Venezia: in concomitanza con il Festival un evento per il cult movie ”Lo chiamavano Trinità”

Venezia: l’evento culturale   “Lo chiamavano Trinità” Racconti da una magia. (1970/2020)” si svolge l’ 11 Settembre 2020 presso il Ca’ Sagredo Hotel *****L, nella sala della Musica

   A Venezia, nello storico e prestigioso Ca’ Sagredo Hotel *****L, di cui è direttore Generale la Dott.ssa Lorenza Lain, da non perdere l’appuntamento che si svolge presso la dorata Sala della Musica  per celebrare  i 50 anni del cult movie “Lo chiamavano Trinità”  l’11 Settembre 2020 con inizio alle ore 19.00.

Venezia evento per celebrare i 50 anni del film Lo chiamavano Trinità

L’evento culturale “Lo chiamavano Trinità” – Racconti da una magia  (1970/2020”, sotto  l’egida morale della Città di Venezia, in collaborazione con l’Associazione Veneziana Albergatori e l’Associazione culturale Occhio dell’Arte APS.che si svolge in concomitanza con il festival di Venezia, permetterà a quanti si prenoteranno di incontrare e ascoltare dal vivo ospiti d’eccezione, legati indissolubilmente a quell’indimenticabile successo internazionale: lo sceneggiatore, regista e scrittore Marco Tullio Barboni ( figlio di quell’ Enzo Barboni/ E. B. Clucher, che Trinità lo scrisse e lo diresse, inaugurando  una pagina indimenticabile del nostro Cinema) e il produttore cinematografico, sceneggiatore e regista Giuseppe Pedersoli (figlio di quel Carlo Pedersoli/Bud Spencer amatissimo protagonista nello Sport prima e nel Cinema poi). I due figli d’arte tra ricordi, fotografie e qualche pillola video saranno intervistati dalla giornalista e Presidente dell’Occhio dell’Arte APS Lisa Bernardini, che coordinerà una narrazione-testimonianza della profonda amicizia dei rispettivi padri, continuata poi nella generazione dei figli.

Nel film, ricordiamo che Terence Hill è l’eponimo Trinità, scanzonato pistolero vagabondo, che, riunitosi al fratello fuorilegge interpretato da Bud Spencer, si trova inaspettatamente preso tra le mire dell’avido proprietario terriero Hartmann e la comunità di pacifici mormoni che ne ostacolano i piani. Invaghitosi delle belle figlie del capo della comunità, Trinità decide di prendere le parti dei religiosi; ne segue una serie di situazioni tipiche del genere, tra colossali mangiate e scazzottate, a creare un formato dal grande successo di pubblico, fino a oggi.

Marco Tullio Barboni svelerà aneddoti nascosti legati al set e vissuti in prima persona, perché esordì appena diciottenne in qualità di secondo aiuto regista. Racconterà dettagli, particolari, episodi di quel Film che sono sconosciuti al grande pubblico poiché relativi al back stage, e descriverà l’importanza magica di alcuni incroci del caso che hanno portato alla creazione di un amatissimo capolavoro di Cinema famoso ovunque sin dagli esordi.  Giuseppe Pedersoli, dal canto suo, svelerà aspetti pubblici e privati dell’amato padre, descrivendone il carisma ed il carattere sfaccettato da uomo imprevedibile e dal temperamento affascinante, dotato per natura di prestanza fisica e talento, celebrato con affetto in ogni parte del mondo.

“Lo chiamavano Trinità” ha rappresentato l’esordio del celebre duo Bud Spencer/Terence Hill, voluto dall’intuizione di Italo Zingarelli che produsse il copione rifiutato per mesi dagli altri produttori, prevedendo per primo il potenziale popolare della formula “western + cazzotti = risate”. In quel set tutto funzionò alla perfezione: dagli attori, ai costumi, dai trucchi alle controfigure, per non parlare della colonna sonora di un allora esordiente Franco Micalizzi.   Ad accogliere gli ospiti nella sontuosa cornice della dorata sala della Musica saranno l’Assessore della Città di Venezia Simone Venturini e il Console Onorario dell’Uruguay a Venezia Claudio Scarpa, nonché Delegato per il Veneto del Grupo Consular de America Latina che ha patrocinato l’importante iniziativa. Tra il pubblico, presenzieranno anche un’altra figlia di Bud, Diamante Pedersoli, nella vita apprezzato architetto ed interior design, e la produttrice Gaia Gorrini (che di Bud è nipote). Ingresso libero con prenotazione obbligatoria.

Ringraziamenti per il supporto morale, tecnico e mediatico all’ Annuario del Cinema Italiano & Audiovisivi, all’ Associazione Compositori Musica per Film, all’eccellenza imprenditoriale italiana Damiana Fiorentini Gioielli, a Colonne Sonore – in particolare  a Massimo Privitera e ad Andrea Rurali (Direttore di Cineavatar) – e a Gp Magazine.

Silvana Lazzarino

“Lo chiamavano Trinità”

 Racconti da una magia. (1970/2020)”

Ca’ Sagredo Hotel *****L, Campo Santa Sofia 4198/99 – Ca’ D’Oro. Venezia

Ingresso libero con reservation obbligatoria

evento in linea con le disposizioni anti-Covid

modalità di prenotazione: scrivere a  [email protected]  (oppure telefonare a +39 041 2413111

 

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Marco Tullio Barboni ospite d’onore alla Rassegna” I magnifici quattro”

Marco Tullio Barboni ospite d’onore a Castelfranco Emilia alla Rassegna” I magnifici quattro”

Sulle orme della sua famiglia che ha segnato tratti importanti del cinema italiano d’Autore, Marco Tullio Barboni, con passione e impegno, si è dedicato a questa straordinaria arte come sceneggiatore e regista. Lo zio Leonida magistrale direttore della fotografia, amatissimo da Anna Magnani, ed il padre Enzo cineoperatore, direttore della fotografia e regista con lo pseudonimo di E.B. Clucher autore di film western, lo hanno stimolato fin da bambino a frequentare i set ricoprendo ruoli di comparsa come nelle lavorazioni della “Baia di Napoli”, in “Beh Hur”, “Barabba”, “Un treno per Durango” e “Django”.

Marco Tullio Barboni

Dopo l’esordio in qualità di aiuto regista in “Lo chiamavano Trinità”, Marco Tullio Barboni, si dedica alla sceneggiatura scoprendo una straordinaria capacità nel cogliere e analizzare contesti e tessuto umano e sociale sottolineando le sfumature delle emozioni. La sua fama è legata a film di grande risalto internazionale interpretati da Bud Spencer e Terence Hill e all’indimenticabile filone degli spaghetti western. La sua professione lo ha portato a viaggiare per mezzo mondo acquisendo esperienze formative indimenticabili che lo hanno portato a soffermarsi su diversi aspetti dell’esistenza riflettendo su sentimenti e passioni che lo hanno poi portato alla scrittura letteraria.

Marco Tullio Barboni è tra gli ospiti della rassegna in programma a Castelfranco Emilia; “I magnifici quattro”, dedicata ad grandi successi del cinema italiano che hanno saputo lasciare una traccia indelebile nella storia del grande schermo. La prima serata della prestigiosa rassegna che si svolgerà il 6 agosto alle ore 21.30 in Piazza Garibaldi lo vedrà quale ospite d’onore.

Siamo contentissimi di dare il via a questa iniziativa che rappresenta la risposta dell’Amministrazione all’obiettivo di avere una piazza ‘viva’ anche ad agosto” ha dichiarato l’Assessore alla Cultura Rita Barbieri, sottolineando come “queste serate rappresentino una concretizzazione della risposta al desiderio di stare insieme anche nel dopo covid19, con una grande valenza emozionale. La nostra è una realtà sempre più viva, anche nel suo cuore pulsante: attraverso queste iniziative, attraverso la condivisione di capolavori del cinema italiano e anche grazie alla partecipazione di ospiti straordinari come Marco Tullio Barboni, tutto assume un prezioso valore aggiunto”.

Negli ultimi anni Marco Tullio Barboni è diventato un apprezzato e pluripremiato scrittore, i cui libri hanno riscosso consensi di pubblico e critica.

Sotto i riflettori, in compagnia di Marco Tullio, il 6 agosto ci sarà quell’indimenticabile cult movie, firmato dal celebre padre dal titolo “Lo chiamavano Trinità“, che proprio in questo 2020 spegne il traguardo delle 50 candeline.  All’epoca, Marco Tullio ricoprì il ruolo di secondo aiuto regista a soli 18 anni, a fianco del genitore, che senza ombra di dubbio possiamo annoverare tra i più grandi registi del cinema del nostro Paese.

Sono veramente onorato e felice di poter partecipare a questa bella iniziativa perché” – ha dichiarato Marco Tullio Barboni –  “questa serata è innanzitutto un bell’ omaggio a mio padre, ma è anche l’occasione per poter condividere con il pubblico, trasversalmente, tanti ricordi e soprattutto tanti aneddoti legati non solo a questo film, ma anche al cinema italiano più in generale, ai suoi magnifici protagonisti, dagli attori ai registi, dagli sceneggiatori ai macchinisti, dagli scenografi ai doppiatori fino agli stuntman. Quello italiano, infatti, è un grande cinema divenuto tale grazie allo straordinario mix tra artisti di rara bravura e grandi professionalità. Così come è stato per ’Lo chiamavano Trinità”.

Durante la serata, Barboni sarà al centro di una lunga intervista condotta dal giornalista Gigi Zini, dove si racconterà prendendo idealmente il pubblico per mano e portandolo proprio sul set attraverso la descrizione del “dietro le quinte” e il racconto di tantissimi aneddoti.

L’happening sarà ad ingresso gratuito, ma – nel rispetto delle vigenti normative in materia di contrasto al potenziale contagio da Covid19 – con prenotazione obbligatoria al link  https://www.eventbrite.it/e/biglietti-i-magnifici-quattro-cineincitta-lo-chiamavano-trinita-115692454245   e fino ad esaurimento posti.

Grande successo hanno riscosso i due romanzi di Marco Tullio Barboni : “…. E lo chiamerai destino” (Edizioni Kappa) dove di riflesso si parla dell’uomo sospeso tra conscio e inconscio e dell’eterno conflitto tra consapevolezza e inconsapevolezza e “A spasso con il Mago. Merlino e io” dove rivive sotto forma di sogno il suo legame con il suo adorato cane Merlino che è venuto a mancare. Riguardo questo secondo romanzo (pubblicato nel 2017 con la casa editrice Viola) da poco uscito per l’editore Paguro con una grafica totalmente nuova ed una cornice decisamente accattivante, si ripercorre, attraverso una passeggiata onirica in linea con quella che ogni sera facevano Marco Tullio e Merlino per tutto il tempo vissuto insieme, la vicenda incantata che commuove e fa riflettere, aiutando a ritrovare nel sogno lucido della narrazione un legame che a tutti gli effetti appartiene al mondo puro dell’Amore. Così i due protagonisti dialogano lasciando emergere verità non dette e stati d’animo rimasti silenti nel tempo,

Tra i premi e riconoscimenti ricevuti cda Marco Tullio Barboni con questo secondo romanzo citiamo: il Premio Speciale della Giuria al Pegasus Literary Awards Città di Cattolica, il Premio letterario Milano International nel 2018 ed  il  Premio Letterario Caffè delle Arti nel 2019. Da segnalare anche il prestigioso Premio Apoxiomeno 2017 a Firenze nella categoria Tv e Cinema.

Silvana Lazzarino

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Marco Tullio Barboni ospite ai 50 anni de “Lo chiamavano Trinità” a Lugo

Maro Tullio Barboni ospite alla serata Amarcord a Lugo per festeggiare con successo la celebre pellicola diretta dal padre Enzo Barboni in arte E. B. Clucher, al chiostro del Carmine (piazza Trisi).

Iniziata da qualche giorno la rassegna estiva lughese che metterà in campo numerose proposte; si potranno trovare i film protagonisti dell’ultima stagione, grandi classici, pellicole pluripremiate ed anteprime. Tra gli appuntamenti più attesi della stagione,  sabato 4 luglio è toccato a ” Lo chiamavano Trinità”,  cult movie prodotto da  Italo Zingarelli (eccellenza di Lugo) che, nelle vesti di produttore lungimirante,  permise di realizzare questo film intramontabile che ha ottenuto  uno dei maggiori incassi della storia del cinema italiano, inaugurando il filone dei fagioli western,  e che ha segnato il successo della coppia attoriale Bud Spencer/Terence Hill.

Marco Tullio Barboni e Lisa Bernardini

Con “50 anni di Trinità” all’Arena del Carmine, Cinemaincentro e Lugo Music Festival hanno annunciato la loro prima collaborazione. “Lo chiamavano Trinità” ( E. B. Clucher, 1970) compie appunto 50 anni: lo si è celebrato con una proiezione all’Arena del Carmine, alla presenza eccezionale di  Marco Tullio Barboni, regista, scrittore, sceneggiatore, figlio del regista del film (al secolo E. B. Clucher era   Enzo Barboni), e della giornalista Lisa Bernardini che lo ha intervistato.  È stata anche l’occasione per ricordare e raccontare la figura di Italo Zingarelli.

Marco T Barboni intervistato da Lisa Bernardini

Emozionato l’ospite della serata, Marco Tullio Barboni, che dopo il film ha raccontato aneddoti del film e curiosità sul rapporto del suo celebre padre con Zingarelli e gli altri protagonisti di una pellicola divenuta leggendaria.

 

L’uscita ufficiale di questo film, avvenuta nel 1970 in Emilia Romagna immediatamente prima di Natale, innescò un successo senza precedenti e al di là, come si suol dire, di ogni più rosea aspettativa” – ha sottolineato alla stampa Marco Tullio Barboni sia prima dell’evento che nel corso della serata.

Ciononostante, mai avrei pensato che dopo cinquantanni (mezzo secolo!) sarei tornato in Emilia Romagna per celebrare non soltanto un successo rimasto vivo nel tempo, ma, prima ancora, l’intuito, la genialità e il talento di Enzo, di Italo, di Mario, di Carlo ed anche quello di Franco (Micalizzi) che, giovane compositore alla sua prima colonna sonora, ha meravigliosamente contribuito a rendere ‘Lo chiamavano Trinità’ un film indimenticabile per generazioni di spettatori”.

Risate a non finire per tutta la proiezione; un pubblico attento e partecipe ha apprezzato ogni ingrediente predisposto dagli organizzatori, comprese le slides di foto durante l’intervista, ricca di aneddoti e ricordi, in una location attrezzata rispettando rigorosamente le norme anti Covid. Trinity è oramai leggenda.

Silvana Lazzarino

 

Associazione culturale Occhio dell’Arte APS

www.occhiodellarte.org

 

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Pegasus Literary Awards Premio letterario Internazionale Città di Cattolica

E’ giunto alla 12° edizione il Premio letterario Internazionale Città di Cattolica – Pegasus Literary Awards, definito dalla stampa l’oscar della letteratura italiana

Pubblicato il verbale della 12^ edizione del Premio letterario Internazionale Città di Cattolica – Pegasus Literary Awards, definito dalla stampa l’oscar della letteratura italiana. Il concorso patrocinato dalla Regione Emilia Romagna e dal Comune di Cattolica è una delle maggiori manifestazioni conosciute a livello internazionale per la qualità dei contenuti. Organizzato dall’Associazione Culturale Pegasus di Cattolica è oggi il più grande premio popolare italiano ed uno dei maggiori d’Europa. La Kermesse si occupa di rilanciare la cultura letteraria stimolando la creatività dei giovani e dei meno giovani, nonchè di scoprire nuovi talenti, occupandosi nel contempo di celebrare coloro che negli anni si sono particolarmente distinti in campo culturale. Oltre a giovani autori e a case editrici emergenti, hanno partecipato alla competizione i grandi marchi editoriali, tra i quali. Mondadori, La nave di Teseo, Harper Collins, Curcio ecc.

Molti gli autori provenienti dall’estero Spagna, Venezuela Brasile, Stati uniti, Inghilterra. Il primo Premio per la narrativa edita, è stato assegnato a Franco Forte e Scilla Bonfiglioli con il Best sellers “La bambina e il nazista” (Mondadori). Il Trofeo Pegasus va a Roberto Pazzi con l’opera “Un giorno senza sera” (La nave di Teseo). Tra i premi della Critica spiccano i nomi di Antonio Pascotto giornalista Caporedattore di newmediaset con l’opera  “Il mondo senza internet” (Male edizioni).

Tra i premi speciali fuori concorso segnaliamo Michele Cucuzza con “Fuori dalle Bolle” (Curcio editore) Book of the year, la star internazionale Joe Jackson con “Gravità Zero – un viaggio nella musica” (Volo libero) il giornalista Andrea Scanzi premio speciale per la comunicazione, L’autore Televisivo Aldo Dalla Vecchia con il Premio alla carriera, il giornalista Santo Pirrotta con il premio speciale giornalista dell’anno. Lo scienziato Sergio Bartalucci con il premio speciale per la fisica. A causa dell’emergenza Covid-19 la cerimonia di premiazione prevista per il 18 aprile è stata rinviata a data da destinarsi.

Ufficio stampa Pegasus

 

Premio “la Voce del fiume” 1 edizione per valorizzare la cultura in Basilicata

Premio alle eccellenze lucane tra cui il Dr.Domenico Tripaldi, e la Dott.ssa Patrizia Minardi, e alle eccellenze di altre regioni d’Italia tra cui Lisa Bernardini Presidente dell’Associazione Occhio dell’Arte APS di Anzio; Umberto Garibaldi, Anthony Peth e  Imma Battista

Premio “la Voce del fiume” presentato dalla giornalista Annamaria Sodano

La Dimora di charme “La Voce del fiume” e l’imprenditrice Rocchina Addobbato, particolarmente attenta a valorizzare le eccellenze del territorio ma non solo, hanno aperto qualche giorno fa le porte alla cultura, all’informazione, alla musica e alle amministrazioni “illuminate”, organizzando la prima edizione del Premio “La Voce del fiume”.

Premio La voce del fiume. Da six  Anthony Peth – Imma Battista – Mariella Anziano – Rocchina Adobbato – Annamaria Sodano – Lisa Bernardini – Patrizia Minardi – Domenico Tripaldi – Franco Rina

Nella splendida cornice storica del palazzo ottocentesco dove Rocchina abita e che ospita uno dei B&B più particolari della Basilicata, incastonato nel cuore del borgo medievale di Brienza, hanno ricevuto assegnato il premio omonimo, presentato dalla giornalista Annamaria Sodano, una rosa di professionisti scelti per l’occasione. Tra le eccellenze lucane, figuravano tra gli assegnatari dell’award il Dr. Domenico Tripaldi, Direttore Generale del Dipartimento Programmazione e Finanze della Regione Basilicata, e la Dott.ssa Patrizia Minardi, Dirigente dell’Ufficio Sistemi Culturali e Turistici, Cooperazione Internazionale della Regione Basilicata. Premiato anche Franco Rina, Direttore e Fondatore del Festival Cinematografico Internazionale “CinemadaMare”.

Per le eccellenze provenienti da fuori regione, gli assegnatari della prima edizione de “La Voce del Fiume” sono stati la giornalista Lisa Bernardini, Presidente dell’Associazione Occhio dell’Arte APS di Anzio; Umberto Garibaldi, Direttore “Red Carpet” (assente giustificato); Mariella Anziano nelle vesti di Capo Servizio Tgr Lazio; il conduttore radio televisivo Mediaset Anthony Peth; infine, Imma Battista, stimato Direttore del Conservatorio di Musica “Giuseppe Martucci” di Salerno

“L’ happening è stato organizzato in collaborazione con la Banca Monte Pruno, ed è stata l’occasione per promuovere il territorio e le sue peculiarità. Sono emozionata e felice di aver sostenuto e creduto in questa manifestazione” – ha dichiarato soddisfatta a fine evento la Dott.ssa Rocchina Adobbato. Tra gli ospiti della serata, in veste a turno anche di premianti, il Direttore generale BCC Monte Pruno Michele Albanese, il Vicedirettore Generale Cono Federico e Valentino Di Brizi,  Presidente dell’ Associazione imprenditori del Vallo di Diano. Presenti e coinvolti attivamente perfino tre sindaci del territorio lucano : Antonio Giancristiano sindaco di Brienza; Marco Zipparri, primo cittadino di Marsicovetere; Michele Laurino, primo cittadino di Sant’Angelo Le Fratte.

Lo Chef stellato Antonio Lopardo   ha intrattenuto gli ospiti per una degna conclusione di serata  all’insegna di una tipica cena lucana.

 Silvana Lazzarino

 

IO e LEI: la Serie TV sulle Donne diretta da Massimo Ferrari su Sky Arte

Io e Lei: la nuova serie tra fiction e documentario in sei episodi dove sei attrici interpretano sei grandi artiste del secolo scorso, con la colonna sonora di Francesco Ruggiero. I primi due episodi in onda dal 29 novembre 2019. Prodotta da MaGa Production

Sei attrici, attraverso un percorso creativo, interpreteranno altrettante grandi artiste del secolo scorso. Nelle prime due puntate Lorenza Indovina e Matilde Gioli vestiranno i panni di Alda Merini e Franca Rame  Lasciare che le attrici si possano specchiare in un’artista per cercare di conoscere l’umanità, la fragilità, anche oltre l’apparenza della vita pubblica e del successo.

Io e Lei in onda su Sky Arte

È questa la chiave di racconto di Io e Lei“, la nuova serie in sei episodi in onda su Sky Arte (canale 120 e 400 di Sky) dal 29 novembre. La serie, prodotta da MaGa Production, seguirà sei attrici nel loro percorso creativo, tra documentario e fiction, per interpretare sei grandi artiste del secolo scorso: Alda Merini, Franca Rame, Janis Joplin, Tamara de Lempicka, Marlene Dietrich e Maria Callas. I primi due episodi andranno in onda il 29 novembre dalle 21.15 e saranno disponibili anche On Demand. Nel primo Lorenza Indovina vestirà i panni di Alda Merini, mentre nel secondo Matilde Gioli andrà sulle tracce di Franca Rame.

Io e Lei in onda su Sky Arte

Le altre attrici che si misureranno con questa sfida saranno Greta Scarano (Janis Joplin), Gabriella Pession (Tamara de Lempicka), Elena Radonicich (Marlene Dietrich) e Valentina Lodovini (Maria Callas). Nello specifico “Io e Lei”, a metà tra il documentario e la fiction, seguirà le interpreti, tra camerino e palco, trucchi, costumi, appunti e interviste, nel percorso artistico e umano che compiranno per entrare nei panni, ma soprattutto nel cuore, di alcune tra le più grandi artiste del Novecento.

La nuova serie in onda su Sky Arte aspira ad essere un viaggio nell’intimità di donne che hanno fatto dell’arte la loro vita e che, proprio grazie all’arte della recitazione, sarà possibile far rivivere. La serie è diretta dal regista Massimo Ferrari, la fotografia è invece affidata a Blasco Giurato (Nuovo Cinema Paradiso) mentre la colonna sonora originale è stata composta da Francesco Ruggiero.

Silvana Lazzarino

 

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Giuseppe Maglione: a Milano è stato presentato il libro che parla della sua arte

Giuseppe Maglione. A Milano grande successo lo scorso 7 novembre 2019 all’evento di presentazione del libro su Giuseppe Maglione curato da Marco Eugenio Di Giandomenico

Si è svolta con grande successo lo scorso 7 novembre 2019 a Milano presso l’ex Chiesa di San Carpoforo dell’Accademia di Belle Arti di Brera, la presentazione del librol’Estro del Gusto. Giuseppe Maglione, artista della pizza sostenibile”, edito da Apeiron Edizioni (Napoli, 2019), curato dal critico dell’arte sostenibile Marco Eugenio Di Giandomenico, cui partecipano anche come autori: Gianluca Festa (Sindaco del Comune di Avellino), Pasquale Giuditta (già Dirigente del Ministero delle Politiche Agricole, Responsabile dei rapporti con l’UNESCO), Roberto Favaro (Professore di Storia della Musica e vice direttore dell’Accademia di Belle Arti di Brera), Roberto Rosso (Professore di Fotografia dell’Accademia  di Belle Arti di Brera), Filippo Cannata (lighting designer).

Scenario della presentazione l’appuntamento in cui sono stati trattati il dialogo tra i linguaggi creativi dell’arte contemporanea nell’era delle nuove tecnologie, con un focus sul food (in particolare sulla pizza) e sulla musica, organizzato dall’ARD&NT Institute (Accademia di Belle Arti di Brera e Politecnico di Milano) (www.ardent-institute.it) e dall’Associazione ETHICANDO (www.ethicando.it), e promosso dalla piattaforma comunicativa Betting On Italy (BOI), la quale divulga mediaticamente le iniziative artistiche e culturali di maggiore ricaduta di edificazione sociale.

Ad illustrare le relative realtà produttive di eccellenza, sono intervenuti l’artista napoletano della pizza, Giuseppe Maglione, titolare di Daniele Gourmet ad Avellino, oggi tra le migliori espressioni creative dell’arte culinaria, e Gianluca Pasini, titolare della Molino Pasini, con quasi cento anni di storia, azienda leader nell’arte della farina sostenibile.

Ad aprire i lavori è stato Roberto Favaro, vice direttore dell’Accademia di Brera, con un’interessante relazione sui rapporti tra il food e la musica, due espressioni creative oggi più che mai in stretto collegamento grazie all’incessante sviluppo delle nuove tecnologie.

Giuseppe Maglione, il libro

Marco Eugenio Di Giandomenico, docente all’Accademia di Brera, ha presentato il libro in qualità di curatore e ha illustrato le più attuali teorie filosofiche (soprattutto d’oltreoceano) circa il senso del gusto come strumento umano di apprensione estetica, motivando, pertanto, l’inclusione del food tra le arti applicate. Gianluca Festa, sindaco del Comune di Avellino, è intervenuto sull’importanza di figure artistiche del tipo dello chef, Giuseppe Maglione, che utilizza prodotti locali per le sue pizze, valorizzando, pertanto, il territorio irpino. Roberto Rosso, docente all’Accademia di Brera,ha relazionato in merito ai rapporti tra il food, e in particolare la pizza, e la fotografia nell’era digitale.

Durante l’evento si è svolta la performance musicale di un talentuoso studente del master SOUNDART dell’ARD&NT Institute, Mariusphere, che ha eseguito alcuni brani utilizzando un pianoforte “apparecchiato” per l’occasione, con utensili da cucina inseriti tra le corde, producendo sonorità e suggestioni ritmiche in dialogo creativo con l’arte del food, leitmotiv culturale dell’iniziativa.

A chiusura la degustazione delle ottime pizze di Giuseppe Maglione.

 

Silvana Lazzarino

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Andrea Casta ha già conquistato i social con “Birth”

Andrea Casta famoso violinista elettrico e il videoclip “Birth” realizzato nella recentissima struttura ipertecnologica del Planetario di Cosenza

Violinista, cantante ed entertainer internazionale ANDREA CASTA negli ultimi anni, con il suo violino elettrico, grazie a una collaborazione con i più importanti dj del mondo e la sua anima di globe trotter, è stato uno dei protagonisti indiscussi dei più prestigiosi locali e club in Italia e all’estero.

Andrea Casta violinista elettrico e il brano “Birth”

Portavoce dello stile italiano, si è esibito nelle notti di mezzo continente, dal 2010 compie circa un tour all’anno in Medio Oriente, dove ha suonato a Dubai, ad Abu Dhabi, in Bahrein, in Israele, in Libano e in Qatar. Altre mete largamente esplorate appartengono alle Repubbliche ex – sovietiche: Russia, Ucraina, Kazakistan, Turkmenistan. Nel 2015 ha compiuto un tour estivo che lo ha portato in Turchia, Grecia ed Azerbaijan, insieme ad occasioni che lo hanno portato a Mauritius, Seychelles, Egitto e Spagna. Anche i club dislocati nel nucleo centrale dell’Europa lo hanno ospitato: da Berlino ad Amsterdam, da Nizza a Londra, dalla Svizzera alla Croazia per arrivare fino a Repubblica Ceca e Romania.

Lo scorso 31 ottobre 2019 è uscito il suo nuovo videoclip BIRTH il cui video è stato realizzato, con le riprese dei giovani registi Loren e Ervin Bedeli, nel Planetario G.B. Amico di Cosenza, nuovissima struttura inaugurata la scorsa primavera, scelta per le sue caratteristiche architettoniche e tecnologiche che confermano la vocazione alla scienza e all’arte della città calabrese.

Andrea Casta violinista elettrico e il suo brano “Birth”

Il nuovo singolo dell’artista è il quinto episodio del racconto fantascientifico” The Space Violin Project”, iniziato nel luglio del 2018 con un percorso musicale che va  dall’electro di “Double Sun” alla tech house di “Warp 6”, passando per scelte sonore progressive in “Black Hole Tale”, fino a “The River”, tutti successi che hanno fatto ballare migliaia di fan del globetrotter Casta in giro per il mondo.

“Birth”, invece, si avvicina alla future bass: nel brano il violino elettrico rallenta insieme ad una voce femminile su un groove di ispirazione dubstep, la melodia poi esplode in un drop cinematico ispirato dall’energia della nascita evocando tutte le speranze ed emozioni che precedono le avventure nello spazio del protagonista.

Nel video, nel quale il musicista riprende il suo viaggio nel futuro nei panni del Commander AJ, s’immagina che all’interno della struttura si svolga il suo addestramento in vista della prossima missione nello spazio: a istruirlo un’intelligenza artificiale impersonata dall’affascinante proiettore del planetario che, attraverso i suoi “occhi”, dà vita ad un omaggio ad HAL 9000, il supercomputer protagonista di 2001 Odissea nello Spazio.

Andrea Casta violinista elettrico

Andrea Casta ha maturato una visione musicale e un’esperienza artistica unica grazie ad un utilizzo del violino elettrico molto personale e contemporaneo. Negli ultimi anni ha intensificato le sue collaborazioni con i dj, diventando uno dei performer più richiesti in tutto il mondo e che più ha appassionato il mondo social avvicinando le nuove generazioni e il pubblico internazionale allo strumento violino

Oggi Andrea Casta ha più di 700mila ascolti su Spotify, quasi 200mila followers sui diversi social network, e negli ultimi anni si esibisce tra le 170 e 200 date all’anno in tour che lo hanno portato in 28 nazioni del mondo.

Silvana Lazzarino

 

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Dario Ballantini in “Da Balla a Dalla”

Dario Ballantini rende omaggio a Dalla con lo spettacolo “Da Balla a Dalla. Storia di un’imitazione vissuta” Licinio Productions, a Milano il 28 ottobre 2019 al Teatro Manzoni.

 Dario Ballantini rende omaggio all’amico e grande cantautore, reinterpretando una parte scelta della sua straordinaria produzione artistica con lo spettacolo “Da Balla a Dalla. Storia di un’imitazione vissuta   Licinio Productions che va in scena il 28 ottobre alle 20.45 al Teatro Manzoni a Milano,

Dario Ballantini, spettacolo al Teatro Manzoni Milano

A firmare la regia e il progetto di questo imperdibile spettacolo musicale è Massimo Licinio, mentre Dario Ballantini è la voce e l’autore del testo. Lo spettacolo intende ricordare Dalla visto attraverso il racconto di vita vera di Dario che, da fan imitatore giovanissimo e pittore in erba, aveva scelto il cantautore emiliano come soggetto di mille ritratti e altrettante rappresentazioni da imitatore trasformista fino all’incontro vent’anni dopo in cui i ruoli si sono, come in un sogno, ribaltati facendo sì che Lucio diventasse un sostenitore del successo di Dario, come pittore e trasformista.

Dario Ballantini insieme ai musicisti Richard Arduini alla batteria, Matteo Balani al basso, Francesco Benotti alla chitarra, Alessandro Carlà alle tastiere e Walter Calafiore al sax, racconta minuziosamente i passaggi della carriera di Dalla, cantando con la voce sorprendentemente fedele all’originale e trasformandosi “dal vivo” in lui. Tra un brano e l’altro, scorrono sul proiettore le decine di foto tratte dai disegni di Ballantini sui diari scolastici che rivelano la maniacale passione per Dalla, che ha avuto modo di rendersi conto di questa nascosta passione durante la mostra alla Triennale Bovisa di Milano dove Lucio cantò per un’ora, mentre Dario dipingeva. La direzione musicale è di Francesco Benotti, i costumi di Cinzia Ferraguti, scenografia di Sergio Ballantini.

Silvana Lazzarino

 

DARIO BALLANTINI in DA BALLA A DALLA

Storia di un’imitazione vissuta

progetto e regia di MASSIMO LICINIO

scritto e cantato da DARIO BALLANTINI

Teatro Manzoni

Via Manzoni, 42  – 20121  MILANO

Lunedì 28 ottobre 2019 – ore 20,45

biglietti; Prestige € 22,00

 – Poltronissima € 20,00 – Poltrona € 18,00

– Under 26 anni € 15,00

Per informazioni: [email protected]

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Carlo Levi: la sua vita in scena al Teatro Elettra a Roma

Carlo Levi ricordato nello spettacolo “SIPARIO A CANCELLI, Le mille patrie di Carlo Levi” al Teatro Elettra di Roma dal 17 al 20 ottobre con la regia di Vittorio Pavoncello 

Raffinata e comunicativa nel suo restituire i battiti delle emozioni che accompagnano ogni gesto, azione e scelta, la poetessa, scrittrice e giornalista Michela Zanarella dalla rara sensibilità ha dato vita a raccolte poetiche di successo in cui si leva l’ascolto più alto delle emozioni tra ricordi, desideri, speranze legate a contesti intimi e sociali, dove è dato spazio alla speranza e a quell’amore autentico fatto anche di silenzi in cui ritrovarsi.

Carlo Levi., lo spettacolo in scena a Roma Teatro Elettra dal 17 al 20 ottobre 2019

Michela Zanarella ha curato la raccolta poetica Senza Pietre edita da Progetto Cultura in cui sono riunite liriche che un gruppo di poeti ha voluto dedicare a Carlo Levi, figura di grande spessore umano, sociale protagonista al Teatro Elettra per tre giorni dove viene messa in scena la sua vita con la regia e testo di Vittorio Pavoncello.

Da non perdere  questo importante appuntamento con la messa in scena della Vita di Carlo Levi al Teatro Elettra a Roma (Via Capo d’Africa, 32- 500 m Metro Colosseo) nei giorni 17-18-19 ottobre ore 21,00 e domenica 20 ottobre alle ore ore 18,00.

Lo spettacolo UN SIPARIO A CANCELLI, Le mille patrie di Carlo Levi dopo la prima all’Auditorium Sant’Anna di Matera 2019 Capitale della Cultura Europea, arriva al Teatro Elettra dal 17 al 20 ottobre:  restituendo per la prima volta in scena, la vita di Carlo Levi, non solo quella del suo noto esilio lucano narrato in “Cristo si è fermato ad Eboli”, ma la storia di un uomo che ha attraversato settanta anni di vita italiana.

Si ripercorre la sua attività artistica di pittore, scrittore, Senatore della Repubblica e di poeta, compresi gli ultimi anni della vita nei quali, sebbene semi cieco, continuò con tenacia a dipingere e scrivere. Viene restituito un ritratto in movimento grazie all’autore e regista Vittorio Pavoncello che ha ambientato la storia e la memoria in diverse stazioni italiane.  Oreste Valente  interpreta n Carlo Levi alla ricerca di una sua memoria e identità che è anche quella dell’essere attore. Le musiche sono di Lucio Gregoretti composte per sola fisarmonica eseguite dal vivo da Gianni Mirizzi, mentre Roberta Budicin firma i costumi ed i prodigiosi occhiali sono di Federica Imbarrato.

Venerdì 18 ottobre alle ore 18.30 prima dello spettacolo vi sarà la presentazione della raccolta di poesie “Senza Pietre” (edizioni Progetto Cultura) dedicate a Carlo Levi da parte di un gruppo di poeti e curata da Michela Zanarella. Interverranno i poeti Simone Carunchio, Davide Cortese, Flaminia Cruciani, Letizia Leone, Serena Maffia, Marina Marchesiello, Roberto Piperno, Luciana Raggi, Anna Santoliquido, Fabio Strinati, Michela Zanarella. Presenta la scrittrice Angela Donatelli.

Silvana Lazzarino

“SIPARIO A CANCELLI, Le mille patrie di Carlo Levi”.

TEATRO ELETTRA

via Capo d’Africa, 32- 500 m Metro Colosseo Roma

17-18-19 ottobre ore 21 – domenica 20 ore 18

INFO e PRENOTAZIONI [email protected]: 340 198 1250 -3755658934

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Galleria d’Arte Moderna di Roma: “Artiste tra video e digitale”

Galleria d’Arte Moderna di Via Francesco Crispi a Roma: “Artiste tra video e digitale “il 3 ottobre 2019 all’interno del ciclo di incontri “Percorsi e azioni d’arte, pensiero e vita di donne” nell’ambito della mostra “Donne Corpo e Immagine”

Nell’ambito della mostra “DONNE CORPO E IMMAGINE TRA SIMBOLO E RIVOLUZIONE” a Roma alla Galleria d’Arte Moderna di Via Crispi che si sofferma sul cambiamento dell’identità e dell’immagine femminile restituito dall’arte tra fine Ottocento e contemporaneità, da non perdere nell’ambito degli appuntamenti con PERCORSI E AZIONI D’ARTE, PENSIERO E VITA DI DONNE l’incontro di giovedì 3 ottobre 2019 “ARTISTE TRA VIDEO E DIGITALE” a cura di Silvia Bordini (“Sapienza” Università degli Studi di Roma) che si svolge presso la sala espositiva al 1 piano dalle ore 17.00 alle 18.00.

Galleria d’Arte Moderna di Roma. Incontro “Asrtiste tra video e digitale”

L’immagine della donna filo conduttore della mostra a cura di Arianna Angelelli, Federica Pirani, Gloria Raimondi, Daniela Vasta, prorogata fino al 10 novembre 2019,durante la sua programmazione è stata arricchita da un ampio programma di eventi culturali e nuove opere di cinque tra le più importanti artiste di richiamo internazionale quali: Marina Abramović, Carla Accardi, Mirella Bentivoglio, Maria Lai e Titina Maselli, alle quali è stato dato spazio attraverso il ciclo “Omaggi alle Artiste”.  L’esposizione delle loro opere ha permesso di soffermarsi sulle loro scelte  linguistiche e poetiche e sulle differenti modalità di intendere il proprio impegno nell’ambito artistico e pubblico.

Attualmente si possono visitare le opere di Mirella Bentivoglio (Klagenfurt 1922 – Roma 2017) con “Lapide a Hravat” (1995-1998) che sottolinea l’ambiguità di significato e lo slittamento di senso, Questo lavoro, che chiude il ciclo ”5 omaggi per 5 protagoniste dell’arte” già nel titolo fa riferimento all’etimologia della parola croata hravat – strozzare – e all’uso che i soldati croati facevano di un fazzoletto portato al collo come strumento di morte. La cravatta rimanda inoltre al linguaggio mafioso – “mettere la cravatta” / “fare la cravatta” – come riferimento all’usura e, parallelamente, alla cravatta come simbolo maschile di rispettabilità ed eleganza occidentale.

Promossa da Roma Capitale Assessorato alla Crescita Culturale,-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali,  l’esposizione “Donne copro e immagine tra simbolo e rivoluzione” presenta cento opere tra dipinti, sculture, grafica, fotografia e video, di cui alcune mai esposte in precedenza o non esposte da lungo tempo, provenienti dalle collezioni di arte contemporanea capitoline. Un percorso che sottolinea come  l’universo femminile sia stato sempre oggetto prediletto dell’attenzione artistica: da oggetto da ammirare, in veste di angelo o di tentatrice, a soggetto misterioso che s’interroga sulla propria identità, fino alla nuova immagine nata dalla contestazione degli anni Sessanta.

Nella serie dei ritratti esposti al secondo piano spicca, tra gli altri, il volto di Elisa, la moglie di Giacomo Balla, ritratta mentre si volta per guardare qualcosa o qualcuno dietro di sé, in questo sguardo è tutta la forza espressiva del suo trasformare lo stupore in seduzione e curiosità. Alle dinamiche e le relazioni tra gli sviluppi dell’arte contemporanea, l’emancipazione femminile e le lotte femministe è dedicata l’ultima sezione con materiale documentario da ARCHIVIA–Archivi Biblioteche Centri Documentazione delle Donne – e testimonianze di performance e film d’artista di alcune protagoniste di quella stagione.

 

Silvana Lazzarino

 

ARTISTE TRA VIDEO E DIGITALE” a cura di Silvia Bordini

nell’ambito della mostra “DONNE CORPO E IMMAGINE TRA SIMBOLO E RIVOLUZIONE

Galleria d’Arte Moderna – via Francesco Crispi, 24 Roma

presso la sala espositiva 1° piano

giovedì 3 ottobre 2019 ore 17.00- 18.00

Orario della mostra: mar – dom 10.00 | 18.30

Ultimo ingresso alle 18.00

Informazioni: 060608 ((tutti i giorni 9.00 – 19.00), www.galleriaartemodernaroma.it

 

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Il Dispari 20190930 – Redazione culturale

Il Dispari 20190930 – Redazione culturale

Il Dispari 20190930

Poesie di Bruno Mancini

Dalla raccolta di poesie “La sagra del peccato” (1957 – 2003):
Il vecchio e il mare (dedicata a Salvatore Quasimodo)

Ti supera la luce,
si attarda
e attende un nuovo Dio
in canto.

Dalla raccolta di poesie “La mia vita mai vissuta” (1990 – 2014)
Indaco

Nell’ieri oltre il sipario delle nostre solitudini,
– maturità non è peccato –
scioglie il nodo nel mio petto la mano
che sposta da scaffali polverosi qui giù in platea
effluvi di antichi amori.

Oggi, la storia è amara: SPETTRI.
Romanza la mia testa
quest’uomo accanto che bisbiglia:
“Andiamo a cena insieme?”.
Il viso ciondolo sulla sua spalla.

Poi tutti in piedi a porgere gli omaggi
– applausi –,
ma lui non chiede il mio permesso
– sfacciato –
nel togliermi gli occhiali
– deciso –
bisbiglia “Bella”
– maliardo.

Odora sesso la mia grotta
– sbandata –
di fronte al suo bastardo sentimento
– testardo.

Stele sacrale alla lussuria
– avvinta –
a solo un passo dal delirio
– inappellabile –
è troppo intenso il battito del cuore
– emozionato –
per dirgli “Smettila”
– tremante.

“Hotel Sigillo, prego” già impone allo chauffeur
aprendo la portiera al mio passaggio.

Dalla raccolta di poesie “La sagra del peccato” (1957 – 2003)
L’amore per essere

Cantate, cantate
ragazzi del Borgo
sui cordoli
sui giunti
– Fratelli dell’ultima speranza –
sugli alti tralicci
sulle creste dei vulcani
cantate

un nuovo pallore
mi comprime il viso
eietto
fili bianchi
vene varicose
passioni represse
al miele dei suoi peluzzi.

Suonate, suonate
ragazzi dell’Arso
quasi fosse domenica
senza fine e senza sonno
– Fratelli di madri diverse –
nelle serre
che mutano fiori
suonate

un nuovo tremito
mi sconquassa le braccia
distillo liquidi salati
occhi annebbiati
il mio
senso di colpa
contro l’audacia dei suoi capezzoli.

Ballate, ballate
ragazzi del Porto
sulle spolette
di bombe Afgane
– Fratelli di anni di provette –
come serpenti
nei boschi inceneriti
ballate

un nuovo affanno
mi smaneggia il petto
azzanno
lingua profonda
freddezza immensa
il mio orgasmo invadente
tra le sue dita attorcigliate al fungo.

Fuggite, fuggite
dal Borgo, dall’Arso, dal Porto
mosche insaccate
nei carburi
– Fratelli di Ignazio –
dal carnevale
antico, falso e bigotto
fuggite

un nuovo grido
mi scatena l’anima
senza prudenza
“Andiamo”

come rinato nudo e puro
nella sagra del peccato
al fuoco del tuo sguardo
“Andiamo”

oltre i velluti
verso un diario della follia
spingendo insieme gli anni
“Andiamo”

acconcio in gabbia
il polline che resta
d’illimitate perversioni
“Andiamo”

sfiorandoti, per essere
l’uomo che scaglia
la prima pietra
“Andiamo”

stringendoti, per essere
l’uomo che punta
senza paure il dito
“Andiamo”

amandoti, per essere
infine
uomo
“Andiamo”

e punto il dito.

Il Dispari 20190930 – Redazione culturale

Il Dispari 20190930

https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/poesia/463431/promo-uno-5/

Intervista ad Alessandro Quasimodo

Liliana Manetti, Ambasciatrice DILA per la Regione Lazio dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”, opinionista di questa pagina culturale, nata a Roma nel 1980, è laureata in filosofia.
Ha pubblicato la raccolta di poesie “L’ultima romantica”, la silloge “Il fiore di loto. Storia di una rinascita” con prefazione della poetessa Michela Zanarella, e un’altra silloge, sempre di poesie, intitolata “La mia Arpa”, dove la “mia arpa” è l’espressione della sua anima messa a nudo.
Insieme a Selina Giomarelli ha dato alle stampe un libro fantasy: un’avventura tutta da scoprire, tra sogno, realtà e fantasia.
Ha partecipato con le sue liriche a numerose pubblicazioni tra le quali va ricordata l’antologia di arti varie Made in Ischia “Magari un‘emozione!” che sarà presentata, dall’Associazione DILA, il 16 novembre p.v. nell’Aula Magna della SIAM nel contesto dell’evento “Otto milioni 2019” inserito nel programma della rassegna internazionale Bookcity Milano #BCM19.
Ha sempre amato la letteratura e la filosofia classica, ma è rimasta affascinata comunque dalla filosofia medievale, illuminista e romantica specialmente per i periodi di rottura, le rivoluzioni e i cambiamenti nei diversi ambiti.
Liliana Manetti è redattrice e responsabile colloqui di Live Social in onda su Radio Roma Capitale 93.OO FM; collabora come redattrice sia con i blog dell’ufficio stampa Sara Lauricella, uno dei quali è intitolato “Differevent”, sia con il giornale “Abitare a Roma” del poeta ed editore Vincenzo Luciani; è collaboratrice sia dell’Accademia Internazionale e sia della rivista cartacea “La Sponda.
Innamorata folle dell’isola d’Ischia ha dedicato la poesia “Ninfee” ai giardini “La Mortella” di Forio.
Lo scorso 28 agosto, a Federiciano, durante la presentazione del Festival di poesia di Rocca Imperiale ideato dall’editore e critico letterario Aletti, Liliana Manetti, al termine della elaborazione teatrale “Fuori non ci sono ombre, e cadono” interpretata da Alessandro Quasimodo, ha avuto il piacere di poter incontrare l’attore, figlio del premio Nobel alla letteratura Salvatore Quasimodo, e di porgli alcune domande.
Nel pubblicare la terza e ultima parte dell’intervista vi rimandiamo alle due precedenti puntate pubblicate, sempre su questa pagina, rispettivamente lunedì 16 e lunedì 23 di questo mese.

Liliana Manetti intervista Alessandro Quasimodo: terza e ultima parte.

D:- Rispetto alla sua carriera come attore e regista c’è qualche aneddoto che ci vuole raccontare?
R:-Un aneddoto che ricordo con molta profondità accadde durante l’incontro, quando avevo poco più di dieci anni, con il genio artistico di Emma Gramatica, che io considero una delle attrici più importanti del ‘900.
Io rimango basito dal fatto che al giorno d’oggi, a volte, viene dato l’appellativodi grande attore, o artista che sia, un po’ a tutti.
Resto del parere che la “zampata del genio” l’hanno davvero in pochi.
Fu dopo uno spettacolo teatrale dedicato all’opera di Pirandello “Così è se vi pare”, dove l’artista interpretava magistralmente la signora Frola.
Era così brava che feci fatica a distinguere l’attrice dal personaggio che interpretava, tant’era la bravura.
Così decisi di andare a conoscere la Gramatica nel camerino.
Lì le confidai il mio sogno di diventare regista,ma lei mi disse: “Se quelli come te rimangono dietro le quinte, chi andrà in scena?”
E fu subito amore da parte mia per l’idea di fare l’attorein futuro!
Mi aveva subito inquadrato!
Negli anni a venire mantenemmo una corrispondenza, conservando un’amicizia fino a quando lei morì 10anni dopo.
Poi sono andato avanti con la mia formazione e la mia carriera, lavorando con grandi nomi come Fellini e Tognazzi etc.
Inoltre amointensamente, sin da quando ero ragazzo, l’opera, perché è la massima espressione artistica che coniuga l’arte alla musica.

D:-Salvatore Quasimodo, secondo lei come poeta può essere inserito, come è stato fatto, nella corrente letteraria dell’Ermetismo?
R:-No, io credo proprio di no.
Molto spesso, secondo me, si inseriscono, catalogandoliin alcune correnti artistico letterarie, dei grandi nomi, ma questo non rispecchia le realtà alla quale appartengono: come è accaduto con mio padre, associandolo all’ermetismo.
La corrente ermetica tendeva a voler celare ilsignificato profondo dei concetti lasciando un velo di mistero.
Ma, ad esempio, Ungaretti: “Si sta come / d’autunno / sugli alberi / le foglie”.
Cosa c’è di ermetico?
Nulla.
Si sa che i soldati sono come le foglie: stanno vivendo un rischio altissimo e in ogni momento possono morire, come le foglie che sono appese ad un filo in autunno.

D:- Per chiudere questa intervista, che verrà pubblicata sul quotidiano Il Dispari di Gaetano Di Meglio che ha la sua principale di base di utenza a Ischia e nelle altre isole del Golfo di Napoli, Le chiedo se è mai stato a Ischia e se, in un prossimo futuro, potremo avere il piacere di presentare Lei e le sue opere in occasione di qualche evento culturale organizzato da DILA.
R: Ho ricordi molto particolari della vostra bella isola, fin da quando, a meta del mese di settembre del 1998, la Banca Popolare di Napoli con il suo Presidente Andrea Pisani Massamormile, e il Comune di Ischia con il Sindaco Luigi Telese, vollero dedicare alcuni giorni di commemorazione alla figura di mio padre nel trentennale della sua morte.
Il Parco della Torre di Michelangelo, le musiche di Carlo Napoli e la Direzione Artistica di Carmine Pacera, diedero una pregevole coreografia alle intense poesie di mio padre che recitai con tanta piacevole emozione.
Indubbiamente sarò ben lieto di ritornare nell’isola d’Ischia per partecipare ai vostri incontri artistici e culturale aventi per tema la poesia in generale e quella di mio padre in particolare.

Il Dispari 20190930 – Redazione culturale

Il Dispari 20190930

Il Dispari 20190930 – Redazione culturale

Il Dispari 20190930

Il Dispari 20190930 – Redazione culturale

Il Dispari 20190923 – Redazione culturale

Il Dispari 20190923

Il Dispari 20190923 – Redazione culturale

Editoriale
“Promo uno” di Bruno Mancini – ultima puntata.

Oggi termino la pubblicazione, in anteprima e in ordine alfabetico, di tutte le poesie inserite in “Promo uno” che è un’antologia composta da 52 poemi tratti dalle mie raccolte: Davanti al tempo (1964); Agli angoli degli occhi (1966); Segni (1988); Sasquatch (2000); La sagra del peccato (2006); Incarto caramelle di uva passita (2007); Non rubate la mia vita (2008); Io fui mortale (2010); La mia vita mai vissuta (2013); Non sono un principe (2014).

Dalla raccolta “Davanti al tempo
SRUMA

Notte di cani.

Fantasma notte.

L’ultimo quarto nell’immenso dei vicoli
e sotto il Duomo mi coglieva l’ora.

M’era carne la carne
m’era sangue il respiro.

Notte
notte odorosa d’alga.

Fosti ombra?
S’ode già l’alba a tristi strilli
di uccisi uccelli.

Dalla raccolta “Io fui mortale”
Tra eutanasia e ghigliottina

Tra eutanasia e ghigliottina,
le mie sbizzarrite molecole,
tra sortilegi
avvenenti attese
improbe rincorse nella nebbia
oppure disincanti
monotone certezze
tranquille soste sulle spiagge,
le mie sfavillanti molecole,
hanno fermato il tempo all’improvviso.

E così sia.

Dalla raccolta “Davanti al tempo”
Un taglio

Un taglio alla fune del timone
sobbalza come la trottola sulle molliche di pane.
Sfugge corda indefinita.
Movenza soffice d’ora di sole.
È vortice di fantasia di specchi.
Se invece sei colpevole
e mentisti
se sei colpevole
e fuggi
e verso luci te ne fuggi
ossessive,
se sei colpevole
e premi
respiri e sangue
t’annulli avvilendoti
tu mi rincontrerai
acerbi altari a lustrare
indifferenti vuoti a credere
parole a piangere
sfide a creare
curvi colori oscuri e matti a muovere
in malinconie
tossiche
più di un fumo giallo e denso.
Ed io ti parlerò
di cani e di animali
delle mie pallide albe di sconfitte
di ore mai vissute
di stelle.
Ed io ti creerò bellezze
e ti richiamerò ricordi
e la mia mente
lenti accordi espia.

Dalla raccolta “La mia vita mai vissuta”
Volteggio

Volteggio
con un tutù che non mi dona
-il rosa pallido del tulle e le scarpette bianche-
seguendo
melliflua sdolcinata
sviolinata
“Oh, com’è bello il ballo del mio cigno!”.

Intanto
il vento di ponente
ha sbrindellato stoppini e maschere,
sconvolge e ricompone,
superbo,
nel moto andante-maestoso
sipari-nuvole
di stelle e di galassie.

Ho smesso d’essere clessidra,
ma non sarò batacchio in dondolo
per indicare l’ora di un cucù.

Il Dispari 20190923 – Redazione culturale

Il Dispari 20190923 – Redazione culturale
Liliana Manetti intervista Alessandro Quasimodo

Nella suggestiva location Spazio esterno Bar la Casetta,al termine della presentazione del testo di elaborazione teatrale “Fuori non ci sono ombre, e cadono” magistralmente interpretato da Alessandro Quasimodo, Liliana Manetti ha avuto il piacere di poter incontrare l’attore, figlio del premio Nobel alla letteratura Salvatore Quasimodo, e di porgli alcune domande.

Nel pubblicare una parte dell’intervista (della quale termineremo la diffusione il prossimo lunedì 30 settembre), vi rimandiamo all’edizione di lunedì 16 settembre dove abbiamo dato notizia del contesto culturale, egregiamente organizzato da Aletti editore, durante il quale tale incontro si è sviluppato.

In esclusiva per IL DISPARI

D:- Come è stato respirare un’aria di cultura in famiglia a livelli così elevati sin da bambino?
R:- Ho vissuto questo molto male, ho iniziato a leggere a quattro anni.
Le mie letture erano sin dasubito impegnative: non è affatto facile crescere in una realtà così profonda ed intensa a livelloculturale, sono venuto fuori, insomma, come un bambino prodigio.

D:- Come è nata la sua passione per il teatro?
R:- È nata per caso, quando ero più che un ragazzino e vedevo spettacoli teatrali a Milano.
E inizialmente credevo di voler fare, da grande, il regista.

D:- Durante la presentazione dello scorso 28 agosto, qui al Federiciano in provincia di Cosenza, del Festival di poesia di Rocca Imperiale ideato dall’editore e critico letterario Aletti, della sua pubblicazione “Fuori non ci sono che ombre e cadono”, che è un’elaborazione teatrale, da cui poi lei ha tratto uno spettacolo, basato sull’epistolario tra Maria Cumani e Salvatore Quasimodo, lei ha ricordato che l’amore tra suo padre e sua madre era un amore passionale, ma anche molto tormentato e sofferto, soprattutto da parte di sua madre. Come parlava Maria Cumani di suo padre il grande poeta Salvatore Quasimodo?
R:-Sì, ho pubblicato questo libro, con Aletti Editore, che è dedicato interamente alla corrispondenza tra mio padre e mia madre: mi è stato chiesto di parlare dei miei genitori e allora ho risposto che avrei fatto della loro corrispondenza uno spettacolo teatrale, e sono molto fiero di averlo fatto.
Rispetto al rapporto tra mio padre e mia madre non è la prima volta che dichiaro che fu un rapporto molto passionale, ma sofferto da parte di mia madre, ma anche che lei lo amava tantissimo e, nonostante tutto, nessuno doveva “toccarglielo”.
Lei poteva dire qualsiasi cosa, come ad esempio in alcune occasioni dichiarò che mio papà era un vero e proprio genio della poesia, ma aveva un carattere e un modo di fare che a volte poteva arrivare a sembrare molto antipatico.
Ma, ripeto, questo giudizio poteva esprimerlo solo ed esclusivamente lei.
Come d’altronde noi tutti facciamo con i nostri cari.
Possiamo dire cose negative solo noi che siamo all’interno di relazioni che ci stanno a cuore più da vicino, e non permettiamo che si intromettano gli altri con i loro giudizi.
Mia mamma era una donna bellissima, dalla spiccata eleganza, e papà ne rimase totalmente affascinato sin da subito.
Anche lei venne travolta dal fascino di mio padre: lui non la vide mai come una donna da crescere come un pigmalione, aveva molta stima di lei e riconosceva il suo carattere ed il suo talento.
E Quasimodo si fece aiutare da lei anche per alcune traduzioni (I Lirici greci, Neruda).

D:- Abbiamo accennato alla sua formazione da quando era bambino. Invece quale fu la formazione di suo padre, premio Nobel per la letteratura?
R:-Sì mio padre aveva un fardello addosso che si portava sin da bambino: il terremoto di Messina (visto che lui era originario di quei luoghi), e per un bambino di otto anni non è stato affatto facile. Ma lui attraverso le sue capacità poetiche è riuscito ad “esorcizzare” i suoi drammi e il suo dolore. Ha utilizzato una catarsi attraverso la poesia che gli ha permesso di stare meglio e anche di uscirne come talento che gli ha cambiato la vita.

D:- La nostra Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” da tempo va segnalando le problematiche che rendono oltremodo difficile la produzione e la diffusione dell’arte in generale e della letteratura in particolare. Come vede Lei le associazioni culturali, i circoli i Festival dedicati alla cultura, all’arte, alla musica come il Federiciano, qui a Rocca Imperiale?
R:-Sono come dei fiori che crescono nel “deserto”, ci sono delle realtà culturali e degli intellettuali che sono come dei baluardi della cultura, dei veri e propri pionieri direi, dei combattenti che lottano strenuamente per difendere la cultura che è destinata ad una fine molto triste.
Io sto vivendo malissimo questo momento storico e politico.
Io che ho conosciuto persone come Berlinguer, Terracini, Scalfaro.
Vedere il popolo che inneggia al nuovo che avanza, sotto spinta di forze politiche che a mio avviso invece sono davvero “il vecchio” che si ripropone.
Sono sempre le stesse cose, le stesse raccomandazioni le stesse persone, in Italianon esiste la meritocrazia purtroppo.

D:- Anche se siamo in un’epoca che si può quasi definire buia, come se si trattasse di un nuovo medioevo moderno e tecnologico, lei ha speranze per il futuro?
R:-Non lo so. Per ora vedo un tunnel nero. Il popolo italiano purtroppo ragiona con la pancia. Non vedo molta speranza se si continua in questa direzione.

Il Dispari 20190923 – Redazione culturale

Il Dispari 20190923 – Redazione culturale

Il Dispari 20190916 – Redazione culturale

Il Dispari 20190916

“Promo uno” di Bruno Mancini – 17ª puntata.

Continuiamo a pubblicare, in anteprima e in ordine alfabetico, tutte le poesie inserite in “Promo uno” che è un’antologia composta da 52 poemi tratti da tutte le raccolte edite da Bruno Mancini: Davanti al tempo (1964); Agli angoli degli occhi (1966); Segni (1988); Sasquatch (2000); La sagra del peccato (2006); Incarto caramelle di uva passita (2007); Non rubate la mia vita (2008); Io fui mortale (2010); La mia vita mai vissuta (2013); Non sono un principe (2014).

Dalla raccolta “Non rubate la mia vita”
Sembri

Oggi.
Oggi dai trespoli selvagge cocorite
oggi da Chio sovrana tralci di vitigni
oggi etiopi zefiri ambrati
giallo deserto
di sabbie egiziache
oggi sui prati delle tue lusinghe
affascinanti.
Così o come
nel fertile appanno
la goccia sul vetro.
—°°°—°°°—
Domani.
Domani ti pongo addosso trina d’Alsazia
domani raggiante ritorno d’incenso e di eucalipto
domani che dipana i nostri intrighi
le foto con sorrisi
le lettere d’amore
domani incise negli angoli dei mondi
dal picco della mia follia.
Discesa o risalita
con docile affanno
la mano alla roccia.
—°°°—°°°—
Oggi o domani.
Oggi o domani forse ingorde speranze
sonnamboliche ipnosi
nella veglia incredula
della nostra vita.
Atlante affaticato
io
resto piolo.
Calliope appartata
tu
sembri una sposa.

 

Dalla raccolta “Non rubate la mia vita”
Sono già colmo di balzani presagi

Sono già colmo di balzani presagi,
ora che il timpano auricolare destro
assorbe a malapena il caos
il caos di motori arrugginiti,
la feccia di pagliacci umani,
la polvere del nulla.

Schierando eventi di memorie,
listelli a forma di scacchiera,
il padiglione sinistro
sinistro reticola notizie drogate
– sarà la prima volta che…-
– che prima volta, l’ultima -.

Ho tempo ancora per ricomporre
mosaico dal centro al nulla
zigrinando in fuochi a spirale
spirale verso infiniti agganci alla follia,
nel mi bemolle minore
per un bel sogno che non dura sempre.

 

Dalla raccolta “Davanti al tempo”
Sono quella cornice vuota

Sono quella cornice vuota:
quel vuoto incoronato.
Sotto un vento d’incanto
sono un curvo pastore d’illusioni.
Sono quel tronco cavo che vidi un mattino,
in sofferenza d’arsura,
nero d’insetti:
ma in lui bucava, estrema reliquia
la povertà silente nel perdono.

https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/poesia/463431/promo-uno-5/

Liliana Manetti intervista Alessandro Quasimodo

Durante tutta la lunga, e per me felice, esperienza di “curatore” di questa pagina culturale realizzata grazie alla fiducia che mi riserva il Direttore Gaetano Di Meglio, ho vissuto momenti di straordinario compiacimento nel pubblicare articoli e/o interviste, sempre inediti e sempre e comunque ottenuti in forma esclusiva per IL DISPARI da personaggi, italiani e stranieri, di livello internazionale… e non solo: il riferimento al Prof. Hafez Haidar, candidato al premio Nobel per la pace 2017, potrà bastare a rendere l’idea di quanto sia giustificabile tale compiacimento.

Se ora affermo, senza tentennamenti, che questa che mi accingo a documentarvi è la pagina più emozionante che ho avuto la fortuna di scrivere (e spero non me ne vogliano tutti coloro che mi hanno onorato della loro disponibilità) è perché, a volte, nella vita, l’obiettività lascia il posto ai sentimenti.

Sono cresciuto da giovane, e cresco ancora adesso, con i libri di Salvatore Quasimodo nelle mani, con i suoi versi sulle labbra e con nel cuore le emozioni che continuo a ricavarne.

Potrete, quindi, giustificarmi se dico che parlare con il figlio Alessandro, raccogliere testimonianze dirette sulla vita e sulle idealità del Premio Nobel Salvatore Quasimodo è stata, lo ripeto, un’esperienza indimenticabile?

In ogni caso, il merito va dato a Liliana Manetti, attivissima Ambasciatrice DILA, la quale, durante una delle sue numerose partecipazioni ad eventi artistici, ha saputo cogliere l’opportunità di avvicinare Alessandro Quasimodo e, dopo avergli parlato di DLA, di Ischia, di IL DISPARI, delle nostre attività e dei nostri progetti artistici culturali e sociali, ha ottenuto la sua affabile adesione ad un incontro telefonico con me.

Come spesso avviene quando si prospettano serie forme di collaborazione, da cosa nasce cosa e… il resto lo leggerete nell’articolo intervista di Liliana Manetti, che pubblicheremo, data la sua lunghezza, in parte oggi e in parte lunedì 23 settembre.

Liliana Manetti intervista Alessandro Quasimodo
in esclusiva per IL DISPARI

A Rocca Imperiale (CZ), dal 27 luglio al 4 agosto 2019, Giuseppe Aletti editore, come ogni anno da 11 anni a questa parte, ha realizzato il Festival della Poesia “Il Federiciano”.
Alle numerose presentazioni di libri ed alle varie Masterclass di poesia è giunta gente da tutta Italia, sfidando il caldo delle giornate più afose dell’estate.

Durante i giorni del Festival, ci sono state serate dedicate alla musica.

Il concerto di Gianluca Grignani con lo svelamento della stele poetica dedicata al cantante.

Il bravissimo attore e cantante, Alessandro Haber, nello spettacolo “Haberowski”, ha interpretato le letture di Charles Bukowski e ha cantato i più grandi successi dei cantautori italiani.

La bravissima cantante Antonella Ruggero si è esibita nel concerto “Elettroshock” mentre l’attore Cosimo Damiano Damato ha letto le poesie più belle di Alda Merini.

Molto apprezzata è stata l’esibizione del pianista Alberto Fortis che ha instaurato un simpatico dialogo con il pubblico, suonando le sue canzoni più famose.

Ad arricchire il tutto ci sono state due Masterclass di poesia, e anche qui grandissimi nomi: alla prima hanno partecipato Francesco Gazzé, Alessandro Quasimodo, Giuseppe Aletti, Hafez Haidar, Dato Magradze, e Franco Arminio; mentre, alla seconda, c’è stata la partecipazione anche di Mogol, Davide Rondoni, Pino Suriano oltre ai già citati Quasimodo e Aletti.

Si sono tenute inoltre due Estemporanee di poesia, a cui hanno potuto partecipare tutti i presenti, esibendosi nella lettura di poesie da loro stessi scritte.

Il 4 agosto poi è avvenuta la premiazione del concorso “Il Federiciano”.

La Rino Gaetano Band ha chiuso il Festival proponendo le cover di Rino Gaetano.

Nella suggestiva location Spazio esterno Bar la Casetta, al termine della presentazione del testo di elaborazione teatrale “Fuori non ci sono ombre, e cadono” interpretato da Alessandro Quasimodo, abbiamo avuto il piacere di poter incontrare l’attore, figlio del premio Nobel per la letteratura Salvatore Quasimodo, e di porgli alcune domande.

… Fine prima parte, segue lunedì 23 settembre 2019

 

Adriana Iftimie Ceroli | Simbolicamente la Mamma

Questo grandissimo simbolo è associato a quello del mare, dei campi e della terra, nel senso che tutto è un ricettacolo o matrice della vita, dal mare e dalla terra nasce il corpo materno.

Qui troviamo la stessa ambivalenza dove la vita e la morte sono collegate.

La nascita è uscire dal grembo della mamma, mentre la morte è l’ingresso o meglio dire il ritorno nella terra.

Secondo il Cristianesimo la madre è la Santa Chiesa, come fosse un battaglione da cui i fedeli ricevono la vita e il dono celeste, però si può anche soffrire quando se ne abusa o quando la spiritualità viene usata come strumento tirannico.

Sul firmamento cosmologico ogni pianeta con nome maschile corrisponde ad un’unica dea, Minerva, così lasciò testimonianza scritta Giulio Cesare.

Nella psicanalisi moderna, il simbolo materno diventa un archetipo anche dell’inconscio, dell’anima.

Si dice che nei sogni la mamma appare sottoforma di un orso perché esso rappresenta tutti gli istinti su cui la persona si concentra e si sente protetto dalla mamma.

Sono un insieme di sentimenti ai quali un individuo, nell’inconscio, chiede protezione e coccole.

Augurando a tutti di avere sempre nel cuore la spiritualità e l’ingenuità di un bambino, concludo con la speranza che ciò che scrivo sia di vostro gradimento.

Adriana Iftimie Ceroli

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DILA

Recensione di Marina De Caro

Recensione di Roberta Panizza

Recensione di Liga Sarah Lapinska

Intervista di Michela Zanarella

Intervista a Michela Zanarella

FATTITALIANI: Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

Caterina Guttadauro La Brasca

La Voce – Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini – Agosto 2018

PROSE
Per Aurora volume primo

Per Aurora volume secondo

Per Aurora volume terzo

Per Aurora volume quarto

Per Aurora volume quinto

Per Aurora volume quinto – Così fu

Per Aurora volume settimo – Un’altra Gilda

Per Aurora- Tutti i racconti

Come i cinesi volume primo

Come i cinesi volume secondo

La ch

Incontro con un maestro

Racconti inediti

POESIE
Davanti al tempo

Agli angoli degli occhi

Segni

Dedicate e preferite

La sagra del peccato

Incarto caramelle di uva passita

Non rubate la mia vita

Io fui mortale

Sasquatch

Non sono un principe

La mia vita mai vissuta

Inedite

Antologie

Scempi

Poesie inedite

Traduzioni

Francese Segni
Dalila Boukhalfa

Inglese
Pamela Allegretto Franz

Napoletano
Luciano Somma

Lettone
Liga lapinska

Libere interpretazioni

Lettone
Liga Sarah Lapinska

Esopo news

Recensioni

Stampa

Letture Bruno

Letture tutti

Varie

Cenni biografici

Pacifismo

Eros edizioni

Video poesie

Canzoni

Clara – Musica e canto di Valentina Gavrish – Testo di Bruno Mancini – Quadri di Milena Petrarca

Credevo – Musica e canto di Valentna Gavrish – Testo di Bruno Mancini

Valentina Gavrish Gilda Canta Rita Cuccaro finalista premio “Otto milioni” 2018

Parlo di Te – Testo di Bruno Mancini, musica e canto di Valentina Gavrish.

Non rubate la mia vita testo di Bruno Mancini musica e canto di Valentina Gavrish

Adesso musica e canto di Valentina Gavrish e testo di Bruno Mancini

Carnevale – Testo di Bruno Mancini – Musica e canto di Valentina Gavrish

Gilda – Testo di Bruno Mancini -Musica e canto di Valentina Gavrish

Giovane Apache – Testo Bruno Mancini – Musica e canto Valentina Gavrish

Tecla – Testo di Bruno Mancini – Musica e canto di Valentina Gavrish

Ad occhi chiusi – Testo di Bruno Mancini – Musica e canto di Valentina Gavrish

28 nov 2013 20:31

PRANDIN MANCINI SOMMA E sento bestemmiare finalista premio “Otto milioni” 2018

“Quanno”: musica Roberto Prandin, testo Bruno Mancini, traduzione L. Somma immagini artisti vari

Tra eutanasia e ghigliottina Prandin Mancini Canola legge Bruno con testi

Tra Eutanasia e Ghigliottina Roberto Prandin Bruno Mancini Patrizia Canola

Tra eutanasia e ghigliottina testo Bruno Mancini, musica Roberto Prandin, disegni Liga Sarah Lapinska

E sento jastemma ‘o cielo Roberto Prandin Bruno Mancini Patrizia Canola Luciano Somma fast

Nicola Pantalone Il brivido più lungo finalista premio “Otto milioni” 2018

Canzone per San Valentino

Inno Coquille – Premio Internazionale di Poesia “Otto milioni – 2013”

Nelle bugie dei sogni Sigla 2 cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014”

 

Il Dispari 20190930 – Il Dispari 20190930 – Il Dispari 20190930

Premio Internazionale “Voci- Città di Roma”: grande attesa per la cerimonia di premiazione

Premio Letterario Internazionale “Voci -Città di Roma”: la cerimonia si svolgerà a Roma il 5 ottobre 2019 alle ore 16.00 presso l’Aula Magna della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia

Poche arti come la scrittura tra romanzo, racconto, poesia permettono di recuperare e fissare nel tempo stralci di storie passate e presenti, accadute o rubate all’immaginazione restituendo il divenire e il trasformarsi delle emozioni tra gioie e dispiaceri, entusiasmi e nostalgie che scandiscono spesso le scelte della vita, talora inconsapevolmente.

Maria Rizzi Presidente Iplac

Nell’ambito del Circolo IPLACInsieme per la Cultura, fondato nel 2007 da Maria Rizzi scrittrice di successo, specie di gialli, insieme al padre Nicola Rizzi, ed a 13 soci, è stato dato vita al Premio “VOCI CITTA’ DI ROMA” che quest’anni è giunto alla XIV edizione con grandi adesioni di partecipanti e ottimo giudizio da parte della critica. Si tratta di un Premio che abbraccia diverse sezioni e sottosezioni compresa quella della Poesia in metrica dedicata a Nicola Rizzi di cui porta il nome, a sottolineare il gran talento di questo autore per il sonetto attraverso cui ha descritto l’intensità della vita nelle sue diverse sfumature tra desiderio, malinconia, rinascita e attesa.

Dietro la realizzazione di questo prestigioso e importante Premio vi è tutto l’impegno svolto ogni anno da Maria Rizzi con professionalità e passione insieme ai suoi collaboratori, molti dei quali giurati con cui vengono valutate le opere in concorso e pianificate e organizzate le diverse fasi della premiazione. In questo splendido percorso, infatti, a fianco di Maria Rizzi fin dalla prima edizione, sono stati e continuano ad essere, nomi illustri del panorama letterario nazionale tra scrittori, poeti, critici letterari.

Premio letterario Voci cittò di Roma. Laila Scorcelletti

Tra questi: Roberto Mestrone presidente della giuria del Premio, poeta e critico letterario, Sandro Angelucci poeta, saggista e critico letterario, Laila Scorcelletti scrittrice, cantante e attrice, Loredana D’Alfonso scrittrice, giornalista- pubblicista e critico letterario, Federica Sciandivasci, poetessa, scrittrice, Nunzia Gionfriddo, scrittrice, saggista critico letterari, Roberto De Luca scrittore e poeta, Paolo Buzzacconi poeta scrittore e critico letterario, Alberto Canfora poeta, scrittore, autore di testi per canzoni,  pittore e scultore, Aurora De Luca scrittrice, poeta e critica letteraria ed altri.

Molti di loro hanno fatto parte della giuria di quest’anno. Una squadra molto affiatata pronta ad onorare la Cerimonia di premiazione di questa XIV edizione del Premio Letterario Internazionale “Voci -Città di Roma” che si svolgerà a Roma il 5 ottobre 2019 alle ore 16.00 presso l’Aula Magna della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia in Via Tuscolana 150. A presentare saranno Maria Rizzi e Laila Scorcelletti, le letture a cura di Rodolfo Vettor e Paolo Di Santo, con intermezzi musicali a cura di Stefano Mhanna.

Diverse sono le sezioni e sottosezioni che spaziano dalla poesia (tema libero, a tema, in dialetto, in metrica) al racconto breve, dalla narrativa alla saggistica, compresa la sezione dedicata ai giovani con la Borsa di studio “Gaetano Piccolella”.

Oltre 1180 opere sono state attentamente analizzate e valutate da una giuria di esperti presieduta da Roberto Mestrone poeta e critico letterari, con Presidente onorario il Prof Nazario Pardini poeta, scrittore, saggista e critico letterario. La giuria vanta nomi di eccellenza nel panorama della poesia, narrativa e critica letteraria: accanto a Sandro Angelucci, Paolo Buzzacconi, Alberto Canfora, Loredana D’Alfonso, Franco De Luca, sono Massimo Chiacchiararellli, Flavio Ermini, Michele Cortellazzo, Nunzia Gionfriddo, Lidia Guerrieri, Hafez Haidar e Daniela Quieti, e ancora Patrizia Stefanelli, Toni Toniato e Vittorio Verducci.

Nella giuria erano anche i Gruppi di lettura delle Biblioteche: B. Comunale di Rocca di Papa (RM), B. della Cartiera Latina “Fabrizio Giucca” (Roma), B. “Luigi Chiarini” della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia (Roma).

Anche grazie a questo importante Premio la cultura sta ritrovando spazio nella quotidianità dei ragazzi che si mostrano sempre più interessati alla scrittura quale forma di comunicazione personale attraverso cui raccontare e raccontarsi.

Silvana Lazzarino

 

SEZIONI DEL PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE “VOCI CITTÀ’ DI ROMA”

A 1 Poesia in italiano a tema libero; A2 – Poesia a tema “VERSO DEL VINO”; A3 –  Poesia  in  dialetto;  A4  –  Poesia  in  metrica  “Nicola  Rizzi”;  B – Libro  Edito di Poesia; C – Racconto breve; D – Narrativa Edita; E – Saggistica Edita. Unitamente alla sezione “Giovani – Borsa di studio “Gaetano Piccolella”.

 

Emozioni senza tempo: successo alla libreria Mangiaparole a Roma

Emozioni senza tempo il recente libro di poesie dell’autrice romana è stato presentato lo scorso 21 settembre 2019 alla libreria Mangiparole. Ad accompagnare la presentazione il video dedicato alle opere dell’artista Patrizia Canola.

Erano presenti all’evento Sabrina Consolini giornalista, critica d’arte, organizzatrice di eventi e Stefania Savino della SaMa edizioni, insegnante, scrittrice e poetessa.

Grande successo per il libro Emozioni senza tempo di Silvana Lazzarino, presentato Roma  lo scorso 21 settembre 2019 presso la libreria Mangiaparole in Via Manlio Capitolino 7/9. Il pubblico entrando in sala non solo è rimasto colpito dalla location dallo stile moderno, ma si è lasciato conquistare dalle immagini dei dipinti dell’artista Patrizia Canola che scorrevano sul monitor ad introdurre nell’atmosfera della serata. E’ di Patrizia Canola l’immagine di copertina del libro di Silvana Lazzarino dove si possono ammirare le “Ortensie” blu scelte dall’autrice perché in esse è racchiuso il vero senso che accompagna l’intera raccolta, legata alla continuità della vita in linea con l’equilibrio di materia e spirito, finito e infinito, propri della Natura e del creato.  Ad introdurre l’evento letterario è stata Lisa Lombardi, che dopo un’ incisiva presentazione inerente l’autrice Silvana Lazzarino e l’artista Patrizia Canola con riferimento all’immagine di copertina delle Ortensie, ha passato la parola a Sandro Angelucci, famoso critico letterario, saggista e raffinato  poeta, che ha tenuto alta l’attenzione del pubblico in sala con la sua presentazione restituendo i contenuti più profondi insiti nelle liriche della poetessa. In esse si parla di emozioni legate al contesto personale nelle proiezioni che derivano dal constatare i molteplici aspetti della Natura che ora rivela, ora nasconde i suoi luoghi fisici e metafisici, finiti e infiniti, e ancora che sviluppa possibili sinergie di pensiero atte a ritrovare quell’armonia dei contrari in cui recuperare l’essenza di ogni essere, perché il senso di ogni evento vicino o lontano è all’origine di tuto nella ciclicità di un tempo sospeso in cui tutto torna al punto di inizio.

Emozioni senza Tempo la presentazione alla libreria Mangiaparole.  Silvana Lazzarino e Sandro Angelucci

Dopo la splendida presentazione di Sandro Angelucci, Lisa Lombardi ha ripreso la parola per intervistare Silvana Lazzarino giornalista pubblicista, che ha risposto con semplicità e disinvoltura alle domande raccontando i suoi interessi tra poesia e arte,  compreso l’intervistare personaggi di successo tra cui la stessa Patrizia Canola. Non solo, ma tra le interviste la poetessa ha accennato anche a quelle da lei rivolte ad autori cinematografici come lo sceneggiatore e regista Marco Tullio Barboni, da qualche anno anche scrittore di successo, e al compositore e Direttore d’orchestra Franco Micalizzi noto per le colonne sonore dei film western, ma soprattutto polizieschi specie degli anni Settanta e Ottanta, da citare le colonne sonora da lui composte per “ Lo chiamavano Trinità” (1970) film western diretto dal padre di Marco Tullio Barboni E.B. Clucher (pseudonimo di Enzo Barboni) e anche per “L’ultima neve di Primavera” (1973) diretto da Raimondo Del Balzo.

Una domanda in particolare ha permesso alla poeta di parlare di come fosse nata la sua idea di dare vita a questo connubio tra poesia e arte a partire da opere di artiste di fama internazionale cui si è ispirata per i suoi versi, con un profondo sguardo alla loro arte basato anche sui suoi studi universitari. Non a caso il suo precedente libro di poesie “La seduzione dell’immagine. Dall’arte ai versi poetici: Alba Gonzales e Patrizia Canola mie muse ispiratrici (ECTL 2017 ) è stato molto apprezzato e di recente lo scorso giugno ha ricevuto il premio assoluto al Concorso Rosse Pergamene del nuovo umanesimo ideato da Anna Manna nota poetessa  e organizzatrice di eventi di ampio respiro.

da six Stefania Savino Silvana Lazzarino  Sabrina Consolini

Silvana Lazzarino si è poi soffermata sulle attività svolte dall’Associazione il Valore del Femminile di cui è Presidente Virginia Vandini sociologa, supervisor trainer counselor ad approccio immaginale, e direttrice della Scuola di Counseling ad orientamento psico-corporeo-Con professionalità e passione, Virginia Vandini insieme al suo staff organizza e svolge corsi, seminari volti a formare figure professionali nel settore del counseling e a dare guide e percorsi per migliorare la propria vita, guardando al benessere interiore.

Si è anche parlato della Lega del Filo d’Oro di cui la poetessa Silvan Lazzarino è sostenitrice da 13 anni: lei stessa ha voluto parlare dei questa notissima Associazione nata nel 1964, impegnata per l’assistenza, la riabilitazione ed il reinserimento nella famiglia e nella società delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali.

Inoltre si è parlato di alcune collaborazioni giornalistiche che l’autrice ha avuto nel passato tra cui Radio Vaticana  (Programma Pagine Fogli) e la rivista bimestrale del Centro Studi CSC “Il Ragazzo Selvaggio” che si occupa del mondo del cinema e della televisione, dei festival con un occhio attendo ai ragazzi sviluppando percorsi educativi e formativi attraverso il cinema.

Ogni lirica da “Macrocosmo” aNotturno”, da “Aspettando l’aurora” a “Paura d’amare”  è racchiuso il pensiero dialogante di un animo che ama esplorare gli orizzonti del creato nella sua interezza, in riferimento al contesto umano, e a quanto svelato e rivelato negli orizzonti di una natura dove tutto è sospeso tra materia e spirito nel suo divenire. Tutto torna e non finisce.

da six Lisa Lombardi Silvana Lazzarino Sandro Angelucci

Silvana Lazzarino con questa raccolta edita di poesie Emozioni senza Tempo’ si è aggiudicata il terzo posto alla 19/a Edizione del Concorso Internazionale Poetico Musicale organizzato dalla Delegazione Provinciale di Lecce del Cenacolo Accademico Europeo Poeti nella Società e inoltre è rientrata nella cinquina dei finalisti per la sezione poesia edita al Premio letterario Internazionale “Voci città di Roma”. organizzato dall’IPLAC Associazione Insieme per la cultura di cui è Presidente Maria Rizzi scrittrice di successo specie per i gialli. La cerimonia di premiazione del Premio “Voci città di Roma” dove saranno svelati i risultati per tutte le sezioni, si svolgerà il 5 ottobre 2019 alle ore 16.00 presso l’Aula Magna della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma (in Via Tuscolana 150).

Grandi applausi alla fine per la poetessa Silvana Lazzarino, la presentatrice e organizzatrice della serata Lisa Lombardi, impeccabile per professionalità e stile e per il critico letterario Sandro Angelucci fine poeta e saggista che ha egregiamente sottolineato i punti salienti dell’opera poetica.

Tra il pubblico si sono distinte Sabrina Consolini giornalista, critica d’arte ed organizzatrice di eventi e ufficio stampa, Stefania Savino, Casa editrice SaMa edizioni, insegante, scrittrice di racconti per bambini e adulti, ma anche poetessa raffinata e sensibile. LE FOTO pubblicate sono di Lorenzo De Poli

 

COMMENTO AL LIBRO DI SILVANA LAZZARINO “EMOZIONI SENZA TEMPO”

a cura di LORENZO DE POLI

Emozioni senza tempo” è il titolo dell’ultima raccolta di poesie della mia amica Silvana Lazzarino. Ancora una volta nei suoi versi si manifesta tutta la dimensione dell’esistenza umana: le armonie, le separazioni, le sintonie e le divisioni. Tutti i volti dell’essere umano si rivelano nel linguaggio universale del Creato, in una relazione armonica tra Uomo e Natura capace di sprigionare una primavera di emozioni.

Cifra costante di questa indagine è l’atemporalità: è lì, nella sospensione del tempo che traspare dalla contemplazione del manto blu di un cielo che va ricercata “una possibile bellezza eterea”. Nel ciclico ripetersi della Natura e nell’unità dei suoi contrari, lo sguardo si fa carico del presente e tutto sembra assumere il giusto peso, la giusta dimensione. Se la nostra anima riesce ad accordarsi al ritmo naturale delle cose, ogni istante è vissuto con pienezza. Ed allora, come cantato da Fossati, “è il tempo che è finalmente”. E così anche il ricordo di un abbraccio caldo e avvolgente, riprendendo le parole della Poetessa, si “dissolve nelle sfumature indefinite/ di un tramonto che non cancella/ l’indelebile ricordo di noi due”.

 

PATRIZIA CANOLA breve nota biografica

Patrizi Canolaa | Vive e opera a Cernusco Lombardone. Incline per sua natura all’espressione artistica, frequenta la Scuola di Arte Pura Applicata a Merate e qui si applica negli studi dell’anatomia, delle proporzioni, del rapporto tra figura e spazio. Apprende le tecniche del disegno e della pittura ad olio. L’approccio iniziale è figurativo e, oltre ad essere dedita alla conoscenza dei vari modi di rappresentazione della figura umana, presta attenzione anche ai temi paesaggistici se questi possono essere pittoricamente interpretati alla maniera degli Impressionisti. Ama dipingere all’aperto a stretto contatto con la natura, prediligendo luoghi a lei vicini e cari come i parchi e le valli della Brianza.

Va pensiero opera di Patrizia Canola presente nel video a lei dedicato durante la presentazione del libro.

Dei fermenti culturali della Brianza ha fatto parte attiva e saranno proprio questi a spingere in avanti la sua ricerca, motivandola a spostarsi da un’intesa con l’immagine di tipo rappresentativo a un’intesa di tipo introspettivo. La figurazione inizia a sbiadirsi e ad allontanarsi dai suoi orizzonti speculativi. Appare, e sensibilmente aumenta giorno dopo giorno, la produzione non figurativa, rivolta a catturare pensieri che hanno una forma oltre la forma sostenuti da colori molto chiari e traslucidi, espressione dello spirito puro.

La sua opera pittorica diventa un campo di battaglia, trasportato su un piano metafisico, dove si disputano prevalentemente due essenziali destini umani: a) la libertà, limitata dalle scelte sofferte ma necessarie; b) il futuro, incerto ma da poter plasmare. Questi sono i leit motiv che in questo momento della sua storia artistica prevalgono nella compagine ispirativa, inducendola a creare luoghi pittorici fortemente interiori e misteriosi. L’attività espositiva conosce così spazi più ampi proiettandosi anche all’estero con grande consenso di pubblico.

 

 

 

 

“Una Ragazza per il Cinema”: grande successo a Formello (RM)

“Una Ragazza per il Cinema”: si è svolta a Formello la finale provinciale di Roma del noto concorso di bellezza

Anche in questa calda estate la bellezza è protagonista con il tanto atteso concorso Una Ragazza per il Cinema, la cui finale provinciale si è svolta lo scorso 9 agosto 2019 a Formello (Roma) presso i Giardini Comunali.

Ideato dai Patron nazionali Antonio Lo Presti e Daniela Eramo, il Concorso nazionale volto a premiare unitamente alla bellezza anche il talento, giunto alla 31° edizione, per questa tappa di Formello ha visto in prima linea come organizzatore Massimo Meschino, Presidente della Mtm Event, responsabile regionale del contest, che grazie alla collaborazione del sindaco Gian Filippo Santi ha garantito il successo della manifestazione.

Cinema Una Ragazza per il Cinemam On stage durante la serata Elisa Pepe Sciarria e Anthony Peth

Il noto presentatore Anthony Peth, fresco del suo recente ritorno in Rai, ha condotto brillantemente la serata affiancato dalla bellissima e giovanissima attrice Elisa Pepè Sciarria, già vincitrice nazionale del concorso nel 2015 e prossimamente mamma, alla sua prima esperienza nei panni di conduttrice. Ad aprire l’evento la cantante Ramona Giusti che durante la serata ha tenuto compagnia al pubblico in vari intermezzi, a più riprese, insieme agli altri cantanti succedutisi on stage: Lomi e Walter Sciortino.

A contendersi le fasce in palio della selezione femminile principale be venti ragazze: Giulia Colacchi, Silvia Terriaca, Martina Genovesi, Veronica Parisi, Ginevra Pianelli , Martina Lombardi, Ines Perrone, Pamela Ferri, Michela Meschini, Chiara Scarlato, Victoria Marrone, Emily Bompadre, Simona Novelli, Valeria Gennari, Giorgia Anzellotti, Aurora Filitti, Suamy Forestieri, Michela Anniballi, Alessandra Veroli e Marianna Pantani. Tutte molto emozionate, si sono sfidate con eleganza e ritmo, per aggiudicarsi le fasce di accesso alla finale regionale Lazio e gli altri titoli in palio per la serata.

Cinema Una ragazza per il cinema. Da sx Miss Formello 2019 con Elisa Pepe Sciarria

Si è svolta anche la 7° selezione dei nuovi concorsi Un Ragazzo per il Cinema ed Un Bambino per il Cinema, a cui hanno potuto partecipare bambini e ragazzi fino ai 35 anni. Tre soltanto invece i ragazzi in gara ( Christian Marrone, Damiano Giudici ed Andrea Bruschi ); un numero consistente invece (ben 35) i bambini che si sono divertiti per accedere alla finale.

A chiusura della lunga diretta sul palco le fasce ufficiali regionali laziali di “Una Ragazza per il Cinema sono state assegnate a Giorgia Anzellotti, Suamy Forestieri, Marianna Pantani, Simona Novelli, Alessandra Veroli e Victoria Marrone; la fascia di Ragazza Città di Formello (ovvero la ragazza più votata della serata) è andata a Ginevra Pianelli che, a sorpresa, ha avuto accesso direttamente alla finale nazionale prevista dal 4 al 9 settembre prossimi a Taormina.

Inoltre fascia di Ragazza Autoscuola Alberto Meoni a Silvia Terriaca; fascia di Ragazza Natura da baciare ad Aurora Filitti; fascia di Ragazza Aob Magazine a Valeria Gennari; fascia di Ragazza BCC a Pamela Ferri (quest’ultima, essendo arrivata seconda nel punteggio finale, si è aggiudicata il titolo di Ragazza per il Cinema provincia di Roma, dal momento che la prima classificata in serata era già detentrice del titolo di Ragazza per il Cinema provincia di Latina). Infine, fascia di Ragazza Peperoncino Che Passione a Giulia ColacchiE’ stata anche consegnata anche la terza fascia ufficiale per il Premio Nazionale La Modella per l’Arte 2019 a Marianna Pantani 43° edizione; si ricorda che il Presidente della MTM EVENTS Massimo Meschino (unico nel centro sud Italia) è stato delegato direttamente dal Dott. Paolo Vassallo, Presidente del Premio.

Cinema Uma ragazza per il Cinema Giovanni Brusatori e da sx Carlotta BOlogni ed Olga Bisera

Il testimone ufficiale per concorrere alla finale di Un Ragazzo per il Cinema è stato consegnato a Christian Marrone; Ragazzo Natura da Baciare è stato insignito Andrea Bruschi; Ragazzo Città di Formello (il più votato della serata) è risultato Damiano Giudici, che ha avuto accesso automaticamente anche alla finale.

Anche per il concorso Un Bambino/a per il Cinema vi sono stati diversi riconoscimenti in palio: vincitori delle fasce ufficiali Maiomouna Ba, Ilaria Danieli, Rudolph Ballazhi, Petra Biancini, Elisa Valentini, Cecilia Angeletti e Michele Ferranti: Bambino/a Natura da Baciare a Filippo Ponti; Bambino/a Aob Magazine a Lorenzo Valente; infine, Bambino/a Città di Formello (il più votato della serata) è risultato Elvis De Gianni.

Il fotografo ufficiale per gli appuntamenti laziali organizzati dalla Mtm Events, Mario Buonanno, ha omaggiato di un suo servizio fotografico la partecipante Michela Anniballi.

I partecipanti Ginevra Pianelli e Damiano Giudici sono stati omaggiati invece di un premio offerto dalla gioielleria Arte Orafa.

Numerosa e qualificata la giuria che ha valutato tutti i concorrenti, a cominciare dall’attore, produttore ed aiuto regista Karis Vassili, dalla produttrice cinematografica Carlotta Bolognini e dall’attrice e scrittrice Olga Bisera, ultima compagna del rimpianto Luciano Martino.

Cinema Una Ragazza per il Cinema Panoramica di palco finale

Altri personaggi dello spettacolo hanno presenziato ed espresso i loro voti: il disturbatore tv Niki Giusino, il presentatore televisivo Carlo Senes, il regista, tecnico di palco e produttore tv Alfonso Stagno, l’attore, doppiatore e regista Giovanni Brusatori. Non sono mancati ad esprimere il loro parere neanche altre tipologie di eccellenze: il parrucchiere dei Vip e talent scout Tony Al Parlamento, Mister Bear Europe 2019 Fabio Cudco. il Professore del conservatorio Santa Cecilia e primo clarinetto dell’orchestra della Rai M° Franco Ferranti, la critica musicale e fashion blogger Author Patty, il giornalista e scrittore Marino Collacciani. A completare la giuria, la dirigente del reparto di psicoterapia dell’ospedale Sant’Andrea di Roma, la Dottoressa Paola Notargiovanni, ed il vivaista dei Vip Germano De Vittori.

Non è maicato un momento dedicato alla solidarietà con una lotteria benefica istantanea per raccogliere fondi da destinare ad un giovane cittadino di Formello malato di leucemia; tutti i fondi raccolti sono stati consegnati direttamente alla famiglia. A fine serata il Sindaco Gianfilippo Santi e gli Assessori Federico Palla ed Ilaria Sgalippa dal palco hanno premiato i tre vincitori del titolo dedicato alla città di Formello. A turno gli altri giurati hanno distribuito tutti gli altri titoli previsti.

I commenti sulla tappa li ha fatti a notte fonda Massimo Meschino: “Oltre ai doverosi ringraziamenti alle istituzioni cittadine che ci hanno ospitato, a tutti i concorrenti in gara, agli sponsor e al meraviglioso pubblico che ha partecipato attivamente fino a notte fonda, i miei complimenti come responsabile regionale del concorso vanno al regista ufficiale nel Lazio, Michele Conidi; al fotografo ufficiale Mario Buonanno; al mio insostituibile collaboratore, Mirko Ferranti, senza il quale non sarebbe stato possibile essere qui”.

I partner regionali del concorso : la filiera Natura da Baciare ed Aob Magazine. Sponsor della serata: Banco di Credito Cooperativo filiale di Formello e Trevignano Romano, pizzeria Al Corso, agenzia funebre Marco Spinucci, autoscuoka Alberto Meoni, impresa Ornita 65 srl, ditta edile Ferranti Costruzioni, gioielleria Arte Orafa, forniture termoidrauliche SI.MA. Srls, ristorante La Pineta da Mazzone, Landi Flor di Matteo Landi, Bar Lai, la ditta Spa Antincendio, Bar Poli e la pasticceria dolciaria Flaminia.

Silvana Lazzarino

 

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http://www.emmegiischia.com/wordpress/claudia-wieser-in-mostra-a-genova-museo-villa-croce/

http://www.emmegiischia.com/wordpress/silvana-lazzarino-premiata/

 

Il Dispari 20190805 – Redazione culturale

Il Dispari 20190805 – Redazione culturale

Il Dispari 20190805

Il Dispari 20190805 – Redazione culturale

Il Dispari 20190805

Editoriale
“Promo uno” di Bruno Mancini – 12ª puntata.

Continuiamo a pubblicare, in anteprima e in ordine alfabetico, tutte le poesie inserite in “Promo uno” che è un’antologia composta da 52 poemi tratti da tutte le raccolte edite da Bruno Mancini: Davanti al tempo (1964); Agli angoli degli occhi (1966); Segni (1988); Sasquatch (2000); La sagra del peccato (2006); Incarto caramelle di uva passita (2007); Non rubate la mia vita (2008); Io fui mortale (2010); La mia vita mai vissuta (2013); Non sono un principe (2014).

Dalla raccolta “Sasquatch”
Intorno a mezzanotte

Intorno a mezzanotte,
magari un’ora prima
nelle notti di giugno,
l’ombra si schiara:
fra neutri e neri
la sua evidenza appare meno netta.

Bislacca
ammanta basilico e gerani,
mentre io mi giro a porgerti un gelato,
a prenderti la mano
tu non ricordi quante volte
vezzosa tra i capelli.

L’ombra mi segue.

Tranquilla
lei non domanda altro
se poi si spande in lungo e in largo
sui nostri petali distratti
dal lento moto specchiato al sole
di chi vagheggia l’eliotropismo.

Sì che non tema – venuta l’alba –
d’essere solo l’ombra di un sigillo,
ed io non sappia – verso il tramonto –
lasciare indietro l’ombra di me stesso,
magari sbircio tra le finestre chiuse
e immagino i segreti di chi tace.

Dalla raccolta “Davanti al tempo”
Io sono tuo silenzio

Io sono tuo silenzio
questa notte mentre
dorme il mare
anima resa gioia.

L’illusione d’essere in un bosco
vagabonda foglia
eccola.

Dalla raccolta “Io fui mortale”
La pozza, ossia l’addio.

L’addio non divora sentimenti,
li esclude
li salva
dal muto servilismo al dio padrone
che strozza le frasi e i desideri,
di lui e di lei con altri nomi
e volti a volte visti in un vetrino,
nel senza senso
dell’accurato incolla e scolla
– modifica e taglia
formatta e salva –
allineati, accartocciati, frammentati
sì come nuovo file – dolorosa custodia –
da spacchettare poi
nella notturna – di lui – deflemmazione.

Perché siamo fuggiti via da noi?

Non è vigliacco chi denuda l’anima
al suono del gong che intima la resa.
La pozza, calma piatta,
leggero fardello per un monade marrano
attenda un altro uomo, io sono Ignazio,
e come nick, oggi mi firmo “Addio”.

Dalla raccolta “Io fui mortale”
Le onde orizzontali

Le onde orizzontali
incredibilmente immobili
nelle tue coppe,
young lady abbarbicata ad una rocca
– non oggi –
tremula al gusto intenso
all’odore impalpabile
al calpestio lontano
del solito sconosciuto;

bizzarre prorompenti
oltre comode fettucce,
young lady perversa nella tua cuffia
– non oggi –
gracchiante “Oh, sì!”
“Ancora ancora.”
alla voce affanno lontano
del solito sconosciuto;

morbidamente accarezzanti
in lungo la tua schiena arcuata,
young lady discinta sul gran pistillo,
– non oggi –
esuberante al lieve dondolio,
al vorticoso affondo
tra le tue labbra,
del solito sconosciuto.
Tu lady
signora dei tuoi tempi
trasformi in jazz la tua monotonia.
Se poi mi chiami:
oscura il lume sul divano
alza i capelli al cielo
abbassa a terra gl’indumenti
socchiudi gli occhi
respira un sogno
dimentica di esistere,

io vengo per cambiare lo spartito.

Promo uno

Il Dispari 20190805

https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/poesia/463431/promo-uno-5/

Il Dispari 20190805

Il Dispari 20190805 – Redazione culturale

Il Dispari 20190805

Il Dispari 20190805

Simbolicamente, la felicità

Etimologicamente la parola felicità è da ricondursi alla radice sanscrita bhu, poi trasformatasi in foe o fe, da cui il greco fyo, cioè: produco, genero, radici del termine fecondo o feto e infine al latino foelix, felix, fecondo, fertile e in senso più ampio, soddisfatto, appagato.

Antoine de Saint Exupery, nel libro Il Piccolo Principe, affermava che “Non si vede bene che con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.”

Le emozioni hanno un ruolo importante ai fini della razionalità.

Nel complesso rapporto fra sentimenti e pensieri la facoltà emozionale guida costantemente con la mente razionale, consentendo il pensiero logico o rendendolo impossibile.

In un certo senso abbiamo due cervelli, due menti e due diversi tipi di intelligenza: quella razionale e quella emotiva.

La felicità in sé è difficile da raggiungere e ancora più difficile da spiegare.

Se volete sperimentare uno stato di benessere, inteso come felicità globale e buona salute, il cervello deve inviare messaggi positivi anziché negativi.

Che cosa significa positivi”?

Deve trattarsi di qualcosa di più che una mera impennata di impulsi piacevoli quando si ha una bella esperienza.

Le cellule hanno bisogno di messaggi positivi per sopravvivere.
Definiamo positivo come valore qualitativo della vita, ciò che vedete, sentite, gustate e toccate: sarà mutevole ma non caotico, vi sarà una tendenza verso il benessere.

Tocca a voi creare e mantenere gli ingredienti del benessere, i comandi per farlo sono dentro di voi. Ognuno elabora diversamente i propri trasmettitori di emozioni.

Il benessere è uno stato in cui l’esperienza, quando viene metabolizzata nel cervello, presenta le seguenti qualità generali: avete la sottile sensazione che tutto vada bene, accettate di stare bene, le nuove esperienze hanno una certa freschezza, assaporate con gioia le nuove situazioni, enfatizzate sempre le possibilità positive, contrastando le implicazioni negative.

Per costruire la magica felicità bisogna che il vostro cervello riceva segnali di calma e appagamento interiore, curiosità, senso di apertura, di sicurezza, sentirsi accettati e amati, freschezza fisica e mentale, fiducia in se stessi, autostima, vigile consapevolezza di sé, assenza di stress e impegno mentale.

State lontani dai conflitti interiori, dalla noia, fatica fisica o mentale, depressione o ansia, rabbia, ostilità, atteggiamento critico verso voi stessi e verso gli altri, lontani dalla confusione, alla larga dal senso di insicurezza, di vaga minaccia, apatia e dubbio.

Il mondo “là fuori” non cambierà finché non cambierà quello “qua dentro”.

Perciò, come diceva Chiara Amirante, “La felicità dipende da come noi decidiamo di vivere tutto ciò di meraviglioso che la natura ci ha regalato”, o come disse Roberto BenigniLa felicità c’è l’abbiamo tutti perché ce l’hanno data quando eravamo piccoli.
Ci è stata regalata, in dote, ed era un regalo così bello che l’abbiamo nascosto, come fanno i cani con l’osso quando lo nascondono.”

Auguro a tutti tanto benessere, pensieri positivi e di toccare la felicità ogni giorno.

Adrina Iftimie Ceroli

Il Dispari 20190805 – Il Dispari 20190805 – Il Dispari 20190805

Il Dispari 20190805 – Redazione culturale

Il Dispari 20190805 – Il Dispari 20190805 – Il Dispari 20190805

Il Dispari 20190805

TWITTERONE

1) Da Ischia L’Arte – DILA è stata tra i principali collaboratori di Vincenzo Caccamo (Presidente dell’Associazione Nuovo Cenacolo della Poesia) per l’organizzazione e la realizzazione della kermesse “Incontriamoci ad Aprilia” che si è svolta il 7 luglio presso la biblioteca Manzù di Aprilia. Liliana Manetti ha partecipato portando il saluto di Il Dispari.
Chiara Pavoni ha letto alcune poesie.
In una delle prossime settimane vi proporremo cronaca e interviste dell’evento.

2) Flora Vona, scrittrice, brava e bella attrice napoletana è una nuova amica dei progetti Made in Ischia voluti dall’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” e, dalle prossime settimane, proporrà recensioni e cronache di eventi artistici campani su questa pagina.
Il suo libro “Irene” (Homo scrivens, pagine 112, euro 14), è stato presentato qualche giorno fa nel foyer del teatro Bellini, quasi a scegliere un ambiente in cui sentirsi a casa, prima di nuotare nel mare aperto della scrittura.

Il Dispari 20190805

Il Dispari 20190805

Il Dispari 20190729 – Redazione culturale

Il Dispari 20190729

Al #BCM19 Bookcity Milano 2019

tre eventi MADE IN ISCHIA by DILA

Il Comitato operativo di Bookcity, coordinato dalla Dott.ssa Elena Puccinelli, ha, infatti, accettati tutti i tre progetti proposti dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” e ne ha fissati luoghi date e di attuazioni.

Il Dispari 20190729

Si inizierà 15/11/19 (ore 16:00) c/o la Sala Musica della Cascina Casottello (Via Fabio Massimo, 19) con il programma “Italia – Africa” (circa 3 ore con la Direzione Artistica di Dalila Boukhalfa e di Angela Maria Tiberi) che sarà, in parte, molto simile ad una kermesse -tipo tribuna artistica, culturale e sociale- durante la quale Enti e Artisti di provenienza internazionale avranno a disposizione un tot di minuti per presentare libri, opere di arti grafiche, musiche ecc. e per illustrare progetti, iniziative, e quant’altro riferibile a rapporti di pace tra noi e i popoli dell’Africa.

Il Dispari 20190729

Si proseguirà il 16/11/19 c/o l’Aula Magna Società d’Incoraggiamento d’Arti e Mestieri  SIAM (via Santa Marta 18, Milano ore 10:30) con il programma “Otto milioni – 2019” (circa 3 ore con la Direzione Artistica di Maria Luisa Neri, Mariapia Ciaghi, Domenico Umbro) consistente in letture di opere poetiche e di prosa, realizzazioni di opere grafiche in estemporanea, ascolto di brani musicali appositamente composti per i nostri eventi da Roberto Prandin, presentazioni di antologie contenenti le opere finaliste delle otto edizioni del premio “Otto milioni”, comunicazioni delle classifiche finali delle opere partecipanti alle sei sezioni del suddetto premio, gratuita distribuzione di molte copie dell’antologia “Magari un’emozione” e dei sette volumi antologici pubblicati per le sette precedenti edizioni del Premio “Otto Milioni” tra cui quelli sponsorizzati dall’Istituto Agostino Lauro, ecc.

Il Dispari 20190729

Il ciclo si chiuderà il 17/11/19 alle ore 14:00, di nuovo c/o la suddetta Aula Magna della SIAM con il programma “Il Sextante, Eudonna, il Dispari, DILA” (circa 2 ore per la Direzione Artistica di Mariapia Ciaghi, Gaetano Di Meglio, Stefano Degli Abbati) che si volgerà attraverso momenti di letture di opere poetiche e di prosa, ascolto di brani musicali appositamente realizzati per i nostri eventi, incontri con autori pubblicati dalla Casa editrice Il Sextante e con giornalisti impegnati nella redazione culturale della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, illustrazione di articoli e protagonisti di IL DISPARI e della rivista Eudonna pubblicata dalla Casa editrice Il Sextante, distribuzione gratuita di molte copie di libri pubblicati da Il Sextante, nonché copie del quotidiano IL DISPARI e del magazine EUDONNA.

Il Dispari 20190729

Ricordando che BOOKCITY MILANO è una manifestazione di eventi voluta dal Comune di Milano e dall’Ass. BookCity Milano (Fondazioni Corriere della Sera, Giangiacomo Feltrinelli, Arnoldo e Alberto Mondadori, Mauri), a cui si è affiancata l’AIE (Ass. It. Editori), con l’AIB (Ass. It. Biblioteche) e l’ALI (Ass. Librai Italiani), sarà bene precisare che:

1) DILA parteciperà al Bookcity 2019 per il quinto anno consecutivo;

2) NESSUNO degli eventi presentati e/o in programma ha mai usufruito di contributi pubblici;

3) TUTTE le proposte di partecipazione provenienti da Associazioni, Enti, Sponsor e Artisti ischitani saranno favorevolmente valutate purché pervengano entro il prossimo 10 Agosto a [email protected]

Come sempre, questa pagina sarà attenta a riferire in anteprima tutte le principali notizie relative a questa importante iniziativa culturale MADE in Ischia by DILA.

Bruno Mancini
Presidente DILA

Il Dispari 20190729

Il Dispari 20190729

Il Dispari 20190729

Il Dispari 20190729

Il Dispari 20190729

Il Dispari 20190729

Il Dispari 20190729

Editoriale
“Promo uno” di Bruno Mancini – 11ª puntata.

Continuiamo a pubblicare, in anteprima e in ordine alfabetico, tutte le poesie inserite in “Promo uno” che è un’antologia composta da 52 poemi tratti da tutte le raccolte edite da Bruno Mancini: Davanti al tempo (1964); Agli angoli degli occhi (1966); Segni (1988); Sasquatch (2000); La sagra del peccato (2006); Incarto caramelle di uva passita (2007); Non rubate la mia vita (2008); Io fui mortale (2010); La mia vita mai vissuta (2013); Non sono un principe (2014).

Dalla raccolta “Erotismo, sì!”
Il brivido più lungo

Ti vedo seduta ogni giorno.
Una mano gingilla tra i riccioli
accarezzandoti la gola.
Il cavalletto attende le curve le tinte le forme.
A volte una coda di auto rallenta il percorso del bus.
Ed io ti guardo fremere per un attimo più lungo.

Ti voglio sdraiata una notte.
Una mano gingilla sul mio petto
accarezzandomi innocente.
Il calice attende le bollicine dello sballo.
A volte un sorriso ferma del tutto il tempo,
ed io ti guardo nuda, prima del brindisi più lungo.

Tunnel dietro la curva.
Un attimo e tu già mostri
avvinto il prima con il dopo.
Il buio mescolerà per noi il sogno e la realtà.
A volte, stavolta, vincente è la passione,
e tu m’inviterai al brivido più lungo.

Dalla raccolta “Davanti al tempo”
Il volo verticale

Il volo verticale di un elicottero
distinguo
il fumo di un battello
si spande innocuo.
Profeta eccomi.
Vicino ai miei bagliori.
Brucio superfici senza suoni
piuttosto che patire suoni di seghe.
Ricordo il crepitio di una mitraglia
sotto gli archi scuri di un portone
addosso ai cani uomini
il piombo dei proiettili.
E le piante pesanti di corpi
ed i fiori sparsi per terra:
quel grido di pianto di bimba.
Mentre c’erano scarpe chiodate.
Ricordo la cella bassa
e il sapore di aria viziata
– alle volte
sporche
ignobili croci
affannano –
il brusio.
Mentre c’erano scarpe chiodate.
Sua madre sporca di sangue
accoccolata
tra luci ed ombre di ferro.
E lì pensammo di bene e di male,
di male di male e di bene.
E poi capimmo
pietà
che, sola, eri triste.

Dalla raccolta “Agli angoli degli occhi”
In un carcere ammazzano un uomo.

L’arco s’apre rotondo
lampade a coppe aeree
sbadigli:
avanza un uomo dal fondo.

Colonne reggono l’arco
passa guardiano
sbadigli:
prende il suo posto di un’ora.

Colonne reggono travi
s’alza e cammina.
Silenzio.

Conta le lampade
passando
pesta le colonne
con forza
misura l’arco
uscendo.

In un carcere ammazzano un uomo.

Dalla raccolta “La mia vita mai vissuta”
Indaco

Nell’ieri oltre il sipario delle nostre solitudini,
– maturità non è peccato –
scioglie il nodo nel mio petto la mano
che sposta da scaffali polverosi qui giù in platea
effluvi di antichi amori.

Oggi, la storia è amara: SPETTRI.
Romanza la mia testa
quest’uomo accanto che bisbiglia:
Andiamo a cena insieme?”.
Il viso ciondolo sulla sua spalla.

Poi tutti in piedi a porgere gli omaggi
– applausi -,
ma lui non chiede il mio permesso
– sfacciato –
nel togliermi gli occhiali
– deciso –
bisbiglia “Bella
– maliardo -.

Odora sesso la mia grotta
– sbandata –
di fronte al suo bastardo sentimento
– testardo -.

Stele sacrale alla lussuria
– avvinta – solo un passo dal delirio
– inappellabile –
è troppo intenso il battito del cuore
– emozionato –
per dirgli “Smettila
tremante -.

Hotel Sigillo, prego” già impone allo chauffeur
aprendo la portiera al mio passaggio.

https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/poesia/463431/promo-uno-5/

Il Dispari 20190729

Il Dispari 20190729

Il Dispari 20190729

Il Dispari 20190729

Il Dispari 20190729

Il Dispari 20190722

Il Dispari 20190722 – Redazione culturale

Editoriale
“Promo uno” di Bruno Mancini – 11ª puntata.

Continuiamo a pubblicare, in anteprima e in ordine alfabetico, tutte le poesie inserite in “Promo uno” che è un’antologia composta da 52 poemi tratti da tutte le raccolte edite da Bruno Mancini: Davanti al tempo (1964); Agli angoli degli occhi (1966); Segni (1988); Sasquatch (2000); La sagra del peccato (2006); Incarto caramelle di uva passita (2007); Non rubate la mia vita (2008); Io fui mortale (2010); La mia vita mai vissuta (2013); Non sono un principe (2014).

Dalla raccolta “La mia vita mai vissuta”
Ignazia – La tempesta

Un altro giorno si allontana,
è vero, ma tornerà
se solo avvolgo il mulinello
dei miei ricordi senza nome
stretti in capitoli numerici.
Passivi segreti serbati da una pass
di sette lettere e di cinque numeri.

Dopo tre mesi avanza una tempesta
sento correnti di aria fresca
lambirmi le caviglie
e vedo, immagino, vedo
legioni di zanzare volare verso ricetto d’alberi
e vado, immagino, vado,
da Lei che mai non fugge in cerca di un riparo.
Ho voglia di nudarmi
uscire per mezzora
a cielo aperto
e poi vociare  a muso duro
“Fulminami, io sono pronto,
colpisci al basso ventre, creando un rombo – tu –
che scuota gli assonnati”.
Soffro dilemma tra luce e buio,
Ignazia – La tempesta.
Avanza e smuove il casco di banane
sospeso alla trave del terrazzo.
Procede, variando ombre
intorno alle pareti della stanza
per l’oscillare dei lampioni sulla strada.
Nemmeno il tempo di capire l’attimo:
fenomeni aumentano d’intensità.
Se solo avessi modo d’incontrarla
“Bagnami!”
“Affrontami!”
“Tu passerai io resto,
oppure sarò vento di tempesta”.
Rimbomba, rombando lontano,
in deviazione verso la valle degli uomini
– ottusi – che non sapevano competere.
Eppure
Cenerentola perse scarpetta di cristallo
in fuga verso casa a mezzanotte
lasciando traccia al principe dei sogni.

Dalla raccolta “La mia vita mai vissuta”
Ignazio – L’incendio

Sortilegio di malefica bellezza,
giovane
mi pose nel frutteto dell’Eden
al bordo discendente
tra folto bosco di pini resinosi
e poche zolle fitte di ciliegi
– nell’ansa del torrente –
carichi di frutti.
Anatema d’insulso guardiano,
vergine
volle ch’io fossi un fermo immagine
complice silenzioso,
per giorni notti ore
– lontano dalla luce –,
delle sue umide ombre scolorite
nel grande slam del verbo voglio.
Nemesi storica mi cantò nel petto,
smisurato
come colpo di doppietta
appena appena un soffio d’esuberanza
mi spinse, le gambe appollaiate,
– segreto aiutami –
in fuga sul ramo di ciliegio,
la bacca tra le labbra.
Troia fattrice delle mie bestemmie,
deflagrazione di foreste,
la folgore che sfregia i tronchi,
Ignazio – L’incendio,
poteva spegnerti con un “Avvampami!”
ridurti miccia candela stoppio
se solo la fiamma non fosse nata cieca.

Il Dispari 20190722 – Redazione culturale

Rassegna stampa Bookcity

Il Dispari 20190722 – Redazione culturale

Il Dispari 20190722 – Redazione culturale

Liliana Manetti intervista il regista e sceneggiatore James La Motta in esclusiva per Il Dispari

Il 29/06, a Roma, nell’elegante location “Interno 4” gestita dalla ballerina, coreografa modella e bravissima attrice di cinema e teatro Chiara Pavoni (lettrice e voce narrante delle Antologie della serie “Otto milioni” realizzate dall’Ass. “Da Ischia L’Arte – DILA”), si è tenuto un evento che ha coinvolto vari artisti e durante il quale è stato rappresentato il monologo del regista, sceneggiatore, attore e doppiatore James La Motta intitolato “L’altra parte di me”.

Il monologo, interpretato magistralmente proprio da Chiara Pavoni, fa parte del più ampio progetto di La Motta “My self”.

Uno spettacolo interattivo che si colloca nella sezione teatro sperimentale e di denuncia.

Contro il femminicidio, la violenza di genere, bullismo e cyberbullismo.

Un progetto che è stato concepito per esortare i giovani alla denuncia di ogni violenza, e che si sta proponendo come scelta didattica per educare i ragazzi nelle scuole.

Il monologo “L’altra parte di me” narra di una donna che spiega quello che avrebbe voluto fare da grande, come se lei stessa ascoltasse la sua “voce bambina”, ed il racconto continua nella direzione della scelta del voler diventare una modella e la descrizione dei soprusi e delle violenze che sono molto comuni in quell’ambiente.

Una piaga dei giorni nostri.

Dal testo di La Motta è stato tratto anche un servizio fotografico che ha visto come protagonista sempre la nostra Chiara Pavoni.
Il fotografo Lorenzo Caramelli ha dato vita agli scatti, mentre del trucco si è occupata Silvia Bastet.

A margine dell’evento abbiamo avuto il piacere di poter porre delle domande al regista.
D: James La Motta cosa le ha fatto scegliere il sociale come direzione portante della sua opera come regista e sceneggiatore?
R: Ormai sono anni che opero in questo campo. Da ragazzo ho lavorato come operatore sociale nei carceri di Nisida e con molte associazioni. Sì, credo che come predisposizione si nasca sensibili e predisposti a donarsi ed io lo faccio attraverso i miei lavori. Non è una scelta, quindi, ma, ripeto, è una predisposizione naturale.

D: Rispetto al cortometraggio intitolato “Abusedchild” c’è da ricordare che è stato presentato fuori concorso alla 74esima mostra del Cinema di Venezia, quindi ha raggiunto un obiettivo molto importante. Durante un’intervista vicino al RedCarpet l’attrice protagonista del corto da lei diretto Anna Soares de Oliveira ha dichiarato che lei l’ha diretta attraverso una preparazione molto importante e rigida. Quando e come è nato questo progetto?
R: Il cortometraggio “Abusedchild” è stato tratto da un monologo chiamato “Abusata” ed è stato girato nel 2007 a Matera durante la notte tra il 22 e 23 agosto, quando io e la Oliveiras abbiamo deciso di girare questo corto e traducendo il testo dall’italiano all’inglese.
Finora ha ottenuto più di cento proiezioni tra le quali la prima a Londra e l’ultima al Senato della Repubblica e si sta tentando di farlo diventare un corto istituzionale.

D: Vuole parlarci del monologo interpretato da Chiara Pavoni, dal titolo “L’altra parte di me”?
R: Il monologo fa sempre parte del progetto “My self”, ma non solo del progetto di cui parlavo prima, bensì anche del musical.
Quindi c’è da specificare che vi sono ben 4 diverse versioni di questo testo che è andato via via crescendo poiché i fruitori principali sono i giovani che sono anche i protagonisti di ogni versione tramite cui si cerca sempre di attrarre la loro attenzione per farli entrare nel vivo del messaggio.
Lo scopo dei corti e dei monologhi è volto, soprattutto, proprio alla sensibilizzazione tra i giovani e nelle scuole, con un intento fortemente sociale.

Liliana Manetti.

Il Dispari 20190722 – Redazione culturale

Il Dispari 20190722 – Redazione culturale

TWITTERONE

1) Si svolgerà dal 13 al 17 novembre il Bookcity 2019 #BCM19,
BOOKCITY MILANO è una manifestazione di eventi individuali, ma anche collettivi (durante la quale vengono promossi incontri, presentazioni, dialoghi, letture ad alta voce, mostre, spettacoli, seminari sulle nuove pratiche di lettura) voluta dal Comune di Milano e dall’Ass. BookCity Milano (Fondazioni Corriere della Sera, Giangiacomo Feltrinelli, Arnoldo e Alberto Mondadori, Mauri), a cui si è affiancata l’AIE (Ass. It. Editori), con l’AIB (Ass. It. Biblioteche) e l’ALI (Ass. Librai Italiani).

Durante le ultime quattro edizioni, l’Ass. “Da Ischia L’Arte – DILA” (unica nel panorama associativo isolano), ha avuto sempre il privilegio di vedere accolti i propri progetti e di vederli realizzati nei più prestigiosi ambienti culturali milanesi (“Teatro Parente” nel 2015 ; Aula Magna della “Società d’incoraggiamento Arti e mestieri SIAM” nel 2016; Auditorium “Museo delle Culture MUDEC” nel 2017; Aula Magna e Galleria Uomini Illustri della SIAM” nel 2018, e Centro Artistico “Mare Culturale” ancora nel 2018).

Quest’anno, in collaborazione con la testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, con la Casa Editrice “Il Sextante” di Mariapia Ciaghi, e con un notevole gruppo di associazioni culturali operanti non solo in Italia, DILA ha presentato ben tre progetti dai titoli “Premio Otto milioni – 2019”, “Il Sextante – Eudonna – Il Dispari – DILA”, “Italia – Africa”.

Nei prossimi giorni, il Comitato operativo di direzione deciderà quali eventi ammettere al programma definitivo coordinato dalla Dott.ssa Elena Puccinelli.

Il Dispari 20190722 – Redazione culturale

DILA

Il Dispari 20190805 – Il Dispari 20190805 – Il Dispari 20190805

 

Il Dispari 20190729 – Redazione culturale

Il Dispari 20190729 – Redazione culturale

Il Dispari 20190729

Il Dispari 20190729

Al #BCM19 Bookcity Milano 2019

tre eventi MADE IN ISCHIA by DILA

Il Comitato operativo di Bookcity, coordinato dalla Dott.ssa Elena Puccinelli, ha, infatti, accettati tutti i tre progetti proposti dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” e ne ha fissati luoghi date e di attuazioni.

Il Dispari 20190729

Si inizierà 15/11/19 (ore 16:00) c/o la Sala Musica della Cascina Casottello (Via Fabio Massimo, 19) con il programma “Italia – Africa” (circa 3 ore con la Direzione Artistica di Dalila Boukhalfa e di Angela Maria Tiberi) che sarà, in parte, molto simile ad una kermesse -tipo tribuna artistica, culturale e sociale- durante la quale Enti e Artisti di provenienza internazionale avranno a disposizione un tot di minuti per presentare libri, opere di arti grafiche, musiche ecc. e per illustrare progetti, iniziative, e quant’altro riferibile a rapporti di pace tra noi e i popoli dell’Africa.

Il Dispari 20190729

Si proseguirà il 16/11/19 c/o l’Aula Magna Società d’Incoraggiamento d’Arti e Mestieri  SIAM (via Santa Marta 18, Milano ore 10:30) con il programma “Otto milioni – 2019” (circa 3 ore con la Direzione Artistica di Maria Luisa Neri, Mariapia Ciaghi, Domenico Umbro) consistente in letture di opere poetiche e di prosa, realizzazioni di opere grafiche in estemporanea, ascolto di brani musicali appositamente composti per i nostri eventi da Roberto Prandin, presentazioni di antologie contenenti le opere finaliste delle otto edizioni del premio “Otto milioni”, comunicazioni delle classifiche finali delle opere partecipanti alle sei sezioni del suddetto premio, gratuita distribuzione di molte copie dell’antologia “Magari un’emozione” e dei sette volumi antologici pubblicati per le sette precedenti edizioni del Premio “Otto Milioni” tra cui quelli sponsorizzati dall’Istituto Agostino Lauro, ecc.

Il Dispari 20190729

Il ciclo si chiuderà il 17/11/19 alle ore 14:00, di nuovo c/o la suddetta Aula Magna della SIAM con il programma “Il Sextante, Eudonna, il Dispari, DILA” (circa 2 ore per la Direzione Artistica di Mariapia Ciaghi, Gaetano Di Meglio, Stefano Degli Abbati) che si volgerà attraverso momenti di letture di opere poetiche e di prosa, ascolto di brani musicali appositamente realizzati per i nostri eventi, incontri con autori pubblicati dalla Casa editrice Il Sextante e con giornalisti impegnati nella redazione culturale della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, illustrazione di articoli e protagonisti di IL DISPARI e della rivista Eudonna pubblicata dalla Casa editrice Il Sextante, distribuzione gratuita di molte copie di libri pubblicati da Il Sextante, nonché copie del quotidiano IL DISPARI e del magazine EUDONNA.

Il Dispari 20190729

Ricordando che BOOKCITY MILANO è una manifestazione di eventi voluta dal Comune di Milano e dall’Ass. BookCity Milano (Fondazioni Corriere della Sera, Giangiacomo Feltrinelli, Arnoldo e Alberto Mondadori, Mauri), a cui si è affiancata l’AIE (Ass. It. Editori), con l’AIB (Ass. It. Biblioteche) e l’ALI (Ass. Librai Italiani), sarà bene precisare che:

1) DILA parteciperà al Bookcity 2019 per il quinto anno consecutivo;

2) NESSUNO degli eventi presentati e/o in programma ha mai usufruito di contributi pubblici;

3) TUTTE le proposte di partecipazione provenienti da Associazioni, Enti, Sponsor e Artisti ischitani saranno favorevolmente valutate purché pervengano entro il prossimo 10 Agosto a [email protected]

Come sempre, questa pagina sarà attenta a riferire in anteprima tutte le principali notizie relative a questa importante iniziativa culturale MADE in Ischia by DILA.

Bruno Mancini
Presidente DILA

Il Dispari 20190729

Il Dispari 20190729

Il Dispari 20190729

Il Dispari 20190729

Il Dispari 20190729

Il Dispari 20190729

Il Dispari 20190729

Editoriale
“Promo uno” di Bruno Mancini – 11ª puntata.

Continuiamo a pubblicare, in anteprima e in ordine alfabetico, tutte le poesie inserite in “Promo uno” che è un’antologia composta da 52 poemi tratti da tutte le raccolte edite da Bruno Mancini: Davanti al tempo (1964); Agli angoli degli occhi (1966); Segni (1988); Sasquatch (2000); La sagra del peccato (2006); Incarto caramelle di uva passita (2007); Non rubate la mia vita (2008); Io fui mortale (2010); La mia vita mai vissuta (2013); Non sono un principe (2014).

Dalla raccolta “Erotismo, sì!”
Il brivido più lungo

Ti vedo seduta ogni giorno.
Una mano gingilla tra i riccioli
accarezzandoti la gola.
Il cavalletto attende le curve le tinte le forme.
A volte una coda di auto rallenta il percorso del bus.
Ed io ti guardo fremere per un attimo più lungo.

Ti voglio sdraiata una notte.
Una mano gingilla sul mio petto
accarezzandomi innocente.
Il calice attende le bollicine dello sballo.
A volte un sorriso ferma del tutto il tempo,
ed io ti guardo nuda, prima del brindisi più lungo.

Tunnel dietro la curva.
Un attimo e tu già mostri
avvinto il prima con il dopo.
Il buio mescolerà per noi il sogno e la realtà.
A volte, stavolta, vincente è la passione,
e tu m’inviterai al brivido più lungo.

Dalla raccolta “Davanti al tempo”
Il volo verticale

Il volo verticale di un elicottero
distinguo
il fumo di un battello
si spande innocuo.
Profeta eccomi.
Vicino ai miei bagliori.
Brucio superfici senza suoni
piuttosto che patire suoni di seghe.
Ricordo il crepitio di una mitraglia
sotto gli archi scuri di un portone
addosso ai cani uomini
il piombo dei proiettili.
E le piante pesanti di corpi
ed i fiori sparsi per terra:
quel grido di pianto di bimba.
Mentre c’erano scarpe chiodate.
Ricordo la cella bassa
e il sapore di aria viziata
– alle volte
sporche
ignobili croci
affannano –
il brusio.
Mentre c’erano scarpe chiodate.
Sua madre sporca di sangue
accoccolata
tra luci ed ombre di ferro.
E lì pensammo di bene e di male,
di male di male e di bene.
E poi capimmo
pietà
che, sola, eri triste.

Dalla raccolta “Agli angoli degli occhi”
In un carcere ammazzano un uomo.

L’arco s’apre rotondo
lampade a coppe aeree
sbadigli:
avanza un uomo dal fondo.

Colonne reggono l’arco
passa guardiano
sbadigli:
prende il suo posto di un’ora.

Colonne reggono travi
s’alza e cammina.
Silenzio.

Conta le lampade
passando
pesta le colonne
con forza
misura l’arco
uscendo.

In un carcere ammazzano un uomo.

Dalla raccolta “La mia vita mai vissuta”
Indaco

Nell’ieri oltre il sipario delle nostre solitudini,
– maturità non è peccato –
scioglie il nodo nel mio petto la mano
che sposta da scaffali polverosi qui giù in platea
effluvi di antichi amori.

Oggi, la storia è amara: SPETTRI.
Romanza la mia testa
quest’uomo accanto che bisbiglia:
Andiamo a cena insieme?”.
Il viso ciondolo sulla sua spalla.

Poi tutti in piedi a porgere gli omaggi
– applausi -,
ma lui non chiede il mio permesso
– sfacciato –
nel togliermi gli occhiali
– deciso –
bisbiglia “Bella
– maliardo -.

Odora sesso la mia grotta
– sbandata –
di fronte al suo bastardo sentimento
– testardo -.

Stele sacrale alla lussuria
– avvinta – solo un passo dal delirio
– inappellabile –
è troppo intenso il battito del cuore
– emozionato –
per dirgli “Smettila
tremante -.

Hotel Sigillo, prego” già impone allo chauffeur
aprendo la portiera al mio passaggio.

https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/poesia/463431/promo-uno-5/

Il Dispari 20190729

Il Dispari 20190729

Il Dispari 20190729

Il Dispari 20190729

Il Dispari 20190729

Il Dispari 20190722

Il Dispari 20190722 – Redazione culturale

Editoriale
“Promo uno” di Bruno Mancini – 11ª puntata.

Continuiamo a pubblicare, in anteprima e in ordine alfabetico, tutte le poesie inserite in “Promo uno” che è un’antologia composta da 52 poemi tratti da tutte le raccolte edite da Bruno Mancini: Davanti al tempo (1964); Agli angoli degli occhi (1966); Segni (1988); Sasquatch (2000); La sagra del peccato (2006); Incarto caramelle di uva passita (2007); Non rubate la mia vita (2008); Io fui mortale (2010); La mia vita mai vissuta (2013); Non sono un principe (2014).

Dalla raccolta “La mia vita mai vissuta”
Ignazia – La tempesta

Un altro giorno si allontana,
è vero, ma tornerà
se solo avvolgo il mulinello
dei miei ricordi senza nome
stretti in capitoli numerici.
Passivi segreti serbati da una pass
di sette lettere e di cinque numeri.

Dopo tre mesi avanza una tempesta
sento correnti di aria fresca
lambirmi le caviglie
e vedo, immagino, vedo
legioni di zanzare volare verso ricetto d’alberi
e vado, immagino, vado,
da Lei che mai non fugge in cerca di un riparo.
Ho voglia di nudarmi
uscire per mezzora
a cielo aperto
e poi vociare  a muso duro
“Fulminami, io sono pronto,
colpisci al basso ventre, creando un rombo – tu –
che scuota gli assonnati”.
Soffro dilemma tra luce e buio,
Ignazia – La tempesta.
Avanza e smuove il casco di banane
sospeso alla trave del terrazzo.
Procede, variando ombre
intorno alle pareti della stanza
per l’oscillare dei lampioni sulla strada.
Nemmeno il tempo di capire l’attimo:
fenomeni aumentano d’intensità.
Se solo avessi modo d’incontrarla
“Bagnami!”
“Affrontami!”
“Tu passerai io resto,
oppure sarò vento di tempesta”.
Rimbomba, rombando lontano,
in deviazione verso la valle degli uomini
– ottusi – che non sapevano competere.
Eppure
Cenerentola perse scarpetta di cristallo
in fuga verso casa a mezzanotte
lasciando traccia al principe dei sogni.

Dalla raccolta “La mia vita mai vissuta”
Ignazio – L’incendio

Sortilegio di malefica bellezza,
giovane
mi pose nel frutteto dell’Eden
al bordo discendente
tra folto bosco di pini resinosi
e poche zolle fitte di ciliegi
– nell’ansa del torrente –
carichi di frutti.
Anatema d’insulso guardiano,
vergine
volle ch’io fossi un fermo immagine
complice silenzioso,
per giorni notti ore
– lontano dalla luce –,
delle sue umide ombre scolorite
nel grande slam del verbo voglio.
Nemesi storica mi cantò nel petto,
smisurato
come colpo di doppietta
appena appena un soffio d’esuberanza
mi spinse, le gambe appollaiate,
– segreto aiutami –
in fuga sul ramo di ciliegio,
la bacca tra le labbra.
Troia fattrice delle mie bestemmie,
deflagrazione di foreste,
la folgore che sfregia i tronchi,
Ignazio – L’incendio,
poteva spegnerti con un “Avvampami!”
ridurti miccia candela stoppio
se solo la fiamma non fosse nata cieca.

Il Dispari 20190722 – Redazione culturale

Rassegna stampa Bookcity

Il Dispari 20190722 – Redazione culturale

Il Dispari 20190722 – Redazione culturale

Liliana Manetti intervista il regista e sceneggiatore James La Motta in esclusiva per Il Dispari

Il 29/06, a Roma, nell’elegante location “Interno 4” gestita dalla ballerina, coreografa modella e bravissima attrice di cinema e teatro Chiara Pavoni (lettrice e voce narrante delle Antologie della serie “Otto milioni” realizzate dall’Ass. “Da Ischia L’Arte – DILA”), si è tenuto un evento che ha coinvolto vari artisti e durante il quale è stato rappresentato il monologo del regista, sceneggiatore, attore e doppiatore James La Motta intitolato “L’altra parte di me”.

Il monologo, interpretato magistralmente proprio da Chiara Pavoni, fa parte del più ampio progetto di La Motta “My self”.

Uno spettacolo interattivo che si colloca nella sezione teatro sperimentale e di denuncia.

Contro il femminicidio, la violenza di genere, bullismo e cyberbullismo.

Un progetto che è stato concepito per esortare i giovani alla denuncia di ogni violenza, e che si sta proponendo come scelta didattica per educare i ragazzi nelle scuole.

Il monologo “L’altra parte di me” narra di una donna che spiega quello che avrebbe voluto fare da grande, come se lei stessa ascoltasse la sua “voce bambina”, ed il racconto continua nella direzione della scelta del voler diventare una modella e la descrizione dei soprusi e delle violenze che sono molto comuni in quell’ambiente.

Una piaga dei giorni nostri.

Dal testo di La Motta è stato tratto anche un servizio fotografico che ha visto come protagonista sempre la nostra Chiara Pavoni.
Il fotografo Lorenzo Caramelli ha dato vita agli scatti, mentre del trucco si è occupata Silvia Bastet.

A margine dell’evento abbiamo avuto il piacere di poter porre delle domande al regista.
D: James La Motta cosa le ha fatto scegliere il sociale come direzione portante della sua opera come regista e sceneggiatore?
R: Ormai sono anni che opero in questo campo. Da ragazzo ho lavorato come operatore sociale nei carceri di Nisida e con molte associazioni. Sì, credo che come predisposizione si nasca sensibili e predisposti a donarsi ed io lo faccio attraverso i miei lavori. Non è una scelta, quindi, ma, ripeto, è una predisposizione naturale.

D: Rispetto al cortometraggio intitolato “Abusedchild” c’è da ricordare che è stato presentato fuori concorso alla 74esima mostra del Cinema di Venezia, quindi ha raggiunto un obiettivo molto importante. Durante un’intervista vicino al RedCarpet l’attrice protagonista del corto da lei diretto Anna Soares de Oliveira ha dichiarato che lei l’ha diretta attraverso una preparazione molto importante e rigida. Quando e come è nato questo progetto?
R: Il cortometraggio “Abusedchild” è stato tratto da un monologo chiamato “Abusata” ed è stato girato nel 2007 a Matera durante la notte tra il 22 e 23 agosto, quando io e la Oliveiras abbiamo deciso di girare questo corto e traducendo il testo dall’italiano all’inglese.
Finora ha ottenuto più di cento proiezioni tra le quali la prima a Londra e l’ultima al Senato della Repubblica e si sta tentando di farlo diventare un corto istituzionale.

D: Vuole parlarci del monologo interpretato da Chiara Pavoni, dal titolo “L’altra parte di me”?
R: Il monologo fa sempre parte del progetto “My self”, ma non solo del progetto di cui parlavo prima, bensì anche del musical.
Quindi c’è da specificare che vi sono ben 4 diverse versioni di questo testo che è andato via via crescendo poiché i fruitori principali sono i giovani che sono anche i protagonisti di ogni versione tramite cui si cerca sempre di attrarre la loro attenzione per farli entrare nel vivo del messaggio.
Lo scopo dei corti e dei monologhi è volto, soprattutto, proprio alla sensibilizzazione tra i giovani e nelle scuole, con un intento fortemente sociale.

Liliana Manetti.

Il Dispari 20190722 – Redazione culturale

Il Dispari 20190722 – Redazione culturale

TWITTERONE

1) Si svolgerà dal 13 al 17 novembre il Bookcity 2019 #BCM19,
BOOKCITY MILANO è una manifestazione di eventi individuali, ma anche collettivi (durante la quale vengono promossi incontri, presentazioni, dialoghi, letture ad alta voce, mostre, spettacoli, seminari sulle nuove pratiche di lettura) voluta dal Comune di Milano e dall’Ass. BookCity Milano (Fondazioni Corriere della Sera, Giangiacomo Feltrinelli, Arnoldo e Alberto Mondadori, Mauri), a cui si è affiancata l’AIE (Ass. It. Editori), con l’AIB (Ass. It. Biblioteche) e l’ALI (Ass. Librai Italiani).

Durante le ultime quattro edizioni, l’Ass. “Da Ischia L’Arte – DILA” (unica nel panorama associativo isolano), ha avuto sempre il privilegio di vedere accolti i propri progetti e di vederli realizzati nei più prestigiosi ambienti culturali milanesi (“Teatro Parente” nel 2015 ; Aula Magna della “Società d’incoraggiamento Arti e mestieri SIAM” nel 2016; Auditorium “Museo delle Culture MUDEC” nel 2017; Aula Magna e Galleria Uomini Illustri della SIAM” nel 2018, e Centro Artistico “Mare Culturale” ancora nel 2018).

Quest’anno, in collaborazione con la testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, con la Casa Editrice “Il Sextante” di Mariapia Ciaghi, e con un notevole gruppo di associazioni culturali operanti non solo in Italia, DILA ha presentato ben tre progetti dai titoli “Premio Otto milioni – 2019”, “Il Sextante – Eudonna – Il Dispari – DILA”, “Italia – Africa”.

Nei prossimi giorni, il Comitato operativo di direzione deciderà quali eventi ammettere al programma definitivo coordinato dalla Dott.ssa Elena Puccinelli.

Il Dispari 20190722 – Redazione culturale

Il Dispari 20190715 – Redazione culturale

Il Dispari 20190715

Il Dispari 20190715 – Redazione culturale

Editoriale

“Promo uno” di Bruno Mancini – decima puntata.

Continuiamo a pubblicare, in anteprima e in ordine alfabetico, tutte le poesie inserite in “Promo uno” che è un’antologia composta da 52 poemi tratti da tutte le raccolte edite da Bruno Mancini: Davanti al tempo (1964); Agli angoli degli occhi (1966); Segni (1988); Sasquatch (2000); La sagra del peccato (2006); Incarto caramelle di uva passita (2007); Non rubate la mia vita (2008); Io fui mortale (2010); La mia vita mai vissuta (2013); Non sono un principe (2014).

Dalla raccolta “Io fui mortale”
Giovane Apache

Scriverò di te innocente – giovane Apache –
dalla lunga chioma di grappoli
di grappoli d’uva rossigna,
tra le fiamme dei tronchi
dei tronchi ardenti sfavillanti
una notte di cielo deserto,
deserto, nel cuore del deserto.

Penserò alla tua malinconia – giovane Apache –
d’attesa e di passioni con occhi memorie
memorie affastellate,
sopra i fumi dei tronchi
dei tronchi assopiti
nelle notti di cielo deserto,
deserto, come il cuore del deserto.

Amerò gli sguardi squillanti – giovane Apache –
per la felice follia di silenziosi sorrisi
sorrisi all’ombra di tante chimere,
dentro ai profumi dei tronchi
dei tronchi spenti dalla mia ombra
ogni notte di cielo deserto,
deserta, più del cuore del deserto.

Il Dispari 20190715 – Redazione culturale

Il Dispari 20190715 – Redazione culturale

Il Dispari 20190715 – Redazione culturale

Il Dispari 20190715 – Redazione culturale

Simbolicamente l’azzurro

Fra tutti i colori, l’azzurro è il più profondo a tal punto che lo sguardo può penetrare dentro senza nessun ostacolo per perdersi dopo nella sua immensità.

È il colore senza materia, visto che la natura non lo svela direttamente ma come una composizione di trasparenze, come un vuoto accumulato, un vuoto dell’aria, dell’acqua, del cristallo o del diamante.

L’azzurro è freddo nella sua assoluta essenza pura, al di fuori del vuoto totale del bianco assoluto.

Da queste fondamentali qualità dipende l’assemblaggio delle sue funzioni simboliche.

Applicato su di un oggetto, il colore azzurro alleggerisce la sua forma, la schiude e la apre.

Una superficie azzurra perde il significato di superficie, un muro azzurro smette di essere un semplice muro.

I movimenti e i suoni, ma anche le forme spariscono nell’azzurro.

L’azzurro è un sentiero dell’infinito in cui il reale si trasforma in immaginario.

Non è che rappresenta il colore dell’uccello della felicità, azzurro inaccessibile però così vicino?

Entrare nell’azzurro somiglia quasi al passaggio di Alice dal Paese delle Meraviglie, all’altra parte dello specchio.

L’azzurro chiaro è il colore della reverenza; quando si scurisce diventa la via del sogno.

Il nostro conscio fa spazio poco a poco al inconscio nello stesso modo in cui la luce del giorno diventa senza rendersi conto, la luce azzurra della notte.

Il suo cromatismo appartiene al dominio dell’irreale o surreale, statico e in grado di rispondere alle contraddizioni e alle alternanze che riflette nella vita umana.

Per un pittore come Kandinsky, l’azzurro è un movimento per allontanare l’essere ed è, altrettanto, un movimento orchestrato soltanto verso il proprio centro, che attira comunque l’umano verso l’infinito e risveglia il desiderio di purificazione e la sete di sovrannaturale.

Gli egizi consideravano l’azzurro il colore della verità.
L’espressione sangue blu è spiegata da P. G. Villneuve Saint- Georges in questo modo:
Nel medio evo, bestemmiare era un peccato mortale. La plebe non osava farlo, invece gli aristocratici non riuscivano ad abbandonare il vizio finché, un giorno, un gesuita che stava nelle grazie del re proibì a tutti di maledire il Creatore. Alla fine, la classe superiore e il clero riuscirono a sostituire il nome del Signore con Blu, per esempio invece di dire “Per la morte di Dio”, si diceva “Dio blu”, oppure per dire “Per il sangue di Dio” si usava dire “Per il sangue blu.” Così la servitù memorizzò la parola sangue blu, come appartenente esclusivamente agli aristocratici.

L’azzurro e il bianco sono i colori della Vergine Maria, esprimendo il distacco da questo mondo verso il celeste dell’aldilà.

Mi limito a raccomandarvi di godere del cielo, degli occhi azzurri, della pace offerta da esso e oltretutto del mare blu, decantato da artisti in tante forme, canzoni, parole, quadri, abiti, chiese e altre fantastiche bellezze.

Adriana Iftimie Ceroli

Il Dispari 20190715 – Redazione culturale

Il Dispari 20190715 – Redazione culturale

La poesia di Silvana Lazzarino,

sul podio del Premio Letterario

Nazionale Sabrina Savino.

Il Premio Letterario Nazionale “Sabrina Savino” (insegnante innamorata del suo lavoro che ha sempre svolto con professionalità e passione) intende valorizzare la scrittura quale strumento privilegiato per ascoltarsi e farsi ascoltare.

Presidente del Premio Patrizia Magnante, Presidente di Giuria Tiziana Lafranceschina, Membri della Giuia Barbara Di Mambro, Silvia Mendico, Michela Pietropaolo e Sabrina Consolini.

Di seguito i tre classificati per ciascuna delle due sezioni.

Per il Racconto si sono classificati al primo posto LAURA MARCUCCISora Rosa”, al secondo posto LIVIA CATTANSofia e il tocco della medusa” e al terzo posto TERESA SICOLII cancelli”.

Per la Poesia primo classificato SEBASTIANO GIRLANDOQuesto è il mio Natale”, seconda classificata SILVANA LAZZARINODove sussurra il vento” e terza classificata ILARIA GENOVESIA mia nonna”.

Menzioni speciali sono state assegnate a CLELIA SALZANO per la poesia “Muro d’edera” e ad ANDREA GIOSTRA per il racconto “Louis Vuitton”.

Silvana Lazzarino, laureata in Lettere con indirizzo Musica e Spettacolo alla “Sapienza” di Roma, con corso post laurea di perfezionamento a Scienze della comunicazione, è giornalista pubblicista e impiegata nella Pubblica amministrazione.

In un commento a questa poesia troviamo scritto che lei, Silvana Lazzarino, “… ha voluto sintetizzare le sensazioni scaturite dall’armonia di forme e colori con cui l’artista di fama internazionale UemonIkeda, restituisce un nuovo sguardo sulla Natura e sui luoghi in cui recuperare il fascino del sogno, del mistero, ma soprattutto l’autenticità di un legame originario con le proprie emozioni a partire dalle visioni fisiche e metafisiche tipiche degli spazi naturali che circondano l’uomo.

Nella poesia si profila l’idea della continuità di un tempo che non esiste, un tempo senza tempo in cui ridefinire pensieri e azioni proiettate verso la riscoperta di sé e di un nuovo legame con quanto c’è intorno, a partire dai sussurri del vento che conduce lontano lungo il viaggio interiore dove è il continuo divenire delle emozioni, per non spegnersi.

Un viaggio di speranza nella sinfonia della vita che ritorna.

UemonIkeda ha esposto a Palazzo Braschi a Roma, e per due volte (2000 e 2005) al Museo laboratorio di arte contemporanea dell’Università La Sapienza di Roma presentando due personali UemonIkeda- Acrobazia.

Tra le diverse installazioni esposte citiamo “Filo di Arianna” in piazza Trilussa a Roma e quella da lui realizzata per la riapertura del Giardino pensile di Palazzo Reale di Napoli

La Poesia di Silvana Lazzarino ispirata all’opera di UemonIkeda

Dove sussurra il vento

Verso quel principio
dove sussurra il vento,
dove rinasce il verde di prati rigogliosi
mentre il sole domina l’orizzonte,
dove le stelle fanno da soffitto
a “stanze” di primaverili ricordi
conduce l’abbraccio
di una natura ancora intatta
in cui semplicità e complessità,
principio e fine
coincidono.
È lo scoccare
del tempo
oltre la riscoperta di sé:
un viaggio interiore
che rivela il continuo divenire
delle emozioni
sospese in un tempo senza tempo
a desiderare l’assoluto.

Link blog di UemonIkeda con la poesia in originale e in francese http://uemonikeda.blogspot.com/

Il Dispari 20190729

DILA

 

Premio Otto Milioni 2019 – Bookcity DILA

Premio Otto Milioni 2019 – Bookcity DILA

Collaborazione aperta a TUTTI i membri del gruppo fb LENOIS, a TUTTE le associazioni culturali, a TUTTI gli Artisti di TUTTE le Nazioni impegnati per TUTTE le Arti.

INFO: Cell. 3914830355 (tutti i giorni dalle 14 alle 23)
[email protected]

Premio Otto Milioni 2019 – Bookcity DILA

Premio Otto Milioni 2019

Premio Otto Milioni 2019 - Bookcity DILA

Aula Magna “Società d’Incoraggiamento d’Arti e Mestieri – SIAM”, Via Santa Marta 18, Milano

16 novembre 2019 ore 10.30

Progetto soggetto a cambiamenti fino al giorno 9 Settembre 2019

TITOLO DELL’EVENTO:

Premio Otto milioni 2019

DIREZIONE:

Bruno Mancini, Mariapia Ciaghi, Domenico Umbro, Maria Luisa Neri.

NOMI DEI PROTAGONISTI:

Autori ed Artisti presenti nell’Antologia “Magari un’emozione!”

AUTORI E PRESENTATORI:

Bruno Mancini, Mariapia Ciaghi, Domenico Umbro, Adriana Iftimie Ceroli, Maria Luisa Neri.

DESCRIZIONE DELL’EVENTO:

Momenti di cultura consistenti in letture di opere poetiche e di prosa, realizzazioni di opere grafiche in estemporanea, ascolto di brani musicali appositamente composti per i nostri eventi.

Presenteremo le antologie contenenti alcune opere finaliste delle otto edizioni del premio “Otto milioni”, compresa “Magari un’emozione!” nella quale sono pubblicate poesie, opere grafiche, recensioni, racconti, e testi di canzoni finaliste delle sei sezioni della ottava edizione del Premio “Otto milioni” 2019.

Comunicheremo le classifiche finali delle opere partecipanti alle sei sezioni del suddetto premio.

Sarà data lettura delle opere finaliste.

Saranno proiettati nostri video delle precedenti edizioni di Bookcity già trasmessi da alcune emittenti televisive.

Saranno distribuite gratuitamente molte copie dell’antologia “Magari un’emozione” e dei sette volumi antologici pubblicati per le sette precedenti edizioni del Premio “Otto Milioni”.

LIBRI DEI QUALI SI PARLA:

“Magari un’emozione!” Antologia AAVV non solo poetica a cura di Bruno Mancini- Il Sextante (ISBN non ancora assegnato) “Una pagina, un’emozione” Antologia AAVV a cura di Bruno Mancini e di Roberta Panizza- Il Sextante (ISBN 978-99-97708-19-3); “Penne Note Matite” Antologia AAVV a cura di Bruno Mancini e di Roberta Panizza- Il Sextante (ISBN 978-88-97708-11-7);  “Otto milioni 2016” Antologia AAVV a cura di Bruno Mancini e di Roberta Panizza- LITHO Commerciale (ISBN 978-1-326-61115-6); “Da Ischia L’Arte” Antologia AAVV a cura di Bruno Mancini e di Roberta Panizza – LITHO Commerciale (ISBN 978-1-326-40281-5); “Mare Monti Mare” Antologia AAVV a cura di Bruno Mancini e di Roberta Panizza- Un Altro punto di vista ETER srl (ISBN 978-88-95915-04-3); “Da Ischia sempre poesia” Antologia AAVV a cura di Bruno Mancini e di Roberta Panizza- Lulu.com (ISBN 978-1-291-45770-4); “Otto milioni” Antologia AAVV a cura di Bruno Mancini e di Roberta Panizza- Lulu.com (ISBN 978-1-291-01396-2).

TIPOLOGIA DELL’EVENTO:

Incontro, reading, premiazione, concerto, estemporanea pittura.

DURATA:

Questo evento durerà circa tre ore.

Roberto Prandin ha confermata la sua presenza

Premio Otto Milioni 2019Aula Magna “Società d'Incoraggiamento d'Arti e Mestieri - SIAM", Via Santa Marta 18, Milano

“Italia – Africa”Sala Musica Cascina Casottello, Via Fabio Massimo 19, Milano – 15 novembre 2019 ore 16.00

“Il Sextante, Eudonna, Il Dispari, DILA” – Aula Magna “Società d’Incoraggiamento d’Arti e Mestieri – SIAM”, Via Santa Marta 18, Milano – 17 novembre 2019 ore 14.00

Bookcity 2019

#BCM19 – incontro di presentazione | 26 marzo ore 10.00 Palazzo Reale

Premio Otto Milioni 2019Aula Magna “Società d'Incoraggiamento d'Arti e Mestieri - SIAM", Via Santa Marta 18, Milano

BOOKCITY MILANO – Presentazione edizione 2019: 13-17 novembre

Milano 26 Marzo 2019

Dal 13 al 17 novembre 2019 si terrà l’ottava edizione di BOOKCITY MILANO, manifestazione dedicata al libro, alla lettura e dislocata in diversi spazi della città metropolitana, che fin dalla prima edizione ha registrato una straordinaria partecipazione di pubblico.

È promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e dall’Associazione BOOKCITY MILANO, fondata da Fondazione Corriere della Sera, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Fondazione ArnoldoeAlberto Mondadori e Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri.

Il 26 marzo, alle ore 10, nella Sala Conferenze di Palazzo Reale, si sono riuniti, insieme al Comitato Promotore e alla Direzione organizzativa, i rappresentanti del mondo editoriale, librario, scolastico e bibliotecario e delle istituzioni culturali, per condividere tempistiche e specificità della nuova edizione in termini di idee, progetti e linee.

BOOKCITY MILANO conferma il suo carattere di manifestazione aperta, diffusa, inclusiva, presente in tutto il territorio urbano e metropolitano, largamente partecipata.

Nel 2018 oltre 1.400 eventi hanno preso vita in quasi 400 luoghi, con oltre 3.000 ospiti sui palchi e con il supporto di 500 volontari.

BOOKCITY MILANO: teatri, musei, scuole, università, palazzi storici, librerie, circoli e associazioni culturali, spazi pubblici ma anche case private e negozi testimoniano il loro amore per il libro e la lettura ospitando incontri, dialoghi, spettacoli, mostre, eventi le cui caratteristiche sono affidate alle scelte di chi ospita ed è ospitato.

Le categorie più rappresentate nelle edizioni precedenti di BOOKCITY MILANO sono state i centri di aggregazione, le biblioteche, le librerie, i negozi, i bar, i teatri, le scuole, le università, i centri di formazione, i luoghi pubblici.

I tipi di attività coinvolte sono stati: la filiera del libro (28%), altre filiere culturali (16%), gli enti formativi (12%), le imprese e associazioni professionali (19%), le attività pubbliche, sociali e religiose (25%).

Ad oggi sono stati inoltre attivati complessivamente 69 quartieri e sono stati coinvolti nella Grande Milano 72 su 135 Comuni.

BOOKCITY MILANO coinvolge l’intera filiera del libro: editori grandi e piccoli, librai, bibliotecari, autori, traduttori, grafici, illustratori, blogger, studenti, professori, lettori occasionali o forti, di ogni età, così come chi alla lettura è stato sinora estraneo.

BOOKCITY MILANO è ogni anno aperta a nuove adesioni e manifestazioni di interesse e si pone come momento di offerta di sapere, di informazione e come occasione di partecipazione critica.

19 aprile 2019 termine ultimo per segnalare sedi disponibili a ospitare manifestazioni di BOOKCITY MILANO.

BOOKCITY MILANO 2019 si articolerà dal 13 al 17 novembre in cinque giornate, il primo giorno con la serata di apertura (13 novembre), a cui seguirà una giornata dedicata alle scuole e all’università (14 novembre). Il cuore di BOOKCITY MILANO sarà come di consueto il Castello Sforzesco a cui si affiancheranno diversi poli tematici: Il mondo delle idee, Il tempo è libero, Passato e presente, Il lavoro e il futuro, Il libro della natura, Milano e le città, Ricorrenze e ricorrenze, Mestieri del libro, Lo spettacolo, Le grandi storie, Lo sguardo, Bambini & Young.

L’edizione 2019 sarà anche l’occasione per un focus su “Afriche”, come testimonianza dell’importanza e della vivacità delle letterature e delle culture africane.

BOOKCITY MILANO, oltre alla manifestazione che si terrà dal 13 al 17 novembre 2019, prevede attività di promozione della lettura durante tutto l’arco dell’anno, come il progetto per le scuole, realizzato in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia e che dà continuità alle strategie culturali del Comitato Promotore, e la collaborazione con il Salone Internazionale del libro di Torino, con la Milanesiana e con altre iniziative culturali.

L’associazione BOOKCITY MILANO è presieduta da Piergaetano Marchetti e diretta da un Consiglio di indirizzo di cui fanno parte Carlo Feltrinelli, Luca Formenton, Piergaetano Marchetti e Achille Mauri.
La presidenza per l’edizione 2019 è stata affidata a Piergaetano Marchetti.

Ai lavori dell’Associazione partecipa, in rappresentanza del Comune di Milano, l’Assessore alla Cultura Filippo Del Corno.

Premio Otto Milioni 2019Aula Magna “Società d'Incoraggiamento d'Arti e Mestieri - SIAM", Via Santa Marta 18, Milano

EXPO – Bookcity 2016
DILA

Il Sextante Eudonna Il Dispari DILA – Bookcity 2019 DILA

Il Sextante Eudonna Il Dispari DILA – Bookcity 2019 DILA

Il Sextante Eudonna Il Dispari DILA

Collaborazione aperta a TUTTI i membri del gruppo fb LENOIS, a TUTTE le associazioni culturali, a TUTTI gli Artisti di TUTTE le Nazioni impegnati per TUTTE le Arti letterarie.

INFO: Cell. 3914830355 (tutti i giorni dalle 14 alle 23) [email protected]

Il Sextante Eudonna Il Dispari DILA – Bookcity 2019 DILA

Il Sextante Eudonna Il Dispari DILAIl Sextante Eudonna

Il Sextante Eudonna Il Dispari DILA

Il Sextante Eudonna

Il Sextante Eudonna Il Dispari DILA

Il Sextante Eudonna

Il Sextante Eudonna Il Dispari DILA

Aula Magna “Società d’Incoraggiamento d’Arti e Mestieri – SIAM”, Via Santa Marta 18, Milano – 17 novembre 2019 ore 14.00

Il Sextante, Eudonna, Il Dispari, DILA - Bookcity 2019 DILA

Progetto soggetto a cambiamenti fino al giorno 9 settembre 2019

TITOLO DELL’EVENTO:

Il Sextante – Eudonna – Il Dispari – DILA

PROTAGONISTI:

Stefano Degli Abbati, Raffaele Pagliaruli, Gaetano Di Meglio, Bruno Mancini, Flora Rucco, Mariapia Ciaghi, Lucilla Trapazzo, Alessandro Olla.

DESCRIZIONE DELL’EVENTO:

Saranno presentati libri e autori pubblicati dalla Casa editrice Il Sextante.

Verranno letti brani dei libri stampati.

Saranno presentati articoli e protagonisti della magazine trimestrale Eudonna.

Saranno illustrate le linee guide della pagina culturale del quotidiano “Il Dispari” (distribuito con “Il Mattino” di Napoli), ed interverranno gli Opinionisti della Redazione ed alcuni degli Artisti intervistati nel 2019.

Verranno descritte le sinergie attivate tra l’Associazione culturale “Da Ischia l’Arte – DILA” e le altre realtà culturali presenti nel titolo dell’evento.

Performance della scrittrice Lucilla Trapazzo accompagnata da Alessandro Olla (compositore, musicista sardo).

Raffaele Pagliaruli, flautista e sassofonista, eseguirà brani musicali inediti appositamente scritti per questa occasione.

Proiezione video.

Saranno distribuite gratuitamente molte copie di libri pubblicati da Il Sextante, nonché copie del quotidiano “Il Dispari”, del magazine “Eudonna” e delle antologie della serie “Otto milioni”.

LIBRI DEI QUALI SI PARLA:

1) “Pioggia inversa” di Matteo Tuveri con illustrazioni di Antony Fachin, ISBN: 978-88-97708-07-0
2) “Granelli di sabbia” di Lucia Marchi con opere di Jeanfilip, ISBN:  978-88-97708-27-8
3) “De Amicitia, cum Roma complice” di Micaela Bertoldi, ISBN: 978-88-97708-26-1
4) “Resa dei conti” di Andres Pociña, ISBN: 978-88-97708-24-7
5) “2 cent. x 1 poesia” di Bruno Mancini, ISBN da assegnare

TIPOLOGIA DELL’EVENTO:

incontro, reading, concerto, performance, video proiezione

DURATA:

questo evento durerà circa 120 minuti.

“Italia – Africa” – Sala Musica Cascina Casottello, Via Fabio Massimo 19, Milano – 15 novembre 2019 ore 16.00

“Il Sextante, Eudonna, Il Dispari, DILA” – Aula Magna “Società d’Incoraggiamento d’Arti e Mestieri – SIAM”, Via Santa Marta 18, Milano – 17 novembre 2019 ore 14.00

Bookcity 2019

#BCM19 – incontro di presentazione | 26 marzo ore 10.00 Palazzo Reale

Bookcity 2019

BOOKCITY MILANO – Presentazione edizione 2019: 13-17 novembre

Milano 26 Marzo 2019

Dal 13 al 17 novembre 2019 si terrà l’ottava edizione di BOOKCITY MILANO, manifestazione dedicata al libro, alla lettura e dislocata in diversi spazi della città metropolitana, che fin dalla prima edizione ha registrato una straordinaria partecipazione di pubblico.

È promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e dall’Associazione BOOKCITY MILANO, fondata da Fondazione Corriere della Sera, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori e Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri.

Il 26 marzo, alle ore 10, nella Sala Conferenze di Palazzo Reale, si sono riuniti, insieme al Comitato Promotore e alla Direzione organizzativa, i rappresentanti del mondo editoriale, librario, scolastico e bibliotecario e delle istituzioni culturali, per condividere tempistiche e specificità della nuova edizione in termini di idee, progetti e linee.

BOOKCITY MILANO conferma il suo carattere di manifestazione aperta, diffusa, inclusiva, presente in tutto il territorio urbano e metropolitano, largamente partecipata.

Nel 2018 oltre 1.400 eventi hanno preso vita in quasi 400 luoghi, con oltre 3.000 ospiti sui palchi e con il supporto di 500 volontari.

BOOKCITY MILANO: teatri, musei, scuole, università, palazzi storici, librerie, circoli e associazioni culturali, spazi pubblici ma anche case private e negozi testimoniano il loro amore per il libro e la lettura ospitando incontri, dialoghi, spettacoli, mostre, eventi le cui caratteristiche sono affidate alle scelte di chi ospita ed è ospitato.

Le categorie più rappresentate nelle edizioni precedenti di BOOKCITY MILANO sono state i centri di aggregazione, le biblioteche, le librerie, i negozi, i bar, i teatri, le scuole, le università, i centri di formazione, i luoghi pubblici.

I tipi di attività coinvolte sono stati: la filiera del libro (28%), altre filiere culturali (16%), gli enti formativi (12%), le imprese e associazioni professionali (19%), le attività pubbliche, sociali e religiose (25%).

Ad oggi sono stati inoltre attivati complessivamente 69 quartieri e sono stati coinvolti nella Grande Milano 72 su 135 Comuni.

BOOKCITY MILANO coinvolge l’intera filiera del libro: editori grandi e piccoli, librai, bibliotecari, autori, traduttori, grafici, illustratori, blogger, studenti, professori, lettori occasionali o forti, di ogni età, così come chi alla lettura è stato sinora estraneo.

BOOKCITY MILANO è ogni anno aperta a nuove adesioni e manifestazioni di interesse e si pone come momento di offerta di sapere, di informazione e come occasione di partecipazione critica.

19 aprile 2019 termine ultimo per segnalare sedi disponibili a ospitare manifestazioni di BOOKCITY MILANO.

BOOKCITY MILANO 2019 si articolerà dal 13 al 17 novembre in cinque giornate, il primo giorno con la serata di apertura (13 novembre), a cui seguirà una giornata dedicata alle scuole e all’università (14 novembre).

Il cuore di BOOKCITY MILANO sarà come di consueto il Castello Sforzesco a cui si affiancheranno diversi poli tematici: Il mondo delle idee, Il tempo è libero, Passato e presente, Il lavoro e il futuro, Il libro della natura, Milano e le città, Ricorrenze e ricorrenze, Mestieri del libro, Lo spettacolo, Le grandi storie, Lo sguardo, Bambini & Young.

L’edizione 2019 sarà anche l’occasione per un focus su “Afriche”, come testimonianza dell’importanza e della vivacità delle letterature e delle culture africane.

BOOKCITY MILANO, oltre alla manifestazione che si terrà dal 13 al 17 novembre 2019, prevede attività di promozione della lettura durante tutto l’arco dell’anno, come il progetto per le scuole, realizzato in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia e che dà continuità alle strategie culturali del Comitato Promotore, e la collaborazione con il Salone Internazionale del libro di Torino, con la Milanesiana e con altre iniziative culturali.

L’associazione BOOKCITY MILANO è presieduta da Piergaetano Marchetti e diretta da un Consiglio di indirizzo di cui fanno parte Carlo Feltrinelli, Luca Formenton, Piergaetano Marchetti e Achille Mauri.

La presidenza per l’edizione 2019 è stata affidata a Piergaetano Marchetti.

Ai lavori dell’Associazione partecipa, in rappresentanza del Comune di Milano, l’Assessore alla Cultura Filippo Del Corno.

Il Sextante Eudonna

EXPO – Bookcity 2016

DILA

Italia – Africa – Bookcity 2019 DILA

Italia – Africa – Bookcity 2019 DILA

Collaborazione aperta a TUTTI i membri del gruppo fb LENOIS, a TUTTE le Associazioni culturali, a TUTTI gli Artisti di TUTTE le Nazioni impegnati per la PACE.

INFO:
Cell. 3914830355 (tutti i giorni dalle 14 alle 23)
[email protected]

Italia – Africa – Bookcity 2019 DILA

Italia – Africa

Sala Musica Cascina Casottello, Via Fabio Massimo 19, Milano

15 novembre 2019 ore 16.00

Progetto soggetto a cambiamenti fino al giorno 9 settembre 2019

TITOLO DELL’EVENTO:

Italia – Africa

DIREZIONE:

Bruno Mancini, Mariapia Ciaghi, Dalila Boukhalfa, Amri Abdeldjalil, Angela Maria Tiberi.

NOMI DEI COLLABORATORI

Silvana Arbia (Fondazione Arbia – Africa centrale), Rino Sortino (Tunisia), Dalila Boukhalfa (Algeria), Giuliano Moretto (CapoVerde), Alfonso Gurreri (Senegal), Amri Abdeldjalil (Egitto), Gino Di Pietro (Egitto), Enzo Casagni (Libano)

AUTORI E PRESENTATORI:

Bruno Mancini, Mariapia Ciaghi, Angela Maria Tiberi, Dalila Boukhalfa

DESCRIZIONE DELL’EVENTO:

Momenti di cultura consistenti in letture di opere poetiche e di prosa scritte e/o tradotte in lingua italiana e in varie lingue africane.

Concerti di brani musicali italiani, e africani.

Saranno presentate opere grafiche, musiche e libri di autori italiani e africani.

Tribuna artistica, culturale e sociale.

Saranno distribuite gratuitamente molte copie dell’antologia plurilingue “Segni” pubblicata da Il Sextante, nonché copie del quotidiano “Il Dispari” e del magazine “Eudonna”.

LIBRI DEI QUALI SI PARLA:

Segni
Magari, un’emozione
Altri titoli che attualmente sono in fase di valutazione.

TIPOLOGIA DELL’EVENTO:

Incontro, reading, mostra arti grafiche, concerto.

DURATA:

questo evento durerà circa 180 minuti.

Italia – Africa

nel momento attuativo, sarà, in parte, molto simile ad una kermesse -tipo tribuna artistica, culturale e sociale- durante la quale Enti e Artisti avranno a disposizione un tot di minuti per illustrare progetti, iniziative, e quant’altro riferibile a rapporti di pace tra noi e i popoli dell’Africa.

Focus Africa.

Libano, Palestina, Egitto, Libia, Algeria, Tunisia, Marocco, Spagna, Nigeria, Sudan, Capo Verde, Senegal… hanno già i loro portavoce.

Bookcity 2019 Dalila Boukhalfa impegno partecipazione

25 lug 2019, 00:47

Gentilissimo Signore Bruno Mancini,

sono molto lieta di confermare la mia presenza e la mia partecipazione al Bookcity 2019, come Direttrice organizzativa della sessione Africa e come Presidente della sede operativa DILA Nazione Algeria.

Mi impegnerò a comunicarle prossimamente un elenco della partecipazione algerina a questo grande evento.

In attesa porgo i miei sinceri saluti.
Dalila Boukhalfa 

Presidente sede operativa DILA Nazione Algeria.
Presidente Associazione arte e turismo ADA – Blida Algeria.

Dalila Boukhalfa e Ambasciatorealgerino a Roma Senouci Bereksi mostrano il libro PENNE NOTE MATITE

Dalila Boukhalfa e Ambasciatore algerino a Roma Senouci Bereksi mostrano il libro PENNE NOTE MATITE

 

Italia – Africa – Bookcity 2019 DILA

Premio “Otto Milioni” 2019 – Aula Magna “Società d’Incoraggiamento d’Arti e Mestieri – SIAM”, Via Santa Marta 18, Milano – 16 novembre 2019 ore 10.30

“Il Sextante, Eudonna, Il Dispari, DILA” – Aula Magna “Società d’Incoraggiamento d’Arti e Mestieri – SIAM”, Via Santa Marta 18, Milano – 17 novembre 2019 ore 14.00

Bookcity 2019

#BCM19 – incontro di presentazione | 26 marzo ore 10.00 Palazzo Reale

Italia - Africa - Bookcity 2019 DILA

BOOKCITY MILANO – Presentazione edizione 2019: 13-17 novembre

Milano 26 Marzo 2019

Dal 13 al 17 novembre 2019 si terrà l’ottava edizione di BOOKCITY MILANO, manifestazione dedicata al libro, alla lettura e dislocata in diversi spazi della città metropolitana, che fin dalla prima edizione ha registrato una straordinaria partecipazione di pubblico.

È promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e dall’Associazione BOOKCITY MILANO, fondata da Fondazione Corriere della Sera, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Fondazione ArnoldoeAlberto Mondadori e Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri.

Il 26 marzo, alle ore 10, nella Sala Conferenze di Palazzo Reale, si sono riuniti, insieme al Comitato Promotore e alla Direzione organizzativa, i rappresentanti del mondo editoriale, librario, scolastico e bibliotecario e delle istituzioni culturali, per condividere tempistiche e specificità della nuova edizione in termini di idee, progetti e linee.

BOOKCITY MILANO conferma il suo carattere di manifestazione aperta, diffusa, inclusiva, presente in tutto il territorio urbano e metropolitano, largamente partecipata.

Nel 2018 oltre 1.400 eventi hanno preso vita in quasi 400 luoghi, con oltre 3.000 ospiti sui palchi e con il supporto di 500 volontari.

BOOKCITY MILANO: teatri, musei, scuole, università, palazzi storici, librerie, circoli e associazioni culturali, spazi pubblici ma anche case private e negozi testimoniano il loro amore per il libro e la lettura ospitando incontri, dialoghi, spettacoli, mostre, eventi le cui caratteristiche sono affidate alle scelte di chi ospita ed è ospitato.

Le categorie più rappresentate nelle edizioni precedenti di BOOKCITY MILANO sono state i centri di aggregazione, le biblioteche, le librerie, i negozi, i bar, i teatri, le scuole, le università, i centri di formazione, i luoghi pubblici.

I tipi di attività coinvolte sono stati: la filiera del libro (28%), altre filiere culturali (16%), gli enti formativi (12%), le imprese e associazioni professionali (19%), le attività pubbliche, sociali e religiose (25%).

Ad oggi sono stati inoltre attivati complessivamente 69 quartieri e sono stati coinvolti nella Grande Milano 72 su 135 Comuni.

BOOKCITY MILANO coinvolge l’intera filiera del libro: editori grandi e piccoli, librai, bibliotecari, autori, traduttori, grafici, illustratori, blogger, studenti, professori, lettori occasionali o forti, di ogni età, così come chi alla lettura è stato sinora estraneo.

BOOKCITY MILANO è ogni anno aperta a nuove adesioni e manifestazioni di interesse e si pone come momento di offerta di sapere, di informazione e come occasione di partecipazione critica.

19 aprile 2019 termine ultimo per segnalare sedi disponibili a ospitare manifestazioni di BOOKCITY MILANO.

BOOKCITY MILANO 2019 si articolerà dal 13 al 17 novembre in cinque giornate, il primo giorno con la serata di apertura (13 novembre), a cui seguirà una giornata dedicata alle scuole e all’università (14 novembre). Il cuore di BOOKCITY MILANO sarà come di consueto il Castello Sforzesco a cui si affiancheranno diversi poli tematici: Il mondo delle idee, Il tempo è libero, Passato e presente, Il lavoro e il futuro, Il libro della natura, Milano e le città, Ricorrenze e ricorrenze, Mestieri del libro, Lo spettacolo, Le grandi storie, Lo sguardo, Bambini & Young.

Italia – Africa – Bookcity 2019 DILA

L’edizione 2019 sarà anche l’occasione per un focus su “Afriche”, come testimonianza dell’importanza e della vivacità delle letterature e delle culture africane.

BOOKCITY MILANO, oltre alla manifestazione che si terrà dal 13 al 17 novembre 2019, prevede attività di promozione della lettura durante tutto l’arco dell’anno, come il progetto per le scuole, realizzato in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia e che dà continuità alle strategie culturali del Comitato Promotore, e la collaborazione con il Salone Internazionale del libro di Torino, con la Milanesiana e con altre iniziative culturali.

L’associazione BOOKCITY MILANO è presieduta da Piergaetano Marchetti e diretta da un Consiglio di indirizzo di cui fanno parte Carlo Feltrinelli, Luca Formenton, Piergaetano Marchetti e Achille Mauri.
La presidenza per l’edizione 2019 è stata affidata a Piergaetano Marchetti.

Ai lavori dell’Associazione partecipa, in rappresentanza del Comune di Milano, l’Assessore alla Cultura Filippo Del Corno.

Italia - Africa - Bookcity 2019 DILA

 

EXPO – Bookcity 2016

DILA

“Le Maghe” incantano Ostia Antica

L’Associazione La Farfalla presenta “Serata romanesca….  “   lo Spettacolo delle Maghe ad Ostia Antica il 29 giugno 2019 alle ore 20.30 in Via di Castelfusano 152.

Il  Gruppo Subword (Silvia e Marco Conchione, Giuseppe D’Aniello, Riccardo Di Gioia, Laila Scorcelletti) ha dato vita con grande successo al Progetto SUBLIME pensato appositamente per Ostia per restituirle nuova luce attraverso spettacoli, incontri, seminari in cui si sono susseguite diverse tematiche tra storia, arte, musica, affrontando anche il sociale entro un’ottica di inclusione ,condivisione e arricchimento reciproco. Patrocinato dal X Municipio di Roma, il Progetto Sublime 2018/19 grazie alla preziosa collaborazione dell’Associazione Iplac e della Biblioteca comunale Elsa Morante ha previsto per ogni evento nella stessa giornata, un appuntamento teorico-informativo al mattino in biblioteca e una proposta pomeridiana o serale di tipo laboratoriale-performativo, presso strutture e associazioni del territorio.

Dopo la conclusione degli appuntamenti dell’anno 2018/19 proposti nell’ambito del progetto Sublime, l’estate ad Ostia continua a colorarsi di ironia e divertimento grazie a spettacoli ed eventi di ampio respiro.

“Le Maghe” spettacolo ad Ostia Antica il 29 giugno 2019

Da non perdere l’appuntamento con Le Maghe e lo Spettacolo Serata romanesca….    Cena Romana e Concerto con l’Associazione La Farfalla che si svolge il 29 giugno 2019 alle 20.30 in Via di Castelfusano 152 ad Ostia Antica. Uno spettacolo che vede protagoniste “Le Maghe” con Daniela De Paoli, Alice Di Clementi, Graciela Dorbessan, Biagina Flammini, Cristiana Frontini, Roberta Giangreco, Federica Quaranta, Laila Scorcelletti, Monica Tenev, tra musica e canzoni romane, sotteso da una vena ironica.

Nei loro spettacoli in cui si intrecciano musica, canto e danza vi sono i colori della vita che incantano e restituiscono atmosfere uniche legate alla cultura popolare del nostro Paese. Il loro repertorio è ricco e vivace permettendo di spaziare dalla canzone romana a quella napoletana con stornelli, canti melodici, senza dimenticare le canzoni dialettali delle varie regioni.  In occasione delle festa dei patroni di Roma, in questo spettacolo Le Maghe presentano un repertorio canoro squisitamente romanesco che percorre le più note canzoni e non disdegna gli stornelli Daje Pe’ dedicati a soggetto. Come sempre le Maghe si esibiscono in costume popolare e con strumenti acustici come nella tradizione: Alice chitarra e voce, Federica al Violino, Gina al tamburello, Berta voce e piccole percussioni, Laila voce e castagnette.

Sotto la frescura di pini per dilettare i commensali, tra una pietanza e l’altro saranno letti alcuni sonetti in vernacolo composti da Laila Scorcelletti fondatrice del gruppo artistico. Laila Scorcelletti è cantante, danzatrice, attrice e poi insegnante, formatrice in campo pedagogico e sociale, organizzatrice di eventi con tematiche legate al sociale.

E’ previsto un contributo di Euro 17.00 a sostegno dell’Associazione La farfalla impegnata in progetti e attività sociali dedicati anche alle problematiche della diversa abilità. Per le prenotazioni contattare il seguente numero 347/5976444 entro il 27 giugno.

Silvana Lazzarino

 

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Tracce Edizioni di Pescara presenta “Poesie… in jazz”

La manifestazione curata da Valentina Conti e dalle Edizioni Tracce di Pescara di cui è direttore Ubaldo Giacomucci, si svolge presso il Centro Polifunzionale “La Villa” di Villa Santa Maria di Spoltore, sabato 29 giugno 2019 alle ore 21.00

La poesia esplora le emozioni restituendo loro un ascolto unico grazie alla capacità dei versi di risvegliare stati d’animo legati al passato, al presente tra nostalgie e sogni, attese e speranze. Se ad accompagnare la lettura di liriche è la musica allora si crea una sinergia di rimandi emozionali, unica, dove il tempo si ferma per attraversare luoghi di luci e ombre dell’esistenza restituendo una nuova visione di quanto intorno e appartiene al proprio vissuto.

“Poesia…in jazz” a Pescara con le edizioni Tracce di Pescara

A restituire un’atmosfera di ascolto e partecipazione emozionale dove protagoniste sono poesia e musica è l’appuntamento che si svolge presso il Centro Polifunzionale “La Villa” di Villa Santa Maria di Spoltore, sabato 29 giugno 2019 alle ore 21.00. La manifestazione “Poesie… in jazz curata da Valentina Conti e dalle Edizioni Tracce di Pescara, prevede una lettura pubblica di poesie dei poeti Natalia Anzalone, Sandra De Felice, Luigi Di Fonzo, Giovanni Di Girolamo, Milvia Di Michele, Ubaldo Giacomucci, Giulia Madonna, Elena Malta, Michele Meomartino, Tania Santurbano, Tina Troiani, Vittorio Verducci, Maria Rosa Viglietti. I poeti saranno accompagnati dal Trio jazz Continenza Ferri Cipollone. Le letture delle poesie si alterneranno infatti alla musica jazz del Trio creando una sincronia di suoni e parole grazie alla capacità del genere jazz di fondersi facilmente con altre modalità espressive.

La manifestazione avrà luogo dopo “La casetta del libro (lettura animata e laboratorio per bambini)”, un evento che promuove la lettura dei libri presso i bambini. Guidate da Ubaldo Giacomucci, poeta, editor e critico letterario, le Edizioni Tracce di Pescara, organizzano da sempre iniziative di promozione dei libri e della lettura.

Silvana Lazzarino

 

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Culture a Confronto 2019: il format ideato da Lisa Bernardini

“Culture a Confronto” il format ideato da Lisa Bernardini ha confermato il successo annunciato all’opening della II Edizione svoltasi a Roma presso l’ Ambasciata della Repubblica Araba d’Egitto.

L’Egitto,  punto di scambio per diverse culture, tradizioni letterarie, artistiche etnie e tradizioni, è tra le civiltà più antiche che si sono interfacciate con quella ellenica, romana  e cristiana per arrivare al mondo mediorientale, lasciando tracce che il tempo ha portato con sé. Basti pensare che i primi rapporti di scambio commerciale e contrasti militari l’Egitto li ebbe nell’epoca degli Amenophis e dei Ramses, in particolare con la costa siriano-libanese, cui seguono verso la metà del primo millennio quelli con i Siriani, Persiani, Fenici, per arrivare ai Greci. Per omaggiare questa civiltà nella sua ricchezza e bellezza di

Lisa Bernardini con Maria Grazia Salpietro e francesco Grillo

tradizioni storico artistico e culturali, l’Associazione Culturale l’ Occhio dell’Arte di cui è Presidente Lisa Bernardini ha dato vita alla seconda edizione di Culture a Confronto in cui anche quest’anno hanno brillato creatività, coinvolgimento e partecipazione in un’ottica di incontro tra culture diverse attraverso la voce di protagonisti che hanno valorizzato questi aspetti attraverso il loro impegno in diversi ambiti dall’arate al giornalismo, dalla musica alla cucina.

Ideato dalla giornalista Lisa Bernardini, Presidente della Associazione culturale Occhio dell’Arte , il format giunto alla seconda edizione, si è svolto qualche giorno fa presso i giardini e le sale dell’ Ufficio delle Relazioni Culturali e Didattiche dell’Ambasciata della Repubblica Araba d’Egitto sito in Roma con l’obiettivo di creare interazione e far rapportare tra loro le culture Egiziana e Italiana attraverso un percorso che investe le diversi arti.

Culture a confronto, premiazione di Patrizia Caldonazzo

All’interno di un frame comunicativo, di apprendimento e di confronti interculturali, “Culture a confronto” si è  svolto con successo di pubblico e di contenuti, e soprattutto con l’apprezzamento della location ospitante e della  Direttrice   Dr.ssa Hajar Medhat Seilfelnasr.

Un successo annunciato, come tutti gi eventi organizzati e ideati dell’Associazione culturale Occhio dell’Arte che ha sede ad Anzio ma da svariati anni  realizza eventi culturali di alto livello e di risonanza nazionale.

Un super ospite a sorpresa dall’Egitto (Ministro in fatto di politiche agricole) ha accompagnato S.E. l’Ambasciatore d’Egitto, Hisham Badr, al taglio del nastro.

Tra Arte, Letteratura, Poesia, Musica e Food, il Made in Italy è uno dei tratti caratteristici del nostro Paese nel mondo, e l’appuntamento ha voluto essere un omaggio al mondo egiziano ed arabo in generale, ma non solo a quelli, attraverso alcuni elementi interculturali a confronto. Presenti anche protagonisti delle realtà serba, boliviana, uruguayana (per quest’ultima, presente Sylvia Irrazabal, R esponsabile culturale dell’Ambasciata dell’Uruguay in Italia)  abitanti nell’Urbe, ed eccellenze in vari campi a livello internazionale: il noto fotografo Pepito Torres, nato in Marocco da genitori spagnoli che si è  rivelato da qualche anno anche un talentuoso cantante e performer;  lo stilista Carlo Alberto Terranova, il fisico Sergio Bartalucci; il compositore e direttore d’orchestra Franco Micalizzi; lo sceneggiatore e scrittore Marco Tullio Barboni; l’attore Raffaele De Bartolomeis.

Culture a confronto, Natalia di Stefano

L’inaugurazione ha avuto  il significato  di sottolineare l’importanza di concetti quali Identità ed Integrazione culturale, percepiti come opportunità e risorsa. La parola chiave del gradimento percepito a chiare note tra i presenti all’opening è stata “scambio culturale”,  in nome del dialogo e della pace.

Quest’anno va detto che si è avuta anche  una occasione per festeggiare in Musica un sinergico incontro tra popoli.

Un emozionante buffet con degustazioni di cibo arabo ed italiano è  stato offerto gratuitamente durante l’inaugurazione, per ribadire ancora una volta che le differenze culturali uniscono ed arricchiscono i popoli  da tutti i punti di vista, anche del Food. Protagonista indiscusso del buffet il grande Chef della Frutta Andrea Lopopolo, richiesto sempre più negli eventi che contano non solo in ambito culturale, ma anche del mondo dello spettacolo.

Culture a confronto, da six Andrea Lopopolo Lisa Bernardini  Antuhony Peth

Tra gli artisti in mostra per la sezione Arte (exhibition visitabile ad ingresso libero fino al 27 giugno): Ahmed Beshr (pittore), Essam Fathallah (fotografo), Amjed Rifaie (calligrafo arabo), Lino Stronati in arte Stroli (pittore), Marina Rossi (fotografa), Daniela Prata (disegnatrice).

Francesca Guidi (Arte dei Led) si è cimentata in una performance di body art dedicata all’Egitto grazie alla disponibilità della bellissima modella Silvia Terriaca. A rendere giustizia alla bellezza femminile, italiana e non solo, le altre modelle d’agenzia presenti come ragazze immagine (tra loro anche un modello uomo): Chiara Scarlato, Alexandra Adam, Valentina Bertocchi, Sabina Agaci, Veronica Di Girolamo, Anxhela Marina Kothere, Julia Santinelli, Francesco Spallotta.

Culture a confronto, opera di Daniela Prata in esposizione dedicata alla festa della Musica

Apprezzatissime le cantanti Valentina Ducros ed Erika Croce ; applauditi anche il cantautore e percussionista Christian Brucale ed il cantante Raul Via Villa accompagnato da un danza chiamata la Cueca Paceña; insieme a sonorità egiziane ed arabe nell’aria, che a turno si sono alternate,  gli ospiti hanno avuto modo di percepire  un mood di accoglienza decisamente multietnico.

Nelle importanti premiazioni culturali in scaletta ad essere protagonisti, oltre ai sopracitati musicisti,  sono state  la produttrice tv MariaRaffaella Napolitano, la giornalista Natalia Di Stefano, il presentatore tv Anthony Peth, l’editore Salvatore Monetti, l’autrice televisiva e scrittrice Patrizia Caldonazzo, il Prof. Luca Filipponi (Menotti Art Festival), la Prof.ssa Maria Luisa Albano ed infine la fotografa Susana Mamani in qualità di Presidente della Casa Boliviana in Roma.

Le liriche vincitrici del concorso internazionale di Poesia “Culture a confronto” gestito da Monetti Editore e dall’Occhio dell’Arte sono state affidate alla voce ammaliante voce del regista e doppiatore Giovanni Brusatori. Al primo posto si è classificata Adriana Mirando (A mia Madre); al secondo posto Monica Antonella Sabella ( Il canto del Mare); al terzo Vincenzo Galluzzi ( La sofferenza). Il Premio della Critica è stato assegnato ad Augusta Tomassini ( Gocce di Luce) e a Mariateresa Protopapa (Mi vestirò di vento). Non sono mancate neanche le Menzioni d’Onore: a Beatrice Monceri ( Rinascita) , Lucia Nardi ( Il mio sì all’altro), Mariella di Cioccio ( Ed allora perché) e  Luisella Franca (Popoli). Menzioni di merito, infine, per Pierlucia Merlotti (La primavera del mio cuore) e Natalia Rita Pellegrini (Merzouga).

Culture a confronto, una veduta della mostra di Amhed Beshr

La Giuria incaricata a valutare i lavori giunti negli scorsi mesi, durante l’apertura del bando,  è stata competente e di rilievo: a presiederla  il Prof. Carlo Marini ( Docente Universitario di Lettere all’Università Carlo Bo di Urbino), insieme a Gastone Cappelloni ( Poeta Internazionale) e ad Elisabetta  Marsigli ( Giornalista). A coordinare il tutto Francesca Guidi nelle vesti di operatrice culturale incaricata dall’Associazione Occhio dell’Arte.

Per la Categoria FOOD & BEVERAGE, infine. a ricevere gli apprezzamenti ed i  riconoscimenti da parte dell’Ambasciata  sono stati gli imprenditori Gianni Simula (assente giustificato poichè impegnato per lavoro nella sua terra, la Sardegna), Francesco Fittipaldi da Fiumicino, il Maestro Chef della Frutta Andrea Lopopolo giunto appositamente dall’Abruzzo dove vive  ed Antonia Federici.

Culture a confronto, una veduta della mostra di Essam Fathallah

Tra il pubblico si sono intravisti: Maria Laura Berlinguer, la Prof. Dr. Emilia Costa de L’Università La Sapienza di Roma , Maurizio Esposito ( Consigliere e Vice Presidente del Consiglio Municipale Roma Capitale , accompagnato dalla psicologa serba Danijela Babic); la nota blogger Sara Lauricella;  il giornalista Francesco Grillo e Maria Grazia Salpietro dall’Associazione Joseph Beuys Ed Oltre.

La manifestazione  intende promuovere le differenti tendenze culturali dell’iconografia contemporanea per valorizzare le diversità fra le varie forme di realizzazione dell’immagine iconografica dove si ritrovavano differenti espressioni artistiche così da dare maggiore attenzione ai sentieri dell’emozione e della creatività.

Main Partner all’evento: Accademia AUGE (Accademia Universitaria degli Studi Giuridici Europei ) e La Voce del Nisseno. Per conto dell’Accademia AUGE ha distribuito gli attestati ai protagonisti della giornata la giornalista Maria Parente.

Altri credits:  Hotel L’Approdo di Anzio –  F.lli Rosati snc di Rosati Nazzareno e Giuseppe – La Bottega del Peperoncino di Fiumicino – Gruppo ITL Mitaca – Acqua San Martino.

L’ Ufficio stampa di Culture a Confronto ed. 2019 è stato a cura dell’Associazione culturale Occhio dell’Arte.

Silvana Lazzarino

 

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BOH ! Il nuovo brano musicato dal Maestro Franco Micalizzi presentato su Rai2

BOH !  con Maurizio Ferrini featuring e Orietta Berti – Musica , arrangiamento e produzione del compositore Franco Micalizzi  Testi di A. Cardia – M. Ferrini – F. Micalizzi

E’ già sulle principali piattaforme on line il nuovo brano intitolato “BOH!” scritto dal M° Franco MICALIZZI compositore e direttore d’Orchestra di successo, in collaborazione con FERRINI e  interpretato da Maurizio FERRINI featuring  Orietta BERTI. E’ stato presentato già qualche giorno fa in anteprima nazionale al programma tv RAI2 “Stracult” che ha aperto ufficialmente il suo lancio nell’etere dei media. Come è nata l’idea di questo brano?

il Maestro Franco Micalizzi

Tutto ha avuto inizio quando  Franco Micalizzi, compositore di successo di tante colonne sonore ormai “cult” del cinema di genere degli irripetibili Golden 70’s, incontra per caso, ospite nella medesima trasmissione tv, il comico  Maurizio  Ferrini,  del quale Micalizzi è  grande fan.  Mai incontratisi prima dal vivo, i due si presentano ed iniziano a chiacchierare. Ne nasce una intesa amichevole spontanea che sta andando avanti da qualche tempo.

L’idea che con Ferrini si possa costruire un brano musicale atipico e particolare p venuta in mente a Micalizzi, che lo propone a Ferrini, incitandolo a partorire alcune battute surreali di testo, satiriche ed anche pungenti, del genere di quelle che lo hanno reso popolare al grande pubblico. Ferrini accetta la sfida e il sodalizio artistico che ne consegue è da subito perfetto. Il tema musicale di  “BOH!” nasce in un paio di giorni: un Micalizzi ispirato più che mai compone anche parte del testo, insieme allo stesso Ferrini. Il testo  finale viene firmato da A. Cardia – M- Ferrini – F. Micalizzi.

Boh ! il nuovo brano con musiche di franco  Micalizzi

Le Musiche sono di Micalizzi. Il curioso titolo del pezzo, “BOH! deriva dal fatto che infinite volte nella nostra giornata noi usiamo questa parola per indicare una risposta vaga o un commento perplesso a situazioni disparate, e la maggior parte delle volte neanche abbiamo consapevolezza dell’uso così frequente di questo termine.

BOH!” è anche una gustosa satira sul mondo del web, che allude a tutte le numerose manipolazioni possibili che avvengono nella Rete . Maurizio Ferrini, quasi un novello TRUMP, vuole scalare i vertici del mondo politico, proponendo un gigantesco show per promuovere le sue ambizioni tra il virtuale ed il reale. E sono tante le trappole!

L’ espressione  “BOH!” mette tutto in dubbio, ma al contempo è anche divertente nella sonorità. Il brano viene terminato molto presto; ad ultimare l’operazione manca l’idea finale sugli incisi, di per se’ dalla melodia dolce e molto popolare. E’ qui che esplode l’idea mancante fino a quel momento: la necessità di un cameo vocale dal sapore popolare, una sorta di “usignolo” che rappresentasse l’italianità ed il talento canoro del Bel Paese.  Un nome solo è sopraggiunto all’unisono: quello di  Orietta Berti!

Franco e Maurizio, entrambi già amici di Orietta, le mandano per l’ascolto la registrazione del brano. Orietta risponde positivamente all’invito: “Molto divertente il testo, e bella la musica; arrivo a Roma appena possibile!”. Ed Orietta è veramente arrivata a Roma nel giro di pochi giorni, ed ha regalato un ritornello vocale di grande  ironia e mestiere,  come solo lei avrebbe potuto fare.

E adesso…come andrà? Confidiamo nella forza del pezzo, e sappiamo già che ci darà grand soddisfazioni.  O no??   “BOH!”

Silvana Lazzarino

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Galleria video 12 maggio

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DILA & Maggio Sermonetano

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12 e 19 Maggio 2019 ore 16.30, presso la chiesa San Michele Arcangelo sita in Sermoneta.

Galleria foto 19 maggio

Galleria video 19 maggio

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Maggio sermonetano programma

Galleria video 12 maggio

Maggio sermonetano: l’intervento di Lucia Fusco per l’evento DILA

Maggio sermonetano: l’intervento di Enzo Casagni per l’evento DILA

Maggio sermonetano: l’intervento di Flora Rucco per l’evento DILA

Maggio sermonetano: l’intervento di Cecilia Saliaces per l’evento DILA

Maggio sermonetano: l’intervento di Milena Petrarca e Enzo Casagni per l’evento DILA

Maggio sermonetano: l’intervento di Floriana Pinto per l’evento DILA

Maggio sermonetano: l’intervento di Giuliana Sorà e Andrea Del Buono per l’evento DILA

Maggio sermonetano: l’intervento di Angela Maria Tiberi PACIFISMO 2 per l’evento DILA

Maggio sermonetano: l’intervento di Angela Maria Tiberi PACIFISMO per l’evento DILA

Maggio sermonetano: l’intervento di Alfono Gurreri per l’evento DILA

Maggio sermonetano: l’intervento di Marina Aramini per l’evento DILA

Maggio sermonetano: l’intervento di Riccardo Giannini per l’evento DILA

Maggio sermonetano: l’intervento di Riccardo Giannini per l’evento DILA 12/05/2019

Maggio sermonetano: l’intervento di Daniela Pinto per l’evento DILA 12/05/2019

Maggio sermonetano: l’intervento di Sabrina Fardello per l’evento DILA 12/05/2019

Maggio sermonetano: l’intervento di Gianfranco Giannini per l’evento DILA 12/05/2019

Maggio sermonetano: gli interventi di Rino Sortino e di Giuliano Moretto per l’evento DILA 12/05/2019

Maggio sermonetano: Andrea Ricci legge una poesia per l’evento DILA 12/05/2019

Maggio sermonetano: Angela Maria Tiberi saluta e ringrazia associazioni e artisti

Maggio sermonetano: Floriana Pinto con il suo repertorio di canzoni per l’evento DILA 12/05/2019

Maggio sermonetano – Angela Maria Tiberi legge “Giovane Apache” di Bruno Mancini

Maggio sermonetano programma

ASSOCIAZIONI PARTECIPANTI CON DILA
ACCADEMIA ARTE E CULTURA DI MICHELANGELO ANGRISANI, CENACOLO ACCADEMICO EUROPEO POETI NELLA SOCIETA’, NUOVO CENACOLO DELLA POESIA DI APRILIA, ACCADEMIA ITALIA AUSTRALIA A.L.I.A.S., MAGNA GRECIA LATINA NEW YORK, IBEDARTPEACE, LA PULCE LETTERARIA, FONDAZIONE INTERNAZIONALE SILVANA ARBIA
POETI
FLORA RUCCO, MILENA PETRARCA, MARIA LUISA PETRONI,GIANFRANCO GIANNINI, RICCARDO GIANNINI, LUCIA FUSCO, NATALINA STEFI, GIOVANNI ROTUNNO, ANGELA MARIA TIBERI, VINCENZO CACCAMO, ENZO CASAGNI, GELTRUDE NARDELLI

RISORSE DEL TERRITORIO
ARCH. ALFONSO GURRERI, ARCH. ANDREA RICCI, DOT. RICERCATORE ANDREA DEL BUONO, CALVANI FELICE, DIRIGENTE I.C. “n°12 “ di BORGO FAITI prof.ssa MARINA ARAMINI, ANGELO VALERIO, MASSIMO SALVINI, GINO DI PROSPERO, PROF. GIUSEPPE LATTANZI, MAFALDA CANTARELLI, LATINA FLASH- RINO SORTINO, ENZO CASAGNI, AURELIO MAZZAROPPI,CARLO QUATTROCCHI AVIS SERMONETA, ARCHEO CLUB SERMONETA, SABRINA FARDELLO, ASSOCIAZIONE LATINA LIRICA, FLORIANA PINTO, AMABASCIATORE popular MESSICO CECILIA SALAICES, PIETRANTONIO DE LUCIA

MOSTRA ARTISTICA DI FLORA RUCCO E MILENA PETRARCA

COLLABORATORI DILA
IL DISPARI diretto da GAETANO DI MEGLIO, CASA EDITRICE “IL SEXTANTE” E MAGAZINE TRIMESTRALE “EUDONNA”

Presiede PIERLUIGI COGGIO

Si ringrazia l’associazione MAGGIO SERMONETANO – Presidente MASSIMO GENTILE e tutti coloro che hanno collaborato all’evento

Galleria foto 12 maggio

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DILA & Maggio Sermonetano

12 e 19 Maggio 2019 ore 16.30, presso la chiesa San Michele Arcangelo sita in Sermoneta.

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Maggio sermonetano programma

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Maggio sermonetano programma con DILA – IL Dispari – Il Sextante – Eudonna

Sermoneta (Lt) – DILA – IL Dispari – Il Sextante – Eudonna nel palinsesto del Maggio sermonetano

DILA – IL Dispari – Il

Sextante – Eudonna nel palinsesto del Maggio sermonetano

DILA

Marco Tullio Barboni, grande successo al Premio letterario nazionale Teatro Aurelio

Il famoso sceneggiatore e scrittore ha ricevuto il Premio della giuria per il miglior testo teatrale

Sulle orme della sua famiglia che ha segnato tratti importanti del cinema italiano d’Autore, MARCO TULLIO BARBONI, con passione e impegno, si è dedicato a questa straordinaria arte come sceneggiatore e regista. Lo zio Leonida magistrale direttore della fotografia, amatissimo da Anna Magnani, ed il padre Enzo cineoperatore, direttore della fotografia e regista con lo pseudonimo di E.B. Clucher autore di film western, lo hanno stimolato fin da bambino a frequentare i set ricoprendo ruoli di comparsa come nelle lavorazioni della “Baia di Napoli”, in “Beh Hur”, “Barabba”, “Un treno per Durango” e “Django”.

Marco Tullio Barboni..”….e lo chiamerai destino” Edizioni Kappa

Dopo l’esordio in qualità di aiuto regista in “Lo chiamavano Trinità”, Marco Tullio Barboni, si dedica alla sceneggiatura con film di grande risalto internazionale interpretati da Bud Spencer e Terence Hill. Da qualche anno Barboni si è accostato alla scrittura pubblicando due romanzi di successo che hanno ricevuto diversi premi e riconoscimenti.

Al Premio letterario nazionale TEATRO AURELIO, indetto dall’Associazione Culturale “Il Raggio” e la Direzione del Teatro Aurelio con il patrocinio del Comune di Roma – Municipio Roma XIII Aurelio, Barboni ha dimostrato il suo talento anche per la stesura di testi teatrali concorrendo per la  sezione dedicata ai testi teatrali a tema libero. Lo scorso 27 aprile durante lo svolgimento della Cerimonia del suddetto Premio che contemplava diverse sezioni tra poesia, narrativa, Marco Tullio Barboni si è aggiudicato il Premio Speciale della Giuria, con Diploma di Merito, grazie all’ adattamento da lui elaborato e riguardante la sua opera letteraria dal titolo  “…e lo chiamerai destino” (Edizioni Kappa).

Tra i vari premi e riconoscimenti ricevuti citiamo il prestigioso Premio Apoxiomeno 2017 a Firenze nella categoria Tv e Cinema e il primo posto ex aequo con il giornalista e saggista italiano Andrea Scanzi al Premio letterario Internazionale Montefiore organizzato dall’Associazione Culturale “PEGASUS CATTOLICA”, il Diploma D’Onore con Menzione D’ Encomio al Premio Letterario Internazionale Michelangelo Buonarroti,   e empre in aprile, la Menzione di Merito al Premio Internazionale Giglio Blu di Firenze.

Silvana Lazzarino

 

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Fieramilanocity MiArt, partecipa la Galleria Sara Zanin e Evgeny Antufiev

Fieramilanocity,  la 2o Sara Zanin Gallery di Roma presente nel Padiglione 3, Stand B22 con l’opera dell’artista Antufiev dal 5 al 7 aprile 2019

Fieramilanocity,  Arte contemporanea, moderna e design sono protagoniste alla Fiera MiART di Milano, in cui è dato spazio ad un possibile dialogo tra le diverse sfumature espressive, esplorando le relazioni tra il passato e il presente legato alla creatività. Un’occasione in cui al pubblico viene presentata la più ampia offerta cronologica, dall’arte dell’inizio del secolo scorso fino alle opere delle generazioni più recenti. La fiera che apre al pubblico dal 5 al 7 aprile 2019 in Viale Scarampo, 9 a Milano, presenta diverse sezioni tra cui: “Established Masters” dedicata alle gallerie che presentano opere d’arte realizzate entro l’anno 1999, in una selezione che spazia dai maestri dell’arte moderna fino agli artisti oggetto di una riscoperta attuale, “Established Contemporary” dedicata alle gallerie di primo mercato che presentano i linguaggi

Evgeny Antufiev
alla MiART con la Galleria Sara Zanin

maggiormente legati alla contemporaneità, dai classici odierni alle produzioni nuove e recenti e “Generations” sezione ad invito in cui due gallerie sono chiamate a creare un dialogo tra due artisti appartenenti a generazioni diverse collaborando ad uno stesso progetto espositivo.

A MiART partecipa anche la Galleria Sara Zanin di Roma (Roma, Via della Vetrina 21) presente nel Padiglione 3, Stand B22 con l’opera dell’artista EVGENY ANTUFIEV che entro una diversa ottica restituisce una uova percezione del rapporto tra presente e passato, tra l’uomo e la natura, l’uomo e la sua storia.

Le sue opere tra oggetti che rimandano ad utensili, o statuine con richiami al culto e ai simboli, proiettano entro un percorso in cui recuperare il passato dell’uomo tra appartenenza e origini attraverso una ricerca che guarda a iconografie simboliche di culture arcaiche lontane di cui rimane traccia. Sono sculture in legno intagliato, fusioni, terracotte tutte connesse a iconografie simboliche, rinvenibili nei riti religiosi e pagani delle culture arcaiche. Da ricordare il significato legato all’iconografia funeraria che Antufiev esplora e ri-anima con il suo peculiare sguardo, declinando una “invocata immortalità” elemento basilare in tutta la sua ricerca artistica.

Le opere di Antufiev riflettono identità ibride, capaci di generare assonanze tra mondi e culture differenti, filtrate dalla cultura visiva del suo paese di provenienza (la Siberia) e dalla tradizione artigianale russa nel trattamento dei materiali.

Si tratta di figure arcaiche e simboliche a richiamare tradizioni e culture distanti, e in questo lo spettatore è portato a fare un salto nel passato e in luoghi distanti, per recuperare pensieri legati a popolazioni lontane percepite come parte della storia. Rappresentazioni di figure, oggetti che richiamando ad abitudini e tradizioni distanti nei secoli, rimettono in gioco il concetto di esistenza aprendo a sensazioni nuove che fanno ripensare al ritorno ad un legame più diretto con la realtà naturale e l’ambiente circostante.

Silvana Lazzarino

 2o Sara Zanin Gallery

@Miart 2019

EVGENY ANTUFIEV

Padiglione 3, Stand B22

Fieramilanocity – Viale Scarampo – 20149 Milano

5 – 7 aprile 2019

venerdì e sabato ore 12.00 – 20.00

domenica ore 11.00 – 19.00

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INVITO| GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA

INVITO| GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA | 21/03/2019 ORE 18.30

Viale Mazzini 1 – Roma

[email protected]

Il Dispari 20190304 – Redazione culturale

La Giornata Mondiale della Poesia è stata istituita dalla XXX Sessione della Conferenza Generale Unesco nel 1999 e celebrata per la prima volta il 21 marzo seguente.

 

La data, che segna anche il primo giorno di primavera, riconosce all’espressione poetica un ruolo privilegiato nella promozione del dialogo e della comprensione interculturali, della diversità linguistica e culturale, della comunicazione e della pace.

La celebrazione della Giornata Mondiale della Poesia rappresenta l’incontro tra le diverse forme della creatività. Questa è anche la giornata dell’anniversario della nascita di una grande poetessa italiana, Alda Merini (Milano, 21 marzo 1931).

Ingresso libero fino a esaurimento posti

Info & Contatti: +39 347 0900625 [email protected]

Dissonanze: linguaggi e prospettive nella fotografia contemporanea.

Inaugurazione 14 Marzo 2019.

Progetto a più voci attraverso i nuovi linguaggi video e della fotografia di cinque fotografi, selezionati tra grandi maestri e giovano emergenti con opere di Claudio De Micheli, Sergio Silvestrini, Carlo Maria Crespi Perellino, Gianni Boattini e Alessandro Pizzo.

L’esposizione è curata da Paola Valori per le iniziative di Micro, in partnership con la casa editrice Il Sextante di Mariapia Ciaghi, che ne edita il catalogo, come punto di partenza comune, approfondimento e riflessione sul contemporaneo.

Il finissage della rassegna, che ha aderito al Mese della fotografia, accoglierà un doppio evento per celebrare il giorno internazionale della poesia con la partecipazione di voci internazionali quali il poeta e scrittore spagnolo Joan Barcelò, il poeta e scrittore inglese David Wilkinson, il poeta ischitano Bruno Mancini, la poetessa bulgara Anna Maria Perrova Ghiuselev, la poetessa romena Adriana Iftimie Ceroli e la saggista e critica Caterina Dominici.

A seguire performance su “Baudelaire, e la madre Caroline” di e con Federica Bassetti.

Roma, 14-21 Marzo 2019 c/o Micro Arti Visive

 

Alessia Palomba – Video singole poesie di Bruno Mancini

Alessia Palomba – Video singole poesie di Bruno Mancini

Alessia Palomba - Video singole poesie di Bruno Mancini

Alessia Palomba

Alessia Palomba legge la poesia “Non sono io il suo dannato problema” di Bruno Mancini

Dalla raccolta di poesie “Sasquatch” (1968 – 2009):

Non sono io il suo dannato problema

Non sono io il suo dannato problema
– il latte in caglio
vino in aceto
la grande sinfonia nei titoli di coda
l’assenzio
la riverenza della serva -.

Romantica frantumata giuggiola
stropiccio
quasi un appiglio al non saperla fragile.
Al volto del leone è stato rotto il muso.

Ancora il brivido,
sfuggito
al gancio
che straccia il tenero sul tenero
– Ah, s’io fossi stato discepolo di me! –,
mi scorta tacito,
lui scudo,
nella malinconia che mi “suicida”.
Non c’è una notte simile ad un’altra.
In cielo e in terra i firmamenti implodono.
… e allora?
Per chi non s’accorse d’essere morto
ieri,
a poco vale sentirsi vivo
ora.

Prosieguo di parentesi
attingano sfumate divergenze.

Alessia Palomba legge la poesia “Che giunga da lontano” di Bruno Mancini

Dalla raccolta di poesie “Io fui mortale” (2005 – 2009):

Che giunga da lontano 1

Ancora mi chiama
la voce notturna
vagante
tra le mie chiese infrante:
”Stanotte ti ho sognato.”

Un palpito?
Un eccesso?
Un rombo d’Amazzone giammai delusa?

Non basta un sortilegio a
a carpire
dalle parole astratte i
i movimenti i suoni i turbamenti, gli
gli sguardi gl’impeti gli odori, la
la scena illuminata dal sole o dalla luna.

Non basta un incantesimo per
per darmi accesso
all’antro labirinto del
del cuore di una donna.
A questo pensa il sonno.

“Stamane ti ho sognata:
le coccole nel mare – profondo –
che poi risucchia il pescatore appassionato”.

“Stamane ti ho sognata:
le coccole nel mare – placido –
simile a bimbo che venga da lontano”.

Alessia Palomba legge la poesia “E sento bestemmiare il cielo” di Bruno Mancini

Dalla raccolta di poesie “Davanti al tempo” (1960 – 1963):

E sento bestemmiare il cielo

E sento bestemmiare il cielo
e sento l’aria pungermi la carne
e sento quel malvagio gallo
in vicinanza di morte
di Cristo ricordarmi il tradimento.

E suona ancora la mia campana
e sono ancora sulla mia pelle vive
le sinfonie di quei silenzi d’alba,
ma ora mi riporta il primo sole
la sola angoscia di sentirmi osso.

Alessia Palomba legge la poesia “Eppure tu” di Bruno Mancini

Dalla raccolta di poesie “Io fui mortale” (2005 – 2009):

Eppure tu

Eppure tu mi chiederai d’illuderti
tra i petali gialli
di quei cespugli,
sbocciati ieri,
nel bosco delle nebbie dense
un dì rifugio per i tuoi fantasmi.

Eppure tu mi sceglierai Caronte
di quel naviglio a punta gialla
traghetto d’incoerenze,
fermo da ieri,
sul turbine torrente
delle tue antiche trepidazioni.

Eppure tu ti mostrerai distesa
sul tuo divano verde
accanto al fuoco,
smorzato ieri,
per vivere la sfida alle donnine nude
sensuali sul canale novecento.

Eppure tu mi spingerai a rompere la porta
dalla cornice verde
a guardia del tuo letto,
dipinta ieri,
per le tue nuove notti di baldoria.
Ingresso a inviti.

Oppure… tu m’incanterai col tuo dilemma
a penna verde
“Qui tutto o niente”,
scarabocchiato ieri,
sul fronte dello scrigno
dov’è mistero la tua complicità.

Il tuo destino è detto.
Il mio destino è udirlo.

Alessia Palomba legge la poesia “Macroscopiche assoluzioni” di Bruno Mancini

Dalla raccolta di poesie “Io fui mortale” (2005 – 2009):

Macroscopiche assoluzioni

Macroscopiche assoluzioni
per chiodi infissi nella mia coscienza,
Padre,
con benna estirpo ad una ad una
tra scricchiolanti cantilene,
e strascico avvolti
in folti fogli fitti di poesie,
Madre,
nel nostro tempo d’inutili menzogne.

Né sia truce in questi occhi non più asprigni
lo sguardo austero dei tuoi decreti,
Padre,
nel banno affisso sul muro di gomma
impiastricciato dalle mie storie fascinose,
dov’io m’illudo
in voglie e volti in veglie,
Madre,
fra dolci inganni che non sono tradimenti.

Ci sia indulgenza se non perdono
per la mano che respinge i miei sorrisi
per la mano che raccoglie le mie lacrime.

Io fui mortale.

Alessia Palomba legge la poesia “Sono quella cornice vuota” di Bruno Mancini

Dalla raccolta di poesie “Davanti al tempo” (1960 – 1963):

Sono quella cornice vuota

Sono quella cornice vuota:
quel vuoto incoronato.
Sotto un vento d’incanto
sono un curvo pastore d’illusioni.
Sono quel tronco cavo che vidi un mattino,
in sofferenza d’arsura,
nero d’insetti:
ma in lui bucava, estrema reliquia
la povertà silente nel perdono.

Alessia Palomba legge la poesia “Parliamo sottovoce” di Bruno Mancini

Dalla raccolta di poesie “Io fui mortale” (2005 – 2009):

Parliamo sottovoce

Parliamo sottovoce
creando alambicchi per le nostre intese
dalla vinaccia al puro distillato.

Un vecchio adagio,
proverbio di contrada,
basta a formare il tema di una gita fra i vigneti.
se solo tu fossi un essere vivente
andremmo in cerca di tartufi
e non di verbi dissotterrati
da logori abbandoni!

Poesia
Amore
Malattia.

Dea della vita
anche a volte sedotta e sfavillante
ma di certo al momento dell’addio
“Intimità dimenticata”.

Parliamo sottovoce.

Alessia Palomba legge la poesia “Che giunga da lontano” di Bruno Mancini versione 2

Dalla raccolta di poesie “Io fui mortale” (2005 – 2009):

Che giunga da lontano versione 2

Ancora mi chiama
la voce notturna
vagante
tra le mie chiese infrante:
”Stanotte ti ho sognato.”

Un palpito?
Un eccesso?
Un rombo d’Amazzone giammai delusa?

Non basta un sortilegio a
a carpire
dalle parole astratte i
i movimenti i suoni i turbamenti, gli
gli sguardi gl’impeti gli odori, la
la scena illuminata dal sole o dalla luna.

Non basta un incantesimo per
per darmi accesso
all’antro labirinto del
del cuore di una donna.
A questo pensa il sonno.

“Stamane ti ho sognata:
le coccole nel mare – profondo –
che poi risucchia il pescatore appassionato”.

“Stamane ti ho sognata:
le coccole nel mare – placido –
simile a bimbo che venga da lontano”.

Alessia Palomba legge la poesia “Macroscopiche assoluzioni” di Bruno Mancini versione 2

Dalla raccolta di poesie “Io fui mortale” (2005 – 2009):

Macroscopiche assoluzioni versione 2

Macroscopiche assoluzioni
per chiodi infissi nella mia coscienza,
Padre,
con benna estirpo ad una ad una
tra scricchiolanti cantilene,
e strascico avvolti
in folti fogli fitti di poesie,
Madre,
nel nostro tempo d’inutili menzogne.

Né sia truce in questi occhi non più asprigni
lo sguardo austero dei tuoi decreti,
Padre,
nel banno affisso sul muro di gomma
impiastricciato dalle mie storie fascinose,
dov’io m’illudo
in voglie e volti in veglie,
Madre,
fra dolci inganni che non sono tradimenti.

Ci sia indulgenza se non perdono
per la mano che respinge i miei sorrisi
per la mano che raccoglie le mie lacrime.

Io fui mortale.

Alessia Palomba legge la poesia “Che giunga da lontano” di Bruno Mancini

Dalla raccolta di poesie “Io fui mortale” (2005 – 2009):

Che giunga da lontano 3

Ancora mi chiama
la voce notturna
vagante
tra le mie chiese infrante:
”Stanotte ti ho sognato.”

Un palpito?
Un eccesso?
Un rombo d’Amazzone giammai delusa?

Non basta un sortilegio a
a carpire
dalle parole astratte i
i movimenti i suoni i turbamenti, gli
gli sguardi gl’impeti gli odori, la
la scena illuminata dal sole o dalla luna.

Non basta un incantesimo per
per darmi accesso
all’antro labirinto del
del cuore di una donna.
A questo pensa il sonno.

“Stamane ti ho sognata:
le coccole nel mare – profondo –
che poi risucchia il pescatore appassionato”.

“Stamane ti ho sognata:
le coccole nel mare – placido –
simile a bimbo che venga da lontano”.

Video poesie di Bruno Mancini