo opprime, il buio della sua coscienza, il nettare di giorni, notti, ore, minuti, di ogni respiro e per tutti i suoi pensieri.
Risalire, attraverso gli oggetti ritrovati nelle scorribande notturne, alla vita intima dei proprietari così da impadronirsene.
La sedia poltrona trono con alto schienale di bambù intrecciato è la fatica dei tagliatori indiani, le dita spezzate dal machete e le ossa gonfie di artrite; è il fumo denso ed umido necessario a curvare i rami per crearne la struttura respirato dalle donne seminude e dai bambini scalzi; è l’ammirazione invidia della commessa del negozio di mobili, di ritorno a sera nel monolocale diviso con la figlia del facchino; è la nonna tra due cuscini accanto al camino, sola, nella casa piena di ninnoli; è la vita di loro tutti che fluisce docile nella sua mente, rifocillandola.
Fare suo l’anima e il cervello di gente sconosciuta ed ignara.
Lo specchio: cornice di legno intarsiato con quattro forme sporgenti agli angoli prive di apparenti significati.
Grande quanto una finestra.
Una donna, solo per una donna.
Magnifica, eclatante, luminosa.
La regina Brunilde delle case popolari.
Poggiato con delicatezza, senza un graffio, adagiato ad un cumulo di scatole di cartone colme di indumenti una volta sgargianti, modellati per attrarre, indurre in tentazione.
Per Vasco un lungo sogno ad occhi aperti.
Brunilde sconfitta da Biancaneve.
Francesca contro Daniela.
Chi può sapere a quali limiti di follia immaginativa sia giunto il suo includersi, incunearsi, permeare quelle creature sconosciute, quelle fonti di miraggi feticisti?
Una notte di capodanno, mentre i leoni gli ballavano in testa ed il vino e lo spumante gliela facevano girare, si era affacciato al davanzale della finestra sommersa in un turbinio di fuochi artificiali da sbarco in Normandia.
Cinesi, coreani, napoletani veraci, i botti partivano e giungevano da ogni direzione, ed intendo non solo da destra e da sinistra ma anche dal basso e dall’alto.
Finanche una specie di pallone aerostatico chi sa come ancorato e con quale sistema attivato, produceva luccicanti interferenze sugli incendi artificiali e sui fumogeni pastosi ed ammantanti che venivano schizzati da strumenti di folclore tra i più strani e bizzarri.
Vasco, non sapeva neanche più il suo nome.
Volgeva lo sguardo verso la curva in cui la strada piegava ad angolo retto e sotto i bagliori dei fuochi artificiali, accanto ai due bidoni dell’immondizia stazionati pochi metri prima della curva, credeva di vedere un oggetto conosciuto.
L’orologio a pendolo.
Vasco guardava una cassetta di legno piena di residui di frutta e foglie di verdure, assalito dai leoni la fissava fino ad attendere il nuovo scoppio di un lampo, e gli appariva come l’orologio della vecchia villa con la apertura sportello incardinata con il miccione di bronzo lavorato a mano, il vetro in parte opacizzato decorato da disegni di uccelli in volo, il centro rotondo trasparente per le due lancette.
Ed esse erano davvero a forma di sottili alabarde.
Dlondlon.
I leoni, il vino, lo spumante, la penna, anche la birra.
Scese ad abbracciarla.
La cassetta con le bucce di banana, i fondi di ananas, i torsoli di cavolfiore.
Medea non capiva.
Medea non leggeva i pensieri.
Indecente?
Innocuo?
Certo con il pudore di una solitudine silenziosa.
Trasferire vite altrui nella propria esistenza tramite la spazzatura!
Ma questa notte è speciale.
Questa notte, sa bene di mettere in gioco anche la propria esistenza.
Con la rottura definitiva di ciò che ha di più caro.
Medea.
L’amore.
Ma questa è la notte.
Questa notte è tornato per salvare.
Salvarsi.
Impedire che l’icona della sua gioventù sia distrutta, tritata, maciullata, incenerita, insieme a cumuli di immondizia anonima.
Sul muro di cinta limitrofo ad uno dei cassonetti non è poggiato una radio giradischi degli anni cinquanta.
Non per Vasco.
È la radio del 4 Novembre 1956, e poggiato sul piatto, impolverato, graffiato, c’è il suo primo disco a 45 giri.
Un disco che la puntina di marca Medea aveva solcato e solcato fino a conoscerne ogni abrasione, tutte le rughe, quasi da sempre.
Sul muro giace abbandonata la sua giovinezza.
Dalla catena di eventi immaginari prodotta dalla sua veterana esperienza, dalla visione che gli appare sospinta dai suoi ricordi, dalla coincidenza del nome del cantante e della marca della puntina, dal parallelismo di intenti dei due personaggi visti nella sua ottica dello “Stupore”, dall’ormai quasi certo fallimento del rapporto sentimentale per questa ulteriore fuga notturna, come una Medea…
più di una Medea…
si sente sconfitto, sconvolto, profanato, e come ogni Medea…
più di ogni Medea…
vuole distruggere il suo passato attraverso la sopraffazione del frutto del suo amore, profanandosi.
La mia birra è diventata calda, il gelato di fragola e limone della donna al mio fianco, Aurora, si è sciolto.
La donna guascona, come per aprire una porta, effettua un breve spostamento della mano destra verso l’esterno del suo corpo e come in seguito ad un ordine od una magia le luci si spengono, al posto del pianoforte suona un contrabbasso pizzicato nel tipico accompagnamento jazzistico, sul fondo della sala al di qua dello specchio, immobile davanti al cancello di ferro battuto con volute arabesche, appare Medea.

1
Il piccolo bagliore nel cesto
di lumache
vinceva avvinghiato da
bolle
vischiose
profondi mongoli sonni.

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

Parte seconda
Capitolo G

Medea, nascosta, guarda…
«Eppure è sempre favolosa.
Un incanto.
Una favola.
Sembrava una regina tanto era bella e profumata, pareva la ragazza copertina di Play Boy tanto era scollacciata e provocante.
Il suo profumo mi è rimasto addosso per due giorni, è quasi passato un anno ed ancora non ho dimenticato un neo, uno, della sua pelle.
Eppure non è durato che un’ora…»
…anche lei ha deciso di stracciare le ultime titubanze per riprendere la bellezza della sfida recandosi dove lo aveva visto durante la passeggiata…
«… eppure ne cucino di patatine fritte di Hamburger e crauti e cipolle.
Eppure dopo due giorni l’avevo ancora nel naso.
Non so da dove veniva.
Se fumavo, la sigaretta era profumata di lei.
Il gilet rosso che solitamente adopero come abbigliamento di servizio (è il colore migliore per nascondere le macchie di ketchup e gli schizzi dei salsicciotti che preparo di notte nel mio camper hot dog), il gilet ed il grembiule erano inutilizzabili, tanto e tanto profumati e…»
…Quanti uomini con la camicia rossa aveva avvicinato mostrando l’esca di un seno appena velato, e sempre accantonati dopo un’ora e…
«… fu lei, poggiando la mano sul piano di lavoro per sostenere l’impatto delle mie sbattute vorticose, a venire in contatto con il wurstel pronto ad essere cucinato, lo pose nella mia mano destra ed accompagnò, con chiari cenni di voluttà, il movimento dell’introduzione tra i peli ormai scompigliati della sua parte intima. Eppure la melanzana la bottiglia di birra, tutto quanto era possibile, lei prese tutto, proprio…»
Quante volte aveva ripetuto il gesto di stringerli fino al dolore!
Il sussurro del primo inganno. Nessuno…
«…TUTTO.
Due colpi, e via per terra schiacciati come serpenti.
Un casino.
Una grande casinata.
Un odore bellissimo, eppure un odore di femmina bruciata, ma poco adatto a fare da contorno ai cibi grezzi e popolari della mia cucina.
Un panino alla violetta? Ciclamino?»
… nel suo segreto.
Nessuno nella violenza del suo ricordo.

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

Prosegue lunedì prossimo
ISBN 9781471081149, pagine 93, copertina morbida, A5 (148 x 210 mm), 14.00 €, acquistabile all’url:
https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA APS

DILA

NUSIV

 

Professionisti DILA APS 20230915 – Il Dispari: Massimo Abbate

Professionisti DILA APS 20230915 – Il Dispari: Massimo Abbate

Professionisti DILA APS 20230915

Professionisti DILA APS 20230915

Professionisti DILA APS 20230915

MASSIMO ABBATE | MINI STORIA DEL

FESTIVAL DELLA CANZONE NAPOLETANA

Napoli anno 2015.

Siamo nell’Arts Cafe Napoli dell’amico Ciro Giorgio.

A uno dei tavoli, sono seduti Massimo Abbate, Rino Giglio e altri amici.

Massimo riceve una telefonata da Marisa Fierro si alza e si allontana dal tavolo.

Dopo qualche minuto ritorna e si risiede molto preoccupato.

Annuncia che “Interpreti del sole”, un suo lusinghiero progetto dedicato ai grandi dell’Alta Nomenclatura della canzone Napoletana e in questo caso ad Aurelio Fierro da svolgersi al Teatro Politeama di Napoli, non si farà più a causa dell’assenza del nipote Aurelio junior, impossibilitato da un impegno inderogabile in un locale di Capri. La signora Marisa ha appena chiesto a Massimo telefonicamente di rinviare la manifestazione a data da destinarsi.

Massimo è basito.

A 9 giorni dall’evento deve trovare un altro artista da ricordare.

Impresa ardua poiché il tempo stringe e la macchina organizzativa già ben avviata rischia di incepparsi.

Ricominciare da zero.

La domanda è: “Come si fa a optare per un altro nome in così poco tempo?”

Per Massimo i grandi interpreti vanno ricordati per bene con calma e con rispetto tanto è il materiale che bisogna visionare e tante sono le persone da ricontattare vicine all’artista e coinvolgere nell’iniziativa.

A questo punto pensa che bisogna fare una manifestazione diversa.

Una manifestazione magari legata ai talenti vocali di Aria di Napoli il musical, una sua creatura con la quale ha aperto i battenti del teatro Trianon nel 2011.

Pensa che aggiungendovi altri giovani mediante provini, e incentrandola su canzoni inedite o poco in luce, può dare una spinta alla creatività di autori noti ma un po’ in letargo e creare una favorevole occasione per gli autori emergenti.

Rino Giglio entusiasta dice:

-“Bella idea Massimo!  Diamo spazio ai giovani.

In pratica qui questa sera stai per far rinascere il Festival di Napoli.”

A Massimo si accende una luce interiore.

Ricorda che suo padre aveva un progetto scritto a mano proprio sul Festival di Napoli e ben conservato, quasi nascosto in due vecchi fogli, nella enciclopedia della Canzone Napoletana di Ettore De Mura.

Partendo dai giovani interpreti di Aria di Napoli con l’aggiunta di altri talenti del canto partenopeo, il titolo potrebbe essere Festival di Napoli New Generation.

Rino si offre di dargli una mano e mette subito a disposizione la sua sala al Vomero per fare i provini.

Seduta stante telefonano a molti amici autori di livello per avere la certezza di fare qualcosa di altamente qualitativo.

Rinasce così il Festival di Napoli con sottotitolo Lyric New Generation.

Festival dei giovani e della nuova proposta creativa.

Concorso a iscrizione gratuita.

Pubblicizzato solo via web ,in tre giorni riceve 145 richieste d’iscrizione.

 

Il seguito alla prossima settimana.

Professionisti DILA APS 20230915

Professionisti DILA APS 20230915

 

Professionisti DILA APS 20230914

Professionisti DILA APS 20230914 - Andrea Del Buono 

Professionisti DILA APS 20230914 – Andrea Del Buono

ANDREA DEL BUONO |  RUBRICA: BIOLOGIA POSITIVA & SALUTOGENESI – 1

Salutogenesi è tutto ciò che crea salute, ovvero tutto ciò che permette alle persone, anche in situazioni di forte avversità (un trauma, una malattia cronica, la disabilità, precarie condizioni socioeconomiche, ecc), di compiere scelte consapevoli di salute, utilizzando tutte le risorse (interne ed esterne)di resilienza e capacità pro-attiva.

Il termine Salutogenesi è formato dalla parola latina salus, salutis = salute, e dalla parola greca genesi = origine, inizio, derivazione.

Secondo questo nuovo approccio la domanda fondamentale non è più: «Quali sono le cause della malattia, e come si possono prevenire?» Bensì: «Quali sono i meccanismi molecolari alla base della salute, e come possiamo mantenerla?».

Il padre indiscusso dell’approccio salutogenico è Aaron Antonovsky (1923-1994), tuttavia è solo nel 2012 che, con l’Editoriale di Colin Farrelly, nasce la Medicina della Salute e la Biologia Positiva.

L’Autoresi chiede se stanziare enormi quantità di danaro in ricerca di base e applicata, per la comprensione delle cause delle malattie  al fine di trovare nuove cure e terapie, sia il modo più efficace per mantenerci in salute.

Tutta la ricerca medica attuale potrebbe essere definita “Biologia Negativa” o della “malattia”.

Sarebbe altrettanto utile ed efficace concentrare invece gli sforzi sulla Biologia Positiva: studiare e ricercare i meccanismi molecolari che consentono ad alcuni longevi e centenari (fenotipi positivi) di vivere più di un secolo senza mai soffrire delle malattie croniche che affliggono la maggior parte degli esseri umani nella loro vita.

Se riuscissimo a copiarne le modalità, non sarebbe questa una rivoluzione in tema di Salute Pubblica?

Il paradigma della Biologia Positiva si basa dunque sulla consapevolezza che l’aspettativa di vita, resistenza alle malattie o altre capacità, sia conseguenza di meticolosi meccanismi biologici e che una volta individuati possono essere copiati per aiutare tutti a migliorare il proprio stato di salute.

In effetti, la biologia negativa ha fatto progressi significativi per prevenire e curare le malattie croniche, ma il concentrarsi solo sulla patologia ha fatto sì che altre potenziali strade per la ricerca siano state trascurate.

Dal 2012 finalmente molti ricercatori stanno investendo in questo campo.

Ad esempio si sta studiando un farmaco che imiti in modo sicuro gli effetti della restrizione calorica, che potrebbe ritardare la maggior parte delle malattie e dei disturbi legati all’invecchiamento.

Nel prossimo numero vi svelerò come fare un check-up salutogenetico.

Buona Vita a tutti

Dott.  Andrea Del Buono

Medico Chirurgo – Immunoallergologo
Specialista in Medicina Preventiva e del Lavoro
Presidente Fondazione “DD Clinic ResearchInstituteOnlus”
Via Catauli 10/L 81100 Caserta
3336037125 – 0823/361625

https://www.emmegiischia.com/wordpress/andrea-del-buono/

https://www.ddclinicfoundation.eu/

Professionisti DILA APS 20230914 - Andrea Del Buono 

Professionisti DILA APS 20230914 – Andrea Del Buono

 

Direttore Gaetano Di Meglio

Pagina a cura di Bruno Mancini

Capo Redattrice Angela Maria Tiberi

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni 

IL DISPARI & DILA APS rubrica Professionisti

CS IL DISPARI & DILA APS

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni 

CS IL DISPARI & DILA APS

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni

Il Dispari DILA APS Rubrica Professionisti

Cicale contro Trapani e immondizie

Cicale contro Trapani e immondizie

Per la serie

Esopo news

Cicale contro Trapani e immondizie

A Ischia, ormai ad ogni ora del giorno in pieno centro Via Gemito, non si sentono più canti di uccelli e frinire di cicale, ma solo fastidiosi rumori di trapani, motoseghe a scoppio,  e betoniere, insieme al tanfo di immondizie!

Evviva le zone di silenzio e di igiene urbana… quando sono rispettate!

IT-Alert

IT-Alert

Il Dipartimento di Protezione Civile Nazionale, oggi 12 settembre 2023 alle ore 12.00, ha inviato, in Campania, Friuli-Venezia Giulia e Marche, il primo messaggio di prova della piattaforma di IT-Alert che dovrà avvisare la popolazione italiana, secondo le intenzioni di coloro che l’hanno ideata e attivata, in caso di impellente pericolo a causa di calamità naturali.

IT-Alert

Salvo la verifica della corretta utilizzazione, perché non conosciamo entro quali parametri di rischio si attiverà né sappiamo i confini territoriali delle singole previsioni di rischio (per esempio quale sarà l’intensità minima dei terremoti segnalati, o quali segnali di problematiche idrogeologiche varranno per diffondere l’allerta…), risultano assolutamente inaccettabili le domande del testo allegato.

Per la serie
Esopo news

Perché, per allertami in caso di terremoto o sciagura equivalente, il sistema mi chiede di compilare un questionario in cui devo dirgli se sono maschio femmina o altro?
E poi anche l’età, e poi anche la marca del mio telefonino, e poi anche quando l’ho comprato… mancano solo il colore degli occhi e quanti peli ho sul culetto!

Inoltre, in calce al questionario è scritto che

“Questo contenuto è creato dal proprietario del modulo. I dati inoltrati verranno inviati al proprietario del modulo.
Microsoft non è responsabile per la privacy o le procedure di sicurezza dei propri clienti, incluse quelle del proprietario di questo modulo. Non fornire mai la password.
Con tecnologia Microsoft Forms |

Il proprietario di questo modulo non ha fornito un’informativa sulla privacy su come utilizzerà i dati delle risposte.
Non fornire informazioni personali o sensibIl”

Questionario sul Test IT-alert tutto PDF

IT-Alert

IT-Alert

IT-Alert

IT-Alert

IT-Alert

IT-Alert

IT-Alert

IT-Alert

IT-Alert

IT-Alert

IT-Alert

IT-Alert

 

IT-Alert

Bruno Mancini 

Commenti alle opere letterarie di Bruno Mancini

Commenti alle opere letterarie di Bruno Mancini

Commenti

Commenti alle opere

Bruno Mancini scrittore

Recensione di Marina De Caro

Recensione di Roberta Panizza

Recensione di Liga Sarah Lapinska

Intervista di Michela Zanarella

Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini per FATTITALIANI

La Voce – Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini – Agosto 2018

Commenti alle opere

Commenti alle opere

DIGITAL CAMERA

Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri pubblicati:

Angela Prota:

Commenti alle opere letterarie di Bruno Mancini

La poesia di Bruno Mancini  è acqua che scorre chiara sulle pietre della vita, è vitalità espressa con colori, immagini di oggi e di ieri, è sensualità sonora che si sposa a quel ritmo interno che cadenza la gioia ed il dolore, frutti di un solo albero con radici antiche che abbracciano ogni giorno l’Immenso… ed è subito Vita!”

Angela Maria Tiberi:

Commenti alle opere letterarie di Bruno Mancini

“Bruno di grande nobiltà poetica che arricchisce l’anima del lettore sensibile alle problematiche di vita. Molto profondo e vigile ad evidenziare la bellezza e la follia dei sentimenti.

Liga Sarah Lapinska:

Liga Sarah Lapinska

“Angela Prota ha ragione.
Le poesie di Bruno Mancini sono molto chiare, giuste e naturali, simili all’acqua corrente, alla fiamma danzante, ai venti selvaggi e mai addomesticati.”

Commenti alle opere letterarie di Bruno Mancini

“Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.”

“…si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna , che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni”.

“… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti”.

“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”

“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”

“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”

Commenti alle opere letterarie di Bruno Mancini

“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”

“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”

“…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”

“…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”

“ Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.”

“…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”

“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”

Commenti alle opere letterarie di Bruno Mancini

“Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!”

“Una poetica lacerata e sfuggente…”

“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”

“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”

Commenti alle opere letterarie di Bruno Mancini

“Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.”

“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…
Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia”

Commenti alle opere letterarie di Bruno Mancini DILA APS

PROSE

Preview Per Aurora

Come i cinesi volume primo

Come i cinesi volume secondo

Per Aurora volume primo

Per Aurora volume secondo

Per Aurora volume terzo

Per Aurora volume quarto

Per Aurora volume quinto

Alla ricerca dei percome

Per Aurora volume settimo – Un’altra Gilda

Per Aurora- Tutti i racconti

La ch

Incontro con un maestro

Racconti inediti

Bruno Mancini scrittore

POESIE

Davanti al tempo

Agli angoli degli occhi

Segni

Dedicate e preferite

La sagra del peccato

Incarto caramelle di uva passita

Non rubate la mia vita

Io fui mortale

Sasquatch

Non sono un principe

La mia vita mai vissuta

Poesie inedite

Traduzioni

Traduzioni poesie di Bruno Mancini

Francese Dalila Boukhalfa

Inglese Pamela Allegretto Franz

Napoletano Luciano Somma

Lettone Liga Sarah Lapinska

Libere interpretazioni

Esopo news

Recensioni

Stampa

Bruno Mancini legge sue poesie

Letture poesie di Bruno Mancini

Varie

Cenni biografici

Pacifismo

Canzoni

Info:

Bruno Mancini
Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 14 alle 23
[email protected]

Acquista un libro 14 euro

Rai-tv-web

Muore cadendo dal Castello Aragonese di Ischia

Muore cadendo dal Castello Aragonese di Ischia

Ischia 11 settembre 2023

Un uomo è deceduto cadendo da uno dei terrazzi del Castello Aragonese di Ischia a 60 metri d’altezza.

Muore cadendo dal Castello Aragonese di Ischia

Michele Assante

Per la serie
Esopo news

Ora diranno che è colpa della “mancanza di reti di protezioni” “assenza di personale addetto alla sicurezza” “ingressi non vietati ai sofferenti di disturbi psichici” “presidio medico inesistente” e bla bla bla… finendo con il criminalizzare il monumento e i suoi padroni/gestori!

Un uomo è deceduto cadendo da uno dei terrazzi del Castello Aragonese di Ischia a 60 metri d’altezza.

Il PM di turno di turno ha disposto il sequestro della salma

Aveva 48 anni ed era già stato in cura per disturbi psichici.

L’ipotesi più probabile è che si sia trattato di suicidio.

Operano in zona Polizia, Vigili del Fuoco,  e altre forze dell’ordine.

L’uomo si sarebbe suicidato gettandosi dalla terrazza, sul lato ovest del Castello Aragonese di Ischia, posta circa 50 metri al di sopra della ex discoteca Castillo de Aragona.

La salma di Michele Assante è stata rimossa dal luogo della morte per ordine del PM..