Premio Arti grafiche “Otto milioni” 2020 – Opere finaliste

Premio Arti grafiche “Otto milioni” 2020 – Opere finaliste

Premio Arti grafiche “Otto milioni” 2020 – Opere finaliste

Premio Arti grafiche “Otto milioni” 2020 - Opere Arti grafiche finaliste

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Premio internazionale di Arti grafiche "Otto milioni" - 2020

Premio internazionale di Poesia 2020

Premio internazionale di Arti grafiche

Edizione 2020

Premio internazionale di Musica 2020

Premio internazionale di Giornalismo 2020

Premio internazionale di Narrativa 2020

Premio internazionale di Recitazione 2020

Premio internazionale Otto milioni 2020

Premio “Otto milioni” 2012 Prima edizione

Premio “Otto milioni” 2013 Seconda edizione

Premio “Otto milioni” 2014 Terza edizione

Premio “Otto milioni” 2015 Quarta edizione

Premio “Otto milioni” 2016 Quinta edizione

Premio “Otto milioni” 2017 Sesta edizione

Premio “Otto milioni” 2018 Settima edizione

Premio “Otto milioni” 2019 Ottava edizione

Premio “Otto milioni” 2020 Nona edizione

DILA

Premi Otto milioni

NUSIV

Premio Musica “Otto milioni” 2020 – Brani finalisti

 

edizione Premio Musica “Otto milioni” 2020 – Brani finalisti

Premio Musica “Otto milioni” 2020 – Brani finalisti

Premio Musica “Otto milioni” 2020 – Brani finalisti

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Premio Musica “Otto milioni” 2020 – Brani finalisti

Premio internazionale di Poesia 2020

Premio internazionale di Arti grafiche 2020

Premio internazionale di Musica

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Premio internazionale di Giornalismo 2020

Premio internazionale di Narrativa 2020

Premio internazionale di Recitazione 2020

Premio internazionale Otto milioni 2020

Premio “Otto milioni” 2012 Prima edizione

Premio “Otto milioni” 2013 Seconda edizione

Premio “Otto milioni” 2014 Terza edizione

Premio “Otto milioni” 2015 Quarta edizione

Premio “Otto milioni” 2016 Quinta edizione

Premio “Otto milioni” 2017 Sesta edizione

Premio “Otto milioni” 2018 Settima edizione

Premio “Otto milioni” 2019 Ottava edizione

Premio “Otto milioni” 2020 Nona edizione

DILA

Premi Otto milioni

NUSIV

Il Dispari 20200127– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200127– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200127– Redazione culturale DILA

 Editoriale | Il racconto ” LA SESTA FIRMA ” al Bookcity 2019

Lo scorso 16 novembre, nell’Aula magna della SIAM (Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri) di Milano, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha presentato l’evento “Otto milioni” il cui focus è stato l’antologia di Arti varie “Magari un’emozione!” contenente, tra l’altro, alcuni brani tratti da miei racconti.
Con cadenza settimanale li stiamo pubblicando tutti in questa pagina, augurandovi una buona lettura.

DAL LIBRO
Per Aurora volume terzo
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-terzo/paperback/product-470688.html
IL RACCONTO
La sesta firma – Capitolo 3°

[…] Troncai di botto elucubrazioni e sotto insiemi di pensieri, ansiti interiori per timorosi accumuli d’indecenti indecisioni e contrapposte mature certezze mai esaminate con compiutezza, virtuose virtù precipitate in una quotidianità brutalmente anonima e… uscii.

Uscii.

Non mi mossi in cerca di avventure.
Non avevo deciso di costruire la notte più bella della mia esistenza.
Ai miei passi mancava l’intenzione di reiterare assalti a Ciccioline con poche pretese ed illimitate dedizioni. Né tanto meno, la cadenza monotona dell’andatura mi spingeva verso l’alcova di qualche indimenticabile gheiscia trasferita nella mia isola dalle fantasticherie, finanche eccessive e perverse ma giammai sguaiate, disseminate tra le balere notturne nell’arrendevole Budapest degli anni ottanta.

Le notti senza stelle delle mie peregrinazioni epicuree!

Neppure volevo mortificare i teneri boccioli, o forse solo appendici irrilevanti, che piccoli corpi anonimi offrivano entro bettole, di facili identificazioni per le insegne con gli ideogrammi del lontano oriente, affogate nei fumi e nella coca…

Bruno Mancini

 

 

Premio internazionale OTTO MILIONI – Nona edizione – 2020

La nona edizione del Premio internazionale OTTO MILIONI ideato da Bruno Mancini è strutturata in sei sezioni: Poesia, Arti grafiche, Musica, Narrativa, Giornalismo, Recitazione.

Ne segnaliamo, in breve, le caratteristiche basilari e quelle che lo rendono un Premio di primo piano nello scenario culturale italiano.

Nel box qui di seguito indichiamo i link che ne illustrano le norme di adesione e tutte le informazioni utili alla partecipazione degli Artisti.

L’ISCRIZIONE AL PREMIO È COMPLETAMENTE GRATUITA PER TUTTI.
IL TEMA È LIBERO

Una commissione nominata da Bruno Mancini provvederà a selezionare in maniera insindacabile gli elaborati artistici che parteciperanno alla fase finale delle sei sezioni del Premio.

I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” e gli Artisti che abbiano già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini avranno diritto ad iscrivere un loro elaborato artistico direttamente nel gruppo dei finalisti.

Gli elaborati artistici, per vedere confermata la loro iscrizione al Premio dovranno rispettare le caratteristiche indicate nei bandi specifici di ciascuna sezione che troverete ai link indicati nel box presente in questa pagina..

Gli Artisti, per partecipare al Premio, dovranno compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa al regolamento di ciascuna sezione e dovranno inviarla a [email protected] debitamente firmata, insieme al file dell’elaborato artistico proposto..

La votazione conclusiva che designerà la poesia vincitrice, avverrà sommando i punti ricevuti mediante: a) link ai siti web che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 1 punto); b) coupon inseriti nelle testate giornalistiche che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 10 punti); c) schede allegate all’antologia “ARTE ALTROVE” (1 voto = 30 punti), d) voti espressi da giurie nominate da DILA e dagli sponsor del premio -i punti totali assegnati a ciascuna Giuria saranno pari al totale dei punti espressi al capo a).

Gli elaborati artistici per partecipare al Premio dovranno pervenire a [email protected] nella loro stesura finale entro e non oltre il 10 MARZO 2020.

Alle opere finaliste verranno assegnati codici progressivi seguendo l’ordine cronologico dei loro invii.

Il mancato rispetto di una qualsiasi delle norme del regolamento sarà causa di esclusione degli elaborati artistici dal premio.

I nomi dei finalisti saranno annunciati entro il 30 marzo 2020.

La classifica finale sarà resa nota in una data compresa tra il 10 ottobre e il 31 dicembre 2020.

La cerimonia di premiazione dei vincitori avverrà in una data compresa tra il 20 ottobre e il 31 dicembre 2020. La data e la località della premiazione saranno rese note ai finalisti con un preavviso di almeno 10 giorni.

Trattandosi di un premio ad iscrizione COMPLETAMENTE GRATUITA, Bruno Mancini si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione al regolamento, e gli Autori, inviando i propri testi, ne dovranno prendere atto in maniera definitive

INFO: +39 3914830355 (tutti i giorni dalle 14 alle 23) – [email protected]

Albo d’oro premio premio internazionale di poesia
OTTO MILIONI

2012
1° “M’immergerò nel blu” di Angelica Lubrano
2° “Ischia bella” di Santa Vetturi
3° “La goccia” di Liga Sarah Lapinska

2013
1° “Conchiglia” di Mario De Rosa
2° “Canta Nea-polis” di Antonio Santacroce
3° “Luce” di Angelica Lubrano

2014
1° “Io, l’ultima donna ingenua” di Liga Sarah Lapinska
2° “Viaggiatore” di Antonio Scarfone
3° “Il mare il pescatore ed io” di Emanuela Di Stefano

2015
1° “Inaspettatamente l’amore” di Silvana Lazzarino
2° “Artista” di Angela Maria Tiberi
3° “Una speranza di pace” di Franco Maccioni

2016
1° “Un nota sola” di Ester Margherita Barbato
2° “Il bacio” di Silvana Lazzarino
3° “Continuo in te” di Liga Sarah Lapinska

2017
1° “Nello spiraglio di luce” di Franco Maccioni
2°“Quando sarò la pietra” di Liga Sarah Lapinska
3°“Dove mi aspetta” di Liga Sarah Lapinska

2018
1° “Frutto” di Miriam Bruni
2° “Musiche assordanti” di Franco Maccioni
3° “Il mio Pescatore” di Liga Sarah Lapinska

2019
1° “La mia mente” di Adriana Iftimie Ceroli
2° “Il pegno” di Aldo Gallina
3° “Dove sussurra il vento” di Silvana Lazzarino

Premio internazionale di Poesia “Otto milioni” – 2020 – Nona edizione
https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-internazionale-di-poesia-2020/

Premio internazionale di Arti grafiche “Otto milioni” – 2020 – Quinta edizione
https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-internazionale-di-arti-grafiche-2020/

Premio internazionale di Musica “Otto milioni” – 2020 – Quinta edizione
https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-internazionale-di-musica-2020/

Premio internazionale di Giornalismo “Otto milioni” – 2020 – Quarta edizione
https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-internazionale-di-giornalismo-2020/

Premio internazionale di Narrativa “Otto milioni” – 2020 – Terza edizione
https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-internazionale-di-narrativa-2020/

Premio internazionale di Recitazione “Otto milioni” – 2020 – Seconda edizione
https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-internazionale-di-recitazione-2020/

 

Il Dispari 20200120

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Editoriale | Il racconto “COSÌ O COME” al Bookcity 2019

Lo scorso 16 novembre, nell’Aula magna della SIAM (Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri) di Milano, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha presentato l’evento “Otto milioni” il cui focus è stato l’antologia di Arti varie “Magari un’emozione!” contenente, tra l’altro, alcuni brani tratti da miei racconti.
Con cadenza settimanale li stiamo pubblicando tutti in questa pagina, augurandovi una buona lettura.

DAL LIBRO
Per Aurora volume terzo
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-terzo/paperback/product-470688.html
IL RACCONTO
Così o come – Parte terza

FERMATE IL TEMPO Capitolo 1°

[…] Seguendo Petrus mi preparavo alla spiacevole eventualità di aprire la porta su una scena differente da quella del mio ricordo.
Con cautela, con la discrezione di chi non intendeva disturbare, mossi, lentamente, la maniglia, e spinsi.
Nulla era diverso.
Nulla.
Quasi si fosse trattato di un’antica scultura.
Il pianoforte, le luci, il lampadario, le piccole anse ricavate sul lato del banco bar, le rustiche grotte dei desideri con al centro la chitarra rossa di Elvis, i trecento quasi invisibili ciondoli tra i rami di una ginestra (ginestra, fiore amato dalla mia donna) che io, anni prima, avevo interpretato come ricordi di melodie assimilate in altri luoghi ed in altri tempi.
La fantasia della fantasia.
Le più belle scelte, messe in ordine dalla più eccentrica stravaganza.
Al centro del soffitto l’antico lampadario a cinquanta bracci, di una mescola ottenuta con sabbia e petrolio, ancora troneggiava, aprendo la porta, riflesso nello stesso specchio, irregolare, ambrato.
Gigantesco padrone assoluto dell’intera parete frontale, continuava a sbalordirmi come la prima volta.

I due amici che mi stavano aspettando, due cari compagni, non si erano accorti del mio ingresso e più innamorati di mai, nella naturalezza del tenero sentimento che li univa, seguitavano a creare atmosfere musicali difficili da dimenticare.
Lui, con l’immancabile ginestra (ginestra, fiore amato dalla mia donna) al bavero, e lei con l’identico ventaglio giapponese che aveva nel giorno del loro ricongiungimento.
Per me, erano stati la mia Anima e il mio Cervello.
Ebbi forte la tentazione di effettuare un balzo ed abbracciarli con un simpatico effetto sorpresa.
Tutto ciò durò solo qualche attimo, poiché all’improvviso, guardando la mia figura nell’immenso specchio, ebbi un sussulto…

Bruno Mancini

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Lucio Trojano: “Un sorriso allunga la vita”.

Intervista/Reportage a Lucio Trojano illustratore satirico di fama internazionale.

Una giornata particolare è stata quella mia di qualche settimana fa: sono stata invitata a casa per un tea pomeridiano da Lucio Trojano, illustratore di satira di costume al livello internazionale.
Ho potuto parlare con un uomo speciale, dal talento e dalla lunga carriera davvero unici e felici. Tra un sorso di tea ed un altro, mi ha raccontato la sua carriera sempre con il sorriso sulle labbra e la battuta pronta.

Un pomeriggio piacevole parlando anche dei suoi ricordi più cari, come quello del massimo raggiungimento dei riconoscimenti con la Palma D’oro per la letteratura illustrata con i 6 libri di guida touring satirica sull’Abruzzo ottenuto in collaborazione con sua moglie Marcella che scrisse principalmente i testi delle illustrazioni e degli aneddoti sulla sua amicizia con il grande fumettista italiano Benito Jacovitti.

Trojano, un uomo che ha avuto una grande e innata passione per il suo lavoro e che, con una convinzione testarda di potercela fare, ha raggiunto sempre i suoi obiettivi più belli.

Ho anche potuto ammirare una casa d’altri tempi, con riproduzioni a grande scala delle sue opere più belle, e sono potuta entrare in quella che Lucio Trojano chiama “la stanza delle emozioni”, dove tiene gelosamente esposti sulle pareti tutti i riconoscimenti collezionati in questi lunghi anni di duro lavoro.
A margine di questa piacevolissima visita. e dopo il tour in quella che sembra quasi una “casa museo” ho avuto l’opportunità di potergli porre delle domande per questa intervista esclusiva riservata alla pagina culturale del quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio curata da Bruno Mancini.
Vedremo, tramite l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” esposti a Ischia i suoi disegni?
Forse… magari… perché no!

D:- Grazie dell’invito qui a casa tua oggi. Ho potuto ammirare le tue splendide illustrazioni, e i tuoi tantissimi premi e riconoscimenti nazionali ed internazionali esposti in questa magica stanza. Lucio quando ti sei laureato? E perché questa laurea così diversa da quello che poi effettivamente hai perseguito nella vita?
R:- Mi sono laureato in giurisprudenza nel 1958.
Beh, intanto è sicuro che le lettere umanistiche sono utili per la satira e per l’umorismo.
La passione diciamo però che è innata: secondo me non si nasce umoristi ma con il senso dell’umorismo.

D:- C’è stata qualche amicizia che ha influenzato la tua scelta su cosa fare da grande?
R:- Sì, la mia epoca è quella del grande Benito Jacovitti -grande fumettista italiano autore di tanti personaggi dei fumetti come Cocco Bill- che io seguivo sui giornali e sulle riviste e che poi ho avuto anche la fortuna di conoscere di persona e di diventare anche suo amico.
Io sono abruzzese, lui era molisano e quindi la telefonata mattutina era: “Ciao Molise!”, e lui mi rispondeva “Ciao Abruzzo!!!”.

D:- Sei presente come illustratore satirico da tantissimo tempo nel cartoonig e anche come giurato nelle rassegne nazionali e internazionali, giusto?

R:- Iniziando da Bordighera che era il Salone Internazionale dell’umorismo in campo mondiale, dove tra l’altro ho vinto la Palma d’Oro, sia per il disegno e poi anche con mia moglie per la letteratura illustrata.
Poi anche in altre giurie in Italia, in Turchia, Spagna, Germania etc.

D:- Tra l’altro è bellissima la Palma d’Oro che hai ricevuto e che è appesa alla parete, insieme a tutti gli altri tuoi premi e trofei.

R:- Sì, è davvero bellissima, grazie. Io questa stanza la chiamo la stanza delle emozioni, ed è molto importante per me.

D:- Qual è stato il lavoro che hai svolto insieme a tua moglie Marcella nel campo della letteratura illustrata?

R:- Sono dei libri sull’Abruzzo: sono sei volumi, sono la bellezza di 1200 – 1400 disegni su tutti i popoli che abitavano in antichità quella regione geografica, quindi i Marsi, i Peligni, i Frentani. Sono delle guide Touring allegre dirette sia agli abruzzesi sia agli appassionati di umorismo. Quello trattato non è un umorismo satirico.
Questi sei volumi poi sono stati ristampati dalla Presidenza del Consiglio Regionale.
Un giornalista ha scritto: “L’Abruzzo è l’unica regione che oltre alle guide ufficiali ha anche questa guida particolare e allegra”.
I testi sono stati scritti da me e anche da mia moglie principalmente, e con questi libri abbiamo vinto la Palma D’Oro per la letteratura illustrata che è arrivata dopo venticinque anni.

D:- Ora le tue opere sono anche esposte in alcuni musei importanti?

R:- Sì: a Instambul, Gabrovo, Smirne, Basilea.
E ho ancora tanto da produrre, e sono sicuro che grazie al dono che ho di sorridere e far sorridere riuscirò a farlo.
Io sono per la battuta che non è la classica “Una mela a giorno toglie il medico di torno”, ma “Un sorriso al giorno allunga la vita!!!”.

Liliana Manetti.

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

TWITTERONE

Dalla Lettonia ci scrive Liga Sarah Lapinska:

1) Ho regalato per conto di DILA la mia opera d’arte “Kaddish. See you soon! “, nella quale ho disegnato anche i tratti del mio caro papa, alla mia amica Ņina Izopa.
Lei avrebbe bisogno di essere più protetta perché è una donna fragile che ha problemi di salute. Buon compleanno e tanta forza a te, sorellina mia!.

2) Ho regalato alla “Giardiniera” (come il mio amico Pescatore e Mago, Bruno Mancini, chiama Vera Roķe), il mio disegno “Every Face is Unique”.
Vera è una dalle pioniere dei nostri progetti culturali ed è molto sincera.
Grazie alla “Giardiniera” per la sua cordialità, e in cambio dei suoi regali tra quali ci sono, talvolta, anche suoi libri e l’antologia “Zemgales Vācelīte” in lettone e in russo.
A questo progetto partecipano diversi autori, tanti dei quali aderiscono ai concorsi Made in Ischia dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”.

3) Per conto di DILA ho regalato la mia opera d’arte “I See You Soon” ad una signora di gran cuore Anastasia Lide, che conosco da tanto tempo.
Dopo la Seconda guerra mondiale lei, giovanissima, era tra gli entusiasti che hanno ricostruito la città di Jelgava ( Lettonia).
Dopo le giornate passate nel lavoro intenso, per Anastasia ed altri suoi compagni suonava un’orchestra.
Quelli che non si sentivano troppo stanchi, ballavano, anche d’inverno, nelle piazze di sera.
Poiché Anastasia ha buon gusto, ed è anche un’artigiana talentuosa, lei, in cambio, mi ha regalato un bel tessuto ricamato con le sue mani.
Tuttavia, adesso non può essere attiva come prima perche ha problemi di salute.
Auguriamo a lei un cuore non solo dolce come ce l’ha, ma anche più forte.

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200113

Il Dispari 20200113– Redazione culturale DILA

Editoriale | Il racconto “La Notizia virgola” al Bookcity 2019

Lo scorso 16 novembre, nell’Aula magna della SIAM (Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri) di Milano, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha presentato l’evento “Otto milioni” il cui focus è stato l’antologia di Arti varie “Magari un’emozione!” contenente, tra l’altro, alcuni brani tratti da miei racconti.
Con cadenza settimanale li stiamo pubblicando tutti in questa pagina, augurandovi una buona lettura.

DAL LIBRO
Per Aurora volume secondo
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/ per-aurora-volume-secondo/paperback/product-4637203.html
IL RACCONTO
La Notizia virgola – Capitolo 1°

Appena informati della pubblicazione.
Impiccati, sparati, precipitati, di infarto (un infarto suicida), dissanguati.

-“Vai Petrus, è il tuo momento, sali sul palco e leggi pure il resoconto che hai preparato per il nostro amico.

-“Grazie, Signora.
Un cenno di rispetto al nostro amico.
Numero uno.
Trenta Aprile, compleanno del nostro amico, otto persone in una roulotte rubatagli (Giuseppe, l’amante di Giuseppe, la sorella di Giuseppe, il marito avvocato della sorella di Giuseppe, i loro due figli maschi e la unica femmina, il figlio avuto da Giuseppe con l’amante), ognuno con un candelotto di dinamite ficcato per tre quarti nell’ano, hanno riempito di gas e di benzina la roulotte rubata al nostro amico, e quindi, dando fuoco, hanno provocato uno scoppio tremendo
Bumm Bumm Bumm Bumm
Bumm Bumm Bumm Bumm.
Almeno otto Bumm, suicidandosi.
L’osso più grande consegnatoci era di dimensione inferiore a mezzo stuzzicadenti…

-“Regalo per il tuo compleanno?

-“Mi dispiace per la roulotte, non meritava quella fine.

-“Numero due.
Trenta Aprile.
Un boccale di birra, per favore.
Grazie.
Il venditore di gettoni, che Santa Emma tempo addietro aveva chiamato figlio di puttana, ha collegato la corrente elettrica trifase (380 Volt) a tre terminali del suo corpo.
Uno al pisellino, un altro al buco del culo, il terzo nel punto di congiunzione tra gli occhi ed il naso.
Ha tolto il vetro ad uno dei flippers che aveva rubato al nostro amico, si è disteso sui poppers, targets, buttons, ha messo una gamba nel vaso del cesso, l’altra gamba tra le pale del motore dell’aria condizionata, e poi ha alzato l’interruttore dando corrente al tutto.
Fzzzzz Fzzzzz Fzzzzz Fzzzzz
Fzzzzz Fzzzzz Fzzzzz Fzzzzz
Insomma almeno otto Fzzzzz come gli otto Bumm.
Pensare che odiava i negri, diceva sempre che puzzavano. Anche se li incrociava per strada.
Puzzavano diceva.
Una scena, raccontano, raccapricciante.
Nera polpetta abbrustolita.
Come in fumaiolo della peggiore nave carretta in partenza da Casamicciola…

-“Ancora trenta Aprile, sembra fatto apposta!
E fatto per te!

-“Per me?
Non ho mai avuto, Io, mia cara Aurora, ho sempre dato.
Sono triste per il flipper era un Bally 1985.

-“Numero tre.
Trenta Aprile.
Ora gradirei un limoncello, doppio.
Grazie…

Il Dispari 20200113– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200113

Il Dispari 20200113– Redazione culturale DILA

Lorenzo Maria Bottari intervistato in esclusiva per IL DISPARI

“… sarei ben lieto di venire nella meravigliosa isola d’Ischia per conoscerla meglio e, attraverso l’Associazione Internazionale DILA, fare anche un’esposizione delle mie opere.”

Lorenzo Maria Bottari è un pittore definito da Bianca Tragni, la critica d’arte altamurana, un autodidatta che ha avuto più di cento maestri, tra cui Ibrahim Kodra, De Chirico e Guttuso.

Una vita spesa a spasso per il mondo, con incontri del tutto eccezionali a livello artistico e culturale che hanno finito per influenzarne la carriera felice e prosperosa.

L’incontro con la grande poetessa Alda Merini, ispiratore di una serie di quadri a lei dedicati nei quali è rappresentata proprio con i tratti che più le appartenevano, in una maniera sempre delicata e rispettosa.

Un’amicizia la loro che Bottari ricorda con affetto e che andò oltre il livello culturale trasformandosi su un piano anche umano.

Da più di un anno sono esposti nella casa natale di Salvatore Quasimodo, che è un vero e proprio museo tutt’ora aperto al pubblico, a Modica, i quadri che compongono il calendario di Bottari creato con le tele ispirate alle liriche del premio Nobel alla letteratura.
Abbiamo avuto il piacere di incontrare il pittore che ci ha dato il privilegio di questa intervista esclusiva per il quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, sussurrandoci anche
alcune delicate confidenze sugli accadimenti più importanti della sua carriera.

D:- Come pittore lei è autodidatta oppure ha frequentato scuole particolari?

R:- Io mi definisco autodidatta, infatti stavo per superare gli esami di maturità a Brera del 1974 ma dopo quattro giorni ho finto di andare, silenziosamente, in bagno, ho preso la giacca e sono andato via.
Poi ho frequentato il corso di decorazione per tessuto alla Marangoni di Milano, una delle più prestigiose scuole di Fashion e Design.
Bianca Tragni nota critica altamurana mi definì un autodidatta che ha avuto quasi cento maestri, infatti ho frequentato tanti artisti che oggi fanno parte della storia dell’arte.

D:- La sua pittura si può far risalire ad un movimento particolare?

R:- Per me è difficile far risalire la mia pittura ad un movimento particolare avendo frequentato tanti artisti.
Un po’ come fece Picasso, mi sono lasciato, sin da giovanissimo, influenzare da diversi artisti dalla pittura accademica a Firenze, poi quella Macchiaiola, poi c’è stato il periodo blu.
Mi avevano avvicinato anche alla transavanguardia dei primi anni ’80 ma in effetti non fu così.

D:- Quali incontri con grandi maestri sono sicuramente stati decisivi per la sua formazione?

R:- Sicuramente Wifredo Lam, l’amico afro-cubano di Picasso e Mirò per la ceramica; poi nel 1974 avevo incontrato Ibrahim Kodra al museo Leonardo da Vinci a Milano, e nacque la nostra amicizia che durò tutto l’arco della sua vita.
Inoltre anche Renato Guttuso.

D:- L’incontro con la grande poetessa del ‘900 Alda Merini è stato molto importante per Lei?

R:- Nel 1991 sono stato eletto presidente dell’Associazione Multiart di Milano.
Quando il Presidente Nicola Tedesco mi presentò Alda Merini io non sapevo chi fosse, perché abitavo tra Londra e New York, e inizialmente per me non fu un bell’aggancio, non ebbi subito una buona impressione.
Dopo, lei mi invitò alle presentazioni dei suoi libri e pian piano ne apprezzai l’ironia e la sua grande conoscenza del mondo poetico.
Piano piano la nostra amicizia si irrobustì.
Lei era molto gelosa delle sue amicizie, io come suo amico sono stato sempre molto discreto: quando c’era qualcuno che le voleva fare compagnia io silenziosamente mi dileguavo con molto rispetto.
Tra noi ci si prendeva un po’ in giro. Un po’ ci si dava del tu, un po’ del Lei.
Una volta le dissi: “Lo sa che Lei mi è molto simpatica?”. E lei rispose: “Si lo so, anche io mi trovo molto simpatica!”

D:- Ha conosciuto Quasimodo? Come si è avvicinato alla figura del premio Nobel per la letteratura?

R:- È stato uno dei primi poeti a cui mi sono avvicinato di più, perché Leonardo Sciascia, Renato Guttuso, Vincenzo Consolo mi parlavano di lui poiché lo avevano frequentato.
Poi naturalmente Alda Merini mi ha fatto molto avvicinare alla figura del premio Nobel per la letteratura perché, come è noto, lei ebbe una breve relazione con Quasimodo quando era ancora molto giovane, e poi perché conosceva molto bene la sua poetica e lo adorava.
E lì Alda mi fece rivivere il Quasimodo che io non riuscivo a capire.
Io personalmente il grande poeta non l’ho mai conosciuto.
Poi comunque frequento da tantissimi anni Modica -che è il luogo di nascita del premio Nobel- e lì iniziai a frequentare la sua casa natale.
Così iniziò per me la Quasimodo mania, e presi a dipingere i miei quadri ispirandomi alle liriche del poeta.

D:- Alda Merini stessa Le ha chiesto una mostra per lei?

R:- Dopo che la Merini notò il risultato del progetto, sia della mostra che del mio cataloghino, ossia il lavoro che feci inizialmente come piccolo catalogo tascabile sui quadri che mi ispirarono le poesie del premio Nobel, l’idea le piacque molto, tanto che mi disse “Quando fai una cosa del genere per me?” ed era il 2001.
Io credevo che mi prendeva un pochino in giro: il nostro rapporto era particolare, io nei ritagli di tempo le facevo compagnia come facevo compagnia a mia madre.
Lei a volte era molto triste, le mancavano le figlie, e mi aveva preso a cuore.
Io in qualche episodio la sorprendevo con dei regali di capi di vestiario, visto che portava la stessa taglia di mia madre.
Il nostro rapporto non era costruito solo sul lato culturale ma anche e soprattutto sul lato umano.

D:- I dipinti che hanno composto il calendario dedicato alle poesie di Quasimodo sono stati esposti nella casa del premio Nobel per la Letteratura?

R:- Queste opere sono state realizzate da me dal 1999 al 2000 – 2001, poi sono state fatte diverse mostre.
Poi ebbi il piacere di conoscere anche il figlio di Quasimodo e della danzatrice Maria Cumani (a cui tra l’altro ho dedicato una tela nel calendario che la ritrae bellissima mentre balla da giovane).
Alessandro Quasimodo rimase molto felice del lavoro che stavo svolgendo sulle poesie di suo padre.
Con il tempo mi propose di esporre le opere nella casa museo a Modica.
Così mi sono ritrovato a concretizzare un sogno esponendo in un posto così prestigioso e a me caro.
Ed è stato un successo: la mostra doveva durare venti giorni invece è lì da più di un anno.
In questo ultimo periodo inoltre ho interpretato altri sei pezzi.

D:- Conosce l’Associazione Internazionale DILA di Ischia del presidente Bruno Mancini? Verrebbe tramite quest’Associazione ad esporre le sue opere ad Ischia?

R:- Io sono stato ad Ischia di passaggio, in pochissime occasioni, ma sarei ben lieto di venire nella meravigliosa isola d’Ischia per conoscerla meglio e, attraverso l’Associazione Internazionale DILA, fare anche un’esposizione delle mie opere.”
Grazie dell’invito.

Liliana Manetti.

Il Dispari 20200113– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200113

Il Dispari 20200113– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200113

Il Dispari 20200113– Redazione culturale DILA

 

Sinfonia con l’Africa

Il Dispari

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200120

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Editoriale | Il racconto “COSÌ O COME” al Bookcity 2019

Lo scorso 16 novembre, nell’Aula magna della SIAM (Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri) di Milano, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha presentato l’evento “Otto milioni” il cui focus è stato l’antologia di Arti varie “Magari un’emozione!” contenente, tra l’altro, alcuni brani tratti da miei racconti.
Con cadenza settimanale li stiamo pubblicando tutti in questa pagina, augurandovi una buona lettura.

DAL LIBRO
Per Aurora volume terzo
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-terzo/paperback/product-470688.html
IL RACCONTO
Così o come – Parte terza

FERMATE IL TEMPO Capitolo 1°

[…] Seguendo Petrus mi preparavo alla spiacevole eventualità di aprire la porta su una scena differente da quella del mio ricordo.
Con cautela, con la discrezione di chi non intendeva disturbare, mossi, lentamente, la maniglia, e spinsi.
Nulla era diverso.
Nulla.
Quasi si fosse trattato di un’antica scultura.
Il pianoforte, le luci, il lampadario, le piccole anse ricavate sul lato del banco bar, le rustiche grotte dei desideri con al centro la chitarra rossa di Elvis, i trecento quasi invisibili ciondoli tra i rami di una ginestra (ginestra, fiore amato dalla mia donna) che io, anni prima, avevo interpretato come ricordi di melodie assimilate in altri luoghi ed in altri tempi.
La fantasia della fantasia.
Le più belle scelte, messe in ordine dalla più eccentrica stravaganza.
Al centro del soffitto l’antico lampadario a cinquanta bracci, di una mescola ottenuta con sabbia e petrolio, ancora troneggiava, aprendo la porta, riflesso nello stesso specchio, irregolare, ambrato.
Gigantesco padrone assoluto dell’intera parete frontale, continuava a sbalordirmi come la prima volta.

I due amici che mi stavano aspettando, due cari compagni, non si erano accorti del mio ingresso e più innamorati di mai, nella naturalezza del tenero sentimento che li univa, seguitavano a creare atmosfere musicali difficili da dimenticare.
Lui, con l’immancabile ginestra (ginestra, fiore amato dalla mia donna) al bavero, e lei con l’identico ventaglio giapponese che aveva nel giorno del loro ricongiungimento.
Per me, erano stati la mia Anima e il mio Cervello.
Ebbi forte la tentazione di effettuare un balzo ed abbracciarli con un simpatico effetto sorpresa.
Tutto ciò durò solo qualche attimo, poiché all’improvviso, guardando la mia figura nell’immenso specchio, ebbi un sussulto…

Bruno Mancini

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Lucio Trojano: “Un sorriso allunga la vita”.

Intervista/Reportage a Lucio Trojano illustratore satirico di fama internazionale.

Una giornata particolare è stata quella mia di qualche settimana fa: sono stata invitata a casa per un tea pomeridiano da Lucio Trojano, illustratore di satira di costume al livello internazionale.
Ho potuto parlare con un uomo speciale, dal talento e dalla lunga carriera davvero unici e felici. Tra un sorso di tea ed un altro, mi ha raccontato la sua carriera sempre con il sorriso sulle labbra e la battuta pronta.

Un pomeriggio piacevole parlando anche dei suoi ricordi più cari, come quello del massimo raggiungimento dei riconoscimenti con la Palma D’oro per la letteratura illustrata con i 6 libri di guida touring satirica sull’Abruzzo ottenuto in collaborazione con sua moglie Marcella che scrisse principalmente i testi delle illustrazioni e degli aneddoti sulla sua amicizia con il grande fumettista italiano Benito Jacovitti.

Trojano, un uomo che ha avuto una grande e innata passione per il suo lavoro e che, con una convinzione testarda di potercela fare, ha raggiunto sempre i suoi obiettivi più belli.

Ho anche potuto ammirare una casa d’altri tempi, con riproduzioni a grande scala delle sue opere più belle, e sono potuta entrare in quella che Lucio Trojano chiama “la stanza delle emozioni”, dove tiene gelosamente esposti sulle pareti tutti i riconoscimenti collezionati in questi lunghi anni di duro lavoro.
A margine di questa piacevolissima visita. e dopo il tour in quella che sembra quasi una “casa museo” ho avuto l’opportunità di potergli porre delle domande per questa intervista esclusiva riservata alla pagina culturale del quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio curata da Bruno Mancini.
Vedremo, tramite l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” esposti a Ischia i suoi disegni?
Forse… magari… perché no!

D:- Grazie dell’invito qui a casa tua oggi. Ho potuto ammirare le tue splendide illustrazioni, e i tuoi tantissimi premi e riconoscimenti nazionali ed internazionali esposti in questa magica stanza. Lucio quando ti sei laureato? E perché questa laurea così diversa da quello che poi effettivamente hai perseguito nella vita?
R:- Mi sono laureato in giurisprudenza nel 1958.
Beh, intanto è sicuro che le lettere umanistiche sono utili per la satira e per l’umorismo.
La passione diciamo però che è innata: secondo me non si nasce umoristi ma con il senso dell’umorismo.

D:- C’è stata qualche amicizia che ha influenzato la tua scelta su cosa fare da grande?
R:- Sì, la mia epoca è quella del grande Benito Jacovitti -grande fumettista italiano autore di tanti personaggi dei fumetti come Cocco Bill- che io seguivo sui giornali e sulle riviste e che poi ho avuto anche la fortuna di conoscere di persona e di diventare anche suo amico.
Io sono abruzzese, lui era molisano e quindi la telefonata mattutina era: “Ciao Molise!”, e lui mi rispondeva “Ciao Abruzzo!!!”.

D:- Sei presente come illustratore satirico da tantissimo tempo nel cartoonig e anche come giurato nelle rassegne nazionali e internazionali, giusto?

R:- Iniziando da Bordighera che era il Salone Internazionale dell’umorismo in campo mondiale, dove tra l’altro ho vinto la Palma d’Oro, sia per il disegno e poi anche con mia moglie per la letteratura illustrata.
Poi anche in altre giurie in Italia, in Turchia, Spagna, Germania etc.

D:- Tra l’altro è bellissima la Palma d’Oro che hai ricevuto e che è appesa alla parete, insieme a tutti gli altri tuoi premi e trofei.

R:- Sì, è davvero bellissima, grazie. Io questa stanza la chiamo la stanza delle emozioni, ed è molto importante per me.

D:- Qual è stato il lavoro che hai svolto insieme a tua moglie Marcella nel campo della letteratura illustrata?

R:- Sono dei libri sull’Abruzzo: sono sei volumi, sono la bellezza di 1200 – 1400 disegni su tutti i popoli che abitavano in antichità quella regione geografica, quindi i Marsi, i Peligni, i Frentani. Sono delle guide Touring allegre dirette sia agli abruzzesi sia agli appassionati di umorismo. Quello trattato non è un umorismo satirico.
Questi sei volumi poi sono stati ristampati dalla Presidenza del Consiglio Regionale.
Un giornalista ha scritto: “L’Abruzzo è l’unica regione che oltre alle guide ufficiali ha anche questa guida particolare e allegra”.
I testi sono stati scritti da me e anche da mia moglie principalmente, e con questi libri abbiamo vinto la Palma D’Oro per la letteratura illustrata che è arrivata dopo venticinque anni.

D:- Ora le tue opere sono anche esposte in alcuni musei importanti?

R:- Sì: a Instambul, Gabrovo, Smirne, Basilea.
E ho ancora tanto da produrre, e sono sicuro che grazie al dono che ho di sorridere e far sorridere riuscirò a farlo.
Io sono per la battuta che non è la classica “Una mela a giorno toglie il medico di torno”, ma “Un sorriso al giorno allunga la vita!!!”.

Liliana Manetti.

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

TWITTERONE

Dalla Lettonia ci scrive Liga Sarah Lapinska:

1) Ho regalato per conto di DILA la mia opera d’arte “Kaddish. See you soon! “, nella quale ho disegnato anche i tratti del mio caro papa, alla mia amica Ņina Izopa.
Lei avrebbe bisogno di essere più protetta perché è una donna fragile che ha problemi di salute. Buon compleanno e tanta forza a te, sorellina mia!.

2) Ho regalato alla “Giardiniera” (come il mio amico Pescatore e Mago, Bruno Mancini, chiama Vera Roķe), il mio disegno “Every Face is Unique”.
Vera è una dalle pioniere dei nostri progetti culturali ed è molto sincera.
Grazie alla “Giardiniera” per la sua cordialità, e in cambio dei suoi regali tra quali ci sono, talvolta, anche suoi libri e l’antologia “Zemgales Vācelīte” in lettone e in russo.
A questo progetto partecipano diversi autori, tanti dei quali aderiscono ai concorsi Made in Ischia dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”.

3) Per conto di DILA ho regalato la mia opera d’arte “I See You Soon” ad una signora di gran cuore Anastasia Lide, che conosco da tanto tempo.
Dopo la Seconda guerra mondiale lei, giovanissima, era tra gli entusiasti che hanno ricostruito la città di Jelgava ( Lettonia).
Dopo le giornate passate nel lavoro intenso, per Anastasia ed altri suoi compagni suonava un’orchestra.
Quelli che non si sentivano troppo stanchi, ballavano, anche d’inverno, nelle piazze di sera.
Poiché Anastasia ha buon gusto, ed è anche un’artigiana talentuosa, lei, in cambio, mi ha regalato un bel tessuto ricamato con le sue mani.
Tuttavia, adesso non può essere attiva come prima perche ha problemi di salute.
Auguriamo a lei un cuore non solo dolce come ce l’ha, ma anche più forte.

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200113

Il Dispari 20200113– Redazione culturale DILA

Editoriale | Il racconto “La Notizia virgola” al Bookcity 2019

Lo scorso 16 novembre, nell’Aula magna della SIAM (Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri) di Milano, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha presentato l’evento “Otto milioni” il cui focus è stato l’antologia di Arti varie “Magari un’emozione!” contenente, tra l’altro, alcuni brani tratti da miei racconti.
Con cadenza settimanale li stiamo pubblicando tutti in questa pagina, augurandovi una buona lettura.

DAL LIBRO
Per Aurora volume secondo
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/ per-aurora-volume-secondo/paperback/product-4637203.html
IL RACCONTO
La Notizia virgola – Capitolo 1°

Appena informati della pubblicazione.
Impiccati, sparati, precipitati, di infarto (un infarto suicida), dissanguati.

-“Vai Petrus, è il tuo momento, sali sul palco e leggi pure il resoconto che hai preparato per il nostro amico.

-“Grazie, Signora.
Un cenno di rispetto al nostro amico.
Numero uno.
Trenta Aprile, compleanno del nostro amico, otto persone in una roulotte rubatagli (Giuseppe, l’amante di Giuseppe, la sorella di Giuseppe, il marito avvocato della sorella di Giuseppe, i loro due figli maschi e la unica femmina, il figlio avuto da Giuseppe con l’amante), ognuno con un candelotto di dinamite ficcato per tre quarti nell’ano, hanno riempito di gas e di benzina la roulotte rubata al nostro amico, e quindi, dando fuoco, hanno provocato uno scoppio tremendo
Bumm Bumm Bumm Bumm
Bumm Bumm Bumm Bumm.
Almeno otto Bumm, suicidandosi.
L’osso più grande consegnatoci era di dimensione inferiore a mezzo stuzzicadenti…

-“Regalo per il tuo compleanno?

-“Mi dispiace per la roulotte, non meritava quella fine.

-“Numero due.
Trenta Aprile.
Un boccale di birra, per favore.
Grazie.
Il venditore di gettoni, che Santa Emma tempo addietro aveva chiamato figlio di puttana, ha collegato la corrente elettrica trifase (380 Volt) a tre terminali del suo corpo.
Uno al pisellino, un altro al buco del culo, il terzo nel punto di congiunzione tra gli occhi ed il naso.
Ha tolto il vetro ad uno dei flippers che aveva rubato al nostro amico, si è disteso sui poppers, targets, buttons, ha messo una gamba nel vaso del cesso, l’altra gamba tra le pale del motore dell’aria condizionata, e poi ha alzato l’interruttore dando corrente al tutto.
Fzzzzz Fzzzzz Fzzzzz Fzzzzz
Fzzzzz Fzzzzz Fzzzzz Fzzzzz
Insomma almeno otto Fzzzzz come gli otto Bumm.
Pensare che odiava i negri, diceva sempre che puzzavano. Anche se li incrociava per strada.
Puzzavano diceva.
Una scena, raccontano, raccapricciante.
Nera polpetta abbrustolita.
Come in fumaiolo della peggiore nave carretta in partenza da Casamicciola…

-“Ancora trenta Aprile, sembra fatto apposta!
E fatto per te!

-“Per me?
Non ho mai avuto, Io, mia cara Aurora, ho sempre dato.
Sono triste per il flipper era un Bally 1985.

-“Numero tre.
Trenta Aprile.
Ora gradirei un limoncello, doppio.
Grazie…

Il Dispari 20200113– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200113

Il Dispari 20200113– Redazione culturale DILA

Lorenzo Maria Bottari intervistato in esclusiva per IL DISPARI

“… sarei ben lieto di venire nella meravigliosa isola d’Ischia per conoscerla meglio e, attraverso l’Associazione Internazionale DILA, fare anche un’esposizione delle mie opere.”

Lorenzo Maria Bottari è un pittore definito da Bianca Tragni, la critica d’arte altamurana, un autodidatta che ha avuto più di cento maestri, tra cui Ibrahim Kodra, De Chirico e Guttuso.

Una vita spesa a spasso per il mondo, con incontri del tutto eccezionali a livello artistico e culturale che hanno finito per influenzarne la carriera felice e prosperosa.

L’incontro con la grande poetessa Alda Merini, ispiratore di una serie di quadri a lei dedicati nei quali è rappresentata proprio con i tratti che più le appartenevano, in una maniera sempre delicata e rispettosa.

Un’amicizia la loro che Bottari ricorda con affetto e che andò oltre il livello culturale trasformandosi su un piano anche umano.

Da più di un anno sono esposti nella casa natale di Salvatore Quasimodo, che è un vero e proprio museo tutt’ora aperto al pubblico, a Modica, i quadri che compongono il calendario di Bottari creato con le tele ispirate alle liriche del premio Nobel alla letteratura.
Abbiamo avuto il piacere di incontrare il pittore che ci ha dato il privilegio di questa intervista esclusiva per il quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, sussurrandoci anche
alcune delicate confidenze sugli accadimenti più importanti della sua carriera.

D:- Come pittore lei è autodidatta oppure ha frequentato scuole particolari?

R:- Io mi definisco autodidatta, infatti stavo per superare gli esami di maturità a Brera del 1974 ma dopo quattro giorni ho finto di andare, silenziosamente, in bagno, ho preso la giacca e sono andato via.
Poi ho frequentato il corso di decorazione per tessuto alla Marangoni di Milano, una delle più prestigiose scuole di Fashion e Design.
Bianca Tragni nota critica altamurana mi definì un autodidatta che ha avuto quasi cento maestri, infatti ho frequentato tanti artisti che oggi fanno parte della storia dell’arte.

D:- La sua pittura si può far risalire ad un movimento particolare?

R:- Per me è difficile far risalire la mia pittura ad un movimento particolare avendo frequentato tanti artisti.
Un po’ come fece Picasso, mi sono lasciato, sin da giovanissimo, influenzare da diversi artisti dalla pittura accademica a Firenze, poi quella Macchiaiola, poi c’è stato il periodo blu.
Mi avevano avvicinato anche alla transavanguardia dei primi anni ’80 ma in effetti non fu così.

D:- Quali incontri con grandi maestri sono sicuramente stati decisivi per la sua formazione?

R:- Sicuramente Wifredo Lam, l’amico afro-cubano di Picasso e Mirò per la ceramica; poi nel 1974 avevo incontrato Ibrahim Kodra al museo Leonardo da Vinci a Milano, e nacque la nostra amicizia che durò tutto l’arco della sua vita.
Inoltre anche Renato Guttuso.

D:- L’incontro con la grande poetessa del ‘900 Alda Merini è stato molto importante per Lei?

R:- Nel 1991 sono stato eletto presidente dell’Associazione Multiart di Milano.
Quando il Presidente Nicola Tedesco mi presentò Alda Merini io non sapevo chi fosse, perché abitavo tra Londra e New York, e inizialmente per me non fu un bell’aggancio, non ebbi subito una buona impressione.
Dopo, lei mi invitò alle presentazioni dei suoi libri e pian piano ne apprezzai l’ironia e la sua grande conoscenza del mondo poetico.
Piano piano la nostra amicizia si irrobustì.
Lei era molto gelosa delle sue amicizie, io come suo amico sono stato sempre molto discreto: quando c’era qualcuno che le voleva fare compagnia io silenziosamente mi dileguavo con molto rispetto.
Tra noi ci si prendeva un po’ in giro. Un po’ ci si dava del tu, un po’ del Lei.
Una volta le dissi: “Lo sa che Lei mi è molto simpatica?”. E lei rispose: “Si lo so, anche io mi trovo molto simpatica!”

D:- Ha conosciuto Quasimodo? Come si è avvicinato alla figura del premio Nobel per la letteratura?

R:- È stato uno dei primi poeti a cui mi sono avvicinato di più, perché Leonardo Sciascia, Renato Guttuso, Vincenzo Consolo mi parlavano di lui poiché lo avevano frequentato.
Poi naturalmente Alda Merini mi ha fatto molto avvicinare alla figura del premio Nobel per la letteratura perché, come è noto, lei ebbe una breve relazione con Quasimodo quando era ancora molto giovane, e poi perché conosceva molto bene la sua poetica e lo adorava.
E lì Alda mi fece rivivere il Quasimodo che io non riuscivo a capire.
Io personalmente il grande poeta non l’ho mai conosciuto.
Poi comunque frequento da tantissimi anni Modica -che è il luogo di nascita del premio Nobel- e lì iniziai a frequentare la sua casa natale.
Così iniziò per me la Quasimodo mania, e presi a dipingere i miei quadri ispirandomi alle liriche del poeta.

D:- Alda Merini stessa Le ha chiesto una mostra per lei?

R:- Dopo che la Merini notò il risultato del progetto, sia della mostra che del mio cataloghino, ossia il lavoro che feci inizialmente come piccolo catalogo tascabile sui quadri che mi ispirarono le poesie del premio Nobel, l’idea le piacque molto, tanto che mi disse “Quando fai una cosa del genere per me?” ed era il 2001.
Io credevo che mi prendeva un pochino in giro: il nostro rapporto era particolare, io nei ritagli di tempo le facevo compagnia come facevo compagnia a mia madre.
Lei a volte era molto triste, le mancavano le figlie, e mi aveva preso a cuore.
Io in qualche episodio la sorprendevo con dei regali di capi di vestiario, visto che portava la stessa taglia di mia madre.
Il nostro rapporto non era costruito solo sul lato culturale ma anche e soprattutto sul lato umano.

D:- I dipinti che hanno composto il calendario dedicato alle poesie di Quasimodo sono stati esposti nella casa del premio Nobel per la Letteratura?

R:- Queste opere sono state realizzate da me dal 1999 al 2000 – 2001, poi sono state fatte diverse mostre.
Poi ebbi il piacere di conoscere anche il figlio di Quasimodo e della danzatrice Maria Cumani (a cui tra l’altro ho dedicato una tela nel calendario che la ritrae bellissima mentre balla da giovane).
Alessandro Quasimodo rimase molto felice del lavoro che stavo svolgendo sulle poesie di suo padre.
Con il tempo mi propose di esporre le opere nella casa museo a Modica.
Così mi sono ritrovato a concretizzare un sogno esponendo in un posto così prestigioso e a me caro.
Ed è stato un successo: la mostra doveva durare venti giorni invece è lì da più di un anno.
In questo ultimo periodo inoltre ho interpretato altri sei pezzi.

D:- Conosce l’Associazione Internazionale DILA di Ischia del presidente Bruno Mancini? Verrebbe tramite quest’Associazione ad esporre le sue opere ad Ischia?

R:- Io sono stato ad Ischia di passaggio, in pochissime occasioni, ma sarei ben lieto di venire nella meravigliosa isola d’Ischia per conoscerla meglio e, attraverso l’Associazione Internazionale DILA, fare anche un’esposizione delle mie opere.”
Grazie dell’invito.

Liliana Manetti.

Il Dispari 20200113– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200113

Il Dispari 20200113– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200113

Il Dispari 20200113– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200106

Il Dispari 20200106 – Redazione culturale DILA

Mariapia Ciaghi a Matera con
L’ECO DELLA PACE A MATERA – dal 1959 a oggi.

Il Sextante, diretto dalla giornalista e regista cinematografica Mariapia Ciaghi, già più volte apprezzata opinionista di questa rubrica, ha proposto un nuovo allestimento della mostra ECO DI PACE mirata a sviluppare dibattiti sulle problematiche attuali della reciproca convivenza ed a lanciare un forte messaggio rivolto agli “uomini di buona volontà” affinché riflettano sui valori della legalità, della vita e trovino la convinzione di prendere posizioni, decise e irremovibili, contro ogni tipo di violenza.

La mostra, itinerante, dopo Roma e dopo Mirano non poteva che approdare a Matera (capitale europea della cultura 2019 ed anche città della Pace dove ha beneficiato del Patrocinio del Comune) perché Matera, come ha affermato il Sindaco Raffaello De Ruggieri «È una città comunitaria in cui le vite delle persone continuano, sia pure con fatica, ad essere legate tra di loro attraverso una rete di solidarietà e di rapporti che restano saldi. »

La mostra nata, appunto, da un’idea di Mariapia Ciaghi e frutto della collaborazione tra Il Sextante, Micro Arti Visive e A.I.D.E, stata allestita presso la storica sede “La Scaletta”, Associazione che da oltre cinquant’anni rappresenta il cuore artistico e culturale della città e che, come ha testimoniato il presidente Francesco Vizziello, ė nata nello stesso anno 1959 in cui le grafiche esposte a Matera, per la pace e contro tutte le guerre, sono state realizzate da alcuni dei migliori artisti mondiali in occasione di una manifestazione contro tutte le guerre tenutasi a Dresda.
A distanza di cinquant’anni queste opere continuano a parlare così come ha sottolineato, nel messaggio per l’inaugurazione dell’evento, Vincenzo Guanci Presidente del Centro per la Pace e la Legalità Sonja Slavik:

«Le immagini della mostra rimandano una “eco di pace” a chi si sofferma a vedere o solo a guardare i corpi mossi nei paesaggi più diversi e nei contesti i più vari.
Le grafiche che Mariapia Ciaghi generosamente pone alla nostra attenzione ci costringono a riflettere.
Esse mettono in contatto stretto emozioni e pensieri, creano una sorta di corto circuito tra mente e sentimenti.
Spesso, nel quotidiano lavoro di diffusione di una cultura della pace, ci si imbatte nella difficoltà di risoluzione dei conflitti in assenza di guerra.
Infatti la pace non è assenza di conflitto.
Al contrario è la sua esaltazione in quanto costringe ad utilizzare gli strumenti del diritto e della mediazione di interessi legittimi, per imparare a risolvere i conflitti senza l’uso della forza fisica.
La guerra costituisce, infatti, l’abdicazione dell’umano alla propria essenza, in quanto regredisce allo stato animale.
La guerra è bestiale.
La guerra è l’opposto dell’umanità.
La massima guerra, la guerra nucleare, non è altro che la distruzione dell’intera umanità.
L’estinzione della nostra specie, l’homo sapiens.
L’arte rappresenta tutto questo con la grande potenza del proprio linguaggio: colpisce al cuore, al cuore del problema.
La mostra ECO DI PACE richiama, con le sue grafiche, da un lato gli orrori della guerra e dall’altro la serenità della pace.
L’urlo di dolore della ferita umana e la carezza al volo della colomba.
Non trovate in questa mostra le esaltazioni degli eroi, dei guerrieri, la bellezza dei “bronzi di Riace.
Infatti, troviamo al loro posto la sofferenza di chi fugge dalla guerra, dei profughi, dei feriti, della morte di chi si ama.
E non vale rifugiarsi nel pensiero egoistico che a noi oggi non tocca, per fortuna.
Ieri è toccato.
Può toccare ancora.
Mariapia Ciaghi ci mostra che l’eco del desiderio di pace arriva da ogni parte del pianeta.
Guardate la nazionalità degli autori e la data di ogni opera.
Vi accorgerete che questa mostra parla di ogni tempo e di ogni luogo.»

L’iniziativa, che ha visto esposte le cinquanta grafiche d’archivio provenienti dalla collezione privata della casa editrice il Sextante di Mariapia Ciaghi, ė stata scandita, in parallelo, dalle opere di venti artisti contemporanei, selezionati da Paola Valori, titolare della galleria Micro a Roma.

A questa ECO DI PACE hanno aderito anche il Maestro Guido Angeletti con la scultura “Libera?” e l’artista Jeanfilip (che ricordiamo graditissimo ospite d’onore all’evento del Bookcity 2019 proposto da DILA in collaborazione con IL DISPARI il 17 novembre u.s. nell’Aula magna della SIAM di Milano) con i suoi originali aquiloni della pace.

Gli artisti invitati a partecipare hanno sviluppato, nelle loro ricerche, approcci differenti sul tema della pace: dalla politica all’ecologia, dal razzismo ai diritti umani.

Colonna conduttrice dell’evento, non pittorica ma testuale, è stato il “Manifesto della Pace” scritto da Bruno Mancini e proposto per la prima volta per la lettura di Sacha Savastano nella Biblioteca Antoniana di Ischia. il 27 Gennaio 2011

https://youtu.be/UYZgNHYqF_8 

del quale vi proponiamo un estratto:

ESTRATTO MANIFESTO BRUNO MANCINI

“…Ho voluto proporre questa premessa che da un ascoltatore superficiale potrebbe essere considerata come un narcisistico decadimento nel culto vanesio della personalità, in quanto ritengo che essa possa rappresentare un esplicito e doveroso chiarimento atto a consentirmi di precisare, senza generare equivoci, che noi, uomini e donne del progetto culturale “La nostra isola”, non siamo qui in veste di storiografi, sociologi,o di altre discipline tese a classificare eventi ed a chiarirne genesi cause ed effetti, e che noi non siamo qui neppure nella veste di un gruppo politicizzato per il quale esistano i “Sempre nel giusto” ed i “Sempre malvagi”, e che noi non siamo qui infine, e sembra un paradosso, nemmeno come portatori di nostre personalità semplicemente umane, le quali comunque potrebbero invogliarci per debolezze a giustificare e per vendetta a punire,

NO… NO… NO… noi siamo qui come ARTISTI, per la maggior parte Scrittori e Poeti, ma anche Pittori, Fotografi, Musicisti ecc. ecc. e siamo qui per proporre sentimenti ed emozioni indotti dalla parole PACE, la quale, sebbene celebrata in mille e mille modi diversi, non consentiremo mai che venga scritta con la penna di un solo colore.

Scegliere tra rosso e nero può andare bene in un gioco stupido come la roulette, ma l’ARTE ha altre ambizioni, l’Arte è rosso, nero, giallo, verde.

ARTE sono i grigi delle nebbie, le variazioni d’indaco dei mari, le terre di Siena, i viola…

L’Arte ha diritti e cittadinanza, forza e bellezza sebbene espressa e scritta con qualsiasi colore dell’arcobaleno.

Ma ciò non basta a definire del tutto gli ideali che il nostro gruppo intende proporre in questo incontro dedicato alla celebrazione della PACE, poiché noi crediamo che la parola PACE non sia soltanto in antitesi, in contrasto, l’opposto della parola GUERRA, ma possa esprimere una forza di contrasto ineguagliabile nei confronti di altre iatture e di tutte le reali nefandezze perpetrate da parti infime ed infide del genere umano:
RAZZISMO, MAFIA, SPECULAZIONI DI OGNI TIPO, ABUSI DI POTERE ecc. ecc. sono tutte Guerre contro le quali gli “Artisti” innalzano lo stendardo della PACE.

Così come abbiamo affermato che gli inchiostri di tutti i colori sono adatti a scrivere la parola PACE, nello stesso modo e con identica determinazione garantiamo che combatteremo e contrasteremo con ogni mezzo non violento, come abbiamo sempre fatto, tutti coloro che hanno voluto, vogliono o vorranno intingere le penne d’oca utilizzate per la scrittura della parola PACE in calamai pieni delle lacrime dei popoli affamati, oppressi, schiavizzati, così come nel sangue innocente dei morti sul lavoro.”

Per l’occasione è stato edito da Il Sextante un catalogo con i testi di Mariapia Ciaghi, Raffaello De Ruggeri Sindaco di Matera, Aldo Forbice giornalista e scrittore, Silvano Mattesini architetto e storico, Anna Selvaggi Presidente AIDE, Paola Valori titolare della galleria romana Micro Arti Visive (nella quale IL DISPARI è stato parte collaborativa dell’evento dedicato alla giornata mondiale della poesia 2019).

Così, dopo Roma e dopo Mirano, la mostra è stata esposta a Matera, e poi?
E poi, se ci sarà qualche istituzione ischitana che ne vorrà proporre l’allestimento sull’isola, saremo ben lieti di intercedere verso Mariapia Ciaghi per convincerla a rendere fattibile la proposta.

Il Dispari 20200106 – Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20191230 – Redazione culturale

Sinfonia con l’Africa

Il Dispari

Wegil Roma: “L’invisibilità non è un superpotere”. Foto e lastre per dire no alla violenza sulle donne

Wegil Roma. L’invisibilità non è un superpotere. La mostra a cura di Marzia Bianchi con Fondazione Pangea – REAMA, è in corso fino al 6 febbraio 2020

Di portata nazionale e non solo, quello della violenza sulle donne è un tema doloroso che riguarda tutta la società. Risuona come un grido di dolore, disperazione, solitudine, come un grido di aiuto,, trattato dalle pagine della cronaca nera e dai talk show televisivi del dolore con parole e immagini che commuovono e fanno riflettere, ma che poi al di fuori di questi canali resta nell’ombra. Vittime di violenze, la maggior parte delle donne si trovano nell’impossibilità di reagire e trovare la forza per dar voce ad un dolore non solo fisico, ma anche morale con cui sono costrette a convivere. Un dolore che ferisce fuori e dentro, nel corpo e nell’animo, fino a diventare un peso insopportabile se alla lunga si resta da soli.

Wegil Roma. L’invisibilità non è un superpotere mostra di foto e radiografie

A restituire entro un contesto artistico di forte impatto visivo ed emotivo, visibilità a questa realtà drammatica che ancora si nasconde silenziosa negli ambienti dove manca il rispetto e la libertà di essere se stessi, è la mostra “L’INVISIBILITÀ NON È UN SUPER POTERE, Fotografie e lastre per dire no alla violenza sulle donne” che è stata inaugurata a Roma WeGil in Largo Ascianghi 5, il 16 gennaio 2020 alle ore 18.30,  cui hanno collaborato Pangea – Reama, l’Azienda ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma e l’ASST Santi Paolo e Carlo di Milano. All’anteprima per la stampa svoltasi il 16 gennaio alle ore 11.00 sono intervenuti Giovanna Pugliese, Assessora al Turismo e Pari opportunità della Regione Lazio,; Alessio D’Amato, assessore alla Sanità e Integrazione Socio-Sanitaria della Regione Lazio; Simona Lanzoni, Vice Presidente Fondazione Pangea Onlus e coordinatrice di Reama; Marzia Bianchi, fotografa, curatrice e collaboratrice Pangea – Reama; Maria Grazia Vantadori – Chirurga, referente Casd – Centro Ascolto Soccorso Donna dell’Ospedale San Carlo e componente Reama; Fabrizio d’Alba, Direttore Generale Azienda Ospedaliera San Camillo – Forlanini e l’attrice Francesca Reggiani.

Wegil Roma. L’invisibilità…mattonelle di Marzia Bianchi

Promossa dalla Regione Lazio e organizzata da LAZIOcrea in collaborazione con la Fondazione Pangea Onlus, promotrice di Reama, la rete per l’Empowerment e l’auto mutuo aiuto per le donne vittime di violenza, l’esposizione, “L’INVISIBILITÀ NON È UN SUPERPOTERE” curata da Marzia Bianchi con Fondazione Pangea – REAMA, presenta 10 fotografie e 10 radiografie che raccontano il mondo di dolore e silenzio in cui vivono le donne vittime di violenza. Autrice delle fotografie è Marzia Bianchi, fotografa e collaboratrice di Pangea – Reama, che ispirandosi alle parole delle donne accolte dallo sportello antiviolenza on line di Reama (www.reamanetwork.org), ha trasformato la narrazione in immagini. Alle fotografie sono affiancate, in totale anonimato delle radiografie gentilmente concesse dall’Ospedale San Camillo Forlanini di Roma e dall’ ASST Santi Paolo e Carlo di Milano, effettuate alle donne arrivate nei Pronto Soccorso e che hanno dichiarato di aver subito violenze.

Wegil Roma. L’invisibilità…pescerossoweb_credits -®Marzia Bianchi

Così afferma la fotografa Marzia Bianchi:” L’invisibilità non è un superpotere… vuole dunque rompere il muro di silenzio che coinvolge le donne che hanno subito violenza: nella mostra sono i loro corpi, le loro lesioni a parlare, intrecciando singole storie in un unico racconto. Le vite delle donne sono diverse eppure lo schema della violenza si ripete, prevalentemente a opera di un compagno, familiare o conoscente”.

Simona Lanzoni, vice presidente di Fondazione Pangea e coordinatrice della rete Reama. sottolinea come la mostra sia l’occasione per noi di svelare quello che molto spesso le donne non riescono a dire o nominare una volta giunte al pronto soccorso. Però i corpi, le lesioni parlano per loro e raccontano di vertigini di orrore quotidiano. Chi accoglie deve saper decodificare i silenzi e attribuire la giusta dimensione alle lesioni incompatibili con quanto narrato”.

L’invisibilità…non è un superpotere…

Mariagrazia Vantadori, chirurga dell’ospedale San Carlo Borromeo, nonché referente del Casd, Centro Ascolto Soccorso Donna del San Carlo ha evidenziato come i tanti anni di attività lavorativa e di esperienza sul campo, l’abbiano portata a decodificarele loro lesioni, ad andare oltre il non detto e ad aiutare le donne a orientarsi per uscire dalla violenza con il sostegno della rete territoriale e dei centri antiviolenza. Far capire loro che quanto accaduto non deve ripetersi mai più e che non sono sole è essenziale e in tal senso i presidi sanitari sono uno snodo importantissimo della rete”.

 L’esposizione nasce dall’esperienza ventennale di Fondazione Pangea che ha incontrato migliaia di donne in tutto il mondo e dall’incontro tra la Dr.ssa Maria Grazia Vantadori, chirurga nonché referente CASD – Centro Ascolto Soccorso Donna dell’Ospedale San Carlo e componente della rete Reama, e la fotografa Marzia Bianchi, collaboratrice di Pangea – Reama. Dopo la tappa romana la mostra sarà ospitata in altri luoghi del Lazio a partire dalla Provincia di Frosinone dal 6 al 27 marzo 2020.

Silvana Lazzarino

 

 L’INVISIBILITÀ NON È UN SUPER POTERE

Fotografie e lastre per dire no alla violenza sulle donne

a cura di Marzia Bianchi con Fondazione Pangea – REAMA.

WeGil – Largo Ascianghi 5, Roma

orario: tutti i giorni 10.00-19.00

Inaugurazione  16 gennaio 2020  ore 18.30

16 gennaio – 6 febbraio 2020

ingresso libero

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Il Dispari 20200113– Redazione culturale DILA

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Editoriale | Il racconto “La Notizia virgola” al Bookcity 2019

Lo scorso 16 novembre, nell’Aula magna della SIAM (Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri) di Milano, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha presentato l’evento “Otto milioni” il cui focus è stato l’antologia di Arti varie “Magari un’emozione!” contenente, tra l’altro, alcuni brani tratti da miei racconti.
Con cadenza settimanale li stiamo pubblicando tutti in questa pagina, augurandovi una buona lettura.

DAL LIBRO
Per Aurora volume secondo
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/ per-aurora-volume-secondo/paperback/product-4637203.html
IL RACCONTO
La Notizia virgola – Capitolo 1°

Appena informati della pubblicazione.
Impiccati, sparati, precipitati, di infarto (un infarto suicida), dissanguati.

-“Vai Petrus, è il tuo momento, sali sul palco e leggi pure il resoconto che hai preparato per il nostro amico.

-“Grazie, Signora.
Un cenno di rispetto al nostro amico.
Numero uno.
Trenta Aprile, compleanno del nostro amico, otto persone in una roulotte rubatagli (Giuseppe, l’amante di Giuseppe, la sorella di Giuseppe, il marito avvocato della sorella di Giuseppe, i loro due figli maschi e la unica femmina, il figlio avuto da Giuseppe con l’amante), ognuno con un candelotto di dinamite ficcato per tre quarti nell’ano, hanno riempito di gas e di benzina la roulotte rubata al nostro amico, e quindi, dando fuoco, hanno provocato uno scoppio tremendo
Bumm Bumm Bumm Bumm
Bumm Bumm Bumm Bumm.
Almeno otto Bumm, suicidandosi.
L’osso più grande consegnatoci era di dimensione inferiore a mezzo stuzzicadenti…

-“Regalo per il tuo compleanno?

-“Mi dispiace per la roulotte, non meritava quella fine.

-“Numero due.
Trenta Aprile.
Un boccale di birra, per favore.
Grazie.
Il venditore di gettoni, che Santa Emma tempo addietro aveva chiamato figlio di puttana, ha collegato la corrente elettrica trifase (380 Volt) a tre terminali del suo corpo.
Uno al pisellino, un altro al buco del culo, il terzo nel punto di congiunzione tra gli occhi ed il naso.
Ha tolto il vetro ad uno dei flippers che aveva rubato al nostro amico, si è disteso sui poppers, targets, buttons, ha messo una gamba nel vaso del cesso, l’altra gamba tra le pale del motore dell’aria condizionata, e poi ha alzato l’interruttore dando corrente al tutto.
Fzzzzz Fzzzzz Fzzzzz Fzzzzz
Fzzzzz Fzzzzz Fzzzzz Fzzzzz
Insomma almeno otto Fzzzzz come gli otto Bumm.
Pensare che odiava i negri, diceva sempre che puzzavano. Anche se li incrociava per strada.
Puzzavano diceva.
Una scena, raccontano, raccapricciante.
Nera polpetta abbrustolita.
Come in fumaiolo della peggiore nave carretta in partenza da Casamicciola…

-“Ancora trenta Aprile, sembra fatto apposta!
E fatto per te!

-“Per me?
Non ho mai avuto, Io, mia cara Aurora, ho sempre dato.
Sono triste per il flipper era un Bally 1985.

-“Numero tre.
Trenta Aprile.
Ora gradirei un limoncello, doppio.
Grazie…

Il Dispari 20200113– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200113

Il Dispari 20200113– Redazione culturale DILA

Lorenzo Maria Bottari intervistato in esclusiva per IL DISPARI

“… sarei ben lieto di venire nella meravigliosa isola d’Ischia per conoscerla meglio e, attraverso l’Associazione Internazionale DILA, fare anche un’esposizione delle mie opere.”

Lorenzo Maria Bottari è un pittore definito da Bianca Tragni, la critica d’arte altamurana, un autodidatta che ha avuto più di cento maestri, tra cui Ibrahim Kodra, De Chirico e Guttuso.

Una vita spesa a spasso per il mondo, con incontri del tutto eccezionali a livello artistico e culturale che hanno finito per influenzarne la carriera felice e prosperosa.

L’incontro con la grande poetessa Alda Merini, ispiratore di una serie di quadri a lei dedicati nei quali è rappresentata proprio con i tratti che più le appartenevano, in una maniera sempre delicata e rispettosa.

Un’amicizia la loro che Bottari ricorda con affetto e che andò oltre il livello culturale trasformandosi su un piano anche umano.

Da più di un anno sono esposti nella casa natale di Salvatore Quasimodo, che è un vero e proprio museo tutt’ora aperto al pubblico, a Modica, i quadri che compongono il calendario di Bottari creato con le tele ispirate alle liriche del premio Nobel alla letteratura.
Abbiamo avuto il piacere di incontrare il pittore che ci ha dato il privilegio di questa intervista esclusiva per il quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, sussurrandoci anche
alcune delicate confidenze sugli accadimenti più importanti della sua carriera.

D:- Come pittore lei è autodidatta oppure ha frequentato scuole particolari?

R:- Io mi definisco autodidatta, infatti stavo per superare gli esami di maturità a Brera del 1974 ma dopo quattro giorni ho finto di andare, silenziosamente, in bagno, ho preso la giacca e sono andato via.
Poi ho frequentato il corso di decorazione per tessuto alla Marangoni di Milano, una delle più prestigiose scuole di Fashion e Design.
Bianca Tragni nota critica altamurana mi definì un autodidatta che ha avuto quasi cento maestri, infatti ho frequentato tanti artisti che oggi fanno parte della storia dell’arte.

D:- La sua pittura si può far risalire ad un movimento particolare?

R:- Per me è difficile far risalire la mia pittura ad un movimento particolare avendo frequentato tanti artisti.
Un po’ come fece Picasso, mi sono lasciato, sin da giovanissimo, influenzare da diversi artisti dalla pittura accademica a Firenze, poi quella Macchiaiola, poi c’è stato il periodo blu.
Mi avevano avvicinato anche alla transavanguardia dei primi anni ’80 ma in effetti non fu così.

D:- Quali incontri con grandi maestri sono sicuramente stati decisivi per la sua formazione?

R:- Sicuramente Wifredo Lam, l’amico afro-cubano di Picasso e Mirò per la ceramica; poi nel 1974 avevo incontrato Ibrahim Kodra al museo Leonardo da Vinci a Milano, e nacque la nostra amicizia che durò tutto l’arco della sua vita.
Inoltre anche Renato Guttuso.

D:- L’incontro con la grande poetessa del ‘900 Alda Merini è stato molto importante per Lei?

R:- Nel 1991 sono stato eletto presidente dell’Associazione Multiart di Milano.
Quando il Presidente Nicola Tedesco mi presentò Alda Merini io non sapevo chi fosse, perché abitavo tra Londra e New York, e inizialmente per me non fu un bell’aggancio, non ebbi subito una buona impressione.
Dopo, lei mi invitò alle presentazioni dei suoi libri e pian piano ne apprezzai l’ironia e la sua grande conoscenza del mondo poetico.
Piano piano la nostra amicizia si irrobustì.
Lei era molto gelosa delle sue amicizie, io come suo amico sono stato sempre molto discreto: quando c’era qualcuno che le voleva fare compagnia io silenziosamente mi dileguavo con molto rispetto.
Tra noi ci si prendeva un po’ in giro. Un po’ ci si dava del tu, un po’ del Lei.
Una volta le dissi: “Lo sa che Lei mi è molto simpatica?”. E lei rispose: “Si lo so, anche io mi trovo molto simpatica!”

D:- Ha conosciuto Quasimodo? Come si è avvicinato alla figura del premio Nobel per la letteratura?

R:- È stato uno dei primi poeti a cui mi sono avvicinato di più, perché Leonardo Sciascia, Renato Guttuso, Vincenzo Consolo mi parlavano di lui poiché lo avevano frequentato.
Poi naturalmente Alda Merini mi ha fatto molto avvicinare alla figura del premio Nobel per la letteratura perché, come è noto, lei ebbe una breve relazione con Quasimodo quando era ancora molto giovane, e poi perché conosceva molto bene la sua poetica e lo adorava.
E lì Alda mi fece rivivere il Quasimodo che io non riuscivo a capire.
Io personalmente il grande poeta non l’ho mai conosciuto.
Poi comunque frequento da tantissimi anni Modica -che è il luogo di nascita del premio Nobel- e lì iniziai a frequentare la sua casa natale.
Così iniziò per me la Quasimodo mania, e presi a dipingere i miei quadri ispirandomi alle liriche del poeta.

D:- Alda Merini stessa Le ha chiesto una mostra per lei?

R:- Dopo che la Merini notò il risultato del progetto, sia della mostra che del mio cataloghino, ossia il lavoro che feci inizialmente come piccolo catalogo tascabile sui quadri che mi ispirarono le poesie del premio Nobel, l’idea le piacque molto, tanto che mi disse “Quando fai una cosa del genere per me?” ed era il 2001.
Io credevo che mi prendeva un pochino in giro: il nostro rapporto era particolare, io nei ritagli di tempo le facevo compagnia come facevo compagnia a mia madre.
Lei a volte era molto triste, le mancavano le figlie, e mi aveva preso a cuore.
Io in qualche episodio la sorprendevo con dei regali di capi di vestiario, visto che portava la stessa taglia di mia madre.
Il nostro rapporto non era costruito solo sul lato culturale ma anche e soprattutto sul lato umano.

D:- I dipinti che hanno composto il calendario dedicato alle poesie di Quasimodo sono stati esposti nella casa del premio Nobel per la Letteratura?

R:- Queste opere sono state realizzate da me dal 1999 al 2000 – 2001, poi sono state fatte diverse mostre.
Poi ebbi il piacere di conoscere anche il figlio di Quasimodo e della danzatrice Maria Cumani (a cui tra l’altro ho dedicato una tela nel calendario che la ritrae bellissima mentre balla da giovane).
Alessandro Quasimodo rimase molto felice del lavoro che stavo svolgendo sulle poesie di suo padre.
Con il tempo mi propose di esporre le opere nella casa museo a Modica.
Così mi sono ritrovato a concretizzare un sogno esponendo in un posto così prestigioso e a me caro.
Ed è stato un successo: la mostra doveva durare venti giorni invece è lì da più di un anno.
In questo ultimo periodo inoltre ho interpretato altri sei pezzi.

D:- Conosce l’Associazione Internazionale DILA di Ischia del presidente Bruno Mancini? Verrebbe tramite quest’Associazione ad esporre le sue opere ad Ischia?

R:- Io sono stato ad Ischia di passaggio, in pochissime occasioni, ma sarei ben lieto di venire nella meravigliosa isola d’Ischia per conoscerla meglio e, attraverso l’Associazione Internazionale DILA, fare anche un’esposizione delle mie opere.”
Grazie dell’invito.

Liliana Manetti.

Il Dispari 20200113– Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20200106

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Mariapia Ciaghi a Matera con
L’ECO DELLA PACE A MATERA – dal 1959 a oggi.

Il Sextante, diretto dalla giornalista e regista cinematografica Mariapia Ciaghi, già più volte apprezzata opinionista di questa rubrica, ha proposto un nuovo allestimento della mostra ECO DI PACE mirata a sviluppare dibattiti sulle problematiche attuali della reciproca convivenza ed a lanciare un forte messaggio rivolto agli “uomini di buona volontà” affinché riflettano sui valori della legalità, della vita e trovino la convinzione di prendere posizioni, decise e irremovibili, contro ogni tipo di violenza.

La mostra, itinerante, dopo Roma e dopo Mirano non poteva che approdare a Matera (capitale europea della cultura 2019 ed anche città della Pace dove ha beneficiato del Patrocinio del Comune) perché Matera, come ha affermato il Sindaco Raffaello De Ruggieri «È una città comunitaria in cui le vite delle persone continuano, sia pure con fatica, ad essere legate tra di loro attraverso una rete di solidarietà e di rapporti che restano saldi. »

La mostra nata, appunto, da un’idea di Mariapia Ciaghi e frutto della collaborazione tra Il Sextante, Micro Arti Visive e A.I.D.E, stata allestita presso la storica sede “La Scaletta”, Associazione che da oltre cinquant’anni rappresenta il cuore artistico e culturale della città e che, come ha testimoniato il presidente Francesco Vizziello, ė nata nello stesso anno 1959 in cui le grafiche esposte a Matera, per la pace e contro tutte le guerre, sono state realizzate da alcuni dei migliori artisti mondiali in occasione di una manifestazione contro tutte le guerre tenutasi a Dresda.
A distanza di cinquant’anni queste opere continuano a parlare così come ha sottolineato, nel messaggio per l’inaugurazione dell’evento, Vincenzo Guanci Presidente del Centro per la Pace e la Legalità Sonja Slavik:

«Le immagini della mostra rimandano una “eco di pace” a chi si sofferma a vedere o solo a guardare i corpi mossi nei paesaggi più diversi e nei contesti i più vari.
Le grafiche che Mariapia Ciaghi generosamente pone alla nostra attenzione ci costringono a riflettere.
Esse mettono in contatto stretto emozioni e pensieri, creano una sorta di corto circuito tra mente e sentimenti.
Spesso, nel quotidiano lavoro di diffusione di una cultura della pace, ci si imbatte nella difficoltà di risoluzione dei conflitti in assenza di guerra.
Infatti la pace non è assenza di conflitto.
Al contrario è la sua esaltazione in quanto costringe ad utilizzare gli strumenti del diritto e della mediazione di interessi legittimi, per imparare a risolvere i conflitti senza l’uso della forza fisica.
La guerra costituisce, infatti, l’abdicazione dell’umano alla propria essenza, in quanto regredisce allo stato animale.
La guerra è bestiale.
La guerra è l’opposto dell’umanità.
La massima guerra, la guerra nucleare, non è altro che la distruzione dell’intera umanità.
L’estinzione della nostra specie, l’homo sapiens.
L’arte rappresenta tutto questo con la grande potenza del proprio linguaggio: colpisce al cuore, al cuore del problema.
La mostra ECO DI PACE richiama, con le sue grafiche, da un lato gli orrori della guerra e dall’altro la serenità della pace.
L’urlo di dolore della ferita umana e la carezza al volo della colomba.
Non trovate in questa mostra le esaltazioni degli eroi, dei guerrieri, la bellezza dei “bronzi di Riace.
Infatti, troviamo al loro posto la sofferenza di chi fugge dalla guerra, dei profughi, dei feriti, della morte di chi si ama.
E non vale rifugiarsi nel pensiero egoistico che a noi oggi non tocca, per fortuna.
Ieri è toccato.
Può toccare ancora.
Mariapia Ciaghi ci mostra che l’eco del desiderio di pace arriva da ogni parte del pianeta.
Guardate la nazionalità degli autori e la data di ogni opera.
Vi accorgerete che questa mostra parla di ogni tempo e di ogni luogo.»

L’iniziativa, che ha visto esposte le cinquanta grafiche d’archivio provenienti dalla collezione privata della casa editrice il Sextante di Mariapia Ciaghi, ė stata scandita, in parallelo, dalle opere di venti artisti contemporanei, selezionati da Paola Valori, titolare della galleria Micro a Roma.

A questa ECO DI PACE hanno aderito anche il Maestro Guido Angeletti con la scultura “Libera?” e l’artista Jeanfilip (che ricordiamo graditissimo ospite d’onore all’evento del Bookcity 2019 proposto da DILA in collaborazione con IL DISPARI il 17 novembre u.s. nell’Aula magna della SIAM di Milano) con i suoi originali aquiloni della pace.

Gli artisti invitati a partecipare hanno sviluppato, nelle loro ricerche, approcci differenti sul tema della pace: dalla politica all’ecologia, dal razzismo ai diritti umani.

Colonna conduttrice dell’evento, non pittorica ma testuale, è stato il “Manifesto della Pace” scritto da Bruno Mancini e proposto per la prima volta per la lettura di Sacha Savastano nella Biblioteca Antoniana di Ischia. il 27 Gennaio 2011

https://youtu.be/UYZgNHYqF_8 

del quale vi proponiamo un estratto:

ESTRATTO MANIFESTO BRUNO MANCINI

“…Ho voluto proporre questa premessa che da un ascoltatore superficiale potrebbe essere considerata come un narcisistico decadimento nel culto vanesio della personalità, in quanto ritengo che essa possa rappresentare un esplicito e doveroso chiarimento atto a consentirmi di precisare, senza generare equivoci, che noi, uomini e donne del progetto culturale “La nostra isola”, non siamo qui in veste di storiografi, sociologi,o di altre discipline tese a classificare eventi ed a chiarirne genesi cause ed effetti, e che noi non siamo qui neppure nella veste di un gruppo politicizzato per il quale esistano i “Sempre nel giusto” ed i “Sempre malvagi”, e che noi non siamo qui infine, e sembra un paradosso, nemmeno come portatori di nostre personalità semplicemente umane, le quali comunque potrebbero invogliarci per debolezze a giustificare e per vendetta a punire,

NO… NO… NO… noi siamo qui come ARTISTI, per la maggior parte Scrittori e Poeti, ma anche Pittori, Fotografi, Musicisti ecc. ecc. e siamo qui per proporre sentimenti ed emozioni indotti dalla parole PACE, la quale, sebbene celebrata in mille e mille modi diversi, non consentiremo mai che venga scritta con la penna di un solo colore.

Scegliere tra rosso e nero può andare bene in un gioco stupido come la roulette, ma l’ARTE ha altre ambizioni, l’Arte è rosso, nero, giallo, verde.

ARTE sono i grigi delle nebbie, le variazioni d’indaco dei mari, le terre di Siena, i viola…

L’Arte ha diritti e cittadinanza, forza e bellezza sebbene espressa e scritta con qualsiasi colore dell’arcobaleno.

Ma ciò non basta a definire del tutto gli ideali che il nostro gruppo intende proporre in questo incontro dedicato alla celebrazione della PACE, poiché noi crediamo che la parola PACE non sia soltanto in antitesi, in contrasto, l’opposto della parola GUERRA, ma possa esprimere una forza di contrasto ineguagliabile nei confronti di altre iatture e di tutte le reali nefandezze perpetrate da parti infime ed infide del genere umano:
RAZZISMO, MAFIA, SPECULAZIONI DI OGNI TIPO, ABUSI DI POTERE ecc. ecc. sono tutte Guerre contro le quali gli “Artisti” innalzano lo stendardo della PACE.

Così come abbiamo affermato che gli inchiostri di tutti i colori sono adatti a scrivere la parola PACE, nello stesso modo e con identica determinazione garantiamo che combatteremo e contrasteremo con ogni mezzo non violento, come abbiamo sempre fatto, tutti coloro che hanno voluto, vogliono o vorranno intingere le penne d’oca utilizzate per la scrittura della parola PACE in calamai pieni delle lacrime dei popoli affamati, oppressi, schiavizzati, così come nel sangue innocente dei morti sul lavoro.”

Per l’occasione è stato edito da Il Sextante un catalogo con i testi di Mariapia Ciaghi, Raffaello De Ruggeri Sindaco di Matera, Aldo Forbice giornalista e scrittore, Silvano Mattesini architetto e storico, Anna Selvaggi Presidente AIDE, Paola Valori titolare della galleria romana Micro Arti Visive (nella quale IL DISPARI è stato parte collaborativa dell’evento dedicato alla giornata mondiale della poesia 2019).

Così, dopo Roma e dopo Mirano, la mostra è stata esposta a Matera, e poi?
E poi, se ci sarà qualche istituzione ischitana che ne vorrà proporre l’allestimento sull’isola, saremo ben lieti di intercedere verso Mariapia Ciaghi per convincerla a rendere fattibile la proposta.

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Il Dispari 20191230 – Redazione culturale

Editoriale | Il racconto “La Notizia” al Bookcity 2019

Lo scorso 16 novembre, nell’Aula magna della SIAM (Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri) di Milano, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha presentato l’evento “Otto milioni” il cui focus è stato l’antologia di Arti varie “Magari un’emozione!” contenente, tra l’altro, alcuni brani tratti da miei racconti.
Con cadenza settimanale li stiamo pubblicando tutti in questa pagina, augurandovi una buona lettura.

DAL LIBRO
Per Aurora volume secondo
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/ per-aurora-volume-secondo/paperback/product-4637203.html
IL RACCONTO
LA NOTIZIA – Capitolo 22°

[…]
-“Tu ed io faremo il colpaccio.
Scardineremo, bruceremo, annulleremo, supereremo, affosseremo, ridicolizzeremo, mortificheremo, sputeremo in faccia alla telefonata ricevuta in diretta da Bruno Imenottero.
Che vuoi che sia la sua santità, per di più soltanto al telefono, in rapporto alla realizzazione scenica in diretta della mia teoria!
Noi mostreremo la morte a schermo intero e inquadratura fissa in diretta satellitare mondovisione.
La Signora spogliata del suo decoro, della sua intimità e della sua riservatezza.
Nel momento cruciale.
La morte non sarà più immutabile, né più immortale.
Adele, vecchia patanccia padanaccia pervertita animalofila dei miei disgusti, se non la smetti di maneggiare libidinosamente il gatto nero umanizzato da Rob, ti sputo in faccia due caffè alla cicuta.
Che ne pensi Rob?
É o no una cazza di idea?”

-“Architetterò tutto rapidamente.
Va bene ci sto.
Mostreremo in diretta la decapitazione di un martire, eseguita dagli antagonisti dei nobili scopi petroliferi dei nostri finanziatori e delle civiltà loro collegate.
Farò tremare di invidia i discendenti della antica inquisizione.
Hai detto bene, ridicolizzerò Bruno Imenottero e la sua santità.
Sbatterò in faccia all’umanità, con tutta la veemenza della rabbia che mi coltivo, la morte senza veli e senza trucchi.
Signore e Signori, ecco a voi lo spettacolo unico ed irripetibile, pietoso e cruento, umano e mortale ecc.
Ancora una volta sarò il primo.
Al lavoro, e visto che la tua inutile propaggine anale, Emma, oh no, Adele, non potrà collaborare in alcuna maniera, inutile è inutile, le affiderò il gatto.
Almeno si guadagna la pagnotta.
Accompagnalo a pisciare e cagare in queste ore per noi di febbrile lavoro.
Mi raccomando Adele, ogni due ore nel vasino, e non mangiare i suoi croccantini.”…

Il Dispari 20191230 – Redazione culturale

Eccellenze femminili |Susana, la Signora dei fiori

“Nata sotto il segno di terra della Vergine”, Susana Gil nacque a Buenos Aires nel 1926.
Suo padre era l’avvocato Enrique Gil, era bella, colta e brillante.

Parlava inglese, giovanissima lavorava al British Council, dove conobbe sir William Walton, classe 1902, affascinante, stimato e famoso compositore e musicista inglese, “una personalità magnetica”, lo definì Susana.

Era il 1948, un colpo di fulmine, lui le fece una corte insidiosa, lei capitolò chiedendogli sicurezza e fedeltà.

Lui era stato donnaiolo e sciupafemmine e si sposarono pochi mesi dopo, nonostante il parere contrario dell’avvocato Gil e di tutti i familiari che avrebbero voluto un amore diverso per Susana.

I due sposi si trasferirono per breve tempo nella Londra del dopoguerra, dove lui continuò per poco i suoi adulteri.

Lei rimase incinta ma Walton non voleva figli così Susana, messa alle strette perché scegliesse di essere solo madre o moglie scelse di abortire per non perdere l’amore di William.

Feriti entrambi, i Walton decisero di andare a vivere all’estero per costruire un matrimonio sano.

William era stato a Napoli venticinque anni prima e conosceva la città di “sole e canzoni”, dove lavorare in pace alle sue opere romantiche, di sapore pucciniano.

Non fu possibile affittare una casa nella città partenopea, perché bombardata impietosamente, così scelsero Ischia, dove portarono la loro Bentley e si stabilirono presso il Convento di San Francesco, dove c’era un pianoforte.

Nel 1949 acquistarono una collina di sassi con una vista strepitosa sul mare, nel bosco di Zaro e la chiamarono “La Mortella”, per via dei mirti selvatici che crescono sul terreno roccioso e arido e perché il mirto è pianta sacra in diverse culture, nelle mitologie del passato.

Vissero a Casa Cirillo.

Nel 1956 l’amico paesaggista Russell Page progettò un giardino verticale, rispettando la naturale conformazione della collina, inserendo nelle formazioni laviche fontane, piscine, ruscelli, sculture marmoree di Simon Verity e furono piantate meravigliose piante acquatiche.

Volle creare “una poesia dello spazio” per Walton e il suo lavoro di artista.
Silenzio e bellezza.

Scalette e sentieri uniscono la parte bassa del giardino, l’ingresso, con il punto più alto dove Susana volle uno straordinario teatro che guarda sul mare di Forio.
Le rocce del giardino danno drammaticità all’ambiente naturale e Susana piantò centinaia di diverse specie di piante, acquistandole da tutto il mondo.

Prima che nel 1957 arrivasse l’acqua a Ischia, i Waltonl’ acquistavano da autocisterne e avevano costruito due cisterne sotterranee per l’acqua piovana.

Nel 1962 finalmente scavarono nella roccia vulcanica, selvaggia e suggestiva, la loro casa.

Laurence Olivier, che andava a trovarli spesso con Vivien Leigh, Maria Callas, Charlie Chaplin chiamava il loro paradiso “la cava di pietra”, per via dell’immane lavoro di scavo che necessitava il sogno di Susanne ma i Walton erano felici nel loro “idillio vulcanico”.

William, già cavaliere nel 1951 e nominato all’Ordine al merito nel 1967, fu riconosciuto come uno dei grandi uomini della musica britannica e le loro sporadiche visite in Inghilterra si trasformavano in occasioni ufficiali.

Gli ottant’anni di William furono celebrati come evento nazionale.

Per oltre cinquant’anni Susana dedicò se stessa, con la sua instancabile mitica forza, alla sua passione e competenza botanica, alla curiosità per la bellezza primordiale di Ischia ed ebbe la forza di creare un gioiello tra i più affascinanti d’Italia e del mondo, mentre William componeva musica.

Le piaceva la vita ischitana, ne conosceva la storia, donna di preziosa affabilità imparò l’italiano e il dialetto in modo da poter interagire con gli isolani, chi l’ha conosciuta la descrive intimamente innamorata del marito, piena di simpatia e fascino.

Dolcemente femminile, amava andare a fare acquisti per tutta l’isola, cucinare, ricamare, passeggiare nel giardino alla ricerca di erbe commestibili e orchidee selvatiche.

Insieme a oltre 800 specie di piante e fiori Susana portò degli uccelli “rari” come il colibrì e il merlo indiano, amava osservare i loro amori e ascoltarne il canto.

Morì l’8 marzo 1983, vent’anni dopo William.
Il loro passaggio terreno permane nel giardino dove riposano le loro ceneri “Il suo spirito tutela il giardino” dice la pietra che accoglie le ceneri di William.
Recita l’epitaffio per lei: “Questo pergolato verde è dedicato a Susana, che ha amato teneramente, ha lavorato con passione e creduto nell’immortalità“.

Sembra di poterla incontrare nel giardino, nelle grotte, sulle scale, col suo gusto eccentrico per l’abbigliamento, i cappellini divertenti, il sorriso.

Il loro amore per la bellezza risuona ancora in quel luogo magico.

Susana rimase vedova per oltre vent’anni.
Non volle risposarsi perché l’amore con William era stato “troppo forte per essere ripetuto“.
I nostri cuori sussultavano durante le nostre passeggiate pomeridiane, quando sedevamo su quelle grandi pietre a guardare verso il mare

Lucia Fusco

Il Dispari 20191230 – Redazione culturale

Il Dispari 20191230

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Il Dispari 20191230

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Sinfonia con l’Africa

Il Dispari

Premio internazionale di Recitazione “Otto milioni” – 2020

Premio internazionale di Recitazione 2020 Seconda edizione

Premio internazionale di Recitazione “Otto milioni” – 2020

Premio internazionale di Recitazione "Otto milioni" - 2020

Premio Recitazione Otto milioni 2020 Bando completo pdf

Premio internazionale “Otto milioni” – nona edizione 2020

REGOLAMENTO SEZIONE RECITAZIONE – TEMA LIBERO

  1. L’iscrizione al Premio è completamente gratuita per TUTTI.
  1. Una commissione nominata da Bruno Mancini provvederà a selezionare in maniera insindacabile i brani di recitazione che parteciperanno alla fase finale del Premio.
  1. Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscrivere UN loro brano di recitazione direttamente nel gruppo dei finalisti, purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento. Sono esclusi da questa opportunità i Soci DILA che saranno, eventualmente, inseriti in una Giuria della sezione giornalismo del Premio. Gli Autori che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.
  1. Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 2 brani di recitazione ciascuno.
  1. I brani di recitazione iscritti al Premio:
  2. a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA;
  3. b) dovranno essere inviati in formato .mp4 oppure .avi a [email protected];
  4. c) potranno essere eseguiti con qualsiasi stile e qualsiasi contenuto (lettura poesia, recitazione testo teatrale, presentazione evento, sketch comico, monologo, intermezzo, varietà ecc.)
  5. d) NON dovranno includere contenuti protetti da copyright così come verificabile su youtube
  6. e) dovranno avere la durata massima di 4 minuti;
  7. A richiesta degli Autori, TUTTI i brani di recitazione iscritti al Premio potranno essere pubblicati nell’antologia “ARTE ALTROVE”. Tale loro pubblicazione sarà subordinata al versamento, relativo all’ordine di acquisto di almeno due copie dell’antologia, che dovrà essere effettuato sull’IBAN IT52V0514239930CC1331129692. La ricevuta andrà allegata all’invio della documentazione necessaria all’iscrizione del brano di recitazione iscritto al Premio.
  1. La mancata adesione alla suddetta opportunità editoriale NON pregiudicherà in alcun modo la partecipazione del brano di recitazione al Premio.
  1. L’antologia sarà regolarmente provvista di un codice ISBN. Il prezzo di copertina del volume in bianco e nero sarà di 22.00 € e la stampa avverrà entro settembre 2020.
  1. L’Autore, per partecipare al Premio, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata, insieme al file del brano di recitazione proposto.
  1. La votazione conclusiva che designerà il brano di recitazione vincitore, avverrà sommando i punti ricevuti mediante: a)link ai siti web che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 1 punto); b)coupon inseriti nelle testate giornalistiche che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 10 punti); c) schede allegate all’antologia “ARTE ALTROVE” (1 voto = 30 punti), d) voti espressi da giurie nominate da DILA e dagli sponsor del premio -i punti totali assegnati a ciascuna Giuria saranno pari al totale dei punti espressi al capo a).
  1. I brani di recitazione per partecipare al Premio dovranno pervenire a [email protected] nella loro stesura finale entro e non oltre il 10 MARZO 2020.
  1. Il mancato rispetto di una qualsiasi delle norme di questo regolamento sarà causa di esclusione del brano di recitazione dal premio.
  1. I nomi dei finalisti saranno annunciati entro il 30 marzo 2020.
  1. La classifica finale sarà resa nota in una data compresa tra il 10 ottobre e il 31 dicembre 2020.
  1. La cerimonia di premiazione dei vincitori avverrà in una data compresa tra il 20 ottobre e il 31 dicembre 2020. La data e la località della premiazione saranno rese note ai finalisti con un preavviso di almeno 10 giorni.
  1. Trattandosi di un premio ad iscrizione COMPLETAMENTE GRATUITA, Bruno Mancini si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento, e gli Autori, inviando i propri brani di recitazione, ne prendono atto in maniera definitiva.

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione alla

Sezione RECITAZIONE della NONA EDIZIONE DEL

premio internazionale “Otto milioni” 2020.

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________

in Via____________________      N:_____                       CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla sezione “Recitazione” della nona edizione del premio internazionale “Otto Milioni”2020 pubblicato anche tramite web all’url

https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-internazionale-di-recitazione-2020/

manifesto l’intenzione di partecipare alla sezione “Recitazione” della nona edizione del premio internazionale “Otto Milioni”2020 e, pertanto, nella mia qualità di Autore dell’articolo giornalistico dal titolo________________________________, ne allego il testo.

A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto alla sezione “Recitazione” della nona edizione del premio internazionale “Otto Milioni”2020 organizzato da Bruno Mancini;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  3. volere concedere a Bruno Mancini il diritto di pubblicare ed utilizzare il mio suddetto brano di recitazione in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che Bruno Mancini avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare e di utilizzare in ogni forma e modo il branodi recitazione sopra descritto nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare detto brano di recitazione anche in via telematica a mezzo internet, come scritto ed impaginato dall’autore e non sarà tenuto ad effettuare alcuna correzione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con Bruno Mancini che egli NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare il brano di recitazione al gratuito utilizzo da parte di Bruno Mancini per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione egli voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità dell’articolo giornalistico in oggetto, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del brano di recitazione suddetto;
  5. volere provvedere all’acquisto di n°…… copie del volume antologico “ARTE ALTROVE” se il mio brano di recitazione sarà ritenuto idoneo a partecipare alla nona edizione del Premio “Otto milioni” e se sarà pubblicato nella suddetta Antologia. A tale scopo allego ricevuta versamento effettuato sull’IBAN IT52V0514239930CC1331129692

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) 5) del regolamento relativo alla sezione di Giornalismo della nona edizione del premio internazionale “Otto Milioni” 2020  pubblicato anche tramite web all’url

https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-internazionale-di-recitazione-2020/

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare entro il 10 Marzo 2020 a [email protected]

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – [email protected]

Premio Recitazione Otto milioni 2020 Regolamento pdf

Premio internazionale di Recitazione "Otto milioni" - 2020

Premio Recitazione Otto milioni 2020 Dichiarazione pdf

Premio internazionale di Recitazione "Otto milioni" - 2020

Premio internazionale di Recitazione "Otto milioni" - 2020

Premio Recitazione “Otto milioni” 2020 – Brani finalisti

Premio internazionale di Recitazione "Otto milioni" - 2020

Classifiche premio Recitazione “Otto milioni” 2020

Comunicazione ufficiale vincitori “Otto milioni” 2020

Cerimonia premiazione vincitori “Otto milioni” 2020

Attestati “Otto milioni” 2020

Rassegna stampa “Otto milioni” 2020

Rassegna fotografica “Otto milioni” 2020

Video “Otto milioni” 2020

INFO: [email protected] – Tel: 3914830355

IBAN: IT52V0514239930CC1331129692

Premio internazionale di Poesia 2020

Premio internazionale di Arti grafiche 2020

Premio internazionale di Musica 2020

Premio internazionale di Giornalismo 2020

Premio internazionale di Narrativa 2020

Premio internazionale di Recitazione 2020

Premio internazionale Otto milioni 2020

DILA

Premi Otto milioni

Premio internazionale di Narrativa “Otto milioni” – 2020

Aside

Premio internazionale di Narrativa 2020 Terza edizione

Premio internazionale di Narrativa 2020

Premio internazionale di Narrativa "Otto milioni" - 2020

Premio Narrativa Otto milioni 2020 Bando completo pdf

Premio internazionale “Otto milioni” – nona edizione 2020

REGOLAMENTO SEZIONE NARRATIVA – TEMA LIBERO

  1. L’iscrizione al Premio è completamente gratuita per TUTTI.
  1. Una commissione nominata da Bruno Mancini provvederà a selezionare in maniera insindacabile i brani di narrativa che parteciperanno alla fase finale del Premio.
  1. Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscrivere UN brano di narrativa direttamente nel gruppo dei finalisti, purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento. Sono esclusi da questa opportunità i Soci DILA che saranno, eventualmente, inseriti in una Giuria della sezione giornalismo del Premio. Gli Autori che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.
  1. Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 2 brani di narrativa ciascuno.
  1. I brani di narrativa iscritti al Premio:
  2. a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA;
  3. b) dovranno essere inviati in formato word a [email protected];
  4. c) dovranno essere scritti in lingua italiana;
  5. d) dovranno essere composti da un massimo di 5.000 caratteri (spazi inclusi e titolo compreso).
  6. e) potranno essere scritte in una delle seguenti lingue <arabo, francese, inglese, lettone, russo, spagnolo> purché, SOLO in questo caso, siano accompagnate dal versamento di 20.00€ ciascuna come contributo per la traduzione in italiano che verrà effettuata da scrittori collaboratori dell’Ass. DILA. Tali versamenti andranno effettuati sull’IBAN che verrà indicato in maniera privata.
  1. A richiesta degli Autori, TUTTI i brani di narrativa iscritti al Premio potranno essere pubblicati nell’antologia “ARTE ALTROVE”. Tale loro pubblicazione sarà subordinata al versamento, relativo all’ordine di acquisto di almeno due copie dell’antologia, che dovrà essere effettuato sull’IBAN IT52V0514239930CC1331129692. La ricevuta andrà allegata all’invio della documentazione necessaria all’iscrizione del brano di narrativa iscritto al Premio.
  1. La mancata adesione alla suddetta opportunità editoriale NON pregiudicherà in alcun modo la partecipazione del brano di narrativa al Premio.
  1. L’antologia sarà regolarmente provvista di un codice ISBN. Il prezzo di copertina del volume in bianco e nero sarà di 22.00 € e la stampa avverrà entro settembre 2020.
  1. L’Autore, per partecipare al Premio, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata, insieme al file word del brano di narrativa proposto.
  1. La votazione conclusiva che designerà il brano di narrativa vincitore, avverrà sommando i punti ricevuti mediante: a)link ai siti web che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 1 punto); b)coupon inseriti nelle testate giornalistiche che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 10 punti); c) schede allegate all’antologia “ARTE ALTROVE” (1 voto = 30 punti), d) voti espressi da giurie nominate da DILA e dagli sponsor del premio -i punti totali assegnati a ciascuna Giuria saranno pari al totale dei punti espressi al capo a).
  1. I brani di narrativa per partecipare al Premio dovranno pervenire a [email protected] nella loro stesura finale entro e non oltre il 10 MARZO 2020.
  1. Il mancato rispetto di una qualsiasi delle norme di questo regolamento sarà causa di esclusione del brano di narrativa dal premio.
  1. I nomi dei finalisti saranno annunciati entro il 30 marzo 2020.
  1. La classifica finale sarà resa nota in una data compresa tra il 10 ottobre e il 31 dicembre 2020.
  1. La cerimonia di premiazione dei vincitori avverrà in una data compresa tra il 20 ottobre e il 31 dicembre 2020. La data e la località della premiazione saranno rese note ai finalisti con un preavviso di almeno 10 giorni.
  1. Trattandosi di un premio ad iscrizione COMPLETAMENTE GRATUITA, Bruno Mancini si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento, e gli Autori, inviando i propri brani di narrativa, ne prendono atto in maniera definitiva.

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione alla

Sezione NARRATIVA deLla NONA EDIZIONE DEL

premio internazionale “Otto milioni” 2020.

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________

in Via____________________ N:_____                       CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla sezione “Narrativa” della nona edizione del premio internazionale “Otto Milioni”2020 pubblicato anche tramite web all’url

https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-internazionale-di-narrativa-2020/

manifesto l’intenzione di partecipare alla sezione “Narrativa” della nona edizione del premio internazionale “Otto Milioni”2020 e, pertanto, nella mia qualità di Autore dell’articolo giornalistico dal titolo________________________________, ne allego il testo.

A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto alla sezione “Narrativa” della nona edizione del premio internazionale “Otto Milioni”2020 organizzato da Bruno Mancini;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  3. volere concedere a Bruno Mancini il diritto di pubblicare ed utilizzare il mio suddetto brano di narrativa in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che Bruno Mancini avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare e di utilizzare in ogni forma e modo il brano di narrativa sopra descritto nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare detto brano di narrativa anche in via telematica a mezzo internet, come scritto ed impaginato dall’autore e non sarà tenuto ad effettuare alcuna correzione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con Bruno Mancini che egli NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare il brano di narrativaal gratuito utilizzo da parte di Bruno Mancini per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione egli voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità dell’articolo giornalistico in oggetto, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del brano di narrativa suddetto;
  5. volere provvedere all’acquisto di n°…… copie del volume antologico “ARTE ALTROVE” se il mio brano di narrativa sarà ritenuto idoneo a partecipare alla nona edizione del Premio “Otto milioni” e se sarà pubblicato nella suddetta Antologia. A tale scopo allego ricevuta versamento effettuato sull’IBAN IT52V0514239930CC1331129692

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) 5) del regolamento relativo alla sezione di Giornalismo della nona edizione del premio internazionale “Otto Milioni” 2020  pubblicato anche tramite web all’url

https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-internazionale-di-narrativa-2020/

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P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare entro il 10 Marzo 2020 a [email protected]

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – [email protected]

Premio Narrativa Otto milioni 2020 Regolamento pdf

Premio internazionale di Narrativa "Otto milioni" - 2020

Premio Narrativa Otto milioni 2020 Dichiarazione pdf

Premio internazionale di Narrativa "Otto milioni" - 2020

Premio internazionale di Narrativa "Otto milioni" - 2020

Premio Narrativa “Otto milioni” 2020 – Brani finalisti

Premio internazionale di Narrativa "Otto milioni" - 2020

Classifiche premio Narrativa “Otto milioni” 2020

Comunicazione ufficiale vincitori “Otto milioni” 2020

Cerimonia premiazione vincitori “Otto milioni” 2020

Attestati “Otto milioni” 2020

Rassegna stampa “Otto milioni” 2020

Rassegna fotografica “Otto milioni” 2020

Video “Otto milioni” 2020

INFO: [email protected] – Tel: 3914830355

IBAN: IT52V0514239930CC1331129692

Premio internazionale di Poesia 2020

Premio internazionale di Arti grafiche 2020

Premio internazionale di Musica 2020

Premio internazionale di Giornalismo 2020

Premio internazionale di Narrativa 2020

Premio internazionale di Recitazione 2020

Premio internazionale Otto milioni 2020

DILA

Premi Otto milioni

Premio internazionale di Giornalismo “Otto milioni” – 2020

Premio internazionale di Giornalismo 2020 Quarta edizione

Premio internazionale di Giornalismo 2020

Premio internazionale di Giornalismo "Otto milioni" - 2020

Premio Giornalismo Otto milioni 2020 Bando completo pdf

Premio internazionale “Otto milioni” – nona edizione 2020

REGOLAMENTO SEZIONE GIORNALISMO – TEMA LIBERO

  1. L’iscrizione al Premio è completamente gratuita per TUTTI.
  1. Una commissione nominata da Bruno Mancini provvederà a selezionare in maniera insindacabile gli articoli giornalistici che parteciperanno alla fase finale del Premio.
  1. Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscrivere UN loro articolo giornalistico direttamente nel gruppo dei finalisti, purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento. Sono esclusi da questa opportunità i Soci DILA che saranno, eventualmente, inseriti in una Giuria della sezione giornalismo del Premio. Gli Autori che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.
  1. Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 2 articoli giornalistici ciascuno.
  1. Gli articoli giornalistici iscritti al Premio:
  2. a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA;
  3. b) dovranno essere inviati in formato word a [email protected];
  4. c) dovranno essere scritti in lingua italiana
  5. d) dovranno essere composti da un massimo di 5.000 caratteri (spazi inclusi e titolo compreso);
  6. e) potranno essere scritti in una delle seguenti lingue <arabo, francese, inglese, lettone, russo, spagnolo> purché, SOLO in questo caso, siano accompagnati dal versamento di 20.00€ ciascuno come contributo per la traduzione in italiano che verrà effettuata da scrittori collaboratori dell’Ass. DILA. Tali versamenti andranno effettuati sull’IBAN che verrà indicato in maniera privata.
  1. A richiesta degli Autori, TUTTI gli articoli giornalistici iscritti al Premio potranno essere pubblicati nell’antologia “ARTE ALTROVE”. Tale loro pubblicazione sarà subordinata al versamento, relativo all’ordine di acquisto di almeno due copie dell’antologia, che dovrà essere effettuato sull’IBAN IT52V0514239930CC1331129692. La ricevuta andrà allegata all’invio della documentazione necessaria all’iscrizione dell’articolo giornalistico al Premio.
  1. La mancata adesione alla suddetta opportunità editoriale NON pregiudicherà in alcun modo la partecipazione dell’articolo giornalistico al Premio.
  1. L’antologia sarà regolarmente provvista di un codice ISBN. Il prezzo di copertina del volume in bianco e nero sarà di 22.00 € e la stampa avverrà entro settembre 2020.
  1. L’Autore, per partecipare al Premio, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata, insieme al file dell’articolo giornalistico proposto.
  1. La votazione conclusiva che designerà l’articolo giornalistico vincitore, avverrà sommando i punti ricevuti mediante: a)link ai siti web che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 1 punto); b)coupon inseriti nelle testate giornalistiche che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 10 punti); c) schede allegate all’antologia “ARTE ALTROVE” (1 voto = 30 punti), d) voti espressi da giurie nominate da DILA e dagli sponsor del premio -i punti totali assegnati a ciascuna Giuria saranno pari al totale dei punti espressi al capo a).
  1. Gli articoli giornalistici per partecipare al Premio dovranno pervenire a [email protected] nella loro stesura finale entro e non oltre il 10 MARZO 2020.
  1. Il mancato rispetto di una qualsiasi delle norme di questo regolamento sarà causa di esclusione dell’articolo giornalistico dal premio.
  1. I nomi dei finalisti saranno annunciati entro il 30 marzo 2020.
  1. La classifica finale sarà resa nota in una data compresa tra il 10 ottobre e il 31 dicembre 2020.
  1. La cerimonia di premiazione dei vincitori avverrà in una data compresa tra il 20 ottobre e il 31 dicembre 2020. La data e la località della premiazione saranno rese note ai finalisti con un preavviso di almeno 10 giorni.
  1. Trattandosi di un premio ad iscrizione COMPLETAMENTE GRATUITA, Bruno Mancini si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento, e gli Autori, inviando i propri testi, ne prendono atto in maniera definitiva.

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione alla

Sezione GIORNALISMO della NONA EDIZIONE DEL

premio internazionale “Otto milioni” 2020.

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________

in Via____________________    N:_____                       CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla sezione “Giornalismo” della nona edizione del premio internazionale “Otto Milioni”2020 pubblicato anche tramite web all’url

https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-internazionale-di-giornalismo-2020/

manifesto l’intenzione di partecipare alla sezione “Giornalismo” della nona edizione del premio internazionale “Otto Milioni”2020 e, pertanto, nella mia qualità di Autore dell’articolo giornalistico dal titolo________________________________, ne allego il testo.

A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto alla sezione “Giornalismo” della nona edizione del premio internazionale “Otto Milioni”2020 organizzato da Bruno Mancini;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  3. volere concedere a Bruno Mancini il diritto di pubblicare ed utilizzare il mio suddetto articolo giornalistico in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che Bruno Mancini avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare e di utilizzare in ogni forma e modo l’articolo giornalistico sopra descritto nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare detto articolo giornalistico anche in via telematica a mezzo internet, come scritto ed impaginato dall’autore e non sarà tenuto ad effettuare alcuna correzione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con Bruno Mancini che egli NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare l’articolo giornalistico al gratuito utilizzo da parte di Bruno Mancini per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione egli voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità dell’articolo giornalistico in oggetto, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del testo suddetto;
  5. volere provvedere all’acquisto di n°…… copie del volume antologico “ARTE ALTROVE” se il mio articolo giornalistico sarà ritenuto idoneo a partecipare alla nona edizione del Premio “Otto milioni” e se sarà pubblicato nella suddetta Antologia. A tale scopo allego ricevuta versamento effettuato sull’IBAN IT52V0514239930CC1331129692

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) 5) del regolamento relativo alla sezione di Giornalismo della nona edizione del premio internazionale “Otto Milioni” 2020  pubblicato anche tramite web all’url  https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-internazionale-di-giornalismo-2020/

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare entro il 10 Marzo 2020 a [email protected]

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – [email protected]

Premio Giornalismo Otto milioni 2020 Regolamento pdf

Premio internazionale di Giornalismo "Otto milioni" - 2020

Premio Giornalismo Otto milioni 2020 Dichiarazione pdf

Premio internazionale di Giornalismo "Otto milioni" - 2020

Premio internazionale di Giornalismo "Otto milioni" - 2020

Premio Giornalismo “Otto milioni” 2020 – Articoli finalisti

Premio internazionale di Giornalismo "Otto milioni" - 2020

Classifiche premio Giornalismo “Otto milioni” 2020

Comunicazione ufficiale vincitori “Otto milioni” 2020

Cerimonia premiazione vincitori “Otto milioni” 2020

Attestati “Otto milioni” 2020

Rassegna stampa “Otto milioni” 2020

Rassegna fotografica “Otto milioni” 2020

Video “Otto milioni” 2020

INFO: [email protected] – Tel: 3914830355

IBAN: IT52V0514239930CC1331129692

Premio internazionale di Poesia 2020

Premio internazionale di Arti grafiche 2020

Premio internazionale di Musica 2020

Premio internazionale di Giornalismo 2020

Premio internazionale di Narrativa 2020

Premio internazionale di Recitazione 2020

Premio internazionale Otto milioni 2020

DILA

Premi Otto milioni

Premio internazionale di Musica “Otto milioni” – 2020

Premio internazionale di Musica 2020 Quinta edizione

Premio internazionale di Musica 2020Premio internazionale di Musica "Otto milioni" - 2020

Premio Musica Otto milioni 2020 Bando completo pdf

Premio internazionale “Otto milioni” – nona edizione 2020

REGOLAMENTO SEZIONE  MUSICA- TEMA LIBERO

  1. L’iscrizione al Premio è completamente gratuita per TUTTI.
  1. Una commissione nominata da Bruno Mancini provvederà a selezionare in maniera insindacabile i brani musicali che parteciperanno alla fase finale del Premio.
  1. Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscrivere UN loro brano musicale direttamente nel gruppo dei finalisti, purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento. Sono esclusi da questa opportunità i Soci DILA che saranno, eventualmente, inseriti in una Giuria della sezione giornalismo del Premio. Gli Autori che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.
  1. Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di brani musicali ciascuno.
  1. I brani musicali iscritti al Premio:
  2. a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA;
  3. b) dovranno essere inviati in formato mp3 a [email protected];
  4. c) potranno essere eseguiti con qualsiasi stile e qualsiasi strumentazione, anche solo vocale, o solo musicale;
  5. d) dovranno avere la durata massima di 4 minuti;
  6. e) NON dovranno includere contenuti protetti da copyright così come verificabile su youtube
  7. A richiesta degli Autori, TUTTI i brani musicali iscritti al Premio potranno essere pubblicati (nelle forme concordate) nell’antologia “ARTE ALTROVE”. Tale loro pubblicazione sarà subordinata al versamento, relativo all’ordine di acquisto di almeno due copie dell’antologia, che dovrà essere effettuato sull’IBAN IT52V0514239930CC1331129692. La ricevuta andrà allegata all’invio della documentazione necessaria all’iscrizione del brano musicale al Premio.
  1. La mancata adesione alla suddetta opportunità editoriale NON pregiudicherà in alcun modo la partecipazione del brano musicale al Premio.
  1. L’antologia sarà regolarmente provvista di un codice ISBN. Il prezzo di copertina del volume in bianco e nero sarà di 22.00 € e la stampa avverrà entro settembre 2020.
  1. L’Autore, per partecipare al Premio, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata, insieme al file mp3 del brano musicale proposto.
  1. La votazione conclusiva che designerà il brano musicale vincitore, avverrà sommando i punti ricevuti mediante: a)link ai siti web che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 1 punto); b)coupon inseriti nelle testate giornalistiche che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 10 punti); c) schede allegate all’antologia “ARTE ALTROVE” (1 voto = 30 punti), d) voti espressi da giurie nominate da DILA e dagli sponsor del premio -i punti totali assegnati a ciascuna Giuria saranno pari al totale dei punti espressi al capo a).
  1. I brani musicali per partecipare al Premio dovranno pervenire a [email protected] nella loro stesura finale entro e non oltre il 10 MARZO 2020.
  1. Il mancato rispetto di una qualsiasi delle norme di questo regolamento sarà causa di esclusione del brano musicale dal premio.
  1. I nomi dei finalisti saranno annunciati entro il 30 marzo 2020.
  1. La classifica finale sarà resa nota in una data compresa tra il 10 ottobre e il 31 dicembre 2020.
  1. La cerimonia di premiazione dei vincitori avverrà in una data compresa tra il 20 ottobre e il 31 dicembre 2020. La data e la località della premiazione saranno rese note ai finalisti con un preavviso di almeno 10 giorni.
  1. Trattandosi di un premio ad iscrizione COMPLETAMENTE GRATUITA, Bruno Mancini si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento, e gli Autori, inviando i propri brani musicali, ne prendono atto in maniera definitiva.

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione alla

Sezione MUSICA della NONA EDIZIONE DEL

premio internazionale “Otto milioni” 2020.

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________

in Via____________________    N:_____                       CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla sezione “Musica” della nona edizione del premio internazionale “Otto Milioni”2020 pubblicato anche tramite web all’url

https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-internazionale-di-musica-2020/ manifesto l’intenzione di partecipare alla sezione “Musica”della nona edizione del premio internazionale “Otto Milioni”2020 e, pertanto, nella mia qualità di Autore dell’articolo giornalistico dal titolo________________________________, ne allego il testo.

A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto alla sezione “Musica” della nona edizione del premio internazionale “Otto Milioni”2020 organizzato da Bruno Mancini;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  3. volere concedere a Bruno Mancini il diritto di pubblicare ed utilizzare il mio suddetto brano musicale in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che Bruno Mancini avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare e di utilizzare in ogni forma e modo il brano musicale sopra descritto nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare detto brano musicale anche in via telematica a mezzo internet, come scritto ed impaginato dall’autore e non sarà tenuto ad effettuare alcuna correzione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con Bruno Mancini che egli NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare il brano musicale al gratuito utilizzo da parte di Bruno Mancini per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione egli voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità dell’articolo giornalistico in oggetto, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del brano musicale suddetto;
  5. volere provvedere all’acquisto di n°…… copie del volume antologico “ARTE ALTROVE” se il mio brano musicale sarà ritenuto idoneo a partecipare alla nona edizione del Premio “Otto milioni” e se sarà pubblicato nella suddetta Antologia. A tale scopo allego ricevuta versamento effettuato sull’IBAN IT52V0514239930CC1331129692

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) 5) del regolamento relativo alla sezione di Giornalismo della nona edizione del premio internazionale “Otto Milioni” 2020  pubblicato anche tramite web all’url  https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-internazionale-di-musica-2020/

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare entro il 10 Marzo 2020 a [email protected]

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – [email protected]

Premio Musica Otto milioni 2020 Regolamento pdf

Premio internazionale di Musica "Otto milioni" - 2020

Premio Musica Otto milioni 2020 Dichiarazione pdf

Premio internazionale di Musica "Otto milioni" - 2020

Premio Musica “Otto milioni” 2020 – Brani finalisti

Premio Musica “Otto milioni” 2020 – Brani finalisti

Premio Musica “Otto milioni” 2020 – Brani finalisti

Classifiche premio Musica “Otto milioni” 2020

Comunicazione ufficiale vincitori “Otto milioni” 2020

Cerimonia premiazione vincitori “Otto milioni” 2020

Attestati “Otto milioni” 2020

Rassegna stampa “Otto milioni” 2020

Rassegna fotografica “Otto milioni” 2020

Video “Otto milioni” 2020

INFO: [email protected] – Tel: 3914830355

IBAN: IT52V0514239930CC1331129692

Premio internazionale di Poesia 2020

Premio internazionale di Arti grafiche 2020

Premio internazionale di Musica 2020

Premio internazionale di Giornalismo 2020

Premio internazionale di Narrativa 2020

Premio internazionale di Recitazione 2020

Premio internazionale Otto milioni 2020

DILA

Premi Otto milioni

Premio internazionale di Arti grafiche “Otto milioni” – 2020

Premio internazionale di Arti grafiche 2020 Quinta edizione

Premio internazionale di Arti grafiche 2020

Premio internazionale di Arti grafiche "Otto milioni" - 2020

Premio Arti grafiche Otto milioni 2020 Bando completo OK

Premio internazionale “Otto milioni” – nona edizione 2020

REGOLAMENTO SEZIONE ARTI GRAFICHE – TEMA LIBERO

  1. L’iscrizione al Premio è completamente gratuita per TUTTI.
  1. Una commissione nominata da Bruno Mancini provvederà a selezionare in maniera insindacabile le opere di Arti grafiche che parteciperanno alla fase finale del Premio.
  1. Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscrivere UNA loro opera di Arte grafica direttamente nel gruppo delle finaliste, purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento. Sono esclusi da questa opportunità i Soci DILA che saranno, eventualmente, inseriti in una Giuria della sezione di Arti grafiche del Premio. Gli Autori che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.
  1. Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 4 opere di Arti grafiche ciascuno.
  1. 5. Le opere di Arti grafiche iscritte al Premio:
  2. a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA;
  3. b) dovranno essere inviate in formato jpeg o simili a [email protected];
  4. c) potranno essere composte con qualsiasi tecnica (acquerello, collage, tempera, murales, scultura, olio, fotografia, digitale, ceramica, ecc.).
  1. A richiesta degli Autori, TUTTE le le opere di Arti grafiche iscritte al Premio potranno essere pubblicate nell’antologia “ARTE ALTROVE”. Tale loro pubblicazione sarà subordinata al versamento, relativo all’ordine di acquisto di almeno due copie dell’antologia, che dovrà essere effettuato sull’IBAN IT52V0514239930CC1331129692. La ricevuta andrà allegata all’invio della documentazione necessaria all’iscrizione della opera di Arte grafica al Premio.
  1. La mancata adesione alla suddetta opportunità editoriale NON pregiudicherà in alcun modo la partecipazione delle opere di Arti grafiche al Premio.
  1. L’antologia sarà regolarmente provvista di un codice ISBN. Il prezzo di copertina del volume in bianco e nero sarà di 22.00 € e la stampa avverrà entro settembre 2020.
  1. L’Autore, per partecipare al Premio, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata, insieme al file della opera di Arte grafica proposta.
  1. La votazione conclusiva che designerà l’opera di’Arte grafica vincitrice, avverrà sommando i punti ricevuti mediante: a)link ai siti web che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 1 punto); b)coupon inseriti nelle testate giornalistiche che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 10 punti); c) schede allegate all’antologia “ARTE ALTROVE” (1 voto = 30 punti), d) voti espressi da giurie nominate da DILA e dagli sponsor del premio -i punti totali assegnati a ciascuna Giuria saranno pari al totale dei punti espressi al capo a).
  1. I file delle opere di Arti grafiche per partecipare al Premio dovranno pervenire a [email protected] nella loro stesura finale entro e non oltre il 10 MARZO 2020.
  1. Il mancato rispetto di una qualsiasi delle norme di questo regolamento sarà causa di esclusione della opera d’Arte grafica dal premio.
  1. I nomi dei finalisti saranno annunciati entro il 30 marzo 2020.
  1. La classifica finale sarà resa nota in una data compresa tra il 10 ottobre e il 31 dicembre 2020.
  1. La cerimonia di premiazione dei vincitori avverrà in una data compresa tra il 20 ottobre e il 31 dicembre 2020. La data e la località della premiazione saranno rese note ai finalisti con un preavviso di almeno 10 giorni.
  1. Trattandosi di un premio ad iscrizione COMPLETAMENTE GRATUITA, Bruno Mancini si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Autori, inviando i file delle proprie opere di Arti grafiche, ne prendono atto in maniera definitiva.

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione alla

Sezione ARTI GRAFICHE della NONA EDIZIONE DEL

premio internazionale “Otto milioni” 2020.

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________

in Via____________________         N:_____                       CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla sezione “Arti grafiche” della nona edizione del premio internazionale “Otto Milioni”2020 pubblicato anche tramite web all’url

https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-internazionale-di-arti-grafiche-2020/

manifesto l’intenzione di partecipare alla sezione “Arti grafiche” della nona edizione del premio internazionale “Otto Milioni”2020 e, pertanto, nella mia qualità di Autore della opera di Arte grafica dal titolo________________________________, ne allego il file.

A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto al premio di “Otto milioni” 2020 organizzato da Bruno Mancini;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  3. volere concedere a Bruno Mancini il diritto di pubblicare ed utilizzare la mia suddetta opera di Arte grafica in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che Bruno Mancini avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare e di utilizzare in ogni forma e modo l’opera sopra descritta nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare detta opera anche in via telematica a mezzo internet, come scritta ed impaginata dall’autore e non sarà tenuto ad effettuare alcuna correzione/variazione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con Bruno Mancini che egli NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare l’opera al gratuito utilizzo da parte di Bruno Mancini per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione egli voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità dell’opera in oggetto, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale dell’opera suddetta;
  5. volere provvedere all’acquisto di n°…… copie del volume antologico “ARTE ALTROVE” se la mia opera sarà ritenuta idonea a partecipare alla nona edizione del Premio “Otto milioni” e se sarà pubblicata nella suddetta Antologia. A tale scopo allego ricevuta versamento effettuato sull’IBAN IT52V0514239930CC1331129692

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) 5) del regolamento relativo alla sezione di Arte grafica della nona edizione del premio internazionale “Otto Milioni” 2020 pubblicato anche tramite web all’url  https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-internazionale-di-arti-grafiche-2020/

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare entro il 10 Marzo 2020 a [email protected]

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – [email protected]

Premio Arti grafiche Otto milioni 2020 Regolamento pdf

Premio internazionale di Arti grafiche "Otto milioni" - 2020

Premio Arti grafiche Otto milioni 2020 Dichiarazione OK

Premio internazionale di Arti grafiche "Otto milioni" - 2020

Premio internazionale di Arti grafiche "Otto milioni" - 2020

Premio Arti grafiche “Otto milioni” 2020 – Opere Arti grafiche finaliste

Classifiche premio Arti grafiche “Otto milioni” 2020

Comunicazione ufficiale vincitori “Otto milioni” 2020

Cerimonia premiazione vincitori “Otto milioni” 2020

Attestati “Otto milioni” 2020

Rassegna stampa “Otto milioni” 2020

Rassegna fotografica “Otto milioni” 2020

Video “Otto milioni” 2020

INFO: [email protected] – Tel: 3914830355

IBAN: IT52V0514239930CC1331129692

Premio internazionale di Poesia 2020

Premio internazionale di Arti grafiche 2020

Premio internazionale di Musica 2020

Premio internazionale di Giornalismo 2020

Premio internazionale di Narrativa 2020

Premio internazionale di Recitazione 2020

Premio internazionale Otto milioni 2020

DILA

Premi Otto milioni

Premio internazionale di Poesia “Otto milioni” 2020

Premio internazionale di Poesia 2020 Nona edizione

Premio internazionale di Poesia “Otto milioni” – 2020

Premio internazionale di Poesia "Otto milioni" - 2020

Premio Poesia Otto milioni 2020 Bando completo pdf

Premio internazionale di Poesia “Otto milioni” – nona edizione 2020 – TEMA LIBERO

  1. L’iscrizione al Premio è completamente gratuita per TUTTI.
  1. Una commissione nominata da Bruno Mancini provvederà a selezionare in maniera insindacabile le poesie che parteciperanno alla fase finale del Premio.
  1. Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscrivere UNA loro poesia direttamente nel gruppo delle finaliste, purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento. Sono esclusi da questa opportunità i Soci DILA che saranno, eventualmente, inseriti in una Giuria della sezione poesia del Premio. Gli Autori che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.
  1. Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 4 poesie ciascuno.
  1. Le poesie iscritte al Premio:
  2. a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA;
  3. b) dovranno essere inviate in formato word a [email protected];
  4. c) dovranno essere scritte in lingua italiana
  5. d) dovranno essere composte da un massimo di 30 righe (compreso il titolo ed eventuali spazi bianchi tra i versi e/o tra le strofe).
  6. e) potranno essere scritte in una delle seguenti lingue <arabo, francese, inglese, lettone, russo, spagnolo> purché, SOLO in questo caso, siano accompagnate dal versamento di 10.00€ ciascuna come contributo per la traduzione in italiano che verrà effettuata da poeti collaboratori dell’Ass. DILA. Tali versamenti andranno effettuati sull’IBAN che verrà indicato in maniera privata.
  1. A richiesta degli Autori, TUTTE le poesie iscritte al Premio potranno essere pubblicate nell’antologia “ARTE ALTROVE”. Tale loro pubblicazione sarà subordinata al versamento, relativo all’ordine di acquisto di almeno due copie dell’antologia, che dovrà essere effettuato sull’IBAN IT52V0514239930CC1331129692. La ricevuta andrà allegata all’invio della documentazione necessaria all’iscrizione della poesia al Premio.
  1. La mancata adesione alla suddetta opportunità editoriale NON pregiudicherà in alcun modo la partecipazione delle poesie al Premio.
  1. L’antologia sarà regolarmente provvista di un codice ISBN. Il prezzo di copertina del volume in bianco e nero sarà di 22.00 € e la stampa avverrà entro settembre 2020.
  1. L’Autore, per partecipare al Premio, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected] debitamente firmata, insieme al file della poesia proposta.
  1. La votazione conclusiva che designerà la poesia vincitrice, avverrà sommando i punti ricevuti mediante: a)link ai siti web che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 1 punto); b)coupon inseriti nelle testate giornalistiche che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 10 punti); c) schede allegate all’antologia “ARTE ALTROVE” (1 voto = 30 punti), d) voti espressi da giurie nominate da DILA e dagli sponsor del premio -i punti totali assegnati a ciascuna Giuria saranno pari al totale dei punti espressi al capo a).
  1. Le poesie per partecipare al Premio dovranno pervenire a [email protected] nella loro stesura finale entro e non oltre il 10 MARZO 2020.
  1. Il mancato rispetto di una qualsiasi delle norme di questo regolamento sarà causa di esclusione della poesia dal premio.
  1. I nomi dei finalisti saranno annunciati entro il 30 marzo 2020.
  1. La classifica finale sarà resa nota in una data compresa tra il 10 ottobre e il 31 dicembre 2020.
  1. La cerimonia di premiazione dei vincitori avverrà in una data compresa tra il 20 ottobre e il 31 dicembre 2020. La data e la località della premiazione saranno rese note ai finalisti con un preavviso di almeno 10 giorni.
  1. Trattandosi di un premio ad iscrizione COMPLETAMENTE GRATUITA, Bruno Mancini si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento, e gli Autori, inviando i propri testi, ne prendono atto in maniera definitiva.

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione alla
NONA edizione del Premio internazionale di poesia “Otto milioni” 2020.

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________

in Via____________________       N:_____                       CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla nona edizione del premio internazionale di poesia “Otto Milioni” pubblicato anche tramite web all’url

https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-internazionale-di-poesia-2020/

manifesto l’intenzione di partecipare alla nona edizione del suddetto premio internazionale di poesia “Otto milioni” 2020 e, pertanto, nella mia qualità di Autore della poesia dal titolo________________________________, ne allego il testo.

A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto al premio di poesia “Otto milioni” 2020 organizzato da Bruno Mancini;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  3. volere concedere a Bruno Mancini il diritto di pubblicare ed utilizzare la mia suddetta poesia in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che Bruno Mancini avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare e di utilizzare in ogni forma e modo l’opera sopra descritta nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare detta opera anche in via telematica a mezzo internet, come scritta ed impaginata dall’autore e non sarà tenuto ad effettuare alcuna correzione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con Bruno Mancini che egli NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare l’opera al gratuito utilizzo da parte di Bruno Mancini per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione egli voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità dell’opera in oggetto, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del testo suddetto;
  5. volere provvedere all’acquisto di n°…… copie del volume antologico “ARTE ALTROVE” se la mia poesia sarà ritenuta idonea a partecipare alla nona edizione del Premio “Otto milioni” e se sarà pubblicata nella suddetta Antologia. A tale scopo allego ricevuta versamento effettuato sull’IBAN IT52V0514239930CC1331129692

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) 5) del regolamento relativo alla nona edizione del premio internazionale di poesia “Otto Milioni” 2020 pubblicato anche tramite web all’url  https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-internazionale-di-poesia-2020/

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare entro il 10 Marzo 2020 a [email protected]

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – [email protected]

Premio Poesia Otto milioni 2020 Regolamento pdf

Premio Poesia Otto milioni 2020 Dichiarazione pdf

Premio internazionale di Poesia "Otto milioni" - 2020

Premio Poesia “Otto milioni” 2020 – Poesie finaliste

Classifiche premio Poesia “Otto milioni” 2020

Comunicazione ufficiale vincitori sezione poesia della nona edizione del premio “Otto milioni” 2020

Cerimonia premiazione vincitori “Otto milioni” 2020

Attestati “Otto milioni” 2020

Rassegna stampa “Otto milioni” 2020

Rassegna fotografica “Otto milioni” 2020

Video “Otto milioni” 2020

INFO: [email protected] – Tel: 3914830355

IBAN: IT52V0514239930CC1331129692

Premio internazionale di Poesia 2020

Premio internazionale di Arti grafiche 2020

Premio internazionale di Musica 2020

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Premio internazionale di Narrativa 2020

Premio internazionale di Recitazione 2020

Premio internazionale Otto milioni 2020

DILA

Premi Otto milioni

Una poesia di Luciano Somma nel Natale ischitano

Una poesia di Luciano Somma nella Pineta fantastica del Natale ischitano 2019

Una poesia di Luciano Somma

Una poesia di Luciano Somma nel Natale ischitano

Una poesia di Luciano Somma nel Natale ischitano

Una poesia di Luciano Somma nel Natale ischitano

Una poesia di Luciano Somma nel Natale ischitano

Una poesia di Luciano Somma nel Natale ischitano

Pecchè Sulo a Natale? Luciano Somma

‘O suono ‘e na zampogna
na smania ‘e vulè bbene,
N’albero chino ‘e luce
nu desiderio ‘e pace.

Se stenne ‘a mano pure
a n’antico rivale
se sprecano l’augurie,
è ggià, pecch’è Natale.

Sarrà p’‘o clima ‘e festa
che porta ‘a ricurrenza,
‘o core cagna veste
ritrova na cuscienza.

‘Sta vita, pe’ nu juorno
diventa na livella
e ‘a ggente tutt’attuorno
chisà, pare cchiù bella!

Pure n’ommo ‘nfamone
carezza n’animale
nun fà cchiù ‘o fetendone
le pare naturale.

‘O popolo ‘e stu munno,
arravugliato ‘e male,
diventa bbuono ‘nfunno…
Pecchè sulo a Natale?

Una poesia di Luciano Somma nel Natale ischitano

Una poesia di Luciano Somma nel Natale ischitano

Una poesia di Luciano Somma nel Natale ischitano

Luciano Somma – Parliamo sottovoce

Luciano Somma – Perché andiamo

Ischia fine di una estate Luciano Somma

Luciano Somma – Biblioteca Comunale Antoniana

Luciano Somma – Nunzia Binetti – Antonio Mencarini…

Intervista a Luciano Somma – Teleischia

Luciano Somma a Falconara

Luciano Somma -Ischia

Luciano Somma

Luciano Somma giornalismo

Luciano Somma biografia

Poesie Luciano Somma

Il Dispari 20200106 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200106 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200106

Il Dispari 20200106 – Redazione culturale DILA

Mariapia Ciaghi a Matera con
L’ECO DELLA PACE A MATERA – dal 1959 a oggi.

Il Sextante, diretto dalla giornalista e regista cinematografica Mariapia Ciaghi, già più volte apprezzata opinionista di questa rubrica, ha proposto un nuovo allestimento della mostra ECO DI PACE mirata a sviluppare dibattiti sulle problematiche attuali della reciproca convivenza ed a lanciare un forte messaggio rivolto agli “uomini di buona volontà” affinché riflettano sui valori della legalità, della vita e trovino la convinzione di prendere posizioni, decise e irremovibili, contro ogni tipo di violenza.

La mostra, itinerante, dopo Roma e dopo Mirano non poteva che approdare a Matera (capitale europea della cultura 2019 ed anche città della Pace dove ha beneficiato del Patrocinio del Comune) perché Matera, come ha affermato il Sindaco Raffaello De Ruggieri «È una città comunitaria in cui le vite delle persone continuano, sia pure con fatica, ad essere legate tra di loro attraverso una rete di solidarietà e di rapporti che restano saldi. »

La mostra nata, appunto, da un’idea di Mariapia Ciaghi e frutto della collaborazione tra Il Sextante, Micro Arti Visive e A.I.D.E, stata allestita presso la storica sede “La Scaletta”, Associazione che da oltre cinquant’anni rappresenta il cuore artistico e culturale della città e che, come ha testimoniato il presidente Francesco Vizziello, ė nata nello stesso anno 1959 in cui le grafiche esposte a Matera, per la pace e contro tutte le guerre, sono state realizzate da alcuni dei migliori artisti mondiali in occasione di una manifestazione contro tutte le guerre tenutasi a Dresda.
A distanza di cinquant’anni queste opere continuano a parlare così come ha sottolineato, nel messaggio per l’inaugurazione dell’evento, Vincenzo Guanci Presidente del Centro per la Pace e la Legalità Sonja Slavik:

«Le immagini della mostra rimandano una “eco di pace” a chi si sofferma a vedere o solo a guardare i corpi mossi nei paesaggi più diversi e nei contesti i più vari.
Le grafiche che Mariapia Ciaghi generosamente pone alla nostra attenzione ci costringono a riflettere.
Esse mettono in contatto stretto emozioni e pensieri, creano una sorta di corto circuito tra mente e sentimenti.
Spesso, nel quotidiano lavoro di diffusione di una cultura della pace, ci si imbatte nella difficoltà di risoluzione dei conflitti in assenza di guerra.
Infatti la pace non è assenza di conflitto.
Al contrario è la sua esaltazione in quanto costringe ad utilizzare gli strumenti del diritto e della mediazione di interessi legittimi, per imparare a risolvere i conflitti senza l’uso della forza fisica.
La guerra costituisce, infatti, l’abdicazione dell’umano alla propria essenza, in quanto regredisce allo stato animale.
La guerra è bestiale.
La guerra è l’opposto dell’umanità.
La massima guerra, la guerra nucleare, non è altro che la distruzione dell’intera umanità.
L’estinzione della nostra specie, l’homo sapiens.
L’arte rappresenta tutto questo con la grande potenza del proprio linguaggio: colpisce al cuore, al cuore del problema.
La mostra ECO DI PACE richiama, con le sue grafiche, da un lato gli orrori della guerra e dall’altro la serenità della pace.
L’urlo di dolore della ferita umana e la carezza al volo della colomba.
Non trovate in questa mostra le esaltazioni degli eroi, dei guerrieri, la bellezza dei “bronzi di Riace.
Infatti, troviamo al loro posto la sofferenza di chi fugge dalla guerra, dei profughi, dei feriti, della morte di chi si ama.
E non vale rifugiarsi nel pensiero egoistico che a noi oggi non tocca, per fortuna.
Ieri è toccato.
Può toccare ancora.
Mariapia Ciaghi ci mostra che l’eco del desiderio di pace arriva da ogni parte del pianeta.
Guardate la nazionalità degli autori e la data di ogni opera.
Vi accorgerete che questa mostra parla di ogni tempo e di ogni luogo.»

L’iniziativa, che ha visto esposte le cinquanta grafiche d’archivio provenienti dalla collezione privata della casa editrice il Sextante di Mariapia Ciaghi, ė stata scandita, in parallelo, dalle opere di venti artisti contemporanei, selezionati da Paola Valori, titolare della galleria Micro a Roma.

A questa ECO DI PACE hanno aderito anche il Maestro Guido Angeletti con la scultura “Libera?” e l’artista Jeanfilip (che ricordiamo graditissimo ospite d’onore all’evento del Bookcity 2019 proposto da DILA in collaborazione con IL DISPARI il 17 novembre u.s. nell’Aula magna della SIAM di Milano) con i suoi originali aquiloni della pace.

Gli artisti invitati a partecipare hanno sviluppato, nelle loro ricerche, approcci differenti sul tema della pace: dalla politica all’ecologia, dal razzismo ai diritti umani.

Colonna conduttrice dell’evento, non pittorica ma testuale, è stato il “Manifesto della Pace” scritto da Bruno Mancini e proposto per la prima volta per la lettura di Sacha Savastano nella Biblioteca Antoniana di Ischia. il 27 Gennaio 2011

https://youtu.be/UYZgNHYqF_8 

del quale vi proponiamo un estratto:

ESTRATTO MANIFESTO BRUNO MANCINI

“…Ho voluto proporre questa premessa che da un ascoltatore superficiale potrebbe essere considerata come un narcisistico decadimento nel culto vanesio della personalità, in quanto ritengo che essa possa rappresentare un esplicito e doveroso chiarimento atto a consentirmi di precisare, senza generare equivoci, che noi, uomini e donne del progetto culturale “La nostra isola”, non siamo qui in veste di storiografi, sociologi,o di altre discipline tese a classificare eventi ed a chiarirne genesi cause ed effetti, e che noi non siamo qui neppure nella veste di un gruppo politicizzato per il quale esistano i “Sempre nel giusto” ed i “Sempre malvagi”, e che noi non siamo qui infine, e sembra un paradosso, nemmeno come portatori di nostre personalità semplicemente umane, le quali comunque potrebbero invogliarci per debolezze a giustificare e per vendetta a punire,

NO… NO… NO… noi siamo qui come ARTISTI, per la maggior parte Scrittori e Poeti, ma anche Pittori, Fotografi, Musicisti ecc. ecc. e siamo qui per proporre sentimenti ed emozioni indotti dalla parole PACE, la quale, sebbene celebrata in mille e mille modi diversi, non consentiremo mai che venga scritta con la penna di un solo colore.

Scegliere tra rosso e nero può andare bene in un gioco stupido come la roulette, ma l’ARTE ha altre ambizioni, l’Arte è rosso, nero, giallo, verde.

ARTE sono i grigi delle nebbie, le variazioni d’indaco dei mari, le terre di Siena, i viola…

L’Arte ha diritti e cittadinanza, forza e bellezza sebbene espressa e scritta con qualsiasi colore dell’arcobaleno.

Ma ciò non basta a definire del tutto gli ideali che il nostro gruppo intende proporre in questo incontro dedicato alla celebrazione della PACE, poiché noi crediamo che la parola PACE non sia soltanto in antitesi, in contrasto, l’opposto della parola GUERRA, ma possa esprimere una forza di contrasto ineguagliabile nei confronti di altre iatture e di tutte le reali nefandezze perpetrate da parti infime ed infide del genere umano:
RAZZISMO, MAFIA, SPECULAZIONI DI OGNI TIPO, ABUSI DI POTERE ecc. ecc. sono tutte Guerre contro le quali gli “Artisti” innalzano lo stendardo della PACE.

Così come abbiamo affermato che gli inchiostri di tutti i colori sono adatti a scrivere la parola PACE, nello stesso modo e con identica determinazione garantiamo che combatteremo e contrasteremo con ogni mezzo non violento, come abbiamo sempre fatto, tutti coloro che hanno voluto, vogliono o vorranno intingere le penne d’oca utilizzate per la scrittura della parola PACE in calamai pieni delle lacrime dei popoli affamati, oppressi, schiavizzati, così come nel sangue innocente dei morti sul lavoro.”

Per l’occasione è stato edito da Il Sextante un catalogo con i testi di Mariapia Ciaghi, Raffaello De Ruggeri Sindaco di Matera, Aldo Forbice giornalista e scrittore, Silvano Mattesini architetto e storico, Anna Selvaggi Presidente AIDE, Paola Valori titolare della galleria romana Micro Arti Visive (nella quale IL DISPARI è stato parte collaborativa dell’evento dedicato alla giornata mondiale della poesia 2019).

Così, dopo Roma e dopo Mirano, la mostra è stata esposta a Matera, e poi?
E poi, se ci sarà qualche istituzione ischitana che ne vorrà proporre l’allestimento sull’isola, saremo ben lieti di intercedere verso Mariapia Ciaghi per convincerla a rendere fattibile la proposta.

Il Dispari 20200106 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200106 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200106 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200106 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20191230 – Redazione culturale

Il Dispari 20191230

Il Dispari 20191230 – Redazione culturale

Editoriale | Il racconto “La Notizia” al Bookcity 2019

Lo scorso 16 novembre, nell’Aula magna della SIAM (Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri) di Milano, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha presentato l’evento “Otto milioni” il cui focus è stato l’antologia di Arti varie “Magari un’emozione!” contenente, tra l’altro, alcuni brani tratti da miei racconti.
Con cadenza settimanale li stiamo pubblicando tutti in questa pagina, augurandovi una buona lettura.

DAL LIBRO
Per Aurora volume secondo
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/ per-aurora-volume-secondo/paperback/product-4637203.html
IL RACCONTO
LA NOTIZIA – Capitolo 22°

[…]
-“Tu ed io faremo il colpaccio.
Scardineremo, bruceremo, annulleremo, supereremo, affosseremo, ridicolizzeremo, mortificheremo, sputeremo in faccia alla telefonata ricevuta in diretta da Bruno Imenottero.
Che vuoi che sia la sua santità, per di più soltanto al telefono, in rapporto alla realizzazione scenica in diretta della mia teoria!
Noi mostreremo la morte a schermo intero e inquadratura fissa in diretta satellitare mondovisione.
La Signora spogliata del suo decoro, della sua intimità e della sua riservatezza.
Nel momento cruciale.
La morte non sarà più immutabile, né più immortale.
Adele, vecchia patanccia padanaccia pervertita animalofila dei miei disgusti, se non la smetti di maneggiare libidinosamente il gatto nero umanizzato da Rob, ti sputo in faccia due caffè alla cicuta.
Che ne pensi Rob?
É o no una cazza di idea?”

-“Architetterò tutto rapidamente.
Va bene ci sto.
Mostreremo in diretta la decapitazione di un martire, eseguita dagli antagonisti dei nobili scopi petroliferi dei nostri finanziatori e delle civiltà loro collegate.
Farò tremare di invidia i discendenti della antica inquisizione.
Hai detto bene, ridicolizzerò Bruno Imenottero e la sua santità.
Sbatterò in faccia all’umanità, con tutta la veemenza della rabbia che mi coltivo, la morte senza veli e senza trucchi.
Signore e Signori, ecco a voi lo spettacolo unico ed irripetibile, pietoso e cruento, umano e mortale ecc.
Ancora una volta sarò il primo.
Al lavoro, e visto che la tua inutile propaggine anale, Emma, oh no, Adele, non potrà collaborare in alcuna maniera, inutile è inutile, le affiderò il gatto.
Almeno si guadagna la pagnotta.
Accompagnalo a pisciare e cagare in queste ore per noi di febbrile lavoro.
Mi raccomando Adele, ogni due ore nel vasino, e non mangiare i suoi croccantini.”…

Il Dispari 20191230 – Redazione culturale

Eccellenze femminili |Susana, la Signora dei fiori

“Nata sotto il segno di terra della Vergine”, Susana Gil nacque a Buenos Aires nel 1926.
Suo padre era l’avvocato Enrique Gil, era bella, colta e brillante.

Parlava inglese, giovanissima lavorava al British Council, dove conobbe sir William Walton, classe 1902, affascinante, stimato e famoso compositore e musicista inglese, “una personalità magnetica”, lo definì Susana.

Era il 1948, un colpo di fulmine, lui le fece una corte insidiosa, lei capitolò chiedendogli sicurezza e fedeltà.

Lui era stato donnaiolo e sciupafemmine e si sposarono pochi mesi dopo, nonostante il parere contrario dell’avvocato Gil e di tutti i familiari che avrebbero voluto un amore diverso per Susana.

I due sposi si trasferirono per breve tempo nella Londra del dopoguerra, dove lui continuò per poco i suoi adulteri.

Lei rimase incinta ma Walton non voleva figli così Susana, messa alle strette perché scegliesse di essere solo madre o moglie scelse di abortire per non perdere l’amore di William.

Feriti entrambi, i Walton decisero di andare a vivere all’estero per costruire un matrimonio sano.

William era stato a Napoli venticinque anni prima e conosceva la città di “sole e canzoni”, dove lavorare in pace alle sue opere romantiche, di sapore pucciniano.

Non fu possibile affittare una casa nella città partenopea, perché bombardata impietosamente, così scelsero Ischia, dove portarono la loro Bentley e si stabilirono presso il Convento di San Francesco, dove c’era un pianoforte.

Nel 1949 acquistarono una collina di sassi con una vista strepitosa sul mare, nel bosco di Zaro e la chiamarono “La Mortella”, per via dei mirti selvatici che crescono sul terreno roccioso e arido e perché il mirto è pianta sacra in diverse culture, nelle mitologie del passato.

Vissero a Casa Cirillo.

Nel 1956 l’amico paesaggista Russell Page progettò un giardino verticale, rispettando la naturale conformazione della collina, inserendo nelle formazioni laviche fontane, piscine, ruscelli, sculture marmoree di Simon Verity e furono piantate meravigliose piante acquatiche.

Volle creare “una poesia dello spazio” per Walton e il suo lavoro di artista.
Silenzio e bellezza.

Scalette e sentieri uniscono la parte bassa del giardino, l’ingresso, con il punto più alto dove Susana volle uno straordinario teatro che guarda sul mare di Forio.
Le rocce del giardino danno drammaticità all’ambiente naturale e Susana piantò centinaia di diverse specie di piante, acquistandole da tutto il mondo.

Prima che nel 1957 arrivasse l’acqua a Ischia, i Waltonl’ acquistavano da autocisterne e avevano costruito due cisterne sotterranee per l’acqua piovana.

Nel 1962 finalmente scavarono nella roccia vulcanica, selvaggia e suggestiva, la loro casa.

Laurence Olivier, che andava a trovarli spesso con Vivien Leigh, Maria Callas, Charlie Chaplin chiamava il loro paradiso “la cava di pietra”, per via dell’immane lavoro di scavo che necessitava il sogno di Susanne ma i Walton erano felici nel loro “idillio vulcanico”.

William, già cavaliere nel 1951 e nominato all’Ordine al merito nel 1967, fu riconosciuto come uno dei grandi uomini della musica britannica e le loro sporadiche visite in Inghilterra si trasformavano in occasioni ufficiali.

Gli ottant’anni di William furono celebrati come evento nazionale.

Per oltre cinquant’anni Susana dedicò se stessa, con la sua instancabile mitica forza, alla sua passione e competenza botanica, alla curiosità per la bellezza primordiale di Ischia ed ebbe la forza di creare un gioiello tra i più affascinanti d’Italia e del mondo, mentre William componeva musica.

Le piaceva la vita ischitana, ne conosceva la storia, donna di preziosa affabilità imparò l’italiano e il dialetto in modo da poter interagire con gli isolani, chi l’ha conosciuta la descrive intimamente innamorata del marito, piena di simpatia e fascino.

Dolcemente femminile, amava andare a fare acquisti per tutta l’isola, cucinare, ricamare, passeggiare nel giardino alla ricerca di erbe commestibili e orchidee selvatiche.

Insieme a oltre 800 specie di piante e fiori Susana portò degli uccelli “rari” come il colibrì e il merlo indiano, amava osservare i loro amori e ascoltarne il canto.

Morì l’8 marzo 1983, vent’anni dopo William.
Il loro passaggio terreno permane nel giardino dove riposano le loro ceneri “Il suo spirito tutela il giardino” dice la pietra che accoglie le ceneri di William.
Recita l’epitaffio per lei: “Questo pergolato verde è dedicato a Susana, che ha amato teneramente, ha lavorato con passione e creduto nell’immortalità“.

Sembra di poterla incontrare nel giardino, nelle grotte, sulle scale, col suo gusto eccentrico per l’abbigliamento, i cappellini divertenti, il sorriso.

Il loro amore per la bellezza risuona ancora in quel luogo magico.

Susana rimase vedova per oltre vent’anni.
Non volle risposarsi perché l’amore con William era stato “troppo forte per essere ripetuto“.
I nostri cuori sussultavano durante le nostre passeggiate pomeridiane, quando sedevamo su quelle grandi pietre a guardare verso il mare

Lucia Fusco

Il Dispari 20191230 – Redazione culturale

Il Dispari 20191230

Il Dispari 20191230 – Redazione culturale

Il Dispari 20191230Il Dispari 20191230 – Redazione culturale

Il Dispari 20191230

Il Dispari 20191230 – Redazione culturale

 

Il Dispari 20191216

Il Dispari 20191216 – Redazione culturale

Editoriale | Anche “Vasco e Medea” al Bookcity 2019

Lo scorso 16 novembre, nell’Aula magna della SIAM (Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri) di Milano, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha presentato l’evento “Otto milioni” il cui focus è stato l’antologia di Arti varie “Magari un’emozione!” contenente, tra l’altro, alcuni brani tratti da miei racconti.
Con cadenza settimanale li stiamo pubblicando tutti in questa pagina, augurandovi una buona lettura.

Bruno Mancini DAL LIBRO
Per Aurora volume primo
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-18665923.html
IL RACCONTO
Vasco e Medea – Capitolo 8°

[…]
I grossi lastroni di lava grigia levigati dai passi di migliaia di persone, orlavano un tratto minimo dello spiazzo destinato alle manovre di attracco; subito accanto, una macchia bruttura di asfalto sconnesso adduceva a diverse stradine, queste sì, già dal primo impatto, coreografiche, quasi personalizzate dagli abitanti e dalle attività annesse.
Scelsero, è facile intuirne il motivo, il viottolo a tratti in leggera pendenza incassato tra pareti di tufo verde chiazzate da prepotenti arbusti di gialle ginestre –ginestra, fiore amato dalla mia donna-.
Su in cima, oltre filari di limoni ed oleandri carichi di frutti e di fiori, giunsero ad un gruppo di vecchie costruzioni tinteggiate con impasti di calce dai colori pastello, chiari, luminosi; prive di un ordine apparente e senza segni esterni identificativi che non fossero gerani rosso fuoco ai balconi, glicini appiccicati alle pareti.
Due pini e due palme tutti ultracentenari, quasi cingevano come baluardi il più vecchio palazzo, al cui ingresso un alto cancello di ferro battuto adornato da volute arabesche mostrava, in fondo ad un viale polveroso, tratti sconnessi di un muro di cinta in parte crollato, formato da pietre grigie semplicemente sovrapposte, che ostruiva, spezzava, limitava, la fitta boscaglia e le piante di alto fusto subito accanto predominanti.
Una strada di recente costruzione, sgradevole, sgraziata, stonata, si immetteva in quella minima piazzola, dal lato opposto rispetto alla direzione del loro arrivo, a sinistra del cancello, completando il suo percorso in una specie di slargo appositamente adibito a deposito di rifiuti.
Assurdo.
Criminali.
La vecchia villa sfregiata.
Pazzi.
Stronzi.
L’incanto accecato.
Rimasero confusi tra ginestre (ginestra, fiore amato dalla mia donna) e pattume, ognuno fisso, con i sentimenti oltraggiati, tentando di capire se profanare è una vendetta od una maledizione, se il male sopravvive a se stesso per debolezza del suo antagonista oppure per sciocchi abbagli di clemenza.
Mai un silenzio li aveva visti così uniti, insieme indifesi, cruenti, aggressivi.
“Maledetti.
Siate maledetti.”
Da Vasco e Medea lo stesso grido.

Fu lì che lo rividero…

Il Dispari 20191216 – Redazione culturale

A Vasco

A cavallo dell’orso
scimmiotta
la folla disseminata
nel prato di uno stadio
-Ah Vasco!-
tra fumo stellare
il verso del lupo nella steppa:
Uhh Uhh Uhh.

Ritorna assassino
nell’ombra ballerina dei vincenti
il fallo abbandonato
nella doccia
-Ah Vasco!-
per uomini incerti
in teneri sguardi alla luna:
Uhh Uhh Uhh.

Quando
un giorno avrai uno specchio
avrai due occhi
per ascoltare una canzone
in solitudine
-Ah Vasco!-
dimmi quel posto.
Io vengo.
Uhh Uhh Uhh.

Dal racconto “Vasco e Medea” scritto da Bruno Mancini

 

Angela Maria Tiberi intervista DOMENICO UMBRO

in esclusiva per IL DISPARI

Diplomato in clarinetto al Conservatorio Tchaikovsky, diplomato a Perugia con Ciro Scarponi all’Accademia italiana di clarinetto.
Corsi di alto perfezionamento con i docenti Ciro Scarponi, Pasquale Lorenzo, Guido Arbonelli, Francesco Giardino, Fabrizio Meloni, Giuseppe Garbarino, Alessio Vicario.

Per il terzo anno consecutivo è stato presente al Bookcity di Milano 2019, come musicista dei progetti culturali Made in Ischia presentati dall’Associazione Da Ischia L’Arte-DILA.

Infatti, DILA l’aveva già proposto come concertista solista, prima nell’Auditorium del Museo delle Culture MUDEC (2017) e poi nell’Aula Magna della Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri –SIAM e nell’Auditorium di Mare Culturale Urbano (2018).

Con Raffaele Pagliaruli ha costituito il “Duo Giavanese” che ha in calendario numerosi concerti a Milano, Torino, Giaveno e in Svizzera.

Ha ricevuto numerosi attestati di stima e calorosi consensi dal pubblico e dalla stampa.

D:- Quale emozione ha ricevuto nel partecipare agli eventi DILA – ISCHIA e suonare i brani di Roberto Prandin?
R:- Emozionante partecipare agli eventi DILA e suonare a MILANO nella sede dell’Accademia della Scala; altrettanto emozionante eseguire le composizioni di Roberto Prandin.
Insieme a Raffaele Pagliaruli abbiamo eseguito i due brani musicali per clarinetto, flauto e voce recitante “La forza di Ignazie” e “Soggiorno per uomini stanchi“, scritti appositamente per l’evento Bookcity dal compositore Roberto Prandin su testi di Bruno Mancini.

D:- Quando è avvenuto il primo incontro con Bruno Mancini?
R:- L’incontro con Bruno Mancini è iniziato tre anni fa, nel 2017, grazie al mio maestro Guido Altobelli, poi ho partecipato al Bookcity – MUDEC di Milano, e successivamente ho tenuto fermi i contatti con Bruno per gli eventi con DILA.
Nel 2018 ho eseguito la sinfonia “Ischia op. 45” di Roberto Prandin.

D:- Quali sono i prossimi obiettivi?
R:- Suonare a Torino, Svizzera, Milano, Ischia.

Mi complimento con Domenico Umbro per l’alta prestazione dei concerti che ha eseguito nell’Aula della SIAM e alla Cascina Casottello di Milano, insieme a Raffaele Pagliaruli, alla violinista Maria Luisa Neri e alla pianista Santina Amici.

Angela Maria Tiberi

Il Dispari 20191216 – Redazione culturale

Il Dispari 20191216 – Redazione culturale

Prossimamente:
“Il ritorno di Emanuela Di Stefano”

Poetessa, pittrice, decoratrice, opinionista di questa testata giornalistica, primo premio “Otto milioni” 2014 assegnato dalla Giuria presieduta dal Comune di Torrenova alla sua poesia “Il mare il pescatore ed io“.

M’assopisco sul tuo letto
e tu mi racconti
di un pescatore senza remi
innamorato di te e di me.
Un uomo libero e audace
che intride i suoi occhi
da una terra all’altra,
che m’incendia
da una duna all’altra,
come tu infrangi
le onde sugli scogli
per placar le braccia piene al tocco,
verso la meta a me più cara.
è gonfio il respiro e
m’accompagna in questo sogno
da raccontare al mondo.
Non vi è limite
a questa nostra passione,
sempre in movimento affonda
morbidi baci, ingordi
e divorati sulla tavola
imbandita di una notte d’amore.

Il Dispari 20191216 – Redazione culturale

Il Dispari 20191216 – Redazione culturale

Il Dispari 20191216 – Redazione culturale

Il Dispari 20191216 – Redazione culturale

Il Dispari 20191216 – Redazione culturale

Il Dispari 20191216 – Redazione culturale

 

Il Dispari 20191230 – Redazione culturale

Il Dispari 20191230 – Redazione culturale

Il Dispari 20191230

Il Dispari 20191230 – Redazione culturale

Editoriale | Il racconto “La Notizia” al Bookcity 2019

Lo scorso 16 novembre, nell’Aula magna della SIAM (Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri) di Milano, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha presentato l’evento “Otto milioni” il cui focus è stato l’antologia di Arti varie “Magari un’emozione!” contenente, tra l’altro, alcuni brani tratti da miei racconti.
Con cadenza settimanale li stiamo pubblicando tutti in questa pagina, augurandovi una buona lettura.

DAL LIBRO
Per Aurora volume secondo
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/ per-aurora-volume-secondo/paperback/product-4637203.html
IL RACCONTO
LA NOTIZIA – Capitolo 22°

[…]
-“Tu ed io faremo il colpaccio.
Scardineremo, bruceremo, annulleremo, supereremo, affosseremo, ridicolizzeremo, mortificheremo, sputeremo in faccia alla telefonata ricevuta in diretta da Bruno Imenottero.
Che vuoi che sia la sua santità, per di più soltanto al telefono, in rapporto alla realizzazione scenica in diretta della mia teoria!
Noi mostreremo la morte a schermo intero e inquadratura fissa in diretta satellitare mondovisione.
La Signora spogliata del suo decoro, della sua intimità e della sua riservatezza.
Nel momento cruciale.
La morte non sarà più immutabile, né più immortale.
Adele, vecchia patanccia padanaccia pervertita animalofila dei miei disgusti, se non la smetti di maneggiare libidinosamente il gatto nero umanizzato da Rob, ti sputo in faccia due caffè alla cicuta.
Che ne pensi Rob?
É o no una cazza di idea?”

-“Architetterò tutto rapidamente.
Va bene ci sto.
Mostreremo in diretta la decapitazione di un martire, eseguita dagli antagonisti dei nobili scopi petroliferi dei nostri finanziatori e delle civiltà loro collegate.
Farò tremare di invidia i discendenti della antica inquisizione.
Hai detto bene, ridicolizzerò Bruno Imenottero e la sua santità.
Sbatterò in faccia all’umanità, con tutta la veemenza della rabbia che mi coltivo, la morte senza veli e senza trucchi.
Signore e Signori, ecco a voi lo spettacolo unico ed irripetibile, pietoso e cruento, umano e mortale ecc.
Ancora una volta sarò il primo.
Al lavoro, e visto che la tua inutile propaggine anale, Emma, oh no, Adele, non potrà collaborare in alcuna maniera, inutile è inutile, le affiderò il gatto.
Almeno si guadagna la pagnotta.
Accompagnalo a pisciare e cagare in queste ore per noi di febbrile lavoro.
Mi raccomando Adele, ogni due ore nel vasino, e non mangiare i suoi croccantini.”…

Il Dispari 20191230 – Redazione culturale

Eccellenze femminili |Susana, la Signora dei fiori

“Nata sotto il segno di terra della Vergine”, Susana Gil nacque a Buenos Aires nel 1926.
Suo padre era l’avvocato Enrique Gil, era bella, colta e brillante.

Parlava inglese, giovanissima lavorava al British Council, dove conobbe sir William Walton, classe 1902, affascinante, stimato e famoso compositore e musicista inglese, “una personalità magnetica”, lo definì Susana.

Era il 1948, un colpo di fulmine, lui le fece una corte insidiosa, lei capitolò chiedendogli sicurezza e fedeltà.

Lui era stato donnaiolo e sciupafemmine e si sposarono pochi mesi dopo, nonostante il parere contrario dell’avvocato Gil e di tutti i familiari che avrebbero voluto un amore diverso per Susana.

I due sposi si trasferirono per breve tempo nella Londra del dopoguerra, dove lui continuò per poco i suoi adulteri.

Lei rimase incinta ma Walton non voleva figli così Susana, messa alle strette perché scegliesse di essere solo madre o moglie scelse di abortire per non perdere l’amore di William.

Feriti entrambi, i Walton decisero di andare a vivere all’estero per costruire un matrimonio sano.

William era stato a Napoli venticinque anni prima e conosceva la città di “sole e canzoni”, dove lavorare in pace alle sue opere romantiche, di sapore pucciniano.

Non fu possibile affittare una casa nella città partenopea, perché bombardata impietosamente, così scelsero Ischia, dove portarono la loro Bentley e si stabilirono presso il Convento di San Francesco, dove c’era un pianoforte.

Nel 1949 acquistarono una collina di sassi con una vista strepitosa sul mare, nel bosco di Zaro e la chiamarono “La Mortella”, per via dei mirti selvatici che crescono sul terreno roccioso e arido e perché il mirto è pianta sacra in diverse culture, nelle mitologie del passato.

Vissero a Casa Cirillo.

Nel 1956 l’amico paesaggista Russell Page progettò un giardino verticale, rispettando la naturale conformazione della collina, inserendo nelle formazioni laviche fontane, piscine, ruscelli, sculture marmoree di Simon Verity e furono piantate meravigliose piante acquatiche.

Volle creare “una poesia dello spazio” per Walton e il suo lavoro di artista.
Silenzio e bellezza.

Scalette e sentieri uniscono la parte bassa del giardino, l’ingresso, con il punto più alto dove Susana volle uno straordinario teatro che guarda sul mare di Forio.
Le rocce del giardino danno drammaticità all’ambiente naturale e Susana piantò centinaia di diverse specie di piante, acquistandole da tutto il mondo.

Prima che nel 1957 arrivasse l’acqua a Ischia, i Waltonl’ acquistavano da autocisterne e avevano costruito due cisterne sotterranee per l’acqua piovana.

Nel 1962 finalmente scavarono nella roccia vulcanica, selvaggia e suggestiva, la loro casa.

Laurence Olivier, che andava a trovarli spesso con Vivien Leigh, Maria Callas, Charlie Chaplin chiamava il loro paradiso “la cava di pietra”, per via dell’immane lavoro di scavo che necessitava il sogno di Susanne ma i Walton erano felici nel loro “idillio vulcanico”.

William, già cavaliere nel 1951 e nominato all’Ordine al merito nel 1967, fu riconosciuto come uno dei grandi uomini della musica britannica e le loro sporadiche visite in Inghilterra si trasformavano in occasioni ufficiali.

Gli ottant’anni di William furono celebrati come evento nazionale.

Per oltre cinquant’anni Susana dedicò se stessa, con la sua instancabile mitica forza, alla sua passione e competenza botanica, alla curiosità per la bellezza primordiale di Ischia ed ebbe la forza di creare un gioiello tra i più affascinanti d’Italia e del mondo, mentre William componeva musica.

Le piaceva la vita ischitana, ne conosceva la storia, donna di preziosa affabilità imparò l’italiano e il dialetto in modo da poter interagire con gli isolani, chi l’ha conosciuta la descrive intimamente innamorata del marito, piena di simpatia e fascino.

Dolcemente femminile, amava andare a fare acquisti per tutta l’isola, cucinare, ricamare, passeggiare nel giardino alla ricerca di erbe commestibili e orchidee selvatiche.

Insieme a oltre 800 specie di piante e fiori Susana portò degli uccelli “rari” come il colibrì e il merlo indiano, amava osservare i loro amori e ascoltarne il canto.

Morì l’8 marzo 1983, vent’anni dopo William.
Il loro passaggio terreno permane nel giardino dove riposano le loro ceneri “Il suo spirito tutela il giardino” dice la pietra che accoglie le ceneri di William.
Recita l’epitaffio per lei: “Questo pergolato verde è dedicato a Susana, che ha amato teneramente, ha lavorato con passione e creduto nell’immortalità“.

Sembra di poterla incontrare nel giardino, nelle grotte, sulle scale, col suo gusto eccentrico per l’abbigliamento, i cappellini divertenti, il sorriso.

Il loro amore per la bellezza risuona ancora in quel luogo magico.

Susana rimase vedova per oltre vent’anni.
Non volle risposarsi perché l’amore con William era stato “troppo forte per essere ripetuto“.
I nostri cuori sussultavano durante le nostre passeggiate pomeridiane, quando sedevamo su quelle grandi pietre a guardare verso il mare

Lucia Fusco

Il Dispari 20191230 – Redazione culturale

Il Dispari 20191230

Il Dispari 20191230 – Redazione culturale

Il Dispari 20191230Il Dispari 20191230 – Redazione culturale

Il Dispari 20191230

Il Dispari 20191230 – Redazione culturale

 

Il Dispari 20191216

Il Dispari 20191216 – Redazione culturale

Editoriale | Anche “Vasco e Medea” al Bookcity 2019

Lo scorso 16 novembre, nell’Aula magna della SIAM (Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri) di Milano, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha presentato l’evento “Otto milioni” il cui focus è stato l’antologia di Arti varie “Magari un’emozione!” contenente, tra l’altro, alcuni brani tratti da miei racconti.
Con cadenza settimanale li stiamo pubblicando tutti in questa pagina, augurandovi una buona lettura.

Bruno Mancini DAL LIBRO
Per Aurora volume primo
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-18665923.html
IL RACCONTO
Vasco e Medea – Capitolo 8°

[…]
I grossi lastroni di lava grigia levigati dai passi di migliaia di persone, orlavano un tratto minimo dello spiazzo destinato alle manovre di attracco; subito accanto, una macchia bruttura di asfalto sconnesso adduceva a diverse stradine, queste sì, già dal primo impatto, coreografiche, quasi personalizzate dagli abitanti e dalle attività annesse.
Scelsero, è facile intuirne il motivo, il viottolo a tratti in leggera pendenza incassato tra pareti di tufo verde chiazzate da prepotenti arbusti di gialle ginestre –ginestra, fiore amato dalla mia donna-.
Su in cima, oltre filari di limoni ed oleandri carichi di frutti e di fiori, giunsero ad un gruppo di vecchie costruzioni tinteggiate con impasti di calce dai colori pastello, chiari, luminosi; prive di un ordine apparente e senza segni esterni identificativi che non fossero gerani rosso fuoco ai balconi, glicini appiccicati alle pareti.
Due pini e due palme tutti ultracentenari, quasi cingevano come baluardi il più vecchio palazzo, al cui ingresso un alto cancello di ferro battuto adornato da volute arabesche mostrava, in fondo ad un viale polveroso, tratti sconnessi di un muro di cinta in parte crollato, formato da pietre grigie semplicemente sovrapposte, che ostruiva, spezzava, limitava, la fitta boscaglia e le piante di alto fusto subito accanto predominanti.
Una strada di recente costruzione, sgradevole, sgraziata, stonata, si immetteva in quella minima piazzola, dal lato opposto rispetto alla direzione del loro arrivo, a sinistra del cancello, completando il suo percorso in una specie di slargo appositamente adibito a deposito di rifiuti.
Assurdo.
Criminali.
La vecchia villa sfregiata.
Pazzi.
Stronzi.
L’incanto accecato.
Rimasero confusi tra ginestre (ginestra, fiore amato dalla mia donna) e pattume, ognuno fisso, con i sentimenti oltraggiati, tentando di capire se profanare è una vendetta od una maledizione, se il male sopravvive a se stesso per debolezza del suo antagonista oppure per sciocchi abbagli di clemenza.
Mai un silenzio li aveva visti così uniti, insieme indifesi, cruenti, aggressivi.
“Maledetti.
Siate maledetti.”
Da Vasco e Medea lo stesso grido.

Fu lì che lo rividero…

Il Dispari 20191216 – Redazione culturale

A Vasco

A cavallo dell’orso
scimmiotta
la folla disseminata
nel prato di uno stadio
-Ah Vasco!-
tra fumo stellare
il verso del lupo nella steppa:
Uhh Uhh Uhh.

Ritorna assassino
nell’ombra ballerina dei vincenti
il fallo abbandonato
nella doccia
-Ah Vasco!-
per uomini incerti
in teneri sguardi alla luna:
Uhh Uhh Uhh.

Quando
un giorno avrai uno specchio
avrai due occhi
per ascoltare una canzone
in solitudine
-Ah Vasco!-
dimmi quel posto.
Io vengo.
Uhh Uhh Uhh.

Dal racconto “Vasco e Medea” scritto da Bruno Mancini

 

Angela Maria Tiberi intervista DOMENICO UMBRO

in esclusiva per IL DISPARI

Diplomato in clarinetto al Conservatorio Tchaikovsky, diplomato a Perugia con Ciro Scarponi all’Accademia italiana di clarinetto.
Corsi di alto perfezionamento con i docenti Ciro Scarponi, Pasquale Lorenzo, Guido Arbonelli, Francesco Giardino, Fabrizio Meloni, Giuseppe Garbarino, Alessio Vicario.

Per il terzo anno consecutivo è stato presente al Bookcity di Milano 2019, come musicista dei progetti culturali Made in Ischia presentati dall’Associazione Da Ischia L’Arte-DILA.

Infatti, DILA l’aveva già proposto come concertista solista, prima nell’Auditorium del Museo delle Culture MUDEC (2017) e poi nell’Aula Magna della Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri –SIAM e nell’Auditorium di Mare Culturale Urbano (2018).

Con Raffaele Pagliaruli ha costituito il “Duo Giavanese” che ha in calendario numerosi concerti a Milano, Torino, Giaveno e in Svizzera.

Ha ricevuto numerosi attestati di stima e calorosi consensi dal pubblico e dalla stampa.

D:- Quale emozione ha ricevuto nel partecipare agli eventi DILA – ISCHIA e suonare i brani di Roberto Prandin?
R:- Emozionante partecipare agli eventi DILA e suonare a MILANO nella sede dell’Accademia della Scala; altrettanto emozionante eseguire le composizioni di Roberto Prandin.
Insieme a Raffaele Pagliaruli abbiamo eseguito i due brani musicali per clarinetto, flauto e voce recitante “La forza di Ignazie” e “Soggiorno per uomini stanchi“, scritti appositamente per l’evento Bookcity dal compositore Roberto Prandin su testi di Bruno Mancini.

D:- Quando è avvenuto il primo incontro con Bruno Mancini?
R:- L’incontro con Bruno Mancini è iniziato tre anni fa, nel 2017, grazie al mio maestro Guido Altobelli, poi ho partecipato al Bookcity – MUDEC di Milano, e successivamente ho tenuto fermi i contatti con Bruno per gli eventi con DILA.
Nel 2018 ho eseguito la sinfonia “Ischia op. 45” di Roberto Prandin.

D:- Quali sono i prossimi obiettivi?
R:- Suonare a Torino, Svizzera, Milano, Ischia.

Mi complimento con Domenico Umbro per l’alta prestazione dei concerti che ha eseguito nell’Aula della SIAM e alla Cascina Casottello di Milano, insieme a Raffaele Pagliaruli, alla violinista Maria Luisa Neri e alla pianista Santina Amici.

Angela Maria Tiberi

Il Dispari 20191216 – Redazione culturale

Il Dispari 20191216 – Redazione culturale

Prossimamente:
“Il ritorno di Emanuela Di Stefano”

Poetessa, pittrice, decoratrice, opinionista di questa testata giornalistica, primo premio “Otto milioni” 2014 assegnato dalla Giuria presieduta dal Comune di Torrenova alla sua poesia “Il mare il pescatore ed io“.

M’assopisco sul tuo letto
e tu mi racconti
di un pescatore senza remi
innamorato di te e di me.
Un uomo libero e audace
che intride i suoi occhi
da una terra all’altra,
che m’incendia
da una duna all’altra,
come tu infrangi
le onde sugli scogli
per placar le braccia piene al tocco,
verso la meta a me più cara.
è gonfio il respiro e
m’accompagna in questo sogno
da raccontare al mondo.
Non vi è limite
a questa nostra passione,
sempre in movimento affonda
morbidi baci, ingordi
e divorati sulla tavola
imbandita di una notte d’amore.

Il Dispari 20191216 – Redazione culturale

Il Dispari 20191216 – Redazione culturale

Il Dispari 20191216 – Redazione culturale

Il Dispari 20191216 – Redazione culturale

Il Dispari 20191216 – Redazione culturale

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Il Dispari 20191209

Il Dispari 20191209 – Redazione culturale

Editoriale | “L’appuntamento” al Bookcity 2019

Lo scorso 16 novembre, nell’Aula magna della SIAM (Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri) di Milano, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha presentato l’evento “Otto milioni” il cui focus è stato l’antologia di Arti varie “Magari un’emozione!” contenente, tra l’altro, alcuni brani tratti da miei racconti.
Con cadenza settimanale li stiamo pubblicando tutti in questa pagina, augurandovi una buona lettura.

DAL LIBRO
Per Aurora volume primo

http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-18665923.html

IL RACCONTO
L’Appuntamento – Capitolo 4°

Non ricordo di averlo visto mai prima così bello e sicuro.

Non avrei potuto trovare una piega fuori posto allo smoking bianco senza sfumature, alla camicia sbottonata sul collo, alla barba tondeggiante, alle dita con l’inseparabile anello di rubino, alle mani poggiate sul bavero che inserivano all’occhiello una ginestra (ginestra fiore amato dalla mia donna).

Neppure le sue fantasticherie, le sue ostinazioni, i suoi dubbi, le sue speranze, se fossero venuti in superficie avrebbero tolto bellezza alla sfida che si accingeva ad accettare.

Verificare. In maniera definitiva. Senza alibi.
Senza veli.
Verificare.
Sapeva bene che andando all’appuntamento si sarebbe, in modo irreversibile, preclusa la possibilità di salire sull’ultimo battello in partenza dall’isola verso le certezze della sua vita.
Eppure mentre poggiava il piede sul primo gradino… non so, mi turba l’ennesima incertezza…

Bruno Mancini

Il Dispari 20191209 – Redazione culturale

Il Dispari 20191209 – Redazione culturale

Stupiti dal reportage fotografico esclusivo di
Alberto Ghirardini dal “Fronte oceanico del Massachusetts”

A volte, dove meno te lo aspetti, ti capita di sbattere il muso contro realtà magnifiche che non avresti mai immaginato potessero essere, non dico realizzate, ma nemmeno semplicemente concepite in realtà sociali che gli stereotipi comuni ci inducono a credere propense alla “coltivazione” di ben altre colture, sì colture e non culture.

Un parco pubblico, donato ai cittadini da grossi e piccoli benefattori, che abbia come tema la poesia, sembra un vero e proprio anatema se collocato nella pragmatica vitalità dei discendenti di coloro che le terre americane hanno utilizzate, nei secoli, come pascoli o come pozzi petroliferi o come suoli per la costruzione di grattacieli!

Eppure, grazie al nostro singolare inviato specialissimo sul fronte oceanico del Massachusetts, Alberto Ghirardini, oggi dobbiamo stracciare cataste di pregiudizi alla vista delle foto con cui egli ci documenta che in Osterville esiste un meraviglioso parco denominato “GIARDINO DELLE POESIE” .

Lì, molte poesie sono proprio esposte fisicamente alla lettura del visitatore, all’aperto, su un tragitto a passerella.

Ne ha fotografate due: la prima è dedicata agli alberi “TREES” appunto e inizia dicendo che “Mai un poema potrà essere più bello di un albero…“, e la seconda dal titolo “THE ROSE” (che poi è stata messa in musica e cantata dolcemente da Bette Midler e la si può trovare e ascoltare su youtube) ha un finale dolce e malinconico quanto basta dicendo “Ricordati in inverno che sotto la neve amara, giace il seme che con l’amore del sole in primavera diventerà una rosa“!

Le passerelle portano i nomi dei singoli o delle famiglie dei donatori; il parco è di circa 10 acri, ha panchine qua e là, e si snoda tra sentieri con nomi e targhe dedicate a persone care; gli alberi portano le diciture latine e USA del nome botanico; si è immersi nel silenzio più totale.

Conoscendo la mia inclinazione ai versi o testi scritti, Alberto Ghirardini mi ha stupito con un regalo che mi fa piacere di condividere con tutti voi… e se qualcuno passerà da quelle parti ce ne mandi una sua considerazione.

Bruno Mancini

Il Dispari 20191209

Il Dispari 20191209 – Redazione culturale

Il Dispari 20191209

Il Dispari 20191209 – Redazione culturale

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Il Dispari 20191209 – Redazione culturale

Il Dispari 20191209

TWITTERONE

1) Da Liga Sarah Lapinska

Per conto dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ho regalato alcune mie opere pittoriche
a) “The Morning of Princess” all’attrice, giornalista e bella lady, Ilze Zeimule-Stepanova: una delle finaliste dei Premi Made in Ischia “Otto milioni”..
b) “The Meditation about the Peace” alla nostra stimata Anastasya Lide, omaggiandone
la saggezza e la cordialita.
c) “Our Rainbows” al mio amico Vilis Ļevčenoks, adesso molto occupato, che da tempo supporta le nostre attività.

2) Da Lucia Fusco

La vita ci insegna che bisogna volare alto” scriveva Alda Merini, ma la violenza spinge in basso l’umanità tutta.
La violenza cesserà solo quando gli esseri umani condanneranno nel cuore ogni tipo di violenza, contro persone, animali, cose, idee, popoli, ideali.

In occasione della Giornata Contro la Violenza sulle Donne, tra le tante belle ed emozionanti manifestazioni nel territorio lepino ha ottenuto grande risalto l’evento AMORE SICUREZZA DONNA organizzato dal Cif di Latina, Centro Italiano Femminile.
La Presidente Fiorella Mancini ha gentilmente ospitato presso la Casa del Combattente diverse voci.

Un pubblico numeroso ha potuto ricevere il saluto iniziale del sindaco Damiano Coletta e l’invito al rispetto tra tutti gli esseri umani, per poi godere dei contributi di Patrizia Ciccarelli, Assessore alle Politiche di Welfare; Veronica Manfrin, Psicologa; Marita Ricagni, Presidente Regionale del Cif.

I ragazzi della Vigormusic hanno letto diverse testimonianze di donne vittima della violenza domestica e presentato il corto “Donne Allegre” per condannare il dramma della prostituzione, sottolineando la prepotenza che a volte si fa indifferenza, l’uso e l’abuso della donna, la violenza fisica, verbale, metalinguistica.

La regista Donatella Cotesta ha recitato un brano dal film “La Ciociara” vibrante di dolore e orgoglio, passando in sala tra i presenti.

Il Maestro Francesco Molinari ha cantato accompagnandosi con la chitarra, come un moderno rapsodo.

La sala era adornata dei quadri maestosi e colorati della valentissima artista Milena Petrarca, Presidente Sede operativa della Regione Campania per conto dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA“, vibranti di femminilità e bellezza.

Tra il pubblico Flora Rucco, artista e critica d’Arte; Angela Maria Tiberi, poetessa e Presidente DILA Nazione Italia; Abbè Laurent Kpogo, ViceVescovo di Lomè; Mileda Polizzi, Presidente Fidapa; Gianna Castellitto, Vice Presidente INR WHEEL; Carmen Milluzzo, Ispettrice Crocerossine; Eugenio Annino, Presidente Serra Club; Franco Federici, Presidente della Fedelissima Onlus; Giorgio Loddo di UCID; Franco e Laila Pitton del Rotary Club di Pomezia.

È la cultura, l’atteggiamento, il modo di esprimersi ogni giorno che va cambiato, che deve virare verso il Rispetto”, questo è il messaggio che, come un seme, rimane di questo bell’evento che si è concluso con un potente concerto del Gruppo Cantautorando.

3) Da Angela Maria Tiberi

“La Traviata” ha riscosso uno strepitoso successo al Teatro Moderno di Latina.
L’associazione Latina Lirica è stata premiata dal pubblico per lo spettacolo organizzato con tanta passione dalla famiglia Cappelli e un grande elogio va riconosciuto al Direttore Domenico Cappelli che sceglie i protagonisti tra i big della lirica, il quale ha dichiarato “L’Opera è l’unica arte completa, sintesi perfetta di tutte le altre“.

Il soprano Linda Campanella ha saputo interpretare magnificamente il personaggio di Violetta. tanto che l’ultimo saluto al suo amato ha commosso il pubblico riuscendo a toccare l’anima degli spettatori.

Giuseppe Varano ha interpretato superbamente il personaggio di Alfredo e molta commozione ha suscitato nel pubblico cantando le celebri arie dell’opera di Verdi.

Il Baritono Giorgio Gatti ha interpretato splendidamente il ruolo del Marchese Germont .
Grandioso è stato tutto il cast lirico.

In seguito avremo modo di parlare ampiamente degli Artisti che hanno resa indimenticabile questa produzione di musica lirica, senza escludere la possibilità che ciascuno di loro rilasci un’intervista esclusiva per le colonne di questa pagina culturale IL DISPARI alla quale ci onoriamo di poter dare un nostro piccolissimo contributo.

Il Dispari 20191209 – Redazione culturale

 

Giocattoli antichi della Collezione Capitolina al Museo delle Mura di Roma

Giocattoli antichi esposti dal 14 dicembre 2019 nella mostra “RA-TA-TA-TA, BANG-BANG, SI GIOCA” con una selezione di 137 pezzi appartenenti alla Collezione Capitolina

Da sempre il gioco ha accompagnato il percorso dell’individuo nelle sue diverse età dall’infanzia all’adolescenza, dalla giovinezza alla maturità, inclusa la vecchiaia, così da fargli sperimentare l’entusiasmo di questa attività da considerarsi non solo strumento di svago, ma anche strumento per migliorare le proprie prestazioni

Giocattoli antichi: esposizione a Roma Museo delle Mura

Diversi sono stati i giochi intesi come passatempo che hanno caratterizzato epoche e culture fin dall’antichità: dai greci a romani, e poi in età medioevale e con il Rinascimento l’arte del gioco ha permesso di realizzare nuove strategie ludiche e diversi modi e occasioni per divertirsi unendo anche a volte il lato ginnico e sportivo.

Con il passare dei secoli in sintonia con le trasformazioni socio culturali che hanno visto in particolare con il XXI secolo l’avanzare del progresso scientifico e tecnologico, anche il modo e gli spazi deputati al gioco sono cambiati. L’avvento del digitale e di internet hanno dato vita a contesti nuovi in cui creare la dinamica del gioco spesso simulando la vita reale

Resta però sempre vivo l’interesse per un particolare categoria di giocattoli legati al passato: i giocattoli antichi di cui sarà possibile ammirare una preziosa selezione esposta a partire dal 14 dicembre 2019 a Roma presso il Museo delle Mura. Si tratta di una selezione di esemplari della Collezione capitolina di giocattoli antichi ospitata nell’esposizione “RA-TA-TA-TA, BANG-BANG, SI GIOCA” aperta fino alk 1marzo 2020 ad ingresso libero.

Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, la mostra a cura di Emanuela Lancianese ed Ersilia Maria Loreti con una selezione di 137 giocattoli antichi appartenenti alla Collezione capitolina, anticipa la grande esposizione che si potrà ammirare al Museo di Roma a Palazzo Braschi da aprile a settembre 2020 dove per la prima volta verrà esposta al pubblico la più grande selezione della collezione mai messa in mostra.

Giocattoli antichi; esposizione a Roma Museo delle Mura

Per lo più riferibili alla cosiddetta “età d’oro” del giocattolo compresa tra il 1860 e il 1930I i 137 pezzi della Collezione di giocattoli antichi, sono esposti nelle torri dell’antica Porta di S. Sebastiano entro un percorso articolato intorno ad un nucleo di giochi di guerra in cui sono presenti diverse tipologie di aerei e navi, armi, carri armati, fortini e soldatini. La scelta di questa tipologia di giochi risponde all’esigenza di coniugare la conoscenza di una serie di opere della Collezione con la valorizzazione di Porta S. Sebastiano, che era parte dell’antica struttura difensiva della città all’interno della quale armi e militari sono realmente stati presenti per secoli.

Senza disposizione cronologica e tipologica i giochi di guerra si presentano corredati da altri pezzi “fuori contesto” come bambole, pupazzi, macchinine, una bicicletta, un monopattino. Questo al fine di restituire un contesto ludico, libero e senza regole”, e offrire al visitatore la sensazione di affacciarsi in una stanza di bambini per osservare il loro spazio di gioco. Ad esempio ci si può soffermare a curiosare tra soldatini di epoche diverse che si sfidano sugli spalti di castelli in miniatura.

Dislocata su due piani del Museo la mostra “RA-TA-TA-TA, BANG-BANG, SI GIOCA” al primo piano propone per i visitatori un video di animazione (di circa 3 minuti) di presentazione realizzato dal videomaker Francesco Arcuri in cui viene presentato un mondo in miniatura dove prendono vita gli antichi oggetti, colti in dettagli anche minimi, sullo sfondo della città nelle sue attività quotidiane. Il video si si avvale di due differenti tecniche di animazione: la stop motion con cui i giocattoli prendono vita su green screen e l’animazione digitale 2D con cui viene animato lo scenario anch’esso realizzato con elementi appartenenti alla collezione e dove sono inseriti giocattoli.

I giochi di guerra (armi, fortini, soldatini, navi, aerei e carri armati) sono esposti al secondo piano distribuiti in “angoli gioco” accanto a bambole, maschere e macchinine, nella ricostruzione volutamente disordinata e incongrua di una stanza di bambini. Da una parte uno spazio agguato e un angolo dedicato alla lettura, uno spazio domestico per le bambole con un piccolo guardaroba per giocare a travestirsi, e poi diverse imbarcazioni in navigazione sovrastate da velivoli di ogni genere. È presente anche una sala dedicata al gioco libero, con macchine da corsa e personaggi dei cartoni animati, e sono previsti laboratori didattici per scuole, bambini e famiglie di cui verrà data comunicazione.

 

Silvana Lazzarino

 

“RA-TA-TA-TA, BANG-BANG, SI GIOCA”

a cura di Emanuela Lancianese ed Ersilia Maria Loreti.

Museo delle Mura, Roma

dal 14 dicembre 2019 al 1 marzo 2020

ingresso libero

 

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Il Maestro Stefano Mainetti docente al Conservatorio di Santa Cecilia

Il Maestro e compositore ricoprirà l’incarico di docente di Composizione per la Musica Applicata alle Immagini presso il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma. Pressol’Università di Tor Vergata -Facoltà di Lettere, il 12 dicembre 2019 terrà la Masterclass “Rendering Revolution” suo progetto presentato pubblicamente nel 2017al MAXXI di Roma

Tra i più accreditati compositori italiani Stefano Mainetti, dalla poliedrica esperienza internazionale, ha assunto, per titoli e meriti, l’incarico di docente di Composizione per la Musica Applicata alle Immagini presso il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, Istituto di Alta Formazione Musicale attualmente diretto da Roberto Giuliani ed afferente al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca dello Stato Italiano.

Il Maestro Stefano Mainetti

“E’ un incarico che ho accettato con grande piacere e che mi onora” – ha dichiarato a caldo Mainetti – “sia per il prestigio che il Conservatorio di Santa Cecilia si è guadagnato in Italia e nel mondo, sia per gli illustri Maestri che mi hanno preceduto, nel rispetto dei quali proseguirò l’insegnamento di quest’arte che è sempre stata una mia grande passione”. E’ pertanto accompagnato da questo ennesimo riconoscimento ricevuto in carriera, che si aggiunge alla consueta attività di affermato compositore di musica per cinema, televisione e teatro, che Mainetti  si accinge a tenere prossimamente a Roma  una Masterclass su Rendering Revolution; suo progetto presentato pubblicamente nel 2017 al MAXXI – Museo  nazionale delle arti del XXI secolo –  e che sta ricevendo  molti consensi anche all’estero. “Rendering Revolution è una esperienza di musica aumentata” – ci tiene a sottolineare il Maestro.

Aumentata perché aggiunge una dimensione alla musica; oltre al tempo, infatti, aggiunge lo spazio, all’interno del quale si svolge Rendering Revolution, che di fatto e’ un meccanismo che permette di sfruttare questo spazio dentro il quale gli spettatori si muovono; passando da un ambiente all’altro, la partitura cambia in maniera continua e coerente grazie ad una disposizione particolare degli elementi musicali che ne permettono la fruizione“. Mainetti conclude, promettendo di spiegare tutto dettagliatamente nel  workshop romano: “In Rendering Revolution la tecnologia non è vista come una diminutio, bensì come parte integrante del progetto e paritetica alle altre arti qui rappresentate, anche se l’elemento da cui tutto si dipana rimane la musica.

Il Maestro Stefano Mainetti

Oltre due anni di preparazione per ultimare concettualmente Rendering Revolution  sono valsi al musicista romano una Menzione d’Onore dal Conservatorio di Santa Cecilia di Roma per la valenza scientifica e artistica; quello stesso Conservatorio dove Mainetti concluse il corso di Composizione con il massimo dei voti e che da pochi giorni gli ha riconosciuto la Cattedra come Docente.

Su invito dell’Ing. Giovanni Costantini, Direttore del Master in “Sonic Arts” e del Corso di formazione in Music Production, istituiti presso l’Aula del Master Universita’ di Roma Tor Vergata dal 2011, Stefano Mainetti terrà la Masterclass il prossimo 12 dicembre, presso l’Aula del Master (P10) della Facoltà di Lettere (I° Piano – Via Columbia 1)

Il workshop sarà gratuito ma a numero chiuso. Per partecipare bisognerà prenotarsi a [email protected]

Silvana Lazzarino

 

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Il Dispari 20191209 – Redazione culturale

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Il Dispari 20191209

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Editoriale | “L’appuntamento” al Bookcity 2019

Lo scorso 16 novembre, nell’Aula magna della SIAM (Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri) di Milano, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha presentato l’evento “Otto milioni” il cui focus è stato l’antologia di Arti varie “Magari un’emozione!” contenente, tra l’altro, alcuni brani tratti da miei racconti.
Con cadenza settimanale li stiamo pubblicando tutti in questa pagina, augurandovi una buona lettura.

DAL LIBRO
Per Aurora volume primo

http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-18665923.html

IL RACCONTO
L’Appuntamento – Capitolo 4°

Non ricordo di averlo visto mai prima così bello e sicuro.

Non avrei potuto trovare una piega fuori posto allo smoking bianco senza sfumature, alla camicia sbottonata sul collo, alla barba tondeggiante, alle dita con l’inseparabile anello di rubino, alle mani poggiate sul bavero che inserivano all’occhiello una ginestra (ginestra fiore amato dalla mia donna).

Neppure le sue fantasticherie, le sue ostinazioni, i suoi dubbi, le sue speranze, se fossero venuti in superficie avrebbero tolto bellezza alla sfida che si accingeva ad accettare.

Verificare. In maniera definitiva. Senza alibi.
Senza veli.
Verificare.
Sapeva bene che andando all’appuntamento si sarebbe, in modo irreversibile, preclusa la possibilità di salire sull’ultimo battello in partenza dall’isola verso le certezze della sua vita.
Eppure mentre poggiava il piede sul primo gradino… non so, mi turba l’ennesima incertezza…

Bruno Mancini

Il Dispari 20191209 – Redazione culturale

Il Dispari 20191209 – Redazione culturale

Stupiti dal reportage fotografico esclusivo di
Alberto Ghirardini dal “Fronte oceanico del Massachusetts”

A volte, dove meno te lo aspetti, ti capita di sbattere il muso contro realtà magnifiche che non avresti mai immaginato potessero essere, non dico realizzate, ma nemmeno semplicemente concepite in realtà sociali che gli stereotipi comuni ci inducono a credere propense alla “coltivazione” di ben altre colture, sì colture e non culture.

Un parco pubblico, donato ai cittadini da grossi e piccoli benefattori, che abbia come tema la poesia, sembra un vero e proprio anatema se collocato nella pragmatica vitalità dei discendenti di coloro che le terre americane hanno utilizzate, nei secoli, come pascoli o come pozzi petroliferi o come suoli per la costruzione di grattacieli!

Eppure, grazie al nostro singolare inviato specialissimo sul fronte oceanico del Massachusetts, Alberto Ghirardini, oggi dobbiamo stracciare cataste di pregiudizi alla vista delle foto con cui egli ci documenta che in Osterville esiste un meraviglioso parco denominato “GIARDINO DELLE POESIE” .

Lì, molte poesie sono proprio esposte fisicamente alla lettura del visitatore, all’aperto, su un tragitto a passerella.

Ne ha fotografate due: la prima è dedicata agli alberi “TREES” appunto e inizia dicendo che “Mai un poema potrà essere più bello di un albero…“, e la seconda dal titolo “THE ROSE” (che poi è stata messa in musica e cantata dolcemente da Bette Midler e la si può trovare e ascoltare su youtube) ha un finale dolce e malinconico quanto basta dicendo “Ricordati in inverno che sotto la neve amara, giace il seme che con l’amore del sole in primavera diventerà una rosa“!

Le passerelle portano i nomi dei singoli o delle famiglie dei donatori; il parco è di circa 10 acri, ha panchine qua e là, e si snoda tra sentieri con nomi e targhe dedicate a persone care; gli alberi portano le diciture latine e USA del nome botanico; si è immersi nel silenzio più totale.

Conoscendo la mia inclinazione ai versi o testi scritti, Alberto Ghirardini mi ha stupito con un regalo che mi fa piacere di condividere con tutti voi… e se qualcuno passerà da quelle parti ce ne mandi una sua considerazione.

Bruno Mancini

Il Dispari 20191209

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1) Da Liga Sarah Lapinska

Per conto dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ho regalato alcune mie opere pittoriche
a) “The Morning of Princess” all’attrice, giornalista e bella lady, Ilze Zeimule-Stepanova: una delle finaliste dei Premi Made in Ischia “Otto milioni”..
b) “The Meditation about the Peace” alla nostra stimata Anastasya Lide, omaggiandone
la saggezza e la cordialita.
c) “Our Rainbows” al mio amico Vilis Ļevčenoks, adesso molto occupato, che da tempo supporta le nostre attività.

2) Da Lucia Fusco

La vita ci insegna che bisogna volare alto” scriveva Alda Merini, ma la violenza spinge in basso l’umanità tutta.
La violenza cesserà solo quando gli esseri umani condanneranno nel cuore ogni tipo di violenza, contro persone, animali, cose, idee, popoli, ideali.

In occasione della Giornata Contro la Violenza sulle Donne, tra le tante belle ed emozionanti manifestazioni nel territorio lepino ha ottenuto grande risalto l’evento AMORE SICUREZZA DONNA organizzato dal Cif di Latina, Centro Italiano Femminile.
La Presidente Fiorella Mancini ha gentilmente ospitato presso la Casa del Combattente diverse voci.

Un pubblico numeroso ha potuto ricevere il saluto iniziale del sindaco Damiano Coletta e l’invito al rispetto tra tutti gli esseri umani, per poi godere dei contributi di Patrizia Ciccarelli, Assessore alle Politiche di Welfare; Veronica Manfrin, Psicologa; Marita Ricagni, Presidente Regionale del Cif.

I ragazzi della Vigormusic hanno letto diverse testimonianze di donne vittima della violenza domestica e presentato il corto “Donne Allegre” per condannare il dramma della prostituzione, sottolineando la prepotenza che a volte si fa indifferenza, l’uso e l’abuso della donna, la violenza fisica, verbale, metalinguistica.

La regista Donatella Cotesta ha recitato un brano dal film “La Ciociara” vibrante di dolore e orgoglio, passando in sala tra i presenti.

Il Maestro Francesco Molinari ha cantato accompagnandosi con la chitarra, come un moderno rapsodo.

La sala era adornata dei quadri maestosi e colorati della valentissima artista Milena Petrarca, Presidente Sede operativa della Regione Campania per conto dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA“, vibranti di femminilità e bellezza.

Tra il pubblico Flora Rucco, artista e critica d’Arte; Angela Maria Tiberi, poetessa e Presidente DILA Nazione Italia; Abbè Laurent Kpogo, ViceVescovo di Lomè; Mileda Polizzi, Presidente Fidapa; Gianna Castellitto, Vice Presidente INR WHEEL; Carmen Milluzzo, Ispettrice Crocerossine; Eugenio Annino, Presidente Serra Club; Franco Federici, Presidente della Fedelissima Onlus; Giorgio Loddo di UCID; Franco e Laila Pitton del Rotary Club di Pomezia.

È la cultura, l’atteggiamento, il modo di esprimersi ogni giorno che va cambiato, che deve virare verso il Rispetto”, questo è il messaggio che, come un seme, rimane di questo bell’evento che si è concluso con un potente concerto del Gruppo Cantautorando.

3) Da Angela Maria Tiberi

“La Traviata” ha riscosso uno strepitoso successo al Teatro Moderno di Latina.
L’associazione Latina Lirica è stata premiata dal pubblico per lo spettacolo organizzato con tanta passione dalla famiglia Cappelli e un grande elogio va riconosciuto al Direttore Domenico Cappelli che sceglie i protagonisti tra i big della lirica, il quale ha dichiarato “L’Opera è l’unica arte completa, sintesi perfetta di tutte le altre“.

Il soprano Linda Campanella ha saputo interpretare magnificamente il personaggio di Violetta. tanto che l’ultimo saluto al suo amato ha commosso il pubblico riuscendo a toccare l’anima degli spettatori.

Giuseppe Varano ha interpretato superbamente il personaggio di Alfredo e molta commozione ha suscitato nel pubblico cantando le celebri arie dell’opera di Verdi.

Il Baritono Giorgio Gatti ha interpretato splendidamente il ruolo del Marchese Germont .
Grandioso è stato tutto il cast lirico.

In seguito avremo modo di parlare ampiamente degli Artisti che hanno resa indimenticabile questa produzione di musica lirica, senza escludere la possibilità che ciascuno di loro rilasci un’intervista esclusiva per le colonne di questa pagina culturale IL DISPARI alla quale ci onoriamo di poter dare un nostro piccolissimo contributo.

Il Dispari 20191209 – Redazione culturale

 

Il Dispari 20191202 – Redazione culturale

Il Dispari 20191202 – Redazione culturale

Editoriale | “Il nodo” al Bookcity 2019

Lo scorso 16 novembre, nell’Aula magna della SIAM (Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri) di Milano, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha presentato l’evento “Otto milioni” il cui focus è stato l’antologia di Arti varie “Magari un’emozione!” contenente, tra l’altro, alcuni brani tratti da miei racconti.
Alcuni li abbiamo già pubblicati, ed ora, con cadenza settimanale, pubblicheremo tutti gli altri in questa pagina, augurandovi una buona lettura.

DAL LIBRO
Come i cinesi volume secondo

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IL RACCONTO
Il nodo

Il Dispari 20191202 – Redazione culturale
[…]
-“Perché lo fai?” diceva l’anima.

Il cervello, ben sapendo che prima o poi sarebbe venuto il momento di dare un seguito al precedente incontro -aveva infatti chiesto soltanto una pausa- e non ritenendo possibile eludere per sempre la necessità di presentarsi ad un faccia a faccia determinante, rispose alla domanda introducendo una delle innumerevoli considerazioni elaborate per accantonare il progetto:
-“Non riesco ad avere completamente sottomesso il corpo, a te sfuggono emozioni incontrollate.
Se voglio non dico eliminare, ma almeno attutire un dolore, se tu intendessi eludere manifestazioni di sentimenti, se io volessi fermare il sangue, affrettare il battito del cuore, isolare un organo, se tu ambissi piangere o ridere in situazioni di estremi opposti, credi potremmo? Come illuderci di interferire sul tutto, se ci manca la forza di farlo sui particolari?!”

Anima:
-“Da soli si perde, uniti si vince. È sempre stato così, e così (sarà questo il titolo del nostro stemma) si cambia. La stessa riproduzione nelle strutture evolute abbisogna di unioni. Maschi e femmine, da maschi e da femmine.

Cervello:
-“Per uno diverso da loro, d’accordo. Non certo per trasformare loro stessi in diversi.
Nulla e nessuno sarebbe in grado di farlo.
Tu vorresti la metempsicosi tra vivi, è differente, capisci, è inconcepibile.

L’Anima:
-“Tu sai cosa pensassero i primi esseri che si accoppiarono? Se ne avevano definito lo scopo, ed in caso affermativo se ne avessero valutata la fattibilità? O non supponi, più primitivamente, che ciascuno avesse per intento fagocitare l’altro?
Certo, l’ipotesi di un risultato quale quello realizzato sarebbe apparsa temeraria, logicamente improponibile, fantasiosa.
Noi, siamo, loro, noi siamo propaggini di loro azioni, noi dobbiamo tentare di andare oltre le convenzioni, le aspettative correnti e soporifere. Andare oltre l’azzardo.

-“Andare, come? Andare, dove?

-“Con te voglio andare oltre l’amore, come in una totale simbiosi.

Riusciva ancora una volta a confonderlo, utilizzando le peculiari risorse della sua natura. Lo poneva in un angolo di lusinghe e velleità. Ne ammansiva le difese con l’accorta tattica di fingersi inoffensiva, ne otteneva attenzione ed interesse stimolandogli visioni oniriche, partecipazione, avvicinandosi al suo ideale con abile e suadente serenità.
Una crepa era aperta.
Lo guardo deciso prolungato che le rivolse, per lei preludio di intesa, la vide pudicamente arrossire. Ingenuità? Tenerezza? Inganno?

Il Dispari 20191202 – Redazione culturale

Bruno Mancini

 

Il Dispari 20191202 – Redazione culturale

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1) Da Liga Sarah Lapinska.

Ho regalato per conto di DILA

a) A Rita e Vjacheslav la mia opera d’arte “The Mistery of Power“, ispirata dalla mitologia e dalla storia egiziana, sperando che Vjscheslav avrà buona salute e la possibilità di aiutare Rita.
Questa donna, ancora giovane, ha gravi problemi di salute e, quindi, lei non può vivere da sola. Rita ascolta con tanto interesse i nostri racconti e le nostre poesie, ma non può apprezzare i nostri dipinti, e neppure l’opera che io ho regalato ad entrambi perché i suoi occhi da molto tempo non vedono neppure la luce del Sole.

b) A Svetlana Gnevanova la mia opera d’arte “Truly waiting“.
Svetlana ha un piccolo caffè situato nel mercato di Jelgava.
Questa giovane donna con un sorriso bello è amica di LENOIS-DILA da tanto tempo.
Ha i nostri libri e conosce bene l’arte.
Grazie a te, Svetlana, per la tua voglia di aiutarmi a vendere le mie opere d’arte, premiate in tanti concorsi.
Non tutti sanno come vendere o comprare.
Anche vendere e comprare onestamente è una forma di talento, proprio come cantare o predicare.

c) A Eižens Strautmanis la mia opera d’arte “The Maryam s Passion“.
Questo signore ha riparato più di una volta il mio piccolo computer, sempre paziente e gentile.
Chiunque scriva libri, specialmente se il suo lavoro consista nello scrivere e nel tradurre, sa quanto sia difficile farlo solo con il cellulare, correndo, inoltre, qua e là tra gli internet caffè come ho fatto io mentre le mie connessioni, sia internet, sia per il mio cellulare, erano bloccate da più di un anno per colpa di alcuni operatori che hanno agito con sistemi di persone crudeli.
Conosco persone oneste e dolci, capaci di fidarsi degli altri, capaci di sorridere come bambini, capaci di amare.
Grazie a te, Eižen!

d) A Olga Smirnova la mia opera d’arte “The Song of Songs“.
Olga non è un’artista, per quanto la conosco.
Lei lavora nel negozio “Herbs”, che si trova in Jelgavs, Lettonia, in cui si possono acquistare tante specie di diversi tea, diverse semine, diversi estratti, per curarsi con fitoterapia, omeopatia, aromaterapia ed in altri modi usati probabilmente quando sulla nostra terra hanno aperto i loro occhi le prime creature umane.
I primati, i cani, i gatti, tutti provano a curarsi con la natura, sapendo, che le più potenti farmacie si possono trovare nei prati, nei boschi, sulla riva del mare.
Grazia a te, Olga, per i consigli che rivolgi a coloro i quelli che non conoscono abbastanza le erbe e le erbacce.
Hai provato tu stessa questi prodotti, hai una ricca esperienza che dividi volentieri con altra gente.

e) A Natalya Rossijskaja la mia opera d’arte “The Southland Finias“, che lei ho ricevuto con tanto piacere.
Natalya, donna intelligente, vende libri e giornali non costosi e a volte regala alcuni pezzi di valore.
Durante il nostro ultimo incontro ho ricevuto da lei alcune riviste che preferisco.
Talvolta uso nelle mie grafiche e nei miei dipinti le immagini di riviste o giornali, perché nessun pittore ha abbastanza modelli pazienti da ritrarre e nessuno pittore può interpretare a modo suo sulla tela o sulla carta tutto ciò che vede e ricorda solo con la sua memoria, anche se essa fosse quasi perfetta.
Non parlando, poi della fantasie, dei simboli, degli ornamenti, molto spesso tanto differenti tra loro.
In una foto un ragno pericoloso tiene nelle sue zampine pelose la farfallina.
Vedendo questa fotografia, ho disegnato, con l’ansia nel cuore, una mia grafica nella quale questa farfallina, forse, si può salvare.
Ti ringrazio, Natalya!

2) Da Lucia Fusco.

Sabato 26/10/2019, nella bella sala dell’Auditorium San Michele Arcangelo, nel cuore antico di Sezze, ad un pubblico numeroso e attento, Vincenzo Faustinella ha presentato il suo corposo lavoro “Perché andate facendo tutto questo?
Il titolo cita le parole che la nonna dello scrittore rivolse alle SS che andavano cercando gli ebrei di Sezze per deportarli.

È un libro di ricerca storica e di memoria, di aneddoti della famiglia che Vincenzo ha voluto scrivere per lasciare testimonianza e custodia della memoria dei parenti Di Veroli morti ad Auschwitz.
La storia purtroppo è fatta di troppi silenzi che questo libro, ricco di dati, documenti, fotografie, articoli, interviste, ricordi vuole combattere.

Parte dalle vergognose leggi razziali del 1938 per arrivare al nascosto e serpeggiante antisemitismo moderno.

Molti e ardenti gli interventi: Quirino Briganti Presidente della Compagnia dei Lepini, Sergio Di Raimo Sindaco di Sezze, Giancarlo Onorati Presidente del Centro Studi Storici sul Lazio Meridionale, Laura Matilde Campoli Magistrato e Presidente di sezione Tribunale di Velletri discendente della famiglia Campoli-Fattorini, Ada Campoli che, con passione ha ricordato i suoi familiari e l’importanza della memoria, Francesco Tetro storico dell’Ebraismo, Giacomo Di Consiglio appartenente alla Comunità ebraica di Roma.

Ha concluso l’incontro il prof. Luigi Zaccheo che ha ricordato alcune persone dell’epoca, italiani e compaesani amati e rispettati da tutti; ha voluto sottolineare il valore della compaesana, ricordando che la popolazione di Sezze non volle aiutare i soldati tedeschi nel rastrellamento e che anzi protesse e nascose molte persone, nonostante il pericolo per la propria vita e per la propria famiglia.

Un pomeriggio di grande emozione con tanti partecipanti iscritti all’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Il Dispari 20191202 – Redazione culturale

Il Dispari 20191202 – Redazione culturale

Il Dispari 20191202 – Redazione culturale

Il Dispari 20191202 – Redazione culturale

Il Dispari 20191125

 

Chiara Pavoni prima classificata al premio di recitazione Otto milioni 2019

Il 16 novembre, a Milano, nell’Aula Magna della SIAM (Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri), per la manifestazione internazionale #BCM19 Bookcity, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha proposto l’evento Made in Ischia “Otto milioni 2019” abbinato all’omonimo Premio, nato nel 2012, le cui prime tre edizioni sono state dedicate al compianto Comm. Agostino Lauro.

Durante tale incontro con il pubblico milanese, Angela Maria Tiberi in sintonia con Maria Luisa Neri, Dalila Boukhalfa, Santina Amici, Domenico Umbro, Raffaele Pagliaruli, Alessandra Albo e i ragazzi componenti il gruppo musicale “Gli Archi della Donadoni”, hanno dato spettacolo esibendo le loro attitudini artistiche, ed hanno letto le classifiche finali delle sei sezioni dell’edizione 2019 del Premio “Otto milioni”.

Da oggi in poi vi presenteremo tutti i vincitori (primi tre classificati) e le loro opere, iniziando dalla sezione “Recitazione” che ha vista vincitrice l’attrice romana Chiara Pavoni con il video della poesia “Il brivido più lungo” tratta dalla raccolta “Erotismo, sì!”

Secondo classificato è stato Antonio Mencarini con il video della poesia “Il volo verticale” tratta dalla raccolta “Davanti al tempo”, e il terzo posto l’ha ottenuto la ben nota amica di questo giornale Katia Massaro con il video della poesia “In un carcere ammazzano un uomo” tratta dalla raccolta “Agli angoli degli occhi”.

Chiara Pavoni

Donna vera, bella, esuberante, intraprendente, come sua attività tutto ci aspetteremmo tranne che leggesse le tristi malinconie di giovani autori o le turbolenti composizioni poetiche di autori poco noti.
Eppure, il mondo eterogeneo dell’Arte è così!
Chiara Pavoni è così.
Chiara Pavoni è un’Artista.

Abbiamo avuto modo di conoscerla durante la celebrazione della giornata mondiale della Poesia, presentata alla galleria Micro di Roma di Paola Valori per la perfetta organizzazione di Mariapia Ciaghi.
In quella occasioni, Chiara si fece apprezzare per l’intensità emotiva con la quale lesse alcune poesie degli autori di provenienza internazionale invitati all’evento, tra cui due poesie tratte dal volume “Promo uno”di Bruno Mancini.

Ora Chiara, nei ritagli di tempo che riesce a sottrarre ai sui numerosi impegni professionali, è impegnata nella preparazione di video che la vedono protagonista di letture di prose e di poesie selezionate dalla Presidenza di DILA.

Il curriculum professionale di Chiara Pavoni è ricchissimo di esperienze formative che vanno dallo studio della danza classica, contemporanea e jazz, allo studio delle percussioni, passando per la scuola di Teatro di Bologna, e per i corsi di arti sceniche e video presso l’Atelier della Costa Ovest di Castiglioncello.
Sono innumerevole le sue partecipazioni teatrali, come regista, coreografia, attrice e ballerina, sì come i reading in molte città d’Italia, le attività televisive come conduttrice e attrice e i corti e i videoclip inseriti in produzioni cinematografiche.

Questo è il link al video della poesia “Il brivido più lungo” (tratta dalla raccolta “Erotismo, sì!” di Bruno Mancini) con il quale Chiara Pavoni è risultata prima classificata nella sezione “Recitazione” dell’ottava edizione del Premio “Otto milioni” 2019

https://youtu.be/VtDmuWeB3gc

Il brivido più lungo

Ti vedo seduta ogni giorno.
Una mano gingilla tra i riccioli
accarezzandoti la gola.
Il cavalletto attende le curve le tinte le forme.
A volte una coda di auto rallenta il percorso del bus.
Ed io ti guardo fremere per un attimo più lungo.
Ti voglio sdraiata una notte.
Una mano gingilla sul mio petto
accarezzandomi innocente.
Il calice attende le bollicine dello sballo.
A volte un sorriso ferma del tutto il tempo,
ed io ti guardo nuda, prima del brindisi più lungo.
Tunnel dietro la curva.
Un attimo e tu già mostri
avvinto il prima con il dopo.
Il buio mescolerà per noi il sogno e la realtà.
A volte, stavolta, vincente è la passione,
e tu m’inviterai al brivido più lungo.

Antonio Mencarini

secondo classificato con la poesia “Il volo verticale” tratta dalla raccolta “Davanti al tempo” di Bruno Mancini.

https://youtu.be/OA7M0CZuvBk

Antonio Mencarini, nato a Napoli da famiglia di origine toscana ha vissuto tra Napoli, Roma – dove si è laureato in Giurisprudenza – e Monza.
È stato un dirigente di una delle più importante società di distribuzione italiana e il suo lavoro lo ha portato per lunghi anni in varie parti del mondo.

È stato ospite in numerose trasmissioni radiofoniche e televisive quale conoscitore di usi, costumi, arte e letteratura dei luoghi da lui frequentati.

Ha curato per circa 2 anni, ai microfoni di Radio Capri, la trasmissione “Caffè di notte”, proponendo poesia e musica napoletana, con la collaborazione di un noto cantante chitarrista napoletano, Carlo Missaglia con il quale ha curato come autore dei testi e voce narrante la serie Madre Napoli (poesie e canzoni dei più grandi autori partenopei) per la TV Canale 21 di Napoli.

Giunto in pensione, dopo una lungo periodo di lavoro, ha ripreso l’attività artistica, iniziata con passione da giovane e accantonata per le esigenze del copione della vita, mettendo in scena nel Teatro Maddalena di Monza insieme ad un autore e poeta anche egli napoletano, Elio Veltre, numerosi incontri di poesia e musica dedicati sia a Napoli, sia a Roma e sia a poeti e scrittori di tutto il mondo.

Insieme a Roberta Panizza e a Liga Sarah Lapinska, Antonio Mencarini è stato uno dei Pionieri dei progetti culturali Made in Ischia ideati da Bruno Mancini, comunicando, attraverso una tuttora ineguagliata emotività interpretativa, le migliori doti poetiche e narrative di decine e decine di Autori partecipanti al Premio “Otto milioni”.

Il volo verticale

Il volo verticale di un elicottero
distinguo
il fumo di un battello
si spande innocuo.
Profeta eccomi.
Vicino ai miei bagliori.
Brucio superfici senza suoni
piuttosto che patire suoni di seghe.
Ricordo il crepitio di una mitraglia
sotto gli archi scuri di un portone
addosso ai cani uomini
il piombo dei proiettili.
E le piante pesanti di corpi
ed i fiori sparsi per terra:
quel grido di pianto di bimba.
Mentre c’erano scarpe chiodate.
Ricordo la cella bassa
e il sapore di aria viziata
– alle volte
sporche
ignobili croci
affannano –
il brusio.
Mentre c’erano scarpe chiodate.
Sua madre sporca di sangue
accoccolata
tra luci ed ombre di ferro.
E lì pensammo di bene e di male,
di male di male e di bene.
E poi capimmo
pietà
che, sola, eri triste.

Katia Massaro

terzo posto con la poesia “In un carcere ammazzano un uomo” tratta dalla raccolta “Agli angoli degli occhi” di Bruno Mancini.

https://youtu.be/joKmihyO8W4

Katia Massaro, Pioniera di tutti i progetto culturali Made in Ischia ideati da Bruno Mancini, appassionata di delfini da sempre, dal 1994 al 2000 ha viaggiato in Australia per osservare la vita dei famosi tursiopi di Monkey Mia, nella Shark Bay ed in Egitto a Nuweiba.

In Israele a Eilat e ancora in Australia, al Dolphin Discovery Center di Bumbury (Perth) per verificare l’efficienza della delfinoterapia in acque libere.

Da sempre impegnata nel volontariato, nel 2001ha vinto il premio Isolaverde indetto dal quotidiano di Domenico Di Meglio per premiare gli isolani impegnati nel sociale.

Con una tale mirabile esperienza la socia fondatrice di “Delphis” non poteva che essere la più adeguata coordinatrice di una associazione che si occupa delle razze marine in via di estinzione e che si dedica all’educazione ambientale con tour organizzati e contatti con le scuole, oltre ad aver costituito a Villa Arbusto, Lacco Ameno, il Museo del delfino con una postazione per l’avvistamento dei cetacei in mare.

In un carcere ammazzano un uomo.

L’arco s’apre rotondo
lampade a coppe aeree
sbadigli:
avanza un uomo dal fondo.

Colonne reggono l’arco
passa guardiano
sbadigli:
prende il suo posto di un’ora.

Colonne reggono travi
s’alza e cammina.
Silenzio.

Conta le lampade
passando
pesta le colonne
con forza
misura l’arco
uscendo.

In un carcere ammazzano un uomo.

Il Dispari 20191202 – Redazione culturale

Il Dispari 20191202 – Redazione culturale

Il Dispari 20191202

Il Dispari 20191202 – Redazione culturale

Editoriale | “Il nodo” al Bookcity 2019

Lo scorso 16 novembre, nell’Aula magna della SIAM (Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri) di Milano, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha presentato l’evento “Otto milioni” il cui focus è stato l’antologia di Arti varie “Magari un’emozione!” contenente, tra l’altro, alcuni brani tratti da miei racconti.
Alcuni li abbiamo già pubblicati, ed ora, con cadenza settimanale, pubblicheremo tutti gli altri in questa pagina, augurandovi una buona lettura.

DAL LIBRO
Come i cinesi volume secondo

http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/come-i-cinesi-volume-secondo/paperback/product-470704.html

IL RACCONTO
Il nodo

Il Dispari 20191202 – Redazione culturale
[…]
-“Perché lo fai?” diceva l’anima.

Il cervello, ben sapendo che prima o poi sarebbe venuto il momento di dare un seguito al precedente incontro -aveva infatti chiesto soltanto una pausa- e non ritenendo possibile eludere per sempre la necessità di presentarsi ad un faccia a faccia determinante, rispose alla domanda introducendo una delle innumerevoli considerazioni elaborate per accantonare il progetto:
-“Non riesco ad avere completamente sottomesso il corpo, a te sfuggono emozioni incontrollate.
Se voglio non dico eliminare, ma almeno attutire un dolore, se tu intendessi eludere manifestazioni di sentimenti, se io volessi fermare il sangue, affrettare il battito del cuore, isolare un organo, se tu ambissi piangere o ridere in situazioni di estremi opposti, credi potremmo? Come illuderci di interferire sul tutto, se ci manca la forza di farlo sui particolari?!”

Anima:
-“Da soli si perde, uniti si vince. È sempre stato così, e così (sarà questo il titolo del nostro stemma) si cambia. La stessa riproduzione nelle strutture evolute abbisogna di unioni. Maschi e femmine, da maschi e da femmine.

Cervello:
-“Per uno diverso da loro, d’accordo. Non certo per trasformare loro stessi in diversi.
Nulla e nessuno sarebbe in grado di farlo.
Tu vorresti la metempsicosi tra vivi, è differente, capisci, è inconcepibile.

L’Anima:
-“Tu sai cosa pensassero i primi esseri che si accoppiarono? Se ne avevano definito lo scopo, ed in caso affermativo se ne avessero valutata la fattibilità? O non supponi, più primitivamente, che ciascuno avesse per intento fagocitare l’altro?
Certo, l’ipotesi di un risultato quale quello realizzato sarebbe apparsa temeraria, logicamente improponibile, fantasiosa.
Noi, siamo, loro, noi siamo propaggini di loro azioni, noi dobbiamo tentare di andare oltre le convenzioni, le aspettative correnti e soporifere. Andare oltre l’azzardo.

-“Andare, come? Andare, dove?

-“Con te voglio andare oltre l’amore, come in una totale simbiosi.

Riusciva ancora una volta a confonderlo, utilizzando le peculiari risorse della sua natura. Lo poneva in un angolo di lusinghe e velleità. Ne ammansiva le difese con l’accorta tattica di fingersi inoffensiva, ne otteneva attenzione ed interesse stimolandogli visioni oniriche, partecipazione, avvicinandosi al suo ideale con abile e suadente serenità.
Una crepa era aperta.
Lo guardo deciso prolungato che le rivolse, per lei preludio di intesa, la vide pudicamente arrossire. Ingenuità? Tenerezza? Inganno?

Il Dispari 20191202 – Redazione culturale

Bruno Mancini

 

Il Dispari 20191202 – Redazione culturale

Il Dispari 20191202 – Redazione culturale

TWITTERONE

1) Da Liga Sarah Lapinska.

Ho regalato per conto di DILA

a) A Rita e Vjacheslav la mia opera d’arte “The Mistery of Power“, ispirata dalla mitologia e dalla storia egiziana, sperando che Vjscheslav avrà buona salute e la possibilità di aiutare Rita.
Questa donna, ancora giovane, ha gravi problemi di salute e, quindi, lei non può vivere da sola. Rita ascolta con tanto interesse i nostri racconti e le nostre poesie, ma non può apprezzare i nostri dipinti, e neppure l’opera che io ho regalato ad entrambi perché i suoi occhi da molto tempo non vedono neppure la luce del Sole.

b) A Svetlana Gnevanova la mia opera d’arte “Truly waiting“.
Svetlana ha un piccolo caffè situato nel mercato di Jelgava.
Questa giovane donna con un sorriso bello è amica di LENOIS-DILA da tanto tempo.
Ha i nostri libri e conosce bene l’arte.
Grazie a te, Svetlana, per la tua voglia di aiutarmi a vendere le mie opere d’arte, premiate in tanti concorsi.
Non tutti sanno come vendere o comprare.
Anche vendere e comprare onestamente è una forma di talento, proprio come cantare o predicare.

c) A Eižens Strautmanis la mia opera d’arte “The Maryam s Passion“.
Questo signore ha riparato più di una volta il mio piccolo computer, sempre paziente e gentile.
Chiunque scriva libri, specialmente se il suo lavoro consista nello scrivere e nel tradurre, sa quanto sia difficile farlo solo con il cellulare, correndo, inoltre, qua e là tra gli internet caffè come ho fatto io mentre le mie connessioni, sia internet, sia per il mio cellulare, erano bloccate da più di un anno per colpa di alcuni operatori che hanno agito con sistemi di persone crudeli.
Conosco persone oneste e dolci, capaci di fidarsi degli altri, capaci di sorridere come bambini, capaci di amare.
Grazie a te, Eižen!

d) A Olga Smirnova la mia opera d’arte “The Song of Songs“.
Olga non è un’artista, per quanto la conosco.
Lei lavora nel negozio “Herbs”, che si trova in Jelgavs, Lettonia, in cui si possono acquistare tante specie di diversi tea, diverse semine, diversi estratti, per curarsi con fitoterapia, omeopatia, aromaterapia ed in altri modi usati probabilmente quando sulla nostra terra hanno aperto i loro occhi le prime creature umane.
I primati, i cani, i gatti, tutti provano a curarsi con la natura, sapendo, che le più potenti farmacie si possono trovare nei prati, nei boschi, sulla riva del mare.
Grazia a te, Olga, per i consigli che rivolgi a coloro i quelli che non conoscono abbastanza le erbe e le erbacce.
Hai provato tu stessa questi prodotti, hai una ricca esperienza che dividi volentieri con altra gente.

e) A Natalya Rossijskaja la mia opera d’arte “The Southland Finias“, che lei ho ricevuto con tanto piacere.
Natalya, donna intelligente, vende libri e giornali non costosi e a volte regala alcuni pezzi di valore.
Durante il nostro ultimo incontro ho ricevuto da lei alcune riviste che preferisco.
Talvolta uso nelle mie grafiche e nei miei dipinti le immagini di riviste o giornali, perché nessun pittore ha abbastanza modelli pazienti da ritrarre e nessuno pittore può interpretare a modo suo sulla tela o sulla carta tutto ciò che vede e ricorda solo con la sua memoria, anche se essa fosse quasi perfetta.
Non parlando, poi della fantasie, dei simboli, degli ornamenti, molto spesso tanto differenti tra loro.
In una foto un ragno pericoloso tiene nelle sue zampine pelose la farfallina.
Vedendo questa fotografia, ho disegnato, con l’ansia nel cuore, una mia grafica nella quale questa farfallina, forse, si può salvare.
Ti ringrazio, Natalya!

2) Da Lucia Fusco.

Sabato 26/10/2019, nella bella sala dell’Auditorium San Michele Arcangelo, nel cuore antico di Sezze, ad un pubblico numeroso e attento, Vincenzo Faustinella ha presentato il suo corposo lavoro “Perché andate facendo tutto questo?
Il titolo cita le parole che la nonna dello scrittore rivolse alle SS che andavano cercando gli ebrei di Sezze per deportarli.

È un libro di ricerca storica e di memoria, di aneddoti della famiglia che Vincenzo ha voluto scrivere per lasciare testimonianza e custodia della memoria dei parenti Di Veroli morti ad Auschwitz.
La storia purtroppo è fatta di troppi silenzi che questo libro, ricco di dati, documenti, fotografie, articoli, interviste, ricordi vuole combattere.

Parte dalle vergognose leggi razziali del 1938 per arrivare al nascosto e serpeggiante antisemitismo moderno.

Molti e ardenti gli interventi: Quirino Briganti Presidente della Compagnia dei Lepini, Sergio Di Raimo Sindaco di Sezze, Giancarlo Onorati Presidente del Centro Studi Storici sul Lazio Meridionale, Laura Matilde Campoli Magistrato e Presidente di sezione Tribunale di Velletri discendente della famiglia Campoli-Fattorini, Ada Campoli che, con passione ha ricordato i suoi familiari e l’importanza della memoria, Francesco Tetro storico dell’Ebraismo, Giacomo Di Consiglio appartenente alla Comunità ebraica di Roma.

Ha concluso l’incontro il prof. Luigi Zaccheo che ha ricordato alcune persone dell’epoca, italiani e compaesani amati e rispettati da tutti; ha voluto sottolineare il valore della compaesana, ricordando che la popolazione di Sezze non volle aiutare i soldati tedeschi nel rastrellamento e che anzi protesse e nascose molte persone, nonostante il pericolo per la propria vita e per la propria famiglia.

Un pomeriggio di grande emozione con tanti partecipanti iscritti all’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Il Dispari 20191202 – Redazione culturale

Il Dispari 20191202 – Redazione culturale

Il Dispari 20191202 – Redazione culturale

Il Dispari 20191202 – Redazione culturale

Il Dispari 20191125

 

Chiara Pavoni prima classificata al premio di recitazione Otto milioni 2019

Il 16 novembre, a Milano, nell’Aula Magna della SIAM (Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri), per la manifestazione internazionale #BCM19 Bookcity, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha proposto l’evento Made in Ischia “Otto milioni 2019” abbinato all’omonimo Premio, nato nel 2012, le cui prime tre edizioni sono state dedicate al compianto Comm. Agostino Lauro.

Durante tale incontro con il pubblico milanese, Angela Maria Tiberi in sintonia con Maria Luisa Neri, Dalila Boukhalfa, Santina Amici, Domenico Umbro, Raffaele Pagliaruli, Alessandra Albo e i ragazzi componenti il gruppo musicale “Gli Archi della Donadoni”, hanno dato spettacolo esibendo le loro attitudini artistiche, ed hanno letto le classifiche finali delle sei sezioni dell’edizione 2019 del Premio “Otto milioni”.

Da oggi in poi vi presenteremo tutti i vincitori (primi tre classificati) e le loro opere, iniziando dalla sezione “Recitazione” che ha vista vincitrice l’attrice romana Chiara Pavoni con il video della poesia “Il brivido più lungo” tratta dalla raccolta “Erotismo, sì!”

Secondo classificato è stato Antonio Mencarini con il video della poesia “Il volo verticale” tratta dalla raccolta “Davanti al tempo”, e il terzo posto l’ha ottenuto la ben nota amica di questo giornale Katia Massaro con il video della poesia “In un carcere ammazzano un uomo” tratta dalla raccolta “Agli angoli degli occhi”.

Chiara Pavoni

Donna vera, bella, esuberante, intraprendente, come sua attività tutto ci aspetteremmo tranne che leggesse le tristi malinconie di giovani autori o le turbolenti composizioni poetiche di autori poco noti.
Eppure, il mondo eterogeneo dell’Arte è così!
Chiara Pavoni è così.
Chiara Pavoni è un’Artista.

Abbiamo avuto modo di conoscerla durante la celebrazione della giornata mondiale della Poesia, presentata alla galleria Micro di Roma di Paola Valori per la perfetta organizzazione di Mariapia Ciaghi.
In quella occasioni, Chiara si fece apprezzare per l’intensità emotiva con la quale lesse alcune poesie degli autori di provenienza internazionale invitati all’evento, tra cui due poesie tratte dal volume “Promo uno”di Bruno Mancini.

Ora Chiara, nei ritagli di tempo che riesce a sottrarre ai sui numerosi impegni professionali, è impegnata nella preparazione di video che la vedono protagonista di letture di prose e di poesie selezionate dalla Presidenza di DILA.

Il curriculum professionale di Chiara Pavoni è ricchissimo di esperienze formative che vanno dallo studio della danza classica, contemporanea e jazz, allo studio delle percussioni, passando per la scuola di Teatro di Bologna, e per i corsi di arti sceniche e video presso l’Atelier della Costa Ovest di Castiglioncello.
Sono innumerevole le sue partecipazioni teatrali, come regista, coreografia, attrice e ballerina, sì come i reading in molte città d’Italia, le attività televisive come conduttrice e attrice e i corti e i videoclip inseriti in produzioni cinematografiche.

Questo è il link al video della poesia “Il brivido più lungo” (tratta dalla raccolta “Erotismo, sì!” di Bruno Mancini) con il quale Chiara Pavoni è risultata prima classificata nella sezione “Recitazione” dell’ottava edizione del Premio “Otto milioni” 2019

https://youtu.be/VtDmuWeB3gc

Il brivido più lungo

Ti vedo seduta ogni giorno.
Una mano gingilla tra i riccioli
accarezzandoti la gola.
Il cavalletto attende le curve le tinte le forme.
A volte una coda di auto rallenta il percorso del bus.
Ed io ti guardo fremere per un attimo più lungo.
Ti voglio sdraiata una notte.
Una mano gingilla sul mio petto
accarezzandomi innocente.
Il calice attende le bollicine dello sballo.
A volte un sorriso ferma del tutto il tempo,
ed io ti guardo nuda, prima del brindisi più lungo.
Tunnel dietro la curva.
Un attimo e tu già mostri
avvinto il prima con il dopo.
Il buio mescolerà per noi il sogno e la realtà.
A volte, stavolta, vincente è la passione,
e tu m’inviterai al brivido più lungo.

Antonio Mencarini

secondo classificato con la poesia “Il volo verticale” tratta dalla raccolta “Davanti al tempo” di Bruno Mancini.

https://youtu.be/OA7M0CZuvBk

Antonio Mencarini, nato a Napoli da famiglia di origine toscana ha vissuto tra Napoli, Roma – dove si è laureato in Giurisprudenza – e Monza.
È stato un dirigente di una delle più importante società di distribuzione italiana e il suo lavoro lo ha portato per lunghi anni in varie parti del mondo.

È stato ospite in numerose trasmissioni radiofoniche e televisive quale conoscitore di usi, costumi, arte e letteratura dei luoghi da lui frequentati.

Ha curato per circa 2 anni, ai microfoni di Radio Capri, la trasmissione “Caffè di notte”, proponendo poesia e musica napoletana, con la collaborazione di un noto cantante chitarrista napoletano, Carlo Missaglia con il quale ha curato come autore dei testi e voce narrante la serie Madre Napoli (poesie e canzoni dei più grandi autori partenopei) per la TV Canale 21 di Napoli.

Giunto in pensione, dopo una lungo periodo di lavoro, ha ripreso l’attività artistica, iniziata con passione da giovane e accantonata per le esigenze del copione della vita, mettendo in scena nel Teatro Maddalena di Monza insieme ad un autore e poeta anche egli napoletano, Elio Veltre, numerosi incontri di poesia e musica dedicati sia a Napoli, sia a Roma e sia a poeti e scrittori di tutto il mondo.

Insieme a Roberta Panizza e a Liga Sarah Lapinska, Antonio Mencarini è stato uno dei Pionieri dei progetti culturali Made in Ischia ideati da Bruno Mancini, comunicando, attraverso una tuttora ineguagliata emotività interpretativa, le migliori doti poetiche e narrative di decine e decine di Autori partecipanti al Premio “Otto milioni”.

Il volo verticale

Il volo verticale di un elicottero
distinguo
il fumo di un battello
si spande innocuo.
Profeta eccomi.
Vicino ai miei bagliori.
Brucio superfici senza suoni
piuttosto che patire suoni di seghe.
Ricordo il crepitio di una mitraglia
sotto gli archi scuri di un portone
addosso ai cani uomini
il piombo dei proiettili.
E le piante pesanti di corpi
ed i fiori sparsi per terra:
quel grido di pianto di bimba.
Mentre c’erano scarpe chiodate.
Ricordo la cella bassa
e il sapore di aria viziata
– alle volte
sporche
ignobili croci
affannano –
il brusio.
Mentre c’erano scarpe chiodate.
Sua madre sporca di sangue
accoccolata
tra luci ed ombre di ferro.
E lì pensammo di bene e di male,
di male di male e di bene.
E poi capimmo
pietà
che, sola, eri triste.

Katia Massaro

terzo posto con la poesia “In un carcere ammazzano un uomo” tratta dalla raccolta “Agli angoli degli occhi” di Bruno Mancini.

https://youtu.be/joKmihyO8W4

Katia Massaro, Pioniera di tutti i progetto culturali Made in Ischia ideati da Bruno Mancini, appassionata di delfini da sempre, dal 1994 al 2000 ha viaggiato in Australia per osservare la vita dei famosi tursiopi di Monkey Mia, nella Shark Bay ed in Egitto a Nuweiba.

In Israele a Eilat e ancora in Australia, al Dolphin Discovery Center di Bumbury (Perth) per verificare l’efficienza della delfinoterapia in acque libere.

Da sempre impegnata nel volontariato, nel 2001ha vinto il premio Isolaverde indetto dal quotidiano di Domenico Di Meglio per premiare gli isolani impegnati nel sociale.

Con una tale mirabile esperienza la socia fondatrice di “Delphis” non poteva che essere la più adeguata coordinatrice di una associazione che si occupa delle razze marine in via di estinzione e che si dedica all’educazione ambientale con tour organizzati e contatti con le scuole, oltre ad aver costituito a Villa Arbusto, Lacco Ameno, il Museo del delfino con una postazione per l’avvistamento dei cetacei in mare.

In un carcere ammazzano un uomo.

L’arco s’apre rotondo
lampade a coppe aeree
sbadigli:
avanza un uomo dal fondo.

Colonne reggono l’arco
passa guardiano
sbadigli:
prende il suo posto di un’ora.

Colonne reggono travi
s’alza e cammina.
Silenzio.

Conta le lampade
passando
pesta le colonne
con forza
misura l’arco
uscendo.

In un carcere ammazzano un uomo.

Il Dispari 20191118

Adriana Iftimie Ceroli, Silvana Lazzarino, Alessandro Corsi,
Chiara Pavoni, Mirjana Milanovic, Abdel Malek Zeroual

sono i vincitori delle sei sezioni della ottava edizione del premio internazionale “Otto milioni” 2019

Sabato 16 novembre 2019, a Milano, nell’Aula Magna della “Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri – SIAM”, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, durante l’evento “Otto milioni 2019”, ha comunicato i nomi dei vincitori delle sei sezioni (poesia, narrativa, giornalismo, musica, arti grafiche, recitazione) in cui quest’anno è stato organizzato il Premio Made in Ischia “Otto milioni” ideato nel 2013 da Bruno Mancini per onorare la memoria del Comm. Agostino Lauro.

L’evento “Otto milioni”, inserito per il quinto anno consecutivo nella programmazione di Bookcity, ha beneficiato della notevole diffusione nazionale ed internazionale riservata a #BCM19 riscuotendo lusinghieri apprezzamenti dal pubblico e dalla lunga catena dei media accreditati.

Esprimendo le più vive congratulazioni ai vincitori, ci piace ricordare che le opere di ari grafiche classificare ai primi cinque posti sono state pubblicate nella prima edizione dell’Antologia di Arti varie “Magari un’emozione” (edita da Il Sextante di Mariapia Ciaghi), e cogliamo l’occasione per annunciare che le opere classificate ai primi cinque posti di tutte le altre sezioni saranno pubblicate nella seconda edizione, della già citata antologia “Magari un’emozione!“, che sarà disponibile in concomitanza con la cerimonia di premiazione dei vincitori in programma a Roma nel prossimo mese di dicembre.

Infine c’è da dire che le votazioni di ciascuna delle sei sezioni del Premio sono state effettuate da quattro differenti giurie.
Le opere finaliste sono state 153,
I voti totali sono stati 34.864.

 

Otto milioni Arti grafiche 2019 classifica finale pdf.

Codice Artista Voti Premio
AG28 Mirjana Milanovic 2 1967 1° Premio
AG35 Valerien Bressy 2 1023 2° Premio
AG21 Maurizio Pedace 1 819 3° Premio
AG02 Aleem Uddin Arts 1 697
AG17 Liga Sarah Lapinska 2 669
AG23 Milena Petrarca 1 648
AG25 Milena Petrarca 3 501
AG34 Valerien Bressy 1 355
AG16 Liga Sarah Lapinska 1 321
AG05 Dita Dīķe 2 273
AG09 Flora Rucco 241
AG06 Dita Dīķe 3 239
AG04 Dita Dīķe 1 236
AG37 Valerien Bressy 3 220
AG19 Liga sarah Lapinska 4 199
AG27 Mirjana Milanovic 1 184
AG22 Maurizio Pedace 2 181
AG15 Larachiche Mohamed 2 167
AG10 Frank W. Tansey 1 159
AG26 Milena Petrarca 4 156
AG07 Einars Repše 153
AG31 Yuri Serebryakov 150
AG14 Larachiche Mohamed 1 137
AG01 Aldo Gallina 134
AG13 Janis Drozdovs 2 132
AG36 Janis Drozdovs 1 131
AG11 Frank W. Tansey 2 120
AG18 Liga Sarah Lapinska 3 114
AG08 Ēriks Bāris 103
AG38 Valerien Bressy 4 102
AG03 annullato 100
AG24 Milena Petrarca 2 79
AG12 Guna Oškalna Vējiņa 74
AG29 Nadeem Ansari 73
AG32 Zhayna Ilyasova 1 69
AG20 Marcos Robson Mota 58
AG30 Simasilver Konya 58
AG33 Ritirato 38

 

Mirjana Milanovic 2

Mirjana Milanovic 2

Mirjana Milanovic

Valerien Bressy 2

Valerien Bressy 2

Maurizio Pedace 1

Maurizio Pedace 1

Otto milioni Giornalismo 2019 classifica finale pdf

Codice Giornalista Titolo articolo Voti Premi
GI06 Silvana Lazzarino Adriana Iftimie Ceroli 339 1° Premio
GI03 Angela Maria Tiberi  La vera amicizia 207 2° Premio
GI09 Daniele Bartocci Gli investimenti digitali 204 3 Premio
GI08 Liga Sarah Lapinska Le canzonette 108
GI01 Adriana Iftimie Ceroli Simbolicamente Ischia 103
GI02 Adriana Iftimie Ceroli Simbolicamente la scrittura 103
GI05 Daniele Bartocci Roberto Mancini 97
GI04 Angela Maria Tiberi Giuliano Moretto 96
GI07 Liga Sarah Lapinska Guntars Jirgensons 90

GI06 Silvana Lazzarino – Adriana Iftimie Ceroli

GI06 Silvana Lazzarino – Adriana Iftimie pdf

Coraggio, determinazione, profonda sensibilità e un’innata curiosità sono state le motivazioni principali che hanno accompagnato Adriana Iftimie, scrittrice e poetessa bella, colta, sensibile, amante della letteratura e della poesia.

Nata in Romania, Adriana nel suo percorso di bambina, giovane donna e madre ha saputo cogliere gli aspetti positivi della vita nonostante la sua infanzia e adolescenza siano state dolorose e difficili per la critica situazione familiare e l’atmosfera del regime.

Sotto il regime di Ceausescu ha dovuto trovare in se stessa quella forza ed energia per fare di ogni suo giorno un’opportunità per essere felice.

Curiosa da sempre, fin da piccolissima a farle compagnia non erano giocattoli e bambole, bensì i libri della libreria del padre tra i quali Proust, Schopenhauer e Zola.

Così già a 4- 5 anni riusciva a leggere testi di letteratura e filosofia con cui trascorreva molti pomeriggi.

Lo studio è stato importante per la sua formazione culturale e personale: attenta e interessata ai vari argomenti che apprendeva a scuola, Adriana si mostrava molto portata per le diverse materie fin dalle elementari quando ha scoperto una particolare predisposizione per la poesia con cui dare vita alle proprie emozioni e stati d’animo.

A sei anni ha scritto la sua prima poesia intitolata “Il cuore è una foglia”.

Caduto il regime, espatria, e dopo diversi spostamenti, incontri ed esperienze come fotomodella e nel cinema in diverse fiction, giunge a Roma dove vive da 24 anni con i figli Alessia e Kevin ed il suo compagno il Maestro Mario Ceroli scultore noto al pubblico per il Cavallo alato posto di fronte alla sede RAI di Saxarubra.

Ceroli è anche autore di 4 chiese: una a Porto Rotondo, una a Tor Bella Monaca, una a Napoli ed una all’Istituto Superiore di Polizia e di tante altre opere collocate in Italia e nel mondo.

Adriana è autrice di una sceneggiatura e ha pubblicato due libri e vinto un primo premio internazionale di poesia con “InimaPierduta” scritto completamente in italiano.

Un libro che ha ricevuto molte testimonianze di stima ed apprezzamento da parte di personaggi illustri tra i quali vanno menzionati: Paolo Villaggio, Luca Cordero di Montezemolo, Bimba De Maria.

D: – Alla poesia ti sei accostata fin dall’età di sei anni quando hai scritto il tuo primo componimento “Il cuore è una foglia”, quali gli autori che amavi leggere più di frequente? Quali tematiche affronti nei tuoi versi con cui parli delle tue emozioni?

R: – Naturalmente leggevo autori romeni. In adolescenza ho scoperto Pirandello, Alighieri, Montale; miei versi raccontano parole mai dette, ricordi sottili dell’anima, amori proibiti, sogni, presente, passato, futuro, stagioni. Potrei dire che scrivo di getto ciò che sento al momento.

D: – Lasciare la tua terra la Romania ha rappresentato un distacco difficile, ma hasegnatol’inizio di una nuova vita, seppur attraverso spostamenti da un luogo ad un altro.Cosa ti ricordi a livello di sensazioni di quando hai messo piede in Europa?

R: -Lasciare la mia terra, nonostante i successi avuti come modella e fotomodella mi ha restituito una nuova occasione. L’Europa l’ho vissuta da privilegiata, continuando a fare la modella a Francoforte, Düsseldorf e Zurigo.

D: – Il tuo primo libro di poesie è la raccolta INIMA PIERDUTA. Me ne parli?

R: – “InimaPierduta”(anima perduta), significa l’inizio di una nuova me, in una lingua che parlavo bene. Fui incoraggiata dal mio compagno a riprendere la scrittura. Mi fece scrivere la prefazione di un suo catalogo “Il Sesto Senso”. Un lavoro complesso che rappresentava me, esposto anche al museo PS 1 di New York. Presentando il libro fui colpita dall’accoglienza ricevuta dal pubblico e dai personaggi famosi arrivati per me nelle librerie. Ho tanti articoli nei giornali dell’anno 2002.

D: – Quali personaggi di spicco del mondo dello spettacolo hai conosciuto con il tuo lavoro nelle fiction e come modella?

R: – Ne ho conosciuti tanti! Alcuni sono morti. Posso nominare Paolo Villaggio, Pasquale Squittieri, Claudia Cardinale, Franco Nero, Luca Cordero di Montezemolo, Vittorio Sgarbi, Califano, Umberto Tozzi, Corinne Clery, Serena Grandi, Lorenzo Flaherty… A parte gli amici scomparsi, con gli altri sono tuttora in contatto ed ottimi rapporti.

D: – Importante è stato l’incontro con la DILA Associazione Culturale da Ischia l’Arte e Bruno Mancini. Come hai conosciuto Bruno Mancini, affermato scrittore?

R: – L’incontro con il grande amico e scrittore Bruno Mancini fu uno dei più storici legami. È nato in facebook, per caso.I miei figli per prendermi in giro, circa 14 anni fa, più o meno, mi hanno creato un profilo nella rete social e poi creai un gruppo, e mi sono iscritta nel gruppo di Bruno Mancini.

D: – Quale la prossima pubblicazione in uscita?

R: – La prossima pubblicazione sarà “Il Cantico del Cigno”, sempre poesie. In seguito un’antologia in 5 lingue. (….)

Silvana Lazzarino

Silvana Lazzarino

Silvana Lazzarino

GI03 Angela Maria Tiberi – La vera amicizia

GI03 Angela Maria Tiberi – La vera amicizia pdf 

Intervista a Luigi Sergianni e a Raffaele Walter Poli

Raffaele Walter Poli e Luigi Sergianni hanno lavorato fianco a fianco l’uno come location manager e l’altro come scenografo e scenotecnico in tanti film girati a Sermoneta tra cui Seta (del 2007 diretto da François Girard, tratto dall’omonimo romanzo di Alessandro Baricco) e i film Gomorra I e Gomorra II e Suburra ambientati nella malavita del napoletano i primi due, e nell’ambiente corrotto di Roma l’ultimo.

D- Luigi Sergianni, come si caratterizza la vera amicizia?

R- La vera amicizia dura nel tempo e supera ogni ostacolo della vita.
Lo dimostra l’amicizia che da oltre quaranta anni c’è fra me e Raffaele Walter Poli.

D- Luigi Sergianni, chi è Raffaele Walter Poli?

R- Raffaele Walter Poli è il proprietario della “Trattoria Da Elena” di Sermoneta ed è un location manager con oltre quarant’anni di attività cinematografica alle spalle.
Vive a Sermoneta fin dalla nascita e fin da piccolo è stato incuriosito dall’attività cinematografica del suo paese.

D- Luigi Sergianni, su cosa si basa la sua amicizia con Walter Poli?

R- Non dimenticherò mai quando Walter lasciò nel mezzo del lavoro il suo ristorante pieno di gente per accompagnarmi a Roma perché era scoppiato un incendio a casa mia… e di quanto mi è stato vicino durante la malattia di mia moglie… fra noi c’è solidarietà… sincerità

D- Luigi Sergianni, da assiduo frequentatore di Sermoneta sia per lavoro che per motivi di amicizia ci può’ dire la manifestazione sermonetana che si è svolta in questi anni e che le è rimasta più impressa come spettatore?

R- Sicuramente la mostra tenuta dall’ Archeo Club di Sermoneta nel 2017 dove è stata evidenziata la storia cinematografica del paese.

D- Luigi Sergianni, come lavoratore del cinema che ha frequentato Sermoneta per le riprese di diversi film, ci può elencare la partecipazione di alcuni attori e registi famosi?

R- Ricordo la partecipazione di attori e registi famosissimi come Totò, Vittorio Gasmann, Amedeo Nazzari, Sofia Loren, Monica Vitti, Tony Curtis, Franco Zeffirelli, Vittorio de Sica, Massimo Troisi, Roberto Benigni, Raul Bova, Jean Reno, Jude Law, Vincent Cassel e tanti altri.

D- Luigi Sergianni, che tipo di location sono offerte dal nostro territorio provinciale latinense?

R- Grazie alla varietà di location offerte dal nostro territorio, i film qui ambientati rappresentano tutti i generi cinematografici.
Dalla commedia al film storico, dall’horror al drammatico.
Le splendide dune di Sabaudia, i vicoli medievali di Sermoneta, le vaste campagne dell’Agro Pontino, le verdi vallate dei monti Lepini, le architetture neoclassiche di Latina, sono solo alcuni esempi dei diversi scenari scelti dai registi François Girard, Rainer Werner Fassbinder, Nathan Juran, Joe D’Amato, Wes Anderson, Hal Roach, Charles Rogers, Guy Hamilton, John Huston, Paul Weiland, o da famosi registi italiani, come Paolo Sorrentino, Daniele Luchetti, Nanni Moretti, Carlo Verdone, Ferzan Ozpetek, Sergio Castellitto, Michele Placido, Roberto Benigni, Massimo Troisi, Nino Manfredi, Federico Fellini, Luchino Visconti, Vittorio De Sica, Giuseppe De Santis, Alberto Sordi, Mario Bava, Alessandro Blasetti.

D- Raffaele Walter Poli, ci può dire qualcosa sull’attività di produzione cinematografica a Sermoneta di questi ultimi anni?

R- Sono state girate circa 10 pellicole, alcune anche internazionali: tra le più importanti si annoverano Silk (prodotto dalla Fandango, 2007) con Keira Knightely e Michael Pitt; o “L’amico di Famiglia” del premio Oscar Paolo Sorrentino (2006); Un ciclone in Famiglia (2005); Christine (di Stefania Sandrelli e con Raul Bova, 2009); Five Hours South (prodotto per il mercato statunitense, 2009); I Borgia (2012); Il XIII Apostolo (Canale5, 2013); Io ti salverò (2014).
Qui passarono Totò (Totò contro il Pirata nero), Vittorio De Sica (Furono girate alcune scene de «La Ciociara»), Franco e Ciccio, Amedeo Nazzari, Silvana Pampanini, Nino Manfredi, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Franco Zeffirelli (definì la scalinata del Belvedere «una piccola Trinità dei Monti»), Roberto Benigni e Massimo Troisi («Non ci resta che piangere»), solo per citarne alcuni.

D- Raffaele Walter Poli, perché Sermoneta è un territorio strategico della produzione cinematografica?

R- Penso che sia la sua bellezza autentica e unica: Sermoneta è un antico e splendido borgo medievale molto ben conservato ed è immersa nel verde del Monti Lepini.

Desidero concludere che l’amicizia è il sentimento universale in grado di riunire tutti i popoli del mondo, in grado di abbattere ogni distinzione di razza, differenza di pelle, ogni odio e violenza fra gli uomini.

Angela Maria Tiberi

Angela Maria Tiberi

Angela Maria Tiberi

GI09 Daniele Bartocci – Gli investimenti digitali

GI09 Daniele Bartocci – Gli investimenti digitali

Gli investimenti digitali e le inarrestabili performance degli esports
Nuovi orizzonti, nuovi prodotti esclusivi pronti a guadagnarsi intere fette di mercato.

Accessibilità, fruibilità, economicità e rapidità fuori dal comune.

Il mondo si evolve continuamente e vede sempre più protagonisti il pianeta degli eSports, brand sponsor e istituti di credito che intendono innovare la propria “business card”’ tradizionale.

Se da un lato l’Nba ha stabilito di recente di immergersi in una nuova esaltante avventura, quella griffata eSports, dall’altro il pianeta bancario sembra lentamente interessarsi al pianeta dello sport interattivo, un settore che sta facendo registrare trend e performance estremamente interessanti.

Ma andiamo per ordine.
Il più celebre torneo di pallacanestro Usa, in sintonia con Take Two Interactive Software (produttore del videogame NBA 2K), ha dato vita circa un anno fa alla prima lega di eSports correlata al 2K: la Nba 2K League metterà sul piatto circa 1 milione di dollari di premio per il suo campionato inaugurale, con tanto di contratto salariale ai vari player di riferimento interessati.

Anche la Premier League ha ufficializzato che nell’annata 2019 lancerà una competizione denominata ePremier League con incontri trasmessi in streaming da SkySports UK e sui modelli comunicativi social appartenenti alla stessa Premier League.
Ci sarebbero tanti altri aneddoti da citare, tra questi segnaliamo Vodafone che è partner dell’Esl Vodafone Championship che prevede tornei in 4 videogame diversi ovvero League of Legends, Counter-Strike: Global Offensive, Tom Clancy’s Rainbow Six Siege e ClashRoyale.

Anche gli eventi specializzati in tema eSports stanno riscuotendo un enorme successo, basti pensare alla Milan Games Week della settimana scorsa a cui hanno partecipato oltre 160.000 visitatori, con un trend positivo del 10% rispetto alla precedente edizione e circa 70 titoli tra i quali ben 30 anteprime assolute.

Sulla stessa lunghezza d’onda, il pianeta bancario comincia a riflettere attentamente a tal proposito.
Probabilmente, adesso più che mai, è arrivato il momento dell’investimento efficace a livello di eSports, come detto una branca che sta mostrando numeri importanti a livello di performance economico-finanziaria.
Tanto per fare un esempio, l’Intesa Sanpaolo E-Football Cup ha in parte finanziato una competizione di PES 2017, organizzato da Personal Gamer in collaborazione con la banca torinese. Superpremio finale?
Un consistente montepremi, traducibile in oltre 5.000€.
“Ciò a testimonianza di come le banche, e in maniera analoga sembrano voler agire i grandi brand e colossi della revisione aziendale e contabile, cominciano a prendere in considerazione a quanto pare l’ideologia e filosofia dell’eSports – sostengono alcuni esperti del settore bancario e finanziario– .
A nostro parere è un settore considerato ormai un bocconcino prelibato dal panorama della finanza globale che intende a quanto pare innovare il suo più tradizionale biglietto da visita caratterizzato da consulenza e servizi finanziari, il tutto a beneficio anche dei giovani di oggi che saranno i protagonisti del domani”.

Daniele Bartocci

Otto milioni Musica 2019 classifica finale pdf

Codice Musicista Titolo brano voti Premi
MU06 Abdel Malek Zeroual Chitarra 121 1° Premio
MU010 Nicola Pantalone Il brivido più lungo 115 2° Premio
MU04 Eva Strazdiņa Besame 94 3° Premio
MU01 Ivan De Fabiani Nessun dorma 54
MU08 Valentina Gavrish Tecla 54
MU02 Antonio Di Nauta Nel sole 53
MU05 Eva Strazdiņa Dimmi quando 32
MU09 Valentina Gavrish Gilda 31
MU03 Antonio Di Nauta Luna rossa 28
MU07 Polina Zvezdniy Malchik 22

MU06 Abdel Malek Zeroual – Chitarra 1° Premio

MU06 Abdel Malek Zeroual – Chitarra

MU10 Nicola Pantalone – Il brivido più lungo 2° Premio

MU10 Nicola Pantalone – Il brivido più lungo

MU04 Eva Strazdiņa – Besame 3° Premio

MU04 Eva Strazdiņa – Besame

Otto milioni Narrativa 2019 classifica finale pdf

Codice Scrittore Titolo Voti Premi
NA04 Alessandro Corsi La ballata del mare incantato 345 1° Premio
NA02 Adriana Iftimie Ceroli Simbolicamente il fulmine 341 2° Premio
NA06 Liga Sarah Lapinska Fiaba Rossa 81 3° Premio
NA09 Angela Maria Tiberi Ritorno alla terra 73
NA08 Andrea Giostra Donna vita 64
NA010 Angela Maria Tiberi Debutto in teatro 53
NA03 Adriana Iftimie Ceroli Simbolicamente Ischia 45
NA07 Andrea Giostra Mastr’Antria 33
NA05 Liga Sarah Lapinska Fiaba bianca 25
NA01 RITIRATA

NA04 – Alessandro Corsi – La ballata del mare incantato

NA04 Alessandro Corsi – La ballata del mare incantato pdf

La ballata del mare incantato

“Almeno a volte non conta la destinazione, ma soltanto il cammino” filosofeggiò Marcello, atteggiandosi a persona che avesse scorrazzato in lungo ed in largo per l’intero pianeta.

In realtà non si era mai allontanato più di tanto dalla sua città natale, per un massimo di due o tre giorni.

Abitava nel vasto appartamento in cui erano nati lui e suo padre.

Da quando i suoi genitori erano morti e si era ritrovato solo al mondo aveva gradatamente liberato tutte le stanze, tranne la cucina ed il bagno, dei mobili che non gli erano indispensabili.

Li aveva sostituiti con delle capaci scaffalature, alte fino al soffitto.

Ve ne erano persino nel corridoio, lungo una dozzina di metri.

Vi aveva raccolto in bell’ordine la sua biblioteca, dopo avere comprato uno ad uno i libri che la formavano.

Ogni acquisto era stato fatto con un amore che non era mai stato capace di provare per un altro essere umano.

“È da quando ero un ragazzino che li colleziono” sorrise l’uomo, pensando con un certo disagio ai propri capelli radi e grigi.

Per distrarsi tornò con la mente al suo costante frequentare bancarelle, negozi di libri usati e librerie, spinto dal suo morboso desiderio di titoli interessanti.

Non c’era momento della giornata libero da impegni lavorativi, o da quelle incombenze quotidiane strettamente necessarie alla mera sopravvivenza, che non lo vedesse intento a leggere o a procurarsi dei nuovi volumi.

Immerso nelle pagine di quanto amava svisceratamente dimenticava l’intero universo e persino se stesso, in perenne partenza per viaggi più avventurosi ed affascinanti di quelli di Ulisse.

“Domani sarà l’ultimo giorno in cui lavorerò” si disse Marcello, pensando all’agognata pensione che gli avrebbe consentito di dedicare ai libri quelle ore quotidiane che non lo avrebbero più visto impegnato a procurarsi il necessario per vivere.

Avrebbe potuto dedicarsi completamente alla sua collezione: a quanto, con il trascorrere degli anni, era diventato sempre più la sola ragione della sua esistenza.

“Sono il mio mare incantato” sorrise l’uomo, immaginando inesistenti vele gonfie del vento della fantasia “I miei viaggi non conoscono confini, o limitazioni di tempo o di luogo”.

Si era sempre compiaciuto, pure se unicamente con se stesso, nel pensare che in qualsiasi momento poteva partire per ogni dove ed ogni quando con una libertà così assoluta, totale, da dargli un senso di onnipotenza.

Non aveva mai sentito la mancanza di una figura femminile, al suo fianco: si sentiva del tutto compiuto in se stesso, appagato.

Specialmente quando poteva stringere un libro fra le mani.

“Perché avere dei figli?” si domandò per l’ennesima volta, non capendo come si potesse desiderarne “Perché mettere al mondo degli individui che sarebbero ancora vivi, quando sarò soltanto concime?”

Lucidamente consapevole dell’inevitabile trapasso, destino d’ogni essere vivente, aveva disposto che alla sua morte la sua raccolta di libri fosse donata alla principale biblioteca pubblica cittadina.

Aveva imposto la condizione che rimanesse indivisa: e che i volumi che la costituivano non uscissero mai, per nessuno motivo, dall’edificio che li avrebbe accolti.

Chi avesse voluto leggerli, od anche soltanto consultarli, avrebbe dovuto farlo esclusivamente nello stesso luogo che li ospitava.

Marcello si mise a gironzolare per le stanze della sua abitazione, con gli occhi umidi d’amore e di commozione.

Rammentava dove e quando aveva comprato ogni singolo volume, ricordando pure l’emozione suscitata in lui prima di tutto per averlo trovato: e poi per averlo acquistato.

Leggerlo era stata un’esaltante avventura.

“E tutte queste emozioni, tutte queste memorie, andranno perse con la mia morte” si rammaricò, domandandosi, al contempo, se quel suo sentire non fosse altro che una futile emozione.

Magari con qualcosa di morboso.

Scacciò dalla mente ogni considerazione con un controllatissimo gesto di stizza, lasciando fluire soltanto il proprio totalizzante ed egoistico amore per i libri.

Con un sorriso, talmente cinico che avrebbe messo a disagio chiunque lo avesse visto, tolse da un ripiano un romanzo che da tempo voleva rileggere.

Carezzandolo come se fosse il volto di un’amante con la quale si apprestava a fare l’amore si diresse verso la sua poltrona.

Era da lì che partiva per i suoi viaggi nel mare incantato della carta stampata.
E non aveva bisogno di altro.

Alessandro Corsi

Alessandro Corsi

Alessandro Corsi

NA02 – Adriana Iftimie Ceroli -Simbolicamente il fulmine

NA02 Adriana Iftimie Ceroli – Simbolicamente il fulmine pdf

Simbolicamente il fulmine

È la scintilla della vita e delle energie fertili.
La potenza di questo fuoco celeste è enorme, potendo essere benefattrice o distruttiva.

Gli ebrei lo interpretavano come la luce nella storia della genesi.

Quando Dio si faceva vedere, reggeva nelle mani i fulmini e li mandava contro i nemici (dal profeta Daniele 10,6).

Questo tema è stato portato anche nelle tradizioni babilonesi.

Anche per i greci Zeus era il dio del tuono e del fulmine.

Sul piano spirituale, esso fa nascere una luce dentro, forzando la persona a chiudere gli occhi e a rassegnarsi a quella forza imposta.

Nonostante questo è anche un’energia che da equilibrio.

Fra le tribù africane il fulmine rivela un attributo del Dio supremo uraniano.

Secondo un mito dei pigmei, esso sarebbe il fallo divino che compare nella ierogamia primordiale cielo-terra, che ricorda anche la mitologia indo-europea in cui il fulmine è l’arma del dio Indra.

Per i pigmei, esso punisce l’adulterio.

Universalmente parlando, è collegato alla pioggia, come seme del cielo, insieme mostrando la dualità acqua-fuoco che potrebbe scatenare disastri di grandi e grave conseguenze.

La correlazione tra il fulmine e la fecondità compare di frequente nel pensiero orientale, evocata da un’esplicita frase taoista: “Come il fulmine, forte e invincibile, spaccando le nuvole per creare la pioggia, così debba liberare esso anche il latte dal seno di questa donna incinta, aiutandola a partorire subito”

Adriana Iftimie Ceroli

Adriana Iftimie Ceroli

Adriana Iftimie Ceroli

NA06 – Liga Sarah Lapinska – Fiaba Rossa

NA06 Liga Sarah Lapinska – Fiaba Rossa pdf

Fiaba rossa

Un giovane commerciante di nome Ba meditava accanto ad un ruscello scintillante e si interrogava sull’amore che associa, una donna a un uomo o un uomo con un uomo, una volta nella vita.

Una rispettabile vedova Phan era intelligente e virtuosa, quindi Ba era curioso di visitarla e le offrì un affare.

Il suo giardino si può decorare di più con le torce argentate e le lampade.

Rispettabile Phan era d’accordo.
Il suo costume di seta nera è costosissimo, ornato di aironi bianchi, ma tra le vignette di fiori multicolori era cucita, con fili d’argento semisommersi, una nave che sta affondando.

Il suo viso, la sua siluette?
Non importa, se lei si può permettere d’avere il giardino lussuoso e gioielli del prezzo di due, tre piccoli atolli nell’oceano dell’India.

Poi Ba cercò una taverna, Kuan in Vietnam, per sdraiarsi fino al mattino.

Sulla scala sedeva un vecchio magro dalla barba candida e lunga.

Accanto aveva una borsa rossa. Nell’oscurità della luce perlacea il vecchio lesse un pesante libro che teneva sulle ginocchia.

– Che cosa leggi?

– Il libro dell’Amore , – disse il vecchio.

 E cosa c’è in quella borsa rossa? Oro o argento?

– Aspetto che tu sia qui perché so quali pensieri ora vengono presi dal tuo cervello.
Questa borsa contiene più di tutto l’oro e l’argento insieme.
Fili rossi con cui io, il Dio dell’Amore, lego due eletti, sposa e sposo.
Niente può rimpicciolire la vita con cui connetto due cuori, senza equivoci, senza lungo divorzio, senza morte.

Se qualcuno scioglie questo nodo da solo, fa male a se stesso e agli altri eletti come nessuna afflizione terrena e nessuna aperta ferita.

Ma poi questo nodo, come un anello, cerca di nuovo gli eletti e i due che ho legato si troveranno di nuovo l’un l’altro.
Inevitabilmente.
Meglio nei giardini di questo mondo, in modo che non ci si cerchi l’un l’altro nell’altra vita.

Nessuno degli universi che conosciamo esisteva prima della nascita del Tempo.

Non ho intenzione di parlarti di quale sia l’Uovo Cosmico da cui è nato il Tempo, e delle tue appiattite ali infuocate, e delle stelle nel cielo scintillanti stasera negli specchi ondulati dei ruscelli.
– Non mi sveli il grande mistero? Forse la vedova Phan è quella con cui mi hai legato?

– L’uomo di Phan era quel disperato che si è strappato la pancia, scoprendo che Phan lo tradiva e dormiva con i nemici di suo marito che sul divano si erano accordati su come umiliare il suo marito e uccidere i suoi amici giusti.
Tu sei tanto più fortunato.
Sono le donne leggere che hanno i rapporti con tanti.
Niente da criticare.

Invece, Phan non ama nulla, sottraendo se stessa e la sua proprietà legale.
La madre della tua sposa è Nama, la figlia di Chana che vende per strade le pipe e i souvenir, fatte da Nama, ancora ragazzina.”

Già il giorno dopo Ba incontrò per la prima volta la sua sposa, insieme a sua madre Chana, che offrì a Ba un talismano di carta bianca, dipinto da Nama, a buon mercato.
Ba rifiutava il talismano fatto di carta economica.

Gli occhi di Nama guardavano su verso quelli di Ba verdi scuri a mandorle, la sua faccia era filigranata come una bambola di porcellana, ma aperta per tutti i venti, non bianca.

Il cuore di Ba ha già capito tutto.

Però,la madre di Nama è una quasi mendicante, e Nama ha il vestito di cenci.
Un agente di Phan seguiva Ba.

Il giovane tornò a Kuan e, come per caso, lo aspettava lì.

Ba parlava con la spia del suo incontro con il Dio dell’Amore e di Nama.

L’agente di Phan credeva nel Destino, quindi contattò la sua signora Phana e prese in mano un lungo coltello.

L’agile Nama è fuggita, ma al suo mento è rimasta la cicatrice per il resto della sua vita.
Ba ha quasi dimenticato la profezia di Dio dell’Amore.
Nama divenne artista famosa, e aveva una seta su cui dipingere.
Il governatore della provincia apprezzava i talenti di Nama.
Non era nato governatore Bao sulla strada come Ba, era nobile che non voleva isolarsi dall’altra gente.

Ha invitato Nama nel suo palazzo come figlia insieme con la sua madre.

Ba, sperando di concludere un accordo, dal governatore incontrò la sua figlia, vestita in rosso, con un ventaglio con infilati i cigni d’oro e la nave che naviga a vele spiegate.

Nama raccontava la sua storia a Ba.

Come lei e sua madre Chana attaccarono l’assassino, e dopo al mento di Nama rimase la cicatrice.
La stessa storia a Ba, qualche tempo fa nel Kuan, la sapeva l’agente di Phan, certo, non accettando d’essere lui quel bandito.

Il Dio dell’amore è venuto al matrimonio di Nama e Ba, entrambi giovani hanno posto le loro mani in modo che il vecchio le avvolgesse con fili di lana rossi come regalo di nozze, simbolicamente: entrambi gli eletti dell’intrico erano legati dalla nascita.
Che fortunati!

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska

Liga Sarah Lapinska

Otto milioni Poesia 2019 classifica finale pdf

Codice Poeta Titolo poesia Voti Premi
PS04 Adriana Iftimie Ceroli La mia mente 4022 1° Premio
PS02 Aldo Gallina Il pegno 3823 2° Premio
PS44 Silvana Lazzarino Dove sussurra il vento 3535 3° Premio
PS10 Antonio Fiore Dove finisce il cielo 565
PS01 Adriana Iftimie Ceroli Poema 1 531
PS34 Liga Sarah Lapinska Acque blu 465
PS12 Adriana Iftimie Il mio nome 446
PS18 Adriana Iftimie Andiamo via 249
PS24 Casagni Enzo I poeti 245
PS16 Dante Ceccarini Urla e silenzi 229
PS27 Flora Rucco Figlia 204
PS07 Angela Maria Tiberi Zoccola 194
PS39 Liga Sarah Lapinska Appena nati 192
PS28 Franco Maccioni Risveglio 184
PS06 Alessandro Corsi Sola parola 182
PS13 Antonio G D’Errico Valzer 158
PS03 Flora Rucco Neri 149
PS05 Aleksandra Zavišjus Fa veramente male 138
PS08 Anita Zvaigzne Il giorno grigio 120
PS22 Enzo Casagni Profumo e… amore 119
PS43 Sanita Simsone In Memorium 100
PS09 Anna Rancāne Solo un singolo 94
PS11 Antonio G D’Errico Le parole che ci sono mancate 94
PS26 Antonio G D’Errico Rifugi sotto la neve 91
PS48 Giovanna Guzzardi Il sole dall’aereo 89
PS46 Vera Roķe Sono 86
PS51 Milena Petrarca Antico Tramonto 86
PS49 Milena Petrarca Pensiero inesistente 79
PS35 Lucia Fusco Rimprovero 73
PS29 Giuseppe Ruotolo Onda marina 70
PS21 Lucia Fusco Delusioni 65
PS40 Aldo Gallina Nella stanza di Chet 64
PS56 Elita Viškere Oggi 64
PS41 Modris Andžāns L’ultimo viaggio 63
PS20 Angela Maria Tiberi Aida 62
PS52 Anita Ķēķe Barche dei lini 62
PS32 Ilze Zeimule Stepanova Sotto i rami di salice 61
PS17 Angela Maria Tiberi Nicoletta Tartaglino 57
PS30 Ingvar El Voron Il motivo 57
PS14 Assunta Gneo Quando una mamma 55
PS38 Lucia Fusco Fiori recisi 53
PS47 Angela Maria Tiberi Cleopatra 52
PS25 Eva Strazdiņa Senti 51
PS37 Aldo Gallina Transumanesimo 50
PS53 Eva Mārtuža Gli uccelli gridano 50
PS19 Elīna Zālīte Benedetta 44
PS15 Broņislava Broņislava Dzene Ho disegnato il tuo sorriso 24
PS50 Mairita Ķērpe Dūze Il mare 23
PS31 Ingrīda Zaķe La gioia del vento 21
PS42 Nika Kolinz Non con giusti 20
PS23 Dante Ceccarini Manciate di terra 6
PS54 Eduards Aivars Siamo passati sopra l’arcobaleno 6
PS33 Janis Jan Zarins Nel calore estivo 1
PS55 Marija Gadaldi Oh, anima mia! 1
PS36 Ligija Kovaļevska Permette di vivere così 0
PS45 Ritirata 0

PS04 Adriana Iftimie Ceroli – La mia mente 1° Premio

PS04 Adriana Iftimie Ceroli – La mia mente pdf

La mia mente

Vola l’anima nei tuoi odori vivi,
di terra che non c’è.
Volo con premura nei tuoi discorsi aridi,
affamati di un sì, di un consenso all’attimo,
con fame di pane, di madre perduta,
affamato di tutto.
Vola la mia carne. grembo stordito,
ancora incompiuto
pasto alla mia destinazione.
Vola la mia mente malata.
Forse vola
cercando lo stesso ristagno tuo,
la stessa casa di perdizione,
la stessa notte perversa,
per dire che va bene così.
Vola la mia pelle in cerca delle tue rughe,
approfondite sui miei pensieri.
Volano i miei anni
contro l’autunno tuo in cerca del volo.

Adriana Iftimie Ceroli

Adriana Iftimie Ceroli

PS02 Aldo Gallina – Il pegno 2° Premio

PS02 Aldo Gallina – Il pegno pdf

Il pegno

In purezza di intenti
la morte spolvera il mio perimetro
come gravoso pegno
per una coscienza luminosa.

Aldo Gallina

Aldo Gallina

PS44 Silvana Lazzarino – Dove sussurra il vento 3° Premio

PS44 Silvana Lazzarino – Dove sussurra il vento pdf

Dove sussurra il vento

Verso quel principio
dove sussurra il vento,
dove rinasce il verde di prati rigogliosi
mentre il sole domina l’orizzonte,
dove le stelle fanno da soffitto
a “stanze” di primaverili ricordi
conduce l’abbraccio
di una natura ancora intatta
in cui semplicità e complessità,
principio e fine
coincidono.
È lo scoccare
del tempo
oltre la riscoperta di sé:
un viaggio interiore
che rivela il continuo divenire delle emozioni
sospese in un tempo senza tempo
a desiderare l’assoluto.

Silvana Lazzarino

Silvana Lazzarino

Otto milioni Recitazione 2019 classifica finale pdf

Codice Artista Titolo brano Voti Premi
BR43 Chiara Pavoni Erotismo, sì! 860 1° Premio
BR04 Antonio Mencarini Il volo verticale 269 2° Premio
BR17 Katia Massaro In un carcere ammazzano un uomo 227 3° Premio
BR01 Adriana Iftimie Ceroli Ombra Rossa 220
BR44 Chiara Pavoni Volteggio 131
BR14 Giuseppe Lorin L’estate con la parrucca 106
BR22 Nicola Pantalone ta 90
BR05 Antonio Mencarini L’inganno d’Ignazio 90
BR39 Manuel Panizza Temerario 89
BR07 Carmen Auletta L’aspra vicissitudine 73
BR02 Alessia Palomba Eppure tu 73
BR41 Manuel Panizza Segni 70
BR30 Michela Zanarella Domani all’alba 67
BR36 Peter Ciani Rimuovo licheni 59
BR10 Don Backy Io forse ladro 52
BR25 Massimo Colella Alla carezza gelida 52
BR16 Itala Cosmo Ceri nel buio 51
BR23 Nicola Pantalone Quel giorno 51
BR32 Giuseppe Lorin Equivoco 50
BR24 Katia Massaro Stop and go 49
BR35 Peter Ciani Sono quella cornice vuota 49
BR40 Carmela Di Lustro Non rubate la mia vita 37
BR18 Lucia D’Ambra E sento bestemmiare il cielo 34
BR42 Salvatore Ronga La forza di Ignazii 32
BR29 Tiziana Mignosa Agli angoli degli occhi 28
BR09 Daniela Baldassarri Nel buio, donna 25
BR20 Luciano Somma Perché andiamo 22
BR26 Massimo Colella Non fosti pioggia 21
BR28 Nunzia Zambardi Cicala – formica 15
BR31 Viktor Mishin Promo 14
BR27 Nunzia Zambardi La frana e noi 13
BR34 Maria Calise Nel manto unisono 12
BR06 Carmen Auletta Intorno a Mezzanotte 11
BR11 Don Backy Più fine che amore 11
BR19 Lucia D’Ambra L’ultima rivista in voga 11
BR21 Luciano Somma Parliamo sotovoce 11
BR08 Daniela Baldassarri No, no 10
BR12 Eduardo Cocciardo Eppure tu 10
BR13 Eduardo Cocciardo T’azzannano 10
BR15 Itala Cosmo Bagna la pioggia 10
BR33 Maria Calise Ancora hai voglia 10
BR37 Enrico Pietrangeli La zingara 10
BR38 Salvatore Ronga I tuoi occhi 9
BR03 Alessia Palomba Non sono io il suo dannato problema 2


BR43 Chiara Pavoni – Erotismo, sì!

BR43 Chiara Pavoni legge la poesia “Erotismo, sì!” scritta da Bruno Mancini

BR43 Chiara Pavoni – Erotismo, sì!

Dalla raccolta di poesie “Erotismo, sì!” (2012 – 2017):
Il brivido più lungo

Ti vedo seduta ogni giorno.
Una mano gingilla tra i riccioli
accarezzandoti la gola.
Il cavalletto attende le curve le tinte le forme.
A volte una coda di auto rallenta il percorso del bus.
Ed io ti guardo fremere per un attimo più lungo.

Ti voglio sdraiata una notte.
Una mano gingilla sul mio petto
accarezzandomi innocente.
Il calice attende le bollicine dello sballo.
A volte un sorriso ferma del tutto il tempo,
ed io ti guardo nuda, prima del brindisi più lungo.

Tunnel dietro la curva.
Un attimo e tu già mostri
avvinto il prima con il dopo.
Il buio mescolerà per noi il sogno e la realtà.
A volte, stavolta, vincente è la passione,
e tu m’inviterai al brivido più lungo.

BR04 Antonio Mencarini – Il volo verticale 2° Permio

Vota il seguente brano finalista della sezione “Recitazione” del Premio “Otto milioni” 2019 ideato da Bruno Mancini ed organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

BR04 Antonio Mencarini legge la poesia “Il volo verticale” scritta da Bruno Mancini


BR17 Katia Massaro – In un carcere ammazzano un uomo

BR17 Katia Massaro legge la poesia “In un carcere ammazzano un uomo” scritta da Bruno Mancini

 

 

La Donna: da Oggetto a Soggetto

La Donna: da Oggetto a Soggetto

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

De: “Sinergie ad arte” [email protected]
30 Oct 2019 09:21:00 +0100

La Donna: da Oggetto a Soggetto

Buongiorno,

La contattiamo per la promozione della Call for Artists “La Donna: da Oggetto a Soggetto”, organizzata dall’associazione di promozione sociale SinergieSolidali.

SinergieSolidali nasce nel 2014 in risposta al fenomeno della disgregazione sociale tipico delle grandi città e realizza iniziative sia ludiche che culturali.

Venerdì 29 novembre 2019 avrà luogo l’evento di beneficenza e sensibilizzazione realizzato da SinergieSolidali a favore del Gruppo 015 di Amnesty International (vedi locandina in allegato). In tale occasione gli artisti partecipanti alla call esporranno le opere selezionate, focalizzate sulla donna non solo come vittima di discriminazione ma anche come protagonista del proprio riscatto.

Gli artisti vincitori del premio GIURIA e del premio PUBBLICO avranno la possibilità di esporre le proprie opere in una mostra a loro dedicata, con vernissage, della durata di 8 giorni. La scadenza per le candidature è prevista per il 19 novembre 2019.

Le chiediamo gentilmente di divulgare questa call attraverso la condivisione del link del bando: https://forms.gle/9ykiPrq5ctkAagU57

In attesa di un cortese riscontro, rimaniamo a disposizione.

Cordiali saluti,

il team di SinergieSolidali

La Donna: da Oggetto a Soggetto

La Donna: da Oggetto a Soggetto

La Donna: da Oggetto a Soggetto

Partecipazioni antologie

A tutti i Soci DILA, Artisti, Amici, Sponsor

La Donna: da Oggetto a Soggetto

Come è ormai consuetudine da molti anni, in questo periodo è in preparazione una nuova antologia collegata al Premio “Otto milioni” .

Le principali caratteristiche dell’Antologia sono:

1) Titolo: da definire
2) 140/170 pagine stampate b/n
3) Carta testo uso mano da grammi 100/mq
4) Copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca bianca su carta da 300 grammi/mq
5) Allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura
6) Prezzo di copertina 22.00 €
7) Edizione Il Sextante di Mariapia Ciaghi
8) ISBN
9) Iscrizione al prossimo Bookcitry
10) Copertina realizzata da un Artista collaboratore dei nostri progetti culturali

La Donna: da Oggetto a Soggetto

La pubblicazione nell’antologia è suddivisa nel sottoelencati settori

  • relativo alle opere finaliste dei Premi “Otto milioni”;
  • affidato alla redazione delle Sedi operative dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”;
  • dedicato ai Soci DILA e a tutti gli Artisti che abbiano già fatto parte di una precedente antologia;
  • assegnato agli Sponsor ed alle Associazioni culturali collaboratori dei progetti DILA.

In allegato trovate due proposte di pubblicazione e acquisto riservate, rispettivamente, agli Artisti e agli Sponsor.

Info: e[email protected]; tel. 3914830355

Bruno Mancini
Presidente Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Partecipazioni antologie

Proposte pubblicazione e acquisto copie antologia

valide per i Soci DILA, gli Artisti e gli Amici dei progetti DILA.

Offerte valide fino al 10 Luglio 2020 e comunque non oltre le pagine programmate.

A tutti i Soci DILA, agli Artisti e agli Amici dei progetti DILA che intendano inserire una o più loro opere nell’antologia “Titolo da definire” vengono offerte le seguenti proposte di pubblicazione ed acquisto.

Le offerte qui di seguito specificate sono valide fino ad esaurimento delle pagine disponibili.

Numero copie antologia “titolo da definire Prezzo unitario Spese spedizione Sconto Totale da versare
2 22.00 € 3.00 € 3.00 € 44.00 €
10 22.00 € 6.00 € 106.00 € 120.00 €
20 22.00 € 12.00 € 232.00 € 220.00 €
50 22.00 € 18.00 € 618.00 € 500.00 €
100 22.00 € 36.00 € 1336.00 € 900.00 €

Su tutte le proposte in elenco ci sarà un ulteriore sconto di 20 € riservato ai Soci DILA in regola con i versamenti delle quote associative.

Modalità pagamento:

bonifico bancario sull’IBAN  IT 52 V 0514239930 CC1331129692
intestato a “Da Ischia L’Arte – DILA”
causale <Acquisto antologia “Titolo da definire”>

Partecipazioni antologie A tutti i Soci DILA, Artisti, Amici, Sponsor

Condizioni di pagamento:

1/2 alla nostra accettazione del testo e/o immagine proposta
1/2 alla convalida, da parte degli Artisti, delle bozze di stampa

INFO:
3914830355 (ore 12 – 23)
[email protected]

I codici dei versamenti andranno inoltrati a [email protected]

Bruno Mancini
Presidente Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”

Partecipazioni antologie

Proposte pubblicazione e acquisto copie antologia valide per gli Sponsor

Offerte valide fino al 10 Luglio 2020 e comunque non oltre le pagine programmate.

A tutti gli Sponsor che intendano inserire una o più loro pagine nell’antologia “titolo da definire” vengono offerte le seguenti proposte di pubblicazione ed acquisto.

Le offerte qui di seguito specificate sono valide fino ad esaurimento delle pagine disponibili.

Numero copie antologia “titolo da definire Prezzo unitario Spese spedizione Sconto Totale da versare
Partecipazione mediante 1/4 pagina. Acquisto n.2 copie 22.00 € 3.00 € 3.00 € 44.00 €
Partecipazione mediante 1/2 pagina. Acquisto n.2 copie 22.00 € 6.00 € 106.00 € 120.00 €
Partecipazione mediante una pagina. Acquisto n.20 copie 22.00 € 12.00 € 232.00 € 220.00 €
Partecipazione mediante due pagine. Acquisto n.50 copie 22.00 € 18.00 € 618.00 € 500.00 €
Partecipazione mediante tre pagine. Acquisto n.100 copie 22.00 € 36.00 € 1336.00 € 900.00 €

4) Partecipazione mediante un logo a colori deciso dallo Sponsor, sia in prima e sia in quarta di copertina, delle dimensioni massime di 30 centimetri quadrati. Acquisto da parte dello Sponsor di 100 copie al prezzo di 700.00 euro. 

5) Partecipazione mediante 30 pagine (ossia tutte le pagine destinate alla pubblicità) di immagini e/o testi decisi dallo Sponsor + un logo a colori deciso dallo Sponsor, sia in prima e sia in quarta di copertina, delle dimensioni massime di 30 centimetri quadrati. Acquisto da parte dello Sponsor di 4500 copie dell’Antologia pubblicata ad 1/13 del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 13.500.00 euro (3 euro a copia spedizione compresa!)

In aggiunta alle precedenti proposte verranno effettuate
GRATUITAMENTE
queste ulteriori promozioni  pubblicitarie:

  • Pagina personale per lo Sponsor su https://www.emmegiischia.com/wordress/ per la durata di un anno
  • Invito personale per lo Sponsor in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia
  • Disponibilità di ulteriori 100 copie dell’Antologia per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dallo Sponsor.

Le principali caratteristiche dell’Antologia sono:

1) Titolo: da definire!
2) 140/170 pagine stampate b/n
3) Carta testo uso mano da grammi 100/mq
4) Copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca bianca su carta da 300 grammi/mq
5) Allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura
6) Prezzo di copertina 22.00 €
7) Edizione Il Sextante di Mariapia Ciaghi
8) ISBN
8) Iscrizione al Bookcity
10) Copertina realizzata da un Artista collaboratore dei nostri progetti culturalii

Modalità pagamento 
Bonifico Bancario 

INFO:
3914830355 (ore 12 – 23)
[email protected]  

Sponsorizzando i nostri volumi di poesie, senza dubbio gli Autori dei testi, ma sicuramente anche le Aziende Commerciali, ottengano notevoli benefici quali possono essere considerati quelli derivanti da una rete alternativa di distribuzione, una forma innovativa di pubblicità aziendale, un nuovo strumento di propaganda personale, il rafforzamento di contatti operativi tra Cultura e Aziende, la gratificazioni per il serio lavoro di Scrittori, Artisti, ed Imprese Commerciali, e, non ultimo, il vantaggio derivante dall’effetto sorpresa conseguente alla novità dello strumento utilizzato per promuovere i propri prodotti.

Noi affermiamo che nessun libro viene cestinato prima ancora di essere sfogliato (come viceversa avviene per depliant, brochure, volantini, e cataloghi vari).

La nostra esperienza ci dice che i libri ed i loro contenuti (siano anche messaggi pubblicitari) vivono e vengono letti da più generazioni, continuando a fare bella mostra di sé nelle case e nelle librerie, perché:

I libri sono cultura, serenità, malizia

I libri aggiungono valore agli auguri

I libri aumentano il pregio dei regali.

I libri donano intensità emotive.

I libri sprigionano emozioni.

I libri offrono esperienze insostituibili.

I libri rappresentano patrimoni di conoscenze.

I libri arricchiscono competenze.

I libri spandono seduzioni.

I libri suscitano serenità.

I libri adornano di charme.

I libri diffondono culture.

I libri posseggono fascino.

I libri infondono distensione.

I libri non ingannano, ma ammaliano.

I libri sono tranquillità, sono suggestioni, sono tentazioni, sono lusinghe, sono confronto e tanto altro ancora.

Grazie per l’attenzione.

Bruno Mancini
Presidente Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”

DILA

La Donna: da Oggetto a Soggetto – La Donna: da Oggetto a Soggetto

Il Dispari 20191104 – Redazione culturale

Il Dispari 20191104 – Redazione culturale

Il Dispari 20191104

Il Dispari 20191104 – Redazione culturale

Il Dispari 20191104 – Redazione culturale

Il Made in Ischia in viaggio con un “plotone” di Artisti verso il Bookcity di Milano 2019

L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” renderà onore alla prestigiosa occasione di potere esprimere tutta la potenzialità dei suoi progetti culturali organizzando ben tre eventi nel contesto della rassegna internazionale del libro e della cultura #BCM19 giunta alla ottava edizione.

Lo farà in collaborazione con la Casa editrice Eudonna di Mariapia Ciaghi e con l’adesione della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio che qui ci ospita.

In contemporanea con la gratuita distribuzione del giornale contenente questa pagina, verranno donati alcuni numeri del magazine Eudonna di Mariapia Ciaghi, come preambolo alla presentazione dei libri il cui elenco pubblichiamo in una scheda a parte.

Tutto ciò sarà variamente illustrato dal fantastico “plotone” di Artisti, provenienti anche da Nazioni africane, che ci è gradito omaggiare con le foto che riempiono questa pagina.

Ringraziando il Comitato Organizzatore di Bookcity, brevemente e per chi non lo sapesse diciamo che BOOKCITY MILANO 2019 è una grande festa partecipata dei libri, degli autori, dei lettori e dell’editoria che si sviluppa attraverso incontri con gli autori / reading / laboratori / mostre dal 13 al 17 novembre 2019.

Essa è una manifestazione internazionale dedicata al libro e alla lettura, dislocata in diversi spazi della città metropolitana, che fin dalla prima edizione ha registrato una straordinaria partecipazione di pubblico.

È promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e dall’Associazione BOOKCITY MILANO, costituita da Fondazione Corriere della Sera, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri e Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori.

BookCity Milano è sostenuto da Intesa Sanpaolo (main partner), da Esselunga (premium partner), da Fondazione Cariplo e da Regione Lombardia. Partecipano inoltre SEA – Società Esercizi Aeroportuali, Borsa Italiana, Treccani Cultura, ATM, Burgo Group, Enel, Pirelli, Federazione Carta e Grafica, Fondazione AEM, Gruppo San Donato, Arclinea, V-Zug, Volvo, Flou, Lavazza Flagship Store, Intesa Sanpaolo Assicura, Rotolito, Messaggerie Libri, Action Aid (Charity partner), Bird&Bird, Campari. BookCity Milano è realizzato sotto gli auspici del Centro per il Libro e la Lettura, in collaborazione con AIE (Associazione Italiana Editori), AIB (Associazione Italiana Biblioteche), ALI (Associazione Librai Italiani) e LIM (Librerie Indipendenti Milano).

Bruno Mancini

Il Dispari 20191104 – Redazione culturale

Il Dispari 20191104 – Redazione culturale

Il Dispari 20191104 – Redazione culturale

1 Adriana Iftimie Ceroli

Il Dispari 20191104 – Redazione culturale

2 Alessandro Olla

Il Dispari 20191104 – Redazione culturale

3 Angela Maria Tiberi

Il Dispari 20191104 – Redazione culturale

4 Benito Corradini

Il Dispari 20191104 – Redazione culturale

5 Benmaiza Mohamed

6 Bruno Mancini

Il Dispari 20191104 – Redazione culturale

7 Chiara Pavoni

Il Dispari 20191104 – Redazione culturale

8 Dalila Boukhalfa

Il Dispari 20191104 – Redazione culturale

9 David Wilkinson con la moglie Caterina Dominici

10 Domenico Umbro

11 Flora Vona

12 Fouad Dahmani

13 Hadrig Abdekljadhe

14 Ishak Zeerrout

15 Larachiche Mohamed

16 Lucia Marchi

17 Lucilla Trapazzo

18 Maria Luisa Neri

18 Maria Luisa Neri

20 Matteo Tuveri

21 Moahmed Aomer

22 Mohamed Larachiche

23 Paola Occhi

24 Pierluigi Albertoni

25 Raffaele Pagliaruli

26 Ricardo Nicolai

27 Roberto Prandin

28 Santina Amici

29 Seyyd Ali

30 Silvana Arbia

31 Silvana Lazzarino

Il Dispari 20191104 – Redazione culturale

Evento n. 1

Italia – Africa. Cascina Casottello Sala Musica Via Fabio Massimo, 19 15/11/19 ore 16:00

Protagonisti:

Bruno Mancini, Dalila Boukhalfa, Angela Maria Tiberi, Silvana Arbia, Paola Occhi, Larachiche Mohamed, Domenico Umbro, Raffaele Pagliaruli, Amri abdeldjalil

Libri:

Sinfonia con l’Africa – AAVV – Traduzioni Dalila Boukhalfa, Bruno Mancini, Liga Sarah Lapinska; Game of love in Sermoneta – Angela Maria Tiberi – Traduzioni di Liga Sarah Lapinska, Bruno Mancini;
Signes – Bruno Mancini – Traduzione di Dalila Boukhalfa;
Una pagina, un’emozione – AAVV – A cura di Bruno Mancini e di Roberta Panizza;
Penne Note Matite – AAVV – A cura di Bruno Mancini e di Roberta Panizza.

Evento n. 2

Premio Otto Milioni 2019. SIAM – Società d’Incoraggiamento d’Arti e Mestieri Aula Magna via Santa Marta 18, Milano 16/11/19 10:30:

Protagonisti:

Bruno Mancini, Maria Luisa Neri, Angela Maria Tiberi, Mariapia Ciaghi, Flora Vona, Santina Amici, Domenico Umbro, Adriana Iftimie Ceroli, Dalila Boukhalfa, Silvana Lazzarino, Raffaele Pagliaruli, Roberto Prandin, Stefano Degli Abbati

Libri

Magari un’emozione – AAVV – Illustrazioni di Mario Ceroli – A cura di Bruno Mancini;
Promo uno – Bruno Mancini;
La sagra del peccato – Bruno Mancini;
Il furto della foto di Maradona – Bruno Mancini;
Otto milioni 2016 – AAVV – A cura di Roberta Panizza e di Bruno Mancini

Evento n. 3

Il Sextante, Eudonna, il Dispari, DILA. SIAM – Società d’Incoraggiamento d’Arti e Mestieri Aula Magna via Santa Marta 18, Milano 17/11/19 14:00:

Protagonisti

Bruno Mancini, Lucilla Trapazzo, Alessandro Olla, Lucia Marchi, Matteo Tuveri, Pierluigi Albertoni, Micaela Bertolfìdi, Mariapia Ciaghi, Jeanfilip, Maddalena Foschetti, Eleonora Corti, Michele Benvenisti, Sveva Corallo, Alessandro Rosace, Federico Casazza

Libri

Trentagiorni – Lucilla Trapazzo – Foto di Aldo Sacco;
Erotismo, sì! – Bruno Mancini;
Pioggia inversa – Matteo Tuveri con illustrazioni di Antony Fachin;
Granelli di sabbia – Lucia Marchi con opere di Jeanfilip;
De amicitia cum Roma complice – Micaela Bertoldi;
Testi teatrali – Pierluigi Albertoni.

Dispari 20191028 – Redazione culturale

Dispari 20191028

Dispari 20191028 – Redazione culturale

Editoriale | “Il libro di Sonia” al Bookcity 2019

Il prossimo 16 novembre, nell’Aula magna della SIAM di Milano, DILA presenterà l’evento “Otto milioni” il cui focus sarà l’antologia di Arti varie “Magari un’emozione!” contenente, tra l’altro, alcuni brani tratti da miei racconti.
Con cadenza settimanale li pubblicheremo tutti in questa pagina augurandovi una buona lettura.

DAL LIBRO
Come i cinesi volume primo
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/come-i-cinesi-volume-primo/paperback/product-470699.html
IL RACCONTO
Il libro di Sonia – Capitolo 1°

[…] Gino smise di leggere, le giunse accanto, pose una mano sulle dita infreddolite, e, con l’altra, calmò lo svolazzo dei capelli poggiandoli accanto al viso.

Io c’ero.

Restavo seduto, nello stesso scompartimento dal quale Gino si era alzato, fingendo il più assoluto disinteresse per i loro movimenti, così come non avevo fatto intendere di percepire l’inquietudine che l’aveva sommersa, e la voglia d’ignoto in cui si era immerso, fusi nell’istante in cui il nostro imprevisto incontro, pur senza una regia, si materializzò in necessità ineluttabile di un lungo percorso comune.

Tu-Sonia, Gino-io; binomi esistenziali a scelta negli ampi confini del normale-anormale, semplice-contorto, intuitivo-logico, sereno-passionale, sempre-perché, tempo addietro scissi dai nuovi rapporti di coppie; amicizie conflittuali dimenticate per un lungo reciproco silenzio; per caso di nuovo faccia a faccia.
Sonia-Gino, tu-io; talee.

Accarezzare attraverso uno sguardo le forme di Sonia e sentirle fremere al pensiero che scelgo te a simbolo, e curare i particolari di una seduzione tanto subdola nella gestualità quanto attesa, sfacciata nei contenuti perché voluta tale e pure agghiacciante, appiccicosa, paralizzante, e percepire, nel folle autocontrollo del camaleonte che attende, il brivido appagante di un do-re-mi-fa sempre più acuto nell’inno alla catarsi, esasperava, di contro, il malessere invadente per non averti lasciata a Gino per sempre, ed aver impedito quindi che, tu, potessi sopportare e gestire anche il vostro lento declino.

Bruno Mancini

Dispari 20191028 – Redazione culturale

Franco Di Carlo: “L’incontro con Pasolini…”

Liliana Manetti, opinionista di questa redazione, ha ottenuto da Franco Di Carlo, poeta, professore e critico letterario, in esclusiva per il Dispari, questa intervista della quale abbiamo pubblicata la prima parte in data 21/11.
Ringraziamo entrambi per la cortese disponibilità e siamo certi che questo incontro sarà prodromo di notevoli collaborazioni nel solco dell’arte e della cultura.

Liliana Manetti intervista Franco Di Carlo
Parte seconda

D- Il critico letterario Giorgio Linguaglossa si è occupato molto delle sue opere e ha illuminato ed elogiato molto la sua poesia in diversi articoli, come ad esempio in “Della Rivelazione” del 2013. In tale articolo cosa andava a sottolineare il noto critico?
R- Sicuramente Giorgio Linguaglossa tra i critici e i poeti nell’ultimo ventennio è stato quello che si è occupato di più, e più a fondo, della mia opera e non solo poetica. Nel 2002 ha scritto un saggio critico introduttivo alle poesie de “Il nulla celeste”, ma è intervenuto anche su miei saggi critici su Tasso e Leopardi, Pasolini e sulle mie recenti raccolte poetiche: “Della Rivelazione” e “La morte di Empedocle”.

D-Hanno parlato di lei e si sono occupati della sua opera nomi molto noti come Pier Paolo Pasolini. Guardando la foto che la ritrae insieme a Pier Paolo Pasolini, vuole raccontarci il modo in cui Pasolini le ha parlato della propria opera poetica, ed indicarci anche qual è, tra le poesie che lei ha dedicate a Pasolini, quella che, a suo parere, rispecchi meglio la figura di intellettuale di Pasolini, contro ogni tipo di omologazione sociale dalla quale sempre più veniamo schiacciati in questa società moderna in crisi?
R- Ricorderei tra i vari scrittori alcuni molto cari: Dario Bellezza, Lea Carducci, Gualtiero de Santi, Remo Pagnanelli, Oreste Macrì, Giuliano Manacorda, Nelo Risi, il filosofo Emanuele Severino, Mario Miccinesi ecc.
L’incontro con Pasolini, e quindi la sua conoscenza diretta, avvennero l’11 gennaio 1975. Mi ero
appena laureato nel dicembre 1974 e tramite la collaborazione di Giuliano Manacorda (di cui ero
diventato assistente universitario), contattai Pasolini e sua cugina Graziella Chiarcossi.
Si stabilì la data dell’incontro pubblico nella Biblioteca di Genzano di Roma. Io naturalmente avevo letto e studiato le opere fino ad allora pubblicate da Pier Paolo Pasolini.
Feci un lungo intervento critico sull’opera di Pier Paolo Pasolini (che pubblicai diviso in tre parti sulla rivista “Punto Interpretativo” nel 1976) che il poeta apprezzò molto, congratulandosi con me per l’analisi puntuale ed esaustiva dell’intera sua opera.
Purtroppo Pasolini non poté fare lo stesso con le mie poesie che io iniziai a pubblicare solo nel periodo 1977/79.
Diverse mie poesie sono ispirate all’opera di Pasolini (poi pubblicate ne “Il nulla celeste”, in “Della
Rivelazione” e nella più recente raccolta “La morte di Empedocle”(vedi la poesia “La libertà espressiva”).
Le più significative sono due: “Necrologio” e “Come in un racconto giallo” in quanto, insieme ad altre, rappresentano e manifestano il sottile connubio vita-morte-rinascita nel progetto del Mistero presente delle opere di Pasolini.
Naturalmente i numerosi interventi di Pier Paolo Pasolini, tutt’ora inediti, che fece a Genzano l’11/1/1975 costituiscono un vero e proprio documento storico che io pubblicherò in appendice al mio prossimo volume “Pasolini critico”.

D- Conosce l’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” ed è mai stato ad Ischia?
Vorrebbe venire nella nostra Isola e, tramite l’Associazione DILA, proporre una sua presentazione di un suo volume, oppure un suo intervento critico sulla nostra Isola?
R- No, sfortunatamente non conosco l’Associazione DILA, ma sì, sono stato ad Ischia, anche se più di 30 anni fa, invitato da un amico. Ero un ragazzo ed ho passato dei giorni delle ferie estive nella vostra meravigliosa isola.
Verrei molto volentieri a conoscere la vostra Associazione DILA appunto, magari, per una presentazione di un mio volume. Grazie infinite.

Liliana Manetti

Tumore al seno, è tornatol’Ottobre Rosa.

Carla Pitarelli: “Sono uscita dal male anche grazie all’arte e al design”.

Anche nel 2019 ottobre è rosa. ‘OttobreRosa’ è infatti il nome dato al mese dedicato alla campagna di prevenzione e informazione sul tumore al seno.

Sono stati tanti gli eventi in tutta Italia dedicati dalle associazioni e non solo per questa iniziativa. In questo twitterone vogliamo dare brevemente la testimonianza di Carla Pitarelli, donna immersa nell’arte e ne disign da sempre che è riuscita a superare la malattia brillantemente anche grazie al benessere psicologico dovuto al suo impegno artistico.

Come?

Ha creato oltre a dei bellissimi quadri di luce illuminati da LED, anche un progetto di designer dopo i suoi interventi, ben tre recidive: questo progetto si chiama Cristalbra, ed è un reggiseno bustino bendaggio ideato insieme al chirurgo dell’ospedale di Tor Vergata di Roma che l’ha curata che corrisponde ad un aiuto fondamentale per il post operatorio delle donne con questa malattia, un aiuto per affrontare facendosi una coccola anche all’insegana della comodità e praticità, quel periodo cosi’ delicato ma anche salvaguardando anche la propria femminilità.

Carla Pitarelliinoltre si è battuta per proteggere il suo prodotto con dei brevetti italiani europei ed internazionali, e inizialmente ha autoprodotto il suo progetto facendo leva solo sulle sue forze.

Anche quelle economiche. Tutte.

E’ una donna davvero fuori dal comune, un esempio di come attraverso la forza di volontà e investendo nelle proprie risorse e passioni si può uscire anche dai periodi più bui.

Carla ci ha così confidato: “E’ stata una cosa molto naturale creare Cristalbra, ma non semplice. E’ stata una conseguenza del mio cancro al seno: o meglio un’ispirazione che è venuta dal momentopiu’difficile della mia vita, il carcinoma al seno. E’ scaturito dalla mia esigenza di dare un messaggio molto forte per aiutare partendo da me stessa a tutte le donne che hanno il mio stesso problema e questa mia scelta mi ha dato un motivo per continuare a lottare. Cristalbra è stato la svolta della mia vita. Ma farlo accettare come progetto utile è per me tutt’ora difficilissimo”.

Liliana Manetti.

Il Dispari 20191021

Il Dispari 20191021 – Redazione culturale

Editoriale | “L’Estate con la parrucca” al Bookcity 2019

Il prossimo 16 novembre, nell’Aula magna della SIAM di Milano, DILA presenterà l’evento “Otto milioni” il cui focus sarà l’antologia di Arti varie “Magari un’emozione!” contenente, tra l’altro, alcuni brani tratti da miei racconti.
Con cadenza settimanale li pubblicheremo tutti in questa pagina augurandovi una buona lettura.

DAL LIBRO
Come i cinesi volume primo
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/come-i-cinesi-volume-primo/paperback/product-470699.html
IL RACCONTO
L’estate con la parrucca – Capitolo 1°

[…] Eravamo nei loro invisibili pianti, nelle loro mani di calli, sulle loro lingue asciutte, sulle fronti nere, nelle vite stanche.
Noi eravamo con fughe, sonni, amori, nel loro lavoro duro, noi, tutti.
Avresti voluto avere la forza di gridare “viva l’amore”, avresti dovuto avere il coraggio di stringerla tra le braccia ed amarla davanti a tutti senza vergogna, con passione. Avevo un desiderio enorme di ritornare a casa e dormire. Dormire. Dormire per tantissime lunghe ore prive di coscienza; fino a ricostruire una giornata fondata sul nuovo perno di una nuova coscienza.
Ricerca. Ossessione. Attesa. Ma non malinconia e noia. Meglio tristezza atavica ed assurdamente sentimentale.
Se sono mare lambisco gli scogli e non riesco a possederli. Se sono cielo disegno stelle e non le vedo. Se sono uomo mi sento uomo e non ne godo.
Soffro lo zelo di vivere la natura.

Bruno Mancini

Il Dispari 20191021 – Redazione culturale

Franco Di Carlo: “Verrei volentieri a Ischia”

Liliana Manetti, opinionista di questa redazione, ha ottenuto da Franco di Carlo, poeta, professore e critico letterario, in esclusiva per il Dispari l’intervista che in parte pubblichiamo qui di seguito, e in parte pubblicheremo il prossimo lunedì 28/11.
Ringraziamo entrambi per la cortese disponibilità e siamo certi che questo incontro sarà prodromo di notevoli collaborazioni nel solco dell’arte e della cultura.
Franco Di Carlo è nato a Genzano di Roma nel 1952.
La sua vasta produzione letteraria è composta sia da diversi volumi di critica su personaggi illustri come Tasso, Leopardi, Verga, Ungaretti, Calvino, sulla Poesia abruzzese del ‘900, e sull’Ermetismo, sia da varie opere poetiche i cui titoli principali sono Nel sogno e nella vita, Le stanze della memoria, Il dono, senza dimenticare le raccolte di poemetti Tre poemetti, L’età della ragione, La Voce, Una Traccia, Interludi, L’invocazione, I suoni delle cose, I fantasmi, Il tramonto dell’essere, La luce discorde, Il pensiero poetante, La pietà della luce, Carme lustrale, La mutazione, Poesie per amore, Il progetto, La persuasione, Figure del desiderio, Il sentiero, Foné, Gli occhi di Turner, Divina Mimesis, nonché le sillogi poetiche Il nulla celeste, Della Rivelazione, La morte di Empedocle.
Hanno scritto di lui critici, poeti e scrittori famosi tra i quali: Anceschi, Asor Rosa, Bassani, Bevilacqua, Luzi, Macrì, Pasolini, Pedullà, Sanguineti, Spagnoletti, Spaziani, Siciliano, Sapegno, Zanzotto.

Liliana Manetti intervista Franco Di Carlo
Parte prima

D- Franco Di Carlo, lei, come intellettuale, ha una visione del tutto poliedrica: è scrittore, poeta, critico letterario, professore. Quali di questi ruoli le è più congeniale? Oppure occuparsi della cultura in questi ambiti differenti la mostrano in tutta la sua completezza a Lei che è un intellettuale a 360°?
R- Non farei questa netta distinzione: esistono gli scrittori e gli scrivani come ci suggerisce R. Barthes. Gli scrittori di versi, di racconti di romanzi, di teatro e gli scrittori interpreti, critici, che non sono altro che i continuatori ideali e reali, dei poeti, narratori ect.
Io seguo in questo senso la linea indicata da M. Blanchot e G. Genette. E mi considero un poeta-critico letterario e un critico-poeta. Un qualcosa che tiene insieme interpretazione, analisi e produzione, creazione. L’attività didattica ha praticamente accompagnato la mia vita per oltre quarant’anni: ed è stata convinta, consapevole, attiva e produttiva ed anche creativa, non solo come letterato ma anche in quanto docente ed insegnante.

D- Come definirebbe la sua poesia?
R- È fatta da pensieri poetanti, di poesia-pensiero di impianto filosofico e concentrata sul problema dell’essere (e del non essere) e quindi su quello dell’essere del “nulla”. Un nulla “celeste” e lucente come io lo definisco. Una poesia, perciò, ontologica ma che guarda anche con attenzione alla realtà del mito e alla sua sacralità.

D- Conosce l’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” ed è mai stato ad Ischia?
Vorrebbe venire nella nostra Isola e, tramite l’Associazione DILA, proporre una sua presentazione di un suo volume, oppure un suo intervento critico sulla nostra Isola?
R- No, sfortunatamente non conosco l’Associazione DILA, ma sì, sono stato ad Ischia, anche se più di 30 anni fa, invitato da un amico. Ero un ragazzo ed ho passato dei giorni delle ferie estive nella vostra meravigliosa isola.
Verrei molto volentieri a conoscere la vostra Associazione DILA appunto, magari, per una presentazione di un mio volume. Grazie infinite.

Il Dispari 20191021 – Redazione culturale

Simbolicamente il volo

Nei miti, specialmente in quello di Icaro, il volo esprime il desiderio di sublimare, della ricerca armonica interiore e di superare i conflitti.
Il sogno di volare è più ricorrente nelle persone nervose, incapaci di realizzare i propri desideri, di uscire dal guscio, alzarsi e prendere il volo.
Più si intensifica il desiderio, più diventa angosciante l’incapacità di farcela e la vanità diventa colpa.
Il senso di un sogno in cui ci si avventa a volare finisce nell’incubo della caduta: espressione simbolica dei fallimenti reali, conseguenza ineluttabile di una falsa attitudine nella vera vita.
L’immagine del volo è un sostituto irreale dell’azione che bisognerebbe intraprendere.
Quando non sai, non puoi o non vuoi fare qualcosa chiedi che essa venga realizzata nei sogni, superandola.
La volontà e il sogno di volare sono da considerare come simbolo dell’ascensione sul piano del pensiero o della moralità: ma di una specie di ascensione immaginaria e velleitaria, non proporzionata ai bisogni e ai mezzi reali.
È strano costatare, in questa prospettiva analitica del simbolo, che i voli spaziali, i progetti interplanetari possono nascondere- nonostante l’intelligenza e l’eroismo di cui fanno prosopopea- l’incapacità delle grandi nazioni industriali di risolvere problemi umanitari sullo sviluppo economico e sociale.
Inconsapevolmente viene anche tradita un’intera psicologia collettiva basata sulla volontà di affermare il proprio potere nel cielo, che non fa altro che compensare l’impotenza vissuta sulla terra, nella vita.
Nella tradizione cristiana le ali simbolizzano lo spirito e tutto ciò che ha a che fare con la divinità. Questo tema ha origine nella teoria di Platone e fu usato sin dagli inizi della chiesa.
La Santa Scrittura parla addirittura delle ali di Dio e nei salmi si recita questa preghiera: “Coprimi con le piume delle tue ali e proteggi i tuoi fedeli sotto la loro ombra”.
Concludo augurandovi buona vita, serena e leggera come le piume.

Adriana Iftimie Ceroli

Il Dispari 20191021 – Redazione culturale

Twitterone

1- L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” è lieta d’invitarvi alla conferenza e dibattito: “Impronte femminili senza frontiere e la rete Casa delle Erbe” con Carlo Signorini, Storico, erborista, esperto in piante medicinali.
Sabato 26 ottobre 2019 – ore 16.00 – Casa delle Erbe Malga Candriai – Strada di Candriai 4 (TN).
Analisi sul poco trattato, o considerato in modo improprio, riguardante la sofferenza della donna nella storia, in modo particolare nel periodo medioevale, il genocidio perpetrato nei confronti delle donne guaritrici, demonizzate come streghe.
Danila Frizzi, Responsabile Casa delle Erbe di Cimone.
Moderatrice Mariapia Ciaghi, editrice e giornalista di Il Sextante e di Eudonna,
Il Dispari 20191021 – Redazione culturale

Andrea Casta ha già conquistato i social con “Birth”

Andrea Casta famoso violinista elettrico e il videoclip “Birth” realizzato nella recentissima struttura ipertecnologica del Planetario di Cosenza

Violinista, cantante ed entertainer internazionale ANDREA CASTA negli ultimi anni, con il suo violino elettrico, grazie a una collaborazione con i più importanti dj del mondo e la sua anima di globe trotter, è stato uno dei protagonisti indiscussi dei più prestigiosi locali e club in Italia e all’estero.

Andrea Casta violinista elettrico e il brano “Birth”

Portavoce dello stile italiano, si è esibito nelle notti di mezzo continente, dal 2010 compie circa un tour all’anno in Medio Oriente, dove ha suonato a Dubai, ad Abu Dhabi, in Bahrein, in Israele, in Libano e in Qatar. Altre mete largamente esplorate appartengono alle Repubbliche ex – sovietiche: Russia, Ucraina, Kazakistan, Turkmenistan. Nel 2015 ha compiuto un tour estivo che lo ha portato in Turchia, Grecia ed Azerbaijan, insieme ad occasioni che lo hanno portato a Mauritius, Seychelles, Egitto e Spagna. Anche i club dislocati nel nucleo centrale dell’Europa lo hanno ospitato: da Berlino ad Amsterdam, da Nizza a Londra, dalla Svizzera alla Croazia per arrivare fino a Repubblica Ceca e Romania.

Lo scorso 31 ottobre 2019 è uscito il suo nuovo videoclip BIRTH il cui video è stato realizzato, con le riprese dei giovani registi Loren e Ervin Bedeli, nel Planetario G.B. Amico di Cosenza, nuovissima struttura inaugurata la scorsa primavera, scelta per le sue caratteristiche architettoniche e tecnologiche che confermano la vocazione alla scienza e all’arte della città calabrese.

Andrea Casta violinista elettrico e il suo brano “Birth”

Il nuovo singolo dell’artista è il quinto episodio del racconto fantascientifico” The Space Violin Project”, iniziato nel luglio del 2018 con un percorso musicale che va  dall’electro di “Double Sun” alla tech house di “Warp 6”, passando per scelte sonore progressive in “Black Hole Tale”, fino a “The River”, tutti successi che hanno fatto ballare migliaia di fan del globetrotter Casta in giro per il mondo.

“Birth”, invece, si avvicina alla future bass: nel brano il violino elettrico rallenta insieme ad una voce femminile su un groove di ispirazione dubstep, la melodia poi esplode in un drop cinematico ispirato dall’energia della nascita evocando tutte le speranze ed emozioni che precedono le avventure nello spazio del protagonista.

Nel video, nel quale il musicista riprende il suo viaggio nel futuro nei panni del Commander AJ, s’immagina che all’interno della struttura si svolga il suo addestramento in vista della prossima missione nello spazio: a istruirlo un’intelligenza artificiale impersonata dall’affascinante proiettore del planetario che, attraverso i suoi “occhi”, dà vita ad un omaggio ad HAL 9000, il supercomputer protagonista di 2001 Odissea nello Spazio.

Andrea Casta violinista elettrico

Andrea Casta ha maturato una visione musicale e un’esperienza artistica unica grazie ad un utilizzo del violino elettrico molto personale e contemporaneo. Negli ultimi anni ha intensificato le sue collaborazioni con i dj, diventando uno dei performer più richiesti in tutto il mondo e che più ha appassionato il mondo social avvicinando le nuove generazioni e il pubblico internazionale allo strumento violino

Oggi Andrea Casta ha più di 700mila ascolti su Spotify, quasi 200mila followers sui diversi social network, e negli ultimi anni si esibisce tra le 170 e 200 date all’anno in tour che lo hanno portato in 28 nazioni del mondo.

Silvana Lazzarino

 

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Galleria di Arte Moderna Roma: “I modi delle mode” e FuoriSerie

Galleria dì Arte Moderna di Via F. Crispi a Roma: nell’ambito della mostra “Donne, corpo e immagine tra simbolo e rivoluzione l’incontro I modi delle mode. Il vestire quotidiano delle donne italiane ovvero l’epifania del tempo (1860-1960)” il 29 ottobre 2019  e  fino al 10 novembre 2019 “FuoriSerie” con le opere di Elisa Montessori

Nell’ambito della mostra “DONNE CORPO E IMMAGINE TRA SIMBOLO E RIVOLUZIONE” a Roma alla Galleria d’Arte Moderna di Via Crispi che si sofferma sul cambiamento dell’identità e dell’immagine femminile restituito dall’arte tra fine Ottocento e contemporaneità, da non perdere  tra gli appuntamenti quello con  l’incontro “I modi delle mode. Il vestire quotidiano delle donne italiane ovvero l’epifania del tempo (1860-1960)”  e  con “Fuori Serie” dedicato alle nuove opere di Elisa Montessori visibili fino al 10 novembre 2019

Galleria dì Arte Moderna Roma: "I modi delle mode" e FuoriSerie

Galleria d’Arte Moderna di Roma di Via F. Crispi: incontro e opere di E Montessori

All’incontro “I modi delle mode. Il vestire quotidiano delle donne italiane ovvero l’epifania del tempo (1860-1960” a cura di di Alberto Manodori Sagredo in programma il 29 ottobre 2019 alle ore 16.30, intervengono: Carlo Birrozzi, Direttore dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione; Simone Bessi, Annamode storica sartoria per il Cinema e Teatro; Rossana Buono, storica dell’arte, Università di Roma “Tor Vergata”; Simonetta Baroni, storica dell’arte. L’incontro si avvale della collaborazione delle cattedre di Arti visive del XXI secolo e di Storia della fotografia e del Dipartimento di Storia, Patrimonio culturale, Formazione e Società dell’Università di Roma “Tor Vergata”.

Dal 15 ottobre è stata inserita la sezione “FUORISERIE”, dedicata all’opera di Elisa Montessori (Genova 1931) artista che opera fin dagli anni Cinquanta e ancora in piena attività creativa. Fin dagli inizi, con  il grande scultore e pittore Mirko Basaldella negli anni Cinquanta, emerge il suo indagare una ricerca di nuove forme  e linguaggi sperimentali attraverso diverse tecniche quali la tempera, l’olio, il mosaico e il lavoro su carta, sempre in contatto con i vari gruppi che andavano delineandosi, ma dando vita ad un percorso personale libero dalle tendenze più seguite nel panorama contemporaneo. Sono presenti per questa occasione cinque dipinti selezionati fra i suoi lavori più interessanti degli anni Ottanta e Novanta del Novecento. Dipinti che rientrano in una proposta di donazione di opere a Roma Capitale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.

Galleria dì Arte Moderna Roma: "I modi delle mode" e FuoriSerie

Galleria d’Arte Moderna di Via Crispi Roma, incontro e opere di E Montessori

Da sottolineare l’interesse dell’artista per le relazioni possibili tra segno, immagine e poesia che viene testimoniato dalla presenza di un grande quaderno “di segni”, appositamente realizzato per la Galleria d’Arte Moderna di Roma e inserito nella donazione avviata.

L’immagine della donna, filo conduttore della mostra “DONNE CORPO E IMMAGINE TRA SIMBOLO E RIVOLUZIONE” a cura di Arianna Angelelli, Federica Pirani, Gloria Raimondi, Daniela Vasta, aperta fino al 10 novembre 2019, prevede nella sua programmazione un ampio programma di eventi culturali e nuove opere di cinque tra le più importanti artiste di richiamo internazionale quali: Marina Abramović, Carla Accardi, Mirella Bentivoglio, Maria Lai e Titina Maselli), alle quali è stata dato spazio attraverso ciclo “Omaggi alle Artiste”.  L’esposizione delle loro opere ha permesso di soffermarsi sulle loro scelte linguistiche e poetiche e sulle differenti modalità di intendere il proprio impegno nell’ambito artistico e pubblico.

Galleria d’Arte Moderna di Via Crispi Roma, incontro e opere di E Montessori

Promossa da Roma Capitale Assessorato alla Crescita Culturale,-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali,  l’esposizione “Donne copro e immagine tra simbolo e rivoluzione” presenta cento opere tra dipinti, sculture, grafica, fotografia e video, di cui alcune mai esposte in precedenza o non esposte da lungo tempo, provenienti dalle collezioni di arte contemporanea capitoline. Un percorso che sottolinea come  l’universo femminile sia stato sempre oggetto prediletto dell’attenzione artistica: da oggetto da ammirare, in veste di angelo o di tentatrice, a soggetto misterioso che s’interroga sulla propria identità, fino alla nuova immagine nata dalla contestazione degli anni Sessanta.

Nella serie dei ritratti esposti al secondo piano spicca, tra gli altri, il volto di Elisa, la moglie di Giacomo Balla, ritratta mentre si volta per guardare qualcosa o qualcuno dietro di sé, in questo sguardo è tutta la forza espressiva del suo trasformare lo stupore in seduzione e curiosità. Alle dinamiche e le relazioni tra gli sviluppi dell’arte contemporanea, l’emancipazione femminile e le lotte femministe è dedicata l’ultima sezione con materiale documentario da ARCHIVIA–Archivi Biblioteche Centri Documentazione delle Donne – e testimonianze di performance e film d’artista di alcune protagoniste di quella stagione.

Silvana Lazzarino

FUORISERIE

dedicata all’opera di ELISA MONTESSORI

Galleria d’Arte Moderna, Via Francesco Crispi, Roma

fino al 10 novembre 2019

incontro: “I modi delle mode. Il vestire quotidiano delle donne italiane

ovvero l’epifania del tempo (1860-1960)”

Galleria d’Arte Moderna di Roma

Via Francesco Crispi, 24

29 ottobre 2019 ORE 16.30

Informazioni e prenotazioni Tel. 060608 (tutti i giorni 9.00-19.00)

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Dario Ballantini in “Da Balla a Dalla”

Dario Ballantini rende omaggio a Dalla con lo spettacolo “Da Balla a Dalla. Storia di un’imitazione vissuta” Licinio Productions, a Milano il 28 ottobre 2019 al Teatro Manzoni.

 Dario Ballantini rende omaggio all’amico e grande cantautore, reinterpretando una parte scelta della sua straordinaria produzione artistica con lo spettacolo “Da Balla a Dalla. Storia di un’imitazione vissuta   Licinio Productions che va in scena il 28 ottobre alle 20.45 al Teatro Manzoni a Milano,

Dario Ballantini, spettacolo al Teatro Manzoni Milano

A firmare la regia e il progetto di questo imperdibile spettacolo musicale è Massimo Licinio, mentre Dario Ballantini è la voce e l’autore del testo. Lo spettacolo intende ricordare Dalla visto attraverso il racconto di vita vera di Dario che, da fan imitatore giovanissimo e pittore in erba, aveva scelto il cantautore emiliano come soggetto di mille ritratti e altrettante rappresentazioni da imitatore trasformista fino all’incontro vent’anni dopo in cui i ruoli si sono, come in un sogno, ribaltati facendo sì che Lucio diventasse un sostenitore del successo di Dario, come pittore e trasformista.

Dario Ballantini insieme ai musicisti Richard Arduini alla batteria, Matteo Balani al basso, Francesco Benotti alla chitarra, Alessandro Carlà alle tastiere e Walter Calafiore al sax, racconta minuziosamente i passaggi della carriera di Dalla, cantando con la voce sorprendentemente fedele all’originale e trasformandosi “dal vivo” in lui. Tra un brano e l’altro, scorrono sul proiettore le decine di foto tratte dai disegni di Ballantini sui diari scolastici che rivelano la maniacale passione per Dalla, che ha avuto modo di rendersi conto di questa nascosta passione durante la mostra alla Triennale Bovisa di Milano dove Lucio cantò per un’ora, mentre Dario dipingeva. La direzione musicale è di Francesco Benotti, i costumi di Cinzia Ferraguti, scenografia di Sergio Ballantini.

Silvana Lazzarino

 

DARIO BALLANTINI in DA BALLA A DALLA

Storia di un’imitazione vissuta

progetto e regia di MASSIMO LICINIO

scritto e cantato da DARIO BALLANTINI

Teatro Manzoni

Via Manzoni, 42  – 20121  MILANO

Lunedì 28 ottobre 2019 – ore 20,45

biglietti; Prestige € 22,00

 – Poltronissima € 20,00 – Poltrona € 18,00

– Under 26 anni € 15,00

Per informazioni: [email protected]

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Fouad Dahmani

Fouad Dahmani

Data di nascita: 19/09/1989 a Ain Defla
Indirizzo: Via Attafi Belkacem N:48 Ain Defla
Telefono: +213 671.39.56.83
Email: [email protected]
Patente di Guida: B

Fouad Dahmani

Formazione

Maturità 2009 –Technikom, ibn khaldoun High School Ain Defla
Fabbricazione meccanica
Laurea 2012 Università di Khemis Miliana nelle scienze e tecniche delle attività fisiche e sportive
Master 2014 Università di Khemis Miliana nelle scienze e tecniche delle attività fisiche e sportive
Terzo anno di laurea in lingua italiana 2019

Esperienze

Educatore sportivo dal 2013 fino ad oggi
Insegnante di teatro nella scuola primaria privata Assia Djebbar – Ain Defla : 2017 -2018 / 2018 – 2019
Esperienza nel campo fotografico e video e nelle tecniche di montaggio con diversi programmi informatici
Pianista
Attore di teatro e cinema
Presidente del club scientifico culturale di lingua italiana nell’Università Blida 02 dal 2018 fino ad oggi

Attività di volontariato

Attivista dell’Associazione da 2008 fino ad oggi

COMPETENZE

Fotografia
Montaggio Video
Photoshop
Programmi informatici
Office
Arte e Sport

Lingue

Arabo : 10/10
Italiano: 07/10
Francese : 08/10
Inglese : 06/10

CONTATTI

0671.39.56.83

Ain Defla – Ain Defla

[email protected]

NOTIZIE

Promozione antologie compri cinque e paghi 2

La struttura del MiBACT

ArtCity2019 ARTE, MUSICA E SPETTACOLI NEI SITI DEL POLO MUSEALE DEL LAZIO 

 

DILA

Magari un’emozione testo completo

Magari un’emozione testo completo

Magari un’emozione

Magari un'emozione testo completo

Milena Petrarca
dedica questo libro al Grande Drammaturgo e Critico d’Arte
Mario Fratti
Presidente dell’Associazione “Magna Grecia”, laurea in Lingue e Letterature Straniere all’Università Ca’ Foscari a Venezia, il suo primo dramma “Il nastro”, vinse il premio RAI.
Quando nel 1962 presentò al Festival di Spoleto il suo atto unico “Suicidio”, Lee Strasberg ne fu tanto ammirato da invitarlo a presentarlo all’Actor’s Studio di New York.
Giunto nel 1963 negli Stati Uniti, fu subito accolto con favore dalla critica.
Le sue opere sono state tradotte in 20 lingue e sono state rappresentate in oltre 600 teatri di tutto il mondo. Dalla sua commedia Nine, scritta nel 1981, è stato realizzato un musical di enorme successo, tanto di pubblico quanto di critica, fino a diventare un fenomeno teatrale collezionando oltre 2000 repliche. Di Nine si annoverano 36 produzioni negli USA, una a Londra, una a Parigi ed una a Tokyo. Sono oltre 100 le opere a firma di Mario Fratti. La sua eccelsa conoscenza della letteratura americana gli ha consentito d’insegnare a New York nella prestigiosa Columbia University e poi all’Hunter College.
Tra gli innumerevoli riconoscimenti che gli sono stati conferiti, desidero citare il premio Selezione O’ Neil, il Richard Rogers, l’Outer Critics, l’Heritage and Culture, l’Otto Drama Desk Awards e ben sette Tony Award, premio che nel teatro è come l’Oscar per il cinema.
A partire dal 2014 la società KIT – Kairos Italy Theatre e l’Istituto Italiano di Cultura di New York gli hanno intitolato il Premio Mario Fratti assegnato a un testo teatrale inedito di autore italiano.
Tra i vincitori Carlotta Corradi, Pier Lorenzo Pisano, Emanuele Aldrovandi, Paolo Bignami e la coppia Chiara Boscaro e Marco Di Stefano. Sono onorata di poter beneficiare della Sua amicizia e della Sua stima per l’Arte pittorica che esprimo, iniziate nel 1992 quando Mario Fratti mi diede l’onore di presentare la mia mostra personale “La donna come mito – L’evoluzione della figura femminile dall’antichità ai tempi moderni” allestita a New York con circa 50 dipinti di grandi dimensioni.

INTRODUZIONE

L’emotività è una delle caratteristiche individuate per dare concretezza alla realizzazione dell’idea ispiratrice di questa antologia.

Per nulla strutturata sotto il profilo simmetrico, la composizione delle varie sezioni in cui essa è organizzata viene proposta come una serie di tasselli selezionati in base all’unico criterio della emozione, in apparenza latente, ma poi subito scoppiettante agli occhi di chi ne sappia leggere i palpiti primitivi.

Poesia, narrativa, ed arti grafiche in prima linea, seguite da giornalismo, recitazione e musica si intrecciano e si sovrappongono, si amalgamano, infine, nella dinamica volutamente scomposta che articola le pagine di questo libro.

Tutto è cominciato nel 2007, quando vide la luce il primo volume realizzato con i pochi contributi messi a disposizione da Aziende locali e da uno sparuto nugolo di Artisti disposti ad impegnare qualche loro risorsa sull’accattivante idea di vedere pubblicata una loro opera.
Poi, una lunga storia, di piccoli ma continui successi, che ha costruite le premesse per le quali tutte le antologie degli ultimi quattro anni sono state gratificate dalla partecipazione alle edizioni Bookcity e, lo scorso anno, hanno avuto il privilegio di essere mostrate in pubblico nel big -stand allestito nel Castello Sforzesco di Milano, insieme ai nomi più altisonanti della letteratura mondiale, insieme alle collane più rinomate delle maggiori Case editrici internazionali e a disposizione di un pubblico numerosissimo composto da visitatori di provenienza cosmopolita “Magari un’emozione!”, edita dalla giovane competente e intraprendente Mariapia Ciaghi, proprietaria della Casa Editrice Il Sextante, sarà anche questa volta al centro di numerose iniziative artistiche e culturali che verranno proposte in biblioteche e luoghi di incontri pubblici, partendo, come sempre, appunto dal Bookcity di Milano 2019 #BCM19.

Noi sappiamo di aver avuto il coraggio di non sottomettere la nostra idealità ai compromessi di tipo commerciale e/o, peggio, di politica commerciale, e sappiamo che voi lettori sarete disposti a valutare favorevolmente le opere proposte dai tanti artisti presenti nel volume.

Bandite le pastoie accademiche che Ferdinando Martini contrastò, e che in precedenza Francesco De Sanctis e Pasquale Villari, pur provenendo dalla scuola di quello insigne giurista -ma straordinario seccatore- che fu il marchese Basilio Puoti, avevano condannato, le nostre attuali proposte si slanceranno verso un percorso di sicuro respiro con l’audacia dei poeti cui sorride l’ideale di un’Arte nuova, in questa epoca che si è dischiusa al mondo sotto il segno della globalizzazione.

Anche nella parte letteraria sono state aperte nuove vie, ma occorre certamente che tutti coloro cui ferve in seno il fuoco sacro siano incoraggiati a scendere in campo aperto e misurarsi come in un torneo ad armi cortesi.

Con tali intendimenti abbiamo voluto offrire alle nuove promesse delle Arti un mezzo per uscire dalla penombra o addirittura dal silenzio ed essere esposte alla viva luce della ribalta pubblicitaria, ove i migliori saranno facilmente individuati dal pubblico dei lettori che sa bene distinguere il grano dal loglio e che riconoscerà, in taluni dei novelli argonauti, ossia i protagonisti di non lontane affermazioni di indubbio valore.

Bruno Mancini

Opere finaliste della nona edizione del Premio di Poesia “Otto Milioni” 2019

PS01 Adriana Iftimie Ceroli – Poema 1
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps01-adriana/
PS02 Aldo Gallina Il – Pegno
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps02-aldo/
PS03 Flora Rucco – Neri
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps03-flora-2/
PS04 Adriana Iftimie Ceroli – La mia mente
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps04-adriana/
PS05 Aleksandra Zavišjus – Fa veramente male
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps05-aleksandra/
PS06 Alessandro Corsi – Sola parola
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps06-alessandro/
PS07 Angela Maria Tiberi – Zoccola
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps07-angela/
PS08 Anita Zvaigzne – Il giorno grigio
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps08-anita/
PS09 Anna Rancāne – Solo un singolo
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps09-anna/
PS10 Antonio Fiore – Dove finisce il cielo
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps10-antonio/
PS11 Antonio G D’Errico – Le parole che ci sono
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps11-antonio/
PS12 Adriana Iftimie Ceroli – Il mio nome
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps12-adriana/
PS13 Antonio G D’Errico – Valzer
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps13-antonio/
PS14 Assunta Gneo – Quando una mamma
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps14-assunta/
PS15 Broņislava Broņislava Dzene – Ho disegnato il tuo sorriso
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps15-bronislava/
PS16 Dante Ceccarini – Urla e silenzi
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps16-dante/
PS17 Angela Maria Tiberi – Nicoletta Tartaglino
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps17-angela/
PS18 Adriana Iftimie Ceroli – Andiamo via
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps18-adriana/
PS19 Elīna Zālīte – Benedetta
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps19-elina/
PS20 Angela Maria Tiberi – Aida
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps20-angela/
PS21 Lucia Fusco- Delusioni
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps21-lucia/
PS22 Casagni Enzo – Profumo e… amore
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps22-casagni/
PS23 Dante Ceccarini – Manciate di terra
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps23-dante/
PS24 Casagni Enzo – I poeti
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps24-casagni/
PS25 Eva Strazdiņa – Senti
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps25-eva/
PS26 Antonio G D’Errico – Rifugi sotto la neve
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps26-antonio/
PS27 Flora Rucco – Figlia
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps27-flora/
PS28 Franco Maccioni – Risveglio
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps28-franco/
PS29 Giuseppe Ruotolo – Onda marina
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps29-giuseppe/
PS30 Ingvar El Voron – Il motivo
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps30-ingvar/
PS31 Ingrīda Zaķe – La gioia del vento
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps31-ingrida/
PS32 Ilze Zeimule Stepanova – Sotto i rami di salice
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps32-ilze/
PS33 Janis Jan Zarins – Nel calore estivo
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps33-janis/
PS34 Liga Sarah Lapinska – Acque blu
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps34-liga/
PS35 Lucia Fusco – Rimprovero
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps35-lucia/
PS36 Ligija Kovaļevska – Permette di vivere cosi
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps36-ligija/
PS37 Gallina Aldo – Transumanesimo
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps37-gallina/
PS38 Lucia Fusco – Fiori recisi
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps38-lucia/
PS39 Liga Sarah Lapinska – Appena nati
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps39-liga/
PS40 Aldo Gallina – Nella stanza di Chet
https://www.emmegiischia.com/wordpress/ps40-aldo/
PS41 Modris Andžāns – L’ultimo viaggio
http://www.emmegiischia.com/wordpress/ps41-modris/
PS42 Nika Kolinz – Non con giusti
http://www.emmegiischia.com/wordpress/ps42-nika/
PS43 Sanita Simsone – In Memorium
http://www.emmegiischia.com/wordpress/ps43-sanita/
PS44 Silvana Lazzarino – Dove sussurra il vento
http://www.emmegiischia.com/wordpress/ps44-silvana/
PS45 Ritirata
PS46 Vera Roķe – Sono
http://www.emmegiischia.com/wordpress/ps46-vera/
PS47 Angela Maria Tiberi – Cleopatra
http://www.emmegiischia.com/wordpress/ps47-angela/
PS48 Giovanna Guzzardi – Il sole dall’aereo
http://www.emmegiischia.com/wordpress/ps48-giovanna
PS49 Milena Petrarca – Pensiero inesistente
http://www.emmegiischia.com/wordpress/ps49-milena
PS50 Mairita Ķērpe Dūze – Il mare
http://www.emmegiischia.com/wordpress/ps50-mairita/
PS51 Milena Petrarca – Antico Tramonto
http://www.emmegiischia.com/wordpress/ps51-milena/
PS52 Anita Ķēķe – Barche dei lini
http://www.emmegiischia.com/wordpress/ps52-anita/
PS53 Eva Mārtuža – Gli uccelli gridano
http://www.emmegiischia.com/wordpress/ps53-eva/
PS54 Eduards Aivars – Siamo passati sopra l’arcobaleno
http://www.emmegiischia.com/wordpress/ps54-eduards/
PS55 Marija Gadaldi – Oh, anima mia!
http://www.emmegiischia.com/wordpress/ps55-marija/
PS56 Elita Viškere – Oggi
http://www.emmegiischia.com/wordpress/ps56-elita/

Liliana Manetti
Come bozzolo… (A Frida)

Come bozzolo
incustodito
mi sforzo di custodire
il mio dolore…
contengo le mie ferite più profonde
ma le mie nell’anima,
le tue nel corpo e nell’anima
scalfisco lì dove fa male
dipingo,
io con parole,
scolpisco
ma senza sublimare
mi osservo
mi accetto
rifletto luce
dal profondo dell’oscurità
vivo l’attimo che scorre…
assaporo, degusto
il cibo più prelibato…
come te:
comunque vivo!

Liliana Manetti
Autoritratto (A Frida)

Attendo…

Come in posa
per un artista
cerco la giusta angolazione…

Attendo…

Come figura di donna
cerco di trovare
la mia dimensione…

Mi accorgo
ferma nell’istante
di aver preparato
un autoritratto…

Ho aggiustato
lo sguardo
dipingendolo di azzurro mare
…nuvole gonfie nell’aria…
grandine brillante
di questa giornata uggiosa…

Vivo
così
cercando libertà da respirare….

Premio di poesia “Otto milioni” 2019
PS24 – Enzo Casagni – I poeti

I Poeti fioriscono da soli

I poeti fioriscono
da soli:
non necessita piantar
loro il seme,
sbocciano
così… semplicemente!
Non necessita coltivarli,
germogliano
così… semplicemente!

Il loro concime è
l’ascolto delle voci e…
delle bellezze del Creato
che li circondano!

Esprimono il loro profumo
nei versi colti dall’anima
che palpita in loro!

I poeti fioriscono
da soli,
amano, piangono,
soffrono, sperano
nella loro inevitabile
crescita!

Sono fiori solitari
di struggente bellezza!

Angela Maria Tiberi, Presidente della Sede Regione Lazio e Vicepresidente della Sede Nazione Messico dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA.”
Poetessa, è opinionista della testata giornalistica “Il Dispari”.Tra il 2007 e 2015, ha conseguito 240 premi e riconoscimenti da numerose Accademie ed Associazioni culturali nazionali ed internazionali.

Bozzetti con stima e con amicizia

Al Prof. Massimiliano Brugnolo, Specialista in Anestesia Rianimazione e Terapia Intensiva e del Dolore. Clinica Annunziatella di Roma. Con profonda stima e ammirazione.

Bellissimo uomo dagli occhi profondi che toccano l’anima del paziente e donano fiducia alla equipe della sala operatoria.
Dolcemente ci addormentiamo
con la fede di estirpare il male
che affligge il nostro corpo umano. Sa amare chi gli tende la mano donando il suo cuore umano.

Al Prof. Luigi De Santis,
Specialista in Chirurgia Generale chirurgia tradizionale e mini-invasiva laparoscopia e robotica. Con stima e profonda ammirazione.

Meraviglioso chirurgo dalla profonda umanità con dolci mani come ali di farfalla operi con magnificenza e altissima maestria lasciando nell’anima del paziente gioia ed allegria, estirpando la parte ammalata doni ristoro al disperso nel deserto della sofferenza. Ti amiamo e siamo grati al SIGNORE di aver conosciuto un uomo stupendo di rare virtù. Poeticamente ci sentiamo vicini e la distanza del LEI non sentiamo perché ci sentiamo profondamente uniti come le acque del cielo e della amorevole Terra a cui noi apparteniamo.

Al prof. Giancarlo Stazi,
Specialista in Cardiologia e Terapia intensiva, Geriatria e Medicina interna. Con stima.

Ammirevole professionista,
dal cuore di un’immensa umanità
come l’Universo a cui noi apparteniamo, ci incoraggi tenendoci per mano con semplicità. I tuoi occhi sono dolcissimi come il miele appena raccolto. Ci danno coraggio e riattivano la nostra vitalità
appassita e indebolita dai mali fisici. Uomo di profonda cultura e pioniere di nuove tecniche cardiologiche che insegni con umiltà e illuminante genialità.
Ti amiamo e dolcemente ci incamminiamo, insieme, verso i valori profondi della vita che rendono eterni il nostro passaggio in questa società.

Musa. Dedicata alla grande artista internazionale Milena Petrarca

Sei una grande Musa ispiratrice per noi, poveri mortali. Mi conduci nel viale dell’infinito.
Immenso è il tuo cuore.
Meravigliosamente ravvivi la mordace città, bianca e sterile,
incapace di comprendere gli artisti che donano l’armonia e la pace in questo immenso e travagliato mondo, pieno di rancori e di dolori. L’aurora splende sul tuo viso, donandomi bellezza femminile nella pittura e nei versi poetici, pieni di speranza per una Terra meravigliosa nell’attesa della Fratellanza umana senza barriere e sospiri.

Dedicata a Dalila Boukhalfa

Donna algerina che prendi con dolcezza il mio cuore, mi conduci nell’oasi del deserto del Sahara.
Appartengono a te i miei versi d’amore e di solidarietà. Cantiamo la fratellanza, apriamo i cuori di ferro dei ricchi europei, asiatici, africani e di tutto il mondo, che sono assenti
alla sofferenza umana. I diseredati del mondo aspettano
un nuovo mondo e gridano all’unisono: Pace, Pace e mai più guerre, solo l’amore può sconfiggere l’odio.

Dedicata a Vincenzo Caccamo
Presidente del Nuovo Cenacolo di Poesia

Sei arrivato dal lontano Pettineo (Me), cittadina che tu hai sempre amato ispirandoti per le tue prime poesie allo sbocciare del vento poetico che induce il cuore tuo ad amare anche i poeti dell’Agro Pontino. Lo zoom poetico dei tuoi versi è armonico ed esigente nel comunicare le sofferenze dell’emigrante. Ami i tuoi concittadini anche se i tuoi occhi, pieni di nostalgia, sono rivolti al tuo territorio natio.

Dedicata a Giusy Rosamilia Direttrice dell’Altirpinia

Bellezza emani nel mio cuore
tormentato da tanti dolori a causa dell’indifferenza e della violenza umana. Il tuo sorriso fa svanire ogni bruttezza dell’anima, invitandoci a sognare baie calde e pure come il tuo amore verso gli animali abbandonati dall’uomo ingrato verso chi lo ha amato.
Corriamo insieme nei prati,
l’aurora illumina il cielo. Come
la notte scompare, così la tua voce rallegra chi ha perso fiducia nel prossimo e nel bene che ha sempre vinto l’orrore e l’odio.
Fanciulla, il tuo candore mi avvince come l’edera che mi stringe il cuore invitandomi ad amare, dimenticando il sarcasmo e la perfidia.

Dedicata ad Andrea Del Buono, Medico Chirurgo professionale MMG – Specialista in Medicina Preventiva dei Lavoratori e Psicotecnica – Perfezionato in Fisiopatologia e Allergologia Respiratoria. Esperto in Nutrigenomica e Farmacogenomica. Professore a contratto presso “Università degli Studi Guglielmo Marconi”. Master di II livello di Oncologia Integrata. Dal 2006 ad oggi presta servizio presso l’U.O. Diabetologia di Cellole (Distretto Sanitario 14 – Asl Caserta). Attualmente riceve i suoi pazienti presso studi medici a Santa Maria Capua Vetere, Cellole, e a Sparanise.

Grande ricercatore sull’alimentazione e l’inquinamento della TERRA DEI FUOCHI, dal cuore nobile e generoso, riesci a dare speranza nel combattere le cause della malattia del secolo. I nostri cuori sono rivolti alla speranza di un mondo migliore che tu ci offri con il tuo profondo lavoro e siamo riconoscenti dei tuoi successi nel campo medico.
Meriti amore e stima da tutti noi mortali che stiamo qui a guardare come passerotti indifesi in attesa delle tue cure preziose.
Cav. Nicola Paone

Ingegnoso Presidente e fondatore del Premio “Tra le parole e l’infinito” che permette di far conoscere al mondo i grandi italiani che si sono distinti per la loro carriera nel divulgare il sapere, e i principi della giustizia, affrontando difficoltà e fatica al servizio della comunità per il progresso Socio Culturale della Nazione. Nel 2008 l’emerito Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, gli conferisce l’alto Onore di una medaglia d’argento rappresentativa. Nel 2009 riceve per la prima volta il Patrocinio del Consiglio Regionale della Campania, dei grandi eventi del Comune di Napoli, del Comune di Sulmona (AQ). Nella decima edizione dell’anno 2009, il Premio alla Carriera “Ad Haustum Doctrinarum”, si separa dal Premio Letterario, divenendo un Premio a sé. Nel 2010 dà vita a un nuovo Riconoscimento alla Carriera “Labore Civitatis”. Nel 2011 l’Emerito Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano gli conferisce l’alto onore della medaglia d’oro rappresentativa. Nel 2013 la Presidenza dell’Ass. Naz. Polizia di Stato, gli conferisce la nomina di Socio Onorario. Nel 2014 riceve l’Alto Onore del Patrocinio del Ministero della Giustizia e del Ministero e del Ministero per i beni e le attività culturali. Nel 2015 riceve l’ambito Patrocinio dell’Istituto Francese a Napoli, dell’Ispettorato Nazionale ANC e del Com. Loc. Napoli Nord Croce Rossa Italiana. Nell’anno 2017 gli viene conferito l’alto Onore del titolo di Ambasciatore Onorario per la Cultura in Europa dalla Organizzazione Internazionale Relazioni Diplomatiche di Roma. In occasione della serata di Gala della XIX edizione, nel Real Sito Monumentale di San Leucio (Caserta), gli viene conferito dalla Presidenza dell’U.N.A.C. Unione Nazionale Arma Carabinieri, l’Attestato di Benemerenza e la nomina di Socio Benemerito. Nello stesso anno riceve l’investitura a Cavaliere ad Honoris Guardiano di Pace dalla Confederazione Internazionale dei Cavalieri Crociati Assisi – Malta. Ringrazio il Cav. Nicola Paone di essere stata scelta tra i poeti nell’Albo d’oro dei venti anni del Premio, e ringrazio di aver avuto l’onore di essere stata accompagnata dal Dott. Andrea Del Buono, da sua moglie Marilù e dalla dott.ssa Giuliana Sorà, alla Accademia Aeronautica di Pozzuoli, istituto militare per la formazione degli ufficiali, che ha concesso il patrocinio, insieme ai partecipanti della Spagna, Grecia, Bolivia, Romania, Danimarca, Austria, San Marino, Messico, Montenegro, Francia, Turchia, Filippine, Bosnia, India, Taiwan e Portogallo. Mi sono emozionata nel salire sul palco e ricordare l’ing. Pasquale Petrarca, padre di Milena Petrarca, che ha progettata la costruzione dell’Accademia insieme all’arch. Amodio e ai loro operai.

Giuliana Sorà

Donna di profonda cultura e combattente nella lotta contro i tumori della TERRA DEI FUOCHI dove i bambini sono i più indifesi e soggetti a questa malattia del secolo dovuta all’avidità umana che non rispetta la natura e i valori di dignità. Ama la musica e ha collaborato con Pino Daniele e altri big della musica napoletana.
Candidata al Senato è riuscita a dare una grande impronta per la lotta dei diritti umani.

Un ruggito. Dedicata all’Illustre Giudice della Corte d’Appello di Milano, Silvana Arbia, scrittrice, cancelliere capo della Corte Penale Internazionale dell’AIA, Chief prosecutor, Tribunale ONU Ruanda.

Un ruggito squarcia il tempo, là, nell’orizzonte mondiale, si nota una luce da ammirare. Una donna amazzone, con un urlo simile al leone, combatte, senza stancarsi, le atrocità, le violenze, i genocidi della povera gente. Non importa il colore, ha un ruggito. Importante è il cuore. Tutti si risvegliano per il grande rumore: è nato il Tribunale Internazionale che combatte l’orrore da non dimenticare, Ruanda. La piccola donna è vicina al mio cuore ed emana tanto calore di Umanità, perché la giustizia umana esiste e vince sulla vasta infamità. Finalmente esiste la libertà e la giustizia per i dimenticati. Liberi sono da ogni atrocità!

Alfonso Gurreri

La tua creatività architettonica
va oltre la nostra amata città di Latina. Raggiungi per la tua grandiosità anche la Turchia,
dove gli attentati non mancano
fin dalle prime ore della mattina.
Ti sei salvato per un pelo dallo scoppio di una bomba. Senti ancora il suo boato. Sei vivo e ringrazi il SIGNORE per il miracolo ricevuto. Hai saputo rendere onore all’Agro Pontino nei paesi lontani oltre mare, tanto da essere annoverato fra i suoi eccelsi uomini.

Giovanni Rotunno

Uomo piccolo ma di bell’aspetto,
scrivi versi d’amor che ti escono dal petto. Cappello a quadretti blu e nero ti incorona la bianca chioma.Ripercorri con le rime i bei luoghi vissuti nell’Agro Pontino, ricordi miei trascorsi
nell’albeggiar dell’aurora.
Magnifici sono i tuoi versi
che toccano il cielo blu e rimangono impressi dentro di noi, come la gioventù che passa in fretta e non torna più.

Gianna Formato

Quanta bellezza emani dalle tue mani laboriose, mai stanche d’amare. Come un’edera avvinghi a te il tuo amato eroe
che pende dalle tue labbra piene di grazia e di ingegno per i versi melodiosi. Sei una donna fantastica e sincera amica. Appiani le rughe delle sofferenze riscaldandoci il cuore affranto da incomprensione ed incapacità d‘amare. Tu sei l’aurora che splende sull’Umanità impaziente di realizzare il mondo di fantasia dove il Bene trionfa e sconfigge il Male della sofferenza umana.

Pietrantonio Di Lucia

Critico d’arte, di parole che raggiungono il midollo osseo di chi osservi, sai parlare al cuore della gente e le tue osservazioni sono profonde e ricche di cultura.
Abbracciano il tempo e tutti gli emisferi esistenti divenendo capolavori eterni.

Assunta Gneo

Dolce chioma dai capelli neri
sai parlare e raccontare le storie dell’Agro Pontino e di una giovane donna chiamata Luce che è l’immagine di ciascuno di noi che vuole tirare dentro di sé le sue potenzialità per riscattarsi dalle avversità della vita diventando come leoni imbattibili
in una foresta umana che brucia
dall’avidità e dal rancore. A te rendiamo onore e ti staremo sempre vicini.

Roberta Cappuccilli

Maestra del coro di Pontinia,
amata da grandi e piccini, sai donare vigore ed unione al gruppo trasformandoli in un canto celestiale. Come un fabbro tu ceselli le loro voci. Continua ad amare Pontinia come la tua dolce madre che ha lasciato ricordi indimenticabili di gloria, e rendi a noi mortali quella gioia che solo i grandi musicisti italiani
hanno lasciato nel tempo con le loro opere divenute immortali.

Lucia Fusco
Doni allegria al cuore con i tuoi versi setini. Ami gli animali abbandonati e li curi dando crocchette per strada e minestre cucinate dalle tue preziose mani.
Amata dai bambini e dai grandi ci fai sognare quelle notti di un tempo quando si usava la candela e il lume a petrolio mentre si sentiva il suono di uccelli liberi
di respirare aria pulita senza catrame. A te dedico questi versi
rendendo immortale la nostra amata Sezze.

Elena

Il tuo nome è rimasto nella storia moderna di Sermoneta per la tua
bellezza e bontà infinita. Fiera delle tue preziose pietanze ricordate nella trattoria da Elena dai tuoi amati figli, amati come diamanti e cesellati di profonde virtù. Appartieni alla gloria italiana, a cui dedico i versi perché voglio renderti immortale, per diventare un esempio di sposa e di madre fra gli esseri umani nel tempo che hanno solcato le vie di questo paese medievale, bellissimo, Sermoneta, amato da noi ed a cui dedico l’amore. E tu resterai per sempre nel mio cuore finché vivrò.

Ugo De Angelis

Grande storico e profondo
romanziere dell’Agro Pontino,
hai saputo lasciare l’impronta
nel nostro tempo di una grande santa, Maria Goretti, valorizzandola come storia del nostro tempo e del femminicidio
che ogni giorno lascia il sangue di giovani e di madri sul selciato.
Senza parole restiamo a guardare
senza fermare la mano assassina.
Manuela Ranaldi

Dolce fanciulla dai capelli chiari
come i raggi di sole, tu emani calore al mio cuore stanco di aspettare un amore che mai arriverà ad abbracciarmi ed annullare l’odio e il rancore che distrugge ogni bellezza umana.
Il mio sogno si avvera
sorridendo ad un bambino a cui tendo la mano e mi incammino verso la senilità dove tutto pian piano sparirà nell’ombra dell’oblio…

Augusto Verderosa

Direttore di un grande giornale:
Altirpinia. Arriva a Latina, New York, Australia, Europa, Asia Argentina e Brasile. Uomo coraggioso ed umile, comprendi e trascrivi il mio stile, operando ad hoc come si tramuta l’uva in buon vino che si trova su ogni tavola imbandita da poveri e ricchi. Amati irpini di Lioni apprezzati nel mondo per le loro mani laboriose per sconfiggere la fame e le avversità, dando onore alla bella Italia con stile!

Angela. Dolce poesia dedicata a me da un amore sempre sognato e mai raggiunto in una notte primaverile.

Ero un sole buio, sordo, in una giornata grigia. Hai bussato.
Con lo sguardo dei miei occhi
all’esterno della mia corazza
eri brutta, arrabbiata e scontrosa.
Abbiamo trascorso un‘ora insieme ed abbiamo aperto tutti i nostri segreti e da quel giorno qualcosa è cambiato, sia in me che in te. Mi racconti e mi sveli e mi sussurri che tutto è cambiato in te: è cambiato il sorriso e la voglia di vivere. Ora colgo il senso. Sai cos’è? Forse è dolcezza, desiderio, o soltanto voglia di baciarti…

Beatrice Milani

Bella con i raggi di sole che escono dal tuo cuore riscaldi i sofferenti e chi non crede alla esistenza dell’amore. Mi parli dolcemente e mi riporti in quegli anni dove eri fanciulla e credevi in un mondo ideale dove ora combatti da mamma e da responsabile nell’ambito sociale
della nostra amata Pontinia.

Patrizia Sperlonga

Bellezza femminile e candore
emani alle nuove generazioni,
ricordi di un tempo lontano ma impressi nei disegni dell’Agro Pontino, raccolti nel Museo del MAP di Pontinia e nelle pagine dei libri storici pontini. I tuoi occhi brillanti mi ricordano
la bellezza contadina di mia madre nei campi quando mieteva
il grano insieme ai braccianti.
Il loro sudore campestre era accompagnato dal melodioso parlare e cantare mentre coltivavano i campi con le zappe
e gli strumenti rudimentali del secolo scorso. Ora questi sono rimasti nelle zone africane dove la fame regna sovrana e la malaria miete ancora vittime
come un tempo nella palude pontina. La tua purezza è fra i miei ricordi campestri e la gioia infinita nei cuori di quei volti appassiti ma indelebili, come il tramonto del sole dopo un giorno infuocato d’estate.

Liliana e Filippo

Sono due colombi e si tengano per mano stringendosi piano per ballare il lento come due ballerini di ribalta. Ci fate sognare e contare le stelle della volta del cielo. Asciugate le lacrime dei cuori solitari in cerca d’amore e di comprensione e mai vi stancate di ascoltare il gemito nascosto
in fondo all’anima di ognuno di noi che vi vediamo volteggiare come due uccellini innamorati.
Siete l’esempio dell’amore
senza vincolo di tempo, e per i giovani in cerca d’amore eterno.

Mafalda Cantarelli
Bella signora sermonetana, ami il sociale e la povera gente. Ti sei fermata a prestare soccorso ai bisognosi. Le tue mani laboriose sono sempre in opera per lenire le sofferenze. Ti amo perché, splendente come una stella, mi appari nella notte oscura di questa società dormiente ed apatica. Ti ascolto ben volentieri
e ti sto vicino anche nel silenzio
e nella lontananza che ci divide,
ma con il cuore pronto ad amare
chi ne ha bisogno.

Angelino Malandruccolo

Vivono in noi quei volti appassiti
di una trasmissione SL48 pieni di speranza e d’amore. Cantano allegramente con le loro poesie
ineguagliabili e teneramente
raggiungono il cuore. Il tuo sorriso e la tua voce raggiungono l’anima di chi ti ascolta, e fai sognare notti ballando sotto le stelle, e allontani le amarezze che ci sbattono come zattere sulle rocce della vita.

Vittorio Cobra 2 Bertolaccini

Profondo più del mare, miracolosamente rendi immortali
quegli attimi culturali che sarebbero cancellati dall’oblio, e valorizzi, come i raggi del sole all’alba che sa baciare i prati e i fiori, ogni istante dell’anima di ogni essere vivente che osservi.

Sabrina Fardello
Con la tua voce scoperta all’improvviso incanti le platee
che ascoltano i tuoi suoni melodiosi, come la luna in un cielo stellato, facendoci sentire protagonisti di una favola inventata all’istante per elogiare la tua bella presenza, sciando come le onde del mare sulla nostra pelle, e dolcemente
ci ricordi il bel canto napoletano
che ha attraversato ogni confine
e rende gloria alla nostra amata Italia.

Sonia Testa

Donna di grande spessore sociale
per la profonda e umana cultura, sorridi felice ogni essere umano
che ti tende la mano e rallegri i cuori degli afflitti e guidi con capacità da capitano esperto
l’Archeo Club di Sermoneta.

Luca Hoti. Presidente dell’associazione Beethoven.

Grande maestro e immenso signore d’animo gentile, ci fai sognare con la musica celestiale facendo dimenticare la tristezza e l’amarezza della vita a cui noi mortali siamo soggetti, e la bellezza della tua figliola ci incanta con il suo meraviglioso canto immergendoci con il cuore
alle dolcezze del Creato.

PS07 – Premio internazionale di Poesia “Otto milioni” 2019
Angela Maria Tiberi – Zoccola

Zoccola, con questa parola tu mi marchi come con una rosa blu
indelebile sulla mia pelle che brama per te. Cosa importa se son così per te… Io mi illudo di essere amata da te nell’attesa di un amore che mai c’è. Sono appesa al nulla come questa strada che mi raccoglie sul selciato in attesa che ti fermi con la tua macchina. Io sono zoccola per te… Una donna senza volto in attesa di essere compresa… da chi considera il buco di un essere umano come il gioco del golf.
Cosa importa quel che pensi di me? I miei cuccioli non muoiono di fame perché il mio corpo è alla mercé tua e per questo mi chiami.
Sappi che il Messia disse alla prostituta, che con il suo lenzuolo
asciugò il suo volto pieno di sangue, “Grande è il tuo amore!”
Sì, io amo anche te, nonostante tu sia un infame.

PS17 – Premio internazionale di Poesia “Otto milioni” 2019
Angela Maria Tiberi – Nicoletta Tartaglino.
Donna raggiante dal volto solare
animo sensibile e profondo come l’oceano, hai saputo toccare la mia anima nel raccogliere il grande desiderio che fu di mio padre e delle sue sorelle che rimasero, bambini, orfani del padre, Angelo Maria Tiberi,
soldato in Abissinia,
combattente coraggioso
insignito di una medaglia al valore bronzea come quella terra su cui scivolò il suo sangue
come un fiume che corre verso il mare. Non ha mai ricevuto un fiore sulla tomba né dalla sua sposa né dai suoi cari, ora la sua polvere è racchiusa nell’ossario dei giovani eroi caduti ad Addis Abeba. Tu, Nicoletta, figlia di un italiano e di un’abissina, porterai quel fiore tanto sognato dagli orfani di quei padri che hanno versato lacrime senza posa anche nella vecchiaia con i capelli grigi e le rughe incise dal passare degli anni. Lì in quel sacrario riposano in pace i valorosi soldati che attendono la Resurrezione nel giorno dell’Amore Del Regno di Dio, quando i vivi e i morti
saranno giudicati dei loro misfatti
e i giusti saranno iscritti nel libro della vita per l’eternità come eterno è il Mistero dell’Universo
in cui siamo racchiusi come bolle di sapone…

PS20 – Premio internazionale di Poesia “Otto milioni” 2019
Angela Maria Tiberi – Aida.

Dolcezza che provieni dall’antica Dacia, sei come il fiore del deserto in questo spazio di sofferenza dove amorevolmente ci lenisci le ferite.
Cosa importa del gesto maldestro
del pavido giovane della borgata romana che non è riuscito ad apprezzare la tua bontà?
Sei splendida come i raggi di sole che entrano nella stanza che profuma di pulizia.
Il candore della tua anima l’ho sentita nella mia e vorrei renderti omaggio con questi versi per dimenticare quel gesto.
Io sono orgogliosa di te perché il tuo nome ricorda l’opera di Giuseppe Verdi che resterà eterna come questi versi che ti renderanno immortale tra i giusti iscritti nel libro della vita a cui anche tu appartieni.

PS47 – Premio internazionale di Poesia “Otto milioni” 2019
Angela Maria Tiberi –Cleopatra.

Dolce regina sei lontana da me nel tempo e nello spazio,
appartieni all’Antico Egitto
dei grandi faraoni.
Io ti amo perché tu hai amato il bello Antonio e sei stata amata da Giulio Cesare.
Ricordo indelebile è la tua morte
che hai scelto dal veleno di un serpente per non divenire schiava del potere romano.
Tu appartieni alle antenate
del mar Mediterraneo.
Io sono unita a te per il tuo grande amore verso il tuo popolo e l’uomo che hai amato veramente come io amo il mio uomo che mai mi apparterrà
per la sua libertà di raggiungere
ogni confine dell’Amore.

PS48 – Premio internazionale di Poesia “Otto milioni” 2019
Giovanna Guzzardi – Il sole dall’aereo.

Il sole rosso di fuoco nasce dal mare, un mare che bacia il cielo
ed io lo sto ammirando dall’alto,
un tramonto unico che brucia il mio cuore. Poi l’alba a breve distanza colorata da mille colori esotici, il mio cuore è stupito come sempre quando lascio la mia Italia, ho un grumo dentro che mi affoga, ritornerò ancora?
Intanto son partita e sto volando,
volo per questi infiniti cieli
che mi porteranno a casa.
Due case, due grandi amori,
due grandi dolori alla partenza.
Fra poche ore sarò a casa, a casa mia, quella di sempre a Melbourne, fra le mie gioie,
la mia vita movimentata e interessante, allora perché mi sento un’emigrante? Perché comincio a pensare a quanto ritornerò? Ritornerò ancora una volta nella mia Patria? La Patria vera? Qual è la mia Patria vera?

PS23 – Premio internazionale di Poesia “Otto milioni” 2019
Dante Ceccarini – Manciate di terra.

Il confine tra stupore e dolore
è sottile, quello tra torpore e furore è sfumato. In ogni stagione
io rincorro sempre l’autunno,
il primo freddo, le foglie accartocciate, il trascolorare nel giallo e nel marrone, il contrarsi del giorno e la dolcezza del buio che avanza, la bile nera nel cui inchiostro intingo la penna, la terra umida e grassa di cui mi nutro. A manciate.

PS29 – Premio internazionale di Poesia “Otto milioni” 2019
Giuseppe Ruotolo – Onda marina.

Onda marina ferma, io sono la riva ad aspettare ogni capriccio del tuo strano amore. Un giorno mi ami… un giorno mi abbandoni. Onda marina amami come ti amo io… amarti è una follia che brucia l’anima mia.

NA09 – Premio internazionale di Narrativa “Otto milioni” 2019
Angela Maria Tiberi – Ritorno alla terra.

I parenti di Nino non leggevano i giornali e così non potevano venire a conoscenza del successo e dell’abbandono della lirica.
La mamma scriveva a Nino delle avventure del padre con le donne e del suo successo di venditore di arance con lo zio Benedetto.
Il padre si invaghì di una bella donna milanese e le mandava arance senza che gliele pagasse, ma presto si verificò un danno di duecento milioni di lire scoperte e la contemporanea sparizione della bella donna.
Il padre fu costretto a vendere tutto il patrimonio e prese un’azienda in affitto, ma la mamma non lo seguì rendendosi indipendente con il ricamo.
Il padre scrisse a Nino di ritornare a Catania insieme a Gianna e alla bimba, affermando che avrebbe smesso di seguire le donne. Il giovane fiducioso si mise a lavorare i campi ma, poiché tutto il ricavato lo teneva e lo gestiva il padre, Nino andò a lavorare presso terzi ricevendo molta stima. Il 14 settembre 1956, a casa della mamma, a Nino nasce il figlio Salvatore.
Gianna era bellissima tra le lenzuola ricamate, e tutti gli amici andarono a trovarla e a rendere onore alla sua famiglia. Il lavoro andava a gonfie vele e il Barone Ricca gli affittò il suo feudo, visto che era molto anziano. Ma la produzione fu rovinata dal gelo (molti contadini si suicidarono) e Nino ebbe anche la brutta sorpresa di trovare il trattore rovinato dall’acido muriatico.
Non si perse di coraggio perché la principessa Pignatelli lo aiutò, ma anche lì un operaio invidioso distrusse il trattore di Nino, il quale, infuriato per il danno subìto, lo picchiò mandandolo in ospedale, ma i testimoni lo difesero. Nino continuò a lottare facendosi coraggio e riprese a lavorare i campi finché il 6 dicembre 1958 nasce Giorgio e poco dopo ritorna a Roma per cercare lavoro. Finalmente lo trova a Casalotto, fuori Roma come autista del pulmino SITA e apprende la notizia della morte di Mario Lanza. Una sera Nino si mise a cantare “O sole mio” perché era stato invitato alla cena dal compare di Carmen. Era stato tutto escogitato per farlo ritornare a cantare presso la R.C.A. proseguendo il programma di Mario Lanza.
Passano alcuni giorni e tutta la famigliola venne invitata a un ricevimento della casa del fratello di Gianna, architetto, perché volevano ascoltarlo, ma nessuno suonava il pianoforte. Nino andò a prendere in macchina il registratore, senza coprirsi, faceva molto freddo e si ammalò. Non riusciva a guarire dopo lunghi mesi e, preso dallo sconforto bruciò tutti i suoi ricordi nella stufa accesa in quanto il destino era stato crudele con lui. La R.C.A. fu clemente con Nino perché lui restituì l’anticipo e ritornò in Sicilia con Gianna e i bambini.

NA10 – Premio internazionale di Narrativa “Otto milioni” 2019
Angela Maria Tiberi – Debutto in teatro.

Nino avvertì il padre di essersi sposato e si recò in Sicilia con la sua bella Gianna. Gianna e Nino ritornarono a Roma e nel 1952 nasce una bella bimba, Carmen, dal nome della mamma di Nino, in una clinica di Monte Verde.
Da Enza conobbero una bella famiglia torinese e la signora aiutava Gianna a crescere la bambina visto che loro non avevano figli. Nino continuava a lavorare nei campi e prendeva lezioni di canto dal maestro Ennio Marcantoni, per la dizione da Antonella Rinaldi, e dal regista Sheroff, così si perfezionò alla scuola di Santa Cecilia.
Nel 1953, Nino partecipò al “Concorso di Spoleto”. Le audizioni si davano al teatro dell’opera di Roma e fra i membri di giuria c’era il grande maestro Beniamino Gigli che aveva una grande stima di Nino. Durante il concorso Nino interpretò: “Che gelida manina, Recondite armonie, Celeste AIDA, L’addio alla mamma della cavalleria rusticana, L’aria dai Pagliacci, Vesti la giubba” e fu un vero trionfo. Il maestro era presente e si commosse per l’esito di Nino.
“Nel campo della lirica, il maestro conosceva tutte le regole per educare la voce. La voce è un dono di DIO!
Poi sta all’uomo saperla giostrare, rendendola gradevole, dolce ed espressiva all’ascolto degli altri.
Questo si ottiene con anni di studio, guidato da un buon maestro come Ennio Marcantoni, un settantenne, ex direttore d’orchestra”, raccontava Nino nel suo libro.
Nino vinse e cantò al teatro di Spoleto insieme ad un cast di artisti affermati tra cui la Renata Tebaldi. Il teatro era stracolmo e si sentì in prima fila la voce della sua bambina che lo chiamò: “Papà, papà!” e tutti applaudirono lei e la bella Carmen che era lì presente, emozionata. A Nino l’immagine di quella serata era ancora impressa nella mente e, chiudendo gli occhi, mi raccontava che la sua bambina era una bella bambola bionda con il vestitino di organza e stava in piedi su una sedia a vedere il suo papà cantare. Nino ricordava la voce possente della Tebaldi che, unita alla sua e all’acustica del teatro, faceva tremare il lampadario del teatro di Spoleto.
C’erano applausi e strilli.
“Alzavo gli occhi e vedevo la mia bimba Carmen che applaudiva con le sue mani e diceva: Pà! Pà! Pà!”, grandi emozioni che mi raccontava Nino quando lo ascoltavo a casa sua, anziano, seduto sulla sedia con gli occhi lucidi per l’emozione. Ora, cari lettori lo dico a voi, ascoltate la sua voce possente, perché non è giusto dimenticarla. Nino aveva successo, ma pochi soldi, perché gli impresari sono dei mercanti usura. Fra tanta gente che entrava nel suo camerino desiderava la sua Gianna che faceva i suoi ultimi ritocchi, un bacino ed in bocca al lupo e poi sul palco.
Trasmetteva al suo uomo forza e sicurezza. Il pubblico era diviso in due parti il pubblico mondano occupato al suo sfarzo e il loggione “popolano” che si occupava di come era andato lo spettacolo. Nino dentro il suo cuore cantava per il loggione costituito da uomini semplici come lui. Nino raccontava che più alti erano i ranghi e più c’era “un sottofondo odoroso come una puzzola infuriata”. Era la fine del 1954 e Nino fu contattato per il Rigoletto al teatro San Carlo di Napoli, accettò la parte del Duca di Mantova, personaggio simile al suo carattere: bello, possente e bizzarro. Lo spettacolo si concluse in grande trionfo.
Durante la stagione furono fatte sei rappresentazioni, per ognuna delle quali già due settimane prima era tutto esaurito. Tutto andò alla perfezione. “Da buon siciliano quell’opera la vivevo ovunque la rappresentassi, passavo alla storia, peccato che allora non esisteva la diffusione della televisione, né Rai, solo giornali.
Non posso documentare niente perché in un attimo di sconforto e di follia distrussi tutto. Testimoni sono io, Gianna e DIO. Questo periodo durò un anno e mezzo, ma rimpiangevo Sferro, la mia gente umile e semplice. Mi sembrava di vivere in una foresta in mezzo alla ferocia umana, tutti cercavano di sfruttare le situazioni, nessuno faceva niente senza una propria convenienza.” Nino, raccontava sconvolto, nonostante fossero passati molti anni da quel brutto episodio che lo convinse ad abbandonare il mondo dello spettacolo per rimanere integro ai suoi eccelsi valori di vita. “Mi fece una grande accoglienza e, rimasti soli, ci siamo seduti vicini e mi disse: Adesso sei contento? allungando una mano dove non doveva, io, di rimando veloce, gli affibbiai un bello schiaffone. Di colpo mi alzai e gli dissi: Polpo! Fituso! Finocchio e Cornuto! e scappai via e così finì il cinema”. Nino ricordava che anche i grandi come Di Stefano, Corelli, Antinori subirono questi ricatti e si ritirarono a vivere di lezione di canto.

GI03 – Premio internazionale di Giornalismo “Otto milioni” 2019
Angela Maria Tiberi – La vera amicizia. Intervista a Luigi Sergianni e a Raffaele Walter Poli.

Raffaele Walter Poli e Luigi Sergianni hanno lavorato fianco a fianco l’uno come location manager e l’altro come scenografo e scenotecnico in tanti film girati a Sermoneta tra cui Seta (del 2007 diretto da François Girard, tratto dall’omonimo romanzo di Alessandro Baricco) e i film Gomorra I e Gomorra II e Suburra ambientati nella malavita del napoletano i primi due, e nell’ambiente corrotto di Roma l’ultimo.
D- Luigi Sergianni, come si caratterizza la vera amicizia?
R- La vera amicizia dura nel tempo e supera ogni ostacolo della vita.
Lo dimostra l’amicizia che da oltre quaranta anni c’è fra me e Raffaele Walter Poli.
D- Luigi Sergianni, chi è Raffaele Walter Poli?
R- Raffaele Walter Poli è il proprietario della “Trattoria Da Elena” di Sermoneta ed è un location manager con oltre quarant’anni di attività cinematografica alle spalle.
Vive a Sermoneta fin dalla nascita e fin da piccolo è stato incuriosito dall’attività cinematografica del suo paese.
D- Luigi Sergianni, su cosa si basa la sua amicizia con Walter Poli?
R- Non dimenticherò mai quando Walter lasciò nel mezzo del lavoro il suo ristorante pieno di gente per accompagnarmi a Roma perché era scoppiato un incendio a casa mia… e di quanto mi è stato vicino durante la malattia di mia moglie… fra noi c’è solidarietà… sincerità.
D- Luigi Sergianni, da assiduo frequentatore di Sermoneta sia per lavoro che per motivi di amicizia ci può dire la manifestazione sermonetana che si è svolta in questi anni e che le è rimasta più impressa come spettatore?
R- Sicuramente la mostra tenuta dall’ Archeo Club di Sermoneta nel 2017 dove è stata evidenziata la storia cinematografica del paese.
D- Luigi Sergianni, come lavoratore del cinema che ha frequentato Sermoneta per le riprese di diversi film, ci può elencare la partecipazione di alcuni attori e registi famosi?
R- Ricordo la partecipazione di attori e registi famosissimi come Totò, Vittorio Gasmann, Amedeo Nazzari, Sofia Loren, Monica Vitti, Tony Curtis, Franco Zeffirelli, Vittorio de Sica, Massimo Troisi, Roberto Benigni, Raul Bova, Jean Reno, Jude Law, Vincent Cassel e tanti altri.
D- Luigi Sergianni, che tipo di location sono offerte dal nostro territorio provinciale latinense?
R- Grazie alla varietà di location offerte dal nostro territorio, i film qui ambientati rappresentano tutti i generi cinematografici. Dalla commedia al film storico, dall’horror al drammatico. Le splendide dune di Sabaudia, i vicoli medievali di Sermoneta, le vaste campagne dell’Agro Pontino, le verdi vallate dei monti Lepini, le architetture neoclassiche di Latina, sono solo alcuni esempi dei diversi scenari scelti dai registi François Girard, Rainer Werner Fassbinder, Nathan Juran, Joe D’Amato, Wes Anderson, Hal Roach, Charles Rogers, Guy Hamilton, John Huston, Paul Weiland, o da famosi registi italiani, come Paolo Sorrentino, Daniele Luchetti, Nanni Moretti, Carlo Verdone, Ferzan Ozpetek, Sergio Castellitto, Michele Placido, Roberto Benigni, Massimo Troisi, Nino Manfredi, Federico Fellini, Luchino Visconti, Vittorio De Sica, Giuseppe De Santis, Alberto Sordi, Mario Bava, Alessandro Blasetti.
D- Raffaele Walter Poli, ci può dire qualcosa sull’attività di produzione cinematografica a Sermoneta di questi ultimi anni?
R- Sono state girate circa 10 pellicole, alcune anche internazionali: tra le più importanti si annoverano Silk (prodotto dalla Fandango, 2007) con Keira Knightely e Michael Pitt; o “L’amico di Famiglia” del premio Oscar Paolo Sorrentino (2006); Un ciclone in Famiglia (2005); Christine (di Stefania Sandrelli e con Raul Bova, 2009); Five Hours South (prodotto per il mercato statunitense, 2009); I Borgia (2012); Il XIII Apostolo (Canale5, 2013); Io ti salverò (2014).
Qui passarono Totò (Totò contro il Pirata nero), Vittorio De Sica (Furono girate alcune scene de «La Ciociara»), Franco e Ciccio, Amedeo Nazzari, Silvana Pampanini, Nino Manfredi, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Franco Zeffirelli (definì la scalinata del Belvedere «una piccola Trinità dei Monti»), Roberto Benigni e Massimo Troisi («Non ci resta che piangere»), solo per citarne alcuni.
D- Raffaele Walter Poli, perché Sermoneta è un territorio strategico della produzione cinematografica?
R- Penso che sia la sua bellezza autentica e unica: Sermoneta è un antico e splendido borgo medievale molto ben conservato ed è immersa nel verde del Monti Lepini.

Desidero concludere dicendo che l’amicizia è il sentimento universale in grado di riunire tutti i popoli del mondo, in grado di abbattere ogni distinzione di razza, differenza di pelle, ogni odio e violenza fra gli uomini.

GI04 – Premio internazionale di Giornalismo “Otto milioni” 2019
Angela Maria Tiberi – Giuliano Moretto.

Giuliano Moretto, scrittore pontino che si è imposto all’attenzione del pubblico con i suoi primi romanzi “Il Paese perduto” e “Lo specchio del giustiziere”, ha presentato lo scorso dicembre nella sua città natale, Latina, la sua nuova opera dal titolo “Diamante”. Il libro, che è una raccolta di storie vere di personaggi che hanno avuto rilievo nella vita sociale della città, è dedicato a uno di loro, Francesco Porzi, noto a tutti come Biscotto, giovane latinense che negli anni ‘60 con la sua straordinaria bellezza e i suoi modi eleganti e affascinanti riuscì a conquistare ingaggi dai più importanti stilisti e registi di quegli anni. Il libro è stato distribuito con la sponsorizzazione della Banca Mediolanum, sede di Latina, grazie all’iniziativa del direttore Renato Palombi. Lo scrittore e i suoi amici si ritrovano spesso al Bar Kristal, al Centro Commerciale Latina Fiori, e si raccontano la loro vita, le loro storie, e nel libro le raccontano ripercorrono la storia della nostra amata Italia dagli anni Sessanta fino ai giorni d’oggi. I protagonisti sono tutti pensionati tranne Diamante, un giovane di diciassette anni il cui vero nome è Marco. Nelle parole che Rosita, la ragazza del bar, pronuncia la prima volta che lo vede, c’è il chiaro presagio del turbamento che il ragazzo porterà dentro al gruppo di questi uomini maturi: “Che affascinante questo gay” – dice Rosita per i suoi modi effeminati e dolcissimi, per i suoi occhi dal colore del mare. L’autore mette in risalto la sofferenza di questo giovane facendoci toccare con mano le motivazioni della diversità sessuale e parla apertamente dell’amore che Marco prova per lui, facendoci comprendere l’umanità dell’amore diverso dall’amore “uomo donna” contemplato dai canoni religiosi. Marco racconta la sua infanzia di sofferenza segnata da un padre diavolo, un satana travestito da uomo con i modi gentili, che lo violentò all’età di nove anni e che con gli anni capì che, dietro la facciata di politico rispettabile per la società, era in realtà un tossico e uno spacciatore. Sua moglie, cercava di fermarlo, di contrastarlo, ma prendeva botte finché dopo dieci anni decise di uccidersi gettandosi sotto un treno.
Una storia spaventosa e surreale.
Trascrivo una pagina sconvolgente senza censura ma carica di sofferenza per un innocente che viene violentato e senza pietà trascorre così la sua infanzia. L’autore denuncia con il suo scritto l’inferno vissuto da questo bambino innocente e lasciato senza aiuto. Marco andò ad avvertire il padre del ricovero dell’ospedale della mamma per una colica renale e andò all’ufficio del padre. Trovando la porta socchiusa entrò e vide l’inferno. “Nell’interno dell’ufficio c’erano cinque soggetti, tre belle ragazze adolescenti dalla carnagione bianca nude insieme a due uomini molto avanti con gli anni, nudi.
Presi dal sesso non si accorsero di me che li stavo guardando. Mio padre aveva la testa fra le cosce di una delle ragazze, alla quale stava leccando la natura, mentre l’altro complice era dietro di lui che lo penetrava con il suo enorme membro aiutato dall’altra ragazza. Notai sul tavolo su di un foglio di carta argentata della polverina bianca, delle siringhe e un cucchiaio, e appoggiato sulla sedia c’era un abito talare di colore rosso con in bella vista lo zucchetto sempre dello stesso colore.
Sembravano degli spiriti assatanati, con gli occhi vitrei fuori dalle orbite.
Pensai quanta cocaina si sono presi per non accorgersi di me… ci son volute sei ore… per accorgersi della mia presenza… Il primo a vestirsi… il cardinale… il padre porge alle giovani donne ancora minorenni del denaro in contanti, tanti soldi tutti insieme non li avevo mai visti… dicendo di rivedersi presto con loro… guardo mio padre… non provo niente… emerito vigliacco e traditore… (…)”

Pierluigi Coggio

Maestro e direttore musicale
degli eventi culturali dell’Agro Pontino, con maestria riesce a mettere in luce le bellezze dell’evento lasciando un ricordo indimenticabile e video da rivedere con gioia senza stancarsi
delle immagini più volte riviste.

Massimo Gentile

Presidente dell’associazione
“Maggio sermonetano” lascia una grande impronta ogni anno per la capacità di riunire grandi musicisti e personaggi di profonda cultura abbellendo
la meravigliosa Sermoneeta dalle viuzze medioevali ricca di ristoranti dove si assaporano
pietanze indimenticabili.

Premio internazionale di Musica “Otto milioni” 2018 – Angela Maria Tiberi – Pianoforte Nero.

Strofa
Ricordi tristi e dolorosi
ritornano nella mia mente.
Vedo due bimbi ad ascoltare
la melodia del piano nero,
suonata dal loro giovane padre.
Quanta armonia e sintonia
c’erano nell’aria di festa nel tempo che si era fermato:
inchino al bel quadretto familiare.
Giorni felici e spensierati, mai si pensava alla morte trappola pronta ad adescare felicità rubata ai cuori amanti
Ritornello
Amore mio, te n’andasti in silenzio senza un lamento,
senza il nostro bacio di addio.
Ti amo, mio dolce ed unico amore…
Strofa
Sento malinconia nel cuore per questo mondo avido, senza amore per noi mortali. Io aspetto ancora te da sempre con i capelli grigi e con le rughe. Il viso rigato dal pianto, dolce musica ancora sento, le risate dei nostri bimbi prima della tua scomparsa improvvisa. Sbattono onde sulla roccia da quel giorno senza un sorriso tempo fuggito ma musica
del piano nero rimasta nei cuori.
Ritornello
Amore mio, te n’andasti in silenzio senza un lamento,
senza il nostro bacio di addio.
Ti amo, mio dolce ed unico amore.
Strofa
Ci accompagna la melodia
c’illudiamo del tuo ritorno
continuo ad amarti in silenzio
ti sogno in quegli attimi ancora
d’amore fino al profondo del cuore
Ritornello
Amore mio, te n’andasti in silenzio senza un lamento,
senza il nostro bacio di addio.
Ti amo, mio dolce ed unico amore.”

Angela Maria Tiberi, laureata in Economia e Commercio, docente di ruolo di economia aziendale, ha conseguito la Menzione speciale “Didattica interculturale”, Comune di Genova U.N.I.C.E.F., per il piano di lavoro presentato alla Provincia di Latina con l’I.T. S. C. Vittorio Veneto di Latina avente per oggetto “Poesia e narrativa, prosa e saggistica internazionale”.

Opere finaliste del Premio di Arti grafiche

“Otto Milioni” 2019

AG01 Aldo Gallina 134 voti
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AG02 Aleem Uddin Arts 1 697 voti
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AG03 Annullato 100voti
annullato
AG04 Dita Dīķe 1 236 voti
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AG05 Dita Dīķe 2 273 voti
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AG06 Dita Dīķe 3 239 voti
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AG07 Einars Repše 153 voti
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AG08 Ēriks Bāris 103 voti
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AG09 Flora Rucco 241 voti
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AG10 Frank W. Tansey 1 159 voti
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AG11 Frank W. Tansey 2 120 voti
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AG12 Guna Oškalna Vējiņa 74 voti
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AG13 Janis Drozdovs 2 132 voti
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AG14 Larachiche Mohamed 1 137 voti
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AG15 Larachiche Mohamed 2 167 voti
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AG16 Liga Sarah Lapinska 1 321 voti
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AG17 Liga Sarah Lapinska 2 669 voti
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AG18 Liga Sarah Lapinska 3 114 voti
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AG19 Liga sarah Lapinska 4 199 voti
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AG20 Marcos Robson Mota 58 voti
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AG21 Maurizio Pedace 1 819 voti
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AG22 Maurizio Pedace 2 181 voti
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AG23 Milena Petrarca 1 648 voti
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AG24 Milena Petrarca 2 79 voti
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AG25 Milena Petrarca 3 501 voti
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AG26 Milena Petrarca 4 156 voti
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AG27 Mirjana Milanovic 1 184 voti
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AG28 Mirjana Milanovic 2 1967 voti
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AG29 Nadeem Ansari 73 voti
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AG30 Simasilver Konya 58 voti
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AG31 Yuri Serebryakov 150 voti
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AG32 Zhayna Ilyasova 1 69 voti
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AG33 Ritirato 38 voti
AG33 Annullato
AG34 Valerien Bressy 1 355 voti
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AG35 Valerien Bressy 2 1023 voti
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AG36 Janis Drozdovs 1 131 voti
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AG37 Valerien Bressy 3 220 voti
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AG38 Valerien Bressy 4 102 voti
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PRIMO PREMIO
Arti grafiche “Otto milioni” 2019
AG28 Mirjana Milanovic 2 – voti 1967

SECONDO PREMIO
Arti grafiche “Otto milioni” 2019
AG35 Valerien Bressy 2- voti 1023

TERZO PREMIO
Arti grafiche “Otto milioni” 2019
AG21 Maurizio Pedace 1- voti 819

QUARTO PREMIO
Arti grafiche “Otto milioni” 2019
AG02 Aleem Uddin Arts 1 – voti 697

QUINTO PREMIO
Arti grafiche “Otto milioni” 2019
AG17 Liga Sarah Lapinska 2 – voti 669

Alessia Gaveglia
Nata in Belgio nel 1986, Alessia Gaveglia vive a Latina (Lazio) e ha studiato architettura presso il Liceo Artistico della città.
Dedica il suo tempo libero al disegno e all’arte, ritraendo animali, soggetti fantasy e volti.
Amante della Natura, in particolare dei gatti e dei mici di cui si prende cura ogni giorno, riesce a riprodurre dettagli e sfumature in modo iperrealistico.

Riportiamo due sinossi dell’artista a cura della Professoressa Milena Petrarca, Presidente del Premio Internazionale Magna Grecia (Latina – New York).

Anno 2016: «Nei suoi dipinti, Alessia Gaveglia unisce una tecnica sapiente, acquisita in anni di studio ed esercizio, ad una ricchezza cromatica che sorprende l’osservatore. Volti, paesaggi e soggetti di fantasia sono ritratti con leggiadra incisività dall’artista attraverso l’uso di tutta la gamma delle matite colorate».
Anno 2018: «I suoi dipinti sono tecnicamente perfetti ma non per questo rimangono asettici o freddi; emanano, al contrario, un calore vitale.
Inoltre, un sofisticato gioco di luci ed ombre conferisce, a ciascuna opera, quella specifica tipicità che, in fotografia, definiremmo “scatto d’autore”».

Ha esposto i suoi quadri al Palazzo M di Latina (2016), al Caffè degli Artisti di Latina (2016) ed al Museo della Terra Pontina (2017-2019).

Disegno di Perlina, gatta dell’autrice.

La sua pagina web www.facebook.com/alessia.gaveglia.arte/

Milena Petrarca,
nata a Pozzuoli nel 1950, vive e lavora a Latina trasferendosi, periodicamente, anche a New York.
Ha studiato all’Istituto d’Arte Filippo Palizzi di Napoli, dove ha conseguito il titolo di Maestra d’Arte.
Allieva del grande Scultore Lelio Gelli, è stata docente di discipline pittoriche presso il liceo Artistico di Latina.
Vincitrice del Premio internazionale di Arti Grafiche “Otto milioni” 2017, presentato nel Museo delle Culture MUDEC come evento inserito nel palinsesto di Bookcity Milano, è, tra l’altro, Presidente DILA Regione Lazio, Vicepresidente DILA Nazione Messico, Presidente del premio internazionale “Magna Grecia Latina New York”.
Poetessa e pittrice, ha presentato le sue opere in una lunghissima serie di mostre e manifestazioni culturali che sono state allestite sia in Itala e sia Negli Stati Uniti di America, riscuotendo sempre larghi consensi da parte della critica e del pubblico e ricevendo premi, riconoscimenti e attestati di partecipazione di notevole prestigio internazionale.
Donne dalla carnagione luminosa realizzate attraverso pennellate libere e cariche di energia e passioni raffinate, sembrano reincarnazioni di miti antichi, intanto che brillano in inni alla vita rallegrando gli sguardi degli osservatori che vengono trascinati in una realtà senza tempo.
Figure sacre e profane adornano immagini religiose di un potere affettivo nuovo, imponendo un rapporto inedito tra le forme, ed assestandosi in posizioni preminenti nel panorama pittorico attuale grazie a loro dinamismo moderno e complesso.

Silvana Lazzarino opinionista della testata giornalistica “Il Dispari” di Gaetano Di Meglio ha scritto di lei:
“Artista a trecentosessanta gradi, Milena Petrarca non è soltanto una pittrice di fama internazionale, ma è anche scultrice e poetessa che dona emozioni, oltre il tempo, legate all’uomo e alla sua vita, tra gioie e malinconie, passioni e speranze.
Le sue opere, presenti in molti musei italiani e americani ed in prestigiose collezioni americane, francesi, inglesi e cinesi, incantano per quel loro essere sospese tra realtà e sogno, mistero e poesia, avvolte da una luce che traspare da colori ora caldi e accesi, ora freddi e opachi.
Un talento capace di esplorare i diversi linguaggi dell’arte guardando in particolare all’universo femminile, alla donna nelle sue diverse sfaccettature tra mito e realtà, sogno e fantasia, passione e nostalgia.
Oltre a figure femminili intense e oniriche ha rappresentato anche paesaggi e nature morte.
La luce e lo sfumato: due elementi essenziali per la sua pittura in cui la realtà sfiora il sogno.
Aspetto quest’ultimo che ha spinto il noto critico Mario Fratti ad inserirla tra i più importanti artisti del gruppo Realismo Magico”.
La sua opera vincitrice del Premio internazionale di Arti Grafiche “Otto milioni” 2017 è stata scelta come immagine di copertina dell’Antologia “Penne, Note, Matite”.

Premio di poesia “Otto milioni” 2019 – Ottava edizione
PS49 Milena Petrarca – Pensiero Insistente
http://www.emmegiischia.com/wordpress/ps49-milena

Donna della verità
Pensiero insistente
Sempre presente
Nella tua mente…
Per un mondo
Privo di bellezza
Mentale…
Senza
Un cuore
Che fa
Battere
L’universo
Sempre
Più
Assente
Nella
Sua essenza.

Gianfranco Cilento
è nato a Napoli nel 1964. Fino dall’infanzia ha coltivata una profonda passione per le arti, operando, durante diversi anni, a fianco di alcuni importanti Maestri italiani dell’arte pittorica e del restauro. Ha lavorato in attività tese al recupero di beni culturali del mezzogiorno, applicando le nozioni di metodologia della conservazione, cinetica del deterioramento e metodologia d’intervento apprese frequentando alcuni corsi teorici. Attualmente, Gianfranco Cilento dispone di una pluriennale esperienza pratica nella conservazione di affreschi, mosaici, ed altre opere di rilevante importanza presenti nel ricco patrimonio artistico del mezzogiorno e, contemporaneamente produce in proprio una moltitudine di opere di pittura con una consistente varietà di soggetti, dovuta appunto, sia al suo continuo contatto con molteplici opere d’arte, e sia a specchio di una vita spesa a favore dell’arte con amore e dedizione. La partecipazione al 20° Concorso Nazionale di Pittura a tema libero (Prato 20 novembre – 5 dicembre 2010), organizzato dal Circolo di Prato del Dopolavoro Ferroviario di Firenze gli è valsa la pubblicazione in un’antologia di notevole pregio e di grande diffusione. Gianfranco Cilento, che da alcuni anni si è trasferito a Ischia, nel maggio-giugno del 2019 ha realizzato il suo grande sogno di esporre nel salone Onofrio Buonocore della Biblioteca comunale ischitana, durante la tre giorni dei Libri organizzata dall’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Castello Aragonese – Ischia

Flora Rucco,
diploma di Liceo Artistico e laurea in Conservazione dei Beni culturali”, poetessa e pittrice, ha pubblicato due libri di poesia ed ha partecipato a numerose Mostre di pittura. Segretaria naz. dell’Associazione “Calmana” museo delle donne del mediterraneo, è Presidente dell’Associazione “Exper’art” di Latina, Vicepresidente dell’Associazione “IBDART PEACE” e Vicepresidente delegata per la Regione Lazio dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Premio Arti grafiche “Otto milioni” 2019 -AG09 Flora Rucco

Premio di Poesia “Otto milioni” 2019 – PS27 Flora Rucco – Figlia
Figlia dolce conchiglia
raffica e vento
libri e talento.
Culla e tormento.
Riccioli e treccia
gran tenerezza.
Fasci di fiori al petto
sguardo stupito,
tradito.
Madre sospesa.
Figlia bianca e vermiglia
profumo di rose
e viole, beltà e meraviglia.
Figlia conchiglia
gioia e scintilla.
Specchio di essenze.
Culla del vento.
Carezze e baci.
Sogno e tormento.

Premio di Poesia “Otto milioni” 2019 – PS03 Flora Rucco – Neri
Neri siete voi
con la vostra opaca coscienza
gelida e bianca
senza più trasparenza.
Il vostro bianco
non riflette il nostro splendore.
Noi siamo
arcobaleni nel mondo
puro Amore.
Futuro saremo
d’umanità devastata,
manipolata e impazzita.
Perché noi neri
non siamo stranieri
apparteniamo alla Terra.
Siamo i fiori
messi al rogo,
i frutti dell’amore
di un’eterna estate.
La mano autentica
di una parola abusata,
svuotata, falsificata,
la Pace.

Gianna Formato Cavuoto Paganelli
Via del Giglio 3 – 04011 Aprilia Tel. 06923323. Cell. 3393445600

Mostre di pittura: Sermoneta@art 2008 – Personale ad Aprilia 2012 – Premio Internazionale Arte e cultura 2013 – Circolo artistico La Pallade 2013 – Trentunesima festa dell’uva e del vino, Prima edizione Marcantonio Colonna 2013 Lanuvio – Mostra collettiva Via Margutta Roma Associazione 100 pittori 2013 – Mostra alla Galleria Il Leone Roma 2014 – Mostra personale Aprilia 2018 – Mostra collettiva al teatro dei Dioscuri con l’Associazione Urbis et Arti, Febbraio 2016.

Riconoscimenti ottenuti per la poesia:
Centro culturale Giuseppe Gioacchino Belli Giugno 2009.
Accademia Internazionale F. Petrarca (Capranica) concorso Dante e Beatrice 2011.
Concorso Nazionale di Poesia Rosa Formisano: ediz. 2008 – premio speciale della critica; ediz. 2009 – premio speciale del venticinquennale; ediz. 2010 – premio speciale fedeltà sezione lingua; ediz. 2012 – premio speciale della critica; ediz. 2013 – speciale della critica; ediz. 2014 targa fedeltà; edizioni 2015/16/17/18 premi vari.

Gianna Formato Cavuoto Paganelli
Angeli di questa martoriata (Febbraio 2009)

A voi, ragazzi e soldati di Nassirya,
fiori all’occhiello di questa società impazzita,
ancora giovani vi stavate affacciando alla vita,
siete partiti credendo nella pace
e nella ragionevolezza dell’”homo sapiens”.
Ma così non è stato,
l’equilibrio si è spezzato, vostro malgrado.
Come la forza di un tornado
i vostri sogni e le vostre vite si sono sgretolati.
Non avevate esitato nel voler portare a quei fratelli
e ai loro bimbi serenità e pace (e tanto ne hanno bisogno).
I vostri cuori infiammati d’amore
e le vostre mani allungate non sono bastati.
La viltà dell’uomo e la crudeltà
non dovrebbero far parte di questa società!
Cari fratelli, non vedrete più sventolare la bandiera italiana:
avvolti in essa siete tornati…
Gioielli cari della nostra storia,
vi è stato proibito di godere delle gioie di questo mondo,
abbracciare e veder crescere i vostri bambini,
appagarsi amando una donna, far progetti per il futuro…
Dio che dolore profondo! Buca il cuore, devo fare una pausa.
Voi come gli altri eroi meritate rispetto e onori
e molto posto nei nostri cuori.
Non sono solo i vostri cari a versare lacrime,
ma tutto il popolo italiano.
Il vostro sacrificio non è stato vano,
un seme avete buttato e qualcosa è cambiato in questa società che pochi valori ha.
Ma voi tutto questo già lo sapete perché camminate nei Campi Elisi
e sicuramente Dio vi ha aperto le porte del Paradiso.
Nonostante quella piccola percentuale di uomini che vorrebbero trasformare
un equilibrio perfetto in un inferno puro, ricorrendo a falsi ideali:
uomini potenti della terra, badate a quello che fate,
incoraggiati dai vostri pari: alla resa dei conti le infamie non vi saranno perdonate!
Tenetene conto perché vi si ritorceranno contro!

Mario Ceroli, con la copertina e le illustrazioni, ha donata la sua arte a questa Antologia Magari un’emozione!

Con due semplici frasi “Carissimo Bruno, ho il piacere di comunicarti che Mario Ceroli farà la copertina dell’antologia nuova e autorizza la pubblicazione di opere sue fra le pagine.”, Adriana Iftimie Ceroli mi ha ufficialmente messo al corrente che il Maestro Mario Ceroli ha ritenute degne della sua stima le attività artistiche, culturali e sociali Made in Ischia organizzate e divulgate dall’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”.
Ciò ci onora enormemente e, nello stesso tempo, pone una più che prestigiosa pietra miliare sul percorso che da ormai oltre un decennio Roberta Panizza ed io andiamo inventando al solo scopo di “Fare riconquistare all’Arte in generale e alla Poesia in particolare il palco di primo piano che compete loro nell’attuale società italiana”.

Mario Ceroli, assiduo visitatore della nostra isola d’Ischia negli anni ’50-’60, oltre che essere lo straordinario artista rinomato a livello internazionale per le sculture e gli allestimenti scenici dei quali è zeppa la sua stupefacente produzione, è un uomo che ha familiarizzato con un numero indefinito di personaggi italiani e stranieri ricevendone attestati di stima che non si sono limitati a magnificare il suo valore artistico, ma hanno coinvolto tutta la sua cultura e tutta la sua personalità umana.
Mario Ceroli è un’icona che una consistente parte della società -pur nelle tante sfumature sociali in cui essa si articola- stima, apprezza e della quale è sempre pronta ad ammirare le produzioni.
Se Mario Ceroli può raccontare storie di suoi incontri con Picasso o Guttuso, con Montezemolo o Agnelli, con Villaggio o Benigni (in un elenco quasi interminabile), durante i quali i canoni artistici da lui espressi hanno trovato terreno fertile, beh! vuol dire che molti personaggi che fanno opinione saranno favorevolmente disposti “almeno” a dare uno sguardo a questa antologia del premio “Otto milioni” 2019 per esprimere un proprio parere sulla bontà del nostro impegno.
Mario Ceroli, per chi lo conoscesse solo vagamente (non conoscerlo è impossibile se solo lo si indichi come l’autore del Cavallo che fa bella mostra all’ingresso della RAI!) può essere sinteticamente presentato così come ve lo proponiamo nella scheda che segue.
Mario Ceroli (Castel Frentano, 17 maggio 1938) è uno scultore e uno scenografo italiano.
Si è formato all’Accademia di belle arti di Roma sotto la guida di Leoncillo Leonardi, Pericle Fazzini e Ettore Colla.
In principio indirizzò il suo interesse verso le opere in ceramica, per poi dedicarsi alla scultura lignea.
Già nel 1957 cominciò a sperimentare l’uso del legno, prevalentemente tronchi di alberi nei quali conficcava chiodi da carpentiere, vincendo, nel 1958, il premio per la giovane scultura italiana.
Subito dopo, alla fine degli anni Cinquanta, il legno diventò il suo materiale espressivo prediletto.
Nel 1964 espose, a Roma presso la Galleria La Tartaruga, alcune sagome, intagliate con un’imponenza monumentale, che lo resero celebre ben oltre Roma, tanto che la sua affermazione sulla scena internazionale giunse solo due anni dopo grazie ad alcune opere presentate alla Biennale di Venezia.
Di ritorno da un viaggio di formazione negli Stati Uniti, dove visse dal 1966 al 1968, Mario Ceroli debuttò, in qualità di scenografo, nell’allestimento del Riccardo III di W. Shakespeare per la regia di Luca Ronconi nel Teatro Stabile di Torino.
Il suo allestimento conquistò critica e pubblico per l’ardimento con cui volle racchiudere l’intero palcoscenico in un maxi involto scultoreo.
Sempre al teatro Stabile di Torino, nel 1969 fu collaboratore di Pasolini per l’allestimento di “Orgia”.
Contemporaneamente, in quegli anni, intagliava, in maniera ripetitiva, nel legno grezzo sagome umane di notevoli dimensioni che subito assunsero il ruolo di simbologia distintiva della sua produzione.
Il 1972 fu l’anno del suo primo incontro artistico con la lirica che avvenne direttamente nella Scala di Milano con la “Norma” di Bellini.
I bozzetti e le immagini fotografiche riprodotte nel grazioso piccolo tomo “Ceroli alla Scala” (voluto e pubblicato dagli Amici della Scala) rappresentano una scena fuori da ogni convenzionalità, concepita, come si legge nella prima parte del libro come “… ideale scultura lignea che si trasfigura, attraverso un movimento a rotazione e tagli di luce, in un tempio o in una foresta”.
Gran parte della sua produzione artistica si realizza attraverso allestimenti scenici per il teatro, il cinema e la televisione.
Infatti, il carattere “invasivo” del suo lavoro lo porta a sconfinare nel cinema, nella scenografia, nel disegno di ambienti, nella progettazione di chiese e del loro arredo interno, fino a un progetto, mai completato, di teatro.
Numerose sono le sue istallazioni monumentali.
Le più note: Piazzetta dell’Orientale (1972) e Teatro (1989) a Portorotondo;
Squilibrio nella Sala voli internazionali dell’Aeroporto di Fiumicino (1986); l’Unicorno alato (1990), in legno rivestito di oro, esposto all’ingresso della sede Rai di Saxa Rubra; Goal-Italia’90 al Foro Italico di Roma (1990).
Ha operato a livello ambientale anche in edifici sacri curando l’arredo della chiesa di Porto Rotondo (1971), di Santa Maria Madre del Redentore di Tor Bella Monaca, a Roma (1987) e di San Carlo Borromeo al Centro Direzionale di Napoli (1990).
Ha realizzato a Bologna la cosiddetta “Casa del Nettuno”, un contenitore ligneo decorato con la silhouette Uomo galleggiante, che ha costituito il cantiere di restauro della statua bronzea del Nettuno del Giambologna (1988).
Attraverso un’intensa attività di scenografo ha prodotto la scenografia del Riccardo III di Shakespeare (1968) per il Teatro Stabile di Torino (per cui ha realizzato la scultura La grande Cina, invenzione che vede in scena il sistema delle grandi sagome umane i cui movimenti sono sospesi in uno spazio metafisico, oggi conservata allo CSAC di Parma).
Dalla metà degli anni Ottanta ha introdotto nelle sue opere l’uso di lastre di vetro.
Ammirando le sue sculture vi si possono recepire frequenti parafrasi di famose opere del passato, come quelle nelle quali ha interpretato i disegni di Leonardo dell’Uomo Vitruviano (Disequilibrium 1967) e l’Ultima Cena (legno dipinto – 1981).
Nel 1997 donò al paese d’origine, Castel Frentano, una copia della scultura lignea L’uomo vitruviano collocandola nel piazzale della Concezione. Nel 2007 è stato chiamato dal Palazzo delle Esposizioni di Roma a partecipare alla sua riapertura ufficiale con una scelta delle sue principali opere. Nel 2008 la giunta comunale della città di Siena gli ha affidato il compito di dipingere il drappellone per il Palio. Autore del proprio ambiente di vita e di lavoro, Ceroli ha raccolto alle porte di Roma, in uno spazio di 3000 metri quadrati i suoi lavori, in una sorta di casa-museo. Luogo straordinariamente suggestivo per il numero (oltre 500) e per la qualità dei suoi lavori ivi raccolti in una forma di museo embrionale, in continuo mutamento e accrescimento, che egli è fermamente intenzione ad aprire al pubblico onde renderlo vivo, fruibile, utile e, infine, stimolo e modello a vantaggio delle più recenti generazioni di artisti.

Bruno Mancini

Nella foto: Mario Ceroli e Adriana Iftimie Ceroli
Opere finaliste del Premio di Giornalismo “Otto Milioni” 2019

GI01 Adriana Iftimie Ceroli – Simbolicamente Ischia https://www.emmegiischia.com/wordpress/gi01adriana/
GI02 Adriana Iftimie Ceroli – Simbolicamente la scrittura
https://www.emmegiischia.com/wordpress/gi02adriana/
GI03 Angela Maria Tiberi – La vera amicizia
https://www.emmegiischia.com/wordpress/gi03angela/
GI04 Angela Maria Tiberi – Giuliano Moretto
https://www.emmegiischia.com/wordpress/gi04angela/
GI05 Daniele Bartocci – Roberto Mancini
https://www.emmegiischia.com/wordpress/gi05daniele/
GI06 Silvana Lazzarino – Adriana Iftimie Ceroli
https://www.emmegiischia.com/wordpress/gi06silvana/
GI07 Liga Sarah Lapinska – Guntars Jirgensons
https://www.emmegiischia.com/wordpress/gi07liga/
GI08 Liga Sarah Lapinska – Le canzonette
https://www.emmegiischia.com/wordpress/gi08liga/
GI09 Daniele Bartocci – Gli investimenti digitali
https://www.emmegiischia.com/wordpress/gi09daniele/

Adriana Iftimie Ceroli

Tra le più interessanti raccolte di versi edite in Italia nel 2018 c’è la silloge poetica di Adriana Iftimie Ceroli, dal perentorio titolo “Poesie” (Ed. Albatros). L’autrice, nata in Romania al tempo della dittatura comunista di Ceausescu, ha scelto oltre vent’anni fa di vivere a Roma, affascinata dall’antico splendore di una tradizione che lei ritiene, ancora, la culla della cultura occidentale. Il libro, che si apre con la prefazione di Pietrangelo Buttafuoco e l’introduzione di Pamela Michelis, è illustrato dalle immagini di alcune opere di Mario Ceroli, compagno di vita della poetessa. Ma ben oltre questo intimo rapporto personale è di per sé molto significativo l’accostamento tra i componimenti pubblicati e le opere di un artista che più di altri ha attraversato, dentro i canoni dell’arte povera, l’esperienza della materia assoluta. Allo stesso modo la parola scritta di Adriana sceglie di trattare, come fosse materia, l’iperbole stessa della poesia, o la sostanza delle nuvole. Perché è nella proteiforme morfologia del cielo che lei trasferisce i simboli delle vicende umane, a iniziare dalle proprie. Mentre nei termini, nelle parole, molto spesso cerca e trova quelle declinazioni di verità che le emancipano dall’abuso stereotipato e melenso. Allora il vento, le stelle, il ghiaccio, la neve, sono profili dell’esistere attorno ai quali dipana un percorso circolare fatto di improvvise accelerazioni del pensiero, quasi sinestesia, e lunghe soste nelle quali riprendere la consapevolezza dell’itinerario del viaggio che attraversa emozioni e sentimenti, sottolineato dalla potenza delle opere di Ceroli. La metafora si apre già nella struttura dei versi, che assumono forme e ritmi mutevoli come appunto è per le nuvole, e a ognuna di esse attribuisce un senso e una ragione. La scrittura è a volte morbida, avvolgente, altre diventa asciutta, spigolosa e secca, priva di qualsiasi orpello. Il componimento può soffermarsi a lungo sul frammento di una singola emozione, trattandone i contorni con un linguaggio che risente fortemente di pulsioni oniriche, surrealiste.
Solamente gli occhi sanno ancora / la forma della solitudine / mentre l’amore balbetta sul rogo / e mi sento nevicata qui. / E sono bianca come se tutti i cigni / avessero perso le piume qui / ed io mi costruisco dolori in qualche lacrima. / Non finisco di scrivere tutto ciò che vorrei scrivere, / e sono così povera e ricca / e mi sacrifico per il segreto della luce / avendo solo un mucchio di parole rosse, disordinate, / che prendono il volo / e si stendono come candele accese. Oppure può icasticamente vergare tratti scarni, che solcano la coscienza come tagli profondi incisi nel legno.
Amo. / Cresco. / Mi spengo. / Sono vento.
Cambia da pagina a pagina, da un componimento a un altro, anche il punto di vista dell’indagine poetica, che spazia dalla ricerca del significato recondito e intimo dell’introspezione“Ho solo un albero come bagaglio, / e trascino i rami verso il cielo / con cui chiacchiero di speranze, (…)” al disincanto sottile della condizione umana“ Appannavo tutta come il pane bianco. / Le stelle mi guardavano incuriosite. (…)” Difficile trovare in questi componimenti una traccia seppur minima di uno stato di quiete, di catarsi. Sono parole attive, urgenti, proiettate dinamicamente all’osservazione della vita, a imparare e assorbire i paradigmi della cultura occidentale e sviluppare un mood esistenziale in cui trasferire il suo amore per Roma e coniugarlo alle sue letture giovanili. Quando dalla libreria di suo padre attingeva a Proust, Zola, Kafka, Schopenhauer. Così i versi di questa raccolta creano un mulinello di pensieri e sentimenti. Versi spesi generosamente a superare, come in un balzo, gli ostacoli che innalza l’ipocrisia umana dell’apparenza. La loro bellezza, la loro genialità consiste nella capacità di coinvolgerci in questo viaggio dentro la condizione umana che non ha vincoli e pregiudizi. Che non ha barriere tra il pensiero e la carne, tra la materia e le nuvole, che anzi delle nuvole sa farsi materia e proporla allo stupore attento del lettore

Giuseppe Scaglione

Premio di Giornalismo “Otto milioni” 2019 – GI01 Adriana Iftimie Ceroli – Simbolicamente Ischia

È un eccellente simbolo del centro spirituale primordiale. Ci si arriva soltanto volando, o sull’acqua. Omero parlava della Siria primitiva la cui radice è la stessa di Surya, il nome ascritto del sole, ed era un’isola centrale o polare del mondo. Può essere identificata con Tula iperborea o la Thula greca, etimologicamente ritrovata dagli aborigeni dell’Atlantide. Thula si scopre anche nei miti indiani, cambogiani: è l’isola bianca dei felici. Secondo i musulmani, il paradiso terrestre si trova in un’isola di nome Ceilon e Zeus è originario dall’isola sacra Minas, la patria dei misteri. Un’isola centrale dal punto di vista religioso è citata nella Ricerca del Santo Graal. Lì sarebbe situato un tempio nel bacino quadrato del lago Anavalapta.
Si dice che questo posto faccia guarire le malattie del corpo e della mente. I celti hanno sempre rappresentato l’altro mondo e le meravigliose rive al di là delle navi irlandesi sotto forma di isole situate all’ovest o al nord del mondo. Le divinità irlandesi delle tribù della dea Diana sono arrivate sulla terra portando alcuni talismani magici e le quattro isole del Nord del mondo, mentre l’Irlanda, con la sua provincia centrale, Meath (colei di mezzo) è anch’essa un’isola divina.
Sembra che la Gran Bretagna fosse l’isola per eccellenza, secondo i racconti di Cesare e i testi irlandesi.
Pare che lì vi andassero i druidi per cesellare e completare le conoscenze sulla sacra scienza e per rafforzare la dottrina ortodossa.
La psicanalisi moderna ha sottolineato, specialmente, un lato essenziale dell’isola: il fatto che essa evoca un rifugio.
La ricerca dell’isola da scoprire, o sconosciuta, o ricca di sorprese, è una delle tematiche fondamentali della letteratura, dei sogni e desideri.
Gigi Sabani soffriva della psicosi dell’isola. Non vi andava mai perché non si sentiva al sicuro. Gli mancava la terra ferma.
Gli dava il senso della claustrofobia.

Premio di Giornalismo “Otto milioni” 2019 – GI02 Adriana Iftimie Ceroli – Simbolicamente la scrittura

La storia della scrittura risale a circa 6000 anni fa. I grandi maestri spirituali, Socrate, Buddha, Gesù Cristo non hanno lasciato come testimonianza nulla di scritto. Un antico documento, rappresenta Toth, divinità egiziana anche della scrittura, che estrae alcuni caratteri dai ritratti degli dei. Perciò essa ha un’origine sacra e si identifica con l’essere umano. È il segno visivo dell’attività divina, della manifestazione della parola. Qualche esoterico musulmano sosteneva che le parole sono il corpo di Dio. In India, Saraswati era la dea le cui parti del corpo erano le lettere dell’alfabeto. La pronuncia del nome della divinità suprema degli ebraici, Yahveh, è composta da quattro lettere, come quello di Allah, e ciò rappresenta la determinazione quaternaria dell’unità. Il simbolismo cosmologico delle lettere è sopravvissuto nel rituale praticato nei tempi in cui la chiesa cattolica evocava la propria dominazione sul tempo e sullo spazio, parlando degli alfabeti latini e greci.
È facile intendere che le lettere conferivano alla Santa Scrittura un pluralismo di sensi gerarchizzati, che secondo Dante erano quattro di numero, mentre per il Corano, sette. Seguirono gl’ideogrammi ed i geroglifici. La scrittura cinese è essenzialmente simbolica, perché non usa alcun segno al quale si possa attribuire un altro tipo di significato. Così possiamo affermare che scrivere o parlare in cinese comporti più la preoccupazione di diventare efficace che non quella di ubbidire ad un bisogno strettamente intellettivo. Anche i celti usavano la scrittura.
Essa sorgeva dal dio incatenato, Ogmios, e aveva valore magico.
Il fondatore della linguistica moderna, Ferdinand de Saussure, ha fatto una distinzione pertinente: il linguaggio e la scrittura sono due sistemi ben distinti. La scrittura materializza la rivelazione tagliando il legame umano per sostituirlo con delle lettere o dei segni.
Per fare reagire la rivelazione c’è bisogno del parlare.
“Nelle anime non si scrive con l’inchiostro”, diceva Josepf de Maistre.
Premio di Poesia “Otto milioni” 2019
PS01 Adriana Iftimie Ceroli – Poema 1

Ho cent’anni o forse solamente uno.
Un’immensità o solamente
il fischio che spacca la membrana
del silenzio della montagna.
L’uomo che sale, vincente
o perpetua vittima, che scende.

Mi alzo dalle nebbie del sonno:
quanta gente incontrerò oggi?
Il tuo viso vedrò oggi, Dio!
Guarda, questa fetta di pane ti somiglia.
Hai un arcobaleno di sudore intorno alla fronte,
cercando l’orizzonte che protegge la gente
dall’invasione del passato.
E i palmi delle mani ti somigliano,
una sopra l’altra come la vita che si aggancia
al senso della perdita.
L’uomo che amo
ha esattamente il tuo viso.
Gli accarezzo il corpo
e dico: Dio, senti com’è forte
il mio amore per te?
Senti che potrei perdermi in un abbraccio?
La gente che ti allontana,
scagliandoti pietre addosso,
ha il tuo viso. Sei tu l’innamorato
frustato per vedere dove penetra
il fulmine della sferzata.

Premio di Poesia “Otto milioni” 2019
PS04 Adriana Iftimie – La mia mente

Vola l’anima nei tuoi odori vivi,
di terra che non c’è.
Volo con premura nei tuoi discorsi aridi,
affamati di un sì, di un consenso all’attimo,
con fame di pane, di madre perduta,
affamato di tutto.
Vola la mia carne, grembo stordito,
ancora incompiuto
pasto alla mia destinazione.
Vola la mia mente malata.
Forse vola
cercando lo stesso ristagno tuo,
la stessa casa di perdizione,
la stessa notte perversa,
per dire che va bene così.
Vola la mia pelle in cerca delle tue rughe,
approfondite sui miei pensieri.
Volano i miei anni
contro l’autunno tuo in cerca del volo.

Premio di Poesia “Otto milioni” 2019
PS12 Adriana Iftimie – Il mio nome

Il mio nome sei tu,
cicatrice nella mia pelle bianca,
bruciata nella fabbrica
dei tuoi comandamenti.
Ordine squilibrato con te,
combatti da sempre la stessa carne,
ti svendi all’orgoglio.
Il tempo non cambia atmosfera,
diventa un gioco
di luci sbiadite.
L’ossigeno riveste l’idea di essere.
Non devi pensare ai frutti
della nostra mente umana
mostri che dicono “Ti odio!”

La pelle rigenera ogni volta.
Non devi pensare al rogo
che brucia i miei sensi di amore.
L’orgoglio ti uccide
e gli anni misurano l’anima
che genera solo prigioni
e ombre riflettenti l’abisso.

Premio di Giornalismo “Otto milioni” 2019
GI06 Silvana Lazzarino – Adriana Iftimie

Coraggio, determinazione, profonda sensibilità e un’innata curiosità sono state le motivazioni principali che hanno accompagnato Adriana Iftimie, scrittrice e poetessa bella, colta, sensibile, amante della letteratura e della poesia. Nata in Romania, Adriana nel suo percorso di bambina, giovane donna e madre ha saputo cogliere gli aspetti positivi della vita nonostante la sua infanzia e adolescenza siano state dolorose e difficili per la critica situazione familiare e l’atmosfera del regime. Sotto il regime di Ceausescu ha dovuto trovare in se stessa quella forza ed energia per fare di ogni suo giorno un’opportunità per essere felice. Curiosa da sempre, fin da piccolissima a farle compagnia non erano giocattoli e bambole, bensì i libri della libreria del padre tra i quali Proust, Schopenhauer e Zola. Così già a 4- 5 anni riusciva a leggere testi di letteratura e filosofia con cui trascorreva molti pomeriggi. Lo studio è stato importante per la sua formazione culturale e personale: attenta e interessata ai vari argomenti che apprendeva a scuola, Adriana si mostrava molto portata per le diverse materie fin dalle elementari quando ha scoperto una particolare predisposizione per la poesia con cui dare vita alle proprie emozioni e stati d’animo. A sei anni ha scritto la sua prima poesia intitolata “Il cuore è una foglia”. Caduto il regime, espatria, e dopo diversi spostamenti, incontri ed esperienze come fotomodella e nel cinema in diverse fiction, giunge a Roma dove vive da 24 anni con i figli Alessia e Kevin ed il suo compagno il Maestro Mario Ceroli scultore noto al pubblico per il Cavallo alato posto di fronte alla sede RAI di Saxarubra. Mario Ceroli è anche autore di 4 chiese: una a Porto Rotondo, una a Tor Bella Monaca, una a Napoli ed una all’Istituto Superiore di Polizia, e di tante altre opere collocate in Italia e nel mondo. Adriana è autrice di una sceneggiatura e ha pubblicato due libri e vinto un primo premio internazionale di poesia con “InimaPierduta” scritto completamente in italiano. Un libro che ha ricevuto molte testimonianze di stima ed apprezzamento da parte di personaggi illustri tra i quali vanno menzionati: Paolo Villaggio, Luca Cordero di Montezemolo, Bimba De Maria.

D: – Alla poesia ti sei accostata fin dall’età di sei anni quando hai scritto il tuo primo componimento “Il cuore è una foglia”, quali gli autori che amavi leggere più di frequente? Quali tematiche affronti nei tuoi versi con cui parli delle tue emozioni?
R: – Naturalmente leggevo autori romeni. In adolescenza ho scoperto Pirandello, Alighieri, Montale; i miei versi raccontano parole mai dette, ricordi sottili dell’anima, amori proibiti, sogni, presente, passato, futuro, stagioni. Potrei dire che scrivo di getto ciò che sento al momento.

D: – Lasciare la tua terra, la Romania, ha rappresentato un distacco difficile, ma ha segnato l’inizio di una nuova vita, seppur attraverso spostamenti da un luogo ad un altro. Cosa ti ricordi a livello di sensazioni di quando hai messo piede in Europa?
R: -Lasciare la mia terra, nonostante i successi avuti come modella e fotomodella mi ha restituito una nuova occasione. L’Europa l’ho vissuta da privilegiata, continuando a fare la modella a Francoforte, Düsseldorf e Zurigo.

D: – Il tuo primo libro di poesie è INIMA PIERDUTA. Me ne parli?
R: – “Inima Pierduta”(anima perduta), significa l’inizio di una nuova me, in una lingua che parlavo bene. Fui incoraggiata dal mio compagno a riprendere la scrittura. Mi fece scrivere la prefazione di un suo catalogo “Il Sesto Senso”. Un lavoro complesso che rappresentava me, esposto anche al museo PS 1 di New York. Presentando il libro fui colpita dall’accoglienza ricevuta dal pubblico e dai personaggi famosi arrivati per me nelle librerie. Ho tanti articoli nei giornali dell’anno 2002.

D: – Quali personaggi di spicco del mondo dello spettacolo hai conosciuto con il tuo lavoro nelle fiction e come modella?
R: – Ne ho conosciuti tanti! Alcuni sono morti. Posso nominare Paolo Villaggio, Pasquale Squittieri, Claudia Cardinale, Franco Nero, Luca Cordero di Montezemolo, Vittorio Sgarbi, Califano, Umberto Tozzi, Corinne Clery, Serena Grandi, Lorenzo Flaherty… A parte gli amici scomparsi, con gli altri sono tuttora in contatto ed ottimi rapporti.

D: – Importante è stato l’incontro con la DILA, Associazione Culturale da Ischia l’Arte, e Bruno Mancini. Come hai conosciuto Bruno Mancini, affermato scrittore?
R: – L’incontro con il grande amico e scrittore Bruno Mancini fu uno dei più storici legami. È nato in facebook, per caso. I miei figli per prendermi in giro, circa 14 anni fa, più o meno, mi hanno creato un profilo nella rete social e poi creai un gruppo, e mi sono iscritta nel gruppo di Bruno Mancini.

D: – Quale la prossima pubblicazione in uscita?
R: – La prossima pubblicazione sarà “Il Cantico del Cigno”, sempre poesie. Inseguito un’antologia in 5 lingue. (….)
Silvana Lazzarino
Opere finaliste del Premio di Narrativa “Otto Milioni” 2019

NA01 RITIRATA
NA02 Adriana Iftimie Ceroli – Simbolicamente il fulmine
http://www.emmegiischia.com/wordpress/na02-adriana/
NA03 Adriana Iftimie Ceroli – Simbolicamente Ischia
http://www.emmegiischia.com/wordpress/na03-adriana/
NA04 Alessandro Corsi – La ballata del mare incantato
http://www.emmegiischia.com/wordpress/na04-alessandro/
NA05 Liga Sarah Lapinska – Fiaba bianca
http://www.emmegiischia.com/wordpress/na05-liga/
NA06 Liga Sarah Lapinska – Fiaba Rossa
http://www.emmegiischia.com/wordpress/na06-liga/
NA07 Andrea Giostra – Mastr’Antria
http://www.emmegiischia.com/wordpress/na07-andrea/
NA08 Andrea Giostra – Donna vita
http://www.emmegiischia.com/wordpress/na08-andrea/
NA09 Angela Maria Tiberi – Ritorno alla terra
http://www.emmegiischia.com/wordpress/na09-angela/
NA10 Angela Maria Tiberi – Debutto in teatro
http://www.emmegiischia.com/wordpress/na10-angela/

Liga Sarah Lapinska:
Grazie per avermi ispirato a realizzare la nostra antologia, che è un riflesso della nostra vita!

Grazie a mio padre Viesturs Lapinskis, Anastasija Aniskina e Max Huber che sono morti molto tempo fa. Grazie a Adam Ilyasov, Aleksandr Abushajev- Iskander, Aivars Bergers, Glikerija Bērziņa, Ilze Butkus, Alvils Cedriņš, Boriss Cilevičs , Valery Chursanov , Jānis Čamanis, Antonio Di Nauta, Sergey Dmitrijev, Sebastiano Grasso, Anna Greivule, Valentins Grigorjevs, Ajub Ibragimov, Ņina Izopa, Guntars Jirgensons, Raffi Kharajanyan, Sergey Kyrychenko, Aivars Krancmanis, Andris Ķipurs, Igor Kulev- Marinaio, Anastasija Lide, Jānis Lūsēns, Bruno Mancini – Pescatore, Viktor Mishin, Raimonds Pauls, Ellina Ravdina, Andris Rāviņš, Lidija Ribkina, Baiba Rivža, Vera Roķe- Giardiniera, Eva Strazdiņa, Ksenia Svetlova, Angela Maria Tiberi, Aidis Tomsons, Sarmīte Vanaga, Marģers Vestermanis, Janis Jan Zarins, Nunzia Zambardi, Tod Yeffet e tanti altri.

Ārija Norkalne: Mi preoccupa che gli scrittori e pittori di grande talento, Ajub Ibragimov di Cecenia, mia figlia Liga Sarah Lapinska, l’americano Frank W. Tansey 2, non siano sufficientemente apprezzati. Purtroppo, non solo nel campo dell’arte, i più eccellenti sempre più spesso non sono apprezzati.

AG32 Opera finalista
Premio di Arti grafiche
“Otto milioni” 2019
Zhayna Ilyasova

Opera finalista Premio di Poesia “Otto milioni” 2019
PS36 Ligija Kovaļevska
Permette di vivere cosi

Permette agli alberi di crescere, crescere diritti e curvi.
Permette al fiume di lanciare zigzag.
Permette agli uccelli di cantare fino al mattino presto.
Permette al cuore di amare
non contando gli anni.
Permette di inciampare molte volte e alzarsi di nuovo.
Permette di lodarsi,
quando il dolore strangola il cuore.
Permette di vivere cosi
come Dio a noi l’ha dato.
Sotto il sole questo è meglio di niente…

AG36 Opera finalista
Premio di Arti grafiche
“Otto milioni” 2019
Janis Drozdovs

Opera finalista Premio di Poesia “Otto milioni” 2019
PS54 Eduards Aivars
Siamo passati sopra l’arcobaleno

Siamo passati sopra l’arcobaleno
come una poliziotta bellissima addormentata
Prendiamo la corsa,
prendiamo remi in fretta,
dov’è nel lago una nuova isola.
La torta del tuo compleanno con candele accese.
Anche se è l’isola, deve essere spenta!
Meno male, che può succedere, distinguersi eccetera.

Hai da sola spento tu le candele, ti applaudo.
Su questa isola, che adorabile -questa panna montata, ciliegie.
Un cespuglietto delle eriche (sela*) eccetera.

AG30 Opera finalista
Premio di Arti grafiche
“Otto milioni” 2019

Opera finalista Premio di Poesia “Otto milioni” 2019
PS52 Anita Ķēķe
Barche dei lini

Lunghe barche delle nuvole.
Lungo il cielo notturno vanno.
L’autunno è venuto.
Le anime dei lini nel cielo s’incantano.
Nello spazio la riflessione del cielo lascia.
Ascolta l’eternità e i respiri dei lini. Con la lunga coda una cometa
per i lini scrive le lettere.
Le stelle così lontane la luce s’accendono.
Questa notte incontra i cari tuoi,
quelli che danzano nei prati del cielo, nell’eternità sono divertenti da ridere.
E verso il raggio di luce bianca
silenzioso verrà l’angelo custode
portando il respiro dei lini,
per riempire lo spazio con l’amore. Tardi nell’autunno
le anime dei lini nel cielo s’incantano.
Al cielo notturno
le barche dei lini vanno.

AG08 Opera finalista Premio di Arti grafiche
“Otto milioni” 2019
Ēriks Bāris

AG10 Opera finalista
Premio di Arti grafiche
“Otto milioni” 2019
Frank W. Tansey

AG31 Opera finalista
Premio di Arti grafiche
“Otto milioni” 2019
Yuri Serebryakov

Liga Sarah Lapinska – Gli umiliati s’alzano

Dedicata a Guga- Igor Kulev.
Io vorrei avere il tempo per entrare nella tua dimensione mentre, nel nostro mondo intero, gli altri mondi capiamo, accettiamo, scommettiamo, perdoniamo.

Gli umiliati s’alzano, ma che occhi belli.
La riva c’è in anticipo o in ritardo. Forse, sostituire la pelle?
Se fossimo lucertole. Ma, non importa.
Io vorrei solo avere il tempo, non dobbiamo iniziare da Aleph,
per amarti come un uomo, come un bambino,
come gigolò, come padrino, non così, non così.
Come un Dio, uno Spirito continuarti
in tutti i nostri mondi che rotoliamo,
ci guardiamo, ci scambiamo.
Se non fossimo in un mito.
Abbiamo vissuto un sacco di cose, ma non importa.
Come tutti quelli che capiscono la fraternità,
come tutti quelli che hanno gli occhi belli.
A cui non importa dell’eternità, siamo quelli.
Dietro di noi i mondi dei mondi muoiono e nascono.
Allora, tu in me e io in te, viviamo, di nuovo,
perché noi siamo vasti.

PS39 – Premio internazionale di Poesia “Otto milioni” 2019
Liga Sarah Lapinska
Appena nati

Presenza, chi sei?
Apriamo gli occhi per nascere
l’un l’altro, come il sole ogni mattina, oggi caldissima,
e la rugiada sulle palpebre,
foglie selvaggiamente verdi.
Assorbiti. Scomparire.
Appena nati.

L’ancora viene gettata sulla riva.
Le spirali delle felci si trasformano in embrioni di pesce,
e le fonti, nascoste sotto la zolla, saltano e fluiscono attraverso la sabbia, prendendo velocità.
Crederci.
I nostri occhi limpidi appena nati
ancora senza la luce un po’ scura, indistinta.
Nascere l’un l’altro.
E ingenua la dignità!
Come le ombre nelle sere cresceremo
per prosperare di notte.

Chiaro di luna
sulle acque non naufragate.
In tutte le canzoni, in ogni seconda presenza, chi sei?
Ti ringrazio.

GI08 – Premio internazionale di Giornalismo “Otto milioni” 2019
Liga Sarah Lapinska – Le canzonette del cuore.

Per la prima volta ho incontrato Marģers Vestermanis nei pini di Rumbula. La sua voce è clamorosa, e quello che dice convince.
Alcuni oratori hanno ammesso, onestamente, che non hanno altro da dire dopo aver ascoltato Marģers Vesterman parlare dell’Olocausto e su coloro che leggono libri e girano film e discutono, affermando che non erano tempi così orribili, o che tutti i tedeschi o tutti i lettoni si sono resi colpevoli. Gli ho dato una delle nostre antologie subito dopo la commemorazione dicendogli che quel libro non è dei nostri più recenti. Gli ho detto che per me era importante darglielo perché avevo letto a lungo la storia dell’Olocausto scritta da chi la racconta onestamente, per esempio Andrievs Ezergailis e Marģers Vestermanis.
“In mille dei miei sogni dell’infanzia ho visto me stessa come Maryam, un’ebrea, perseguitata, con la stella di Davide sull’abito, e poi quei sogni li ho rivisti nella mia vita. Mi sono sentita felice durante quasi tutta la mia vita, che è simile sia al Biblico Cantico, sia al libro di Yob. Sono sorpresa da coloro che non hanno notato che una storia così recente e tragica come l’Olocausto si ripete: c’è chi ride e non crede che qui in Europa le persone siano torturate e uccise in massa senza che ciò venga nascosto troppo ai troppo impauriti.
Non importa se siamo ebrei, gay o sciamani, se esprimiamo i nostri pensieri su qualche presidente francamente antipatico, leggiamo i nostri cognomi nella lista delle vittime già domani o in quella dei prigionieri. Lista abbastanza lunga da compararla, proprio come le buche da riempirle, che sono già state scavate.”
Mi ha ringraziato e ha detto che il libro è un valore come tale, vecchio o appena rilasciato. Le posizioni nel nostro mondo sono sufficienti per i neonati e i vecchi. Marģers Vestermanis è nato il 18 settembre 1925.
Raccoglie canzoni ebraiche dagli imprigionati nei campi in Lettonia.
Come storico ha un interesse speciale per le passioni di coloro che hanno rischiato la vita salvando altri, non solo ebrei. Quando aveva 16 anni, fu imprigionato nel ghetto di Riga. Poi nei campi di concentramento. Fuggì a Liepāja, una città al mare, dalla sua marcia verso la morte. Se noi, fuggiti, non incontriamo lungo la nostra strada gente sia coraggiosa, sia generosa, possiamo rovinarci in ogni età.
Tutti i suoi familiari morirono nell’Olocausto. Come me, quando era vicino alla morte, canta. La canzone del suo amico Isaiah Dvorkin divenne un inno non ufficiale del movimento di resistenza:
“Dermon zeh dem monat dezember,
Den jorcait fun dain orb

Uomini zol dir nit darfen dermonen
Dem cil fun dain leben gešvind. ”
Marģers Vestermanis scrive: “Durante la seconda guerra mondiale, i nazisti hanno superato tutti i record, ma ciò non significa che la sadica crudeltà sia monopolio dell’imperialismo tedesco.“
L’esperienza mostra che la crudeltà è inerente all’imperialismo in generale. Sottolineare i parallelismi è sempre rischioso, perché la storia non si ripete mai. Il padre di mio padre, Fritz, un ebreo, è stato portato di notte in una direzione sconosciuta, non tornando, mentre mio nonno Alberto, un insegnante, parzialmente ebreo, era uno di coloro che spararono agli ebrei di Jelgava. Erano imprigionati, prima della sua morte, non lontano dal mercato attuale di Jelgava. Dovremmo testimoniare tutta la verità su ciò che sappiamo? No. Occorre lasciare aperte le porte dei nostri cuori per coloro che rimpiangano i propri errori. Sono sempre inspirata dalla nostra antica canzone Tumbalalaika.
Non solo la melodia, ma la risposta di una ragazza, simile a me stessa, che brucia, ma non finisce mai. No, purtroppo, il sole non è eterno, o, per fortuna, nessun incendio è immenso. Ecco una dalle canzonette del cuore mio:

E il ragazzo sta pensando.
Durante tutta la notte a che cosa vale la pena e che cosa non va.
Che cosa vale la pena e che cosa non va.
Tumbala, Tumbala, gioca balalaika
Tumbala, Tumbala, Tumbalalaika
Tumbalalaika, gioca balalaika
Tumbalalaika, per renderci felici.
Ragazza, ragazza, la risposta ti chiedo. Cosa si può senza pioggia, si può crescere?
Cosa può bruciare e non finire mai? Cosa si può senza lacrime piangere?

Oh, mio sciocchino, perché mi chiedi questo?
La pietra sì, può senza pioggia crescere. L’amore sì, può bruciare e non finire mai. Il cuore sì, può senza lacrime piangere.
Cos’è più alto di una casa?
Cos’è più veloce di un topo?
Cos’è più profondo di un pozzo?
Cosa è amaro, più amaro del fiele?
Il camino è più alto di una casa.
Il gatto è più veloce di un topo.
La Torah è più profonda di un pozzo. La morte è amara, più amara del fiele.

Facendo le traduzioni in diverse lingue delle canzoni delle vittime dell’Olocausto, tristi ma non preoccupate di ciò che non dovrebbe accadere, ho scoperto le canzoni che sono state pubblicate finora.
Le canzoni dei prigionieri nei campi in Lettonia sono quasi inedite, ma suona ancora questa canzone nelle stazioni, nelle foreste e nei venti.
I nostri cuori echeggiano. Kaddish.

NA06 – Premio internazionale di Narrativa “Otto milioni” 2019
Liga Sarah Lapinska – Fiaba rossa
Un giovane commerciante di nome Ba meditava accanto ad un ruscello scintillante e si interrogava sull’amore che associa una donna a un uomo, o un uomo con un uomo, una volta nella vita. Una rispettabile vedova Phan era intelligente e virtuosa, quindi Ba era curioso di visitarla e le offrì un affare. Il suo giardino si può decorare di più con le torce argentate e le lampade. Rispettabile Phan era d’accordo. Il suo costume di seta nera è costosissimo, ornato di aironi bianchi, ma tra le vignette di fiori multicolori era cucita, con fili d’argento semi sommersi, una nave che sta affondando. Il suo viso, la sua silhouette? Non importa, se lei si può permettere d’avere il giardino lussuoso e gioielli del prezzo di due, tre piccoli atolli nell’oceano dell’India. Poi Ba cercò una taverna, Kuan in Vietnam, per sdraiarsi fino al mattino. Sulla scala sedeva un vecchio magro dalla barba candida e lunga. Accanto aveva una borsa rossa. Nell’oscurità della luce perlacea il vecchio lesse un pesante libro che teneva sulle ginocchia.
– Che cosa leggi?
– Il libro dell’Amore, – disse il vecchio.
– E cosa c’è in quella borsa rossa? Oro o argento?
– Aspetto che tu sia qui perché so quali pensieri ora vengono presi dal tuo cervello. Questa borsa contiene più di tutto l’oro e l’argento insieme. Fili rossi con cui io, il Dio dell’Amore, lego due eletti, sposa e sposo. Niente può rimpicciolire la vita con cui connetto due cuori, senza equivoci, senza lungo divorzio, senza morte. Se qualcuno scioglie questo nodo da solo, fa male a se stesso e agli altri eletti come nessuna afflizione terrena e nessuna aperta ferita. Ma poi questo nodo, come un anello, cerca di nuovo gli eletti e i due che ho legato si troveranno di nuovo l’un l’altro. Inevitabilmente. Meglio nei giardini di questo mondo, in modo che non ci si cerchi l’un l’altro nell’altra vita. Nessuno degli universi che conosciamo esisteva prima della nascita del Tempo. Non ho intenzione di parlarti di quale sia l’Uovo Cosmico da cui è nato il Tempo, e delle tue appiattite ali infuocate, e delle stelle nel cielo scintillanti stasera negli specchi ondulati dei ruscelli.
– Non mi sveli il grande mistero? Forse la vedova Phan è quella con cui mi hai legato?
– L’uomo di Phan era quel disperato che si è strappato la pancia, scoprendo che Phan lo tradiva e dormiva con i nemici di suo marito che sul divano si erano accordati su come umiliare il suo marito e uccidere i suoi amici giusti.
Tu sei tanto più fortunato. Sono le donne leggere che hanno i rapporti con tanti. Niente da criticare. Invece, Phan non ama nulla, sottraendo se stessa e la sua proprietà legale. La madre della tua sposa è Nama, la figlia di Chana che vende per strade le pipe e i souvenir, fatte da Nama, ancora ragazzina.”
Già il giorno dopo Ba incontrò per la prima volta la sua sposa, insieme a sua madre Chana, che offrì a Ba un talismano di carta bianca, dipinto da Nama, a buon mercato. Ba rifiutò il talismano fatto di carta economica. Gli occhi di Nama guardavano su verso quelli di Ba verdi scuri a mandorle, la sua faccia era filigranata come una bambola di porcellana, ma aperta per tutti i venti, non bianca. Il cuore di Ba ha già capito tutto. Però, la madre di Nama è una quasi mendicante, e Nama ha il vestito di cenci. Un agente di Phan seguiva Ba. Il giovane tornò a Kuan e, come per caso, lo aspettava lì. Ba parlava con la spia del suo incontro con il Dio dell’Amore e di Nama. L’agente di Phan credeva nel Destino, quindi contattò la sua signora Phan e prese in mano un lungo coltello. L’agile Nama è fuggita, ma al suo mento è rimasta la cicatrice per il resto della sua vita. Ba ha quasi dimenticato la profezia di Dio dell’Amore. Nama divenne artista famosa, e aveva stoffe di seta su cui dipingere. Il governatore della provincia apprezzava il talento di Nama. Non era nato, il governatore Bao, sulla strada come Ba, era nobile che non voleva isolarsi dall’altra gente. Ha invitato Nama nel suo palazzo come figlia insieme con la sua madre. Ba, sperando di concludere un accordo, dal governatore incontrò la sua figlia, vestita in rosso, con un ventaglio con infilati i cigni d’oro e la nave che naviga a vele spiegate. Nama raccontava la sua storia a Ba. Come lei e sua madre Chana attaccarono l’assassino, e dopo al mento di Nama rimase la cicatrice. La stessa storia a Ba, qualche tempo fa nel Kuan, la sapeva l’agente di Phan, certo, non accettando d’essere lui quel bandito.
Il Dio dell’amore è venuto al matrimonio di Nama e Ba, entrambi giovani hanno posto le loro mani in modo che il vecchio le avvolgesse con fili di lana rossa come regalo di nozze, simbolicamente: entrambi gli eletti dell’intrico erano legati dalla nascita. Che fortunati!

Premio internazionale di Poesia
“Otto milioni” 2019
PS46 Vera Roķe – Sono
Sono come il vento del nord
che raffredda l’anima surriscaldata. Sono come la rugiada della mattinata che estingue la sete e dà la forza.
Sono come il raggio di sole,
che nella sua luce scalda. Sono come un cespuglio di lillà
che profuma ricco i suoi fiori.

Premio internazionale di Poesia
“Otto milioni” 2019 – PS33 Janis Jan Zarins – Nel calore estivo
Nel calore estivo, nel grande viale
i pensieri miei mi bruciano, nella mente sono fissi i granelli di quei pensieri nel calore estivo nel riflesso del sole guardo con gioia
i pensieri fissi comincio a girare aperti nel calore estivo nel grande viale dove l’erba è il più calda i pensieri fissi si scintillano in me.

Premio internazionale di Giornalismo “Otto milioni” 2019
GI07 Liga Sarah Lapinska – Guntars Jirgensons

Guntars Jirgensons è Direttore di una scuola in Riga. Lo conosco da molto tempo: è nato a Sarkandaugava, Riga, come me. Ricorda di essere stato colpito, da bambino, dalle registrazioni di Robertino Loretti che stava ascoltando con sua madre. A Guntars piacerebbe vedere di nuovo il Duomo prestante di Milano, l’aeroporto di Genova e la soleggiata Sicilia, Catania, la città dove vive il mio amico pittore Sebastiano Grasso, con la sua famiglia. Guntars è d’accordo con me che in Italia la maggior parte delle persone è più aperta che in Lettonia.
Impauriti? Rainis aveva ragione: è meglio organizzarsi insieme che non scegliere volutamente l’esilio per non sentirsi impauriti o troppo soli. Alcuni ascoltano la TV dei mafiosi, e leggono gli scritti di storici e futurologi, e, mentre leggono, non si accorgono di ciò che sta accadendo qui e ora. Alcune delle nostre antologie sono nella biblioteca scolastica di Guntars. È orgoglioso della sua scuola. Molti suoi colleghi e scolari stanno aspettando il Festival della canzone e delle danze, in lettone Dziesmu un deju svētki, così come i partecipanti. Lui e una sua collega gestiscono la Fondazione di Rainis e Aspazija. La Fondazione ha sostenuto un museo in un edificio a due piani a Riga, grazie al sostegno della Fondazione di Friedrich Ebert e ha ripagato le attività di tanti entusiasti. Rainis e Aspazija, due persone molto diverse, entrambi scrittori, sono stati per molto tempo marito e moglie. Tra gli scopi di questa Fondazione c’è, non solo, quello di ricordarci di Rainis e di Aspazija, ma anche quello di avviare eventi culturali, sopratutto tra i più giovani. Purtroppo, attualmente la Fondazione non si può permettere di prendere in fitto un qualsiasi locale per l’esposizione delle sue opere. Tempi duri? Non solo oggi è difficile poter spendere se stessi e le proprie finanze non solo per le necessità quotidiane, ma anche per memoria, anche per gli altri.
Guntars ha iniziato a lavorare nel progetto perché rispetta Rainis non solo come letterato ma anche come attivista sociale, giornalista, avvocato, cioè uomo che oltre ad averle scritte ha anche realizzate le proprie idee. Rifugiato ed esiliato nella Svizzera italiana, a Lugano insieme con Aspazija, è poi tornato in Lettonia. Rainis, per fortuna, non è stato dimenticato. Guntars sente più vicine le poesie sociali di Rainis e quelle, dolcissime, di Luna e di Sole, simili alle canzoni popolari lettoni per bambini, chiamate Dainas. Guntars, volentieri, spenderebbe più tempo su questo lavoro, ma il tempo libero non c’è, perché lui, Guntars,

non è solo un direttore scolastico e un politico, ma capisce, come Rainis, che solo le persone molto forti possono vivere in solitudine forzata per lungo tempo. Fratellanza, solidarietà, capacità di unirsi, sì, insieme nella gioia e nel dolore, e sì, essendo in grado di fidarsi di un altro per obiettivi che sembrano possibili per tutti. Ho parlato con Guntars al telefono. Ci eravamo incontrati spesso prima.
L’ultima volta di persona, in una conferenza a Jelgava. Lui è arrivato con la speranza che il nostro partito socialdemocratico di Jelgava potesse raccogliere insieme un numero sufficiente di adesioni.
Quelli che vogliono liquidare le fratellanze, e i partiti specialmente, sognano la dittatura. Quanto ottimismo c’è in questo poema di Rainis:

In un libro con pagine nere, registriamo le nostre canzoni. Lascia che lamenti e pericoli si coprano come notti nere. In un libro con pagine nere, vieni seppellito dietro il nero suolo. Dormiranno questa notte e il giorno, di nuovo arriva. In un libro con pagine nere, ogni lettera, silenziosa, fiammeggia. Per essere clementi con i più stanchi e per riscaldare quelli ancora bravi. Il libro con pagine nere, al mio seno porterò finché, insieme con la speranza di tempi nuovi, cominceranno a bollire le pagine nere.

Premio di Poesia “Otto milioni” 2019 – PS32 Ilze Zeimule Stepanova – Sotto i rami di salice

Sotto i rami di salice ho trovato il mio rifugio. Sottili foglie degli alberi toccano teneramente la testa mia, invitandomi a sdraiarmi sul muschio, con ninna nanna mi coccolano. Io chiudo gli occhi per dormire tranquilla sul tappeto del muschio mentre il calore e l’amore accarezzano le mie spalle. Il supporto sia accorto, sia inconcepibile. Tutto ciò che mi ha causato tristezza, passo dopo passo, si trasforma. Perciò il mio rifugio divino mi insegna la pace con la sensazione di sentirmi necessaria!
Premio di Poesia “Otto milioni” 019 – PS05 Aleksandra Zavišjus – Fa veramente male

Fa veramente male, mi fa male veramente male per ogni raggio di luce che colpisce la terra arida.
M fa male, fa male fino alla raucedine nella sua voce per ogni parola del poeta che il mondo non sentirà.
Mi fa male fa male alle lacrime dell’anima per ogni cuore che l’amore e la pace non sapeva.
Mi fa male e fa male come non mai a causa di un’ondata di infelicità e pesante fardello a causa di impotenza a causa dell’ipocrisia mi fa male
veramente male

Opere finaliste del Premio di Musica “Otto Milioni” 2019

MU01 Ivan De Fabiani – Nessun dorma
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MU02 Antonio Di Nauta – Nel sole
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MU03 Antonio Di Nauta – Luna rossa
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MU04 Eva Strazdiņa – Besame
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MU05 Eva Strazdiņa – Dimmi quando
https://www.emmegiischia.com/wordpress/mu05eva/
MU06 Abdel Malek Zeroual – Chitarra
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MU07 Polina – Zvezdniy Malchik
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MU08 Valentina Gavrish – Tecla
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MU09 Valentina Gavrish – Gilda
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Roberto Prandin,compositore italiano che vive a Perugia, ha scritto molta musica di taglio classico-moderno, pur non appartenendo al mondo dello sperimentalismo. Ha una propria concezione estetica che porta avanti giorno dopo giorno, scrivendo musica per tanti esecutori italiani ed esteri. Per l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha da poco scritto quattro pezzi (per voce e pianoforte) e una sinfonia:

• lirica napoletana su testo di Bruno Mancini nella versione napoletana di Luciano Somma “Quanno” Op 35 Nr4 per voce e pianoforte;
• ballata su testo di Liga Sarah Lapinska nella versione italiana di Bruno Mancini “La porta, aperta dal vento” Op 35 Nr1 per voce e pianoforte;
• romanza, su poesia di Bruno Mancini: “Tra eutanasia e ghigliottina” Op. 35 Nr2per voce e pianoforte;
• lirica napoletana su testo di Bruno Mancini nella versione napoletana di Luciano Somma “E sento jastemmà ‘o cielo” Op. 35 Nr2 per voce e pianoforte;
• sinfonia di circa 40 minuti “Ischia” OP 34 per Orchestra.

La sinfonia, terminata nel 2018, rappresenta la sintesi del balletto di Polindorfo e Numella. Il riferimento va alla storia che vede i due protagonisti campani vissuti nel Tardo Medioevo, attorno al 1380.
Un racconto che affonda le radici tra credenze popolari, che sconfina nella fantasia e che, per molti versi, sa di fiaba: la fiaba di Polindorfo e Numella, per l’appunto, lui di Ischia e lei di Pozzuoli.
I luoghi della storia di magia e amore, morte e dolore sono Ischia, Pozzuoli e Napoli con il suo Golfo.
Una storia d’amore non corrisposto che sfocia in tragedia per la malvagità degli uomini condita di sadico cinismo.
Quanto ci sia di vero e quanto di inventato nessuno lo può sapere. Rimane la storia, bella ma triste che porta in sé un auspicio, e cioè che una condanna debba essere basata sulle prove inconfutabili e non sulle dicerie e sulle menzogne.
Ambasciatrice di ciò: Numella mutata in sirena che…
La sinfonia catalogata come Op 34 prende spunto dal balletto omonimo del medesimo autore, elaborandone i temi salienti per proporli sotto forma di sinfonia classica.
Sul piano strettamente stilistico, la sinfonia pur essendo annoverabile tra la musica del nostro tempo, e per tanto il riferimento va avvicinata al così detto“contemporaneo”, in realtà è espressione storicamente ed esteticamente impropria di una forma di Pop Art realizzata utilizzando gli strumenti classici dell’orchestra.

Quindi non musica contemporanea Tout-court, ma forma che, pur se agganciata all’ambito sopra descritto, non fa parte dell’estetica maturata nel grembo delle scuole di pensiero musicale dell’avanguardia europea della seconda metà del secolo scorso.
La Sinfonia s’aggancia per certi versi all’estetica prodotta da un’armonia richiamante l’atonalità che, va anche detto, non è mai eccessivamente ardita.
Di tanto in tanto si scorge persino qualche episodio, breve per la verità, d’impostazione tonale.
Si può pertanto definire la Sinfonia come post avanguardia che recupera elementi tradizionalmente tonali, ma rivisti in un’ottica moderna, tendenti a farsi riconoscere per lo sconfinamento verso un mondo sonoro spaziante, sola a volte, in modo palese.
I temi salienti richiamano i personaggi della storia, presentandosi, in certi frangenti, sotto forma onomatopeica.
È il caso di “’U Piedone scalz”, il cattivo della storia, oppure il tema dell’amore di Polindorfo, oppure le sevizie perpetrate a quest’ultimo che perirà nelle segrete del castello di Napoli, ma è anche il caso di Fasulla, l’amante del “Piedone”, barbaro regnante del tempo, oppure il pianto e la disperazione degli animaletti amici di Polindorfo, co-protagonisti della storia ed attenti commentatori.
Tali caratteristiche favoriscono una visione teatrale del pezzo.
Difatti, la sinfonia op 34 è la sintesi del Balletto omonimo.

Ischia, finalmente, dopo tante canzoni e canzonette, ha la sua SINFONIA e L’Associazione DILA, onde permettere che la valentia di Roberto Prandin venga ribadita a livello più che nazionale, intende organizzarne la prima esecuzione mondiale inserendola in una promozione del MADE in Ischia.

Nato da famiglia decisamente povera, emigrata in Svizzera nel 45, alcuni mesi dopo la fine della Seconda guerra mondiale, quelli della valigia di cartone tanto per intenderci, Roberta Prandin ha fatto un po’ di tutto: il lavandaio, il garcon del fiorista, l’aiuto commesso, il boccia del muratore, anzi del manovale, questo verso i 15 anni.
Aveva un progetto.
Amava la musica alla follia. Nel 1963 la sua famiglia si trasferì a Lugano dove vi rimase per più di 40 anni. Dai 15 ai 25 anni studiò, molto seriamente, flauto e composizione. A 23 si diplomò in flauto.
Tra il 1979 ed il 91, lavorò facendo il cronista per il Giornale del Popolo di Lugano intanto che studiava anche Marketing Management & Communication a Milano, conseguendone un Master. Ciò gli aprì la strada all’insegnamento universitario. Nel frattempo, aveva vinto alcuni concorsi: presso la Malta University of Malta dove insegnò per 5 anni Cultural Management, poi All’Uni per Stranieri di Perugia, nei Master della Regione Toscana, al Conservatorio di Cesena e all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Ritornò in Svizzera come professore universitario.
Da qualche anno si è ritirato a Perugia, in pre pensionamnto, dove scrive a getto continuo. Ovviamente musica. Roberto Prandin ha definito uno stile che attinge in parte al newjazz, trasformandone le movenze e le sequenze sonore attraverso un ibrido che transita dal Bel canto all’esperienza contemporanea. Ma non si dichiara un patito di quest’ultima, anche se riconosce nei vari Berio, Stockhausen, Fukushima e altri ancora, una vera e propria genialità. Negli ultimi anni ho scritto un centinaio di pezzi.
Recentemente ha terminato due dei 4 Concertus Peruginensis per Archi, l’Opera 31 e il Duetto d’amore per due clarinetti Op. 33 Nr1 per i suoi amici Guido Arbonelli e Natalia Benedetti.

Bookcity 2018 – Aula magna SIAM in occasione della presentazione del promo della sinfonia “Ischia”.

Da sinistra: Bruno Mancini, Flora Rucco,
Roberto Prandin, Roberta Panizza.
Domenico Umbro,
per il terzo anno consecutivo sarà presente al Bookcity di Milano 2019, come musicista dei progetti culturali presentati dall’Associazione Da Ischia L’Arte – DILA.
Infatti, ha proposto concerti da solista nel novembre del 2017 nell’Auditorium del Museo Delle Culture MUDEC, e nel 2018 ha suonato sia nell’Aula Magna della Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri – SIAM, sia nell’Auditorium di Mare Culturale Urbano.

Sue succinte biografie sono presenti in diverse antologie, pubblicare a cura di Bruno Mancini e di Roberta Panizza, tra le quali vanno citate “Una pagina, un’emozione!” editrice Il Sextante di Mariapia Ciaghi, e “Penne Note Matite” anch’essa edita da Il Sextante di Mariapia Ciaghi con la collaborazione di Silvana Lazzarino.

Con Raffaele Pagliaruli ha costituito il “Duo Giavenese” che ha già in calendario numerosi concerti a Milano, Torino, Giaveno e in Svizzera a partire dall’ottobre del 2019.

Domenico Umbro in concerto nel Museo Delle Culture MUDEC durante il Bookcity 2017.

Raffaele Pagliaruli,
musicista, flautista e sassofonista, nato a Putignano(Ba) nel 1981, ha iniziato gli studi presso la scuola musicale C.R.S.E.C. sotto la guida del M° Giuseppe Mallardi, allievo del celebre M° Nino Rota terminandoli presso il Conservatorio “N. Rota” di Monopoli, dove, sotto la guida della Maestra Laura Iacobelli si è diplomato in Flauto intraprendendo, contemporaneamente lo studio del sassofono con il M° Walter Arcangeli.
Ha partecipato ad alcuni corsi di direzione e strumentazione per Banda tenuti dal M° Maurizio Billi, direttore della Banda della Polizia di Stato, ed ha frequentato il corso di strumentazione e direzione per banda sotto la guida del M° Paolo Addesso e didattica della musica presso il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli.
Ha partecipato a molte masterclass tenute da illustri musicisti del panorama musicale internazionale; ha collaborato in concerti con famosi personaggi del campo musicale italiano, dal classico al leggero tra i quali vanno citati Katia Ricciarelli, Barbara Cola, Nicola Martinucci, Andrea Tofanelli, Mario Rosini, New Trolls, Silvia Mezzanotte.
Insieme all’intensa attività musicale e concertistica, dall’Ottobre 2007 ricopre il ruolo di Direttore Artistico dell’Associazione Culturale Musicale “Orpheo” di Turi (Ba).

Raffaele Pagliaruliha formato, con Domenico Umbro, il “Duo Giavenese”, subito invitato dall’Associazione “Da Ischia l’Arte – DILA” a partecipare all’edizione 2019 del Boockcity Milano proponendo, nell’Aula Magna della SIAM, un inedito programma musicale con brani appositamente scritto dal M° Roberto Prandin per l’evento “Otto milioni” che vedrà protagonisti, il 16 novembre 2019, gli artisti finalisti delle sei sezioni (poesia, letteratura, musica, arti grafiche, giornalismo recitazione) finalisti dell’omonimo Premio.

Maria Luisa Neri ha iniziato a scrivere in gioventù ma ha poi sospeso per dedicarsi solo alla musica, diplomandosi al Conservatorio in due strumenti. Laureata in Psicologia Clinica indirizzo Applicativo presso l’Università della Sapienza di Roma, si è perfezionata per gli aspetti dell’età evolutiva, sui disturbi della sessualità dell’apprendimento, dell’alimentazione, e della devianza. Iscrittasi all’Albo, ha avviato uno studio privato.
Per le sue opere letterarie e poetiche, a volte usa il nome d’arte di “Artista Di Strada”.
L’amore per la scrittura l’ha indotta a scrivere 11 volumi di poesie e racconti brevi, tre di questi pubblicati, una raccolta di Haiku e diverse fiabe musicali. Alcune sue composizioni sono state inserite in varie Antologie. Nel 2014 è stata pubblicata la sua prima Silloge di Poesia “La Magia delle Parole… “. Ora è in distribuzione l’antologia “Le Perle” composta da poesie inedite. Ama ogni forma d’arte e organizza eventi in campo culturale e artistico, in particolare in ambito musicale, dando spazio soprattutto ai talenti italiani.
Socia Fondatrice dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, Maria Luisa Neri è anche Presidente dell’Associazione “Arte del suonare” tramite cui intende favorire e organizzare manifestazioni musicali, culturali, ricreative, cinematografiche, festival, conferenze, premi, saggi, concerti, musical ed ogni altra forma di spettacolo legata alla musica; diffondere la cultura musicale nel mondo giovanile e non, attraverso la realizzazione di iniziative musicali di vario genere, con particolare attenzione al repertorio violinistico dando vita a stagioni concertistiche di alto livello, a festival musicali e un Concorso Musicale Internazionale giunto ormai alla settima edizione; proporsi come luogo di incontro d’interessi musicali e culturali assolvendo alla funzione sociale di crescita umana e civile.
Oltre all’offerta concertistica, l’Associazione è impegnata a realizzare un altro scopo fondamentale dallo Statuto: la scoperta e la valorizzazione di giovani promesse in campo musicale sia a livello locale sia in campo nazionale.

INFO: 347-0804603 – [email protected] http://artedelsuonare.wordperess.com/

Giulio Menichelli. Nato a Roma nel 1992. Diploma di violino presso il Conservatorio di Santa Cecilia; Corsi alle Accademie Chigiana con Belkin e Accardo e Accademia Stauffer con Accardo; Diploma di perfezionamento Accademia di Santa Cecilia con Sonig Tchakerian per il violino e Carlo Fabiano per la musica da camera; Master Interpretation presso l’Hemu di Sion con il Sergiu Schwartz; Master class con Accardo, Belkin, Bron, Budeer, Ciulei, Ireland, Giovaninetti, S. Pagliani, I. Oistrach, Tchakerian, Vernikov-.
La sua formazione violinistica di base è stata curata dai Maestri Shalom Budeer e Georg Monch.
Diplomato a soli 16 anni col massimo dei voti. A 8 anni si è esibito in pubblico con il Moto perpetuo di Paganini.
Primo concerto con orchestra a 11 anni.
Sempre a 11 anni è entrato a far parte dell’orchestra giovanile di Uto Ughi. A dodici anni si è esibito a Mosca e al Teatro Strehler di Milano. Ha vinto numerosi concorsi ricevendo il premio Speciale Bach, il premio Enescu donato dalla Fondazione omonima rumena (al concorso Postacchini dove fu l’unico italiano ad arrivare in finale), il premio Bernabai per la migliore espressività musicale, premio “Via Vittoria” come miglior diplomato dell’anno e vincitore di tanti altri riconoscimenti.
Ha eseguito il suo primo recital a 14 anni. Da allora ha all’attivo più di 500 esibizioni in pubblico. è stato sempre spalla e solista delle più importanti orchestre giovanili, tra le quali la Giovane Orchestra dell’Opera e la Juny Orchestra Advanced dell’Accademia di Santa Cecilia, Young Talents Orchestra “Ernst & Young.
Per l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha suonato nel Museo Etnografico del Mare di Ischia. è stato Spalla dei primi violini nella Symphony Orchestra di Palermo Classica. Collabora con l’Orchestra del Maggio Fiorentino. è risultato idoneo alle audizioni del Teatro Carlo Felice di Genova. e del Teatro dell’Opera di Roma.
Molti suoi recital sono stati trasmessi in alcune decine di puntate del programma culturale “Mancineide” messo in onda dall’emittente televisiva Teleischia. Suona un violino francese del ‘700.

INFO: 340/5390367 – 347/0804603 www.giuliomenichelli.it

Santina Amici,
si è laureata in pianoforte presso il Conservatorio di Frosinone “L. Refice”, sotto la guida del M° D. D’Alessio.
Ha seguito un corso di musica d’insieme presso l’Associazione “La Bottega dei Musici” con i Maestri G. Magliocca e A. Bracchi.

Ha svolto attività concertistica in Italia e all’estero in importanti Associazioni musicali quali Ass.ne Cattolica Artistico Operaia, Brutium, Ciac, Ass.ne degli Umbri, Ass.ne Italia-Cina e Ass.ne Italo-Germanica e in Galles, nelle città di Port Talbot, Cwmafan, Castello di Margam-

Ha partecipato alla tournée teatrale “Chanson de Bilitis”, suonando musiche di C. Debussy dirette da S. Aletta, ottenendo consensi di critica nelle pagine culturali d’importanti giornali quali: Tribune, Courier, Guardia.
Ha animato la S. Messa presso la Basilica di Santa Maria in Montesanto (Chiesa degli Artisti), di Roma, sotto la direzione artistica di M° Ann Reesn.

Nel novembre 2015, Santina Amici ha partecipato alla cerimonia di premiazione dei vincitori del Premio di Poesia “Otto milioni” 2015, che si è tenuta nell’isola d’Ischia, eseguendo, tra l’altro, il concerto “Meravigliosamente Retrò”.

Nel suo repertorio ci sono composizioni musicali che spaziano dal sacro al profano, con brani che comprendono musiche che vanno dal periodo barocco a quello contemporaneo.

INFO:
[email protected]

“Gli Archi della Donadoni”.
Formatisi a Settembre del 2018 per partecipare al Concorso Internazionale “Note sul Mare” di Roma organizzato da Maria Luisa Neri Presidente dall’Associazione musicale “Arte del Suonare” nonché Socia Fondatrice dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, gli “Archi della Donadoni”, forti del 1° premio assoluto (con 100/100) conseguito al concorso, hanno deciso di proseguire l’esperienza nella stessa formazione affrontando il repertorio barocco per archi. Incoraggiati e seguiti dal Maestro Alessandra Albo, fortemente voluti dalla Direzione Artistica di DILA,
“Gli Archi della Donadoni” saranno proiettati sulla scena internazionale partecipando, il 17 novembre 2019, all’evento “Il Sextante – Eudonna – Il Dispari – DILA” (organizzato, appunto, dall’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” ed inserito nel palinsesto del #BCM19) con un repertorio musicale che eseguiranno a Milano nell’Aula Magna della prestigiosa“Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri – SIAM.
“Gli Archi della Donadoni” sono cinque violinisti e un violoncellista, tra i tredici e i quattordici anni, che hanno terminato a Giugno 2019 il percorso di studio presso la Scuola Media ad Indirizzo Musicale “Donadoni” di Bergamo
con i maestri Alessandra Albo per il violino e Leonardi Gatti per il violoncello.
I ragazzi, ai quali vanno tutti i nostri complimenti ed auguri e che vi invitiamo a seguire con attenzione, sono i violinisti Maddalena Foschetti, Eleonora Corti, Michele Benvenisti, Sveva Corallo, Alessandro Rosace e il violoncellista Federico Casazza.

Ecco i risultati ottenuti nei due concorsi a cui hanno partecipato ultimamente. Concorso a Verona: Eleonora Corti, 3° premio 89/100; – Maddalena Foschetti, 2° premio 92/100;- Ensemble “Gli Archi della Donadoni”, 2° premio 92/100. Concorso a Roma: Eleonora Corti, 2° premio 94,3/100 – Maddalena Foschetti, 1° premio 95,3/100 – Ensemble “Gli Archi della Donadoni” 1° premio assoluto 100/100.

INFO:Via T. Tasso, 14 – 24121 BERGAMO – Tel. 035.232589 – Fax 035.4179553 – Email: [email protected] – PEC: [email protected]),
Opere finaliste del Recitazione “Otto Milioni” 2019

BR01 Adriana Iftimie Ceroli – Ombra Rossa
https://www.emmegiischia.com/wordpress/br01-adriana-iftimie-ceroli-ombra-rossa/
BR02 Alessia Palomba – Eppure tu
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BR03 Alessia Palomba – Non sono io il suo dannato problema
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BR04 Antonio Mencarini – Il volo verticale
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BR05 Antonio Mencarini – L’inganno d’Ignazio
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BR06 Carmen Auletta – Intorno a Mezzanotte
https://www.emmegiischia.com/wordpress/br06-carmen-auletta-intorno-a-mezzanotte/
BR07 Carmen Auletta – L’aspra vicissitudine
https://www.emmegiischia.com/wordpress/br07-carmen-auletta-laspra-vicissitudine/
BR08 Daniela Baldassarri – No, no
https://www.emmegiischia.com/wordpress/br08-daniela-baldassarri-no-no/
BR09 Daniela Baldassarri – Nel buio, donna
https://www.emmegiischia.com/wordpress/br09-daniela-baldassarri-nel-buio-donna/
BR10 Don Backy – Io forse ladro
https://www.emmegiischia.com/wordpress/br10-don-backy-io-forse-ladro/
BR11 Don Backy – Più fine che amore
https://www.emmegiischia.com/wordpress/br11-don-backy-piu-fine-che-amore/
BR12 Eduardo Cocciardo – Eppure tu
https://www.emmegiischia.com/wordpress/br12-eduardo-cocciardo-eppure-tu/
BR13 Eduardo Cocciardo – T’azzannano
https://www.emmegiischia.com/wordpress/br13-eduardo-cocciardo-tazzannano/
BR14 Giuseppe Lorin – L’estate con la parrucca
https://www.emmegiischia.com/wordpress/br14-giuseppe-lorin-lestate-con-la-parrucca/
BR15 Itala Cosmo – Bagna la pioggia
https://www.emmegiischia.com/wordpress/br15-itala-cosmo-bagna-la-pioggia/
BR16 Itala Cosmo – Ceri nel buio
https://www.emmegiischia.com/wordpress/br16-itala-cosmo-ceri-nel-buio/
BR17 Katia Massaro – In un carcere ammazzano un uomo
https://www.emmegiischia.com/wordpress/br17-katia-massaro-in-un-carcere-ammazzano-un-uomo/
BR18 Lucia D’Ambra – E sento bestemmiare il cielo
https://www.emmegiischia.com/wordpress/br18-lucia-dambra-e-sento-bestemmiare-il-cielo/
BR19 Lucia D’Ambra – L’ultima rivista in voga
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BR20 Luciano Somma – Perché andiamo
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BR21 Luciano Somma – Parliamo sottovoce
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BR22 Nicola Pantalone – Ta
https://www.emmegiischia.com/wordpress/br22-nicola-pantalone-ta/
BR23 Nicola Pantalone – Quel giorno
https://www.emmegiischia.com/wordpress/br23-nicola-pantalone-quel-giorno/
BR24 Katia Massaro – Stop and go
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BR25 Massimo Colella – Alla carezza gelida
https://www.emmegiischia.com/wordpress/br25-massimo-colella-alla-carezza-gelida/
BR26 Massimo Colella – Non fosti pioggia
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BR27 Nunzia Zambardi – La frana e noi
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BR28 Nunzia Zambardi – Cicala – formica
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BR29 Tiziana Mignosa – Agli angoli degli occhi
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BR30 Michela Zanarella – Domani all’alba
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BR31 Viktor Mishin – Promo
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BR32 Giuseppe Lorin – Equivoco
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BR33 Maria Calise – Ancora hai voglia
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BR34 Maria Calise – Nel manto unisono
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BR35 Peter Ciani – Sono quella cornice vuota
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BR36 Peter Ciani – Rimuovo licheni
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BR37 Enrico Pietrangeli – La zingara
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BR38 Salvatore Ronga – I tuoi occhi
https://www.emmegiischia.com/wordpress/br38-salvatore-ronga-i-tuoi-occhi/
BR39 Manuel Panizza – Temerario
https://www.emmegiischia.com/wordpress/br39-manuel-panizza-temerario/
BR40 Carmela Di Lustro – Non rubate la mia vita
https://www.emmegiischia.com/wordpress/br40-carmela-di-lustro-non-rubate-la-mia-vita/
BR41 Manuel Panizza – Segni
https://www.emmegiischia.com/wordpress/br41-manuel-panizza-segni/
BR42 Salvatore Ronga – La forza di Ignazii
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BR43 Chiara Pavoni – Erotismo, sì!
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BR44 Chiara Pavoni – Volteggio
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Chiara Pavoni
Donna vera, bella, esuberante, intraprendente come sua attività tutto ti aspetteresti tranne che leggesse le tue tristi malinconie di giovane autore o le turbolenti composizioni poetiche di autori poco noti. Eppure, il mondo eterogeneo dell’Arte è così!
Chiara Pavoni è così. Chiara Pavoni è un’Artista. Abbiamo avuto modo di conoscerci durante la celebrazione della giornata mondiale della Poesia, presentata alla galleria Micro di Roma di Paola Valori per la perfetta organizzazione di Mariapia Ciaghi. In quella occasioni, Chiara si fece apprezzare per l’intensità emotiva con la quale lesse alcune poesie degli autori di provenienza internazionale invitati all’evento, tra cui due poesie tratte dal volume “Promo uno”di Bruno Mancini. Ora Chiara, nei ritagli di tempo che riesce a sottrarre ai sui numerosi impegni professionali, è impegnata nella preparazione di video che la vedono protagonista di letture di prose e di poesie selezionate dalla Presidenza di DILA.
La Biografia di Chiara: Esperienze formative
Studio professionale della danza classica, contemporanea e jazz.
Scuola di Teatro di Bologna, Scuola di Alessandro Fersen e con Leonardo Bragaglia, tecnica Stanivslaskiy con Beatrice Braccoz.
Corso di arti sceniche e video presso l’Atelier della Costa Ovest di Castiglioncello. Scuola Popolare di Musica di Testaccio di Roma.
Studio delle percussioni con Stefano Rossini, e del canto con Elisabeth Aubry e Timothy Martin.
Partecipazioni teatrali – coreografia
La Luna di Bologna; Premio Beato Angelico di Roma; Casbah Talent Scout di Riccione; Artegiovane della Repubblica di San Marino; Serate di Danza Contemporanea del Centro Movimento e Danza Milano: Tremplin Choréographique di Thionville.
Partecipazioni teatrali – attrice e ballerina
l clown e la ballerina; Café chantant – Regia di Maurizio Santilli; Rievocazioni medievali; Fantastico mondo del fantastico – Regia di Riccardo Bernardini; Ad Eva aggiungi Eva – Regia di Pierluigi Boccardi; Il lungo pranzo di Natale – Regia di Alberto Testa; Le pillole di Ercole – Regia di Francesco Primavera.
Partecipazioni teatrali – attrice
Finalmente mi sposo – Regia di Francesca Milani; Il nudo e la nuda – Regia di Camilla Cuparo; Profumi metropolitani – Regia di Dario D’Ambrosi; Qualcuno volò sul nido del cuculo – Regia di Roberto Almagià; Siddarta – Regia di Daniele Valmaggi; Vite stroncate – Regia di Giuseppe Oppedisano; Commedie in trenta secondi – Regia di Vasco Montez; La cerimonia – Regia di Walter Manfré; La confessione – Regia di Walter Manfré; Alle falde del Kamasutra – Regia di Carlo Guidoni; A Nudo – Regia di Gianni Schena; Madre Courage – Regia di Salvatore Di Mattia; Se il maniaco viene a cena – Regia di Salvatore Scirè; Ifigenia è morta – Regia di Lucio Castagneri; Prima e dopo il cavallo di Troia – Regia di Luigi Petrini; Riccardo III° e il suo doppio – Regia di Daniele Scattina; Intorno a Salomé – Regia di Viviana Di Bert; Lunedì 13;30 – Regia di Bruno Bonifazi; Quei sette peccati capitali – Regia di Lucia Modugno; Nebbia sul campanile – Regia di Silvia Nebbia; Pinocchio – Regia di Carlo Cianfarini; C’è un morto al terzo piano – Regia di Salvatore Scirè; La strana coppia – Regia di M. Zangardi; Le stanze della virtù – Regia di Barbara Abate Russo; Il Giardino dei ciliegi – Regia di Salvatore Di Mattia; Presunte colpevoli – Regia di Flavia Koffman; AAA posto auto confortevole vendesi – Regia di Alfonso Mendia; Fratello cannibale maestro d’amore – Regia di Eduardo Fiorito; Bolle di sapone – Regia di Marco Falaguasta; Ippanda – Regia di Mario Prosperi; Armonie in nero – Regia di Silvio Giordani; Nozze da pazzi – Regia di Maurio Vassallo; L’orgasmo della mia migliore amica – Regia di Massimo Milazzo; Due minuti per provarci – Regia di Salvatore Scirè; Storie non raccontate di Sherazahd – Regia di Kamal Atteya; Biografie non vissute – Regia di Mario Prosperi; La ballerina dei sogni falsati – Regia di Simona Almerini; Zio Vania – Regia di Mario Prosperi; Glauco – Regia di Arnaldo Ninchi.
Partecipazioni teatrali – regia e attrice e di vario altro tipo.
Capita sul lettino; La scuola dell’estasi; Stavo tanto bene con i miei; Serate di cabaret al Tina Pika Village; Giro di vite; Questa sera, io; Non c’è due senza stress; Telecamere ardenti; Iugula; Le allegre comari del patchwork; Scusami se ti disturbo; Le vie della verità; Otello; Battaglia al giardino di Lussemburgo; A viver come bruti; Oggi mi sposo; Romani; Domineddracula; Caro accoppiamoci; Profondo Rosso Horror Show I° e II°; Pigiama per sei; Letti a castello; Nisà; Processo a Caravaggio e Pasolini; Santa Tecla dei nani; Medea; Giocasta.
Viaggio a Reims – Regia Luca Ronconi (mimo); Festival d’Arte Drammatica di Pesaro (collaborazione artistica); Il cielo sopra Calcata (regia, attrice e ballerina); Le signore sono pregate… – Regia di Rossella Monaco (attrice, cantante e ballerina); Arriva l’ispettore – Regia di Stefano Marcucci (aiuto regia); Una Salomé – Regia di Gianni Schena (aiuto regia, coreografia ed attrice); Nell’ultima ora – Regia di Giuliano Del Vecchio (ballerina); Performances con il pittore Maurizio Pio Rocchi; Verso la Cima con Tiziana Radis (ballerina); Sole… insieme – Regia di Grazia Grilli (ballerina); Montand e gli altri – Regia di René Fiorentini (aiuto regia); Se son rose pungeranno (regia); Sta’ in campana, c’è il Giubileo – Regia di Shirin Sabet (aiuto regia, attrice e cantante); Casa di bambola – Regia di Salvatore Di Mattia (aiuto regia ed attrice); Baccanti perdute – Regia di Luca Archibugi (coreografia e attrice); Miles gloriosus – Regia di Salvatore Di Mattia (ballerina ed attrice); Le donne di Trachis – Regia di Franco Cavenaghi (coreografia ed attrice); Faccende da mortali – Regia di Carlo Cianfarini (ballerina e attrice); Un vaso d’amore – oscena beltà – Regia di Valentina Brandolini (performance);
Video letture
legge la poesia “Eppure se” scritta da Bruno Mancini
https;//youtu.be/fZpWqb5Cq0g
legge un brano del racconto “La sesta firma” scritto da Bruno Mancini
https;//youtu.be/CMNYlU4euhg
legge “Il brivido più lungo”e altre poesie di Bruno Mancini https;//youtu.be/pxwdfh9TcK8
legge la poesia “Volteggio” scritta da Bruno Mancini https;//youtu.be/9X5TlqIGJCY
legge la poesia “Erotismo, sì!” scritta da Bruno Mancini
https;//youtu.be/VtDmuWeB3gc
Reading Attrice;
Oscura lectio- Racconti horror inediti; I commensali; Labbra cadabra – Regia di Donatella Mei; Carmen nocturna; Romanticus Dei;
Televisione Presentatrice
CortoTV – Regia di Claudio Stirlani
Conduzione Presentatrice
Aperitivo corto – Serate al Fandango Cafè
Cinema,Corti e videoclip, tantissime partecipazioni.

Giuseppe Lòrin.
Diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”; uditore straniero c/o Film Institute of London; laureato in Psicologia all’Università “La Sapienza” di Roma; giornalista pubblicista e Free Lance International Press, collabora con varie testate giornalistiche web e cartacee, tra le quali Periodico Italiano Magazine.it; Urbis et Artis – bimestrale di arte, cultura e attualità; Rivista San Francesco; Clicknews interviste & recensioni; Roma Capitale magazine.it; L’Unico.it; Il Tempo.it; Nuovi Argomenti.org; Gliautori.it; Rossovenexiano.it; Partecipiamo.it; Servire, trimestrale del Sovrano Militare Ordine di Malta… ed altri. Specializzato in Marketing & Pubblicità all’Università Luigi Bocconi di Milano. Ha lavorato con i seguenti registi: Luca Ronconi, Richard Attemborough, Giuliano Montaldo, Orazio Costa Giovangigli, Gianni Amelio, Roberto Faenza, Franco Giraldi, Vittorio Sindoni, Ruggero Jacobbi, Andrea Camilleri, Mario Landi, Giorgio Presburger, Gennaro Duccilli, Vittorio Pavoncello, Carmela Colaninno, Federica Fiorillo, Giuseppe Andreozzi, ed altri. È docente di dizione recitazione, dizione interpretativa e de “La magia dell’interpretazione con il Metodo Mimesico”; ha collaborato con l’Università “La Sapienza” Roma 3, con la Scuola delle Arti dello Spettacolo – S.A.S. – diretta da Enzo De Camillis, con La Fucina, con StudioEmme, e con altre Accademie Nazionali e private. Ha vinto vari premi e riconoscimenti. È nel sito ufficiale di Pier Paolo Pasolini. È autore dei seguenti libri: “Manuale di dizione”, con prefazione di Corrado Calabrò; “Da Monteverde al mare”, con prefazione di Jonathan Doria Pamphilj; “Tra le argille del tempo”; “Rome, i segreti degli antichi luogh”i; “Roma, la verità violata”; Transiberim Trastevere, il mondo dell’oltretomba”. Alcuni suoi testi teatrali sono stati rappresentati e premiati, come: “Scartafaccio, liturgie pasoliniane” con Paolo Lorimer, Tiziana Bergamaschi, Silvio Parrello; “Risveglio di primavera in poesia: Michela Zanarella in recital” con Elisabetta De Palo, Eleonora Pariante, Chiara Pavoni, Federica Fiorilo, Alessandro Moschini alla chitarra; “Gioco d’identità” con Matteo Tosi, Chiara Pavoni, Marco Palvetti, Paolo Zanarella al pianoforte; “L’Estetica dell’Oltre tra Poesia & Teatro” con Michela Zanarella, Chiara Pavoni, Silvio Parrello, Salvatore Gioncardi, Giulio Eccher, Filippo Di Lorenzo; “Tragicamente Rosso” scritto in collaborazione con Michela Zanarella ed interpretato da Chiara Pavoni con alla chitarra il M° Mauro Restivo; “Fragile Vita” dedicato a Chiara Insidioso Monda, scritto in collaborazione con Michela Zanarella ed interpretato da Chiara Pavoni, Maria Lo Moro, Marco Bersaglini, Matteo Pasquinelli, Mauro Restivo alla chitarra, Adriana Palmisano cantante. È membro di giuria di premi di poesia e narrativa: Un libro amico per l’inverno; Pioggia di Libri; Memorial Gennaro Sparagna; Città di Torvajanica; Premio di Poesia Città di Latina; Premio Internazionale Le Ragunanze. Ha pubblicato saggi su personaggi della Cultura e dello Spettacolo, quali Vito Pandolfi, Marilyn Monroe, Francesca Bertini, Greta Garbo, Dante Maffia, Dacia Maraini, Dino Buzzati, Isabella Morra aggiudicandosi targhe d’argento. Ha intervistato Carlo Rubbia, Dacia Maraini, Mauro Mellini, Corrado Calabrò, Furio Colombo, Rosario Sorrentino, Luciano Mecacci, Milena Vukotic, Alessandro Gassman, Jonathan Doria Pamphilj, Alba Gonzales, Michela Zanarella, Vittorio Michele Craxi, detto Bobo, ed altri. Giuseppe Lorin conduce eventi di prestigio con il patrocinio dell’Ambasciata di Svezia, del Consiglio dei Ministri, della Regione Lazio, del Comune di Roma Capitale, del XII Municipio, ed è lettore e moderatore nelle presentazioni di libri. Collabora con accademie, scuole e associazioni culturali per la realizzazione di corsi su “La magia dell’interpretazione con il Metodo Mimesico”; è docente di Dizione, Dizione interpretativa, di scrittura creativa, di Dizione nella comunicazione interattiva per politici, di marketing & pubblicità, di ufficio stampa e giornalismo. “Ischia, l’isola dei miei ricordi”, così parla di Ischia Giuseppe Lòrin, attore, poeta, regista, romanziere, critico letterario, autore, conduttore e giornalista. La ricchezza delle attitudini culturali ed artistiche di Giuseppe Lòrin sono un biglietto da visita di enorme impatto mediatico a favore, sia dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” e sia, di rimbalzo, di tutta l’isola d’Ischia. Angela Maria Tiberi, Presidente Sede operativa Latina dell’Associazione DILA, poetessa vincitrice del premio “Otto milioni”, ne propone questa intervista.
D) Come sei venuto in contatto con la nostra Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”?
R) Conosco Bruno Mancini e l’associazione “Da Ischia L’Arte” ovvero DILA, grazie a Michela Zanarella che fa parte dei soci fondatori della stessa Associazione Culturale. Questa estate, ad una mia presentazione del libro TRANSTIBERIM, a San Felice Circeo ho conosciuto te, Angela Maria Tiberi, che con il tuo entusiasmo mi hai coinvolto in questa intervista.
D) Quali sensazioni hai provato venendo ad Ischia la prima volta?
R) Conservo il ricordo della partenza per Ischia dal molo Beverello. Dopo l’imbarco con la nostra automobile, la fuga sul ponte a vedere la costa di Napoli che lentamente si allontanava con saluti trombanti della nave alla caotica città della pizza! Mia madre, Maria Galluccio, aveva prenotato un mesetto da trascorrere all’Hotel Villa Carolina a Forio, accompagnata da me e da mia sorella Gloria. Dal terrazzo vedevo la chiesa del soccorso e il molo borbonico. Ricordo la sensazione che le maioliche azzurre davano agli occhi, quel senso di pulito conventuale, arricchito dalla brezza marina. Erano altri tempi, altre economie, sui tavolini del bar all’aperto si aprivano papaveri bianchi a protezione del sole mentre il monte Epomeo gioisce come sempre nell’osservare l’antica torre “il Torrione”. Ischia è un po’ come Roma, la storia e le sue bellezze si offrono a chi passeggia tranquillo e sereno tra i suoi vicoli nell’ascolto di voci ischitane.”
D) Ci sono state altre tue visite ad Ischia? Hai amici? Altri ricordi?
R) Sì, amici, anzi un’amica, Caterina Ciannelli, la nipote o la figlia di Eduardo Ciannelli, indimenticabile attore e baritono, nato a Lacco Ameno, che mi ospitò nel suo appartamento di famiglia, nella strada laterale al corso principale; la casa dove nacque Eduardo e che è ancora di loro proprietà. Nel 2012 l’amministrazione comunale di Lacco Ameno appose una targa ricordo sulla facciata dell’edificio, in modo da conservare e tramandare la memoria di questo grande attore e cantante nato sull’isola di Ischia.”
D) Transtiberim, Trastevere, il mondo dell’oltretomba è un tuo libro che parla di Roma. Come si è nato questo tuo interesse per Roma?
R) Il mio interesse per Roma, la città dove sono nato, si è sviluppato gradualmente negli anni. Avendo genitori non di Roma; mio padre di Padova e Venezia, mia madre di Capua e Napoli, quando venivano a trovarci i parenti dal nord e dal sud d’Italia, mia madre, avendo da sbrigare le faccende domestiche per l’accoglienza dei parenti, delegava me che avevo una decina d’anni, per portarli a visitare Roma, città unica nel suo genere. Poi, negli studi superiori, con la prof di Storia dell’Arte si andava il sabato in giro per l’Urbs a conoscere nello specifico i posti storici degli eventi che hanno reso insuperabile questa nostra Roma. I sentimenti che mi legano a questi luoghi spaziano dai ricordi a momenti quotidiani di emozioni a volte dovute a profumi, a voli improvvisi di pappagalli verdi che ormai a migliaia colorano i parchi della capitale d’Italia. A ricordi che all’improvviso si fanno vivi solo a vedere un volto che ne ricorda un altro, un gesto affabile nei miei confronti mi emoziona e nel contempo mi meraviglia specialmente se viene da persone che non si conoscono.
Link ad alcune letture realizzate in video su testi di Bruno Mancini
• Equivoco https://youtu.be/Ohia_4xBMRk
• L’estate con la parrucca https://youtu.be/ti4I1XkROoo
• Il brivido più lungo https://youtu.be/4FdWofYpSm4
Stefano Degli Abbati, medico, giornalista, collaboratore dei progetti culturali ideati dall’Associazione ”Da Ischia L’Arte – DILA”, è stato conduttore e lettore degli eventi DILA nel palinsesto Bookcity 2017 – 2018 e lo sarà ancora nel contesto dei tre progetti DILA approvati per l’edizione del BCM19.
Insieme ad Antonietta e Giuseppina Provenzano -due sorelle gemelle, psicologhe e psicoterapeute, Stefano Degli Abbati, figlio unico e medico, ha pubblicato il volume “La scelta del Sé”, edito da Il Sextante di Mariapia Ciaghi. Il libro é stato realizzato utilizzando la forma di dialogo a tre voci tra gli Autori, e racconta la costruzione della personalità in base al vissuto familiare partendo dalla nascita dell’individuo. Il testo ha origini nel vissuto degli stessi scrittori, nascendo – come dice Degli Abbati “Raccontandoci la nostra storia e intrecciandola con le storie degli altri” tanto che, da questi incontri della loro attività, “Sono emersi i passaggi chiave che fanno di una narrazione, una narrazione umana o una narrazione dis-umana”.
Stefano degli Abbati, come lui stesso si definisce in una dichiarazione resa a “Tutta la città ne parla”, è un esperto di narrazione, con competenze che nascono dall’essere un grande lettore, curioso del mondo. Il libro, quindi, prende le mosse dalla narrazione che diventa la chiave per capire la profondità di noi stessi.
Leggendo la prefazione scritta da Stefano Degli Abbati abbiamo estratta questa frase che ci pare emblematica di tutto il travaglio che l’ha portato alla stesura del libro: “All’inizio di questa impresa a tre mi domandavo quale potessero essere gli esiti antropologici di un’indagine sulla identità e sulla gemellarità. Ora mi rendo conto che le conclusioni a cui siamo giunti naturalmente ci riportano a una semplicità sconcertante che è, in fondo, quella dello stesso senso della vita”.
Alla luce di tutto questo il Sé può essere identificato da un punto di vista essenzialmente antropologico come quello di un animale dotato di linguaggio secondo la definizione insuperata di Aristotele e che in quanto tale non trova altra giustificazione se non in qualcun altro che gli dica grazie per averlo messo al mondo e fatto nascere o semplicemente per averlo incontrato.

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NUOVI ARTISTI

Lucia Fusco, Ambasciatrice DILA per la Regione Lazio, scrittrice, opinionista della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, si sta dedicando alla stesura di articoli che aprano sipari su vicende poco note di illustri personaggi che hanno, nel passato, eletto l’isola d’Ischia a loro meta privilegiata.
Il suo è un impegno che vuole affondare radici nelle atmosfere e nei sentimenti che hanno coronato le permanenze ischitane degli Artisti verso i quali ha deciso di rivolgere la sua attenzione.
Alcuni incontri di lettura e di presentazione dei testi che si accinge ad elaborare saranno organizzati dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”in varie regioni italiane, a partire dal mese di dicembre 2019, quando, in anteprima assoluta, il primo reading verrà proposto in una prestigiosa sede ischitana.
Lucia Fusco, che ringraziamo, ha voluto partecipare a questo progetto antologico pubblicando il primo articolo che ha inteso dedicare alla straordinaria personalità umana e letteraria di Elsa Morante.
Storie di donne che hanno fatto la Storia: Elsa Morante
IMMERSA FINO ALL’ELSA!
Se noi “uomini tecnologici” non avessimo perduto l’istinto di percepire ciò che non è visibile accanto a noi, potremmo ancora avvertire nelle acque tra Capri, Procida e Ischia, l’eco della gioia di vivere di Elsa Morante, che negli Anni Trenta fu felice tra queste isole e dove oggi riposano le sue ceneri. Insieme ai bambini e ai gatti, il mare fu la sua grande passione. D’altronde la parola “morante” indica dei pesci cartilaginei, lattei. Bizzarra e geniale, romana, nacque sotto il segno del leone il 18 agosto 1912 in via Anicia al numero 7. La sua fu una famiglia e un’infanzia difficile che segnerà tutto il suo lavoro immortale. Il padre, Augusto Morante, omosessuale e infelice, chiese alla mamma, Irma Poggibonsi, una maestra elementare ebrea, socialista, di non lasciarlo. Lei ebbe cinque figli con un uomo bello, sorridente, simpatico che andava a trovare spesso i bambini, ma che un giorno, improvvisamente si suicidò. Lei disprezzava il marito e l’amarezza di questo sentimento avvelenò il rapporto con Elsa che, a soli diciotto anni, se ne andò via di casa, pregiudicando gli studi. Visse una vita da bohèmienne, in una povera mansarda nel cuore di Roma, lavorando a tesi di laurea, scrivendo innumerevoli racconti per riviste, facendosi mantenere da amanti occasionali. All’età di ventiquattro anni conobbe il giovane Alberto Moravia. Subito lo invitò a casa sua dove iniziò per entrambi un amore che sarebbe durato una vita, e la sera stessa, dopo aver fatto “cattleya”, (cioè l’amore), gli dette le chiavi della sua casa. Contrastati dalla famiglia borghese di lui, il padre ebreo, i due furono uniti in matrimonio il Lunedì dell’Angelo nell’aprile 1941 nella Chiesa del Gesù dal padre spirituale di Elsa.
Lei non volle la madre, “maledetta e benedetta” al suo matrimonio. Tenne testa alla suocera che avrebbe voluto dividerli perché la considerava un’arrampicatrice sociale.
Litigi furiosi e infelicità, antagonismo professionale ed orgoglio reciproco. “Era difficile non litigare con lei”, come ricorda il fratello Marcello. In vent’anni di matrimonio si innamorarono di altri e si tradirono incessantemente tra gelosie e tempeste.
Scrissero molto nella medesima casa prima in via Sgambati, poi in via dell’Oca. Nel 1948 pubblicò il primo romanzo “Menzogna e sortilegio” e vinse il premio Viareggio. Insieme agli amici Pier Paolo Pasolini, Giuseppe Capogrossi, Umberto Saba, Carlo Cecchi, Attilio Bertolucci, Giorgio Bassani, Sandro Penna, Enzo Siciliano, Adriana Asti, Alberto Lattuada, Dario Bellezza, Franco Zeffirelli, e innumerevoli altri, respirarono, litigarono, viaggiarono moltissimo. Lei, “grandi occhi dall’iride screziata, pieni di luce”, disadorna, senza gioielli ma estremamente felina e femminile, si sentiva inadeguata e invidiosa verso le donne agiate e attraenti che attraversavano la vita del marito. “Per consolarmi ho l’amicizia di pittori e poeti che mi dicono che sono brava, bella e buona e che devo abbandonare Alberto che mi fa venire le rughe. E non potrò mai cambiarlo. E io, dura come un sasso a dire che io e lui siamo come fratelli siamesi”.
Preda di tormenti, contraddizioni, angosce, senza figli, il matrimonio così burrascoso, pieno di punte, fu comunque pieno di incanto e d’attaccamento: “Solo Elsa sa dirmi parole che mi arrivano dritte al cuore”. Durante le liti lei simulava di svenire per punirlo spaventandolo. Poi gli diceva: “Vedo nei tuoi occhi un odio profondo verso di me”.
Ebrei perseguitati, Curzio Malaparte li salvò dalla deportazione, invitandoli a Napoli dove non arrivarono mai, a causa del bombardamento alla ferrovia. Si dovettero fermare in Ciociaria dove furono ospitati da famiglie contadine, in condizioni di povertà e difficoltà. A volte non avevano da mangiare. Sopravvissero. Scrissero entrambi moltissimo: romanzi, racconti, parole, poesie e sceneggiature per il cinema che attraversano il tempo. Lei nel 1957 fu la prima donna a vincere il premio Strega con “L’isola di Arturo”. Poi la vita divise le loro esistenze. Ognuno seguì un diverso cammino, parallelo e crudele per questo. Nonostante il genio e il successo, la vita non risparmiò a entrambi amori, tragedie e sofferenze. “La Storia” fu un grandissimo successo letterario mondiale nel 1974, un capolavoro epico, emotivamente fortissimo, dove, superando il neorealismo, Elsa creò una sua nuova personale poetica; attraverso le esistenze degli ultimi la scrittrice ci lascia scoprire la dolorosa consapevolezza che la disperazione umana davanti alla volgarità, allo stupro, alla violenza, alla condanna del mondo, non ha eliso. Solo gli animali e i bambini, esseri puri, pur in atmosfere inquietanti e malefiche, sanno trovare la forza di morire, di sparire come in un nirvana obbligato, con rassegnata speranza: “L’unica felicità possibile: non essere sé ma tutti”.Elsa scrisse ancora “Aracoeli” nel 1981, un viaggio a ritroso nell’intimo della sua infanzia, una sorta di preistoria dove riabilita il padre, insignito del Prix Medicis Extranger. Si chiuse sempre di più in un crescente isolamento, si fratturò un femore e nel 1983 tentò il suicidio. Visse gli ultimi anni della sua vita a letto, perché gravemente invalida. Aveva orrore della malattia: “Sono stanca di vivere nella mia salma”. Morì il 25 novembre 1985 d’infarto. Nonostante la separazione Alberto continuò ad amarla molto e quando Elsa, ricoverata in ospedale, non voleva riceverlo, lo scrittore si sedeva fuori dalla porta e aspettava. Elsa alla fine gli confessò di averlo sognato: “Tu sei stato la mia giovinezza”. Donna e autrice di grande valore ha voluto opporre all’orrore della storia una personale partecipazione all’universalità del dolore. I suoi manoscritti, patrimonio della Storia della Letteratura, sono conservati alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.
Una pagina di presentazione di Lucia Fusco è stata inserita nell’antologia “Una pagina, un’emozione!” pubblicata a cura di Bruno Mancini e di Roberta Panizza dalla Casa Editrice Il Sextante di Mariapia Ciaghi e presentata al Bookcity di Milano, novembre 2018, nell’Aula Magna della Società d’incoraggiamento Arti e Mestieri – SIAM”.

Bruno Mancini e Lucia Fusco insieme a Maria Grazia Casola (al centro nella foto), titolare della meravigliosa Boutique
“Maria Grazia”
di Ischia, dove la moda Positano è pura espressione artistica.

Ischia Porto – Corso Vittoria Colonna 254 – Tel +39 081094364

Flora Vona
nasce a Napoli.
Laureata in Scienze della Educazione e specializzata in Mediazione e Gestione dei conflitti. Diplomata al Teatro Biondo Stabile di Palermo sotto la direzione artistica di Pietro Carriglio.
Ha frequentata la scuola per attori e registi Teatès, diretta da Michele Perriera e lo stage di specializzazione con Giorgio Albertazzi.
Ha conseguito il diploma di dizione.
Flora Vona è stata scelta come volto per la campagna pubblicitaria l’Oreal in Campania, ha partecipato al concorso nazionale per aspiranti attrici “Ragazza cinema ok” vincendo la fascia per la recitazione, e al Festival di Saint Vincent, vincendo sia la sezione dedicata al miglior video musicale MT Music Sky e sia il premio Radio Cuore.

Per il cinema, il teatro e i video clip, ha interpretato:
Diana in “Filumena Marturano” di Eduardo De Filippo per la regia di Rinaldo Clementi; la protagonista in “Narrazioni Eretiche” per la regia di V. Bartucca e S. Calatabiano; la sovversiva in “L’amore impossibile” diretta da Antonello Capodici in scena al Teatro Massimo di Palermo; un personaggio di “Le lacrime amare di Petra Von Kant” di Fassbinter; un personaggio di “L’ultima ora della notte”di V. Pugliesi, R. Mannelli e G. Bona; Esmeralda in “La vera storia di Esmeralda” di Victor Hugo diretto da Giuseppe Celesia; un personaggio in “Paolo e Francesca” per la regia di Fioretta Mari; Silvia, la protagonista in ”Anche l’occhio vuole la sua parte” al fianco di Maurizio Casagrande; la protagonista nel film “Donna di Rispetto” di Enzo Acri; la protagonista dell’ultimo film di Tony Paganelli; una delle protagoniste nel corto di Federico Moccia “A mosca cieca” ed in “Novecento” di Rossella Izzo; la protagonista nel film “I fiori del male” diretto da Claver Salizzato.

Natalina Stefi
Foibe

A un fil spinato m’hanno legato i polsi
ed ad un altro sventurato m’hanno unito;
guardando indietro, incredula, m’accorsi
di una fila incatenata all’infinito.
Negli occhi c’è il terrore, ed il perché
di una simile selvaggia crudeltà,
ma la risposta era lì, davanti a me,
nella buca che ingoiava umanità.
Un colpo al primo, che giù precipitava
nella voragine di carne maciullata,
l’effetto domino gli altri trascinava
a far cumulo sui corpi senza vita.
Così, persone, storie, identità perdute,
in pochi anni tutto fu cancellato!
Ragion di Stato, pulizie dovute,
la spiegazione al crimine esecrato!
Poi viene imposto il silenzio agli scampati;
senza più Patria, né affetti, né radici,
dovran fuggire, essere dimenticati,
invisibili esuli infelici!!
Ma l’orrendo prezzo pagato col martirio
dal mio popolo ignaro ed impotente,
non troverà ragione nel delirio
di un fanatismo eletto a onnipotente.
Che definisce la conquista una “vittoria”
di terra intrisa di sangue e di innocenza.
L’identità di un uomo e la sua gloria,
non può trascendere dalla sua coscienza!
Non dovrà il mondo celare nell’oblio
gli orrendi crimini che macchiano la storia;
non sia vendetta, ma sia timor di Dio
il perpetuarli nella sua memoria!
Che sulle rocce essiccate dal dolore
e dall’urlo straziante che non tace,
possa sbocciare un giorno ancora un fiore
e alle anime vaganti dare pace!

Riccardo Nicolai
nato a Massa nel 1969, laureato in Lingue e lettere straniere all’Università di Pisa, attore teatrale, libraio italiano, gestore della libreria Ali di carta nel centro storico di Massa insieme al fratello,
ha scritto “Pour l’amour d’une princesse”, l’emozionante storia di Ali Bitchin il “Leone dei mari”.
Il libro che racconta la storia di Ali Bitchin (nato intorno al 1560 e assassinato nel 1645), un “rinnegato” (cristiano convertito all’Islam) che fece fortuna ad Algeri.
Si crede che Bitchin (o Bitchnin) fosse nato con il cognome Piccini o Puccini o Piccinino a Venezia, fosse, cioè, Aldino Piccinino, un bambino catturato dai pirati, in un piccolo villaggio in Toscana, facente parte di un gruppo di persone catturate nel 1578.
Bitchin, che all’epoca era solo un bambino di dieci anni, fu acquistato dal mercato degli schiavi Babel Boustan (attuale attività di pesca) per 60 dinari d’oro, dal Raïs Fettah-Allah Ben-Khodja, e divenne uno dei corsari più formidabili di Algeri nel 15° secolo.Fu un grande ammiraglio di Algeri ed è noto per una moschea costruita nel distretto di Zoudj-Aïoun nella città vecchia, che ancora oggi porta il suo nome.

Romanzo tradotto da Karim Metref, edito da Koukou,
ISBN 978993131529-2.
Larachiche Mohamed
ama la fotografia e la scultura e lavora come free lance nel campo fotografico.
Ha tenuto due mostre nella capitale algerina e ha partecipato a due mostre internazionali in Italia.
Ha progettato la grafica di 16 libri per bambini ed ha progettato le decorazioni per due giochi per bambini.
Ha pubblicato il libro di poesie “Ti racconterò una storia”.

Mohamed Larachiche ha conseguito numerosi diplomi, alcuni dei quali in ingegneria meccanica all’università di Chlef, analisi biologiche e chimiche all’università KhemisMiliana e diritto commerciale presso l’università KhemisMiliana; e numerosi diplomi in design e lingue straniere studiando francese, inglese, spagnolo, italiano, turco, russo e tedesco.
Interessato al turismo, ai viaggi e all’apprendimento di tutto ciò che è nuovo, aspira ad essere un artista internazionale.

Molti giornali nazionali francesi e arabi hanno scritto su Mohamed Larachiche più di 15 articoli, ed anche due riviste on-line “Abaad” e “Supernova”, e la rivista cartacea “Dzeriat”.

Menzionato nel dizionario artistico dal 1900 al 2010 da Mansour Abrous, ha rilasciato numerose interviste in radiofoniche e televisive.

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ARTISTI IL SEXTANTE

Lucilla Trapazzo è nata a Cassino.
Dopo la laurea in Lingua e Letteratura Tedesca presso l’Università “La Sapienza” di Roma, un master in “Film & Video” presso la “American University” di Washington D.C., e una continua formazione teatrale e artistica, lavora come attrice, performer, critica, regista teatrale e formatrice. Le sue poesie e i suoi racconti sono stati più volte premiati (Premio S. Bernardino, Stimigliano; Concorso “Apriamo un Varco” Roma; Premio Nazionale “Il Delfino”, Pisa; Premio Viareggio; Napoli, Isolimpiadi) e pubblicati in antologie, riviste, libri d’arte in Italia, America, Spagna, Macedonia. I suoi quadri e le sue istallazioni sono stati esposti in numerose mostre (personali e collettive) internazionali. Le sue performance presentate in diversi festival di arte multimediale (Signal, Cagliari; It’s Liquid, Londra, Buenos Aires, Roma, Venezia). Attualmente vive tra Zurigo e New York e collabora con associazioni di arte, musica contemporanea e letteratura nell’organizzazione di eventi, festival e spettacoli. “Ossidiana”, Volturnia Edizioni, Isernia, settembre 2018, è il suo primo libro di poesie. “Dei Piccoli Mondi”, Il Leggio, Chioggia, marzo 2019, è la sua seconda raccolta. www.lucillatrapazzo.com

Burrnesha (l’ultima vergine giurata)

Un sol gesto ed è in terra la veste
reliquia di donna. S’arrende
ai tuoi piedi la treccia ribelle
di fieri riflessi di rame.
Acerbo il tuo seno. Ne sfiori
la pelle color melograno e
lo avvolgi. Due bende crudeli
costringono il fiato. Piegato il velo
da sposa che fu di tua madre, già sogno
di mela e cannella custodito da canfora.
Un frammento di vetro riflette
le gote tremanti sul letto
calzoni consunti in attesa
di pelle di latte. Lontano un coro
di voci e lamenti. Tuo padre
è composto nella stanza più grande.
A stento una sciarpa amaranto
nasconde quel fiore di grumi di sangue
memento di caccia selvaggia.
Sei sola a serbare l’onore di casa,
famiglia e contado. Domani
di fronte agli anziani
con occhi di ghiaccio
negherai d’esser donna.
È una lotta, un baratto per la tua libertà.
Cantine fumose di raki e sudore
ti aspettano con ventre per sempre infecondo.
La legge di valli montane e fiumi impetuosi
è scritta nel sangue da tempi remoti
– una vergine sola vale solo sei buoi. –
Domani sei uomo. Per l’amore una mano
sospiri e tormenti nel letto
da sola.

Nell’Albania rurale, sin dal Medioevo, le donne sole non avevano onore, i loro beni venivano dismessi e non erano protette contro le violenze. Una sola strada rimaneva loro: giurare di restare vergini per sempre. Le vergini giurate diventavano i patriarchi delle loro famiglie, con tutti gli oneri e gli onori dell’autorità maschile.

Salmodia

Dondola dondola bimba cannella
tintinna in argento il sorriso di latte.
Dondola piccola sull’altalena
raccogli del gioco il piano infinito.
L’ora si addensa tende la mano.
Si sbriciola il nome. Si spezza la fune.
Sei sposa regina. Sei sposa bambina
mia mandorla acerba coperta di oro.
Straziante il violino che stride che miete
silenzio.

Svegliati vento che pieghi il canneto
scatena tempesta di rena e di ghiaccio.
Afferrala vento che riempi le spighe
fa che non senta fa che sia lieve.
Scioglila vento che spargi sementi
e levala in volo in campi di sole
di grano maturo di fiocchi di stelle.

Aprite le porte squarciatemi il grembo
è rossa la notte diruta anfisbena.
Aprite le porte versatele miele
è scritto nelle spezie il nome.
Aprite le porte donatele bambole
Aprite le porte straziate il mio
ventre. Aprite le porte.
Aprite le porte.

NOCTE-DIE

Discrasia

Questo è giorno di cielo
e di spine. Da tempo è alto
il sole, la terra invoca mare
e margherite. Il racconto invece
abbaia. È pervicace e inciampa
in mancanza di armonia.
Certe viola di pervinca e l’azzurro
di elicriso sono a repentaglio
in cattiva mescolanza d’ombra
e luce. L’uccello della notte geme.
Non smette di artigliare in verso
ombroso e squarcia itinerari
alberi e persone che trova sulla via.
Ora si condensa e nasce ancora
e ancora stagna lapislazzuli di stelle
il pensiero artritico.
Ne ho misericordia. Già l’alba
luce antica è all’orizzonte
immensa. Impavide violette
nella neve. Nell’istante azzurro.

Motu proprio

Verrà di nuovo la luna leopardiana
con voce fiammeggiante a riparar
di bambole i visini. Per te che collezioni
storie, di miele gronda desiderio
in questa notte gialla di Van Gogh.
Un’eco raminga al di là della soglia.
Amara. Di tempo che piega il canneto
che porta la pioggia. Non oltre.
Stanotte con i cubi in grembo dorme
il mastro puppeteer. Stanotte l’emozione
vince ai dadi. Partorito un giorno
(entro sogno onnipotente) il cigno
di cristallo surge al suono malva dei bulloni
e invoca piume e neurotrasmettitori.
È in fermento corrusco la pelle del mondo
trafitta da memoria di universo. Nel grano
il cri-cri sconfinato rivela quanto indarno
sia cantare alla luna aliena.

Folgorite

Dunque, ora cogli le rune di tuono e i monili
di nembi di vetro, de-cifrando del sistema
il segno.

Lo so, la luna nel secchio è frammento
di mare – gibigiana. Ma tu
muovimi ancora una volta a occhi chiusi
ancora stanotte in delubro oscillante
senza tuberi o chiodi. È solo un nericare
di ragni e di pulsioni.

Domani, poi. Ci penseremo poi.
Sì. Si schiuderanno ancora le fanciulle
(callipigie) al meriggiare tenue tra spighe
azzurre colme di origami.

David Wilkinson,
nato in Inghilterra nel 1956, ha compiuto gli studi presso il “Collegium Reginensis” di Oxford, l’Istituto Pedagogico di Mosca (in epoca Brezneviana) e l’Università “Complutense” di Madrid nella Spagna della transizione.
Studioso di lingue, molte delle quali parla, ama anche il mondo classico, la filosofia, la storia e la teologia.
In Pakistan ha sviluppato un amore per la lingua Urdu e un gran interesse per la lingua e la cultura della Corte dei Moghul, in particolare per le raffinate poesie – canzoni “Ghazal” nonché del genere “Qawali”.
Nella poesia di Wilkinson è riscontrabile un animarsi degli elementi della natura, in una forma discorsiva interiorizzata che produce vero e proprio lirismo come è evidente in “Ulivo”.
Al Teatro Cuminetti di Trento è stata messa in scena una pièce menippea, Mito e Amore, musicata (scritta in verso e prosa) che propone uno dei temi ricorrenti nell’opera del poeta: la volgarità e la banalità del mondo moderno. Simboli dei valori persi sono gli dèi greci, ma l’opera è essenzialmente ottimista vedendo nella persona di Cristo la trascendenza che ci può salvare dalla “plastica” in cui stiamo affondando.
David rifiuta assolutamente l’epiteto “panteista” che gli viene attribuito da qualche critico, considerandosi un poeta cristiano che è anche un classicista interessato a qualsiasi cultura profonda e armoniosa.
Numerosi sono i premi importanti vinti da David Wilkinson – 38 a livello nazionale. Poi a Madrid, ad Atene, a Malta, a Betlemme, a New York, a Londra e Praga. Le opere pubblicate in antologia sono ben 31 (1999 – 2017).
Opere pubblicate in italiano: “Mito e amore” ed. Francisci, Padova 1996; “Gelido Incandescente” ed. Osiride, Rovereto 1998; “Opere scelte” ed. Inama Taio Trento 2002; “Opere scelte” Tn 2003; “Argomenti” ed. Ismeca Bologna 2007; “Lo specchio dell’Io” ed. Libro italiano World, Ragusa 2007; “Primi frutti” ed. Francisci Pd;
“Lo specchio dell’Io” ed. Libro World Bo 2008; “Percorsi di poesia” ed. Helicon, Arezzo 2008; “La veicolarità nell’insegnamento delle lingue straniere” ed. Francisci 2011; “La lingua Urdu” ed. Francisci 2011; “Rosa Implosa” ed. Helicon Arezzo 2012; “Riedizione inedita Mito e Amore” ed. Francisci 2013; “Maniacale a Mosca. Confessioni di uno studente di Oxford” – ed. Europa 2016 (Recensito ottimamente sia sulla stampa locale e nazionale, sia in radio che in televisione sul canale dedicato alla cultura di Sky.
Opere pubblicate in antologie
1999: Poesia inedita “Salamanca (Rivisitata)” nell’Antologia “Le stelle 1999”, Cenigo (SV); Poesia “Amore scarno” da “Mito e Amore” nell’Antologia del Centro Culturale “Il Porticciolo”, La Spezia; Poesia “Ulivo” da “Mito e Amore” nell’Antologia letteraria “Premio Città de La Spezia”; Poesia “Piangesti per me” inedita nell’Antologia del Premio Nazionale di Poesia “Il Golfo”, La Spezia; Antologia “Premio internazionale di letteratura città di La Spezia” -Nuova Spezia-; Antologia “Premio Le Stelle” – ed. Le Stelle – Savona.
2000: Solchi di Scritture – Ed. Helicon; Poesia “La speranza Buddista”, inedita nell’Antologia del Premio Internazionale di Poesia e Narrativa “Cinque Terre”, La Spezia; Poesia “Salamanca (rivisitata)” Antologia del Premio “Maestrale – San Marco” “Poesie d’oggi”; Primo Premio Concorso internazionale di poesia “Maestrale – San Marco 2000” consegnato dal poeta Edoardo Sanguinetti (Sez. Silloge) per la poesia “L’Io nelle meteore dell’Universo”; Antologia de “La letteratura italiana del secolo XX”, ed. Helicon, Arezzo; Antologia della letteratura italiana del XX secolo ed. Helicon; “Dizionario degli autori italiani del secondo novecento” ed. Helicon; “Agenda 2002 Arte e pensiero” ed. Helicon; Storia della Letteratura Italiana Contemporanea” ed. Helicon; Dizionario scrittori del ‘900 – ed. Helicon.
2003: “Storia della Letteratura Italiana Contemporanea” ed. Helicon; “Storia della Letteratura Italiana Contemporanea” ed. Helicon; “La Rocca Città di San Mignato” Antologia-La Versigliana-San Mignato.
2004: “Agenda Arte pensiero” ed. Helicon – Arezzo anno petrarchesco.
2005: “Letteratura italiana contemporanea” ed. Helicon Arezzo; “Antologia Natur Amica” ed. Ibiskas; “L’amore in versi” ed. Ibiskas – presente alla fiera del libro di Torino e di Roma; “Cielo e Mare” Antologia letteraria dell’associazione culturale -Nuova Spezia-; “Antologia Premio Internazionale di Poesia Città Salò” ed. Ibiskos Empoli.
2006: “Antologia concorso internazionale di poesia” ed. Ibiskos Empoli; “Antologia l’emozione del ricordo” – ed. Ibiskos – Empoli; “Un mare d’inverno nuove onde”ed. Natrusso Communication Noli Prize, Savona 2006; Antologia della libera associazione di poeti e scrittori festival di poesie dell’amore XIII, concorso europeo -La Versiliana-; “Antologia Parole e sguardi d’amore sprecati” – ed. Natrusso Communication Noli Prize
-Savona; “Solchi di scritture” ed. Helicon; Antologia della Letteratura Italiana del XX secolo – Ed. Helicon Arezzo; Antologia del Nuovo Millennio – Letteratura italiana contemporanea – Ed. Helicon Arezzo.
2007: Solchi di Scritture – Ed. Helicon.
2015: Antologia del Nuovo Millennio – Letteratura italiana contemporanea – Ed. Helicon Arezzo – Introduzione S. Roma.
2017: Dizionario critico della nuova letteratura italiana – Ed. Helicon – Arezzo.
Premi e riconoscimenti letterari
1997: Premio Speciale della Giuria Premio Internazionale “Città di La Spezia”.
1998: Premio ex aequo “Iniziative letterarie” Milano; Premio speciale della Giuria, Premio Letterario Internazionale “Maestrale – San Marco” (Sestri Levante)
1999 Premio Letteratura Internazionale “Maestrale – San Marco” (Sestri Levante) “Marengo d’oro”, Premio speciale del Presidente; Premio “Il simposio delle muse”, concorso nazionale di Poesia “Penisola Sorrentina”; Premio “Il cerchio dell’armonia”, concorso “Le stelle 1999” Cenino (SV); 2° Premio “Cittàdi La Spezia”, premio internazionale – Libro edito.
2000: 3° Premio Letterario “Le stelle” Cenino (SV); Premio ex aequo Premio Letterario “Casentino” (AR); 1° Premio (Sez. “Silloge inedita”) Premio letterario Internazionale “Maestrale – San Marco” all’unanimità della giuria per la poesia “L’Io nelle meteore dell’universo” (Sestri Levante); 1 Premio Internazionale “Garcìa Lorca”.
2003: 1° Premio sezione stranieri concorso S. Minato – La Rocca.
2004: segnalazione concorso “Montano” rivista Anterem.
2005: partecipazione giornata dedicata alla poesia Società Letteraria Verona; Premio Letterario Internazionale “San Marco – città di Venezia”; Premio “Messaggi di Natale” – L:A:P:S: Fucecchio FI.
2006: Premio letterario – Ed. Ibiskos Empoli; Premio Letterario Internazionale Maestrale – San Marco Marengo d’oro 4^edizione.
2007: 1° classificato sez. silloge inedita “L’Io nelle meteore dell’Universo”.
2008: Primo Premio Atene.
2009: Premio speciale, concorso letterario internazionale – New York City Prize; Primo Premio – premio letterario internazionale San Marco – Venezia; Terzo Premio – Messaggi di Natale- “Club Laps”.
2010: Premio Autore – Salone internazionale del libro di Torino; Premio Concorso Internazionale – Messaggi di Natale e di Pace – Betlemme; Premio Città di New York.
2012: Primo Premio Città di Londra.
2013: Primo Premio Poesia Salone del Libro Torino; Concorso letterario internazionale, dedicato a Dante Alighieri, Premio Speciale – Fucecchio (FI); Concorso letterario Internazionale, Gran Premio – Città di Praga.
2014: Terzo Premio – Messaggi di Natale – Fucecchio “Club Laps”; Premio Autore 2014 – Salone internazionale del Libro di Torino; Premio internazionale di Polonia – dedicato a Chopin – Cracovia; Concorso letterario internazionale – Città di Pontremoli.
2015: Premio letterario internazionale – Messaggi di Natale – “Club Laps”; Premio internazionale movimento; Premio Autore 2015 – Salone internazionale del libro di Torino.
2016: Premio letterario “La Ginestra” – Firenze; Premio Cosentino – Arezzo.
2017: Premio “La Gorgone d’oro” – Centro Culturale S. Zuppardo; Premio concorso letterario M. Luzi – Antologia “Ass. M. Luzi” Roma.
Interpretazione poesia dell’autore Wilkinson.
C’è un che di kafkiano nella scrittura di David Wilkinson, ha conseguito la sua formazione attraverso un “itinerario” componendo poesie al “Collegium Reginensis”, di Oxford, passando poi a Mosca, per approdare a Madrid nella famosa Università Complutense.
In questo trentennio ha continuato ad allargare la propria cultura, approfondendo lo studio delle lingue, e quelle della storia classica, mantenendo integra la propria ansia di conoscenza e la propria intraprendenza. Da segnalare il suo interesse raffinato per le musiche orientali, in particolare per il Qazal e il Qawali. Con le raccolte “Primi Frutti”, e “Mito e Amore” seguiti dalle sillogi “Opere scelte” e “Non solo Non”, questo autore si consacra ufficialmente tra i lirici moderni, presentandosi con una scrittura ondulante tra classicismo e modernità, creando uno stile che risente fortemente di numerose identità europee.
Nelle sue liriche c’è un forte senso di dinamismo, grazie ad un’energia che talvolta sfocia nel vorticismo, creando con inusuale maneggevolezza un percorso vertiginoso tra tempi e sforzi di diversissimo contenuto.
Questo propendere vagamente avanguardista e novecentesco sa mescere, miscelare, a reminiscenze classiche, eredità di un ellenismo che trapela da contenuti e gusto stilistico fino a trasfigurare in vortici di passionalità un passato letterario fatto di ordine e perfezione.

Convertiti amica solipsista

Cronos almeno generò, prima di ingerirli
i suoi figli.
Tu professi di odiare i piccoli.
Le baccanti almeno cacciavano in bacati
branchi.
To to stessa sbrani, te stessa stanchi.
Giasone cercò il vello d’oro in sodalizio,
e il vitello d’oro non fu che sposalizio
con la ribellione temporanea, spaziale.
Marziale nelle Tue arti di chiamarti
sensible
alla natura, selvaggia a anche tu,
risible.
risulti invece alla resa dei conti,
fatta la lettura psichica.
Psyche amò Eros. Giove taurino, Europa.
Che prosopopea racconterò so già a Chi,
di chi non ha in sé che di “nihil” l’orma,
attorniata da zucchero a velo in forma di fiori,
sole, feticci, focus fatuus deforme
che non inganna né me, né te, né Lui
in cui il mio cuore dorme.

E ancora a te…

Vivai di papaveri solari,
rosa mai rosa dai fiori
del male del destino,
destino che ti incombe,
destino a cui mai soccombi.
Ancorata alla vita,
fitta di petali aperti agli altri,
aliante delle ali spiagate al mondo,
aliena del male, alleandoti in opere di bene,
perenne perseguitata dalle Erinni sei.
Meschini pensieri di rivalsa
mai ti sfiorarono.
Sensuale montanara bonaria,
qualunque aria ti canti é bolsa.
Tasto il tuo polso: lì, sì
c’è cuore – liquore dolce della vita.
E queste righe te le do da bere,
e queste righe sono rose vere…
fioriranno!

Nella luce

Lungo le profilature
di colonnati
sospesi tra terra e
cielo verso l’infinito
(al di là dello spazio e del tempo)
Verso l’invisibile punto focale
proiettati verso l’interiorità
tra utopia e disincanto
tra le velate intensità di
lontananze irraggiungibili.
Negli incomprensibili microcosmi
dei destini
alloggiano speculari le immagini
tra gli specchi memoriali di
antichi, atavici, consolanti ricordi.
Nella luce sciabolante
della sera
lungo gli arabeschi dei pioppi
e delleacacie
si corre verso la madre
che scompare nel
punto focale di
un infinito intangibile.

Simbiosi

Vedendo che il
cammino andava dritto…
su ogni pietra
mi misi a posarmi,
infinitamente guardando
retro, spettro di me
stesso, millantandomi
di aver creato pietre
miliari, ma erano
solo pietre-migliaia…

Veglie sulla voglia funebre
della mia lugubre veglia
sul vegliare.
Lo svegliarsi? E’ cera che cola;
colando sullo scolo
anteriore, svela lo svelarsi
di un da farsi:
vivere, sopravvivere, disfare, amare.

Lasciamo il cero bruciarsi.
Povero cero:te l’ho tolta
la coppa di vino.
Vino e coppa:
eravate in simbiosi in questa stanza illuminata
solo di cero.

Iskra Peneva, è nata nel 1980 a Belgrado (Serbia), dove vive e lavora.
È laureata in Matematica presso l’università di Belgrado.
Le sue poesie, tradotte in diverse lingue e pubblicate su riviste, giornali, antologie nazionali e internazionali, hanno ricevuto molteplici premi e riconoscimenti.
Nel 2016 al festival di poesia “Struga Poetry Evenings”, in Macedonia, alla sua silloge “Somewhere in-between” è stato conferito il premio come migliore libro di poesie in macedone. Nel 2018, in Croazia, ha vinto un premio per il migliore manoscritto poetico. Membro della Associazione degli Scrittori Serbi e dell’Associazione dei Giornalisti Serbi, Iskra Peneva collabora con la rivista “Makedonska Videlina” e lavora come traduttrice. I suoi interessi spaziano dalla poesia alle arti visive. Alcune delle sue video-poesie sono state presentate in occasione di festival internazionali multidisciplinari e letterari, e in gallerie d’arte. Dal 2010 si dedica alla fotografia, partecipando con i suoi lavori a mostre collettive e personali in Serbia e all’estero.
Tutte le poesie sono state tradotte da Lucilla Trapazzo

(Wishes leaving)
Partono i desideri

Io vivo in una stazione ferroviaria
Con ogni treno che parte
Uno dei miei desideri se ne va nel mondo

In una città sconosciuta
In qualche stazione
Scende
Vola sui palazzi
Sotto le nuvole
Osserva e cresce

Quando è grande abbastanza
Un desiderio diventa realtà
Lontano da me

(Temptation)
Tentazione

Sei solo a portata di mano
La mia mela

Se ti assaggio

Cosa faremo?

(Movement, sword)
Movimento, spada

Io
Cammino sul filo della ragione
Tu
Mantieni la linea di confine
Con un lieve movimento di mano
Ne disturbi l’inerzia
La linea freme
Quasi impercettibile
Io muovo il mio corpo
Tu sorridi con sfida
Incalza il tuo respiro
Sposti il punto di equilibrio
Da un piede all’altro

C’è un serpente vorticante sotto i miei piedi
Fino a che dondolo
La spada che ho in mano
Non farà movimenti inutili

(Imprints)
Impronte

Con una maschera sul viso
Non sei più deforme
Quando tutta la bellezza si raccoglie
Si mescola
E modella il tuo viso da bambino

Anche ora
Sembri un mentitore quando dici
Sono tuo amico
Amico

Infili nella bocca la parola
La mastichi
E quando è profanata
La sputi senza indugio

La prendi a calci
La calpesti a lungo con le scarpe

Restano solo le impronte
Sulle suole

(At the Table)
A tavola

Non sopporto l’acqua minerale.
Tuttavia
Amo le mele

Dividiamone una
Dai, prendine un morso

No
Non sono Eva

Vorrei solo
Sedurti

(Room Outline)
Descrizione di una stanza

Mille forme dello stesso viso
Cambiano colore
Moto caotico
Riempie lo spazio vuoto

L’aria densa
Provoca vertigini

(Unity)
Unità

Divisi in parti
Tra la creazione e il creato
Tra le emozioni e la coerenza

Da un punto centrale
Quarte parti dimezzate
Divise verso i punti cardinali

Ruotano intorno alla terra

Se si incontrassero
Compirebbero un’unità

Lucia Marchi è nata a Roma, dove vive e lavora come direttrice presso la Biblioteca Casanatense, una delle 46 biblioteche pubbliche statali afferenti alla direzione generale Biblioteche ed Istituti culturali del ministero per i beni e le attività culturali. Esperta in biblioteconomia ed economia della cultura, diritto e gestione della proprietà intellettuale, della comunicazione e dell’innovazione, è fondatrice e condirettore del Centro di eccellenza del diritto d’autore. Nell’ambito delle attività di valorizzazione e promozione dei beni culturali ha ideato e coordinato l’organizzazione scientifica di numerosi eventi e di molteplici manifestazioni culturali nonché progetti nazionali ed europei relativi ai corsi di formazione in materia di proprietà intellettuale e di digitalizzazione e tutela del patrimonio culturale. Oltre a svolgere docenze nelle materie di competenza, pubblica articoli su prestigiose riviste culturali e collabora con la rivista telematica Diritto, Mercato e Tecnologia.
È, altresì, critica letteraria ed autrice di testi teatrali.
La poesia è una sua passione da sempre, perché ritiene che la libertà di pensiero rende l’uomo arbitro di se stesso e delle proprie scelte, e la partecipazione fa sì che si crei una società matura e responsabile in grado di condividere ideali e perseguire progetti che migliorino la qualità di vita di ognuno.

Lucia Marchi: la poetica dell’incanto.
Dal mio taccuino delle emozioni ho scelto di condividere alcune poesie con il medesimo fil rouge che Goethe usa nel suo romanzo Le affinità elettive, ovvero l’amore, che quando ci pervade ci fa vivere in uno stato di fascinazione.
L’amore non solo quello carnale ma anche quello per qualsiasi persona, animale e/o cosa in grado di rapire la nostra mente ed i nostri sensi e renderci felici, non importa se un attimo e/o tutta la vita.

Granelli di sabbia

Non siamo che
granelli di sabbia
nelle mani del tempo
e tra un vagito ed un sospiro
rimane
lo spazio di un sorriso

La poetica dell’incanto ci permette di essere rapiti dalla bellezza del fascino di qualsiasi genere sia, e, qualora fossimo abbattuti dal disincanto, ci accompagna incoraggiandoci a cercare un nuovo incantamento, che nella ciclicità dettata dal tempo deve riapparire ad illuminare la nostra rotta ed a rendere felice il prosieguo del nostro transito.

Ti dirò

Ti dirò
parole già dette
parlerò
con frasi già fatte,
sembrerà
qualcosa già vissuta,
ma
ogni attimo di te
è così
sconvolgentemente nuovo.

Infatti dopo la disillusione si può tornare ad essere folgorati dalla passione che tutto tramuta in incanto, voglia di fusione…

Sospiro

Vorrei essere per te
come
una nuvola leggera
in grado
di essere un riparo
quando c’è il sole,
di farti sorridere
se sei imbronciato,
di entrare nella tua pelle
per dissetarmi
e annullarmi in te,
con la soavità della rugiada
e la freschezza dell’acqua sorgiva.

Comunque, a volte, ciò che apparentemente sembra sia fascinazione si rivela invece essere un tremendo equivoco, e la delusione ti riporta nuovamente nel disincanto.

Realtà

Come saremo
domani
io non lo so,
né dove
l’unica verità
è che ciò
che poteva essere
non è stato.

Ma lo sconforto non può che fungere da stimolo per continuare la ricerca di un nuovo incantesimo, che certamente si paleserà a colui che si impegna nel tragitto ad abbandonare le vecchie abitudini e ad aprirsi alla novità.

Marinaio

Spogliati
delle tue ansie,
dei tuoi vecchi ricordi,
del trascorso
che ti ha fatto sopravvivere
e naviga
fra le onde della vita
fino all’isola
ove ricominciare,
lasciando nei flutti
la melanconia.

Tutto ciò dimostra che proprio quando sembra che tutto sia perduto si può trovare di nuovo l’armonia, e che quindi da ogni disincanto può nascere volendo sempre un nuovo incanto.

Poesia

Ci saremo
ancora
noi
se tu vorrai
se io vorrò
insieme
sotto un cielo di stelle
sole
e luna
in un’eclisse di eternità.

ADA, acronimo di “Associazione Dali Arte”, è un’Associazione culturale turistica algerina
della quale Dalila Boukhalfa è Socia Fondatrice e Presidente.

Dalila Boukhalfa collabora, da anni, con Bruno Mancini, Presidente dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”, ricoprendo il ruolo di Presidente della sede operativa DILA Blida in Algeria.

ADA ha per obiettivo principale la diffusione della cultura algerina nel mondo, organizzando, mediante la collaborazione di artisti, di scrittori e di tutti i Soci Fondatori dell’Associazione, esposizioni ed eventi culturali atti a divulgare le tradizioni e le abitudini delle diverse Regioni algerine.

L’Associazione ADA Arte persegue, inoltre, l’obiettivo di offrire vaste opportunità di affermazioni internazionali, a giovani artisti, principalmente ma non solo algerini, che scelgano di esprimere, attraverso un’attiva partecipazione alle iniziative associative, le proprie attitudini artistiche, culturali e sociali.

Per raggiungere tali scopi, ADA intende anche ideare, utilizzare e diffondere programmi di turismo culturale atti a superare vincoli di frontiere, e a contribuire alla più universale visione di collaborazione internazionale.

Dalila Boukhalfa con Senouci Bereksi, Ambasciatore algerino

Dalila Boukhalfa
Presidente Sede operativa Nazione Algeria per l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

SOCI DILA

Paola Occhi
Presidente Sede operativa Regione Emilia-Romagna e Ambasciatrice di Pace per l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”

Roberta Panizza
La poesia, se guidata da ispirazione e non pilotata da razionali volontà, segue percorsi del tutto indipendenti ed esprime reali e profondi stati d’animo del momento dando un vestito rivelatore a sensazioni, umori, emozioni.
Nello scrivere versi non sono mai stata molto loquace e la mia ispirazione ha sempre goduto della libertà di cui sopra, tanto che scrivere due o tre poesie in un mese è già molto per le mie necessità di catarsi poetica.
Le seguenti poesie quindi non sono nate tutte nello stesso momento ma ho voluto radunarle tutte insieme per un motivo ben preciso.
Già su altre pagine ho espresso l’idea che la poesia non è solo e non tanto espressione di stati d’animo vellutati, mielosi, armoniosi ed estatici.
A meno che non sia dotato della stabilità interiore di un asceta, il più delle volte, l’animo umano racchiude un bollore di emozioni, sentimenti e pulsioni.
Cosa meglio della poesia può trasmutare in parole tutto ciò?
I seguenti versi sono tutti ispirati da note interiori piuttosto simili che lascio al lettore individuare per magari trovarsi in sintonia con quanto letto.

Lascia stare

Lascia stare
è come se
mille vite ormai
si abbracciassero indurite
tra la resina dei nodi.
E il tronco
che verso il sole
ergeva spensierato i rami
porta a stento il peso
degli impietosi anni.

Lascia stare.

E non dipingere
di arcobaleni artificiali
il quadro
perché il miele
che sordido e spento
impregna l’arco e il cielo,
di lenta gravità s’ingrossa
e cola sul prato
sporcando
di truce azzurro i fiori

Presunzione

Oltre dilaga
lo sporco tracimare
di domande.
Le mie.

Arrancano
in ordinate antologie
trasparenti al timpano
di sperate proiezioni.

E intanto
siedo spesso sulla soglia
dell’altrui caustico
interrogativo e l’apro
ed ascolto (e mi affaccendo)
per spiegare a Dio
come si ama.

Ribellione

Succede a volte all’improvviso
e turbina
sulle pacifiche bonacce
scompigliando
i tranquilli rifugi del sereno.

S’abbatte furiosa
e scuote
i confini degli orizzonti;
oleoso profilo di mare
ed artate certezze,
condensa
di sabbiose imposizioni.

È lo sdegno del no
che rigonfia e s’attorciglia
e disegna
ardite criniere di vento
spruzzate di umida ragione.

Ma il galoppante fragore
di schiuma sulla riva
si svena e infine muore
nel fiacco ritorno
che solo pochi grani
ruba
alla spiaggia di pietra.

Natale (se Dio vuole)

Presenza assenza
gelo di vuoti
passato del cuore
silenzi presenti
orizzonte di sereno
noia tranquilla.

Ieri che brucia
di piene mani
archeologia del dopo.

Cosa rimane?

Futuri di speranza
se nelle vene scorre
pietosa alchimia
carezza e balsamo
sulle lacune dei talenti.

Antartide

Piovi a cristalli di rado
sul deserto immobile
di cui ti compiaci o quasi
e lì rimangono tracce di te
che accumuli poco a poco
nel silenzio.

L’orma che sulla tua neve
ho posato
è solo un gioco di luce meno viva
quel poco di te compresso
in un breve orgasmo
di calore e un rumore
appena sussurrato. Null’altro.

Pioverà ancora
il tuo gelo acuminato
a coprire di nulla le mie dita
o nel sibilo del vento che deporta
tutto sarà dimenticato
insieme.

Le cose

Giaccio depositata in scatoline
e artritici cassetti lontani dalla luce
frammenti di me fermi a tempo indeterminato
nell’attimo compiuto del sorriso o della frana.

Sì, persino calcinacci di rosso a brandelli
stazionano sicuri là dove
il fotogramma della vita lì congelò in granito
(oh!, landa fredda e desolata!)
mi disferò domani
di questa seppure odiosa paccottiglia
che ora nel gelo senza moto
col suo impietoso pungolare
di calore m’accontenta tuttavia.
Rewind

Chiede materia l’oggi (ed è urgenza il fare)
di me s’appropria che svanisco
librandomi in pensieri come lucciola la sera.

Ci sono o solo appaio nel dopo che conforta
nel poi che mille rifugi apre in faccia agli uragani.

Nel varco tra le guerre
mi seguono i rimpianti
e miei errori vestiti a carnevale.

Amo ancora ciò che amavo
e sempre vago sulle tombe
sempre ancora ricordando
quanto ci siamo voluti bene.

Se poesia

La poesia cola dai versi
ma trasparente
nasconde le sue non rime
al volo delle api
rifugge i cucchiaini da caffè
mescola le sue nere verità
da leggere sul fondo
per chi sa bere scuro.

All’ombra della glicemia
sorseggiare con prudenza
parole a capo
dal sapore ambrato.

Direzione

Angoli nell’universo
ed è lì che mi rifugio.

O voglio.

Nel grande moto
di cieli a fiumi e panta rei
che faccio?
Sto ferma, nascosta.

O voglio.

Non mi si veda.

I rumori lancinanti
di questi colori
sfavillanti in testa
a grappoli emicranie
speciali effetti
di troppa vita
attorno
rimbombano
nel vuoto flash
di amore a blocchi
nell’angolo
riposto in scatoloni
confino di memorie
ed è lì che mi rifugio.

O voglio.

Nessuno mi parli
-mentre cammino-
dell’infinito.

Silvana Arbia

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Ischia, una foto di Bruno Mancini

Bruno Mancini.
racconta, per “Fattitaliani” e per “La Voce” a Caterina Guttadauro La Brasca, la sua Poesia e il suo amore per Ischia

I VERSI VIVONO IN AMBIENTI E IN MOMENTI CHE PRESCINDONO DA OGNI REALTÀ.

Bruno Mancini è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni. A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembrano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
La marina di Ischia, che sia accesa dalle stelle e dalla luna o brilli di mattina sotto il sole strappa sempre emozioni, a chi la guarda.
Induce al sorriso beato, alla contemplazione, alla nostalgia, all’amore romantico e ai versi di Bruno Mancini espressi in raccolte che, iniziando nel 1956 con le poesie giovanili di “Davanti al tempo”, giungono fino a nostri giorni con i testi maturi ed intriganti di“Erotismo, sì!” . Versi in canto perché la bellezza di Ischia è musica.
Così, con le parole, Mancini traduce e regala a chi lo legge l’amore per e di questa sua Isola, dove affondano le sue radici e la sua umanità.
Senza dimenticare la consistente produzione di racconti, più o meno lunghi raggruppati nei sei tomi di “Per Aurora” e nei tre libri di “Come i cinesi”.

D:- Eccoci Mancini, lei ha stimolato la nostra curiosità. La troviamo al timone di un’Associazione Culturale da lei fondata e ormai consolidata dal riscontro che ha avuto nel mondo culturale: DILA che si dirama poi in tanti eventi di cui adesso ci parlerà.
Com’è nata l’idea di avventurarsi in un settore così impegnativo?
R:- Il progetto DILA nasce dal desiderio di costruire una TRIBÙ di Artisti (Poeti, Narratori, Pittori ecc.) che non si accontenti di rimanere segregata tra le quattro mura dei propri “siti”, ma decida di dare battaglia con le stesse armi e sullo stesso campo ove spadroneggiano banalità edulcorate, omologate e massificate, e voglia farlo accettando di utilizzare a tale scopo alcune forme pubblicitarie come veicolo promozionale.

D:- Lei vive in una parte d’Italia che tutto il mondo ci invidia. Cosa la rende orgoglioso di essere un ischitano?
R:- Sono felice di aver vissuto quasi tutta la mia vita in un’isola che abbinava, fino all’inizio degli anni ’80, le migliori caratteristiche climatiche, sociali, naturalistiche ed ambientali che si potessero immaginare e desiderare.
Poi, lo sfascio totale.
L’isola, principalmente a causa di speculazioni edilizie ed imprenditoriali messe in atto dai suoi cittadini con la colpevole collusione delle amministrazioni comunali e di tutti gli organismi preposti al controllo della legalità, è precipitata in un vortice del quale ancora non si intravvede il punto finale.
Non posso più, quindi, essere orgoglioso della mia ischitanità.

D:- Lei la sua Poesia la vive quotidianamente, guardandosi attorno, dipinge con le parole la bellezza di ciò che la circonda e rimane ancorato alla realtà, all’apprezzamento per la vita, ai suoi valori fondanti. La loro conoscenza le permette poi di conquistare la realtà e aspirare al sogno. È cosi?
R:- Non sarò io a definire i confini e le ambizioni presenti nelle mie poesie, ma forse possono essere delucidanti alcuni amichevoli commenti che desidero proporre in modo anonimo:
«“Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.”
“…si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna, che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni”.
“… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti”.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“… sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“… a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.”
“Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!”
“Una poetica lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi scrive:
Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.
Al sole tenero
Vederla piangere di gioia”»

D:- Ogni poesia è un viaggio che tocca paesaggi, frontiere, percorsi, mete visibili e invisibili. Verso l’altro, l’altrove, l’oltre. E alla fine del viaggio, cosa deve esserci a parer suo?
R:- Per me la poesia è l’espressione di stati d’animo che prescindono da ogni configurazione temporale e/o spaziali. I versi vivono, quando riescono a diventare poesia, in ambienti e in momenti che prescindono da ogni realtà. Quando scrivo la parola fine in calce ad un componimento poetico mi sembra di aver salutato un amico del cuore nel momento della sua definitiva partenza per un altro continente.

D:- L’Associazionismo dovrebbe essere un’esperienza che aggrega, quindi che unisce sinergie. É così in Italia o c’è ancora della strada da fare per superare la competitività?
R:- In Italia l’associazionismo è pervaso da notevoli sacche di elitarismo disdicevole per una sana collaborazione utile a realizzare i nobili scopi che troviamo spesso elencati negli atti costitutivi delle Associazioni.
DILA ha lanciato più di un appello pubblico per organizzare sinergie con altre Associazioni, mettendo sempre a disposizione tutte le risorse promozionali e divulgative che le sono state rese disponibili da organi d’informazione e da gruppi di lavoro che seguono con attenzione i nostri progetti culturali, artistici e sociali.
In alcuni casi (Arte del suonare, Oceanomare Delphis, CentroInsieme Onlus ecc.) siamo riusciti a stabilire rapporti che hanno valorizzato oltre ogni previsione le iniziative gestite congiuntamente.
Circoli e Associazioni, offrendo momenti di aggregazione generazionale, cioè di realtà altrimenti molto distanti tra loro, trovano il modo di confrontarsi. Cosa fare perché questo avvenga senza forzature, in maniera quasi naturale?
Pur senza aver ricevuto mai un solo euro di finanziamento pubblico; senza aver mai percepito somme per iscrizioni; senza aver mai chiesto neppure un euro di balzelli vari del tipo tassa di lettura o diritti di segreteria, abbiamo dato spazio a diverse centinaia di Artisti che hanno letto poesie, presentato mostre di dipinti e di fotografie (collettive e personali), offerto esecuzioni musicali di ogni tipo (dalla classica alla leggera), celebrato ricorrenze storiche ed artistiche, realizzato interviste e presentato libri di prosa e di poesia (editi e inediti), proiettato video culturali sociali ed ambientali, proposto recital teatrali e cabarettistici, negli Hotel di Ischia, Corte degli Aragonesi, Ulisse, Oriente, Miramare e Castello, Mareblù, Parco Verde, Delfini; nella Biblioteca Comunale Antoniana di Ischia, nelle Antiche terme comunali di Ischia, nel Museo di Villa Arbusto a Lacco Ameno, nella sede dell’associazione “Arte del suonare” di Roma, nel parco idrotermale Negombo di Lacco Ameno, nel teatro di Monza, nel teatro di Vermiglio, nel Museo Etnografico del Mare di Ischia, nel teatro Parente di Milano, nell’Aula Magna della SIAM di Milano, nell’Auditorium del Museo Delle Culture – MUDEC – di Milano, nel Museo di Latina, nell’Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola, nella Chiesa degli Artisti – Basilica Santa Maria in Montesanto, nella sede della Pro-loco di S. Possidonio…

D:- Come avete fatto?
R:- Prima o poi qualcuno doveva accorgersi che i tempi sono cambiati (i mecenati non vivono più nei palazzi ducali), che la pubblicità governa i nostri piaceri edonistici ed epicurei così come semina le spore di ideologie e di spiritualità, e che essa è la vera padrona delle nostre scelte e dei nostri portafogli. Ecco pertanto le proposte dei progetti DILA consentire che, sponsorizzando i nostri volumi di poesie e di arti varie, senza dubbio gli Autori dei testi e delle immagini, ma sicuramente anche le Aziende Commerciali, ottengano notevoli benefici quali possono essere considerati quelli derivanti da una rete alternativa di distribuzione, una forma innovativa di pubblicità aziendale, un nuovo strumento di propaganda personale, il rafforzamento di contatti operativi tra Cultura e Aziende, la gratificazioni per il serio lavoro di Scrittori, Artisti, ed Imprese Commerciali, e, non ultimo, il vantaggio derivante dall’effetto sorpresa conseguente alla novità dello strumento utilizzato per promuovere i propri prodotti. Noi affermiamo che nessun libro viene cestinato prima ancora di essere sfogliato (come viceversa avviene per dépliant, brochure, volantini, e cataloghi vari).
Oggi parliamo dell’ultimo nato e del più azzardato, se vogliamo, dei suoi gioielli: IL Premio Letterario Internazionale “Otto Milioni”.
Il Premio, nato nel 2011 unicamente come premio di Poesia, si presenta, quest’anno 2108, in cinque differenti sezioni: poesia, arti grafiche, musica, letteratura, giornalismo. Se posso specificare un solo parametro indicativo del suo successo, mi basta segnalare che la sezione arti grafiche di quest’anno ha ricevuto 217 richieste di iscrizioni provenienti da 36 nazioni (Algeria, Argentina, Armenia, Austria, Azerbaijan, Brasile, Bulgaria, Cile, Egitto, Georgia, Germania, Giordania, Grecia, India, Inghilterra, Iran, Israele, Italia, Lettonia, Messico, Nepal, Nicaragua, Nigeria, Pakistan, Perù, Portogallo, Romania, Russia, Sebia, Spagna,Tunisia, Turchia, Ucraina, USA, Venezuela, Vietnam).

D:- Cos’è LENOIS?
R:- LENOIS (acronimo di “LE NOstre ISole”), progenitore di DILA, oggi ha trovato la sua consacrazione nel social face book costituendo un gruppo di oltre 25.000 membri per la maggior parte Artisti di tutti i continenti.
D:- LENOIS è una vetrina artistica, culturale e sociale nella quale non esistono censure. Vogliamo dare dei motivi per partecipare a chi cerca di emergere in questo panorama letterario italiano non facile?
R:- I motivi sono evidenti nella lettura della nostra“storia”: nessun narcisismo, nessuna pregiudiziale sulla valenza delle proposte artistiche sono mai state consentite, privilegiando coloro che sappiamo mettere gli “interessi” comuni al di sopra dei propri.
Essere Scrittori – modestamente dilettanti come molti di noi -, anche se apprezzati da critici e da altri scrittori, anche se vincitori di premi e di attestati, non basta a dare respiro a quella che, infine, abbiamo compreso essere la vera ambizione di tutti noi “Artisti”: liberarci dei sogni e dei dubbi che sono state le prepotenti matrici delle nostre ispirazioni aprendoli alla conoscenza collettiva.
Leggere, vogliamo essere letti!
È questa la catarsi ambita, molto spesso incoscientemente, dalla maggioranza di coloro che si dedicano alle arti letterarie.
Partecipando alla pubblicazione delle nostre antologie sponsorizzate, nasce certo una controversia tra la spiritualità delle forme poetiche ed il materialismo proprio delle imprese produttive, ma oggi più che mai appare irrinunciabile annullare la dicotomia e procedere verso una stessa meta pur con interessi diversi.

D:- La Cultura e la lettura in Italia, secondo Lei, godono di buona salute?
R:- Assolutamente no. Esse sono trattate come ”merci” e bistrattate da lobby economiche e finanziarie che trovano facili sponde nelle componenti politiche delle amministrazioni pubbliche italiane.
Perché i giovani oggi dovrebbero essere motivati a scrivere?
Con l’iniziale patrocinio dell’Istituto Agostino Lauro abbiamo creata una nuova “autostrada” che può diventare un esempio per molti gruppi intenzionati, come noi, a riportare l’Arte in generale e la poesia in particolare sul palco di primo piano che compete loro nell’attuale società italiana. Come già detto, abbiamo pubblicato, primi in Italia e certamente primi anche in molti altri Paesi del mondo, alcune antologie con all’interno pagine di pubblicità. Ciò ci ha consentito di stamparne decine di migliaia di copie e di renderle disponibili in gratuita lettura, per anni, ai diversi milioni di passeggeri della Flotta Lauro in navigazione nel Mediterraneo.

D:- Tutto il suo percorso con le sue difficoltà e le sue soddisfazioni cosa ha dato a Bruno Mancini uomo? In poche parole, se lei tornasse indietro rifarebbe tutto quello che ha fatto?
R:- Per molti decenni sono stato impegnato in attività commerciali che mi hanno consentito di entrare in contatto con personaggi di varia estrazione culturale e sociale.
Ne ho studiato le caratteristiche prendendo spunti per scrivere racconti e poesie che hanno riempito molti cassetti.
Poi, quando finalmente è giunto il tempio della pensione, mi sono posto la domanda se provare a costruire una mia personale identità artistica o se tentare di mettere insieme un gruppo di amanti dell’Arte che potesse costituire un polo di attrazione per quanti avessero scarse capacità divulgative delle proprie opere e timidezze inibenti ogni tipo di aggregazione con altri artisti.
Ho scelto la seconda ipotesi quando sono venuto in contatto, tramite web, con Roberta Panizza che gestiva il noto sito di scrittura “www.poesiaedintorn.it”. L’incontro è stato determinante nel farmi credere alla possibilità di ottenere importanti risultati avviando precise ricerche di Artisti “portatori sani” di “furore artistico” unito ad una buona dose di volontà collaborativa per l’attuazione delle idee che ritengo di avere, almeno in parte, espresse in questa intervista.

Concludendo è indubbio che ci troviamo dinanzi ad un uomo coraggioso, che aveva un sogno e, credendoci fermamente, è riuscito a realizzarlo. Sotto questo profilo è un esempio per tutti coloro che soffocano le loro ambizioni dinanzi alle difficoltà e al rischio. Ci piace chiudere con una frase di Steve Jobs, un personaggio che tutti conosciamo come fondatore di APPLE Inc. “Non lasciamo che il rumore delle opinioni altrui offuschi la nostra voce interiore. E, cosa più importante di tutte, dobbiamo avere il coraggio di seguire il nostro cuore e la nostra intuizione. In qualche modo, essi sanno che cosa vogliamo realmente diventare. Tutto il resto è secondario.”

Buona vita a DILA e a tutti coloro che ne sostengono gli intenti e si spendono per renderla una fucina di eventi Culturali e Artistici per percorrere strade nuove.

Caterina Guttadauro La Brasca
30 Luglio 2018

Fattitaliani sito web di cultura e società diretto da Giovanni Zambito http://www.fattitaliani.it/

LaVoce, è una prestigiosa rivista mensile francese, in gran parte bilingue, a colori, 44 pagine dense di contenuti e immagini.
Diretta da Patrice Gaspari è edita a Parigi (Tel. 01 43458755 [email protected] – ww.lavoce.com) da GEFI (Groupement des Italiens de France)ed è distribuita in abbonamento in oltre 20.000 copie.
Ha per target gli italiani in Francia. In 20 anni di attività ha pubblicato oltre 12.000 articoli e 6.000.000 di pagine. Nell’edizione n. 101, l’articolo pubblicato a firma di Caterina Guttadauro ha ottenuto una posizione di privilegio, se solo si consideri esso occupa due pagine intere, mentre quasi tutti gli altri articoli occupano, di norma, 1/2 pagina, e solo pochi sono quelli che hanno base su una o due pagine intere.

Caterina Guttadauro La Brasca, scrittrice e giornalista è nata e vissuta in Sicilia dove ha completato i suoi studi classici. Vive da 40 anni a Bologna. È da sempre amante dello scrivere. Con il racconto “La storia siamo noi” ha vinto il Premio “Otto milioni” edizione 2018 per la sezione narrativa. È stata Relatrice alla Fiera dell’Editoria World book International di Cattolica nel 2014, Presidente di Giuria in ben quattro edizioni del Concorso Letterario Nazionale: “L’Anfora di Calliope”e al World Literary Price, Concorso Letterario Mondiale itinerante, alla riscoperta delle capitali mondiali.
Programmatrice di eventi letterari nazionali ed internazionali. Con i suoi libri è stata presente al Salone Internazionale del Libro di Torino e a Roma alla Fiera del Libro ”Più Libri Più Liberi”.

In questa sezione presentiamo alcuni brani tratti dai
libri di narrativa di Bruno Mancini

DAL LIBRO
Come i cinesi volume primo
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/come-i-cinesi-volume-primo/paperback/product-470699.html
IL RACCONTO
L’estate con la parrucca – Capitolo 1°

[…] Eravamo nei loro invisibili pianti, nelle loro mani di calli, sulle loro lingue asciutte, sulle fronti nere, nelle vite stanche.
Noi eravamo con fughe, sonni, amori, nel loro lavoro duro, noi, tutti.
Avresti voluto avere la forza di gridare “viva l’amore”, avresti dovuto avere il coraggio di stringerla tra le braccia ed amarla davanti a tutti senza vergogna, con passione. Avevo un desiderio enorme di ritornare a casa e dormire. Dormire. Dormire per tantissime lunghe ore prive di coscienza; fino a ricostruire una giornata fondata sul nuovo perno di una nuova coscienza.
Ricerca. Ossessione. Attesa. Ma non malinconia e noia. Meglio tristezza atavica ed assurdamente sentimentale.
Se sono mare lambisco gli scogli e non riesco a possederli. Se sono cielo disegno stelle e non le vedo. Se sono uomo mi sento uomo e non ne godo.
Soffro lo zelo di vivere la natura.

DAL LIBRO
Come i cinesi volume primo
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/come-i-cinesi-volume-primo/paperback/product-470699.html
IL RACCONTO
Il libro di Sonia – Capitolo 1°

[…] Gino smise di leggere, le giunse accanto, pose una mano sulle dita infreddolite, e, con l’altra, calmò lo svolazzo dei capelli poggiandoli accanto al viso.
Io c’ero.
Restavo seduto, nello stesso scompartimento dal quale Gino si era alzato, fingendo il più assoluto disinteresse per i loro movimenti, così come non avevo fatto intendere di percepire l’inquietudine che l’aveva sommersa, e la voglia d’ignoto in cui si era immerso, fusi nell’istante in cui il nostro imprevisto incontro, pur senza una regia, si materializzò in necessità ineluttabile di un lungo percorso comune.
Tu-Sonia, Gino-io; binomi esistenziali a scelta negli ampi confini del normale-anormale, semplice-contorto, intuitivo-logico, sereno-passionale, sempre-perché, tempo addietro scissi dai nuovi rapporti di coppie; amicizie conflittuali dimenticate per un lungo reciproco silenzio; per caso di nuovo faccia a faccia.
Sonia-Gino, tu-io; talee.
Accarezzare attraverso uno sguardo le forme di Sonia e sentirle fremere al pensiero che scelgo te a simbolo, e curare i particolari di una seduzione tanto subdola nella gestualità quanto attesa, sfacciata nei contenuti perché voluta tale e pure agghiacciante, appiccicosa, paralizzante, e percepire, nel folle autocontrollo del camaleonte che attende, il brivido appagante di un do-re-mi-fa sempre più acuto nell’inno alla catarsi, esasperava, di contro, il malessere invadente per non averti lasciata a Gino per sempre, ed aver impedito quindi che, tu, potessi sopportare e gestire anche il vostro lento declino.

DAL LIBRO
Come i cinesi volume secondo
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/come-i-cinesi-volume-secondo/paperback/product-470704.html
IL RACCONTO
Ambiguità – Capitolo 5°

Il tempo seguente venne avanti con incollato ad ogni attimo un dubbio, lo stesso dubbio, sempre lo stesso dubbio, che simile ad un galoppo, avvicinandosi l’ora, attecchiva con percussioni più rapide e sonore alla radice del mio sistema nervoso.
Seduto, le gambe per propria scelta vibravano con moto sempre più accelerato, la vista della porzione di strada affollata che per anni mi aveva affascinato nella varietà e nella moltitudine di abbigliamenti, personaggi, situazioni, sembrava come stamparsi, fotografata, ad ogni ritorno del dubbio.
Se c’era il dubbio non c’era altro, solo fissità ed i miei arti vibranti.
Lo stesso dubbio sembrava pretendere la propria esistenza, dileguandosi dopo comparse che sempre più brevi si imponevano giungendo con maggiore frequenza. Troppo brevi per consentirmi di prendere una decisione, troppo frequenti per liberarmene.
è tutto un bluff; aspetto che crolli.
E se arrivo tardi?
è tutto un bluff, aspetto che crolli; le consegno le pagine che ho scritto, e che mi ha visto scrivere dicendole; “Vedi, sapevo già tutto, non hai segreti.”
E se arrivo tardi?
Se tardando a prendere l’iniziativa me la trovo davanti con un saluto di circostanza per una lontananza ormai scontata?
Il dubbio, lo stesso dubbio, sempre lo stesso dubbio, è chiaro, era l’altro.
Era la sostanza, l’identità, l’anima.

DAL LIBRO
Come i cinesi volume secondo
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/come-i-cinesi-volume-secondo/paperback/product-470704.html
IL RACCONTO
Il nodo

[…]
-“Perché lo fai?” diceva l’anima.
Il cervello ben sapendo che prima o poi sarebbe venuto il momento di dare un seguito al precedente incontro, aveva infatti chiesto soltanto una pausa, e non ritenendo possibile eludere per sempre la necessità di presentarsi ad un faccia a faccia determinante, rispose alla domanda introducendo una delle innumerevoli considerazioni elaborate per accantonare il progetto;
-“Non riesco ad avere completamente sottomesso il corpo, a te sfuggono emozioni incontrollate.
Se voglio non dico eliminare, ma almeno attutire un dolore, se tu intendessi eludere manifestazioni di sentimenti, se io volessi fermare il sangue, affrettare il battito del cuore, isolare un organo, se tu ambissi piangere o ridere in situazioni di estremi opposti, credi potremmo? Come illuderci di interferire sul tutto, se ci manca la forza di farlo sui particolari?!”
Anima;
-“Da soli si perde, uniti si vince. E sempre stato così, e così (sarà questo il titolo del nostro stemma) si cambia. La stessa riproduzione nelle strutture evolute abbisogna di unioni. Maschi e femmine, da maschi e da femmine.”
Cervello;
-“Per uno diverso da loro, d’accordo. Non certo per trasformare loro stessi in diversi.
Nulla e nessuno sarebbe in grado di farlo.
Tu vorresti la metempsicosi tra vivi, è differente, capisci inconcepibile.”
L’Anima;
-“Tu sai cosa pensassero i primi esseri che si accoppiarono? Se ne avevano definito lo scopo, ed il caso affermativo se ne avessero valutata la fattibilità? O non supponi più primitivamente che ciascuno avesse per intento fagocitare l’altro?
Certo l’ipotesi di un risultato quale quello realizzato, sarebbe apparsa temeraria, logicamente improponibile, fantasiosa.
Noi, siamo, loro, noi siamo propaggini di loro azioni, noi dobbiamo tentare di andare oltre le convenzioni, le aspettative correnti e soporifere. Andare oltre l’azzardo.”
-“Andare, come? Andare, dove?”
-“Con te voglio andare oltre l’amore, come in una totale simbiosi.”
Riusciva ancora una volta a confonderlo, utilizzando le peculiari risorse della sua natura; lo poneva in un angolo di lusinghe e velleità. Ne ammansiva le difese con l’accorta tattica di fingersi inoffensiva, ne otteneva attenzione ed interesse stimolandogli visioni oniriche, partecipazione, avvicinandosi al suo ideale con abile e suadente serenità.
Una crepa era aperta.
Lo guardo deciso prolungato che le rivolse, per lei preludio di intesa, la vide pudicamente arrossire. Ingenuità? Tenerezza? Inganno?

Scultura di Mario Ceroli
DAL LIBRO
Per Aurora volume primo
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-18665923.html
IL RACCONTO
L’Appuntamento – Capitolo 4°

Non ricordo di averlo visto mai prima così bello e sicuro.

Non avrei potuto trovare una piega fuori posto allo smoking bianco senza sfumature, alla camicia sbottonata sul collo, alla barba tondeggiante, alle dita con l’inseparabile anello di rubino, alle mani poggiate sul bavero che inserivano all’occhiello una ginestra (ginestra fiore amato dalla mia donna).

Neppure le sue fantasticherie, le sue ostinazioni, i suoi dubbi, le sue speranze, se fossero venuti in superficie avrebbero tolto bellezza alla sfida che si accingeva ad accettare.

Verificare. In maniera definitiva. Senza alibi.
Senza veli.
Verificare.
Sapeva bene che andando all’appuntamento si sarebbe, in modo irreversibile, preclusa la possibilità di salire sull’ultimo battello in partenza dall’isola verso le certezze della sua vita.
Eppure mentre poggiava il piede sul primo gradino…non so, mi turba l’ennesima incertezza…

DAL LIBRO
Per Aurora volume primo
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-18665923.html
IL RACCONTO
Vasco e Medea – Capitolo 8°

[…]
I grossi lastroni di lava grigia levigati dai passi di migliaia di persone, orlavano un tratto minimo dello spiazzo destinato alle manovre di attracco; subito accanto, una macchia bruttura di asfalto sconnesso adduceva a diverse stradine, queste sì, già dal primo impatto, coreografiche, quasi personalizzate dagli abitanti e dalle attività annesse.
Scelsero, è facile intuirne il motivo, il viottolo a tratti in leggera pendenza incassato tra pareti di tufo verde chiazzate da prepotenti arbusti di gialle ginestre –ginestra, fiore amato dalla mia donna-.
Su in cima, oltre filari di limoni ed oleandri carichi di frutti e di fiori, giunsero ad un gruppo di vecchie costruzioni tinteggiate con impasti di calce dai colori pastello, chiari, luminosi; prive di un ordine apparente e senza segni esterni identificativi che non fossero gerani rosso fuoco ai balconi, glicini appiccicati alle pareti.
Due pini e due palme tutti ultracentenari, quasi cingevano come baluardi il più vecchio palazzo, al cui ingresso un alto cancello di ferro battuto adornato da volute arabesche, mostrava in fondo ad un viale polveroso, tratti sconnessi di un muro di cinta in parte crollato, formato da pietre grigie semplicemente sovrapposte, che ostruiva, spezzava, limitava, la fitta boscaglia e le piante di alto fusto subito accanto predominanti.
Una strada di recente costruzione, sgradevole, sgraziata, stonata, si immetteva in quella minima piazzola, dal lato opposto rispetto alla direzione del loro arrivo, a sinistra del cancello, completando il suo percorso in una specie di slargo appositamente adibito a deposito di rifiuti.
Assurdo.
Criminali.
La vecchia villa sfregiata.
Pazzi.
Stronzi.
L’incanto accecato.
Rimasero confusi tra ginestre (ginestra, fiore amato dalla mia donna) e pattume, ognuno fisso, con i sentimenti oltraggiati, tentando di capire se profanare è una vendetta od una maledizione, se il male sopravvive a se stesso per debolezza del suo antagonista oppure per sciocchi abbagli di clemenza.
Mai un silenzio li aveva visti così uniti, insieme indifesi, cruenti, aggressivi.
“Maledetti.
Siate maledetti.”
Da Vasco e Medea lo stesso grido.

Fu lì che lo rividero…

DAL LIBRO
Per Aurora volume secondo
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IL RACCONTO
Anche questa volta

[…] Le buone intenzioni più di altre conformiste, riconoscibili da tutti, limpide e lineari, hanno quasi sempre vita breve nella confusione che mi agita e mi sbatacchia tra un sentimento e un’idea, una voglia ed un non posso…

DAL LIBRO
Per Aurora volume secondo
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IL RACCONTO
La Notizia virgola – Capitolo 1°

Appena informati della pubblicazione.
Impiccati, sparati, precipitati, di infarto (un infarto suicida), dissanguati.
Vai Petrus, è il tuo momento, sali sul palco e leggi pure il resoconto che hai preparato per il nostro amico.”
“Grazie, Signora.
Un cenno di rispetto al nostro amico.
Numero uno.
Trenta Aprile, compleanno del nostro amico, otto persone in una roulotte rubatagli (Giuseppe, l’amante di Giuseppe, la sorella di Giuseppe, il marito avvocato della sorella di Giuseppe, i loro due figli maschi e la unica femmina, il figlio avuto da Giuseppe con l’amante), ognuno con un candelotto di dinamite ficcato per tre quarti nell’ano, hanno riempito di gas e di benzina la roulotte rubata al nostro amico, e quindi, dando fuoco, hanno provocato uno scoppio tremendo
Bumm Bumm Bumm Bumm
Bumm Bumm Bumm Bumm.
Almeno otto Bumm, suicidandosi.
L’osso più grande consegnatoci era di dimensione inferiore a mezzo stuzzicadenti…”
Regalo per il tuo compleanno?”
“Mi dispiace per la roulotte, non meritava quella fine.”
“Numero due.
Trenta Aprile.
Un boccale di birra, per favore.
Grazie.
Il venditore di gettoni, che Santa Emma tempo addietro aveva chiamato figlio di puttana, ha collegato la corrente elettrica trifase (380 Volt) a tre terminali del suo corpo;
Uno al pisellino, un altro al buco del culo, il terzo nel punto di congiunzione tra gli occhi ed il naso.
Ha tolto il vetro ad uno dei flippers che aveva rubato al nostro amico, si è disteso sui poppers, targets, buttons, ha messo una gamba nel vaso del cesso, l’altra gamba tra le pale del motore dell’aria condizionata, e poi ha alzato l’interruttore dando corrente al tutto.
Fzzzzz Fzzzzz Fzzzzz Fzzzzz
Fzzzzz Fzzzzz Fzzzzz Fzzzzz
Insomma almeno otto Fzzzzz come gli otto Bumm;
Pensare che odiava i negri, diceva sempre che puzzavano. Anche se li incrociava per strada.
Puzzavano diceva.
Una scena, raccontano, raccapricciante.
Nera polpetta abbrustolita.
Come in fumaiolo della peggiore nave carretta in partenza da Casamicciola…”
“Ancora trenta Aprile, sembra fatto apposta!
E fatto per te!
“Per me?
Non ho mai avuto, Io, mia cara Aurora, ho sempre dato.
Sono triste per il flipper era un Bally 1985.”
“Numero tre.
Trenta Aprile.
Ora gradirei un limoncello, doppio.
Grazie…

DAL LIBRO
Per Aurora volume secondo
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IL RACCONTO
LA NOTIZIA – Capitolo 22°

[…]
“Tu ed io faremo il colpaccio.
Scardineremo, bruceremo, annulleremo, supereremo, affosseremo, ridicolizzeremo, mortificheremo, sputeremo in faccia alla telefonata ricevuta in diretta da Bruno Imenottero.
Che vuoi che sia la sua santità, per di più soltanto al telefono, in rapporto alla realizzazione scenica in diretta della mia teoria!
Noi mostreremo la morte a schermo intero e inquadratura fissa in diretta satellitare mondovisione.
La Signora spogliata del suo decoro, della sua intimità e della sua riservatezza.
Nel momento cruciale.
La morte non sarà più immutabile, né più immortale.
Adele, vecchia patanccia padanaccia pervertita animalofila dei miei disgusti, se non la smetti di maneggiare libidinosamente il gatto nero umanizzato da Rob, ti sputo in faccia due caffè alla cicuta.
Che ne pensi Rob?
E’ o no una cazza di idea?”
“Architetterò tutto rapidamente.
Va bene ci sto.
Mostreremo in diretta la decapitazione di un martire, eseguita dagli antagonisti dei nobili scopi petroliferi dei nostri finanziatori e delle civiltà loro collegate.
Farò tremare di invidia i discendenti della antica inquisizione.
Hai detto bene, ridicolizzerò Bruno Imenottero e la sua santità.
Sbatterò in faccia all’umanità, con tutta la veemenza della rabbia che mi coltivo, la morte senza veli e senza trucchi.
Signore e Signori, ecco a voi lo spettacolo unico ed irripetibile, pietoso e cruento, umano e mortale ecc.
Ancora una volta sarò il primo.
Al lavoro, e visto che la tua inutile propaggine anale, Emma, oh no, Adele, non potrà collaborare in alcuna maniera, inutile è inutile, le affiderò il gatto.
Almeno si guadagna la pagnotta.
Accompagnalo a pisciare e cagare in queste ore per noi di febbrile lavoro.
Mi raccomando Adele, ogni due ore nel vasino, e non mangiare i suoi croccantini.”…

DAL LIBRO
Per Aurora volume terzo
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IL RACCONTO
Così o come – Parte terza
FERMATE IL TEMPO Capitolo 1°

[…] Seguendo Petrus mi preparavo alla spiacevole eventualità di aprire la porta su una scena differente da quella del mio ricordo.
Con cautela, con la discrezione di chi non intendeva disturbare, mossi, lentamente, la maniglia, e spinsi.
Nulla era diverso. Nulla. Quasi si fosse trattato di un’antica scultura.
Il pianoforte, le luci, il lampadario, le piccole anse ricavate sul lato del banco bar, le rustiche grotte dei desideri con al centro la chitarra rossa di Elvis, i trecento quasi invisibili ciondoli tra i rami di una ginestra (ginestra, fiore amato dalla mia donna) che io, anni prima, avevo interpretato come ricordi di melodie assimilate in altri luoghi ed in altri tempi.
La fantasia della fantasia.
Le più belle scelte, messe in ordine dalla più eccentrica stravaganza.
Al centro del soffitto l’antico lampadario a cinquanta bracci, di una mescola ottenuta con sabbia e petrolio, ancora troneggiava, aprendo la porta, riflesso nello stesso specchio, irregolare, ambrato.
Gigantesco padrone assoluto dell’intera parete frontale, continuava a sbalordirmi come la prima volta.
I due amici che mi stavano aspettando, due cari compagni, non si erano accorti del mio ingresso e più innamorati di mai, nella naturalezza del tenero sentimento che li univa, seguitavano a creare atmosfere musicali difficili da dimenticare.
Lui, con l’immancabile ginestra (ginestra, fiore amato dalla mia donna) al bavero, e lei con l’identico ventaglio giapponese che aveva nel giorno del loro ricongiungimento.
Per me, erano stati la mia Anima e il mio Cervello.
Ebbi forte la tentazione di effettuare un balzo ed abbracciarli con un simpatico effetto sorpresa.
Tutto ciò durò solo qualche attimo, poiché all’improvviso, guardando la mia figura nell’immenso specchio, ebbi un sussulto…

DAL LIBRO
Per Aurora volume terzo
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IL RACCONTO
La sesta firma – Capitolo 3°

[…] Troncai di botto elucubrazioni e sottoinsiemi di pensieri, ansiti interiori per timorosi accumuli d’indecenti indecisioni e contrapposte mature certezze mai esaminate con compiutezza, virtuose virtù precipitate in una quotidianità brutalmente anonima e…uscii.
Uscii.
Non mi mossi in cerca di avventure.
Non avevo deciso di costruire la notte più bella della mia esistenza.
Ai miei passi mancava l’intenzione di reiterare assalti a Ciccioline con poche pretese ed illimitate dedizioni. Né tanto meno, la cadenza monotona dell’andatura mi spingeva verso l’alcova di qualche indimenticabile gheiscia trasferita nella mia isola dalle fantasticherie, finanche eccessive e perverse ma giammai sguaiate, disseminate
tra le balere notturne nell’arrendevole Budapest degli anni Ottanta.
Le notti senza stelle delle mie peregrinazioni epicuree!
Neppure volevo mortificare i teneri boccioli, o forse solo appendici irrilevanti, che piccoli corpi anonimi offrivano entro bettole, di facili identificazioni per le insegne con gli ideogrammi del lontano oriente, affogate nei fumi e nella coca…

Scultura di Mario Ceroli

DAL LIBRO
Per Aurora volume quarto
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IL RACCONTO
Il furto della foto
PARTE TERZA – I SOGNI – Capitolo 4°

[…] … se un uomo sconosciuto continuasse a suonare in un angolo appartato, con il trombone di Vic Dickenson il brano Cryn’ out my heart for you (di Hopkins) tu credi che qualcuno vorrebbe sapere chi sia o chi non sia il solitario sconosciuto e tenterebbe di abbracciarlo?
È più comune -consueto- attendere il miracolo, che non riconoscerlo nell’istante di un suo avvento non programmato.
L’amore del popolo napoletano verso Diego Armando Maradona è stato lo sguardo al cielo stellato, ed allo stesso tempo, il personale esclusivo abbraccio al solitario sconosciuto suonatore di tromba.
Diego Armando Maradona, in piena autonomia, aveva eletto il Suo Popolo Napoletano alla dimensione di un Mito.
Il Suo Mito.
Un mito d’amore.
Nella storia dei grandi avvenimenti pubblici e sociali, quasi mai ci si è trovati di fronte ad un reciproco amore tra l’autorevole emblema e la spontanea sudditanza.
O l’una o l’altra.
È anche vero che la mia promessa di indulgenza attiene ai protagonisti di “Le belle storie d’amore” ma questa volta mi hai sorpresa ed imbarazzata.
Non posso negare di…

DAL LIBRO
Per Aurora volume quinto
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IL RACCONTO
La menopausa di mia sorella – Capitolo 3°

Quasi a fuggire da questi nuovi e vecchi invadenti ed inopportuni pensieri, effettuai di botto un profondo respiro, spinsi la testa sottacqua, ruotai il capo verso il basso, e, dando un deciso colpo di pinne, mi lasciai cadere nella profonda fenditura tra due masse rocciose.
Nel chiarore indeciso delle strisce di sole che, penetrando i circa otto metri di profondità, in una prospettiva parevano sciamare entro gruppi aghiformi tra i filari delle posidonie, mentre invece, in un angolo opposto, squarciavano il fondale trafiggendo l’incastro della falda sulla scogliera, come un fantasma di pura luce, seguendo la corrente sottomarina con un docile movimento a pendolo che non ne spostava granché la posizione, un fantastico enorme agglomerato, perfettamente mimetizzato tra le rare pietre, le variegate alghe, e gli spigoli di sabbia, giaceva come un polpo.
Un polpo?
Una piovra!
Otto metri circa sotto di me, un polpo di dimensioni mai prima affrontate sbatacchiava fra i suoi enormi tentacoli una macchia nerastra simile ad una delle rotondeggianti rocce laviche stracciate dai bordi del magma solidificato.
A meno che non si fosse trattato di un riccio gigante o di un grappolo di cozze, la macchia non mi sembrava giustificata in quel luogo.
Non ebbi in mente altre ipotesi.
Neppure che potesse trattarsi di un totano.
Le pulsazioni m’incalzavano risucchiando quanto più ossigeno possibile dai polmoni, l’adrenalina mi eccitò rendendo secchi e decisi i movimenti con i quali proseguii la discesa, gli occhi sbarrati dietro il vetro perlato della maschera molto compressa sulla faccia puntarono il centro dell’ammasso spiaccicato indifeso sul fondo, la mano destra strinse l’asta d’acciaio del tridente fino a procurarmi dolore per l’improvvida compressione, il braccio sinistro si mosse a cavare il pugnale dalla guaina legata al polpaccio.
Non ebbi un pensiero.
Che fosse un totano…

DAL LIBRO
Per Aurora volume quinto
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IL RACCONTO
Così fu – Capitolo 8°

Mercoledì ore 9: “Oggi le figlie e i figli di puttane che vanno in chiesa, non a supplicare perdono, ma per sentirsi importanti nel rapporti con l’eterno (come dire voler corrompere la forza del destino, sottomettere il dio al loro interesse), loro, i santarelli amici di merende, le femmine tradite e traditrici, i miserabili che smerciano cocaina eroina sballina mortina e sigarette dinanzi alle questure, ai palazzi dei tribunali, agli ingressi dei giardini pubblici, ai portoni dei vigili comunali, del fuoco, del mare, della merda, oltre che tra i banchi delle scuole delle metropoli meridionali, delle scuole di ogni grado di tutti i rioni di tutte le rimbecillite metropoli meridionali di tutte le nazioni, oggi le figlie e i figli di puttane che impazziscono se non possono mostrare le chiappe adipose, le zizze gualdrappate, le zampe microbiche, le cosce microscopiche, le vene varicose, le voci stridule e sguaiate, i coltelli a molla, girando in bella mostra tra le boutique ed i pub schiamazzanti lungo tutta la viuzza Riviez ed il largo Maroz del quartiere top secondo Novella 300, oggi, uno o alcuni figli di puttane in attività nella zona in cui vivo ha, o hanno, rubato la mia sgangherata bicicletta parcheggiata in via Coppi 27.
Aiuti non ne voglio.
Mi basterebbe saperli spiaccicati contro un muro.
Darei in cambio 100 rupie”.

DAL LIBRO
Alla ricerca dei percome
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IL RACCONTO
LA SIRINGA ABBANDONATA

Ormai ci conosciamo e ci riconosciamo da molti metri di
distanza.
La siringa abbandonata aspetta ogni giorno il mio passaggio,
un po’ speranzosa che io possa organizzare qualcosa per
consentirle di uscire dallo stato improprio nel quale giace
già da oltre un mese, e un po’ deliziata dalle foto che le
scatto con amorevole vicinanza.
Se ne vanta con le amiche affermando che nessuna di loro è
mai stata onorata da tanta attenzione da un umano per bene.
Va dicendo che i filmati nei quali la ritraggo da ogni
angolazione sono il segno evidente della sua prosperosa
fisicità.
Pur essendo grassoccia è dotata di una sola gamba, finemente
lavorata tanto che alla sua estremità inferiore possiede un
canaletto utile a spruzzare benedetti liquidi molto più ambiti
dell’acqua disponibile in tante acquasantiere.
Una siringa, chiara di sembianze come le odalische dipinte
nell’ottocento, che porta un copricapo composto a somiglianza
di un cappellino di memoria regale; una siringa sobria e
resistente alle furiose scorribande delle scopazze usate dagli
spazzini… oplà dagli operatori ecologici e dalle loro macchine
trita-erbacce; una siringa flagellata da temporali che hanno
buttato giù alberi di ogni tipo e procurato frane in ogni dove;
una siringa piantata in un’aiuola, e situata in bella mostra
proprio all’ingresso di uno dei parcheggi più trafficati di una
delle Città gioiello della Campania (Ischia, vanto nazionale e
meta di milioni di turisti internazionali!); essa, una siringa, sta
raggiungendo un record difficilmente uguagliabile nella
società civile: restare per oltre un mese nello stesso posto senza
muoversi di un solo centimetro.
“Evviva le siringhe!” urlano con forza gli amministratori dei
beni pubblici traslando il loro osanna ut sic augurio per i loro
culi incollati (culseggiati come la siringa all’aiuola) alle
seggiole comode e profumate dai din din che i sudditi
deficienti continuano ad elargire per le loro inettitudini.
Fino a qui si è espressa la mia, forse, poco valente velleità di
scrittore, ma essa non è la sola che mi costringe a tartassare i
tasti di questo pc, poiché un’altra, ben più possente e più
assecondata, m’induce a esprimere non più fantastiche
ricostruzioni e fantasie sornione, bensì domande semplici
lineari e concrete.
Parlo della mia velleità (vizio) di non sentirmi mai suddito e di
non assegnarmi un ruolo da colluso o reticente.
Potrò diventare schiavo se è vero che dove c’è forza la ragione
non vale, ma la sudditanza è un ruolo che prevede una
massiccia dose di abulia che non possiedo.
Quindi le domande sono
1. Negli “ordini di servizio” dell’ultimo mese chi sono
stati gli operatori ecologici ai quali è stata assegnata la
pulizia del parcheggio di Via Mirabella ad Ischia?
2. Nell’ultimo mese chi sono stati gli addetti al controllo
del rispetto delle direttive aziendali da parte degli
operatori ecologici?
3. Quanto spreca ogni giorno la nostra comunità per
pagare simili incurie e disservizi?
4. Si può credere che dopo la mole enorme di
segnalazioni, giornalistiche e televisive, durata quasi
un mese, i dirigenti aziendali non fossero informati del
pericolo per la salute pubblica e del danno d’immagine
per l’intero comune dovuti alla permanenza della
siringa in quella piazza?
5. Ora, in seguito a questo articolo pubblicato sui
principali organi d’informazione locale (e non solo),
quali saranno i provvedimenti che verranno adottati
affinché non si verifichino in futuro casi tanto eclatanti
di mal servizio in danno della collettività?
6. Ovviamente i lettori potranno aggiungere ulteriori
domande e le loro considerazioni!
P.S. Aggiornamento del 22 Aprile 2015.
Dopo oltre 3 mesi dalla prima segnalazione, oggi, 22 Aprile
2015 la siringa è ANCORA nello stesso posto… e sono
ANCORA allo stesso “posto”, ANCORA retribuiti con i nostri
soldi, anche i responsabili (sic!) della pulizia dei luoghi
pubblici della città d’Ischia.

DAL LIBRO
Per Aurora volume settimo
IL RACCONTO
Un’altra Gilda

Un busto simile, le stesse tette, la prigioniera dei suoi inganni apparve all’imbrunire lì dove meno la cercavo.

Sguazzava nel mare al tramonto a pochi metri dalla riva.
Testa rotonda, capelli piuttosto corti.
Movenze prive di sussulti.
Leggevo di Altafini nuovo leone nella fossa del San Paolo.
Di tanto in tanto un fluido mi spingeva verso la tizia molto vicina allo scoglio sul quale ero stravaccato con gambe pendule e piedi al filo delle schiume delle onde.
Con due bracciate sarei giunto da lei.
Non era bella, eppure attirava la mia attenzione distogliendomi dalla lettura dell’ultima azione di José.
La distanza era tanto breve che avrebbe potuto accorgersi che la guardavo, ma io usavo la massima prudenza poiché non volevo che ciò accadesse.

Non era bella non vuol dire che fosse brutta, ma rotondetta e faccia da brava ragazza per cui non valutavo positivamente interessante il tentativo di conquistarla.
Intanto, la sera era giunta in quella fase senza sole, con il cielo tra l’indaco ed il grigio, ed era tanto chiara ancora da consentire la lettura del giornale, forse per qualche altro minuto.

Decise di uscire dal mare; prima restando per qualche secondo inginocchiata sul fondale sabbioso, intanto che, con entrambe le mani, rimuoveva l’acqua marina dagli occhi e dalla faccia; poi, lentamente, andando, in equilibrio instabile a causa della forte risacca provocata dalla marea in atto, verso la piccola insenatura tra due scogli che si apriva proprio accanto alla posizione in cui io mi trovavo.
Non mi ero accorto che in quella conca, alle mie spalle, qualcuno aveva precedentemente posizionato un telo, la borsa e gli indumenti.
Mi trovai seduto praticamente al di sopra di lei.
La guardavo dall’alto.
Dall’alto, le poppe, a mala pena contenute nel bikini leggermente più scuro della sua carnagione, parevano esaltarsi per la libertà del momento.
Gonfie verso l’alto, verso di me!
Eravamo soli nel raggio di molte centinaia di metri.

Le rivolsi la parola chiedendole qualche sciocchezza che ora non ricordo.
Non si sottrasse all’esplicito invito alla conversazione, anzi più volte, inserendo nuovi argomenti, fece in modo che il dialogo non si estinguesse.
Poi, non ricordo come accadde, ci trovammo seduti uno di fronte all’altra, quasi toccandoci.
Da quando era uscita dal mare aveva un grosso telo che le cingeva il busto, dalle spalle alle ginocchia.
Sotto il telo aveva ancora il bikini bagnato.
Sopraggiunta l’oscurità della notte -tante stelle ed una mezza luna con gobba ad occidente-, un lampione, posto ai margini del parco pubblico adiacente l’arenile, consentiva che potessimo vedere anche i particolari dei nostri corpi.
Il suo modo di seguire la conversazione e di vivacizzarla era avvincente.
Vi trovavo profonde analogie con le forti sensazioni positive che avevo percepite durante i primi incontri con Gilda.
Gilda, fuggita prigioniera di un suo inganno.
Mentre ripensavo a quella storia finita senza che fosse venuto meno nessuno dei valori che l’avevano idealizzata, la donna venuta dal mare, quasi avesse letto nel mio pensiero, parve decisa a sostituirsi alla mia Gilda.
Con fare naturale alzò le braccia nell’atto lento e continuo e seducente di legarsi i capelli ancora gocciolanti.
Le ascelle apparvero nude come quelle che Gilda mostrava quando alzava le braccia per dire “prendimi”.
Il telo, continuamente smosso, lasciava intravedere la parte dei seni prosperosi pronti a schizzare come panna montata al di fuori della piccola striscia di stoffa che li conteneva di poco oltre l’orlo dei capezzoli.

Il segno tangibile della sua partecipazione erotica mi giungeva spavaldo intanto che esso stesso mi distoglieva dalle sue lusinghe creandomi il ricordo delle perdute piacevolezze.
Sempre parlandomi, sempre con movenze naturali prive di azioni dichiaratamente mirate a mettersi in mostra, la sconosciuta tolse del tutto il telo che l’avvolgeva dal petto alle ginocchia.
Era ad un soffio da me.
In un bikini tanto ridotto da apparire inesistente, mi parlava della sua vita…
Non mi rendevo conto se mi piacesse maggiormente ascoltarla, oppure guardarla, e nella sudditanza di tanta attraente incertezza non osavo toccarla né chiederle se avesse voglia di un momento erotico.
Lei si fermò a guardare le mie labbra che si muovevano senza pronunciare parole.
Capì che, osando, temevo di perderla.
Sapeva che il lasciare sfuggire quell’attimo avrebbe banalizzato il nostro incontro.
“Sulla spiaggia di notte, oggi, con uno sconosciuto, te, potrei avere un orgasmo da ricordare tutta la vita” mi disse.

Scultura di Mario Ceroli

In questa sezione proponiamo poesie tratte da ciascuno dei libri scritti da Bruno Mancini.
DAL LIBRO Davanti al tempo (1960 – 1962)
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LA POESIA
Il volo verticale

Il volo verticale di un elicottero
distinguo
il fumo di un battello
si spande innocuo.
Profeta eccomi.
Vicino ai miei bagliori.
Brucio superfici senza suoni
piuttosto che patire suoni di seghe.
Ricordo il crepitio di una mitraglia
sotto gli archi scuri di un portone
addosso ai cani uomini
il piombo dei proiettili.
E le piante pesanti di corpi
ed i fiori sparsi per terra:
quel grido di pianto di bimba.
Mentre c’erano scarpe chiodate.
Ricordo la cella bassa
e il sapore di aria viziata
– alle volte
sporche
ignobili croci
affannano –
il brusio.
Mentre c’erano scarpe chiodate.
Sua madre sporca di sangue
accoccolata
tra luci ed ombre di ferro.
E lì pensammo di bene e di male,
di male di male e di bene.
E poi capimmo
pietà
che, sola, eri triste.

DAL LIBRO Segni (1964 – 1987)
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LA POESIA
L’inganno di Ignazio

Non so se,
quando avrai smesso il flamenco
sul capitello in fumi d’antico,
alzando gli occhi – olé –
al simbolo
vorrò sapere se.
E il nome ti assalirà

compresso
tra un tacco e il mito.
Il nome ti forzerà
bagnato
tra cosce in ritmo.
Il nome il nome,
il nome mio
al simbolo!
Lenta sui fianchi la gonna a ruota,
pavoneggiando altera
rossa e nera
– il sangue e la sfida –
prima in corrida,
lenta sui fianchi,
– la fiamma e la fine –
s’attarda.
Il nome mio al simbolo.
Non voglio sapere se.
Se l’attimo dopo a braccia alzate
– olé –
se a terra inginocchiata a capo
chino

DAL LIBRO Sasquatch (1968 – 2009)
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LA POESIA
Berenice e i suoi dilemmi
Uno spunto dalla tragedia “Berenice” di J. B. Racine

M’attende
stanotte il mio domani,
mantice di fisarmonica regina
nella balera dove m’invito,
ostico astante.
a dare una misura alla mia sete.

M’appare
irriguardoso senso di memoria
di lei, l’altra bugiarda,
che andava in altalena,
morbosa perversione,
sui miei perdoni inammissibili.

M’accosta
d’ingannatrice residuo lembo
vagheggiato teorema di improbi sigilli
mortificante effimera dolcezza
divaricata sintesi
risucchio d’anime.

M’oltraggia
ludibrio inaccettabile,
Polinice in pasto ai cani
ed io sarò d’Antigone la sabbia.
Modello la visione onirica
e lascio Berenice ai suoi dilemmi.

Non canto e non sorrido.

Aspetto l’alba sveglio.

DAL LIBRO La Sagra del peccato (1957 – 2003)
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LA POESIA
Le mummie e le vestali

LA FORZA DI IGNAZIE
Se io fossi stata solo figlia
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per vicoli stretti e fumosi
attenta smarrita
avrei venduto gli occhi.
Se io fossi stata solo sposa
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per luccichii mimetici
solitaria rarità
avrei gelato le parole.
Se io fossi stata solo madre
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per veglie e voglie
condannata smarrita
avrei sedato i suoni.
Se io fossi stata solo donna
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per folli folle disumane
paradisi perduti
avrei tritato i pensieri.
°———°———°———°
Ma tu offendimi
con albe boreali
e poi sussurrami
di tuoni di tempeste
ma tu affondami in nuvole di abbracci
e poi ritrovami
nelle bugie dei sogni
io vivo da sempre
quasi fossi vestale
attonita.

LA FORZA DI IGNAZII
Come giunco
tra rane
sbattuto
frustato
sferzato
quando avevo vent’anni
ho lasciato mio padre
lui ne aveva cinquanta.
Come graffio
su specchio
stridente
gelante
sfregiante
quando avevo altri anni
ho lasciato l’amata
lei non so.
Come gancio
al labbro
stupisce
tradisce
scurisce
quando avevo più anni
ho lasciato mio figlio
lui era grande.
Come bruco
fra frane
intanato
stordito
immoto
in questo giorno d’afa
ho lasciato la mia immagine
lei non lo capirà.
°———°———°———
Ma tu lisciami
e fasciami
e abbracciami
e stringimi
e scoprimi e coprimi
e narrami e ignorami
e forgiami favola ottusa
io vivo da sempre
quasi fossi una mummia
deluso.

Scultura di Mario Ceroli

DAL LIBRO Incarto caramelle di uva passita (2002)
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/incarto-caramelle-di-uva-passita/paperback/product-470745.html
LA POESIA
Domani all’alba

Incarto caramelle
di uva passita
con sensazioni semplici
e il fascino del brusio
mi spinge lontano, fino.

All’attimo che colsi,
morbida,
perlate di rugiada
forse le labbra
forse le bacche rosate
al culmine dei seni.

°———°———°———

Incarto caramelle
di uva passita
con sensazioni turbolente
e lo struscio di carta contorta
mi spinge lontano, fino.

Ai giochi tra i muschi,
morbida,
in un taglio di luce
forse le dita
forse le labbra rosate
al culmine dei sensi.

°———°———°———

Incarto caramelle
di uva passita
con sensazioni allucinanti
e lo sfascio di stagnola stracciata
mi spinge lontano, fino.

Al soffio spento,
morbida,
domani all’alba
forse una rete
forse le dita rosate
attanagliate al collo.

DAL LIBRO Io fui mortale
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/io-fui-mortale/paperback/product-22857981.html
LA POESIA
Tra eutanasia e ghigliottina

Tra eutanasia e ghigliottina,
le mie sbizzarrite molecole,
tra sortilegi
avvenenti attese
improbe rincorse nella nebbia
oppure disincanti
monotone certezze
tranquille soste sulle spiagge,
le mie sfavillanti molecole,
hanno fermato il tempo all’improvviso.

DAL LIBRO Agli angoli degli occhi (1962 – 1964)
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/agli-angoli-degli-occhi/paperback/product-470713.html
LA POESIA
Parlo di te

Parlo di te
con me
nella semplicità di un riposo
sull’acqua
parlo di te
nella sincerità di una solitudine
con me
sull’acqua.

Parla di te
con me
un filo d’erba
sull’acqua
l’immagine di un’isola
sul mare
nella sincerità di un riposo
parla di te
a me
nella semplicità di una solitudine
sull’acqua
il volo di un volo di gabbiani.

Scultura di Mario Ceroli

DAL LIBRO Non rubate la mia vita
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/non-rubate-la-mia-vita/paperback/product-3521454.html
LA POESIA
Sembri

Oggi.
Oggi dai trespoli selvagge cocorite
oggi da Chio sovrana tralci di vitigni
oggi etiopi zefiri ambrati
giallo deserto
di sabbie egiziache
oggi sui prati delle tue lusinghe
affascinanti.
Così o come
nel fertile appanno
la goccia sul vetro.
—°°°—°°°—
Domani.
Domani ti pongo addosso trina d’Alsazia
domani raggiante ritorno d’incenso e di eucalipto
domani che dipana i nostri intrighi
le foto con sorrisi
le lettere d’amore
domani incise negli angoli dei mondi
dal picco della mia follia.
Discesa o risalita
con docile affanno
la mano alla roccia.
—°°°—°°°—
Oggi o domani.
Oggi o domani forse ingorde speranze
sonnamboliche ipnosi
nella veglia incredula
della nostra vita.
Atlante affaticato
io
resto piolo.
Calliope appartata
tu
sembri una sposa.

DAL LIBRO La mia vita mai vissuta
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/la-mia-vita-mai-vissuta/paperback/product-21299729.html
LA POESIA
Volteggio

Volteggio
con un tutù che non mi dona
-il rosa pallido del tulle e le scarpette bianche-
seguendo
melliflua sdolcinata
sviolinata
“Oh, com’è bello il ballo del mio cigno!”.

Intanto
il vento di ponente
ha sbrindellato stoppini e maschere,
sconvolge e ricompone,
superbo,
nel moto andante-maestoso
sipari-nuvole
di stelle e di galassie.

Ho smesso d’essere clessidra,
ma non sarò batacchio in dondolo
per indicare l’ora di un cucù.

DAL LIBRO Erotismo, sì! (1964 – 2017)
https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/poesia/265957/erotismo-s/
LA POESIA
Essere donna non basta

Essere donna non le dà pace
quando è la strada che attizza
il suo “per ora”
nembo che sbuca e offusca
tra filiformi steli di ginestre apparsi,
arditi nel lembo in basso
del suo torrione sulla rocca.

E lei vorrebbe fiato caldo tra la guancia e il collo,
mani indecenti a superare ostacoli
dalle ginocchia
al breve tratto dove concentra osceni paradisi,
osceno e paradiso.
Il ruvido pigiare sul suo perduto senso del reale.

Enfasi immacolata
sbaraglia il trucido bivacco,
ma lei non gode.

INDICE

Dedica Pag. 3
Introduzione Pag. 5
Opere finaliste Premio Poesia 2019 Pag. 7
Liliana Manetti Pag. 11
Enzo Casagni Pag. 12
Angela Maria Tiberi Pag. 13
Opere finaliste Premio Arti grafiche 2019 Pag. 31
Alessia Gaveglia Pag. 40
Milena Petrarca, Pag. 41
Gianfranco Cilento Pag. 43
Flora Rucco, Pag. 44
Gianna Formato Cavuoto Paganelli Pag. 45
Mario Ceroli, Pag. 47
Opere finaliste Premio Giornalismo 2019 Pag. 51
Adriana Iftimie Ceroli Pag. 53
Opere finaliste Premio Narrativa 2019 Pag. 61
Liga Sarah Lapinska: Pag. 63
Opere finaliste Premio Musica 2019 Pag. 74
Roberto Prandin Pag. 76
Domenico Umbro, Pag. 79
Raffaele Pagliaruli, Pag. 80
Maria Luisa Neri Pag. 81
Giulio Menichelli Pag. 82
Santina Amici Pag. 83
Gli Archi della Donadoni Pag. 84
Opere finaliste Premio Recitazione 2019 Pag. 85
Chiara Pavoni Pag. 89
Giuseppe Lòrin Pag. 92
Stefano Degli Abbati Pag. 95
Lucia Fusco Pag. 97
Flora Vona Pag. 101
Natalina Stefi Pag. 102
Riccardo Nicolai Pag. 103
Larachiche Mohamed Pag. 104
Lucilla Trapazzo Pag. 106
David Wilkinson Pag. 110
Iskra Peneva Pag. 117
Lucia Marchi Pag. 119
Dalila Boukhalfa Pag. 122
Paola Occhi Pag. 124
Roberta Panizza Pag. 125
Bruno Mancini Pag. 133

Magari un’emozione!
Antologia di Arti varie
A cura di Bruno Mancini
Copertine di Mario Ceroli

Finita di stampare nel mese di Ottobre 2019

INFO – CONTATTI
Cell: +39 3914830355
[email protected]

Carlo Levi: la sua vita in scena al Teatro Elettra a Roma

Carlo Levi ricordato nello spettacolo “SIPARIO A CANCELLI, Le mille patrie di Carlo Levi” al Teatro Elettra di Roma dal 17 al 20 ottobre con la regia di Vittorio Pavoncello 

Raffinata e comunicativa nel suo restituire i battiti delle emozioni che accompagnano ogni gesto, azione e scelta, la poetessa, scrittrice e giornalista Michela Zanarella dalla rara sensibilità ha dato vita a raccolte poetiche di successo in cui si leva l’ascolto più alto delle emozioni tra ricordi, desideri, speranze legate a contesti intimi e sociali, dove è dato spazio alla speranza e a quell’amore autentico fatto anche di silenzi in cui ritrovarsi.

Carlo Levi., lo spettacolo in scena a Roma Teatro Elettra dal 17 al 20 ottobre 2019

Michela Zanarella ha curato la raccolta poetica Senza Pietre edita da Progetto Cultura in cui sono riunite liriche che un gruppo di poeti ha voluto dedicare a Carlo Levi, figura di grande spessore umano, sociale protagonista al Teatro Elettra per tre giorni dove viene messa in scena la sua vita con la regia e testo di Vittorio Pavoncello.

Da non perdere  questo importante appuntamento con la messa in scena della Vita di Carlo Levi al Teatro Elettra a Roma (Via Capo d’Africa, 32- 500 m Metro Colosseo) nei giorni 17-18-19 ottobre ore 21,00 e domenica 20 ottobre alle ore ore 18,00.

Lo spettacolo UN SIPARIO A CANCELLI, Le mille patrie di Carlo Levi dopo la prima all’Auditorium Sant’Anna di Matera 2019 Capitale della Cultura Europea, arriva al Teatro Elettra dal 17 al 20 ottobre:  restituendo per la prima volta in scena, la vita di Carlo Levi, non solo quella del suo noto esilio lucano narrato in “Cristo si è fermato ad Eboli”, ma la storia di un uomo che ha attraversato settanta anni di vita italiana.

Si ripercorre la sua attività artistica di pittore, scrittore, Senatore della Repubblica e di poeta, compresi gli ultimi anni della vita nei quali, sebbene semi cieco, continuò con tenacia a dipingere e scrivere. Viene restituito un ritratto in movimento grazie all’autore e regista Vittorio Pavoncello che ha ambientato la storia e la memoria in diverse stazioni italiane.  Oreste Valente  interpreta n Carlo Levi alla ricerca di una sua memoria e identità che è anche quella dell’essere attore. Le musiche sono di Lucio Gregoretti composte per sola fisarmonica eseguite dal vivo da Gianni Mirizzi, mentre Roberta Budicin firma i costumi ed i prodigiosi occhiali sono di Federica Imbarrato.

Venerdì 18 ottobre alle ore 18.30 prima dello spettacolo vi sarà la presentazione della raccolta di poesie “Senza Pietre” (edizioni Progetto Cultura) dedicate a Carlo Levi da parte di un gruppo di poeti e curata da Michela Zanarella. Interverranno i poeti Simone Carunchio, Davide Cortese, Flaminia Cruciani, Letizia Leone, Serena Maffia, Marina Marchesiello, Roberto Piperno, Luciana Raggi, Anna Santoliquido, Fabio Strinati, Michela Zanarella. Presenta la scrittrice Angela Donatelli.

Silvana Lazzarino

“SIPARIO A CANCELLI, Le mille patrie di Carlo Levi”.

TEATRO ELETTRA

via Capo d’Africa, 32- 500 m Metro Colosseo Roma

17-18-19 ottobre ore 21 – domenica 20 ore 18

INFO e PRENOTAZIONI [email protected]: 340 198 1250 -3755658934

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Il Dispari 20191014 – Redazione culturale

Il Dispari 20191014 – Redazione culturale

Il Dispari 20191014

TRIS di eventi DILA al #BCM19!

Durante la conferenza stampa che si è svolta lo scorso 9/10 nel palazzo reale di Milano, il Comitato organizzatore di Bookcity ha esposte le linee guida dell’edizione 2019, presentando anche il calendario degli eventi ammessi alla prestigiosa manifestazione culturale che coinvolge non solo tutta la filiera del libro ma anche tutto il territorio metropolitano di Milano.

L’ottava edizione di BOOKCITY MILANO, che fin dalla prima edizione ha registrato una straordinaria partecipazione di pubblico, si svolgerà dal 13 al 17 novembre 2019 ed è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e dall’Ass. BOOKCITY MILANO, costituita da Fondazione Corriere della Sera, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri e Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori.

BookCity Milano è sostenuto da Intesa Sanpaolo (main partner), da Esselunga (premium partner), da Fondazione Cariplo e da Regione Lombardia. Partecipano inoltre SEA – Società Esercizi Aeroportuali, Borsa Italiana, Treccani Cultura, ATM, Burgo Group, Enel, Pirelli, Federazione Carta e Grafica, Fondazione AEM, Gruppo San Donato, Arclinea, V-Zug, Volvo, Flou, Lavazza Flagship Store, Intesa Sanpaolo Assicura, Rotolito, Messaggerie Libri, Action Aid (Charity partner), Bird&Bird, Campari. BookCity Milano è realizzato sotto gli auspici del Centro per il Libro e la Lettura, in collaborazione con AIE (Ass. Italiana Editori), AIB (Ass. Italiana Biblioteche), ALI (Ass. Librai Italiani) e LIM (Librerie Indipendenti Milano).

Bookcity conferma il suo carattere di manifestazione aperta, diffusa, inclusiva, presente in tutto il territorio urbano e metropolitano, largamente partecipata.

Saranno presenti più di 3000 autori in più di 1500 eventi gratuiti, saranno coinvolte più di 1400 classi di scuole, 400 volontari e 250 sedi.

L’ass. culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in collaborazione con Mariapia Ciaghi titolare della Casa editrice “Il Sextante” e della rivista “Eudonna”, con l’adesione di Gaetano Di Meglio direttore di questo giornale “Il Dispari”, con la collaborazione di decine di Artisti ed numerose Associazioni culturali non solo italiane, ha ottenuto il prestigioso risultato di vedere ammessi BEN TRE suoi progetti dei quali, nelle prossime edizioni di questa rubrica, illustreremo le principali caratteristiche e le attività che vi svolgeranno gli Artisti partecipanti.

Per ora ci limitiamo a indicare le informazioni essenziali a far sì che i lettori di IL DISPARI possano, eventualmente, programmare una loro gradita partecipazione, ma abbiano, comunque, le notizie utili ad attivare la diffusione di queste iniziative culturale che viaggiano sui canali internazionali con il logo del Made in Ischia.

15 novembre 2019 ore 16:00 c/o Cascina Casottello.

Il Dispari 20191014

Il Dispari 20191014

Titolo evento “Italia – Africa” con Bruno Mancini, Dalila Boukhalfa, Angela Maria Tiberi, Silvana Arbia, Paola Occhi, Mohamed Larachiche, Domenico Umbro, Raffaele Pagliaruli, Aoumeur Mohammed, Kara Seyyid Ali, Haddrougue Abdelkadir, Zerrout Ishak, Dahmani Fouad.

16 novembre 2019 ore 10:30 c/o SIAM – Società d’Incoraggiamento d’Arti e Mestieri.

Il Dispari 20191014

Il Dispari 20191014

Titolo evento “Premio Otto Milioni 2019” con Bruno Mancini, Angela Maria Tiberi, Adriana Iftimie Ceroli, Maria Luisa Neri, Santina Amici, Domenico Umbro, Raffaele Pagliaruli, Silvana Lazzarino, Flora Vona, Roberto Prandin.

17 novembre 2019 ore 14:00 c/o SIAM – Società d’Incoraggiamento d’Arti e Mestieri.

Il Dispari 20191014

Il Dispari 20191014

Titolo evento “Il Sextante, Eudonna, Il Dispari, DILA” con Mariapia Ciaghi, Stefano Degli Abbati, Bruno Mancini, Lucia Trapazzo, Alessandro Olla, Lucia Marchi, Matteo Tuveri, David Wilkinson, Maria Luisa Neri, Maddalena Foschetti, Eleonora Corti, Michele Benvenisti, Sveva Corallo, Alessandro Rosace, Federico Casazza.

INFO [email protected] – Cell: 3914830355

Il Dispari 20191014

Il Dispari 20191014

Il Dispari 20191014

Il Dispari 20191014

TWITTERONE

1) Da Mariapia Ciaghi:

la settima edizione della Biennale Artemidia è dedicata quest’anno ai 140 anni dell’inizio delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi.

La serata inaugurale è prevista per il 17/10 nei saloni dell’Ambasciata di Bulgaria in Roma, mentre il 12/10 alla Lux Gallery di Trastevere presentiamo l’apertura della mostra d’autore “La voce che dipinge” con le opere del celebre M° Nicola Ghiuselev, noto cantante lirico e pittore accademico bulgaro-italiano.

In rappresentanza DILA è stato invitato Benito Corradini, Presidente Accademia La Sponda.
INFO: [email protected] – mob: +39 3886315672

2) Dalla Sede DILA della Regione Lazio:

successo per la 2° edizione di “Libri in Fiera” all’interno della Secolare Fiera di S. Michele di Sermoneta.

Per il secondo anno consecutivo, a cura dell’Ass. Sintagma in collaborazione con l’Amministrazione comunale e con la partecipazione degli editori Atlantide Editore, Draw Up, Il Levante e la stessa Sintagma, “Libri in Fiera” ha portato tra la gente 15 incontri con gli autori, laboratori di disegno e letture animate con le scuole, reading e presentazioni di poesie e racconti in lingua e dialetti locali.

Tra gli autori ricordiamo Alessandro Pucci, Antonio Scarsella, Sonia Testa, Lucia Santucci, Gabriele Petriconi, Giancarlo De Petris, Salvatore D’Incertopadre, Beatrice Cappelletti, Angela Maria Tiberi, Milena Petrarca, Assunta Gneo, Giulio Cammarone, Lucia Viglianti, Natalina Stefi, Salvatore Serra, Daniela Pinto, Floriana Pinto; tra i giornalisti intervistatori Luca Morazzano, Mauro Nasi, Cora Craus, Dario Petti; tra i moderatori Dante Ceccarini, Alessandro Vizzino; tra gli interventi l’illustratore Luciano Bracci, il sindaco Giuseppina Giovannoli, il presidente della Compagnia dei Lepini Quirino Briganti, l’assessore alla Pubblica Istruzione Sonia Pecorilli.

L’Ass. culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ringrazia il Sindaco di Sermoneta per aver ben compreso lo spirito dell’iniziativa ed avere ospitata la Presidente DILA per la Regione Lazio, Angela Maria Tiberi, accompagnata da un folto gruppo di amici dei progetti culturali Made in Ischia.

Il Dispari 20191014

Il Dispari 20191014

Simbolicamente il numero tredici

Sin dall’antichità, il numero 13 è stato considerato di cattivo augurio.

Filippo, il re della Macedonia, aveva situato, durante una processione, la sua statua accanto ai dodici più importanti Dei e, poco tempo dopo, morì durante uno spettacolo teatrale.

Nell’ultima cena di Gesù vediamo raffigurati 13 personaggi.

Nel 13° capitolo dell’Apocalisse si parla dell’Anticristo e della bestia.

La Cabala conta 13 spiriti maligni.

Nonostante queste superstizioni, il tredicesimo, in un gruppo, compare come il più forte e sublime, secondo gli antichi, ed è il caso di Zeus che sembra avanzare fra gli altri 12 Dei, dopo Platone e Ovidio, mentre

Ulisse scappa via da Ciclope in una rappresentazione antica.

È il numero sacro e fondamentale in astronomia.

Il calendario e la teologia tradizionale messicana raccontano che il tredicesimo Dio delle 13 divinità nel Papal-Vuh sarebbe il sole allo zenit tra le 12 stelle o, anche, il tredicesimo Dio tra le 12 Dee delle piogge.

Nei Tarocchi, il tredicesimo arcano è la morte, che non è un finale ma un nuovo inizio dopo il ciclo 12+1=13.

Per gli aztechi è la cifra del tempo stesso e rappresenta la fine della serie temporale, che viene associata al numero 52 uguale ad un secolo azteco (13×4), ossia la correlazione degli anni per la durata dei soli.
Il primo e il quarto sole, che sono durati 676 anni ciascuno, sono splendidi e perfetti perché contengono soltanto i due numeri 13×52=676.

La settimana azteca dura 13 giorni.

Per noi è un numero sfortunato, ma chi sale sul posto 14 in aereo negli Stati Uniti d’America, visto che il posto n. 13 non esiste, cosa ne pensa? (ndr e poi dicono che i napoletani sono superstiziosi!)
La risposta mi fa sorridere.

Concludo, augurandovi giornate fortunate indipendentemente dalla cifra corrispondente.

Se avete proposte riguardanti questa mia rubrica vi invito a contattarmi alla e-mail [email protected]

Adriana Iftimie Ceroli

Il Dispari 20191014 – Il Dispari 20191014 – Il Dispari 20191014

Il Dispari 20191007

Magari un’emozione!

Potrete leggere, commentare, supportare e acquistare l’antologia “Magari un’emozione!” (che sarà presentata il 16 novembre 2019 dall’associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” nell’Aula Magna della SIAM di Milano in qualità di partecipante alla manifestazione internazionale Bookcity #BCM19), accedendo al link del sito “Il mio libro”:
https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/poesia/508808/magari-unemozione-2/

Il Dispari 20191007 – Redazione culturale

DILA & IL DISPARI & BOOKCITY NELLA COPERTINA DI EUDONNA

In Eudonna, da oltre due anni, ci è stato affidato uno spazio redazionale che utilizziamo mettendo in luce le eccellenze artistiche di personaggi partecipanti alle antologie della serie “Otto milioni” e notizie riguardanti le attività svolte dall’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”.

La rivista ha una tiratura di circa 30.000 copie distribuite, prevalentemente in abbonamento mediante la collaborazione di Associazioni amiche, in diverse Nazione non soltanto europee; ha cadenza trimestrale ed un costo di copertina pari a 6 euro.

Ringraziamo Mariapia Ciaghi (a molti di voi già nota titolare della Casa editrice Il Sextante che ha stampata l’Antologia “Magari un’emozione!” che presenteremo al prossimo Bookcity di Milano) perché ha voluto dedicare l’intera IV di copertina del numero di ottobre alla partecipazione di IL DISPARI & DILA & IL SEXTANTE al #BCM19.

Il Dispari 20191007 – Redazione culturale

“Gli Archi della Donadoni” al Bookcity di Milano con DILA

Formatisi a Settembre del 2018 per partecipare al Concorso Internazionale “Note sul Mare” di Roma organizzato da Maria Luisa Neri, Presidente dall’Associazione musicale “Arte del Suonare” nonché Direttrice Musicale dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, “Gli Archi della Donadoni”, forti del 1° premio assoluto (con 100/100) conseguito al concorso, hanno deciso di proseguire l’esperienza nella stessa formazione affrontando il repertorio barocco per archi, incoraggiati e seguiti dal Maestro Alessandra Albo.
Fortemente voluti dalla Direzione Artistica di DILA, “Gli Archi della Donadoni” saranno proiettati sulla scena internazionale partecipando, con il loro repertorio musicale, il 17 novembre 2019, all’evento “Il Sextante – Eudonna – Il Dispari – DILA” (organizzato, appunto, dall’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” ed inserito nel palinsesto del #BCM19) che eseguiranno a Milano nell’Aula Magna della prestigiosa “Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri – SIAM”.
“Gli Archi della Donadoni” sono cinque violinisti e un violoncellista, tra i tredici e i quattordici anni, che hanno terminato a Giugno 2019 il percorso di studio presso la Scuola Media ad indirizzo musicale “Donadoni” di Bergamo, tel. 035.232589, con i maestri Alessandra Albo per il violino e Leonardi Gatti per il violoncello.
I ragazzi, ai quali vanno tutti i nostri complimenti ed auguri e che vi invitiamo a seguire con attenzione, sono i violinisti Maddalena Foschetti, Eleonora Corti, Michele Benvenisti, Sveva Corallo, Alessandro Rosace e il violoncellista Federico Casazza.

Il Dispari 20191006 – Redazione culturale

DILA nell’Agro pontino

Le associazioni culturali “Da Ischia L’Arte – DILA” & “Cenacolo accademico europeo poeti nella società (Altairpinia – La pulce letteraria)”, rappresentate dalla prof.ssa Angela Maria Tiberi Presidente DILA per la Regione Lazio, sono state ospiti di due importanti associazioni dell’Agro pontino.
Il primo evento si è svolto il 17 agosto 2019 a San Felice Circeo, nel centro storico della città, organizzato dall’associazione Latina Musica Classica e promosso da Anna Elena Tassini e dal Comune di San Felice Circeo rappresentato dall’assessore alla cultura Angelo Guattari.
Lo spettacolo, condotto da Antonella Ruotolo che ha dimostrato signorilità e professionalità nel presentare gli artisti di fama internazionale partecipanti all’evento, ha ottenuto un grande successo e i protagonisti sono stati accolti calorosamente dalla cittadinanza accorsa in maniera numerosa.
Menzioni particolari vanno dedicate al soprano Gabriella Morigi, considerata in tutta Europa una delle più raffinate interpreti della Norma di Bellini, che ha cantato in prestigiosi teatri tra cui La Scala di Milano, il San Carlo di Napoli, il Teatro Regio di Torino, la Royal Opera house di Stoccolma e il Miassoursky di San Pietroburgo; al tenore Delfo Paone, vincitore nel 2016 del prestigioso premio internazionale “Forever”, conferito in passato anche al soprano Renata Tebaldi; al basso Cesidio Jacobone, solista dell’Accademia Santa Cecilia di Roma, vincitore di numerosi premi internazionali e richiesto dai più importanti teatri italiani; al tenore Antonio de Asmundis Direttore Musicale dell’Associazione Pontina di Musica Sacra, distintosi per il suo repertorio napoletano, il cui maestro è stato Roberto Murolo.
Gli artisti sono stati accompagnati in maniera egregia dal M° Claudio Shin, vincitore di numerosi concorsi in Corea e in Italia.
Angela Maria Tiberi, ha dialogato con gli Artisti parlando delle attività delle due associazioni da lei rappresentate e ha ringraziato vivamente Franca e Marina Cappelli per l’invito da loro ricevuto
Il secondo appuntamento culturale, organizzato da Franco Borretti, Presidente dell’Associazione Culturale Nuova Immagine di Latina, è avvenuto a Bassiano (Lt) l’ 8 settembre 2019 presso la locanda “La bella Lisa”, e ha visto la partecipazione di numerosi poeti e della Presidente provinciale dell’UNICEF, Rosa Petrillo.
Franco Borretti, artista internazionale di opere grafiche e di poesia, ha esposto lo scopo della sua associazione, che è giunta a 36 anni di attività, dicendo che l’Associazione Culturale Nuova Immagine di Latina vuole “Valorizzare la cultura, intesa come segno promulgatore delle interrelazioni, capaci di creare intendimenti, che protendono verso un’aggregazione sempre più intensa e colma di indicativi forti stimoli. Sostenere la Cultura, con la C maiuscola, vuol dire spronare la caratterizzazione propria, di una Comunità intesa come convivenza civile e nel medesimo tempo, vuol dire fondere intenti di più etnie”.
La poetessa Adriana Veronese ha magnificamente presentato la storia della “Bella Lisa” e la sua tragica fine, e la storia di Tarquato Tasso che fu onorato dai briganti dell’Agro Pontino.
Alcuni dei poeti maggiormente applauditi sono stati Giancarla Sissa, Sandra Borgioni, Vincenzo Faustinella, Natalina Stefi, Assunta Gneo, Maria Rosaria Rozera, Patrizia Nizzo, Tonino Cicinelli, Dante Ceccarini, Salvatore Serra, Anna Maria Porcelli, Francesco Prandi.
Angela Maria Tiberi ha dedicato la sua poesia “Cavallo bianco” al poeta scomparso Cav. Giovanni Rotunno e la poesia “Amicizia” a tutti i presenti.
L’incontro si è concluso con un pranzo caratterizzato da pietanze paesane molto apprezzate tra cui la zuppa di fagioli, il prosciutto e i salumi di Bassiano, Comune caratterizzato dalle maioliche di poesie che si leggano durante la passeggiata nelle vie del centro.


Magari un’emozione!

Potrete leggere, commentare, supportare e acquistare l’antologia “Magari un’emozione!” (che sarà presentata il 16 novembre 2019 dall’associazione culturale “Da Ischia L’Arte”nell’Aula Magna della SIAM di Milano in qualità di partecipante alla manifestazione internazionale Bookcity #BCM19), accedendo al link del sito “Il mio libro”:
https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/poesia/508808/magari-unemozione-2/

SAREMO LIETI DI OFFRIRE UN OMAGGIO

In Eudonna, da oltre due anni, ci è stato affidato uno spazio redazionale che utilizziamo mettendo in luce le eccellenze artistiche di personaggi partecipanti alle antologie della serie “Otto milioni” e notizie riguardanti le attività svolte dall’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”.

La rivista ha una tiratura di oltre 30.000 copie distribuite, prevalentemente in abbonamento mediante la collaborazione di Associazioni amiche, in diverse Nazione non soltanto europee; ha cadenza trimestrale ed un costo di copertina pari a 6 euro.

Mariapia Ciaghi (a molti di voi già nota titolare della Casa editrice Il Sextante che ha stampata l’Antologia “Magari un’emozione!” che presenteremo al prossimo Bookcity di Milano) ha dedicata l’intera IV di copertina del numero di ottobre alla partecipazione di IL DISPARI & DILA al #BCM19.

SAREMO LIETI DI OFFRIRE IN OMAGGIO questo numero di ottobre del magazine Eudonna ai primi 30 acquirenti del quotidiano Il Mattino+Il Dispari che presenteranno il seguente coupon all’edicola della Piazzetta San Girolamo di Ischia porto.

Ai primi 30 acquirenti del giornale Il Mattino+Il Dispari che consegneranno questo coupon alla Edicola della Piazzetta San Girolamo di Ischia SAREMO LIETI DI OFFRIRE IN OMAGGIO
il numero di ottobre del magazine Eudonna.

Il Dispari 20190930 – Redazione culturale

Il Dispari 20190930

Poesie di Bruno Mancini

Dalla raccolta di poesie “La sagra del peccato” (1957 – 2003):
Il vecchio e il mare (dedicata a Salvatore Quasimodo)

Ti supera la luce,
si attarda
e attende un nuovo Dio
in canto.

Dalla raccolta di poesie “La mia vita mai vissuta” (1990 – 2014)
Indaco

Nell’ieri oltre il sipario delle nostre solitudini,
– maturità non è peccato –
scioglie il nodo nel mio petto la mano
che sposta da scaffali polverosi qui giù in platea
effluvi di antichi amori.

Oggi, la storia è amara: SPETTRI.
Romanza la mia testa
quest’uomo accanto che bisbiglia:
“Andiamo a cena insieme?”.
Il viso ciondolo sulla sua spalla.

Poi tutti in piedi a porgere gli omaggi
– applausi –,
ma lui non chiede il mio permesso
– sfacciato –
nel togliermi gli occhiali
– deciso –
bisbiglia “Bella”
– maliardo.

Odora sesso la mia grotta
– sbandata –
di fronte al suo bastardo sentimento
– testardo.

Stele sacrale alla lussuria
– avvinta –
a solo un passo dal delirio
– inappellabile –
è troppo intenso il battito del cuore
– emozionato –
per dirgli “Smettila”
– tremante.

“Hotel Sigillo, prego” già impone allo chauffeur
aprendo la portiera al mio passaggio.

Dalla raccolta di poesie “La sagra del peccato” (1957 – 2003)
L’amore per essere

Cantate, cantate
ragazzi del Borgo
sui cordoli
sui giunti
– Fratelli dell’ultima speranza –
sugli alti tralicci
sulle creste dei vulcani
cantate

un nuovo pallore
mi comprime il viso
eietto
fili bianchi
vene varicose
passioni represse
al miele dei suoi peluzzi.

Suonate, suonate
ragazzi dell’Arso
quasi fosse domenica
senza fine e senza sonno
– Fratelli di madri diverse –
nelle serre
che mutano fiori
suonate

un nuovo tremito
mi sconquassa le braccia
distillo liquidi salati
occhi annebbiati
il mio
senso di colpa
contro l’audacia dei suoi capezzoli.

Ballate, ballate
ragazzi del Porto
sulle spolette
di bombe Afgane
– Fratelli di anni di provette –
come serpenti
nei boschi inceneriti
ballate

un nuovo affanno
mi smaneggia il petto
azzanno
lingua profonda
freddezza immensa
il mio orgasmo invadente
tra le sue dita attorcigliate al fungo.

Fuggite, fuggite
dal Borgo, dall’Arso, dal Porto
mosche insaccate
nei carburi
– Fratelli di Ignazio –
dal carnevale
antico, falso e bigotto
fuggite

un nuovo grido
mi scatena l’anima
senza prudenza
“Andiamo”

come rinato nudo e puro
nella sagra del peccato
al fuoco del tuo sguardo
“Andiamo”

oltre i velluti
verso un diario della follia
spingendo insieme gli anni
“Andiamo”

acconcio in gabbia
il polline che resta
d’illimitate perversioni
“Andiamo”

sfiorandoti, per essere
l’uomo che scaglia
la prima pietra
“Andiamo”

stringendoti, per essere
l’uomo che punta
senza paure il dito
“Andiamo”

amandoti, per essere
infine
uomo
“Andiamo”

e punto il dito.

Il Dispari 20190930 – Redazione culturale

Il Dispari 20190930

https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/poesia/463431/promo-uno-5/

Intervista ad Alessandro Quasimodo

Liliana Manetti, Ambasciatrice DILA per la Regione Lazio dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”, opinionista di questa pagina culturale, nata a Roma nel 1980, è laureata in filosofia.
Ha pubblicato la raccolta di poesie “L’ultima romantica”, la silloge “Il fiore di loto. Storia di una rinascita” con prefazione della poetessa Michela Zanarella, e un’altra silloge, sempre di poesie, intitolata “La mia Arpa”, dove la “mia arpa” è l’espressione della sua anima messa a nudo.
Insieme a Selina Giomarelli ha dato alle stampe un libro fantasy: un’avventura tutta da scoprire, tra sogno, realtà e fantasia.
Ha partecipato con le sue liriche a numerose pubblicazioni tra le quali va ricordata l’antologia di arti varie Made in Ischia “Magari un‘emozione!” che sarà presentata, dall’Associazione DILA, il 16 novembre p.v. nell’Aula Magna della SIAM nel contesto dell’evento “Otto milioni 2019” inserito nel programma della rassegna internazionale Bookcity Milano #BCM19.
Ha sempre amato la letteratura e la filosofia classica, ma è rimasta affascinata comunque dalla filosofia medievale, illuminista e romantica specialmente per i periodi di rottura, le rivoluzioni e i cambiamenti nei diversi ambiti.
Liliana Manetti è redattrice e responsabile colloqui di Live Social in onda su Radio Roma Capitale 93.OO FM; collabora come redattrice sia con i blog dell’ufficio stampa Sara Lauricella, uno dei quali è intitolato “Differevent”, sia con il giornale “Abitare a Roma” del poeta ed editore Vincenzo Luciani; è collaboratrice sia dell’Accademia Internazionale e sia della rivista cartacea “La Sponda.
Innamorata folle dell’isola d’Ischia ha dedicato la poesia “Ninfee” ai giardini “La Mortella” di Forio.
Lo scorso 28 agosto, a Federiciano, durante la presentazione del Festival di poesia di Rocca Imperiale ideato dall’editore e critico letterario Aletti, Liliana Manetti, al termine della elaborazione teatrale “Fuori non ci sono ombre, e cadono” interpretata da Alessandro Quasimodo, ha avuto il piacere di poter incontrare l’attore, figlio del premio Nobel alla letteratura Salvatore Quasimodo, e di porgli alcune domande.
Nel pubblicare la terza e ultima parte dell’intervista vi rimandiamo alle due precedenti puntate pubblicate, sempre su questa pagina, rispettivamente lunedì 16 e lunedì 23 di questo mese.

Liliana Manetti intervista Alessandro Quasimodo: terza e ultima parte.

D:- Rispetto alla sua carriera come attore e regista c’è qualche aneddoto che ci vuole raccontare?
R:-Un aneddoto che ricordo con molta profondità accadde durante l’incontro, quando avevo poco più di dieci anni, con il genio artistico di Emma Gramatica, che io considero una delle attrici più importanti del ‘900.
Io rimango basito dal fatto che al giorno d’oggi, a volte, viene dato l’appellativodi grande attore, o artista che sia, un po’ a tutti.
Resto del parere che la “zampata del genio” l’hanno davvero in pochi.
Fu dopo uno spettacolo teatrale dedicato all’opera di Pirandello “Così è se vi pare”, dove l’artista interpretava magistralmente la signora Frola.
Era così brava che feci fatica a distinguere l’attrice dal personaggio che interpretava, tant’era la bravura.
Così decisi di andare a conoscere la Gramatica nel camerino.
Lì le confidai il mio sogno di diventare regista,ma lei mi disse: “Se quelli come te rimangono dietro le quinte, chi andrà in scena?”
E fu subito amore da parte mia per l’idea di fare l’attorein futuro!
Mi aveva subito inquadrato!
Negli anni a venire mantenemmo una corrispondenza, conservando un’amicizia fino a quando lei morì 10anni dopo.
Poi sono andato avanti con la mia formazione e la mia carriera, lavorando con grandi nomi come Fellini e Tognazzi etc.
Inoltre amointensamente, sin da quando ero ragazzo, l’opera, perché è la massima espressione artistica che coniuga l’arte alla musica.

D:-Salvatore Quasimodo, secondo lei come poeta può essere inserito, come è stato fatto, nella corrente letteraria dell’Ermetismo?
R:-No, io credo proprio di no.
Molto spesso, secondo me, si inseriscono, catalogandoliin alcune correnti artistico letterarie, dei grandi nomi, ma questo non rispecchia le realtà alla quale appartengono: come è accaduto con mio padre, associandolo all’ermetismo.
La corrente ermetica tendeva a voler celare ilsignificato profondo dei concetti lasciando un velo di mistero.
Ma, ad esempio, Ungaretti: “Si sta come / d’autunno / sugli alberi / le foglie”.
Cosa c’è di ermetico?
Nulla.
Si sa che i soldati sono come le foglie: stanno vivendo un rischio altissimo e in ogni momento possono morire, come le foglie che sono appese ad un filo in autunno.

D:- Per chiudere questa intervista, che verrà pubblicata sul quotidiano Il Dispari di Gaetano Di Meglio che ha la sua principale di base di utenza a Ischia e nelle altre isole del Golfo di Napoli, Le chiedo se è mai stato a Ischia e se, in un prossimo futuro, potremo avere il piacere di presentare Lei e le sue opere in occasione di qualche evento culturale organizzato da DILA.
R: Ho ricordi molto particolari della vostra bella isola, fin da quando, a meta del mese di settembre del 1998, la Banca Popolare di Napoli con il suo Presidente Andrea Pisani Massamormile, e il Comune di Ischia con il Sindaco Luigi Telese, vollero dedicare alcuni giorni di commemorazione alla figura di mio padre nel trentennale della sua morte.
Il Parco della Torre di Michelangelo, le musiche di Carlo Napoli e la Direzione Artistica di Carmine Pacera, diedero una pregevole coreografia alle intense poesie di mio padre che recitai con tanta piacevole emozione.
Indubbiamente sarò ben lieto di ritornare nell’isola d’Ischia per partecipare ai vostri incontri artistici e culturale aventi per tema la poesia in generale e quella di mio padre in particolare.

Il Dispari 20190930 – Redazione culturale

Il Dispari 20190930

Il Dispari 20190930 – Redazione culturale

Il Dispari 20190930

Il Dispari 20190930 – Redazione culturale

Il Dispari 20191014 – Il Dispari 20191014 – Il Dispari 20191014

DILA

Recensione di Marina De Caro

Recensione di Roberta Panizza

Recensione di Liga Sarah Lapinska

Intervista di Michela Zanarella

Intervista a Michela Zanarella

FATTITALIANI: Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

Caterina Guttadauro La Brasca

La Voce – Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini – Agosto 2018

PROSE
Per Aurora volume primo

Per Aurora volume secondo

Per Aurora volume terzo

Per Aurora volume quarto

Per Aurora volume quinto

Per Aurora volume quinto – Così fu

Per Aurora volume settimo – Un’altra Gilda

Per Aurora- Tutti i racconti

Come i cinesi volume primo

Come i cinesi volume secondo

La ch

Incontro con un maestro

Racconti inediti

POESIE
Davanti al tempo

Agli angoli degli occhi

Segni

Dedicate e preferite

La sagra del peccato

Incarto caramelle di uva passita

Non rubate la mia vita

Io fui mortale

Sasquatch

Non sono un principe

La mia vita mai vissuta

Inedite

Antologie

Scempi

Poesie inedite

Traduzioni

Francese Segni
Dalila Boukhalfa

Inglese
Pamela Allegretto Franz

Napoletano
Luciano Somma

Lettone
Liga lapinska

Libere interpretazioni

Lettone
Liga Sarah Lapinska

Esopo news

Recensioni

Stampa

Letture Bruno

Letture tutti

Varie

Cenni biografici

Pacifismo

Eros edizioni

Video poesie

Canzoni

Clara – Musica e canto di Valentina Gavrish – Testo di Bruno Mancini – Quadri di Milena Petrarca

Credevo – Musica e canto di Valentna Gavrish – Testo di Bruno Mancini

Valentina Gavrish Gilda Canta Rita Cuccaro finalista premio “Otto milioni” 2018

Parlo di Te – Testo di Bruno Mancini, musica e canto di Valentina Gavrish.

Non rubate la mia vita testo di Bruno Mancini musica e canto di Valentina Gavrish

Adesso musica e canto di Valentina Gavrish e testo di Bruno Mancini

Carnevale – Testo di Bruno Mancini – Musica e canto di Valentina Gavrish

Gilda – Testo di Bruno Mancini -Musica e canto di Valentina Gavrish

Giovane Apache – Testo Bruno Mancini – Musica e canto Valentina Gavrish

Tecla – Testo di Bruno Mancini – Musica e canto di Valentina Gavrish

Ad occhi chiusi – Testo di Bruno Mancini – Musica e canto di Valentina Gavrish

28 nov 2013 20:31

PRANDIN MANCINI SOMMA E sento bestemmiare finalista premio “Otto milioni” 2018

“Quanno”: musica Roberto Prandin, testo Bruno Mancini, traduzione L. Somma immagini artisti vari

Tra eutanasia e ghigliottina Prandin Mancini Canola legge Bruno con testi

Tra Eutanasia e Ghigliottina Roberto Prandin Bruno Mancini Patrizia Canola

Tra eutanasia e ghigliottina testo Bruno Mancini, musica Roberto Prandin, disegni Liga Sarah Lapinska

E sento jastemma ‘o cielo Roberto Prandin Bruno Mancini Patrizia Canola Luciano Somma fast

Nicola Pantalone Il brivido più lungo finalista premio “Otto milioni” 2018

Canzone per San Valentino

Inno Coquille – Premio Internazionale di Poesia “Otto milioni – 2013”

Nelle bugie dei sogni Sigla 2 cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014”

Il Dispari 20191014 – Il Dispari 20191014 – Il Dispari 20191014

Premio America edizione 2019

Premio America. La Cerimonia del Premio promosso dalla Fondazione Italia USA, si è svolta a Roma lo scorso 10 ottobre presso la Camera dei Deputati: premiate personalità di prestigio in diversi ambiti.

Pomoso dalla Fondazione Italia USA, Il PREMIO AMERICA rappresenta sempre un evento di grande successo e interesse ogni anno in ottobre. A Roma lo scorso 10 ottobre 2019 presso la Camera dei Deputati, Aula dei Gruppi Parlamentari si è svolta la Cerimonia di questo prestigioso riconoscimento assegnato a nomi di personaggi che si sono particolarmente distinti nel loro ruolo e attività dall’imprenditoria al giornalismo, dallo spettacolo alla cinematografia.

La Fondazione Italia USA nasce per testimoniare l’amicizia tra gli italiani e il popolo americano, e svolge di fatto un ruolo pubblico con carattere apartitico.

Autorevoli i premiati in ogni edizione. Anche quest’anno, dove a condurre la cerimonia è stata giornalista Didi Leoni con grande professionalità, il riconoscimento firmato da Gerardo Sacco, è andato a nomi di richiamo internazionale. Sono stati infatti premiati: Manuel Agnelli, musicista, produttore discografico; Laura Cioli, amministratore delegato Gedi; lo chef Carlo Cracco; lo stilista e imprenditore Brunello Cucinelli; Marcello Foa, presidente Rai; la giornalista Maria Latella; l’attore Danny Quinn; Emanuele Filiberto di Savoia, presidente Prince of Venice Foundation; Curtis M. Scaparrotti, già comandante generale della Nato.

Un premio speciale Alla Memoria è stato infine assegnato allo scrittore Giorgio Faletti, ritirato dalla vedova. Davvero commovente la clip video che ha ricordato al pubblico presente l’indimenticabile attore, divenuto negli ultimi anni scrittore di successo tradotto in tutto il mondo.

Premio America 2019 Marco Ventura Nicola Timpone Marcello Foa

La Fondazione Italia USA ha attribuito nella cerimonia anche tre medaglie della Camera dei Deputati ad altrettanti studenti di università americane: Djuna L. Carlton, Adriana M. DeNoble, Micah K. Hinnergardt, ricordando l’importanza degli studi e della preparazione accademica in un percorso professionale di successo.

La Fondazione, va sottolineato, opera per merito esclusivamente del sostegno dei soci in quanto, per scelta e a tutela della propria totale indipendenza, non riceve alcuna forma di aiuto economico esterno di nessun genere.

Non sono mancati gli applausi a più riprese durante la cerimonia, che ha visto assistere un selezionato parterre, con i rispettivi nominativi accreditati nella rigorosa lista di ingresso (necessaria per arginare le richieste di presenza ogni anno sempre più numerose rispetto ai posti disponibili). Non resta che attendere il prossimo anno per un altro appuntamento con il prestigioso Premio.

Silvana Lazzarino

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Bookcity 2019 Programma 2

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Bookcity 2019 Programma 2

Con l’ottava edizione, BookCity Milano continua a crescere.

Non tanto nel numero degli eventi e degli spazi, quanto nella forza del progetto e nella qualità di una manifestazione che nasce dalla collaborazione tra l’Amministrazione Comunale e le quattro Fondazioni Editoriali, ma coinvolge l’intera città.

Grazie soprattutto all’impegno delle case editrici, sono numerosi gli autori stranieri di grande prestigio che approdano a Milano tra il 13 e il 17 Novembre, a cominciare dai Premi Nobel Svjatlana Aleksievic e Wole Soynka e da Fernando Aramburu, che riceverà dal Sindaco il Sigillo della Città.

Riceverà invece il Premio Speciale Afriche la scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie, a testimonianza della riconoscenza e della stima che BookCity nutre per la sua opera.

Tra gli altri autori internazionali di rilievo spiccano Gilles Kepel, Amin Maalouf e Cees Nooteboom.

Numerosissimi anche gli autori italiani amatissimi dal pubblico.

Accanto a loro, poeti, giornalisti, cantanti, psicologi, illustratori, fumettisti, scalatori, cuochi, astronauti, giornalisti, politici, sindaci, critici, attori, medici, scienziati, fotografi, economisti, traduttori…

E diversi editori che decidono di festeggiare con noi il loro compleanno.

BookCity Milano rimane fedele al suo modello curioso, aperto e inclusivo.

È impossibile ricondurre tutte queste proposte a un denominatore comune.

Ma quest’anno per la prima volta #BCM propone un focus tematico: sono circa 100 gli eventi del palinsesto Afriche, che ci aiutano a capire quello che sta succedendo nell’immensità che si estende tra il Maghreb e il Capo di Buona Speranza.

Dopo il gemellaggio dello scorso anno con Dublino, Milano Città Creativa UNESCO per la letteratura ci porta quest’anno a Barcellona.

L’apertura internazionale è confermata anche dalla presenza di un evento che ha già attirato l’attenzione della stampa mondiale: partirà da Milano (per poi toccare Madrid, Parigi e Berlino) il Friendship Tour, in cui quattro scrittori britannici si confrontano sulla Brexit.

Di grande prestigio la mostra organizzata da «la Lettura» e Fondazione Corriere della Sera in Triennale, che quest’anno ruota intorno a uno dei linguaggi che più contraddistingue il lavoro dell’inserto, la Poesia: “La Poesia è di tutti.

Linguaggi, azioni e visioni poetiche nelle pagine de «la Lettura»”. BookCity coltiva rapporti con altre manifestazioni culturali e rappresenta l’asse portante del patto per la lettura di Milano.

Oltre al rapporto con il Festival Dialoghi sull’Uomo di Pistoia, continua la collaborazione con il Salone del libro di Torino con un evento di presentazione a Torino, così come ospita una riapertura de La Milanesiana per la consegna della rosa d’autunno a Amin Maalouf.

Altre collaborazioni quelle con il Festival delle serie TV e il Festival del Cinema Africano Asia e America Latina.

Ugualmente importante è il rapporto con la città, con il suo tessuto culturale e sociale.

Abbiamo dedicato un’attenzione ancora maggiore agli eventi che si svolgono nei diversi quartieri della città, a partire dal dialogo con le realtà che operano sul territorio.

Naturalmente BookCity Milano continua ad animare il Castello Sforzesco, i musei, i teatri e centinaia di spazi da scoprire, con mille storie diverse che attraversano temi dai più drammatici ai più frivoli.

Al centro di questi incroci c’è sempre un libro: è la traccia di un’esperienza da cui possiamo ripartire verso mille avventure.

Proprio per la centralità del libro, per la sua necessità, questa edizione di BookCity Milano pone particolare attenzione alla diffusione del libro e della lettura.

Un’esperienza necessaria a sviluppare il pensiero critico.

Ma prima di tutto un piacere, che BookCity Milano vuole esplorare e condividere in tutte le sue forme. +3000 autori +1500 eventi +1400 classi +400 volontari +250 sedi

Stampato grazie a Contenuti aggiornati al 3 Ottobre 2019 Convivenze Mercoledì 13 Novembre – Teatro Dal Verme Con Fernando Aramburu, Paolo Giordano, Michela Marzano, Simone Savogin. Conduce Marino Sinibaldi

L’evento di apertura dell’edizione 2019 di BCM avrà come da tradizione luogo al Teatro Dal Verme, mercoledì 13 Novembre 2019.

Ospite d’onore, a cui verrà consegnato il sigillo della città, è il romanziere basco Fernando Aramburu, già vincitore di un premio Strega Europeo nel 2018 per il romanzo caso editoriale Patria.

Si divideranno il palco con lui lo scrittore Paolo Giordano, noto per il romanzo pluripremiato La solitudine dei numeri primi, la narratrice e saggista Michela Marzano, che ha da poco pubblicato il suo secondo romanzo Idda, con un intervento sul tema delle convivenze e l’estro dello slam poet Simone Savogin, conosciuto dal grande pubblico per la sua partecipazione a Italia’s Got Talent.

Conduce il giornalista, critico letterario e conduttore radiofonico Marino Sinibaldi.

L’EVENTO DI APERTURA DI BOOKCITY MILANO 2019

L’EVENTO DI CHIUSURA DI BOOKCITY MILANO 2019 Goethe/ Schubert/ Beethoven.

Parole e Musica Domenica 17 Novembre – Teatro Dell’Arte Concerto de LaFil – Filarmonica di Milano. Dirige Marco Seco. Letture di Anna Nogara Alla nuova orchestra filarmonica di Milano il compito di chiudere il programma di #BCM19.

Diretta da Marco Seco, eseguirà tre lieder di Schubert orchestrati da diversi musicisti e la Sinfonia n.2 di L.V Beethoven.

Ad arricchire il concerto, l’attrice Anna Nogara leggerà parti di Un concerto di 120 professori tratto dall’Adalgisa di Carlo Emilio Gadda e la traduzione in italiano dei testi prima dell’esecuzione di ogni lieder.

AFRICHE Che cosa sappiamo dell’Africa?

Che cosa crediamo di sapere? La realtà del continente è straordinariamente variegata e complessa, per motivi storici e culturali, per la situazione economica, per gli equilibri geopolitici.

Non esiste una sola Africa, ma tante Afriche da esplorare e conoscere nella loro ricchezza.

L’Italia, affacciata sul Mediterraneo, deve confrontarsi con questi mondi e deve dialogare con loro.

Senza dimenticare che sono ormai numerosi gli #afroitaliani, attivi in tutti i settori della nostra società. Nascono dalla collaborazione con FESCAAAL-Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina i due appuntamenti dedicati al cinema africano a Il Cinemino, uno dei quali rivolto ai ragazzi delle scuole medie e incentrato sul tema dell’integrazione.

Il MUDEC ospiterà anche gli Scritti dalla Città Mondo, tre giorni di incontri autogestiti dalle comunità di stranieri residenti a Milano, e l’evento curato da Articolo 21.

Il focus Afriche invade Casa Emergency, con le presenze tra gli altri di Tommy Kuti, Abdoulaye Thiam, Franco La Cecla, Domenico Quirico. Cascina Casottello, il coloratissimo punto di riferimento cittadino per l’integrazione, vede avvicendarsi decine di incontri sul tema delle migrazioni e dell’intercultura.

E la sera si mangia, si canta e si balla con l’Associazione Sunugal.

Altri interventi sono disseminati nei diversi poli tematici di BCM, a cominciare dalle presenze di autori come Djamila Amzan e Ali Bechéur, Youssef Fadel, Abderrahmane Krimat, Leonora Miano.

Particolarmente significativo l’incontro, in Triennale, con la scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie, che con i suoi romanzi e le sue battaglie per i diritti delle donne sta offrendo un contributo decisivo per disegnare il nuovo volto del continente africano.

Il Premio Speciale Afriche che le sarà attribuito intende testimoniare la riconoscenza e la stima di BookCity per la sua opera.

Anche le università milanesi hanno dedicato particolare attenzione al tema Afriche, con decine di incontri nelle diverse sedi. Oltre 100 eventi dedicati alla scoperta di molte Afriche Premio Speciale Afriche Con Chimamanda Ngozi Adichie Sabato 16 Novembre Triennale di Milano Chimamanda Ngozi Adichie è nata in Nigeria e ha studiato prima a Nsukka e poi negli Stati Uniti dove ha conseguito una laurea magistrale in Storia africana alla Yale University ed altri importanti titoli accademici.

È autrice di bestseller tradotti in più di trenta lingue, fra i quali spiccano L’ibisco viola, Metà di un sole giallo e Americanah, e ha vinto numerosi premi letterari e riconoscimenti.

Nel 2015 è stata nominata fra le 100 persone più influenti del mondo dalla rivista TIME e nel 2017 fra i 50 maggiori leader mondiali dalla rivista Fortune. Nel 2012 il suo TEDx talk We Should All Be Feminists, poi diventato un libro dal titolo Dovremmo essere tutti femministi, ha avviato una discussione globale sul femminismo facendo di lei un punto di riferimento imprescindibile nel dibattito.

A lei si ispira una nuova generazione in lotta per un mondo più equo. Il festival Pistoia-Dialoghi sull’uomo a BookCity Il festival Pistoia-Dialoghi sull’uomo, primo festival dedicato all’antropologia del contemporaneo, partecipa quest’anno a BookCity Milano con una serie di conferenze di taglio antropologico culturale per ampliare la nostra conoscenza di questo vasto continente, purtroppo ancora fortemente viziata da pregiudizi, luoghi comuni, se non ignoranza.

Troppo spesso si sente parlare di Africa come se si trattasse di un’entità unica e uniforme, caratterizzata dal fatto di essere “nera”. Il colore della pelle sembra oscurare le numerosissime differenze e sfumature, legate a specificità culturali, religiose, geografiche e politiche, che caratterizzano la grande Africa. In un’epoca in cui la globalizzazione e i flussi migratori hanno abbattuto i confini geografici, non è più possibile continuare a ignorare le molteplici realtà di un “continente al plurale”.

Tra gli autori coinvolti Marco Aime, Stefano Allievi, Stefano Allovio, Maurizio Ambrosini, Jean-Loup Amselle, Elena Dak, Adriano Favole, Mario Giro, Wole Soyinka, Jean – Léonard Touadi, Marco Trovato. Dialogo sul potere e sulla libertà Wole Soynka dialoga con Marco Aime Domenica 17 Novembre Triennale di Milano Wole Soyinka, premio Nobel per la letteratura, – primo africano a riceverlo – dialoga con l’antropologo Marco Aime sul delicato tema del rapporto fra potere e libertà. Wole Soyinka, che nel corso della guerra civile nigeriana è stato incarcerato, perseguitato e condannato a morte, e che ha vissuto in esilio negli Stati Uniti fino al 1998 è la guida ideale per una riflessione, oggi quanto mai necessaria e attuale, su come opporsi ai comportamenti fondamentalisti, dogmatici e per contrastare “l’agenda della dominazione”. Introduce l’incontro Luca Iozzelli.

Ambiente e montagna Milano, città di pianura, è da sempre innamorata delle montagne e dell’avventura. Gli appassionati della natura e delle escursioni si danno appuntamento al Museo Civico di Storia Naturale con Tiziano Fratus, Daniele Zovi, Dario Bressanini, Guido Barbujani, Edoardo e Vieri Boncinelli, al SEM CAI e al CAI Milano. Grande attenzione ai cambiamenti climatici, a partire dall’incontro con Stefano Mancuso e Angela Borghesi che rilanciano in Triennale il progetto per una “Nazione delle Piante”. Numerosi gli incontri che si interrogano sul destino del pianeta dal punto di vista delle risorse e del nostro rapporto con la natura.

E alla montagna si ispira anche Erri De Luca al Teatro Franco Parenti. Anniversari editoriali BookCity festeggia i 120 anni di Sperling & Kupfer, i 90 di Bompiani, i 30 di Ponte alle Grazie e i 10 di BAO Publishing. E poi i 150 anni di Carlo Cattaneo, i 100 di Primo Levi. Harry Potter compie 20 anni. A GiaLo si omaggia Andrea Pinketts. Arte A Palazzo Reale, al Museo del Novecento, alla Biblioteca d’Arte del Castello Sforzesco si spazia dall’arte antica al contemporaneo. E ancora l’omaggio a Giovanni Morelli al Museo Poldi Pezzoli, al PAC il progetto didattico e laboratoriale centrato sulla figura di Fabio Mauri, a Zona K il docu sulla critica Francesca Alinovi. E del progetto di un “Museo Nazionale in 150 opere” lanciato da Radio3 si discute a Brera. Astronomia Lo studio e l’esplorazione dello spazio al Planetario, con gli astronauti Umberto Guidoni e l’astrofisico Luca Perri, dove si parla anche del primo uomo sulla Luna con l’aiuto di Geronimo Stilton. Attualità e politica All’Istituto dei Ciechi con Mario Calabresi, Pippo Civati, Fabrizio Gatti ed Enrico Letta. Al Museo Martinitt e Stelline con Danilo Taino, Giuliano Pisapia e Pierluigi Celli. Alla Fondazione Stelline con Antonio Polito e in Borsa Italiana con Elsa Fornero.

Alla Fondazione Feltrinelli con Ilaria Cucchi. Autori internazionali Gli autori stranieri sono concentrati soprattutto al Castello Sforzesco con, tra gli altri, Etgar Keret e Amitav Gosh e in Triennale con Robert Harris. Fernando Aramburu ospite speciale al Teatro dal Verme. E ancora, Rob Iliffe, Hanne Ørstavik, Slobodan Snajder, Patrick Svensson, Stuart Turton.

Cibo e cucina Tutti i sapori del mondo a Cascina Cuccagna, con decine di eventi che partono dagli ingredienti per arrivare alle ricette degli chef stellati. Per cenare con i propri autori preferiti l’appuntamento è da Arclinea. Coaching

A grande richiesta, un nuovo polo per chi vuole imparare a stare bene, con la guida dei libri e dei loro autori, allo Spazio Ciessevi.

Design e architettura Ovviamente in Triennale, all’Agorà, dove ci saranno tra gli altri Giovanni Maria Flick, Vittorio Gregotti e l’omaggio a Giancarlo De Carlo. Economia e lavoro Se ne parla soprattutto a Palazzo Mezzanotte con Stefano Quintarelli, Gherado Colombo, Ferruccio De Bortoli, Tommaso Ebhardt e Federico Fubini. Borsa ospita anche una riflessione sull’editoria nei due incontri Investire in titoli. Attenzione anche alla prospettiva femminile, con il ciclo di incontri #donneemancipazione- imprenditorialità.

Grande attesa per Carlo Cottarelli al Teatro Franco Parenti. Filosofia e psicologia Trovano casa al Circolo Filologico, ma anche ai Frigoriferi Milanesi con Philo, nella “palestra filosofica” dell’Herakles Gymnasium e gli “aperitivi filosofici” di Farina Editore. Fra i grandi nomi spiccano Massimo Recalcati in Borsa, Umberto Galimberti alla Biblioteca Valvassori Peroni e Paolo Crepet al Museo della Scienza e della Tecnologia. Giornalismo Anche quest’anno sono numerose le firme del giornalismo presenti: tra gli altri Mario Calabresi, Enrico Deaglio, Ferruccio De Bortoli, Vittorio Feltri, Luciano Fontana, Massimo Giannini, Vlodek Goldkorn, Lilli Gruber, Gad Lerner, Ezio Mauro, Paolo Mieli, Andrea Purgatori, Sergio Rizzo, Sergio Romano, Beppe Severgnini, Pier Luigi Vercesi. Alla Fondazione Corriere racconti di guerra ricordando Maria Grazia Cutuli. Illustrazione e fumetto L’immagine la fa da padrone come sempre alla Sala Bertarelli del Castello Sforzesco, ma a #BCM19 si festeggiano anche i 10 anni di Bao Publishing al MUDEC e gli 80 anni di Superman a BASE Milano.

Ci sarà anche Tullio Pericoli al Museo del Novecento, al Laboratorio # TEMI BCM19 Formentini si rende omaggio a uno dei maggiori illustratori viventi, il belga Bart Moyaert. Manuele Fior illustra Alessandro Bergonzoni in Triennale, dove si potrà incontrare anche Alessandro Baronciani. In Borsa si approfondiscono le ragioni del successo di Lucca Comics & Games. Mestieri del Libro BookCity è nata anche per dare consapevolezza e visibilità alla filiera del libro.

Di editoria e di editori si discute al Laboratorio Formentini per l’Editoria e alla Centralissima Unione Grafici di Milano; di diritto d’autore e biblioteche al Grechetto; i traduttori si incontreranno alla Civica Scuola Altiero Spinelli. Engaging the Reader all’Università Cattolica il 14 Novembre. Milano BCM è occasione per scoprire Milano.

Il Cimitero Monumentale diventa teatro di una passeggiata letteraria per ricordare i più significativi scrittori e poeti milanesi. ATM ci accompagna a bordo del tram 3 in un giro di Milano fatto di narrazioni e incontri e racconta al MUDEC una inedita guida alla città, redatta con Il Giorno, che sarà arricchita dalla proiezione di un cortometraggio realizzato da CSC.

È invece la galleria della metropolitana tra Cordusio e Duomo a ospitare un’esposizione delle riviste della controcultura milanese.

Mostre Appuntamento tradizionale di BCM la mostra de “la Lettura” in Triennale dedicata quest’anno alla poesia con artisti come Fabre, Fioroni, Jodice, Kiefer, Kosuth, Paladino, Pistoletto, Spalletti e Tatafiore e un’installazione di Sandro Veronesi.

Africa protagonista con la mostra fotografica di Paolo Pellegrin in Triennale e a Bolzano29.

L’illustrazione con Atelier Bingo da Fratelli Bonvini e Guido Scarabottolo alla Galleria L’Affiche. All’Ex Fornace si celebrano i 10 anni de La Grande Fabbrica delle Parole.

Al Laboratorio Formentini si approfondisce la figura del poeta-bandito Bruno Brancher. Musica Per BCM la casa della musica classica è MaMu, ma ci sono anche le incursioni dei musicisti di Fondazione Mito in vari quartieri. Chi preferisce il contemporaneo si ritrova al Teatro Dal Verme con Simone Cristicchi, Eugenio Finardi, Giovanni Allevi, Zen Circus, Bugo e a Mare Culturale Urbano. E al MUST Gazzelle. Lo Stato Sociale anima la Festa de Il Saggiatore mentre Saturnino anima quella di Ponte alle Grazie. Conclude #BCM19 il concerto de LaFil al Teatro dell’Arte la sera di Domenica 17 Novembre. Noir Il noir invade le tre sale dell’ARCI Bellezza, con decine di autori seguitissimi dal pubblico e un’attenzione speciale per il “giallo alla milanese”, a cominciare dall’omaggio a Giorgio Scerbanenco da parte del figlio Alberto.

Poesia Con BCM Milano diventa la città della poesia, in particolare a Casa Merini, alla Biblioteca d’Arte del Castello Sforzesco, alla Galleria Hernandez, nelle quattro tappe del percorso PoeTree and the City, tra natura e parola. SEM – Società Editrice Milanese ospita la sua Officina Poesia.

Imperdibile il ricordo a più voci di Alda Merini al Teatro Franco Parenti. Alla Triennale assalto poetico di Simone Savogin per “la Lettura”. Politica internazionale Una manifestazione che ha il cuore in Africa non può trascurare gli altri aspetti dello scenario internazionale: se ne parla all’ISPI, ma non solo.

Un tema di grandissima attualità come la Brexit viene affrontato da quattro rock star della letteratura britannica protagoniste di The Friendship Tour: Lee Childs, Ken Follett, Kate Mosse e Jojo Moyes. Scienza e tecnologia Al Museo della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” con Roberto Burioni e Gabriella Greison, e alla Sala Appartamento del Teatro Franco Parenti. Per i più curiosi, i tre appuntamenti del Cafè Scientifique a Bolzano29. Alla Libreria Egea con Telmo Pievani. Spettacolo Si parla di teatro al Chiostro del Piccolo. Il cinema occupa l’Anteo | Palazzo del Cinema con Antonio e Pupi Avati, Gianni Canova, Marco Giusti, Paolo Mereghetti e Sandra Milo. All’Umanitaria si possono incontrare diversi attori e personaggi televisivi molto amati dal pubblico: Daniele Bossari, Enrica Bonaccorti, Silvana Giacobini, Vito Molinari, Matteo Piano, Claudio Santamaria, Francesca Barra e Francesco Sole. Elio De Capitani ospite di Nicola Pedone a Radio 3. Sport All’Acquario Civico si celebrano i 100 anni dalla nascita di Fausto Coppi, ma ci saranno anche Dan Peterson, Billy Costacurta e Adriano Panatta. Walter Veltroni parlerà della sua fede juventina.

Storia Al Museo del Risorgimento, alla Casa della Memoria, al Memoriale della Shoah. Alla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli approfondimenti su Piazza Fontana con Enrico Deaglio e sulla caduta del Muro di Berlino, di cui ricorrono gli anniversari.

Negli ultimi anni Milano è profondamente cambiata, e una delle trasformazioni più interessanti riguarda la vita dei quartieri, che parte anche dalle attività culturali. Fin dagli inizi BookCity dà voce a questa ricchezza e cerca di svilupparla.

Mai come in questa edizione è così capillare sul territorio della città: non solo le prestigiose istituzioni culturali del centro, ma anche molti luoghi decentrati.

Quello che anima i quartieri della città sarà un festival nel festival, con più di cento eventi nati grazie al coinvolgimento e alla partecipazione di realtà che hanno deciso di promuovere incontri, presentazioni di libri, laboratori, mostre.

Siamo davvero orgogliosi del coinvolgimento di tutti i municipi, che dal Duomo si spingono verso nord, sud, est e ovest. #BCM19 coinvolge come ogni anno le Case e Associazioni del Volontariato nei Municipi 2,5,6,7,8,9, così come il Laboratorio di Quartiere San Siro, le Biblioteche di Condominio e Comunali, associazioni e attività commerciali nei differenti quartieri.

Tre distretti si distinguono in questa edizione per partecipazione e ricchezza della proposta culturale: NoLo, GiaLo (ovvero la zona Giambellino-Lorenteggio) e l’area Corvetto-Chiaravalle, con un palinsesto che trova ospitalità in palestre filosofiche, chioschi, balere, cartolerie storiche, scuole di quartiere, mercati comunali, giardini…

Sono coinvolti anche luoghi chiave della vita sociale e culturale della città, come Mare Culturale Urbano, centro di produzione artistica milanese che ospiterà soprattutto eventi a tema musicale, il TeatroLaCucina, all’ex ospedale psichiatrico Paolo Pini, con una giornata di studi sul tema della scuola con Massimo Recalcati e Marco Martinelli, il quartiere Quarto Oggiaro e il boschetto di Rogoredo con la maratona di lettura organizzata da Gian Paolo Serino e Annarita Briganti. CENTRO RISPETTO A COSA? DUOMO — GRATOSOGLIO ATM e BookCity Milano insieme dentro la città. Viaggeremo lungo la tratta della linea 3, il tram che collega Piazza Duomo e il Gratosoglio. Milano è Milano, è fatta di tanti punti uniti fra di loro dai mezzi come il tram 3. Scopriremo un pezzo della città attraverso parole e suoni, condividendo le storie delle persone e dei luoghi, il passato e il presente. Il programma delle corse sarà disponibile su bookcitymilano.it dal 7 Novembre.

Avrai l’occasione di scoprire un pezzo di Milano. Prenota la tua corsa sul tram 3. NoLo District Lo spicchio urbano incastrato tra il rilievo ferroviario della Stazione Centrale, via Padova, viale Brianza e Loreto durante #BCM19 sarà animato dal palinsesto fantasy curato dal Covo della Ladra, piccola ma attivissima libreria specializzata in gialli, noir e fantasy, da molti anni al nostro fianco nella sensibilizzazione alla lettura. Il Café Scientifique trova casa nel nuovo spazio culturale Bolzano29.

Tra i ring e le sale pesi della palestra Heracles Gymnasium si disquisirà di sport e filosofia. Passaggio a sud-est La zona orientale della città prende vita grazie alla fortissima iniziativa di realtà che da anni lavorano intensamente per animarla. Interamente dedicata al tema Afriche la programmazione di Cascina Casottello, che dal 2016 si propone come luogo di dialogo, scambio e confronto insieme locale e internazionale.

Dai contorni fortemente sociali le iniziative dedicate al bandito-poeta Bruno Brancher alla Casa di Accoglienza Enzo Jannacci e l’happening letterario aperto a tutti al boschetto di Rogoredo. Variegata la proposta di molte realtà radicate nel territorio, tra cui i mestieri del libro da Made in Corvetto e l’illustrazione presso la storica tipografia Fratelli Bonvini.

E, per gli amanti del ballo, il Circolo ARCI Corvetto animerà BookCity Milano con una giornata di “liscio letterario” dedicato alla città di Milano. GiaLo District L’area a cavallo tra Giambellino e Lorenteggio, nella zona ovest della città, durante #BCM19 troverà il suo polo di riferimento nell’Istituto Comprensivo Nazario Sauro.

La scuola apre le porte a bambini e cittadini per affrontare attraverso i libri il tema dell’integrazione, particolarmente sentito in questa zona della città. Dedicato alla storia della letteratura russa, invece, il tour nel quartiere che prende le mosse dai due celebri scrittori, – Tolstoj e Gorkij, – a cui sono intitolate le strade centrali di GiaLo District. NoLo GiaLo Corvetto Intesa Sanpaolo per BookCity Milano Un palinsesto all’interno di BookCity Milano, quello proposto da Intesa Sanpaolo, da sempre al fianco della manifestazione con il suo prezioso supporto: conferenze, incontri e performance per colorare il palinsesto della città del libro. Giovedì 14 Novembre / Filiale Intesa Sanpaolo, Piazza Diaz RaccontALI È dedicata alla scoperta e alla premiazione dei soci autori dal talento letterario questa iniziativa dell’Associazione Lavoratori Intesa Sanpaolo in collaborazione con Libromania.

Perché spesso grandi autori si scoprono nelle situazioni più insospettabili. Venerdì 15 Novembre / Filiale Intesa Sanpaolo, via Verdi “1…2…TRASH! (Stasera mi butto). Tutto quello che dovreste sapere sui rifiuti” Cosa accade ai nostri telefonini ormai in disuso? Quanto dura una bottiglia di plastica? Una conferenza-spettacolo che, a partire dal libro vincitore del Premio nazionale di divulgazione scientifica, “Trash. Tutto quello che dovreste sapere sui rifiuti”, procede tra storie, immagini e musica. Per imparare, divertendosi, cosa sono i rifiuti e come vengono gestiti oggi nel mondo.

A cura di Alessandra Viola e Piero Martin, autori del libro, e il Riciclato Circo Musical. Sabato 16 Novembre / Filiale Intesa Sanpaolo, via Verdi Drawings by Ico Migliore. Sketches, Sceneries, Maps Un vero e proprio insight all’interno del processo creativo dell’architetto Ico Migliore (Migliore+Servetto Architects), questo libro, – contenente schizzi, scenari e mappe -, restituisce al lettore l’importanza del disegno sia come strumento fondamentale di lavoro, sia come mezzo per esplorare la complessità del reale. Marco Carminati ne parla con l’autore.

Sabato 16 Novembre / Fondazione Corriere della Sera Omaggio a Italo Calvino Dialogo tra Paolo Di Stefano e Ernesto Ferrero. Proiezione del docufilm Italo Calvino: Tutto in un punto (42’), a cura di Arianna Marelli, una realizzazione 3D Produzioni per Sky Arte HD e Intesa Sanpaolo. La Poesia è di tutti. Linguaggi, azioni e visioni poetiche nelle pagine de «la Lettura» Dal 16 Novembre al 15 Dicembre Triennale di Milano Un progetto de «la Lettura» e Fondazione Corriere della Sera. La mostra, curata da Gianluigi Colin e Antonio Troiano e progettata da Franco Achilli, ruota intorno ad uno dei linguaggi che più contraddistingue il lavoro dell’inserto, la Poesia.

Questa sarà “esposta” in una dimensione originale, caratterizzata dalla contaminazione di forme e contenuti: artisti come Fabre, Fioroni, Jodice, Kiefer, Kosuth, Paladino, Pistoletto, Spalletti e Tatafiore dialogheranno con poeti passati e contemporanei attraverso opere realizzate per l’occasione; Sandro Veronesi, scrittore e architetto, presenterà una monumentale istallazione intitolata “La serra dei poeti”; i ragazzi de Il Bullone, metteranno in scena la loro immaginazione e creatività; verranno celebrati i 30 anni dalla morte di Antonio Porta, poeta, critico letterario del Corriere ma soprattutto ideatore di quella significativa esperienza che fu Milano Poesia; protagoniste infine del percorso espositivo saranno copertine, illustrazioni, fotografie, visual data, graphic novel, frutto del lavoro de la Lettura in tutti questi anni.

# BCM19 EVENTI SPECIALI I bibliotecari della fantasia Sabato 16, Domenica 17 Novembre Esselunga I “bibliotecari della fantasia” sono un gruppo di cinque seriosi, ma un po’ folli, personaggi dediti a fare dei libri, e delle storie in questi contenute, trampolini da cui spiccare il volo con la fantasia, appunto, e creare suoni, parole in lingue lontane, abiti, oggetti e arcobaleni di pittura… Nel weekend del 16 e 17 Novembre si muoveranno in vari negozi Esselunga per coinvolgere i bambini dai 3 agli 8 anni in emozionanti laboratori artistici, aventi come tema “il libro”. Libri da vestire: i libri diventano costumi e cappelli di carta per indossare tante storie meravigliose. Libri da trasformare: possono i libri arricchirsi di oggetti e sculture? Libri da suonare: le parole diventeranno note e le note parole. Libri da dipingere: ma sono libri o tavolozze? Libri da viaggiare: chissà dove ci porteranno… Fondazione Cariplo per BookCity Milano 14 – 17 Novembre Fondazione Cariplo partecipa a BookCity Milano con diverse iniziative volte a riflettere sul tema della comunità. Venerdì 15 sarà inaugurato Made in Corvetto – primo Punto di Comunità di Lacittàintorno, programma di Fondazione Cariplo di rigenerazione urbana – che ospiterà numerose attività nei giorni successivi. In sinergia con la Fondazione di Comunità Milano, venerdì si terrà inoltre l’incontro “Comunità con Tripla AAA. Professioni ed economia delle relazioni umane”. Infine, con LEDHA sarà realizzata una serie di appuntamenti dedicati ai diritti delle persone con disabilità, alla loro percezione e inclusione in seno alla collettività. Investire In Titoli 2019 #donneemancipazioneimprenditorialità Sabato 16 Novembre Palazzo Mezzanotte – Borsa Italiana Un ciclo di incontri dedicati al valore economico della creatività, agli interventi pubblici e privati a sostegno delle librerie, all’imprenditoria al femminile, al loro ruolo nel mondo del lavoro e dell’impresa.

A Palazzo Mezzanotte verranno ospitate presentazioni di libri dedicati alla valorizzazione del ruolo della donna, in linea con quanto sta realizzando Borsa Italiana con i suoi programmi, dedicati ai dipendenti, di valorizzazione del talento femminile e di inclusione. Tematiche anche affrontate nel palinsesto culturale del Comune di Milano dedicato alle donne protagoniste nelle arti e nel pensiero creativo. Inoltre un atteso incontro con Massimo Recalcati. Malpensa Airport: ready for reading! Giovedì 14 Novembre Aeroporto di Milano Malpensa Quest’anno BookCity Milano vi accompagna anche in volo. SEA Aeroporti di Milano partecipa al palinsesto con una location d’eccezione: l’aeroporto di Milano Malpensa.

Qui, ai gate di imbarco di voli come New York, Istanbul, Londra, ma anche Tokyo e Pechino, i passeggeri in partenza avranno la possibilità di godere di brevi letture dedicate al tema del viaggio. Le letture saranno in Italiano e in Inglese. Quale miglior modo per lasciare un ricordo piacevole prima di un volo? Memoria d’impresa e umanesimo industriale Giovedì 14 e Sabato 16 Novembre Università Bocconi e Fondazione Corriere della Sera Pirelli, in collaborazione con Università Bocconi e Fondazione Corriere della Sera, partecipa a BookCity Milano con due appuntamenti: “Memoria d’impresa, qualità di risultato economico, città abilitante” e “Umanesimo Industriale a Milano: impresa, scienza, letteratura.

Un percorso storico culturale e sociale sugli intellettuali meridionali al Nord”. Verrà ripercorsa anche l’esperienza del magazine “Pirelli. Rivista d’informazione e di tecnica”, nato con lo scopo di saldare la cultura tecnico-scientifica e quella umanistica, a cui è dedicato il volume a cura della Fondazione Pirelli “Umanesimo industriale. Antologia di pensieri, parole, immagini e innovazioni”.

L’insostituibile autorevolezza del leggere. Il ruolo sociale della filiera della cultura e dell’informazione Venerdì 15 Novembre Castello Sforzesco Un incontro promosso da Federazione della Carta e della Grafica e rivolto alla stampa, alle librerie, alle biblioteche, alle associazioni culturali e agli insegnanti. Con la partecipazione dell’Assessore alla Cultura di Milano Filippo Del Corno e importanti personaggi del mondo dell’editoria, come Girolamo Marchi, Ricardo Levi, Andrea Riffeser, Gian Arturo Ferrari, Piergaetano Marchetti e Pier Luigi Vercesi del Corriere della Sera. Cartaceo #02 | Di che risma siamo fatti Domenica 17 Novembre Triennale di Milano Bianca? Nome di carta? È da questa invocazione che prende le mosse l’inedito testo scritto da Alessandro Bergonzoni e illustrato da Manuele Fior, presentato in anteprima da Burgo Group a #BCM19. Un inno al foglio di carta bianca. Luogo principe della nostra più profonda ispirazione. Porta d’accesso privilegiata alla nostra intimità più vera, fatta di sogni e paure. Le parole del lavoro Venerdì 15 Novembre Teatro Franco Parenti | Evento dedicato alle scuole Come è cambiato il mondo del lavoro? Qual è la differenza tra lavoro autonomo e subordinato? Quali sono i nuovi lavori possibili? “Le parole del lavoro”, promosso dalla Fondazione Treccani Cultura, è un volume che nasce con l’intento di coinvolgere gli studenti italiani in una riflessione sul mondo del lavoro, partendo dai loro interessi. Il libro, parte del progetto #leparolevalgono, a BCM si trasforma e prende vita sul palco del Teatro Franco Parenti, grazie a Paola Zukar, “la signora del rap” che ha lanciato i più importanti artisti rap in Italia dagli anni ’90 a oggi. Gustare il tempo, in cucina Venerdì 15, Sabato 16, Domenica 17 Novembre Showroom Arclinea

A cena con il tuo autore preferito? Quest’anno a BookCity tutto è possibile.

Disegni a colazione e letteratura a cena, aperitivo poetico e thè delle cinque. Arclinea e V-ZUG promuovono quattro appuntamenti, in collaborazione con @milanofoodproject: intorno al tavolo o appoggiati al bancone della cucina, a tu per tu con l’autore. Il libro e il cibo, insieme, diventano simbolo di riappropriazione del proprio tempo: da scoprire, gustare, condividere.

Viaggi: nel tempo, nella musica, nella fantasia, nella vita… Volvo Studio Milano Venerdì 15, Sabato 16 e Domenica 17 Novembre Volvo Car Italia partecipa a BookCity Milano presentando un palinsesto di incontri e performance con autori e scrittori che incrociano la letteratura con altre forme di creatività, presso il Volvo Studio Milano, luogo di attrazione polifunzionale e di incontro con la cultura nordica situato nel cuore del nuovo distretto di Porta Nuova.

Piccolo libro illustrato dell’universo Sabato 16 Novembre EAT Restaurant – Casa di cura La Madonnina La Madonnina, partecipa a BCM aprendo al pubblico EAT, il suo ristorante interno dedicato a degenti, visitatori e amanti di una cucina sana e di qualità. Un’esperienza unica che lega lettura e benessere e che nasce dal libro di Ella Sanders, “Piccolo libro illustrato dell’universo”.

Un libro che si fa spettacolo. Carlo Cattaneo linguista e la conoscenza delle sue opere all’estero Giovedì 14 Novembre 2019 Casa dell’Energia e dell’Ambiente Fondazione AEM ricorda Carlo Cattaneo, patriota, filosofo, politico, politologo, linguista e scrittore italiano. Un evento per celebrare un intellettuale, che a 150 anni dalla morte, continua a essere uno degli scrittori italiani dell’800 più influenti. Con Comitato per il 150° della morte di Carlo Cattaneo e Comitato italo-svizzero per la pubblicazione delle opere di Carlo Cattaneo. Letti in…sospeso Venerdì 15 Novembre Show Room Flou Natevo

Anche quest’anno l’accogliente showroom Flou partecipa a BookCity con un evento di letture sceniche e musica dal vivo: protagonisti, una tromba e due voci narranti e leggenti che si muoveranno nello spazio dove per l’occasione ci sarà una istallazione di Tiziano Motta dal titolo “Tra illusione e realtà”. Aroma di libro Venerdì 15 Novembre Flagship Store Lavazza Lo spazio di Lavazza in centro a Milano si trasforma in luogo di narrazione. Letture di appassionanti storie Africane narrate e musicate dal vivo, con l’accompagnamento musicale della Kora, arpa-liuto della tradizione africana. Una miscela dal gusto inconfondibile. Poetree and the city Domenica 17 Novembre Luoghi vari

È dedicata agli alberi, alla necessità vitale che Milano ha di loro, la seconda edizione di “Poetry and the city”, la giornata di poesia all’interno di BookCity, ribattezzata per l’occasione “PoeTree”.

Un vero e proprio appello per poeti.

Le migliori poesie verranno lette durante quattro momenti poetici in luoghi verdi iconici della città: BAM, la Biblioteca degli alberi di Milano, Orto Botanico di Milano, Giardini segreti della Biblioteca Sormani, il Giardino di Casa Manzoni. Evento reso possibile grazie al supporto di Luca Formenton, Stefano Jacini, Piergaetano Marchetti, Orto Botanico di Milano, RCCD studio legale, Il Saggiatore. Barcellona — Milano

Quest’anno sarà Barcellona la città creativa Unesco ospite di Milano City of Literature nei giorni di BookCity. Lo scambio con altre città della rete, inaugurato l’anno scorso con Dublino, intende favorire la diffusione del patrimonio letterario dei rispettivi paesi e sostenere i giovani scrittori e traduttori nel ruolo di “ambasciatori culturali” nel mondo.

Ma è anche il modo per conoscere e condividere le esperienze che altre città mettono in campo per fare della creatività un fattore di sviluppo sociale ed economico sostenibile e per rafforzare le istanze culturali del territorio, assegnando loro un ruolo attivo nella riqualificazione urbana e nella creazione di città sempre più smart.

Sotto questo profilo sarà interessante conoscere più da vicino l’esperienza di Barcellona, al cuore dell’incontro sulla diffusione della lettura organizzato dall’Unione Grafici di Milano. Nei giorni compresi tra il 15 e il 17 Novembre sarà possibile incontrare alcuni autori spagnoli, quali Ildefonso Falcones, Eduardo Mendoza, Josep Pedrals e Carlos Zanón.

Ci saranno reading e intermezzi musicali, incontri in cui si parlerà di libri e letteratura, di strategie di promozione della lettura e politiche editoriali. Un progetto realizzato in collaborazione con Instituto Cervantes di Milano.

L’INCONTRO DI DUE CITTÁ CREATIVE UNESCO PATTI LOCALI PER LA LETTURA La lettura — bene comune L’ottava edizione di BookCity Milano ospiterà la prima convention nazionale dei Patti Locali per la Lettura. Fu proprio durante BookCity che Milano sottoscrisse nel 2015 il proprio patto locale per promuovere la lettura. La città prese allora atto di una situazione di crisi determinata dal calo dei lettori e dall’aumento dell’analfabetismo funzionale e invitò soggetti pubblici e privati a un’alleanza fondata sull’idea che la lettura è un bene comune su cui investire per la crescita culturale dell’individuo e della comunità.

Da allora altri patti locali per la lettura sono nati nel Paese e il disegno di legge all’esame del Senato li riconosce oggi importanti strumenti in favore della promozione del libro e della lettura. È pertanto utile e stimolante avviare un confronto sulle esperienze in corso in altre realtà, per condividere buone pratiche, criticità e prospettive. In collaborazione con il Centro per il Libro e la Lettura, la mattina del 15 Novembre si riuniranno presso la Sala Viscontea del Castello Sforzesco gli esponenti di diverse municipalità italiane che hanno ottenuto il titolo di “Città che legge” o che hanno sottoscritto patti territoriali per la lettura. Con l’Assessore alla Cultura di Milano, Filippo Del Corno e l’Assessore alla Cultura di Barcellona, Joan Subirats.

La Statale promuove oltre 80 eventi dedicati al tema del “migrare”, come categoria storica e sociale, culturale, artistica e filosofica, con particolare attenzione all’Africa, in tutte le sedi dell’Università e coinvolgendo dalle discipline umanistiche alle scienze dure.

San Raffaele propone un viaggio tra culture in una prospettiva femminile: maternità in contesti di marginalità e interazione culturale nell’evento “Cucine Senza Confini” alla casa dei Diritti.

La Bocconi ospita riflessioni su muri e ponti da Berlino ‘89, su cooperazione e sviluppo in Africa, lavoro e nuove schiavitù. Inoltre, un incontro con il Nobel Aleksievic e letture al buio.

L’Accademia di Brera propone un programma di eventi legati a Leonardo da Vinci e al continente africano, con la realizzazione di libri d’artista interpretati dagli studenti.

Allo IULM presentazioni su identità e confronto con culture diverse (Islam, Africa…), mostre e l’annuale convegno per le scuole superiori sulla Terapeutica artistica, nonché una maratona di lettura. 26 eventi in e off campus organizzati da Bicocca: si parla di ambiente e società, letteratura e storia, scienza e medicina con uno spettacolo teatrale, un concerto jazz e la proiezione di un film sulla primavera araba. Il Politecnico propone due temi: la relazione fra cambiamento climatico e suolo e le conseguenze sulle organizzazioni della diffusione di dati. In Cattolica diversi eventi e mostre sono dedicati a Matera.

Molti gli appuntamenti sulle professioni dell’editoria, i reading con gli studenti, con un omaggio a Primo Levi, e gli incontri di filosofia contemporanea a cura di Vita e Pensiero. Milano e la traduzione sono i due crocevia per gli eventi della Civica Scuola Altiero Spinelli: Toni Morrison, Scott Fitzgerald e il dizionario del vino italiano-cinese.

La città è al centro delle opere di Ivan della Mea e sfondo alle lezioni milanesi di Yu Hua. Fondazione Collegio delle Università Milanesi offre una riflessione su abitare, studiare, conoscere, imparare attraverso il racconto di un abitare da Zanuso al futuro. NABA presenta tre titoli sul tema del design e della curatela dal confronto con esperti nazionali e internazionali che collaborano con l’Accademia. Al Conservatorio, diverse proposte per raccontare la musica, attraverso la performance e la parola scritta dai musicisti.

BOOKCITY NELLE UNIVERSITÀ BOOKCITY PER LE SCUOLE 250 progetti, 100 promotori, oltre 1400 classi partecipanti BookCity per le Scuole è una manifestazione nella manifestazione, organizzata in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale, che ha come obiettivo quello di mettere in contatto mondi contigui che pure dialogano raramente, quello della scuola e quello dell’editoria, portando nelle classi autori, editori, grafici, librai, illustratori, giornalisti, ma soprattutto ascoltando e seguendo tempi ed esigenze degli insegnanti.

Per raggiungere risultati ancora più ambiziosi, consolidare la nostra “cabina di regia” e sperimentare attività in scuole ancora poco coinvolte, lo scorso anno è stato lanciato il progetto Scuole senza frontiere.

Buone pratiche da BookCity, che, con il fondamentale contributo di Fondazione Cariplo, ci ha permesso di raggiungere gli obiettivi prefissi e di realizzare con le classi booktrailer, murales, libri, e un particolarissimo Giornale dei ragazzi di BookCity. Il 2019 e oltre Molti gli autori coinvolti nelle attività dell’edizione 2019 – da Luigi Garlando a Valerio Massimo Manfredi, da Marie-Aude Murail a Paola Zukar, fino a Billy Costacurta… –, e le tematiche affrontate – la memoria come valore fondante, l’importanza dell’accoglienza dell’Altro, la scrittura quale strumento di autorealizzazione, la lotta al (cyber)bullismo, la storia come punto di partenza per leggere il presente…

I progetti proposti spaziano da Le olimpiadi della lettura, in cui le classi si sfideranno a suon di libri; alla mostra Raffaello 2020, dedicata ai 500 anni dalla morte del pittore (per non citare solo le moltissime attività dedicate a Leonardo); dall’iniziativa promossa da Treccani Cultura Le parole del lavoro, che invita i ragazzi a riflettere sul loro futuro; ai classici rivisti in chiave pop, come uno Shakspeare rappato o un Manzoni da addominali; dai cortometraggi del cinema africano per i più piccoli; a molti, molti altri. Il 2019 è anche l’anno del primo spin-off di BookCity Scuole fuori Milano, con un palinsesto di progetti pensati per le classi di Pavia.

Per sperimentare una nuova modalità replicabile in futuro in altre province della Lombardia. BCM PER IL SOCIALE BookCity per il sociale cresce Sempre più ricca la proposta di incontri, eventi e spettacoli in quasi tutti gli ospedali milanesi, alla clinica Madonnina, nelle carceri di Bollate, Opera, San Vittore e Beccaria, nelle Case delle Associazioni e del Volontariato, nelle Biblioteche Condominiali, nella Casa di Accoglienza Enzo Jannacci, al Pio Albergo Trivulzio, all’Opera San Francesco, a Barrio’s e nei numerosi luoghi di aggregazione sociale in tutti i quartieri di Milano.

Alla Fondazione Corriere della Sera sarà presentato il documentario Viaggio in Italia, la Corte Costituzionale nelle carceri, che racconta il primo incontro storico in carcere tra i giudici della Corte Costituzionale e i detenuti di sette Istituti penitenziari italiani.

Segue una tavola rotonda su questo evento inedito nella storia della nostra Repubblica. Fondazione Mondadori, Casa Circondariale di San Vittore e Casa Jannacci organizzano insieme una serie di incontri, mostre, reading su Bruno Brancher, Vita da lingera. ladro, carcerato, scrittore, di cui ricorre il decennale dalla scomparsa. Grazie al contributo dell’Associazione per MITO Onlus verranno organizzati una serie di intermezzi musicali alla Casa della Carità, Barrio’s, Cascina Casottello, Mare Culturale Urbano e al ristorante solidale Ruben.

Le Associazioni iscritte alle Case delle Associazioni e del Volontariato e la rete delle 14 biblioteche di condominio, attive da cinque anni, sostenute e messe in rete dal Sistema Bibliotecario, partecipano a BookCity Milano con più di 80 iniziative sul territorio, al fine di coinvolgere un sempre maggiore numero di cittadini di tutte le età e offrire al vicinato e ai milanesi occasioni di relazione, scambio e convivialità a partire dai libri. Fondamentale anche l’apporto del volontariato: il Comune di Milano metterà a disposizione di BookCity circa 100 volontari attraverso il progetto di promozione del volontariato Volontari Energia per Milano, realizzato in collaborazione con l’Associazione Ciessevi. Action Aid Charity Partner BookCity Quest’anno per la prima volta, BookCity Milano avrà un Charity Partner: Action Aid. Legandosi al tema di questa edizione, si concentrerà sulla sensibilizzazione dell’importanza della lettura e dell’educazione nei paesi africani, spingendo a donare e ad attivare sostegno a distanza girando per BookCity su un’Ape Car. BookCity sosterrà ActionAid attraverso l’iniziativa Libro Sospeso nella libreria del Castello sforzesco e il ricavato dell’iniziativa ed altri fondi raccolti verranno impiegati nella costruzione di una biblioteca in un paese africano.

Fin dalla notte dei tempi, i popoli hanno inventato storie che contengono insegnamenti, comunicano valori, raccontano sfide. I miti, le fiabe e i racconti fantastici servono ad accompagnare chi ascolta, giovani e meno giovani, in un appassionante viaggio alla scoperta del mondo.

Quello delle fiabe è un linguaggio universale di immediata comprensione che permette di affrontare temi e argomenti complessi e di enorme attualità. Integrazione, diversità, cooperazione, ma anche viaggi, avventure, scoperte, sono tutti elementi ricorrenti e trasversali a tante culture. Quest’anno, per BookCity nelle case, abbiamo quindi deciso di affrontare questa materia vastissima. “Ognuno ha una favola dentro che non riesce a leggere da solo. Ha bisogno di qualcuno che con la meraviglia e l’incanto negli occhi, la legga e gliela racconti.” Pablo Neruda In una ideale biblioteca “fantastica” abbiamo raccolto fiabe africane, fiabe classiche, racconti avventurosi e racconti umoristici, miti e leggende, racconti notturni e di fantascienza, racconti sociali, leggende, storie di fantasmi e ritratti legati a Milano.

In questa breve selezione, attraverso storie che vengono anche da molto lontano, speriamo di dare un piccolo contributo per avvicinarsi, con curiosità, a mondi, culture e costumi diversi.

Scopri il programma delle letture nelle case e tutte le informazioni su come partecipare www.bookcitymilano.it/bookcity-nelle-case

ASPETTANDO #BCM19 — LETTURE NELLE CASE Nelle fiabe il mondo.

Fiabe e racconti fantastici Le biblioteche di pubblica lettura di Milano e della città metropolitana partecipano all’appuntamento con BookCity Milano rinnovando il proprio interesse verso i più giovani. Bambini e ragazzi potranno incontrare in biblioteca gli scrittori, disponibili a raccontare i loro libri più recenti, ascoltare storie animate o lette ad alta voce, partecipare a laboratori creativi, sperimentazioni musicali e giochi. Le iniziative sono pensate per stimolare il loro coinvolgimento e invitare alla partecipazione attiva, a conoscere, scoprire e sperimentare insieme, facendo leva sulla curiosità e l’immaginazione. In omaggio al cinquantesimo anniversario del primo atterraggio, tra i temi proposti non poteva mancare la LUNA, ispiratrice di storie e racconti, dai sogni alla letteratura.

Un ruolo speciale spetta all’AFRICA, focus di questa edizione 2019: usi e costumi, animali, maschere, arte, tessuti, strumenti musicali sono i temi degli eventi che permetteranno di avvicinare i più piccoli a vari aspetti della cultura africana.

Scopri tutto il programma alla voce #BookCityYoung BOOKCITY YOUNG — dedicato ai ragazzi LE BIBLIOTECHE MILANESI IN FESTA Decine di laboratori e reading dedicati ai più piccoli BCM KIDS Chi comincia a leggere da bambino non smette più! Tantissimi gli eventi dedicati ai più piccoli dentro al palinsesto di #BCM19 fra Sabato 16 e Domenica 17 Novembre.

Non si può che iniziare citando il MUBA – Museo dei Bambini che ospita un palinsesto interamente dedicato al mondo dei libri con fiabe, racconti e laboratori incentrati sul tema della creatività e della sostenibilità ambientale.

Per il terzo anno anche il Teatro Bruno Munari propone durante BCM un ricchissimo palinsesto di appuntamenti in cui spiccano un evento dedicato ai Fridays for Future di Greta Thunberg, la ricerca della creatività di Micol&Mirco, un laboratorio sul pensiero critico per bambini promosso da Action Aid e un corso di inglese gestito da La Pina…

Tanti i laboratori dedicati a Leonardo costruttore e sognatore al Castello Sforzesco, nell’anno del 150° anniversario della morte del genio da Vinci.

Chi sogna le stelle e di andare sulla luna non potrà che recarsi al Civico Planetario Ulrico Hoepli, dove andare alla scoperta dell’universo e delle sue meraviglie, accompagnare Geronimo Stilton in un immaginario dialogo con Neil Armstrong e farsi guidare nei meandri dello spazio con l’astronauta italiano Umberto Guidoni.

E poi, fra gli altri, i laboratori promossi da BookCity e i Bibliotecari della Fantasia in molti negozi Esselunga, il laboratorio di magia in onore di Camilleri alla libreria Punta alla Luna (vero presidio culturale in una zona difficile della città), il Climate Change spiegato ai bimbi all’Istituto Pedagogico della Resistenza, le lezioni di cucina alla Cascina Cuccagna e la Guida per autostoppisti ambientali al Museo di Storia Naturale. BOOKCITY COMINCIA IN LIBRERIA Per il terzo anno consecutivo BookCity Milano comincia in Libreria. Durante il week-end che precede BookCity, dall’8 al 10 Novembre, le librerie milanesi anticipano l’inizio di #BCM19 con una serie di eventi, in cui i librai saranno anche chiamati a raccontare il programma della manifestazione, dando consigli insoliti e “personalizzati” per navigare il ricco programma di #BCM19.

A BookCity i libri vengono raccontati ma si possono anche acquistare.

La vendita dei libri nelle principali sedi di BookCity Milano sarà curata da una compagine che unisce le librerie aderenti ad ALI – Associazione Librai Indipendenti e quelle aderenti a LIM – Librai Indipendenti Milanesi.

All’interno del Cortile delle Armi sarà allestita la consueta libreria centrale di BookCity, in cui saranno messi in vendita tutti i libri presentati durante la manifestazione.

Scopri il programma completo su bookcitymilano.it con l’#bcmcominciainlibreria.

Dall’8 al 10 Novembre, le librerie milanesi anticipano l’inizio di #BCM19

Le librerie aderenti Aribac Spazio Libreria, Colibri, Hoepli, LaFeltrinelli Libri e Musica – Corso 22 Marzo, LaFeltrinelli Libri e Musica – Corso Buenos Aires, LaFeltrinelli Libri e Musica – P.za Duomo – Galleria Vittorio Emanuele, LaFeltrinelli Libri e Musica – Stazione Centrale, LaFeltrinelli Libri e Musica – Piazza Piemonte, Libraccio via Arconati, Libraccio via Candiani – Bovisa, Libraccio via Corsico, Libraccio via S. Tecla, Libraccio viale Romolo, Libraccio viale Vittorio Veneto, Libreria 6 rosso, Libreria Baravaj, Libreria Belleville, Libreria Claudiana, Libreria del convegno, Libreria delle donne, Libreria dello spettacolo, Libreria Don Durito, Il Libro Libreria Internazionale Associatia LIM, Libreria Isola Libri, Libreria La Memoria Del Mondo, Libreria Linea di Confine, Libreria Monti in città, Libreria Popolare di Via Tadino, Libreria Scaldasole, Libreria Tiritera, Libreria Zazà, Libri sotto casa – Libreria itinerante, MaMu, Mondadori Megastore Piazza Duomo, Mondadori Bookstore Via Pergolesi, Mondadori Bookstore Via Olgettina, Mondadori Bookstore Piazza Monte Titano, Mondadori Bookstore Corso San Gottardo, Mondadori Bookstore Via Ettore Ponti, Mondadori Bookstore Viale Teodorico, Mondadori Megastore Via Marghera, Mondadori Bookstore Piazza Ospedale Maggiore, Oasi del Piccolo Lettore, Rizzoli Bookstore Galleria Vittore Emanuele II. GLI EDITORI DI #BCM19 13Lab Editore, 5 Continents Editions, Add Editore, Adelphi, Adiaphora Edizioni, Albe Edizioni, Ancora, Archinto, Argentodorato Editore, Armando Curcio Editore, Armando Editore, Astoria Edizioni, Baldini+Castoldi, Bao Publishing, Bellavite Editore, Bietti, Bloodbuster, Bolis Edizioni, Bollati Boringhieri Editore, Bompiani, bookabook, Cairo Editore, Carbonio Editore, Carocci, Castelvecchi, Centauria, Centro Editoriale Imperiese, Chiarelettere, Claudiana, Clown Bianco Edizioni, Codice Edizioni, Contrasto, Corbaccio, Corraini, De Agostini, DeA Planeta, Dino Audino Editore, Do it human, Ediciclo Editore, Editrice Bibliografica, Editrice Nord, Editrice Web and Magazine, Edizioni A.Car, Edizioni Dehoniane, Edizioni del Gattaccio, Edizioni del Verri, Edizioni dell’asino, Edizioni EL, Edizioni La Memoria del Mondo, Edizioni Paoline, Edizioni Piuma, Edizioni Saecula, Edizioni San Paolo, Edizioni Sonda, Edizioni Underground?, EDT, Effigie Edizioni, Egea, Einaudi, Einaudi Ragazzi, Electa Kids – Mondadori, Eleuthera, Elleboro editore, Elpo Edizioni, Emme Edizioni, Enrico Damiani Editore, Europa Edizioni, ExCogita, Fabbri Editore, Fabbri Ragazzi, Francesco Brioschi Editore, Franco Angeli, Franco Cosimo Panini, Frassinelli, Garzanti, Giangiacomo Feltrinelli Editore, Giorgio Nada Editore, Giunti, Giuntina, Golem Edizioni, Graphe.it Edizioni, Gribaudo, Gruppo Albatros – Il Filo, Gruppo Editoriale Raffaello, Guanda, Guerini e Associati, Harper Collins, Hoepli Editore, Homo Scrivens, Hop! Edizioni, Humboldt Books, Hystoria Magistra, IIPG, Il Castello Editore, Il Castoro, Il Club di Milano Editore, Il Mulino, Il Saggiatore, ilfilodipartenope, Ippocampo Edizioni, ITI Edizioni, Jaca Book, L’Asino d’Oro, L’Orma Editore, La Balena Bianca, La Morcelliana, La Nave di Teseo, La Ruota Edizioni, Lastarìa dizioni, Laterza, Laura Capone Editore, Ledizioni, Longanesi, Luca Sossella Editore, LUISS University Press, Manni, Marietti 1820, Marsilio, Melampo editore, Meltemi editore, Meravigli Edizioni, Milieu edizioni, Mimesis, Mondadori, Mondadori Education, Mondadori Electa, Mondadori Ragazzi, Morellini Editore, Mursia, Neos edizioni, Neri Pozza, Newton Compton, NN Editore, Nomos Edizioni, Notes Edizioni, Nutrimenti Edizioni, O barra O edizioni, Odoya, Officina Libreria, Oligo Editore, Olschki, Oltre Edizioni, Ombre Corte, Panda Edizioni, Pearson Italia, People, Piemme, Ponte alle Grazie, Prima Effe, Quant / Ledizioni, Raffaello Cortina Editore, red!, Rina Edizioni, Rizzoli, Rizzoli Illustrati, Rizzoli Ragazzi, Rosenberg & Sellier, Round Robin Editrice, Runa Editrice, Salani, Scrittura & Scritture Edizioni, SEM Società Editrice Milanese, Sergio Bonelli Editore, Silvana Editoriale, Sinnos Editrice, Skira, Solferino, Sperling & Kupfer, Springer, Storie Cucite, TEA_Gems, Telos Edizioni, Terre di Mezzo Editore, Tre60, Treccani, Treccani Scuola, Unicopli, UTET, Vallardi, Vololibero Edizioni, ZEST Letteratura sostenibile. COMUNE DI MILANO Assessore alla Cultura Filippo Del Corno Direttore Centrale Marco Minoja Area Biblioteche Stefano Parise (Direttore) Monica Achille, Antonella Bassetti, Enrica Borsari, Antonio Bosotti, Ilaria Cairoli, Patrizia Camarsa, Emma Catiri, Emanuela Contini, Claudio De Bernardi, Laura Denaro, Lucia Faini, Rosa Gessa, Bianca Girardi, Pasquale La Torre, Carmen Longoni, Ernesto Luciani, Paola Manara, Andrea Mangini, Gabriella Marinaccio, Elettra Miglioli, Maria Vittoria Nicotra, Paola Petrucci, Alberto Rapomi Colombo, Barbara Raposso, Sergio Re, Laura Ricchina, Vaina Rizzato, Cinzia Rossi, Giuseppina Sansica, Adele Schiavone, Sergio Seghetti, Emanuela Semenzato, Letizia Sora, Massimiliano Spinello, Federica Tassara, Laura Teruzzi, Barbara Traversi, Valentina Tresoldi, Barbara Tripodo, Armando Vimercati Area Soprintendenza Castello, Musei Archeologici e Musei Storici Claudio Salsi (Direttore) Isabella Fiorentini, Sergio Graffi, Giovanna Mori, Silvia Paoli, Emanuela Sivalli, Francesca Tasso Area Polo Mostre e Musei Scientifici Domenico Piraina (Direttore) Area Spettacolo Isabella Menichini (Direttore) Area Polo Arte Moderna e Contemporanea Anna Maria Montaldo (Direttore) Unità Case Museo e Progetti Speciali Maria Fratelli (Dirigente) Coordinamento BookCity Lory Dall’Ombra Ufficio stampa Elena Maria Conenna ASSOCIAZIONE BOOKCITY MILANO Fondazione Corriere della Sera, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Fondazione Umberto ed Elisabetta Mauri, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori Comitato d’indirizzo Carlo Feltrinelli Luca Formenton Piergaetano Marchetti (Presidente) Achille Mauri Comitato operativo di direzione Federico Angrisano, Paola Dubini (responsabile BookCity università), Luisa Finocchi, Anna Gilardi (responsabile comunicazione), Nana Lohrengel, Giulia Maldifassi, Roberto Miglio (tesoriere), Antonella Minetto (responsabile BookCity sociale), Oliviero Ponte di Pino (responsabile programma), Gianmaria Radice (responsabile esecutivo), Roberto Stringa, Massimiliano Tarantino Coordinamento programma Elena Puccinelli Coordinamento BookCity per le Scuole Luca Maccarelli, Rossella Marino Coordinamento BookCity Università Aura Bertoni Organizzazione e produzione ArtsFor_ Valeria Cantoni, Paolo Antonini, Paola Marzorati, Alessia Venezia, Paola Gasparri, Alice Sossella DILA & Bookcity

DILA & Bookcity 2019

DILA & Bookcity 2018

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DILA & Bookcity EXPO Bookcity un blitz all’interno del Teatro Parenti con la colonna sonora “Nelle bugie dei sogni” 2016

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Comunicato stampa conclusivo BookCity Milano 2016