“Dicono di lei…” l’atteso spettacolo ideato e condotto da Silvia Cozzi e Paolo Buzzacconi presso la Galleria Arte Sempione a Roma

L’evento  tra recitazione, musica e parole, che si svolge sabato 30 aprile 2022 alle ore 18.30  è dedicato alla figura della donna

Nell’ambito degli appuntamenti Iplac (Circolo Iplac- Associazione culturale Insieme per la Cultura) di cui è Presidente Maria Rizzi nota scrittrice di gialli, da non perdere quello riferito allo spettacolo Dicono di lei… Storie di donne” realizzato in collaborazione con la Galleria Arte Sempione, con l’accompagnamento musicale del Maestro Maurizio Albano, che va in scena a Roma presso la Galleria Arte Sempione (in Corso Sempione,8) il 30 aprile 2022 alle ore 18.30.

Ideato e condotto dalla poetessa Silvia Cozzi segreteria e Consigliera Iplac e Paolo Buzzacconi, anch’egli poeta, nonché Consigliere Iplac, lo spettacolo, che si sviluppa tra poesia, musica e recitazione, restituisce nuovo spessore ai sentimenti delicati e forti, che investono  l’esistenza della figura femminile, tra ricordi e momenti presenti, desiderio di rinnovamento e libertà,

Attraverso la fascinazione dello sguardo, la dinamica della gestualità e della parola, sono messi in luce i diversi volti di donna: ora incerta e ritrosa, ora decisa e coraggiosa nella sua quotidianità tra realtà e sogno dove non manca quella capacità di ironizzare e mettersi in gioco. Ad emergere è l’immagine di una femminilità senza tempo e misteriosa. La donna ha trovato sempre e continuerà a trovare nuovi modi per essere se stessa e gestire al meglio ogni situazione anche giocando con ironia sui suoi punti deboli e valorizzando quelli vincenti, per lasciare che a parlare sia quel  fascino nascosto che traspare anche da un semplice geto o sguardo da cui si viene catturati come per magia, senza conoscerne il motivo.

All’evento possono partecipare tutti i presenti con aforismi e poesie dedicate alla donna. I proventi della serata saranno devoluti alla Casa delle Case di Monterotondo organizzazione di Volontariato.

Silvia Cozzi, non solo ha scritto e scrive componimenti in metrica, ma anche liberi da strutture precostituite, attraverso cui svela il suo percorso emozionale descritto con profonda autenticità e spontaneità. L’evento si svolge nel rispetto delle vigenti normative anticontagio. Per quanti desiderino partecipare è gradita la prenotazione all’indirizzo mail: [email protected], o contattando il numero di cellulare: 3208787559. Uno spettacolo da non perdere.

Silvia Cozzi, attraverso i suoi testi di poesia ha saputo restituire nuova voce alle emozioni della vita tra passato e presente dove si intrecciano nostalgie e gioie, delusioni e speranze, Autrice di testi poetici di grande spessore tra cui citiamo “Padrona di giochi di luce” (2018), “Pentagrammi di-versi“ (Controluna 2019) Silvia Cozzi ha sempre voluto dare forma a nuove alchimie emozionali dove porre attenzione ad ogni aspetto dell’individuo visto nella sua interezza di  corpo, mente e spirito, per raccontare ogni sfumatura di un vissuto dove abitano ricordi e attese, nostalgie e speranze.

Nella foto Silvia Cozzi,

Silvana Lazzarino

Pr la Rassegna Iplac,

in collaborazione con la Galleria Arte Sempione

lo spettacolo “Dicono di lei”… Storie di donne

ideato da Silvia Cozzi e Paolo Buzzacconi

sabato 30 aprile 2022alle ore 18,30

presso la Galleria Arte Sempione,

Corso Sempione 8 – Roma

per le prenotazioni scrivere a [email protected],

o contattare il seguente numero di cellulare: 3208787559

 

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Bruno Sacco: il ritratto di Artemisia alla libreria Hora Felix a Roma

Il suo libro “ARTEMISIA E GLI OCCHI DEL DIAVOLO” la presentazione a Roma alla libreria Hora Felix il 27 aprile 2019

Protagonista della scena artistica della prima metà del XVII secolo, pittrice e intellettuale dal talento straordinario,, ARTEMISIA GENTILESCHI,  ambiziosa e intraprendente, antesignana dell’affermazione delle attitudini femminili, ha fatto propri gli  insegnamenti dei suoi contemporanei e degli antichi maestri scultori e pittori per restituire una pittura dallo stile versatile e mutevole di grande forza espressiva come si evince ad esempio in capolavori quali:  “Giuditta che taglia la testa a Oloferne del Museo di Capodimonte, “Ester e Assuero” del Metropolitan Museum di New York, “l’Autoritratto” come suonatrice di liuto del Wadsworth Atheneum di Hartford Connecticut.

Grazie al suo talento e ad un carattere determinato e senza scrupoli  Artemisia Gentileschi (Roma, 8 luglio 1593 – Napoli, 14 giugno 1653), nel suo percorso umano e professionale tra sofferenze e successi, tradimenti e attimi di respiro è riuscita giovanissima ad entrare all’Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze, a superare le violenze familiari, le difficoltà economiche; sostenuta dall’amore del suo amante il nobile Francesco Maria Maringhi, fedele compagno di una vita.

Dopo gli inizi presso la bottega paterna a Roma dove da prova di un talento innato, per il ritratto e la resa realistica nei gesti, grazie anche all’assimilazione di certi aspetti della pittura romana di quegli anni come la luce drammatica e gli scorci intimi, giunge a Firenze dove non solo è la prima donna ad entrare all’Accademia del Disegno, ma riceve diverse committenze ampliando il suo linguaggio con forme più eleganti e raffinate sulla scorta del Cigoli e dell’Allori. Seguono gli anni romani dove risente dell’influenza di Simon Vouet con il preziosismo cromatico che fa interagire con aspetti naturalistici del de Ribera.

A ripercorrere la sua avvolgente vicenda è il romanzo dello scrittore e poeta Bruno Sacco, nato a Portici (Napoli) docente in materie letterarie presso il liceo di Portici Filippo Silvestri, che si è dedicato con passione e professionalità a restituire il vero volto di Artemisia donna coraggiosa e pronta a farsi strada in un mondo, come quello delle arti, in cui la figura maschile era sempre in prima linea.

L’opera di Sacco “ARTEMISIA E GLI OCCHI DEL DIAVOLOedita da Kairòs (2017) che prende il via dagli anni napoletani quando la pittrice è già nota altrove come a Firenze, verrà presentato a Roma alla Libreria Hora Felix (in Via Reggio Emilia 89) il 27 aprile alle ore 17.00. L’incontro che vede come moderatrice la Presidente Iplac Maria Rizzi, scrittrice di gialli di successo, avrà quali relatori Paolo Buzzacconi e Valeria Bellobono, mentre le letture saranno affidate all’attrice Leda Conti con all’attivo diversi successi televisivi e teatrali.

Sulle orme del suo mito Caravaggio, nella primavera del 1630 Artemisia giunge a Napoli per aprirsi a nuove esperienze d’arte e di vita. Viene a contatto con una città ricca di fervore culturale e di talenti artistici, ma anche preda di una triste decadenza economica e sociale; un luogo dove convivono fasto e miseria,  incontri imprevedibili e inspiegabili apparizioni, illusioni d’amore e torbide manovre di satanismi.

Entro questo scenario si snoda la vicenda umana e artistica  di questa donna sensibile e anticonformista, che vuole rompere coni fantasmi del passato  controverso, recuperando il senso della bellezza dell’amore nell’incontro con un giovane nobile di origine spagnola, poi illusorio non potendo cancellare quel passato che metterà a dura prova la sua dignità di donna e di artista. Ad arricchire la serata gli intermezzi musicali dei fratelli Gelone con musiche del Seicento.

Silvana Lazzarino

Nato a Portici, Bruno Sacco, dopo il suo percorso di studi e la laurea in Lettere con la tesi su Guido Gozzano con la cattedra del critico letterari e filologo Salvatore Battaglia all’Università Federico II di Napoli, si è dedicato per molti anni all’insegnamento di materie letterarie presso il liceo di Portici “Filippo Silvestri”, coltivando parallelamente la scrittura creativa tra poesia e narrativa. La sua raccolta di liriche “Segreti” si è classificata al secondo posto al Concorso Letterario nazionale Città di Castello per la sezione poesia nel 2016 ed è pubblicata dalla casa editrice Luoghi Interiori (2017). Il suo recente romanzo “Artemisia e gli occhi del diavolo”  edito dalla Kairòs (2017) di grande successo è dedicato alla grande artista Artemisia antesignana dell’affermazione del talento femminile, di cui restituisce un’immagine autentica e intensa

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Ciro Borrelli e il libro “Peppino De Filippo tra palcoscenico e cinepresa”

Il saggio dello scrittore napoletano intende restituire il giusto riconoscimento a questo grande artista poliedrico e versatile tra teatro e cinema.

La presentazione a Roma alla Libreria “Hora Felix” in Via Reggio Emilia, il 23 marzo 2019

Spesso considerato secondo al fratello Eduardo, in realtà Peppino De Filippo (Napoli 1903-Roma 1980) tra i più importanti e apprezzati comici italiani, attraverso il suo personaggio sulla scena, ha saputo mostrarsi unico, sempre in perfetta sintonia con il partner. Il successo di una rappresentazione teatrale, e anche cinematografica spesso era dovuto alla capacità della “spalla” di condurre l’attore principale a dare il meglio di sé in scena. Il suo essere stata la “spalla” perfetta per attori come Eduardo e  Totò ha contribuito in qualche modo alla loro fama e popolarità.

Peppino De Filippo, però, è stato un personaggio completo: grande attore di teatro e di cinema, novelliere e disegnatore, poeta e canzoniere, inoltre ha scritto circa cinquanta opere tra commedie e farse. Insieme a Totò formò una delle coppie più acclamate del cinema italiano dando vita a film di grande successo tra cui “La banda degli onesti” e “Totò Peppino e la…. malafemmina”.

A ripercorrere la sua vita di uomo e attore, tra contesto familiare e teatro spesso intrecciati tra loro, dando spazio ad opere teatrali mai rappresentate in cui spicca la sua bravura, unitamente a testi critici e pubblicazioni sul suo conto, è lo scrittore napoletano Ciro Borrelli con il saggio Peppino De Filippo, Tra palcoscenico e cinepresa” edito da Kairòs (2017) che sarà presentato a Roma il 23 marzo 2019 alla Libreria Caffè Letterario “Hora Felix” in Via Reggio Emilia, 89 alle 18.00.

A moderare l’incontro sarà Maria Rizzi, presidente Iplac, relatori Roberto De Luca e Laila Scorcelletti,, mentre le letture saranno a cura di Loredana D’Alfonso eccellente scrittrice di gialli e racconti.

L’autore Ciro Borrelli, che parallelamente al lavoro come impiegato pubblico, coltiva la sua grande passione per il teatro, il cinema, la musica e lo sport all’aperto, con questo saggio ha voluto non solo render omaggio ad un grandissimo attore teatrale del secolo scorso, ma in particolare restituirgli il giusto merito.

Suddiviso in sette parti il libro, partendo dalla biografia di questo personaggio dalla innata capacità di intuire le esigenze del suo partner durante la rappresentazione, e soffermandosi sul rapporto che egli ebbe non solo in scena con i fratelli Eduardo e Titina con cui fondò nel 1931 la Compagnia Teatro Umoristico: i De Filippo, da cui si separò nel 1944, restituisce una figura dalla grande sensibilità e personalità scenica.

Viene trattata anche la maschera di Pappagone da lui inventata per la televisione che da personaggio di intrattenimento era divenuto una sorta di divo dello spettacolo, un eroe amato dai bambini. Non mancano pensieri e ricordi su di lui riportati nel volume grazie alle interviste fatte a personaggi che lo hanno conosciuto e con cui ha lavorato .

Nel libro si parla anche di cinque pellicole, poco conosciute, dove Peppino è protagonista e non spalla: come “Un giorno in pretura”, “Ferdinando I re di Napoli” e  “Arrangiatevi” a testimoniare la sua versatilità e bravura; e poi spazio ad altre opere non note quali: “Cupido scherza e spazza” (1931), “Un povero ragazzo del 1936” e “Le metamorfosi di un suonatore ambulante” (1956) che segnò il suo trionfo a Parigi, Praga, Londra e Mosca. Una figura quella di Peppino De Filippo da rivalutare e riscoprire.

Silvana Lazzarino

 

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